rossettibikenews 2011.1

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Organo Ufficiale del Team Rossetti del solito con l’intenzione di fare 3 uscite quest’an- no. Ultima nota riservata al nostro blog. Voleva esse- re una sorta di esperi- mento e i risultati dei contatti e soprattutto dei riscontri che abbiamo avuto ci fanno pensare che sia riuscito. Abbiamo un nutrito grup- po di lettori extra squa- dra che per simpatia ci seguono e abbiamo dato il là ad una moda. Anche il gruppetto del Surfing ha creato il suo. Buona lettura. Beppe Dove eravamo rimasti? Ah già Wilmer sul podio del Romagna Challenge e sia lui che tutta la squa- dra al terzo posto in Coppa del Mondo Udace. E’ passato un inverno (quest’anno per la verità abbastanza mite e meno nevoso) e siamo di nuovo sul pezzo. Sarà la nuova linfa dei nuovi acquisti (a proposi- to anche il Rossetti Bile News ha acquisito un va- lido collaboratore), sarà che l’appetito vien man- giando, siamo ripartiti come e più forte di pri- ma. Se il buongiorno si vede dal mattino, e il mattino è stato il successo di Wilmer (con il 3° posto di Nelson) alla Granfondo del Sol alle Canarie. Esordio anticipato per qualcuno che non riusciva proprio a tenere le ruote ferme già a metà marzo alla G.F. del Conero di Ancona, poi il via al Ro- magna Challenge con il brutto infortunio di Wil- mer che avrebbe ferma- to tutti, tranne lui. Ma di questo ed altro ancora parleremo sulle pagine di questo giornali- no che si presenta prima Subito a tutta!!! A n n o 6 - N u m e r o 1 M a g g i o 2 0 1 1 In questo numero: Canarie conquistate pag.2 Ma guarda un po’ pag.3 L’esordio stagionale: la G.F. del Conero pag.4 Si fa sul serio: Ecco la Cassani pag.5 Siamo in TV!! pag.9 Dai e dai la coppa di Cer- via è arrivata pag.9 Romagna Challenge atto II Fondo Città di Riccio- ne pag.10 Pedalate in piacevole compagnia pag.12 La nostra Selle Italia pag.12 Sempre bella la Cime di Romagna pag.16 Si torna in pista a San Marino pag.17 Quando una foto parla da sola pag..20 Un “tranquillo” sabato mattina pag.23 Una bella domenica di sport pag.24 La Nove Colli del riscatto pag.27 Dulcis in fundo pag.33 Le pagelle di Panza-Man pag.34 rossetti bike.blogspot.com

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RossettiBikeNews 2011.1

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Page 1: RossettiBikeNews 2011.1

Organo

Ufficiale

del Team

Rossetti

del solito con l’intenzione

di fare 3 uscite quest’an-

no.

Ultima nota riservata al

nostro blog. Voleva esse-

re una sorta di esperi-

mento e i risultati dei

contatti e soprattutto

dei riscontri che abbiamo

avuto ci fanno pensare

che sia riuscito.

Abbiamo un nutrito grup-

po di lettori extra squa-

dra che per simpatia ci

seguono e abbiamo dato

il là ad una moda. Anche

il gruppetto del Surfing

ha creato il suo.

Buona lettura.

Beppe

Dove eravamo rimasti?

Ah già Wilmer sul podio

del Romagna Challenge e

sia lui che tutta la squa-

dra al terzo posto in

Coppa del Mondo Udace.

E’ passato un inverno

(quest’anno per la verità

abbastanza mite e meno

nevoso) e siamo di nuovo

sul pezzo.

Sarà la nuova linfa dei

nuovi acquisti (a proposi-

to anche il Rossetti Bile

News ha acquisito un va-

lido collaboratore), sarà

che l’appetito vien man-

giando, siamo ripartiti

come e più forte di pri-

ma.

Se il buongiorno si vede

dal mattino, e il mattino

è stato il successo di

Wilmer (con il 3° posto di

Nelson) alla Granfondo

del Sol alle Canarie.

Esordio anticipato per

qualcuno che non riusciva

proprio a tenere le ruote

ferme già a metà marzo

alla G.F. del Conero di

Ancona, poi il via al Ro-

magna Challenge con il

brutto infortunio di Wil-

mer che avrebbe ferma-

to tutti, tranne lui.

Ma di questo ed altro

ancora parleremo sulle

pagine di questo giornali-

no che si presenta prima

Subito a tutta!!!

A n n o 6 - N u m e r o 1 M a g g i o 2 0 1 1

In questo numero: Canarie conquistate pag.2

Ma guarda un po’ pag.3 L’esordio stagionale: la

G.F. del Conero pag.4 Si fa sul serio: Ecco la

Cassani pag.5 Siamo in TV!! pag.9

Dai e dai la coppa di Cer-

via è arrivata pag.9 Romagna Challenge atto

II Fondo Città di Riccio-ne pag.10

Pedalate in piacevole compagnia pag.12

La nostra Selle Italia pag.12

Sempre bella la Cime di Romagna pag.16

Si torna in pista a San Marino pag.17

Quando una foto parla da sola pag..20

Un “tranquillo” sabato mattina pag.23

Una bella domenica di sport pag.24

La Nove Colli del riscatto pag.27

Dulcis in fundo pag.33 Le pagelle di Panza-Man

pag.34

rossetti bike.blogspot.com

Page 2: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 2

Ecco i nostri Ca-Ecco i nostri Ca-Ecco i nostri Ca-Ecco i nostri Ca-

narini con il loro narini con il loro narini con il loro narini con il loro

famoso compa-famoso compa-famoso compa-famoso compa-

gno di viaggio.gno di viaggio.gno di viaggio.gno di viaggio.

Ma quant’è brutto Ma quant’è brutto Ma quant’è brutto Ma quant’è brutto

il casco della Cat-il casco della Cat-il casco della Cat-il casco della Cat-

like della Movi-like della Movi-like della Movi-like della Movi-

star ...star ...star ...star ...

Canarie conquistate!!

Così come sappiamo che

Nelson e Wilmer fanno for-

tissimo in bicicletta, così

sappiamo che non sono al-

trettanto motivati nello

scrivere e quindi del loro

viaggio alle Canarie (per

loro è la seconda esperienza

consecutiva…) mi incarico di

scrivere qualcosa io sulla

base di quanto carpito dai

loro racconti.

Partiti con lo scopo di “fare

la gamba”, hanno veramente

pedalato tantissimo allun-

gando ogni giorno l’uscita

programmata con il gruppo,

per aumentare chilometri e

soprattutto dislivello.

Tutto questo approfittando

del clima mite che, usciti

dall’inverno romagnolo, era

una vera e propria manna.

I numeri (da fonte Garmin/

ghettimoto) parlano da soli:

in 6 uscite consecutive il

buon “settemmezzo” ha sca-

ricato la bellezza di 716,49

km alla media di quasi 120 al

giorno per un dislivello tota-

le di 14.807 metri(!!!!) con

una media di quasi 2500

metri giornalieri di scalata.

Da paura!!

Tra l’altro, come si può ve-

dere nella foto qua sotto,

uno dei loro compagni di

pedalate era nientemeno

che “Il Bruss” Marzio Bru-

seghin in preparazione per

la nuova stagione con la nuo-

va maglia della Movistar (ex

Caisse d’Epargne).

“Altro passo” e se lo dice

Wilmer ci possiamo credere

ma il ragazzo nel 2011 ha

davanti Giro e Tour (e ma-

gari anche la Vuelta) e non

dimentichiamoci che nono-

stante sia uno dei vecchi del

gruppo, il buon Marzio è di

giugno del 1974 e quindi

deve ancora compiere 37

anni….

Io farei cambio….

I nostri se ne sono tornati a

casa con una gamba incredi-

bile, con una abbronzatura

invidiabile (“ e poi il sole era

spesso velato”) e con un ca-

rico di esperienze positive

che ne arricchiscono oltre

che il bagaglio tecnico, an-

che quello umano.

Oltre a Bruseghin infatti

hanno conosciuto personaggi

del calibro di Giovanni Bia,

(ex calciatore che ha milita-

to tra le altre

nel Bologna,

nel Napoli,

nell’Udinese e

nell’Inter in

serie A, ora

agente di al-

cuni calciatori

i m p o r t a n t i

come Mache-

da, Cigarini,

Dessena e

G u a r e n t e ) ,

Luca Baraldi

dirigente pure

lui in ambito

calcistico (ex

Bologna, Lazio e Parma) e

Claudio Ghisalberti apprez-

zata penna ciclistica della

Gazzetta dello Sport.

Poteva però concludersi una

simile esperienza senza una

sana competizione sportiva?

No, non poteva e l’ultimo

giorno di soggiorno i nostri

sono stati protagonisti in

positivo della “Granfondo

Del Sol” che vedeva tutto il

gruppo cimentarsi nella sca-

lata al Pico de Las Nieves

“Cima Coppi” dell’isola. Oltre

51 km di salita pressoché

continuata per passare dal

livello del mare di Maspalo-

mas ai quasi 2000 metri del

Pico.

Beh, il “Cannibale” Wilmer

non si è smentito e alla fac-

cia del mal di gambe e del

cuore che i giorni prima non

saliva più (e te credo…), e

ha piazzato prima una botta

rimanendo da solo con tal

Azzola Franco da Treviso

(ottimo granfondista…), poi

con un bel forcing si è ag-

giudicato il successo in vola-

ta che in pratica non c’è

stata visto che il compagno

di fuga trevigiano era al

gancio e aveva chiesto solo

di non essere staccato.

Alle loro spalle 3° ottimo

posto per Nelson che masti-

ca un po’ amaro per non aver

potuto provare a seguire

Wilmer che partiva mentre

lui era un po’ dietro. Nelson,

il Cannibale è il Cannibale….

Wilmer l’aveva promessa

una vittoria a braccia alzate

ed è già arrivata, compli-

menti a lui e se è vero che

chi ben comincia è a metà

dell’opera….

Beppe

Page 3: RossettiBikeNews 2011.1

Ma guarda un po’...

P A G I N A 3 A N N O 6 – N U M E R O 1

Nella mia consueta abitudi-

ne, molto gradita al mio

edicolante, molto meno a

mia moglie, di sfogliare più

di un giornale di ciclismo,

mi sono piacevolmente sof-

fermato, nel numero di

marzo del mensile che ve-

dete qui a fianco, su un fo-

rum virtuale tra un gruppo

di ciclisti reclutati ad hoc

dal giornalista.

Granfondo peraltro è un

giornale che non mi fai im-

pazzire per il taglio troppo

estremista ed aggressivo,

diciamo un po’ troppo agoni-

sta anche nei toni, però mi

pare intelligente e mi piace

l’idea di lanciare dei quesiti

di interesse comune e fare

dare le risposte diretta-

mente ai ciclisti, alle varie

tipologie di ciclisti, dal più

rilassato al più impegnato.

Nello specifico si parlava di

allenamenti e gare sotto la

pioggia, partire o no, come

vestirsi ecc. ecc.. Comincio

la lettura e chi ti trovo tra

gli “opinionisti”? Cristiano!?!

“Sì, in effetti ogni tanto c’è

un giornalista che mi scrive

delle domande su vari argo-

menti e ci scambiamo opi-

nioni via mail”.

Insomma il Team Rossetti

dice la sua anche sulla car-

ta stampata.

Beppe

Page 4: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 4 L’esordio stagionale: la G.F. del Conero Oggi 13 Marzo sveglia alle

5, si ricomincia con il rito

pregara, Wilmer, Paolo e il

sottoscritto hanno deciso di

anticipare l'esordio stagio-

nale andando ad Ancona per

la GF del Conero.

Preparo la colazione che ho

deciso di consumare duran-

te il viaggio: pasta di farina

di kamut 100 grammi che ho

preparato anche per Paolo

(che ha molto apprezzato),

panino di segale con bresao-

la e sottiletta light, porzio-

ne di crostata ai mirtilli.

Arrivati ad Ancona in per-

fetto orario, riusciamo con

calma a ritirare il pacco ga-

ra e provare i chip Winning

Time per scrupolo (non si sa

mai dopo la pausa invernale

è meglio controllare per

evitare di restare fuori

classifica).

L'ingresso alle griglie è ab-

bastanza ordinato, ci sono

circa 1500 partenti e noi

siamo tra gli ultimi ma poco

importa, per oggi non ci in-

teressa il risultato. Questa

gara la facciamo più con lo

spirito di un buon allena-

mento e per la voglia di

riattaccare il numero alla

maglia.

Uno sguardo al cielo non

manca mai,il meteo preve-

deva pioggia ma per ora è

tutto ok, siamo pronti per

partire e affrontare una

granfondo sulla carta facile

e comunque adeguata al pe-

riodo.

L’unica vera asperità del

percorso si trova nel finale

a 6/7 km dall’arrivo ed è

Monte Acuto con alcuni

tratti al 18% al quale segue

la picchiata veloce, ma su

fondo stradale disastroso,

verso Ancona, le altre salite

sono tutte in stile Bertinoro

con quella che arriva a San-

ta Maria Nova solo un po più

lunga.

Proviamo comunque a parti-

re a tutta dalle retrovie per

cercare di guadagnare qual-

che posizione e sulla prima

salita Wilmer va fortissimo,

Paolo sempre caparbio tiene

duro e riesce a rimanergli

agganciato, io invece perdo

quei 30 secondi che mi fan-

no rimanere intruppato die-

tro in un gruppo dove, quan-

do tento di rientrare, nes-

suno mi aiuta. Tutti al trai-

no: incredibile quanto

“limano” questi marchigiani.

Il percorso, fatta la sele-

zione iniziale non ti da più

possibilità di recupero, tan-

to più se nessuno collabora.

La seconda salita si presen-

ta dopo circa 20 Km che col

mio gruppo facciamo a 32

Km/h. Mi sembra di fare

una cicloturistica, tira solo

un gregarione di due ragaz-

ze con passo regolare.

Cerco di dargli una mano ma

era pronto a redarguirmi se

alzavo troppo il ritmo, cerco

ancora invano di esortare

gli altri a darci una mano ma

niente. “Non ci posso crede-

re” non mi sono mai trovato

in una situazione simile, po-

chi che collaborano va bene

ma proprio nessuno no!!!!

Davanti poi mi raccontano

che non è stato tanto diver-

so per Wilmer e Paolo.

Quando inizia la salita verso

S.Maria Nova il gruppo da-

vanti si vede, avrà un paio di

minuti di vantaggio, so però

che è impossibile rientrare:

guadagnare minuti in salite

così pedalabili è impensabile

ma la voglia è tanta e provo

a forzare,faccio il vuoto ma

poi in discesa dove vado???

Alla fine desisto e aspetto

il gruppo delle cariatidi.

Nel finale è la durezza del

tracciato che ravviva la si-

tuazione: si passa dietro al

Monte Conero e poi subito

Monte Acuto. Qui chi ne ha

può fare la differenza e

andarsene guadagnando an-

che molto.

Immagino che la vittoria i

primi se la siano giocata

proprio in questo tratto.

L’arrivo è nel viale principa-

le che taglia tutta la città e

finisce nella piazza 4 No-

vembre più conosciuta come

il “Passetto” che si affaccia

sul mare.

