storia della sessualità - wikipedia

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19/10/13 Stori a del l a sessual i tà - Wi k i pedi a i t.w i ki pedia.org/w/index .php?ti tl e=Stor i a_della_sessualità&printable=yes 1/5 Storia della sessualità Da Wiki pedia, l'encicl opedi a li bera .  Storia dell a ses sualit à è il titolo dell'opera in tre volumi scritta da Michel Foucault nel 1976. I tre volumi, originariamente pubblicati in francese, sono  La v olontà di s apere  (  Hi stoire de l a sexualité, 1: l a volonte de avoir ),  L'uso de i piaceri  (  Hi stoire de l a sexualite, II : l' usage des plai sir s ) e  La cura di  (  Hi stoire de l a exualité, III: le souci de soi). Il primo volume, quello maggiormente citato, si occupa degli ultimi due secoli della storia della sessualità. Indice 1 La volontà di sapere 1.1 Il dispositivo di sessualità 1.1.1 Posta in gioco 1.1.2 Metodo 1.1.3 Campo 1.1.4 Periodizzazione 1.2 Conclusione 2 Voci correlate 3 Bibliografia La volontà di sapere Secondo Fou cault la sessuali tà non è sempre esistita così come la conosciamo noi oggi e così come soprattutto ne discuti amo. In particolare neg li ultimi due secoli la sfera del sesso è stata oggetto di una volontà di sapere, di una pratica confessiona le che prosegue in maniera blanda ma comunque diffusa la volontà di potere e di sapere istituita con la modernità dalle istituzioni prima religiose e poi secolari. L'ipotesi repressiva dunque non spiega tutto o meglio non riesce a dar conto di ciò che Foucault definisce appunto esplosione discorsiva. Come può, un potere che si limita a reprimere, produrre un discorso di verità sulla sessualità? La rappre sentazione del potere che domina le analisi su lla sessu alità e aggiungiamo l'intera scena  pol i tica e fi l osof i ca sem bra pren dere i n considerazione sol o l'elemento negativo del potere. Il no. È stata elaborata una teoria del potere che Foucault definisce giuri dico-discorsi va. Giuridico-discorsiva proprio perché trova il suo elemento centrale nell'enunciazione della legge e nel discorso del diritto. Il di spos iti vo di sessualità Posta in gioco Per Foucault dunque la teoria classica del potere definisce la meccanica del potere in maniera alquanto limitativa: « Innanzitutto perché sarebbe un potere povero nelle sue risorse, economo nei suoi procedimenti, monotono nelle tattiche che usa, incapace di invenzione e in un certo senso condannato a ripetersi sempre. In secondo luogo perché è un potere che non avrebbe altro che la potenza del "no"; incapace di  pro du rre alcun ché, atto solo a po rre li mi ti , sarebb e esse nz ialmente anti -energi a; il parado sso del l a sue efficacia sarebbe di non potere nulla, se non far sì che ciò che sottomette non possa a sua volta fare

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Storia della sessualità

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 Storia della sessualità è il titolo dell'opera in tre volumi scritta da Michel Foucault nel 1976. I tre volumi,

originariamente pubblicati in francese, sono La volontà di sapere ( Histoire de la sexualité, 1: la volonte deavoir ), L'uso dei piaceri ( Histoire de la sexualite, II: l'usage des plaisirs) e La cura di sé ( Histoire de la

exualité, III: le souci de soi).

Il primo volume, quello maggiormente citato, si occupa degli ultimi due secoli della storia della sessualità.

Indice

1 La volontà di sapere1.1 Il dispositivo di sessualità

1.1.1 Posta in gioco1.1.2 Metodo1.1.3 Campo1.1.4 Periodizzazione

1.2 Conclusione2 Voci correlate3 Bibliografia

La volontà di sapere

Secondo Foucault la sessualità non è sempre esistita così come la conosciamo noi oggi e così come soprattuttone discutiamo. In particolare negli ultimi due secoli la sfera del sesso è stata oggetto di una volontà di sapere, diuna pratica confessionale che prosegue in maniera blanda ma comunque diffusa la volontà di potere e di sapereistituita con la modernità dalle istituzioni prima religiose e poi secolari.

