sviluppo del linguaggio nell’evoluzione umana [tesi]

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  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    Universit degli Studi di SienaFacolt di Lettere e Filosofia

    Corso di studi in Scienze dei Beni Archeologici

    Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana

    Relatore:prof. Massimo Squillacciotti

    Candidato:

    Francesco Fassina

    Anno accademico 2010-2011

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    Indice

    5 Premessa

    8 Capitolo primo

    La ricerca delle origini

    Modelli interpretativi

    14 Capitolo secondo

    Natura e funzionamento del linguaggio

    Terminologia

    Forme della comunicazione. Segnali, icone, im!oli

    La doppia articolazione

    "ervello e linguaggio

    L#apparato vocale

    $1 Capitolo terzo

    %videnze foili dell#origine del linguaggio

    %videnze paleoneurologic&e

    'eti foili dell#apparato fonatorio

    Studi genetici

    (

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    4) Capitolo quarto

    *na teoria poi!ile. L#origine motoria getuale

    La comunicazione mimica getuale

    I neuroni pecc&io

    +al geto alla parola

    L#emergenza della intai

    $ Capitolo quinto

    "ome iamo diventati umani

    Il grande !alzo in avanti

    Linguaggio e uomo moderno

    -8Bibliografia

    $

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    Premessa

    'ealizzare uno tudio ull#origine e ullo viluppo del linguaggio

    un compito arduo e affacinante. La vatit/ e la compleit/

    dell#argomento non permettono infatti n0 di affrontarlo da un punto di

    vita monodiciplinare n0 di eaurirne la trattazione in un ingolo aggio

    o tei c&e ia. er includere tutte le 2uetioni c&e riguardano la genei

    del linguaggio are!!e neceario uno pazio vatiimo, e ci3 andre!!e

    a capito della frui!ilit/ del lavoro, oprattutto per i lettori non

    pecialiti. L#alone di mitero c&e avvolge l#interpretazione dei dati circa

    la filogenei della capacit/ linguitica lacia il di!attito aperto alle pi

    variate interpretazioni, peo diametralmente oppote, motivo per cui

    allo tato attuale delle conocenze ci impoi!ile trarre delle

    concluioni definitive. llo teo tempo, proprio nella compleit/

    dell#argomento c&e riiede la ua importanza. Negli ultimi anni, la

    2uetione dell#emergenza della capacit/ linguitica ta con2uitando un

    4

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    poto di rilievo nell#interpretazione dei grandi enigmi dell#evoluzione

    umana, tanto c&e i tende ormai a individuare nel linguaggio articolato

    uno dei principali caratteri ditintivi dell#eere umano moderno.

    L#arc&eologia cognitiva 2uella !ranca dell#arc&eologia c&e tudia le

    origini e lo viluppo della cognizione umana. Il uo copo di capire

    2uali iano tate le circotanze c&e &anno portato le prime pecie ominidi

    a evolveri negli eeri umani moderni. In 2ueto eno, lo tudio della

    filogenei della capacit/ linguitica i inerice nell#am!ito

    dell#arc&eologia cognitiva nel tentativo di piegare il ruolo c&e

    l#ac2uiizione del linguaggio &a avuto nello viluppo cognitivo, ociale e

    culturale della pecie umana.

    rima di proeguire con l#epoizione delle argomentazioni di 2ueto

    lavoro, opportuno fare alcune preciazioni onde evitare fraintendimenti

    riguardo la terminologia utilizzata. "on il termine linguaggio, 2uando

    non accompagnato da attri!uti c&e ne pecific&ino la natura 6e. getuale,

    mimico, ecc.7, #intender/, per comodit/, la capacit/ umana univerale di

    comunicare attravero l#uo della parola econdo un itema

    convenzionale importante, per 2ueto motivo, non confonderi con il

    termine linguac&e indica invece una delle poi!ili manifetazioni del

    linguaggio, ovvero il itema fonetico, leicale e grammaticale c&e

    cotituice il mezzo di comunicazione ver!ale all#interno di una pecifica

    5

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    comunit/ per lo pi etnica1. In econdo luogo, i parler/ di gestualit e

    di origine gestuale del linguaggio. Tali termini vengono impiegati per

    eplicitare la !ae motoria oggiacente all#emergenza della parola. Si

    parler/ di origine getuale del linguaggio coniderando la capacit/ di

    controllare e2uenze di movimenti 6di geti7 come un re2uiito eenziale

    e neceario alla comunicazione ver!ale articolata, piuttoto c&e intendere

    il linguaggio come emplice derivato della comunicazione getuale. "on

    2ueto non i vuole negare c&e forme di comunicazione c&e prevedevano

    l#uo dei geti a!!iano preceduto l#uo della parola, tutt#altro9 la tei

    epota in 2ueto lavoro conidera infatti c&e il linguaggio ver!ale i ia

    evoluto a partire da forme comunicative mimic&e getuali, ree poi!ili

    dalle funzioni di controllo motorio di 2uelle aree cere!rali c&e, in un

    econdo momento dell#evoluzione, aranno coinvolte nel proceo

    linguitico ver!ale.

    Nei capitoli eguenti i prenderanno in coniderazione gli tudi di

    alcune delle dicipline impegnate nella ricerca ulle origini del

    linguaggio, cercando di mettere inieme i ripettivi riultati al fine di

    delineare tra ei una orta di minimo comune denominatore. i c&e

    proporre una nuova teoria, proveremo a eguire un percoro c&e i

    1 La definizione del termine lingua tratta da Il Dizionario della lingua italiana De

    Agostini, %dizioni 'emo Sandron, Firenze e Itituto :eografico +e gotini, Novara, 1))5.

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    muova tra i differenti apporti di 2ueti ettori di ricerca co; da

    viluppare un dicoro coerente e completo, enza per3 la pretea di

    eere eautivo.

    Nella teura di 2ueto lavoro, c&e parte da un interee di tipo

    arc&eologico per l#evoluzione della pecie umana, i ritenuto neceario

    pertanto affrontare la 2uetione dell#emergenza del linguaggio econdo un

    approccio multidiciplinare per cercare di coniugare, in un dicoro

    generale, le varie linee di ricerca. In ultima analii, evitando di entrare in

    2uetioni troppo pecialitic&e c&e oltrepaere!!ero gli copi e gli

    interei della notra trattazione, cerc&eremo di definire innanzitutto che

    cos' e come funziona il linguaggio umano, per capire come i ia

    evoluto e quale ruolo a!!ia giocato la ua apparizione nello viluppo

    cognitivo, ociale e culturale della pecie umana.

    L#ultimo capitolo di 2ueto lavoro rappreenta allo teo tempo il

    punto di partenza e il punto di arrivo del percoro 2ui intrapreo. Come

    siamo diventati umani< la domanda da cui parte la ricerca c&e trova

    nel linguaggio la ua ripota, ma anc&elo copo di tale ricerca9 capire

    come i ia viluppato il linguaggio per capire come siamo diventati

    umani.

    -

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    Capitolo primo

    La ricerca delle origini

    Il linguaggio, dal momento della nacita, accompagna la vita di un

    eere umano in ogni uo itante, tanto nelle relazioni con gli altri,

    2uanto nella dimenione della notra interiorit/. +a 2ueto punto di vita

    il linguaggio appare come un 2ualcoa di ovvio, di !anale, di congenito,

    di intrineco alla notra natura, come il nutriri o il repirare. Il

    linguaggio em!ra eere un 2ualcoa c&e fa parte dell#essenza tea

    dell#eere umano. Se per3 volgiamo lo guardo alla notra toria

    evolutiva, ci accorgiamo c&e la parola una con2uita a!!atanza

    recente nella toria dell#umanit/. Molto peo i cade nell#errore di

    credere c&e la cultura ia un prodotto della parola articolata, ma la

    cultura molto pi antica della parola.

    Il linguaggio, co; come lo intendiamo oggi, 2uai icuramente i

    viluppato con la notra pecie,omo sapiens! e, molto pro!a!ilmente,

    in un momento gi/ avanzato della notra vita ul pianeta. Si conidera

    8

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    c&e il ramo evolutivo c&e &a portato alla compara diomo sapiens i

    ia eparato da 2uello degli cimpanz0 almeno ei milioni di anni fa per

    un periodo di tempo c&e ci difficile anc&e olo concepire, nella vita

    dei notri antenati il linguaggio, emplicemente, non eiteva.

    In principio non era il ver!o, ma il ilenzio. rima dell#emergenza

    della capacit/ linguitica, gli ominidi pro!a!ilmente comunicavano con

    l#aiuto della getualit/. L#origine del linguaggio em!ra rialire ad un

    periodo in cui l#uomo aveva gi/ perfezionato la tazione eretta e aveva

    li!erato le mani dall#uo della locomozione, mani c&e, tra le altre coe,

    ervirono per arricc&ire il ignificato dei geti com!inati con uoni molto

    rudimentali e c&e ancora non cotituivano una forma di linguaggio.

    Molto pro!a!ilmente, in 2uel periodo l#uomo diponeva gi/ di capacit/

    cognitive e corticali mature per il controllo dell#articolazione e aveva gi/

    viluppato 2uelle funzioni indipena!ili per l#ac2uiizione e la

    memorizzazione di uno trumento nuovo, ma altamente funzionale per la

    notra opravvivenza, c&e era la parola 6Tarta!ini e :iuti, (==7.

    Nell#arco temporale compreo tra ei milioni di anni fa e l#emergenza

    delle prime forme di comunicazione ver!ale, i ono viluppate le

    caratteritic&e anatomic&e e cognitive necearie al linguaggio. llo tato

    attuale delle conocenze em!ra per3 molto difficile poter ta!ilire

    eattamente 2uando 2ueta facolt/ ia nata nell#uomo. *na via non certo

    )

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    pi agevole ma c&e, e non altro, oggetto di tudio di varie dicipline,

    2uella c&e indaga da 2uale forma ancetrale a!!ia avuto origine il

    linguaggio. >ueto perc&0, una volta trovata l#origine, ar/ pi facile

    rialire alla nacita.

    *no dei grandi enigmi nella toria evolutiva dell#umanit/ , infatti,

    come ia apparo il linguaggio. rima ancora di "&arle +ar?in e dello

    tudio dell#evoluzione delle pecie, la 2uetione dell#origine del

    linguaggio e del uo ruolo nel peniero furono oggetto di indagine e

    rifleione a partire almeno dai teti greci claici 6"onigliere, (==)7.

    Fino al @I@ ecolo vi fu un proliferare di teorie riguardo alle poi!ili

    origini del linguaggio una peculazione c&e a!!racciava tanto le

    dicipline umanitic&e 2uanto 2uelle cientific&e, finc&0, nel 18, la

    Soci0t0 de Linguiti2ue di arigi proi!;, nel uo tatuto, ogni dicuione

    in materia. La ragione di tale divieto va fatta pro!a!ilmente rialire al

    fatto c&e la maggior parte delle teorie propote erano pure uppoizioni

    c&e non trovavano la minima verifica!ilit/ nell#evidenza empirica.

    partire dalla econda met/ del Novecento, l#interee per la genei

    del linguaggio rinace, timolato dai progrei paralleli dell#antropologia

    e della linguitica. Aggi, grazie oprattutto alle con2uite della !iologia,

    della genetica e delle neurocienze, iamo riuciti a fare luce u gran

    parte di ci3 c&e, neanc&e due ecoli fa, appariva ocuro e impenetra!ile.

