san clemente martire

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di Mittino FilippoIl volume ripercorre la storia di San Clemente ed è costituito da tre parti. La prima si apre con il racconto dell’arrivo delle reliquie nel Borgo di Trecate e ripercorre le varie traslazioni delle stesse che si sono susseguite dal 1782 e al 1992. La seconda parte documenta in modo dettagliato l’Anno Giubilare conclusosi il 18 dicembre 2008. Infine, l’appendice costituisce un completamento al volume: in essa si ritrovano alcuni documenti, i testi delle rievocazioni storiche del 1991 e del 2007 ed altre riflessioni relative al culto di San Clemente.

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FILIPPO MITTINO

1758 - 2008

SAN CLEMENTE MARTIRE 250°anniversario dell’arrivo delle reliquie a Trecate

NOTE STORICHE E CRONACHE

DELLE TRASLAZIONI DELLE RELIQUIE DI SAN CLEMENTE,

CON PARTICOLARE RIFERIMENTO

ALL’ANNO GIUBILARE 2007- 2008

TRECATE, A.D. 2009

Page 3: San Clemente Martire

La presente pubblicazione è stata stampata a cura

della CONSULTA DEI SANTI CASSIANO E CLEMENTE PATRONI DI TRECATE

della PARROCCHIA BEATA VERGINE ASSUNTA DI TRECATE

Page 4: San Clemente Martire

A DON GILIO MASSERONI,

NEL 60° DI ORDINAZIONE SACERDOTALE,

GUIDA INSTANCABILE E PUNTO DI RIFERIMENTO

DELLA NOSTRA COMUNITÀ PARROCCHIALE,

CON AFFETTO E RICONOSCENZA.

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Presentazione

San Clemente Martire

 I

    

PRESENTAZIONE

Spero che Filippo non si offenda se lo cito semplicemente con il nome di

battesimo ma, dal momento che scrivo a nome della Consulta dei Santi

Cassiano e Clemente, non posso dimenticare che lui è il più giovane dei

Consultori.

E’ bello pensare che una associazione come la nostra, con

duecentocinquant’anni di storia, si permetta di annoverare tra i suoi membri,

dei giovani, e non solo Filippo per la verità; ma gli altri hanno ancora un po’

di strada da fare per fregiarsi, come lui, del titolo di Consultore.

Filippo è stato nominato, quest’anno, storiografo della Consulta; ha il

compito di registrare fedelmente gli avvenimenti significativi, di tramandare

quanto si costruisce ancora, a Trecate, nel nome dei Santi Patroni.

Certo non poteva trovare modo migliore per iniziare, scrivere dei trasporti di

San Clemente vuol dire scavare in quasi tre secoli di storia trecatese e, si

stia certi, che non è cosa semplice.

Ha condotto un’indagine sistematica utilizzando tutte le fonti disponibili,

dall’archivio parrocchiale a quello comunale, dal Bollettino Trecatese ai

contributi dei privati cittadini; ha poi incrociato i dati costruendo un

racconto fluido, che evidenzia le realtà antiche come le attuali in un contesto

piacevole da scorrere.

Page 7: San Clemente Martire

Presentazione

San Clemente Martire

 II

    

Il volume che ne nasce è veramente completo, uno spaccato di storia che

attorno ad un unico soggetto permette di scorgere la vita di tutta la nostra

città; rappresenterà un punto di riferimento per tutti coloro che vorranno

effettuare ricerche su San Clemente e su Trecate, sicuramente può essere

considerato un tassello importante della nostra storiografia.

Con queste premesse sono veramente lieto di congratularmi con Filippo

Mittino per l’importante lavoro svolto, ha indubbiamente contribuito alla

crescita culturale della Consulta e di tutta la Città di Trecate.

Per la Consulta, il presidente

Giuseppe Peretti

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Prefazione

San Clemente Martire

 III

    

PREFAZIONE

E con immensa soddisfazione che presento questa singolare pubblicazione

del nostro carissimo amico Filippo Mittino. In queste pagine con

intelligenza, passione, sensibilità storica e tono narrativo viene espresso

come San Clemente è sempre stato, attraverso i secoli, un punto di

riferimento per i Trecatesi. Potremmo quasi dire che ha segnato un

particolare filone storico. Date, celebrazioni, avvenimenti e manifestazioni

nello scorrere di un'adeguata illustrazione assumono una ricchezza interiore

della tradizione per il presente e per il futuro.

Infatti i beni culturali risultano portatori di valori spirituali che trascendono

situazioni specifiche in quanto diventano testimonianze di una civiltà del

passato e di uno stile di vita. Un avvenimento si erge come il canto di

bellezza di un'epoca della vita della comunità. Come l'arte, oltre i valori

estetici che esprime, si nutre di verità, così la storia si trasforma attraverso le

figure dei protagonisti in maestra di vita.

L'opera di Filippo incalza il passato ma si apre anche su un orizzonte vasto

e pieno di speranza. È quasi una seminagione di speranza.

La forza di San Clemente come martire e testimone si aggancia alla fede. Ed

è appunto in questa ipotesi che la sua opera diventa un'immagine di

rinnovamento cristiano.

Page 9: San Clemente Martire

Prefazione

San Clemente Martire

 IV

    

Le nuove generazioni sappiano leggere negli avvenimenti della storia

religiosa del Patrono il senso della coerenza e dell'autenticità di questa fede.

Oggi si sente fortemente la necessità di evidenziare figure di cristiani

credibili che spingano a scelte radicali.

Ed allora la Comunità stimolata da questo eloquente messaggio si senta tesa

all'annuncio del Signore con le parole e con l'esempio. È il senso e la

finalità di questa pubblicazione. Da queste pagine si sappia accogliere

momenti ed avvenimenti che possono aiutare, soprattutto i giovani, ad

acquisire quel soffio naturale capace di modellare la vita.

È l'augurio che faccio a chi si immergerà nella lettura di queste scorrevoli

pagine.

Un grazie al caro Filippo

L’Arciprete

Don Gilio Masseroni

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Introduzione

San Clemente Martire

 V

    

PERCHÉ RACCONTARE?

COME UN’INTRODUZIONE

“La vita scorre velocissima e tumultuosa: molte esperienze si consumano come la fiamma delle candele pallide e spettrali ma alcune esperienze sfuggono ad ogni oblio, ad ogni dimenticanza, e si ripetono e si rinnovano: uguali e nuove, scintillanti e laceranti.”

(Borgna E., 2005, pag. 21)

L’esergo, di Eugenio Borgna1, credo possa essere una buona introduzione

per questa pubblicazione. Ossia in quest’epoca moderna che ha visto il

maturare di un nuovo concetto di tempo, un tempo che corre veloce, che non

lascia spazio alla contemplazione di quanto accade in esso, ci si chiede se ha

ancora un senso far memoria di storie vissute. Ed è proprio Borgna a dare

una risposta a questa domanda. In questa vita che scorre velocissima e

tumultuosa qualcosa resta immobile nei ricordi, e ciò che rimane sono

esperienze uguali e nuove. Questo paradosso ben rappresenta la forza

contenuta nelle parole delle cronache di eventi passati: creando e

raccontando storie si assegnano significati alla propria vita, ricostruendo

scenari passati e intravedendo strade future. Così facendo si osserva la vita

1 Psichiatra italiano, dopo la laurea in Medicina e la specializzazione in Neurologia, ha conseguito la libera docenza in Clinica delle malattie nervose e mentali all’Università di Milano. Dal 1970 al 1978 è stato direttore dell’Ospedale psichiatrico di Novara; con l’entrata in vigore della legge di riforma psichiatrica ha assunto la responsabilità del servizio di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara. È stato tra i primi in Italia, agli inizi degli anni Sessanta, ad introdurre nella prassi clinica i modelli teorici della psicopatologia fenomenologica. Ha cercato di inserire il discorso della psichiatria in un contesto interdisciplinare che abbraccia le scienze umane e quelle letterarie senza trascurare

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Introduzione

San Clemente Martire

 VI

    

da un’altra angolatura e si può comunicare questa visione agli altri. Il

lettore, che è stato magari protagonista dei fatti narrati, si trova di fronte a

una nuova strutturazione dell’evento influenzata dall’esperienza che ne ha

fatto il narrante e dalla situazione nella quale si trova al momento della

scrittura.

Il creare e raccontare storie evoca in noi l’immagine di un uomo anziano

che, lento e appassionato, racconta di tempi passati ed è, inevitabilmente,

chiamato a far uso della memoria.

Possiamo, quindi, affermare che raccontare non è altro che intraprendere un

viaggio nella memoria, e come tale necessita di una guida. È per questa

ragione che nella prima parte di questo scritto ho lasciato più volte la parola

a Felice Iacometti: uomo che per l’intero arco della sua vita è stato la

memoria storica delle tradizioni e delle usanze di Trecate. Pensiamo alle

varie pubblicazioni riguardanti il Culto dei Santi Patroni e agli articoli

comparsi sul Bollettino Trecatese, ora raccolti nel volume “C’era una volta

Trecate” (2009), nei quali riecheggiano momenti di vita vissuta del nostro

Borgo.

Avvicinarmi, scoprire, leggere i suoi scritti è stato come sentir parlare, nel

silenzio di un bosco all’ombra di una quercia, un vecchio saggio. Le sue

parole hanno tracciato in me quadri policromi e ben definiti di tutti gli

eventi che hanno coinvolto la figura di San Clemente. Inoltre in esse ho

trovato la forza e l’entusiasmo che mi ha permesso di realizzare questo

volume, ed in particolare di documentare l’Anno Giubilare appena

trascorso.

Va anche aggiunto che la scelta di introdurre, citando in modo diretto, parte

l’aspetto sociale (Galimberti, 1992).

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Introduzione

San Clemente Martire

 VII

    

degli scritti di Felice Iacometti è stata guidata dal fatto che molti di essi

sono oggi difficili da reperire. Ritrovarli in questo testo diviene occasione,

per le nuove generazioni, di leggerli e gustarli in pienezza.

Rimanendo nella metafora del viaggio, è possibile affermare che sia per al

prima sia per la seconda parte di questo volume, relativa all’Anno Giubilare,

è stato fondamentale avere un diario di bordo.

Diario di bordo costituito dagli articoli del Bollettino Trecatese, con le sue

pagine delinea e racconta la storia della nostra città lasciando una traccia

indelebile di essa. Per questa ragione ritengo opportuno ringraziare il

direttore di questo giornale: il parroco don Gilio Masseroni. Persona che mi

ha dato fiducia offrendomi la possibilità di collaborare con il Bollettino e

con la quale si è creato un legame di stima e affetto reciproco.

Dopo questa breve presentazione può avere ora inizio il tempo della storia.

Tempo di ascolto, di risonanze, di costruzione del significato. Già perché

noi viviamo di significato. In noi rimane tutto ciò a cui è stato attribuito un

senso, da noi stessi oppure dagli altri o da noi con gli altri.

Ed è proprio da qui che il mio desiderio di raccontare ha origine. Ho

costruito, e sto costruendo grazie ad appassionati e fedeli compagni di

viaggio2, significati che ora voglio condividere.

Che la storia abbia inizio.

Filippo Mittino

2 Ritengo doveroso citare alcuni di questi compagni, ai quali va una grazie particolare: i miei genitori fonte di quei significati primordiali; Elena, per il nostro intenso legame; Verdiana, cocostrutricce di nuovi significati; Marco, per il suo sostegno nei momenti di stesura del libro; Margherita, per avermi aperto la strada a nuove ricerche che hanno reso questo testo più completo e dettagliato.

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Personaggi di carta

Voci d’inchiostro

Un viaggio

In tempi passati

f.m., 2009

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PARTE PRIMA

LA STORIA

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La Storia

San Clemente Martire

 3

    

1. L’ARRIVO DELLE RELIQUIE DI SAN CLEMENTE NEL

BORGO DI TRECATE3

Questa storia si apre con un’importante data, il 18 dicembre 1758, giorno in

cui il corpo e il sangue di San Clemente furono donati alla comunità di

Trecate. Alle tre di notte la popolazione fu svegliata da un suono di campane

che annunciava lo straordinario evento. Accorsa a villa Clerici trovò una

cassetta contente le reliquie del Santo, trasportate poi in solenne processione

nella chiesa Parrocchiale.

Protagonista di questa storia è il marchese Giorgio Antonio Clerici,

diventato signore di Trecate nel 1734, a soli 19 anni. Nel 1758, alla morte di

Papa Benedetto XIV, venne nominato ambasciatore da Francesco I e dalla

moglie Teresa, imperatrice d’Austria, affinché li rappresentasse a Roma

durante il Conclave. Era infatti usanza, a quel tempo, tra i monarchi delle

Nazioni Cattoliche, inviare un rappresentante a presenziare alle elezioni del

Papa. Il 6 luglio 1758 fu eletto al soglio pontificio il Cardinale Rezzonico,

con il nome di Clemente XIII.

Terminata la nobile missione, quando il Marchese Clerici era pronto a

lasciare la città di Roma, i Cardinali gli fecero dono dei corpi di due Santi

Martiri custoditi nelle catacombe di San Calepodio. L’uno ricevette il nome

di San Benedetto, in onore del defunto pontefice, e l’altro quello di San

Clemente al fine di onorare il nuovo Papa.

Ed è proprio quest’evento a fare da anello di congiunzione tra la storia del

marchese Clerici e quella della nostra comunità. Infatti egli decise di donare

3 Per questa parte di testo si faccia riferimento a Come le ossa di San Clemente vennero a Trecate (1947) e Teruggi (1891a).

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La Storia

San Clemente Martire

 4

    

a sua volta le Sante Reliquie: alla Chiesa di Cuggiono furono donate quelle

di San Benedetto e a quella di Trecate quelle di San Clemente.

Le Reliquie giunsero da Roma alla villa del marchese Clerici, all’interno

della quale il notaio Terraneo dovette redigere l’atto di donazione (Cfr.

Appendice A). Il corpo del Santo, chiuso in una cassetta sigillata e coperta

con raso rosso, fu portata in solenne processione nella Chiesa Parrocchiale.

La allora via Romentino, oggi via Garibaldi, vide un corteo composto dai

parroci4, dai sindaci e dai consiglieri del Borgo seguire quella santa cassetta

portata a mano da un sacerdote.

Giunte in chiesa le reliquie furono collocate sull'altare maggiore, in seguito

deposte in un armadio della sacrestia e il 23 dicembre, temporaneamente,

trasportate sotto l'altare di S. Giovanni Evangelista, in attesa di una degna

collocazione.

4 I parroci erano due, uno sotto il titolo di San Cassiano e l’altro sotto il titolo di San Michele. Questo accadeva perché nel Borgo di Trecate le chiese erano due: quella di San Cassiano, considerata la culla del cristianesimo trecatese, la sua fondazione è testimoniata dal 1014 e sorgeva dove ora vi è il tempietto dedicato appunto a San Cassiano; e quella di San Michele, ora scomparsa, situata “ai fianchi della roggia, sul finire della Contrada di Romentino al lato destro della roggia dirimpetto al palazzo Caminada, anticamente Castello di abitazione dei feudatari di Trecate, […] altre parrocchia antica del Castello, eretta perciò in prepositura e successivamente poi ridotta a coadiutura titolare”(Roccio, 1835-1842; Cfr. Peretti, Iacometti, 1994; Locatelli, 2007). Entrambe confluirono poi nella Chiesa di Santa Maria Assunta, dichiarata nel 1594 Parrocchiale (Stoppa, 1987; Peretti,

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La Storia

San Clemente Martire

 5

    

1.1 LA FIGURA DI SAN CLEMENTE5

Della storia personale di San Clemente non si conosce nulla, non si sa

l’anno della sua nascita, quali furono i suoi studi, quando e come avvenne la

sua morte.

Tutto ciò che si sa è che visse nei primi anni della Chiesa di Roma e che

apparteneva ad una famiglia importante, forse di patrizi. Proprio per questa

ragione si è pensato di vestirlo da soldato, il mestiere delle armi era l’unico

permesso ai nobili.

L’analisi del suo scheletro ha permesso di aggiungere alcuni particolari:

morì sicuramente in giovane età, tra i venticinque e trent’anni, molto

probabilmente durante alcune delle persecuzioni che per tre secoli

seminarono tanti e tanti martiri in tutti i paesi. Anche la presunta origine

patrizia è desumibile dalle reliquie: l’ampolla che racchiude alcune gocce

del suo sangue è in vetro cesellato, ed esso era usato per martiri di famiglia

distinta, a differenza del vetro liscio o la creta, destinata a martiri più umili.

Il suo corpo fu custodito per 1700 anni all’interno delle catacombe6 di San

Calepodio a Roma, fondate da un cristiano chiamato Calepodio e situate

Iacometti,1994). 5 Per questa parte di testo si faccia riferimento a San Clemente Martire (1947) e Teruggi (1891a). 6 Le catacombe furono rinvenute nel 1849. In quell’anno Giovanni Battista de Rossi, archeologo di 27 anni, entrando in una vigna situata tra l’Appia e l’Ardeatina alla ricerca di antichità cristiane, lesse su una lapide mutilata “NELIUS MARTYR”. Intuì che il completamento della scritta poteva essere “CORNELIUS MARTYR”, e capì che poteva trattarsi della lapide sepolcrale del papa martire San Cornelio, morto a Civitavecchia nel 253 e sepolto, qualche anno dopo, in un ipogeo al Cimitero di San Callisto. Nell’archeologo si insinuò il pensiero che sotto quella vigna si trovassero le catacombe di San Callisto, ovvero il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma del III secolo. Si recò da papa Pio IX e gli illustrò le scoperte fatte e espresse la sua convinzione di aver trovato il luogo che, secondo antichi documenti, custodiva la Cripta dei Papi del III secolo e il sepolcro di Santa Cecilia. Il Papa comprò il terreno e gli scavi ebbero inizio. Dopo pochi anni fu rinvenuta la Cripta

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La Storia

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sulla riva destra del Tevere, lungo la via Aurelia. Esse esistevano già

all’inizio del terzo secolo, e ne è testimonianza il fatto che in esse venne

sepolto anche Papa S.Callisto, che subì il martirio nel 223.

del papa martire San Cornelio e quella dei martiri Calocero e Partenio, la Cripta dei Papi, la Cripta di Santa Cecilia, le Cripte del papa San Gaio e Sant’Eusebio. Volendo tracciare un percorso storico di evoluzione delle catacombe, si può affermare che tutto ebbe inizio nel I secolo d.C.: la maggior parte dei seguaci del nuova fede veniva sepolta in aree cimiteriali comuni accanto ai pagani. Pensiamo a San Pietro sepolto nella necropoli del Colle Vaticano e a San Paolo deposto nella necropoli lungo la via Ostiense. Dopo la metà del II secolo alcuni sepolcreti, scavati in fondi rustici (ville, orti, giardini, ecc.) appartenenti a famiglie nobili e facoltose convertite al Cristianesimo, furono messi a disposizione dei fratelli di fede; nacquero così le catacombe che recavano il nome del proprietario (le Catacombe di Priscilla, di Domitilla, di Pretestato, ecc.). In seguito, nel III secolo, le catacombe vennero in possesso della Chiesa di Roma e da essa amministrate. Il papa San Fabiano, morto nel 250, divise la città di Roma in sette regioni ecclesiastiche e ad esse venne probabilmente assegnata più di una catacomba per la sepoltura dei morti. Nel IV secolo, con l’editto di Costantino e di Licinio del 313, i cristiani non furono più perseguitati, si continuò comunque a seppellire i cristiani nelle catacombe per devozione nei confronti dei martiri. Nel V secolo si abbandonò questo tipo di sepoltura ed esse divennero dei luoghi di culto, dei santuari ai quali ci si recava in pellegrinaggio. I Goti danneggiarono gravemente questi luoghi durante l’assedio di Vitige (537-598), di Totila (545-546); così fecero anche i Longobardi con l’assedio di Astolfo (753). Nel VII secolo i papi, non potendo più difendere e assicurare continui restauri alle catacombe, decisero di trasferire le reliquie dei martiri e dei santi nell’interno della città. Queste traslazioni contribuirono alla caduta nell’oblio delle catacombe per tutto il basso medioevo, furono poi riconsiderate dall’archeologo maltese Antonio Bosio (1575-1629). Alla morte di questo archeologo iniziò un periodo di ricerca senza alcun rigore scientifico che contribuì a distruggere molte tombe e a mettere in circolo false reliquie, i vasetti di essenze odorose trovati nei loculi venivano infatti scambiati per ampolle contenti il sangue dei martiri. Come si diceva all’inizio lo studio di queste aree cimiteriali riacquisterà significato con Giovanni Battista de Rossi. Per quanto riguarda il termine “catacombe”, si sa che non fu usato dai primi cristiani per chiamare i cimiteri ma apparve soltanto nel periodo medioevale. Con “catacumbas” i Romani indicavano una località dell’Appia Antica nella quale c’era un avvallamento, infatti il toponimo significa “presso la cava”. Proprio in questo luogo sorsero le Catacombe di San Sebastiano, e nel medioevo questo nome venne diffuso a tutte le aree cimiteriale cristiane. L’alone di mistero che ha da sempre avvolto le catacombe è in realtà frutto della fantasia. Furono luoghi conosciuti e non misteriosi, questo lo attesta il fatto che vennero confiscate per ben due volte dall’Impero Romano (da Valeriano nel 258 e da Diocleziano nel 303). Inoltre i raduni nelle catacombe erano frequenti e avevano scopo funerario o di celebrazione del culto dei martiri. Solo in alcuni casi, quando la persecuzione era violentissima, i cristiani si servivano delle catacombe come rifugio momentaneo per celebrare l’Eucarestia (Baruffa, 1992).

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La Storia

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1 - Alcune Immagini Sacre raffiguranti San Clemente

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La Storia

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1.2 PAPA CLEMENTE XIII7

Nome di Papa Clemente era Carlo Rezzonico, nato il 7 marzo 1693 a

Venezia da Gian Battista e Vittoria Barbarigo.

Compì gli studi umanistici nel Collegio dei Gesuiti di Bologna, proseguendo

la formazione a Padova, dove si laureò in "utroque iure". Si trasferì a Roma

per approfondire gli studi giuridici e si iscrisse all'Accademia dei Nobili

Ecclesiastici.

Venne ordinato sacerdote nel 1716 e da quell’anno le cariche si susseguirono

rapidamente. Nel 1737 venne creato cardinale e il 19 marzo 1743 ordinato

vescovo di Padova, diocesi molto importante, da Benedetto XIV. Durante il

suo episcopato anticipò i principali orientamenti del futuro Pontificato:

l'importanza attribuita alla vita religiosa, al ristabilimento della disciplina

ecclesiastica e ai costumi (su esempio di Carlo Borromeo e Gregorio

Barbarigo), l'attenzione dedicata alla riorganizzazione del Seminario diocesano

e alla formazione intellettuale del clero, la cura pastorale dei poveri.

Venne convocato a Roma tra il 1749 e il 1751 per trattare la questione del

Patriarcato di Aquileia, che vedeva contrapposte la Serenissima e il Sacro

Romano Impero; Rezzonico riuscì a far passare la soppressione del Patriarcato

e l'erezione di due sedi vescovili a Udine e a Gorizia. Risultato: per papa

Benedetto XIV, Rezzonico «è assolutamente il prelato più degno che

abbiamo in Italia. Vive con i suoi beni patrimoniali; le rendite ecclesiastiche

unicamente si spendono in beneficio de’ poveri e della Chiesa». Non

stupisce, quindi, che alla morte di questo Pontefice, sia succeduto proprio il

sessantacinquenne Rezzonico.

7 Per questa parte di testo si faccia riferimento a Melchiori (2008), Mittino (2009b).

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La Storia

San Clemente Martire

 9

    

Ritornò a Padova e lì rimase fino al Conclave del 1758, che durò quasi due mesi

e si concluse con la sua elezione, il 6 luglio. Venne incoronato Pontefice, con

il nome di Clemente XIII, il 16 luglio.

Nel 1761 proclamò beato Gregorio Barbarigo e, pochi anni dopo, nella

Basilica di San Marco a Roma (accanto a Palazzo Venezia, allora ambascia-

ta della Serenissima nello Stato Pontificio), i Rezzonico dedicarono una

cappella al nuovo beato. In seguito fecero erigere un altro altare al

Barbarigo nella cattedrale di Padova. Sempre in ambito religioso, Clemente

XIII ufficializzò il culto del Sacro cuore di Gesù e scrisse sei encicliche.

Il suo pontificato fu dominato dal rapporto con la Compagnia di Gesù. Lui

non cedette alle richieste di scioglierla che gli arrivavano dai sovrani

europei, e dovute soprattutto alla diffusione della cultura illuminista, al

declino politico della sede romana e al fatto che i gesuiti fossero l'ordine

meglio organizzato e potente. Alla fine, però, dovette accettare di convocare

un concistoro per decidere sul futuro dell’ordine, ma questo non si svolse

perché lui morì proprio il giorno prima, il 2 febbraio 1769.

Mise all'indice l'Encyclopédie di Diderot e D'Alambert e altri testi

dell'Illuminismo, compreso l'Emile di Rousseau. Papa Clemente XIII era un

uomo curioso e aperto alle amicizie, tra queste quella con il conte di Cagliostro

e con Giacomo Casanova. Appassionato di arte classica, nel 1764 affidò a

Winckelmann (Stendal, Prussia, 1717 - Trieste, 1768), la carica di

sovrintendente alle antichità di Roma. Completò inoltre la fontana di Trevi e la

costruzione del Palazzo della guarnigione pontificia a Civitavecchia, oggi Museo

nazionale archeologico. Acquistò diverse opere d'arte, donò alla Biblioteca

Vaticana preziosi manoscritti e un'importante collezione di vasi dipinti, primo

nucleo del Museo Profano fondato nel 1767, embrione dei Musei Vaticani. Tra le

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La Storia

San Clemente Martire

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opere acquisite spicca in mostra la statuetta in marmo bianco del “Buon

Pastore”, proveniente dalle catacombe di San Callisto e diventata “una delle

immagini simboliche del cristianesimo primitivo”.

Fu mecenate del Piranesi (Mogliano Veneto, 1720 – Roma, 1778) e di

Raphael Mengs (Aussig, Boemia, 1728 - Roma, 1779). Ridusse il debito

pubblico; riformò i due principali istituti di credito della capitale, il Monte di

Pietà e il Banco di Santo Spirito, e nel 1764 trasformò alcuni vecchi granai di

Roma in pozzi di approvvigionamento dell'olio per la popolazione: le "olearie

papali".

Vent'anni dopo la scomparsa, in quel 1789 che a Parigi vide iniziare la

Rivoluzione, i suoi nipoti affidarono ad Antonio Canova l'esecuzione del

monumento funebre dello zio (Cfr. immagine 2). Inaugurato tre anni dopo

nella Basilica di San Pietro in Roma, fu un'occasione per celebrare il Papa e

la famiglia ed una conferma delle straordinarie doti dell'artista di Possagno.

Nella parte alta è raffigurato il papa inginocchiato, a sinistra la statua della

Religione, vestita come i sommi sacerdoti di Israele (particolare rilevante le

scritte in ebraico: sui fianchi “Luce Perfezione”, sulla benda posta sulla

fronte “La Santità è del Signore”), regge la croce di Cristo e ha sul capo una

raggiera, e in fine, a destra, il Genio Funebre. Quest’ultimo subì forti

critiche a causa della sua nudità, dopo la morte di Canova fu ricoperto da

una camicia di stucco, in seguito rimossa. Sui lati del sarcofago è possibile

osservare i rilievi della Carità e della Speranza. Inoltre alla base sono posti

due leoni.

Tutta l’opera è in marmo di Carrara, fatta eccezione per i due leoni, in

travertino, e lo zoccolo, in lumachella (Apolloni, 2000).

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2 - Canova A., (Roma – San Pietro), Monumento Funebre a Clemente XIII

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1.3 LO SCUROLO8

Questo breve capitolo potrà risultare una piccola isola letteraria:

cronologicamente, si apre con l’anno 1759 e giunge sino a giorni nostri, per

poi permetterci di immergerci nuovamente nel mare della storia

ripercorrendo la prima traslazione del Santo.

Iniziamo a precisare che con il termine scurolo si intende il luogo nel quale

vengono venerate le reliquie dei Santi, è un termine d’uso lombardo

piemontese della seconda metà del secolo XVI.

Lo scurolo di San Clemente fu iniziato nel 1759 al fine di offrire degna

collocazione alle reliquie del Martire, e si pensò di collocarlo proprio a

fianco della Chiesa Parrocchiale. Il progetto fu affidato all’architetto

Francesco Croce, uno dei maggiori architetti di quel tempo, criticato per

l’arditezza del progetto della più alta guglia del duomo di Milano, di

erezione contemporanea alla costruzione dello scurolo. I lavori murari e

decorativi terminarono nel 1766, a testimoniarlo è un’incisione che

riproduce il disegno per l’urna eseguito dal pittore Lorenzo Peracino9 sulla

quale si legge: “Laurentius Peracinus delin 1766”(Cfr. immagine 3).

È da ritenere che gli affreschi delle volte, dei pennacchi e delle lunette siano

stati eseguiti proprio dal Peracino. Il tema svolto dal pittore è l’apoteosi di

San Clemente Martire, nel catino della volta si osserva il gruppo

8 Per questa parte di testo si faccia riferimento a “Cos’è lo scurolo” (1984); Garzoli (1947, 1976), Rosa (1984). 9 Pittore nato a Bosco, frazione di Celio Valsesia, nel 1710 e morto nel 1789. Le sue opere arricchiscono chiese e monumenti del Novarese e del Vercellese; tra queste vanno ricordate: gli affreschi che ornano il Santuario del Varallino di Galliate, la Via Crucis di Breia, Cellio, Piode e Mollia, e infine la pala d’altare posta nella Chiesa del Monastero delle Sorelle Ministre della Carità di Trecate, raffigurante la Madonna in trono col Bambino, San Francesco di Sales, San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa Marillac, datata 1779.

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dell’Assunta con San Cassiano e San Clemente e quello degli angeli

musicanti disposti intorno all’organo. Sui pennacchi sono raffigurate le

quattro virtù cardinali: Giustizia e Temperanza, Fortezza e Prudenza; sulle

lunette: Carità e Fede (Cfr. immagine 5). Un altro pregevole affresco del

Peracino, datato 1769, è collocato sopra il finestrone che guarda all’interno

della Chiesa: esso raffigura San Giovanni Evangelista, a cui prima era

dedicato l’altare, la Madonna, Gesù Cristo e San Giovanni Battista.

Nel 1777 le reliquie di San Clemente e l’ampolla del suo sangue vennero

poste in un’urna di ebano con fregi d’argento e cristalli, probabilmente

anch’essa disegnata dal Peracino.

Successivamente, nei primi anni dell’800, l’urna fu arricchita da una

sopracassa in legno scolpito, dipinto e dorato: in essa si notano le linee dello

stile impero, tipico del periodo napoleonico.

Urna e sopracassa poggiano sull’altare, della stessa età dello scurolo, ricco e

carico di marmi, armonicamente integrato con le linee eleganti del

tempietto, così che, fatta eccezione per la sopracassa, offre un’immagine

dell’arte settecentesca.

Dietro l’altare è possibile osservare la piccola urna in marmo bianco a

coperchio mobile, simile agli antichi sarcofaghi romani; presenta una grata

in ferro attraverso la quale si potevano vedere le ossa del martire. Le reliquie

di San Clemente erano rimaste al suo interno dopo l’arrivo da Roma e

posizionate sull’altare di San Giovanni.

La lampada argentea collocata all’interno dello scurolo è la copia di quella

donata dalla Marchesa Clerici nel 1782 in occasione della prima traslazione

delle reliquie del Santo Martire, successivamente trafugata.

Nel tempo si sono susseguiti eventi importanti, primo tra questi la

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ricognizione delle reliquie del 1930. Le reliquie del Santo Martire giacciono

ormai nel Borgo di Trecate da 172 anni, in quest’anno la Fabbriceria di San

Clemente ritiene opportuno dedicarsi alla risistemazione dell’Urna.

Leggiamo dal Bollettino Trecatese dell’8 novembre 1930 che

“era ormai necessaria una pulitura interna [dell’urna], dove

attraverso a fessure impercettibili, era passata la polvere e perfino i

ragni a tesservi ragnatele.”

A questa ripulitura si affianca anche il desiderio di dare una nuova

immagine al Santo, prestando attenzione ai particolari decorativi; proprio

per questo la Fabbriceria, dalle colonne del Bollettino, rivolge un appello ai

Trecatesi:

“facciamo presente, a chi lo credesse, la opportunità di sostituire il

povero, vecchio anello che venne posto nel dito al S. Martire, con un

anello più brillante. Se qualche pia persona volesse lasciare in eredità

a S.Clemente qualche bello e prezioso anello, l’occasione

dell’apertura dell’Urna si presenta assai propizia. È davvero il caso

di farsi avanti.”

È proprio con queste intenzioni che il primo di dicembre del 1930, alla

presenza del Parroco don Sebastiano Briacca, l’urna di San Clemente venne

spostata dal Tempietto e posta al Centro dello scurolo. Il Parrocco, con

approvazione dell’Autorità Ecclesiale, tolse i sigilli e trasportò il corpo del

Santo nella Sacrestia dello scurolo, nella quale, con l’aiuto di Suor

Scolastica (al secolo Diani Angela) e Suor Severina (al secolo Barcellini

Ester Maria), vennero cambiati i vestimenti di San Clemente.

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Sul Bollettino Trecatese del 13 dicembre 1930 possiamo leggere le cronache

relative alla chiusura dell’urna e alla sua ricollocazione:

“Mentre scendevano le tenebre della notte, domenica nello scurolo di

San Clemente si raccoglieva uno stuolo di persone, ansiose di

assistere alla reposizione del Corpo del S. Martire, dopo le varie

operazioni che si erano rese necessarie intorno e nell'interno della

Urna.

Vi erano il rev.mo Arciprete Cav. D. Briacca, il Presidente della

Fabriceria sig. Luigi De Vecchi, i Fabricieri sigg. Giuseppe Mittino,

Antonio Villani, Giovanni Cislago; i coniugi Francesco e Caterina

Zeno colla figlia signorina Attilia, che consegnavano il prezioso

anello; la sig.ra Camilla Ruggerone, che aveva donato il cuscino ed

aveva consegnate le nuove, ricche piume preparate dalla pietà della

sorella Lena Cassano ved. Falciola, di Vercelli; le Rev. Suore

Scolastica e Severina, che avevano impegnate per vari giorni le più

pazienti attenzioni nel riordino delle S. Reliquie; molti giovani del

Circolo, col Presidente Brustia e V. Pres. Avv. Rossi ; il sig.

Gaudenzio Mittino, pres. della Congr. di Carità, vari artigiani che

avevano lavorato e dovevano completare l'opera attorno all'Urna; e

non pochi altri.

