rivista del club acs auto & lifestyle

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auto & lifestyle Aprile-Maggio 2014 - Nr. 2 Automobile Club Svizzero the club ® L'INTERVISTA Riccardo Pfister Formazione dei conducenti? Un investimento ® AUTOMOBILE CLUB SVIZZERO Assemblea ordinaria dei Soci Giovedì 22 maggio 2014 Auditorium Banca Stato, Bellinzona ® LA PROVA Mercedes GLA Un’auto di classe per le famiglie

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Edizione aprile-maggio 2014

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1auto & lifestyle

Aprile-Maggio 2014 - Nr. 2Automobile Club Svizzero

the club

® L'INTERVISTA

Riccardo Pfi ster Formazione dei conducenti? Un investimento

® AUTOMOBILE CLUB SVIZZERO

Assemblea ordinaria dei Soci Giovedì 22 maggio 2014 Auditorium Banca Stato, Bellinzona

® LA PROVA

Mercedes GLA Un’auto di classe per le famiglie

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3EDITORIALE 3SOMMARIO

IMPRESSUM DirezioneACS Sezione Ticinovia Trevani 5 - CP 564 - 6601 LocarnoTel. 091 751 46 71 - Fax 091 751 80 68www.acs.ch - [email protected]

OrganicoPresidente: Giacomo Garzoli, MaggiaVice presidente: Sandro Rovelli, CastagnolaMembri di comitato: Fernando Quadri, VaglioElvezio Codoni, ChiassoGilberto Zwahlen, MezzovicoMichele Bertini, LuganoDirettore: Gian Marco Balemi, Contra

Redazione e coordinamentoElias Bertini / [email protected]

Stampa Tipografi a Stazione SAvia Orelli 29, CP 563, 6600 Locarno Tel. 091 756 01 20 - Fax 091 752 10 26www.editore.ch - [email protected]

Progetto grafi co e impaginazioneGiuseppe Gruosso, Tipografi a Stazione SA, Locarno

Fotografi e Archivio ACS, Massimo Pedrazzini

Auto & lifestyle Appare 6 volte l’anno e l’abbonamentoè compreso nella tassa di socio ACS

INSERZIONI PUBBLICITARIE Bellinzonese e valliGabriele Jezzi - CP 84 - 6514 SementinaTel. e Fax 091 857 56 12 - Mobile 079 354 00 [email protected]

Locarnese e vallipublivita Sagl - Marco Sasselli - CP 863 - 6601 LocarnoTel. 091 791 00 11 - Fax 091 791 84 42Mobile 079 651 06 53

PUBLITICINO Sagl - Alessandro Cattorivia Bramantino 3 - 6600 LocarnoTel. e Fax 091 751 11 11Mobile 079 700 700 [email protected]

Rivista uffi cialedell’Automobile Club SvizzeroSezione Ticinoin collaborazione con

partnershipfor mobility

Numero 2aprile/maggio 2014

Prossimo numerogiugno/luglio 2014

In copertinaMercedes GLA

1auto & lifestyle

Aprile-Maggio 2014 - Nr. 2Automobile Club Svizzero

the club

® L'INTERVISTA

Riccardo Pfi ster Formazione dei conducenti? Un investimento

® AUTOMOBILE CLUB SVIZZERO

Assemblea ordinaria dei Soci Giovedì 22 maggio 2014 Auditorium Banca Stato, Bellinzona

® LA PROVA

Mercedes GLA Un’auto di classe per le famiglie

L’INTERVISTARiccardo Pfi ster 4La formazione alla guida rappresentaun investimento per l'intera società

APPUNTIACS, ASTAG e les routiers suisses 8La strada del Ceneri rimanga così

EVENTI«Auto e moto d'epoca nelle corse!» 9Un'esposizione a tutta velocità

Backstage spettacolare 10Con il nuovo testimonial: Alex Fontana

Trabicoivecc - I più bei veicoli d'epoca 25in una festa tutta leventinese

THE CLUB ACSAssemblea ordinaria dei Soci 11Giovedì 22 maggio 2014Auditorium Banca Stato, Bellinzona

Test della vista gratuito 13con ACS a Lugano

Formula 1 - A Monza con ACS 13

Merlo Bianco: programma 14anno scolastico 2013/2014

Agevolazioni per i Soci 14

Patente due fasi 23

THE SHOPPer i tuoi viaggi e il tempo libero 12

AUTOMOBILISMORallye Monte-Carlo 15des Energies NouvellesEsposta nel parterre la futura F1 elettrica

LA PROVAMercedes GLA 16Parola d'ordine, effi cienza!

