supererÒ le correnti gravitazionali · ... è meglio una testa ben fatta che una ... cosa...
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SUPERERÒ LE CORRENTI GRAVITAZIONALI PER LA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO
A cura di Giancarlo Onger, S. Vito di Cadore, 15 dicembre 2017
“Ti proteggerò dalle paure, delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti…
Supererò le correnti gravitazionali lo spazio e la luce…
... perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te”.
Due portaroli che giocano Ragazzo con cane, 1740 ca.
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UNIVERSALITÀ - EQUITÀ
“L’uguaglianza delle possibilità e il diritto alla partecipazione sociale della persona handicappata, presuppone una scuola per tutti e per ciascuno, quale che sia il livello di insegnamento e di formazione, e lungo tutto l’arco della vita”.
CARTA DI LUSSEMBURGO 1996
G. Ceruti,
I due disgraziati, 1730
FRANCESCO SISINNI (Direttore Generale - Ministero per i Beni Culturali e Ambientali – Roma)
Onorevole Signor Ministro, onorevole Sottosegretario,
caro Ministro Pedini, carissimi amici, ex colleghi e provveditori agli studi,
desidero, anzitutto, esprimere la mia più viva soddisfazione per potervi
ospitare in questa Biblioteca Nazionale Centrale, che viene unanimemente
considerata tempio della cultura. L’importante Convegno che risponde
ad esigenze ed attese di ordine non solo pedagogico, sociale e scolastico, ma,
soprattutto, umano, ci dà occasione per soffermarci un momento su quella necessità
di osmosi tra scuola e cultura, che assicura fondato sviluppo alla ricerca e autentica
garanzia alla crescita civile...”.
(ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA E PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA IN PRESENZA
DELL'HANDICAPPATO PROBLEMI E PROSPETTIVE
ATTI DEL CONVEGNO NAZIONALE (Ministero della pubblica istruzione Roma, 9-10-11 gennaio 1981
(Casa Editrice Monnier, ottobre 1981 )
UN TUFFO NELLA STORIA
(Georges Seurat, I bagnanti ad Asniéres, 1883/84)
Omaggio a Maria Montessori
Prima e dopo
“E così noi che
lavoriamo a un solo fine,
siamo quasi membra o
età di una persona
medesima: e quelli che
vengon dopo arrivano,
perché ci furono quelli
che credettero e
lavorarono prima”.
(Maria Montessori)
Un altro sguardo
Mentre tutti ammiravano
i progressi dei miei idioti
io meditavo sulle ragioni
che potevano trattenere
gli allievi felici e sani
delle scuole comuni a
un livello tanto basso da
poter essere raggiunti,
nelle prove
dell'intelligenza, dai miei
infelici allievi.
Una questione pedagogica
“Il fatto che la pedagogia
dovesse unirsi alla medicina
nella terapia era la conquista
pratica del pensiero dei
tempi e su tale indirizzo si
diffondeva la Kinesiterapia.
Io però, a differenza dei miei
colleghi, ebbi l'intuizione che
la questione dei deficienti
fosse prevalentemente
pedagogica, anziché
prevalentemente medica...”
(Maria Montessori)
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“Un cardine fondamentale della pedagogia scientifica deve essere una scuola che permetta lo
svolgimento delle manifestazioni spontanee e della vivacità individuale del bambino. Se una
pedagogia dovrà sorgere dallo studio individuale dello scolaro, sarà dallo studio inteso in questo
modo:
tratto dall'osservazione di bambini liberi, cioè invigilati ma non compressi”.
MARIA MONTESSORI E L’OSSERVAZIONE (1909)
+ IL MAESTRO DI TUTTI E DI CIASCUNO ISTRUZIONE PER MAESTRI DELLE SCUOLE ELEMENTARI MINORI - 1819 MILANO
“L’istruzione del Maestro dev’estendersi su tutti gli scolari indistintamente . Ov’egli non venisse coltivando che gli scolari forniti di miglior talento, o quelli de’ più facoltosi e liberali genitori, egli si attirerebbe la taccia d’ ignoranza de’ metodi d’insegnamento, di poca diligenza o d’immorale parzialità”.(Art. 30)
FORMAZIONE PERMANENTE
“È necessario che il Maestro non solamente conosca i metodi per istruire la gioventù, ma li sappia anche applicare con destrezza. Per ciò non deve a lui bastare di essersi procacciato un attestato di Maestro, e l’instituzione in un impiego; ma deve colla lettura de’ buoni libri ed in ogni altro modo procurare di arricchirsi sempre più nelle cognizioni necessarie od utili al proprio istituto”. (Art. 23)
Ragazzo con gerla,
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LE FATICHE DELLA
SCUOLA
Antonio Mancini, Il piccolo scolaro, 1876
Gabelli Morin
Nel 1888 Aristide Gabelli, esponente della pedagogia positivista, scrive nelle Istruzioni per l’applicazione dei Programmi della Scuola Elementare:
“Quanto all’istruzione
intellettuale, è da avvertire per prima cosa che, se le scuole devono somministrare un certo numero di cognizioni, tuttavia la mira ultima di tutto l’insegnamento non è riposta tanto nelle cognizioni stesse, quanto nelle abitudini che il pensiero acquista dal modo in cui vengono somministrate”.
