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SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 3881\ SEDU'rA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO GIOVEDì 29 MARZO 1979 (Pomeridiana) Presidenza del presidente FANFANI INDICE COMMEMORAZIONE DELL'ONOREVOLE UGO LA MALFA PRESIDENTE .......... Pago17220 ANDREOTTI, presidente del Consiglio dei mi- nistri ............... 17219 COMUNICAZIONIDEL GOVERNO PRESIDENTE .......... 17234, 17235 ANDREOTTI, presidente del Consiglio dei mi- nistri . . 17223 CONGEDI .............. 17219 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione 17222 Per la discussione di un disegno di legge: PRESIDENTE .. Pago 17241 MURMURA (DC) .......... .17241 GOVERNO Variazioni nella composizione e annunzio di nomina dei Sottosegretari di Stato .. 17222 MOZIONI E INTERROGAZIONI Annunzio . 17241, 17243 ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DI VENERDI' 30 MARZO 1979 . . . . . 17247 TIPOGRAFIA DEL SENA1";) (I.2HO) ~ ~

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SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

3881\ SEDU'rA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

GIOVEDì 29 MARZO 1979(Pomeridiana)

Presidenza del presidente FANFANI

INDICE

COMMEMORAZIONE DELL'ONOREVOLEUGO LA MALFA

PRESIDENTE . . . . . . . . . . Pago17220ANDREOTTI,presidente del Consiglio dei mi-nistri . . . . . . . . . . . . . . . 17219

COMUNICAZIONIDEL GOVERNO

PRESIDENTE . . . . . . . . . . 17234, 17235ANDREOTTI,presidente del Consiglio dei mi-nistri . . 17223

CONGEDI. . . . . . . . . . . . . . 17219

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione 17222

Per la discussione di un disegno di legge:

PRESIDENTE . . Pago 17241MURMURA(DC) . . . . . . . . . . .17241

GOVERNO

Variazioni nella composizione e annunziodi nomina dei Sottosegretari di Stato . . 17222

MOZIONI E INTERROGAZIONI

Annunzio . 17241, 17243

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTADI VENERDI' 30 MARZO 1979 . . . . . 17247

TIPOGRAFIA DEL SENA1";) (I.2HO) ~ ~

VII Legislatura.;enato della Repubblica ~ 17219 ~

388" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 29 MARzo 1979

Presidenza del presidente F A N F A N I

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17,30).

Si dia lettura del processo verbale.

P A Z I E N Z A, segretario, dà letturadel processo verbale della seduta pomeri-diana del 27 marzo.

P RES I D E N T E. Non essendoviosservazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Ha chiesto con-gedo per giorni 60 il senatore Ferralasco.

Commemorazione dell' onorevoleUgo La Malfa

A N D R E O T T I, presidente del Con-siglio dei ministri. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

A N D R E O T T I, presidente del Con-siglio dei ministri. Signor Presidente, onore-voli senatori, avrò occasione, presentandotra poco la nuova formazione ministeriale,di dare doveroso atto della determinanteparte avuta dall'onorevole La Malfa nellarisoluzione della crisi e nella preparazionedel programma del nuovo Governo.

Desidero qui manifestare sotto un profilopiù generale la profonda tristezza per que-sta perdita improvvisa che ha privato lapolitica italiana di uno dei suoi uomini piùrappresentativi, la caratteristica dei qualiè quella di non sbagliare nei momenti essen-ziali della vita, quando si debbono assu-mere posizioni decisive, disprezzando il ri-schio ed ogni calcolo di convenienza.

Quanti di noi abbiamo avuto il privilegiodi partecipare in Roma ~ sia pure in mar-

ginale poslZ1one giovanile ~ alla ricostru-zione democratica; e siamo i sopravviventidi una stagione neHa quale era quanto maivalido quel che ieri ha detto Leo Valiani,che la politica nello stesso tempo divide edunisce, ricordiamo la posizione singolare diUgo La Malfa.

Nel contesto degli anziani, quasi tutti de-diti a discorsi di politica generale e di schie-ramenti, e soggetti tutto al più in economiaa recepire acriticamente le sinossi keyne-siane e le suggestioni deil piano Beveridge,ques to riflessivo uomo di fonnazione ban-caria parlava un linguaggio tutto suo, af-facciando, per l'indomani, tesi e preoccupa-zioni monetarie e ponendo problemi di pro-grammazioni economiche a medio e lungotermine, ai quali in gran parte anche i piùillustri tra i superstiti del prefascismo nonerano predisposti a dare un'accentuata at-tenzione.

La Malfa però non era un tecnico prestatoalla politica ed aveva, al contrario, ancheuna parte attiva, vivacissima, intransigenteogni qualvolta i dibattiti toccavano gli orien-tamenti di fondo e le tattiche e le strategieper la rinascita.

A liberazione avvenuta La Malfa non ab-bandonò l'abitudine al dibattito e trovòsempre il tempo ~ anche fuori degli incon-tri ufficiali ~ per confrontare posizioni eper contribuire ad orientare i più giovani.Sono indimenticabili le sere a casa di Silviae di Cecil Sprigge con La Malfa, StefanoSiglienti e Raffaele Mattioli; e con egualeintensità è vivo il ricordo di altri incontri,in casa di Giuseppe Spataro, anche lui dapoco scomparso.

La sua reiterata attività ministeriale è bennota, dalla lontana responsabilità dei Tra-sporti nel Governo Parri all'ultima generosaassunzione della vice presidenza del Consi.glio in un momento nel quale avrebbe avutoanche legittimi motivi per non impegnarsi.E fu sempre un uomo libero da pregiudizi

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o da condizionamenti legati a idee partico-lari. Difese le partecipazioni dello Stato,facendone per primo un intelligente proget-to di classificazione e di riordino: ma nonsi astenne da aspre censure là dove ritenneche i concetti di economicità fossero disat-tesi. Fu regionalista convinto: ma quandoa tempi serrati si discussero nel 1970 i prov-vedimenti finanziari regionali mi'se in moratutti i Gruppi della maggioranza perchè rite-neva che, cristallizzando per pigrizia poli-tica situazioni di fatto, si compromettesseper il domani una più profonda, razionalee avanzata riforma. E potremmo ricordareanche la sua delusa protesta perchè dopola nazionalizzazione dell'energia elettrica~ cui aveva con tenacia lavorato ~ erano

aumentati anzichè ridotti i costi di gestione.Ma proprio in questo abito di rigore cri-

tico è consistita una delle qualità tipiche delcollega ed amico che oggi piangiamo e lacui morte ha suscitato in tutti sincera com-mozione: dai Capi di Stato del1le massimepotenze internazionali aHa gente più umiledi Roma, di Palermo e de1le Romagne cheieri è venuta a dargli l'estremo saluto.

È p1eno di significato concludere con al-cune parole che Ugo La Malfa pronunciò aMontecitorio il 20 settembre 1946 durantel'Assemblea costituente, quando i problemieconomici dell'Italia erano di altro tipo mavenivano da lui inquadrati in una prospet-tiva che, aggiornata, mi sembra di pienaattualità:

« I problemi della democrazia per me so-no questi. Noi dobbiamo pensare che un ter-zo della ricchezza nazionale è distrutto e checi sono condizioni obiettive contro cui lot-tare, che sono condizioni di fame e di mi-seria. Un terzo della ricchezza nazionale di-strutto significa milioni e milioni di italia-ni che non hanno mezzi di vita. Questi pro-blemi, che la democrazia deve affrontare,non possono essere risolti in un giorno oin un mese. Il malcontento, la fame, la mi-seria battono alle nostre porte e non pos-siamo far nulla, perchè non possiamo crea-re un terzo della ricchezza nazionale in unoo due anni. Tuttavia dobbiamo avere il sen-so del cammino da percorrere. Dobbiamo

avere fede ed energia; perchè oggi sembratutto oscuro, ma se abbiamo fede nell'avve-nire, tutto diventerà chiaro ».

Onorevoli senatori, consentitemi di aggiun-gere, a queste parole che così nobilmenterievocano il pensiero di Ugo La Malfa, unricordo parallelo che in quest'Aula inevita-bilmente si richiama aHa nostra memoria.

La morte repentina che ha stroncato UgoLa Malfa somiglia troppo a quella di EzioVanoni perchè se ne possano disgiungerele immagini commosse. Tutti e due animatida una volontà più forte della loro fibra,tutti e due profondamente credenti nella sin-tesi tra libertà e programmato ordine eco-nomico.

Chi troppo superficialmente e spesso nonsenza malizia parla con scarsa considerazio-ne degli uomini che dedicano aHa politicala loro vita, farà bene a meditare su questefigure ~ e non sono certo le sole ~ chehanno onorato il nostro paese ed esaltatoin modo inestinguibile i valori democratici.

P RES I D E N T E. (Si leva in piedie con lui tutta l'Assemblea). Lunedì, in aper-tura della discussione sul bilancio, la deci-sione di sospendere la seduta in segno dilutto per la morte del Ministro e Vice Pre-sidente del Consiglio onorevole Ugo La Mal-fa fu preceduta da espres,sioni di commossasolidarietà del Senato, dirette ai familiari ea tutti coloro che venivano colpiti dal gra-ve lutto.

Dopo l'ampia commemorazione che del-l'onorevole Ugo La Malfa ha fatto il Presi-dente del Consiglio, confermo la nostra par-tecipazione ail diffuso COIT'dogliQ,ed in par-ticolare a quello della Camera dei deputati,della quale La Malfa per tanti anni ha fattoparte, e del Consiglio dei ministri, del quale,dal 21 corrente, l'onorevole La Malfa avevaassunto la significativa carica di Vice Pre-sidente.

Dieci mesi fa, di fronte ai gravi problemi,morali e politici, creati dal barbaro assas-sinio di Aldo Moro, ne ricordammo insiemela figura rileggendo in quest'Aula alcune di-chiarazioni che egli, in varie occasioni, ave-va fatto al Senato. Uguale attenzione credo

{,Il LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17221 ~

29 MARZO 1979388" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

si possa e si debba portare oggi ad alcunedichiarazioni che Ugo La Malfa già fece inquest' Aula.

Mi riferisco in modo particolare a quelleche definiscono la posizione da lui assuntasu un problema fondamentale, vorrei dire disvolta, di politica economica. Il 27 luglio1962, in quest'Aula, egli asserì che la notaaggiuntiva alla relazione sulla situazione eco~nomica segnava ~ sono sue parole ~ «unpunto di partenza nella determinazione dellanuova politica di programmazione econo-mica generale», cioè di «un punto qualifi~cante fondamentale della politica di centro-sinistIia ».

Nella ricordata nota aggiuntiva del 22maggio il ministro La Malfa aveva preci-sato gli obiettivi de~la programmazione, SICTÌ-vendo che essa ~ cito ancora sue parole~ doveva « approntare gli strumenti di un

possibile intervento... richiesto dalla necessi-tà di provocare uno ~viluppo globale sullabase di ritmi altrettanto elevati di quelli ve-rificatisi in passato »; . . . doveva « accelerareopportunamente il processo di superamen-to degli squilibri tradizionali»; .,. doveva« orientare l'evoluzione economica e socialein modo da soddisfare le esigenze di civiltàdemocratica e di progresso ». In quello stes-so giorno, il 27 luglio, in quest'Aula, aggiun-se: «... la politica di programmazione miraa consolidare la condizione di benessere diuna società», che implica « r elevazione degliaggregati sociali...» tenendo pertanto « perpunto di riferimento la situazione umanapiù depressa ».

In quel discorso La Malfa respinse l'ac-cusa di volere con la programmazione vin-colare l'autonomia dei sindacati operai. Conforza disse: «Noi non vogliamo vincolarenessuno e niente, perchè non siamo i ditta-tori della programmazione... ». Il necessariocon temperamento esige invece che si esca« dallo spirito di concorrenza a tutti i gradi,per entrare nello spirito della visione glo-bale articolata » ~ e aggiunse ~ con l'atti-va partecipazione «delle grandi forze pro-duttive e sindacali del paese ». Concludendoil suo di1re, in quell'occasione il mindstro LaMalfa esplicitò di avere piena coscienza dinon proporre un'eccezione all'ordinamentodel vecchio mondo, ma di proporre ~ sono

sue parole precise ~ « un'anticipazione di un

mondo che cammina verso nuove direzioni ».Sul tema finora toccato, con l'onestà chesempre 10 distinse, La Malfa fece una con-fessione che riguarda l'evoluzione stessa delsuo pensiero: «Io non credevo alla pOSiSibi-lità di una politica di programmazione ini-ziale, all'indomani della libeI1aZlÌone; credevoche fosse allora più urgente l'inserimentodell'economia nazionale in un grande mer-cato internazionale; . . . credevo cioè che biso-gnasse rafforzare anzitutto la struttura del-Ja nostra economia. Da qui la mia propen-sione per la liberalizzazione degli scambi,sulla quale costruire poi la programmazio~ne ». E concluse la sua significativa confes-sione con queste parole: «Mi pare che, al~meno per quello che mi riguarda personal-mente, io abbia condotto una lunga battagliaper far coincidere una nuova fase della no-stra politica economica con il nuovo schie-ramento di forze politiche nel nostro paese ».

Altri passi degni di riflessione si potreb-bero ricavare dagli interventi che 1'onore-vole La Malfa ~ questa volta quale Mini-stro del tesoro ~ fece nella Commissionedel Senato nell'ottobre 1972, e in questastessa Aula ai primi di ottobre, il 3, e poiin novembre. Quei passi riguardano in mo-do speciale !'inizio delle diffi00l1tà in mez-zo alle quali tuttora ci dibattiamo, ed in par-ticolare riguardano i problemi del conteni-mento della spesa pubblica e la partecipa-zione dell'Italia all'allora serpente moneta-rio europeo. Ma ad una pubblica riletturadi quei passi si deve rinunziare, per non fardubitare che da questo seggio si intenda in-terferire sull'esame del programma che ilGoverno sta per presentare.

Così integrati i rilievi già fatti sul pen-siero e l'azione di Ugo la Malfa nel giornodella sua morte, aggiungo la partecipazionedel Senato alla rievocazione che il presiden-te Andreotti ha fatto di colui che avrebbedovuto essere il suo principale collabora-tore in questo Governo. E rinnovo ai fami-liari e ai colleghi del Gruppo senatorialerepubblicano commosse condoglianze a no-me di tutti voi, colleghi presenti, e a nomemio personale.

::>enato della Repubblica~

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29 MARZO 1979388a SEDUTA (pomerid.)

VII Legislatura

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Sono stati presen-tati i seguenti disegni di legge di iniziativadei senatori:

D'AMICO. ~ « Integrazione dell'articolo 85

della legge 29 dicembre 1973, n. 1092, riguar~dante le condizioni per il riconoscimentoagli orfani inabili del diritto alla pensionedi riversibilità» (1613).

ANDò, SANTALCO, GENOVESE, MAFAI DE PA-SQUALE Simona, SEGRETO e CIRESI. ~ « Asse-gnazione in proprietà al Comune di Messinadei beni del Convitto "Dante Alighieri" diMessina e sua estinzione» (1614).

Annunzio di variazioni nella composizionedel Governo e di nomina dei Sottosegretaridi Stato

P RES I D E N T E. Il Presidente delConsiglio dei ministri, onorevole Giulio An-dreotti, in data 28 marzo 1979, mi ha inviatola seguente lettera:

« Roma, 28 marzo 1979

Mi onoro informare la Signoria VostraOnorevole che con decreto del Presidentedella Repubblica, in data odierna, su miaproposta, mi è stato conferito l'incarico direggere ad interim il Ministero del bilancioe della programmazione economica.

