stori du cumügn da quint - ti.ch · affetti su carta di alberto jelmini ll carteggio fra la mamma...

8
Stori du Cumügn da Quint Tre serate di storie in dialetto

Upload: doanxuyen

Post on 17-Feb-2019

220 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Stori du Cumügn da Quint Tre serate di storie in dialetto

Affetti su cartadi Alberto Jelmini

ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso esattamente un secolo fa, non si limita alle notizie di famiglia, ma si fa eco delle vicende di un intero Paese e del mondo allora in guerra. In questo clima, che ci fa toccare con mano i problemi del rincaro, dei prigionieri feriti internati in Svizzera, delle difficoltà causate dall’assenza a causa del servizio militare, accanto al discreto, ma costante emergere di profondi legami affettivi, ritroviamo descritti tutti i lavori del con-tadino, le novità, quali l’arrivo della luce elettrica, purtroppo anche le disgrazie, come la no-tizia della valanga che travolge il postino Bruno D’Alessandri, fino a sfiorare i luoghi più

tristemente famosi della Grande Guerra, in particolare Verdun o Caporetto.Se poi si aggiungono i biglietti della sorellina Maria, in terza elementare, che descrive le vicissitudini del favoloso mondo dei loro animali domestici, le raccomandazioni della mamma di essere gentile e servizie-vole, e le sue preoccupazioni per il vitto, per cui manda regolarmente al figlio prodotti della pastorizia e della mazza, le malattie e le bizze del tempo, ritroviamo una tela di relazioni

così fitta da darci un quadro completo della vita di un secolo fa.Ma è soprattutto il trapelare delle emozioni legate da un lato alle difficoltà di una lingua sconosciuta, del ritrovarsi solo e incompreso, che, superate, poco alla volta diventano intime sod-disfazioni, e dall altro l assoluta dedizione al lavoro e all aiuto del prossimo che suggeriscono di avere fra le mani un vero romanzo di formazione morale e civile.

Sabato, 17 ottobre 2015 alle 20:00 Aula magna AmbrìIntermezzi musicali con Vox Bleniiseguir� rinfresco offerto

Alina BorioliPresentato da Guido Pedrojetta

La serata intende ripercorrere alcune tappe significative della biografia intellettuale della scrittrice di Ambrì, di cui ricorre quest’anno il cinquantenario della morte. Si evocheranno almeno quattro aspetti della sua personalità affascinante e singolare: l’insegnante e studio-sa di pedagogia, la ricercatrice di testimonianze della cultura popolare, la prosatrice in lingua e, ovviamente, la poetessa in dialetto. Per l’occasione, gli organizzatori intendono privilegiare la pre-sentazione di testi e documenti meno noti al pubblico locale, che spesso conosce a memoria capo-lavori come Beta da Lurench’ e Ava Giuana d’Altench’ia, ma non necessariamente (anche perché divenuti ormai irreperibili) i

libretti per l’infanzia, le raccolte di proverbi onsernonesi e leventi-nesi, le poesie d’occasione, gli scritti sparsi o dispersi che ci si augura possano essere presto raccolti, o riproposti a stampa.La lettura dei brani – accompa-gnata da alcune registrazioni sto-riche, dal vivo – sarà curata dalla signora Armanda Manzocchi.

Giovedì, 19 novembre 2015 alle 20:00 Aula magna Ambrìseguir� rinfresco offerto

Stori du Cumügn da QuintSerata coordinata da Nicola Ferretti

La vita comunitaria che carat-terizza i nostri villaggi fa sì che accadano aneddoti e vicende che poi tramandati a voce entrano a fare parte della storia di ognuno di noi.

Questa serata coordinata dallo studioso sociolinguista Nicola Ferretti vuole essere una

Giovedì, 17 dicembre 2015 alle 20:00 Aula magna Ambrìseguir� rinfresco offerto

proposta di incontro per la popolazione che potrà ascoltare alcuni concittadini raccontare in dialetto aneddoti e storie della nostra gente. Perché la nostra identità è fatta dal passato che si tramanda alle varie generazioni e vive nel presente delle storie che ancora ci raccontiamo.