AUTOMOBILI D'EPOCAJaguard XK150, che classe! 23La sua bellezza non teme confronti

VIAGGIIstria - Le nuove frontiere 26del turismo di qualità

La circolazione stradale è uno dei pilastri dell’economia svizzera: circa l’80% dei viaggiatori e più del 60% dei trasportatori di merci scelgono il vettore privato. Per questo motivo, il Consiglio federale ha recentemente avviato la procedura di consultazione che concerne il «fondo per le strade nazionali e il traffi co d’agglomerato» (FOSTRA). L’intento è di creare, anche in questo settore, un’impostazione analoga al sistema sussidiario applicato per la ferrovia attraverso il progetto FAIF (per il fi nanziamento e l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria). Un metodo che può senz’altro fungere da esempio per risolvere le numerose problematiche, e il conseguente peso economico, che anche il traffi co genera, soprattutto in considerazione del fatto che, dal 1990 ad oggi, i transiti sono raddoppiati.Al nostro paese occorrono infrastrutture adeguate, in grado di supportare un’economia fondata sulla divisione del lavoro. Bisogna pertanto provvedere all’eliminazione dei problemi di capacità sulla rete stradale nazionale in funzione delle reali necessità politiche ed economiche.Noi crediamo che con il concetto FOSTRA si stia andando nella giusta direzione. L’obiettivo è di individuare e incanalare in modo più adeguato le risorse da destinare alla strada, indirizzandovi ciò che da essa proviene. Ma ciò comporta pure un altro vantaggio: acquisire una maggiore trasparenza sull’utilizzo delle tasse pagate dagli automobilisti. Chi sostiene questo progetto non è mosso da chissà quale smania di cementifi cazione, bensì dal buon senso. Crediamo nello sviluppo del trasporto pubblico e su rotaia, ma dobbiamo tenere gli occhi bene aperti sulla realtà di un paese che, per funzionare, sta utilizzando e utilizzerà anche in futuro in larga misura un’infrastruttura stradale di qualità.

Giacomo Garzoli, presidente ACS

Un fi nanziamento adeguato per le infrastrutture stradali

26.03.14 10:10

«OPERA-3 è costituito da un gruppo di lavoro formato da rappresentanti delle istituzioni impegnati nel campo della si-curezza stradale. Ha il compito di valutare le possibilità di miglioramento nella for-mazione alla guida e nei corsi d’aggiorna-mento dei conducenti. Sono numerose le associazioni che vi sono coinvolte, tra cui anche l’USTRA e l’ASMC. Il progetto inten-de, dove necessario, riformare le leggi e le direttive svizzere traendo spunto dalle norme UE. Anche le proposte della nostra sezione, naturalmente, verranno elabora-te in relazione ad entrambe le fasi pre-viste per l’ottenimento della licenza de-fi nitiva. ® Qual è la situazione attuale? Purtroppo ancora oggi, in Svizzera, non

L’INTERVISTA4

La formazionealla guida non rappresenta un costo, ma un investimentoper l'intera società

Il progetto OPERA-3, basato sul terzo pacchetto di direttive UE che concernono la licenza di guida, in-tende ottimizzare il percorso for-mativo dei nuovi conducenti e rifor-mare le procedure d’esame. Di che cosa si tratta? Quali sono gli scopi e i cambiamenti d’approccio che concerneranno anche la patente a due fasi? Ne abbiamo discusso con Riccardo Pfi ster, presidente dell’As-sociazione svizzera dei Maestri Con-ducenti, sezione Ticino (ASMCTI).

L’INTERVISTA 5

esiste alcun obbligo di frequentare le le-zioni pratiche con un professionista. Una grossa lacuna: non si tratta soltanto di saper condurre un mezzo meccanico, ma di acquisire nozioni fondamentali che ri-guardano il comportamento sulla strada. Ossia, la capacità di adottare in maniera rapida una serie di decisioni basilari affi n-ché la sicurezza sia sempre garantita. È un dato incontrovertibile che la prima cau-sa d’incidente, nella misura del 95%, è da attribuirsi ad una condotta errata da par-te di chi è al volante. È quindi essenziale responsabilizzare fi n da subito l’allievo af-fi nché sia consapevole dei pericoli e sia in grado di applicare una buona tecnica di guida difensiva (che solo un maestro può trasmettere). Ogni anno in Svizzera la cir-colazione causa 260 morti, circa 3’900 feriti gravi, 13’500 feriti e costi sociali per circa 10 miliardi di franchi».

