san bao kung fu magazine

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New Edition! MAGGIO 2013 Arti Marziali :: Cultura :: Filosofia :: Curiosità Realizzata in proprio a cura di: A.S.D SAN BAO - Scuola Discipline Orientali - www.sanbao.it - [email protected] Introduzione alla Medicina Cinese Introduzione alla Medicina Cinese I Cristalli ed il loro Meraviglioso Mondo I Cristalli ed il loro Meraviglioso Mondo Il Primo Beimo di Bruce Lee Il Primo Beimo di Bruce Lee Qi Gong Terapeutico Qi Gong Terapeutico SAN BAO SAN BAO KUNG FU MAGAZINE KUNG FU MAGAZINE

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Your Free magazine to the Kung Fu World ! Tai Chi Chuan, Wing Chun, Qi Gong, Meditation, Philosophy and much more.

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Page 1: SAN BAO KUNG FU MAGAZINE

New Edition! MAGGIO 2013

A r t i M a r z i a l i : : C u l t u r a : : F i l o s o f i a : : C u r i o s i t à

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Introduzione alla Medicina CineseIntroduzione alla Medicina Cinese

I Cristalli ed il loro Meraviglioso MondoI Cristalli ed il loro Meraviglioso Mondo

Il Primo Beimo di Bruce LeeIl Primo Beimo di Bruce Lee

Qi Gong TerapeuticoQi Gong Terapeutico

SAN BAOSAN BAOKUNG FU MAGAZINEKUNG FU MAGAZINE

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sommario

La rivista “San Bao Kung Fu Magazine” è ideata, curata erealizzata interamente dall’Associazione SportivaDilettantistica SAN BAO - Scuola Discipline Orientali”.

Sede Centrale:Via A. Bartocci, 21 - 05100 Terniwww.sanbao.it - [email protected]: 329.7325460

Progetto grafico ed impaginazione:Simone Sebastiani

Fotografie:Autore: Federico MassarelliAltre foto personali o da Siti Web (riferimenti in foto)

Redazione e Realizzazione:Sebastiani Simone

Hanno collaborato:Mariani FedericaBussetti DiegoValter GentileFederico Usignoli Maria

Per Collaborare con noi:[email protected]

Per la Pubblicità su questo Magazine:[email protected]

(c) Tutti i diritti sono riservati.Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senzapermesso è severamente proibita.

3Introduzione alla Medicina Tradizionale Cinese

7Qi Gong Terapeutico all’Ospedale di Prato

11Wong Shun Leung racconta il primo Beimo di Bruce Lee

25Cristalli ed il loro Meraviglioso Mondo

29Tai Chi Chuan e Parkinson

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E D I T O R I A L EIn un Mondo che cambia il cambiamento deve

essere l’unica cosa che rimane costante! Serve consape-volezza e conoscenza di Argomenti che spesso sembranodistanti ma che invece hanno basi comuni, e cosi il SANBAO KUNG FU MAGAZINE si arricchisce sempre di più!

Da questo numero abbiamo introdotto dueimportanti collaborazioni per tratare in modo completoargomenti molto vasti che spesso un singolo articolo nonpermette di fare.

Il Dott. Valter Gentile, specializzato inAgopuntura e Medicina Tradizionale Cinese, curerà unaRubrica sulla Medicina Cinese, toccando di volta in voltasingoli argomenti che consento di addentrarsi sempre dipiù nel vasto mondo della Medicina Cinese.

Federica mariani, Vicepresidente della SAN BAOnonchè Istruttrice della Scuola tratterà invece l’argo-mento di “Pietre e Cristalli”, avendo seguito molti Corsi ariguardo ed essendo appassionata di questo meraviglio-so mondo.

Buona Lettura !

SiFu Simone

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Introduzione alla Medicina a cura di: Dott. Valter Gentile

“La natura di ciascuno è diversa, e lo sono le sue necessità.“La natura di ciascuno è diversa, e lo sono le sue necessità.Ecco perché i saggi di un tempo non prescrivevano lo stessoEcco perché i saggi di un tempo non prescrivevano lo stessorimedio per tutti.”rimedio per tutti.”

ZhuangziZhuangzi(Maestro Taoista del IV° a.C.)(Maestro Taoista del IV° a.C.)

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a Tradizionale Cinese

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CHE COS’E’ LA MEDICINA CINESE

Oggi iniziamo a spiegare in cosa consiste e checos’è la Medicina Cinese. Proseguiremo que-sto argomento che è molto complesso e speci-fico in futuro con una serie di vari articoli; con lapresente introduzione cominciamo a capirla e achiarire alcuni aspetti.

La Medicina Cinese è una delle cose più belleche l’umanità possiede. Si chiama MedicinaCinese perché, appunto, è nata tantissimi annifa in Cina ma effettivamente è Universale per-ché appartiene a tutti. Si ! Ha visto l’origine inCina ma, al pari della “Buona Novella” di evan-gelica memoria, si è diffusa in tutto il mondo,tanto di poter parlare di “Buona Novella” perquanto riguarda la Medicina.

Molti l’ignorano, o meglio tutti sanno che esiste,ma viene comunque sottovalutata per ignoran-za. Qualcuno è ancora convinto che si tratti diqualcosa di pertinenza di ciarlatani o addiritturache sia qualcosa di demoniaco che ha a chefare con la magia. La Medicina Cinese invece ètutt’altro. È vero c’è qualcosa di esoterico ma,nel senso che ci sono ancora tante cose che glistudiosi devono comprendere.

È una medicina molto profonda, capace dipenetrare in profondità nell’anima dell’uomo.Comprende molti sistemi: la MedicinaTradizionale Cinese con la sua vastissimaFarmacologia e l’Agopuntura, le Arti Marzialicon lo splendido ed elegante Tai Chi Chuan chequalcuno, in Occidente, relega ad una sorta diginnastica folcloristica, ignorandone le sue pro-prietà terapeutiche e di prevenzione dellemalattie.

Tutte queste metodiche poggiano su una teoriache, una volta compresa, perde la qualifica di“teoria” per diventare una “realtà” che si puòtoccare con mano.

