senza pensieri giugno 2011

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Senza Pensieri Libri di storia di parte?!?!?! William William William William & Kate & Kate & Kate & Kate The Royal The Royal The Royal The Royal Wedding Wedding Wedding Wedding Anno II Numero 4 “Storie di vetro” “Storie di vetro” “Storie di vetro” “Storie di vetro” “Perché mi ostino a riempire pagine bianche?” “Perché mi ostino a riempire pagine bianche?” “Perché mi ostino a riempire pagine bianche?” “Perché mi ostino a riempire pagine bianche?”

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Senza Pensieri

Libri di storia di parte?!?!?!

William William William William & Kate& Kate& Kate& Kate The Royal The Royal The Royal The Royal WeddingWeddingWeddingWedding

Anno II Numero 4

“Storie di vetro”

“Storie di vetro”

“Storie di vetro”

“Storie di vetro”

“Perché mi ostino a

riempire pagine b

ianche?”

“Perché mi ostino a

riempire pagine b

ianche?”

“Perché mi ostino a

riempire pagine b

ianche?”

“Perché mi ostino a

riempire pagine b

ianche?”

Ecco a voi l’ultimo numero di Senza Pensieri. Veder nascere la prima copia in bianco e nero il 10 Dicembre 2009 è stato emozionante, ma vederlo crescere e migliorare è stata veramente una grande soddisfazione per tutta la re-redazione, che in questo progetto crede! Cogliamo l’occasione per alcuni ringraziamenti. Grazie innanzitutto al professor Ravasio, l’insegnante che ci ha affiancato durante tutto questo percorso, e alla prof.ssa Ciceroni, per il loro prezioso aiuto. Grazie naturalmente a voi che ci avete seguito numero dopo numero, che ci avete letto con attenzione e interesse; grazie per i vostri suggerimenti che hanno contribuito a migliorare il giornalino. Grazie al Preside, che ha creduto in noi sin dall’inizio e ci ha stimolato ad intraprendere questa avventura. Grazie al corpo docenti e, nello specifico, a quegli insegnanti che ci hanno affiancato e sostenuto nel nostro lavo-ro. Grazie ad Alessandra Rota, che si è occupata per parecchi numeri della grafica, e alla ex vice-direttrice, Asia Ac-quaroli, che, con la redazione, ha contribuito alla nascita di Senza Pensieri. Grazie alla mia attuale vice-direttrice, Sara Epis, e a tutta la redazione: Cristina Palamini, Marco Palazzi, Daniela Cominardi, Moira Zambelli, Alice Mutti, Anna Matienie Diabate, Antonio Gallo, Alice Rota. Grazie ai miei insegnanti, che hanno sopportato pazientemente me, la redazione e le nostre scorribande. Spero, naturalmente, che il prossimo anno scolastico qualcuno di voi voglia continuare questa esperienza! Alessandra Crotti

Buone vacanze a tutti!!!Buone vacanze a tutti!!!Buone vacanze a tutti!!!Buone vacanze a tutti!!!

L’anno scolastico sta per terminare, è questo un momento di bilanci, di somme, spero che per tutti il risultato sia positivo, che ognuno possa dire di aver trascorso un buon anno, con impegno e che sia cresciuto in competenze, conoscenze, responsabilità e autonomia personale. Quando si giunge al termine di un cammino si guarda sempre indietro al percorso compiuto al tempo usato, al tempo perduto. Mi auguro che ogni termine sia l’occasione di una ripartenza più consapevole e più responsabile. Un grazie a tutti coloro che hanno lavorato seriamente in questo anno per far crescere e migliorare il “ROMERO”. Agli studenti che si sono impegnati e sono cresciuti e hanno contribuito a far crescere la loro classe e la scuola, ai docenti che hanno lavorato con passione e impegno, al personale ATA per il ruolo prezioso di supporto alle varie attività, ai genitori che hanno vissuto con i loro figli le trepidazioni di un percorso scolastico che si sta concluden-do.Auguro alle studentesse e agli studenti delle classi 5° di affrontare con serenità gli esami, perché hanno l’occasione di dimostrare quanto hanno imparato durante i cinque anni trascorsi a scuola e sicuramente sapranno farsi apprezzare dalla Commissione d’esame. Questa è la fine di un percorso, ma è soprattutto una ripartenza per mete ancora più impegnative. Auguro a tutti di trascorrere un sereno periodo di vacanza per essere pronti a Settembre a mettersi in gioco per dare il meglio di sé. Alla Redazione Un grazie particolare ad Alessandra Crotti, direttrice del Notiziario “Senza Pensieri”, per la tenacia, l’impegno, la grande professionalità che ha profuso in questi due anni, per realizzare un progetto che ha permesso agli studenti di raccontarsi e di raccontare tanti progetti, tante esperienze di cui sono stati protagonisti a scuola. Un notiziario scolastico racconta la scuola e permette a distanza di anni di recuperare esperienze, attività, progetti realizzati, che diversamente resterebbero sepolti nelle carte di archivio. Un grazie anche alla vice direttrice e alla grafica per l’impegno profuso e al Comitato di Redazione. Sia la Direttrice che la vice come pure alcune studentesse del gruppo di redazione sono in quinta e quindi il pros-simo anno scolastico non potranno dare continuità a questa esperienza. Invito il Comitato di Redazione e chiunque vuole sperimentarsi in questo progetto a dare continuità a questa bella esperienza, a continuare a far sentire la propria voce e quella del “ROMERO”. Spiacerebbe se un percorso iniziato da due anni e significativo per la scuola, dovesse interrompersi improvvisa-mente. Tra voi studenti ci sono molti che amano scrivere e raccontare, non restate sulla porta, mettetevi in gioco. Il prof. Ravasio che ringrazio sentitamente per il lavoro svolto in questi due anni, continuerà ad esservi vicini e ad aiutarvi. Buone vacanze e buon riposo a tutti.

Il Preside Prof. Angelo Savoldelli

Saluti

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Nella comunicazione familiare il dialogo, l'ascolto, l'attenzione sono gli elementi fondamentali per la cresci-ta, lo sviluppo e la maturità dei figli. Per instaurare una comunicazione efficace è importante partire da una dimensione di ascolto, prestando attenzione alle emozioni e alle opinioni che i figli possono esprimere. La relazione genitori-figli è stata al centro del corso “Dialogo genitori-figli” tenuto durante il Monteore dalle insegnanti Maffeis, Ghilardi e Perotto: le docenti hanno somministrato un questionario ad alcuni studenti riguardo la relazione con i genitori e con gli altri familiari, le decisioni che riguardano la famiglia, l’utilizzo di cellulari, Internet… Naturalmente il questionario è rimasto anonimo e la finalità principale è stata quella di raccogliere informazioni per una serie di incontri successivi riguardanti i rapporti scuola, famiglia e nuove tecnologie. Durante il corso è stato proposto ai ragazzi di confron-tarsi , discutendo in piccoli gruppi, sui problemi princi-pali che sorgono nella relazione quotidiana con i genito-ri: denaro, scuola, orari, sessualità, rispetto delle regole, amicizie. Si è trattato di un corso davvero interessante. Se l’argomento vi interessa vi consigliamo il film “Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso!” che pro-pone il confronto-scontro tra il mondo degli adulti e quello dei giovani di oggi attraverso lo sguardo disincan-tato della quattordicenne Nina .

