sabine e. koesters gensini · parlanti e apprendenti. la linguistica educativa definisce e elabora...
TRANSCRIPT
Sabine E. Koesters Gensini
La linguistica educativa:aspetti teorici e applicazioni empiriche
Il corso …
• è concepito per 6cfu (LM); • si 4ene il lunedì dalle 11 alle 13 in aula III e il giovedì dalle 11 alle 13 in aula IV. Terminerà verso Natale con un esonero scriDo che sos4tuisce a tuF gli effeF l‘esame. Per poter partecipare all‘esonero è obbligatoria la frequenza. • ATTENZIONE: La lezione di giovedì, 16.10 è sos4tuita dalla partecipazione
colleFva alla proiezione del film: Me ne frego il venerdì, 17.10, ore 10.30 in aula Odeion.
Struttura del modulo
• Il modulo consiste di 2 par4: – Una parte teorica in forma di lezioni piu$osto frontali sulla linguis4ca acquisizionale
– Una parte applica4va in forma di seminari su contes4 specifici di acquisizione linguis4ca.
• In questa parte interverranno gli studen4 presentando studi empirici effeDua4 su apprenden4 d‘italiano L2.
Bibliografia • Marina Chini Che cos‘è la linguis1ca acquisizionale?, Carocci, Roma, 2005.
• Tullio De Mauro Silvana Ferreri, „Glo$odidaAca come linguis1ca educa1va“, in: ELICA, educazione linguis4ca e conoscenze per l‘accesso, a cura di M. Voghera et alii, Guerra edzioni, Perugia, 2005, pp. 17-‐27.
• Per i non frequentan4 o coloro che non presentano un lavoro empirico:
• Sabine E. Koesters Gensini, Le parole so$o la svas1ca, Carocci.
• Cominciamo a capire di che cosa parliamo…..
Che cos‘è la linguistica educativa?
• Linguistica educativa: settore delle scienze del linguaggio che ha per oggetto la lingua (una lingua, ogni lingua) considerata in funzione dell‘apprendimento linguistico e del più generale sviluppo delle capacità semiotiche. Della lingua o delle lingue da apprendere (lingua madre, lingue seconde, lingue straniere, lingue letterarie, microlingue, lingue specialistiche ecc.) o di loro parti pertinentizza quegli elementi linguistici che potenziano lo sviluppo del linguaggio, a partire dall‘incremento del patrimonio linguistico già in possesso di chi apprende. Le pertinenze si misurano in base al grado di funzionalità rispetto alle possibilità di espansione dello spazio linguistico e culturale dei singoli parlanti e apprendenti. La linguistica educativa definisce e elabora inoltre per il suo oggetto approcci, metodi, tecniche, risorse tecnologiche utili per facilitare lo sviluppo delle capacità semiotiche e l’apprendimento linguistico, ivi compreso l’insegnamento a scuola o in altri luoghi educativi.
• (cit. De Mauro, Ferreri, 2005:27)
• Ci occupiamo quindi di uten4 e di usi.
• Come sono gli usi linguis4ci nel mondo e in Italia?
• Iniziamo con qualche dato…
Gli usi linguistici......
• ... sono variabili.... • ….quanto gli uten4 e le situazioni in cui le lingue vengono usate!
• In che senso????? Esemplificate!
Gli usi linguistici nel mondo
Quante sono le lingue parlate nel mondo? – Ethnologue (Barbara Grimes): 2008: 7.000 scarse
• Le lingue variano molto per numero di parlan4: – cinese quasi un miliardo, altre alcune poche decine di parlan4 (cfr. Unserdeutsch)
• 8 lingue (cinese, inglese, spagnolo, hindi, bengalese, portoghese, russo, giapponese) coprono 40% delle persone.
E ancora....