La suddetta teoria si basa sulla qualificazionedi ogni aspetto della realtà, che è dualistica (socos’è il freddo perché conosco il caldo, so cos’èla luce perché ho conoscenza del buio, ecc.) indue categorie definite Yin e Yang. Erroneamente, Yin e Yang vengono definite,anche da alcuni sedicènti esperti, come dueenergie opposte, impegnate, in ogni momento,a cercare una sorta di equilibrio tra loro chedeve generare armonia e quindi salute.

L’energia (come la chiamiamo noi) che i Cinesichiamano Qi, la cui traduzione più correttadovrebbe essere “Soffio”, in quanto ha a chefare con il respiro che è ciò che anima e man-tiene in vita il corpo (un cadavere appunto nonrespira) non è di due tipi, cioè Yin e Yang, maè una sola che però assume, nel suo manife-starsi, due qualità differenti.

Possiamo affermare che nel suo movimento disalita verso il cielo, il Qi assume una qualitàYang e nel suo movimento di discesa verso laterra, (ogni cosa che sale infine deve scende-re), il Qi assume una qualità Yin, differente dallaprecedente ma, comunque, sempre di Qi si trat-ta.

Ad esempio, consideriamo l’acqua: questa sipresenta sotto forma di un liquido incolore einsapore che viene chiamato “acqua” in sensostretto, e da un gas incolore detto vaporeacqueo, ma anche come un solido, detto ghiac-cio; in ogni caso sempre di acqua (H2O) si trat-ta.

Parlerò e renderò più chiaro il concetto di Yin-Yang in un prossimo articolo della rivista.

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Grazie alla collaborazione con il Dott. Valter GENTILE, comincieremo da questo numero unaserie di rubriche divulgative dedicate alla Medicina Tradizionale Cinese. Lo scopo è quellodi avvicinare le persone alla comprensione di base di questa magnifica disciplina che va benoltre la cura del corpo estendendosi alla filosofia, alla spiritualità ed al Benessere.

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La Medicina Cinese è unaMedicina Tradizionale (cioèha un principio ed uno svi-luppo e ciò che è vero sin dal“principio” conserva la suaveridicità anche nel futuro)che applica al Microcosmo-Uomo le stesse leggi cheregolano il Macrocosmo incui lui vive.

Ed è per questo motivo che laMedicina Cinese è speciale equindi non è sufficiente, perconoscerla, leggere tanti librima è indispensabile unariflessione continua, in altreparole, bisogna viverla in sestessi.

Per concludere non ho alcuntimore ad affermare che que-sta Medicina è un grandedono che un’antichissimaCIVILTA’, quale quellaCinese, ha offerto al mondointero.

Dr Valter Gentile

Laureato in “Medicina e Chirurgia” nel 1984 presso l’Università degliStudi di Perugia.

Diplomato in “Omeopatia Antiomotossica” e “Kinesiologia Applicata”.Grazie ai Dottori Leopardi Paoluzzi e Carlo Di Stanislao, Presidentedell’Associazione Medica per lo Studio dell’Agopuntura, si specializ-za in Medicina Tradizionale Cinese.

Consegue l’ “Attestato Italiano di Agopuntura” frequentando ilPerfezionamento in gopuntura e Medicina Tradizionale Cinese(Corso quadriennale di 480 ore teoriche-pratiche) presso il “CentroStudi Sull’Agopuntura” SO-WEN di Milano.

Tale attestato è stato riconosciuto dall’Ordine dei Medici Chirurghidella Provincia di Perugia che autorizzano il Dott. Gentile alla prati-ca dell’ Agopuntura e della Medicina Tradizionale Cinese.

CORSO DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESECORSO DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESEScuola SAN BAO in Collaborazione con Dott. GentileScuola SAN BAO in Collaborazione con Dott. Gentile

Settembre 2013 - Luglio 2014Settembre 2013 - Luglio 2014Sono Aperte le Iscrizioni - [email protected] Aperte le Iscrizioni - [email protected]

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L'iniziativa, coordinata dall' U.O. Di MalattieInfettive della AUSL 4 di Prato, diretta daAdriano Paladini, in collaborazione conl'Associazione Centro Psycheros, è stata pro-posta come attività di MnC erogata in ambitopubblico e sostenuta da un contributo finanzia-rio della Regione Toscana.

L’attività è programmata per cicli di 2 mesi eprevede 3 incontri settimanali di pratica guidata. Il programma di Qi Gong proposto, acura di Ursula Wunderli (esperta in MedicinaTradizionale Cinese e insegnante di Qi Gong), è stato messo a punto in relazione alla tipologiadi utenza con la supervisione di Li Xiao Ming(Università di MTC di Pechino, a cui anche il M°Simone SEBASTIANI della Scuola SAN BAO siriferisce).

Ogni incontro prevede la pratica in gruppo divari tipi di esercizi tra cui: respirazione, rilassamento, automassaggio, movimento, pra-tica dei suoni. I partecipanti vengono incorag-giati alla pratica quotidiana individuale per favo-rire il consolidamento dell’esperienza e acquisi-re un valido strumento di sostegno personale edi alimento delle proprie risorse di salute. Dopo il primo ciclo di sperimentazione, l’attivitàè stata riproposta con le stesse caratteristichenel 2005 e dopo ulteriore verifica dell’esitoanche nel 2006.

Complessivamente ne hanno usufruito 21 uten-ti (10 Maschi e 11 Femmine; età media 47,57),in parte inviati da medici e operatori sanitari diMalattie Infettive, in parte pervenuti al corso direttamente.

In questo contesto è stato avviato un progettodi rilevazione statistica con lo scopo di documentare, e per quanto possibile misura-re, i cambiamenti nella qualità di vita correlatallo stato di salute riscontrabili dopo un ciclo di 2mesi di pratica del Qi Gong. La rilevazione è stata condotta utilizzando unostrumento standard di misurazione della Qualità della Vita (Questionario SF36), già vali-dato a livello internazionale. La compilazione,autosomministrata, è stata proposta su basevolontaria, dopo aver fornito informazioni sullecaratteristiche del test e lo scopo dell’indagine,e previa sottoscrizione del consenso al tratta-mento dei dati personali ai fini di studio. Il questionario è stato erogato immediatamenteprima dell’inizio dell’attività e immediatamentedopo la conclusione di un ciclo di 2 mesi.