L'Urna si presentava scoperchiata, brillante nei suoi nuovi cristalli

molati, sagomati nelle complesse linee del suo ricco barocco; e più

brillante nel lucido del suo ebano e delle sue decorazioni d'argento

forbite a nuovo.

Dalla piccola sacrestia adiacente allo scurolo, il S. Corpo con

religiosa attenzione venne portato e deposto nell'urna, e composto

nella tradizionale positura del milite dormiente nella pace della sua

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gloria e coi segni della sua vittoria.

Riassestata per bene ogni cosa, fino alle più minute particolarità,

sull'urna venne deposta la ricca copertura, dal trofeo d'argento; non

senza aver prima assicurate le commettiture in modo da evitare ogni

facile infiltrazione di aria e più ancora, di polvere.

Compiuta questa seconda operazione l'Arciprete - Delegato Vescovile

in tutte queste delicate funzioni - mentre s'andavano recitando devote

preghiere, ha rinnovato i sigilli sull'Urna, lasciandovi le impronte

dello stemma vescovile, che gli era stato rimesso dalla Curia di

Novara.

L'urna venne poscia sollevata, con molti riguardi, e ricollocata sul

suo podio, nel tempietto sovrastante all'altare. Si compiva così con

unanime soddisfazione, dopo quarant'anni, questa revisione dell'Urna

che accoglie il pegno più sacro alla pietà religiosa dei Trecatesi.”

Seguendo la linea del tempo si giunge al 1952, anno in cui mons. Mario

Rossi, allora parroco di Trecate, propone di unificare le feste dei due Santi

Patroni e vengono spostate nello scurolo le reliquie di San Cassiano. Da

quell’anno, come leggiamo nei ricordi di Felice Iacometti (1989), si sono

susseguiti vari interventi:

“1955 – inaugurazione del tempietto in marmo, stile barocco, che

racchiude l’urna di S.Cassiano, pregiata opera della ditta Genovesi di

Milano.

1960 – Rivestimento in stucco delle pareti di base e copertura, in

marmo verde, del pavimento della medesima cappella e dei gradini

delle scale di accesso allo scurolo di San Clemente. Indoratura delle

sovrastrutture ornamentali della cappella di S.Cassiano e della

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sopracassa di S.Clemente.

1976 – Rifacimento completo del tetto dello scurolo e dei canali delle

grondaie in marmo.

1978 – Restauro completo dello scurolo di S.Clemente, è stata posta

un’epigrafe a ricordo delle feste centenarie del 1977:

A degna memoria

delle feste centenarie dei SS. Cassiano e Clemente

celebrate nell’anno 1977

questo sacro tempietto

restaurato e portato all’antico decoro

attesta sull’esempio dei Padri

l’immutata devozione dei Trecatesi

ai Santi Patroni

1980 – Ripristino della cripta sottostante lo scurolo, adibita a sede

della Consulta [ora in disuso].

1982 – Restauro della cappella di base e del sovrastante affresco del

Peracino.

1984 – Posa degli altorilievi in bronzo, raffiguranti i S.S. Cassiano e

Clemente, opera dello scultore Enrico Manfrini10 di Milano.

1987 – Restauro delle urne dei Santi Patroni.”

Va aggiunto come l’intervento di maggior risalto sia stata la collocazione

dei due altorilievi, alti più di due metri: entrambi i Santi sono seduti su degli

scanni, S. Cassiano Vescovo tiene nella mano destra il pastorale e nella

sinistra un libro; S. Clemente in una mano ha un papiro avvolto, l’altra

10 Enrico Manfrini (Lugo di Romagna 1917 – Milano 2004) è uno dei maggiori artisti di arte sacra. Ha studiato all’Accademia di Bologna e successivamente all’Accademia delle Belle Arti di Brera, dove è stato successivamente docente di scultura. È stato membro dell’Accademia Clementina di Bologna e dell’Accademia di San Luca in Roma. Esecutore di importanti opere in chiese e cattedrali italiane ed estere e nelle cappelle private di Paolo VI e Giovanni Paolo II; vincitore di mostre e concorsi, chiamato a far parte del Consiglio Superiore delle Belle Arti di Roma.

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poggia sull’elmo da soldato romano (Cfr. immagine 6).

Come si diceva all’inizio di questo capitolo, il viaggio nella storia ci

avrebbe condotto fino ai giorni nostri: il 1998, anno della ricognizione delle

reliquie di San Clemente. Nel memoriale (Iacometti, F., 1998) si legge (Cfr.

Appendice D):

“tutto era incominciato mercoledì 13 maggio 1998, festa della

Madonna di Fatima, alle ore 18.30, quando il sacro corpo di

S.Clemente era stato levato dall’urna dai membri della Consulta dei

Santi Patroni, e deposto su una portantina adeguatamente addobbata.

La mattina di giovedì 14 maggio 1998, festa di S.Mattia apostolo, alle

ore 10.30, presenti allo scurolo il Rev.mo Sig. Arciprete Don Gilio

Masseroni, il dott. Mittino Mario Rocco, lo scultore prof. Luigi

Teruggi, il presidente della Consulta Angelo Busto, il vice presidente

Iacometti Gianfranco, il sig, Coppi Giovanni, si è proceduto alla

ricognizione delle reliquie. Via via che venivano esratte le sacre ossa,

l’emozione cresceva.”

Dopo un elenco molto dettagliato delle reliquie, vengono descritti i tre

documenti storici contenuti nell’urna: l’originale della Bolla di donazione

delle reliquie di S.Clemente Martire, con sigillo pontificio (1758); il

documento della sistemazione delle reliquie nella nuova urna di ebano

(1766) e la pergamena a ricordo del restauro della settecentesca urna (1987).

Il memoriale continua in modo preciso e dettagliato:

“la mattina di sabato 23 maggio, festa di S.Desiderio martire, il prof.

Teruggi sullo scurolo, ha eseguito una scrupolosa lavorazione sul

modello in gesso, per innestare le ossa del Santo Martire. […] la

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continuazione dei lavori è avvenuta la mattina di sabato 20 giugno

1998, festa della Madonna Consolata, quando il porf. Teruggi, sullo

scurolo, ha presentato il modello in legno della figura di San

Clemente, sollevando compiacimento e meraviglia da parte degli

intervenuti. […] Siamo ai vespri d’estate del 3 luglio 1998, festa di

San Tommaso apostolo, prossimi ad azzurrarsi nel crepuscolo della

sera. Lo scultore Teruggi riporta sullo scurolo il modello in legno. Il

lavoro e le scannellature per l’assemblaggio delle ossa e la cassetta

in rame sono quasi ultimati”.

Possiamo ora immaginarci, in quel giorno, sullo scurolo ad osservare: il

vetro lascia trasparire il corpo ricomposto di San Clemete, rivestito da

un’armatura formata da una lorica segmentata (corazza), dal cingulum

(cinturone con pendenti), dall’elmo e dalle calighe, avvolto poi in un

mantello tinta rubino e una tunica ricamata color amaranto (Cfr. immagini 8,

9, 10). Va sottolineato come per poter ammirare l’antica veste si dovette

attendere la Pasqua del 2006 , anno in ci venne collocata all’interno dello

scurolo, dov’è tuttora esposta (Cfr. immagine 7).

Il Santo Martire ha così una nuova veste da soldato romano, nuova veste

frutto del lavoro di molte persone che hanno fatto ricerche, che si sono

documentate al fine giungere ad una riproduzione fedele di quelli che erano

i vestimenti di un tempo. La loro opera passerà alla storia, come segno

tangibile della loro passione e devozione al Santo. Proprio per questo

motivo i loro nomi vanno ricordati: Arancio Giuseppe, Caccia Annetta,

Coppi Giovanni, Milan Maria, Mocchetto Roberto e Zanaria Giancarlo.

Questa incantevole visione non poteva rimanere qualcosa di privato,

qualcosa che solo pochi potevano ammirare, e fu per questo che si decise di

portare la cassa di San Clemente in processione. Era la sera di venerdì 28

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agosto 1998, il corpo del Santo era deposto su carro spinto a mano dai

membri della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente, scortato da un

gruppo di giovani vestiti da soldati romani (Cfr. immagine 10). Alla

processione, che ebbe come percorso via Fratelli Russi, piazza Cavour, via

Gramsci e via Cassano, presero parte il sindaco Pier Paolo Almasio, le

autorità civili con il Gonfalone comunale, i Delegati dei quartieri, recanti

bandiere e omaggi floreali.

Ci fu una grande presenza di fedeli, che gremivano la piazza e le varie vie.

L’arciprete Don Gilio, al momento della chiusura della processione, esternò

il suo compiacimento per la numerosissima partecipazione.

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3 – Peracino, una stampa raffigurante il disegno dell’urna di San Clemente

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4 - Un’antica cartolina raffigurante lo scurolo

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5 – Peracino, L’apoteosi di San Clemente Martire

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6 – Manfrini, Altorilievi bronzei raffiguranti

San Cassiano e San Clemente

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7 - 1777 - Antica veste di San Clemente

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8 (a, b) - Alcuni momenti della sistemazione delle reliquie di San Clemente

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9 - Le reliquie di San Clemente ricomposte

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10 - L’urna di San Clemente scortata dai giovani vestiti da soldati romani

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2. LE TRASLAZIONI DI SAN CLEMENTE NELLA STORIA

Le varie traslazioni delle reliquie di San Clemente si sono susseguite dal

1782 e al 2008, passando per il 1891, il 1927, il 1947, il 1977 e il 1992.

Ragione che ha mosso questi grandi eventi è stata la devozione al Patrono e

il desiderio di fare memoria del suo martirio.

Ora verranno trattate singolarmente le singole traslazioni, per intraprendere

questo viaggio, come affermavo nell’introduzione, era necessaria una guida,

una voce amica che narrasse i fatti di un tempo: Felice Iacometti. Nelle

pagine seguenti il lettore si imbatterà in alcune piccole isole letterarie da lui

scritte e che dopo anni riprendono vita in questo piccolo volume.

2.1 1782: PRIMA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN CLEMENTE

Il 27 ottobre 1782 ebbe luogo la prima solenne traslazione delle reliquie di

San Clemente. Alla solenne processione parteciparono il Vescovo di Novara

Mons. Balbis Bertone, tutti i parroci del Vicariato e le confraternite del

Borgo, aventi ciascuna a capo un corpo di banda musicale.

Nella piazza principale e in altri punti del Borgo erano stati posti archi di

trionfo, e da essi, al passaggio del Santo, partivano colpi di mortaio e

colombe fuoriuscivano dai festoni facendo cadere sulla popolazione fiori e

bigliettini con parole di lode in onore di San Clemente.

In una pubblicazione dell’epoca (AA.VV., 1782) vengono riportate alcune

delle iscrizioni che decoravano il Borgo di Trecate:

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del P.L. Gentilini M.O.

su la porta della chiesa

DIVO CLEMENTI

E COEMETERIO CALEPODII ERVTO

QUI PRIMA IUVENTA

QUUM SUAUIOR ARRIDET

HANC VITAE LUCEM

EGREGIA VIRTUTE OB ROMANAM FIDEM

ASTRIS COMMUTAVIT

TRIDUANAE GRATULATIONES ET VOTA11

****** Sopra l’arco verso il palazzo

Di S.E. Reverendissima

MARCO AURELIO BALBIS BERTONO

PRAESULI AMPLISSIMO

OMNIGENA PIETATE

ZELO ET SANCTORUM SCIENTIA POLLENTI

QUOD SECUNDAE PASTORALIS VISITATIONIS

EXANCLATIS LABORIBUS

DIVI CLEMENTIS GLORIAM

IN SOLEMNI EIUS TRANSLATIONE

SACRIS OMNIBUS PERAGENDIS

PONTIFICALI INFULA SPLENDIDE AUXIT

EUCHARSTICA SIGNIFICATIO12

******

11 [Vengono stabiliti] ringraziamenti e preghiere per tre giorni a San Clemente, esumato dalla catacomba di Calepodio. Questi, quando la prima età giovanile più soave rifulge, con straordinaria virtù a causa della fede romana scambiò questa luce di vita con i cieli. 12 Un segno di ringraziamento a Marco Aurelio Balbis Bertone Presule illustrissimo per ogni forma di devozione, per lo zelo e l’ampio sapere sui Santi, per il fatto che, dopo aver sopportato le fatiche di una seconda visita pastorale, accrebbe splendidamente con la sacra benda pontificale la gloria di San Clemente con una sua solenne traslazione portando a

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Sopra l’arco verso la piazza

Per l’Ecc.ma Signora del Borgo

COMITISSAE CLAUDIAE BIGLIA

MUNEFICENTISSIMAE DOMINAE

NUNC PRIMUM PIETATIS ERGO HIC MORAM DEGENTI

UT DIVI CLEMENTIS MARTYRIS

QUEM A STRENUO EXERCITUUM DUCE

MARCHIONE GEORGIO CLERICI PATRE

OPPIDANIS SUIS LARGITUM

CUMULATE IPSA DONAVIT

TRIUMPHUM VENERABUNDA COMITARETUR

OBSEQUIENTIS ET GRATI ANIMI

ARGUMENTUM13

La cronaca di questo evento viene resa viva ed arricchita dal documento che

segue; le parole scritte a mano e lungamente conservate nell’archivio della

Consulta, ci permettono di fare memoria di quei giorni e di rivivere quei

momenti.

compimento tutte le cerimonie sacre. 13 [Dedicato alla] Contessa Claudia Biglia, signora generosissima, che sostò ora per la prima volta qui per la devozione verso San Clemente Martire, che donato ai borghigiani dal padre, il valoroso comandante degli eserciti Marchese Giorgio Antonio Clerici. Ella stessa generosamente beneficò per accompagnare, piena di riverenza, la solenne processione,come segno di animo ossequiente e grato (ringrazio Gian Piera Leone per la traduzione delle tre iscrizioni e soprattutto per la sua grande disponibilità).

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Solenne trasporto del Martire San Clemente nell’insigne Borgo di Trecate

27 ottobre 1782

Andato a Roma nel 1758 il fu signor Marc.e Generale Clerici col

carattere d’Ambasciatore; ne riportò in dono il venerabile corpo S.t

Clemente Martire tratto dal cimitero di Calepodio e ne fece donazione

alla Comunità di Trecate sua signoria come da instrumento stesso

anno 1758 rogato notaio Terraneo; dando subito alla costruzione

dello scurolo disegno dell’architetto Croce di Milano.

E nel 1777 fu collocato entro cassa fregiata di ricchi ornamenti.

Ora se ne fa il solenne Trasporto il dì 27 con sacro Triduo

principalmente il 26 Ottobre corrente anno 1789; e processione con

accompagnamento di tutti i M. RR. Sigg. Parrochi del Vicariato; altro

numeroso Clero Secolare, e Regolare, come pure delle molte

Confraternite del Borgo, aventi ciascuna un numeroso Coro di

musicali instrumenti che la precede: con intervento di S.E. Balbis

Bertone, Vescovo di questa Diocesi, ed assistito dai Canonici della

Cattedrale di Novara.

A questa occasione l’Eccellentissima Signora Marchesa Claudia

Catterina Clerici Contessa Biglia Signora del Borgo fece dono di una

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magnifica Lampada d’argento per la Cappella del Santo.

Diranno le orazioni panegiriche l’illustrissimo Sig. Canonico D.

Carlo Casati e di P. Gaetano Gentilini di Novara M.O.

Splendido apparato, a disegno del Sig. Giulo Faino, eseguito dal Sig.

Giuseppe Sala Milanesi.

Fuochi artificiali, per disegno dell’Architetto Sig. Pietro Cervini, ed

eseguiti dal Signor Domenico Piacentini.

La Musica sarà di scelte parti da canto e suono, fatte venire dalle

principali città d’Italia. La composizione del celebre Maestro Sig.

Caval.e Monza all’attuale servizio, e pensionato di S.A.R. il Sig.

Arciduca Ferdinando d’Austria, eseguita dalli Signori

Neri di Firenze, soprano.

Muschietti, contralto al servizio di S.M. il Re di Sardegna.

Davide all’attuale servizio di S.A. il Sig. Arciduca Ferdinando

d’Austria.

Cantone di Bergamo, Basso.

Con Coro di rinforzo di altri otto Cantanti

Borra di Torino, Primo Violino;

Corpo Direttori dell’Orchestra

Norman, Primo Violino, e Capo dei secondi

Rovelli, di Violoncello

Rolla, di Viola

Grossi, di Fagotto, e Corno Inglese.

Con altri dieci Violini, fra quali

Tutti all’attuale servizio di S.A.R. il Signor Duca di Parma

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Ronzi di Milano

Moller di Milano

Viscontino di Milano

Casanova di Novara

Due Oboe, quattro Contrabassi, altra Viola, e quattro Trombe.

All’Organo il Sig. Francesco Ant. Sellerino di Busto

Un totale di 12 Cantanti

Un totale di 29 Suonatori

Totale generale 41 Musici

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2.2 1891: SECONDA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN

CLEMENTE

Questa seconda traslazione venne pensata e ideata dal parroco Arciprete

Don Luigi Teruggi (Cfr. immagine 12). Degna preparazione a questo evento

fu la pulizia dell’urna di San Clemente, avvenuta il 17 agosto. Alla presenza

di Don Teruggi e di altri membri del Sacro Deposito di San Clemente

Martire, furono tolti i sigilli, apposti il 4 settembre 1862, pulita l’urna e gli

oggetti preziosi. Le suore di San Vincenzo di Trecate ripulirono e

ricomposero le vesti del Martire. Furono sostituite le piume dell’elmo,

venne posto un drappo sopra le antiche calze e controllata la bolla di

donazione. Infine, alle 18,30 dello stesso giorno, l’urna venne richiusa e

furono posti dodici sigilli recanti lo stemma di Mons. Davide Riccardi

Vescovo di Novara (Cfr. Appendice C).

Il 29 agosto ebbero inizio le feste, desiderate e attese da tutta la popolazione,

che nel tempo aveva fatto sacrifici per poterle realizzare: “vi furono povere

vedove, che non avendo altro, donarono il loro vestito nuziale, altre

offrirono il poco riso, che doveva bastare per farsi la minestra giornaliera”

(Teruggi, 1891b, pag. 21).

Il programma riportava testualmente:

FESTE CENTENARIE DI TRECATE - DIOCESI DI NOVARA

TRECATE DOPO 109 ANNI

NEI GIORNI 29, 30, 31 AGOSTO e 1° SETTEMBRE 1891

CELEBRA CON STRAORDINARIA POMPA LA SECONDA

TRASLAZIONE DELLE VENERATE RELIQUIE DEL SUO

CELESTE PATRONO

S. C L E M E N T E M A R T I R E ORARIO DELLE FUNZIONI

Sabato 29 agosto 1891 :

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Ore 4 pom. - Solenne apertura dello scurolo, dove si conserva l'urna

preziosissima, che racchiude le ossa del Santo Martire. - Primi Vespri

solenni in musica - Benedizione con il SS. Sacramento - A sera fuochi

artificiali.

Domenica 30 agosto 1891 :

Ore 8 ant. - Ricevimento delle Ecc. Rev. i Vescovi e della

Deputazione del Capitolo della Cattedrale di Novara.

Ore 8.30 ant. - MESSA PONTIFICALE con musica a grande

orchestra del Cav. Carlo Galli, maestro della Perinsigne Basilica di S.

Ambrogio, eseguita dai più noti artisti di Milano.

Orazione panegirica detta dal celebre Padre Zocchi della Compagnia

di Gesù - Processione nella quale si porteranno per le vie del Borgo

splendidamente pavesate, le reliquie del Martire S. Clemente con

accompagnamento dei Rev. Vescovi, Prelati, Clero, Confraternite. -

Precederanno tre bande musicali; la banda S. Cecilia di Milano e le

due del Borgo.

Ore 16,30 - Vespri pontificali con musica a grande orchestra del Mae-

stro Galli - Benedizione col SS. Sacramento - Nella piazza principale

divertimenti popolari.

Sera - Grandiosissima illuminazione delle vie principali del Borgo,

della piazza principale, della Chiesa e campanile, preparata dal bravo

illuminatore De Matteis succ. Oriolo di Cuggiono. Prima e dopo i

Vespri, come pure durante l'illuminazione, le tre bande daranno, nelle

piazze principali del paese, concerti musicali.

Lunedì 31 agosto 1891 :

Ore 9,30 ant. - MESSA PONTIFICALE con nuova musica a grande

orchestra diretta dal Mo. Carlo Galli - Orazione panegirica recitata dal

valente oratore Prof. Mons. Omodei Zorini canonico della Cattedrale

di Vigevano.

Ore 16,30 - VESPRI PONTIFICALI con musica a grande orchestra -

Benedizione col SS. Sacramento.

Sera - Concerti musicali nelle piazze - Grandiosi Fuochi d'Artificio

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dei rinomati pirotecnici Oreni di Treviglio.

Martedì 1° settembre 1891 :

Ore 9,30 ant. - Messa solenne con assistenza pontificale - Musica del

Mo. Cherubini con accompagnamento d'organo e istrumenti ad arco -

Discorso.

Ore 16 - Vespri solenni pontificali - Benedizione col SS. Sacramento.

Sera - Concerti musicali e grandiosi fuochi d'artificio.

Nelle sale dell'asilo infantile sarà aperta, nei giorni delle feste, una

ricca esposizione di doni, che i devoti di S. Clemente hanno offerto al

loro celeste Patrono.

Fedeli, accorrete numerosi a venerare le Reliquie del martire S.

Clemente per impetrare fede, coraggio nelle lotte della vita, speranza

nella gioia celeste; accorrete e vedrete quanto siano belle e care le

feste di nostra Santa Religione.

La Chiesa Parrocchiale, le vie splendidamente addobbate, la parola

eloquente degli oratori, la luminaria, i fuochi d'artificio, le musiche, i

canti religiosi ve lo dimostreranno.

Trecate, 9 agosto 1891.

La Commissione

L’invito rivolto alla popolazione di accorrere numerosa non fu affatto

disatteso. Il memoriale redatto da don Luigi Teruggi (1891b) testimonia

l’intensità e la profondità di quei giorni.

“Già da parecchi giorni lo squillo dei sacri bronzi chiamava a letizia i

Trecatesi” (Teruggi, 1891b, pag. 28), la chiesa era stata addobbata, gli

arredi ripuliti oppure comprati per l’occasione. Sull’altare era stata posta

una tovaglia con ricami d'oro fatta a mano da una signora del Borgo. Anche

gli altari laterali erano stati addobbati, inoltre da parecchi mesi alcune

persone si erano unite per preparare per San Clemente una

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La Storia

San Clemente Martire

 41

    

grande corona di fiori, dalla quale si dipartissero altri rami, i quali

formassero come un padiglione fiorito, il che dava maggior spicco

alla bella controcassa del Santo di bel nuovo indorata (Teruggi,

1891b, pagg. 28-29).

Il corpo del Martire era vestito di seta e d'oro ed adornato di pietre

preziose; sul gradino dell’altare vi erano fiori di lana e d’argento fatti a

mano e donati. Sull’altare era stata posta una tovaglia, sulla quale era

raffigurato, al centro, San Clemente a cavallo e ai lati due castelli, circondati

da lodi e invocazioni al Martire.

Le vie del Borgo erano adorne di numerosi arazzi che le facevano

somigliare a gallerie. Alle porte del paese vi erano degli archi di trionfo con

il programma dei festeggiamenti, le memorie di San Clemente e iscrizioni

dettate dal parroco don Luigi Teruggi, riportate di seguito (Teruggi, 1891b):

O martire invitto di Cristo

S. CLEMENTE

Vedi dal cielo dove siedi Beato

Quale affluire di genti devote Alla tua tomba gloriosa

Ammira lo splendore del Tempio delle vie

La sacra maestà dei riti

Odi gli inni le preghiere ferventi

Che s'innalzano al tuo nome venerato

Esulta Clemente

E benedici a tanta fede a tanto amore a tante speranze.

******

S. CLEMENTE Martire

Per la fede di Cristo

Diede la vita

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La Storia

San Clemente Martire

 42

    

Quando più bella gli sorrideva

Al generoso atleta

Innalzate o fedeli

Cantici lodi e preghiere.

******

Il Popolo di Trecate

Esultante riconoscente

Saluta

Chi viene a venerare

Il suo Santo Patrono

******

Accorrete o Fedeli

Alla tomba gloriosa

Di S. Clemente Martire

Ammiratene la fede invitta

E imparate

Come si viva e si muoia per Dio.

******

E sulla facciata della Chiesa Parrocchiale grandeggiava la presente:

Fate plauso o credenti ai trionfi della Fede

Ecco il venerato corpo dell'invitto martire

S. CLEMENTE

Prezioso dono di Clemente XIII

Ricevuto nel MDCCLVIII in Roma

Dal Marchese Giorgio Antonio Clerici

Ecco la trionfale pompa con che oggi

Dopo 109 anni Ancora trasportasi per le tue festanti contrade

O fortunata Trecate

Benedicenti

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La Storia

San Clemente Martire

 43

    

Davide Dei Conti Riccardi

Vescovo di Novara

Paolo Angelo Ballerini

Patriarca d'Alessandria d'Egitto

Fate plauso o Fedeli

E nel martire che sul fiore degli anni

Pel suo Dio

Diede generosamente la vita

Riconoscete

La preziosità della nostra Fede.

******

Intorno alle 17,00 di sabato 29 agosto 1891 arrivò, da Galliate,S. Ecc. Mons.

Ballerini, Patriarca di Alessandria d'Egitto.

La domenica mattina accorsero molti fedeli provenienti anche da altri paesi,

si disse che accorsero a Trecate più di 50.000 persone. Alcune di esse

viaggiarono tutta la notte e parte del giorno precedente, attratte dal ricco

programma inviato a molti paesi.

Alle 8.00 giunse il treno da Novara che trasportava 1’amatissimo Vescovo

Mons. Riccardi e la Rappresentanza del Rev.mo Capitolo di Novara. Ad

attenderli in stazione era presente, oltre ad una numerosa folla, don Luigi

Teruggi, il Clero, il Comitato delle Feste, una Rappresentanza della Giunta

municipale e tre bande, due del Borgo, e una terza di S. Cecilia di Milano.

Da lì il Vescovo si recò alla Chiesa delle Monache, nella quale si vestì degli

abiti pontificali e, con il Patriarca Mons. Ballerini, giunse in processione,

nella chiesa parrocchiale, dove subito cominciò la Messa Pontificale. Al

Vangelo il P. Zocchi, gesuita, pronunciò le lodi del Santo.

Alle 11.30 si tenne il solenne trasporto delle reliquie di San Clemente che

terminò introno alle 13.20.

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San Clemente Martire

 44

    

La processione era aperta dalle donne coi loro gonfaloni, seguite dalle

Confraternite del vicino Borgo di Cerano, da una banda del paese (detta la

banda vecchia), dai Consorzi, dalle Confraternite del Borgo, recanti le croci,

dall’altra banda del Borgo (detta la nuova), infine dalla banda S. Cecilia di

Milano. Veniva poi il Clero ed oltre ai Rev. già nominati si notavano il

Parroco di Cerano, signor Arcip. Marchetti don Giovanni, Vicario Foraneo,

i Rev. Parroci del Vicariato e il Prevosto di Magenta, signor Dott. don

Cesare Tragella. Dietro al Clero c’era l’urna del Martire, sorretta sopra una

portantina,

coperta d’un drappo d’oro, attorniata da una corona di fiori freschi, i

quali davano ancor maggior risalto ai bellissimi arabeschi d’argento,

che alla luce del sole rispondevano come tante stelle. Pareva di

vedere Clemente gioire in mezzo a tanti splendori e benedire a chi

glieli aveva procurati con tanti sacrifici (Teruggi, 1891b, pag.34).

Dietro l’urna erano disposti Mons. Riccardi ed il Patriarca; poi parte del

Comitato, poi i centoventi uomini che portavano l'urna, tutti recanti una

torcia. Erano quindici i punti in cui l’urna doveva fermarsi per far si che

venisse dato il cambio a chi la trasportava. Alle 16.30 vi furono i vespri

pontificali presieduti dal Vescovo di Novara con l'assistenza del Patriarca.

La Chiesa fu sempre stipata di popolo, e benché priva dei soliti

banchi, il che la faceva sembrare non solo più vasta, ma anche più

elegante, era tuttavia insufficiente ad accogliere tutti i devoti

(Teruggi, 1891b, pagg. 34-35).

Durante la Messa Pontificale di lunedì Mons. Omodei Zorini, Canonico di

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 45

    

Vigevano tenne il panegirico del Santo Martire e “si dimostrò oratore

quanto valente, altrettanto popolare e piacevole” (Teruggi, 1891b, pag.35).

Nella giornata di martedì la messa venne officiata dal Vescovo di Novara.

Egli richiamò alla memoria la traslazione da poco compiuta, ringraziò ed

esortò a virtù i fedeli presenti.

Nei tre giorni, le funzioni furono accompagnate dalla musica del celebre

Mo. Galli, con parti eseguite da valenti artisti della città di Milano.

La musica sacra del maestro Galli fu notata e meritatamente lodata.

Le melodie del canto ed il dignitoso contegno di quei musici

parlarono a più d’un cuore (Teruggi, 1891b, pag. 36).

Nelle sere di lunedì e martedì non mancarono i fuochi artificiali a cura di

Oreni da Treviglio.

Mons. Ballerini e Mons. Riccardi partirono nel pomeriggio di martedì,

accompagnati entrambi dal suono della banda, dal Comitato e da una grande

folla di devoti. Don Teruggi (1891b) scriveva:

saranno ritornati alle loro sedi stanchi, oppressi per le fatiche

sopportate durante le feste, ma il loro cuore avrà gioito, pensando

all’entusiasmo, alla fede dimostrata dai Trecatesi (Teruggi, 1891b,

pag. 36).

Aggiungeva inoltre

ciò che è più da notarsi, come cosa al tutto insolita per certe feste è

che durante tutti e tre i giorni, benché la folla fosse tale quale non si

vide mai per l’addietro, pure la calma, la pace vera regnò fra tutti.

Non risse, non malumori, non inconvenienti di sorta, sicché tutti

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La Storia

San Clemente Martire

 46

    

provarono quanto siano dolci e soavi le feste della religione nostra.

Feste, che rendono l’animo contento, lasciano la pace, la serenità nel

cuore, ed una dolce rimembranza, che difficilmente si cancella

(Teruggi, 1891b, pagg. 36- 37).

Le reliquie del Santo rimasero esposte sino alla prima domenica di

settembre. In quel giorno, terminati i vespri allietati dalla musica del Mo.

Quagliotti Adelgiso del Borgo, dopo il canto dell’inno dei Martiri, il Clero

si avviò processionalmente allo scurolo, seguito dai fedeli che già avevano

occupato il Tempietto e la Cappella attigua. Vennero tolti dall’altare i

candelieri dal gradino e il Diacono vi salì per chiudere a chiave la cassa

(quel tempo vi erano ancora le ante della sopraccassa); dopo tre o quattro

tentavi rinunciò ad adempiere la sua funzione.

Allora il buon parroco, già prima interprete dei sentimenti della

popolazione, aderendo di buon grado ai voleri di questa, lasciò

ancora esposto il Santo sino al martedì successivo, giorno della

Natività di M. V., con qual gioia dei Trecatesi ognuno può

immaginarsi. Le visite continuarono frequenti, devote, e l’altare di

Clemente fu sempre circondato dall’amore dei suoi protetti (Teruggi,

1891b, pag. 38).

Il parroco don Teruggi (1891b) concludeva il suo memoriale

affermando:

La fede si potrà deridere ma soffocare o negare giammai e la

divozione ai Santi non potrà mai cancellarsi ne dal cuore ne dalla

mente. Davanti agli avanzi gloriosi di un Santo, di un Martire, ci

sentiamo ancora più commossi, guadagnati, vinti. Non volendolo, il

ginocchio si piega, il labro mormora una preghiera. Non è

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l’entusiasmo di una superstiziosa divozione, non è l’allucinazione di

una mente esaltata. No, è la fede che si impone, è l’amore che

soggioga, è la virtù che trionfa, è un amico, un favorito di Dio, che ci

stringe attorno per dirci: imitate le mie virtù e ne godrete con me il

premio in paradiso (Teruggi, 1891b, pag. 38).

Dopo questa cronaca, viva e appassionata, non rimane che leggere il

discorso di ringraziamento redatto dai membri del Sacro Deposito di San

Clemente e gelosamente conservato nell’archivio della Consulta.

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 48

    

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 49

    

Letta nella sera del 12 dicembre 1891 in casa del Signor parroco

arciprete Don Luigi Teruggi in presenza della Commissione maschile

per le feste centenarie, del sottoscritto autore Pirino Giovanni fu

Luigi.

Signori,

Le feste centenarie per la seconda traslazione delle ossa del nostro

glorioso Patrono San Clemente Martire, riuscirono oltremodo

splendide ed al di là dell’aspettazione nostra e dei forestieri che in

numero enormemente straordinario e da tutti per certo impreveduto, ci

compiacquero in questa fausta circostanza onorarci colla loro

presenza.

Le tali feste riescirono così imprevedute e straordinarie, il merito lo si

deve alla buona e generosa popolazione trecatese, che invitata dal suo

Dignitosissimo Pastore Parroco arciprete Don Luigi Teruggi,

provvedè largamente di mezzi pecugnari le due commissioni maschile

e femminile appositamente dall’ottimo nostro Signor Parroco

Arciprete costituite allo scopo di provvedere all’esecuzione delle

ideate e celebrate feste.

Esse riescirono in modo così sorprendente ed impreveduto da far

cancellare per sempre l’ingrato motto che diceva: “Trecà

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 50

    

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lè restà a metà strà”.

Lo si deve pure questo merito alle due Commissioni su nominate, che

non appena costituite si sono alacremente messe d’attorno, affine le

progettate feste riescissero degne di una popolazione eminentemente

cattolica e di un tanto suo celeste Patrono.

Merito più che ad ogni altro spettar deve al nostro esimio ed

instancabile Parroco arciprete cui rendendoci noi interpreti dei

benevoli sentimenti che tutta la buona popolazione trecatese verso di

lui eretta e dall’alta e piena sua soddisfazione per le celebrate feste, a

nome suo ringraziamo perché fu lui la mente e l’anima delle trascorse

feste centenarie; fu lui che circa otto mesi orsono ideò; fu lui che

coadiuvato dalle sunnomate due commissioni, seppe in sì breve

spazio di tempo menarle sì bene in porto; e

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noi par avere avuto lui a nostro capo, abbiamo anche noi

luminosamente dimostrato che Volere è Potere.

Io credo, o signori, che con tali feste lasceremo ai nostri posteri buona

memoria di noi; i quali nel leggere e rileggere che si faranno, le

Memorie di San Clemente Martire state per questa fausta ricorrenza

raccolte e ottimamente coordinate e guarnite dal nostro affezionato

Signor Parroco Arciprete nell’opuscoletto che tutti conosciamo, non

tralascerem certamente di ammirare ed apprezzare tutto quanto

abbiamo noi fatto per solennizzare degnamente queste feste; come

non abbiamo mai tralasciato noi, né mai tralasceremo, di ammirare ed

apprezzare tutto quanto fecero i nostri avi di grata memoria, nella

ricorrenza del primo trasporto delle ossa del nostro glorioso Patrono,

dai quali traemmo per queste celebrate feste ispirazioni forte e

generose.

