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SCUOLA DI CORNAMUSE baghèt, piva, zampogna, cornamuse francesi, scozzesi, irlandesi e spagnole per contatti : ILARIO GARBANI MARCANTINI 6654 CAVIGLIANO (Svizzera) Tel. (0041) 917962967 www.zampogna.ch [email protected] LEZIONI INDIVIDUALI E DI GRUPPO a partire dal livello base STAGE AVANZATI DI INSEGNAMENTO con musicisti provenienti anche dall’estero STRUMENTI IN USO GRATUITO AGLI ALLIEVI per il periodo iniziale dei corsi Fondata nel 2001 da Ilario Garbani quale e- spressione della sua Scuola di Cornamuse, Piva 'n Banda è un gruppo musicale italo-svizzero di una decina di elementi che utilizza il baghèt, noto anche come cornamusa bergamasca, e la piva ticinese per suonare musiche tradizionali dell’area nord italiana e di altre regioni europee. L'originale suono prodotto da questo folto grup- po di cornamuse è reso più vario dall’accompa- gnamento, a seconda dell’occasione, di fisarmo- nica, organetto, zampogna e percussioni. Il repertorio si basa essenzialmente sulle musi- che tradizionali per cornamusa provenienti dal- le valli bergamasche e dal Canton Ticino, che costituiscono circa la metà dei brani abitual- mente proposti. L'altra metà è formata da musi- che provenienti da Francia, Asturie, Galizia, Scozia ed Irlanda. Nel periodo natalizio spesso la banda suddivide la propria attività in coppie di suonatori che interpretano le musiche della tra- dizione europea del Natale. Piva 'n Banda si propone per animazioni, concer- ti e sfilate in occasione di festival musicali, ma- nifestazioni folkloristiche, feste, fiere e, in versio- ne ridotta, mercatini, celebrazioni religiose, ma- trimoni, cerimonie private ed altro. Su richiesta è anche possibile proporre una breve presentazio- ne dei vari tipi di cornamuse oggetto dei corsi della scuola. Viene di norma data la preferenza alle manifestazioni che si svolgono entro Canton Ticino e Piemonte nord-orientale, ma è possibile estendere il raggio d’azione della banda per oc- casioni particolari. banda di cornamuse disponibile per animazioni folk feste, fiere concerti ed altro per informazioni www.pivainbanda.com [email protected] Piva ‘n Banda Piva ‘n Banda

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Page 1: SCUOLA DI CORNAMUSE ILARIO GARBANI MARCANTINI … · anche lao Highland Bagpipe scozzese, la Gaita asturiana/gallega, il Bi- niou bretone e la Pivat ticinese, che rispetto al baghèt

SCUOLA DI CORNAMUSE baghèt, piva, zampogna,

cornamuse francesi, scozzesi, irlandesi e spagnole

per contatti : ILARIO GARBANI MARCANTINI

6654 CAVIGLIANO (Svizzera) Tel. (0041) 917962967

www.zampogna.ch

[email protected] LEZIONI INDIVIDUALI

E DI GRUPPO a partire dal livello base

STAGE AVANZATI DI INSEGNAMENTO

con musicisti provenienti anche dall’estero

STRUMENTI IN USO GRATUITO AGLI ALLIEVI

per il periodo iniziale dei corsi

Fondata nel 2001 da Ilario Garbani quale e-spressione della sua Scuola di Cornamuse, Piva 'n Banda è un gruppo musicale italo-svizzero di una decina di elementi che utilizza il baghèt, noto anche come cornamusa bergamasca, e la piva ticinese per suonare musiche tradizionali dell’area nord italiana e di altre regioni europee.

L'originale suono prodotto da questo folto grup-po di cornamuse è reso più vario dall’accompa-gnamento, a seconda dell’occasione, di fisarmo-nica, organetto, zampogna e percussioni.

Il repertorio si basa essenzialmente sulle musi-che tradizionali per cornamusa provenienti dal-le valli bergamasche e dal Canton Ticino, che costituiscono circa la metà dei brani abitual-mente proposti. L'altra metà è formata da musi-che provenienti da Francia, Asturie, Galizia, Scozia ed Irlanda. Nel periodo natalizio spesso la banda suddivide la propria attività in coppie di suonatori che interpretano le musiche della tra-dizione europea del Natale.