    1=

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    ditinguendo differenti componenti cotitutive del linguaggio 6meccanimi

    auditivi, meccanimi cere!rali, meccanimi articolatori7, il cui viluppo

    are!!e avvenuto econdo vari gradi di continuit/. l contrario, i

    otenitori delle tei CcontinuiteD optano per uno viluppo unico e

    continuo del linguaggio.

    *na econda 2uetione di grande rilevanza cotituita dal pro!lema

    del tempo evolutivo c&e &a marcato l#apparizione del linguaggio. lcuni

    autori propongono una evoluzione graduale, riultato di una erie di

    cam!iamenti minori ma cumulativi, come coneguenza di un meccanimo

    elettivo c&e opera u ogni componente del linguaggio. er altri, la

    natura tea della grammatica univerale, co; come tata decritta dal

    linguita americano Noam "&omE, impedire!!e l#eitenza di tadi

    intermedi tra una intai di tipo non com!inatorio e il linguaggio

    umano, motivo per cui il paaggio a 2uet#ultimo are!!e tato unico.

    *n#altra pro!lematica particolarmente importante 2uella c&e

    riguarda la natura del meccanimo evolutivo c&e &a dato origine al

    linguaggio. Le tei non gradualitic&e otengono c&e il linguaggio ia il

    riultato di un eGattamento, cio il prodotto di un proceo evolutivo

    differente, in cui un inieme di caratteritic&e dapprima caturite in un

    conteto vengono impiegate ucceivamente in un altro per oddifare

    una funzione differente. In 2ueto cao, il linguaggio are!!e il riultato

    1(

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    di una riorganizzazione in c&iave linguitica di aree cere!rali dapprima

    coinvolte nel controllo di e2uenze di movimenti. In oppoizione a

    2ueto modello i trovano coloro c&e otengono c&e ia l#adattamento il

    meccanimo evolutivo c&e meglio piega l#apparizione del linguaggio. In

    coneguenza della ua evoluzione adattativa, il linguaggio i rivelere!!e

    come una truttura eterogenea c&e i comporta come un#unit/ funzionale,

    frutto della elezione naturale. Il vantaggio, dal punto di vita evolutivo,

    del linguaggio come adattamento are!!e la poi!ilit/ di Hcomunicare

    trutture propoizionali tramite un canale c&e opera in modo e2uenziale,

    facendo corripondere ignificati a uoni pronuncia!ili e recupera!ili,

    coa c&e permette all#eere umano di ac2uiire e cam!iare

    informazioni, riguardo l#am!iente eterno e il proprio tato interiore, e

    ripondere ai cam!iamenti dell#am!iente enza neceit/ di viluppare

    nuovi caratteri adattativi mediante la mutazione e la elezione, un

    proceo evolutivo molto pi lento 6BenJtez Burraco, (==$7.

    Nella maggior parte dei cai, la celta tra una o l#altra delle opzioni

    propote per piegare l#origine e lo viluppo del linguaggio umano

    dipende, in pratica, dall#impotazione linguitica teorica aunta dal

    ricercatore nell#affrontare la dicuione e non tanto dall#analii delle

    evidenze empiric&e di tipo paleontologico o anatomico, la cui

    interpretazione non riulta 2uai mai unanime 6BenJtez Burraco, (==$7.

    1$

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    Capitolo secondo

    Natura e funzionamento del linguaggio

    *na volta accettata e riconociuta l#affinit/ evolutiva tra l#uomo e le

    altre antropomorfe, la differenza pecifica degli eeri umani ripetto a

    ogni altra forma animale tata individuata nella preenza del

    linguaggio, ia a caua delle caratteritic&e peculiari c&e 2ueto preenta

    ripetto alle altre forme di comunicazione animale, ia per via

    dell#incremento cognitivo c&e eo conente 6"onigliere, (==)7. La

    ditanza tra la comunicazione umana e 2uella animale em!ra eere

    incolma!ile e i conidera il fatto c&e, per l#eere umano, il linguaggio

    non rivete emplicemente il ruolo di codice comunicativo attravero cui

    avviene lo cam!io di informazioni ovvero, il linguaggio non

    olamente un mezzo, uno trumento di cui noi ci erviamo per

    cam!iarci informazioni e interagire con gli altri individui o ancora, il

    linguaggio non ta all#eere umano come le altre forme di

    comunicazione tanno agli altri animali. Il linguaggio l#eenza tea

    14

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    della natura umana. Se eliminiamo il linguaggio dalla vita umana l#eito

    c&e, pro!a!ilmente, are!!e difficile definire tale vita ancora umana. Il

    linguaggio innanzitutto l#elemento fondamentale nella comprenione di

    c&e co# 6e di coa non 7 un eere umano9

    L#uomo non preeite al linguaggio, n0 filogeneticamente n0 ontologicamente.

    Non poi!ile raggiungere uno tato in cui l#uomo ia eparato dal

    linguaggio, c&e egli ela!orere!!e per CeprimereD 2uanto avviene in lui9 il

    linguaggio a informare la definizione dell#uomo, e non il contrario 6Bart&e,

    1)847(.

    Il linguaggio non 2uindi un elemento etrineco o acceorio

    dell#umano, n0 una caratteritica c&e i aggiunge a una umanit/

    preformata, c&e ne completere!!e l#intelligenza o ne potenziere!!e le

    pretazioni, ma la !ae tea della poi!ilit/ di 2uell#intelligenza e di

    2uelle pretazioni 6"onigliere, (==)7.

    La definizione del linguaggio e l#individuazione delle ue

    caratteritic&e cotituicono un oggetto di tudio pro!lematico, poic&0 in

    ogni cao il linguaggio cotituice anc&e, e inevita!ilmente, il mezzo

    dell#oggetto di cui i parla e la rierva di concetti c&e ervono per

    definirlo. La decrizione c&e nelle pagine eguenti i far/ del linguaggio

    (Tutte le citazioni tratte da teti di autori non italiani ono 2ui riportate nella mia peronale

    traduzione $%&d&(&

    15

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    e delle ue caratteritic&e 6ia dal punto di vita linguitico c&e da 2uello

    !iologico7 non pretende, pertanto, di eere eauriente, in primo luogo

    perc&0 n0 le competenze di c&i crive n0 lo pazio di 2ueto lavoro ono

    idonei e ufficienti al completamento di tale compito in econdo luogo,

    perc&0 gli argomenti trattati in 2ueto capitolo non rappreentano lo

    copo 6la tei7 di 2ueto lavoro, ma vogliono eere un#introduzione c&e

    aiuti il lettore a comprendere c&e coa i intenda per linguaggio umano e

    2uali iano le caratteritic&e c&e lo rendono unico ripetto alle altre

    forme di comunicazione del mondo animale.

    )erminologia

    Molto peo termini come comunicazione! linguaggio! lingua!

    vengono uati come inonimi, il cui ignificato pu3 riultare confuo o

    ovrappoto. K utile, ai notri copi, ditinguere i ignificati di alcuni dei

    termini c&e verranno utilizzati$9

    Informazione * "onite in una 2uantit/ ignificativa di dati

    6egnale7, in grado di organizzare e attivare una traformazione entro un

    itema inta!ile, riolvendone le tenioni. L#informazione pertanto ci3

    c&e in grado di far cambiare fase a un itema, individuandolo.

    $ Le definizioni dei termini ono tratte da "onigliere 6(==)7

    1

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    Comunicazione Nella decrizione pi emplice e claica, 2uella

    propota dalla teoria dell#informazione, la comunicazione un proceo

    in cui due individui cam!iano informazioni9 uno dei due, detto

    emittente, produce un egnale c&e il econdo, detto ricevente, interpreta.

    >ueta decrizione, pur utile, tralacia un fatto fondamentale9

    l#informazione non lacia intatti gli individui ma, per definizione, ne

    modifica lo tato, effettuando delle tranizioni di fae. er 2ueta

    ragione, meglio penare alla comunicazione come al proceo in cui

    due sistemi cam!iano informazioni c&e ne modificano lo tato. Nel

    mondo vivente i egnali poono eere emei e ricevuti attravero

    canali differenti9 c&imico, olfattivo, tattile, viivo, vocale.

    +egno *n egno una 2ualiai entit/ c&e, per copi comunicativi,

    indica rappreenta ta al poto di un altra entit/.

    Codice comunicativo Agni egno appartiene a un codice, vale a

    dire un itema c&e aocia dei egni a dei ignificati. Se il ricevente

    ignora il codice comunicativo utilizzato dall#emittente fra i due non ar/

    poi!ile alcuna tramiione di informazione.

    ,inguaggio Il linguaggio un codice comunicativo pecifico,

    avente truttura doppiamente articolata, c&e negli eeri umani viene

    implementato come lingua particolare. Nonotante la normale

    aociazione tra ClinguaggioD e Clinguaggio vocalicoD, opportuno

    1-

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    preciare c&e n0 il linguaggio n0 le lingue devono eere neceariamente

    vocalic&e. La doppia articolazione pu3 fondari anc&e u geti, caratteri

    critti, !it, ecc.

    ,ingua >ualiai realizzazione particolare del linguaggio generale.

    'ealizzazioni toric&e del linguaggio umano ono tutte le lingue, ivi

    inclui i dialetti, c&e i parlano nel mondo.

    -orme della comunicazione& +egnali! icone! simboli

    er comunicare molti animali uano un compleo itema di egnali,

    realizzato tramite l#aociazione di egni e ignificati entro un codice. Si

    peni ad eempio alla danza delle api. Si tratta di un codice dalla

    emantica complea, incritto in 2ualc&e modo nella !iologia tea

    delle api, c&e conente loro di comunicare informazioni dettagliate

    riguardo alla ditanza e all#orientamento delle fonti di ci!o4. Nella danza

    c# emantica 6i egni ono aociati a ignificati9 la fre2uenza della

    danza sta per la ditanza, l#orientamento ripetto al ole sta per la

    direzione7, ma non c# aociazione emantica9 il codice ignificativo

    dato una volta per tutte, non amplia!ile n0 pu3 eere mutato. *n altro

    4 La ditanza della fonte di ci!o viene comunicata dalla fre2uenza della danza la direzione,

    dall#inclinazione dell#ae della danza ripetto alla poizione del ole.

    18

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    eempio ono i ric&iami delle vervet mon.e/s c&e dipongono di diveri

    egnali per indicare il tipo di pericolo c&e le ta minacciando 6il

    ric&iamo c&e indica Cpredatore dal !aoD induce le cimmie a alire

    ugli al!eri, e co; via7.

    *na differenza deciiva tra il linguaggio e i egnali utilizzati dagli

    animali c&e i egnali i rifericono olamente a ci3 c&e preente

    nell#am!iente dell#animale. Le api danzano olo dopo eere ritornate

    direttamente all#alveare 2uando &anno trovato il nettare. Le vervet

    mon.e/s egnalano con ric&iami olo 2uando il pericolo immediato.

