sezione regionale di controllo per la liguria

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SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA LA SEZIONE, AI SENSI DELL’ART. 243-QUATER, COMMA 3, DEL D.LGS. N. 267 DEL 2000, SULLA BASE DELLA DOCUMENTAZIONE PRODOTTA DAL COMUNE DI BORGHETTO SANTO SPIRITO (SV), DELL’ISTRUTTORIA CONDOTTA DAL MINISTERO DELL’INTERNO, DEL PARERE RESO DALL’ORGANO DI REVISIONE ECONOMICO- FINANZIARIA DEL COMUNE, NONCHÉ DELL’ISTRUTTORIA AUTONOMAMENTE CONDOTTA DELIBERA DI APPROVARE, CON PRESCRIZIONI, IL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE DELIBERATO DAL CONSIGLIO COMUNALE DI BORGHETTO SANTO SPIRITO (SV) CON DELIBERAZIONE N. 39 DEL 12 DICEMBRE 2017. SI RISERVA LA VERIFICA SULL’EFFETTIVA ESECUZIONE DEL PIANO APPROVATO, IN ADERENZA ALLA PERIODICITÀ SEMESTRALE STABILITA DALL’ART. 243-QUATER, COMMA 6, DEL TUEL, ALL’ATTO DEL RICEVIMENTO DELLE PERTINENTI RELAZIONI DA PARTE DELL’ORGANO DI REVISIONE ECONOMICO- FINANZIARIO DEL COMUNE DI BORGHETTO SANTO SPIRITO (SV), LA PRIMA DELLE QUALI, RIFERITA ALL’ARCO TEMPORALE LUGLIO-DICEMBRE 2019, COSTITUISCE OCCASIONE PER UNA PRIMA ANALISI SUL GRADO DI CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI NELL’INTERO ESERCIZIO 2019, DA RIVEDERE E CONFERMARE, IN OCCASIONE DELLA RELAZIONE SUL PRIMO SEMESTRE 2020, ALLA LUCE DEI RISULTATI FINANZIARI FORMALIZZATI NEL RENDICONTO CONSUNTIVO Deliberazione 23 dicembre, n. 123/2019/SRCLIG

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SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO

PER LA LIGURIA

LA SEZIONE, AI SENSI DELL’ART. 243-QUATER, COMMA 3, DEL D.LGS. N. 267 DEL 2000, SULLA BASE DELLA DOCUMENTAZIONE PRODOTTA DAL COMUNE DI

BORGHETTO SANTO SPIRITO (SV), DELL’ISTRUTTORIA CONDOTTA DAL MINISTERO DELL’INTERNO, DEL PARERE RESO DALL’ORGANO DI REVISIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL COMUNE, NONCHÉ DELL’ISTRUTTORIA AUTONOMAMENTE

CONDOTTA DELIBERA DI APPROVARE, CON PRESCRIZIONI, IL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE DELIBERATO DAL CONSIGLIO

COMUNALE DI BORGHETTO SANTO SPIRITO (SV) CON DELIBERAZIONE N. 39 DEL 12 DICEMBRE 2017. SI RISERVA LA VERIFICA SULL’EFFETTIVA ESECUZIONE DEL

PIANO APPROVATO, IN ADERENZA ALLA PERIODICITÀ SEMESTRALE STABILITA DALL’ART. 243-QUATER, COMMA 6, DEL TUEL, ALL’ATTO DEL RICEVIMENTO DELLE

PERTINENTI RELAZIONI DA PARTE DELL’ORGANO DI REVISIONE ECONOMICO-FINANZIARIO DEL COMUNE DI BORGHETTO SANTO SPIRITO (SV), LA PRIMA DELLE

QUALI, RIFERITA ALL’ARCO TEMPORALE LUGLIO-DICEMBRE 2019, COSTITUISCE OCCASIONE PER UNA PRIMA ANALISI SUL GRADO DI CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI NELL’INTERO ESERCIZIO 2019, DA RIVEDERE E CONFERMARE, IN OCCASIONE DELLA RELAZIONE SUL PRIMO SEMESTRE 2020, ALLA LUCE DEI

RISULTATI FINANZIARI FORMALIZZATI NEL RENDICONTO CONSUNTIVO

Deliberazione 23 dicembre, n. 123/2019/SRCLIG

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Deliberazione n. 123/2019/PRSP

REPUBBLICA ITALIANA

CORTE DEI CONTI

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO

PER LA LIGURIA

composta dai magistrati:

Fabio VIOLA Presidente

Alessandro BENIGNI Consigliere

Donato CENTRONE Consigliere (relatore)

Claudio GUERRINI Consigliere

Carmelina ADDESSO Primo Referendario

Giovanni DELLA PRIA Referendario

nelle adunanze pubbliche e camere di consiglio

del 9 luglio 2019 e del 1° ottobre 2019

VISTO l’art. 100, comma 2, della Costituzione;

VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n.

1214, e successive modificazioni;

VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo

della Corte dei conti, e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della

Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

VISTO il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000 e successive modificazioni;

VISTO l’art. 243-bis del TUEL, “Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale”, introdotto dall’art. 3,

comma 1, lett. r), del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

VISTO, in particolare, l’art. 243-quater del TUEL, “Esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale

e controllo sulla relativa attuazione”;

VISTE le linee guida adottate in materia dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti con

deliberazioni n. 16/2012/INPR, n. 11/2013/INPR e n. 5/2018/INPR;

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VISTE le delibere di Consiglio del Comune di Borghetto Santo Spirito (SV) n. 12 del 11 agosto 2017

e n. 39 del 11 dicembre 2017, con cui l’ente locale ha approvato, rispettivamente, il ricorso alla

procedura ed il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, ai sensi dell’art. 243-bis del TUEL;

VISTA la relazione sul ridetto piano di riequilibrio redatta dal Ministero dell’Interno, Dipartimento

per gli affari interni e territoriali, Direzione centrale della finanza locale, datata 28 maggio 2019,

inviata alla Sezione, tramite posta elettronica certificata, in data 10 giugno 2019;

VISTA l’ordinanza del Presidente della Sezione n. 32 del 2019, trasmessa unitamente alla relazione

di deferimento del magistrato istruttore del 4 luglio 2019, con cui il Comune è stato convocato per

l’adunanza pubblica del 9 luglio 2019;

UDITI, nell’adunanza pubblica del 9 luglio 2019, il magistrato relatore, dott. Donato Centrone, ed i

rappresentanti del Comune di Borghetto Santo Spirito, nelle persone del Sindaco, sig. Giancarlo

Canepa, dell’Assessore al bilancio, tributi e patrimonio, dott. Roberto Moreno, del Responsabile del

servizio economico-finanziario, dott.ssa Cristina Riolfo, del Presidente dell’Organo di revisione dei

conti, dott. Angelo Galleano e del Collaboratore esterno revisore dei conti, dott. Michele Tassara;

VISTA l’ordinanza istruttoria collegiale n. 34 del 19 luglio 2019, adottata dalla Sezione regionale di

controllo all’esito della sopra indicata adunanza pubblica, con la quale sono stati chiesti ulteriori

chiarimenti e integrazioni documentali;

ESAMINATA la risposta istruttoria del Comune di Borghetto Santo Spirito datata 30 agosto 2019, e

relativi allegati, inviata alla scrivente Sezione regionale di controllo in data 2 settembre 2019;

VISTA l’ordinanza del Presidente della Sezione n. 43 del 23 settembre 2019, trasmessa unitamente

alla relazione di deferimento del magistrato istruttore datata 23 settembre 2019, con cui il Comune

è stato convocato per l’adunanza pubblica del 1° ottobre 2019;

UDITI, nell’adunanza pubblica del 1° ottobre 2019, il magistrato relatore, dott. Donato Centrone, ed

i rappresentanti del Comune di Borghetto Santo Spirito, nelle persone del Sindaco, sig. Giancarlo

Canepa, dell’Assessore bilancio, tributi e patrimonio, dott. Roberto Moreno, del Segretario comunale

supplente, dott.ssa Federica Morabito, del Responsabile servizio economico finanziario, dott.ssa

Cristina Riolfo e del Presidente organo di revisione, dott. Angelo Galleano

Fatto e diritto

L’art. 3, comma 1, lettera r), della legge n. 213 del 2012 ha inserito, nel Titolo VIII, “Enti locali

deficitari o dissestati”, del d.lgs. n. 267 del 2000, l’art. 243-bis che prevede un’apposita procedura di

riequilibrio finanziario pluriennale per gli enti locali nei quali sussistano squilibri strutturali del

bilancio in grado di provocarne il dissesto finanziario. Si tratta di una terza fattispecie che si

aggiunge alle situazioni, elencate dagli artt. 242 e 244 del TUEL, degli enti in condizioni

strutturalmente deficitarie ed in situazioni di dissesto finanziario.

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La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, disciplinata dagli articoli 243-bis, ter e quater

del TUEL, si inserisce, quindi, in un sistema in cui sono prefigurate, in una graduale articolazione,

le situazioni di precarietà delle gestioni amministrative e, in parallelo, i rimedi per farvi fronte. In

tale sistema era già inserita la procedura del cosiddetto “dissesto guidato”, di cui all’art. 6, comma 2,

del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, che, in precedenza, rappresentava il rimedio di

chiusura del sistema di salvaguardia delle gestioni degli enti locali.

La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale presuppone una situazione di deficitarietà

strutturale prossima al dissesto, ma che si svolge privilegiando l’affidamento agli organi ordinari

dell’ente della gestione delle iniziative per il risanamento. La procedura è cadenzata da termini

anche perentori e richiede l’intervento della Corte dei conti in successive fasi del procedimento. La

Sezione delle Autonomie della Corte dei conti ha deliberato apposite Linee guida (cfr. deliberazioni

n. 16/SEZAUT/2012/INPR e n. 5/SEZAUT/2018/INPR), necessarie ad orientare la Commissione

per la finanza e gli organici degli enti locali del Ministero dell’interno circa i criteri di esame del

piano di riequilibrio. All’esito della prima fase della procedura, quella istruttoria, la Commissione

ministeriale redige una relazione finale, da trasmettere alla competente Sezione regionale della

Corte, che, valutata la congruenza delle misure che si intendono adottare ai fini del riequilibrio,

emette una deliberazione motivata di approvazione del piano o, in caso contrario, di diniego. Alle

Sezioni regionali di controllo spetta anche il compito di vigilare sull'esecuzione del piano di

riequilibrio, effettuando, ai sensi dell’art. 243-bis, comma 6, lett. a), le prescritte verifiche semestrali.