GIULlO ANDREOTTI»

Successivamente, in data 29 marzo 1979,il Presidente del Consiglio dei ministri, ono-revole Giulio Andreotti, mi ha inviato le se-guenti due lettere:

« Roma, 29 marzo 1979

Mi onoro informare la Signoria VostraOnorevole che, con decreto del Presidentedella Repubblica in data odierna, su mia

proposta, l'avvocato professor Bruno Visen~tini è stato nominato Ministro del bilancioe della programmazione economica.

GIULIO ANDREOTTI »;

« Roma, 29 marzo 1979

Mi onoro informare la Signoria VostraOnorevole che, con decreto in data 28 marzo1979, il Presidente della Repubblica, su miaproposta, sentito il Consiglio dei ministri,ha nominato Sottosegretario di Stato allaPresidenza del Consiglio dei Ministri, con lefunzioni di segretario del Consiglio mede-simo, l'onorevole Franco EVANGELISTI.

Con altro decreto, parimenti in data 28marzo 1979, sono stati nominati Sottose-gretari di Stato:

alla Presidenza del Consiglio dei mini-stri, l'onorevole Aldo BASSI (per gli interven~ti nel Mezzogiorno), l'onorevole Ines BOFFAR-DI (per i problemi della condizione femmi~nile) e l'onorevole Pier Giorgio BRESSANI(peri problemi della stampa e dell'editoria);

agli Affari Esteri, l'onorevole Adolfo BAT-TAGLIA,l'onorevole Giorgio SANTUZe l'ono~revole Angelo Maria SANZA;

all'Interno, l'onorevole Clelio DARLDA,l'onorevole Nicola LETTIERI ed il senatoreAntonino OCCHIPINTI;

alla Grazia e Giustizia, il'onorevole Edoar-do SPERANZA;

al B:ilancio e Programmazione economi-00, il senatore Lucia Gustavo ABIS;

alle Finanze, l'onorevole Giuseppe AMA-DEI, l'onorevole Giuseppe AZ2JAROed il sena-tore Rodolfo TAMBRONIARMAROLI;

al Tesoro, l'onorevole Renato CORÀ,l'ono-revole Enzo ERMINERO, il senatore StefanoGiosuè LIGIOS, l'onorevole Vincenzo MANCINIed il senatore Claudio VENANZETTI;

alla Difesa, l'onorevole Giuseppe CAROLI,l'onorevole Amerigo PETRUCCI e <l'onorevoleMartino SCOVACRICCHI;

alla Pubblica Istruzione, l'onorevole Bal~dassare ARMATO,l'onorevole Antonino DRAGOed il senatore Franca FALCUCCI;

Senato della Repubblica

388a SEDUTA (pomerid.)

VII Legislatura~ 17223 ~

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ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 29 MARZO 1979

ai Lavori Pubblioi, .l'onorevole GiovaD.1niAngelo FONTANAe l'onorevolle Luigi GIGLIA;

all'Agricoltura e Foreste, il senatore Gi-no CACCHIOLIe l'onorevole Giuseppe ZURLO;

ai Trasporti, l'onorevole Costante DEGANe l'onorevole Giovanni DEL RIO;

alle Poste e Telecomunicazioni, l'onore-vole Giuseppe Antonio DAL MASO ed wl se-natore Blio TIRIOLO;

a'Ll'Industria, Commercio e Artigianato,il senatore Carlo BALDI e l'onorevole Ferdi-nando Russo;

al Lavoro e Previdenza sociale, l'onore-vole Enea PICCINELLI, l'onorevole CalogeroPUMILIA ed il senatore Dino RIVA;

al Commercio con l'estero, il senatoreMichele CIFARELU;

aHa Marina mercantile, l'onorevole Al-berto CIAMPAGLIA;

alle Partecipazioni statali, l'onorevoleAristide GUNNELLA,il senatore Francesco RE-BECCHINIe l'onorevole Carlo VIZZINI;

alla Sanità, il senatore Giosi ROCCAMON-TE e l'onorevole Bruno VECCHIARELLI;

al Turismo e Spettacolo, il senatore Vi-ta ROSA;

ai Beni culturali e ambientali, l'onore-vole Giorgio POSTAL (per la ricerca scienti-fica) ed il senatore Giorgio SPITELLA.

GIULlO ANDREOTTI».

Comunicazioni del Governo

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca: «Comunicazioni del Governo ».

Ha facoltà di parlare il Presidente del Con-siglio dei ministri.

A N D R E O T T I, presidente del Con-siglio dei ministri. Signor Presidente, ono-revoli senatori, dall'estate del 1976 ad oggi,in corrispondenza alle molteplici e gravi esi-genze ordinarie e straordinarie della nostranazione, Parlamento e Governo si sono tro-vati ad affrontare un insieme di problemi,così complessi e numerosi, come in pochialtri momenti si era in passato reso ne-cessario.

La linea che abbiamo seguìto è stata quel-la di fronteggiare, non senza rilevanti risul-tati, l'emergenza e nello stesso tempo diintrodurre ncll'azione legislativa ed in quellaamministrativa del,lo Stato impulsi e con-tenuti innovatori che correggessero vecchiestorture e dessero alle forze politiche coope-ranti la coscienza e la fierezza di contribuiread avviare il paese ad un ulteriore salto diqualità, nel quadro sempre di una pene-trante attuazione della Costituzione repub-blicana.

Il consuntivo di quanto operato, duranteil Governo dellla «non sfiducia », e succes-sivamente dopo l'accordo di maggioranzadel marzo dello scorso anno, è di per sè elo-quente e imprime un segno positivo a que-sta legi'slatura.

Ne ho tracciato una sintesi due mesi orsono alla Oamera dei deputati, in quellaseduta che avrebbe dovuto essere di avvioad un costruttivo confronto sullo schemadi programma triennale e fu viceversa di con-statazione parlamentare della crisi degli ac-cordi de1l'anno precedente.

Sembra tuttavia, quali che siano stati ipiù recenti sviluppi, che nessuno pos'sa di-sconoscere i risultati positivi ragg.iunti e igravissimi inconvenienti evitati. E di tuttoquesto va dato obiettivo riconoscimento aipartiti e ai Gruppi che hanno saputo ante-porre un comune disegno di responsabileconvergenza alle pur legittime diversifica-zioni delle proprie ideologie, prospettive eprogrammi.

Nè si tratta soltanto di una cOnisidera:lioneretrospettiva, poichè la continuità con lapolitica di solidarietà democratica, sin quisviluppata, è stata ribadita senza riservedurante la crisi e comporta che si conside-rino patrimonio da non disperdere tanto leiniziative legislative ancora in corso di esa-me ~ alcune di grande momento e allo statodi parziale approvazione ~ quanto l'attua-zione delle leggi che tutti insieme abbiamoperfezionato.

Questa premessa, con la quale si richia-mano precise proposte e chiare scelte poli-tiche frutto di una maturata elaborazione,consente al Governo che oggi si presenta aIJeCamere di esporre in qualche parte riassun-

Senato della Repubblica ~ 17224 ~ VII Legislatura

3888 SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

tivamente il suo programma, stimando al-tresÌ conveniente non indugiare oltre l'indi.spensabile nel commento delle vicende dellalunga crisi, durante la quale non si è riuscitia ricomporre la maggioranza, verso le cuimotivazioni era perailtro unanime il perdu-rare di un dichiarato consenso.

Lo sforzo per correggere de tensioni cheavevano condotto alla crisi ripristinandoesistenm e vitalità della maggioranza è sta-to da me perseguìto, nei due momenti neiquali mi è stato affidato l'incarico, congrande impegno rperchè non consideravoaffatto superata in molti aspetti la situa-zione precedente. Si era però dinanzi a con-vinzioni .politiche e a stati d'animo legati nontanto ad un rapporto critico ~ come talesempre migliorabile ~ tra maggioranza eGoverno quanto a modificate opinioni sullasostenibilità de11e intese di un anno fa circala struttura governativa: volendosi da al.cuni un Governo più rappresentat,ivo, daaltri richiedendosi la coincidenza tra loschieramento di maggioranza e la composi-zione ministeriale.

Veniva meno quindi quell'equilibrio traun Governo monocolore e la più policro-matica delle maggioranze conosciute dallenostre istituzioni, con ill quale è stato pos-sibile all'Italia democratica di non essertravolta dal duplice ciclone del disastromonetario e dell'attacco terroristico al « cuo-re dello Stato ». La nostra ambizione, noncerto personale o di parte, era viceversaquella di conservare l'intesa per tutta lalegislatura, dando nel frattempo ai partitil'opportunità di confrontarsi e di avere l'i.levanti ancoraggi e collegamenti durante unbiennio di dilatata presenza nell'ambito ine-guagliabile dell'assemblea paPlamentare eu-ropea elettiva.

Si trattava certamente di un equilibrioattpico ~ per usare un aggettivo caro adAldo Moro che ne era stato il principaletessitore ~ ma chi può definire « normale »

il quadro in cui dal 1976 abbiamo dovutomuoverci ed ancora in parte ci dibattiamo,avendo raccolto l'eredità pesante di una legi-slatura non a caso terminata con un annodi anticipazione sultla sua naturale scadenza?

29 MARZO 1979

La serietà ed il valore di questa conver-genza, che agli inizi aveva in verità suscitatodubbi e scarsa comprensione anche sul pia-no internazionale, si erano via via imposti,con il risultato di un rispetto e di una recu-perata fiducia che tra l'altro aveva fattorimuovere quell'eccezione del «rischio Ita-lia» che costituiva nel mondo un impedi-mento durissimo per la nostra ripresa eco-nomica e il riequilibrio finanziario.

Se paragoniamo quanto da noi realizzatocon quel che avviene in nazioni che versanoin difficoltà, e che affrontano le condizionidel Fondo monetario internazionale in si-tuazioni politicamente divise e senza suffi-cienti raccordi tra Governo e parti sociali,credo che davvero dobbiamo sfuggire tuttiall'errore di scusarci quasi per aver saputopassar sopra storici steccati. È vero esatta-mente il contrario.

Era sembrato, pur tra ricorrenti difficoltà, che l'affievolito accordo di maggioranzapotesse essere rinverdito attraverso il di-battito sul programma triennale, presentatodal Governo in forma dichiaratamente apertaa tutte le coerenti integrazioni e ai contri-buti di ognuno. Ma non è stato così. E si so-no purtroppo in breve dissolti, dopo i reite-rati propositi di non aprire una crisi al buio,quelli di guidare concordemente una soluzio-ne. Da un lato si è ritenuta invalicabile lafrontiera pragmatica sulla quale si era fa-ticosamente raggiunto l'accordo, innovandonel nome dell'emergenza su trentennali ri-gide contrapposizioni; d'altra parte la man-canza di una definizione di precisi obiettividi concordanza politica è stata consideratanon più accettabile ed interpretata anzi co-me possibile causa di un progressivo aggra..vamento della proliferazione gruppuscolare.

Tentativi di un componimento mediatodelle diverse posizioni, esperiti dall'onorevo-le La Malfa e da me, non sono stati frut-tuosi; e si è cosÌ giunti alla limitata conclu-sione di un Governo formato da uomini ap-partenentI a tre Gruppi neII'ambito della pre-cedente maggioranza ed ispirato ~ per una.nime volontà ~ ad una oggettiva salvaguar-dia della politica di solidarietà democraticasin qui sviluppata che, indipendentemente

','>,uto delfa Repubb!1t:;a ~ 17225 ~

29 MARzo 1979.388a SEDUTA (pomerid.)

VII Legislatura~

ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO

da formu}e di struttura, non può responsa-bilmente esser compromessa.

La morte improvvisa del vke presidenteLa Malfa ~ poche ore dopo aver terminatoun approfondito documento per }a esposi-zione di politica economica, il quale formaparte di rilievo del programma che oggi pre-sentiamo 'alle Camere ~ toglie al nuovo Go.verno un elemento insostituibile, non tantoper una fungibile efficace azione di coordi-namento operativo, ma per la sua autore.-volezza di statista e per la sperimentata ca-pacità di intuizioni e di contatti.

Per la formazione del Governo, Ugo LaMalfa si era generosamente prodigato, conuna capacità di lavoro ed un entusiasmoammirevoli, confrontando le possibilità ditraguardi da raggiungere, attraverso una se-rie di colloqui con esponenti sindacali e im-prenditoriali, con le autorità monetarie, conresponsabili della pubblica amministrazio-ne e con altri esperti. Raramente abbiamoavuto una partecipazione così ampia, con-cordante o critica, nella immediata prepara-zione della piattaforma pro grammatica.

Contribuendo a mettere insieme tre forzepolitiche della democrazia italiana, La Malfa~ e noi con lui ~ senza nulla negare dellapiena validità storica delle posizioni giusta-mente assunte in altre circostanze interne edinternazionali, non abbiamo inteso ricostnli-re un passato, ma vogliamo lavorare per l'av-venire, dichiarando non retoricamente la fer-ma convinzione che la politica di solidarietàdemooratica è un valore che può e deve sussi-stere quando si vogliono conseguire auten-tici e stabili risultati di progresso civile esociale, contrastando ogni spinta disgrega-trice.

Le polemiche dei giorni passati e proba-bilmente anche i toni del dibattito che orasi inizia possono far sembrare illusoria e re-torica una siffatta impostazione. Ma sullasua validità io non ho dubbi; e logica vor-rebbe che tutti i partecipi della vecchia mag.gioranza non facessero mancare al Governoil proprio sostegno, in attesa di un meno af-frettato e più sereno confronto.

La gravità dei problemi del momento ètale che non sarebbero idonei alla situazione(e non darebbero quindi all'azione governa-

tiva un sostegno adeguato nel Parlamentoe nel paese) appoggi sostitutivi, che farebbe-ro del resto faticosamente raggiungere piùl'apparenza che la realtà di una maggio-ranza. Non suoni questo come una svaluta-zione o, peggio ancora, una discriminazioneverso colleghi il cui libero atteggiamento diadesione ~ piena o parziale ~ alle decisio-ni governative è stato debitamente apprez.zato, ma mai per sostituzioni di maggio-ranze.

Per quel che attiene in particolare ai par-lamentari di Democrazia nazionale, che nelmarzo 1978 aggiunsero autonomamente i lo-ro voti a quelli della maggioranza, riservan.dosi libertà di comportamento sulle sin-gole leggi, non sottovaluto certamente losforzo per reinserire la destra politica nelladialettica democratica, ma dichiaro che ilGoverno non potrebbe accettare alcuna con-fusione nel voto di fiducia, che ricerchiamocoerentemente nel soja ambito dei Gruppidella solidarietà nazionale.

Un compito immediato del Governo è co-munque quello di attivare subito ~ per quelche gli compete, a fianco della insostituibileazione di altre forze e movimenti ~ una ef-ficace preparazione delle elezioni europeedel prossimo giugno. Non mi riferisco quiagli atti dovuti deUa preparazione tecnica,ma alla necessità di far meglio conoscere al-l'opinione pubblica quel che significa la Co-munità, il consuntivo dei venti due anni dallasua nascita, le prospettive di crescita legateaIJa novità dell'Assemblea rappresentativaespressa direttamente dal popolo delle novenazioni.

