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 1  Alla scoperta di OS X Lion di Marco Freccero

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Alla scopertadi OS X Liondi Marco Freccero

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INDICE

Introduzione pag. 4

I requisiti per installare OS X Lion pag. 7

Se aggiorni, ricordati di aggiornare! pag. 9Devo proprio aggiornare? pag. 10

Quello che Lion non contiene pag. 12

Verica il disco rigido del tuo Mac pag. 15

Verica l'hardware del tuo Mac pag. 17

Il backup prima di procedere pag. 19

La clonazione del disco rigido pag. 21

Cosa are con iTunes? pag. 27

Quale installazione scegliere per Lion? pag. 28

Creare una copia avviabile di Lion pag. 30

OS X Lion: l'aggiornamento pag. 31

OS X Lion: Inizializza e installa pag. 33

Installare Lion su Leopard pag. 37

Dopo l'installazione pag. 38

OS X Lion - Il Finder pag. 40

OS X Lion - Le nestre pag. 47

OS X Lion - Salvataggio automatico e Versioni pag. 49

OS X Lion - Riprendi pag. 54

OS X Lion - Launchpad pag. 55

Alla scopertadi Ox X Lionintroduzione

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INDICE

OS X Lion - Mission Control pag. 57

OS X Lion - Time Machine pag. 61

OS X Lion - Spotlight pag. 65OS X Lion - Saari pag. 73

OS X Lion - Mail pag. 88

OS X Lion - TextEdit pag. 99

OS X Lion - iChat pag. 104

OS X Lion - Anteprima pag. 107

OS X Lion - AirDrop pag. 109

OS X Lion - FaceTime pag. 110

OS X Lion - I Servizi pag. 112

OS X Lion - QuickTime pag. 114

OS X Lion - Varie ed eventuali pag. 117

In caso di emergenza pag. 123

Glossario pag. 125

Chi è l'autore pag. 135

Altri titoli di BuyDierent pag. 136

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Alla scopertadi Ox X Lion

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Introduzione

Introduzione

Benvenuti in OS X 10.7, per gli amici "Lion". Questo libro elettronico desidera orire ai vecchi o nuovi utenti della piattaorma Apple, leinormazioni per apprezzare l’ultima versione del sistema operativo di Cupertino.

Oltre a questo, ci sarà una panoramica sulle novità più gustose messe a punto dagli ingegneridi Cupertino per rendere il lavoro e lo svago più semplice e amichevole. E sono davvero tante,sul serio.Per non rendere questo libro dicile da leggere, e di semplice lettura, l’autore ha scelto (comesempre) due direttive ondamentali:

una scrittura chiara e senza tecnicismi;

afrontare gli argomenti cari all’utente non smanettone.

Niente Unix, AppleScript, Automator (quest’ultimo in realtà non è per smanettoni, anzi), ma leunzioni e caratteristiche che si arontano nel lavoro quotidiano.

Snow Leopard (vale a dire Mac OS X 10.6), è stato per alcuni un’inaudita pausa di riessione. Inrealtà, Apple ha dimostrato che la rincorsa a rimpinzare il sistema operativo di tutte le novitàpossibili e immaginabili, non è sempre la politica migliore. Spesso occorre rifnire, prepararemeglio quello che si ha per riuscire a compiere un passo in avanti più deciso.Lion questo rappresenta: un sistema operativo che spinge qualità e acilità d’uso oltre il solito.

In ondo, l’esperienza maturata con iPhone, e iPad doveva essere messa a rutto. Invece che

riempire il sistema dedicato ai computer con soluzioni arettate, solo per "battere il errofnché è caldo", Apple ha tirato il reno a mano (con Snow Leopard).A Cupertino hanno quindi iniziato una riessione su come usare l’esperienza accumulata coniOS, su Mac OS X. Non limitandosi però al classico "copia&incolla", bensì ripensandola alla lucedelle esigenze di un utente per orza di cosa dierente

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Introduzione

Sugli scaali dei supermercati si sono visti meravigliosi PC con lo schermo touch-screen; e lìsono rimasti. Nonostante il prezzo aggressivo, e la stampa ossequiosa. Proprio perché travasareunzioni nate per un’utenza, e un dispositivo spiccatamente mobile, in qualcosa che mobilenon è, rappresenta una strategia destinata al allimento. E il marketing anche più geniale suquesto non può arci nulla: sono prodotti che si vendono poco, e male. Fine della storia.

L’eetto di quella pausa di riessione è tra di noi, fnalmente. Sia Apple che la stampa aermanoche con Lion sono state introdotte oltre 250 novità. In realtà sono molte di più. Se c’è una cosache occorre davvero riconoscere coi prodotti della mela mordicchiata è che solo usandoli ci sirende conto che c’è molto di più. E questo "di più" non è nelle recensioni che si leggono, nelleimpressioni. Si tratta di qualcosa di più sottile, e si chiama attenzione per l’utente.

Ogni tecnologia nuova o vecchia presente in Lion è stata creata o riscritta per eliminare ladistanza che si crea quasi inevitabilmente tra computer, e persona inesperta. Non per stupirecon la potenza, ma per rendere azioni e ottenere risultati con la semplicità.In ondo la vita è già abbastanza complicata: perché lo deve essere anche un computer? Applecon questa versione riesce (ancora una volta), a semplifcare e ad avvicinare le persone allatecnologia. Si ottengono le stesse cose di un comune PC: ma con meno tempo, rustrazioni,dicoltà. E naturalmente se ne possono ottenere molto di più, impegnandosi. Lion è per

tutti: lo smanettone avrà comunque pane per i suoi denti, l’utente che desidera solo navigare,usare le reti sociali, scaricare la posta elettronica o la chat, lo arà all’interno di un ambienteamichevole. Persino simpatico.

Che Lion rappresenti una svolta lo dimostra un atto: Apple lo chiama OS X 10.7. Niente piùMac. C’è da esserne sorpresi? Non troppo. Già da anni la denominazione uciale è AppleInc., non più Apple Computer, proprio perché il cuore di Cupertino se un tempo battevaesclusivamente grazie ai computer, adesso vive di altro. Di dispositivi che ne hanno cambiatola struttura, l’organizzazione, rendendo il marchio della mela mordicchiata il più celebre diquesti ultimi anni.

L’abolizione di "Mac" è la prova di un spostamento inarrestabile del baricentro: dal Mac a uninsieme di prodotti dierenti per pensare dierente. Perché la flosofa di Apple in realtà nonè aatto cambiata: col Macintosh nel 1984 re-inventò il computer (che già esisteva). Poi colritorno di Steve Jobs ha re-inventato il lettore mp3 (con l’iPod), lo smartphone (con l’iPhone),i tablet (con l’iPad), il cloud computing (con iCloud). Tutti dispositivi o servizi già esistenti, mache sono stati radicalmente ripensati, fno a proporre qualcosa che ha cambiato per sempre le

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regole di quel settore.

Ancora un avviso. In questo libro elettronico sono presenti dei link: alcuni puntano all’esterno(cioè a siti perché rimando a essi per inormazioni e/o risorse che qui non ci sono per nonappesantire la lettura). Altri invece puntano a capitoli che orse il lettore vorrà arontareimmediatamente invece di leggere con ordine le varie sezioni del libro.

Ma adesso bando alla ciance.

Buona lettura.

Sebbene l’autore abbia compiuto ogni ragionevole sorzo per assicurare l’accuratezza e labontà delle inormazioni contenute in questa guida, Egli non si assume alcuna responsabilitàper errori o omissioni.

Le inormazioni contenute in questa guida sono da considerarsi "così come sono", senzagaranzia di alcun genere.

L’Autore non può essere in alcun modo ritenuto responsabile di danni, perdite di dati, diretti oindiretti, accidentali o incidentali, che potrebbero verifcarsi (o essere il risultato), dall’uso deimateriali e/o procedure descritti in questa guida.

Questo libro elettronico è una pubblicazione indipendente e non è stata né autorizzata, nésponsorizzata o approvata in alcun modo da Apple Inc.

Nessuna parte di questo libro elettronico può essere riprodotta con sistemi meccanici,elettronici o di altra natura senza il consenso scritto dell’editore e dell’autore.

Tutti i marchi citati in questo ebook sono registrati e appartengono ai rispettivi proprietari.

Copyright © 2011 Marco Freccero. Tutti i diritti riservati.

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I requisiti per installareOS X Lion

I requisiti per installare OS X Lion

OS X 10.7 richiede un Mac equipaggiato con processore Intel Core 2 duo; Core i3; Core i5; Corei7; Xeon. Niente PowerPC ma questa non è una notizia.

Dubbi sul processore del tuo Mac, e sulla quantità di memoria installata? Basta spostarsisulla barra dei menu di Mac OS X, premere l’icona della mela mordicchiata in alto a sinistra. Quiscegliere la voce "Inormazioni su questo Mac". Appare una simpatica fnestra che indica sia il

processore, che la RAM montata sul Mac.

Foto 1 - Inormazioni su questo Mac 

Per quanto riguarda la RAM, Apple parla di almeno 2 GB; come sempre in questo caso più cen’è, meglio è. Ormai il prezzo delle memoria è abbordabile, e portare la propria macchina a 4GB costa davvero poco. Purché non si scelga per gli acquisti l’Apple Store che alla RAM applicaprezzi troppo “muscolosi”.

Per il disco rigido quanto spazio libero occorre avere? L’installer è di 4 GB, ma è appare sensatoparlare di almeno 8, meglio ancora 10 GB.

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I requisiti per installareOS X Lion

Altri requisiti: una connessione Internet veloce, poiché per la prima volta nella storia diCupertino la versione di questo sistema operativo non sarà disponibile in CD o DVD. Saràmesso in vendita sul Mac App Store. Si paga, si scarica, si seguono le istruzioni, e l’installazioneavrà luogo.

All'ultimo momento però c'è stata una novità. Apple ha dichiarato che da agosto sarà invendita una chiavetta USB contenente il sistema operativo, al prezzo di 59,00 Euro. Dove? Sulproprio store online, e probabilmente in tutti gli Apple Store “fsici” presenti in Italia.Sembra (ma non è chiaro al momento in cui scrivo), che si tratterà di una copia avviabile di

Lion, ma ribadisco che siccome nessuno in Italia ce l’ha in mano (neppure io), è una notiziauciosa.

Non basta ancora: occorre avere installato Snow Leopard aggiornato all’ultima versionedisponibile. Dal momento che Lion si scarica ricorrendo esclusivamente al Mac App Store, eche questo è incluso in Snow Leopard, se sei rimasto a Leopard hai tre possibilità di ronte a te.Acquistare un nuovo Mac; oppure aggiornare a Snow Leopard e quindi a Lion. Leggere questaguida, che contiene un capitolo per spiegarti come passare a Lion se hai Leopard.

Ricordo che chi ha acquistato un computer Mac dopo il 6 giugno, e sino al giorno dellamessa in vendita di Lion, avrà diritto al nuovo sistema operativo senza spendere un Euro.

Dal 21 luglio, giorno della disponibilità di OS X 10.7 e sino a 30 giorni dopo, chi acquista unMac ancora privo di Lion (eventualità possibile se l’acquisto avviene presso una catena divendita di prodotti inormatici come Mediaworld, Darty o Expert), potrà richiedere anch’eglil’aggiornamento gratuito. Ulteriori inormazioni sono disponibili sulla pagina di Apple Italia.

Non hai una carta di credito? Non devi per orza andare in banca e chiederne una. Da anni èdisponibile la PostePay delle Poste Italiane. Dalla sua ha alcuni vantaggi non da poco.

Non è necessario aprire un conto corrente per averla: si richiede, si compila la documentazione,e si attende che venga recapitata. La ricarica è di 1 Euro. Inoltre non essendo legata ad alcun

conto corrente, è più sicura. In caso di clonazione, sarà rubato solo l’importo eettivamentepresente sulla carta; le carte di credito vere e proprie pescano anche nel conto, e allora sonodolori.Se sulla PostePay ci sono 10 Euro, saranno prelevati solo 10 Euro. Il trucco (oltre a requentaresiti sicuri), è di ricaricarla solo quando si sta per eettuare un acquisto, e altrimenti lasciarcisopra pochi soldi.

Riessione fnale prima di passare al prossimo capitolo. I processori Core 2 Duo appaiono per laprima volta sull’iMac da 17 e 20 pollici nel 2006 (nel mese di settembre). Sui portatili MacBook da 13 pollici nello stesso anno (ma a novembre), mentre quelli "Pro" li hanno a ottobre.

Si tratta quindi di macchine con quasi 5 anni di vita.

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Se aggiorni, ricordatidi aggiornare!

Se aggiorni, ricordati di aggiornare!

Per godere delle bellezze del nuovo sistema operativo non solo devi avere Snow Leopard;devi assicurarti che sia perettamente aggiornato. Come?Nulla di più semplice, come sanno i sassi.

Lancia Preerenze di Sistema, poi Aggiornamento Sotware (ricordati di verifcare che laconnessione alla Rete sia attiva), e guarda se c’è qualcosa da scaricare.Altro sistema, un poco più rapido. Premi l’icona della mela morsicata nella barra dei menu

in alto a sinistra e scegli la voce “Aggiornamento Sotware”. Le Preerenze di Sistema in questocaso non saranno lanciate, e potrai in breve tempo verifcare se sui server di Cupertino c’èqualcosa per te.

È possibile che oltre agli aggiornamenti di sicurezza, di sistema ci sia da scaricare qualcosa aproposito del rmware. Non mi dilungo troppo a spiegare il perché o il percome: esiste unapagina del sito di Apple (in italiano: http://support.apple.com/kb/HT1237?viewlocale=it_IT), che indica i frmware disponibili per le varie macchine.

Di solito però, anche questo tipo di aggiornamento appare quando ci si rivolge alla unzioneAggiornamento Sotware, che abbiamo appena visto.Non solo. L’installer è sucientemente intelligente da arrestarsi se il frmware della tuamacchina è datato. In questo modo non c’è possibilità di combinare guai. Dovrai alloraarrestare l’installer e provvedere a procurarti quello che manca.

Anche Lion porta con sé la medesimaunzione presente in Snow Leopard. L’Installer inatti è in grado di individuare leapplicazioni incompatibili, grazie a una sortadi “lista nera” presente sui server di Apple.Concluso l’aggiornamento apparirà una fnestra

che comunicherà le applicazioni che anno apugni con Lion. Saranno tutte immagazzinatein una cartella che si trova cliccando l’iconadel disco rigido del Mac. Accanto alle consuete(Applicazioni, Libreria, Sistema, Utenti) cisarà anche quella chiamata “ApplicazioniIncompatibili”).

Segnalo il sito  RoaringApps  che pubblicauna lista (aggiornata dagli utenti e/o produttori

di sotware in tempo più o meno reale) di tuttele applicazioni compatibili, incompatibili o che

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Devo proprio aggiornare?

girano con qualche problema su Lion.

Attenzione! Nel giorno stesso della disponibilità di Lion, è apparso un aggiornamento (a direil vero più di uno), dedicato soprattutto all’applicazione chiamata “Assistente Migrazione”.Superuo quindi aggiungere che è da installare, poiché è una delle pedine ondamentali nelprocesso che ci traghetterà a Lion.

Devo proprio aggiornare?

Risposta secca: no.Quella articolata: dipende.La nuova versione di un sistema operativo dicilmente viene consigliata dal medico diamiglia o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se il tuo hardware è soddisacente peri tuoi bisogni, e il sotware che ci gira unge senza problemi (e i soldi sono pochi), perchéaggiornare?Puoi continuare a usare Tiger o persino Mac OS 9: nessuno deve passare a una versione

superiore se non c’è una buona e valida ragione.

Ma se leggi queste righe, o stai per arlo, oppure hai in mente di acquistare un nuovo Mac. SeLion è già pre-installato, nessun problema, puoi passare tranquillamente ai prossimi capitoli.Se sei ermo a Leopard, o Snow Leopard... dipende. La risposta è monotona per una ragionesemplice. Devi innanzitutto rispondere a questa semplice domanda:

Il tuo Mac è una macchina che porta a casa la pagnotta, oppure no?

Se navighi, scarichi la posta e via discorrendo, aggiorna pure senza pensarci troppo. Ricordasolo di eettuare una serie di operazioni ondamentali, vale a dire:

Verica la salute del disco rigido (leggi il capitolo Verica il disco rigido del tuo Mac)

Verica l’hardware del tuo Mac (leggi il capitolo Verica l’hardware del tuo Mac)

Backup (leggi il capitolo Il backup prima di procedere)

Clonazione (leggi il capitolo La clonazione del disco rigido)

Controlla se il tuo Mac ha installato tutti gli aggiornamenti (di sicurezza ma non solo), rilasciati

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Devo proprio aggiornare?

da Apple nei giorni/settimane/mesi precedenti. Come ha atto proprio mentre Lion venivarilasciato/stava per essere rilasciato.Se il tuo Mac è un computer con cui lavori, non puoi rischiare di passare a Lion perscoprire che certe applicazioni per te vitali, non sono ancora disponibili. In questo caso, deviassolutamente recarti sui siti dei produttori di quei sotware per te importanti, e assicurartiche siano già disponibili prima di installare l’aggiornamento.

Già che ci sei, assicurati requentando orum o mailing-list, che non ci siano incompatibilitàgravi e impreviste capaci di generare malunzionamenti o problemi di stabilità. Sia chiaro:

nella maggioranza dei casi il passaggio da un sistema operativo alla sua versione piùnuova avviene senza problemi.Se si verifcano (ed è inevitabile, siamo umani dopotutto), blog e siti amano ingigantire laaccenda per ragioni che non sto a spiegare (più visite, più traco, inserzionisti contenti,chiaro?).

Di certo se capita a te, e la settimana prossima hai da consegnare un lavoro importante, è unproblema eccome.

Il mio consiglio è di agire più o meno in questo modo:

Niente retta. Se hai Leopard o Snow Leopard, e ci lavoravi bene sino alla settimana scorsa, nonc’è ragione per precipitarsi ad aggiornare;

Concludi e consegna tutti i lavori importanti che hai (magari cercando anche di arti pagare,che non è mai male, giusto?), e intanto getta un occhio su blog e siti. Ricorda che spesso i guaidi cui si ha notizia sono amplifcati, quindi leggi tutto ma come dicevano i latini cum granosalis;

Accertati che i sotware o plug-ins per te essenziali siano compatibili con Lion. Per are ciò,

chiedi direttamente al produttore, non ad Apple. Leggi e stampa (in modo da averli a portatadi mano se il Mac diventa inutilizzabile), eventuali dritte e/o trucchi per uscire dai guai chepaiono verifcarsi più spesso;

Niente retta ho scritto all’inizio. Perciò, attendi il primo aggiornamento messo a disposizioneda Apple, che non di rado a piazza pulita di dietti, malunzionamenti, incompatibilità. E loriscrivo: è impossibile che un sistema operativo che si installa su milioni di macchine conconfgurazioni le più diverse, non generi qualche pasticcio. È inevitabile e chi dice il contrarionon sa di cosa parla;

Verifca l’aggiornamento del frmware EFI o SMC (ricordo ancora che per sapere come arebasta consultare questo link: http://support.apple.com/kb/HT1237?viewlocale=it_IT) .

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Quello che Lion non contiene

Verifca il disco, l’hardware, eettua il backup, quindi la clonazione, poi scarica gli ultimiaggiornamenti disponibili dai server di Apple.

Se hai più macchine, installa Lion su una di quelle non vitali, e guarda l’eetto che a; in genereè un ottimo eetto. Solo successivamente procedi anche con le altre.

Soprattutto: NO PANIC.

Quello che Lion non contiene

Sul suo sito Apple aerma che OS X Lion contiene oltre 250 novità. È vero: ma manca qualcosae questo qualcosa se ti serve, dovrai provvedere tu a scaricartelo, e installarlo. Di cosa si tratta?Eccone l’elenco.

Niente Adobe Flash Player. A dierenza delle precedenti versioni del sistema operativo,Lion non comprende il player Flash. Ennesimo episodio della “guerra” che contrappone Apple

a Adobe? Forse questo vale soprattutto per i dispositivi mobili equipaggiati con iOS (iPad eiPhone, iPod touch), ma nel nostro caso il motivo è da cercarsi altrove.

Quando u rilasciato Snow Leopard, “dentro” c’era Flash si capisce, però non era l’ultimaversione, vale a dire quella più aggiornata. Ci urono delle polemiche perché alcuni accusaronoApple di scarsa attenzione a proposito della sicurezza.A Cupertino devono aver pensato che era meglio tagliare la testa al toro. Lion non racchiudeil player Flash; una volta installato il sistema operativo o ci si reca sul sito Adobe ( http://get.adobe.com/it/ashplayer/otherversions/), e si provvede a scaricarlo e installarlo.Oppure si rimanda questa operazione a quando sarà davvero necessario il player per potervedere flmati o particolari risorse realizzate con questa applicazione di Adobe.

Niente Java Runtime. Java è un linguaggio di programmazione multipiattaorma, il JavaRuntime è l’applicazione che permette di eseguire su Mac le applicazioni scritte con questolinguaggio. Una su tutte: OpenOce.Org, la suite Open Source e alternativa a Oce diMicrosot. Niente paura, però. Se scarichi e installi questa applicazione (o altre che hannonecessità del Java Runtime Environment, questa la defnizione uciale), ti sarà richiesto diprocedere al suo download e successiva installazione.

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Quello che Lion non contiene

Niente Rosetta. Rosetta è stata l’applicazione che ha permesso ai programmi scritti per iprocessori PowerPC, di girare su quelli Intel senza dover cambiare, modifcare o riscrivere nulla.Già con Snow Leopard Apple non inseriva Rosetta nel sistema operativo: se perciò scaricaviun’applicazione per PowerPC, e l’avviavi, appariva una fnestra che indicava la necessità dicollegarsi ai server di Cupertino per recuperare Rosetta. Adesso che i PowerPC sono mortie sepolti, e che tutto il parco sotware gira nativamente sui processori Intel, Rosetta appareanch’essa deunta.

A questo punto però sorge un problema (orse): e se tu usassi un’applicazione particolare

(la butto lì: AppleWorks, la suite per scrivere, creare ogli di stile e presentazioni che giravaappunto sui PowerPC) e volessi continuare a arlo? Avrai due possibilità: non passare a Lion.Oppure passare a Lion e rassegnarti ad abbandonare quei sotware così vecchi.

Ma c’è un mezzo per vericare come “girano” le applicazioni installate su Snow Leopard?Certo.

Apri il System Profler (un clic sull’icona della mela mordicchiata in alto a sinistra; Inormazionisu questo Mac quindi premi Più inormazioni). Nella colonna di sinistra trova la voce Sotware,quindi premi Applicazioni. Non trovi quello che indico? Allora sposta la tua attenzione sullabarra dei menu, clicca la voce “Vista” quindi “Proflo completo”.

A questo punto avrai l’elenco delle applicazioni installate; il numero di versione di ciascuna, seè a 64 bit oppure no.

Ma soprattutto il “tipo” di applicazione. Dovrebbero essere Intel (quelle native per i processoriIntel), o Universale (capaci di girare sia su chip PowerPC che Intel). Se trovi pure PowerPC haiun problema perché non potranno essere utilizzate su Lion.

Cosa accade se durante l’installazione l’Installer di Lion trova queste applicazioni? Nulladi particolare. Se ne hai, troverai la loro icona sbarrata da una specie di segnale di divieto, equando cercherai di avviarla, apparirà una mesta fnestra che ti ricorderà come le applicazioni

PowerPC in Lion non abbiano più diritto d’asilo.

In realtà per continuare a usare certe vecchie se non vecchissime applicazioni puoipartizionare (“dividere”) il disco rigido di avvio del tuo Mac. Su una installerai Leopard o SnowLeopard (per continuare a usare certe applicazioni), sull’altra Lion.Si tratta di qualcosa di non particolarmente laborioso, ma comunque porta via un po’ ditempo. In pratica dovrai inatti inizializzarlo (quindi cancellare completamente tutto ciò checontiene), partizionarlo, poi installare su una partizione Lion, e sull’altra quello che vuoi tu(Leopard, Snow Leopard...).

 

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Quello che Lion non contiene

Oppure, puoi comprare un disco rigido esterno e su quello installare uno dei vecchi sistemioperativi di Apple, e quando vorrai usare ad esempio AppleWorks, dovrai collegarlo, accenderloe poi riavviare da esso il Mac.Ne vale davvero la pena? Non tocca certo a me dare consigli, però questo genere di operazioniportano via un mucchio di tempo. Se ne hai a iosa buon per te, altrimenti...

Il mio consiglio: passa a qualcosa di nuovo. D’accordo la malinconia per i bei tempi andati, perle belle applicazioni che stavano in una manciata di MB. Però se ti richiedono tempo, soldi,ancora tempo per arle respirare, orse è davvero ora di dire loro “Addio”.

iWork è davvero una buona suite, e rimpiazza senza dicoltà AppleWorks. Se non ti va dispendere prima butta un occhio su TextEdit, gratuito sulle macchine Apple e con Lion godeadesso anche della modalità a tutto schermo. Salva in un buon numero di ormati, e apredocumenti .doc.Poi c’è NeoOce, LibreOce, OpenOce.Org, e ancora altre applicazioni.

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Verica il disco rigidodel tuo Mac

Verica il disco rigido del tuo Mac

Il disco rigido del Mac di rado viene sottoposto a un check-up che ne verifchi lo stato di salute;ed è un peccato perché è lui che conserva contatti, corrispondenza, quelle 4500 immagini equei 122 flmati per noi ondamentali.

Controllarne lo stato di salute non dovrebbe essere mai qualcosa che si a ogni tanto, e soloperché udiamo dal dispositivo rumori inquietanti. Almeno una volta al mese, dovremo imporci

la procedura di verifca, non importa se ci sembra che tutto vada bene, o che la nostra agendalavorativa risulti zeppa di impegni. Un guasto ha lo straordinario potere di dissolverequalunque agenda, davvero.

Inoltre, Apple ore una buona applicazione allo scopo, che si chiama Utility Disco. Occorresolo ricordare di usare non quella presente sul disco, all’interno della cartella Utility (dentroquella chiamata “Applicazioni”).Bensì di ricorrere a quella presente sul DVD di installazione.

Procedere con questa operazione è uno scherzo da ragazzi. Una volta che hai il tuo DVD inmano:

Inseriscilo nel tuo Mac, e riavvialo tenendo premuto il tasto “C”;

Nella schermata delle lingue scegli pure l’italiano, e procedi;

Ignora la successiva fnestra dedicata all’installazione del sistema operativo, e sposta la tuaattenzione sulla barra dei menu, in alto. Scegli “Utility>Utility disco”;

L’applicazione viene lanciata. Nella fnestra di Utility Disco osserva la colonna di sinistra,seleziona il disco da verifcare, poi premi il pulsante “Verifca disco”. Lascia che porti a termine

il suo compito;

Al termine dovrebbe comparire una scritta di colore verde, a indicare che tutto marcia allaperezione. Chiudi l’applicazione, esci dall’installazione. Dalla fnestra che comparirà scegli ildisco di avvio (quello interno al tuo Mac), e riavvia il computer. Puoi procedere con l’installazionedi OS X Lion;

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Verica il disco rigidodel tuo Mac

Se al contrario compare una scritta rossa, c’è qualcosa che non unge. Premi il tasto “Riparadisco” e lascialo lavorare. Non importa se impiega troppo tempo, se ti pare che non proceda.Non azzardarti a are nulla di radicale (un ravvio per esempio). Nella maggior parte dei casi,Utility Disco riesce nell’impresa di riparare i guasti. A questo punto chiudi l’applicazione, escidall’installazione, scegli il disco di avvio e riavvia il Mac.A volte può allire al primo tentativo: non scoraggiarti e di nuovo premi “Ripara disco”; questodovrebbe risolvere defnitivamente ogni problema.

Già che parliamo di disco rigido, e del suo stato di salute, aggiungo un paio di cose. La prima:sarebbe meglio acquistare una utility più potente per riparare guasti che a volte Utility Disconon riesce a risolvere.Da sempre è Diskwarrior (sito web: http://www.alsot.com/DiskWarrior/), la più citata epremiata. A ragione: spesso riesce là dove altre applicazioni di questo genere alzano bandierabianca. Altra buona applicazione è invece Data Rescue 3 (http://www.active-sotware.com/itproducts/story$dirname=&index=deault&num=157&sec=0), che a dierenza diDiskWarrior ha un distributore italiano. La seconda. I computer Mac supportano da tempo la tecnologia S.M.A.R.T.: significa Sel Monitoring, Analysis and Reporting Technology. Il suo scopo è di verificare lo stato di salute

del disco, segnalando all’utente possibili guasti che possono portare il dispositivo alla morte.

Lancia Apple System Profiler (clicca sulla mela in alto a sinistra, quindi “Inormazioni su questoMac>Più inormazioni>Hardware>ATA Seriale”). Nell’elenco delle voci che vedrai ci sarà anchequesta.Se compare la scritta “Verificato”, il tuo disco rigido gode di buona salute. Se non comparequalcosa non va come dovrebbe: quindi backup veloce, e poi Utility Disco sperando che nonsia maledettamente grave.

Se ti annoia lanciare Apple System Profler il mio consiglio è rivolgersi a SMARTReport (http://

www.corecode.at/smartreporter/), un’applicazione gratuita a cui puoi delegare il controlloperiodico dello stato del disco. Puoi anche scegliere in che modo essere avvisato in caso diproblemi: email, o con la comparsa di una fnestra pop-up.

A questo punto una domanda sorge spontanea: se c’è qualche problema con Lion, cheaccio?Ne riparlerò più avanti nel capitolo intitolato “Se Lion a i capricci”.

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Verica l’hardwaredel tuo Mac

Verica l’hardware del tuo Mac

Il disco rigido del tuo Mac è a posto. Già che ci siamo, perché non diamo un’occhiata ancheal resto dell’hardware?

Non costa nulla, è una accenda che non si a mai, ma occorre tempo.Quando hai acquistato un Mac hai ricevuto ovviamente il tuo bel DVD che racchiudeva il si-stema operativo. Se osservi con attenzione, troverai su di esso anche l’applicazione chiamata

Apple Hardware Test. Può anche succedere che si trovi su un disco a parte.Di che cosa si tratta?

Per prima cosa: non ripara nulla. Si tratta inatti di un insieme di verifche il cui scopo è esclu-sivamente testare lo stato di salute dell’hardware del tuo Mac.In particolare, l’Apple Hardware Test si incarica di controllare:

Lo stato della RAM (ottimo quando si è acquistato della memoria aggiuntiva e si desidera es-sere certi della sua compatibilità col proprio Mac. Se ci sono dei problemi del genere al riavviotroverai a darti il benvenuto il “kernel panic”. Ma non sempre accade al primo riavvio);

Lo stato del disco rigido interno. D’accordo, lo hai appena eettuato, ma non c’è modo di evi-tarlo di nuovo;

Quello della scheda Airport;

La scheda madre, o scheda logica che dir si voglia. Quando questa si guasta, c’è da sperareche il tuo Mac sia ancora in garanzia, oppure che tu abbia sottoscritto l’Apple Care. Non valela pena sostituirla visto il costo;

La RAM video.