Il piano di riequilibrio, in particolare, deve contenere tutte le misure necessarie a superare le

condizioni di squilibrio rilevate, e comunque:

- le eventuali misure correttive adottate dall’ente in considerazione dei comportamenti difformi

dalla sana gestione finanziaria e del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità

interno, accertati dalla competente Sezione regionale della Corte dei conti;

- la puntuale ricognizione, con relativa quantificazione, dei fattori di squilibrio, dell’eventuale

disavanzo di amministrazione risultante dall’ultimo rendiconto approvato e di eventuali debiti fuori

bilancio;

- l’individuazione, con relativa quantificazione e previsione dell’anno di effettivo realizzo, di

tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio, per l’integrale ripiano

del disavanzo di amministrazione e per il finanziamento dei debiti fuori bilancio, entro il periodo

massimo di dieci anni, a partire da quello in corso alla data di accettazione del piano;

- l’indicazione, per ciascun anno del piano di riequilibrio, della percentuale di ripiano del

disavanzo d’amministrazione e degli importi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio.

Va evidenziato come l’ampiezza del tempo di esecuzione del piano, ormai anche ventennale (cfr.

art. 1, comma 888, della legge di bilancio n. 205 del 2017), vincola le future gestioni. Pertanto, la

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graduazione della percentuale del ripiano del disavanzo di amministrazione e del finanziamento

dei debiti fuori bilancio (art. 243-bis, comma 6, lettera d, TUEL) deve privilegiare i primi anni del

percorso di riequilibrio, e preferibilmente quelli residui di attività della consiliatura e, comunque, i

primi 5 anni.

I. Cause del ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale

I.1 Quantificazione del disavanzo e relative cause

I fattori di squilibrio alla base del ricorso, da parte del Comune di Borghetto Santo Spirito, alla

procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, prevista dall’art. 243-bis del d.lgs. n. 267 del 2000,

sono esplicitati, nella delibera di Consiglio n. 12 del 11 agosto 2017, con cui ne è stato formalizzato

l’avvio, mediante integrale rinvio alla precedente delibera di Giunta n. 11 del 31 luglio 2017:

a) emersione di uno squilibrio nella gestione corrente di competenza, nel triennio 2017-2019, pari,

complessivamente, a circa 1,5 milioni di euro, dovuto a minori entrate tributarie (da 4,8 milioni di

euro nel 2015 a 4,2 nel 2016 fino a 4,0 nel 2017) e maggiori spese correnti (che vedono, invero, un

picco nel 2016, pari a 10,35 milioni di euro, per poi ridursi a 9,9 nel 2017), in particolare derivanti

dall’incremento dell’importo da corrispondere allo Stato a titolo di fondo di solidarietà comunale

(che cresce dagli 1,1 milioni di euro del 2013 agli oltre 2,9 del 2017).

Inoltre, dall’esame dei dati disponibili nell’area riservata del sito internet dedicato alla finanza

locale erano emerse somme ancora da trattenere, da parte dell'Agenzia delle entrate, sui versamenti

effettuati dai contribuenti al Comune a titolo di IMU e TASI (in particolare, per “restituzione Fondo

di solidarietà 2015”, euro 796.825,87 e per “restituzione anticipazione TASI 2014”, euro 321.751,72). A

fronte di queste somme, da restituire allo Stato, non risultavano accantonamenti a bilancio.

Sul punto, la scrivente Sezione regionale di controllo deve rilevare che l’utilizzo dell’ordinaria

diligenza professionale richiesta ad amministratori e funzionari di un ente locale avrebbe consentito

di evitare, mediante un tempestivo controllo (peraltro, relativo a procedimento di entrata ordinario

e ricorrente), la creazione del descritto squilibrio finanziario di competenza (comportamento non

diligente che, pur non arrecando un danno diretto alla finanza pubblica, può integrare, nella

ricorrenza degli altri requisiti, i presupposti per l’integrazione della responsabilità sanzionatoria da

dissesto dell’ente locale, disciplinata dall’art. 248, commi 5 e 5-bis, del d.lgs. n. 267 del 2000);

b) disavanzo d’amministrazione non recuperato nell’arco temporale ordinario prescritto dall’art.

188 TUEL, pari a 1,6 milioni di euro, già oggetto di piano di ripiano triennale approvato dal

Commissario prefettizio pro tempore (formalizzato, in sede di approvazione del rendiconto 2016, con

deliberazione n. 9 del 10 giugno 2017);

c) emersione nel 2017 (esercizio, in quel momento, in corso di gestione) di spese straordinarie

(non quantificate), non ripianabili mediante l’utilizzo della leva fiscale (l’art. 1, comma 26, della legge

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n. 208 del 2015, come modificato dall’art. 1, comma 1, lett. a), legge n. 232 del 2016, aveva prorogato

al 2017 il blocco degli aumenti tributari, anche in caso di necessità ai fini della salvaguardia degli

equilibri di bilancio, ex art. 193 del d.lgs. n. 267 del 2000);

d) incremento del fondo crediti di dubbia esigibilità da accantonare nel bilancio di previsione,

che, ai sensi del punto 3.3 del Principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria,

Allegato n. 4/2 al d.lgs. n. 118 del 2011, avrebbe dovuto essere stanziato nelle percentuali crescenti

in quel momento vigenti (per arrivare al 100% nel 2019).

Invero, in seguito, in ragione della modifica apportata al ridetto Principio ad opera dell’art. 1,

comma 882, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, l’accantonamento di competenza a FCDE deve

coprire il 100% del rapporto fra mancate riscossioni e accertamenti (delle entrate da reputare di

dubbia esigibilità) solo dall’esercizio 2021 (mentre nel triennio 2017-2019 le percentuali sono pari,

rispettivamente, al 70, 75 e 85 per cento).

Per quanto concerne quest’ultimo punto, inoltre, come si avrà modo meglio di esporre, i dati degli

ultimi rendiconti palesano un sensibile incremento della quota accantonata a FCDE nel risultato

d’amministrazione, che cresce dagli euro 565.222,94 di fine 2016 agli euro 2.897.213,96 al 31 dicembre

2018, impattando di conseguenza in termini di disavanzo d’amministrazione (che, tuttavia,

complessivamente, nel triennio 2016-2018, si riduce da 1,6 milioni di euro a 872 mila euro, pur a

fronte del segnalato forte aumento della quota accantonata a titolo di FCDE).

I.2 Debiti fuori bilancio

Il Piano riporta i debiti fuori bilancio di importo elevato che il Comune ha dovuto riconoscere e

finanziare nell’ultimo decennio:

- delibera di Consiglio n. 40 del 11 aprile 2007, a seguito di sentenza del Tribunale di Savona n.

930/2006 (R.G. 3757/1992) di condanna al risarcimento dei danni derivanti dalla irreversibile

trasformazione di un terreno. Il totale dovuto in forza della sentenza di primo grado è stato pari ad

euro 275.116,93, di cui euro 254.941,32 per risarcimento ed euro 20.715,61 per spese processuali (che

il Comune ha liquidato con le determinazioni n. 92/2007, n. 67/2008 e n. 67/2009);

- delibera di Consiglio n. 35 del 14 luglio 2015, a seguito della sentenza della Corte d’appello di

Genova n. 360/2015, di condanna al pagamento di euro 720.826,28 oltre spese processuali (CTU

compresa), per euro 34.340,07, ed esborsi, per euro 681. Il Comune aveva concordato un piano di

rateizzazione con il creditore, autorizzando i pagamenti rateali con le determinazioni n. 605/2015,

n. 990/2015; n. 88/2016, n. 559/2016 e n. 5/2017 (per un totale complessivo di euro 781.599,59);

- delibera di Consiglio n. 60/2003, a seguito di sentenza del Tribunale di Savona n. 1371 del 15

ottobre 2002, di condanna al pagamento di euro 91.134 per esproprio, oltre rivalutazione ed interessi,

ed euro 18.227, oltre rivalutazione ed interessi, per occupazione illegittima. L’atto di precetto

notificato al Comune quantificava la somma complessiva dovuta in euro 491.953. Con la successiva

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sentenza n. 686/2006 la Corte di Appello di Genova aveva notevolmente ridotto l’importo. Invece,

la sentenza della Corte di Cassazione n. 7192/2013, riconosciuta con delibera di Consiglio n.

58/2013, ha confermato la condanna di primo grado, pagata fra il 2013 ed il 2015.

I.3 Altri debiti oggetto di rateizzazione

Il Comune ha affidato, dal 1° gennaio 2014, il servizio di depurazione e fognatura alla società

Servizi ambientali spa (partecipata al 37,45%), a cui doveva versare il corrispettivo pagato dagli

utenti (dal 1° dicembre 2016 anche il servizio acquedotto è stato esternalizzato alla medesima società,

in ottemperanza alla legislazione regionale che ha individuato gli ambiti territoriali ottimali).

In particolare, per gli anni 2014 e 2015, il Comune ha emesso i ruoli relativi al servizio idrico

integrato, senza, tuttavia, applicare gli incrementi tariffari indicati dall’Autorità di vigilanza. Di

conseguenza, la società Servizi ambientali ha chiesto al Comune la differenza derivante dalla

mancata applicazione agli utenti. La tabella sottostante riepiloga gli importi dovuti (pag. 8 PRFP).

Ulteriore corrispettivo fognatura 2014 32.341,83

Ulteriore corrispettivo depurazione 2014 24.288,18

Ulteriore corrispettivo fognatura 2015 52.540,80

Ulteriore corrispettivo depurazione 2015 40.365,00

Maggiore corrispettivo 2016 130.060,60

Maggiore corrispettivo 2017 84.539,39

Totale 364.135,80

Nel corso degli ultimi anni, inoltre, la medesima società ha vantato ulteriori crediti, in quanto, a

consuntivo, ha certificato di avere trattato un volume di metri cubi di acqua superiore allo standard

programmato. La tabella sottostante riepiloga i ridetti importi (pag. 8 PRFP).

Maggiore corrispettivo anno 2014 200.093,23

Maggiore corrispettivo anno 2015 229.348,35

Maggiore corrispettivo anno 2016 130.060,60

Maggiore corrispettivo anno 2017 84.539,39

Totale 644.041,57

I corrispettivi relativi agli anni 2014 e 2015 sono stati corrisposti, mentre per quelli del 2016 e 2017,

il Comune, a seguito della richiesta formulata dal Commissario straordinario pro tempore nel

novembre 2016 (unitamente alla differenza dovuta per la mancata applicazione degli incrementi

tariffari negli anni 2014 e 2015), si è impegnato al pagamento rateale in cinque anni (a decorrere

dall’esercizio 2022). La rata annua è pari a euro 72.827,16 (364.135,80 diviso 5).

Anche in questo caso, la Sezione regionale di controllo rileva come l’utilizzo dell’ordinaria

diligenza richiesta ad amministratori e funzionari di un ente locale avrebbe evitato l’insorgenza del

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debito in parola nei confronti della società, peraltro partecipata, gerente il servizio, in particolare per

la mancata tempestiva applicazione degli incrementi tariffari.

