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n. 7 Luglio 2018 PIANETA T ABACCO Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% ROMA-C/RM/23/2014

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n. 7Luglio 2018

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senza filtroon voglio ripetere, come ogni anno all’inizio dell’estate, che la flessibilità e l’efficienza diuna rete si vede nei momenti di picco stagionale delle attività, diventerei noioso. E comunque, mentre nego di volerlo fare, in realtà lo faccio. Quindi un pensiero speciale a tutti i colleghi che ad agosto lavoreranno più del restodell’anno.

Nel frattempo a tutti i nostri lettori auguro un rilassante e rigenerante mese di agosto!

Carmine Mazza

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TABACCOPianeta Tabacco Mensile dei distributori di tabacco lavoratoAnno V - n. 7 - Luglio 2018

Direttore Editoriale: Carmine Mazza

Direttore Responsabile: Carmine Mazza

Amministratore Unico: Riccardo Gazzina

Direzione e Redazione:Agemos Editrice e Servizi S.r.l. a socio unicoViale Mazzini, 25 - 00195 RomaTel. 06.699.24.348 - Fax 06.697.88.817E-mail: [email protected]

Stampa:Tipolitografia New Graphic - RomaVia Antonio Tempesta, 40 - 00176 Roma

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 103/2014 del 16/05/2014

Pianeta Tabacco - organo di informazionesindacale dell’Associazione Nazionale Venditorie Distributori di Tabacco è destinato esclusiva-mente agli operatori del settore.

Questo periodico è associato all’Unione StampaPeriodica Italiana

sommario“Ho smesso di fumare. Vivrò unasettimana in più e in quella settimanapioverà a dirotto”. (W. Allen)Saluto Direttore

6Il saluto del Presidente Carmine Mazza

Focus On8

Limited Edition, che passione!

Tabacco16

Italia: cresce il numero dei fumatori. E le donnefumano più al nord che al sud

Depositi & Gestori20

Dalle pietre e dai gioielli ai tabacchi la storiadella famiglia Simoncelli per il Deposito Fiscaledi Avezzano

News24

Le “ultime” dal mondo del tabacco

Mostre27

“Lapidarium. Dalla parte dei vinti”I cavalli di Gustavo Aceves in mostra ad Arezzo

Elio De Angelis, Motori e musicaTabacco e Motori32

Ciro...del Mondo34

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Con lo scorso numero ha avuto termine il periodo di direzione diGianluca Bertoldo. A lui un doveroso e meritato ringraziamento daparte mia e di tutta la categoria per come ha saputo condurre questarivista, sin dalla sua nascita nell’aprile 2014, riuscendo a creare ungruppo di lavoro ed un clima ideale a produrre quel salto di qualitàche il nostro giornale ha segnato negli ultimi anni. Siamo diventatiun appuntamento mensile atteso ed apprezzato in tutta la filiera su-perando l’ambito ristretto degli specifici interessi di categoria ed am-pliando il campo degli argomenti trattati, spesso riuscendo amantenere comunque un filo conduttore con il prodotto che defini-sce anche il nome di questa testata.La sua capacità di declinare il mondo del tabacco attraverso il prismadei suoi interessi personali (il cinema, le serie tv, i fumetti, l’arte con-temporanea, il rock, la letteratura, il jazz) ha aggiunto alle pagine diquesti oltre quattro anni di Pianeta Tabacco una nuova leggerezza egradevolezza complessiva.Un ultimo riconoscimento, tra gli altri, l’aver ideato e proposto il“Ciro del mondo”, attesissimo appuntamento con le cronache semi-serie di Ciro Cannavacciuolo.

Carmine Mazza

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imited edition, Special edition, Anni-versary packaging, Tin pack… nelmondo del tabacco le denominazionisono le più diverse, ma il concetto è il

medesimo: più il brand di riferimento si è impo-sto sul mercato, più i fedelissimi di quel marchiosi contenderanno le variazioni sul tema – spessoartisticamente assai pregiate – che le case pro-duttrici immetteranno sul mercato medesimosfruttando occasioni particolari e ricorrenze spe-ciali. Il collezionismo è sempre esistito, e la pul-sione a raccogliere oggetti rari e artisticamenteo storicamente preziosi risale alla notte deitempi. Ma al collezionismo “classico” si accom-pagna una variante più generalizzata. La pas-sione del raccogliere oggetti appartenenti allecategorie più disparate si è infatti evoluta ed am-pliata, raggiungendo sempre nuove frange dellapopolazione. La motivazione di questo cambia-mento è senz’altro da ricercarsi nella diffusionesempre più massiccia del merchandising e dell’usodei gadgets, e non è un caso che questi termini ri-corrano ossessivamente all’interno degli ufficimarketing delle grandi aziende produttrici di ta-bacco. Questi pacchetti, di norma in vendita (siapure in quantità assai ridotte) e talvolta anche

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omaggiati in occasione di particolari manifesta-zioni od eventi, si distinguono da quelli replicatisu scala industriale, e di conseguenza acquisi-scono col passare del tempo una certa rarità, as-sociata alla firma del grafico o al nome dellaazienda che li ha utilizzati come strumento di

promozione. E’ sufficiente una visita sui siti de-dicati alla cosiddetta “memorabilia” per verifi-care come e quanto i collezionisti di pacchetti disigarette adorino contendersi le confezioni spe-ciali realizzate da Philip Morris, Japan AmericanTobacco e Bat nel corso degli anni. E non par-liamo solo di pacchetti: in alcuni casi si tratta diuna sorta di cross-over, vale a dire della sinergiapubblicitaria di due distinti marchi famosi, cheuniscono le forze per creare un qualcosa cheunisca i due brands in un oggetto da collezione:ecco il caso del famoso accendino Zippo, che hacreato alcune splendide serie serigrafate con iloghi di sigarette leggendarie, letteralmente can-nibalizzate dagli appassionati. Certo però che, dinorma, il focus è sicuramente piazzato sull’in-volucro esterno di quella ventina di “bionde”che fanno la gioia dei fumatori. Nel 1993, adesempio, il marchio Camel festeggiò il suo “ot-tantesimo” con l’emissione di una stecca spe-ciale che conteneva una coppia ciascuno dicinque distinti pacchetti caratterizzati da una