Alla fine in classifica sono

132° in 4h, Wilmer 60° in

3h48', Paolo 76° in 3h49'

ed è anche contentissimo

per aver fatto tutta la gara

con Wilmer che a sua volta

è soddisfatto della sua pre-

stazione considerando la

posizione di partenza.

Paolino pedala veramente

forte, ha già una gran con-

dizione, a me sarebbe pia-

ciuto andare un pò meglio,

col senno di poi avrei potuto

spingere di più sulla prima

(continua a pag. 5)

Page 5: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 5

salita.

Ottima l'idea di attrezzar-

ci per la doccia che abbia-

mo fatto negli spogliatoi

del vecchio stadio "Dorico",

poi al pasta party che però

decidiamo di saltare in

quanto inizia a piovere e la

lunga fila è allo scoperto.

Optiamo per un buon panino

al prosciutto e una buona

birra: fuori tabella ma me-

ritata.

Per quanto riguarda l’orga-

nizzazione, promozione a

pieni voti.

Le griglie di partenza ordi-

nate, lo start con 5 chilo-

metri di velocità controlla-

ta, i ristori chiaramente

non li ho visti ma ci sono

stati diversi rifornimenti

idrici con bottiglietta al

volo molto graditi. Ah, se ci

fossero alla 9 Colli!!!

Buona la segnalazione lungo

il percorso con cartelli e

tanti assistenti con bandie-

re a segnalare punti perico-

losi e cambi direzione, inol-

tre il mio gruppo ha sempre

avuto la moto davanti che

fermava il traffico.

IL ritorno sereno con i

compagni di squadra, tante

chiacchiere e già la testa

alla prossima GF, la Cassani

che sarà il vero esordio

stagionale con tutta la

squadra schierata.

Davide

Percorso lungo km 135 Totale classificati 263

1° CAVALLI Gianluca in 3h23’33” m.39,79 km/h

60° GHETTI Wilmer in 3h48’48” m. 35,40 km/h (11°cat.M3) 76° MAZZAVILLANI Paolo in 3h49’39” m. 35,27 km/h (14°cat.M3)

132° GUARDIGLI Davide in 4h00’06” m. 33,74 km/h (22°cat.M4)

Si fa sul serio: ecco la Cassani

Da dove partire per rac-

contare questa corsa che

per buona parte di noi

(eccezion fatta per alcuni

pionieri) ha aperto la sta-

gione 2011 e che racchiude

così tante storie da rac-

contare, alcune belle e al-

tre, purtroppo, decisamen-

te meno?

Direi che per capire come

ci siamo arrivati occorre

fare un piccolo passo indie-

tro, dando uno sguardo al-

l’inverno ormai alle spalle.

Il filo conduttore che ci ha

accompagnato durante i

mesi freddi è stato sicura-

mente l’entusiasmo, coin-

volgente e trascinatore,

col quale ognuno di noi, a

modo suo, ha impostato la

preparazione in vista della

nuova stagione di corse.

Un sentimento vibrante,

palpabile, che si percepiva

durante le classiche uscite

di gruppo dei fine settima-

na, ma anche dal tenore

acceso e dal ritmo incal-

zante dei post sul blog.

Infortuni domestici a par-

te, la nostra marcia di avvi-

cinamento agli impegni ago-

nistici del 2011 non ha re-

gistrato i classici malanni

di stagione. Anzi, per non

farsi mancare niente, Nel-

son, Wilmer e Raffo sono

volati una settimana in riti-

ro alle Canarie come dei

professionisti del Pro Tour

e ne sono tornati, oltre che

abbronzati, con una condi-

zione imbarazzante.

Ma nel frattempo, chi è

rimasto in patria non si è

fatto scrupoli ad uscire

sotto la pioggia, o peggio la

neve (neanche ci pagasse-

(segue da pag. 4)

(continua a pag. 7)

Page 6: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 6 ro….).

Giorgio Franchi ha messo

alla frusta la sua Napa Val-

ley a suon di scatti e ripetu-

te sul Monte Cavallo, Davide

s i è a f f i d a t o a l

“segretissimo” (per poco)

preparatore Nicoletti di

Modena per affilare le pro-

prie armi con uscite tecni-

che e test di endurance, di

VO2 max o di sweet spot,

Raffo è dimagrito a vista

d’occhio e si propone per le

salite lunghe della bella sta-

gione. Paolinho invece non è

dimagrito per niente, ma va

comunque come un treno.

Cristiano lo hanno avvistato

a spianare le colline forlive-

si anche agli orari più impro-

babili, Beppe, una roccia,

spinge forte come sempre,

pianura o salita che sia e

anche Giorgio Emiliani che

arrivava da un lungo stop

per motivi di salute ha ri-

preso nel migliore dei modi,

dandoci dentro di santa ra-

gione e rimettendosi in pari

col gruppo.

Non di meno, ha fatto quel

che ha potuto anche il Capi-

tano che pur avendo meno

tempo degli anni passati per

i nuovi impegni imprendito-

riali, si è comunque ritaglia-

to lo spazio per le uscite tra

una frisona da macellare e i

clienti da accontentare.

Ma alla fine, tutto questo

gran lavoro e l’impegno pro-

fuso avevano bisogno di es-

sere concretizzati, serviva

la prova dei fatti. E allora

ecco la GF Davide Cassani,

utile per dar sfogo all’ardo-

re agonistico accumulato e

anche per dare i primi giudi-

zi (le sentenze le lasciamo a

fine stagione).

Classico ritrovo nel salotto

buono di Faenza, la bellissi-

ma Piazza del Popolo, con

l’abbonamento al Romagna

Challenge che ci garantisce

un buon numero e una buona

posizione in griglia. La par-

tenza alle 9.30 ed un ina-

spettato cielo sereno, met-

te tutti di buon umore.

Nell’attesa della partenza,

si discute della Sanremo del

giorno prima, dell’impresa di

Scarponi sulla Cipressa, del-

l’allungo di Nibali sul Poggio

e intanto ci si guarda attor-

no, scrutando da sotto gli

occhiali scuri gli avversari.

Questo ha cambiato squa-

dra, quello ha cambiato bici,

quell’altro dicono che vada

fortissimo, quello lì ha fatto

due polpacci così, ecc..

Dopo il via, puntiamo verso

Modigliana a velocità subito

sostenuta. A Marzeno

sfrecciamo ben oltre il limi-

te di 50km/h, con buona

pace della pattuglia dei vigili

a bordo strada. Incuranti

del forte vento trasversale

che giunge a folate, il grup-

po si assottiglia, si allunga e

si fraziona, salvo ricompat-

tarsi al minimo rallentamen-

to dei battistrada.

Wilmer lo perdiamo subito

di vista: in due colpi di pe-

dale è lì davanti tra i big e

non intende mollarli un me-

tro.

Attacchiamo il Trebbio do-

po 25’ di rumba. Paolo ha

una bella gamba. Pedala fa-

cile facile, subito dietro a

Giorgio F., che non appena la

strada si impenna sorride e

se ne va. Raffo e D&G si

tengono a vista: l’unione fa

la forza. Perde qualche posi-

zione Cristiano, che ha pati-

to la partenza a spron bat-

tuto e ha le gambe un po’

appesantite. Nelson, sornio-

ne come al solito, si è ri-

sparmiato e ora sulle rampe

del Trebbio risale il gruppo

con agilità. Beppe e Giorgio

E., più cauti, sono lì a pochi

secondi.

Il vento la fa da padrone

anche in salita. Sui falsopia-

no in cima fanno più selezio-

ne le forti raffiche che le

pendenze al 15% appena su-

perate. Ma in 5 minuti siamo

tutti lì.

La discesa verso Dovadola

potrebbe rimescolare le

carte. Almeno questo è

quello che spera Cristiano,

che si getta a capofitto per

recuperare posizioni, ma

quando giunge sulla statale,

in leggera salita verso Rocca

S.Casciano è da solo, e cuo-

ce i ceci a metà tra il grup-

po Bandini (con Nelson e

Paolo), che resta laggiù in

lontananza, e quello con Da-

vide e Raffo che alla fine lo

riprendono all’inizio della

Busca. Giorgio invece è mol-

to più avanti, in un gruppet-

to a poca distanza da Wil-

mer.

La Busca è una salita di at-

tesa. Non ha le pendenze

aspre del Trebbio e il lungo

falsopiano a metà non invo-

glia nessuno ad andarsene.

In sostanza non succede

niente. Wilmer sta bene ed

è sorpreso pure lui della

facilità con la quale riesca a

rimanere lì con i primi asso-

luti. Non gli serve forzare

troppo, così come per Gior-

gio Franchi che segue a poca

distanza. Più indietro, il

gruppo con Cristiano, Davide

(segue da pag. 5)

Giorgio Franchi in

azione sul Trebbio

versante di Modi-

gliana.

Sotto D&G in ver-

sione Topolino

sullo stesso duro

passaggio

Page 7: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 7

e Raffo forza l’andatura

per riprendere quello con

Nelson e Paolo, ma quando

arriva a meno di 30’’, al

bivio per S.Maria in Castel-

lo, Paolo dà una menata

delle sue, mette in fila tut-

ti i gregari Bandini, si bec-

ca qualche madonna da più

di qualcuno, e i sogni di ri-

congiungimento sono quan-

to meno rimandati. Anche

Beppe è lì a poca distanza

e subito dietro c’è Giorgio

E. che sale seguendo il car-

dio.

Il lungo ritorno verso Fa-

enza potrebbe essere una

passeggiata, ma il vento

che tira da nord non accen-

na a calare, moltiplicando

gli sforzi di tutti, e chi ha

montato le ruote ad alto

profilo, ha il suo bel da fa-

re a guidare la bici. Nel

gruppo di testa, quello di

Wilmer, è un momento di

calma apparente: la quiete

prima della tempesta che si

scatenerà sul secondo

Trebbio.

Il gruppo di Giorgio F., in-

vece, si sfalda al bivio per

il medio, dove la maggior

parte gira e il nostro uomo

rimane praticamente solo.

Anche nel gruppo di Nelson

e Paolo si guardano e così,

finalmente, dopo 50 km di

inseguimento, Cristiano,

Davide e Raffo, stremati,

ansimanti, e con le gambe

che bruciano, rientrano

assieme ad un paio di Bal-

doni. Ma le hanno spese

davvero tutte.

La corsa dei big si accende

sui primi strappi del Treb-

bio, i più duri, che si pren-

dono con già 100km di cor-

sa nelle gambe . Partono gli

scatti, ma Wilmer non si fa

sorprendere e pesta sui

pedali a tutta. Giorgio F.

che finora ha fatto corsa a

se, inizia a far fatica ma

tiene botta.

Anche il gruppone Bandini

si fraziona: Nelson atten-

deva questo momento e se

ne va via, portandosi dietro

una quindicina di vagoncini,

coi quali affronterà a tutta

la discesa verso Modiglia-

na, lasciando addirittura

indietro Giorgio F., al quale

non resta che attendere il

gruppo di Paolo per arriva-

re a Faenza. Cristiano e

Davide invece capiscono

che non ce la fanno e ra-

gionevolmente si lasciano

sfilare (gentile eufemismo

per dire che si sono fatti

staccare), ma non mollano

l’osso.

Raffo invece non si è ali-

mentato a dovere (le orate

non hanno mai avuto una

gran carica energetica…) e

ora accusa i principi di una

crisi di fame che gli coste-

rà cara ed è costretto ad

alzare bandiera bianca. Da

qui all’arrivo, per lui sarà

tutta salita, ma ce la farà.

Per i corridori resta da

superare la Carla, uno zap-

pellotto da niente, ma che

nel gruppo di Wilmer serve

per scremare ulteriormen-

te gli avversari. Restano in

una dozzina, Fantini e Mio-

rin sono in fuga dal Treb-

bio, altri 7 o 8 big sono

davanti ma a meno di due

minuti. Una gara di livello

assoluto.

Per tutti gli altri i giochi

sono fatti e si comincia a

pensare alla volata

dell ’arrivo, con

quell’antipatica ro-

tonda ai 200 metri.

Prima però, a circa

15 km dall’arrivo, il

percorso prevede di

raggiungere la Bri-

sighellese attraver-

sando un sentiero di

guerra (altro non lo

si può definire) che

è un vergognoso

budello di curve

strette, asfalto

rovinato, ghiaia in

traiettoria e buche

malcelate. Ed è qui

che succede il fat-

taccio. Wilmer ha

appena dato il cam-

bio in testa e si porta in

coda, ma gli ultimi due

stanno per staccarsi, quin-

di allunga per chiudere il

buco e nello slancio, men-

tre si sta per riaccodare,

l’ultimo della fila si alza in

piedi, la sua bici arretra e

tocca la ruota anteriore di

Wilmer che inevitabilmen-

te perde l’equilibrio, sban-

da e va a sbattere violen-

temente a terra con la

spalla destra.

Si rialza subito, ma il dolo-

re alla spalla è molto forte.

Nonostante ciò risistema il

tubolare che si era sfilato

dalla ruota, riparte e giun-

ge all’arrivo in 25^ posizio-

ne a poco più di 2 minuti

dal suo gruppetto e a solo

7 dal vincitore, tal Ersilio

Fantini da Bellaria, ricor-

date? .

Il responso dei medici del-

l’ambulanza è categorico:

frattura scomposta della

Ancora Davide in di-

scesa del Monte Carla

L’arrivo di Cristiano

Page 8: RossettiBikeNews 2011.1

scapola e in seguito si saprà

che anche un paio di co-

stole sono andate. Ahia,

questa proprio non ci vole-

va.

La Cassani edizione 2011 a

mio avviso ha evidenziato

un generale scadimento

del livello qualitativo for-

nito dall’organizzazione,

solitamente all’altezza.

I ristori, solo due di cui

uno, quello di Tredozio ben

poco utile perché piazzato

in fondo alla discesa. Non

si sono rivelati adeguati.

Le strade, rovinate dal

trascorso inverno, richiede-

vano se non altro un maggio-

re presidio o almeno qualche

cartello segnaletico che

inducesse maggiore atten-

zione nei punti critici, e lo

stradello dove è caduto

Wilmer non ha davvero ra-

gione di esistere in una cor-

sa con più di 1500 parteci-

panti. E pensare che l’anno

scorso non siamo passati sul

Monte Albano per 10 metri

di sterrato!!

Per quanto riguarda noi Ros-

setti, chi ha brillato in posi-

tivo sono stati Wilmer che,

caduta a parte, poteva gio-

carsi un piazzamento tra i

primi assoluti, e Paolo, bra-

vo davvero, che conferma la

propria crescita. Per il re-

sto della truppa, i valori in

campo sono più o meno quelli

di sempre.

E domenica prossima si va a

Riccione. Altro percorso,

questa volta più veloce e su

un’altra distanza, “solo” 120

km.

Cristiano

(Quello nella foto a sinistra.