L'ipotesi repressiva dunque non spiega tutto o meglio non riesce a dar conto di ciò che Foucault definisceappunto esplosione discorsiva. Come può, un potere che si limita a reprimere, produrre un discorso di veritàsulla sessualità? La rappresentazione del potere che domina le analisi sulla sessualità e aggiungiamo l'intera scena politica e filosofica sembra prendere inconsiderazione solo l'elemento negativo del potere. Il no. È stata

elaborata una teoria del potere che Foucault definisce giuridico-discorsiva. Giuridico-discorsiva proprio perchétrova il suo elemento centrale nell'enunciazione della legge e nel discorso del diritto.

Il dispositivo di sessualità

Posta in gioco

Per Foucault dunque la teoria classica del potere definisce la meccanica del potere in maniera alquanto limitativa:

« Innanzitutto perché sarebbe un potere povero nelle sue risorse, economo nei suoi procedimenti,monotono nelle tattiche che usa, incapace di invenzione e in un certo senso condannato a ripetersisempre. In secondo luogo perché è un potere che non avrebbe altro che la potenza del "no"; incapace di

 produrre alcunché, atto solo a porre limiti, sarebbe essenzialmente anti-energia; il paradosso della sueefficacia sarebbe di non potere nulla, se non far sì che ciò che sottomette non possa a sua volta fare

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niente, se non quel che gli si permette di fare. E infine perché è un potere il cui modello sarebbeessenzialmente giuridico, centrato sul solo enunciato della legge e sul solo funzionamento del divieto. Tuttii modi di dominio, di sottomissione, di assoggettamento si ridurrebbero in fin dei conti all'effetto diobbedienza. »

( La volontà d i sapere, pag. 76)

Foucault descrive il sesso come «Luogo privilegiato perché proprio a proposito del sesso il potere sembra

funzionare essenzialmente come divieto.» (pag. 81) Una attenta analisi storica, una genealogia appunto, mostrainvece che, dissimulando sé stesso, il potere ha costruito una vera e propria tecnologia del sesso, mostra che il potere non ha governato la sessualità principalmente nella forma negativa del divieto (legge e sovranità), ma cheanzi il potere è soprattutto positivo. (pag. 81)

Metodo

Il sesso diventa dunque il terreno attraverso cui Foucault fa saltare la teoria classica del potere (giuridico-discorsiva). Questa è sostituita da una analitica. Una nuova griglia di interpretazione storica che riesce a nontrascurare gli elementi affermativi del potere. Quegli elementi che non rientrano nella logica della legge e del

diritto. Quegli elementi che il potere è costretto a dissimulare per poter esistere e per continuare ad alimentarsi.Il segreto è essenziale. È ciò che concede al potere quel carattere di seduzione che lo rende accettabile. Comesarebbe facile opporsi a un potere che dice solo di no... analizzare dunque la formazione di un certo tipo disapere sul sesso non in termini di repressione o di legge, ma di potere.

Qui non si analizza una forma di dominio esercitata da un gruppo su un altro. L'analisi non si fonda sullasovranità dello Stato o sulla forma della legge ma sul potere stesso. Ma che cosa è dunque il potere? Per Foucault con il termine potere bisogna innanzitutto intendere:

« la molteplicità dei rapporti di forza immanenti al campo in cui si esercitano e costitutivi della loro

organizzazione; il gioco che attraverso lotte e scontri incessanti li trasforma, li rafforza, li inverte; gliappoggi che questi rapporti di forza trovano gli uni negli altri, in modo da formare una catena o unsistema, o, al contrario, le differenze, le contraddizioni che li isolano gli uni dagli altri; le strategie infine incui realizzano i loro effetti, ed il cui disegno generale o la cui cristallizzazione istituzionale prendono corponegli apparati statali, nella formulazione della legge, nelle egemonie sociali. »( pag 82)

Attraversando Nietzsche, Foucault elabora una analitica del potere che riesce a dar conto sia delle innumerevolilotte sociali e della loro pluralità, sia dell'elemento produttivo del potere;