I risultati preliminari disponibili riguardano i datiraccolti nei primi 2 cicli di attività (12 soggetti).Al fine di implementare lo studio avviato, la rile-vazione è stata effettuata con le medesimemodalità anche nel 2006 (9 soggetti); almomento è in corso la fase di spoglio e codifi-ca di questi ulteriori dati.

I dati finora presi in esame si riferiscono al cam-pione costituito da tutti i soggetti che hannoseguito l’attività nel periodo 2004- 2005.

Durante la sperimentazione non si sono verifi-cati casi di drop out. L’età varia da 39 a 58 anni,con una media di 45.8 anni e una mediana di45.0 (restringendosi al primo o terzo quartile siva da 42 anni a 46 anni).

Qi Gong Terapeutico All’O Tratto da MnC Toscana

Tabella N.1

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Qi Gong Terapeutico All’Ospedale di Prato

SAN BAO: Pratica di Qi Gong Terapeutico

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9Pratica di Tai Chi e Qi Gong all’Aria Aperta - ICTHA

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La distribuzione per sesso evidenzia unaleggera prevalenza di uomini (58,3 %) rispet-to alle donne (41,3%).

La tabella N.1 nella precedente pagina,mostra un sommario statistico dei puntegginormalizzati ottenuti sulle 8 scale SF36 nellarilevazione iniziale e finale.

In via del tutto esplorativa si è indagato ilvalore medio delle differenze di punteggio assolute, scala per scala. Per valutare stati-sticamente le differenze tra la rilevazioneiniziale e quella finale è stato inoltre effet-tuato un confronto multivariato basato sulT2 di Hotelling. I risultati della rilevazione sin qui effettuatasono apparsi interessanti, anche se lo scar-t o trovato risulta coperto dalla varianza, piut-tosto alta, dei dati. D’altra parte il numero dicasi studiati è di sole 12 unità.

Tutto questo ha stimolato a continuare lostudio, mantenendo il disegno statisticoattuale (test-ritest entro gruppo) e aumen-tando il numero dei casi studiati, un aspettoessenziale anche per ridurre gli errori stan-dard.

In questa fase preliminare di studio sembraevidenziarsi che i miglioramenti dovuti allapratica del Qi Gong mostrano la loro effica-cia anche in un tempo piuttosto breve, com-parabile con i 2 mesi dell’attività proposta;che già in questo arco di tempo, con la pra-tica regolare di almeno 3 ore settimanali,possono riscontrarsi cambiamenti positivinella salute fisica e nello stato emotivo, condifferenze più elevate particolarmente perl’incremento della capacità fisica di svolge-re normali attività quotidiane (RF-ruolo esalute fisica), il miglioramento del dolore ela riduzione delle limitazioni da questo cau-sate (DF- dolore fisico), il miglioramentodello stato psicologico ed emotivo (RE-ruolo e stato emotivo), il miglioramentodelle problematiche fisiche o emotive condi-zionanti la sfera delle relazioni e dei contat-ti sociali e l’incremento della salute psico-sociale (AS-attività sociali).

Non è ancora possibile parlare di risultatistatisticamente significativi, ma i dati sem-brano indicare nella pratica del Qi Gongun’opzione utile per migliorare la salutedelle persone con epatiti croniche, cirrosiepatica e HIV, apportando benefici in proble-matiche fisiche ed emotive importanti efavorendo una migliore qualità di vita.

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Wong Shun Leung

di Wong Shun Leung

il primo racconta

di

BRUCE LEE

“Beimo”

"Gli eroi, quando li conosci a fondo "Gli eroi, quando li conosci a fondo sono prima di tutto degli esseri umani.sono prima di tutto degli esseri umani.

Ho visto come Bruce Lee è cresciuto da bambino a uomoHo visto come Bruce Lee è cresciuto da bambino a uomomaturo. Nella mia mente, non sarà mai un eroe maturo. Nella mia mente, non sarà mai un eroe

o un superuomo. So solo che era un amico, un buon amico.o un superuomo. So solo che era un amico, un buon amico.Era anche un uomo divertente, uno con cui esprimere i Era anche un uomo divertente, uno con cui esprimere i

propri sentimenti interiori senza paura. Potreste esserepropri sentimenti interiori senza paura. Potreste esseremolto sinceri con lui, sottolineando le sue mancanze. molto sinceri con lui, sottolineando le sue mancanze.

Quindi quello che scriverò su di lui, Quindi quello che scriverò su di lui, sarà il Bruce Lee che ho nei miei occhi. sarà il Bruce Lee che ho nei miei occhi.

Credo che sarà un quadro più oggettivo e reale" Credo che sarà un quadro più oggettivo e reale"

Wong Shun LeungWong Shun Leung

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12Bruce Lee e Wong Shun Leung

