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ET Creatività a cura di Daniela Donati 1

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ETCreativitàa cura di Daniela Donati 1

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a cura di Daniela Donati

ARS CREANDI: TECNICHE DI CREATIVITÀ E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO

Creatività: una parola che suscita diverse associazioni, molte delle quali sono spesso errate. Come i tanti luoghi comuni che è bene abbandonare se si vuole intraprendere un percorso di avvicinamento (per i neofiti) o di potenziamento (per gli amanti del genere) della propria abilità creativa (scopo peraltro di questa rubrica).

Così, ad esempio, occorre smentire chi pensa che la creatività non sia per tutti ma appartenga solo a fortunate persone particolarmente talentuose o geniali: siamo tutti potenzialmente creativi (ebbene sì, anche gli ingegneri)! Che poi questo potenziale ci si sia dimenticato di utilizzarlo è un’altra storia… la buona notizia è che chi lo desidera può facilmente sviluppare il proprio potenziale creativo migliorando la capacità di generare idee per la soluzione di problemi, per l’invenzione o il miglioramento di processi, prodotti o servizi, per il raggiungimento di un obiettivo, per la realizzazione di un desiderio.

Altro luogo comune di cui liberarsi è quello che indica la creatività come una facoltà del pensiero, qualcosa di astratto e distaccato dalla realtà, un sinonimo di fantasia. L’immaginazione è sicuramente un ingrediente fondamentale nel pensiero e processo creativo ma da sola non basta a definire correttamente la creatività, che è piuttosto “la capacità di unire elementi

preesistenti in combinazioni nuove, che siano utili”. Questa è la miglior definizione di creatività per la quale il suo autore, il matematico, fisico, astronomo e filosofo della scienza Henri Poincaré (1854/1912), propone la formula

C=nuLa creatività è dunque il prodotto di una quantità di “nuovo” e di una quantità di “utile”. In totale assenza di uno dei due elementi (novità o utilità), non sarà possibile definire “creativa” un’idea.

Un ultimo luogo comune pretende che la persona creativa sia necessariamente stravagante, trasgressiva, particolarmente originale nei modi (o nelle vesti), e che la creatività non abbia regole. Ancora una volta vogliamo rassicurare tutti, compresi i manager in giacca e cravatta o tailleur d’ordinanza: non sarete obbligati a cambiare look per guadagnarvi il premio per la migliore idea di business mai prodotta nella vostra azienda! L’originalità e la stravaganza (intese come elementi di distinzione dalle idee di partenza) sono elementi utili e funzionali alla creatività soprattutto se indicatori della capacità di esprimere liberamente le proprie idee, senza temere il giudizio degli altri (un po’ come fanno i bambini che - altro luogo comune da sfatare - non sono più creativi degli adulti).

ARS CREANDI: TECNICHE DI CREATIVITÀ E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO

Sgombrato il campo da alcuni tra i principali luoghi comuni sulla creatività, possiamo passare a una breve illustrazione del processo creativo che dai primi studi di Wallas, passando per Rossman, Osborn, Jaoui e Csikszentmihalyi, dopo la nascita del bisogno o desiderio (intenzione) di trovare una soluzione, possono sintetizzarsi in 5 tappe:

L’impregnazione indica il momento in cui si raccolgono tutte le informazioni, si studia il problema, focalizzando obiettivo, vincoli, risorse e si cercano le prime soluzioni tra quelle già note e applicate nella propria realtà o in quella di altri campi analoghi. Questa tappa si conclude quando si sente che l’impregnazione è totale e non si può più assorbire nulla.

L’incubazione, è una tappa la cui durata è variabile e indefinibile, durante la quale, seppur essendoci allontanati dal problema e dalla ricerca delle soluzioni, il nostro cervello continua - a nostra insaputa - a elaborare i dati raccolti nella tappa precedente fino a quando verremo colti da un effetto sorpresa che ci catapulta nella tappa successiva.

