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gennaio 2010 WERNER HEEL_PHOTO ELVIS GP Vancouver, stiamo arrivando! L’obiettivo è superare le 11 medaglie delle Olimpiadi di Torino

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SPORTCLUB MAGAZINE GENNAIO 2010

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Vancouver, stiamo arrivando!L’obiettivo è superare le 11 medaglie delle Olimpiadi di Torino

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Sommario

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sommario5 Editoriale

Ricordiamoci del Paolo Rosi

6 FocusQuel sogno olimpico

8 FormazioneIl massaggiatore sportivo

9 Diritto e rovescioLa tutela infortunistica

10 Focus11 Focus

Alla ricerca del vivaio perduto12 Cultura sportiva

Fair play, fair play no

14 CoverObiettivo Vancouver

20 OlimpiadiUna scia di colore azzurro

26 IntervistaAlessio D’amato

28 Etica nello sportChe entusiasmo per il MECS

34 IntervistaMassimo Piscedda

36 RugbyQualche numero

38 SurfDiario di bordo

46 VelaAmerica’s Cup

48 Sport&Finanza52 Pesistica

Presentato il college di pesistica54 Solidarietà

Un cuore grande così

56 JorkyballSiamo piccoli ma cresceremo

62 Golf68 Roma Tuttincircolo76 Roma tornei80 Napoli Tuttincircolo

82 FormazioneUn futuro nel mondo dello sport

84 PsicologiaPsicologia giovanile

86 FocusDonne e sport

86 Fitness

88 Sport style

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Sport Club Editori srlvia Morlupo, 51 ß 00191 Romatel. 06 97600342fax 06 [email protected]

Direttore editoriale Luigi Capasso

Sport ClubAnno VIII - n. 55 - Gennaio 2010Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Editorialisti Cecilia D’Angelo, Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Tommaso Mandato

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Cirelli, Fabio Onnis, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Gianluca Scarlata, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Anna Tina Mirra, Alexia Amaricci, Andrea Cecinelli, DanielaPerrone, Gianni Boninsegna, Pietro Malato, Luigia Latteri,Andrea Friedrich, Mattia Morandi

Golf Simone SelliMotori Matteo CirelliSport&Finanza Marcel VulpisRugby Andrea Cimbrico

Presidente Onorario Giuseppe CapelliConsiglio di amministrazione Sport Club EditoriLuigi Capasso, Giuseppe Capelli e Donatella Fedeli

Progetto grafico e ImpaginazioneAdversign [email protected]

Pubblicità Adversign s.r.l.Davide CampanellaVia Morlupo, 51 - 00191 Romatel. 06 97600342cell. 335 [email protected]

Redazione NapoliSportform - Centro Direzionale Is. B/3 - Napolitel. 081 19562785 - fax 081 [email protected]

Fotografie Grazia NeriStampa Plus Group s.r.l. - RomaFinito di stampare nel mese di dicembre 2010

Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso s.r.l.

Sport Club è anche su

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di Luigi Capasso

giorni di silenzio. Celo immaginavamo. Laproposta di lanciare lePrimarie per scegliere

i membri del Comitato Promoto-re per l’assegnazione delle Olim-piadi del prossimo 2020 a Roma ècaduto nel vuoto. O, perlomeno, èstato fatto cadere nel vuoto. Pocoimporta, noi continueremo la no-stra battaglia etica e di culturasportiva auspicando che, almenoquesta volta, siano gli sportivi co-muni ad indicare gli uomini chedebbano intraprendere questa av-ventura nata per portare la fiaccaolimpica dopo 60 anni precisi nel-la Capitale. Vi faremo sapere: tra-mite il sito, facebook e la rivistasarete aggiornati sul modus ope-randi per organizzare queste be-nedette “PRIMARIE OLIMPICHE”.Ma alcuni pensieri si insinuanonella testa: prima di pensare aiCinque Cerchi ed immaginare lanascita di una Wonderland nostra-na non sarebbe il caso di risolve-re qualche … piccolo … problemi-no di impiantisca de’ noantri.?Avete presente il vecchio Stadiodelle Aquile, ora Stadio Paolo Ro-si, costruito nel 1936, casa stori-ca dell’atletica, meeting point de-gli appassionati del jogging, daormai troppi anni è in una condi-zione vergognosa. Di proprietà delComune e gestito dal CONI, colpi-sce immediatamente che il luogoche servì per gli allenamenti di Ro-ma60 e Roma87 è in un degradoassoluto. Passeggiando intorno alquello che rimane della pista sem-

bra di diventare protagonisti in-consapevoli di una pellicola cine-matografica di un’Italia d’altritempi. La fotografia sbiadita di uncampo abbandonato di un picco-lo paesino in uno sconosciuto an-golo della Penisola. E il grido d’al-larme non è recente, perché chi lofrequenta regolarmente è da lun-go tempo che segnala questa in-curia perenne. Fatevi una passeg-giata all’Acqua Acetosa, visto itempi meglio di giorno, è rende-

tevi conto di come è ridotto unsimbolo di uno sport nobile comel’Atletica e nello stesso tempo ca-pirete il motivo per il quale in Ita-lia non nascono più campioni e aiMondiali di Berlino siamo andatia fare quelle figuracce e raccoltoZERU MEDAGLIE. Morale: è giu-sto pensare alle Olimpiadi perchéè anche un motivo per trovare ifondi per sistemare tutte questiscempi e far nascere nuovi im-pianti ma ricordiamoci anche che

i ragazzini che con grande entu-siasmo ora si allenano, solo sottoil sole cocente perché con due goc-ce di pioggia il Paolo Rosi è im-praticabile, nel 2020 saranno giàpadri. Mentre stiamo andando in stam-pa, la FIDAL Lazio ci segnala chestanno partendo i lavori di ri-strutturazione degli spogliatoi:investimento 160.000 euro. E’ unprimo passo positivo. Ma sempreun primo passo.

Editoriale

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Pensiamo alle Olimpiadi, ma ricordiamoci del “Paolo Rosi”

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di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma

Focus

inquant’anni fa sisvolse l’Olimpiade chemostrò al Mondo, perla prima volta così nu-

meroso davanti alla tv, l’efficien-za organizzativa tutta italiana, labellezza della città eterna, la pas-sione della gente che per un meseincrociò i propri quotidiani desti-ni con i ciclisti in fuga sulla Cri-stoforo Colombo, con i maratone-ti di corsa alle Terme di Caracallae con gli eroi dell’atletica nel cuo-re del Foro Italico. Furono giorni straordinari che so-no oggi testimoniati da quelle ni-tide immagini in bianco e nero: ilricordo che ci muove per regalareall’Urbe, di nuovo, un sogno olim-pico.Stiamo lavorando in questa dire-zione. Roma, così come Venezial’attuale competitor italiano, do-vrà presentare entro fine febbraioil proprio dossier rispondendo auna serie di quesiti posti dal Co-mitato Olimpico. Ad aprile partiràla candidatura italiana, a luglio2013 avverrà la scelta del Cio. Nel-l’estate del 2020 si svolgeranno,dunque, le Olimpiadi.Un’occasione da non perdere.Sicuramente per quello che unakermesse di questo tipo comportaa livello sportivo, economico emediatico. Ma, anche, e lo sotto-

lineo nel rispetto del mio ruoloistituzionale, per quello che leOlimpiadi possono rappresentareper Roma e per i romani. Ancoraè forte l’eredità lasciata dai giochidel 1960 in termini di impianti-stica. Ma un’Olimpiade è impor-tante anche per rilanciare concet-ti basilari di cultura sportiva e tut-te quelle discipline considerate atorto minori che spesso, purtrop-po, hanno la loro vetrina solo inoccasioni di grandi competizionie che poi tornano all’ombra disport come il Calcio.Cinquant’anni fa le “nostre” pri-me Olimpiadi. Ripartiamo da lì. Con la consapevolezza della fer-ma volontà dell’AmministrazioneComunale e nel rispetto delle in-dicazioni che arriveranno dal Co-ni nella scelta della sede da can-didare che dovrà essere poi condi-visa e sostenuta da tutta Italia.Affinché le Olimpiadi siano lustroe vanto per l’intera Nazione.A sostenere l’ipotesi di un’ItaliaOlimpica ci sarà anche un perso-naggio di assoluto rilievo: quelMario Pescante che è oggi ai ver-tici del Cio e che rappresenta loSport all’Onu. Avanti, dunque, al di là deglischieramenti perché questo sognocon i dovuti passaggi diventi unasplendida realtà.

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Quel sognoolimpico

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Formazione

a cura dell’Avv. Tommaso MandatoPresidente Sport Form

a figura del Massag-giatore sportivo ha as-sunto nel tempo unasempre maggiore rile-

vanza all’interno della preparazio-ne globale di un atleta, con unacompetenza ed un approccio spe-cialistico: una volta conosciuti imeccanismi bio-fisiologici e spes-so anche psicologici dell’atleta, lasua opera diventa fondamentale perottimizzare la preparazione e perconsentire allo sportivo di renderesempre al massimo.Per uno sportivo è fondamentaleavere i muscoli ben nutriti, pron-ti ed ossigenati prima di una ga-ra o di un allenamento, al pari diuna buona funzionalità del siste-ma nervoso e della condizionementale. Il massaggio totale pre-gara richiede circa 60 minuti ed èun massaggio piuttosto energico,con manovre eseguite “in carico”,che stimolano la capacità contrat-tile e la fluidità dei muscoli. Ilmassaggio post-gara è invece unmassaggio di “scarico”.E’ di particolare interesse analiz-zare in maniera più approfonditaquesta particolare ma fondamen-tale figura professionale la cui de-finizione può essere così sintetiz-

zata: “il massaggiatore sportivo èun operatore di interesse sanitario(come previsto dall’art. 1, comma2, della legge 43/2006) che svolgein via autonoma, o in collabora-zione con altri professionisti, in-terventi di massaggio e attività col-legate finalizzate alla preparazio-ne sportiva pre e post prestazioneed alle attività di movimento in ge-nere”. Egli opera prevalentementepresso impianti sportivi, percorsi ecampi di gara e allenamento, squa-dre sportive, palestre, centri este-tici, con la possibilità di erogare ilproprio servizio anche presso unproprio studio o il domicilio dellosportivo. Partecipa alla attivitàsportiva delle associazioni e deiclub secondo quanto regolamen-tato dalle singole federazioni delCONI, dalle Discipline Associate edagli Enti di Promozione ricono-sciuti dal CONI, coadiuva le socie-tà ed i medici sportivi nella gestio-ne delle idoneità sportive”.La qualifica di "massaggiatore spor-tivo" può essere ascritta solo a co-loro che, già in possesso di un tito-lo abilitante alla professione sani-taria nell'area riabilitativa, abbia-no conseguito un ulteriore diplomadi specializzazione ai sensi del DM

interministeriale Sanità/Istruzione5 luglio 1975 sulla "Determinazio-ne delle materie fondamentali di in-segnamento per quanto concerne icorsi per massaggiatori sportivi".I punti fondamentali che si evinco-no dal decreto sono i seguenti: 1) icorsi devono essere autorizzati conapposita delibera dalle regioni; 2)sono ammessi ai corsi coloro chesono in possesso del diploma dimassofisioterapista ai sensi dell'art.1 della legge 19 maggio 1971. Ov-viamente puo' accedervi anche il fi-sioterapista, che ha oggi assorbitola figura del massofisioterapista, eil terapista della riabilitazione inquanto ritenuto equipollente al fi-sioterapista (ai sensi del decreto in-terministeriale Sanità/Università 27luglio 2000); 3) il corso deve esse-re articolato in diverse aree forma-tive fra le quali: anatomia e fisio-logia, traumatologia, igiene, fisio-terapia, chinesologia e rieducazio-ne. Spetta alle regioni, in collabo-razione con il CONI comitato olim-pico nazionale italiano, fissare i re-quisiti dell'ente gestore del corso,

delle sedi del corso e dei docenti. 4)l'esame finale consiste in una pro-va pratica (tecniche e manovre delmassaggio) e in una prova orale sulprogramma svolto. 5) A coloro cheavranno superato l'esame finaleverrà rilasciato un attestato di mas-saggiatore sportivo, a norma dellalegge 26 ottobre 1971, n. 1099, re-datto secondo apposito modulo in-dicato all'art. 6 del DM 5 luglio1975, avente valore di licenza aisensi della legge 28 dicembre 1950,n. 1055.Ad ogni buon conto, per conclu-dere, al di là delle specifiche com-petenze e della necessaria profes-sionalità, il massaggiatore sporti-vo deve avere soprattutto spiccatedoti umane, in quanto il suo ruo-lo è divenuto fondamentale ed in-sostituibile e può essere considera-to a giusta ragione, l’anima di ognispogliatoio, proprio perché è lui ildepositario dei tanti segreti, è a luiche vengono confessate tutte lepaure, le ansie, tutti gli stati d’ani-mo che caratterizzano il pre ed ilpost gara di ogni atleta.

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Il Massaggiatore Sportivo:linfa non solo per i muscoli ma anche perla mente dell’atleta...

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Diritto e Rovescio

ell’ambito del settoresportivo la tutela an-tinfortunistica si pre-senta, sotto il profilo

dei soggetti beneficiari, più comple-ta di quella previdenziale.Invero, mentre quest’ultima si ri-volge esclusivamente agli sporti-vi professionisti, la prima esplicaeffetti anche nei confronti deglisportivi dilettanti.In considerazione di ciò, la distin-zione tra attività sportiva dilettan-tistica ed attività sportiva professio-nistica, affermata dagli artt. 1 e 2della legge 23 marzo 1981, n. 91,assume in questo settore una rile-vanza giuridica maggiore, caratte-rizzandosi il sistema per una dupli-cità di normative tendenti ad assi-curare a ciascuna delle due catego-rie di sportivi una specifica tutela.In tale contesto i soggetti chiama-ti ad assolvere il richiamato com-pito sono stati finora la Cassa diPrevidenza per l’Assicurazione de-gli Sportivi (Sportass) e l’Inail,competenti rispettivamente per glisportivi dilettanti e per quelli pro-fessionisti, seppur limitatamente acoloro i quali sono legati alle so-cietà di appartenenza da un rap-porto di lavoro subordinato.L’art. 6 del d.lgs n. 38 del 2000 in-dividua quali soggetti beneficiaridella tutela antinfortunistica “Glisportivi professionisti dipendenti daisoggetti di cui all’art. 9 del testo uni-co”. Ad oggi, le federazioni sporti-ve che al loro interno hanno isti-tuito il professionismo sono il cal-

cio (serie A, B, C1 e C2), la pallaca-nestro (serie A1 e A2 maschile), ilciclismo (per le gare su strade e supista approvate dalla lega ciclismo),il motociclismo (per la disciplinadella velocità e del motocross), ilpugilato (I, II e III serie nelle 15 ca-tegorie di peso) ed il golf.Affinchè operi la tutela di cui si dis-cute è necessario che tali sportivisiano anche titolari di un rapportodi lavoro subordinato, essendo talerequisito esplicitamente richiestodalla norma (“…sportivi professio-nisti dipendenti dai soggetti di cuiall’art. 9 del testo unico”).La costituzione di un simile rap-porto tra la società e lo sportivoprofessionista presuppone, a penadi nullità, la stipulazione di un con-tratto in forma scritta, conforme alcontratto tipo predisposto e che vadepositato per l’approvazione pres-so la federazione sportiva naziona-le di appartenenza (art. 4 legge n.81 del 1991). La mancanza anche

di uno solo dei presupposti sopraindicati (forma scritta, conformitàal modello tipo e deposito per l’ap-provazione) comporta la nullità delcontratto e, quindi, l’inapplicabili-tà della tutela assicurativa Inail, re-siduando soltanto, ove ne ricorra-no gli estremi, quella prevista dal-l’art. 2126 c.c. anche per ciò che ri-guarda la regolarizzazione della po-sizione previdenziale per il perio-do in cui il rapporto di lavoro haavuto esecuzione. Dalla lettera del-l’art. 3 della legge n. 91 del 1981emerge che solo per gli atleti vi èuna presunzione assoluta di un rap-porto di lavoro subordinato, do-vendosi, invece, per le altre tre fi-gure di sportivi professionisti va-lutare caso per caso la ricorrenzadi tale rapporto, essendo in concre-to compatibile anche lo svolgimen-to di una prestazione che presentai connotati tipici del lavoro auto-nomo. La tutela assicurativa ha peroggetto l’attività sportiva che il la-

voratore è tenuto a svolgere in for-za del contratto stipulato con la so-cietà destinataria della prestazionesportiva. Tale attività comprendequindi anche le sedute di prepara-zione o di allenamento-finalizzatedi norma, alla preparazione dell’e-vento agonistico che lo sportivo ècontrattualmente obbligato a fre-quentare. In considerazione di ciòla copertura assicurativa fornitadall’Inail riguarda non soltanto lapartecipazione alla partita settima-nale di campionato, ma anche tut-te le altre attività alle quali il lavo-ratore sia tenuto a partecipare inadempimento degli obblighi con-trattuali assunti verso la società diappartenenza.Per quanto riguarda la “sede di la-voro” essa deve intendersi il luogoin cui si svolge in via prevalente laprestazione che costituisce ogget-to del rapporto lavorativo. Pertan-to, tenuto conto che, sotto il profi-lo quantitativo, prevalgono le pre-stazioni effettuate durante le sedu-te di preparazione o di allenamen-to, per sede di lavoro deve inten-dersi il luogo nel quale normalmen-te si svolgono tale sedute. Per gliinfortuni avvenuti fuori sede rima-ne competente la sede Inail che ge-stisce il rapporto assicurativo conla società. La tutela obbligatoria siestende anche alle attività connes-se ed accessorie alle prestazioni pro-priamente lavorative (es. sposta-menti su mezzi di trasporto dellasocietà) secondi i principi generalidel rischio aggravato.

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La tutelainfortunisticanello sport

dell’Avv. Sabrina RondinelliSpecializzata in diritto dello sport

Dottoranda di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza”

[email protected]

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Stato dell’Arte nella Posturologiain ambito sportivo e riabilitativo

l termine “postura”già presente nellanostra lingua a par-tire dal 1200, è stato

usato per la prima volta nel Ri-nascimento da Redi nel “Tratta-to di Anatomia Umana” per de-finire un atteggiamento abitualedel corpo o parti di esso.La Posturologia è oggi una vera epropria “branca trasversale”dellaMedicina Sportiva e delle ScienzeMotorie che impegna molti specia-listi; medici dello sport, ortopedici,dentisti, oculisti, fisiatri, vestibolo-gi, neurologi, fisioterapisti osteo-pati e dottori in Scienze Motorie.Sono proprio questi ultimi che og-gi hanno le conoscenze ed il giu-sto approccio culturale che il loropercorso universitario, attraversola riabilitativa adattata ,mette incondizione di valutare gli atteg-giamenti posturali dei vari sogget-ti sia atleti che normali sportivi,oppure pazienti da riabilitare do-po traumi o interventi chirurgici.Vivendo la quotidianità nei cen-tri sportivi piuttosto che nelle pa-lestre essi sono in grado ,secon-do le moderne tecniche di valu-tazione diagnostica (pedana ba-ropodometrica ecc.) di seguire, gliatleti nei loro movimenti abitua-li e, se necessario, dove c’è “ma-lessere muscolare”consultare i va-ri medici di riferimento.

Seguire oggi un atleta significavalutare i suoi movimenti mu-scolari agonisti abituali per il suosport e quindi coordinare il fineallenamento per il “riequilibrioposturale”.Oggi per fortuna si parla moltoe a vari livelli di posturologia odi problematiche posturali. Le fi-gure professionali spesso impe-

gnate sono i dentisti (bite) ed ipodologi (solette) ma molto spes-so mancano le dovute qualificheed esperienze professionali perpotere con giusta attenzione(scienza e coscienza) valutare ilpaziente.Trattare il sistema tonico postu-rale fine è molto delicato ed og-gi troppo spesso si altera con bi-

te impropri piuttosto che con so-lette o plantari inutili, quandoaltresì dopo giusta e corretta va-lutazione, questi ausili ortopedi-ci risultano estremamente posi-tivi ed efficaci.L’Università degli Studi di Roma“Foro Italico” così come altrerealtà Universitarie italiane, staseguendo con grande attenzionel’evoluzione della posturologia. Ad oggi si sta organizzando,perla prossima primavera insiemeall’Università di Roma “La Sa-pienza”, Reparto “Disfunzionidell’occlusione e dell’Atm” in-terno alla Clinica Odontoiatrica(Prof. Carlo Di Paolo), e Masterin Posturologia (proff.ri Amabi-le e Scoppa), una consensus con-ference che coinvolgerà i mas-simi esperti universitari sull’ar-gomento posturale, per arrivarea gettare le basi per un proto-collo serio di valutazione postu-rale soprattutto avvallato da da-ti scientifici.Si parlerà di posturologia spor-tiva e riabilitativa dall’ATM al-l’appoggio podalico e sarà aper-to a tutte le figure professionaliinteressate.Sarà il primo mattone per un fu-turo qualificato e qualificante inuna disciplina moderna che of-fre ampi spazi di approfondi-mento e di professionalità.

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del Prof. Dott. Marco Zilia Bonamini PepoliDocente in AFS pressoUniversità degli Studi di Roma Foro Italico

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Alla ricerca del pallone d’oro perduto

l pallone d’Oro 2009assegnato al giocato-re del Barcellone Lio-nel Messi, è stato il

giusto riconoscimento all’annatastraordinaria dell’argentino e deiblaugrana. Nonostante fosse tra i favoriti,Messi, soprannominato la “Pul-ce”, ha appreso la notizia dellasua vittoria con sorpresa, soprat-tutto per il grande vantaggio sulsecondo classificato, Cristiano Ro-naldo. Dopo la paura per la sof-ferta qualificazione della Nazio-nale argentina, ora Messi è atte-so alla conferma nei prossimiMondiali in Sudafrica.Oltre ad essere il primo argen-tino ad entrare nell’albo d’orodel trofeo, dall’apertura del 1995ai giocatori di tutti i continen-ti, il fantasista ventiduenne èuno dei premiati con il Palloned’Oro più giovani della storia,superato solo dal brasiliano Ro-naldo che lo ha vinto a soli ven-tuno nel 1997, e dall’ingleseOwen che lo conquistò nel 2001anche lui a 22 anni.Strano destino quello di Messi:a soli 13 anni, emigrato dall’Ar-gentina per problemi economicigiunse in Spagna, ed effettuò il1° provino con la prestigiosa so-cietà del Barcellona, che si resesubito conto di avere tra le ma-ni un vero talento.Si può parlare di colpo di fortu-na del Barcellona o di strategiamirata? Quella di puntare su gio-vani talenti stranieri e farli cre-

scere alla propria corte, sembraormai la scelta di molte societàcalcistiche. Ma allora, investiresui vivai nazionali è ancoraplausibile e conveniente? La sen-sazione che il calcio italiano siain declino per la mancanza digiovani promesse è piuttosto dif-fusa, anche se Marcello Lippi, CTdella nostra Nazionale, non èd’accordo, convinto che ottimitalenti siano nascendo e crescen-do nelle varie rappresentativegiovanili.Eppure le squadre del nostrocampionato di serie A sono zep-pe di giocatori stranieri: colpadella gestione complessiva delnostro sistema calcio, degli sta-

di obsoleti, del nostro sistema fi-scale, dei facili guadagni otte-nuti dalle società attraverso i di-ritti televisivi, della scarsa dis-ponibilità ad intervenire sui vi-vai o sui settori giovanili, chenon danno risposte immediate asocietà con bilanci pericolosa-mente in bilico.Il problema risale anche ad unamentalità di gioco che tende a pe-nalizzare la classe e la tecnica ea privilegiare la fisicità: squadrenon di rado ciniche come l’Interche si basano sullo strapotere at-letico, in Italia dominano, men-tre in Europa arrancano. Non èun caso che l’ultimo giocatoreitaliano a vincere il pallone d’o-

ro sia stato il grande RobertoBaggio, come non meraviglia chetalenti come Giovinco e Giusep-pe Rossi in Italia facciano faticaa trovare spazio e siano costret-ti a migrare in altri Paesi.Cosa ci dobbiamo aspettare quin-di? Affidarsi alla sorte ed aspet-tare un colpo di fortuna che ci re-gali qualche nuovo asso mi sem-bra riduttivo.Credo che invece sia giunta l’oradi avere il coraggio di program-mare: intervenendo sui vivai conuna ricerca meno esasperata del-la tattica e della fisicità, dando ri-salto all’estro individuale senzatrascurare i fondamentali di quelbellissimo gioco che è il calcio.

di Pino CapuaConsulente per il Sindaco

per le politiche sportive del Comune di Roma

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Roberto Baggio, pallone d’oro 1993

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ltimamente la que-stione della correttez-za in ambito sportivosi è ripresentata più

che bollente. La cosiddetta “ma-no di Dio” che ha portato la Fran-cia ai mondiali ha scoperchiatouno smisurato calderone di pole-miche. Giustamente un’infrazio-ne così clamorosa ha fatto infer-vorare tutti gli sportivi, ma il pro-blema è più complesso di quelloche sembra. Perché a questo pun-to sorge per l’ennesima volta lafatidica domanda: si deve costrui-re una polemica ed un ricorso adogni infrazione sportiva, o si de-ve accettare l’umano verdetto del-l’arbitro, giusto o sbagliato chesia? Perché dopo tutto questo è,o dovrebbe essere un gioco.Le infrazioni impunite nello sportci sono sempre state, e con le do-vute proporzioni probabilmentele vediamo in ogni partita. Ognidomenica vediamo valanghe difalli non dati o di rigori dubbi, edogni domenica si riaccendono ifuochi della polemica. La mia riflessione sulla famige-rata partita Francia – Irlanda,considerando comunque l’impor-tanza della gara e il peso dell’in-frazione, non si risolve nel ripe-terla, ipotesi a mio avviso impen-sabile ed inutile, ma nel fare inmodo che avvenimenti del gene-re non possano più verificarsi.La forza dello sport moderno ènell’utilizzo costruttivo della tec-nologia: instant replay, movio-

la in campo, tutte risorse chesmorzerebbero le polemiche eche limiterebbero gli errori arbi-trali. Per me è questa l’unica po-lemica veramente ragionevole daportare avanti. Poter sanzionareo premiare il comportamento diun giocatore con esattezza e nelmomento stesso del gioco non

può che far bene allo sport edessere d’esempio altrove. Se ciavessimo pensato prima le qua-lificazioni ai mondiali probabil-mente avrebbero preso una pie-ga differente. Da poco nel calcio italiano si èpresentata un’altra occasione perdiscutere sul fair play, ma in que-

sto caso la situazione è ribaltatarispetto a quella di cui abbiamoparlato prima. Qui si tratta addi-rittura di “troppo” fair play. L’al-lenatore dell’Ascoli Bepi Pillon,dopo aver segnato un gol men-tre uno degli avversari era infor-tunato, decide con la squadra disubire il pareggio degli avversa-ri. L’Ascoli alla fine perderà 3 a 1e la furia dei tifosi e del presiden-te si scaglierà sull’allenatore Pil-lon. Un avvenimento del genereè così raro che facciamo quasi fa-tica a classificarlo. Qui credo cheil gesto vada al di là del gioco edelle sue regole, è quasi uno scat-to d’orgoglio e di rivendicazionemorale di un gruppo di persone.Se avessero fatto finta di nientela loro integrità di sportivi neavrebbe risentito. Le parole del-l’allenatore dell’Ascoli dopo lapartita sono state chiarissime edoneste: “Abbiamo scelto di far se-gnare la Reggina, e siamo dei cre-tini, ma la mia coscienza è sana,è il calcio che è malato, soffoca-to da troppe tensioni, da troppiinteressi. Sono stato all’estero, inInghilterra cose del genere nonsuccedono, qui ad Ascoli la ten-sione si taglia con il coltello”. Quila battaglia si sposta sul pianoculturale, un gesto del genere nondovrebbe provocare una reazio-ne di rabbia, ma di orgoglio.

di Paolo Del Bene Docente del Corso di Laurea di Scienze MotorieUniversità Tor Vergata

Cultura sportiva

Fair play si, fair play no...