Ai fini della valutazione di attendibilità del percorso di riequilibrio, in sede di interlocuzione

istruttoria è stato chiesto l’accordo in base al quale il Comune e la società Servizi ambientali spa

hanno convenuto di ripianare i debiti del primo nei confronti della seconda, pari a 364.135, a

decorrere dall’esercizio 2022, e per i successivi 5 anni.

Dalla documentazione prodotta in allegato alla risposta del 30 agosto 2019, tuttavia, non si evince

l’accordo formale in base al quale la Società, pur partecipata dal Comune al 37,45% (e soggetta,

unitamente agli altri enti locali soci a c.d. “controllo analogo congiunto” ai fini dell’affidamento diretto

di servizi), si è impegnata a consentire il ripiano dei debiti, da parte del Comune, in un quinquennio,

a decorrere dall’esercizio 2021. Risulta prodotta solo un prospetto, a firma dell’Amministratore

delegato della Società e datato 26 aprile 2018, redatto in sede di conciliazione dei rispettivi debiti e

crediti ai fini della predisposizione dei bilanci per il 2017, nel quale si attesta un credito nei confronti

del Comune per complessivi euro 613.286,31 (a fronte di debiti della Società per euro 5.159,02)

La risposta conferma, invece, che, negli anni 2017 e 2018 (nonché 2019), la situazione debitoria

del Comune nei confronti della Società non ha subito modificazioni, in quanto, a seguito

dell’obbligatoria costituzione, da parte della Regione Liguria, degli ATO idrici (in ossequio all’art.

147 del d.lgs. 156 del 2006) le competenze inerenti al servizio idrico integrato sono state affidate alla

ridetta Autorità d’ambito (il Comune, pertanto, non emette più la bollettazione relativa ai proventi

del servizio idrico e, conseguentemente, non ha più l’obbligo di riversare alla società Servizi

ambientali la tariffa relativa alla depurazione ed alla fognatura).

Anticipando quanto contenuto anche nelle conclusioni, la scrivente Sezione regionale evidenzia

che l’assenza di un formale accordo con il creditore, teso a differire e rateizzare un debito del

Comune, costituisce elemento negativo ai fini dell’approvazione di un piano di riequilibrio

finanziario pluriennale (come palesato dalla Sezione delle autonomie nelle linee guida approvate

con le sopra citate deliberazioni, da ultimo la n. 5/2018/INPR). Quest’ultimo, tuttavia, è stato

ritenuto, momentaneamente, non decisivo alla luce del suo importo (di entità non rilevante rispetto

al disavanzo complessivo da ripianare, nonché, soprattutto, alla capacità di bilancio dell’Ente), della

presenza di significative giacenze di cassa (pari a euro 1.893.710 al 31 dicembre 2018 e a euro

1.670.086 al 5 luglio 2019, ultimo dato disponibile prima dell’adunanza pubblica) e della registrata

sensibile riduzione del disavanzo d’amministrazione nell’ultimo rendiconto approvato (2018, euro

-872.368,16) rispetto a quello esistente al momento del ricorso alla procedura di riequilibrio (2016,

euro -1.648.409). Naturalmente, ove in sede di monitoraggio semestrale emerga l’impossibilità di far

finanziariamente fronte al debito in parola in presenza di un eventuale anticipato sollecito di

pagamento da parte della Società, si applicheranno i provvedimenti previsti dall’art. 243-quater,

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comma 7, del d.lgs. n. 267 del 2000 (con conseguente avvio della procedura di dissesto prevista

dall’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 267 del 2000).

I.4 Debiti finanziari e contratti di finanza derivata

Il Piano di riequilibrio espone, a pagina 29, l’evoluzione dei debiti finanziari nel triennio 2015-

2017, che palesano una decisa tendenza alla riduzione.

Anno Rendiconto

2015 Rendiconto

2016 Previsione

2017

Residuo del debito al 01.01 13.337.556,65 12.254.582,04 11.086.943,98

Nuovi prestiti (titolo V entrate) 0,00 0,00 0,00

Estinzione mutuo 0,00 0,00 0,00

Prestiti rimborsati 1.059.041,82 1.167.638,06 1.257.801,00

Altre variazioni (cancellazioni mutui) -23.932,79 0,00 0,00

Residuo del debito al 01.01 12.254.582,04 11.086.943,98 9.829.142,98

Il prospetto di verifica del rispetto del limite d’indebitamento, posto dagli art. 204 e 207 del TUEL,

conferma il trend discendente anche degli oneri finanziari da debito, con importi che si collocano

ampiamente sotto gli attuali limiti massimi di legge (10%).

Rendiconto 2014 Rendiconto 2015 Rendiconto 2016

Entrate correnti penultimo anno precedente 10.230.929,45 13.178.748,62 14.499.837,79

Interessi passivi 713.759,64 638.370,38 570.274,43

Incidenza percentuale 6,98% 4,84% 3,93%

In sede di accertamenti istruttori, anche frutto dell’esame dei questionari inviati annualmente

dall’Organo di revisione, si è avuto modo di appurare che la mole complessiva di indebitamento è

scesa al 31 dicembre 2018 ad euro 8.495.086,94 e che il rapporto 2018 fra interessi passivi ed entrate

correnti (cui gli artt. 204 e 207 pongono un tetto del 10%), si è attestato al 3,69%. (da relazione della

Giunta al rendiconto 2018)

Il Comune ha emesso, a fine 2006, un “buono ordinario” per poter estinguere precedenti mutui

contratti con la Cassa depositi e prestiti a tassi elevati. Il ridetto BOC (dal valore nominale di euro

14.131.000 e della durata di 15 anni, dal 2006 al 2021) è stato sottoscritto da “investitori istituzionali”

a tasso variabile. A fini di protezione dall’oscillazione del tasso, è stato concluso,

contemporaneamente, un contratto di swap che ha consentito di rendere costante nel tempo la quota

capitale e per interessi. Le relative previsioni di spesa sono allocate per un importo pari a quello che

verrà pagato, ogni semestre, fino al 2021.

In questi ultimi anni, con il tasso Euribor quasi vicino allo zero, il Comune sta pagando quote

molto elevate di interessi, come riportato nella tabella sottostante, oggetto di acquisizione in sede

Page 11: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

9

istruttoria (e per la quale, come più avanti meglio specificato, saranno condotti ulteriori

approfondimenti, non legati all’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario in esame).

Anno Costo BOC Piano di

ammortamento

Flussi contratto finanza derivata positivi/negativi

Pagamenti effettuati

Incassi effettuati

Capitale Interessi C + I

2007 251.957,13 287.045,83 539.002,96 537.717,35 1.285,61 539.002,96 1.285,61

262.035,42 317.764,85 579.800,27 544.242,63 35.557,64 579.800,27 35.558,10

2008 272.516,83 350.044,24 622.561,07 549.395,98 73.165,09 622.561,07 73.165,32

283.417,51 366.606,52 650.024,03 557.720,93 92.303,10 650.024,03 92.303,10

2009 294.754,21 280.631,37 575.385,58 575.385,87 54.673,66 630.059,53 54.376,65

306.544,38 107.718,65 414.263,03 580.842,93 -166.579,90 580.842,93

2010 318.806,15 76.660,01 395.466,16 586.518,25 -191.052,09 586.518,25

331.558,40 75.558,10 407.116,50 592.420,59 -185.304,09 592.420,73

2011 344.820,73 88.002,41 432.823,14 616.469,96 -183.646,82 616.469,96

358.613,56 114.924,86 473.538,42 623.779,96 -150.241,54 623.779,96

2012 372.958,11 106.531,30 479.489,41 629.830,07 -150.340,66 629.830,07

387.876,43 62.962,03 450.838,46 636.122,17 -185.283,71 636.122,54

2013 403.391,49 28.137,63 431.529,12 659.140,62 -227.611,50 659.140,62

419.527,14 27.290,10 446.817,24 666.654,18 -219.836,94 666.654,18

2014 436.308,23 29.510,32 465.818,55 671.713,44 -205.894,89 671.713,44

453.760,58 24.432,93 478.193,51 682.082,02 -203.888,51 682.082,04

2015 471.910,98 17.281,57 489.192,55 685.312,21 -196.119,66 685.311,88

490.787,42 11.158,45 501.945,87 692.522,22 -190.576,35 692.522,22

2016 510.418,92 6.978,57 517.397,49 700.020,64 -182.623,15 700.020,64

530.835,67 2.183,51 533.019,18 708.791,42 -175.772,24 708.791,42

2017 552.069,10 134,04 552.203,14 715.929,27 -163.726,13 715.929,27

574.151,86 1.575,24 575.727,10 725.189,31 -149.462,21 725.189,31

2018 597.117,94 0,00 597.117,94 733.136,04 -136.018,10 733.136,05

621.002,66 0,00 621.002,66 742.925,26 -121.922,60 742.925,26

L’andamento degli oneri a carico del Comune, in particolare con le proiezioni per i prossimi,

conclusivi, due esercizi 2020 e 2021, che impattano sul percorso di riequilibrio finanziario, è riportato

nella tabella che segue. Si tratta di oneri conteggiati quali spese, e coperti, nel bilancio di previsione

2019-2021, ultimo approvato.

Interessi

corrisposti/da corrispondere

Interessi senza contratto swap

Costo

ANNO 2014 463.726,67 54.210,13 409.516,54

ANNO 2015 415.136,03 28.379,05 386.756,98

ANNO 2016 367.557,47 9.162,08 358.395,39

ANNO 2017 314.897,61 - 314.897,61

Page 12: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

10

ANNO 2018 257.940,71 - 257.940,71

ANNO 2019 196.336,13 - 196.336,13

ANNO 2020 130.605,36 - 130.605,36

ANNO 2021 57.529,24 - 57.529,24

TOTALE 2.111.977,96

La Sezione regionale prende atto della riduzione, da parte del Comune, della mole di

indebitamento (e relativi oneri finanziari) negli ultimi esercizi, nonché della compatibilità e

sostenibilità delle spese programmate, fino al 2021, per l’estinzione del buono ordinario comunale e

del sottostante contratto di swap, stipulato a copertura del rischio di variazione dei tassi di interesse.

Tuttavia, anche sulla scorta degli accertamenti condotti in precedenza in materia, è stata avviata

specifica istruttoria in ordine al procedimento di stipula del contratto di finanza derivata in parola,

nonché alle sue clausole negoziali (a cui il Comune ha fornito riscontro con nota del 30 settembre

2019).