L’Uffi cio prevenzioni infortuni (upi) lo scorso anno ha eseguito una valuta-zione sull’effi cacia della patente a due fasi, introdotta nel dicembre del 2005. Ne è emerso che gli incidenti con esi-to grave o mortale provocati da neofi ti sono calati di oltre il 10%. L’istituto rac-

comanda però di anticipare la parteci-pazione alla prima parte dei corsi com-plementari obbligatori già ai primi mesi dopo l’esame di abilitazione alla guida. Qual è la vostra opinione in merito? ® «Siamo molto soddisfatti di questa ten-denza positiva, ma i provvedimenti adot-tati fi nora non sono ancora suffi cienti per modifi care radicalmente il quadro della situazione. Bisognerebbe fi nalmen-te rendersi conto che vi sono diffi coltà oggettive legate alla guida di un veicolo, soprattutto in un contesto viario tanto complesso quanto il nostro. La sicurez-za dev’essere un diritto di tutti e ognuno è quindi tenuto a rispettare determinate regole fi ssate nella Legge sulla circola-zione stradale. ® Dal 2005 esiste una direttiva che riguarda i corsi complemen-tari obbligatori della seconda fase; rac-comanda a chiare lettere che il primo se-gua entro 6 mesi dall’ottenimento della licenza. Puntualmente la suddetta regola non viene rispettata e l’effetto didattico diminuisce. Ora, fi nalmente, si vorrebbe trasformare questo suggerimento in un provvedimento di legge, un po’ come av-venuto per il vincolo di tenere i fari sem-pre accesi (già consigliato dal 2002)».

Il consigliere nazionale ginevrino Mauro Poggia (MCG) ha chiesto, attraverso una mozione, di anticipare il “patentino” a 16 anni. Una misura, appoggiata anche da una parte delle associazioni di catego-ria, che consentirebbe ai candidati una più ampia possibilità d’apprendimento e l’acquisizione di esperienza. Il Consiglio federale si è dichiarato aperto all’innova-zione, pur respingendo l’atto parlamen-tare. I modelli di formazione anticipata diffusi in Europa (Francia, Austria, Norve-gia, Svezia, Germania) presentano effet-tivamente dei vantaggi? ® «Si tratta di una proposta che nasce da un malinteso di fondo: percorrere un maggior numero di chilometri prima dell’esame non garanti-sce un più alto grado di sicurezza, sia per l’allievo sia per gli altri utenti. A 16 anni un ragazzo non ha maturato la necessaria esperienza di vita per condurre un veicolo di una tonnellata e mezzo nel traffi co. Per di più, accompagnato da un adulto che non possiede un’adeguata formazione professionale in quest’ambito e la cui vet-tura non dispone degli espedienti tecnici indispensabili (come i doppi comandi) per intervenire in caso di emergenza. Studi effettuati nei paesi citati hanno dimostra-

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Esame della vistagiovedì 8 maggio 2014presso la fi liale ACSin via Dufour 1 a Lugano

Ci rallegriamo di una vostra visita.

L’INTERVISTA 7

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to quanto questa soluzione sia contropro-ducente. Anzi, c’è il rischio concreto che si radichino degli automatismi errati, mol-to diffi cili da correggere da parte nostra.Suppongo si tratti solo di un altro meto-do per aggirare un sistema basato sul percorso formativo obbligatorio con un maestro. L’ASMC ha dunque categorica-mente respinto la proposta, dopo averne discusso all’assemblea generale».

Lo scorso anno è stata accolta una mo-zione PLR nella quale si chiedeva che l’istruzione continua fosse resa facolta-tiva (o, perlomeno, imposta solo a chi commette un’infrazione grave al codice stradale durante il periodo di prova). I partiti borghesi, dunque, osteggiano la patente a due fasi. Il Governo, al contra-rio, ne evidenzia i meriti. Da che parte stare? ® «Persino l’obbligo di allacciarsi le cinture, malgrado gli incontrovertibili ef-fetti positivi, non sembra sia ancora stato del tutto assimilato… Molte decisioni che vanno a sostegno della sicurezza risulta-no spesso impopolari sul piano politico. Ma qual è la motivazione per osteggiare un provvedimento che ha portato a dei miglioramenti signifi cativi? Forse, il solito

ritornello impostato sulle spese da so-stenere per ottenere la licenza. Tuttavia, anche gli incidenti hanno un costo sulla società non proprio indifferente. Conside-riamo assurda l’idea di rendere obbliga-toria la formazione continua solo per chi commette infrazioni gravi».

