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Rossi Desirèe
Sviluppare le Sviluppare le capacità di
autocorrezione per monitorare per monitorare
il proprio apprendimento
“… si diventa costruttori costruendo,si diventa suonatori di cetra
suonando la cetra … ”
ARISTOTELE
Avviamo la riflessione …
… stimolando il pensiero attraverso domande che ci coinvolgono direttamente …
CHE IDEA D’ APPRENDIMENTOSUPPORTA LA METODOLOGIA
DELL’ AUTOCORREZIONE?
COME CONSIDERIAMO L’ ALUNNO IN RAPPORTO AL L’ ALUNNO IN RAPPORTO AL
SUO APPRENDIMENTO?
PROCESSO COSTRUTTIVOCOSTRUTTIVO
RUOLO ATTIVO
PROCESSO COMPLESSO
DIMENSIONE SOCIALE E
CULTURALE
Teorie socio-costruttiviste (Varisco,2002):
sviluppatesi sulla base del pensiero di Piaget, Vygotskij, Bruner, Dewey, Montessori, Gardner, …
Il soggetto è il costruttore autonomo della propria conoscenzache viene generata attraverso un processo di continua decostruzione e ricostruzione a partire da quanto c’è e si
conosce (assimilazione e accomodamento di Piaget).
Grazie all’apporto di queste teorie si rivede il rapporto tra Grazie all’apporto di queste teorie si rivede il rapporto tra APPRENDIMENTO e INSEGNAMENTO
CHE IDEA DELL’ERRORE DERIVA DALLA TEORIA SOCIO-COSTRUTTIVISTA
DELL’APPRENDIMENTO?
L’unico modo per risalire al sistema di premesseimplicite in base a cui l’organismo opera è metterlo inimplicite in base a cui l’organismo opera è metterlo incondizione di sbagliare e osservare come corregge leproprie azioni e i propri sistemi di autocorrezione.
Gregory Beatson
Da evento “temuto” ad evento “atteso” (valenza positiva)(Perkinson, 1971)
Emergere dell’errore
Riconoscimento
Trasformazione in una nuova conoscenzaGestione
È manifestazione del processo cognitivo in atto, sintomodi attività del pensiero in evoluzione, dimostrazionedell’emergere di un conflitto cognitivo ed emotivopresente : inserisce l’alunno in un percorso di ricerca.
La rottura, rispetto a quanto c’è di prestabilito, è lasostanza del processo di apprendimento.
In un’ottica di apprendimento costruttivo attivatoda procedimenti euristici e di scoperta e che procedeattraverso la formulazione di ipotesi da sperimentare per
l’erroreapprodare a nuovi saperi, l’errore è un passaggio
inevitabile e costruttivo per lo svolgersi diesperienze e percorsi di apprendimento significativi.
L’errore diviene parte integrante di una nuova teoriaquando viene formulata … la sua potenzialità è nelquando viene formulata … la sua potenzialità è nelsottoporre a “critica” il sapere per migliorarlo.
COME INTERPRETA L’INSEGNANTE L’ERRORE?
Errore
L’errore va accolto, osservato …. è un’occasione per raccogliereinformazioni preziose sul contesto di apprendimento, sugli alunni,sul loro modo di apprendere, di rapportarsi alla realtà, sulle
Processo d’insegnamento
Processo d’apprendimento
sul loro modo di apprendere, di rapportarsi alla realtà, sullestrategie adottate e sulle competenze presenti. (Perticari, 1996)
ERRORE SBAGLIO
Mancanza di conoscenza di fatti essenziali per l’esatto riconoscimento.
Difettosa attività delle tre funzioni: attenzione, memoria, pensiero
Lo si incontra Lo si incontra quando si cerca
una nuova teoria(L. Binanti, 2001)
“ Una delle cose che l’insegnante non deve fare è interferire per lodare, per punire, per correggere gli errori .errori ....il bambino deve sentirsi libero di commettere gli errori, di capirli e di trasformarli. ”
Montessori, 1970
Qual è lo strumento più importante che
C’è coerenza tra pedagogica e didattica socio-costruttivista diffusasi negli ultimi 30 anni e“operatività quotidiana”?