Dinanni alla Comunità europea, superatediffidenze iniziali, l'Italia si presenta ~ trala sorpresa degli altri otto paesi ~ con unaadesione politica di tutti i partiti. È unagrande occasione di unità nel1a diversità percontribuire in modo coordinato a far avanza-re nel senso giusto gli ideali che furono alLabas,e dei trattati di Roma e che solo in partehanno saputo trovare attuazione sino a que-sto momento forse proprio perchè vi sonostati più contatti tra i Governi che non frai popoli ed i loro rappresentanti.

L'elaborazione e l'attuazione di un veroe proprio « ,programma per la giustizia» sono

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già state avviate dal precedente Governo,anche se si imporrà l'assegnazione di mag-giori fondi secoado un razionale disegno.Significativi provvedimenti legislativi sonostati approvati in questa legislatura con ef.fetti positivi.

Nel quadro si inseriscono inoltre numerosialtri disegni di legge governativi attualmen.te all'esame del Parlamento, tutti diretti acomporre un insieme articolato di inizia-tive volte a consentire che il sistema giudi-ziario sia in grado di svolgere in modo piùefficiente i diversi e fondamentali compitiche ad esso sono assegnati.

Accanto alle esigenze non diminuite diprevenzione e di punizione della criminali-tà comune, permane acutissima la necessitàdi rispondere in modo sempre più propor-zionato e valido alla difesa dalle azioni ter-roristiche. Si tratta, bene inteso, di un com-pito che non si esaurisce nell'ambito deipubblici poteri, e che richiede la insostitui-bile collaborazione degli educatori, dei grup-pi politici e sociali, delle famiglie. Sappiamobenissimo d'altronde che sarebbe vana ognispecifica azione statale antiterroristica senon venissero date nel con tempo soddisfa-zioni crescenti alla domanda globale di unasocietà più giusta, con maggiori possibilitàdi 'lavoro, con un ritmo di vita meno incep-pato e confuso. Tutto questo non attenuaperò l'obbligo di dare un nuovo impulso eduna più perfezionata organizzazione tantoalle strutture giudiziarie che a quelle ammi-nistrative della sicurezza pubblica, in unalogica unitaria e coerente.

A questo fine, sul piano degli interventisul diritto sostanziale, occorre in primo luo-go operare una revisione dei delitti concer-nenti i fenomeni associativi diretti a muta-re violentemente l'ordinamento costituzio-naIe dello Stato, in modo da rendere le fat-tispecie aderenti all'attuale realtà e da coI.pire anche le azioni fiancheggiatrici.

Nel quadro costituzionale, la specialità del-la materia giustifica, infatti, l'adozione diun particolare regime, in modo da assicu-rare la rapida trattazione dei processi, e ap-propriate disposizioni sulla libertà persona-le che consentano anche un efficace control-lo dell'imputato nell'eventualità di una scar-

cerazione per decorrenza dei termini di cu-stodia preventiva.

Quanto agli apparati, oltre a strumentidi coordinamento tra organi di polizia e or-gani giudizi ari , anche attraverso la realiz-zazione di una {{ banca di dati », occorre unimmediato potenziamento di quegli ufficigiudiziari che sono maggiormente impegna-ti nella lotta contro il terrorismo ed in par-ticolare delle procure della Repubblica allequali devono essere assegnati magistrati innumero sufficiente e con specifiche attitu-dini, dotati di necessari mezzi materiali eassicurando alle dipendenze un consistentenucleo di polizia giudiziaria.

Ma, se prioritaria è la lotta contro <ilter-ronismo, importante è anche l'ordinario fun-zionamento deLla giustizia penale, la quale,in tutte le sue forme, è destinata a Isvolge-re un ruolo di rilievo rispetto all'intera vitanazionale.

Il Governo auspica che si pervenga alladefinitiva approvazione del disegno di legge

~ approvato dalla Camera dei deputati nel-

l'ottobre 1978 ed attualmente in corso diesame presso H Senato ~ concernente {{ mo-difiche al sistema penale ».

Si ritengono infatti valide le linee politi.che perseguite con detta iniziativa, che mi-ra, da un lato, a ridurre l'area del ricorsoalla sanzione penale e, dall'altro, a reaHzza-re un trattamento puniÌtiiVodifferenziato, me-diante la previsione di più severe sanzioniper i reati più gravi e di sanzioni sostitu-tive della pena detentiva per quelli menogravi.

Sulla stessa strada si dovrà proseguiremediante un ampio intervento di riformadella parte speciale del codice penale, chevalga anche :'l recepke neilla legge penalefondamentale la tutela di interessi che, puravendo oggi assunto un'iID[>ortanza primariaper la coLlettività, trovano ancora prevalenteprotezione nella legislazione speciale.

Sotto altro aspetto, invece, sulla legisla-zione penale speciale SiÌ deve incidere me-diante la formazione di testi organici cherivedano e coordinino normative che, spes-so in maniera disordinata, si sono suocedutenel tempo, a cominciare dalle normative sul-le armi, Ie munizioni e gli esplosivi.

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ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Per quanto riguarda il nuovo codice diprocedura penale, nel febbraio di quest'an-no l'apposita c.ommissione ha fatto conosce-re il parere sul progetto preliminare predi-sposto in esecuzione della legge delega del-l'aprile 1974. Su questo progetto, che il Mi-nistero della giusti1)Ìia ha inviato alle uni-versità, ai consig.li ed uffici giudiziari, aiconsigli dell'ordine fot'ense, si è aperto unampio dibattito, che sta ponendo in luce lanecessità di introdurre alcune modiHcazioninon soltanto nel progetto del nuovo codice,ma soprattutto in 'alcune cLirettive della leg-ge delega, che ~ come si è espressa la men-zionata commissione consultiva ~ devonoessere ({ meglio adeguate alla nuova situa-Dione)} della società italiana, pur senza chev:enga mutata « la fondamentale impostazio-ne che la delega dà al nuovo processo}}.

In riferimento alla giustizia civile unaparticolare menzione deve essere fatta deldi,segno di legge d'iniziativa governativa inatto pendente innanzi al Senato e concer-nente modificazioni alle disposizioni sul giu-dice conciliatore e sul vice pretore onorario,nuova normativa che attiene segnatamentealla nomina, ai diversi livelli di competenzae al procedimento.

Si tratta di una riforma di essenziale im-portanza, in quanto la rivitalizzazione dellamagistratura onoraria potrà determinareuna migliore ripartizione del lavoro giudi-ziario, affidando nelle materie e nelle que-stioni di maggior rilievo competenza ai giu-dici ordinari, e un più sollecito corso delprocesso civile.

Negli ultimi mesi i problemi processualie penitenziari sono stati oggetto di dibat-titi in molte sedi, prime fra tutte quelle delConsiglio superiore della magistratura e del-le associazioni di magistrati. Vi sono statianche contributi rilevanti di giudici addettialle procure delle grandi città dove più acu-te emergono le difficoltà e le ca['enze.

Il Governo farà di conseguenza le propo-ste ed attuerà le iniziative necessarie, maoccorre intanto che le leggi e le struttureoggi in vigore siano utilizzate nel migliormodo consentito, con una passione ed un ri-gore aM'altezza delle eccezionali esigenze diquesti tempi. Tempi, purtroppo, macchiati

da troppo sangue di giudici e agenti dell' or-dine, in uno scoperto tentativo di indebolireed impaurire quanti 'servono fedelmente loStato in questi delicatissimi settori.

Una parola va detta per i servizi di in-formazione e di sicurezza militare e civile.La loro riorganizzazione ~ sulla quale misembra ovvio che non si facciano troppiboJlettini iHustrativi ~ ha proceduto conqualche ostacolo derivante dalle profondenovità introdotte dalla legge e (sarebbe er-rato il tacerIo) dalla necessità ,di evitare lapossibilità che singole persone utilizzinoqueste delicate strutture per fini diversi daqueHi rigorosamente di istituto.

I rilievi e consigli dati dal Comitato par-lamentare saranno di opportuna guida.

Per quel che attiene alle molteplici forzeaddette aill'ordine pubblico ~ aLle quali vala profonda riconoscenza di tutti i cittadi-ni ~ problema essenziale, oltre al comple-tamento dei rispettivi ruoli organici ed alleurgenti dotazioni di mezzi tecnici aggior-nati, è il coordinamento, che oggi ~ perla coscienza della comune minaccia di ag-guati e di violenze ~ è meno difficile a rea-lizzarsi di quanto non fosse in una seco-lare tendenza alla accentuazione particola-ristica e quasi concorrenziale. A tale vitaleobiettivo dedicheremo la massima cura, se-condo gli indirizzi dettagliatamente impo-stati nel programma concordato del mar-zo 1978 e vagliati attentamente dalla Com-missione interni della Camera, che ha alconclusivo esame il riordinamento denaPubblica sicurezza.

Una esperienza, dimostratasi efficace, dicoordinazione è stata attuata dall'estatescorsa con una attività congiunta di cara-binieri e di uomini della Pubblica sicurezzaagli ordini del generale DaUa Chiesa, incollegamento indispensabile con l'insiemedelle forze dell'ordine.

L'arresto dei terroristi da tempo ricercatied implicati neUe più efferate azioni crimi-nose compiute sotto varie sigle in tutto ilterritorio nazionale e di altri b]1igatisti maiapparsi prima sulla scena del terrorismo;l'avvenuto recupero di armi, di muniziOtThiedi materiale di rHevantissimo interesse siagiudiziario che operativo confermano la va-

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ASSEMBLEA ~ RESlìCONI\) :5TENOGRAFlCO

lidità della impostazione data a questo « uf~ficio per il coordinarnento e la cooperazioneneLla lotta al terrorismo ».

È giusto però 110nlimitare l'attenzione peri:JMinistero dell'interno al solo campo dellasicurezza pubblica, riservando il dovuto ri~lievo ad altri temi fondamentali per la cor-retta convivenza civile. Si inseriscono in que~s1'ottica le iniziative per ,le autonomie localie, d'intesa con il dicastero cointeressato, perla riforma della finanza locale in un quadrounitario di finanza pubblica.

L'impostazione generale che il Governo in~tende perseguire, con l'apporto delle varieparti 'politiche, è l'adeguamento della disci~plina degli enti locali territoriali ai princìpicostituzionali dell'autonomia e del decentra~mento, nel rispetto dell'altro principio fon~damentale, proclamato dalla Costituzione,dell'unità e indivisibilità deUa Repubblica.

Con particolare evidenza e con !'impegnodi dedicarvi finalmente l'attenzione dovuta,vanno ricordati i problemi legati al.I'ordina-mento regionale: .le «leggi-cornice» a co~minciare da qUtJla sulla assistenza per la qua-1e ahhiamo anticipato dopo gli opportunicontatti politici e regionali un decreto-leg-ge sulle IP AB; e le norme di attuazione percoordinare gli Statuti speciali con le piÙfavorevoli disposizioni generali adottate eonil decreto presidenziale n. 616 del 24 luglio1977.

Non minore attenzione il Governo nelsuo insieme darà alla elaborazione di nor~mative per la tutela delle minoranze etnichee linguistiche.

Il Governo segue attootamente il lavorodella autorevole commissione (Gonella-Je-molo-Ago) inmricata della riforma del Con-cordato con la Santa Sede.

Le trattative per la revisione del Concor-dato hanno avuto ulteriori e positivi svi-luppi.

Dopo il dibattito in questa Assemblea ilGoverno, in adempimento al voto del Se-nato, ha invitato la delegazione italiana a« tenere nel massimo conto le osservazioni,le proposte e i rilievi emersi nel corso delladiscussione ».

Dell'ulteriore sviluppo deIJe trattative sonostati tenuti debitamente informati i Gruppi

politici con il proposito di arrivare a posi-tive conclusioni, così come auspicato anchedall'altra parte contraente.

Si possono considerare concluse le trat-tative con le confessioni valdese e metodi-sta, mentre si intende sviluppare ill già ini~ziato negoziato con ,le comunità ebraiche econ altre confessioni, per dar vita alle leg-gi previste dal]a Costituzione repubblicana.

Non mi soffermerò a lungo sudla scuola,non certo perchè .ne sottovaluti !i.l dominanteruolo formativo, ma in quanto vi abbiamodato nella legiSllatura in corso una significa-tiva priorità investendo il Parlamento diprogetti di riforme attesi da lungo tempo oinvano presentati nel passato.

Per quanto riguarda la riforma della scuo-la secondaria superiore ~ frutto di un ac~cordo collegiaTe fra i cinque partiti dellamaggioranza di solidarietà nazionale ~ il te~

sto relativo è stato approvato clalla Camera,dopo un drl:battito approfondito che avevavenificato ulteriori convergenze rispetto aquelle realizzate negli accordi dcl mano1978.

La Commissione pubblica istmzione delSenato aveva già affrontato l'esame dellariforma, in sede di seconda lettura. La crisidi governo ha interrotto questo processoriformatore, riflettendosi ancor più grave~mente sull'altra I1iforma scolastica, in via dielaborazione, queLla dell'università. Dopo dueanni di lavori costanti ed impegnati, la Com-missione pubblica istruzione del Senato haelaborato un testO' unificato che era già giun-to all'esame dell'Aula di Pa1lazzo MadamacO'n l'approvazione dei primi articoli. Si devesperare in un sollecito varo della riformagenencle corrispondente ad uno degli impe-gni qualifilCanti del precedente Governo.

n Governo 'riconferma il pieno impegnoriformatore sia nel campo della scuola se~condaria sia nel settore dell'universi,tà, se-condo Je linee direttrici che furono concor-date tra i cinque partiti e con il necessa,rioappO'rto delle verifiche imposte da1l'espe-rienza.

Di fronte a,lle 'Crescenti esigenze di unmondo che sfiora il milione di unità, le strut-ture centrali e periferiche del Ministero del-la pubblica istruzione debbono essere a,de~

Senato della Repubblica ~ 17229 ~ VII Legislatura

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 MARZO 1979

guate alla reale articolazione che la scuoJaè venuta assumendo sia negli (Irdinamentisia nellla distribuzione territoriale. Tale ade-guarnento deve risolvere i problemi di go-vernabdlità del sistema scolastico che si pon~gono in termini di dimensioni quantitativenon meno che in termini di operatività qua-litativa.

La ristru tturazione dell' amministraziane~ considerando correilativamente sia !'istru-zione professionale che alcuni aspetti dellaricerca scientifica ~ e la revisione delle p["o-cedure, aJccompagnate da una nuova orga~nizzazione del lavoro scolastico, consentiran~no anche una anaJlisi più puntuale dei costidei servizi, un più efficace controllo dellaloro produttd!vità e, conseguentemente, unapiù coordinaJta programmazione e qualifica-zione deLLa spesa.

Il Governo si impegna a riaffermare so-lennemente il diritto-dovere dei docenti ainsegnare e il diritto-dovere degli studentia imparare in qualunque wdine e livello discuola, contro le ritornanti tentazioni dellavialenza e delh sapraffazione che non hannO'mancato di rispecchiarsi anche in recentd fat-ti estremamente gravi, come quelli che han~no colpito l'università di Padova.

Nel~'anno passato ~ ed è spiccata motivodi onore PC[" la settima 'legislatura repub-blioana ~ è stata approvata la riforma sa-nitaria, fissando in termini di tempo assaibrevi gli adempimenti esecutivi.

Questa riforma ~ i cui obiettivi sona am~biziosi ma essenziali ~ deve essere puntual.mente attuata, vincendosi ogni pigrizia, spre-co o particolarismo can !'intento di tenersempre alto il livello qualitativo degli opera-tori e delle attrezzature e di arrivare a daread ogni cittadino quella sicurezza dell'ugua-glianza di fronte alla malattia nella quale siestrinseca, in uno degli aspetti più incisivi,la giustizia sociale.