Alessandra Crotti

Shalom : una comunità per ritrovare sé stessiShalom : una comunità per ritrovare sé stessiShalom : una comunità per ritrovare sé stessiShalom : una comunità per ritrovare sé stessi Shalom: in ebraico significa pace ed è anche il nome di una comunità di recupero per tossicodipendenti. Pro-babilmente chi ne fa parte sa che non poteva esserci un nome più adatto di questo:“Shalom” nel corso di questi ultimi 25 anni ha accompagnato molte persone nel lungo percorso del-la disintossicazione. Alcuni di questi ragazzi, durante il Monteore, hanno raccontato la propria storia e l’esperienza di vita in comunità. Attualmente la comunità “Shalom” con sede a Palazzolo ospita 270 persone,180 maschi e 90 femmine, tra cui venti ragazze madre. L’età è varia: si va dai giovanissimi ( il più piccolo ha 13 anni) fino ad arrivare a persone più adulte; sono persone tutte molto diverse tra loro ma accumunate dall’esperienza della droga. Come ci si avvicina a questa falsa “amica”? C’è chi lo fa perché lo fanno tutti, chi per farsi vedere, chi solo per provare, convinto che poi riuscirà a smettere. Ma non è così. Una volta entrati nel mondo della droga è difficile uscirne: ci vuole molta forza di volontà, ma soprattutto qualcuno vicino che ti apra gli occhi e ti faccia capire come la droga distrugga tutto ciò che incontri sulla sua strada. Nella maggior parte dei casi si inizia con uno spinello, ma per arrivare alla cocaina o all’eroina il passo è breve; questo, però, i ragazzi della comunità Shalom - ci hanno raccontato loro stessi - l’hanno capito troppo tardi e a loro spese; infatti, la droga, non causa solo danni celebrali, ma può portare

anche a diverse malattie come l’epatite e l’HIV. Un modo per uscire da tutto questo c’è e i 270 ragazzi della comunità lo sanno bene: l’amore; l’amore dei genitori, dei parenti, degli amici; l’amore che ha aiuta-to i ragazzi dello Shalom a rendersi conto del male che si erano fatti e che continuavano a farsi. Ora che sono in comunità queste persone hanno capito che “per di-vertirsi non è necessario sballare” ed è proprio con questa frase che si concluso l’incontro. Quindi ragazzi e ragazze: testa sulle spalle e non fatevi ingannare da falsi “amici”.

Cristina Palamini

“Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso!”“Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso!”“Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso!”“Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso!” Monteore 2011

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Nel nostro Istituto, nella serata del 18 aprile, sono arrivati i frattali! Grazie alla mediazione del professor Giancarlo Cavagna e all’ appro-vazione del Preside si è potuto assistere ad uno spettacolo istruttivo ma allo stesso tempo originale e divertente proposto da Lilli Fra-gneto. Attraverso una storia recitata, una serie di immagini e una piccola e semplice sceno-grafia, il pubblico è stato introdotto nei mean-dri della geometria frattale. Essa, contraria-mente alla geometria euclidea, spiega il mon-do attorno a noi mantenendone i dettagli e senza basarsi su modelli o griglie specifiche. La storia comincia in un piccolo paesino del sud Italia, Vitulano, dove la piccola Lilli si diverte a giocare con i cavoli. Il cavolo è un elemento significativo in quanto esempio na-turale di geometria frattale; infatti, se lo si os-serva attentamente, si potrà notare che la sua forma si ripete all’infinito in ogni sua parte. Lilli si sente soffocare nella merceria della mamma in questo piccolo paesino, vuole eva-dere, crescere senza alcun vincolo proprio co-me gli amati frattali, così decide di trasferirsi a Milano, che ai suoi occhi appare una città sconfinata, tutta da esplorare. Durante la storia

la protagonista spiega e mostra molti frattali che ci circondano ma che, per ignoranza, non riconosciamo. Un esempio sono le felci oppu-re i fiocchi di neve o i fulmini... chi di voi non li ha mai visti? Eppure pochi sanno che la loro immagine macroscopica si ripete in ogni loro parte all’ infinito. “Aprire gli occhi sugli infi-niti dettagli” questo è il messaggio che l’ au-trice vuole comunicare. Nulla è perfetto e semplice come descritto dalla geometria eucli-dea: la montagna non è un cono, la terra non è un piano, le coste non sono semplici linee spezzate. Oltre ai frattali più semplici, ne sono stati mostrati alcuni un po’ più complessi co-me il frattale di Mandelbrot oppure il frattale di Lorenz. Sono state introdotte anche le spi-rali logaritmiche, collegate all’ immagine del guscio delle lumache e alla sequenza di Fibo-nacci. La geometria frattale, oltre ad incantare per le sue stupende immagini, è anche utiliz-zata nello studio della meteorologia, del cer-vello, nella finanza, nell’arte e in molti altri ambiti. Lo spettacolo è stato molto interessan-te, ha suscitato un forte consenso da parte del pubblico che è entrato in contatto con una ge-ometria accattivante sebbene ancora poco conosciuta.

