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Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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SEDUTA DI
MERCOLEDÌ 27 LUGLIO 2005
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FONTANA
INDI DEL
VICE PRESIDENTE CIPRIANO
INDICE
Congedi ............................................................................................................................................. 1
Progetto di legge n. 59 “Disciplina delle deroghe previste dall’articolo 9 della direttiva
79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla conservazione degli uccelli sel-
vatici, ed esercizio delle stesse per la stagione venatoria 2005/2006”, d’iniziativa della
Giunta regionale (LCR n. 001 - BURL n. 31, I SO del 5 agosto 2005 - LR n. 13 del 3 ago-
sto 2005).
Discussione e votazione dei singoli articoli (continuazione) ............................................................. 1
Ordini del giorno nn. 2, 3 (DCR VIII/0011), 4 (DCR VIII/0012) e 5 relativi al progetto
di legge n. 0059.
Dichiarazioni di voto e votazioni ..................................................................................................... 13
Votazione finale ................................................................................................................................ 16
Progetto di legge n. 60 “Disciplina del regime di deroga previsto dall'articolo 9 della
direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla conservazione degli
uccelli selvatici, ed esercizio delle stesse per la cattura di uccelli da richiamo per la
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stagione venatoria 2005/2006 - (articolo 4 legge 157/1992 e allegato D della l.r. 26/1993)”,
d’iniziativa della Giunta regionale (LCR n. 002 - BURL n. 31, I SO del 5 agosto 2005 -
LR n. 14 del 3 agosto 2005).
Discussione generale
Giovanni Rossoni - Relatore ..................................................................................................... 17
Guido Galperti .......................................................................................................................... 17
Marcello Saponaro .................................................................................................................... 18
Giuseppe Benigni ...................................................................................................................... 18
Mario Agostinelli ...................................................................................................................... 19
Gianmarco Quadrini.................................................................................................................. 19
Carlo Monguzzi ........................................................................................................................ 20
Giovanni Rossoni - Relatore ..................................................................................................... 22
Ordini del giorno nn. 1, 45, 51, 52, 65 e 73 relativi al progetto di legge n. 60.
Annunzio .......................................................................................................................................... 22
Discussione e votazione dei singoli articoli .................................................................................... 23
Dichiarazioni di voto
Pietro Macconi .......................................................................................................................... 26
Carlo Monguzzi ........................................................................................................................ 27
Massimo Zanello ....................................................................................................................... 28
Giuseppe Benigni ...................................................................................................................... 28
Mario Agostinelli ...................................................................................................................... 29
Votazione finale ............................................................................................................................... 29
Giulio Boscagli ......................................................................................................................... 30
Silvia Ferretto Clementi ............................................................................................................ 30
Proposta di deliberazione consiliare “Composizione delle Commissioni consiliari
permanenti - Prima variazione”, d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza (ORG/0008)
(DCR VIII/0015)
Votazione ......................................................................................................................................... 30
Interpellanze, interrogazioni e mozioni (annunzio) ..................................................................... 31
Allegati
Interpellanze annunziate .................................................................................................................. 35
Interrogazioni annunziate ................................................................................................................ 40
Mozioni annunziate ......................................................................................................................... 50
Ordini del giorno approvati ............................................................................................................. 66
Ordine del giorno respinto ............................................................................................................... 67
Ordini del giorno ritirati .................................................................................................................. 68
Composizione delle Commissioni consiliari permanenti – Prima variazione ................................. 88
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Emendamenti al progetto di legge n. 59 ........................................................................................... 89
Allegato A relativo al progetto di legge n. 59 .................................................................................. 96
Allegato B relativo al progetto di legge n. 59 .................................................................................. 97
Allegato 1 relativo al progetto di legge n. 60 ................................................................................... 98
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1
(La seduta inizia alle ore 15.18)
PRESIDENTE
Possiamo cominciare i lavori odierni.
Dichiaro aperta la seduta.
Congedi
PRESIDENTE
Comunico che sono pervenute richieste di congedo per la seduta consiliare odierna da parte dei
Consiglieri Adamoli, Albertoni, Bonfanti, Formigoni, Galli, Gelmini, Guarischi, Lucchini, Ponzoni,
Quadrini, Scotti e Serafini.
Se non vi sono opposizioni, i congedi si intendono concessi ai sensi dell’articolo 52 del Regola-
mento interno del Consiglio.
&A 26006
Progetto di legge n. 59 “Disciplina delle deroghe previste dall’articolo 9 della direttiva
79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici, ed
esercizio delle stesse per la stagione venatoria 2005/2006”, d’iniziativa della Giunta regionale.
(Argomento n. 4 all’ordine del giorno)
Discussione e votazione dei singoli articoli
(Continuazione)
PRESIDENTE
Riprendiamo l’esame, iniziato nella seduta del 26 luglio 2005, del progetto di legge n. 0059.
Si sta esaminando l’articolo 1 e i relativi emendamenti.
La parola al Consigliere Zamponi.
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ZAMPONI Stefano
Signor Presidente, volevo utilizzare i quindici minuti a mia disposizione per illustrare complessi-
vamente la posizione dell’Italia dei Valori su questo progetto di legge, facendo anche un discorso un
po’ più ampio.
Noi siamo nuovi a questo Consiglio e devo dire che siamo anche piuttosto preoccupati. Come ieri
rilevavano alcuni dei Colleghi che sono intervenuti, questa è la terza Assemblea legislativa del Paese
per ordine di importanza. Non conosco la prima e la seconda, ma i cittadini si potrebbero fare una pes-
sima opinione del livello infimo al quale sono scadute le istituzioni; credo che i capannelli di Colleghi
che si fanno gli affari loro in aula, l’assoluta indifferenza per i contenuti del provvedimento che an-
diamo a discutere, l’oltraggio al buon senso e alla logica impongano una seria riflessione e anche un
intervento energico della Presidenza per consentire che questo Consiglio abbia una dignità e un ruolo
all’interno della Regione Lombardia.
Ho apprezzato che il discorso di apertura del Presidente non fosse un discorso puramente formale,
che rivendicasse un ruolo a questo Consiglio; mi chiedo però come si possa dar seguito a dei propositi,
che condivido, laddove non è più neanche l’arroganza ma l’indifferenza della maggioranza a qualsiasi
discorso si faccia in quest’aula. Se io adesso dicessi che un Assessore ha avvelenato con il cianuro la
mamma, probabilmente l’Assessore competente, che dovrebbe tener conto dei discorsi, continuerebbe
a confabulare indifferente. A questo punto credo che veramente si possa chiudere questa istituzione,
lasciamo che sia la Giunta regionale a prendere i provvedimenti, evitiamo di discutere a vuoto e la-
sciamo che le responsabilità dei provvedimenti legislativi vengano assunte interamente dall’esecutivo.
Ma ritengo che questo non sia nelle intenzioni di molti che come me sono stati eletti per partecipare ad
elaborare una strategia per la Regione Lombardia, sia pure da posizioni di opposizione dichiarata; cre-
do che il ruolo della maggioranza abbia un grande significato, ma non credo che si possa governare so-
lo dalla maggioranza. Molte cose nefaste in passato sono potute accadere perché l’opposizione non ha
fatto il suo dovere e io sono qui per fare il mio dovere, non di oppositore alla caccia ma di legislatore
della Regione Lombardia che vorrebbe capire il significato di questo provvedimento.
Questo provvedimento dispone delle deroghe per ragioni di interesse pubblico a una direttiva co-
munitaria nell’elenco delle specie protette; ieri ho sentito che non è così. Allora mi chiedevo, e chie-
devo prima a Colleghi più esperti al fine di evitare di sconvolgere il galateo di questa Assemblea, qua-
le espressione potessi usare in luogo di quella comunemente utilizzata di prendere per il... Mi è stato
detto che non è un’espressione che si può utilizzare e non la utilizzerò. Mi sento comunque preso in
giro, perché in realtà dalle dichiarazioni dentro e fuori questa Assemblea emerge che il provvedimento
non è un provvedimento per derogare alla direttiva comunitaria nei casi previsti ma è un provvedimen-
to, così come ha dichiarato l’Assessore proponente ai giornali, per consentire alle industrie delle armi
bresciane, piuttosto che ad una serie di cacciatori, di continuare a svolgere la loro attività pacificamen-
te. Anche qui ho difficoltà ad usare un linguaggio consono a questa Assemblea, nel senso che,
nell’accezione comune, quando qualcuno si piega per danaro ai voleri sessuali di un cliente, la defini-
zione è prostituzione. Ora, ritengo che piegare questa Assemblea, non agli interessi della collettività,
stabilendo che alcune specie che possono danneggiare l’ambiente - le coltivazioni, nel caso specifico -
possono essere comunque contrastate, ma per assecondare l’esigenza, per carità, più che legittima, di
una categoria sia prendere in giro questa Assemblea.
Aggiungerò poche cose, non utilizzerò, credo, neanche tutto il tempo, perché non ha senso questa
discussione. L’arroganza della maggioranza è tale che ha deciso che si deve fare così. Ha portato in
Commissione una proposta, sono state ritirate in Commissione delle proposte alternative che prevede-
vano la caccia anche al prispolone, sono state ripresentate come emendamento, che, peraltro, a me non
sembra un emendamento ma una nuova proposta, perché sostituisce interamente il contenuto caratte-
rizzante dell’articolo, dopodiché qualsiasi cosa si dica qui dentro è del tutto vana.
Ecco, vorrei, tornando al discorso iniziale, richiamare l’attenzione del Presidente affinché sensibi-
lizzi i Consiglieri sul fatto che rendere vana un’Assemblea legislativa è pericoloso. La democrazia è
basata anche sull’alternanza tra schieramenti diversi. Istituire il principio che noi siamo qui soltanto a
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ratificare decisioni prese al di fuori è un principio, a mio avviso, contrario alla democrazia e pericolo-
so.
Nel merito, il provvedimento è chiaramente un provvedimento che, sotto la mentita spoglia di una
deroga, in realtà allarga le specie cacciabili. Quello che però mi sembra assolutamente inaccettabile è
dare dei dati, non so se si possono dire falsi, ma contrari al contenuto di alcuni documenti, chiedendoci
di votarli.
Mi spiego meglio: la previsione della possibilità di deroghe è subordinata al parere dell’Istituto Na-
zionale per la Fauna Selvatica. Ora, almeno quel parere io credo che dia un’indicazione; se noi vo-
gliamo discostarci da quel parere, se non vogliamo semplicemente dire che il parere l’abbiamo chiesto
come adempimento formale, dobbiamo avere dei motivi. Almeno sulle date io ho proposto un sube-
mendamento al maxiemendamento dell’Assessore competente, chiedendo che la caccia ad alcune spe-
cie, in particolare i fringuelli, venga contenuta nei limiti in cui l’Istituto per la Fauna Selvatica ci dice
che può essere cacciata. No, noi sforiamo di decisioni. Forse, non lo so, ci sono delle esigenze partico-
lari che non sono state rese palesi, ma non le ho trovate né nella relazione né in altri strumenti allegati.
Se dobbiamo discostarci dobbiamo avere dei motivi e non credo che possano essere motivi di solida-
rietà di maggioranza.
Credo inoltre che noi abbiamo diritto anche ad un minimo di rispetto. Proporre, come è stato fatto
in questo emendamento, che ogni cacciatore, nell’arco dell’intera stagione venatoria, possa sparare –
l’eufemismo è “capi prelevabili” ma in realtà è ammazzare e tirar giù – a due fringuelli, due, in tutta la
stagione è impossibile. Io non sono un cacciatore, sono andato qualche volta al seguito di cacciatori,
ma mi pare di ricordare che le cartucce da caccia contengano dei pallini che fanno una rosa; ora, mi
chiedo come sia possibile rispettare il limite di due fringuelli per i cacciatori residenti. Sì, è vero che
gli ultrasessantacinquenni hanno la mano che trema, ma se c’è la rosa di pallini ...(Interruzione)…
Davvero stiamo facendo delle cose che al Consiglio comunale di Maccastorna – non me ne vogliano i
cittadini di Maccastorna – sarebbero considerate talmente poco credibili da non essere nemmeno prese
in considerazione.
Noi stiamo dicendo che ogni cacciatore spara ai fringuelli e ne può prendere in tutta la stagione due
e facciamo una legge della Regione Lombardia per dare questa facoltà in deroga alla direttiva comuni-
taria. Allora, se il livello è questo, accogliete l’emendamento che ho proposto, che è di sparargli con la
carabina calibro 22, la Flobert, mi pare più adatto, quantomeno siamo sicuri che sparano a uno per vol-
ta. Concludo, preannunciando il voto contrario del nostro Gruppo sia a questo articolo sia agli articoli
successivi, con un senso - forse da ingenuo principiante - di profondo scoramento.
PRESIDENTE
Grazie, Presidente Zamponi. La parola al Consigliere Monguzzi.
MONGUZZI Carlo
Dispongo ancora, Presidente, se permette, della dichiarazione di voto sull’articolo 1 e, se mi con-
sente cinque minuti, Saponaro e io volevamo fare una dichiarazione politica.
Noi abbiamo iniziato la battaglia contro questo progetto di legge, che ci auguriamo venga bocciato,
per due motivi: primo, siamo – e lo spiegherò dopo, nel prosieguo del dibattito – non contro alcune
forme di caccia, noi siamo contro la caccia. Troviamo oltremodo sbagliato e, per quanto ci riguarda,
grottesco che la terza Assemblea legislativa d’Italia, che è il Consiglio regionale della Lombardia, in
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sei mesi, perché fino a fine settembre abbiamo paura che non si discuterà d’altro, non discuta che di un
solo provvedimento. Siamo contro la caccia, ci auguriamo che questo progetto di legge oggi, o quando
si voterà, venga bocciato; siamo fiduciosi, visti i dieci congedi di maggioranza, che il provvedimento
venga realmente bocciato.
La cosa su cui invitiamo l’intero Consiglio regionale, minoranza e maggioranza, a riflettere è que-
sta: siamo in una contingenza politica assolutamente drammatica. Abbiamo forse una decina di italiani
ancora dispersi a Sharm El Sheik per l’attentato terroristico e quindi l’opinione pubblica è fortemente
coinvolta e fortemente preoccupata. Questa mattina – senza mischiare le cose, ma per dire le proble-
matiche – la Commissione quarta e la Commissione settima hanno ricevuto i lavoratori di una fabbrica
che occupa 51 persone e che va a chiudere, va a chiudere come tantissime fabbriche della Lombardia;
c’è quindi un’emergenza occupazionale. Settimana scorsa la Commissione Territorio e Trasporti ha ri-
cevuto i pendolari, che hanno denunciato che metà dei treni della Lombardia non funzionano.
Quindi, anche se la caccia per noi Verdi è questione fondamentale perché si tratta della difesa di es-
seri viventi (e noi l’ostruzionismo su questo progetto di legge l’abbiamo fatto perché è in gioco la vita
e l’esistenza di un milione di piccoli volatili che per noi hanno enorme importanza), con il collega Sa-
ponaro abbiamo pensato che è inutile comunque discutere di questa questione fino al 15 agosto con il
meccanismo del richiedere numeri legali o con altre forme di ostruzionismo; fate i conti: tra emenda-
menti, articoli, ordini del giorno, questo Consiglio potrebbe effettivamente arrivare al 15 agosto. Per-
tanto noi siamo disponibili a ragionare di ritirare la parte ostruzionistica presentata al progetto di leg-
ge, quindi gli emendamenti, se il Consiglio regionale si impegna, attraverso la Giunta e attraverso le
Commissioni, a discutere anche di tre cose fondamentali, che sono: l’intervento lombardo a difesa dei
propri cittadini dal terrorismo; l’intervento lombardo a difesa dei propri cittadini dalla crisi economica
– c’è una fabbrica che chiude ogni giorno; e l’intervento lombardo a difesa dei pendolari, che si alzano
alle sei di mattina, vanno a lavorare in treno e ci impiegano tre ore.
Ripeto, rimaniamo fortissimamente contro questo provvedimento e prevediamo, abbastanza tran-
quillamente, che verrà bocciato, però ritireremmo la parte ostruzionistica se vi fosse una presa di co-
scienza da parte di tutto il Consiglio che questo provvedimento, unico in sei mesi, ci ha distratto da al-
tri provvedimenti, importanti per i cittadini, che sono quelli che ho elencato.
PRESIDENTE
Presidente Monguzzi, credo che lei debba avere una risposta, visto che ha formulato una proposta
politica. Sospendo il Consiglio per cinque minuti, invitando tutti i Capigruppo a riunirsi per eventual-
mente rispondere alla sua richiesta.
(La seduta viene sospesa alle ore 15.36 e riprende alle ore 17.04).
Presidenza del Vice Presidente Cipriano
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
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Informo che i Consiglieri Scotti e Quadrini rientrano dal congedo.
La parola al Consigliere Monguzzi.
MONGUZZI Carlo
Grazie, Presidente. Per i motivi espressi nell’intervento precedente e dopo la riunione dei Capi-
gruppo, il collega Saponaro e io ritiriamo tutti gli emendamenti e subemendamenti presentati ai pro-
getti di legge n. 0059 e n. 0060.
PRESIDENTE
Grazie, Presidente Monguzzi.
I Consiglieri Saponaro e Monguzzi hanno ritirato n. 594 emendamenti e n. 152 subemendamenti.
(Il testo degli emendamenti e dei subemendamenti è reperibile presso l’archivio del Consiglio pra-
tica atti n. 1088/2005).
A questo punto, non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione, per alzata di mano,
l’articolo 1 nel testo proposto dalla Commissione.
(Il Consiglio approva).
(Il testo è riportato nel verbale del 26 luglio 2005).
PRESIDENTE
L’articolo 2, «Prelievo venatorio in deroga di esemplari appartenenti alle specie fringuello e peppo-
la», così recita:
«1. Per la stagione venatoria 2005/2006, in assenza di altre soluzioni soddisfacenti, è autorizzato, ai
sensi dell’articolo 9, comma 1, lettera c), della dir. 79/409/CEE, il prelievo venatorio in deroga di e-
semplari appartenenti alle specie fringuello (Fringilla coelebs) e peppola (Fringilla montifringilla), al
fine di consentire, in condizioni rigidamente controllate, un impiego misurato di esemplari appartenen-
ti alle popolazioni delle specie sopra indicate, che non rientrano tra le specie a rischio, in quanto classi-
ficate con un favorevole stato di conservazione nell’areale europeo.
2. L’esercizio delle deroghe di cui al presente articolo avviene nel rispetto delle condizioni di se-
guito riportate e riassunte nell’allegato A alla presente legge:
a) i mezzi di prelievo consentiti sono quelli di cui all’articolo 23, comma 1, lettera a), della legge
regionale 16 agosto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela
dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria);
b) il prelievo è consentito, per il fringuello, dall’1 ottobre 2005 al 19 novembre 2005 e, per la
peppola, dal 15 ottobre 2005 al 30 novembre 2005;
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c) il prelievo è effettuato da appostamento fisso;
d) sono autorizzati ad effettuare il prelievo di fringuelli e peppole i cacciatori residenti in Lom-
bardia che, alla data del 31 maggio 2005, in numero non superiore a sedicimila unità, hanno
optato per la forma di caccia da appostamento fisso;
e) a cura delle province, è fatta menzione del divieto di praticare la caccia in deroga a fringuelli e
peppole sul tesserino venatorio dei cacciatori che hanno acquisito l’opzione di caccia succes-
sivamente al 31 maggio 2005;
f) il prelievo massimo giornaliero per cacciatore autorizzato non può essere superiore rispetti-
vamente a cinque fringuelli o a cinque peppole; il prelievo massimo giornaliero di fringuelli e
peppole per cacciatore non può essere complessivamente superiore a cinque esemplari; il pre-
lievo massimo stagionale per cacciatore autorizzato non può essere superiore a trentacinque
fringuelli e a dodici peppole ed il prelievo massimo complessivo non può essere superiore a
cinquecentosessantanovemilacinquecentoquarantasette fringuelli e a duecentoseimilanovecen-
tonove peppole;
g) i prelievi devono essere annotati sul tesserino venatorio, secondo le modalità previste per la
selvaggina migratoria dalla legislazione vigente; entro il 31 marzo 2006, i tesserini devono es-
sere restituiti alle province competenti, le quali provvedono, entro il 15 maggio, ad inviare al-
la Regione i dati riassuntivi relativi ai prelievi effettuati;
h) i controlli sono effettuati secondo le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 4.
3. E’ autorizzato l’uso di richiami vivi appartenenti alle specie fringuello e peppola, a condizione
che tali richiami siano detenuti nel rispetto delle vigenti disposizioni e provengano dall’allevamento in
cattività oppure siano stati in precedenza catturati e inanellati dalle province».
All’articolo 2 fa riferimento l’allegato A.
Essendo stati ritirati tutti gli emendamenti a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, rimangono
da esaminare gli emendamenti nn. 596, 597, 598 e 599, già distribuiti ai Consiglieri.
(l testi sono riportati in allegato).
La parola al Consigliere Benigni.
BENIGNI Giuseppe
Chiedevo all’Assessore Beccalossi, visto il dibattito che c’è stato e la difficoltà nello stesso dibatti-
to a mantenere un equilibrio in questo provvedimento, la disponibilità a ritirare l’emendamento n. 598.
Ritengo che, se lo facesse, per quanto mi riguarda, pur avendo espresso e rimanendo su una posizione
di astensione, il provvedimento, appunto, riacquisterebbe un suo miglior equilibrio senza sbandare
troppo a favore dell’uno o dell’altro.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Boscagli.
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BOSCAGLI Giulio
Signor Presidente, credo che il recente incontro tra i Capigruppo ci abbia fatto fare, ci debba far fa-
re un passo di sano realismo nei confronti del provvedimento che abbiamo in esame. Apprezzo eviden-
temente il ritiro degli emendamenti che è stato fatto dai Colleghi del Gruppo Verde, anche se devo dire
che non mi ha scandalizzato che il nostro Consiglio regionale abbia iniziato la sua attività più stretta-
mente amministrativa e politica da questo provvedimento, che è un provvedimento che interessa una
certa parte dei nostri concittadini e che comunque è il primo provvedimento che è uscito dalle nostre
Commissioni, che hanno, proprio in questi giorni, cominciato ad affrontare provvedimenti certamente
ben più ampi e complessi, come sono quelli legati alla programmazione regionale, che ci vedranno
impegnati in un confronto, che mi auguro serio e sereno, alla ripresa dopo le vacanze.
Certamente appartengono agli argomenti su cui tornare a lavorare anche i grandi temi di scenario;
noi stessi avevamo detto, in sede di riunione dei Capigruppo, che avremmo visto con piacere, noi co-
me maggioranza, un confronto consiliare sui temi dello Statuto. Abbiamo recepito e stiamo discuten-
do, anche all’interno della maggioranza, alcune proposte, che sono venute dall’opposizione, di Com-
missioni speciali; a queste si aggiungono anche i suggerimenti, le provocazioni positive di oggi con al-
tre tematiche. Tutta materia che certamente, come peraltro gli stessi argomenti di oggi, dà il sapore, il
tono della qualità di questo Consiglio regionale che, come ha avuto modo di ricordarci Monguzzi più e
più volte, è la terza Assemblea legislativa di questo nostro Paese. Siccome sono personalmente molto
fiero di far parte di questa Assemblea, credo che non avremo difficoltà a confrontarci a fondo sulle
tematiche che riguardano tutti i nostri concittadini.
Nel merito delle cose poste, credo che sia proprio un compito alto, anche della politica, quello di
cercare la mediazione possibile, anche davanti a problemi magari di non grandissimo respiro ma co-
munque significativi, e quindi credo che dare il nostro consenso alla proposta di legge così come la
Giunta l’aveva inviata al Consiglio sia un passaggio realistico. Capisco che questo può portare alla ri-
chiesta di qualche sacrificio a dei Colleghi che avrebbero voluto di più, ma, come sempre, credo che la
mediazione comporti per tutti qualche rinuncia. Pertanto, proprio per non lasciare semplicemente alla
responsabilità dell’Assessore una scelta che, comunque, provocherà qualche piccola difficoltà in qual-
cuno, noi, come Gruppo di Forza Italia, e spero anche come maggioranza nel suo complesso, siamo
favorevoli, se l’Assessore lo ritiene, al ritiro dell’emendamento, così come proposto poco fa dal Con-
sigliere Benigni.
PRESIDENTE
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana
Signor Presidente, è chiaro che l’aula è sovrana e, davanti ad una richiesta dei banchi
dell’opposizione, soprattutto dopo un lungo dibattito, bisogna riflettere, appunto, sulla situazione. A
me spiace perché il mio emendamento andava non solo e non tanto ad inserire una specie di uccello
che da anni non si poteva cacciare nella nostra Regione e che finalmente era stato reintrodotto, grazie
ad un lavoro che i miei uffici da mesi stavano facendo, ma andava anche a dare più possibilità ai cac-
ciatori vaganti di poter cacciare altri tipi di uccelli.
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Mi preme dire, visto che per economia di tempo dei lavori non sono intervenuta nella discussione
generale, che molto spesso sulla questione caccia si fa facile demagogia. Non credo che all’interno di
quest’aula ci sia una lobby di filo-cacciatori o di anticaccia, piuttosto ci sono dei Consiglieri regionali
che si occupano di circa centomila cittadini lombardi che, tra le altre cose, praticano l’attività venato-
ria. Mi piace ricordare, anche con una certa amarezza, che quanto viene fatto in Regione Lombardia in
materia di caccia, e lo dico dopo cinque anni che ho la fortuna o la sfortuna di avere questa delega, è
infinitamente meno di quanto si fa in tante altre Regioni. Non cito la Regione Veneto perché sarei au-
tolesionista, e poi anche perché è governata dal Centrodestra, una delle poche ormai rimaste in Italia,
ma cito Regioni come la Toscana o l’Emilia Romagna, dove addirittura si fa la preapertura. Il tutto a
dispetto di Assessori e Consiglieri regionali dei Verdi, che non fanno ricorso al Tar, non fanno ostru-
zionismo e non gridano allo scandalo. Ma questo fa parte della politica e, pur facendo io politica da
tanti anni, non mi fa piacere che si possa sempre dire tutto e il contrario di tutto.
Detto questo, trovo che la proposta fatta, non tanto dall’Assessore Beccalossi quanto dalla Com-
missione quarta e prima, che probabilmente non hanno affrontato il tema più urgente del popolo dei
lombardi ma che certamente hanno rispettato un impegno preso e hanno approvato quello che la Giun-
ta aveva loro affidato, ripeto, ritengo che il mio emendamento andava incontro a buona parte delle esi-
genze dei membri delle Commissioni, nel rispetto pieno delle normative europee che consentono il
prelievo in quantità più o meno grandi di alcuni tipi di uccelli, nel pieno rispetto delle normative na-
zionali, e voglio ricordare all’opposizione che la materia venatoria è totalmente affidata alle Regioni e,
dirò di più, secondo le ultime direttive della conferenza Stato-Regioni, non è più a cavallo tra il Mini-
stero dell’Ambiente e quello dell’Agricoltura, ma esclusivamente del Ministero dell’Agricoltura, e
quindi degli Assessorati all’Agricoltura.
E ancora, i dati che venivano forniti erano supportati dall’Istituto Nazionale di Fauna Selvatica,
tant’è vero che, nell’emendamento da me proposto, integralmente sostitutivo dell’articolo 2, si pren-
deva atto di un accordo interregionale di cui non eravamo a conoscenza ai tempi dell’approvazione di
questo provvedimento in Commissione, in particolare per quanto riguarda i fringuelli. Perché? Perché,
siccome a differenza di altre Regioni la Regione Lombardia rispetta l’Istituto Nazionale di Fauna Sel-
vatica, e soprattutto gli accordi tra Regioni, nel frattempo, tra l’approvazione del progetto di legge da
parte della Commissione quarta e l’iscrizione all’aula di questo provvedimento, si è venuti a cono-
scenza che la Regione Calabria rinunciava alla sua quota parte di fringuelli e di conseguenza andavano
redistribuiti in quota, se non erro, secondo i criteri nostri, a tre fringuelli per ogni cacciatore capanni-
sta, che sono 16.000.
Quindi, decadendo il mio emendamento all’articolo 2, sostanzialmente che cosa decade? Quella
che è diventata ormai la pietra dello scandalo, ovvero la possibilità di cacciare 19.200 prispoloni, come
richiesto e ottenuto dalla Regione Lombardia a gennaio di quest’anno, che erano stati distribuiti se-
condo il criterio di due prispoloni per ogni capannista sopra i 65 anni; decadrebbero i tre fringuelli in
più per ogni capannista e soprattutto la possibilità di aprire questo tipo di caccia anche ai vaganti. A
me dispiace, ma l’aula è sovrana e mi adeguo.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore. Mi sembra di aver capito che ha ritirato l’emendamento.
La parola al Consigliere Zanello.
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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ZANELLO Massimo
Signor Presidente, l’Assessore ha testé concluso il suo intervento dicendo: non capisco ma mi ade-
guo. Anche noi non capiamo, non comprendiamo, non condividiamo la soluzione verso cui sembra o-
rientarsi il Consiglio ma ci adeguiamo. Pensavamo che l’emendamento presentato dall’Assessore fosse
un emendamento condivisibile, anzi auspicavamo la sua approvazione; per parte nostra, in qualche
modo, l’abbiamo anche caldeggiato all’Assessore nei giorni scorsi. La soluzione che ci troviamo di
fronte è quella di, come dire, probabilmente non riuscire a chiudere la discussione se non viene ritirato
questo emendamento o di chiuderla con il ritiro dell’emendamento. A fronte di questa situazione noi
dichiariamo che ci adeguiamo alla soluzione prospettata, ribadendo il concetto che quanto espresso
nell’emendamento è da noi assolutamente condiviso e che avremmo potuto votarlo e approvarlo.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Saffioti.
SAFFIOTI Carlo
Signor Presidente e Colleghi Consiglieri, sono firmatario con altri Colleghi di un emendamento per
certi aspetti simile se non sovrapponibile a quello dell’Assessore Beccalossi, emendamento che va nel-
la direzione di quanto era stato, a maggioranza, indicato dalla Commissione. Ho ascoltato l’invito del
Consigliere Monguzzi e quello, che ho capito meno, a dir la verità, del Consigliere Benigni, perché
non ho capito bene il nesso tra le diverse cose; ho ascoltato la dichiarazione dell’Assessore e del mio
Capogruppo e, a questo punto, per le motivazioni che peraltro sono state a mio parere rafforzate dagli
interventi fatti, a titolo personale, mantengo i miei emendamenti e li propongo alla votazione dell’aula.
È chiaro che a questo punto parlo a titolo personale e non più quale rappresentante del Gruppo di For-
za Italia nella Commissione.
PRESIDENTE
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana
Perché rimanga a verbale, intervengo come Consigliere regionale di Alleanza Nazionale, perché
sono stata eletta come Consigliere regionale di Alleanza Nazionale. Trovo fantastico che ci siano Con-
siglieri che, in nome e per conto della maggioranza, fanno i Presidenti di Commissione e poi non ri-
spettano gli accordi presi tra maggioranza e opposizione, perché parlano a titolo personale; lo trovo
quantomeno fantastico e gradirei che rimanesse agli atti questa mia presa d’atto che, evidentemente,
testimonia ancora una volta che c’è chi ha senso di responsabilità e chi invece non ce l’ha.