L’illuminazione è la tappa del grido di Archimede, Eureka! Finalmente la via per la soluzione si rivela, generalmente sotto forma di un’intuizione che ha quasi una parvenza

di magia per come si produce, a volte “per caso”, per quanto, per citare il buon Pasteur: “il caso aiuta le menti preparate”.

La tappa di Verifica è quella in cui si passa all’analisi delle idee prodotte nella tappa precedente e se ne analizza la fattibilità e l’opportunità.

Per chiudere il processo non resta che passare all’ultima tappa di Applicazione con la realizzazione delle idee che hanno passato il vaglio critico secondo i parametri di originalità (l’elemento di novità), efficacia (quanto l’idea è utile per risolvere il problema), fattibilità (valutata in base alle risorse economiche, alle tempistiche e all’impiego di persone atte a occuparsi dell’implementazione del progetto).

Il processo creativo così delineato è ciò che avviene in maniera “naturale”, quando si ha la possibilità di attendere i tempi necessari affinché il nostro cervello elabori le informazioni e produca l’insight creativo che ci porterà al raggiungimento del nostro obiettivo. Non sempre, tuttavia, si ha la possibilità di rispettare questi tempi e gli innovatori di professione devono non solo fornire idee creative (nuove e utili), ma anche rispettare le scadenze e più spesso gestire le urgenze.

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Che fare? Ci viene in soccorso la creatività intesa secondo due accezioni: la creatività come attitudine (uno stile di vita, l’utilizzo del pensiero creativo) e la creatività come metodo (insieme di metodi e tecniche).

Questa rubrica è dedicata all’esposizione di approcci, spunti e consigli per sviluppare il nostro potenziale creativo sia attraverso l’introduzione di nuovi comportamenti da adottare quotidianamente, sia attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche per la generazione d’idee.

Ma prima di cominciare con le tecniche, gli amanti del principio per il quale “si può migliorare solo ciò che si può misurare”, potranno iniziare a valutare la propria predisposizione alla risoluzione creativa dei problemi, attraverso un celebre quiz sviluppato dalla Andersen Consulting (oggi Accenture).

Le domande non sono difficili: provate a pensarci un attimo prima di rispondere.

1. Come fare a mettere una giraffa nel frigorifero?

Risposta corretta: aprite il frigorifero, metteteci dentro la giraffa, chiudete il frigorifero. Questa domanda serve a capire se cercate di rendere complicata una cosa semplice.

2. Come fare per mettere un elefante nel frigorifero?

Risposta sbagliata: aprite il frigorifero, mettete l’elefante dentro, chiudete il frigorifero.Risposta corretta: aprite il frigorifero, togliete la giraffa, mettete l’elefante nel frigorifero, chiudete il frigorifero. Questa domanda

valuta l’abilità nel considerare le implicazioni delle vostre precedenti azioni.

3. Il Re Leone ha organizzato un’assemblea con gli animali: tutti gli animali sono presenti tranne uno. Quale?

Risposta corretta: L’elefante. L’elefante è infatti nel frigorifero. Questa domanda valuta la vostra memoria.

Anche se non avete risposto correttamente alle prime tre domande, potete sicuramente rispondere alla prossima.

4. Dovete superare un fiume, ma è popolato di alligatori. Che cosa intendete fare?

Risposta corretta: nuotate per attraversare il fiume, tanto tutti gli alligatori stanno partecipando all’assemblea. Questa domanda valuta se siete capaci di imparare velocemente dai vostri errori.

Secondo i risultati dell’Andersen Consulting Worldwide, il 90% dei manager che si sono sottoposti a questo test hanno sbagliato tutte le domande. Al contrario molti bambini sotto i sei anni hanno risposto correttamente ad alcune di esse. Andersen Consulting afferma che questo risultato è la dimostrazione che molti top managers hanno lo stesso cervello di un bambino di quattro anni!

Che abbiate risposto correttamente o meno, se lo vorrete, potrete trovare a partire dai prossimi articoli di questa rubrica delle tecniche di facile e rapida applicazione per sviluppare il vostro potenziale creativo e migliorare pertanto l’efficacia del vostro processo creativo e di quello dei vostri eventuali collaboratori. ET 50

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