Sara Epis

Sono arrivati i frattali!Sono arrivati i frattali!Sono arrivati i frattali!Sono arrivati i frattali! Frattali

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Martedì 29 marzo, in occasione dell’annuale ri-correnza legata all’assassinio di monsignor O-scar Romero, avvenuto il 24 marzo del 1980, e al quale il nostro istituto è intitolato, alcune classi della scuola hanno avuto il privilegio di trascor-rere qualche ora con un personaggio assai parti-colare. Si tratta di Frei Betto, un uomo all’apparenza pacato, dal volto delicatamente sorridente e dallo sguardo sereno dietro la montatura dorata degli occhiali. Nessuno a vederlo direbbe mai che que-sto è l’uomo che ha spaventato la dittatura brasi-liana, tanto da essere arrestato (addirittura per due volte tra il 1964 e il 1969). Del suo essere domenicano non c’è nessuna traccia nel vestito, non fosse per quel piccolo crocefisso sulla giac-ca. Racconta la sua storia, dice di essere un esponente della teologia della liberazione, una discussa rifles-sione teologica iniziata in America latina con la riunione del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) di Medellín (Colombia) del 1968, dopo il Concilio Vaticano II, che tende a porre in eviden-za i valori di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano. Proprio in occasione di uno di questi consigli episcopali, tenutosi in Messico nel febbraio del 1979, dice di aver avuto l’onore di conoscere Oscar Romero, quell’arcivescovo che per le sue posizioni vicine alla teologia della liberazione, ebbe sempre un rapporto discusso con la curia vaticana, tanto che, se-condo Frei Betto, non riuscì ad ottenerne il pieno appoggio. Il Papa Giovanni Paolo II, infatti, pur te-nendo conto delle notevoli capacità pastorali e della sua fedeltà al Vangelo, per una sua supposta teolo-gia vicina alla teologia della liberazione, lo fece procedere sempre molto cautamente. La causa di beati-ficazione di Oscar Romero è stata avviata nel 1997: oggi a monsignor Romero è attribuito il titolo di “servo di Dio”.

Quella di Frei Betto è una vita così interessante che è impossibile descriverla in poche righe: tra arresti, dittatura, proteste, guerriglie e religione come sostegno morale, viene naturale domandarsi co-me quest’uomo, all’apparenza tanto composto, possa essere stato tanto fermo nel sostenere le sue posizioni non fermandosi di fronte a nulla e pagando sempre in prima persona. Il solo consiglio che si può dare a coloro che non hanno avuto l’onore e il piacere di assistere all’incontro, è quello di prendersi due minuti di tempo per leggere in Internet la storia di quest’uomo e riflettere su quante volte per paura, interesse o menefreghismo non ci battiamo a fondo per i nostri ideali, per ciò in cui crediamo veramente. Così facendo rischiamo di inserirci in quella massa indistinta di persone senza precisi scopi nella vita, che vengono sballottate di qua e di là dalle decisioni degli altri. Impariamo a ragionare, a pensare , a farci valere per davvero sulla base delle nostre idee e convinzioni, adeguatamente formate, fondate e soste-nute da grandi valori. Proprio come Frei Betto e Oscar Romero, solo per citarne alcuni.

Alice Mutti

Frei Betto e Oscar Romero: due uomini, una storiaFrei Betto e Oscar Romero: due uomini, una storiaFrei Betto e Oscar Romero: due uomini, una storiaFrei Betto e Oscar Romero: due uomini, una storia Frei Betto

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Durante le vacanze di Carnevale, undici ragazze e un temerario uomo della 5 ^L, si sono avventurati tra le meraviglie della capitale. Guidati dal loro guru di fiducia, Ilaria Palamini,e dalla guida, Naila Carrara, in pochi giorni sono riusciti a godersi tutte le bellezze che la città di Roma poteva offrire. L’arrivo non è stato dei migliori: tra prenotazioni cancellate dall’ostello e lo smistamento della troup in altri due alloggi, all’alba, o, meglio, al tramonto delle 20.00, i nostri ragazzi hanno potuto gustare una cena, se così si può chiamare, a base di stuzzichini e pizze surgela-te, accompagnati da un goal di Gennarino Gattuso sotto lo sguardo incredulo del cameriere romano, per gli amici Francè. Nonostante tutto, il gruppo ha deci-so di continuare la sua prima serata romana con la festa in maschera organizzata dal locale.

Drinn Drinn Drinn!!!! Ore 8.00, la sveglia suona e gli intrepidi cristiani sono pronti per assistere all’Angelus di Papa Benedetto XVI e a visitare i te-sori della basilica di san Pietro. Nel Pomeriggio la visita continua: castel Sant’Angelo, lungo le rive del meraviglioso Tevere, e la famosa bottiglieria di Giu-

lio e Cesare Cesaroni, la Garbatella, sotto i raggi di un sole che li ha accompagnati per tutta la loro per-manenza. La sera, finalmente, si sono potuti riunire sotto lo stesso tetto attorno ad buonissimo piatto di pasta al tonno cucinato dalle meravigliose cuoche Jessica Masseroli, Valentina Martinelli,Valeria Gal-biati e dal capocuoco Francesca Perotto.

”Mi chiamo Massimo X Meridio…”: Russel Crowe le aspetta all’ingresso del maestoso Colosseo insieme al suo gatto “Romeo er mejo del Colosseo” per un'altra faticosa ma stupenda giornata all’insegna delle rovine dell’antica Roma. Grazie all’ utilissima tessera ”Io Studio” (chi l’avrebbe mai detto che un giorno sarebbe servita???) i ragazzi hanno potuto visitare gratuitamente i famosissimi Fori imperiali e l’interno del Colosseo dove hanno disputato un scon-tro all’ultimo sangue con i pericolosissimi gladiatori. Nel pomeriggio, la visita è proseguita presso l’Altare della Patria con un picnic in compagnia delle famo-sissime oche tanto care a Livio, che hanno però divo-rato tutte le provviste di cibo al punto che quattro balde giovani, Moira Zambelli,Cristina Palamini, Sabrina Madaschi, Federica Zucchelli e il loro cava-liere Antonio Gallo si sono recati da Conad per far rifornimento.

Arrivederci Roma… Goodbye, Au revoir!!!

Come tutti tristemente sanno, a causa di una protesta contro la riforma Gelmini, quest’ anno anche nel nostro Istituto tutte le gite scolastiche sono state annullate, e chi ci rimette sempre? Noi studenti! GRAZIE MINI-STRO!!! Comunque, la voglia di viaggiare non è stata sospesa e alcuni gruppi di studenti, approfittando del-le vacanze di Carnevale, hanno deciso di organizzare gite “autogestite”. Uno di questi gruppi ci ha chiesto di poter pubblicare un breve racconto sulla loro esperienza a Roma:

