stefano breccia roberto pinotti mass contacts italian

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1 Intorno alla metà del secolo scorso in tutto il mondo prese ufficialmente piede il fenomeno dei “dischi volanti”, quelli che sarebbero poi entrati a far parte dell’immaginario collettivo col termine di “UFO”. Parallelamente a coloro che avevano osservato e talvolta documentato strani fenomeni aerei nei cieli, cominciarono a farsi avanti svariati individui che affermavano di essere entrati in contatto con gli occupanti di questi misteriosi velivoli. Questo libro apre degli scenari del tutto inusitati, documentando come in realtà vi siano stati interi gruppi di persone che per prolungati periodi di tempo hanno direttamente interagito con presunte entità extraterrestri di stanza sul nostro pianeta. Alcuni di questi gruppi annoveravano individui delle più disparate estrazioni, arrivando a includere scienziati, tecnici, politici e militari. Oltre a fornire informazioni inedite sul celeberrimo “Caso Ummo”, questo straordinario volume rivela per la prima volta l’esistenza di “Amicizia” e le incredibili vicende vissute da un gran numero di persone, principalmente in Italia ma anche in Svizzera, Austria, Germania, Francia, Unione Sovietica, Australia e Argentina, direttamente coinvolte in questa gigantesca operazione di interscambio tra gente della Terra e razze aliene. Le informazioni presentate in quest’opera sono a dir poco straordinarie e aprono un capitolo completamente nuovo nel panorama ufologico internazionale, suggerendo con la forza dei fatti come alcune frange di umanità terrestre abbiano interagito con razze provenienti da altri sistemi stellari per la realizzazione di un disegno evolutivo le cui finalità ora cominciano lentamente a delinearsi.

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Page 1: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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Intorno alla metà del secolo scorso in tutto il mondo prese ufficialmente piede il fenomeno dei “dischi volanti”, quelli che sarebbero poi entrati a far parte dell’immaginario collettivo col termine di “UFO”. Parallelamente a coloro che avevano osservato e talvolta documentato strani fenomeni aerei nei cieli, cominciarono a farsi avanti svariati individui che affermavano di essere entrati in contatto con gli occupanti di questi misteriosi velivoli. Questo libro apre degli scenari del tutto inusitati, documentando come in realtà vi siano stati interi gruppi di persone che per prolungati periodi di tempo hanno direttamente interagito con presunte entità extraterrestri di stanza sul nostro pianeta. Alcuni di questi gruppi annoveravano individui delle più disparate estrazioni, arrivando a includere scienziati, tecnici, politici e militari. Oltre a fornire informazioni inedite sul celeberrimo “Caso Ummo”, questo straordinario volume rivela per la prima volta l’esistenza di “Amicizia” e le incredibili vicende vissute da un gran numero di persone, principalmente in Italia ma anche in Svizzera, Austria, Germania, Francia, Unione Sovietica, Australia e Argentina, direttamente coinvolte in questa gigantesca operazione di interscambio tra gente della Terra e razze aliene. Le informazioni presentate in quest’opera sono a dir poco straordinarie e aprono un capitolo completamente nuovo nel panorama ufologico internazionale, suggerendo con la forza dei fatti come alcune frange di umanità terrestre abbiano interagito con razze provenienti da altri sistemi stellari per la realizzazione di un disegno evolutivo le cui finalità ora cominciano lentamente a delinearsi.

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Un altro punto di vista…

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Il Caso Ummo

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L'incredibile affare Ummo

http://ceifan.org L'affare Ummo è una incredibile bufala ampiamente dimostrata, con dei retroscena altrettanto incredibili, che fa parte del peggior sciocchezzario UFO ma che ha destato comunque preoccupazione per la sua persistenza e per il dispendio di mezzi impiegati per mantenerlo in vita, oltre ad aver destato meraviglia per come possano essere esistite persone così credulone da averci davvero creduto. L'affare Ummo riguarda dei contatti degli alieni chiamati gli Ummiti. La loro collocazione, a detta di diversi contattisti spagnoli, è su Ummo, un pianeta distante 14,6 anni luce da noi, presso la stella Wolf 424. Gli Ummiti sono individui alti e biondi distinguibili da un europeo nordico soltanto per la mancanza dell'epiglottide. Sembrerà insolito ma i pochi testimoni di incontro con gli Ummiti sostengono che essi parlino con una voce tipo Paperino e presentino chiazze a scaglie sulla pelle. Si sarebbero segretamente installati sulla Terra circa dagli anni '50, sulla montagna francese del Cheval Blanc a La Janvie.Qui avrebbero osservato per alcuni anni il comportamento di noi umani, poi, per mettersi in contatto con noi avrebbero pensato di... scrivere lettere ad ufologi di tutto il mondo! Difatti arrivarono tantissime lettere, soprattutto ad ufologi e contattisti spagnoli, recanti come simbolo di identificazione, una sorta di croce a sei braccia (come una doppia E). L’ipotetico pianeta casa degli ipotetici ummiti dovrebbe orbitare attorno ad una stella (IUMMA) indicata come quella da noi conosciuta col nome di Wolf 424. Gli Ummiti dissero che nei primi anni sulla Terra avevano effettuato ricerche scientifiche, inclusi i rapimenti alieni per prendere campiono di "mucco" e capelli.

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Un esperimento sfuggito dal controllo Nella metà degli anni'50, lo psicologo Jose Luis Jordan Pena stava elaborando la teoria che la paranoia fosse più diffusa tra la popolazione di quanto i psichiatri del tempo volessero ammettere. Jordan Pena voleva dimostrare che almeno il 79 % della popolazione ne era affetto, e per dimostrare la sua teoria si inventò l'affare Ummo, la storia di alieni amichevoli, alti e biondi, che erano atterrati vicino una città francese. Chi avrebbe creduto nella bufala Ummo sarebbe stato considerato come prova da Jordan Pena. Jose Luis Jordan Pena confessò la bufala anche nell'articolo "Ummo: Otro Mito Que Hace Crash" della rivista La Alternativa Racional. Egli disse che creò la bufala sul concetto di "paranoia sistematica", non solo inventando una storia per creduloni ma attuando anche altri passi come creare un falso atterraggio UFO vicino Madrid, lasciando dei segni per simulare l'atterraggio, ed utilizzare delle strisce di fluruoro di polivinile, che era sconosciuto in Spagna a quei tempi (era un materiale conosciuto come TEDLAR, costruito dalla E. duPont de Nemours per il programma spaziale USA). Il contatto con gli alieni via lettera fu giustificato con la storia che gli Ummiti erano completamente telepatici, e che le loro corde vocali si erano atrofizzate perché non le utilizzavano da molto tempo. E molto ridicola l'affermazione che loro sarebbero atterrati per la prima volta vicino la città di La Javie, ai piedi delle Alpi (a 85 km da Cannes) il 28 Marzo 1950, senza che nessuno si fosse mai accorto di nulla. Jordan Pena disse che aveva poi tentato di far finire la bufala, ma la sua creazione gli sfuggì dal controllo, le lettere ummite si diffusero in modo incontrollato prima nella Spagna e poi in tutto il mondo grazie a creduloni di ogni tipo, diventando perfino un culto. È ironico che la diffusione del cosiddetto messaggio Ummo contravveniva le regole dell'esperimento di Jordan Pena, il quale cerò di introdurre elementi per limitare la diffusione del mito ummita, cosa resa impossibile grazie alla pubblicazione di libri ed articoli sull'argomento. Tuttavia Jose Luis Jordan Pena non ammise di essere l'autore della bufala, se non decenni dopo, usando il pretesto che tutto era stato fatto per un esperimento scientifico. Nel frattempo cavalcò l'onda della bufala Ummo senza alcun ritegno. Nel 1970 creò una organizzazione chiamata ERIDANI per promuovere il caso Ummo. L'ammissione della bufala da parte dell'autore è stata tuttavia superflua, l'affare Ummo non ha mai avuto un briciolo di credibilità, è sempre stato estremamente ridicolo perfino per gli appassionati di misteri, e chi era così credulone da averci creduto oramai aveva perso ogni facoltà di poter capire come stessero le cose (come avviene solitamente per i seguaci dei contattisti).

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Altri personaggi controversi Come per ogni grande bufala che si rispetti, dietro all'affare Ummo nacquero molte organizzazioni e furono scritti molti libri. Un libro pubblicato in spagnolo nel 1975 da Rafael Farriols e Antonio Ribera, "Un caso perfecto", porta prove a sostegno dell'atterraggio di un UFO a San Jose` de Valderas, presso Madrid, tra cui una fotografia che sottoposta ad indagini accurate si e` rivelata una falsificazione grossolana. Successivamente, il finlandese Jorma Viita ha reso nota tutta una serie di istantanee di UFO (isolati e in formazione) da lui avvistati e fotografati nel corso del 1974. Gli avvistamenti a suo dire effettuati il 20 ottobre e il 15 dicembre su Odense (Danimarca), documentati entrambi da foto diurne a colori, mostrano (con impressionante chiarezza e ricchezza di particolari) rispettivamente una formazione di due ed un UFO identici a quello di San José de Valderas. Tutti e tre portano sullo scafo l'inconfondibile emblema di Ummo. Peccato che si tratti di un falso accertato. A Canuelas, Argentina, dietro una barriera alta sei piedi, Carlos Jerez aprì la cosiddetta "Struttura di Ricerca Medica Internazionale" nel 1973, che portava una placca con un simbolo rappresentate le due parentesi invertite con una croce: il simbolo di Ummo. Il centro medico sosteneva di perseguire una ricerca alternativa sul cancro e rilasciava stravaganti dichiarazioni di successo usando un trattamento con la radiazione gamma, attirando molti malati terminali con la speranza di una cura, la quale era definita di origine extraterrestre da Jerez. (Ricorda i "dottori danesi" e i loro "esperimenti psico-fisiologici" sulla malata terminale Margot Shelly). Il noto ufologo Vallee fa notare come, prima che le autorità argentine facessero chiudere la struttura ed egli scomparve senza lasciare tracce, Jerez scrisse in una lettera che "in segreto, ho creato un servizio di spionaggio nel mondo". E mentre l'Unione Sovietica incespicava verso la dissoluzione nella Primavera del 1989, nella città di Voronezh ebbero luogo una serie di eventi notevoli UFO, tutti estremamente inverosimili e poco credibili, generando un raro interesse della stampa mainstream mondiale, tra cui un articolo in prima pagina nel New York Times. I testimoni dell'episodio erano bambini, e i loro schizzi della nave includevano un simbolo su di essa. Di nuovo, era il simbolo di Ummo. Jose de Zor, parapsicologo e ufologo di Albacete, uno dei principali esperti nel caso di Ummo, è stato arrestato dalla polizia e accusato dell'omicidio di un giovane pilota, Manuel Esposito, compiuto in circostanze di un crimine rituale. Il corpo di Manuel Esposito è stato trovato decapitato il 24 giugno. Venne avviata un'indagine in cui il termine "crimine rituale" fu tenuto in mente dagli investigatori della polizia per tutto il tempo. Trinidad Pastrana, una occultista di Madrid, rivelò che face la parte di "Marisol," che si spacciava come mediatore tra gli alieni del pianeta Ummo e dei loro fantomatici contatti umani. Fu Pastrana a fare le telefonate attraverso cui si spacciava per gli alieni ummiti, e fu sempre lei a depositare le lettere ummite nelle cassette postali straniere durante dei viaggi all'estero, per fare credere che ci fosse una rete mondiale aliena. Ma la rivelazione più significativa fu che tutti i messaggi delle lettere ummite le furono dettate da Jose Luis Jordan Pena, che aveva incontrato durante un programma radio e che aveva successivamente ipnotizzato Pastrana, abusando sessualmente di lei.