Molte critiche si concentrano sui costi elevati della “due fasi” e sugli interessi che ruotano attorno all’indotto econo-mico che essa genera. Qual è il vostro pensiero? ® «Un esempio: noi ci occu-piamo di aziende. Sono sempre più nu-merose quelle che scelgono di offrire ai propri dipendenti corsi di guida durante le ore di lavoro retribuite. La spesa che debbono sopportare viene però ampia-mente ripagata dalla riduzione delle sta-tistiche relative agli incidenti. ® I prezzi sono giustifi cati dal lato professionale? Non temiamo confronti sul piano eco-nomico. L’ASMC e i maestri conducenti (istruttori riconosciuti dal CSS), e i mo-deratori CFC (corsi di formazione com-plementare) possiedono un’abilitazione professionale, che impone loro tutta una serie di qualifi che, che va retribuita cor-rettamente. Da non dimenticare anche

le infrastrutture (piste di prova, veicoli, locali, eccetera)».

L’istruzione dei nuovi conducenti ha su-scitato molti dibattiti e l’impressione è che ognuno proponga un modello basato su una lettura interpretativa diversa di alcuni dati oggettivi. L’obiettivo fi nale è quello di abbattere drasticamente il nu-mero d’incidenti, mantenendo i prezzi al di sotto di una soglia di sopportabilità. Qual è la formula che voi proponete? ®«Vorrei sottolineare che si tratta di un investimento, non di un costo, che va a benefi cio della collettività. Se penso che nel 2013 sono ancora aumentati i deces-si ai passaggi pedonali, la questione an-drebbe posta in altri termini: “Sarà anco-ra possibile sopportare l’impressionante impatto sociale ed economico che deriva dagli errori che si continuano a commet-tere per mancanza di preparazione ed esperienza?” ® C’è chi guida in modo difensivo, responsabile e consapevole e ed è felice di aver investito soldi per la sua formazione e per un aggiornamento facoltativo costante fi no alla terza età. Queste persone sanno di aver fatto una scelta vincente».

di Elias Bertini

07.04.14 13:01

APPUNTI8

Le sezioni ticinesi dell’Automobile Club Svizzero, ASTAG e Les Routiers Suisses hanno inoltrato formale istanza d’opposizione al progetto di riorganizzazione dell’assetto viario che concerne la strada del Monte Ceneri. Le tre associazioni chiedono che venga mantenuta la disposizione attuale delle corsie perché la proposta in pubblicazione è contraria ai più basilari principi di sicurezza, economicità, fl uidità di transito, proporzionalità e salvaguardia dell’ambiente. Auspicano, inoltre, che siano eliminate le isole spartitraffi co sulla sommità del Monte Ceneri e che venga installata una segnaletica verticale in modo da indurre i conducenti a prestare maggiore attenzione alla mobilità lenta.

® Gian Marco Balemi, direttore dell’ACS sezione Ticino: «Simili conformazioni, che ancora esistono sul territorio nazionale (come ad esempio sull’A13), confermano l’aumento degli incidenti, che possono avere esiti letali. Eventuali proposte d’in-vestimento a lungo termine dovrebbero

invece essere orientate verso soluzioni, auspicate da tutti gli utenti, che concreta-mente possano risolvere il problema del-la sicurezza. Ossia, un totale spostamen-to delle ciclabili su percorsi alternativi: la strada romana per le mountain bike e la via che sale da Cadenazzo per gli stra-disti. È però importante, in ottica futura, che tutte le associazioni di categoria sia-no consultate tempestivamente». Lo sta-tus quo rappresenta per gli opponenti un perfetto compromesso per gli interessi di tutte le parti in gioco.® Il progetto, che in sostanza implica la riduzione delle corsie dedicate ai veicoli e la demarcazione invalicabile delle piste ciclabili, non raggiungerebbe alcuno tra gli scopi preposti e si rivelerebbe addirittura pericoloso, disincentivando ulteriormente l’utilizzo del tracciato da parte delle bici-clette. «La strada in oggetto è, inoltre, l’u-nica possibilità di collegamento sull’asse nord-sud in caso d’impraticabilità della A2. La prospettata modifi ca non è per nulla compatibile con tale, imprescindibi-le, utilizzo».® Vi sarebbe poi l’incognita legata alla fl uidità del traffi co. Secondo i fi rmatari dell’istanza, riducendo artifi ciosamente il numero di carreggiate, in particolare in direzione nord, si creerebbero incolonna-menti, senza possibilità di sorpasso per