Lo ripeto ancora: l’Apple Hardware Test non ripara un bel nulla. Si limita a verifcare il unzio-namento degli elementi che ho indicato. Se qualcosa è guasto, è necessario rivolgersi all’assi-stenza.

Altra avvertenza riguarda la sua durata. Quando l’avvierai, ti sarà mostrata una schermata conle previsioni della sua durata. Non devi prestarci ede. Moltiplicala almeno per 3, e avrai idea diche cosa ti attende; sì, richiede molto tempo.Ultima avvertenza, ma questa piuttosto importante. A un certo punto potresti sentire leventole del tuo Mac aumentare di velocità: non sognarti di orzare l’uscita, di staccare la spina

o altre amenità. Fa parte dei test, ma lo scrivo perché non sono pochi coloro che hanno avutola brillante idea di spegnere tutto, immaginando che il test stesse danneggiando la macchina.

Ora vediamo come usare l’Apple Hardware Test.

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Verica l’hardwaredel tuo Mac

Procurati il DVD di installazione del tuo Mac; vedrai che sulla sua superfcie sarà riportato la di-citura “Apple Hardware Test”. A volte come ho già indicato, l’applicazione è compresa nel DVDdi installazione di Mac OS X, altre volte si trova su un disco a parte. Stacca qualunque periericadi terze parti dal tuo Mac (dischi rigidi esterni, chiavette, stampanti, scanner e così via: solomouse e tastiera, a meno che non siano wireless, ovvio!);

Inserisci il disco, riavvia e tieni premuto il tasto “D”. Se sul DVD viene indicato un altro tasto,segui l’indicazione riportata su di esso, e non la mia;

Al termine del riavvio ti saranno mostrati i volumi di avvio disponibili, lascia perdere e premil’icona dell’Apple Hardware Test;

Si avvia l’applicazione, che potrebbe apparire lenta, ma va tutto bene: sta “lavorando” da unDVD esterno quindi è ovvio che si prenda un po’ più di tempo.

Scegli la lingua e procedi;

Troverai ad attenderti due modalità: quella “Estesa” e “Base”. La prima è davvero molto, moltolunga, la seconda è solo molto lunga;

Lascialo lavorare in pace. Se va tutto bene non ti resterà che scegliere il riavvio per tornare altuo Mac. In caso invece di problemi cerca di saperne di più dando un’occhiata ai risultati. Ma aquel punto dovrai rivolgerti a un centro di assistenza autorizzato Apple.

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Il backup prima di procedere

Il backup prima di procedere

Diciamo le cose come stanno: questo capitolo è inutile. Inatti ero intenzionato a non scriver-lo, e dopo che l’ho scritto ho pensato di eliminarlo.Invece eccolo qui.

Da tempo eettui regolarmente il backup con quella geniale applicazione che risponde al

nome di Time Machine. Lo so che alcuni la criticano perché bla bla bla. Hanno di certo ragio-ne, ma occorre sempre pensare che il 90% degli utenti di computer ha bisogno di qualcosa disemplice anche per ottenere qualcosa di “complesso” come appunto il backup.E so anche che i puristi non vogliono accostare il termine backup a Time Machine: questa ap-plicazione in realtà si limita ad archiviare i fle nuovi o modifcati. Ma queste sono dettagli chea tanti non interessano aatto, quindi torniamo all’argomento del capitolo.

Lancia per l’ultima volta Time Machine per eettuare il backup di Snow Leopard, prima di in-stallare OS X Lion. In questo modo sarai certo che tutto quello di nuovo o modifcato 10 minutiprima sarà al sicuro se per caso qualcosa andasse storto.

Se non hai mai preso in considerazione l’uso di Time Machine, e vuoi arlo adesso, il con-siglio è di leggerti con attenzione la pagina che Apple dedica a questo argomento. È pure initaliano: http://support.apple.com/kb/HT1427?viewlocale=it_IT . Per ovvi motivi non sto aspiegare come usare questa applicazione, perché l’argomento del libro è diverso.

Adesso però sorge una domanda: come si a a essere certi che il backup di Time Machinesia sano e salvo? Esiste un modo?

Sì, ma solo se usi Time Capsule come disco di backup di Time Machine.In questo caso, clicca sulla barra dei menu di Mac OS X l’icona di Time Machine, e tieni pre-

muto il tasto Opzione (mi rierisco a questo: ). La voce “Esegui backup adesso” si modifcain “Verifca backup”. Se l’icona di Time Machine non è presente nella barra dei menu, nessunproblema.

Lancia le Preerenze di Sistema (l’icona del Dock con le ruote dentate), poi individua “Time Ma-chine”, clicca, e nella fnestra che apparirà metti il segno di spunta all’opzione: “Mostra lo statodi Time Machine nella barra dei menu”.

Se il disco rigido esterno è Western Digital, o LaCie?Di solito se qualcosa va storto l’icona di Time Machine sulla barra dei menu accoglie un punto

interrogativo, oppure appare una fnestra che indica la presenza di un problema. Già questo èun valido aiuto, ma dobbiamo ricordare che questa è un’applicazione che ha come obiettivorendere acile il backup, senza inutili complicazioni. Quindi il suo unzionamento è molto basi-lare, e le mancano certe unzioni che applicazioni più potenti e costose portano invece con sé.

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Il backup prima di procedere

Tuttavia prova a are questo.Apri l’applicazione Console (contenuta dentro Utility, e questa la troverai dentro la cartellaApplicazioni). Qui il sistema operativo tiene traccia di quello che accade (i messaggi esatto).Per scovare quello che ci serve basta inserire nel campo di ricerca in alto a destra “BACKUPD”(senza virgolette).Poi seleziona nella colonna di sinistra (se non è visibile premi “Mostra elenco resoconti”) lavoce “Tutti i messaggi”.Se durante l’operazione di backup Time Machine è incappata in uno o più errori, qui troverai

un messaggio che indica che le cose non sono andate lisce come al solito.

Ma non si può usare un’applicazione come Utility Disco? Certo, ma ricorda che si limiterà acontrollare l’integrità e la struttura del disco. Per i dati, la loro “salute” o unzionamento che dirsi voglia, e l’integrità dei documenti archiviati, non c’è molto da are. Non c’è modo di sapere sei nostri documenti sono davvero a posto oppure qualcosa li ha corrotti, rendendoli inservibili.

O meglio c’è qualcosa che può aiutare: un sistema di backup ulteriore che risponde alnome di “Clonazione” e nel prossimo capitolo ne aremo la conoscenza.

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La clonazione del disco rigido

La clonazione del disco rigido

Non l’hai mai atta? Non sai neppure di che cosa sto parlando in questo capitolo? Alloravediamo di spiegarci.

Con il termine “clonazione” si intende la copia dell’intero disco rigido del tuo computersu un supporto esterno (cioè un altro disco rigido; sì deve essere un altro disco). Grazie a

essa potrai riavviare il computer dal disco rigido esterno se il Mac, per i motivi più diversi,diventa ingovernabile.È ben dierente dall’archiviazione (che eettua Time Machine).

Nella clonazione sono copiati tutta una serie di elementi invisibili, di cui il sistema si serve peravviarsi. Questo compito può essere portato a termine da sotware specifici, ma non da TimeMachine, che resta un sotware ormidabile per recuperare file cancellati per sbaglio.

Se durante l’aggiornamento a Lion qualcosa va male, e non riesci a portarlo a termine, avereuna copia avviabile (di Snow Leopard) può risultare molto utile. E in questo capitolo vedremocome ottenerla.Non solo. Qualora tu decida per un’installazione “pulita” di Lion avrai proprio bisogno diun disco di avvio, e al momento opportuno ti spiegherò il perché.

Dal momento che la clonazione copia tutto, probabilmente non tutto quello che hai suldisco rigido merita di essere clonato. Ecco perciò una buona occasione per sbarazzarsi di unaserie di orpelli che occupano inutilmente dello spazio sul disco rigido.

Comincia col dare un’occhiata alle applicazioni che conservi nella cartella omonima: sei sicuroche ti servano tutte? Forse lì giacciono dimenticate alcune utility che hai scaricato e mai usato:liberatene.

Un giro lo arei pure nella cartella “Utility”, contenuta in quella chiamata “Applicazioni”.

Non solo.Spesso, i programmi hanno l’abitudine di installare ulteriori cartelle in altre parti del disco.Controlla in “NomeUtente>Libreria>Application Support” (NomeUtente corrisponde all’iconadella casetta), e in “DiscoRigido>Libreria>Application Support” (DiscoRigido è il nomedell’icona del disco rigido).La cartella “Download” che hai nel Dock, cosa racchiude? Tutta roba utile, che ti serve, oppurecianrusaglie Web?

E quella chiamata “Documenti”?

Non scordarti degli allegati che ricevi con la posta elettronica: te ne sei liberato? Per essernesicuro non ti resta che are un giro qui: “NomeUtente>Libreria>Mail Downloads”.

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La clonazione del disco rigido

Fatto? Bene.So bene che potrebbe sembrare un’operazione inutile: ormai i dischi rigidi contengono tantodi quello spazio che gettare via applicazioni e allegati può apparire solo una perdita di tempo.Allora diciamo questo: se conservi applicazioni obsolete, è possibile che possano crearequalche grattacapo. Perché rischiare?

Adesso non resta che procurarsi un nuovo disco rigido esterno e procedere con la clonazione.

Hai bisogno di un’applicazione apposita. Si tratta di Carbon Copy Cloner. 

È gratuita, ma le donazioni sono ben accette. Lo sviluppatore non solo coneziona un’ottimaapplicazione per Mac, ma sul sito gestisce un orum dedicato ad aiutare gli utenti nell’uso, enella risoluzione di problemi.

Prima di procedere.Forse usi qualche programma di virtualizzazione come Parallels Desktop o VMware: nessunproblema. I fle se ne stanno su un’immagine disco apposita che l’applicazione che userai perclonare non avrà alcuna dicoltà a copiare, e perciò a salvare.

Usi Boot Camp? Le cose sono un po’ diverse perché il sotware messo a punto da Apple inrealtà produce (dovresti ben saperlo, se hai atto ricorso a esso) un altro volume. Tradotto più

o meno in italiano: è come se osse un altro disco.Come se ne esce?Non senza dicoltà, purtroppo.Un tempo c’era WinClone che (gratis) creava una copia del volume di Windows riavviabile.Purtroppo quel progetto è stato abbandonato, quindi non possiamo più servircene.

La soluzione gratuita (per uso privato) si chiama DriveImage XML (http://www.runtime.org/driveimage-xml.htm). Cosa a questa applicazione?Naturalmente unge solo su Windows. Crea un’immagine del sistema che può essereconsiderata come una duplicazione o clonazione che dir si voglia, anche se non è possibile

riavviare da essa. Potrai però recuperare i dati in essa contenuti, per traserirli su un altro disco,per esempio.

Se hai questa necessità, ricorda che DriveImage XML richiede o un altro disco rigido sucui ospitare questa sorta di copia del volume di Windows. Oppure dovrai partizionare (o“suddividere”) il disco rigido su cui hai deciso di creare la copia di Snow Leopard, e che perciòaccoglierà anche il volume Boot Camp.

Il sistema operativo Windows 7 contiene un’applicazione chiamata Windows Backup. Puoiusare questa invece, ma ricorda che pretende un disco ormattato NTFS. Mac OS X è in grado

di leggerlo ma non di modifcarlo.

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La clonazione del disco rigido

Abbiamo parlato di dischi rigidi: qualche breve indicazione su quale scegliere.Il disco rigido esterno deve avere una buona capienza: quanto buona? Ormai si trovano incommercio dischi da 1 TB a meno di 90,00 Euro; perciò esagera pure e non temere di comprarequalcosa di troppo grande.

La connessione: USB 2.0 (Apple non ha intenzione di abbracciare la versione 3.0, dopo averscelto invece con grande entusiasmo Thunderbolt). Se hai qualche perplessità sulle porte oconnessioni che il tuo Mac soggia, nessun problema.

Premi l’icona della mela in alto a sinistra, quindi “Inormazioni su questo Mac”>“Più Inormazioni”.Nella colonna di sinistra chiamata “Contenuto” troverai anche la voce “Hardware”.Forse c’è solo un triangolino nero; cliccalo per espanderlo e salteranno uori un mucchio diinormazioni riguardanti l’hardware del tuo Mac. Comprese le connessioni presenti: USB,FireWire e se si tratta di una macchina più recente, ThunderBolt. Premi sulla sinistra la voce cheti interessa, per avere al centro, maggiori dettagli su di essa.

Dopo aver acquistato il tuo disco rigido, a volte è necessario sottoporlo ad alcune semplicioperazioni afinché venga riconosciuto, e quindi usato, dal sistema operativo. In sostanza,dovrai ormattarlo e/partizionarlo, e per arlo ti basterà usare Utility Disco. Perché ormattarlo?Spesso i dischi rigidi in commercio sono ormattati per Windows, non per OS X (che “legge”

solo la ormattazione HFS+ Journaled).Di solito sulla conezione è scritto se è già compatibile per la nostra piattaorma; se così non è,procedi in questa maniera.

Collega il disco rigido esterno al tuo Mac, e lascia che venga montato sulla scrivania; una volta che sarà montato sulla scrivania, lancia Utility Disco (dentro la cartella “Utility”, a suavolta racchiusa in quella chiamata “Applicazioni”, ricordi?);

nella finestra che appare seleziona

il disco rigido esterno nella colonnadi sinistra, quindi premi la scheda“Partiziona” se desideri appuntopartizionare (spiegazione veloce:“dividere” il disco in due o più parti);

Premi il menu a comparsa sotto lascritta “Scheda volume”, e scegli ilnumero di partizioni da creare. Perciascuna di esse dovrai scegliere un

nome per identifcarle al primo colpo;

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La clonazione del disco rigido

una volta che avrai deciso il numero delle partizioni, potrai deciderne ladimensione trascinando la linea divisoria.

Ma che numero di partizione scegliere? Uno può andare bene, è la sceltamigliore per la maggioranza degli utenti. Alcuni scelgono 2 per salvare (èsolo un esempio tra i tanti che si possono are) su una il sistema, sull’altra idocumenti prodotti.

Oppure, come ho detto in precedenza, una partizione potrà ospitare lacopia di Snow Leopard, e sull’altra ci sarà invece quella dedicata a BootCamp o Windows che dir si voglia.

adesso scegli il ormato del volume: deve essere Mac OS Esteso (Journaled). Scegli appunto lavoce “Mac OS Esteso (Journaled)” dal menu a comparsa.

premi il pulsante “Opzioni” in basso, e scegli dalla finestra che apparirà “Tabella partizioniGUID”, e premi “OK” e poi “Applica”. Comparirà una fnestra che chiede di conermare quelloche stiamo acendo.

Come ho scritto, questa operazione cancella tutto quello che il disco racchiude; d’accordo, eraappena acquistato quindi non c’erano dati. Però sappi che questa è un’operazione che è beneare con la dovuta attenzione, proprio per il carattere “defnitivo” che porta con sé;

una volta che questa operazione è terminata, chiudi Utility Disco.

Ora non resta da are che clonare il disco rigido interno del Mac. Abbiamo quello che ci occorre:un disco rigido esterno che abbiamo partizionato e ormattato come si deve; e un programmaapposta (Carbon Copy Cloner).

Non è l’unico di questo genere; molti per esempio prediligono SuperDuper!. Costa 20,50Euro, ma la versione 2.6.3 (priva di alcune unzioni), è gratuita.

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La clonazione del disco rigido

Vediamo come clonare il disco rigido con Carbon Copy Cloner; la procedura con SuperDupernon è molto dierente, e la documentazione sul sito non manca aatto. Sostanzialmenteagiscono alla stessa maniera, quindi quello che vedrai adesso potrai più o meno replicarlo(non edelmente questo è ovvio) se utilizza l’altra applicazione

Collega il disco rigido esterno al Mac, accendilo, e attendi che sia montato sulla scrivania.Lancia Carbon Copy Cloner;

 

Abbiamo due menu a comparsa: Disco Origine a sinistra, Disco Destinazione a destra. Adessoprocediamo nel dettaglio dell’operazione.

Premi il primo menu e scegli il disco rigido interno del tuo Mac: esatto il Disco Origine;

premi Disco destinazione e indica il disco rigido esterno che hai acquistato e su cui troveràposto la clonazione;

nell’altro menu a comparsa scegli “Backup completo”;

prima di iniziare, l’applicazione chiederà che tu inserisca la password. Digitala e quindi premi“OK”.

Lascia lavorare l’applicazione. Clonare un disco rigido richiede tempo, e questo varia in basealla quantità di “roba” che possiedi.

Al termine di questa operazione avrai il clone del disco rigido. Per essere sicuri che sia andatotutto bene, sarà meglio provvedere a un piccolo test.

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La clonazione del disco rigido

Riavvia il Mac premendo il tasto Opzione (questo: ). Dopo qualche istante, appariranno sulloschermo del Mac due icone, che rappresentano i dischi di avvio disponibili.Uno sarà il disco rigido interno del tuo computer, l’altro quello esterno.Evidenzia quest’ultimo, e premi Invio. Controlla applicazioni, documenti e cartelle, verifica chesia tutto a posto. Per tornare al disco di avvio del tuo Mac eettua la medesima operazione(riavvia), seleziona l’icona del disco rigido interno, e premi l’icona del disco interno.

Se è la prima volta che eettui la clonazione, ricordati di mantenerla aggiornata. MentreTime Machine si preoccupa di archiviare ogni ora i fle nuovi e/o modifcati, la clonazione può

essere eettuata di norma una volta la settimana.

Carbon Copy Cloner (e anche Super Duper), eettuano un backup incrementale. Come TimeMachine, dopo aver clonato tutto, le volte successive si limiteranno a copiare i file modificati,o nuovi. Quindi l’operazione (molto lunga la prima volta), sarà più rapida.

Carbon Copy Cloner ore la possibilità di programmare il backup, per eettuarli nellegiornate di riposo (il fine settimana), in modo da non intererire con il tuo lavoro.

Programmazione del backup con Carbon Copy Cloner 

SuperDuper! pure si capisce, ma per ricorrere a questa unzione (e anche altre) sarà necessarioacquistarlo. Ma sono soldi ben spesi.

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Cosa are con iTunes?

Cosa are con iTunes?

Già, iTunes, e gli acquisti eettuati: flm, canzoni comperate ai tempi in cui erano in venditacoi i DRM (Digital Rights Management, detti anche “lucchetti digitali), e via discorrendo. Cosaaccade quando si aggiorna, oppure si decide di installare ex-novo un sistema operativo?

Occorre are qualcosa di particolare?Per esempio de-autorizzare il computer?

No, non occorre are nulla. Qualunque sia il sistema che sceglierai per passare a Lion (Aggior-namento, oppure Archivia e Installa) non è necessario de-autorizzare un bel niente.

Le autorizzazioni sui fle acquistati tramite iTunes sono inatti conservate sui server di Apple.La società di Steve Jobs lo spiega in una pagina (in italiano), del suo sito.

Di solito un’autorizzazione viene “bruciata” se per esempio la scheda logica (o scheda madre,come meglio preerisci), del Mac viene sostituita a causa di un guasto. Non è certo questo ilcaso...

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Quale installazionescegliere per Lion?

Quale installazione scegliere per Lion?

Con OS X Lion le cose sono cambiate; adesso ci sono solo due opzioni per installare il sistemaoperativo, una volta acquistato e scaricato dal Mac App Store.Il link che ho messo è solo per indicarti la pagina uciale di iTunes, mentre in Snow Leopardbasta premere l’icona del Mac App Store presente nel Dock (dopo essersi assicurati di avereuna connessione attiva e soprattutto veloce), e poi, procedere con l’acquisto.Prima ho scritto delle due opzioni per Lion: si tratta di Aggiornamento, e Inizializza e

installa. Vediamo di conoscerle da vicino.

Aggiornamento signica che i vecchi elementi di Snow Leopard vengono sostituiti e can-cellati dai nuovi di Lion. Quanto è consigliabile questa scelta? Parecchio. Già con il rilasciodi Mac OS X 10.6 Apple aveva messo a punto un Installer migliore, contenente una lista disotware incompatibili con la versione più recente di Snow Leopard, che venivano poi spostatiin una cartella il cui scopo era racchiudere tutto ciò che poteva are a pugni col sistema ope-rativo.

Inizializza e installa. Il disco rigido del Mac viene raso al suolo (l’inizializzazione cancella tuttoil contenuto del disco rigido e non c’è verso di recuperarlo. Certo, esistono sotware specifcie molto costosi per recuperare quasi tutto, anche da dischi bruciati, fniti a mollo in mare, ocolpiti da pallottole. Ma ribadisco il concetto di “molto costosi”).

L’installer in questo caso ore un altro vantaggio: eettua la derammentazione. Per chi lo ignorasse (spiegazione veloce e veloce): un fle quando viene registrato fnisce nelprimo “posto” libero che trova sul disco. Poi se per esempio si tratta di musica, o di flmato,viene sovente ripreso, ampliato, cresce insomma di dimensioni e si “riversa” in altri settori deldisco. Noi non ce ne rendiamo conto ma quando apriamo certi fle molto pesanti, avviene la“ricomposizione” del fle, cioè tutti i pezzi sono velocemente assemblati e orniti per l’uso.

Questa è una conseguenza della rammentazione.Col termine di derammentazione ci si rierisce invece all’operazione che si incarica di rendere“vicini” i vari pezzi del fle sparsi per tutto il disco. In questo modo le prestazioni generali delsistema ne benefceranno non poco.Si tratta tuttavia di un sistema un poco più laborioso perché come ho spiegato in precedenza,avrai bisogno di un disco di avvio (che hai creato con la clonazione) per installare ex-novo Lion. Una volta terminata l’installazione del sistema operativo ricorrendo a questa procedura, Lionprovvederà al lancio dell’applicazione “Assistente Migrazione”. Questa si preoccuperà di recu-

perare quanto necessario dal disco esterno di backup e sposterà i fle nella medesima posizio-ne che occupavano in Snow Leopard. Anche da un PC: sì, un Windows PC.

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Quale installazionescegliere per Lion?

Ah, scommetto che qualcuno a questo punto si domanderà: ma non è meglio riparare ipermessi prima di eettuare un’operazione tanto delicata?Lo dirò con sole due parole: è inutile.

Avvertenza. Una volta che tu avrai acquistato e scaricato Lion, l’Installer andrà a posizionarsinella cartella Applicazioni di Snow Leopard, oltre che nel Dock. Bene: il problema è che dopo

l’aggiornamento, non lo troverai più. Una volta concluso il suo processo di installazione vienecancellato.Cosa are allora?

La cosa più semplice del mondo: è suciente spostarlo. Sulla scrivania, in un’altra cartella. Me-glio ancora copiarlo da qualche altra parte (su un altro disco o una chiavetta). In questo modolo avrai sempre disponibile. Anche dopo l’aggiornamento, se lo avrai spostato per esempio sulDesktop, al termine di tutto, troverai ancora l’Installer lì, ad attenderti.

Altra avvertenza. Prima di procedere con l’installazione, avvia Time Machine e soprattutto

eettua una clonazione (l’ultima), in modo che l’Installer sia salvaguardato. Se sceglierai inattil’opzione “Inizializza e installa”, la clonazione sarà un elemento decisivo per portarla a buonfne. Sarà grazie a lei che Lion potrà ruggire.

Ancora una cosa, ma stavolta è davvero l’ultima. Ho scritto che Lion ha due modi per es-sere installato; però non ti attendere durante l’installazione una fnestra che indichi appunto“Aggiornamento” e “Inizializza e installa”. Non c’è più niente del genere. Questa operazione èstata resa di una semplicità disarmante. Di atto esiste solo l’aggiornamento, e basta.L’altra possibilità in un certo senso te la crei tu; l’Installer di Lion non ti proporrà nulla del ge-nere.

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Creare una copia avviabiledi Lion

Creare una copia avviabile di Lion

Nulla di davvero complicato, anche se pare una specie di impresa impossibile. C’è bisogno diun po’ di attenzione ma possiamo aermare che è alla portata di tutti, o quasi. Una copia avviabile è diversa dall’Installer, ovviamente (e nel capitolo precedente ho spie-gato perché spostarlo, per poterlo poi utilizzare per installarlo su altre macchine. L’Installer,installa, mentre una copia avviabile signifca che in caso di guai potremo comunque avviare il

nostro Mac da Lion.Vediamo come are.

Procurati una chiavetta USB di almeno 4 GB di spazio libero, e assicurati che sia partizionataa dovere. Come agire in questo caso, l’ho già spiegato in un capitolo apposito, chiamato “Laclonazione del disco rigido”.

Individua l’Installer di Lion che è contenuto dentro la cartella “Applicazioni” (se lo hai spostatoda qualche altra parte... Individualo in quell’altra parte!).

Clicca col tasto destro del mouse (se preerisci: Ctrl-click) e dal menu contestuale che apparescegli la voce “Mostra contenuto pacchetto”.

Cerca la cartella Contents, e poi quella chiamata SharedSupport. Dentro risiede un’immaginedisco: InstallESD.dmg. Tombola! Abbiamo trovato quello che ci serve.

Lancia Utility Disco (dentro la cartella Utility, racchiusa in quella Applicazioni).

Trascina l’immagine disco InstallESD.dmg nella colonna di sinistra di Utility Disco.

Selezionala. Se intendi masterizzarla su un DVD, premi il pulsante “Masterizza”, indicagli cosa

vuoi masterizzare, poi inserisci il DVD nel Mac e premi di nuovo “Masterizza”.

Vuoi metterlo su una chiavetta USB? Hai verifcato che sia compatibile col Mac? Bene, alloraseleziona l’immagine disco quindi premi il tasto “Ripristina”.

Mi sembra acile da capire vero? Ci sono due campi vuoti da riempire: Sorgente e Destinazio-ne. Nel primo devi inserire l’immagine disco (premendo il pulsante “Immagine”), nel secondotrascina invece la chiavetta USB.

Premi “Ripristina” e poi dai il tuo assenso defnitivo inserendo la tua password di amministra-

tore.

In questo modo avrai ottenuto una copia avviabile di OS X Lion. Non è stato poi così dicile,vero? OS X Lion: l’aggiornamento

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OS X Lion: l’aggiornamento

OS X Lion: l’aggiornamento

Finalmente ci siamo!Arontiamo adesso l’aggiornamento a OS X Lion.Dopo toccherà a Inizializza e Installa; un poco più complicato, ma nemmeno troppo.

Disconnetti dal Mac tutte le perieriche non necessarie (quindi lascia collegato al computersolo tastiera e mouse, se sono con i fli).Via stampanti, dischi rigidi esterni di backup, sì, anche quelli scollegali.

Se è un portatile che deve ricevere l’aggiornamento, connettilo all’alimentatore, e quindialla presa di corrente. Ma se ti dimentichi, nessun problema: prima di procedere l’Installer tiarà notare che il tuo portatile non è collegato a nessun alimentatore).

Esci da tutte le applicazioni.Se il tuo Mac è un iMac o un Mac Pro orse è collegato a un gruppo di continuità; non staccarloovviamente!Sarebbe sempre meglio averlo; i Mac sono computer robusti e un calo o un’interruzione di cor-rente non danneggiano la macchina. Durante un’installazione se viene a mancare la corrente

di solito non accade l’irreparabile. Quindi quando la corrente torna, occorre solo ricominciarela procedura dall’inizio. Di solito.

Ancora una cosa. I backup sono a posto vero? La clonazione è stata aggiornata pochi minutia, e l’hai testata, ed è perettamente unzionante.Anche Time Machine ha atto l’ultimo giro. Mi raccomando.

Se decidi di passare a Lion, non perdere tempo, e allo subito. Non eettuare una clonazioneper poi continuare a lavorare per tre o quattro giorni e decidere quasi all’improvviso di ag-giornare a Lion. In caso di problemi NON avresti una clonazione recente.Se poi sei uno di quelli che Time Machine lo avvia ogni tanto, peggio ancora; potresti trovarticon un archivio di fle anzianotto. Lo ribadisco (sono noioso vero?): Time Machine, aggiorna-mento della clonazione e poi subito Lion!Adesso occupiamoci davvero dell’aggiornamento a OS X 10.7.

Clicca l’icona dell’Installer nel Dock, oppure due click se ti rivolgi a quello presente dentro lacartella Applicazioni;

 

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OS X Lion: l’aggiornamento

Il solito contratto di licenza da leggere, e una volta letto per bene, premi “Accetta”;

Apparirà a questo punto una fnestra per permetterti di scegliere il volume di destinazione(cioè il disco rigido che subirà l’aggiornamento). Vale a dire quello di avvio. L’opzione “Altridischi” è da usare se hai altri dischi (perché possiedi per esempio un Mac Pro) su cui preerisciinstallare l’aggiornamento. Solo in questo caso, premi il pulsante e seleziona il disco;

Una volta selezionato il disco, premi “Installa”;

Ti sarò richiesta la password; orniscila pure e premi “OK”;

Abbi pazienza. L’installazione ha una durata che può variare parecchio, lascia che accia il suocorso. Il minimo è di almeno trenta minuti.

Al termine di tutto comparirà una fnestra che indicherà come il Mac si riavvierà in pochi istan-ti. A quel punto, il tuo computer sarà aggiornato a Lion.

È possibile che tu veda nel Dock di Lion are capolino un’applicazione come “Assistente Mi-grazione”, per poi chiudersi da sé.Nulla di preoccupante (di solito).Dal momento che hai scelto l’aggiornamento, tutte le impostazioni, le applicazioni, le preer-enze, eccetera eccetera saranno già pronte all’uso.

Le cose sono un po’ diverse se utilizzi un Mac con il Magic Mouse o il Trackpad.In questo caso non sorprenderti se partirà un flmato che ha come scopo quello di spiegartil’uso delle gesture. Purtroppo non c’è verso di chiuderlo per passare ad altro, devi per orzavedertelo sino alla fne.

È atta, Lion è tra noi, Snow Leopard è andato.Nel capitolo seguente parlerò invece di come agire per avere un’installazione ex-novo: quelloche si defnisce “Inizializza e Installa”.

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OS X Lion: Inizializza e installa

OS X Lion: Inizializza e installa

Se invece dell’aggiornamento preerisci un’installazione nuova di zecca, bella umante come ilpane uscito da un orno, ai così.