Qual è lo strumento più importante cheha un insegnante nel gestire gli alunni eil loro apprendimento?
VALUTAZIONEmodello
tradizionale
MOTIVAZIONEmodello
multifattoriale tradizionale d’insegnamento
multifattoriale complesso
VALUTAZIONE SOMMATIVA
Le correzioni fatte dall’insegnante non vengono
FORMATIVA
dall’insegnante non vengono fatte proprie
Inducono uno scarso concetto di sé e delle proprie capacità
nell’ affrontare le sfide dell’apprendimento
Riduzione AUTO-EFFICACIA e
Diretta partecipazione del soggetto al processo che
diventa AUTOVALUTATIVO: Riduzione AUTO-EFFICACIA e AUTOSTIMA
PESSIMISMO DIFENSIVO (Rizzato e De Beni, 2004)
diventa AUTOVALUTATIVO: ricostruire il senso del
percorso e sedimentare le esperienze di apprendimento
Il processo di AUTOCORREZIONE ha come suo assunto di base la possibilità di commettere errore e imparare da esso.
Nella nostra società quello che viene richiesto
Aumentare la consapevolezza rispetto al quello che viene richiesto
è la capacità di utilizzare la propria mente in modo
aperto e flessibile
consapevolezza rispetto al proprio modo di vedere,
pensare e assecondare gli imprevisti e aprirsi al nuovo
IMPARARE A IMPARARE
“… perseverare nell’apprendimento, organizzarlo mediante una gestione
IMPARARE A IMPARARE(Indicazioni Nazionali per ilCurricolo, 2012)
organizzarlo mediante una gestione efficace (tempo e informazioni). Consapevolezza dei propri processi e bisogni , identificare opportunità disponibili e sormontare gli ostacoli …”
L’AUTOCORREZIONE E’ UNA STRATEGIA CHE ATTIVA PROCESSI DI CONTROLLO
SUL PROPRIO APPRENDIMENTOCOMPONENTE COGNITIVA e
COMPONENTE AFFETTIVA-ALUNNOCOGNITIVA e
METACOGNITIVAAFFETTIVA-
RELAZIONALE
• Si sente competente e ha unruolo attivo• Comprende dai propri errori• Impara ad utilizzare strategie di
• Aumenta il proprio SENSO DIEFFICACIA e AUTOSTIMA,elementi necessari persuperare le piccolefrustrazioni e reagire
ALUNNO
• Impara ad utilizzare strategie dicontrollo di tipo metacognitivo• Auto-monitora e valuta ilproprio processo diapprendimento
frustrazioni e reagireattraverso l’impegno e laMOTIVAZIONE a permanerenella difficoltà del compito
AUTOCORREZIONE
AUTOMONITORAGGIO
AUTOREGOLAZIONE: processo relativo all’esame delle proprieidee, della loro modificabilità; si attiva attraverso l’esplicitazione di consegne che devono essere interiorizzate, è
AUTOVALUTAZIONE
esplicitazione di consegne che devono essere interiorizzate, èproiettato in avanti grazie ai processi di riflessione eautovalutazione.
(Cornoldi, 1995)
ESISTE UNA STRETTA INTERCONNESSIONE TRA LIVELLO DI CONOSCENZA E PROCESSI DI
CONTROLLO DELLA CONOSCENZA STESSA.