Molto ancora dovrei dire sulle

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 54

    

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passate feste, la di cui eco si ripercuoterà per molti anni a grande

distanza. Da noi; ma per non abusare più oltre della bontà vostra

signori terminiamo col proporvi un brindisi alla salute di questa buona

generosa popolazione e dell’amato nostro Parroco arciprete Don Luigi

Teruggi.

Trecate lì 12 settembre 1891

Pirino Giovanni fu Luigi cassiere amministratore del Sacro Deposito

di San Clemente Martire in Trecate

Amministratori del suddetto Sacro Deposito nell’anno 1891.

Colombo Diego fu Nazzaro presidente

Mittino Francesco fu Giuseppe, amministratore

Guaglio Vincenzo fu Antonio, amministratore, e

Pirino Giovanni fu Luigi, amministratore, cassiere

Festeggiamenti così importanti dovevano lasciare un tangibile segno nella

storia, fu per questo motivo che il parroco Teruggi, con il finire del mese di

agosto, promosse la sistemazione della Chiesa Parrocchiale. Il progetto fu

affidato all’architetto milanese Alfonso Parrocchetti, il quale si attenne ai

progetti di Marietti (relativi all’ampliamento della Chiesa, datato 1882,

durante la reggenza del parroco don Baldassare Moro) e di Rivolta (che si

occupò del rifacimento e dell’innalzamento della volta sulla navata centrale,

nel 1870 su richiesta del parroco don Clemente Garga). Elemento

innovativo del Parrocchetti fu indubbiamente il progetto della cupola, alla

quale si lavorò tutto l’anno 1900.

La prima pietra venne posata dall’architetto stesso il 10 settembre 1899,

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purtroppo don Teruggi non riuscì a presenziare a tale evento e vedere la

realizzazione del progetto, la morte lo aveva colto il 7 novembre del 1895, a

lui succedeva don Quirico Travaini.

La nuova chiesa venne inaugurata nel 1901 con una settimana di

festeggiamenti dal sette al dieci settembre.14

11 - Annuncio per comunicare l’inizio del triduo per il trasporto

di San Clemente

14 Per una più dettagliata descrizione, si faccia riferimento all’appassionato e preciso lavoro di Pier Luigi Locatelli: “La Chiesa Beata Vergine Assunta di Trecate” (2001).

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 57

    

12 - Don Luigi Teruggi promotore della seconda traslazione delle reliquie

di San Clemente

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2.3 1947: TERZA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN

CLEMENTE

Comitato esecutivo: arciprete don Mario Rossi e Mittino

Giuseppe (casa Bollini) presidenti, Mittino Giuseppe di

Gaudenzio vice presidente, Caccia Luigi cassiere, don Erminio

Barberis segretario. Membri: don Felice Dezzani, Zanotti

Giovanni, Cisari Cesare, Busto Giovanni, Brustia Giovanni,

Borando Francesco, Canetta Giuseppe, Villani Giuseppe, Villani

Bernardo, Mittino Carlo, Villani Gaudenzio, Rosina Gabriele,

Boglio Angelo, Guaglio Antonio, Biolcati Riccardo, Iacometti

Domenico, Geddo Amilcare, Gualdoni Luigi, Villani Antonio,

Porzio Angelo, Ferrari Pierino, Lagna Giovanni, Restelli Giuseppe

Aldo, Borando Marco, Giglio Luigi, Opizio Giuseppe, Molesti

Carlo, Zanaria Andrea, Dondi Salvatore, Bozzola Mario (Cfr.

immagine 19).

Da quel lontano 1891 accaddero molti eventi, tra questi lo scoppio delle due

guerre, in particolare il secondo conflitto mondiale portò con sé morte e

dolore e allontanò la voglia di festeggiare, vennero così cancellate le feste

del 1941. Nel 1947 l’Arciprete don Mario Rossi promosse le feste

cinquantenarie. Ancora una volta si chiese alle famiglie trecatesi, tramite

una lettera, di mostrare la loro generosità al fine di realizzare i

festeggiamenti (Cfr. Appendice E). La risposta giunse positiva, a

testimoniarlo è anche un curioso rinvenimento fatto nell’archivio

parrocchiale durante le ricerche per questo libro, avvolti in un foglio di

carta, recante la scritta “Offerta in onore di San Clemente ditta Domenico

Antonini”, sono state ritrovate 1165 lire che a quel tempo erano una grande

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somma (Cfr. immagine 23).

Venne stilato il seguente programma:

SOLENNI FESTE CINQUANTENARIE

PER LA TERZA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI

S. CLEMENTE MARTIRE

24 Agosto - 1° Settembre 1947

Domenica 24 agosto: Giornata di apertura delle feste.

Ore 7,30 - Messa Parrocchiale.

Ore 9,45 - Cresima.

Ore 15,30 - Funzione religiosa per l'inizio delle feste.

Ore 17,00 - Concerto della Banda Cittadina diretta dal Mo. Zarino.

Lunedì 25 : Giornata degli Agricoltori presieduta dall'Ill.mo Mons.

Mario Longo Domi, Protonotario Apostolico e Vicario Generale della

Diocesi (ora Vescovo di Pistoia).

Ore 7,30 - S. Messa e Funzione Religiosa.

Ore 21,00 - Discorso di Mons. Longo Domi e Benedizione

Pontificale.

Martedì 26: Giornata degli Operai presieduta da S. Ecc. Mons.

Alfonso De Romanis Vicario Generale della Città del Vaticano.

Ore 7,30 - Messa e Funzione Religiosa.

Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.

Mercoledì 27 : Giornata dell'Azione Cattolica presieduta da S. Ec-

cellenza Mons. Antonio Picconi Vescovo di Vigevano.

Ore 7.30 - S. Messa e Funzione Religiosa.

Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.

Giovedì 28 : Giornata dei Fanciulli presieduta da S. Ecc. Mons. Carlo

Allorio Vescovo di Pavia.

Ore 8,00 - S. Messa e funzione religiosa per tutti i fanciulli.

Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.

Venerdì 29: Giornata degli ammalati presieduta da S. Ecc. Mons.

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La Storia

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Sebastiano Briacca Vescovo di Mondovì.

Ore 8,30 - S. Messa e benedizione degli ammalati.

Ore 21,00 - Discorso di Mons. Vescovo e Benedizione Pontificale.

Sabato 30 : Giornata dei Reduci e dei Combattenti presieduta da S.

Ecc. Mons. Leone Ossola Vescovo di Novara.

Ore 7,30 - S. Messa.

Ore 10,30 - Solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Briacca - Omelia.

Ore 17,00 - Concerto della Brnda Cittadina.

Ore 21,00 - Discorso di Mons, Vescovo e Benedizione Pontificale.

Fuochi Artificiali e illuminazione.

Domenica 31 agosto : Giornata del Trionfo presieduta da S. Eminenza

il Card. Ildefonso Schuster Arcivescovo di Milano.

Ore 5,30 - 7,30 - 9 - Messe celebrate da Ecc. Vescovi.

Ore 10,30 - SOLENNE PONTIFICALE di S. Ecc. Mons. Ossola con

la partecipazione delle Autorità e della Scuola « S. Gregorio Magno »

diretta dal Mo. Don Gregorio Gambino.

Ore 16,00 - SOLENNE TRASPORTO DEL MARTIRE S. CLEMEN-

TE con la partecipazione degli Ecc. Vescovi e di S. Eminenza il

Cardinale Ildefonso Schuster - Bande di Trecate, Cerano e Cameri.

Discorso di S. Eminenza e Benedizione Eucaristica in Piazza Cavour.

Alla sera : Grandioso Spettacolo Pirotecnico della ditta Beltrami di

Castelnuovo Scrivia.

Lunedì 1° settembre : Giornata della riconoscenza.

Ore 7,30 - Messa di Mons. Vescovo.

Ore 10,30 - Solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,

Omelia.

Ore 16,00 - Vespri e Chiusura delle Feste.

Ore 17,00 - Concerto della Banda Cittadina.

A sera : Fuochi Artificiali.

Martedì 2 : ore 10 - Ufficiatura per i Caduti di guerra.

Mercoledì 3 : ore 9,30 - Ufficiatura per i defunti della Parrocchia.

Grandiosa illuminazione della ditta Casazza di Genova - Paratura

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La Storia

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della ditta Garagiola - Fuochi Artificiali : Ditta Beltrami di Castelnuo-

vo Scrivia.

Trecate, 15 agosto 1947 Il Comitato

Letto il programma siamo ora pronti a vivere queste feste15.

Tutto ebbe inizio sabato 23 agosto,

la nostra Chiesa si presentava in tutto il suo splendore, come un

piccolo paradiso. Luci e addobbi si combinavano perfettamente ed in

modo artistico, con una ricchezza mai ammirata nel passato. Nessuna

economia, infatti, era stata calcolata.

Infatti cento lampadari erano allineati su tre ordini distinti, lungo le pareti

della navata, sull'arco centrale della cupola e dietro l'altare, mentre una

corona luminosa segnava tutta la linea del cornicione.

Durante la funzione di apertura di domenica 24 agosto tutte le luci furono

accese: “pareva di trovarsi nel regno delle fate o nel regno della gloria. S.

Clemente non poteva pretendere di più dai suoi trecatesi”.

Domenica mattina si ebbe la prima funzione: alle 10 S. Ecc. Mons. Carlo

Allorio, Vescovo di Pavia, amministrò la Cresima a 150 bambini.

Il pomeriggio di quello stesso girono, le campane iniziarono a squillare

chiamando a raccolta i fedeli per la funzione di apertura delle feste

cinquantenarie. Terminato il canto dei Vespri, l’urna di San Clemente,

preceduta dal Clero e da tutti i membri del Comitato, venne trasportata

all’interno della chiesa e posta davanti all’altare di San Giuseppe. Le gente

presente in chiesa durante la breve processione cantò l'inno ufficiale del

15 Gli eventi raccontati in queste cronache sono tratti da “La terza traslazione di San Clemente. La giornata trionfale chiude la settimana delle feste”, Bollettino Trecatese, 6

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La Storia

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cinquatenario, con musica del Maestro Bruno Finocchio e parole

dell’arciprete Don Mario Rossi (Cfr. immagine 22). Cantato il « Veni

Creator » per implorare l’assistenza dello Spirito Santo sulla settimana, il

Rev. Arciprete impartì la benedizione eucaristica.

A sera, gli occhi dei passanti che si trovarono nei pressi della chiesa

parrocchiale la videro tutta illuminata, “sembrava nella notte una visione di

stelle dorate cadute sul campanile e sulla cupola.”

Nella settimana seguente si susseguirono i discorsi di vari prelati: Mons.

Longo Domi Vicario generale della Diocesi, parlò agli agricoltori; S. Ecc.

Mons. Alfonso De Romanis agli operai; S. Ecc. Mons. Carlo Rossi,

Vescovo di Biella, in sostituzione di S. Ecc. Mons. Antonio Picconi

indisposto, alle Associazioni Cattoliche; S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,

Vescovo di Pavia, ai fanciulli; S. Ecc. Mons. Sebastiano Briacca, Vescovo

di Mondovì, agli ammalati; S. Ecc. Mons. Giacomo Leone Ossola, Vescovo

di Novara, ai combattenti e reduci.

La mattina di sabato 30 agosto si ebbe il primo pontificale celebrato da S.

Ecc. Mons. Sebastiano Briacca Vescovo di Mondovì. Nel pomeriggio tutti

furono impegnati nei preparativi, fra via Dante e via Garibaldi gli abitanti

utilizzarono pezze di stoffa, fornite dalle ditte Fratelli Caccia, Varzi e

Barengo, per trasformare le due strade in “poetiche gallerie”, furono

impiegati ventimila metri di stoffa. Anche le suore contribuirono ad

abbellire il Borgo, nel portone d’ingresso del monastero rappresentarono la

scala del paradiso, coperta di spine, percorsa da un soldato, San Clemente,

guidato da un angelo.

A sera furono accese

settembre 1947, da esso provengono anche le citazioni dirette riportate nel testo.

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La Storia

San Clemente Martire

 63

    

venticinquemila lampadine: […]al centro del paese splendeva la

Chiesa Parrocchiale; più in giù svettava il campanile di S. Rocco;

lontana sembrava bruciare la solitaria chiesa della Madonna delle

Grazie; dalla parte opposta il campanile di S. Bernardo. […]

Particolarmente ammirata la via Stazione, che sembrava un salone di

luce; e così pure la via Roma che appariva come una lunga galleria

luminosa che si estendeva fino allo stabilimento Varzi.

In piazza Cavour la banda tenne un secondo concerto, dopo il primo della

domenica precedente; il Mo. Giovanni Zarino seppe guidarla ad

un’interpretazione sicura ed accurata.

Chi scrive l’articolo ci dice che

una sola cosa in quella sera lasciava inquieti. Il tempo si era fatto

minaccioso ed un grosso temporale si annunciava all'orizzonte. Che

tempo si avrebbe avuto al mattino seguente? Siamo andati a dormire

con questa preoccupazione, ed era tanta che non potemmo dormire.

Le campane e i mortaretti, nelle prime ore di domenica mattina,

annunciarono l’inizio della grande giornata di festa. Il tempo era minaccioso

e umido, sembrava una giornata autunnale. Bisognò fare un atto di fede

quando “il telefono annunziò che a Torino pioveva, a Mondovì scendeva

acqua a catinelle e così in tutte le zone vicine.”

La fede dei trecatesi in San Clemente ebbe un esito miracoloso, in quella

giornata non cadde una goccia di pioggia e il clima non era afoso: insomma

una giornata ideale per una manifestazione.

Alle 10.30, dalla chiesa delle Suore, prese le mosse il corteo dei Vescovi e

del Clero verso la chiesa parrocchiale dove ebbe inizio il solenne pontificale

celebrato dal Vescovo di Novara S. Ecc. Mons. Leone Ossola, assistito da

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La Storia

San Clemente Martire

 64

    

Mons. Briacca e Mons. Allorio, e allietato dai canti eseguiti dalla nostra

Scuola « S. Gregorio Magno » diretta dal Maestro Don Gregorio Gambino.

Dopo mezzogiorno il cielo si schiarì e apparve un raggio di sole, “le strade

di Romentino, di Cerano, di Novara incominciarono a rigurgitare di

biciclette e di gente a piedi.”

Alle ore 16 precise ebbe inizio la processione con partenza dalla chiesa

parrocchiale, passando per via Cassano, via Gramsci, via Colleoni, via del

Gallo, via De Amicis, via Dante, via Mazzini, via XX Settembre, via

Macallè, via Matteotti, via Leonardi, via Galileo Ferraris, Castello, via

Garibaldi, e concludendosi in piazza Cavour. Il corteo era aperto dai giovani

esploratori locali unitamente a quelli dei paesi vicini, seguivano le bambine

vestite di bianco, la gioventù femminile, la banda di Cameri, le donne, le

convittrici di Borgosesia, la banda di Cerano, i fanciulli. Un gruppo di questi

ultimi, circondato da paggi, sosteneva un grandioso stemma del paese tutto

finemente lavorato con fiori di vario colore. Seguiva poi la banda di Trecate,

la scuola di Canto, il Comitato, il Sindaco Sig. Bernardo Bianchi con tutte le

Autorità, alle quali si erano uniti il rappresentante del Prefetto di Novara;

l'On. Scalfaro, presidente diocesano degli uomini di A. C.; il Dott. Giovanni

Ferrari, presidente dell'Ospedale di Novara, ed altri ancora. Avanzava poi il

Clero: i parroci di S. Agabio, di S. Martino, del Monserrato e di S.

Gaudenzio, il Vicario Foraneo Mons. Valente Donetti arciprete di

Romentino; poi i Vescovi in mitra e benedicenti: Mons. De Romanis, Mons.

Allorio, Mons. Briacca e Mons. Ossola. Infine veniva l'urna di S. Clemente,

portata ordinatamente a spalle da un gruppo di cinquecento uomini e

giovani che si alternavano, tutti con bracciale numerato; dopo di loro si

erano aggiunti altri uomini e altri giovani.

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Il Cardinale Arcivescovo di Milano giunse a Trecate scortato da un gruppo

di nostri Esploratori che l'avevano incontrato sulla strada di S. Martino, che

lo guidarono sino al Castello nel quale il Conte Ascanio Cicogna con parte

del Clero lo attendeva.

Quando la processione incominciò a sfilare per i viali infiorati del

Castello, S. Eminenza, nello splendore della porpora, si fece incontro

ricevendo l'omaggio dei vari gruppi e salutando tutti con un sorriso

pieno di amabilità.

Il Cardinale Schuster, circondato da otto carabinieri in alta uniforme, si unì

alla processione dietro l'urna di S. Clemente, procedendo per via Garibaldi,

trasformata, come la via Dante, in una galleria incantata ed assiepata da una

folla di persone.

In piazza Cavour era stato eretto un grande palco per la funzione finale (Cfr.

immagine 18); tutti i partecipanti alla processione, con l'aiuto dei

carabinieri, delle guardie e degli esploratori, vennero sistemati nei posti già

precedentemente fissati.

Alla fine, la piazza fu una testa sola; anche il monumento ai Caduti

diventò un grappolo di persone. Chi era sul palco poteva contemplare

uno spettacolo mai visto a Trecate. Tutte le vie adiacenti erano stipate

ed anche sui tetti delle case erano andati a mettersi gruppi di persone

(Cfr. immagine 17).

Quando il Cardinale giunse sul palco, venne eseguito l’inno a San Clemente

dalla Scuola di Canto accompagnata dalla banda di Trecate. Ebbe poi inizio

il discorso, Sua Eminenza disse

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di aver una certa relazione con S. Clemente, poiché, essendo romano

era un suo concittadino. Poi parlò della testimonianza del martire per

la sua fede cristiana, mettendo in evidenza un suo pensiero, come cioè

il distacco fra la vita cristiana e la vita del mondo sia ai tempi nostri

tanto diminuito che quasi i due estremi si toccano.

Infine il Vescovo di Novara impartiva la benedizione eucaristica.

Terminata la funzione

ci fu un piccolo quadretto delicato e gentile. Si fecero avanti due

fanciulli : Lorenzi Luciano e Marinoni Guido. Quest'ultimo sosteneva

una bella mela. Lucianino con tutta sicurezza e con voce chiara recitò

un indirizzo di omaggio e di ringraziamento, ricordando S. Carlo che

un giorno a Trecate non accettò che una mela per la sua cena frugale.

Il Cardinale si commosse e volle ancora pubblicamente ringraziare,

dicendosi indegno di essere paragonato a S. Carlo: lui non era che

uno spicchio della mela, i trecatesi l’avrebbero aiutato ad essere

qualche cosa di completo con le loro preghiere.

L’urna di San Clemente, accompagnata dal Clero, dai Vescovi, dal

Cardinale, venne portata in chiesa attraverso via Cassano. Dopo i

ringraziamenti, a nome di tutta la popolazione e di don Mario Rossi, S.

Eminenza il Cardinale Schuster fece subito ritorno a Milano.

La serata si concluse con lo spettacolo pirotecnico allestito dalla premiata

Ditta Beltrami di Castelnuvo Scrivia. “Da un balcone assistevano anche i

Vescovi, e fu un'ora bella, tutta fatta di luci e di fuoco.”

Lunedì il solenne pontificale fu celebrato da S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,

assistito da Mons. Briacca. Nel pomeriggio lo stesso Mons. Allorio si recò

all’oratorio maschile a consacrare la nuova campana donata dalla

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popolazione. Successivamente presiedette i vespri, impartendo la trina

benedizione pontificale. Seguì l'ultimo concerto bandistico e, alla sera, lo

spettacolo pirotecnico.

Le feste cinquantenarie si conclusero ufficialmente con il pellegrinaggio a

Roma svoltosi dal 18 al 20 settembre del 1948 (Cfr. immagine 25)16. I 142

pellegrini partirono, accompagnati dal parroco don Mario Rossi, nel

pomeriggio e “nel primo tratto di strada l’arciprete distribuì a tutti il

soldino da gettare nella fontana di Trevi.” Il viaggio fu lungo e coronato di

imprevisti prontamente trasformati in eventi positivi: la lunga sosta a

Milano offrì la possibilità di visitare il giardino zoologico e il duomo,

mentre quella a Bologna la torre degli Asinelli e la chiesa di S. Pietro, nella

quale i pellegrini poterono assistere alla messa di mezzanotte in occasione

dell’ottava di preghiera per l’unità della Chiesa.

L’arrivo a Roma fu dopo le dieci, i pellegrini erano nervosi perché il Santo

Padre li attendeva a Castelgandolfo alle dieci e trenta, riuscirono comunque

ad incontrarlo partecipando all’udienza (Cfr. immagine 24).

Nel pomeriggio visitarono la chiesa di S. Maria Maggiore, S. Giovanni in

Laterano, S. Croce in Gerusalemme, S. Lorenzo, S. Agnese. La seconda

giornata fu dedicata a S. Clemente, visitarono le catacombe di S. Callisto, in

esse il parroco celebrò la messa e l’inno al Santo Martire risuonò tra quelle

mura. Il pellegrinaggio proseguì poi con la visita alle Fosse Ardeatine, la

basilica di S. Paolo, il Colosseo, il Pantheon, l’Altare della Patria e Palazzo

Venezia.

Nella mattina di lunedì ci fu la visita alla basilica di S. Pietro, ai Musei

16 Per la cronaca di questo evento si fa riferimento all’articolo del Bollettino Trecatese del 25 settembre 1948: “Terzo atto delle feste cinquantenarie. L’omaggio dei trecatesi al Papa e S. Clemente”, da esso provengono le citazioni dirette riportate nel testo.

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Vaticani e “i più svelti iniziarono la calata del cupolone di Michelangelo,

portandosi fino alla cima. Ci venne su anche Don Villani, mettendo alla

prova i suoi 80 anni. Il buon Rettore, invece, rimase giù a custodire il

gregge dei meno valenti.”

Nel pomeriggio i pellegrini si recarono alla stazione per fare ritorno a

Trecate, “unico inconveniente di viaggio”: una valigia volò fuori dal

finestrino. Giunti alla stazione di Milano, il ritardo del treno costrinse i

trecatesi a rinunciare ai treni speciali per la tratta Milano - Trecate e fecero

rientro invece sui carri bestiame!

A questa conclusione era necessario, secondo don Mario Rossi, associarne

un’altra:

Le feste cinquantenarie di S. Clemente, celebrate nel 1947 con tanta

solennità, dopo la loro conclusione con l’imminente pellegrinaggio a

Roma, devono pure avere un degno monumento che le ricordi ai

posteri (Rossi, 1948).

Come accade nel 1891 quando, terminati i festeggiamenti, si scelse di

ampliare la Chiesa Parrocchiale, così si decise di costruire il nuovo oratorio

femminile come “ricordo di pietra delle feste di S. Clemente del 1947”

(Rossi, 1948). Le parole di don Mario colpirono al cuore i trecatesi e subito

si diede il via a iniziative volte a raccogliere fondi, si costituì un comitato

“pro oratorio” promotore di varie iniziative come fiere del dolce, banco di

beneficenza. Inoltre le operaie dello stabilimento Valle Ticino si

autotassarono di 100 lire ogni mese per il periodo di un anno, questo accade

anche in altri opifici trecatesi.

Un’importante svolta si ebbe il 7 ottobre 1948, quando il conte Ascanio

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Cicogna decidette di donare il nuovo oratorio a Trecate in memoria dei suoi

genitori: Gian Pietro e Luigia Cicogna Mozzoni.

Venne così ripreso il progetto che Mons. Allorio aveva commissionato anni

prima al sig. Secondo Togna, al quale vennero apportate, da Togna stesso,

delle modifiche dovute al cambiamento delle esigenze.

Il 7 novembre 1948 Mons. Allorio benedisse la prima pietra e nel basamento

del primo pilastro, situato presso la roggia, fu inserita una pergamena.

Don Mario, nell’articolo in cui dava comunicazione della decisione di

costruire l’oratorio (Rossi, 1948), affermava:

Io non sono un profeta, ma nel programma delle feste di S. Clemente

del prossimo anno ho messo anche l’inaugurazione del nuovo

oratorio femminile.

La profezia non fu smentita l’oratorio era pronto per le feste del 1949, ma a

causa di gravi problemi di salute che interessavano il conte Cicogna

l’inaugurazione fu posticipa al 7 maggio del 195017.

17 Per maggiori notizie sull’Oratorio Femminile si rimanda al Tacuìch da Tracà 2009, curato dall’Associazione Trecatese per la Storia e la Cultura Locale, che offre moltissime informazioni di carattere storico corredate da un ampio apparato fotografico, frutto di un’attenta e appassionata ricerca.

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13 - Mons. Carlo Allorio, Don Mario Rossi e Mons. Sebastiano Briacca

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14 - Il Cardinal Ildefonso Schuster

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15 - La chiesa parrocchiale addobbata

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16 - L’urna di San Clemente posta nella chiesa parrocchiale

prima della traslazione

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17 – La piazza gremita di persone al termine della traslazione

delle reliquie di San Clemente

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18 – I momenti conclusivi della traslazione delle reliquie di San Clemente

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19 – Comitato del Cinquantenario di S. Clemente 1947

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20 - Fascia indossata dai membri della Consulta durante il trasporto

di San Clemente del 1947

21 - Fascia indossata dai membri del Comitato durante il trasporto

di San Clemente del 1947

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22 (a, b) - Inno a San Clemente, testo di Don Mario Rossi,

musica del Maestro Bruno Finocchio

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23 - Alcune delle banconote offerte a San Clemente per le feste del 1947 e

ritrovate nell’archivio parrocchiale

24 – Permesso per ricevere la benedizione del Santo Padre

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25 – Il programma del pellegrinaggio a Roma

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2.4 18 DICEMBRE 1958: 200° ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO

DELLE RELIQUIE

Come premessa viene riportato un articolo tratto dal Bollettino Trecatese del

2 agosto 1958, la scelta di riportarlo integralmente è data dal desiderio di

ricreare nell’animo del lettore quel misto di emozione e sorpresa che si

prova ogniqualvolta si fa una scoperta:

Premesse alle feste di S. Clemente

Alla fine del mese di agosto giungeranno le feste annuali dei nostri

martiri, Cassiano e Clemente. Le ferie avranno il loro termine e tutti i

trecatesi si troveranno riuniti per le celebrazioni.

Ricorre quest'anno il secondo centenario dell'arrivo a Trecate delle

ossa di S. Clemente. E questo è già stato detto più volte.

Ora diciamo perchè in questa ricorrenza non ci sarà la processione

con l'urna del Martire.

C'è una ragione storica. Quando nel 1758 Trecate ebbe il privilegio di

ricevere da Roma le sante reliquie, nacque una discussione se

promuovere grandi feste o se rimandare le medesime dopo la

costruzione dell'apposito tempietto o scurolo. Venne deciso di

costruire prima lo scurolo e solamente quando questo fu ultimato, nel

1782, si promossero grandi feste, con la decisione di rinnovarle ogni

cento anni. La data del 1782 divenne in tal modo la data ufficiale,

tanto che nel 1858, cento anni fa, nessuna celebrazione straordinaria

fu promossa, ma si attese il 1882 (per vari motivi le feste furono poi

rinviate al 1891), col proposito di rinnovarle poi ogni 50 anni (e

furono, infatti, celebrate nel 1947).

Per due secoli, dunque, si è sempre stati fedeli alla data ufficiale del

1782. Perchè dovremmo ora cambiare e promuovere feste

straordinarie in relazione al 1758?

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Ecco il motivo per cui non ci sarà la processione. Del resto nessuno

l'aspetta e nessuno sarebbe spiritualmente preparato perchè la stessa

riesca in modo degno.

Comunque, la data del 1758, anche se non data ufficiale, rimane una

data storica. E ricorre ora il bicentenario.

Giustamente, quindi, la Consulta dei Santi Martiri, anche se non vi

sarà la processione, intende promuovere quest'anno feste più solenni

che non negli anni soliti. Basta dire che saranno presenti i nostri

Vescovi e che il programma religioso, come quello civile, sarà

particolarmente nutrito in tutti e due i giorni delle feste, domenica 31

agosto e lunedì 1 settembre. Si vedrà il programma che sarà quanto

prima pubblicato.

Certamente sarebbe stato bello organizzare per il 31 la rievocazione

storica, del quale si era pure parlato su queste colonne. Ma come è

possibile mettere insieme una cosa del genere ora, quando tutti

scappano ai monti e al mare?

Bisognerà quindi rimandarla all'autunno, se pure l'apposito Comitato

troverà il modo di coprire la spesa assai forte.

Poi ci sarà la data del 18 dicembre (S. Clemente fu portato a Trecate

il 18 dicembre del 1758) e allora si vedrà.

Ciò che conta ora è ben prepararsi prima alla festa dell'Assunta e poi

alle feste dei Martiri. Bisogna prepararsi spiritualmente, perchè siano

feste cristiane, siano feste che giovino all'anima, feste che facciano

onore a Dio, alla Madonna, ai Santi e anche alla comunità cristiana

della nostra parrocchia.

Questo articolo stimola alcune riflessioni che connettono la nostra storia con

il tempo più recente, ovvero l’Anno Giubilare appena trascorso. Da queste

righe infatti si legge come il Sacro Deposito di San Clemente Martire aveva

deciso di organizzare la traslazioni del corpo di San Clemente ogni 50 anni a

partire dalla data di completamento dello scurolo (1782) e non da quella

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dell’arrivo delle reliquie a Trecate (1758). Si osserva anche come le feste

del 1882 furono rinviate nel 1891 e quelle del 1941, a causa della Seconda

Guerra Mondiale, nel 1947.

Il trasporto organizzato nel 2008 risulta quindi un fatto contrastante rispetto

alla tradizione ma nel contempo in linea con l’intenzione di far memoria di

un evento storicamente avvenuto: la donazione delle reliquie di San

Clemente. La dimenticanza di questa decisione presa dal Sacro Deposito nel

lontano 1758, ha fatto si che la storia cambiasse leggermente il suo corso.

Torniamo ora al 1958, sono trascorsi quindi 200 anni dall’arrivo delle

reliquie di San Clemente, la popolazione desiderò fare memoria di questo

evento che segnò la storia religiosa di Trecate.

Dalle colonne del Bollettino Trecatese del 26 luglio si apprende come era

intenzione della Consulta dei Santi Patroni18 organizzare una rievocazione

storica, inizialmente pensata per il mese di agosto e poi proposta per quello

di dicembre. Si legge:

Vorremmo poi che tutti capissero l’entità della rievocazione storica

proposta: difatti non si tratterà di una pura coreografia da lasciarsi a

persone avvezze all’esibizione e neppure di un parata folcloristica;

sarà invece una vera manifestazione di fede, una cerimonia religiosa

che avrà, come regola, solo l’impegno di attenersi alla fedele

ricostruzione storica paesana del tempo.

L’articolo prosegue illustrando quali saranno i figuranti che prenderanno

parte alla rappresentazione: il popolo, i ricchi, i poveri, i rappresentanti del

18 È la prima volta che in questo scritto appare la dicitura Consulta dei Santi Patroni, questo perché la sua data di fondazione risale al 1952 ad opera del Parroco don Mario Rossi che nello stesso anno decise anche di unificare le feste di San Cassiano e San Clemente.

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Comune, i cavalieri, i soldati, gli ordini religiosi e le confraternite. Questo

grande evento non vedrà la sua realizzazione: si decise infatti di organizzare

una semplice fiaccolata serale per ripercorrere le strade che percorse il corpo

del Santo Martire nel 1758, partendo alle 19.30 dalla villa Cicogna e

passando per via Garibaldi, piazza Cavour, via Fratelli Russi per poi

giungere in Chiesa Parrocchiale, nella quale fu celebrata la Santa Messa

(Cfr. immagine 27).

Al corteo prese parte la Banda di Trecate, l’arciprete don Mario Rossi e il

sindaco ing. Carlo Antonini.

La giornata terminò con la proiezione, presso il teatro Silvio Pellico, del

filmato relativo al trasporto delle reliquie di San Clemente del 1947.

Antecedenti a questa data, furono le Feste Patronali che si svolsero dal 31

agosto al 1° settembre ed ebbero il seguente programma:

Domenica - 24 agosto

Giornata dell'offerta.

Ore 15,30 - Sfilata della gioventù degli oratori alla chiesa

parrocchiale con accompagnamento della Banda Musicale.

Giovedì - 28 agosto

Giornata dei fanciulli.

Ore 8 - Messa con Comunione generale.

Ore 14 - Funzione religiosa e poi trattenimento nel salone dell'oratorio

maschile.

Triduo di predicazione

Da giovedì a sabato sera alle ore 20,30: rosario, predica di S. E.

Mons. Francesco Brustia, vescovo di Andria, benedizione.

Sabato - 30 agosto

Ore 20 - Apertura del Banco di beneficenza.

Ore 21 - Apertura degli scuroli dei SS. Patroni.

Ore 20,30 - Concerto musicale in piazza Cavour.

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Domenica - 31 agosto

Ore 5 - Sveglia con sparo di mortaretti.

Ore 7,30 - Messa di S. Ecc. Mons. Sebastiano Briacca, vescovo di

Mondovì - Comunione generale.

Ore 10,30 - Solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Guido Tonetti,

Arcivescovo, Vescovo di Cuneo - Panegirico. La Scuola di canto « S.

Gregorio Magno » diretta dal Maestro Don Mario Cisari eseguirà la

messa « Jubilaris » di Clementoni a 3 v. d. con accompagnamento

d'organo ed orchestra. Presenzierà ufficialmente l'onorevole Autorità

Civile.

Ore 16 - Vespri pontificali di S. E. Mons. Sebastiano Briacca -

Benediz.

Ore 17,30 - Concerto Musicale in piazza Cavour della Banda

Trecatese, diretta dal maestro Bruno Finocchio.

Ore 21 - Grandioso spettacolo pirotecnico della Ditta Beltrami con in-

termezzi musicali.

Lunedì – 1.o settembre

Ore 6,30 - Messa di Sua Ecc. Mons. Tonetti

Ore 7,30 - Messa di S. Ecc. Mons. Briacca.

Ore 9 - Messa per la gioventù, celebrata da S. Ecc. Mons. Ugo Poletti,

Vescovo eletto tit. di Medeli, Ausiliare di Novara (Cfr. immagine 26).

Ore 10,30 - Messa solenne del novello sacerdote don Antonio Zanotti

Fregonara con assistenza pontificale di S. Ecc. Mons. Carlo Allorio,

vescovo di Pavia.

Ore 16 - Vespri e benedizione.

Ore 17 - Concerto Musicale.

Ore 20,30 - Spettacolo pirotecnico.