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Le famose lettere aliene Ummo è una bufala ben conosciuta, specialmente in Spagna e Francia. È un affare complesso, con tonnellate di assurdi testi ummiti e di persone altrettanto assurde implicate nel caso. Tutto l'affare Ummo punta ad uno scherzo finito fuori controllo. Ci sono circa 1000 pagine di "informazioni dagli alieni", con pochi dati scientifici, e la maggior parte di essi sono sbagliati, mentre il resto sono le solite banalità contattiste circa la salvezza del mondo e cose simili: insomma, la ricetta giusta per attirare i creduloni più ingenui. Tra la fine del 1965 e gli inizi del 1966, degli appassionati UFO ricevettero anonimamente delle lettere che affermavano di venire da un "gruppo di spedizione extraterrestre" dalla stella Wolf 424 e in missione sulla Terra. Sulle lettere c'era anche un timbro con questo simbolo )+( che rappresentava "il governo unificato del pianeta Ummo". Ovviamente le lettere continuarono ad arrivare anche dopo il 1966, ed erano anche abbastanza numerose, tutte ovviamente poco credibili. Nonostante sia fortemente palese che si tratti una bufala, oggi esistono incredibilmente ancora molte persone che credono all'affare Ummo. La maggior parte di questi ritiene che non sia falso perché il contenuto delle lettere aliene "è troppo complesso". I trattati di scienza Ummita si rivelano essere insensati, le lettere sono una combinazione di banalità e di cose senza senso. Per esempio, esse spiegano l'effetto Lorenz, e la funzione di un elicottero, entrambi in modo molto profano ma essenzialmente corretto, poi proseguono nel fare una affermazione interamente infondata su come funzionano di dischi volanti. Si tratta di una tattica molto usata nelle bufale di basso livello: affermare alcuni fatti accettati e poi fare una affermazione assurda, presumibilmente basata su questi fatti. Per le persone credulone e/o ignoranti in materia e/o senza molte capacità di ragionamento, le conclusioni sembrano valide. Luis Jordan Pena ricevette nel 1965 il set originale delle lettere, e lui stesso disse di essere stato testimone di un atterraggio di un disco volante Ummo. Qualcuno (sconosciuto ancora oggi) aggiunse delle evidenze fotografiche di questo atterraggio. Negli anni '80, Luis Jordan Pena confessò in parte di essere il falsificatore, e nel 1993 lo confessò pienamente. In una dichiarazione ufficiale davanti a ufologi e giornalisti, nell'Aprile 1993, Pena dichiarò: "Io sono colui che ha scritto le lettere da Ummo". L'ufologo spagnolo Luis R González Manso ed altri furono individuati come complici di Pena Ma i credenti nell'affare Ummo dissero che non era possibile perché il contenuto delle lettere era troppo complesso per essere stato scritto da Luis Jordan Pena. Ma Jordan Pena era ben preparato per costruire la bufala. Aveva una laurea in telecomunicazioni, lavorò per una delle più grandi società costruttrici spagnole, e sopratutto aveva mantenuto per anni un forte interesse culturale nell'antropologia, filosofia, nelle scienza e nella storia delle religioni. Imparò anche molte lingue e fu uno dei fondatori della società spagnola di parapsicologia. Nelle lettere ummite, interessanti furono anche i passaggi plagiati da scritti di Isaac Asimov and Martin Gardner. La storia degli Ummo, e gli stessi dischi volanti ummiti, hanno tratto ispirazione non solo da noti romanzi di fantascienza di quegli anni, ma anche da film e telefilm famosi come "Il Pianeta Proibito" del 1956, Perduto nello Spazio del 1965, e Star Trek del 1966 (non a caso l'affare Ummo è stato definito da alcuni come l'incarnazione di Star Trek). Interessante anche il caso di Jean-Pierre Petit, un astrofisico francese che ha scritto 4 libri e molti articoli sul fenomeno Ummo, ed è uno dei maggiori proponenti delle lettere Ummo. Anche perché nei suoi libri dice che anche lui ha ricevuto queste lettere. In queste lettere, molto famose, gli Ummo parlano della propulsione Magnetoidrodinamica (MHD) dei dischi volanti, e parlando anche di cosmologia. Ovviamente si tratta in realtà di lettere scritte da Jean-Pierre Petit, anche perché le sue specializzazioni in astrofisica sono......la propulsione MHD e la cosmologia! Tra l'altro quando i credenti in Ummo gli chiesero di vedere le lettere, egli si rifiutò.

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Le lettere degli ummiti erano ben costruite, contenevano informazioni scientifiche e filosofiche, anche se poco credibili, e dietro a queste informazioni c'era un sentimento che era chiaramente contro il dittatore spagnolo Franco nelle descrizioni di una società utopistica che era uno strano mix di comunismo e “American way of life”. Come molti fecero notare, le lettere erano semplicemente un modo per dire cose che non potevano essere liberamente dette nella Spagna di Franco. Dopo la morte del dittatore Franco nel 1975, la frequenza e la quantità di lettere diminuì, ma il loro contenuto continuò a denunciare il capitalismo, la politica americana USA, ecc. Da notare che a volte qualcuno ricevette anche una telefonata dagli ummiti, e la voce aveva un suono meccanico, come se fosse stata deliberatamente distorta. La storia delle lettere e dell'affare ummita si è ispirata a storie precedenti, come quella del controverso Fernando Sesma, impiegato delle poste autoproclamatosi professore di crittografia e grafologia nonché autore di articoli sugli UFO, che nel 1961 affermava di ricevere lettere da un alieno chiamato "Saliano" del pianeta Aurco di Alpha Centauri. Gaurda caso, Sesma fu uno dei primi a ricevere i documenti Ummo anni dopo, e fu uno dei più grandi sostenitori. Il gruppo di Sesma, che contribuì molto alla diffusione dell'affare Ummo, era formato da gente molto credulona e vide in San Jose de Valderas l'occasione di sfruttare le loro speranze e speculazioni. Jordan Pena infatti si unì a loro e subito ottenne una posizione influente. Sesma fu la persona che disse di aver parlato telefonicamente con un ummita, ricevendo varie informazioni. Ma anche altri negli anni precedenti dicevano di ricevere lettere da questa o da quella specie aliena. Nel 1964 lo scrittore di misteri Robert Charroux iniziò a ricevere lettere da degli immigrati alieni di Proxima Centauri, che si autodefinivano Baavi, le cui lettere contenevano dettagli sulla loro civiltà, sul loro linguaggio e sulla loro scienza.

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Il pianeta degli Ummiti Quando il gruppo ERIDANI, principale sostenitore delle lettere Ummo, iniziò a confrontarsi con persone non credulone di altre nazioni, quest'ultime fecero notare che vi erano significativi errori nelle lettere da Ummo. Già il primo era ridicolo; Wolf 424, il sistema di provenienza degli alieni ummiti, è descritto in modo diverso da come lo descrive con certezza l'astronomia, non sapevano neanche che fosse un sistema doppio. Furono indicati anche dati astronomici totalmente sballati relativamente a Wolf 424, gli ummiti non sapevano neanche come fosse il sistema dove abitavano! E copiavano i dati da vecchi manuali di astronomia terrestre, tanto è vero che riportavano gli stessi errori. Gli autori delle lettere bufale di Ummo erano così sprovveduti da non controllare neanche le affermazioni apparentemente meno strampalate contenute nelle lettere. Si affermava infatti che Wolf 424 o Iumma, distasse 3,68502 anni luce dalla Terra: probabilmente chi ideò la bufala ummita pensò bene di far provenire gli alieni dal sistema stellare che egli riteneva più vicino alla Terra, e di far apparire gli alieni dall'aspetto umano. La vicenda di questa bufala era piuttosto comica: la distanza di 3,68502 anni luce era un errore dovuto ad una comunicazioni confusa dell'osservatorio di Yarkes nel 1938, poi riportata da vecchi articoli, libri e cataloghi di astronomia. Come invece tutti gli astronomi e gli appassionati di astronomia sapevano, la distanza esatta è di 14,4 anni luce: scoperto questo, chi dirigeva la bufala ummita correse il tiro facendo affermare che in realtà il valore giusto era 14,2 e che la distanza data inizialmente era infatti quella perché l'universo si espande! Che incredibile fesseria! Anche gli altri dettagli dati dagli ummiti su Wolf 424 sono astronomicamente sballati e riflettono la limitata ed erronea conoscenza del tempo in cui furono inventate le bufale contenute nelle lettere ummite, cioè rispecchiano nei dettagli i dati che si potevano trovare su alcuni libri in quegli anni. Wolf 424 è un sistema binario che comprende due nane rosse situate ad una distanza di circa 14.2 anni luce. La temperatura e altri fattori tipici di questo sistema rendono impossibile lo sviluppo della vita intelligente e molto improbabile anche il solo svilupparsi della vita primitiva. Gli ummiti non sapevano neanche che fosse doppia, ma d'altronde la cosa sarà confermata dagli astronomi solo alcuni anni dopo che l'avevano scritto nelle lettere. I dati su Wolf 424 o Iumma presenti nelle lettere sono manifestamente delle fantasie che si rifanno alle conoscenze dell'epoca, senza mai anticipare le nuove scoperte in merito. D'altronde anche le informazioni scientifiche di altro tipo contenute nelle lettere sono strampalate e senza senso, i dischi volanti ummiti hanno una tecnologia che in realtà è in forte contraddizione gli stessi assiomi fondamentali della tecnologia, ma che è plausibile solo in un mondo "fiabesco".