• Le 20 lingue più parlate: Cinese mandarino 845, spagnolo 329, inglese 328, arabo 221, hindi 182, bengalese 181, portoghese 178, russo 144, giapponese 122, tedesco 90, 3, giavanese 84,6, cinese WU (Shanghai) 77,2, telegu (India) 69,8, vietnamita 68, 6, marathi (India) 68,1, francese 67,8, coreano 66,3, tamil 65,7, punjabi 62, 6, italiano 61,7)
• La metà delle lingue ha meno di 10.000 parlan4 • Legame Lingua-‐ Stato: 225 -‐ 250 Sta4: relazione Sta4-‐
lingue1: 27; occorre, dunque, abbandonare l’idea del monolinguismo.
Gli usi linguistici in Italia: qualche dato storico
• L'italiano è oggi l'idioma più diffuso in tuDo il territorio nazionale.
• Anni cinquanta del Novecento: – il 64% della popolazione non usava aFvamente l'italiano, ma parlava sempre e solo uno dei dialeF italoromanzi;
– il 18% usava alterna4vamente uno dei dialeF e l'italiano e
– solo il 18% usava abitualmente l'italiano (ma il dato con4ene certamente molte "risposte di pres4gio" di chi aveva difficoltà ad ammeDere di non usare l'italiano).
Tre fattori hanno contribuito ad ampliare i confini
dell'italofonia:
– (1) la crescita della scolarità tra le fasce più giovani della popolazione • Anni cinquanta il 60% della popolazione ultraquaDordicenne era privo di licenza elementare;
• nel 2006 solo una piccola percentuale è priva di licenza elementare);
– (2) le grandi migrazioni interne dalle aree montane e agricole di tuDo il paese, specie del Sud, verso i grandi centri urbani, in par4colare del Nord;
– (3) a par4re dalla fine degli anni cinquanta, la grande diffusione dell'ascolto abituale delle trasmissioni televisive, che oggi investe oltre il 90% della popolazione.
(fonte: T. De Mauro, Storia linguis1ca dell’Italia unita, Laterza, 1° ed., Bari 196
Italiano e dialetto nell‘Italia contemporanea
1987-‐88 1995 2000 2006* usano sempre solo 42,0 44,4 44,1 42,5 l'italiano alternano italiano e dialeDo 43,0 47,3 48,3 48,6 (o una lingua tutelata) usano solo uno dei dialeF 6,8 7,8 7,6 8,9 delle lingue tutelate
Le lingue di minoranza in Italia
• Sardo (1.000.000-‐1.500.000 parlan4) • Friulano (600.000 parlan4) • Tedesco (270.000 parlan4) • Francese (100.000 parlan4) • Sloveno (100.000 parlan4) • Francoprovenzale (90.000 parlan4)
• Albanese d’Italia (80.000 parlan4)
• Ladino (30.000 parlan4) • Catalano (20.000 parlan4) • Greco (10.000 parlan4) • Walser e altri dialeF
germanici (9.000 parlan4) • Croato (2.500 parlan4).
Questa condizione spiega diversi fenomeni (Tullio De Mauro, Dislivelli linguistici):
• la presenza cospicua di dialeDalismi bene acceF nel parlato comune e nella leDeratura (cfr. Laura Pariani, Luigi Meneghello, Vincenzo Consolo, Andrea Camilleri ecc.) e in altre forme di speDacolo (teatro, cinema..)
• il GRADIT registra circa 7500 parole o accezioni di parole ancor oggi avver4te come dialeDali;
• la formazione, già dal primo Novecento, di varietà regionali di italiano, seDentrionale, specie milanese, veneta, emiliano-‐romagnola, romana, napoletana, siciliana;
• il passaggio di mol4 italianismi nei dialeF, fonologici, morfologici, lessicali, a spese degli elemen4 più marcatamente municipali, e quindi la progressiva italianizzazione dei dialeF.