“La prima finalità dell’insegnamento è
stata formulata da Montaigne: è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena. Cosa significa “una testa ben piena” è chiaro…
… Una “testa ben fatta” significa che invece di accumulare il sapere è molto più importante disporre:
di un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi ;
di principi organizzatori che permettano di collegare i saperi e di dare loro senso”.
(Morin, Edgar, La testa ben fatta, Raffaello Cortina
Editore, 2000)
UNA TESTA BEN FATTA O BEN PIENA
Sera sulla piazza, part.
“Eccovi il ritratto dell’ educatore italiano. Corporatura gracile; viso scarno; colore terreo; occhi affossati, andatura che rivela un fisico in isfacelo, abbattuto e avvilito”.
P. Guerrini, Repetita iuvant, nel “Risveglio educativo” del 15/22 febbraio 1885
“…la prima chiave che conduce alla saggezza è dubitare con
assiduità e con frequenza… Perché attraverso il dubbio giungiamo
all’investigazione, attraverso l’investigazione percepiamo la verità…” (Pietro Abelardo, 1079-1142)
Cogito, ergo sum.
Abelardo ed Eloisadi Edmund
Blair Leighton
Abelardo ed Eloisa sorpresi da
Fulberto Jean Vignaud, 1819
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DISTRATTI
Siamo talmente arrabbiati per
quello che non c’è che non
riusciamo a sfruttare fino in
fondo quello che abbiamo
sotto gli occhi.
+ La
narrazione
ovvero
la disponibilità
all’ascolto
La riflessione mi è stata ispirata da
un articolo di Michela Murgia,
speditomi via mail, che ricorda
l’aridità odierna degli incontri tra
persone. “Come stai?” è la distratta
domanda. Una volta invece era
frequentissimo: “Cosa mi racconti?”.
Dietro questa domanda c’era la
disponibilità all’ascolto. Ed è proprio
quello che deve fare un insegnante.
I tre pitocchi, 1736
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Lo sguardo dell’educatore:
vede vicino, guardando lontano
Impossibili possibilità
L’inatteso
Vincenzo, Ruspa, maggio 1985
Questo è il più bel regalo che ho ricevuto nella mia carriera di maestro!
“In una scuola materna, frequentata da molti bambini
maghrebini, le maestre hanno deciso un giorno di
preparare il couscous. Hanno cercato la ricetta
“originale” per cucinarlo secondo la tradizione. I
bambini erano contenti. Poi la maestra ha chiesto a un
piccolo marocchino. “Ti piace ?”. “Sì”. “È come quello
che fa tua mamma?”. “Quello di mia mamma è più
buono perché mette uno strato di couscous e uno di
tortellini, uno di couscous e …”
(Marco Aime, Eccessi di cultura, Einaudi, 2004)
CONTAMINAZIONE
STABILIRE ALLEANZE
FOEDUS FERIO
Nuccio Ordine, L’utilità dell’inutile, Bompiani, 2013 Eugène Ionesco: l’utile è un peso inutile (Conferenza del febbraio 1961)
“L’uomo moderno, universale, è l’uomo indaffarato, che non ha tempo, che è
prigioniero della necessità…che non comprende neppure come, in realtà,
proprio l’utile possa essere un peso inutile, opprimente. Se non si comprende
l’utilità dell’inutile, l’inutilità dell’utile, non si comprende l’arte; e un paese
dove non si comprende l’arte è un paese di schiavi e robots, un paese di
persone infelici, di persone che non ridono né sorridono, un paese senza
spirito; dove non c’è umorismo, non c’è il riso, c’è la collera e l’odio”.
Pagg.
103,104
Donne che lavorano, 1720
Punti di vista
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ENTOMOLOGIA
LA LIBELLULA
Cosa c’è di più elegante e più innocuo
di una libellula ?