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Obiettivo Vancouverper l’Italia della nevee del ghiaccio Per le Fiamme Gialle e per tutto il “Circo Bianco” l’obbiettivo è Vancouver (Canada) dove dal 12 al 28 febbraio 2010,si disputeranno i XXI Giochi Olimpici Invernali

di Gianni Boninsegna

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a stagione dello sci è entrata nelvivo. Dopo l’esordio in Coppa delMondo sul ghiacciaio austriacodi Soelden, appuntamento che ha

regalato all’Italia il terzo posto in gigante diDenise Karbon, il Circo Bianco prosegue ilsuo peregrinare sulle piste di tutto il mondo.Conclusa la trasferta nordamericana con unaltro podio targato Fiamme Gialle, grazie alsecondo posto di Werner Heel nella discesalibera di Lake Louise, la Coppa del Mondo disci alpino è rientrata nel vecchio Continentementre l’attenzione mediatica inizia a salire.Ci stiamo avvicinando a passi spediti versol’appuntamento clou dell’intera stagione,quello che, se vai bene, ti può cambiare la vi-

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LDopo l’esordio in Coppadel Mondo sulghiacciaio austriaco diSoelden, appuntamentoche ha regalato all’Italiail terzo posto in gigantedi Denise Karbon, ilCirco Bianco prosegue il suo peregrinare sullepiste di tutto il mondo.

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ta. Stiamo ovviamente parlando dei GiochiOlimpici di Vancouver, evento che scatterà ilprossimo 12 febbraio nella splendida città del-la British Columbia che si è fregiata, nel 2009,del titolo di “Città più vivibile del mondo”. IlCentro Studi della rivista “The Economist” haanalizzato le 140 maggiori città del mondo,considerandone stabilità, cura della salute, cul-tura, ambiente, infrastrutture ed educazione.Vancouver ha vinto con il punteggio di 98 suuna scala di 100. La città prende il nome delnavigatore inglese Lord George Vancouver,che nel 1792 scoprì la baia e diede il nome alprimo insediamento. Negli ultimi anni Van-couver è divenuta famosa anche per un so-prannome datole dagli americani: “HollywoodNorth”. Un soprannome frutto del fatto che la

Giochi Olimpici diVancouver, evento chescatterà il prossimo 12 febbraio nellasplendida città dellaBritish Columbia che si è fregiata, nel 2009,del titolo di “Città piùvivibile del mondo”

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città è spesso scelta come location per mol-tissimi film e serie televisive americane. Lacittà presenta un ottimo grado di integrazio-ne tra le comunità etniche residenti qui damolto tempo, soprattutto provenienti dal sud-est asiatico. Sono molti gli abitanti provenien-ti dall'Asia, tanto che spesso viene chiamata"Hong Kouver", questo perchè nella città sisono stabiliti molti facoltosi cinesi fuggiti daHong Kong prima che questa fosse restituitaalla Cina nel 1997. Lo stadio scelto per le ce-rimonie di apertura e chiusura dei GiochiOlimpici, il “BC Place”, è il tempio della lo-cale squadra di football “BC Lions”. E’ carat-terizzato da un enorme cupola gonfiabile, dis-pone di 60.000 posti a sedere ed è considera-to come il più grande stadio pressurizzato delmondo. Tornando ai Giochi Invernali, l’Italiaparte per il Canada con tante, concrete, spe-ranze da podio. Nello sci alpino possiamo es-sere protagonisti ed ambire ad una medagliacon diversi atleti: dai fratelli Moelgg a Deni-se Karbon, da Max Blardone alle sorelle Fan-chini passando per Werner Heel, Christof In-nerhofer, Giuliano Razzoli, Nicole Gius e Da-vide Simoncelli. Nel fondo l’Italia punta tut-

to su Marianna Longa, Arianna Follis, sui“vecchietti” Giorgio Di Centa, Pietro PillerCottrer e su Cristian “Zorro” Zorzi. Nel biath-lon la più vicina al bersaglio-medaglia, stan-do ai risultati delle ultime gare, sembra Mi-chela Ponza, anche se ci si attende molto an-che dal giovane Lukas Hofer e dagli ormaiesperti Vuillermoz e De Lorenzi. Nel salto oc-chi puntati su Sebastian Colloredo e AndreaMorassi, mentre nella combinata nordica ilgiovane campione del mondo fra gli junior

Alessandro Pittin sembra ormai prontoal…scusate il gioco di parole…grande salto.Nello slittino l’Italia si affida al leggendarioArmin Zoeggeler mentre nel pattinaggio sughiaccio sarà il protagonista di Torino 2006Enrico Fabris a cercare di difendere i suoi 2ori olimpici, uno dei quali conquistato nel-l’inseguimento a squadre insieme anche al fi-nanziere trentino Matteo Anesi. Lo short trackazzurro punta sulla campionessa europeaArianna Fontana e su Yuri Confortola, Ni-cola Rodigari e Roberto Serra. Tanti no-mi, tanti campioni, tutti con la reale pos-sibilità di salire sul podio olimpico. L’Ita-lia si affida a loro, ai loro sogni, alla lo-ro voglia di realizzare un sogno che è oradi far uscire dal cassetto.

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Tanti nomi, tanticampioni, tutti con lareale possibilità disalire sul podioolimpico.L’Italia si affida a loro,ai loro sogni, alla lorovoglia di realizzare unsogno che è ora di faruscire dal cassetto.

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Una scia di colo r20

di Marco Trozzi

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i terrà a Vancouver dal 12 al 28febbraio 2010 la XXI edizione deiGiochi Olimpici invernali. Sedicigiorni di gare, quindici le discipli-

ne che andranno in scena, un evento moltoatteso quattro anni dopo Torino 2006, al mo-mento la più grande Olimpiade invernale mairealizzata.

Le discipline di Vancouver 2010L’edizione ospitata da Vancouver è la terza interritorio canadese dopo quella estiva di Mon-treal (1976) e quella invernale di Calgary(1988). Conclusi i Giochi Olimpici, dal 12 al21 marzo, si terranno anche quelli Paralimpi-ci, giunti alla loro decima edizione. In quellache prenderà il via tra poco più di un mese,come detto, saranno quindici le discipline:biathlon, bob, combinata nordica, curling,freestyle, hockey, pattinaggio artistico, patti-naggio di velocità, salto con gli sci, sci alpi-no, sci di fondo, short track, skeleton, slittino,snowboard.

Casa ItaliaIl 4 dicembre presso il Salone d’Onore del Co-ni è stata presentata Casa Italia che, per la pri-ma volta nella storia delle Olimpiadi inverna-li, sarà composta da due sedi: una a Vancou-ver e una a Whistler, località che, come detto,ospiterà le gare sulla neve. La scelta è statadettata dall’esigenza di usufruire di una strut-tura di accoglienza vicina ai luoghi di gara,evitando spostamenti tra le diverse sedi olim-piche. Tra le due location, Casa Italia metteràa disposizione una superficie di 6.000 metriquadrati e 40 giorni di attività. A Vancouver,Casa Italia sarà ospitata presso la Roundhou-se, edificio costruito nel 1888 come parte in-tegrante di un complesso edilizio destinato astazione delle locomotive a vapore e, attual-mente, adibita a centro culturale e polifunzio-nale. Presso Casa Italia a Vancouver si con-centrerà la maggior parte delle attività di in-trattenimento rivolte al grande pubblico e al-le aziende partner. A Whistler, sarà allestitoun avamposto di Casa Italia, un punto di rife-rimento per tutti quelli che decideranno di se-guire le gare di sci alpino, sci di fondo, slitti-no, salto, biathlon, bob e combinata nordicache si terranno in zona.

o re azzurro

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Gli azzurri a Vancouver e il medagliere di Torino 2006Rispetto a Torino 2006, dove gli atleti italianiin gara furono 185, il numero di azzurri prota-gonisti diminuirà di circa 70 unità. In Canada,infatti, saranno tra i 115 e i 120, ma è lecito at-tendersi, come di consueto per lo sport italia-no, una manifestazione da ricordare. L’obietti-vo, infatti, è quello di migliorare i risultati ot-tenuti quattro anni fa. Nel capoluogo piemon-tese gli azzurri si sono piazzati al nono postodella classifica generale del medagliere in vir-tù dei cinque ori e sei bronzi conquistati. Il pri-mo posto è stato conquistato nello slittino (Ar-min Zoeggeler), nell’inseguimento a squadre,nel pattinaggio di velocità (Matteo Nesi, Stefa-no Donagrandi, Stefano Fabris, Ippolito San-fratello), nella staffetta 4x10 maschile dello scidi fondo (Fulvio Valbusa, Giorgio di Centa, Pie-tro Piller Cottrer, Cristian Zorzi), nei 1.500 mpattinaggio di velocità (Enrico Fabris) e nella50 km libera partenza in linea maschile dellosci di fondo (Giorgio di Centa).Le sei medaglie di bronzo invece: pattinaggio

di velocità categoria 5.000 m maschile (Enri-co Fabris), sci di fondo categoria 30 km inse-guimento maschile (Pietro Piller Cottrer), dop-pio slittino (Gerhard Plankensteiner e OswaldHaselrieder), staffetta 4 x 5 km femminile(Arianna Follis, Gabriella Paruzzi, AntonellaConfortola, Sabina Valbusa), bob femminile(Gerda Weissensteiner e Jennifer Isacco), 3.000metri staffetta short track (Marta Capurso, Ma-ra Zini, Arianna Fontana, Katia Zini).

Le edizioni precedenti Come detto, quella che sta per cominciare èla XXI edizione dei Giochi Olimpici inverna-li, la seconda in Canada dopo Calgary (1988).Esattamente come quelle estive, le Olimpiadi

invernali si tengono ogni quattro anni, alter-nandosi ogni due, dal 1994, con i Giochi na-ti nell’antica Grecia. Due le edizioni che nonci sono state (1940 e 1944) a causa delle Guer-re Mondiali. La prima edizione in assoluto deiGiochi Olimpici invernali è stata quella di Cha-monix del 1924. Prima di allora il pattinag-gio di figura e l’hockey su ghiaccio venneroa volte introdotti nei programmi dei Giochiestivi, ma non ottennero mai lo “status” di di-sciplina ufficiale. Nel 1921, durante il con-gresso del CIO venne deciso che la Francia,Paese organizzatore delle Olimpiadi (Parigi1924, ndr) avrebbe anche ospitato una distin-ta “Settimana internazionale degli sport in-vernali”, sotto il patrocinio del CIO. Più di 200atleti provenienti da 16 nazioni si affronta-rono in 16 specialità. Il primo furono i 500mdi pattinaggio di velocità, vinti dallo statuni-tense Charlie Jewtraw, che divenne quindi ilprimo campione olimpico invernale. Finlan-desi e norvegesi dominarono le gare, così co-me i canadesi nell’hockey. Questa settimanasi rivelò un grosso successo e nel 1925 il CIO

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La prima edizione in assolutodei Giochi Olimpici invernaliè stata quella di Chamonix del1924. Due le edizioni che nonci sono state (1940 e 1944) acausa delle Guerre Mondiali.

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decise di creare una manifestazione separata,i Giochi olimpici invernali, indipendenti daquelli estivi. Le gare del 1924 vennero così re-troattivamente designate come la prima Olim-piade invernale decidendo al contempo chetutti gli sport inseriti nel programma olimpi-co invernale avrebbero dovuto svolgersi esclu-sivamente sul ghiaccio o sulla neve.La seconda edizione, quella del 1928 a St. Mo-ritz, in Svizzera venne rovinata dalla tempe-ratura atmosferica molto alta che impedì losvolgimento o la conclusione di alcune gare. Nel 1932, per la prima volta nella storia, i Gio-chi Olimpici invernali si tennero in Nord Ame-rica, a Lake Placid. Il numero di atleti parteci-panti fu inferiore a quello del 1928, poiché ilviaggio era lungo e costoso per molti atleti ec’erano pochi soldi a disposizione dello sportnel bel mezzo della Grande depressione. Ven-ne introdotta la gara di bob e furono inserititre sport dimostrativi: corsa su slitta, il curlinge il pattinaggio di velocità femminile.Le città tedesche di Garmisch e Partenkirchenorganizzarono insieme l’edizione del 1936. Lo

sci alpino fece il suo debutto olimpico, ma imaestri di sci vennero esclusi dalla competi-zione, perché considerati professionisti. Que-sta decisione fece si che gli sciatori svizzeri eaustriaci boicottassero le Olimpiadi. Anche lastaffetta di fondo venne disputata per la pri-ma volta, mentre la pattuglia militare e l’eis-stock (o stock sport, tipica pratica sportiva ba-varese) furono dimostrativi.La cittadina svizzera di St. Moritz (1948), noncolpita dalla guerra perché la Svizzera rima-se neutrale, divenne il primo luogo ad orga-nizzare le Olimpiadi invernali per la secon-da volta. Vi presero parte ventotto nazioni,anche se Germania e Giappone non venne-ro invitate. Lo skeleton rientrò in program-

ma dopo 20 anni di assenza. L’oro in questadisciplina fu vinto dall’italiano Nino Bibbia,che conquistò la prima medaglia in assolu-to per l’Italia ai Giochi olimpici invernali.Questo sport scomparve nuovamente dopoSt. Moritz, ricomparendo nel 2002. Venneroaggiunte anche altre quattro gare di sci al-pino. Uno strano incidente avvenne nell’hoc-key su ghiaccio. A causa di una disputa, inSvizzera giunsero due squadre statunitensi:una riconosciuta dal Comitato OlimpicoAmericano (AOC), e una dall’American Hoc-key Association (AHA). Il CIO scelse di nonfar partecipare nessuna delle due, ma la Sviz-zera permise alla squadra dell’AHA di com-petere ugualmente, mentre quella dell’AOCsfilò nella cerimonia di apertura. Dopo cheil CIO minacciò di annullare l’intera compe-tizione, la squadra dell’AHA venne rimossadalla classifica e perse la sua quarta posizio-ne. Nel 1952, i Giochi invernali arrivaronoin Norvegia, considerato il luogo di nascitadello sci moderno. In segno di tributo, laFiamma Olimpica venne accesa nel caminet-

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Il numero di azzurri sarà tra i 115 e i 120, ma è lecito attendersi,come di consueto per lo sport italiano, una manifestazione da ricordare

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to della casa del pioniere dello sci SondreNordheim. Il programma venne ampliato conla prima gara femminile di sci di fondo, men-tre la combinata alpina venne sostituita conlo slalom gigante. Il bandy, sport popolarenei paesi nordici, venne disputato come sportdimostrativo. La Germania ritornò ai GiochiOlimpici dopo 16 anni, anche se rappresen-tata solo dagli atleti della parte ovest dellanazione. Dopo non aver potuto ospitare i Gio-chi nel 1944 a causa della guerra, Cortinad’Ampezzo ottenne quelli del 1956. Questifurono i primi Giochi invernali ad essere te-letrasmessi e il programma venne esteso conl’aggiunta di due gare di fondo. In Italia de-buttarono anche gli atleti dell’Unione Sovie-tica. La nazione mostrò subito il suo poten-ziale vincendo più medaglie delle altre po-nendo fine al dominio canadese nell’hockey. Il 1960 fu l’anno in cui per la seconda voltauna città nord americana ospitò i Giochi Olim-pici: Squaw Valley, in California. Tra le disci-pline non ci fu il bob, mentre ci fu per la pri-ma volta il biathlon così come le gare di pat-tinaggio di velocità per le donne.La città tirolese di Innsbruck ospitò l’edizio-ne del 1964. Nonostante fosse una tradizio-nale località per gli sport invernali, la scarsi-

tà di neve e ghiaccio costrinse l’esercito au-striaco a portarne una grande quantità suicampi di gara. Il bob ritornò ai Giochi olim-pici così come si disputarono anche le primegare olimpiche di slittino, anche se questosport ricevette una cattiva pubblicità quandoun atleta rimase ucciso durante un allenamen-to preolimpico.A Grenoble, nel 1968, la Germania per la pri-ma volta partecipò con due squadre distinte.Tra le discipline esordì la staffetta 4 x 10 kmdel biathlon e si ebbero per la prima volta con-trolli su doping e sesso degli atleti.Nel 1972 i Giochi Olimpici sbarcarono a Sap-poro, Giappone, dove ci furono molte pole-miche riguardo il presunto professionismo omeno di numerosi atleti. A causa di questoproblema, ad esempio, la squadra di hockeycanadese non partecipò in segno di protesta

nei confronti degli atleti dell’est Europa chesecondo alcuni erano a tutti gli effetti pro-fessionisti. In Giappone venne vinta anchel’ultima medaglia d’oro grazie agli sci di le-gno (Magne Myrmo nella 50 km di fondo);da quel momento in poi, infatti, tutte le na-zioni di vertice nello sci di fondo avrebberoschierato atleti che utilizzavano sci fabbri-cati principalmente in fibra di vetro e mate-riali sintetici. Nel 1976, dodici anni dopo aver ospitato iGiochi per la prima volta, Innsbruck si fececarico nuovamente dell’organizzazione, chia-mata a sostituire la statunitense Denver chefu costretta a rinunciare a causa dell’opposi-zione dei cittadini contrari all’evento. Tra lediscipline vennero introdotte la danza sughiaccio e i mille metri maschili nel pattinag-gio di velocità.Anno 1980: le Olimpiadi sbarcarono nuova-mente negli Stati Uniti, ancora Lake Placid.La Cina partecipò per la prima volta e Taiwanfu costretta dal CIO a gareggiare con il nomedi Taipei, ma gli atleti taiwanesi si rifiutaro-no divenendo così l’unica nazione a boicot-tare i Giochi. Per gli americani il momento to-pico fu il torneo di hockey. In una partita inseguito battezzata come “Miracolo sul ghiac-

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La ventesima ed ultimaedizione si è tenuta aTorino nel 2006, in Italiaper la seconda volta dopol’edizione di Cortinad’Ampezzo del 1956

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cio”, la squadra di casa (composta da dilettan-ti e giocatori universitari) sconfisse la favori-ta Unione Sovietica.Quattro anni dopo, nel 1984, venne scelta Sa-rajevo come nuova sede. Jure Franko vinse laprima medaglia nella storia per la Jugoslavia(argento nello slalom gigante) e venne intro-dotta la 20 km di sci di fondo femminile.1988: La città canadese di Calgary ospitò leprime Olimpiadi invernali con un programmaesteso a 16 giorni. Vennero aggiunte nuovegare nello sci alpino, nel salto con gli sci e nelpattinaggio di velocità, mentre il curling, loshort track e il freestyle, futuri sport olimpici,fecero la loro prima apparizione come sportdimostrativi.I Giochi del 1992 si svolsero ad Albertville,Francia. Le gare furono solo 18. Di queste, treriguardarono nuove discipline: lo short track,lo sci freestyle e il biathlon femminile. Cur-ling, sci di velocità e due delle gare di freesty-le furono solo dimostrative. Le Olimpiadi diAlbertville sono ricordate ancora oggi per lenovità riguardanti le squadre partecipanti, ri-flesso dei cambiamenti politici dell’epoca: laGermania gareggiò con una squadra unica perla prima volta dagli anni ‘60 e le ex-repubbli-che jugoslave di Croazia e Slovenia fecero la

loro prima apparizione. L’Unione Sovietica ga-reggiò ancora come un’unica squadra sotto ilnome di Squadra Unificata, ma gli Stati balti-ci parteciparono in maniera indipendente perla prima volta dalla seconda guerra mondiale.Nel 1986, il CIO decise di non disputare piùnello stesso anno i Giochi estivi e quelli inver-nali. I Giochi di Lillehammer del 1994 furonoi primi a non rispettare la vecchia cadenza qua-driennale. Il programma delle gare venne nuo-vamente ampliato, con due nuovi eventi nelfreestyle e nello short track. Dopo la divisio-ne della Cecoslovacchia nel 1993, RepubblicaCeca e Slovacchia fecero il loro debutto olim-pico assieme a diverse repubbliche dell’exUnione Sovietica.Nagano 1998: Per la prima volta gli atleti cheparteciparono a un’edizione delle Olimpiadiinvernali superarono le 2.000 unità. Vennerointrodotti due nuovi sport: snowboard e cur-ling, oltre al torneo femminile di hockey sughiaccio. Il torneo maschile di hockey venneaperto per la prima volta a tutti i giocatori,rendendo le squadre di Canada e Usa, zeppe diprofessionisti della NHL, le due favorite perl’oro. Ad ogni modo nessuna delle due otten-ne una medaglia, e il titolo andò alla squadradella Repubblica Ceca. Nel 2002 i Giochi Olim-

pici invernali tornarono negli Stati Uniti, a SaltLake City. Ancora una volta il programma ven-ne ampliato. Tornò lo skeleton, mentre nuovegare vennero aggiunte nel biathlon, nel bob,nello sci di fondo, nella combinata nordica enello short track. A 10 anni da Albertville Ste-fania Belmondo riconquistò una medaglia d’o-ro nella prima gara del fondo (e dell’Olimpia-de), poi conquisterà un bronzo.La ventesima ed ultima edizione si è tenutaa Torino nel 2006, in Italia per la secondavolta dopo l’edizione di Cortina d’Ampezzodel 1956. L’evento olimpico aumentò ulte-riormente di dimensione rispetto all’edizio-ne precedente: 85 comitati olimpici naziona-li, oltre 2500 atleti, 84 eventi in 15 discipli-ne sportive diverse. Per la prima volta l’Al-bania, l’Algeria e la Costa Rica parteciparo-no ai Giochi olimpici invernali. Vennero aggiunte due gare con partenza inlinea nel biathlon, l’inseguimento a squadremaschile e femminile nel pattinaggio di ve-locità e le due prove di snowboardcross nel-lo snowboard. Tra gli italiani, in evidenzaEnrico Fabris che conquistò due ori e unbronzo nel pattinaggio di velocità, le primemedaglie olimpiche italiane nella storia diquesto sport.

Impianti e località di gara

Le gare degli sport su ghiaccio si svolgeranno negli impianti che si trovanoa Vancouver, mentre quelle su neve siterranno in località nei pressi della terzacittà più importante del Canada. Èdall’edizione dei Giochi Olimpici di SaltLake City del 2002 che le gare si svolgonoin più sedi.

VancouverCanada Hockey Place: impianto da 19.300spettatori che ospiterà le partite di hockey.Vancouver Olympic Centre: 5.600spettatori (curling).Pacific Coliseum: 14.500 spettatori(pattinaggio artistico e short track).Whistler località a 125 km a nord diVancouverWhistler Sliding Centre: 12mila spettatori(bob, slittino, skeleton).Whistler Creekside: 7.700 spettatori (scialpino).Whistler Olympic Park: 12mila spettatori(biathlon, combinata nordica, salto con glisci, sci di fondo).

