sistema dei servizi di livello sovracomunale nella provincia di milano
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Collana Quaderni del Piano Territoriale n.26TRANSCRIPT
Collana Quaderni del Piano territoriale
La Provincia di Milano è impegnata in un processo di pianificazione attiva che necessita di strumenti di comunicazione e di ampio confronto con la società, con i Comuni, con il mondo dell’economia e della cultura, per conseguire il più ampio consenso sulle scelte operate. Ai processi di formazione, modifica e attuazione del Piano si accompagnano momenti di verifica, convegni e seminari su temi e problemi specifici di rilevante interesse, per definire una strategia di intervento condivisa tra Provincia e Comuni, capace di confrontarsi efficacemente con le strategie degli altri attori territoriali. La complessità dell’area metropolitana milanese è fonte continua di riflessioni e di esperienze, da verificare anche in riferimento alle altre realtà nazionali ed europee, per contribuire a costruire una conoscenza comune sui problemi del territorio e a definire attività di governo e di promozione delle grandi trasformazioni.Questa Collana si pone l’obiettivo di restituire la ricchezza e l’articolazione dei prodotti di ricerca e delle proposte in corso di elaborazione, con l’ambizione di mantenere vivo il dibattito sull’intero processo di pianificazione del territorio dell’area milanese e di rendere partecipi tutti i soggetti alle fasi di approfondimento e gestione del piano territoriale.
Sistema dei servizi di livello sovracomunale nella Provincia di Milano
Quaderno del Piano territoriale n.26
Rapporto conclusivo - Luglio 2006
Quaderni del Piano territoriale
La collana raccoglie le analisi, gli studi e gli approfondimenti realizzati dagli uffici della Provincia di Milano con particolare riguardo alla definizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.Ogni quaderno contiene ricerche su specifici temi, riferiti in modo sostanzialmente omogeneo ai settori di analisi ed approfondimento disciplinare, tra i quali le infra-strutture, l’ambiente, il paesaggio, l’assetto insediativo e cosio-economico, utiliz-zando quale strumento di analisi il Sistema Informativo Territoriale
Assessore Provinciale alla politica del territorio e parchi, Agenda 21, mobilità ciclabile, diritti degli animaliPietro Mezzi
Direzione centrale Pianificazione e Assetto del territorioDirettore, Emilio De Vita
Gruppo di lavoro:Provincia di MilanoG. Roberto Parma, Marco Broglia, Emanuela Coppo, Marco Felisa (coordinamento)Centro Studi PIMFrancesca Cella, Sara Gilardelli, Alma Grieco, Claudio Grossoni, Graziella Marcotti, Pierluigi Nobile (capo progetto), Claudio Paragoni, Marco Vittorio Rota, Franco Sac-chi (direttore).
Si ringrazia il Settore Pianificazione Urbanistica Generale del Comune di Milano per la preziosa collaborazione per lo svolgimento dell’attività.
Progetto grafico e impaginazioneDA centro per il disegno ambientale, Milano
Alinea Editrice srlFirenze 2007
ISBN:
© copyright, Provincia di Milano - Milano 2007© copyright, Alinea Editrice srl - Firenze 2007
Tutti i diritti sono riservati: nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo, (compresi fotocopie e microfilms) senza il permesso scritto della Provincia di Milano e della Casa Editrice
Solide basi per interpretare il territorio
Nell’ambito del percorso di adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, previsto dalla legge regionale per il governo del territorio n. 12/2005, particolare attenzione è stata dedicata alla tematica dei servizi e a quella dei poli attrattori.Il settore dei servizi è molto importante dal punto di vista economico e sociale ed è altrettanto rilevante per quanto riguarda le interazioni con il territorio e la sua pianificazione: sia in riferimento alle politiche del PTCP sia, più in generale, per lo sviluppo della pianificazione urbanistica anche a scala locale.Per questo motivo è stata attribuita grande attenzione alla costruzione e strutturazione di una banca dati utilizzabile da differenti soggetti, primi tra tutti i Comuni.Il lavoro, svolto in collaborazione con il Centro Studi PIM, è partito dalla complessa costruzione di un catalogo che definisce e organizza il settore dei servizi. Impor-tante in questa fase la collaborazione con il Comune di Milano, impegnato a livello urbano sulla stessa attività. Si è quindi proceduto alla completa mappatura dei servizi sovracomunali restituendo un database georeferenziato che conta oltre cin-quemila “entità”: dalle scuole ai parchi, dalle biblioteche alle stazioni, dagli ospe-dali ai centri lavoro. Per la maggior parte dei servizi è stato possibile definire un perimetro corrispondente all’area interessata da manufatti o strutture, per altri la rappresentazione è costituita da un punto, riferito al luogo fisico ove il servizio stesso è offerto. All’individuazione cartografica è associato, secondo i principi dei geo-database, un pacchetto informativo che consente di caratterizzare quantitati-vamente e qualitativamente il servizio offerto. L’analisi riguarda tanto i servizi alle persone che quelli alle imprese, mai censiti sistematicamente in precedenza.A valle del censimento, lo studio ha analizzato la distribuzione e la caratterizzazione del settore evidenziando eccellenze e punti deboli e fornendo preziose indicazioni alla pianificazione territoriale e alla pianificazione di settore.Altro importante contributo interpretativo riguarda l’individuazione dei poli attrat-tori, cioè le località che hanno un ruolo di riferimento sovralocale costituendo po-larità di servizio nell’ambito di bacini di dimensioni inferiori alla provincia. Questo tipo di approfondimento è di centrale importanza nell’ambito del processo di adeg-uamento del PTCP, per perseguire l’obiettivo del rafforzamento del sistema policen-trico che costituisce l’organizzazione territoriale della provincia di Milano.I risultati di questo importante lavoro, oltre a essere stati utilizzati per l’adeguamento del PTCP, sono stati messi a disposizione dei Comuni attraverso la piattaforma telematica “Progetto DATI”, per consentire alle amministrazioni impegnate nella stesura dei Piani dei servizi o dei Piani di governo del territorio di attingere dati strutturati e certificati. Il significato dell’operazione completata va oltre la sem-plice divulgazione di banche dati disponibili e si pone lo scopo di prefigurare e diffondere schemi interpretativi del territorio e relative organizzazioni dati, per instaurare un rapporto tra enti territoriali che si basi anche sullo scambio di infras-trutture informatiche comunicanti e omogenee.
Arch. Pietro Mezzi Assessore provinciale alla politica del territorio e parchi
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I continui e sempre più rapidi mutamenti che investono il tessuto sociale ed economico hanno riflessi sull’assetto del territorio. Si assiste all’acuirsi di criticità storiche relative al sistema infrastrutturale, si presentano emergenze, che si ritenevano ormai superate, riguardanti la questione abitativa, si verificano cambiamenti negli stili di vita con nuove esigenze per quanto concerne la dotazione e la fruizione di servizi.Per quest’ultimo aspetto si è reso necessario sviluppare una riflessione su quali debbano essere le attrezzature che compongono l’equipaggiamento di servizi di un’area densa ed a forte interrelazione qual’è quella posta al centro del sistema metropolitano lombardo. Un’esigenza di conoscenza che coincide con il processo di rinnovo ed adeguamento degli strumenti di pianificazione che coinvolge la totalità degli Enti locali, a seguito dell’entrata in vigore della Legge regionale di Governo del Territorio (LR 12/05), e che trova specifico innesto nell’azione di adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
Con queste premesse il Centro Studi PIM, da sempre impegnato ad approfondire la conoscenza sulle complesse dinamiche territoriali della regione urbana milanese, ha fornito il proprio contributo, nell’ambito del programma di attività istituzionali a favore della Provincia di Milano - Direzione Centrale Pianificazione ed Assetto del Territorio, nel concorrere a costruire una base conoscitiva comune sulla dotazione di quei servizi diretti alle persone ed alle imprese che, per rarità e capacità di attrazione, superano i singoli confini comunali. L’esito della ricerca è un panorama sull’offerta di strutture di servizio dal quale emerge la complessiva ricchezza della dotazione, pur segnata da alcune debolezze nella distribuzione sul territorio, oltre che nella non sempre garantita efficienza localizzativa dal punto di vista dell’accessibilità.La geografia e la tipologia dei servizi danno poi evidenza alle principali concentrazioni di strutture, definendo una gerarchia di poli. A questo proposito si rimarca l’opportunità che nel territorio provinciale si privilegino politiche volte a valorizzare l’integrazione e la complementarietà delle diverse aree al fine di favorire le specializzazioni e quindi a migliorare l’offerta.
Il lavoro di catalogazione e di mappatura georeferenziata dei servizi, che ha visto l’attiva e preziosa collaborazione del Comune di Milano, mette ora nelle mani della Provincia uno strumento utile alla fase di adeguamento del proprio del Piano Territoriale, oltre a fornire ai Comuni un elemento di aiuto per l’elaborazione del Piano dei servizi.
Vittorio Algarotti Presidente Centro Studi PIM
Presentazione
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Indice
Presentazione ............................................................................................................. 11
Parte prima: geografia e consistenza dell’offerta di servizi
1 Formazione del catalogo dei servizi ................................................................................ 151.1 Contenuti principali ................................................................................................... 151.2 Fonti ..................................................................................................................... 221.3 Struttura del Geodatabase SeSPI .................................................................................... 25
2 Consistenza e geografia dei servizi.................................................................................. 292.1 Principali dati quantitativi............................................................................................ 292.2 Distribuzione territoriale ............................................................................................. 302.3 Livello di accessibilità su ferro ...................................................................................... 35
3 Principali progetti di sviluppo del sistema dei servizi .......................................................... 383.1 Aggiornamento dei progetti del PTCP vigente..................................................................... 383.2 Altri principali progetti................................................................................................ 40
Parte seconda: servizi alle imprese - caratteristiche dell’offerta
4 Introduzione al tema dei servizi alle imprese .................................................................... 434.1 Il posizionamento dell’italia in Europa secondo gli indicatori strutturali della Innovazione e della Ricerca .............................................................................................................. 434.2 Le categorie di servizi alle imprese.................................................................................. 45
5 L’evoluzione occupazionale nei settori economici dei “servizi alle imprese” nel censimento istat 2001... 465.1 Indici generali di occupazione e dinamiche degli addetti ....................................................... 465.2 Una analisi più dettagliata sulla distribuzione territoriale dei servizi alle imprese ......................... 47
6 Offerta di formazione post-obbligo.................................................................................. 586.1 L’offerta formativa delle università ................................................................................ 586.2 La ricerca universitaria................................................................................................ 616.3 I servizi per gli studenti universitari: la residenza................................................................ 62
7 Servizi alle imprese di interesse pubblico......................................................................... 637.1 Il Terzo Programma Strategico per il sostegno all’innovazione................................................. 637.2 Le aree industriali attrezzate........................................................................................ 647.3 La Legge Regionale 35/96............................................................................................. 647.4 Sportelli unici per le attività produttive............................................................................ 667.5 Gli Sportelli Punto Nuova Impresa................................................................................... 677.6 I Business innovation centre e gli strumenti per il sostegno alle imprese e alla nuova imprenditoria.... 677.7 Le Agenzie di Sviluppo Locale........................................................................................ 687.8 Le Leggi 317/91 e 236/93: comuni oggetto di particolari agevolazioni economico-finanziarie per il loro sistema imprenditoriale............................................................................................ 707.9 I servizi di rete.......................................................................................................... 74
Parte terza: poli attrattori
8 Poli attrattori ............................................................................................................ 778.1 Modalità per l’individuazione dei poli.............................................................................. 778.2 Poli attrattori in relazione agli ambiti territoriali................................................................ 808.3 Considerazioni in tema di polarità/servizi sovralocali........................................................... 92
Elenco figure nel testoFigura 1 Distribuzione territoriale: Cultura, Università e Ricerca, Istruzione ................................... 33Figura 2 Distribuzione territoriale: Servizi Sociali, Sanità........................................................... 33Figura 3 Distribuzione territoriale: Giustizia, Sicurezza, Amministrativo......................................... 34Figura 4 Distribuzione territoriale: Sport, Turismo e Fiere, Verde ................................................ 34Figura 5 Distribuzione territoriale: Servizi alle Imprese ............................................................ 35Figura 6 Sistema dei servizi: l’accessibilità su ferro ................................................................. 37Figura 7 PTCP 2003. Aree di intervento per servizi sovralocali: stato di attuazione ........................... 39Figura 8 Complesso delle previsioni relative ai servizi sovralocali ................................................ 41Figura 9 Ripartizione degli addetti per area e per settore (istat 2001) ........................................... 47Figura 10 Comuni con sportelli unici attivi ............................................................................ 67Figura 11 Trip Generation Density: gerarchia dei comuni della provincia di milano............................. 78Figura 12 Poli attrattori della Provincia di Milano ..................................................................... 83
Allegato: CD - Geodatabase dei servizi sovralocali alla persona e alle Imprese (SeSPI) della Provincia di Milano
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Presentazione
Il presente rapporto restituisce gli esiti dell’’attività svolta nel quadro del Programma di collaborazione PIM - Provincia di Milano per l’anno 2005, che rientra tra i compiti istituzionali a favore degli Enti associati.L’attività rappresenta un contributo all’azione della Direzione Centrale Pianificazione ed Assetto del Territorio finalizzata all’adeguamento del PTCP vigente conseguente all’approvazione della Legge Regionale n 12/2005 di Governo del Territorio. In particolare, il lavoro riguarda i servizi di livello sovralocale nell’area provinciale, con una specifica attenzione alla ricognizione sui caratteri dell’offerta.
All’origine del lavoro vi è il processo di rinnovamento dell’assetto normativo che ha portato, da un lato, a modificare i tradizionali e consolidati riferimenti per la classificazione delle funzioni urbane, dall’altro, a richiedere la revisione degli atti di pianificazione. In tale contesto la Provincia ha manifestato l’esigenza di aggiornare la conoscenza sul sistema dei servizi per identificare il profilo di quelli che assumono un rango superiore all’interesse locale o costituiscono polo di attrazione per ambiti extra comunali, in reazione ai differenti contesti dell’area provinciale.
Nello specifico l’attività si è posta l’obiettivo di fornire un contributo relativo:
• all’arricchimento del SIT provinciale, con l’aggiornamento delle conoscenze e la definizione di categorie condivise di servizi di livello sovralocale;
• alle attività di pianificazione/programmazione della Provincia e degli Enti Locali nell’ambito dell’elaborazione dei Piani dei Servizi, anche di tipo sovracomunale;
• all’identificazione dei tipi di servizio di livello sovralocale, ai quali, sulla scorta di una successiva valutazione della domanda, deve corrispondere una dotazione minima capace di soddisfare le esigenze dell’area provinciale, considerata nelle sue articolazioni territoriali;
• all’evidenziazione di eventuali criticità nel livello dell’offerta;
• all’adeguamento del PTCP nel definire gli indirizzi per i PGT in materia di servizi di interesse sovra-comunale.
L’area territoriale di riferimento della rilevazione è quella provinciale; si è esteso lo sguardo al di fuori del confine della Provincia, precisamente nell’area varesina, esclusivamente per l’aeroporto di Malpensa, e la connessa accessibilità su ferro, e per la sede universitaria di Castellanza.L’indagine ha riguardato sia le attrezzature di servizio alle persone, a carattere prevalente di interesse e di uso pubblico, sia i servizi alle imprese.
L’attività si è sviluppata in tre fasi, così articolate:
a) identificazione dei tipi di servizio, a persone ed imprese, che hanno un rango superiore all’interesse locale o costituiscono elemento di attrazione per ambiti extra comunali, con riferimento ai differenti contesti dell’area provinciale;
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b) ricognizione del quadro esistente, svolta con riferimento al patrimonio conoscitivo disponibile, finalizzata all’aggiornamento ed alla restituzione delle informazioni georeferenziate relative alla presenza dei servizi rilevati;
c) descrizione circa la dotazione dei servizi con evidenziazione della geografia dell’offerta per i settori indagati e delle eventuali criticità rispetto al livello di accessibilità, con l’individuazione dei principali poli attrattori per quanto concerne l’offerta.
Va innanzitutto precisato che la ricerca non ha l’ambizione di considerare esaurito il tema dei servizi, anzi va sottolineato sia il confine entro il quale si è mossa, sia i limiti che si sono manifestati rispetto al suo stesso ambito di competenza. Il lavoro rappresenta una prima fase che potrà trovare occasione di maggiore approfondimento ed integrazione, sia per quanto concerne gli aspetti conoscitivi dell’offerta, sia, in particolare, per gli aspetti relativi alla domanda, che non rientravano quale oggetto di studio.La ricerca assume valore soprattutto per la sistematizzazione delle informazioni, ottenuta con la definizione di un catalogo articolato dei servizi di livello sovralocale - che trova riferimento con quanto predisposto dal Comune di Milano per l’elaborazione del preliminare del Piano dei servizi -, la localizzazione georeferenziata dei diversi servizi e la restituzione di alcuni dati descrittivi degli stessi.Il risultato dell’attività segna un passo importante nel processo di formazione di un Sistema Informativo Territoriale di scala provinciale che, oltre ad accrescere il patrimonio conoscitivo della Provincia di Milano, è ottenuto per poterlo mettere a disposizione dei Comuni, coinvolti nel rinnovamento degli strumenti di piano previsti dalla Legge di Governo del Territorio, rispondendo in tal modo al principio, contenuto nella medesima legge, di estensione e condivisione delle informazioni.Sempre nel descrivere il campo d’azione della ricerca va segnalato come nel considerare l’offerta non si sia fatto riferimento all’approfondimento conoscitivo sulle competenze di programmazione e quindi sulle modalità di valutazione dell’offerta che riguardano i singoli settori gestori dei servizi e si sia piuttosto considerato un più elementare criterio di “presenza/concentrazione” dei diversi tipi di servizio sul territorio provinciale.
Un elemento di particolare interesse che caratterizza la ricerca riguarda l’estensione della rilevazione ai servizi alle imprese, categoria di non semplice definizione, ma della quale si è provato a tracciare un profilo e soprattutto restituirne la geografia. A questo inoltre si aggiunge uno specifico rapporto che delinea i caratteri dei diversi tipi di servizi alle imprese considerate e descrive lo “stato dell’arte”.
Il risultato del lavoro viene restituito con una documentazione che è composta dai seguenti elaborati:
Relazione conclusiva articolata in tre parti:• la prima, che riassume le informazioni sulle modalità di costruzione del catalogo dei servizi e del database georeferenziato degli stessi servizi oggetto di indagine, sulla consistenza e geografia del sistema dei servizi, sui principali progetti relativi allo sviluppo dei servizi stessi;
• la seconda, che affronta, con un rapporto monografico, il tema dei Servizi alle imprese, al quale si è ritenuto indispensabile dedicare uno spazio di approfondimento analitico;
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• la terza, che illustra le valutazioni sulle principali polarità che caratterizzano i diversi territori metropolitani, oltre a formulare alcune considerazioni sul livello e tipo di offerta di servizi di cui è richiesta la presenza minima sul territorio;
Geodatabase (Arc_GIS della ESRI) dei Servizi Sovralocali alla Persona e alle Imprese (SeSPI) della Provincia di Milano, che contiene l’universo dei servizi alle persone ed alle imprese indagati, pari ad un numero di oltre 4.000 strutture, con le informazioni relative e la segnalazione del livello di accessibilità, con riferimento alla rete del trasporto pubblico su ferro.
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Geografia e consistenza dell’offerta di servizi
Parte prima
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1. Formazione del catalogo dei servizi
1.1. Contenuti principali
Il primo passo per formare la banca dati dei servizi di livello sovralocale della Provincia di Milano è stato quello di costruire un catalogo, che comprendesse sia i “servizi alla persona”, sia i “servizi alle imprese e al lavoro” (cfr. elenco posto a fine capitolo).
Il catalogo è stato definito in accordo e con la collaborazione dei responsabili del Settore Pianificazione Urbanistica Generale del Comune di Milano, che stanno curando l’elaborazione del Piano dei Servizi, quale atto del Piano di Governo del Territorio ex LR 12/05.
Il Centro Studi PIM si è occupato di integrare le informazioni già raccolte e messe a disposizione dal Comune di Milano, in materia di servizi alla persona localizzati nel capoluogo, con i servizi alla persona localizzati negli altri comuni della Provincia e con i servizi alle imprese localizzati sia in Milano sia negli altri comuni.Per la ricerca delle informazioni si è fatto riferimento al patrimonio conoscitivo contenuto nei più recenti studi condotti in tema di servizi dalla Direzione Centrale Pianificazione ed Assetto del Territorio (cfr. Centro Studi PIM, Il sistema dei servizi alla persona nella provincia di Milano - Provincia di Milano, Quaderno n° 10, Franco Angeli, 1998 e Provincia di Milano, Ricerca sui servizi alla persona nella Provincia di Milano, 2004), integrati ed aggiornati attraverso la raccolta di altre informazioni disponibili relative ai diversi tipi di servizio, facendo riferimento ai dati rilevabili presso utenze pubbliche. A tale riguardo si è fatto soprattutto ricorso a informazioni rilevabili sui siti web (cfr. paragrafo successivo).
Al fine della gestione/utilizzo delle informazioni raccolte è stata disegnata, in accordo con il settore SIT della Direzione Centrale Pianificazione ed Assetto del Territorio della Provincia di Milano, l’architettura del data base georeferenziato, (cfr. paragrafo sul geodatabase), che descrive il singolo servizio, con il nominativo, il comune, l’indirizzo, la collocazione all’interno del catalogo composto da una struttura articolata in 15 macrotipologie, 59 tipologie e 153 sottotipologie di appartenenza. A queste informazioni si aggiungono, se disponibili, alcuni dati quantitativi significativi (per esempio numero dei posti letto degli ospedali, numero delle camere per alberghi, ecc.), la superficie dell’area di pertinenza, se in sede propria, ed inoltre è stato elaborato un dato relativo al livello di accessibilità dalle stazioni delle linee del ferro.