la quasi totalità della tratta. Una condi-zione che porterebbe i conducenti a vio-lare sistematicamente la doppia linea di sicurezza.® ACS, ASTAG e Les Routiers Suisses non ritengono, inoltre, che la modifi ca dello scenario sia accettabile, né giusti-fi cabile, in funzione del principio di pro-porzionalità. «In effetti, non esistono sta-tistiche relative ai ciclisti sulla strada del Monte Ceneri: si tratta di alcune decine di passaggi settimanali limitati alla sta-gione estiva. Per contro, è stato rilevato un transito di circa 13mila veicoli gior-nalieri. Ciò porta a concludere che non vi è alcun interesse pubblico prevalente che giustifi chi un differente riparto delle corsie, laddove le prerogative del 99,9 % degli utenti verrebbero sacrifi cate in favo-re di una circolazione del tutto trascura-bile che, per altro, già attualmente gode di una via demarcata ad essa dedicata».L’attuazione del progetto, infi ne, necessi-terebbe frequenti interventi manutentivi, con ulteriore aggravio dei costi per le fi -nanze pubbliche.® L’associazione ASTAG ha verifi cato, mediante due proposte note all’autori-tà, la fattibilità di realizzare due corsie di marcia per direzione, incluse le piste ciclabili, senza dover eseguire interventi estremamente costosi di adattamento.

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EVENTI 9

Le gare di velocità e, in particolare, quel-le che riguardano auto e moto, appas-sionano il pubblico da sempre. I mezzi di trasporto sono protagonisti nella nostra quotidianità, ma è quando vengono spin-ti al limite che trasmettono emozioni e agonismo. La ricerca della performance, sia a livello di prestazioni sia di sicurez-za, induce i costruttori ad una continua evoluzione, con soluzioni che il più delle volte si rifl ettono anche nel mercato di massa. Dagli albori fi no ad oggi non si contano le derivazioni tecnologiche ri-conducibili alle competizioni.

® Dall’8 al 30 maggio una varietà di questi particolarissimi veicoli si potrà ammirare al Centro Coop di Tenero. Il titolo della mo-stra, “Auto e moto d’epoca nelle corse!”, ne rivela soltanto il fi lo conduttore, ma essa è il frutto di un immenso lavoro di ricerca realizzato in collaborazione con il Top Club Ticino, promotore dell’esposizio-ne. L’associazione si è pure occupata di realizzare la magnifi ca ed esclusiva sce-nografi a. Ogni veicolo è stato contestua-lizzato in situazioni legate all’universo della velocità che, all’epoca, ne sublima-rono il grande successo. Un vero e pro-prio percorso didattico, che condurrà lo spettatore in un viaggio ideale sulle piste, dai rally ai circuiti, nelle differenti epoche. ® Ad esempio, si potranno ammirare una bellissima Panhard & Levassor del 1908 e una Ferrari di Formula Uno (con cui il pilota ticinese Clay Regazzoni si classifi cò vice Campione del Mondo nel 1974). Nel-la mall centrale sarà invece protagonista un’autentica Bugatti 37A Grand Prix del 1930 intenta ad affrontare una curva pa-rabolica. ® Uno spazio di riguardo verrà dedicato al “Memorial Room Clay Regaz-zoni” che sarà presente con uno stand in cui sarà possibile sostenere la ricerca nel campo della paraplegia.

Organizzazione e sponsor ® L’appunta-mento è stato reso possibile grazie all’im-mensa passione e alla grande forza di volontà del Top Club Ticino, associazione che annovera circa 200 membri accomu-

nati da un unico denominatore: le vetture storiche. Di grande importanza anche i partner che, da sempre, sostengono que-sto progetto: l’Automobile Club Svizzero, sezione Ticino, e la Zurich assicurazioni. Vi ha contribuito anche l’autorevole mu-seo “Autobau” di Romanshorn mettendo a disposizione un veicolo che sarà espo-sto al piano superiore della mostra.

Il concorso ® Un premio davvero allet-tante, una Chevrolet Cruze 1.8 LTZ del valore di 27’120 franchi, verrà messo a disposizione dai concessionari Sant’An-tonio Car SA di Locarno e Auto Luserte SA di Quartino. Al concorso potranno partecipare tutti i visitatori. Le cartoline saranno disponibili presso le casse dei negozi del Centro e andranno imbucate nell’urna posta davanti al punto vendita Coop edile+hobby.

Foto: Massimo Pedrazzini

«Auto e moto d'epoca nelle corse!»Un'esposizione a tutta velocità

Al Centro Coop di Tenero,

dall’8 al 30 maggio,

in collaborazione con

il Top Club Ticino

Maggiori informazioni su www.centrotenero.ch e web.ticino.com/topclub

∑ La Tecno di Clay Regazzoni.