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grafica coloratissima, che ovviamente svariavasul tema del famoso cammello. Il successo del-l’iniziativa nel nostro paese fu enorme, e proba-bilmente ciò ha permesso a JTI di insistere neltempo sulla strada di una sempre più spigliata ri-cerca grafica (quasi una sorta di “improvvisa-zione sul tema”) che ha visto la partecipazionedi fior di artisti e grafici e che è culminata nel-l’apoteosi del 2013, quando il centenario delmarchio si è tradotto in una rutilante parata dipacchetti celebrativi che hanno fatto la gioia deicollezionisti. E che questi collezionisti perdanola tramontana per queste iniziative lo testimoniaun breve giro su E-bay, notissimo sito di venditaed aste on line, dove campeggiano moltissime in-serzioni relative proprio a particolari pacchetti.Basti dire che il pacchetto di Marlboro stampatoin edizione limitata alcuni anni or sono con l’ef-fige del famoso cowboy (che l’astuto inserzioni-sta pubblicizza come “l’ Introvabile”) vieneofferto alla bellezza di 120 € . I confezionamentiche sul sito mostrano però di essere dei veri epropri “evergreen” sono i cosiddetti Tin packs,vale a dire i pacchetti metallici. Oltre dieci annifa fu Philip Morris ad aprire le danze nel nostropaese con le edizioni limitate in metallo delleMarlboro rosse e (allora si chiamavano così…)lights: molti ricorderanno la vera e propria cac-

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cia al pacchetto che si scatenò all’epoca, ma è in-teressante vedere proprio su E-bay l’onda lungadi tale fenomeno, tradotta in un numero enormedi inserzioni di soggetti che offrono confezioniancora intonse ai collezionisti dell’ultima ora.Confezioni che, ovviamente, non riguardanosolo le Marlboro che funsero all’epoca da “apri-pista”, ma interessano molti marchi che segui-rono lo spunto di Philip Morris, rivelatosi cosìincisivo sul piano della promozione pubblicita-ria. In particolare si segnalano le riuscitissimeversioni metalliche delle Winston e, soprattutto,delle Lucky Strike. Ma naturalmente il collezio-nista-tipo soffre di sindrome autolesionistica, ecerca per quanto possibile di estendere il campodella propria passione. Ecco allora che, maso-chisticamente, molti appassionati non si limitanoa stipare le proprie credenze e vetrine (per la im-maginabile gioia delle relative consorti) ed asvuotare il portafoglio per i pacchetti “Specialeditions” commercializzati nel proprio paese,ma estendono la propria ricerca al mercatomondiale. E qui iniziano i guai,

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perché hai voglia di parlare diglobalizzazione quando sitratta di strategia pubblicita-rie e di marketing delle caseproduttrici di sigarette, cheda sempre fanno proprio ilmotto “pensa globalmente,muoviti localmente”. Mar-chi stranoti a livello plane-tario vengono cioèveicolati di volta in voltanei singoli mercati utiliz-zando strategie mirate allaclientela locale, il che sitraduce – quando par-liamo di campagne “limi-ted editions” –nell’individuare le specificità della clientela ame-ricana, coreana, brasiliana, giapponese e via di-cendo e realizzare un packaging speciale e“mirato”. Ecco allora che - tornando al nostropovero collezionista - chi si cimenta con raccoltesu scala planetaria troverà davvero pane per isuoi denti, dovendo conciliare la limitatezza nu-merica delle singole emissioni ( con correlato

aumento di valore di mercato del singolo pezzo)con la enorme varietà delle diverse campagnenazionali. Quasi quasi viene da concordare conquell’utente di E-bay che, in calce alla citata of-ferta del raro pacchetto del Cowboy, ha postatoun caustico : “e fumarsele e basta, invece?”.

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alto in Italia il numero di minori chefumano. Uno su dieci è consumatoreabituale, quasi la metà ha fumato, haprovato a fumare o fuma ogni tanto

e tra quelli abituali più della metà fuma anche can-nabis. E non accenna a diminuire il numero totaledei fumatori (il 24% uomini ed il 19% donne) cheappare in leggero aumento rispetto all’anno 2017.Questo documentano i dati presentati dall’OSSFADdel Centro Nazionale Dipendenza e Doping dell’ISSin occasione della Giornata Mondiale senza tabaccodurante il Convegno organizzato dall’Istituto Supe-riore Sanità il 31 maggio scorso a Roma.Il focus sui giovani rileva che ragazzi tra i 14 e i 17anni accendono la prima sigaretta alle scuole secon-darie di secondo grado e una piccola percentuale ad-dirittura inizia a fumare alle scuole elementari (9-10anni).“E’ necessario potenziare sistemi di prevenzione primaria perscongiurare questa nuova linea di tendenza che vede il consumodi tabacco anche tra i giovanissimi – ha detto il Presidentedell’ISS Walter Ricciardi – prima che a questa dipendenzase ne associno altre altrettanto o più pericolose”.

IL PROFILO DEL GIOVANE FUMATOREL’identikit del giovane fumatore è tratteggiato nel-l’indagine EXPLORA realizzata su un campionerappresentativo di 15.000 ragazzi tra i 14 e i 17 anni.Sono soprattutto maschi, frequentano istituti pro-fessionali e licei artistici, i genitori hanno un livellodi istruzione medio-basso e non controllano le spesedei figli, risultano propensi al rischio e hanno unapercezione del proprio rendimento scolastico me-diocre o appena sufficiente. I giovani fumatori abi-tuali, inoltre, sono quelli che fanno meno sport eche bevono più energy drink. Il dato preoccupante,inoltre, fotografa un maggiore consumo di alcolicitra i fumatori abituali, fino a quattro consumazionidi birra e super alcolici a settimana. Addirittura un12% dichiara di aver avuto episodi di binge drinking 3o più volte nell’ultimo mese. Il dato cresce a dismi-sura sul consumo di droghe: più della metà dei fu-matori abituali (il 65,6%) ha fumato almeno unavolta anche cannabis nell’ultimo anno rispetto al 2%dei non fumatori. L’indagine ISS-DOXA, realizzata su un campionenazionale di oltre 3.000 soggetti rappresentativo