Piva 'n Banda si propone per animazioni, concer-ti e sfilate in occasione di festival musicali, ma-nifestazioni folkloristiche, feste, fiere e, in versio-ne ridotta, mercatini, celebrazioni religiose, ma-trimoni, cerimonie private ed altro. Su richiesta è anche possibile proporre una breve presentazio-ne dei vari tipi di cornamuse oggetto dei corsi della scuola. Viene di norma data la preferenza alle manifestazioni che si svolgono entro Canton Ticino e Piemonte nord-orientale, ma è possibile estendere il raggio d’azione della banda per oc-casioni particolari.

banda di cornamuse

disponibile per

animazioni folk feste, fiere

concerti ed altro

per informazioni

www.pivainbanda.com [email protected]

Piva ‘n BandaPiva ‘n Banda

Page 2: SCUOLA DI CORNAMUSE ILARIO GARBANI MARCANTINI … · anche lao Highland Bagpipe scozzese, la Gaita asturiana/gallega, il Bi- niou bretone e la Pivat ticinese, che rispetto al baghèt

Si iniziava a suonare all’inizio dell’inverno, quando il lavoro nei campi dava maggior respiro ai suonatori che potevano così, con pazienza, prov-vedere a rimettere in funzione lo strumento dismesso l’anno prima, e si continuava a suonare fino a carnevale. Arrivata la primavera, con la ripresa dei lavori all’aperto, la cornamusa era poi di nuovo riposta, ade-guatamente avvolta in un telo, in attesa del successivo inverno. I dettagli costruttivi Il baghèt è una cornamusa a due bordoni appartenente alla famiglia delle cornamuse classiche dell'europa occidentale, di cui fanno parte anche la Highland Bagpipe scozzese, la Gaita asturiana/gallega, il Bi-niou bretone e la Piva ticinese, che rispetto al baghèt è priva del bordone più corto. Il chanter del baghèt (la canna con cui viene suonata la melo-dia) è munito di sette fori digitali anteriori, di uno posteriore per il pollice della mano sinistra e di due fori d'intonazione alla base della campana (questi ultimi sempre aperti). Lo strumento è intonato in Sol e l'ambito melodico non supera l'estensione diatonica di 9 suoni, ossia l'ottava dal Sol grave al Sol acuto più il Fa# grave (ottenuto chiudendo tutti i fori del chanter). Con alcune diteggia-ture particolari, non possibili su tutti gli strumenti data la fattura artigia-nale degli stessi e le conseguenti piccole differenze tra di essi, è possibile ottenere alcune note supplementari.

La riserva d’aria del baghèt è assicurata da una sacca a tenuta ermetica in pelle di capra o pecora (baga in dialetto bergamasco) riempita a ritmo regolare tramite un bocchino d’insufflazione (bochì). La sacca viene posta sotto il braccio sinistro ed alimenta, secondo la pressione dell’avambrac-cio, il chanter (diana o pia) ed i due bordoni di accompagnamento (prim orghen e segond orghen). I bordoni, che si attivano per primi, emettono un suono continuo accordabile variandone la lunghezza mediante la regola-zione dei giunti telescopici dei segmenti che li compongono (a canna più lunga corrisponde nota più grave). Essi sono intonati in riferimento alla nota prodotta dal chanter con tutti i fori tappati eccetto l'ultimo inferiore (la “tonica”, più sopra definita come Sol-1), ma rispettivamente un'ottava (il bordone più corto) e due ottave (quello più lungo) al di sotto di essa .

I bordoni montano ance semplici (battenti) mentre il chanter utilizza una ancia doppia (detta pi-ì). Tali ance, anch’esse di fattura artigianale, erano, e talvolta ancora sono, originariamente realizzate in canna, ma per ovvia-re alla fragilità di questo materiale e semplificarne la realizzazione si tende oggigiorno ad utilizzare il mylar oppure il polistirolo per l’ancia

Gli strumenti: il baghèt la cornamusa delle valli bergamasche

La storia 1 In tutta l’area europea strumenti noti con i termini di zampogna, cornamusa o piva hanno occupato e ancora oggi occupano un posto di primaria impor-tanza nell’espressività musicale del mondo popolare. Certamente antica è la loro origine, si hanno notizie certe sull’u-so di aerofoni muniti di riserva d’aria a Roma già dal primo secolo dopo Cristo. In epoca medioevale la molteplicità delle fonti iconografiche documenta una famiglia di strumenti, largamente in uso, che si differenziano in svariate tipologie. Tali differenti modelli sono i capostipiti delle pive o zampogne ancora oggi pre-senti in Europa.