Roma

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Proprio qui il loro macho-man ha avuto il coraggio di rivelare alle presenti il suo piano per la notte: pre-parare un tiramisù per la festa della donna per sdebi-tarsi finalmente con le sue fanciulle per tutto l’affetto che da oltre due anni gli danno. Tre, due, uno… sor-presa! Due invitanti teglie colme di tiramisù erano state magicamente riposte sul tavolo della cucina sotto gli sguardi increduli delle donzelle che in pochi minuti hanno divorato tutto. Acquisite le energie necessarie per la giornata, i futuri maturandi si sono incamminati tra i negozi dell’alta moda di via Con-dotti e via del Babbuino, dove l’irrefrenabile Matilde Maffeis si è data allo shopping sfrenato. E come di-menticare lo spettacolo che hanno trovato alla fine di via Condotti? Una affollatissima ma incantevole piazza di Spagna, la prima delle piazze che hanno potuto ammirare in seguito. Nel pomeriggio infatti la visita è continuata presso piazza Navona e piazza di Pietra dove si sono imbattuti in una manifestazione politica a favore delle donne . Per continuare il po-meriggio politico si sono recati presso il Quirinale dove, dopo il cambio della guardia, il presidente Giorgio Napolitano ha gentilmente offerto un rametto di mimosa a tutte le donne e dove hanno potuto assi-stere ad una performance di Jessica Masseroli nei panni di Bruno Vespa (“Saaaalveee!”), che li ha in-trattenuti fino all’arrivo alla fontana più famosa d’Italia: la fontana di Trevi. Sogni e desideri lasciati

dai nostri ragazzi in quella meraviglia progettata da Nicola Salvi, con la speranza che essi si possano rea-lizzare. Stanchi, esausti ma soprattutto affamati i nostri eroi si sono catapultati nella pizzeria del loro amico, conosciuto a piazza Navona, Pulcinella, che ha preparato una buonissima pizza Napoletana col-mando così i loro stomaci e preparandoli per una stupenda Roma by night. E così dopo una notte in-sonne e in preda alla disperazione i nostri “ormai romani doc” si sono diretti a Ciampino per tornare nella triste e grigia Città dei Mille.

Moira Zambelli

“Diversingranaggi”

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Come ogni anno, la nostra scuola ha collaborato con la compagnia “Diversingranaggi” che propone spetta-coli con ragazzi diversamente abili. Il recital si è tenuto l’11 Maggio presso il cine-teatro di Albino. Il tema di quest’ anno è stato il parco Gaudì. Questo percorso è molto utile per tutti i ragazzi perché gli viene offerta l’ occasione di mostrare le loro capacità , di stare a contatto con molta gente e allo stesso tempo diver-tirsi. In loro si scorge l’ impegno e la passione che vengo-no trasmessi mentre recitano. Gli sforzi di un anno di lavoro hanno prodotto uno spettacolo emozionante, diver-tente e molto ben organizzato. Venivano letti aneddoti o introduzioni alle diverse scene e spesso veniva utilizzata la tecnica dell’ eco. Lo spettacolo è terminato con un lungo applauso; il pub-blico ha dimostrato di aver apprezzato molto quanto pro-posto; a coinvolgere gli spettatori è stata anche la musica trascinante inserita a fine spettacolo. Chissà se l’ anno prossimo qualcuno di voi lettori parteci-perà a questa iniziativa! Sara Epis

“Diversingranaggi” a Parco Gaudì

“Buongiorno bambini e bambine, piccoli cittadini benvenuti, oggi vi presentiamo il documento dell’Italia unita, le regole fondamentali del nostro vivere insieme: la Costituzione.” Per il secondo anno consecutivo l’iniziativa “La Costituzione spiegata ai bambini” ha visto la collaborazione tra gli Istituti ISIS Romero di Albino, ISISS Valle Seriana di Gazzaniga e Istituto Fantoni di Clusone. All’interno di questa esperienza è stata realizzata una mostra, tenutasi a Gazzaniga, organizzata, studiata e presentata dagli studenti: i destina-tari sono stati i bambini delle classi 4^ e 5^ delle scuole elementari. Lasciamo che due ragazze, Marta Botti e Chiara Bonacorsi, che hanno partecipato al pro-getto, ci raccontino la loro esperienza: 1. Quando e dove avete svolto quest’esperienza ? La mattina del 16 marzo presso l’ISISS di Gazzani-ga. 2. Chi ha organizzato e chi ha fatto parte di que-sto progetto ? Il progetto è stato organizzato dai ragazzi dell’ITIS, guidati dal professor Girelli, e da alcune ragazze di VL e VM del Liceo socio-psicopedagogico, guidate dalla professoressa Pietropinto. 3. Come vi siete organizzati per svolgere al me-glio il lavoro ? Abbiamo svolto una serie di incontri in cui abbiamo cercato di semplificare alcuni articoli della Costituzione per renderli accessibili e comprensibili ai bambini, preparando cartelloni e materiali per far si che la visita fosse, allo stesso tempo, interessante, divertente e istruttiva. 4. In che cosa consiste il progetto ? La finalità principale è quella di spiegare ai bambini di 4^ e 5^ elementare i principi fondamentali e alcuni articoli della Costituzione illustrati nella mostra realizzata all’ITIS, cercando di trasmettere il valore della legge, oltre ai messaggi e il significato della Carta costituzionale. 5. Consigliereste quest’esperienza per gli anni futuri ? Certamente! Quest’esperienza ha permesso anche a noi di comprendere molto più a fondo il significato della Costituzione facendo riflessioni, discussioni e affrontando l’argomento da diversi punti di vista.

Moira Zambelli

La Costituzione spiegata ai bambini

Associazione Nazionale Partigiani d’ItaliaAssociazione Nazionale Partigiani d’ItaliaAssociazione Nazionale Partigiani d’ItaliaAssociazione Nazionale Partigiani d’Italia L’A.N.P.I. lo scorso Marzo ha tenuto a Torino il suo 15° congresso nazio-nale dal titolo “Più forza all’antifascismo, più forza alla democrazia”. Nel 150° anno dell’ unità d’Italia, volendo ribadire i principi di pace, solidarietà e democrazia conquistati durante la Resistenza, sabato 21 maggio 2011 alle ore 16.30 presso l'Auditorium Comunale di Albino, si è tenuta l'inaugura-zione della sezione A.N.P.I. Albino “M.O. Vittorio Gasparini – Ercole Pia-centini”. All’inaugurazione hanno partecipato anche alcuni ragazzi del no-stro Istituto, preparati dalle insegnanti Pietropinto e Granziera , con la lettu-ra dei principi fondamentali della Costituzione e con un breve intervento sulle diverse forme di libertà tutelate proprio nella Carta costituzionale. È stata l’occasione per ribadire che: “Credere nell'Uomo significa credere nella sua libertà. Libertà di pensiero, di parola, di critica, di opposizione.”