La scolarizzazione degli italiani
I titoli scolastici posseduti dalla popolazione italiana cifre percentuali anni di scuola complessivi
Laureati 7,57% x17= 128,69 Diplomati 25,85% x13 = 336,05 Lic. Media 30,12% x 8 = 240,96 Lic. Elementare 25,41% x 5 = 127,05 Senza titolo 9,66% x 2 = 19,32 Analfabeti 1,45% x 0 = 0 Totale anni scuola 1170,44 Ø L'indice di scolarità pro capite è dunque nel decennio presente di 11,7 anni di scuola. Nel 1951 appena superiore a 3; nel 1991 era di 6,8
• Come parlano gli italiani?
Italiano.?.?.?.?.?.?.
Quale sarà il mio foturo in poche parole e sempre presente il rientro in Patria visto anche liniziativa contro gli stranieri ci anno dato linsicuressa e ci anno fatto sentire di essere ancora più Italianissimi, io non vedo certamente come tanti nostri emigranti una seconda Patria, di Patria per me e i miei figli ce ne una Sola L’Italia, dalle mie esperienze anche i compatrioti che criticano oppure criticavano la sua Patria li vedo quando compiono i 60 anni che anno accquisito il diritto di pensione Italiana corrono verso i Patronati per vedere se possono otenere anche con pochi contributi versati il diritto alla minima pensione … Perche sanno che la sua seconda patria se un giorno dovrebbero rientrare, anche con una buona pensione Svizzera non avranno niente solo la pura pensione ma l’italia anche povera e criticata ma onesta al momento del rientro ci dara sicuramente la sicuressa di un dottore e farmacia specialmente in quell’eta che anno stremamente bisogno.
Italiano.?.?.?.?.?.?. – Si io capisci questo 4 ho deDo io pagare e … sedia – Su questo qua ci vuole la riservazione obbligatoria, altrimen4 non sale
– tu non capisci – io capisco l’italiano, te l’ho deDo pure in inglese. Must reserve for this train, is no possible if you have no the sit the reserve
– come – is no possible today because today we have the strike, tomorrow past seven o’clock
Italiano.?.?.?.?.?.?.
• minkia! Ma quanto sei pg per ‘sta cosa? Porta4 da studiare, ciao cibe • Poi io non è che mi posso meDere a fare le telefonate per niente, ogni
minuto. U telèfunu u pavu iù • Che ben du pist gros da du machan l’assaggiatore di polpeDe • CH-‐ Cinese, 43/169, sincero, onesto e educato ha tante voglia
conoscere e inammorarsi in una italiana fra 25-‐35 anni. AspeDo con ansia massima aDenzione, con o senza foto. Poi scrive me in italiano, tedesco o pure in inglese. (cit. da G. Berruto (2004), Prima lezione di sociolinguis1ca, Roma-‐Bari: Laterza. pp.3-‐5.
Italiano.?.?.?.?.?.?. • L’esigenza epistemologica non deve per questo essere
esclusa dalla seman4ca. Ma non deve neppure essere strumentalizzata in sede di metafisica, a fondamentare la priorità logica d’una prospeFva fenomenologica sulle altre. L’aspeDo più convincente dell’insegnamento del Merleau-‐Ponty esprime infaF la primaria esigenza di interpretazione dialeFca del discon4nuo nel con4nuo, e, d’altro canto, di chiarificazione del concreto nelle sue sezioni d’analisi […].
Italiano.?.?.?.?.?.?.
• A: della serie ve lo cuccate cosi' come dio ve l'ha mandato [RISATE] e • c'e' Le4zia che_ che dovrebbe andar via per adesso sono dieci giorni • e' a Parigi perche' s'e' comprata una casa # e allora ci dovrebbe
lasciare BrigiDe come insegnante e poi rimaniamo io e Monica o spesso • io solamente con lei e questo_ Claudio • B: e Fabio • A: lei ha deDo be' veramente sono un po' preoccupata di lasciarvi
solo con lui perche' e' uno un po' e' un po' strano in un senso eh • B: non si sa quello che potrebbe fare? • A: ma no non quello pero'_ eh e' una persona strana
Chi deve imparare che cosa?
