skan magazine n.10
DESCRIPTION
Il numero 10 (giugno 2013) della rivista multicanale di narrativa fantasticaTRANSCRIPT
-
-- 11 --
SSkkaannAAMMAAZZIINNGGMMAAGGAAZZIINNEEAAnnnnoo 11 NNuummeerroo 1100 GGiiuuggnnoo 22001133LLaa rriivviissttaammuullttiiccaannaallee ddiinnaarrrraattiivvaa ffaannttaassttiiccaalliiooffiilliizzzzaattaa iissttaannttaanneeaa
TTooyy BBoottddii LLuuccaa OOlleeaassttrriiddii JJaacckkiiee ddee RRiippppeerr
Bright SideTTeessttaa oo ccrroocceeTTrraaddiimmeennttiiNNoonn ssoonnoo ssttaattoo iiooIIll ssiiggnnoorr MMoorrffeeoo XXnnoonn mmoorrttooGGrriilllliiSSeerriiaall DDrriivveerrMMiinnuuttii CCoonnttaattiiAA NNaattiioonnaall AAccrroobbaattSSeennzzaa ssppeerraannzzaaUUnnaa SSttoorriiaa aall MMeesseeBBaammbboolleeLLoo SSccrriittttoorree,, iill LLaaggnnoossooee ll''IInnnnoommiinnaabbiilleeNNAASSFF:: LLee TTrree LLuunneeUUnn eerrooee,, ffoorrsseeSSiiii uunn bbrraavvoo ccaarrttooggrraaffooII ggiiaallllii ddiiMMaarrzziiaa MMuussnneeccii
TThhee QQuuaannttuumm TThhiieeffPPrroottooccoolllloo SSttoonneehheennggeeZZoommbbiiee PPrreessssRR..EE..MM.. 1133 oorree ddii ppaauurraaLLaa RReeggoollaa ddeell SSaannttooee ddeell PPeeccccaattoorreeLLuucciioo FFuullcciiCCrreeaarree eenniiggmmii
-
NNoonn ppeerrddeetteeiill nnuummeerroo ddiiLLuugglliioo 22001133CChhiiaammaatteemmiiIIssmmaaeellee
-
-- 33 --
L'editoriale ............................. 5di Jackie de RipperFront Story"Testa o croce" .................. 6di Giorgio SangiorgiUna voce da Malta"Tradimenti" ......................9di Roberto BommaritoBeing Piscu"Non sono stato io" .......... 10di Andrea ViscusiPoscritti di futuro ordinario"Il signor Morfeo Xnon morto" ................... 12di Luigi BonaroGuest Stars"Grilli" ............................... 19di Stefano Pastor"Serial Driver" .................. 26di Mirko GiacchettiOltre lo SkannatoioMinuti Contati"A National Acrobat" ...... 28di Alberto Della Rossa"Senza speranza" .............. 29di Marco LomonacoUSAM Una Storia al Mese"Bambole" ......................... 31di Stefano Pastor"Lo Scrittore, il Lagnosoe l'Innominabile" ............ 36di Maurizio BertinoNASF Le Tre Lune"Un eroe, forse" ................. 40di Polly Russell
Il libro da rileggere"Six Shots"(presentazione) ............. 41Nella pancia del Drago"Sii un bravo cartografo"di Andrea Atzori .......... 42Il Giudizio... Di DioI gialli di Marzia Musnecidi Diego Di Dio ............ 44Il libro da tradurre"The Quantum Thief"di Massimo Luciani ..... 46L'eBook nell'eReader"Protocollo Stonehenge"(presentazione) ............. 48"Zombie Press A.Z.A.B."(presentazione) ............. 50"R.E.M. 13 ore di paura"(presentazione) ............. 51"La Regola del Santoe del Peccatore"(presentazione) ............. 52Il saggio sullo scaffale"Lucio Fulci Le radicidell'horror"(presentazione) ............. 53Narrativa interattiva"Creare enigmi"di Bob Bates .................. 55Vale pi di mille parole"Testa o croce?" ................. 63di Giorgio SangiorgiDARK SIDE ........................... 64
J a c k i e d e R i p p e reGio r g i o S an g i o r g iRo b e r t o Bommar i t oAndr e a V i s c u s iLu i g i Bonar oS t e f ano Pa s t o rMi r k o G i a c c h e t t iA l b e r t o D e l l a Ro s s aMar c o Lomona c oPo l l y Ru s s e l lMaur i z i o B e r t in oAndr e a A t z o r iMa s s imo Lu c i an iA l e x i a B i an c h in iF r an c e s c o Ba s s oGord i ano Lup iBo b Ba t e s
Hanno collaborato Sommario del BBrriigghhtt SSiiddee
-
-- 44 --
Vale pi di mille parole"Toy Bot" ........................... 64di Luca OleastriSkannatoio edizione XVIIILe specifiche ..................... 65di TETRACTYSSpeciale ventiquattr'ore"Diverso"di GDN76 ...................... 66"Sanmai"di Sol Weintraub .......... 67"Senza tregua"di anark2000 ..................73"Un mare di quiete"di Polly Russell ............ 76"Leda e lo specchio"di Albertine ................... 77Il Lato Oscuro"Il vicolo dei fabbri"di TETRACTYS ............. 78Risultati e classifiche"Skannatoio 5 e mezzo"... 85
TETRACTYSGDN76So l W e in t r au banark2000Po l l y Ru s s e l lA l b e r t i n eeLu c a Ol e a s t r i
Hanno collaboratoSommario del DDaarrkk SSiiddee
-
-- 55 --
Nel mezzodel cammindi nostra vita
SSkkaannAAMMAAZZIINNGGMMAAGGAAZZIINNEE
-
-- 66 --
T e s t a o c r o c e GGiioorrggiioo SSaannggiioorrggiiFront StorySSkkaann
-
-- 77 --
-
-- 88 --
-
-- 99 --
T r a d i m e n t iSSkkaann
RRoobbeerrttoo BBoommmmaarriittooTerritori d'oltremareUna voce da Malta
-
-- 1010 --
N o n s o n o s t a t o i o AAnnddrreeaa VViissccuussiiBeing PiscuSSkkaann
-
-- 1111 --
-
-- 1212 --
LLuuiiggii BBoonnaarroo
1 5/8/201 3
Conoscevo bene Teodoro Astro-
poli . Nel periodo in cui la moglie
se ne era andata, portandosi die-
tro suo figl io, si era appoggiato a
casa mia. Faceva discorsi strani
su Dio, anche diffici le spiegarlo,
ma sembra che Teo fosse
convinto che Dio gl i parlasse, gl i
dicesse cose, gl i mandasse dei
messaggi attraverso gli elettrodo-
mestici.
Per fare un esempio, aveva
letto REX sul la porta del frigori-
fero e nello stesso istante al la TV
cera una pubblicit dove inqua-
dravano una strana Renault4 che
passava davanti al la sede della
COELI, una societ dinvesti-
mento di Stoccolma. La scritta
Rex e il nome Coeli che tro-
neggiava dallo schermo della tv,
data la contiguit temporale,
formava nella mente di Teodoro
un lapalissiano riferimento a un
messaggio segreto, un dispaccio
in codice da parte dell Altissimo,
Rex Coeli , appunto.
Eh, Dio ci parla. Aveva so-
spirato quel giorno.
Era una brava persona, un amico
fidato. Certo, era piuttosto strano.
La domanda che si poneva era
quella che si sono posti tutti ,
almeno una volta nella vita, chi
sono, da dove vengo.
Per lui, per, era diverso. Questo
interrogativo, lungi dal l 'essere solo
un interrogativo di natura esi-
stenziale, chi sono, si era tra-
sformato non si sa come in
una domanda che aveva assunto
progressivamente connotazioni di
una vera e propria ossessione.
Tutto per lui aveva un significato
differente rispetto al l ordinario,
tutto era come in quella canzone
di Frank Sinatra, I 've got you
under my skin, dove lui ravvisava
indizi, messaggi atti a testimoniare
una certezza, cera in lui qualcosa
che avrebbe dovuto scoprire.
Era convinto, non lo sapeva con
certezza, ma Dio gl i parlava, gl i
aveva concesso una conoscenza
superiore.
Tutto ci scaturiva da unosserva-
zione empirica, sapeva molte co-
se, moltissime, ma era come se
avesse eccessive nozioni che non
appartenevano alla sua espe-
rienza, ai suoi ricordi, a qualcosa
di personale, insomma. Era un
uomo di grande sapere ma non
riusciva a ricordare da dove gli
venisse tutta quella conoscenza.
In effetti , anch'io non mi spiego,
ancora oggi, come potesse, lui ,
laureato in economia, impiegato in
banca, riparare qualsiasi tipo di
dispositivo, programmare la
central ina dell automobile, riparare
la TV, telefono, computer, cono-
scere come modificare un reattore
nucleare, fare operazioni con mi-
l ioni di cifre, tutto a mente, con
soluzioni date al l istante, teoremi
su cui ricercatori passavano setti-
mane su lavagne piene di calcol i .
Se solo mi avesse dato retta, fos-
se andato in televisione, a quei
quiz dove ti danno un sacco di
soldi, a questora saremmo alme-
no diventati ricchi.