Atti consiliari Regione Lombardia
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PRESIDENTE
Grazie, Assessore; tutto sarà messo a verbale come sempre.
La parola al Consigliere Zanello.
ZANELLO Massimo
Signor Presidente, credo che forse vada fatta una riflessione più seria tra di noi perché o tutti lavo-
riamo per un obiettivo comune o ognuno di noi fa le fughe in avanti per fare la primadonna. Allora,
facciamo tutti un passo indietro, responsabilmente, come ci siamo impegnati a fare, perché se c’è
qualcuno che vuol far la primadonna (il termine primadonna non è riferito all’Assessore ma, per non
essere ambiguo, è riferito al Presidente della quarta Commissione, Saffioti), se questo è
l’atteggiamento del Gruppo di Forza Italia o di un esponente di Forza Italia, a titolo personale, non mi
interessa, però a questo punto cambia l’atteggiamento di tutti, perché o c’è una responsabilità che è
condivisa oppure c’è qualcuno che vuole fare la primadonna. Se questo è l’atteggiamento, o c’è il riti-
ro dell’emendamento oppure chiedo una sospensione, dopodiché noi ci muoveremo autonomamente,
al di fuori di ogni accordo di maggioranza, al di fuori di ogni lealtà reciproca, come ritengo si sia mos-
so il Consigliere Saffioti, perché c’è una correttezza reciproca a cui nessuno può venir meno, perché
tutti siamo bravi a dire qualcosa in più se vogliamo, però il problema è che tutti siamo impegnati a ot-
tenere un risultato, che è quello di permettere la caccia ad alcune specie. Vorremmo tutti qualcosa in
più, ognuno di noi vorrebbe qualcosa in più probabilmente, su tutte le cose, ma credo che il senso di
responsabilità debba prevalere, debba prevalere in tutti e non solo in alcuni.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Boscagli.
BOSCAGLI Giulio
Ribadisco che il Gruppo di Forza Italia voterà contro l’emendamento del Collega Saffioti, salvo
che il Collega non decida, visto il problema che pone il mantenimento del suo emendamento, di ritirar-
lo.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Saffioti.
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SAFFIOTI Carlo
L’emendamento era firmato anche da altri Consiglieri, rispetto ai quali io non ritenevo di poter in-
terpretare il pensiero se non nei termini di quando era stato sottoscritto. Nel momento in cui viene di-
chiarato che l’emendamento verrà respinto comunque dall’aula, voglio risparmiare all’emendamento e
all’aula un atto inutile e quindi, obtorto collo, solo e soltanto per senso di responsabilità, lo ritiro, da-
vanti – ripeto – al preannunciato voto contrario.
PRESIDENTE
Immagino che decada anche il subemendamento del Consigliere Rossoni.
La parola al Consigliere Rossoni.
ROSSONI Giovanni
Prendo atto di questa disponibilità di tutti a tornare al testo originario, come per la verità la Com-
missione, al di là delle raccomandazioni, aveva votato.
Presidente, alla lettera d) dell’articolo 2, comma 2, chiedo di fare una correzione: anziché 31 mag-
gio 2005 prevedere 30 giugno 2005 perché, essendo terminati i corsi di formazione in ritardo, alcuni
non hanno fatto in tempo ad effettuare l’opzione per la forma di caccia da appostamento fisso. Ripeto,
chiedo che anziché indicare la data del 31 maggio si indichi quella del 30 giugno.
PRESIDENTE
Sì, Consigliere Rossoni, non ho problemi, però formalmente deve essere presentato sotto forma di
emendamento da parte della Giunta.
Invito quindi la Giunta a presentare l’emendamento.
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana
Sì, faccio mia la proposta del Presidente Rossoni, se è possibile verbalizzarla automaticamente in
maniera tale che io la firmo.
Atti consiliari Regione Lombardia
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PRESIDENTE
Sì, tanto mi sembra abbastanza sintetico, non credo che ci siano problemi a scriverlo.
Passiamo alle votazioni.
Gli emendamenti nn. 596, 597, 598 e 599 sono stati ritirati.
Pongo pertanto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento n. 600, presentato dall’Assessore
Beccalossi per accogliere l’indicazione del Relatore, Consigliere Rossoni, il testo è il seguente:
«Art. 2, secondo comma, sostituire “31 maggio 2005” con “30 giugno 2005”».
(Il Consiglio approva).
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2 come emendato e comprensivo dell’allegato A.
(Il Consiglio approva).
(L’allegato A è riportato in allegato).
PRESIDENTE
L’articolo 3, «Prelievo venatorio in deroga di esemplari appartenenti alle specie passero d’Italia,
passera mattugia e storno», così recita:
«1. Per la stagione venatoria 2005/2006, al fine di prevenire gravi danni alle colture agricole, è au-
torizzato il prelievo venatorio in deroga di esemplari appartenenti alle specie passero d’Italia (Passer
domesticus x italiae), passera mattugia (Passer montanus) e storno (Sturnus vulgaris), ai sensi
dell’articolo 9, comma 1, lettera a), della dir. 79/409/CEE. La Regione, su richiesta motivata delle
province, può limitare il prelievo venatorio in deroga sul territorio provinciale o su parte di esso.
2. L’esercizio delle deroghe di cui al presente articolo avviene nel rispetto delle seguenti condizio-
ni, riportate e riassunte nell’allegato B alla presente legge:
a) i mezzi di prelievo consentiti sono quelli di cui all’articolo 23, comma 1, lettera a), della l.r.
26/1993;
b) per il passero d’Italia, la passera mattugia e lo storno il prelievo è consentito dal 18 settem-
bre 2005 al 19 novembre 2005;
c) il prelievo è effettuato da appostamento fisso e in forma vagante;
d) sono autorizzati a effettuare il prelievo esclusivamente i cacciatori residenti in Lombardia i-
scritti ad ambiti territoriali di caccia e nei comprensori alpini di caccia nella zona di minor
tutela delle province di Sondrio e Como;
e) il prelievo massimo giornaliero per cacciatore autorizzato è pari a cinque passeri d’Italia,
cinque passere mattugie e dieci storni; il prelievo massimo stagionale per cacciatore autoriz-
zato è pari a venti passeri d’Italia, venti passere mattugie e cinquanta storni;
f) i prelievi devono essere annotati sul tesserino venatorio, secondo le modalità previste per la
selvaggina migratoria dalla legislazione vigente; entro il 31 marzo 2006, i tesserini devono
essere restituiti alle province competenti, le quali provvedono, entro il 15 maggio, ad inviare
alla Regione i dati riassuntivi relativi ai prelievi effettuati ai sensi del presente articolo;
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g) i controlli sono effettuati secondo le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 4.
3. E’ autorizzato l’uso di richiami vivi appartenenti alle specie passero d’Italia, passera mattugia, e
storno, a condizione che tali richiami siano detenuti nel rispetto delle vigenti disposizioni e provenga-
no dall’allevamento in cattività oppure siano stati in precedenza catturati e inanellati dalle province».
All’articolo 3 fa riferimento l’allegato B.
Essendo stati ritirati gli emendamenti, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3 nel testo
proposto dalla Commissione e comprensivo dell’allegato B.
(Il Consiglio approva).
(L’allegato B è riportato in allegato).
PRESIDENTE
L’articolo 4, «Entrata in vigore», così recita:
«1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bol-
lettino ufficiale della Regione».
Essendo stati ritirati gli emendamenti, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4 nel testo
proposto dalla Commissione.
(Il Consiglio approva).
Dichiarazioni di voto e votazione di ordini del giorno
PRESIDENTE
Terminato l’esame dei singoli articoli, passiamo alla votazione degli ordini del giorno presentati in
merito al progetto di legge n. 0059.
L’ordine del giorno n. 0002 è stato ritirato dal Consigliere Macconi.
(Il testo è riportato in allegato).
Passiamo all’ordine del giorno n. 0003.
La parola al Consigliere Ferretto Clementi.
FERRETTO CLEMENTI Silvia
Visto che forse nell’insieme degli emendamenti e degli ordini del giorno qualcuno non ricorda a
cosa si fa riferimento, intervengo per ricordare che è un ordine del giorno contro il bracconaggio.
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PRESIDENTE
Ci ricordiamo; grazie, Presidente Ferretto.
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana
Esprimo parere favorevole all’ordine del giorno presentato dal Consigliere Ferretto. Ricordo però
che opere di antibracconaggio vengono eseguite in Lombardia, come in tante altre Regioni, con il par-
ticolare che addirittura sul nostro territorio vengono mandate squadre speciali da parte del corpo fore-
stale tutti gli anni e che lavorano sempre più d’accordo con le Province; siccome però bracconieri ce
n’è sempre troppi è giusto continuare a lavorare su questa strada, quindi il parere della Regione non
può che essere favorevole.
PRESIDENTE
Pongo in votazione, per alzata di mano, lo:
ODG/0003, in data 25 luglio 2005, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente iniziati-
ve per fronteggiare il fenomeno del bracconaggio, relativo al progetto di legge n. 0059.
(Il Consiglio approva).
(Il testo è riportato in allegato).
PRESIDENTE
Passiamo all’ordine del giorno n. 0004.
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana.
Esprimo parere favorevole sull’ordine del giorno n. 0004.
Atti consiliari Regione Lombardia
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PRESIDENTE
Bene. Pongo in votazione, per alzata di mano, lo:
ODG/0004, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Saffioti, Rossoni, Gelmini, Rinaldin,
Frosio e Galperti, concernente la creazione dell’Istituto regionale per la fauna selvatica, relativo al
progetto di legge n. 0059.
(Il Consiglio approva).
(Il testo è riportato in allegato).
PRESIDENTE
Passiamo all’ordine del giorno n. 0005.
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana
È indifferente. Diciamo libertà di coscienza.
PRESIDENTE
Pongo in votazione, per alzata di mano, lo:
ODG/0005, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Saffioti, Gelmini, Rinaldin, Frosio e
Galperti, concernente l’aggiornamento dei dati relativi alle modalità di esercizio della caccia, la revi-
sione dell’elenco delle specie cacciabili e la possibilità di effettuare la caccia “dal barchino”, relativo
al progetto di legge n. 0059.
(Il Consiglio non approva).
(Il testo è riportato in allegato).
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Saponaro.
Atti consiliari Regione Lombardia
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SAPONARO Marcello
Io e il Consigliere Monguzzi ritiriamo tutti i nostri ordini del giorno.
PRESIDENTE
Sono stati ritirati gli ordini del giorno, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, relativi al pro-
getto di legge n. 0059 e precisamente i numeri: 6, 7, 8, 11, 12, 14, 15, 19, 24, 25, 26, 27, 28, 53, 54,
55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 64, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 74, 75, 76, 77, 78 e 79.
(l testi sono riportati in allegato).
L’esame degli ordini del giorno è terminato.
Votazione finale
PRESIDENTE
Pongo in votazione finale, per alzata di mano, il progetto di legge n. 0059, quale risulta dai singoli
articoli dianzi approvati dal Consiglio.
(Il Consiglio approva).
&A 26006
Progetto di legge n. 60 “Disciplina del regime di deroga previsto dall'articolo 9 della direttiva
79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici, ed
esercizio delle stesse per la cattura di uccelli da richiamo per la stagione venatoria 2005/2006 -
(articolo 4 legge 157/1992 e allegato D della l.r. 26/1993)”, d’iniziativa della Giunta regionale.
(Argomento n. 5 all’ordine del giorno)
Discussione generale
PRESIDENTE
A norma dell’art. 40 dello Statuto, invito il Consiglio a procedere alla discussione generale del pro-
getto di legge n. 60 di cui all’oggetto, facendo presente che il medesimo è stato esaminato dalla IV
Commissione consiliare.
Atti consiliari Regione Lombardia
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La parola al Relatore, Consigliere Rossoni.
ROSSONI Giovanni
Signor Presidente, sarò breve anche perché questo progetto di legge è direttamente collegato a
quello precedente, visto che la caccia in deroga da appostamento fisso si esercita attraverso...
PRESIDENTE
Mi scusi, Consigliere Rossoni, se manteniamo un atteggiamento consono, forse riusciamo a termi-
nare anche i nostri lavori. Inviterei, chi lo desidera, ad abbandonare l’aula e chi invece rimane ad a-
scoltare la relazione del Consigliere Rossoni.
ROSSONI Giovanni
Stavo dicendo che la condizione per esercitare la caccia in deroga da appostamento fisso ha come
condizione quella di poter utilizzare i richiami vivi. La disponibilità di tali richiami vivi risulta essere
largamente insufficiente rispetto al fabbisogno e quindi si autorizza in deroga la cattura, per poter faci-
litare poi anche l’attività di allevamento che la Regione in questi anni ha tentato di sostenere attraverso
la FOI (Federazione ornicoltori italiani); ma tutto questo si è dimostrato insufficiente. Quindi il ricorso
alla cattura, oltre a soddisfare la domanda ed i richiami, è funzionale anche all’attività di allevamento,
nella misura in cui consente di aumentare il patrimonio dei riproduttori.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Galperti.
GALPERTI Guido
Su questo provvedimento confermiamo il nostro voto positivo già espresso in Commissione.
Del resto, come Gruppo della Margherita, sia nella passata legislatura sia in questa che si apre, a-
vevamo proposto una nostra autonoma iniziativa di legge su questo argomento e abbiamo ritenuto di
non chiederne l’abbinamento al progetto di legge presentato alla Giunta, nel quale, evidentemente, si
raccolgono però molte delle nostre indicazioni e delle nostre proposte. Ci è parso un testo equilibrato
e, per una ragione legata anche all’economia dei tempi e al fine di consentire al provvedimento di arri-
vare in aula, ci siamo riconosciuti e abbiamo già votato in Commissione questo provvedimento e qui
confermiamo il voto positivo.
Atti consiliari Regione Lombardia
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PRESIDENTE
La parola al Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
Signor Presidente, è terminato l’ostruzionismo del Gruppo dei Verdi per i motivi richiamati
nell’intervento dal Presidente del Gruppo e nel successivo dibattito, ma non per questo diminuisce di
una virgola la nostra contrarietà a questo progetto di legge. Riteniamo assolutamente sbagliato questo
provvedimento e quelle affermazioni, che suonano molto come dichiarazioni di fede se non sono suf-
fragate da dimostrazioni, noi le riteniamo invece contrarie alla direttiva europea e alla legge italiana di
recepimento.
Nel dibattito abbiamo cercato, forse in modo pedante, richiamandolo più e più volte nei numerosi
interventi svolti nella giornata di ieri, abbiamo cercato invece di dimostrarlo, semplicemente leggendo
quelle che sono le carte dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e le stesse direttive, carte che
non sono state distribuite ai Consiglieri regionali. Ecco, questa, oltre che un’eccezione sulla forma, la
ritengo una scorrettezza nella prassi, perché penso che il Consigliere regionale, per esercitare al meglio
il suo mandato parlamentare, debba essere pienamente informato di quelli che sono i pareri tecnici che
vengono richiesti.
Lo voglio ribadire anche questa sera, intervenendo sul progetto di legge n. 0060: la direttiva e
l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica dicono chiaramente, senza alcun tipo di interpretazione con-
traria possibile, che si può andare in deroga e consentire la cattura, ampliare la cattura dei richiami vi-
vi, ma dopo che si è fatta ogni possibile cosa per evitarlo, e questo va ricercato nell’allevamento. Forse
non è uscito abbastanza chiaramente in questo dibattito che, di tutto il bilancio della Regione Lombar-
dia, di tutta la montagna di soldi che viene mossa da questa Regione, da questa Istituzione, 20.000 eu-
ro all’anno sono assegnati per l’allevamento di specie utilizzabili per richiami vivi. Questo dice abba-
stanza chiaramente che le alternative alla cattura con le reti sono possibili, essendo quest’ultima la
forma più cruenta di recupero dei richiami vivi. Per questa ragione mantengo, evidentemente, la mia
posizione contraria e il voto contrario alla legge.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Benigni.
BENIGNI Giuseppe
Signor Presidente, anche sul progetto di legge n. 0060 il giudizio mi sembra debba essere articola-
to, nel senso che, se da un lato condivido il fatto che, anche in questo caso, bisogna regolamentare la
cattura degli uccelli da richiamo e incentivare l’allevamento degli uccelli da richiamo, dall’altro lato,
leggendo il parere dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, ci si accorge che l’INFS dice che non
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ha – diciamo così – i numeri, cioè non ha un monitoraggio della situazione, per cui non può esprimere,
rispetto a questo progetto di legge, un parere compiuto. Per cui si va in effetti all’approvazione di un
progetto di legge che, dal punto di vista dell’ispirazione, è sicuramente positivo, perché vuole regola-
mentare e rendere sufficiente, senza ricorrere ad elementi di clandestinità e di bracconaggio, il tema
degli uccelli da richiamo, però, nello stesso tempo, si approva un progetto di legge senza avere un
supporto scientifico adeguato. È sempre questo quello che mi appare come una discrasia nel nostro
modo di comportarci. Chiediamo che le nostre scelte siano basate su elementi di scientificità e poi non
mettiamo in grado gli Istituti nazionali di avere la base su cui esprimere i loro pareri. Proprio per que-
sta contraddittorietà il nostro voto come Gruppo sarà anche in questo caso di astensione.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Agostinelli.
AGOSTINELLI Mario
Noi esprimeremo al riguardo un voto contrario. Volevo però cogliere questa occasione per fare un
apprezzamento di quelle che sono state le parole del Consigliere Boscagli a riguardo di un impegno
per una accelerazione della capacità legislativa del Consiglio in rapporto ai problemi di massima rile-
vanza, quali: occupazione, traffico e diritto alla salute. Questa è una richiesta congiunta di tutta
l’opposizione che è stata almeno formalmente in parte accolta.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Quadrini.
QUADRINI Gianmarco
A nome del Gruppo dell’UDC esprimo il nostro voto favorevole e approfitto anche per svolgere al-
cune considerazioni proprio su questo secondo progetto di legge in tema di caccia, perché lo ritengo
conseguente e logico rispetto a quello precedentemente approvato.
Non esiste una caccia o un modo di caccia corretto se non vi è l’utilizzo di animali, e quindi di uc-
celli da richiamo, ma volevo anche sottolineare che, avendo ascoltato ieri il dibattito che si era avviato
sul primo progetto di legge e avendo notato anche alcuni accenni di tipo romantico, che soprattutto la
Consigliera Ferretto Clementi aveva fatto nel suo intervento, anch’io volevo sottolineare che anche noi
dell’UDC, specialmente noi bresciani, siamo dei romantici, magari di tipo diverso, siamo dei romanti-
ci nostrani, talmente romantici che siamo fermamente convinti che la caccia è nata con l’uomo ed è
nata per l’uomo. Sin dall’antichità l’uomo faceva della caccia un modo di sostentamento ed anche un
modo di sostegno economico.
Ora, che con l’andar del tempo a questa arte sia stato necessario introdurre delle limitazioni, dei
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modi ben precisi per attuarla, questo mi pare altrettanto giusto, ma noi siamo perché le cose fatte se-
condo natura mantengano il loro corso, anche attraverso delle regole ben precise. Non vi sono, Consi-
gliere Saponaro, delle lobby ben precise, non esistono lobby dei cacciatori, ha fatto bene l’Assessore
Beccalossi a sottolinearlo, esistono tanti appassionati che dedicano il proprio tempo libero, e magari
anche le proprie ferie, ad esercitare una passione antica. Esistono tanti appassionati che, attraverso
questa passione antica, danno anche un contributo forte a un settore dell’economia lombarda e quindi
penso che tutte queste persone meritino quantomeno il rispetto dell’aula intera. Dunque, per farla bre-
ve, se è vero che la caccia è nata con l’uomo ed era ed è per l’uomo, è anche un equilibrio ecologico
ed io, che vengo da un paese della Bassa bresciana dove la caccia è un uso quasi quotidiano, so benis-
simo quanto i cacciatori siano più guardie ecologiche loro di tante altre guardie ecologiche che, maga-
ri, la domenica mattina indossano la casacca per andare a pulire qualche fossato.
Ecco allora perché esprimo su questo provvedimento, ma anche per il precedente, ovviamente, il
parere positivo, favorevole, del Gruppo dell’UDC, convinto di essere a sostegno di una passione che
va salvaguardata, magari anche regolata, ma sicuramente salvaguardata e tutelata.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Monguzzi.
MONGUZZI Carlo
Signor Presidente, questo provvedimento di legge, cioè la cattura di uccelli da richiamo, è partico-
larmente odioso, non perché io pensi che tra le forme di caccia ci siano forme di caccia buone o più o
meno buone, credo infatti che ogni atto di violenza che un essere vivente fa rispetto a un altro essere
vivente sia una cosa, per la mia cultura, mia e del comandante Saponaro, totalmente da rifiutare.
Ci sono però delle cose che sono insopportabili, delle quali ho avuto occasione di discutere ieri sera
con i cacciatori. Io non criminalizzo nessuno e non do giudizi su nessuno, dico solo quello che penso.
Ecco, io troverei me stesso inammissibile se provassi piacere nella sofferenza di un altro essere viven-
te, la trovo una cosa inammissibile, e questo provvedimento di legge è ancora più inammissibile per la
mia concezione del mondo, per la mia concezione politica, per la mia etica, perché si tratta di catturare
dei volatili che poi, messi in una gabbietta, attirino altri volatili per essere ammazzati. Io credo che
questo sia un valore animalista universale, cioè qual è il modello educativo che noi diamo ai cittadini
lombardi e alle giovani generazioni lombarde con questo progetto di legge? Il tradimento del simile ri-
spetto al simile. Si tratta infatti di catturare un piccolo volatile, metterlo in una gabbietta, stimolarlo
perché magari non ha voglia di cantare, e uno in gabbia non è che ha sempre voglia di cantare, e que-
sto per attirare un altro volatile allo scopo di essere ucciso da un signore che sta in un capanno o addi-
rittura – grazie al cielo prima l’abbiamo evitato – se ne gira e va in giro con il fucile.
Mi hanno spinto a questa considerazione sia i ragionamenti che facevamo ieri, sia l’intervento di
quello che lei ha chiamato il Presidente Quadrini, persona su cui non ho assolutamente niente da dire,
però lui parlava di cose fatte secondo natura. Ecco, io starei attento a dire che la caccia è una cosa fatta
secondo natura, perché la caccia è violenza, comunque la mettiamo, la caccia è violenza perché, se io
ammazzo una persona, se io ammazzo un essere vivente, questo è un episodio di violenza. La violenza
non è secondo natura, è contro natura, a meno che non si immagini un mondo che va all’opposto.
Quando io ero piccolo, e quando anche qualcuno di voi era piccolo, c’era una parte di un fumetto che
si chiamava Nembo Kid, la parte dei Duplex e i Duplex erano quel mondo in cui tutto avveniva al con-
trario. Allora, nel mondo dei Duplex la caccia può essere secondo natura, nel mondo degli umani, use-
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rò un termine dalemiano, nel mondo dei normali la caccia è contro natura, non c’è niente da fare: un
essere vivente che uccide un altro essere vivente va totalmente contro natura.
E’ stato anche detto che la caccia esiste dall’inizio della vita, però anche qui si fa un ragionamento
storico che non ha nessun senso. Se gli uomini primitivi, per sopravvivere, dovevano magari ammaz-
zare un animale, questo rientrava in un contesto culturale, politico ed economico di un certo tipo; non
mi parlate del fatto che il prode cacciatore bresciano o bergamasco abbia bisogno di ammazzare il pic-
colo tordo per sopravvivere, perché non è vero. Ma, anche se questa fosse una tradizione corretta, noi
di tradizioni siamo riusciti ad abolirne e debellarne a centinaia, le tradizioni sbagliate vanno cambiate.
Voglio dire, in alcune religioni e culture che la Lega combatte a sangue c’è una concezione, presente
dall’antichità, per la quale l’uomo è superiore alla donna e può picchiare la donna quando vuole. Que-
sta cosa, grazie a Dio, la cultura occidentale l’ha superata. La cultura che voi combattete, la cultura i-
slamica, che fa le stesse cose adesso, potrebbe dirvi e usare lo stesso ragionamento che voi fate sulla
caccia e dire: ma come? È una tradizione, è una tradizione, io picchio mia moglie perché per tradizione
ho sempre picchiato mia moglie; io uccido l’uccellino perché per tradizione i cacciatori bresciani han-
no sempre ucciso l’uccellino. Io dico: se per tradizione, e con rispetto parlando, i cacciatori bresciani
hanno sempre ucciso l’uccellino, la smettano di farlo, non muore nessuno, si trovino un altro passa-
tempo. Abbiamo un Assessore allo sport, al tempo libero e quant’altro di grande vivacità mentale e di
grandi dimensioni, capace quindi di contenere proposte su proposte, trovi qualcos’altro da fare ai va-
lenti cacciatori bresciani.
Altra cosa assolutamente esilarante: la caccia aiuta l’ambiente. Da quando io mi occupo di questio-
ni ambientali, tutti si occupano di ambiente, tutti migliorano l’ambiente. Il Sindaco Albertini, che a-
desso rinnegate tutti ma che molti di voi hanno eletto come Sindaco di Milano, mi dice: noi facciamo
l’inceneritore a Silla perché così migliora la qualità dell’aria. Come cavolo faccia questo non riesco a
capirlo, così come non riesco a capire come mai la caccia aiuti l’ambiente. L’Assessore Bernardo mi
dice: noi facciamo le centrali elettriche, quelle a turbo-gas, perché così miglioriamo l’ambiente, e io
sono, da timido, umile, modesto ambientalista, sempre meravigliato del fatto che voi aiutate
l’ambiente utilizzando delle robe che l’ambiente lo ammazzano. Gli inceneritori non migliorano
l’ambiente, le centrali termoelettriche non migliorano l’ambiente, la caccia uccide gli esseri viventi.
Com’è che fa una roba che uccide gli esseri viventi a migliorare l’ambiente?
Ma il punto saliente di questo progetto di legge, che, se questo è possibile, è ancora peggio del pri-
mo, è proprio il devastante messaggio educativo che noi lanciamo. La Regione Lombardia lancia un
messaggio educativo, culturale, di proposta culturale per il terzo millennio: catturiamo l’uccellino che
attiri il proprio simile per farlo sparare. Pensate, in sei mesi di esistenza del Consiglio regionale, per-
ché fino a fine settembre non si farà nient’altro, l’unica cosa che noi abbiamo prodotto è: si può spara-
re anche alla peppola, al fringuello, alla passera, e via dicendo; inoltre, diamo la possibilità di catturare
degli uccellini che attirino altri uccellini per essere ammazzati. Ecco, penso che il Consiglio regionale
possa avere anche un sussulto di orgoglio, di dignità. Poi, per carità, io userò parole sbagliate, che ad
alcuni suonano male, però, in sei mesi di esistenza del nuovo Consiglio regionale, metà del quale è
composto da Consiglieri nuovi, il messaggio che lanciamo qual è? Spariamo anche in deroga alle leggi
europee e facciamo questa legge secondo la quale il povero uccellino viene costretto a tradire il pro-
prio simile. Non mi pare una gran trovata.
PRESIDENTE
La parola al Relatore, Consigliere Rossoni.
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ROSSONI Giovanni
Vorrei innanzi tutto ringraziare gli intervenuti. È stata una dimenticanza iniziale, e me ne scuso, di
non aver ringraziato i Colleghi che avevano presentato dei progetti di legge, evitandoci l’abbinamento,
evitandoci quindi di perdere tempo; quindi li ringrazio e chiedo scusa di non averlo fatto all’inizio.
Nel merito, siccome è stato citato il parere dell’INFS dal collega Benigni, è vero che il parere
dell’INFS non è così preciso, però dobbiamo anche dire che esiste un problema, un divario tra fabbi-
sogno e disponibilità; questi dati sono forniti dalle Province. Vale a dire, se è vero quello che tu hai
detto, è anche vero che noi abbiamo dei dati fornitici dalle Province che ci dicono che c’è un divario
tra fabbisogno e disponibilità. E allora, siccome poi questo fatto sta creando anche un fenomeno di ac-
quisizione illegale di questi uccelli, a maggior ragione noi oggi chiediamo, con questo progetto di leg-
ge, di poter andare alla cattura dei richiami vivi per poter anche incrementare l’allevamento.
Seconda battuta, lo dico al collega Saponaro, con grande amicizia: lui cita i 20.000 euro che la Re-
gione ha stanziato, cioè, per meglio dire, in un fondo complessivo sono stati utilizzati 20.000 euro, ma
questi 20.000 euro sono stati utilizzati dalla Federazione ornicoltori italiani. Noi ci auguriamo, e lo
mettiamo anche nella legge, che anche le Province si attivino per presentare progetti perché la dota-
zione finanziaria di quel capitolo è ben più ampia di questi 20.000 euro, quindi è un incentivo ulteriore
che mettiamo a disposizione delle Province e anche della FOI perché presentino progetti finalizzati
all’allevamento. Pertanto, è vero, ci sono questi 20.000 euro, è vero però che è stato presentato solo un
progetto di questa entità.
Quindi, con questo ci tenevo anche, oltre che a ringraziare, a puntualizzare alcune questioni che il
dibattito ha posto, ecco, mi sembrava corretto anche dare qualche risposta in merito.
Annunzio di ordini del giorno
PRESIDENTE
Comunico che sull’argomento in discussione sono stati presentati i seguenti ordini del giorno:
ODG/0001, in data 25 luglio 2005, a firma del Consigliere Macconi, concernente la reintroduzione
tra le specie cacciabili di storno e tordela, relativo al progetto di legge n. 0060;
ODG/0045, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, relativo al proget-
to di legge n. 0060;
ODG/0051, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, relativo al proget-
to di legge n. 0060;
ODG/0052, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, relativo al proget-
to di legge n. 0060;
ODG/0065, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, relativo al proget-
to di legge n. 0060;
Atti consiliari Regione Lombardia
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ODG/0073, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, relativo al proget-
to di legge n. 0060.
Gli stessi sono stati ritirati dai rispettivi firmatari.
(I testi sono riportati in allegato).
Discussione e votazione dei singoli articoli
PRESIDENTE
Pongo in discussione ed in successiva votazione, articolo per articolo, il progetto di legge n. 0060,
nel testo formulato dalla IV Commissione consiliare e tenuto conto degli emendamenti presentati.
Al progetto di legge n. 0060 sono stati presentati 565 emendamenti.
Dal n. 3 al n. 565 sono stati ritirati dai presentatori, Consiglieri Monguzzi e Saponaro.
(Per il testo degli emendamenti vedasi pratica atti n. 1089/2005 presso l’archivio del Consiglio re-
gionale).
L’articolo 1, «Disposizioni generali», così recita:
«1. La presente legge, sentito l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS), quale autorità abi-
litata a dichiarare la sussistenza delle condizioni richieste, disciplina, ai sensi dell’art. 9, comma 1, let-
tera c) e comma 2, della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla conserva-
zione degli uccelli selvatici, e con riferimento alla stagione venatoria 2005/2006, la cattura di uccelli
da richiamo prevista dall’articolo 4 della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione del-
la fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).