• Bambini • Ragazzi • Adul4 • Stanieri
• Vediamo anche qualche dato su chi acquisisce o apprende l’italiano come L2
Presenze di stranieri in Italia nel 2011
• Romania 968.576 • Albania 482.627 • Marocco 452.424 • Cina 209.934 • Ucraina 200.730 • Filippine 134.154 • Moldavia 130.948 • India 121.036 • Polonia 109.018 • Tunisia 106.291 • Perù 98.630
• Ecuador 91.625 • EgiHo 90.365 • Macedonia 89.900 • Bangladesh 82.451 • Sri Lanka 81.094 • Senegal 80.989 • Serbia Montenegro Kosovo 80.320 • Pakistan 75.720 • Nigeria 53.613 • Bulgaria 51.134
Ancora dati sull’immigrazione:
• I comuni italiani con più ciDadini stranieri residen4, al 1º Gennaio 2011, sono nell'ordine:
• Roma (294.571 unità), • Milano (217.324) • Torino (127.717), • Genova (50.415) • Firenze (50.033), • Bologna (48.466)
• Brescia (36.884), • Verona (36.666) • Padova (30.933), • Napoli (29.428) • Venezia (29.281), • Reggio nell'Emilia (28.856) • Prato (28.402)
Dati riassuntivi sulla presenza di stranieri in Italia
• Secondo i da4 Istat più recen4, rela4vi al 1º gennaio 2011, sono presen4 in Italia 4.570.317 stranieri, pari al 7,5% della popolazione totale
• L'acquisizione della ciDadinanza italiana di quasi 66 000 stranieri. Il fenomeno delle naturalizzazioni, seppure in costante aumento negli ul4mi anni (+11,1% rispeDo al 2009) è tuDavia ancora limitato in Italia.
• I da4 delle sta4s4che ufficiali basate sulla residenza, come è ovvio, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale. La Fondazione Ismu-‐Inizia4ve e studi sulla mul4etnicità con una sua ricerca del 1º gennaio 2008 s4ma la presenza di un 17,9% in più.
L’età media degli stranieri in Italia
• La popolazione straniera presenta un'età media decisamente più bassa di quella italiana; nel 2009 i minorenni erano 932.675 (il 22% del totale) mentre gli stranieri na4 in Italia (le cosiddeDe seconde generazioni) erano ormai 573 mila, cioè il 13,5% del totale degli stranieri. In par4colare, gli stranieri na4 in Italia nel 2010 hanno rappresentato il 14% del totale delle nascite, un'incidenza circa doppia rispeDo a quella degli stranieri sul totale della popolazione residente.
• E lo studio dell’italiano all’estero? • Anche qui qualche dato….
Studio dell'italiano all'estero
Da4 del 2000 pubblica4 nell'indagine Italiano 2000, L'italiano è V lingua straniera più studiata nel mondo. Sono circa 50.000 gli studen4 di italiano come lingua straniera che frequentano i corsi del Ministero degli Affari esteri.
Motivi per lo studio della lingua italiana all’estero
• lavoro in aDo, • turismo e tempo libero, • studio, • inves4mento in vista di una professione futura,
• programmi di mobilità europei.
L’italiano • Il ques4onario di Italiano 2000 ha dato interessan4 risulta4 nella parte rela4va alla
posizione dell’italiano rispeDo alle altre lingue apprese. • Fra le lingue straniere che vengono scelte per prime: • 1. inglese (69,2%), • 2. spagnolo (10,3%), • 3. francese (7,7%), • 4. tedesco (2,6%) • 5. l’italiano e da altre lingue. • L’italiano non è mai la lingua scelta come prima lingua straniera insegnata / appresa. Fra le
lingue straniere che vengono scelte per seconde, al primo posto si colloca il francese (50%), seguita dall’inglese (15%), dallo spagnolo (10%) e dall’italiano, al quarto posto con il 7,5%, a pari posizione con il tedesco. Tra le terze lingue straniere, al primo posto sale il tedesco (40,9%) e l’italiano va al secondo posto (25%). Tra le quarte lingue scelte, l’italiano è al primo posto (63,9%).