Ma lui no, diceva che non aveva
tempo per quelle stupidaggini,
stava tutto i l tempo in attivit
febbri le, piegato sui quei l ibri . Si
era fissato con lesegesi dei testi
sacri, riempiva quaderni e qua-
derni di annotazioni, di strane
formule matematiche e scritte in
l ingue sconosciute. Sul suo diario
Poscritti di futuro ordinario
I l s i g n o rM o r f e o Xn o n m o r t o
SSkkaann
-
-- 1313 --
trovavo frasi di questo tipo:
3:11
pi
, pi
,
pi
pi
pi pi-.Vangelo
di Matteo 3:11 Vi battezzo con
acqua, in vista del ravvedimento;
ma colui che viene dietro a me
pi forte di me, ed io non son de-
gno di portargl i i calzari; egl i vi
battezzer con lo Spirito Santo e
con fuoco.
Insomma, dopo innumerevoli
spiegazioni, che, come avrete
inteso lui non lesinava, avevo
capito che il fulcro della sua os-
sessione era rappresentato da
quel termine, pi, lette-
ralmente pnema, spirito,
soffio, un sostantivo neutro, che,
come lui faceva notare, aveva lo
scopo di indicare il carattere quali-
tativo, i l principio attivo di natura
spirituale, sostantivo che al
contempo veniva indicato con un
pronome maschile, a chiarirne
l incarnazione. Diceva che l idea di
questo pnema risal iva a prima
del cristianesimo, un termine
introdotto dagli stoici al lo scopo di
chiarire la conoscenza occulta,
immediata, i l quinto elemento do-
po i quattro elementi appartenenti
al la natura, ci che poi divenne,
per S. Paolo, gnostici e Origene,
la parte pi alta e spirituale della
natura umana, dando vita al l uo-
mo pneumatico. Insomma, Teo
parlava continuamente con Dio,
come in quella canzone di Johnny
Cash del 1 971 , I Talk To Jesus
Every Day. Ci che sospettava
era che la sua conoscenza fosse
promanazione, per usare uno
dei suoi termini, di questo pne-
ma. Poi era ossessionato da un
altro aspetto, diceva di essere se-
guito:
- un tizio strano ribadiva sempre
ha una Renault4 ricoperta di lustri-
ni. Me lo ritrovo quasi ovunque.
Laltro giorno ero al supermarket, era
vicino al reparto dei surgelati, stava
comprando dei bastoncini di pesce.
- Mi vorresti dire che il tizio che ti se-
gue si ferma a comprare i bastoncini
di pesce?
- Veramente, era con il carrello, stava
facendo la spesa.
- Mi sembra strano
- Strano? Dovresti vedere com ve-
stito.
- Perch?
- Indossa una tuta integrale dorata,
degli strani stivali argentati.
- Adesso mi dirai che verde e ha le
antenne.
- No, nero e indossa degli occhiali a
specchio. Non lho mai visto senza.
E a sentir lui , i l fatto che quell 'indi-
viduo stesse acquistando proprio
dei bastoncini di pesce era un
altro chiaro messaggio del divino.
Sembrava, infatti che il pesce fos-
se un simbolo uti l izzato dai primi
cristiani, , letteralmente
ictis, le cinque lettere che
formavano questa parola erano le
inizial i del la frase,
Iesous Chri-
stos Theos Uios Soter, Ges Cri-
sto, Figl io di Dio, Salvatore.
Insomma, quel pomeriggio, nel
supermercato, Dio gl i aveva
parlato attraverso la scatola dei
bastoncini Findus. Dai continui
discorsi al lucinati, mi ero fatto
unidea di ci che andava
cercando. Teo, esperto anche di
fi losofia, mi ripeteva sempre:
nihi l est in intel lectu, quod prius
non fuerit in sensu, nisi intel lectus
ipse, nul la nell 'intel letto che non
fu gi nei sensi fatta eccezione
per l 'intel letto stesso . Si definiva
un innatista pneumatico: So-
no come Leibeniz! Mi aveva
detto un giorno. Del resto se non
fosse stato cos, come Leibeniz
sosteneva, lui non si sarebbe
spiegato i l perch della sua infinita
conoscenza, i l suo pi, co-
me lo chiamava. I l problema
consisteva nel fatto che Teo sape-
va tutto tranne la cosa pi
importante, non conosceva se
stesso, non aveva identit di s. A
mio avviso, i l suo era solo un
disperato tentativo di razionalizza-
re la sua ossessione, la sua giu-
stificazione al carattere aprioristi-
co di tutti quei contenuti presenti
nel la sua mente. Allo stesso
tempo per percepiva che il suo
intel letto era qualcosa di molto pi
sviluppato, infinito, rispetto a
qualsiasi essere che lui avesse
mai conosciuto. E per certi versi
era davvero cos. Nemmeno io
avevo mai conosciuto qualcuno
cos straordinario come Teo.
Un giorno scrisse:
Oracolo di Delfi , ,
gnthi seautn .
Conosci te stesso, diceva il
commento sul suo diario, pare che
fosse una frase attribuita a So-
crate, era in greco attico, una
delle sue tante l ingue conosciute
oltre l 'aramaico, l i latino, i l sans-
crito, per dirne alcune. Quella
mattina aveva scritto quella frase
e poi era finito in ospedale. Aveva
letto su di un testo di antropologia
che gli Indiani del Nord America
inducevano, attraverso il peyote,
dei SAC, Stati Alterati di Co-
scienza, al lo scopo di entrare in
comunione con la divinit.
Mi erano ignote le ragioni che
avevano portato la moglie ad
andare via, l unica cosa che mi
veniva in mente ci che lui dice-
va a riguardo, quel la non era la
sua vita, non era la sua famigl ia,
era un emulazione. A sentir lui ,
-
-- 1414 --
l unico che riconosceva come
reale nel suo strano mondo fitti-
zio ero io, tutto i l resto erano ei-
dola. Non ci avevo capito molto
ma, a quanto sembra, questi ei-
dola sarebbero degli atomi va-
ganti , sensazioni, immagini ambi-
gue e non veritiere, una sorta di
falsi del la realt. Da cosa avesse
tratto questa consapevolezza mi
era davvero oscuro. A mie richie-
ste di chiarimenti mi aveva rispo-
sto con unaltra frase di Leibeniz:
- Parimenti l intel letto non una
semplice tabula rasa, che deriva
passivamente le sue idee
dall esperienza, ma attivit che
sa trarre dalle percezioni, o idee
confuse ed oscure, le appercezio-
ni o idee chiare e distinte.
Un giorno dissi che avrei letto per
lui un brano dai Vangeli :
Mentre usciva per mettersi in
viaggio, un tale gl i corse incontro
e, gettandosi in ginocchio davanti
a lui, gl i domand: Maestro buo-
no, che cosa devo fare per avere
la vita eterna?.
Ges gli disse: Perch mi chiami
buono? Nessuno buono, se non
Dio solo. Tu conosci i comanda-
menti: Non uccidere, non
commettere adulterio, non rubare,
non dire falsa testimonianza, non
frodare, onora il padre e la ma-
dre.
Egli al lora gl i disse: Maestro,
tutte queste cose le ho osservate
fin dal la mia giovinezza.
Allora Ges, fissatolo, lo am e gli
disse: Una cosa sola ti manca:
vendi quel lo che hai e dallo ai po-
veri e avrai un tesoro in cielo; poi
vieni e seguimi.
Hai ragione. Esclam Teo-
doro. Poi, divenne taciturno
all 'improvviso, non parl per i l re-
sto della serata. I l giorno dopo, lo
l icenziarono dalla banca. Pare che
avesse preso tutto i l contante,
accumulato durante la mattinata
dalle casse degli sportel l i e, du-
rante la pausa pranzo, si fosse
messo a fianco al Mac Donalds
che era di fronte, a distribuire de-
naro ai barboni che erano l nei
dintorni.
I l ritorno di Teo dall ospedale, do-
po l 'incidente del peyote fu
alquanto grottesco. Quel giorno
ero appena tornato dal lavoro, mi
stavo preparando una frittatina
niente male, mi ero aperto anche
una birra, la radio suonava un
pezzo dei Depeche quando senti i
suonare alla porta:
Your own personal Jesus
Someone to hear your prayers
Someone who cares
Your own personal Jesus
Someone to hear your prayers
Someone who's there
Era Teo, si poggi al lo stipite del la
porta e sorridendo disse: Lo sai
cosa ha scritto Ovidio nel le Meta-
morfosi? Un uomo vi sar, che tu
porterai negl i spazi azzurri del cie-
lo. Quanto dicesti dunque si
compia.
Da quella frase compresi che le
cure non avevano fatto molto
effetto, era peggio di prima, lo-
gorroico pi che mai, insistette per
volere una birra garantendomi che
fosse tutto a posto, che non gli
avevano dato psicofarmaci in
ospedale e che non gli avrebbe
fatto male. Si sedette sul divano e,
dopo aver chiarito i l fatto che il
suo nome , Theodo-
ros, era composto dai termini
Theos (Dio) e doron (dono), ini-
zi nuovamente con i suoi discorsi
strampalati . Insomma, pensavo
che fosse davvero scoppiato del
tutto ma ero contento di sorbirmi i
suoi sermoni, fel ice che fosse
tornato.