I.5 Altre passività potenziali e stato del contenzioso

Nel piano di riequilibrio finanziario sono elencate le seguenti cause pendenti:

1) ricorso presso il TAR Liguria, promosso da commerciante avverso provvedimento

autorizzativo al commercio su area pubblica per l’anno 2017;

2) ricorso innanzi al Giudice del lavoro, promosso da una dipendente, avverso licenziamento per

superamento periodo di comporto; 3) ricorso innanzi al Giudice del lavoro, promosso dalla

medesima dipendente, avverso licenziamento disciplinare. Tali ultime due cause sono state riunite;

4) ricorso innanzi al Giudice del lavoro, da parte di due dipendenti comandati alla società Ponente

Acque per pagamento salario accessorio.

In ordine alla valutazione prognostica della spesa che potrà gravare sugli esercizi futuri, il

Comune non ne ravvisa di rilevanti (anche in caso di soccombenza) per i contenziosi sub 1) e 4). Per

quanto concerne, invece, gli altri due, nella denegata ipotesi di condanna, graverebbero il costo delle

retribuzioni dal mese di agosto 2016 alla data della reintegrazione, oltre alle spese di giudizio.

In sede di interlocuzione istruttoria è stato accertato che il primo contenzioso è stato chiuso in via

stragiudiziale (con assegnazione di altra area pubblica). Il secondo ha visto la condanna del Comune

per euro 2.459,15 (al netto delle compensazioni), riconosciuti con delibera di Consiglio n. 18/2018.

Nel terzo è stata condannata alle spese la ricorrente. Il quarto è stato respinto.

5) giudizio promosso da un cittadino innanzi al Tribunale Superiore delle Acque, con valutazione

prognostica negativa. Al momento dell’adunanza del 1° ottobre 2019 era in corso di definizione una

transazione stragiudiziale.

Page 13: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

11

6) n. 4 giudizi pendenti in ambito edilizio (3 innanzi al TAR Liguria ed 1 innanzi al Consiglio di

Stato), gestiti da professionisti esterni. Il Comune precisa che, nell’area tecnica, a partire dal 2000, la

percentuale delle cause vinte si avvicina al 90%.

7) ricorso presentato avverso la delibera di individuazione del metodo tariffario del Servizio

idrico integrato emessa dall'A.E.E.G.S.I., in cui sono coinvolti altri comuni limitrofi, favorevole al

Comune in primo grado (è in attesa sentenza in appello).

Nel 2016 il Comune ha costituito un fondo passività potenziali (pari a euro 188.000), su istanza

del revisore dei conti, per far fronte ad un debito fuori bilancio che poteva configurarsi nei confronti

della società partecipata Servizi ambientali spa, per lavori eseguiti per conto dell’Amministrazione.

A fine 2016 è stata effettuata una transazione e, pertanto, il fondo è stato azzerato. Nel corso del 2017

è stato nuovamente iscritto, in quanto sono state richieste alla società che eroga il servizio

smaltimento rifiuti due penali per non avere raggiunto la percentuale di raccolta differenziata

stabilita per legge (fondo complessivamente pari a euro 118.800). In seguito, in ragione della

medesima esigenza di prevenzione del rischio, il Comune ha vincolato, in sede di rendiconto 2018,

la somma di euro 170.126. Pur non alterando il risultato complessivo di amministrazione, appare

opportuna l’allocazione fra le quote accantonate, piuttosto che fra le vincolate.

Infine, ai sensi dell’art. 243-bis, comma 7, del TUEL, il Comune, ai fini della predisposizione del

Piano di riequilibrio, ha chiesto ai vari responsabili dei servizi (con nota n. 37801 del 24 novembre

2017), di segnalare l’esistenza di eventuali debiti fuori bilancio. Ne è risultato solo uno, relativo a

spese da liquidare alla Provincia di Savona per i costi di funzionamento della segreteria dell'ATO

rifiuti e idrico, relativo al 2012 (ultimo anno di attività), per euro 5.836,39.

Per quanto concerne gli ulteriori aggiornamenti, la risposta del 30 agosto 2019 ha confermato che

l’assenza di uno specifico fondo contenzioso anche negli esercizi 2018 e 2019 è derivata dalla

valutazione come remota del rischio di soccombenza o della tenuità delle potenziali condanne.

La richiesta relazione, tuttavia, non risulta firmata dal responsabile competente o del segretario

comunale, in quanto il Comune ha riferito di essere momentaneamente privo del responsabile del

servizio e del segretario comunale titolare.

I.6 Saldo di finanza pubblica e principali regole di coordinamento di finanza pubblica

Il Piano di riequilibrio attesta il conseguimento degli obiettivi posti dal patto di stabilità interno,

prima, e dal saldo di finanza pubblica, poi, nel triennio 2014-2016, nonché delle spese complessive

per il personale (art. 1, commi 557 e seguenti, legge n. 296 del 2006).

In sede di interlocuzione istruttoria è stato chiesto di produrre i pertinenti prospetti, tesi a

dimostrarne il conseguimento anche negli esercizi 2017 e 2018, istanza a cui il Comune ha dato

positivo riscontro.

Page 14: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

12

I.7 Rapporti con società partecipate ed altri organismi strumentali

Il Piano di riequilibrio finanziario espone i principali dati della situazione economico-

patrimoniale delle società partecipate dal Comune (in numero complessivo di 7, di cui solo una, la

Servizi ambientali spa, detenuta con una quota significativa, pari al 37,45%), riferite al triennio 2014-

2016. Dal relativo esame non sono emerse criticità che possano impattare sulla situazione finanziaria

del Comune e, in particolare, sul percorso di riequilibrio avviato con la delibera di Consiglio n.

12/2017.

Anche la breve analisi sui bilanci degli esercizi 2016, 2017 e 2018 dell’Azienda speciale servizi

attività economiche locali (SAEL), gerente la farmacia comunale oggetto di programmata

alienazione nel Piano di riequilibrio, pur non presentando un’elevata redditività (utile per circa 22 e

29 mila euro negli esercizi 2016 e 2017, perdita di poco più di 5 mila euro nel 2018), non sembra possa

comportare, in prospettiva, allo stato degli atti esaminati, rischi per l’equilibrio finanziario del

Comune.

I.8 Effetti dell’avvio del nuovo ordinamento contabile

Il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, effettuato al 1° gennaio 2015, al fine di

dare avvio al sistema di contabilità armonizzata, prescritto dall’art. 3, commi 7 e seguenti, del d.lgs.

n. 118 del 2011 (delibera di Giunta comunale n. 72 del 5 maggio 2015) non ha fatto emergere

disavanzo d’amministrazione (il risultato al 1° gennaio 2015 espone un saldo, al lordo di

accantonamenti e vincoli, pari a euro 601.051,82).

Tuttavia, in base ai dati emersi nel corso dell’istruttoria sul Piano in approvazione, il fondo crediti

di dubbia esigibilità accantonato nel prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione al 1°

gennaio 2015 (data di avvio del nuovo sistema contabile) non è parso costituito secondo i principi

contabili allegati al d.lgs. n. 118 del 2011 (come dimostrato, peraltro, dal sensibile incremento del

FCDE nei successivi rendiconti, dagli euro 565.222 di fine 2016 agli euro 2.897.213 di fine 2018).

Trattasi di irregolarità finanziaria che se, da un lato, rende non attendibile, sotto tale profilo, la

situazione finanziaria del Comune al momento dell’approvazione del Piano, dall’altro, ha prodotto

uno svantaggio per quest’ultimo (il cui eventuale disavanzo d’amministrazione, generato dalla

prima costituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità al 1° gennaio 2015, poteva essere ripianato

anche in trent’anni, ai sensi dell’art. 3, commi 15 e 16, del d.lgs. n. 118 del 2011).

1.9 Residui attivi e fondo crediti di dubbia esigibilità

Il Comune, ai sensi dell’art. 243-bis del TUEL, è tenuto, in sede di redazione del piano di

riequilibrio finanziario, ad effettuare una revisione straordinaria dei residui attivi e passivi iscritti in

bilancio. Occorre, quindi, verificare che siano state acquisite le attestazioni motivate, da parte dei

dirigenti o responsabili degli uffici e dei servizi, in riferimento alle entrate e spese di rispettiva

pertinenza, al fine di valutare la necessità o meno di conservare in bilancio crediti e debiti.

Page 15: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

13

Il Piano riferisce che, negli ultimi anni, il Comune ha già intrapreso un’attività di revisione dei

residui, in particolare, dal 2015, in occasione del citato riaccertamento straordinario.

Anche ai fini della predisposizione del rendiconto 2016, approvato con delibera del Commissario

straordinario n. 9 del 10 giugno 2017, il Comune attesta di aver proceduto ad una attenta revisione

dei residui, sia attivi che passivi. Contemporaneamente, in fase di redazione del Piano, dichiara di

aver adeguato lo stanziamento del fondo crediti dubbia esigibilità ai criteri stabiliti dai principi

contabili (cfr. paragrafo 3.3 ed Esempio n. 5 dell’Allegato 4/2 al d.lgs. n. 118 del 2011) e, per alcune

fattispecie, di aver applicato una percentuale superiore, fino ad arrivare al 100% in caso di residui

attivi, in riscossione coattiva, aventi anzianità superiore ai 5 anni.

In sede di interlocuzione istruttoria è emerso, tuttavia, come accennato, che l’importo della quota

accantonata a fondo crediti di dubbia esigibilità nel risultato d’amministrazione è cresciuta da euro

250.812 al 31 dicembre 2014 (importo già incorporante il riaccertamento straordinario dei residui al

1° gennaio 2015) a euro 410.794 al 31 dicembre 2015, a euro 565.222 al 31 dicembre 2016, per arrivare

fino a euro 1.782.836 al 31 dicembre 2017 e, infine, a euro 2.897.214 in sede di rendiconto 2018.

Pertanto, è stato chiesto di produrre il prospetto analitico di determinazione del FCDE al 31

dicembre 2016 (ultimo esercizio anteriore all’approvazione del PRFP) ed al 31 dicembre 2018 (ultimo

esercizio chiuso) al fine di valutarne l’attendibilità.

Dal prospetto dettagliato al 31 dicembre 2016 si evince che l’importo di euro 493.588, ottenuto

moltiplicando i residui attivi (delle voci di entrata considerate di dubbia esigibilità) per il

complemento a 100 della media degli incassi nel precedente quinquennio, è stato aumentato di euro

71.634,46 per uniformarlo al valore del fondo consigliato dall’Organo di revisione nel parere sul

riaccertamento ordinario dei residui (pari a euro 565.222,94). Tuttavia, il prospetto dettagliato del

FCDE accantonato nel risultato d’amministrazione al 31 dicembre 2018 palesa la cifra sensibilmente

superiore di euro 2.897.213,96, apparsa, in base alla documentazione prodotta, conforme alle

prescrizioni contenute nei principi contabili allegati al d.lgs. n. 118 del 2011. Dai dati esposti (anche

il FCDE accantonato in sede di rendiconto, pari a euro 1.782.836, cresce sensibilmente rispetto

all’omologo importo dei rendiconti 2015 e 2016), si trae conferma che il Comune non aveva

proceduto all’operazione di prima costituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità in modo

conforme alle pertinenti disposizioni legislative (anche se, come già esposto, trattasi di irregolarità

finanziaria che, in disparte la constatazione della non attendibilità dei risultati d’amministrazione

2015 e 2016, ha avuto l’effetto di non consentire al medesimo Comune di usufruire dell’eccezionale

possibilità di ripiano trentennale di un eventuale disavanzo d’amministrazione, concessa dall’art. 3,

commi 15 e 16, del d.lgs. n. 118 del 2011).