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Come ogni ragazzo, Bruce Lee era un ragazzointelligente, ma sgarbato. Aveva studiato al “LaSalle College” di Hong Kong. Gli piaceva com-battere e curava poco il lavoro scolastico. Infattii suoi risultati accademici non erano soddisfa-centi. Oltre all'inglese, non riusciva bene nellealtre materie. La sua matematica non erabuona. Inoltre, scherzava sempre con i suoicompagni ed i suoi insegnanti…non riusciva alaurearsi. Più tardi, si trasferì in un'altra scuolaper migliorare i suoi studi. Ci conoscemmo inquel periodo.Un giorno, una ventina di anni fa, praticavokung fu nella scuola del Maestro Yip. Aiutavo imiei compagni e gli studenti negli allenamenti.A quel tempo, Chang portò alla scuola (di WingChun Kung Fu di Yip Man) un giovane chesembrava Elvis. Era appoggiato al muro conuna mano mentre l’altra era nella tasca poste-riore dei pantaloni. Il suo corpo si reggeva conuna gamba sola e barcollava in continuazione.Le sue maniere erano molto frivole e presun-tuose come se pensasse fosse più intelligentedegli altri. Il suo aspetto non mi piaceva. Dopo,quando andò via, Chang mi disse che non fuaccettato nella scuola.Pochi mesi dopo, venne per la seconda volta.Questa volta, si vestì correttamente ed era piùgentile. Il Maestro Yip Man lo apprezzò, così lofece diventare suo discepolo. All’improvviso siavvicinò e mi salutò. Non riuscivo a capire. Daquel momento siamo diventati compagni di stu-dio e amici. Da quel momento in poi, mi ha portato un saccodi guai. Quel giovane era Bruce Lee, la star difama internazionale.In un primo momento, quando Bruce imparò laforma fondamentale del Wing Chun Kung Fu,sembrava avere un senso di diffidenza. Eravero che la forma era un pò “asciutta” e sempli-ce, così sembrava non averne interesse.Tuttavia, egli aveva visto come Chang, unragazzo della stessa età, avesse battuto il suoavversario. Sapeva anche che non era moltoche praticava Wing Chun. Di conseguenza,cominciò ad avere più fiducia nello stile.Il padre di Chang era un ispettore di polizia egodeva di alcuni privilegi speciali, in modo chequando Bruce aveva problemi, Chang glielirisolveva. Così i due giovani stavano sempreinsieme. Due o tre mesi dopo, Bruce cominciòa comprendere i principi del Wing Chun Kung

Fu e il suo interesse cresceva costantemente.Poco dopo Chang andò a studiare in Australia.Voleva che insegnassi e praticassi con Bruce,così lo portò a casa mia. Questo perché a queltempo la salute del Maestro Yip non era moltobuona ed avevo cinque o sei anni più di Bruce.A quell’epoca la differenza di età era già moltoevidente, e lui si fidò di me.Anche se era piccolo, era molto furbo. Mi ricor-do un giorno in cui ci allenavamo, mi disse,"Leung, i miei compagni di classe Chiang e Kenvogliono imparare da te. Verranno tra pochigiorni. Vi consiglio di non insegnargli perché giàimpiegate molto tempo con me”. Io dissi chenon c’erano problemi affinchè io insegnassiloro.Dopo pochi giorni, Bruce stranamente venne alezione prima. Aveva un suo piano. Qui capiiche tipo fosse.Venne dieci minuti prima. Senza prendere fiato,mi disse che doveva uscire di nuovo, ma primadi andarsene, disse: “Leung, devo fare unacosa, ma tornerò subito. Aspettatemi! non usci-re! ti prego, non farlo! Grazie mille!"Così si allontanò in fretta. Dopo circa dieciminuti, tornò. Questa volta era più rilassato.Quel giorno imparò e si applicò diligentemente.Pochi giorni dopo, seppi da un suo compagnodi classe cosa era realmente accaduto.Era venuto prima per assicurarsi che i suoicompagni fossero arrivati. Poi andò in fondoalla strada ad aspettarli. Appena li vide, glidisse che aveva appena lasciato casa mia.Poi disse loro: "Ciao! Leung è appena uscito.Non so quando tornerà. La sua famiglia hadetto che aveva qualcosa di importante da fare.Quindi, penso che lo si debba vedere un altrogiorno".Dopo di che, li costrinse a prendere un autobuse venne da me. Quando seppi quello che vera-mente era successo sorrisi e...non mi arrabbiaicon lui. Questo era Bruce Lee, competitivo eaggressivo. Se voleva qualcosa, se la prende-va a qualsiasi costo.Un'altra volta, voleva avere gli occhiali da soledel suo compagno di classe, Chen. Dapprimagli offrì di pagare un buon prezzo sperando cheglieli avrebbe venduti. Chen, tuttavia, rifiutò.Bruce allora glieli prese con la forza.Più si allenava e meno problemi dava. Eppure,a volte ancora insultava i suoi compagni discuola, e litigava spesso.

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Però era più mite, così cercavo di mediare perlui. A volte lo convincevo a non mettersi neiguai. In quei giorni, aveva visto come io tiravopugni a breve distanza (era il pugno da un pol-lice che poi bruce dimostrò in America), e comedimostravo agli altri la potenza del polso. Haanche comprato due barre d'acciaio per miglio-rare la sua formazione. Per rafforzare la poten-za dei suoi polsi, usò anche i dischi di sabbia.Nove mesi dopo sembrava superasse ancheme. Perciò, mi piaceva molto praticare con lui.Bruce Lee spesso mi chiedeva se poteva batte-re il signor X o il signor Y. Mi capitava spesso dianalizzare i punti di forza e di debolezza del-l’avversario che immaginavo per lui, e di comepotesse fare per vincere.Poco dopo, mi chiese quando sarebbe stato ingrado di battere Chang e me. Chiedeva troppo!Sentivo che era caduto in uno stato di esalta-zione. Il suo carattere competitivo mi facevapreoccupare. Temevo che avrebbe perso il veroobiettivo dell’ apprendimento del Kung Fu. Gli dissi: «Battermi non è difficile. Sono unapersona comune. La mia storia di apprendi-mento del Kung Fu, si trova a soli pochianni dalla tua. Sarebbe bello che tu potessibattermi. Combatto con altre persone non

per dimostrare il mio Kung Fu, ma perchénon sono d’accordo con la formalità l’alchi-mia e il mistero che aleggia intorno al KungFu Cinese. Io sono giovane, ho un ideale.voglio cambiare l'atteggiamento della genteverso le arti marziali cinesi. In realtà, le artimarziali cinesi sono semplicemente un tipodi sport. Bruce, Il tuo potenziale è miglioredel mio.Un giorno mi batterai. Per quantoriguarda Chang, è difficile dire. Voi dueavete la stessa età, ma il suo fisico e l'espe-rienza di combattimento è migliore della tua.Non sarà facile batterlo. Se lo batterai o nodipenderà molto dai tuoi progressi e dal tuoallenamento. Anche il nostro Maestro (YipMan) non sarebbe in grado di rispondere aquesta domanda. Per praticare il Kung Fu,abbiamo bisogno di avere una volontàferma e di una spinta continua di migliora-mento. Dobbiamo vincere noi stessi. Adesempio, se vuoi battere A, e le sue condi-zioni sono più favorevoli delle tue ed avetelo stesso tipo di formazione, potresti nonfarcela. Ti sentirai deluso? Oppure, suppo-niamo che non ci fosse nessun avversario,ti sentirai solo? No. Perché c’è sempre unavversario. Te stesso !”.