Inizi a raccontare di come Ovidio
nel l ibro quattordicesimo delle
Metamorfosi descrivesse la
partenza di Romolo che si sa-
rebbe tuffato nello spazio dis-
solvendosi negli spazi sottili
dell'aria come una palla di
piombo, scagliata da una balestra
si strugge volando nel cielo.
Capito? Dice proprio cos.
Aggiungeva entusiasta
sorseggiando la birra.
Insomma, secondo lui la pal la di
piombo altro non era che
un'astronave aliena e, questa
volta, ahim, lo aveva confermato
anche il dottore dell ospedale. Ca-
so strano, sembrava che il medico
che lo aveva curato fosse identico
al tizio di colore, quel lo con la Re-
nault4 e la tutina dorata, che lo
seguiva sempre al supermercato,
nel la metro e per strada.
Questultimo aspetto mi diede
conferma del fatto che Teo era
proprio andato. Quella sera, non
sapevo come arginarlo, era un
fiume in piena, continuava pas-
sando dalla Bibbia, ai testi gnosti-
ci, ai manuali di cibernetica, al la
Bhagavad Gita, al Corano:
Lo so, non ci credi. Al lora senti
questa, Verso 11 4 del Corano Ge-
s figl io di Maria disse: O Allah
nostro Signore, fa scendere su di
noi, dal cielo, una tavola imbandi-
ta che sia una festa per noi per
i l primo di noi come per l 'ultimo
e un segno da parte Tua. Lo vedi
anche qui c l astronave, c la
tavola che scende dal cielo, un
disco.
Insomma, in qualche modo mi
venne voglia di riportarlo al la
realt ma avevo visto quanto era
stato triste e angosciato nei giorni
precedenti. Lo lasciai pontificare.
Era chiaro che in ospedale dove-
va essere successo qualcosa,
reale o probabilmente immagi-
nato, che lo aveva portato a esse-
-
-- 1515 --
re cos spensierato e tranquil lo e
soprattutto pi ardito nelle sue
teorie.
Nella settimana che segu cadde
in un silenzio misterioso, scriveva
continuamente incomprensibi l i
formule matematiche nei suoi
quaderni, usciva da solo a notte
fonda Vado a fare una pas-
seggiata diceva.
Poi, al l improvviso una sera spar
per sempre lasciando sui quaderni
degl i schemi, strane e
incomprensibi l i equazioni, dei rita-
gl i di riviste scientifiche:
Simulando la struttura neurale
biologica sar possibi le lo svi-
luppo di sistemi artificial i che pre-
sentino caratteristiche simil i a
quelle di un comportamento intel l i-
gente, tipiche dei sistemi biologici.
Lo dice uno studio dell Universit
di Morl i .
Ispirandosi ai sistemi biologici, i l
nuovo modello degli studiosi
considererebbe un numero ele-
vato di processori con capacit
computazionale elementare, i
neuroni artificial i o nodi, connessi
ad altre unit del lo stesso tipo. Ci
rappresenterebbe un cambia-
mento di prospettiva piuttosto ra-
dicale rispetto al passato. I nuovi
computer sarebbero uti l izzati al
contrario di oggi come strumento
che consente di simulare i feno-
meni tipici dei sistemi neural i bio-
logici, come lelaborazione di
immagini visive e processi fisiolo-
gici oltre che la capacit di risolve-
re teoremi o giocare a scacchi,
cosa che gi attualmente possi-
bi le.
Sembra che sar possibi le asse-
gnare a ciascun microprocessore,
veri e propri neuroni artificial i , un
valore che potr essere pi o
intenso a seconda dello stimolo
che proviene dal mondo esterno,
ciascuno dei neuroni artificial i po-
tr influenzare l altro connettendo-
si a esso proprio come agiscono i
neuroni biologici.
I l comportamento intel l igente potr
essere tradotto in diversi algoritmi
riprodotti attraverso i computer.
Tale approccio metodologico
porter allo sviluppo di sistemi in
grado di generare concetti e pro-
vare emozioni, acquisire cono-
scenze e commettere errori attra-
verso lesperienza, l essenza del
comportamento intel l igente.
I l mattino seguente appresi dai
giornal i la notizia del la sua
scomparsa in una modalit che
aveva dell assurdo.
Ex-impiegato di banca irrompe
nel carcere di Regina Coeli con le
armi spianate e rapisce due dete-
nuti tossicodipendenti. I tre sono
smaterial izzati nel nul la, sotto gl i
occhi degl i altri prigionieri.
La polizia sta investigando. Lo
sconosciuto stato identificato, si
chiama Teodoro Astropoli . Da
tempo, i l signor Astropoli soffriva
di forti turbe psichiche e allucina-
zioni.
Non mi stupiva affatto i l come
avesse fatto a entrare in un
carcere presidiato. Sar stato
esperto di tecnica mil itare e di
guerrigl ia come era esperto di
tutto. Ma il punto non era il come
ma il perch, di punto in bianco
Teodoro, quella notte, si era sve-
gl iato ed era andato in un carcere
a liberare due sconosciuti tossico-
dipendenti. E soprattutto, che fine
avevano fatto tutti e tre? Inuti le di-
re che la polizia era venuta a casa
mia, mi aveva letteralmente
distrutto l appartamento per
perquisirlo. Si erano portati via
l unico ricordo che mi restava di
Teo, tutti i suoi quaderni e gl i
appunti con le sue teorie strampa-
late. Insomma, ero rimasto solo,
fu diffici le abituarmi vivere senza i
suoi sermoni, tutte quelle disqui-
sizioni fi losofiche, quelle teorie
fantasiose.
Qualche tempo dopo, trovai un
dvd nella cassetta della posta,
sul la copertina, in corsivo cera
scritto, la verit. Riconobbi la
sua grafia. Lo presi e andai fel ice
al lavoro. Ero contento. Decisi di
aspettare la sera per vederlo.
I l dvd iniziava con lui che si scu-
sava per la sua improvvisa di-
partita, si trovava in un altro
mondo, stava bene. Nel disco
avrei scoperto tutta la verit. Di-
ceva che se avessi voluto sarebbe
tornato a prendermi. In ogni mo-
do, avrebbe vegliato su di me. Mi
scapp un sorriso mentre una la-
crima mi rigava il viso. Non era
cambiato, era i l Teo di sempre,
sempre a pasticciare con queste
teorie ardite, storie fantastiche di
altri mondi. Chiss cosa si era
inventato quella volta. Mi senti i
improvvisamente molto solo. Mi
manchi, amico mio bisbigl iai
nel buio del mio salotto.
1 5/8/201 3
Mi ero tanto raccomandato e
non ce lo hai messo. Sbott
Isidoro. Isi e Tony fumavano, pas-
seggiavano avanti e indietro, tira-
vano calci agl i stel i secchi. I l sole
riscaldava il campo, un odore
intenso di fieno si sprigionava
dalla distesa. Al diavolo, i l
tempo non passa mai. Esclam
Tony
Ci siamo quasi. . . Pronunci
teso Isi dando un'occhiata nervo-
sa all 'orologio, la lancetta dei se-
condi procedeva con un fare
incalzante.
Ah ah ah, non ci posso ancora
credere Isi. . . D'improvviso, To-
-
-- 1616 --
ny proruppe in una risata fol le.
E adesso che c'. Sono le tre
di pomeriggio e sei gi strafatto. . .
La Caffarel la. . . Siamo vicino al
parco della Caffarel la.
Quindi?
Be' quindi. . . Qui, stiamo
aspettando un tizio che viene dal
buco del culo della galassia e tu
dove gli dai appuntamento?
Eh, dove gli do appuntamento?
A fianco al parco della Caffa-
rel la. . . Ah ah ah. Sei un idiota. . .
Ci vuole spazio, qui abbiamo
un'astronave. Rispose serio Isi-
doro.
Dai, scherzavo, non fare quella
faccia. Ma che hai?
Tony non sono sicuro che
funzioner, ti sei dimenticato i l
carbonio. . . Isi era visibi lmente
preoccupato.
Ti sei occupato tu di questo co-
so. Per me solo un fottuto morto
del cazzo, ok? Rispose Tony
lapidario.
Isi non replic. Xeon sarebbe ve-
nuto di l a poco, dal buco del. . .
Ehm, sarebbe venuto dalla colo-
nia stel lare di Mento per verificare
il loro status update e per portare
le app. Isi si accovacci per terra,
inizi a riordinare gl i schemi del
progetto che gli aveva mandato
Xeon. Era caldo, un alone di su-
dore era comparso sul la maglietta
di Tony, era magro e pelato, gl i
occhial i con una montatura spes-
sa di plastica nera. Era piuttosto
goffo, si accese un'altra sigaretta,
non riusciva stare fermo e si
toccava continuamente i genital i .
Cazzo quanto fumi, Tony! Isi
era vestito bene, completo estivo
di misto-l ino acri l ico, troppo largo
per la sua corporatura esile,
scarpe sportive da running, da
sotto la giacca compariva un t-
shirt nera che raffigurava The
Vampire Lovers, una locandina di
un vecchio fi lm della Hammer.