Richmond Richmond Olympic Oval: 7600 spettatori(pattinaggio di velocità).

West Vancouver Cypress Mountain: da 8mila a 12milaspettatori (freestyle e snowboard).

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ispetto, lealtà, fair-play per un nuovomodo di fare e viverelo sport.

Da quando il professionismo èentrato a far parte in maniera as-sidua del mondo dello sport conil suo carico legato all’obbligo deirisultati, la pratica sportiva ha su-bito profonde modifiche, che nehanno snaturato la sua identitàoriginale. Una delle conseguenzepiù evidenti è stata la perdita del-la valenza dell’aspetto amatoriale,ossia quel caratteristico tratto ag-gregativo ed associativo dello sportdilettantistico che ha permesso al-le diverse discipline di crescere intermini di praticanti ed affiliati, co-involgendo uomini e donne per lasola passione di stare insieme fa-cendo attività sportiva. Recupera-re questa prerogativa è dunque di-ventato uno dei nuovi obiettivi chel’associazionismo dello sport, or-mai da alcuni anni, cerca di rag-giungere in sinergia con altre real-tà, a partire dagli Enti pubblici. Èuna sfida che passa, ad esempio,attraverso la promozione di quel-le discipline dove ancora è forte ladimensione amatoriale e sono par-ticolarmente sentiti i valori legatial rispetto dell’avversario. Ma co-me si traduce, in concreto, questacollaborazione tra mondo sporti-vo e mondo politico? Ne parlia-mo con un consigliere regionale

del Lazio che proprio a questo te-ma ha dedicato energie e risorsedurante tutta la legislatura che staper concludersi: Alessio D’Amato.

Consigliere D’Amato, come vedenel complesso lo sport nella no-stra regione? “Lo sport è senza dubbio un setto-re di primissimo piano nel Lazio,che coinvolge quotidianamente ead ogni livello uomini e donne neicircoli e negli impianti di tutte lenostre province. Premesso ciò, lacaratteristica a mio giudizio più im-portante del mondo sportivo lazia-le è la sua complessità, ossia la con-temporanea presenza di tante e dif-ferenti discipline che incentivano,ciascuna nel proprio ambito, la so-cializzazione attraverso l’attivitàfisica. In parole povere: lo sport nelLazio non è solo il calcio.”

Eppure, numericamente parlan-do, il calcio è trainante nel Laziocosì come nelle altre regioni. “Il calcio, con in testa le squadrebig Roma e Lazio, catalizzano l’at-tenzione della maggioranza deglisportivi, praticanti e non, con unamiriade di piccole e medie realtàsocietarie che rivestono un ruoloimportante e significativo in mol-ti quartieri della Capitale così co-me in numerosi centri provincia-li. Tuttavia, l’esasperazione chepurtroppo ruota attorno al mondo

del pallone, con i suoi idoli propo-sti costantemente che dalle tv o daaltri mass media, sono quanto dipiù lontano da un modello di spor-tivo legato al naturale, e direi ov-vio, rispetto dell’avversario in cam-po. E guardando cosa succede ne-gli stadi del calcio in occasione dialcuni match, fuori e dentro gli sta-di, si può facilmente comprendereil livello distorto di percezione diuno sport da parte del pubblico.”

In che modo si può allora inter-venire per modificare comporta-menti violenti nello sport? “La violenza non ha nulla a chevedere con lo sport, questo deveessere il dato chiaro da cui partireper qualunque intervento o inizia-tiva che veda la politica scendereaffianco al mondo sportivo. Ciò si-gnifica, in concreto, incentivare esostenere tutte quelle discipline cheportano un messaggio di forte re-sponsabilità nel confronto agoni-stico, che significa certamente cer-care di vincere ma con la consa-pevolezza che l’avversario non èun nemico. E se il rispetto delle re-gole è parte integrante di qualun-que disciplina sportiva lo è in par-ticolar modo nel rugby, sport cheho potuto seguire da tifoso duran-te l’ormai noto Torneo delle SeiNazioni e supportare localmentecollaborando con due importantirealtà romane: l’Unione Rugby Ca-

pitolina e l’Arvalia Villa Pamhpi-li. Con queste società abbiamo por-tato avanti diverse iniziative, tut-te caratterizzate da un denomina-tore comune: avvicinare i giovanialla palla ovale migliorando l’im-piantistica e la ricettività dei ri-spettivi circoli.”

Perché proprio il rugby? “Anzitutto perché il rugby è unosport dove la dimensione amato-riale ed associativa è ancora vivae forte, ed è una disciplina in co-stante crescita come numero di tes-serati e club in tutto il Lazio. Poi,sotto il profilo etico-sportivo, per-ché uno sport che esalta le presta-zioni degli atleti e la loro prepara-zione in un rigoroso contesto di ri-spetto delle regole del gioco e del-l’avversario, nonostante il contat-to fisico sia predominante. Nelrugby, infatti, si va in meta e si su-perano gli ostacoli in un solo mo-do: battendo l’avversario esclusi-vamente con i propri mezzi e sen-za barare. Chi cerca di fare il fur-bo o, peggio ancora, compie scor-rettezze finisce subito fuori dalcampo, con tutta la riprovazionedei tifosi: lo vediamo a tutti i li-velli di gioco del rugby, dal Sei Na-zioni in giù. Uno sport così puòdunque insegnare molto e forniremodelli positivi ai nostri giovani:nel gioco, così come nella vita,conta l’etica della responsabilità.”

Etica nello sport:indispensabile anche fuori dal campo Intervista al consigliere regionale del Lazio Alessio D’Amato, tifoso di rugby ed appassionato del Torneo delle Sei Nazioni di Enrico Morucci

Intervista

R

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i è svolta presso la Sala Confe-renze dello Stadio Olimpico diRoma la Giornata della CulturaSportiva. Scopo dell'incontro, la

promozione dell'Etica e dei valori positiviche risiedono nello sport, attraverso le ini-ziative SegnalEtica e Eticamp promosse dalMovimento per l'Etica e la Cultura nelloSport (MECS).All'evento hanno partecipato il presidenteonorario del MECS Pier Luigi Celli, il presi-dente del MECS Gianni Rivera, il presiden-te del Comitato Italiano Paralimpico LucaPancalli, l'assessore Cultura, Sport e Spetta-

colo della Regione Lazio Giulia Rodano, ilpresidente dell'Istituto Credito Sportivo An-drea Cardinaletti, il coordinatore RegionaleEd. Fisica Uff. Scolastico del Lazio Antoni-no Mancuso, il presidente del Comitato Pro-motore per l'Etica e la Cultura nello SportTommaso Mandato e il coordinatore delMECS Paolo Del Bene. Erano presenti anchemolti protagonisti dello sport, come l'ex por-tiere della SS Lazio campione d'Italia nel2000 Luca Marchegiani, il campione euro-peo di tiro a volo Massimo Fabrizi e l'exnuotatore Marcello Guarducci. Moderatoredel dibattito, il giornalista del Corriere del-

lo Sport Stadio Mario Arceri. Di fronte al ta-volo del dibattito, oltre 500 ragazzi in rap-presentanza di 25 scuole medie accorse datutto il Lazio. SegnalEtica è il concorso aperto a tutti glistudenti delle scuole medie aderenti all'ini-ziativa delle regioni Lazio, Campania, Abruz-zo e Marche e basato sulla realizzazione diun elaborato che abbia come tema l'Eticanello Sport. Fino al 10 febbraio 2010 i ra-gazzi potranno inviare i propri componi-menti al sito www.eticanellosport.com se-zione concorso SegnalEtica. La commissio-ne del MECS visionerà i lavori e sceglierà

Il Movimento per l'Etica e la Cultura nello Sport

lancia i progettiSegnalEtica e Eticamp

per insegnare ai giovanii valori positivi che

risiedono nelle pratiche sportive.

Che entusiasmoper il M.E.C.S!

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Etica nello Sport

di Matteo Cirelli

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un elaborato per Regione. La seconda iniziativa riguarda gli EtiCamp,campi sportivi che saranno allestiti nel pros-simo luglio, attraverso i quali il Movimen-to per l'Etica e la Cultura nello Sport vuolerendere un servizio socio-pedagogico-spor-tivo ai tanti ragazzi desiderosi di socializ-zare e fare sport, prediligendo la crescitaumana dell'individuo e nel contempo susci-tando l'interesse per le attività proposte. Ne-gli Eticamp, insieme ai tanti campioni del-lo sport provenienti dalle sezioni sportive diEsercito (Valerio Cleri, oro negli ultimi Cam-pionati del Mondo di Nuoto di Roma), Fiam-me Gialle (Andrea Barberi, primatista italia-no dei 400 metri), Fiamme Oro (FrancescoD'Aniello, argento a Pechino nel double trap)e Carabinieri (Giampiero Pastore, bronzo aPechino nella specialità della sciabola), i ra-gazzi potranno non solo fare sport, ma an-che capire come si diventa dei campioni difair play.Nel saluto di benvenuto, il presidente ono-rario del MECS Pier Luigi Celli ha voluto sot-tolineare “l'importanza fondamentale nel se-guire eticamente le regole, presenti nella vi-ta così nello sport. Grazie all'etica si man-

tiene vivo il rispetto verso se stessi, verso ipropri compagni e verso gli avversari, e sicrea una cultura che rifugge da pratiche il-legali e deplorevoli. Nello sport non si vin-ce mai da soli, dal gruppo nasce la forza delsingolo”.La palla è poi passata al presidente del MECSGianni Rivera: “Crediamo molto in questemanifestazioni. Dobbiamo seminare il ter-reno per un futuro migliore. Accettare le di-versità, convivere con i propri compagni, ri-spettare gli avversari, nel mondo come nel-lo sport. Questa è la strada che vogliamo in-traprendere”.Gli insegnamenti derivati dallo sport sonostati al centro dell'intervento di Luca Pan-calli, presidente Cip. “Sono convinto che at-traverso lo sport si possa crescere. Impara-re dai compagni, dalle sconfitte prima chedalle vittorie, porta all'annullamento delledifferenze. Campioni come Pistorius e Za-nardi ne sono esempi, nelle loro storie sta laforza dello sport”.Parole appassionate anche quelle di GiuliaRodano, che ha ricordato come lo sport siaun importante fattore di formazione e infor-mazione: “Dobbiamo batterci per il prima-

to della logica dei valori – ha dichiarato l'As-sessore della Regione Lazio – e il MECS stacostruendo opportunità per promuovere ilfair play. Lo sport è fondamentale nella vi-ta di una persona perché ci spinge a vince-re ma ci insegna a perdere”.“Stiamo riportando l'uomo all'interno delleattività – ha invece detto il presidente del-l'Istituto Credito Sportivo Andrea Cardina-letti – e dobbiamo puntare sulla crescita edu-cativa dei giovani, in tutti gli ambiti”.Prima della conclusione dell'incontro, ilMECS ha assegnato il titolo di Cavaliere del-l'Etica e Cultura nello Sport ai docenti diEducazione Fisica, volendo così onorare que-sta figura che interpreta al meglio ciò chevuol dire coniugare i valori dello sport nel-la vita scolastica quotidiana dei ragazzi.La giornata si è conclusa con un tour all'in-terno delle strutture dello Stadio Olimpico.Accompagnati dai loro professori e dal per-sonale del Coni, gli studenti hanno potutovisitare gli spogliatoi della AS Roma e del-la SS Lazio, la palestra e naturalmente ilcampo da gioco, prima di riunirsi sugli spal-ti della Tribuna Monte Mario per la conclu-sive foto di gruppo.

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II Tappa - NapoliIl Movimento per l'Etica ela Cultura nello Sport ha incontrato i ragazzicampani per promuoverei valori positivi delleattività sportive

Oltre 300 ragazzi entusiasti in rappresentan-za di 60 scuole della regione Campania han-no partecipato a “La giornata della Culturasportiva” promossa dal Movimento per l'Eti-ca e la Cultura nello Sport (MECS) e dal suopresidente Gianni Rivera. Nella splendida cor-nice del complesso “Villa Doria d'Angri” del-l'Università Parthenope di Napoli, il MECS hapresentato agli alunni campani, accompagna-ti dai loro professori d'educazione fisica, leiniziative SegnalEtica e Eticamp, volte a pro-muovere l'Etica e i valori positivi che risie-dono nello sport.Alla manifestazione, patrocinata dal Coni, so-no intervenuti Gianni Rivera, Presidente delMECS, Corrado Gabriele, Assessore all'Istruzio-ne ed alla Formazione della Regione Campa-nia, Serena Albano, Presidente CommissioneCultura d Affari Sociali Provincia di Napoli, Al-fredo Ponticelli, Assessore allo Sport Comunedi Napoli, Gennaro Mantile, Coordinatore Re-gionale Educ. Fisica Ufficio Scolastico Campa-

nia. Ha moderato l'incontro Tommaso Manda-to, Presidente del Com.to Promotore per l'Eticae la Cultura nello Sport.SegnalEtica è il concorso aperto a tutti gli stu-denti delle scuole medie aderenti all'iniziativadelle regioni Lazio, Campania, Abruzzo e Mar-che e basato sulla realizzazione di un elabora-to che abbia come tema l'Etica nello Sport. Fi-no al 10 febbraio 2010 i ragazzi potranno in-viare i propri componimenti al sito www.etica-

nellosport.com sezione concorso SegnalEtica. La seconda iniziativa riguarda gli EtiCamp,campi sportivi che saranno allestiti nel prossi-mo luglio, attraverso i quali il Movimento perl'Etica e la Cultura nello Sport vuole rendereun servizio socio-pedagogico-sportivo ai tan-ti ragazzi desiderosi di socializzare e fare sport,prediligendo la crescita umana dell'individuoe nel contempo suscitando l'interesse per le at-tività proposte. Negli Eticamp, insieme ai tan-ti campioni dello sport provenienti dalle sezio-ni sportive di Esercito (Valerio Cleri, oro negliultimi Campionati del Mondo di Nuoto di Ro-ma), Fiamme Gialle (Andrea Barberi, primati-sta italiano dei 400 metri), Fiamme Oro (Fran-cesco D'Aniello, argento a Pechino nel doubletrap) e Carabinieri (Giampiero Pastore, bronzoa Pechino nella specialità della sciabola), i ra-gazzi potranno non solo fare sport, ma anchecapire come si diventa dei campioni di fair play.Durante l'incontro, il Movimento per l'Etica

e la Cultura nello Sport ha nominato quali"Ambasciatori del MECS", alcuni atleti che,durante la loro carriera, si sono distinti nonsolo per le doti sportive, ma anche per i com-portamenti assunti dentro e fuori dal campo.Hanno ricevuto il riconoscimento: Gigi Caf-farelli (ex calciatore ed attuale dirigente SSCNapoli), Pino Maddaloni (campione olimpio-nico judo), Andrea Scotti Galletta (capitanoCN Posillipo pallanuoto) e Gianluca Attana-sio (campione italiano CIP nuoto).In seguito, il MECS ha nominato “Cavalieri del-

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Etica nello Sport

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l'Etica Sportiva” i Professori di Educazione Fi-sica delle scuole che hanno aderito al progetto,e che quindi fungeranno da precursori per il mes-saggio che il MECS intende diffondere all'inter-no delle scuole.Salutando i ragazzi presenti nella sala, il presi-dente del MECS Gianni Rivera ha ricordato:“Quello in cui viviamo è un presente che ha tan-te possibilità ma non ha ancora trovato la stra-da giusta. Finora ha vinto Mammona, i beni ma-teriali, l'opulenza. Noi invece crediamo forte-mente nei valori positivi della società, e nellosport, che di quei valori deve essere portatore”.A seguire ha preso la parola Corrado Gabrie-le. “Dobbiamo concentrarci sulla sicurezza nel-le scuole – ha detto l'Assessore all'Istruzioneed alla Formazione della Regione Campania –ci stiamo impegnando per stanziare fondi perla ristrutturazione dei locali scolastici e perl'acquisto di materiale sportivo. Credo nello losport come veicolo di interazione sociale e cre-scita dei ragazzi”. Serena Albano ha invece voluto interagire di-rettamente con i ragazzi, spronandoli a fare del-le domande ai relatori. I quesiti, raccolti in unfoglio, sono stati in seguito consegnati a Gian-ni Rivera, che si è impegnato a rispondere al piùpresto, sul sito www.eticanellosport.com, alle cu-riosità degli alunni.Gennaro Mantile si è invece rivolto ai profes-sori d'educazione fisica presenti in aula: “Sie-te una risorsa fondamentale per la crescita deiragazzi. Molto spesso si dice ai ragazzi che de-

vono imparare la cultura della sconfitta. Giu-sto, ma io vi esorto a insegnare anche a vin-cere, perché nelle scuole d'Italia risiedono icampioni del futuro”.

III Tappa - AnconaAd Ancona il Movimentoper l'Etica e la Culturanello Sport ad Ancona ha incontrato i ragazzi delle scuole marchigianeper promuovere l'Etica e i valori positivi che risiedono nelle attività sportive

Ancona (Marche) 2 dicembre 2009 - Più di300 ragazzi in rappresentanza di 20 scuoledella regione Marche, accompagnati dai lo-ro professori d'Educazione Fisica, hanno par-tecipato a“La giornata della Cultura sporti-va” promossa dal Movimento per l'Etica e laCultura nello Sport (MECS) e dal suo presi-dente Gianni Rivera. Un clima appassionatoe coinvolto ha circondato l'incontro-dibatti-to, tenutosi nella nuova Sala Conferenze Ter-zo Censi dell'impianto PalaRossini di Anco-na. La manifestazione, giunta alla sua terza

tappa dopo quelle di Roma (23 novembrescorso presso la Sala Conferenze dello Sta-dio Olimpico) e di Napoli (il 25 novembrepresso il complesso Villa Doria d'Angri del-l'Università Parthenope), ha rappresentatol'occasione per il MECS di promuovere l'Eti-ca e i valori positivi che risiedono nello sport,attraverso le due iniziative SegnalEtica e Eti-camp. Ad Ancona il messaggio del Movimen-to è stato ancora più forte, data la presenzasul territorio della Fondazione Gabriele Car-dinaletti, promotrice del Codice atletico. Alla manifestazione, patrocinata dal Coni, sonointervenuti Gianni Rivera, Presidente del MECS,Mauro Zallocco, Segretario CONI Regione Mar-che, Lidio Rocchi, Assessore Sport Regione Mar-che, Michelangela Ionna, Coordinatore regiona-le Ed.Fisica Uff. Scol. Regionale Marche, Fran-co Brasili, Vice Sindaco di Ancona e Assessoreallo sport del Comune di Ancona, Paolo Del Be-ne e Tommaso Mandato, Coordinatori Movimen-to Etica e Cultura nello Sport e Tarcisio Pacetti,Presidente del Panathlon Club Ancona. Ha mo-derato l'incontro Luigi Capasso, CoordinatoreMovimento Etica e Cultura nello Sport.SegnalEtica: il concorso aperto a tutti gli stu-denti delle scuole medie aderenti all'iniziativadelle regioni Lazio, Campania, Abruzzo e Mar-che e basato sulla realizzazione di un elabora-to che abbia come tema l'Etica nello Sport. Fi-no al 10 febbraio 2010 i ragazzi potranno in-viare i propri componimenti al sito www.etica-nellosport.com sezione concorso SegnalEtica.

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EtiCamp: campi sportivi che saranno allestitinel prossimo luglio, attraverso i quali il Mo-vimento per l'Etica e la Cultura nello Sportvuole rendere un servizio socio-pedagogico-sportivo ai tanti ragazzi desiderosi di socializ-zare e fare sport, prediligendo la crescita uma-na dell'individuo e nel contempo suscitandol'interesse per le attività proposte. Negli Eti-camp, insieme ai tanti campioni dello sportprovenienti dalle sezioni sportive di Esercito(Valerio Cleri, oro negli ultimi Campionati delMondo di Nuoto di Roma), Fiamme Gialle (An-drea Barberi, primatista italiano dei 400 me-tri), Fiamme Oro (Francesco D'Aniello, argen-to a Pechino nel double trap) e Carabinieri(Giampiero Pastore, bronzo a Pechino nellaspecialità della sciabola), i ragazzi potrannonon solo fare sport, ma anche capire come sidiventa dei campioni di fair play.Durante il dibattito, il Presidente del MECSGianni Rivera ha nominato “Cavalieri dell'E-tica Sportiva” i Professori di Educazione Fisi-ca delle scuole che hanno aderito al progetto,e che quindi fungeranno da precursori per ilmessaggio che il MECS intende diffondere al-l'interno delle scuole.Dopo il saluto di benvenuto del presidenteGianni Rivera, a cui i ragazzi in sala hanno ri-volto al termine dell'incontro diverse e curio-se domande sul suo passato da calciatore, ilprimo a parlare alla platea è stato Mauro Zal-

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Il Presidente del MECS Gianni Rivera, nominaAmbasciatore dell’etica Massimo Fabrizi

Etica nello Sport

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locco: “Siamo molto contenti di potervi ospi-tare nella nuova Sala Conferenze Terzo Censi,inaugurata il 23 settembre scorso. Il Coni hafra gli obiettivi proprio questo, dotare la po-polazione di impianti e strutture adatte alleesigenze della popolazione”.Ha preso poi parola Lidio Rocchi: “La regioneMarche è sempre intervenuta, e sempre inter-verrà in occasioni come quella promossa og-gi dal Movimento per l'Etica e la Cultura nel-

lo Sport. Le attività scolastiche devono essereal centro della nostre politiche di sviluppo, elo sport in particolar modo è veicolo di inte-grazione e di valori positivi”.Michelangela Ionna si è rivolta ai ragazzi, ri-cordando che: “In tutti noi albergano i valoripositivi. Ma l'etica va coltivata, formata. Solocosì potrete diventare dei cittadini completi. Ilrispetto verso tutti è alla base del vivere civi-le. Noi oggi siamo qui, anche per farvi capire

quanto l'istituzione scolastica è attenta allavostra crescita”.Durante il dibattito c'è stato anche il tempo perpromuovere Il Cartellino Verde, l'iniziativa na-ta proprio ad Ancona e che ha come scopo quel-lo di evidenziare gli atteggiamenti e i compor-tamenti positivi che ricorrono nelle attività spor-tive: “Evidenziare e premiare un atteggiamen-to positivo – ha detto Tarcisio Pacetti – ci con-durrà verso una cultura diversa, migliore”.

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Intervista

l cellulare suona in continuazioneed il tono delle telefonate è sem-pre lo stesso… “Massimo, che tiserve un buon terzino sinistro…”.

Massimo Piscedda, romano e biancoceleste doc,classe ’62, ex giocatore di Lazio, Avellino, Asco-li e Siena ed attuale selezionatore della nazio-nale under 18 e 19 che ha superato brillante-mente il primo turno di qualificazione dell’Eu-ropeo di Categoria, fondamentale tappa di av-vicinamento al Mondiale Under 20 che si dis-

puterà in Colombia nel 2011. Mister Pisceddaha un ruolo fondamentale per le sorti del cal-cio italiano avendo la grande responsabilità diallenare una nazionale che rappresenta per ilprossimo futuro l’esatto crocevia per un cal-ciatore modello quando si riesce a capire secon il pallone dovrà passare il resto della vitao sia meglio che rimetta i piedi per terra e tor-ni, nel migliore dei casi a studiare, nei peggio-ri a lavorare. “I ragazzi che alleno - esordiscePiscedda – sono in un momento molto parti-

colare agonistico soprattutto per il calcio ita-liano. All’estero, penso all’Inghilterra e al “mio”Federico Macheda, se hai le qualità anche a se-dici anni non si pongono grandi problemi egià ti buttano nella mischia facendoti esordi-re in Premiere League, non si creano molti pro-blemi quando dimostri di avere i numeri, scom-mettono subito su di te ed investono nel cal-ciatore. Da noi, in Italia, prima che accedi al-la prima squadra devi fare talmente tanta ga-vetta e sporcarti di tanto fango nelle catego-

Idi Andrea Tranquilli

Intervista a Massimo Piscedda, selezionatore della Nazionale Italiana under 19

Vado al Massimo!