Alessandra Crotti

Costituzione

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Venerdì 13 Maggio si è tenuta all’auditorium di Albino una serata di presentazione dei lavori svolti dai ragazzi stranieri del progetto intercultura. Il te-ma era quello del viaggio, sviluppato attorno a tre domande fondamentali: “Da dove vengo?” “dove sono?” “dove vado?”. Durante la serata si sono alternate le voci dei ragaz-zi stranieri, alcuni dei quali si sono presentati in lingua madre, che hanno letto alcuni dei loro entu-siasmanti racconti; il Coro dell'Istituto Romero ha intonato canzoni come Imagine, di John Lennon, e Hallelujah di Rufus Wainwright; l’Associazione Mamme del Mondo ha intrattenuto con danze fol-cloristiche di culture e popoli diversi; si è esibito anche il gruppo musicale La Mandolinistica di Lef-fe. Durante lo spettacolo è stata presentata anche la raccolta di racconti “Perché mi ostino a riempire pagine bianche?” scritta da alcuni ragazzi dell’Istituto Romero di Albino e dell’Istituto Amaldi di Alzano Lombardo che hanno partecipato al labo-ratorio di scrittura creativa tenuto dallo scrittore Raul Montanari durante l’anno scolastico 2010/2011. La serata si è conclusa con il testo di Edward Rose-mary, una studentessa di origini tanzaniane, che ha commosso la sala intera: sul palco sono salite le sorelline di alcuni ragazzi stranieri con delle candele in mano, e una volta abbassate le luci, i presenti hanno ascoltato emozionati il suo racconto.

Finalmente un evento in cui divisioni razziali e pre-giudizi sono stati superati dalla condivisione e dalla mescolanza di tradizioni diverse, fonte inesauribile di ricchezza e di solidarietà reciproca tra minoranze etniche e popolazioni autoctone: un risultato impor-tante soprattutto in questo periodo di discussioni riguardanti l’immigrazione e la clandestinità.

“You may say I'm a dreamer But I'm not the only one

I hope someday you'll join us And the world will live as one”

[John Lennon-Imagine]

Alice Mutti

Voci dal mondo, una serata emozionante Multiculturalità

“Imagine there's no countries It isn't hard to do

Nothing to kill or die for And no religion too

Imagine all the people Living life in peace...”

9

Direttore: Alessandra Crotti

Vice-direttore: Sara Epis

Redazione: Cristina Palami-

ni, Moira Zambelli, Anna

Diabate, Alice Rota, Alice

Mutti, Marco Palazzi, Anto-

nio Gallo, Daniela Cominardi

Buone

vacanze

a tutti!

Coro Romero

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Nonostante il taglio ai fondi, il Coro Romero si è fatto sentire: nulla può impedire ai nostri ra-gazzi di far risuonare le loro voci nell’ Istituto! Sotto la direzione del professor Donato Giup-poni, il coro ha messo a segno nuovi ed entusia-smanti progetti. Dopo il cd registrato l’ anno scorso, quest’ anno ha proposto sette concerti: due di benvenuto ai ragazzi ungheresi ed olandesi arrivati nel nostro Istituto attraverso gli scambi culturali, uno nella chiesa di Oltre il Colle, dove il coro ha provato per due giorni con l’obiettivo di migliorare i diversi pezzi; il coro si è, poi, esibito anche a Lugano, dove per la prima volta i coristi hanno avuto occasione di portare le loro voci fuori dall’ Italia, uno all’ incontro di multiculturalità all’ auditorium di Albino, organizzato dalle “Mamme del mondo”; gli ultimi concerti sono previsti alle carceri di Bergamo e a Montisola . Il repertorio proposto spazia dal sacro al profano, dall’ antico al moderno: si tratta di un viaggio davvero entusiasmante dentro la storia della musica. Nulla è troppo difficile per il nostro Coro: grazie alla ferrea volontà dei suoi componenti, ad un’audace gui-da e alla spiccata potenzialità sonora tutto è possibile! Già dal primo ascolto si può sentire la compattezza del gruppo e le splendide voci soliste che in alcune canzoni diventano protagoniste assolute. Il lavoro portato avanti da questi ragazzi è molto impegnativo: oltre ai concerti, durante la setti-mana c’è, infatti, anche la partecipazione alle prove. Il coro è un’ iniziativa del nostro istituto aperta a tutti; l’unica richiesta riguarda la frequenza e la continuità: servono, infatti, robuste fondamenta per edificare uno splendido edificio. Ci auguriamo che anche l’anno prossimo si possa continuare in questa esperienza.

Sara Epis

E il Coro Romero torna a stupireE il Coro Romero torna a stupireE il Coro Romero torna a stupireE il Coro Romero torna a stupire

Eventi:

“Perché mi ostino a riempire pagine bianche?” Questo è il titolo della raccolta di racconti, presentata giovedì 5 Maggio alle 20.30 all’Auditorium di Nembro da Raul Montanari, frutto dell’esperienza che ha coinvolto alcuni studenti degli Istituti Romero ed Amaldi all’inizio dell a.s. 2010/2011. Chiediamo a loro quindi: “Perché ti ostini a riempire pagine bianche?” Rosemary Edward: Fin da piccola Non amavo PARLAR molto. Ancora meno parlare della mia vita, di me stessa. Da adolescente desiderai ESPRIMERMI, ma NESSUNO aveva voglia di ascoltarmi. PER LORO ERO TROPPO PICCOLA per aver qualcosa da dire, da raccontare. ORA che ho imparato ad esprimermi, a CONFIDARMI, NESSUNO ascolta, nessuno sembra CAPIRMI. E così non rimane altro che una pagina BIANCA qualche riga, una penna, un GRAN DESIDERIO di dar voce a QUELLE PAROLE che le mie lacrime NON RIESCONO A DIRE. E così la SCRITTURA è il giusto tributo alla mia Immaginazione, a tutte quelle parole mai dette, trattenute. Giulia Barella: Principalmente per necessità. Necessità di ricordare le piccole cose che nella fretta di vivere spesso si dimenticano, si accantonano, fuggo-no. Così scrivi. Volti, eventi grandi o minimi, paesaggi, colori, sorrisi vagano sperduti nella mente e senti che devono essere scritti, perché gli altri lo leggano o, semplicemente, perché tu stessa li legga e li ricordi il giorno dopo, il mese dopo, l’anno dopo. Quindi per passione. La stessa che si ha per la lettura. Come ci ha ripetuto varie volte Raul Montanari al corso di scrittura creativa “uno scrittore è prima di tutto un grande lettore”. Quando tieni fra le mani un li-bro, annusi le pagine, lo leggi e immagini come sia stato scritto, perché sia stato scritto, e per ogni pagina che leggi hai la sensazione di essere più alta, più piena, più consapevole. Così quando scrivi, per ogni pagina che scrivi, senti che qualcosa in te cresce, si muove e infine si stacca, ma non si allontana, camminerà sempre accanto a te.