Impugnava un palmare, digitava
ossessivamente sul lo schermo.
Isi. . .
Quanto rompi, che vuoi?
Ti puzzano le ascelle, amico. . .
Ma cosa scrivi sempre su questo
coso. . .
Sto verificando i valori minimi di
carbonio per i l funzionamento
della procedura replic Isi.
Comunque, se i miei calcol i sono
corretti , dovremmo riuscire co-
munque ad avviare i l fottuto loader
direttamente dallo strato biotecno-
logico nativo. Altrimenti, ci tocche-
r passare manualmente i para-
metri di avvio al l 'appl icazione,
attraversando lo strato intermedio
mediante l 'optical true bypass.
Non ti seguo.
Ogni volta la stessa solfa Tony.
Te lo rispiego per l 'ultima volta. I l
cervel lo di quest'uomo non c' pi
disse Tony indicando con la
mano il vano del Lupetto Al suo
posto abbiamo instal lato quel bio-
commutatore, quel sistema di mi-
cro-processori, ti ricordi? Quell i
che abbiamo modificato deri-
vandoli dal lo SPARK T3, i l
Rainbow Falls, con i relativi
componenti seguendo il progetto
che ci ha dato Xeon. Su questi
chipset attualmente gira Burrogh-
sOS, i l nostro sistema operativo
bio-nativo. Sul nostro os vi uno
strato software intermedio, una
specie di codificatore universale
al ieno che alimentato a carbo-
nio, che ci ha mandato Xeon, su
cui adesso faremo il load delle
app che ci lui ci porter. Xeon dice
che. . . Tony lo guardava come
un ebete, Isi decise di rinunciare.
Be' Xeon dice un sacco di co-
se.
Per me il tizio nel furgone so-
lo un cadavere, te l 'ho detto.
Replic Tony.
I l signor Morfeo X non morto,
, diciamo cos, addormentato. . .
morto.
Allora, guarda queste onde vi-
tal i . Questo sei tu, Tony, que-
st'altro sinusoide sono io e questa
qui, che ha una frequenza pi
bassa di chi secondo te? Vedi
altre persone qui in giro?
Comunque Isi, potrebbero ve-
derci, qui al l 'aperto. . .
Ma chi vuoi che vada in giro a
quest'ora. E poi, dovresti saperlo,
Roma a ferragosto deserta. Al
massimo, potrebbe passare
qualche turista cinese che ha
smarrito la strada per i l Colosseo.
Un fragore molto intenso
interruppe i loro discorsi. I due si
guardarono intorno, poi l i colp un
bagliore improvviso, davanti a loro
si material izz una vecchia Re-
nault 4 turchese con i vetri oscu-
rati , tutta ricoperta di lustrini .
Intorno, simile a un'aura, vi era un
forte campo energetico. Era
giunto i l momento. Una musica
fortissima proveniva dall 'auto, a
Isi parve di riconoscere Spirals in
Hyperspace degli Ozric Tenta-
cles. Lo sportel lo si apr , Rico-
nobbi l uomo di colore che segui-
va sempre Teodoro. Era di fronte
a loro. I due rimasero a bocca
aperta nel vedere l 'al ieno. Tony
imprec:
Che mi venga un colpo e tu chi
cazzo sei disse Tony con la
bocca aperta.
Salve ragazzi Esclam
quello che appresi chiamarsi
Xeon. Si era tolto gl i occhial i , ave-
va un'aria piuttosto fatta.
Isi proruppe con un laconico:
Tutto qui?
Amico, rischio i l culo sul la
Stardust, braccato dagli sbirri del
Governo galattico, mi sparano
addosso su Cytrus, mi hanno
anche fatto dei graffi al la
carrozzeria e tutto per portarvi le
app da mettere in quel vostro
amico e tu mi dici tutto qui?
-
-- 1717 --
Scusa Xeon, non volevo essere
scortese. che di sol ito gl i al ieni
vanno in giro con grosse astronavi,
hanno eleganti mantel l i , spade laser
o corazze spazial i , tentacoli , sono
verdi, grigi e poi, hanno le antenne,
lo sanno tutti .
Senti Isi , la maschera da carne-
vale non era negli accordi, va bene?
Xeon rispose piccato.
E questo vestito al lora?
Perch cos'ha che non va?
Non era per la sua diversit, per ca-
rit. Al contrario, era identico a un
terrestre ma era vestito in modo
davvero insol ito. Ora, non vi annoie-
r con tutte quelle storie sul l 'alterit,
sul riconoscimento della propria
identit attraverso il diverso, no. Vi
parler di musica. Vi ricordate quel
gruppo di soul-pop inglese, formato-
si nei primi anni ottanta? Si chiama-
vano gli Imagination, quel l i di Just
an il lusion. Erano tre cantanti di co-
lore, vestiti sempre con delle atti l late
tutine dorate, bizzarri copricapo.
Insomma, adesso potevo vederlo,
Xeon, i l tipo che seguiva Teodoro,
era identico a Lee John, i l cantante
della band, tuta integrale dorata e
calzari al luminio, portava degli
occhial i a specchio, di quel l i che
facile acquistare dagli ambulanti
sul le spiagge di Torvajanica.
E quella cariola? Esclam To-
ny disgustato.
Quale cariola, questa spacecar
una bomba, sai a quanto la
fanno sul la Grande Muraglia una
bestiola" come questa? Io l 'ho pre-
sa dal mio amico Giacomo Shortleg
al Paradiso dell 'uti l i taria, ha un
astrosalone sul la Reticolare.
Shortleg?
S, lo chiamiamo cos perch
un mutante, ha una gamba pi
piccola. Che tipo, brontola sempre.
Dice che un giorno si comprer una
protesi per prenderci a calci in culo.
un meccanico fantastico, prende
carcasse di auto terrestri e le modifi-
ca con motori a curvatura.
- Isi not una specie di sigaretta elettro-
nica appesa al collo di Xeon
- Anche tu con il vaporizzatore eh?
Quale vaporizzatore?
Questo coso che hai qui sul col lo.
Ah, non un vaporizzatore, i l
Blue Spike, roba da sballo. Va molto
forte sul la Cintura di Orione. Vuoi
provare? Xeon, diede un tiro al la si-
garetta, ne usc una nebbia azzurra
Cazzo che sballo. . . Toss
mentre passava l'oggetto a Isi che
fece un tiro.
un poco forte al l 'inizio ma poi ci
si abitua. Bello no?
Eccezionale. Replic Isi
annebbiato e con gli occhi di fuori.
Ok, passiamo alle app. Xeon
tir fuori dal l 'auto una serie di strani
transistor.
Allora, questo per la memoria,
questo per i centri nervosi, questo
invece per le emozioni e questo
per. . . Insomma, ragazzi, siamo tutti
grandi e vaccinati . . . Questo per gl i
stimoli erotici. I l signor. . . Come lo
avete chiamato?
Morfeo X.
Ecco il signor Morfeo X oltre a
essere un individuo molto intel l i-
gente, sar anche un vecchio
mandri l lo Ghign Xeon. Isi e Tony
rimasero in si lenzio, guardandolo
preoccupati.
Ehm, Va bene. Allora, avete pre-
disposto gl i slot di al locazione dei
chip come vi avevo indicato.
Tutto secondo progetto. Repli-
c Isi.
Bene, dov'?
Nel furgone.
Ottimo esemplare di OM, se non
erro questo il Lupetto, devo vedere
se Shortleg ne ha uno da. . .
Xeon, insomma.
Va bene, avete ragione.
Vedete questa parte del termina-
le? Disse Xeon indicando i micro-
circuiti diretti al le cpu, i chip che
contengono le app vanno inseriti da
destra verso sinistra in quest'ordine,
memoria, centri nervosi, emozioni,
l ibido. Ecco fatto. I l led sul la
scheda divenne verde, un piccolo
bip contrassegn l'attivazione.
E adesso dobbiamo fare il boot
del sistema? Chiese Isi in stato
confusionale.
Non vi preoccupate, attivato,
potrebbe animarsi da un momento
all 'altro.
Magari i l caso di richiudere la
calotta cranica. Se Morfeo dovesse
risvegliarsi cos si spaventerebbe a
morte. Ecco, questo un rigene-
ratore di tessuto. Lo mettiamo
intorno all 'aperturaO Et voil, ricre-
scer calotta e capell i . Certo, la pri-
ma volta ci mette pi tempo a rico-
struire i l tutto.
Se, nel caso, vi dovesse capitare
di dover riparare qualcosa
all 'interno, d'ora in poi, se aprirete
nuovamente la calotta di Morfeo,
tempo due ore e si ricostituir i l
tutto.
Ah, ho predisposto che il vostro
Morfeo X abbia nuova identit, nuo-
vo lavoro, gl i ho trovato un apparta-
mento in centro e una mogliettina da
sballo che lo aspetta. Quando si
sveglier andr direttamente l in
banca, perch cos che pro-
grammato.
Ma con tutti i lavori che poteva
fare. . .