Martedì - 2 settembre

Ore 9 - Solenne ufficiatura funebre in suffragio di tutti i defunti della

parrocchia.

Ore 20,30 - Concerto Musicale in piazza della chiesa.

Lunedì - 8 settembre

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Funzione solenne della chiusura dello scurolo.

Da sabato a martedì sera la chiesa e l'intorno saranno artisticamente il-

luminati dalla Ditta Seghieri di Milano.

Tutte le vie del paese verranno illuminate da tutti i comitati locali.

I fuochi artificiali ed i concerti musicali in piazza Cavour sono a cura

del Comune.

La paratura è affidata alla Ditta Masini di Galliate.

La chiesa sarà aperta fino a tarda ora per comodità dei fedeli.

La Consulta dei Santi Patroni

Le cronache di queste feste ci vengono offerte dal Bollettino Trecatese del 6

settembre 1958. Il triduo di preparazione ha visto una grande partecipazione

di ragazzi nella giornata di giovedì dedicata a loro,

credevamo fosse difficile raccogliere i ragazzi nel pieno periodo delle

vacanze scolastiche. Invece, è bastato chiamarli perché venissero tutti

sin da mercoledì per prepararsi alla Comunione del giorno dopo.

Agli eventi religiosi si affiancano i preparativi esteriori, oltre alle

illuminazioni straordinarie sulla cupola, sul campanile e la facciata della

chiesa, l’Amministrazione Comunale offriva la nuova illuminazione

pubblica da via Roma a via Novara, compresa piazza Cavour.

La prima accensione avvenne sulla via padana e sulla piazza Cavour il

30 agosto […], la vigilia delle feste bicentenarie di S. Clemente e fu

spettacolo meraviglioso per la simmetria delle lampade, la razionalità

della distribuzione, l’abbondanza della luce.

Le case vecchie e nuove risuscitarono dalle ombre della notte, quasi

evocate dal nuovo potente impianto, così che ci appare impensabile,

favolosamente lontana, come da presepe, la rada costellazione di rosse

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lampadine con lo smorto alone, lungo le vie scure del Borgo

(Amministrazione Comunale, 1960).

La domenica mattina la sveglia fu alle cinque al suono dei mortaretti, alla

stessa ora si dava inizio alla prima celebrazione officiata dall’Arciprete don

Mario Rossi. Seguì poi il solenne pontificale, oltre ad altre celebrazioni,

celebrata da S. Ecc. Mons. Guido Tonetti, arcivescovo – vescovo di Cuneo.

Alle 10.30 il corteo liturgico partì dalla chiesa del Monastero delle Sorelle

Ministre della Carità, aperto dal clero, seguito da Mons. Briacca Vescovo di

Mondovì e Mons. Brustia Vescovo di Andria, Mons. Tonetti in abiti

pontificali e circondato dal servizio liturgico, il gonfalone del Comune

seguito dal Sindaco ing. Antonini e da tutta l’autorità cittadina. La Scuola di

canto eseguì la messa giubilare del Clementoni con accompagnamento

d’organo e quintetto d’archi.

Nel pomeriggio si tennero i vespri pontificali di S. Ecc. Mons. Sebastiano

Briacca, vescovo di Mondovì, con benedizione Eucaristica, assistito dal

clero maggiore e minore e con esecuzioni della Scuola di Canto diretta dal

maestro don Mario Cisari.

La messa solenne del lunedì venne celebrata dal neo sacerdote Don Antonio

Zanotti Fregonara con assistenza pontificale e discorso di S. Ecc. Mons.

Carlo Allorio vescovo di Pavia e accompagnata dalle esecuzioni della

Scuola di Canto19.

I giorni di festa furono allietati da concerti del Corpo Musicale Trecatese

diretto dal Maestro Bruno Finocchio; dalla grandiosa illuminazione (Ditte

19 Va ricordato come nel 2008, a distanza di 50 anni don Antonio Zanotti Fregonara sia

tornato Trecate ad officiare la messa del Lunedì di San Clemente in ricordo del suo 50° di

ordinazione sacerdotale.

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Seghieri e Conti) e dagli immancabili fuochi artificiali (Ditta Beltrami di

Castelnuovo Scrivia).

26 - Mons. Ugo Poletti

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27 - Manifesto del 1958

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2.5 1977: QUARTA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN

CLEMENTE

Consulta dei Santi Cassiano e Clemente: Iacometti Felice

presidente, Rosa Ambrogio vice presidente, Manfredda Piero

Antonio cassiere, Mittino Gianfranco segretario.

Membri: Opizio Giuseppe, Restelli Giuseppe Aldo, De Medici

Sandro, Busto Tommaso, Rogate Vallone Francesco, Busto

Pierantonio, Busto Angelo, ai quali si sono affiancati i membri

collaboratori in rappresentanza dei comitati per le feste rionali:

Bertolini Salvatore, Cerina Mario, Masiero Giuseppe, Rosina

Giacomo (Cfr. immagine 31).

Il 1977 è un anno che ha in sé molte ricorrenze: erano trascorsi cento anni

dal prima traslazione di San Cassiano (13 agosto 1877), cinquanta dal

secondo trasporto delle reliquie di San Cassiano (14 agosto 1927) e infine

cinquant’anni dal terzo trasporto delle reliquie di San Clemente (31 agosto

1947).

Per queste ragioni il parroco Don Gilio Masseroni decise di indire un’anno

giubilare dedicato a San Cassiano e San Clemente. La cerimonia d’apertura

si è tenuta la sera di sabato 28 agosto 1976, vigilia della festa patronale: una

fiaccola votiva, accesa presso la tomba di San Cassiano situata nella cripta

della cattedrale di Imola, è giunta nella chiesa parrocchiale di Trecate

portata da un gruppo di scout. La fiaccola è rimasta accesa per tutta la durata

dell’anno davanti alle urne dei Santi Patroni.

Nei mesi da aprile a giugno, che precedettero la chiusura dell’anno giubilare

con le feste del 1977, venne indetta la Missione Cittadina: una settimana di

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animazione, di incontri e di predicazione in ciascuno degli otto quartieri di

Trecate; settimana che si concludeva il sabato con una cerimonia e con

l’arrivo delle reliquie di San Cassiano nel quartiere. Leggiamo ora le parole

di chi quelle ore le ha vissute, le ha gustate:

L'arrivo dell'urna del Santo Patrono, decorosamente sistemata su di

una portantina con ornamenti floreali, è sempre stato il momento più

significativo dell'intera settimana.

Richiamati dalla presenza di S. Cassiano gli abitanti dei quartieri

accorrevano numerosi a pregarlo, a confidargli preoccupazioni e

speranze. Tutti avevano qualcosa da dire davanti a quell'urna e il

pensiero era rivolto ai familiari, agli ammalati, agli anziani

impossibilitati ad intervenire.

La celebrazione della S. Messa con l'omelia del Parroco, tesa ad

evidenziare il significato della testimonianza di fede resa da S.

Cassiano e ad invitare a vivere la vita di ogni giorno nella preghiera e

nella donazione a Dio e ai fratelli, specialmente i più bisognosi; i canti

quanto mai armoniosi del coro di voci bianche della Schola Cantorum

S. Gregorio Magno; le preghiere dei fedeli, pronunciate con voci

chiare anche se comprensibilmente emozionate; la presentazione dei

doni esibiti dalle famiglie e successivamente destinati ad istituzioni

assistenziali e caritative, erano cerimonie che si ripetevano di

settimana in settimana.

Terminato il sacro rito, S. Cassiano era fatto segno ancora di nuove

dimostrazioni di affetto. La gente si stringeva attorno alle venerate

reliquie e, pregando, attendeva il momento in cui l'urna, sempre

collocata sopra la macchina guidata dal Tesoriere della Consulta sig.

Piero Manfredda, intraprendeva lentamente il viaggio di ritorno in

Parrocchia, nella penombra di indimenticabili serate destinate a

rimanere ben impresse nella mente di coloro che vi hanno partecipato

per il loro significato storico religioso.

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Ancora oggi negli abitanti dei quartieri trecatesi è vivo il ricordo

dell'incontro con S. Cassiano. Tutti hanno ravvisato in quelle umili

reliquie un simbolo e una lezione santa: Cassiano martire per la fede.

Una fede che egli portò dappertutto fino alla sua immolazione; una

fede che oggi è il suo premio eterno e la sua beatitudine in una aureola

di luce e di gloria perenne (Iacometti F., 1980).

Terminati i mesi della Missione Cittadina veniva dato il via alle feste

centenarie con il seguente programma:

FESTE CENTENARIE IN ONORE DEI

SS. CASSIANO E CLEMENTE PATRONI DELLA COMUNITÀ'

DI TRECATE

21 AGOSTO - 4 SETTEMBRE 1977

PROGRAMMA

Domenica 21 agosto

Ore 10,30: Messa solenne pontificale di S. Ecc. Mons. Francesco

Fasola, già Arcivescovo di Messina. Traslazione delle reliquie dei

Santi dagli Scuroli all'interno della Chiesa. Esecuzione musicale della

Schola Catorum S. Gregorio Magno.

Ore 15,30: Adorazione eucaristica ed impostazione della settimana di

preparazione.

Ore 21,00 : In piazza Cavour: Concerto della Banda Musicale di

Trecate diretta dal Maestro Regolo Scanavacca

Settimana di preghiera

Lunedì 22 agosto

Ore 8,30: Messa del Sacerdote trecatese Don Giuseppe Manfredda,

Arciprete di Romentino. Omelia.

Martedì 23 agosto

Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese Don Giuseppe Gigli Parroco

di S. Agabio in Novara. Omelia.

Mercoledì 24 agosto

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Ore 8,30: Messa del Sacerdote trecatese Don Clemente De Medici,

Parroco di Montrigiasco. Omelia.

Giovedì 25 agosto : Giornata dei Fanciulli

Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese Don Giovanni Cerina,

Parroco di Nebbiuno. Omelia.

Ore 10, 00: Messa dei Fanciulli. Omaggio ai SS. Patroni.

Ore 20,30 : Pellegrinaggio della Comunità parrocchiale di Cerano.

Santa Messa celebrata dall'Arciprete Don Giuseppe Canetta.

Venerdì 26 agosto : Giornata della sofferenza

Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese prof. Don Pietro Pasquali,

Vicario Generale della Congregazione di Don Guanella. Omelia.

Ore 16,30: Messa degli ammalati.

Sabato 27 agosto : Giornata delle famiglie

Ore 8,30 : Messa del Sacerdote trecatese Mons. Eugenio Lupo,

Vicario Episcopale per la pastorale. Omelia.

Ore 20,30 : Pellegrinaggio degli otto quartieri della nostra cittadina.

Omaggio floreale ai SS. Patroni. Messa celebrata dall'Arciprete nel

quinquennio di Parrocchia. Parteciperà la Schola Cantorum.

Ore 21,00: In piazza Cavour: Apertura del Banco di Beneficenza e

Concerto Bandistico.

Domenica 28 agosto

Ore 10,30: Messa solenne Pontificale di S. Ecc. Mons. Aldo Del

Monte, Vescovo di Novara, con la partecipazione delle LL. Ecc.

Mons. Mario Rossi, Vescovo di Vigevano, già Arciprete di Trecate e

Mons. Giovanni Picco. Omelia. Presenzierà l'on. Autorità Civile.

Esecuzione della Schola Cantorum S. Gregorio Magno diretta dal

Maestro Giuseppe Menanno.

Ore 16,00: Ricevimento di S. Em. il Cardinale Giuseppe Paupini,

Penitenziere maggiore di S. Romana Chiesa.

Ore 16,30 : Solenne traslazione delle reliquie dei SS. Cassiano e

Clemente per le vie della nostra cittadina, con la partecipazione di S.

E. il Card. Giuseppe Paupini, degli Ecc. Vescovi e delle Autorità di

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Trecate. (Percorso: Chiesa - Via Cassano - Via Gramsci -Via

Garibaldi - Via Ferraris - Via Macallè - Piazza Cattaneo - Via Verdi -

Via Mazzini - Piazza Cavour - Via Russi - Chiusura sul piazzale della

Chiesa).

Ore 18, : Messa di S. E. il Cardinale. Omelia. Benedizione Papale.

Ore 21,00: Grandiosi fuochi artificiali in Piazza Cavour allestiti dalla

Ditta Martinelli di Bergamo, con intermezzi musicali.

Lunedì 29 agosto: Giornata Sacerdotale

Ore 8,00: Messa celebrata dal Superiore Generale dei PP. Giuseppini

di Asti, Padre Severino Dalmaso.

Ore 10,30 : Solenne concelebrazione dei Sacerdoti trecatesi e del

Vicariato presieduta da S. Ecc. Mons. Mario Rossi. Omelia. Ricordo

del venticinquesimo di ordinazione dei nostri concittadini Don

Giuseppe Manfredda, Don Giuseppe Giglio e Don Pietro Pasquali.

Esecuzione musicale della Schola Cantorum.

Ore 15,30: Vespri e Benedizione.

Ore 17,30: Concerto della Banda Musicale di Trecate.

Ore 21,00: Al campo sportivo: Fiabesco spettacolo aereo di fuochi

artificiali (Ditta Martinelli). In piazza Cavour: Concerto Bandistico.

Martedì 30 agosto: Giornata del suffragio

Ore 8,00: Ufficio per i Membri defunti della Consulta dei SS. Patroni.

Ore 20,30 : Processione penitenziale dalla Chiesa al Cimitero:

Concelebrazione dei Sacerdoti presenti in Parrocchia.

Mercoledì 31 agosto: Giornata del ringraziamento

Ore 8,30: Messa celebrata dall'Arciprete.

Ore 20,30: Messa solenne di S. Ecc. Mons. Francesco Franzi,

Vescovo Ausiliare di Novara. Riposizione delle Reliquie dei Santi

negli Scuroli. Parteciperà la Schola Cantorum.

Domenica 4 settembre

Ore 18,00: S. Messa e chiusura degli Scuroli.

Nella cornice delle feste giubilari avranno luogo le seguenti

manifestazioni :

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Al « Teatro Comunale » di Trecate :

24 agosto, ore 21: Saggio di allievi pianisti. Parteciperà la Schola

Cantorum.

3 settembre, ore 21: Concerto polifonico della Schola Cantorum S.

Gregorio Magno.

Nei giorni 27-28-29 agosto presso la sala Cassano il Circolo

Filatelico Numismatico organizza una mostra di francobolli, monete e

minerali con convegni e scambi.

***

Sport: Giovedì 1 settembre, ore 20,30: Gara ciclistica tipo pista

notturna organizzata dal Velo Club Trecerri. Sabato 24 settembre in

chiesa parrocchiale con il patrocinio del Comune di Trecate: Concerto

del Teatro Regio di Torino (90 orchestrali, 60 coristi).

***

In occasione dei festeggiamenti la paratura è affidata alla Ditta

Calcaterra di Magenta e la luminaria alla Ditta Donzelli di Monza.

I concerti bandistici e gli spettacoli pirotecnici sono a cura del

Comune di Trecate.

Trecate, agosto 1977.

La Consulta dei SS. Cassiano e Clemente

Vediamo come feste così importanti e significative per la Città di Trecate

godano di un ricco e vasto programma. Quei gironi sono stati vissuti in

modo pieno e intenso da tutti i trecatesi, è nuovamente Felice Iacometti

(1980), cantastorie e guida in questo viaggio, a restituire la cronaca di quei

momenti.

La giornata d’apertura

Una giornata di preghiera e di entusiasmo ha caratterizzato, domenica

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21 agosto 1977, l'apertura delle feste patronali centenarie in onore dei

SS. Cassiano e Clemente. Autorità e popolo hanno gremito la nostra

chiesa parrocchiale, apparsa nella bellezza dei suoi restauri e si sono

stretti attorno alle urne gloriose dei SS. Patroni deposte su di un carro

trionfale davanti alla cappella di S. Giuseppe.

Devotamente è stato seguito il solenne Pontificale di S. Eccellenza

Mons. Francesco Fasola, già Arcivescovo di Messina, concelebrato

con il Rev. Arciprete e con il Superiore locale dei PP. Giuseppini. In

periodi di triste annebbiamento delle coscienze in cui, con sarcasmo,

si arride a tutto ciò che è bello, semplice e tradizionale è stato

commovente sentire il nuovo saggio musicale offerto dalla Schola

Cantorum S. Gregorio Magno, diretta dal Maestro Giuseppe

Menanno; ascoltare l'omelia di Mons. Fasola che, con il suo stile

inconfondibile e la sua calda, pratica e convincente parola, tenne i

cuori avvinti a Dio, alla Vergine e ai SS. Cassiano e Clemente. Lo

stesso avvenne per l'omelia dei solenni Vespri.

Durante la giornata qualche disturbo è stato provocato dal tempaccio

che ha imperversato per tutta la mattinata. Nel pomeriggio la pioggia è

cessata e il sole è apparso luminoso e splendente.

In serata il concerto del Corpo Musicale Trecatese, diretto dal Maestro

Regolo Scanavacca, ha trattenuto in piazza Cavour un folto uditorio.

L'esecuzione in prima assoluta per banda del nuovo « Inno ai SS.

Cassiano e Clemente », alla presenza dello stesso compositore

Maestro Menanno, ha riscosso applausi a non finire. Vivi consensi

hanno pure ottenuto gli altri brani di musica operistica in programma.

Gli intensi preparativi

I trecatesi della diaspora e i forestieri, convenuti come sempre

numerosi nella nostra città per partecipare alle feste, avranno

certamente ammirato tutta Trecate ammantata di biancorosso.

Per la felice riuscita di questa iniziativa si sono tanto adoperati gli

animatori dei quartieri che hanno curato l'addobbo di tutte le strade e

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persino dei vicoli, impiegando bandierine biancorosse raffiguranti da

un verso i SS. Cassiano e Clemente e dall'altro lo stemma della

comunità.

Vistosi manifesti, affissi a Trecate, Novara, Vigevano, Magenta, nei

paesi limitrofi e in Lomellina, hanno recato il programma delle feste

centenarie.

La Ditta Cesare Donzelli di Monza è stata chiamata per allestire

l'impianto di illuminazione del campanile, della facciata della chiesa e

delle tre vie adiacenti. Altri archi luminosi sono stati dislocati nei

punti centrali del paese. A cura del Comune sono stati illuminati i

portici e il balcone del palazzo municipale. Dato il carattere

straordinario delle feste la luminaria è rimasta accesa tutte le sere, da

domenica 21 agosto a lunedì 29 agosto.

La paratura della chiesa e del carro trionfale per il trasporto delle urne

dei SS. Patroni è stata affidata alla Ditta Angelo Calcaterra, già

Garagiola, di Magenta.

La settimana di preparazione spirituale

La settimana di preparazione spirituale ha avuto un suo programma

particolare, incentrato sulle S. Messe celebrate ogni mattina alle 8,30

dai Sacerdoti trecatesi. Si sono alternati lungo i giorni della settimana:

lunedì Don Giuseppe Manfredda, martedì Don Giuseppe Giglio,

mercoledì Don Clemente De Medici, giovedì Don Giovanni Cerina,

venerdì il prof. Don Pietro Pasquali e sabato, in assenza di Mons.

Eugenio Lupo, ha celebrato l'Arciprete di Trecate.

Uno dei momenti di maggiore commozione si è avuto nella mattinata

del giovedì con la S. Messa per i fanciulli delle elementari e i ragazzi

delle scuole medie, accorsi numerosissimi a pregare e a rendere onore

ai Santi Patroni.

Sempre nello stesso giorno, alla sera, un significativo e devoto

omaggio ai SS. Cassiano e Clemente, forse il primo nella storia di

Trecate, è stato recato dal pellegrinaggio ceranese, guidato

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dall'Arciprete Don Giuseppe Canetta che, durante la celebrazione

della S. Messa, ha rivolto la sua omelia ai fedeli delle due comunità

vicine.

Venerdì pomeriggio il sig. Arciprete ha celebrato in Parrocchia la

funzione per gli ammalati, con la solerte collaborazione del Gruppo

Oftal, rivolgendo a tutti parole di conforto e di esortazione alla

speranza.

Nella sera della vigilia, con rito solenne, è stato ricordato il primo

lustro di entrata in parrocchia del Parroco Don Gilio Masseroni e

portato l'omaggio floreale dei quartieri trecatesi ai SS. Patroni. Dopo

la funzione, in Piazza Cavour, la Banda Musicale ha tenuto concerto

mentre il Banco di Beneficenza, impiantato sotto i portici del

Municipio, apriva la vendita dei biglietti al pubblico.

Presso la palestra di Corso Roma veniva inaugurata una interessante

mostra filatelica, numismatica, mineralogica, giunta alla sua quarta

edizione. Il Circolo Filatelico di Trecate, organizzatore della

manifestazione, ha approntato per l'occasione mille buste ricordo con

annullo speciale raffigurante l'effigie del patrono S. Cassiano.

La memoranda giornata di domenica 28 agosto 1977

Il cielo grigio, folate di aria calda e umida, la pioggia che cadeva a

scrosci intermittenti; questa era la giornata di domenica 28 agosto

1977, festa patronale di Trecate, come deve essere ricordata.

Il solenne pontificale del Vescovo di Novara

Alle 10,30 il suono festoso delle campane si diffondeva all'intorno,

mentre il corteo, formato dal Clero, dal Parroco Don Gilio Masseroni,

da S. Ecc. Mons. Mario Rossi, Vescovo di Vigevano, già Arciprete di

Trecate, dal Sindaco dott. Luigi Rosina e dalle Autorità trecatesi, tra le

quali anche gli ex Consiglieri Comunali, dai Sindaci di Cerano e di

Romentino e dai Membri della Consulta dei SS. Cassiano e Clemente,

lasciata la nuova casa parrocchiale, inaugurata proprio in occasione di

queste feste centenarie, ha accompagnato S. Ecc. Mons. Aldo Del

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Monte, Vescovo di Novara, in chiesa parrocchiale.

Il tempio, gremito di fedeli, aveva per la circostanza un aspetto tutto

particolare; sembrava gioire per questa festa di famiglia.

Il Pontificale del Vescovo di Novara, concelebrato con il Parroco e i

Sacerdoti della Parrocchia, è stato quanto mai solenne. All'omelia il

Vescovo ha preso lo spunto per invitare tutti alla preghiera e allo

spirito di fede, dietro l'esempio di Cassiano e di Clemente. “Abbiate il

coraggio di viverla la vostra fede — è stata la raccomandazione di

Mons. Del Monte — perchè di coraggio al giorno d'oggi ce n'è tanto

bisogno per portare la testimonianza cristiana nella nostra società”.

L'esecuzione musicale è stata splendida. Il coro, istruito e diretto dal

Maestro Giuseppe Menanno, è pur sempre il coro della celebre Schola

Cantorum S. Gregorio Magno di Trecate. Difatti il nutrito gruppo di

cantori, radunati in orchestra per interpretare la Messa “Tu gloria

Jerusalem” a 4 voci dispari di N. Praglia e altri mottetti di Palestrina,

Vittoria, Praglia e Menanno, hanno fatto un generoso impiego delle

loro voci.

Se dobbiamo fare un commento dobbiamo dire che questa cerimonia

ha solennizzato nel migliore dei modi la ricorrenza centenaria e ha

ribadito la fedeltà di un popolo a Dio e ai suoi Santi Patroni Cassiano

e Clemente.

Il ricevimento di S.E. il Cardinale Giuseppe Paupini

Fin dalle prime ore del pomeriggio c'era gente sul piazzale della

chiesa che attendeva l'arrivo di S. E. il Cardinale Giuseppe Paupini,

Penitenziere Maggiore di Santa Romana Chiesa. Da venticinque anni

a Trecate non avveniva più una traslazione dei Santi Patroni e questo

avvenimento, dunque, era per tutti un fatto straordinario.

Il Cardinale Paupini è arrivato alle 16. E' salito sul palco delle

Autorità mentre la Banda Musicale suonava l'inno pontifìcio. Dietro la

musica si sono schierate le auto celesti della polizia che hanno

scortato il Cardinale.

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L'Arciprete di Trecate Don Gilio Masseroni ha indirizzato al

Porporato parole di benvenuto a nome di tutta la cittadinanza. I1 sig.

Cardinale ha ringraziato e, a sua volta, ha rivolto un caloroso saluto

alla folla che intanto si era infittita e gremiva tutto il piazzale.

Terminato il ricevimento, il Presule si è recato in casa parrocchiale

onde prepararsi per partecipare alla processione.

Intanto il cielo diventava sempre più nero e minaccioso di pioggia

incombente. Le urne dei SS. Cassiano e Clemente, deposte su di un

carro trionfale addobbato e infiorato, tra l'altro con lo stemma di

Trecate finemente lavorato con garofani biancorossi, attendevano

fuori del porticato.

La storica traslazione dei SS. Cassiano e Clemente

AIle 16,20, dopo che il numeroso Clero con i Parroci del Vicariato, le

LL. Ecc. Rev.me Mons. Mario Rossi e Mons. Giovanni Picco in abiti

pontificali e S. E. il Cardinale Giuseppe Paupini, nello splendore della

porpora, in cappa magna, avevano preso posto davanti alle urne, la

processione si è incamminata, mentre una salve d'onore di ventun

colpi di mortaretti incominciava a sparare, rendendo un doveroso

omaggio ai SS. Cassiano e Clemente.

Dietro le urne, al seguito del Gonfalone del Comune, veniva il

Sindaco dott. Luigi Rosina con il gruppo compatto delle Autorità di

Trecate, i Sindaci di Romentino e di Cerano e i Membri della Consulta

dei SS. Cassiano e Clemente. La gente, guidata attraverso un apposito

impianto di amplificazione, collocato lungo tutto il percorso della

processione, pregava e cantava il nuovo Inno ai SS. Patroni composto

appositamente per queste feste centenarie su testo del prof. Giovanni

Garzoli e musica del Maestro Giuseppe Menanno (Cfr. immagine 30).

Partecipavano anche la Schola Cantorum S. Gregorio Magno e il

Corpo Musicale Trecatese.

Come per le precedenti traslazioni ancora una volta si è visto

l'entusiasmo dei trecatesi che, usciti dalle loro case, si sono assiepati

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lungo le vie e nelle piazze per assistere, per partecipare al trionfo dei

nostri Martiri. Grandezza della fede. Onore ai SS. Cassiano e

Clemente, glorie di Trecate. La processione ha percorso via Cassano,

via Gramsci, piazza Cavour, via Garibaldi fino a lambire il castello

Cicogna, via Ferraris, via Macallè, piazza Cattaneo, via Verdi, via

Mazzini, è sfociata di nuovo in piazza Cavour e, attraverso via Fratelli

Russi, è ritornata sul piazzale della chiesa. Nell'ultimo tratto, da via

Mazzini alla Parrocchia, il trasporto è stato disturbato da una pioggia

battente. Nessuno però si è allontanato : solo una fede a tutta prova e

una tradizione radicatissima potevano mantenere la presenza di quella

moltitudine di gente. Sul piazzale della chiesa il Card. Paupini ha

benedetto la marea di folla, assiepata sotto gli ombrelli, mentre le

ultime file della processione stavano ancora percorrendo via Mazzini.

Dopo la benedizione del Cardinale le urne sono state ricondotte in

chiesa, gremita di gente in ogni posto e in ogni angolo. Si è dovuto

dare corso ad una Messa straordinaria, celebrata da Mons. Picco. Il

Credo recitato dal Vescovo, accompagnato dalla voce esultante di tutti

i presenti, faceva vibrare le mura della chiesa; usciva dalle porte

spalancate, rendendo partecipi anche coloro che non erano potuti

entrare. Più tardi, alle 18, saliva l'altare il Cardinale Giuseppe Paupini.

Facevano corona al Porporato i Vescovi Picco e Rossi, il Reverendo

Arciprete e la solita imponente folla. La devozione è stata profonda

durante il sacro rito, specialmente quando il Cardinale ha rivolto al

popolo una magistrale allocuzione. La Schola Cantorum S. Gregorio

Magno, con una nuova esecuzione, ha colto alla perfezione lo spirito

delle musiche prescelte.

Il ricevimento del Card. Paupini in Municipio

In serata il Cardinale Giuseppe Paupini è stato ricevuto in Municipio

dalle Autorità Comunali. Nella sala consiliare erano presenti il

Sindaco dott. Luigi Rosina, buona parte degli assessori e Consiglieri

Comunali e i Membri della Consulta dei SS. Cassiano e Clemente.

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Il Cardinale è giunto alle ore 21, accompagnato dal suo Segretario, dal

sig. Arciprete, da S. Ecc. Mons. Mario Rossi e dal Superiore Generale

dei Padri Giuseppini Padre Severino Dalmaso.

Dopo le presentazioni e i discorsi augurali il Cardinale si è intrattenuto

in amabile conversazione con i presenti. Terminato il ricevimento, il

Card. Paupini, salutato dagli applausi dei convenuti, lasciava la sala

con il suo seguito. Fuori sembrava che si fossero aperte le cateratte del

cielo. Una pioggia scrosciante faceva intristire le luci della luminaria e

ovattava i suoni della Banda Musicale che teneva concerto sotto i

portici del palazzo municipale.

La seconda festa di lunedì 29 agosto

Chi sperava in un miglioramento del tempo per la giornata del lunedì è

rimasto completamente deluso. Cielo e acqua sembravano fondersi in

pennellate di scialbo grigiore, in una foschia diffusa e inesorabile.

La solenne concelebrazione

Alle 10,30 la concelebrazione dei Sacerdoti trecatesi e del Vicariato è

stata presieduta da S. Ecc. Mons. Mario Rossi, Vescovo di Vigevano,

attorniato da S. Ecc. Mons. Giovanni Picco e dall'Arciprete di Trecate

Don Gilio Masseroni. Assisteva, in cappa magna, S. E. il Cardinale

Giuseppe Paupini. Alla cerimonia, già di per se solennissima, è andato

ad aggiungersi il ricordo del XXV di ordinazione sacerdotale dei

nostri concittadini: Don Giuseppe Manfredda, Don Giuseppe Giglio e

del prof. Don Pietro Pasquali.

S. Ecc. Mons. Rossi, in una omelia aperta e cordiale, ascoltata con

viva attenzione, ha saputo condensare tanti cari ricordi di vita e di

storia trecatese.

La Schola Cantorum S. Gregorio Magno ha eseguito il programma

musicale-liturgico del giorno antecedente. La funzione terminava con

il canto dell'Inno ai SS. Cassiano e Clemente mentre, fuori, un

nubifragio si stava abbattendo su Trecate. La grande pioggia ha

causato perfino l'inondazione del piazzale della chiesa, tanto da

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bloccare i fedeli nel tempio fin verso il tocco.

Campane mute nel pomeriggio

Un furioso temporale, con lampi e boati di tuoni, si è scatenato nelle

prime ore del pomeriggio. Un fulmine ha danneggiato l'impianto di

elettrificazione delle campane. Bisognava dare il segno per la

Benedizione, ma i sacri bronzi non rispondevano più ai pulsanti

elettrici. Si dovette allora salire sulla cella campanaria e azionare a

mano la campana maggiore per richiamare i fedeli.

In chiesa tutto si è svolto in una atmosfera rassegnata e pacata,

facilmente riconoscibile sui volti dei presenti. Mons. Rossi ha rivolto

ancora la sua parola agli intervenuti. Poi il signor Arciprete ha

impartito la Benedizione Eucaristica. Poco dopo S. E. il Card.

Giuseppe Paupini e S. Ecc. Mons. Mario Rossi, salutati dagli applausi

dei trecatesi, lasciavano la nostra città per fare ritorno alle loro

rispettive sedi di Roma e di Vigevano.

Due serate senza fuochi artificiali In serata la pioggia è cessata ma più che una sera d'agosto sembrava

una brumosa serata d'autunno. Impedito dal maltempo il concerto

bandistico, previsto per il lunedì pomeriggio, anche nella seconda sera

delle feste nessun sparo di fuochi artificiali si è levato ad una adeguata

altezza per colorare il cielo di Trecate. Solo la Banda Musicale ha

eseguito un programma di musiche in piazza Cavour. La feste stavano

passando e, nonostante tutto, la mancanza delle tradizionali

manifestazioni esterne, che scattano automaticamente per le nostre

massime solennità, ha causato in tutti una tristezza amara.

Le giornate conclusive

La giornata del martedì, dedicata al ricordo dei Defunti, come tempo

non ebbe sorte migliore delle precedenti. La funzione di suffragio

doveva tenersi al Cimitero ma la pioggia, caduta fino verso le ore 17,

obbligò a celebrarla in chiesa parrocchiale.

Il Parroco e i Sacerdoti presenti a Trecate hanno concelebrato la S.

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Messa mentre la Corale ha guidato con il canto i momenti più salienti

della cerimonia. Spontanea la partecipazione dei fedeli che hanno

letteralmente stipato la chiesa. Martedì 31 agosto le condizioni

atmosferiche sono migliorate e il sole è ricomparso dopo quattro

giorni di pioggia. Le campane squillarono alle 20 per richiamare tutti

alla funzione di ringraziamento. Era presente il Vescovo ausiliare di

Novara S. Ecc. Mons. Francesco Maria Franzi che in modo tutto

raccolto e santo ha concelebrato la S. Messa e ha rivolto la sua chiara

e incisiva parola ai fedeli.

Quante erano le persone presenti? In certe occasioni bisognerebbe

avere chiese apposite, capaci di contenere in una sola volta tutta la

popolazione, anche quella che ben raramente si vede.

Infine, dopo il rito che si era concluso con la Benedizione del Vescovo

e mentre la Schola Cantorum cantava l'Inno ai SS. Patroni, le urne con

le reliquie dei SS. Cassiano e Clemente, portate a spalla dai giovani,

sono state riportate negli Scuroli. Le feste centenarie del 1977 si sono

così concluse. Esse rimarranno un avvenimento storico nella nostra

Parrocchia. Le impressioni, le aspirazioni e i propositi che hanno

lasciato sono cose che si sono impresse nei cuori e che non si

cancelleranno mai più.

Leggendo queste parole ci si sente immersi nell’atmosfera respirata da

quanti quegli eventi li hanno vissuti in prima persona. Ad iniziare dalla

“Missione Cittadina”, seduti in un cortile ad assistere alla celebrazione,

giungendo alla Solenne Traslazione, assiepati in piazza Cavour in attesa del

passaggio del Santo.

A ricordo della grandiosità di questo anno giubilare, oltre all’epigrafe posta

sullo scurolo e inaugurata nel 1978 (Cfr. sottocapitolo 1.3), sono stati

inaugurati i restauri apportati al frontone e ai portici della Chiesa

Parrocchiale. Proprio per questo è stata coniata una medaglia

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commemorativa. L’autore è lo scultore Cazzaniga di Milano ed è stata

realizzata dalla ditta Bertoni. Nel dritto la medaglia raffigura la Chiesa

Parrocchiale e riporta la scritta: “Feste centenarie – 1977 – Inaugurazione

Restauri Chiesa Parrocchiale” (Cfr. immagine 28).