della popolazione italiana, ha confermato,una situazione di stallo, invece, nel numerototale dei fumatori: sono 12,2 milioni, inaumento rispetto al 2017 (11,7 milioni).Di contro aumenta invece il rispetto deldivieto di fumo nei locali pubblici e neiluoghi di lavoro, anzi secondo l’indaginePASSI (Progressi delle Aziende Sanitarieper la Salute in Italia), derivati dal si-stema di sorveglianza di popolazionecondotta dalle ASL e coordinata dal-l’ISS, il rispetto a 15 anni dalla LeggeSirchia è quasi totale. “La situazione generale sulla prevalenza deifumatori si è cristallizzata, – ha detto Ro-

Italia: cresce il numero dei fumatori. E le donne fumano più al nord che al sud

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berta Pacifici, direttore dell’OSSFAD e del CentroNazionale Dipendenze e Doping - abbiamo registratogli stessi dati del 2017, segno evidente che non si vede alcunainversione di tendenza, anzi

si registra un lieve incremento nella popolazione maschile. Perquanto riguarda le donne, queste fumano più al Nord che alSud. Inoltre abbiamo acceso i riflettori sui giovani che rappre-sentano il serbatoio di riserva del tabagismo, sono quelli cioèche continuano ad alimentare la popolazione dei fumatori chenon accenna a diminuire”.Un capitolo a parte è dedicato al consumo della si-garetta elettronica. “La maggior parte degli svapatori è unconsumatore duale – ha sottolineato Silvio Garattini, di-rettore dell’Istituto di ricerche farmacologiche“Mario Negri” – consuma cioè sia sigarette tradizionali chee-cig. Altro dato del rapporto è quello che riguarda i prodottidel tabacco di nuova generazione, il tabacco riscaldato: in treanni la notorietà di questi prodotti è più che raddoppiata”.

FUMO PASSIVO: COSA DICE L’INDAGINE DOXA

Secondo la ricerca del PASSI, a quasi 15 anni dal-l’entrata in vigore della legge Sirchia, il rispetto deldivieto di fumo nei locali pubblici e nei posti di la-voro non è ancora pienamente garantito e restanoancora significative differenze fra Nord e Sud asfavore di quest’ultimo. L’estensione dei divieti sul

fumo in auto in presenza di minori e di donne ingravidanza è quasi totale, più dell’80%.Secondo l’indagine dell’ISS-DOXA quasi il 90%degli italiani e l’81,2% dei fumatori, è d’accordocon il divieto di fumare in macchina in presenzadi minori e donne in gravidanza, in lieve calo ri-spetto al 2017. Il 3,2% dei fumatori ha dichia-rato di aver fumato in auto con bambini o donneincinte, rispetto al 5,3 del 2017. Per quanto ri-guarda le abitazioni private quasi il 90% non loconsente tra i non fumatori e quasi il 60% tra ifumatori.

I PACCHETTI CON LE PICTORIAL WARNING

Le immagini forti e le avvertenze sui rischi ripor-tate sui pacchetti non sono risultate indifferenti aitabagisti. L’indagine rileva che sono stati notatidalla quasi totalità dei fumatori (91,1%). Nel77,7% dei casi hanno portato a pensare ai rischiper la salute, nel 56,4% dei casi hanno fatto au-mentare il desiderio di smettere e nel 37,7% deicasi hanno spinto a rinunciare ad accendere unasigaretta nell’ultimo mese. Tra quelli che hannonotato le immagini shock sui pacchetti il 32,8%dei non fumatori ha dichiarato che si è ulterior-mente convinto che fa bene a non fumare, cosìcome dichiarato dal 42,1 degli ex fumatori che si

dicono sempre piùconvinti della sceltafatta.Per la prima voltaabbiamo anche ildato sul fumo pas-sivo negli animalidomestici: il 14%dei fumatori chehanno un animaledomestico fumanoin loro presenza. Il46% mai. Tra inon fumatori lapercentuale di chinon espone alfumo passivo ilproprio animaledomestico saleall’87,6%.

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Stefano quale era il tuo sogno da piccolo ? Cometi sei trovato a gestire l’azienda di famiglia?Come ogni bambino mi sarebbe piaciuto fare il cal-ciatore, ma il sogno è rimasto tale. Essendo il figliomaggiore era giusto assumersi alcune responsabilitàe con il supporto di mio fratello Davide, il quale sioccupa dell’aspetto commerciale, prendiamo in-sieme ogni decisione riguardante l’azienda.

Quanto ha influito la personalità e la presenzadi tuo padre Massimo? La presenza di nostro padre ci supporta e ci fa

da mentore avendo una esperienza lavorativa piùlunga e molto qualificata, per cui accettiamo vo-lentieri i suoi consigli e le sue proposte.

Il Magazzino, è gestito dalla società ZARASRL domandiamo a Stefano quale superficieoccupa, quanti sono i collaboratori che lavo-rano con voi, quante rivendite servite e qualiusufruiscono del trasporto a domicilio?Il magazzino gestito dalla società denominataZARA SRL si trova ad Avezzano, nel pressi dellazona industriale, ha una superficie di 500 mq, oltre

Dalle pietre e dai gioielli ai tabacchi la storia della famiglia Simoncelli per il Deposito Fiscale di Avezzano

Simoncelli “Ditta di famiglia” infatti in questo deposito lavorano Stefano iltitolare ( 28 anni) , Davide suo fratello (24 anni) ma il vero deus ex machinaè il papà, il Signor Massimo, che ha alle spalle una storia un po’ particolare .Con entusiasmo ci racconta che in principio fu il tabacco, nel senso che per 18anni ha gestito una tabaccheria insieme alla moglie signora Lucia, poi è invecepassato all’oro e alle pietre preziose facendo il gioielliere ed infine siccome alui piacciono le sfide ha voluto fare l’imprenditore rilevando il Deposito fiscaledi Avezzano, che da quando, un anno fa, ha chiuso quello di Sulmona si è in-grandito e c’è molta attività lavorativa. Per questo sono entrati in societàanche i due figli, e il maggiore è diventato titolare del Magazzino

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a noi 3 abbiamo 2 dipen-denti che ci supportanocome autisti per il servi-zio di trasporto garantito.Serviamo 280 rivenditedelle quali circa 230 usu-fruiscono della consegnaa domicilio.