Cosa non si fa per non finire

nelle scritte……)

P A G I N A 8

Qua a destra

l’arrivo di Paolo

e Giorgio Fran-

chi

Percorso lungo km 145,70 Totale classificati 533

1° FANTINI Ersilio (MG K-Vis) in 4h03’03” m. 36,04

25° GHETTI Wilmer in 4h10’18” m. 35,00 (4° cat.Vet) 37° FENATI Nelson in 4h18’14” m. 33,92 (6° cat.Vet)

72° MAZZAVILLANI Paolo in 4h21’33”m. 33,49 (20° cat.Vet)

86° FRANCHI Giorgio in 4h21’37” m. 33,48 (26° cat.Vet) 103° GARDINI Cristiano in 4h30’02” m. 32,44 (32° cat.Sen)

109° GUARDIGLI Davide in 4h30’04” m. 32,44 (35° cat.Vet) 115° POGGI Giuseppe in 4h33’54” m. 31,98 (38° cat.Vet)

169° EMILIANI Giorgio in 4h41’13” m. 31,15 (46° cat.Sen)

174° VALENTINI Raffaele in 4h41’16” m. 31,14 (57° cat.Vet)

Page 9: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 9

Siamo in TV!!

Sembrava uno scherzo

quando Nelson l’ha buttata

lì. “Sai, Marco Dall’Olmo

della Sixs vuole girare uno

spot pubblicitario, ha biso-

gno di qualcuno di noi un

pomeriggio, ci sei?”

Come dire di no, per rico-

noscenza e per curiosità:

vuoi vedere che andiamo in

tv veramente?

Così un lunedì di inizio mar-

zo sotto un bel sole (ma

con un freddo cane), fuga

dal lavoro prima della pausa

pranzo, passaggio di corsa

a casa dove c’era gia Gior-

gio in bicicletta che mi a-

spettava e volata a Faenza

dove l’appuntamento con

Nelson era agli studi di Te-

le1 Faenza.

Nel viaggio in macchina fu-

ro programma con esplosio-

ne della camera d’aria po-

steriore di Giorgio, così

appena scesi, ancora prima

di partire per le riprese la

prima cosa è stato cambia-

re la gomma!

Lo stesso inconveniente era

capitao pure ai ragazzi del-

la Mountain e Trial Bike,

toscani di Rosignano (LI),

anche loro convocati da

Marco per lo stesso motivo

nostro.

Il tempo di accordarci con

il “simpaticissimo” Andrea

Zama, deus ex machina di

Tele1 e conduttore delle

trasmissioni ciclistiche e

via si parte per i monti co-

ralli con al seguito Marco in

versione autista e regista e

il cameraman.

La giornata è bellissima e

molto limpida, in macchina

sarà stato anche per la

fretta era parecchio caldo

ma nonostante il sole in bici

è freschino, meglio spinge-

re un po’ così ci scaldiamo.

Il tempo di fare due chiac-

chiere con i bikers toscani

e siamo già sulla Pergola

dove cominciamo a girare.

Si cera l’inquadratura più

spettacolare, lo scorcio

migliore e a forza di sali e

scendi, passiamo di qua,

inquadra di là, ridendo e

scherzando pedaliamo per

oltre un’ora.

Salutato Marco decidiamo

di allungare il giro forando

ancora (stavolta il sotto-

scritto, te pareva….) e Nel-

son ci guida su una specie

di mulattiera semisterrata

che percorriamo rischiando

di restare a piedi visto

che ne io ne Giorgio aveva-

mo più nulla di scorta.

Il risultato? Se siete cu-

riosi ogni venerdi sera alle

20 con replica il sabato

mattina alle 8 su Tele1

Faenza Sport (canale 187

del digitale terrestre),

prima, durante e dopo la

trasmissione, tra gli spot

pubblicitari ci siamo pure

noi!

Questa ci mancava…..

Beppe

Dai e dai la coppa di Cervia è arrivata…. Ci avevo provato in diversi

modi, tramite Franco Giusti

dell’Udace, scrivendo al

sito degli Aquilotti, nessu-

na risposta.

La nostra Coppa per il 3°

posto di squadra nel mon-

diale Udace di Cervia non è

mai arrivata. Dal 26 set-

tembre, arrivati a metà

febbraio “an so stoff”.

Scrivo a Cicloturismo e gli

faccio fare una bella e me-

ritata figura di m…….

Detto fatto, il giornale di

marzo esce con l’articolet-

to che vedete qua sotto. (continua a pag.10)

Page 10: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 1 0 Proprio in quei giorni Franco

Giusti mi recapitava l’ago-

gnato premio: un caso?

Confesso che un po’ lì per lì

mi è dispiaciuto, avevamo

aspettato tanto, ma poi ho

pensato che comunque di

pazienza ne avevamo avuta

lo stesso parecchia e se a-

vessero risposto alle mail….

Comunque, per correttezza,

scrivo di nuovo per fare

presente che alla fine ave-

vamo ricevuto il tutto.

E CT di aprile pubblica pun-

tualmente (vedi a lato e sot-

to).

So che gli amici Aquilotti ci

sono rimasti lo stesso male

ma anche noi siamo saliti sul

podio senza trofeo e non è

stato bello, ci sentivamo un

po’ presi in giro, insomma ci

stava tutta.

Ma come si dice, tutto è

bene quel che finisce bene!

Beppe

Romagna Challenge atto II

Fondo Città di Riccione Orfani della nostra pun-

ta Wilmer in infermeria,

di Nelson e Denis ma

recuperando un corag-

gioso Gianni “sgessato”

solo da pochi giorni, vi-

viamo il secondo atto del

circuito Romagna Chal-

lenge, se vogliamo il più

facile a livello di diffi-

coltà altimetriche e tec-

niche ma di sicuro quello che

ci costringe ad una alzatac-

cia incredibile.

Si parte alle 8,30 da Riccio-

ne ma proprio la domenica

del cambio dell’ora quindi

con un’ora in meno di sonno.

La location di partenza è

cambiata rispetto all’anno

scorso e i viali adiacenti il

Palaterme sono sicuramente

meglio delle anguste vie del

centro nelle quali eravamo

stati collocati nel 2010.

Così, pensiamo, la partenza

che lo scorso anno fu una

pena, quest’anno andrà me-

glio.

Neanche per idea e la cosa

è strana per una gara che è

alla 13esima edizione ed è

organizzata da persone con

una certa esperienza o così

dovrebbe essere.

Anche questa volta vengono

aperte prima le griglie die-

tro rispetto a quelle davanti

e noi che partiamo da una

via laterale per prendere

posto dobbiamo fare a spal-

late. Mah.

Di bello però c’è che la par-

tenza è più facile, meno cur-

ve e la possibilità quindi di

recuperare sulla testa della

gara.

Infatti, dopo pochi chilome-

tri, anch’io che notoriamen-

te non sono un fulmine al

via, riesco a vedere i primi.

Velocità altissima, bivio per-

corsi molto precoce e su a

tutta verso Mondaino.

Qui si fanno come di con-

sueto i gruppi e la salita ir-

regolare e comunque impe-

gnativa fa la differenza.

Davanti restano Paolo, Gior-

gio F., Cristiano e Raffo, io

resto attaccato con i denti

ad un sorprendente Gianni e

a Davide, più indietro Gior-

(segue da pag.9)

(continua a pag. 11)

Page 11: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 1 1

gio E. ancora non al top.

E così nonostante il gruppo

davanti si veda non abbia-

mo la forza necessaria né

l’aiuto per tentare un ri-

congiungimento prima che

cominci la salita di Carpe-

gna.

Salita lunga, non durissima

ma che nel finale richiede

pazienza e forza perché

sembra che sia finita, inve-

ce la vetta si fa desidera-

re.

Discesa rapida attraverso

Montecerignone e risalita

abbastanza semplice in te-

oria verso Montegimano.

Ma qui la fatica e anche un

po’ il caldo si fanno sentire,

bisogna dare tutto per re-

stare lì e infatti davanti si

fa selezione.

Giorgio e Paolo restano soli,

Raffo e Cristiano in cima

all’ultima salita pagano un

po’ più di 2 minuti, Davide

Gianni e il sottoscritto sia-

mo ancora 2 minuti indie-

tro. Giorgino sta lottando

come un leone e tiene duro.

Saliscendi fino a Fiorenti-

no, poi discesa e pianura

fino a Riccione.

In questo tratto è impor-

tante unicamente stare

nelle prime posizioni del

proprio gruppo se non altro

per evitare pericoli di ca-

dute. I gruppetti selezio-

nati dalla salita si ricom-

pattano e si aspetta solo la

volata, qui in salita sulla

collinetta di Oltremare.

L’importante è essere arri-

vati stavolta tutti sani,

nessun incidente e qualche

punto raccolto da parte di

quasi tutti per la Challenge

grazie al nuovo punteggio

che premia i primi 50 di

categoria.

Questa è una gara per ve-

locisti e per medio fondisti

e non fa per noi, ma le no-

stre gare arriveranno….

Per il Romagna Challenge se

ne riparla a San Marino ma

con la testa siamo già alla

classica Via del Sale di do-

menica prossima, più pane

per i nostri denti.

Beppe

P.S. Alla fine riusciamo,

anzi riesco, anche a pren-

dere un “cinque” da una

donnetta del pasta party

per una fetta di crostata,

alla faccia di chi organizza

pasta party aperti a tutti …

Robe da matti.

(segue da pag.10)

Percorso lungo km 126,50 Totale classificati 536

1° CORRADINI Antonio (Viner) in 3h21’02” m.37,80 km/h

92° MAZZAVILLANI Paolo in 3h29’23” m.34,60 km/h (30°cat.Vet)

101° FRANCHI Giorgio in 3h39’26” m.34,59 km/h (35°cat.Vet) 123° GARDINI Cristiano in 3h43’43” m.33,93 km/h (36°cat.Sen)

126° VALENTINI Raffaele in 3h43’45” m.33,92 km/h (44°cat.Vet) 135° GUARDIGLI Davide in 3h45’40” m.33,63 km/h (46°cat.Vet)

139° POGGI Giuseppe in 3h45’41” m.33,63 km/h (50°cat.Vet)

174° CONTI Gianni in 3h45’48” m.33,62 km/h (64°cat.Vet) 221° EMILIANI Giorgio in 3h53’18” m.32,53 km/h (61° cat.Sen)

Giorgio E. impe-

gnato con il Titano

sullo sfondo

Page 12: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 1 2 Pedalate in piacevole compagnia Dopo lo scorso anno abbia-

mo ripetuto, nella settimana

antecedente la Selle Italia

di Cervia, l’esperienza di

“far da guide” in bicicletta

per i tutisti ospiti dell’Hotel

Manuela di Cervia.

Non per la bella faccia di

Claudio Fantini, capace solo

di mettere la sua faccia nei

manifesti pubblicitari in-

neggiando alla sicurezza su

tutto, capace poi di vendere

le iscrizioni al solo fine del

massimo lucro possibile infi-

schiandosi del resto…

Noi Fantini non l’abbiamo

manco visto, forse aveva

paura che gli chiedessimo

un caffè o un bicchier d’ac-

qua.

Ovviamente l’abbiamo fatto

per il “nostro Claudio”, Bru-

si, del quale siamo sempre

debitori e che tra l’altro in

quei giorni ha avuto un lutto

familiare che non gli ha con-

sentito di farci compagnia

se non per una sola uscita.

Poi, visto com’è andata l’an-

no scorso, niente di meglio

che qualche giro in relax

senza troppe accelerazioni

per fare la gamba in vista

della domenica successiva,

quella della gara.

Tre giornate piacevoli pas-

sate in compagnia di una

coppia di Bolzano, Jutta e

Roberto con il quale abbia-

mo condiviso uscite, chilo-

metri e chiacchiere. Hanno

l’Oetztaler di fine agosto-

nel mirino e la condizione

deve crescere ma pedalano

davvero bene e su biciclette

di primissimo livello.

Jutta è stata 2^ di catego-

ria al Giro delle Dolomiti

2010 e non potevamo certo

negarle una delle nostre

divise che sono troppo bel-

le: chiunque le vede le vuo-

le…

Beh a Bolzano la possiamo

mandare, siamo sicuri che le

farà onore. Le ho già detto

di dire che è la maglia di

una “fortissima squadra ro-

magnola”!

Grazie a Cristiano che come

il sottoscritto è sempre

venuto, a Gianni e Davide

che hanno dato il loro con-

tributo nei limiti del possi-

bile, agli altri dico di tener-

si pronti per un la prossima

volta e di non giocarsi tutti

i bonus in inverno per gli

allenamenti in solitaria….

Questo detto da Presiden-

te…..

Beppe

La nostra Selle Italia

Durante l’inverno l’abbiamo

provata e riprovata. Siamo

usciti col bel tempo e con la

nebbia, con l’acqua e anche

con la neve. Abbiamo cro-

nometrato le singole salite,

ma anche testato la tenuta

sull’intero percorso, tant’è

che già a febbraio i nostri

passaggi sul Cavallo e Mon-

tevecchio non si contavano

più. Insomma, tutto poteva-

mo dire, tranne che non la si

conoscesse per bene.

Poi l’imprevisto, con il Gene-

rale Inverno che ha voluto

lasciare il suo ultimo ricor-

dino, prima che ci proiet-

tassimo verso le temperatu-

re più miti della primavera.

E così negli ultimi giorni di

marzo e vanuta giù acqua e

neve come non se ne vedeva

da tempo, con le inevitabili

conseguenze. Tessello, già

mezzo sterrato ha peggio-

rato la sua situazione, For-

mignano assomigliava più ad

un campo da cross che ad

una strada praticabile, Pie-

ve di Rivoschio chiuso per

una voragine, Montevecchio

che costringeva a fare sla-

lom tra alberi caduti e rami

spezzati. Oriola impratica-

bile causa il fianco della

montagna venuto giù come

fosse budino.

Dall’organizzazione della

corsa nulla trapelava, ma

era evidente che stando

così le cose, il percorso a-

vrebbe subito pesanti modi-

fiche rispetto all’originale e

la situazione aveva generato

in noi una certa apprensio-

ne: che giro ci faranno fa-

re? Da dove passeremo?

Invece niente di tutto que-

sto: tornato il bel tempo,

squadre di operai hanno

chiuso le voragini e ricoper-

to i buchi, asfaltato dove si

poteva, tagliato gli alberi e

riaperto le strade chiuse.

Un miracolo!

(continua a pag.13)

Page 13: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 1 3 A N N O 6 – N U M E R O 1

La mattina della corsa l’ap-

puntamento è al parcheggio

della basilica di Classe.

Arriviamo alla spicciolata

che è ancora buio, con i

musi lunghi e le facce as-

sonnate: la levataccia è

dura da digerire e più che

un gruppo di sportivi sem-

briamo dei reduci di guer-

ra.

Fatta la conta, ci siamo

tutti. Gli assenti giustifica-

ti sono il “mistico” Davide

che ha un impegno a Lore-

to, Nelson in trasferta a

Torino per il concerto di

Jamiroquai, Raffo che ave-

va cullato il sogno di corre-

re il giro delle Fiandre, sal-

vo poi non fare ne una né

l’altra e lo “stuntman” Wil-

mer, ancora convalescente

alla spalla, clavicola e co-

stole, dopo il ruzzolo della

Cassani.

Proprio quando stiamo per

avviarci, però, un furgone

svolta verso il nostro par-

cheggio. Lo guardiamo incu-

riositi: toh, è un furgone

dello stesso modello di

quello di Wilmer. E dello

stesso colore. E con delle

scritte simili sulla fiancata.