Page 2: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Affetti su cartadi Alberto Jelmini

ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso esattamente un secolo fa, non si limita alle notizie di famiglia, ma si fa eco delle vicende di un intero Paese e del mondo allora in guerra. In questo clima, che ci fa toccare con mano i problemi del rincaro, dei prigionieri feriti internati in Svizzera, delle difficoltà causate dall’assenza a causa del servizio militare, accanto al discreto, ma costante emergere di profondi legami affettivi, ritroviamo descritti tutti i lavori del con-tadino, le novità, quali l’arrivo della luce elettrica, purtroppo anche le disgrazie, come la no-tizia della valanga che travolge il postino Bruno D’Alessandri,

fino a sfiorare i luoghi più tristemente famosi della Grande Guerra, in particolare Verdun o Caporetto.Se poi si aggiungono i biglietti della sorellina Maria, in terza elementare, che descrive le vicissitudini del favoloso mondo dei loro animali domestici, le raccomandazioni della mamma di essere gentile e servizie-vole, e le sue preoccupazioni per il vitto, per cui manda regolarmente al figlio prodotti della pastorizia e della mazza, le malattie e le bizze del tempo,

ritroviamo una tela di relazioni così fitta da darci un quadro completo della vita di un secolo fa.Ma è soprattutto il trapelare delle emozioni legate da un lato alle difficoltà di una lingua sconosciuta, del ritrovarsi solo e incompreso, che, superate, poco alla volta diventano intime sod-disfazioni, e dall altro l assoluta dedizione al lavoro e all aiuto del prossimo che suggeriscono di avere fra le mani un vero romanzo di formazione morale e civile.

Sabato, 17 ottobre 2015 alle 20:00 Aula magna AmbrìIntermezzi musicali con Vox Bleniiseguir� rinfresco offerto

Page 3: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Alina BorioliPresentato da Guido Pedrojetta

La serata intende ripercorrere alcune tappe significative della biografia intellettuale della scrittrice di Ambrì, di cui ricorre quest’anno il cinquantenario della morte. Si evocheranno almeno quattro aspetti della sua personalità affascinante e singolare: l’insegnante e studio-sa di pedagogia, la ricercatrice di testimonianze della cultura popolare, la prosatrice in lingua e, ovviamente, la poetessa in dialetto. Per l’occasione, gli organizzatori intendono privilegiare la pre-sentazione di testi e documenti meno noti al pubblico locale, che spesso conosce a memoria capo-lavori come Beta da Lurench’ e Ava Giuana d’Altench’ia, ma non necessariamente (anche perché divenuti ormai irreperibili) i

libretti per l’infanzia, le raccolte di proverbi onsernonesi e leventi-nesi, le poesie d’occasione, gli scritti sparsi o dispersi che ci si augura possano essere presto raccolti, o riproposti a stampa.La lettura dei brani – accompa-gnata da alcune registrazioni sto-riche, dal vivo – sarà curata dalla signora Armanda Manzocchi.

Giovedì, 19 novembre 2015 alle 20:00 Aula magna Ambrìseguir� rinfresco offerto

Page 4: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Stori du Cumügn da QuintSerata coordinata da Nicola Ferretti

La vita comunitaria che carat-terizza i nostri villaggi fa sì che accadano aneddoti e vicende che poi tramandati a voce entrano a fare parte della storia di ognuno di noi.

Questa serata coordinata dallo studioso sociolinguista Nicola

Giovedì, 17 dicembre 2015 alle 20:00 Aula magna Ambrìseguir� rinfresco offerto

Ferretti vuole essere una proposta di incontro per la popolazione che potrà ascoltare alcuni concittadini raccontare in dialetto aneddoti e storie della nostra gente. Perché la nostra identità è fatta dal passato che si tramanda alle varie generazioni e vive nel presente delle storie che ancora ci raccontiamo.