L’Abruzzo è una terrabellissima ma anche difficile, specialmente diinverno, come vi organizzate con le rivenditetrasportate nelle zone di montagna? Avete dif-ficoltà con il gelo e con la neve? È chiaro che il freddo e il gelo comportano delledifficoltà, per questo ci organizziamo considerandoanche problematiche di questo tipo ma finora nonabbiamo lasciato “ a secco” nessuna tabaccheria.

Argomento molto attuale e che purtroppo havisto protagonisti molti colleghi: la sicurezza.Siete stati “visitati” “ da ladri, avete mai su-bito furti o rapine? Si nel 2011 abbiamo subito una rapina su uno dei no-stri furgoni durante un normale giro di consegne maci siamo ripresi e subito dopo eravamo già in pista.

Tre anni fa, partiva la sfida di Terzia con lavendita di prodotti extra tabacco. Avete maiavuto esperienza di commerciale? Qual’è adoggi il vostro bilancio? Vi ritenete soddisfatti?Grazie all’esperienza maturata negli anni da partedei miei genitori, la sfida con Terzia l’abbiamo ab-bracciata con entusiasmo, trovandoci bene, oltre-tutto ci troviamo in costante miglioramento neifatturati, il bilancio è più che positivo, grazie aimezzi e alle strategie che l’azienda madre Terzia cimette a disposizione non ci possiamo lamentare.

E veniamo al sistema WMS, fornito da Logi-sta. Quali sono i pro e quali i contro? Troviamo molti vantaggi nell’allestimento degliordini, con svantaggi pressoché inesistenti per cuici riteniamo soddisfatti.Abbiamo le tecnologieavanzate ed è giusto usufruirne.

Da magazzino a Deposito Fiscale , comeavete affrontato questi passaggi, quali le dif-

ficoltà e quali invece lepositività di tali cambia-menti? Avete dovutofare nuovi investimentinella gestione e ri-guardo al personaleavete dovuto fare taglioccupazionali? Per quanto ci riguarda, nonc’è stato nessun tipo di dif-

ficoltà perché quando abbiamo rilevato il Depositodi Avezzano, lo stesso era già Transit Point per cuiabbiamo agito di conseguenza, e come ho scritto lanostra squadra a cinque va alla grande.

Quale è il rapporto con l’Associazione e comesi è evoluto nel corso degli anni? Siete entratiin AGEMOS la prima volta nel 2010 per poiuscire nel 2011, invece da pochi mesi sieterientrati cosa è accaduto in questa “relazione”con l’Associazione? Vi sentite ben rappresen-tati oggi dall’attuale Dirigenza? Negli anni 2010-2011 il responsabile dell’epocaevidentemente non riteneva necessario far partedell’AGEMOS . Mentre ad oggi essendo io il ge-store ho ritenuto opportuno e utile far parte del-l’Associazione, è chiaro che uniti e coesi siamo piùforti e possiamo meglio tutelare gli interessi co-muni. Ho grande stima per il Presidente CarmineMazza e la Dirigenza e sono pronto a cogliere lesfide future che ci aspettano.

LA RIVENDITA DI GIOVANNI TARANTELLI NEL CENTRO STORICODI PRATOLA PELIGNA UN TABACCHI

EMPORIO SEMPRE APERTORicorda Lorena Presutti , titolare della Torredei Sogni a Sulmona che un lontano Natale,al figlio Pietro, regalarono un cane giocattoloa cui mancavano le batterie, ma lei non siperse d’animo e andò subito alla tabaccheriaTarantelli, in via PerPrezza dove trovò le pilein modo da fare felice il figlioletto. Era il 24dicembre … verso mezzanotte del 2002 e latabaccheria emporio era aperta…

Signor Giovanni come è diventato tabaccaio,la sua è una storia di famiglia infatti ha co-

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minciato suo padre Guido con la mammaClara? Cosa le piace in particolare del suo la-voro? E com’è condividere questa attività consua moglie Gabriella ?Si è una storia che è iniziata tanto tempo fa, ha co-minciato il mio bisnonno Nunzio Di Cioccio, poiha continuato la figlia Maria mia nonna e dopomio padre Guido Tarantelli. Nel 2005 infine sonodiventato io il titolare . E’ un lavoro molto stimo-lante sia per il continuo contatto con il pubblicoche per la continua evoluzione lavorativa di paripasso al cambiamento della società. Inoltre lavo-rare con mia moglie Gabriella fa sì che ci siamolta sinergia nello svolgimento della mole di la-voro a cui spesso siamo sottoposti. E infine l’an-gelo custode mia madre Clara che vedete nellafoto ed è sempre pronta a darci una mano.

La vostra tabaccheria oltre che “fumo”vende, generi alimentari, regalistica, mate-riale elettrico inoltre essendo edicola, aprela mattina molto presto e lavoro costanteanche la domenica , insomma vale la penaimpegnarsi così tanto , ne avete un giusto ri-torno?

Noi siamo una rivendita storica, esistiamo dal 1888quindi abbiamo una tradizione lavorativa che vaben oltre il puro rendiconto economico. Certo vi-viamo in un momento difficile ma siamo convintiche la crisi è una condizione mentale e quindisiamo abituati a cavalcarla.Parliamo di tabacco quant’e di media la vostravendita settimanale durante l’anno? C’è E an-cora nella sua tabaccheria si trova anche ilsale? Inoltre quali altri servizi offre ai suoiclienti? E i prodotti Terzia?Vendiamo il sale e i tabacchi, abbiamo il giocodel lotto, poi regalistica , pastigliaggio, generi ali-mentari, piccolo materiale elettrico, insommatutto o quasi. Sono presenti prodotti per fuma-tori e uno dei nostri principali fornitori, tramiteil gestore è Terzia. Inoltre dal 2015 abbiamoadiacente un locale dedicato a Slot e Videolotterycon Jacpot nazionale.