    "on l#aiuto del linguaggio invece poi!ile comunicare coe c&e

    non ono Cn0 2ui n0 oraD e c&e potre!!ero anc&e non eitere. Segnali e

    im!oli ono entram!i trumenti della comunicazione c&e poono eere

    eprei in vari modi, per eempio con uoni o geti. La differenza

    fondamentale c&e un im!olo i riferice a una rappreentazione

    iolata, mentre un egnale rappreenta un percezione o una enazione. I

    egnali riguardano il mondo circotante, ono egni c&e i rifericono a

    2ualcoa dell#am!iente in cui i vive9 il fumo un egnale c&e indica il

    fuoco uno paro il egnale c&e indica ai corridori l#inizio della gara. Il

    linguaggio im!olico invece riguarda peo il notro mondo interiore!

    cio le notre immaginazioni, memorie, progetti e ogni 6:rdenfor,

    (==7. I egnali di una pecie animale ono groomodo identici in tutti i

    1)

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    mem!ri della pecie 6eccetto le differenze di eo e di et/7. :li animali

    non scelgono c&e uono emettere. l contrario, un im!olo una

    convenzione ar!itraria c&e !iogna imparare per poterla utilizzare come

    trumento comunicativo. L#ar!itrariet/ infatti uno dei caratteri

    fondamentali del linguaggio umano. nc&e nella comunicazione di

    alcune pecie animali preente l#ar!itrariet/ 6vedi i ric&iami delle

    vervet mon.e/s7 dal momento c&e l#aociazione tra egnali e ignificati

    pu3 eere ar!itraria 6lo paro e l#inizio della gara7. Non nemmeno la

    compleit/ della grammatica o il pro!lema di imparare un ampio

    itema c&e rende il linguaggio inaccei!ile alle altre pecie animali,

    ma il fatto c&e im!olico 6+eacon, 1))-7. Il mondo interiore degli

    animali non ufficientemente ricco per getire la compleit/ di

    rappreentazioni eparate 6iolate7 a cui il linguaggio fa riferimento

    6:rdenfor, (==7.

    La funzione predominante del linguaggio di comunicare ci3 c&e non n0

    2ui n0 ora. *n cane pu3 #dire#9 &o fame, &o ete, voglio ucire, mi piaci ecc.

    Ma non &a mezzi comunicativi c&e gli permettono di #dire#9 ieri avevo fame,

    e neanc&e9 avr3 fame e anc&e tanotte mi c&iudi in caa, e granocc&ier3 il

    tappeto. llo teo modo, il cane pu3 #dire#9 c# un topo 2uiO Ma non pu3

    #dire#9 c# un topo nella tanza accanto. PQR "&iaramente, e vivi nel

    preente, per comunicare principalmente ci3 c&e enti e ci3 c&e vuoi fare

    nell#immediato, i egnali !iologici preenti in ogni pecie ono ufficienti. *n

    (=

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

    22/84

    linguaggio neceario olo per comunicare le tue rappreentazioni interne di

    ci3 c&e potre!!e eere, ci3 c&e tato e di 2uelle coe e avvenimenti c&e

    non ono preenti nel momento immediato 6Slander, 1))$7.

    La filoofa Suanne Langer fa una c&iara ditinzione tra egnali e

    im!oli9

    *n termine uato come im!olo e non come egnale nonucita un#azione

    appropriata alla preenza del uo oggetto. PQR I im!oli non ono otituti

    dei loro oggetti, ma ono veicoli per la concezione degli oggetti. "oncepire

    una coa o una ituazione non lo teo di #reagire in !ae a 2uella#

    apertamente, o eere conapevoli della ua preenza. arlando delle coe noi

    a!!iamo concezioni di 2uelle, non le coe tee e sono le concezioni! non

    le cose! che i simboli direttamente 'significano'& Il comportamento in !ae

    alle concezioni ci3 c&e le parole normalmente ucitano9 2ueto il tipico

    proceo del peniero 6Langer, 1)487.

    Il linguaggio ci permette di parlare non olo di coe c&e ono remote

    in termini di pazio e di tempo, ma anc&e di coe non collocate nello

    pazio e c&e non fanno riferimento ad avvenimenti determinati9

    Il fatto c&e poiamo rendere comprensibile enunciati linguitici riguardo

    pazio e tempo, giuto e !agliato, Uumpt +umpt5, e la radice 2uadrata di

    meno uno, dimotra incontroverti!ilmente c&e il linguaggio pu3 trattare

    5 Uumpt +umpt un peronaggio della favola Cttraverso lo specchio e quel che Alice

    vi trov01 di Le?i "arrol.

    (1

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    elementi c&e non &anno niente a c&e fare con #timoli oerva!ili# PQR 6Von

    :laerfeld, 1)--7.

    Nella terminologia utilizzata da :rdenfor 6(==7, l#icona un

    egno c&e assomiglia alla rappreentazione eparata indicata dal egno.

    La il&ouette di una donna ulla porta del !agno femminile un#icona

    per 2uelle perone a cui tale pazio riervato. *na freccia !ianca

    orientata a detra u un cartello tradale di colore !lu in %uropa

    un#icona per la direzione c&e !iogna eguire. differenza dei im!oli,

    la celta delle icone non ar!itraria, ma dipendente dalla omiglianza tra

    il egno e ci3 c&e indica.

    In concluione, un itema comunicativo, per eere un linguaggio,

    deve eere cotituito da im!oli. Ma 2ueto non ufficiente per

    arrivare al tipo di linguaggio c&e utilizzano gli eeri umani. *n altro

    preuppoto fondamentale c&e gli interlocutori a!!iano !en viluppato

    un proprio mondo interiore 6:rdenfor, (==7.

    ,a doppia articolazione

    Il linguaggio umano preenta due livelli di articolazione. %o

    infatti componi!ile infonemi 6le unit/ !ae dell#emiione vocalica ad

    eempio PaR, PuR, PrR, PfR c&e non veicolano ignificato, e inparole! c&e

    ((

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    veicolano ignificato. In linguitica, il primo livello analizzato dalla

    fonologia, il econdo dalla intai. partire da poc&e decine di elementi

    !ae di tipo fonetico, il linguaggio umano dipone co; di una

    produttivit/ preoc&0 infinita. La ragione per cui il linguaggio umano

    accede a 2ueta potenza epreiva riiede nella digiunzione del primo

    livello com!inatorio, 2uello dei fonemi, dalla emantica 2ueto fa ; c&e,

    2uando i tratta di aociare i egni ai ignificati, non i &anno pi a

    dipoizione appena 2ualc&e decina di uoni diveri, ma decine di

    migliaia di uoni articolati diveri 6"onigliere, (==)7.

    La prima articolazione del linguaggio umano dun2ue 2uella dei

    fonemi, cio delle unit/ c&e non tramettono ignificato. I fonemi ono i

    uoni ammei da una lingua pecifica. Non tutte le lingue uano gli

    tei fonemi e, nel campo dei uoni produci!ili dall#apparato fonatorio

    umano, ciacuna lingua ne eleziona oltanto alcuni. +opo la celta dei

    uoni ammei, viene fatta una econda elezione, 2uella delle e2uenze

    di uoni ammee. "iacuna lingua lega i fonemi tra loro in !ae a

    precie regole morfologic&e c&e conentono alcune com!inazioni, ne

    o!!ligano altre, e altre ancora vietano. partire da un numero

    Le lingue c&e utilizzano il minor numero di uoni ono il 'otoEa della apua Nuova

    :uinea 611 fonemi7 e l#Ua?aiano 61( fonemi7 2uella c&e ne utilizza di pi lo O@uW,

    parlato nell#frica meridionale preo il deerto del Xala&ari, c&e arriva fino a 141 fonemi

    6"onigliere, (==)7.

    ($

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    etremamente limitato di uoni, in ogni lingua le regole di elezione e

    com!inazione dei fonemi permettono di formare decine di migliaia di

    parole. Le parole, intee come egni c&e rimandano ad un ignificato,

    manifetano appieno l#ar!itrariet/ del linguaggio9 a parte le onomatopee

    6c&e tuttavia, come i a, variano da lingua a lingua7 niente lega una

    pecifica parola a uno pecifico oggetto del mondo e non una

    convenzione condivia fra i parlanti di una lingua pecifica 6"onigliere,

    (==)7.

    La econda articolazione del linguaggio umano 2uella delle unit/

    c&e tramettono il ignificato, ovvero delle parole. La intai l#inieme

    delle trutture c&ematic&e ricorive per mezzo delle 2uali le parole

    vengono com!inate in propoizioni e le propoizioni in periodi. %a

    cotituice il econdo meccanimo moltiplicatore, 2uello c&e permette, a

    partire da un numero gi/ alto di parole, di comporre un numero

    preoc&0 infinito di enunciati.

    Le regole della intai ono vincolanti e pecific&e per ciacuna

    lingua. "o; come le regole fonologic&e e morfologic&e ta!ilicono

    2uali e2uenze di fonemilettere ono accetta!ili entro una pecifica

    lingua, co; le regole intattic&e ta!ilicono 2uali e2uenze di parole

    iano accetta!ili entro 2uella lingua.

    La intai un altro componente pecifico del linguaggio umano.

    (4

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    Neun altro animale vivente, inclue le cimmie a cui i provato a

    inegnare il linguaggio, in grado andare oltre le pi emplici regole

    intattic&e. *n !am!ino di tre anni upera comunemente le a!ilit/

    intattic&e dello cimpanz0 pi eperto nell#uo del linguaggio dei egni

    6Lie!erman, 1))(7.

    Cervello e linguaggio

    Nella competenza comunicativa glo!ale 6c&e non fatta olo da

    intai e grammatica, ma anc&e di intonazione, di affettivit/, di

    relazione, di epreioni, ecc.7 il cervello i comporta come organo

    unitario, getendo 2uindi il compito compleivo della comunicazione

    con l#interezza delle ue funzioni. Nondimeno em!ra c&e alcune aree

    cere!rali pecializzate iano coinvolte nel proceo di produzione

    linguitica. Non poi!ile tuttavia piegare il linguaggio olo con

    l#eitenza di 2uete aree, poic&0 em!ra c&e l#a!ilit/ linguitica ia

    trettamente intrecciata con altre funzioni del cervello. >ueta collegata

    con funzioni cognitive filogeneticamente pi antic&e, oprattutto la

    capacit/ di programmare e di eeguire sequenze di azioni 6:rdenfor,

    (==7. >uello c&e poiamo affermare con certezza c&e la capacit/

    linguitica coinvolge delle parti del cervello normalmente localizzate

    (5

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    Figura 17.Localizzazione delle aree di Broca e di YernicEe e del facicolo arcuato

    nell#emifero initro, ma c&e tuttavia poi!ile trovare, in alcuni

    mancini, anc&e nell#emifero detro. Si tratta di un compleo di aree

    corticali fiicamente vicine e in tretta conneione neurale, c&e operano

    ia tra loro c&e con il reto dell#encefalo. Le due aree principali c&e

    partecipano al proceo linguitico ono 2uella di Broca e 2uella di

    YernicEe, in aociazione con altre la cui funzione, per3, em!ra eere

    meno pecifica.