Teodoro Astropoli , anal ista conta-
bi le. Quanto a voi, i miei analizzatori
dicono che l'esperimento riuscito e
i vostri conti mostrano gi delle
transazioni con cifre oltre i sei zeri,
sono pre datate, per non dare
nell 'occhio. In ogni modo, nessuno ci
far caso a meno che qualcuno non
si metta a indagare. Godetevi la vita.
Ci rivedremo per verificare che tutto
proceda per i l meglio. Xeon e la sua
Renault si smaterial izzarono
al l 'istante, in un lampo di luce.
Mentre due parlavano, arriv una
pattugl ia dei carabinieri a sirene
-
-- 1818 --
spiegate. Qualcuno li aveva visti .
1 6/9/201 3
Dunque, se ho ben capito, lei mi
sta dicendo che lei e i l suo amico
non avete ucciso il Cipol la ma che lo
avete salvato, era un malato termi-
nale, aveva il cervel lo devastato dal
male. In effetti , qui ho la sua cartel la
cl inica, era malato. Insomma, voi
non lo avete assassinato, al contra-
rio, lo avete salvato. Inoltre, lei so-
stiene che Cipolla non morto ma
addormentato. Tuttavia, dal la testi-
monianza dei carabinieri , leggo te-
stual i parole: I l corpo di Bartolo-
meo Cipolla giaceva
nell auto-articolato, marca OM, noto
come Lupetto, privo di vita, con la
calotta cranica aperta con all interno
dei bizzarri dispositivi elettronici.
S quello sarebbe stato i l suo
nuovo cervello. Non era privo di vita,
era in attesa di risvegliarsi. Lo so
che diffici le da credere, i l signor
Morfeo X non morto, solo
addormentato.
E sentiamo, come avrebbe fatto a
risvegliarsi con la testa tagl iata a
met?
- Grazie alla tecnologia che abbiamo co-
struito insieme a Xeon.
- Xeon? E chi sarebbe?
- Un alieno che venuto da Mento.
- Mento? E dove lo avete incontrato?
Insomma, qualcuno si sar pure accorto
della cosa. Se l individuo di cui parlate
un alieno plausibile che sia venuto,
come minimo, a bordo di unastronave.
E unastronave, cari imputati, non passa
di certo inosservata ironizz il giudi-
ce.
- S Mento una colonia stellare. Xeon,
lalieno lo abbiamo incontrato qui a Ro-
ma, vicino al parco della Caffarella.
Non era venuto con lastronave, bens
con una Renault4 modificata.
I l tribunale esplose in una fragorosa
risata.
Insomma, per fare un rapido rie-
pi logo, voi avete sostituito i l cervel lo
malato dello sventurato signor Ci-
pol la con un dispositivo artificiale,
fornito da un alieno di nome Xeon
che sarebbe venuto a incontrarvi in
un campo a fianco al parco della
Caffarel la a Ferragosto, a bordo di
una Renault4 modificata.
Esattamente.
E, ironia della sorte, al lo stato
attuale, non possibi le fare l au-
topsia del cadavere di Cipol la
perch il suo corpo stato sottratto
dall obitorio. Signori, io credo che voi
vi stiate prendendo gioco della Corte
per farvi dare l infermit mentale.
Confessate. Per chi lavorate? Sono i
trafficanti di organi, non vero? Suoi
vostri conti abbiamo trovato mil ioni
di euro. Cifre predatate ma con
data di transazione esattamente lo
stesso giorno del vostro arresto. Chi
ha rubato il cadavere? Sono stati i
vostri complici? Anche loro fanno
uso di stupefacenti come voi?
1 6/8/201 3
Dal diario di Teodoro Astropoli .
Appunti su Lazzaro.
pi
pi pi
,
. All 'udire questo,
Ges disse: "Questa malattia non
porter alla morte, ma per la gloria
di Dio, affinch per mezzo di essa il
Figl io di Dio venga glorificato". Gio-
vanni 1 1 ,1 .
Lobitorio era un posto davvero lugu-
bre, era terribi le la vista di quei corpi
nudi, l ividi , tutti in fi la, tutti uguali , ri-
gidi nel la morte, tutti tranne Bartolo-
meo Cipolla che quella mattina spa-
lanc gli occhi di colpo. Di fianco al
lettino di acciaio inox, qualcuno gli
aveva fatto trovare un elegante
completo grigio e l occorrente per
andare al lavoro.
Nella penombra del locale, Cipol la si
vest con calma, come se fosse
nella sua camera da letto, credo
pensasse di essere a casa sua, si
fece il nodo alla cravatta
specchiandosi nel portel lone me-
tal l ico che ospitava i poveri cadaveri
e calz delle bell issime Church nuo-
ve di zecca. Dopo aver indossato la
giacca, and verso le scale che lo
avrebbero portato in superficie. Do-
po i primi gradini, si accorse di aver
dimenticato la sua adorata borsa di
pel le morbida. Tornando indietro no-
t dalla radio dell obitorio, una musi-
ca in sottofondo:
I 've got you under my skin. / I 've
got you deep in the heart of me. / So
deep in my heart that you're really a
part of me .
La luce di quel mattino era partico-
larmente forte. Si sentiva un poco
confuso ma in ottima forma. Aveva
molta fame, come se non avesse
mangiato da giorni. Pens che si
sarebbe fermato a far colazione, l a
San Giovanni, al sol ito bar, prima
della fermata Metro.
Un cappuccino e un cornetto
esclam sorridendo.
Arriva subito signor Teodoro
rispose il barista sorridendo. Era
Xeon, nel suo ennesimo travesti-
mento. Sotto i l grembiule indossava
l immancabile tuta dorata e i calzari
argentati .
Ma ioO Nonon. ScusiO
Che fai, mi dai del lei adesso?
Non ti ricordi di me?
No, veramente no.
Non ti preoccupare, non lo cono-
sci i l detto?
Quale detto?
Dormire per certi versi un poco
anche morire.
E cosa significherebbe?
Nulla, che quando succede, ci
vuole un poco ad abituarsi, prima di
risvegliarsi, per tornare alla realt.
Realt?
S, realt Teo. Ma forse meglio
che prima ti faccia un caff.
-
-- 1919 --
PPaassttoorr GGiiaacccchheettttiiGuest Stars
G r i l l i
SSkkaann
-
-- 2020 --
-
-- 2121 --
-
-- 2222 --
-
-- 2323 --
-
-- 2424 --
-
-- 2525 --
-
-- 2626 --
S e r i a l D r i v e rSSkkaann
-
-- 2727 --
-
-- 2828 --
SSkkaann OLTRE LO skannatoiOMinuti ContatINEW AGEA N a t i o n a l A c r o b a t
-
-- 2929 --
S e n z a s p e r a n z a
-
-- 3030 --
-
-- 3131 --
OLTRE LO skannatoiOUSAM - una storia al meseSSkkaannB a m b o l e
-
-- 3232 --
-
-- 3333 --
-
-- 3434 --
-
-- 3535 --
-
-- 3636 --
L o S c r i t t o r e ,i l L a g n o s o el ' I n n o m i n a b i l e
-
-- 3737 --
-
-- 3838 --
-
-- 3939 --
-
-- 4040 --
LLee TTrree LLuunneeSSkkaann OLTRE LO skannatoiONuovi Autori di Sfi-Fi
U n e r o e , f o r s e
-
-- 4141 --
Il Libro da RileggereSSiixx SShhoottssddii AAllffrreeddoo MMooggaavveerroo
SSkkaann
-
-- 4242 --
Nella pancia del Dragohttp://www.sulromanzo.it/redazione/andrea-atzori
SSiiii uunn bbrraavvooccaarrttooggrraaffoo
SSkkaann
-
-- 4343 --
-
-- 4444 --
Diego Di Diovaluta i Giallidi Marzia Musneci
Il Giudizio... Di DioSSkkaann MMaarrzziiaa MMuussnneecciillaa SSiiggnnoorraa iinn GGiiaalllloo MMoonnddaaddoorrii
-
-- 4545 --
-
-- 4646 --
The Quantum Thiefdi Hannu Rajanemi
Il Libro da TradurreTThhee QQuuaannttuumm TThhiieeff
ddii HHaannnnuu RRaajjaanneemmii
SSkkaann
-
-- 4747 --
-
-- 4848 --
PPrroottooccoolllloo SS ttoonneehheennggeeddii DDaanniilloo AArroonnaa ee EEddooaarrddoo RRoossaattii
SSkkaann L' Book nell' Reader
-
-- 4949 --
-
-- 5050 --
A.Z.A.B.A Z A B
SSkkaann L' Book nell' ReaderLL aa MMeellaa AAvvvveelleennaattaa
ddii AAlleexxiiaa BBiiaanncchhiinnii && CC..
-
-- 5151 --
R.E.M.1 O P
-
-- 5252 --
L'autore
Mirko Giacchetti uno dei tanti nomi con cui
indicato il paziente della stanza 333. Rinvenuto
presso la citt di *** mentre deambulava in
stato confusionale senza documenti.