I rapporti con il TP di Avezzano e la fami-glia Simoncelli , ce ne può parlare? Di cosa sirifornisce da loro esattamente quali altri pro-dotti oltre i tabacchi prendete dal Magazzino?E ancora Le consegnano la merce diretta-mente in tabaccheria? Ha mai avuto problemio difficoltà?I rapporti con il titolare di Avezzano sono ottimi,soprattutto perché il gestore e il suo staff sonotempestivi nelle comunicazioni , ci fornisconosale, tabacchi e ci propongono le offerte e le pro-mozioni Terzia. Ci consegnano la merce a domi-cilio infatti usufruiamo del trasporto garantito.Sono tutti molto disponibili, in particolare Mas-simo che ci viene periodicamente a salutare,quando fa il giro delle tabaccherie.

.Parliamo di sicurezza, avete mai subito furtio rapine?Si anche noi non siamo stati indenni dalla delin-quenza, abbiamo subito due furti uno nel 2004 e unonel 2017, ma come le ho detto ci siamo rimboccatile maniche e subito abbiamo ripreso il lavoro.

I giovani, un po’ per soldi un po’ per moda,preferiscono prepararsi da soli le sigarette,quanto si smercia il tabacco sciolto? Si la vendita del tabacco sciolto è buona anzi direiche è un mercato in continua crescita.

Il tabaccaio Giovanni con la moglie Gabriella e la mamma Clara

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News

Successo “investigativo” di Olaf Un’indagine avviata cinque anni fa dall’Olaf (l’Uf-ficio Europeo per la lotta antifrode) ha smasche-rato una rete di contrabbandieri di sigarette cheoperava in tutta l’Unione europea. Grazie adun’indagine dell’Ufficio antifrode dell’UE, infatti,il Tribunale di Torino ha condannato lo scorsomarzo una rete di contrabbandieri di sigarette cheagivano in molti Paesi comunitari a pagare al-l’Agenzia delle entrate 36 milioni di euro e 119 mi-lioni agli uffici doganali. L’Olaf ha iniziato a farluce sulla questione nel 2014: gli investigatori eu-ropei scoprirono che una rete internazionale dicontrabbandieri simulava esportazioni fittizie disigarette al di fuori dell’Unione europea o effet-tuava esportazioni reali verso paesi terzi, e poicontrabbandava di nuovo le sigarette nell’Ue conl’obiettivo di evitare i dazi doganali e le tasse. L’or-ganizzazione della frode era gestita da un’estesarete criminale con contatti con la criminalità or-ganizzata in diversi Stati membri e paesi terzi. Ilcommercio illecito è stato facilitato da funzionaridoganali corrotti che spesso hanno convalidato leesportazioni, nonostante queste non presentas-sero le certificazioni adeguate o che fossero effet-tuate usando dei camion già sequestrati. Graziealle attività di coordinamento dell’Olaf a sostegnodelle forze dell’ordine nazionali in ogni fase chiavedelle loro indagini in tutta Europa, e alle prove chel’Ufficio europeo ha fornito, è stato possibile in-dividuare i colpevoli e il loro modo di agire in tuttile nazioni europee. Le forze dell’ordine in Italia eGermania hanno scoperto che la stessa rete pro-duceva anche sigarette “made in Italy” in uno sta-bilimento vicino a Torino, destinate in parte almercato illegale europeo. “Questa sentenza mostra glieccellenti risultati che si possono ottenere quando l’Olaf

collabora con i partner nazionali in azioni coordinate con-tro i criminali che privano le casse pubbliche di entrate so-stanziali – ha dichiarato  Il direttore generaledell’Olaf, Nick Ilett – il motivo per cui possiamo pro-teggere i soldi dei nostri contribuenti, districare complessischemi di frode transfrontaliera e assicurare che i criminalisiano consegnati alla giustizia”.

Washington capitale dei prodotti“smoke free”La scelta di Philip Morris di puntare con decisionesempre maggiore sullo “smoke free world”, unmondo senza fumo è stata ribadita anche a mar-gine dell’appuntamento semestrale, a Washington,del “Summit sulle sigarette elettroniche e i prodotti alter-nativi al tradizionale fumo”. Lo conferma GabrielaWurce, Vice Presidente Corporate Affairs perl’America centrale e meridionale di Pmi, che ha di-chiarato: “I fumatori devono essere informati con accura-tezza sui benefici dei prodotti smoke free, ma anche suirelativi rischi. Devono sapere che non tutti i prodotti con-tenenti tabacco sono uguali, e devono avere accesso a questeinformazioni affinché possano fare questo ‘switch’. Lagrande sfida che abbiamo davanti oggi è far capire ai con-sumatori che esistono prodotti migliori, se non vogliono onon riescono a smettere di fumare”. IQOS è il prodottodi punta: le sue caratteristiche sono illustrate daGizelle Baker, Direttrice della ricerca scientificaPMI, che ha sede nell’avveniristico centro svizzerodi Neuchatel. “La principale caratteristica di IQOS edegli altri prodotti a potenziale rischio ridotto che abbiamosviluppato è l’eliminazione della combustione del tabacco.Questo consente ai fumatori di avere una sensazione sod-disfacente, simile al fumo, ma con molte meno sostanze no-cive. Questo offre un’alternativa migliore a chi vuolecontinuare a fumare o non riesce a smettere”. “Quandoabbiamo fatto i test scientifici abbiamo indagato su quantoil prodotto riduce le emissioni e sulla quantità di sostanze