† Accanto ad Alessia Regazzoni e al responsabile del Centro Coop di Tenero Andrea Lovaldi, la Ford Mustang del 1965 con cui Clay Regazzoni macinò un’infi nità di chilometri, da Vallelunga a Misano,

da Castelmonte a Tunisi.

EVENTI10

Lo riconoscete questo vecchietto, tra-sandato ma con un tocco di stile, consu-mato dall’attesa per i soccorsi? È l’appe-na 21enne Alex Fontana, pilota della GP3 Series. Non è avvenuta una contrazione spazio-temporale e quella che vedete sul-lo sfondo non è certo la mitica DeLorean di «Ritorno al Futuro».

® Alex è semplicemente il nuovo testi-monial della campagna pubblicitaria che l’Automobile Club Svizzero propone da inizio aprile nella Svizzera italiana. Ore di paziente lavoro al trucco ne hanno altera-to i lineamenti, trasformando il pilota di casa nostra in un attempato signore che ha visto svanire la sua giovinezza accan-

to alla vettura in panne per non aver sot-toscritto l’adesione ad ACS. ® Il progetto è stato ideato e realizzato dall’agenzia di Michel Ferrise e i magnifi ci scatti fotogra-fi ci sono ad opera del talentuoso Micha-el Bonito. Qui sopra, alcune immagini di backstage che ritraggono Alex durante la fase di preparazione.

con il nuovo testimonial: Alex Fontana «il grigio»BACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE SPETTACOLAREBACKSTAGE 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Campagna pubblicitariadell’Automobile Club Svizzero,sezione Ticino

THE CLUB ACS 11

Assemblea ordinaria dei SociGiovedì 22 maggio 2014,ore 17:30 - Auditorium Banca Stato,viale H. Guisan 5, Bellinzona

CONTO ECONOMICO E BILANCIO 2013Totale ricavi CHF 2’211’253.12Totale costi operativi inclusi accantonamenti CHF 2’210’456.52L’attivo aziendale ammonta a CHF 796.60

TRATTANDE

1. Nomina degli scrutatori

2. Approvazione verbale

Assemblea ordinaria dei Soci

del 25 maggio 2013

3. Rapporti del Comitato

3.1 Relazione del Presidente cantonale

3.2 Relazione del Direttore

4. Approvazione dei conti

4.1 Consuntivi 2013

4.2 Rapporto dei revisori

4.3 Scarico al Comitato cantonale

4.4 Preventivo 2014

5. Consegna omaggi ai soci veterani

6. Eventuali

Segue un rinfresco.

PREVENTIVO 2014Si prevede un ricavo di CHF 2’381’000.00A fronte di un’uscita di CHF 2’380’688.00

Prima di entrare nel merito dei lavori assembleari vi sarà un intervento di Marco Passalia, coordinatore del Comitato «Sì» alla galleria di risanamento al San Gottardo (sezione Svizzera italiana) e deputato PPD in Gran Consiglio.

THE SHOP12

Sicurezza: Giubbotto catarifrangente CHF 10.- (11.-)Cono pieghevole CHF 18.- (20.-)Cassetta pronto soccorso CHF 38.- (42.-)Estintore CHF 45.- (48.-) supporto 20.- (22.-) Etilotest CHF 3.- (4.-)

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Documenti per l’estero:CH adesivo: CHF 1.50 (2.-), CH rimovibile CHF 4.70 (5.80)Patente internazionale: CHF 48.- (60.-)Carnet de Passage: CHF 210.- (310.-)Custodia porta documenti > CHF 10.- (11.-)

Stemmi ACS:Old style: CHF 50.- (55.-)Nero e oro: CHF 18.- (20.-)Profumato: CHF 2.- (3.-)

Custodia porta documenti > CHF 10.- (11.-)(iPad compatibile)

Profumato: CHF 2.- (3.-)

Per i tuoi viaggi e il tempo libero

( ) Tariffe per non soci / * Tariffe soggette al cambio CHF/EUR

THE CLUB ACS 13

TEST DELLA VISTA GRATUITO

Un appuntamento dedicato alla sicurezza stradale e alla prevenzione degli incidenti. È quanto propo-ne l’Automobile Club Svizzero presso la sua fi liale luganese, in via Dufour 1, il prossimo 8 maggio (dalle 9 alle 17).

Durante la giornata, organizzata in collaborazione con i negozi Ottica Besso e Ottica Viganello (che illustreranno vantaggi e promozioni alla clientela) , verrà offerto agli ospiti un test della vista gratuito.