Connetti al tuo Mac il disco rigido esterno che contiene la copia avviabile del sistema opera-tivo. Quale? Beh, Snow Leopard che domande! Attendi che sia montato sulla scrivania del Mac.Assicurati che vi sia anche l’Installer vero e proprio di Lion, altrimenti non sarai in grado di

are nulla;

Riavvia il computer e premi il tasto Opzione ( ) fnché non apparirà una fnestra che ti inviteràa scegliere un volume (o disco) di avvio);

Seleziona il disco di avvio clonato ed esterno, e premi Invio;

Una volta che il Mac si è avviato dal disco clonato, sarai dentro la tua copia di Snow Leop-ard compresa di ogni elemento. Preerenze, impostazioni, documenti, applicazioni, ma non ècerto questo quello che ci interessa!

Cerca e trova l’applicazione Utility Disco (Applicazioni>Utility), quindi avviala;

Nella colonna di sinistra seleziona il disco che vuoi inizializzare: quello interno del tuo Mac. Èl’ultima possibilità che hai di tornare indietro. Premendo il pulsante “Inizializza” cancellerai persempre il contenuto del disco rigido;

Verifca che sia ormattato come HFS+ Journaled, e conerma “Inizializza”;

Terminato questo processo chiudi Utility Disco;

Nel Dock oppure dentro la cartella Applicazioni c’è l’Installer. Avvialo. Quello che seguirà saràla medesima procedura già vista in precedenza al momento dell’aggiornamento di Lion;

Avrai nell’ordine: la licenza d’uso da leggere e accettare; selezionare il disco su cui vuoi instal-lare Lion (quello che ha appena subito l’inizializzazione giusto?); anche in questo caso, se haiun Mac Pro con più dischi e vuoi installare il nuovo sistema operativo su un volume partico-lare, premi “Mostra altri dischi” e seleziona quello che preerisci;Premi “Installa”, poi ornisci la tua password di amministratore e conerma. Lascia che tuttoaccia il suo corso.

Al riavvio (il processo segue lo schema già visto, e non sto a ribadirlo perché rischierei davvero

di annoiare), troverai ad accoglierti una voce. E una schermata di benvenuto.La schermata indica il Paese dove risiedi (Italia certo). Ma la voce?

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OS X Lion porta con sé la tecnologia VoiceOver, un’interaccia parlante dedicata a ipovedenti.Questa voce (in realtà ce ne sono più di una, e si può scegliere quella di proprio gradimento),spiega cosa c’è sullo schermo e quali sono le azioni da compiere.

Se hai bisogno di VoiceOver per procedere devi premere il tasto Esc e sarai condotto attra-verso la confgurazione del tuo Mac da questa tecnologia.Altrimenti premi il tasto a destra in basso per continuare.A questo punto troverai diverse schermate.Vediamole assieme:

Seleziona la tua tastiera. Dovrebbe essere già selezionato “italiano”. Anche qui, come in prec-edenza, se quello che ti serve non è visibile, metti il segno di spunta su “Mostra tutte”. Andiamoavanti;

Seleziona il tuo network Wi-Fi. Questo troverai ad aspettarti se sei collegato con una reteWi-Fi. Seleziona la tua e inserisci la password.Se usi un cavo Ethernet o un altro sistema per Internet che non sia il Wi-Fi, premi a sinistra “Al-tre opzioni network” e scegli il tuo. Puoi sempre rimandare questa confgurazione in un altromomento;

Traserisci dati su questo Mac. Fondamentale. Ci sono quattro opzioni: “Da un altro Mac”; “Daun PC Windows”; “Da Time Machine o un altro disco”; “Non traserire adesso”. Se lo desideri loarai dopo tramite l’applicazione Assistente Migrazione. Noi procediamo adesso. Traseriremoi dati dal nostro disco clonato al nuovo sistema operativo. Vediamo come.

1. Seleziona “Da un backup di Time Machine o da un altro disco” e premi “Continua”;

2. Appare il disco che contiene i dati da traserire, si capisce. Selezionalo e premi continua;

Nella fnestra che appare c’è l’elenco degli elementi da traserire: Utenti, Applicazioni, Im-postazioni e infne Altri documenti e cartelle. Sono già spuntati per impostazione predefnita,e consiglio di lasciare le cose così. A meno che tu non sappia davvero cosa ai.

Con “Utenti” ci si rierisce all’intero contenuto della cartella “Home” (quella con l’icona dellacasa). Puoi cliccare la reccia accanto al pulsante selezionato, si apre un elenco di voci, alcunedelle quali possono essere deselezionate (e allora non saranno traserite, questo è logico).“Applicazioni”. Traserisce le applicazioni presenti nella cartella omonima (compresa le even-tuali sottocartelle, come quella Utility), tranne quelle “vecchie”.Se per esempio Lion ha già installato Mail (e sicuramente lo ha già installato), la vecchia ver-

sione di Mail pure presente in questa cartella NON sarà traserita.

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OS X Lion: Inizializza e installa

“Impostazioni”. Due le cartelle qui presenti. Una chiamata “Network” che contiene le im-postazioni per accedere a Internet. L’altra riguarda invece il computer e le sue impostazioni.Meglio importarle tutte.“Altri documenti e cartelle”. Ci si rierisce a certe cartelle o documenti che non sono statecopiate in precedenza. Meglio spuntarle e lasciare che vengano traserite anch’esse. Premicontinuam e poi Traserisci.Lascia che accia il suo lavoro (può essere molto lungo, come si può intuire).

 

Dopo che avrai fnito la migrazione potrai procedere con le altre asi che devono completarequesto processo prima di arrivare alla Scrivania di Lion.Vale a dire:

Inserisci il tuo ID Apple. Se ce l’hai e se ne hai voglia. Puoi tralasciare anche questo;

Registrazione. Idem come sopra: non sei obbligato e puoi premere il pulsante “Continua”.Apparirà una fnestra per avvisarti che non hai inserito un bel nulla. Premi di nuovo “Continua”per lasciarti alle spalle questa fnestra senza alcun rancore;

Crea un account del computer.Qui devi inserire il tuo nome e cognome (nel primo campo testo) e poi il nome account. Ilnome account è quello che poi identifcherà l’icona della casetta (detta in realtà “Home”).Qualcosa di semplice e non troppo lungo. Discorso ben diverso per la password. Questa deveessere lunga, e nello stesso tempo acile da ricordare (per te). Evita date di nascita, compleanni

o onomastici. Considera questo: una password (tutte le password), sono una specie di chiaveper entrare senza dicoltà in casa tua. Per questo motivo devono essere lunghe ed ecaci, ese stai creando una password per il tuo portatile è davvero meglio che sia robusta e dannata-mente adabile.

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OS X Lion: Inizializza e installa

È meglio spendere due parole sull’account, e la sua importanza. Mac OS X nasce multi-utente, vale a dire che più persone possono usare la medesima macchina, evitando però dimettere le mani, cancellare e spostare documenti, cartelle e/o applicazioni degli altri utenti.Questo è possibile grazie agli account: ciascuno crea il suo ambiente, e lo può personalizzarecome meglio crede.

Gli account hanno una serie di privilegi (le cose che si possono are, semplificando parecchio).In cima alla scala gerarchica c’è lui, l’utente root, il più potente, disattivato di deault a causadei danni inenarrabili che può produrre se usato in maniera superficiale. L’amministratore ècolui che gestisce il tutto: installa le applicazioni, le disinstalla, crea e distrugge gli altri ac-count. Quando installi da zero Lion è l’account amministratore che crei. Ecco perché è benespendere un po’ di tempo nella creazione della password: se il tuo Mac sarà usato da figli, omoglie, sarai chiamato a creare per ciascuno di essi un account. Essendo il tuo (l’account am-ministratore, appunto), il più cruciale, crea una buona password, complessa, eppure acile daricordare. Seleziona un’immagine per l’account. Non c’è nulla da spiegare mi pare;

Seleziona un uso orario. Nulla di dicile mi pare, vero?

Hai fnito!

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Installare Lion su Leopard

Installare Lion su Leopard

Come detto e ripetuto in ogni blog, sito, e anche all’interno di questa guida, Lion vuole SnowLeopard aggiornato all’ultimissima versione disponibile. Questo perché (tra le altre cose), diceaddio ai PowerPC, e si scarica dal Mac App Store. Questa è una unzione che è stata inserita inSnow Leopard, e non è quindi possibile scaricarla da parte e in un secondo tempo installarlaper esempio su Leopard.

Domanda: ma se voglio Lion e a parte l’assenza di Snow Leopard, ho tutti i requisiti, che devoare? Davvero è indispensabile acquistare un nuovo computer? Sul serio devo aggiornare aSnow Leopard, e poi spendere ancora un po’ per avere il Re della savana sul mio Mac con chipIntel? Per prima cosa occorre comunque acquistare Lion.Se non hai retta, sarà suciente attendere agosto quando sarà possibile acquistare la chia-vetta USB che Apple metterà a disposizione per chi non ha una connessione Internet come sideve.

Se non vogliamo attendere... Acquistiamo Lion. Copiamo poi l’Installer su un dispositivoesterno (chiavetta USB). A questo punto se cercheremo di procedere con l’installazione, lostesso Installer ci ermerà, impedendoci di portarlo a termine. Due le alternative.Inizializzare il disco su cui riposa Leopard (quindi è suciente seguire le istruzioni del capitolo“OS X Lion: Inizializza e installa”). Poi installare Lion.

La seconda: ingannare l’Installer di Lion acendogli credere di avere a che are con un discorigido su cui è installato Snow Leopard. Una volta che il trucco è riuscito, si potrà procedereall’aggiornamento del sistema operativo. Come are?Prima di ogni altra cosa: backup e clonazione, perché non si sa mai. Backup e clonazionesalvano se non la vita, un mucchio di ore a un sacco di gente; e quando si decide di modifcarecerte cose occorre prima di tutto... Fare il backup con Time Machine e la clonazione con Car-bon Copy Cloner, o SuperDuper.

È necessario procurarsi un editor di testo gratuito come TextWrangler. Poi occorre andare acaccia di un fle chiamato “SystemVersion.plist” (senza virgolette mi raccomando), che si trovaal termine di questo percorso:

Discorigido>Sistema>Libreria>CoreService>SystemVersion.plist

Disco rigido è proprio l’icona del disco di avvio del tuo Mac.

Questo le lo devi aprire con TextWrangler.

Una volta aperto, individua il testo compreso tra <string> e </string>: si tratta di numeri vero?Probabilmente leggerai 10.5.8. Ecco, modifcali con 10.6.8.Salva le modifche (ti sarà però richiesta la password di amministratore) e riavvia il Mac.Non c’è da are altro.

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Dopo l’installazione

Dopo l’installazione

Cosa accade dopo che Lion ha preso pieno possesso del disco rigido? Ci sono alcune unzionio elementi su cui è bene gettare un’occhiata.

Spotlight. La prima cosa che ti capiterà di vedere, nell’angolo in alto dello schermo, alla tuadestra, sarà l’icona di Spotlight che pulsa.Ovvio: sta indicizzando tutto il materiale nuovo di zecca che abbiamo installato. È una accen-

da che ha una durata di tempo variabile (dipende dalla quantità di documenti, di fle racchiusinel disco rigido).

Se lo desideri, puoi “interrompere” il suo lavoro (per terminare il suo lavoro impiega ancheparecchie ore, e rallenta sensibilmente il tuo computer, soprattutto se la RAM non è molta).

Lancia le Preerenze di Sistema, premi Spotlight, poi clicca sul pannello “Privacy”. A sinistrain basso c’è un segno “+”: basta premerlo e selezionare il disco rigido interno del Mac.Se ai questo, ricordati poi di tornare qui ad attivare Spotlight: è troppo importante! Per arlo,sarà suciente selezionare il disco di avvio del Mac, e premere il pulsante “-”. Spotlight comin-cerà di nuovo a indicizzare il disco del tuo Mac.

Aggiornamento Sotware. Lo so. Non vedi l’ora di fccare la testa nelle auci del Leone. Primati consiglio di avviare Aggiornamento Sotware, e verifcare che Apple non abbia già reso di-sponibile qualche aggiornamento per eliminare bachi o malunzionamenti. Premi l’icona dellaMela in alto a sinistra, e scegli “Aggiornamento Sotware”. Se c’è qualcosa di nuovo, installalo.

Se preerisci che sia Lion a cercare e quindi proporti gli aggiornamenti, nessuna dicoltà alriguardo.Nelle Preerenze dell’applicazione Aggiornamento Sotware (scorciatoia da tastiera: --, sì, ènecessaria proprio la virgola), basta selezionare l’opzione in basso “Cerca gli aggiornamenti”

e accanto il menu a discesa che permette di scegliere tra settimanalmente, giornalmente omensilmente.Spetta a te scegliere quella che ritieni migliore.

Prima di installare qualunque cosa il buon Lion chiederà sempre il permesso all’amministrato-re di sistema (tu); mai si sognerà di installare o are qualcosa di nascosto.Anche se spunti l’altra opzione, quella che dice “Scarica aggiornamenti automaticamente”, pri-ma di procedere ti sarà richiesto di prendere visione di quello che sta per accadere.

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Dopo l’installazione

I sotware incompatibili. Un altro aspetto di cui tenere conto dopo il passaggio a Lion, sonoi sotware incompatibili.

Come Snow Leopard, anche OS X Lion si preoccupa di spostare quelli che considera “turbolen-ti” perché portatori di possibili problemi di stabilità. Se l’Installer ha trovato qualche applica-zione del genere avrà provveduto ad avvisarti acendo apparire una fnestra apposita, mentreprocedeva l’installazione, per poi spostarle in una cartella apposita.

La fnestra di avviso ha un pulsante che premuto ornirà ulteriori dettagli su quello che nonva. Non sono inormazioni molto approondite, perciò è meglio andare direttamente sul sitodei produttori di quei sotware per saperne di più. Il consiglio è di lasciare queste applicazionidove sono. Rimetterle nella cartella omonima, e avviarle, potrebbe creare qualche problema.

La verica delle applicazioni. Tutto sembra andato a buon fne, ma orse è meglio verifcareche ci sia tutto, e che ogni applicazione unzioni. L’unico modo di arlo è... Usarle.Lanciale e controlla che girino senza problemi, se sono stabili oppure soggette a crash. Tienid’occhio Lion per alcuni giorni.Nel rattempo evita la clonazione; se la eettui subito dopo il passaggio a Lion e poi salta

uori qualcosa che non unziona (magari era ancora in uno stato larvale), esiste il rischio che ilproblema si trovi anche nel disco clonato.

Dopo una settimana, se il sistema è robusto e stabile puoi eettuare tutti i backup che sononecessari; e ricorda. Clonazione e Time Machine devono essere sempre aggiornati. Sempre.

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OS X Lion - Il Finder

OS X Lion - Il Finder

Da sempre in OS X il Finder è il cuore di tutto. È lui che si occupa di illustrare il contenuto dicartelle e dischi esterni collegati al Mac. È lui che “disegna” le icone, che ci permette di andarea zonzo per tutto il contenuto del nostro disco rigido a cercare filmati, immagini, documentio cartelle. I compiti che svolgiamo con il nostro Mac hanno come discreto ma insostituibileprotagonista lui.Il Finder è ovunque, ma lo puoi riconoscere guardando la accina sorridente nel Dock, a sini-

stra. Cliccala, e sarai nel Finder.

 

Anche il Finder sodera le sue Preerenze. Basta premere la scorciatoia da tastiera ⌘-, per aprirela finestra apposita. Sono presenti 4 pannelli.

Il primo “Generali” ha alcune opzioni per scegliere gli elementi da montare sulla scrivania.“Le nuove fnestre del Finder mostrano” significache quando aprirai il Finder (o cliccando sullasua icona nel Dock, o con la scorciatoia da ta-stiera ⌘-N), ti presenterà per prima cosa quellacartella e il suo contenuto.Clicca il menu a discesa e a la tua scelta.

Un secondo pannello indica cosa mostrarenella barra laterale del Finder. Metti o togli il

segno di spunta accanto alle voci e le vedrai (onon le vedrai), apparire in quella barra.

“Avanzate” presenta la unzione: “Quando ese-gui una ricerca”. Quando usi Spotlight puoi de-cidere dove eseguirla.“Cerca in questo Mac” estende l’opera di ricercain tutto il computer.La seconda possibilità la limita invece alla car-tella della finestra dove stai lavorando. L’ultima

riusa il campo di ricerca dell’ultima volta.

Torniamo a parlare del Finder vero e proprio, dopo aver visto le sue Preerenze. Per attivarlopuoi anche cliccare sulla scrivania.

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OS X Lion - Il Finder

 

È ormato da diverse parti: la barra laterale per esempio, è un elemento importante, dove puoiaggiungere certe cartelle che devi usare più di requente. Una volta selezionate, premi -T:è la scorciatoia per spostare in questo posizione le cartelle più importanti.

Se invece le vuoi spostare nel Dock: - -T.Se non la vedi, spostati nella barra dei menu e clicca su “Vista” e poi su “Mostra la barra laterale”.

Sono tre gli elementi presenti in questa parte della fnestra del Finder; ma se ne possono ag-giungere altri. Per aggiungere o togliere qualcosa da qui, con un segno di spunta, apri le Pre-erenze del Finder con -, e scegli “Barra laterale”.Il primo elemento che incontriamo è quello dei Preeriti.Raggruppa in varie cartelle i fle più importanti suddivisi in varie categorie: Filmati, Immaginie via discorrendo.Poi i “Condivisi” dove troveranno casa ad esempio i server connessi; e infne i “Dispositivi” (di-

schi rigidi esterni, chiavetta USB, iPod, eccetera) collegati al Mac.Se sposti il mouse sul nome di ciascuna delle categorie apparirà la scritta “Nascondi”. Attivato“Nascondi” questa voce si tramuterà in “Mostra”.

Puoi cambiare l’ordine delle cartelle trascinandole. Ma ciò che a parte dei Preeriti non puoispostarlo ad esempio nei “Condivisi”. Una cartella puoi trascinarla qui per inserirla o dentrouna delle cartelle già presenti, oppure tra le cartelle. Quelle che già sono presenti si arannoda parte per accogliere il nuovo arrivato.

La dimensione delle icone della barra laterale può essere decisa andando nelle “Preerenze

di Sistema” cliccando su “Generali”. Qui è presente la voce: “Dimensioni icone barra laterale”. Ilmenu a discesa permette di scegliere quale grandezza avranno. Avrà ripercussioni anche suquelle di Mail

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OS X Lion - Il Finder

In basso c’è la barra di stato (quella grigia); se non è visibile di nuovo “Vista” e poi “Mostra labarra di stato”. A cosa serve? Ogni elemento selezionato all’interno di una fnestra, una cartellaper esempio, indicherà qui quanti elementi contenga.

Poi abbiamo la barra del percorso (azzurrognola). Invisibile anche in questo caso? Come sopra:“Vista”>”Mostra la barra del percorso”. Utile perché indica la gerarchia dell’elemento seleziona-to, quali sono le cartelle che lo contengono sino al grado più elevato. E se clicchi sulle cartelleo i fli (due clic), ci entri dentro e ne vedi il contenuto.

Il Finder si è aperto con selezionata l’icona della casa, e posso vederne l’intero contenuto. È ilrisultato dell’aver scelto nelle Preerenze del Finder “Le nuove finestre del Finder mostrano”, divedere appunto la cartella “Home”.Se avessi scelto “Documenti”, adesso sarebbe questa la cartella evidenziata, e potrei esplorar-ne i file racchiusi. E così via.

Infne la barra degli strumenti (in alto). Sempre tramite il menu “Vista” può essere nascosta, op-pure personalizzata. Cioè vi si possono trascinare alcune icone per attivare rapidamente alcu-ne unzioni. Per eliminare, basta trascinarle via dalla barra e si dissolveranno in una nuvoletta.

La barra esordisce con quattro pulsanti, in fila uno dopo l’altro: permettono di scegliere in

quale modo vedere gli elementi.Abbiamo la vista come colonne, “Cover Flow”, poi la vista elenco oppure quella a icone.Quest’ultima è l’unica che se scelta, arà apparire nell’angolo a destra in basso, un cursore:acendolo scorrere in un senso o in un altro, ingrandirai o ridurrai le icone.Scegli quella che preerisci provandole tutte.Se a questo punto premi ⌘-J aprirai le opzioni vista. Puoi intervenire sulla dimensione del testo,delle icone, eccetera eccetera.

La novità in tema di pulsanti è quello seguente: “Modifca la disposizione dell’elemento”. Bastausarlo per capirne il unzionamento. Per le applicazioni si può scegliere una disposizione in

base alla categoria; ma è solo un suggerimento.Il bello di OS X Lion è che puoi muoverti al suo interno in tutta tranquillità, senza timori dicombinare dei guai.

 

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OS X Lion - Il Finder

La barra degli strumenti presenta altri due pulsanti che meritano una menzione particolare.Quello che contiene l’ingranaggio si chiama “Azione” e permette di intervenire in vario modosull’elemento selezionato. Naturalmente le azioni possibili non sono uguali per un file di testo,o un flmato, ma saranno un poco diverse.

L’altra icona riguarda la Visualizzazione rapida; una vecchia conoscenza oramai. Si sele-ziona il file (di qualunque tipo), e si preme la barra spaziatrice per averne un’anteprima senzalanciare l’applicazione che lo ha generato.

Si è un po’ evoluta: se selezioni uno o più elementi, e poi premi la barra spaziatrice (o la scor-ciatoia da tastiera -Y), attiverai appunto la visualizzazione rapida per quei due elementi, chesaranno aancati. Un metodo intelligente per verifcare che si sta spostando proprio quelloche desideriamo.

 

Dall’immagine che c’è qui sopra sembra però che ve ne sia solo uno di visibile. Garantisco chesono davvero due. Poi basta premere le due recce a sinistra per passare da un documentoall’altro, e se questo contiene più di una pagina, si scorre, come sempre. La colonna che vedia-mo a destra dimostra che il fle è composto di tre pagine.

Se invece premiamo l’altro pulsante accanto, quello con i minuscoli quadrati al suo interno,

vedremo i due documenti aancati. 

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OS X Lion - Il Finder

Quando usiamo la unzione “Visualizzazione rapida” per dareun’occhiata a un elemento (fle di testo, o flmato che sia), lafnestra che ci appare è un po’ diversa dalle solite.A sinistra due piccoli pulsanti: per chiuderla o zoomare. No, nonsono come quelli delle altre fnestre, rossi e verdi, ma al lorointerno hanno una “x” e un segno “+”.Al centro il nome del documento.

A destra il pulsante con il nome dell’applicazione di deaultper aprirla. Infne, i pulsanti delle recce per attivare la mo-dalità a tutto schermo.

Se invece desideriamo assegnare a un’altra applicazione il compito di aprire il fle, basta pre-mere e tenere premuto il pulsante “Apri con”. Apparirà un elenco delle altre applicazioni dispo-nibili.

Se è una cartella che devi aprire, “Visualizzazione rapida” apparirà un poco diversa, natural-mente.

 

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OS X Lion - Il Finder

La modalità “Visualizzazione rapida” applicata poi ai flmati è un po’ diversa; i pulsanti e i

comandi sono identici (proprio identici no: l’applicazione predefnita per aprirli sarà appuntoun’applicazione... dedicata ai flmati!), ma una volta premuta la barra spaziatrice, si avvieràautomaticamente il flmato. Senza aprire alcun programma dedicato.

A proposito della modalità a tutto schermo: per uscirne è suciente premere il pulsante “Esc”.Oppure, sposta il puntatore nella parte ineriore del documento e vedrai apparire due pulsan-ti: “Chiudi” e “Disattiva modalità a tutto schermo”.

Se il documento ha più di una pagina, spostandoci sopra il puntatore del mouse, apparirannodue recce.

Continuiamo a esplorare il Finder.Clicchiamo nella barra dei menu la voce “Archivio”, e poi premiamo il tasto “ ”. Come noterai,alcune voci si modifcano.Il comando “Apri con” diventa “Apri sempre con questa applicazione” (perciò selezioni il fle,quindi Archivio e tasto , e quel fle si aprirà sempre con l’applicazione che hai indicato).

“Visualizzazione rapida” diventa “Presentazione”; “Chiudi fnestra” diventa “Chiudi tutti”, e altreinteressanti modifche.Anche il tasto Ctrl premuto mentre sei in “Archivio” modifca qualche voce.Questo comportamento si applica anche alle altre voci della barra dei menu del Finder (maanche ad applicazioni come Pages, TextEdit, e non solo a queste).

C’è una novità che riguarda il copia&incolla. Resta sempre identico a se stesso, si capisce.

Però adesso è possibile agire diversamente. Copia un fle o una cartella ( - C ). Poi premi il

tasto e nella barra dei menu scegli questa volta “Composizione”. La voce “Incolla” diventa“Sposta elemento qui”, e a esattamente quello che promette. Sposta i fle selezionati nellaposizione che scegli tu. La scorciatoia da tastiera è - -V.

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OS X Lion - Il Finder

Altre novità del Finder le possiamo trovare nelle fnestre di dialogo dedicate a registrare i fle.

Il triangolo accanto al campo di testo cheaccoglie il nome del documento è unpulsante, anche se a prima vista non sembraaatto tale; se lo premi “collassi” il contenutodella fnestra, oppure lo mostri.

Sotto “Salva col nome” c’è il menu a discesa“Scrivania” che indica dove sta per esseresalvato il fle. Qui Lion sodera la voce “Posizionirecenti”: sono i luoghi dove di recente haisalvato altri fle, e magari può essere utilepiazzare ancora qui il nuovo arrivato.La barra laterale è come quella del Finder.

Abbiamo alcuni elementi già visti in altre versioni di OSX: la barra di ricerca di Spotlight; iquattro pulsanti “Vista”; quello (inedito e arrivato con Lion) per modifcare la disposizionedegli elementi.

Le due recce all’estrema sinistra sono utili per spostarsi avanti e indietro quando si “entra”in una cartella (Documenti per esempio), e si scivola poi in altre sotto-cartelle. Per tornareindietro, al punto di partenza usa queste.

In basso il menu a discesa per scegliere il ormato del documento: RTF, odt, .doc .docx, e altri.

La dimensione della fnestra può essere modifcata (è stata una delle novità più reclamizzatedi Lion), o trascinando i bordi, o gli angoli.

Ricordo che se non sai dove hai salvato il documento, il modo più veloce rimane quello disempre: Control-clic (o pressione del tasto destro del mouse) sull’icona del documento, quellaaccanto al suo nome. Apparirà il percorso del fle, completo.

OS X Lion - Le fnestre

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OS X Lion - Le nestre

OS X Lion - Le nestre

Se ne è parlato talmente tanto. Le fnestre di Lion sono diverse dalle vecchie fnestre di SnowLeopard, e degli altri sistemi operativi.Adesso inatti possono essere regolate in altezza e lunghezza, sia tirandole per i bordi inerioree superiore, o destra o sinistra; ma anche per gli angoli. Tutti gli angoli.

Anche la barra di scorrimento delle fnestre è stata ripensata, e le recce sono andate, non ce

n’è più bisogno.Per deciderne unzionamento e aspetto, apri le Preerenze di Sistema, poi premi il pannello“Generali”.Qui troverai la voce relativa alla barra di scorrimento (“Mostra barre di scorrimento”), con alcu-ne opzioni al riguardo.

 

Automaticamente in base al dispositivo di input. Se quello che inserisci al Mac è un vecchiomouse il suo comportamento sarà come se tu avessi scelto l’opzione “Sempre”. Se invece haiil Magic Mouse, la barra di scorrimento di una fnestra apparirà solo durante lo scorrimento.

Durante lo scorrimento. Di atto saranno invisibili, e appariranno quando scorreranno versol’alto o il basso.

Sempre. Le barre di scorrimento saranno sempre visibili.

Però adesso è necessario spiegare qualcosa al riguardo del comportamento non solo delle

barre di scorrimento, bensì del contenuto delle fnestre che andremo a... scorrere.Apri perciò le Preerenze di Sistema, e scegli il pannello “Mouse”. La prima voce spuntatadice “Sposta il contenuto in direzione del movimento del dito durante lo scorrimento o lanavigazione”.

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OS X Lion - Le nestre

In sostanza vuol dire questo: se il pulsante non è spuntato, quando arai un movimento discorrimento verso il basso, il contenuto scorrerà verso l’alto.Viceversa se è spuntato, quando arai un movimento verso il basso il contenuto della paginascorrerà verso il basso.

La medesima opzione la troverai naturalmente anche nell’altro pannello, dedicato al Trackpad(se hai un portatile).Per quale motivo questo inedito comportamento? Semplice: il primo è quello solito del siste-

ma operativo. E il secondo da dove arriva?Se te lo chiedi è perché non hai un iPad: i dispositivi con iOS usano una modalità dierente perar scorrere il contenuto delle pagine.Apple non impone nulla come si deve, lascia ampi margini di manovra. Probabilmente su Fo-rum dedicati a Apple troverai adesso e anche più avanti noiose discussioni su questo aspetto.La verità è una sola: puoi scegliere quello che è meglio per te.Punto.

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OS X Lion Salvataggioautomatico e Versioni

OS X Lion - Salvataggio automatico e Versioni

La nuova unzione presente in OS X 10.7, detta “Salvataggio automatico”, non è esattamenteuna novità. A essere precisi, non sono poche le applicazioni che permettono all’utente di nonpreoccuparsi del salvataggio del documento su cui si lavora. Ci pensa appunto l’applicazione.

Però Apple cambia le regole.Le applicazioni che supportano questa nuova unzione come per esempio TextEdit o Pages,

sono state completamente riscritte. Questo signifca che per avvantaggiarsi del Salvataggioautomatico, sotware house e sviluppatori singoli dovranno riscrivere il proprio sotware. Nonbasta quindi avere Lion per usare questa unzione.Ma cosa cambia in concreto con Salvataggio automatico?

Quando si lancia TextEdit e si crea un documento, lo si salva come sempre nel “luogo” deldisco rigido che si preerisce (per esempio nella cartella “Documenti”). Fatto questo, non è piùnecessario registrare le modifche.

La voce “Registra” presente nel menu Archivio della barra dei menu di TextEdit, scompare.Adesso c’è “Salva”.

Dopo che è stato salvato il documento dove vuoi tu, anche la voce “Salva” non c’è più; diventa“Salva una versione”. La scorciatoia da tastiera è sempre la stessa: -S.

 

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OS X Lion Salvataggioautomatico e Versioni

Non fnisce qui.Scompare pure la fnestra che appare quando si cerca dichiudere un documento che è stato modifcato e non abbiamoprovveduto a registrarlo. La unzione Salvataggio automatico aquesto serve: a evitare di registrare continuamente le modifcheai nostri documenti.Ed esiste anche un altro dettaglio che ci aiuta a riconoscere

l’applicazione che si ada al Salvataggio automatico. È il pulsantedi chiusura.

Quando un documento è stato modifcato, e deve ancora essere registrato, appare in questomodo:

 

Il puntino nero al centro del pulsante rosso ha sempre avuto lo scopo di ricordarci che il

documento è da registrare. Adesso, in TextEdit (che supporta il Salvataggio automatico,assieme ad Anteprima e Pages), è andato. Nessun punto nero.