Page 5: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Cadègn

fa löi ch’u vegni i furastei.

Quanta sgent, quanta alegria!E adess u m fa melancunia!

I nöss i enn mort o i enn via luntan;i enn desert i noss muntagn.

Par sminè i nöss sit ch’i enn tantu bei

di Alina Borioli

oltre a vari testi di carattere pedagogico-didattico.Ora, da pensionato, abita a Losone, e divide il suo tempo fra interessi letterari ed artistici, i quali trovano uno sbocco nei corsi tenuti a casa sua, dove volentieri vengono abbinate letteratura e storia dell’Arte. Fra gli ultimi, un corso su Arte e letteratura (femminile) del 500, sul Barocco (storico e

”contemporaneo“), un corso Dal Bauhaus al Monte Verità e l’ultimo su Arte in Ticino.Fin da giovane ha scritto poesie in italiano, ma il dialetto (quello di Quinto, sua lingua madre), pur avendolo sempre parlato, l’ha scoperto come forma di scrittura solo nel 1999 favorito dall’esito del concorso ”Gh’è scià l domila“, organizzato dalla

Alberto Jelmini

Nato nel 1938 a Lurengo (Quinto) dopo gli studi magis-trali e alcuni anni di insegna-mento in scuole elementari e Maggiori del suo comune, si è laureato in lettere all’Univer-sità di Friborgo, sotto la guida di Padre Giovanni Pozzi e di Mme Gahli Kahil, con una tesi sul Trattato d’Architettura di Sebastiano Serlio. In seguito ha insegnato italiano (all’inizio anche francese) nei vari ordini di scuola del Canton Ticino, concludendo la sua attività nel 1999 come docente di didattica dell’italiano presso la scuola Magistrale cantonale postliceale di Locarno. In quell’ambito, nel1997, ha pubblicato una gram-matica per l’insegnamento della lingua italiana nella Scuola Elementare assai innovativa,

Rete 2 della RSI e dal quotidiano ”Il Corriere del Ticino“, dove aveva ottenuto il terzo premio. Seguiva, l’anno dopo, a Como, il primo premio al concorso ”Quel cuzzin di un Volta“, con la poe-sia U nastru cu gira. In seguito, nelle sue pubblicazioni poetiche accomunerà volentieri testi in lingua e testi in dialetto.

Del 2008 la prima pubblica-zione poetica (Poesie, Dadò, finalista al concorso ”Mario Luzi“ di Roma), seguita poi da altre due: Tracce, con Claudine Giovannoni (ed. Ulivo, 2011) e Poesie sulla tavolozza (Dadò, 2012). Ulti-mamente ha curato l’edi-zione del carteggio fra sua nonna Eugenia (nata Pedro-lini) e suo papà Luigi (Louis) dal titolo Affetti su carta (ed Ulivo, 2015)

Nicola Ferretti

Classe 1984, è nato e cresciuto a Banco. Nel 2003 ha iniziato gli studi di lingua e lettera-tura italiana presso la faculté des lettres dell’Università di Losanna. Durante l’estate 2009 ha seguito i corsi di dialetto-logia e di linguistica storica presso il centro di dialettologia e di etnografia a Bellinzona. Si è laureato nell’ottobre del 2010 conseguendo il Master in lingua e letteratura italiana, quale di-sciplina principale, e in scienze dell’antichità, quale disciplina secondaria. In settembre 2011 ha ricevuto un premio di facoltà per il suo lavoro di master intitolato Istantanee di dialetto nel Medio Malcantone: parlare dialetto oggi nello spazio socio-linguistico medio malcantonese,

tra conservazione, innovazione e code-switching, diretto dal prof. Marco Praloran. Dal 2012 al 2015 ha lavorato all’Università di Berna come dottorando all’in-terno del progetto FNS „SMS communication in Switzerland“ sotto la direzione del prof. Bruno Moretti, dove si è occupato di studiare i fenomeni di contatto linguistico tra italiano, dialetto e altre lingue nella comunicazio-ne SMS in Svizzera. Da gennaio 2015 conduce il programma Dialett in sacocia in onda su Rete1 ogni domenica mattina.