2. Le catture in deroga sono attuate secondo le disposizioni contenute nell’allegato D della legge
regionale 16 agosto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela
dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria) e hanno lo scopo di ricostituire il patri-
monio, attualmente insufficiente, di richiami vivi dei cacciatori da appostamento residenti in Lombar-
dia.
3. La Giunta regionale può adottare provvedimenti di limitazione o sospensione delle catture auto-
rizzate qualora si riscontrino fluttuazioni negative dello stato di conservazione delle popolazioni delle
specie oggetto di cattura in deroga.
4. Entro il 30 giugno 2006, la Regione trasmette al Presidente del Consiglio dei Ministri, ovvero al
Ministro per gli affari regionali, ove nominato, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, al
Ministro delle politiche agricole e forestali, al Ministro per le politiche comunitarie, nonché all’INFS,
una relazione sull’attuazione delle deroghe di cui al presente articolo; tale relazione è altresì trasmessa
alle competenti commissioni parlamentari.
5. La Regione, al fine di incentivare l’attività di allevamento di uccelli utilizzabili come richiami
vivi, approva e finanzia, tramite apposite convenzioni, specifici progetti di allevamento proposti dalla
Federazione Ornicoltori Italiani (FOI) e dalle Province».
Essendo stati ritirati gli emendamenti, pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1 nel testo
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proposto dalla Commissione.
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE
L’articolo 2, «Catture in deroga di richiami», così recita:
«1. Le Province sono autorizzate ad effettuare la cattura in deroga di esemplari appartenenti alle
specie tordo bottaccio (Turdus philomelos), tordo sassello (Turdus iliacus), cesena (Turdus pilaris),
merlo (Turdus merula), allodola (Alauda arvensis) e pavoncella (Vanellus vanellus), da fornire gratui-
tamente ai cacciatori da appostamento residenti in Lombardia.
2. La cattura in deroga dei richiami è effettuata nel rispetto delle condizioni di seguito riportate e
riassunte nell’allegato 1 alla presente legge:
a) gli impianti di cattura sono individuati sul territorio dalle province di Bergamo, Brescia,
Como, Lecco, Mantova, Milano, e Varese e sono ripartiti come indicato nell’allegato 1;
b) i quantitativi di uccelli catturabili annualmente da ogni provincia sono suddivisi per numero
e specie;
c) le catture possono essere effettuate dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre;
d) la provincia di Lecco fornisce i richiami ai cacciatori da appostamento della provincia di
Sondrio».
All’articolo 2 è stato presentato l’emendamento n. 1. Gli altri emendamenti presentati sono stati ri-
tirati.
L’emendamento n. 1, a firma del Consigliere Bonfanti, così recita:
«Dopo il primo comma inserire il seguente: “ le Province possono effettuare la cattura in deroga in
numero non superiore a 100 per Provincia di esemplari appartenenti alla specie prispolone (Anthus tri-
vialis) e tordela (Turdus viscivurus) da assegnare gratuitamente agli amatori che partecipano alle gare
canore nelle fiere tradizionali”».
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana
Esprimo parere negativo sull’emendamento n. 1.
PRESIDENTE
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’emendamento n. 1.
(Il Consiglio non approva).
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2 nel testo proposto dalla Commissione.
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE
L’articolo 3, «Vigilanza e controllo», così recita:
«1. L’attività di vigilanza e di controllo sull’attività di cattura è affidata agli agenti di polizia pro-
vinciale di cui all’articolo 48 della l.r. 26/1993».
Gli emendamenti presentati all’articolo 3 sono stati ritirati.
Pongo pertanto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3 nel testo proposto dalla Commissione.
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE
L’articolo 4, «Norma finanziaria», così recita:
«1. Alle spese per l’incentivazione dell’attività di allevamento di uccelli, di cui all’articolo 1,
comma 5, si provvede con le somme stanziate al bilancio di previsione per l’esercizio 2005 e successi-
vi, all’UPB 2.3.4.7.2.40 “Valorizzazione e gestione della fauna selvatica e della fauna ittica”».
Gli emendamenti presentati all’articolo 4 sono stati ritirati.
Pongo pertanto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4 nel testo proposto dalla Commissione.
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE
L’articolo 5, «Entrata in vigore», così recita:
«1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bol-
lettino ufficiale della Regione».
Gli emendamenti presentati all’articolo 5 sono stati ritirati.
Pongo pertanto in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5 nel testo proposto dalla Commissione.
(Il Consiglio approva).
Atti consiliari Regione Lombardia
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PRESIDENTE
All’allegato 1 è stato presentato l’emendamento n. 2, a firma del Consigliere Macconi, il cui testo
così recita:
«All’allegato 1, per la Provincia: Bergamo Impianti verticali n. 22 anziché n. 20».
Gli altri emendamenti sono stati ritirati.
La parola all’Assessore Beccalossi.
BECCALOSSI Viviana
Esprimo parere favorevole sull’emendamento n. 2.
PRESIDENTE
Pongo pertanto in votazione, per alzata di mano, l’emendamento n. 2.
(Il Consiglio approva).
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’allegato 1 come emendato.
(Il Consiglio approva).
(L’allegato 1 è riportato in allegato).
Dichiarazioni di voto
PRESIDENTE
E’ terminato l’esame dei singoli articoli; passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Presidente Macconi.
MACCONI Pietro
Alla fine di questi due giorni di lavoro possiamo comunque ritenerci soddisfatti, anche se certa-
mente avremmo voluto e forse - forse dico - potuto avere qualche cosa di più. Ci riserviamo nella sta-
gione prossima ventura di fare delle valutazioni, sempre che gli amici Verdi si comportino come oggi,
perché, alla fine, hanno favorito la chiusura favorevole di questa giornata, nonostante la loro contrarie-
tà, che è stata evidente. Perché comunque siamo soddisfatti come Alleanza Nazionale? Perché, per la
prima volta, nel progetto di legge n. 0060, anzi nella legge oggi, viene approvata in maniera definitiva,
Atti consiliari Regione Lombardia
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in maniera soprattutto inoppugnabile da parte dei giudici, la possibilità di cacciare, la possibilità della
cattura di uccelli di richiamo, senza appunto che ci sia la possibilità di intervenire da parte di
...(Interruzione)…
PRESIDENTE
Non disturbate il Presidente Macconi, prego.
MACCONI Pietro
E peraltro mi ritengo anche soddisfatto per quanto attiene il progetto di legge n. 0059, su cui non
sono intervenuto ma che voglio brevemente ricordare, in quanto, comunque, rispetto all’anno scorso,
abbiamo avuto la possibilità di cacciare le peppole in numero considerevolmente maggiore rispetto a
prima. Io chiedo all’Assessore ...(Interruzione)… Ecco, prima non ha messo in votazione il mio ordine
del giorno sul progetto di legge n. 0059, spero comunque che l’Assessore ne tenga conto e provveda
ugualmente, nonostante non sia stato votato; peraltro io mi riconosco comunque nell’ordine del giorno
proposto da altri Colleghi di maggioranza.
Ringrazio l’Assessore per l’opera di mediazione, ringrazio il Consigliere Rossoni, come sempre di-
sponibile, solerte, attento a questo problema, e tutti quanti hanno fatto sì che alfine si sia risolto senza
morti e feriti anche questo inizio di stagione venatoria.
PRESIDENTE
Suggerisco al Presidente Galperti, che si lamentava per il brusio, di guardarsi alle spalle, se si guar-
da alle spalle capisce perché non sente.
La parola al Presidente Monguzzi per dichiarazione di voto.
MONGUZZI Carlo
Solo un minuto per dire che oggi il Consiglio regionale ha fatto un capolavoro che nessuno sarebbe
mai riuscito a concepire: dopo quattro mesi di vita, ha approvato una legge che consente di sparare a
più uccellini e una legge che invita a catturare uccellini. La cosa che mi auguro, e faccio un appello a-
gli esponenti della stampa presenti, è che questa cosa non si sappia in giro, speriamo perlomeno che
nessuno lo sappia in Lombardia.
Atti consiliari Regione Lombardia
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PRESIDENTE
La parola al Presidente Zanello per dichiarazione di voto.
ZANELLO Massimo
Ho fatto la prenotazione con il pulsante, telematica. Io non posso che esprimere il voto favorevole
del nostro Gruppo a questo provvedimento, constatando che siamo stati inchiodati – mi verrebbe da di-
re – a discutere per ore di un provvedimento che, secondo me, poteva essere licenziato in un’ora di la-
vori e avremmo potuto anche dedicarci a tanti altri temi. Sicuramente i temi della Lombardia sono tan-
ti e sono ben presenti nell’agenda di ognuno di noi, del nostro Gruppo, ma immagino di ogni altro
Consigliere, credo che nessuno li sottovaluti, e che non si possa certo accusare questo Consiglio di in-
sensibilità rispetto ai problemi dei cittadini.
Anche la caccia è un problema importante e a questo tema abbiamo dato una risposta che certamen-
te non può che trovarci favorevoli, anche se avremmo voluto qualcosa in più, ma credo che il buon-
senso e la responsabilità ci abbiano indotto a un provvedimento che giudichiamo importante, positivo,
che giudichiamo una risposta idonea alle esigenze del mondo venatorio.
Naturalmente auspichiamo, per i prossimi anni, che si possa discutere più ampiamente, che magari
si possa anche discutere di provvedimenti che affrontino la materia non sull’emergenza, su una sca-
denza, ma che risolvano una volta per tutte alcuni temi che sono stati sollevati da alcuni emendamenti,
da alcuni ordini del giorno, e che certamente non possono esaurirsi con questo dibattito.
Ritengo che il Consiglio abbia lavorato bene, ringrazio il Relatore e tutti quanti per il lavoro svolto.
Credo che il nostro voto favorevole non mancherà su questo provvedimento.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Benigni per dichiarazione di voto.
BENIGNI Giuseppe
Signor Presidente, anche noi all’inizio del dibattito su questi progetti di legge avevamo espresso un
disagio per il fatto che gli unici argomenti all’ordine del giorno fossero questi e perché c’è stato un ri-
tardo da parte del Consiglio regionale a discutere della manovra finanziaria, che dovrebbe essere ap-
provata entro il 31 luglio e che invece verrà approvata solo a settembre, mentre la situazione della Re-
gione Lombardia avrebbe richiesto un anticipo della discussione sulla politica economica e non un ri-
tardo.
Detto questo, però, augurandomi anch’io che alla ripresa di settembre ci possa essere una discus-
sione seria sui documenti di programmazione economico-finanziaria e ci sia anche un cambio di poli-
tica economica nella nostra Regione per risolvere i gravi problemi economici e sociali che abbiamo,
entrando invece, diciamo così, nel merito dei due progetti di legge, sono insoddisfatto di come il Con-
siglio ha affrontato questi provvedimenti, perché ribadisco che questo modo di fare fazioso, di scontro
rispetto a questa materia, secondo me, alla fine non va a produrre il bene comune.
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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Noi non ci dobbiamo esprimere sull’eticità della caccia, noi dobbiamo, come Istituzione, esprimer-
ci su delle regole che siano efficaci, e mi sembra che rispetto a questo ognuno debba fare la sua parte.
Il problema della caccia non esiste solo in Lombardia, esiste in altre Regioni e tutte devono cercare di
regolamentarla al meglio.
Nella nostra discussione ho visto ancora una tendenza, diciamo così, da parte di chi interpreta le e-
sigenze dei cacciatori, ad andare al di là del limite, mentre sono convinto che è anche interesse loro il
rispetto delle regole, proprio per rendere possibile un rispetto della fauna e un rispetto dell’ambiente e
del territorio e per permettere la continuazione di un’attività venatoria che, però, per poter continuare,
deve essere regolamentata e deve essere rispettosa delle regole. Nello stesso tempo ho sentito anche
dei toni fondamentalisti anticaccia che personalmente non condivido; cioè, rispetto coloro che sono to-
talmente contrari alla caccia, però ritengo che un’Istituzione, come vi dicevo, non abbia il compito di
esprimersi sull’eticità o meno della caccia, ma quello di regolamentarla, e questo, probabilmente, lo
potremmo fare meglio se il lavoro in Commissione portasse ad una discussione che vedesse converge-
re, diciamo così, coloro che hanno diverse aspettative rispetto a questa attività.
Per cui, dichiaro il mio voto di astensione sul progetto di legge n. 0060 e mi auguro che la discus-
sione su questi provvedimenti, quando ci sarà ancora l’occasione, abbia un carattere più positivo ri-
spetto a quello che ho rilevato in queste due giornate.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Agostinelli per dichiarazione di voto.
AGOSTINELLI Mario
Niente in politica avviene in modo indifferente. La procedura faticosissima, che ha tenuto fermo il
Consiglio in questi due giorni, ha portato alla luce una contrarietà forte di merito, che è legata a valori
che solitamente in politica sono trascurati. Su questo vale la pena di riflettere, perché appartengono a
sensibilità autentiche di cui si sono fatti in modo particolare interpreti i Consiglieri Verdi ma che noi
abbiamo, in alcuni elementi di sostanza, anche condiviso, e per questo voteremo contro.
Devo dire, però, che a noi interessa molto anche il fatto che tutta l’opposizione, accettando una
procedura faticosa e imponendola, ha ottenuto di spostare il tiro del Consiglio verso un fuoco di pro-
blemi e di scadenze che finora sono state sottovalutate e la stessa maggioranza, mi sembra, in questo
convulso finale, ha accettato che questa opposizione sia un’opposizione che impone una marcia diver-
sa al Consiglio. Io mi auguro, e noi ci auguriamo, che questo avvenga a partire da settembre.
Votazione finale
PRESIDENTE
Non ci sono altre dichiarazioni di voto; pertanto pongo in votazione finale, per alzata di mano, il
progetto di legge n. 0060, quale risulta dai singoli articoli dianzi approvati dal Consiglio.
(Il Consiglio approva).
Atti consiliari Regione Lombardia
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Il Presidente Boscagli ha chiesto la parola in merito all’ordine dei lavori. Prego, Presidente Bosca-
gli.
BOSCAGLI Giulio
A questo punto all’ordine del giorno sono iscritte le mozioni, ma, siccome non abbiamo ancora tro-
vato un’intesa sul metodo di trattazione, credo si possano rinviare a settembre con l’intesa di effettuare
una verifica tra i Capigruppo.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Ferretto Clementi.
FERRETTO CLEMENTI Silvia
Grazie, Presidente. Considerato che una delle prime mozioni iscritte all’ordine del giorno è da me
sottoscritta e riguarda un problema importantissimo per la Regione Lombardia, quello occupazionale e
la concorrenza sleale da parte dei Paesi del sud-est asiatico, essendo appunto un tema estremamente
importante che non può essere affrontato in modo frettoloso, nel giro di poco tempo, ritengo anch’io
giusto rinviarne la trattazione, però le chiedo di iscrivere la mozione come primo punto della prossima
riunione del Consiglio regionale.
PRESIDENTE
Certamente, Presidente Ferretto. Quindi le mozioni le affronteremo nella prossima seduta del Con-
siglio regionale. Prima di concludere la seduta però c’è un adempimento che dobbiamo adottare.
&A 11001
Proposta di deliberazione consiliare “Composizione delle Commissioni consiliari permanenti
- Prima variazione”, d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza (ORG/0008).
(Argomento fuori ordine del giorno)
Votazione
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PRESIDENTE
Pongo in votazione, per alzata di mano, l’ORG/0008 relativo alla prima variazione della composi-
zione delle Commissioni consiliari.
(Il Consiglio approva).
(Il testo è riportato in allegato).
Annunzio di interpellanze, di interrogazioni e di mozioni
PRESIDENTE
Comunico le interpellanze, le interrogazioni e le mozioni pervenute in questi giorni alla Presidenza:
Interpellanze:
- n. 4006, in data 7 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Muhlbauer, Squassina Osvaldo, Agostinel-
li, Storti, Monguzzi, Cipriano e Sarfatti, concernente la situazione dei gruppi di nomadi e semi-
nomadi sul territorio milanese;
- n. 4007, in data 12 luglio 2005, a firma del Consigliere Saffioti, concernente l’adozione di misu-
re di sicurezza e prevenzione contro eventuali attentati terroristici;
- n. 4008, in data 13 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Oriani, Tosi, Benigni, Valmaggi, Cipria-
no, Porcari, Muhlbauer e Agostinelli, concernente la prevista chiusura dello stabilimento Nexans
Wires Italia di Cormano;
- n. 4009, in data 26 luglio 2005, a firma del Consigliere Cipriano, concernente l’autorizzazione ri-
lasciata dal Comune di Varenna per la realizzazione di un immobile su un’area fronte lago in lo-
calità Fiumelatte;
- n. 5008, in data 4 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Benigni, Viotto, Squassina Arturo, Tosi,
Cipriano, Porcari, Pizzetti e Concordati, concernente l’immissione del nuovo materiale rotabile
previsto dal protocollo d’intesa Regione-Gruppo FS (viene richiesta risposta scritta);
- n. 5009, in data 5 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Fabrizio, Adamoli, Prina, Mirabelli, Ci-
priano, Muhlbauer, Storti, Monguzzi e Concordati, concernente l’accordo-quadro tra Regione
Lombardia e Comune di Milano per l’attuazione dei contratti di quartiere (viene richiesta rispo-
sta scritta);
- n. 5010, in data 13 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Fabrizio, Prina, Gaffuri, Spreafico, Oria-
ni, Valmaggi, Porcari, Squassina Osvaldo, Saponaro, Monguzzi, Concordati, Fatuzzo, Sarfatti e
Storti, concernente il progetto di assistenza denominato “Custode socio-sanitario nell’area me-
tropolitana di Milano” (viene richiesta risposta scritta);
- n. 5011, in data 25 luglio 2005, a firma del Consigliere Agostinelli, concernente la riduzione dei
servizi pubblici nel settore della sanità e dei trasporti nel territorio dell’Alto Sebino (viene richie-
Atti consiliari Regione Lombardia
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sta risposta scritta).
Interrogazioni:
- n. 1003, in data 30 giugno 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, concernente il
problema della rumorosità della metropolitana milanese;
- n. 1004, in data 4 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Civati e Valmaggi, concernente la recente
indagine della Polizia Tributaria di Milano ai danni della Regione, del FSE e del Ministero del
Lavoro;
- n. 1005, in data 11 luglio 2005, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente il nuovo
schema di convenzione con Trenitalia SpA per l’immissione in servizio di nuovo materiale rota-
bile;
- n. 1006, in data 19 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, concernente le e-
missioni prodotte dalla Carpenteria CTA in Comune di Ossona;
- n. 2008, in data 4 luglio 2005, a firma del Consigliere Squassina Osvaldo, concernente la realiz-
zazione del centro residenziale terapeutico, centro psico-sociale e centro diurno presso
l’immobile di via Genova a Brescia (viene richiesta risposta scritta);
- n. 2009, in data 7 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Muhlbauer e Agostinelli, concernente la si-
tuazione del Presidio Ospedaliero di Sesto San Giovanni (viene richiesta risposta scritta);
- n. 2010, in data 13 luglio 2005, a firma del Consigliere Squassina Osvaldo, concernente
l’incendio sviluppatosi nello stabilimento della Farchemia di Treviglio (BG) il 12 luglio 2005
(viene richiesta risposta scritta);
- n. 2011, in data 22 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Concordati e Oriani, concernente il pro-
blema sollevato dalla Fondazione “Opere Pie Riunite” di Codogno in merito alle prestazioni sa-
nitarie specialistiche urgenti differibili a favore degli ospiti della RSA (viene richiesta risposta
scritta);
- n. 2012, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Muhlbauer e Squassina Osvaldo, concer-
nente il riassetto organizzativo dell’Assessorato alla Formazione professionale (viene richiesta
risposta scritta).
Mozioni:
- n. 46, in data 28 giugno 2005, a firma dei Consiglieri Muhlbauer, Squassina Osvaldo, Agostinel-
li, Oriani, Cipriano, Porcari, Sarfatti, Monguzzi, Saponaro, Galperti, Fabrizio, Zamponi e Storti,
concernente l’adesione al Forum sulla questione dei Centri di permanenza temporanea (CPT)
degli immigrati (Bari, 11 luglio);
- n. 47, in data 29 giugno 2005, a firma dei Consiglieri Oriani, Porcari, Tosi, Benigni, Civati,
Valmaggi, Concordati, Muhlbauer, Agostinelli, Squassina Osvaldo, Galperti e Monguzzi, con-
cernente il previsto trasferimento da Milano a Paternò (CT) del call center della sanità lombarda;
- n. 48, in data 6 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Monguzzi, Saponaro, Agostinelli, Squassina
Osvaldo, Muhlbauer, Oriani, Cipriano, Storti, Fatuzzo, Concordati e Sarfatti, concernente la de-
stinazione urbanistica del terreno comprendente l’ex vivaio Fumagalli, rinominato “Bosco di
Gioia”;
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- n. 49, in data 6 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Mirabelli, Valmaggi, Oriani, Porcari, Squas-
sina Arturo, Benigni, Pizzetti, Cipriano, Fabrizio e Concordati, concernente interventi per il mi-
glioramento delle condizioni di vita e per l’integrazione delle popolazioni nomadi presenti in
Lombardia;
- n. 50, in data 7 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Muhlbauer, Squassina Osvaldo, Agostinelli,
Civati, Valmaggi, Oriani, Storti, Monguzzi, Concordati e Sarfatti, concernente l’adesione alla
giornata internazione contro l’omofobia;
- n. 51, in data 11 luglio 2005, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente il nuovo
schema di convenzione con Trenitalia SpA per l’immissione in servizio di nuovo materiale rota-
bile;
- n. 52, in data 12 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Tosi, Oriani, Squassina Arturo, Mirabelli,
Porcari, Civati, Valmaggi, Viotto, Benigni, Cipriano, Agostinelli, Concordati, Spreafico e Fabri-
zio, concernente il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro;
- n. 53, in data 12 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Cipriano, Civati, Squassina Arturo, Porcari,
Valmaggi, Oriani, Tosi, Benigni, Viotto, Pizzetti e Concordati, concernente l’opportunità di ride-
finire il sistema di pianificazione regionale della gestione dei rifiuti (lr 26/2003, art. 19);
- n. 54, in data 14 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Saponaro, Monguzzi, Sarfatti, Saffioti, Fa-
tuzzo, Viotto, Benigni, Oriani, Valmaggi, Gaffuri, Galperti, Bonfanti, Dalmasso, Ferretto Cle-
menti, Concordati, Muhlbauer e Zamponi, concernente la proposta di nomina a Senatore a vita
del professor Elio Toaff;
-- n. 55, in data 19 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Benigni, Porcari, Tosi, Viotto, Valmaggi,
Oriani, Civati, Cipriano, Pizzetti e Concordati, concernente la struttura organizzativa della Giun-
ta regionale definita dalla DGR 18 maggio 2005, n. VIII/2;
- n. 56, in data 21 luglio 2005, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente la promo-
zione di iniziative a sostegno dell’allattamento materno;
- n. 57, in data 22 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Galli, Boni, Rizzi, Frosio, Demartini, Galli-
na, De Capitani, Moretti, Belotti e Mauro, concernente la decisione del Parlamento spagnolo di
consentire il matrimonio e l’adozione di bambini alle coppie omosessuali;
- n. 58, in data 22 luglio 2005, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente il piano di
bonifica e smaltimento dell’amianto e iniziative correlate;
- n. 59, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Zanello, Cecchetti, Rizzi, Gallina, Demarti-
ni, Mauro, Moretti, De Capitani e Galli, concernente il rilancio della contrattazione regionale
quale strumento per la difesa del potere d’acquisto dei salari dei cittadini lombardi;
- n. 60, in data 26 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Spreafico, Adamoli, Galperti, Gaffuri, Fa-
brizio, Prina, Bonfanti, Tosi, Oriani, Civati e Mirabelli, concernente iniziative contro gli infortu-
ni sul lavoro e per la costituzione di un centro di eccellenza protesico e riabilitativo;
- n. 61, in data 27 luglio 2005, a firma dei Consiglieri Oriani, Valmaggi, Benigni, Fabrizio, Gal-
perti, Fatuzzo, Ferretto Clementi, Mauro, Rizzi, Zanello, Dalmasso, Pisani, Zuffada, Saffioti,
Monguzzi, Concordati e Agostinelli, concernente l’istituzione di una delega assessorile per le pa-
ri opportunità.
(I relativi testi sono riportati in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna)
PRESIDENTE
I lavori terminano qui. Ci aggiorniamo secondo il programma stabilito. Auguro a tutti buone va-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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canze.
Dichiaro chiusa la seduta.
(La seduta termina alle ore 18.18).
Atti consiliari Regione Lombardia
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ALLEGATI
Interpellanze annunziate
I sottoscritti Consiglieri regionali
premesso che è stato sgomberata la baraccopoli di via Capo Rizzuto a Milano e che centinaia di
persone sono attualmente senza sistemazione abitativa e ospitate dalla Protezione Civile del Comune
di Milano;
considerato che a Milano sono ormai circa ottomila le persone che vivono nelle baraccopoli e che
la situazione sta diventando insostenibile;
ricordato che la Provincia di Milano ha proposto un Protocollo di intesa a Regione Lombardia,
Comune di Milano, ASL di Milano e CSA Milano dell'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia,
al fine di definire un piano metropolitano per la sperimentazione di nuovi modelli di accoglienza a fa-
vore delle popolazioni nomadi e seminomadi sul territorio della provincia di Milano;
ricordato infine che:
- il Protocollo proposto fa esplicito riferimento alla legge regionale 77/89;
- la Regione non ha stanziato alcuna risorsa di bilancio per finanziare la legge in oggetto;
interpellano la Giunta regionale per sapere:
1. cosa intende fare in merito alla proposta della Provincia di Milano;
2. se intende rifinanziare la legge regionale 77/89;
3. quali iniziative intende prendere per promuovere nuovi modelli di accoglienza per le popola-
zioni nomadi e seminomadi, in alternativa ai mega-campi sparsi sul territorio milanese.
(4006) Muhlbauer - Squassina Osvaldo - Agostinelli - Storti - Monguzzi - Cipriano - Sarfatti
L'interpellante Carlo Saffioti
premesso:
- che la minaccia terroristica contro l'occidente e contro le democrazie è costante e mira a desta-
bilizzare la nostra cultura;
- che l'Italia è impegnata in prima linea nella lotta al terrorismo intemazionale e per questo nostro
impegno potremmo essere bersaglio di attacchi;
- che la tipologia degli attacchi terroristici avvenuti in Europa, a Madrid e a Londra, dimostra la
volontà di colpire i punti economici delle nazioni, al fine di destabilizzare il sistema dei mercati;
- che gli attentati dinamitardi si concentrano sui mezzi di trasporto civili, in orari di grande flus-
so;
- che la città di Milano potrebbe rappresentare un possibile obiettivo nella strategia terrorista;
- che la macchina dell'emergenza inglese ha dimostrato grande efficienza e tempestività, grazie
soprattutto a continue e costanti esercitazioni, non ultima un'esercitazione svolta nel mese di giugno, in
cui è stato simulato un attacco alla metropolitana di Londra;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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- che, grazie alla capacità operativa e alla velocità d'intervento, il numero delle vittime negli at-
tentati di Londra, seppur alto, è stato limitato;
- che si ritiene utile preparare le forze dell'ordine, la protezione civile, la macchina dell'emergen-
za e la cittadinanza ad eventi simili ai tristi fatti di Londra, poiché il terrorismo internazionale non si
fermerà fino a quando i suoi vertici non saranno consegnati alla giustizia;
- che il nostro Paese è dotato di eccellenti sistemi per la gestione delle emergenze e che è indi-
scutibile l'utilità delle esercitazioni per preparare e coordinare tutte le forze e gli addetti;
chiede al Presidente della Giunta On. Roberto Formigoni
se non ritiene opportuno farsi promotore presso le altre istituzioni della Repubblica per iniziative
volte all'organizzazione di esercitazioni di protezione civile, con il coinvolgimento dei cittadini, da
svolgersi nella rete metropolitana e negli altri obiettivi ritenuti sensibili.
(4007) Saffioti
I sottoscritti Consiglieri regionali,
premesso che la NEXANS WIRES ITALIA SpA (ex Safi-Conel), filiale italiana della multinazio-
nale francese, presente sul territorio di Cormano dal 1936, ha annunciato l’intenzione di cessare
l’attività produttiva entro il 15 luglio p.v.;
considerato che è ingiustificata la scelta di chiusura della attività di un prodotto quale il filo smalta-
to, che continua ad essere richiesto sul mercato;
sottolineato che sono 50 i lavoratori che perderanno il posto di lavoro senza soluzione alcuna;
alla luce del fatto che si chiude uno stabilimento produttivo nel breve giro di 75 giorni, scaricando i
problemi sulla cittadinanza e sul territorio, determinando tra l’altro l’abbandono di una ulteriore ampia
area industriale;
interpellano il Presidente della Regione per sapere:
- quali azioni intenda assumere nei confronti della NEXANS WIRES ITALIA SpA per evitare la
chiusura dello stabilimento e per garantire il futuro occupazionale dei lavoratori coinvolti;
- se intende rispondere affermativamente alla richiesta dell’Amministrazione comunale di Cor-
mano di aprire un tavolo istituzionale assieme alla Provincia di Milano al fine di trovare una soluzione
di carattere positivo.
(4008) Oriani - Tosi - Benigni - Valmaggi - Cipriano - Porcari - Muhlbauer - Agostinelli
Il sottoscritto Consigliere regionale
visto
che in data 9 dicembre 2004 il Comune di Varenna ha rilasciato un permesso a costruire un immo-
bile – che si ergerà per un’altezza di 14 metri - in località Fiumelatte, su un’area fronte lago attualmen-
te occupata da un giardino terrazzato con piante secolari;
considerato che
- l’immobile verrebbe realizzato in un’area sottostante un versante franoso e a poche decine di
metri di distanza dalla zona colpita dalla frana del 13 novembre 2004, zona questa definita dal Piano
straordinario 1998-99 “area a rischio idrogeologico molto elevato”;
- per il territorio colpito è stato dichiarato, con decreto del Presidente del Consiglio, lo stato di
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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emergenza fino al 31 dicembre 2005;
- il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale definisce l’area in oggetto come a rischio di
crollo e di scivolamento di roccia;
considerato infine che
esistono pareri discordanti in merito alla sicurezza geologica dell’area sulla quale dovrebbe sorgere
l’immobile in questione, oltre al fatto che il PTCP abbia previsto per tutta quella zona la destinazione
a Parco Regionale;
interpella la Giunta regionale e l’Assessore competente
per conoscere quali intendimenti ritiene di adottare per garantire la sicurezza dei cittadini residenti
e al contempo tutelare il patrimonio paesaggistico e ambientale della zona.