Page 16: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

14

II. Le misure di risanamento

Il Comune, nel piano di riequilibrio finanziario, approvato con delibera di Consiglio n. 39 del 12

dicembre 2017, non ha ritenuto di utilizzare il fondo di rotazione per assicurare la stabilità

finanziaria degli enti locali, disciplinato dall’art. 243-ter del d.lgs. 267 del 2000, e, pertanto, non è

tenuto all’osservanza delle limitazioni imposte dal comma 9 dell’art. 243-bis (ma solo a quelle di cui

al precedente comma 8, oltre a quelle eventualmente prescritte da altre disposizioni di legge).

Gli effetti delle misure più significative, già avviate, per il riequilibrio economico-finanziario

vengono di seguito sintetizzate.

1) Riduzione dei costi della politica

Il costo medio annuo degli organi politici passa da circa euro 73.600 del biennio 2015-2016 ai

43.200 euro a regime dal 2017, con un risparmio medio annuo pari ad euro 30.000.

2) Adeguamenti tributari e contrasto all’evasione tributaria

- Imposta municipale propria (IMU). Il Piano prevede che resti invariata l’aliquota del 2 per mille

per le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Invece, le aliquote

relative agli altri fabbricati vengono unificate al 10,6 per mille. Il maggior gettito annuo è stimato in

circa 100.000 euro;

- Addizionale comunale all’IRPEF. Si prevede di eliminare gli scaglioni, uniformando l’aliquota

allo 0,80%. In base ai dati forniti dal Ministero dell'economia, l’intervento dovrebbe comportare un

incremento medio del gettito pari a circa 100.000 euro annui;

- Istituzione dell'imposta di soggiorno, ai sensi dell’art. 4 del d.lgs. 14 marzo 2011, n. 23.

In sede istruttoria è stato accertato che l’imposta di soggiorno è stata effettivamente istituita con

delibera di Consiglio comunale n. 9 del 26 marzo 2018, con decorrenza 1° gennaio 2018.

Si riportano i dati di accertamento e riscossione (per il 2019, incassi fino al 30 giugno).

2018 2019

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni

Imposta di soggiorno 26.142,00 25.422,50 2.232,20 2.232,20

- TOSAP. Sono state modificate le tariffe da applicare dall’anno 2018. Il maggior gettito annuo è

stato ipotizzato nella misura di circa euro 15.000;

- TASI. Il Piano ricorda che l’art. 1, comma 14, della legge n. 208 del 2015 aveva disposto

l’esclusione da tale imposta per le abitazioni principali (ad eccezione di quelle di categoria catastale

A1, A8 e A9). L’articolo 1, comma 17, della medesima legge ha previsto, quale misura compensativa,

l’incremento del Fondo di solidarietà comunale, alimentato anche con quote IMU.

Infine, il Piano riferisce che l’Ufficio tributi ha effettuato, e prevede di continuare, una intensa

politica di contrasto all’evasione tributaria, ottimizzando la fase accertativa e di riscossione, anche

attraverso l’affidamento dell'attività all’Agenzia dell’entrate-riscossione.

Page 17: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

15

Al fine di dare adeguata dimostrazione dei risultati ottenuti nel primo esercizio di integrale

attuazione del piano (2018), in sede di interlocuzione istruttoria è stato chiesto di compilare i

seguenti prospetti.

Entrate tributarie

2016 2017 2018

Entrate tributarie (titolo I)

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni

IMU (competenza) 6.882.813,80 2.923.637,15 6.889.270,84 2.757.205,01 7.107.809,22 4.218.159,89

Addizionale comunale IRPEF

313.961,02 313.961,02 326.841,28 324.908,33 599.866,97 327.415,89

Imposta di soggiorno

- - - - 26.142,00 25.433,50

Tassa occupazione spazi ed aree pubbliche

159.609,87 151.784,87 194.143,08 187.255,08 229.508,11 226.943,11

Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARI)

1.763.654,00 1.555.900,48 1.763.654,00 1.580.465,31 1.861.336,00 1.636.647,83

TOTALE 9.120.038,69 4.945.283,52 9.173.909,20 4.849.803,73 9.824.662,30 6.434.600,22

Totale generale entrate tributarie

9.457.099,32 5.108.243,20 10.420.352,41 5.190.369,71 10.685.380,29 6.762.687,53

La percentuale di riscossione relativa all’IMU è influenzata dal fatto che il Comune presenta un

Fondo di solidarietà negativo, iscritto in spesa, le cui regolazioni contabili (mandati e reversali)

vengono emesse nell’anno successivo, dopo i controlli di congruenza tra i dati in possesso

dell’Ufficio tributi e quelli presenti sul sito internet del Ministero.

I dati predisposti per il Piano di riequilibrio pluriennale, riferiti al 2018, prevedevano, per l’IMU,

entrate per euro 6.990.000, per l’addizionale comunale IRPEF, euro 420.000, per la tassa occupazione

spazi ed aree pubbliche, euro 185.000, e, per la TARI, euro 1.878.842. Invece, in base alla tabella

esposta, gli accertamenti sono stati pari, rispettivamente, a euro 7.107.809 (IMU), euro 599.866

(addizionale IRPEF), euro 229.508 (TOSAP) ed euro 1.861.336 (TARI), confermando le ipotesi di

crescita programmate (dimostrate anche dal simmetrico incremento delle riscossioni).

Circa l’eventuale utilizzo, ai fini del percorso di riequilibrio, della possibilità, derivante dalla

legge di bilancio n. 145 del 2018, di elevare le aliquote dei tributi locali, il Comune, nella risposta del

30 agosto 2019, ha riferito che, almeno per il 2019, tale possibilità non è stata utilizzata, in quanto

alcuni tributi sono già previsti nella percentuale massima. Inoltre, dal 2018, sono state eliminate

anche tutte le agevolazioni in essere.

In sede di interlocuzione istruttoria è stato chiesto di indicare gli importi accertati e incassati,

negli esercizi 2017 e 2018, derivanti da “Contributo per permessi da costruire”, specificando l’eventuale

quota di competenza accantonata a FCDE.

2017 2018

Page 18: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

16

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni

Contributo per permessi a costruire 763.264,64 762.920,34 187.116,60 186.944,45

Non è stata accantonata alcuna quota al fondo crediti dubbia esigibilità data l’esiguità dei residui,

in quanto le ridette entrate, aventi natura non ricorrente, vengono normalmente incassate all’inizio

dell’anno seguente.

Infine, per quanto concerne le misure poste in essere per l’attività di contrasto all’evasione

tributaria e di potenziamento della riscossione, il Comune, a seguito di istanza istruttoria, ha riferito

che l’attività di contrasto all’evasione tributaria è partita dalla riorganizzazione e potenziamento del

servizio tributi (con l’assegnazione di n. 1 unità di personale a tempo pieno), consentendo di

monitorare i pagamenti e procedere con l’attività di sollecito e recupero delle somme non pagate dai

contribuenti fino al 2016. Per gli avvisi di accertamento scaduti e non pagati, il Comune ha affidato

la riscossione coattiva ad Agenzia delle Entrate-riscossione.

Il seguente prospetto riporta i dati IMU desunti dagli ultimi rendiconti approvati, dai quali si

evince un sensibile incremento degli accertamenti rispetto al 2016 (ultimo esercizio prima del ricorso

alla procedura di riequilibrio).

2016 2017 2018

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni

Recupero IMU

293.866,57 121.362,00 1.197.026,00 297.172,69 822.742,00 292.794,57

La situazione attuale delle riscossioni è evidenziata nel successivo prospetto, che rispecchia più

fedelmente i risultati della recente attività di contrasto all’evasione tributaria (il dato delle riscossioni

somma competenza e residui).

2016 2017 2018

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni

Recupero IMU

293.866,57 293.866,57 1.197.026,00 719.515,44 822.742,00 412.390,88

3) Servizi a domanda individuale

Si espongono le principali misure previste, in tema, dal Piano di riequilibrio finanziario.

- BIBLIOTECA CIVICA: mancata riproposizione dell’estensione dell’orario di apertura, con

risparmio di spesa stimato in circa 15.000 euro (ripristinabile solo nel caso in cui il Comune riesca a

reperire finanziamenti da parte di soggetti terzi);

- STADIO COMUNALE: riduzione del contributo a favore della società sportiva che gestisce

l’impianto, con minore spesa pari ad euro 20.000, fino all’esercizio 2021;

- BOCCIODROMO COMUNALE: riduzione del contributo all’associazione sportiva che gestisce

l’impianto, con minore spesa pari ad euro 1.500, fino all’esercizio 2021;

Page 19: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

17

- ASILO NIDO: riduzione del numero degli utenti da 24 a 21, con minore spesa, rispetto alle

previsioni assestate 2017, di euro 10.000;

- CAMPO SOLARE: servizio erogabile solo se si riuscirà a raggiungere una copertura pari al 100%

dei costi. II conseguente risparmio ammonta a circa euro 52.000 annui;

- CENTRO RAGAZZI: il servizio, dall’anno scolastico 2018-2019, viene rimodulato al fine di

ottenere un risparmio di almeno il 20%, quantificabile in circa euro 10.000 annui:

- AGEVOLAZIONI TARIFFARIE: si prevede l’eliminazione di tutte le agevolazioni tariffarie

inerenti ai servizi a domanda individuale, con minore spesa stimata in circa euro 15.000.

- SERVIZI CIMITERIALI: aggiornamento di canoni, diritti e tariffe nel corso del 2018.

- URBANISTICA: revisione, nel corso del 2018, degli importi dei diritti di segreteria, nonché degli

oneri attualmente applicati.

In sede istruttoria è stato chiesto al Comune di predisporre apposita tabella tesa a dimostrare il

conseguimento degli obiettivi di contenimento delle ridette spese nel 2018, primo esercizio di

integrale attuazione del Piano di riequilibrio. I dati esposti confermano le riduzioni di spesa ottenute

rispetto all’esercizio 2016 (ultimo chiuso prima del ricorso alla procedura ex art. 243-bis TUEL). Il

campo solare dell’anno 2018 presenta valore zero in quanto non è stato svolto.