28 - Medaglia commemorativa delle Feste Centenarie

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29 – Le urne dei SS. Patroni prima della traslazione

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30 (a, b) – Inno ai Santi Cassiano e Clemente, parole di Giovanni Garzoli, musica del Maestro Giuseppe Menanno

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31 – Consulta dei SS. Cassiano e Clemente 1977

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2.6 1992: QUINTA TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN

CLEMENTE

Consulta dei Santi Cassiano e Clemente: De Vecchi Piero

presidente, De Medici Sandro vice presidente, Iacometti

Gianfranco cassiere, Guaglio Giuseppe segretario. Membri:

Iacometti Felice, Boglio Giangiacomo, Finocchio Aureliano,

Rogate Vallone Francesco, Busto Angelo, Sfenopo Mario,

Masiero Giuseppe, Cerina Mario (Cfr. immagine 33), ai quali si

sono affiancati come membri collaboratori i rappresentanti dei

quartieri e della Commissione Pastorale Giovanile.

L’arciprete Don Gilio Masseroni fu il promotore di questo anno giubilare in

onore di San Clemente. Anno giubilare che vide la sua apertura il 18

dicembre del 1991, la sera di quel giorno si svolse la rievocazione storica

dell’arrivo delle reliquie (Cfr. immagine 32). All’interno della Corte delle

Magnolie di Villa Cicogna, venne messa in scena la donazione delle

reliquie. I protagonisti, in costumi settecenteschi, furono: Maurizio Guaglio,

nel ruolo del marchese generale Clerici; Ugo Cattaneo, nel ruolo del notaio

Terraneo; Andreino Castelvero, nel ruolo del banditore; numerosi paggi

della casata e frati francescani recanti fiaccole accese.

Chi scrive la cronaca di quell’evento è Felice Iacometti (1992a), autore

anche del testo della rievocazione (Cfr. Appendice G), e racconta di come

la gente raccoltasi intorno al palco, ha potuto assistere alla breve

scena della donazione delle reliquie di San Clemente alla comunità di

Trecate e apprendere quanto la fiamma di Fede al glorioso martire,

accesa in quella lontana sera del 1758, abbia avuto la consistenza

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delle cose vive, fissate negli animi dell’umile popolazione di allora.

Il racconto prosegue in modo coinvolgente ricordando come

i fuochi artificiali scoppiavano e brillavano in cielo, a dimostrazione

che S. Clemente brilla in eterno, come pure il suo esempio e la sua

fede in Dio che devono pure brillare in noi.

Ed ancora, viene tratteggiato ciò che un viandante poteva scorgere e sentire

passando presso villa Cicogna:

sopra un vecchio carro agricolo, simbolo della Trecate agreste e

contadina del settecento, è stata decorosamente sistemata la piccola

urna di pietra, contenente una preziosa reliquia di San Clemente. Il

sarcofago spinto a mano dai membri della Consulta dei Santi Patroni,

era fiancheggiato da Carabinieri in alta uniforme e immediatamente

seguito dai personaggi raffiguranti il marchese Clerici e il suo

seguito: tutto molto devotamente, mentre suoni di banda, di campane

a distesa, e preghiere guidate da altoparlanti in mezzo alle file dei

fedeli raccolti, accompagnavano il suo passaggio, lento e solenne, per

via Garibaldi, tutta addobbata dal comitato di S.Anna, piazza Cavour

e via Fratelli Russi.

Va ricordato che l’urna di cui si parla è la stessa che aveva accolto le ossa

di S. Clemente all’arrivo da Roma, e conservate fino al 1777 quando i resti,

rivestiti e ricomposti, vennero adagiati nell’urna di ebano tutt’ora esposta

nello scurolo.

Al corteo presero parte il sindaco Giuseppe Borando, il maresciallo

maggiore Salvatore Varisco, gli assessori e consiglieri comunali, preceduti

dal Gonfalone civico e dai membri della Consulta dei Santi Cassiano e

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Clemente e dalla banda musicale di Momo.

Giunti in chiesa parrocchiale, l’arciprete Don Gilio Masseroni espresse

pensieri relativi alla figura di San Clemente e impartì la benedizione con la

reliquia del Santo.

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32 (a, b, c, d,e,f, g) - Alcune foto della rievocazione storica

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La Storia

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Le feste centenarie ebbero inizio giovedì 27 agosto del 1992, viene riportato

di seguito il programma:

PROGRAMMA RELIGIOSO

GIOVEDÌ 27 AGOSTO

ore 8.30 Messa al Santuario della Madonna delle Grazie per affidare

alla Vergine i frutti delle particolari celebrazioni centenarie.

VENERDÌ 28 AGOSTO

ore 8.30 Messa della comunità.

Dalle ore 15 alle 18 adorazione Eucaristica nella chiesa del

Gonfalone.

ore 20.30 Celebrazione della penitenza in Chiesa parrocchiale

(saranno a disposizione diversi sacerdoti).

SABATO 29 AGOSTO

ore 8.30 Messa della comunità.

ore 18.00 Messa solenne di apertura, omaggio floreale. Benedizione e

consegna delle bandiere ai vari quartieri.

DOMENIA 30 AGOSTO

Ore 7.30 – 9.00 – 10.00 Sante Messe.

Ore 11.00 Messa solenne

Parteciperà ufficialmente l’Autorità Civile. Esecuzione della Corale

con accompagnamento di strumenti orchestrali.

Ore 16.00 Vespri e benedizione.

Ore 18.00 Messa vespertina.

LUNEDI 31 AGOSTO - Giornata sacerdotale e della sofferenza

ore 10.30 Solenne concelebrazione di tutti i sacerdoti trecatesi e della

zona pastorale ovest Ticino.

ore 16.00 Messa della sofferenza.

Un invito particolare a tutti gli ammalati ed agli anziani. Saranno

presenti tutti i gruppi di volontariato e caritativi.

MARTEDÌ 1° SETTEMBRE - Giornata di ricordo e di memoria

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La Storia

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ore 9.00 Messa in suffragio di tutti i giovani deceduti nell'arco di

questi vent'anni.

ore 20.30 Solenne momento di suffragio.

Concentramento presso la chiesa di San Bernardo dove sarà

consegnata a tutti i partecipanti una fiaccola che poi personalmente

depositeranno sulla tomba dei loro cari. Processione al cimitero.

Messa in suffragio di tutti i defunti della parrocchia. Esecuzione della

Schola Cantorum.

MERCOLEDÌ 2 SETTEMBRE - Giornata della speranza

dalle ore 23.00 di Martedì 1° Settembre in chiesa parrocchiale:"Veglia

all'urna di S. Clemente Martire". per tutti i giovani

ore 9.00 In chiesa parrocchiale: "Recita delle lodi mattutine" animata

dal gruppo Catechisti Giovani delle medie, per tutta la comunità

ore 10.00 In chiesa parrocchiale: "S. Messa per tutti i fanciulli"

animata dai catechisti delle elementari e delle medie

dalle ore 15.00 alle ore 17.00 in chiesa parrocchiale: "Adorazione

Eucaristica" animata dai giovani, per tutta la comunità

ore 18.00 In chiesa parrocchiale: "S. Messa per tutti i giovani" animata

dal gruppo giovani

ore 21.00 Presso il Teatro Silvio Pellico: "Il futuro è nelle mani dei

giovani" serata musicale con la partecipazione del cantautore Albino

Montisci. Ingresso gratuito.

GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE - Giornata della famiglia

ore 9.00 Messa durante la quale sarà offerto un fiore benedetto a tutte

le mamme.

ore 20.30 Messa solenne con la partecipazione di coloro che celebrano

in questo anno il 60°, il 50°, il 25° di matrimonio e di tutti coloro che

hanno celebrato le nozze in questi ultimi dieci anni.

Dopo la celebrazione ricevimento all'oratorio femminile e consegna di

un omaggio ricordo.

VENERDÌ 4 SETTEMBRE - Giornata dell'oblazione e della te-

stimonianza

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La Storia

San Clemente Martire

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ore 9.00 Messa solenne con la partecipazione ufficiale della

Congregazione Sorelle Ministre della Carità. La celebrazione sarà

condecorata dal coro delle suore.

ore 18.00 Messa per il Consiglio Pastorale e per tutti i gruppi ec-

clesiali.

ore 20.30 In chiesa parrocchiale "riflessioni e testimonianze".

Parteciperà la Corale di Cassolnovo.

SABATO 5 SETTEMBRE - Giornata conclusiva

ore 10.30 Messa solenne con la particolare partecipazione dei trecatesi

residenti fuori Trecate. Subito dopo ricevimento presso l'oratorio

femminile. A tutti i trecatesi della diaspora sarà consegnato un ricordo

dell'incontro.

ore 17.00 Messa prefestiva di preparazione al trasporto.

ore 20.30 Solenne traslazione delle reliquie del Patrono San Clemente

con la partecipazione del Vescovo di Novara Mons. Renato Corti.

Chiusura sul piazzale della chiesa. Presteranno servizio la banda di

Abbiategrasso e la Corale "S. Gregorio" Magno.

N.B. In caso di cattivo tempo la traslazione verrà rinviata alla mattina

di domenica 6 settembre, dopo la S. Messa delle ore 10.

PROGRAMMA FOLCLORISTICO

SABATO 29 AGOSTO P.zza Cavour:

ore 18.00 Apertura del grandioso Banco di Beneficenza, ore 21.00

Musica in piazza con gli "Staff the Band"

DOMENICA 30 AGOSTO P.zza Cavour:

ore 17.00 Concerto musicale della Banda di Carugate.

ore 21.00 Banda di Cameri

Villa Cicogna:

ore 21.30 "Ci sono più stelle in cielo!" Fantasmagorico spettacolo

pirotecnico della ditta Parente di Melara Po.

LUNEDI 31 AGOSTO P.zza Cavour:

ore 17.00 Complesso musicale "Dyapason"

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ore 21.30 "Musiche-Acque-Colori" con le Fontane in concerto

"Naldy's”.

SABATO 5 SETTEMBRE P.zzale della Chiesa:

ore 17.45 Concerto della Banda musicale Trecatese.

Villa Cicogna:

ore 22.30 "Gran Rassegna Finale Parente". Spettacolo pirotecnico

aereo a chiusura delle feste patronali.

* * * *

Da sabato 29 agosto a domenica 6 settembre: illuminazione preparata

dalla ditta Donzelli di Truccazzano. La paratura è affidata alla ditta

Calcaterra di Magenta.

* * * *

Sabato 29, domenica 30 e lunedì 31 agosto, presso il locale "Manica

Coop" in via Ferraris, con ingresso gratuito: "Trecate e i suoi pittori"

(mostra collettiva di pittura).

* * * *

Il programma folkloristico è organizzato con il contributo del Comune

di Trecate.

La Consulta dei Santi Cassiano e Clemente

Il culmine dei festeggiamenti fu chiaramente costituito dalla traslazione

delle reliquie di San Clemente, avvenuta la sera del 5 settembre 1992.

Lasciamo ora spazio alla cronaca del grandioso evento:

La sera di sabato 5 settembre 1992 è stato vissuto il momento più

saliente delle feste centenarie con il trasporto delle reliquie di S.

Clemente Martire. La presenza del vescovo di Novara, S. Ecc. Mons.

Renato Corti, attorniato da numeroso Clero e da una moltitudine di

fedeli, esultanti per questo nuovo trionfo del Santo compatrono, ha reso

la processione una vera testimonianza di fede, degna della città di

Trecate.

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La Storia

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Aprivano la traslazione, che si è snodata alle ore 20,30 precise, il

numeroso gruppo degli Scouts, seguiti dai vari quartieri trecatesi, recanti

ciascuno la propria bandiera e una composizione floreale, e la Banda

Filarmonica di Abbiategrasso.

L'urna di S. Clemente poggiava sopra un carro trionfale con parature e fiori

e illuminato con fantastico effetto. La circondavano un drappello di

soldati romani, in costumi d'epoca della rinomata casa d'arte C.T.C, di

Milano. Facevano scorta d'onore due Carabinieri in alta uniforme.

Seguivano il carro con l'urna, spinto a mano, il Gonfalone civico recato dai

Vigili urbani, le Autorità cittadine, con il sindaco Ing. Giuseppe Magnaghi

e il sindaco di Cerano Rag. Mario Quaglia, come segno di una sempre

maggior amicizia e intesa tra le due comunità limitrofe. (Il giorno dopo

l'ing. Magnaghi partecipava a Cerano alla traslazione delle reliquie del

Beato Pacifico). Al gruppo delle Autorità si erano pure uniti il

maresciallo maggiore Salvatore Varisco, il conte cav. Alessandro

Cicogna Mozzoni, i membri del Comitato d'onore (Il marchese Giorgio

Clerici di Cavenago, impossibilitato a intervenire, ha inviato una

lettera autografa di adesione alla manifestazione) e della Consulta dei

Santi Cassiano e Clemente. E, in seguito, la Delegazione di Trecate della

Croce Rossa Italiana e ancora tanta e tanta gente.

La straordinaria processione ha compiuto il percorso tra due ali di folla

e una cornice di drappi, di fiori, di ceri e di lumini, esposti dalle finestre,

dai balconi e dalle porte, mentre piante ornamentali erano disseminate

lungo le vie. Tutto questo ha dato una chiara immagine di come era

sentito il passaggio di S. Clemente.

Giunto il religioso corteo sul piazzale della chiesa parrocchiale, la

suggestività della cerimonia fu accresciuta da una nuova esecuzione

dell'Inno ai Santi Patroni da parte della Schola Cantorum S. Gregorio

Magno.

È seguito il discorso di Mons. Renato Corti: discorso attuale e pieno di

riferimenti niente affatto velati alla nostra situazione contemporanea.

La vita di S. Clemente - ha fatto rilevare il Presule - è stata tutta un

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La Storia

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cantico alla fede. Egli continua a stimolarci con il suo esempio a vivere

un cristianesimo autentico, non da spettatori, per estendere sempre più

la giustizia nella società.

Mons. Corti non solo si è rivolto alla folla imponente che gremiva il

piazzale e le vie adiacenti, ma anche ai giovani che aveva davanti a sé,

sottolineando le qualità che essi devono avere onde essere completi

nella vita, ovunque, laddove necessita un cristiano comportamento.

Infine il Vescovo ha impartito la sua benedizione.

Poi ancora lui, S. Clemente, fulgore di una serata splendida, mentre l'urna

veniva ricondotta in chiesa, riceveva l'omaggio delle salve d'onore di

ventun colpi di mortaretti, sparati nella incombente notte settembrina.

Un tono di particolare solennità è stato dato alla messa vespertina di

lunedì 7 settembre, celebrata dal parroco Don Gilio Masseroni con

elevate parole di lode ai Santi Cassiano e Clemente. Un numeroso stuolo

di fedeli ha poi fatto gioiosa corona alla riposizione delle reliquie di S.

Clemente nello scurolo, partecipando alla breve processione,

nell'interno della chiesa, devotissima nei canti e nelle preghiere.

Commovente infine è stato l'applauso che ha salutato S. Clemente,

mentre l'urna, dopo aver attraversato i ponteggi, veniva collocata sopra il

suo altare. Una vera esaltazione popolare di amore e di fede, sostanziata

anche dalle ultime preghiere recitate con il sig. Arciprete, che hanno

degnamente concluso, con palesi frutti spirituali, le feste centenarie del

1992. L'eco di queste feste continua nei commenti dei Trecatesi e

l'avvenimento è stato ampiamente riferito anche dalla stampa e dalla

televisione Video-Novara (Iacometti, F. 1992c).

A completamento di questo dettagliato racconto, è possibile aggiungere che

a testimonianza di queste feste centenarie, la Consulta dei Santi Cassino e

Clemente, in accordo con la Parrocchia, decise di integrare il concerto delle

campane. Alle cinque già presenti, in scala decrescente, ne furono aggiunte

altre tre: una di queste campane dedicata a San Gilio e donata personalmente

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dall’Arciprete, le altre due intitolate a San Cassiano e a San Clemente,

offerte dalla Consulta (Cfr. immagine 34).

33 - La Consulta dei Santi Patroni 1992

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34 - Le nuove campane

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35 (a, b, c) – I preparativi

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36 (a, b, c, d) – Le celebrazioni

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PARTE SECONDA

L’ANNO GIUBILARE

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L’Anno Giubilare

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3 1758 – 2008 ANNO GIUBILARE IN ONORE DI SAN

CLEMENTE MARTIRE

Dopo aver ripercorso in sole poche pagine 250 anni della nostra storia,

giungiamo ora a scorrere una ad una le ultime perle infilate nella collana

della memoria. Dobbiamo andare con il pensiero al 16 dicembre del 2007,

giorno di inizio dell’Anno Giubilare dedicato a San Clemente.

Il desiderio di indire un anno di festeggiamenti è nato dalla necessità di

riscoprire la figura del Santo Martire, figura cara ai trecatesi: ad essa si sono

più volte affidati nel momento del bisogno,la preghiera davanti agli Scuroli

dei Santi Patroni è stata significativa in molte occasioni. Oggi, nella società

contemporanea, la figura dei santi deve condurci a riflettere sullo stile di

vita, sulle scelte che ogni giorno siamo chiamati a fare. Giovanni Paolo II,

parlando di santità (2005), affermava che “da una parte è uno degli elementi

costitutivi della Chiesa, dall’altra è dimostrazione concreta della coerenza

dei credenti con la propria vocazione. Qui, non altrove, va ricercata la base

autentica del rinnovamento a cui tutti siamo obbligati nella presente

stagione storica.” Se volessimo ampliare questo discorso per poterlo

estendere a tutte le persone, anche quelli che non credono che sono

scettiche, potremmo affermare che la vocazione, aderente a valori e regole

morali, deve essere propria di ogni individuo che vive nella società; i Santi

sono esempio di questa condotta di vita con il valore aggiunto,

indubbiamente fondamentale, del sostegno spirituale.

Le parole del parroco Don Gilio Masseroni (2007), promotore insieme alla

Consulta dei Santi Cassiano e Clemente di questo grande evento, ci

permettono di cogliere in modo ancor più profondo il significato di questo

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L’Anno Giubilare

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Anno Giubilare.

La Fede è la luce del nostro cammino: oggi tanto necessaria per dare

un senso alla nostra vita e spazio alla speranza.

San Clemente è da secoli in mezzo a noi come un’immagine di fede

realizzata. Un cristiano autentico che ha valorizzato nel tempo la sua

esistenza. La provvidenza lo ha posto come fiaccola sopra il monte

per illuminare la nostra comunità. Lasciamo che questa luce di nuovo

ci sia nella nostra quotidianità, renda fecondo ogni istante del nostro

operare, mantenga viva la tensione spirituale cristiana in tutti gli

ambiti della nostra responsabilità.

In una società dispersiva come l’attuale, ridesta in noi la gioia di

manifestare l’amore del Signore, salvezza di ogni uomo. Ed è per

questo che desideriamo trascorrere con lui un anno giubilare durante

il quale nella preghiera e nella riflessione la nostra lampada prenda

vigore ed illumini gli atteggiamenti di coerenza e di disponibilità.

E questa è anche la ragione per cui apriamo questo cammino il

prossimo 16 dicembre con una rievocazione storica che ricorda il suo

inserimento nella storia di Trecate e la sua protezione ininterrotta da

250 anni.

Un avvenimento dunque che ridesti la memoria, stimoli il senso della

vita e dia a tutti la possibilità di riscoprire la propria identità

cristiana.

Dia a Trecate la possibilità di un sogno: quello di un modo migliore e

più giusto di vivere, in cui emerga come predominante la centralità di

ogni persona, dei suoi bisogni, sia materiali che spirituali; un clima

dove costantemente e concretamente, secondo le personali

responsabilità, si superi la differenza e nel rispetto di tutti si possa

accogliere come la vita sia una grande occasione e possibilità di

bene.

È il dono che mediante l’intercessione di San Clemente chiediamo per

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

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la città di Trecate. E nel cuore vi è la speranza che questo avvenga.

Con queste parole e soprattutto con l’augurio conclusivo, ci apprestiamo

ora a rivivere i momenti che hanno segnato il cammino in questo anno.

37 - Lo striscione che per l’intero Anno Giubilare è rimasto appeso sulla

facciata della chiesa parrocchiale

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L’Anno Giubilare

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3.1 16 dicembre 2007 – Rievocazione storica dell’arrivo delle Reliquie

Domenica 16 dicembre si è aperto ufficialmente l’anno giubilare dedicato a

S. Clemente Martire, attraverso una rievocazione storica sulla donazione

delle reliquie del Santo. Ricordiamo come qualcosa di simile era già

accaduto per le feste del 1992 e fatto ancora più particolare Maurizio

Guaglio, uno degli attori di quel tempo, è ora regista dell’intera

rappresentazione (Cfr. Appendice H). Per la stesura dei testi si è servito di

due autorevoli scritti: "San Clemente a Trecate" (1958) di Giovanni Garzoli

e "Rievocazione della donazione delle reliquie di San Clemente Martire al

Borgo di Trecate" (1991) di Felice Iacometti (Cfr. Appendice G).

Gli scenari che hanno fatto da cornice a questo evento sono stati quattro: la

corte delle magnolie; le vie di Trecate; la Chiesa Parrocchiale e la Piazza

Cavour.

La Corte delle Magnolie

Tra le due magnolie è possibile scorgere il marchese Clerici, la marchesana

e il notaio Terraneo; dietro di loro, sul palco, un coro di fanciulli. La scena

prende movimento, un alfiere a cavallo entra nella Villa e dà annuncio

dell’imminente arrivo delle reliquie.

Uno spettatore attento può notare che non solo la Villa è centro dell’azione

ma anche i dintorni, lungo il Borgoratto si sta muovendo il Clero; il gruppo

è composto da un chierico con la croce; l’Arciprete parroco con il titolo di

San Cassiano ed il parroco di San Michele; due Domenicani, i Francescani

e le Confraternite secondo le loro precedenze: Corpus Domini – Gonfalone

– S.Ambrogio – S. Rocco. A questi seguono le autorità: otto consiglieri

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

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della classe maggiore, i quattro consoli dei rioni, il podestà e i quattro

sindaci. Ed infine il gruppo dei popolani.

All’imbocco di Via Romentino si muove un carro agricolo, trainato da due

grandi buoi bianchi guidato da un contadino; è seguito da quattro frati

agostiniani e quattro armati fanno da scorta al carro su di cui, avvolta in un

raso rosso, legata con un nastro e fibbie auree, è stata posta la cassetta con le

reliquie del Santo.

I due gruppi giungono nella Villa, il Clero e i nobili si avvicinano al

marchese, mentre i popolani e le confraternite si posizionano lungo i viali

nell’attesa di veder entrare le reliquie. Il carro fa il suo ingresso, percorre il

viale principale della Villa, un Agostiniano avanza ed inizia a parlare:

“Eccellentissimo e colendissimo Marchese!

Nobile et eziandio gentilissima e virtuosa Marchesana!

Siano rese a Dio profonde grazie ed a voi, umilissima e devotissima

riverenza.

Io, umile servo agostiniano, dei custodi dei sacri cimiteri apostolici

romani, dal grande pontefice Clemente XIII, regnante sul soglio di

Pietro, porto il dono graditissimo che Sua Santità ha voluto

benignamente a Voi destinare, come pegno di magnanima

benevolenza e della stima grande che nell’eccellenza Vostra ripone.”

Il discorso prosegue, l’agostianiano racconta al marchese il lungo percorso

che da Roma li ha portati a Trecate e di come le reliquie siano state accolte,

lungo la via, da mute preghiere; porge poi la bolla Pontificia.

Il marchese Clerici accoglie il frate:

“Degno seguace del sommo Agostino, scorta pia e fedele; ricevi

l’abbraccio e chiamami frate. Riferisci al Pontefice della fausta tua

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L’Anno Giubilare

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missione. Prosternagli tutte le grazie ed ogni mio onore. E pure dirai

che vita ed ingegno, potere e armi dei Clerici, sempre saranno al

servizio della fede.

Che Clemente protegga la nuova famiglia di questo paese e protegga

l’immensa famiglia del seguace di Pietro. Così, o buon frate, riferisci

ed implora.

Ed ora che la notte incombe, a te, ai divoti compagni, sono aperti gli

ostelli e i conforti della mia dimora.

Fate largo all’urna che entra!”

Il carro procede, i fanciulli lo accompagno con il canto “Exultate justi”; il

Marchese, la Marchesana, il Notaio e il Banditore si staccano dal gruppo

prendendo posto sul palco: viene data lettura della bolla pontificia:

“A tutti ed a ciascuno, noi confermiamo che, per mandato del

Santissimo Signor Nostro Clemente Papa XIII, all’Illustrissimo ed

Eccellentissimo Signore Don Antonio Giorgio Marchese Clerici,

ambasciatore della Sacra Cesarea Maestà di Francesco Primo

Imperatore, presso il Signor Nostro Papa e la Santa Sede Apostolica,

noi concediamo in dono il sacro corpo con l’ampolla del sangue, di

San Clemente Martire, rimosso dal cimitero di San Calepodio

nell’Urbe e devotamente collocato in un’urna lignea, avvolta di un

rosso panno di seta, ornata di fibbie d’oro e legata e chiusa con

benda rossa e col marchio del nostro suggello. Similmente

concediamo all’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signor Antonio

Clerici di tenere presso di sé o di donare ad altri o in qualsivoglia

chiesa o cappella offrire alla pubblica venerazione dei fedeli, il sacro

corpo e l’ampolla del sangue di San Clemente Martire, fatti salvi i riti

stabiliti dalla Sacra Congregazione.

In fede di quanto detto firmiamo e apponiamo il sigillo a questa

lettera.

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Roma, dall’Apostolico Palazzo del Quirinale, addì 9 agosto 1758.

Frate Silvestro Merani dell’Ordine Eremitiano di Sant’Agostino,

Prefetto ai Cimiteri Apostolici e Assistente al Solio Pontificio.”

Il notaio Terraneo redige l’atto di donazione, in seguito il Reverendo

Parroco Arciprete Don Giovanni Battista Bandi, qui convenuto col Parroco

del titolo di San Michele accoglie le reliquie:

“Invochiamolo concordi il nostro Santo perché sostenga la comunità

di Trecate, la renda feconda di bene, e conservi a noi, ai nostri figli e

a i nostri tardi nipoti, il dono inestimabile della fede.

Si invochi la protezione di questo glorioso Martire in occasione di

brine, siccità, epidemie, e in qualunque altro momento che potessero

accadere qualche tempo perverso o calamità naturale.

Voglia infine San Clemente infondere in tutti noi la forza e lo slancio

indispensabile per continuare a migliorare la nostra vita e a

mantenere vivi i valori più nobili.”

Il coro dei fanciulli riprende a cantare, ora, ad allietare gli animi, sono le

note dell’Inno “Deus Tuorum Militum”.

Le vie di Trecate

Il banditore, annuncia il trasporto delle reliquie, in solenne processione,

nella Chiesa Parrocchiale. Il corteo è cosi composto: Alfiere del Marchese a

cavallo, recante il blasone dei Clerici, accompagnato da due soldati;

popolani (molti reggenti torce e lumi) con i fanciulli del coro; otto

Consiglieri maggiori; podestà; quattro consoli dei rioni; le Confraternite

reggenti fiaccole Corpus Domini, Gonfalone, S.Ambrogio, S.Rocco; il

Chierico con la croce; i Francescani; gli Agostiniani; i due Parroci; i due

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Domenicani; il carro con l’Urna affiancato ai quattro lati dai Sindaci con le

torce; il Marchese Clerici e la Marchesana; il Cancelliere Notaio Terraneo;

il gruppo dei Nobili; altri due soldati. Tutti percorrono via Garibadi, via

Gramsci e via Cassano, dove moltissime persone attendevano il loro

passaggio.

La Chiesa Parrocchiale

Il corteo giunge sul sagrato della Chiesa, gremito di persone, i figuranti

fanno il loro ingresso e con essi la cassetta contenente le reliquie del Santo.

Ha ora inizio un momento di riflessione guidato dai brani dalla Sacra Bibbia

e brani eseguiti dalla Schola Cantorum “San Gregorio Magno”.

La prima lettura, tratta dal libro del Profeta Isaia, risuona come esortazione

per tutto il popolo accorso: “Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le

ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore – Coraggio! Non temete;

ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarvi.”; seguita dal brano “Presso il

fiume stranir” di Ch. Gounod. La meditazione prosegue con le parole di

Luca: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”; l’angelo Gabriele

annuncia a Maria che concepirà un figlio al quale sarà dato nome Gesù; è

ora l’ “Ave Maria” di J. Arcadelt ad accompagnare la riflessione.

La terza letture presenta la figura di Giovanni il Battista, precursore di Gesù

e simbolo del mistero dell’uomo davanti al mistero di Dio, che si pone in

discussione e si mette in ascolto; viene eseguito il “Canto di Avvento” di Z.

Kodaly. Protagonista della quarta lettura torna ad essere l’angelo, che porta

un grande annuncio: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che

sarà di tutto il popolo: oggi nella città di Davide un salvatore, che è il

Cristo Signore. Questo per voi il segno: trovate un bambino avvolto in

fasce, che giace in una mangiatoia.” I brani che accompagnano sono

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“Gloria in cielo” di Laudario di Cortona e “La notte del Santo Natale” di G.

Rossini.

Dopo le letture che ripercorrono le tappe della Natività, ci viene ora indicata

da Matteo, attraverso le parole di Gesù, la via per la santità: “Se vuoi essere

perfetto, và, vendi tutto quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro

nel cielo; poi vieni e seguimi ”, il brano “Beatitudini” di F. Liszt addolcisce

anche quest’ardua strada.

La quinta lettura ha come protagonista Simeone che, vedendo stupiti Maria

e Giuseppe, gli parla dicendo: “Egli è qui per la rovina e la resurrezione di

molti in Israele, segno di contraddizion perché siano svelati i pensieri di

molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”, è il brano

“Lacrymosa” di W.A. Mozart che completa la riflessione.

L’ultima lettura vede come momento centrale il dialogo tra Pietro e Gesù

che si conclude così: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia

chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le

chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei

cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.”

La corale ha concluso la sua esecuzione con due brani “Tu es Petrus” di F.

Liszt e “Ave Verum” di Mozart

Il Parroco don Gilio Masseroni e il sindaco Enzio Zanotti Fregonara sono

saliti sullo scurolo ad accendere una lampada votiva, che rimarrà accesa per

l’intero anno giubilare. Questo segno è ben spiegato dalle parole di don

Gilio :

San Clemente è da secoli in mezzo a noi come un’immagine di fede

realizzata. Un cristiano autentico che ha valorizzato nel tempo la sua

esistenza. La provvidenza lo ha posto come fiaccola sopra il monte

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San Clemente Martire

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per illuminare la nostra comunità. Lasciamo che questa luce di nuovo

ci sia nella nostra quotidianità, renda fecondo ogni istante del nostro

operare, mantenga viva la tensione spirituale cristiana in tutti gli

ambiti della nostra responsabilità (Masseroni, 2007).

La Piazza Cavour

I figuranti e la popolazione si trasferisce in piazza dove il Podestà prende la

parola:

“I nostri amati Signori, nella fausta ricorrenza della investitura a

feudatari del nostro Borgo, ciò che avvenne nell’anno del Signore

1734, decretarono, con gesto benigno e a noi sommamente gradito, la

gratuita distribuzione al popolo di gustose cibarie composte di

salamini cotti, pane abbondante e vino amabile.

Similmente io, podestà e reggitore di questo insigne Borgo, col

consenso dei signori sindaci e consoli e consiglieri e il beneplacito del

nostro Signore Don Antonio Giorgio Marchese Clerici, nella

gaudiosa occasione in cui Trecate riceve questo grande cittadino

romano e lo fa suo compaesano, ad onore, vanto e protezione della

comunità, decreto che a tutti, in segno di onesta esultanza e di

conviviale allegria, sian date in abbondanza le predette cibarie e

copiosi boccali di vino nostrano.”

Vengono così distribuite le vivande a tutte le persone accorse mentre il

cantastorie declama una BÜSINA’20:

20 FILASTROCCA: Poiché tutto Trecate è convenuto/lasciate che vi dica il mio saluto./Perché non può avvenire di frequente d’aver gratis tutto un San Clemente./E’ ver che già Cassiano a noi rimane,/ma è un santo proprio buono come il pane,/si tirerà da parte e lo sgabello/al compagno offrirà come un ostello./Trecate ha ormai due santi in proprietà, e per sempre, mai più vacillerà./In quanto a S. Cassiano è un buon omaccio,/gli vuol già bene e già l’ha preso al braccio./ Gli ha detto:- San Clemente, non t’è doma/la gioventù, ma

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Di già cl’è caminà chi, tutt Tracà

lasè dima ‘nca mi ‘ra büsinà.

Parché a capita mia tropp d’impardént

d’avé chi tutt par nuta una Sônt Climént.

L’è véra che giamò suma Sônt Casöch,

ma l’è ‘n Sônt talment brav, un tòch ‘a pöch

e a tirarasa da part in sü ‘sso scagn

par laseia 'nca ‘post a’ sò cumpagn.

E rèsta che dü sônt l’ha in proprietà

e pü a bacìla a’ paìs da Tracà.

Cul povru San Casöch l’è un brav umasc

e già a vö beghia e l’è ciapaia un brasc.

L’è diia: « Car a ‘mè car San Climintìch,

t’è gióvnu, ma te piita un bel bastich!

Parché si tracascìtt, fiss ‘mè ‘na pula

i trabülatu sempru par ‘na gnula.

sentirai che soma!/I Trecatesi duri e insistenti/per dei nonnulla vogliono portenti./I contadin pretendon tempo bello/e che il riso riempia il gran corbello./E quando tuona prendon la paletta/con l’ulivo, che il sol ritorni in fretta./E guai, se si scatena la tempesta,/mio buon Clemente, ti faran la festa!-/Cos’, da savio, San Cassian parlava,/e Clemente la mano gli baciava./E poi gli disse, con del pianto il tono:/-Mio San Cassiano, vi chiedo perdono./Voi siete sempre preso e affaccendato,/dacche a Trecate foste destinato;/permettete che la mia mano presti/perché l’aiuto a tal cristiani appresti?-/-Perbacco! Credi ch’io non permetto quanto mi chiedi, con parlare schietto?-/E da oggi i due Santi hanno convenuto/d’andar d’accordo e darci il loro aiuto;/e poi contenti delle buone intese/a piedi andaron nel vicin paese/pel saluto, a Cerano, al buon Beato,/che per grazie pur qui viene invocato./Dopo il saluto e dopo aver mangiato,/di non abbandonarci hanno stimato./E dunque, o Trecatesi, ormai non resta/che anche noi facciamo buona festa./Tanto che il Podestà per esultanza/salamini ci ha dato in abbondanza./Incominciamo bene: ha assai ragione/San Clemente con questa protezione./Allegri dunque, abbiam due forti tempre,/di Santi che con noi staranno sempre./E quando avran le crepe le nostr’ossa,/e morremo e cadremo nella fossa,/anche se sarem stati beccamorti,/abbiam chi ci darà i trasporti,/in terra e in cielo insomma ovunque andremo/dei Patroni l’aiuto noi avremo./Allegri dunque e un grido

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I capegüss a piaşia a ‘temp cl’è bel,

e che a’risóch a nasa pö a rabell.