In sintesi le attività svolte hanno riguardato:• la definizione dei tipi di servizio alla persona da considerare di interesse e uso pubblico, che rivestono una rilevanza sovralocale e di polo di attrazione, con riferimento alle differenti caratteristiche dei territori provinciali che si articolano nei “Tavoli Interistituzionali”;• la definizione dei tipi di servizio alle imprese, o comunque di quelle attività funzionali al consolidamento e sviluppo del sistema economico, che assumono peso rilevante per la struttura insediativa provinciale considerata anche nella sua articolazione territoriale (“Tavoli Interistituzionali”);
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• l’individuazione e la localizzazione (mappatura georeferenziata con utilizzo di software compatibile con quello in uso dal SIT della Provincia di Milano e secondo modalità condivise) in forma areale o puntuale, in relazione alle caratteristiche dei singoli servizi di rilevanza sovralocale, con alcuni essenziali elementi descrittivi delle caratteristiche dimensionali in funzione della tipologia.
Tabella 1
MACROTIPOLOGIA TIPOLOGIA SOTTOTIPOLOGIAAmministrativo 9 voci 30 voci
Commercio e mercati 2 voci 5 voci
Cultura 5 voci 10 voci
Edilizia residenziale pubblica 2 voci 2 voci
Giustizia 2 voci 4 voci
Infrastrutture per la mobilità e trasporti pubblici
2 voci 6 voci
Istruzione 4 voci 9 voci
Sanità 4 voci 7 voci
Servizi alle imprese e al lavoro 5 voci 5 voci
Servizi sociali 5 voci 11 voci
Sicurezza e protezione civili � voci 21 voci
Sport 5 voci 26 voci
Turismo ed esposizioni 2 voci 5 voci
Università e ricerca 3 voci � voci
Verde 1 voci 4 voci
15 voci 59 voci 153 voci
I servizi sono stati localizzati in forma georeferenziata, in alcuni casi, se caratterizzati da dimensione significativa, con l’individuazione dell’area di pertinenza, in altri casi (prevalenti) come indicazione puntuale posta in corrispondenza del numero civico. Per procedere alla georeferenzazione si è fatto ricorso all’utilizzo dello stradario informatizzato TeleAtlas e ad una specifica elaborazione (Geocoding di ESRI), che ha consentito di uniformare gli indirizzari e, conseguentemente, posizionare i servizi.
AvvertenzeIl catalogo comprende una pluralità di tipi che risultano essere ben più estesi rispetto a quelli ai quali per tradizione si è fatto riferimento per il dimensionamento dello standard dei servizi. Nel catalogo sono infatti inclusi anche quegli insediamenti che, a prescindere dal rappresentare strutture di interesse generale, sono elementi di infrastrutturazione al servizio del territorio e delle attività economiche e sociali. Quindi le macrotipologie più evidenti che non appartengono alla tradizione sono, oltre a “servizi alle imprese”, “edilizia residenziale” e “commercio e mercati”.
Va precisato che per “edilizia residenziale” si intende riferirsi a quella sociale ed a quella per studenti, mentre nel “commercio” si è inteso considerare le grandi strutture di vendita. Comunque a marcare la “marginalità” di queste due macrotipologie nell’ambito del lavoro non è stata svolta una specifica attività di ricognizione.Per queste due macrotipologie si è fatto riferimento a rilevazioni condotte nell’ambito di altre attività avviate dalla Provincia. In particolare per l’edilizia
Tabella 1Catalogo dei servizi di livello sovralocale (sintesi)
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residenziale pubblica si sono riportate le informazioni fornite dall’ALER, relative al proprio patrimonio immobiliare, che sono state georeferenziate dal Centro Studi PIM nel quadro dell’attività svolta per l’Osservatorio Metropolitano Bisogni Abitativi (OMBA) della Provincia di Milano. Riguardo alle grandi strutture di vendita le informazioni sono contenute nell’elaborazione, a cura di URB&COM del Politecnico di Milano, dal titolo “Piano settore del commercio a scala provinciale ad indirizzo strategico, per lo sviluppo e l’adeguamento della rete di vendita delle strutture commerciali”, novembre 2005, svolta per la Direzione Centrale Pianificazione e Assetto del Territorio della Provincia di Milano.
Per quanto concerne la macrotipologia “Sport” le fonti informative utilizzate elencano un numero di strutture molto più elevato di quello che è stato riportato nel database, ad esempio per l’area provinciale, Milano escluso, si contano oltre 2.400 impianti. Questo elenco però comprende servizi sportivi di rilevanza esclusivamente locale, pertanto per la selezione delle infrastrutture si è fatto riferimento ai criteri già utilizzati nella citata ricerca del 1998 sul Sistema dei servizi alla persona nella provincia di Milano che riguardavano:
• la dimensione dell’offerta (dimensioni fisiche dell’impianto)
• la rarità e/o eccellenza dell’impianto, dedicato ad accogliere la pratica agonistica e l’attività sportiva al massimo livello
• la dimensione del contesto e la realtà su cui insiste l’impianto.
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CatalogoSi riporta di seguito il catalogo dei servizi con l’elencazione completa di tutte le voci articolate per: Macrotipologia - Tipologia - Sottotipologia
Va precisato che il catalogo comprende tutte le macrotipologie, tipologie, sottotipologie che si considerano appartenenti ai servizi di scala sovralocale, non necessariamente la rilevazione svolta e, conseguentemente, il database coprono tutte le voci del catalogo.
Catalogo dei servizi di livello sovralocale
MACROTIPOLOGIA TIPOLOGIA SOTTOTIPOLOGIAAmministrativo Borsa idem
Amministrativo Camera di Commercio Sedi territoriali
Amministrativo Camera di Commercio Aziende speciali
Amministrativo Consolati idem
Amministrativo Poste Agenzie di base e uffici suc-cursali
Amministrativo Provinciali Sedi istituzionali
Amministrativo Provinciali Agenzie di base e uffici suc-cursali
Amministrativo Provinciali Sedi territoriali
Amministrativo Provinciali Uffici, Provveditorati e Agenzie
Amministrativo Regionali Sedi istituzionali
Amministrativo Regionali Sedi territoriali
Amministrativo Regionali Uffici, Provveditorati e Agenzie
Amministrativo Regionali Sedi di rappresentanza
Amministrativo Sedi e sindacati di categoria CAAF CISL
Amministrativo Sedi e sindacati di categoria CGIL
Amministrativo Sedi e sindacati di categoria CISL
Amministrativo Sedi e sindacati di categoria UIL
Amministrativo Statali Prefettura
Amministrativo Statali Uffici, Provveditorati e Agenzie
Amministrativo Statali Catasto
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Previdenza e assistenza
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Edilizia residenziale
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Trasporti e mobilità
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Poste e telecomunicazioni
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Dogane
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Smaltimento e trattamento rifiuti
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MACROTIPOLOGIA TIPOLOGIA SOTTOTIPOLOGIAAmministrativo Uffici degli enti pubblici e delle
società di produzione di servizi pubblici
Uffici, Provveditorati e Agenzie
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Acqua potabile
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Energia elettrica
Amministrativo Uffici degli enti pubblici e delle società di produzione di servizi pubblici
Gas metano
Commercio e mercati Grandi strutture di vendita idem
Commercio e mercati Mercati generali Mercato carni
Commercio e mercati Mercati generali Mercato avicunicolo
Commercio e mercati Mercati generali Mercato ortofrutticolo
Commercio e mercati Mercati generali Mercato dei fiori
Cultura Associazioni di consumatori e utenti
idem
Cultura Biblioteche Nazionali, generali e interdis-ciplinari
Cultura Biblioteche Specialistiche e annesse ai musei
Cultura Biblioteche Universitarie
Cultura Centri congressi e sale con-ferenze
idem
Cultura Cinema, teatri e auditorium Teatri e auditorium
Cultura Cinema, teatri e auditorium Cinema
Cultura Musei e spazi espositivi as-similabili
Musei
Cultura Musei e spazi espositivi as-similabili
Istituti culturali
Cultura Musei e spazi espositivi as-similabili
Sedi espositive
Edilizia residenziale pubb. Residenza per studenti idem
Edilizia residenziale pubb Residenza sociale idem
Giustizia Carceri giudiziarie Istituti penali
Giustizia Carceri giudiziarie Istituti penali minorili
Giustizia Tribunali e uffici giudiziari Tribunali
Giustizia Tribunali e uffici giudiziari Uffici giudiziari
Infrastrutture per la mobilità e trasp. pubbl.
Aeroporti idem
Infrastrutture per la mobilità e trasp. pubbl.
Infrastrutture per la mobilità Scali e depositi ferroviari
Infrastrutture per la mobilità e trasp. pubbl.
Infrastrutture per la mobilità Stazioni Ferroviarie
Infrastrutture per la mobilità e trasp. pubbl.
Infrastrutture per la mobilità Stazioni metropolitana
Infrastrutture per la mobilità e trasp. pubbl.
Infrastrutture per la mobilità Parcheggi pubblici di inter-scambio
Infrastrutture per la mobilità e trasp. pubbl.
Infrastrutture per la mobilità Depositi autobus, tram e met-ropolitana
Istruzione Scuole di formazione professionale
idem
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MACROTIPOLOGIA TIPOLOGIA SOTTOTIPOLOGIAIstruzione Scuole secondarie inferiori Scuole medie per stranieri
Istruzione Scuole secondarie superiori Istituti tecnici
Istruzione Scuole secondarie superiori Istituti professionali di Stato
Istruzione Scuole secondarie superiori Istituti magistrali
Istruzione Scuole secondarie superiori Licei
Istruzione Scuole secondarie superiori Scuole straniere
Istruzione Servizi formativi Centri di formazione
Istruzione Servizi formativi Fondazione Scuole Civiche
Sanità Pronto soccorso e pronto intervento
idem
Sanità Struttura di ricovero e cura idem
Sanità Struttura Ospedaliera idem
Sanità Strutture ASL e convenzionate ASL e uffici
Sanità Strutture ASL e convenzionate S.E.R.T.
Sanità Strutture ASL e convenzionate N.O.A.
Sanità Strutture ASL e convenzionate C.P.S.
Servizi alle imprese e al lavoro Agenzie di Sviluppo idem
Servizi alle imprese e al lavoro Associazioni di categoria e ordini professionali
idem
Servizi alle imprese e al lavoro Incubatori, Parchi scientifici, Servizi per la nuova imprendi-toria
idem
Servizi alle imprese e al lavoro Servizi per l’occupazione idem
Servizi alle imprese e al lavoro Sportelli unici per le attivit‡ produttive
idem
Servizi Sociali Servizi sociali multizonali Servizi specialistici
Servizi Sociali Servizi sociali per adulti Servizi specialistici
Servizi Sociali Servizi sociali per adulti Servizi residenziali
Servizi Sociali Servizi sociali per adulti Servizi territoriali
Servizi Sociali Servizi sociali per adulti Servizi comunali di accesso
Servizi Sociali Servizi sociali per anziani Servizi specialistici
Servizi Sociali Servizi sociali per anziani Servizi residenziali
Servizi Sociali Servizi sociali per disabili Servizi specialistici
Servizi Sociali Servizi sociali per disabili Servizi residenziali
Servizi Sociali Servizi sociali per minori Servizi specialistici
Servizi Sociali Servizi sociali per minori Servizi residenziali
Sicurezza e Protezione Civile Carabinieri Comandi e uffici
Sicurezza e Protezione Civile Carabinieri Centro detentivo per la permanenza temporanea e as-sistenza
Sicurezza e Protezione Civile Corpo forestale dello Stato Uffici
Sicurezza e Protezione Civile Forze Armate Caserme e impianti
Sicurezza e Protezione Civile Forze Armate Comandi
Sicurezza e Protezione Civile Forze Armate Scuola militare
Sicurezza e Protezione Civile Forze Armate Uffici militari
Sicurezza e Protezione Civile Guardia di Finanza Comandi interregionali e regionali
Sicurezza e Protezione Civile Guardia di Finanza Comandi provinciali
21
MACROTIPOLOGIA TIPOLOGIA SOTTOTIPOLOGIASicurezza e Protezione Civile Guardia di Finanza Nuclei regionali e provinciali
polizia tributaria
Sicurezza e Protezione Civile Guardia di Finanza Gruppi, compagnie, tenenze
Sicurezza e Protezione Civile Guardia di Finanza Nuclei speciali
Sicurezza e Protezione Civile Guardia di Finanza Servizi catastali
Sicurezza e Protezione Civile Polizia di Stato Scuola P.S.
Sicurezza e Protezione Civile Polizia di Stato Caserme e commissariati
Sicurezza e Protezione Civile Polizia di Stato Questura
Sicurezza e Protezione Civile Polizia di Stato Polizia stradale
Sicurezza e Protezione Civile Polizia di Stato Polfer
Sicurezza e Protezione Civile Polizia di Stato Polizia frontiera
Sicurezza e Protezione Civile Protezione Civile Uffici
Sicurezza e Protezione Civile Vigili del Fuoco Caserme e uffici
Sport Centro Balneare Piscina e Centro Balneare
Sport Centro Polivalente Calcio, Atletica
Sport Centro Polivalente Calcio, Baseball
Sport Centro Polivalente Calcio, Maneggio
Sport Centro Polivalente Calcio, Piscina
Sport Centro Polivalente Calcio, Tennis
Sport Centro Polivalente Calcio, Tennis, Atletica
Sport Centro Polivalente Centro Polisportivo
Sport Centro Polivalente Centro Sportivo
Sport Centro Polivalente Ciclo, Pattinaggio
Sport Centro Polivalente Golf, Tennis
Sport Centro Polivalente Tennis, Palestra
Sport Centro Polivalente Tennis, Piscina
Sport Centro Sportivo Autodromo
Sport Centro Sportivo Baseball
Sport Centro Sportivo Calcio
Sport Centro Sportivo Canottaggio
Sport Centro Sportivo Golf
Sport Centro Sportivo Maneggio
Sport Centro Sportivo Tennis
Sport Centro Sportivo Tiro a Segno
Sport Centro Sportivo Tiro a Volo
Sport Piscine Coperte
Sport Piscine Scoperte e coperte
Sport Sport e spettacolo idem
Sport Sport e spettacolo Palazzetto Sport
Turismo ed esposizioni Spazi e padiglioni fieristici idem
Turismo ed esposizioni Turismo Attività turistico ricettive
Turismo ed esposizioni Turismo Enti di promozione turistica
Turismo ed esposizioni Turismo Ostello della gioventù
Turismo ed esposizioni Turismo Campeggi
Università e ricerca Centri di ricerca e di Ricerca & Sviluppo
Centri di Ricerca
22
MACROTIPOLOGIA TIPOLOGIA SOTTOTIPOLOGIAUniversità e ricerca Centri di ricerca e di Ricerca &
SviluppoCentri di ricerca convenzionati
Università e ricerca Formazione superiore Società di Formazione
Università e ricerca Università Accademie e Istituti superiori di studi
Università e ricerca Università Centri di eccellenza
Università e ricerca Università Sedi e poli universitari
Università e ricerca Università Servizi per studenti
Università e ricerca Università Università straniere
Verde Parchi territoriali Parchi Regionali
Verde Parchi territoriali Parchi e Riserve naturali
Verde Parchi territoriali Parchi locali di interesse sovra-comunale
Verde Parchi territoriali Parchi urbani territoriali
1.2. Fonti
La principale base informativa cui si è fatto riferimento è la Ricerca sui servizi alla persona nella Provincia di Milano del 2004. A partire dagli elenchi contenuti nella ricerca si è proceduto ad una verifica/aggiornamento dei dati con un’indagine che ha privilegiato la ricognizione delle informazioni disponibili su internet.Si riportano di seguito gli indirizzi dei siti dai quali sono state attinte le informazioni utili alla formazione del catalogo dei servizi, oltre all’indicazioni di altre fonti cui si è fatto riferimento.L’elenco è organizzato per macrocategorie.
CulturaCinema• http://www.lombardiaspettacolo.comMusei• http://www.milanometropoli.com• http://temi.provincia.milano.it/cultura/milano_citta_progetto/museo_faar.html• http://www.comuni-italiani.it/015/musei.html• http://www3.provincia.mi.it/opencms/opencms/monzabrianza/index.htmlCentri Congressi• http://www.Congressitalia.com (le strutture e i servizi per congressi e riunioni in Italia)
Istruzione• http://www.milano.istruzione.lombardia.it/scuole/elenchi.htm• http://www.provincia.milano.it/portale/provincia/guida/scuola.html• http://www.tecnolab.tm/saggi/sitiscolastici/elencositi.htm• http://www.istruzione.it/mobilita/bollettino/1_grado05.shtml• http://www.comuni-italiani.it/015/146/telefono.html• http://www.tecnolab.tm/saggi/sitiscolastici/elencositi.htm• http://www3.provincia.mi.it/opencms/opencms/monzabrianza/index.htmlaltre fonti• Piano dei servizi del Comune di Monza• Piano dei servizi del Comune di Cinisello Balsamo
23
Sanità• http://www.sanita.regione.lombardia.it• http://www.minori.regione.lombardia.it• http://www.disabili.regione.lombardia.it
Servizi alle imprese e al lavoro• http://www.promocomune.it/• http://www.confindustria.it/• http://www.confcommercio.it/• http://www.osservatoriodonna.igol.it/• http://www.servizicgil.lombardia.it/• http://www.assolombarda.mi.it/• http://www.mi.camcom.it/• http://www.lom.camcom.it/• http://www.retas.camcom.it/• http://www.unioncamere.it/• http://www.formaper.com/show.jsp• http://www.promos-milano.com/show.jsp• http://www.provincia.milano.it/economia/persapernedipiu/Linkutili/#stato•�http://www.provincia.milano.it/economia/attivitaservizi/sostegnoalleimprese/sportellounicoimprese/sportelli_attivi/•�http://www.provincia.milano.it/economia/attivitaservizi/sviluppolocale/distrettiindustriali/•�http://www.provincia.milano.it/economia/attivitaservizi/sviluppolocale/glientieleagenziedisviluppopartecipatidallaprovincia/• http://www.sportellounicolombardia.it/show.jsp• http://epp.eurostat.cec.eu.int/• http://www.attivitaproduttive.gov.it/• http://www.regione.lombardia.it/
Servizi sociali• http://www.famiglia.regione.lombardia.it• http://www.anziani.regione.lombardia.it• http://www.aslmi3.it• http://www.aslmi2.it
Sicurezza e Protezione Civile• http://www.vigilfuoco.it/ilcorpo/uffici_territorio/sedi.asp• http://www.carabinieri.it/
Sport• Censimento CONI 1989 - elaborazione Centro Studi PIM 1998 (è stata formulata richiesta dei dati relativi alla Provincia di Milano del censimento 1996 - ma al momento non è pervenuta risposta)• Rilevazione 2006 della Regione Lombardia Struttura Sviluppo impiantistica, professioni e pratica sportiva (dati in fase di verifica)
Turismo• IAT informazione e accoglienza turistica della provincia di Milano• http://www.enit.it/otpris.asp?Lang=IT&sigla=MI• EPT Ente Provinciale per il Turismo• http://www.milanoinfotourist.com/home.htm
2424
Alberghi• pubblicazione della Regione Lombardia Assessorato al turismo “Lombardiaalberghi/hotels Italia 2004”• http://www.provincia.milano.it “alberghi di Milano e Provincia”
Università e centri di ricerca• http://www.unimi.it/mappe/formMappe.jsp• http://www.informagiovani-italia.com/Universita_%20Italiane.htm• http://www.cilea.it/altri_enti/I_uniit.htm• http://www.uncappuccinoperunpc.it/studenti/elenco_universita.html• http://www.cestor.it/enti/• http://www.regione.abruzzo.it/personale/formazione/enti_di_formazione.htm
Verde• Sistema Informativo Territoriale del Centro Studi PIM
Per la localizzazione dei servizi• http://mappe.virgilio.it/
25
1.3 Struttura del Geodatabase SeSPI
Il complesso delle informazioni rilevate sono contenute nel Geodatabase SeSPI di ArcGis. La struttura dell’archivio informatizzato è costituita da tabelle collegate con relazione uno a molti così costituita:• una tabella comune che comprende tutte le macrotipologie di servizi indicate nel catalogo (cfr. Schema Tab 1);• tabelle relative alle diverse tipologie/sottotipologie con informazioni specifiche (cfr. Schema Tab 2);• una tabella con i dati di accessibilità a stazioni ferroviarie e della metropolitana;• tabelle accessorie per l’identificazione dei Comuni intercettati dal servizio.
Schema della struttura del geodatabase
Servizi
FeatureClass
ID
Macrotipologia
Denominazione
Civico
Tipo_Via
Nome_Via
Comune
Cod_Istat
Geometria
CoordBar_X
Coord_Bar_Y
CoordCiv_X
CoordCiv_Y
Shape_Area
Info_agg_Sanità
ID
Postiletto
Reparti
Eccellenze
ProntoSoccorso
Info_agg_Istruzione
ID
Tipologia
# sezioni
Posti
Info_agg_Cultura
ID
Poltrone
Multisala
NumSale
Rel_Servizi_Comuni
chiave
ID
Istat
Rel_Verde_Comuni
chiave
ID
Istat
Info_x_Accessibilità
ID
MACROTIPOL
COMUNE
COD_ISTAT
RAGG_METRO
STAZ_CAT_A
STAZ_CATB1
STAZ_CATB2
STAZ_CAT-C
METRO_0_NO
ST_A_0_NO
ST_B1_0_NO
ST_C_O_NO
TOT_ACC
Comuni
Codice_Istat
Comune
Provincia
Superficie
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Più in dettaglio, la tabella che raccoglie le macrotipologie di servizi contiene le principali informazioni identificative.I campi della tabella sono i seguenti:
• ID - identificativo numerico univoco. Stabilito in otto cifre, così costituito: le prime due, proprie della macrotipologia (cfr. schema delle macrotipologie con identificativo id), le successive sei da un numero progressivo;• MACROTIPOLOGIA - indica la macrotipologia cui appartiene il servizio (cfr. schema delle macrotipologie con identificativo id);• DENOMINAZIONE - riporta il nome/descrizione del servizio;• CIVICO - numero civico dell’indirizzo;• TIPO_VIA - identifica se si tratta di via, piazza, corso, ecc.;• NOME_VIA - denominazione specifica dell’indirizzo;• COMUNE - comune nel quale ha sede il servizio;• COD_ISTAT - codice ISTAT del comune;• GEOMETRIA - il tipo di identificazione geografica, cioè se compreso in un poligono specificamente definito (valore 1) o da un punto trasformato in un poligono virtuale (buffer del punto) (valore 2)•COORDBAR_X - coordinata geografica X del baricentro dell’area di tutti i servizi;• COORDBAR_Y - geografica Y del baricentro dell’area di tutti i servizi;• COORDCIV_X - coordinata geografica del numero civico dell’indirizzo dei servizi individuati come elemento puntuale (valore 0 quando sono disegnate le aree);•COORDCIV_Y - coordinata geografica del numero civico dell’indirizzo dei servizi individuati come elemento puntuale (valore 0 quando sono disegnate le aree);• SHAPE_AREA - superficie in mq dei poligoni (per i punti trasformati in poligono la superficie misura circa 100 mq).
