se si privatizzano i servizi segreti

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spie Se si privatizzano SERVIZI Malumori all'Aise, ex Sismi. I motivi: troppi contatti dei vertici con personaggi legati alla massoneria e anche lo zampino di Finmeccanica nelle nomine di TULLIO a cura dell' Ufficio Stampa e Comunicazione / è stata la rivolta tunisina. E a cascata sono seguite le altre "rivoluzioni" arabe, da quella egiziana, quelle nel Golfo, fino alla guerra libica. E di fron- te a questi cataclismi internazionali in aree "strategicamente sensibili" per l'Italia c'è una domanda che attende ri- sposta. Ma chi comanda la nostra intel- ligence estera, quella che oggi si chiama Aise e che un tempo si chiamava Sismi? In teoria la dfwrpM-ip mrnanria.rp. il ?o- vemo e dovrebbe essere controllata dal Parlamento attraverso il Copasir. La re- altà, come emerge da moltissimi segna- li, non ultime le indiscrezioni sull'in- chiesta della Procura di Napoli, sem- brerebbe assai diversa. E così emergono cordate legate a Finmeccanica; altre che si interfacciano direttamente con l'Eni e così via. Ed emerge un giro vorticoso di conoscenze e rapporti che ruota intorno a Luigi Bisignani, iscritto ai suoi tempi alla P2, giornalista radiato dall'albo,

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Page 1: Se si privatizzano i servizi segreti

spie

Se si privatizzanoSERVIZI

Malumori all'Aise,ex Sismi. I motivi:troppi contatti deivertici con personaggilegati alla massoneriae anche lo zampinodi Finmeccanicanelle nominedi TULLIO

a cura dell' Ufficio Stampa e Comunicazione

/ è stata la rivolta tunisina.E a cascata sono seguite lealtre "rivoluzioni" arabe, daquella egiziana, quelle nel

Golfo, fino alla guerra libica. E di fron-te a questi cataclismi internazionaliin aree "strategicamente sensibili" perl'Italia c'è una domanda che attende ri-

sposta. Ma chi comanda la nostra intel-ligence estera, quella che oggi si chiamaAise e che un tempo si chiamavaSismi?In teoria la dfwrpM-ip mrnanria.rp. il ?o-

vemo e dovrebbe essere controllata dalParlamento attraverso il Copasir. La re-altà, come emerge da moltissimi segna-li, non ultime le indiscrezioni sull'in-chiesta della Procura di Napoli, sem-brerebbe assai diversa. E così emergonocordate legate a Finmeccanica; altre chesi interfacciano direttamente con l'Eni ecosì via. Ed emerge un giro vorticoso diconoscenze e rapporti che ruota intornoa Luigi Bisignani, iscritto ai suoi tempialla P2, giornalista radiato dall'albo,

Page 2: Se si privatizzano i servizi segreti

del 22/04/11 Estratto da pagina 32

Luigi Bisignani

condannatoperuna maxi tangente Eni-mont ma che ancora in questi anni sem-bra avereuna grandissimainfluenza.

Già sono emersi, in precedenza, i legami diBisignani con 1 attuale direttore dcll'Ai-se, il generale Santini, e culi il vicediret-tore operativo. Manenti. Con tutta unarete di rapporti interni conseguenti.Ma il particolare che appare ancora piùsconcertante è rappresenlulo dai pre-sunti rapporti che altissimi fnnzionaridell'intelligence avrebbero con un uo-mo venuto dal passato: Enzo De Chia-ra. Per capire di chi si tratti basta citareun brano di un articolo de la Rrpiihhìi-W del 1996: «Nata comp un'indaginesu una megatruffa internazionale, contitoli di credito e certificati di depositofalsi o rubati, "Phoney money", l'inchie-sta condotta dal sostituto procuratoredi Aosta David Monti, sta arrivando aWashington, nei santuari della politicastatunitense. Nei giorni scorsi il ma-gistrato aostano ha emesso un ordinedi custodia cautelare nei confronti diEnzo De Chiara, 61 anni, napoletano diorigine ma cittadino americanodal '73,cugino di Vittoria Leone, moglie dell'expresidente della Repubblica, amico diBill Clinton ma anche consigliere pergli affari italiani del Partito repubbli-cano Usa. L'uomo che il pm Montichiama "lamerikano' e che considerail "burattinaio"del misterioso intrecciotra lobby, servizi segreti, logge masso-niche e alti apparati della burocraziastatale. Le accuse per De Chiara sonodi favoreggiamento e spionaggio». Es-sendo De Chiaraun cittadino america-no, il tutto è finito nel nulla, cosi cometutte IP accuse di complotto formulatedal pubblico ministero. .