Eppure quando ero bambino avevo
paura della libellula perché nella
tradizione popolare veniva considerata
“scannaocchi”. Crescendo mi sono
reso conto della sua innocuità, e del
fatto che non c’è la libellula, ma ci
sono le libellule.
FILOLOGIA italiana (ricostruzione critica dei testi)
1. In F le domande sono molto più importanti delle risposte. 1. La F è la consapevolezza dell’ignoranza. 1. La F è la consapevolezza della diversità, dell’Altro.
ESEMPIO
“Tranquillo porto avea mostrato Amore”.
(Canzoniere, Petrarca, CCCXVII)
Da dove è tratto il testo che sto leggendo?
Da un manoscritto o da una stampa?
+ Punti di vista Hans Holbein il Giovane I due ambasciatori, 1533 Londra, National Gallery
1. Il quadro è costruito con un sistema tridimensionale. Il teschio è il frutto di un’anamorfosi: un oggetto inserito nel quadro con una prospettiva diversa da quella che sorregge il soggetto principale.
2. Il quadro è un “memento mori”. Sono rappresentati qui due personaggi all’apice della loro carriera e della loro ricchezza, del loro successo mondano e della loro fama; ma in primo piano c’è quell’oggetto ammonitore, un segno per ricordar loro che anch’essi dovranno morire.
+ Piero della Francesca
San Nicola da Tolentino, 1454/69 Milano, Museo Poldi Pezzoli
Esempio di errata lettura
ovvero
L’abito non fa il monaco
Molti critici e studiosi hanno a lungo pensato che il santo fosse Tommaso d’Aquino, che le fonti descrivono grasso, confondendo anche l’abito come appartenente all’ordine domenicano. L’abito è invece di un agostiniano e il sole, di solito sul petto, in questo caso è in una posizione non ortodossa. Si è poi scoperto che faceva parte di un polittico dove erano rappresentati altri tre santi. Solo questo è rimasto in Italia.
Quante volte abbiamo cucito addosso al bambino un abito che non era il suo?
L’attenzione delle parole è importante, non tanto per un fatto estetico o formale, ma perché nelle parole è contenuto il modello operativo a cui si fa
riferimento. (A. Canevaro)
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“Tu sai bene che il parlare scorretto non solo è cosa per sé sconveniente, ma fa male anche alle Anime”. (Socrate a Critone poco prima di morire)
La qualità delle parole
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I PROMESSI MANZI
di ALESSANDRO SPOSONI
La pubblicità della dolce Euchessina, stimolante lassativo, nacque con uno slogan che escludeva i bambini cattivi dalla possibilità di avvalersi della medicina. In seguito l’azienda, resasi conto del messaggio morale nei confronti dei bambini cattivi, corresse il tiro precisando: “Non esistono bambini cattivi, esistono solo bambini indisposti”. Come si vede lo stile dell’etichettatura proviene da lontano.
IL DIO BES
BES era una delle divinità egizie
più amate. Era piccolo, paffuto e
allegro. Aveva le orecchie e la
coda di un leone, con il corpo e
la faccia di un uomo. Portava
gioia e fortuna alle famiglie,
proteggeva i bambini, le case e
le donne.
Riassumendo: era un dio
complesso.
http://www.misuredelbenessere.it
“Il prodotto interno lordo, il PIL,
misura tutto, eccetto ciò che rende
la vita degna di essere vissuta”. Bob Kennedy
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Il primo passo della
scuola inclusiva
Art. 34 della
Costituzione Italiana
“… la scuola è aperta a tutti …" (Giacomo Ceruti, 1698 - 1767 Il Portarolo)
Il nano
La singolarità
Ogni persona si caratterizza per la
sua singolarità.
Conseguentemente:
“…come fare in modo che la
democrazia della prossimità e della
solidarietà (di cui si parla molto,ma
che tarda a venire) comprenda che il
rispetto dei diritti ha bisogno anzitutto
e prima di tutto del riconoscimento e
del rispetto della persona singola?” (Julia, Kristeva, Il tragico e la possibilità: a proposito
dell’handicap, Vita e Pensiero, n.5/2012, pag.57)
(F. Bergamini, XIX sec.)
+ DALL’ETICA DEI PRINCIPI
ALL’ETICA DELLA RESPONSABILITÀ
“Molti denunciano i mali del mondo di fronte ai giovani non perché vogliono assumere delle responsabilità, ma proprio per dire “io non c’entro”. E come si fa ad avere fiducia in un adulto che nel darmi il benvenuto per prima cosa mi dice che lui si dissocia!”.
