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Tante iniziative ed entusiasmo senza confini a Locarno GENITORINSIEME Mamme straniere allo Spazio Elle (fm) w «Nulla succede per caso» ha affer- mato Lucyle, una delle numerose mamme giunte fin qua dalla Repubblica democra- tica del Congo e da altri Paesi d’Africa e della penisola araba, mentre nel piccolo gruppo si definivano gli ultimi preparativi per la costituzione dell’associazione Geni- torinsieme promossa da alcune partecipan- ti. Forse ha davvero ragione, sono giunte da noi grazie ad un insieme di eventi, di circostanze che hanno cambiato e stanno ancora cambiando la loro vita. Dieci anni fa alcune collaboratrici dell’Associazione di Psicologia Generati- va della Svizzera Italiana avevano ideato il progetto Genitorinsieme, riconosciuto e sostenuto dal Cantone. Silvia Righenzi e Francesca Machado, due delle co-ideatri- ci, hanno promosso e realizzato il proget- to nel Locarnese grazie anche all’appog- gio del Comune di Locarno, per i genitori domiciliati in città. Un “mestiere” difficile Diventare genitori, crescere i propri figli non è sempre facile. La società muta e con essa anche la famiglia. I rapporti al suo interno sono evoluti e anche il “me- stiere” di genitori sta cambiando. Il progetto offre infatti ai genitori di bambini dai 3 ai 12 anni la possibilità di incontrarsi in piccoli gruppi nei quali con- dividere l’esperienza di essere genitori: depositare le proprie ansie, i propri dub- bi e le proprie incertezze, condividere le proprie difficoltà e a volte anche la pro- pria solitudine, con altri genitori per poi acquisire nuove competenze. Si discute in un clima di fiducia dove è possibile esprimere i propri sentimenti sentendosi accettati. Il gruppo, gestito da due ani- matrici, diventa allora uno spazio di acco- glienza nel quale si riflette, si cercano so- luzioni e progressivamente ci si appropria di strumenti nuovi e atteggiamenti effica- ci, atti a gestire al meglio la relazione con i propri figli e a rimettere in moto i processi di crescita della famiglia. Un’esperienza che fa sentire madri e padri meno soli e costruisce una rete che si attiva durante, ma anche dopo il vissuto del gruppo. Un percorso che focalizza l’attenzione sull’im- portanza degli affetti, della relazione e del pensare nel corso di tutta la crescita dei propri figli. Per poter accogliere anche genitori da poco arrivati in Ticino, quelli che, oltre alle difficoltà quotidiane dovute all’incon- tro con un nuovo contesto culturale e alla lontananza da casa, si ritrovano a dover af- frontare istituzioni e modi di vivere diversi per loro e per i loro figli, è stato organizza- to da fine settembre 2017 un ciclo di Ge- nitorinsieme rivolto a chi proveniva dall’e- sperienza migratoria, sovente pure con notevoli difficoltà ad esprimersi in italiano. A questo scopo sono state quindi av- vicinate molte persone che per cultura o problemi di lingua non partecipano così spontaneamente ad incontri con altri ge- nitori. «Sono giunte da noi molte mamme provenienti dalle nazioni più disparate: Etiopia, Eritrea, Somalia, Siria, Turchia, Bosnia, Afganistan, ecc. Abbiamo allora proposto degli incontri mirati allo Spazio Elle di Locarno, riservato unicamente alle mamme, poiché costituivano la maggio- ranza. È stata pure data loro la possibilità di portarsi appresso i bambini più piccoli, che hanno trovato accoglienza nel cantuc- cio a loro riservato, accuditi da un’educa- trice formata. Una mediatrice intercultura- le ha svolto da tramite nella lingua araba quando la comunicazione era ostacolata dall’incomprensione della lingua, mentre altre partecipanti, provenienti ad esempio dal Corno d’Africa e che già conoscevano l’italiano, hanno esercitato il ruolo di inter- preti in tigrigno e amarico», ci spiegano le promotrici. 1 2 64

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Tante iniziative ed entusiasmo senza confini a Locarno

GENITORINSIEME Mamme straniere allo Spazio Elle(fm) w «Nulla succede per caso» ha affer-mato Lucyle, una delle numerose mamme giunte fin qua dalla Repubblica democra-tica del Congo e da altri Paesi d’Africa e della penisola araba, mentre nel piccolo gruppo si definivano gli ultimi preparativi per la costituzione dell’associazione Geni-torinsieme promossa da alcune partecipan-ti. Forse ha davvero ragione, sono giunte da noi grazie ad un insieme di eventi, di circostanze che hanno cambiato e stanno ancora cambiando la loro vita.