Macchè, c’è scritto proprio

“Ghetti Moto” e nello stu-

pore di tutti , dal furgone

scende Wilmer in tenuta da

gara Rossetti. Se non sono

matti non li vogliamo, dice-

va qualcuno!!! E così ci av-

viamo verso Cervia.

A differenza dell’anno pas-

sato, quando nel pacco gara

abbiamo trovato il famoso

asciugamano da bidet re-

clamizzato come “telo ma-

re”, quest’anno l’omaggio è

stato uno zainetto di pre-

gevole fattura. Il numero

dorsale, invece, continua ad

essere il solito lenzuolo che

copre mezza schiena.

In griglia facciamo gruppo

tutti assieme, tranne Wil-

mer che, pur presentandosi

senza pacco gara (Beppe

non lo aveva portato sicuro

che non ci fosse n.d.r.), è

riuscito ad ottenerne uno

sostitutivo dall’organizza-

zione (il numero 51), e

Giorgio E. che essendosi

iscritto in un secondo tem-

po è stato inserito una gri-

glia successiva.

L’attesa del via non si è

trasformata nella solita

battaglia contro il freddo e

l’umidità: cielo sereno e

temperature gradevoli ci

accompagneranno per tutta

la corsa. Nel frattempo lo

speaker ufficiale Mutton

urla ai quattro venti i con-

tenuti tecnici dei vari trac-

ciati della corsa, minaccia

punizioni esemplari per chi

non rispetta la propria gri-

glia di partenza, ma soprat-

tutto annuncia migliaia di

iscritti, che nessuno, tran-

ne Fantini, ha visto. Si par-

la di 5.000 iscritti, all’arri-

vo i tra percorsi ne somma-

no si e no 3.000. Che ci

prendano per stupidi?

Noi Rossetti nemmeno lo

sentiamo, per quanto siamo

concentrati. Tutti, tranne il

nostro Paolo, che ad

un certo punto scopre

di non avere nelle ta-

sche il prezioso carbo-

gel. Ahia!! Via di corsa

verso la macchina e

rientro in griglia in

affanno, pochi minuti

prima di partire. La

giornata per lui non è

iniziata sotto i migliori

auspici.

Partiamo con qualche

minuto di ritardo sul-

l’insolito orario previ-

sto delle 8.25. Prima

di svoltare per le sali-

ne salutiamo patron

Brusi, anch’egli in ga-

ra, sul percorso corto.

I primi 10 km filano abba-

stanza bene, con i soliti

ripetuti “stop and go” dai

50 ai 20 all’ora e poi di

nuovo ai 50. Poi, immanca-

bile, una caduta spezza il

La prime fasi di gara:

salita a Polenta.

Wilmer a Formignano.

Con il tutore non è il

massimo….

(segue da pag.12)

(continua a pag.14)

Page 14: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 1 4 gruppone già allungato, nella

quale fortunatamente non

rimaniamo coinvolti, ma il

gruppo di testa se ne va.

Ripartiamo ma siamo indie-

tro, ed è qui che Gianni si

inventa una magia, sfode-

rando la sua arma migliore.

Al grido di “ragazzi tutti

dietro a Gianò” inizia a me-

nare ai 55 km/h neanche

fosse Cancellara o Voigt e

in un paio di chilometri rien-

triamo sul gruppo di testa.

Che meraviglia!!

Arriviamo a Fratta Terme

dopo 47 minuti, e sulle ram-

pe di Polenta, mentre tutti

sono impegnati nel massimo

sforzo, Giorgio F. ne ha da

spendere ancora, e con un

rapportone da spezzacatena

risale le posizioni e va ad

inserirsi nel gruppo Luperi-

ni/Lancioni. Poco indietro

Cristiano si è francobollato

alla ruota della Bandini e

pare intenzionato a non mol-

larla di un centimetro. Con

lui c’è Paolo, che però sbuf-

fa e sfiata più del solito.

Beppe e Gianni si tengono a

vista, facendo corsa paral-

lela, mentre i gruppetti ini-

ziano già a delinearsi.

La successiva salita di For-

mignano è uno spettacolo di

colori e pubblico festoso,

che si è radunato lassù su

quei tornanti arcigni, che

fanno così male. Ed è lì che

troviamo un inaspettato

quanto gradito tifoso: Ste-

fano il Ninho, che ha una

parola di incitamento per

tutti.

Wilmer capisce ben presto

che il suo rientro così anti-

cipato dall’infortunio è sta-

to un azzardo e decide di

svoltare per il medio. Lo

stesso farà Paolo, in giorna-

ta no, e con il morale sotto…

le tacchette. Ma è già alla

quarta granfondo di fila: un

po’ di affaticamento ci sta.

Quanto al Capitano, sul me-

dio anche lui, questo era il

debutto stagionale in gara.

C’è da togliere un po’ di

gras… ehm ruggine, ma può

già bastare così.

Gli altri sono sul lungo, com-

preso Giorgio E., che con la

fermezza e grinta che lo

contraddistinguono tiene

duro e non molla l’osso, no-

nostante il poco fondo nelle

gambe.

Il falsopiano verso Pian di

Spino è in condizioni davve-

ro vergognose. Non proprio

un bel biglietto da visita per

le migliaia di ciclisti che

ogni anno raggiungono la

riviera per questa corsa e la

Nove Colli. L’ascesa a Pieve

di Rivoschio, per contro, alla

fine si dimostrerà meglio

del previsto o, a seconda

dei punti di vista, meno peg-

gio di quanto immaginato.

A questo punto, più o meno

con 80km nelle gambe, non

abbiamo incontrato un solo

ristoro. Alzi la mano chi ha

visto quello di Pieve di Rivo-

schio, con gli addetti più

nascosti dei vigili con l’auto-

velox. Montevecchio incom-

be. Meglio mangiare qualco-

sa.

Il gruppo di Giorgio F. fila

via bene, tirato com’è dai

gregari Lancioni e Luperini.

Cristiano, dal canto suo, non

mette il naso fuori dal grup-

po Bandini neanche se lo

pagano. Solo Beppe e Gianni

si spremono alternandosi a

tirare in testa al loro grup-

po. E si attacca Montevec-

chio. qui spesso la gara

prende una piega definitiva,

sia per chi ha la gamba e se

ne va via, sia per chi la gam-

ba non ce l’ha e si stacca. E’

una salita secca, abbastanza

breve, con pendenze da sca-

latori puri. Ed è qui che la

corsa mostra il suo lato più

curioso, con i nostri scala-

tori Giorgio F. e Cristiano

che temono di perdere le

ruote del gruppo col quale

hanno corso finora.

Giorgio fa di tutto per te-

nersi nelle prime posizioni

del suo gruppetto. Sa che

scendendo verso San Carlo

le curve sono molto tecni-

che, il fondo stradale rovi-

nato, e lui non è quel che si

dice un drago in discesa.

Cristiano, memore di quanto

accaduto l’anno passato, sa

che se molla di un centime-

tro la Bandini non rientra

più.

Diversamente, i nostri pas-

sisti Beppe e Gianni devono

trattenersi per non stacca-

re i compagni di avventura e

rimanere da soli. Strane le

corse.

Non resta che il Monte Ca-

vallo… Non ci fa paura: ne

conosciamo ogni centimetro,

iniziando dalla prima curva

da impostare perfettamen-

te per uscire senza perdere

troppa velocità, continuando

con i tornanti successivi,

dove si lavora di cambio al-

ternandosi tratti facili ad

altri che sono dei muri. C’è

il drittone dove Giorgio F.

quest’inverno non ci ha ri-

sparmiati una volta e c’è il

tornantino secco con il car-

tello “Luzzena” dove la stra-

da finalmente per un po’

spiana.

C’è tutto questo, ma in cima

non succede nulla. Anzi no,

succede di tutto: Giorgio,

scollinando tra i primi 50

assoluti, rafforza la propria

convinzione di aver fatto il

E’ lui, è lui…

Il Capitano a Polenta

Giornata no per il

Cobra di Gambellara

(continua a pag.15)

Page 15: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 1 5

salto di qualità. Cristiano

tiene il gruppo Bandini ed

entra nei 100 e per lui è

una sferzata di adrenalina,

tale da annullare il mal di

gambe attanagliate dai

crampi.

Beppe e Gianni controllano

il loro gruppo, con Gianni

che, a dire il vero, aveva

iniziato a scuotere un po’ le

spalle e a dare di stantuffo

sulle pedivellone. Ma si è

ricordato di essere lo stes-

so che qualche ora prima

aveva chiuso un buco peda-

lando come una motoretta

per un paio di chilometri.

Cosa vuoi che sia morsare

ancora un po’.

Giorgio E. supera indenne

l’ultimo scoglio e si getta

verso Cervia col morale alle

stelle.

E Beppe? Negli ultimi chilo-

metri, dopo non aver salta-

to nemmeno un cambio, ha

scalato un paio di rapporti,

si è piegato sul manubrio,

ha stretto i denti ed è u-

scito in fuga con altri 5

coraggiosi anticipando la

volata sul lungomare Deled-

da e concedendosi il lusso

di impedire il rientro rab-

bioso del gruppone lanciato

all’inseguimento. Per chi lo

ha visto, una scena fanta-

stica.

Scusate se è poco.

Gli abbracci e le pacche

sulle spalle all’arrivo

con Wilmer, Paolo, il

Capitano e gli altri ami-

ci compagni di allena-

mento, hanno fatto da

cornice al tutto. E chi

se frega se al pasta

party hanno detto che

c’era poca roba. A noi è

stata sufficiente una

piadina e una Coca per

concludere una fanta-

stica giornata… alla

Rossetti!!!

Cristiano

Accidenti, che Giorgio!!!

Beppe e Gianni , la Vecchia

Guardia che non molla mai

La salita di Formignano.

Uno spettacolo!

Page 16: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 1 6

Percorso lungo km 165 Totale classificati 1494

1° BERTUOLA Alessandro (Viner) in 4h29’25” m.36,75 km/h

44° FRANCHI Giorgio in 4h44’22” m. 34,81 km/h (6°cat.Vet) 91° GARDINI Cristiano in 4h55’07” m. 33,55 km/h (4°cat.Int*)

166° POGGI Giuseppe in 5h07’20” m. 32,21 km/h (54°cat.Vet)

175° CONTI Gianni in 5h07’42” m. 32,17 km/h (59°cat.Vet)391° EMILIANI Giorgio in 5h26’19” m. 30,34 km/h (84°cat.Sen)

Percorso Medio km 107

Totale classificati 1374

1° NICOLETTI Stefano (Iaccobike) in 2h41’06” m.39,85 km/h 199° GHETTI Wilmer in 3h00’26” m.35,58 km/h (58°cat.Vet)

260° MAZZAVILLANI Paolo in 3h05’07” m.34,68 km/h (86°cat.Vet) 497° FRESCHI Denis in 3h14’31” m.33,00 km/h (84°cat.Gen)

* la GF Selle Italia è prova unica del Campionato Italiano Interforze, Cristiano è arrivato ad un soffio dal podio!!

Sempre bella la Cime di Romagna Il Circuito Romagnolo con la

sua formula libera e molto

economica raccoglie sempre

tantissimi consensi. Ce ne

siamo resi conto anche do-

menica 10 aprile quando

seppur in formazione ridot-

ta abbiamo deciso di parte-

cipare alla G.F. Cime di Ro-

magna organizzata dall’Avis

Faenza, quest’anno prima

prova del circuito 2011.

E’ una manifestazione sem-

pre bella, bene organizzata

e con dei ristori strepitosi

e con un percorso che forse

è il più bello tra quelli del

Circuito Romagnolo, incen-

trato sulla spettacolare

scalata al Passo dell’Eremo

e del Peschiera.

La giornata è meravigliosa,

siamo in quattro: Nelson,

Wilmer, il sottoscritto e

Raffo che arriva diretta-

mente a Faenza da Roncal-

ceci.

Partiamo assieme alla coppia

Classense (Marco e Alber-

to) e Stefano che sarà ca-

pace di stare con noi per

tutta la giornata.

Si pedala già bene sul Carla

e dopo 30 chilometri attac-

chiamo il Chioda.

Il sole già tiepido ci scalda

e ci invoglia ad andare: sal-

tiamo il primo ristoro e qui

perdiamo i Classense.

Discesa verso Rocca San

Casciano e siamo sulla sta-

tale del Muraglione che ci

porterà a Portico e sotto la

salita della Peschiera.

Ovviamente nel falsopiano

non ci risparmiamo, siamo

qua per allenarci e far cre-

scere la gamba….

Eccoci al Peschiera, salita

sulla quale Wilmer si senta

a casa avendola scalata tan-

tissime volte (la nonna abita

in zona…) e infatti sale co-

me se la clavicola 3 settima-

ne fa se la fosse rotta qual-

cun altro.

Che spettacolo questa sali-

ta: bella pedalabile, panora-

mi fantastici e da metà in

su sembra di essere sulle

alpi.

Fantastica come il ristoro

su in cima all’Eremo dove ci

(continua a pag.17)

Page 17: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 1 7

fermiamo stavolta per rica-

ricare le scorte energeti-

che.

Scendendo e odorando il

profumo degli abeti si re-

spira aria di libertà: ma

quant’è bello andare in bici-

cletta!!

Discesone su Marradi e via

sul Carnevale. Qui facciamo

un po’ di bagarre con Lo-

renzo della S.Marco trova-

to lungo il tragitto e che ci

ha fatto compagnia grazie

ad un’ottima gamba.

Qualche scatto, nessuno

vuole mollare e ridendo e

scherzando arriviamo in

cima.

Gli ultimi 50 chilometri sa-

ranno di discesa e pianura

con solo qualche mangia e

bevi e lo strappo dei Monti

Coralli.

Il ristoro di Palazzuolo è

semplicemente strepitoso,

c’è di ogni ben di Dio e ad-

dirittura la macedonia di

frutta! Questi sono degli

artisti….

Purtroppo dobbiamo anda-

re, non abbiamo il coniglio

in forno ma ci dobbiamo

ridurre verso casa. Viaggia-

mo belli decisi e arriviamo

“in spinta” ma come si deve

in queste manifestazioni,

senza eccessi.

Per tutti noi un allenamento

fantastico con 140 chilo-

metri pedalati (soste esclu-

se) in 4 ore e 40 minuti alla

canonica media dei 30 all’o-

ra. Meglio di così!

Nota a parte per Raffo che

arrivato a Faenza con noi

riparte per il Parco del

Carnè dove lo aspetta la

famiglia.

Già veniva da Roncalceci, lo

aspettano Brisighella, il

Monticino e la Croce di

Rontana…. Alla faccia.

Sincero? Quando lo vedo

ripartire, tra l’altro con

annessa coppia di tubolari

in pancia sotto la maglia,

non lo invidio per niente…..

Mitico!!

Beppe

(segue da pag.16)

Si torna in pista a San Marino

Comincio dando un po’ di

numeri per gli appassionati

di cabala o del Superena-

lotto.

Per gli organizzatori si

tratta della 12^ edizione,

per il Romagna Challenge è

la 3^ prova, dopo Cassani e

Riccione.