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rie inferiori che il rischio di bruciarti è concre-to. Lavorando molto con l’estero ti rendi con-to che nel nostro Paese è assente la cultura delVivaio, manca la fiducia nella potenzialità deisettori giovanili, non capendo che se gestiti be-ne possono essere una fucina di Campioni deldomani. Anche a livello economico i nostripresidenti non si rendono conto che spenden-do un decimo di quello che sborsano per glistranieri potrebbero allestire un fior di proget-to che costituirebbe le fondamenta del doma-ni” Si capisce che quando si ama tanto questosport è duro confrontarsi quotidianamente conuna disciplina che puzza sempre di più di bu-siness e profuma poco di sport “È la battagliadi una vita lavorativa. Sono anni che cerco difar capire ai dirigenti che mandano avanti ilcirco del pallone che se non si punta sui ra-gazzi non abbiamo futuro. Su un centinaio dinostri ragazzi che vanno all’estero a migliaiaentrano nel nostro paese. Spendiamo un pa-trimonio nella costruzione di una rete di os-servatori che vada in giro per il mondo a sco-vare campioni in erba, ma non sarebbe più eco-nomico ed etico investire tutti quei soldi inviaggi ed altro per costruire le fondamenta di

una scula calcio. Allenando i ragazzi non po-tete immaginare quanti campioni nascono inItalia che per colpa della concorrenza si per-dono.” Quando si pensa ai baby azzurri, po-tenziali campioni, viene alla mente Santon eBallottelli: il primo non gioca mai ed il secon-do fa un po’ troppe bizze: “ Il caso Santon è lasintesi perfetta del mio discorso – continua Pi-scedda – un buon giocatore che potrebbe di-ventare nel tempo un ottimo calciatore che nontrova spazio chiuso dalla concorrenza di tan-ti stranieri. Ballottelli è un bravissimo ragaz-zo ma che rischia di diventare la prima vitti-ma di un personaggio che si è creato e gli han-no vestito addosso, peccato perché ai Mondia-li lo avrei visto bene, ma penso che ancora nonsia maturo. Mentre confido molto in una con-vocazione di Bonucci e Ranocchia, vedrete cheLippi non li lascerà a casa…”. E dei ragazzi chealleni chi ci segnali: “Ora dovrei fare il solitodiscorso che sono tutti bravi, tutti campioni etutti allo stesso livello: e, credetemi, è propriocosì. Ma se proprio devo fare dei nomi …il bom-ber Destro, il centrocampista del Chelsea Salaed il compagno Fabio Borini. Poi c’è D’Ales-sandro…” Abbiamo capito, tutti.

Massimo Piscedda in compagnia di Sir Alex Ferguson, allenatore del Manchester United

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di Andrea Cimbrico

ultimo successo, 28giugno 2008, risalivaal successo esterno diCordoba contro l’Ar-

gentina e pazienza se quella cheha portato a casa il risultato nonè stata la più bella Italia del no-vembre appena passato. Nel mez-zo, ci sono tanti altri numeri. Gliottantamila di San Siro per la par-tita contro la Nuova Zelanda, adesempio. I centoventisettemila chehanno seguito la Nazionale in un

percorso iniziato a Milano per ilmatch-evento con gli All Blacks,proseguito a Udine per la sfida aiCampioni del Mondo del Sudafri-ca rientrati nello spogliatoio a me-tà gara in debito d’ossigeno con-tro un’Italia che non voleva usci-re dalla partita, terminato ad Asco-li con Samoa in quella partita chené Mallett né i suoi volevano o po-tevano perdere. Quante Naziona-li, oggi, sono in grado di garanti-re questi numeri, di muovere la

stessa passione? E chi non ha tro-vato un biglietto (impossibile a Mi-lano e Udine, difficile ad Ascoli),o in tempi difficili ha anteposto ilbilancio familiare a un pomerig-gio allo stadio ha trovato posto da-vanti alla televisione, dove La7 eSky Sport Italia, in simulcast, han-no garantito una copertura televi-siva ampia e di alto livello. An-cora numeri: oltre due milioni ditelespettatori complessivi per lapartita di Milano (15% di share cir-

ca), un milione abbondante per iCariparma Test Match contro Su-dafrica e Samoa: numeri superio-ri o analoghi a quelli delle ultimeedizioni dell’RBS 6 Nazioni, pia-cevole testimonianza di quanto ilrugby abbia saputo consolidare erafforzare la propria posizione neicuori della gente. Ventitre sono,invece, i giocatori che il CT azzur-ro Nick Mallett ha mandato incampo nel corso delle tre partite dinovembre. Qualche assenza per in-

L’

Qualche numero...

Rugby

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Il primo, più importante di tutti: 24. Come i punti segnati dall’Italia a Samoa nel terzo e ultimo deiCariparma Test Match di novembre, per un 24-6 finale che, al Del Duca di Ascoli, ha riportato gliAzzurri di Nick Mallett alla vittoria dopo diciotto mesi esatti di assenza.

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fortunio (Bortolami, Canavosio, Ma-si, Festuccia, Dellapè, Staibano,Marcato), qualche giovane che haconfermato quanto di buono fattovedere in estate al tour (Tebaldi,Sgarbi, Favaro), e un gruppo che,nel suo insieme, ha dimostrato dipossedere l’attitudine e le qualitàper essere protagonista lungo il per-corso che si snoda sino ai Mondia-li neozelandesi del 2011.Aggiungete le due vittorie che l’I-talia “A” di Gianluca Guidi ha ot-tenuto contro Romania e Georgianello stesso mese di novembre eavrete il quadro, chiaro, di un pro-getto per l’alto livello che abbrac-cia una cinquantina di giocatoriche hanno dimostrato di saper ge-stire una serie di grandi appunta-menti: in questo sta il grande suc-cesso del novembre azzurro.Sei, infine, i mesi che, giorno più,giorno meno, dovrà passare Sergio

Parisse lontano dal campo da gioco. Un allenamento come tanti, l’ulti-mo prima della partita con Samoa. Un cambio di direzione come mi-gliaia in carriera, solo che questavolta il piede destro rimane una fra-zione di troppo nel terreno, il gi-nocchio ha un sussulto e Sergio ri-mane per terra. Crociato anterioredestro, operazione pochi giorni do-po, addio Sei Nazioni e la vittoriacon Samoa conquistata guardandola partita dalla panchina, senza ri-nunciare al dialogo coi compagni,a un consiglio, a un rimprovero. Dipositivo rimane la prova di matu-rità che una squadra orfana del suoleader ha saputo offrire in una ga-ra non semplice, una partita doveera vietato sbagliare. Con gli Az-zurri, arrivederci a febbraio, a Cro-ke Park, per la partita con l’Irlandache inaugura il Sei Nazioni 2010.Per Parisse, arrivederci a giugno.

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Surf

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Diariodi bordo...

di Alessandro Morucci

utto inizia come stabilito con laprima heat del girone Trias OpenProtest alle 8:30, il mare fino aun’ora prima era quasi del tutto

piatto ma come per magia arrivano i primi seta delineare l’orizzonte. Dunque subito lotta ac-cesa per la conquista delle Wild Card in palioai due finalisti del girone trias, unica via perentrare nel main event e poter affrontare i piùforti surfers della penisola. Nomi conosciuticome Leira, Maffei, Thilo Sili e altri si gioca-no il tutto per tutto a suon di manovre più omeno efficaci ma comunque sempre di buonlivello. Una volta giunti alle semifinali con ipiù titolati e rispettando i vari pronostici si la-scia il campo libero alle girls! Prende il via la gara anche per le ragazze chespregiudicate si lanciano tra le schiume sotto ri-va nella speranza di arrivare sulla line up. È co-

sì sarà per 4 di loro mentre la Balistreri dovràritirarsi a causa di una serie di onde troppo po-tenti per la giovane laziale. Prontamente soc-corsa dai medici presenti con un rapido control-lo nell’autoambulanza presente per tutta la ma-nifestazione. La sicurezza in mare è sempre sta-ta garantita dall’unità cinofila CUCS di S.Mari-nella partner fisso di questi eventi.Le altre ragazze spariscono dietro i frangentiper poi riapparire in piedi sulla tavola e saràla superiorità tattica della Vitale che la faràvincere sull’ottima prestazione della Mauri,della toscana Delle Luche e della Bonomelli(sorella di Angelo).Si riprende con la finale del girone trials doveil giovanissimo Leo Fioravanti si conferma ilfavorito piazzandosi al primo posto e vincen-do così la WC. Anche Morelli arrivando secon-do si aggiudica la seconda WC e i due lasciano

a bocca asciutta Thilo Sili e Pacitto rispettiva-mente terzo e al quarto posto. Dopo una piccola sosta, iniziano le prime heatdel main event che vedono alcuni tra i più for-ti surfer della penisola e naturalmente i preten-denti al titolo Angelo Bonomelli e Roberto D’A-mico. Le onde sembrano ingrossare ulteriormen-te, mentre a terra, il vento e la pioggia decido-no di colpire il campo gara fortunatamente perpochi minuti. La gara inizia a delinearsi, chi èpiù in forma riesce a sfruttare le migliori pare-ti fino nell’inside per poi tornare velocementesul picco. Simi, Vanno, Dionisi, Esposito, Bar-celloni, Leporatti, Beydi, Fabiani e Bianchi esco-no a testa alta già solo per il fatto di aver af-frontato un mare di queste dimensioni e catti-veria. Proprio per questo motivo arriva il ritiroda parte di Leo Fioravanti, vincitore della fina-le trias, che giustamente rinuncia alla Wild Card

T

Il Protest Banzai Pro 2009 è stato un surf contestdavvero impegnativo per gli oltre 40 atleti

in gara, regalando spettacolo puro al pubblicopresente che nonostante le condizioni a trattiavverse non demordeva nell’incitare i surfersimpegnati in una difficile ma bellissima gara.

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e decide saggiamente di non entrare in mare inquelle condizioni proibitive. Alla sua età e conil suo fisico sarebbero state onde di 5 metri e lacorrente lo avrebbe penalizzato troppo, quindiil piccolo campione che conosce i propri limitirimanda l’appuntamento con le grandi onde.Tra i veterani, invece, nessuno ha intenzione dimollare ma le condizioni mettono a dura pro-va il fisico e il giusto posizionamento nella li-ne up diventa fondamentale per non essere tra-volti da muri enormi di schiuma bianca e dal-la forte corrente. Purtroppo per Giuliani e Bon-fili la gara termina agli ottavi e solo Marcianòriesce ad avanzare ai quarti. Nel frattempo su-perano il girone anche Castagna, Bonomelli,D’Amico, Pulvirenti, Morelli, Fioravanti (Mat-teo), Ranaldi, Pavone, Lancioni e Clinco. Tutto sembra delineato con i due pretendenti altitolo lanciati verso la vittoria finale senza chenessuno possa infastidirli più di tanto. A que-

sta supremazia resistono solo Ranaldi, Pulviren-ti e Matteo Fioravanti. Infatti Angelo Bonomel-li e D’Amico sono già in semifinale e si ritrova-no a giocarsi il posto in finale nella stessa heat.Uno scontro imprevisto e anticipato rispetto ipronostici ma il risultato alla fine è doppio. Siperché vedere due atleti così di alto livello ga-reggiare insieme è molto spettacolare, figurate-vi poi se li vede per due heat consecutive. Ac-cedono alla finalissima appunto Bonomelli, D’A-mico e il toscano Castagna dopo una eccellen-te semifinale insieme a Ranaldi.Parte per primo Bonomelli che con il suo stileimpeccabile inizia ad anelare i punti che gli ser-vono per vincere il titolo ma anche gli altri fi-nalisti vogliono il loro momento di gloria e spin-gono al massimo sulle onde più grandi. Il con-test director incita sia gli atleti che il pubblicoperché sa che quegli ultimi 25 minuti di spetta-colo sportivo sono assolutamente rari. E Onda

dopo onda Castagna e Ranaldi partono su verebombe cercando di sfruttare tutta la parete conmanovre sempre al limite fino a quando il gio-vanissimo D’Amico non decide di mettere finea tutto con una partenza su una delle migliorionde del contest infilandosi in un profondo tu-bo per poi uscirne alla grande! 9,5 è il punteg-gio che ottiene, il più alto di tutta la giornata! La vittoria meritata va a D’Amico compresoanche il premio Secret Best Trick, mentre gran-de gioia per il neo campione italiano AngeloBonomelli. Ottimo terzo posto per il team ri-der Protest Lorenzo Castagna e quarto per ilromano Marco Ranaldi.

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Prende il via la gara anche per le ragazze che spregiudicate si lancianotra le schiume sotto riva nella speranza di arrivare sulla line up.

...Parte per primo Bonomelli che con il suo stile impeccabile iniziaad anelare i punti che gli servono per vincere il titolo ma anche gli altri finalisti vogliono il loro momento di gloria e spingono al massimo sulle onde più grandi.

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Due anni e quattro mesi di cause e tribunali. La coppaamerica approda finalmente alla sfida numero 33 dopo unaserie estenuante di litigi e dispetti tra due degli uominipiù ricchi della terra.

Vela

America’s Cup

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di Paolo Cecinelli Caporedattore centraleLa7 Sport

rnesto Bertarelli, vin-citore con alinghi del-le ultime due edizio-ni, ha perso l’ultimo

ricorso legale. La Corte d’appel-lo di New York ha deciso infattiche, nel prossimo mese di feb-braio, il suo equipaggio dovrà af-frontare in acqua a Valencia quel-lo di bmw oracle, team presiedu-

to dall’americano Larry Ellison.Basta con le cause, basta con leaccuse. Bertarelli ed Ellison do-vranno risolvere la loro disputainfinita secondo le regole delduello a vela piu’ antico del mon-do. Il match race. Una barca con-tro l’altra. Vince chi taglia perprimo il traguardo, il resto nonconta.

“in questo gioco, non ci sono se-condi”, come disse nel 1851 il ca-pitano del “britannia” risponden-do alla regina d’inghilterra.La goletta “america” aveva fattoil vuoto dietro di sé, staccando tut-ti e 13 i vascelli inglesi che ave-vano inutilmente cercato di bat-terla. Era la prima sfida dell’ame-rica’s cup, passata alla storia co-

me “coppa delle cento ghinee” peril valore del trofeo d’argento mes-so in palio. Un giro intorno all’i-sola di wight, nelle difficili cor-renti del solent e la nebbia, per unprimato platonico. I giornali l’a-vevano raccontata come “la sfidadei due mondi”. La vecchia Euro-pa contro la nuova america, an-siosa di dimostrare di essere mi-

E

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gliore della tradizione.Da allora nulla sembra cambia-to. Le regate si sono succedute neltempo a scansione non sempreregolare mentre costante ed im-mutato e’ stato il fascino di que-sta sfida. 33 edizioni in 158 anni che han-no visto per protagonisti gli uo-mini più ricchi del mondo. Van-derbilt, Rotschield, Sopwith, SirThomas Lipton, tedd turner, il Ba-rone Bic, Gianni Agnelli, Raul

Gardini, Bill Koch. Per conquista-re il sacro gral della vela, hannodissipato delle intere fortune manessuno e’ rimasto insoddisfattodel prestigio mondiale che solo lacoppa america concede a chi ar-riva alla sfida finale.La disputa tra Bertarelli ed Ellisonè il risultato di tutti questi anni dicontese che hanno rappresentatosempre qualcosa che andava oltrela mera regata a vela. Il nuovomillennio, e le sue contraddizio-ni, hanno amplificato tutto ciò,come nessuno si sarebbe mai im-maginato.Sono tante le cose che non han-no senso in questa 33-esima cop-pa america. Innanzitutto la natu-ra delle due barche. Una diversadall’altra. Gli svizzeri si presen-tano con un mega-catamarano(due scafi) e gli americani con untrimarano (trescafi).Sembra quasi una scommessa, diquelle per stabilire se sia più ve-loce una moto o un’auto. Sonolunghe 90 piedi, circa 33 metri,

con un albero che supera i 50 me-tri d’altezza. Uno sproposito.Ma la cosa più assurda è che i duemostri del vento sono stati co-struiti per gareggiare nel golfopersico, nello specchio d’acqua difronte agli emirati arabi dove ilmare è un lago ed il vento legge-rissimo. Le strutture delle imbar-cazioni sono state progettate peraffrontare condizioni molto di-verse da quelle che troveranno aValencia nel mese di febbraio.Per la prima volta la coppa ame-rica si disputerà nell’emisferonord durante i mesi invernali.Sembrerà un dettaglio ma non ècosì. Il mare d’inverno va lascia-to ai navigatori, quelli che lo af-frontano con solide imbarcazio-ni come succede nella “volvoocean race”, il giro del mondo inequipaggio.Il fascino della coppa america pe-rò, è stato sempre inversamenteproporzionale all’assurdità dellasfida. Negli anni ’30 gli america-ni, allora detentori del trofeo, in-

trodussero una regola che obbli-gava gli sfidanti a raggiungere ilcampo di regata di Rhode IslandNavgando a vela. La traversataatlantica rappresentava quasisempre un durissimo banco diprova per le imbarcazioni pro-gettate per regatare tra le boe. Questa volta assisteremo alla sfi-da tra due grattacieli del mare.BMW Oracle ha ideato una spe-ciale vela rigida, una sorta di aladi aereo, grande più del doppiodi quella di un jumbo.Alinghi invece dovrebbe essere labarca più leggera. Per azionare levele al posto dei Grinder – sareb-bero serviti almeno dieci uomini– c’e’ un motore a scoppio.Poco elegante ma molto efficace.Sarà comunque la sfida più tec-nologica e veloce di tutta la sto-ria della coppa america. Sarà co-munque la sfida più spettacolaredi sempre. Per seguire queste im-barcazioni più veloci del ventol’unica soluzione sarà affittare unelicottero oppure vederle in tv.

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l 15 dicembre scorsoa Roma, nella sugge-stiva Sala del Tempiodi Adriano, a Piazza

di Pietra, presenti l’Assessore al-lo Sport della Provincia di RomaPatrizia Prestipino, AlessandroCochi, Delegato allo sport del

Sindaco di Roma, e il membroCIO Manuela Di Centa, le Fiam-me Gialle hanno incontrato lastampa nel tradizionale appun-tamento di fine anno durante ilquale è stato presentato il calen-dario da tavolo realizzato per il2010 da Marchesi Grafiche Edi-

toriali e premiato i migliori at-leti delle Sezioni Giovanili che,dal 1960, continuano a sfornare“campioni in erba”. Presenti pu-re i presidenti Federali Paolo Ba-relli (nuoto), Giorgio Scarso(scherma), Enrico Gandola (ca-nottaggio), Carlo Croce (vela) e

Giancarlo Bolognini (sport delghiaccio). Molti i consensi per ilcalendario Fiamme Gialle, poi-ché l’oggetto identifica lo sportche, giornalmente, si pratica trale fila delle squadre gialloverdiassumendo anche un valore sim-bolico sempre maggiore fino ad

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Fiamme Gialle

I

In vetrina i campioni del futuro e il calendario “in gialloverde”

di Alessandro Morucci

Per il 19simo anno consecutivo le Fiamme Gialle hanno condensato 12 mesi di straordinariaattività agonistica, quelli del 2009, nelle poche ma significative pagine del tradizionalecalendario da tavolo presentato martedì 15 dicembre a margine della premiazione degliatleti della Sezione Giovanile Fiamme Gialle.

Antonietta Di Martino e Fabrizio Donato

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essere diventato, negli anni, unautentico tratto distintivo delCentro Sportivo della Guardia diFinanza diretto dal Generale diDivisione Gianni Gola. Il Calen-dario “in gialloverde”, rinnova-to ulteriormente nell’aspetto, èpronto per raggiungere le scri-vanie di dirigenti, atleti, tecnicied appassionati dello sport –molti dei quali lo aspettavanocon curiosità! -, ed accompa-gnarli nella nuova avventuraagonistica ed umana dell’annooramai alle porte. Nell’entusia-smante carrellata di immaginirelative alla stagione 2009, spic-ca l’armonia dei gesti di TaniaCagnotto che, grazie alle cinquemedaglie vinte, tre d’oro ai Cam-

pionati Europei di Torino, e due– una d’argento ed una di bron-zo – ai Mondiali di Roma, haguadagnato a buon diritto la co-pertina del calendario, ed il tito-lo di Atleta Fiamme Gialle del-l'Anno per il 2009. Tra gli inter-venti particolarmente apprezza-te sono state le parole espressedall’On. Alessandro Cochi che,parlando di “Modello FiammeGialle”, ha sottolineato come laGuardia di Finanza: “Non si oc-cupa solo di sport di vertice, macura e organizza anche moltieventi che coinvolgono i giova-ni ed il mondo scolastico”. L’e-vento è stato anche occasioneper presentare la tradizionale“palla di Natale” realizzata con

la collaborazione del free presssportivo, media partner delleFiamme Gialle, Sport Club editoda Luigi Capasso. Ampio spazio,infine, per la premiazione deigiovani atleti gialloverdi chehanno conseguito risultati d’ec-cellenza in Italia ed all’estero tracui: nella canoa Matteo Brillo,vincitore nella categoria junio-res di due titoli europei e dellamedaglia d’argento ai campio-

nati mondiali, Daniele Donna-rumma e Roberta Fiorini, en-trambi medaglia d’argento aicampionati europei juniores, nelnuoto da Mihaj Pantir, bronzoagli europei juniores, e nell’at-letica leggera da Daniele Secciche ha migliorato più volte i pri-mati italiani di categoria nel get-to del peso ed ha proprio saba-to scorso conquistato l’oro nel-le Gymnasiadi di Doha.

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L’On. Alessandro Cochi premia il nuotatore Mihaj Pantir

L'On. Manuela Di Centa premia Daniele Donnarumma della sezione giovanile di canoa

L'assessore alla sport provincia di roma Patrizia Prestipino premia Roberta Fiorini

Il Gen.D. Gianni Gola e l'On. Manuela Di Centa consegnano un premio alla carriera a Ylenia Scapin

Tavolo delle Autorità

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il biglietto da visita della Corsa. Lopuoi “leggere” a Villa Pamphili o avia Lemonia, in una maratona diFirenze o persino al Central Park di

New York uno dei giorni prima della sfida del-la Grande Mela. Lo indossano ragazze con l’i-pod e pure qualche campione. È la magliettadella Corsa di Miguel, rigorosamente a mani-che lunghe, rigorosamente senza sponsor, rigo-rosamente bella. Anzi, sono le varie versionidella maglietta: arancione, bianca e verde, blu,rossa. Quest’anno come sarà? La domanda in-curiosisce e fa crescere l’attesa per quella che èdiventata negli anni la gara più partecipata d’I-talia sulla distanza dei 10 chilometri. Pensata,organizzata e vissuta per ricordare la vita di ungiovane di 25 anni, fondista e poeta autodidat-ta, spezzata dalla dittatura militare in Argenti-na, nell’anno terribile della tragedia dei desa-parecidos, gli scomparsi, il 1978. Miguel Benancio Sanchez amava questa bel-lezza, la bellezza dell’atletica, la bellezza delsentirsi bene dopo aver corso dalle parti dicasa sua, nella Gran Buenos Aires, fra i cam-pi da golf di Ranelagh e la tenera pista di Vil-la Dominico. Ma amava più di ogni altra co-sa la possibilità, attraverso lo sport, di cono-scere e conoscersi. Gli piaceva mischiare lelingue, le esperienze, gli allenamenti. Quindila Corsa che porta il suo nome, organizzatadal Club Atletico Centrale, s’è proposta pri-ma di tutto di favorire l’incontrarsi fra per-sone anche molto diverse fra loro. Si correforte o piano, a 17 o a 70 anni, con la fidan-zata o con il papà o la figlia, pensando a vin-

cere o semplicemente a battere il vicino di ca-sa o il compagno di squadra.L’appuntamento è sempre a gennaio e il percor-so è un altro tratto distintivo della storia dellaCorsa di Miguel: partenza e arrivo all’Acqua Ace-tosa e in mezzo la fontana vicino al circolo Anie-ne, il bowling, il Tevere, la Dea Roma, la cicla-bile, Ponte Milvio… Di tutto di più. Quest’annopure la novità delle Onde. Per dividere i cinque-mila podisti sono state studiate tre partenze adistanza di due minuti. L’Onda Bikila, in ricor-do dell’olimpionico a piedi nudi, premierà chis’è iscritto prima o quelli che hanno corso Mi-guel almeno una volta sotto i 42 minuti. Poi glialtri competitivi con l’Onda Miguel appunto, in-fine i non competitivi con i ragazzi autistici delProgetto Filippide, grandi amici della Corsa findal primo anno di nascita, il 2000. A proposito di Bikila un braccialetto e una sor-presa nel pacco gara, celebreranno un immagi-nario incontro fra Miguel e il grande corridoreetiope. Ma non mancheranno altre sorprese. Unaè l’anteprima, Aspettando Miguel, otto corse neiparchi di Roma il 16 gennaio per tirare la vo-lata alla Corsa più grande. Raduni podistici do-ve si mischieranno scuole e amatori, allenamen-ti collettivi e altri giochi, sempre all’insegna del-la festa. Quindi, a febbraio, toccherà agli stu-denti con il Mille di Miguel. In un calendarioche si allarga sempre di più come dimostra lastraordinaria esperienza della Corsa di Miguela L’Aquila, il 18 ottobre, una domenica del cuo-re in cui 1500 podisti hanno invaso il centrostorico del capoluogo abruzzese colpito dal ter-remoto. Insomma, Miguel corre tutto l’anno.

Solidarietà

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È

Ritorna la corsa di Miguel

La Corsa di Miguel24 gennaio 2010

www.lacorsadimiguel.itIscrizioni: 8 euroScadenza iscrizioni: 19 gennaioCompetitiva di 10 kmNon competitiva di 4 kmInfo 3931765455

di Enrico Morucci

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Mondiali:Sudafrica 2010 un affare da 3 mld di eurodi Massimo Lucchese

Sport&Finanza

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l Mondiale di calcio è il più gran-de evento sportivo a livellop pla-netario. Per immagine solo l’Olim-piade estiva riesce a tenergli testa.