Sarà condotto da un professionista a bordo di uno speciale furgone parcheggiato presso l’entrata. ® L’evento rientra tra i numerosi programmi didattici che il Club da anni si occupa di promuovere, affi n-ché la mobilità diventi sinonimo di rispetto recipro-co. Una condizione determinante perché ciò si rea-lizzi, è quella di poter contare su una visione nitida e defi nita. Solo chi vede bene è in grado di reagire per tempo ai pericoli, individuando anticipatamente gli altri conducenti e valutando meglio le distanze.

CON ACS A LUGANO

Vignetta Svizzera: CHF 40.-Vignetta Austria:10 giorni > CHF 15.-*, 2 mesi > CHF 35.-*, 1 anno > CHF 105.-* ViaCard: 25 euro > CHF 34.-*, 50 euro > CHF 68.-* 75 euro > CHF 102.-*AreaC: CHF 6.50* (7.-*)

Le agenzie viaggio della sezione Ticino di ACS an-nunciano con piacere che riproporranno la trasferta dedicata ai soci all’Autodromo nazionale di Monza per seguire le prove del Gran Premio d’Italia di For-mula 1 e le manche dei campionati di GP2 e GP3 dove quest’anno saranno in gara Raffaele Marciello e Alex Fontana. L’appuntamento, da non perdere, è per sabato 6 settembre. Per maggiori informazioni è possibile contattare la sede ACS di Lugano al numero 091/922.01.21 o all’in dirizzo e-mail [email protected].

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Musei

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PROGRAMMAANNOSCOLASTICO2013/201415.09.2013/15.10.2013Polizia comunale ChiassoComuni: Chiasso, Morbio Inferiore,Breggia, Balerna, Vacallo, NovazzanoResponsabile SgtM. Elvezio Codoni6830 Chiasso

16.10.2013/15.11.2013Polizia comunale MendrisioComune: MendrisioResponsabile Cpl. N. Cabiola6850 Mendrisio

10.03.2014/31.03.2014Polizia comunale Locarno, Minusio-MuraltoComuni: Locarno, Muralto, MinusioResponsabile Sgt. Giancarlo Scarito6600 Muralto

01.04.2014/04.04.2014Polizia intercomunale GordolaComune: GordolaResponsabile Sgt. Giancarlo Sovera6596 Gordola

07.04.2014/14.04.2014Polizia comunale OriglioComuni: Origlio, Ponte CapriascaResponsabile Sgt. Christian Frangi6945 Origlio

01.05.2014/10.05.2014Polizia comunale Agno-Bioggio-MannoComuni: Agno, Bioggio, MannoResponsabile Sgt. Fabio Gianoli6982 Agno

12.05.2014/al 16.05.2014Polizia comunale ParadisoResponsabile Cpl. Vladimiro Brunetti6900 Paradiso

02.06.2014/03.06.2014Polizia comunale Ponte TresaComune: Ponte TresaResponsabile App. Mellea Renato6988 Ponte Tresa

Merlo biancoCorsi di educazione

stradale nelle scuole

Agevolazioni 2-2014_Layout 1 22.04.14 08:55 Pagina 1

THE CLUB ACS14

Nella generale vince l’equipaggio James Morlaix, Sébastien Chol su Tesla S, men-tre il primato della regolarità va a Sylvain Blondeau, Jean-Luc Hasler su Opel Astra. Ottavio e Patrick Stevan sono i migliori tra gli svizzeri e si aggiudicano il Trofeo EFRA messo in palio da Franchino Ferrini.

® Ben 98 equipaggi si sono dati appun-tamento per affrontare la 15esima edizio-ne del Rallye Monte-Carlo des Énergies Nouvelles, organizzata dall’Automobile Club di Monaco. La gara, seguita da un numero sempre crescente di appassiona-ti, si è conclusa domenica 23 marzo. La parola d’ordine? Eco-sostenibilità. Al via tutte le vetture la cui tecnologia sta se-gnando indelebilmente le attuali tendenze di mercato: elettriche, ibride e, in genere, ad energie alternative. Se a ciò aggiungia-mo uno scenario sorprendente e percorsi che hanno segnato la storia dello sport motoristico mondiale, ecco creata l’al-chimia perfetta per una manifestazione che, nel settore, ha assunto un ruolo di riferimento. Il Rallye si è svolto sull’arco di quattro giorni. In programma v’erano 7 prove speciali (4 dedicate alla categoria ZENN) per un totale di 2mila chilometri. Il regolamento impone, oltre al cronometro, severi limiti sui rifornimenti e un’andatura il più regolare possibile per contenere i consumi rispetto agli avversari. Un ele-mento determinante per guadagnare la testa della classifi ca fi nale combinata. ® La competizione è stata vinta da James Morlaix, Sébastien Chol che, con la loro Tesla S, hanno dominato la generale. Il primato della regolarità è invece andato