Per alcuni di noi è già la

quinta volta col numero

sulla schiena in questo 2011

e si corre su una distanza

un po’ ridotta rispetto gli

anni scorsi (chi dice 131 km

e chi parla di 138) a causa,

neanche a dirlo, di una de-

viazione dal percorso origi-

nario per un paio di frane e

smottamenti che hanno

interessato la discesa di

quella che doveva essere la

prima salita, il Passo delle

Siepi.

Il dislivello totale, invece,

è rimasto invariato, attor-

no ai 2450 metri, che si

fanno quasi tutti da metà

corsa in poi.

Corsa vera, magari non ec-

celsa a livello di numero dei

partecipanti, ma i quasi

700 al via, di cui 350 sul

lungo e 300 sul medio, si

sono dati battaglia dal pri-

mo all’ultimo chilometro,

tant’è che dopo 2 ore era-

no arrivati pressoché tutti.

Noi ci schieriamo al via in

9, agguerriti come sempre,

con l’abbonamento al Roma-

gna Challenge che ci garan-

tisce un buon numero in

griglia, del quale facciamo

tutti tesoro tranne Nelson

che rimane invischiato die-

tro una macchina parcheg-

giata di traverso nel bel

mezzo del raduno di par-

tenza.

Mancano Giorgio E., alle

prese con i postumi di una

bronchite che non vuole

saperne di mollarlo e il Ca-

pitano, alle prese con pa-

turnie mentali che lo vor-

rebbero indurre a dedicar-

si esclusivamente ai raduni

cicloturistici. Che si sia

scordato di essere uno dei

pochi ad aver scalato il

Giau in meno di 50 minuti?

A proposito di bronchiti e (contiunua a pag.18)

Page 18: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 1 8

(segue da pag.17)

di temperature, se fino ad

un paio di giorni prima dem-

brava di vivere un anticipo

di estate, la mattina della

granfondo è scesa dal Nord

Europa un’aria talmente ge-

lida da costringerci a ritira-

re fuori dai borsoni i gam-

bali, le maglie a manica lunga

e l’olio riscaldante. Poi, tan-

to per gradire, ci si è messo

di mezzo anche il vento,

tassativamente contrario

per buona parte della corsa.

Intanto partiamo. A spron

battuto, ovviamente. Ci sono

da accaparrarsi le migliori

posizioni in vista della salita

di Torriana, strappo secco

di due chilometri che af-

frontiamo a tutta, dopo ne-

anche 10 minuti di gara. E la

cosa rimane un tantino indi-

gesta a più di qualcuno, visto

e considerato che in squa-

dra non ci mancano i diesel

e i passisti che, di norma,

iniziano a carburare dopo

50km o più.

La discesa affrontata dal

versante che si scala nella

granfondo dei Castelli Mala-

testiani fa il resto, con cur-

ve continue e una pendenza

sempre molto elevata, tant’è

che dopo neanche 20 minuti

di gara, le posizioni sono già

belle delineate con i gruppi

distanziati l’uno dall’altro.

Metà dei nostri, Cristiano,

Gianni, Giorgio F., Paolo e

Wilmer sono assieme davan-

ti. Seguono Nelson, Davide e

subito dopo Beppe e Raffo.

Si viaggia a ritroso per tor-

nare verso Verucchio, altra

salita breve da fare “a can-

none”, ma che fa meno danni

della precedente, vuoi per la

pendenza più costante e

meno aspra, vuoi perché nel

frattempo si è sciolta un po’

la gamba e ci si è scaldati.

Sembra di essere sul Poggio

di Sanremo, con i tornanti

che vengono presi dal grup-

po in fila indiana e rigorosa-

mente in traiettoria.

Nel ridente paesello di Ve-

rucchio ci arriviamo col cuo-

re in gola e l’acido lattico

che punge nelle gambe. Non

bastasse, la discesa da lì

verso Dogana di San Marino

sembra un campo minato,

piena com’è di buche, crepe

sull’asfalto e avvallamenti a

non finire.

Tra di noi, chi ne fa le spese

è Gianni, che brucia un bo-

nus entrando a gran velocità

in un avvallamento e nel sob-

balzo perde il borsello con

camera d’aria, pompa e at-

trezzi vari. La cosa gli co-

sterà più cara del previsto….

Terminata questa sorta di

“single track” da mountain

bike ci sono da fare i 6 chi-

lometri in su verso Doma-

gnano. La salita di San Mari-

no, insomma.

Finalmente una salita che si

possa definire tale, regola-

re, lunga il giusto, pendenze

discrete tra il 5 e il 7 % .

Potrebbe essere un bel

trampolino di lancio per chi

ha la gamba, ma non siamo

neppure a metà corsa. Nel-

son comunque ci prova, ed

esce a bomba dal suo grup-

po, per provare a rientrare

su quello dei nostri 5 in a-

vanscoperta, che in quel mo-

mento non hanno più di un

minuto di vantaggio. Sforzo

encomiabile ma vano, visto

che nella successiva discesa

viene tradito dalla scarsità

di segnalazioni e ad un bivio

sbaglia direzione ed esce

dal percorso lungo ritrovan-

dosi nel corto.

Della serie, oggi siamo scesi

dal letto col piede sbagliato.

Lo ritroveremo all’arrivo più

abbattuto che mai. Cose che

capitano, ok, certo è che gli

organizzatori potevano cu-

rare decisamente meglio la

segnaletica.

Davide invece, che si trova-

va con lui, non si lascia ten-

tare dall’azzardo della fuga

e preferisce rimanere dov’è,

visto che nel gruppo c’è la

Bandini con tutto il suo

stuolo di gregari che posso-

no tornare utili. Dopo un

paio di minuti transita il

gruppone molto sfilacciato

di Beppe e Raffo.

Siamo a metà gara e i nostri

5 davanti si accorgono che il

gruppo Bandini (e Guardigli)

sta rinvenendo su di loro e

Sempre suggestivo

lo scorcio delle torri

di San Marino,

”Antica Terra della

Libertà”

Beppe in cima alla

salita di San Marino

(continua a pag.19)

Page 19: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 1 9 (segue da pag.18)

allora……..legna!! Doppia fila

ai 45 all’ora!! Da questo

scontro a distanza tra gli

uomini in rosso dell’MG K-

Vis e il treno Rossetti, vin-

cono i nostri, che non sa-

ranno ripresi.

Su un percorso vallonato si

inizia a salire verso Monte

Scudo, con solo l’ultimo km

che tira come si deve al

10%.

E quasi in paese, a poche

centinaia di metri dallo

scollinamento, ancora ricor-

dano le madonne di Giorgio

che si accorge solo lì di es-

sere sulla moltiplica grande

e una frequenza di pedalate

da SFR.

I 20 km di fondovalle che

portano alla salita di Villa-

grande sono una sorta di

lenta cottura a bagnomaria.

Il cuore sale inesorabile e

le gambe si induriscono per

i ripetuti sforzi massimali e

i continui cambi di ritmo. E

quando c’è da dare la zam-

pata ci si accorge che non

ce n’è più.

Proprio quello che è acca-

duto nel gruppo di testa dei

nostri, a Gianni e Paolo.

Invece non si sa come, ma

Cristiano si salva e rimane

agganciato al gruppo dove

Giorgio e Wilmer spadro-

neggiano.

Rimangono i 4 chilometri

del Monte Maggio dove ci si

scontra come dei corsari e

nel valzer di scatti e cambi

di ritmo, l’ha vinta ancora

una volta Cristiano, eviden-

temente in giornata di gra-

zia, che si getta in picchia-

ta nel toboga dell’ultima

discesa e anticipa di qual-

che secondo l’arrivo del

gruppetto con Giorgio e

Wilmer.

A Paolo, staccatosi sa-

lendo verso Villagran-

de , va dato comunque

atto di aver stretto i

denti e di aver tenuto

botta, anche quando ad

un certo punto è stato

ripreso e superato da

uno scatenato Davide e

dal gruppo MG-K Vis.

Gianni invece si è trova-

to a dover lottare, oltre

che con la fatica, anche

contro la sfiga. Una foratu-

ra proprio poco dopo lo

scollina mento lo ha messo

mette a terra in tutti i sen-

si: il borsello con gli attrez-

zi se n’era andato nella di-

scesa da Verucchio, ricor-

date?

L’angelo custode per lui

sarà Raffo, che gli passerà

il necessario per la ripara-

zione e arriveranno assieme

al traguardo. Lo spirito di

squadra è anche questo.

A proposito di Davide. Cor-

rendo con saggezza e misu-

rando gli sforzi si è ritro-

vato in cima a Villagrande

con ancora energie da spen-

dere. Roba da non credere

neanche per lui, e la circo-

stanza gli moltiplica le e-

nergie. Terminata la disce-

sa infatti, decide di spara-

re tutto quello che ha su

Monte Maggio.

Beh, il numero gli riesce

eccome, tagliando il tra-

guardo con 2 minuti e 30’

sul gruppo Bandini. E bravo

D&G!!

Beppe più di così non pote-

va fare. Finire una corsa

così dura solo due giorni

dopo esser stato poco bene

(gastroenterite passeggera

per lui…) è già un ottimo

risultato con il premio di

qualche punticino da mette-

re in cascina per il Romagna

Challenge.

Dopo questa gara la nostra

classifica nel circuito vede

nei Senior Cristiano in risa-

lita alla 12° posizione e

Giorgio E. 90°.

Tra i Veterani Wilmer e

Giorgio F. sono rispettiva-

mente 5° e 8°, mentre Pao-

lo scende in 10° posizione.

Guadagna qualche posto

Davide, ora 24°, mentre

Nelson scende alla 28°.

Beppe è 47°, Raffo 93°.

Per il Romagna Challenge se

ne riparla in giugno con la

Fondriest a Castrocaro

Terme, ora siamo tutti ca-

richi e pronti per il classico

attacco ai tanto agognati

Nove Colli di Cesenatico.

Cristiano

Ottima la prova di Da-

vide, qui all’arrivo

Page 20: RossettiBikeNews 2011.1

Percorso lungo km 140 Totale classificati 337

1° SGUERRI Simone (Genetik c.T.) in 3h44’10” m.36,93 km/h

34° GARDINI Cristiano in 3h59’49” m. 34,52 km/h (13°cat.Sen) 40° FRANCHI Giorgio in 4h00’02” m. 34,49 km/h (10°cat.Vet)

43° GHETTI Wilmer in 4h00’03” m. 34,49 km/h (12°cat.Vet)

62° GUARDIGLI Davide in 4h05’42” m. 33,70 km/h (20°cat.Vet) 82° MAZZAVILLANI Paolo in 4h12’44” m. 32,76 km/h (25°cat.Vet)

98° POGGI Giuseppe in 4h16’11” m. 32,32 km/h (30°cat.Vet) 166° VALENTINI Raffaele in 4h29’24” m.30,73 km/h (60°cat.Vet)

167° CONTI Gianni in 4h29’24” m.30,73 km/h (61°cat.Vet))

Percorso Corto km 73

Totale classificati 299 1° GIULIANELLI Moreno (Frecce Rosse) in 1h58’23” m.36,49 km/h

55° FENATI Nelson in 2h08’13” m.33,69 km/h (18°Cat.Vet)

P A G I N A 2 0

Quando una foto parla da sola...

La gita la facciamo ogni an-

no, la scusa stavolta era di

farla fare a Nelson e al Ca-

pitano e alla fine mancavano

proprio loro assieme a Davi-

de e Giorgino Emliani.

Ma ormai l’idea era partita

e alla vigilia di Pasqua, in

anticipo rispetto al solito (è

solo il 23 aprile) si fa il

“Giro del Cippo”.

Beh, giro del Cippo, diciamo

che il Cippo è il momento

clou di un giretto di circa

120 chilometri che come

antipasto ha il Fumaiolo da

Selvapiana e Alfero, per

proseguire poi con la Canto-

niera da Pennabilli e nel ri-

torno il “Col du Telegraph”

dei poveri, ossia la salita

che da Ponte Messa porta a

Sant’Agata Feltria, anche

questa tutt’altro che una

passeggiata. D'altronde

dobbiamo fare il posto per

l’agnello.

Partenza di buon mattino da

Ravenna in macchina alla

volta di Sarsina, siamo in

sette di noi più Stefano

“Nino”, Giorgio Milandri e

Albertone “Cacaito” Roset-

ti: ci fa compagnia un bel

cielo nuvoloso che un po’ ci

preoccupa.

Lungo il viaggio qualche goc-

cia bagna il vetro ma è ap-

pena scarichiamo le bici dal-

le auto che comincia a pio-

vere sul serio.

La parola d’ordine è “non

facciamo i patacca”, se si

mette male torniamo indie-

tro vero? Certo, ma intanto

andiamo.

Nel fondovalle verso il bivio

per Selvapiana la pioggia

aumenta e più di uno di noi

pensa che forse abbiamo

sbagliato giornata. Ci infi-

liamo le mantelline e ci chie-

diamo per l’ennesima volta

se sia il caso di andare a-

vanti o meno.

La risposta è ovvia, ma pio-

ve , zio cantante. Siamo a

300 metri di altitudine cosa

ci aspetterà ai 1400 quasi

del Fumaiolo?

Cominciamo la salita in ami-

cizia e man mano che salia-

mo la pioggia cala di intensi-

(continua a pag.21)

Page 21: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 2 1

tà. Decidiamo che almeno

fino al Fumaiolo arriveremo

poi decideremo il da farsi.

In cima ci sono 9 gradi e

non piove più, ci sentiamo

confortati e scendiamo

verso Le Balze dove ripa-

riamo nel solito accogliente

bar ristorante per un caffè

riscaldante.

Dentro si sta da dio ma

tornare fuori è dura, tre-

miamo tutti come delle fo-

glie. Cosa facciamo?

Verghereto e ritorno? Al-

fero passando da sotto?

Scendiamo verso Ponte

Messa che almeno caliamo

di quota, vediamo come

butta, al massimo tornere-

mo diretti a Sant’Agata e

poi Sarsina.

A parte l’incubo dei primi

chilometri di discesa al

freddo, man mano che sen-

diamo la temperatura si

alza in maniera considere-

vole. I 16 gradi che trovia-

mo a Ponte Messa e il sole

che sembra fare capolino ci

convincono: saliamo anche

sulla Cantoniera.

Sarà per il ritrovato mora-

le dato dal miglioramento

del tempo, sarà perché è

fatica tenere a freno i ca-

valli, cominciamo la salita

da Ponte Messa verso Pen-

nabilli a spron battuto.

Passato Pennabilli, persi

Giorgino e Alberto, mi

chiedo perché devo restare

così impiccato. Non riu-

scendo a darmi una rispo-

sta plausibile “decido” di

staccarmi per salire più

tranquillo e Stefano la pen-

sa come me…

Salendo per un po’ vediamo

il gruppo dei più agguerriti

che spinge e qualche pezzo

(Wilmer e Raffo) lo recu-

periamo prima della vetta

dove ci si aspetta.

Ormai è deciso, il rischio

pioggia è scongiurato e fac-

ciamo anche il Cippo.

Arriva per ultimo anche

Alberto che ha qualche

sentore di crampi ed è

combattuto nel provare la

mitica ascesa (è già due

volte che viene fino a qua e

per un motivo o per l’altro

ha sempre glissato) o ve-

nirci incontro dalla parte

più mite cioè dalla Canto-

niera senza scendere al

paese di Carpegna.