    L#area di Broca i trova nel lo!o frontale, nella porzione poteriore

    della terza circonvoluzione frontale inferiore. reiede all#articolazione

    vocalica e alla com!inazione di fonemi in parole. Nelle cimmie la

    - Immagine tratta da &ttp9arcuatefaciculu.!logpot.com.

    (

    http://arcuatefasciculus.blogspot.com/http://arcuatefasciculus.blogspot.com/http://arcuatefasciculus.blogspot.com/
  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    porzione analoga alla notra area di Broca preiede al controllo di alto

    livello dei movimenti della !occa e della faccia.

    L#area di YernicEe i trova preo il olco laterale 6ciura di

    Silvio7, ovvero la zona di contatto tra lo!o temporale e lo!o parietale

    comprende la circonvoluzione temporale uperiore, c&e circonda la

    corteccia uditiva, e il lo!ulo parietale inferiore. reiede

    all#identificazione dei uoni ver!ali e, pi in generale, alla comprenione

    del linguaggio.

    >uete due aree ono collegate tra loro per mezzo di fi!re nervoe

    c&e cotituicono il coiddetto Cfacicolo arcuatoD e c&e conentono il

    paaggio delle informazioni fondamentali per l#emiione di un

    linguaggio c&iaro e compreni!ile. Le frai c&e i CformanoD nell#area di

    YernicEe vengono, per co; dire, tramee all#area di Broca per mezzo

    di 2uete fi!re. >ui i ela!ora la e2uenza delle parole c&e viene a ua

    volta inviata alla corteccia motoria per la pronuncia e il loro controllo

    6Tarta!ini e :iuti, (==7. La zona corticale c&e corriponde all#area di

    Broca controlla infatti i mucoli della vocalizzazione, dei movimenti

    delle la!!ra, della mandi!ola, della lingua, del palato molle, delle corde

    vocali, oia di tutti gli organi fondamentali per rendere compreni!ile il

    linguaggio umano. L#area di Broca, includendo i circuiti corticali e

    u!corticali c&e la collegano alle altre parti del cervello, i preenta come

    (-

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    un#area pecializzata e funzionale c&e em!ra eere una delle

    caratteritic&e unic&e del cervello umano 6Lie!erman, 1))(7. "ome

    confermato dagli tudi ull#afaia di Broca8, l#area di Broca molto

    vicina alle parti del cervello c&e controllano direttamente i mucoli della

    faccia, delle mani e delle !raccia, ed in 2ualc&e modo collegata a

    2uete parti del cervello.

    ,'apparato vocale

    er l#articolazione linguitica le trutture neuronali di controllo non

    ono ufficienti9 neceario un apparato fiico di produzione del

    linguaggio vocale. L#effettiva produzione materiale dei uoni affidata

    all#apparato compoto dalla laringe, dalla faringe e dalla !occa.

    L#originaria funzione fiiologica della laringe 2uella di fintere9

    erve a proteggere la trac&ea durante la deglutizione e a eparare il

    depoito d#aria polmonare dall#am!iente eterno. Ma 2uando la laringe

    8 L#afaia di Broca, dovuta a leioni dell#area corticale omonima, un ditur!o del linguaggio

    c&e provoca generalmente la perdita di fluidit/ nel parlare, alterazioni dell#articolazione

    vocale e l#incapacit/ di ricorrere a trutture intattic&e e grammaticali corrette. L#afaia di

    Broca provoca anc&e deficit motori9 il parlato eitante e ditorto e il uo controllo

    pontaneo peo aente. Soprattutto, riulta molto danneggiata la capacit/ di coordinare

    le attivit/ motorie. I oggetti affetti dall#afaia di Broca &anno difficolt/ nel pronunciare le

    cononanti occluive 6p, !, t, d, E, g7 c&e neceitano di una precia coordinazione tra i

    movimenti della lingua o delle la!!ra e della laringe.

    (8

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    Figura (). L#apparato fonatorio.

    non completamente c&iua la fuoriucita dell#area dai polmoni, per un

    meccanimo di vi!razione delle mem!rane laringee, produce un uono.

    Le mem!rane laringee cotituicono, per l#appunto, le corde vocali

    ee i aprono a eguito dell#aumento di preione nella colonna d#aria

    emea dai polmoni e i ric&iudono per forza elatica.

    Il tratto opralaringeo 6compoto da faringe, !occa e nao7 erve, ai

    fini fonatori, come caa di rionanza per i uoni emei dalla laringe e,

    oprattutto, come meccanimo di articolazione. La faringe era in origine

    un tratto del canale alimentare per 2uanto riguarda le emiioni vocali,

    ea funziona da prima caa di rionanza e da primo meccanimo

    ) Immagine tratta da &ttp9???.maetramica.it?e!la!ricerc&eapprep.&tml.

    ()

    http://www.maestramica.it/weblab/ricerche/appresp.htmlhttp://www.maestramica.it/weblab/ricerche/appresp.htmlhttp://www.maestramica.it/weblab/ricerche/appresp.html
  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    articolatorio9 nel paaggio attravero la faringe il uono, proveniente

    dalla laringe, viene amplificato olo u certe fre2uenze. La !occa, la cui

    funzione primaria 2uella maticatoria, un econdo rionatore, ditinto

    e autonomo ripetto alla faringe, e fa ; c&e l#apparato vocale umano

    funzioni come organo a due canne. Il comportamento articolatorio

    com!inato di faringe e !occa controlla l#emiione delle vocali le

    cononanti vengono invece prodotte dai movimenti occluori della lingua

    e delle la!!ra.

    $=

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    Capitolo terzo

    %videnze foili dell#origine del linguaggio

    >ualun2ue affermazione legittima riguardo il percoro evolutivo di

    un particolare tratto !iologico deve partire neceariamente dalla

    comparazione, in termini anatomici e funzionali, di tale tratto con altri

    omolog&i, eitenti in pecie vive imparentate con 2uella c&e i analizza,

    o anc&e dall#analii delle evidenze foili delle tappe intermedie di tale

    percoro 6:ould, 1))17. Tuttavia, nel cao del linguaggio la prima

    poi!ilit/ analitica riulta impratica!ile, dal momento c&e i ono etinte

    le pecie di ominidi c&e potre!!ero aver poeduto un itema

    comunicativo imile al notro, e poic&0 le pecie di primati pi vicine a

    noi in termini filogenetici mancano di una facolt/ e2uivalente neuna di

    2uete preenta, in particolare, un itema di comunicazione di natura

    com!inatoria c&e utilizzi imultaneamente come elementi com!inali unit/

    c&e poiedano un valore im!olico 6Bot&a, (==(7. er 2uanto riguarda la

    econda poi!ilit/, riulta evidente c&e n0 il linguaggio, n0 le principali

    $1

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    trutture !iologic&e relazionate con 2ueto 6circuiti neuronali, parti molli

    dell#apparato fonatorio, ecc.7 laciano reti foili. er 2ueto motivo, i

    ricori convenzionalmente all#analii di determinate evidenze econdarie

    preenti nel regitro foile per cercare di ta!ilire e determinate pecie

    di ominidi poedeero una facolt/ linguitica e2uivalente a 2uella

    umana moderna, o 2uanto meno per provare a mettere luce ul percoro

    filogenetico della capacit/ linguitica.

    Tradizionalmente, le divere ipotei c&e ono tate propote riguardo

    l#origine del linguaggio i ono !aate, in !uona miura, u evidenze

    apportate dalla Linguitica. Tuttavia, in ultima analii il linguaggio il

    riultato dell#attivit/ di un inieme interconneo di trutture neuronali

    6BenJtez Burraco, (==-7, il 2uale poiede, per nderon e Lig&tfoot

    6(===7, la categoria di organo, nel eno c&e cotituire!!e una truttura

    pecializzata diegnata per oddifare una funzione determinata, anc&e e

    non avre!!e una localizzazione anatomica facilmente individua!ile.

    "&iederi 2ual# l#origine del linguaggio ignific&ere!!e pertanto cercare

    di ta!ilire la provenienza evolutiva di tale Corgano linguiticoD 6BenJtez

    Burraco, (==-7. llo teo modo in cui i fatto nel cao di altri organi

    corporei e di altre pecie, eite una linea di ricerca c&e i interea delle

    evidenze foili dell#origine del linguaggio. +al momento c&e il

    linguaggio in 0 non foilizza, tali evidenze i rifericono

    $(

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    fondamentalmente a 6i7 l#evoluzione trutturale e funzionale del cervello,

    6ii7 l#evoluzione dell#apparato fonatorio e le trutture della vocalizzazione,

    e 6iii7 l#apparizione del peniero im!olico.

    2videnze paleoneurologiche

    Nel coro dell#evoluzione umana i prodotto un incremento

    notevole del volume cere!rale, ia in termini aoluti c&e relativi. Le

    conocenze c&e oggi a!!iamo ull#anatomia del cervello, i dati

    paleoantropologici raccolti attravero lo tudio dei reti foili e la

    dimotrazione del cammino evolutivo degli ominidi cui 2ueti reti ono

    appartenuti, ci conentono di affermare c&e l#encefalizzazione &a

    certamente favorito la nacita e lo viluppo del linguaggio articolato

    nell#uomo. Non tato il olo contri!uto, ma certamente il pi

    importante 6Tarta!ini e :iuti, (==7. rima dell#eploione encefalica

    c&e i regitra a partire daomo habilis! per 2ualc&e milione di anni, in

    corripondenza con le pecie del genereAustralopithecus! l#incremento

    encefalico tato lentiimo e fore pi correlato alle modificazioni

    corporee c&e a un aumento vero e proprio della maa cere!rale.

    partire dall#apparizione del genere omo praticamente tutte le pecie

    motrano incrementi cere!rali al momento della loro compara. *n

    $$

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    Figura 310. Variazione della capacit/ cranica degli ominidi negli ultimi 4 milioni di anni.

    econdo momento di accelerazione dell#epanione cere!rale i regitra

    con l#apparizione imultanea in %uropa e frica delle pecie pi evolute

    del genere omo! ripettivamente omo neanderthaliensis e omo

    sapiens 6ruaga, (===7. reumi!ilmente, l#aumento dell#indice di

    encefalizzazione &a implicato un incremento della compleit/ cere!rale,

    ponendo le !ai per l#apparizione di a!ilit/ cognitive complee. Lo

    viluppo della maa encefalica in proporzioni maggiori ripetto a 2uelle

    del corpo coniderato epreione del grado di attivit/ pic&ica della

    1= Immagine tratta da &ttp9???.?orEinapien.com(=1111=$iZmoltiZvoltiZdelZgenereZ&omoZ

    apien[aGzz1Efn'\1Ul.