Schema delle macrotipologie con codice identificativo id
ID Macrotipologia10 Sanità
11 Istruzione
12 Amministrativo
13 Edilizia residenziale
14 Commercio e mercati
15 Cultura
16 Giustizia
17 Infrastrutture per la mobilità e trasporti
20 Servizi alle imprese e al lavoro
21 Servizi sociali
22 Sicurezza e protezione civile
23 Sport
24 Turismo ed esposizioni
25 Università e ricerca
26 Verde
Si precisa che la macrotipologia “verde” viene gestita in modo autonomo con una tabella che contiene i medesimi campi di quella relativa alle altre macrotipologie cui si aggiungono due campi riguardanti il codice identificativo del Parco e le caratteristiche dell’ambito territoriale del parco.
27
Nel caso si registri la presenza su un poligono di più servizi, appartenenti alla stessa macrotipologia, non si è proceduto alla duplicazione dell’informazione vettoriale (non si è duplicato il poligono), ma, grazie alla struttura uno a molti, un’unica area viene relazionata a più record distinti della tabella specifica della macrotipologia.Mentre in occasione di più servizi insistenti su una medesima area e di diversa macrotipologia, si è operato con la duplicazione del poligono.
Il layer “confini comunali”, aggiunto al database per l’identificazione dei comuni intercettati dai servizi, è legato con i layer “servizi” e “verde” con Relationship molti-a-molti, tramite due tabelle accessorie denominate “servizi_comuni” e “verde_comuni.
L’informazione sull’accessibilità di ogni servizio da una stazione ferroviaria o della metropolitana è realizzata tramite una tabella con i seguenti campi:
• ID - identificativo numerico univoco.• MACROTIPOL - macrotipologia del servizio• COMUNE - comune del servizio• COD_ISTAT - codice istat del comune• RAGG_METRO - campo contenente valori “SI/NO” che indica se il servizio è a meno di 500 m. da una fermata della metropolitana• STAZ_CAT_A - campo “SI/NO” che indica se il servizio è a meno di 500 m. da una stazione ferroviaria di categoria “A”• STAZ_CATB1 - campo “SI/NO” che indica se il servizio è a meno di 500 m. da una stazione ferroviaria di categoria “B1”• STAZ_CATB2 - campo “SI/NO” che indica se il servizio è a meno di 500 m. da una stazione ferroviaria di categoria “B2”• STAZ_CAT_C - campo “SI/NO” che indica se il servizio è a meno di 500 m. da unastazione ferroviaria di categoria “C”• METRO_0_NO - campo con valori “0/1”: assume il valore “0” se il servizio è a più di 500 m da una stazione della metropolitana, quindi se il campo RAGG_METRO contiene “NO”. Questo campo è stato inserito per avere un valore numerico, oltre ad un valore “booleano”.• ST_A_0_NO - campo “0/1”: assume il valore “0” se il campo STAZ_CAT_A contiene “NO”.• ST_B1_0_NO - campo “0/1”: assume il valore “0” se il campo STAZ_CAT_B1 contiene “NO”.• ST_B2_0_NO - campo “0/1”: assume il valore “0” se il campo STAZ_CAT_B2 contiene “NO”.• ST_C_0_NO - campo “0/1”: assume il valore “0” se il campo STAZ_CAT_C contiene “NO”.• TOT_ACC - campo “0/1”: assume il valore “1” se almeno uno dei quattro precedenti campi contiene “1”. Campo utilizzato al solo fine di contare il numero dei servizi “accessibili”.
Anche questa tabella è legata da una Relationship class al layer “Servizi”.
Al rapporto è allegato un CD che contiene il geodatabase SeSPI di ArcGIS (ESRI) costituito da un file in formato .mdb (Servizi.mdb) e da un progetto (file in formato .mxd) che consente la rappresentazione georeferenziata delle informazioni relative ai servizi.
28
Rappresentazione del database SeSPI
Nell’immagine si mostra una vista del “progetto di ArcGIS” dove sono evidenziati il “Verde” e i “Servizi” nel Feature Dataset “Macrotipologie”, le informazioni aggiuntive per le singole macrotipologie legate alla Feature Class tramite relazioni uno-a-molti e molti-a-molti sono visibili nella finestra di “info” con il simbolo .
Si segnala che nelle tabelle delle singole macrotipologie e nella “Info_x_Accessibilità”, sono stati inseriti campi ridondanti, come il Codice Istat e la Denominazione del sevizio, per semplice comodità d’uso, quando si utilizza la tabella da sola.Si segnala inoltre che nel progetto sono state predisposte delle interrogazioni standard (layer dataset “Interrogazioni”). Esse si possono facilmente attuare partendo dalla tabella della singola macrotipologia, applicando un Join alla tabella principale, rappresentando la copia di coordinate opportuna e facendo una query sulla tipologia di servizio desiderata.Si segnala infine che per garantire il funzionamento delle operazioni sopra descritte il progetto di ArcGIS ed il database SeSPI vanno collocati nel disco C del computer, mantenendo l’unità e la denominazione della cartella (Servizi_pim).
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2 CONSISTENZA E GEOGRAFIA DEI SERVIZI
2.1 Principali dati quantitativi
In complesso è stata registrata la presenza di oltre quattromila servizi, per il 13% di questi è stata identificata l’area di pertinenza, mentre la restante quota pari all’87% risulta localizzata come elemento puntuale.In genere la localizzazione areale riguarda quei servizi che hanno sede in aree e strutture autonome e soprattutto occupano una superficie di pertinenza significa-tiva in relazione alla scala territoriale provinciale. La restante quota prevalente riguarda servizi che sono in massima parte collocati in sedi o autonome, ma di piccola dimensione, o in compresenza con altre funzioni, quindi la localizzazione areale risulta non rilevante sotto il profilo della caratterizzazione dell’uso del suolo a livello territoriale.
L’insieme dei servizi esistenti (escluse le aree verdi), dei quali è stata individuata l’area di pertinenza, occupano una superficie di poco inferiore ai 50 milioni di metri quadri. Il dato così aggregato è di scarso significato in quanto unisce macrotipologie caratterizzate da elementi tra loro troppo differenti. Si consideri che nella misura è compreso il sedime degli aeroporti, che complessivamente sfiora i 16 milioni di mq, per altro quello di Malpensa (con una superficie di 12.444.500 mq) è collocato al di fuori del territorio della provincia di Milano. Tuttavia vale la pena segnalare che la superficie dei servizi presenti nella sola provincia di Milano rappresenta all’incirca il 5,5% del suolo occupato da funzioni urbane.
Mentre non risulta possibile considerare l’insieme delle superfici per quantificare la dotazione di mq pro-capite per la popolazione provinciale residente, in quanto tale valore sarebbe di scarsissimo significato, sia per una valutazione sul grado di servizi offerto, che necessita di ben altri strumenti e parametri, sia perché non risulta confrontabile con il dato tradizionale, oggi superato dal quadro legislativo, che complessivamente stabiliva in 17,5 mq/abitante lo standard per attrezzature di interesse generale (articolato in 1,5 mq/ab per istruzione superiore, università esclusa; in 1 mq/ab per attrezzature sanitarie e ospedaliere, e in 15 mq/ab per parchi urbani e territoriali), sia infine perché le superfici misurate non contengono quei servizi che ,pur singolarmente di contenuta dimensione, sono stati individuati come elementi puntuali.Al più è possibile verificare lo standard esistente per le macrotipologie “Istruzione superiore” e “Sanità”. Nel primo caso a livello provinciale il dato è di 0,5 mq/ab, ma è da considerare che buona parte delle aree di pertinenza delle scuole del ca-poluogo non sono state riportate e nel secondo caso il dato è di poco superiore a 1 mq/ab.
I dati sopra citati fanno riferimento al catalogo dei servizi dal quale sono escluse quelle macrocategorie più “marginali” rispetto al tradizionale sistema dei servizi riguardanti l’edilizia residenziale e il commercio e mercati di cui, per altro, non è stata condotta una specifica rilevazione nell’ambito della presente attività.
Nella Tabella 2, riportata di seguito, sono meglio precisati i dati sulla consistenza dell’offerta di servizi di scala sovralocale presenti nella Provincia di Milano.
3030
Infine va ricordata la macrotipologia relativa al “verde”, non considerata nell’elenco sopra riportato, che interessa una superficie di aree pari a 82.500 ettari che copre all’incirca il 42% dell’intera superficie della Provincia di Milano. E’ da sottolineare come questa macrotipologia non riguardi spazi a verde esistenti e fruibili, ma com-prenda tutte le aree inserite nei Parchi regionali ed Aree protette giuridicamente definiti oltre ai Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) riconosciuti al mo-mento della rilevazione.
2.2 Distribuzione territoriale
Un’immagine della geografia del sistema dei servizi di scala sovralocale della pro-vincia di Milano viene fornita dalle cinque figure riportate a fine paragrafo, che danno un esempio di rappresentazione sintetica delle informazioni contenute nel data base. Nelle singole immagini sono rappresentate assieme le macrotipologie che tra loro hanno maggiore omogeneità e riguardano:
• Cultura - Università e Ricerca - Istruzione• Servizi Sociali - Sanità• Giustizia - Sicurezza - Amministrativo• Sport - Turismo ed Esposizioni - Verde• Servizi alle imprese
La vista delle immagini offre in maniera eloquente e, per certi versi scontata, il modo in cui i servizi sono distribuiti sul territorio provinciale. La loro collocazione corrisponde infatti alle caratteristiche che hanno segnato la formazione del sistema urbano metropolitano con la massima concentrazione di servizi nel capoluogo e quindi il loro rarefarsi fuori dai confini di Milano ed un addensamento presente sia nelle principali polarità storiche della provincia, sia in quelle di più recente formazione, collocate nella fascia di prima cintura.
Tabella 2Rilevazione dei servizi sovralocali della Provincia di Milano: dati quantitativi
Tabella 2
MACROTIPOLOGIE n° servizi totale
n° servizi con localizzazione areale
*superficie aree (mq)
n° servizi con localizzazione puntuale
Amministrativo 804 3 816.522 801
Commercio e mercati 4 0 0 4
Cultura 534 23 316.960 511
Edilizia Residenziale pubblica 945 0 0 945
Giustizia 22 13 639.192 9
Infrastrutture per la mobilità e trasporto pubblico 277 83 21.225.284 194
Istruzione 454 101 1.985.760 353
Sanità 139 67 3.920.718 72
Servizi alle imprese e al lavoro 326 0 0 326
Servizi Sociali 251 16 435.495 235
Sicurezza e protezione civile 231 23 830.776 208
Sport 334 181 16.491.178 153
Turismo esposizioni e fiere 380 10 1.792.509 370
Università e Ricerca 260 0 0 260
totale 4.961 520 48.454.394 4.441
* In generale i dati di Milano sono riferiti ad elementi puntuali
31
Questo modello distributivo dei servizi in generale riguarda tutte le diverse mac-rotipologie considerate. E’ solo con un’osservazione più attenta che si possono cogliere alcune tendenze e mutamenti del processo localizzativo dei servizi, che in qualche modo si discostano dal modello tradizionale. Questo riguarda solo alcune macrotipologie per le quali è possibile delineare i motivi che danno vita a tali nuovi processi.Accanto alle immagini la Tabella 3 evidenzia per le diverse macrotipologie il numero di comuni interessati dalla presenza di servizi e la quantità di servizi che sono con-centrati nel capoluogo.
Tabella 3
Passando in rassegna le singole immagini si rilevano le seguenti specificità:
• Figura 1 “Cultura, Università e Ricerca, Istruzione “: si conferma la preminenza di Milano per le tre macrotipologie con valori di oltre il sessanta per cento di strut-ture localizzate nella città. “Università e ricerca” mostra un lieve mutamento nello sviluppo localizzativo.Nonostante il capoluogo sia in assoluto il luogo di massima concentrazione, con oltre il 90% delle strutture, è attualmente possibile rilevare un traboccamento dal nucleo centrale che coinvolge i comuni dell’asse Sesto San Giovanni - Cinisello Balsamo – Monza, anche con presenza di funzioni connesse al sistema universitario. Si rileva inoltre la creazione di poli universitari nuovi come nel caso di Cesano Maderno, con la sede della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute San Raffaele, e, sep-pure appena al di fuori del confine provinciale, di Castellanza (VA) con l’Università Carlo Cattaneo LIUC. L’occasione di questo processo è anche offerta dalla disponi-bilità di spazi che si liberano a seguito della trasformazione urbanistico territoriale che sta interessando le aree più mature della provincia.
MACROTIPOLOGIE n° servizi totale
n° totale dei Comuni con presenza di servizi
n° servizi presenti nel comune di Milano
v.a. % su tot.
Amministrativo 804 81 495 62
Commercio e mercati 4 1 4 100
Cultura 534 90 337 63
Edilizia Residenziale pubblica 945 159 304 32
Giustizia 22 7 14 64
Infrastrutture per la mobilità e trasporto pubblico 277 80 119 43
Istruzione 454 59 280 62
Sanità 139 51 41 29
Servizi alle imprese e al lavoro 326 124 44 13
Servizi Sociali 251 92 79 31
Sicurezza e protezione civile 231 80 92 40
Sport 334 111 153 46
Turismo esposizioni e fiere 380 83 228 60
Università e Ricerca 260 17 236 91
totale 4.961 2.426 49
Tabella 3Rilevazione dei servizi sovralocali della Provincia di Milano: frequenza di distribuzione territoriale
3232
• Figura 2 “Servizi sociali e Sanità”: mostrano un equilibrio maggiore nella distribuz-ione territoriale. In Milano si concentra solo poco più di un terzo delle strutture e per entrambe le macrotipologie la presenza di servizi interessa un numero non ris-tretto di comuni, in particolare con i “servizi sociali” diffusi in più di 90 comunità locali a dimostrazione di un equipaggiamento più che discreto, capace di rispondere alle esigenze dei diversi ambiti territoriali provinciali. Naturalmente le valutazioni, specialmente per la “sanità/strutture ospedaliere”, prescinde da considerazioni sulla qualità in termini di eccellenza/specializzazione e gerarchia dell’offerta di servizi, che trovano collocazione non solo nel capoluogo, ma, ad esempio a Monza con la struttura dell’Ospedale San Gerardo (anche sede universitaria), e a Segrate con il San Raffaele. Decisamente più debole è la presenza di strutture sanitarie nel settore più occidentale della provincia che comprende gli ambiti a più bassa densità abitativa (Castanese, Magentino ed Abbiatense).
• Figura 3 “Giustizia, Sicurezza, Amministrativo”: netta è la preminenza del ca-poluogo per quanto concerne le macrotipologie “amministrativo” e “giustizia”, con percentuali superiori al 60%. Queste macrotipologie per il tipo di servizi offerti, tro-vano collocazione anche in quei Comuni che per tradizione sono riconosciuti come i principali centri amministrativi, dove quindi si concentrano le funzioni di terziario pubblico. Mentre per la “Sicurezza” si evidenzia una distribuzione più omogenea sul territorio provinciale, a garanzia di una risposta più diffusa rispetto alle esigenze di presidio del territorio.
• Figura 4 “Sport, Turismo e fiere, Verde”: lo Sport, proprio in ragione delle carat-teristiche della macrotipologia, presenta una distribuzione estensiva che dunque non riguarda solo il capoluogo ed i poli principali, ma vede la collocazione di strut-ture nel più ampio territorio provinciale, spesso in quei contesti dove maggiori sono gli spazi aperti. Sono soprattutto gli impianti per la pratica del golf che si localizzano sia nell’ambito settentrionale che meridionale della provincia, nelle zone meno densamente insediate, in genere al di fuori delle principali polarità. Tra i tradizionali servizi alla persona quelli dedicati allo sport risultano i più diffusi sul territorio provinciale in termini di numero di comuni interessati. Sono 111 i comuni nei quali si registra la presenza di strutture sportive definibili di scalasovralocale.
• Figura 5 “Servizi alle imprese”: l’immagine sulla localizzazione dei “servizi alle imprese” sembra quella che più delle altre si discosta dal modello tradizionale. La presenza di strutture ha una distribuzione che appare più equilibrata in relazione al peso relativo del sistema insediativo provinciale. Oltre ad una forte presenza nel capoluogo, soprattutto nelle aree più centrali, e nelle principali polarità met-ropolitane si registra una localizzazione di strutture che interessa anche i centri minori. E’ per certi versi un’immagine attesa per il tipo di offerta del servizio, che deve rispondere ad una domanda proveniente dal mondo del lavoro e delle attività economiche disseminate sul territorio provinciale.In generale si può osservare come la differente diffusione/concentrazione dei servizi sul territorio provinciale risulti in parte condizionata dalle caratteristiche delle macrotipologie dei servizi stessi, che richiedono per ciascuna di esse specifici requisiti territoriali nella localizzazione. Si parte dalle attrezzature per funzioni legate, ad esempio, all’istruzione, alla sanità, ai servizi sociali, all’amministrativo sino ad arrivare alle strutture per la pratica dello sport.Nel primo caso la collocazione privilegiata è nell’ambito dei contesti urbani e una delle esigenze è quella di disporre con diversi gradi di un’accessibilità da linee di
33
forza e di avere una commistione con le altre funzioni. Nel secondo caso si ricerca una localizzazione defilata, se non più spesso separata dal tessuto urbano e, se si escludono quegli impianti per lo sport spettacolo, che necessitano in misura meno evidente di un accessibilità garantita da linee di forza del trasporto pubblico, è piuttosto opportuno un collegamento con la rete di mobilità ciclabile.
Figura 1
Figura 2
Figura 1Distribuzione territoriale: Cultura, Università e Ricerca, Istruzione
Figura 2Distribuzione territoriale: Servizi Sociali, Sanità
34
Figura 3
Figura 4
34
Figura 3Distribuzione territoriale: Giustizia, Sicurezza, Amministrativo
Figura 4Distribuzione territoriale: Sport, Turismo e Fiere, Verde
35
Figura 5
2.3 Livello di accessibilità su ferro
Nella costruzione del database si è tenuto in considerazione il dato relativo al livello di accessibilità che i singoli servizi hanno con riferimento alla reti ferro-viaria e metropolitana esistenti. In particolare l’attenzione è rivolta al sistema delle stazioni/fermate rispetto alle quali si è misurato un bacino di accessibilità pedonale di 500 metri di raggio.Nel database l’informazione sul grado di vicinanza alle stazioni è fornita da una relazione che è possibile stabilire tra il servizio e la stessa stazione della quale viene definita la gerarchia, in termini di livello di servizio offerto, con riferimento alla “Classificazione delle stazioni FNME/RFI - Regione Lombardia 2003”.
Nel considerare il livello di accessibilità si è ritenuto necessario privilegiare il confronto con il sistema di trasporto pubblico su ferro poiché si è osservato che in generale è la rete viaria principale quella che garantisce l’accesso a tutti i servizi, quindi l’obiettivo è quello di verificare il grado di copertura del trasporto collet-tivo su ferro pur nella consapevolezza che non per tutti i servizi debba necessari-amente essere garantita un’accessibilità con il mezzo pubblico.
L’immagine, ottenuta dalla rappresentazione di tutti i servizi rilevati (esclusa l’edilizia residenziale pubblica) posti in rapporto ai bacini di accessibilità dalle stazioni della rete del ferro, letta assieme alle informazioni della tabella con i dati di accessibilità alle stazioni fa risaltare i differenti livelli di copertura del trasporto pubblico presenti nel territorio provinciale.
Complessivamente in Provincia i servizi compresi in un bacino pedonale dalle fermate della rete del ferro sono poco meno del 40% del totale. Questo valore, è
Figura 5Distribuzione territoriale: Servizi alle Imprese
superfluo sottolinearlo, è condizionato dal dato del capoluogo dove alla maggiore concentrazione di strutture si accompagna un livello di offerta di trasporto pub-blico tra i più elevati che porta ad una copertura pari al 56% del totale.Per contro si rilevano situazioni con percentuali attorno al 10% relative alle aree Castanese, Legnanese e della Brianza Orientale, mentre solo tre aree si avvicinano o superano il 30% e sono Brianza occidentale, Nord Milano e Adda Martesana; le aree rimanenti si collocano su percentuali tra il 15 ed il 20 per cento.
Un’osservazione più accurata dei dati consente di evidenziare positivamente come a scala provinciale il livello di accessibilità dal ferro sia garantito in misura più elevata (attorno a percentuali del 50%) per alcuni di quei servizi che per il tipo di funzione che assolvono ne hanno maggiore necessità. Si tratta delle macrotipolo-gie che riguardano l’”Amministrativo”, la “Cultura”, l’Istruzione”, il “Turismo Esposizioni e Fiere”e l’”Università e Ricerca”; unica macrotipologia a mancare all’appello è la “Sanità”, che vede un livello di servizio offerto dalla rete del ferroattestato al 20% del totale dei servizi relativi alla stessa macrotipologia.