In concreto cosa cambia per l’utente?Molte cose a mio parere. Immaginiamo questo scenario.

Crei con l’applicazione TextEdit presente su Lion, un documento di testo, scrivi per mezz’ora,

e per errore chiudi l’applicazione. Se ti ricordi, qualche paragrao a ho spiegato che adessograzie a questa nuova unzione, non appare più alcuna fnestra ad avvisarti che stai perchiudere un documento non salvato. Tutto perduto? Ma no!

Adesso c’è il Salvataggio automatico, e quel documento NON sarà perduto.Al riavvio dell’applicazione sarà riproposto esattamente come lo avevi lasciato. Anche se nonlo hai salvato e neppure gli hai ornito un nome o un luogo dove registrarlo. Sarà di nuovo lì,pronto ad accogliere ulteriori modifche.

Naturalmente tu devi salvare i documenti che crei. Questo comportamento (chiudi cioè

l’applicazione, e al suo riavvio ottieni di nuovo il tuo documento), non si verifca quando dopoaver creato un fle di testo, cerchi di chiudere la fnestra dell’applicazione.Come sempre, apparirà la solita fnestra di salvataggio che ti chiederà dove salvarlo e qualenome dargli.

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OS X Lion Salvataggioautomatico e Versioni

Questo è quanto. La possibilità di perdere o cancellare per sbaglio qualcosa di atto non esistepiù.

Come orse avrai notato in una delle immagini precedenti, nel menu “Archivio” è scomparsapure la voce “Registra col nome”.È stata sostituita da quella “Duplica”. Scegliendo questa voce il documento sarà “riprodotto”col nome documento copia. Però sarà necessario ancora salvarlo da qualche parte sul tuodisco rigido.

Adesso spostiamo il mouse accanto al nome del nostro documento: apparirà un piccolotriangolo nero. Se lo premiamo accederemo a un menu a discesa che contiene alcune vocimolto interessanti.

 

La prima cosa che notiamo è che se eettuiamo una modifca accanto al nome del documentoappare appunto la scritta “Modifcato”, a indicare lo stato del fle che è cambiato rispetto apoco prima. Il tutto senza che noi si sia atto qualcosa, certo. Questa sorta di “avviso di stato”del documento poi scompare per riapparire se aggiungi qualcosa, qualunque cosa al fle.

“Soglia tutte le versioni...” ci ore l’opportunità di entrare in contatto con un’altra dellenovità di maggiore interesse di Lion: le Versioni appunto.

TextEdit si premura di salvare ogni ora una versione del documento su cui stai lavorando.Quando selezioni la voce “Soglia tutte le versioni...” (oppure scegli “Archivio>Ripristina versione

salvata e premi “Versione più vecchia”), fnisci in un ambiente simile a quello di Time Machine.

 

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OS X Lion Salvataggioautomatico e Versioni

A sinistra l’ultimissima versione, a destra tutte quelle vecchie. Puoi scorrere indietro nellostorico del tuo documento toccando il bordo superiore della pagina. Altro sistema per scorrereindietro nel tempo è ricorrere alla linea temporale che è presente a destra. Di ciascuna versioneviene ornita anche l’ora in cui vi è stata una modifca. Cliccando sul bordo del documento,questo balza in primo piano, e se è quello giusto basta premere “Ripristina”.

Attenzione però: così acendo l’ultima versione verrà appunto sostituita da questa che stairecuperando. Lo vuoi davvero? Forse no.Se inatti premi il pulsante (Opzione) “Ripristina” diventerà “Ripristina una copia”.

Dimenticavo l’aspetto orse più succoso. In questa modalità non puoi modifcare i fle (cioèintervenire sul testo). Però puoi copiare il testo da una versione all’altra: esatto il solito, vecchio,amatissimo copia&incolla unziona pure qui.“Duplica” crea appunto un duplicato del documento su cui stai lavorando, ma questocomando ore due opzioni: “Duplica” e “Duplica e ripristina”. Per prima cosa (come si puòintuire acilmente), l’originale non viene intaccato da tutto quello che arai dopo. Il duplicatodovrà inatti essere salvato con un nome e un luogo che sceglierai tu.

Le cose sono un po’ diverse se per esempio vuoi creare un duplicato di un documento appenamodifcato. Avrai due opzioni: “Duplica” (come sempre: una copia esatta del documento) e

“Duplica e ripristina”. In quest’ultimo caso il duplicato avrà le ultime modifche apportate,mentre l’originale tornerà allo stato precedente l’ultima modifca.

La unzione “Blocca” è di una semplicità assoluta. La selezioni ed entra in unzione. La selezioni dinuovo (naturalmente la voce sarà diventata “Sblocca”) e smette i suoi eetti. Se un documentoè bloccato e provi a digitarci qualcosa, apparirà una fnestra che ti orirà o di sbloccare o diduplicare il fle. Il duplicato sarà sbloccato, si capisce.Inoltre, il fle avrà accanto l’icona di un piccolo lucchetto.

 

Se cercherai di spostarlo nel cestino, Lion ti avviserà del blocco che grava sul documento. Sevuoti il cestino (anche scegliendo la modalità sicura) ennesimo avviso: ci sono degli elementiprotetti: vuoi eliminare quelli non protetti, oppure tutti, indiscriminatamente?

Questa unzione di blocco può essere in un certo senso personalizzata. Ma come possiamoare?

Spostati nel Dock e apri le Preerenze di Time Machine (premi l’icona dell’applicazione edal menu contestuale che si apre scegli la voce adatta).Nella fnestra che si sarà aperta, premi il pulsante “Opzioni”.

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OS X Lion Salvataggioautomatico e Versioni

In basso, puoi mettere il segno di spunta a “Blocca documenti”, scegliendo perciò la durata deltempo di questo blocco.

Attenzione però: è una unzione che si applica solo alle applicazioni che supportano ilsalvataggio automatico: Pages, TextEdit e Anteprima.

Si potrebbe dire che si tratta di una unzione a dir poco ridicola, poiché non richiede nemmenol’inserimento di una password. Forse in questa critica c’è qualcosa di reale.Un clic e il blocco se ne va: chi può avere bisogno di qualcosa di talmente ridicolo? La risposta:un mucchio di persone.

Spesso gli errori che hanno conseguenze più catastrofche si generano perché mancano delle

semplici opzioni che ci avvertono di cosa stiamo acendo, e che quello che vorremmo attuare,modifcherà radicalmente l’aspetto del documento. E gli autori delle migliori catastroe nonsono gli altri, ma sovente siamo noi stessi: per stanchezza o disattenzione modifchiamoqualcosa e il risultato è da mani nei capelli. Per tornare alla situazione precedente, occorresudare le celebri sette camice; ma un blocco, per quanto sciocco, può essere utile a rietteresu quello che stiamo acendo.

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OS X Lion - Riprendi

OS X Lion - Riprendi

C’è un’altra novità interessante, che non riguarda solo certe applicazioni come Pages oTextEdit. Ma è una unziona che riguarda un po’ tutto il sistema operativo. Si tratta di quellachiamata “Riprendi”.

Quando decidi di riavviare il sistema operativo, noterai che nella fnestra di dialogo è presenteadesso un’opzione (spuntata in modalità pre-defnita, ma puoi togliere il segno di spunta se lodesideri): “Riapri le fnestre al login successivo”.

Signifca che quando il processo di riavvio sarà completato, le fnestre delle applicazioni e leapplicazioni medesime, saranno di nuovo attive e aperte.

Anche se hai tolto il segno di spunta alla fnestra di riavvio, la volta successiva lo troverai dinuovo.

Altro esempio. Lavori su un documento prodotto con TextEdit, poi esci dall’applicazione.Quando la lancerai di nuovo, apparirà immediatamente la pagina del tuo documento esat-tamente come l’avevi salvata, e nella medesima posizione in cui l’avevi lasciata qualche oraprima.

Già: Lion “ricorda” il tuo documento e te lo propone come lo avevi lasciato. Ottimo se peresempio lavori su un certo progetto: lanci e lo ritrovi in un attimo, per proseguire con le ag-giunte e le modifche.

Anche Pages ovviamente si comporta alla stessa maniera; “si salta” perciò la fnestra di avviodell’applicazione che ripropone di scegliere di aprire un modello, oppure di aprire un docu-mento già esistente, e si ritrova la fnestra del documento che ci aspetta.

Pensi che sia noioso? Non vuoi che al lancio di TextEdit appaia la fnestra del lavoro di un’oraa? Puoi evitarlo.

Apri le Preerenze di Sistema (la ruota dentata presente nel Dock) e spostati nel pannello “Ge-nerali”. In basso togli il segno di spunta all’opzione: “Ripristina le fnestre quando esco dalleapplicazioni e le riapro”.

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OS X Lion - Launchpad

OS X Lion - Launchpad

Nel Dock, c’è Launchpad. Una soluzione per individuare e lanciare rapidamente le applicazionipresenti in Lion.Se hai un iPad, sai già di che cosa sto parlando, poiché l’idea arriva da lì, dall’iOS che equipag-gia i dispositivi della mela mordicchiata.

Per attivarlo, premi la sua icona nel Dock; è quella dopo il Finder ed è rappresentata dall’iconadi un razzo spaziale. Le applicazioni presenti sono tutte raggruppate in una o più schermate

(dipende dal loro numero). Per passare da una schermata all’altra o premi quei piccoli “cerchi”in basso (il loro numero varia in base alle schermate di applicazioni presenti), oppure... sforiil trackpad. Anche l’uso delle recce sulla tastiera a scorrere in avanti e indietro le schermate.Un clic sull’icona e l’applicazione si lancia.

 

LaunchPad mostra tutto ciò che c’è nella cartella Applicazioni, ed eventuali sotto-cartelle(quindi ci sarà anche quella chiamata “Utility”).

Se non ti piace l’ordine delle applicazioni, trascinale dove vuoi.Se ne sposti una su un’altra, creerai una cartella che le raggrupperà entrambe. Per esempio, leapplicazioni della suite iLie le puoi conservare tutte assieme.

Per togliere una o più applicazioni da una cartella, trascinala uori. Un clic sulla cartella ti per-

metterà di vedere cosa c’è dentro.Al momento della creazione della cartella, potrai darle un nome.

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OS X Lion - Launchpad

 

Premi il tasto quando sei in Launchpad, e le icone delle applicazioni inizieranno a vibrare.Quelle con la “x” possono essere eliminate... premendo la “x” certo! Superuo specifcare che

saranno davvero rimosse dalla cartella Applicazioni e tu non le vedrai mai più.Non è che le togli solo da Launchpad, questo deve essere chiaro.

Se non scorgi alcuna “x” accanto all’icona, signifca che per eliminare quel programma dal tuoMac devi procedere in altro modo. Aprire cioè la cartella Applicazioni e quindi trascinarla nelCestino.

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OS X Lion - Mission Control

OS X Lion - Mission Control

Altra novità di Lion subito presente nel Dock è Mission Control (accanto a quella di LaunchPad).Di che cosa si tratta?

Se sei stato utente di Snow Leopard, ricorderai un paio di unzioni: “Exposé” e “Spaces”. Conquesta nuova versione del sistema operativo, Apple ha uso entrambe per creare appuntoMission Control.

L’idea è di are ordine sulla scrivania, spesso occupata da un mucchio di fnestre aperte, dicreare per ciascuna di esse uno spazio apposito, dove svolgere un compito preciso. Complicatoda comprendere? Meglio agire inatti.Premi la sua icona nel Dock adesso, o se hai un portatile F3.

 

In alto c’è Dashboard e la Scrivania; al centro le fnestre aperte delle varie applicazioni. Cosadiavolo sono i Dashboard?Ne parlerò più avanti quando aronterò il browser Web “Saari”.Per adesso sappi questo: i Dashboard sono applicazioni “tascabili” (il cui vero nome è “Widget”),

cui si può accedere solo quando se ne ha bisogno, e non sono molto avide di risorse di sistema.Soddisatta la curiosità, torniamo all’argomento di questo capitolo.

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OS X Lion - Mission Control

Cliccando su uno di questi elementi della schermata, lo porteremo in primo piano. Se premola fnestra di iPhoto, mi sposterò a ammirare le mie oto. Se clicco sulla scrivania, tornerà allamia aollata scrivania.Posso anche lanciare delle applicazioni visto che in basso c’è il Dock.

Se sposti il mouse in alto a destra, apparirà un segno “+” dentro una striscia azzurra. Se loclicchi apparirà una scrivania (la tua si capisce), ma completamente sgombra di tutte le fnestreaperte.Per eliminarla, premi la “x” che appare nell’angolo a sinistra in alto (anche premendo il tasto ).

Se premi F10 (su portatile prima devi premere n) Mission Control ti mostrerà tutte le fnestreaperte dell’applicazione in primo piano. In basso, le icone dei documenti aperti di recente,anche se al momento questi sono ovviamente chiusi.

 

Se invece premi F11 (preceduto da n per i portatili), tutte le fnestre aperte che occupano

la tua scrivania saranno spedite sul bordo superiore o su quello a sinistra, sgomberandola.Ripremi il tasto per tornare alla condizione precedente.

Per uscire da Mission Control, puoi anche premere il tasto “Esc”, e tornerai alla condizione diprima.

Non scordiamoci però una delle più efcaci tecniche per passare da un’applicazioneall’altra: la pressione contemporanea dei due tasti Tab e (Tab è quello sopra il pulsante perattivare in modo permanente le maiuscole). Apparirà sullo schermo una striscia di icone delleapplicazioni aperte in quel preciso momento. Scorri allora la striscia con le recce della tastiera.

Le icone saranno di volta in volta “incorniciate”; arrivato sull’icona del programma che vuoiportare in primo piano, lascia il pulsante (quello Tab puoi smettere di premerlo dopo che èapparsa la striscia), e l’applicazione balzerà in primo piano.

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OS X Lion - Mission Control

Torniamo ancora a Mission Control.Apri le Preerenze di Sistema e clicca sulla sua icona. Qui ci sono alcune opzioni già spuntateper opzione pre-defnita (naturalmente puoi sempre cambiare, in base alle tue necessità).L’aspetto più interessante è che qui puoi scegliere il “comportamento” sia di Mission Controlche di Launchpad (che abbiamo conosciuto in precedenza).

Nella parte ineriore della nestra c’è la sezione “Abbreviazioni da tastiera e mouse”. È qui chepotrai scegliere come attivare sia Launchpad che Mission Control. Per il primo magari desideriche spostando il mouse in un angolo (destro, sinistro, in alto o in basso), si avvii subito questa

applicazione. Allori premi il pulsante “Angoli attivi” e scegli LaunchPad. Lo schermo al centro diquesta fnestra serve a indicare su quali angoli piazzerai l’attivazione delle applicazioni; angoliche sono anche evidenziati con un coloro grigio.

 All’inizio ho accennato al atto che Mission Control nasce dalla usione di Exposé e Spaces.Però torniamo per un attimo all’immagine di Mission Control attiva. In alto (ricordi?) c’eraDashBoard, la scrivania e un’altra scrivania (però sgombra), creata ad hoc premendo il pulsante“+” a destra in alto.Di scrivanie ad hoc se ne possono creare quante se ne vogliono: per quale ragione? Perché in

questo modo posso trascinarci dentro la fnestra (o le fnestre) di una certa applicazione.Ecco perciò che fne hanno atto gli Spaces: sono tornati a noi in una veste nuova e originale

È possibile passare da una scrivania all’altra (da uno “Space” all’altro), premendo il pulsante Ctrle le recce della tastiera. Non fnisce qui.

Poniamo il caso che si voglia assegnare iChat a un certo Spazio, e solo a quello: si può? Certo.Dopo che l’applicazione è stata lanciata, e Mission Control attivato, creiamo una nuova scrivania(ricordi? Premi il segno “+” che appare a destra, dentro il triangolo azzurro) e trasciniamocidentro iChat. Poi clicchiamo su questo spazio e ci cadremo dentro. Bene. Premi il tasto destro

del mouse (o Control-clic) sull’icona dell’applicazione presente nel Dock, e scegli la voce“Opzioni”.

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OS X Lion - Mission Control

 

Due le voci: “Assegna a tutti i desktop”: se desideri che il programma sia “presente” intutti i desktop che creerai devi scegliere questa voce. Per esempio, Mail potrebbe essere

un’applicazione che è bene mantenere presente in tutti i desktop o Spaces che dir si voglia.Nel caso di iChat invece, puoi scegliere “Questo Desktop” e lì resterà.

Se poi crei diverse scrivanie (o Spaces) e vuoi navigarci dentro con tutta comodità, basteràpremere Ctrl e reccia destra (oppure reccia sinistra), per vedere scorrere sullo schermo tuttigli Spaces che abbiamo creato. Se premi Ctrl 1, Ctrl 2, otterrai il medesimo risultato.

Vuoi spostare una nestra di un’applicazione in un altro spazio? Prendi la fnestra etrascinala verso il bordo (destro o sinistro) dello schermo. Accadrà qualcosa: sflerà davanti aituoi occhi un nuovo spazio, e poi un altro, e poi un altro ancora (fno a quando ce ne sarà uno,certo).

Altro mezzo: mentre con il puntatore del mouse “agganci” la fnestra dell’applicazione, tienipremuto il mouse e poi clicca Ctrl e premi un numero.

Se in Mission Central elimini uno spazio e dentro c’è una fnestra aperta, questa ovviamentenon si dissolve, bensì si piazza nella fnestra principale di Mission Control, assieme alle altrefnestre lì presenti.Lo stesso comportamento viene adottato dalle applicazioni.

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OS X Lion - Time Machine

OS X Lion - Time Machine

La tecnologia di archiviazione e recupero dati e cartelle cancellati per errore o perduti, èsempre presente.Il suo unzionamento non è molto cambiato, e resta la più semplice soluzione per la salvaguardiadei dati. Però le novità non mancano aatto, e sono interessanti.Come sempre, se non la si usa (ancora), il semplice collegamento di un disco rigido al Macprovocherà l’apparizione di una fnestra in cui si chiederà se si vuole usare quel dispositivo peril backup.

In questo caso si troverà subito una novità interessante. La possibilità di codifcare il disco dibackup, tramite una password.

 

Probabilmente se hai eettuato l’aggiornamento a Lion, avrai poi collegato il disco di backupsenza prestare attenzione a questo dettaglio. Per usuruire di questa nuova unzione, scollegail disco di backup, e disattiva Time Machine.

Quando poi collegherai il disco sarà come se osse la prima volta che ricorri all’applicazioneper il backup dei dati. Perciò potrai usare la codifca.

Una volta scelto il disco di backup, l’applicazione mette in chiaro le cose. La schermatasuccessiva inatti rammenta che la perdita della password renderà poi impossibile recuperareil contenuto del disco.

Per ortuna è possibile inserire un suggerimento (anche se sarebbe meglio lasciare vuotoquesto campo di testo). Se poi si clicca la piccola icona a orma di chiave che si vede accantoal primo campo di testo, ecco venirci in soccorso un valido aiuto per scegliere la password più

ecace. L’applicazione indica inatti la validità della stessa, variando il colore della barra.

 

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OS X Lion - Time Machine

Bada: la crittograa del disco di backup sarà una accenda lunga, e la sua durata dipenderàdalla quantità di documenti da “blindare”.La password ti sarà richiesta ogni volta che “entrerai” in Time Machine per recuperare i tuoidocumenti cancellati per errore.

Anche quando collegherai il disco di backup al Mac dovrai inserire la password per vederlomontato sulla scrivania. In questo caso ti sarà ornita la possibilità di salvarla all’internodell’applicazione “Accesso Portachiavi”, che racchiude tutte le password che crei per i tuoiservizi Web.

Time Machine permette di scartare cartelle e file dall’operazione di backup. Se vuoi escluderequalcosa dal backup, premi il pulsante “Opzioni” presente nella finestra precedente. Scenderàuna nuova finestra.

 

È suficiente premere il pulsante “+” per ar scendere una fnestra (di solito questa si apre sullacartella “Applicazioni”, ma sta a te decidere dove navigare: puoi per esempio preerire tagliaruori da Time Machine la cartella Immagini, e salvare le tue oto su un altro disco rigido. Proprioper non impegnare troppo l’applicazione di backup del sistema operativo), per escludere dal

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OS X Lion - Time Machine

backup particolari cartelle, o applicazioni. Se in uturo deciderai di tornare sui tuoi passi, basterà tornare qui e premere il pulsante “-”corrispondente all’elemento che vorrai d’ora in avanti includere nel processo di salvaguardia.Una volta espletate queste operazioni, non resta che lasciar are a Time Machine. Come ho giàaccennato in precedenza, il primo backup sarà piuttosto lungo, mentre quelli successivi benpiù rapidi.Questo perché l’applicazione in seguito al primo, eettua backup “incrementali”.

Significa che si limita a ricopiare gli elementi nuovi o modificati, tralasciando tutti gli altri.Mentre i backup sono eettuati, tu puoi continuare a svolgere il tuo lavoro, poiché TimeMachine è stata realizzata per non intererire mai con le normali attività lavorative, o ludiche,che svolgi.

Prima o poi, dovrai ricorrere a lei per recuperare qualche importante file che per distrazionehai cancellato. Nessun problema, ora vedremo velocemente come procedere.

Vai nella barra dei menu e scegli “Entra in Time Machine”, oppure ai clic sull’icona presente nelDock. Il desktop scompare per lasciare spazio all’ambiente di Time Machine.

Al centro ci sono le finestre, ciascuna delle quali si rierisce a un archivio preciso. A destrala timeline (o linea temporale), che segnala i backup eettuati nei giorni, nelle ore o nellesettimane precedenti. Cliccando su ciascuna delle linee, ti sposterai esattamente a quelgiorno. Un altro modo per navigare velocemente tra gli archivi è premere sulle recce a destrain basso: avanti o indietro.

In basso abbiamo a sinistra il tasto “Annulla”; premendolo possiamo uscire da Time Machine,ma lo stesso risultato lo si ottiene cliccando il pulsante rosso presente su ognuna delle finestrein primo piano.

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OS X Lion - Time Machine

Al centro abbiamo quello che indica il giorno cui si rierisce la finestra di backup in primopiano.A destra infine il pulsante “Ripristina” che avremo modo di usare tra poco.Non ricordi dove sia l'elemento di cui hai bisogno?

C’è Spotlight, disponibile anche all'interno di Time Machine. La barra degli strumenti diciascuna finestra presenta il campo di ricerca che ti serve. Inserisci il nome del file, e lascia area Spotlight. Costui al termine della ricerca, ti presenterà una serie di file simili, e tu non saprai

bene quale scegliere: nessun problema.

Sempre nella barra degli strumenti, c’è un pulsante con al suo interno un occhio: si tratta dellaunzione “Quick Look” (o Visualizzazione rapida). Quick Look ore la possibilità di osservare“dentro” al documento selezionato, per vedere se si tratta di quello che stavamo cercando.Scovato quello che devi recuperare, non resta che selezionarlo e premere il pulsante “Ripristina”.Time Machine riporterà nella sua posizione originale l'elemento recuperato.

Ma esiste un sistema per ricondurlo in una posizione dierente?Certo: prima di premere “Ripristina” sposta la tua attenzione sulla barra degli strumenti dellafinestra in primo piano, in particolare sul pulsante con l'ingranaggio al suo interno e chiamato

“Azione”.Premilo e scegli dal menu che comparirà la voce “Ripristina su...”. Comparirà una nuova finestragrazie alla quale potrai o creare ex-novo una cartella, oppure scegliere il luogo in cui ripristinarequello che stai recuperando.

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OS X Lion - Spotlight

OS X Lion - Spotlight

Spotlight è l’applicazione che si occupa dell’indicizzazione del tuo disco rigido. Tutto quelloche crei o modifichi (cartelle o semplici file che siano), viene istantaneamente annotato daSpotlight. Senza minimamente rallentare il lavoro che svolgi.Dopo avere aggiornato a Lion avrai notato l’attività di Spotlight: la sua icona “pulsava”. Stavaricreando l’indice che ti permetterà di trovare ciò che ti serve in un batter d’occhio.Per prima cosa, è sempre attivo e disponibile, qualunque sia l’applicazione in primo piano. È

suficiente premere i pulsanti -barra spaziatrice per accedere al campo di ricerca di Spotlighte introdurre i termini della nostra ricerca.

Cosa può trovare Spotlight? Tutto. Preeriti di Saari e la sua cronologia, documenti .doc ePDF, messaggi e-mail (non solo di Mail, ma anche di Outlook di Microsot), files musicali, nomidella Rubrica Indirizzi, filmati e immagini, applicazioni, e molto altro.Tanta capacità può essere imbrigliata attraverso le Preerenze del programma. Per accederea quelle di Spotlight, apri le Preerenze di Sistema, e scegli Spotlight.

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OS X Lion - Spotlight

La finestra che si apre permette diescludere gli elementi che si desiderano,dalle ricerche del motore di ricerca diLion. Togliendo il segno di spunta accantoal nome della categoria. Da notare che èanche possibile trascinare le categorie perar sì che cambi l’ordine di apparizione deirisultati.

In basso l’opzione per sceglierel’abbreviazione da tastiera per “evocare”proprio Spotlight.Se premi la scheda “Privacy” potraiindicare a Spotlight tutti gli elementi(cartelle particolari, ma anche dischirigidi esterni), che non devono essereindicizzati. E lui obbedirà.Basta premere il segno “+” e scegliere cosa tenere distante da Spotlight. Il meno serve a arel’operazione inversa: ar sì che Spotlight torni a indicizzare l’elemento prima escluso.

Vediamo come unziona Spotlight.

È suficiente inserire poche lettere di una parola (per esempio “Utility Disco”), perché Spotlightsi metta all'opera.Mostrerà un elenco completo di tutte le ricorrenze di quella parola, qualunque sia il “luogo”dove essa si trovi. Se desideri sapere quale posizione occupi nel disco rigido un certo elementoscovato da Spotlight, posiziona su di lui il mouse, e attendi. Comparirà il percorso al terminedel quale si trova l’amato file.

Per muoversi tra i numerosi file che appaiono nella lista, basta ricorrere alle recce presentisulla tastiera. Appena ci si soerma su un fle, ecco una bella anteprima che aiuta a capire conche cosa abbiamo a che are.

 

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OS X Lion - Spotlight

Spotlight non solo elenca quello che trova, ma li suddivide per categorie.Se vuoi aiutarlo a servirti meglio, puoi aggiungere a ogni nuovo file (non importa se siaimmagine, filmato o testo), qualche inormazione supplementare in grado di rendere lesue ricerche più complete.Come?

Evidenzia il file in questione e premi il tasto destro del mouse. Dal menu contestuale cheapparirà scegli la voce “Ottieni inormazioni”. (Ma puoi usare la scorciatoia -I). La primasezione di questa finestra contiene una parte chiamata “Commenti Spotlight”. Lì potrai digitare

qualche inormazione supplementare come per esempio (se si tratta di oto): Estate 2011,oppure Umbria 2011.Non è necessario salvare nulla perché ciò che inserirai resterà all'interno di questa finestra.

C’è un altro sistema per usare Spotlight in modo più comodo.Clicca sul Finder (l’icona sorridente a sinistra in basso nel Dock), poi spostati sulla barra deimenu e dal menu “Archivio” scegli “Cerca” (scorciatoia da tastiera: -F).Si può ottenere lo stesso risultato rivolgendosi a Spotlight in alto a destra: digita il termina dacercare e dopo che avrà iniziato a elencare le voci corrispondenti, seleziona la voce “Mostratutto nel Finder”; la prima in alto esatto.Prima di esplorare meglio le novità di Spotlight, una veloce inarinatura sul suo

unzionamento.

Come i motori di ricerca (Google o Bing), anche Spotlight ore pieno supporto agli operatoribooleani. Si tratta di AND, OR e NOT. Sono degli strumenti che permettono di organizzaresecondo un certo criterio i risultati di una ricerca.Per capire come lavorano (e quindi: come usarli al meglio nelle nostre ricerche sul Mac),acciamo un esempio.

Spotlight usa sempre l'operatore booleano AND per tutte le ricerche che eettui (cioè: èl'operatore di deault, predefinito quindi). Quando inserisci due termini nel campo di ricerca,

esse saranno cercati entrambi in tutti i documenti presenti sul tuo disco rigido.Se desideri trovare: adobe pd, Spotlight cercherà tutto quello che racchiude sia “adobe” che“pd”. Proprio perché di deault usa l'operatore booleano AND, che in pratica vuol dire: “Percortesia, scovami tutto quello che racchiude adobe AND pd”.I risultati cambiano un poco se ad esempio usi le virgolette: “adobe pd”. In questo caso inatti,ordini di cercare esattamente i termini in questione: adobe pd, e ti saranno orniti i documentiche li contengono entrambi, e non solo tutti i documenti in cui uno o l’altro ricorrono.

Ma Spotlight per nostra ortuna permette di ricorrere anche agli altri due operatori booleani:OR e NOT. Come si usano? Ancora una volta con le rasi (ovviamente), e permettono di

restringere notevolmente l'ambito di ricerca.

Se inserisco “adobe NOT pd”, Spotlight mi ornirà tutti i risultati che escludano il termine pd a tutto vantaggio di adobe.

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OS X Lion - Spotlight

Se invece cerco “doc OR docx”, mi saranno consegnate tutte le ricorrenze in cui sarannopresenti entrambi.Un altro operatore booleano supportato da Spotlight è il segno meno (-). Serve a escludere sicapisce.

Puoi limitare la ricerca al nome della cosa che stai cercando. Ma come? Fai così, digita a esempio:

nome:backup

e Spotlight ornirà la lista completa dei fle che presentano al loro interno la parola backup.Oppure:

autore:rancescorestituirà solo i documenti redatti dal suddetto Francesco.Se sei a caccia di un insieme di elementi ben defniti sul vostro disco rigido, allora devi ricorrere a:

classe:termine da trovare.Ecco un esempio. Digitando all’interno di Spotlight:

Classe:immagine

otterrò un elenco completo di tutte le immagini presenti sul disco rigido. Se invece scrivo:

classe:presentazione

mi sarà ornita la lista delle presentazioni salvate sul Mac.In sostanza: se desideri trovare qualcosa di molto specifco, Spotlight ti viene incontro graziea classe:cosa da trovare. Per comodità (anche se credo sia sucientemente chiaro), ecco unatabella che raggruppa un po’ di cose.

  trovare musica classe:musica

trovare applicazioni classe:app/classe:applicazionetrovare cronologia browser classe:cronologia

trovare preeriti browser classe:preeriti/classe:preerito

trovare presentazioni classe:presentazioni/classe:presentazione

trovare immagini classe:immagini/classe:immagine

trovare e-mail classe:messaggio e-mail/classe:messaggi e-mail

trovare documenti word classe:word

trovare documenti Excel classe:excel

trovare documenti PowerPoint classe:powerpoint

trovare Font classe:ont

trovare eventi iCal classe:evento/classe:eventi

trovare attività iCal classe:attivitàtrovare flmati classe:flmato/classe:flmati

trovare contatti classe:contatto/classe:contatti

trovare preerenze classe:preerenze

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OS X Lion - Spotlight

Andiamo adesso a scoprire sul serio le novità di Spotlight in Lion.Possiamo iniziare a digitare nel campo di ricerca della fnestra del Finder, il termine “immagine”(senza virgolette).