(4009) Cipriano
I sottoscritti Consiglieri,
premesso che quotidianamente i pendolari lombardi subiscono disservizi, ritardi cronici e viaggiano
su carrozze non condizionate;
considerato il protocollo d’intesa sottoscritto fra Regione Lombardia e Gruppo FS il 29 novembre
2004 per il miglioramento del servizio ferroviario, che prevede il cofinanziamento di 37 nuove loco-
motive, 25 nuove carrozze e 5 nuove carrozze a due piani, utilizzando lo stanziamento pari a
45.000.000 euro;
richiamata la delibera n. 223 del 27 giugno 2005, nella quale si prevede nell’allegato 1 che il mate-
riale rotabile entri in servizio a partire dal mese di giugno;
sottolineato che l’immissione di nuovo materiale rotabile è di primaria importanza, visto che oltre il
40% del materiale rotabile ha più di 40 anni e il materiale di trazione è ancora più obsoleto;
interpellano la Giunta e l’Assessore competente per sapere:
- se nel giugno 2005 sono entrati in servizio 5 locomotori E 464 e 2 nuovi treni “Vivalto”;
- con quali criteri la Regione individua le linee sulle quali il nuovo materiale rotabile sarà utiliz-
zato;
- quali saranno le tratte interessate all’utilizzo del nuovo materiale rotabile.
(5008) Benigni - Viotto - Squassina Arturo - Tosi - Cipriano - Porcari - Pizzetti - Concordati
I sottoscritti Consiglieri regionali,
premesso che:
* il bando attuativo della Regione Lombardia dei Contratti di Quartiere II, di cui alla DGR n.
VII/13861 del 29 luglio 2003, pubblicato sul Bollettino Ufficiale in data 18.11.2003, recita al cap. 3,
Finalità dei Contratti di Quartiere, art. 3.1: “I Contratti di Quartiere, promuovendo la partecipazione
degli abitanti, in forma associata, preferibilmente rappresentativa, alla definizione degli obiettivi, sono
finalizzati alla riqualificazione sociale ed edilizia dei quartieri di edilizia residenziale pubblica degra-
dati… prevedendo nel contempo misure ed interventi per favorire l’integrazione sociale e
l’occupazione”; al cap. 4, Contenuti e caratteristiche dei Contratti di Quartiere, capoverso 4.2, punto 6:
I Contratti di Quartiere devono “promuovere la partecipazione ed il coinvolgimento degli abitanti in
forma associata, preferibilmente rappresentativa, nell’individuazione e nella definizione degli obiettivi
e degli interventi, ed eventualmente anche nella gestione di questi ultimi, valorizzandone, ove possibi-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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le, l’autonomia e capacità di risposta in attuazione del principio di sussidiarietà”;
* il Comune di Milano ha presentato cinque proposte relative ai quartieri:
- Calvairate/Molise
- Gratosoglio
- Mazzini
- Ponte Lambro
- San Siro;
* i Contratti di Quartiere II rappresentano una occasione straordinaria per affrontare i problemi
legati alla condizione abitativa nei quartieri delle periferie milanesi, consentendo di riprogettare com-
plessivamente gli insediamenti abitativi, ma anche il contesto sociale, le stesse modalità di vita nei
quartieri milanesi da tanto tempo in oggettive condizioni di generale sofferenza;
considerato che:
- la scadenza per la presentazione dei progetti definitivi è il 27 settembre 2005;
- l’accordo quadro sottoscritto tra Regione Lombardia e Comune di Milano per l’attuazione dei
Contratti di Quartiere fissa dal 4 marzo al 4 maggio il periodo da dedicare alla progettazione partecipa-
ta;
- i criteri generali ispiratori dei Contratti di Quartiere prevedono quale strumento di elaborazione
degli interventi quello della progettazione partecipata, affidando ai Comuni interessati il ruolo di regia
e coordinamento di questo lavoro;
preso atto che:
* il Consiglio comunale di Milano in data 23 maggio u.s. ha approvato una mozione che impegna
il Sindaco e la Giunta a chiedere agli organismi competenti una proroga del termine utile per la presen-
tazione dei progetti definitivi riguardanti i cinque quartieri milanesi interessati al fine di:
- consentire tempi adeguati per la costruzione di un reale percorso di progettazione partecipata
che garantisca il corretto ascolto e coinvolgimento degli abitanti dei rioni interessati, dei servizi
e delle realtà territoriali presenti;
- consentire tempi adeguati per l’attivazione in ogni rione interessato dal contratto di quartiere,
luoghi che debbono divenire strumento locale per agevolare il percorso della progettazione par-
tecipata;
- consentire tempi adeguati per la predisposizione di équipe specifiche di funzionari e tecnici
che operino su ogni contratto di quartiere, costituite da rappresentanti di tutti i settori comunali
e di tutti i soggetti istituzionali impegnati sul territorio;
- consentire tempi adeguati per la predisposizione e riorganizzazione delle risorse professionali
presenti all’interno della struttura dell’Assessorato alle Periferie;
* i Comitati inquilini di quartiere interessati e i Sindacati degli inquilini Sicet e Unione Inquilini,
in data 11 febbraio 2005, hanno rivolto richiesta di proroga della scadenza per la presentazione dei
progetti definitivi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministro dell’Ambiente;
interpellano il Presidente della Giunta regionale:
- per sapere quali azioni intenda assumere per garantire il rispetto del bando regionale laddove
individua nella progettazione partecipata lo strumento di elaborazione degli interventi;
- per conoscere come intende rispondere alla richiesta del Consiglio comunale di Milano, vista
l’esplicita comunicazione circa l’impossibilità del Comune interessato di corrispondere nei tempi pre-
visti alla modalità indicata;
- per sapere se intenda far propria la richiesta di proroga dei tempi per la presentazione dei pro-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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getti definitivi riguardanti i cinque quartieri milanesi interessati, rendendoli adeguati a quelli necessari
a rendere effettiva la progettazione partecipata, agendo di conseguenza nei confronti degli altri sotto-
scrittori dell’accordo-quadro sottoscritto lo scorso 31 marzo 2005.
(5009) Fabrizio - Adamoli - Prina - Mirabelli - Cipriano - Muhlbauer - Storti - Monguzzi - Con-
cordati
I sottoscritti Consiglieri regionali,
premesso che
* con deliberazione n. VIII/00216 della Giunta della Regione Lombardia, in data 27 giugno 2005,
si è approvata la continuazione del progetto "Evoluzione del custode socio-sanitario nell'area metropo-
litana di Milano" per l'anno 2005/2006";
* la presenza degli anziani a Milano in numero sempre maggiore è fatto positivo, ma impone scelte
politiche orientate a favorirne la qualità della vita nelle diverse situazioni;
* i progetti, gli interventi, le soluzioni, le verifiche devono avere nella comunità locale di riferimen-
to, nelle sue varie articolazioni istituzionali e sociali, il primo interlocutore;
interpellano il Presidente della Giunta regionale:
- per conoscere in termini qualitativi e quantitativi i risultati prodotti dal primo anno di sperimen-
tazione (persone coinvolte, interventi prodotti, anziani interessati, caseggiati assistiti, valutazione da
parte dei soggetti della Convenzione dell'anno 2004/2005);
- per sapere le ragioni della modifica dei soggetti della Convenzione 2005/2006 rispetto a quelli
dello scorso anno e soprattutto perché il Comune di Milano, ASL Città di Milano, Aler e Fondazione
Don Carlo Gnocchi-Onlus non fanno più parte del Comitato di gestione e controllo;
- per sapere quali soggetti sono stati coinvolti a livello locale a partire da quelli istituzionali per
arrivare a quelli associativi e di rappresentanza come i Sindacati confederali e dei pensionati;
- per sapere quali linee programmatiche di politica complessiva per gli anziani, oltre a quelle
emergenziali, sono state predisposte a partire da quelle per i soggetti fragili, soli e non autosufficienti.
(5010) Fabrizio - Prina - Gaffuri - Spreafico - Oriani - Valmaggi - Porcari - Squassina Osvaldo
- Saponaro - Monguzzi - Concordati - Fatuzzo - Sarfatti - Storti
Il sottoscritto Consigliere regionale
considerato che nelle zone dell’Alto Sebino si sta determinando da anni una politica di chiusura e
riduzione di servizi e funzioni pubbliche di primaria importanza per la popolazione residente;
ricordato che sono state raccolte 2000 firme su una petizione popolare presentata in Regione che
pone in particolare l’esigenza di affrontare con urgenza due problemi:
1. il potenziamento dell’ospedale di Lovere della A.O. Bolognini di Seriate, anche attraverso la do-
tazione di un’apparecchiatura TAC;
2. la necessità di contrastare l’ipotesi della Provincia di Bergamo di riduzione del servizio di tra-
sporto pubblico intercomunale CASTRO-LOVERE-COSTA VOLPINO, che deve essere mante-
nuto e potenziato;
interpella la Giunta per sapere:
- cosa intende fare per contribuire alla soluzione dei due problemi oggetto della petizione;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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- se intende accogliere la richiesta avanzata dal Comitato promotore in rappresentanza dei cittadini
firmatari di un incontro con una delegazione incaricata di esporre più dettagliatamente le proposte con-
tenute nella petizione.
(5011) Agostinelli
Interrogazioni annunziate
I sottoscritti Consiglieri regionali
a conoscenza delle misurazioni effettuate da un tecnico competente lungo le tre linee metropolitane
della città di Milano;
constatato che tale rumorosità, superiore ai 90 dBA, è sicuramente nociva e tale da causare grave
disagio e possibili danni alla salute sia dei macchinisti che dei passeggeri;
interrogano l’Assessore competente per sapere se:
- la Regione si sia mai interessata al problema;
- in caso positivo, se abbia intrapreso qualche provvedimento atto a tutelare i lavoratori e i citta-
dini che per necessità sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici;
- se risulta alla Regione che le ASL competenti (visto il percorso, le ASL città di Milano, Mele-
gnano e Sesto) abbiano mai controllato l'esposizione a rumore dei macchinisti, ed in caso positivo qua-
li siano le risultanze delle indagini e i provvedimenti adottati;
- se risulta alla Regione che l'ARPA abbia mai verificato la rumorosità ambientale provocata dal-
la metropolitana e abbia adottato qualche provvedimento;
- quale provvedimenti intende adottare la Regione per tutelare i suoi cittadini da danni futuri e
cioè se intenda imporre ad ATM la insonorizzazione dei mezzi troppo rumorosi, come del resto avvie-
ne già all'estero (ad esempio, ci risulta che la metro londinese sia molto meno rumorosa, con livelli in-
feriori a 80 dBA).
(1003) Monguzzi - Saponaro
I sottoscritti Consiglieri regionali,
in merito alle notizie riguardanti l’inchiesta per truffa ai danni della Regione Lombardia, del Fondo
Sociale Europeo e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
premesso che:
- in data 29 giugno 2005 si è appreso da agenzie di stampa che i finanzieri del nucleo regionale
di Polizia Tributaria di Milano hanno sequestrato due immobili siti in Piazzale Loreto del valore sti-
mato di oltre un milione di euro e hanno notificato avvisi di garanzia per “associazione a delinquere
finalizzata alla truffa aggravata” a sei persone cui fanno riferimento quattro enti di formazione;
- secondo gli inquirenti un’organizzazione guidata da due imprenditori di Torino e Milano ha ot-
tenuto finanziamenti pubblici per circa 2 mln di euro a fronte di 92 corsi di formazione mai effettuati
oppure caratterizzati da gravi irregolarità ;
- i reati e le irregolarità contestate riguardano corsi effettuati nel 2001, 2002 e 2003;
vista
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
41
la DGR 17669 del 21 maggio 2004 “Presa d’atto della comunicazione dell’Assessore Guglielmo
avente ad oggetto: ‘Fondo Sociale Europeo: piano di azione 2003-2004 – aggiornamento’”, dove si il-
lustrano le misure adottate dalla Direzione generale dell’Assessorato Formazione Istruzione e Lavoro
per contrastare e reprimere il fenomeno delle irregolarità nella gestione dei fondi; in particolare si evi-
denziano l’incremento delle verifiche ispettive, l’adozione di precauzioni nelle procedure di controllo
sull’avvio e la gestione dei corsi, la costituzione del sistema informativo anagrafe allievi che consente
l’effettuazione di controlli incrociati;
interrogano l’Assessore competente per sapere:
- se l’attuale inchiesta è stata originata dall’attività di controllo svolta dalla Regione;
- se l’attività di controllo interna ha rilevato le irregolarità segnalate agli inquirenti;
- se queste irregolarità sono sfuggite al controllo:
1. quali misure ulteriori si intendono intraprendere per migliorare l’efficienza delle attività
di monitoraggio svolte dalla Regione;
2. quali misure si intendono adottare per verificare eventuali responsabilità all’interno della
struttura regionale.
(1004) Civati - Valmaggi
Il sottoscritto Consigliere regionale
premesso:
- che la Giunta regionale della Lombardia, con delibera n. VIII/223 del 27 giugno 2005, ha stipu-
lato il nuovo schema di convenzione con Trenitalia SpA per l’immissione in servizio e la gestione di
materiale rotabile da utilizzare per servizi ferroviari di competenza della Regione Lombardia e per il
potenziamento del parco rotabili;
- che, secondo quanto previsto nello schema di convenzione, la Regione si impegna a rimborsare
a Trenitalia SpA una somma pari al costo effettivo certificato da Trenitalia per l’acquisto, per conto
della Regione stessa, delle locomotive E 464 fino alla concorrenza massima di Euro 45.000.000,00 co-
sì come riportato all’art. 3 e in base alle modalità stabilite al comma 2;
- che la Direzione generale Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia ha sottoscritto, il
28 aprile 2004, il Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e
Locale con Trenitalia SpA Divisione Trasporto Regionale relativo al periodo 2004 – 2005;
- che, in base a quanto previsto all’art 15 del Contratto di Servizio, in attuazione del Contratto
per gli anni 2002 e 2003, Trenitalia SpA avrebbe dovuto installare ed attivare emettitrici automatiche e
monitor informativi nelle stazioni, finanziati dalla Regione attraverso i maggiori introiti tariffari pro-
dotti dall’adeguamento delle tariffe ai sensi della l.r. 1/2002;
visto:
- che il nuovo schema di convenzione prevede, tra l’altro, il cofinanziamento da parte della Re-
gione di 37 nuove locomotive, 25 nuove carrozze a due piani e 5 nuove carrozze pilota a due piani
nonché, come stabilito dall’art. 3, comma 8 della l.r. 30/2004, la possibilità per la Regione di acquista-
re materiale rotabile attraverso accordi coi soggetti gestori dei servizi e avvalendosi delle procedure
d’acquisto da questi utilizzate;
- che il citato schema di convenzione prevede che 16 delle 37 nuove locomotive (tipologia grup-
po E 464) siano acquistate da Trenitalia SpA per conto della Regione a valere su forniture in atto, se-
condo quanto previsto dai contratti sottoscritti dalla medesima Trenitalia con i propri fornitori;
- che il Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e Loca-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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le con Trenitalia SpA Divisione Trasporto Regionale relativo al periodo 2004 – 2005 prevede che:
Trenitalia SpA debba attivare nell’orario 2005 ulteriori servizi aggiuntivi, così come elencati
nell’Allegato 5, per una percorrenza totale aggiuntiva stimata di 1.276.000 treni*km (art. 4,
comma 1);
nel caso di variazione alle percorrenze aggiuntive programmate, concordate dalle parti in oc-
casione della messa a punto dei programmi di esercizio definitivi o per adeguamenti intermedi in
corso d’orario, il corrispettivo chilometrico sottratto o aggiunto all’importo contrattualizzato sia
rispettivamente pari a 6,80 Euro/treno*Km per servizi ferroviari e a 2,00 Euro/bus*Km per ser-
vizi effettuati con autobus (art. 7, comma 2);
nel caso in cui il servizio di trasporto ferroviario venga soppresso o interrotto per cause impu-
tabili al gestore del servizio vengano applicate delle penali (art. 11, commi 3, 4 e 5; art. 12,
comma 3);
in caso di indisponibilità totale dell’infrastruttura, Trenitalia SpA debba predisporre un appo-
sito programma di sostituzione con bus dei treni soppressi sufficienti a trasportare tutti i passeg-
geri che usualmente utilizzano la tratta interessata dal servizio in quell’orario (art. 9, comma 3,
lettera b);
Trenitalia SpA sia tenuta ad organizzare la propria rete di vendita dei titoli di viaggio nel ri-
spetto di quanto stabilito nell’art. 21 del Contratto di Servizio;
Trenitalia SpA, in base a quanto stabilito all’art. 16, comma 1, abbia l’obbligo di garantire
ogni mese il numero minimo di posti a sedere accessibili ed utilizzabili dall’utenza, per tutte le
corse effettuate e per ciascun treno (così come previsto nell’Allegato 2);
in casi di particolare affollamento su determinate tratte accertati successivamente alla stipula
del Contratto di Servizio, Trenitalia si impegni, a seguito di richiesta della Regione, ad adeguare
il numero minimo di posti offerti (art. 17, comma 1);
Trenitalia SpA debba assicurare la pulizia delle carrozze, all’interno ed all’esterno, nel rispet-
to degli standard di pulizia e degli interventi previsti dall’Allegato 9 (art. 18);
debbano essere monitorati i ritardi superiori a 5 minuti e le corse interamente soppresse e non
sostituite con autobus entro il tempo massimo di ripristino di 60 minuti (art. 20, comma 1);
l’attuazione, tra Trenitalia SpA e la Regione, di un programma congiunto di azioni per con-
sentire l’accesso al servizio alle persone disabili (art. 22, comma 1);
Trenitalia SpA sottoponga alla Regione un programma di miglioramento della qualità anche
nell’ambito dell’informazione all’utenza (art. 23, comma 8);
la Regione possa chiedere per iscritto a Trenitalia SpA chiarimenti sui disservizi verificatisi
(art. 24, comma 5);
per il possessore di abbonamento il diritto all’indennizzo nel caso in cui non venga rispettato
lo standard di affidabilità del servizio su una determinata direttrice (art. 29);
la Regione possa effettuare verifiche ed ispezioni per controllare il regolare adempimento del
contratto ed in particolare l’efficacia e la qualità del servizio offerto (art. 33, commi 3, 4 e 5);
considerato
che il Contratto di Servizio prevede che, su richiesta di una delle parti e con riferimento a specifici
ambiti, si possano rinegoziare parzialmente i contenuti del contratto (art. 38);
ritenuto:
che il Servizio Ferroviario Regionale attualmente si trovi in una situazione disastrosa ed inaccetta-
bile e che la qualità pessima del servizio si ripercuota ingiustamente sul cittadino;
che sia assolutamente indispensabile una maggior trasparenza nei rapporti che intercorrono tra la
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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Regione Lombardia e Trenitalia SpA;
che, data la situazione di estremo disagio in cui viaggiano ogni giorno migliaia di utenti, sia neces-
sario, a fronte di disservizi, ritardi, soppressioni di corse, scarsa pulizia delle carrozze, un forte ina-
sprimento delle penali già previste nel Contratto di Servizio a carico di Trenitalia SpA;
che il diritto dell’utente di usufruire di un servizio efficiente e di qualità debba considerarsi priori-
tario per l’istituzione regionale;
rilevato
che i continui ritardi, la cancellazione di corse e servizi, la scarsa qualità delle linee e del materiale
rotabile con conseguenze potenziali anche sulla sicurezza, sottopongono i cittadini ad un inaccettabile
livello di disagio e di ritardi pressoché quotidiani;
interroga la Giunta per sapere:
per quale motivo la Regione non provveda direttamente all’acquisto delle locomotive, procedura
questa che garantirebbe peraltro una maggiore trasparenza e probabilmente un minor dispendio di ri-
sorse pubbliche;
quali vantaggi tragga la Regione, e quindi il cittadino, dal far acquistare direttamente a Trenitalia
SpA per conto della Regione il materiale rotabile;
se non ritenga opportuno prevedere un maggior numero di garanzie a tutela della Regione conside-
rata la scarsa affidabilità dimostrata finora da Trenitalia SpA;
a quanto ammonti e di quale tipo sia il materiale rotabile che Trenitalia SpA si è resa disponibile a
destinare a servizi di interesse regionale e locale da gestire in Lombardia, così come da impegno as-
sunto con la sottoscrizione del nuovo schema di convenzione citato;
se non ritenga opportuno verificare le condizioni economiche di fornitura e di pagamento accordate
dai fornitori a Trenitalia SpA per l’acquisto del materiale rotabile di cui all’art. 3 del nuovo schema di
convenzione e, in caso di condizioni migliorative rispetto a quelle previste, predisporre adeguamenti
conseguenti;
se al 30 giugno 2005 siano state immesse in servizio le 5 locomotive E 464, come previsto all’art.
3, comma 2, lettera a) del nuovo schema di convenzione;
se la Regione abbia già effettuato il pagamento dell’acconto previsto dal nuovo schema di conven-
zione (art. 3, comma 2, lettera a);
quante e di che tipo siano state le violazioni commesse da Trenitalia SpA dal 28 aprile 2004 ad og-
gi, nonché a quanto ammontino e se siano state corrisposte le penali relative;
se siano intervenute delle variazioni alle percorrenze aggiuntive programmate, concordate dalle
parti in occasione della messa a punto dei programmi di esercizio definitivi o per adeguamenti inter-
medi in corso d’orario, e a quanto ammonti il corrispettivo chilometrico sottratto o aggiunto
all’importo contrattualizzato (art. 7, comma 2);
se non ritenga necessario, in caso di mancanza di fornitura di un servizio sostitutivo adeguato, ri-
durre il corrispettivo dovuto per ogni treno*Km soppresso (art. 11, comma 1);
se non ritenga opportuno raddoppiare la penale prevista all’art. 11, nel caso in cui la stessa corsa
venga soppressa totalmente per più di tre volte in un mese;
se non ritenga opportuno raddoppiare la penale prevista qualora Trenitalia SpA ponga in essere
modifiche al programma di esercizio in violazione di quanto disposto all’art. 9 del Contratto di Servi-
zio;
se non ritenga opportuno raddoppiare la penale prevista, (art. 11, comma 4 del Contratto di Servi-
zio), nel caso in cui le percorrenze soppresse nell’anno per cause imputabili a Trenitalia SpA o al ge-
store dell’infrastruttura superino lo 0,4% delle percorrenze programmate;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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se non ritenga opportuno raddoppiare la penale prevista (art. 11, comma 5 del Contratto di Servi-
zio), nel caso in cui le percorrenze soppresse nell’anno per cause imputabili al gestore del servizio o
dell’infrastruttura superino anche lo 0,6% delle percorrenze programmate;
se non ritenga opportuno raddoppiare la penale prevista (art. 12, comma 2 del Contratto di Servi-
zio) per l’interruzione del servizio;
dove siano le emettitrici automatiche necessarie per la reperibilità dei biglietti ed i monitor per
l’informazione a terra e a bordo dei treni che Trenitalia SpA dovrebbe aver installato ed attivato in at-
tuazione del Contratto 2002 e 2003 e che, come previsto dall’art. 15, comma 1 del Contratto di Servi-
zio, sono vincolati ad essere utilizzati per i servizi ferroviari di trasporto locale oggetto dei Contratti di
servizio stipulati da Trenitalia con la Regione Lombardia;
quali controlli siano stati effettuati dalla Regione Lombardia, così come previsto all’art. 17, comma
1, per verificare l’esigenza di eventuali adeguamenti, in casi di particolare affollamento, del numero
minimo di posti offerti;
se non ritenga opportuno, nei casi in cui Trenitalia SpA non garantisca il numero minimo di posti
previsto nell’allegato 2, raddoppiare il valore di ogni posto offerto in meno (art. 16, comma 2 del Con-
tratto di Servizio);
se vengano compiuti controlli sistematici per verificare l’ottemperanza degli obblighi di Trenitalia
SpA del rispetto degli standard minimi di pulizia e se non ritenga opportuno, in caso di non ottempe-
ranza, raddoppiare le penali previste dall’art. 18, comma 4 del Contratto di Servizio.
se non ritenga necessario raddoppiare la penale prevista a carico di Trenitalia SpA in caso questa
non ottemperi a quanto stabilito dall’art. 21 sulla vendita dei titoli di viaggio;
se non ritenga utile creare una banca dati che raccolga informazioni in merito a tutti i ritardi e a tut-
te le corse interamente o parzialmente soppresse e non sostituite con autobus;
cosa sia stato fatto finora da Trenitalia SpA in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche
per consentire l’accesso al servizio dei disabili (art. 22 del Contratto di Servizio);
se Trenitalia SpA abbia già presentato alla Regione il programma di miglioramento della qualità
dell’informazione e della comunicazione previsto all’art. 23, comma 8 del Contratto di Servizio;
se la Regione abbia già inoltrato richiesta scritta per avere informazioni dettagliate sui disservizi
verificatisi dal 28/04/04 (art. 24, comma 5);
per quale motivo venga escluso, così come riportato nell’art. 29, comma 5, il diritto di indennizzo
ai possessori di abbonamento sulle tratte a) Rho – Milano e b) Monza – Milano nel caso di mancato ri-
spetto dello standard di affidabilità del servizio e per quale motivo il comma 6 dello stesso articolo
stabilisca che non siano cumulabili più indennizzi per l’acquisto di uno stesso abbonamento;
se, in quali occasioni e con quali risultati, siano state effettuate da parte della Regione ispezioni per
verificare l’effettivo rispetto delle clausole contrattuali da parte di Trenitalia SpA come previsto
dall’art. 33 del Contratto di Servizio.
(1005) Ferretto Clementi
Il sottoscritto Consigliere regionale
premesso che:
- con due lettere datate 7 ottobre 2002 e 3 marzo 2003 numerosi cittadini di Ossona hanno de-
nunciato una situazione critica, prodotta dalle lavorazioni della carpenteria CTA, sita nel Comune in
immediata vicinanza di alcune case di civile abitazione;
i cittadini, in particolare, si riferivano a tre problemi:
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1. volevano sapere se le polveri di ferro provenienti da un impianto di taglio al plasma fossero no-
cive per la loro salute;
2. se la rumorosità prodotta dalle attività di carpenteria fosse nei limiti prescritti dalla vigente nor-
mativa;
3. se le coperture di eternit fossero in buono stato di conservazione o costituissero pericolo per di-
spersione di fibre di amianto;
constatato che:
- l'ARPA, in data 31 marzo 2003, chiariva che la ditta aveva notificato le sue lavorazioni come
"a ridotto inquinamento atmosferico" e aveva analizzato le sue emissioni, riscontrandole nei limiti di
legge.
Nella relazione ARPA non vi è alcun cenno ai livelli di rumorosità mentre si rimanda alle compe-
tenze ASL per quanto riguarda il giudizio sull'efficacia degli impianti di aspirazione fumi di saldatura.
Nessun sopralluogo di verifica viene effettuato per quanto riguarda la determinazione delle polveri
di ferro emesse in atmosfera;
- la ASL Provincia di Milano 1 rispondeva soltanto in data 13 maggio 2005 senza eseguire alcun
controllo sul posto, limitandosi a constatare che dalla lettura della pratica CTA non si evinceva nulla
di irregolare. Negava ogni sua competenza riguardo alla verifica del pericolo potenziale costituito dal
tetto in eternit e si limitava ad asserire che sarebbe stato utile procedere ad una misura di rumore;
interroga la Giunta per sapere se:
- la Giunta è al corrente dei fatti sopra esposti;
- intenda intervenire o adottare qualche provvedimento nei confronti di ASL o ARPA alla luce di
un comportamento che può prefigurare omissione di atti dovuti;
- sia vero che la ASL è preposta alla tutela della salute dei cittadini. In particolare, attraverso il
Dipartimento di Prevenzione è competente per gli interventi a tutela della salute dei cittadini, anche in
campo ambientale, congiuntamente,ove sia il caso, all'ARPA.
Vero quanto sopra, la ASL ha l'obbligo di chiarire ai cittadini, che lo chiedono, se sussista o meno
un pericolo per la loro salute, avvalendosi, se lo ritiene necessario, dell'ARPA per le misure degli in-
quinanti in atmosfera, e per il giudizio di idoneità degli impianti di abbattimento.
Vero quanto sopra, se non appaia per lo meno incongrua una risposta che elude sostanzialmente
ogni responsabilità, senza neppure provvedere ad alcun sopralluogo sul posto;
- sia vero che l'ARPA è competente per la tutela ambientale. In particolare interviene, se del caso
congiuntamente alla ASL, nel controllo delle problematiche ambientali che coinvolgono la salute dei
cittadini.
Vero quanto sopra, risulta competente per le analisi di rumorosità ambientale e per il giudizio di
idoneità degli impianti di abbattimento. Vero quanto sopra, se non appaia per lo meno incongruo un
atteggiamento che sostanzialmente dilaziona e rimanda qualsiasi controllo, palleggiandosi le respon-
sabilità con altre strutture della pubblica amministrazione;
- la Giunta non intenda intervenire a chiarimento dei compiti delle strutture regionali preposte a
tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, adottando quei provvedimenti che ritenesse utili per fa-
vorire l'integrazione degli interventi di ASL e ARPA che, alla luce di quanto sopra descritto, appaiono
urgenti e necessari.
(1006) Monguzzi - Saponaro
Il sottoscritto Consigliere regionale
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premesso che:
- sono state stanziate risorse economiche per realizzare una struttura per la tutela della salute
mentale in merito al centro residenziale terapeutico, centro psico-sociale e centro diurno da realizzare
in Via Genova a Brescia;
- il progetto ha subito molte modifiche dalla fase di progettazione alla sua conclusione;
- i prezzi dell'opera hanno subito delle variazioni rilevanti;
- il 28 gennaio 2005 è stata depositata al Comune di Brescia da parte degli Spedali Civili la "Di-
chiarazione di fine lavori, presentazione documentazione e richiesta certificato di agibilità";
visto che:
alla data attuale, nonostante la conclusione dei lavori, non si conosce la data esatta dell'avvio delle
attività del centro. Inoltre, non si conosce se, rispetto al progetto iniziale e richiamato in premessa, la
struttura di Via Genova sarà adibita esclusivamente per le attività relative al CRT;
considerato che:
tale situazione assurda provoca danni enormi alle persone bisognose di assistenza e cura;
valutato che:
diverse associazioni per la salute mentale hanno raccolto un nutrito dossier che evidenzia moltissi-
me anomalie nella gestione dell'intera vicenda di cui trasmetto, per sua opportuna conoscenza, copia;
interroga l'Assessore alla Sanità per sapere:
1) la data dell'avvio del centro di Via Genova a Brescia e le attività del centro stesso;
2) se sulla base della documentazione allegata intende avviare un'azione al fine di verificare even-
tuali illeciti e livelli di responsabilità.
(2008) Squassina Osvaldo
I sottoscritti Consiglieri regionali
premesso che
sono venuti a conoscenza della situazione preoccupante venutasi a creare nell'Ospedale Città di Se-
sto San Giovanni afferente all'Azienda Ospedaliera Ospedale Civile di Vimercate: negli ultimi anni,
sempre più frequentemente la Direzione di questo ospedale ha deciso di chiudere o di accorpare repar-
ti. A partire dall'anno 2002 con la chiusura di un reparto di medicina e la conseguente perdita di 30 po-
sti letto. A seguire nell'anno 2003 con la chiusura periodica (per periodi festivi e festività) della terapia
intensiva, della cardiologia, di un reparto di chirurgia e di uno di medicina.