Se lo sguardo è rivolto al capoluogo, si ha più di una conferma circa il grado di copertura del trasporto pubblico su ferro che nella città, e va ricordato anche nei comuni di prima cintura, è garantito anche dalla rete di metropolitane e metro-tranvie. Le percentuali di copertura dei servizi più sensibili nel capoluogo sono tutte più elevate rispetto a quelle a scala provinciale e, in questo caso, anche la “Sanità” ha un discreto livello di accessibilità su ferro.
Resta comunque evidente, dalla vista dell’immagine, come molte parti del ter-ritorio provinciale risultino totalmente scoperte rispetto alla rete del ferro e, pur prescindendo dall’analisi delle macrotipologie presenti in queste aree, va consid-erato che processi di rafforzamento del sistema dei servizi dovranno confrontarsi con un’adeguata dotazione di infrastrutture di forza del trasporto pubblico.
Le aree che in misura più marcata evidenziano una carenza strutturale di servizio offerto dal trasporto su ferro, sono, come ben conosciuto ed evidenziato nella Figura 6, i territori del sud Milano, posti lungo la direttrice dei Giovi, l’asta della Paullese, e la Brianza più orientale. Questo non significa che anche altre aree non manifestino una sottodotazione infrastrutturale, ma per alcune di esse, dove magari, come rilevato in precedenza, si registra una bassa percentuale di livello di accessibilità ai servizi da parte di linee su ferro, la più breve distanza dalla rete di forza del trasporto pubblico è colmata da un sistema locale di linee su gomma.
Oltre a criticità dovute alla carenza del sistema infrastrutturale della mobilità su ferro si osservano, al contrario, situazioni dove la rete di forza non risulta op-portunamente sfruttabile per le sue potenzialità, attraversando il territorio senza fornire indispensabili punti di scambio per garantire un migliore livello di acces-sibilità. Le situazioni più evidenti riguardano, in particolare, l’area meridionale (nuova fermata di Pieve Emanuele sulla linea Milano-Pavia, riqualificazione Milano Mortara).
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37
Figura 6
Figura 6Sistema dei servizi: l’accessibilità su ferro
3 Principali progetti di sviluppo del sistema dei servizi
L’obiettivo prioritario dell’attività riguarda la costruzione del quadro conoscitivo del sistema dei servizi di scala sovralocale esistente, accanto a questo è possibile dare uno sguardo a quanto di nuovo si muove nell’ambito provinciale con riferi-mento alle proposte ed ai progetti di rafforzamento e sviluppo dei servizi.Il punto di partenza è fornito da quanto contenuto nel PTCP vigente che indica nella tavola 1 “Sistema insediativo - infrastrutturale” le Aree ed interventi di rilevanza sovracomunale, descritti nella relazione e regolati secondo l’art 81 delle Norme di attuazione. Rispetto a questi interventi è stato osservato in generale lo stato di avanzamento che mostra situazioni limite; per alcuni casi l’avvenuta attu-azione dell’intervento, per altri il sostanziale azzeramento del progetto. Il quadro delle informazioni relative specificamente a quelli che interessano il sistema dei servizi è contenuto nel successivo paragrafo.Inoltre ad integrazione di tale quadro si riporta l’elenco, con sintetiche infor-mazioni, relativo ad altre iniziative e progetti che sono specificamente dedicati a servizi di livello sovracomunale o che prevedono, tra le varie funzioni, strutture di servizio raro.
3.1 Aggiornamento dei progetti del PTCP vigente
Assommano a 28 i progetti di rilevanza sovracomunale indicati nel PTCP vigente. In prevalenza gli interventi prevedono di accogliere una pluralità di funzioni, quindi hanno una caratterizzazione generica che, nei casi in cui si fa riferimento alla presenza di servizi, non consente di identificare se si possa trattare di strut-ture di scala sovralocale.Solo undici progetti sono espressamente riservati ad accogliere funzioni di servizio alla persona. Per quanto concerne i servizi alle imprese solo due sono esclusiva-mente dedicati a queste funzioni.
L’aggiornamento sullo stato di avanzamento di questi interventi è stato condotto a partire da quanto contenuto nel Rapporto n° 2 Attuazione del P iano Territoriale a cura della Direzione Centrale Pianificazione e Assetto del Territorio della Provincia di Milano, dicembre 2005.
I progetti di rilevanza sovracomunale che riguardano servizi alla persona sono i seguenti:
n° rif. PTCP 2003
Comune Intervento
3 Abbiategrasso Polo Universitario Nuovo Dipartimento dell’Università Statale di Milano
6 Segrate Polo ricreativo - Villaggio dello Sport - Idropark
12 Monza Polo Culturale, servizi attrezzature sportive sovracomunali - Parco e Giardini Reali
13 Monza Nuova sede Provincia di Monza
17 Cinisello Balsamo Museo della fotografia
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n° rif. PTCP 2003
Comune Intervento
19 Bollate Polo Culturale e di servizi - Villa Arconati
22 Milano Progetto Bicocca - Ansaldo - Università - Statale di Milano
23 Milano Nuovo Politecnico
24 Milano Città della Moda e nuovo Polo istituzionale
26 Milano Grande Biblioteca - P.ta Vittoria
27 Milano Città del sapere (Università Cattolica - S. Ambrogio)
I progetti di rilevanza sovracomunale che riguardano servizi alle imprese sono i seguenti:
n° rif. PTCP 2003
Comune Intervento
20 Rho, Pero Polo fieristico esterno
28 Milano Milano Santa Giulia Centro Congressi
Figura 7
Di tutti questi interventi al momento ne risultano realizzati tre (Museo della fotografia di Cinisello Balsamo e Università Statale di Milano - Progetto Bicocca Ansaldo ed il Polo fieristico esterno di Rho-Pero).Quasi tutti gli altri interventi sono in fase di attuazione e con iter procedurale avviato, ad esclusione del Polo Culturale e di servizi - Villa Arconati di Bollate che risulta meno definito.Riguardo agli interventi che si considerano avviati va tuttavia precisato che in ragione
Figura 7PTCP 2003 Aree di intervento per servizi sovralo-cali: stato di attuazione
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della complessità, della dimensione, delle risorse occorrenti per l’attuazione e del differente grado di maturazione per alcuni di essi non risulta affatto garantita la realizzazione.
3.2 Altri principali progetti
Per un quadro più completo sullo sviluppo del sistema dei servizi di scala sovralocale si riportano le informazioni raccolte che riguardano le principali iniziative previste nell’ambito del territorio provinciale.Nell’elenco sono indicati interventi che hanno stati di avanzamento differenti: da proposte in fase di formalizzazione, a progetti già finanziati. Quindi, come per gli interventi contenuti nel PTCP, la possibilità di attuazione risulta fortemente condizionata da più fattori e dall’esito incerto.Comunque dalla visione d’insieme delle progettualità, come appare più chiaramente dalla Figura 8, l’area centrale dell’attuale provincia vede la massima concentrazione di interventi, più precisamente è nella città di Milano che si registra il maggiore numero di interventi con una prevalenza di funzioni legate alla cultura, soprattutto con un forte irrobustimento del sistema museale; seguono poi iniziative nel settore della sanità e dello sport.Se ci si allontana dal capoluogo sono le aree del nord quelle dove si intravede una maggiore effervescenza, con particolare rilievo nell’ambito dei più importanti comuni della nuova provincia di Monza e Brianza, che sottolineano come questo territorio si stia attrezzando per irrobustire il sistema dei servizi sovralocali, in particolare nel settore amministrativo.Infine, con riferimento alle informazioni disponibili, decisamente scarso sembra essere il contributo allo sviluppo dei servizi offerto dal resto del territorio provinciale.
Comune Intervento categoria
Cinisello Villa Forno Università Ricerca
Cinisello Parco Giovani Ovocultura Cultura
Lacchiarella Corporate Park Servizi Imprese
Lainate Multisala Cultura
Legnano Ospedale Nuovo Sanità
Limbiate Polo Interprovinciale di Mombello Amministrativo
Milano Villaggio dello Sport Sport
Milano Museo del 900 Cultura
Milano Palazzo Reale Cultura
Milano Castello Cultura
Milano Città delle Culture Cultura
Milano Policlinico Università Università Ricerca
Milano Fabbrica del Vapore Cultura
Milano IEO - CERBA Sanità
Milano Ospedale San Raffaele Sanità
Milano Città del Cinema Cultura
Milano Ospedale Gaetano Pini Sanità
Milano Museo dei Bambini Cultura
Milano Citylife Cultura
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Comune Intervento Categoria
Milano PII Marelli Struttura Sportiva Sport
Milano Centrale - Grandi Stazioni Infrastrutture Mobilità
Milano Città dei Mestieri Servizi Imprese
Sesto SG Università Statale Università Ricerca
Vimercate Ospedale Nuovo Sanità
Vimercate Nuova Sede Provincia Brianza Est Amministrativo
Figura 8
Figura 8Complesso delle previsioni relative ai servizi sovralocali
42
Servizi alle imprese - caratteristiche dell’offerta
Parte seconda
42
43
4 Introduzione al tema dei servizi alle imprese
4.1 Il posizionamento dell’Italia in Europa secondo gli Indicatori Strutturali della Innovazione e della Ricerca
Se il primato dell’area metropolitana nei confronti del territorio italiano nei settori dei servizi avanzati è materia sufficientemente evidente e dimostrata, è necessario fare delle considerazioni sulla competitività che complessivamente l’Italia è in grado di sviluppare nei confronti degli altri paesi della Comunità Europea, posizionamento che, in parte non limitata, condiziona la stessa competitività dell’area metropolitana milanese.
Dalla approvazione dell’Agenda di Lisbona del 20001 vengono utilizzati degli indicatori per tenere sotto osservazione il comportamento della Comunità e dei singoli Paesi nei diversi settori strategici, rispetto agli obiettivi dell’ampliamento e del rafforzamento del mercato interno e dell’aumento della competitività con il resto del mondo industrializzato.Fattori di crescita sono definiti la conoscenza e l’innovazione, gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo e l’adozione delle TIC. Quindi gli indicatori strutturali del gruppo “innovazione e ricerca” sono significativi sia rispetto ai settori che più propriamente ne sono oggetto, sia più in generale rispetto al complesso delle risorse strategiche di cui dispone una società e una economia nazionale.
Con gli ultimi dati disponibili da Eurostat abbiamo costruito la tabella che segue e che dimostra come l’Italia sia in una posizione sempre al di sotto della media europea, anche considerandola nella estensione dei 25 paesi. Uniche eccezioni le spese in tecnologie informatiche e l’estensione/uso dei servizi internet forniti dalla pubblica amministrazione e dai servizi di base.Ne conseguono serie preoccupazioni, anche in vista dei possibili effetti che potrà avere la Direttiva Bolkenstein, proposta in discussione al Parlamento Europeo sulla liberalizzazione dei servizi all’interno della Comunità, qualora il mercato italiano non si dimostrasse in grado di reagire con un aumento della propria qualità e competitività alla concorrenza dei servizi proposti dagli altri paesi.
Nota 1Nel marzo 2000, il Consiglio Europeo tenuto a Lisbona ha definito come obiettivo strategico decennale far divenire l’Europa “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale.”. Al fine di raggiungere tale obiettivo viene definita una strategia globale e stilata una “agenda”, che viene verificata e aggiornata periodicamente.
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Tabella 4
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4.2 Le categorie di servizi alle imprese
Il confine fra servizi alle imprese e servizi alle persone non è sempre chiaramente tracciabile, perché molte attività svolgono uno o più servizi a favore sia di imprese sia di famiglie: tipicamente i servizi finanziari o l’istruzione professionale e dopo l’obbligo. Sarà quindi inevitabile una certa ambiguità nelle classificazioni.
La categoria più estesa di servizi alle imprese contiene sia servizi “privati per i privati”, o business to business, sia servizi che, pur essendo diretti a privati, hanno un interesse generale, perché rispondono a obiettivi che riguardano una intera categoria o l’intera società (privati, spesso no-profit, ma più frequentemente pubblici).
Nel primo gruppo mettiamo le attività nei settori dei trasporti, comunicazioni e ausiliari, le attività finanziarie e le attività di consulenza e professionali. Queste verranno esaminate nella prima parte del rapporto nel loro complesso e per la loro distribuzione territoriale, basandosi sulle risultanze del Censimento Istat del 2001.
Le seconde, invece, comprendono l’istruzione universitaria e professionale, le organizzazioni di categoria e i loro servizi, i centri di Ricerca e Sviluppo universitari o sostenuti da enti pubblici o di interesse pubblico, i servizi alle imprese di iniziativa pubblica (Agenzie di sviluppo, incubatori, sportelli, ecc.) e verranno esaminate più nel dettaglio, con l’obiettivo di costruirne una mappatura.
Tabella 4Indicatori strutturali relativi al gruppo “Innovazi-one e ricerca” dell’Agenda di Lisbona - Euro-stat 2000-2005
5 Evoluzione occupazionale nei settori economici dei “servizi alle Imprese” nel censimento istat 2001
5.1 Indici generali di occupazione e dinamiche degli addetti
L’analisi dell’indice di occupazione - rapporto tra addetti totali e popolazione residente - mette in evidenza il ruolo svolto dalla città di Milano e dalla provincia nella economia lombarda e nazionale. Milano ha un indice di occupazione di circa 65 addetti ogni 100 residenti, tutta la provincia 48 addetti ogni 100 residenti, contro un indice di 43% di tutta la Lombardia.La provincia dimostra però un maggiore dinamismo: la crescita occupazionale dei comuni, escluso il capoluogo, fra il 1991 e il 2001 è pari all’ 8,6%, contro il 6,3% della città di Milano.I territori più dinamici sono quelli posti nella seconda corona e oltre i confini provinciali in direzione sud, est e nord-est, mentre le aree mature del nord e del nord-ovest della regione urbana, che presentano indici di occupazione più elevati, sono quelle meno “vitali”.
E’ noto come questi processi si accompagnino alla crescente terziarizzazione dell’economia metropolitana. L’aumento dell’occupazione è infatti esclusivamente a carico dell’andamento dei servizi (l’industria perde il 21% degli addetti e il commercio il 4%) e soprattutto dei servizi alle imprese: qui l’incremento è dell’81% nei comuni non capoluogo, e del 46% del capoluogo.Il capoluogo ha una forte specializzazione nelle attività di servizio alle imprese e alle persone (65% dell’occupazione milanese, contro il 48% della provincia totale): particolarmente sviluppate rispetto alla media della provincia sono le attività di intermediazione monetaria e finanziaria (8% dell’occupazione totale) e le attività di servizio alle imprese (28% dell’occupazione totale); anche i servizi alla persona sono complessivamente ben rappresentati nel capoluogo (17% dell’occupazione totale).Le attività commerciali e ricettive rappresentano invece la specializzazione relativa all’ambito provinciale: 20,5% dell’occupazione totale, leggermente superiore a quello del capoluogo (19,6% dell’occupazione totale), la cui entità è in gran parte determinata dal ruolo assunto dal settore del commercio (16,80% dell’occupazione totale).
Le attività industriali rappresentano invece il settore di specializzazione relativa dell’economia provinciale (31,1% dell’occupazione totale, contro il 15,6% a Milano). Se facciamo riferimento alle ripartizioni territoriali che corrispondono ai tavoli istituzionali, modificati a seguito della creazione della provincia della Brianza, emerge il Castanese, con il 63,3% degli addetti impegnati nelle attività industriali, seguito a distanza dall’Abbiatense con il 52,7%. Nelle altre aree, invece, il terziario ha sorpassato più o meno abbondantemente le attività industriali.
46
Figura 9
5.2 Una analisi più dettagliata sulla distribuzione territoriale dei servizi alle imprese
Se osserviamo più da vicino i settori qui classificati “servizi alle imprese”, fino alle sottosezioni (seconda cifra dei codici ATECO I, J, e K) (vedi tabelle e mappe), siamo in grado di svolgere alcuni ragionamenti sulla distribuzione territoriale di queste attività nella provincia.Le attività economiche che definiamo “servizi alle imprese” sono quelle previste dalla classificazione ATECO2 ai codici delle sezioni “I”, “J” e “K” , qui sotto elencate, con le sottosezioni comprese.Su queste attività, prevalentemente business to business, cioè private per un mercato privato, svolgeremo alcune considerazioni di carattere statistico sulla base dei dati del Censimento 2001, utili per valutare la loro forza e distribuzione territoriale.
47
Totale Provincia
Milano
Totale Provincia escluso Milano
sud Milano
abbiatense - binaschino
magentino
castanese
legnanese
rhodense
groane
nord Milano
brianza
adda - martesana
sud - est
100 %90 %80 %70 %60 %50 %40 %30 %20 %10 %
altri serviziservizi alle impresecommercio alb e ristindustria
Nota 2L’Istituto Nazionale di Statistica ha predisposto una nuova classificazione delle attività economiche (ATECO 2002) da adottare nelle rilevazioni statistiche correnti. Essa è la versione nazionale della classi-ficazione NACE Rev. 1.1, definita in ambito europeo ed approvata con Regolamento della Commissione n. 29/2002, pubblicato su Official Journal del 10/1/2002.
Figura 9Ripartizione degli addetti per area e per settore(Istat 2001)
% addetti ai settori
area
48
Verranno anche analizzati gli indicatori strutturali della situazione nazionale, in una delle cinque aree di riferimento, quello dell’Innovazione e della Ricerca, che il Consiglio Europeo utilizza dalla formulazione della Strategia di Lisbona, del 2000, per monitorare il posizionamento e i progressi compiuti dai singoli Paesi nel raggiungimento degli obiettivi di crescita economica e di occupazione.
Tabella 5
I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI
I 60 In questa sezione sono incluse le unità che svolgono attività collegate al trasporto, regolare o meno, per ferrovia, mediante condotte, su strada, per via d’acqua o aereo, di passeggeri o merci; le attività ausiliarie quali terminal, parcheggi, centri di movimentazi-one e magazzinaggio di merci, ecc.; l’attività di noleggio di mezzi di trasporto con autista od operatore.
In questa sezione è inclusa l’attività delle poste e telecomunicazioni.
TRASPORTI TERRESTRI; TRASPORTI MEDIANTE CONDOTTE
I 61 TRASPORTI MARITTIMI E PER VIE D’ACQUA
I 62 TRASPORTI AEREI
I 63 In questa divisione vengono classificate le attività di trasporto aereo o spaziale, relative a passeggeri o merci, sia di linea che non di linea.
ATTIVITÀ DI SUPPORTO ED AUSILIARIE DEI TRASPORTI; ATTIVITÀ DELLE AGENZIE DI VIAGGIO
I 64 POSTE E TELECOMUNICAZIONI
J ATTIVITÀ FINANZIARIE
J 65 INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA (ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E I FONDI PENSIONE)
J 66 ASSICURAZIONI E FONDI PENSIONE, ESCLUSE LE ASSICURAZIONI SOCIALI OBBLIGATORIE
J 67 ATTIVITÀ AUSILIARIE DELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E DELLE ASSICURAZIONI
K ATTIVITÀ IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, SERVIZI ALLE IMPRESE
In questa sezione sono incluse le attività di produzione dei servizi forniti in misura preva-lente al settore delle imprese. Tuttavia, quasi tutte le attività di questa sezione possono essere espletate anche a favore di privati cittadini (servizi alle persone), ad es. noleggio di beni personali e per la casa, attività delle banche di dati, attività legali, servizi di investigazione e vigilanza, arredamento di interni o attività fotografiche.
K 70 ATTIVITÀ IMMOBILIARI
K 71 NOLEGGIO DI MACCHINARI E ATTREZZATURE SENZA OPERATORE E DI BENI PER USO PERSON-ALE E DOMESTICO
K 72 INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSE
K 73 RICERCA E SVILUPPO
In ciascuno dei due gruppi nei quali è suddivisa questa divisione vengono classificate le unità economiche che dedicano la propria attività a tre tipi di ricerca e sviluppo:
ricerca di base: lavori sperimentali o teorici svolti soprattutto per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti dei fenomeni e dei fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni particolari
ricerca applicata: ricerca originale svolta per acquisire nuove conoscenze ed orientata verso un obiettivo o scopo pratico specifico
sviluppo sperimentale: attività sistematica, basata sulle conoscenze acquisite gra-zie alla ricerca e/o all’esperienza pratica e orientata verso produzione di nuovi materiali, prodotti e apparecchiature, verso la messa a punto di nuovi processi, sistemi e servizi e verso il miglioramento di quelli già esistenti.
K74 ATTIVITÀ DI SERVIZI ALLE IMPRESE
In alcuni degli otto gruppi che compongono questa divisione le specifiche attività di servizio possono essere svolte non solo a favore di imprese e/o istituzioni, ma anche a favore di famiglie. È questo il caso delle attività legali, di consulenza fiscale, degli studi di architettura e ingegneria, dei servizi di investigazione e vigilanza, delle attività fotografiche, ecc.
Tabella 5Attività delle sezioni I, J, K, classificazione ATECO
49
Osserviamo in particolare i casi in cui il rapporto fra addetti ad un settore, rispetto al totale degli addetti nel singolo comune o nella singola partizione territoriale, è uguale o superiore al medesimo rapporto calcolato sul totale della provincia, comprendendo anche Milano, quando quindi abbiamo un quoziente di localizzazione uguale o superiore a 1.
A rendere più complessa l’analisi, c’è da fare presente che non siamo in grado di distinguere le sedi operative dalle sedi direzionali e che, quindi, quando le sedi direzionali delle imprese dei settori terziari rappresentano una parte rilevante degli addetti a questi settori in una determinata area, ciò non esprime una proporzionale elevata offerta di servizi al territorio dove sono insediate, ma, al contrario, sono soprattutto espressione di una domanda, in questo equivalenti ad una sede direzionale di una impresa industriale.