Più 200 milioni di persone sparse in 200 Pae-si hanno seguito lo scorso 4 dicembre le im-magini, provenienti da Città del Capo, del sor-teggio dei gironi di SudAfrica 2010, 19ima edi-zione del Mondiale di calcio. L’evento a mar-chio Fifa si caratterizza per una serie di re-

cord. Il valore globale del business della Cop-pa del Mondo è superiore ai 3 miliardi di eu-ro, per due terzi coperti dalla mano pubblica,per il restante terzo dai contributi privati. Altermine della manifestazione la crescita eco-nomica dello stato africano sarà pari a 5 mi-liardi di euro, senza considerare i 65 mld stan-ziati per implementare tutte le infrastrutturepubbliche. Il fiore all’occhiello è l’impiantisti-ca sportiva. La metà degli stadi sono nuovi e,al termine della competizione, si stimano piùdi 1,3 miliardi di euro di investimenti. L’ufficio del turismo prevede che 1,5 milionidi turisti visiterà il Paese per la prima volta eche circa 400 mila persone acquisteranno al-meno un biglietto di gara. Diritti tv (in Germania, precedente edizione,l’audience cumulativa è stata di 3,5 mld dicontatti) e sponsorizzazioni saranno le dueprincipali fonti di ricavi del Saloc (il Comita-to organizzatore locale). Se sul terreno televi-sivo sono ancora molti gli accordi strategicida firmare (si prevede il superamento del tet-to di 1,3 mld di euro), in ambito sponsorizza-tivo il budget è molto vicino a quanto previ-sto dal comitato organizzatore. Più di un mi-liardo di euro arriverà direttamente dagli spon-sor globali della Fifa. Tra gli investitori principali di SudAfrica2010vi sono, per esempio, Coca Cola, Adidas (for-nitore del pallone di gioco e delle divise del-le terne arbitrali), Hyundai, Visa, Sony ed Emi-rates (alla seconda presenza consecutiva do-po Germania 2006). A queste aziende si af-fiancheranno diversi sponsor nazionali e altrisei partner inseriti nel format “sponsor Fifaworld cup” (il colosso indiano Satyam, Mtn,Budweiser, Castrol, McDonald’s e Continen-tal). Fino a oggi hanno già firmato realtà su-dafricane del calibro di Telkom SA (più di 26mln di euro) e First national bank (35 mln dieuro). Quest’ultima ha anche acquisito i na-ming rights dell’Ellis Park (uno degli stadi delMondiale) per 2,5 milioni di euro annui. Vi si

affiancano, inoltre, Neoafrica (consulenza nelsettore IT), Prasa (compagnia di trasporti pub-blici) e Bp Africa (idrocarburi). “Le principali marche di abbigliamento spor-tivo si contenderanno lo scettro dello sport-swear e del footwear, utilizzando SudAfri-ca2010 come volano per le vendite su scalainternazionale”, ha spiegato a Sport&Finan-za, Roberto Ghiretti, uno dei maggiori esper-ti italiani di sports-marketing. “Adidas partecon un vantaggio considerevole. È partner Fi-fa dal 1970 per la fornitura del pallone da ga-ra e delle divise delle terne arbitrali (oltre chedel personale di staff, ndr), ma Nike con 9 teamnazionali (anche se la casa tedesca ne può van-tare ben 12) è lì a un passo. Puma, eterno ter-zo incomodo, in questa lotta al vertice, vesti-rà sei squadre di cui quattro africane (solo Su-dAfrica e Nigeria le sono sfuggite). Importan-te anche il ruolo di Umbro, gruppo Nike, a sup-porto dell’Inghilterra. Se Beckham e compa-gni dovessero vincere il trofeo farebbe schiz-zare alle stelle il fatturato della casa della dop-pia losanga”.Un’ulteriore area di ricavi è quella della bi-glietteria, con prezzi compresi tra 13 e 600 eu-ro. La Fifa metterà in vendita circa 3 milionidi tagliandi. Un milione è destinato esclusiva-mente al mercato locale e ai supporter dei Ba-fana-Bafana, così come vengono chiamati icalciatori della Nazionale sudafricana, un ul-teriore milione ai fan delle altre 31 selezioni.L’ultimo milione di biglietti sarà gestito dalSaloc e dalla Fifa, che, a sua volta, li utilizze-rà per gli ospiti degli sponsor. Uno dei punti di debolezza della manifesta-zione, per la prima volta in terra africana, è lasicurezza. Per l’occasione il Governo metteràin campo 45 mila agenti e un budget per l’or-dine pubblico pari a 4,5 mld di euro. Città co-me Durban, Pretoria o la stessa Johannesburg,infatti, sono ancora tormentate dagli scontritra gang, spesso dedite a sequestri-lampo dituristi o lavoratori occidentali.

I

Al termine dell’evento calcistico un Paese profondamente cambiato: 65 mld di investimenti in infratrutture.Nella precedente edizione l’audience globaledell’evento è stato di 3.5 miliardi di contatti tv.

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di Marcel Vulpis

er la prima volta un calciatore ar-gentino è in cima al mondo. Nep-pure Diego Armando Maradonaera riuscito in questa impresa (an-

che perché ai suoi tempi potevano partecipa-re al premio transalpino solo campioni euro-pei). Il "predestinato" in questione è LionelMessi, in forza al Barcellona, che ha vintocon 473 voti, sui 480 disponibili, il Palloned'oro 2009, premio ideato dal magazine Fran-ce Football e destinato al miglior calciatoredella stagione. L’ultima valutazione di Forbes pone Messi alnono posto tra i Paperoni dello sport con piùdi 16,97 mln di euro tra ingaggio e ricavicommerciali. Quest’anno l’argentino ha fir-mato un contratto con il Barça di 9,5 mln dieuro ed è sponsorizzato da Adidas (oltre unmilione di euro), Pepsi, Telefonica, Banco deSabadell per l’America Latina, e da Garbari-no (catena di negozi di elettrodomestici) peril solo territorio argentino.

“Per l’agenzia di pubblicità BBDO, Messi è unbrand del valore di 30 mln di euro e la con-quista del Pallone d’oro può far crescere piùvelocemente, nell’ordine del 10-20%, tutti icontratti in scadenza”, spiega a Sport&Finan-za, Roberto Ghiretti, presidente dell’omonimastruttura di sports-marketing.Insieme, poi, a Kakà e Cristiano Ronaldo (giun-to secondo nella classifica 2009 del Pallone d’o-ro) è un’icona glocal. “Da un lato è un perso-naggio globale e lo dimostrano le campagnestudiate da Adidas in tutto il mondo, dall’altromolte aziende argentine si stanno avvicinan-do a lui per sfruttare, in concomitanza di Su-dAfrica2010, il volano del mondiale di calcio”,ha sottolineato Marco Nazzari, direttore di Im-magine&Sport – agenzia di monitoring researchin ambito sportivo. “Messi è molto giovane edha la possibilità tra l’altro di superare il recorddi tre palloni d’oro, come è avvenuto preceden-temente con campioni del calibro di Michel Pla-tini, attuale numero uno dell’Uefa”.

Adesso il Barcellona potrà sfruttare l’effettoMessi sui mercati internazionali per far lievi-tare le vendite del merchandising, così comel’Adidas, partner tecnico dell’argentino, spin-gerà in comunicazione e sui mercati con il pro-dotto “F50i” (lo scarpino della “Pulce”).Fa riflettere, di contro, l’assoluta assenza digiocatori italiani nella lista dei primi 30 cal-ciatori al mondo. È il segno, anche questo, deldeclino del nostro movimento calcistico, con-fermato sul campo di gioco, per esempio, dal-l’uscita della Juventus dalla Champions lea-gue (anche se avrà modo di rifarsi in Uefa lea-gue) per mano del Bayern Monaco (per 4 retiad una). Una cosa è certa. Se continueremo anon qualificare le nostre squadre sarà semprepiù difficile trovare i campioni tricolori nellaclassifica di France Football. Se poi si pensa che Lionel Messi è cresciuto al-l’estero nel vivaio del Barcellona, è normalepensare che stiamo sbagliando tutto all’inter-no del nostro modello.

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Sport&Finanza

Messi, nuova icona del calcio “globale”

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e discese ardite e le ri-salite. Piste innevate,panorama mozzafiato,slalom funambolici ed

ottima compagnia. Di contro: ca-dute rovinose, traumi e distorsio-ni. Lesioni traumatiche legate allosci: focus sulla lesione del legamen-to crociato anteriore. Dott.Sinibaldi, la lesione del LCAcostituisce uno degli infortuni piùfrequenti tra gli sciatori. Clinica-mente parlando, cosa avviene?“Si tratta di traumi in algostressche possono comportare anche lalesione del mediale collaterale edi uno o due menischi (solitamen-te quello interno ndr).

Da cosa dipende?“Principalmente dall’ambiente incui questo sport si esplica e poidalle attrezzature utilizzate. Inquesto senso, l’attaccatura proteg-ge la caviglia ma non mette a ri-paro dagli infortuni al ginocchio.Non vanno poi dimenticate le ca-dute rovinose, eventi assoluta-mente traumatici per dinamica,impatto e conseguenze”.

Che tipo di sintomatologia pre-senta?“Molto sinteticamente: tumefa-zione, impotenza funzionale edolore”.Vademecum del perfetto sciatore.

Prevenire questo genere di trau-mi è possibile. In che modo?“La prevenzione passa soprattut-to per una buona preparazioneatletica, condizione indispensa-bile per preservare l’articolazio-ne. Discreto stato di forma fisicae muscolatura allenata sonoaspetti che non vanno assoluta-mente trascurati”.

Sci sciancrati, piste maggiormen-te “levigate” e conseguente au-mento di velocità. Che inciden-za hanno questi fattori?“Un’incidenza massiccia, senza om-bra di dubbio. Oggi le piste vengo-no trattate, levigate e limate in mo-

do tale da ridurne le asperità lega-te alla morfologia”.

Con quale risultato?“Miglioramento delle prestazio-ni legate alle attrezzature e mag-

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Club news

Discese innevate e traumi da sci Lesione del legamento crociato anteriore

di Paolo Brandimarte

Dott. Roberto SinibaldiMedico Chirurgo

Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione

L

Attrezzature particolari, ambiente insidioso ed aumento della velocità. Lo sci è praticasportiva che espone al rischio di infortuni: la lesione del legamento crociato anteriore.La fotografia del Dott. Sinibaldi:“Miglioramento delle prestazioni legate alle attrezzature e maggiore velocità, fanno purtroppo il paio con l'aumento di incidenti ed infortuni”.

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giore velocità fanno purtroppo ilpaio con l’aumento di incidentied infortuni”.

Come si interviene in caso di le-sione del legamento crociato an-teriore?“Nell’immediato viene applicatoun tutore in estensione. Succes-sivamente, si ricorre all’artrocen-tesi (aspirazione del liquido ndr).In un secondo momento, vienestanziato un programma di riabi-litazione specifico, in linea con leesigenze del paziente. L’obiettivoprincipale è il recupero dell’ arti-colarità e del trofismo muscola-re, in vista della ricostruzione chi-rurgica”.

A proposito di ricostruzione chi-rurgica. Come avviene?“Tramite il prelievo di parte del ten-dine rotuleo o in alternativa, deltendine semitendinoso e gracile, cheviene adattato e reintrodotto artro-scopicamente”.

Per quale tipo di pazienti è consi-gliabile il trattamento chirurgico?“La LCA determina un’ instabi-lità del ginocchio che ad ognimodo non “paralizza” le attivitàed i movimenti nella vita quoti-diana. Di conseguenza, suddet-to trattamento non è espressa-mente necessario. Invece, per gliatleti chiamati a gareggiare inchiave agonistica, l’intervento

chirurgico è imprescindibile”

Post-intervento. Quali aspetti edattività vengono maggiormentecurati in fase riabilitativa?“Premesso che, i tempi di recu-pero si aggirano intorno ai 4 me-si, la riabilitazione osserva stepe passaggi ben precisi. La prima

fase si incentra sul recupero dell’articolarità e della muscolatura:viene condotta in palestra ed inacqua (idrokinesiterapia ndr). Inun secondo momento, si proce-de alla fase legata alla prepara-zione atletica e dunque un ri-chiamo condotto direttamentesul campo”.

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stato presentato il 25novembre a Trieste ilProgetto College diPesistica 2009-2010.

Ad aprire la conferenza, modera-ta dal Vicepresidente della FIPCF,il Prof. Claudio Toninel, è stato ilPresidente FIPCF, Antonio Urso,che ha illustrato il Progetto: “IlCollege di Pesistica che, nella nuo-va modalità organizzativa, ben de-finisce il nostro concetto di Fede-razione attenta alle politiche gio-vanili e che ha scelto di investiresull'aspetto culturale oltre chesportivo. Il Progetto – ha aggiun-to Urso – è unico in Italia, il pri-mo a livello nazionale. Un proget-to non solo prettamente sportivoma anche morale che vogliamotrasferire a tutto il mondo dellosport. Il College è un programmache funziona: dopo i primi tre an-ni a Roma, infatti, abbiamo otte-nuto ottimi risultati dai nostri At-leti a livello internazionale fino adarrivare alla partecipazione olim-pica dello scorso anno.”Il Presidente Urso ha ribadito ilconcetto del forte investimentosui giovani, per dimostrare quan-to la Pesistica Olimpica, oltre alvalore in sé, costituisca la base di

ogni altra disciplina sportiva e siaottimale per la formazione di At-leti completi.È poi intervenuto il “padrone dicasa”, l’Assessore allo Sport dellaRegione Friuli Venezia Giulia, ElioDe Anna: “A volte si dimenticanoi valori dello sport e si pensa soloalla vittoria. Ma la carta olimpicaparla chiaro quando dice che losport contribuisce anche alla so-cietà del futuro. Se è quindi un ob-bligo di ogni Atleta onorare i va-lori dello sport altrettanto lo è perla Classe Dirigente Sportiva e dun-que per le Federazioni e le Istitu-zioni dare il loro contributo in talsenso. Dichiaro, in questa sede, chemi prenderò proprio un impegno“fisico e morale” con la Federazio-ne per creare future sinergie”.È seguito poi il discorso del Sin-daco di Lignano Sabbiadoro, Sil-vano Delzotto: “All'inizio l'amplia-mento delle strutture sportive ave-va la finalità di incrementare il tu-rismo sportivo. È per me un ono-re, ora, poter far parte di questoProgetto dove il focus diventano ivalori e la cultura sportiva. Il la-voro che andremo a svolgere saràdi squadra grazie alla collabora-zione tra l'Istituto Savorgnan di

Brazzà, le Istituzioni ed il Villag-gio Ge.Tur. La Federazione Pesisti-ca, con questo Progetto, ha comeobiettivo quello di continuare amigliorare e crescere, ed insieme,potremo fare grandi cose”. Francesco Cipolla, rappresentan-te del CONI Friuli Venezia Giuliae Responsabile della Scuola delloSport, ha poi ribadito il lavorodella Regione nell'ambito scola-stico-sportivo: “Nella nostra Re-gione sono già presenti diversiIstituti con indirizzo sportivo. So-no convinto che questa iniziativaporterà ottimi risultati”.Come anticipato dal Presidente Ur-so il Progetto, dopo tre anni disvolgimento a Roma, presso il Cen-tro di Preparazione Olimpica delCONI “Giulio Onesti”, ha trovatola sua collocazione ideale a Ligna-no Sabbiadoro, per la straordina-ria capacità ricettivo-sportiva delVillaggio Ge.Tur e per la preziosacollaborazione dell’Istituto Tecni-co Statale per il Turismo con Indi-rizzo Sportivo, “Pietro Savorgnandi Brazzà”, che ne ha condiviso ecompreso le potenzialità comespiega il Dirigente Scolastico del-l’Istituto Turistico Statale, laprof.ssa Ada Lantero: “È la prima

volta che si realizza un tale pro-getto di formazione per i ragazzi”. Ha preso poi la parola il Presi-dente EFA per il Ge.Tur. Village,Mons. Luigi Fabbro: “È un sognoche si realizza. Io sono responsa-bile di una società per la cresci-ta morale. Il nostro non è un al-bergo, ma una sorta di famiglia,un gruppo di persone che, per uncerto periodo, dovranno vivereassieme in un ambiente in cui èfondamentale stare bene. Un gio-vane deve crescere in tutte le di-rezioni, a livello culturale, edu-cativo ed anche sportivo”.Presenti tutti i ragazzi del Collegeoltre a Giada Dijust, la giovane At-leta della Nazionale cresciuta nelCollege di Roma e che, da lunedìprossimo entrerà a fare parte delGruppo Sportivo dell'Esercito Ita-liano, un’ulteriore chance per lapropria preparazione. I prossimi appuntamenti sarannole qualificazioni ai Giochi Olim-pici Giovanili di Singapore che sisvolgeranno il prossimo anno.Sarà proprio dal College che usci-ranno, per certo, i componentidella squadra maschile, per lafemminile, invece, la selezione ègià iniziata.

Pesistica

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È

Presentato il progetto College di Pesisticadi Andrea Tranquilli

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di Andrea Cecinelli

Solidarietà

Un cuore grande cosìuando noi della HappyFamily Onlus siamo ar-rivati in Abruzzo 24 oredopo il terremoto a por-

tare le prime ludoteche per distrar-re i bambini distrutti dal dolore esconvolti dalla portata del drammadel terremoto abbiamo visto coseche non scorderemo più per il restodella vita: bambini curati per stra-da su delle barelle, bambini ricove-rati in delle tende, e subito abbiamocapito che mancava una cosa im-portante: un Ospedale mobile pedia-trico di altissimo livello con appa-recchiature in grado di stabilizzarebene un piccolo paziente e di assi-curargli le prime preziose cure in

maniera professionale ed autonoma.Un mezzo con due sale operato-rie/visita con ogni tipo di appa-recchio, con un gruppo elettroge-no, con dei televisori con cartonianimati (come quelli che da annimettiamo nei reparti di chemio-terapia pediatrica per distrarre ibambini).Molti ci dissero che eravamo dei so-gnatori e che ci sarebbero voluti al-meno 300milaeuro e che... sarebbestato impossibile.Impossibile è una parola che a noidella Happy Family ci fa sorridere,perché pensiamo tutti e 12 che è “so-lo” una opinione, che non è ugualeper tutti e che non è per sempre.

Il giorno 22 dicembre alle ore 19 ilsogno “irrealizzabile” vedrà la luceall’Acquaniene perché la Happy Fa-mily ha permesso a questo sogno didiventare realtà .Un Ospedale mobile pediatrico de-nominata “Unità Materno Infanti-le Happy Family “ che è stata in-teramente progettata dai Pediatridella Task Force Pediatrica dellaCroce Rossa in forza al Reparto Pe-diatrico dell’Ospedale Sant’Andreadella Prof.ssa Maria Pia Villa co-ordinati dal Dott. Jacopo PaganiMedico Pediatra d’emergenza ex-traterritoriale.A questo mezzo innovativo e rivo-luzionario completamente autono-

mo saranno subito affiancati altridue mezzi: un monovolume da 8 po-sti per portare i medici pediatri al se-guito dell’unità mobile e un fuori-strada 4x4 per portare il gruppo elet-trogeno e i farmaci.Quando abbiamo visto che cosa ave-vamo realizzato in pochissimo tem-po ci siamo resi conto che non po-tevamo fermarci, e con la stessa ca-sa costruttrice abbiamo già messo incantiere il secondo Ospedale Mobi-le Pediatrico Odontoiatrico per cu-rare i denti ai bambini in chemiote-rapia e con gravi malattie presso leloro case.Questa volta nessuno ci ha dettoche... è impossibile.”

Q

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Presenta:LoSciClubOrsello è lieto diannunciare che il4 e 5 Gennaio2010 presso la stazione sciisticadi Campo Felice (Aq) si terrà laprima edizione dell’Orsello Cup.Il trofeo, riservato alle categorieRagazzi - Allievi - Aspiranti-Juniores e Seniores si articoleràin due giorni. Il primo giornosarà dedicato allo svolgimentodella gara di Slalom Gigante,mentre il secondo vedrà sfidarsii vari atleti degli Sci ClubLaziali, nella gara di SlalomSpeciale.www.scicluborsello.it

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uarantuno anni, avvocato, bianco-celeste doc (ha scritto il libro “Lamia Lazio”, raccontando la storiadel club di Formello partendo dal

boato per il gol di Fiorini che la salvò dalla se-rie C fino ad arrivare a quello dello scudetto del2000), il romano Alessandro Tozzi è stato no-minato commissario tecnico della nazionale dijorky ball. Che è il calcio due contro due, disci-plina veloce fatta di sponde (il vecchio battimu-ro) e regole semplici. Prima di sedersi sulla pan-china azzurra, Tozzi ha conquistato 3 scudetti(e tre volte è stato vice campione), 2 coppe Ita-lia, varie supercoppe e una Champions League.

Da giocatore della Nazionale a commissariotecnico. Come ci si sente?Sono il quarto mister nella storia della Nazio-nale e ammetto, pure se è una certificazionedegli anni che passano, che è una bella sen-sazione, anche perché alcuni elementi dellasquadra sono ragazzi con i quali ho giocato,e che a volte ho sconfitto. Spero questo mifaccia sentire come uno di loro, visto che pe-raltro ancora gioco.

In base a quali indicazioni ha effettuato lesue prime convocazioni?

Sulla base dei campionati italiani: ho chia-mato i cinque giocatori delle due squadre pri-me classificate in campionato e in coppa Ita-lia. Consideri che il sesto ero io, che facevoparte della squadra arrivata seconda.

Scelte che hanno portato già un buon ri-sultato...Se si riferisce al secondo posto (sette squadrepartecipanti, ndr) ottenuto all’ultimo torneointernazionale disputato in Francia possiamodire di sì. Ma l'obiettivo reale è l'Europeo delprossimo anno, che si disputerà a marzo.

Che situazione vive il jorky ball nel nostroPaese?Non c'è cognizione, e su questo bisogna lavo-rare, anche perché si moltiplicano invece gio-chi simili. Alcuni ex calciatori praticano unadisciplina che va in onda sulle pay-tv, ma quel-lo è un jorky quasi senza regole. Evidentemen-te esiste la voglia, ma mancano le basi solide.Se pensiamo che in Francia, Paese che ha co-minciato a dare spazio al jorky insieme a noi,esistono una quarantina di circoli dove si gio-ca solo ed esclusivamente il calcio 2 controdue, si può percepire quanto siamo indietro suquesto punto di vista. Anche se occorre ricor-

dare che da loro non esiste il calcetto, e anchequesto è comunque assai strano.

Secondo lei ci sono margini di crescita perquesto sport?Sì, l'ho sempre pensato. Ma bisogna investire,soprattutto sui giovani. Questo è uno sport chepuò aiutare molto i bambini che si avvicinanoal calcio: aiuta nel controllo di palla, stimolal'attenzione e la fantasia. Certo, la disciplina èancora molto indietro, basti pensare che non ènemmeno affiliata al Coni, non esistono spon-sor e mancano molti arbitri. Sì, ci sono solo al-cune migliaia di persone che, con passione, gio-cano. Ma bisogna ancora crescere tanto.

Per il salto di qualità c'è più bisogno di excalciatori o di una maggiore attenzione deimedia?Sarebbe bello veder giocare ex calciatori e icasi non mancano. Luppi, ex difensore del Bo-logna e della Juve, ha aperto un circolo inEmilia. Diciamo che serve un po' tutto: un'or-ganizzazione efficiente, una buona base digiocatori, la possibilità di mettersi in mostra,investimenti concreti, l'entusiasmo di chi cista dentro e spera che questo gioco riesca adampliare i suoi orizzonti.

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Jorky ball

“Siamo piccoli, ma cresceremo”

Qdi Enrico Morucci

Abbiamo incontratoAlessandro Tozzi, nuovoallenatore della Nazionale di jorky ball

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erde Sport, bracciooperativo nell’ambi-to sportivo del Grup-po Benetton, conso-

lida il proprio impegno in ambi-to di responsabilità sociale del-l’impresa verso il territorio con ilprogetto “Primo Sport 0-2-4-6”,un luogo sicuro nel verde dove ibambini possano divertirsi prati-cando le attività motorie adattealla loro età, seguendo specificicanoni didattici.Il primo modello verrà realizzatoa La Ghirada-Città dello Sport diTreviso entro la primavera 2010 esarà esportabile su tutto il territo-rio nazionale, con le linee guidadidattiche studiate dallo staff del-

l’Università di Verona, la collabo-razione del CONI, il supporto ope-rativo di Legnolandia, Electron delgruppo Finmeccanica che cureràla sicurezza dell’area e Fabrica. “Primo Sport 0-2-4-6”, che siestenderà su di un’area di circa3.500 metri quadrati, non si fer-merà tuttavia a La Ghirada: è in-fatti in cantiere una Fondazioneche proporrà il progetto presso leistituzioni locali in tutta Italia ecercherà di renderlo sostenibile, daun punto di vista economico edambientale.Gli obiettivi principali di “PrimoSport 0-2-4-6” quali acquisireabilità motorie di base, aumen-tare il livello di attività fisica, im-

parare ad agire in gruppo, pro-muovere la passione per il movi-mento e divertire, vengono per-seguiti proponendo attività ade-guate al livello di sviluppo psi-co-motorio del bambino.Il parco rappresenta inoltre un luo-go di sicurezza e tranquillità per lefamiglie grazie ad una concretapartecipazione dei cittadini per ilcontrollo delle aree della strutturatramite l’ausilio di nuove e attua-li tecnologie non invasive che sicomplimenteranno ai sistemi di vi-deo-sorveglianza esistenti.Il progetto ha ricevuto ampi con-sensi da parte delle istituzionipresenti: Il Ministro Sacconi: “Verde Sport

esempio di dialogo con la comu-nità, specialmente con il territo-rio di riferimento, nello sforzoquotidiano di promuovere losport ed i suoi valori per un te-nore di vita positivo’”.