E quônt ch’a truna i ciapu i barnasció

cunt ar’uliva par fè gnì, ‘ncó ‘ssó.

E dininguarda pö sa fà tampesta,

povru Climènt, tè béch luà d’ra fèsta».

Insì a parléva Sônt Casöch,

e Climént l’è başaia pö ara möch.

E pö l’è diia, quasi cu’ magóch:

« O Sôntu Vesc, mi i ciamava pardóch.

Vü si sempru in facénda e sfularmà,

da quônt ch’in mandà-chiva chi a Tracà;

dèma a’parmès da dèva un po’ ‘na möch,

par a tendia a fè traia ‘si cristiöch?»

«Oh, caròncia! Such mia da parmöt,

propi a ti che te parla ciar e s-ciött?»

e d’incö i nòst Sônt inu dicrità

d’andè dacordi e da iütè Tracà;

E pö cuntent d’avès insèma e amis

I ‘ndai a pé a truvè un nat paìs;

i ‘ndai a Sciaröch a salüdè a’ Biat

cl’è ‘n Sônt ch’a fa da ‘bech ‘nca nü’iat.

Elì in başasa e pö in mangià e bivü

E in diisa ch’i ‘bandunanu mai pü.

E dunca, tracascitt, adès a rèsta

assieme fate:/-Evviva ai nostri Santi e a Trecate!- (traduzione tratta da Garzoli, 1970).

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Che ‘nca nü i mangiuma e i fuma fèsta.

E tônt par cuminciè ‘nca a’ Pudistà

ad salamìtt l’è daina ‘na barscià.

I cuminciuma béch; l’ha propi arşóch,

San Climént, cun ‘sa sòrta a’ prutesióch.

Alégar dunca, suma china dü,

dü sônt in gômba chi vöch viina pü.

E quônt par salüt i suma crèp,

e i crapuma e pö induma a’ cômp d’a Şèp,

‘nca si suma stai di bècamòrt,

suma-chi chi l’è ch’a fana i pasaport.

In tèra , in Ciél, insuma in tücc i pòst,

ar’aiüt i darögaru i Sônt ch’inu nòst.

Alégar dunca, e sbragaluma inguà:

«Viva i nòst Sônt , e viva ‘nca Tracà!».

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38 (a, b, c, d, e, f, g, h, i) – Alcune foto della rievocazione

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3.2 PRESENTAZIONE DEL FILMATO RELATIVO ALLA RIEVOCAZIONE

STORICA DEL 16 DICEMBRE 2007

Sabato primo marzo, nella cornice del teatro Silvio Pellico, è stato proiettato

il film riguardante la rievocazione storica dell’arrivo delle reliquie di San

Clemente a Trecate.

In apertura di serata si sono susseguite sul palco le tre corali trecatesi. Ha

iniziato il coro Don Gambino con l’Inno ai Santi Patroni di Trecate (Cfr.

paragrafo 2.5); il maestro Mennano ha evidenziato come questo brano possa

diventare un simbolo della cultura locale. In seguito è salito sul palco il coro

Amadeus Kramerchor che ha presentato il brano “Lacrimosa”, tratto dal

Requiem KV 626 di W.A. Mozart; il maestro Cavallaro ha motivato la

scelta di questo componimento, come necessità di condividere, in tempo di

quaresima, un brano che ha segnato momenti significativi nella vita di

ognuno. In chiusura si è esibita la Schola Cantorum San Gregorio Magno

con “Inneggiamo il Signore è risorto”, tratto dalla Cavalleria Rusticana di

Mascagni, diretta dal maestro Rolfi e come i precedenti, eseguiti con tanta

bravura.

Al termine delle esecuzioni, il parroco don Gilio, ha voluto consegnare una

targa di riconoscimento ai quattro organisti che “ravvivano, allietano” le

celebrazioni con il loro servizio: Cavallaro Gianmario, Menanno Giuseppe,

Mittino Gianfranco(assente) e Rolfi Mauro. È stata assegnata una targa

anche a Maurizio Guaglio per il ruolo di regista della rievocazione. Il

parroco ha poi continuato, ricordando che il suo ingresso nella Parrocchia di

Trecate, è coinciso con il giorno delle feste patronali ed è proprio ai Santi

Patroni che ha affidato il suo cammino pastorale, ha evidenziato inoltre la

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necessità di mantenere le tradizioni, che si devono integrare con l’attualità

dei nostri tempi. Trecate è una città in crescita, la popolazione è composita;

è quindi necessario portare l’attenzione e la sensibilità di tutti, sui santi

Patroni. È proprio per queste ragioni, ha affermato don Gilio, che la

Parrocchia, la Consulta dei Santi Patroni e il Comune hanno deciso di

spostare le feste patronali alla terza domenica di settembre. Tutto ciò non

per “novità ma volontà sensibile, profonda, aperta, affinchè le feste possano

riacquistare la loro immagine ed il loro significato profondo di religiosità

comunitaria”. Concludendo, don Gilio ha auspicato la nascita di un

comitato, composto da una pluralità di esponenti sociali, culturali e religiosi,

che si possa dedicare all’organizzazione delle festività.

In seguito ha preso la parola Maurizio Guaglio, che ha ringraziato tutti

quanti hanno collaborato ed ha posto in evidenza il coraggio dimostrato

dalla Parrocchia e dalla Consulta dei Santi Patroni, nel proporre un evento

con forti valori religiosi e morali.

Sono intervenuti, successivamente, il presidente della Consulta, Giuseppe

Peretti, che ha ribadito la necessità di costruire un futuro basandosi sul

passato e ha ricordato che le aspettative di tutti erano quelle di un grande

evento e che la grandiosità è stata raggiunta, non solo per la riuscita della

manifestazione, ma soprattutto perché ha visto una grande collaborazione di

associazioni, simpatizzanti e cittadini comuni; il sindaco Zanotti Fregonara

ha espresso la soddisfazione di aver potuto ascoltare e vedere le tre corali di

Trecate in un’unica serata e ha voluto sottolineare l’impegno

dell’amministrazione di vivacizzare il lunedì delle feste patronali per far si

che i trecatesi possano godere pienamente dei tre giorni di festa.

È stato quindi proiettato il film, molto suggestivo, che ha ricreato in sala

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l’atmosfera di quel sedici dicembre.

Una splendida serata, carica di emozioni, che ha visto la partecipazione di

un pubblico numeroso.

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3.3 16 APRILE - 10 MAGGIO 2008 PREGHIERA NEI QUARTIERI E S.

MESSA IN ONORE DI SAN CLEMENTE

Il 16 aprile ha avuto inizio, come è ormai consuetudine, il cammino di

preghiera nei Quartieri e la benedizione delle famiglie. In un anno

particolare, dedicato alla figura del nostro Santo Patrono, la nostra

Parrocchia ha scelto di orientare quei momenti alla riscoperta della figura

del Santo rendendola attuale. È stata inoltre composta una preghiera, che ha

accompagnato poi le altre celebrazioni dell’Anno Giubilare:

Signore, guardiamo a San Clemente, martire e Patrono di Trecate, e

vediamo in lui un cristiano che rifulge con lo splendore di una fede

vissuta con generosità ed amore.

La sua profonda testimonianza entra nel nostro spirito e pone alla

nostra coscienza grandi interrogativi. Ci sembra che non abbiamo

ancora imparato a credere fermamente, anche se lo desideriamo

ardentemente. Non abbiamo ancora saputo trarre dalla fede le

conseguenze concrete per una impostazione di una autentica vita

cristiana.

Per intercessione del nostro Patrono, illumina la nostra mente, so-

stieni la nostra debolezza, corrobora ogni nostro anelito. Tu che sei

l'inizio della nostra fede e ne sei il compimento, vinci ogni nostra

resistenza, donaci un cuore che crede, una coscienza che oriente, una

vita che abbia quotidianamente il sorriso della tua presenza. Amen.

Leggiamo dal Bollettino Trecatese del 3 aprile come: “l’arrivo delle

reliquie, la rievocazione di questo evento, significa ridire e riudire tutti che

un Santo ci è stato donato” ([…], 2008). È proprio su questo concetto di

dono che i momenti di preghiera vedono il loro sviluppo, sviluppo che avrà

il suo completamento nella Santa Messa del 10 maggio.

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Lungo il cammino che dal 16 aprile conduce al 10 maggio, è stata inserito

un’importante evento: un concerto in onore di San Clemente. La sera del 6

maggio, all’interno della Chiesa Parrocchiale, si è esibita l’Ensemble

“Novum Organon”, composta da musicisti di fama internazionale: Glauco

Bertagnin (violino), Roberto Ranfaldi (violino), Matteo Ruffo (violino),

Massimo Piva (viola), Luigi Puxeddu (violoncello), Franco Catalani

(contrabbasso) e Roberto Loreggian (clavicembalo). Le musiche che si sono

potute ascoltare nel corso della serata sono state tratte da Bach, Tartini e

Vivaldi.

La note hanno riempito le navate della Chiesa, in esse si è percepita tutta la

forza evocatrice della musica; è lo stesso Ruffo ad affermare come in essa

“tutto sia superiore alla somma delle singole parti, quasi in una

concezione olistica: qui nessuno risolve la propria funzione in se

stesso, come nel caso di un solista, o nell’essere una parte sostituibile,

come in un’orchestra, giacché è l’interdipendenza reciproca a

rendere ognuno un punto d’appoggio insostituibile per tutti gli altri”

(Mittino F., 2008c).

Questo importante concetto di reciprocità scisso dall’idea di

indispensabilità, ci accompagna al 10 maggio e ci avvicina al significato di

quell’evento:

[…], di fronte ai tanti problemi che incontriamo riguardo alla vita,

alla famiglia, al delicato rapporto con i figli, al senso della lealtà, al

valore della giustizia, al rispetto dell’altro, tocchiamo con mano

l’urgenza di una coscienza equilibrata che guidi la quotidianità e che

la illumini nei suoi risvolti più importanti e determinanti.

La precaria situazione ci dice con forza che questo è il momento di far

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emergere i valori cristiani per dare un apporto sicuro e decisivo alla

vita ecclesiale e sociale. Come ha operato San Clemente. Questo fa

parte della nostra vocazione battesimale: prendere coscienza di una

esigenza per esprimere con la vita i valori i cui crediamo. È la sfida

che la società pone oggi ai cristiani. Il dono del battesimo ci spinge

ad armonizzare con carità e lealtà ogni aspirazione di bene, creando

sempre più comunione e concordia tra i diversi orientamenti del

vivere comune. Si deve divenire costruttori del nuovo. È questa la

ragione per cui portiamo in piazza, nel luogo centrale, nel crocevia

della vita della città, il nostro Patrono” (Masseroni, 2008a).

Alle 20.15 alcune persone erano già in attesa sul sagrato della Chiesa,

cariche di aspettative nei confronti del grande evento che di lì a poco li

avrebbe visti protagonisti. I membri della Consulta dei Santi Cassiano e

Clemente erano all’interno della chiesa parrocchiale intorno all’urna del

Santo, posta su una portantina. Anche il gruppo di Scout, che avrebbe

effettuato il trasporto, era già presente in chiesa, per organizzare e progettare

manovre e posizioni necessarie alla buona riuscita della traslazione.

Il parroco Don Gilio Masseroni, seguito da don Fabrizio Coppola e da don

Giuseppe Ottina, incensò l’urna del Santo Martire. Gli Scout sollevarono la

portantina e si apprestarono ad uscire dalla chiesa. Sul sagrato la

processione si compose, in apertura erano presenti i chierichetti recanti la

croce, seguiti dalla Banda Trecatese, dalle insegne dei quartieri, l’urna del

Santo scorta da sei chierichetti con le lampade accese, infine il gonfalone

del Comune e quello della Consulta.

Giunti in piazza Cavour, attraverso via Fratelli Russi, il Santo venne

adagiato sul palco, montato davanti ai portici del Palazzo Comunale. La

funzione venne aperta dall’Inno ai Santi Patroni cantato dalla Schola

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Cantorum, le note accompagnarono l’incensamento dell’altare. La voce dei

cantori si innalzò e con essa anche un forte vento che muoveva le vesti dei

celebranti e la paratura dell’altare. La Santa Messa proseguì e giunse alla

prima lettura, in quel momento al vento si aggiunge una pioggia battente che

costringe la sospensione della funzione.

L’urna del Santo venne riportata in chiesa dagli Scout. La piazza si svuotò,

le persone sembrarono disperdersi per poi ritrovarsi in chiesa. La Santa

Messa riprese, molto significative e profonde furono le parole del parroco

don Gilio Masseroni durante l’omelia:

“È difficile essere Cristiano, guardando a Lui che ha dato la sua vita

e guardando Lui che ha segnato per 250 anni questa comunità, l’ha

sospinta, l’ha incanalata, l’ha aiutata; la figura di San Clemente,

meraviglioso cristiano, ci deve stimolare.

[…] Questa sera, nonostante l’inconveniente, la ritengo una serata

profondamente positiva, perché ci siamo trovati insieme. Anche

questo cammino che abbiamo fatto da quartiere a quartiere, un po’

sotto un certo aspetto non sempre dal tempo benedetto, qualcosa è

passato, qualche cosa è entrato, guardiamo con fiducia al futuro.

[…]A San Clemente non la dò vinta, è voluto tornare indietro ma per

le feste patronali la traslazione la faremo ancora e la faremo più

solenne, quindi a San Clemente non la do vinta.”

Osservando la numerosa partecipazione si può affermare come i fedeli

abbiano ascoltato e messo in atto l’invito del parroco don Gilio che dalle

colonne del giornale esortava:

“Aspetto tutti sabato attorno a San Clemente per porre le basi di questo

significativo miracolo: pensare e realizzare una Trecate concorde,

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serena, generosa e pronta ad un impegno responsabile” (Masseroni,

2008a).

Parole decise, colme di entusiasmo che mettono in evidenza la volontà di fare delle Feste Patronali un’importante momento di riflessione sui valori cristiani. Inoltre questo percorso quartiere per quartiere e la Messa conclusiva attorno all’urna del Santo Martire ci fa tornare col pensiero alla “Missione Cittadina”, di cui prima si è parlato, tenutasi in occasione delle feste del 1977.

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39 (a, b, c, d, e, ,f, g) – 10 maggio Santa Messa

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3.4 21 SETTEMBRE 2008 - FESTE PATRONALI: SOLENNE

TRASPORTO DELL’URNA DI SAN CLEMENTE

Consulta dei Santi Cassiano e Clemente: Peretti Giuseppe

presidente, Iacometti Gianfranco vice presidente, De Vecchi

Piero cassiere, Mittino Filippo segretario, Porzio Mauro

storiografo. Membri: Colombo Giuseppe, Coppi Gianni,

Finocchio Aureliano, Gunnella Graziano, Manfredda Carlo,

Mocchetto Roberto, Pissavini Italo, Ritonnale Angelo, Rosa

Aronne, Ruffo Renato, Sfenopo Mario e Villani Antonella.

Le feste patronali del 2008 portano in sé un’aria nuova: un cambiamento di

data, dall’ultima domenica di agosto si decide di passare alla terza domenica

di settembre. Nella storia dei festeggiamenti in onore dei patroni questa è

non è la prima volta che avviene una variazione (Cfr. Appendice I), ed è

sempre stata la lungimiranza e l’apertura verso i mutamenti della società a

guidare queste decisioni. Le situazioni sociali mutano, così quelle

ambientali e il modo di vivere, e con esso anche l’uso del tempo libero.

Sono proprio tali ragioni che sottendendo a questa modifica. La Parrocchia,

la Consulta dei Santi Cassiano e Clemente e l’Amministrazione hanno

promosso questo spostamento di data con l’intento di avvicinare ed

integrare tutte le realtà presenti sul territorio trecatese così da vivere una

festa all’insegna della comunione e della fraternità.

Si è inoltre pensato ad un ricco programma:

Programma Religioso

LUNEDI 8 SETTEMBRE Natività di Maria Vergine

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Ore 20.45: Pellegrinaggio spirituale al Santuario della Madonna delle

Grazie; Santa Messa di Affidamento delle nostre feste patronali alla

Vergine.

SABATO 13 SETTEMBRE

Ore 18,00: Esposizione in Chiesa delle Reliquie di San Clemente.

Inaugurazione dei restauri dei transetti.

DOMENICA 14 SETTEMBRE Giornata della Famiglia

Ore 10.30: Messa solenne con ricordo dei vari anniversari di

matrimonio.

MARTEDÌ 16 SETTEMBRE Giornata dei Cresimandi

Ore 20.45: Chiesa Parrocchiale: Incontro di tutti i cresimandi con i

loro genitori, padrini e madrine.

MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE

Giornata dei fanciulli e del catechismo

Ore 10.00: in Chiesa Parrocchiale - Preghiera e riflessione.

GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE Giornata del Battesimo

Ore 20.30: in Chiesa Parrocchiale: Preghiera e riflessione con i piccoli

battezzati nei 2007 e 2008.

VENERDÌ 19 SETTEMBRE Giornata della Sofferenza

Ore 16.00: Chiesa Parrocchiale - Santa messa per tutti gli ammalati e

gli anziani.

SABATO 20 SETTEMBRE Giornata dei Quartieri

Ore 18.00: Chiesa Parrocchiale - Messa ed omaggio floreale.

DOMENICA 21 SETTEMBRE Festa Solenne Giubilare

Ore 10.00: Messa Solenne e Solenne traslazione delle Reliquie con il

seguente percorso: Chiesa Parrocchiale - via Russi - piazza Cavour -

via Adua - via Matteotti - via Gramsci - via Cassano - Chiesa

Parrocchiale. Presenza ufficiale delle Autorità ed esecuzione musicale

della "Schola Cantorum San Gregorio Magno".

LUNEDÌ 22 SETTEMBRE Giornata della Vocazione

Ore 10.30: Solenne concelebrazione dei sacerdoti trecatesi, del

Vicariato e di quanti hanno esercitato il Ministero a Trecate. Saranno

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presenti anche le nostre Suore con ricordi particolari della loro vita di

consacrazione.

Ore 21.00: Chiesa Parrocchiale, concerto in onore dei Santi Cassiano e

Clemente: musiche di Vivaldi, Bach, Mozart, Handel, Gounod,

Cherubini, Beethoven, Verdi, Puccini, Ortolani; solisti M Calcaterra

soprano - M.C.Gallo mezzosoprano; "Schola Cantorum San Gregorio

Magno"; Ensemble Isabella Leonardo; direttore Mauro Trombetta.

Offerto alla comunità dalla Consulta dei Santi Cassiano e Clemente.

MARTEDÌ 23 SETTEMBRE Giornata del ringraziamento e del

suffragio

Ore 8.30: Messa agli Scuroli.

Ore 20.40: Messa al Cimitero.

DOMENICA 28 SETTEMBRE

Ore 18.00: Chiusura degli Scuroli.

Durante questi giorni sarà possibile visitare il museo della parrocchia.

Da SABATO 20 SETTEMBRE: grandioso banco di beneficenza in

Piazza Cavour, con ricchi premi. DOMENICA 21 SETTEMBRE. Ore

17, piazza Cavour, estrazione dei premi vincenti della lotteria dei

Santi Patroni.

Programma Folcloristico

GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE

Ore 21.00: Via XX Settembre: Serata dialettale con Neta e Ghita e, a

conclusione, grande spaghettata per tutti. In caso di maltempo, la

serata si terrà nel Teatro comunale.

VENERDÌ 19 SETTEMBRE

Ore 19.00: Piazza Cavour: Cena in Piazza con l'Orchestra di liscio di

Vanna Isaia. In caso di maltempo, la cena si terrà presso la struttura

della Scuola Materna F.lli Russi (Via C. Battisti).

SABATO 21 SETTEMBRE

Ore 16.00: Piazza Cavour: Spettacolo per bambini "La scuola in

piazza".

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Ore 21.00: Piazza Cavour: Lena Biolcati presenta "A tempo di

Musical", organizzato dalla Consulta dei Santi Cassiano e Clemente e

dal Comune di Trecate. Durante la serata è prevista una raccolta di

fondi per l'acquisto di attrezzature a favore della locale Casa di

Riposo. In caso di maltempo, lo spettacolo verrà rinviato al sabato

successivo.

DOMENICA 21 SETTEMBRE

Ore 16.00: Piazza Cavour e centro storico: Gruppo di "Majorettes" di

Orio al Serio (BG) con fanfara e bastoni. Gruppo Folk "I Tencit".

Ore 17.30: Piazza Cavour: Concerto della Banda Musicale Trecatese.

Ore 21.30: presso il campo sportivo di Via Incasate. Spettacolo

Pirotecnico

In caso di maltempo verrà rinviato al lunedì 22.09.2008, alle ore

21.00, prima del concerto in Chiesa Parrocchiale.

Dalle ore 21.00 alle ore 22.30: Piazza Cavour, Intrattenimento

musicale con il "Duo Cherchi".

Ore 22.30: Piazza Cavour, "La notte dei Sosia".

LUNEDÌ 22 SETTEMBRE

Dalle ore 10.00 alle ore 19.00 -Via Mazzini,Verdi e

Murello,Tradizionale Fiera dei Santi Patroni con esposizione di

animali e tante bancarelle di prodotti agricoli, artigianali, generi

alimentari e casalinghi.

Ore 15.30: Via Mazzini: Ballo sull'aia con giochi e sorprese per i più

piccoli

Ore 17.00: Piazza Cavour, Dimostrazione tecnico-operativa dell’Unità

Cinofila della Polizia Penitenziaria.

Iniziative Collaterali

Da Venerdì 19 settembre a martedì 23 settembre - Sul piazzale

Antonini sarà funzionante il Luna Park con tante nuove attrazioni per

adulti e bambini

Domenica 21 settembre - Dalle e ore 14.00 alle ore 24.00 – Via

Romentino; il mercatino del Luna Park

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 166

    

Villa Cicogna: Mostra Fotografica a cura del Cine Foto Club Trecate

Teatro comunale: Mostra del Circolo Filatelico Numismatico

Mineralogico Trecatese.

Momento centrale dei festeggiamenti è stata la celebrazione di domenica 21

settembre. Poco prima dell’inizio della Santa Messa, davanti alla Casa di

Riposo in via Fratelli Russi, si è composto il corteo aperto dalla Banda

Trecatese e seguito dal gonfalone del Comune, dal gonfalone della

Consulta, dalle autorità civili e dai membri della Consulta. Il percorso ha

visto il passaggio per piazza Cavour, via Gramsci e via Cassano per poi

giungere in Chiesa Parrocchiale. Dopo aver preso posto all’interno della

chiesa, si è assistito all’ingresso dei preti: don Vincenzo Barone, don

Massimo Bottarel, don Giuseppe Ottina, don Francesco Spagnolo, don

Mauro Baldi e infine il parroco don Gilio Masseroni. Due carabinieri in alta

uniforme attendevano ai lati dell’altare.

Durante la celebrazione è stata data un’importante comunicazione ai

parrocchiani: don Giuseppe Ottina, da 10 anni coadiutore a Trecate, sarebbe

diventato Vicario parrocchiale, con particolare attenzione alla pastorale

giovanile, in diverse parrocchie della Bassa Valsesia, in stretta

collaborazione con don Italo Zoppis, parroco di Sizzano e Briona,

amministratore parrocchiale di Carpignano. A sostituirlo nella sua missione

all’interno dell’oratorio giungeva don Mauro Baldi, ordinato sacerdote il 7

giugno 2008 e proveniente dalla comunità di Romentino.

La Santa Messa si è conclusa con quello che è stato il momento più

significativo e toccante delle feste patronali: la traslazione delle reliquie di

San Clemente. L’urna era adagiata su un carro agricolo decorato da velluto

rosso e fiori e spinto dai membri della Consulta. Sul sagrato della chiesa si è

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 167

    

composta la processione: in apertura i chierichetti con la croce, i quartieri

recanti le insegne, gli scout, i cresimandi recanti le palme, la Banda

Trecatese, gli anziani della Casa di Riposo accompagnati dal personale

dell’Oftal, il gonfalone della Consulta, il carro con l’urna di San Clemente

scortato dai due carabinieri in alta uniforme, il clero e l’autorità civile.

La processione ha percorso via Fratelli Russi, via Adua, largo Carducci, via

Matteotti, via Gramsci, via Cassano, per concludersi sul piazzale della

Chiesa Parrocchiale accompagnata dal suono continuo delle campane.

Suono che, ha ricordato il parroco don Gilio, è continuato per l’intera notte

quel lontano 18 dicembre del 1758.

La celebrazione ha avuto il suo epilogo con la recita, da parte di un

cresimando, di una preghiera a San Clemente e con la benedizione solenne

con la reliquia di San Clemente è stata impartita da don Giuseppe Ottina.

Il momento della traslazione è stato significativo e profondo, molte erano le

persone che hanno preso parte al corteo e molte altre popolavano le strade in

attesa del passaggio del Santo. Quanti l’hanno vissuto lo porteranno come

ricordo vivo nel loro cuore (Cfr. immagine 40).

Possiamo concludere affermando come l’elevata partecipazione alle due

Celebrazioni, quella di domenica 21 e quella di lunedì 22, ha dato

fondamento allo spostamento di data. Il parroco don Gilio Masseroni, dalle

colonne del giornale, afferma:

“La corale partecipazione alla Messa Solenne ed alla sentita e

ordinata Traslazione delle Reliquie sono la prova che Trecate ha dato

una risposta positiva. Le molte coppie giovani ed i tantissimi residenti

a Trecate pur provenienti da altri luoghi hanno dato la dimostrazione

che l’accoglienza e l’integrazione sono possibili e sono oggi

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 168

    

estremamente importanti. La comunità si ricompone in questo modo,

con questa disponibilità, con l’incontrarsi e non con le chiacchiere. E

le feste sono state una validissima occasione. È necessario aprirsi agli

altri con uno sguardo chiaro, preciso e responsabile verso il futuro.

Se non ci si convince del cambiamento della società e non ci rende

ragione che in tale cambiamento bisogna immergersi con impegno, si

rimane tagliati fuori dal contesto attuale ed emarginati. Capisco con

serena attenzione coloro che forse non hanno visto bene certi

cambiamenti, ma la strada da percorrere è questa. Non si cammina

guardando al passato, si percorre la strada tenendo in considerazione

i valori del passato ma sentendoci cristiani del presente e del futuro.”

( Masseroni, 2008e)

Da sinistra: don Massimo Bottarel, don Francesco Spagnolo,

don Mauro Baldi, don Gilio Masseroni, don Giuseppe Ottina,

don Fabrizio Coppola, don Vincenzo Barone

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 169

    

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 171

    

40 (a, b, c, d, e, f, g) – 21 settembre 2009: la traslazione delle reliquie di San Clemente

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 172

    

3.5 18 DICEMBRE 2008 - SANTA MESSA DI CHIUSURA

DELL’ANNO GIUBILARE

Il 18 dicembre alle ore 21.00 nella Chiesa Parrocchiale si è tenuta la Santa

Messa che ha segnato la fine dell’anno dedicato a San Clemente. Il segno

che tutti hanno potuto udire è stato il suono di tutte le campane delle Chiese

di Trecate che ha dato inizio alla celebrazione e ha ricordato quel 18

dicembre del 1758 quando la popolazione fu svegliata alla tre di notte da un

suono di campane che annunciavano l’arrivo a Trecate, più precisamente a

villa Clerici, delle reliquie di San Clemente.

La Santa Messa è stata concelebrata dal Parroco don Gilio Masseroni, da

don Mauro Baldi e don Fabrizio Coppola. Particolarmente significative sono

state le parole del Parroco durante l’omelia, parole che hanno riassunto

l’anno vissuto insieme evidenziandone il profondo significato:

“abbiamo vissuto un anno in cui ci siamo affidati un po’ a Lui, è stato

un anno che io credo, auguro e spero, che un segno l’abbia lasciato.

Quali erano, al di là della celebrazione, le intenzioni di fondo? Erano

due: primo quello di mettere in evidenza a una comunità che

gradualmente andava perdendo una certa immagine e una certo

valore, non solo di tradizione, ma di testimonianza. Il secondo era

quello, in una comunità così dispersiva, di cercare anche

un’occasione, una stimolazione, una possibilità di integrazione, di

comunione.”

Vediamo quindi come gli intenti che hanno mosso quest’Anno Giubilare

sono stati particolarmente due: la riscoperta delle tradizioni, intese come

valore della testimonianza lasciata dal Santo, e il desiderio di raggiungere

una sorta di comunione tra le persone che vivono nella città di Trecate.

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 173

    

L’alta partecipazione alle celebrazioni e alle iniziative ha fatto si che questi

intenti divenissero realtà.

Al temine della Messa il Parroco, don Fabrizio, don Mauro e la Consulta si

sono spostati sullo scurolo, dove è stata recitata la preghiera in onore di San

Clemente ed è stata scoperta una lapide a ricordo di quest’anno giubilare che

reca la seguente dicitura:

“18 dicembre 2008 - A conclusione dell’anno giubilare dedicato a

San Clemente Martire la Consulta dei Santi Cassiano e Clemente, con

Fede e Devozione, tramanda, ai secoli che verranno, la Tradizione

della Comunità trecatese. 1758 -2008 250° anniversario dell’arrivo

delle Reliquie”.

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 174

    

3.6 20 DICEMBRE 2008 - CONCERTO DI NATALE E CONSEGNA

“RICONOSCIMENTO SANTI CASSIANO E CLEMENTE CITTÀ

DI TRECATE” Sabato 20 dicembre la Consulta dei Santi Patroni ha offerto alla comunità di

Trecate il Concerto di Natale che ha visto come protagonisti, ancora una

volta, l’Ensemble “Novum Organon” con qualche piccolo cambiamento

nella sua formazione: Glauco Bertagin (violino), Roberto Ranfaldi (violino),

Matteo Ruffo (violino), Luca Ranieri (viola), Luigi Puxeddu (violoncello),

Gabriele Ragghianti (contrabbasso) e Ivano Zanenghi (arciliuto).

Le musiche erano di Bottesini, Paganini, Tartini, Telemann e Vivaldi e

l’esecuzione è stata formidabile, un momento con forte valore culturale che

ha offerto la possibilità di trascorrere del tempo in una sorta di sospensione

mentale nel quale tutto lo spazio era occupato dal suono avvolgente (Cfr.

immagine 41).

All’interno di questo evento è stato assegnato, dalla Consulta, dalla

Parrocchia e dall’Amministrazione Comunale, il “Riconoscimento Santi

Cassiano e Clemente Città di Trecate”.

È necessario ricordare che per la prima volta è stato assegnato il premio

sotto un unico titolo, scelta dettata dal desiderio di unire le forze, dando così

maggiore importanza all’evento.

La commissione era composta da quattro membri della Consulta dei Santi

Cassiano e Clemente (Parroco, Presidente e due Consultori) e da quattro

rappresentanti del Comune di Trecate (Sindaco, Assessore ai Servizi Sociali,

Assessore alla Cultura e un rappresentante della minoranza consigliare).

Essi hanno avuto il compito di designare il destinatario del premio che,

secondo il regolamento, doveva andare “ad una persona meritevole di tale

Page 190: San Clemente Martire

L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 175

    

onorificenza che si sia distinta per l’impegno, la costanza, la generosità,

l’altruismo e lo spirito di abnegazione nell’esplicazione di un’attività o

nella realizzazione di un’opera nei settori sociale, culturale, morale,

sportivo, scientifico, economico, assistenziale, ambientale, religioso nonché

civile e che, tramite questo impegno, abbia agito a favore della collettività

trecatese o abbia dato lustro alla Comunità di Trecate”; oppure “ad

un’Associazione/Gruppo operante nel territorio trecatese negli ambiti

sociale, culturale, morale, sportivo, scientifico, economico, assistenziale,

ambientale, religioso nonché civile e che si sia distinta per l’impegno, la

costanza, la generosità, l’altruismo e lo spirito di abnegazione

nell’esplicazione di un’attività o nella realizzazione di un’opera e che,

tramite questo impegno, abbia agito a favore della collettività trecatese o

abbia dato lustro alla Comunità di Trecate”.

Molto importante risulta l’elenco di motivazioni relative al conferimento del

premio, da esso traspare come il denominatore comune sia il bene della

collettività; il bene comune al quale Consulta e Comune tendono. Inoltre la

varietà e completezza di settori, a cui si fa riferimento, allontana la

possibilità di far diventare il premio privilegiato per un determinato ambito

o credo religioso.

Relativamente a questa argomentazione può sembrare contraddittoria la

scelta di titolare il premio a Santi Patroni della città, va chiarito come i Santi

siano un esempio, un modello non solo in ambito Cristiano ma universale.

Questa predilezione potrebbe portare a riscoprire la figura di questi due

personaggi, apprendendo così la loro condotta di vita, sottostante alla

santità; che può oggi essere letta come legata ad una buona condotta morale.

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 176

    

I premiati di quest’anno sono stati i 18 volontari (Berra Giuseppina, Bertone

Laura, Boglio Giovanna, Bolla Gianmaria, Crespi Enrica, Doni Albina,

Fantini Teresa, Leccardi Francesco, Manfredda Natale, Negri Emilia,

Ponzio Giovanna, Ruggerone Cesarina, Ruggerone Maria Piera, Tornari

Franceso, Tornotti Lucia, Travaglini Ada, Travaglino Clementina, Troscia

Luigi) della Casa di Riposo Comunale di via Fratelli Russi, con la seguente

motivazione: “Per il prezioso, intenso e caritatevole impegno Rivolto al

servizio dei nostri Anziani” (Cfr. immagine 43).

Ciascuno di loro ha ricevuto una pergamena e al gruppo è andato un quadro

raffigurante i simboli dei tre enti promotori e la figura dei due santi: un

altorilievo realizzato appositamente da un artigiano (Cfr. immagine 42).

Inoltre sono state anche premiate la classe terza B e terza E della scuola

elementare G. Rodari che hanno partecipato al concorso di disegno indetto

dalla Consulta e avente come titolo: San Clemente Martire Patrono di

Trecate, nei secoli passati ed oggi (Cfr. immagini 44, 45, 46).