Attualmente ospitato presso il manicomio di
***. Il paziente spesso in stato catatonico.
Questa condizione interrotta da brevi mo-
menti di lucidit e il soggetto impiega questo
tempo online, cercando news, in maniera os-
sessiva, sul cinema e sui libri di genere thriller,
horror e noir. Sostiene di essere William Munny
e con lo stesso nome scrive anche brevi
racconti che, stando a quanto dichiara il pa-
ziente, sono ricordi della sua vita fuori da que-
ste mura. Soggetto da non avvicinare senza le
dovute precauzioni. (Estratto dalla cartella clini-
ca del paziente ospitato nella stanza 333).
LLaa rreeggoollaa ddeellssaannttoo ee ddeell ppeeccccaattoorreeddii MMiirrkkoo GGiiaacccchheettttii
SSkkaann L' Book nell' Reader
-
-- 5353 --
SSkkaannIl Saggio sullo ScaffaleLL uucciioo FFuullccii
llee OO rriiggiinnii ddeellll''HH oorrrroorrddii FFrraanncceessccoo BBaassssoo
-
-- 5454 --
-
-- 5555 --
Narrativa InterattivaCCrreeaarree eenniiggmmiiddii BBoobb BBaatteess
SSkkaann
-
-- 5656 --
-
-- 5757 --
-
-- 5858 --
-
-- 5959 --
-
-- 6060 --
-
-- 6161 --
-
-- 6262 --
-
-- 6363 --
VALE PIU' di mille paroleTesta o croce ?
SSkkaann
-
-- 6464 --
VALE PIU' di mille paroleToy Bot
SSkkaann
-
-- 6565 --
&&SSkkaannAAMMAAZZIINNGGMMAAGGAAZZIINNEE.
SSkkaannnnaattooiioo ssppeecciiaallee XXVVIIIIIIVVeennttiiqquuaattttrr''oorreesseennzzaa ttrreegguuaaSSkkaannnnaattooiioo eeddiizziioonnee XXVVIIIIIINNeell mmeezzzzoo ddeell ccaammmmiinnddii nnoossttrraa vviittaa......
Ventiquattr'oresseennzzaa ttrreegguuaa
-
-- 6666 --
D i v e r s oSSkkaann
-
-- 6767 --
SANMAI
L'ISTANTE
Una vita a cui basti trovarsi
faccia a faccia con la morte per
esserne sfregiata e spezzata, forse
non altro che un fragile vetro.
[Yukio Mishima]
Con un fruscio d'ali il vento
giunse e se ne and, scuotendo
appena i rami dei ciliegi in fiore.
Poi torn il silenzio, rotto appena
dal sottile fischio del kama.
Senza aprire gli occhi l'assassino
allung le mani, avvolgendo con
movimenti misurati la chawan
bollente nella kobukusa.
- Signor Masao.. . - la voce del
giornalista, di solito caparbia,
quasi sprezzante, esitava. Anche i
suoi movimenti erano misurati, ti-
moroso di spezzare il ritmo di ge-
sti antichi dei quali, senza cono-
scere il significato, percepiva la
profonda sacralit.
O forse era semplice paura?
Kato richiam alla mente ci che
sapeva dell'uomo: Mark Dane,
freelancer, vent'anni in prima li-
nea, sul filo del rasoio. Aveva ini-
ziato in Cecenia e da l in Koso-
vo; nel 2003, in Giordania, la foto
della stretta di mano tra Sharon e
Abbas gli era valsa il Pulitzer.
Aveva assistito a massacri di ogni
genere, perpetrati davanti
all'occhio immobile della sua
macchina fotografica. Non si era
mai voltato indietro.
Eppure in quel momento, seduto
nel portico della casa da t alla
periferia di Kyoto, percepiva in
lui il desiderio, quasi la necessit,
di trovarsi altrove.
Gli sorrise, il viso nascosto tra le
volute di vapore profumato.
- Sei. Nella cerimonia del t la
purezza non altro che consape-
volezza di come puro e impuro
partecipino entrambi alla realt
ultima. Vede? Questo petalo, che
il vento ha gentilmente posato
nella mia tazza, non ne inquina il
contenuto ma, al contrario, ne
esalta la perfezione. L'ordine
perfetto esiste solo accanto al
disordine, l'ordine totale in un
giardino, uccide il giardino.
Chiuse gli occhi, assaporando
l'aroma del matcha: all'odore de-
ciso, vagamente speziato,
dell'infuso se ne mescolava uno
pi lieve e fresco; acqua che
scorre, foglie dopo un temporale,
il volo delle gru lontane.
Qualcuno aveva portato delle
lanterne nel roji, avvampando i
rami in fiore del rosso acceso
delle nuvole al tramonto.
- Si dice che un tempo i petali dei
ciliegi fossero bianchi, - riprese,
nel posare la tazza - e divennero
rosa a seguito dell'ordine
dell'Imperatore di seppellire tra le
S a n m a iSSkkaann
-
-- 6868 --
loro radici le spoglie dei samurai
caduti in battaglia. Lo shomen
della sua tazza scorretto.
- Come?
Con un rapido gesto della mano
Kato corresse la direzione del ma-
nico, orientandolo secondo i ca-
noni della cerimonia.
Il giornalista osserv con
attenzione. - Ordine e caos, non
ci che diceva poco fa?
- Non confonda caos e disordine,
la loro diversit cos grande da
incarnare una delle profonde
differenze tra oriente e occidente.
Il crepuscolo aveva lasciato spa-
zio al fresco della sera e alle voci
dei suoi spiriti inquieti.
L'attrezzatura del cha-kai era stata
pulita e riordinata con cura; in
mezzo a loro, al centro del tatami,
si trovava ora una goban di legno.
- Siete un giocatore?
- Conosco il gioco - Mark os-
servava la scacchiera incuriosito.
- Una risposta saggia. Vedete, per
voi gaij in il caos qualcosa di
molto simile a questa goban vuo-
ta: un principio di sviluppo, una
creazione in potenza. In essa, e
nelle goishi non ancora posizio-
nate, vi gi la totalit del gioco
finito, in tutte le sue possibilit, in
ogni sua variante. Il disordine, al
contrario, qualcosa di impensa-
bile in principio, ma pu essere
creato solo nel corso di una parti-
ta. Per un vero maestro sarebbe
follia pensare a geometrie ordi-
nate, linee armoniche, conquiste
bilanciate dei territori: sarebbe un
suicidio, e nel Go questo proibi-
to. Al contrario, ci che agli occhi
pu apparire come un insieme ca-
suale di scelte racchiude in realt
il seme dell'ordine finale che
giunge al suo compimento.
quello che viene chiamato shibu-
mi, eleganza nascosta.
Le fiamme tra i rami danzavano
come kami inquieti sul lucido le-
gno della tavola da gioco. In
lontananza veniva un suono di
tamburi e di pifferi che riscaldava
il cuore. La festa di Hanami salu-
tava i ciliegi in fiore.
Le pietre nella goke di Kato erano
piccole conchiglie di fiume, ga-
steropodi di un bianco perlaceo
screziato di azzurro. Ne afferr
una tra le dita, lo sguardo perso in
quella spirale perfetta.
- La vita una partita di Go le cui
regole sono state inutilmente
complicate, ed per questo che
voi siete qui stasera, per conosce-
re la mia vita.
L'uomo si limit ad annuire.
Il timoroso silenzio del suo
interlocutore gli riport alla
mente l'ammonimento di un mae-
stro del passato: la comune conce-
zione di coraggio, intesa come
non avere paura di vedere o senti-
re cose spaventose, non vero co-
raggio. Quando la mente e l'umo-
re non subiscono turbamenti e
non escono dallo stato di quiete:
questo chiamato essere valoro-
si.
- Quindi parleremo e giocheremo;
star a lei decidere infine quale
delle due cose sar stata pi utile.
La brezza aveva lasciato spazio
ad un'immobilit ultraterrena
permettendo a una sottile nebbia,
discesa silenziosa dai monti, di
avvolgere ogni cosa in vapori di
seta. Un tempo per malie da
volpi, avrebbero sussurrato le
vecchie sbarrando le finestre.
L'odore dei fiori riempiva l'aria.
Mark allung la mano verso la
sua goke sfiorando le pietre nere,
la sua espressione appariva ora
pi sicura.
La luna splendeva nel cielo,
tingendo d'argento le chiome dei
ciliegi.
- Cosa l'ha spinta a diventare un
killer?
Kato rimase per lunghi istanti a
osservare la il gioco, quasi gli
incroci vuoti potessero suggerirgli
una risposta.
- Sarebbe pi corretto chiedermi
perch uccido. Assassino una
definizione riduttiva, una conse-
guenza delle mie azioni. A ogni
modo non mai esistita altra cau-
sa che la mia consapevole vo-
lont, una libera scelta.
- E non ha mai avuto un ripensa-
mento, dei rimorsi?
Il sicario rimosse dal gioco la
goishi dell'avversario.
- Uccidere come privare questa
pietra della sua libert: un atto
perfettamente naturale, anzi, es-
senziale.
-
-- 6969 --
- Si spieghi?
- Nel momento stesso in cui viene
posizionata sulla goban, la pietra
sa di essere parte di un gioco retto
da regole ineluttabili. Allo stesso
modo ogni uomo, al momento
della nascita, sceglie di morire. Io
sono solo il mezzo.