Sono quindici “incontri di vetro” quelli a cui hanno preso parte nove studenti guidati dalla prof.ssa Alessan-dra Pozzi, docente presso l’istituto Lussana. Il corso è stato organizzato dal Progetto Giovani di Albino ed è culminato con la pubblicazione di un libro dal titolo “Storie di vetro”. Il protagonista? Una bottiglia! “All’inizio facevamo esercizi di scrittura sui personaggi, la storia, i diversi tipi di racconto ecc... poi è nata la proposta del libro. Ognuno ha scritto un racconto che, in qualche modo, si intrecciasse con gli altri” racconta Ilaria Palamini, una studentessa coinvolta nel progetto. Tre presentazioni hanno seguito la pubblicazione del libro:

Fiera del libro, Bergamo, il 27/04 Auditorium di Albino, il 13/05 Oratorio di Abbazia con il gruppo di lettura “Camomilla letteraria”, il 20/05

Alessandra Crotti

“Perché mi ostino a riempire pagine bianche?”

“Storie di vetro”

Scrittura creativa

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ONOREVOLI COLLEGHI ! — In Italia negli ultimi cinquant’anni lo studio della storia è stato spesso sostituito da un puro e semplice tentativo di indottrinamento ideologico. Tale tentativo, retaggio dell’idea gramsciana della conquista delle « casemat-te del potere », si è propagato attraverso l’insegnamento della storia e della filosofia nelle scuole. Con la caduta del Muro di Berlino e con la fine dell’ideologia comunista in Italia i tentativi subdoli di indottrinamento restano tali, anzi si rafforzano e si scagliano non solo contro gli attori della storia che hanno combattuto l’avanzata del comunismo ma an-che contro la parte politica che oggi è antagonista alla sinistra. Tutto ciò non è pura teoria, basta sfogliare la maggior parte dei libri di testo che oggi troviamo nelle scuole, sui banchi dei nostri figli, per capire la gravità del problema. Proviamo a sfogliare qualche libro di te-sto. « La storia » di Della PerutaChittolini-Capra, edito da Le Monnier, descrive tre personaggi storici: Palmiro Togliatti, « un uomo politico intelligente, duttile e capace di ampie visioni generali »; Enrico Berlinguer, « un uomo di profonda onestà morale ed intellettuale, misurato e alieno alla retorica »; Alcide De Gasperi, « uno statista formatosi nel clima della tradizione politica cattolica ». « Elementi di storia » di Camera-Fabietti, edito da Zanichelli, a proposito dei gulag sovietici, in cui perirono milioni di esseri umani, scrive: « L’ignominia dei gulag non è dipesa da questo sacrosanto ideale (il comunismo), ma dal tentativo utopico di tradurlo immediatamente in atto o peggio dalla conversione di Stalin al tradizionale imperialismo ». « Storia », volume III, di De Bernar-di-Guarracino, edito da Bruno Mondadori, a proposi-

to del Governo De Gasperi e del Presidente della Repubblica Einaudi, a pagina 319 scrive: « Sin dal 1948 la definitiva rottura del fronte antifascista si manifestò con l’instaurazione di un governo di centro-destra i cui indirizzi programmatici (...) già si muo-vevano in direzioni assai diverse dalle indicazioni del dettato costituzionale ». Per forza di cose « da quel momento l’attuazione della Costituzione sarebbe diventato uno degli obiettivi dell’azione politica delle forze di sinistra e democratiche ». Ma la « battaglia partigiana dei libri di testo » non si ferma a questo, si spinge oltre osannando l’attuale schieramento di sinistra e gettando fango sui loro avversari. « La storia » di Della Peruta-Chittolini-Capra, edito da Le Monnier, a proposito del Partito democratico della sinistra (PDS) scrive: « Il PDS intende proporsi come il polo di aggregazione delle forze democrati-che e progressiste italiane; la sua azione ha per base un programma di riforme politico-sociali miranti a rendere più governabile il Paese, a moralizzare la vita pubblica, a risanare le finanze dello Stato e ad attenu-are le diseguaglianze e le ingiustizie sociali a danno dei ceti più deboli economicamente ». « L’età con-temporanea » di Ortoleva-Revelli, edito da Bruno Mondadori, a proposito di Oscar Luigi Scàlfaro so-stiene: « Dopo aver abbandonato l’esercizio della magistratura per passare all’attività politica nel parti-to democristiano, Scalfaro si è segnalato per il rigore morale e la valorizzazione delle istituzioni parlamen-tari ». È, inoltre, il testo di Camera e Fabietti « Ele-menti di storia » che si distingue per la quantità di notizie partigiane e propagandistiche volte a influen-zare, evidentemente, i giovani diciottenni a fini elet-torali: « La Democrazia cristiana, fortemente solleci-tata anche dalla combattiva europarlamentare Rosy Bindi, allontanava dalle cariche di partito ed esclude-va dalle candidature tutti i propri esponenti inquisiti » (pagina 1679); nel 1994, con Berlusconi Presidente del Consiglio dei ministri, la Democrazia italiana arriva a un passo dal disastro: secondo gli autori, « l’uso sistematicamente aggressivo dei media, i ripe-tuti attacchi alla magistratura, alla Direzione generale antimafia, alla Banca d’Italia, alla Corte costituziona-le e soprattutto al Presidente della Repubblica con-dotti da Berlusconi e dai suoi portavoce esasperarono le tensioni politiche nel Paese, sommandosi alle ten-sioni sociali determinate dalla disoccupazione crescente (che contraddiceva clamorosamente le pro-

Ora anche i libri di storia sono di parte!Ora anche i libri di storia sono di parte!Ora anche i libri di storia sono di parte!Ora anche i libri di storia sono di parte! Proposta di legge n. 4101 (presentata il 18 febbraio 2011) d’iniziativa del deputato Carluc-

ci:“Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’imparzialità dei libri di testo”.

L’onorevole Carlucci

Scuola

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Dopo quasi un anno trascorso tra noi, Yung Sin Hang, la ragazza proveniente da Hong Kong nella nostra scuola per uno scambio, ha imparato l’italiano, ha potuto apprezzare pregi e difetti dell’Italia e degli italiani ed ora è pronta a tornare a casa… ma non prima di aver parlato di nuovo con noi! Come ti sei trovata in Italia? Bene, ho visitato tante città come Verona, Vene-zia, Genova, Bergamo, Como, Napoli e mi sono piaciute tutte perché ognuna ha qualcosa di tipico, non sono tutte uguali. Come ti sei trovata a scuola? Bene, le compagne e i professori sono stati molto gentili e disponibili. Una delle differenze rispetto alla scuola in Cina è che qui si va a scuola solo per studiare mentre a Hong Kong ci sono tantissime attività, che qui sono considerate extrascolastiche, organizzate dalla scuola. Come ti sei trovata in famiglia? Benissimo, mi mancheranno molto i miei “genitori italiani” anche perché, ora che ho imparato un po’ di italiano, ci sono molte cose su cui possiamo ridere e scherzare. Cosa ti è piaciuto di più dell’Italia? Cosa ti mancherà maggiormente? Oltre alle città che ho visitato, che mi sono piaciute moltissimo, la cosa migliore è il cibo! Quando tornerò in Cina mi mancherà soprattutto il gelato. Qui ci sono gelaterie ovunque mentre in Cina no; per di più là il ge-lato è diverso, non è così buono! Quando ritornerai a casa? Hai voglia di tornare? Tornerò a Hong Kong a luglio. Mi piace stare qui e mi trovo bene, però c’è qualcosa di Hong Kong, oltre alla mia famiglia, che mi manca. Alessandra Crotti