Lo convinciamo e a gruppo

compatto imbocchiamo i 6

chilometri duri che portano

sul balcone di Romagna, alle

porte del Cielo del Pirata.

Tutto ricorda il povero

Marco Pantani. Le scritte

con la sua firma sull’asfal-

to, sui muri, il monumento

in ferro battuto che si tro-

va al campeggio dopo 2km e

mezzo di salita.

Impossibile non provare

una certa emozione nel sol-

care questa strada. Emo-

zione che Cristiano con il

suo Iphone vuole immorta-

lare realizzando uno spet-

tacolare filmatino sulle

prime rampe della salita.

Sono un bel po’ dure, il

risultato è che il filmato

non viene, lui si stacca

fermandosi per metter

in tasca il telefono, fa

fatica anceh a ripartire

e lungo tutta la salita

pagherà questo sfprzo

supplementare.

Paolo, Wlmer e Giorgio se

ne vanno quasi subito con

Gianni, che adora questa

alita, che gli si incolla o

(segue da pag.20)

Qui sopra il fantastico

panorama che si vede dal

Cippo (quando c’è il sole)

L’altimetria dei terribili 6

chilometri del Cippo

(continua a pag.22)

Page 22: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 2 2 meglio ci prova, ma poi deve

calare un po’.

Gli torno sotto io e da lì in

poi saliremo fianco a fianco

quasi a braccetto.

Alla spicciolata arriviamo

tutti in cima compreso il

coraggioso Alberto che alla

faccia dei crampi ha domato

il mostro.

Non possiamo farci mancare

la foto qua sotto con la gi-

gantografia di Marco che è

una istantanea di emozioni.

Le nostre facce sorridenti

valgono più di tante parole.

Che spettacolo!!

(segue da pag.21)

Torniamo giù alla Cantoniera

prima e a Ponte Messa poi.

Manca solo l’arcigna salita a

Rocca Pratiffi e i nuvoloni

che ci aspettano. Ma ormai

il giro è fatto e chissene-

frega.

Ognuno sale con quello che

resta delle proprie gambe,

cercando di non mollare ma

con il freddo e con le salite

fatte abbiamo bruciato tan-

tissimo oggi e il barile è

quasi vuoto per tutti, tranne

che per uno.

Infatti scollinato l’ultimo

dente e arrivato a Sant’A-

gata, il grosso del gruppo (in

senso numerico, non mi rife-

risco a nessuno in particola-

re….) decide di fermarsi a

riempire le scorte di carboi-

drati e non solo al Ristoran-

te per l’ormai classico piatto

di tagliatelle che parlano.

Più il resto…..

Stefano, Wilmer, Giorgio

Franchi e il sottoscritto per

problemi di orario e di impe-

gni familiari saltiamo questa

ultima fatica e ci buttiamo

nella veloce discesa che ci

riporta nella provincia di

Forlì Cesena ai piedi di Sar-

sina.

La strada scende decisa per

una decina di chilometri che

sono una manna per scioglie-

re le gambe affaticate e

godersi l’impresa appena

compiuta, solo gli ultimi 2 o

3 chilometri tornano a salire

ma in maniera tranquilla.

“Ok ragazzi, vi saluto. Io

torno indietro”. Eeeeehhh?

Non ci credo! Giorgio ci ha

accompagnato solamente ma

torna indietro per recupe-

rare gli altri!!!

Così aggiunge al giro un’altra

salita di 10 chilometri e 6-

700 metri di dislivello. Se

mi avessero pagato non l’a-

vrei fatto.

Lui stesso mi ha confessato

dopo che ha sperato di in-

contrare il gruppetto dei

Per chi vuole, da non

perdere sul nostro blog

l’arrivo di Albertone

Rosetti (che manca

nella foto…) sul nostro

blog!!

(continua a pag.23)

Page 23: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1

P A G I N A 2 3

mangiato-

ri a metà

strada, invece “sono dovuto

andare a tirarli fuori dal

ristorante praticamente di

peso”.

E ti credo, guarda che

facce!!!!

Beppe

L’annuncio del 29/04 nella

nostra bacheca telematica

era forte e chiaro: ore 7.15

Madonna per giro da 180

km. fino a Perticara. Un’u-

scita diversa dal solito per

preparare la prossima Nove

Colli.

Volendo essere pronto e

scattante alla mattina dopo

punto la sveglia alle 6.00,

ma un’imprevisto mi fa arri-

vare leggermente in ritardo

a San Bartolo, costringen-

domi ad una seppur breve

tirata solitaria per raggiun-

gere gli altri.

A Santo Stefano il grup-

petto è composto da Paoli-

no, Gianò, Wilmer, D.G.,

Marco, Alberto, Chicco e

Franco Campese, poi più

avanti si aggregano Giorgio

Franchi e Stefano.

Purtroppo Wilmer e Franco

ci salutano a Bertinoro per-

ché devono rientrare pre-

sto; noi invece saltiamo Po-

lenta per dirigerci diretta-

mente a Fratta, affrontare

il Cucco e poi Pieve di Rivo-

schio.

Quest’ultimo tratto di

strada è notevolmente dis-

sestato, roba più adatta al

ciclocross che alle nostre

tirate specialissime, chissà

cosa succederà quando pas-

seranno di qui 12/13.000

cavalli impazziti.

Speriamo nulla di grave,

però viene da pensare che

nella nostra cara Romagna

la manutenzione cantoniera

è lenta ed inefficiente e la

scusa delle frane dovute

alla morfologia del nostro

territorio non regge più.

Io non ho una risposta a

come si possa superare

questo problema, ma sono

solo deluso dalle nostre

Amministrazioni locali, tut-

to qua!

Comunque scaliamo il Pieve,

con un passo allegro ma non

troppo, visto che la gita

durerà circa 7 ore. Guar-

dando col naso all’insù si

capisce chiaramente che

non scamperemo alll’acqua.

In effetti le previsioni era-

no state chiare e concordi

nel segnalare pioggia a par-

te Canale 5 che Marco ci

dice aveva messo bel tempo

(forse le previsioni le hanno

fatte durante uno dei fe-

stini di Arcore).

Scendiamo a valle e fra una

pisciatina e un metti e cava

l’antivento mi stacco e rag-

giungo gli altri a salita della

Ciola già iniziata. Seconda

rincorsa, questa volta in

semi-solitaria.

Come nella salita preceden-

te Marco, Chicco e Alberto

si staccano quasi subito,

mentre il Ninho dimostra di

essere in gran forma e ci fa

compagnia.

Durante la salita Muerte

estrae la sua anima da vero

“guerriero” e trova da bac-

cagliare mangiandosi due

rincitrulliti che occupano

tutta la sede stradale, poi

in cima alla Ciola stabilisce

subito che da Mercato Sa-

raceno in poi non si scherza

più. Andiamo bene!!

Infatti dopo aver preso

caffè e pasta nel delizioso

bar- pasticceria di Mercato

se ne esce con un: “Uè, in

cima al Barbotto non ci fer-

miamo e tiriamo dritto fino

a Perticara, ok?”………….OK!

è la nostra risposta.

Come stabilito Barbotto

tirato ed una volta

“cavallato” proseguiamo

subito in direzione Soglia-

no. Durante questo pezzo

salutiamo D.G. che se ne

torna a casa.

Al bivio giriamo rispettando

il percorso Nove Colli e ci

dirigiamo verso Monte Tif-

fi-Perticara.

Il Ninho è sempre con noi,

mentre gli altri 3 sono

staccati di qualche minuto.

Li capisco perché non stia-

mo andando piano.

Alla fine della discesa del

Tiffi rallentiamo un po’ per

aspettare Stefano, perchè

in discesa non ha proprio le

stesse capacità di Cacaito/

Innerhofer.

La salita di Perticara la

facciamo avvolti da una

nebbia autunnale, gli oc-

chiali appannati sono da

(continua a pag.24)

(segue da pag.22)

Un “tranquillo” sabato mattina...

Page 24: RossettiBikeNews 2011.1

togliere altrimenti non si

vede proprio una mazza.

In paese decidiamo di en-

trare nel negozio di generi

alimentari e Gianò, Paolo e

Stefano si fanno preparare

un bel panino mentre io e

Giorgio ci beviamo solo una

coca.

Riprendiamo la strada del

ritorno e proprio all’uscita

di Perticara incrociamo gli

altri tre che stanno salen-

do.

Proprio in questo momento

la fortuna ci lascia e co-

mincia a piovere. Da qui in

poi invece di un’uscita in

bici sembrerà di essere

dei sub.

Arriviamo al Barbotto già

con le scarpe inzuppate,

poi la discesa di Santa

Maria Riopetra con le

braccia ed il corpo tre-

manti dal freddo.

Nel tratto di mangia e

bevi fino a Borello pedalia-

mo rimbrottando di continuo

contro “chissàcchi”, e una

volta passato il cavalcavia

che sovrasta la E45 succede

quello che non doveva suc-

cedere.

Paolino fora il tubolare della

ruota posteriore. Cazz….. Il

problema non è tanto la fo-

ratura in sé, ma il freddo e

il Bostik che un bravo mec-

canico (di cui qui non voglio

fare il nome) ha steso ben

bene su tutto il cerchio.

Probabilmente ha pensato

che Paolino va talmente for-

te che rischia di surriscal-

dare il cerchio e di perdere

il tubolare.

Ci mettiamo un’eternità per

toglierlo, tanto che il fred-

do ci penetra nelle ossa.

Però col senno di poi la sce-

na è veramente ridicola. Ad-

dirittura in quattro, ad otto

mani contemporaneamente

per cercare di staccarlo.

C’è chi dice “lascia fare a

me” per poi rovinarsi i pol-

pastrelli, c’è chi rompe un

solleva-copertoni in plastica

(scusate ma non so come

chiamarlo), c’è chi prova coi

denti e chi ha male alla man-

dibola a causa dei tremori.

Ripartiamo ancora sotto

l’acqua, che ci lascerà dopo

San Vittore per riprenderci

poi in forma di pioggerellina

sul tratto in piano fino quasi

a casa.

Alla fine della giostra conto

un’uscita ai 28 di media per

il tratto pedalato, quasi

3.000 kcal virtuali bruciate

(in realtà saranno molte di

più), 2652 mt. di ascesa di

quota, una distanza totale di

182,37 chilometri ad una

temperatura media di 13,7

gradi, che a fine aprile pro-

prio non ti aspetti.

Come al solito la passione

per la bici è bastarda. Sei in

discesa bagnato ed infred-

dolito e pensi a chi cavolo

me lo fa fare, a come si sta

meglio a casa all’asciutto,

non vedi l’ora di mettere i

piedi sotto la tavola al cal-

duccio davanti ad un bel

piatto di lasagne, ecc. ecc.

Poi fai la doccia e mangi e ti

viene un pensiero: “che gran

bel allenamento, che espe-

rienza eroica, domani (se me

lo permettono), quasi quasi

faccio un’uscita di scarico!”.

Da ricordare………………………

Yaroslav

P A G I N A 2 4

(segue da pag.23)

Una bella domenica di sport

Al Giro della Romagna

non si può proprio man-

care. E’ uno di quegli

appuntamenti che met-

tono d’accordo tutti,

agonisti e non.

Chi vuole può spingere

quanto vuole ma non sa

cosa si perde nel non

approfittare durante un

bell’allenamento lungo,

di ristori “luculliani”.

Noi come di consuetudi-

ne lo sfruttiamo per il

lungo pre-Nove Colli ma

preferiamo una visione

meno agonistica e più rilas-

sata come si conviene a que-

sto tipo di manifestazioni.

A dire il vero sul blog alla

vigilia si erano diffuse voci

incontrollate sia su possibili

“ritmi gara” da tenere o e-

ventuali allungamenti consi-

stenti di percorso per pro-

vare a superare i 200 chilo-

metri facendo della salita

senza sciropparsi la pianura

da Ravenna a Lugo e ritorno

come succedeva gli anni

scorsi.

Ma alla fine riguardo al rit-

mo il buon senso, mentre per

il percorso da fare la deci-

sione è venuta da sola stra-

da facendo….

Partiamo quindi da Lugo ab-

bastanza presto ma non alle

6,30 in punto quando parte il

gruppo “dei primi” così da

evitare di farci coinvolgere

in bagarre fuori luogo.

Alla fine ci raggruppiamo e

riusciamo a partire verso le

6.50, la mattina è già tiepida

e il clima ideale.

Il percorso, dopo la varia-

zione causa frane del 2010 è

(continua a pag.25)

Page 25: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 2 5 A N N O 6 – N U M E R O 1 (segue da pag.24

tornato quello storico dei

170 chilometri con Coralli,

Monte Albano, Sambuca,

Beccugiano e Collina.

L’idea nostra (suggerita da

Lorenzo Neri della San

Marco che già l’ha provata

lo scorso anno) era quella di

aggiungere in fondo il

Trebbio da Modigliana ri-

congiungendosi al percorso

a Faenza attraverso la Val

Samoggia.

Più ambiziosa ma irrealizza-

bile anche per motivi di

tempo, l’idea di Davide che

voleva sostituire il tratto

Tredozio-Modigliana con

una doppia scalata a Busca

(da Tredozio) e Trebbio (da

Dovadola). Sarebbe stato

un dislivello da tappone do-

lomitico…..

Partiamo con un buon ritmo

già dai Monti Coralli comin-

ciando una sequela intermi-

nabile di sorpassi a tanti

gruppi e gruppetti. Non è

raro sentire battute più o

meno scherzose delle per-

sone che si vedono supera-

re. A volte è sottile il con-

fine tra l’ammirazione e

l’invidia…..

Attacchiamo Monte Albano

e Paolo in testa scandisce

un ritmo deciso ma regolare

e saliamo più o meno tutti

compatti.

Perdiamo i Classense, Gior-

gino Milandri e Giorgio Emi-

liani (vittima di qualche

contrattempo alla mattina

con colazione saltata e ruo-

ta forata….) ma sapevamo

già che non ci saremmo a-

spettati se non per qualche

minuto a Casola e un po’ di

più sulla Sambuca.

A Casola saltiamo il primo

frequentatissimo ristoro

che come al solito sarà og-

getto di numerose lamente-

le da parte dei residenti

per l’inciviltà dei ciclisti

che pisciano ovunque senza

sfruttare i bagni chimici.

Polemica finita ancora an-

che sulla stampa: peccato,

già ce l’hanno a morte con i

ciclisti…..

Procediamo lungo la strada

che da Casola porta a Pa-

lazzuolo. Ovviamente tiria-

mo praticamente solo noi, il

vento contrario non aiuta

ma se ci vogliamo allenare

questo è il momento.

Si comincia la Sambuca in

allegria e tra qualche bat-

tuta ci diciamo che salire-

mo tranquilli. Seeeee doma-

ni!!!

Basta un attacco da parte

di un ciclista terzo non ben

identificato che come si

suol dire “si buttano i cani a

mollo”. Giorgio parte, Gianni

e il sottoscritto con anda-

tura più regolare cercano di

tenere il passo e il gruppo

si sfilaccia.

Ci vedremo

tutti in ci-

ma.