Fondamento della politica ecanomica delnuovo Governo rimane il piano triennalepresentato in Parlamenta ai primi dell'anno.Esso, pur avendo dato luogO' a talune ancheaspre valutazioni critiche, rappresenta, perquel che riguarda i problemi economici, ilpiù rilevante risultato della politica di solida-rietà democratica. Nessuna delle forze po.

litiche di quella maggioranza e nessuna forzasociale lo hanna, in via di principio, respin-to. Sicchè non spetta al nuovo Governo ri-badirne i contenuti essenziali che sono giàampiamente conosciuti, quanto prospettaregli aggiornamenti e le messe a punto che sirendono necessari, in rapporto sia ai rilievicritici mossigli, sia alle vicende congiuntura-li sopraggiunte. In base agli ultimi dati aiquali già il piano triennale accennava, si puòdare alla ripresa produttiva una configura-ziane più precisa con riguarda alle condizio-ni interne e internazionali nella quale essasi inquadra.

L'attività produttiva ha segnato una con-sistente accelerazione nella parte finale del1978.

Il 1979 è iniziato così con una situazionecongiunturale anche migliore di quanto fi~no a qualche mese fa sembrasse lecito atten~dersi. Il livello della produzione industrialeraggiunto all'inizio del 1979 è infatti di ol-tre il 4 per cento superiore a quello mediodel 1978 e l'aumento del prodotto industria-le sarà prevedibilmente del 6 per cento,media del 1979, e coerente con un obiettivodi crescita dell prodotto interno lordo del4,5 per cento.

Al rafforzarsi della ripresa produttiva siaccompagnanO', tali da imporre la massimaprudenza, i segni di una nuova accelerazionedel processo inflazionistico. Ad un tasso diinflazione mantenutosi nel corso del 1978 allivello di circa il 12 per cento, si può teme-re che segua, anzichè una ulteriore flessione,un aumento. In gennaio, i prezzi all'ingros-so e al consumo sono cresciuti dell'1,7 percento, il costo della vita e l'indice sindacaledell'1,9 per cento. Sia sui prezzi al consumosia sul costo della vita hanno inciso alcuniprovvedimenti relativi all' equo canone e alletariffe sulla cui necessità vi è stato consen~sa. Sono poi in atta elevati rincari per al~cune derrate alimentari, dovuti anche alleavverse condizioni climatiche. Infine, la fa~se di sostenuta attività produttiva e le fa-vorevoli attese sulla evoluzione della doman-da hanno determinato, fra dicembre ed oggi,una ripresa dei prezzi dei manufatti, proba~bilmente più elevata di quella che si è ma-

VII Legislatura$enato della Repubblica ~ 17230 ~

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nifestata contemporaneamente sui mercatiinternazionali.

Ad accentuare le minacce di inflazione, ead aggravare i costi delle imprese e la con-dizione economica generale del paese, sonointervenuti gli aumenti dei prezzi interna-zionali di alcuni prodotti primari ed in pri-mo luogo del petrolio.

È del dicembre scorso la decisione di au-mento nel 1979 del prezzo del petrolio dellOper cento circa che comporta un riflesso dicirca mezzo punto percentuale sul tasso diinflazione e un aggravio di circa 800 miliardisulla bilancia dei pagamenti.

Quell'aumento è già sorpassato e, anchealla luce dei recentissimi provvedimentiOPEC, appare ipotesi non infondata sup-porre un aumento annuo, nella media del1979, oscillante tra il 14 e il 15 per cento.

Le conseguenze di un aumento dei prezzipetroliferi appaiono particolarmente preoc-cupanti se si considera che la tendenza alcontenimento dell'uso di petrolio nel no-stro sistema economico, che si era ma-nifestata a partire dal 1973, appare esser-si interrotta. Sulla base delle stime perora effettuabili, i consumi globali di energiasono aumentati nel corso del 1978 del 2,9per cento rispetto al 1977 in correlazionecon un incremento del prodotto interno lor-do di circa il 2,5 per cento. Gli usi ener-getici da parte dell'industria petrolchimicasono diminuiti del 6,2 per cento. Invece, iconsumi nei settori dei trasporti e del riscal-damento sono aumentati del 10,7 per cento:in particolare l'uso del gasolio è aumentatodel 14,5 per cento.

Questo andamento accresce le nostre pre-occupazioni per una ripresa inflazionisticaed impegna il Governo a realizzare una piùconcreta ed efficiente azione per la riduzione,dei consumi nei settori in cui l'aumento siè manifestato, e ciò anche in relazione agliimpegni assunti nelle varie sedi interna-zionali.

Ricordiamo che il piano poneva alcunecondizioni quali:

il contenimento del disavanzo del set-tore pubbLico allargato;

la necessità di destinare ad investimen-ti le quote di reddito derivanti da incre-

menti di produttività attraverso il mante-nimento in termini reali, nel prossimo triennio, del casto orario del lavoro;

un accrescimento di produttività deri-vante anche da una maggiore flessibilitànell'impiego e nell' organizzazione del lavoroper raggiungere l'obiettivo di una espansionedel reddito e degli investimenti in un qua-dro di stabilità.

11 realizzarsi di tali condizioni deve es-sere tenuto ancora più presente se si vuolefronteggiare adeguatamente la nuova situa-zione salvandone gli aspetti positivi e rimuo-vendone gli aspetti negativi.

I mesi che immediatamente ci attendonosono quelli decisivi affinchè la conciliazionetra crescita del reddito e ritorno alla sta-bilità dei prezzi possa realizzarsi. Ciò nonperchè H perico'lo di un' acce}erazione deiprezzi o di un cedimento del cambio o quel-lo di una fine precoce della ripresa pro-duttiva sia immediato, ma proprio perchèle condizioni generali economiche e moneta-rie offrono oggi lo spazio di tempo neces-sario e sufficiente per rimuovere gli ostacoliall'avverarsi di una crescita stabile. Il vo-lume delle riserve, l'avanzo esterno che an-cora si prevede e i margini di competitivitàesistenti possono permettere, nel prossimofuturo, di contenere l'effetto sui prezzi degliimpulsi inflazionistici esterni, anche attra-verso lo strumento deil cambio. L'industria,se non vi saranno aspre e prolungate con-troversie di lavoro, può far fronte aHa do-manda e potrà contribuire anch'essa, attra-verso l'incremento della produttività, allalotta contro l'inflazione in un quadro diespansione. Ma se questo tempo non vieneimpiegato per compiere correzioni di fondo,i fattori di squiHbrio che si stanno cumu-lando nel settore pubblico e privato dell' eco-nomia avranno ben presto il sopravventoed esauriranno i margini di difesa oggi esi-stenti.

Va tenuto conto che, in vista delle nuovecondizioni che si sono create nei paesi in-dustrializzati, l'OCSE e la CEE suggerisco-no, ai paesi nei quali tendono a manifestar-si elevate pressioni inflazionistiche, caute-la per quanto riguarda la condotta di unapolitica economica espansiva. Il Governo si

Senate) ddla Repubblica ~ 17231 ~ VII Legislatura

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ritiene impegnato alla politica di investimen-ti e di maggiore occupazione prospettata nelpiano purchè, anche in considerazione deinuovi elementi cui si è accennato, si rea-lizzino condizioni tali da rendere possibilequesta politica. Ed è noto che tali condizio-ni riguardano l'andamento della spesa pub.blica, del costo del lavoro, della mobilità,oltre che un impegno rinnovato ad aumen-tare ill gettito dei tributi, anche attraversouna più efficiente lotta all'evasione fiscalecon i provvedimenti preparati dal preceden-te Governo e che saranno portati a rapidacompletezza dal Governo attuale.

Per quanto riguarda la spesa e il fabbi-sogno del settore pubblico occorre, già peril 1979, non solo raggiungere gli obiettivi sta-biHti per il disavanzo dello Stato nella leg-ge finanziaria e quelli per il fabbisogno com-plessivo indicati nel piano triennale, ma in.dividuare la possibilità e, in relazione all'an-damento del ciclo, l'eventuale necessità diulteriori riduzioni in vista di un accentuarsidelle pressioni inflazionistiche.

Al fine del conseguimento di tali obietti.vi, il Governo si impegna a individuare icongegni di controllo necessari perchè sianorispettati i vincoli e i tetti stabiliti dalla leg-ge finanziaria del 1979. Per gli anni succes-sivi, di particolare importanza sarà la ridu-zione della dinamica della spesa, a qualsiasititolo, dell'insieme degli enti locali, i qualidiverranno i soggetti responsabili della spe-sa sanitaria all'interno di un quadro organi.co capace di determinare i limiti quanti-tativi, i criteri e le finalità specifiche, inrelazione ai fini più generali da perseguirsiin sede di programmazione nazionale.

Il piano aveva indicato per il triennia 1979-1981 come condizione per una ripresa eco-nomica in un quadro di stabilità una inci.siva correzione di tendenza, rispetto aglianni passati, nella crescita del costo di la-voro, consapevoli (cito testualmente) che«senza investimenti l'economia non crescee non crea posti di lavoro. Senza crescitagli aumenti del salario reale determinano,alla lunga, più disoccupazione ».

Se vi poteva essere discussione su questacondizione prima degli ultimi avvenimenti,non ve ne è certamente ora che più eviden.

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ti sono le necessità di salvaguardare la ri-presa da una accentuazione del processo in-flazionistico e di garantire al nostro siste-ma produttivo adeguati margini di compe-titività, nonchè di accrescere gli attuali 1i-velli di occupazione.

I contratti di lavoro già scaduti e in sea.denza nella prima metà del corrente annoriguardano oltre 10 milioni di lavoratori deisettori privati e del settore pubblico allar-gato.

Lo stato di avanzamento delle vertenzerelative è diverso anche in relazione alledate di scadenza e all'inoltro delle piatta-forme rivendicative; ma nel settore privatosono già al centro di pressanti azioni sinda-cali i rinnovi dei contratti dei settori me.talmeccanico, chimico ed edile nell'ambitodel comparto industriale, quello per i brac-cianti e i salariati nell'agricoltura e, nel ter-ziario privato, quello per l'autotrasportomerci su strada.

Le preoccupazioni sull'andamento dellevertenze non nascono soltanto dalle ragionieconomiche sopra ricordate ma dalla fragi.lità del tessuto sociale del paese, caratteriz.zato in qualche comparto ~ le cui disfun-zioni pesano spesso gravemente sulla collet-tività ~ da difficoltà di tenuta di fronte aesasperate pressioni di categorie e taloraanche di singoli gruppi.

Per queste ragioni, pur rispettando l'au-tonomia delle parti, il Governo non può nonesprimere un pressante appello perchè sifaccia ricorso alla ragione, si tenga contodella situazione generale e ci si muova congrande coerenza rispetto all'obiettivo dellaespansione dell' occupazione in condizioni distabilità.

Le rivendicazioni presentate non sono fa-cilmente riconducibili a valutazioni generalied è difficile la stessa quantificazione de-gli oneri relativi; tuttavia non vi è dubbioche mentre per taluni settori i miglioramen.ti salariali sembrano non discostarsi troppodai vincoli del piano, per altri le richiestecomportano oneri superiori e non compati-bili con gH obiettivi assunti dal piano me-desimo.

Esistono margini di redistribuzione delreddito per una necessaria perequazione e

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17232 ~

29 MARZO 1979388" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

una valorizzazione della professionalità an-che attraverso la contrattazione collettiva, apatto che si proceda con coerenza e in tem-pi brevi alla eliminazione di alcuni automa-tismi moltiplicatori e distorsivi per arrivarea una «struttura europea» del salario; eche si raggiungano incrementi di produtti-vità tali da consentire la destinazione dirisorse reali aggiuntive ad investimenti e dasalvaguardare la concorrenzialità dei nostriprodotti sui mercati internazionali. Le dif-ficoltà politiche non devono far mutare ilcontenuto di questa scelta che le forze dellamaggioranza hanno compiuto insieme nel re-cente passato per contrastare la tendenzaad un preoccupante e crescente aumento de-gli squilibri e deNa disoccupazione.

Tutto questo segna una essenziale condi-zione di rigore e di compatibilità tra obietti-vi, politiche e strumenti senza la quale nonsi recupera una programmazione, con i suoifondamenti, traguardi e vincoli.

Su tale impostazione si deve oggi in primoluogo impegnare il giudizio delle forze poli-tiche e delle parti socia:li.

Le rivendicazioni sindacali relative all'in-troduzione o all'ampliamento dell'informa-zione ai sindacati e ai lavoratori sulla si-tuazione e sui programmi a:z;iendali hannodestato dure polemiche tra le parti, iSia conriferimento a questioni di principio che nel-la considerazione dei problemi di opportuni-tà o tollerabilità pratica da parte delleaziende.

La delicatezza della materia, lo stesso in-trecciarsi di rivendicazioni generali e di 'Ver-tenze in talune grandi aziende, mentre ren-dono allo stato attuale della trattativa inop-portuni interventi diretti da parte del Go-verno, esigono una vigile attenzione da partedelle amministrazioni competenti, specie diquella del 'lavoro, lungo una linea di chia-rezza, soprattutto di raccordo tra dnforma-zione e programmazione economica.

Sul piano generale non si può comUillquenon rilevare come i temi a cui si collegala rivendicazione di informazioni ed esamicongiunti sono al centro delle relazioni in-dustriali di tutti i paesi europei e sono statioggetto di iniziative di varia natura da partedei Governi, come pure sono oggetto di stu-

di e proposte da parte delle autorità comu-nitarie, nel rispetto dei diversi ordina-menti e tradizioni dei paesi membri. La« europeizzazione » dei nostri problemi è unalinea-guida alla quale dobbiamo sempre piùattenerei.

Nella specifica situazione del nostro pae-se, e alla luce delle esperienze sviluppate,occorre richiamare la necessità di consolida-re e gestire correttamente quanto già acqui-sito nella legislazione e nella contrattazionecollettiva e di pel1seguire una linea di ra-gionevolezza con riferimento alle dimensio-ni delle imprese e ai livelli e ai contenutidell'informazione senzja ledere le esigenzedi responsabilità imprenditoriale nella ge-stione, ma capace tuttavia di far parteoiparei lavoratori alla dinamica della organizzjazio-ne del lavoro e più in generale della vitaaziendale.

Il Governo deve tuttavia far presente cheuna linea di programmazione può e deveconcretarsi in primo luogo in sede centrale,attraverso la permanente colJaborazione tral'autorità politica e le parti sociali: e soloda essa possono discendere coerent1 artico-lazioni.

Se, al di fuori di questa programmazionenazionale con le sue articolazioni settorialie territoriali, si pensa ad una programma-zione per ciascuna sede aziendale, s1 creanospunti sezionali e contraddizioni fino alpunto di m1!llificare o rendere difficile l'obiet-tivo che si intende raggiungere, ridando vitaa situazioni particolaristiche che abbiamogià sperimentato.

Si deve osservare inoltre come qualsiasiprocedura di programmazione avente carat-tere generale non deve essere contradditto-ria con quanto già previsto per l'indirizzo eil controllo degli investimenti incentivati avario titolo con fondi pubblici: elementi diconfusione a[ riguardo comprometterebbe-ro un processo di riorganizzazione del si-stema faticosamente avviato con [le legginn. 675 e 183.