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potenzialmente meno nocive rilasciate; poi è anche emersoche chi utilizza questi prodotti è meno esposto alle sostanzetossiche o potenzialmente tossiche generate dalla combu-stione del tabacco e questa riduzione dell’esposizione si tra-duce in effetti potenzialmente meno dannosinell’organismo”. Germana Barba, VicepresidenteRegulatory Strategy and Engagement di PMI hafatto invece il punto sulle novità emerse a livellointernazionale. “La conferenza di Washington che riu-nisce le personalità scientifiche più autorevoli sia degli StatiUniti che del Regno Unito ha confermato due concetti moltoimportanti. Il primo è che c’è un consenso sul fatto che lacausa primaria delle malattie legate al fumo è la combu-stione, e quindi prodotti legati che operano in contest idi as-senza di combustione, ma comunque contenenti la nicotina(che il fumatore ricerca) sono probabilmente delle alternativemolto meno dannose rispetto alle sigarette. Il secondo ele-mento di consenso è che i fumatori che non vogliono o chenon riescono a smettere di fumare devono essere a cono-scenza della possibilità a passare a queste alternative menodannose. Allo stesso tempo, però, bisogna evitare che i piùgiovani si avvicinino a qualunque forma di consumo dellanicotina”. Cosa si può fare allora, a livello regola-torio? “Le regole secondo noi, dovrebbero essere ben di-stinte. Dovrebbero fare una distinzione nette fra le sigaretteche sono la forma più dannosa di consumo di nicotina, e iprodotti riscaldati del tabacco oppure le sigarette elettronicheche sono una forma molto meno dannosa. Su questo ci sonodei primi passi in avanti. Per esempio la FDA ha annun-ciato un piano che da un lato mira a imporre delle restri-zioni ancora più pesanti sulle sigarette, ma dall’altrorenderà le regole molto più flessibili per i prodotti menodannosi, come le sigarette elettroniche o IQOS. L’Unioneeuropea ha iniziato, ma certamente può fare di più e l’Italiacirca un anno fa ha adottato una regolamentazione che con-sentirà ai produttori di tabacco di comunicare ai consuma-tori che un certo prodotto è meno dannoso di un altro, previaautorizzazione del ministero della Salute”.

Siglata l’intesa tra ManifattureSigaro Toscano e ONTSiglata l’intesa tra Manifatture Sigaro Toscano(controllata dalla famiglia Maccaferri, Luca Cor-dero di Montezemolo e Piero Gnudi) e l’Organiz-zazione Nazionale Tabacco Italia che prevede losviluppo della filiera tabacco Kentucky nella Re-gione Campania per la produzione di sigari a mar-

chio Toscano e per ulteriori brand di titolaritàesclusiva di MST. L’accordo - della durata di dueanni, rinnovabile per ulteriori 24 mesi - punta alrafforzamento del comparto tabacchicolo regio-nale, non solo incrementando la superficie e laqualità del tabacco Kentucky (da riempimento eper fascia per la creazione di sigari Toscano), maanche favorendo la riconversione produttiva delleaziende agricole, attualmente impegnate nella pro-duzione di varietà di tabacco meno richieste, versotipologie di interesse per MST. L’accordo prevedeincentivi diretti alla ristrutturazione dei locali dicura del tabacco con il supporto finanziario diMST e dedica un’attenzione particolare ai giovaniagricoltori, che potranno beneficiare di un sup-porto finanziario aggiuntivo. “L’intesa raggiunta –spiega Stefano Mariotti, Direttore Generale Ma-nifatture Sigaro Toscano - segna un’importante svoltanell’ambito della ricerca e dello sviluppo di questa filiera.Infatti, al fine di potenziare la resa della produzione di ta-bacco Kentucky, ci sarà un costante supporto alle attivitàdi sperimentazione finalizzate, tra le altre cose, al miglio-ramento qualitativo disseminando tra i produttori le buonepratiche consolidate in altri distretti produttivi e se neces-sario, mediante l’introduzione di nuove varietà. Il tuttosenza mai tralasciare iniziative di formazione e assistenzatecnica in grado di ottimizzare la gestione delle coltiva-zioni”. “Oggi è una giornata molto importante per la fi-liera del tabacco Kentucky in Campania”, ha dichiaratoGennarino Masiello, Presidente di ONT Italia eVice Presidente nazionale di Coldiretti. “La firmadell’accordo tra ONT e MST consente di offrire ai pro-duttori agricoli una prospettiva pluriennale in cui poter pro-grammare le attività di investimento e di miglioramentoqualitativo della produzione, anche attraverso la possibilitàdi testare tecniche produttive innovative a sostegno della so-stenibilità complessiva della filiera. Il contributo finanziarioche sarà garantito per supportare gli investimenti, che pre-vede un trattamento di maggior favore per i giovani agri-coltori, testimonia come qualsiasi iniziativa a supporto delcomparto non possa prescindere da meccanismi di partico-lare attenzione per i giovani imprenditori agricoli, al finedi rilanciare una filiera determinante per il suo contributoall’economia locale”, ha concluso Masiello. MST hachiuso il 2016 con 100 milioni di euro ricavi, 203milioni di pezzi prodotti di cui 3 milioni realizzatia mano, 35 venduti oltre confine, 50 tonnellate ditrinciati, oltre 70 Paesi in cui viene esportato.

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rande suggestione artistica e fortissimoimpatto emotivo. I cavalli di GustavoAceves sono in mostra ad Arezzo finoal 14 ottobre con la rassegna Lapida-

rium. Dalla parte dei vinti, una delle tappe fonda-mentali del suggestivo progetto itinerante e incontinua evoluzione a cui l’artista messicano la-vora dal 2014. Un’esposizione imponente conopere realizzate in pietra, bronzo, resina, legno ealtri materiali, allestite in più luoghi del centro sto-rico aretino, da San Francesco alla Sala Sant’Igna-zio, dal Sagrato del Duomo alla Fortezza Medicea,sull’idea del viaggio e della migrazione.