    $4

    http://www.workinsapiens.com/2011/11/03/i-molti-volti-del-genere-homo-sapiens/#axzz1kfnRJ1Hlhttp://www.workinsapiens.com/2011/11/03/i-molti-volti-del-genere-homo-sapiens/#axzz1kfnRJ1Hlhttp://www.workinsapiens.com/2011/11/03/i-molti-volti-del-genere-homo-sapiens/#axzz1kfnRJ1Hlhttp://www.workinsapiens.com/2011/11/03/i-molti-volti-del-genere-homo-sapiens/#axzz1kfnRJ1Hl
  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    pecie in 2uetione. In altre parole, e il cervello aumenta pi di 2uanto

    ia neceario per controllare le nuove zone derivate dall#aumento

    corporeo, vi aranno nell#encefalo dei neuroni ovrannumerari, Cli!eriD di

    organizzari in c&emi pi complei, non ecluivamente dipendenti

    dall#apparato motorio e percettivo 6"onigliere, (==)7. L#accrecimento

    relativo dell#encefalo &a indotto coneguentemente un aumento delle

    capacit/ cognitive dell#uomo, inclue ovviamente 2uelle per viluppare il

    linguaggio articolato, per controllare il tratto vocale e oprattutto per una

    fonazione c&iara e intelligi!ile 6Tarta!ini e :iuti, (==7.

    L#evoluzione del cervello degli ominidi &a prodotto una progreiva

    differenziazione da 2uello degli altri primati. "i3 &a determinato un

    incremento della ua pecializzazione morfologica e funzionale, lo

    viluppo di una marcata aimmetria tra i due emiferi, rifleo di 2ueta

    pecializzazione, e un aumento delle dimenioni e compleit/ del lo!o

    frontale. La parte dell#encefalo umano c&e, in proporzione, creciuta di

    pi infatti la neocorteccia, ovvero la zona dove i volgono le funzioni

    cognitive uperiori come il peniero creativo, la pianificazione a lungo

    termine, l#epreione artitica, il controllo motorio 6Semendeferi et al&!

    1))-7. In !ae a tudi endocranici, ovvero gli tudi della uperficie

    interna delle oa del cranio, alcuni autori come Uollo?a 61)8$7 e

    To!ia 61))7 coniderano c&e la morfologia cere!rale moderna i trovi

    $5

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    gi/ in omo habilis! c&e are!!e il primo ominide dotato delle !ai

    neuroanatomic&e necearie per il linguaggio. To!ia, in particolare,

    avre!!e individuato l#eitenza dell#area di Broca nell#impronta

    endocranica dei reti foili di habilis& er 2ueti e altri autori

    l#apparizione del linguaggio dal punto di vita neuroanatomico i

    pieg&ere!!e con la riutilizzazione a fini linguitici delle aree di Broca e

    di YernicEe eitenti gi/ nei primati, dove ono adi!ite a funzioni

    motorie non linguitic&e 6MacNeilage, 1))87.

    In ogni cao, !iogna tenere in coniderazione c&e l#analii delle

    impronte cere!rali foili fornice informazioni unicamente ulla porzione

    uperficiale della corteccia cere!rale, motivo per cui, per alcuni autori,

    riulta metodologicamente dicuti!ile la validit/ di affermazioni

    ull#organizzazione neuroanatomica glo!ale del cervello e ulla ua

    organizzazione funzionale, anc&e per 2uanto riguarda la capacit/

    concettuale delle aree di Broca e di YernicEe 6Bot&a, (==(7. La ragione

    c&e le funzioni cognitive complee non em!rano corripondere in

    forma co; univoca 6come i credeva7 alle trutture neuroanatomic&e.

    Infatti, la tradizionale relazione !iunivoca ta!ilita tra le aree corticali di

    Broca e di YernicEe e il linguaggio riulta eere un#agile

    emplificazione, incapace di comprendere la compleit/ dei circuiti

    neuronali c&e, ditri!uiti per tutta la neocorteccia e le trutture

    $

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

    38/84

    u!corticali, regolano la codificazione, la comprenione e la

    decodificazione dei meaggi linguitici, potendo intervenire allo teo

    tempo in altri apetti del comportamento 6BenJtez Burraco, (==-7.

    Nonotante allo tato attuale delle ricerc&e non poiamo 2uantificare

    realmente l#entit/ dei cam!iamenti cere!rali c&e avvennero durante

    l#ac2uiizione della competenza linguitica, 2ueto tipo di evidenze

    uggericono c&e determinati elementi neurofiiologici neceari per il

    linguaggio ono molto antic&i e furono modificati progreivamente nel

    coro dell#evoluzione aumentando le a!ilit/ cognitive e linguitic&e

    dell#eere umano 6Lie!erman, (==(7.

    In accordo con la viione dar?inita econdo cui il proceo

    evolutivo tende a erviri di parti Cantic&eD, modificandole per adattarle a

    nuove funzioni, generalmente accettata l#ipotei c&e l#evoluzione del

    cervello non a!!ia comportato la nacita di nuove funzioni a partire da

    nuove parti di maa cere!rale ac2uiita, ma piuttoto c&e il proceo di

    encefalizzazione a!!ia provocato una riorganizzazione dei circuiti

    eitenti in funzione anc&e della capacit/ linguitica. La 2uetione

    dell#evoluzione del linguaggio infatti non pu3 eere piegata e riolta

    potulando l#aggiunta di nuove aree corticali pecializzate per il

    linguaggio, n0 c&e il emplice ingroamento del cervello a!!ia prodotto

    un aumento generale dell#intelligenza 6+eacon, 1))(7.

    $-

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    Lie!erman 61))(7, per eempio, conidera c&e il linguaggio poa

    aver avuto origine dal meccanimo lateralizzato del controllo motorio

    manuale. %videnze ignificative c&e tetimoniere!!ero un uo preferente

    della mano detra nella manipolazione di oggetti appaiono documentati

    gi/ daomo ergaster6ruaga, (===7. differenza di altre pecie di

    primati, nella notra pecie la prevalenza dell#uo della mano detra

    ocilla intorno al )=]. L#emifero initro del cervello, c&e controlla

    l#uo della mano detra, controlla anc&e la produzione del linguaggio.

    Aggi appiamo c&e la lateralizzazione cere!rale del controllo manuale

    non una caratteritica ecluivamente umana, e e!!ene il cervello dei

    primati non ia lateralizzato come 2uello umano, la differenza olo una

    2uetione di gradi 6:ec&?ind e Be&an, 1)847. ertanto econdo

    Lie!erman, dal momento c&e una 2ualc&e forma di lateralizzazione

    cere!rale are!!e tata preente gi/ nell#antenato comune tra ominidi e

    cimmie antropomorfe, la elezione naturale dar?iniana aument3

    gradualmente la gi/ eitente lateralizzazione fino alla moderna

    condizione umana, tato in cui i meccanimi lateralizzati della

    neocorteccia cere!rale c&e controllano la produzione linguitica permiero

    la comunicazione vocale volontaria. ^ pro!a!ile c&e il modello umano di

    lateralizzazione a!!ia poto le ue !ai inomo ergaster3erectus! dal

    momento c&e i reti foili di 2uete due pecie ono aociati con

    $8

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

    40/84

    certezza alla lavorazione di manufatti in pietra. La manipolazione degli

    trumenti, una volta ac2uiita, avre!!e migliorato l#adattamento !iologico

    di 2uei meccanimi cere!rali c&e produero una pi precia a!ilit/

    manuale. "i3 potre!!e aver cotituito la !ae preadattativa del controllo

    volontario del linguaggio 6Lie!erman, 1))(7.

    esti fossili dell'apparato fonatorio

    *n altro tudio coniderevolmente ignificativo riguardo l#origine del

    linguaggio 2uello relativo all#analii dei reti foili dell#apparato

    fonatorio, le cui parti principali per3 non foilizzano, poic&0 ono

    trutture molli. L#ac2uiizione del linguaggio articolato, oltre c&e grazie

    all#evoluzione cere!rale, avvenuta anc&e grazie alla contemporanea

    evoluzione morfologica delle trutture dell#apparato vocale, della !occa e,

    econdo alcuni paleoantropologi, di alcune oa, in particolare dell#oo

    ioide. Su 2uet#oo i articolano molti mucoli importanti del palato e

    della mandi!ola, della lingua, laringe, faringe ed epiglottide, 2uindi

    mucoli fondamentali ed indipena!ili per la fonazione.

    La formazione dell#apparato vocale moderno em!ra eere da un

    lato, il riultato di un lungo proceo di traformazione, dall#altro, un

    fenomeno evolutivamente recente, legato all#apparizione della notra

    $)

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    Figura 411. pparato fonatorio diomo sapiens e di cimpanz0 a confronto.

    pecie, all#incirca (==mila anni fa 6+eacon, 1))(7. L#apparato fonatorio

    diomo sapiens caratterizzato dalla !aa poizione della laringe e

    dell#epiglottide nella gola, ripetto alla lingua e al palato molle. >ueto

    a!!aamento della laringe &a permeo la formazione di una camera

    faringea molto etea al di opra delle corde vocali, grazie alla 2uale

    diventa poi!ile modulare una ampliima gamma di uoni. Tali

    modificazioni, tuttavia, comportano alcuni vantaggi9 l#impoi!ilit/, a

    differenza delle altre cimmie, di deglutire e repirare

    contemporaneamente ci3 aumenta notevolmente il ric&io di

    offocamento, poic&0 e ci!o o li2uidi finiero nella laringe

    otruire!!ero le vie c&e portano l#aria ai polmoni.

    11 Immagine tratta da &ttp9pu!page.un&.eduWelimagevocal_tract_c&imp.gif.

    4=

    http://pubpages.unh.edu/~jel/images/vocal_tract_chimp.gifhttp://pubpages.unh.edu/~jel/images/vocal_tract_chimp.gifhttp://pubpages.unh.edu/~jel/images/vocal_tract_chimp.gif
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    +al momento c&e le parti molli della gola e del collo non

    foilizzano, la preenza di un apparato vocale moderno nelle pecie

    etinte i pu3 6in parte7 dedurre olo indirettamente dal grado di fleione

    della !ae cranica. La com!inazione laringe !aa Z faringe alta i

    manifeta infatti in una curvatura delle oa della !ae cranica. Le

    ricerc&e ulle pecie del genere Australopithecus 6Laitman, 1))$7

    em!rano indicare c&e la loro !ae cranica foe eenzialmente non

    flea in modo molto imile alle cimmie attuali, il c&e, unito alle ridotte

    dimenioni del cervello, le rendere!!e anatomicamente incapaci ad una

    modulazione dei uoni articolata. Le complee correlazioni tra le miure

    delle relative ditanze tra le trutture oee della !ae cranica permettono

    di dedurre gli attaccamenti e le dimenioni dei mucoli, dei legamenti e

    di altri teuti molli c&e opendono l#oo ioide e la laringe otto la !ae

    del cranio cotituicono inoltre un metodo per dedurre la poizione della

    laringe nelle pecie foili per cui non ono diponi!ili analii dei teuti

    molli. Laitman conidera c&e l#apparato vocale cominci3 a diverificari

    da 2uello tipico delle cimmie intorno al periodo in cui fecero la loro

    compara i primi eemplari della pecie omo& %emplari di omo

    erectus data!ili intorno a ( milioni di anni fa preentere!!ero un tratto

    vocale CintermedioD, non ancora pienamente moderno, ma gi/ non pi

    cimmieco 6Laitman, 1)85 e Laitman, 1))$7. er Tatterall 6(==(7 i

    41

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

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    poono oervare evidenti prove della curvatura della !ae cranica in

    omo ergaster! praticamente ( milioni di anni fa, e in un cranio di

    omo heidelbergensis originario dell#%tiopia, c&e dimotrere!!e di aver

    raggiunto virtualmente il uo grado moderno circa ==mila anni fa.