Nell'anno 2004 è stata decisa anche una serrata pasquale di circa 20 giorni con riduzione dell'attivi-
tà delle chirurgie, dell'ostetricia, della cardiologia e con la chiusura totale di una delle due sezioni di
medicina e delle terapia intensiva. A partire dal mese di luglio vengono poi chiusi i reparti di cardiolo-
gia e di una chirurgia i cui letti, in parte, vengono allestiti nell'unico reparto di. medicina rimasto. Que-
sta chiusura sino al mese di dicembre.
Nell'anno 2005 dal 25 aprile all'8 maggio vengono accorpate in un unico reparto le chirurgie e le
due medicine. Il reparto di cardiologia (che fino al 25 aprile aveva lavorato con 6 posti letto su 14)
chiude completamente dal 25 aprile al 2 maggio (riapre con tutti i 14 postiletto) e stessa sorte anche
per la terapia intensiva.
Con delibera del Consiglio regionale 17/6/1998 n.Vl/932, atto programmatorio del punto 2) della
DGR n. 27099 - 8 aprile 1997 in ordine all'attivazione del DEA, l'Azienda Ospedaliera di Vimercate
era stata autorizzata a ristrutturare il pronto soccorso e il blocco operatorio, per la creazione di un Di-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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partimento di Emergenza e Accettazione (DEA) puntualmente inaugurato dal ministro Sirchia in data
20 aprile 2002.
Tale delibera prevedeva anche la creazione di un reparto di ortopedia come condizione indispensa-
bile per raggiungere gli standard previsti per il DEA.
Tale reparto ad oggi non è mai stato realizzato né vi sono segnali che depongano per una sua pros-
sima realizzazione;
considerato che:
a) il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Vimercate
ha dichiarato a più riprese che la chiusura dei reparti è prevalentemente determinata da una
grave emergenza infermieristica, tale da interrompere l'attività per garantire il godimento delle
ferie ai dipendenti;
non è riuscito nel corso di questi anni a pianificare una adeguata soluzione del problema e
ha dichiarato la non volontà di procedere all'apertura del reparto di ortopedia in ottemperanza a
quanto previsto dalla delibera del Consiglio regionale n. 17/6/1998 n. VI/932, atto programma-
torio del punto 2) della DGR n. 27099 - 8 aprile 1997. Questo comporta per altro l'invio di pa-
zienti con patologia ortopedica che si rivolgono al Presidio di Sesto ad altri ospedali attrezzati
della stessa Azienda Ospedaliera, difficilmente raggiungibili con mezzi di trasporto pubblico
con notevole disagio per l'utenza;
b) la mancata realizzazione del DEA crea seri problemi per il futuro di questo ospedale anche in re-
lazione alla riorganizzazione in atto della rete ospedaliera e al futuro scorporo di questo ospedale
dall'Azienda Ospedaliera di Vimercate a seguito della creazione della nuova Provincia di Monza;
c) il funzionamento a singhiozzo dei reparti ospedalieri con le continue interruzioni di attività di
reparti nevralgici (quali la terapia intensiva e la cardiologia) e gli accorpamenti, oltre a creare un com-
prensibile disservizio per la popolazione, crea una immagine negativa di questo ospedale pubblico,
impedendogli di diventare un punto di riferimento certo in grado di fornire una qualità dell'assistenza
costante;
d) l'allarme creatosi nella popolazione sestese in relazione alla situazione dell'ospedale è misurabile
sia attraverso la frequente e ripetuta pubblicazione di articoli sulla stampa locale che dalle 8000 firme
raccolte in pochissimo tempo dalla Rete cittadina per la salute;
e) questa situazione di incertezza continua a creare un forte disagio sia nel personale medico che in
quello infermieristico e ausiliario, che molto spesso si traduce in un abbandono di questa struttura per
cercare situazioni più stabili da un punto di vista lavorativo;
interrogano la Giunta per sapere:
- quali atti siano stati compiuti dall'Assessorato per verificare che i reparti del Presidio Ospeda-
liero di Sesto San Giovanni siano nelle condizioni di poter erogare senza interruzioni le prestazioni sa-
nitarie. In particolare si chiede di sapere quali motivazioni sono state addotte dal Direttore Generale a
sostegno della decisione di chiudere ripetutamente e per lunghi periodi alcuni reparti di vitale impor-
tanza per la qualità dell'assistenza erogata dall'Ospedale sestese.
Si chiede inoltre di sapere se ed in quale misura esiste una reale emergenza infermieristica e/o di al-
tre figure professionali all'interno di questo nosocomio, come affermato dallo stesso Direttore Genera-
le in diverse interviste alla stampa locale e quali eventuali provvedimenti sono stati formalmente adot-
tati dall'Azienda Ospedaliera di Vimercate per far fronte a questa problematica;
- quali atti siano stati realizzati per verificare la piena attuazione della delibera del Consiglio re-
gionale 17/6/1998 n. VI/932, atto programmatorio del punto 2) della DGR n. 27099 - 8 aprile 1997 in
ordine all'attivazione del DEA. In particolare si chiede di sapere per quali motivi il Direttore Generale
non ha dato attuazione a quanto specificamente previsto in tale deliberazione in ordine alla realizza-
zione del nuovo reparto di ortopedia del nosocomio sestese;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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- quali elementi sono a conoscenza di questo Assessorato sul futuro afferimento dell'Ospedale di
Sesto, in relazione alla creazione della nuova Provincia di Monza, che ne comporta lo scorporo dall'A-
zienda Ospedaliera di Vimercate.
(2009) Muhlbauer - Agostinelli
Il sottoscritto Consigliere regionale
premesso che:
il 12 luglio 2005 alle ore 9,58 si è sviluppato un incendio dalla fabbrica Farchemia di Treviglio
(BG), un'azienda di prodotti chimico-farmaceutici; l'incendio, probabilmente causato per effetto
dell'autocombustione, ha generato una nube tossica;
i lavoratori e la popolazione hanno avvertito forti bruciori agli occhi e alla gola;
sono subito intervenuti i soccorsi coordinati dalla Protezione Civile e dalla Prefettura e le forze
dell'ordine hanno immediatamente bloccato la strada statale che è rimasta chiusa fino alle 12,30, quan-
do è rientrata l'emergenza;
l'Arpa è arrivata sul posto per ultima - alle 11,30 circa - determinando un ritardo nelle operazioni di
rilevamento dei dati;
considerato che:
un incidente analogo era già avvenuto circa 20 anni fa all'interno della stessa azienda;
il fatto implica il mancato funzionamento dei sistemi di sicurezza all'interno della fabbrica;
l'episodio ha generato paura tra la popolazione;
interroga la Giunta per sapere
1. quali siano le cause che hanno determinato l'incidente;
2. quali provvedimenti intenda assumere la Giunta per prevenire simili episodi;
3. quali siano i danni causati all'ambiente e alle persone.
(2010) Squassina Osvaldo
I sottoscritti Consiglieri regionali,
rilevato che:
le RSA, siano esse Aziende per i Servizi alla persona o Fondazioni con strutture accreditate, pare
non possano ricorrere, per i propri ospiti che necessitano di accertamenti diagnostici o di medicina
specialistica, alle procedure per sottoporre gli ospiti stessi agli accertamenti sanitari urgenti differibili
(entro il terzo giorno), così come previsto per i cittadini che, attraverso il medico di medicina generale,
possono disporre di un canale prioritario, mediante l’utilizzo da parte del medico convenzionato, del
“bollino verde”;
tale situazione di incertezza nell’applicazione della normativa rischia di pregiudicare: sia il neces-
sario intervento ritenuto oggettivamente urgente, anche se differibile, sia di poter usufruire di
un’assistenza paritaria in relazione alla popolazione assistita attraverso il servizio di medicina generale
convenzionata;
tutto ciò contrasta con i principi di equità nell’erogazione dei servizi offerti ai cittadini dal SSN e
dal SSR;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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accertato, in particolare, nel caso specifico, anche se si ha motivo di ritenere non isolato nella no-
stra realtà regionale, che:
ciò si è verificato e accade costantemente presso la Fondazione “Opere Pie Riunite” di Codogno,
Onlus RSA accreditata dalla Regione Lombardia, dove gli ospiti in carico alla struttura non sono stati
ammessi ad una procedura “d’urgenza” corrispondente, quantomeno nei contenuti, a quella prevista
per i cittadini che ricorrono al proprio medico di libera scelta (medico di famiglia), sul mero presuppo-
sto che la struttura non dispone della possibilità di utilizzo del “bollino verde”, né, per queste realtà, è
esplicitamente prevista un’analoga procedura;
nonostante le ripetute richieste di intervento, presso l’ASL della Provincia di Lodi, nessun riscontro
si è avuto per porre rimedio a questo problema e per colmare le lacune sotto il profilo normativo delle
direttive regionali;
considerato inoltre che, sulla base della normativa generale, in relazione ai principi di equità nei
tempi di esecuzione delle prestazioni agli aventi diritto e non può ritenersi incompatibile con la stessa
normativa, un ragionevole e tempestivo intervento della stessa ASL definendo una procedura che ren-
desse equi e paritari i tempi per gli interventi sanitari richiesti dai cittadini, siano essi assistiti attraver-
so i medici di medicina generale, siano essi, poiché ricoverati in RSA, seguiti dal personale medico
della struttura accreditata, ASP o Fondazione;
ritenuto che, sotto il profilo del diritto ad uniformi livelli assistenziali di natura sanitaria, anche in
relazione ai tempi di accesso per i casi urgenti, sia intollerabile una tale situazione di disparità di trat-
tamento, reiterata irragionevolmente nel tempo nonostante le numerose sollecitazioni, che coinvolge
anche i diversi livelli di responsabilità;
rilevato inoltre che la stessa Fondazione “Opere Pie Riunite di Codogno” ha posto formalmente il
problema alla stessa Regione Lombardia con richiesta del 17 maggio 2005, Prot. 1096/4;
tutto ciò premesso,
interrogano la Giunta regionale e l’Assessore competente per:
1. un intervento urgente presso l’ASL della Provincia di Lodi per accertare quanto evidenziato, an-
che in relazione ai comportamenti tenuti dall’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Lodi verso le
RSA (ASP o Fondazioni con strutture accreditate) presenti sul territorio provinciale, al fine di accerta-
re le linee di indirizzo tenute dall’ASL sul problema evidenziato ed al fine di verificare se sussistano
condizioni di omogeneità di comportamento amministrativo verso le diverse RSA presenti sul territo-
rio;
2. che la Regione provveda a porre in atto un intervento diretto ed urgente, nei confronti dell’ASL
Provincia di Lodi, affinché, nel minor tempo possibile, si ponga soluzione al problema posto dalla
Fondazione “Opere Pie Riunite di Codogno”;
3. una puntuale verifica, in generale, del problema posto per una soluzione complessiva tale da as-
sicurare alle RSA (ASP o Fondazioni con strutture accreditate) di poter accedere alle prestazioni spe-
cialistiche sanitarie urgenti differibili (entro i tre giorni) attraverso la soluzione ritenuta più adeguata:
la messa a disposizione anche delle RSA (ASP o Fondazioni con strutture accreditate) dei “bollini
verdi”, secondo i contingenti già previsti, o attraverso una specifica direttiva regionale che rimuova
ogni impedimento ad un utilizzo di una procedura di erogazione prioritaria delle prestazioni sanitarie
specialistiche, così come prevista nell’ambito della medicina generale convenzionata.
(2011) Concordati - Oriani
Il sottoscritto Consigliere regionale
premesso che:
1. il sistema storico della Formazione professionale lombarda si avvicina ad una situazione di col-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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lasso;
2. la crisi occupazionale che investe i lavoratori e le lavoratrici della Formazione professionale è
conseguenza di alcuni fenomeni distorsivi provocati dalle scelte di "governance"da parte delle Istitu-
zioni regionali:
a) la progressiva riduzione delle risorse messe direttamente a disposizione della Regione
sulla F.P. con il passaggio ad un finanziamento basato sull'utilizzo del FSE;
b) questa scelta metteva a disposizione un ingente quantitativo di risorse pari a 1.500 mi-
lioni di Euro, comportando tuttavia la modifica del sistema di finanziamento, passando dal si-
stema della convenzione al sistema a bando incentrato sull' accreditamento;
3. la capacità di controllo quantitativo e soprattutto qualitativo delle attività di formazione ed orien-
tamento erogate risulta essere scarsa;
4. si registra un progressivo disimpegno dal governo delle politiche occupazionali del settore;
5. sono in aumento sia le esternalizzazioni dei servizi ad agenzie private, che il ricorso al lavoro
precario;
6. vi è stato un aumento indiscriminato dei soggetti erogatori di attività di formazione e orienta-
mento, tanto da determinare l'intervento della magistratura. Le indagini sono ancora in corso e molto
spesso la stampa riporta notizie di funzionari inquisiti;
considerato che:
1. si sta procedendo ad una riorganizzazione dell'Assessorato, cambiandone quasi tutta la dirigenza;
2. è in atto un trasferimento del personale dipendente regionale assegnato alla relativa direzione
generale ad altre strutture o altri uffici, in base ad una "rilevazione di competenza" effettuata dai nuovi
dirigenti attraverso colloqui personali;
interroga la Giunta regionale per sapere:
a) quanti sono i dirigenti trasferiti e quanti sono i dipendenti regionali trasferiti e da trasferire;
b) se tra questi risultano essere dirigenti o funzionari inquisiti dalla magistratura;
c) quanti sono attualmente i dirigenti e dipendenti della Regione Lombardia, nonché i collaborato-
ri a vario titolo, inquisiti;
d) quale criterio è alla base delle scelte dei nuovi dirigenti dell'Assessorato e le motivazioni per
cui si è proceduto a tale scelta;
e) quale criterio sta alla base del trasferimento dei lavoratori;
f) per quale motivo si procede ai trasferimenti dei lavoratori senza coinvolgere le rappresentanze
sindacali;
g) se ci sono problemi di esubero di personale presso l'Assessorato.
(2012) Muhlbauer - Squassina Osvaldo
Mozioni annunziate
Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso che nove Presidenti di Regione hanno promosso, sulla base dell’appello del Presidente
della Puglia, un Forum che si terrà l’11 luglio prossimo a Bari relativamente alla questione dei Centri
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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di permanenza temporanea;
impegna il Presidente della Regione Lombardia
ad aderire all’appello e a partecipare al Forum che si terrà l’11 luglio prossimo a Bari.
(MOZ/0046) Muhlbauer - Squassina Osvaldo - Agostinelli - Oriani - Cipriano - Porcari - Sar-
fatti - Monguzzi - Saponaro - Galperti - Fabrizio - Zamponi - Storti
Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso che
il servizio di prenotazione telefonica di visite ed esami specialistici è importante per la popolazione
milanese e lombarda, al fine di evitare code ed attese e ridurre l’iter burocratico e di accesso alla pre-
stazione;
constatato che:
- la società che gestisce il call center della sanità lombarda “Lombardia Call” ha deciso il trasfe-
rimento del Servizio a Paterno’ in provincia di Catania;
- i 40 operatori addetti al contact center milanese a causa di questa decisione perderanno il posto
di lavoro;
verificato che:
- Sanità Milano, che è alla base del compito assegnato a Lombardia Call, è un progetto della Re-
gione Lombardia;
- la Regione Lombardia è, attraverso Lombardia Informatica, proprietaria per il 34% di Lombar-
dia Call;
il Consiglio regionale impegna la Giunta
a intervenire nei confronti di Lombardia Call affinché:
- il servizio di prenotazione telefonica rimanga nella sede milanese;
- venga garantita la continuità di lavoro degli operatori di Milano di Lombardia Call;
- sia assicurato un servizio efficiente e di qualità alla popolazione milanese e lombarda.
(MOZ/0047) Oriani - Porcari - Tosi - Benigni - Civati - Valmaggi - Concordati - Muhlbauer -
Agostinelli - Squassina Osvaldo - Galperti - Monguzzi
Il Consiglio regionale della Lombardia,
premesso che:
- nel 2004 la Regione Lombardia ha bandito un concorso internazionale per il nuovo polo della
Regione che dovrà sorgere, in base all’accordo di programma firmato tra Comune, Provincia e Regio-
ne, in un terreno di 30.000 mq compreso tra viale Restelli, via Paoli, via Galvani, via Algarotti e via
Melchiorre Gioia,
questo terreno comprende l’ex vivaio Fumagalli, rinominato Bosco di Gioia, in quanto nell’area di
12.000 mq sono presenti 200 alberi di cui quattro monumentali,
il Bosco di Gioia era stato lasciato nel 1964 da Giuditta Sommaruga all’Ospedale Maggiore di Mi-
lano, con un vincolo di inalienabilità “per lenire le sofferenze dell’umanità”, che è stato violato nel
1989 con la vendita all’asta alla Cogefar Torno,
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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il progetto vincitore del concorso internazionale prevede il totale abbattimento delle piante per so-
stituirle con edifici di 9 piani a forma sinuosa e un grattacielo di 160 metri,
il Bosco di Gioia può essere classificato come bosco ai sensi del Piano di Indirizzo Forestale della
Provincia, essendo un’area superiore ai 2000 mq, con larghezza superiore ai 25 metri e con copertura
delle chiome superiore al 20% e non sottoposta a gestione di tipo forestale o manutenzione ordinaria in
funzione dell’uso urbano, e quindi il suo taglio necessita di autorizzazione da parte della Provincia,
la petizione promossa dal Comitato Giardino in Gioia ha raccolto 15.000 firme nei mesi scorsi e ri-
chiede che l’area piantumata dell’ex vivaio sia salvaguardata e destinata a verde pubblico, e che per il
progetto per il nuovo polo regionale si trovi una soluzione compatibile con tale destinazione,
l’accordo di programma con il Comune di Milano può essere oggetto di revisione,
la Commissione Urbanistica del Comune di Milano, nella seduta del 3 maggio 2005, ha incaricato i
tecnici comunali di avviare con la Regione una revisione dell’accordo di programma per salvare il Bo-
sco di Gioia,
è stata presentata in Consiglio Comunale di Milano una mozione che impegna l’Assessore allo Svi-
luppo del Territorio a sottoporre a revisione l’accordo di programma con la Regione, prendendo in
considerazione le ragioni esposte sopra, e ad attivare le procedure previste dal Piano Paesistico Re-
gionale per l’indizione di una conferenza pubblica in merito alla soluzione progettuale attualmente
prevista e per la valutazione di impatto paesistico,
vicino alla nuova Fiera a Pero esistono aree disponibili per l’edificazione,
Italia Nostra ha proposto di spostare la sede della Regione nell’area dell’ex luna park delle Varesi-
ne,
in una città col verde scarsissimo e che per due giorni su tre supera la soglia di allarme per l'inqui-
namento da polveri sottili abbattere alberi per fare posto a costruzioni di cemento è una operazione
completamente priva di senso,
la società regionale Infrastrutture Lombarde ha intenzione di appaltare l’opera nel mese di settem-
bre prossimo e contestualmente chiedere il permesso di costruire o DIA al Comune di Milano,
il progetto difficilmente potrebbe superare la valutazione di impatto paesistico da parte della Com-
missione edilizia comunale a causa dell’elevata sensibilità del sito unita all’elevato impatto del proget-
to,
è stato presentato un ricorso al TAR contro l’accordo di programma per violazione degli standard
urbanistici che, se accolto, porterebbe alla impossibilità di realizzare il progetto,
impegna la Giunta regionale:
- a dar ordine a Infrastrutture Lombarde di sospendere la preparazione del bando di gara;
- a non effettuare alcun taglio degli alberi nel Bosco di Gioia;
- ad avviare una variante all’accordo di programma con il Comune di Milano che preveda di
conservare il Bosco di Gioia.
(MOZ/0048) Monguzzi - Saponaro - Agostinelli - Squassina Osvaldo - Muhlbauer - Oriani - Ci-
priano - Storti - Fatuzzo - Concordati - Sarfatti
Il Consiglio regionale della Lombardia,
considerato che:
- gli avvenimenti verificatisi negli ultimi giorni hanno riportato alla luce l’importante problema-
tica relativa alla presenza e alle condizioni di vita delle popolazioni nomadi presenti sul territorio lom-
bardo e, in particolare, sull’area milanese;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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- la mancanza di interventi efficaci in risposta alle esigenze delle suddette popolazioni è il dato
fondante oggi alla base del malessere e del disagio che coinvolge sia i Rom sia i tanti cittadini che, a
fronte del degrado, nutrono timore e sospetto verso questi popoli, provocando atteggiamenti di rigetto
ed esclusione;
- tali condizioni possono generare risposte errate, come comportamenti antisociali e criminosi o
atti di razzismo ed emarginazione, a legittime domande, come direbbe François Mitterand, siano que-
ste di legalità o di riconoscimento dei propri diritti e rispetto delle proprie tradizioni;
preso atto che:
la legge regionale 22 dicembre 1989, n. 77 “Azione regionale per la tutela delle popolazioni appar-
tenenti alle etnie tradizionalmente nomadi e seminomadi” risulta ormai superata e ancorché non appli-
cata nelle sue parti più propositive;
impegna la Giunta regionale:
- a individuare le risorse necessarie da destinare ai Comuni o agli Enti che si fanno promotori di
interventi a favore dell’integrazione e del miglioramento delle condizioni sociali e di vita delle popo-
lazioni nomadi;
- a farsi parte attiva, di concerto con i Comuni e la Provincia, nella costruzione di politiche di
governo del fenomeno nell’interesse di tutta la collettività;
- a istituire la Consulta regionale per il nomadismo, che sia luogo di incontro, confronto delle i-
stanze, valutazione e verifica degli obiettivi strategici e dei metodi operativi, composta sia da rappre-
sentanti delle amministrazioni locali che da esperti in materia, come prescrive la l.r. n. 77 del 1989.
(MOZ/0049) Mirabelli - Valmaggi - Oriani - Porcari - Squassina Arturo - Benigni - Pizzetti - Ci-
priano - Fabrizio - Concordati
Il Consiglio regionale della Lombardia
considerato che:
in diverse nazioni del mondo gli atti omosessuali sono condannati dalla legge come atti criminali,
con pene che arrivano anche alla morte, oppure sono oggetto di persecuzione;
una cultura diffusa ancora oggi anche in Italia spinge a considerare le persone omosessuali e tran-
sessuali come perverse o malate, rendendole spesso oggetto di scherno e discriminazione;
a causa di questa cultura omofobica, molte persone con orientamento sessuale diverso dalla mag-
gioranza tendono a nascondersi e spesso rinunciano, per paura di essere scoperti, al diritto di denuncia-
re maltrattamenti, percosse, furti o ricatti;
sempre a causa di questo clima molti giovani omosessuali non riescono ad accettare la propria di-
versità, si considerano "sbagliati", in alcuni casi sviluppano problemi psicologici seri fino ad arrivare
al suicidio;
il 17 maggio 1990 l'Assemblea generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) elimi-
nava l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali, intendendo così mettere fine a più di un secolo
di omofobia medica;
aderisce
all'iniziativa internazionale per l'istituzione di una Giornata internazionale contro l'omofobia (Inte-
matonal Day Against Homophobia) da celebrarsi il 17 maggio di ogni anno nella ricorrenza della can-
cellazione, il 17 maggio 1990, dell'omosessualità dalla lista delle malattie mentali da parte dell'Orga-
nizzazione Mondiale della Sanità;
promuove
anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative volte a
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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sensibilizzare l'opinione pubblica a una cultura delle differenze e alla condanna di una mentalità omo-
fobica, intervenendo, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, anche e soprat-
tutto nelle scuole che hanno il dovere di formare i giovani perché contribuiscano a costruire un mondo
rispettoso dei diritti di ciascuno;
invita
il Parlamento italiano a promuovere un riconoscimento ufficiale della Giornata contro l'omofobia.
(MOZ/0050) Muhlbauer - Squassina Osvaldo - Agostinelli - Civati - Valmaggi - Oriani - Storti -
Monguzzi - Concordati - Sarfatti
Il Consiglio regionale della Lombardia,
premesso:
che la Giunta Regionale della Lombardia, con delibera n. VIII/223 del 27/06/05, ha stipulato il
nuovo schema di convenzione con Trenitalia SpA per l’immissione in servizio e la gestione di mate-
riale rotabile da utilizzare per servizi ferroviari di competenza della Regione Lombardia e per il poten-
ziamento del parco rotabili;
che, secondo quanto previsto nello schema di convenzione, la Regione si impegna a rimborsare a
Trenitalia SpA una somma pari al costo effettivo certificato da Trenitalia per l’acquisto, per conto del-
la Regione stessa, delle locomotive E 464 fino alla concorrenza massima di Euro 45.000.000,00 così
come riportato all’art. 3 e in base alle modalità stabilite al comma 2;
che la Direzione generale Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia ha sottoscritto, il
28/04/04, il Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e Locale
con Trenitalia SpA Divisione Trasporto Regionale relativo al periodo 2004 – 2005;
che, in base a quanto previsto all’art 15 del Contratto di Servizio, in attuazione del Contratto per gli
anni 2002 e 2003, Trenitalia SpA avrebbe dovuto installare ed attivare emettitrici automatiche e moni-
tor informativi nelle stazioni, finanziati dalla Regione attraverso i maggiori introiti tariffari prodotti
dall’adeguamento delle tariffe ai sensi della l.r. 1/2002;
visto:
che il nuovo schema di convenzione prevede, tra l’altro, il cofinanziamento da parte della Regione
di 37 nuove locomotive, 25 nuove carrozze a due piani e 5 nuove carrozze pilota a due piani nonché,
come stabilito dall’art. 3, comma 8 della l.r. 30/2004, la possibilità per la Regione di acquistare mate-
riale rotabile attraverso accordi coi soggetti gestori dei servizi e avvalendosi delle procedure
d’acquisto da questi utilizzate;
che il citato schema di convenzione prevede che 16 delle 37 nuove locomotive (tipologia gruppo E
464) siano acquistate da Trenitalia SpA per conto della Regione a valere su forniture in atto, secondo
quanto previsto dai contratti sottoscritti dalla medesima Trenitalia con i propri fornitori;
che il Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario di Interesse Regionale e Locale
con Trenitalia SpA Divisione Trasporto Regionale relativo al periodo 2004 – 2005 prevede che:
Trenitalia SpA debba attivare nell’orario 2005 ulteriori servizi aggiuntivi, così come elencati
nell’Allegato 5, per una percorrenza totale aggiuntiva stimata di 1.276.000 treni*km (art. 4, comma 1);
nel caso di variazione alle percorrenze aggiuntive programmate, concordate dalle parti in occasione
della messa a punto dei programmi di esercizio definitivi o per adeguamenti intermedi in corso
d’orario, il corrispettivo chilometrico sottratto o aggiunto all’importo contrattualizzato sia rispettiva-
mente pari a 6,80 Euro/treno*Km per servizi ferroviari e a 2,00 Euro/bus*Km per servizi effettuati con
autobus (art. 7, comma 2);
nel caso in cui il servizio di trasporto ferroviario venga soppresso o interrotto per cause imputabili
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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al gestore del servizio vengano applicate delle penali (art. 11, commi 3, 4 e 5; art. 12, comma 3);
in caso di indisponibilità totale dell’infrastruttura, Trenitalia SpA debba predisporre un apposito
programma di sostituzione con bus dei treni soppressi sufficienti a trasportare tutti i passeggeri che u-
sualmente utilizzano la tratta interessata dal servizio in quell’orario (art. 9, comma 3, lettera b);
Trenitalia SpA sia tenuta ad organizzare la propria rete di vendita dei titoli di viaggio nel rispetto di
quanto stabilito nell’art. 21 del Contratto di Servizio;
Trenitalia SpA, in base a quanto stabilito all’art. 16, comma 1, abbia l’obbligo di garantire ogni
mese il numero minimo di posti a sedere accessibili ed utilizzabili dall’utenza, per tutte le corse effet-
tuate e per ciascun treno (così come previsto nell’Allegato 2);
in casi di particolare affollamento su determinate tratte accertati successivamente alla stipula del
Contratto di Servizio, Trenitalia si impegni, a seguito di richiesta della Regione, ad adeguare il numero
minimo di posti offerti (art. 17, comma 1);
Trenitalia SpA debba assicurare la pulizia delle carrozze, all’interno ed all’esterno, nel rispetto de-
gli standard di pulizia e degli interventi previsti dall’Allegato 9 (art. 18);
debbano essere monitorati i ritardi superiori a 5 minuti e le corse interamente soppresse e non sosti-
tuite con autobus entro il tempo massimo di ripristino di 60 minuti (art. 20, comma 1);
l’attuazione, tra Trenitalia SpA e la Regione, di un programma congiunto di azioni per consentire
l’accesso al servizio alle persone disabili (art. 22, comma 1);
Trenitalia SpA sottoponga alla Regione un programma di miglioramento della qualità anche
nell’ambito dell’informazione all’utenza (art. 23, comma 8);
la Regione possa chiedere per iscritto a Trenitalia SpA chiarimenti sui disservizi verificatisi (art.