Guido Pedrojetta

ovviamente, Alina Borioli (senza dimenticare la prosa, anche quella in dialetto di Dalpe, di Augusta Allidi).

Nato a Moleno nel 1952 è da molti anni insegnante e colla-boratore, presso la cattedra di Letteratura e filologia italiane dell’Università di Friburgo. Si è laureato con padre Giovanni Pozzi, su un repertorio di narra-zioni moralizzate, dovute a un poco noto autore del Seicento: Giuseppe Ballardini. Ha inse-gnato a vario titolo anche nelle università di Zurigo, Berna e Neuchâtel, occupandosi prin-cipalmente della formazione di base degli studenti principianti. Ha pubblicato contributi critici su Giovan Battista Marino, Carlo Goldoni, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Paola Capriolo, Giovanni Pascoli, Alberto Moravia, Elio Vittorini, Enrico Filippini, su prose

brevi, su linguaggi passionali (in particolare, curando le presentazioni di tre CD di canto popolare e dedicando uno studio specifico al carteggio d’amore di Maria Callas), sulla poesia dialettale lombarda e sulla narrativa e saggistica della Svizzera italiana. Con Bruno Beffa e Giulia Gianella, ha approntato un’antologia di nar-razioni-lampo moderne: Il libro dei racconti brevi (1997-98). Da ultimo, ha curato la riedizione di un romanzo dimenticato di Ugo Canonica: La storia dei Filanda e altre storie, Locarno, Dadò, 2014. Si interessa da sempre alla poesia in dialetto alto-leventi-nese: Giovanni e Giorgio Orelli, Alberto Jelmini, Riccardo Celio, Lilia Pedrini, Franca Da Rin e,

Page 6: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Elementare assai innovativa, oltre a vari testi di carattere pedagogico-didattico.Ora, da pensionato, abita a Losone, e divide il suo tempo fra interessi letterari ed artistici, i quali trovano uno sbocco nei corsi tenuti a casa sua, dove volentieri vengono abbinate letteratura e storia dell’Arte. Fra gli ultimi, un corso su Arte e letteratura (femminile) del 500, sul Barocco (storico e

”contemporaneo“), un corso Dal Bauhaus al Monte Verità e l’ultimo su Arte in Ticino.Fin da giovane ha scritto poesie in italiano, ma il dialetto (quello di Quinto, sua lingua madre), pur avendolo sempre parlato, l’ha scoperto come forma di scrittura solo nel 1999 favorito

Alberto Jelmini

Nato nel 1938 a Lurengo (Quinto) dopo gli studi magis-trali e alcuni anni di insegna-mento in scuole elementari e Maggiori del suo comune, si è laureato in lettere all’Univer-sità di Friborgo, sotto la guida di Padre Giovanni Pozzi e di Mme Gahli Kahil, con una tesi sul Trattato d’Architettura di Sebastiano Serlio. In seguito ha insegnato italiano (all’inizio anche francese) nei vari ordini di scuola del Canton Ticino, concludendo la sua attività nel 1999 come docente di didattica dell’italiano presso la scuola Magistrale cantonale postliceale di Locarno. In quell’ambito, nel1997, ha pubblicato una gram-matica per l’insegnamento della lingua italiana nella Scuola

dall’esito del concorso ”Gh’è scià l domila“, organizzato dalla Rete 2 della RSI e dal quotidiano ”Il Corriere del Ticino“, dove aveva ottenuto il terzo premio. Seguiva, l’anno dopo, a Como, il primo premio al concorso ”Quel cuzzin di un Volta“, con la poe-sia U nastru cu gira. In seguito, nelle sue pubblicazioni poetiche accomunerà volentieri testi in lingua e testi in dialetto.