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 177

    

41 (a, b) - Alcuni musicisti dell’ Ensemble Novum Organon

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 178

    

 

 

 

 

 

42 - “Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente Città di Treacate”

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 179

    

43 - I volontari della Casa di Riposo Fratelli Russi premiati 

44 - I bambini premiati  

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L’Anno Giubilare

San Clemente Martire

 180

    

 

45 - Il disegno realizzato dalla classe III B – Scuola G. Rodari

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46 - Il disegno realizzato dalla classe III E – Scuola G. Rodari

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Epilogo

San Clemente Martire

 183

    

4 EPILOGO

In questo breve scritto sono stati ripercorsi tutti gli eventi legati alla figura

di San Clemente Martire: dall’arrivo delle sue reliquie a notte inoltrata il 18

dicembre del 1758, alla costruzione dello scurolo, alle traslazioni che negli

anni si sono susseguite. Tutti segni grandiosi che la comunità di Trecate ha

desiderato ardentemente e soprattutto realizzato per testimoniare la propria

fede e la propria devozione al Santo Martire. Inoltre, leggendo queste

pagine, si è potuto apprendere come accanto ad ogni ricorrenza legata a San

Clemente sia stato associato un “ricordo di pietra” (Rossi, 1948): nel 1782

è stata completata la costruzione dello scurolo, nel 1891 è stato promosso

l’ampliamento della Chiesa Parrocchiale, nel 1948 si è dato inizio a lavori di

costruzione dell’Oratorio Femminile in memoria delle feste del 1947, nel

1977 sono stati inaugurati i restauri del frontone e dei portici della Chiesa

Parrocchiale, nel 1992 è stato completato il concerto delle campane ed

infine nel 2008 sono stati inaugurati i restauri dei due transetti della Chiesa

Parrocchiale (Archivolto, 2008). L’entusiasmo e la forza trasmessa dal far

memoria del Martire hanno quindi condotto i vari parroci di Trecate ad

intervenire sulle varie strutture della parrocchia per renderle maggiormente

funzionali e agibili. Con l’avvicinarsi del 250° anniversario dell’arrivo delle

reliquie si è pensato di far memoria di questo evento con un anno intero

dedicato alla figura di Clemente. Abbiamo creduto sino in fondo che questo

potesse accadere, sfidando le opinioni avverse e viaggiando in direzione

ostinata e contraria (Smisurata Preghiera - 1996, F. De Andrè 1999). Le

cronache degli eventi, che qui avete potuto leggere, sono la prova che

qualcosa di grandioso è davvero avvenuto.

Proprio per questa ragione si è scelto di ripercorrere tutte le tappe che hanno

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Epilogo

San Clemente Martire

 184

    

segnato questo tempo: esse possono essere considerate come tante

pennellate che vanno a comporre quell’affresco raffigurante il Santo che ci

ha accompagnato per tutto il nostro cammino.

Ora che il quadro è terminato, che l’immagine di San Clemente ha preso

forma, non ci resta altro da fare che osservarla con attenzione affinché si

imprima chiara e limpida nella nostra memoria.

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APPENDICE

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Appendice A

San Clemente Martire

 187

    

APPENDICE A - TRADUZIONE DELL’ATTO DI DONAZIONE Estratto del Giureconsulto

Carlo Giuseppe Terraneo

notaio apostolico e del collegio di Milano,

figlio di Giuseppe ugualmente notaio di Milano,

Procuratore Canonico della Parrocchia di S. Giovanni "ad quatuor facies".

In nome del Signore, nell'anno 1758, lunedì 18 dicembre, nel primo anno

del pontificato del nostro papa Clemente XIII

DONAZIONE

L'Illustrissimo ed Eccellentissimo Sig. Marchese Don Antonio Giorgio

Clerici, Marchese di Cavenago (Lodi), regio feudatario di Cuggiono, della

comunità di Dairago (ducato di Milano), signore della città di Trecate

(Novara) e delle sue dipendenze, dei Magnati (Grandi) di Spagna di prima

classe, dei 60 decurioni dell'eccellentissima città di Milano, tra i decurioni

dell'illustrissima città di Como, cavaliere della Chiave d'Oro, amico

dell'attuale consigliere di Stato, padrone di macchine da guerra, prefetto e

colonnello, proprietario di un reparto di fanteria di Sua Regia Imperiale

Maestà la Regina d'Ungheria e Boemia ecc., e del Duca di Milano ecc. ecc.,

figlio del fu Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore Marchese Don Carlo

Giorgio, ugualmente tra i Magnati (Grandi) di Spagna come sopra,

Procuratore Canonico della parrocchia di San Protasio ai Monaci (Milano)

e, per lui, l'Egregio Illustrissimo canonico Signor Giovanni Filippo

Ramellino fu Saverio, Pretore di detta città, procuratore speciale, come

stabilito da lettera di mandato imperiale ecc.

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Appendice A

San Clemente Martire

 188

    

ha donato e dona alla popolazione di detta

città di Trecate (Novara) il Sacro Corpo con

una ampolla del sangue di S. Clemente martire

ottenuto dallo stesso Eccellentissimo Signore Marchese Generale dalla

munificenza del predetto Sommo Pontefice Clemente XIII, e questo nel

segno dell'amore (stima) che ha dimostrato per l'Eccellentissimo Signor

Marchese Generale della suddetta città.

I Signori Giuseppe De Medici fu Antonio

Giuseppe Galiazza fu Francesco,

Filippo Maino fu Melchiorre,

Ambrogio Navino fu Pietro

Domenico De Vecchi fu Carlo Antonio,

Carlo Zanoto (Zanotti) fu Giuseppe,

Andrea Bosetto fu Pietro

Francesco Antonio Rosina fu Stefano,

Giovanni Maria Bolio fu Giacomo,

Pietro Rosina fu Filippo,

Giuseppe Bolla fu Carlo,

Cassiano Cerina fu Giovanni, Francesco Villano (Villani) fu Giovanni,

Francesco Rebuffo fu Giuseppe,

in qualità di Sindaci, Consiglieri e Reggenti della predetta comunità di

Trecate e il Signor Antonio Ciecchetto fu Stefano, rappresentante

dell'Illustrissima Casa Serponte (Serponti) e Pietro Pinarolo (Pinaroli) fu

Francesco Antonio notaio e stimato avvocato e deputato della predetta

Page 204: San Clemente Martire

Appendice A

San Clemente Martire

 189

    

comunità di Trecate.

hanno dichiarato e dichiarano

di aver avuto e ricevuto dall'Eccellentissimo Signor Marchese Generale

Clerici, attraverso il di Lui delegato, l'Egregio Consulente Legale Signor

Ramellino, suo procuratore speciale, il sacro corpo con l'ampolla del sangue

di S. Clemente martire, con l'obbligo di custodirlo fedelmente e conservarlo

nella chiesa di S. Maria Assunta di Trecate e di collocarlo in apposita

cappella della stessa chiesa, perché sia sempre più promosso il culto e la

venerazione al detto S. Clemente martire, come proclamano e promettono

detti Sindaci, Consiglieri e Reggenti anche a nome della medesima

comunità, per attestare e avere ricordo perpetuo, con gratitudine, della

munificenza dell'Eccellentissimo Signor Marchese Generale e Signore di

detta città, e perché incessantemente diffondano preghiere all'altissimo

onnipotente Dio per l'aumento e la conservazione della salute spirituale

dello stesso Eccellentissimo Signor Marchese Generale Don Antonio

Giorgio e dell'Eccellentissima Signora Marchesa.

E secondo gli accordi dell'Autorità Apostolica, per la quale esercito, io

notaio sottoscritto, richiesto, ho stipulato l'atto in una delle sale del palazzo

dell'Eccellentissimo Signore Marchese Generale Clerici, posto nella detta

città di Trecate (Novara), presenti come testimoni: il signore Cesare

Francesco Carcano fu Giuseppe, ingegnere del collegio di Milano,

Procuratore, cittadino della parrocchia di S. Babila di Milano, senza alcun

impedimento, ora presente nella predetta città di Trecate, in occasione del

dono, e i Signori Ambrogio Testono fu Pietro e Giuseppe Cariono (Canoni)

fu Carlo, entrambi abitanti in detto luogo e città di Trecate e tutti noti e

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Appendice A

San Clemente Martire

 190

    

ritenuti degni.

Segue la Bolla di autentica delle reliquie di S.Clemente martire

FRATE SILVESTRO MERANO

dell'Ordine degli Eremiti di S. Agostino, per grazia di Dio e della Sede

Apostolica vescovo di Porfireone, Prefetto della Sacrestia Apostolica e Assistente

al Soglio Pontificio

A tutti i singoli coloro che leggeranno la presente lettera facciamo fede che

Noi, a maggior gloria di Dio Onnipotente e a venerazione dei suoi Santi,

dalle sacre reliquie estratte dal Cimitero di S. Calepodio, riconosciute

autentiche dalla S. Congregazione delle Indulgenze e delle SS. Reliquie, per

ordine del SS. Signor Nostro il Papa Clemente XIII, abbiam fatto dono del

Corpo sacro con un'ampolla del Sangue di S. Clemente martire trovato nella

predetta catacomba di S. Calepodio in Roma, all’Ill.mo ed Ecc.mo Signor

Marchese D. Antonio Giorgio Clerici, ambasciatore presso il medesimo SS.

Signor nostro Papa e la S. Sede Apostolica per la Sacra Cesarea Maestà di

Francesco Primo Imperatore dei Romani. E abbiamo collocato

riverentemente tale corpo in una cassa di legno coperto di raso di seta rossa

ornata all'intorno di frange d'oro, legata con una benda di seta rossa, ben

chiusa e sigillata col nostro piccolo sigillo. Allo stesso Ill.mo ed Ecc.mo Si-

gnor Antonio Clerici abbiamo data facoltà nel Signore di tenere presso di sé,

o di donare ad altri, e di esporre alla pubblica venerazione dei fedeli e

collocare in qualsiasi Chiesa od oratorio il predetto sacro Corpo con

ampolla del Sangue di S. Clemente martire, a patto che si osservino le

disposizioni liturgiche a norma del decreto della S. Congregazione dei Riti

in data 11 agosto 1691.

Page 206: San Clemente Martire

Appendice A

San Clemente Martire

 191

    

A conferma di quanto sopra, abbiamo fatto redigere dal nostro Segretario

sottoscritto questa lettera firmata di nostra mano e chiusa col nostro sigillo.

Roma dalla nostra dimora nel palazzo Apostolico Quirinale il 9 agosto

1758.

Firmato: Fr. Silvestro, vescovo di Porfireone

Giuseppe Ducci, segretario

****

Il documento è contenuto in una cassettina d’argento racchiusa da una

cordicella da cui pende un sigillo impresso in cera rossa.

Concorda con l’autentico consegnato alla comunità di Trecate e in fede.

J.C. Carlo Giuseppe Terraneo

notaio apostolico

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Appendice B

San Clemente Martire

 192

    

APPENDICE B

Documenti che certificano l’autenticità delle reliquie di San Clemente, il

primo è datato 1885, il secondo 1894 e l’ultimo 1931.

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Appendice B

San Clemente Martire

 193

    

Page 209: San Clemente Martire

Appendice B

San Clemente Martire

 194

    

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Appendice C

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 195

    

APPENDICE C

Verbale testimoniante la pulizia interna dell’urna di San Clemente (1891).

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Appendice C

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 196

    

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Appendice C

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 197

    

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Appendice C

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 198

    

Page 214: San Clemente Martire

Appendice D

San Clemente Martire

 199

    

APPENDICE D

MEMORIALE DELLA RICOGNIZIONE DELLE RELIQUIE DI SAN

CLEMENTE MARTIRE - A.D. 1998

Felice Iacometti

Lo scurolo dei Santi Patroni, "cuore delle memorie trecatesi", ha accolto

momenti importanti riguardanti il nostro S. Clemente martire. Possiamo dire

di aver visto le tracce del suo martirio attraverso la ricognizione delle sue

reliquie che sono presenti dal 1766 nell'urna di ebano. Prima ancora, sino

alle radici della memoria che risalgono al 1758, anno dell'arrivo aTrecate, i

suoi resti mortali erano conservati in una piccola urna di sasso ancora

esistente sotto l'altare dello scurolo, in un apposito vano restaurato nel 1993.

Da allora la storia di S. Clemente si intreccia con le vicende della nostra

comunità.

Tutto era incominciato mercoledì 13 maggio 1998, festa della Madonna di

Fatima, alle ore 18.30, quando il sacro corpo di S. Clemente era stato levato

dall'urna dai membri della Consulta dei Santi Patroni, e deposto su una

portantina adeguatamente addobbata.

La mattina di giovedì 14 maggio 1998, festa di S. Mattia apostolo, alle ore

10.30, presenti sullo scurolo il Rev.mo Sig. Arciprete Don Gilio Masseroni,

il dott. Mittino Mario Rocco, lo scultore prof. Luigi Teruggi, il presidente

della Consulta sig. Angelo Busto, il vice presidente Iacometti rag.

Gianfranco e il sig. Coppi Giovanni, si è proceduto alla ricognizione delle

reliquie. Via via che venivano estratte le sacre ossa, l'emozione cresceva. Il

dott. Mittino Mario Rocco, dopo averle sistemate su un candido lenzuolo,

procedeva ad una minuziosa ricognizione.

Page 215: San Clemente Martire

Appendice D

San Clemente Martire

 200

    

Segue elencazione delle reliquie di S. Clemente martire.

1. Cranio con probabile contusione osso parietale destro posteriore con

evidente ematoma sulla parte destra e sull'osso temporale destro.

2. Frammenti di costole e clavicole.

3. Residuo di parte della colonna cervicale, in evidenza vertebra

atlante, epistrofeo e prima vertebra cervicale.

4. Omero destro e omero sinistro.

5. Radio destro e radio sinistro.

6. Ulna destra e sinistra.

7. Frammenti di ossa del bacino comprendenti: osso iliaco destro e

sinistro con conservazione della cavità acetabolare.

8. Femore destro e femore sinistro.

9. Tibia destra e tibia sinistra.

10. N. 1 perone a destra.

Furono pure ritrovati nell'urna tre documenti storici: l'originale della Bolla

di donazione delle reliquie di S. Clemente martire al Marchese Antonio

Giorgio Clerici (1758), con sigillo pontificio; il documento della

sistemazione delle reliquie nella nuova urna di ebano (1766) e la pergamena

a ricordo del restauro della settecentesca urna (1987).

La ricognizione non è l’arrivo. È la partenza della tappa finale che conduce

alla nuova sistemazione delle reliquie. Alla nuova sistemazione del venerato

corpo. Non vi è altra chiave interpretativa di un “evento storico” come

questo.

C’era di che attendere con vivo interesse il proseguimento dei lavori di

riordino delle reliquie di San Clemente martire, affidate alle mani esperte

dello scultore prof. Luigi Teruggi, personalità di profonda fede religiosa, di

Page 216: San Clemente Martire

Appendice D

San Clemente Martire

 201

    

indubbio talento, serietà e dotato di una manualità eccezionale.

La mattina di sabato 23 maggio, festa di S. Desiderio martire, il prof.

Teruggi sullo scurolo, ha eseguito una scrupolosa lavorazione sul modello in

gesso, per innestare le ossa del Santo Martire.

Lo stesso scultore ha fatto notare al Parroco e hai Consultori presenti la

perfetta conservazione delle ossa di S. Clemente, dovuta all'avvolgimento di

queste in un sottilissimo tessuto trasparente (seta?). Con ogni probabilità

tale trattamento e stato eseguito nel 1766, al momento della ricomposizione

dello scheletro, per opera del frate cappuccino Giuseppe Piantanida di

Novara, prima di collocarlo nella nuova urna di ebano disegnata dal pittore

Peracino. E' doveroso registrare questo particolare importante come frutto di

una vasta e profonda devozione al Santo da parte dei trecatesi di allora.

La continuazione dei lavori è avvenuta la mattina di sabato 20 giugno 1998,

festa della Madonna Consolata, quando il prof. Teruggi, sullo scurolo, ha

presentato il modello in legno della figura umana di S. Clemente, sollevando

compiacimento e meraviglia da parte degli intervenuti. Il legno adoperato è

il “Cirmolo” della famiglia delle Pinacee. E' un albero che cresce soltanto

alle elevate altitudini, diffuso in Jugoslavia, dove si produce la qualità mi-

gliore; in Italia si trova soltanto sulle Alpi. Il legno, tenero, è par-

ticolarmente ricercato per i lavori di intaglio. Lo scultore dedica tutta la

mattinata per incidere le scanellature nelle braccia e nelle gambe del

modello, per collocarvi le ossa del Martire. Nel busto, invece, verrà ricavato

un incavo rettangolare dove troverà posto una cassetta in rame argentato che

racchiuderà le rimanenti reliquie di S. Clemente martire.

Siamo ai vesperi d'estate del 3 luglio 1998, festa di S. Tommaso apostolo,

prossimi ad azzurrarsi nel crepuscolo della sera. Lo scultore Teruggi riporta

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Appendice D

San Clemente Martire

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sullo scurolo il modello in legno. Il lavoro e le scanellature per

"l'assemblaggio delle ossa" e la cassetta in rame sono quasi ultimati. E'

presente il Parroco Don Gilio Masseroni. Ogni succedersi dei lavori ha

sempre trovato garanzie nel personale interessamento del Sig. Arciprete,

dotato di alte capacità pastorali e organizzative. Per la prima volta viene

provata sul modello ligneo la nuova "Armatura", opera dei Sigg. Mocchetto

Roberto, Coppi Giovani, Zanaria Giancarlo e Arancio Giuseppe. Essa

comprende la "lorica segmentata" (corazza), il "cingulum" (cinturone con

pendenti), "l'elmo" (copricapo), "càlighe" (calzari chiodati). Ineccepibile

anche il loro lavoro che non ha cercato sorprese particolari pur arrivando ad

un risultato ben più importante: indurli a completare con mente attenta e

nuove ricerche la loro opera, tanto da farla diventare particolarmente

suggestiva. Un mantello tinta rubino e una tunica ricamata color amaranto

avvolgeranno la figura di S. Clemente, tanto per non dimenticare altri due

aspetti eclatanti completeranno l'insieme dell'accurato restauro.

Determinante ai fini di questi lavori è l'opera prestata dalla ricamatrice

Sig.ra Caccia Annetta in DeMedici, con la collaborazione della Sig.ra Milan

Maria ved. Borando.

E' merito dello scultore prof. Luigi Teruggi e di tutti gli altri operatori, la

puntuale attenzione per gli aspetti storici che fungono da sfondo alle vicende

dei primi secoli della Chiesa, ma anche gli efficaci studi degli usi e costumi

dell'epoca romana ai tempi di S. Clemente. Essi insieme alla Consulta dei

Santi Cassiano e Clemente, hanno reso immortale un'opera grande valore,

dove sono abilmente fusi gli aspetti religiosi con quelli dell'arte e della

tecnica.

Trecate, 25 luglio 1998 - festa di S. Giacomo Apostolo

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Appendice E

San Clemente Martire

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APPENDICE E

Lettera inviata dalla Fabbriceria di S. Clemente ai trecatesi al fine di raccogliere offerte

per le feste patronali del 1947.

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Appendice F

San Clemente Martire

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APPENDICE F

Lettere inviate al Parroco don Mario Rossi per confermare la presenza nel

giorno del trasporto di San Clemente:la prima è firmata da S. Ecc. Mons.

Sebastiano Briacca; la seconda da S. Ecc. Mons. Alfonso De Romanis e

infine l’ultima dal Cardinale di Milano Ildefonso Schuster .

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Appendice F

San Clemente Martire

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Appendice F

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Appendice G

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APPENDICE G

All’interno di questa Appendice si è scelto di pubblicare, per la prima volta, il testo della Rievocazione dell’Arrivo delle Reliquie messo in scena nel 1991 e scritto da Felice Iacometti. Per lungo tempo questi fogli sono stati conservati nell’archivio della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente e ora, come una sorta di omaggio, vengono messi a disposizione dei lettori.

BREVE RIEVOCAZIONE DELLA DONAZIONE DELLE RELIQUIE DI S.

CLEMENTE MARTIRE

AL BORGO DI TRECATE

PERSONAGGI E INTERPRETI IN COSTUMI DEL SETTECENTO

Il Marchese Antonio Giorgio Clerici, Signore di Trecate (in divisa di

Generale).

Il dott. Terraneo, notaio della nobile famiglia Clerici.

Il Banditore.

Comparse (per quanto possibile): i due parroci di S. Cassiano e S. Michele, i

Reggitori della Comunità e alcuni frati, in rappresentanza

Dei Minori osservanti del Convento di San Francesco.

Scena unica

È il 18 dicembre 1758. Alla sera, nella villa del marchese generale Antonio

Giorgio Clerici, feudatario di Trecate. Davanti alla facciata della casa nobile

è stato eretto un palco. Sopra l’assito hanno preso posto i personaggi. Di

fronte al palco, su una decorosa portantina con ornamenti floreali, è

sistemata l’antica urnetta marmorea contenente una reliquia di S.Clemente.

Si ode un rullo di tamburi: poi il marchese Clerici fa cenno al Banditore di

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Appendice G

San Clemente Martire

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parlare.

BANDITORE – Popolo di Trecate! Il rispettabilissimo signor nostro marchese

generale Antonio Giorgio Clerici recatosi a Roma, in questo anno del

Signore 1758, dopo la morte del Sommo Pontefice, di sempre gloriosa

memoria, Benedetto quattordicesimo, con l’incarico di Ambasciatore al

Conclave per l’augustissima Imperiale Casa d’Austria, ne riportò in dono

dal Papa eletto Clemente decimo terzo, felicemente regnante sulla cattedra

di San Pietro, e del Sacro Collegio Cardinalizio, il venerabile corpo di

S.Clemente martire, tolto dalle catacombe di San Calepodio, con l’ampolla

contenente il suo sangue.

E’ viva intenzione del generale Clerici di donare, stasera stessa, le sante

reliquie al Borgo di Trecate, sua signoria.

In concordia fraterna, e con animo riconoscente per tanto munifico gesto,

esulti la gente di Trecate, laboriosa e cristiana, e renda sempre onore a

S.Clemente.

L’illustrissimo signor marchese Antonio Giorgio Clerici rivolga ora il suo

sermone. Ascoltiamolo, dunque, con il più grande rispetto e la più viva

attenzione.

MARCHESE CLERICI – Sono profondamente grato a Sua Santità Papa

Clemete decimo terzo e agli Eminentissimi Signori Cardinali per il dono

elettissimo delle reliquie di S.Clemente. La bolla che attesta questa

donazione, e che ora il notaro Terraneo leggerà, porta la data del 9 agosto

1758.

(Il marchese Clerici fa cenno al notaro Terraneo di leggere la bolla di

donazione delle reliquie).

NOTAIO TERRANEO (svolge il rotolo della bolla che tiene in mano e

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Appendice G

San Clemente Martire

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incomincia a leggere con voce sostenuta).

“A tutti ed a ciascuno, noi confermiamo che, all’illustrissimo et

Eccellentissimo Signore Don Antonio Giorgio marchese Clerici,

ambasciatore della Sacra Cesarea Maestà di Francesco Primo Imperatore,

presso il Signore nostro Papa e la Santa Sede Apostolica, noi concediamo in

dono il sacro corpo con l’ampolla del sangue di S.Clemente martire, rimosso

dal cimitero di San Calepoido nell’urbe e devotamente collocato in un’urna

lignea, avvolta in un rosso panno di seta, ornata di fibbie d’oro e legata e

chiusa con benda rossa e col marchio del nostro suggello.

Similmente concediamo all’illustrissimo et Eccellentissimo Sig. Antonio

Clerici di tenere presso di sé, o di donare ad altri, o in qualsivoglia chiesa o

cappella offrire alla pubblica venerazione dei fedeli, il sacro corpo con

l’ampolla del sangue di S.Clemente martire, fatti salvi i riti stabiliti dalla

Sacra Congregazione.

In fede di quanto firmiamo e apponiamo il sigillo a questa lettera.

Roma, dall’Apostolico Palazzo del Quirinale, addì 9 agosto 1758. Frate

Silvestro Merani dell’ordine eremitiano di Sant’Agostino, Prefetto ai

Cimiteri Apostolici e Assistente al Solio Pontificio.”

MARCHESE CLERICI – (riprendendo a parlare con voce alta)

E voi tutti qui presenti siete testimoni che io dono a questo insigne Borgo di

Trecate, mia signoria, le sacre reliquie e l’ampolla del Sangue di S.Clemete

martire.

Il dott. Terraneo, notaro della mia famiglia, ha già redatto l’atto di spontanea

liberalità (calorosi battimani).

Trecatesi! Uniamoci attorno a S.Clemente. Noi non conosciamo la storia di

questo martire. Ma quello che conta veramente non è tanto sapere dove

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Appendice G

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nacque, cosa fece, come morì, ma il fatto che diede la vita piuttosto che

tradire la sua fede cristiana.

Invochiamolo concordi il nostro Santo perché sostenga la comunità di

Trecate, la renda feconda di bene, e conservi a noi, ai nostri figli e ai nostri

tardi nipoti, il dono inestimabile della fede.

Si invochi la protezione di questo glorioso Martire in occasione di brine,

siccità, epidemie, e in qualunque altro momento che potessero accadere

qualche tempo perverso o calamità naturale.

Voglia infine S.Clemente infondere in tutti noi la forza e lo slancio

indispensabile per continuare a migliorare la nostra vita e a mantenere vivi i

valori più nobili.

(Calorosissimi battimani).

(seguono, in senso di giubilo, inni marziali della banda musicale e un

suggestivo lancio di fuochi d’artificio).

Felice Iacometti

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Appendice H

San Clemente Martire

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APPENDICE H

Maurizio Guaglio

SOLENNE RIEVOCAZIONE

STORICA

DELL’ARRIVO A TRECATE

DELLE SACRE RELIQUIE

DI SAN CLEMENTE MARTIRE

A. D. 1758

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Appendice H

San Clemente Martire

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L’ opera è stata composta comprendendo anche componimenti e testi tratti da

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“San Clemente a Trecate” di Giovanni Garzoli (1958)

------------------------------------

“Rievocazione della donazione delle reliquie di San Clemente Martire al Borgo di Trecate” (1991) di Felice Iacometti

----------------------------------------

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- Voce f.c. su sottofondo musicale (da Gloria di A. Vivaldi) – PROLOGO

« Anno di nostro Signore mille e settecento cinquantotto. La notte del giorno diciotto che si apprestava a nascere, alle ore tre all'incirca, fui svegliato di soprassalto dal suono delle campane della Chiesa grande, al quale si unì presto quello delle campane delle altre chiese; forse tutte le campane stavano suonando, 'chè nell'insieme confuso pareva di sentire anche quella di San Cassiano al borghetto. I bambini spaventati si strinsero a me e anche mia moglie non era tranquilla. Temevamo un grande incendio, oppure una sortita di qualche gruppo di briganti da una delle nostre quattro porte del Borgo. Scendemmo di corsa lungo la scala in legno della lobbia. Mi assicurai che la mia famiglia rimanesse al sicuro giù in casa, al tepore del favrè ancora caldo, presi il mio mantello ed andai in strada. La strada era già affollata di gente che, come me, cercava una spiegazione a quello scampanìo generale. Mentre mi dirigevo con gli altri verso la Piazza del Mercato, realizzai ciò che l'intorpidimento del brusco risveglio non mi fece notare: il suono delle campane non era d'allarme. Era un suono gioioso; lo scampanìo che sentiamo suonare il dì della festa di San Cassiano. E poi gli animali nelle stalle non erano agitati, come invece capita quando accade qualcosa di pericoloso: no, se ne stavano quieti. "Ma siamo nel cuore della notte!" Una notte fredda di questo freddo inverno che è già arrivato. Sicuramente il cielo sarà sereno ma la spessa coltre di nebbia che dalla campagna riesce a penetrare fin dentro ai vicoli, dal Borgoratto fino a capomondo, da quadroppio fino alla porta di Novara, impedisce di scorgere in maniera nitida le figure. Tutto appariva sfumato e scontornato. "Anche quest'anno sarà un freddo Natale!" pensavo. Nella piazza grande vi erano già molte persone con torce e lumi, quand'ecco che , provenendo dalla Chiesa, vidi arrivare il nostro parroco Don Giovanni Battista, con gli altri preti e i frati di San Francesco, e le Confraternite. In piazza arrivarono anche il Signor Podestà con i Sindaci e i Consiglieri. Dal crescente brusìo della gente intorno, sentii...."Sta arrivando! Sta arrivando!" In quel momento capii: stavano arrivando le reliquie di un nuovo Santo Patrono per noi trecatesi. Da diversi giorni se ne parlava e la

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Appendice H

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permanenza del Marchese Clerici e della Marchesa nella nuova Villa, al Castello, in questa fredda e inospitale stagione, non era casuale. Il Marchese, Signore di Trecate, ricevette le reliquie in dono dal Papa Clemente XIII che in questo stesso anno fu eletto. A questo Santo Martire, di epoca romana, fu dato il nome di Clemente in onore di Sua Santità. Mi affrettai ad andare a casa per comunicare questa gioiosa notizia ai miei cari e, tutti insieme, ci unimmo agli altri per seguire il parroco verso la Villa. Il Marchese, con la signora Marchesa ed il Cancelliere Notaio Terraneo, attendevano il ritorno dell'alfiere, mandato ai guadi sul Ticino per accertarsi dell'arrivo delle sacre Reliquie di San Clemente Martire.»

Un alfiere del marchese Clerici, a cavallo, entra nella corte della Villa dall'ingresso principale, si porta al centro della corte e, smontato da cavallo si appresta a dare l’annuncio dell'imminente arrivo delle sacre reliquie di san Clemente al marchese che nel frattempo si presenta con la marchesana, il notaio ed i nobili di palazzo; tutti sono disposti avanti al I°Palco; il marchese la marchesana e il notaio sono al centro, leggermente avanzati rispetto agli altri. Sul II°palco si trova già sistemato il coro dei fanciulli. Nel frattempo lungo il Borgoratto si muove il Clero, partito “dalla chiesa”. Precede un chierico con la croce, quindi l’Arciprete parroco con il titolo di San Cassiano ed il parroco di San Michele. Dopo di essi, seguono due Domenicani, i Francescani e le Confraternite secondo le loro precedenze: Corpus Domini – Gonfalone – S.Ambrogio – S. Rocco . Seguono le autorità civili del Borgo: otto consiglieri della classe maggiore recanti il gonfalone del Comune –i quattro consoli dei rioni – il podestà – i quattro sindaci. Seguono ancora il gruppo dei popolani che accorrono alla villa. Arrivati alla Villa: i parroci, accompagnati dai due Domenicani,il Podestà e i Sindaci raggiungono il marchese; i Consoli e i Consiglieri si dispongono

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Appendice H

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a sinistra e a destra, lungo i lati del I° palco. ; il chierico e i Francescani si dispongono ai piedi del fronte del I° palco. I popolani e le confraternite, rimangono ai lati del campo di scena, lungo il vialetto d’ingresso principale, in attesa. Nel frattempo, all’imbocco di Via Romentino, parte un carro agricolo a quattro ruote; è trainato da due buoi bianchi; alla cavezza sta un contadino. Precedono due frati agostiniani in atto compunto, altri due agostiniani seguono; fanno scorta al carro quattro armati. Nel mezzo del carro è la cassetta avvolta in raso rosso, legata con nastro pure rosso e fibbie auree. Il Marchese e la Marchesana, il Notaio Terraneo, con i Parroci, i Domenicani, il Podestà e i Sindaci , si compongono al centro della corte per attendere l’arrivo dell’urna dal cancello di ingresso. Il gruppo dei nobili rimane disposto ai lati del campo di scena, arretrato rispetto allo schema evidenziato Ecco, il carro nel brusio compunto e commosso dei presenti, si avvicina lentamente all’ingresso della Villa. Suonano le campane a distesa. I soldati di scorta fanno spazio; il carro si ferma all’ingresso della corte; si stacca un frate agostiniano, seguito dagli altri tre confratelli, avanzando verso il Marchese che li attende si inchina ai Marchesi, quindi parla: Frate Agostiniano: Eccellentissimo e colendissimo Marchese!

Nobile et eziandio gentilissima e virtuosa Marchesana!