Con queste cautele, possiamo rilevare che a contendere il primato di Milano (che ha sempre un quoziente di localizzazione superiore a 1 in tutte le sezioni e sottosezioni) c’è solo Assago, con valori superiori a 1 in tutte le sezioni, e, addirittura superiori ai valori di Milano, nelle sezioni dei Trasporti e telecomunicazioni e della Intermediazione monetaria e finanziaria, grazie alla presenza del polo di MilanoFiori, che ospita anche diverse sedi direzionali di imprese terziarie.
Nella sezione della Intermediazione finanziaria e monetaria, il primato di Milano è, come prevedibile, assoluto, con le sole eccezioni di Assago e Basiglio, con tassi elevati, e, più distanziati, alcuni altri comuni interessati dalla presenza degli uffici di istituti bancari.
Nella sezione K (Attività immobiliari, Informatica, Ricerca e Sviluppo, ecc.) soprattutto per quanto riguarda la Ricerca e Sviluppo e l’informatica vediamo emergere delle vere specializzazioni in campi diversi. Assago e Vanzago emergono con una specializzazione superiore a 4 nella sottosezione dell’informatica e delle attività connesse, seguite da Pregnana, Vimodrone, Agrate e Basiglio con valori superiori a 2; Milano e Sesto San Giovanni seguono con un quoziente di localizzazione di 1,4.Nella sottosezione 74 della Ricerca e Sviluppo, i valori più alti si registrano a San Donato (5,6), Segrate (4,3), Cernusco (2,6) e Milano (2,3). Nella sottosezione 74, genericamente definita altre attività professionali di servizio alle imprese, Milano e San Donato sono al primo posto con un tasso di 1,5.
E’ nella sezione dei Trasporti che si trovano le più elevate specializzazioni nei comuni esterni a Milano (aree del sud-est e dell’Adda-Martesana, in alcuni comuni dell’Abbiatense e a Novate, dove è tra l’altro presente il deposito delle Ferrovie Nord Milano), a causa soprattutto della concentrazione di attività di supporto e ausiliarie ai trasporti.Disponibilità e costi dei terreni, con non sempre sufficiente attenzione all’impatto diretto sulla viabilità e alla geografia dei bacini di utenza, sono state alla base di grande parte delle scelte localizzative.
Il territorio della futura Provincia della Brianza appare in genere debole, dal punto di vista della presenza di attività di servizio alle imprese (la specializzazione raggiunge il tasso 1,12 solo nelle attività ausiliarie alla intermediazione finanziaria).
La stessa Monza registra quozienti di localizzazione superiori a 1, oltre che nelle
50
attività ausiliarie alla intermediazione finanziaria, solo nelle attività immobiliari e nelle libere professioni. Ne esce un quadro di forte concentrazione delle attività di servizio superiori in Milano. Solo poche altre polarità possono dirsi qualificate da questo punto di vista: San Donato, Milanofiori ad Assago-Rozzano (che però costituiscono una appendice di Milano), Segrate, Vimercate e Agrate, Sesto San Giovanni e, relativamente, Monza.
Negli altri casi si tratta di presenze meno qualificate anche se “pesanti” dal punto di vista della generazione di traffico e del consumo di suolo (autotrasporto, logistica) e sono collocate prevalentemente nei settori sud ed est dell’area metropolitana, in modo del tutto squilibrato rispetto al peso dei bacini della domanda.
Ancora più polarizzata appare la situazione se osserviamo i dati medi delle aree territoriali, aggregate secondo l’organizzazione dei Tavoli interistituzionali, creati (e in parte successivamente modificati) in occasione della elaborazione e dell’aggiornamento del Piano Territoriale di coordinamento.Qui i valori si stemperano su di un territorio vasto, quindi succede che solo poche sottosezioni abbiano quozienti di localizzazione superiori alla media provinciale, più in particolare nella sottosezione 61 (trasporti terrestri), nelle aree sud-est, Adda-Martesana, Groane, Magentino e sud Milano; nella sottosezione 63 (attività di supporto e ausiliarie ai trasporti) nelle aree sud-est, Adda-Martesana, Groane, Rhodense e Magentino, nella sottosezione 64 (Poste e telecomunicazioni) nelle aree sud-est e sud Milano.Nelle altre sezioni compaiono, nella sottosezione 66 (assicurazioni e fondi pensione) il sud Milano, nella sottosezione 67 (attività ausiliarie nella intermediazione finanziaria) la Brianza; nella sottosezione 71 (noleggio macchinari) il sud-est, l’Adda-Martesana e il sud Milano; nella sottosezione 72 (informatica e attività connesse) il sud Milano; nella sottosezione 73 (ricerca e sviluppo) il sud est e l’Adda Martesana. Come si vede, le performance di punta di alcuni comuni (come per esempio Agrate, Vimercate e Segrate) nella media territoriale non riescono ad emergere.
Quindi l’area, malgrado sia nel complesso molto dotata e qualificata, soffre di alcune carenze e diseconomie, determinate dalla prevalenza di logiche di rendita immobiliare su quelle di efficacia, non sufficientemente temperate da politiche di governo del territorio.
Più nel dettaglio è possibile formulare le seguenti considerazioni (cfr. anche i risultati del Convegno “Il ruolo del terziario innovativo all’interno dell’economia milanese” in occasione della presentazione del Rapporto trimestrale 2005 Isae – Assolombarda sul settore manifatturiero e el terziario avanzato” , novembre 2005).• Il mercato delle imprese del settore dei servizi avanzati alle imprese viene valutato, dagli operatori del settore, concentrato e vivace soprattutto nel settore del credito, delle telecomunicazioni e della grande distribuzione; nei settori industriali è meno sviluppato perché dominato da una forte componente di piccole e medie imprese, ora in fase difensiva; in aumento invece i fenomeni di terziarizzazione interni all’industria.• I processi di de-localizzazione della produzione sono giudicati di stimolo alla nuova domanda di servizi, per tutte le attività organizzative e direzionali e di contatto con i nuovi mercati.• La pubblica amministrazione sembra esprimere una debole domanda (scarso outsorcing, processi decisionali lenti, pagamenti lenti e scarsi), e non è non attiva nel lanciare progetti innovativi, a differenza di altri paesi europei, dove la pubblica
50
51
amministrazione si dimostra innovativa e trainante, esprimendo una domanda che promuove l’innovazione e crea know how, spendibile poi sul mercato privato.• Di freno alla competitività dell’area milanese nel settore dei servizi avanzati viene indicata l’esistenza di “scarsa cultura della internazionalizzazione”, che determinerebbe una scarsa attrattività dell’area nei confronti dei giovani stranieri, sia per il lavoro sia per lo studio.• Non viene invece individuata come limite la forte concentrazione nel capoluogo delle imprese: tanto più alta è la specializzazione tanto meno necessaria la prossimità territoriale, perché il lavoro e i contatti avvengono prevalentemente attraverso reti e partnership.
Tabella 6
Comune area tavolo tasso specializzazione
SEZIONE I
SEZIONE J
SEZIONEK
TOTALEIJK
Carpiano sud-est 1 4,35 0,16 0,18 1,11
Cerro al Lambro sud-est 1 5,18 0,24 0,63 1,58
Colturano sud-est 1 2,23 0,04 0,27 0,67
Dresano sud-est 1 2,77 0,3 0,63 1,06
Melegnano sud-est 1 1,26 0,83 0,72 0,86
Pantigliate sud-est 1 2,32 0,42 0,45 0,86
Paullo sud-est 1 1,03 1,13 0,86 0,94
Peschiera Borromeo sud-est 1 2,96 0,3 0,53 1,04
S. Donato Milanese sud-est 1 1,03 0,53 1,37 1,16
S. Giuliano Milanese sud-est 1 1,46 0,27 0,79 0,86
Cambiago adda-martesana 2 1,09 0,22 0,17 0,39
Cassina de’ Pecchi adda-martesana 2 1,69 0,21 0,5 0,72
Liscate adda-martesana 2 3,96 0,14 0,16 1,01
Melzo adda-martesana 2 1,34 0,62 0,69 0,82
Pioltello adda-martesana 2 2,81 0,29 0,54 1,01
Rodano adda-martesana 2 1,71 0,16 0,31 0,6
Segrate adda-martesana 2 2,78 0,63 0,82 1,23
Settala adda-martesana 2 1,96 0,11 0,2 0,58
Trezzano Rosa adda-martesana 2 1,17 0,13 0,34 0,49
Trezzo sull’Adda adda-martesana 2 1,45 0,5 0,96 1
Truccazzano adda-martesana 2 1,06 0,14 0,37 0,49
Vaprio d’Adda adda-martesana 2 1,56 0,43 0,42 0,67
Vignate adda-martesana 2 1,46 0,26 0,36 0,59
Vimodrone adda-martesana 2 1,39 0,22 1,3 1,15
Agrate Brianza brianza 3 0,29 0,27 1,04 0,75
Carnate brianza 3 1,03 0,45 0,76 0,77
Cogliate brianza 3 0,44 1,17 0,31 0,48
Concorezzo brianza 3 1,09 0,29 0,52 0,61
Desio brianza 3 0,7 1 0,58 0,67
Monza brianza 3 0,5 0,81 1,03 0,87
Sesto SG nord Milano 4 1,29 0,57 1,02 1,01
Novate Milanese groane 5 3,06 0,24 0,53 1,05
Lainate rhodense 6 1,01 0,23 0,54 0,6
Pogliano Milanese rhodense 6 0,27 0,32 1,05 0,76
SEZIONE I -Trasporti e comunicazioni
SEZIONE J - Intermediazione monetaria e finanziaria
SEZIONE K - Ricerca informatica e altri servizi
Tabella 6Comuni con quoziente di localizzazione mag-giore di 1 nelle sezioni I, J e K - Censimento all’industria Istat 2001
Comune area tavolo tasso specializzazione
SEZIONE I
SEZIONE J
SEZIONEK
TOTALEIJK
Vanzago rhodense 6 0,59 0,35 1,14 0,89
Sedriano magentino 9 2,53 0,33 0,52 0,94
Vittuone magentino 9 1,74 0,3 0,29 0,62
Albairate abbiatense-binaschino 10 1,49 0,24 0,23 0,51
Binasco abbiatense-binaschino 10 0,46 1,16 0,69 0,71
Calvignasco abbiatense-binaschino 10 4,64 0,26 0,24 1,23
Cusago abbiatense-binaschino 10 1,22 0,1 0,49 0,59
Ozzero abbiatense-binaschino 10 0,15 2,06 0,13 0,44
Zibido SGo abbiatense-binaschino 10 1,28 0,12 0,32 0,5
Assago sud Milano 11 1,26 2,35 1,41 1,53
Basiglio sud Milano 11 0,15 3,61 1,45 1,51
Corsico sud Milano 11 1,47 0,47 0,6 0,77
Locate Triulzi sud Milano 11 1,63 0,66 0,32 0,66
Pieve Emanuele sud Milano 11 1,1 0,13 0,56 0,61
Rozzano sud Milano 11 1,6 0,21 0,44 0,66
Trezzano s N sud Milano 11 1,33 0,33 0,6 0,72
MILANO Milano 12 1,16 1,64 1,44 1,41
totale Provincia 1 1 1 1
52
53
Quo
zien
ti di
loca
lizza
zion
eQ
uozi
enti
di lo
caliz
zazi
one
Quo
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ti di
loca
lizza
zion
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1 (2
001)
Q
uozi
enti
di lo
caliz
zazi
one
> 1
(200
1)
54
Tabella 7Quozienti di localizzazione nelle sezioni e sottosezioni I, J e K nelle aree dei Tavoli interistituzionali.Censimento dell’industria Istat 2001
55
tass
o sp
ecia
lizza
zion
e
TOTALE IJK
0,92
0,80
0,58
0,72
0,59
0,63
0,50
0,33
0,49
0,50
0,83
0,66
1,41
1,00
TOTALE K
0,83
0,66
0,65
0,75
0,49
0,66
0,53
0,31
0,40
0,44
0,72
0,64
1,44
1,00
74 - ALTRE ATTIVITA’ PRO-FESSIONALI EDIMPRENDITORIALI
0,90
0,63
0,62
0,69
0,52
0,71
0,54
0,31
0,41
0,49
0,61
0,63
1,45
1,00
73 - RICERCA E SVILUPPO
2,33
1,25
0,22
0,22
0,11
0,18
0,11
0,22
0,08
0,17
0,25
0,49
1,62
1,00
72 - INFORMATICA E AT-TIVITA’ CONNESSE
0,58
0,78
0,62
0,99
0,43
0,64
0,37
0,25
0,33
0,24
1,12
0,68
1,39
1,00
71 - NOLEGGIO MACCHI-NARI, ATTREZZ. SENZA OPERATORE
2,66
1,50
0,48
1,45
0,80
0,90
0,85
0,33
0,68
0,62
1,45
1,06
0,93
1,00
70 - ATTIVITA’ IMMOBILIARI
0,49
0,45
0,91
0,69
0,47
0,47
0,83
0,46
0,50
0,48
0,57
0,65
1,42
1,00
TOTALE J
0,42
0,41
0,50
0,43
0,34
0,29
0,55
0,34
0,36
0,48
0,78
0,47
1,64
1,00
67 - ATTIVITA’ AUSILIARIE DELLA INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA
0,72
0,66
1,12
0,84
0,81
0,73
1,24
0,91
0,87
0,84
0,67
0,89
1,91
1,35
66 - ASSICURAZIONI E FONDI PENSIONE
0,44
0,29
0,10
0,14
0,00
0,00
0,08
0,00
0,01
0,00
1,99
0,31
1,83
1,00
65 - INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA
0,38
0,41
0,50
0,43
0,33
0,28
0,54
0,32
0,36
0,54
0,61
0,45
1,67
1,00
TOTALE I
1,53
1,47
0,47
0,87
1,04
0,78
0,37
0,38
0,83
0,69
1,18
0,86
1,16
1,00
64 - POSTE E TELECOMUNICAZIONI
1,33
0,67
0,38
0,77
0,26
0,28
0,41
0,26
0,24
0,35
1,95
0,66
1,41
1,00
63 - ATTIVITA’ DI SUP-PORTO ED AUSILIARIE DEI TRASPORTI; ATTIV. AGENZIE DI VIAGGIO
1,48
2,41
0,28
0,88
1,14
1,12
0,20
0,24
1,11
0,85
0,81
0,95
1,06
1,07
62 - TRASPORTI AEREI
0,02
1,55
0,00
6,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,07
0,92
1,10
1,00
61 - TRASPORTI MARITTIMI E PER VIE D’ACQUA
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1,71
0,17
2,01
1,00
60 - TRASPORTI TERRESTRI; TRASPORTI MEDIANTE CONDOTTE
1,85
1,10
0,74
0,34
1,57
0,83
0,54
0,64
1,01
0,82
1,06
0,90
1,12
1,00
tavo
lo
1 2 3 4 5 6 7 � 9 10 11 12
area
sud-
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na
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loca
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001)
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1)
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001)
5858
6 Offerta di formazione post-obbligo
L’economia milanese e lombarda basa sempre più la sua forza su fattori di innovazione, di conoscenza e di informazione, non potendo più competere in termini di costi e prezzi. Fattore strategico si dimostra essere quindi la disponibilità di un sistema della formazione di competenze tecnico-professionali diffuso, qualificato e continuo. Oltre alle Università, che stanno sempre più ampliando e differenziando la propria offerta formativa, operano in questo senso scuole professionali superiori, centri di ricerca, altri istituzioni pubbliche e private.
6.1 L’offerta formativa delle Università
Ci soffermeremo sulla offerta formativa delle Università, che ne costituiscono la fonte principale. Se comprendiamo anche Castellanza, che a buon diritto può ritenersi appartenere all’area metropolitana milanese, si tratta di otto università:
• Università degli Studi di Milano, statale, con sedi a Milano, Sesto S. Giovanni, Segrate, San Donato, Lodi, Crema e Edolo
• Università degli Studi di Milano-Bicocca, statale, sedi a Milano, Desio, Monza, Sondrio, Bergamo, e Lecco;
• Politecnico, statale, nei suoi campus Leonardo e Bovisa, sedi a Lecco, Como, Cremona, Piacenza e Mantova.
• Università Cattolica, privata, con sedi a Milano, Brescia, Piacenza, Cremona, Roma e Campobasso;
• Università Commerciale Luigi Bocconi, privata;
• Istituto Universitario di Lingue Moderne IULM, privata, con sedi a Milano e Feltre;
• Università Vita e Salute San Raffaele, privata, con sedi a Milano e Cesano Maderno;
• Università Carlo Cattaneo LIUC di Castellanza, privata.
Per stimare l’evoluzione della offerta formativa post-obbligo e post-laurea, è interessante osservare l’andamento dei numero di corsi di studio offerti e il numero delle immatricolazioni al primo anno di attuazione della riforma che ha introdotto la laurea al terzo anno, a.a. 2001-02, confrontato con il decennio precedente e con gli ultimi dati disponibili (2004-05).
La forte espansione dell’offerta formativa è dimostrata dal fatto che i corsi di laurea offerti dagli atenei milanesi passano da 265 nel 1991/92 a 525 nel 2004-05, con un incremento del 100%, mentre gli immatricolati totali passano da circa 33.000 a circa 39.000, con un incremento di solo il 22%. Le dinamiche sono più accentuate nel caso
59
dei corsi post-laurea (gli immatricolati sono quasi triplicati). Con l’introduzione della specializzazione dopo la laurea triennale, i corsi sono aumentati in misura quasi equivalente agli immatricolati. In sostanza l’offerta aumenta molto di più degli studenti nei corsi di laurea, mentre nei corsi post-laurea gli immatricolati e corsi crescono in misura uguale e proporzionalmente di più. Un forte impulso all’aumento di master e corsi di perfezionamento è dato dal Fondo Sociale Europeo, soprattutto negli atenei pubblici (qui l’iscrizione è obbligatoriamente gratuita).
I corsi maggiormente frequentati continuano da essere quelli dell’area delle scienze giuridiche, sociali ed economiche (più di un terzo degli immatricolati), segue poi il gruppo delle facoltà umanistiche, in aumento (un quarto del totale); in forte aumento gli iscritti alle facoltà delle scienze mediche. Ciò che purtroppo c’è da notare è il declino del numero degli immatricolati in ingegneria e architettura e nel gruppo delle scienze; tendenza assolutamente non coerente con l’obiettivo del nostro sistema economico di conquistare in competitività in termini di qualità e innovazione.
La popolazione della fascia di età universitaria è in forte contrazione, mentre la popolazione in età di frequenza dei corsi post-laurea è decrescente in minore misura: ciò spiega come in termini assoluti la frequenza dei corsi di laurea universitari e post laurea aumenti in modo limitato, mentre aumenta più che proporzionalmente la domanda di qualificazione culturale espressa dagli studenti e dalle aziende. Il numero molto più elevato e crescente di corsi è spiegato dalla esigenza della struttura universitaria di interpretare e adeguarsi alla domanda, ma anche dalle esigenze interne agli istituti universitari relative ai meccanismi e alle logiche di conservazione e competizione.
Dal punto di vista localizzativo, procede il decentramento degli atenei negli altri capoluoghi di provincia della regione, mentre, all’interno dell’area metropolitana, il fenomeno più importante è rappresentato dalla creazione dei due campus, Bicocca e Bovisa, ancora all’interno dei confini comunali di Milano; sono ancora limitati gli episodi di decentramento nei comuni dell’hinterland:Cesano Maderno, Desio, Monza, Segrate, San Donato, Sesto San Giovanni.
60
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6.2 La ricerca universitaria
La ricerca scientifica è strettamente legata agli istituti ospedalieri e alle Università o direttamente svolta dagli stessi atenei. La loro mappatura mostra una fortissima concentrazione nel capoluogo.Enti di ricerca istituzionali sono le strutture del CNR e dell’ Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia, ARPA, che registrano qualche caso di decentramento.
Il Ministero per l’Università e la Ricerca scientifica Miur ha recentemente pubblicato gli esiti della valutazione dell’attività di ricerca degli enti di ricerca e delle università pubbliche, in ogni singola area e per fascia di grandezza delle strutture. Per prodotti della ricerca si intendono articoli su riviste scientifiche internazionali e altre pubblicazioni, brevetti, strumenti, opere d’arte, ecc. Ne sono risultate valutazioni molto lusinghiere per le università milanesi che sono risultate prime inmolte aree.
Tabella 9
Strutture Mega Grandi Medie Piccole
Università degli studi
Prima in Medicina; seconda in Biologia
Prima in Giurisprudenza; seconda in Fisica
Prima in Scienzadell’Alimentazione;seconda in Scienze politiche
Università degli studi Bicocca
Prima in Scienze politiche; seconda in Fisica
Seconda in Chimica
Politecnico Prima in Ingegneria industriale
Prima in Scienze per lo sviluppo; seconda in Matematica
Prima in Scienze aerospaziali
Cattolica Seconda in lettere Prima in Giurispru-denza
Bocconi Prima in Economia e Statistica
S. Raffaele Prima in Medicina Prima in Biologia
Istituto Europeo Oncologia
Seconda in Biologia
Tabella 8Iscritti e immatricolati negli Atenei dell’Area metropolitana milanese.Fonte: Ufficio di Statistica del MIUR-URST
Tabella 9 Ranking delle strutture di ricerca scientifica.Fonte: Il Sole 24 Ore su dati MIUR
6.3 I servizi per gli studenti universitari: la residenza
Si calcola che siano più di 45.000 gli studenti “fuori sede”, cioè che studiano a Milano, ma che hanno la residenza in un altro comune o all’estero. Si può dire che la città è poco accogliente per loro, perché gli spazi abitativi appositamente messi a disposizione di questi studenti, dagli Istituti per il Diritto allo studio Universitario ISU o da collegi privati o gestiti da fondazioni o dalla diocesi, sono molto limitati: nel 2003 erano disponibili solo 13 posti letto ogni 100 studenti “fuori sede”.