S e m p r e

bel l issima

la scalata

alla Sambu-

ca, non si

sente nem-

meno la

f a t i c a

quando lo

sguardo si

alza e va a

vedere da

un lato la

mo n t a g n a

verde e la

roccia, dall’altro i tornanti

e i gruppi dei ciclisti in len-

ta ascesa.

In cima Giorgio precede

Nelson, Gianni e il sotto-

scritto di 30-40 secondi

(non siamo andati piano pia-

no….) poi Paolo e Wilmer,

poi Raffo, Cristiano e un

grande Stefano, più indie-

tro Davide che ha deciso di

non rispondere alle provo-

cazioni!

Ci aspettiamo al fantastico

ristoro in vetta, poi giù in

discesa verso Marradi.

Altra salita è il Beccugiano:

più corta, più irregolare e

la precedenti più la lunga

discesa hanno lasciato un

po’ il segno sulle gambe. Più

di qualcuno sente la fatica.

E’ qui che si comincia ad

Il nostro gruppo sul

Monte Albano

Beppe e Gianni sulla

Sambuca.

Scusate se ho solo le

mie foto ma queste le

ho comprate. Dal sito

del fotografo non si

scaricano più neanche

non la protezione….

(continua a pag.26)

Page 26: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 2 6

(segue da pag.25)

insinuare in qualcuno il dub-

bio: che fare anche il Treb-

bio sia troppo?

Wilmer ha la gamba che non

gira, Paolo si sente stanco,

Cristiano ha 4000 metri di

dislivello alpino fatto la set-

timana precedente in visita

parenti, Giorgio ha problemi

di orario, Davide mette le

mani avanti (non aspettate-

mi se fate il Trebbio….).

Insomma abbiamo capito,

facciamo il Collina e poi an-

diamo dritti a Lugo.

Già che ci siamo scarichiamo

le riserve tenute per il

Trebbio e saliamo con un bel

passo anche questa ultima

non difficile ascesa che pe-

rò si fa rispettare.

Discesa e carichiamo le bat-

terie energetiche al ristoro

di Tredozio per l’ultima vo-

lata verso Lugo appunto.

Il ritorno è uno spettacolo:

superato qualche piccolo

inconveniente dovuto al

traffico sostenuto di auto e

ciclisti nel tratto da Modi-

gliana a Faenza, si mette in

moto il trenino Rossetti e

non ce n’è più per nessuno.

Oddio, non è che si faccia

avanti a tirare tutta questa

gente, a ruota con il vento

laterale si sta benissimo, ma

a noi va bene così. Nessuno

in mezzo, cambi regolari tra

di noi che ci conosciamo be-

ne e ritmo sostenuto anche

se non forsennato.

Arriviamo a Cotignola in un

lampo e sul cavalcavia che ci

porta a Lugo incrociamo la

macchina del Capitano. Tor-

na a casa dopo aver fatto un

dignitoso percorso medio

(138 km) con i Lelli (Roby e

Andrea) e Giorgio Emiliani.

Mi viene in mente cosa avrà

pensato vedendo la sua

squadra in testa ad un grup-

po a mò di cronosquadre.

Arriviamo al traguardo in

zona Stadio/Piscina con la

media di 32,6 con più di

2400 metri di dislivello...

Beh ragazzi, io mi diverto

ancora a fare anche le gare

con il numero ci manchereb-

be, ma le giornate come

queste sono da incorniciare,

quando siamo tutti assieme

siamo un vero spettacolo!!

Beppe

Ah già i Classense…. All’arri-

vo dopo il pasta party vedia-

mo Giorgio Milandri che ci

racconta che Marco, Alber-

to, Lorenzo Neri ed altri

arrivati a Modigliana abbia-

no effettivamente girato

per il Trebbio. Bravissimi

loro per la determinazione,

questa volta sono stati più

tenaci di noi!!

Beppe

Page 27: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 2 7 A N N O 6 – N U M E R O 1

La Nove Colli del riscatto C’è chi ci pensa un anno in-

tero, c’è chi cerca di non

farlo neanche alla vigilia ma

la Nove Colli, il “mondiale”

dei granfondisti, è lì pun-

tuale che ci aspetta una

domenica della seconda me-

tà di maggio, pronta a ra-

pirci con il suo fascino, le

sue incognite, le sue diffi-

coltà.

Non parlo solo di difficoltà

altimetriche e quindi fisi-

che, parlo anche di quelle

psicologiche che già premo-

no nei giorni precedenti e si

materializzano crudeli il

giorno della gara comincian-

do dalla disumana alzatac-

cia delle 3 del mattino.

Già quando la partenza era

alle 6,45 era dura, poi sono

diventate le 6,30, da qual-

che anno le 6,00…. Un osta-

colo in più in una giornata

campale.

L’emozione, già, quella che

ti può attanagliare le gam-

be proprio il giorno in cui

vorresti che girassero a

mille, quella che ti fa senti-

re quadricipiti e polpacci di

legno già nella piana prima

di Bertinoro, quella che l’-

anno scorso a molti di noi

aveva giocato un brutto

scherzo; la Nove Colli 2010

per la squadra era stato un

anno da dimenticare.

Non per tutti, intendiamoci,

ma complessivamente era-

vamo stati per diversi moti-

vi sotto le attese e la cosa

aveva solleticato i commen-

ti di qualcuno. “Vedi i Rose-

etti, quando c’è da pedalare

sul serio dove sono?”. Vai

te a spiegare….

Inutile dire che i duri alle-

namenti di questo inverno,

oltre che al far bene nel

Romagna Challenge, erano

orientati soprattutto a la-

vare quest’onta e disputare

una Nove Colli come si con-

viene.

In effetti le avvisaglie di

quello che poi è stato si

erano viste ultimamente ma

nessuno, un po’ per scara-

manzia, un po’ per non cari-

care troppo di tensione

tutto il gruppo, si voleva

sbilanciare.

Tutti stanno benissimo, è

un piacere vedervi/vederci

pedalare, perché tutto que-

sto non si doveva tradurre

in un risultato agonistico

adeguato?

Il forfait negli ultimi giorni

annunciato dal Capitano

tramite il blog (Armstrong

fa le sue dichiarazioni su

Twitter, noi abbiamo il ros-

setti bike.blogspot…) non ci

aveva sorpreso più di tanto,

gli impegni lavorativi lo han-

no costretto ad iniziare la

stagione sottotono e lo sti-

molo di una gara che l’ha

sempre visto fare benissi-

mo, fatta nelle retrovie non

era il massimo. Lo capiamo

e apprezziamo la sua sere-

nità anche perché accoppia-

ta alla tenacia ritrovata

che gli fa dire che il prossi-

mo anno sarà di nuovo con

noi.

Partiamo dunque in 10, 9 in

prima griglia, Raffone co-

stretto dal ritiro del 2009

e dal medio del 2010 nella

seconda.

La temperatura è ideale,

col pas-

sare dei

m i n u t i ,

a v v i c i -

n a n d o s i

al via

sale se possibile ancora di

più la tensione che alle 6 in

punto si può finalmente

scaricare sui pedali. In boc-

ca al lupo ragazzi!!

Lo sciame di 12800 parten-

ti è impressionante per chi

lo vede dall’alto, quando ci

sei dentro (e come noi ab-

bastanza davanti) non ci fai

caso, la concentrazione ri-

mane alta.

L’impressione è che l’anda-

tura in avvio non sia parti-

colarmente elevata, meno

isterismo e più calma. D’ac- (continua a pag.28)

Page 28: RossettiBikeNews 2011.1

P A G I N A 2 8 cordo, ci sono i soliti tira e

molla, qualche caduta, ma

nulla di particolarmente

rischioso.

Rimaniamo abbastanza da-

vanti in gruppo e ci teniamo

a vista.

Dopo qualche chilometro

Davide raccoglie un foglio di

carta da officina probabil-

mente scaricato da qualcuno

che l’aveva messo in pancia

per ripararsi dal freddo,

foglio che gli si incastra nel

cambio. Difficile per me e

Gianni che gli siamo dietro

provare a staccarlo con la

ruota davanti.

Dirgli qualcosa potrebbe

farlo preoccupare per nulla,

speriamo che si stacchi.

A farlo preoccupare ci pen-

sa un altro ciclista e da lì

Davide comincia ad impre-

care. Sarà stato il nervosi-

smo, sarà stato il solito in-

tavanato che scarta improv-

visamente, sta di fatto che

D&G si ritrova dentro uno

spartitraffico con la catena

giù. La sua Nove Colli è già

in salita.

A parte un unico ciclista,

del quale ometto il nome per

compassione (che alla fine è

arrivato 3° nel corto n.d.r.),

che è andato in fuga al 5°

chilometro il gruppo di te-

sta affronta Bertinoro

pressoché compatto e noi ci

siamo più o meno tutti an-

che se ognuno da lì in avanti

cerca di impostare il pro-

prio passo.

La strada che porta a Pieve

di Rivoschio si presenta fi-

nalmente in condizioni per-

fette, la chiusura al traffi-

co e la sistemazione nella

settimana precedente la

corsa ci ha regalato un lavo-

ro fantastico, mai vista co-

sì, un vero biliardo.

Anche il tratto centrale in

falsopiano che in marzo era

franato è stato ripristinato

in maniera perfetta. Le ruo-

te scorrono veloci….

Proprio nel tratto centrale

del Rivoschio raggiungo Ro-

berto Lelli che mi chiede

notizie degli altri.

“E chi li ha visti? Sono tutti

(o quasi) davanti”. Pensare

che ho delle ottime sensa-

zioni, non mi sembra di an-

dare affatto male, eppure….

O sono loro che stanno an-

dando fortissimo? Buona la

seconda, direi.

Non sono ancora le 8 del

mattino e siamo già a Linaro

pronti per la Ciola. Il mio

gruppetto si screma e rie-

sco a stare con quelli davan-

ti, Roberto cede leggermen-

te. Non voglio illudermi,

Roby di lunghi quest’anno ne

ha fatti veramente pochi,

se va un po’ meno del solito

è normale, però trovo con-

ferma sul mio passo che è

brillante.

Discesa velocissima della

Ciola, asfaltata in più punti

tranne che nella parte fina-

le. Giorgio Franchi è davanti

e ha avuto un ottimo inizio

ma in una curva non vede la

buca, ci va dentro e…. Puff.

Foratura!!

Mentre è lì che armeggia

recitando il Rosario (siamo

in Maggio e ci sta), arriva il

cambio ruote Shimano che

gli offre la ruota di ricam-

bio per partire subito.

“10 o 11” gli fanno, inten-

dendo il numero dei rappor-

ti sottintendendo Campa-

gnolo (11) o Shimano (10).

“11” la pronta risposta di

Giorgio.

(segue da pag.27)

Eccoci subito dopo

il via. Aguzzare la

vista plaese….

Cristiano e Paolo sulla salita

di Pieve di Rivoschio

(continua a pag.29)

Page 29: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 2 9

Oh, di roba è meglio averne

in più ma se hai lo Shimano

a 10 rapporti, forse la ca-

tena gira meglio che su 11...

Va bè che con la tigna che

ha Giorgio se gli avessero

dato una Graziella l’avrebbe

fatta anche con quella!!!

Siamo sul Barbotto ed è il

solito spettacolo di gente,

applausi e incitamenti per

tutti che ti danno la carica

tanto che l’ultimo micidiale

chilometro passa via tutto

sommato in fretta.

Bivio di Sogliano, vero spar-

tiacque della gara. Se vai

dritto hai finito: 30 chilo-

metri tra discesa e pianura

e sei a Cesenatico, se giri a

destra comincia la VERA

Nove Colli. A Sogliano o

poco dopo ci ritorni, ma non

prima di aver percorso 75

chilometri circa con 2000

metri di dislivello. Chi non

ha mai “osato” girare a de-

stra non sa…..

Il bivio nel 2010 era stato

tentatore per la metà di

noi, quest’anno no. Siamo in

10 e facciamo 10 lunghi.

Bravi Ragazzi!!!

Il Monte Tiffi mi è sempre

stato nel naso e la strada

che in leggera ma costante

ascesa porta sotto le dure

rampe della salita vera e

propria, mi ha sempre por-

tato la prima immancabile

crisetta dei –100 all’arrivo,

ma quest’anno sto bene.

Bevo, mangio, insomma sono

ancora carico.

Proprio nel falsopiano vedo

una maglia delle nostre. E’

Giorgio F. che dopo la fora-

tura superata con iniziale

impeto, sta un po’ soffren-

do. Gli faccio coraggio cer-

cando di trasferirgli un po’

di ottimismo sulla comunque

decorosa prestazione che

stiamo facendo.

Proprio sulle rampe del Tif-

fi raggiungiamo Gianni che

ha una scimmia gigante sul-

le spalle. Quando lo supero

provo a dirgli 2 cose ma non

capisco se e cosa mi rispon-

de. Non riesce ad accodarsi

al nostro gruppetto e one-

stamente penso che sia de-

stinato ad andare alla deri-

va ma non avevo fatto i

conti con la sua nota deter-

minazione e capacità di re-

zione. Si staccherà e conti-

nuerà a soffrire per un po’

ma poi finirà in crescendo

staccando un tempo più che

ottimo, di poco superiore a

quello fantastico del 2010.

Riesco a pedalare con Gior-

gio anche il Perticara e la

cosa mi sembra strana ma

allo stesso tempo mi con-

forta.

“Incù l’era mej ch’am stase-

va a let” (accoppiato ad un’-

altra preghierina del Rosa-

rio….). Dai Vecio, tieni bot-

ta!!

Siamo sul Pugliano, lo at-

tacco in testa al gruppetto

ma nel primo chi-

lometro ho un po’

di difficoltà nel

cambiare passo,

Giorgio se ne va.

Normale, penso,

sono già stato

fortunato a stare

un po’ con lui, ora

mi devo concen-

trare, riprendere

a macinare e quel-

lo che verrà ver-

rà, l’importante è

dare il massimo.

Metto il pilota

automatico, nel

tratto centrale

dopo il paese di Maiolo

quando la strada spiana rie-

sco a spingere bene il 53,

mi sento di nuovo a posto.

Restiamo in 2 in salita e

nella seguente discesa ver-

so S.Leo e Secchiano, ne

approfitto per mangiare e

bere qualcosa, purtroppo fa

caldo e sono ormai a secco

d’acqua….

Lungo il Passo delle Siepi

raggiungo di nuovo Giorgio,

non ha esattamente una

bella faccia ma manca poco

alla fine della salita, restia-

mo insieme e ci fermiamo

un attimo al

ristoro. Dietro

c’è un bel grup-

po che arriva,

tanto vale fer-

marsi a riempi-

re le borracce.

Nel gruppo c’è

Roberto Lelli

che ha gestito

bene le sue

forze e Loren-

zo Neri e Gigi

della San Mar-

co, bravissimi

anche loro.

Scollinato il

Nelson a tutta (e in cer-

ca di ossigeno….)

(segue da pag. 28)

Bravo Gianni. Quando

si dice “non mollare

mai”

(continua a pag. 30)

Page 30: RossettiBikeNews 2011.1

Ottima la prova di

Wilmer che nonostan-

te tutto ha battuto il

suo record personale.

Ovviamente lui non è

soddisfattissimo: sen-

za selle ballerine e

soprattutto senza in-

fortuni chissà dove

sarebbe stato…..