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Conclusioni L'affare Ummo nacque come un esperimento per dimostrare l'esistenza dei creduloni, ma poi sfuggì al controllo di chi lo aveva ideato, finendo per diventare qualcosa di incontrollabile sfruttato da varie parti per i loro interessi. Tutto quello che ruota intorno all'affare Ummo, soprattutto le lettere, è di una ridicolezza tale da far rimanere meravigliati del come possano essere esistite persone così credulone da crederci davvero. Ci si domanda però chi abbia aiutato ulteriormente Jordan Pena, perché ci sono dei risvolti non chiari. Chi lo ha aiutato a fabbricare le false foto dell'atterraggio Ummo a San Jose nel 1967 (quelle col )+( logo e dimostrate false da analisi al computer)? Come ha avuto accesso alle strisce di TEDLAR, un materiale destinato alle missioni spaziali? Chi gli ha preparato i tubi di nikel puro contenenti le strisce di TEDLAR sigillate all'interno? In realtà molti ricercatori hanno sospettato che l'affare Ummo sia caduto nelle maglie delle agenzie di intelligence, sullo scenario della guerra fredda, per far passare messaggi ed ideologie che danneggiassero il sistema politico/sociale vigente. Chi sfruttò l'affare Ummo continuò a sfornare rapporti e lettere ummite. Quando finirono le speculazioni scientifiche, gli argomenti iniziarono a gravitare attorno ad una semplice dottrina di armonia e amore alla portata di tutti. Anche le conventions Ummo si spostarono su questi argomenti, creando così un vero e proprio culto. In sostanza, alla fine l'affare Ummo diventò anche nei dettagli come una di quelle sottospecie di religioni/sette di stampo contattistico, basata sui messaggi di amore e di monito provenienti da fratelli dello spazio alti e biondi. Le evidenze ed i pareri dei ricercatori portano al fatto che la bufala dell'affare Ummo era stata creata per durare soltanto poco più di un anno, dal febbraio 1966 a luglio 1967, ma fu qualcosa che sfuggì dal controllo di chi l'aveva creata. L'affare Ummo è ridicolo, si basa su fotografie falsificate e incontri ravvicinati del tipo postale... Il reale mistero della bufala Ummo è perché così tante persone ci hanno creduto e perché ci hanno creduto così a lungo, sembra quasi impossibile che siano esistite persone così credulone ed ingenue. È uno dei tipici falsi di cui l'ufologia è costellata e che hanno fatto scemare la credibilità di operatori e testimoni del settore. Se l'ufologia oggi non gode di credibilità lo si deve anche a cose come l'affare Ummo (ed anche alle persone che ci hanno creduto). Approfondimenti particolareggiati sul caso UMMO Nota: sono in lingua straniera visto che come al solito in italiano il materiale che smaschera le bufale ufologiche è rarissimo, d'altronde è nota la tendenza italiana di mantenere in vita qualsiasi bufala per continuare a specularci sopra in un modo o nell'altro.....che tristezza! http://www.ovni.ch/~kouros/ummo.htm (in lingua francese, molto completo) http://ufoweb.free.fr/wolf.htm (in lingua francese) http://www.strangemag.com/Ummo.html (in lingua inglese) http://www.forteantimes.com/features/articles/267/Ummos_children.html (in lingua inglese) http://magonia.haaan.com/2009/ummo/ (in lingua inglese) e questo simpatico video in italiano: http://www.youtube.com/watch?v=imO4qiHPQKo

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Tra l'altro si nota consueto fanatismo da credulone estremo da parte dei seguaci di Ummo, basti pensare che rifiutano di considerare ogni elemento che li sbugiarda, cadendo perfino nel delirio, come quando l'analisi di una foto mostrò l'asta che aveva permesso di realizzare il falso e loro reagirono furiosamente dicendo che quello doveva essere la scia magnetica lasciata dall'UFO....

CEIFAN

Centro di Indagine sui Fenomeni Anomali

diretto dal

dott. Pasquariello Domenico

http://ceifan.org

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La storia di Amicizia

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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***E’ uscito “CONTATTISMI DI MASSA” di Stefano Breccia***

COLOSSALE SCHERZO O CHE? (Prima puntata)

del 21/02/2007

di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/

http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=175

Certo non è facile restare indifferenti di fronte agli scenari che

vengono descritti nel recente libro di Stefano Breccia

“CONTATTISMI DI MASSA” edizioni NEXUS (20 €).

Non è nemmeno facile commentare nello spazio di una nota i

molteplici contenuti della pubblicazione che rivela presunti

sconcertanti episodi accaduti non solo in Abruzzo ma in tutto il

mondo aventi per protagonisti personaggi alieni liberamente in

circolazione in mezzo a noi.

Il libro potrebbe essere definito una enciclopedia del contattismo

tanti sono gli argomenti trattati attinenti ai presunti contatti tra

umani, che l’Autore chiama “terricoli”, ed esseri simili a noi

provenienti da lontane galassie.

Mi limerò per il momento a commentare solo alcuni aspetti della

pubblicazione , ma trattandosi di una miniera di argomenti tornerò

presto a parlarne anche perché il volume è scritto in maniera

scorrevole e si fa leggere con facilità. Potrebbe anche essere un

eccellente soggetto per un film di “spaghetti fantascienza” ambientato nel nostro “Adriatico selvaggio” di

dannunziana menoria.

E’ bene, comunque, a scanso di equivoci, che io precisi quanto segue per chi non conosce il mio passato di

appartenente al Centro Ufologico Nazionale . Ebbene, sottolineo che non appartengo alla categoria dei

denigratori della UFOLOGIA senza se e senza ma tipo, per intenderci, Piero Angela (con tutto il rispetto

per l’illustre divulgatore scientifico di cui sono un ammiratore quando non strapazza l’ufologia seria) ma

ritengo di essere un “osservatore”, o meglio, un manovale della osservazione del fenomeno UFO. E sono

convinto che si tratta di una materia abbastanza misteriosa che meriti di essere trattata con serietà senza

associarla necessariamente al mondo delle “Guerre stellari”.

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Quando, verso la fine degli anni ’50, vidi per la prima volta passare una specie di razzo, insieme a migliaia

di pescaresi la notte della festa patronale di S. Cetteo, rimasi impressionato dall’evento e cercai (sono stato

sempre appassionato di aerei), di associare quell’oggetto sconosciuto a qualche tipo di velivolo ma non ci

riuscii e perciò incominciai a pensare che potesse trattarsi di qualcosa di misterioso ma che, comunque, non

avrebbe cambiato la mia vita.

E non diventai cacciatore di extraterrestri, mi limitai a seguire gli avvistamenti quando se ne parlava sui

giornali.

Nel 1978, in seguito ad una ondata di avvistamenti di globi di luce in mare da parte di terrorizzati pescatori,

iniziai seriamente ad indagare sul fenomeno, conobbi Roberto Pinotti che pensavo (e penso) sia uno dei più

preparati studiosi della materia….. e diventai coordinatore regionale del C.U.N. (Centro Ufologico

Nazionale).

Ma passiamo al tema di questa prima puntata di commento al sorprendente volume di Stefano Brescia.

L’Autore parte da lontano accennando alla presenza di oggetti volanti non identificati fin dai tempi remoti

dell’inizio della storia. Dalle interpretazioni di diverse citazioni bibliche, alle cronache romane di Plinio, ai

quadri del rinascimento dove si parla di “carri di fuoco nel cielo“ o di pitture con sullo sfondo figure di

presunti UFO. Diciamo che ciò rientri nella normale ricerca storica sulle antiche tracce di UFO.

Ma ciò che più mi ha colpito è il capitolo dove si descrive una guerra tra due gruppo (eserciti !) di

extraterrestri provenienti da uno stesso pianeta distante molti anni/luce: i “W56” (i buoni) e i “CRT” (i

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cattivi).

La paternità della storia, però, non è dell’Ing. Breccia ma di Bruno Sammaciccia, fondatore di un gruppo

ristretto di “terricoli” scelti dai W56 con la denominazione di “AMICIZIA”.

Questo contattista, psicologo pescarese scomparso nel 2003, prima di morire dettò all’A. il capitolo del libro

di cui stiamo parlando.

Non si tratta, perciò, di una testimonianza diretta, anche se Breccia parla di alcuni suoi contatti con gli stessi

alieni. Sottolinea, però, che la storia dell’”AMICIZIA” lo riguarda solo marginalmente.

Nel contesto della “guerra” tra gli alieni buoni e quelli cattivi ci sarebbe la famosa ondata di avvistamenti

del 1978/79 quando i W56 sarebbero stati sconfitti dai CRT e massacrati sotto una gigantesca base

sottomarina che esisteva a 30 km di profondità nell’Adriatico centrale, da Ancona a Ortona.

Questo capitolo, in un certo senso, mi riguarda in quanto Pinotti all’epoca mi propose di indagare su questo

FLAP. Ma torniamo al libro.

Il disastroso esito della guerra stellare per gli AMICI sarebbe stato causato anche dalla mancanza di aiuto da

parte dei “terricoli”. Lo stesso Sammaciccia sarebbe stato costretto a pagare di tasca propria ingenti somme

di denaro per l’acquisto di materiali occorrenti agli alieni buoni per la loro difesa.

Sono convinto che quando il libro CONTATTISMI DI MASSA sarà conosciuto (credo molto presto) dai

mas media si verificherà sicuramente un assalto di giornalisti che cercheranno di intervistare l’Autore,

stimato docente universitario conosciuto non solo in Abruzzo, per aver esaminato migliaia di studenti di

almeno due generazioni, ma anche in Italia e all’estero dove ha operato per anni nel settore delle

telecomunicazioni.

Francamente devo dire che, per quello che può valere il mio parere, il libro mi sembra una nuova idea per

un romanzo anche se la trama è piuttosto prevedibile. Breccia ha creduto al racconto del suo amico. Ha

voluto rispettare la sua volontà di pubblicare la storia di AMICIZIA. Egli è stato un sincero amico di Bruno

Sammaciccia fino all’ultimo e ha sposato senza riserve le tesi degli AMICI. Egli stesso fu coinvolto, anche

se in maniera marginale, nella incredibile “Guerra stellare” ante litteram (la storia inizia nel 1956). Infatti

difende decisamente la condotta dello psicologo scrittore bersaglio delle malignità che sono circolate circa

la sua condotta e i suoi presunti reati commessi a danno di alcuni pescaresi, definiti da Breccia “miseri

individui”.

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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***La leggenda degli “alieni pescaresi”*** (Seconda puntata)

del 12/03/2007

di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/

http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=176

-------------------------------------

Il Diploma d’Onore assegnatomi dal Centro Ufologico Nazionale

con il quale si riconosce a Romano Di Bernardo “IL POSITIVO

IMPEGNO PERSONALE NELLA VALORIZZAZIONE DELLE

TEMATICHE RIFERITE ALL’UFOLOGIA E AI FENOMENI

CONNESSI”

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Ho letto con interesse su UFO Notiziario l’articolo “GHIBAUDI: Una precisazione” di Roberto Pinotti

dove, tra l’altro si afferma :“…Di Bernardo è e resta un serio professionista che ha avuto il grande merito

di aver affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico…”. Questo riconoscimento del Presidente del

CUN riassunto, per altro, da un diploma d’onore firmato proprio dall’amico Roberto e consegnatomi dal

responsabile CUN in Abruzzo D’Alfonso, non può esimermi dal raccontare alcuni fatti legati in un modo o

nell’altro all’uscita del libro di Stefano Breccia “CONTATTISMI DI MASSA”.

Proprio perché ho trattato la materia ufologica con equilibrio, anche se da semplice“manovale osservatore

ufologo”, oggi mi sento in dovere, a distanza di tanti anni dall’ondata del 1978 e dai fatti descritti dal libro

in questione, di intervenire per criticare l’intera “operazione amcizia” che rischia di distruggere la credibilità

di quanti hanno investigato seriamente sul mistero dei dischi volanti.

A questo punto le foto di Ghibaudi del 1961 sulla “Settimana Incom” sono ben poca cosa di fronte agli

scenari degli alieni W56 e CRT infiltrati sotto le nostre città e i nostri mari. Per me la foto (una sola) è di un

modellino ripreso a pochi centimetri dal suolo. Anche un bambino, osservando lo scenario di fondo, se ne

accorge. Poi, come dice Pinotti stesso nella prefazione del libro di Breccia, .”..Chiunque è libero di credere

quello che vuole. E chiaramente questo è un problema non nostro, a riguardo del quale ognuno troverà

una sua risposta, giusta o sbagliata che sia”. Ognuno è libero di credere quello che vuole, d’accordo, ma quando aderii al C.U.N. io notai che i

“contattisti”, quelli che andavano in televisione a raccontare di essere stati rapiti dagli alieni, venivano da

noi del CUN considerati con la dovuta prudenza e i cialtroni erano messi al bando proprio perché il C.U.N.

era riuscito ad accreditarsi come un punto di riferimento serio nel rapporto con i media e con le autorità. E

proprio in virtù di tale immagine positiva io partecipai alle indagini come osservatore del C.U.N.

sull’affondamento della barca dei fratelli De Fulgensiis spesso in collaborazione con i militari e con la

Capitaneria di Porto.