Gianni Petrucci, Presidente delCONI: “L’impegno della FamigliaBenetton in ambito Sport e gio-vani è unico e non solo in Italia”.

Rocco Crimi, Sottosegretario al-la Presidenza del Consiglio conDelega allo Sport: “Siamo con-vinti che incentivare la nascita dinuove aree per lo sport non pos-sa che aiutare la diffusione dellasua pratica”.

Progetti

V

Il progetto, presentato a Milano nel corso del convegno organizzato da VerdeSport e dal titolo “Sport, giovani e responsabilità sociale dell’impresa nelterritorio”, prevede la realizzazione di un’area con giochi e strutture ludiche,dedicata allo sviluppo della mobilità nei bambini 0-6 anni

Il nuovo parco giochi“Primo Sport 0-2-4-6”

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di Alessandro Morucci

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maggio 2009 20-04-2009 20:37 Pagina 33

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arterre de roi per lapresentazione delnuovo libro di RinoTommasi, che si è te-

nuta il 15 dicembre scorso pres-so la Sala Adidas del circolo Fut-bolclub. “Da Kinshasa a Las Ve-gas via Wimbledon”, questo il ti-tolo attraverso cui colui che pro-babilmente può essere definitouno dei maggiori esperti mon-diali di statistica sportiva, rac-conta aneddoti e storie di quel-lo Sport che dice di aver “forsevisto troppo”.Un viaggio unico, che racconta

cinquanta anni di vita fatta dimatch visti e commentati ma, so-prattutto, vissuti con il coinvol-gimento che lo ha reso la Vocedello Sport in Italia. La presentazione, moderata daAlessandro Antinelli, si è benpresto trasformata in una chiac-chierata tra amici, fatta di aned-doti, ricordi e battute, tirate inprimis dal Presidente della RaiPaolo Garimberti che, al fiancodi Rino Tommasi, ha rievocatole tappe di una conoscenza na-ta quasi mezzo secolo fa suicampi di terra rossa.

Ad omaggiare la presentazioneanche il Presidente del Comita-to Olimpico Nazionale ItalianoMario Pescante che, prima dionorare i successi di una carrie-ra unica, per sottolineare la tra-dizione sportiva familiare, havoluto ricordare anche il padredi Rino Tommasi, Virgilio, pri-matista italiano di salto in lun-go dal 1923 al 1936 ed Olimpio-nico nel 1924 e 1928.Le tante domande e curiosità,soddisfatte con la sorprendentepuntualità di sempre e conditedall’immancabile ironia, hanno

piacevolmente coinvolto tantipersonaggi e protagonisti delloSport italiano: Nino Benvenuti,Nicola Pietrangeli, Adriano Pa-natta, Giampiero Galeazzi, ZibìBoniek, Luca Marchegiani, Bru-no Giordano, il Delegato alloSport del Comune di Roma Ales-sandro Cochi e l'ex Presidente delComitato Organizzatore dei Mon-diali di Nuoto di Roma 2009 Gio-vanni Malagò.Immancabili, insieme alla fami-glia al completo, i compagni diuna vita Ubaldo Scanagatta e Ci-no Marchese.

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stata una stagione in-dimenticabile per ilgolf italiano non soloper aver raggiunto e

superato lo storico traguardo deicentomila tesserati, ma per tuttauna serie di eventi che hanno ac-compagnato uno degli obiettiviprimari della gestione Chimenti. Il2009 è stato un anno di raccolto,ma non ci si poteva certo aspetta-re che la messe potesse essere co-sì copiosa. In campo mondiale ilgolf ha avuto il suo grande mo-mento con il ritorno sulla scenaolimpica, in sede federale pratica-mente sono entrate a regime tut-te le iniziative intraprese nel tem-po dal presidente Franco Chimen-ti e dal Consiglio Federale. Il De-centramento, prima svolta epoca-le nel sistema FIG, ha portato al-la piena efficienza degli Organi Pe-riferici. Operando sul territoriohanno offerto grande aperture al-

la disciplina che si sono estrinse-cate in una lunga serie di inizia-tive promozionali e hanno soprat-tutto aperto il dialogo con le am-ministrazioni locali, ora più chemai convinte che il golf sia un vei-colo di primaria importanza per ilturismo, ma anche per il recuperodi aree degradate e per altri servi-zi sociali. Il Tesseramento Liberoha dato la spinta decisiva nell’in-cremento dei tesserati e ha defini-tivamente tolto al golf la patina disport d’élite.Poi le 26 vittorie in campo inter-nazionale in una sola stagione,alcune di grande qualità e presti-gio, che hanno dato un responsoeclatante all’organizzazione ca-pillare che la FIG ha costruito at-torno ai propri atleti, ossia unastruttura tecnica efficace e un Co-mitato Organizzatore che gestiscetutta l’attività nazionale. I tecni-ci non lavorano a compartimen-

ti stagni, ma con l’unico fine dipreparare gli atleti al professioni-smo. Una volta che i ragazzi cam-biano categoria trovano nel Co-mitato Organizzatore un suppor-to fondamentale che li accompa-gna in un passaggio molto deli-cato che in passato si è sempre ri-velato traumatico. Naturalmente sul campo vanno gliatleti e i meriti dei successi sonoesclusivamente loro, ma sono mes-si nelle migliori condizioni di po-tersi esprimere al top.In una stagione che era già statanobilitata dalla vittoria del dilet-tante Matteo Manassero nell’Ama-teur Championship, un major perdilettanti, e dalla presenza di Dia-na Luna nella squadra europea diSolheim Cup, prima azzurra a far-ne parte, è arrivata la ciliegina sul-la torta con la splendida afferma-zione dei fratelli Edoardo e Fran-cesco Molinari alla World Cup. L’I-

talia è salita sul tetto del mondo enon poteva esservi conclusionemigliore per un anno che avrà unposto di grande rilievo nella sto-ria del golf italiano.“Non è però un punto di arrivo -tiene a precisare il presidente Chi-menti - ma di partenza. Le nostrestrutture hanno dimostrato tuttala loro validità e in un certo sen-so hanno precorso i tempi, perchéabbiamo già le basi per poter por-tare due nostri atleti alle Olimpia-di. Sul fronte promozione abbia-mo iniziato una campagna sullascuola, destinando fondi e utiliz-zando persone di grande compe-tenza. Non è però un rapporto conla scuola intesa come Ministero.Contatteremo direttamente tutti gliistituti italiani con il supporto fon-damentale dell’organizzazione pe-riferica della Federazione che, gra-zie al Decentramento, è divenutaportante e importante”.

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T2009:un bilancio

da recorddi Enrico Morucci

È

Golf

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OLGIATA GOLF CLUBCampionato Laziale Pro

È Marco Bernardini il neo campionePro del Lazio. Al termine delle 36 bu-che, giocate sul percorso dell'Olgiata,il trentunenne giocatore, figlio d’ar-te (suo padre Roberto è stato un gran-de giocatore negli anni 50-60) ha vin-to la terza edizione del Campionatodei Professionisti di Golf del Lazio -Meridio Consulting con il punteggiodi 145, frutto di un 72 e 73. Alle suespalle, con un solo colpo di ritardo ilfiuggino Gianluca Pietrobono (146) eal terzo posto Emanuele Lattanzi (147)anch'egli proveniente dalla storicascuola della Città delle Terme. Asca-nio Pacelli, che aveva chiuso in testala prima giornata con un mediocre 77è sceso al quarto posto in coabitazio-ne con Lorenzo Magini con il pun-teggio complessivo di 148 colpi. Ilcampione in carica, Gianfranco Ri-andi, penalizzato da una brutta par-tenza (78) ha recuperato nella secon-da giornata (73) chiudendo in ottavaposizione con 151. Felice naturalmen-te il vincitore a fine gara. “Sono con-tento - ha detto il neo campione delLazio - perchè penso di aver giocatobene. Ho solo fatto qualche errore gra-

tuito, ma ho trovato la forza moraledi riprendermi. Determinanti i birdiesalla 13, 15 e 18. Era la prima voltache partecipavo a questa manifesta-zione. Il campo l'ho trovato meravi-glioso e green eccezionali". Due i pre-mi speciali assegnati: il Nearest to thepin alla buca 14 del secondo giro èstato vinto da Danilo Serafini. Il Dri-ving Contest disputato alla buca 18,sempre del 2° giro, ha visto il succes-so di Filippo Mangani del TarquiniaCountry Club. Al Campionato è stataabbinata una gara con formula Quat-tro palle la migliore con la partecipa-zione di dilettanti. La classifica al lor-do ha visto il successo della coppiacomposta da Paolo Cardoni con Fi-lippo Mangani, nella classifica delnetto il successo ha arriso alla coppiaAscanio Pacelli con Luciano Flamini.La tre giorni dell'Olgiata si è conclu-sa con l'attesa Pro-Am Istituto delCredito Sportivo. In gara 32 forma-zioni, a vincere la formazione del proDaniele Fiaschi che aveva MaurizioDuiella, Daniele Pacini, Francesco Ar-tale e Francesco Vitale.

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ARCO DI COSTANTINOTop di iscrizioni per il Fornari Trophy

Mercoledì 25 Novembre si è gioca-to presso i green dell'Arco di Costan-tino Golf Club il "Fornari Trophy",una delle gare più attese perchè uf-ficializza l'ingresso nel mondo delgolf di una azienda storica romana:la "Fornari Argenti".

Oltre 100 gli iscritti alla gara contanti nomi illustri nel mondo dellosport, dell'informazione e dell'im-prenditoria.Ospite illustre della giornata è statoMister Zdenek Zeman.Ad aggiudicarsi il Primo Premio Lor-do è stato Paolo Rossi, mentre il Pri-mo Premio Netto è stato vinto daMarco Muratori.Primo classificato nella Seconda Ca-tegoria è stato Giuseppe Sanchioli, apari merito con Mario Cavallaro.Infine primo classificato della TerzaCategoria è stato Marco Ciarlante.

TUTTINCIRCOnews dal circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile del Golf Forense

ARGENTARIO GOLFCLUBSi brinda al circolo Si è disputata sul percorso dell’Ar-gentario Golf Club martedì 8 dicem-bre, il trofeo UCCELLINA WINE &GOLF, una manifestazione che tro-va il suo swing vincente nello spo-salizio tra L’ Azienda Agricola del-l’Uccellina, le sfiziosità gastronomi-che della cucina maremmana ed ilgreen: nella natura per apprezzare ifrutti della natura stessa. I sapori e iprofumi delle vigne e della macchiamediterranea, sono stati i protago-nisti della 19^ buca, ove i vini pro-dotti dall’ Azienda Agricola dell’Uc-cellina hanno riscosso il consuetosuccesso così come alta è stata l’at-tenzione per le sfiziosità propostedalla sapiente cucina dello chef delDama Dama Restaurant. La gara siè svolta all'insegna della vento cheha accompagnato i giocatori chenonostante le previsioni indicasse-ro pioggia tutto il giorno non han-no voluto perdere l'occasione di as-saggiare le specialità proposte dall’Azienda Agricola dell’Uccellina. Lacerimonia di premiazione della ga-ra individuale svoltasi nelle elegan-ti sale del Resort ha avuto come pro-tagonisti i prodotti di punta dell’A-zienda Agricola dell’Uccellina fra cui

il rinomato doc morellino di scan-sano Spergolaia, accompagnato da-gli altri vini dell’azienda Rosso, Bian-co e Rosè di Rèdola. I vini dell’Azienda Agricola dell’Uc-cellina sono il frutto di un intensolavoro di equipe che inizia nella vi-gna e continua nelle cantine con l’obiettivo preciso di massima quali-tà. Una storia di nobili passioni, diun radicato legame con le tradizio-ni del passato, fanno dell’AZIENDAAgricola dell’Uccellina un magicoequilibrio famigliare e professiona-le immerso in un territorio unico,quello della maremma, dalla naturaricchissima e complessa.il sommelier del Dama Dama, ri-storante dell’Argentario Golf Resortha condotto i giocatori ad un per-corso di degustazione dei quattrovini che più rappresentano le can-tine che si trovano all’interno delParco Naturale della Maremma edelle specialità gastronomiche delterritorio declinate ad arte per stu-pire i palati raffinati dei numerosigolfisti che hanno preso parte allamanifestazione.Questi i risultati. 1^ categoria: Maurizio Curci (Argen-tario, 31 punti), Fabio Pareti (Argen-tario, 29). 1° lordo: Roberto Turco(24). 2^ cat.: Fabio Rispoli (34), Ser-gio Niccolaini (30). 3^ cat.: ArnaldoVongher (Argentario, 30), Arrigo Ra-poni (30). 1° ladies: Donatella Cad-lolo (Argentario, 25). 1° seniores:Phillippe Van Riet (Argentario, 29).

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stato l’appuntamentogolfistico più gettona-to della Capitale.5 tappe, 760 giocatori

iscritti, 12 sponsor, 7 patrocinii isti-tuzionali, 3 partner televisivi, 1partner radiofonico, oltre a riviste,quotidiani e giornali di settore.Numeri importanti che hanno con-sacrato il successo di questo torneo.Allora Avvocato Colavita è conten-to di questa stagione?

“Direi proprio di si. E’ stato un an-no decisamente positivo, faticoso,ma di grande soddisfazione”. E’ cambiato il nome della manife-stazione rispetto agli anni preceden-ti con l’ingresso di un prestigiosomain sponsor. Com’è andata conquesto nuovo e importante partner?“Benissimo. Mercedes Benz Roma,con il brand Smart, ha acquisito idiritti di Title Sponsor per il 2009.Mercedes Benz è da sempre vicina

al mondo del golf ed il Dott. Anto-nio Melidoni, responsabile marke-ting dell’Azienda, è una persona checonosce molto bene le realtà lega-te al mondo della comunicazioneche si muovono su Roma. E’ ungrande professionista oltre ad esse-re un grandissimo comunicatore: iolo definisco un “portatore sano dicomunicazione”. Il fatto che abbiavoluto sposare per quest’anno il pro-getto Golf Forense è stato per me

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Golf

Èdi Alessandro Morucci_Foto Silvia Apice e Damiano Rosa

La bellissima Francesca Mercantini,Responsabile del Golf Forense

L'avv. Nicola Colavita

Il Dott. Antonio Melidoni, ResponsabileMarketing di Mercedes-Benz Roma

Abbiamo incontratol’Avvocato NicolaColavita, ideatore ed organizzatore del Golf Forense,per fare il bilancio di questa annata.

Buon Natale Golf Forense

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motivo di grandissimo orgoglio esoddisfazione. Direi che quello traSmart–Mercedes Benz Roma ed ilGolf Forense è stato un sodaliziofortunato. Mi auguro che si possarinnovare anche nei prossimi anni”.Anche la formula ha subito qual-che cambiamento. Era necessariostravolgere un format così riusci-to e consolidato?“Non parlerei di vero e propriostravolgimento. Direi più sempli-cemente che quest’anno ci siamorifatti un po’ il trucco. Abbiamoallargato le categorie degli aventidiritto che possono partecipare aquesta manifestazione. Il vecchio Golf Forense è diventatoGolf Forense Più. Ed il “Più” sta asottolineare l’ingresso dei medici chesi sono andati ad aggiungere ai co-siddetti forensi “doc”: avvocati, no-

tai, magistrati e commercialisti”.Dal 2005 ad oggi ci sono state 5edizioni del Golf Forense. Qual’èla cosa che le è più piaciuta inquesti anni?“Mi piace constatare la presenzacontinua di molte Aziende che daanni investono nel Golf Forense, no-tare il piacere con il quale i golfistivengono a giocare, mi piace il cli-ma che si respira durante le tappe edurante gli affollatissimi dopo ga-ra, altro aspetto importante che hacaratterizzato questo torneo insie-me alla creazione dell’area ospita-lità, sempre magistralmente realiz-zata da Mauro Antonelli. Io, Mauro, Francesca Mercantini,Andrea Cecinelli e tutto lo staff delGolf Forense abbiamo sempre cu-rato molto anche la parte ludicadella manifestazione, quella del

cocktail di premiazione di fine ga-ra. Una sorta di “Terzo Tempo” do-ve i giocatori che hanno partecipa-to al torneo, gli sponsor i soci deicircoli e gli ospiti che di volta involta intervengono si ritrovano tut-ti insieme. E’ un momento di festa.Forse è stata proprio questa atten-zione per l’aspetto mondano che hareso il Golf Forense diverso rispet-to alle altre gare di golf”.Progetti per il futuro? Ci sarannoaltre novità per la prossima sta-gione?“Stiamo ancora lavorando, wor-king progress. Quello che le posso anticipare è chenel 2010 partirà una collaborazio-ne con il maestro di golf SimoneSelli e con i maestri dello staff diGolf Program che ci seguiranno du-rante le tappe del prossimo chal-

lenge. Stiamo valutando anchel’opportunità di organizzare delleClinic, una sorta di “Accademia delGolf Forense”, per dare la possibi-lità ai nostri golfisti di affinare lapropria tecnica e, perché no, di av-vicinare nuove persone a questosport a detta di tutti così affasci-nante e che in questo momento stavivendo in Italia un momento digrande crescita, grazie anche allavittoria dei fratelli Molinari nell’ul-tima World Cup.”.Grazie per la chiacchierata Avvo-cato, allora non ci resta che augu-rarle buon Natale e fare un gros-so in bocca al lupo per la prossi-ma stagione a lei ed a tutto lo staffdel Golf Forense.“Molte grazie e tanti auguri di buonNatale anche a voi ed a tutti i let-tori di Sport Club”.

Roberta Sciubba, Paolo Cecinelli, l'Avv. Nicola Colavita ed il Mister Zdenek Zeman

Alessandro, Ilario e Daniele PiscioneriCarlo Massi con Armando Imparato, Mariano Simari e Giovanni Williams

Mauro Antonelli con Mauro Guerini ed il Presidente della FIG Lazio Carlo Scatena

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on era mai accadutoche l’Italia vincesse laprestigiosa World Cupdi golf. l’incredibile

successo è dei fratelli Francesco eEdoardo Molinari alla OmegaWorld Cup di golf. Alla manifesta-zione sportiva che si è tenuta inCina sui campi del Mission HillsGolf Club, i fratelli torinesi si so-no imposti con lo score comples-sivo di 259 colpi, -29 rispetto alpar, precedendo di una lunghezzal’Irlanda, rappresentata dai due ta-lenti emergenti, Rory McIlroy eGraeme McDowell e la Svezia de-tentrice del titolo, con RobertKarlsson e Henrik Stenson.Era ormai dai tempi di CostantinoRocca che giungeva secondo al Bri-tish Open che non ci trovavamo da-vanti alla TV a soffrire ed esultarecon un tifo da stadio di calcio. È sta-to meraviglioso partecipare emoti-vamente e vincere con Loro unamanifestazione di questa portata.Chicco ed Edoardo sono ragazzistraordinari, due giocatori fortissi-mi fin da giovanissimi, usciti dalprolifico vivaio del Golf Torino. Ho

avuto la fortuna e l'onore di cono-scerli e giocare con loro, spesso,compresa la mia ultima gara da di-lettante prima di divantare un Pro-fessionista. Ricordo lo strapoteremai spavaldo che esprimevano incampo, un gioco ed un talento cri-stallino, accompagnato sempre dagrande modestia ed un fairplay dirara qualità. Due bravi ragazzi. Incampo e fuori. Li ho trovati anco-ra più attrezzati fisicamente, risul-tato del gran lavoro anche in pa-lestra, del gioco inutile parlarne,basti pensare all'ultima uscita dalbunker in cui Francesco ha messola palla a 50 cm dalla buca... dabrividi la freddezza di quel colpo,in quel momento...Ora l'Italia ha due testimonial disicuro valore sia atletico che mo-rale. Anche noi abbiamo gli idolida seguire ed emulare. É arrivatoforse il momento auspicato delboom del golf, che ora può aggan-ciarsi al treno delle vittorie di dueragazzi d'oro che hanno forse nel-le loro mani non solo il putt dellavittoria ma anche la possibilità diportare il numero dei tesserati del

golf a livello Europeo. Questo è giàsuccesso nello sci con Thoni e neltennis con Panatta. Anche questosarà merito vostro, tutti noi ce loauguriamo.Grazie ancora ragazzi, per le emo-zioni che ci avete trasmesso, perle vittorie che saprete cogliere , per

quello che ci avete dato e che nes-suno dimenticherà mai più...A guardare bene i loro volti in cam-po durante la coppa del mondo lasensazione è stata netta, Francescoe Edoardo sono solo all'inizio.... edil mondo se ne è accorto... E se poiarriva anche Matteo Manassero?

Ndi Simone Selli

Grazie, buona pratica e buone feste a tutti i lettori...Dalle pagine di questa rubri-ca vorrei ringraziare ed augu-rare un Felice Natale a tuttiquelli che ci hanno seguito eletto con interesse, alla reda-zione di SportClub Magazineche ci ospita ormai da 2 anni eal mio “dirimpettaio di pagi-na” Nicola Colavita, ideatoree promotore del prestigiosocircuito del golf Forense.L'anno prossimo infatti, l'as-sociazione degli Avvocati,e il Team dei MaestriGolfprogram hanno inten-zione di promuovere insie-me il golf, offrendo la possi-

bilità a tutti gli associati ed iloro amici di avvicinarsi ediniziare “il gioco più bello delmondo”.Buon Natale a tutti!

Simone Selli

Fratelli d’Italia...Campioni del mondo

Golf

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TUTTINCIRCOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storicinews dal Club dei Circoli Sportivi Storici Roma

tuttincircolo

a cura di Matteo Cirelli

elle iniziative poste inessere dal “Club deiCircoli Sportivi Sto-rici”, tra cui quella si-

gnificativa della Maratona conTelethon, risalta l’aspetto etico ededucativo nei confronti dei gio-vani che si affacciano al mondodello sport perché facciano partedella loro avventura individuale esociale e del loro futuro..Che lo sport sia scuola di vita e nonsolo gioco e divertimento è testi-moniato dalla coerenza e forza deinostri atleti che hanno raggiuntocon il proprio impegno e sforzo imassimi traguardi sportivi.Significative sono le parole dellacampionessa Federica Pellegrini,in una intervista rilasciata a Ro-berto Perone sul Corriere della Se-ra dove ricorda che lo sport per leiè stato sacrificio e sofferenza e che

ciò è però necessario se si vuoleconoscere il proprio limite e rag-giungere un traguardo superiore,il culmine delle proprie possibi-lità e aspirazioni.E non parliamo dello sport com-mercializzato ma di quello che ri-torna subito nell’ombra dopo levittorie, dove si torna a combat-tere da soli senza palcoscenici eluci della ribalta né contratti mi-liardari.Lo sport puro che consente losviluppo robusto e armonico delproprio fisico, che libera le ener-gie mentali e educa all’impegno eal rispetto di sé e di altri, alimen-tando la crescita individuale e mi-gliorando le condizioni di vita.Lo sport che abitua al rigore, alconfronto, all’accettazione e so-prattutto al sacrificio, per miglio-rarsi e, se possibile, superarsi.

Lo sport in senso ampio si lega in-dissolubilmente al concetto del-l’educazione come rispetto, cono-scenza e padronanza del propriocorpo e come aspirazione ad unalibertà morale e materiale in unmondo fondato sul merito, sullapassione e non su falsi modelli chesi misurano in termini meramen-te economici e di apparizioni te-levisive o su rotocalchi scandali-stici.Non dobbiamo permettere che losport sia ridotto a questo, ad unospettacolo degradante come quel-lo che ci viene somministrato tut-ti i giorni (doping, scandali, etc.)perché lo sport non è questo maun principio e un motore di cre-scita fisica e mentale, un investi-mento individuale e sociale, nel-la ricerca continua di nuovi e piùimpegnativi traguardi.

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Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

N

Lo sport: scuola di vita e non solo divertimento

ClubdeiCircoli

SportiviStorici

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COLOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

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ClubdeiCircoli

SportiviStorici

CIRCOLO CANOTTIERIANIENE

Immensa Federica

Dopo la “scorpacciata” di vittoriee record del Mondo ai XIII FINAWord Championships – nell’am-bito di una manifestazione che l’-ha per sempre consegnata allastoria di questo sport – FedericaPellegrini ha vinto e convinto an-che agli Europei in vasca corta diIstanbul, primo appuntamento in-ternazionale di stagione. Dopoaver ben nuotato in entrambe lestaffette – con la 4x50 stile libe-ro vicina al podio (1’39”03 – Le-

trari, Di Pietro, Gemo, Pellegrini)– la stella del Circolo CanottieriAniene ha ottenuto un nuovo,strepitoso, primato iridato. Per l’e-sattezza si è trattato dell’undice-simo in carriera, il secondo in va-sca corta, l’ottavo sulla distanzadei 200 stile libero. Nella AbdiIpecki Arena di Istanbul, Federi-ca ha asfaltato le avversarie conuna progressione devastante: nul-la hanno potuto la sorprendenteungherese Verraszto e l’olandeseHeemskerk, rispettivamente se-conda e terza. Il crono di 1’51”17(26”58, 54”84, 1’23”09, passaggial di sotto del precedente prima-to) ha rappresentato così un’altrapreziosissima gemma che va adincastonarsi in un già impressio-nante palmares. Ottimi Europeianche per Damiano Lestingi,giunto fino alla finale dei 100dorso dove ha ulteriormente ab-bassato il record italiano fino ai50”65.Il competitivo stato di forma de-gli atleti del Canottieri Aniene eragià stato palesato in occasione deiCampionati Assoluti Invernali diRiccione. Nella piscina romagno-la Elena Gemo ha messo a segnouna splendida doppietta nel dor-so (50 e 200), mentre Lestingi haprima dominato nei 100 dorso edè poi salito sul gradino più alto delpodio anche nei 100 misti, dopoaver centrato la terza prestazioneazzurra di ogni epoca.Tennis: Si è fermato in semifina-le il cammino del CanottieriAniene nelle fasi conclusive deicampionati A1 di tennis di sce-na a Bra dal 5 all'8 dicembre. Ilcaloroso pubblico proveniente daRoma ha sostenuto gli atleti gial-loblu, che hanno lottato fino aldoppio di spareggio contro iCampioni del Tennis Capri. In-contro interminabile, risolto so-lo nel cuore della notte dai cam-

pani che, con la coppia “davis”Seppi-Starace, ha centrato il pun-to decisivo contro Santopadre eCipolla, battuti 4/6 6/4 10-8. Pergiungere in finale, poi vinta con-tro Bassano, Capri ha però suda-to le famigerate sette camiciecontro l'Aniene, che nonostanteil forfait del suo giocatore mi-gliore Philipp Kohlschreiber (fer-mato da un malore nel matchcontro Seppi) ha venduto moltocara la pelle.