 

Immediatamente Spotlight ci precede orendoci già una serie di possibili risultati. Se noncorrispondono ai nostri criteri basta continuare a digitare.Nel mio caso seleziono Immagine JPEG e ottengo questo risultato.

 

Niente male: 1093 elementi (lo dice la barra di stato, in basso).

Se desidero migliorare la mia ricerca, e inserire ad esempio “alpi” (senza virgolette) in modoche mi vengano presentate solo le immagini con questo termine, nessun problema.

Mi sposto di nuovo nel campo di ricerca in alto a destra e lo digito; accanto a quello giàpresente, certo.Lo seleziono e lo trovo accanto all’altro termine: immagine JPEG.

 

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OS X Lion - Spotlight

Vogliamo ranare ancora la nostra ricerca? Sotto il campo di ricerca premi il pulsante +.Appare qualcosa di nuovo per migliorare questa ricerca. Una nuova barra per restringere glielementi da scovare.

 Ricordo che selezionando un elemento, e premendo la barra spaziatrice, potremo dareun’occhiata a esso, e persino aprirlo all’interno dell’applicazione Anteprima. Ma procediamo.

Premendo il pulsante a discesa “Tipo” e scegliendo “Altro”, ci sarà ornita una nuova fnestrazeppa di ulteriori attributi di ricerca. Oltre a quelli già presenti, sarà possibile aggiungerne per

esempio uno (dopo che sarà stato individuato, basterà mettere il segno di spunta accanto),che accia il caso nostro.C’è pure un campo di ricerca dove inserire qualche termine per restringere la lista degliattributi, che è davvero lunga.

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OS X Lion - Spotlight

 

Il risultato fnale sarà qualcosa del genere:

 Ho chiesto a Spotlight di mostrarmi solo le immagini la cui dimensione sia ineriore ai 10 MB,

e lui ha eseguito. La selezione adesso comprendo solo 50 elementi, rispetto ai mille e oltre diquando avevo iniziato la ricerca.

Il pulsante “Salva” sotto il campo di ricerca di Spotlight serve proprio a salvare i risultati diuna ricerca come questa.

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OS X Lion - Spotlight

Basterà ornirgli un nome adatto, e poi appunto salvare questa ricerca. Questa non saràaatto una cartella qualunque: bensì “Smart” (cioè intelligente). La loro particolarità èdi avere una ruota dentata come segno distintivo, e di avere un contenuto particolare. Peresempio, quello di questa cartella salvata sarà composto da immagini JPEG che racchiudonola parola “alpi” e hanno una dimensione ineriore ai 10 MB.

Se caricherò sul mio Mac delle oto con queste caratteristiche, fniranno in questa cartella:senza alcun intervento da parte mia. Anche Mail supporta questo tipo di cartelle, e pure ilFinder.

Spotlight ha ulteriori caratteristiche. La possibilità di cercare (e trovare) gli elementi invisibili.L’immagine di seguito indica Spotlight alle prese con questa nuova unzione.

Non sai cosa voglia dire il termine “soqquadro”? No, Spotlight non è diventato un dizionario,però se ti rivolgi a lui ti proporrà di eettuare una ricerca o sul Web, oppure su Wikipedia.

Spotlight mantiene poi le solite qualità di sempre.Devi lanciare un'applicazione? Fallo are a Spotlight. Basta digitare nel campo di ricercale iniziali del programma che intendi lanciare, attendere che Spotlight lo individui, premereInvio, e immediatamente il programma si lancerà.

Devi riaprire un certo documento molto lungo, e ricordi il titolo di un capitolo (un titolo magariparticolare)? Anche in questo caso basta rivolgersi a Spotlight: digita il titolo oppure anchesolo un termine particolare. Il motore di ricerca di Lion ti presenterà tutte le ricorrenze presentisul disco rigido del tuo Mac.Inoltre, svolge le operazioni matematiche: provare per credere.

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OS X Lion - Saari

OS X Lion - Saari

Il browser pre-definito di Mac OS X è Saari; il che non vieta all’utente di scaricare e installarealtri navigatori. Fireox, Camino, iCab, Opera, Stainless, Chrome, sono alcuni dei browser Webpresenti sulla nostra piattaorma.

Una volta lanciato la prima volta, noteremo subito la modalità a tutto schermo checontraddistingue praticamente tutte le applicazioni di Lion. A essere pignoli, certi browser da

un pezzo permettono questa unzione, ma è benvenuta comunque.

Sarebbe bene dare un’occhiata alle Preerenze (scorciatoia da tastiera: -,), che permettonodi are amicizia e prendere alcune decisioni riguardo a Saari. Nella prima scheda chiamata

“Generali”, si può dire al sistema di usare questo come navigatore pre-definito.

Se un giorno cambi idea, dovrai solo scaricare e installare il sostituto, e poi venire qui perindicare quale debba essere d’ora in avanti il browser di deault.

Mac OS X li piazza in una cartella apposita, chiamata “Download”, ma sei libero di crearne unadove meglio credi (la scrivania per esempio), e poi segnalare che è lì che dovranno esseresistemati i documenti scaricati.Sempre qui, potrai decidere dove scaricare i file da Internet, e quale motore di ricerca usareper le tue ricerche Internet. Google è la scelta predefnita, ma puoi decidere di adarti a Bing

oppure a Yahoo.

Non mettere il segno di spunta accanto all’opzione “Apri doc. sicuri dopo il download”. Peruna questione di sicurezza è bene evitare che Saari apra dei file una volta scaricati da Internet.

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OS X Lion - Saari

 

Altra scheda che merita un’occhiata è quella che risponde a nome di “Sicurezza”.Puoi impostare il blocco delle finestre pop-up, o ar sì che Saari ti inormi se stai visitando unsito raudolento. Questa è un’opzione già spuntata ed è superuo dire che DEVE restare così.

 Il pannello seguente, “Privacy” aronta i cookie: che cosa sono?Si tratta di pezzetti di codice del tutto innocui, che qualunque sito Web usa per riconoscere unutente se questi torna a visitarlo.Hai presente quando vai su Amazon e ritrovi non la classica home page, bensì l’elenco dei libriche hai consultato (e magari acquistato), la volta scorsa? Questo accade grazie ai cookie.

Il consiglio è di optare per “Blocca cookie: di sponsor e terze parti”.Questo garantisce che nessun cookie proveniente dai banner pubblicitari presenti sul sitoche navighi sia accettato.

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OS X Lion - Saari

Se viceversa scegli “Sempre”, rammenta che sarebbe dificile navigare, poiché alcuni siti non tipermetteranno nemmeno di procedere con la visita se hai questa opzione attiva. Infne “Mai”:accetterai tutto, anche quelli di sponsor e terze parti.

Adesso Saari permette anche di vedere questi cookie (“Dettagli”), e di rimuoverli. C’èanche un’opzione a proposito della localizzazione. Siccome certi siti possono capire laposizione dell’utente, se scegli “Rifuta senza chiedere” di atto impedirai a loro di avere la tualocalizzazione.

 Di grande utilità è la scheda “Riempimento automatico”. Ogni volta che sul Web riempi unmodulo coi tuoi dati (nome, cognome, indirizzo, numero di teleono, eccetera), Saari può arloal posto tuo. Devi spuntare “Utilizza inormazioni dalla mia scheda Rubrica Indirizzi” (che tuavrai provveduto in precedenza a riempire), ed è atta.

Non lo hai ancora atto, e quindi la tua scheda nella Rubrica Indirizzi di Mac OS X è vuota?In questo caso è suficiente premere: “Modifica” e lancerai Rubrica Indirizzi per completarela tua scheda delle inormazioni mancanti. Quando dovrai riempire un modulo Web, inizia a

digitare, e Saari riconoscerà in automatico le tue inormazioni personali, compilando il restoda sé.

Se tendi a dimenticare la password di accesso ai vari servizi Web, ebbene: Saari ti aiuta.Spunta l’opzione “Nomi utente e password”; ogni qualvolta visiterai un sito che richiedepassword e nome utente per accedere, Saari ti proporrà di memorizzarla.Potrai sempre rifiutare, certo; se accetti però, la prossima volta che tornerai a visitare il sito, cipenserà il browser a riempire al posto tuo i campi di testo necessari.Premendo “Modifica” potrai decidere di eliminare tutti, o parte delle inormazioni sensibili quiregistrate.

Ricorda questo: ha senso agire in questo modo quando sei l’unico utilizzatore del tuoMac. Le password sono una accenda seria, e certe password sono più importanti di altre.Se il computer viene gestito anche da altre persone, e desideri mantenere lontano da occhi

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OS X Lion - Saari

indiscreti queste inormazioni, è meglio non attivare mai questa opzione.

Quando invece desideri che il buon Saari ricordi le parole che digiti nelle tue ricerche sullepagine Web, spunta l’ultima opzione: “Altri moduli”.Il pulsante “Modifca” accanto alle due ultime voci, permette non solo di dare un’occhiata acosa si è salvato, ma anche di cancellare tutte le voci qui presenti, oppure solo alcune.

Alcune delle schede presenti nelle Preerenze, curano l’aspetto di Saari, o meglio dei ont (ocaratteri), che l’applicazione deve usare quando ha a che are con del testo. È questo lo scopo

della scheda “Aspetto”, dove potrai scegliere le dimensioni del ont.

Qui c’è la unzione: “Visualizza le immagini quando si apre una pagina”. Se togli il segnodi spunta Saari NON caricherà le immagini. Peretto per connessioni al Web lente, e chediventano più lente se ci sono appunto delle immagini da caricare.

 

Puoi delegare a Saari il compito di lettore dei eed RSS.Che cosa sono questi eed RSS?

È un acronimo che sta per Really Simple Syndication, ed è un protocollo usato ormai da tutti

i siti e blog per tenere inormati gli utenti delle ultime novità pubblicate. Invece di tenered’occhio l’home page, tornandoci magari più volte al dì, basta premere il pulsante grigio “RSS”presente nella barra degli indirizzi di Saari, e abbonarsi (gratis).

Questo produce la “discesa” di una finestra, con il titolo delle ultime notizie di quel sito (alcentro), e a destra una serie di opzioni. Premendo il tasto blu all’interno della barra degliindirizzi (quello che prima era grigio, esatto), visualizzerai la pagina Web “normale”.

Prima di are questo, ti sarà possibile aggiungere il eed RSS di questo sito, ai preeriti di Saari(scorciatoia da tastiera: -D), o delegare il compito della gestione dei eed a Mail.

 

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OS X Lion - Saari

Se usi Saari, puoi creare una cartella chiamata appunto “RSS” e salvare al suo interno i eed deisiti che desideri seguire con particolare attenzione. Accanto alla cartella comparirà il numerodei eed da leggere riguardanti i nuovi articoli. Potrai piazzare (tramitetrascinamento), la cartella nella barra dei Preeriti di Saari, e avere a portata di occhio tutte lenovità.

Ricorda di segnalare a Saari ogni quanto tempo verificare la presenza di aggiornamenti (lascheda RSS nelle Preerenze del navigatore contiene un’opzione apposita).Accanto al eed RSS vedrai il numero di nuovi articoli disponibili; un clic di permetterà di sapereal volo quali siti hanno aggiornato, e con un altro clic avrai accesso ai nuovi eed.

Saari permette la navigazione a pannelli, e non da oggi, certo, e nella scheda “Pannelli”contenuta nella Preerenze è possibile personalizzarne il comportamento.

Quando si hanno più schede aperte, puoi passare dall’una all’altra utilizzando la scorciatoia- - (Maiuscole - Comando - reccia destra), se devi spostarti alla scheda

seguente. Se viceversa devi andare a quella precedente, la scorciatoia è identica, ma devisostituire la reccia destra con quella sinistra.

Se vuoi sapere dove trovare un elenco di tutte le scorciatoie di Saari, vai nella scheda

“Applicazioni”, individua Saari e premi il tasto destro del mouse sull’icona. Comparirà ilmenu contestuale con la prima voce che dice “Mostra contenuto pacchetto”. Qui avraiuna cartella Content, cliccala e passa a Resources. Scorri l’elenco sino a Shortcuts.html, quindiaprilo e stampalo.

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OS X Lion - Saari

Ogni scheda ha il suo pulsantino a orma di “X” per chiuderla.Esiste un modo veloce per sruttare al massimo la navigazione a schede. Premi l’iconaa orma di libro presente nella barra dei Preeriti. Una volta qui clicca il pulsante “+” in ondoalla finestra a sinistra, per creare una nuova cartella chiamandola per esempio: “Siti preeriti”.Salvaci dentro i siti che ogni mattina visiti assolutamente, e trascina la cartella nella barra deiPreeriti di Saari.Bene.Adesso clicca di nuovo l’icona a orma di libro e spostati nella colonna di sinistra e individua

“Barra dei preeriti”. Evidenziala, e troverai la cartella contenente tutti i tuoi siti preeriti. Accantoa essa, c’è una casella “Clic automatico”: spuntala.Ogni volta che premerei il nome della cartella nella barra dei Preeriti, tutti i siti si aprirannouno dopo l’altro.Se togli invece il segno di spunta, cliccando la cartella non aprirai aatto tutti i siti che vi sonoracchiusi in un colpo solo. Potrai navigare all’interno di ciascuno selezionandoli uno a uno.

Possiamo dedicarci a esplorare l’interaccia di Saari.La prima voce della barra dei menu (“Saari”), contiene alcune unzioni piuttosto utili.

“Estensioni Saari” ti collega al sito Web di Apple dove potrai scaricare queste estensioni per

migliorare l’esperienza di navigazione.Una su tutte: ClickToFlash (si scrive proprio così), che impedisce a Flash di caricarsi. D’accordo:se hai eettuato l’aggiornamento ex-novo di Lion non ci sarà proprio Flash sul tuo Mac. Seperò lo devi usare, ma ne vuoi limitare in qualche modo la presenza, questa estensione a ilcaso tuo. Attenzione: impedisce, ma con un clic sulla fnestra vuota che racchiude l’animazioneo il flmato in Flash, lo avvierà comunque.

“Blocca nestra a comparsa”. Impedisce alle fnestra pubblicitarie pop-up di aprirsi; unespediente molto astidioso usato dai Web designer per imporre banner che “saltellano”davanti alla pagina che vorremmo leggere. Con un segno di spunta ne bloccheremo l’attività.

“Navigazione privata” permette di non aggiungere alla cronologia le pagine Web visitate(ma i cookie sono regolarmente registrati). Lo stesso accadrà per le inormazioni relative aimoduli da riempire, per gli elementi della finestra Download, per le ricerche eettuate tramitela casella di ricerca Google. “Reinizializza Saari”riporta il navigatore Web alle impostazioni di deault; vale a dire a comeera la prima volta che lo hai lanciato. Attivandola quindi, annullerai tutti i Preeriti salvati neltempo, ma anche cache, cookie, icone, cronologia, password, siti, tutto insomma.

“Vuota la cache” cancella i dati delle pagine Web che Saari salva per garantire una navigazionemigliore. Tutti i browser agiscono in questo modo: memorizzano nella cache i dati dellapagina Web, anziché scaricarla ogni volta dal server. Questo a guadagnare tempo all’utente.Per ricaricare una pagina Web di un sito, usa la scorciatoia da tastiera -R. Oppure, premi la

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OS X Lion - Saari

piccola icona a orma di reccia presente nella barra dell’indirizzo per ottenere il medesimorisultato.

L’interaccia di Saari è da tempo identica a se stessa. Però contiene alcune novità.La prima non è tale, perché è vecchiotta: si tratta del “Reader”.

Quando si sbarca su un sito o blog che contiene testo, nella barra dove di solito digitiamol’indirizzo Web, accade un cambiamento. L’icona RSS diventa Reader. Un clic su di essa e apparedal basso la pagina con il suo contenuto privo di immagini o banner.

Un altro clic su di essa, e si torna alla modalità di navigazione precedente.

 

Reader permette anche la stampa della pagina, l’invio tramite email, e l’ingrandimento (ola riduzione), del testo. Basta spostare il puntatore del mouse verso il bordo ineriore dellafnestra, per vedere apparire le icone per ottenere queste cose.

Altra nuova unzione è “Elenco lettura”. Siccome spesso troviamo articoli interessanti, manon abbiamo il tempo di leggerli in quel momento, questa unzione ci aiuta a “conservare” gliarticoli per leggerli con comodità dopo.Il suo unzionamento è semplice. Il segno “+” che si trova nella barra dell’indirizzo URL, nonserve solo ad aggiungere un sito ai propri preeriti. Ma anche a piazzare in “Elenco lettura” unapagina particolarmente interessante.

 

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La sua icona identifcativa è un bel paio di occhiali. Basta premerli e apparirà a sinistra unabarra, vuota. Aggiungiamo le nostre pagine anche usando il pulsante “Aggiungi pagina”, epoi possiamo premere di nuovo l’icona degli occhiali. La colonna a sinistra si chiuderà e noipotremo continuare la nostra navigazione.

 

Quando sarà il momento di leggere, un clic sugli occhiali e ritroveremo le nostre pagine. Unaltro clic e torneremo sulla pagina.Attenzione: Saari non salva la pagina, e per leggere il nostro articolo dovremo sempre ecomunque avere la connessione al Web.Ogni pagina ha anche una “X” per eliminarla dal nostro elenco, mentre il pulsante “Cancellatutto” ore una soluzione più radicale: elimina tutte le pagine salvate.Elenco lettura provvede a classicarli in “non letti” e “tutti”.

Per il resto, come detto in apertura, è il solito Saari.

Tutto è dominato dalla barra degli strumenti, vale a dire le icone con le quali rendiamo lanavigazione più personale e adatta ai nostri bisogni.

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Al centro la barra degli indirizzi, con accanto a sinistra l’icona della reccia (“+”), che serveanche per attivare “Elenco lettura”. Se arrivi su un sito e vuoi aggiungerlo ai Preeriti, bastapremerla. Scenderà una piccola finestra che ti domanderà due cose.Quale nome dare al sito (ma di solito nel campo di testo è già presente), e in quale cartellasalvarlo.Altro modo per salvare un sito direttamente nella bara dei Preeriti è il trascinamento. Quellipresenti si “aranno da parte” per accogliere il nuovo ospite.

Dopo la barra degli indirizzi, quello dedicata alla ricerca; basta inserire il termine, premere

invio e Google (incorporato in Saari, come Bing e Yahoo! Se vuoi usare uno degli altri duemotori di ricerca, premi il triangolo accanto alla lente e scorri in ondo. Metti il segno di spuntasu uno degli altri motori di ricerca e le tue ricerche saranno svolte o da Bing o Yahoo!), partiràdi gran carriera per ornirci il risultato delle sue ricerche.Saari continua a ornire la unzione chiamata SnapBack.

È segnalata da una piccola reccia arancione e risiede nel campo di ricerca di Saari. Se eettuiuna ricerca probabilmente parti da un termine (“Maratona”).Premi “Invio” e la pagina Web di Saari plana su Google e ti ore tutte le ricerche correlate.Se adesso clicchi su un link e plani su un sito, nel campo di ricerca adesso ci sarà una recciaarancione. Tu puoi continuare la tua navigazione su quel sito. Quando sarà il momento, un clic

su quella reccia arancione e tornerai alla prima pagina di ricerca.

 

Il piccolo triangolo nero presente nella barra di Google, tiene memoria invece delle ricercheeettuate di recente. Cliccandolo ne sarà ornito un elenco. L’ultima voce permette di eliminarletutte.

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Se devi cercare una parola all’interno di una porzione di una pagina Web, come puoiare?Ci sono due modi per uscirne: il primo, cercarla e basta, con gli occhi. Il secondo, cercarla ebasta, con Saari.È suficiente usare la scorciatoia da tastiera -F. Scenderà una nuova barra con un campo diricerca dove inserire il termine da scovare. Si preme “Invio” e apparirà il risultato.Saari mostrerà nella barra quante volte ricorre il termine, mentre le recce permettono di

passare al successivo, o tornare indietro.La “X” dentro il campo cancella la parola per eseguire un’altra ricerca, mentre il pulsante “Fine”elimina la barra. Il termine scovato sarà evidenziato da una sorta di “nuvola” colorata perpermettere all’utente di averlo subito sott’occhio.

Puntiamo la nostra attenzione su alcuni elementi dell’interaccia di Saari. Primo ra tutti,quello della personalizzazione della barra degli strumenti. Ciascuno può mettere, o togliere, ipulsanti più utili.

Spostati sulla barra dei menu di Saari e scegli “Vista>Personalizza barra strumenti”. Calerà unafinestra con tutte le icone corrispondenti alle varie unzioni disponibili. Trascina sulla barra

quelle che preerisci, quindi rilascia; saranno parte della barra.Non ti piace l’icona appena inserita? Trascinala uori dalla barra, e rilascia: si dissolverà in unanuvola di umo.

Alcune icone come per esempio “Mail” oppure “Stampa”,non hanno bisogno di spiegazioni.

Ma “Apri in Dashboard” cosa significa? È una unzione che consente all’utente di tenere sotto controllo uno spicchio di una paginaWeb: sì, uno spicchio. Se i eed RSS controllano gli aggiornamenti di un sito, o diun blog, questa unzione crea un widget Dashboard in maniera semplice.

Cosa sono i widget?Una sorta di applicazioni che Apple incorpora nel proprio sistema operativo, e che puoi vederepremendo il pulsante F12 (anche per i portatili, ma preceduto da Fn).Il modo per capire la loro utilità è crearne uno. Immaginiamo che tu voglia restare aggiornato sui video che Lady Gaga inserisce sul suocanale YouTube. Per prima cosa devi spostarti nella pagina apposita di YouTube, quindi senella barra degli strumenti hai l’icona “Apri in dashboard”, devi premerla.La finestra si scurisce e appare un rettangolo bianco, che segue il cursore mentre lo spostiamo

sulla pagina. Clicchiamo nel punto dove desideriamo creare il widget, eappariranno delle maniglie sui bordi per meglio regolare la dimensione del widget.Premi il tasto “Aggiungi” per crearlo, oppure “Annulla” se non sei soddisatto del lavoro svolto.

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Le parti scure saranno tagliate uori.Ora si apre Dashboard, e il widget di nostra produzione sarà lì, in bella mostra. Sposta il cursorenell’angolo ineriore destro: c’è l’icona di una piccola “i” che premuta arà ruotareil widget per personalizzarlo.Se c’è l’audio potrai decidere se eseguirlo solo in Dashboard. Inoltre, potrai scegliere lo stile dicornice da applicare al widget. Finito.

Anziché andare sul canale uciale di YouTube che ospita i filmati di Lady Gaga, ti basteràpremere F12 (preceduto sempre da Fn sui portatili), e attendere che il tuo widget si aggiorni,

se c’è un filmato nuovo ovviamente.Attenzione però. Se lo chiudi, questo widget a dierenza degli altri già presenti, andrà persoper sempre; ecco perché non ne vedrai l’icona nella barra dei widget, in basso, accanto a tuttiquelli che sono già presenti.Non vedi nessuna barra? Clicca “+” per vederla apparire con l’elenco di tutti i widget presentiin Lion.

P.S. NON amo aatto Lady Gaga, sia chiaro. Il codice penale mi impedisce di dire esattamentequello che penso.

Procediamo.

Vecchio trucco ma c’è sempre qualcuno che lo ignora.Stai navigando, e devi aprire iCal per segnarti un appuntamento. Oppure devi aggiornarela tua Rubrica Indirizzi o aprire iChat: come ti comporti? Lanci le applicazioni, certo; peròpuoi arlo da... Saari.

Clicca dentro la barra degli indirizzi e digita: ical:// per lanciare il calendario; ichat:// per lachat; addressbook:// per la Rubrica Indirizzi.

Torniamo a parlare dell’interaccia e spostiamo l’attenzione su due icone nella barra deipreeriti. Si tratta di “Mostra preeriti” e della unzione “Top Site”. Iniziamo dalla seconda.

Basta premere questo pulsante per are la conoscenza con il sistema di Apple per tornareagevolmente ai siti più visitati. Top Sites “ricorda” le pagine Web che visitiamo più di requente,ornendocene appunto l’anteprima. Memore che un’immagine vale più di mille parole, Appleadotta questo mezzo per aiutare l’utente a tornare in un lampo ai siti perlui più importanti e quindi più visitati.A sinistra in basso c’è un pulsante “Modica”.Cliccandolo, accanto ad ogni immagine appariranno una “X” (per eliminare da questa sezione,e solo da questa sezione, le anteprime dei siti. Non lo elimina dai Preeriti), e la puntina.Quest’ultima serve per specificare che l’anteprima del sito deve restare sempre nella Top Sites.

Quando accanto ad un’anteprima vedi una stella blu, vuol dire che sono presenti nuovicontenuti.Dopo che avrai premuto “Modifca”, l’altro pulsante “Cronologia” (per cercare nella cronologiadi navigazione, esatto), è cambiato in “Piccolo- Media-Grande”. Si rierisce alle dimensioni delle

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anteprime. Ricorda che possono anche essere ordinate, trascinandole.

Una volta terminate le modifiche, premi “Fine”, in basso a sinistra. Sposta il cursore sull’anteprimadel sito che vuoi visitare, e premi un’anteprima per planare immediatamente sul sito.

Passiamo all’altro pulsante, che ci mostrerà a sinistra, tutti i Preeriti che abbiamo, organizzatiin cartelle tematiche.La dimensione della colonna sinistra è regolabile in larghezza.Per creare una nuova cartella, premi il solito pulsante “+” in basso a sinistra. L’altro pulsante

vicino, crea sì una cartella ma all’interno degli stessi Preeriti; utile se vuoi organizzare i Preeritidedicati a Apple dividendoli tra italiani, e stranieri (e poi raggrupparli in un’altra cartella ancora,che piazzeremo proprio nella barra a sinistra).

Cartelle e Preeriti possono essere cancellati premendo il mouse finché non appare il menucontestuale che presenta la voce “Elimina”. Sia le cartelle, che i singoli preeriti possono esseretrascinati dove si vuole.

La nestra però è dominata dalla modalità “CoverFlow”: anteprime delle home page deisiti che si possono “sogliare” scorrendo con le dita. Trovato quello che serve, una pressionesulla barra degli strumenti ci porterà su quel sito.

Quello che ci serve non è qui? In alto c’è un campo di ricerca per trovare il sito: se lo abbiamosalvato nei preeriti, oppure è presente nella cronologia, Saari lo troverà e ce lo presenterà inun lampo. Il browser ore inatti la possibilità di cercare o nella cronologia, o in tutti (i Preeriti).La finestra è regolabile in altezza: spostando il cursore sotto la barra, dove ci sono tre sottililinee, si trasormerà in una manina.

Parliamo di navigazione.Arrivi su un sito e inizi a cliccare, cliccare, sui link che trovi, finché non sai bene dove sei finito.E vorresti tornare a tre pagine prima, quando avevi trovato l’articolo che ti serviva. O eranosei pagine prima? Premi il tasto destro del mouse sulla barra del titolo di Saari, e conoscerai il

percorso compiuto sino a quel momento.

 

Saari ti permette di impersonare quasi tutti i browser che vuoi. Una bella comodità chepuoi avere a portata di clic. Spostati sulla barra dei menu, quindi “Sviluppo>User Agent”.Questa unzione “trasorma” Saari in un iPhone, iPod touch, iPad, Internet Explorer o Fireoxper Windows.

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Per quale motivo arlo?

Ancora adesso capita di imbattersi in siti Web che avvisano “Il tuo browser non è supportato”;impedendo la navigazione. Grazie a Fireox la situazione nel tempo si èevoluta nella giusta direzione, nel senso che è sempre più raro imbattersi in questo genere disiti.Se purtroppo accade, ora sai che puoi tentare questa mossa, prima di usare proprio Fireox.

Se non lo trovi questa voce nella barra dei menu, è probabile che tu debba attivarla. Niente

di complicato: apri le Preerenze di Saari, spostati nel pannello “Avanzate”. In basso nellafinestra troverai una casella di spunta che dice “Mostra menu Sviluppo nella barra dei menu”.Spuntala e immediatamente apparirà.

Come si comporta Saari col phishing?Buona domanda; le true online sono purtroppo una realtà estesa. In genere arriva un’e-mailche comunica come la nostra banca, il nostro servizio Web (MobileMe di Apple per esempio),abbiano avuto dei problemi e viene richiesto di accedere al sito ornendo password e userID.Il sito su cui si plana però è asullo, ma costruito con grande cura per ingannare l’utenterettoloso e inesperto.Un sistema per non cadere nella trappola è:

Mai fidarsi delle e-mail di banche, Poste italiane, Istituti di credito.

Anche se abbiamo dei rapporti con una di queste entità: certo. Nessuna banca, o uficio postaleo istituto di credito, invia mail per avvisare di problemi al tuo account online. Teleonano semprea casa tua; oppure allo tu se hai qualche dubbio, e scoprirai che non c’è alcun problema;

Prestare la massima attenzione a comunicazioni elettroniche provenienti da (per esempio),MobileMe.

Il servizio Web di Apple è stato oggetto di phishing (ma in misura ridotta) da parte di truatoriche puntavano a ottenere gli estremi della carta di credito. I casi sembra che non si siano maiverificati nel nostro Paese, ma è bene segnalarlo, perché non si sa mai.Un buon sistema per capire al volo se il sito che ci richiede dati “sensibili” è genuino , oppure se si tratti di un sito trappola, è verificare se nella barra del titolo è presente il lucchetto.

 

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Se ci viene richiesta password e userID, ma nella pagina delegata a raccogliere questeinormazioni sensibili non è presente il lucchetto, si tratta di un sito trua.

Il lucchetto non è solo un’icona, bensì un pulsante: premendolo apparirà una finestra chespiega con dovizia di particolari il tipo di protezione presente su quella pagina. Saari, cometutti i browser più popolari, supporta le migliori orme di tutela e protezione presenti sulmercato.Questo ci ornisce la certezza che abbiamo a che are con un sito Web che supporta le miglioritecnologie in atto di sicurezza.

Quindi ricorda: l’icona del lucchetto appare ogni volta che si sta per accedere ad una paginadove dobbiamo inserire password e userID (i nostri dati sensibili insomma). Se non la vedi,scappa a gambe levate: è un tentativo di trua.Scappa a gambe levate, ma segnala il sito alla Polizia postale. Qui è anche possibileinoltrare denunce via Web grazie ai servizi online.