Nel 1961 perciò vedevo Roberto Pinotti ed alcuni altri seri studiosi di ufologia molto distanti dai venditori

di storielle e di fandonie su uomini verdi e su viaggi spaziali verso lontanissimi pianeti a bordo di astronavi

aliene. Tra gli uni e gli altri c’era un solco profondo e le apparizioni in TV del presidente del C.U.N. erano

sempre improntate ad una linea concreta di studio del fenomeno UFO attraverso testimonianze probabili e

reperti visivi verificabili attraverso approfondite analisi di laboratorio.

Detto questo all’uscita in libreria di “CONTATTISMI DI MASSA” mi sono letteralmente precipitato a

prenotarlo perché volevo rendermi conto se il libro di Breccia raccontasse veramente la storia che lo stesso

Autore ci aveva anticipato nel corso di una riunione con i ragazzi di UFOBSERVER a cui fui anch’io

invitato.

Quando il buon Stefano cominciò a descrivere alcuni particolari degli eventi di “AMICIZIA” gli dissi

sinceramente che non credevo al racconto che gli aveva fatto il defunto Bruno Sammaciccia . Gli dissi

anche che avevo avuto modo di conoscerlo come studioso di scienze esoteriche e autore di libri sacri proprio

qualche anno prima dell’ondata del 1978 e cioè nel periodo “caldo” della sua attività di “rappresentante”

Page 16: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

4

sulla Terra dei W56.

Purtroppo il libro andava molto più in là delle anticipazioni di Breccia e poi conteneva la prefazione di

Roberto Pinotti.

In due notti divorai il volume e sottolineai i passi più interessanti tralasciando le formule matematiche.

Quando l’Autore inizia a descrivere la storia di AMICIZIA traccia anche un profilo di Bruno Sammaciccia e

accenna alla sua condotta irreprensibile e al fatto che “ Addirittura è stato denunciato, ed ha subito un

processo per presunta circonvenzione di incapace (da parte di miseri individui che avevano attribuito a

Bruno la colpa di essere stati diseredati da un loro facoltoso parente ); inutile dire che Bruno è stato assolto

con formula piena…”

Da ciò si deduce che storia di AMICIZIA raccolta da Breccia, amico di Sammaciccia, è credibile perché

proviene da una persona onesta e quindi credibile. E il lettore deduce anche che la prefazione di Pinotti è in

linea con la tesi dell’Autore e quindi che il presidente del C.U.N. crede alla sua narrazione. Ma è sufficiente

tutto ciò a mettere in gioco la reputazione di uno studioso serio e di una Associazione come il CUN

presentando una bella leggenda come storia vera?

Una cosa però è certa: conoscendo sia Breccia che Pinotti sono certo che hanno creduto alla storia di

Sammaciccia e quindi sono sicuramente in buona fede.

------------------------

Illustrerò nella prossima puntata alcuni curiosi e inediti fatti della vita pescarese di quegli anni che si

ricollegano alla storia degli alieni di cui Sammaciccia era “fiduciario”. -------

La foto si riferisce alla mia intervista (UFO NOTIZIARIO del 1979) al giornalista spagnolo Jpsé Maria

Alegre venuto da Barcellona ad indagare sulla ondata di avvistamenti dell’autunno 1978.

Page 17: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***La leggenda degli “alieni pescaresi”*** (terza puntata)

del 06/05/2007

di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/

http://www.pescaraonline.net/scheda_cultura.asp?sk=654

Non sono abituato a pensare in termini di “dietrologia”,

perdonatemi il termine, ma mi ha fatto riflettere la domanda che si

è posta un amico che segue le vicende della ufologia da almeno 10

anni riferendosi alla pubblicazione del libro di Stefano Breccia

CONTATTISMI DI MASSA: “…Cosa li ha mossi a divulgare ora

una storia del genere (già discutibile di suo), poggiandola su

menzogne e vere e proprie calunnie, quando magari alla base della

storia dei W56 qualcosa di veritiero potrebbe pur esserci?”.

Francamente non saprei cosa rispondere perché da anni conosco e

seguo l’attività di Roberto Pinotti e sono certo che la sua

partecipazione all’operazione BRECCIA si è basata sulla

credibilità dello stesso emerito Docente che ha pubblicato la storia

di AMICIZIA convinto dell’assoluta buona fede del defunto Bruno

Sammaciccia.

Iniziando la narrazione di questa terza parte sulla leggenda degli

“alieni pescaresi”, onde evitare malintesi, voglio però esprimere con estrema chiarezza la motivazione alla

base di questi miei scritti a beneficio di chi si trovasse a leggere queste note e non mi conoscesse.

Secondo l’amico Roberto Pinotti io sarei un “….serio professionista che ha avuto il grande merito di aver

affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico” . Non posso che ringraziare il Presidente del CUN per

questo pubblico riconoscimento ma ci tengo a chiarire, se il sostantivo professionista si riferisse alla mia

attività giornalistica, che NON SONO UN GIORNALISTA PROFESSIONISTA anche se in gioventù ho

avuto l’occasione di lavorare per circa 4 anni nella redazione pescarese di un quotidiano romano (senza

contratto), ho riempito tante pagine di riviste e ho pubblicato diversi libri.

Fatta questa doverosa precisazione che, suppongo, poco, interessi alla maggior parte di quel ristretto gruppo

di amici che frequentano questo Portale amatoriale, gestito, per altro senza fini di lucro totalmente a mie

spese, voglio anche sottolineare che la mia passata attività nel CUN resta una piacevole parentesi della mia

vita in compagnia di amici.

Passiamo ora alla motivazione alla base di questi miei scritti. Già ho avuto modo nelle puntate precedenti di

spiegare che mi sta troppo a cuore la materia ufologia seria per accettare il contenuto del libro

CONTATTISMI DI MASSA per la parte che si riferisce ai W56 e ai CRT. Ma ciò giustificherebbe fino ad

un certo punto questi miei interventi se l’Autore, nel trattare la parte che più mi ha colpito, come pescarese e

come “manovale della ufologia”, mi riferisco ovviamente al capitolo riguardante l’AMICIZIA, avesse

narrato i fatti accaduti realmente e avesse descritto i personaggi storici, i protagonisti, coinvolti in questa

vicenda, supportato da un minimo di documentazione.

In altri termini, nel racconto “AMICIZIA”, per affermare una presunzione di assoluta credibilità del

Sammaciccia, si descrive lo stesso come persona irreprensibile, al di sopra di ogni sospetto, autore di libri

sacri, devoto di S. Francesco, benefattore ripagato con l’ingratitudine di “miseri individui” che lo hanno

denunciato.

Breccia, per rendere maggiormente credibile il protagonista afferma che fu assolto “con formula piena” e

poi ci informa sulle pubblicazioni religiose del fiduciario in Italia della dei W56 e sulle sue relazioni con alti

prelati e generali. Non si è però informato sulle “misere” vicende giudiziarie dalle quali Sammaciccia non

uscì affatto “assolto con formula piena” ed evitò il peggio soltanto perché i reati, in appello, furono prescritti

Page 18: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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nella forma che spiegherò più avanti.

*********

Penso che Stefano Breccia, come scrissi nella puntata precedente, sia in buona fede; cioè ha creduto alla

storia del suo amico Sammaciccia e l’ha pubblicata. Ha peccato comunque di leggerezza. Si è preoccupato

soprattutto di descriverlo come persona credibile liquidando in poche righe il fatto che fu denunciato da

persone, definite dall’Autore “miseri individui”, insieme alla moglie e a Giancarlo De Carlo. Vediamo cosa

viene fuori dalla lettura della documentazione giudiziaria:

“…Sentenza nei confronti di Sammaciccia Bruno, …M. R., De Carlo Giancarlo…liberi - contumaci

imputati del reato di cui agli articoli 110, 640 e 61 n. 5 e 7 c.p. perché -in concorso tra loro il

Sammaciccia e la moglie M.R. prospettando capacità taumaturgiche e sovrannaturali, il De Carlo

ponendosi come intermediario, – continua il documento - con artifici e raggiri consistiti nel paventare

a C. G. e B. M., pericoli di vita e per mali incurabili, profittando dello stato di depressione psicofisica

dei C., inducevano in errore quest’ultimo (al quale inoltre prospettavano investimenti remunerativi di

denaro) sicché lo stesso C. consegnava al Sammaciccia la complessiva somma di L. 624.000.000 a

mezzo assegni bancari tratti sul c/c n. (omissis) del (omissis) intestati anche a persone diverse.

Con effetto di ingiusto ingente profitto per gli imputati e conseguente danno per il C. di rilevante

gravità.”

In Pescara e Montesilvano tra l’ottobre 1991 ed il marzo 1992

Questa dunque è l’imputazione che portò, nel 1997 alla condanna, in primo grado, dei tre imputati che, sempre secondo il libro pubblicato da Stefano Breccia, sarebbero stati poi assolti con formula

piena, suppongo volesse dire in appello.

Ma andiamo con ordine.

Dalla sentenza della Pretura Circondariale di Pescara : (art. 544 e segg., 549 c.p.p.) “… IL Pretore, visti gli artt.533 e 535 c.p.p. dichiara Sammaciccia Bruno, M.R. e De Carlo Giancarlo

colpevoli del reato loro ascritto in concorso di attenuanti generiche, su queste ritenute prevalenti le

contestate aggravanti e condanna ciascuno alla pena di anni due e mesi sei di reclusione e L. 1.500.000

di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali.

Visti gli artt. 538 e segg. C.p.p. condanna i medesimi Sammaciccia Bruno, M.R. e De carlo Giancarlo

al risarcimento in solido delle costituite parti civili C. G. e B. M., alle quali assegna intanto una

provvisionale provvisoriamente esecutiva di L. 624.000.000, nonché a rifondere a queste le spese del

giudizio, che liquida, quanto al C., in complessive L. 2.551.000, di cui L. 2.525.000 per onorario

d’avvocato, oltre IVA e CAP e, quanto alla B. in complessive L. 1.842.000, di cui L. 1.790.000 per

onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP.

Pescara, 5-12-1997

Gli imputati ricorrono in appello e in

data 11 ottobre 2002 “…La Corte d’Appello in parziale riforma dichiara, ritenuta l’equivalenza tra

attenuanti ed aggravanti, n. l. p. per prescrizione….SENTENZA IRREVOCABILE 28/12/2002”.