Tabella 10
Studenti Fuori Sede Posti Letto in Residenze e Collegi
Rapporto n° posti letto ogni 100 iscritti fuori sede
ISU Bocconi 6.907 1.116 16,16
ISU Cattolica 6.778 543 8,01
ISU Iulm 2.773 129 4,65
ISU Politecnico 9.527 438 4,60
ISU Statale - Bicocca 15.943 772 4,84
TOTALE ISU 41.928 2.998 7,15
Collegi privati e fondazioni 357
Collegi diocesani 2.189
TOTALE COLLEGI (41.928) 2.546 6,07
Negli ultimi due anni il Comune di Milano ha messo a disposizione alcune aree di proprietà pubblica (via Balilla, viale Toscana, via G. Balla, via Baldinucci e piazzale Ferrara) per realizzare, nel quadro dei programmi di edilizia convenzionata e pubblica, 1.260 posti letto (630 alloggi) di edilizia universitaria. Esistono anche convenzioni fra le Università e Aler, che ha previsto mono e bilocali in quartieri di edilizia residenziale oggetto di progetti di recupero ( per esempio nei quartieri Stadera e Mazzini).
Tabella 10Studenti fuori sede nelle università milanesi e posti letto disponibili ISU o in collegi.Fonte S. Amato Molinari, E. Bernabei “La popolazione universitaria”, settembre 2004
62
63
7 Servizi alle imprese di interesse pubblico
Nel quadro complessivo dei sostegni e dei servizi che gli Enti pubblici forniscono al mondo economico, intendiamo mettere a fuoco quelli che hanno una più stretta relazione con il territorio, o perché si concretizzano con iniziative che hanno una dimensione fisico-territoriale, o perché hanno una attinenza con la particolare localizzazione delle imprese.
7.1 Il Terzo Programma Strategico per il sostegno all’innovazione
La Provincia di Milano negli ultimi anni ha promosso diversi progetti rivolti alle Piccole e Medie Imprese, in collaborazione con altri partner istituzionali, in particolare attraverso il progetto RITTS, (Regional Innovation and Tecnology Transfer Strategies and Infrastructures), cofinanziato dalla DG Enterprise della Commissione Europea.Nel novembre 2005 la Giunta della Provincia di Milano ha approvato il Terzo Programma Strategico per lo sviluppo e il sostegno all’innovazione e alla crescita delle attività produttive della Provincia di Milano relativo al triennio 2005- 2007.Le iniziative inserite nel quadro di interventi programmati dalla Provincia sono finalizzate a:
• favorire la nascita e lo sviluppo imprenditoriale con contributi diretti alle imprese;• promuovere l’innovazione tecnologica e la diffusione di informazioni sulle nuove tecnologie;• stimolare la costruzione di network locali e internazionali finalizzati alla diffusione dell’innovazione.
Molte delle iniziative previste nel programma strategico saranno collocate all’interno di due interessanti iniziative della Provincia in collaborazione con la Camera di Commercio attualmente in fase di pianificazione esecutiva: il nuovo Polo d’eccellenza per la formazione, il lavoro e l’innovazione della Provincia di Milano in via Soderini a Milano e la Fondazione per l’innovazione.Il Polo d’eccellenza di Via Soderini nasce dalla riorganizzazione funzionale delle attività di formazione professionale passate di competenza alla Provincia di Milano e alla nuova organizzazione dei servizi per il lavoro. Avrà sede nell’area di via Soderini, dove saranno ristrutturati gli edifici esistenti e realizzati nuovi edifici. Obiettivo dell’operazione è concentrare le funzioni strategiche nel campo dell’innovazione e della formazione, attualmente disperse sul territorio; realizzare un grande polo dell’orientamento e della promozione/diffusione delle nuove professioni collegato al sistema milanese dell’università e della formazione professionale e una “vetrina delle eccellenze milanesi” che rappresenti una sorta di porta d’accesso alla metropoli per imprese e operatori stranieri. La Camera di Commercio di Milano realizzerà all’interno del Polo un proprio “Palazzo dell’Innovazione” in cui concentrare una serie di servizi per l’innovazione.Una ulteriore iniziativa è rappresentata dalla costituzione di una Fondazione per l’Innovazione, promossa da Provincia di Milano e da Camera di Commercio e aperta alla partecipazione di altri enti e soggetti pubblici e privati con il compito di promuovere una migliore organizzazione dei servizi erogando anche contributi e finanziamenti mirati.
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7.2 Le aree industriali attrezzate
La Legge Regionale 1/2000 nell’art. 2 “Sviluppo economico”, comma 31, prevede la delega alle Province delle funzioni amministrative concernenti la materia dell’industria, relative a: “ la programmazione, nell’ambito ed in coerenza con il piano territoriale di coordinamento provinciale, sentiti gli enti locali interessati, di aree industriali e di aree ecologicamente attrezzate di carattere sovracomunale, ferma restando in capo ai comuni l’individuazione delle aree produttive di livello comunale”.In applicazione a tali norme statali la Regione Lombardia ha definito con propria Delibera i “Criteri per l’individuazione delle aree da destinare all’insediamento di impianti produttivi”, al fine di fornire alla Province gli elementi per sviluppare nel PTCP la pianificazione delle aree industriali di rilevanza sovracomunale.In una fase successiva del lavoro verranno censite le più significative e recenti iniziative pubbliche e private di creazione di aree industriali attrezzate.
7.3 La Legge Regionale 35/96
La legge regionale 35/96 “Interventi regionali per lo sviluppo delle imprese minori” promuove la realizzazione di infrastrutture e di servizi per le PMI. Inoltre prevede alcune misure riservate agli Enti locali, per il recupero di edifici industriali dismessi e la realizzazione o il completamento di aree attrezzate.Tali interventi vengono programmati sulla base di un Documento di Analisi e Indirizzo per lo sviluppo del Sistema industriale che tutte le Province devono adottare.Il Consiglio della Provincia di Milano ha approvato nell’ottobre 2005 il proprio DAISSIL, dopo che sono stati coinvolti i Comuni, le Agenzie di Sviluppo e le Associazioni imprenditoriali e artigiane.Obiettivo generale proposto nel Documento è la creazione delle condizioni di competitività del territorio provinciale, che si articola in tre obiettivi specifici: promuovere nuove opportunità di insediamento, favorire il riordino territoriale, correggendo eventuali situazioni di squilibrio, e favorire iniziative di marketing territoriale.Comuni, Enti Locali associati, Consorzi o cooperative di imprese hanno partecipato da un bando per l’assegnazione di contributi per “Potenziamento e qualificazione delle dotazioni infrastrutturali per la valorizzazione e competitività del sistema produttivo industriale lombardo e del territorio”. I 25 progetti presentati dagli Enti locali sono poi stati analizzati e verificati: 18 di questi sono stati giudicati prioritari e assegnati alla Misura 1.1, mentre i rimanenti 8 sono stati assegnati alla Misura 1.2, come illustrato nella tabella che segue.
Tabella 11Interventi inseriti nel DAISSIL 2005
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7.4 Sportelli unici per le attività produttive
Con il DLgs 31 marzo 1998 n°112 sono stati istituit i presso i Comuni, singolarmente o in modo associato, Sportelli dove viene svolto una attività di informazione e assistenza per l’insediamento e lo svolgimento delle attività produttive e per l’ottenimento di agevolazioni contributive e fiscale. E’ uno strumento finalizzato a semplificare le relazioni tra gli imprenditori e la Pubblica Amministrazione e consente di rivolgersi ad un unico interlocutore, il Comune sul cui territorio si intende realizzare e/o in qualsiasi modo trasformare l’impianto produttivo, per il rilascio degli atti autorizzativi all’esercizio della propria attività economica.La Provincia di Milano promuove la messa in rete ed il monitoraggio degli sportelli unici comunali.
Sportelli attivi in forma associata
Sportello Unico Est MilaneseComune capofila: PioltelloComuni aderenti: Basiano, Bellinzago Lombardo, Bussero, Cassina De Pecchi,Cornate d’Adda, Gorgonzola, Grezzago, Inzago, Liscate, Masate, Melzo, Pessano con Bornago, Pozzo d’Adda, Pozzuolo Martesana, Rodano, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Trucazzano, Vaprio d’Adda, Vignate, Vimodrone.
Sportello unico delle imprese sede di GorgonzolaComuni di competenza: Gorgonzola, Cassina de’ Pecchi, Bussero, Pessano Con Bornago, Bellinzago Lombardo, Inzago.
Sportello unico delle imprese sede di MelzoComuni di competenza: Melzo, Liscate, Vignate, Truccazzano, Pozzuolo Martesana.
Sportello unico delle imprese sede di PioltelloComuni di competenza: Pioltello, Rodano.
Sportello unico delle imprese sede di BasianoComuni di competenza: Vaprio d’Adda, Masate, Basiano, Trezzano Rosa, Grezzago. Cornate d’Adda, Pozzo d’Adda, Ornago.
Sportello Unico in forma associata CAAMComuni aderenti: Bovisio Masiago, Cesano Maderno, Ceriano Laghetto, Cormano, Cusano Milanino, Barlassina, Lentate Sul Seveso, Limbiate, Solaro, Varedo.
Sportello Unico in forma associata dell’area di AbbiategrassoComuni aderenti: Abbiategrasso, Cassinetta di Lugagnano, Motta Visconti, Ozzero, Cisliano.
Sportello Unico in forma associata dell’area di LacchiarellaComuni aderenti: Basiglio; Casarile, Noviglio, Zibido San Giacomo, Vernate.
Sportello Unico in forma associata dell’area di GaggianoComuni aderenti: Besate, Bubbiano, Calvienasco, Gudo Visconti, Morimondo, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone.
67
Figura 10
7.5 Gli Sportelli Punto Nuova Impresa
Il Sistema Regionale PNI è promosso da Regione Lombardia, Assolombarda e Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della Provincia di Milano e si propone di seguire l’aspirante imprenditore nella fase iniziale del suo percorso imprenditoriale fornendo una serie di supporti gratuiti a livello informativo, formativo, di orientamento e di assistenza personalizzata.Nelle Provincia di Milano ha sedi, oltre che a Milano, a Monza, a Magenta, Legnano, Rho.Vengono fornite informazioni sulle procedure burocratiche, amministrative e legislative previste per l’avvio di una nuova attività imprenditoriale e sui finanziamenti disponibili, viene fornito sostegno per valutare l’area di mercato in cui si vuole operare, i margini di rischio e il business plan, e, eventualmente fornita una assistenza personalizzata.
7.6 I Business innovation centre e gli strumenti per il sostegno alle imprese e alla nuova imprenditoria
I BIC, Business innovation centre, sono delle strutture che sostengono, e ospitano in “incubatori”, nuove iniziative imprenditoriali o piccole imprese in fase di innovazione; in genere sono create su iniziativa della Regione, della Provincia, della Camera di Commercio e sostenute da Banche, università e privati.In provincia di Milano operano quattro incubatori promossi da enti territoriali e università: Figura 10
Comuni con sportelli unici attivi (in verde in forma singola, in rosso in forma associata) (Fonte: Provincia di Milano)
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• il BIC La Fucina di Sesto San Giovanni, che assiste le imprese ospitate nell’incubatore Officina Multimediale Concordia e nel Laboratorio Innovazione Breda LIB, promosso dall’Agenzia di Sviluppo Milano Metropoli;
• il BIC Alto Milanese e relativo incubatore, promossi da Euroimpresa, di Legnano;
• l’Incubatore promosso dall’Acceleratore di Impresa Bovisa, costituito dal Politecnico di Milano e dal Comune di Milano, come parte del progetto “Interventi a sostegno delle piccole imprese” ex legge nazionale 266/1997.
• Il Bioincubatore o Biocity nella ex palazzina Ricerche Zambon Group spa a Bresso, realizzato da Biopolo, promossa da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, Università Statale Milano Bicocca e Assolombarda.
Nell’area milanese operano inoltre numerosi incubatori privati e no-profit, soprattutto per il settore delle tecnologie per le telecomunicazioni e le biotecnologie. Fra questi citiamo la Bottega di Leonardo, fondata dalla Pirelli Spa, il Biopolo Scrl e il Parco Scientifico San Raffaele.In qualche modo simili a BIC, ma caratterizzati dalla fornitura di assistenza e di capitali, ma non sempre della localizzazione, sono i Fondi di venture capital, quali quelli forniti da Finlombarda con il Fondo dei Fondi e da Milano Metropoli con il Fondo Chiuso Milano Innovazione. Numerose sono le iniziative private in questo campo. L’Associazione Italiana degli Investitori Istituzionali nel Capitale di Rischio AIFI è organizzazione delle istituzioni che fanno investimenti in capitale di rischio.L’osservazione fatta sul funzionamento dei BIC da parte del Settore Attività Economiche della Provincia di Milano ha evidenziato che tali strutture sono in numero insufficiente, e, se sono utili ad ospitare nuove piccole imprese, hanno però problemi di scarso coordinamento e di frammentarietà nell’azione, di scarsa efficacia nell’obiettivo della generazione di nuove imprese ad alta tecnologia e di un contesto territoriale favorevole all’innovazione.
7.7 Le Agenzie di Sviluppo Locale
Le Agenzia di Sviluppo Locale hanno come obiettivo lo sviluppo socioeconomico di un determinato territorio; gestiscono progetti di sviluppo che fanno riferimento a legislazione e finanziamenti nazionali (società di gestione di Patti territoriali, di Contratti d’area) e comunitari (Gal- Gruppi di Azione Locale), oppure nascono come strutture dedicate alla promozione e alla gestione di progetti di sviluppo locale promossi da Comuni e dalla Provincia.Un esempio tipico è l’agenzia di sviluppo locale creata nel 1996 su iniziativa del Comune di Sesto San Giovanni e della Provincia di Milano, ASNM, per favorire la riconversione socioeconomica dell’area Nord Milano in seguito alla chiusura delle grandi fabbriche; oggi ASNM è diventata Milano Metropoli, Agenzia per la Promozione e lo Sviluppo Sostenibile dell’Area Metropolitana di Milano, e associa i Comuni di Cinisello, Cologno e Bresso, Finlombarda, BCC di Sesto San Giovanni, Falck, ABB, Marcegaglia e Centro Edilmarelli. I suoi compiti riguardano il marketing territoriale, la promozione di settori economici strategici, la realizzazione di progetti speciali, la realizzazione di insediamenti produttivi e la collaborazione alla definizione e alla gestione di strategie di governance e sviluppo dell’area metropolitana milanese.Milano Metropoli gestisce il BIC La Fucina, l’incubatore Officina Multimediale Concordia, il Centro Pilota di Telelavoro, Teleservizi e Teleformazione Proxima, il
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Centro Risorse per l’Impresa Sociale CRIS e ha promosso la creazione di quattro insediamenti produttivi per artigiani e PMI con il recupero di aree industriali dismesse a Sesto s. Giovanni, a Bresso e a Cologno. Il Centro Risorse per l’Impresa Sociale nasce in questo ambito e ha il compito di valorizzare ed estendere il ruolo del Terzo Settore nelle politiche locali.
Altre Agenzie di sviluppo locale sono:
• AGINTEC, Agenzia per lo Sviluppo Imprenditoriale Professionale ed il trasferimento Tecnologico nell’area di Agrate, Arcore e Vimercate, area dove vi sono concentrate grandi e piccole imprese e servizi che operano principalmente nel settore dell’informatica e dell’elettronica. Agintec gestisce anche lo Sportello unico per le attività produttive. Su sua iniziativa e del Politecnico di Milano si sta sviluppando un progetto di costituite nel Vimercatese un polo universitario per la facoltà di ingegneria elettronica.
• Euroimpresa Legnano con l’Agenzia di Sviluppo dell’Alto Milanese, colpito dalla crisi del tessile e del metalmeccanico, si occupa del recupero delle aree industriali dismesse e dello sviluppo di nuove attività produttive. Euroimpresa opera attraverso il BIC Alto Milanese e la società Euroimmobiliare. Provincia di Milano, l’Associazione Centro Lavoro Alto Milanese ed Euroimpresa Legnano hanno poi costituito la società consortile Eurolavoro che fornisce servizi di orientamento e impiego nei confronti della popolazione in cerca di occupazione e favorisce l’incontro tra domanda ed offerta.
• EMIL (Est Milano Impresa e Lavoro s.c.r.l.), consorzio costituito da Provincia di Milano, Centro Lavoro Est Milano ed i Comuni di Segrate, Peschiera Borromeo e Cassano d’Adda al fine di realizzare una società di sviluppo locale con compiti in materia di promozione economica, mercato del lavoro e formazione professionale.
• Consorzio Area Alto Milanese (C.A.A.M.), azienda speciale (l. 437/95) può essereparagonato alle agenzie di sviluppo; gestisce lo Sportello Unico consortile e il Centro Lavoro, che favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e opera anche nel campo della formazione professionale. Attualmente il Consorzio riunisce quindici comuni dell’alto milanese, oltre alla Provincia di Milano e la Camera di Commercio: Barlassina, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Cormano, Cusano Milanino, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Nova Milanese, Paderno Dugnano, Solaro e Varedo.
• Assimilabile ad una Agenzia il CRAA, Consorzio per la reindustrializzazione del sito Alfa di Arese, la cui missione è limitata al recupero industriale dell’area ex Alfa Romeo ad Arese e al reimpiego di parte della manodopera licenziata.
• Sportello Europa per le imprese del Sud Est è un servizio creato con finanziamento della Provincia di Milano a Peschiera Borromeo per la fornitura di informazioni e orientamento per le aziende locali sulle varie opportunità messe a disposizione dalle varie Istituzioni.
• Comunimprese è una Società Consortile a Responsabilità Limitata con una partecipazione mista pubblico/privato che nasce dalla trasformazione della Società Impresa 2000 S.c.a.r.l., consorzio di imprese dell’area Nord-Ovest Milano.
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7.8 Le Leggi 317/91 e 236/93: comuni oggetto di particolari agevolazioni economico-finanziarie per il loro sistema imprenditoriale
Le imprese possono ricevere particolari aiuti finanziari o servizi se sono localizzate in comuni oggetto di specifico sostegno. In alcuni casi, alla appartenenza a particolari territori, si deve aggiungere anche l’appartenenza a determinati settori merceologici. Il sostegno può essere per aree o settori in crisi o, al contrario, per aree e settori “di eccellenza” che hanno particolari caratteristiche per costituire motori di sviluppo per sé e per il territorio in generale.Gli enti di gestione e di erogazione delle agevolazioni sono l’Unione Europea, Il Governo nazionale, la Regione Lombardia, la Provincia di Milano, la Camera di Commercio di Milano e i Comuni.La gamma delle “mappature economiche”, presenti nella provincia di Milano, è la seguente:
• aree Obiettivo 2 (legge 236/93), che utilizzano il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo Sociale Europeo (FSE), destinati a sostenere la conversione economica e sociale nelle zone con problemi di crisi nei settori economici strutturali e interessate da fenomeni di riconversione industriale; nel 2007 l’elenco dei comuni compresi in queste aree dovrà essere rivisto;
• aree a sostegno transitorio, che comprendono comuni precedentemente classificati Obiettivo 2 e che, non avendo più quelle caratteristiche, possono ricevere aiuti ridotti, fino alla fine del 2005;
• aree in deroga all’art. 87.3.c del Trattato di Amsterdam, dove lo Stato, in deroga all’obbligo di non falsare la concorrenza, è autorizzato a prevedere aiuti alle imprese attraverso il sostegno agli investimenti e alla creazione di posti di lavoro. Le distorsioni della concorrenza derivanti dagli aiuti regionali possono giustificarsi a condizione che questi strumenti rispettino determinati principi: l’eccezionalità e la limitatezza nel tempo, la concentrazione sulle regioni più svantaggiate e l’indispensabile rispetto dell’equilibrio tra distorsioni concorrenziali e vantaggi prodotti in termini di sviluppo economico.
Gli aiuti concessi hanno proporzioni diverse, a seconda della dimensione dell’impresa, del tipo di investimento e della localizzazione: sono favorite soprattutto le piccole imprese e le imprese di media dimensione; le grandi imprese sono ammesse solo nelle aree in deroga al Trattato.Inoltre, in applicazione dalla legge 317/91, la legge regionale 1/200, ha individuato:
• 16 distretti industriali, tre dei quali interessano la provincia di Milano, definiti come “aree territoriali locali caratterizzate da elevata concentrazione di piccole imprese, con particolare riferimento al rapporto tra la presenza delle imprese e la popolazione residente nonché alla specializzazione produttiva dell’insieme delle imprese”;
• 6 meta-distretti che, a differenza dei distretti tradizionali, non prevedono la continuità territoriale, ma la multisettorialità in codici ATECO che partecipano alle diverse filiere da potenziare.
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Per i distretti e i metadistretti sono previsti sostegni a progetti finalizzati alla creazione di Centri servizi e informazione alle imprese, laboratori di ricerca e centri per il trasferimento tecnologico, alle attività di internazionalizzazione dei distretti, oltre che al recupero di aree industriali dismesse.
Comuni della provincia di milano ammessi all’obiettivo 2Arconate, Buscate, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cuggiono, Dairago, Inveruno, Legnano (parzialmente), Magnago, Nosate, Rescaldina, Robecchetto con Induno, San Giorgio su Legnano, Turbigo, Vanzaghello, Villa Cortese.
Comuni in sostegno transitorioArese (parzialmente), Garbagnate Milanese (parzialmente), Legnano (parzialmente), Lainate (parzialmente), Nerviano, Parabiago, San Vittore Olona.
Comuni ammissibili agli aiuti di stato a finalità regionale art. 87.3.c) del trattato di AmsterdamAlbiate, Arconate, Barlassina, Besana in Brianza, Biassono, Bovisio-Masciago, Briosco, Buscate, Busto Garolfo, Canegrate, Carate Brianza, Casorezzo, Castano Primo, Ceriano Laghetto, Cerro Maggiore, Cesano Maderno, Cogliate, Cuggiono, Dairago, Desio, Giussano, Inveruno, Lazzate, Legnano (parzialmente), Lentate sul Seveso, Limbiate, Lissone, Macherio, Magnago, Meda, Misinto, Muggiò, Nosate, Nova Milanese, Renate, Rescaldina, Robecchetto con Induno, San Giorgio su Legnano, Seregno, Seveso, Solaro, Sovico, Triuggio, Turbigo, Vanzaghello, Varedo, Vedano al Lambro, Veduggio con Colzano, Verano Brianza, Villa Cortese.