P A G I N A 3 0 Siepi, rispetto al percorso

storico c’è una deviazione.

Si passa in località Gine-

streto che vuol dire che do-

po un chilometro di discesa,

si gira a destra e su per al-

tri 600 metri, poi un po’ di

vallonato e alla fine discesa

stretta, tecnica e anche un

po’ sporca per riammettersi

sul percorso tradizionale

pochi chilometri prima del

Gorolo.

Percorso complessivamente

accorciato di 2-3 chilometri

ma dislivello supe-

riore, quindi più o

meno…..

Ah, il Gorolo, già

duro di per se,

siamo stanchini

tutti e nei 31 gra-

di del quasi mez-

zogiorno non sarà

una passeggiata.

Lo comincio da-

vanti poi piano

piano mi sfilo,

metto la catena

sul 27 e questa,

traditrice va giù.

Sono costretto a fermarmi

e quei 15—20 secondi, 100

metri scarsi mi sono fatali.

Perso il gruppo di Lelli e dei

San Marco, Giorgio non l’ho

visto e non so se era davanti

o dietro.

Pazienza, riparto, mi faccio

adeguatamente innaffiare

dall’omino con la gomma che

è un “must” consolidato qua

e salgo con le forze che mi

restano,

Recupero le ruote di qualcu-

no che come me si è stacca-

to dal gruppo precedente e

arriviamo in cima.

Guardo il cronometro, il

tempo c’è, l’obiettivo delle

6h50’ è alla portata, mi but-

to giù a tutta e fino a Savi-

gnano non chiedo neanche i

cambi, voglio essere sicuro

di spenderle tutte.

Ai meno 15 siamo in pianura,

mi volto e vedo che siamo

una decina e c’è anche Gior-

gio, alla fine arriveremo as-

sieme.

Per una volta che riesco a

stare con lui gli voglio arri-

vare davanti, così mi piazzo

alla sua ruota in volata e alla

fine la ruota davanti gliela

metto. Ci guardiamo in fac-

cia e ci facciamo una risata!

Spengo il Garmin e la gioia

che sempre (comunque vada)

c’è quando tagli l’arrivo di

questa avventura è ancora più grande. Sono stato sotto

le 6h 45’, finalmente una

Nove Colli fatta come si

conviene!!!

E gli altri?

Li vediamo nella zona

di arrivo, Cristiano e

Paolo sono carichi a

palla, hanno fatto una

gara meravigliosa,

praticamente in paral-

lelo a pochissima di-

stanza e con il “Cobra

di Gambellara” che

faceva sentire il suo

caratteristico sibilo

dopo essere rientrato

su Cristiano ai 5 km

dall’arrivo.

Sono dentro i 100 con

un tempo stratosferico, 6-

h32’, entrambi sotto i loro

record con un miglioramento

di circa mezz’ora per Paolo

che ha scaricato sui pedali

tutta la grinta maturata an-

che con le delusini degli anni

passati dove forature e

giornate no gli avevano im-

pedito di esprimersi al mas-

simo. Bravissimi.

Nelson, limitato dal mal di

schiena non riesce a seguire

Paolo e manca per pochi se-

condi l’aggancio al gruppo di

Cristiano. E’ anche lui nei

primi 100 classificati, non è

il suo record ma una presta-

zione che gli può dare la giu-

sta carica.

Discesa Post-Gorolo.

Legna Beppe!!!

Cristiano, 90°

assoluto, giù il

cappello….

Paolo, qui con Nelson alle

spalle nella discesa di Borghi.

Giornata straordinaria, soddi-

sfazione enorme e meritatissi-

ma….

(continua a pag. 31)

Page 31: RossettiBikeNews 2011.1

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 3 1

Ad un minuto e poco più

arriva Wilmer. Ha litigato

con una buca e la sella gli si

è spostata costringendolo

ad una sosta per assistenza

meccanica. La Nove Colli

non gli piace troppo e ogni

volta c’è qualcosa che va

storto, ma siamo sicuri che

una volta che gli prende le

misure….. Paolo docet.

Detto della volata con la

quale mi sono messo dietro

(per una volta ) Giorgio,

dopo l’arrivo scopriamo il

motivo del tanto penare di

Muerte…..

La ruota, già che è una

Campagnolo a 11v, è pure

scentrata e striscia decisa-

mente nei pattini dei freni.

Ha fatto 120 chilometri

con la ruota frenata!!!!

Fatta Bescia!!!

Arriva un Gianni in rimonta

e andiamo tutti insieme ad

aspettare gli altri nei pres-

si dello striscione di arrivo.

Non facciamo neanche in

tempo ad arrivare che pas-

sa Raffone.

Era in griglia bianca, se l’è

fatta tutta in recupero, ha

raggiunto e superato Davi-

de staccando un tempo che

fino a qualche anno fa sa-

rebbe stato impensabile.

Anche lui ha trasformato in

grinta allo stato puro gli

ultimi due anni di delusioni.

Griglia rossa abbondante-

mente riconquistata.

E Davide? Gia la settimana

era cominciata così così con

il cambio sbriciolato nella

ricognizione del martedì,

poi abbiamo detto dell’avvio

tormentato della gara, alla

fine è riuscito con grandis-

sima tenecia a portare a

termine la gara in un tempo

comunque buono.

Ma a tutti è venuta la do-

manda: se Nicoletti (il suo

preparatore) arriva 4° aso-

luto, non è che gli gira le

tabelle di seconda mano???

Davide sei un grande!

Qualche minuto dopo sul

traguardo si presenta an-

che il Ninho, Stefano. Per

la prima volta in griglia ros-

sa paga qualcosa alla poca

esperienza ma il suo è co-

munque un buon tempo.

A cavallo delle 7ore e mez-

zo arrivano anche i due

Classense Alberto e Marco

con Albertone che regola in

volata un gruppo di 50 per-

sone. E’ carico ee esulta

come se avesse vinto la

corsa. Alla fine diciamo che

è proprio così: lui e Marco

hanno vinto la sfida con

loro stessi e all’arrivo sono

quasi commossi.

Capitolo a parte me-

rita l’ultimo Rossetti

al traguardo.

Si era diffusa la voce

che potesse aver gi-

rato per il corto e

nessuno lo avrebbe

biasimato per questo,

la preparazione a ri-

lento per i problemi

fisici, il cambio di

lavoro con orari cam-

biati e poco tempo

per allenarsi. Insom-

ma ci stava tutto,

invece ci sporgiamo

alla transenna e ve-

diamo la sua maglia,

la nostra maglia.

E’ Giorgio!!!! E’ lui!!!

Urliamo a gran voce per

fargli sentire che ci siamo

e gli andiamo incontro in

zona arrivo per dirgli quan-

to siamo fieri di lui.

“Un Rossetti non può girare

per il corto”, le sue prime

parole che veramente ci

commuovono.

“Grazie di avermi aspetta-

to”. Grazie a te Giorgio per

la lezione che ci stai dando

ogni giorno, oggi il primo

dei Rossetti sei tu.

Prestazione di squadra da

incorniciare, modo migliore

per cancellare la debacle

del 2010 non ci poteva dav-

vero essere….

Beppe

(segue da pag.30)

Giorgio sul Gorolo.

Quest’altra volta

gliela diamo sul

serio la Graziella!!

Grande Raffone,

bravissimo

Se prendo Nicoletti!!!!

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Percorso lungo km 204 Totale classificati 3800

1° CORRADINI Antonio (Viner) in 5h58’23” m.34,15 km/h

90° GARDINI Cristiano in 6h32’01” m. 31,22 km/h (25°cat.M2)

92° MAZZAVILLANI Paolo in 6h32’02” m. 31,22 km/h (23°cat.M3)

98° FENATI Nelson in 6h32’28” m. 31,19 km/h (24°Cat.M3) 111° GHETTI Wilmer in 6h33’37” m. 31,10 km/h (27°cat.M3)

199° POGGI Giuseppe in 6h43’51” m. 30,31 km/h (47°cat.M3) 200° FRANCHI Giorgio in 6h43’51” m. 30,31 km/h (26°cat.M4)

229° CONTI Gianni in 6h47’34” m. 30,03 km/h (56°cat.M3)

274° VALENTINI Raffaele in 6h51’44” m. 29,43 km/h (60°cat.M3) 545° GUARDIGLI Davide in 7h10’40” m. 28,42 km/h (97°cat.M4)

995° EMILIANI Giorgio in 7h33’18” m.27,00 km/h (199°cat.M2)

Fantastica cena di festeg-

giamenti post Nove Colli in

quel del Ristorante da Coa

a Mezzano.

Cena che contrariamente

alle abitudini è stata fissa-

ta al martedì per impegni

domenicali vari e così siamo

riusciti a goderci in pieno

cibo, vino e stronzate va-

rie.

Esilarante la gag del Capi-

tano “Pancia-man” (per ve-

derla andate sul blog) che

ci ha deliziato con un per-

sonalissimo monologo dedi-

cato a tutti gli eroi di Ce-

senatico.

Grazie a Denis anche per la

favolosa torta con foto

della squadra che era pure

buona oltre che bella.

Ricorda però che questa è

l’ultima Nove Colli che ti

facciamo fare “in vacanza”.

Dalla prossima sei costret-

to a faticare con noi!!

Un Capitano, c’è solo un

Capitano…..

La Tua Squadra

Per Giorgio abbiamo

finito gli aggettivi…

Concentrato di tena-

cia e grande cuore.

Siamo fieri di averti

come compagno di

avventure!!

P A G I N A 3 2

Page 33: RossettiBikeNews 2011.1

Dulcis in fundo

A N N O 6 – N U M E R O 1 P A G I N A 3 3

Il week end perfetto della

Nove Colli aveva avuto un

simpatico preambolo il ve-

nerdì precedente nella con-

segna ufficiale della nostra

maglia per la prima volta ad

una persona non facente

parte del gruppo.

Non una persona a caso, ma

una persona che ci teneva

tantissimo, una persona che

sicuramente le farà onore

portandola sulle più alte

vette alpine, insomma una

persona speciale.

Si tratta di Jutta da Bolza-

no, ricordate aveva pedala-

to con noi a Cervia nella

settimana della Selle Ita-

lia?

Beh, gliela avevo promessa

e ogni promessa è debito,

poi, visto come le sta ad-

dosso per noi è un vero o-

nore.

Per una squadra speciale

una tifosa speciale.

A sinistra la consegna

della maglia, sotto l’otti-

mo risultato finale che tra

l’altro è la foto che è nel

profilo facebook di Jutta .

Per non fare torti e visto

che abbiamo altri fan in

quel di Bolzano delle nostre

maglie ne dobbiamo conse-

gnare ancora un paio, lo

faremo con piacere non ap-

pena le avremo disponibili,

ma a Jutta lasciamo il gusto

di essere la prima.

A proposito, anche per lei

la Nove Colli 2011 è stata

una grande gara. Gareggia

da poco, ha bisogno di fare

esperienza ma ha un passo

in salita davvero notevole.

Il risultato? Ottava assolu-

ta tre le donne nella 130 e

quinta di categoria a soli 3

minuti dal podio.

Non male……

Beppe

Page 34: RossettiBikeNews 2011.1

“Vi volevo dire due cose.

Volevo fare i complimenti a tutta la Rossetti. Quest’anno avete fatto una Nove Colli che fa paura!!

Non vi ho mai visto allenarvi cosi tanto come quest’anno, col freddo, acqua, ghiaccio. E con le mogli che rompono

i…

E i risultati si sono visti.

Prima di tutti i complimenti al nostro Presidente Beppe, che finalmente ha tolto la macchia nera dal suo Palmares.

Finalmente una Nove Colli come si deve, con una prestazione esemplare.

D’altronde, tutta l’agilità che ha fatto quest’inverno…

Bravo Beppe.

Giorgio, Muerte, Bescia. L’uomo che sussurrava al Cavallo.

L’uomo che ha fatto di una salita un solco.

L’uomo che ha preso la residenza sul Cavallo.

L’uomo che non è più un uomo, ma un “ciclotauro”, mezzo ciclista e mezzo cavallo.

Una macchina da guerra.

Con tutti i problemi che ha avuto, ha fatto una Nove Colli eccezionale.

Grande Giorgio.

Fatta gamba, detto Gianò. Gianò che è la Locomotiva della Rossetti.

In effetti lui è il Trans Rossetti Express.

Lo metti davanti e chiudi su ogni fuga.

Per me ha fatto un’ottima Nove Colli, anche se dice che poteva fare meglio.

Ma sappiamo che al caghino non c’è rimedio. E non sono in tanti che dopo un rapporto col water fanno il tempo di

Gianò.

Grande anche lui.

Le pagelle di Panza-man A grande richiesta il monologo del Capitano in versione Panza-man la sera della cena al

Ristorante Coa a Mezzano

Page 35: RossettiBikeNews 2011.1

Wilmer Wolmer. Robocop. Cade, si spacca, rimonta in sella e fa tempi che per noi sono irraggiungibili anche se andiamo a letto con una

farmacista.

Alla nove Colli ha avuto un problema meccanico. Furtòna!! Volevo vedere come andava se non aveva questo pro-blema meccanico.

Una bestia. Una delle punte di diamante della Rossetti.

Davide. Ooooooooooh Davide!!!

2 cose: Ma chi cavolo è il tuo preparatore? Un lottatore di sumo? Ma lo sa, lui, che in bici “AUM AUM“ non si

fa, ma “bsogna dei in priscia”? Scherzi a parte, complimenti per la tua tenacia e precisione sulle tue tabelle che scrivi sul blog. Anche se “me an capes gnint”!! Grande Davide.

Raffo. L’uomo che ha fatto dell’eschimo un indumento da crono!!

Alla Nove Colli mi sembrava freschino, è vero, ma sul Gorolo mi hanno detto che hanno visto passare un ciclista

col loden. Dimmi che non eri tu!!

Grande Raffo. Bella Nove Colli.

Paolo. Paolino, se tua moglie non butta la gamba il sabato sera, la domenica sono cavolacci amari per tutti.

Lo sai che hanno visto un nano sul carro scopa che urlava disperato il tuo nome? Diceva che gli avevi rubato l’im-

pepata di cozze dalla borraccia.

Non so come fai, ma quest’anno hai lasciato tutti dietro.

Brev, brev, brev!!

Cristiano. L’uomo che non fa dietro macchina, ma dietro treno.

No, non il treno di Gianò, ma un merci a carbone che fa Marradi - Borgo San Lorenzo.

Sei andato fortissimo, ma secondo me, se ti attacchiamo il carrello del carbone vai il doppio.

Giorgino. Tenuto per ultimo perché per te voglio un applauso enorme.

Per noi, la tua Nove Colli è la più bella. Non per il tempo, ma per quello che significava.

Hai tagliato il traguardo e hai lasciato tutto dietro.

Sei un fenomeno, un esempio per tutti.

A non mollare mai, si vince.

Grazie da tutti noi.”

Il Capitano

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Contador vince il suo secondo Giro

d’Italia.

Qui stappa la bottiglia di spumante

per festeggiare la sua maglia rosa

dopo la tappa di Ravenna.

Nel riquadro in basso la volata di

Cavendish su Petacchi e Appollonio