Impegni 2016 Impegni 2017 Impegni 2018

Biblioteca comunale 101.074,36 67.979,89 76.683,87

Stadio comunale 39.999,66 38.075,00 20.000,00

Bocciodromo comunale 2.000,00 500,00 500,00

Asilo nido 311.345,86 292.766,91 288.174,24

Campo solare 63.745,80 51.958,57 -

Centro ragazzi 60.236,94 56.926,08 49.998,61

Per quanto concerne, inoltre, la percentuale di copertura dei costi dei servizi a domanda

individuale, negli ultimi cinque anni il Comune, pur non essendo tenuto ad assicurare il livello

minimo previsto dall’art. 243 del TUEL, attesta di aver mantenuto una percentuale ricavi/costi

superiore al 46%. Il Piano ipotizza che le modifiche sopra esposte possano, in prospettiva, incidere

sul grado di copertura dei servizi come segue.

Servizio Grado di copertura

2017 2018 2019 2020

Asilo nido 25,83% 28,76% 28,76% 28,73%

Campo solare 31,01% 75,01% 75,01% 75,01%

Impianti sportivi 9,43% 12,59% 12,01% 15,55%

Mense scolastiche 66,34% 94,95% 94,95% 94,95%

Il seguente prospetto, acquisito in sede di interlocuzione istruttoria, attesta l’effettivo grado di

copertura, a consuntivo, registrato dai sopra indicati servizi a domanda individuale, nel triennio

Page 20: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

18

2016-2018 (per l’asilo nido le spese sono state considerate, come previsto dalla norma, al 50%). Si

constata una crescita, anche se non sensibile, della percentuale di copertura dei costi.

SERVIZIO GRADO DI COPERTURA

2016 2017 2018

Asilo nido 26,78% 27,56% 28,07%

Campo solare 31,44% 31,19% -

Impianti sportivi 7,81% 7,28% 10,45%

Mense scolastiche 93,56% 90,42% 94,48%

4) Contenimento delle spese correnti

Vengono elencati i principali interventi aventi effetti sul bilancio degli esercizi 2018 e seguenti.

- INIZIATIVE PER LO SPORT. Si prevede di azzerare tutte le spese inerenti alle iniziative per lo

sport, ivi comprese le manifestazioni sportive, fino all’esercizio 2021;

- PULIZIE. Oltre al ricorso all'utilizzo del mercato elettronico, si è proceduto ad una ridefinizione

del servizio e dell'importo a base di gara, che ha prodotto un risparmio pari a circa 15.000 euro annui;

- AUTOVETTURE. A ciascun responsabile dei servizi è stata data direttiva di provvedere alla

rottamazione e/o all’alienazione dei mezzi attualmente non utilizzati;

- MATERIALI DI CONSUMO E SPESE POSTALI. La progressiva dematerializzazione dei flussi

documentali, l’utilizzo del protocollo informatico e l’aumento dell’utilizzo della posta elettronica,

anche certificata, si prevede possano contrarre le spese di toner, carta e cancelleria (non quantificabili

al momento della redazione del PRFP);

- FORNITURE ENERGETICHE. L’adesione alla gara Consip relativa alle forniture di energia

elettrica, avvenuta nel 2017, si stima possa produrre un risparmio di spesa (non quantificate al

momento della redazione del PRFP);

- SERVIZI TURISTICI E CULTURALI. Sono stati azzerati tutti i capitoli di spesa relativi a

contributi ad enti ed associazioni, nonché di prestazione di servizi per iniziative culturali, con

risparmio di spesa quantificato in circa 65.000 euro annui;

- GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE Con delibera di Consiglio del 29 novembre

2017 è stato approvato il piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili comunali.

Prudenzialmente, il PRFP non tiene conto delle potenziali entrate, a causa dell'elevata aleatorietà di

queste ultime.

In generale, il Piano stima una contrazione, a regime, delle spese correnti pari a circa il 10%.

In tema, in sede di interlocuzione istruttoria è stato chiesto di redigere il sottostante prospetto,

dimostrante i risultati ottenuti, nel 2018 (primo anno di effettiva integrale esecuzione del Piano), sul

fronte della razionalizzazione delle spese correnti.

Impegni 2016 Impegni 2017 Impegni 2018

Iniziative per lo sport 14.427,64 5.537,12 5.377,62

Page 21: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

19

Pulizie 44.996,93 32.482,61 29.241,00

Autovetture 34.609,03 34.516,11 34.747,46

Spese minute, materiali di consumo, spese postali

46.047,44 45.358,70 43.406,65

Forniture energetiche 326.869,78 347.773,70 514.299,50

Servizi turistici e culturali 132.269,52 61.164,27 4.836,72

Dal prospetto si evince una progressiva riduzione delle spese indicate. L’andamento inverso,

invece, di quelle per forniture energetiche, rilevabile nel 2018, viene dal Comune ricondotto al

ricevimento di conguagli, non previsti, relativi ad anni precedenti.

5) Riduzione spese per il personale

Il Piano di riequilibrio ha computato, ai fini della quantificazione dei risparmi sulla spesa del

personale, le seguenti cessazioni dal servizio:

- 2017, n. 4 dipendenti, per un risparmio di spesa annua a regime di circa euro 100.000;

- 2018, n. 2 dipendenti, per un risparmio di spesa annua a regime di circa euro 30.000;

- 2019, n. 1 dipendente, per un risparmio di spesa annua a regime di circa euro 28.000;

- 2020, n. 2 dipendenti, per un risparmio di spesa annua a regime di circa euro 58.000;

- 2021, n. 3 dipendenti per un risparmio di spesa annua a regime di circa euro 73.000.

In sede di interlocuzione istruttoria è stato chiesto, in primo luogo, di dimostrare il rispetto del

limite di finanza pubblica, posto alle spese complessive per il personale (art. 1, comma 557, legge n.

296 del 2006) per gli esercizi 2017 e 2018 (riscontro fornito, in termini positivi, dal Comune nei

prospetti allegati alla risposta del 30 agosto 2019).

Inoltre, è stato chiesto di confermare l’avvenuta cessazione delle sopra indicare sei unità di

personale, prevista negli esercizi 2017 e 2018, esplicitando se le medesime siano state sostituite e, in

caso di affermativo, di quantificare il residuale risparmio di spesa. Il Comune ha confermato che,

nel 2017, sono cessati n. 4 dipendenti, 2 per pensionamento e 2 per mobilità, e non sono stati

sostituiti. Nel 2018 sono cessati n. 6 dipendenti, 2 per pensionamento, 2 a seguito

dell’esternalizzazione del servizio idrico integrato e n. 2 per mobilità, e non sono stati sostituiti.

6) Alienazione farmacia comunale

Il Piano prevede l’alienazione della farmacia comunale, attualmente gestita dall’Azienda speciale

SAEL, interamente detenuta dal Comune, con introito stimato in euro 1.500.000, destinato

interamente all'estinzione anticipata di mutui contratti con Cassa depositi e prestiti

(subordinatamente all’ottenimento di un contributo statale a fondo perduto pari all’importo delle

penali dovute).

Invece, le entrate derivanti dal piano delle alienazioni immobiliari, deliberato dal Consiglio

comunale in data 29 novembre 2017, non sono state considerate, in via prudenziale, ai fini del

percorso di riequilibrio.

Page 22: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

20

Dai bilanci degli esercizi 2016, 2017 e 2018 dell’Azienda speciale SAEL, gestore della farmacia

comunale (chiusi i primi due in utile, rispettivamente per circa 22 e 29 mila euro; il terzo in perdita

per poco più di 5 mila euro) si trae conferma dell’opportunità, alla luce della ridotta redditività,

dell’alienazione (che permetterebbe sensibili risparmi di spesa in termini di quota capitale ed

interessi da indebitamento) ovvero, in alternativa, ove il percorso di riequilibrio finanziario, alla luce

dell’evoluzione successiva registrata, ne possa prescindere, una incisiva azione di riorganizzazione

gestionale della farmacia comunale, tesa a permettere il conseguimento dei livelli di redditività

propri di aziende analoghe.

7) Estinzione dell’indebitamento e dei contratti di finanza derivata

Il PRFP prevede la progressiva riduzione dell’indebitamento. Infatti, nel decennio interessato dal

Piano scadranno i periodi di ammortamento di alcuni mutui. Inoltre, nel 2021, sarà estinto anche il

buono ordinario comunale emesso nel 2006, con conseguente diminuzione della spesa per rimborso

di prestiti. Non si prevede, infine, l’accensione di nuovi mutui.

Per quanto concerne, in particolare, il BOC, la spesa, composta da quota capitale e interessi,

incide, nell’arco decennale del percorso di riequilibrio solo fino all’esercizio 2021 (2017, euro

1.436.841; 2018, euro 1.472.567; anno 2019, euro 1.511.209; 2020, euro 1.553.003; 2021, euro 1.598.208),

mentre, dal 2022 in poi, il Comune beneficia di un risparmio netto).

In relazione al contratto di finanza derivata (swap), stipulato a copertura del rischio di oscillazione

dei tassi di interesse derivanti dall’emissione obbligazionaria in parola, è stato chiesto, come

accennato in precedenza, di indicare i flussi, positivi o negativi, rilevati nell’arco temporale 2006-

2013, nonché di quelli pagati, fra il 2006 ed il 2018, per l’emissione dei buoni ordinari comunali.

Inoltre, di illustrare il piano di ammortamento dei ridetti BOC, precisando, alla luce delle clausole

contrattuali, l’eventuale necessità di accantonamenti annuali finalizzati a garantire il pagamento al

termine dell’operazione.

La risposta del Comune ha precisato che il BOC in parola (codice ISIN IT 0004163298, valore

nominale 14.131.000, della durata di 15 anni) è stato emesso, a fine 2006, per estinguere alcuni mutui

contratti con la Cassa Depositi e Prestiti a tassi elevati. Per proteggere dall’oscillazione del tasso

variabile (Euribor 6 mesi), è stata sottoscritta, contemporaneamente, un’operazione di swap, al fine

di rendere costante la quota di interessi che incide sul bilancio del Comune. In questo modo, le

previsioni di spesa sono state definite fino al 2021.

In allegato è stato indicato l’importo delle quote di ammortamento e delle rate di interesse,

relative al BOC, dovute da piano di ammortamento, nonché i flussi positivi e negativi relativi al

contratto di swap, già riportati a pagina 9 della presente deliberazione. In questa sede si richiamano

i residui oneri impattanti sul percorso di riequilibrio (2019, euro 196.336,13; 2020, euro 130.605,36;

Page 23: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

21

2021, euro 57.529,24), che, come già accennato, risultano conteggiati in sede di approvazione del

bilancio di previsione 2019-2021, ultimo approvato.