    >uete evidenze, aieme a 2uelle di una ignificativa riorganizzazione

    del cervello data!ile allo teo periodo, pingono a collocare le origini

    del linguaggio approimativamente a ( milioni di anni fa, groo modo

    in coincidenza con la prima apparizione del genereomo e la prima

    apparizione della tecnologia litica 6+eacon, 1))(7. Tutto ci3 non

    ignifica c&e gli ominidi delle fai pi antic&e del aleolitico Inferiore

    poedeero un linguaggio, co; come noi lo intendiamo. Le evidenze

    opra epote ci conducono a penare piuttoto c&e in 2uegli ominidi

    foero preenti le prime modificazioni a partire dalle 2uali nacer/,

    2uai ( milioni di anni dopo, il linguaggio articolato. er 2uanto

    appiamo oggi infatti la curvatura del !aicranio comparve e poi

    peritette per un periodo di tempo molto lungo prima di eere

    capitalizzata in virt delle ue 2ualit/ linguitic&e. ^ molto pro!a!ile c&e

    in 2uel lungo arco di tempo ea a!!ia conferito dei vantaggi nella

    produzione di forme di linguaggio pi arcaic&e 6protolinguaggio7, forme

    c&e difficilmente i in grado di caratterizzare 6Tatterall, (==(7.

    La capacit/ linguitica come caratteritica unica diomo sapiens,

    4(

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    Figura 512. Ao ioide.

    em!ra eere confermata dal fatto c&e la pecie etinta a noi pi imile,

    omo neanderthalensis! non foe anatomicamente in grado di produrre

    un linguaggio articolato. Sicuramente neanderthal poedeva una 2ualc&e

    forma di comunicazione linguitica, come em!rere!!e ric&iedere la

    compleit/ della cultura muteriana, e come lacia ipotizzare il

    ritrovamento del 1)8$, nella grotta di Xe!ara in Iraele, di un oo ioide

    neandert&aliano praticamente identico all#oo ioide umano 6"onigliere,

    (==)7.

    Tuttavia la pea truttura facciale di 2ueta pecie avre!!e poto un

    limite alle traformazioni dell#apparato fonatorio c&e, come a!!iamo

    1( Immagine tratta da &ttp9???.!cnlp.ac.t&natompageapic&at!onepage&oid.&tml.

    4$

    http://www.bcnlp.ac.th/Anatomy/page/apichat/bone/page/hyoid.htmlhttp://www.bcnlp.ac.th/Anatomy/page/apichat/bone/page/hyoid.htmlhttp://www.bcnlp.ac.th/Anatomy/page/apichat/bone/page/hyoid.html
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    vito, erano gi/ preenti a 2ueto livello dell#evoluzione, ma c&e i

    are!!ero perfezionate olo in sapiens& Si co; ipotizzato c&e i

    neandert&aliani poteero produrre un#ampia gamma di uoni, ma non

    tanto vata come la notra. La prova di tale ipotei venuta dal prezioo

    eperimento di Lie!erman 6Lie!erman e "relin, 1)-1 Lie!erman et al&!

    1)-(7 c&e &a ela!orato un itema per verificare le poi!ilit/ fonatorie,

    oltre c&e di cimpanz0, gorilla e neonati umani, anc&e di omo

    neanderthalensis& ttravero un ela!oratore elettronico e gli tudi di

    anatomia comparata, Lie!erman &a dimotrato l#impoi!ilit/ di

    neanderthal di articolare le vocali PaR, PiR, PuR, cio 2uelle vocali c&e i

    linguiti definicono univerali e c&e riultano le pi facilmente

    percepi!ili dall#udito umano. Tale retrizione articolatoria da un lato

    avre!!e influito ulla corretta percezione dei uoni linguitici, dall#altro

    avre!!e poto importanti limiti nella produzione linguitica di omo

    neanderthalensis! c&e pro!a!ilmente i erviva di un itema di

    codificazione non illa!ico dei meaggi linguitici tutto ci3 ridurre!!e

    notevolmente la 2uantit/, la compleit/ emantica e intattica delle

    informazioni trametti!ili, in confronto al linguaggio umano attuale

    6Lie!erman et al&! 1)-(7. *n#ipotei plaui!ile c&e potre!!e eere

    tata proprio la riduzione della faccia a permettere 2uel definitivo

    riaetto del tratto fonatorio c&e avre!!e conentito la produzione di tutti

    44

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    i uoni c&e rendono articolato e compreni!ile il linguaggio umano

    6Tarta!ini e :iuti, (==7.

    I riultati ottenuti ottenuti a partire dallo tudio delle evidenze foili

    non em!rano tuttavia ufficienti per azzardare neuna concluione

    definitiva ul proceo evolutivo c&e &a condotto all#apparizione del

    linguaggio nell#uomo moderno. "o;, per eempio, riultere!!e poco

    plaui!ile dal punto di vita evolutivo il mantenimento, per un periodo di

    tempo co; prolungato, di una truttura energicamente dipendioa come i

    cervello umano e di una laringe, diegnata per la fonazione, c&e per3

    comporta una pericoloa poi!ilit/ di offocamento durante la

    maticazione, enza c&e la propriet/ per la 2uale em!rano eere tati

    indirizzati, il linguaggio, i manifetae realmente 6Uolden, 1))87. llo

    teo modo non riultere!!e poi!ile piegare le ragioni per cui un

    fenomeno adattativo c&e determin3 un incremento progreivo delle

    a!ilit/ cognitive degli antenati di omo sapiens non e!!e effetti

    ricontra!ili ul comportamento o ulla tecnologia durante l#ampio

    intervallo temporale in cui i produe 6circa ( milioni di anni7, come

    em!ra uggerire l#aenza di evidenze foili di un comportamento

    moderno durante 2ueto prolungato periodo 6BenJtez Burraco, (==$7.

    45

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    47/84

    +tudi genetici

    ccanto allo tudio del regitro foile, un metodo alternativo per far

    luce ul proceo evolutivo c&e portato all#emergenza delle capacit/

    cognitive particolari della pecie umana conite nell#analii delle

    mutazioni avvenute in alcuni dei geni c&e intervengono nella regolazione

    dello viluppo e del funzionamento del itema nervoo centrale9 in

    generale, 2uelle mutazioni c&e ono tate oggetto di una elezione

    poitiva nel coro della notra recente toria evolutiva, e in particolare,

    2uei geni la cui mutazione nella notra pecie modifica le caratteritic&e

    generali di organizzazione e attivit/ cere!rale 6volume, lateralizzazione

    funzionale, modularit/ anatomica eo funzionale7 c&e are!!ero rilevanti

    per l#apparizione del linguaggio in termini filogenetici 6BenJtez Burraco,

    (==-7.

    L; dove l#eame dei reti paleoneurologici pu3 laciare incertezze, le

    tecnic&e di cui fa uo la !iologia molecolare, partendo dall#analii delle

    differenze genetic&e eitenti tra le e2uenze dei geni umani e dei geni

    omolog&i dei primati uperiori, permettono di datare cronologicamente,

    con particolare eattezza, i cam!i genetici c&e ono avvenuti nel coro

    della notra peciazione. In 2ueto modo i pu3 arrivare a individuare le

    poi!ili caue delle modificazioni neuroanatomic&e e neurofunzionali

    c&e em!rano aumere una certa importanza nell#apparizione del

    4

  • 8/13/2019 Sviluppo del linguaggio nellevoluzione umana [Tesi]

    48/84

    linguaggio. L#interee i concentrato ulla toria evolutiva di

    determinati geni la cui mutazione nella pecie umana genera alterazioni

    del linguaggio di divera indole. *n cao particolarmente rilevante

    2uello del gene -45P6 6forE&ead !oG (7 c&e em!ra eere

    fondamentale per lo viluppo del linguaggio nell#uomo. La modificazione

    di tale gene da luogo a ditur!i di divera natura ed entit/ c&e ono al

    tempo teo di tipo motorio e linguitico e c&e riguardano tanto il

    componente recettivo del linguaggio 2uanto 2uello epreivo 6BenJtez

    Burraco, (==-7. Inoltre em!ra c&e il -45P6 ia il repona!ile

    principale di 2uelle aree corticali c&e controllano la elezione e il

    concatenamento dei fini movimenti oraliZfacciali 6Tarta!ini e :iuti,

    (==7 e c&e intervenga nella regolazione del funzionamento di

    determinati circuiti aociati alla pianificazione motoria, al

    comportamento e2uenziale e all#apprendimento procedurale 6Marcu e

    Fi&er, (==$7. +ue mutazioni c&e &anno colpito preumi!ilmente la

    funzione della proteina codificata da 2ueto gene ono tate elezionate

    in coincidenza con l#apparizione diomo sapiens! intorno ai (==mila

    anni fa 6%nard et al&! (==(7 o fore nell#antenato comune a omo

    sapiens e a omo neanderthalensis! tra i $==mila e 4==mila anni fa

    6Xraue et al&! (==-7. In ogni cao, in relazione al calo di attivit/

    dell#area di Broca c&e i regitra negli individui c&e preentano una copia

    4-

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    mutata del gene, i ipotizzato c&e tali mutazioni avre!!ero permeo

    alla nuova proteina di amplificare le funzioni inizialmente aociate a

    2ueta regione corticale, facilitando, in particolare, l#emergenza della

    intai e ottimizzando il proceo fonologico eo la memoria ver!ale.

    'iulta inoltre plaui!ile, in relazione alla dipraia1$ orofacciale

    oervata in coloro c&e preentano una mutazione del gene, c&e tali

    mutazioni a!!iano permeo di CreclutareD l#area di Broca per il controllo

    volontario e pi precio dei movimenti orofacciali, coa c&e riulta

    imprecindi!ile per lo viluppo del dipoitivo articolatorio di cui i

    erve la pecie umana per la codificazione ed emiione dei meaggi

    linguitici 6BenJtez Burraco, (==-7.

    >uete concluioni em!rano uggerire c&e lDorgano del linguaggioD

    ia in !uona miura il riultato di un riciclo di elementi gi/ preenti in

    un momento dato nel notro organimo come riultato della toria

    evolutiva, e non tanto una truttura !iologica creata da zero. In 2ueto

    eno, la modificazione della e2uenza di poc&i geni regolatori 6come il

    cao di -45P67 avre!!e permeo, in un !reve lao di tempo in

    termini evolutivi, il rimodellamento di determinati circuiti neuronali in

    favore dell#ela!orazione linguitica im!olica.

    1$ La dipraia un ditur!o c&e riguarda la coordinazione e il movimento c&e pu3

    comportare pro!lemi nel linguaggio. In neurologia i definice come la difficolt/ di

    compiere geti coordinati e diretti a un determinato fine.