*******************************

Ora non mi pare proprio che la parte civile del processo (rappresentata dall’Avv. Leonardo Lotteria) fosse

costituita da “miseri individui” come si afferma su CONTATTISMI DI MASSA. A me suona come una

affermazione non documentata che getta un’ombra di legittimo dubbio sul contenuto dell’intera

pubblicazione che pure offre aspetti interessanti e intricanti. Dai documenti che Breccia sicuramente non ha

Page 19: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

7

avuto modo di conoscere risulta che Sammaciccia, nell’evento della denuncia di cui si parla a pagina 180

non si comportò con “…la nobiltà spirituale esibita in ogni momento dai suoi interlocutori…”. . E gli eventi

giudiziari di cui parla l’emerito Docente si ricollegano direttamente alla leggenda degli extraterrestri che

avrebbero invaso l’Abruzzo e il mondo e che avevano scelto come loro rappresentante il “guaritore “ di

Montesilvano.

Non si tratta di una disavventura giudiziaria qualsiasi di cui né io, e, suppongo, né i lettori del Volume

avrebbero tenuto conto, ma di un episodio che l’Autore ha pubblicato addirittura invertendo i ruoli degli

attori e facendo apparire Sammaciccia come vittima. Breccia ha riportato alla ribalta con il suo libro una

notizia falsa sull’esito di un processo che a suo tempo fu molto seguito dalla stampa abruzzese .

Roberto Pinotti , abituato com’è a documentare tutto ciò che pubblica, era a conoscenza dell’esito del

processo ? Io lo escludo e ci metto pure la mano sul fuoco. E allora?

Allora io mi chiedo perché Stefano Breccia, abruzzese, conoscente di Sammaciccia, non si è documentato

prima di presentare lo scrittore di libri sacri, pranoterapeuta , ecc. come una persona al di sopra di ogni

sospetto ? Perché ha riportato solo giudizi osannanti come quello scritto dal P. Passionista Enrico Sammarco

che lo descrive come “ ….l’aquila che tocca altezze vertiginose, il Maestro sicuro di sé, per cui a volte, pur

nella serenità di intesa, richiede una certa tensione per stargli dietro. Quando il Marhaba scrive nel suo

prezioso volume per esprimere il pensiero, del resto assolutamente cristallino, del nostro comune amico e

Maestro, coincide con il mio pensiero in pieno.”

I “miseri individui” che ricorsero alla magistratura erano due anziani coniugi, una coppia mite di persone

oneste che fu indotta, con abili artifizi, a dilapidare un patrimonio da persone che la stessa sentenza descrive

in maniera non certo in linea con il profilo tracciato da Breccia.

E’ vero che la morte cancella tutto. Ma se Breccia non avesse ecceduto nel ribaltare la pizza suppongo che a

nessuno sarebbe venuto in mente di rivangare il passato. Io sarei stato il primo a stendere un velo di pietoso

silenzio sulla memoria del rappresentate degli alieni. Detto questo, però, credo sia doveroso anche rispettare

la memoria di due anziane persone che si rivolsero alla magistratura dopo aver messo nelle mani degli

imputati 624 milioni delle vecchie lire, un vero e proprio patrimonio, convinti di essere affetti da una grave

patologia che poteva essere curata efficacemente solo da un medico extraterrestre amico di Bruno

Sammaciccia.

Page 20: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***LA SINDROME DEL CONTATTISTA di Roberto Pinotti e la

leggenda degli ALIENI pescaresi secondo il libro CONTATTISMI DI MASSA di Stefano Breccia***

del 17/07/2007

di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/

http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=194

Premesso che: questo PORTALE amatoriale non è specializzato in

UFOLOGIA;

che il suo ideatore, ovvero il sottoscritto Romano Di Bernardo, si trovò

coinvolto, come osservatore, nella ondata di avvistamenti UFO degli anni

1978/79 in Adriatico; che in quella occasione scrissi diversi articoli su

giornali e riviste (tra cui quella ufficiale del Centro Ufologico Nazionale)

cercando sempre di attenermi ai fatti senza dar credito ai CONTATTISTI

(per intenderci quelli che affermano di essere i prediletti scelti dagli Alieni

per comunicare con i popoli della Terra), CERCHERO’di spiegare , sperando di non annoiare troppo gli

amici che mi leggono, il perché da qualche tempo mi ritrovo ai primi posti sui motori di ricerca associato

spesso all’argomento “AMICIZIA”, tema principale del libro CONTATTISMI DI MASSA scritto dall’Ing.

Stefano Breccia.

Al primo impatto con questo libro, conoscendo la serietà dell’Autore, ebbi la sensazione di trovarmi di

fronte ad un colossale scherzo: Alieni che circolano tra noi e che vivono anche accoppiandosi con gli

UMANI (l’Autore usa il termine “TERRICOLI”), una colossale base costruita dagli extraterrestri sotto

l’Adriatico a cui si accede attraverso un distributore di carburante, un visitatore alto 3 (tre) metri, un certo

DIMPIETRO, che gira su una vettura tra l’Abruzzo e le Marche e passeggia sulla spiaggia di Pescara

insieme agli AMICI terricoli ed ad un altro alieno alto meno di un metro senza attirare l’attenzione della

gente, una guerra all’ultimo sangue che oppone il gruppo degli alieni BUONI, chiamati dall’Autore “W56”

ad una specie di NAZISTI, i “CTR”, provenienti dallo stesso pianeta del DIMPIETRO, insomma un

coacervo di personaggi e di eventi che sembrano usciti da una mediocre letteratura fantascientifica dove, tra

l’altro, non manca il TELETRASPORTO ed altri consumati temi abbondantemente diffusi sia attraverso

libri che popolari serie televisive. Tali eventi si sarebbero, anzi si SONO verificati, secondo l’Autore, dagli

anni ’50 del secolo scorso, fino agli anni ’90, quando gli alieni buoni e cioè quelli che nel libro sono

identificati come “gli AMICI”, sarebbero stati sconfitti e letteralmente massacrati dai CTR

Questa “tragedia” avrebbe coinvolto (continuo ad usare il condizionale per abitudine) il principale

CONTATTISTA e leader di un nutrito gruppo di terricoli, il Sig. Bruno Sammaciccia, che dettò la storia a

Breccia prima di passare a miglior vita e che subito dopo la fuga dei pochi w56 scampati alla carneficina, fu

costretto anche a vendere una principesca villa con annesso osservatorio astronomico. Questa circostanza

coinciderebbe, più o meno, con le sue “terrestri”disavventure giudiziarie.

Fu allora che decisi di commentare su questo Portale l’uscita del volume criticando la mancanza di un sia

pur minimo elemento di prova che potesse supportare le “sensazionali” rivelazioni in esso contenuti e

lamentando il comportamento di Stefanio Breccia che, pur conoscendo i trascorsi giudiziari del

CONTATTISTA Bruno Sammaciccia, si era permesso di definire “MISERI INDIVIDUI” due anziani

coniugi ai quali lo stesso contattista aveva spillato la ragguardevole somma (tutto il loro patrimonio) di oltre

600 milioni del vecchio conio, per guarire uno di loro da una grave malattia attraverso l’intervento

straordinario di uno medico scienziato extraterrestre.

Ora Roberto Pinotti tira fuori la SINDROME DEL CONTATTISTA per giustificare Sammaciccia ma anche

per prendere le distanze dal “MAGO” su cui si basa l’ossatura del libro CONTATTISMI DI MASSA…. ma

leggete cosa scrive al riguardo.

Page 21: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

9

"Tale "sindrome", infatti, esprime concettualmente il comportamento seguito da un uomo che, al centro di

una esperienza di contattismo, finisce con il constatare la fine di quest'ultima con la dipartita degli alieni di

turno. ……

Ma cosa c'entra tutto questo con "Amicizia" e Bruno Sammaciccia? C'entra, eccome. Infatti, come abbiamo

non certo a caso scritto su queste pagine e nell'introduzione a CONTATTISMI DI MASSA, eravamo e

siamo ben al corrente delle "screditanti azioni legali" che hanno interessato il compianto Sammaciccia e che

certi scettici hanno oggi creduto di "scoprire" e di dover strombazzare come fossero uno scoop e la chiave di

volta di tutto. L'interessato - come ha a suo tempo riferito la stampa in vari articoli da sempre in nostro

possesso - ha in effetti subìto nel 1997 una condanna penale per truffa ai danni di una anziana coppia che gli

si sarebbe affidata per essere "curata" dagli "extraterrestri" e ai quali egli avrebbe verosimilmente estorto

forti somme di denaro. Si tenga comunque presente che l'ambiente di "Amicizia" era altresì caratterizzato

anche da "cure" e "guarigioni" di presunta matrice extraterrestre che avrebbero direttamente interessato, e in

positivo, alcuni componenti il gruppo. Cosa concludere, dunque? Ci troviamo di fronte ad un contattista

genuino ("scaricato" o meno poca importa) dai presunti presumibili poteri taumaturgici di un "Mago" alla

Rol che potrebbe anche avere fallito "in corso d'opera" o di un semplice seppur carismatico ciarlatano

puramente mosso dal dolo?

Se dobbiamo fidarci della Magistratura italiana, va da sè che erga omnes, in base ad una sentenza in

giudicato, dovrebbe valere la seconda ipotesi. Tutto chiaro, insomma?"

Certo Dottor Pinotti tutto chiaro, anzi CHIARISSIMO

Page 22: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***“CONTATTISMI DI MASSA”: DURO COLPO PER CHI VEDE

LA UFOLOGIA CON GLI OCCHI DELLO STUDIOSO “NORMALE”***

del 22/07/2007

di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/

http://www.pescaraonline.net/scheda_cultura.asp?sk=691

Leggo e rileggo i passi più significativi del il libro di Stefano Breccia

“CONTATTISMI DI MASSA” e sempre più mi appare evidente il punto di

rottura che il Volume rappresenta rispetto alla ufologia storica, quella per

intenderci, che inizia dai primi avvistamenti america degli anni ’40 del secolo

scorso.

Ho già scritto più volte e lo ripeto a costo di sembrare noioso che io sono

convinto dell’esistenza degli O.V.N.I. perché li ho visti insieme a migliaia di

altre persone quando giovanissimo (festa patronale di S.Cetteo del 1959 )

assistetti al passaggio di un UFO sulla mia città e anche per aver seguito molto

da vicino gli episodi di avvistamenti ed incontri piuttosto ravvicinati con

oggetti non identificati di persone al di sopra di ogni sospetto durante l’ondata

di eventi ufologici in Adriatico degli anni 1978/79.

Perché ritengo che il libro di Breccia è una rottura con la storia del fenomeno

studiato con metodo scientifico ?

Senza sprecare fiumi di parole come fanno i veri esperti (o ritenuti ancora tali

da molti che la pensano come me nonostante il loro recente incomprensibile

comportamento) cercherò di spiegarmi in maniera lineare per farmi capire da

tutti.

-----------------------------------

Prima che il libro in questione fosse pubblicato c’era una divisione netta tra coloro, appassionati di ufologia

seria, che ritenevano inverosimili gli episodi che contattisti di turno andavano a raccontare in TV al solo

scopo di mettersi in mostra e incassare qualche soldino (individui che il Centro Ufologico Nazionale

giustamente qualificava, più o meno come testimoni inattendibili) e una grande massa di “creduloni” senza

se e senza ma, ai quali potevi raccontare e far credere tutto ciò che volevi sugli extraterrestri.

Ora, attraverso il suo libro Stefano Breccia, con la benedizione di Roberto Pinotti e del C.U.N., mette

insieme in 421 pagine un coacervo di episodi ridicoli con eventi storicamente inconfutabili e documentati da

fonti autorevoli. Qual è il risultato?