Il termine baghèt sta ad indicare un tipo di cornamusa diffuso fino a metà di questo secolo nella provincia di Bergamo, e poi dimenticato. Recenti lavori di ricerca hanno portato alla riscoper-ta e alla rivalutazione di questo strumento. Localizzazione geografica delle cornamuse nel Nord Italia 2 Il baghèt bergamasco si inserisce nella più ampia area del Nord Italia dove sono ancora presenti testimonianze di alcuni tipi di cornamuse: 1) Nell’area dell’Appennino settentrionale era presente fin verso la fine degli anni sessanta la piva. 2) A nord-ovest dell’area della piva, e in alcuni casi ad essa so-vrapposta, troviamo la musa (da diversi anni sostituita dalla fis ar moni ca) ch e accompagnava il piffero, un oboe popo-lare ancora oggi sal-damente presente nella tr adi zione locale. 3) Nelle valli berga-masche era presente il baghèt. 4) Nel Canton Ticino era in uso una piva. Il baghèt nella tradizione bergamasca 3 Ben radicata era la presenza di suonatori nella media Valle Se-riana. Quasi uniformemente questa comunità di musicisti smise di suonare intorno agli anni ’40. Da notare come la maggior parte fosse di estrazione contadina. I pochi che non lo erano facevano di professione gli artigiani. Viene quindi smentito il luogo comune che vuole legare il baghèt alla dimensione sociale dei pastori. Contadini erano i suonatori e contadina era la cultura che perme-ava l’espressività del baghèt, legato alle sere d’inverno trascorse nella stalla. Così pure l’ambito temporale in cui si adoperava la piva era conseguentemente legato a questo mondo.

Malpaga (BG), castello di Bartolomeo Colleoni, fregi della metà del XV secolo,

pittori anonimi.

del chanter e strisce di metallo fissate su tubicini in plastica per le ance dei bor-doni.

Le musiche Il numero delle mu-siche tradizionali per baghèt tramandate era abbastanza limi-tato. È però tutt’ora in corso un lavoro di raccolta e selezione indirizzato alla for-mazione di un reper-torio che sta rag-giungendo dimen-sioni ragguardevoli. La tradizione musi-cale che ha maggio-re affinità con il baghèt è quella del suono delle campane a festa tramite una tastiera posta in cima al campanile. Tale tradizione, composta quasi unicamente da musica profana, dove i ballabili hanno una parte non indifferen-te, trova maggior diffusione e presenza di abili musicisti nella val Gandino e nella media valle Seriana, la stessa area dove più vivo era il baghèt. Inoltre, ad iniziare dal secolo scorso, i concerti con otto campane hanno trovato sempre maggiore diffusione ed otto note è anche l’estensione del baghèt. Entrambe le tradizioni appartengono poi alla memoria collettiva, in quanto tramanda-te senza l’aiuto di trascrizioni musicali. 4

La scuola Un ricercatore che si è invece dedicato soprattutto alla piva ticinese, Ilario Garbani, ha fondato una scuola di cornamuse a Cavigliano in Canton Ticino, Svizzera. Grazie a Ilario dal 1999 sono stati formati oltre 60 suonatori di cornamuse, in maggior parte baghèt data la relativa facilità di acquisizione di questo strumento. La scuola ha riscosso grande successo raccogliendo allievi anche dalla vicina Italia e dando origine nel 2001 a Piva ‘n Banda, gruppo composto da alcuni degli allievi migliori che, esibendosi in manifestazioni di carattere popolare e tradiziona-le, danno vita ad uno spettacolo inconsueto, visto che il baghèt era originariamente suonato come strumento solista.

NOTE 1, 2, 3, 4 – I testi e le immagini sono tratti dal libro “Il Baghèt – La cornamusa bergama-sca” (I quaderni della Meridiana, Meridiana Edizioni, Bergamo 2000) di Valter Biella, su gentile concessione dell’autore.

segond orghen

bochì

diana

prim orghen

baga

• AL

piva ticinese

*

• BG * baghèt

• GE

• PR • PC

piva * * piffero e musa á il Sol grave á il Sol acuto