Saari integra inoltre da tempo una tecnologia anti-phising, che avvisa l’utente se sta peraccedere ad un sito raudolento.Come?In maniera rude ma eficace: blocca il caricamento della pagina che tu desideri visitare, e a

apparire un eloquente messaggio (in italiano), sulla natura del sito Web che vorresti navigare.

Anche l’apertura delle applicazioni scaricate da Internet è sorvegliata. Mac OS X tiavviserà con una finestra di quello che stai per are, proponendo di mostrare la pagina Web dacui proviene l’applicazione scaricata.

La fnestra del download in Saari è stata rivista. Quando si avvia un download, accanto al campodi ricerca si crea questo pulsante. Dopo qualche istante, svanirà, ma non certo il download checontinuerà imperterrito fnché non arriverà alla sua naturale conclusione. Dentro la cartella“Download”. Si tratta di un altro “tocco” di iOS, il sistema operativo di iPad.

 

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Saari permette di visualizzare le pagine Web anche quando non si è online. Salvandole suldisco rigido del proprio Mac.Spostati sulla barra dei menu e scegli “Archivio>Salva col nome”, e dal menu a discesa l’opzione“Archivio Web”. Un piccolo elemento importante è la barra di stato di Saari. È la barra alla base dellafinestra di Saari, e ti dice non solo cosa sta acendo il browser (per esempio, quanti

elementi deve ancora caricare per completare il caricamento della pagina), ma ti permette diconoscere in anticipo dove ti condurrà un link, prima di cliccarlo.Basta spostarci sopra il mouse. Se non la vedi è perché non l’hai mai attivata. Spostati nellabarra dei menu su “Vista”, quindi scegli “mostra Barra di stato”.

I documenti PDF: li puoi leggere nella stessa finestra di Saari, una volta che hai cliccato su diessi. Inoltre, il browser incorpora alcuni comandi per acilitarti la lettura degli stessi. Sposta ilmouse nella parte ineriore della pagina per vedere comparire una serie di icone.Quelle con la lenti di ingrandimento permettono di ingrandire o ridurre il testo.Le altre due: la prima apre il file PDF con l’applicazione “Anteprima”, che è deputata alla gestione

dei file PDF. La seconda scarica il documento nella cartella Download.

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OS X Lion - Mail

Mail è il nome del programma per la gestione della posta elettronica di Lion.È stata ridisegnata, assumendo un aspetto più simile a quella presente sull’iPad, ma se non tipiace, nessun problema. Potrai tornare alla vecchia versione ricorrendo alle Preerenze dell’ap-plicazione.

Il atto che Mail sia nel Dock non significa che la si debba usare per la gestione della posta

elettronica. Come per Saari, è possibile modificare le impostazioni spostandosi nelle Pree-renze di Mail ( -,) e quindi nella scheda “Generali”.

Proprio la prima voce permette di indicare quale applicazione email utilizzare di deualt. SuMac le alternative non mancano: la più celebre (e gratuita), è Thunderbird. Outlook di Micro-sot è tornato (mandando in pensione Entourage), ma a parte della suite burocratica Oceper Mac.

Gli account che puoi creare con Mail sono: MobileMe. Il servizio Web a pagamento di Apple permette tra le altre cose di avere un indirizzomail che termina con [email protected].

GMail. Chi non conosce il servizio di posta di Google?

Exchange. Da Snow Leopard Mail ore il supporto nativo di Microsot Exchange Server.

AOL. Da noi praticamente sconosciuto, però c’è.

Yahoo! Anche se oramai in mano a Microsot è sempre il più popolare.

E altri ancora.

La creazione di un account è possibile arla tramite le Preerenze di Sistema.Un clic sull’icona presente nel Dock, poi un altro clic su “Mail, Contatti e Calendari”.Se hai aggiornato a Lion c’è ben poco da are, sia qui che altrove. Sarà già tutto impostato.

Se hai eettuato l’installazione Inizializza e Installa, e poi ti sei adato all’Assistente Migrazio-ne che ha pescato tutto dalla clonazione, idem.

Se comunque devi creare un nuovo account, basta premere “Altro” nella fnestra, scegliere il

tipo di account, poi inserire nome e cognome, l’indirizzo di posta elettronica, la password, epremere “crea”. Finito.

Cominciamo a conoscere Mail dalle sue Preerenze, che si aprono premendo -, come al

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solito.La prima scheda “Generale” fissa alcuni “comportamenti” dell’applicazione: se usare Mailcome programma predefinito (di questo ho già parlato). Quando controllare lapresenza di nuova posta. I suoni; il conteggio dei messaggi non letti; a quali cartelle limitare laricerca della posta (cestino, messaggi criptati, indesiderata). E altre cose ancora.

Il pannello Account nella sezione di sinistra presenterà l’elenco dei vari accountregistrati. Per ciascuno di essi, tre schede: Inormazioni account; Regole casella e Avanzate.

La prima ricapitola le inormazioni di ogni account.La seconda indica a Mail come comportarsi con la posta spazzatura, con quella eliminata, conle bozze e le note.

“Avanzate”ore tra le altre cose, la possibilità di decidere cosa are degli allegati (se scaricarlioppure no, se scaricare solo quelli di una certa “taglia”); di disabilitare l’account (la posta quin-di non sarà più scaricata o inviata: ma l’account non sarà eliminato).

Se userai Mail per i eed RSS, spostati nella scheda corrispondente delle Preerenze (cioèRSS), e dal menu a discesa scegli il nome dell’applicazione di posta elettronicadi Apple. Quando ti imbatterai in un sito o blog che merita di essere seguito, clicca o l’icona

grigia RSS presente nella barra dell’indirizzo di Saari. Oppure premi l’icona arancione che rap-presenta i eed RSS sui blog.

C’è un altro modo: “Archivio>Aggiungi eed RSS”. Dalla barra dei menu. Nellafinestra che apparirà, mettiamo il segno di spunta accanto all’opzione “Mostra in entrata”, perar sì che i eed RSS siano trattati come messaggi e-mail. Il destino dei eed RSS,dopo che li avrai letti, potrai deciderlo nel pannello apposito “RSS” nelle Preerenze.

Segnati questo: -O apre l’articolo RSS selezionato in una fnestra separata. Se invece con-sulti la posta, la medesima scorciatoia aprirà il messaggio selezionato in una fnestra singola.

Per eliminare i eed, una volta letti, basta selezionarli, spostarsi nella barra dei menu e scegliere“Composizione” quindi evidenziare la voce “elimina”.Se desideri eliminare, rinominare o esportare un Feed: barra dei menu, poi “Casella”, quindicerca qui le voci che ti interessano e riguardano i Feed.

La posta spazzatura (altrimenti detta spam), è il flagello di chi naviga in Internet. Ecco unabuona notizia: il filtro di posta indesiderata di Mail è molto eficiente.Però attenzione: deve essere istruito da te. Nelle Preerenze dell’applicazione c’è un pannello dedicato. Prima devi abilitare il filtro, poi

premi il pulsante radio “Contrassegna come indesiderata, ma lascia nella posta in arrivo”. Perquale ragione?Mail deve imparare a distinguere cosa sia spam, e cosa invece rappresenti posta legittima.Quindi per i primi tempi (diciamo dieci giorni?), dovrai verificare con cura cosa combina Mail.

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L’applicazione contrassegnerà con un titolo colorato i messaggi che reputa spam, e presenteràanche una scritta: “Mail reputa che questo messaggio sia posta indesiderata”. Se è in errore,basterà premere il pulsante accanto “Accettata”. Così imparerà a considerare quel tipo di mes-saggi, legittimo.

Al programma è invece suggito qualcosa? Allora evidenzia il messaggio reo di spam,quindi premi il pulsante “Indesiderata” presente nella finestra, o nella barra degli strumenti“Messaggio>Segnala>come indesiderata” (scorciatoia da tastiera: - -J). O ancora, premi ilpulsante che ragura una mano che a il “pollice verso”.

Mail non considera messaggi spam tutta la corrispondenza i cui destinatari sono nellatua Rubrica Indirizzi; e tutte le persone cui hai inoltrato la posta, o a cui hai risposto.Per conoscere i destinatari precedenti, è suficiente spostarsi nella barra dei menu di Mail escegliere “Finestra>Destinatari precedenti”. Qui è presente l’elenco di tutti i tuoi destinatari; selo vuoi, basta selezionarne uno, o più di uno, e poi premere il pulsante “Rimuovi dall’elenco”per liberartene.

Ricorda che il pannello “Indesiderata” ti ore l’opportunità di non esentare più dalfiltro anti-spam i destinatari precedenti, o i mittenti presenti nella tua Rubrica Indirizzi.

Dopo il periodo di rodaggio (starà a te decidere quanto durerà), torna nelle Preerenze, e in“Indesiderata” premi il pulsante radio “Spostala nella casella di posta indesiderata”.Questo non significa che potrai ignorare il lavoro di Mail; è sempre bene verificare ilcontenuto di questa casella, perché l’applicazione a volte può commettere degli errori. Inquesto caso, come abbiamo già visto prima, basterà premere il pulsante “Accettata”, semprepresente accanto al titolo del messaggio.

Ricorda di spuntare nel pannello “Indesiderata” delle Preerenze di Mail, l’opzione “Accetta leintestazioni di posta indesiderata in messaggi”. Significa che Mail “ascolterà” il tuo providerInternet, che spesso già ornisce un eficace sistema antispam, e tu avrai un’ulteriore barriera

contro la posta spazzatura.

L’opzione seguente “Filtra la posta indesiderata prima di applicare le regole”, sarebbemeglio usarla con prudenza. Esiste il rischio che se tu crei delle regole (vedremo presto di cosasi tratta), queste entrino in conitto con i fltri contro lo spam. Puoi provare a spuntare ma al-lora bada a cosa Mail combina.

Saltiamo il pannello “Font e colori”, e spostiamoci a quello “Vista”. Perché qui c’è qualcosache può aiutarti a dienderti meglio dallo spam.

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Si tratta dell’opzione: “Mostra immagini remote nei messaggi HTML”. Ti consiglio di eliminare ilsegno di spunta, in caso ci osse.Perché?

Mail supporta l’HTML nei messaggi di posta elettronica; lo anno quasi tutti i programmidi posta elettronica (tranne MailSmith, ora pure gratuito). Questo ti permette di avere tutti

quegli eleganti comunicati stampa, o quelle mail coi titoli colorati, perettamenteormattati.C’è solo un piccolo problema. Una cosa che si nasconde proprio nelle immagini, e che rispon-de al nome di Web bug. È lui il motivo che dovrebbe indurti a guardare con difidenza all’e-mail in HTML.Vediamo di che cosa si tratta.

Ricevi un’e-mail, composta da testo e immagini; il primo viene scaricato subito, mentre per leseconde il programma di posta elettronica chiede al server di scaricarle. Ecco il punto: le im-magini contengono un codice (di cui tu ovviamente ignori l’esistenza), e quando si inizia a sca-

ricarle il codice avvisa il mittente (lo spammer), che il messaggio è stato scaricato e letto (manon solo: si può anche conoscere l’ora esatta del download del messaggio, su quale macchinaè stato letto...), e che quell’indirizzo è attivo. Quindi costui può pianificare altri invii...

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È una tecnica che non viene usata solo dagli spammer, questo è bene sottolinearlo: moltisiti che non si possono certo definire trualdini, la usano abitualmente. Togliendo il segno dispunta, le immagini e con esse il piccolo codice, resterà sul server. Non servirà a ermare l’ope-ra degli spammers, è vero; ma almeno renderai loro la vita meno semplice.

Se viceversa l’e-mail che ricevi è legittima, e contiene immagini, accanto avrai il pulsante“Carica immagini”, e una scritta che recita: “Il messaggio ha immagini non caricate”. Premi ilprimo, e voilà.

La scheda “Vista” ore anche altre unzioni interessanti; per esempio la possibilità di ritornareal layout classico, se questo stile da “iOS” non ti piace proprio.“Anteprima elenco” è un’altra novità: puoi stabilire quante righe del messaggio potrai vede-re in modalità Anteprima appunto.Ancora una cosa: metti il segno di spunta all’opzione “Includi messaggi correlati”. Tra poco,quando aronteremo il tema delle conversazioni, spiegherò perché è importante attivarla.L’ultima opzione è per ar sì che l’ultimo messaggio arrivato appaia sempre in alto. Se togli ilsegno di spunta, otterrai il comportamento opposto.

Il pannello “Composizione” è stato modicato.La voce “Formato messaggio” ore due possibilità “Solo testo” (così potrà essere letto da tutti i

programmi senza dicoltà) o “Formato RTF” che al contrario contiene delle ormattazioni chepotrebbero arrecare qualche problema.Sia “Indirizzi” che “Risposta” non orono particolari dicoltà di comprensione.

Abbiamo adesso altri due pannelli che spiccano per interesse: “Firme” e “Regole”. Vediamo diconoscerli meglio.

La prima ore la possibilità di creare un breve testo che “chiude” il proprio messaggio di postaelettronica. Se lavori in un’azienda, amerai ar sapere ai tuoi interlocutori il ruolo che ricopri, iltuo recapito teleonico e di chat. Qui lo potrai are.

Per crearne una basterà scegliere l’indirizzo di posta elettronica che vuoi associare alla tuafirma.

La finestra a sinistra presenta l’elenco degli account che possiedi. Ne selezioni uno, poi premiil celeberrimo tasto “+” e dai alla tua firma un nome per distinguerla dalle altre(Firma n°2 non è granché, vero?).Nella finestra ancora accanto comparirà il tuo indirizzo di posta, ma potrai cancellarlo, o inte-grarlo come meglio desideri.Se hai più di una firma per un account, Mail ti ore la possibilità di sceglierla in ordine sequen-ziale, o casuale. Il menu a discesa accanto a “Scegli firma” ha questo scopo.

Quando scrivi un messaggio, e possiedi diversi account, dovrai decidere da quale account diposta elettronica vorrai inviare la mail, e scegliere se allegarle una firma, oppure no.Mail ti permetterà anche di non allegare alcuna firma in calce al tuo messaggio, questo

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mi pare ovvio.Un menu a discesa chiamato “Firma” (visibile solo se hai creato almeno una firma), ti elencherànella finestra principale di Mail quelle disponibili per quell’account, oppure di non inserirlaaatto. Se hai necessità di avere più firme per uno stesso account, nessun problema! Basteràscegliere quello che ha bisogno di dierenti firme, e ... crearle.

E il pannello delle Regole? Sono un utile strumento per piazzare un certo tipo di corrispondenza dentro cartelle specifiche(che devi creare tu).

Probabilmente, sei iscritto a una certa mailing-list, o a più di una. Intervieni spesso in un orumperché ne sei uno dei moderatori, e desideri tenere d’occhio l’evoluzione di certi argomentiper evitare degenerazioni. Molto bene: le regole permettono questo genere di cose.

Le regole possono essere sempre modificate, o cancellate. Ma è bene avere le idee chiare suquello che vuoi. Per caso desideri sistemare certe e-mail di una mailing list in una specificacasella? O creare una nuova regola contro uno spammer particolarmente odioso? Spendi dueminuti a pensare: e poi inizia!

Premendo il primo pulsante “Aggiungi”, dovrai dare un nome alla regola, e poi spiegare a

Mail cosa are quando arriva una certa mail.

In pratica la finestra è divisa in due sezioni: la prima fissa le condizioni per ar sì che la regola siallerti. La seconda serve per spiegare a Mail come deve comportarsi conquesta regola. Ma vediamo la accenda nel dettaglio. Assegna un nome alla tua nuova regolanel campo di testo chiamato Descrizione. Sotto di esso hai una serie di menu acomparsa.

Il primo ore due condizioni:

Se si verifica una qualsiasi delle (condizioni seguenti);

Se si verificano tutte le (condizioni seguenti).

Che cosa significa tutto questo?Semplice. Nel primo caso è suficiente che si verifichi anche una sola delle condizioni che an-drai a indicare, perché Mail agisca prontamente.

Per esempio: se arriva un messaggio di posta elettronica da tua moglie, o figlia, o da tuo figlio,il messaggio sarà spostato in una determinata casella di posta (che magari chiamerai “Fami-

glia”).

Nel secondo caso Mail si comporterà in un certo modo solo se in un messaggio in entratatroverà tutti i criteri da te indicati.

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Esempio: se il mittente è parte del gruppo che guida un certo sito, e se nell’oggetto è racchiusala parola “Aggiornamento”, allora Mail deve agire in un certo modo.I pulsanti che racchiudono i segni aritmetici + e - permettono di aggiungere, o eliminare con-dizioni.

Nella parte bassa della finestra possiamo invece indicare cosa deve are il programma ognivolta che certi criteri si verificano.Sconsiglio di ricorrere all’azione “Elimina messaggio”, per una ragione orse banale mache scriverò comunque. Elimina sul serio il messaggio, e a quel punto non sarai più in grado di

recuperarlo. Questo è il genere di operazione che arai bene a eseguire solo tu, a mano.

L’applicazione delle regole segue uno schema che orse sembrerà ovvio, ma è saggio perdereun po’ di tempo e ribadirlo.Mail quando riceve un messaggio, controlla se incontra i criteri della prima regola, poi dellaseconda, poi della terza e così via.Quindi decide le azioni da eseguire (spostarlo in una certa casella, emettere un suono, colora-re il testo di un certo colore e così via).

Se una certa regola prevede la cancellazione di un messaggio (cosa che io poche righe a hosconsigliato), non saranno neppure prese in considerazione le eventuali regole seguenti. Sarà

cancellato e basta; anche se quel messaggio mostra delle condizioni che però nella gerarchiadelle regole da te stabilite, sono in ondo.

Spesso il cattivo unzionamento di una regola è dovuto ad un ordine di applicazione dellestesse errato. Occorre solo modificarle perché tutto torni a unzionare per il meglio.

Adesso, vediamo di conoscere meglio Mail. Andando a vedere le modifche subite dalla suainteraccia.

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L’aspetto è stato ridisegnato, ma non è dicile da capire, vero? Tre sezioni: a sinistra la colonnache contiene le caselle, compreso il Cestino e la Posta Indesiderata. Se si passa il puntatoredel mouse sulle tre voci “Promemoria” “MobileMe” e “Sul mio Mac” appare la scritta “Nascondi”.“Promemoria” raccoglie le note.

“Sul mio Mac” è la cartella che racchiude in locale la tua corrispondenza. Se hai un accountIMAP, Mail ti orirà la possibilità di creare una cartella sul Mac (in locale quindi), invece di spo-starti sul server. Ma i contenuti di un account IMAP saranno sempre conservati sul server, e incopia sul tuo Mac.

“MobileMe” è appunto l’account a pagamento di Apple (ma ancora per poco), “replicato” inMail.

In basso “Attività di Mail” è visibile perché ho cliccato la minuscola icona in basso nella barralaterale, compresa tra il segno “+” e la ruota dentata. Quando scarica la corrispondenza, quiappare una barra che ne mostra appunto l’attività.

A cosa serve questo pulsante? Il segno “+” serve per aggiungere un eed RSS, o una casellaoppure una casella Smart.Quest’ultima è comune anche al Finder, e permette di creare appunto cartelle dal contenutodinamico e “intelligente”. Si fssano i criteri, e quando viene recapitata della corrispondenza

che risponde a quei criteri, essa fnisce in queste cartelle. Senza alcun intervento da partenostra.

L’altra icona dentata permette invece di esportare, rinominare o eliminare la casella di postaselezionata. O modifcare un account, ottenere inormazioni, sincronizzarlo, disconnetterlo ealtro ancora.

La larghezza della barra può essere modifcata trascinando il bordo. Questa colonna può es-sere nascosta: premi il pulsante “Nascondi” sotto l’icona (è un pulsante per ricevere la posta)della busta.

L’altra colonna accoglie l’anteprima di tutti i messaggi: si evidenzia “Entrata” e accanto appa-riranno le email ricevute. Infne, nella parte più grande della fnestra troverà posto appunto ilcorpo della mail, completo di tutto. Un po’ sotto le intestazioni, muovendo il mouse, appari-ranno questi pulsanti: per cestinare l’email, rispondere, rispondere a tutti o inoltrare.

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Le dimensioni di tutto possono essere sempre modifcate, trascinando i bordi. Inutile dire chepoi c’è il campo ricerca (cioè Spotlight, e unziona esattamente come Spotlight, né più némeno), le due recce per attivare la modalità a pieno schermo, e la barra degli strumenti. Cometutte le barre può essere personalizzata, o nascosta.Seleziona “Vista” nella barra dei menu, quindi “Personalizza la barra strumenti” oppure “Na-scondi la barra degli strumenti”.

Appena sotto, e anch’essa con la possibilità di essere nascosta, la piccola barra dei preeriti.Il suo unzionamento è identico a quello dei Preeriti di Saari. Puoi creare una casella e poi

piazzarla lì. Per esempio il suo contenuto potrebbe essere quello di contenere i eed RSS piùinteressanti.

Selezionando la casella di posta in entrata, avremo dunque un’anteprima nella colonna, e ilmessaggio mostrato per intero nella fnestra. Nella colonna dell’anteprima esiste il comando“Ordina per”: molto utile.Ma Mail non è solo un riacimento estetico (per quanto piacevole). Le novità risiedono altrove.

Eccone una che è interessante. Le mail che anno parte di una conversazione spesso sono pie-ne di citazioni. Cosa a Mail? Ebbene questi messaggi mostrano una scritta che recita “Mostradi più”. Premuta, la mail di “srotola” acendo apparire il resto della discussione.

Per quale ragione un simile comportamento? Mail nasconde (ma come abbiamo visto bastaun clic per mostrarlo) il testo della conversazione che è stato in precedenza letto.

Questo introduce almeno in parte alla nuova organizzazione delle conversazioni che Mail si èdato.

Ogni programma di posta elettronica ne possiede una, certo. E in Mail cosa si sono inventati

gli ingegneri di Cupertino?

Per prima cosa, vai nella barra dei menu, scegli “Vista” poi seleziona la voce “Organizza per con-versazione”. Adesso, un messaggio che a parte di una conversazione mostra, nella colonna di

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anteprima, un rettangolo grigio e dentro un triangolo. Premendolo, espanderemo le conver-sazioni. Sempre in “Vista” abbiamo il comando “Espandi le conversazioni”: agisce alla stessamaniera del clic sul triangolo.

“Vista” quindi “Espandi tutte le conversazioni” è utile per mostrare tutte le conversazioni; il

comando “Comprimi tutte le conversazioni” avrà l’eetto contrario.Adesso viene il bello. Spesso una conversazione viene portata avanti da diverse caselle di po-sta, oppure a un certo punto cambiano oggetto della conversazione, anche se di atto si con-tinua a parlare più o meno dello stesso argomento.

Vai nel menu “Vista” e scegli “Mostra messaggi correlati” (nelle Preerenze abbiamo invecespuntato l’opzione “Includi messaggi correlati”).Tutti i messaggi (anche quelli inviati), presenti in altre caselle di posta (locali o server non im-porta), saranno mostrati come un’unica, grande conversazione.Potrebbe essere davvero lunga, per questo Mail assegna a ogni conversazione, e lo puoi vede-re nella fnestra che mostra i messaggi, vicino all’intestazione, un numero.

Diamo un’occhiata alla fnestra di composizione delle mail.

I quattro pulsanti a destra in alto servono per allegare un documento (di testo o immagini),

mostrare (o nascondere), la barra di ormato (si può personalizzare: “Vista” poi “Personalizzabarra degli strumenti”); mostrare il browser delle oto, e quello dei modelli.

Quando il tuo allegato è un’immagine, Mail ti permette di deciderne le dimensioni per non

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intasare la linea del tuo destinatario.Nella barra di stato, in basso a destra, ci sarà un menu a discesa per scegliere appunto le di-mensioni dell’immagine. Comparirà dopo aver allegato l’immagine al messaggio.

Ricevi un’email con tanto di allegato? Puoi darci un’occhiata senza aprirlo: bene in vista c’è unpulsante che a al caso: “Visualizzazione rapida”. Accanto un altro che recita “Salva”.Se vuoi rimuovere l’allegato e conservare solo l’email: barra dei menu “Messaggio>rimuoviallegati”.

Il pulsante a sinistra, accanto al campo del destinatario (“Da”), permette invece di aggiungereil CC (Copia Conoscenza); Ccn (Copia conoscenza nascosta), le priorità, “Rispondi a”, oltre apermettere di personalizzare questa parte della fnestra.

Se non vuoi spedire l’email in quel momento, puoi salvarla come bozza e spedirla più tardi.Scegli il comando “Archivio” poi “Salva” ( -S) e apparirà nella colonna di sinistra la casella “Boz-ze”.

Chiudiamo questa parte e torniamo alla fnestra principale di Mail. Nella barra dei menu, lavoce “Finestra” contiene alcuni voci interessanti.

Come “Destinatari precedenti” per esempio; tutte le persone a cui hai inviato un’email sonoraggruppate qui. Il campo di ricerca è utilissimo se il loro numero è davvero grande. Se ne se-lezioni uno, puoi o eliminarlo, oppure aggiungerlo alla Rubrica Indirizzi.

“Stato connessione” verifca che Mail riesca ad accedere a Internet, e lo stato dei vari server.“Attività” indica se e cosa sta acendo Mail quando scarica, o invia la corrispondenza.

Inserire un indirizzo email nella Rubrica Indirizzi, quando ci arriva un’email da un contatto nuo-vo e/o importante, è molto acile.Basta premere il mouse sull’indirizzo del mittente per avere un menu a discesa. Tra le varie

voci, c’è anche “Aggiungi a Rubrica Indirizzi” (e non solo quello).

Altre novità di Mail. La unzione “Archivia” che trovi scegliendo nella barra dei menu la voce“Messaggio” e poi appunto “Archivia”. Evidenziando un insieme di messaggi e poi ricorrendo aquesto commando, nella colonna di sinistra di Mail si creerà all’istante una nuova casella (sottola categoria “Sul mio Mac”). L’eliminazione di questa casella comporterà poi la perdita di tutti imessaggi in essa contenuti.

Ah, e se cerchi la unzione (presente in Thunderbird) per avere la ricevuta di ritorno, mi spiacema anche questa volta non c’è niente da are. Si vede che a Cupertino non la usano.

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OS X Lion - TextEdit

OS X Lion - TextEdit

Perché dedicare un capitolo a TextEdit? Cosa c’è di nuovo e/o interessante da meritare addirit-tura un’attenzione particolare? Tra poco lo svelerò.Molti considerano questa applicazione inutile o limitata, ma è un errore grossolano. Bastaosservare le diverse opzioni di salvataggio dei file che permette, per comprendere al volocome si tratti di uno degli elementi più sottovalutati dagli utenti Mac. Il atto è che TextEdit peri bisogni domestici, è lo strumento peretto, ed è gratis, già installato all’interno del sistema

operativo.

L’applicazione salva in .doc, .docx, e persino in .odt. Quest’ultimo è il ormato aperto che usaanche OpenOfice. Org, la suite gratuita Open Source alternativa a Ofice diMicrosot. E se guardi nella barra dei menu e clicci su “Archivio>Esporta come PDF”, potraiesportare i fle come PDF.

Lancia le Preerenze di Sistema e vai nel pannello “Personale”, dove troverai “Lingua etesto”. Clicca sulla scheda Testo. Ecco la sostituzione del testo.

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OS X Lion - TextEdit

La finestra a sinistra contiene un elenco di simboli o testo che possono essere sostituiti. Il se-gno di spunta indica che per quella voce la sostituzione è attiva. Se togli il segno, digitando ilsimbolo non otterrai nulla.Per produrre ad esempio questo segno: puoi utilizzare £. Questo ti evita di perdere tempoandando a cercare nei “Caratteri speciali” quel simbolo.

Ma la unzione di sostituzione testo serve anche per ben altri compiti. Le ormule di salutoin calce a una lettera o email che sia, e che possono essere lunghe, soprattutto ripetitive, ven-gono assegnate magari a qualcosa come “gplvca”. Cioè?

Invece di scrivere “Grazie per la vostra cortese attenzione” basterà digitare quel miscuglio in-orme di lettere, premere la barra spaziatrice per proseguire con la battitura, per ottenere larase intera.Come si aggiunge qualcosa di nuovo?Si preme il pulsante “+” per segnalare un nuovo inserimento. Come recupero però ilsimbolo che sonnecchia accanto alla barra spaziatrice, e che nei sistemi Apple si rierisce altasto “Comando”?Basta spostarsi nella barra dei menu e cliccare “Composizione>Caratteri speciali”. Troverai tut-to quello che ti serve. Persino le emoticon.

 

Individua quello che ti serve, clicca su di esso due volte e troverai il tuo simbolo inserito nelpannello “Testo”. Visto la quantità di materiale che si trova in questa finestra, potresti esplorar-lo con cura, perché comprende anche simboli alabetici e matematici, pittogrammi, simbolivalute, punteggiatura e altro ancora. Metti il segno di spunta per attivarlo, e avrai finito.

Attivare all’interno delle Preerenze di TextEdit la unzione “Sostituzione testo” (dentro la sche-da Nuovo documento), e avrai terminato.L’applicazione è sempre in grado di rilevare le date all’interno di un documento. Dal momento

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che può essere astidioso, già che sei nelle Preerenze di questo programma, disattivale.

 

Questa unzione non è ristretta solo a TextEdit, ma la trovi anche in iChat e Mail. Dai un’occhia-ta al menu “Composizione” della barra dei menu dell’applicazione, scegli la voce “Sostituzioni”,

e troverai lì ad attenderti qualcosa di piuttosto interessante.Per attivare questa o altre “sostituzioni”, devi solamente mettere il segno di spunta.

C’è un’altra novità di TextEdit, e per vederla devi premere la scorciatoia da tastiera ⌘-F. Nella

fnestra dell’applicazione accade qualcosa.

 

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OS X Lion - TextEdit

È comparso un campo di ricerca, un pulsante “Fine”, due recce e la voce “Sostituisci” con ac-canto un pulsante da spuntare.Nel campo di ricerca “Cerca” c’è pure un triangolo nero. Clicchiamolo.

 

Alcune voci in lista con dei segni di spunta accanto.Evidenziamo adesso la voce “Inserisci modello”; c’è anche una scorciatoia da tastiera, ma nonè molto agevole.

 

Si tratta di un tipo di ricerca che si basa sulle espressioni regolari. La particolarità è che non ènecessario conoscere bene questo argomento per sruttarla. Non solo: gli sviluppatori se lodesiderano potranno includerla nelle loro applicazioni. Esiste a questo proposito una paginaWeb (in inglese), di Apple in cui si spiega come are.

Come si usa tutto ciò? Esempio scemo e molto semplice.Poniamo di avere una striscia di parole, che però vogliamo ordinare come se ossero un elen-co. Clicchiamo -F e acciamo apparire il campo di ricerca. Clicchiamo il triangolo nero edevidenziamo “Inserisci modello”. Scegliamo qualsiasi carattere.