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Non sembrava capire il significato,ma più tardi capii che aveva capitoquello che gli avevo detto, sopratut-to dalle sue teorie sul combattimen-to. Tuttavia, si faceva sempre lastessa domanda anche se era negliStati Uniti ed io gli risposi semprecon una domanda: "Bruce se doma-ni vincerai più di oggi, saràmeglio?"Dopo circa un anno e mezzo diallennamento, venne il tempo per unincontro di boxe tra scuole. Si tennepresso la “KG5 School”. Mi chieseun parere sull’incontro. La mia opi-nione era quella di allenarsi il piùpossibile. Con l'aiuto della mia limi-tata conoscenza della boxe occiden-tale, mi sono allenato con lui.Attraverso i suoi punti deboli lo por-tai a fare pieno uso dei suoi punti diforza. Dopo alcuni mesi di allena-mento rappresentò la sua scuola nelmatch. Nel primo incontro utilizzòanche il Wing Chun Kung Fu. Moltistudenti stranieri, maschi e femmi-ne, si beffavano di lui, ma quando apoco a poco prendeva il controllodella situazione, l'atteggiamentodegli spettatori cambiò. Il suo avver-sario fu il campione per diversi anni.Ma Bruce lo vinse.Bruce cominciò ad emergere. Il suointeresse per la pratica delle artimarziali cresceva.Sotto l'influenza dei suoi compagni,Bruce sfidò due combattenti espertinel Kung Fu, a combattere sul tettodi un edificio in Kowloon. Uno diloro era Chung, un professore assi-stente in una famosa scuola di artimarziali. Bruce mi chiese di essere ilsuo allenatore. A causa della nostrastretta amicizia, accettai. Sulla stra-da verso il luogo stabilito, c’eranomolti ficcanaso qua e là. L'atmosfera era molto tesa e pesan-te, come se stesse per scoppiare untemporale.

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Oltre a Bruce Lee e me, venne anche unamico di nome Chen. Chen conosceva poco ilKung Fu ed aveva praticato anche un pò diWing Chun per alcuni mesi. Bruce era molto felice. Sentivo che era moltoorgoglioso di se stesso. A quel tempo, moltepersone non conoscevano Bruce Lee.Avevano solo sentito parlare di me. dicevano,"Quell'uomo è Wong Shun Leung. Ecco WongShun Leung. Avremo qualcosa da vedere."In realtà non ero l'eroe di questo confronto.L'eroe era Bruce. La folla sembrava diventaresempre più grande. Ho avuto una strana sen-sazione. Quindi ho chiesto a Bruce: "Comemai ci sono così tante persone? Gli hai detto divenire qui?"Bruce negò e disse: "Forse hanno appreso lanotizia da qualche altra parte".Ben presto raggiungemmo il posto. Brucevoleva andare dritto fino al tetto, ma io lo fer-mai. A bassa voce, gli dissi di camminare.Bruce era un ragazzo intelligente. Aveva giàcapito il senso. Volli distogliere l'attenzione diquei ficcanaso in modo che non si precipitas-sero fino al tetto dell'edificio. In primo luogoabbiamo girato l'angolo, poi tornammo versol'ingresso del palazzo. salimmo le scale, manon direttamente verso il tetto. Bruce aveva unamico che viveva lì. Siamo stati in casa suaper una decina di minuti prima di arrivare finoalla cima dell'edificio.Anche se aveva evitato molti dei ficcanaso,c'erano ancora 20 a 30 persone sul tetto.Alcuni seduti lungo il muro, altri seduti sulparapetto. Tutti venuti a vedere la lotta. Dopocirca cinque minuti, un altro gruppo di personearrivarono. Bruce li salutò. Mi chiesero di esse-re il giudice dell’incontro. Dissi che ero l’allena-tore di Bruce, e che non potevo essere giudi-ce. Ma Chung disse, "Mr. Wong, confidiamo inTe. Vogliamo che tu sia il nostro giudice".Sapevano che ero esperto nel Kung Fu cine-se, e che ero in grado di essere il giudice. Hodetto chiaramente che non ero solo allenatoreBruce, ma che ero membro della Scuola diWing Chun e non era conveniente per meessere il giudice. Eppure insistevano sul fattoche dovevo essere il giudice. Questo era unproblema per me. Non potevo fare entrambele cose nello stesso incontro. Tuttavia, eranocosì sinceri che quasi non li potevo deludere.Inoltre, ero ancora giovane a quel tempo. Nonsapevo molto della vita, così accettai.

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Se fosse accaduto oggi, avrei sicuramenterifiutato. Gli incontri sarebbero stati due:Choy contro Chen e Chung contro BruceLee. Ho raccolto le due parti e dissi: "Unincontro deve seguire delle regole, anche sesi tratta di una partita amichevole. Voi tuttisiete giovani, non siete qui per rappresenta-re i vostri clan. E questo non è un duello.Abbiamo due turni. Non importa chi vince, ilconfronto si concluderà dopo due turni. Sitratta di una partita amichevole, tutti devonomirare a promuovere la vostra amicizia.Capite tutti quello che dico?", Chung e

Choy annuirono. Bruce accettò di seguire lemie istruzioni. Allora li invitai a riposarsi unpo 'prima di iniziare.Bruce poi all'improvviso disse: "Leung, èChen che inizia per primo".Chen è stato compagno di classe di Bruce,erano della stessa età. Rimasi scioccato,perchè Chen era un principiante. Comepoteva combattere con queste persone?Così ho chiamato i due al mio fianco.Ho detto "Chen, non sai come combattere".Chen disse che aveva imparato altri stili diKung Fu e si sentiva pronto.