In questo quadro di chiarezza gli stessiproblemi della mobilità del lavoro e 'le esi-genze di formazione, riqua'lificazione e collo-camento possono assumere una dimensionemeno conflittuale, e coJ..locarsi nell'ambito

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della funzione degli organismi regionali perl'impiego, sino a portare gradualmente il no-stro sistema di relazioni industriali verso itraguardi di equilibrio e di ordine che sonosempre più necessari per il buon funziona-mento di un moderno sistema economico eper iJ progresso di sistemi politici basatisu un effettivo p1luralismo.

Nella contrattazione del pubblico impiegosi manifesta in particolare la necessità ~ delresto evidenziata dal disegno di legge-quadropresentato sulla materia alla Camera dei de-putati ~ di assicurare che lIe scelte di fon-do si muovano in una visione unitaria deiproblemi del settore.

In questa visione più generale sarà, fral'altro, possibile il negoziato sulla richiestasindacale circa la periodicità della indenni-tà integrativa speciale, in conformità diquanto previsto nel settore privato, richie.sta che comunque può essere valutata solocontestualmente alle altre questioni, retri-butive e non, aperte dai rinnovi contrattualiai fini di una anaH si complessiva degli oneri.

Se si conterrà la spesa pubblica nei limitiindicati nel piano triennale e resi più ne-cessari dalla nuova condizione economicache si è sviluppata nel paese; se il sis,tematributario renderà quanto è previsto nel pia-no anche con una più incisiva lotta all'eva-sione; se il costo del lavoro non eccederài liveHi che discendono da tale nuova con-dizione economica anche .con quei mutamen-ti qualitativi indicati nel capitolo delle «po-litiche del lavoro» del ,piano; se sarà rna:n-tenuto l'impegno imprenditoriale a utilizza-re tutti gli spazi e le potenzialità per rea-lizzare nuovi investimenti nel Mezzogiornoe una più ampia occupazione dei giovani;se tutte lIe forze sociali e politiche resiste-ranno alle spinte particolari per favorire unaeffettiva perequazione e una valorizzazionedell'apporto professionale e delle responsa-bilità, il paes~ sarà in grado di realizzaregli obiettivi assunti.

In materia di investimenti, il Governo èconsapevole che le indicazioni contenute nelpiano hanno carattere di hnpegno generalecompatibile con uno sviluppo equì1ìbrato delsistema economico e finanziario, ma man-cano talvolta di specificità, soprattutto dal

punto di vista dei tempi e dei modi di rea-lizzazione degli investimenti stessi. Irl Gover-no, in collaborazione con le parti social-i, siimpegna a condurre tale opera di analisie di specificazione al fine di rendere semprepiù concreta l'azione programmatica nei va-ri campi.

Il Governo sa di dover affrontare in pro-posito .]e difficoltà che derivano da proce-dure troppo prolungate ne'l tempo, nonchèdaJl'esistenza di molti centri decisionali, chebisogna fare ancor di più convergere ai finidi mobilitare le risorse disponibili per lalotta contro la disoccupazione e la depres-sione del Mezzogiorno. Al riguardo bisognasempre più coordinare J'attività di investi-mento dei comuni, delle province e delle re-gioni (soprattutto meridionali); bisogna an-che stimolare e meglio coordinare l'attivitàdi investimento di tutti gli organismi di spe-sa centrale, comprese in primo luogo le par-tecipazioni statali; bisogna riesa!l1inare, sot-to ill profilo dell'efficacia operativa, i rap-parli fra la Cassa del Mezzogiorno e le re-gioni, fra la Cassa e l'ANAS, fra la Cassa, leregioni e le partecipaziOll1i statali.

Il Governo, con l'impegno del rimuoveregli ostacoli per una più celere e consistentern.obilitazlone delle risorse a fini di investi-mento, non tralascerà nessuna azione setto-riale finalizzata ad orientare in termini di« programma}) i più significativi settori del-la produzione.

Più che una arida elencazione vale a te-stimonianza della linea di iniziativa del Go-verno il già ricordato richiamo alla COiIlU-nuità degli accordi del marzo scorso deiquali già il 29 gennaio si è fornito un primoconsuntivo e che sono stati sviluppati nelprogramma triennale.

In quella sede hanno ricevuto trattazionepiù compiuta:

i problemi dell'agricoltura, ovvero delsuo maggiore sviluppo, da realizzarsi anchein un quadro di rinnovati rapporti inter-nazionali;

i problemi den'industria, ovvero del so-stegno della vasta area già oggi produttivae del recupero dei punti di crisi potenziaJ-mente risanabi1i;

Senato della Repubblica ~ 17234 ~ VII Legislatura

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 MARZO 1979

i problemi dell'artigianato, ovvero delrilancio, attraverso ,la riqualificazione, di unacategoria di grandissima rilevanza non soloeconomica;

i problemi dei trasporti, ovvero del-l'adeguamento secondo i piani di investimen-to già elaborati di una struttura portantedell'intero sviluppo socio~economico;

i problemi del commercio e dei servizi,ovvero la ri:strutturazione di un settore av-viato a divenire portante grazie soprattuttoalla diffusione di supporti di alto livellodestinati al sistema produttivo;

i problemi del turismo, ovvero di unsettore strategico per i suoi 5.336 miliardidi valuta pregiata introitati nell'ultimo anno,per il quale f'intera offerta del «prodottoItalia» va continuamente adeguata.

La stessa impostazione sarà certamenteperfettibile attraverso il dibattito che l'ela-borazione o l'attuazione dei singoli provve~dimenti non mancherà di suscitare.

Ciò che va forse ribadito in questa sedeè l' at tica generale che il Governo vuole con-fermare nell'approccio al sistema produtti-vo: grande fiducia in un serio spirito diiniziativa; sostegno e sviluppo delle condi-zioni che rendono possibili le espressionipiù moderne dell'imprenditoria; costanteperfezionamento e aggiornamento di unquadro programmatico di riferimento chegarantisca non sOllo l'efficace e armonicocontrollo delle risorse disponibili, ma an~che la compatibilità dei comportamenti del-la libera impresa con gli interessi e le aspi-razioni della collettività.

Sarebbe certo ingenerosa una ricerca, daparte deHe singole categorie, del numerodelle citazioni e dello spazio a ciascuna de-stinato in questa esposizione programmatica.

L'interesse dei singoli e dei gruppi è tu-telato da uno sviluppo armonico dell'interosistema, che si persegue operando sui fat-tori strategici più che disperdendo energiee mezzi su un ventaglio troppo vasto di obiet~tivi parziali.

Nel quadro generale delle necessità e degliimpegni H Governo dovrà comunque ope-ra:re scelte di priorità legate 3.\l1chea:1J'evol-versi della situazione.

I senatori mi permetteranno, nell'illustra-zione della parte economica, di affidare agliatti l'elaborazione di tutto quello che riguar-da la specificazione maggiore delle azioniprogrammatiche nei confronti del program-ma triennale, aggiornato, come ho detto al-l'inizio, dal vice presidente La Malfa, se-condo le ultime rilevazioni e secondo i fattisopravvenuti, a cominciare da quello del-l'aumento di alcuni prezzi internazionali.

P RES I D E N T E. Onorevole Presi-dente, ella ricorda che di questo problemaabbiamo già discusso lo scorso anno, in ana-loga circostanza; ella ~ come appunto siconvenne in quella occasione ~ può inviare

tutte le integrazioni che crede alla Presi-denza del Senato, la quale si farà caricodi trasmetterle ai Presidenti dei Gruppi par-lamentari. Ma la Presidenza stessa non puòcertamente introdurre il principio di acqui-sire agli atti ufficiali del Senato quelle partidi discorso che non siano state effettiva-mente pronunciate in Assemblea; esiste, in-fatti, al riguardo una precisa norma del no-stro Regolamento, che va rispettata: miriferisco al comma secondo dell'articolo 89,in base al quale i senatori « possono inol-tre, con l'autorizzazione del Presidente, da-re ai resoconti, perchè siano stampati e pub~blicati in allegato ai loro discorsi, tabelleed elenchi di dati nominativi o numerici,omettendone la lettura in Assemblea »; èchiaro, pertanto, che l'unica eccezione con-sentita al Presidente del Senato dal Rego-lamento si riferisce esclusivamente a tabellee ad elenchi di dati nominativi o numerici.

A N D R E O T T I, presidente del Con-siglio dei ministri. Il mio era un atto diriguardo...

P RES I D E N T E. L'ho inteso inquesto senso.

A N D R E O T T I, presidente del Con-siglio dei ministri. ... in parte anche inte-ressato, ma anche per il Senato. Allora pre-ferisco, se mi consente, di leggere perchènon voglio che questa parte sia stralciata,poichè la 'sua conoscenza è necessaria per

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29 MARZO 1979388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA . RESOCONTO STEr;OGRAFICO

iJ dibattito che deve svolgersi sulle dichia-razioni del Governo.

P RES I D E N T E. Desidero spiegar-mi meglio affinchè non ci siano fraintendi-menti. Ripeto che ella può far conoscere aiGruppi quelle parti del discorso che ritienedi non leggere in questo momento, per cor-tesia verso i senatori e anche per riguardoverso se stesso. Non esiste in proposito al-cuna difficoltà. Ella r.icorda che l'anno scor-so, quando eJla mi inviò la parte del discorsonon pronunciata in Aula, provvidi subito atrasmetterla ai Presidenti dei Gruppi parla-mentari del Senato i quali, a loro volta, laposero a disposizione dei componenti deirispettivi Gruppi. Questa è la via che ellapuò scegliere e che non costituisce man-canza di riguardo nè verso il Senato nè ~

me Jo consenta ~ verso di lei.

A N D R E O T T I, presidente del Con-siglio dei ministri. Questa via fui obbligatoa sceglierla l'anno scorso e mi auguro chequella g,iornata non costituisca un prece-dente. Per questo chiedo scusa al Senato seproseguo nella mia lettura.

P RES I D E N T E. Onorevoli colle-ghi, vi prego di prestare attenzione. SenatoreSarti, mi rivolgo proprio a lei che in questomomento 'sta zitto: qualche volta la suavoce si sente da lassù fino a qui. Immaginoche disturbi anche il Presidente del Con-siglio.

A N D R E O T T I, presidente del Consi-glio dei ministri. Nel valutare nmpegno im-mediato che si intende assumere per il Mez-zogiorno, da un punto di vista globale, vatenuto presente l'impatto che l'azione di Go-verno potrà avere in specifici settori come1'ediHzia e l'agricoltura.

In particolare, il Governo ritiene di doverproseguire nell'azione di coordinamento traintervento ordinario e stmordinario secon-do le linee sperimentate negli ultimi mesi,che hanno visto coinvolte in modo direttole regioni, ie parti sociali, le imprese pub-bliche e quelle a partecipazione statale.

In tale quadro i problemi che il Governointende affrontare con la maggiore rapiditàriguardano:

a) la realizzazione del programma dimetanizzazione nel Mezzogiorno, che ha co-me premessa la realizzazione del gas dottocollegante l'Algeria con l'Italia;

b) il problema dello sviluppo delle zoneinterne;

c) la soluzione degli specifici problemiconnessi ai progetti speciali « schemi idrici »

e «irrigazione».

Inoltre il Governo ~ richiamando qui tut-to quanto è stato esposto per il Sud nel pia-no triennale ~ si impegna a perfezionare conimmediatezza i provvedimenti di attuazionedeLla 675 e a rivedere e snelrlire le pil:"oce-dure Iper le assegnazioni degli incentivi del-la 183 curando il coordinamento esecutivodi questi due provvedimenti legiiSllativi.

Per l'edilizia il Governo si propone di pre-disporre ulteriori provvedimenrti in grado dirivitalizzare il settore e dare più ampio ef-fetto al pilano decennale; si tratta ad esem-pio di riportare l'azione di tutti i program-mi di edilizia residenzia:1e wll'interno dellostesso piano decennale per l'edilizia; di esa-minare con gli Istituti autonomi delle casepopolari i problemi della gestione del pa-trimonio immobiliare; di prevedere maggio-ri possibil:ità di finanziamento anche perl'ediLizia non residenziale; di estendere l'ac-cesso ai mutui agevolati agli aventi dirittoper alloggi già Irealizzam i cui prezzi di ven-dita siano concordati con H CQi1TIunemedian-te convenzione; di dare attuazione coerenteed adeguata alla rlegge BucaI ossi; di intro-durre gamnzie per una efferttiva e speditarealizzazione dei programmi per l'edilizia;di provvedere per l'effettiva introduzione edopcratività di mutui indicizzati e dei mecca-nismi per il « risparmio-casa ». Per le operepubbliche si tratta soprattutto di sviluppareil di/scorso aperto con la legge 3 gennaio1978 n. 1, sia per quanto riguaJrda i tempidi realizzazione deHe opere come parametrodi giudizio sul rendimento della pubblicaammini,strazione, sia per quanto riguarda ilsistema deglri assensi nel/le procedure.

Senato della Repubblica ~ 17236 ~ VII Legislatura

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 MARZO 1979

Il Governo ritiene di dover procedere, sol-lecitando il consenso delle parti sociali, allarevdsione de~le tariffe, per Je società che ge-stiscono servizi pubblici o di pubblica uti-Jità, al fine di consentire il miglioramentodei conti economici e permettere di finan-ziamel1Jto di investimenti senza gravare sullafinanza pubblica. Tale problema risulta pair-ticolarmente rHevante per la STET in rela-zione ai programmi di dnvestimentd: nel set-tore deNe telecomunica?loni.

Per l'energia al discorso generale della :re~visione delle l.ariffe si unisce un problemadi strategia estremamente importante. Il Go-verno s.i propone di agdre contemporanea-mente nella di.rezione del potenziamento del.l'offerta e del contenimento della domanda.Per quest'ultima si tratta di agire lungo trelinee di intervento:

a) eliminazione degli sprechi;b) risparnld di energJa a fini di puro con-

sumo;

c) rispanni di energia nel sistema pro-duttivo tramite l'introduzione di nuove tec-nologie.

Per quanto riguarda l'offerta di energiail Governo si propone di sollecitare l'attua-zione da parte dell'Enel del programmatermoelettrico supplementare, ,lo sfruttamen-to delle residue fonti idroelettriche, l'utiliz-zazione del carbone.

Il Governo .si propone inoltre di stimolare~. i.n collegamento con la Comunità eUTopea~ la ricerca e lo sviluppo di tutte le fontiintegrative, con particolare riguardo al1'ener-gia solare ed dI'energia geotermica.

Il Governo deve tuttavia dichiara:re chel'estensione dello sfruttamento e della ricer-ca, sia nei campi tradizionali sia in questicampi integrativi, non costituisce una alter~nativa concreta alla necessità di provvedereai bisogni futuri dell nostro paese in mate-ria di energia mediante lo sviluppo dellaproduzione elettrica di fonte nucleare in re-lazione aIlle decisioni a suo tempo prese dalParlamento.

Se il Governo non facesse presente al Par-lamento ed ai vari centri decisionali di ca-rattere te!rritoriale la necessità di questo dm-

pegno nel campo dell'energia nucleare, essosi assumerebbe la grave responsabilità difar venire meno in tempi non lontani l'ener-gia necessaria allo sviluppo del nostro siste-ma produttivo.