Lasciamo perdere, per carità, la SINDROME DEL CONTATTISTA e il povero Bruno Sammaciccia ormai

passato a miglior vita, il nocciolo del problema e il nodo di tutta la vicenda è nelle mani di chi ha scritto e

pubblicato il libro CONTATTISMI DI MASSA che in sostanza ribalta la posizione del C.U.N. nei confronti

di quelle persone ritenute solo poco tempo fa individui non credibili e discreditanti per chi studiava e studia

la materia ufologica con serietà e onestà intellettuale.

Molti a questo punto si sono chiesti, si chiedono e tanti altri se lo chiederanno in futuro, perché Breccia con

la prefazione di Pinotti, ha pubblicato il Volume?

Volendo fare della dietrologia a buon mercato si potrebbero ipotizzare molte motivazioni. Tutto, però,

sembra chiaro sulla determinazione di Pinotti stesso se si riflette su un passo della sua prefazione al libro

quando svela (pag 24 –prefazione) che nel 1976 si incontrò con una probabile ambasciatrice ( o portavoce)

degli Alieni , una bella e giovane donna “…venuta a trovarmi per trasmettermi a bella posta un diretto

messaggio dei Visitatori che la usavano come tramite. La donna mi ammonì a tornare sulla mia intima

decisione (ad un decennio dalla sua costituzione) di farmi da parte all’interno del CUN per ragioni

familiari e professionali affermando che invece “non potevo non assumermi le mie responsabilità” e che

il mio apporto alla “causa ufologica” …..e precisò che a dispetto di difficoltà di vario tipo era comunque

Page 23: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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necessario andare avanti sereno in base ad un certo programma che mi fu illustrato: guarda caso, del

tutto coerente con il quadro delineato da Perego in rapporto all’”Amicizia”. Cosa che in fondo chi scrive

ha poi in pratica fatto e sta ancora facendo, indipendentemente da tale episodio e dai suoi risvolti. Non

mi si parli di coincidenze…” Io non mi sarei mai aspettato che lo stesso Pinotti fosse stato contattato da una giovane e bella Aliena come

tanti altri contattasti maltrattati dal Presidente del CUN Ciò dimostra che il libro CONTATTISMI DI

MASSA ribalta effettivamente la situazione e crea la rottura che citavo all’inizio di questa nota.

Ci sarebbe ancora tanto da dire su questa pubblicazione ed io credo di avere tutto il diritto di commentarla

nel rispetto delle opinioni altrui e senza assumere la veste di “esperto” e di addetto ai lavori. Ci sono tanti

appassionati di ufologia SERIA ai quali mi rivolgo e dai quali ricevo apprezzamenti per la mia modesta

“campagna” in favore della realtà del fenomeno“dischi volanti”.

Voglio concludere questa chiacchierata rivolgendomi agli amici che si scandalizzano (ci sono anche questi

tra i miei pochi lettori) del fatto che io, scrivendo queste note di dissenso sulla pubblicazione di Breccia,

starei discreditando il CUN e che, così facendo, sto buttando via “ il bambino insieme all’acqua sporca“.

Mi rendo conto che per certi amici criticare Stefano Breccia e Roberto Pinotti Può equivalere ad un “reato di

lesa maestà” ma tutti quelli che mi conoscono sanno anche che ho cercato sempre di essere coerente e che in

nessun caso ho demonizzato chi non la pensasse come me. Ciò, dovrebbero ricordarlo e possono

testimoniarlo ( non ne dubito) soprattutto i “ragazzi” insieme ai quali ho fondato UFOBSERVER.

Page 24: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***ANCORA SULLA LEGGENDA DEGLI ALIENI PESCARESI

IN MEZZO A NOI BRECCIA E PINOTTI COME ORSON WELLES?***

Il famoso attore si scusò per il panico provocato tra i radioascoltatori dopo la storica trasmissione

sull’invasione degli extraterrestri.

del 10/08/2007

di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/

http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=198

Continuo a leggere e rileggere il capitolo “AMICIZIA” del libro

CONTATTISMI DI MASSA che, per fortuna, a differenza dello

storico “scherzo” di Orson Welles, non ha gettato il panico tra la

gente e, siccome non sono ancora convinto che Breccia e Pinotti

volessero farci credere che i W56 e i CTR non siano frutto della

fantasia del defunto Bruno Sammaciccia, mi attendo, da un

momento all’altro un articolo o una conferenza stampa

dell’Autore e del C.U.N. (Centro Ufologico Nazionale) che ha

avallato l’Opera, per dire a quanti hanno letto il Volume che si è

trattato di uno scherzo colossale oppure di una intelligente

provocazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni

a dedicare più attenzione allo studio del fenomeno ufologico.

Ma temo che dopo le acrobazie dialettiche e le migliaia di parole spese da Roberto Pinotti per spiegarci la

SINDROME DEL CONTATTISTA e le varie motivazioni a difesa del radicale cambiamento di opinione

sui vari contattisti, anche una clamorosa “marcia indietro” sarebbe ormai una operazione tardiva per

riportare il C.U.N. dentro il suo ambito storico di una Associazione punto di riferimento per chi credeva e

ancora crede nella esistenza del fenomeno ufologico.

A pag. 415 del libro CONTATTISMI DI MASSA (per gli amici che non hanno letto il libro) c’è la foto a

colori di un extraterrestre con la seguente didascalia: “Visto che se ne è tanto parlato, uno dei W56, ripreso

nel giardino della villa di Bruno”. Si tratta di un giovanottone altissimo in pantaloncini. Allora, chi è questo

Tizio ritratto nella foto, come si chiama, è una prova del ruolo avuto da Sammaciccia nell’affare AMICIZIA

oppure si tratta di un ignaro “terricolo”, forse un giocatore di basket o di volley capitato a Montesilvano per

caso?

Il Dottor Pinotti, presidente del CUN., come ha potuto cambiare radicalmente idea su certi

personaggi del “sottobosco ufologico in bilico fra plagio, follia e malafede da un lato; dabbenaggine,

cieca fiducia ed estrema disponibilità dall’altro…” ? Infatti questa citazione riguarda la pagina 255 del

libro di Pinotti “UFO SCACCHIERA ITALIA Oscar Mondatori uscito nel 1992 e ristampato in ben 6

edizioni (ultima del 1999).

Quel libro, in sintesi, portava il CUN al centro della ufologia italiana e costituiva una prova certa che

Roberto Pinotti, ricercatore credibile, fosse distante mille miglia dalle già note (a lui e a pochi altri)

fantascientifiche e deliranti storie di AMICIZIA.

Rubo la frase scritta da un amico su internet: ”Ma una logica a tutta questa superficialità ci deve pur

essere….”

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dalla pag 255 del libro di Pinotti

UFO SCACCHIERA ITALIA

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UFO - fantasie e verità http://ufotraveroefalso.blogspot.com/

http://www.pescaraonline.net/

Sunday, February 21, 2010

U.F.O. TRA LEGGENDA E REALTA’ ***CONTATTISMI DI MASSA E’ SALITO ALLA

RIBALTA CON “VOYAGER”***

Come una leggenda può essere accostata allo studio del fenomeno ufologico ***Perché Breccia

non è stato invitato alla trasmissione?

Il 21 febbraio 2007, esattamente 3 anni fa, commentando l’uscita del libro CONTATTISMI DI

MASSA di Stefano Breccia scrivevo su questo mio sito: “Sono convinto che quando il libro

CONTATTISMI DI MASSA sarà conosciuto (credo molto presto) dai mass media si verificherà

sicuramente un assalto di giornalisti che cercheranno di intervistare l’Autore, stimato docente

universitario conosciuto non solo in Abruzzo, per aver esaminato migliaia di studenti di almeno due

generazioni, ma anche in Italia e all’estero dove ha operato per anni nel settore delle

telecomunicazioni. Francamente devo dire che, per quello che può valere il mio parere, il libro mi

sembra una nuova idea per un romanzo anche se la trama è piuttosto prevedibile. Breccia ha creduto

al racconto del suo amico. Ha voluto rispettare la sua volontà di pubblicare la storia di AMICIZIA.

Egli è stato un sincero amico di Bruno Sammaciccia fino all’ultimo e ha sposato senza riserve le

tesi degli AMICI. Egli stesso fu coinvolto, anche se in maniera marginale, nella incredibile “Guerra

stellare” ante litteram (la storia inizia nel 1956). Infatti difende decisamente la condotta dello

psicologo scrittore bersaglio delle malignità che sono circolate circa la sua condotta e i suoi presunti

reati commessi a danno di alcuni pescaresi, definiti da Breccia miseri individui”.

Ebbene, dopo tre anni dalla sua pubblicazione, il libro è salito alla ribalta internazionale con

VOYAGER, una delle trasmissioni della RAI più seguite in prima serata, dove è andata in onda

anche una parte delle mie interviste rilasciate a Piergiorgio Caria. E ancora una volta il territorio

pescarese è diventato una sorta di area 51 dell’ufologia mondiale. E come ne esce lo stesso Autore

del libro che tratta di Amicizia? Andando poi a curiosare su youtube scopro che lo stesso Caria ha

compiuto una vera e propria promozione della storia di AMICIZIA raccontata da Breccia sul suo

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libro. Infatti ci sono almeno tre interviste del giornalista messicano Jaime Maussan. Una, in

particolare, potrebbe essere considerato un vero e proprio scoop (almeno nelle intenzioni di Caria)

poiché riporta il colloquio, in lingua inglese, con Breccia che rivela al giornalista di essere entrato

in una astronave aliena. Gli amici che frequentano questo sito ricorderanno la mia critica a

Roberto Pinotti per aver “sdoganato” la storia di AMICIZIA con una sua dotta presentazione nella

ambigua versione di “chi ci vuole credere ci creda”. Alla puntata di VOYAGER c’era anche lui,

Pinotti, considerato il massimo esponente italiano della materia, insieme ad altri personaggi più o

meno noti per le loro testimonianze sui contatti con gli extraterrestri e, nonostante l’abilità di

equilibrista mediatico di Roberto Giacobbo, la materia ufologica è rimasta nell’immaginario degli

spettatori comuni come il solito pastone di avvenimenti dove i casi di avvistamenti seri non

spiegabili si mischiano a filmati fasulli presentati come eccezionali. E Pescara è considerata da

molti appassionati il vertice di una specie di triangolo dell’Adriatico per gli avvenimenti del 1978

(caso famoso della motovedetta 2018) con una leggenda pregressa che inizia dall’ambasciatore

Perego e prosegue con i W56. Ma ritorno a chiedermi perché Breccia non ha partecipato alla

trasmissione? E perché Giacobbo si è accontentato di quelle testimonianze ricostruite da Caria, sia

pure con abilità, ma che fanno dubitare fortemente per la loro autenticità? Ma la storia non finisce

qui perché già si nota sul web molto rumore e pare che l’Ing. Stefano Breccia è stato tentato di

denunciare la RAI “Qualche sospetto mi è venuto l’indomani, quando degli amici mi hanno

consigliato di denunciare la RAI; grazie al gestore di questo sito ho avuto modo di vedere la parte di

trasmissione relativa ad Amicizia ed al caso Urzi, e la tentazione di seguire quel consiglio è stata

forte. (http://www.spazioevita.com/Voyager150210/4Voyager20100215.asp)

Questa volta chissà se Pinotti darà ragione a Breccia o se la caverà con la sua consueta abilità

dialettica per far quadrare il cerchio. Non è lui che ha sponsorizzato sia Amicizia che altre presunte

leggende aliene divulgate da personaggi che in altri tempi si guardava bene dal frequentare?