N.2
N.2LECCHESE (produzione e lavorazione metalli)Comuni appartenenti alla Provincia di MilanoBesana in Brianza, Briosco, Renate, Veduggio con Colzano.
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N. 9
N. 10
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N.9 EST MILANESE (apparecchiature elettriche, elettroniche e medicali) Agrate Brianza, Burago di Molgora, Busnago, Caponago, Carugate, Cassina de Pecchi, Cavenago di Brianza, Cernusco sul Naviglio, Concorezzo, Cornate d’Adda, Liscate, Mezzago, Ornago, Peschiera Borromeo, Pessano con Bornago, Pioltello, Rodano, Roncello, Segrate, Settala, Trezzano Rosa, Vignate, Vimercate, Vimodrone.
N.10 BRIANZA (mobili e arredo)Albiate, Arcore, Barlassina, Biassono, Bovisio Masciago, Carate Brianza, Cesano Maderno, Desio, Giussano, Lazzate, Lentate sul Seveso, Lissone, Macherio, Meda, Misinto, Seregno, Seveso, Sovico, Varedo, Verano Brianza.
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META-DISTRETTI
Biotecnologie alimentariBinasco, Bussero, Carnate, Liscate, Locate Triulzi, Melegnano, Milano, Muggiò, Peschiera Borromeo, San Giuliano Milanese, Santo Stefano Ticino, Segrate, Vedano al Lambro, Vernate.
Altre biotecnologie non alimentariAgrate Brianza, Bareggio, Bollate, Bresso, Burago di Molgora, Carugate, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cologno Monzese, Corbetta, Cormano, Gessate, Lainate, Legnano, Mediglia, Milano, Monza, Muggiò, Nerviano, Pero, Pessano con Bornago, Rho, Rodano, Rozzano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Segrate, Senago, Settala, Trezzano Rosa, Tribiano, Usmate Velate, Vimodrone.
DesignBarlassina, Besana in Brianza, Biassono, Bovisio Masciago, Brioso, Desio, Giussano, Lacchiarella, Lentate sul Seveso, Limbiate, Lissone, Meda, Milano, Misinto, Monza, Nova Milanese, Renate, Rescaldina, Rodano, Seregno, Sesto San Giovanni, Seveso, Varedo, Verano Brianza, Villasanta, Zibido San Giacomo.
MaterialiAicurzio , Albiate , Bellusco , Bernareggio , Biassono , Bollate , Cambiago , Carate Brianza, Cassano d’Adda, Cerro Maggiore, Cesano Maderno, Cinisello Balsamo S, Cologno Monzese, Cornate d’Adda, Cusago, Legnano, Milano, Monza, Nerviano, Opera, Paderno Dugnano, Pieve Emanuele, Rho, Robecco sul Naviglio, Rodano, San Donato Milanese, Sesto San Giovanni, Solaro, Trezzo sull’Adda, Villasanta, Vimercate.
ModaArconate, Buscate, Busto Garolfo, Castano Primo, Inveruno, Magnago, Milano, Parabiago, Robecchetto con Induno, San Vittore Olona, Turbigo,Vanzaghello.
Innovation & communication tecnologyAgrate Brianza, Arcore, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Concorezzo, Corsico, Milano, Monza, Novate Milanese, Pero, Peschiera Borromeo, Pregnana Milanese, San Donato Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Trezzano Sul Naviglio, Vimercate.
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7.9 I servizi di rete
Mentre l’Italia compare ancora solo fra i primi 20 paesi nella classifica delle connessioni a banda larga in termini di rapporto fra connessioni e popolazione (si vedano le statistche OECSE più oltre, che differiscono in parte dalle statistche Eurostat ma sono sostanzialmente coerenti in termini di graduatoria), Milano può definirsi fra le città più fortemente infrastrutturate d’Europa se non del mondo.Già alla fine del 2004 il 70% delle vie milanesi e il 75% degli edifici erano cablati. Quindici operatori di TLC sono presenti, ma la maggioranza della rete, prevalentemente in fibra ottica, in parte DSL, è di proprietà Metroweb, società controllata da AEM. Gli altri principali operatori sono Telecom e Wind.
Se a Milano si è giunti al completamento del lavoro di posa dei cavi, meno brillante è la situazione nei comuni della provincia, dove la rete è molto meno estesa, con un indubbio vantaggio localizzativo per le imprese ubicate nel capoluogo e con un effetto riduttivo dell’efficacia della disponibilità sempre maggiore di servizi in internet.
Un altro problema è rappresentato dal fatto che la rete viene comunque scarsamente utilizzata e valorizzata, sia perché costosa e poco estesa, sia per le scarse trasparenza delle tariffe e qualità del servizio.
Sono in corso sperimentazioni da parte di Enel a Firenze, Grosseto e Bologna per la trasmissione dei dati sulla rete elettrica (BPL – Broadband power line); il sistema
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consentirebbe di utilizzare una infrastruttura già presente ovunque e quindi di collegare ogni unità abitativa e ogni ufficio con un dispositivo da inserire nella spina elettrica e un cavo ethernet collegato al computer. Il progetto è sostenuto dalla Comunità Europea, ma trova delle difficoltà di passaggio dalla fase sperimentale alla commercializzazione nella mancanza di un chiaro quadro normativo sugli standard e sul livello di emissioni elettromagnetiche compatibili con altri servizi già operativi.
Molto rari sono infine gli “hot-spot”, zone dove è possibile collegarsi a internet alla rete senza fili, soprattutto quelle pubbliche e gratuite (ce ne sono 192 a Parigi, 42 a Londra e 21 a Barcellona).Le free-zone sono prevalentemente localizzate in alberghi e nelle sale congressi, quindi private. In alcune zone di Milano alcuni locali pubblici che hanno un hot spot lo lasciano aperto al pubblico.
Sono pubblici gli hot spot de gli aeroporti di Malpensa e di Linate, la sala lettura del Politecnico campus Leonardo, molti spazi dell’Università Cattolica, il Liceo Parini, la Biblioteca Sormani e la Biblioteca Chiesa Rossa, la Galleria di testa delle Ferrovie Nord Milano stazione Cadorna e l’ATM Point della fermata Duomo della MM.
Tabella 12
DSL Cable Other Total Rank Total Sub-scribers
Iceland 25.9 0.1 0.6 26.7 1 78 017
Korea 13.6 8.3 3.4 25.4 2 12 190 711
Netherlands 15.7 9.6 0.0 25.3 3 4 113 573
Denmark 15.3 7.2 2.5 25.0 4 1 350 415
Switzerland 14.7 8.0 0.4 23.1 5 1 725 446
Finland 19.5 2.8 0.1 22.5 6 1 174 200
Norway* 17.8 2.9 1.2 21.9 7 1 006 766
Canada 10.1 10.8 0.1 21.9 � 6 706 699
Sweden* 13.3 3.4 3.6 20.3 9 1 830 000
Belgium 11.3 7.0 0.0 18.3 10 1 902 739
Japan 11.3 2.5 3.8 17.6 11 22 515 091
United States 6.5 9.0 1.3 16.8 12 49 391 060
United Kingdom 11.5 4.4 0.0 15.9 13 9 539 900
France 14.3 0.9 0.0 15.2 14 9 465 600
Luxembourg 13.3 1.6 0.0 14.9 15 67 357
Austria* 8.1 5.8 0.2 14.1 16 1 155 000
Australia 10.8 2.6 0.4 13.8 17 2 785 000
Germany 12.6 0.3 0.1 13.0 18 10 706 600
Italy 11.3 0.0 0.6 11.9 19 6 896 696
Spain 9.2 2.5 0.1 11.7 20 4 994 274
Broadband subscribers per 100 inhabitants, by technology, December 2005
Tabella 12Diffusione delle connessioni internet nel mondo (fonte Ocse -Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)
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Poli attrattori
Parte terza
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8 Poli attrattori
8.1 Modalità per l’individuazione dei poli
L’individuazione dei Poli Attrattori della provincia di Milano è possibile utilizzando più metodi di analisi territoriale, ciascuno dei quali ha dei limiti di sinteticità e quindi non è adeguato, da solo, a rappresentare la complessità dell’area metropolitana.
Trip Generation DensityUn metodo è quello, spesso utilizzato dagli studiosi americani3 di cui abbiamo precedenti applicazioni fatte dal Centro Studi PIM, della Trip Generation Density (TGD). Esso si basa sulla definizione di Polo Attrattore come comune che registra un numero di viaggi attratti (trip generation, calcolato sulla base degli addetti ai diversi settori di occupazione in quel comune) e una densità di viaggi (trip generation density, calcolata sulla base dei viaggi attratti e del suolo occupato in quel comune) superiori alla deviazione standard dei valori registrati da tutti i comuni dell’area di riferimento (nel nostro caso della provincia, escludendo Milano).
La trip generation è stata calcolata moltiplicando gli addetti occupati al Censimento 2001, in ciascun comune nei settori manufatturieri, commerciali e delle altre attività, per coefficienti parametrici (rispettivamente 2, 8 e 5) che attribuiscono diverso peso ai diversi settori in termini di capacità di attrarre traffico operativo e/o di utenza. Questi coefficienti e questa ripartizione in settori rappresentano evidentemente una forte semplificazione, ma sono sufficientemente significativi per i nostri scopi, in mancanza di studi specifici che attribuiscano valori più precisi e maggiormente articolati all’impatto sulla mobilità delle diverse attività economiche. Abbiamo peraltro verificato che, applicando coefficienti diversi, ma variabili entro un certo intervallo, i risultati non cambiano in modo significativo. La trip generation density è stata poi calcolata dividendo il valore della trip generation per la superficie di territorio occupato alla data più recente di rilievo, il 1998 (elaborazioni su dati MISURC, con urbanizzato aggiornato con le ortofoto del 1998).Si sono poi calcolate le medie, le deviazioni standard e le deviazioni normali standardizzate.
Per classificare le polarità sono stati individuati due gruppi di elevata gerarchia: nel primo gruppo sono stati collocati i comuni ha hanno registrato valori superiori alla deviazione standard sia di trip generation sia di trip generation density (deviazione normale standardizzata >1); nel secondo gruppo sono stati collocati i comuni che hanno registrato in ambedue i criteri valori inferiori alla deviazione standard ma superiori ai valori medi (deviazione normale standardizzata <1 ma >0).
Nel primo gruppo (che chiameremo A) si sono classificati 13 comuni: Agrate Brianza, Assago, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corsico, Monza, Rozzano, S. Donato Milanese, Segrate, Sesto S. Giovanni, Trezzano sul Naviglio e Vimercate.
Nota 3Fra gli altri possono essere citati Peter Gordon e Harry W. Richardson del Dipartimento di Pianificazione urbana dell’Università della California del Sud, che hanno condotto studi sul policentrismo delle aree metropolitane americane utilizzando questa metodologia.
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Nel secondo gruppo (che chiameremo B) abbiamo 30 comuni: Abbiategrasso, Bollate, Bresso, Buccinasco, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cesano Boscone, Concorezzo, Cormano, Cornaredo, Cusano Milanino, Garbagnate Milanese, Gorgonzola, Lainate, Legnano, Lissone, Magenta, Melegnano, Melzo, Nova Milanese, Novate Milanese, Opera, Pero, Pioltello, Rho, S. Giuliano Milanese, Senago, Seregno, Settimo Milanese, Vimodrone.
E’ stato poi creato un altro piccolo gruppo (che chiameremo C1) per quei comuni che hanno comunque raggiunto somma positiva delle due deviazioni normali standardizzate: in esso sono collocati i comuni di Arese, Basiglio, Brugherio, Carate Brianza, Desio, Paderno Dugnano, Peschiera Borromeo, Pieve Emanuele, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese.Gli altri comuni sono collocati nella classe C.
Figura 11
Se confrontiamo questi risultati con le applicazioni fatte precedentemente dal PIM, su dati 1981 e 1991, abbiamo che i poli di più alta gerarchia sono diminuiti di numero, passando da 17 nel 1981 e 14 nel 1991 a 13 nel 2001 e rappresentano una quota di addetti e di traffico generato decrescente (dal 39% al 32% al 29% di addetti e dal 41% al 35% al 32% di traffico generato) rispetto al totale della provincia escluso Milano. Uscivano dalla polarità di primo livello del 1981 Arese, Bollate e Desio, mentre dal 1991 al 2001 escono dalla graduatoria Legnano, San Giuliano e Seregno (che passano nel secondo livello) ed entrano Agrate Brianza ed Assago.
Questa metodologia, basata sulla composizione settoriale degli addetti e sul totale del suolo occupato, determina esiti come la collocazione nel gruppo A di comuni come Assago e nel gruppo B di comuni come Legnano e Magenta. Determina anche una dinamica di diradamento nel tempo delle polarità di primo livello e, di converso, un aumento delle polarità di secondo livello.
Figura 11Trip Generation Density: gerarchia dei comuni della Provincia di Milano
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Ciò deriva dal fatto che le economie di agglomerazione hanno un raggio di azione sempre più ampio, grazie alla sempre maggiore mobilità delle persone e delle merci. La diminuzione della dimensione media delle imprese, la riorganizzazione spaziale delle attività economiche sulla base del frazionamento e della esternalizzazione dei processi produttivi, organizzativi e di servizio; la crescita delle attività commerciali di grande distribuzione nei punti di maggiore accessibilità automobilistica e in localizzazioni esterne al tessuto urbano più denso; la presenza di centri direzionali di rango metropolitano in comuni di piccola dimensione demografica: sono fattori che concorrono alla dispersione più che alla concentrazione.
Come sarà ancora più evidente con le analisi successive, tuttavia, le polarità di più elevata gerarchia hanno ancora un effetto polarizzante, sul loro territorio direttamente, o sulle località di corona (dove i poli hanno raggiunto una massa critica, tale da creare alcune diseconomie o punte del mercato immobiliare che agiscono in funzione selettiva).
L’accessibilità sulle linee di trasporto pubblico su ferroE’ interessante confrontare la gerarchia secondo la metodologia TGD con la presenza di sistemi forti di trasporto pubblico, in termini di presenza e gerarchia delle stazioni ferroviarie. La classificazione delle stazioni, fatta dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Lombardia nel 2003, distingue quattro classi, A, B1, B2 e C sulla base della qualità dell’offerta, in termini di frequenza del servizio ferroviario, e della intensità della domanda.
Le due gerarchie si dimostrano debolmente correlate. Fra i 13 comuni di gerarchia A secondo la TGD solo Monza e Sesto San Giovanni dispongono di una stazione di livello A, altri quattro comuni (Segrate, Corsico, San Donato e Trezzano s/N) hanno stazioni di livello C, e gli altri sette non hanno stazione ferroviaria.Fra i comuni che, secondo la TGD, sono di gerarchia B, abbiamo Rho, con stazione di livello A, quattro comuni (Legnano, Novate, Bollate e Garbagnate) con almeno una stazione di livello B1, nove comuni con stazioni di livello B2, una di livello C e quindici senza stazione ferroviaria.
E’ stata inoltre presa in considerazione la presenza delle stazioni extraurbane delle linee metropolitane, distinguendo quelle che hanno parcheggi di interscambio (classe A), da quelle di sola accessibilità urbana (classe B). Le stazioni con accessibilità extraurbana, di classe A, sono quelle di Gessate, Rho, Cologno nord, Sesto Marelli e quelle di prossima attivazione di Assago. Anche in questo caso la correlazione con la TGD è parziale.
I servizi di livello sovralocaleSono stati presi in considerazione i servizi di livello sovralocale rilevati e inseriti nel database, appartenenti alle macrotipologie: Amministrativo, Cultura, Giustizia, Istruzione, Sanità, Servizi alle imprese, Sicurezza e Università.
E’ stato utilizzato un sistema di punteggi e di pesi molto semplice: ai comuni che hanno registrato il maggior numero di servizi nella singola macrotipologia è stata assegnato un punteggio pari a 10; gli altri comuni hanno ottenuto un punteggio in decimi proporzionale al numero di servizi.
Alle macrotipologie è stato poi assegnato un duplice sistema di pesi; nel primo
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sono state considerate di uguale peso, quindi il punteggio finale per comune è stato calcolato sommando i punteggi parziali e su questa base è stata costruita la graduatoria; successivamente è stato assegnato peso due alle macrotipologie più “rare”, Cultura, Giustizia, Istruzione, Sanità e Università, ottenendo nuovi punteggi finali e una nuova graduatoria, che differisce da quella precedente, nei 20 livelli più alti, per gli slittamenti in una posizione inferiore di Sesto San Giovanni, Seregno e Melegnano.
Il pendolarismo per motivi di studio e di lavoroUn altro elemento di valutazione è stato derivato dai dati sul pendolarismo per motivi di lavoro e studio rilevati dal Censimento Istat della popolazione del 2001. Con riferimento ai dati disponibili, che consento di quantificare i movimenti in ingresso e in uscita dai singoli comuni, è stato possibile calcolare l’indice di attrattività, inteso come rapporto fra pendolari in ingresso e pendolari in uscita per singolo comune. In considerazione delle diversità di comportamento si è ritenuto utile mantenere distinte le valutazioni riferite agli spostamenti per motivi di lavoro da quelli per motivo di studio. Inoltre, ai fini della valutazione del livello di attrattività a scala locale, si è ritenuto significativo calcolare l’indice di attrattività escludendo le origini e le destinazioni da/per Milano. Nelle Tabelle 13 sono quindi riportati, per ciascun comune, i valori relativi ai 4 diversi indici di attrattività, dove il valore >1 evidenzia i comuni “attrattori”, con saldo positivo fra entrati e usciti.I dati delle origini e delle destinazioni del pendolarismo nei comuni attrattori consentono anche di individuare i bacini di gravitazione e le reti di relazioni fra i diversi poli.
8.2 Poli attrattori in relazione agli ambiti territoriali
Valutando le diverse graduatorie a confronto e relativamente al contesto territoriale in cui sono collocati i singoli comuni (assunto qui corrispondente al territorio dei tavoli interistituzionali o dei circondari nel caso della Provincia di Monza e Brianza), può essere proposta una gerarchia finale delle polarità della Provincia di primo e di secondo livello, indicata nell’ultima colonna delle Tabelle 13.
Si è ritenuto opportuno definire due livelli di polarità soprattutto facendo riferimento ad una logica di ambito territoriale più ristretto rispetto all’intera provincia. Le polarità emergenti a scala provinciale non soddisfano interamente le specificità che caratterizzano da sempre questo territorio. Si è pertanto operato facendo riferimento alle aree dei tavoli interistituzionali con una doppia azione che, da un lato, ha portato ad attenuare in alcuni casi il ruolo di polarità di comuni collocati in contesti dove maggiore risultava l’addensamento di poli attrattori, dall’altro lato, ha fatto emergere quelle realtà locali che, pur risultando più defilate a scala territoriale vasta, assumono un ruolo centrale rispetto al proprio contesto di riferimento e, per altro, consentono, se sostenute come polarità, di mantenere salda la rete delle relazioni locali.
Scorrendo in rassegna le diverse realtà territoriali si rilevano le seguenti caratterizzazioni che hanno portato all’identificazione delle polarità:
• Brianza orientale: Vimercate si conferma la polarità principale collocata al vertice delle graduatorie considerate non solo con riferimento ai comuni del contesto territoriale del circondario, ma alla scala provinciale milanese. Emergono poi i
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comuni di Arcore e Agrate Brianza. Il primo per il punteggio ottenuto in base alla presenza di servizi ed al grado di accessibilità su ferro, il secondo perché posizionato nel primo gruppo di comuni della trip generation density, un elevato indice di attrattività per motivi di lavoro e un buon posizionamento nell’offerta di servizi.
• Brianza centrale: a parte Monza, nuovo capoluogo di provincia, che si situa ovviamente al più alto livello nelle graduatorie, in questa area si addensano diversi comuni che hanno caratteristiche di polo ben superiore rispetto alla scala locale. Si tratta di Seregno, Lissone, Desio, Carate Brianza, Nova Milanese. Di fronte a queste emergenze si è operata una selezione sulla base delle graduatorie riferite al solo circondario e tra le polarità secondarie (livello condizionato dalla presenza di Monza) si sono confermati i primi quattro comuni.
• Brianza occidentale: secondo la perimetrazione considerata, come poli attrattori per questo circondario emergono due comuni che possono collocarsi in una posizione più elevata, soprattutto per la dotazione di servizi e sono Limbiate e Cesano Maderno, con Meda e Seveso che si situano in posizione più defilata, con una più contenuta dotazione di servizi, ma una discreta dotazione di infrastrutture di mobilità su ferro.
• Nord Milano: in questo ambito, composto da pochi comuni, si addensano quelli a più elevato indice demografico dopo Milano e Monza e caratterizzati da valori elevati in tutte le graduatorie. Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si confermano come polarità metropolitane, a queste si aggiungono, ad un livello più basso sempre in relazione ai valori medi del contesto territoriale, Cologno Monzese e Paderno Dugnano.
• Rhodense: Rho conferma il ruolo di polarità storica del territorio provinciale con elevati valori ai vertici delle classifiche. Si assicura questa posizione perché nodo nel sistema infrastrutturale su ferro, con significativa presenza di servizi (Istruzione, Sanità, nuovo Polo fieristico) e con un significativo indice di attrattività per motivi di studio. Bollate/Baranzate (i dati dei due comuni sono stati al momento considerati assieme in quanto non disponibili in modo separato) e Garbagnate Milanese si collocano come polarità di secondo livello, soprattutto per la buona dotazione infrastrutturale e la discreta presenza di servizi.
• Legnanese: in questo ambito oltre a Legnano, che conserva il rango di polarità storica con un elevato indice relativo alla presenza di servizi e buoni valori di attrattività sia per motivi di studio che di lavoro, si aggiunge come polarità il comune di Parabiago con un livello inferiore.