Conosciamo tutti le dif£icoltà anche psico-logiche che si incontrano in ogni paese delmondo dinanzi alle risposte da dare alle esi-genze delle fonti energetiche. Faremo ognisforzo per affrontare questi problemi conil massimo di consenso, consapevoLi che laadeguata provvdsta di energia e le preoccu-pazioni di sicurezza ecologiche e finanziarienon appartengono a tematiche di parte, madevono sempre più rappresentare un respon-sabdle terreno d'incontro, augurabilmente ditutte ,le fOJ7:epolitiche, nessuna esclusa.

IPer quanto riguarda l'agricoltura, il Gover~no, oltre a sostenere l'approvazione della leg-ge sui contratti agrari e concludere lo studiodel programma agr~aJimentare, si impegnaa rendere efficienti i meccanismi d'attuazio-ne dei programmi esistenti, in particolaredella legge «quadrifoglio », anche attraver-so meccanismi sostitutivi e 'surrogatori, inquanto 'Ì maggiori problemi attuali del set-tore provengono non tanto da carenze diimpostazione programmatica quanto da unavera e propria stagnazione. Un ulteriore im-pegno ~l Governo ritiene di prendere rela-tivamente all'attività di verifica e allo svi-luppo delle linee di credito agrario, lungodirettrid di immediata concretezza opera-tiva.

Oltre che r:e! campo degli investimentipubblici un'azione del Governo è urgenteper i settori in crisi. Deve considerarsi con-clusa la fase dell'azione legislativa. Esistonoormai gli strumenti di intervento e vi sonodiagnosi sufficientemente approfondite dedproblemi di maggiore rilevanza. È necessarioora, e in tempd brevi, che entro la cornicedelJe norme elaborate e avvalendosi delleanalisi che sono state fatte, si compiano lenecessarie scelte.

Le crisi, accanto agli angoscianti aspetti oc-cupazionali, hanno aspetti industriali e aspet-ti finanziari; investono imprese industriali eistituti finanziari. Il Governo interverrà inambedue le direzioni in modo che si possarapidamente uscire dallo stato di incertezza

Senato della Repubblica ~ 17237 ~ VII Legislatura

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 29 MARZO 1979

attuale. Le imprese recuperabili saranno mes-se nelle condizioni di riprendere in modosollecito la produzione, assicurando che laprogrammazioLe della loro gestione acquisti,sia pur gradualmente, validità piena dal pun-to di vista economico.

Con questo formale impegno diretto aduna rapida realizzazione della politica degliinvestimenti, il Governo ritiene di soddisfareuna deLle maggiori richieste delle forze po-litiche e delle parti sociali. Occorre tutta-via che le une e le altre considerino che laprima parte del piano triennale sorregge laseconda in una simultaneità di posizioni. Nonsi tratta di applicare un tempo. alla primae un -tempo ulterio.re alla seconda parte.Si tratta di una simultaneità di imposta~zioni che si sorreggono .l'una rispetto all'a1-tra. E come il Governo sa di prendere undecisivo impegno, le forze politiche e le par-tì sociali debbono sapere di dover assumere,anche da parte loro, un impegno contempo-raneo e altrettanto decisivo. Senza di cheil passo compiuto con il piana triennale sa-rebbe valso a ben poco, e prima o dopo citroveremmo nelle gravi condiziani del 1974e del 1976, con le politiche restrittive cheesse hanno co.mportato. Questo deve esseread agni costo scongiurata.

In politica estem l'azio.ne del Governo siispirerà alla continuità deHe scelte di fondoe delle linee d'aziane sulle quali si manifestòl'ampia canvergenza delLe forze politicheespressa nelle due risaluzio.ni approvate dal-la Camera e dal Senato il 19 o.ttobre ed il10 dicembre 1977 e ribadit-a nei programmidella attuale legislatura. Tale arientamento,che riflette la co.nsapevo.lezza dei preminentiinteressi nazionali, si esplicherà pertantoattraverso la riaffermazione della sceltaatlantica, la pramoziane dell'unità europeasul piano palitico, economico e monetaria, ela valorizzazione del quadro delle NazioniUnite: in questa ambita si collacano sia laprosecuzione di attivi cantributi alla poli-tica della distensio.ne sia l'impegno nella so-lidarietà e nel dialogo. con i paesi in viadi sviluppo.

Alla castruziane dell'Eurapa il Gavernodarà can accentuata attenzione il più fer-vido contributo.

Nostro primo obiettivo è di avvicinaresempre più le istituzioni comunitarie ai po~poli europei ed in particolare ai giovani ealle forze sociruli. La prossima elezione asuffragio universale e diretto dei membridel Parlamento europea costituisce certa-mente il fatto politico più importante suquesta via.

Ci proponiamo, in uno spirito di «popo-larizzazione» deJla Comunità, di promuove-re il raffarzamento, in sede europea, dei rap-porti con le forze sociali attraverso il po-tenziamento del Comitato. economico e so-ciale e la valarizzazione delle conferenze tri~partite che vedono riuniti governi, sindacatie imprenditori.

Altro nostro obiettivo è di co.ntribuire allacreazio.ne di una Comunità più giusta e piùsensibile ai problemi sociali e a quelli disviluppo delle aree europee meno progre-dite.

Di fronte all'ampiezza della disoccupazia-ne, di fronte alla gravità del problema dellaristrutturazione industriale, di fronte alloaouirsi delle disparità territoriali, è neces-sario che il bilancio della Comunità divengapiù consistente e raggiunga nel proprio in~terna un diverso equilibrio tra le spese perla politica agricoLa comune, che assorbonofinora il 70 per cento delle risorse, e lespese per le politiche cosiddette strutturali.

Su questa strada abbiamo compiuto sen-sibili progressi. L'aumento delle risorse delFondo regionale costituisce un passo signifi~cativo rispetto all'insoddisfazione manifesta-ta dal Governo al Consiglio europeo diBruxelles quando., nel contesta del negoziatosuno SME, si adottò un orientamento con-trario am'aumento del Fondo stesso, aggirettifica to.

Sulla via dell'unificazione economica e fi-nanziaria occorre allargare a tutti i compar-ti produttivi il discorso del coordinamentoprogrammato, sin qui tentato nella Comuni-tà soltanto per alcuni settori industriali incui più acuta è la crisi su scala internazio-nale.

D'altra parte, da anni ci ado.periamo concostanza per ottenere un più equilibrato rap-porto tra il sostegno delle produzioni con-tinentali e delle produzioni mediterranee

Senato della Repubblica ~ 17238 ~ VII Legislatura

29 MARZO1979388a SEDUTA (pornerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nell'ambito della politica agricola comune.Si tratta, in questo caso, di lottare con mag~giore efficacia contro le eccedenze struttu-rali in aloune produzioni agricole continen~tali.

Si tratta inoltre di approfondire e poten-ziare gli strumenti della politica agricolacomune, sia per iJ miglioramento delle strut-ture, sia per il sostegno delle produzioniagricole mediterranee.

Una svolta significativa è stata compiutacon l'adozione del ({ pacchetto mediterra-neo)} da noi sollecitato anche in previsionedell'aUargamento della Comunità alla Gre-cia, alJa Spagna e al Portogallo.

Questa articolata azione nelle istituzionicomunitarie per una maggiore attenzione ainostri problemi ci rende consapevoli dellanecessità di migliorare taluni meccanismidell'amministrazione nazionale, sia centraleche regionale.

Il riferimento al quadro atlantico rimaneper noi essenziale. La forza e l'efficienza di-fensiva della NATO ,sono tuttora, come losono state nei trent'anni di vita dell'Allean-za, presupposto indispensabile per il man-tenimento della sicurezza e della pace. L'Ita-lia è impegnata a dare il suo proporzionalecontributo ai programmi di difesa che mi-rano a mantenere all' organizzazione un so-stanziale equilibrio nei confronti dello schie-ramento di forze in Europa: è infatti solopartendo da posizioni di equilibrio che sipuò sviluppare la politica della distensione,ivi compresi i complessi negoziati in corsoa Vienna per la riduzione reciproca e bilan~data delle forze del nostro continente, cheresta un obiettivo preciso della nostra poli-tica estera e di difesa.

L'effettiva attuazione dell'Atto finale diHelsinki rappresenta un altro caposaldo fon-damentale della distensione. Il Governo ita-liano è impegnato a conservare una imposta-zione costruttiva della propria azione perassicurare sin d'ora che la riunione di veri-fica che avrà luogo nel 1980 a Madrid nonsi chiuda con un risultato deludente similea quello di Belgrado.

Il Governo italiano continuerà ad adope-rarsi in tutti i fori competenti per l'adozio-ne di misure effettive ed equilibrate di di-

sarmo, sia nel settore delle armi convenzio-nali che in quello delle armi di distruzionedi massa, in particolare quelle nucleari e chi-miche. Nostro obiettivo è infatti di contri-buire al disarmo generale e completo sot-to uno stretto ed effettivo controllo inter-nazionale, anche alla luce deHe risultanzedella sessione specia,Je per il disarmo del-l'Assemblea generale delle Nazioni unite svol-tasi lo scorso anno e alla cui elaborazionel'Italia ha dato un attivo contributo.

Al riguardo desidero ricordare in questasede che l'Italia ha presentato nelle scorsesettimane al rinnovato Comitato per il di-sarmo di Ginevra un'articolata proposta peraccelerare i negoziati in corso per una to-tale messa al bando delle armi chimiche.Ci riserviamo poi di presentare alla pros-sima sessione della competente Commissio-ne per il disarmo delle Nazioni unite unainiziativa mirante a facilitare il controlloe la riduzione dei trasferimenti degli arma-menti convenzionali.

Nel quadro multilaterale ed in particolarenell'ambito delle Nazioni unite, dovrannotrovare collocazione iniziative su grandi pro-blemi che non possono ormai essere risoltinegli angusti limiti delle collaborazioni bi-laterali. Oltre ai menzionati problemi dellasicurezza ed a quelli purtroppo sempre emer-genti de.i mantenimento della pace e dellasalvaguardia dei diritti dell'uomo, occorrepensare ai grandi problemi economici e so-ciali, e specialmente a quelli del sottosvilup-po, avendo a mente l'obiettivo di un nuovoordine economico internazionale.

Abbiamo poi di fronte a noi la tappa, giàstabilita per la fine di giugno, del verticedei 7 paesi maggiormente industrializzati.In tale sede intendiamo apportare il nostrocontributo affinchè vengano moltiplicati glisforzi per conseguire un assetto più stabiledell'economia internazionale che consentaun generalizzato rilancio produttivo senzache si ripresentino i fenomeni destabilizzan-ti verificati si nel passato.

Nell'area dei rapporti economici bilateraliintendiamo in primo luogo esplorare ogninuova possibilità per affermare la presenzadell'industria e del lavoro italiano nel mon-do, dedicando una speciale attenzione a quel-

VII LegislaturaScnato della Repubblica ~ 17239 ~

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

le regioni nei confronti delle quali conti-nuiamo ad accumulare rilevanti disavanzicommerciali.

Adeguata cum continuerà ad essere de-dicata anche ai tradizionali rapporti con ipaesi ad economia di Stato, per promuovereun ulteriore sviluppo dell'interscambio eduna più intensa e qualificata cooperazione I

industriale.Nei paesi in via di sviluppo, infine, ci

impegneremo per portare la coUaboraz;ionedello Stato e dell'industria italiana per con-tribuire concretamente al processo di eman-cipazione economica da essi avviato e perriaffermare il nostro apprezzato ruolo di rea-lizzatori di grandi opere di infrastrutturee di forni tori di importanti impianti pro-duttivi.

La nostra proiezione mediterranea ci por-ta poi a prestare la massima attenzione aiproblemi del Medio Oriente. Nei giorni scor-si abbiamo seguìto in partic01are la difficilefase negoziale che, con la paziente e pres-sante mediazione del presidente Carter, siè svolta al Cairo e a Gerusalemme ed ab-biamo salutato con soddisfazione l'annun-cio della positiva conclusione proprio per-chè definita un primo passo nella prospet-tiva di negoziati e di soluzioni globali. IlGoverno italiano quindi ~ nel pieno ap-poggio della solenne dichiarazione del Con-siglio europeo del 29 giugno 1977 sul MedioOriente e della dichiarazione a nove emes-sa in occasione deLla firma del trattato traEgitto e Israele ~ intende continuare ad of-frire, nei limiti delle sue disponibilità, il pro-prio convinto contributo al conseguimentodi una soluzione tota,le e durevole, che siagiusta per tutti e che corrisponda quindi aidiritti del popolo pailestinese.

L'aggravarsi della situazione nella peni-sola indocinese ha suscitato la più vivapreoccupazione del Governo italiano, trat-tandosi di una regione vitale per gli equi-libri internazionali. Fin dalle prime avvisa-glie del conHitto, il Governo ha pertantoutilizzato ogni canale internazionale al finedi sollecitare le parti in causa ad una prontacessazione degli scontri armati e ad unasoluzione della crisi. Fra le azioni da noiintraprese, mi sia consentito ricordare i mes-

29 MARZO 1979

saggi che il 20 febbraio ho inviato al presi-dente Carter ed al presidente Bremev, au-spicando la realizzazione immediata di ini-ziative che costituissero una chiara riaffer-mazione deUa volontà di dialogo tra Wash-ington e Mosca, dialogo che è decis;ivo perfar progredire la politica di distensione edi pace nel mondo.

Nel quadro della politica emigratoria e so-ciale, l'azione del Governo continuerà a svol-geysi lungo due principali direttrici: quelladel negoziato internazionaJle rivolta fonda-mentalmente a migliorare lo status dei con-nazionali emigrati, e queUa attinente allatutela ed aH'assistenza delle nostre colletti-vità aLl'estero.

Proseguiremo l'azione intrapresa per ilriconoscimento agli emigrati, nell'ambitoCEE e in un più vasto contesto, dei dirittipolitici fondamentali. Svilupperemo la no-stra azione sul piano bilaterale per colma-re i vuoti esistenti nella rete degli accordidi ,sicurezza sociale che legano l'Italia aglialtri Stati. Continueremo infine a fornireil nostro convinto contributo per la realiz-zazione del Consiglio generale degli ita-liani all' estero e dei Comitati consolari.

Onorevoli senatori, la diS'soluzione dellamaggioranza governativa è avvenuta in unmomento annebbiato da preoccupanti puntidi tens,ione internazionale e dall'acuirsi diaìLcuni problemi interni, talora in relazioneproprio alle decisioni adottate. Questo sem-bra, ma non è, un paradosso. E ne abbiamoun esempio nel tema delle abitazioni, sulqua.Ie era evidentemente impossibile pro-trarre i rinvii pur nolla consapevolezza chela fase di transizione avrebbe provocato al-!'inizio inevitabiJi complicazioni. Quandopal1lo di decisioni adottate, non parlo didecisioni adottate per la crisi, ma di ini-ziative legis}ative che abbiamo condottoavanti. Si è cercato di attutire l'urto senzavenir meno all'impegno di imprimere unritmo di ripresa deNe costruzioni a prezziaccettabili, in mancanza del quale tutto sa-rebbe destinato ad aggravarsi ulteriormente.

Altro tema di esemplificazione è quello del-le crisi industriali specie in alcune zone delSud e delle Isole, per le quali è stata faticosae complicata la ricerca di valide soluzioni:

VII LegislaturaS;:;;WIO della Ù.erubblìca ~ 17240 ~

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388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO S1E:-.rOGRAFICO

ma era ed è inimmaginabile che possano es-ser lasciati nel dubbio sia la certezza deiposti di lavoro, sia il preciso interesse del-l'economia nazionale, che sarebbe altrimentisoggetta ad una mancata o raHentata produ-zione, e conseguentemente ad un assurdoindebitamento per importazioni dall'estero.