La risposta precisa, infine, che non è stato costituito alcun fondo in quanto l’unica spesa dovuta

è relativa alle quote capitale ed interessi contenute nel piano di ammortamento.

8) Debiti di funzionamento e indicatore di tempestività dei pagamenti

In sede di rendiconto 2016, il Comune ha quantificato i debiti di funzionamento in euro

3.009.262,82, poi pagati alla data del 1° dicembre 2017 (ultimo monitoraggio anteriore

all’approvazione del Piano, avvenuta con delibera di Consiglio n. 39 del 12 dicembre 2017) per euro

2.891.668,93 (pari al 96,00%).

L’indicatore di tempestività dei pagamenti nel 2017 ha oscillato fra un minimo di 34,28 giorni (nel

secondo trimestre) ad un massimo di 81,87 (ne terzo trimestre), non risultando osservare i limiti

previsti dalla normativa vigente. L’indicatore in parola, introdotto dall’art. 33 del d.lgs. n. 33 del

2013 e regolamentato, nel dettaglio, dal DPCM 22 settembre 2014, è calcolato come la somma, per

ciascuna fattura emessa a titolo di corrispettivo di una transazione commerciale, dei giorni effettivi

intercorrenti tra la data di scadenza della fattura o richiesta equivalente di pagamento e la data di

pagamento ai fornitori moltiplicata per l’importo dovuto, rapportata alla somma degli importi

pagati nel periodo di riferimento. Pertanto, il valore degli indici rappresenta, se negativo, la media

dei giorni di anticipo rispetto alla scadenza delle fatture; se positivo, la media dei giorni di ritardo

rispetto alla scadenza delle stesse.

Il medesimo indicatore è sceso, in media, nel 2018 a 25,51 giorni (pur continuando, in base a

quanto riportato nell’apposito prospetto pubblicato sul sito internet del Comune, a non risultare

coerente ai parametri normativi).

II.2 Il percorso di ripiano decennale del disavanzo d’amministrazione

La sottostante tabella riassume la ripartizione, nell’arco decennale di durata del piano, del ripiano

del disavanzo d’amministrazione registrato al 31 dicembre 2016, causa dell’avvio della procedura di

riequilibrio.

Disavanzo di amministrazione al 31.12.2016 da ripianare:

1.648.409,44 (A)

Disavanzo residuo* (B)

Quota di ripiano per anno (C)

Importo percentuale**

(C/A)*100

Quota residua di disavanzo da

ripianare (B-C)

2017 1.648.409,44 546.125,00 33,13% 1.102.284,44

2018 1.102.284,44 - - 1.102.284,44

2019 1.102.284,44 - - 1.102.284,44

2020 1.102.284,44 - - 1.102.284,44

2021 1.102.284,44 68.000,00 4,13% 1.034.284,44

2022 1.034.284,44 948.900,00 57,56% 85.384,44

2023 85.384,44 85.384,44 5,18% -

2024 - - - -

Page 24: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

22

2025 - - - -

2026 - - - -

Il descritto percorso temporale di ripiano del disavanzo d'amministrazione, pari a euro 1.648.409

palesa l’ottenimento di oltre la metà dei risultati programmati (62,74%) negli ultimi cinque esercizi

del decennio (2022-2026). La ripartizione temporale non è parsa coerente con quanto richiesto dalle

linee guida della Sezione delle autonomie (deliberazioni n. 16/ 2012/INPR e n. 5/ 2018/INPR), in

punto di concentrazione delle misure nei primi anni di durata del piano e, comunque, in quelli di

residua durata della consiliatura proponente.

In proposito, il Comune, in sede di risposta istruttoria, ha precisato che il piano di riequilibrio ha

previsto di recuperare la massima parte del disavanzo nel 2022, in quanto nel 2021 si avrà

l’estinzione completa dell’emissione obbligazionaria comunale, con corrispondente possibilità di

liberare oltre 1 milione di euro annui a favore della spesa corrente (il rimborso delle quote capitali e

interessi previsto è, infatti, per il triennio 2019-2021, il seguente: euro 1.513.855,37 nel 2019, euro

1.555.634,16 nel 2020 e euro 1.598.840,40 nel 2021).

Inoltre, ha sottolineato che, come già accennato, con l’approvazione del rendiconto 2018

l’ammontare complessivo del disavanzo d’amministrazione da ripianare è sceso ad euro 872.368,16

(in luogo degli euro 1.102.284 programmati), raggiungendo il 47,08% dell’obiettivo complessivo. Il

risultato ottenuto, principalmente grazie alle azioni di recupero di evasione tributaria posto in essere

dall’ufficio tributi e dall’attività di recupero delle sanzioni per violazioni al codice della strada risulta

essere sensibilmente migliorativo rispetto alle previsioni del Piano (che non prevedeva alcun

recupero del disavanzo nel corso del 2018).

La stima degli equilibri di bilancio, di parte corrente e in conto capitale, nell’arco decennale

del percorso di recupero del disavanzo

Ai fini della predisposizione del piano di riequilibrio, il Comune ha tenuto conto, in un primo

momento, come già accennato, dell’eventuale applicazione delle sanzioni legate al mancato

conseguimento degli obiettivi posti dal “pareggio di bilancio” per l’esercizio 2016 (art. 9 legge n. 243

del 2012; art. 1, commi 707 e seguenti, legge n. 208 del 2015). Si riporta, di seguito, la tabella redatta

per l’ipotesi, poi verificatasi, del conseguimento del ridetto obiettivo di finanza pubblica per il 2016.

Bilancio esercizio

2017

Bilancio esercizio

2018

Bilancio esercizio

2019

Bilancio esercizio

2020

Bilancio esercizio

2021

Bilancio esercizio

2022

Bilancio esercizio

2023

Bilancio esercizio

2024

Bilancio esercizio

2025

Bilancio esercizio

2026

FPV corrente 199.839 - - - - - - - - -

Entrate Tit. 1 10.633.125 9.999.842 9.959.842 9.959.842 9.959.842 9.759.842 9.759.842 9.759.842 9.759.842 9.759.842

Entrate Tit. 2 264.186 663.739 180.251 180.251 180.251 180.251 180.251 143.251 143.251 143.251

Entrate Tit. 3 3.295.083 2.110.923 1.966.755 1.962.369 1.962.369 1.907.737 1.907.737 1.907.737 1.896.814 1.896.814

Totale Tit. 1, 2 e 3 (A) 14.392.233 12.774.504 12.106.848 12.102.462 12.102.462 11.847.830 11.847.830 11.810.830 11.799.907 11.799.907

Spese Tit. I (B) 12.848.707 11.640.445 10.887.573 10.775.592 10.586.725 10.789.369 11.057.972 10.991.767 10.966.547 10.991.448

Page 25: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

23

Le “altre entrate” di parte capitale (euro 1.873.961) il cui utilizzo, per il 2018, è stato programmato

a copertura degli equilibri di parte corrente, sono costituite dai seguenti importi:

- euro 1.500.000, derivanti dalla citata vendita della farmacia comunale;

- euro 60.200, costituenti il 10% dei ricavi derivanti dalla vendita dell’immobile “Villa Laura”,

effettuata nel corso del 2016, vincolati nel risultato ad estinzione anticipata di mutui;

- euro 313.760,57, rappresentante la quota di risultato di amministrazione “destinata” a

investimenti (cfr. art. 187 TUEL), da utilizzare per l’estinzione anticipata mutui (per il 50%) ai sensi

dell’art. 26-bis del decreto-legge n. 50 del 2017, convertito dalla legge n. 96 del 2017.

Il sopra riportato prospetto sugli equilibri di parte corrente evidenzia che il recupero del

disavanzo d’amministrazione accumulatosi al 31 dicembre 2016 è stato programmato per euro

546.125 nell’esercizio 2017, per euro 68.000 nel 2021, per euro 948.900 nel 2022 e per euro 85.384,44

nel 2023.

Bilancio esercizio

2017

Bilancio esercizio

2018

Bilancio esercizio

2019

Bilancio esercizio

2020

Bilancio esercizio

2021

Bilancio esercizio

2022

Bilancio esercizio

2023

Bilancio esercizio

2024

Bilancio esercizio

2025

Bilancio esercizio

2026

FPV parte capitale 14.000 - - - - - - - - -

Entrate Tit. 4 1.448.335 1.700.000 200.000 200.000 200.000 - - - - -

Entrate Tit. 6 - - - - - - - - - -

Totale Tit. 4 e 6 (M) 1.462.335 1.700.000 200.000 200.000 200.000 - - - - -

Spese Tit. II (N) 1.578.114 - - - - - 90.000 200.000 220.000 190.000

Differenza di parte capitale (P=M-N)

- 115.779 1.700.000 200.000 200.000 200.000 - -90.000 -200.000 -220.000 -190.000

Entrate diverse destinate a spese correnti (F)

260.400 1.700.000 200.000 200.000 200.000 - - - - -

Rimborso prestiti Tit. 4 (C)

1.257.801 3.208.020 1.419.276 1.526.870 1.647.736 109.561 614.473 619.063 613.359 618.458

Differenza di parte corrente (D=A-B-C)

285.725 -2.073.961 -200.000 - 200.000 - 132.000 948.900 175.384 200.000 220.000 190.000

Recupero disavanzo esercizi precedenti (-) (E)

546.125 - - - 68.000 948.900 85.384 - - -

Entrate diverse destinate a spese correnti (F) di cui:

260.400 2.073.961 200.000 200.000 200.000 - - - - -

Contributo per permessi di costruire

260.400 200.000 200.000 200.000 200.000 - - - - -

Plusvalenze da alienazioni di beni patrimoniali

- - - - - - - - - -

Altre entrate - 1.873.961 - - - - - - - -

Entrate correnti destinate a spese di investimento (G) di cui:

- - - - - - 90.000 200.000 220.000 190.000

Proventi da sanzioni per violazione del codice della strada

- - - - - - - - - -

Altre entrate - - - - - - 90.000 200.000 220.000 190.000

Entrate diverse utilizzate per rimborso quote capitale (H)

- - - - - - - - - -

Saldo di parte corrente al netto delle variazioni (D+E+F-G+H)

- - - - - - - - - -

Page 26: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

24

Bilancio esercizio

2017

Bilancio esercizio

2018

Bilancio esercizio

2019

Bilancio esercizio

2020

Bilancio esercizio

2021

Bilancio esercizio

2022

Bilancio esercizio

2023

Bilancio esercizio

2024

Bilancio esercizio

2025

Bilancio esercizio

2026

Entrate correnti destinate a spese di investimento (G)

- - - - - - 90.000 200.000 220.000 190.000

Utilizzo avanzo di amministrazione applicato alla spesa in conto capitale (Q)

376.179 - - - - - - - - -

Saldo di parte capitale al netto delle variazioni (P+Q-F+G-H)

- - - - - - - - - -

II.2.b) La gestione di cassa

Il Piano, oltre a prendere in considerazione il risanamento del bilancio comunale in termini di

competenza, considera anche l’impatto in termini di cassa, avendo adottato provvedimenti tesi a

stabilizzare le disponibilità liquide. L’obiettivo programmato consiste in un miglioramento costante

della gestione di cassa, già a partire dall’esercizio 2018.