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Il fenomeno UFO tra fantasia e realtà *** INTERVISTA ALL'ING. BRECCIA DEL

GIORNALISTA MESSICANO JAIME MAUSSAN

Il giorno dopo la mia apparizione nello speciale UFO trasmesso nel programma Voyager di

Giacobbo, mi sono arrivati messaggi da parte di parenti e amici che mi avevano visto in TV. Avrei

dovuto rallegrarmi per quel tanto di vanità che ognuno conserva nel fondo dell’anima, invece ho

reagito diversamente. Ho pensato che, come spesso accade quando si parla di UFO, a prescindere

dalla indiscussa professionalità del conduttore della trasmissione, lo speciale era un calderone con

dentro verità e fantasie. Lo spettatore comune ne esce disorientato perché la testimonianza del

fotografo dell’abbaino di MILANO portato da Caria viene considerata alla stessa stregua di quella

dell’ammiraglio Piero Gallerano e della mie inchieste svolte in occasione dell’ondata di

avvistamenti del 1978. Dietro segnalazione di un caro amico vado poi a spulciare su Youtube e che

ti trovo? Una serie di interviste sul libro “Cantattismi di massa” di Stefano Breccia. Come è facile

notare il regista della situazione è stato Piergiorgio Caria lo stesso giornalista che venne lo scorso

anno ad intervistarmi nel mio studio accompagnato da Fabio Di Rado al quale avevo in sostanza

ripetuto quello che già era stato detto nella prima trasmissione intitolata “Attacco alla Terra”.

Voglio precisare che la mia critica deve essere intesa come contributo alla discussione

sull’argomento ufologico. Come sanno gli amici che mi onorano di frequentare questo sito non

credo alle rivelazioni del povero Sammaciccia pubblicate da Breccia sui W56 e sulla storia di

“Amicizia”. Non ci credo per vari motivi che riguardano il mio approccio al fenomeno ufologico

ma anche e soprattutto per il modo come essa fu vissuta dai suoi protagonisti. Come ho spiegato in

una serie di articoli su questo sito nessuno degli affiliati agli alieni buoni (i W56) pensò di

fotografare le loro astronavi che entravano ed uscivano da un distributore di benzina di Montesilvano. Come mai un ricercatore come Stefano Breccia che vanta di possedere un

archivio di migliaia di immagini di dischi volanti, amico di Sammaciccia, non si procurò una

documentazione della immensa base extraterrestre scavata sotto la riviera Adriatica da

Ancona a Ortona? Come mai Stefano Breccia, ingegnere informatico, che rivela in una

intervista rilasciata al giornalista messicano Jaime Maussan di essere entrato in una

astronave aliena e di aver osservato attentamente la plancia di comando dell’UFO, non ha

cercato di indagare la natura della propulsione di quell’oggetto? Se l’autore di “Contattismi

di massa” conquistò la fiducia degli extraterrestri, da permettergli di visitare un disco volante,

perché non ha dialogato scientificamente con loro? Ma c’è anche dell’altro che tratterò in una

prossima occasione.

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UFO IN SICILIA FOTOGRAFATO DA UN PILOTA*** FATTO VERO O ANCORA UNA

COLOSSALE BUFALA???

Ci risiamo. In Sicilia sarebbe sbarcato l'UFO giocattolo come avvenne molti anni fa sulla

spiaggia di Pescara, solo che questa volta non è un noto giornalista a fotografarlo ma un

Comandante dell'aviazione civile con tanto di abilitazione per pilotare airbus di linea e con migliaia

di ore di volo al suo attivo.

Quando il testimone di un evento del genere è un cittadino "terricolo" si può dubitare sulla sua

attendibilità, ma quando il protagonista è un uomo che per lavoro passa più tempo in aria che a terra

allora la cosa diventa seria e i media riportano il fatto in prima pagina. Infatti il 17 marzo colui che

ha scattato le foto, il pilota Vincenzo Garofalo, è ospite, assieme al presidente del CUN Roberto

Pinotti, di una popolare trasmissione della RAI. E' stata mostrata la foto di un oggetto, dapprima

immobile sulla verticale e poi allontanatosi con notevole accelerazione, che il Garofalo avrebbe

ripreso dal giardino di casa sua situato vicino all'Aeroporto "Falcone e Borsellino".

Pinotti così ha commentato il caso: “…è chiaro che ci troviamo di fronte ad un aeromobile di ignota

provenienza e natura, con caratteristiche tecnologiche sicuramente particolari, fuori dalla norma...”

Qualcuno, però, ha ravvisato nell'immagine una certa rassomiglianza con l'astronave che appare

nella pubblicità della Ferrero (Kinder Sorpresa appartenente alla serie Chicken Little, codice

S-510 - Astronave). Dopo la trasmissione il caso è passato all'esame del C.I.S.U, una associazione di ricercatori

credibili che indaga sulla veridicità degli avvistamenti, secondo la quale si tratta di un falso. Ecco

cosa viene fuori dopo l’indagine: (dal Blog di Kremuzio): "....l'ufo spacciato per vero è quello a

destra, mentre la sorpresina è a sinistra. Questo ennesimo sberleffo non è che l’ultimo nei

riguardi di chi ritiene che il fenomeno ufo sia da studiare scientificamente, senza truffe o

raggiri. Pensate che per aumentare lo sgomento pare che la Rai manderà negli Usa dei

rappresentanti per indagare presso la Disney su questa somiglianza. Soldi dei contribuenti

buttati nel cestino, come al solito.”

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L’ABRUZZO PATRIA DI NARRATORI DI BALLE UFOLOGICHE Lo studio del fenomeno UFO, purtroppo, viene spesso penalizzato a causa di falsi avvistamenti

corredati da immagini taroccate da parte di persone in cerca di protagonismo. Da quando mi

interesso di questo fenomeno ne ho viste di cotte e di crude. Ormai sono diventato diffidente anche

nei confronti di eventi ufologici vissuti da persone credibili. La voglia di comparire in TV e sui

giornali è presente in ogni strato della nostra comunità. Tutti aspirano ad un minuto di celebrità.

Entrare nel mondo della popolarità è un traguardo sognato da giovani e vecchi, da ricchi e da

poveri. Si aspira alla notorietà ad ogni, sia partecipando ad un qualsiasi programma televisivo, sia

raccontando di aver incontrato un alieno.

L'Abruzzo e in particolare l'area metropolitana Chieti-Pescara è stata in passato (ma in un certo senso lo è ancora) la patria di abili narratori di balle ufologiche. Basti pensare quello che

successe molti anni fa; prendendo lo spunto da una innocente novella di uno scrittore pescarese

del secolo scorso, si è arrivati alla costruzione di una letteratura di falsi incontri con dischi volanti

corredata da fotomontaggi aventi per oggetto addirittura l'interno di un UFO atterrato a Francavilla.

In epoca più recente è uscita la storia di AMICIZIA che descrive nei dettagli una base sottomarina

di alieni situata tra Marche e Abruzzo. Ho parlato più volte di questo ultimo argomento e ormai, in

piena sintonia con diversi miei amici ricercatori seri del fenomeno ufologico, sono fermamente

convinto che bisogna combattere e stroncare decisamente i mitomani e i cialtroni che approfittano della curiosità della gente per farsi pubblicità.

***Strascichi della trasmissione Voyager di Roberto Giacobbo*** NON CUSTODISCO NESSUN SEGRETO SULL’ONDATA DI AVVISTAMENTI UFO DEL

1978/79***

Subito dopo la trasmissione Voyager nella quale venivo intervistato sulla ondata di avvistamenti

O.V.N.I. del 1978, il mio telefono di casa cominciò a squillare incessantemente. Erano amici di

tutta Italia, ex commilitoni, compagni di scuola, radioamatori, che si congratulavano con me e

lodavano l’Autore e conduttore della trasmissione stessa ritenuta una delle più interessanti e serie

della rete Rai. La mattina dopo apro il PC e trovo messaggi di congratulazioni nella casella

postale.

A parte il senso di gratificazione personale per essere oggetto di tanta attenzione (sinceramente

credo di non aver fatto nulla di straordinario), mi sembrava strano che non vi fossero delle

critiche.

Ma mi sbagliavo, perché dopo qualche giorno cominciarono ad arrivare chiamate da gente (meno

di mezza dozzina) a me quasi sconosciuta che dopo i soliti elogi (non so fino a che punto sinceri) mi

chiedevano, in sostanza, se nella mia intervista avessi dimentico qualcosa di importante.

In sostanza mi si chiedeva e mi si richiede ancora di rivelare ipotetici segreti che io non conosco e non potrei comunque conoscere. Per esempio in certi ambienti si crede che il risultato della mia

inchiesta sulla morte misteriosa dei fratelli De Fulgentiis, riportata su Notiziario UFO, archiviata

come sinistro marittimo, fosse falso perché mi fidai della Capitaneria di Porto di allora che

“impose” tale conclusione. Evidentemente a qualcuno non piace il mio atteggiamento di prudenza

riguardo al problema O.V.N.I. che ha origini molto lontane. Molti anni fa, durante la guerra fredda

(1954/56), nel Golfo di Taranto a volte i nostri mezzi navali di superficie (a me è capitato una sola

volta) venivano a contatto sonar con bersagli sommersi sconosciuti molto veloci (35 nodi e più) che

non potevano essere sicuramente dei sommergibili. Io che operavo da specialista mi sono limitato a

dare la posizione, la rotta e la velocità del bersaglio. Il responsabile della centrale operativa, pur

rilevando l’anomalia del dato “velocità”, pensò si trattasse di una nostra errata valutazione. Ciò

era ritenuto probabile a causa della difficoltà oggettiva per le individuazione dei corpi sommersi;

l’ecogoniometro infatti può ricevere falsi echi a seconda delle variazioni di temperatura dell’acqua

lungo il percorso del fascio di ultrasuoni. Il dubbio però restava. Era un sommergibile atomico

sovietico o che?

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Per concludere posso affermare come ho fatto diverse volte sia su questo sito e in molte altre occasioni, che io credo all’esistenza degli O.V.N. I., non custodisco nessun segreto, ma ho i piedi

a terra e cerco di non inquinare l’ufologia seria con affermazioni azzardate che avrebbero il solo

effetto di creare false attese e confusione nell’opinione pubblica.

GRANDE SUCCESSO DELLA TRASMISSIONE VOYAGER DI ROBERTO GIACOBBO SUGLI UFO IN ABRUZZO Teramo/Ufo in Abruzzo, 1978-79, anche a Pietracamela: fu davvero

attacco alla Terra? Intervista allo scrittore Romano Di Bernardo che rivela: “L’Universo è molto più

complesso di quanto si creda”.

di Nicola Facciolini

Gli Ufo potrebbero essere delle manifestazioni delle 11 dimensioni a noi finora ignote del

Multiverso? Insomma, oggetti e forme di vita che in sovrapposizione quantistica vivrebbero in

mezzo a noi da sempre, magari in mondi “sfasati” temporalmente di qualche pico-secondo l’uno

dall’altro? E che ogni tanto potrebbero interagire tra di loro, magari “toccandosi” in alcuni nodi

spazio-temporali per illuminare gli altri mondi ed universi della loro presenza nel Creato? Forse.