Con questo progetto infatti, Aceves, uno dei mas-simi interpreti dell’arte contemporanea a livellomondiale, intende ricreare idealmente le peregri-nazioni della “Quadriga di San Marco”, opera chel’artista messicano, appena ventenne, ebbe mododi ammirare nella sua Città del Messico, restan-done folgorato. Erano gli anni ’70 e prima di es-sere musealizzati, quegli antichissimi cavallibronzei provenienti da Costantinopoli, percorre-vano un ultimo giro attorno al mondo, cheavrebbe messo fine alla serie di migrazioni dellequali, sin dal XIII secolo, erano stati protagonisti. Da lì, per Aceves, l’idea dare vita ad un’opera che

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UNA GRANDE ESPOSIZIONE ITINERANTE DEDICATA AD UNO DEI MASSIMI INTERPRETI DEL’ARTE CONTEMPORANEA FINO AL 14 OTTOBRE NELLA CITTA’ TOSCANA

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potesse ripercorrere lo stesso itinerario fatto dal-l’antico gruppo scultoreo oggi visibile nel museodella Basilica di San Marco. I Cavalli di San Marcohanno infatti dovuto superare un lungo e insi-dioso percorso tra terre e mari, passando da unacittà all’altra, da un sovrano all’altro, prima di fer-marsi definitivamente. Sono pervenuti a Veneziada Costantinopoli solo in seguito alla sua cadutasopraggiunta nella primavera del 1204, evento cheha reso manifesto l’ormai secolare scisma politico,sociale e militare tra Oriente e Occidente. Mapoiché non esistono testimonianze coeve sul dis-locamento del gruppo equestre dalla capitalebizantina a quella della Repubblica Veneta, non èdato conoscere esattamente l’anno in cui questoavvenne, ma si suppone che il trasferimento siastato effettuato tra la fine del 1205 (morte deldoge Enrico Dandolo) e il 1206. RaggiuntaVenezia, i Cavalli sostarono nell’Arsenale fino allacaduta dell’Impero Latino d’Oriente (1261), perpoi essere collocati sulla facciata della grandiosabasilica di San Marco. Dopo oltre 500 anni dalla

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collocazione della Quadriga sulla facciata di SanMarco, quale simbolo splendente della magnifi-cenza della Serenissima, nel 1797, caduta la Re-pubblica, l’opera subì l’ennesimo trasferimentoper mano dei francesi di Napoleone, che in quel-l’occasione procedettero a sistematiche razzie. ICavalli vennero condotti a Parigi, Napoleone livolle a ornamento dell’arco trionfale del Carrou-sel, la cui costruzione iniziò nel 1806. Dopo ilCongresso di Vienna i Cavalli bronzei poteronofinalmente tornare nelle mani dei loro originali pa-droni, a Venezia, ora facente parte del regno Lom-bardo-Veneto. Qualche intervento di restauro e ibronzi tornarono ancora a splendere sulla facciatadi San Marco, dove vi rimasero (fatta eccezionedei grandi conflitti mondiali) fino agli anni ’70 delNovecento.

NEI CAVALLI DI ACEVES I DOLORI DELLA STORIA

Il viaggio raccontato dai cavalli di Aceves è il viag-gio dei popoli migranti, una tema di grande attua-lità, ma che in assoluto caratterizza ciclicamentel’intera storia dell’umanità. I suoi cavalli itinerantisono mutilati, scheletrici, sopravvissuti: una sortadi monumento equestre inverso, dedicato non aivincitori ma ai vinti, agli antieroi di ieri, di oggi, di

sempre. Al cavallo è affidato così un ruolo com-pletamente difforme, sia quando, abbinato atotem, ci ricorda l’arte figurativa africana, siaquando, evocando le strade ferrate che percor-rono la storia, emerge dai galeoni che rimandanoalla memoria la violenta conquista spagnola dellasua nazione, il Messico, o dai barconi dei migrantinaufragati nelle acque del Mediterraneo. Tante vi-cende trasportate da tanti cavalli e dove l’uomonon è più il cavaliere trionfante, bensì un vintodalle calamità e dalle avversotà causate da guerre,carestie, pestilenze. La foresta, poi, di figure che si innalzano dalle pro-prie fondamenta senza dare alcuna tregua all’occhiodell’osservatore fino a perdersi nel contesto circo-stante, esprime in forma fisico-materiale il progettoespressivo e simbolico che sta alla base di Lapida-rium. Con l’opera Maquette, installazione straordinarianella Sala di Sant’Ignazio, Aceves esprime la sua esi-genza artistica di fissare in una forma definita l’evo-luzione del pensiero, forse più di uno, da cui muoveil progetto complessivo: interpretare il propriotempo, le sue contraddizioni lasciando ai posteri lapossibilità di rifletterci. Tra capitelli, teste ed arti,totem e relitti prevale un senso di disintegrazione,di povertà e di tragedia che si percepisce in ognunodei duecento pezzi che compongono l’opera.

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Non mancano i motivi per i quali “Lapidarium:dalla parte dei vinti” si sposa ad Arezzo, città il cuisimbolo araldico è un cavallo e che ai cavalli affidala celebrazione della sua festa più importante, laGiostra del Saracino. Inoltre, sempre alla “QuadrigaDomini” si legano due episodi importanti: nel1364, fu l’aretino Francesco Petrarca, ospited’onore ai festeggiamenti per la sottomissione diCandia alla Repubblica di Venezia, a dare annun-cio dell’avvenuto trasferimento del gruppo eque-stre alla corte dei dogi veneziani. Infine la Quadrigaha un rimando immediato a Costantino, figura im-portante per il percorso umano e intellettuale diAceves, la cui storia trova ad Arezzo la propriaconsacrazione nel racconto affrescato da Pierodella Francesca. Arezzo ospita quindi una narrazione monumen-tale e in continuo divenire, dei dolori della storiarievocati da imponenti sculture equestri mutilate.Sono opere che raccontano le diaspore ma che alcontempo, riflettono sul rapporto che da millennilega l’uomo al cavallo, insostituibile compagno diesplorazioni e conoscenza. Opere che trovanospazio non soltanto tra le mura medicee della For-tezza disegnata da Giuliano e Antonio da Sangallo,

ma anche nelle strade e piazze del centro storico.Arezzo, che proprio nel cavallo ha il suo simbolofiero, fino ad ottobre ospiterà pertanto un eventodi grande prestigio, a conferma della propria vo-cazione a città d’arte: non soltanto per le ricchezzeche conserva, ma anche per la capacità dimostratain questi anni di sapere organizzare, accogliere evalorizzare l’eccellenza dell’arte contemporanea. “Lapidarium: dalla parte dei vinti” è organizzata dallaFondazione “Guido d’Arezzo” in collaborazionecon il Comune di Arezzo.