Dieci anni fa alcune collaboratrici dell’Associazione di Psicologia Generati-va della Svizzera Italiana avevano ideato il progetto Genitorinsieme, riconosciuto e sostenuto dal Cantone. Silvia Righenzi e Francesca Machado, due delle co-ideatri-ci, hanno promosso e realizzato il proget-to nel Locarnese grazie anche all’appog-gio del Comune di Locarno, per i genitori domiciliati in città.

Un “mestiere” difficileDiventare genitori, crescere i propri

figli non è sempre facile. La società muta e con essa anche la famiglia. I rapporti al suo interno sono evoluti e anche il “me-stiere” di genitori sta cambiando.

Il progetto offre infatti ai genitori di bambini dai 3 ai 12 anni la possibilità di incontrarsi in piccoli gruppi nei quali con-dividere l’esperienza di essere genitori: depositare le proprie ansie, i propri dub-bi e le proprie incertezze, condividere le proprie difficoltà e a volte anche la pro-pria solitudine, con altri genitori per poi acquisire nuove competenze. Si discute in un clima di fiducia dove è possibile esprimere i propri sentimenti sentendosi accettati. Il gruppo, gestito da due ani-matrici, diventa allora uno spazio di acco-glienza nel quale si riflette, si cercano so-luzioni e progressivamente ci si appropria di strumenti nuovi e atteggiamenti effica-ci, atti a gestire al meglio la relazione con i propri figli e a rimettere in moto i processi di crescita della famiglia. Un’esperienza che fa sentire madri e padri meno soli e costruisce una rete che si attiva durante, ma anche dopo il vissuto del gruppo. Un percorso che focalizza l’attenzione sull’im-portanza degli affetti, della relazione e del pensare nel corso di tutta la crescita dei propri figli.

Per poter accogliere anche genitori da poco arrivati in Ticino, quelli che, oltre

alle difficoltà quotidiane dovute all’incon-tro con un nuovo contesto culturale e alla lontananza da casa, si ritrovano a dover af-frontare istituzioni e modi di vivere diversi per loro e per i loro figli, è stato organizza-to da fine settembre 2017 un ciclo di Ge-

nitorinsieme rivolto a chi proveniva dall’e-sperienza migratoria, sovente pure con notevoli difficoltà ad esprimersi in italiano.

A questo scopo sono state quindi av-vicinate molte persone che per cultura o problemi di lingua non partecipano così spontaneamente ad incontri con altri ge-nitori.

«Sono giunte da noi molte mamme provenienti dalle nazioni più disparate: Etiopia, Eritrea, Somalia, Siria, Turchia,

Bosnia, Afganistan, ecc. Abbiamo allora proposto degli incontri mirati allo Spazio Elle di Locarno, riservato unicamente alle mamme, poiché costituivano la maggio-ranza. È stata pure data loro la possibilità di portarsi appresso i bambini più piccoli, che hanno trovato accoglienza nel cantuc-cio a loro riservato, accuditi da un’educa-trice formata. Una mediatrice intercultura-le ha svolto da tramite nella lingua araba quando la comunicazione era ostacolata dall’incomprensione della lingua, mentre altre partecipanti, provenienti ad esempio dal Corno d’Africa e che già conoscevano l’italiano, hanno esercitato il ruolo di inter-preti in tigrigno e amarico», ci spiegano le promotrici.

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Durante gli incontri settimanali, oltre la condivisione delle proprie esperienze di genitori, si rifletteva sull’educazione dei figli. Le partecipanti recuperavano le proprie competenze, i propri valori che si scoprivano universali, le proprie tradizioni condivise pure in altre culture.

È stata un’occasione per queste don-ne di uscire di casa, di liberarsi dall’isola-mento che facilmente imbriglia le madri di bambini piccoli. Hanno conosciuto altre persone, ritrovato e accresciuto la fiducia in sé stesse, sono state informate sul siste-ma sociale e scolastico in cui ora vivono e soprattutto hanno sviluppato la loro rete sociale.

Le conduttrici spiegano che la meto-dologia di lavoro adottata ha permesso alle partecipanti di acquisire una prima competenza linguistica di base, una cono-scenza del nuovo contesto di vita e alcune competenze pratiche primarie, oltre la ri-valorizzazione del proprio sapere.