 

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OS X Lion - TextEdit

Nel campo di ricerca apparirà il tag “Qualsiasi”. Spuntiamo adesso “Sostituisci; ecco che sottoil primo campo di ricerca ne appare un secondo. Un clic sul campo precedente sul triangolinonero, di nuovo scegliamo la voce “Inserisci modello” e stavolta optiamo per “Interruzione diriga”.

 

Cosa resta da are a questo punto? O premi il pulsante “Tutto” oppure quello “Sostituisci”; ilprimo creerà all’istante il nostro elenco, il secondo lo stesso, però occorrerà pigiare tante voltequante sono le voci dell’elenco.

 

L’esempio non è granché orse, però dovrebbe ar intendere il unzionamento di questa un-zione dalle potenzialità molto interessanti, e alla portata di tutti.

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OS X Lion - iChat

OS X Lion - iChat

L’applicazione iChat permette di eettuare chat, e non solo, con chi ha un account MobileMe,Jabber, Google Talk o AIM (AOL Instant Messenger) e Yahoo! Quest’ultimo soprattutto rappre-senta una novità.

Jabber è orse il più importante (o interessante, dipende dai punti di vista). Si tratta di un pro-tocollo Open Source, che “scavalca” quelli attualmente in uso, in genere proprietari, e

più amosi (come MSN Messenger, Yahoo!, ICQ), permettendo a chiunque di chattare con tutti.Da non dimenticare infine che iChat permette pure di usare la rete Bonjour; in questo casonon ci si collega aatto a Internet, bensì a una rete aziendale per comunicare con i colleghi(che usano il Mac), senza alcuna dificoltà.Ovviamente si può restare collegati a tutte le reti contemporaneamente, e are in modo che

le varie chat siano riunite in un’unica finestra.

Prima di scaraventarsi a usare i programmi, guarda cosa contengono le Preerenze ( -,). Nelprimo pannello “Generali”, si può scegliere di usare un’altra applicazione per la chat, invece diquesta (molti preeriscono per esempio Adium). O in quale cartella sistemare i documenti checi vengono inviati.

Nel pannello “Account”, puoi creare (ovviamente) altri account; sempre alla solita maniera. Unclic sul segno “+” per aggiungere un nuovo account, “-” per eliminarlo.

Ci sono tre schede, e quella della privacy permette di creare dei livelli di riservatezza, accettan-do le chat solo con persone specifche, presenti nella Rubrica Indirizzi, oppure con tutti. Il pannello “Messaggi” viene utilizzato per intervenire sul tipo di ont e la loro dimensione, sulcolore dei umetti nella chat di testo. Se lo desideri, puoi salvare le chat in unacartella apposita (“Registra le chat in”). Puoi inoltre raggruppare in una sola finestra le chat.

Se si sta svolgendo un certo lavoro, non si può certo stare sempre lì a guardare se parlano dinoi i nostri amici di chat.Ci viene in aiuto l’opzione “Controlla la presenza del mio nome nei messaggi in arrivo”. Così sequalcuno parla di noi, lo sapremo.Gli altri due pannelli “Avvisi” e “Audio e video” non richiedono troppe spiegazioni.

Una volta che si è terminato la procedura di configurazione, si lancia iChat.Se possiedi già degli “amici di chat”, il loro elenco è conservato sui server, in modo da averlisempre a portata di mano, anche se hai eettuato l’installazione “Inizializza e Installa”.

La finestra in alto ore la possibilità di inserire una piccola immagine che ci rafiguri (sostitu-ibile). L’icona verde accanto (che rafigura una web-cam), a il paio con quella in basso nellafinestra, e cliccata darà il via ad una videoconerenza. Se non la vedi spostati sulla barra deimenu di iChat e scegli la voce “Video”.

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OS X Lion - iChat

Ci sono una serie di voci, tra le quali “Microono attivo”, “Videocamera attiva” e“Condivisione schermo”.Basta mettere un segno di spunta accanto a ciascuna, e immediatamente segnaleremo aglialtri contatti la nostra disponibilità a chat audio e/o video. “Stato connessione” ore poi unmenu a discesa che ci indica alcune inormazioni sulle unzioni dell’applicazione, e sullo statodel network.

Scegliendo la scorciatoia da tastiera -F compare un campo di ricerca nella parte superioredella fnestra di iChat. Se la lista degli amici è davvero lunga, inizia a digitare qualche lettera

del nome della persona, e una volta scovata, se disponibile, potrai iniziare la sessione di chat.

È possibile creare una stanza o chat room che dir si voglia: premi -R, assegna alla stanza unnome, invita i tuoi amici.Poi premi il pulsante “+” in basso a sinistra per inserire nella fnestra la tua chat room. Metti ilsegno di spunta a “Accedi automaticamente”, poi premi i pulsante “Entra”. La chat room è pron-ta e puoi invitare chi vuoi cliccando il segno “+” nella fnestra che apparirà a destra di quelladove invece scorrerà la conversazione.

È possibile segnalare agli altri contatti il nostro stato (in riunione, al teleono, disponibile, ec-cetera), o creare voci apposite per giustifca la propria assenza.

La finestra in basso racchiude quattro pulsanti che premuti inizieranno o una chat testuale, osolo audio, una videoconerenza o ancora la condivisione dello schermo. Non sono attivi sinoa quando non selezioniamo un contatto nel nostro elenco; solo a questo punto diventerannocliccabili.

Il pulsante all’estrema sinistra aggiunge i nuovi contatti o i gruppi. Quando deciderai di eet-tuare chat, la finestra si riempirà di icone identificative (all’estrema destra) di ciascuno dei tuoiamici. Accanto, sarà presente un’altra icona che segnalerà se costui (o costei), sono in grado diricevere anche chat audio o video (o se vogliono riceverle!).Due clic sul contatto (se disponibile: ricordo solo che se non lo è, vale a dire c’è il pallino rosso,

potrebbe essere indelicato insistere, soprattutto se con costui non abbiamouna certa confidenza), e si può iniziare una chat di solo testo.

Se invece desideriamo una chat video o audio, si deve selezionare il contatto e premere il pul-sante o del teleono o della web-cam. Il nostro interlocutore vedrà comparire sullo schermodel suo Mac una piccola finestra con cui gli sarà chiesto se vuole unirsi alla chat, o respingerel’invito. Per il resto, non credo occorra spiegare come agire.

Le chat video sono golose di banda, quindi il primo requisito è avere una connessioneWeb Adsl. In iChat il limite di banda è per impostazione predefinita su “nessuno”. Allora, apri

le Preerenze dell’applicazione, vai sul pannello “Audio e Video” e dal menu a discesa “Limiteampiezza banda” scegliere la velocità di trasmissione.

Proprio accanto al nome del contatto, ecco sia il suo stato, che il suo nome (o nickname che

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OS X Lion - iChat

sia). L’applicazione ha cura anche di suddividere i contatti presenti, in due gruppi: quelli inlinea e quelli non in linea, ornendocene anche il numero. iChat permette di condividere con altri il proprio schermo (e viceversa: gli altri possonocondividere con noi il loro schermo).Basta selezionare il contatto con cui si vuole condividere lo schermo, e poi scegliere dalla barradei menu “Contatti> Condividi il mio schermo”.Se vogliamo prendere il controllo dello schermo di un collega sempre dal menu “Contatti”opteremo invece per “Chiedi di condividere lo schermo remoto”.

Prima di iniziare, si riceverà (o si invierà a secondo dei casi), un invito.

Qui è bene chiarire un aspetto: dal momento che la condivisione dello schermo non si limitasolo a questo, ma permette di prendere il controllo del computer, bada a quello che ai. Sericevi in chat una tale richiesta da sconosciuti o da persone con cui hai una requentazionerecente, evita di concedere loro un tale privilegio.Lo riscrivo: la condivisione dello schermo consegna il tuo Mac nelle mani di un’altra persona.Con tutti i rischi che ne possono derivare.

Altra unzione interessante è iChat Theater.Se devi presentare ad altri un progetto (la presentazione di una star-up per esempio), un

filmato in QuickTime oppure una libreria di iPhoto, agisci così.

Per prima cosa devi spostarti nella barra dei menu dell’applicazione e scegliere “Archivio>Condividi un documento con iChat Theater” oppure (se si tratta di oto), “Condividi iPhoto coniChat Theater”; o ancora “Condividi una pagina Web con iChat Theater”.Si apre una finestra per individuare il file da condividere, presente sul disco rigido del tuo Mac.A questo punto seleziona e clicca sull’icona della web- cam presente accanto al nome del tuocontatto. Una volta che questi accetterà, il documento occuperà il centro dello schermo, men-tre il nostro contatto si troverà in un angolo.

Ancora un paio di cose.La prima: se trascini un file su un nome di un contatto di iChat, l’applicazione ti chiederà comedeve comportarsi. Se cioè condividere il file con iChat Theater, oppure limitarsi a inviarlo. Sì: èpossibile avviare questa unzione in qualsiasi momento, anche mentre si sta acendo una chatdel tutto normale. L’unico requisito è che il nostro interlocutore possieda una web-cam.

La seconda: iChat permette l’invio di file anche pesanti, che a volte i programmi di postaelettronica non sono in grado di gestire. Basta trascinare sul nome del contatto (se si hanno inquel momento diverse persone con cui si sta svolgendo una conversazione), o sulla finestradell’applicazione il nostro file.

Se invece desideriamo condividerlo con tutti i partecipanti di una chat: “Contatti>Invia docu-mento”. Sarà recapitato a tutti.

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OS X Lion - Anteprima

OS X Lion - Anteprima

Non molte le novità di Anteprima.

La prima: apri le Preerenze del programma ( -,) e spostati nel pannello “Firma”. Potrai aggiun-gere ai tuoi documenti proprio la tua frma.Per crearla, puoi usare la web-cam del tuo Mac. Scrivi su un oglio di carta bianco la tua frma,poi premi il pulsante “Crea frma”. Si avvia la web cam del Mac e a quel punto segui le istruzioni.

Se il lavoro svolto è di tuo gradimento, premi il pulsante “Accetta”. La frma sarà salvata nellafnestra. Anteprima tiene anche conto delle volte in cui è stata utilizzata. Puoi crearne altre, oeliminare quelle presenti, agendo sui pulsanti “+” e “-”.Poi, per inserirla, agisci così.

Apri il tuo documento, poi spostati nella porzione dello stesso dove vuoi inserire la frma. La f-nestra di Anteprima è composta dalla barra degli strumenti (che si può personalizzare), e dallabarra degli strumenti note. Se quest’ultima non è presente, scegli il menu “Vista” e seleziona lavoce apposita. In Snow Leopard era alla base della fnestra, per ortuna si è optato per questasoluzioni, più pratica.

Clicca la piccola icona ragurata da una S (identifca appunto le frme); comparirà la tua fr-ma. Evidenziala e in un attimo apparirà in calce al tuo documento. Potrai spostarla, ridurla oingrandirla trascinando i bordi.

Altra novità. Anteprima viene di solito usata per aprire i documenti in ormato PDF senza dover ricorrerealla soluzione Adobe. Adesso il copia e incolla non copia solo il testo, ma le pure immagini.

La unzione di ricerca rispetto a Snow Leopard non ha subito signifcati cambiamenti. per-

mette di ordinare per “Pagine” o “Priorità di ricerca”, oltre ad avere il tasto “Fine” e due recce(avanti e indietro), per spostarsi più agevolmente tra i termini scovati.

Accanto al campo ricerca, quattro icone per orire diverse modalità di visualizzazione del do-cumento. La prima partendo da sinistra, mostra le pagine, che tu scorrerai verso il basso overso l’alto.Quella accanto apre la barra laterale (il suo bordo può essere regolato trascinandolo), e pre-senta le miniature delle pagine di cui è composto il documento.L’altro pulsante, mantenendo la colonna laterale, illustra l’indice del documento.

Infne, “Foglio contatti” pare strambo, ma si limita a mostrare le miniature delle pagine inveceche nella barra laterale, nella fnestra vera e propria.

Ricordo inoltre che Anteprima è una delle applicazioni, assieme a Pages e TextEdit,

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OS X Lion - Anteprima

a supportare il salvataggio automatico e le revisioni.L’applicazione come sempre ha il compito di importare le immagini da uno scanner. Bastacollegare il dispositivo, accenderlo, aprire Anteprima. Sarà riconosciuto immediatamente, epotrai procedere o alla panoramica, o direttamente alla scansione.

Come in Snow Leopard non c’è bisogno di scaricare il sotware del produttore del dispositivo:pensa a tutto Anteprima, azzerando possibili conitti e orendo anche un’interaccia in lineacon il sistema operativo.

 

In “Vista” potrai passare il tuo documento in modalità Presentazione ( - -F).In “Strumenti” abbiamo invece la voce “Mostra lente d’ingrandimento”.La sua particolarità è che ingrandirà solo la porzione di documento dove si trova il puntatoredel mouse, e basta. Lo zoom resta sempre disponibile ( + e -), ma come dice la parola stes-sa, ingrandisce tutto!

La domanda che alcuni utenti si pongono è: “Perché quando clicco un PDF questo iniziaa caricarsi dentro la pagina di Saari, invece di eettuare il download?”Se desideri scaricare un file PDF, sposta il mouse su di esse, e premi il tasto destro del mou-se finché non compare il menu contestuale. Da lì scegli “Registra il documento collegato in

download”, e lo scaricherai.Altrimenti, se sei già nella ase successiva (cioè si è aperto nella pagina di Saari), dirigi il mousenella parte ineriore del documento, dove appariranno delle icone. Tra cui quella che permettedi scaricare sul computer, aprire in “Anteprima”, ingrandire o ridurre le dimensioni del oglio.

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OS X Lion - AirDrop

Hai un oglio di calcolo Excel, ma non hai Excel? Usa Anteprima per aprirlo. Non potrai modif-carlo, ma almeno potrai dargli un’occhiata.Idem con i documenti .doc e con quelli creati con Pages, il programma di videoscrittura diApple.

OS X Lion - AirDrop

Questo capitolo inizia con una cattiva notizia. Se hai installato con successo Lion sul tuo Mac,e il sistema operativo fla come un treno a vapore sulle Montagne Rocciose, ebbene, AirDroppotrebbe NON essere compatibile con il tuo hardware.

Nel Finder (un clic sull’icona del Mac sorridente presente nel Dock, oppure direttamente sullascrivania: ecco, ora sei nel Finder), spostati nella barra dei menu e individua la voce “Vai”. Scorrile varie posizioni presenti. Se vedi scritto AirDrop bene, altrimenti... Non potrai usare questatecnologia.Apple su una pagina del proprio sito indica quali solo i computer compatibili.

Che cos’è AirDrop?Di un sistema per il traserimento dei fle in modalità Wireless, senza dover confgurare niente.Fa tutto Lion: “annusa” se nei dintorni è presente qualche dispositivo Mac che usa anch’egliAirDrop.A questo punto nella barra laterale del Finder ecco che appariranno le miniature dei disposi-tivi.Fino a qui ci siamo, mi pare.

Ma adesso cosa si a? Si trascina il fle sull’icona del dispositivo, il Mac chiede se sei sicuro diquello che stai acendo. A questo punto il destinatario riceverà una richiesta analoga (cioè sevuole accettare un fle da te), e al suo assenso sarà scaricato nella cartella “Download”.

Basta, non c’è nient’altro da are o da sapere.

Parliamo di sicurezza? In ondo quando le cose sono acili, sono anche maledettamentesemplici da “bucare”. Airdrop si premura di creare un frewall tra il tuo Mac e quello del desti-natario, ma anche i fle traseriti subiscono un trattamento particolare: sono criptati. Tuttavia,Apple ha scelto il WEP (Wired Equivalent Privacy) invece del WPA (Wi-Fi Protected Access). Ladierenza? Senza scivolare in discussioni troppo tecniche: il primo è il parente povero del se-condo. WPA garantisce un alto livello di sicurezza ed era nato proprio per superare i limiti delWEP. È un po’ incomprensibile la scelta di Apple.

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OS X Lion - FaceTime

OS X Lion - FaceTime

Non è una novità, poiché è stata in vendita sul Mac App Store, ed è nata per i dispositivi equi-paggiati con iOS. Ma adesso con Lion è integrata nel sistema operativo.La sua “messa in opera” è di una acilità impressionante.

Occorre avere un ID Apple (se acquisti su iTunes sei a cavallo), e inserire un indirizzo di postaelettronica su cui riceverai le chiamate. Quindi attivarla.

Una volta attivata potrai essere contattato; se non lo desideri basta disattivarla.

 

Si tratta di una soluzione VoiP per videochiamate che srutta la rete Wi-Fi. La dierenza coniChat, è che mentre iChat a anche chiamate video, ma è essenzialmente una chat di testo.FaceTime è dedicata esclusivamente al video.Un’altra qualità: essendo un prodotto Apple usarla è di una acilità impressionante.Un aspetto che passa inosservato: Skype ha bisogno dell’autenticazione (o login) per av-viarsi e permettere all’utente la video-conerenza o la chat di testo. Negli ultimi tempi mostraproblemi di stabilità preoccupanti.

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OS X Lion - FaceTime

FaceTime no. La chiamata si eettua tramite l’indirizzo di posta elettronica che tu hai inseritoal momento dell’attivazione. Hai capito bene: l’indirizzo di posta elettronica inserito da te almomento dell’attivazione di FaceTime.Altro che Skype!

 Inoltre l’applicazione “pesca” nella Rubrica Indirizzi del tuo Mac, che contiene (o almeno do-vrebbe), gli indirizzi email delle persone con cui siamo in contatto. Se manca, basta aggiun-gerlo premendo il pulsante “Contatti” alla base della fnestra di FaceTime, e poi il solito segno

matematico “+”.

Se costui ha un Mac con FaceTime, riceverà un avviso sonoro, e potrà accettare o rifutare lachiamata.

FaceTime permette di tenere traccia delle chiamate perse o eettuare, e di organizzare i con-tatti in gruppi. La modalità a tutto schermo è anche qui, si capisce. Ovviamente, unziona an-che se il tuo contatto ha un iPhone, però devi conoscerne il numero di teleono...

Se FaceTime è disattivata, puoi attivarla anche premendo sulla sua icona nel Dock: la primavoce che appare nel menu contestuale sarà: “Turn FaceTime on”.

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OS X Lion - I Servizi

OS X Lion - I Servizi

I Servizi non sono una novità di Lion, perché arrivano addirittura da NeXT, il sistema operativocreato da Steve Jobs dopo la sua cacciata da Apple.Con Snow Leopard erano stati rivisti dopo anni di indierenza, e migliorati. Lion li mostra an-cora, e allora perché non parlarne?

L’idea è quella di garantire a ciascuna applicazione del sistema operativo l’accesso a una

serie di unzioni appartenenti ad altri programmi.Esempio (uno dei tanti che si possono are): dal browser Saari posso inviare un’e-mail con iltesto selezionato di un’intervista, senza spostarmi nel Dock per lanciare Mail, ma passandoappunto per i Servizi.

Per capire le potenzialità dei Servizi, meglio adarsi a un esempio.

Se selezioni del testo all’interno di Saari, e poi ti sposti nei “Servizi” (sempre raggiungibili sottola voce dell’applicazione, nel nostro caso Saari appunto. Fosse Pages sarebbe sotto la voce...Pages, esatto), avrai a disposizione una serie di unzioni pronte all’uso.

Se non selezioni un bel nulla, i Servizi saranno vuoti. Un unzionamento semplice e lapalissia-no.Anche il Finder certo, ha i servizi, e come per i programmi in grado di trarre vantaggio da essi,può ornire, ma solo all’occorrenza, una serie aggiuntiva di unzioni. Probabilmente ti starai

domandando cosa significa quell’icona con accanto una scritta che recita “Preerenze servizi”.Se la clicchi, si apriranno le Preerenze di Sistema e sarai “dentro” a una finestra chiamata “Ta-stiera”.

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OS X Lion - I Servizi

Qui sono elencati i servizi.Quelli disponibili hanno il segno di spunta (ma entreranno in unzione solo in certe scelteoccasioni, come ho già scritto), alcuni non lo hanno. È possibile aggiungerne altri, ma ricorda

che si tratta di una unzione “intelligente”. Se metti il segno di spunta a tutti, non li avrai aattotutti al tuo servizio, anzi.

I servizi sono disponibili anche tramite il menu contestuale (premendo quindi il tasto destrodel mouse).

Le ultime due voci arrivano inatti dai Servizi.

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OS X Lion - QuickTime

OS X Lion - QuickTime

Con Snow Leopard QuickTime 10 aveva subito un interessante riacimento; come era lecitoaspettarsi, Lion si limita a cambiare un po’ le cose, senza però apportare stravolgimentiparticolari.

L’applicazione si trova dentro la cartella che raccoglie tutti i programmi del sistema operativo.Una volta lanciata, non vedrai nulla, nel senso che non apparirà nessuna finestra.

Il menu “Documento” ha lasciato il passo a “Archivio”. È possibile registrare (ma anche modificaree condividere), filmati, audio e lo schermo. Tutto questo con estrema acilità.Basta premere “Nuova registrazione filmato” per vedere QuickTime 10.1 mettersi all’opera peraiutarci a creare il nostro filmato amatoriale.

La finestra “Registrazione Filmato” contiene una serie di semplici comandi, racchiusi in uncontroller nero. Questo può essere spostato, ma non uscirà dalla finestra di registrazione, enon sarà ripreso nel corso della ripresa.Ci sono al suo interno alcuni comandi: quelli del volume, per avviare o arrestare la registrazione,e per passare alla modalità a tutto schermo (esatto, le due recce). Cliccandole la scrivaniascivolerà via lasciandoci a tu per tu con la fnestra dell’applicazione.

Il triangolo bianco con la punta rivolta verso il basso ornisce altre indicazioni utili. La sceltadella qualità della registrazione; dove sarà salvato il filmato (nella cartella che li raggruppa dideault, o altrove). Il microono e il tipo di videocamera.

Premuto il tasto rosso (ricordati di impostare il volume), si inizia a registrare. Un altro clic sullostesso tasto ne arresterà il procedimento di registrazione.

A questo punto possiamo evocare l’Inspector, che ci svelerà qualcosa di più sulle caratteristiche

del nostro filmato. Basta premere +I, oppure spostarsi nella barra dei menu e scegliere“Finestra>Mostra inspector filmato”.

Il filmato attende il suo destino: finire per esempio su YouTube, Vimeo, Flickr, Facebook (potevamancare?), o in iTunes.Ma prima di condividere la nostra opera con il mondo, abbiamo la possibilità di intervenire sulflmato.Anche in questo caso Apple non ha introdotto nulla di nuovo, per are le cose seriamente ènecessario rivolgersi a iMovie. Ma chi usa iMovie ha una videocamera, mica realizza clip con ilMac, giusto?

C’è una voce in ondo al menu a discesa che contiene l’elenco dei vari servizi Web: “Taglia”.Può inatti succedere che il filmato debba essere ridotto nella sua lunghezza, e QuickTimepermette questo.

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OS X Lion - QuickTime

Una volta scelto questo comando, comparirà alla base del filmato una lunga striscia cheracchiude i otogrammi.Alle estremità della striscia, la cornice è regolabile.

Trascinandola in un senso o nell’altro metteremo in ombra i otogrammi, mentre quelli“illuminati” saranno non saranno tagliati. Premi “Estrai” e avrai quella porzione di filmatosalvata.

Adesso incrociamo una delle novità di QuickTime. Il menu “Archivio” inatti presenta due voci:

“Esporta” e “Esporta per il Web”.

La prima è dedicata ai dispositivi Apple: Apple TV, iPod touch, iPad e iPhone 3GS.

 

La seconda è pensata invece per distribuire il flmato sul Web.Tre opzioni tra cui scegliere, in base alla destinazione della nostra opera, tenendo però contodella possibile velocità dei dati.Vale a dire Wi-FI, cellulare e banda larga.

 

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OS X Lion - QuickTime

Altre unzioni di QuickTime sono la possibilità nel menu “Composizione”, di ruotare il flmato (adestra, sinistra, capovolto, speculare) e di dividerlo ( -Y), e di aggiungere un flmato alla fne(“Inserisci clip dopo la selezione).

Non vuoi che sia inserito dopo la selezione (cioè alla fne)? Ti capisco. Nella voce “Vista” c’èanche il comando “Mostra clip” ( - E). A questo punto i clip possono essere trascinati dovevogliamo, e una volta conclusa l’operazione si preme il pulsante “Fine”.

Se devi creare delle guide per dimostrare le unzioni di un certo sotware, la unzione

“Registrazione schermo” può essere di aiuto.

Scegli l’opzione dalla barra dei menu, e ti apparirà il controller nero. Probabilmente vorraianche registrare l’audio: allora clicca sulla reccia bianca, e attiva il microono (oltre ad alzare ilvolume), oppure il tuo piccolo tutorial sarà muto.Quindi premi il pulsante per procedere, e apparirà una finestra che durante la registrazionenon comparirà mai ovviamente.

Se clicchi sarà registrato tutto lo schermo; se invece vuoi registrare solo una porzione, dovraitrascinare.I bordi della fnestra possono essere regolati, e dopo che avrai fnito con questo potrai premere

la scritta “Avvia registrazione”.Lo scorrere dei KB all’interno della fnestra (la scritta orse è un po’ troppo piccola) ti arà capireche stai davvero registrando.

 

La registrazione audio non merita molte parole. Si attiva, si preme il pulsante centrale, si parla,quindi si preme di nuovo il pulsante per ermarla; infne si esporta.Il ormato audio è AIFF.

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OS X Lion - Varie ed eventuali

 

OS X Lion - Varie ed eventuali

Ci sono una serie di piccole novità di cui è bene accennare, ma che per ovvie ragioni nonmeritano un capitolo a sé. Andiamo a conoscerle quindi.

La Libreria.Dove è fnita la Libreria? Sino a Snow Leopard era sempre lì, acilmente raggiungibile con unsemplice clic.

Si premeva sulla cartella “Home” (l’icona con la casetta) e lei era lì ad accoglierci. Adesso conLion non c’è più.

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OS X Lion - Varie ed eventuali

In realtà c’è sempre, però Apple ha scelto di renderla invisibile. Questo probabilmente perimpedire che gli utenti combinassero guai.Per vederla, basta premere il tasto e poi spostarsi nella barra dei menu del Finder e cliccaresul comando “Vai”. La troverai lì. Se lasci il tasto, scomparirà.Desideri che sia sempre visibile? Allora scarica l’utility gratuita Invisiblix. Facilissima da usare,si lancia e poi si sceglie quali cartelle invisibili rendere visibili.

Preerenze di Sistema.Le abbiamo già incontrate durante questa guida. Sono il ponte di comando per personalizzare

il sistema e non solo. Da sempre hanno la medesima apparenza, al massimo Apple modifcal’icona di una, oppure ne introduce un’altra ex-novo sopprimendo qualcosa d’altro. È stato ilcaso di Spaces ed Exposé fniti in Mission Control.

Clicca però sulla sua icona nel Dock e poi nella barra dei menu scegli Vista e poi “Personalizza”.

 

Ogni icona ha accanto un segno di spunta. Se certe preerenze non sono molto usate (peresempio “Controlli Censura” o “Accesso Universale”), togli il segno, e poi premi “Esci”.Mentre la fnestra riacquisterà l’aspetto di sempre, le preerenze prive del segno di spunta nonsaranno più presenti.

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OS X Lion - Varie ed eventuali

Firewall.È sempre presente.Dalle preerenze di Sistema, premi “Sicurezza e Privacy”, quindi Firewall. Per attivarlo basta unclic. Se il pulsante non risulta attiva è perché probabilmente l’icona del lucchetto, in basso asinistra, risulta bloccata. Premila, inserisci la password di amministratore che ti permetterà dieettuare le modifche che desideri.

Se poi premi “Avanzate” scenderà una fnestra per attivare ad esempio la modalità “Stealth”. Iltuo Mac diventa invisibile al trafico il cui scopo è di sapere se sei o meno on line.

Ma le voci sopra? "Impedisci tutte le connessioni in ingresso" signifca che tutti i servizi cheprevedono una qualche orma di condivisione saranno bloccati. Saranno invece consentiti

quelli indispensabili.

La seconda: "Consenti automaticamente al sotware attendibile di ricevere le connessioniin entrata" può sembrare criptico. Sappi invece che il sotware del sistema operativo OS X ècertificato, quindi se spunti questa opzione, nessun problema per tutti i programmi di Lion.

Sempre qui c’è la voce relativa alla sicurezza, e privacy: quest’ultima è disabilitata perimpostazione predefnita. Spetta a te scegliere se vuoi permettere a Apple di avere ogni tantodelle inormazioni sul tuo Mac.

La prima voce “Generali” ha qualche novità.La prima voce “Richiedi password dopo lo stop o l’avvio del salvaschermo” ha lo scopo dievitare che estranei quando ci assentiamo, possano accedere al nostro computer.

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OS X Lion - Varie ed eventuali

“Disabilita login automatico”.Quando avvii il computer cosa succede? Nulla, e dopo qualche istante arrivi alla scrivania deltuo Mac. Se spunti questa voce, sarai costretto a digitare la tua password di amministratoreper arrivare appunto al Desktop. Altrimenti ciccia.La voce seguente “blinda” le Preerenze di Sistema”. Non signifca che non potrai più lanciarle,ma che ogni volta che cliccherai su una di esse ti sarà richiesta la password di amministratore.

“Eettua il logout dopo” chiude la sessione di lavoro dell’account dopo un certo periodo ditempo (deciso da te).

“Mostra un messaggio quando lo schermo è bloccato”. Se inserisci qui un messaggio,apparirà all’avvio all’interno della fnestra di login. Se qualcuno tenta di accedere al Mac (che èandato perso), qui puoi inserire ad esempio il numero di cellulare per essere contattato.“Aggiorna automaticamente l’elenco download sicuri”.È spuntato per impostazione di Apple eil motivo mi pare persino troppo ovvio per spiegarlo. È una protezione che Apple ha messo incampo per la protezione contro malware, cioè programmi maligni che possono danneggiareil computer.

"Disabilita ricevitore a inrarossi per il controllo remoto". Evita che il computer siacontrollato a distanza da ricevitore a inrarossi. Il pulsante “Abbina” invece serve per confgurarel’eventuale telecomando a distanza.

Inormazioni su questo Mac.Scoprire quali sono le connessioni del proprio Mac, oppure quanto spazio libero è ancorapresente sul disco rigido interno, o la RAM usata, è sempre stato un po’ complicato. Adessotutto questo è stato semplifcato.

Ci si accede sempre alla medesima maniera (un clic sulla mela mordicchiata in alto a sinistra,selezione della voce “Inormazioni su questo Mac”). Poi un altro clic su “Più Inormazioni” esi apre una fnestra con sei voci cliccabili, in alto. Le ultime due a sinistra sono dedicate allerisorse per il Mac o il sistema operativo, e alcune inormazioni sulla garanzia e l’Apple Care.