Abbiamo potuto altresì constatare durantele riunioni dedicate, insieme con i presiden-ti delle giunte e con i sindacati, all'esamedelle situazioni di lavoro di ciascuna regio-ne del Sud, la pungente delusione per glienormi ritardi con i quali si realizzano gli~nterventi spesso da lungo tempo approvatie finanziati. E non è fenomeno solo del Mez-zogiorno d'Italia.

Le stesse opportunità di utilizzare gli aiu-ti comunitari sono talvolta vanificate da pi-grizie e da defatiganti ritardi burocratici in-terni. Mentre, in altro campo, si cerca ~ ma-

gari con sottili proposizioni di superabilidifficoltà pratiche ~ di contrastare la poli-tica di giustizia tributaria per la quale loStato si è munito di nuovi strumenti cono-scitivi e repressivi, ed altri ne ha individuatoe proposto, certamente severi (come la effet-tiva punibilità penale degli evasori) ma ne-cessari; insieme al piano triennale di riordi-no dell'amministrazione finanziaria, accoltocerto senza entusiasmo da quanti non sirassegnano alla prospettiva di non poter piùfrodare la collettività.

Parziale efficacia ha palesato inoltre, no-nostante le correzioni appartatevi, lo stru-mento {{ponte}} destinato ad alleviare la

disoccupazione giovanile per dar tempo alsistema economico ~ se riportato a pienfl

efficienza con severità e con adeguati dise-gni ~ di dare una risposta stabile alle do-mande di lavoro. D'altra parte è noto che intal uni settori vi è carenza di mano d'operacui suppliscono una disordinata chiamatadi lavoratori stranieri e tentativi di ri-presa di immigrazioni interne che il pro-gramma economico invece esclude nell'unicomodo valido: aumentando il lavoro nelle zo-ne di disoccupazione e dando tempestiva eadeguata formazione per il primo impiegoo per l'acquisizione di una diversa capaci-tà professionale quando quella che si pos-

siede non trovi collocamento neppure in pro-spettiva.

Accenno anche alla constatata difficoltànel rendere gradualmente operative alcunedi quelle misure che il Senato indicò a con-clusione del dibattito sulla {{ giungla delleretribuzioni ». Naturalmente non si conte-sta frontalmente il proposito ~ giusto e in-dispensabile ~ di correggere le punte piùelevate che rendono inaccettabile la divari-cazione retributiva: ma si agita lo spettrodi un ({appiattimento» che nessuno potreb-

be ragionevolmente proporsi in una socie-tà che voglia irrobustire e consO'lidare le sueradici di libertà e di dinamismo.

Un immane sforzo è dunque improroga-bile per vincere i sormontabili ostacoli chesi frappongono alla politica di rinnovamen-to ispirata a giustizia e a progresso; e, d'al-tro canto, va rimosso ogni motivo di ritar-do nell'agire, in un dialogo più spedito traamministrazione centrale e amministrazioniregionali ed in un recuperato spirito di la-voro, specie in quei settori che più incido-no sulla serenità di vita e sugH interessi es-senziali dei cittadini.

Poco o molto che restiamo al nostro po-sto, continueremo con ogni energia nella po-litica di superamento dell' emergenza e di co-struzione di una società più sicura. Ma perraggiungere effettivi traguardi di diffuso mi-glioramento occorre che siano sconfitte atutti i livelli le varie forme di egoismo e dirifiuto di una indispensabile abitudine allacoerente attenzione verso chi ha più biso-gno, verso i giovani, verso gli anziani, chemeritano particolari riguardi.

Le stesse linee di politica economica nonpossono esaurirsi tra le controparti rappre-sentative per importante che sia il loro ruo-lo: per avvicinarci ai grandi obiettivi dellavittoriosa lotta alla disoccupazione e del ri-scatto del Sud, si richiede il sostegno di tut-te le grandi correnti politiche e la mobili-tazione convergente delle forze più vive delpaese; e la si chiede non solo in terminidi « sacrifici )}, ma con ben maggiore forzain termini di nuove iniziative, di grande im-maginazione, di forte soJidarismo.

L'appello è rivolto ad aree sensibili e vi~tali del sistema economico: al movimento

VII LegislatuHjSenato della Repubblica ~ 17241 ~

29 MARzo 1979388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAHCO

cooperativo, agli operatori deNa ricerca, agliimprenditori personali, siano essi artigiani,piccoli commercianti, coltivatori diretti, al~le forze del lavoro autonomo in genere, aiquali tutti la società deve prestare una at-tenzione più viva intesa a garantire le con~dizioni istituzionali, economiche e socialinelle quali le migliori energie possano svi~luppare appieno il loro grande potenziale.

Venerdì sera, nel darmi i suoi appuntiper il programma, J'onorevole La Malfa am-moniva che il Governo deve porsi al di so-pra delle troppo facili polemiche che pocohanno a che fare con la realtà dei proble-mi del paese; ed acquisire così quella auto~rità e quel distacco che l'attuale momentopolitico richiede.

Che questo non sia facile è troppo eviden-te, ma da parte nostra significa sentirci inogni istante, in quanto governanti, al servi-zio pieno ed esclusivo dell'intera nazione,senza alcun particolarismo. Se un tale ele~vato impegno sarà sostenuto il risultato nonpotrà non essere benefico per il popolo ita-liano che tutti noi, nel modo migliore, cer-chiamo di rappresentare. (Vivi applausi dalcentro e dal centro-sinistra. Congratulazioni).

Per la discussione di un disegno di legge

M U R M U R A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M U R M U R A. Signor Presidente, staper concludersi, alla Camera dei deputati,l'esame del disegno di legge: «Norme sul-l'ingresso in magistratura, sullo stato giuri~dico dei magistrati, e sul trattamento eco-nomico dei magistrati ordinari, dei magi~strati amministrativi e della giustizia mili-tare e degli avvocati di Stato» (C. 2658).Chiedo pertanto, nell'ipotesi in cui doves-sero essere apportate modifiche da partedell'altro ramo del Parlamento, che le Com-missioni competenti siano autorizzate a riu-nirsi neUa giornata di domani per potereiniziare e concludere l'esame del provvedi-mento.

P RES I D E N T E. Premesso che è giun-ta notizia dalla Camera dei deputati che ilprovvedimento, nella parte stralciata, è statogià approvato, faccio presente che, alla stre-gua di quanto convenuto il 27 marzo scorsodalla Conferenza dei presidenti dei Gruppiparlamentari, l'istanza del senatore Murmu~l'a ~ in quanto riferita ad un provvedimento

urgente ~ rientra nel limitatissimo numerodi richieste che, in via del tutto eccezionale,possono essere sottoposte all'Assemblea.

Se non ci sono osservazioni, la richiestadell senatore Murmura si intende accolta.

In base alla decisione testè adottata, prean-nuncio che detto disegno di legge, non ap-pena pervenuto a:lla Presidenza, verrà asse-gnato alle Commissioni riunite 1a e 2a in sedereferente.IJ parere della sa Commissione nonappare necessario poichè la Camera dei de~putati non ha modificato l'onere finanzia-rio rispetto alil'entità già approvata dal Se-nato nella prima lettura.

A tal fine le sopraindicate Commissionisono autorizzate a riunirsi nella giornatadi domani, venerdì 30 marzo 1979, alle ore 16,con J'ordine del giorno che viene reso notocon il presente annuncio e che sarà poi for-mailmente diramato subito dopo la trasmis-sione del disegno di legge dall'altro ramodel Parlamento.

Le Commissioni riunite 1a e 2a organizze-ranno i propri lavori in modo da essere ingrado di riferire nella tarda serata di domaniall'Assemblea, che potrà discutere il disegnodi legge con la procedura prevista dall'ar-ticolo 56, quarto comma, del Regolamento.

Annunzio di mozioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio della mozion(;!pervenuta alla Presidenza.

P A Z I E N Z A, segretario:

LUZZATO CARPI, CIPELLINI, CATELLA-NI, MINNOCCI, FERRALASCO, FINESSI,SIGNORI, FABBRI, LEPRE, MARAVALLE,DI NICOLA, DALLE MURA, DE MATTEIS,POLLI, PITTELLA, AJELLO. ~ Il Senato,

VII Legislatura::Jenato della Repubblica ~ 17242 ~

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 29 MARZO 1979

rilevato:che dall'indagine svolta dalla Commis-

sione parlamentare di inchiesta sulla fugadi sostanze tossiche che hanno gravementecolpito i comuni di Seveso, Meda, Cesano Ma~demo e Paderno Dugnano è stata dimostratain modo inoppugnabile la responsabilità del-la società ICMESA di Meda e, quindi, delleconsociate «Givaudan» e «Hoffmann~LaRoche» ;

che le carenze degli organi preposti allatutela della salute dei cittadini, che si pos-sono sintetizzare in omissioni di atti di uffi-cio ed in gravi ritardi di interventi, non pos-sono essere ignorate;

che le conclusioni della Commissionehanno dato un contributo decisivo a dimo-strare l'obbligo del totale indennizzo, da par-te della « Hoffmann-La Roche », ai cittadinidei comuni delle zone così gravemente colpi-te, così come rimarrà marcata 'la responsabi~lità morale dei suoi dirigenti;

che, a distanza di tre anni dal tragicoevento, dati discordanti persistono sul nu-mero di decessi di nati con malformazioni esull'attuale stato di salute delle popolazionicolpite;

che suJl'esattezza in specie de1Je primemappature delle zone colpite esisterebberopesanti dubbi che avrebbero causato allarmee preoccupazione tra i cittadini;

che le opere di bonifica ancora in corsosarebbero eseguite attraverso l'aggiudicazio-ne di appalti « eccessivamente costosi », conil conseguente sperpero di denaro pubbLico;

che grosse perplessità avrebbero solle-'vato parte degli indennizzi, giudicati supe-riori alla reale entità del danno;

tenuto conto che la Commissione d'in-chiesta ha sottolineato l'esigenza di un piùattento intervento e controllo da parte delGoverno,

impegna il Governo:a) a promuovere un'accurata, tempe-

stiva e precisa inchiesta sulla situazione igie-nico-sanitaria dei comuni colpiti, ed in par-ticolare sulla mappatura dei territori inqui-nati dal TCDD e sulla salute dei cittadini,con particolare riguardo alle voci ricorrentidi denunce per omissioni di atti di ufficio acarico del commissario responsabirle nomi-

nato dalla Regione Lombardia, il quale avreb-be segnalato alle autorità un numero dibambini nati morti con malformazioni infe-riore al reale;

b) a promuovere, inoltre, un'appro-fondita inchiesta sugli appalti e sugli inden-nizzi per le ragioni esposte in premessa;

c) ad «anticipare}) la futura legisla-zione con provvedimenti di razionalizzazio-ne dell'attuale sistema di controllo, in mo-do da poter disporre di un minimo di strut-ture efficienti per l'applicazione pratica dellafutura legislazione;

d) a costituire appositi uffici tecnicidi difesa ambientale in ambito regionale, alfine di avviare il censimento delle attivitàpotenzialmente pericolose con 'la rilevazionedi tutti i dati significativi concernenti le la-vorazioni, gli impianti, la strumentazione diprocesso ed i sistemi di sicurezza;

e) in base alle risultanze di tale cen~simento, ad elaborare una legge relativa al-la difesa dell'ambiente globalmente inteso,che, riordinando la materia anche sotto ilprofilo delle competenze istituzionali, vengaa costituire un « testo unico}) comprendentedisposizioni e regolamenti riguardanti:

1) la protezione sanitaria dell'ambientee dei lavoratori;

2) la salute pubblica in generale;3) l'inquinamento idrico e la razionaliz-

zazione degli usi dell'acqua;4) l'inquinamento atmosferico;5) l'uso, lo stoccaggio ed il trasporto di

sostanze pericolose o tossiche;6) le misure di sicurezza per l'esercizio

di impianti produttivi e di quelli ad essi au-siliari;

7) la localizzazione degli insediamentipericolosi soggetti a controllo;

8) le modalità di smaltimento elo di re-cupero dei residui urbani industriaH;

9) le misure da predisporre per far fron-te a situazioni di emergenza determinate dainsediamenti a grande rischio, ivi compresigli impianti nucleari;

10) la salvaguardia dei vari distretti eco-logici (ambiente acquatico, suolo, vegetazio-ne, ittiofauna, avifauna) e la compatibilitàtra le varie attività coesistenti sullo stesso

'y'~'IW10 deila Repubblica ~ 17243 ~ V Il Legislatura

29 MARZO 1979

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3888 SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

territorio (industria, agricoltura, turismo epesca).

(1 -00025)

Annunzio di Interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

P A Z I E N Z A, segretario:

MAFFIOLETTI, MODICA, PERNA. ~ Al

Ministro del lavoro e della previdenza so-ciale. ~ In relazione a quanto contenuto nel-l'articolo 8 del provvedimento di converslio-ne del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 20, edal1e assicurazioni fornlite dal Ministro, nelcorso della seduta del Senato del 21 marzo1979, oirca la vigilanza più rigorosa rivolta adevitare la proliferazione, al di là dei grandienti previdenziali, della nomina dei vice diret-tori generarli, per sapere quali misure inten-da assumere per attuare tale vdgilanza.

In particolare, gli interroganti sottoHnea-no che le nomine dei vice direttori generali,come sembra ,stia avvenendo nella Federa-zione delle Casse artigiane, minaccia di esten-dersi ,il11decine di enti del pamstato, V'a!Ildfi-cando ogni ipotes1i di rifoI'l11a delle strutturepubbliche e sovrapponendo in tali enti unvertice ple1:oriiCoin contrasto con le esigen-ze di funzionalità e spesso in rapporto a cri-teri di 'lottizzazione degli incarichi dirigen-ziali.

(3 - 01293)

SIGNORI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro delle poste e delletelecomunicazioni. ~ L'Organizzazione del-le Nazioni Unite, consapevole deHa gravitàe della drammaticità del problema di por-tata mondiale della emarginazione degli han-dicappati e della esigenza di garantire lorol'inserimento nelle strutture sociali e, in par-ticolare, nelle attività produttive, ha decisodi dedicare l'anno 1981 agli handicappati.

Intanto a Pisa, proprio in questi giorni,si è verificato un fatto indegno di una so-cietà civile a danno dell'handicappata Lia

Sacchini, laureanda in filosofia, costretta suuna sedia a rotelle, che da quattro anni hainoltrato una domanda di assunzione all'Am-ministrazione delle poste e delle telecomu-nicazioni.

In questi giorni è giunta alla Sacchini unalettera di assunzione per novanta giorni daparte della Direzione provinciale delle po-ste di Pisa. Senonchè, quando si è presen-tata al lavoro, sono state sollevate tortuosedifficoltà Legali ed è stato impedito alla stes-sa di prendere servizio.

In questo caso, come in numerosi altricasi, le leggi esistenti (che pure abbisogna-no di essere rese più aperte e adeguate)suH'inserimento degli handicappati in atti-vità lavorative, vengono disattese o inter-pretate restrittivamente da singoli dirigentie funzionari.

Si ha, così, che, mentre a parole si stigma-tizza l'emarginazione, nei fatti concreti, coninsensibilità e spesso con cinismo, si esclu-dono dalla società attiva cittadini che, co-me gli handicappati, hanno il diritto di vi-vere con il proprio lavoro al pari di tuttigli altri cittadini.