e dai tagli proposti dal governo alle pensioni, alla sanità e in genere alle spese statali per la previdenza sociale ». Il punto peggiore si raggiunse il 21 dicem-bre, quando « Berlusconi annunciò ai deputati le pro-prie dimissioni, dichiarando nello stesso tempo che sarebbe seguito o un governo Berlusconi-bis o un governo destinato a condurre al più presto il Paese a nuove elezioni. Tali pronunciamenti miravano espli-citamente a ridurre o a vanificare la libertà di scelta del Presidente della Repubblica » (pagine 1682-1683). Questo elenco naturalmente potrebbe continu-are ancora per molto ma bastano questi esempi per capire la gravità della questione. Ognuno ha diritto ad avere il suo punto di vista e anche la sua faziosità: può scrivere i suoi articoli o i suoi libri, poi li comprerà chi vuole. Ma si può essere così di parte in manuali (perché il problema riguarda non uno, ma molti libri di testo) che migliaia di stu-

denti devono, per forza, comprare e studiare? Può la scuola di Stato, quella che paghiamo con i nostri soldi, trasformarsi in una fabbrica di pensiero parti-giano e anche fazioso, spesso superficiale? È per questo che con la presente proposta di legge si vuole istituire una Commissione parlamentare di inchiesta volta ad accertare e a porre fine a questa situazione a dir poco vergognosa. Non si può, ancora oggi in un Paese che tutti definiscono libero, esercita-re un indottrinamento del genere. Indottrinamento subdolo e meschino perché diretto a plagiare le giovani generazioni dando insegnamenti attraverso una visione ufficiale della storia e dell’attualità asservita a una parte politica. Non può il Parlamento ignorare e fare finta di non vedere queste cose: sarebbe una mancanza nei con-fronti della libertà di opinione delle giovani genera-zioni, palesemente violata.

Quattro chiacchiere con Yung Sin HangQuattro chiacchiere con Yung Sin HangQuattro chiacchiere con Yung Sin HangQuattro chiacchiere con Yung Sin Hang

Scuola

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William & Kate: the Royal WeddingWilliam & Kate: the Royal WeddingWilliam & Kate: the Royal WeddingWilliam & Kate: the Royal Wedding In a mist of white veiling, Kate Middleton left London’s 100 years-old Goring Hotel, accompanied by her proud father Michael, and went to Westminster Abbey, where she underwent a fairytale transformation from commoner to future Queen. The future princess arrived at Westminster Abbey by car. The royal wedding could not have been more perfect! Prince Harry murmured to Prince William something like “Wait until you see her”. And when Prince William’s eyes met his bride’s, he said to her: “I love you, you’re beautiful!”.

Who’s In & Who’s Out? Who’s In & Who’s Out? Who’s In & Who’s Out? Who’s In & Who’s Out? A fantastic yellow-dressed Queen Elizabeth and his husband Prince Philip attended the ceremony singing all the hymns, except, of course, for “God save the Queen”. In spite of their age, they didn’t fall asleep as many had expected! Guests include David and Victoria Beckham, Sir Elton John, who sang the hit “Candle in the Wind” at Diana’s funeral, accompanied by his Canadian partner David Furnish, and the Come-dian Rowan Atkinson. Kate invited her ex-boyfriend Rupert Finch, whom she dated at St An-drews before she started seeing William. William invited all his exes: Isabella Anstruther, Arabella Musgrave, who dated William the sum-mer before he went to St Andrews and also his first girlfriend Rose Far-quhar. Jecca Craig, William's first true love and one of his closest friends, was on the list together with her boyfriend Captain Philip Kaye, her parents Ian and Jane, and her brother Batian with his wife Melissa. The British musician James Blunt, who played the church organ, and Prince William’s cousins, Princess Beatrice and Princess Eugenie, were also present at the Royal Wedding. One royal left off the guest list is Sarah Ferguson, Duchess of York. President Barack Obama and other world leaders were also left off the guest list, so as the last two British prime ministers, Gordon Brown and Tony Blair . The invitations arrived in pale brown envelopes that read:

"The Lord Chamberlain is commanded by the Queen to invite [name] to the mar-riage of His Royal Highness Prince Wil-liam of Wales, K.G. with Miss Catherine Middleton at Westminster Abbey on Fri-day, 29th April, 2011 at 11.00 a.m."

Kate Middleton's Tiara: Something Bor-Kate Middleton's Tiara: Something Bor-Kate Middleton's Tiara: Something Bor-Kate Middleton's Tiara: Something Bor-rowed, Something Oldrowed, Something Oldrowed, Something Oldrowed, Something Old----ReallyReallyReallyReally OldOldOldOld

Kate’s tiara is not Diana’s “Lover’s Knot” nor “Tiara Spencer” but it is thought to be the “Scroll Diamond Tiara”; first of all, the tiara was not a gift for Duchess of Cambridge, but rather a loaner of the Queen for this regal occasion. The tiara was first forged in 1936 by Carter for the Queen Mother, purchased by King George VI for his wife. Then, it was given to the Princess (now Queen) Elizabeth on the occasion of her 18th birthday.

Royal Wedding

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Kate’s dress: what we’ve all Kate’s dress: what we’ve all Kate’s dress: what we’ve all Kate’s dress: what we’ve all been waiting forbeen waiting forbeen waiting forbeen waiting for

There's only been six months of speculation and hundreds of exhausted journalists who (unsuccessfully) tried to reveal the mystery of who would design the bride's wedding dress. On her wedding day Kate Middleton combined tradition and modernity: she wore a long-sleeved, ivory lace and satin dress, designed by Sarah Burton, crea-tive director of Alexander McQueen. In her hand she had a shield-shaped bouquet of myrtle, lily-of-the-valley, sweet William and hya-cinth, designed by Shane Connolly .