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Dissi: "Poiché appartenete allo stesso clan,sarà molto più conveniente per me essere ilgiudice." Cosi cominciammo con Chen con-tro Choy. Vidi che il modo di combattere diChen era molto confuso. A volte sembravaboxe tradizionale, a volte sembrava WingChun. Choy utilizzava invece la forma tipicadel clan. Entrambe le parti utilizzavanopugni corti mostrando le caratteristiche delproprio clan. Tuttavia, entrambe le parti uti-lizzavano il loro Kung Fu in modo confuso.Choy era più coraggioso. Corse in avanti ecolpì Chen. Choy combatteva con la sua

“boxe lunga” perché Chen era più alto edunque gli risultava molto utile. I pugnivolavano in aria. Entrambe le parti si colpi-vano con vigore. Choy era più coraggioso epiù esperto, Chen cominciava a cadereindietro. Eppure, come indietreggiava attac-cava nuovamente. I suoi pugni erano piùforti raggiungendo Choy al volto e facendo-lo sanguinare. Chen fu colpito solo al ven-tre ma superficialmente e sembrava esserea posto. Egli sembrava aver vinto il primoround. Dopo aver riposato per un minuto, lalotta continuò.

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Il modo in cui combattevano era lo stesso.Choy nel secondo round era più forte. Chen eradavvero giovane. Aveva paura di lui, così lui siritraeva spesso. Choy prese il comando mariceveva più colpi. Era difficile dire se avrebbevinto o meno. Si concluese il primo incontro.

Il secondo match è stato il momento culminan-te della partita. Gli eroi erano Bruce e Chung.Chung era un maestro assistente in un famosoClan di Kung Fu, mentre Bruce era una stelladel cinema avendo recitato da bambino in unfilm cantonese.Tutto ciò rendeva il match molto affascinante.Ho raccolto i due e ripetuto le regole per laseconda volta. La zona del tetto era di circa 18piedi per 18 piedi. Essi convenirono di lasciarea Chung il primo attacco. Chiesi a Bruce distare vicino alla linea mediana. Poi segnalailoro di iniziare.La posizione di Bruce era dello stile WingChun. La sua mano sinistra era nella parteanteriore, mentre la destra era nella parte

posteriore. La sua posizione leggermente incli-nata a sinistra sul lato opposto. Chung accer-chiava Bruce in attesa di una possibilità diattaccare. Non si sentiva un rumore. Alla fine,Chung partì. Con un ruggito, volse il suo pugnocontro la mascella inferiore di Bruce. Bruce siritrasse un poco, poi usò la sua mano sinistraper spingere via il pugno. Tuttavia, egli non riu-scì a reagire. Entrambi si ritrassero attendendoper la seconda possibilità. Bruce si ferì. Era perplesso dentro e voleva riti-rarsi dal match. Dopo un pò Chung usò il suopugno destro per attaccare l'occhio sinistro diBruce. Vedendo questo, Bruce ha fatto unpasso indietro, poi ha tentato di colpire al pettoChung con il suo pugno destro, ma il suo passoera un pò più lento, e Chung riuscì a colpirel’occhio sinistro di Bruce; il suo volto era coper-to di sangue. Bruce si innervosì, voleva com-battere. Subito si fece avanti attaccando conpugni continui dello stile Wing Chun, ma Chungebbe abbastanza tempo per fare un passoindietro con calma.

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Entrambi si colpivano, tuttavia, poiché Brucenon era abbastanza calmo, i suoi pugni noncolpivano con decisione. Inoltre, i suoi attacchierano distratti e lasciavano aperte molte possi-bilità per il suo avversario di attaccare, colpen-do guance e naso. Mentre stavano lottando, ilcronometrista ha esclesclamò che il tempo eraterminato. Il primo turno era finito.Sono andato di fretta a controllare Bruce, ilquale mi chiese subito: "Leung, Il mio occhio ègonfio?"“Sì”, dissi. "E’ 'ammaccato. Il tuo naso sta san-guinando, ma è OK""La mia prestazione di oggi non è buona. Se stotroppo male, mio padre se ne accorgerà. Pensoche sia meglio prenderlo come un pareggio eterminare l’incontro.Risposi: "Bruce, se non continui nel secondoturno, vuol dire che ti arrendi. Come puòessere considerato un pareggio? Inoltre, seiin grado di combattere. Il tuo avversario hail respiro affannoso. Se ti ritiri, che dirai aituoi compagni? Te ne pentirai. E’ un dato difatto, se si vince o no non è importante, maè necessario fare del proprio meglio….. "Il suo carattere competitivo e le mie parole lospinserò a continuare. Bruce…..mi chiese perla seconda volta: "posso vincere Leung?""Sì", risposi, "perché dovrei mentirti? Quando cisi sente confusi, non importa se il vostro meto-do di combattimento è corretto o meno …. Sitratta solo di una lotta, non di una performance.Quando sei vicino all’avversario, intensifica ipugni al volto. Non importa se vieni colpito.Bisogna cercare di avvicinarsi, di attaccare estare tranquilli". Bruce fece un cenno con latesta per dimostrare che aveva capito la miaidea. Il cronometrista ha segnalato che il tempo per ilriposo era finito, cosi inizziamo il secontoround.Questa volta Bruce attaccò per primo. Chungera pronto a combattere. La sua mano sinistraera piegata un po’ ed era protesa in avanti. Lesue dita si trasformarono in un artiglio...Se nestava in posizione bassa. Bruce era calmo.Allungò molto la mano sinistra mentre la destraera posta accanto al gomito sinistro. La poten-za era concentrata sulla sua gamba posteriore.Attese la possibilità di attaccare. Dopo un atti-mo, improvvisamente, fece finta di attaccare.Chung immediatamente fece un salto indietro.