Il cuore di questa analitica sono le relazioni. Per questo bisogna essere nominalisti. Il potere non si esaurisce inuna istituzione, in una struttura o nella forma della legge ma è il nome che diamo a una particolare e complessasituazione strategica. La guerra si rovescia nella politica e la politica si rovescia nella guerra: ovvero i rapporti diforza vengono codificati e integrati attraverso una duplice strategia pronta a rovesciarsi nel suo opposto.Avanziamo dunque alcune tesi sulla natura del potere:

È distribuito. Il potere non è qualcosa che si conserva, si acquista o si strappa; il potere si esercita a partire da innumerevoli punti, e nel gioco di relazioni disuguali e mobili. [pag 83]È immanente agli altri rapporti. Non è proibitivo ma produttivo.. Le relazioni di potere sonoimmanenti agli altri tipi di relazioni (economiche, di conoscenza, sessuali), e sono in un rapporto di

reciproca influenza. Da una parte infatti le relazioni di potere sono l'effetto più immediato delleineguaglianze e dei disequilibri insiti di queste altre relazioni; d'altra parte le relazioni di potere sono a lorovolta «le condizioni interne di queste differenziazioni». Non avendo quindi una organizzazione gerarchica, imposta dall'alto (una sovrastruttura), esso non è

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caratterizzato dai divieti (negativo), ma al contrario le relazioni di potere hanno un ruolo produttivo(positivo).Il potere viene dal basso [pag 83]; ovvero non esiste un'opposizione duale originaria tra dominanti edominati ma dobbiamo pensare a rapporti di forza molteplici che si formano negli apparati di produzione,nelle famiglie, nei gruppi ristretti, nelle istituzioni e che supportano e percorrono l'intero corpo sociale. Legrandi dominazioni sono sostenute da questi innumerevoli scontri.Che le relazioni sono contemporaneamente intenzionali e non soggettive [pag 84]; ovvero sono sempre

frutto di un calcolo ma non vi è nessun soggetto individuale. Non esiste una razionalità che presiedel'insieme delle relazioni ma anzi la razionalità del potere è quella di tattiche esplicite che, connesse le unealle altre, delineano dispositivi.Dove c'è potere c'è resistenza [pag 84]; la resistenza è immanente al potere e porla come esterna a essosignificherebbe misconoscere il carattere strettamente relazionale dei rapporti di potere [pag 85]. Questiesistono in funzione di una serie di punti di resistenza disseminati nella trama del potere. Non cerchiamodunque il luogo del grande rifiuto ma delle resistenze, molteplici e diffuse, cerchiamo l'altro termine dellerelazioni di potere, ciò che sta di fronte. Punti di resistenza mobili e transitori:Come la trama delle relazioni di potere finisce per formare uno spesso tessuto che attraversa gli apparati

e le istituzioni senza localizzarsi esattamente in essi, così la dispersione dei punti di resistenza attraversa lestratificazioni sociali e le unità individuali. [pag 86]

È dunque nel campo dei rapporti di forza che bisogna analizzare il potere. Abbandonare la doppia figuraSovrano-Legge per decifrare i meccanismi di potere a partire da una strategia immanente ai rapporti di forza.

E riguardo al sesso? Non dobbiamo chiederci come e perché "il" potere ha bisogno di istituire un sapere sulsesso ma si tratta di immergere l'abbondante produzione dei discorsi sul sesso nel campo delle relazioni di potere multiformi e mobili. [pag 87]

1. (regola della immanenza) La sessualità diviene dunque luogo di conoscenza e verità a partire dallerelazioni di potere che l'attraversano e la costituiscono come oggetto di sapere. Allo stesso modo puòessere stata investita dal potere perché tecniche di sapere e procedure di discorso erano in grado diinvestirla. Potere e sapere si articolano l'uno con l'altro a partire dalla loro differenza.Si parte quindi dai “centri locali” di potere-sapere (fedele-confessore; bambino-famiglia) in cui i discorsitrasmettono incessantemente forme di assoggettamento e schemi di conoscenza.

2. (regola delle variazioni continue) Si smette di cercare chi ha potere e chi non ce lo ha e si cercanoinvece le matrici delle trasformazioni che i rapporti di forza investono in virtù del loro stessofunzionamento. Le distribuzioni di potere e le appropriazioni di sapere non sono forme determinate didivisione ma rappresentano piuttosto degli schemi che attraversano e trasformano le relazioni stesse.