- Non le pare un modo di lavarsi
la coscienza?
- Questo presupporrebbe un senso
di colpa. Vede, se io provassi
qualcosa per gli obbiettivi la mia
azione non risulterebbe perfetta.
Il giornalista appariva calmo, pro-
fessionale, eppure agli occhi
esperti di Kato il suo gioco va-
cillava. Le mosse lente, impreci-
se, ne rivelavano la tensione.
- Obbiettivi?
- quello che sono.
- Molti le definirebbero vittime.
- Lo sono infatti. Vittime della vi-
ta, del destino. Anzi, le dir che la
perfezione della mia arte sta pro-
prio nel fare in modo che lascino
questo mondo senza accorgerse-
ne. Io detesto il dolore.
- Quindi si considera miseri-
cordioso?
L'ombra di una falena si allung
su di loro, abbracciandoli in
grandi ali scure. Il lato destro
della scacchiera era dominato da
un complicato intreccio in stallo
perfetto.
- Le mie azioni si pongono al
confine tra misericordia e rigore.
Non hanno morale.
- Questo non contraddice quello
che ha detto prima?
- Aspetti, c' differenza tra amora-
lit e immoralit. La moralit fi-
glia del suo tempo, la giustizia, al
contrario, un assoluto.
- strano sentirla parlare di giu-
stizia.
- Quando lei parla di giustizia la
confonde con la legge degli uomi-
ni. Per me esiste una sola legge,
una sola giustizia, immutabile: la
natura. Tutto il resto una ma-
schera, un alibi per celare l'ipocri-
sia, uno strumento da utilizzare a
proprio piacimento e, peggio, da
poter modificare quando pi fa
comodo.
- Lei parla di natura, ma perso-
nalmente non trovo molto natura-
le morire per mano di un altro uo-
mo.
Un sottile filo di fumo si alzava
da una lanterna, spandendo
nell'aria un odore acre. La falena
era scomparsa. Oltre le alte siepi
l'eco della festa era ormai lontano.
- Cambi il suo punto di vista. Lei
stato in guerra, in prima linea;
in un simile contesto trova pi
naturale essere uccisi da un
avversario o, che so, morire
d'infarto?
Per un istante Mark sembr voler
ribattere, invece tacque
concentrandosi sul gioco. Una
distrazione lo aveva intrappolato
in uno shico dal quale ora non riu-
sciva a districarsi.
- Cambiamo argomento - riprese
con noncuranza. - Ha famiglia,
degli affetti?
- Certamente.
- E non la spaventa pensare che
un giorno anche loro potrebbero
essere vittime, cio obbiettivi, per
usare le sue parole?
- Questo accadr sicuramente. Ma
il loro assassino potrebbe essere
un virus, un autista distratto, un
cancro.
- E se invece fosse un uomo, un
killer come lei?
- Non cambierebbe le cose.
Soffrirei immensamente per la lo-
ro perdita, non per il modo in cui
essa avvenuta. Anzi, potendo
scegliere preferirei questa
eventualit, a patto che il profes-
sionista sia serio e coscienzioso
come lo sono io. Il mio modo di
uccidere sicuramente meno do-
loroso di qualsiasi malattia.
- Quindi anche lei prova dei
sentimenti: amore, dolore, tri-
stezza.
- Non ho mai detto il contrario.
- Come pu convivere con tutto il
dolore che ha provocato?
- Lo stesso dolore lo avrebbe
inflitto la morte per altre cause.
La sofferenza non sarebbe stata
minore, n diversa. Il suo proble-
ma che si sofferma sulle moda-
lit della morte pi che sulla
morte in se, sulla sua reale es-
senza.
- Che sarebbe?
Con un gesto Kato indic la go-
ban.
- L'atto finale. La meta scelta in
-
-- 7070 --
precedenza per essere poi di-
menticata.
- Perch dimenticata?
- Non ovvio? Se l'uomo ri-
cordasse, tutta la sua vita sarebbe
in funzione di quell'attimo.
- Prima ha parlato della perfezio-
ne del suo lavoro, pu spiegarsi
meglio?
- Quando pianifico un lavoro ho
cura di scegliere un momento in
cui l'obbiettivo sia felice, un luo-
go piacevole, e opero in maniera
rapida e indolore.
- Come mai tutta questa premura?
- La morte pu cogliere gli esseri
umani in momenti diversi, se
l'individuo triste non una solu-
zione, se preoccupato nemme-
no, cos per il luogo. Io cerco di
dare a quell'essere la continuit
del suo momento felice.
- Non credo possa esistere felicit
nella morte.
Per la prima volta la voce dell'uo-
mo si incrin in maniera evidente,
sopraffatta da una profonda tri-
stezza. Da qualche parte, nascosto
tra i rami bui, un usignolo aveva
iniziato a cantare.
Mark osservava la scacchiera
immobile, smarrito, come fosse
un qualcosa di estraneo e spa-
ventoso.
- Lasci che le racconti una storia,
signor Dane. Giunto al termine
della sua vita, un anziano monaco
attendeva placidamente la morte.
Un discepolo gli si avvicin egli
disse: - Dimmi le tue ultime paro-
le! Dammi il tuo testamento spiri-
tuale.
Per tutta risposta il maestro
scoppi in un pianto disperato.
- Non voglio morire. Ecco il mio
testamento spirituale: non voglio
morire.
- Questo mi d ragione.
- Al contrario. Ci pensi: il monaco
era sereno fino all'intervento del
discepolo. Pur essendo in punto di
morte continuava a vivere in un
istante di presente eterno, al di
fuori del tempo ed in perfetta
quiete. Esiste una parola per defi-
nire questo stato di elevazione:
satori, che voi tradurreste erronea-
mente come illuminazione.
- Erroneamente?
- L'illuminazione presa di co-
scienza del trascendente, satori al
contrario l'intuizione del nulla.
Prima di venire al mondo non
provavamo alcuna paura, perch
quindi dovremmo temere il ri-
torno a quel principio? Il concetto
di morte che abbiamo costruito ci
pone in attesa costante: attendia-
mo il momento in cui saremo
talmente soddisfatti di noi stessi
da poter accettare l'idea di
abbandonare la vita, senza
ammettere che questo non arrive-
r mai, lasciandoci nell'illusione
di un'apoteosi finale. Anche satori
attesa, ma attesa del nulla.
- Quindi qual' stato l'errore del
discepolo?
- Il restituire una forma al nulla.
E' in questo che risiede la perfe-
zione della mia arte: io non ucci-
do, dono istantanee di eternit.
Il gioco aveva ripreso il suo
ritmo: le pietre nere si infrange-
vano sui confini come onde, ri-
traendosi per tornare ancora.
Nel ro le braci si erano ormai
spente. Kato sentiva il freddo
della notte penetrargli tra le pie-
ghe del keikogi. La fronte
dell'avversario, al contrario, era
imperlata di sudore.
- Ha mai ucciso per vendetta, per
odio o per salvaguardare in
qualche modo se stesso?
- No, mai.
Le mosse dell'uomo di sussegui-
vano ormai frenetiche, ben lonta-
ne dalle eleganti strategie del fu-
seki; era come se, con l'avanzare
del gioco, il timore iniziale fosse
avvampato, trasformandosi in
rabbia.
Per quanto l'uomo cercasse di na-
scondere le emozioni, le sue pie-
tre parlavano per lui.
- Conosce Masahiro Adachi, si-
gnor Dane?
- No.
- Fu tra i fondatori della scuola
del Guerriero Divino, proprio qui
a Kyoto. Scrisse pochissimo,
eppure i suoi insegnamenti sono
tra i pi profondi del bushido. In
uno di essi racconta come il servo
di un certo sensei della Spada
Unica fu convocato da un altro
personaggio importante, al quale
aveva fatto uno sgarro. Venuto a
saperlo il maestro fece chiamare
-
-- 7171 --
il giovane e gli disse: Hai offeso
un uomo molto importante ed ora
mi stato chiesto di mandarti da
lui. Mi dispiace, ma non posso fa-
re altrimenti. Non ho dubbi che ti
uccider. La tua vita ormai fini-
ta, quindi ti dar la mia spada e,
se mi ucciderai, sarai libero di
andartene.
Il servo rispose: Come pu uno
come me, senza alcuna destrezza,
vincere contro uno come te, pa-
drone? Ti prego di scusarmi.
Non ho mai affrontato una
persona furibonda, disse il mae-
stro mi servir come prova.
Quindi, visto che sei comunque
un uomo morto, ti prendo come
avversario per un esperimento.
Combatti con tutte le tue forze!
Mentre duellavano, il maestro
indietreggi inaspettatamente e
alla fine si trov con le spalle al
muro. Vistosi in pericolo cacci
un urlo e abbatt il servo con un
solo fendente.
Voltandosi verso gli allievi che
assistevano dichiar: Bene, un
avversario infuriato pericoloso!
Non fate mai esperimenti del ge-
nere. Se un servo senza alcuna
abilit si comporta cos, chiss
cosa farebbe chi ha un po' di
addestramento: se combattesse
quando adirato, nessuno gli po-
trebbe resistere.