24, comma 5);
per il possessore di abbonamento il diritto all’indennizzo nel caso in cui non venga rispettato lo
standard di affidabilità del servizio su una determinata direttrice (art. 29);
la Regione possa effettuare verifiche ed ispezioni per controllare il regolare adempimento del con-
tratto ed in particolare l’efficacia e la qualità del servizio offerto (art. 33, commi 3, 4 e 5);
considerato
che il Contratto di Servizio prevede che, su richiesta di una delle parti e con riferimento a specifici
ambiti, si possano rinegoziare parzialmente i contenuti del contratto (art. 38);
ritenuto:
che il Servizio Ferroviario Regionale attualmente si trovi in una situazione disastrosa ed inaccetta-
bile e che la qualità pessima del servizio si ripercuota ingiustamente sul cittadino;
che sia assolutamente indispensabile una maggior trasparenza nei rapporti che intercorrono tra la
Regione Lombardia e Trenitalia SpA;
che, data la situazione di estremo disagio in cui viaggiano ogni giorno migliaia di utenti, sia neces-
sario, a fronte di disservizi, ritardi, soppressioni di corse, scarsa pulizia delle carrozze, un forte ina-
sprimento delle penali già previste nel Contratto di Servizio a carico di Trenitalia SpA;
che il diritto dell’utente di usufruire di un servizio efficiente e di qualità debba considerarsi priori-
tario per l’istituzione regionale;
rilevato
che i continui ritardi, la cancellazione di corse e servizi, la scarsa qualità delle linee e del materiale
rotabile con conseguenze potenziali anche sulla sicurezza, sottopongono i cittadini ad un inaccettabile
livello di disagio e di ritardi pressoché quotidiani;
invita la Giunta:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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a provvedere direttamente all’acquisto delle locomotive, procedura questa che garantirebbe peraltro
una maggiore trasparenza e probabilmente un minor dispendio di risorse pubbliche;
a prevedere un maggior numero di garanzie per la Regione considerata la scarsa affidabilità dimo-
strata finora da Trenitalia SpA;
a verificare a quanto ammonti e di quale tipo sia il materiale rotabile che Trenitalia SpA si è resa
disponibile a destinare a servizi di interesse regionale e locale da gestire in Lombardia, così come da
impegno assunto con la sottoscrizione del nuovo schema di convenzione citato;
a verificare le condizioni economiche di fornitura e di pagamento accordate dai fornitori a Trenita-
lia SpA per l’acquisto del materiale rotabile di cui all’art. 3 del nuovo schema di convenzione e, in ca-
so di condizioni migliorative rispetto a quelle previste, predisporre adeguamenti conseguenti;
a verificare se al 30 giugno 2005 siano state immesse in servizio le 5 locomotive E 464, come pre-
visto all’art. 3, comma 2, lettera a) del nuovo schema di convenzione;
a fornire un elenco, riclassificate per tipo, delle violazioni commesse da Trenitalia SpA dal 28 apri-
le 2004 ad oggi, nonché delle relative penali corrisposte;
a verificare se siano intervenute delle variazioni rispetto alle percorrenze aggiuntive programmate,
concordate dalle parti in occasione della messa a punto dei programmi di esercizio definitivi o per a-
deguamenti intermedi in corso d’orario e, in caso affermativo, a comunicare i relativi corrispettivi chi-
lometrici sottratti o aggiunti all’importo contrattualizzato (art. 7, comma 2);
a ridurre il corrispettivo dovuto per ogni treno*Km soppresso (art. 11, comma 1) in caso di man-
canza di fornitura di un servizio sostitutivo adeguato,;
a raddoppiare la penale prevista all’art. 11, nel caso in cui la stessa corsa venga soppressa totalmen-
te per più di tre volte in un mese;
a raddoppiare la penale prevista qualora Trenitalia SpA ponga in essere modifiche al programma di
esercizio in violazione di quanto disposto all’art. 9 del Contratto di Servizio;
a raddoppiare la penale prevista nel caso in cui le percorrenze soppresse nell’anno per cause impu-
tabili a Trenitalia SpA o al gestore dell’infrastruttura superino lo 0,4% delle percorrenze programmate
(art. 11, comma 4 del Contratto di Servizio);
a raddoppiare la penale prevista nel caso in cui le percorrenze soppresse nell’anno per cause impu-
tabili al gestore del servizio o dell’infrastruttura superino anche lo 0,6% delle percorrenze programma-
te (Art. 11, comma 5 del Contratto di Servizio);
a raddoppiare la penale prevista per l’interruzione del servizio (art. 12, comma 2 del Contratto di
Servizio);
a verificare dove Trenitalia abbia installato, in attuazione del Contratto 2002 e 2003, le emettitrici
automatiche necessarie per la reperibilità dei biglietti ed i monitor per l’informazione a terra e a bordo
dei treni, i quali, come previsto dall’art. 15, comma 1 del Contratto di Servizio, sono vincolati ad esse-
re utilizzati per i servizi ferroviari di trasporto locale oggetto dei Contratti di servizio stipulati da Tre-
nitalia con la Regione Lombardia;
ad effettuare controlli, così come previsto all’art. 17, comma 1, per verificare l’esigenza di eventua-
li adeguamenti, in casi di particolare affollamento, del numero minimo di posti offerti;
a raddoppiare il valore di ogni posto offerto in meno (art. 16, comma 2 del Contratto di Servizio),
nel caso in cui Trenitalia SpA non garantisca il numero minimo di posti previsto nell’allegato 2;
a compiere controlli sistematici per verificare l’ottemperanza degli obblighi di Trenitalia SpA del
rispetto degli standard minimi di pulizia e se non ritenga opportuno, in caso di non ottemperanza, rad-
doppiare le penali previste dall’art. 18, comma 4 del Contratto di Servizio.
a raddoppiare la penale prevista a carico di Trenitalia SpA in caso questa non ottemperi a quanto
stabilito dall’art. 21 sulla vendita dei titoli di viaggio;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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a creare una banca dati che raccolga informazioni in merito a tutti i ritardi e a tutte le corse intera-
mente o parzialmente soppresse e non sostituite con autobus;
a verificare cosa sia stato fatto finora da Trenitalia SpA in merito all’abbattimento delle barriere ar-
chitettoniche per consentire l’accesso al servizio dei disabili così come previsto dall’art. 22 del Con-
tratto di Servizio;
a verificare che Trenitalia SpA abbia già presentato alla Regione il programma di miglioramento
della qualità dell’informazione e della comunicazione previsto all’art. 23, comma 8 del Contratto di
Servizio;
ad inoltrare a Trenitalia SpA richiesta scritta per avere informazioni dettagliate sui disservizi verifi-
catisi dal 28/04/04 (art. 24, comma 5);
ad estendere il diritto di indennizzo, nel caso di mancato rispetto dello standard di affidabilità del
servizio, anche ai possessori di abbonamento sulle tratte a) Rho – Milano e b) Monza – Milano (art.
29, comma 5) e a permettere il cumulo di più indennizzi per l’acquisto di uno stesso abbonamento (art.
29, comma 6);
ad effettuare controlli periodici, così come previsto dall’art. 33 del Contratto di Servizio, per verifi-
care l’effettivo rispetto delle clausole contrattuali da parte di Trenitalia SpA.
(MOZ/0051) Ferretto Clementi
Il Consiglio regionale della Lombardia
constatato che nei bilanci degli scorsi anni sono state stanziate poche risorse a favore della preven-
zione in ordine alla sicurezza nei luoghi di lavoro;
constatato inoltre che nella nostra Regione rimane sempre alto il numero degli infortuni;
rilevato che la materia della sicurezza nei luoghi di lavoro è concorrente fra Stato e Regioni, così
come indicato dal Titolo V della Costituzione;
registrato che ancora una volta in Lombardia rimane alto il numero degli infortuni mortali nei luo-
ghi di lavoro: gli ultimi due, in ordine di tempo, avvenuti nei giorni scorsi ad Albano (BG), e a Laveno
Mombello (VA);
si propone di porre all’inizio dell’VIII legislatura il tema più generale della sicurezza delle persone:
sulle strade, nelle case, nei luoghi di lavoro;
in particolare, per quanto riguarda i luoghi di lavoro, si pone l’obiettivo di una drastica riduzione
degli infortuni da realizzarsi nel corso della legislatura;
per quanto evidenziato in premessa, il Consiglio impegna la Giunta a:
- una verifica circa l’applicazione e l’evoluzione dei progetti obiettivo definiti a suo tempo con le
parti sociali;
- una ripuntualizzazione dei compiti e di conseguenza la reale attivazione della specifica com-
missione decisa con voto unanime dal Consiglio nella precedente legislatura;
- definire con tutti i soggetti interessati: ASL, INAIL; ISPELS e parti sociali, un piano di inter-
vento in ordine alla prevenzione, a partire dalla positiva esperienza avviata dall’INAIL con le PMI;
- intensificare un sistema di controllo e vigilanza, con particolare attenzione al lavoro sommerso,
fonte di evasione generale e antinfortunistica in particolare;
- sviluppare una massiccia campagna di informazione e formazione specifica a partire dalle scuo-
le superiori; nei luoghi di lavoro e pubblici; sui mezzi di comunicazione di massa. Circa le risorse, in
aggiunta a quanto previsto nei bilanci, altre si possono trovare spostando risorse oggi in capo alle voci:
comunicazione istituzionale della Giunta;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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- infine, va attivato uno studio di fattibilità da definirsi fra Assessorato e INAIL, circa la possibi-
lità di collocare in Lombardia un centro protesico e di riabilitazione degli infortunati nei luoghi di la-
voro.
(MOZ/0052) Tosi - Oriani - Squassina Arturo - Mirabelli - Porcari - Civati - Valmaggi - Viotto -
Benigni - Cipriano - Agostinelli - Concordati - Spreafico - Fabrizio
Il Consiglio regionale
premesso che
la questione dei rifiuti e del loro smaltimento, non solo in Lombardia, ma anche in tutto il resto del
Paese è spesso al centro di inchieste ed indagini della magistratura a causa della pericolosa contiguità
fra malaffare e soggetti pubblici e privati, derivante dai lucrosi proventi che il traffico e la collocazione
illecita di questi materiali garantisce. A tale proposito l’operazione condotta dal Corpo della Polizia
Forestale, coadiuvata dalle forze di polizia della provincia di Milano, in Lombardia è solo l’ultima, in
ordine di tempo, a suggerire la presenza di un network organizzato e diffuso in modo capillare su tutto
il territorio nazionale che, oltre a rappresentare una seria minaccia per l’ambiente e per la salute e la
sicurezza dei cittadini, getta ombre preoccupanti sulla credibilità delle istituzioni;
considerato che:
- la l.r. n. 26 del 12 dicembre 2003, che disciplina i servizi di pubblica utilità e detta norme anche
in materia di gestione dei rifiuti, all’art. 19, comma 3, in merito alla pianificazione regionale attribui-
sce al Consiglio regionale la sola competenza di elaborare l’atto di indirizzo, mentre tutto ciò che at-
tiene alla programmazione della gestione è posto in capo alla Giunta regionale;
- con la Dgr n. 7/20027 del 23 dicembre 2004 la Giunta regionale ha fissato i criteri attuativi del-
la l.r. 26/2003, definendo il piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e speciali che stabilisce
modalità di smaltimento, localizzazione degli impianti, competenze localizzative e gestionali, costi e
quantitativi dei rifiuti da trattare, ecc. arrivando a prefigurare il superamento del territorio regionale
quale ambito territoriale preposto allo smaltimento dei rifiuti prodotti in Lombardia;
considerato inoltre che:
- gli atti di pianificazione generale rientrano nelle competenze del Consiglio regionale;
- le politiche attuative generali ancorché definite (programma di gestione dei rifiuti) si configu-
rano come atti di pianificazione;
invita la Giunta regionale e l’Assessore competente
a sottoporre alla Commissione competente la proposta di programma regionale dei rifiuti, affinché
il Consiglio sia messo in condizioni di esercitare il proprio ruolo di programmazione oltre che di con-
trollo amministrativo, per verificare la congruità con gli indirizzi adottati su un settore che implica una
serie di ricadute rilevanti sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini, oltre che sulla qualità ambientale
del nostro territorio, anche alla luce delle preoccupanti ripercussioni che episodi come quelli fatti og-
getto delle indagini della magistratura provocano sulla Istituzione regionale e sulla sensibilità dei cit-
tadini che sono chiamati a dare prova di responsabilità e senso civico nell’attuare una corretta raccolta
differenziata dei rifiuti;
si impegna
a rivedere le parti più lacunose della l.r. 26/2003 in modo da rendere più certe le competenze del
Consiglio e della Giunta per una corretta gestione dei rifiuti e un fattivo controllo del ciclo dalla pro-
duzione, al trattamento, fino alla loro destinazione finale, in modo da contenere, nel rispetto delle pro-
prie competenze, gli episodi di malaffare connessi al traffico illecito dei materiali di scarto.
(MOZ/0053) Cipriano - Civati - Squassina Arturo - Porcari - Valmaggi - Oriani - Tosi - Beni-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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gni - Viotto - Pizzetti - Concordati
Il Consiglio regionale della Lombardia
preso atto che Elio Toaff, per oltre 50 anni Rabbino Capo di Roma, rappresentando la religione e-
braica in Italia, ha improntato tutta la sua vita alla libertà, al confronto aperto tra le religioni, alla tolle-
ranza, all’apertura degli ebrei religiosi verso il mondo laico;
considerato che il professor Elio Toaff, nato a Livorno il 30 aprile del 1915 e laureatosi in giuri-
sprudenza all’università di Pisa nel 1939, dopo aver subito le conseguenze delle leggi razziali emanate
dal fascismo in Italia, ha insegnato lingua e letteratura ebraica all’Università Ca’ Foscari di Venezia,
essendo un insigne studioso della cultura ebraica, della storia dei rapporti tra le religioni e dei testi bi-
blici;
preso atto che ha sempre dimostrato di essere un grande patriota italiano, che ha vissuto sulla pro-
pria pelle, come tanti ebrei italiani, le conseguenze del fascismo e delle leggi razziali e, aderendo alla
Resistenza, ha combattuto per la libertà e contro ogni forma di antisemitismo e di razzismo;
preso atto inoltre che il Rabbino Toaff è stato promotore di un intenso e franco dialogo fra ebrai-
smo e cattolicesimo culminato il 13 aprile del 1981 nella visita del Santo Padre, Giovanni Paolo II, al-
la Sinagoga di Roma;
fa appello
al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinché possa tenere nella giusta considera-
zione il nome del professor Elio Toaff per la nomina a Senatore a vita.
(MOZ/0054) Saponaro - Monguzzi - Sarfatti - Saffioti - Fatuzzo - Viotto - Benigni - Oriani -
Valmaggi - Gaffuri - Galperti - Bonfanti - Dalmasso - Ferretto Clementi - Con-
cordati - Muhlbauer - Zamponi
Il Consiglio regionale della Lombardia,
premesso che:
- con la dgr n. VIII/00002 adottata il 18 maggio 2005, avente ad oggetto la “ Costituzione delle
direzioni generali, incarichi e altre disposizioni organizzative – I provvedimento organizzativo – VIII
legislatura”, la Giunta regionale ha provveduto ad una radicale trasformazione dell’ordinamento della
struttura organizzativa della Giunta regionale;
- con il provvedimento si è affidato l’incarico di Segretario Generale della Presidenza al dottor
Nicolamaria Sanese;
- su proposta dello stesso sono stati nominati il vicario del Direttore generale della Presidenza e
il vicario del Segretario generale;
- sono state costituite 15 direzioni generali;
- sono stati nominati 15 direttori generali e 13 vicari dei direttori generali;
- sono state costituite […] “nell’ambito della Presidenza e sotto il coordinamento del Segretario
generale,” quattro “[…] Direzioni responsabili delle funzioni trasversali – denominate Direzioni cen-
trali, preposte al raccordo intersettoriale della struttura regionale e al raccordo tra gli organi di governo
regionale e le strutture amministrativo-gestionali, […]”;
- sono stati nominati tre Direttori e quattro vicari dei Direttori delle Direzioni centrali;
- sono stati nominati i Direttori di Funzione Specialistica;
Atti consiliari Regione Lombardia
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- sono stati adottati i criteri per la determinazione del trattamento economico dei Vicari dei Diret-
tori e dei Direttori di Funzione Specialistica;
- è stato adottato il nuovo codice etico per il personale della Giunta regionale;
- sono state definite le competenze, le attività e le responsabilità connesse al Datore di Lavoro;
- sono state, altresì, adottate le linee di indirizzo per l’attività e il funzionamento del Comitato di
coordinamento delle Direzioni;
- sono state adottate le disposizione organizzative per la delegazione di Bruxelles, riconfermando
i criteri stabiliti dall’allegato E della dgr 11699/2002;
- sono state adottate le disposizioni organizzative dell’agenzia stampa, con previsione di un or-
ganico di 12 giornalisti e il Direttore dell’Agenzia di Stampa;
- sono state definite le modalità per attivare e regolare l’impiego del coordinatore dei rapporti
con i media, da individuare con un atto del Presidente, al quale sarà attribuito un compenso ai sensi
dell’articolo 7 della legge 150/2000, che sarà collocato all’interno della segreteria del Presidente;
- sono state, altresì, definite le modalità per attivare e regolare l’impiego del consigliere per le at-
tività di rilievo internazionale, che avrà il compito di supportare “ il Presidente della Giunta regionale
nell’espletamento delle funzioni attinenti alle relazioni internazionali”, da individuare, a seguito di ri-
chiesta del Presidente della Giunta regionale, tra i funzionari degli Affari esteri appartenenti alla car-
riera diplomatica, al quale è attribuito il medesimo trattamento annuo lordo di base […] riconosciuto
dal Ministero degli Affari esteri per il grado da lui rivestito al momento del collocamento fuori ruolo;
il Consigliere è collocato all’interno della segreteria del Presidente;
- sono stati definiti i criteri per le discipline degli organismi collegiali, le consulenze e le strutture
di supporto al Presidente, alle strutture organizzative e funzionali della Giunta;
- sono state, inoltre, assunte misure inerenti il rimborso spese ai componenti della Giunta;
premesso, inoltre, che:
- l’attuale legge regionale in vigore, la n. 16 del 1996, concernente “Ordinamento della struttura
organizzativa e della dirigenza della Giunta regionale”, al titolo II “Ordinamento della struttura orga-
nizzativa della Giunta regionale” con l’articolo 10 definisce “la struttura organizzativa della Giunta re-
gionale”, che risulta articolata in:
a) Direzioni generali, definite come unità organizzative complesse corrispondenti alle
grandi aree di interesse, […] con riferimento agli incarichi attribuiti dal Presidente a ciascun
componente della Giunta regionale;
b) Servizi, definiti come unità organizzative complesse costituite nell’ambito delle direzio-
ni generali […] ;
c) Uffici, definiti come unità organizzative semplici individuate in base a criteri di effica-
cia ed economicità dell’organizzazione dei processi di lavoro, che costituiscono articolazioni
delle direzioni generali e dei servizi;
- l’articolo 11 della l.r. 16/96 prescrive che “con provvedimento della Giunta regionale […] sono
istituite le direzioni generali, che non possono essere in numero superiore a quello degli assessorati”;
- la l. r. 16/96 al comma 3 dell’articolo 24 ordina i dirigenti per funzione:
a.1 direttore generale
a.2 direttore di funzione specialistica ad elevato contenuto professionale
a.3 dirigenti di servizio
a.4 dirigente d’ufficio
- l’art. 16 della l.r. 16/96 definisce la graduazione delle posizioni dirigenziali per:
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a) complessità organizzativa e gestionale della struttura;
b) dimensione delle risorse finanziarie strumentali ed umane a disposizione;
c) dimensione e qualità dei referenti e destinatari, interni ed esterni, dell’attività della struttura;
- all’art. 28 della 16/96 il comma 7 prescrive che “ La Giunta regionale può attribuire ai dirigenti
l’incarico di direttore di funzione specialistica […] e l’incarico di vicario del direttore generale”;
- all’art. 12 la l.r. 16/99 disciplina le funzioni del Segretario generale: “ il direttore generale della
presidenza opera alle dirette dipendenze del Presidente, ed oltre alle funzioni e ai poteri di cui all’art.
17 assume la denominazione e il ruolo di segretario generale della presidenza, […]”;
- all’art. 21 della l.r.16/96 – segreterie dei componenti di Giunta - sono individuate quelle del
Presidente, vice presidente ed assessori; per il Presidente le risorse della segreteria particolare sono de-
finite in base ad una tabella dell’organico che prevede: 3 posizioni di dirigente, 3 posizioni di D3, 3
posizioni di D1 ed una posizione di C;
considerato, altresì, che:
- la legge regionale n. 6/2005 ha introdotto, senza modificare la legge 16/96, alcuni nuovi criteri
di funzionamento organizzativo - art. 1, comma 9 - dando alla Giunta la possibilità di adottare soluzio-
ni organizzative in grado di garantire in particolare:
a) il raccordo intersettoriale nello svolgimento delle funzioni;
b) il coordinamento di tutte le funzioni direzionali trasversali per l’adeguato supporto all’azione
dell’intera struttura regionale;
c) il raccordo tra gli organi di governo regionale e le strutture amministrativo-gestionali;
constatato che:
1. le “direzioni centrali” non sono strutture previste dalla legge regionale che disciplina
l’organizzazione della struttura amministrativa della Giunta, la quale cita espressamente le Direzioni
generali, i servizi e gli uffici, e che la legge n. 6/2005, pur dando alla Giunta la possibilità di individu-
are soluzioni organizzative, non autorizza la costituzione di nuove strutture permanenti;
2. per come individuate dalla delibera le “direzioni centrali” si configurerebbero come strutture
complesse superiori alle stesse direzioni generali, facendo così cadere il rapporto tra aree di competen-
za degli assessorati e direzioni generali ed il limite delle stesse;
3. l’ordinamento regionale prevede, ai sensi della l.r. 16/96, art. 28, comma 7, l’incarico di vicario
solo per i direttori generali e non per altre figure;
4. la legge regionale di organizzazione non prevede la figura del vice segretario generale;
atteso che:
con il nuovo organigramma, più che rispondere all’imperativo efficientista di accorciare la “catena
di comando”, trasformando la struttura organizzativa della Giunta in un efficace “stato maggiore prus-
siano”, si è rovinosamente scivolati verso un modello di “stato maggiore da bel paese” composto da
una pletora di generali senza truppa;
per quanto in premessa
il Consiglio impegna la Giunta a riferire tempestivamente all’aula:
- sul rapporto tra lo schema organizzativo individuato dalla delibera n. VIII/00002 del 18 maggio
2005 e le prescrizioni della legge 16/96;
- sulla funzione e il ruolo delle direzioni centrali rispetto all’organizzazione per direzioni genera-
li, servizi e uffici prescritti dalla legge 16/96;
inoltre
constatato il contrasto esistente tra l’organizzazione prevista dalla delibera in parola e la legge
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16/96;
impegna la Giunta a
ritirare la delibera e procedere alla riorganizzazione solo a seguito di una modifica dell’attuale leg-
ge 16/96.
(MOZ/0055) Benigni - Porcari - Tosi - Viotto - Valmaggi - Oriani - Civati - Cipriano - Pizzetti -
Concordati
Il Consiglio regionale della Lombardia,
premesso che:
- dopo anni di dure battaglie contro il caro latte artificiale si è ottenuto, nello scorso anno, di ri-
durre in maniera consistente il suo prezzo sul mercato (fino al 30%);
- la riduzione del prezzo del latte artificiale è doverosa e molto importante in tutti quei casi in
cui, per diversi motivi, è impossibile l’allattamento materno;
considerato che:
- l’allattamento materno, ove possibile, oltre ad essere più economico, è di gran lunga preferibile
e dovrebbe essere per questo incentivato;
- l’allattamento al seno è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unicef
indispensabile per il bambino fino ai sei mesi di vita e importante in quelli successivi, in quanto ricco
di anticorpi necessari per combattere le infezioni e sviluppare le difese immunitarie;
- la sua sostituzione con il latte artificiale, sempre secondo l’OMS, farebbe incrementare il ri-
schio di malattie croniche;
- l’allattamento materno, come dimostrato da numerosi studi, è molto importante anche per la sa-
lute delle mamme in quanto riduce il rischio di tumori alla mammella e alle ovaie;
rilevato che:
- nel 1981 l’Assemblea Mondiale della Sanità, su indicazione dell’OMS e dell’Unicef, deliberò il
Codice Internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, vietando qualunque
promozione a favore dei suoi sostituti e dei prodotti necessari alla loro somministrazione;
- purtroppo le multinazionali del settore hanno creato una forte lobby a livello mondiale e viola-
no regolarmente il codice, anche in Italia;
- il latte artificiale rappresenta un vero e proprio business per le aziende produttrici: ogni bambi-
no non allattato al seno rappresenta infatti per le stesse un guadagno di circa 500 dollari;
- in Italia la sponsorizzazione di prodotti sostitutivi del latte materno (dati dell’Istituto Superiore
di Sanità) ha portato il 15 % delle mamme a non iniziare neanche l’allattamento e, del restante 85%,
più dei due terzi ad allattare solo per un mese, il 46% a proseguire per tre mesi e solo il 31% per sei
mesi;
visto che
- anche in Italia sono molte le aziende che continuano a mettere in atto, in maniera sistematica e
non casuale, comportamenti anticodice attraverso violazioni dei divieti di pubblicità e promozione;
ritenuto che
- sia doveroso che le istituzioni intervengano a sostegno dell’allattamento materno
impegna la Giunta:
- a promuovere campagne di sensibilizzazione e di informazione mirate ad incentivare
Atti consiliari Regione Lombardia
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l’allattamento al seno;
- a dare indicazione precisa alle ASL affinché nei reparti maternità di tutti gli ospedali lombardi
venga spiegato alle neomamme l’importanza dell’allattamento al seno;
- a promuovere una formazione specifica dei pediatri.
(MOZ/0056) Ferretto Clementi
Premesso che:
- lo scorso 30 giugno il Parlamento spagnolo ha approvato una legge che consente il matrimonio
e l'adozione di bambini alle coppie omosessuali;
- che tali provvedimenti normativi mettono profondamente a rischio l'esistenza ed il concetto
stesso della famiglia, fondamento irrinunciabile della nostra società;
- che lo stesso Pontefice Benedetto XVI ha ripetutamente condannato "lo pseudomatrimonio tra
persone dello stesso sesso", affermando inoltre che "come dimostra l'esperienza, l'assenza della bipola-
rità sessuale crea ostacoli allo sviluppo normale dei bambini eventualmente inseriti all'interno di que-
ste unioni, facendo mancare loro l'esperienza della maternità o della paternità, in un ambiente che non
favorisce il loro pieno sviluppo umano";
il Consiglio regionale della Lombardia
deplora la decisione del Parlamento spagnolo che consente il matrimonio e l'adozione di bambini
alle coppie omosessuali, esprimendo il più secco diniego ad ogni eventualità di approvazione di simili
provvedimenti anche nel nostro Paese.
(MOZ/0057) Galli - Boni - Rizzi - Frosio - Demartini - Gallina - De Capitani - Moretti - Belotti
- Mauro
Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso
che nel rapporto 2002 Istisan dell’Istituto Superiore della Sanità risulta che in Italia ogni anno siano
più di mille i decessi dovuti a tumore maligno alla pleura per esposizione all’amianto;
che la Lombardia, con un quinto dei casi, risulta tra le Regioni a maggiore incidenza (ad alta espo-
sizione) con tassi di mortalità per questa patologia superiori a quello nazionale;
che sono numerosi i lavoratori morti o che si sono gravemente ammalati a causa di una prolungata
esposizione all’amianto sul luogo di lavoro;
che l’AEA, Associazione Esposti Amianto, chiede da anni che l’asbestosi e il mesotelioma pleurico
vengano riconosciute come malattie professionali, permettendo così finalmente un doveroso risarci-
mento a tutti i lavoratori che sono stati per anni esposti all’amianto;
che è profondamente ingiusto che i lavoratori o le loro famiglie, dopo aver subito un grave danno
alla loro salute, debbano sobbarcarsi anche le spese processuali nonché le spese dei ticket per gli esami
di controllo e dei farmaci;
che il DPR dell’8/8/94 sui piani di prevenzione e di bonifica dell’amianto prevede che venga effet-
tuato un censimento delle imprese che hanno utilizzato o utilizzano amianto, nonché di coloro che
svolgono attività di smaltimento e bonifica;
che spetta alle Regioni predisporre un piano regionale di bonifica dell’amianto;
Atti consiliari Regione Lombardia
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che è possibile per la Regione attingere ai finanziamenti europei ed elargire a sua volta contributi ai
privati che intendano bonificare le proprie abitazioni;
considerato
che i dati relativi agli ultimi anni evidenziano che la mortalità per questa neoplasia è ancora in fase
ascendente;
che, secondo la relazione 2001 sullo stato dell’ambiente del Ministero dell’Ambiente, delle quasi
10.000 tonnellate di rifiuti di amianto gestite nel 1998 in Italia quasi un quarto sono state trattate dalla
Regione Lombardia;
che tra i 394 dipendenti Enel della centrale di Turbigo, ora di proprietà Edipower, si sono registrati
44 decessi per tumore;
che, ai sensi della delibera 36754 del 12/06/1998, avrebbe dovuto essere istituito il registro dei me-
soteliomi per la Regione Lombardia;
invita la Giunta:
- a realizzare in breve tempo il Piano regionale per il risanamento, la bonifica e lo smaltimento
dell’amianto;
- ad intervenire al più presto, bonificando le aree in cui sono ancora presenti fibre di amianto, al
fine a tutelare la salute di migliaia di cittadini lombardi che quotidianamente vengono a contatto con
questo materiale altamente cancerogeno;
- ad intervenire al più presto affinché ai lavoratori lombardi esposti all’amianto venga fornita
un’assistenza legale e sanitaria totalmente gratuita da parte della Regione Lombardia;
- a costituirsi parte civile in tutti quei processi dove i lavoratori esposti all’amianto denunciano la
violazione del diritto primario alla salute;
- ad attingere ai finanziamenti europei così da consentire anche ai privati, che, diversamente, dati
gli elevatissimi costi per le operazioni di bonifica, non sarebbero in grado di intervenire, di mettere in
sicurezza le proprie abitazioni dall’amianto.
(MOZ/0058) Ferretto Clementi
Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso che
la differenza del costo della vita tra le Regioni italiane è considerevole;
il potere d'acquisto dei salari dei lombardi si è ridotto;
considerato che
è, oggi più che mai, necessario proteggere il futuro delle nostre imprese ed i posti di lavoro in
Lombardia;
la contrattazione regionale, con gli opportuni aggiornamenti, è lo strumento attraverso il quale si
può meglio attuare una vera perequazione economico-sociale dei cittadini italiani;
invita la Giunta regionale a
farsi parte attiva al fine di promuovere un tavolo di trattativa con il coinvolgimento delle parti dato-
riali e sindacali per studiare un nuovo modello di contrattazione collettiva regionale;
invita il Governo ed il Parlamento
Atti consiliari Regione Lombardia
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a differenziare, attraverso lo strumento della contrattazione regionale, le retribuzioni in ragione del
diverso costo della vita esistente nelle Regioni italiane.
(MOZ/0059) Zanello - Cecchetti - Rizzi - Gallina - Demartini - Mauro - Moretti - De Capitani -
Galli
Il Consiglio regionale della Lombardia
considerato che nella nostra Regione è sempre di grande importanza la tutela contro gli infortuni
sul lavoro;
atteso che risulta urgente la sottoscrizione della convenzione Regione Lombardia-Inail nazionale
per la costituzione in Lombardia di un centro protesico e riabilitativo;
tenuto conto che nella nostra Regione a livello territoriale sono già in atto importanti esperienze
che ben supporrebbero la concretizzazione in tempi brevi del “Polo” di cui sotto e per il quale è già
stato manifestato dall’Inail forte interesse;
impegna la Giunta regionale
1) ad informare sullo stato della discussione inerente la definizione della convenzione tra Inail na-
zionale e Regione con particolare riferimento alla costituzione in Lombardia di un centro protesico e
riabilitativo per gli infortunati sul lavoro;
2) a far conoscere i tempi entro i quali è prevista la firma della suddetta convenzione;
3) a proporre che nella citata convenzione sia esplicitamente previsto l’impegno dell’Inail naziona-
le a realizzare in Lombardia un “Polo di eccellenza” per la riabilitazione e il reinserimento degli infor-
tunati sul lavoro nonché della ricerca nel campo della sicurezza antinfortunistica e dello sviluppo e
manutenzione delle protesi;
4) a prevedere altresì nell’ambito della convenzione la costituzione di un centro di alta formazione
alla sicurezza sul lavoro per le figure specialistiche previste dalla legge 626, nonché la candidatura ad
ospitare in Lombardia nell’ambito delle iniziative europee sulla sicurezza un’Agenzia europea per la
sicurezza sul lavoro e la prevenzione degli infortuni.