1. Rendersi conto dell’esistenza di un problema
OBIETTIVO: passare con gradualità da un monitoraggio esterno a uno interno
2. Essere in grado di predire la propria prestazione
3. Pianificare l’attività cognitiva conoscendo l’efficacia delle azioni programmate
4. Registrare e guidare l’attività cognitiva in 4. Registrare e guidare l’attività cognitiva in relazione all’obiettivo posto
(Brown A.L., 1975)
Il bambino impara ad utilizzare strategie diautocorrezione e automonitoraggio che sperimenta econsolida attraverso l’esperienza e che col tempovengono automatizzate(Cornoldi, 1995) •Uso autoregolato di
La previsione e valutazione del
compito è strettamente
legata ai processi di decisione e
•Uso autoregolato di strategie
•Orientamento verso scopi di padronanza
•Monitoraggio di autovalutazione
•Ricaduta sul senso di sé legata ai processi di decisione e pianificazione
•Ricaduta sul senso di sé e autoefficacia
(Schunk e Zimmerman, 1994)
AUTOSTIMA
Insieme dei vissuti dati da un buon utilizzo delle risorse personali nell’esecuzione di un compito che portano all’accettazione di nuove
Utilizzo di strategie di autocorrezione
potenzia
AUTOSTIMA all’accettazione di nuove sfide nell’apprendimento
MOTIVAZIONE
Stile attributivo legatoa fattori interni econtrollabili (tenacia,impegno)
L’attività scolastica basata sull’autoregolazione eAUTOCORREZIONE genera MOTIVAZIONE necessaria a tenertesta alle possibili frustrazioni, distrazioni, sollecitazionicontraddittorie che le sfide dell’apprendimento propongono.contraddittorie che le sfide dell’apprendimento propongono.
E’ importante creare situazioni educative in cui glialunni possano dimostrare la loro naturale tendenza aimparare autonomamente
(De Beni, Rizzato 2004)
COME SI SVILUPPANO I PROCESSI AUTOREGOLATIVI?REGOLAZIONE AUTONOMA ATTIVA COSCIENTE
Anche il bambino molto piccolo regola il suo comportamento, sintonizza emodula le sue azioni.
Inizialmente lo fa attraverso un processo per prove ed errori e sul pianodell’azione (30-42 mesi) ( Brown A.L., 1975), poi viene regolato sul pianosociale attraverso il linguaggio verbale o tramite feedback forniti dall’adultoche gradatamente si riducono
Secondo Luria (1961) i comandi linguistici (segnali eccitatori e inibitori) vengono interiorizzati come forme di auto-comando
Verso i 6 anni le consegne (semplici) vengono interiorizzate per il loro valore contenutistico: parlarsi per imporsi degli ordini autoregolatori.
Giochi o strumenti che danno la possibilitàal bambino di auto correggersi (es. torrecoi cubi, incastri geometrici,…);
“Aiutami a fare da solo “ Metodologia
Montessoriana
AUTOCORREZIONEnella seconda infanzia
coi cubi, incastri geometrici,…);autocorrezione data dal gruppo; libertà disperimentare (anche l’insuccesso).
Montessoriana
Partire da un’esperienza concreta e dalla sua attenta osservazione per attivare il pensiero riflessivo attraverso la narrazione in piccolo gruppo.
Co-costruzionedella conoscenza(Pontecorvo et
AUTOCORREZIONEnella seconda infanzia
gruppo.(Pontecorvo etal. 2007)
Proporre esperienze di apprendimento mediato: riflettere su cosa si è fatto, come e perché per ricavare una “regola” che può essere generalizzata e trasferita in altri contesti.
Programmi di educazione cognitiva(Haywood C. H.)
in altri contesti.
AUTOCORREZIONE IN ETA’ SCOLASTICA
Intervento sul piano metacognitivo: lavorare sull’insieme delle conoscenze che ogni alunnopossiede circa il proprio funzionamento cognitivo e lepossiede circa il proprio funzionamento cognitivo e lediverse forme di controllo che è in grado di attuare prima,durante e dopo l’esecuzione di un compito
(Brown, Ambruster e Backer, 1986)
AUTOMONITORAGGIOCostruire strumenti adatti ai propri alunniin grado di: individuare errori ricorrenti,AUTOMONITORAGGIO in grado di: individuare errori ricorrenti,elementi di disturbo, cause che liproducono, fornire strategie per impararea controllare i processi in caso di difficoltà.