    48

    http://it.wikipedia.org/wiki/Coordinazione_motoriahttp://it.wikipedia.org/wiki/Linguaggiohttp://it.wikipedia.org/wiki/Coordinazione_motoriahttp://it.wikipedia.org/wiki/Linguaggio
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    Capitolo quarto

    *na teoria poi!ile. L#origine motoria getuale

    L#inieme delle ricerc&e linguitic&e, paleontologic&e, antropologic&e,

    cognitive e neuropicologic&e ull#origine del linguaggio, pur preentando

    numeroe teorie e modelli interpretativi peo divergenti tra loro, ono

    generalmente d#accordo nel coniderare il linguaggio, co; come noi lo

    intendiamo, ovvero il linguaggio im!olico doppiamente articolato, come

    una caratteritica ecluiva diomo sapiens& Tuttavia, coniderare c&e

    2ueto ia emero improvviamente come coneguenza della compara

    della notra pecie em!ra eere una oluzione emplicitica e,

    oprattutto, poco pro!a!ile. La lenta evoluzione delle trutture

    anatomic&e e neurali oggi necearie per il linguaggio deve eere tata

    accompagnata da un cam!iamento delle forme comunicative. Il

    linguaggio umano moderno il mezzo di comunicazione pi potente del

    mondo animale e penare c&e i ia originato da un giorno all#altro enza

    eguire un proceo evolutivo a partire da 2ualc&e arcaica forma di

    4)

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    comunicazione non em!ra credi!ile.

    In 2ueto capitolo prenderemo in coniderazione un modello

    interpretativo c&e prova a tracciare il poi!ile cammino eguito dal

    linguaggio nel coro della notra toria evolutiva. >ueto modello

    conidera c&e la getualit/, e non la vocalizzazione, ia tata la trada u

    cui i incamminata l#evoluzione del linguaggio articolato nell#uomo.

    ,a comunicazione mimica gestuale

    "i ono molte forme di comunicazione c&e non ric&iedono la

    vocalizzazione. L#eempio pi c&iaro rappreentato dal linguaggio dei

    egni. >ueto tipo di linguaggio non olamente iconico ma cotituito

    anc&e da im!oli. Nella comunicazione dei egni tra i ordomuti, ono le

    configurazioni e i movimenti delle mani ad aumere una rilevanza

    fondamentale. 2ueti egni fatti con le mani i aegnano dei

    ignificati intellegi!ili, come facciamo, d#altra parte, con l#uo delle

    parole nel linguaggio articolato. Il linguaggio dei egni dipone infatti di

    una grammatica pienamente viluppata e di un eteo voca!olario. l

    pari del linguaggio parlato, 2uello dei egni deve eere imparato, poic&0

    i fonda, tolti i poc&i egni iconici c&e ono intuitivamente pi

    compreni!ili, ull#ar!itrariet/.

    5=

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    %ite tuttavia una forma pi primitiva di comunicazione dei egni

    c&e pu3 eere comprea da c&iun2ue9 il linguaggio dei geti o la

    mimica. I geti mimici in un certo modo assomigliano a ci3 a cui i

    rifericono, e per 2ueto ono iconici. L#iconicit/ della comunicazione

    mimica , da un lato, un limite alla 2uantit/ di informazioni tramii!ili,

    poic&0 non tutte le coe ono rappreenta!ili con i geti delle mani, ma

    dall#altro rappreenta un vantaggio, poic&0 i geti mimici ono

    intuitivamente compreni!ili 6aomigliano all#oggetto a cui i

    rifericono7 e non 2uindi neceario c&e gli interlocutori condividano

    una lingua n0 c&e a!!iano un apparato fonatorio funzionante.

    La comunicazione mimica come neceario precurore del linguaggio

    parlato l#oggetto della teoria dello picologo Merlin +onald 14. er

    2ueto autore il mimo rappreenta l#uo intenzionale di tutto il corpo per

    comunicare le proprie intenzioni. >ueta a!ilit/ preuppone c&e colui c&e

    mima, affinc&0 la comunicazione a!!ia ucceo, ia in grado di

    immaginare i movimenti prima c&e iano eeguiti, ovvero immaginare

    come i propri geti appariranno agli altri.

    Il mimo una capacit/ fondamentale a cui ricorriamo pi

    intenamente di 2uanto ci accorgiamo. Agni2ualvolta la comunicazione

    vocale otacolata, ia 2uando non pu3 eere acoltata, ia 2uando, e

    14 Il contenuto della teoria di Merlin +onald tratto da :rdenfor 6(==7.

    51

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    53/84

    acoltata, non pu3 eere comprea, gli eeri umani di ogni cultura

    invaria!ilmente ritornano alla geticolazione 6lace, (===7. *n altro

    apetto dello teo fenomeno c&e anc&e le perone non vedenti

    geticolano 2uando parlano anc&e 2uando i rivolgono a un altro

    interlocutore non vedente. Nella normale comunicazione ver!ale, le

    perone ricorrono peo, ia in pu!!lico c&e in privato, pi o meno

    conapevolmente, alla getualit/9 il geto pu3 infatti, da una parte,

    otituiri alla parola e dall#altra pu3 anticiparla, rafforzarla,

    accompagnarla e compierla.

    La comunicazione mimica getuale porta il cervello ad adattari per

    getire com!inazioni di movimenti 6:rdenfor, (==7 e 2ueto, econdo

    +onald, avre!!e preparato il cervello al linguaggio parlato. "ome

    a!!iamo vito precedentemente, tudi ull#organizzazione del cervello

    rivelano c&e la capacit/ di eeguire com!inazioni motorie localizzata

    molto vicino all#area dove riiede la capacit/ di formare e2uenze di

    parole. Secondo alcuni autori, come il neurocienziato 'amac&andran, la

    tretta correlazione tra geto e parola, tra e2uenze motorie e controllo

    vocalico, are!!e dovuta al fatto c&e ci3 c&e all#inizio i evoluto

    nell#area corticale prepota al controllo motorio, per eempio, nell#uo

    degli trumenti, tato poi aimilato e adattato nell#area di Broca

    affinc&0 potee eere utilizzato per la cotruzione della intai nel

    5(

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    linguaggio articolato 6Tarta!ini e :iuti, (==7. La comunicazione

    mimica getuale pu3 aver preparato la trada all#emergenza del

    linguaggio parlato e conideriamo c&e le parole poono eere intee

    come geti vocali. ll#inizio il linguaggio parlato non avre!!e otituito

    la comunicazione mimica, ma avre!!e cotituito un#epanione di tale

    capacit/. La comunicazione getuale e la capacit/ di controllare le

    e2uenze di movimenti cotituire!!ero 2uindi una condizione necearia

    e cronologicamente precedente per l#emergenza della parola, poic&0

    il linguaggio parlato implica il controllo perfetto di alcune funzioni

    motorie, oprattutto i mucoli facciali e le corde vocali. Merlin +onald

    conidera c&e l#emergenza della comunicazione mimica getuale ia da

    attri!uire aomo erectus! c&e era un a!ile cotruttore di trumenti litici

    e c&e icuramente perimentava forme di colla!orazione ociale.

    I neuroni specchio78

    gli inizi degli anni #)=, un gruppo di ricercatori dell#*niverit/ di

    arma regitr3 c&e la microtimolazione dell#area premotoria F5 delle

    cimmie, c&e corriponde, nell#uomo, all#area 44 6l#area di Broca7,

    15 Il contenuto di 2ueto paragrafo tato tratto da un lavoro di :ianfranca "otti "ometti,

    dell#*niverit/ degli Studi di :enova, intitolato CI neuroni pecc&io e il linguaggioD.

    5$

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    determinava dei movimenti della mano e della !occa dell#animale. In

    2uet#area vennero coperti un particolare tipo di neuroni c&e preentano

    un comportamento divero ripetto ai neuroni canonici9 i attivano ia

    2uando la cimmia eegue una azione con la mano o con la !occa, ia

    2uando oerva direttamente un altro individuo c&e eegue la tea

    operazione. >ueto tipo di cellule ono tate c&iamate neuroni

    Cpecc&ioD, poic&0 una azione oervata CriuonaD nell#oervatore

    analogamente ad una azione eeguita. Nell#uomo il itema Cpecc&ioD

    tato dimotrato in maniera indiretta attravero apparecc&i diagnotici e

    comprende molteplici aree cere!rali, inclue 2uelle del linguaggio,

    intervenendo, oltre c&e nella comprenione delle azioni, anc&e nella

    capacit/ di riprodurre il movimento oervato da altri. L#area di Broca

    poiede propriet/ motorie c&e non ono ecluivamente riconduci!ili a

    funzioni ver!ali e, analogamente all#area F5 delle cimmie, dotata di

    meccanimi c&e legano la percezione e la produzione dell#azione. +a

    2uete premee egue c&e il linguaggio potre!!e eeri evoluto da un

    meccanimo finalizzato al riconocimento delle azioni, cio da un

    itema di comunicazione getuale9 acoltare epreioni linguitic&e c&e

    decrivono azioni motorie, determinere!!e l#attivazione degli tei

    neuroni pecc&io c&e i attivere!!ero eeguendo le tee azioni motorie9

    una orta di imulazione neurale delle azioni comunicative.

    54

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    In termini di movimenti mucolari, parlare una operazione imile a

    compiere una azione 6parole come geti vocali7. Secondo lo copritore

    dei neuroni pecc&io :iacomo 'izzolatti 6'izzolatti e Sinigaglia, (==7 il

    itema pecc&io &a delle implicazioni ul tema dell#origine del

    linguaggio, dal momento c&e la capacit/ di organizzare la produzione e

    l#emiione di uoni o il compimento di geti a copo comunicativo i

    are!!e viluppata a partire dal conteto in cui i im!oli utilizzati erano

    collegati ad operazioni manuali.

    L#ipotei dell#origine motoria del linguaggio rafforzata dal fatto c&e

    l#area F5 della cimmia analoga, nell#uomo, all#area di Broca.

    L#analogia anatomica tra 2uete due aree uggerice c&e vi ia una !ae

    comune neurale ia per la percezione ia per la produzione di movimenti

    linguitici e getuali. Le trutture nervoe connee all#eecuzione di

    alcune azioni avre!!ero un ruolo nella comprenione di epreioni

    linguitic&e c&e decrivono 2uelle tee azioni.

    P...R le indagini neurofiiologic&e c&e ono tate condotte ulle cimmie, ci

    danno un 2uadro compleivo dell#evoluzione del linguaggio c&e ino a poco

    tempo fa era difficile immaginare. Non a cao, tato coperto c&e nella

    corteccia cere!rale di una cimmia c&e oerva l#azione di un#altra cimmia i

    trova un circuito nervoo c&e coinvolto nella comprenione di 2uete

    azioni, ovvero dei movimenti c&e non ono i propri ma degli altri. Tale

    comprenione i attua attravero un meccanimo di comparazione delle azioni

    55

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    oervate con il repertorio motorio interno dell#oervatrice. >ueto

    meccanimo potre!!e aver cotituito la !ae evolutiva per l#origine del

    itema comunicativo nell#uomo, in cui la comprenione delle coneguenze

    acutic&e e viive del geto ver!ale era un re2uiito fondamentale 6Tarta!ini

    e :iuti, (==7.