Le prime quattro orniscono inormazioni sulla RAM, su quanta ne è installata e pure leistruzioni (consultando il sito italiano di Apple). Le altre invece riguardano il disco rigido(“Archivio” appunto), il monitor, e infne abbiamo la voce “Panoramica”. Proprio qui abbiamodi tutto e di più; persino l’elenco (sotto la voce “Network”) delle reti Wi-Fi presenti nei dintorni.

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OS X Lion - Varie ed eventuali

Airport.Hai notato che non è più presente questo nome? Apple adesso parla di rete Wi-Fi. E a propositodi Wi-Fi: se nella barra dei menu è presente l’icona relativa, puoi cliccare su di essa assieme altasto per conoscere alcune inormazioni sul segnale che stai usando.

Data e ora.Nel pannello omonimo (sempre nelle Preerenze di Sistema) premi su Orologio. Puoi impostareuna voce che a ogni ora, mezz’ora o quarto d’ora ti annunci appunto l’ora.

Disco di avvio.Piccola novità pure qui. Adesso è presente l’opzione “Modalità disco di destinazione”; un clic esarà attiva. In questo modo il tuo Mac sarà visto come un disco rigido, e lo potrai collegare conun cavo FireWire a un altro Mac. Per accedervi devi andare sempre nelle Preerenze di Sistema.

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OS X Lion - Varie ed eventuali

Il Dock.Se ti da astidio il piccolo cerchio di luce alla base delle icone delle applicazioni attive, puoieliminarlo togliendo il segno di spunta da “Mostra indicatore luminoso per le applicazioniaperte”.

“Contrai fnestre in icona applicazione” signifca che quando spedisci nel Dock la fnestra di

un’applicazione, questa fnirà “dietro” l’icona dell’applicazione cui appartiene. Se togli il segnoandrà invece a piazzarsi nella parte destra del Dock, a sinistra del Cestino.

Mail contatti e calendari.Novità assoluta. Puoi usare questo pannello (nelle Preerenze di Sistema) per confgurare i variaccount di posta elettronica, oppure puoi arlo come sempre in Mail.

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In caso di emergenza

In caso di emergenza

Molti si domandano come are se Lion ha dei grossi problemi e noi siamo senza supportofsico (DVD) per intervenire in qualche modo. Se su Snow Leopard dovevo riparare il disco,bastava recuperare appunto il DVD, riavviare da esso e il gioco era atto. Ma adesso?

La buona notizia è che si può are qualcosa del genere. L’Installer di Lion si preoccupa tra lealtre cose di creare una partizione nascosta di 650 MB. È davvero nascosta, non si può copiare,

modifcare, cancellare. A questo punto ci si potrebbe chiedere: perché è solo di 650 MB quandol’Installer è di quasi 4 GB?Risposta: non c’è tutto. Si tratta inatti di una versione molto leggera di Lion con lo strettoindispensabile.Cosa ci puoi are con questa partizione nascosta?

Ricorrere alle utility diagnostiche di Apple (Disco Utility insomma) e riparare i guasti del discorigido (sperando che sia ecace!);

Ripristinare il sistema operativo da un disco che contenga Time Machine. E altre cose cheadesso vedremo nel dettaglio.

Per usare questo modo agisci così.

Riavvia il Mac spostandoti sul menu Mela in alto a sinistra e scegliendo la voce “Riavvia”. Premii tasti -R e tienili premuti fno a quando non apparirà uno schermo grigio con al centro unafnestra in italiano.

Troverai ad aspettarti quattro opzioni. Si tratta di:

Ripristina il sistema da un disco Time Machine.

C’è poco da spiegare mi pare: a esattamente quello che dice. L’intero disco di Time Machineviene recuperato;

Reinstalla OS X Lion.Anche qui, semplice come bere dell’acqua resca. Non c’è tutto l’Installer, e per questaragione dovrai poi collegarti ai server di Apple per scaricare il resto. Quando si sceglie questastrada, Apple ti richiederà il numero seriale del tuo Mac. Qualcuno ha gridato allo scandalo,aermando che ormai anche Apple è come Microsot e richiede i numeri seriali per installareil sistema operativo. Se sei arrivato a leggere sino a qui, ti sarai probabilmente accorto che nél’aggiornamento, né l’Inizializza e Installa ti hanno mai domandato alcunché. Si tratta semmai

di un sistema (nemmeno troppo ranato) per verifcare che tra Mac e account ci sia conormità,e che il computer sia una macchina autorizzata. E non magari rutto di qualche urto.

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In caso di emergenza

Utility Disco.No, non se ne sono andate, ma sono sempre presenti. Per tentare di riparare il disco di avviopuoi avvalerti della loro preziosa opera.

Trova aiuto online.È una novità. Si avvia Saari e si fnisce sulle pagine di aiuto (in inglese), del sito di Apple.Se non c’è la connessione Internet attiva, potrai sogliare alcune pagine di aiuto (in italiano),sperando che contengano la soluzione al problema.

Non fnisce qui perché avrai a disposizione delle altre opzioni. Sono presenti nella barra deimenu, sotto la voce “Eccone di seguito l’elenco:

Terminale.Praticamente inutile se non conosci Unix, e improvvisarsi esperti NON è una buona cosa. Se alcontrario sai metterci le mani, buon per te.

Utility Network.Si incarica di verifcare lo stato di salute della tua rete. Ti starai domandando perché diavolisia qui, e non in qualche altro posto più a portata di mano. Inatti basta guardare dentro lacartella Utility conservata dentro quella chiamata Applicazioni per trovarla ad accoglierti a

braccia aperte;

Utility Password Firmware.Grazie a essa, potrai creare, modifcare o eliminare, una password per il frmware. Per sapernedi più meglio andare direttamente alla onte, cioè un sito che in inglese spiega in lungo e inlargo di cosa si tratti. Spiegazione veloce veloce: è un frmware di boot o avvio, indipendentesia dal processore che dal sistema operativo. Una volta impostata la password Firmware nonsarà più possibile (per esempio) avviare il Mac da un CD/DVD premendo il tasto “C”. Non è unargomento per tutti, ma se vuoi che per te diventi popolare, collegati al link che ho messoqualche riga a e buona ortuna.

Una volta fnito, per abbandonare questa modalità di soccorso sarà suciente premere l’iconadella mela mordicchiata in alto a sinistra, e poi selezionare la voce “Riavvio”.

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Glossario

Glossario

Per fnire questo libro elettronico, un glossario dei termini più popolari, e non solo dellapiattaorma Mac. Qui ho raggruppato acronimi, e nomi che spesso si sentono, si leggono, siassimilano senza però avere un’idea precisa di cosa si tratti. Spero possa servire.

Adsl: ovvero Asymmetric Digital Subscriber Line, è una tecnologia che consente l’accesso allarete Internet ad alta velocità.

AirPort: nome di Apple dato alla tecnologia che permette la navigazione Web senza fli. ConLion si parla solo di Wi-Fi.

AirDrop: nuova tecnologia presente in Lion per il traserimento di fle in modalità Wireless(quindi senza fli), senza ricorrere a una rete Wi-Fi.

Alias: in Windows corrisponde al collegamento. In OS X lo si riconosce dalla piccola recciaalla base della cartella. Rimanda all’originale fle e continua a unzionare anche se l’originaleviene spostato. Invece di tenere sul Desktop pesanti cartelle contenenti oto per svariati MB, sipossono spostare in un’altra posizione del disco e creare un alias (leggerissimo) da conservaresul Desktop e con cui accedere a esse in ogni istante.

Anti-aliasing: si tratta di una tecnica per rendere testo e immagini di più acile lettura.

Antivirus: sotware in grado di riconoscere ed eliminare i virus presenti all’interno di unsistema operativo.

Apache: è il nome di un server Web Open Source presente in ogni copia di OS X. Sul Web è il

più utilizzato.

API: signifca Application Programming Interace, se ne sente parlare spesso ma in ambito diprogrammazione. Inatti è una accenda per programmatori. Le API permettono a costoro diaccedere alle unzioni del sistema operativo senza inflare le mani nella CPU.

AppleScript: un linguaggio di programmazione gratuito e integrato in OS X praticamente dasempre. È però basato sulla lingua inglese, e viene spesso utilizzato per automtizzare certeoperazioni.

Aqua: l’interaccia grafca utente di OS X. In poche parole: hai presente tutto quello che rendebello, elegante e colorato cartelle e documenti? Ecco, quella è l’interaccia.

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Glossario

ASCII: si pronuncia “aski”. Sta per American Standard Code For Inormation Interchange, ed èun protocollo standard di codifca dei caratteri a 7 bit. Dirò che si tratta di una rappresentazionenumerica di un carattere (o lettera). Siccome il computer non sa “leggere” le lettere dell’alabeto,ma solo i numeri, si associa ad ogni lettera dei numeri. Così la “A” in ASCII sarà “65”, mentre la“a” corrisponde a “97”. Purtroppo non gestisce le lettere accentate e neppure gli allegati. Perquesto è stato creato il MIME (vedi la voce apposita).

Browser: termine inglese che designa l’applicazione con cui si naviga in Internet. I browserpiù popolari sono Internet Explorer, Fireox mentre sulla piattaorma Mac abbiamo Saari e

Camino. Deriva dal verbo inglese “to browse”, brucare, sogliare.

Byte: un byte è composto da 8 bit, ed è la più piccola “quantità” di stoccaggio riconosciuta daOS X. Quando sono migliaia si parla di kilobyte (o kB), se milioni di megabyte (o MB), se miliardigigabyte (o GB), e quando infne si arriva a trilioni terabyte (o TB).

Bluetooth: tecnologia senza fli per la sincronizzazione tra diversi dispositivi.

Bundle: si legge spesso in giro questo strano termine. Si può tradurre con “pacchetto”. È unacartella che contiene un programma (si dovrebbe dire “codice eseguibile”), e tutte le risorsenecessarie per arlo girare.

Cache: è una cartella presente sia nei browser che nei sistemi operativi, in cui sonoimmagazzinati temporaneamente dei dati cui il sistema o l’applicazione deve accedere più direquente. Il suo scopo è di incrementare le prestazioni. Quando si rierisce al sistema operativodi solito si dice “cache del disco”.

Client: o cliente. Quel componente (un computer, ma anche un programma come ad esempioMail), che accede ad un server per ottenere servizi o risorse.

Cookie: letteralmente “biscottino”. Si tratta di piccole porzioni di codice che il sito Web invia e

che il browser salva come fle di testo. Alla successiva visita al sito essi vengono inviati di nuovo.Il loro scopo è di indicare se e quando l’utente visita un certo sito, oltre ad immagazzinare unaserie di inormazioni sulla sua navigazione all’interno del sito stesso.

Cupertino: ridente cittadina (almeno credo), della Caliornia dove ha sede Apple Inc. Il suoindirizzo? Infnite Loop, 1.

Darwin: è il cuore Open Source (sì Open Source) del sistema operativo Mac OS X, o OS X chedir si voglia.

Disclaimer: in un messaggio di posta elettronica, un testo con cui l’azienda invita il destinatarioa conservare il riserbo sui contenuti della stessa e-mail. In caso di recapito erroneo, si invita chil’ha ricevuto a liberarsene e a contattare l’azienda stessa.

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Glossario

Disco immagine: un fle che sulla scrivania appare come osse un disco rimovibile (chiavettaUSB, disco rigido esterno). Su OS X lo si può creare con Utility Disco.

Download: la procedura che prevede lo scaricamento dalla Rete al proprio computer di fle,musica, posta elettronica eccetera, eccetera.

Dpi: vuol dire dots per inch. È la misura che si rierisce ai punti che compongono un’immagine.Più ce ne sono e maggiore è la sua qualità.

Driver: programmi che permettono di usare dispositivi hardware come per esempio lestampanti.

e-mail: abbreviazione di electronic-mail (posta elettronica). Il più popolare e acile da usareservizio oerto da Internet, che permette l’invio di corrispondenza a chiunque.

Ethernet: connessione ad alta velocità per i computer. I Mac sono dotati di queste porte pergarantire la connessione a Internet, ma non solo.

Etichetta: vedi tag.

.exe: susso con cui si riconoscono i fle eseguibili su Windows.

Excel: programma presente in Oce dedicato alla creazione e gestione di ogli di calcoloanche molto complessi. Praticamente un’istituzione.

Filevault: tecnologia di OS X che cripta la cartella Inizio (quella ragurata con la casetta), delsistema operativo.

Firewall: sistema sotware o hardware per impedire l’accesso al proprio computer da parte dialtri computer.

Firewire: connessione (o interaccia) sviluppata in origine da Apple, per il traserimento, dadispositivi quali otocamere, dischi rigidi esterni e videocamere, di dati e fle. Conosciutaanche con il nome di i.Link (è questo il termine usato da Sony), ha due versioni: FireWire 400e FireWire 800. La prima ore indicativamente una velocità di traserimento di 400 Mbit/s, laseconda sino a 800 Mbit/s.

Flash: è un sotware prodotto da Adobe per creare animazioni vettoriali per i siti Web. La suasostanziale semplicità d’uso ha spinto molti a usarlo anche per creare interi siti Web, o giochi.Per visualizzare i siti o le applicazioni prodotte con questa applicazioni è necessario ricorrere

al Flash Player, rilasciato gratuitamente.

Font: insieme (anzi no: set) di caratteri tipografci accomunati da un disegno coerente. Spessosi crede che sia il sinonimo di caratteri, in realtà non è aatto così.

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Fps: otogrammi per secondo. Maggiore è il loro numero e migliore è la riproduzione delflmato.

Framework: in OS X racchiudono codice dinamico che viene poi condiviso tra diverseapplicazioni. Invece di caricarlo più volte, si ricorre ai ramework per alleggerire il lavoro delleapplicazioni.

FTP: acronimo di File Transer Protocol. È appunto un protocollo usato per il traserimento difle da un server a un computer. Esistono applicazioni apposite quali FileZilla, o Cyberduck  

(le donazioni sono gradite). Google: è il motore di ricerca per antonomasia, praticamente l’icona del Web.

Hacker: da non conondere con “cracker”, viene defnito come “pirata inormatico”. In realtàsi tratta di una persona che ama studiare il codice dei computer, e modifcarlo per renderlomigliore o più sicuro. Il “cracker” invece è chi usa le proprie competenze per danneggiare,rubare, sottrarre dati sensibili da server (come per esempio gli estremi delle carte di credito).

Header: termine inglese con cui si indica l’intestazione di un messaggio di posta elettronica.Racchiude in genere inormazioni utili ai computer per scaricare o inviare la posta.

HTML: Hyper Text Mark-Up Language, cioè Linguaggio di Marcatura per Ipertesti, è illinguaggio con cui si conezionano i siti Web. La sua sintassi permette di ormattare le paginedei siti, in modo che ad ogni elemento che si trova sulla pagina Web venga assegnato un tag(o etichetta). Il tag spiega al browser con che cosa ha a che are (immagine, link, testo...), equindi come si deve comportare.

HTTP: protocollo utilizzato per il traserimento delle inormazioni. Esatto, quello che c’è primadi http://www.apple.com/it/.

iCloud: servizio di cloud computing oerto da Apple che prenderà il posto di MobileMe.Inserito in Lion e iOS 5, permetterà il backup e la sincronizzazione tra i diversi dispositivi (Mac,iPhone, iPad). Sarà gratuito sino a un massimo di archiviazione dati di 5 GB.

IMAP: Internet Message Support Protocol. Con questo standard la posta non si gestisce dalproprio computer, ma direttamente sul server. I messaggi possono essere letti, inoltrati oppurecancellati (o si può rispondere ad essi) lasciandoli sul server, senza necessità di scaricarli.Peretto se si ha una linea Adsl, la sua diusione sta lentamente aumentando.

Intel: il più importante (e grande), produttore al mondo di processori. Dal 2006 i suoi chip

sono anche sui computer Mac.

Internet: la rete di computer a livello mondiale, che ci ornisce il Web.

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iOS: è il termine per identifcare il sistema operativo che equipaggia i dispositivi mobili prodottida Apple. Vale a dire iPod touch, iPhone e iPad.

ISP: Internet Service Provider. La società che permette di accedere a Internet.

Kernel: nel sistema operativo OS X rappresenta il “mattone” per antonomasia.

Kernel panic: quando il Mac ha un serio problema, si verifca il kernel panic. L’utente se nerende conto per via dell’apparizione di una fnestra in quattro lingue che chiede il riavvio

del computer. Di solito accade quando c’è un grave problema hardware (guasto alla schedamadre), oppure una perierica ha i driver scritti coi piedi.

LibreOfce: dopo che Sun è stata acquistata da Oracle, vi è stata un po’ di maretta tra glisviluppatori della suite OpenOce.org. Questo ha condotto alla creazione di LibreOfce, pergarantire anche nel uturo meno prossimo una suite sempre libera e aperta.

Link: signifca “collegamento” ed è uno dei pilastri del Web. La sua defnizione esatta sarebbeHyperlink, e permette appunto il collegamento a un ipertesto.

Lion: nome in codice dell’attuale versione del sistema operativo OS X.

Login: il procedimento che permette a un utente, tramite l’autenticazione, di accedere a unservizio o a una particolare applicazione.

Logout: procedura che chiude l’accesso di un utente a un servizio o a un’applicazione, unavolta che questi ha terminato la propria sessione di lavoro.

Lossless: un tipo di algoritmo di compressione usato soprattutto in musica, e adottato tra glialtri da Apple. Garantisce la medesima qualità del brano originale.

Mac: abbreviazione di Macintosh, è il nome con cui si indica la amiglia di computer prodottada Apple.

Mac OS X: sta per Macintosh Operating System, mentre la “X” corrisponde al numero romano10. È il sistema operativo proprietario di Apple, che equipaggia tutti i computer della melamordicchiata. Con Lion però si inizia a parlare solo di OS X.

Macro: un insieme di comandi, prodotti da un comando. Si usano abitualmente in programmicome Excel o Word, e si ricorre a essi per evitare certe operazioni ripetitive.

Memoria protetta: semplifcando parecchio. La memoria riservata esclusivamente aun’applicazione. Quando un’applicazione si chiude inaspettatamente, non si verifcano dannial sistema o alle altre applicazioni proprio grazie a questo sistema.

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Microsot: è l’azienda produttrice di sotware (ma non solo: la console Xbox è roba sua),più importante a livello mondiale. Produce il sistema operativo Windows, oltre alla suiteburocratica da ucio Oce.

Mime: cioè Multipurpose Internet Mail Extensions. È uno standard creato per sopperire ailimiti dell’ASCII, e gestisce inatti sia gli allegati che le lettere accentate.

MobileMe: il servizio online a pagamento di Apple, che sta per essere mandato in pensione.Ore (per ancora non molto tempo, cesserà di esistere nel giugno del 2012) l’archiviazione di

mail, indirizzi, calendari e altro ancora.

Modem: ovvero Modulazione demodulazione. È un apparecchio elettronico che permette ilcollegamento dei computer a Internet.

Mozilla (Fondazione): un’organizzazione no-proft che cura il rilascio e l’organizzazione deiprogrammi Open Source quali il browser Fireox o il programma per la gestione della postaelettronica Thunderbird.

Multitasking preemptive: Si tratta di un sistema per eseguire contemporaneamente diversiprocessi organizzandone l’esecuzione in base alla loro “importanza”. In questa maniera anche

durante un processo particolarmente “pesante” per il processore, il sistema resterà reattivo peraltre operazioni.

Navigatore: vedi browser.

NeoOfce: suite Open Source alternativa a quella prodotta da Microsot, “parente” abbastanzastretto di OpenOce.org, che si dierenzia da questa per essere stata concepita e realizzataappositamente per la piattaorma Mac. Quindi fnestre, icone e pulsanti in linea con le lineeguida di Apple per la produzione di sotware

Newsgroup: si tratta di un gruppo di discussione su Usenet (vedi). Le discussioni (checomprendono praticamente tutto lo scibile umano), avvengono tramite la posta elettronica,ma i messaggi, a dierenza delle mailing-list (vedi), sono ospitati sui server. Nelle mailing-listviceversa, i messaggi sono recapitati direttamente agli iscritti.

OpenGL: acronimo di Open Graphics Library. È uno standard grafco per il rendering dellagrafca 3D. Le applicazioni che ne derivano possono poi girare su diverse piattaorme.

OpenOfce.org: suite burocratica Open Source, alternativa a quella di Microsot. Contieneun programma di videoscrittura, uno per le presentazioni, per i ogli di calcolo e altro ancora.

A causa dell’acquisizione di Sun (che ha sempre messo a disposizione codice e ingegneri), daparte di Oracle, è nato LibreOfce, per scongiurare il rischio di un inquinamento della flosofa“aperta” dell’applicazione.

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Open Source: letteralmente “Sorgente Aperto”, si rierisce a un sotware rilasciato secondouna licenza che lascia ad altri sviluppatori (volontari), la possibilità di modifcarlo, migliorarloed eliminarne dietti o bachi.

Outlook: celebre programma per la gestione della posta elettronica di Microsot, adessodisponibile anche sulla piattaorma Mac.

PageRank: un algoritmo usato dal motore di ricerca Google per indicare la rilevanza deitermini cercati all’interno di una pagina Web. La rilevanza conduce alla popolarità della pagina,

e maggiore è la popolarità più alto sarà il PageRank. Il nome deriva da uno dei due ondatoridi Google, Larry Page, che durante i suoi studi all’Università di Stanord mise a punto questoconcetto.

Partizione: “divisione” del disco rigido. Se ne possono creare più di una (grazie a Utility Disco),e ciascuna di esse sarà poi considerata come un disco separato.

Password: parola, o insieme di caratteri (quindi anche privi di senso), che un utente devedigitare per poter accedere ad un servizio Web (ad esempio Gmail), o a computer.

PDF: acronimo di Portable Document Format. Come dice il nome stesso, è un ormato

multipiattaorma creato da Adobe per la lettura e la stampa di documenti.

Phishing: letteralmente prendere all’amo, pescare. È una tecnica di raggiro purtroppo moltodiusa, che consiste nel rubare dati riservati (per esempio quelli della propria carta di credito),simulando tramite un messaggio e-mail l’identità di una banca, un servizio fnanziario o lePoste Italiane.

Plug-in: di atto un piccolo programma che estende le unzionalità di un altro programma.

Pop-up: Quelle odiose fnestre che si aprono sulla pagine del sito che intendiamo visitare, e

che trattano di pubblicità. Ormai ogni navigatore Web ha una unzione specifca per impedirnela visualizzazione.

POP: ovvero Post Oce Protocol. Si incarica di collegarsi al server e quindi la scarica sulcomputer dell’utente. Il suo vantaggio principale: ottimo se si accede a Internet tramitemodem.

PowerPoint: amoso programma (parte della suite burocratica Oce), per la creazione dipresentazioni.

PowerPC: con questo termine ci si rierisce all’architettura hardware dei “vecchi” Mac,equipaggiati con processori G3/G4/G5, sviluppati da Apple con la collaborazione di Motorolae IBM. Nel 2005 Apple annunciò l’abbandono di questa architettura in avore di quella Intel.

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PRAM: la quantità di memoria su batteria cui è adato il compito di conservare alcuneimpostazioni del sistema operativo, come la data e l’ora.

Protocollo: si tratta dell’insieme di regole condivise il cui rispetto garantisce lo scambio diinormazioni tra due realtà spesso dierenti.

Qmail: è un server per la gestione di posta elettronica Open Source, tra i più robusti e adabiliin assoluto.

QuickTime: la defnizione uciale (e quella esatta), è architettura sviluppata da Apple perla riproduzione e creazione di contenuti multimediali (audio, video, eccetera). Per l’utente èsemplicemente il programma con cui vede i video.

Rete: oppure Web, è un servizio di Internet, che permette agli utenti di tutto il mondo dicondividere oto, inormazioni, flmati, oltre a commerciare e sviluppare aari.

Rosetta: applicazione prodotta da Apple che si occupa(va) di ar girare anche su Mac conprocessore Intel i programmi compilati per i vecchi computer con chip PowerPC.

RSS: signifca Real Simple Syndication. Un ormato per la distribuzione dei contenuti di sitiWeb e/o blog. Invece di visitare il sito o blog per verifcare la presenza di nuovi articoli, ognivolta che ci sono delle novità, tramite i eed RSS e applicazioni apposite (spesso integrate inbrowser), si viene avvisati della loro presenza.

Server: letteralmente può essere tradotto con “servitore”. Si tratta di un computer cui è delegatol’esclusivo compito di ornire ad altri computer i servizi richiesti. Per esempio: collegandosi adun sito Web, e richiedendone l’home page, ci si rivolge proprio a un server che avrà cura diinviare al nostro computer la pagina richiesta.

Sistema operativo: è il sotware che gestisce la parte hardware di un computer, oltreovviamente a quella sotware. Quello che viene utilizzato dal Mac è OS X.

SSL: protocollo che permette la trasmissione di dati cirati attraverso Internet.

Snow Leopard: in italiano Leopardo delle Nevi. È il nome della versione di Mac OS X (la 10.6)che ha preceduto Lion.

Sotware: il programma che a unzionare un computer, oppure unziona su un computer.Generalmente questo termine si applica sia alla singola applicazione (come può essere Adobe

Photoshop), che al sistema operativo (vedi).

Spam: il termine (inglese), deriva da un prodotto statunitense piuttosto popolare. Si tratta diun tipo di carne macinata, che u protagonista di una martellante campagna pubblicitaria.

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Questo non suggì ai Monty Python, un gruppo di comici inglesi che conezionarono unosketch dove prendevano di mira proprio questo prodotto. Da allora spam equivale a postaspazzatura, o messaggio indesiderato, noioso, petulante, inutile eccetera, eccetera.

Spammer: coloro che di mestiere inviano migliaia, milioni di messaggi e-mail indesiderati,non richiesti, a milioni di utenti sparsi ai quattro angoli del globo.

SMTP: sigla di Simple Mail Transer Protocol. È un protocollo che cura l’invio della postaelettronica dal computer dell’utente sino al suo server.

Tag: o marcatura. Sono appunto marcature o etichette che dir si voglia, usati per indicare albrowser come ragurare le pagine Web scritte in HTML.

TCP/IP: acronimo di Transport Control Protocol/Internet Protocol. IL protocollo perantonomasia, quello che permette a Internet di unzionare.

Time Machine: nome dell’applicazione presente nel sistema operativo OS X dedicataall’archiviazione e al recupero dei fle. Sbrigativamente viene defnita il sistema di backup deisistemi Apple, e così viene descritta da tutti. In realtà benché permetta proprio di ritrovare conpochi passaggi i fle persi o cancellati, sarebbe più esatto defnirla un sistema di archiviazione,

appunto.

Thunderbird: nome del programma di gestione della posta elettronica Open Source realizzatodalla Fondazione Mozilla.

Thunderbolt: interaccia (o connessione) sviluppata da Intel e Apple, per collegare al computervari dispositivi esterni (dischi rigidi, otocamere, eccetera eccetera). Al momento garantisceuna velocità di traserimento di 10 Gbit/s (bidirezionali). Sì, è davvero veloce!

Unicode: è un sistema di codifca dei caratteri a 16 bit, molto più evoluto dell’ASCII. Inatti è in

grado di gestire praticamente tutte le lingue del mondo, oltre a quelle morte, e pure i simbolimatematici o chimici. E’ candidato a mandare in sotta l’ASCII.

Usenet: è la rete (parallela a Internet), che gestisce e ospita i newsgroup (vedi). Per anni èstata onte di inormazioni e di conronto (prima del Web, dei siti, e di tutto il resto), ma è benlontana dall’essere morta.

USB: acronimo di Universal Serial Bus, è una connessione (o interaccia), per il collegamento(e traserimento) di dati tra diversi dispositivi. Computer, dischi rigidi, otocamere. La velocitàdi traserimento della versione 2.0 era di 480 Mbit/s, mentre quella 3.0 raggiunge i 4,8 Gbit/s.

Non è presente su nessuno dei computer Mac, e probabilmente non lo sarà mai, visto l’arrivodi Thunderbolt.

Wi-Fi: tecnologia che permette il collegamento al Web senza fli tramite un router.

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VBA: o Visual Basic or Applications. Linguaggio di programmazione molto comune supiattaorma Windows, e usato soprattutto nelle applicazioni racchiuse nella suite burocraticaOce.

Virtualizzazione: con questo termine ci si rierisce ad una tecnologia, e a quei programmiche la sruttano (come Parallels Desktop o VMWare), che permettono di eseguire più sistemioperativi su uno stesso computer. La novità della virtualizzazione è nel atto che il sotware(ad esempio Windows 7), è separato dall’hardware su cui viene ospitato (un computer Mac su

cui gira Mac OS X), e passare da un sistema operativo all’altro è questione di un semplice clic.

Virus: programma maligno scritto con l’intento di danneggiare i fle del sistema su cui si trova.È in grado di replicarsi, e questa sua caratteristica, tipica dei virus in natura, ne giustifca ilnome.

VPN: vuol dire Virtual Private Network. Si tratta di una rete privata che si appoggia a quellepubbliche; e allora? Allora il suo vantaggio non da poco è che grazie alla sua peculiarità (utilizzail tunneling), preserva da occhi indiscreti la propria navigazione.

Web: vedi Rete.

 Wikipedia: semplicemente, l’enciclopedia libera, a cui tutti possono partecipare ornendocontributi su ogni aspetto dello scibile umano. Un compito immane certo, ma che procede agrandi passi.

Windows: Il sistema operativo più diuso al mondo. È prodotto da Microsot (vedi).

Word: il più popolare programma di videoscrittura, parte della suite Oce prodotta daMicrosot. Disponibile anche per Mac.

W3C: Worldwide Web Consortium, ecco cosa si nasconde dietro questa criptica sigla.Sviluppa e tecnologie standard (purtroppo non vincolanti), per ar sì che i siti, e quindi il Web,siano ruibili da tutti indipendentemente dal sistema operativo, dal computer o dal browserutilizzato.

Java: benché sia defnito come un linguaggio di programmazione a oggetti, Java è piùprecisamente una piattaorma che ore il vantaggio di essere indipendente dall’hardware sucui è chiamato a girare. Quindi Windows, Linux o Mac, non ha alcuna importanza. Il codiceviene eseguito grazie alla Java Virtual Machine. È stato concepito da Sun Microsystem, direcente acquisita da Oracle.

Javascript: è un linguaggio di scripting molto usato nei siti Web. Fu ideato da Netscape, e nonè da conondere con Java, un linguaggio messo a punto da Sun Microsystems.

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Chi è l’autore

Chi è l’autore

Marco Freccero è stato per anni web editor del sito ilMac.net, dedicato alla piattaorma

Macintosh.

Negli anni ha prodotto tutorial, articoli e recensioni su vari sotware quali Ofice 2004 per Mac,

Ofice 2008 per Mac, ma anche su NeoOfice, Bento e FileMaker (tra gli altri). Sono circa 200 ma

probabilmente anche di più.

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Alla scopertadi OS X Liondi Marco Freccero