AUTOCORREZIONE IN ETA’ SCOLASTICA
CONTROLLO CONSAPEVOLE DELL’ERRORE (Ferraboschi L. e Meini N., 2014)
- Scegliere strategie di soluzione dei compiti (PIANIFICAZIONE)-AZIONE con monitoraggio(Ferraboschi L. e Meini N., 2014) -AZIONE con monitoraggio
-Controllare la correttezza di applicazione (AUTOCORREZIONE)
-Valutarne l’efficacia (AUTOVALUTAZIONE)
POSSIBILI STRUMENTI:- Questionari per riflettere su di sé e sulle proprie difficoltà : autopercezione- Punti forti e punti deboli- Piani d’azione- Momenti intermedi di riflessione- Griglie di auto-osservazione (condivise con - Griglie di auto-osservazione (condivise con l’insegnante)- Strumenti per incoraggiarsi al compito- Autovalutazione- Osservazione dei cambiamenti nel tempo
Tratto da Ferraboschi e Meini, 2014
Tratto da Ferraboschi e Meini, 2014
AUTOCORREZIONE IN ETA’ SCOLASTICA
QUALITA’ Sta nella capacità di sollecitarel’abilità metacognitiva del soggettoanche in momenti non strutturati
Processo lungo e che richiede un grande investimento di energie
anche in momenti non strutturatiConversazione
Problemsolving
Ricostruire procedure di
pensiero
Proporre
Riflettere sul percorso emozionale elogico che si compie nel trovare unasoluzione
Proporre domande che generano altre
domande
Utilizzare la risorsa compagni: cooperative
learning, tutoring
QUALI SONO LE AZIONI DELL’INSEGNANTE CHE OPERA SECONDO AUTOCORREZIONE?
Superare l’ansia della correzione e perfezione
Predisporre materiali specifici
pensati ad hoc che favoriscano
l’autocorrezione
Avere per obiettivo l’attivazione di
Utilizzare metodologie di
Programmare e predisporre situazioni
che favoriscano l’attivazione critica e
riflessiva
Creare un ambiente collaborativo,
cooperativo, dove sperimentare vissuti
positivi
Usare l’autocorrezione
Sostenere e lodare il l’attivazione di
strategie e processi più che i risultati
metodologie di costruzione sociale della conoscenza
l’autocorrezione davanti ai propri
alunni
lodare il comportamento
strategico
CHE RUOLO HA L’INSEGNANTE NELL’ APPRENDIMENTO PER
AUTOCORREZIONE?
Esce dall’ottica di dover insegnare un contenuto che l’alunno non possiede: lascia il ruolo di protagonista all’allievo
RAPPRESENTA PER OGNI ALUNNO UNO SCAFFOLDING (Bruner)
all’allievo
Diviene esperto nell’ascolto attento e approfondito
Facilita il processo di autocorrezione (rileva l’errore ma non lo corregge, fornisce strumenti per ripartire dall’errore e lascia il tempo necessario dall’errore e lascia il tempo necessario all’autocorrezione) Diviene mediatore tra l’alunno/bambino, l’ambiente e il contenuto dell’apprendimento
… Mettere in “crisi” il nostro sistema di lavorare e interrogarci su quanto quotidianamente portiamo nelle nostre classi costituisce un dovere
professionale … abbiamo bisogno di credere nei cambiamenti, di sperimentarli … di commettere degli errori per migliorare proprio a partire da essi … tutte le
potenzialità dell’autocorrezione valgono anche per noi genitori/insegnanti/educatori …genitori/insegnanti/educatori …
… Vi auguro di accorgervi degli errori che inevitabilmente si compiono e che possano indurre riflessività rispetto al vostro lavoro e attivare processi di
cambiamento via via sempre più significativi …
Un buon insegnante non è colui che non commette errore, ma colui che lo Un buon insegnante non è colui che non commette errore, ma colui che lo accoglie, lo sottopone a critica e ne sa trarre elementi di miglioramento!
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