I discepoli chiesero: Quando sei
indietreggiato, eri davvero
incalzato o fingevi di esserlo?
Ero davvero incalzato rispose il
maestro. La sua lama era affilata
e sono indietreggiato senza alcuna
premeditazione.
Attorno a loro la quiete della
notte, in attesa.
- Perch qui signor Dane?
- Emanuelle Guibert.
Il giornalista scatt in piedi, la vo-
ce strozzata, i pugni chiusi, come
a stringere brandelli di quel nome
strappato a forza dal cuore.
Kato annu appena.
- Capisco.
- Ti ricordi di lei? Era una giorna-
lista del France Soir.
- Non saprei con certezza.
- Tre anni fa, a Vladivostok, stava
indagando sul traffico di armi tra
Russia e Cina, sulle operazioni
congiunte della Bratva con le
Tong di confine e sugli interessi
di Sergue Pougatchev. Era
convinta di riuscire a provare il
coinvolgimento degli oligarchi
industriali, dello stesso Putin.
- Si, ora ricordo con precisione,
una donna molto coraggiosa.
Il sicario era ancora seduto
quando Mark estrasse la pistola.
- Quanto ti hanno pagato, Masao,
quanto costata la tua perfezio-
ne? O forse il vostro incontro era
scritto nel destino? Era stata lei a
scegliere di morire?
- Non credo lei voglia davvero
una risposta.
Anni di lacrime scendevano sul
viso dell'uomo divenendo sangue
alla luce delle lanterne, eppure sul
suo volto non vi era dolore,
piuttosto sollievo.
- Ho passato gli ultimi tre anni a
cercare: nomi, date, contatti, tutto
mi riportava a te, al Kisei. Non
stato facile trovarti, a quanto pare
di te hanno tutti una fottuta paura.
Ho perso tutto: amici, soldi, repu-
tazione! Mi sono immischiato con
persone orribili, le stesse che ho
sempre condannato!
- Ne valsa la pena?
- Dovevo guardarti in faccia, do-
vevo essere sicuro che fossi stato
tu. Sono arrivato a pensare di as-
soldarti pur di poterti incontrare,
di compiere azioni terribili per
farmi notare. Non avrei mai
pensato che alla fine avresti
accettato un'intervista. Cazzo, ho
anche imparato il tuo gioco di
merda!
- E ora soddisfatto?
- Quello non era un obbiettivo, fi-
glio di puttana! Era mia moglie!
E tu l'hai uccisa proprio nel suo
momento pi felice. Era al telefo-
no con me quando le hai sparato,
per dirmi che aspettava nostro fi-
glio!
Kato chiuse gli occhi.
- Mi dispiace immensamente.
Lo sparo ruppe il silenzio.
La vera risolutezza quando, nel
mezzo delle alte fiamme che ti
circondano, ti rendi conto che
non hai vie d'uscita e ti siedi
tranquillamente, come se stessi
fumando del tabacco, conside-
rando un ricordo nell'imminenza
-
-- 7272 --
della morte; rinunci a te stesso,
plachi il pensiero e affronti
l'avversario immemore del nemi-
co davanti a te. Il fato in para-
diso, l'armatura sul torace, il ri-
sultato nei piedi; combatti
sempre tenendo in pugno
l'avversario e non verrai mai feri-
to. Se combattendo sei pronto a
morire sopravviverai; se combatti
cercando di sopravvivere, mori-
rai. Se pensi di non fare pi ri-
torno a casa, ci tornerai; se speri
di ritornare a casa, non la rive-
drai. Anche se non sbagliato
pensare che al mondo tutto
incerto, un guerriero non do-
vrebbe considerarlo incerto ma
come totalmente certo. Quando
totale, questa rinuncia di se di-
venta la mente imperturbabile. La
mente imperturbabile il segreto
della guerra.
Le parole gli balenarono nella
mente mentre, con un gesto rapi-
do, affondava la lama nel bulbo
oculare dell'uomo e deviava al
contempo la traiettoria del colpo.
Il corpo di Mark si afflosci tra le
sue braccia e lui lo strinse a s, a
lungo.
Voci concitate si erano riversate
in cortile, alcune gridavano il suo
nome; a Kato non importava, ci
sarebbe stato tempo per spiegare e
comunque, come al solito, nessu-
no avrebbe parlato.
Sent la tristezza fiorirgli nel
petto: quel trambusto avrebbe
fatto scappare gli usignoli.
Mark Dane. Nel momento stesso
in cui aveva accettato di
incontrarlo sapeva gi che
quell'uomo, divorato dal dolore e
dall'odio, avrebbe cercato di ucci-
derlo, senza riuscirci. Ma il vero
motivo era stato il gioco a sve-
larlo, mossa dopo mossa. Fin dal
principio non aveva mirato alla
conquista, o alla vittoria, ma
all'annientamento, sia
dell'avversario che di s stesso.
In una partita di Go l'anima non
pu fare a meno di parlare: quella
di Mark era pronta alla morte,
anzi, la desiderava.
Le stelle punteggiavano il cielo,
petali bianchi sul pelo dell'acqua.
Pens alla sua casa lontana, ad
Asuka, sola, nel letto vuoto e Sae-
ko che sorrideda nel sonno, so-
gnando Kyrin al galoppo tra le
nuvole.
Aveva giurato di non uccidere
mai per passione, n per vendetta,
ma se avessero fatto del male a
sua figlia ne sarebbe davvero
stato capace?
Strappato dal vento un petalo
cadde, solcando il silenzio.
Sulla goban le pietre narravano ri-
cordi di vite vissute a chi, in
quella notte di spiriti e volpi,
avesse aperto il cuore per ascolta-
re.
Kato aveva viaggiato molto, ma
non era mai stato a Vladivostok,
n aveva mai sentito il nome di
Emanuelle. Eppure, guardando il
sorriso immobile sul volto
dell'uomo, cap di aver fatto la
scelta giusta.
La luce di una lanterna tremol e
si spense.
Da lontano i gong del Tempio
D'Oro cominciarono a suonare.
Kato alz una mano, leggera, la-
sciando posare il petalo sul palmo
aperto.
Satori.
Nota dell'autore: il dialogo tra
Mark e Kato, per quanto inverosi-
mile, ispirato a un'intervista
reale concessa nel 1994 a uno
psicoterapeuta e giornalista italia-
no da un killer, il cui nome
ovviamente ignoto. Durante il
dialogo l'assassino fa pi volte ri-
ferimento agli insegnamenti della
chiesa Essena e, tra le righe, rive-
la di esserne un sacerdote. In due
casi ho riportato letteralmente la
frase di risposta, per non falsarne
il pensiero.
Il protagonista, Kato Masao,
prende il nome da un IX Dan di
Go realmente esistente, sopranno-
minato appunto "l'Assassino" nei
circuiti professionisti.
Note:
1: antico proverbio cinese.
2: l'autore e Hojo Ujinaga
3: parafrasato dall'Ashitaka di
Masashiro Adachi
-
-- 7373 --
S e n z a t r e g u aSSkkaann
-
-- 7474 --
-
-- 7575 --
-
-- 7676 --
U n m a r e d iq u i e t eSSkkaann
-
-- 7777 --
L e d a e l o s p e c c h i oSSkkaann
-
-- 7878 --
KKaarrll VVooggeellddii TTEETTRRAACCTTYYSSJl Lato Oscuro
I l v i c o l od e i f a b b r iSSkkaann
-
-- 7979 --
-
-- 8080 --
-
-- 8181 --
-
-- 8282 --
-
-- 8383 --
-
-- 8484 --
-
-- 8585 --
risultati e classificheSSkkaann
-
-- 8686 --
Arretrati e copie cartaceeeSSkkaann
-
NNoonn ppeerrddeetteeiill nnuummeerroo ddiiLLuugglliioo 22001133CChhiiaammaatteemmiiIIssmmaaeellee
-
SSkkaannAAMMAAZZIINNGGMMAAGGAAZZIINNEEGGiiuuggnnoo 22001133 AAnnnnoo 11 NNuummeerroo 1100LLaa rriivviissttaammuullttiiccaannaallee ddiinnaarrrraattiivvaa ffaannttaassttiiccaalliiooffiilliizzzzaattaa iissttaannttaanneeaa
ddii TTEETTRRAACCTTYYSSTTeessttaa oo ccrrooccee??ddii GGiioorrggiioo SSaannggiioorrggii
Dark Side
NNeell mmeezzzzooddeell ccaammmmiinnddii nnoossttrraa vviittaa......
VVeennttiiqquuaattttrr''oorreesseennzzaa ttrreegguuaaDDiivveerrssooddii GGDDNN7766SSaannmmaaiiddii SSooll WWeeiinnttrraauubb
SSeennzzaa ttrreegguuaaddii aannaarrkk22000000UUnn mmaarree ddii qquuiieetteeddii PPoollllyy RRuusssseellllLLeeddaa ee lloo ssppeecccchhiiooddii AAllbbeerrttiinnee
KKaarrll VVooggeellIIll vviiccoolloo ddeeii ffaabbbbrriiddii TTEETTRRAACCTTYYSS