In pratica, però, da quel che sta emer-gendo, i vertici della nostra intelligenceinterloquiscono (per usare un eufemi-

smo) con un ex piduista e con un italo-americano sospettato di essere al centrodi un intreccio tra servizi segreti e mas-soneria. Uno scenario inquietante, chedimostracome i nostri apparatipiù sen-sibili rientrino tra gli "appetiti" di lobbyche con la democrazia e la trasparenzac'entrano poco. In un Paese normalenulla del genere potrebbe accadere. MaDe Chiara, viste le sue entrature con lada e l'ambasciata americana, è consi-derato un uomo da tenersi buono pergodere della benevolen/.a americana.Cosa alla qnale i nostri 007 che cercanodi fare carriera aspirano, perché passa-no gli anni ma sempre un po' sudditi de-gli americani siamo rimasti. E chi nonricorda la fine di Nicola Calipari, l'eroeperbene su cui si cerca sempre di più difa scendere l'oblio? Ma che i rapportisiano molto più di semplici incontri su-perficiali si può ipotizzare da una seriedi circostanze molto indicative. La pri-ma è che, in molte occasioni, Bisignanie i vertici dell'Aise si sono incontrati inpieno centro a Roma, nei pressi dellaGalleria Sordi. Presente anche un fun-zionario del Dis distaccato sotto coper-tura direttamente a palazzo Cingi. Maa questo, quando c'era bisogno di mag-giore riservatezza, si aggiungevanoaltriincontri. Pranzi organizzati da LuigiBisignani con alti gradi dell'inlelligenccin un appartamento nella disponibilitàdell'ex piduista che si trova ai Paridi,vicino alla famosa clinica Matcr Dei. Lecelle telefoniche, a quel che pare, sonostale assai più chiare nel definiregiorni,orari e partecipanti.

Resta una domanda alla quale la politica.prima ancora che la magistratura, do-vrebbe dare una risposta (dopo le op-portune verifiche, naturalmente): conquale titolo gli alti gradi degli 007 de-vono essere così cordiali e ossequientinei confronti di un privato cittadino.già condannato per gra\'i reati e giùappartenente a un'organizzazione se-greta sciolta con un'apposita legge delParlamento?Mentre emergono rapporti tra per-sonaggi come Bisignani e De Chiara

e gli alti gradi, anche tra le "truppe" gliscontri tra cordate e gruppi di poteresi ripercuotono in maniera negativasull'operatività dei servizi. E infatti, pertornare all'Aise, c'è grande malumorerispetto a un agente "intermedio", inscnizio presso la divisioneche si occupadelle cosiddette "fonti aperte". L'agentein questione è la compagna di un diret-tore operativo. E stando a voci inteme,diventate praticamente di dominiopubblico, la signora in questione sareb-be depositariadi un potere ben al di làdiquelloche dovrebbe derivaredal gradoedall'incarico.

Ma i malumori serpeggiano e passandodal centro alla periferia, tutte questesituazioni si ripercuotono sugli organi-grammi interni. Mentre i "calipariani"sono stati gradualmente accantonati,ci si accapiglia per un posto al sole. C elotta aperta per diventare capo di Ga-binetto dell'Aise, molo per il quale Fin-meccanicasembravoler dire la sua. An-che se non avrebbe alcun titoloper farlo.Silurato il capo della sicurezza intema(che sarebbe l'equivalente della discipli-nare), molo ricopertoda un generaledeicarabinieri di grande esperienza, è inatto una "permuta" attraverso la qualemolti degli agenti die stanno per esseremandati in pensione stanno trattandoperché, al loro posto, vengano assun-ti i figli o stretti parenti. Ossia si entranell'intelligence per via ereditaria. I me-riti e le capacità possonoaspettare.Insomma, tra vertici dell'intelligenceche si rivolgono a privati cittadini inodore di massoneria per'àv'ere appog-gi e coperture; tra grandi aziende ingrado di esercitare forme di influenzae in piena "parentopoli"per assunzioniche si tramandanodi padre in figlio, c'èun inquietante quesito al qnale il Par-lamento e il Copasir dovrebbero dareuna chiara risposta. La nostra intelli-gence appartiene ancora alla Repub-blica italiana? Oppure è stata a tuttigli effetti privatizzata, lasciando ovvia-mente i costi ai cittadini mentre i be-nefici vanno a pochi amici degli amici,ossia ai solili noti? •

Rispuntano dal passato faccendieri al servizio degliamericani. Cosa rispondono Copasir e Parlamento?

a cura dell' Ufficio Stampa e Comunicazione