• Castanese: in genere i valori espressi dai comuni dell’area risultano in posizione defilata nelle graduatorie di scala provinciale; nella classifica relativa all’area di riferimento Castano Primo si posiziona come polarità emergente con la presenza di una stazione delle FNM una più elevata dotazione di servizi e una attrattività sia per quanto concerne i motivi di studio che di lavoro. Sempre relativamente alle caratteristiche dell’area si possono considerare polarità minori Cuggiono e Turbigo, il primo per l’attrattività per motivi di lavoro e l’indice relativo alla presenza di servizi, il secondo sopratutto per l’accessibilità offerta dalla stazione.
• Magentino: in questa area dopo il livello di polarità primaria assegnata a Magenta, che conferma il ruolo gerarchico a scala provinciale con una dotazione di discreto
82
livello per quanto riguarda i servizi, l’ accessibilità garantita dalla presenza della stazione ferroviaria e l’attrattività, soprattutto per motivi di studio, si considerano come polarità secondarie Corbetta e Vittuone per la collocazione nelle graduatorie relative all’area e per la dotazione infrastrutturale.
• Abbiatense: nel vasto territorio dell’abbiatense/binaschino emerge in primo luogo il comune di Abbiategrasso quale polarità primaria, soprattutto in relazione al territorio di riferimento. Più discosto si pone il comune di Binasco che, anche in ragione della sua contenuta dimensione territoriale, mantiene un ruolo di polarità secondaria. Nell’ambito di questa area vi sono inoltre altre realtà come Gaggiano e Rosate che, a livello locale, rivestono una certa importanza, pur senza disporre dei requisiti, in termine di indici, per essere classificati come poli secondari.
• Sud Milano: la configurazione dell’area sud Milano comprende quel territorio, in ampia parte relativo alla fascia di prima cintura del capoluogo, ove sono presenti importanti realtà amministrative che si sono sviluppate lungo direttrici storiche della Vigevanese e della Statale dei Giovi. Assumono un ruolo primario i comuni di Rozzano e Corsico che rappresentano polarità di scala provinciale, mentre rivestono un ruolo di polarità secondaria i comuni di Pieve Emanuele, Opera e Trezzano sul Naviglio.
• Sud Est: l’area riguarda le due direttrici dell’Emilia e della Paullese. San Donato Milanese si presenta come polo di livello metropolitano per la dotazione di servizi, l’infrastrutturazione e il grado di attrattività; seguono come polarità secondarie i comuni di San Giuliano Milanese e Melegnano, collocati sulla medesima direttrice di San Donato M., mentre per quanto riguarda l’asse della Paullese gli indici delle graduatorie sottolineano il ruolo di polarità secondaria di Peschiera Borromeo.
• Martesana Adda: nell’articolazione territoriale della provincia questa è una delle aree più vaste. Si estende dal confine orientale del capoluogo sino al fiume Adda, è attraversata da tre direttrici che convergono su Milano e da importanti assi tangenziali. All’interno di questo territorio si concentrano diversi poli che hanno un rilievo che supera i confini dell’area. Spiccano tra questi Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola e Segrate per il complesso delle caratteristiche offerte dall’attrattività, dalla quantità di servizi e dal livello di accessibilità che specificamente riguarda i primi due comuni. In posizione più defilata si segnalano Cassano d’Adda, Cassina de’ Pecchi, Melzo, Trezzo sull’Adda e Vimodrone, ciascuno di essi si caratterizza per differenti elementi che comunque li collocano tra polarità di scala più locale.
83
Tabella 13 (pagine seguenti)Identificazione delle polarità per Tavolo interistituzionale/Circondario
Figura 12Poli attrattori della Provincia di Milano
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Tabella 13
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8.3 Considerazioni in tema di polarità/servizi sovralocali
Il ragionamento sui poli attrattori sviluppato nei paragrafi precedenti ha consentito di evidenziare il sistema gerarchico che caratterizza il territorio provinciale, con specifico riferimento all’offerta di servizi di scala sovralocale. Resta comunque evidente la necessità di approfondire, in futuro, la conoscenza sui caratteri della domanda per poter disporre di maggiori elementi utili a segnalare criticità in ordine alla carenza di strutture.Tuttavia, già sulla base degli elementi conosciuti, si possono svolgere alcune considerazioni, in occasione della fase di adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP) in atto da parte della Provincia di Milano, riguardo all’esigenza di concorrere alla definizione di criteri ed orientamenti per garantire una migliore e più efficiente dotazione di servizi di scala sovralocale nelle principali polarità.Tale esigenza deriva dai contenuti della Legge lombarda di Governo del Territorio (cfr. articoli 9 e 15 della LR 12 del 2005) nella quale è scritto che il PTCP individua i comuni aventi caratteristiche di polo attrattore dove devono essere previsti servizi di interesse sovracomunale necessari al soddisfacimento della domanda espressa a scala sovralocale; inoltre, sempre il PTCP, per la parte di carattere programmatorio, deve indicare elementi qualitativi a scala provinciale o sovracomunale, sia orientativi che prevalenti, per la pianificazione comunale e disporre i contenuti minimi sui temi di interesse sovracomunale che devono essere previsti all’interno degli atti che compongono il Piano di Governo del Territorio.Premesso che per rispondere adeguatamente a queste esigenze si ritiene difficile percorre una strada che stabilisca rigidamente, in via presuntiva e in modo indifferenziato, quali equipaggiamenti debbano essere previsti per le polarità che sono state segnalate, senza tenere conto delle specificità delle caratteristiche dei diversi territori e delle reti di relazioni presenti sia dentro che fuori gli stessi territori; piuttosto si considera maggiormente proficuo identificare un metodo e fornire alcune indicazioni riguardanti: da un lato, i requisiti necessari all’identificazione delle polarità, che non necessariamente restano cristallizzate nella situazione osservata; dall’altro, la gamma ed i bacini di riferimento dei servizi di scala sovralocale, gli orientamenti ed i criteri che devono guidare la localizzazione dei principali servizi, le caratteristiche utili a stabilire i servizi di interesse generale.
Requisiti per le polaritàPer garantire, in generale, una costante conoscenza della geografia delle polarità si conferma il valore degli indicatori utilizzati, sottolineando come ciascuno di essi debba essere preso in considerazione non in forma rigida, ma facendone risaltare la duttilità dei contenuti, in relazione soprattutto al sistema territoriale. Si intende con ciò immaginare, ad esempio, che la valutazione del grado di accessibilità su ferro vada letta con riferimento alle specifiche caratteristiche del livello di servizio offerto ed alla “integrazione” con il sistema urbano.Più in dettaglio i requisiti delle polarità riguardano:
• La dimensione demografica e socio economica quale elemento che caratterizza, in via prioritaria, l’indicazione dei poli sia principali che secondari. La distinzione in due livelli è soprattutto mirata a definirli con riferimento alla scala territoriale. Pertanto, al di là dei comuni di più rilevante consistenza, che costituiscono l’armatura principale del sistema insediativo provinciale, la maggiore consistenza del numero di residenti e di addetti, visto in relazione all’area in cui è collocato il comune, costituisce uno degli elementi necessari per il riconoscimento del ruolo di polo attrattore, ovviamente sempre in abbinamento agli altri elementi più avanti
93
richiamati. Osservando i dati demografici e socio economici (cfr. Tabelle 13) sono molto limitati i casi in cui ad una dimensione demografica e/o socio economica non trascurabile a scala locale non sono associati gli elementi necessari ad indicarli come polarità. Si tratta in questi casi di comuni che hanno raggiunto da poco una soglia dimensionale significativa e che non sono ancora sufficientemente equipaggiati sotto il profilo delle attrezzature di servizio di rango superiore.
• L’accessibilità garantita dal trasporto pubblico su ferro, e quindi la presenza di una fermata o stazione ferroviaria e/o della metropolitana, è un elemento di indubbio valore nella considerazione dei poli attrattori. Va tuttavia sottolineato come la sola presenza del nodo infrastrutturale sia da valutare in relazione alla dotazione che lo stesso nodo ha in ragione di una sua caratterizzazione come punto di interscambio opportunamente attrezzato. In questo senso se nell’indicazione delle polarità si è dato specificamente valore alla sola presenza della fermata/stazione, una dotazione di attrezzature di interscambio, in relazione al livello gerarchico dello stesso nodo, costituisce un requisito minimo necessario nel considerare le polarità, sempre che sia verificata a livello urbanistico la possibilità di prevedere questo tipo di servizio accessorio. Nel caso in cui non si disponga di un’accessibilità su ferro la dotazione indispensabile è rappresentata dall’essere inserito, come punto nodale, nel sistema di trasporto pubblico su gomma, oltre che essere connesso al sistema viario principale.
• Il peso rappresentato dal solo numero dei servizi di livello sovralocale, pur se può sembrare un indicatore piuttosto semplice, costituisce un indizio importante nella definizione della polarità. Tale indicatore deve piuttosto essere affinato con riferimento all’assegnazione di pesi differenti rispetto alle caratteristiche del servizio presente. Ciò per offrire una migliore qualificazione/caratterizzazione del polo visto alla scala locale, per stabilirne il ruolo, la consistenza e le criticità in termini di offerta.
• Le caratteristiche dell’attrattività dei comuni, valutata sulla base dei dati censuari sul pendolarismo secondo quanto descritto in precedenza, sono ritenute uno dei fattori da porre sotto osservazione per garantire l’effettivo mantenimento della qualificazione di polarità. Tale indicatore si ritiene debba essere uno degli elementi che dovranno accompagnare gli studi propedeutici alla definizione degli obiettivi della pianificazione di scala locale, al fine di consentire la dimostrazione di disporre o meno delle caratteristiche di polo primario o secondario.
Gamma e bacini di riferimento dei servizi di scala sovralocaleSi è visto come le macrotipologie identificate nel catalogo non presentino una omogenea distribuzione territoriale a livello provinciale, al contrario si sono evidenziati non perfetti equilibri sotto il profilo dell’offerta. Questo elemento, sempre da valutare in rapporto alla consistenza della domanda, dovrà tuttavia essere preso in esame nella fase di pianificazione programmazione delle risorse, senza però ricorrere ad una modalità predefinita di valutazione. In primo luogo, riguardo alla gamma dei servizi cui fare riferimento, si ritiene che all’interno del Catalogo (vedi Capitolo 1) siano contente tutte le voci da considerare nel quadro dei contenuti minimi per soddisfare il bisogno di strutture di servizio di scala sovralocale per i poli attrattori. Poi, a partire dalle caratteristiche dei singoli poli e dal loro livello di dotazione dei servizi di cui possono usufruire, perché presenti nel contesto di riferimento, sarà possibile stabilire, il fabbisogno arretrato riguardante le singole voci del catalogo dei servizi e, in relazione alle scelte e previsioni formulate
94
nell’ambito del Piano di Governo del Territorio – Documento di Piano, indicare quali ulteriori equipaggiamenti dovranno accompagnare le ipotesi di sviluppo.E’ però importante introdurre alcune considerazioni a proposito della grande eterogeneità dei bacini di utenza dei servizi sovralocali, eterogeneità che fa sì che non sempre sia possibile, né opportuno, che nelle polarità si concentri la grande parte delle infrastrutture di livello sovralocale, a servizio delle relative aree di gravitazione.
I bacini di utenza variano da servizio a servizio e talvolta corrispondono ad entità con proprie metodologie e criteri di definizione e, anche, proprie autorità normative e programmatorie. E’ il caso delle ASL, dei distretti scolastici, dei distretti industriali, dei metadistretti (caso questo particolare perché qui è caduto il criterio della contiguità territoriale) e delle articolazioni territoriali amministrative pubbliche (direzionale pubblico, tribunali e preture, catasti, ecc). La valutazione dei fabbisogni e la scelta delle localizzazioni per i nuovi servizi non potranno che riferirsi a metodologie, criteri e programmazioni specifici, ma sempre esercitando un ruolo di verifica e propositivo.
Altri “bacini” sono determinati dall’iniziativa associativa dei Comuni, che creano alleanze per affrontare insieme il problema della fornitura alla propria popolazione di servizi puntuali o di rete, che singolarmente non sarebbe possibile o economico realizzare (trasporto pubblico, impianti e servizi di raccolta dei rifiuti, di depurazione, di distribuzione dell’acqua, ecc.).Bacini molto estesi (tanto da interessare talvolta tutta l’area metropolitana, la regione, o oltre) corrispondono a servizi rari, di eccellenza in termini di contenuti e qualità delle funzioni, quando sono di elevata specializzazione ed efficacia rispetto agli obiettivi strategici dell’area nel suo complesso.
Una ulteriore tipologia di “bacino” è rappresentata dalle aree di gravitazione in relazione ai flussi pendolari e non, per motivi di studio, lavoro e fruizione di servizi (“city-user”); essi, oltre a esprimere un fabbisogno relativo al motivo della gravitazione, si aggiungono alla popolazione residente per una parte dei servizi di base (trasporto pubblico, parcheggi, verde, ecc.), aumentando quindi il fabbisogno della popolazione residente.
In molti casi, nello stesso comune è localizzata la sede dei servizi cui si riferiscono però diversi bacini, soprattutto se il comune si colloca ad un livello gerarchico molto elevato rispetto al territorio che costituisce il bacino. Talvolta, invece, la gerarchia è meno nettamente differenziata, soprattutto nei territori a densa conurbazione, come in grande parte dell’area metropolitana. In questi casi, opportunamente, si verifica una struttura a rete dei servizi di livello sovralocale, per cui diversi poli non necessariamente si pongono in concorrenza, ma attraverso la negoziazione e la collaborazione, sono in grado di creare situazioni virtuose di complementarietà e sinergia.Ne deriva, quindi, che la collocazione ottimale di un servizio sovralocale non necessariamente coincide con i poli di gravitazione di più alta gerarchia esistenti.
Orientamenti-criteri per la localizzazioneLe diverse tipologie di servizio, oltre ad avere, come si è detto, propri criteri e talvolta normative di programmazione, hanno diversi fattori di localizzazione che portano ad individuare più di una alternativa localizzativa possibile.Di seguito è riportata una matrice in cui sono evidenziati, con scopo esclusivamente
95
orientativo, i fattori di localizzazione che devono essere presi in considerazione in corrispondenza delle diverse categorie di servizi. Sono stati selezionati servizi di livello sovralocale più significativi, dal punto di vista delle logiche localizzative:
• strutture espositive fieristiche• centri congressi e funzioni ricettive connesse• ospedali, centri per l’assistenza medica, pronto soccorso• istituti per l’istruzione universitaria e per la ricerca• istituti per l’istruzione superiore (scuole medie superiori, centri di formazione)• centri per lo spettacolo (multisale, spettacoli di massa, sport spettacolo)• teatri, biblioteche, musei• sport e ricreazione• direzionale pubblico (sedi amministrative, uffici pubblici, tribunali)• parchi scientifici, poli tecnologici, incubatori, agenzie di sviluppo, servizi per l’occupazione• servizi sociali (per adulti, anziani disabili, minori)• carceri• sicurezza e protezione civile(carabinieri, polizia, forze armate, ecc.)• parchi territoriali
Tabella 14
servizi sovralocali
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strutture espositive fieristiche A A A A/B IV xx x ns x
centri congressi e funzioni ricettive connesse A C A ns III xx xx x xx
ospedali, centri per l’assistenza medica, pronto soccorso
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istituti per l’istruzione superiore B/C ns A ns I/II x x xx x
centri per lo spettacolo A/B C A/B ns III x x x x
teatri, biblioteche, musei B/C C A/B ns II x x xx xx
sport e ricreazione B ns B ns III ns xx ns xx
direzionale pubblico (sedi amministrative, ufficipubblici, tribunali)
B ns A/B ns III/IV xx x x x
parchi scientifici, poli tecnologici, incubatori, centri di ricerca e sviluppo
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servizi sociali B ns B ns I/II x x xx x
carceri B ns B ns III x ns ns ns
sicurezza e protezione civile A/B ns C ns IV xx ns ns ns
parchi territoriali B ns B ns I ns xx ns xx
(°) accessibilità: A (eccellente), B (buona), C (sufficiente), ns (non significativa)(^) classi del territorio comunale ex tabella A del DCPM 14.11.1997classe I:aree particolarmente protetteclasse II:aree prevalentemente residenzialiclasse III:aree misteclasse IV:aree di intensa attività umana
classe V: aree prevalentemente industrialiclasse VI: aree esclusivamente industriali(“) xx (indispensabile, ottimo livello), x (necessaria), ns (non significativa)(&) xx (elevata, opportuna), x (possibile), ns (non significativa)
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Caratteristiche per la definizione dei servizi di interesse generaleUn contributo finale viene portato a proposito della definizione dei servizi privati di interesse generale.I servizi promossi o partecipati da privati possono definirsi servizi di interesse generale quando rispondono a bisogni della collettività in generale o di particolari categorie, per i quali sia necessaria una azione di controllo/sostegno da parte dell’ente pubblico, a garanzia della qualità e accessibilità del servizio e dell’equità del costo di fruizione.
Essi rispondono (salvo casi che dovranno essere valutati specificatamente) a una o più delle seguenti condizioni:
• il riconoscimento/accreditamento da parte delle autorità pubbliche competenti, se appartenenti a settori che lo prevedono (sanità, università, assistenza, ecc.)• la definizione di ente no profit o comunque di ente nel quale l’attività commerciale non è rilevante, ne tanto meno prevalente;• la presenza di significativi finanziamenti pubblici per la realizzazione o per la gestione;• la realizzazione in project financing, sulla base di un contratto di concessione da parte dell’Autorità pubblica.
Il riconoscimento di servizio di interesse generale comporta comunque una azione da parte del Comune di valutazione/contrattazione preventiva dei contenuti e delle modalità di prestazione del servizio, del livello di integrazione con il conteso urbano, dei costi di realizzazione e di gestione e delle eventuali tariffe, di monitoraggio e di controllo. A questo scopo sarà indispensabile che la proposta dei soggetti privati sia accompagnata da una analisi costibenefici, da un piano economico finanziario, da una verifica sulla copertura del bacino di utenza, eventualmente dalla valutazione di impatto ambientale.
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Collana Quaderni del Piano territoriale
1. Quaderno n. 1, Prime indicazioni sul Piano Territoriale di Coordinamento, atti del convegno “Le grandi infrastrutture per l’area milanese nel quadro politico italiano ed europeo”.
2. Quaderno n. 2, Primo schema Generale di PTCP, dicembre 1997 (stampato in proprio dalla Provincia di Milano).
3. Quaderno n. 3, a cura di Luca Marescotti, Beni architettonici ambientali: dalle indagini alla pianificazione territoriale provinciale.
4. Quaderno n. 4, Sergio Malcevschi, La rete ecologica della provincia di Milano.
5. Quaderno n. 5, a cura di Cesare Macchi Cassia e Ugo Ischia, Un territorio urbano. L’interpretazione dei valori paesistici e storico culturali.
6. Quaderno n.6, a cura di Marco Pompilio, Primi elementi per valutare la compatibilità ambientale del Piano.
7. Quaderno n. 7, a cura di Cristina Ricci, Eurometropoli, atti del convegno, Milano, 21-22 gennaio 1999.
8. Quaderno n. 8, Giuseppe Barra, Marco Felisa, Paola Manacorda (Reseau), Fabrizio Ottolini, Enrico Prevedello (Politecnico di Milano), Quadro infrastrutturale: mobilità trasporti, reti.
9. Quaderno n. 9, Centro Studi PIM, Dipartimento di sociologia dell’Università degli studi di Milano, L’abitare nell’area metropolitana milanese.
10. Quaderno n. 10, IReR, Centro Studi PIM, Tendenze demografiche e servizi alla persona.
11. Quaderno n.11, Elisabetta Angelino, Tullio Bagnati, Elsa Bazzano, Roberto Gualdi, Quadro Ambientale: Acqua, Energia, Aria.
12. Quaderno n. 12, Dipartimento di Economia e Produzione del Politecnico di Milano, IReR, Un quadro innovativo per l’industria.
13. Quaderno n. 13, a cura di Claudia Dimaggio e Rossana Ghiringhelli, Provincia di Milano, Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Reti ecologiche in aree urbanizzate, atti del seminario, Milano 5 febbraio 1999.
14. Quaderno n. 14, Tito Casali, Mario Zansani, SMP, Finanza locale, risorse finanziare e nuove modalità di finanziamento delle opere di pubblica utilità.
15. Quaderno n. 15, a cura della Provincia di Milano, Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2000.
16. Quaderno n. 16, a cura del Centro Studi PIM, I Mosaici informatizzati degli strumenti urbanistici comunali e dei piani delle aree protette.
17. Quaderno n. 17, a cura di Claudio Febelli, Il paesaggio agrario.
18. Quaderno n. 18, Giorgio Baldizzone, Valentina Montemurri, Manuela Panzini, La valutazione strategica del PTCP.
19. Quaderno n. 19, Maddalena Gioia Gibelli, Il paesaggio delle frange urbane.
20. Quaderno n. 20, a cura di Lisa Sacchi, Provincia di Milano, Linee guida per interventi di ingegneria naturalistica lungo i corsi d’acqua.
21. Quaderno n. 21, Carmine Accordino, Isabella Susi Botto, Marco Felisa, Giovanni Roberto Parma, Mobilità e territorio.
22. Quaderno n. 22, a cura della Provincia di Milano e Politecnico di Milano, Le architetture vegetali nel milanese. Parchi, giardini ed alberi di interesse storico e monumentale.
23. Quaderno n. 23, Gianluca Bisogni, Maddalena Gioia Gibelli, Paolo Pan, Riccardo Santolini, Renato Massa, a cura di Stefano Gussoni, Rete ecologica e fauna terrestre: studi e progetti.
24. Quaderno n. 24, Marco Broglia, Il Sistema Informativo Territoriale. Esperienze e metodi.
25. Quaderno n. 25, CRESME Ricerche, Gli scenari della domanda residenziale nella provincia di Milano 2006-2015.
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