Un sacco di proposteNel corso del mese di dicembre è sta-

to organizzato un rinfresco aperto a tutta la popolazione per festeggiare i 10 anni di Genitorinsieme. Le mamme straniere sono giunte in gran numero, accompa-gnate dai mariti e dai loro figli. Con gran-de generosità hanno spontaneamente offerto ai presenti prelibatezze culinarie tipiche dei loro Paesi, mentre alcune, ve-stite con i loro abiti tradizionali, hanno pure danzato e cantato. Una festa spon-tanea, un gioioso momento di incontro fra svizzeri e stranieri che ha favorito il sorge-re di reciproche simpatie e collaborazioni.

Lo scultore Pedro Pedrazzini e il pitto-re Dario Bianchi si sono successivamente messi a disposizione per organizzare un “corso” di disegno, destinato ai figli più grandicelli delle mamme del gruppo. Da febbraio a fine marzo, nella sala Incontro dello Spazio Elle, bambini provenienti da differenti e lontani Paesi, hanno così po-

tuto beneficiare di un’esperienza del tutto particolare. Seguiti dai due artisti locar-nesi si sono avventurati in un attraente e fantastico viaggio di colori e pennellate. Un’esperienza arricchente per tutti, per i giovanissimi partecipanti che hanno avu-to il privilegio di seguire i consigli dei loro eccellenti docenti, per le madri che con lo sguardo colmo di affetto e gioia guarda-vano i capolavori appena terminati degli artisti in erba, per Pedro Pedrazzini e Dario Bianchi che con generosità hanno scam-biato con i giovanissimi degli scampoli di creatività, apprezzandone la motivazione e la fantasia.

“Un mondo di colori”Quando il terreno è fertile e c’è voglia

di fare, spuntano come rizomi altri pro-getti, scaturiti dall’incontro tra persone. Nel mese di marzo, per commemorare la giornata internazionale della donna, Geni-

torinsieme con le mamme migranti ha così organizzato, sempre allo Spazio Elle, un incontro dal tema “Donne senza confini”: una chiacchierata fra una cinquantina di persone, la maggioranza donne, per cono-scersi, scambiarsi pareri, ottenere consigli per riuscire a identificare il proprio posto, per riuscire a realizzarsi in una società in cui è ancora difficile essere donna e an-cor più se straniera. Ospite della serata la consigliera nazionale Marina Carobbio, che ha illustrato le difficoltà incontrate, ma anche il sostegno ricevuto dalla famiglia,

per intraprendere e conciliare la carriera di medico, di politica con quello di genitore.

Si è inoltre organizzato un pomeriggio d’incontro con le rappresentanti del pro-getto PRECOFO del Cantone Ticino per parlare sul tema del matrimonio forzato come violazione dei diritti umani, si è riflet-tuto assieme e chiarito cosa dice la legge in Svizzera.

Nel mese di aprile, in collaborazione con la l’OCST, sono stati proposti dei corsi di italiano a vari livelli mentre con la Croce Rossa Svizzera sono stati organizzati pure dei corsi di formazione come baby sitter. Numerose le donne straniere del gruppo Genitorinsieme che stanno frequentando i corsi.

In aprile è stata infine costituita a Lo-carno, nella sala del Consiglio comunale, l’associazione “Un Mondo di Colori”. Le promotrici sono quattro mamme del grup-po di Genitorinsieme, che sin dal loro pri-mo incontro, hanno espresso il desiderio di potersi organizzare al fine di sostenere in vario modo gli stranieri che arrivano in un Paese diverso e che devono imparare a conoscere. Stef, Hida, Amina e Lucyle ave-vano nel cuore lo stesso sogno. Hanno ini-ziato a realizzarlo, nulla succede per caso.

Per maggiori informazioni:www.genitorinsieme.ch

1. Piccologruppodimamme:riflessioni su un tema con la mediatrice culturale.

2. Festa per i 10 anni di Genitorinsieme; da sin. Jodith Tekeste, Amina Sulser (mediatrice) e Akberet Alem nei vestiti tradizionali eritrei.

3. Pedro Pedrazzini e i bambini del corso di disegno.

4. Si disegna e si colora seguendo i consigli dei maestri.

5. Da sinistra, Pedro Pedrazzini e Dario Bianchi con lo scialle tipico eritreo donato dalle mamme.

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