(MOZ/0060) Spreafico - Adamoli - Galperti - Gaffuri - Fabrizio - Prina - Bonfanti - Tosi - O-
riani - Civati - Mirabelli
Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso che:
- la Costituzione Italiana, agli articoli 51 e 117, sancisce il principio della parità uomo-donna. In
particolare l’art. 117 stabilisce l’obbligo per le leggi regionali di rimuovere ogni ostacolo che impedi-
sce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica, costituendo un
vincolo fondamentale affinché siano le Regioni a legiferare allo scopo di favorire le azioni positive in
materia di rappresentanza;
- lo Statuto tuttora in vigore della Regione Lombardia (art. 3) prevede la promozione del pieno
sviluppo della persona umana;
- tra gli obiettivi della Conferenza di Lisbona, che anche la Regione Lombardia deve attuare, vi è
il traguardo del tasso di occupazione femminile al 60% entro il 2010;
- l’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale previsto dalla l.r. n. 16/1996
prevede l’articolazione in a) direzioni generali; b) servizi; c) uffici;
Atti consiliari Regione Lombardia
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considerato che
la Regione Lombardia ha quindi il compito istituzionale di definire reali politiche che favoriscono
le pari opportunità tra uomini e donne nelle istituzioni, nel lavoro e nella società;
rilevato che
- non è stata istituita una delega assessorile alle pari opportunità;
- con i provvedimenti organizzativi (dgr 0002 del 18 maggio 2005 e 207 del 7 giugno 2005) non
si prevede l’ufficio pari opportunità, ovvero una struttura dedicata con figure apicali che permetta alla
Regione di adottare provvedimenti, svolgere politiche fattive nei confronti della piena occupabilità e
della rappresentanza femminile, oltre che relazionarsi con gli organismi di pari opportunità degli Enti
Locali e le numerose associazioni femminili presenti sul territorio lombardo;
impegna la Giunta regionale:
- a prevedere una delega assessorile che valorizzi il ruolo della Regione Lombardia in tema di
pari opportunità;
- a dotarsi di una struttura organizzativa preposta alle pari opportunità, con le necessarie figure
dirigenziali e professionali, che realizzi il necessario raccordo con gli organismi istituzionali e tecnici
della Regione, con la Commissione regionale per la realizzazione di pari opportunità tra uomo e don-
na, le Istituzioni locali, le parti sociali e la rete dell’associazionismo femminile.
(MOZ/0061) Oriani - Valmaggi - Benigni - Fabrizio - Galperti - Fatuzzo - Ferretto Clementi -
Mauro - Rizzi - Zanello - Dalmasso - Pisani - Zuffada - Saffioti - Monguzzi - Con-
cordati - Agostinelli
Ordini del giorno approvati
Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso che
nel 2004 il Corpo Forestale dello Stato ha accertato 1.086 casi di bracconaggio, la maggioran-
za dei quali riscontrati in Lombardia;
considerato che
durante l'ultima stagione venatoria le Guardie Volontarie Venatorie hanno elevato contravven-
zioni per un ammontare totale complessivo di 30 mila Euro;
nell'ultimo anno le stesse guardie hanno sequestrato a cacciatori e negozianti 250 animali ap-
partenenti a specie protette e confiscato altri 450 esemplari illegalmente abbattuti;
ritenuto che
occorra reprimere con la massima determinazione e fermezza questo comportamento illegale, cru-
dele ed estremamente dannoso per la natura;
invita la Giunta regionale
- ad adoperarsi affinché il fenomeno del bracconaggio venga contrastato con maggior deter-
minazione;
- a promuovere una campagna di sensibilizzazione contro il bracconaggio.
(ODG/0003) Ferretto Clementi
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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Il Consiglio regionale della Lombardia
considerato che
la legge 221 del 3 ottobre 2002 ha modificato la legge 157/1992 (Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), autorizzando, all’articolo 19-bis, l’esercizio
delle deroghe previste dall’articolo 9 della direttiva 79/409/CEE;
le Regioni disciplinano l’esercizio delle deroghe, le quali sono disposte nel rispetto di una serie di
condizioni previste dallo stesso articolo 19-bis e dalla normativa comunitaria;
le deroghe sono applicate per periodi determinati e non possono avere ad oggetto specie la cui con-
sistenza numerica sia in grave diminuzione;
in merito a tali aspetti, in base all’articolo 19-bis è competente a rendere parere l’Istituto nazionale
per la fauna selvatica (INFS) o gli istituti riconosciuti a livello regionale;
la Regione Lombardia non ha ancora provveduto a costituire tale Istituto regionale, al quale, peral-
tro, sono demandate importanti funzioni in merito all’applicazione delle deroghe e potranno essere af-
fidati altri compiti in materia faunistico-venatoria;
per tali motivi impegna
la Giunta regionale a costituire l’Istituto regionale per la fauna selvatica ai fini dell’esercizio delle
funzioni di cui all’articolo 19-bis della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), ovvero a implementare con tali funzioni
l’Osservatorio degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche, già istituito dall’articolo 9 della l.r.
16 agosto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio am-
bientale e disciplina dell’attività venatoria).
(ODG/0004) Saffioti - Rossoni - Gelmini - Frosio - Rinaldin - Galperti
Ordine del giorno respinto
Il Consiglio regionale
considerato che:
la legge 221 del 3 ottobre 2002 ha modificato la legge 157/1992 (Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), autorizzando, all'articolo 19-bis, l'esercizio del-
le deroghe previste dall'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE;
le Regioni disciplinano l'esercizio delle deroghe, le quali sono disposte nel rispetto delle condizioni
previste dallo stesso articolo 19-bis e dalla normativa comunitaria ed in ordine alle quali è competente
a rendere parere l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) o gli istituti riconosciuti a livello re-
gionale;
la tematica del prelievo venatorio in deroga viene trattata periodicamente dalla Conferenza perma-
nente Stato-Regioni con la partecipazione, in sede consultiva, dell'INFS;
la Regione Lombardia, sia con riferimento alle funzioni consultive dell'INFS che all'attività ed alle
decisioni poste in essere nell'ambito della Conferenza permanente Stato-Regioni, necessita di essere in
possesso di dati completi in merito all'esercizio della caccia ed al numero di cacciatori, con particolare
riferimento al regime di deroga;
Atti consiliari Regione Lombardia
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tenuto inoltre conto che:
i cacciatori lombardi, anche tramite le loro associazioni, fanno presente l'esigenza di poter ampliare
il numero di specie di cui è autorizzato il prelievo venatorio in deroga, comprendendone altre quali: il
cormorano (Phalacrocorax carbo), la tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto), la pispola
(Anthus pratensis), il prispolone (Anthus trivialis), il frosone (Coccothraustes coccothraustes), il ver-
done (Chloris chloris), la tordela (Turdus viscivorus);
i cacciatori che esercitano l'attività venatoria in determinate zone della Regione esprimono l'esigen-
za di poter effettuare la caccia "dal barchino";
per tali motivi impegna la Giunta regionale
- a sollecitare le Province affinché acquisiscano e trasmettano alla stessa, entro il 15 gennaio di o-
gni anno, i dati relativi al numero di cacciatori che, per il triennio successivo, intendono optare per la
caccia da appostamento fisso, nonché di quelli che nella stagione successiva vorranno effettuare quella
in regime di deroga, al fine di poterne stabilire in via approssimativa il numero;
- di attivare, nelle sedi opportune ed entro il 31 gennaio di ogni anno, l'esame e la valutazione delle
richieste relative alle specie sopra indicate, nonché delle condizioni di effettuabilità della forma di cac-
cia "dal barchino".
(ODG/0005) Saffioti - Gelmini - Rinaldin - Frosio - Galperti
Ordini del giorno ritirati
Il Consiglio regionale della Lombardia
considerato che il DPCM 4 giugno 1982 "Variazione all'elenco delle specie dì uccelli cacciabili"
individua l'elenco delle specie cacciabili e non prevede, tra queste, se non in deroga, lo storno e la tor-
dela;
invita la Giunta
ad adoperarsi presso il Governo italiano per la reintroduzione tra le specie cacciabili di storno
(Sturnus vulgaris) e tordela (Turdus viscivorus).
(ODG/0001) Macconi
Il Consiglio regionale
premesso che:
l'apposizione di un anello alla zampa degli animali da richiamo è l'unico strumento che ne consente
l'identificazione e il legittimo possesso da parte di chi è abilitato all'attività venatoria;
ritenuto che:
le nuove normative previste nel progetto di legge eliminando l'obbligo dell'anello identificativo di
fatto portano ad un probabile incremento del mercato nero degli uccelli da richiamo che arrivano a va-
lere centinaia di euro l'uno;
considerato che:
l'approvazione del pdl 060 agevolerebbe la compravendita di richiami vivi con un incremento note-
vole dell'attività da parte dei bracconieri;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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tutto ciò premesso, il Consiglio
vista la pericolosità sociale del provvedimento che tende ad alimentare il bracconaggio respinge il
progetto di legge suindicato.
(ODG/0045) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
premesso che:
lo storno è un uccello che si nutre di insetti, anche nocivi all'agricoltura, nei periodi primaverili ed
estivi ed è fondamentale nel mantenimento dell'ecosistema dei fondi coltivati;
ritenuto che:
le nuove normative previste nei progetto di legge 059 permettono l'abbattimento, in deroga alle
normative italiane ed europee vigenti, di un numero assolutamente sproporzionato di esemplari di
storni, esagerando i danni, lievi, causati dalla specie messi a confronto con i vantaggi relativi all'equi-
librio ambientale che derivano dall'eliminazione di insetti nocivi all'agricoltura;
considerato che:
le normative vigenti permettono le deroghe solo per ingenti danni all'agricoltura;
tutto ciò premesso, il Consiglio
vista l'importanza della specie suindicata nell'ecosistema agricolo respinge il progetto di legge nu-
mero 060.
(ODG/0051) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
premesso che:
il numero di specie protette in Italia è molto ridotto e per questo motivo ha già subito numerosi ri-
chiami dall'Unione Europea;
visto che:
per la cattura di richiami vivi vengono usati strumenti, come le reti, non selettivi e che quindi ri-
schiano di uccidere anche animali di specie protette o addirittura in via d'estinzione;
considerato che:
il progetto di legge 0060 non specifica quali strumenti debbano essere usati per la cattura di uccelli
da richiamo;
tutto ciò premesso, il Consiglio
respinge il suddetto progetto di legge.
(ODG/0052) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
premesso che:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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la disciplina dell'esercizio dell'attività venatoria viene regolamentata da leggi nazionali, regionali
ed europee che pongono rigide limitazioni alla caccia di uccelli derogando solo per particolari condi-
zioni, se non sussistono alternative, sotto controllo, per modeste quantità ecc...;
ritenuto che:
la validità delle eventuali deroghe alle normative vigenti debba essere legata in modo vincolante ai
suddetti limiti imposti dai legislatori;
considerato che:
in sede di Commissione IV la maggioranza, relativamente ai progetti di legge 059 e 060 relativi ri-
spettivamente alla caccia in deroga a specie protetta e alla cattura in deroga dei richiami vivi, dichiara-
va l'approvazione della legge necessaria per 'fare cosa utile a chi ha questa passione';
tutto ciò premesso, il Consiglio
visto che tale possibilità non rientra tra i criteri della direttiva UE 79/409/CEE che disciplina la
conservazione degli uccelli respinge il progetto di legge n. 060.
(ODG/0065) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
premesso che
la riproduzione dei richiami vivi in cattività rappresenta una valida alternativa al prelievo dei ri-
chiami in natura;
la scelta di privilegiare gli allevamenti è in sintonia con la direttiva 79/409/CEE, art. 9, laddove
stabilisce che il ricorso ai prelievi in deroga può avvenire ove non sussistano altre soluzioni soddisfa-
centi;
visto
il progetto di legge 060 all'esame del Consiglio, che autorizza 54 impianti di cattura e pone scarsis-
simo rilievo alla forma allevamento in cattività;
richiamate
le numerose sentenze del TAR Lombardia che, negli anni passati, hanno bloccato provvedimenti
regionali che andavano nella direzione di privilegiare la cattura anziché l'allevamento;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge 060 e si impegna a trovare soluzioni alternative all'impianto di cattura.
(ODG/0073) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso che la l. 968/77 "Principi generali e disposizioni per la protezione e la tutela della fauna e
la disciplina della caccia" stabiliva i principi relativi alla disciplina della caccia;
considerato che il DPCM 4 giugno 1982 "Variazione all'elenco delle specie di uccelli cacciabili"
individua l'elenco delle specie cacciabili;
invita la Giunta
a richiedere all'Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (INFS) i dati concernenti la conservazione
delle specie già contenute nella l. 968/77 ed eliminate dall'elenco delle specie cacciabili con il DPCM
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
71
del 4 giugno 1982, al fine di poter celermente, e adeguatamente, valutare l'eventuale inserimento tra le
specie cacciabili in deroga secondo le normative vigenti.
(ODG/0002) Macconi
Il Consiglio regionale
ricordato che:
la caccia in deroga è considerata una misura eccezionale soggetta a precise e stringenti limitazioni;
una delle limitazioni poste dalla direttiva 79/409/CEE è che la caccia in deroga avvenga in condi-
zioni rigidamente controllate;
precisato che:
per garantire il controllo da parte dei competenti servizi di vigilanza, il prelievo deve essere effet-
tuato da appostamento fisso e i capi abbattuti devono essere segnati sul tesserino venatorio nel mo-
mento stesso in cui vengono raccolti, anziché a fine giornata;
considerato che:
la legge regionale 26/93, modificata dalla legge 7/02, all'art. 22 stabilisce che il numero di capi di
selvaggina migratoria abbattuta vanno segnati sul tesserino a fine giornata;
ritenuto che:
la possibilità di segnare i capi a fine giornata non garantisce il rigido controllo e non rispetta le li-
mitazioni poste dalla direttiva;
si impegna
a modificare l'art. 22, comma 7, della legge 26/93 e per la stagione venatoria 2005-2006 ad invitare
le Province ad intensificare i controlli in corrispondenza delle giornate e delle aree in cui viene eserci-
tata la caccia in deroga.
(ODG/0006) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
la caccia in deroga è considerata una misura eccezionale soggetta a precise e stringenti limitazioni;
una delle limitazioni poste dalla direttiva 79/409/CEE è che la caccia in deroga avvenga in condi-
zioni rigidamente controllate;
precisato che:
la Commissione europea ritiene che un rigido controllo sia possibile solo attraverso un regime di
autorizzazioni individuali a singole persone o ristretti gruppi di persone con stringenti controlli territo-
riali, temporali e personali;
chiede alla Giunta
di presentare al Consiglio una relazione dettagliata sulla caccia in deroga alle specie protette, preci-
sando il numero di cacciatori interessati, la quantità di controlli effettuata nella scorsa stagione venato-
ria, il numero di infrazioni riscontrate.
(ODG/0007) Saponaro - Monguzzi
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
72
Il Consiglio regionale
premesso che:
i progetti di legge 059 e 060, relativi rispettivamente alla caccia in deroga a specie protette e alla
cattura in deroga dei richiami vivi, sono stati discussi e approvati in Commissione consiliare senza che
i commissari siano stati messi nelle condizioni di prendere visione del parere obbligatorio dell'INFS e
dell'esito della Conferenza permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome
di Trento e di Bolzano;
ricordato che:
il ricorso alla deroga alla direttiva comunitaria sulla protezione della fauna selvatica prevede pro-
cedure precise, quali appunto il parere dell'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica che fissa i limiti nu-
merici e temporali del prelievo e l'intesa con lo Stato nella Conferenza permanente che ha lo scopo di
ripartire tra le diverse Regioni la quota di esemplari cacciabili;
considerato che:
- il parere dell'INFS per la specie fringuello prevede un numero di prelievi più restrittivo di quanto
autorizzato nel progetto di legge 059;
- il parere dell'INFS per la specie fringuello fissa un termine temporale del prelievo che non viene
rispettato nel progetto di legge 059 (20 giorni in più di caccia);
- sono sconosciute le decisioni assunte nella Conferenza permanente e quindi quale è la ripartizione
tra le varie Regioni interessate alla caccia in deroga;
tutto ciò premesso, il Consiglio
riscontrata la difformità del progetto di legge con le indicazioni tecnico-scientifiche e la mancanza
di informazioni indispensabili per legiferare respinge il progetto di legge suindicato.
(ODG/0008) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
premesso che:
-il bilancio totale delle peppole prelevate dai cacciatori in deroga alla direttiva 79/409/CEE nella
scorsa stagione venatoria è pari a 4.566 capi;
- i cacciatori interessati e autorizzati a questo tipo di caccia sono 16.000 in tutta la Regione;
- dal rapporto numerico, in media ogni cacciatore ha potuto raccogliere nel proprio carniere 0,28
peppole durante la stagione venatoria;
valutato che:
non risulta credibile il dato che emerge. Anche se si ipotizza che solo 2000 dei potenziali 16.000
cacciatori abbiano praticato questo tipo di caccia, ne risulta comunque un numero esiguo: 2,28 peppole
ciascuno;
considerato che:
i numeri sopradescritti sono la spia di un problema reale diffuso: l'insufficienza dei controlli e la
possibilità di praticare illegalmente la caccia in deroga;
ritiene:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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non interessante per la Regione continuare a riproporre la caccia in deroga a specie protette.
(ODG/0011) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
premesso che:
- il comma 5 dell'art. 51 della l.r. 26/93 prevede una sanzione da 206 a 619 euro per chi procura di-
sturbo all'esercizio venatorio;
- con sentenza del 31 maggio 2005 il tribunale di Milano, intervenuto in un contenzioso, ha con-
dannato la Provincia di Milano a risarcire gli ambientalisti, multati dall'Ente per aver procurato distur-
bo alla caccia;
considerato che:
- la sentenza del tribunale richiama il diritto fondamentale ed incomprimibile a manifestare ed e-
sprimere le proprie opinioni garantito dalla Costituzione;
- tale diritto costituzionale prevale sul diritto ad esercitare la caccia che può, nel conflitto tra le par-
ti, subire una temporanea compressione;
- la Lombardia è l'unica Regione in Italia dove il disturbo dell'attività venatoria è reato;
si impegna
a procedere all'immediata approvazione della proposta di legge di abrogazione del comma 5 art. 51
della legge 26/93, depositata in Commissione.
(ODG/0012) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
ricordato che
nel referendum nazionale del 1991 la Lombardia fu tra le pochissime Regioni a raggiungere il quo-
rum dei votanti;
precisato che
il 90% dei votanti si era espresso contro la caccia;
considerato che
se fossimo in regime di federalismo la caccia in Lombardia, per effetto del referendum del 1991,
sarebbe vietata;
decide
di sospendere ogni iniziativa legislativa in itinere sulla caccia in deroga.
(ODG/0014) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
ricordato che:
ogni sondaggio di opinione conferma che almeno l'80% dei lombardi è contrario alla caccia e so-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
74
prattutto alla caccia in deroga;
decide
di sospendere ogni iniziativa legislativa in itinere sulla caccia in deroga.
(ODG/0015) Saponaro - Monguzzi
Il Consiglio regionale
considerato che:
- il progetto di legge 059, art 3, relativo al prelievo venatorio in deroga di esemplari appartenenti
alla specie passero d'Italia, passera mattugia e storno, al comma 1, non fa alcun riferimento ad altre so-
luzioni che, pur tentate, non abbiano ottenuto lo stesso risultato del prelievo proposto;
- la direttiva comunitaria impone il ricorso il più possibile a misure alternative al prelievo;
chiede alla Giunta
di rivedere l'articolo suddetto e di sottoporre all'esame della Commissione referente una relazione
sugli interventi messi in atto per prevenire i danni.
(ODG/0019) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
considerato che:
la direttiva 74/409/CEE prescrive, per la caccia in deroga, che il prelievo abbia come oggetto pic-
cole quantità di uccelli;
- il documento "Guida alla disciplina della caccia nell'ambito della direttiva 79/409/CEE sulla con-
servazione degli uccelli selvatici", consultabile on line all'indirizzo
http:|//europa.eu.int/comm/environment/nature/nature_conservation/focus_wild_birds/sustainable_
hunting/pdf/hunting_guide_it.pdf, indica la soglia delle "piccole quantità" ad una determinata percen-
tuale della mortalità annua complessiva della popolazione o delle popolazioni interessate dalla deroga;
- le modalità di determinazione di tale "piccola quantità" non sono mai state rese pubbliche, e quin-
di paiono non rispondere ad alcuno dei criteri scientifici citati nel documento "Guida alla disciplina
della caccia nell'ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici",
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
- respinge il progetto di legge n. 059 e il progetto di legge n. 060;
- si impegna a sospendere ogni attività venatoria effettuata in deroga alla direttiva 74/409/CEE per
tutta la stagione 2005/2006;
- si impegna ad affidare a strutture competenti, quali l'Università degli Studi di Milano, Facoltà di
Veterinaria, e altri istituti di comprovata fama e serietà scientifica operanti nel settore, ricerche che
possano determinare in maniera scientifica ed univoca la soglia della "piccola quantità" a partire dalla
quale prendere una decisione ponderata in merito alla possibilità di disciplinare la caccia in deroga ne-
gli anni a venire.
(ODG/0024) Monguzzi - Saponaro
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
75
Il Consiglio regionale
considerato che:
- la richiesta di richiami vivi per uso venatorio deve trovare risposta in primis dall'allevamento in
cattività, come anche sancito dalla Comunità Europea;
- in Lombardia l'attività di allevamento è molto marginale e il ricorso al prelievo venatorio da parte
dei cacciatori è invece la soluzione praticata;
visto:
- lo scarso impegno di risorse finanziarie riservato dalla Regione all'allevamento (solo 20.000 euro
nel bilancio dello scorso anno);
- l'insufficiente propensione delle Province a promuovere gli allevamenti;
considerato che:
sull'argomento le associazioni ambientaliste hanno promosso numerosi ricorsi al TAR, sempre vin-
ti;
impegna la Giunta
a trovare soluzioni sia finanziarie che normative affinché l'allevamento sia il metodo esclusivo di
approvvigionamento di richiami vivi e nel frattempo di sospendere il prelievo venatorio.
(ODG/ 0025) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che
- la direttiva 74/409/CEE, articolo 9, comma 1, lettera c), prescrive, per la caccia in deroga, condi-
zioni rigidamente controllate;
- l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "Alessandro Ghigi" (INFS) ritiene necessario, per ot-
temperare alle condizioni previste dalla direttiva, che il prelievo sia da effettuarsi esclusivamente da
appostamento;
considerato che
il prelievo effettuato in forma vagante non rispetta i criteri per cui la direttiva 74/409/CEE permette
la caccia in deroga;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
- respinge il progetto di legge n. 059 e il progetto di legge n. 060;
- si impegna a sospendere ogni attività venatoria effettuata in deroga alla direttiva 74/409/CEE per
tutta la stagione 2005/2006.
(ODG/0026) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
considerato che:
- ripetute ricerche e sondaggi, anche recenti, confermano il dato che oltre l'80% dei cittadini lom-
bardi si dichiara contrario alla caccia ai piccoli uccelli protetti;
- il numero di cacciatori lombardi interessato a questo tipo di caccia è di 16.000 persone;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
76
dichiara
il proprio territorio "libero" dalla caccia in deroga a specie protette.
(ODG/0027) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
- la caccia in deroga è considerata una misura eccezionale soggetta a precise e stringenti limitazio-
ni;
- una delle limitazioni poste dalla direttiva 79/409/CEE è che la caccia in deroga avvenga in assen-
za di soluzioni alternative soddisfacenti;
- la Commissione Europea precisa come la soluzione alternativa non possa essere scartata sempli-
cemente perchè considerata "scomoda" o perchè comporterebbe un cambio di abitudini e di compor-
tamenti inveterati;
considerato che:
- il ricorso alla caccia in deroga per danni all'agricoltura proposta con il pdl 059 non è supportata da
dati tecnici che dimostrino che il prelievo è l'unica e ultima soluzione praticabile;
- la maggior parte delle Province non segnala danni all'agricoltura;
- le Province che segnalano danni non precisano quali interventi alternativi siano stati messi in atto;
ritiene
la caccia in deroga per danni all'agricoltura così come proposta nel pdl 059 non conforme a quanto
stabilito dalla direttiva europea.
(0028) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
il numero di specie protette in Italia è molto ridotto e per questo motivo ha già subito numerosi ri-
chiami dall'Unione Europea;
considerato che:
non è possibile limitare la caccia a determinate specie senza essere sicuri che i cacciatori siano in
grado di distinguere gli animali di una specie da quelli di un'altra;
visto che:
i progetti di legge 0059 e 0060 amplificano le possibilità di uccisione di specie protette;
tutto ciò premesso, il Consiglio
riscontrata l'assenza di controlli sulle capacità dei cacciatori di distinguere le specie protette da
quelle cacciabili respinge i suddetti progetti di legge.
(ODG/ 0053) Monguzzi - Saponaro
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
77
Il Consiglio regionale
premesso che:
la caccia ogni anno uccide, in Italia, parecchie decine di persone e molte altre ne lascia sfigurate e
mutilate;
ricordato che:
nella stagione di caccia 2003/2004 sono morte 50 persone, cioè 1 ogni 3 giornate di caccia, e ne so-
no state ferite più o meno gravemente altre 94 (quasi una ogni 2 giorni);
precisato che:
il cacciatore medio è una persona qualsiasi che durante il fine settimana prende un fucile, nonostan-
te non sia tenuto ad avere l'addestramento necessario né deve dimostrare di possedere determinati re-
quisiti psico-fisici;
considerato che:
i progetti di legge 0059 e 0060 amplificano le possibilità di uccisione e ferimento di persone;
tutto ciò premesso, il Consiglio
riscontrata l'assenza di dispositivi di sicurezza respinge i suddetti progetti di legge.
(ODG/0054) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
la disciplina dell'esercizio dell'attività venatoria produce residui velenosi conseguenti all'abbandono
sul suolo delle cartucce contenenti mediamente cadauna 30 grammi di piombo;
ritenuto che:
le eventuali deroghe alle normative vigenti previsti dal progetto di legge 059 determinerebbero un
possibile accumulo sui terreni di circa 3000 quintali di piombo che, se non raccolti, aggiungendosi a
quelli derivanti dall'attività venatoria attualmente consentita, andrebbero ad avere un impatto altamen-
te dannoso sull'ecosistema;
cnsiderato che:
la tutela del territorio è tra gli scopi fondamentali dell'attività della Regione Lombardia e che l'ap-
provazione del pdl 059 aggraverebbe le condizioni ambientali delle aree agricole su cui viene esercita-
ta la caccia;
tutto ciò premesso, il Consiglio
vista la pericolosità per l'ambiente di un ulteriore inquinamento da piombo del territorio lombardo
respinge il progetto di legge suindicato.
(ODG/0055) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
i progetti di legge 059 e 060, relativi rispettivamente alla caccia in deroga a specie protette e alla
cattura in deroga dei richiami vivi, sono stati discussi e approvati in Commissione consiliare senza che
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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i commissari siano stati messi nelle condizioni di prendere visione del parere obbligatorio dell'INFS e
dell'esito della Conferenza permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome
di Trento e di Bolzano;
ricordato che:
il ricorso alla deroga alla direttiva comunitaria sulla protezione della fauna selvatica prevede pro-
cedure precise, quali appunto il parere dell'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica che fissa i limiti nu-
merici e temporali del prelievo e l'intesa con lo Stato nella Conferenza permanente che ha lo scopo di
ripartire tra le diverse Regioni la quota di esemplari cacciabili;
considerato che:
- il parere dell'INFS per la specie peppola prevede un numero di prelievi più restrittivo di quanto
autorizzato nel progetto di legge 059;
- il parere dell'INFS per la specie peppola fissa un termine temporale del prelievo che non viene ri-
spettato nel progetto di legge 059 (15 giorni in più di caccia);
- sono sconosciute le decisioni assunte nella Conferenza permanente e quindi quale è la ripartizione
tra le varie Regioni interessate alla caccia in deroga;
tutto ciò premesso, il Consiglio
riscontrata la difformità del progetto di legge con le indicazioni tecnico-scientifiche e la mancanza
di informazioni indispensabili per legiferare respinge il progetto di legge suindicato.
(ODG/0056) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
la caccia in deroga è considerata una misura eccezionale soggetta a precise e stringenti limitazioni;
una delle limitazioni poste dalla direttiva 79/409/CEE è che la caccia in deroga avvenga per un pe-
riodo di tempo limitato e circoscritto territorialmente;
precisato che:
la Regione Lombardia da cinque anni autorizza la caccia in deroga per periodi di tempo che supe-
rano il mese, il mese e mezzo;
la Regione Lombardia da cinque anni autorizza la caccia in deroga su tutta la superficie degli ambi-
ti territoriali di caccia (ATC);
considerato che:
tali scelte non sono conformi alla direttiva comunitaria e pongono la Lombardia in una situazione
normativa di irregolarità;
decide
di sospendere ogni iniziativa legislativa in itinere sulla caccia in deroga.
(ODG/0057) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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la caccia in deroga è considerata una misura eccezionale soggetta a precise e stringenti limitazioni;
una delle limitazioni poste dalla direttiva 79/409/CEE è che la caccia in deroga avvenga in condi-
zioni rigidamente controllate;
precisato che:
la Commissione Europea ritiene che un rigido controllo sia possibile solo attraverso un regime di
autorizzazioni individuali a singole persone o ristretti gruppi di persone con stringenti controlli territo-
riali, temporali e personali;
chiede alla Giunta
di presentare al Consiglio una relazione dettagliata sull'attività di prelievo dei richiami vivi, preci-
sando il numero di impianti, la quantità di specie prelevate, le tecniche, la quantità di controlli effettua-
ta nella scorsa stagione venatoria, il numero di infrazioni riscontrate.
(ODG/0058) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica in data 29 aprile 2005 trasmetteva all'Assessorato all'Agri-
coltura della Regione il proprio parere in merito alla caccia in deroga ad alcune specie protette, ai sensi
dell'articolo della direttiva 409/79/CEE;
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica segnala che l'Italia è interessata dal transito e dallo sverna-
mento di un quantitativo di fringuelli compreso tra i 128 e i 200 milioni di soggetti;
- sempre secondo l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica è probabile che i contingenti che migrano
verso l'Italia risultino sovrastimati e che pertanto tale circostanza debba indurre a ritenere che il valore
reale si avvicini di più al valore più basso (128 milioni);
- la direttiva 409/79/CEE ammette, in particolari circostanze, la caccia in deroga purché sia real-
mente " in piccola quantità" dove per piccola quantità deve intendersi un valore non superiore all' 1 %
della mortalità naturale della popolazione sottoposta a prelievo (o al 5% in caso di popolazioni partico-
larmente abbondanti);
considerato che:
dalla documentazione inviata dall'INFS in data 29 aprile 2005 all'Assessorato all'Agricoltura sono
precisamente indicati in tabella i limiti dei prelievi effettuabili sulla totalità del territorio nazionale e
per la specie peppola la quantità prelevabile in Italia si aggira tra i 400.000 e i 700.000 esemplari;
il progetto di legge 0059 all'esame del Consiglio autorizza la caccia in deroga, per la sola Regione
Lombardia, a 569.547 fringuelli;
da anni la Regione Lombardia autorizza la caccia in deroga alla specie fringuello senza che siano
rispettate le condizioni per le quali questo tipo di caccia è ammesso;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge n. 059.