Fatto sta che solo in Italia nel 1978 fu registrato, da forze dell'ordine e quotidiani, il più alto numero

di casi Ufo senza apparente spiegazione. Le telecamere di Voyager (la XIII serie) per la prima volta

hanno scandagliato il mare Adriatico, dalle coste della Romagna fino all'Abruzzo, a caccia di prove

e testimonianze della più incredibile vicenda del secolo scorso. “Voyager: ai confini della

Conoscenza” del dott. Roberto Giacobbo, oggi ha raggiunto la 13^ edizione su Rai Due. Solo nel

2008 sono state prodotte e trasmesse 26 prime serate e 37 puntate per i ragazzi. 700 argomenti

trattati in un totale, per tutte le edizioni, di 250 messe in onda. Un risultato sorprendente e

inaspettato per un programma dedicato all’approfondimento storico-archeologico che si prefigge di

trovare la verità nella leggenda e il fantastico nella storia. La trasmissione andata in onda il 14

gennaio 2009, ha visto protagonisti alcuni ricercatori abruzzesi, tra cui gli amici Roberto Pinotti

del Centro ufologico nazionale e lo scrittore pescarese Romano Di Bernardo che abbiamo

intervistato per cercare di capire cosa sia davvero accaduto in Abruzzo 30 anni fa.

Come mai il periodo 1978-79 fu teatro in tutto il mondo di numerosi fenomeni inspiegabili e

della più straordinaria stagione di avvistamenti di Oggetti Volanti Non Identificati?

“Penso che l’ondata di avvistamenti O.V.N.I. negli anni 1978/79 sulla costa dell’Adriatico fu per

certi versi una delle più interessanti per lo studio del fenomeno. Per la prima volta la gente comune

ebbe paura e pensò seriamente che i “dischi volanti” non erano fantasie e che qualcosa di misterioso

accadeva sulle nostre teste e sotto il nostro mare. Se fossi in grado di rispondere alla Sua domanda

avremmo risolto il mistero che dal 1947 interessa il mondo intero”.

Lei crede negli extraterrestri? Il suo parere sul tema UFO? Qual è il suo ruolo nel contesto dei

fatti narrati dalla trasmissione Voyager di Roberto Giacobbo del 14 gennaio 2009?

“Credo, come la maggior parte della gente, che in qualche parte dell’Universo ci sarà sicuramente

un’altra civiltà evoluta. Gli UFO sono stati visti da milioni di persone e fotografati, filmati da

centinaia di giornalisti professionisti, militari e comuni cittadini in tutto il globo. Anche gli

astronauti hanno visto qualcosa. Si tratta, però, di un fenomeno prevalentemente visivo. Il mio ruolo

nel contesto dei fatti del 1978 fu quello di cronista. Ero stato anche incaricato da Roberto Pinotti di

“gestire” gli eventi per conto del C.U.N.”

Cosa è vero e cosa è leggenda in questo cosiddetto “Attacco alla Terra”? Quali eventi del 1978

sono più importanti per lo studio del fenomeno UFO?

Page 32: Stefano Breccia Roberto Pinotti MASS CONTACTS ITALIAN

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Il titolo del documentario inserito nella trasmissione Voyager di Giacobbo si riferiva ad articoli

apparsi su giornali di provincia a dimostrazione del vasto coinvolgimento del pubblico nell’ondata

di avvistamenti. Due sono gli eventi del 1978/79 che secondo me rivestono particolare importanza:

l’episodio della motovedetta 2018 e la visita di un UFO alla centrale elettrica della ditta Ferri a

Pietracamela. Il globo luminoso uscito dal mare a prua della imbarcazione della Capitaneria di

Porto e poi sparito in 4 secondi verso l’alto con una inclinazione di 45 gradi, appartiene ad un tipo

di avvistamento che nel 1979 non era mai stato rilevato da un equipaggio della Marina Militare.

Collegato al fenomeno fu anche rilevato il blocco del Radar e della comunicazioni VHF tra la

Capitaneria e la motovedetta. La testimonianza dell’equipaggio militare (conoscevo personalmente

sia il Capitano Bellomo che il Capo di prima classe Di Valentino) al di sopra di ogni sospetto,

classificò l’episodio tra quelli anomali, non riconducibili a fatti spiegabili. La visita di un UFO alla

centrale elettrica di Pietracamela è importante perché l’effetto della presenza dell’oggetto volante

nei pressi della installazione provocò la staratura degli strumenti di un alternatore che non era in

funzione. Senza entrare nei particolari tecnici accadde, per semplificare il concetto, che la presenza

dell’UFO provocò un fortissimo campo magnetico indotto che trasformò l’alternatore fermo in una

specie di motore elettrico mettendo fuori uso sia l’amperometro che il voltometro del generatore

stesso. L’evento, piuttosto trascurato dall’ambiente ufologico, è importante perché, oltre alla

testimonianza dei due operai presenti all’interno della installazione (uno dei quali riportò anche un

malanno agli occhi a causa della luce emessa dall’oggetto volante) c’è quella dei tecnici che il

giorno dopo hanno provveduto alla riparazione della strumentazione danneggiata”.

Secondo alcune pubblicazioni ufologiche, tra cui il libro “Contattismi Di Massa”, in passato

l'Abruzzo sarebbe stato scelto da due "fazioni" di extraterresti in guerra tra loro: cosa c'è di

vero? Non crede che gli avvistamenti del 1978 possano ricollegarsi a tali eventi? Si trattò forse

di un episodio di guerra fredda tra un sottomarino del Patto di Varsavia ed unità della Nato,

come riferiscono alcuni?

“Riguardo al libro “Contattismi di Massa” del Prof. Stefano Breccia ho già espresso più volte la mia

opinione sul sito (www.pescaraonline.net). Per me si tratta di una letteratura che non ha nulla a che

fare con la realtà del fenomeno ufologico in Adriatico. Per altro ognuno è libero di dire la sua; chi ci

vuole credere ci creda.

In quanto ai presunti sommergibili del patto di Varsavia, come ex specialista della caccia antisom,

Le posso dire con assoluta certezza, come ho dichiarato nella intervista a Voyager di Giacobbo, che

nessun battello sottomarino può operare in un fondale di appena 23 metri. La presenza di mini

sommergibili, ipotizzata da qualcuno, è da escludere, poiché tali mezzi hanno una autonomia ed una

velocità limitata e devono essere trasportati sul teatro operativo".

E’ iniziato l’Anno Internazionale dell’Astronomia, voluto dall’Unesco, per celebrare la

Regina dele Scienze, l’astronomia, e la prima osservazione astronomica di Galileo Galilei con

il suo cannocchiale: non pensa che l’Ufologia possa aiutare i giovani ad avvicinarsi all’amore

per l’Astronomia e l’Astrofisica, per i misteri del Cosmo e per la ricerca scientifica

sperimentale?

“Quando l’approccio all’Ufologia viene inteso dai giovani con il metodo scientifico insegnato da

Galilei, l’approfondimento dello studio dell’Astronomia e dell’Astrofisica, è senza dubbio un modo

corretto per indagare sui misteri dell’Universo che è molto più complesso di quanto si creda”.

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Gli “UFO” di Bruno Ghibaudi

25 Gennaio 2007

Riaffiorano, dalle nebbie del passato, notizie di casi italiani dei primi anni Sessanta che, alla

luce del libro di Stefano Breccia “Contattismi di massa”, chiamano in causa chi si occupò

degli avvistamenti di allora. Parliamo del giornalista Bruno Ghibaudi, uscito

improvvisamente e per ragioni rimaste ignote quattro decenni fa dalla scena ufologica

italiana. Ghibaudi vive a Roma.

Di Maurizio Baiata

Lo scorso 22 gennaio la Redazione di “Area 51” ha ricevuto da Fabio Di Rado il seguente

comunicato:

«A seguito della lettura dell'articolo "ITALIA 1956: contattismo di massa occulto" di Roberto

Pinotti, apparso sul numero 65 (ottobre/novembre 2006) della rivista "UFO Notiziario", il

giornalista e storico pescarese Romano Di Bernardo ha voluto rilasciare una videointervista.

Nella prima parte di questa lunga intervista Di Bernardo rivela alcuni retroscena, fino ad oggi

sconosciuti, sulle vicende legate alla pubblicazione nel 1961 di alcune foto che illustravano un

articolo su presunti dischi volanti. Le foto furono scattate dal giornalista Bruno Ghibaudi lungo la

costa tra Pescara e Montesilvano. Secondo la testimonianza di Di Bernardo almeno una delle

fotografie sarebbe un falso clamoroso. Su indicazione di un Maresciallo dei Carabinieri suo

conoscente infatti, Romano individuò presso la 'Standa' un modellino giocattolo di disco volante,

identico ad uno dei presunti dischi volanti di Ghibaudi. L'articolo parlava addirittura di una

invasione di oggetti volanti proveniente dal mare e mise in allarme la popolazione civile. Il

Comando Gruppo dei CC indagò sull'evento nel quale si prefigurava, da parte dell'Autore del

servizio, il reato di pubblicazione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico.

Romano Di Bernardo a quel tempo lavorava nella redazione pescarese de "IL MESSAGGERO" e

non si interessava attivamente di ufologia, anche se prestava molta attenzione al fenomeno dei

misteriosi avvistamenti di OVNI. In seguito fu invitato da Roberto Pinotti ad entrare nel CUN.

Quando si verificò l'ondata di avvistamenti degli anni 1978-79 partecipò come osservatore alle

inchieste sulla visita di un UFO. Nella centrale elettrica 'Ferri' di Pietra Camela, sull'affondamento

della barca dei fratelli De Fulgentiis, sul famoso 'incontro della motovedetta della Capitaneria di

Pescara con una palla di fuoco al largo di Silvi e su tanti altri eventi, molti dei quali risultarono non

riconducibili alla materia ufologica. Ha combattuto sempre contro i cialtroni dell'ufologia

convinto che lo studio di questo fenomeno deve essere fatto in modo serio, interdisciplinare; soprattutto lo studioso deve essere intellettualmente onesto. Certe cose infatti se sono vere

prima o poi devono essere dette, per amor di verità e per completezza di informazione nei

confronti dell'opinione pubblica; costi quel che costi.

Nella seconda parte dell'intervista di prossima pubblicazione, Romano Di Bernardo racconterà

come nel 1976 fu invitato dal Sig. Bruno Sammaciccia (del quale si parla nell'articolo di "UFO

Notiziario") nella sua sontuosa villa in collina, insieme ad un pittore ed altri

due giornalisti.

Videointervista a Romano Di Bernardo:

Contattismi di massa - Il caso AMICIZIA - UFO IN ABRUZZO ufologia extraterrestri alieni W56 1.mp4

Contattismi di massa - Il caso AMICIZIA - UFO IN ABRUZZO ufologia extraterrestri alieni W56 2.mp4

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L’Epilogo

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Brevi considerazioni finali

Siamo giunti al capolinea e riteniamo inutile aggiungere ulteriori commenti, infatti, non è nostra

intenzione offendere l’onestà intellettuale del lettore.

A scanso di equivoci le conclusioni sono OVVIE: “Il Caso Ummo” e “La storia di Amicizia”

hanno un’attendibilità pari allo ZERO.