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Ma Bruce non si mosse. stava ancora in piedinella stessa posizione...sorridendo !Ripetè questa azione per due o tre volte.Chung inziò a perdere la sua difesa.Finalmente, Bruce era ad un passo da Chung. Bruce fintò di nuovo. Chung fece mezzo passoindietro, e al tempo stesso sferrò un destro.Bruce rapidamente contrattaccò. Il suo pugnosinistro colpì pesantemente la mascella diChung. Bruce fece un altro passo in avanti,sferrando un destro e colpendo la boccaChung. Il sangue sgorgava dalla bocca diChung. Chung non aveva più i suoi denti finti.I due erano troppo vicini e Chung portava asegno i suoi pugni. Chung nuovamente, ricad-de a terra non si reggeva in piedi. Vedendoquesta opportunità, Bruce si scagliò come unabestia feroce su Chung sferrando pugni pesan-ti al volto. Alla fine, Chung cadde a terra vicinoal serbatoio di acqua che stava sul tetto. Gliamici di Chung si affrettarono per interromperel’incontro. Alcuni di loro si lamentavano del fattoche avrei dovuto fermare il match prima...Bruce alzò le mani in aria… esultando.Dopo questo incontro alcune persone mi hannoaccusato. Siccome ero un giudice non dovevolasciare che l’emozione mi sopraffasse. ….nonavrei dovuto spingere Bruce ad andare avanti.

Ma all’epoca, ero troppo giovane e non pensa-vo mi avrebbero chiesto di fare il giudice.Inoltre, ero l’allenatore di Bruce. In effetti, hodavvero sperato che Bruce vincesse, cosìquando Bruce si voleva ritirare dopo il primoturno, non glielo permisi. Credevo che, se sifosse ritirato, si sarebbe vergognato e la suastoria nelle arti marziali sarebbe finita. La suavittoria al secondo turno avrebbe rafforzato lasua fiducia e il suo spirito combattivo. Questogli ha insegnato che se avesse voluto averesuccesso doveva combattere. Di solito, il suc-cesso di un uomo è dovuto agli stimoli di unacritica o di un momento difficile. Bruce eraancora giovane, e non volevo vederlo affranto.Non volevo si abbattesse, così lo incoraggiai acombattere.Quando il Maestro Yip Man era ancora vivo midisse: “Se un giorno Bruce otterrà qualsiasicosa, sarà per il tuo lavoro".

Lo stesso Bruce una volta mi disse: "Tu seila persona che mi ha influenzato di più. Sequel giorno mi fossi ritirato, penso che nonsarei quello che sono oggi. Se hai bisognodel mio aiuto, farò qualsiasi cosa per te”.Quando sentii questo, lo ringraziai; anche senon gli chiesi mai nulla.

M° Wong Shun Leung

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CRISTALLIdi Federica Mariani

ed il loro Meraviglioso Mondo

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ed il loro Meraviglioso Mondo

In questa nuova edizione del San BaoMagazine verrà introdotta una sezionededicata al Mondo dei Cristalli.

Chi di noi non è mai stato attratto daqueste meravigliose, colorate e misteriose“creature”?

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I cristalli hanno sempre fatto parte della Storiadel Genere Umano, sono nominati nella Bibbia,nella storia di tutte le Civiltà e Religioni più omeno antiche; essi hanno sempre avuto unafunzione di protezione e di illuminazione religio-sa e curativa.Nell'antichissima e affascinante civiltà degliEgizi per esempio le gemme erano componen-ti essenziali di oggetti e indumenti sacri e que-sto non per soddisfare esigenze estetiche ma,per caricare gli strumenti di culto con le EnergieCosmiche.

Ma come nascono i Cristalli?

All'inizio era il magma.....Il Magma che sta sotto la crosta terrestre è incontinuo movimento poiché al centro della terrala temperatura è molto maggiore di quella deglistrati superiori. Il magma altro non è che unaroccia, i cui componenti si trovano allo statoliquido proprio a causa dell'elevata temperatu-ra, si parla di parecchia migliaia di gradi!!I vari componenti della massa reagiscono inmodo diverso al processo di raffreddamento,alcuni si condensano e si separano prima deglialtri dando origine a nuclei che si trasformanopoi in grossi cristalli. Le dimensioni dei cristallidipendono dalla velocità del processo di raf-freddamento, per fare un esempio i mineraliche si formano in superficie dall'eruzione vulca-nica saranno più piccoli di quelli che si svilup-pano nel sottosuolo; questo perchè il magmaemesso in superficie sotto forma di lava,èoggetto di un processo di raffreddamento chegiunge a compimento nel giro di pochi giorni oaddirittura di ore, mentre nelle profondità della

terra possono trascorrere anche milioni di anniprima che la cristallizzazione si completi.Le rocce generate dal magma sono definiteRocce Magmatiche o Minerali Primari, ne fannoparte, per citarne tra le più conosciute: l'Agata,l'Ametista, l'Avventurina, il Cristallo di Rocca,l'Ossidiana, il Quarzo Rosa, il Topazio e laTormalina

Dalle profondità della Terra risaliamo versola superficie......Le pietre e le rocce non hanno una vita eternain quanto soggette agli effetti del tempo. Il sole,la pioggia, il caldo, il freddo, il gelo ed il ventomodificano la struttura della roccia dando origi-ne a fenomeni di disgregazione, sedimentazio-ne e ricostituzione di nuove rocce.Le rocce generate da formazioni rocciose sonodefinite Rocce Sedimentarie o MineraliSecondari ne fanno parte: l'Azzurrite, la Calcite,il Diaspro, la Selenite, la Malachite ed ilTurchese.

Spingiamoci di nuovo nelle profondità dellaterra, fermandoci poco prima della massamagmatica......A causa dell'azione del magma rovente e dallepressioni esercitate dalla crosta terrestre, lerocce non rimangono immutate nel tempo masubiscono cambiamenti strutturali; questa tra-sformazione dovuta a pressione e calore vienedetta Metamorfosi ovvero Mutamento di Forma.Questo tipo di rocce viene definita: RocceMetamorfiche o Minerali Terziari e ne fannoparte: il Granato, la Giada, l'Occhio di Tigre, ilMarmo, il Lapislazzuli, lo Smeraldo, il Rubino,lo Zaffiro e l'Occhio di Falco.

COME POSSONO AIUTARCI I CRISTALLI ?