2016 2017 2018 Luglio 2019

Fondo cassa complessivo al 31.12 1.997.770,42 161.180,87 1.893.710,81 1.670.086

di cui cassa vincolata 659.998,53 59.254,48 34.373,30 n.d.

III. Il parere dell’Organo di revisione

L’Organo di revisione economico-finanziaria, nel verbale del 4 dicembre 2017, dopo accurata

analisi delle cause che hanno prodotto la situazione crisi finanziaria del Comune e delle iniziative di

risanamento adottate, ha espresso parere favorevole all’approvazione del piano di riequilibrio

finanziario pluriennale, salvo sottolineare i numerosi rischi, anche derivanti dal mero decorso del

tempo, che potrebbero rendere difficoltosa l’attuazione del percorso di risanamento.

IV. La valutazione del Ministero dell’interno

In data 10 giugno 2019 il Ministero dell’interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali,

Direzione centrale della finanza locale, ha trasmesso alla Sezione, in aderenza all’art. 243-quater del

d.lgs. n. 267 del 2000, la relazione istruttoria sul Piano di riequilibrio presentato dal Comune.

Il ridetto documento, datato 28 maggio 2019 e firmato dal competente dirigente relatore, dopo

aver illustrato le cause dello squilibrio finanziario registrato e delle misure atte al ripiano, nonché

dell’attività istruttoria condotta, conclude ritenendo che il Piano non sia in linea “con i contenuti

richiesti dalle disposizioni normative di riferimento e con le indicazioni contenute nelle Linee guida elaborate

dalla Corte dei conti”. In particolare, sottolinea che, sebbene il Comune abbia programmato una

politica di riduzione delle spese e di innalzamento tributario e tariffario, nonché di recupero

dell’evasione, la vendita della farmacia comunale svolge, all’interno della complessiva manovra di

risanamento, un ruolo preponderante (alienazione condizionata, fra l’altro, dai tempi necessari

all’esperimento delle prescritte procedure di gara).

Page 27: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

25

Inoltre, segnala come l’articolazione temporale del PRFP non risulti in linea con le indicazioni

formulate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, in ordine alla necessità che le misure

programmate consentano il ripiano della maggior parte del disavanzo d’amministrazione (o il

pagamento dei debiti fuori bilancio) entro i primi anni di attuazione (anche al fine di evitare di

scaricare oneri sull’amministrazione successiva).

Non risulta pervenuto il verbale, redatto in data 28 maggio 2019 dalla Commissione per la

stabilità finanziaria degli enti locali di cui all’art. 155 del d.lgs. n. 267 del 2000 (a cui l’art. 243-quater

del medesimo TUEL attribuisce la competenza a redigere ed inviare una relazione alla Sezione

regionale di controllo della Corte dei conti), approvativo della suddetta esposta relazione.

V. La valutazione della Sezione sul piano di riequilibrio

In data 4 luglio 2019 la Sezione ha trasmesso al Comune una richiesta istruttoria finalizzata ad

acquisire chiarimenti e documentazione in vista dell’adunanza pubblica del 9 luglio 2019, a cui ha

fatto seguito una successiva ordinanza collegiale, datata 19 luglio 2019, ritenuta necessaria ai fini

della decisione da assumere in merito all’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario.

In seguito all’interlocuzione avuta nel corso dell’adunanza pubblica del 9 luglio 2019, sono stati

chiesti ulteriori chiarimenti con ordinanza collegiale del 19 luglio 2019.

I relativi oggetti e riscontri sono stati riportati nei paragrafi precedenti.

Il Piano di riequilibrio pluriennale presentato dal Comune di Borghetto Santo Spirito nasce dalla

necessità di fornire copertura al disavanzo d’amministrazione registrato al 31 dicembre 2016, pari a

1.648.409,44.

Sul piano delle misure adottate, il Comune non ha inteso far ricorso al fondo di rotazione per

assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali (art. 243-ter del d.lgs. n. 267 del 2000) e, per tale

motivo, non è soggetto alle, maggiormente stringenti, limitazioni prescritte dal comma 9 dell’art.

243-bis del d.lgs. n. 267 del 2000.

Le modalità di copertura del disavanzo d’amministrazione sono costituite da azioni varie di

incremento delle entrate e riduzione delle uscite (esposte nei paragrafi precedenti).

La Sezione ritiene che il Piano presentato dal Comune possegga adeguata coerenza fra premesse

e azioni correttive proposte. Gli elementi di criticità, già segnalati nel corso del percorso

motivazionale, riguardano la mancata puntuale quantificazione, in alcuni casi, degli obiettivi di

incremento di entrata o di riduzione di spesa, nonché l’assenza di un formale accordo con un

creditore (società partecipata), teso a differire e rateizzare un debito del Comune (elemento, tuttavia,

come già esposto, ritenuto, momentaneamente, non decisivo alla luce del suo importo, della

presenza di significative giacenze di cassa e della registrata sensibile riduzione del disavanzo

d’amministrazione nell’ultimo rendiconto approvato.

Page 28: SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

26

L’irregolarità finanziaria rilevata in ordine alla procedura di riaccertamento straordinario e primo

accantonamento a FCDE se, da un lato, ha reso non attendibile, sotto tale profilo, la situazione

finanziaria del Comune al momento dell’approvazione del Piano, dall’altro, ha prodotto uno

svantaggio per quest’ultimo (il cui eventuale disavanzo d’amministrazione, generato dalla prima

costituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità al 1° gennaio 2015, poteva essere ripianato anche

in trent’anni, ai sensi dell’art. 3, commi 15 e 16, del d.lgs. n. 118 del 2011).

L’attività istruttoria condotta dalla Sezione, riferita alle principali misure programmate, ha

permesso di acquisire, inoltre, ulteriori elementi di valutazione, che consentono di dare un giudizio

complessivamente positivo, salvo rinviare l’analisi del conseguimento effettivo dei risultati attesi in

sede di esame delle relazioni semestrali, da inviare ai sensi dell’art. 243-quater, comma 6, del TUEL.

Sotto quest’ultimo profilo, inoltre, l’istruttoria condotta ha permesso di verificare che, nel 2018

(primo anno di sostanziale esecuzione del piano di riequilibrio, approvato verso la fine del 2017), i

principali obiettivi di incremento delle entrate e riduzione delle spese risultano conseguiti.

Dai bilanci degli esercizi 2016, 2017 e 2018 dell’Azienda speciale SAEL, gestore della farmacia

comunale (chiusi i primi due in utile, rispettivamente per circa 22 e 29 mila euro; il terzo in perdita

per poco più di 5 mila euro) si è tratta conferma dell’opportunità, alla luce della ridotta redditività,

dell’alienazione (che permetterebbe sensibili risparmi di spesa in termini di quota capitale ed

interessi da indebitamento) ovvero, in alternativa, ove il percorso di riequilibrio finanziario, alla luce

dell’evoluzione successiva registrata, ne possa prescindere, di una incisiva azione di

riorganizzazione gestionale della farmacia comunale, tesa a permettere il conseguimento dei livelli

di redditività propri di aziende analoghe.

Su un piano generale, in disparte il grado di realizzazione delle singole misure (in cui percentuali

più elevate di alcune possono compensare quelle meno positive di altre), risulta decisivo il

decremento che il disavanzo d’amministrazione registra a fine 2018 (- 872.368,16 euro), rispetto al 31

dicembre 2016 (-1.648.409 euro), pari a circa 800.000 euro (superiore ai 600 mila programmati nel

Piano, che, peraltro, incorporavano anche l’entrata una tantum, non strutturale, dell’alienazione della

farmacia comunale, invece non ancora avvenuta).

Al già avvenuto parziale ripiano del disavanzo d’amministrazione (pari, a fine 2018, al 47,08% di

quello complessivo da ripianare), causa dell’avvio della procedura di riequilibrio finanziaria, si

affianca una situazione di cassa che non sembra mostrare, negli ultimi esercizi, momenti di tensione.

Infatti, nel quadriennio 2015-2018, non vi sono state anticipazioni da istituto tesoriere non restituite

a fine esercizio; il fondo cassa al 31 dicembre 2018 risulta pari a circa 1,8 milioni di euro (euro

1.997.770,42 a fine 2016; euro 161.180,87 a fine 2017) e si mantiene sui ridetti livelli nel corso del 2019

(1,6 milioni di euro al 5 luglio, 1,9 milioni al 30 agosto).

P.Q.M.

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27

la Sezione regionale di controllo per la Liguria, ai sensi dell’art. 243-quater, comma 3, del d.lgs. n. 267

del 2000, sulla base della documentazione prodotta dal Comune di Borghetto Santo Spirito (SV),

dell’istruttoria condotta dal Ministero dell’Interno, del parere reso dall’Organo di revisione

economico-finanziaria del Comune, nonché dell’istruttoria autonomamente condotta

DELIBERA

di approvare, con prescrizioni, il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale deliberato dal

Consiglio comunale di Borghetto Santo Spirito (SV) con deliberazione n. 39 del 12 dicembre 2017.

RISERVA

la verifica sull’effettiva esecuzione del Piano approvato, in aderenza alla periodicità semestrale

stabilita dall’art. 243-quater, comma 6, del TUEL, all’atto del ricevimento delle pertinenti relazioni

da parte dell’Organo di revisione economico-finanziario del Comune di Borghetto Santo Spirito

(SV), la prima delle quali, riferita all’arco temporale luglio-dicembre 2019, costituisce occasione per

una prima analisi sul grado di conseguimento degli obiettivi nell’intero esercizio 2019, da rivedere

e confermare, in occasione della relazione sul primo semestre 2020, alla luce dei risultati finanziari

formalizzati nel rendiconto consuntivo.

DISPONE

la trasmissione della presente deliberazione al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale ed

all’Organo di revisione del Comune di Borghetto Santo Spirito, oltre che al Ministero dell’Interno

come prescritto dall’art. 243-quater, comma 4, del TUEL. Dispone, altresì, la pubblicazione della

presente pronuncia, ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, sul sito internet del Comune.

Il magistrato istruttore Il Presidente

dott. Donato Centrone dott. Fabio Viola

Depositato in segreteria il 23 dicembre 2019

Per il funzionario preposto

(Cinzia Camera)