(ODG/0059) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
80
- la direttiva 74/409/CEE prescrive, per la caccia in deroga, la selettività del prelievo, che deve es-
sere limitato alle specie per cui si applica la deroga;
considerato che:
- l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "Alessandro Ghigi" (INFS), in una comunicazione in
data 16 luglio 2004, considera l'attuazione della caccia in deroga alla direttiva n. 79/409/CEE proble-
matica, vista la possibilità che vengano abbattute involontariamente specie protette, che hanno la ten-
denza a muoversi in gruppi misti di volatili assieme a specie per cui sussiste la possibilità della caccia
in deroga;
- lo stesso INFS propone, per dimostrare il rispetto delle condizioni imposte dall'Unione Europea,
un'analisi dei verbali redatti dalle competenti autorità vigilanti, attraverso cui determinare l'incidenza
degli abbattimenti di specie protette;
constatato che:
tale indagini propedeutiche, basate sui verbali acquisiti in occasione dei periodi in cui negli anni
scorsi è stata consentita la caccia in deroga, non sono state effettuate, e che senza tali indagini l'INFS
ritiene manchino i presupposti per valutare il rispetto delle condizioni previste per l'applicazione delle
deroghe;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
- respinge il progetto di legge n. 059 e il progetto di legge n. 060;
- si impegna a sospendere ogni attività venatoria effettuata in deroga alla direttiva 74/409/CEE per
tutta la stagione 2005/2006 e fino a quando non verranno effettuate approfondite indagini basate sui
verbali acquisiti negli anni scorsi, al fine di permettere un'adeguata conoscenza del fenomeno della
caccia in deroga e delle sue eventuali conseguenze sulle specie protette per cui non è ammessa la de-
roga.
(ODG/0060) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
- la direttiva 74/409/CEE prescrive, per l'applicazione della deroga, che i danni arrecati degli uccel-
li siano rilevanti, si configurino come un reale danno aziendale e siano adeguatamente documentati;
- l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "Alessandro Ghigi" (INFS) considera difficile che la
presenza degli uccelli protetti dalla direttiva 74/409/CEE possa assumere carattere di conflittualità con
le attività agricole, tale da rendere necessari interventi attivi di controllo della popolazione;
- l'INFS propone, per le situazioni in cui si renda necessario intervenire, azioni di controllo calibra-
te in funzione della tipologia e dell'entità del danno arrecato e delle caratteristiche biologiche delle
specie responsabili del danneggiamento, previa verifica dei metodi ecologici adottati;
considerato che:
- i danni all'agricoltura non sono mai stati adeguatamente documentati tramite raccolta di dati e loro
successiva analisi da parte di strutture competenti;
- non sono state avanzate proposte alternative, maggiormente compatibili con le finalità della diret-
tiva 74/409/CEE, vale a dire la conservazione degli uccelli selvatici;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
- respinge il progetto di legge n. 059 e il progetto di legge n. 060;
- si impegna a sospendere ogni attività venatoria effettuata in deroga alla direttiva 74/409/CEE per
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
81
tutta la stagione 2005/2006;
- si impegna ad affidare a strutture competenti, quali l'Università degli Studi di Milano, Facoltà di
Agraria e Facoltà di Veterinaria, e altri istituti di comprovata fama e serietà scientifica operanti nel set-
tore, ricerche che possano documentare i danni all'agricoltura causati dagli uccelli protetti ai sensi del-
la direttiva 74/409/CEE, e a stabilire misure di contenimento dei danni nel rispetto delle finalità della
direttiva stessa.
(ODG/0061) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
considerato che:
- il progetto di legge 0059 all'esame del Consiglio autorizza la caccia in deroga alla passera mattu-
gia;
- la documentazione inviata dall'INFS in data 29 aprile 2005 all'Assessorato all'Agricoltura ed a-
vente per oggetto: Prelievo venatorio in deroga ai sensi dell'art. 9 comma 1 lettera c) della direttiva n.
79/409CEE non riporta alcun parere relativo alla specie passera mattugia, al suo stato di conservazione
in Italia e al limite quantitativo di esemplari cacciabili;
- il parere dell'INFS sulla caccia in deroga a specie protette è obbligatorio;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge n. 059.
(ODG/0062) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
considerato che:
- il progetto di legge 0059 all'esame del Consiglio autorizza la caccia in deroga alla passera mattu-
gia;
- la documentazione inviata dall'INFS in data 29 aprile 2005 all'Assessorato all'Agricoltura ed a-
vente per oggetto: Prelievo venatorio in deroga ai sensi dell'art. 9 comma 1 lettera c) della direttiva n.
79/409CEE non riporta alcun parere relativo alla specie passera mattugia, al suo stato di conservazione
in Italia e al limite quantitativo di esemplari cacciabili;
- il parere dell'INFS sulla caccia in deroga a specie protette è obbligatorio;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge n. 059.
(ODG/0063) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
la disciplina dell'esercizio dell'attività venatoria viene regolamentata da leggi nazionali, regionali
ed europee che pongono rigide limitazioni nella caccia agli uccelli derogando solo per particolari con-
dizioni, se non sussistono alternative, sotto controllo e stretta vigilanza e per modeste quantità;
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
82
ritenuto che:
la validità delle eventuali deroghe alle normative vigenti debba essere legata in modo vincolante ai
suddetti limiti imposti dai legislatori;
considerato che:
in sede di Commissione IV il Consigliere Rossoni, relatore dei progetti di legge 059 e 060 relativi
rispettivamente alla caccia in deroga a specie protette e alla cattura in deroga dei richiami vivi, dichia-
rava l'approvazione della legge necessaria per 'fare cosa utile a chi ha questa passione';
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
visto che tale possibilità non rientra tra i criteri della direttiva UE 79/409/CEE che disciplina la
conservazione degli uccelli respinge i progetti di legge suindicati.
(ODG/0064) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
la caccia in deroga è considerata una misura eccezionale soggetta a precise e stringenti limitazioni;
una delle limitazioni poste dalla direttiva 79/409/CEE è che la caccia in deroga avvenga in condi-
zioni rigidamente controllate.
precisato che:
per garantire il controllo da parte dei competenti servizi di vigilanza, il prelievo deve essere effet-
tuato da appostamento fisso e i capi abbattuti devono essere segnati sul tesserino venatorio nel mo-
mento stesso in cui vengono raccolti, anziché a fine giornata;
considerato che:
la legge regionale 26/93, modificata dalla legge 7/02, all'art. 22 stabilisce che il numero di capi di
selvaggina migratoria abbattuta vanno segnati sul tesserino a fine giornata;
ritenuto che:
la possibilità di segnare i capi a fine giornata non garantisce il rigido controllo e non rispetta le li-
mitazioni poste dalla direttiva;
si impegna
a modificare l' art. 22, comma 7, della legge 26/93 e per la stagione venatoria 2005-2006 ad invitare
le Province ad intensificare i controlli in corrispondenza delle giornate e delle aree in cui viene eserci-
tata la caccia in deroga.
(ODG/0066) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
la caccia in deroga è considerata una misura eccezionale soggetta a precise e stringenti limitazioni;
una delle limitazioni poste dalla direttiva 79/409/CEE è che la caccia in deroga avvenga in condi-
zioni rigidamente controllate;
precisato che:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
83
il controllo dell'attività venatoria nei roccoli e impianti deve essere garantito per tutte le figure di
vigilanza previste dalla legislazione nazionale (art. 27 e 28 della legge 157/92) e quindi non solo dalle
guardie venatorie provinciali ma anche dal corpo forestale, dalle guardie ecologiche volontarie, dalla
finanza, dai carabinieri;
considerato che:
i progetti di legge all'esame del Consiglio limitano la possibilità di controllo alla sola vigilanza
provinciale;
si impegna
ad uniformare i propri progetti di legge alla legge nazionale e per la stagione venatoria 20052006
ad invitare le Province ad intensificare i controlli in corrispondenza delle giornate e delle aree in cui
viene esercitata la caccia in deroga.
(ODG/0067) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica in data 29 aprile 2005 trasmetteva all'Assessorato all'Agri-
coltura della Regione il proprio parere in merito alla caccia in deroga ad alcune specie protette, ai sensi
dell'articolo della direttiva 409/79/CEE;
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica segnala che l'Italia è interessata dal transito e dallo sverna-
mento di un quantitativo di pispole compreso tra 5,5 e 11 milioni di soggetti;
- sempre secondo l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica è probabile che i contingenti che migrano
verso l'Italia risultino sovrastimati e che pertanto tale circostanza debba indurre a ritenere che il valore
reale si avvicini di più al valore più basso ( 5,5 milioni);
- la direttiva 409/79/CEE ammette, in particolari circostanze, la caccia in deroga purché sia real-
mente " in piccola quantità" dove per piccola quantità deve intendersi un valore non superiore all' 1 %
della mortalità naturale della popolazione sottoposta a prelievo (o al 5% in caso di popolazioni partico-
larmente abbondanti);
considerato che:
dalla documentazione inviata dall'INFS in data 29 aprile 2005 all'Assessorato all'Agricoltura sono
precisamente indicati in tabella i limiti dei prelievi effettuabili sulla totalità del territorio nazionale e
per la specie peppola la quantità prelevabile in Italia si aggira tra i 25.000 e i 50.000 individui;
da anni la Regione Lombardia autorizza la caccia in deroga a piccoli passeriformi come la pispola
senza che siano rispettate le condizioni per le quali questo tipo di caccia è ammesso;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge n. 059.
(ODG/0068) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
ai sensi dell'art. 25, comma 11, della l.r. 26/93 l'accesso all'appostamento fisso con armi proprie e
con l'uso di richiami vivi è consentito unicamente a coloro che abbiano esercitato l'opzione per la spe-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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cifica forma di caccia. Oltre al titolare possono cacciare nell'appostamento fisso le persone che abbia-
no scelto tale tipo di caccia, con il consenso del titolare stesso, anche se non risultano soci dell'ambito
territoriale e comprensorio alpino della regione ove è ubicato l'appostamento fisso;
considerato che:
la suddetta disposizione rende nei fatti impossibile l'individuazione e il conteggio complessivo dei
cacciatori che praticano la caccia in deroga a specie protette e la cattura di richiami vivi;
chiede alla Giunta
di fornire al Consiglio una relazione sul numero dei cacciatori lombardi, suddivisa per tipologia di
caccia, sulla tipologia e quantità di infrazioni, e su quanto incida numericamente il prelievo di fauna da
parte di cacciatori esterni e ospiti dell'impianto.
(ODG/0069) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
ricordato che:
ai sensi dell'art. 25, comma 11, della 1.r. 26/93 l'accesso all'appostamento fisso con armi proprie e
con l'uso di richiami vivi è consentito unicamente a coloro che abbiano esercitato l'opzione per la spe-
cifica forma di caccia. Oltre al titolare possono cacciare nell'appostamento fisso le persone che abbia-
no scelto tale tipo di caccia, con il consenso del titolare stesso, anche se non risultano soci dell'ambito
territoriale e comprensorio alpino della regione ove è ubicato l'appostamento fisso;
considerato che:
la suddetta disposizione non garantisce il rispetto di quanto disposto dalla direttiva europea
79/409/CEE che viceversa prevede una precisa individuazione di coloro che sono autorizzati ad eserci-
tare il prelievo in deroga
si impegna
a modificare l'articolo 25 della l.r. 26/93 escludendo dall'esercizione della caccia in deroga le per-
sone esterne all'impianto.
(ODG/0070) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
i progetti di legge 059 e 060, relativi rispettivamente alla caccia in deroga a specie protette e alla
cattura in deroga dei richiami vivi, sono stati discussi e approvati in Commissione consiliare senza che
i commissari siano stati messi nelle condizioni di prendere visione del parere obbligatorio dell'INFS e
dell'esito della Conferenza permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome
di Trento e di Bolzano;
ricordato che:
il ricorso alla deroga alla direttiva comunitaria sulla protezione della fauna selvatica prevede pro-
cedure precise, quali appunto il parere dell'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica che fissa i limiti nu-
merici e temporali del prelievo e l'intesa con lo Stato nella Conferenza permanente che ha lo scopo di
ripartire tra le diverse Regioni la quota di esemplari cacciabili;
considerato che:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
85
- non è stato dato dall'INFS alcun parere per la caccia in deroga alla specie passera mattugia;
- sono sconosciute le decisioni assunte nella Conferenza permanente e quindi quale è la ripartizione
tra le varie Regioni interessate alla caccia in deroga;
tutto ciò premesso, il Consiglio
riscontrata la mancanza di indicazioni tecnico-scientifiche indispensabili per legiferare respinge il
progetto di legge suindicato.
(ODG/0071) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
i progetti di legge 059 e 060, relativi rispettivamente alla caccia in deroga a specie protette e alla
cattura in deroga dei richiami vivi, sono stati discussi e approvati in Commissione consiliare senza che
i commissari siano stati messi nelle condizioni di prendere visione del parere obbligatorio dell'INFS e
dell'esito della Conferenza permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome
di Trento e di Bolzano;
ricordato che:
il ricorso alla deroga alla direttiva comunitaria sulla protezione della fauna selvatica prevede pro-
cedure precise quali appunto il parere dell'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica che fissa i limiti nume-
rici e temporali del prelievo e l'intesa con lo Stato nella Conferenza permanente che ha lo scopo di ri-
partire tra le diverse Regioni la quota di esemplari cacciabili;
considerato che:
- non è stato dato dall'INFS alcun parere per la caccia in deroga alla specie passero d'Italia;
- sono sconosciute le decisioni assunte nella Conferenza permanente e quindi quale è la ripartizione
tra le varie Regioni interessate alla caccia in deroga;
tutto ciò premesso, il Consiglio
riscontrata la mancanza di indicazioni tecnico-scientifiche indispensabili per legiferare respinge il
progetto di legge suindicato.
(ODG/0072) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica in data 29 aprile 2005 trasmetteva all'Assessorato all'Agri-
coltura della Regione il proprio parere in merito alla caccia in deroga ad alcune specie protette, ai sensi
dell'articolo della direttiva 409/79/CEE;
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica segnala che l'Italia è interessata dal transito e dallo sverna-
mento di un quantitativo di prispoloni compreso tra i 48 e i 71 milioni di soggetti;
- sempre secondo l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica è probabile che i contingenti che migrano
verso l'Italia risultino sovrastimati e che pertanto tale circostanza debba indurre a ritenere che il valore
reale si avvicini di più al valore più basso (48 milioni);
- la direttiva 409/79/CEE ammette, in particolari circostanze, la caccia in deroga purché sia real-
mente " in piccola quantità" dove per piccola quantità deve intendersi un valore non superiore all' 1 %
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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della mortalità naturale della popolazione sottoposta a prelievo (o al 5% in caso di popolazioni partico-
larmente abbondanti);
considerato che:
dalla documentazione inviata dall'INFS in data 29 aprile 2005 all'Assessorato all'Agricoltura sono
precisamente indicati in tabella i limiti dei prelievi effettuabili sulla totalità del territorio nazionale e
per la specie peppola la quantità prelevabile in Italia si aggira tra i 200.000 e i 320.000 esemplari;
da anni la Regione Lombardia autorizza la caccia in deroga a piccoli passeriformi come il prispolo-
ne senza che siano rispettate le condizioni per le quali questo tipo di caccia è ammesso;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge n. 059.
(ODG/0074) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica in data 29 aprile 2005 trasmetteva all'Assessorato all'Agri-
coltura della Regione il proprio parere in merito alla caccia in deroga ad alcune specie protette, ai sensi
dell'articolo della direttiva 409/79/CEE;
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica segnala che l'Italia è interessata dal transito e dallo sverna-
mento di un quantitativo di peppole compreso tra i 13 e i 21 milioni di soggetti;
- sempre secondo l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica è probabile che i contingenti che migrano
verso l'Italia risultino sovrastimati e che pertanto tale circostanza debba indurre a ritenere che il valore
reale si avvicini di più al valore più basso (13 milioni);
- la direttiva 409/79/CEE ammette, in particolari circostanze, la caccia in deroga purché sia real-
mente " in piccola quantità" dove per piccola quantità deve intendersi un valore non superiore all' 1 %
della mortalità naturale della popolazione sottoposta a prelievo (o al 5% in caso di popolazioni partico-
larmente abbondanti);
considerato che:
dalla documentazione inviata dall'INFS in data 29 aprile 2005 all'Assessorato all'Agricoltura sono
precisamente indicati in tabella i limiti dei prelievi effettuabili sulla totalità del territorio nazionale e
per la specie peppola la quantità prelevabile in Italia si aggira tra i 52.000 e gli 85.000 esemplari;
il progetto di legge 0059 all'esame del Consiglio autorizza la caccia in deroga, per la sola Regione
Lombardia, a 206.209 peppole;
da anni la Regione Lombardia autorizza la caccia in deroga alla specie peppola senza che siano ri-
spettate le condizioni per le quali questo tipo di caccia è ammesso;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge n. 059.
(ODG/0075) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica in data 29 aprile 2005 trasmetteva all'Assessorato all'Agri-
coltura della Regione il proprio parere in merito alla caccia in deroga ad alcune specie protette, ai sensi
dell'articolo della direttiva 409/79/CEE;
- l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica segnala che l'Italia è interessata dal transito e dallo sverna-
mento di un quantitativo di storni compreso tra i 30 e i 65 milioni di soggetti;
- sempre secondo l'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica è probabile che i contingenti che migrano
verso l'Italia risultino sovrastimati e che pertanto tale circostanza debba indurre a ritenere che il valore
reale si avvicini di più ai 30 milioni che ai 65;
- la direttiva 409/79/CEE ammette, in particolari circostanze, la caccia in deroga purché sia real-
mente " in piccola quantità" dove per piccola quantità deve intendersi un valore non superiore all' 1 %
della mortalità naturale della popolazione sottoposta a prelievo (o al 5% in caso di popolazioni partico-
larmente abbondanti);
considerato che:
dalla documentazione inviata dall'INFS in data 29 aprile 2005 all'Assessorato all'Agricoltura sono
precisamente indicati in tabella i limiti dei prelievi effettuabili sulla totalità del territorio nazionale e
per la specie storno la quantità prelevabile in Italia, nel rispetto di rigide condizioni, si aggira tra i
180.000 e i 400.000 esemplari;
da anni la Regione Lombardia autorizza la caccia in deroga alla specie storno senza che siano ri-
spettate le condizioni per le quali questo tipo di caccia è ammesso;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge n. 059.
(ODG/0076) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
la riproduzione dei richiami vivi in cattività rappresenta una valida alternativa al prelievo dei ri-
chiami in natura;
la scelta di privilegiare gli allevamenti è in sintonia con la direttiva 79/409/CEE, art. 9, laddove
stabilisce che il ricorso ai prelievi in deroga può avvenire ove non sussistano altre soluzioni soddisfa-
centi;
visto:
il progetto di legge 060 all'esame del Consiglio che autorizza il prelievo da impianti di 44.000 uc-
celli a scopo di richiamo;
lo scarso rilievo dato nel progetto di legge 060 al ricorso alla forma allevamento in cattività;
richiamate
le numerose sentenze del TAR Lombardia che, negli anni passati, hanno bloccato provvedimenti
regionali che andavano nella direzione di privilegiare la cattura anziché l'allevamento;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
respinge il progetto di legge 060 e si impegna a trovare soluzioni affinché il fabbisogno di richiami
vivi provenga esclusivamente da allevamenti provinciali.
(ODG/0077) Monguzzi - Saponaro
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
88
Il Consiglio regionale
premesso che:
l'INFS segnala con nota del 29 aprile 2005 come i contingenti migratori degli storni che raggiungo-
no l'Italia nord-occidentale provengano da paesi nei quali la popolazione nidificante sia andata incon-
tro ad un forte declino, con una riduzione tra il 20 e il 30% delle coppie nidificanti;
ritenuto che:
non sussistano le motivazioni per ricorrere alla caccia in deroga a questa specie
si impegna
a respingere il progetto di legge 059 e a finanziare studi e ricerche che mettano in rapporto la pre-
senza di questa specie e le eventuali problematiche legate all'agricoltura.
(ODG/0078) Monguzzi - Saponaro
Il Consiglio regionale
premesso che:
i progetti di legge 059 e 060, relativi rispettivamente alla caccia in deroga a specie protette e alla
cattura in deroga dei richiami vivi, sono stati discussi e approvati in Commissione consiliare senza che
i commissari siano stati messi nelle condizioni di prendere visione del parere obbligatorio dell'INFS e
dell'esito della Conferenza permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome
di Trento e di Bolzano;
ricordato che:
il ricorso alla deroga alla direttiva comunitaria sulla protezione della fauna selvatica prevede pro-
cedure precise, quali appunto il parere dell'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica che fissa i limiti nu-
merici e temporali del prelievo e l'intesa con lo Stato nella Conferenza permanente che ha lo scopo di
ripartire tra le diverse Regioni la quota di esemplari cacciabili;
considerato che:
- il parere dell'INFS per la specie storno prevede un limite preciso di prelievi molto più restrittivo
di quanto potenzialmente possibile con il progetto di legge 059;
- sono sconosciute le decisioni assunte nella Conferenza permanente e quindi quale è la ripartizione
tra le varie Regioni interessate alla caccia in deroga;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale
riscontrata la difformità del progetto di legge con le indicazioni tecnico-scientifiche e la mancanza
di informazioni indispensabili per legiferare respinge il progetto di legge suindicato.
(ODG/0079) Monguzzi - Saponaro
Composizione delle Commissioni consiliari permanenti - prima variazione
Il Consiglio regionale
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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richiamata la propria deliberazione n. VIII/0006, avente ad oggetto “Istituzione delle Commissioni
consiliari permanenti dell’VIII legislatura”;
vista la nota del Presidente del Gruppo Forza Italia, con la quale si richiede di aumentare da 5 a 7 i
propri rappresentanti in III e IV Commissione e di diminuirli da 5 a 4 in VII Commissione;
visto l’art. 21, comma 4, del Regolamento interno;
vista la proposta formulata dall’Ufficio di Presidenza con deliberazione n. 110 del 26 luglio 2005;
delibera
di aumentare da 5 a 7 in III e IV Commissione e di ridurre da 5 a 4 in VII Commissione i rappre-
sentanti del Gruppo consiliare Forza Italia e pertanto di rideterminare la composizione delle Commis-
sioni così come segue:
COMMISSIONI CONSILIARI I II III IV V VI VII
GRUPPI
FORZA ITALIA 2 2 7 7 5 5 4
LEGA LOMBARDA – LEGA NORD - PA-
DANIA 2 2 2 2 2 2 2
DEMOCRATICI DI SINISTRA – UNITI
NELL’ULIVO 2 3 3 4 3 3 3
ALLEANZA NAZIONALE 1 1 2 1 2 1 1
MARGHERITA - UNITI NELL’ULIVO 2 1 2 2 2 2 2
RIFONDAZIONE COMUNISTA 1 1 1 1 1 1 1
U.D.C. 1 1 1 1 1 1 1
VERDI PER LA PACE 1 1 1 1 1 1 1
L’UNIONE LOMBARDIA 1 1 1 1 1 1 1
UNITI NELL’ULIVO PER SARFATTI 1 1 1 1 1 1 1
COMUNISTI ITALIANI 1 1 1 1 1 1 1
ITALIA DEI VALORI 1 1 1 1 1 1 1
PARTITO PENSIONATI 1 1 1 1 1 1 1
PER LA LOMBARDIA 1 1 1 1 1 1 1
MISTO 1 1 1 1 1 1 1
TOTALE CONSIGLIERI ASSEGNATI 19 19 26 26 24 23 22
Emendamenti al progetto di legge n. 59
Emendamento n. 596 a firma dei Consiglieri Saffioti, Macconi, Gelmini, Frosio, Rinaldin e Galper-
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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ti.
Sostituire il testo dell’art. 2 con il seguente:
Art. 2
(Prelievo venatorio in deroga di esemplari appartenenti alle specie fringuello e peppola)
1. Per la stagione venatoria 2005/2006, in assenza di altre soluzioni soddisfacenti, è autorizzato, ai
sensi dell'articolo 9, comma 1, lettera c), della dir. 79/409/CEE, il prelievo venatorio in deroga di e-
semplari appartenenti alle specie fringuello (Fringilla coelebs), prispolone (Anthus trivialis) e peppola
(Fringilla montifringilla), al fine di consentire, in condizioni rigidamente controllate, un impiego misu-
rato di esemplari appartenenti alle popolazioni delle specie sopra indicate, che non rientrano tra le spe-
cie a rischio, in quanto classificate con un favorevole stato di conservazione nell'areale europeo.
2. L'esercizio delle deroghe di cui al presente articolo avviene nel rispetto delle condizioni di segui-
to riportate e riassunte nell'allegato A alla presente legge:
a) i mezzi di prelievo consentiti sono quelli di cui all'articolo 23, comma 1, lettera a), della legge
regionale 16 agosto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela
dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria);
b) il prelievo è consentito, per il fringuello, dall’1 ottobre 2005 al 19 novembre 2005, per il pri-
spolone, dall’1 settembre al 30 settembre e, per la peppola, dal 15 ottobre 2005 al 30 novem-
bre 2005;
c) il prelievo è effettuato da appostamento fisso e, per la sola specie fringuello, anche in forma
vagante;
d) sono autorizzati ad effettuare il prelievo di fringuelli e peppole i cacciatori residenti in Lom-
bardia che, alla data del 31 maggio 2005, in numero non superiore a sedicimila unità, hanno
optato per la forma di caccia da appostamento fisso, nonché, per la sola specie fringuello, an-
che quelli che hanno optato per la caccia in forma vagante;
e) sono autorizzati ad effettuare il prelievo di prispoloni i cacciatori delle zone "b" degli ATC si-
ti nelle Comunità montane che, alla data del 31 maggio 2005, in numero non superiore a sedi-
cimila unità, hanno optato per la forma di caccia da appostamento fisso;
f) a cura delle Province, è fatta menzione del divieto di praticare la caccia in deroga a fringuelli,
prispoloni e peppole sul tesserino venatorio dei cacciatori che hanno acquisito l'opzione di
caccia successivamente al 31 maggio 2005;
g) il prelievo massimo giornaliero per cacciatore autorizzato non può essere superiore rispetti-
vamente a cinque fringuelli o a due prispoloni o a cinque peppole; il prelievo massimo giorna-
liero di fringuelli e peppole per cacciatore non può essere complessivamente superiore a cin-
que esemplari e a due esemplari per la specie prispolone; il prelievo massimo stagionale per
cacciatore autorizzato non può essere superiore a trentadue fringuelli, a dodici peppole e a due
prispoloni ed il prelievo massimo complessivo non può essere superiore a 627.094 fringuelli,
a 206.909 peppole e a 19.200 prispoloni;
h) i prelievi devono essere annotati sul tesserino venatorio, secondo le modalità previste per la
selvaggina migratoria dalla legislazione vigente; entro il 31 marzo 2006, i tesserini devono es-
sere restituiti alle Province competenti, le quali provvedono, entro il 15 maggio, ad inviare al-
la Regione i dati riassuntivi relativi ai prelievi effettuati;
i) i controlli sono effettuati secondo le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 4.
3. E' autorizzato l'uso di richiami vivi appartenenti alle specie fringuello, prispolone e peppola, a
condizione che tali richiami siano detenuti nel rispetto delle vigenti disposizioni e provengano dall'al-
levamento in cattività oppure siano stati in precedenza catturati e inanellati dalle Province.
Atti consiliari Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 4 DEL 27 LUGLIO 2005
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Emendamento n. 598 a firma dell’Assessore Beccalossi.
Sostituire il testo dell’art. 2 con il seguente:
Art. 2 (Prelievo venatorio in deroga di esemplari appartenenti alle specie fringuello e peppola)
1. Per la stagione venatoria 2005/2006, in assenza di altre soluzioni soddisfacenti, è autorizzato, ai
sensi, dell'art. 9, comma 1, lett. c), della direttiva n. 79/409/CEE, il prelievo venatorio in deroga di e-
semplari appartenenti alle specie fringuello (Fringilla coelebs), peppola (Fringilla montifringilla) e pri-
spolone (Anthus trivialis), al fine di consentire, in condizioni rigidamente controllate, un impiego mi-
surato di esemplari appartenenti alle popolazioni delle specie sopra indicate, che non rientrano tra le
specie a rischio, in quanto classificate con un favorevole stato di conservazione nell'areale europeo.
2. L'esercizio delle deroghe di cui al presente articolo avviene nel rispetto delle condizioni di segui-
to riportate e riassunte nell'allegato A:
a) i mezzi di prelievo consentiti sono quelli di cui all'art. 23, comma 1, lett. a), della l.r. 16 ago-
sto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio
ambientale e disciplina dell'attività venatoria);
b) il prelievo è consentito, per il fringuello, dall’1 ottobre 2005 al 19 novembre 2005, per la pep-
pola, dal 15 ottobre 2005 al 30 novembre 2005 e per il prispolone dal 18 settembre al 29 set-
tembre 2005,
c) il prelievo è effettuato da appostamento fisso e, per la specie fringuello, anche in forma va-
gante;
d) sono autorizzati ad effettuare il prelievo di fringuelli, peppole e prispoloni i cacciatori residen-
ti in Lombardia che, alla data del 30 giugno 2005, in numero non superiore a sedicimila unità,
hanno optato per la forma di caccia da appostamento fisso; per la specie fringuello sono auto-
rizzati anche i cacciatori che hanno optato per la forma vagante;
e) a cura delle Province, è fatta menzione del divieto di praticare la caccia in deroga a fringuelli
peppole e prispoloni sul tesserino venatorio dei cacciatori che hanno acquisito l'opzione di
caccia successivamente al 30 giugno 2005;
f) il prelievo massimo giornaliero per cacciatore autorizzato non può essere superiore rispetti-
vamente a cinque fringuelli o a cinque peppole; il prelievo massimo giornaliero di fringuelli e
peppole per cacciatore non può essere complessivamente superiore a cinque esemplari; il pre-
lievo massimo stagionale per cacciatore da appostamento fisso autorizzato non può essere su-
periore a ventinove fringuelli e a dodici peppole ed il prelievo massimo complessivo non può
essere superiore a quattrocentosettantaquattromilacentosettantasei fringuelli e a duecentosei-
milanovecentonove peppole. Il prelievo massimo complessivo per ogni cacciatore con l'op-
zione vagante non può essere superiore a due fringuelli. Il prelievo massimo complessivo per i
76.459 cacciatori, con opzione vagante, non può essere superiore a 152.918 fringuelli. Il pre-
lievo massimo giornaliero di prispoloni, per cacciatore ultrasessantacinquenne autorizzato,
non può essere superiore a due esemplari ed il prelievo massimo complessivo non può essere
superiore a diciannovemiladuecento esemplari;
g) i prelievi devono essere annotati sul tesserino venatorio, secondo le modalità previste per la
selvaggina migratoria dalla legislazione vigente; entro il 31 marzo 2006, i tesserini devono es-
sere restituiti alle Province competenti, le quali provvedono, entro il successivo 15 maggio, ad
inviare alla Regione i dati riassuntivi relativi ai prelievi effettuati;
h) i controlli sono effettuati secondo le disposizioni di cui all'art. 1, comma 4.
3. E' autorizzato l'uso di richiami vivi appartenenti alle specie fringuelli, peppole e prispoloni, a
condizione che tali richiami siano detenuti nel rispetto delle vigenti disposizioni e provengano dall'al-
levamento in cattività oppure siano stati in precedenza catturati e inanellati dalle Province.