(Cesare Moreno, Maestri di strada)
Cesare Moreno, Maestri di strada
STELLA POLARE
ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ
RECLUTAMENTO
VALUTAZIONE
AUTOVALUTAZIONE
SCUOLE DELL’AUTONOMIA
FORMAZIONE
INIZIALE
E IN SERVIZIO
4 PUNTI CARDINALI CON LA STELLA POLARE
L’ARTE DELLA MEDIAZIONE PER EVITARE
IL CORTO CIRCUITO
ANSIA DA PRESTAZIONE
PERSONA PERFETTA
(Figlio - Alunno)
AVVOCATIZZAZIONE
MEDICALIZZAZIONE
La scuola inclusiva
“Diversamente dall’integrazione, l’inclusione non pone l’accento sugli alunni con disabilità, ma su come questi ultimi vengano “resi disabili” da strutture, organizzazioni e metodologie deficitarie, incapaci cioè di fornire una risposta adeguata alla diversità della popolazione". (Simona D’Alessio, 2007)
“… i confini non vengono tracciati allo scopo di separare differenze ma, al
contrario, è proprio perché vengono tracciati confini che improvvisamente
emergono le differenze, ce ne accorgiamo e ne diveniamo consapevoli,
anzi andiamo in cerca di differenze proprio per legittimare i
confini…”.(Fredrik Barth)
LA SCUOLA INCLUSIVA CAMBIA IL PARADIGMA
Dall’adattamento dell’alunno alla scuola…
…all’ adattamento della scuola alle differenze degli
alunni.
La scuola e la classe inclusive
“La scuola inclusiva mira
a garantire la
partecipazione di tutti gli
alunni nel processo di
apprendimento in quanto
persone e non perché
appartenenti a una
“speciale” categoria”. (R. Medeghini, W. Fornasa, M. Maviglia, G. Onger)
alunni
docenti
emozioni affettività relazioni
discipline
apprendimento
insegnamento
+ “La disabilità è il risultato
dell’interazione tra persone
con menomazioni e barriere
comportamentali ed
ambientali, che impediscono
la loro piena ed effettiva
partecipazione alla società su
base di uguaglianza con gli
altri”.
(Legge 03.03.2009, n.18,
Recepimento della
Convenzione ONU sulle
persone con disabilità)
Portarolo, 1760 ca.
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PERSONA CON IL SUO PROGETTO DI VITA
SOCIALE
BIO PSICO
APPROCCIO OLISTICO - Ci obbliga a scandagliare tutti gli aspetti della persona. Una
visione a trecentosessanta gradi, bio – psico - sociale, ci restituisce la dinamicità della
crescita che non è ferma, imbalsamata nelle definizioni delle diagnosi. Una crescita
destinata ad incontrare barriere, ma anche facilitatori a seconda dell’ambiente che
circonda la persona.
ICF
STRUTTURE
CORPOREE
FUNZIONI
CORPOREE
CONDIZIONI DI SALUTE
(disturbo o malattia)
FATTORI
CONTESTUALI AMBIENTALI
FATTORI
CONTESTUALI PERSONALI
ATTIVITÀ
PERSONALI
(esecuzione di un
compito – azione)
PARTECIPAZIONE
SOCIALE
(coinvolgimento in
una situazione di vita)
SANITÀ
SCUOLA
SERVIZI SOCIALI
ATTIVITÀ
EDUCATIVE
DI
SUPPORTO
LA COMPLESSITÀ VS REDUCTIO AD UNUM
LA SCUOLA INCLUSIVA CAMBIA IL PARADIGMA
DA A
DEFICIT/BISOGNI POTENZIALITÀ/CAPACITÀ
CLASSE AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
INTEGRAZIONE INCLUSIONE/INTERAZIONE
ALUNNO CONTESTO
SOSTEGNO SOSTEGNI DIFFUSI
STATICITÀ PROCESSUALITÀ
SPECIALISMI COMPETENZE PROFESSIONALI
CONDIVISE
SCUOLA CONTESTO SOCIALE
ISOLAMENTO LEGAMI/AIUTI
OMOGENEITÀ DIFFERENZE
Adattamento da R. Medeghini (2008)
46 D. Ianes
DALLE MONADI ALL'ECOSISTEMA
ALL’INTERDIPENDENZA POSITIVA
MO
Servizi sociali
Sanità
NA
Persona
disabile
Famiglia
DI
Scuola
Territorio
47
+
ECOSISTEMA EDUCATIVO
Ecologia dello sviluppo umano: rapporto dinamico tra uomo e ambiente nello sviluppo. (Bronfenbrenner)
Ambiente ecologico: strutture INCLUSE l’una nell’altra; le relazioni tra le strutture sono importanti quanto le strutture stesse.