Le rocce magmatiche ed i minerali primari ciaiutano a sviluppare potenziali già insiti nellanostra natura e ne favoriscono lo sviluppo.Sono in grado inoltre di stimolare la nostra con-sapevolezza più profonda.Le rocce sedimentarie ed i minerali seconda-ri ci sostengono in un altro aspetto della nostraesistenza: l'influenza dell'ambiente. Quando siparla di ambiente s'intende la famiglia, la scuo-la, la professione, il nostro partner, gli amici, lasocietà e l'intero mondo. Queste rocce e mine-rali ci aiutano a prendere coscienza del nostrovissuto e delle nostre esperienze passate, ci

aiutano a osservarle sotto diversi punti di vistae a sviluppare strategie per affrontare le nuovesituazioni eliminando in questo modo tensionigenerate da esperienze passate, sostituendolecon l'armonia.Le rocce metamorfiche ed i minerali terziari ciaiutano ad affrontare quegli aspetti della nostravita che necessitano di essere verificati comeper esempio vecchie modalità di vivere, di lavo-rare e di relazionarsi con gli altri che ci costrin-gono a rimanere dolorosamente legati al pas-sato. Tali rocce e minerali ci accompagnano nelprocesso di trasformazione necessario alnostro percorso di evoluzione personale, aiu-tandoci nel processo di cambiamento.

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Riportiamo quanto elaborato dall’associazionevicentina malati di Parkinson: C'è una nuovavia per convivere in maniera migliore con ilmorbo di Parkinson: "E' quella di coniugare lecure occidentali con i saggi consigli dell'anticamedicina cinese e i suoi esercizi psico-motori,quali il Tai Chi Chuan". Lo ha detto il dott. GuidoGalvanini, per anni primario ospedaliero e oggispecialista di medicina cinese, nell'ambito di unconvegno sulle Terapie riabilitative .Combattereil Parkinson non solo con i farmaci e le terapieoccidentali, ma anche con l'ausilio della medici-

na cinese. "Due medicine che io ritengo com-plementari e non alternative l'una all'altra - hasostenuto Galvanini - Se il nostro scopo è quel-lo di offrire ai parkinsoniani una terapia e unaqualità della vita migliori, la mia esperienza miporta a dire che la medicina cinese, unita agliesercizi motori di Tai Chi Chuan, offre loro tantie nuovi benefici". Sono circa 500 mila i malati diParkinson in Italia."E' una malattia che colpiscesempre di più, in quanto è legata all'allunga-mento dell'età - ha sostenuto il dott. LuigiBartolomei, neurologo al San Bortolo -

Tai Chi Chuan e ParkinsonTratto da un elaborato dell’Ass. Vicentina Malati di Parkinsona cura di Giovanna Menicatti - Presidente Ass. Parkinson Lombardia

M° Simone Sebastiani in una Postura del Tai Chi Chuan

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Non mancano però manifestazioni di Parkinsonin età giovanile, causate da forme genetiche".Sono diversi i malati di Parkinson che praticanosotto la guida di uno specialista gli esercizi fisi-co-motori del Tai Chi Chuan, antica disciplinaimperniata sul movimento, la postura, il rilassa-mento. Un'esperienza che a molti di loro ha giàaperto nuove frontiere di qualità della vitarispetto al passato.

"Con la medicina cinese non si blocca la malat-tia - ha detto senza mezzi termini il dottorGalvanini - ma se coniugata a idonei esercizifisici, come appunto possono essere quelli delTai Chi, si possono ottenere nel pazientesostanziali miglioramenti, come ad esempioquelli legati alla riduzione dei tremori".

Il passo incerto, la postura sempre più insicura:perchè la medicina cinese, se ben coniugataalle terapie della medicina occidentale, può aiu-tare i malati di Parkinson?"

La loro medicina ha un approccio completa-mente diverso dal nostro. Agopuntura, dieteti-ca, farmacologia nella medicina cinese partonoda un punto fermo: il concetto di energia, diemotività.La loro medicina propone terapiepsico-motorie che si prestano alla cura deimalati di Parkinson e, più in generale, a tuttiquelli che non godono di buona salute.

Un paziente può stare meglio, pur vivendo lasua malattia: è qui che la cultura cinese ci puòinsegnare molto".

Tai Chi Chuan e Parkinson

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IL TEMPOE' difficile per noi trovare il tempo. Quando lo diciamo aMo-Tzu lui dice: "C'è un tempo per nascere, un tempo pervivere e un tempo per morire". E ripete continuamentequesta frase, che vuol dire tutto...e non vuol dire nulla. Miavvicino a lui... "Ma Maestro - dico - il tempo sulla terra èscandito a ore, a minuti... qui noi non abbiamo il tempo”.E lui continua "C'è un tempo per nascere, un tempo pervivere e un tempo per morire". E allora gli chiedo"Maestro, ma se di qui non c'è il tempo...quando è iltempo per nascere?" Lui si ferma, mette le mani in questegrandi maniche che ha...sorride, mi guarda e poi dice:"Figliolo....il tempo...quando ero sulla terra vivevo iltempo. Nell'eternità vivo un altro tempo. Nella morteho vissuto un altro tempo. Vedi. Il tempo è un concetto. Iltempo può essere un attimo, può essere un secolo.L'importante è capire. Capire che c'è un tempo per nasce-re, un tempo per vivere e un tempo per morire. Che nonsignifica che tutti questi tempi facciano parte di una vitasola. Il tempo è l'eternità. Mo-Tzu seppe trovare in questafilosofia lo spirito. Seppe giudicare gli uomini con grandecrudeltà all'inizio, e con grande amore alla fine. Io, Huang,seppi giudicare gli uomini con grande crudeltà. Fino a chescoprii la sofferenza. Attraverso di essa ho scopertol'amore. E allora da quel momento prima di giudicare, mifermo ad aspettare. Voi direte "cosa?". Aspettare l'amore, che viene sempre... vicino ad ogniuomo, in ogni momento. Ma spesso l'uomo non lo capi-sce. Vive esteriormente. Non interiormente. Ed alloratutto questo diventa non amore, ma tensione. Diventasofferenza, diventa paura.

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