Del 2008 la prima pubblica-zione poetica (Poesie, Dadò, finalista al concorso ”Mario Luzi“ di Roma), seguita poi da altre due: Tracce, con Claudine Giovannoni (ed. Ulivo, 2011) e Poesie sulla tavolozza (Dadò, 2012). Ulti-mamente ha curato l’edi-zione del carteggio fra sua nonna Eugenia (nata Pedro-lini) e suo papà Luigi (Louis) dal titolo Affetti su carta (ed Ulivo, 2015)

Page 7: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Guido Pedrojetta

Alberto Jelmini, Riccardo Celio, Lilia Pedrini, Franca Da Rin e, ovviamente, Alina Borioli (senza dimenticare la prosa, anche quella in dialetto di Dalpe, di Augusta Allidi).

Nato a Moleno nel 1952 è da molti anni insegnante e colla-boratore, presso la cattedra di Letteratura e filologia italiane dell’Università di Friburgo. Si è laureato con padre Giovanni Pozzi, su un repertorio di narra-zioni moralizzate, dovute a un poco noto autore del Seicento: Giuseppe Ballardini. Ha inse-gnato a vario titolo anche nelle università di Zurigo, Berna e Neuchâtel, occupandosi prin-cipalmente della formazione di base degli studenti principianti. Ha pubblicato contributi critici su Giovan Battista Marino, Carlo Goldoni, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Paola Capriolo, Giovanni Pascoli, Alberto Moravia, Elio Vittorini,

Enrico Filippini, su prose brevi, su linguaggi passionali (in particolare, curando le presentazioni di tre CD di canto popolare e dedicando uno studio specifico al carteggio d’amore di Maria Callas), sulla poesia dialettale lombarda e sulla narrativa e saggistica della Svizzera italiana. Con Bruno Beffa e Giulia Gianella, ha approntato un’antologia di nar-razioni-lampo moderne: Il libro dei racconti brevi (1997-98). Da ultimo, ha curato la riedizione di un romanzo dimenticato di Ugo Canonica: La storia dei Filanda e altre storie, Locarno, Dadò, 2014. Si interessa da sempre alla poesia in dialetto alto-leventi-nese: Giovanni e Giorgio Orelli,

Page 8: Stori du Cumügn da Quint - ti.ch · Affetti su carta di Alberto Jelmini ll carteggio fra la mamma Eugenia, a Lurengo, e il figlio Luigi, a Lucerna per imparare il tedesco, intercorso

Nicola Ferretti

Classe 1984, è nato e cresciuto a Banco. Nel 2003 ha iniziato gli studi di lingua e lettera-tura italiana presso la faculté des lettres dell’Università di Losanna. Durante l’estate 2009 ha seguito i corsi di dialetto-logia e di linguistica storica presso il centro di dialettologia e di etnografia a Bellinzona. Si è laureato nell’ottobre del 2010 conseguendo il Master in lingua e letteratura italiana, quale di-sciplina principale, e in scienze dell’antichità, quale disciplina secondaria. In settembre 2011 ha ricevuto un premio di facoltà per il suo lavoro di master intitolato Istantanee di dialetto nel Medio Malcantone: parlare dialetto oggi nello spazio socio-

linguistico medio malcantonese, tra conservazione, innovazione e code-switching, diretto dal prof. Marco Praloran. Dal 2012 al 2015 ha lavorato all’Università di Berna come dottorando all’in-terno del progetto FNS „SMS communication in Switzerland“ sotto la direzione del prof. Bruno Moretti, dove si è occupato di studiare i fenomeni di contatto linguistico tra italiano, dialetto e altre lingue nella comunicazio-ne SMS in Svizzera. Da gennaio 2015 conduce il programma Dialett in sacocia in onda su Rete1 ogni domenica mattina.