    L#omologia anatomica tra i circuiti di controllo motorio nella

    cimmia 6area F57 e nell#uomo 6area di Broca7 confermere!!e, come

    a!!iamo vito, l#ipotei dello tretto legame tra linguaggio nell#uomo e

    geto animale o umano c&e ia.

    ertanto, la differenza c&e i regitra a livello funzionale, tra l#uomo

    e gli altri primati, in 2uete aree del cervello imili dal punto di vita

    anatomico, em!ra uggerire c&e durante l#evoluzione della pecie umana

    ia avvenuta una riutilizzazione con fini linguitici delle aree omolog&e

    preenti nei notri antenati tali aree conervano pro!a!ilmente una

    funzione imile a 2uella di origine nei primati, dove ono coinvolte in

    compiti di controllo motorio non linguitico. L#eitenza, in 2uete aree

    corticali dei primati, di neuroni pecc&io preenti in circuiti incaricati del

    controllo manuale, em!ra confermare l#ipotei c&e durante 2uella

    tranizione 6la riorganizzazione con fini linguitici dell#area di Broca7 ia

    eitita una tappa intermedia dove la comunicazione are!!e avvenuta

    per mezzo dei geti 6"or!alli, (==(7.

    5

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    Dal gesto alla parola

    Secondo 2uanto epoto fino ad ora, poiamo affermare c&e la

    capacit/ di eeguire e2uenze di movimenti precede la capacit/

    linguitica. La produzione un manufatto implica c&e il uo cotruttore

    appia eeguire e controllare una erie di movimenti manuali, e 2ueta

    capacit/ &a preceduto il linguaggio parlato nell#evoluzione umana.

    !!iamo anc&e vito c&e, dal punto di vita neurologico, l#emifero

    initro del cervello, ia dei primati c&e dell#uomo, normalmente

    controlla la cotruzione delle e2uenze di movimenti. er creare un

    nuovo trumento, neceario c&e e2uenze di azioni gi/ ac2uiite iano

    com!inate in un nuovo modo. ^ plaui!ile pertanto ipotizzare c&e nel

    momento in cui gli ominidi a!!iano imparato a utilizzare i im!oli,

    l#a!ilit/ pratica di com!inare i movimenti manuali ia tata fruttata per

    produrre e2uenze di im!oli. ll#inizio !revi e2uenze com!inazioni

    di due parole e ucceivamente, in modo graduale, e2uenze pi

    lung&e, regolate da im!oli particolari con funzione di particelle

    grammaticali 6:rdenfor, (==7.

    La teoria dell#origine motoria getuale del linguaggio i coordina con

    l#ipotei, portata avanti da alcuni autori, econdo cui, prima

    dell#ac2uiizione del linguaggio moderno, i era affermato un

    protolinguaggio. Se, come em!ra eere, olo omo sapiens &a

    5-

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    viluppato un linguaggio vocale moderno, icuramente il paaggio dal

    geto ad un linguaggio grammaticalmente e intatticamente avanzato &a

    ric&ieto molto tempo. +ereE BicEerton 61))=, 1))57, in particolare,

    uggerice c&e nell#evoluzione umana ia comparo dapprima un

    protolinguaggio e poi, olo con la compara dell#uomo moderno, il

    linguaggio vero e proprio co; come lo conociamo. nc&e 'a

    \acEendoff 6(==(7 accetta 2uet#ipotei, otenendo c&e il

    protolinguaggio, dalle ue forme pi arcaic&e, i evoluto gradualmente

    in maniera empre pi complea fino al linguaggio articolato compoto

    da grammatica e intai, c&e are!!ero caratteritic&e ditintive e unic&e

    della pecie sapiens& Secondo la teoria di BicEerton, omo erectus

    are!!e tato in poeo di un protolinguaggio contenente olo la

    componente emantica del linguaggio, mentre olo conomo sapiens

    are!!e apparo un linguaggio grammaticalmente trutturato. >ueta

    teoria em!ra eere compati!ile con la tei di Merlin +onald econdo

    cuiomo erectus comunicava attravero un linguaggio mimico getuale,

    dove i geti erano accompagnati da uoni. eter :rdenfor concilia co;

    la teoria di +onald con 2uella di BicEerton9

    La differenza c&e i geti e i uoni mimici Pdi +onaldR ono iconici, mentre

    BicEerton parla di un protolinguaggio cotituito da epreioni im!olic&e.

    Ma in linea di principio i pu3 concepire una variante evolutiva iniziale del

    58

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    protolinguaggio, dove le parole ono olamente icone 6indipendentemente dal

    fatto c&e iano mimate o parlate7. La tranizione dalle epreioni iconic&e ai

    im!oli ar!itrari tata preumi!ilmente graduale 6:rdenfor, (==7.

    L#ipotei c&e omo erectus! accanto alla comunicazione getuale,

    avee perimentato una prima forma di linguaggio parlato, trova

    appoggio nel fatto c&e, come a!!iamo vito nel capitolo terzo, 2ueto

    ominide em!rava poedere un tratto vocale CintermedioD 6non pi

    arcaico ma non ancora moderno7 c&e gli avre!!e permeo di articolare

    un certo numero di uoni, dando vita a una orta di CprotofonologiaD.

    >ueta forma arcaica di linguaggio, ia pure emplificata e rudimentale,

    avre!!e comun2ue attivato capacit/ im!olic&e pi avanzate nell#uo di

    egni dal ignificato ar!itrari. >ueta accentuata attitudine im!olica

    potre!!e eere congruente al maggiore grado di encefalizzazione di

    omo erectus e alla ua pi avanzata tecnologia 6Tarta!ini e :iuti,

    (==7.

    ,'emergenza della sintassi

    Secondo +onald, la forza principale dietro l#emergenza del

    linguaggio, e 2uindi il paaggio dalla mano alla parola come mezzo

    comunicativo, non ta nell#a!ilit/ di emettere i uoni linguitici, 2uanto

    5)

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    nella capacit/ di inventare nuove parole. La parola infatti molto pi

    efficace del geto come trumento comunicativo. La parola &a permeo

    all#uomo di uperare i limiti dell#iconicit/ dei geti, creando

    rappreentazioni di 2uegli oggetti non direttamente ricontra!ili

    nell#am!iente circotante, eliminando cio il vincolo del qui e ora& Il

    voca!olario ver!ale diventa pertanto molto pi ricco di 2uello getuale,

    mentre la !occa un canale pi agile e veloce della mano, c&e viene

    rea li!era per altre occupazioni, non eendo pi reclutata come unico

    mezzo comunicativo. *n altro vantaggio c&e la parola permette la

    comunicazione anc&e in aenza di un contatto viivo tra i due

    interlocutori Z la comunicazione diviene poi!ile anc&e al !uio Z,

    condizione c&e invece necearia nel linguaggio getuale.

    >uando i arricc&ice di grammatica e intai, il linguaggio in

    grado di li!erare tutte le ue potenzialit/. "ome avviene a 2ueto punto

    il paaggio dalle prime forme di comunicazione ver!ale al linguaggio

    compleo proprio della notra pecie< L#emergenza della truttura

    intattica trova pro!a!ilmente la ua origine nella crecente compleit/

    delle eigenze comunicative c&e andata aumentando con forza empre

    maggiore dal momento in cui gli ominidi &anno cominciato a erviri

    della parola. L#aumento della compleit/ ociale deve aver ric&ieto un

    adattamento delle forme comunicative. +opo un primo tadio in cui

    =

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    preumi!ilmente il linguaggio getuale i accompagnava a 2uello vocale,

    il primo comincia a perdere progreivamente di importanza, di fronte ai

    vantaggi offerti dall#uo di un linguaggio vocale. L#emergenza della

    intai pro!a!ilmente legata al carattere fonico dell#epreione

    linguitica, c&e neceariamente i epande in una e2uenza lineare.

    L#uo ecluivo del canale vocaleZuditivo allontana la poi!ilit/ di

    ricorrere all#uo di egni iconici, pingendo in 2ueto modo l#ominide a

    creare nuove trategie per codificare le ue rappreentazioni9 2uete

    diventano pi im!olic&e, atratte, ar!itrarie e dipendenti pi da trutture

    temporali c&e paziali 6Luana, 1)887.

    PQR tramite la intai il itema diviene pi potente, rapido, economico, pu3

    pori in competizione con il itema cognitivo creando trutture fraali prive

    di eno, pu3 ganciari dal conteto e togliere dall#am!iguit/ frai altrimenti

    ocure. La intai permette una gamma di meaggi molto pi vata di

    2uella fornita dalla emplice omma dei ignificati delle parole tee

    permette di fare inferenze, porre relazioni, mentire, inventare 6Luana,

    1)887.

    *no dei grandi vantaggi comunicativi del linguaggio intattico

    2uello di rendere il meaggio meno am!iguo, poic&0 la grammatica

    rende il linguaggio pi indipendente dal conteto. SavageZ'um!aug& e

    'um!aug& 61))$7 crivono9

    1

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    umentando compleivamente l#intelligenza, timolata dal empre crecente

    uo del linguaggio per pianificare attivit/ future, la comunicazione divent3

    empre pi complea e empre pi indipendente dal conteto. >uando idee

    complee cominciarono a ric&iedere gruppi di parole per eere epree,

    divenne neceario trovare un mezzo per pecificare 2uali parole in un

    gruppo modificavano 6o erano in relazione con7 2uali altre parole. Le regole

    intattic&e furono viluppate per riolvere 2ueto dilemma. Tali regole

    rappreentavano l#inevita!ile coneguenza di una complea comunicazione

    im!olica c&e comprendeva molteplici im!oli.

    Il punto terminale del proceo di evoluzione delle forme

    comunicative l#uomo moderno con il uo linguaggio im!olico

    intatticamente articolato, c&e, molto pro!a!ilmente, &a determinato 2uel

    alto enza precedenti nei modelli di vita e di peniero caratteritico della

    notra pecie.

    (

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    Capitolo quinto

    "ome iamo diventati umani

    rrivati a 2ueto punto della trattazione, dopo aver definito le

    caratteritic&e e il funzionamento del linguaggio e dopo aver coniderato

    i dati provenienti dalle evidenze paleoantropologic&e, a!!iamo provato a

    individuare il poi!ile cammino evolutivo eguito dal linguaggio, al fine

    di capire 2uale ia tata la ua origine. l pari delle altre, 2uella epota

    in 2ueta ede una interpretazione, non eente da lacune e imperfezioni

    e pertanto oggetta a reviione. K evidente c&e, allo tato attuale delle

    ricerc&e, ci iano ancora molti du!!i riguardo la filogenei della capacit/

    linguitica. >uello c&e per3 em!ra eere certo c&e il linguaggio

    articolato ia una caratteritica ecluiva di omo sapiens. Sulla !ae

    degli tudi effettuati nell#am!ito delle varie dicipline c&e i occupano di

    2ueto tema e coniderata l#aenza di evidenze materiali, non poiamo

    affermare c&e a