I RISULTATI: Volandri(C) b. Di Mauro (A) 64 26 64 Seppi(C) b .Kohlschreiber (A) 46 61 1-0 ritiro Santopadre(A) b. Giorgini (C) 26 64 62 Cipolla(A) b. Starace (C) 26 62 76 (2) Santopadre/Cipolla (A) b. Seppi/ Starace (C) 36 76 (3) 10-5Volandri/Giorgini (C) b. Di Mauro/Charpentier (A) 63 63 Seppi/Starace(C) b. Santopadre/Cipolla (A) b. 46 6410-8

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TUTTINCIRCOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storicinews dal Club dei Circoli Sportivi Storici

CCIIRRCCOOLLOO TTEENNNNIISS EEUURR Fondato nel 1963presidente Leonardo Ceoldo

FFiinnaallii ddeell MMaasstteerr““CCiittttàà ddii RRoommaa””Dal 24/10 al 31/10/2009 al C.T. Eursi sono disputate, con ampia e ap-passionata partecipazione di pub-blico, le finali del Torneo di tennisMaster Città di Roma.Al CT Eur è stata assegnata la “Cop-pa Seven 2000” per aver realizzatoil miglior punteggio di tutte le tap-pe del circuito e la “Coppa dei Pre-sidenti” per avere ottenuto il mi-glior punteggio nelle finali del Ma-ster. Inoltre motivo di particolare orgo-glio è stato dato dal fatto che han-

no vinto le finali nelle loro rispet-tive categorie e si sno aggiudicati lacoppa del torneo proprio i soci delCircolo : Vellucci nell’over 55,DeSantis nell’over 50 e Maggioraninell’over 70Alle premiazioni e al relativo rin-fresco, presso gli accoglienti ed ele-ganti locali del C.T. Eur, era presen-te il Presidente del Comitato Regio-nale della FIT che ha espresso ap-prezzamento per l’organizzazionedel Torneo ed in particolare per l’o-pera del maestro Peppe Pozzi che hacondotto, come sempre, con parti-colare attenzione e cura l’intera fa-se finale del Master.Le premiazioni sono state effettua-te dai membri del Consiglio Diretti-vo Avv. Francesco Tassoni e Ing. En-rico Ricci, su delega del PresidenteAvv. Massimo Grimaldi.

CIR

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E . U . R .

CIRCOLO CANOTTIERITIRRENIA TODARO

Quello che le donnenon diconoChe il Circolo puntasse sull’attivitàfemminile, lo sapevamo. Basti pen-sare ai meravigliosi risultati ottenutidalla Cappabianca prima e dal duoTinelli Romiti qualche anno più tar-

di. Tale spinta evidentemente non siè esaurita, almeno a vedere i risulta-ti del 4 di coppia juniores femminilenella prova nazionale di fondo del 06dicembre 2009. Il sodalizio nerazzur-ro, infatti, ha conquistato il gradinopiù alto del podio schierando in for-mazione Silvia De Matteis, Giulia Do-minijanni, Clara Pandolfi ed ElisaPandolfi, quattro bravissime atlete. Lacapovoga, Silvia De Matteis, peraltro,ha coronato questa felice settimanacon la convocazione al raduno na-zionale juniores presso il Centro fe-

derale di Piediluco dal 10 al 13 di-cembre 2009. “Non speravamo di ri-uscire ad ottenere un risultato così ri-levante” confessa Silvia De Matteis,“Ci siamo preparate con grande im-pegno e, alla fine, abbiamo raggiun-to l’obiettivo desiderato. Ne siamo ve-ramente molto felici”. “Questi risul-tati sono stati importanti anche per ilcircolo che rappresento” continua lagiovane promessa del Tirrenia “Pernoi è importante, siamo orgogliosedella maglia che indossiamo e vince-re significa anche ricompensare la no-

stra società”. Ma non solo, grandegioia anche per il loro allenatore, Emi-lio Trivini, il super coach che sta re-galando soddisfazioni enormi al cir-colo, ormai da anni. “I suoi insegna-menti ci sono sempre utilissimi, af-frontiamo ogni percorso tenendo bena mente ogni sua parola ed ogni suoappunto, per cercare di migliorare so-prattutto la tecnica di voga”.Una nuova promessa, dunque? I di-rigenti del Circolo ne sono convinti ea giudicare dalle premesse, non rima-ne che attendere.

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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO

Intervista con Giuseppe Viggiano 30 novembre 2009: è stato approva-to il nuovo Statuto .“Ne siamo vera-mente contenti, poiché, per un cir-colo storico, è un passaggio impor-tante – commenta Giuseppe Viggia-no direttore sportivo del CC Lazio -In questo modo abbiamo raggiuntoun elemento di modernità. È ormaiun anno e mezzo che ricopro taleruolo e, in questo arco di tempo, hopotuto riscontrare un notevole mi-glioramento della situazione. L’arri-vo di questo nuovo consiglio diret-tivo, del quale anche io faccio parte,ha portato con sé delle novità”. Ilconsigliere guarda poi al prossimofuturo del circolo: “Nella società si èripristinato il settore della scuola re-miera, che era leggermente scematoper diverse ragioni. Tra queste sicu-ramente quelle logistiche, causatedall’affondamento del nostro galleg-giante principale. Fortunatamente,abbiamo superato tali ostacoli. Ades-so stiamo anche iniziando i lavoriper riabilitare l’altro galleggiante ri-masto. Inoltre abbiamo cambiato al-lenatore, Giovanni Sorrentino. Conlui abbiamo concentrato l’attività sui

nostri atleti di livello, che hanno sod-disfatto le nostre aspettative ottenen-do ottimi risultati nella stagione ap-pena trascorsa. Infatti due nostri ju-niores, Acerra e Rocchi, hanno vin-to il campionato italiano con il duecon e ciò significa nuove leve che sistanno affermando in campo nazio-nale. Poi c'è il grande lavoro delle ra-gazze. Gabriella Bascelli ed Erika Bel-lo ci rappresentano in campo inter-nazionale. Jean Smerghettoil 6 di-cembre ha guidato la corazzata SSLazio sul Tevere raccogliendo bencinque medaglie per i nostri equipag-gi”. Il bottino biancoazzurro vantal'oro nel quattro di coppia senior ma-schile, l'oro ed l'argento nel quattrodi coppia master femminile, l'argen-to nel quattro di coppia master43 edl'oro nell’otto master maschile. Untema importante quello dei master,che la società biancoazzurra cura conimpegno: “abbiamo dei Master A, exatleti che hanno sempre vogato, an-che con ottimi risultati. I Master B,invece, sono soci amatori che si so-no avvicinati all’attività remiera inetà adulta. Con loro, ancor prima cheio assumessi questo incarico, ci sia-mo sempre divertiti, partecipando agara agonistiche, soprattutto quelledel campionato nazionale, infatti co-stituivano l’occasione non solo perun confronto remiero, ma anche perrealizzare delle gite e visitare le cit-tà in cui si faceva tappa”.

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news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

Romatuttincircolo

DUE PONTI SPORTING CLUB

Dal Master alle giovanipromesse. Il nuoto delDue Ponti non ha etàOttanta società partecipanti, mille-centocinquanta atleti iscritti, due-milatrecento presenze, otto oreininterrotte di manifestazione: so-no solo alcuni dei dati del 12° Me-morial Marco Grisanti, la manife-stazione di nuoto riservata al set-tore Master (adulti dai 25 anni inpoi) , organizzata dal Due PontiSporting Club, svoltasi domenica13 dicembre nella Piscina dei Mo-saici del Foro Italico.Quella che si può considerare ormaiun “classico” delle manifestazionidi nuoto Master, anche quest’anno,ha richiamato società provenientida tutta Italia e anche dall’Unghe-ria e ha visto darsi “battaglia” tra lecorsie, ex campioni di livello inter-nazionale, accanto ad amatori “pu-rissimi”, tutti con l’intento di mi-gliorare, anche solo di pochi deci-

mi, quelli che sono i propri limitipersonali.Con un’organizzazione collaudatis-sima ed una giuria veloce e com-petente, la manifestazione è filatavia senza intoppi, regalando emo-zioni e sussulti agli atleti, ai tecni-ci e al foltissimo pubblico presen-te sulle tribune.I meravigliosi piccoli grandi cam-pioni del Due Ponti tornano invecedalla spedizione di Civitavecchia del6 dicembre con tre record italiani,un podio tutto “colorato” Due Pon-ti, nei 100 Farfalla categoria Ragaz-zi e un numero incredibile di secon-di e terzi posti, che testimonianol’impegno, lo scrupolo, la dedizio-ne, la passione con cui questi ra-gazzi, giorno dopo giorno, costrui-scono i propri miglioramenti, sottol’attenta regia di Marco Pomponi.Ecco i detentori dei nuovi primatiitaliani: Federico Colajanni, 50 sti-le libero, categoria Ragazzi Maschi;Andrea Cappugi, 100 farfalla, cat.Juniores Maschi; Mattia Napolita-no, 100 Farfalla, cat.Ragazzi Ma-schi(trionfo completato da Federi-co Colajanni secondo e da Leonar-do Tornaboni terzo).

A coronamento di ciò, vi sono sta-ti altri ottimi piazzamenti con re-cord mancati per pochi decimi:Emanuele Forti, argento nei 100dorso Cadetti a 7 decimi dal record,Angelica Ortolani, nei 50 rana Ju-niores, prima a 4 decimi dal prima-to, Arianna Brunella, nei 100 far-falla Esordienti A, seconda per due

decimi. E ancora, due bronzi, nei50 stile e nei 50 rana cadetti fem-mine di Clizia Durazzo e un argen-to nella stessa categoria rana diGiulia Ippoliti, un bronzo nei 200misti juniores maschi di Valerio Ga-brielli e un argento nella StaffettaCadetti (Durazzo, Forti, Ortolani,Colajanni).

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Romatuttincircolo

SALARIASPORT VILLAGE

2^ tappa di Coppa Italia di canottaggio

Giornata splendida al Salaria SportVillage, domenica 6 Dicembre, pergli amanti del canottaggio e non so-lo. Uno splendido sole ha baciato la2^ tappa di Coppa Italia di canot-taggio, organizzata dal circolo diSettebagni per il secondo anno con-secutivo. Hanno partecipato più di500 atleti giunti da tutta Italia, sup-portati da parenti, amici e appassio-nati di questo sport. Bellissima anche la partecipazionedei ragazzi Special Olympics, orga-nizzata dalla Tevere Remo e accol-

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FUTBOLCLUBNatale al Futbolclub

di Carlo Maria Stigliano

Come ormai da tradizione, conl’arrivo del Natale, gli Orange diVia degli Olimpionici si tingonodi rosso con la classica Coppa diNatale dei Circoli Romani e laclassica partita dei Soci-BabbiNatale. Il 19 dicembre, infatti, i festeg-

giamenti partiranno con il calciod’inizio della Coppa di Natale,torneo di calcio a 5 a cui pren-deranno parte le categorie Over40 ed Over 60 dei circoli roma-ni. Ad accompagnare il torneo,quest’anno, una nuova iniziati-va benefica: tutti i partecipantidovranno infatti presentare, a ti-tolo di iscrizione, un giocattolonuovo che verrà donato a bam-bini e ragazzi ospiti di due isti-tuti di accoglienza di Roma eRocca di Papa.A premiare le squadre che risul-teranno vincitrici interverrà SuorPaola, che porterà i doni ai bam-bini insieme agli auguri di tuttii giocatori partecipanti.A chiudere la giornata la partitadei Babbi Natale, momento in cuii soci del Futbolclub scenderan-no in campo vestiti con cappel-

lo, barba e sacco dei regali, rigo-rosamente di iuta, che ciascunmarcatore deve portare a tracol-la nel corso della partita.

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ta con entusiasmo dal Salaria SportVillage che ha messo a un’imbarca-zione e i remorgometri per fare at-tività, dimostrandosi ancora unavolta attento a chi non riscontra fa-cilmente la possibilità di fare sport.il bacino tiberino del Salaria SportVillage si è confermato ancora unavolta all'altezza delle aspettative, of-frendo acque calme e con scarsissi-ma corrente, che hanno permesso aiconcorrenti la possibilità di espri-mere al meglio le loro potenzialitàremiere. Prossimo appuntamento per gli ap-passionati del canottaggio, domeni-ca 13 Dicembre con la Coppa di Na-tale organizzata da Salaria SportVillage e Comitato Regionale, sem-pre nello splendido circolo di Sette-bagni, dove alle 17,30 si brinderàalle festività in arrivo con un con-certo gospel ed un pomeriggio al-l'insegna del Natale e dei bambini.

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

Detto: MaccaroniRuolo: a tutto campo!Piede preferito: destro Pezzo forte del repertorio:Big MacSquadra del cuore: AS Roma

Il socio del mese Nome: Claudio Maccaroni

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RomatuttincircoloTUTTINCIRCOnews dai circoli sportivi

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi Napoli

tuttincircolo

a cura di SPORTFORM

CAPRI SPORTSACADEMY

Il Capri Sports Academyancora tricoloreIl Capri Sports Academy è cam-

pione d’Italia per la quarta voltaconsecutiva. La squadra del nume-ro uno Roberto Russo ha vinto lafinale contro il Tennis Bassano 4-1, chiudendo nel migliore dei mo-di le Final Four 2009 di Bra (Cu-neo). Il punto decisivo è arrivatodalla coppia Volandri-Giorgini, cheha superato il doppio friulano for-mato da Lorenzi e Aldi. A conqui-stare gli altri tre punti, in singola-re, sono stati Andreas Seppi, Filip-po Volandri e Daniele Giorgini. Ilnumero uno d’Italia ha conferma-to l’imbattibilità in singolare conla maglia del Capri vincendo in dueset contro Paolo Lorenzi 6-4, 7-5.Il livornese ha superato la resisten-za di un ottimo Francesco Aldi,conquistando la terza vittoria intre partite in queste Final Four2009, dopo le due contro l’Aniene:4-6, 6-3, 7-6 (4) il punteggio.Splendida anche la prestazione diDaniele Giorgini, che ha vendica-to il ko di domenica scorsa travol-gendo Federico Torresi in 51’, 6-1,6-2. Ha perso invece Potito Stara-

ce contro Andrea Arnaboldi in treset (3-6, 6-4, 6-2). “E’ il quartoscudetto ed è il più bello in asso-luto. Hanno provato a distrugger-ci e fermarci, ma nonostante tut-to e tutti il Capri c’è ed ha dimo-strato il suo valore sul campo. DaBra riportiamo a Napoli lo scudet-to e siamo felici”. Lo ha dichiara-to il presidente del Capri SportsAcademy, Roberto Russo, dopo lafinale scudetto del campionato diserie A1 vinta contro il Bassano aBra (Cuneo): “Il segreto? Nulla na-sce per caso, c’è una grande pro-grammazione e uno staff tecnicoe dirigenziale di primo livello. E’stata dura, la tensione è stata in-credibile quest’anno perché tutti ciaspettavano al varco. Forse le no-stre vittorie non fanno piacere atutti, ma siamo stati capaci di vin-cere di nuovo e anche i tifosi fuo-ri dalla Campania ci hanno applau-dito – ha detto Russo -. D’altron-de, noi portiamo alta l’immaginedi Napoli e della nostra Regione,non a caso ci sentiamo il NapoliCalcio del tennis. Abbiamo ancheil 50% dei giocatori nati in Cam-pania (Starace, Petrazzuolo e Ca-pone). In futuro – ha concluso Rus-so - il Capri continuerà a lavorareper essere competitivo e vincereancora”. Esulta Potito Starace, ve-ra e propria ‘bandiera’ del club iso-lano: “Oggi ero un po’ affaticato,le palle erano lente e il mio avver-sario ha giocato il match della vi-ta. L’importante comunque è avervinto il quarto scudetto consecu-tivo, il successo del Capri conta piùdi qualsiasi altra cosa”. Una vitto-

ria dal sapore particolare: “E’ sta-to un anno difficile, siamo partitiin ritardo e questo scudetto valedoppio – ha detto Starace -. Poi insemifinale il doppio di spareggiocontro l’Aniene era quasi perso, ioe Andreas Seppi siamo stati bravia rimanere uniti e rimetterlo in pie-di. Oggi è stato tutto più facile, fac-cio i complimenti a Giorgini che èstato determinante. Dedichiamo loscudetto a tutti i tifosi che ci han-no seguito fino a Bra. Il futuro?Abbiamo ancora tanta fame”.Esprime soddisfazione anche il ca-pitano Daniele Silvestre: “Il Bas-sano ci aveva imposto il pareggionella fase a gironi, volevamo il ri-scatto ed è andata bene. Siamo fe-lici – ha concluso - il merito è diun gruppo che è davvero compat-to. Giorgini ha dato una grandeprova di superiorità tecnica e men-tale, Starace ha perso solo controdue giocatori che hanno giocatobenissimo, Volandri è stato splen-dido e Seppi non è una sorpresa”.

CIRCOLO POSILLIPO

Kayak e Canoa Polo verso il 2010Inizia ufficialmente la stagione2010. Convocati per il primo radu-no di Acqua Piatta gli atleti Senior.Albino Battelli, Raffaele Cicala, Sa-muel Pierotti e Fabio Murra, segui-ti dal tecnico Giuseppe Buonfiglio,sono impegnati dal 12 al 15 no-vembre nelle acqua del lago di Al-bano di Castel Gandolfo. Primi testin barca e a secco nel Villaggio Vo-gatori che ospitò le Olimpiadi diRoma '60, oggi di proprietà dellaFederazione Italiana Canoa Ka-yak."Non abbiamo mai smesso diprepararci - spiega il tecnico Pep-pe Buonfiglio -. E’ chiaro che inquesto momento le priorità tecni-che-organiche sono rivolte a par-ticolari che ci serviranno più avan-ti nel periodo agonistico". A Maio-

ri, in costiera Amalfitana, inveceil primo raduno Nazionale della ca-tegoria U21 di Canoa Polo. Fran-cesco De Simone e Roberto Paga-no, fanno parte della rosa dei con-vocati per una due giorni di lavo-ro tecnico, tattico ed atletico. Agliordini del Commissario TecnicoU21 Gabriele Fabris, già tecnicorossoverde della scuola canoa ve-locità, ci saranno 16 atleti prove-nienti da tutta Italia. La rosa dei ragazzi, alla domeni-ca, sarà divisa in due team che par-teciperanno al torneo - allenamen-to organizzato dallo Sporting ClubNo Limits, società ospitante, a cuiparteciperanno altre sei squadre."Siamo contenti che il nostro la-voro -racconta il responsabile tec-nico polo del CNP Rodolfo Vasto-la - sia apprezzato a livello nazio-nale". "E' certamente - continua"Boffy"- sintomo di una program-mazione sui giovani che trova ilgiusto risultato".

Bambine prodigioConclusa a Calenzano (Firenze) eSan Severo (Foggia) la prima pro-va nazionale under 14 del GranPremio Giovanissimi. Le gare, ri-servate agli atleti più giovani edesordienti hanno visto la parteci-pazione complessiva di oltre 1500agonisti nelle varie categorie. Nessun titolo posillipino questavolta ma due ottimi piazzamentiarrivati sia da Firenze che da SanSevero. Seconda piazza, infatti, perRoberto Rubinacci nella gara riser-vata agli allievi di sciabola e un ec-cellente terzo posto per l'esordien-

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te Caterina Scaramella nella garariservata alle bambine di spada. Buono anche il piazzamento di Sa-brina Merolla che si è classificata ot-tava nella gara delle bambine disciabola.

CIRCOLO SAVOIA

Coppola nuovo tecnicoAndrea Coppola, plurimedagliatotecnico federale, è il nuovo respon-sabile canottaggio del Circolo Sa-voia. L’annuncio è stato dato dalpresidente Pippo Dalla Vecchia nelgiorno di Santa Barbara, che il so-

dalizio partenopeo dal 1991 dedi-ca appunto ai canottieri. Nato il 4gennaio 1952 a Castellammare diStabia (NA) dove vive con la fami-glia, Coppola inizia a fare canot-taggio alla fine degli Anni ‘60,presso il Circolo Nautico Stabia ilcui allenatore era allora il dottorGiuseppe La Mura. Nel 1975 iniziaa collaborare tecnicamente con iltecnico della Canottieri Napoli, Al-do Calì. Nel 1977 vince a Piedilu-co il Campionato Italiano Assolu-to in “due con” assieme a Giusep-pe Abbagnale. Nel settembre del1980 gli viene affidata la condu-zione tecnica del Circolo NauticoPosillipo che ha mantenuto inin-terrottamente fino al 2006, portan-do nella bacheca del sodalizio par-tenopeo rossoverde ben 115 titoliitaliani in varie categorie e specia-lità. Numerosi suoi atleti hanno ve-stito la maglia azzurra e molti diquesti hanno conquistato titoli iri-

dati e piazzamenti d’onore. Neiprossimi mesi, si dedicherà a por-tare ancora più in alto la sezionecanottaggio del Circolo Savoia.

CIRCOLO CANOTTIERI

Via alla serie A-2E’ scattato ad inizio dicembre ilcampionato di serie A-2 di palla-nuoto, che vede impegnate nel gi-rone meridionale ben quattro squa-dre campane. Favoritissima per lavittoria finale l’Acquachiara diFranco Porzio, vera regina del mer-cato, che ambisce il prossimo annoa disputare un inedito derby con ilPosillipo. Dovrebbero invece reci-tare un ruolo da comprimarie sia laRari Nantes che la Canottieri Saler-no, mentre sarà un anno di trans-izione per la Canottieri Napoli. IlCircolo del Molosiglio, infatti, hadecisamente ringiovanito la rosa,ma ha conservato allo stesso tem-po alcuni pezzi pregiati del proprio

organico. Inoltre, la presenza inpanchina di Paolo Zizza rappresen-ta una garanzia in termini di espe-rienza e professionalità. GiuseppePostiglione e Marcello De Giorgiorappresentano il fiore all’occhiellodi un “sette” che può contare an-che su un portiere di assoluto va-lore come Turiello. L’avvio di sta-gione si presentava in salita, ma iragazzi della Canottieri sono riusci-ti ad impattare (7-7) sul difficilecampo dell’Acicastello per poi ce-dere con onore nel derby con l’Ac-quachiara (14-9) alla Scandone.

CIRCOLO REMO E VELA ITALIA

Caputo-Barbiero sul trono d’EuropaRoberta Caputo e Benedetta Bar-biero dominano l’Europa nel 4.20.Entrambe provenienti dal CircoloSavoia, il prestigioso sodalizio diSanta Lucia, Caputo-Barbiero han-no appena intascato la vittoria inuna delle manifestazioni più im-portanti del panorama continenta-le: l’Imperia Winter regata 2009,conquistando ben 24 punti in untotale di 7 prove. Nel mare di Im-peria erano ben dieci le nazioni ingara, ma alla fine l’ha spuntata l’e-quipaggio partenopeo. “Erano due piccole campioncinosin dai tempi in cui gareggiavanonell’optimist - dice Pippo DallaVecchia, presidente del Circolo Sa-voia - hanno talento e carattere.Nella vela è decisivo essere veloci,ma non basta. Loro hanno tutti gliingredienti per esprimersi ad altis-simi livelli. Napoli ed il nostro Cir-colo hanno tirato fuori le ennesi-me campioncine”. Caputo-Barbie-ro, prima di chiudere l’attività del2009, hanno fatto passerella pro-prio al Circolo Savoia per le Rega-te di Natale.