Siano rese a Dio profonde grazie ed a voi, umilissima e devotissima riverenza. Io, umile servo agostiniano, dei custodi dei sacri cimiteri apostolici romani, dal grande pontefice Clemente XIII, regnante sul soglio di Pietro, porto il dono gratissimo che Sua Santità ha voluto benignamente a Voi destinare,

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come pegno di magnanima benevolenza e della stima grande che nell’eccellenza vostra ripone. Oh illustre Signore! Abbiamo percorso monti, valli pianure. Percorremmo le stesse strade che Clemente, secoli innanzi, seguì con le sue legioni. Acqua, vento e aperti cieli ci hanno fatto scorta. Il Santo Martire Clemente è passato fra mute preghiere: leggiadre fanciulle vi hanno sparso i loro fiori e i bimbi, congiunte le mani, han seguito, con gli occhi incantati, il nostro trascorrere grave. Con quale esultanza vedemmo stasera salire dalle cuspidi vostre, il pigro fumo dei focolari e nel rosso tramonto, la torre del vostro comune! Le lacrime agli occhi, piangendo, a terra piegammo per rendere grazie. Ecco a Voi, il diploma del dono, col suggello del sommo pontefice. (porge al marchese un rotolo di pergamena). Che Iddio vi guardi e con Voi questa terra; e che il Santo Clemente Vi assista! Marchese Clerici: (abbraccia il frate) Degno seguace del sommo Agostino, scorta pia e fedele; ricevi l’abbraccio e chiamami frate. Riferisci al Pontefice della fausta tua missione. Prosternagli tutte le grazie ed ogni mio onore. E pure dirai che vita ed ingegno, potere e armi dei Clerici, sempre saranno al servizio della fede. (con tono più alto rivolto anche al popolo convenuto)Che Clemente protegga la nuova famiglia di questo paese e protegga l’immensa famiglia del seguace di Pietro. (rivolto di nuovo al frate) Così, o buon frate, riferisci ed implora. Ed ora che la notte incombe, a te, ai divoti compagni, sono aperti gli ostelli e i conforti della mia dimora. Fate largo all’urna che entra! (Scortato dai quattro soldati il carro con l’urna avanza lungo l’ingresso principale – contemporaneamente si eleva l’inno da parte del Coro dei fanciulli - "Exsultate Justi")

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Arrivato il carro ai piedi del palco il gruppo di nobili,( al quale si aggiungono anche i popolani e i rappresentanti delle confraternite), si dispone su due ali; gli agostiniani rimangono a custodia del carro con i soldati. Il Marchese e la Marchesana salgono sul I° palco ; Il notaio Terraneo si siede allo scrittoio che si trova in un lato sul primo piano del I° palco. Dal gruppo dei Consoli si stacca il Banditore. Il Banditore grida quindi con voce stentorea Banditore: (leggendo da una pergamena) L’Eccellentissimo Marchese Don Antonio Giorgio Clerici, Marchese di Cavenago Lodigiano, Regio Feudatario del Comune Dominante di Cuggiono Pieve di Dairago Ducato di Milano, Signore del Borgo di Trecate Novarese, appartenente ai Sessanta Decurioni dell’Eccellentissima Città di Milano, e ai Signori Decurioni dell’Illustrissima Città di Como, Grande di Spagna, Cavaliere della Chiave d’Oro, Consigliere di Stato, Generale Tenente Maresciallo di Campo e Colonnello Proprietario di Reggimento d’Infanteria per Sua Maestà Imperiale Reale, la Regina d’Ongheria, rivolge il suo alto sermone a questa comunità di Trecate: si dia riverente ascolto al colendissimo Signore di Trecate. Marchese Clerici: Trecatesi! Il Sommo Pontefice, Signor Nostro, Clemente XIII, delle nobilissime famiglie veneziane dei Rezzonigo e dei Barbarigo, eletto al soglio di Pietro, si degnò avermi presente, come ambasciatore dell’Impero, per mandato del sommo Imperatore felicemente regnante, Francesco Primo. Ed ecco che alla mia profonda indegnità benignamente Sua Santità risponde con questo preziosissimo dono e me ne fornisce il presente autentico diploma, che io con grande riverenza a voi tutti, diletti miei borghigiani, ora consegno al Cancelliere Notaio Terraneo per la lettura:

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Notaio Terraneo: (svolge il diploma in pergamena) «A tutti ed a ciascuno, noi confermiamo che, per mandato del Santissimo Signor Nostro Clemente Papa XIII, all’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore Don Antonio Giorgio Marchese Clerici, ambasciatore della Sacra Cesarea Maestà di Francesco Primo Imperatore, presso il Signor Nostro Papa e la Santa Sede Apostolica, noi concediamo in dono il sacro corpo con l’ampolla del sangue, di San Clemente Martire, rimosso dal cimitero di San Calepodio nell’Urbe e devotamente collocato in un’urna lignea, avvolta di un rosso panno di seta, ornata di fibbie d’oro e legata e chiusa con benda rossa e col marchio del nostro suggello. Similmente concediamo all’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signor Antonio Clerici di tenere presso di sé o di donare ad altri o in qualsivoglia chiesa o cappella offrire alla pubblica venerazione dei fedeli, il sacro corpo e l’ampolla del sangue di San Clemente Martire, fatti salvi i riti stabiliti dalla Sacra Congregazione. In fede di quanto detto firmiamo e apponiamo il sigillo a questa lettera. Roma, dall’Apostolico Palazzo del Quirinale, addì 9 agosto 1758. Frate Silvestro Merani dell’Ordine Eremitiano di Sant’Agostino, Prefetto ai Cimiteri Apostolici e Assistente al Solio Pontificio.» Marchese Clerici: Ora Cancelliere Notaio Terraneo, redigete l’atto di donazione, e voi, Signori Magistrati della Comunità e Reverendi Parroci, siatene testimoni, che io dono a questo insigne Borgo di Trecate, di cui sono Signore, i sacri resti e l’ampolla del sangue di San Clemente Martire. (calorosi battimani di tutti) (il Notaio torna allo scrittoio per redigere l’atto; il Podestà si inchina al Marchese e pure i Parroci si inchinano con reverenza – l’Arciprete parroco di San Cassiano si appresta quindi a rivolgere al popolo il proprio sermone) Banditore: Popolo di Trecate! Ascoltate ora, con fede e devozione, il Reverendo Parroco Arciprete Don Giovanni Battista Bandi, qui convenuto

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col Parroco del titolo di San Michele. Parroco Arciprete: Io Parroco del titolo di San Cassiano, rendo grazie o eccellentissimo Signore, a Voi ed alla gentil Marchesana; possa il dono del santo Martire vieppiù rafforzare nella fede d’Iddio, questi onesti borghigiani. (rivolto al popolo con voce stentorea) Trecatesi! Uniamoci attorno a san Clemente. Noi non conosciamo la storia di questo martire. Ma quello che conta veramente non è tanto sapere dove nacque, cosa fece, come morì, ma il fatto che diede la vita piuttosto che tradire la sua fede cristiana. Invochiamolo concordi il nostro Santo perché sostenga la comunità di Trecate, la renda feconda di bene, e conservi a noi, ai nostri figli e a i nostri tardi nipoti, il dono inestimabile della fede. Si invochi la protezione di questo glorioso Martire in occasione di brine, siccità, epidemie, e in qualunque altro momento che potessero accadere qualche tempo perverso o calamità naturale. Voglia infine San Clemente infondere in tutti noi la forza e lo slancio indispensabile per continuare a migliorare la nostra vita e a mantenere vivi i valori più nobili. (calorosi battimani da parte di tutti) Il Coro dei Fanciulli esegue il secondo Inno: " Deus Tuorum Militum" Banditore: (proclamando con voce stentorea) Il trasporto dell’urna ha ora il suo inizio passando per la contrada di Borgoratto e, in prosieguo, al sagrato di Santa Maria Assunta. I quattro Sindaci del Borgo di Trecate faran da scorta alla sacra urna recando le torce. (Il Banditore si riunisce al gruppo dei Consoli) Si compone quindi il corteo lungo il vialetto laterale della corte conducente all’uscita verso il Borgoratto, secondo il seguente ordine:

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-Alfiere del Marchese a cavallo al passo, recante il blasone dei Clerici, accompagnato da due soldati -Popolani (molti reggenti torce e lumi) con i fanciulli del coro -Otto Consiglieri maggiori (innanzi al centro il gonfalone comunale, due file da due ciascuna e una linea da tre ) -Il Podestà (solo e al centro) -Quattro consoli dei rioni (leggermente staccati dai precedenti e disposti su unica linea) -Confraternite reggenti fiaccole Corpus Domini Gonfalone S.Ambrogio S.Rocco -Il Chierico con la croce (leggermente staccato dai precedenti e al centro) -I Francescani (in due file da quattro) -Gli Agostiniani (in due file da due) - I due Parroci (leggermente staccati dai precedenti e affiancati al centro) - I due Domenicani (leggermente arretrati rispetto ai parroci e poco più allargati verso i lati) -Il carro con l’Urna affiancato ai quattro lati dai Sindaci con le torce -Il Marchese Clerici e la Marchesana - il Cancelliere Notaio Terraneo -il gruppo dei Nobili (disposti a coppie) - altri due soldati Il corteo segue il percorso lungo le attuali via Garibaldi, via Gramsci, via Cassano. Al passaggio del corteo di figuranti lungo il lato nord della Piazza Cavour: voce f.c. su sottofondo musicale (da Gloria di A. Vivaldi)

«.....Fu immediatamente dalla Casa Clerici portato alle tre ore di notte nella Chiesa Parrocchiale in mezzo ai due Parochi, coll'accompagnamento di quattro torcie portate dai quattro sindaci della comunità, col seguito di tutto il Consiglio e di tutto il popolo. Fu collocato sopra l'altare maggiore a petizione del popolo tra tanto che si recitassero cinque pater ed ave ed indi tosto trasferito per mano del Signor Arciprete Bandi nella sacristia, fu riposto interinalmente in un armario chiuso a tre chiavi, una delle quali si consegnò di comune consenso a sindaci della

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comunità, e le altre due restarono nelle mani dei paroci....» All’arrivo in Chiesa Parrocchiale i vari figuranti si dispongono nei posti riservati; il carro sosta sul sagrato e, quindi, l’urna viene scaricata dai domenicani e trasportata dal Parroco Bandi presso l’altare maggiore: accompagnano, precedendolo, l'ingresso del parroco con l'urna, il chierico con la croce, il parroco di San Michele, i due domenicani , i quattro sindaci. All’interno della Chiesa si svolge la Funzione Religiosa Con Esecuzione corale a cura della Schola Cantorum “San Gregorio Magno” di Trecate Al termine i figuranti popolani e tutti i figuranti borghesi e nobili (compreso il Podestà) uscendo dalla Chiesa, conducono il popolo in Piazza, attraverso la via F.lliRussi per il momento conviviale finale. All’interno della Piazza, secondo la tradizione riportata dalle cronache del tempo, sono allestiti punti di distribuzione di salamini cotti, pane cotto a legna e vino. Nei pressi è inoltre allestito un piccolo podio, sul quale si appresta a tenere un breve discorso il Podestà, affiancato dal Marchese e dalla Marchesana. Il Podestà: (rivolto a tutto il popolo - legge) I nostri amati Signori, nella fausta ricorrenza della investitura a feudatari del nostro Borgo, ciò che avvenne nell’anno del Signore 1734, decretarono, con gesto benigno e a noi sommamente gradito, la gratuita distribuzione al popolo di gustose cibarie composte di salamini cotti, pane abbondante e vino amabile. Similmente io, podestà e reggitore di questo insigne Borgo, col consenso dei signori sindaci e consoli e consiglieri e il beneplacito del nostro Signore Don Antonio Giorgio Marchese Clerici, nella gaudiosa occasione in cui Trecate riceve questo grande cittadino romano e lo fa suo compaesano, ad onore, vanto e protezione della comunità, decreto che a tutti, in segno di onesta esultanza e di conviviale allegria, sian date in abbondanza le predette cibarie e copiosi boccali di vino nostrano.

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Proveniente dal gruppo dei Consiglieri, il Cantastorie sale sul podio e legge la BÜSINA’ (filastrocca) Cantastorie: Büsinà Di già cl’è caminà chi, tutt Tracà lasè dima ‘nca mi ‘ra büsinà. Parché a capita mia tropp d’impardént d’avé chi tutt par nuta una Sônt Climént. L’è véra che giamò suma Sônt Casöch, ma l’è ‘n Sônt talment brav, un tòch ‘a pöch e a tirarasa da part in sü ‘sso scagn par laseia 'nca ‘post a’ sò cumpagn. E rèsta che dü sônt l’ha in proprietà e pü a bacìla a’ paìs da Tracà. Cul povru San Casöch l’è un brav umasc e già a vö beghia e l’è ciapaia un brasc. L’è diia: « Car a ‘mè car San Climintìch, t’è gióvnu, ma te piita un bel bastich!

Parché si tracascìtt, fiss ‘mè ‘na pula i trabülatu sempru par ‘na gnula. I capegüss a piaşia a ‘temp cl’è bel, e che a’risóch a nasa pö a rabell. E quônt ch’a truna i ciapu i barnasció cunt ar’uliva par fè gnì, ‘ncó ‘ssó. E dininguarda pö sa fà tampesta,

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Appendice H

San Clemente Martire

 223

    

povru Climènt, tè béch luà d’ra fèsta». Insì a parléva Sônt Casöch, e Climént l’è başaia pö ara möch. E pö l’è diia, quasi cu’ magóch: « O Sôntu Vesc, mi i ciamava pardóch. Vü si sempru in facénda e sfularmà, da quônt ch’in mandà-chiva chi a Tracà; dèma a’parmès da dèva un po’ ‘na möch, par a tendia a fè traia ‘si cristiöch?» «Oh, caròncia! Such mia da parmöt, propi a ti che te parla ciar e s-ciött?» e d’incö i nòst Sônt inu dicrità d’andè dacordi e da iütè Tracà; E pö cuntent d’avès insèma e amis I ‘ndai a pé a truvè un nat paìs; i ‘ndai a Sciaröch a salüdè a’ Biat cl’è ‘n Sônt ch’a fa da ‘bech ‘nca nü’iat. Elì in başasa e pö in mangià e bivü E in diisa ch’i ‘bandunanu mai pü. E dunca, tracascitt, adès a rèsta Che ‘nca nü i mangiuma e i fuma fèsta. E tônt par cuminciè ‘nca a’ Pudistà ad salamìtt l’è daina ‘na barscià. I cuminciuma béch; l’ha propi arşóch, San Climént, cun ‘sa sòrta a’ prutesióch. Alégar dunca, suma china dü,

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Appendice H

San Clemente Martire

 224

    

dü sônt in gômba chi vöch viina pü. E quônt par salüt i suma crèp, e i crapuma e pö induma a’ cômp d’a Şèp, ‘nca si suma stai di bècamòrt, suma-chi chi l’è ch’a fana i pasaport. In tèra , in Ciél, insuma in tücc i pòst, ar’aiüt i darögaru i Sônt ch’inu nòst. Alégar dunca, e sbragaluma inguà: «Viva i nòst Sônt , e viva ‘nca Tracà!». Caloroso battimani di tutti i partecipanti. Ha quindi inizio la distribuzione a tutti delle vivande.

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Appendice H

San Clemente Martire

 225

    

Composta, e diretta su richiesta della Parrocchia B.V. Assunta di Trecate, Arciprete Don Gilio Masseroni, e della Consulta dei SS. Cassiano e Clemente di Trecate, Presidente Ing. Giuseppe Peretti. Rappresentata in Trecate il 16 dicembre 2007, in occasione dell'apertura dell'anno giubilare in onore di San Clemente Martire nel 250° anniversario dell'arrivo delle sacre reliquie.

A gloria ed onore dei Santi Martiri Cassiano e Clemente

Trecate, dicembre 2007

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Appendice I San Clemente Martire

 226

    

APPENDICE I

All’interno di questa appendice si è pensato di proporre alcune riflessioni

relative alla data in cui festeggiare San Clemente. Si è scelta questa

collocazione all’interno del libro perché l’argomento è trasversale a tutti i

capitoli.

Nella prima parte del testo si è appreso come il primo trasporto delle

reliquie del Santo Martire, nel 1782, si sia tenuto l’ultima domenica di

ottobre. Questa data è stata mantenuta sicuramente sino al 1811:

all’interno dell’ Archivio del Comune di Trecate (faldone 34, II serie,

fascicolo 2) sono contenuti tre documenti, rispettivamente del 1807, 1808,

1811, che attestano la solennizzazione della festività di San Clemente

l’ultima domenica di ottobre. Un ulteriore documento, contenuto nel

medesimo faldone (faldone 34, II serie, fascicolo 2; Cfr. immagine 47),

datato 1° settembre 1813, firmato dal prefetto, esprime il desiderio di voler

festeggiare il Santo Martire l’ultima domenica di settembre. Tale scelta di

anticipare a settembre la ricorrenza è stata probabilmente dettata

dall’esigenza di porre una certa distanza tra la commemorazione del Santo

Patrono e la festività dei morti.

Un’ulteriore cambiamento si è verificato nel 1860, quando la festa di San

Clemente è stata collocata nell’ultima domenica di agosto e questo

cambiamento è testimoniato da un documento conservato nell’Archivio del

Comune di Trecate (faldone 271, III serie, fascicolo 1; Cfr. immagine 48).

In esso si afferma che il Comune di Trecate ha ottenuto l’autorizzazione per

promuovere una Fiera annuale che duri tre giorni a partire dal lunedì

successivo all’ultima domenica di agosto e, al fine di rendere più

interessante l’evento, si notifica che la festività di San Clemente è stata

Page 242: San Clemente Martire

Appendice I San Clemente Martire

 227

    

trasportata la domenica antecedente la Fiera. Inoltre, per accrescere la

grandiosità di queste feste, si istituì un treno speciale che collegava Novara

e Trecate (faldone 271, III serie, fascicolo 1; Cfr. immagine 49).

Questa anticipazione è stata dettata con molte probabilità dall’origine

contadina del Borgo: settembre è periodo di raccolta per i contadini e

quindi per aver una maggior partecipazione alle giornate di festa era

necessario variare la data.

Infine nel 2008 è poi stata fatta la scelta di spostare nuovamente la data e di

collocarla la terza domenica di settembre, con l’intento di avvicinare ed

integrare tutte le realtà presenti sul territorio, vivendo una festa all’insegna

della comunione e della fraternità.

Possiamo quindi dire che questi cambiamenti sono sempre stati dettati dalle

esigenze della società ed in particolare quest’ultimo spostamento è da

intendersi più come una sorta di ritorno alle origini che una rottura con la

tradizione.

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Appendice I San Clemente Martire

 228

    

47 – Documento che attesta la solennizzazione della festa di San Clemente

nell’ultima domenica di settembre

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Appendice I San Clemente Martire

 229

    

48 – Documento che attesta la solennizzazione della festa di San Clemente

nell’ultima domenica di agosto

Page 245: San Clemente Martire

Appendice I San Clemente Martire

 230

    

49 – Documento che comunica l’istituzione di un treno speciale Novara - Trecate per la festa patronale del 1860

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Appendice L

San Clemente Martire

 231

    

APPENDICE L

All’interno di questa appendice vengono riportate alcune note che hanno

come protagonista la figura di San Clemente e che sono contenute nel

“Calendario” di don Mario Roccio. Questo scritto è depositato all’interno

dell’Archivio Parrocchiale e riporta una sorta di diario compilato da don

Roccio dal 1835 al 1842, anni in cui era parroco del Borgo di Trecate. In

queste note si ritrovano cronache di funzioni religiose e civili che hanno

segnato quel periodo.

1835

Settembre

Nel giorno di S. Clemente messa parrocchiale ore 71/2. Messa solenne ore

101/2 vespri ora 4. Nella messa parrocchiale si promulga il triduo a S.

Clemente per legato di Gio. Ambrogio Rosina con breve elogio alla pietà

del testatore. Si promulga la festa di S. Michele e del Rosario conla

processione.

1839

Settembre

2821. Alle ore 5 prima dei vespri. Si cominciò quell’anno prima di cantare li

vespri di recarsi tutto il clero processionalmente allo scurolo di S. Clemente

Martire per aprire solennemente l’urna; uscito dalla sacrestia il Clero si

suonò l’organo sino allo scurolo; intonante l’inno alternativamente si

suonava l’organo tra una strofa e l’altra, e successivamente si cantava dal

Clero, terminato l’inno si suonò l’organo sino al principio dei vespri.

21 I numeri riportati all’inizio di ogni annotazione stanno ad indicare la data.

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Appendice L

San Clemente Martire

 232

    

29.Dom.XIX dopo Pentecoste. Ave Maria ore 5. Messa Parrocchiale ore 7.

Messa Solenne ore 10 che si cantò per la prima volta dal [termine

illeggibile] del Coadiutore Titolare D. Bardelli. Vespri ore 31/2.

30. Triduo di S. Clemente ore 91/2 si suona l’ufficio di tre notturni. Messa

Solenne all’altare Maggiore a tre apparati. Ore 51/2 si da il Segno della

Benedizione.

Ottobre

1.Il tutto come ieri. N.B. chiudere le porte dello scurolo prima del Rosario

per evitare molti disordini.

2.La Messa Solenne si canta nello scurolo. Il tutto come ieri.

Novembre

3.Dom. XXIV dopo Pentecoste festa delle Sante Reliquie. Ave Maria ore 6.

Messa Parrocchiale ore 8 previa esposizione dell’urna di S. Clemente.

Messa solenne 103/4. Vespri ore 3. In tutti i giorni dell’ottava dei morti

l’ufficio si suona alle ore 5. Alla sera Benedizione ore 41/2 si suona.

1840

Settembre

27.Dom. XVI dopo Pentecoste festa di S. Clemente. Ave Maria 51/4. Messa

parrocchiale 71/2. Messa solenne 101/2 perché non vi è panegirico. Vespri

31/2.

28. Triduo di S. Clemente. Ore 91/2 ufficio. Messa solenne

dopo pranzo

Primi vespri di S. Michele con Benedizione ore 5 1/2

29. Come ieri. Vespri come ieri.

30. Come ieri. Tranne i vespri, si chiude la cassa.

Paramenti tela d’oro usata

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Appendice L

San Clemente Martire

 233

    

Per evitare alcuni disordini morali sarebbe bene prima del rosario far

chiudere le porte dello scurolo.

1941

Settembre

26.Dom.XVII dopo Pentecoste. Ave Maria 41/4. Messa Parrocchiale ore

7.Messa in canto ore 10. Vespri ore 31/2.

[…]

Triduo consueto a S. Clemente.

29. S. Michele. Ave Maria ore 5. Messa Parrocchiale ore 7. Messa solenne

nello scurolo di S. Clemente premesso l’ufficio come ieri di tre notturni 91/2.

Si canta una sola messa solenne nello scurolo perché parte la solennità di S.

Michele. Vespri ore 5. Successivamente si chiude l’urna del S. Martire.

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Appendice M

San Clemente Martire

 234

    

APPENDICE M

LA BATTAGLIA DI MAGENTA E LA LEGGENDA DI SAN CLEMENTE

Proprio nell’anno di pubblicazione di questo volume, 2009, cade il

centocinquantesimo anniversario della battaglia di Magenta: 4 giugno

1859. È possibile affermare come questo sia stato uno degli eventi più

significativi della seconda guerra di indipendenza, segnando l’apertura

delle ostilità tra gli eserciti Francese e Piemontese nei confronti di quello

Austroungarico.

Il Borgo di Trecate ospitò il Primo Reggimento della Guardia Francese, i

reparti di supporto e lo stesso Napoleone III, presso l’osservatorio di torre

Mandelli, a San Martino; assumendo così un ruolo centrale nella fasi

preliminari della battaglia. Inoltre Trecate, nel mese di aprile, subì

l’occupazione Austriaca: il Generale Giulay, su ordine dell’Imperatore

Francesco Giuseppe, aveva invaso parte delle provincie piemontesi con

un’azione dimostrativa a seguito della mobilitazione dell’esercito di

Vittorio Emanuele II (Peretti, 2009).

La storia della Battaglia di Magenta si incontra con quella raccontata in

questo libro per via delle medaglie al valore che i combattenti trecatesi

donarono a San Clemente in forma di ringrazi mento per essere

sopravvissuti, medaglie che ancora oggi si posso ammirare sullo scurolo.

Vi è anche una leggenda, qua sotto riportata, legata a quel periodo storico

che è stata pubblicata sul Bollettino Trecate (19 agosto 1944) in un

momento doloroso e drammatico della storia mondiale contemporanea: la

Seconda Guerra Mondiale..

Page 250: San Clemente Martire

Appendice M

San Clemente Martire

 235

    

La leggenda di San Clemente

C'era una volta... Così incominciano tutte le leggende. Invece, quella di S.

Clemente incomincia : Cento anni fa, quando c'era la guerra...

Di guerre a Trecate cent'anni fa ce ne furono parecchie, ma la leggenda

parla di quella che gli austriaci e i francesi combatterono nel 1859.

Che cosa avvenne, dunque, cent'anni fa, quando c'era la guerra?

Una mattina, svegliandosi, i trecatesi videro sulla sponda lombarda del

Ticino cavalli e cavalieri in perfetto ordine di battaglia. Immaginatevi lo

spavento delle donne e dei fanciulli, che scapparono a nascondersi nelle

stalle e sulle cascine, dove, tremando, si raccontavano tante cose paurose.

Chi diceva d'aver visto gli archibugi, chi raccontava d'aver sentito tremare la

terra per il colpo di una bombarda.

Ad ogni nuova notizia l’inquietudine aumentava e dopo mille esclamazioni,

i gruppi di persone si raccoglievano negli angoli delle case, intorno

all'immagine di S. Clemente, soldato e martire, trecatese di elezione.

Una mattina, una vedetta a grande velocità giunse in paese, per annunziare

affannosamente che la cavalleria, varcato il confine, marciava a spron

battuto verso Trecate. Tutti scapparono, senza, dimenticare però di portare

con sé l'immagine di San Clemente. Poco dopo sullo stradone principale già

si vedeva sollevarsi un gran polverone che segnava l'avanzare delle truppe.

Giunsero alle prime, case del paese. Per le vie non c'era anima viva. Il

denso polverone cessò. Quelli che da lontano seguivano il movimento,

capirono che i cavalli avevano arrestata la loro marcia. Che cosa sarebbe

mai avvenuto? Il paese sarebbe stato certamente depredato e poi bruciato.

Già correva voce che qualche colonna di fumo si era vista, sollevarsi verso

il cielo.

Page 251: San Clemente Martire

Appendice M

San Clemente Martire

 236

    

Passarono lunghi momenti di aspettativa. L'attesa aumentò l'ansia e la

curiosità.

Qualche cosa doveva pur essere capitata. Infatti i cavalli, giunti al limitare

del Borgo, si erano improvvisamente fermati ed erano rimasti irrigiditi al

loro posto.

Si fece alloro avanti il generale, che portava due lunghi baffi, ed impartì

ordini con la voce e con la mano. Ma i cavalli con i loro cavalieri non si

mossero.

Era la prima volta che il generale non vedeva eseguiti i suoi ordini. Tutto

adirato, tolse dal fodero la sua sciabola e minacciò severamente. Allora i

cavalli oh, meraviglia! Piegarono le ginocchia fino a terra, quasi in atto di

adorazione e di preghiera. I soldati trattennero il respiro e fu profondo il

silenzio.

Il generale guardò in giro, poi, puntando la sua sciabola per terra, esclamò :

“Non ho mai visto una cosa simile. Qui c'è qualche santo che protegge

questo paese.”

In quel momento una donna attraversò la strada, più coraggiosa di tutti gli

altri perché aveva un fratello generale.

La donna fu subito fermata e il generale le domandò: “Qual santo pregate

voi in questo paese?”

E la donna rispose : “Noi preghiamo S. Clemente, il quale era un soldato

come voi.”

I cavalli, inginocchiati, chinarono la testa.

II generale allora si tolse dal dito un anello d’oro e. lo fece portare all'urna

di S. Clemente. Quindi diede ordine avi suoi soldati di cambiare strada per

non calpestare la terra

Page 252: San Clemente Martire

Appendice M

San Clemente Martire

 237

    

così visibilmente protetta da un santo soldato.

I cavalli si alzarono e le truppe partirono a grande velocità. I trecatesi,

ritornati alle loro case, fecero grande festa.

La leggenda dice la fiducia dei trecatesi verso il loro Santo, specialmente

quando la guerra si avvicina alle loro case e alle loro campagne.

Page 253: San Clemente Martire
Page 254: San Clemente Martire

Bibliografia

San Clemente Martire

 239

    

Questa bibliografia si pone un duplice obiettivo: il primo, più canonico, è

quello di permettere al lettore di completare le citazioni rinvenute nel testo;

il secondo è quello di elencare le pubblicazioni, anche semplicemente

consultate, nelle quali è possibile ritrovare tracce della storia narrata.

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Mittino F., (2008e), 1758 – 2008 San Clemente Martire – Chiusura

anno giubilare, Bollettino Trecatese, 11 dicembre 2008.

Mittino F., (2008f), Concerto di Natale, Bollettino Trecatese, 11

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Bibliografia

San Clemente Martire

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dicembre 2008.

Mittino F., (2008g), Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente

Città di Trecate, Bollettino Trecatese, 18 dicembre 2008.

Mittino F., (2009a), I momenti più significativi dell’Anno Giubilare,

Bollettino Trecatese, 8 gennaio 2009.

Mittino F., (2009b), Papa Clemente XIII, il Papa mecenate,

Bollettino Trecatese, 12 marzo 2009.

Mittino F., (2009c), 19-20 settembre. Feste Patronali 2009. Alcune

riflessioni, Bollettino Trecatese, 30 luglio 2009.

Peretti G., (2009), 4 giugno 1859 – Battaglia di Magenta, Bollettino

Trecatese, 28 maggio 2009.

Peretti G., Iacometti F., (1994), Trecate tracce della sua gente.

Parrocchia Maria Vergine Assunta.

Roccio don Giacomo, (1835-1842), Calendario. Archivio

Parrocchiale, Chiesa B.V. Assunta - Trecate.

Rosa A., (1984), Altorilievi in onore dei Santi Patroni, Bollettino

Trecatese, 23 agosto 1984.

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Trecatese, 4 settembre 1948.

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Parrocchia Maria Vergine Assunta.

Teruggi L., (1891a), S. Clemente Martire, Patrono di Trecate –

Memorie scritte in occasione delle feste centenarie per la seconda

traslazione delle sue reliquie. Tipografia Reina Vescovado, Novara.

Teruggi L., (1891b), I SS. Martiri e specialmente S. Cassiano e S.

Clemente martiri e patroni di Trecate – Scritto in occasione del

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Bibliografia

San Clemente Martire

 246

    

solenne centenario di S. Clemente. Tipografia Reina Vescovado,

Novara.

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Indice delle Immagini San Clemente Martire

 247

    

INDICE DELLE IMMAGINI

Si è pensato di concludere questo scritto con un indice relativo alle

immagini presenti nel testo al fine di renderne maggiormente fruibile la

consultazione. Va specificato come le immagini siano state tratte

dall’Archivio Parrocchiale della chiesa Beata Vergine Assunta di Trecate e

dall’Archivio della Consulta dei Santi Cassiano e Clemente (fatta eccezione

per l’immagini 47, 48, 49 raffiguranti documenti depositati nell’Archivio

del Comune di Trecate).

N° Immagine

Titolo Pag.

1 Alcune Immagini Sacre raffiguranti San Clemente 7

2 Canova A., (Roma – San Pietro), Monumento Funebre a Clemente XIII

11

3 Peracino, una stampa raffigurante il disegno dell’urna di San Clemente

21

4 Un’antica cartolina raffigurante lo scurolo 22 5 Peracino, L’apoteosi di San Clemente Martire 23

6 Manfrini, Altorilievi bronze raffiguranti San Cassiano e San Clemente

24

7 1777 - Antica veste di San Clemente 25

8 (a, b) Alcuni momenti della sistemazione delle reliquie di San Clemente

26

9 Le reliquie di San Clemente ricomposte 27

10 L’urna di San Clemente scortata dai giovani vestiti da soldati romani

28

11 Annuncio per comunicare l’inizio del triduo per il trasporto di San Clemente

56

12 Don Luigi Teruggi promotore della seconda traslazione delle reliquie di San Clemente

57

13 Mons. Carlo Allorio, Don Mario Rossi e Mons. Sebastiano Briacca

70

14 Il Cardinal Ildefonso Schuster 71 15 La chiesa parrocchiale addobbata 72 16 L’urna di San Clemente posta nella chiesa 73

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Indice delle Immagini San Clemente Martire

 248

    

parrocchiale prima della traslazione

17 La piazza gremita di persone al termine della traslazione delle reliquie di San Clemente

74

18 I momenti conclusivi della traslazione delle reliquie di San Clemente

75

19 Comitato del Cinquantenario di S. Clemente 1947 76

20 Fascia indossata dai membri della Consulta durante il trasporto di San Clemente del 1947

77

21 Fascia indossata dai membri della Comitato durante il trasporto di San Clemente del 1947

77

22 (a, b) Inno a San Clemente, testo di Don Mario Rossi, musica del Maestro Bruno Finocchio

78-79

23 Alcune delle banconote offerte a San Clemente per le feste del 1947 e ritrovate nell’archivio parrocchiale

80

24 Permesso per ricevere la benedizione del Santo Padre 80 25 Il programma del pellegrinaggio a Roma 81 26 Mons. Ugo Poletti 89 27 Manifesto del 1958 90 28 Medaglia commemorativa delle Feste Centenarie 106 29 Le urne dei SS. Patroni prima della traslazione 107

30 (a, b) Inno ai Santi Cassiano e Clemente, parole di Giovanni Garzoli, musica del Maestro Giuseppe Menanno

108-109

31 Consulta dei SS. Cassiano e Clemente 1977 110 32 (a, b, c, d, e, f, g)

Alcune foto della rievocazione storica 114-117

33 La Consulta dei Santi Patroni 1992 124 34 Le nuove campane 125

35 (a, b, c) I preparativi 126-127

36 (a, b, c, d)

Le celebrazioni 128-129

37 Lo striscione che per l’intero Anno Giubilare è rimasto appeso sulla facciata della chiesa parrocchiale

135

38 (a, b, c, d, e, f, g,

h, i) Alcune foto della rievocazione

146-150

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Indice delle Immagini San Clemente Martire

 249

    

39 (a, b, c, d, e, f, g)

10 maggio Santa Messa 158-161

40 (a, b, c, d, e, f, g)

21 settembre 2009: la traslazione delle reliquie di San Clemente

168-171

41 (a, b) Alcuni musicisti dell’ Ensemble Novum Organon 177

42 “Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente Città di Treacate”

178

43 I volontari della Casa di Riposo Fratelli Russi premiati

179

44 I bambini premiati 179

45 Il disegno realizzato dalla classe III B – Scuola G. Rodari

180

46 Il disegno realizzato dalla classe III E – Scuola G. Rodari

181

47 Documento che attesta la solennizzazione di San Clemente nell’ultima domenica di settembre

228

48 Documento che attesta la solennizzazione della festa di San Clemente nell’ultima domenica di agosto

229

49

Documento che comunica l’istituzione di un treno speciale Novara - Trecate per le festa patronale del 1860

230

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Indice

San Clemente Martire

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INDICE

Presentazione (Giuseppe Peretti) pag. I Prefazione (Don Gilio Masseroni) pag. III Perché raccontare? Come un’introduzione pag. V Parte Prima – La Storia 1 L’arrivo delle reliquie di San Clemente nel Borgo di Trecate pag. 3

1.1 La figura di San Clemente pag. 5

1.2 Papa Clemente XIII pag. 8

1.3 Lo scurolo pag. 12

2 Le traslazioni di San Clemente nella storia pag. 29

2.1 1782: prima traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 29

2.2 1891: seconda traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 38

2.3 1947: terza traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 58

2.4 18 dicembre 1958: 200° anniversario dell’arrivo delle reliquie pag. 82

2.5 1977: quarta traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 91

2.6 1992: quinta traslazione delle reliquie di San Clemente pag. 111

Parte Seconda – L’Anno Giubilare

3 1758 – 2008 Anno Giubilare in onore di San Clemente Martire pag. 133

3.1 16 dicembre 2007 – Rievocazione storica dell’arrivo delle reliquie pag. 136

3.2 Presentazione del filmato relativo alla rievocazione storica

del 16 dicembre 2007 pag. 151

3.3 16 aprile – 10 maggio 2008 preghiera nei quartieri

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Indice

San Clemente Martire

 252

    

e Santa Messa in onore di San Clemente pag. 154

3.4 21 settembre 2008 – Feste Patronali:

Solenne Trasporto dell’urna di San Clemente pag. 162

3.5 18 dicembre 2008 – Santa Messa di chiusura

dell’Anno Giubilare pag. 172

3.6 20 dicembre 2008 – Concerto di Natale e consegna

“Riconoscimento Santi Cassiano e Clemente Città di Trecate” pag. 174

Epilogo pag. 183

Appendice

Appendice A – Traduzione Atto di Donazione pag. 187

Appendice B – Documenti che attestano l’autenticità

delle reliquie di San Clemente pag. 192

Appendice C – Verbale testimoniante la pulizia interna

dell’urna di San Clemente (1891) pag. 195

Appendice D – Memoriale della ricognizione delle reliquie

di San Clemente - A.D. 1998 (Felice Iacometti) pag. 199

Appendice E – Lettera del 1947 pag. 203

Appendice F – Lettere di Mons. Briacca, Mons. De Romanis

e Card. Schuster (1947) pag. 204

Appendice G – Testo della rievocazione storica del 1991

(Felice Iacometti) pag. 207

Appendice H – Testo della rievocazione storica del 2007

(Maurizio Guaglio) pag. 211

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Indice

San Clemente Martire

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Appendice I – Considerazioni sulla data della festa di San Clemente pag. 226

Appendice L – Note dal “Calendario” di don Mario Roccio pag. 231

Appendice M – La Battaglia di Magenta e la Leggenda di San Clemente pag. 234

Bibliografia pag. 239

Indice delle immagini pag. 247

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