Ciò premesso e considerando che il gradodi civiltà di un popolo si misura soprattuttoda quello che i poteri pubblici fanno o nonfanno per eliminare piaghe tanto gravi edangosciose, !'interrogante domanda quali in-terventi si intendono compiere per risolve-re, secondo giustizia, il caso dell'handicap-pata Lia Sacchini e quali provvedimenti siintendono assumere per porre fine, in ge-nerale, a fatti tanto gravi e sconcertanti cheoffendono la coscienza civile di un popolodemocratico.

(3 - 01294)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

D'AMICO. ~ Al Ministro del lavoro e del-la previdenza sociale. ~ Per sapere se è aconoscenza di taluni inconvenienti che van-no derivando dall'applicazione letterale dinorme codificate nella legge 1° giugno 1977,n. 285, concernente provvedimenti per l'oc-cupazione giovanile.

~enato lella Repubblica ~ 17244 ~ VII Legislatura

29 MARZO1979388a SEDUTA (pomerid.) A;-:SEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Fatto presente, in particolare:che l'attribuzione alla discrezionalità

della Commissione provinciale per il collo-camento dell'eventuale ripartizione dei postidisponibili per l'attuazione di progetti spe~cifici di enti pubblici sovraccomunali, anchetra i giovani lavoratori iscritti nelle liste spe-ciali dei comuni diversi da quello dove deb-bono svolgersi i lavori, rende in effetti so~stanzialmente aleatoria la possibilità di be-neficiare della legge citata per tutti i giova-ni disoccupati di comuni generalmente mi-nori dove scarse o nulle sono le iniziativeassunte o assumibili ai sensi e per gli effet-ti della stessa legge;

che il rigoroso rispetto dell'ordine del-la graduatoria delle liste dei disoccupati perl'avvio al lavoro su richiesta numerica del-le Amministrazioni di enti locali interessa~ti all'attuazione di progetti di opere social-mente utili, allorquando implica il coinvol-gimento in lavori di natura manuale ~ adesempio di giardinaggio ~ di giovani prividi qualifica, ma forniti di titolo di studioqualificante (diplomati) ~ che sono costret-ti all'accettazione dalla dichiarazione di di~sponibilità per lo svolgimento di attività nonrispondenti al titolo di studio posseduto, sot~toscri tta per evitare la perdita del turno diavviamento al lavoro ~ è causa di compren-sibili gravi frustrazioni per i giovani stessi,risultando nel contempo di danno all'eco-nomia delle opere da eseguirsi,

l'interrogante chiede se, richiamando-si alle finalità della legge e soprattutto allospirito che l'ha informata, non ritenga diimpartire disposizioni interpretative, piùesplicite di quelle tutte apprezzabili finoradettate, per l'eliminazione degli inconvenien-ti sopra segnalati, che, o deludono i giova-ni nelle loro speranze, o li mortificano nonutilizzandoli secondo le loro naturali pro-pensioni.

(4 - 02539)

TALASSI GIORGI Renata, CONTERNODEGLI ABBATI Anna Maria, LUCCHI Gio-vanna, BERNARDINI, TEDESCO TATÙ Gi~glia, URBANI, TOURN Maria Luisa, LAZ-ZARI. ~ Al Presidente del Consiglio dei mi-llistri ed ai Ministri delle poste e delle tele~

comunicazioni e del lavoro e della previden-za sociale. ~ Per sapere:

se sono a conoscenza dell gravissimo fat~to avvenuto presso la Direzione delle postee telecomunicazioni di Pi'sa che ha respintoLia Sacchini, una gli.ovane studentessa di fi-losofia che era stata regolarmente chiamataal lavoro per un periodo di tre mesi, mache non è stata assunta perchè « colpevole»di essere poliomielitica;

se non ritengooo che tale atto sia innetto contrasto non soJo con le più tmlaneesigenze di solidamietà, spesso a parole ma-ruifestate anch~ attraverso la propaganda ra-diotelevisiva, verso le categorie degli handi~cappa ti, e con l'esigenza di un ~oro pienoinserimento nel lavoro, nella scuola e nellavita sociale come tutti gli altri cittadini, maanche in COtIltrasto con ,la legge n. 482 del2 aprile 1968, che regola l'assunzione deglihandicappati nelle pubbliche a:mmJnistrazio-ni e nelle ~mprese private; a meno che, eciò sarebbe ancora più grave per una pub-blica amministrazione, non si sia respintala ragazza che è costretta a servirsi di unacarrozzina perchè impossibilitata a cammina-re, facendo riferimento al grado di invali-dità richies,to èalla legge n. 313 del 18 mar-zo 1968, che però riguarda le pensioni diguerra;

come si può giustificare che una ragaz-za come la Sacchini (e con .lei chissà quantealtre persone porl.iomielitiche e colpite dahandicaps fisici), che frequenta regolarmen-te ile scuole, che è vicina aLla laurea in filo-sofia superando puntualmente ogni esame,sia impedita al giusto diritto di un lavoro,e per di più in una pubblica amministrazio-ne, perchè potrebbe recar danno a sè ed aisuoi compagnl di lavoro;

se non riten1gono di dover emanare di-rettive c]1e, in applicazione delle leggi vigen-ti, ed in particoLare di quella per Ja prote~zione degli invalidi civili (la n. 118 del 30marzo 1971), attuandone rapidamente i con-tenuti previsti dall'articoJo 27 sulla elimi-nraZlionedelle barriere architettoniche che fa-vorisca una r~ale protezione degli invaIidistessi, crei le condizioni per eliminare nel-la nostra soailetà assurde, gravi ed aberranti

Senato della Repubblic.1 ~ 17245 ~

29 MARZO 1979

VII Legislatura~~~-======-..==:=.:=~~-==-~~=-=""--==-======-~~-===-=-~.~-,,"-=-~-o=.-="'~---"-'--"7~'

388a SEDUTA (pomerid.) i\~:;SC:MBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

discrirndnazioni quali quelle che si perpe-trano a danno di detta categoria di cittadini;

se non ritengono urgente rendere giusti-zia alla ragazza così moralmente colpita, re-vocando immedriatamente il provvedimento.

(4 - 02540)

SPARANO, DI MARINO, IANNARONE. ~

Ai Ministri del tesoro e di grazia e giustizia.~ Premesso:

che vari comuni italiani devono prov-vedere a completare o iniziare la costruzio-ne di idonee sedi progettate di uffici giudi-ziari per migliorare la funzionalità dei ser-vizi, svolgendosi essi, in numerosi casi, insedi non idonee e di proprietà privata le cuispese, dai comuni sopportate, il contributoannuale corrisposto non copre se non inminima parte;

che numerose pratiche di completamen-to di sedi e di costruzione con richieste dicontributi per la contrazione di mutui sonogiacenti inevase presso il Ministero di graziae giustizia per l'esaurimento dei fondi ai sen-si della legge 15 febbraio 1957, n. 26, e chepertanto i comuni, fra l'altro, non possonocontrarre i mutui necessari;

che ancora ulteriori ritardi nel comple-tamento delle opere iniziate e nell'inizio deilavori per quelle progettate comportano gra-ve disagio nell'Amministrazione della giu-stizia nonchè danno finanziario per i comunidati i costi crescenti,

si chiede di sapere se non si ritiene oppor-tuno prediJsporre anche un provvedimentoprovvisorio ed urgente di l'ifinanziamentodella legge n. 26 del 15 febbraio 1957 onderimuovere dall'attuale paralisi il settore dellacostruZJione delle sedi giudiziarie.

(4 - 02541)

GIUDICE, GUARINO, LAZZARI, ROMA-NO, OSSICINI, VINAY, GALANTE GARRO-NE. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~

Considerato che il Governo italiano si è spes-so dimostrato giustamente sensibile al ri-spetto dei diritti dell'uomo in tutti i Paesi,esprimendo la sua disapprovazione per attiche limitino:le libertà politiche in Paesi este-ri, si chlede se il Governo non intenda in-

tervenire fattivamente, o almeno esprimen-do la sua disapprovazione, per il fatto cheil Governo degli USA si sia rifiutato di con~cedere il visto di immigrante al cittadinoitaliano sposato con una cittadina ameri~cana, Vito Balduccio, con la motivazioneche è stato parte attiva del PCI, per cui lapratica deve ritenersi definitivamente chiu-sa secondo il Consolato americano di Pa-lermo. Ciò sulla base di una nota del Par-lamento statunitense, per il quale tuttavial'aspirante conserva qualche possibilità dirinnovare la sua richiesta di visto, purchè« si iscriva ad un partito contrario ana dot-trina, al programma, ai princìpi e all'ideo-logia del Partito cO'11unista e vi compia peralmeno cinque anni attività commensurabi~le a quella precedentemente svolta nel PCI ».

(4 - 02542)

BOLDRINI Arrigo. ~ Al Ministro del tu~rismo e dello spettacolo. ~ Per sapere se

non ritenga opportuno promuovere con tut-ti gli enti interessati le iniziative necessa-rie ed urgenti per assicurare alla casa di ri-poso « Giuseppe Verdi» i mezzi indispensa-bili per garantire la sua attività, non soloassistenziale, ma anche civile e morale, chedalla sua costituzione in poi ha svolto alservizio del Paese e degli artisti, come ave-va auspicato il suo grande fondatore Giu-seppe Verdi.

(4 - 02543)

BOLDRINI Arrigo, DONELLI, TOLOMEL-LI. ~ A! Ministro della difesa. ~ Per sape-

re se, secondo la 'legge n. 187 del 5 maggio1976, articolo 15, è stato emanato il decre-to di concerto fra il Ministro della difesae quello del tesoro, che attribuisce agli uffi-ciali ed ai sottufficiali dell'esercito, dellamarina e dell'aeronautica, che prestano ser-vizio in via continuativa presso i poligonipermanenti e le stazioni radio e radar delleForze armate, un'indennità di impiego ope~rativo supplementare nella misura massimamensile del 100 per cento dell'indennità diimpiego operativo stabilita in relazione algrado ed all'anzianità di servizio militare.

Senato della Repubblica~

~ 17246 ~

29 MARZO 1979

VII Legislatura

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Per sapere, inoltre, chi sono gli aventidiritto, come da decreto interministerialedel 23 giugno 1978, e, nel caso di un'esclu-sione dei reparti HAWK, i motivi, dal mo-mento che gli appartenenti ai sopracitatireparti prestano servizio continuativo pres-so stazioni radio e radar, con compiti tecni.co-operativi militari di carattere speciale,dislocate sul territorio nazionale in localitànon collegate da regolari servizi di traspor-to pubblico collettivo.

(4 ~02544)

BOLDRINI Arrigo, TOLOMELLI, DONEL-LI. ~ Al Ministro della difesa. ~ Per saperese non ritenga opportuno fare riesaminarealcune disposizioni che riguardano !'inter-pretazione e 1'applicazione della legge 26 lu~glio 1978, n. 417. Essa prevede l'adeguamen-to del trattamento economico di missionee stabilisce all'articolo 1 le nuove misureper i dipendenti statali comandati in mis-sione fuori della ordinaria sede di servizioin località distante almeno 10 Km. Si pre-cisa che la sede di servizio per i militari èla caserma in cui risiede il comando, che isiti, e cioè le basi dei missili contraerei, so~no distanti oltre 10 Km. ed al personale chevi si reca per qualunque intervento si devecorrispondere !'indennità di missione, sem~pre che non incorra in alcune limitazioni chela legge specifica.

Attualmente ai sopracitati reparti vienesolo corrisposta, per i servizi che fanno,l'indennità di marcia, facendo riferimentoalla circolare n. 500 del Ministero della di~fesa ~ Esercito, Direzione generale servizidi commissariato ed amministrativi, Divi.sione T.E.S. dello maggio 1964.

L'osservazione che si può muovere è cheai reparti HAWK si applica una circolarenata prima dei medesimi reparti e mai ade~guata alle loro esigenze ed alla legge delloStato del 1978, come sopra citato; quindi,quello che si chiede è una normativa spe-cifica dei reparti HAWK, in quanto aticipie non paragonabili a nessun altro normalereparto dell'Esercito, sia per i compiti cheper la vita stessa di reparto. Ed ancora lalegge 5 maggio 1976, n. 187, relativa al rior-

dinamento di indennità ed altri provvedi-menti per le Forze armate, all'articolo 7stabilisce che spetta !'indennità di marciaagli ufficiali e sottufficiali dell'Esercito, li-mitatamente ai giorni di effettivo serviziocollettivo, in drappelli di almeno 10 uominicompresi i militari di truppa, fuori della or-dinaria sede di servizio, in località distantialmeno 12 Km. e per la durata di almeno8 ore.

L'osservazione che si muove è che l'lnter~vento al sito, cioè alle basi dei missili con~traerei fatto per normale attività giornalie-ra, non può essere configurato come servi-zio collettivo e ciò in quanto la circolaren. 500 lascia molti dubbi di interpretazionein merito alla definizione di tale tipo di ser-vizio.

Infatti, al capo 14, la sopracitata circolarecosì dice: «si considerano collettivi i servi~zi compiuti da reparti, organici o di forma~zione, aventi una forza computata all'iniziodel servizio non inferiore a dieci elementi ».Tali sono per la loro natura: truppe in tra-sferimento, manovra, esercitazioni di qualun-que genere, in viaggi collettivi o in parti-colari impieghi.

Escludendo Je «truppe in trasferimento,manovra o in viaggi coUettivi» a cui nonpuò essere ricoll1idotto il servizio prestatoal siÌlto (basi), resta da esaminare il serviziocollettivo effettuato per «esercitazioIllÌ. diqualunque genere» o «in particoJJari im-pieghi ».

Per quanto I1iguarda 1'« esercitazione diqualunque genere» si fa osservare che ilservizio al sito espletato per « addestramen~to» per « manuteI12Jione apparati» e soprat-tutto per «mantenimento dell'operatività»non può eSisere cOil1Jsiderato« esercitazione »

che, per sua natura, è effettuata dai repartiperiodicamente e non con carattere di c0n-

tinuità, per completare ed affinare, sul ter~reno, l'addestramento effettuato in guarni~gione.

In merito ai «particolani impieghi », c'èda ri!levare che la particolarità dell'impiego,anche se genericamente definita, non puòche essere di carattere eccezionale e come

Senato della Repubblica ~ 17247 ~ VII Legislatura

388a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 29 MARZO 1979

tale discontinua e quindi non adattabile aù.serv:izio al sito, dove oi si reca giornalmen-te per tutto l'anno. 'Sen~a interruzioni di sor-ta (comprese tutte le festività) onde assilcu-rare l'operatività del medesimo; ovvero,tutti i giorni si alternano aJ sito squadrecomposte da ufficiali, sottufficiali e truppae vi permangono 24 ore continuative. Inconclusione, !'intervento giornaliero al sitoè una attivittà ampica, non contemplata innessuna norméttiva e quindi non catalogabiletra i «servizi collettivi» come attualmentesi precisa nelJa dI1colare n. 500 che non tie-ne conto di questo stato di fatto, per cuisi richiede l'applicazione della legge n. 417del 26 luglio 1978.

(4 -02545)

Ordine del giornoper la seduta di venerdì 30 marzo 1979

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, ve-nerdì 30 marzo, alle ore 17,30, con il se-guente ordine del giorno:

Discussione sulle comunicazioni del Governo.

La seduta è tolta (ore 19,20).

Dott. PAOLO NALDINIConsIgliere preposto alla direzIOne delServIzIO dei resocontI parlamentarI