Soricelli e Marino campionesse d’ItaliaIl tricolore resta a Napoli. CamillaMarino e Claudia Soricelli si ag-giudicano i Campionati Italianifemminili della classe 420 e bissa-no il successo dello scorso anno, acompletare l’impresa anche l’otti-ma prestazione degli equipaggi na-poletani che salgono sul secondogradino del podio, con Roberta Ca-puto e Benedetta Barbiero (circoloSavoia) e sul terzo, con Barbara Ri-nauro e Anna Chiara Malventi (cir-colo Posillipo). Un successo, quello dell’equipag-gio del circolo Italia, che mette ilsuggello ad una stagione esaltan-

te per le due atlete napoletane; do-po la vittoria ai campionati zona-li e le due medaglie d’argento aimondiali di categoria ed assoluti,giunge ora il tricolore assoluto edil titolo nazionale si categoria ju-niores. Il cammino della barca rossoblùnon ha mai avuto tentennamentinelle sette regate del campionato,che si è svolto nella acque del gol-fo di Napoli, collezionando tre pri-me piazze, tre seconde ed un terzoposto, a dimostrazione dello stra-potere delle due campionesse par-tenopee che hanno chiuso con 9punti in classifica generale distac-cando le seconde di ben 22 punti.Il vento debole dell’ultima giorna-ta di regate non ha impedito losvolgimento delle prove, pur ridu-cendone il programma. Ad approfittare del debole libecciosono state le due imbarcazioni na-poletane del Savoia e del Posillipo,la prima confermando la medagliad’argento, e la seconda scalando laclassifica e superando due equipag-gi avversari sino a chiudere al ter-zo posto con la medaglia di bron-zo. “Un anno impegnativo che ciha regalato tanto - afferma Camil-la Marino - la conclusione in bel-lezza non può che farci felici, for-se unico rammarico è quello disciogliere l’equipaggio. Continua-re insieme, con Claudia, sarebbestato fantastico, magari in 470,puntando alla partecipazione aigiochi olimpici. Ora ognuna di noifarà le sue scelte agonistiche”.

COLO news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

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uante volte abbiamoletto di contratti fa-roinici con tanti ze-ro ed abbiamo pen-

sato quale magico mondo ci fos-se dietro ad una stipula miliona-ria che può rendere felice un pro-fessionista per tutta la vita: orapossiamo scoprirlo. L'Associazio-ne Sportform, in collaborazionecon la TGM Sport srl e con la no-stra rivista, dopo lo straordina-rio risultato ottenuto la scorsaedizione, ripropone il corso dipreparazione in vista della pros-sima sessione di esame per il ri-lascio della Licenza di Agente diCalciatori (già Procuratore Spor-tivo) che si svolgerà, si attende

l'ufficialità della data precisa, afine Marzo presso la FIGC a Ro-ma. La figura dell'Agente di Cal-ciatori negli ultimi anni, ha as-sunto un'importanza ed un ruo-lo sempre crescente nell'ambitodello sport, e del calcio in parti-colare, e quindi per poter opera-re è fondamentale una prepara-zione specifica e particolarmen-te accurata, finalizzata non soloall'ottenimento della famosa "Li-cenza", ma anche e soprattuttoatta a fronteggiare le moltepliciproblematiche che un'attività delgenere comporta. E per tali mo-tivi, cercando di soddisfare le nu-merose richieste pervenute, ab-biamo deciso di riproporre un

Corso di preparazione altamen-te qualificato e prettamente spe-cifico. Il Corso si articolerà in seiincontri frontali, in cui si affron-teranno tutte le tematiche e lematerie oggetto dell'esame. Lafaculty sarà composta da Profes-sori Universitari, Magistrati, Av-vocati ed esperti del settore. Il Corso è a numero chiuso e sisvolgerà presso le sedi didattichedell'Associazione a Napoli e Ro-ma presso il circolo Futbolclub,durante i mesi di Gennaio, Feb-braio e Marzo 2010. Per la par-tecipazione è necessario inviarealla Segreteria dell'Associazioneil modulo di preiscrizione e ladocumentazione richiesta con-

sultabile e scaricabile dal sitowww.sportform.it entro e non ol-tre il termine del 9 Gennaio 2010.Si ribadisce che la partecipazio-ne al presente Corso è finalizza-ta unicamente a fornire una va-lida preparazione all'esame la cuiidoneità resta di esclusiva perti-nenza della Federazione ItalianaGiuoco Calcio.

Formazione

Un futuro nel mondo del lavoro nel panorama

dello sport

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di Enrico Morucci

Q

Per informazioni è possibilecontattare la Segreteriadella Sportform al numero081.19562785 o agli indirizzi [email protected]@sportform.it

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circoli romani sono tornati a sfi-darsi e l'occasione, come avvieneormai da sette anni, è l'AdidasLeague, l'evento sportivo più at-

teso dai romani amanti del pallone. Quest'an-no il torneo di calciotto, partito il 21 novem-bre, può contare sulla sponsorizzazione prin-cipale di Snai, da sempre sinonimo di diver-timento associato allo sport. La formula si ar-ticola in una prima fase a gironi, poi ottavi,

quarti e semifinali andata e ritorno, al termi-ne delle quali una super finale unica decrete-rà i nuovi campioni.L'agonismo, la passione e la determinazionesono gli ingredienti che hanno reso l'AdidasLeague un appuntamento imperdibile per i ro-mani e condiranno di certo anche l'edizione2010. Ma chi si aggiudicherà la “palma” dimigliore? Lo scorso anno il trofeo è andato alcircolo Due Ponti, che ovviamente va a cac-

cia del bis. Per riuscire nell'impresa, potrà av-valersi di un bomber fra i più temuti, MatteoMaterazzi, fratello del campione del MondoMarco, e figlio dell'ex tecnico della Lazio Giu-seppe. Le altre squadre non staranno certo aguardare. Già la prima giornata ha regalatogrande emozioni. Ad inaugurare l'Adidas Lea-gue, CC Roma e SC Olgiata, quest'ultima conun organico pieno di glorie del calcio nazio-nale e internazionale. Gente come Aldair, Di

Roma tornei Adidas League

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I

di Matteo Cirelli

Adidas League 2009-2010:tornano le sfide dei Campioni

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Biagio, Silenzi e Dell'Anno. Un'autentica para-ta di stelle che non ha tuttavia evitato all'SCOlgiata una chiara sconfitta, 5-0, ciò che ladice lunga sul livello del torneo.Non è stata peraltro questa l'unica sorpresa del-la prima giornata: strapazzato infatti anche ilMontecitorio con le 4 reti a 0, rifilate dall'An-tico Tiro al Volo, grazie a un doppio Prosperie alle reti di Seri e Centro. Quanto al Due Pon-ti detentore, un debutto vittorioso ha legitti-mato tutte le ambizioni, con le reti di Ranza-ni, Barni, Monari e di Matteo Materazzi, auto-re di una doppietta, per il 5-0 finale ai dannidel CC Lazio. Pareggio sofferto per i padroni dicasa del Futbolclub, che schierano l'ex azzur-ro Di Livio e che, sotto di un gol, hanno ribal-tato il risultato grazie agli spunti di Aliotti edello stesso Di Livio per poi essere raggiuntisul 2-2 grazie al colpo di testa di Mogos.La rivincita dell'SC Olgiata è arrivata già nel-la seconda giornata ai danni dell'Antico Tiro aVolo, con i gol illustri di Silenzi (bomber giro-vago, ex di Arezzo, Napoli, Reggiana, Torino,

Venezia, Nottingham e altro), Di Biagio e Got-tardi (il Guerino popolarissimo della Lazio diCragnotti). Stoppato il tentativo di fuga del DuePonti, che dopo l'esordio senza problemi si èdovuto accontentare di un pareggio contro loSporting Eur, mentre il Forum SC conquistavala vetta della classifica a punteggio pieno. Masiamo solo all'inizio, l'agone sportivo ancorasta montando e tutto può ancora accadere.Nelle sette edizioni dell'Adidas League fino-ra disputate, fatta eccezione per l'edizione2005/2006, il titolo non è mai mai andatoalla stessa squadra: nell'edizione 2004-05,ad aggiudicarsi la prima edizione del torneoche sarebbe diventanto un “must” fu il CCRoma, seguito nel 2005 dal CC Aniene. Ladoppietta è stato appannaggio esclusivo deipadroni di casa del Futbolclub nel 2006 e nel2007. Ad alzare una volta la coppa anche ilCC Lazio, nel 2008. I gladiatori del calciot-to romano sono nell'Arena... e non c'è dub-bio che la lotta sarà serrata per decidere chifarà la parte del leone.

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on il 33° Torneo Pezzana sembra-no siano cambiate anche le tradi-zionali gerarchie. Negli Assoluticomplice anche l’assenza del Man-

chester di Parnasi e dell’Inter di Arquilla, nean-che i campioni di Ricci e De Rosa sembranofar fatica a tenere il passo delle nuove forzedel River (Forno Nonna Iole) di Boccolini, laSampdoria (Assoc. Note Positive) di Vomma-ro, il Racing Santander (NiceCar) di Mugave-ro e Proietti, l’Ajax (Blitz Tre) di De Laurentiis,il Getafe di Massimo Giuliani. Tra le unicheconferme del passato ma in crescita ci sonosolo la Roma (Great Estate) di Younes “Mido”,

il Flamengo (Studio Legale Traisci) di Palme-giano e l’Avv. Traisci, e l’Arsenal dell’AnticoTiro al Volo di mister Mearelli.Negli Over40 mentre faticano la Juventus (Ca-nottieri Lazio) di Vicerè, l’Arsenal di Centro e icampioni in carica del Barcellona (Capolino Ce-ramiche) di mister Armato, il Real Madrid (Rez-za Mutui) di Palladino non perde un colpo e co-manda la classifica inseguito dall’Ajax (TheFans) di De Marchis, il Porto (Mobilnovo) di DeRosa, il Flamengo (Gruppo Siri) di Carboni, laRoma (Autocarrozzeria Grassi) di Grassi e ilMarsiglia (Centro Asfalti) di Fabio Amadori.È sempre un piacere assistere alle gare del Pez-

zana, organizzazione efficiente, squadre benorganizzate, gare che non saltano mai, centrosportivo della Polizia di Stato all’avanguardiacon ampi parcheggi, campi grandi e perfetta-mente drenanti, sicurezza garantita, spaziosispalti dai quali è possibile gustare gare com-petitive e sempre corrette. Sul fair play si no-ta che l’organizzazione punta forte, da que-st’anno esiste una classifica ufficiale fair playcon punteggi in negativo per le squadre cheaccumulano più ammonizioni ed espulsioni;questo punteggio sarà molto utile alle squadrepiù corrette nelle fasi finali ad eliminazione di-retta, quando a parità di punteggio al terminedei tempi supplementari non si tireranno più irigori ma passerà direttamente al turno succes-sivo la squadra con miglior classifica fair play.Ci sembra un’iniziativa che segue i principi delMovimento per l’Etica nello Sport che riceve ilgradimento anche dal Pezzana.Da gennaio poi si ricomincia con la Coppa trale migliori 16 classificate in campionato al ter-mine del 2009. Per seguire il torneo www.torneopezzana.com,per info 340 3738509.

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Roma tornei Torneo Pezzana

E’ tempo deiprimi bilancidi Alessandro Morucci

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del prof. Daniele Popolizio Mental CoachResp.le “Progetto Europeo sullo Sport”,Direttore Generale CENPIS

giovani. Spesso se neparla, quasi sempreviene citata la parolaTalento quando si par-

la di loro.Ebbene noi al Cenpis sono ormaiquasi 5 anni che parliamo e af-frontiamo scientificamente il temadel Talento, preparando metodisempre nuovi che di anno in an-no ci permettono di meglio com-prendere questa particolare dimen-sione psicologica.Sì perché in realtà “essere un Ta-lento”, soprattutto scoprire di es-serlo, ha a che fare in realtà più conuna dimensione della nostra men-te, con una nuova collocazione dinoi stessi in una nuova dimensio-ne spazio-temporale, che non rap-presentare un qualcosa di “posse-duto”, di acquisito.“Essere speciali” in un campo dellavita significa molte cose. Quasi sem-pre quando arrivano atleti profes-sionisti da noi, artisti, manager, li-beri professionisti o studenti univer-sitari, viene posta questa richiesta:“che cosa ho?”.Puntualmente rispondiamo “niente,cosa pensa di avere? Al massimopossiamo vedere insieme se il suoprofilo psicologico ha qualcosa diparticolare, di diverso dagli altri, dispeciale”. È ovvio che molte volte cisiano anche delle problematiche edunque dei sintomi psicologici, peresempio piccole fissazioni, paure,preoccupazioni, fenomeni di stresspsicosomatico. Ma il punto è che noici portiamo dietro nel corso della vi-

ta tutto quello che non abbiamo af-frontato da giovani, quando era ilmomento di affrontarlo.I nostri rapporti familiari, le primerelazioni affettive, le prime relazio-ni amicali, alcune problematiche fi-siche o eventi particolari…tutto, ri-peto tutto, è sedimentato dentro dinoi. È posizionato nella nostra “zo-na nascosta”, nel secondo livello del-la nostra vita interiore. Mio padre,il Prof. Antonio Popolizio dice spes-so nei suoi convegni scientifici “noisiamo dei perfetti sconosciuti di noistessi”. Cosa significa? Significa cheil nostro potenziale, il nostro Talen-to fatica ad uscire e quasi sempre loscopriamo per caso. Due giorni fa èvenuto al Cenpis un famoso cantan-te lirico, un tenore di alto livello di39 anni, che mi ha chiesto di prepa-rarlo ad esprimere il suo Talento co-

me faccio per gli atleti, perché daquando aveva scoperto, 3 anni pri-ma, che sapeva cantare come pochiaveva iniziato a vivere con difficol-tà questa nuova realtà. Mi ha detto“Professore, non riesco ad essere se-reno perché io pensavo di essere unoqualunque”. Ecco il nodo cruciale delmio discorso è esattamente qui: dagiovani si prova quasi tutto, ma nonsi costruisce la cultura del “scopria-mo chi sono, cosa sono portato a fa-re… e chi voglio diventare”. I giova-ni atleti di talento che vengono danoi, svolgono tutti un programmadiverso dagli atleti di èlite o dai pro-fessionisti che addestriamo; il gio-vane deve prima di tutto capire chetipo di Talento ha e che livello di Ta-lento non solo è oggi, ma può di-ventare. La percezione che una per-sona ha di sé, l’idea che sviluppa re-

lativamente a quanto vale o non va-le, è fondamentale per l’efficacia chesarà in grado di sviluppare. Sembraincredibile ma effettivamente ten-diamo a rimanere confinati dentroa “ciò che pensiamo di valere”. Peraccrescere se stessi ed espandersi, di-ventando efficaci, serve dunque la-vorare su due aspetti: scoprire il pro-prio Talento e liberarlo dagli imbri-gliamenti che noi stessi gli cuciamoattorno senza saperlo.Bene, il Talento giovanile è spes-so frenato da due fattori moltocondizionanti: l’educazione fami-liare e l’esperienza. L’idea di sé chesi costruisce da giovani in fami-glia va verificata quanto prima osi rischia di rimanerci legati fa-cendola così divenire un enormelimite. Inoltre le prime esperienzeche viviamo e con le quali ci met-tiamo alla prova non devono farsubito costruire l’idea di sé stessi,ma devono essere continuamenteverificate con sfide sempre nuovee più difficili. La paura in questidue processi è il vero ostacolo chedobbiamo saltare. Questa emozio-ne spesso ci blocca o ci fa com-mettere errori che solo una prepa-razione psicologica evoluta puòdavvero trasformare. E questo la-voro non ha nulla a che fare conla psicologia classica che vedia-mo qui in Italia. Federica Pellegri-ni, nuovamente vincente, lo haben compreso più di 3 anni fa. Oc-corre oggi saper investire sul pro-prio Talento, per ottimizzarlo etradurlo in successo.

Psicologia

Psicologia giovanile

I

Valentino Rossi, nove volte campione del mondo in varie classi del Motomondiale.Già a 16 anni vincitore del campionato italiano della Classe 125

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SPORT

CLUB

Il primo magazine sportivo in distribuzione

gratuita che dà voce a tutti coloro che amano

lo sport professionistico e amatoriale

Federation Cup 2009

Mercedes Golf Trophy

Concorso Ippico di Piazza di Siena

Roma Motor Show

13th FINA World Championships

Mondiali di Baseball

Assisi Endurance Lifestyle

Motor Show di BolognaRugby Roma Seven

Giochi del Mediterraneo

Golden Gala di atletica

Centenario del Giro d’Italia

Maratona Città di Roma

Campionati europei di tuffi

BNL Internazionali d’ItaliaSei Nazioni di rugby

BMW Italian Open di Golf

adv sport club gen010 17-12-2009 18:35 Pagina 1

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di Giulia RodanoAssessore Cultura, Spettacoloe Sport della Regione Lazio

Focus

on il suo impegnosullo sport femmini-le, la Regione Lazio,con può dire con or-

goglio di aver contribuito a mi-gliorare lo sport nazionale. L’inse-rimento nel 2007 della Tutela del-la maternità nei Principi fonda-mentali del CONI, per esempio, èscaturito dall’impegno di Assist edal sostegno dalla Regione Lazio.Mercoledì 3 dicembre l'Assesso-rato Cultura, Spettacolo e Sportdella Regione Lazio e le associa-zioni “Assist” e “D@Sport”, nel-l'ambito della terza edizione di“Donne & Sport Day”, hanno ri-unito, in uno storico incontro dilavoro, le dirigenti e le managerdel mondo sportivo italiano in unforum intitolato “Donne e Sport:un futuro da costruire”.I lavori sono durati tutta la gior-nata e hanno coinvolto, nella se-de della Regione Lazio a Roma,una quarantina di donne rappre-sentanti di Università, Enti, Fe-derazioni, Aziende, Associazionie Giornalismo del mondo sporti-vo italiano. Al loro fianco la pre-stigiosa presenza internazionaledi Lila de Soysa (CommissioneEuropea Federazione Internazio-nale Tennis Tavolo), figura dispicco della International Wor-king Group on Women and Sport,

organizzazione che l’anno pros-simo a Sydney convocherà gli“stati generali” delle donne dellosport mondiale.Presenti le campionesse DianaBianchedi (scherma) e Vera Car-rara (ciclismo) che si sono uniteal coro autorevole per chiedereuno nuovo modo di pensare e vi-vere lo sport.L'obiettivo del workshop era quel-lo di fare il punto della situazio-ne dello sport per la donna in Ita-lia: la donna che si occupa disport in qualità di volontaria, ladonna manager all'interno di so-cietà sportive, che ha un ruolo al-l'interno di una delle tante orga-nizzazioni o come atleta che haterminato la carriera e che vuolelavorare.In questa terza edizione del Don-ne e Sport Day si è toccato un al-tro tasto dolente: sono stati evi-denziati il lavoro, la bravura e ladedizione delle dirigenti e mana-ger dello sport, presenti nelle Isti-tuzioni, nelle Federazioni, nelleaziende. Proprio per la loro pro-venienza dal mondo sportivo, que-ste professioniste conoscono le sueregole e hanno la capacità di ope-rare in squadra per un fine comu-ne, qualità fondamentale per ognidirigente al giorno d'oggi. Non-ostante ciò il loro numero è anco-

ra molto inferiore rispetto a quel-lo dei loro colleghi uomini.Il fine del convegno quindi è sta-to la ricerca comune di nuovi per-corsi, nuove possibilità formativeo occupazionali affinché le don-ne abbiano accesso in misuramaggiore a ruoli decisionali.I quattro workgroups che si sonotenuti hanno discusso di comuni-cazione, normativa e lavoro, pa-ri opportunità e formazione nel-lo sport. Molto interessanti le re-lazioni che hanno presentato lelinee guida di ciascun gruppo, conl’apporto delle due campionesseDiana Bianchedi e Vera Carrara.Infatti, il Forum ha individuatouna serie di proposte concrete sul-le quali costruire uno sport inclu-

sivo per le donne in ogni ambitoe competenza.In quella sede ho manifestato lanecessità di una nuova Legge Re-gionale dello Sport che recepiscacon ancora più forza le istanzeemerse in maniera inequivocabi-le durante i lavori dei gruppi:maggiore rappresentanza, pari op-portunità e una migliore visibili-tà e promozione dello sport fem-minile. Ma non basta. Partendodalla Legge Regionale potremo es-sere promotori di una Legge Qua-dro Nazionale sullo sport che pos-sa prevedere fondi necessari e unordinamento specifico su una ma-teria socialmente così rilevante,che dia avvio ad una politica pub-blica dello sport.

Donne e Sport:un futuro da costruire

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A destra, Vera Carrara ai Mondiali di Ciclismo su Pista a Manchester

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l calcio moderno è sem-pre piu rapido, per que-sto la forza muscolareha bisogno di un’ade-

guata preparazione. Il tipo di corsache il calciatore adotta è un susse-guirsi di fasi accelerative e decele-rative e in tutti i momenti di giocopiù “coinvolgenti", intervengonoqualità di forza specifica che neces-sitano un allenamento mirato degliarti inferiori.Possedere una grande forzanon significa saperla usare ra-pidamente Non ritengo necessa-rie metodologie di allenamento del-la forza esasperate: i benefici sulcampo da calcio non sarebbero pro-porzionali ai potenziali rischi rap-presentati dall’ eccessivo sovracca-rico funzionale. Inoltre, possedereuna grande forza non significa an-che saperla usare rapidamente. Peril calciatore che voglia avvicinarsiall’allenamento della forza con l’u-tilizzo dei sovraccarichi, consiglie-rei un approccio graduale e meto-dologicamente razionale.Imparare la tecnica Una vol-ta acqusita la tecnica dei principa-li esercizi per gli arti inferiori (squat,affondi e alzate olimpiche), la loroesecuzione cambia molto in funzio-ne al tipo di forza che s’intende sol-lecitare.

Quale principio alla basedella scelta degli esercizi?Per ottimizzare l’allenamento hoscelto 2 combinazioni di esercizi,formate da un esercizio fondamen-tale, uno analitico e uno di trasfor-mazione.Per esercizio fondamentale si inten-de un movimento che solleciti sia ilgruppo muscolare principale coin-volto nel movimento sia tutti gli al-tri gruppi ad esso sinergici. Il secon-do esercizio è costituito da un mo-vimento maggiormente analitico,che coinvolga sempre il gruppo mu-scolare principale ma da un’ango-lazione diversa e attuando una si-nergia muscolare minore. L’eserci-zio di trasformazione invece è ungesto tecnico, comecalciare il pal-lone o meno tecnico (ad.es skip) cheserve a trasformare la forza in ve-locità, che, non dimentichiamo de-ve essere l’obiettivo principale delcalciatore. L’alternanza di carichi,la trasformazione in velocità e le di-verse modalità di sollecitazione so-no il segreto per un ottima prepa-razione nel calcio.Quanto peso utilizzare?Il primo esercizio va eseguito conun carico intorno al 50% del mas-simale, ad una velocità elevata nel-la fase di spinta. Se la velocità ese-cutiva non è alta e meglio ridurre il

carico ma eseguire il gesto più ve-locemente. Nota bene: veloce nellafase di spinta, e controllato nella fa-se di discesa; il rapporto deve esse-re sempre 1:2. La serie non deve su-perare le 6 ripetizioni. Lo scopo èsollecitare le fibre veloci che rispon-dono solo ad un carico medio altoeseguito in maniera esplosiva.Il secondo esercizio va eseguito conun carico inferiore (30/35%) ma conun numero di ripetizioni più alte(10-12). La modalità di esecuzioneè sempre esplosiva.Lo scopo è allenare la forza velocein un regime di fatica, stimolaredunque la resistenza alla forza ve-loce. La trasformazione si eseguecon carichi leggeri oppure a cariconaturale, e la velocità esecutiva de-ve essere assolutamente esplosiva.La serie è interrotta quando la ve-locità del gesto tende a calare. Nonsuperare comunque mai le 8/10 ri-petizioni.

Prima combinazione:mezzo squat+leg curl +sprintEseguite 6 ripetizioni di mezzosquatt con un carico al 50% delmassimale.Trenta secondi di recu-pero e poi 12 ripetizoni al 30-35%di leg curl. Alla fine delle 3/5serie(recupero tra le serie 2’30/3’)trasformiamo tutto il lavoro con 6/8

sprint in slalom su una distanza di10/15 metri (ritorno camminando).

Seconda combinazione: affondi+leg extension+ tiri in portaEseguite 6/8passi affondi in avan-zamento al 50%del massimale.Trenta secondi e poi 10/12ripetizio-ni di leg extension (30/35%). Allefine delle 3/5 serie(recupero 2’/3’)trasformiamo con 6/8 tiri in portasia di destro che di sinistro cercan-do di colpire un bersaglio preciso (ilpalo ad esempio)Ovviamente il tutto va inserito nelcontesto agonistico del giocatore.Orientativamente nel periodo di pre-campionato arriveremo a 5 serie conil massimo carico mentre durante ilcampionato diminuiremo i carichidel 10-20% e le serie a 2 massimo3.Buon allenamento.

di Fabio Ingargiola Personal Trainer

[email protected]

Fitness

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Per ottimizzare la forza del calciatore ecco alcune proposte diesercizi “combinati”, che si complementano in maniera davveroefficace e migliorano le performance sul campo.

Come calcolare il massimaleScegliete un carico ed eseguite il massimo numero di ripetizioni:ammettiamo che abbiate effettuato 10ripetizioni dell’esercizio di mezzo squatcon un totale di 80 kg (ricordate di tenerconto anche del peso della sbarra), per sapere quale è il carico con il qualeriuscirete ad effettuare una solaripetizione, ossia il vostro massimale,eseguite questo calcolo:

I

Carico sollevato1,02778-0,00278 X n° ripetiz. svolte

= carico massimale

Come allenare la forza nel calcio

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