“GUSTAVO ACEVES LAPIDARIUM: DALLAPARTE DEI VINTI” Arezzo, 16 giugno-14 ottobre 2018Sedi espositive: San Francesco - Sala Sant’Ignazio - Sagratodel Duomo - Fortezza Medicea

Orari: dalle ore 10.00 alle ore 19.00. Giorno di chiusura: lunedìInfo: 0575 356203 www.arezzoaceves.wordpress.com Pagina Facebook: Arezzo Culturawww.lapidarium.online Instagram: lapidarium_gustavo_aceves

Ingresso: 3 euro. Accesso gratuito per i minori di 12 anni. I biglietti sono acquistabili presso le sedi espositive diSant’Ignazio e Fortezza Medicea oppure presso l’Info Pointdi Piazza della Libertà, 1

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Quando nasceraiQuando nascerai saremo in un luogo dove tutto è lu-minoso e verde e azzurro e giallo e colorato. Quando

nascerai accanto a noi ci saranno persone che ci sorri-deranno e poi ci sarà il sole e tu sarai bellissima, ed io avròvent’anni. Quando nascerai la stanza sarà ben riscaldata e

la luce sarà dolce come la musica che si diffonderà. Quandonascerai non saremo in tanti come su questo barcone senza nome e

non ci sarà questa puzza nauseante e poi nessuno urlerà, né mi spingerà, rischiando di farmi cadere in mare enessuno avrà paura, come tutti quelli che sono qui. Quando nascerai saremo finalmente in quel mondo dovei bambini non muoiono di fame e poi così presto e così tanti come da noi. Quando nascerai ti terrò tra le miebraccia e le lenzuola saranno morbide, bianche e profumate ed allora, ti stringerò forte forte e penserò a quelliche abbiamo lasciato a casa, ai miei genitori ed ai miei fratelli, a tutti quelli del villaggio ed a Jean Pierre, al quelsuo pianto disperato, a quella nenia che scemava man mano che, schiacciati in questo barcone come sardine inuna scatoletta, ci allontanavamo dalla spiaggia. Adesso ho chiuso gli occhi e le immagini confuse, che la miamente proietta, non riesco a capire se provengono da un sogno o se sto delirando, so solo che son brutte e chemi fanno paura. Dal mio posto incrocio sempre più spesso lo sguardo di un ragazzo, non avrà più di sedicianni, che è rannicchiato di fronte a me. Quando è salito a bordo tremava tutto, tanto che se non l’avessero aiu-tato sarebbe finito subito in mare. Da quando è seduto nel suo angolino ho notato che riesce a controllare ilfremito del suo corpo solo quando accende una sigaretta, ed è incredibile con quanta calma e maestria riescaa rollare con le dita la cartina intorno al tabacco.  Quel suo abbandonarsi, così intenso e profondo, quellaserenità improvvisa, fa venire una voglia irrefrenabile di fumare anche a me, che non l’ho fatto mai. Sonostanca, molto stanca, non so da quanto tempo siamo in mezzo al mare, che, adesso maledizione, ha cominciatopure ad agitarsi ma all’orizzonte non si vede nulla. Non devo crollare, non ora, perché lo sento, la terra non èlontana. Questo sballottare sulle onde mi ha destata dal torpore in cui ero precipitata, e così quei brutti pensierisono volati via. Ora sono sveglia ma non so se è meglio, perché intorno a me crescono solo lamenti disperatidi sofferenza, paura e dolore.  In quanti ce la faremo ad arrivare, magari nessuno, moriremo tutti, come tantiprimi di noi. Ho tanta sete, ma hanno detto che di acqua non ce n’è più, ingoio saliva ma è finita anche quella.Sono allo stremo e questi luccichii che intravedo tra le palpebre, non capisco se sono luci lontane o soltantoun’illusione ottica. No, non è una illusione. Una nave si avvicina, sembra un enorme mostro con degli occhispalancati e luminosi. Dall’alto ci sono persone che si sbracciano tanto ma nessuno di noi capisce cosa voglionocomunicarci. Ci fanno cenno di no, ci fanno capire che non possono aiutarci ed incuranti delle nostre urla lanave si allontana. Non abbiamo neanche il tempo di avvilirci di abbandonarci allo sconforto perché un’ondaterribile, improvvisa, ha fatto sbalzare fuori delle persone, ma è buio e non capiamo in quanti sono finiti inmare. Si sentono solo grida disperate. Mi aggrappo disperatamente ad una corda, ma il pensiero che ci sia qual-che bambino tra loro mi fa precipitare nel panico. Quella che ci ha scaraventato tutti fuori invece, non l’hovista nemmeno arrivare, tanto è stata veloce e violenta. Non ho la forza di tenermi a galla, non resisto a questeonde così grandi e così precipito sempre più a fondo.  Sto bevendo tanta acqua e faccio sempre più fatica a re-spirare. Ma poi, all’improvviso, intravedo una luce azzurra sul fondo, intorno c’è silenzio, solo silenzio ma perun momento, solo per un momento, perché piano piano sento il suono di una musica bellissima che si avvicinae che mi guida verso di lei. Ecco siamo arrivate finalmente, e guarda, sembra incredibile, ma è proprio tuttocome avevo immaginato. Grazie, grazie a tutti voi per averci accolti e salvati. Grazie. Questo è il posto amoremio, ora puoi nascere serena, perché qui insieme, in questo nuovo mondo, cominceremo la nuova vita.

di Ciro CannavacciuoloCiro... del Mondo