3. (regola del doppio condizionamento) Esiste dunque una duplice relazione: nessun centro locale potrebbe funzionare senza il supporto di una strategia globale e nessuna strategia d'insieme potrebbefunzionare senza agganciarsi su relazioni precise e sottili. Ma non dobbiamo immaginare due livelli separatio una totale omogeneità, dobbiamo pensare a un doppio condizionamento.

4. (regola della polivalenza tattica dei discorsi) Il discorso sul sesso non va dunque pensato comesuperficie di proiezione dei meccanismi di potere ma è proprio nel discorso che potere e sapere vengonoad articolarsi. Dobbiamo pensare il discorso come un elemento discontinuo la cui efficacia tattica non èmai uniforme o stabile. Ci troviamo sempre di fronte a una polivalenza tattica dei discorsi i cui elementientrano in gioco con strategie diverse. Il discorso trasmette e produce potere; lo rafforza ma lo mina

anche, l'espone, lo rende fragile e permette di opporgli ostacoli. [pag 90] I discorsi divengono dunqueelementi tattici all'interno del campo dei rapporti di forza e vanno interrogati al livello della loro produttività tattica e della loro integrazione strategica. Quali effetti reciproci di potere e di saperegarantiscono? Quale rapporto di forza rende necessario il loro utilizzo?

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Dobbiamo dunque orientarci verso una concezione del potere che al privilegio della legge sostituisca il punto divista dell'obiettivo, al privilegio del divieto il punto di vista dell'efficacia tattica, al privilegio della sovranità l'analisidi un campo multiforme e mobile di rapporti di forza in cui si producono effetti di dominio complessivi, ma maicompletamente stabili. [pag 91] Il modello strategico sostituisce il modello del diritto. La guerra si rovescia nella politica.

Campo

Foucault distingue quattro «grandi insiemi strategici» che a partire dal XVIII secolo sul rapporto tra sesso esapere/potere (pp. 92–94):

Isterizzazione del corpo della donnaPedagogizzazione del sesso del bambinoSocializzazione delle condotte procreatriciPsichiatrizzazione del piacere perverso

Periodizzazione

La teoria della sessualità centrata sull'ipotesi repressiva si rifà a due principali momenti di rottura: l'instaurazionedelle grandi proibizioni nel XVII secolo e l'attenuazione di questi nel corso del XX secolo.

Foucault ripercorre invece la cronologia della diffusione e degli effetti delle procedure di condizionamento delsesso.

1. Cronologia delle tecniche.Cristianesimo medievale, istituto della confessione, ascetismo.La Riforma protestante, rottura nella "tecnologia tradizionale della carne". Trasposizione indiscorso della "concupiscenza" (dal XVI secolo).Alla fine del XVIII secolo nasce una tecnologia del sesso completamente nuova, in cui non solol'ambito ecclesiastico, ma «l'intero corpo sociale erano chiamati a porsi sotto sorveglianza».(p. 103)Medicina delle perversioni e i programmi dell'eugenismo (XIX secolo)

2. Storia delle tecniche e dei loro punti di applicazione

Conclusione

Intorno a questa stretta relazione tra potere-sapere Michel Foucault costruisce la biopolitica. L'analitica del potere permette a Foucault di rileggere l'intera modernità nei termini di una produzione/conservazione. Larappresentazione classica del potere infatti non riesce a spiegare quella componente affermativa del potere cheinvece sembra essere il nucleo dei moderni stati nazione. Al centro di questa operazione di produzione vi è ilcorpo umano. Corpo su cui si inscrivono sia le strategie globali (diritto e legge) sia le strategie locali (relazionali).Il Corpo viene investito da una produzione discorsiva che lo rende terreno di intervento, di modificazione, di produzione.

Voci correlate

Hypomnemata

Bibliografia

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 La volontà di sapere (1976), trad. Pasquale Pasquino e Giovanna Procacci, Feltrinelli, Milano 1978. L'uso dei piaceri (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1984. La cura di sé (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1985.

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