ECOSISTEMA
Unità ecologica fondamentale formata da una comunità di organismi viventi in una determinata area e dal suo specifico ambiente fisico, con il quale gli organismi sono legati da complesse interazioni e scambi di energia e di materia.
ALUNNO
PERSONA FAMIGLIA
TERRITORIO
ASL/AO
SCUOLA
ENTE LOCALE
STUPORE Forte sensazione di meraviglia
e sorpresa, tale da togliere
quasi la capacità di parlare e di
agire.
Caravaggio, L’incredulità di San
Tommaso, 1601
SORPRESA Cosa, fatto sorprendente,
inatteso, che desta meraviglia
e stupore.
Giacomo Balla,Autoritratto,
SCOPERTA
Il fatto di venire a
conoscere ciò di cui si era
all’oscuro, che non si
sospettava.
G. Arcimboldi, L’ortolano,
1587-1590
Visioni di qualità LE TRE S…
+
SFIDE
POSSIBILE
SOLUZIONE
INTERNO DI UNA CLASSE
ANTROPOCENTRICA 50
AFFETTIVITÀ
RELAZIONI
INSEGNAMENTO
DOCENTI
ALUNNI
DISCIPLINE
APPRENDIMENTO
+
L’urlo di Munch, 1893
SPP
Sindrome
Pedagogica
Paralizzante
Si manifesta con frasi tipo:
“Oh, my god! Un altro BES!”
+ DSA DISABILI
ADHD SVILUPPO
TIPICO
REPARTI
INTERNO DI UNA CLASSE
DISTURBOCENTRICA 52
RISCHIO
SFIDE
Piccola mendicante e donna che fila
Pedagogia del sorriso,
dell’incoraggiamento,
dello sguardo
incrociato che rassicura.
Un incoraggiamento
vale 89 rimproveri.
Le emozioni sono
interruttori
dell’apprendimento che
possono provocare
piacere, soddisfazione,
rilancio, ma anche
paura, ansia, noia.
Ragazza con canestro
NEUROSCIENZE – SCIENZE COGNITIVE
AP
PR
EN
DIM
EN
TO
FUORI DENTRO
DENTRO FUORI
DENTRO
DENTRO
+
DS APPRENDIMENTO
DS EMOZIONI
DS INSEGNAMENTO
DS ORGANIZZAZIONE
DS UMORE
Pitocco con bambina in braccio
+
COMPETENZE
organizzativo-relazionali e di ricerca
COMPETENZE
metodologico didattiche
COMPETENZE
psicopedagogiche disciplinari
COMPETENZE
documentazione e valutazione
Competenze correlate e interagenti che si sviluppano col maturare dell'esperienza
didattica l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica.
PROFILO DEL DOCENTE INCLUSIVO
Giovane cacciatore
Il docente “empatico”
In psicologia, e in generale, l'empatia è la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale.
PROFILI
Il docente “maieutico” Donne che lavorano col tombolo
“Come la levatrice porta alla
luce il bambino, Socrate
portava alla luce le piccole
verità dal discepolo. La
maieutica quindi non è
l'arte di insegnare ma di
aiutare. La verità infatti non
è insegnabile perché è un
sapere dell'anima; per
questo Socrate non
inculcava nei suoi
interlocutori le proprie idee
ma aiutava i "discepoli" a
"partorire la loro verità".
Il docente ricercatore Busto di giovane, 1736
La ricerca azione come
metodo di lavoro che
vede protagonista
l’insegnante in quanto
l’oggetto della ricerca è
dentro la pratica
quotidiana. Pratica che
proviene dalla
riflessione del docente
e nello stesso tempo la
alimenta.
Vecchio con gatto, 1740/45 Il docente poliglotta
È un docente capace di
comunicare con il
corpo, con le emozioni e
con l’esempio. E non
solo con le parole.
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La scuola è la difesa organizzata degli adulti contro la gioventù.
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Gli insegnanti sono persone che ci aiutano a rimuovere i problemi che senza
di loro non avremmo.
+ APPENDICE
“SAPER RIDERE IN OGNI SITUAZIONE …
È LA SFIDA ULTIMA DELLA SOFFERENZA …” (SEBASTIEN JAPRISOT)
Léopold Billy, 36 espressioni del viso, 1823
+ La passione
Dory, ti voglio
abbastanza bene.
Meri. Sì. Ti amo. Come
te nessuna.
Hayez, Il bacio, 1859