Invitations and ClothesInvitations and ClothesInvitations and ClothesInvitations and Clothes For the fortunate recipients of an invitation to the Royal Wedding, the most important question is what to wear. For men it had been simple: the invi-tations described the dress code as "uniform, morn-ing coat or lounge suit". For women the problem had, as always, been more complicated. For many, the answer lies with the Queen’s couturier, Stewart Parvin and with Rachel Trevor Morgan, the Queen’s official hatmaker. Among the most discussed clothing are the eye-popping Philip Treacy fascinators worn by the Princesses of York, Beatrice and Eugenie, who exchanged the Royal Wedding for a Royal Carnival: definitely too much! Alessandra Crotti

La vicenda si svolge in Inghilterra nel 1936. Alla morte del re Giorgio V (Michael Gambon), sale al trono il suo primogenito Edoardo VIII. Poco dopo però è costretto ad abdicare per sposare la pluri-divorziata ameri-cana Wallis Simpson, lasciando il trono al secondogenito “Bertie”, nel film Colin Firth, (Duca di York e futuro re Giorgio VI), il quale si ritrova a dover prendere in mano le redini di un'Inghilterra in tumulto, sull’orlo della seconda guerra mondiale. Sfortunatamente Bertie soffre, sin da quand'era piccolo, di una gra-ve forma di balbuzie nervosa che gli ha causato non solo un duro rapporto con il padre e un insanabile senso d'inferiorità nei confronti del fratello, ma anche seri problemi di “pubblica comunicazione”. Visto il cruciale momento storico che lo attende, al quale si aggiunge la pressione mediatica dell'avvento della radiofonia, il re, avendo già consultato invano moltissimi specialisti in logopedia, si rivolgerà, su suggerimento della pre-

murosa moglie (Bonham Carter), all'eccentrico terapista austra-liano Lionel Logue (Geoffrey Rush), noto per i suoi non pro-priamente ortodossi metodi terapeutici. I due si ritrovano ad avere un rapporto burrascoso che si rivelerà in seguito costrut-tivo ed efficace. Seppur attraversando molte difficoltà, i prota-gonisti coltivano una forte e duratura amicizia che aiuterà Ber-tie a liberasi dalla balbuzie, un problema incompatibile con i suoi compiti istituzionali. Lionel Logue sarà testimone non solo del primo, ufficiale discorso del re che guiderà la nazione unita contro la Germania nazista, ma anche del crescendo di una solida ‘voce' regale che sosterrà la nazione in un importan-te periodo storico segnato dal Secondo Conflitto Mondiale.

Sara Epis

The King’s Speech

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Dopo le sorelle Brontë , George Eliot, Mary Shelley e Jane Austen per la donna si aprì una piccola porta per entrare nel mondo della letteratura: pubblicare anonimamente o con uno pseudonimo maschile. Chissà quan-ti libri firmati “Anonimo” sono stati scritti da donne... La stessa domanda è stata posta da Virginia Woolf alle ragazze di un college femminile durante una conferenza sulla “Donna e il Romanzo”. Secondo Virginia una donna, per scrivere, avrebbe bisogno di 500£ e di una stanza tutta per sé. Si tratta di cose apparentemente scontate, ovvie e ormai acquisite, mentre in realtà, dietro a tanta semplicità, si nascondono un’infinità di conquiste che la donna sta ancora lottando per raggiungere. Innanzitutto l’ indipendenza: l’indipendenza economica, l’indipendenza dalla società, dagli stereotipi, dai pregiudizi e anche l’indipendenza da sé stessa, da quella falsa idea di sé che si è costruita nei secoli. In secondo luogo la donna per scrivere ha bisogno di un requisito raro ma vitale per uno scrittore: l’esperienza. Un famoso esempio di come l’esperienza sia fondamentale può essere ricavato dal film “Becoming Jane” in cui Mr Lefroy, rivolgendosi a una giovane e ostinata Jane Austen, commenta: “Your ignorance is understandable since you lack... What shall we call it? The history?” “Propriety commands me to ignorance.” “Condemns you to it and your writing to the status of female accompli-shment. If you wish to practice the art of fiction, to be the equal of a masculine author, experience is vital”. Di cosa ha quindi bisogno una donna affinché riesca a crearsi un’ indipendenza, una nuova e accresciuta consapevolezza di sé stessa e un’ esperienza che le permetta di esplorare ogni ambito della vita umana? Tempo! Quello di cui principalmente una donna necessita è tempo. Infatti per la Woolf è impossibile conce-pire una scrittrice, una musicista, una pittrice che debba occuparsi anche delle incombenze della casa perché arte è sinonimo di concetti eterni ed infiniti difficilmente conciliabili con il tempo della giornata. Il destino della donna non è cambiato dall’epoca della Woolf. Un celebre esempio è Oriana Fallaci, forse la più grande giornalista di tutti i tempi, la quale sa bene cosa significhi essere scrittrice. In “Intervista con la storia”, riferendosi ad Indira Gandhi e Golda Meir, scrive: “Le loro vite confermano con raggelante esattez-za quanto sia difficile per una donna di talento realizzare il suo talento [...] E ti viene un dolore rabbioso a scoprire che un uomo con un destino può seguirlo senza rinunciare alla famiglia, all’amore. Una donna no. Per una donna le due cose non possono coesistere. O coesistono solo nella tragedia.” A questo proposito Virginia Woolf si chiede: e se Shakespeare avesse avuto una sorella dotata come, o più, di lui? Bene, questa sorella non avrebbe mai scritto una riga, sarebbe sepolta dove ora sorge un centro commerciale. Perché? Non perché non avesse talento, ma perché non aveva il tempo né la preparazione adeguata per esprimerlo. Non sarà che la smania maschile di dominio e potere abbia privato l’umanità di un prezioso contributo pro-veniente dal mondo femminile? Oggi le donne possiedono gli strumenti adatti per poter trovare quelle 500£ all’anno, quella stanza tutta per sé ed esprimere finalmente la loro essenza: “Se guardiamo in faccia il fatto,

poiché si tratta di un fatto, che non c’è un solo braccio al quale appoggiarsi, ma che dobbiamo fare la nostra strada da sole e che dobbiamo essere in relazione con il mondo della realtà e non soltanto con il mondo degli uomini e delle donne, allora si presen-terà finalmente l’opportunità, e quella poe-tessa morta, che era sorella di Shakespeare, ritornerà al corpo del quale tante volte or-mai ha dovuto spogliarsi. […] Ma io so-stengo che ella arriverà, se lavoriamo per lei; e che lavorare così, sia pur nella pover-tà e nell’oscurità, vale la pena”.

Alessandra Crotti

Donne e letteraturaDonne e letteraturaDonne e letteraturaDonne e letteratura Virginia Woolf

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