a Sylvain Blondeau, Je-an-Luc Hasler su Opel Astra. Bene l’equipag-gio ticinese formato da Ottavio e Patrick Stevan, che ha ottenuto il 21esi-mo rango assoluto (mi-gliori svizzeri) e il terzo nella prova di abilità alle-stita la domenica conclu-siva al porto di Montecar-lo. Per ciò che concerne i nostri colori, da segna-lare pure il 41esimo po-sto di Maccanelli, Molteni e il 49esimo di Ortelli, Zanin (questi ultimi pre-miati come l’equipaggio più giovane). Sfortunati Nasi, Genovesi e Pedone, Ughetti: dopo le splendide performance nelle prime speciali, sono incappati in penalità di percorso che li hanno costretti a posizio-ni di rincalzo. ® Anche il coinvolgimento mediatico è andato in crescendo ne-gli anni, sicuramente ispi-rato dalle varietà delle auto concorrenti e dalle nuove proposte come quella de-dicata alle elettriche “Zero Emission No Noise”. Questa categoria è stata capitalizza-ta dalla rivoluzionaria Zoé del marchio transalpino Renault che ha fatto man bassa di tutti i trofei in palio.

AUTOMOBILISMO 15

ESPOSTA NEL PARTERRE LA FUTURA F1 ELETTRICA

Rallye Monte-Carlo des Énergies Nouvellesticinesi sempre protagonisti

A margine delle prove su strada, è stata

la nuova vettura Formula E a catturare

l’interesse del villaggio rallistico: una full

electric dotata di una potenza superiore a

200 kW, l’equivalente di 270 CV, in grado di

accelerare da 0 a 100 km/h in 3 secondi e di

superare i 225 km/h. Sarà iscritta al nuovo

campionato FIA E il cui programma conta 10

appuntamenti. Il primo si svolgerà a Pechino

il 13 settembre 2014 e l’ottavo proprio a

Monaco sabato 9 maggio 2015.

Un sentito ringraziamento va alla Città di

Lugano, e in particolare al suo Dicastero

sport, che ospita la partenza del Rallye

Monte-Carlo des Énergies Nouvelles e ne

promuove i contenuti.

LA PROVA16

La GLA ® È un crossover che deriva dal-la Classe A, evoluto per essere più ver-satile e spazioso. Una ricetta vincente, sulla carta, perché mantiene dimensioni piuttosto compatte che ne favoriscono la guidabilità. Un elemento sempre molto apprezzato dai clienti. Ben 13 centime-tri di lunghezza (4,42 metri in tutto), 6 di altezza e 2 di larghezza lo separano, a parità di passo, da colei che ne è sta-ta la fonte ispiratrice. Poi, ovviamente, c’è lo stile, più poderoso e a tratti off road. Mercedes è riuscita a differenzia-re in modo intelligente i due modelli. A cominciare dal look. Se il profi lo è simile a quello della Classe A, tranne che per la maggiore altezza da terra, cambia la zona posteriore, con un nuovo portellone più ampio, una fanaleria specifi ca e un paraurti più muscoloso. Discorso analogo per il frontale, che riprende alcuni stilemi delle sorellone GLK, ML e GL. Le sue rivali dirette sono Audi Q3, BMW X1 e, perché no, Range Rover Evoque.

Interni ® L’alchimia degli elementi è tutta ispirata alla funzionalità, di cui una

famiglia ha sempre un bisogno smisu-rato. La plancia e la strumentazione di bordo ricalcano l’impostazione di Classe A e B, due tra le Mercedes più riuscite negli ultimi decenni sul piano dell’inte-rior design. Il tutto è però sublimato da alcuni dettagli di qualità superiore, come il rivestimento in radica opacizzata del

cruscotto e gli inserti in pelle di sedi-li e pannelli porta. Anche i passeggeri posteriori possono godere di maggiore spazio per gambe e testa, eccezion fatta per chi siede centralmente. Buona pure la capacità dichiarata del bagagliaio, ot-timamente sfruttabile grazie alla forma regolare del vano.

MERCEDES GLAIl compromesso di classeper le famiglie

Con la nuova GLA, Mercedes si affaccia su un segmento di

mercato in piena espansione, quello dei crossover, fi nora ine-

splorato dalla casa di Stoccarda. Non è il genere cui siamo più

affezionati, in tutta onestà, perché rappresenta un compromes-

so caratteriale che, seppur declinato alla funzionalità, ancora

facciamo fatica a digerire: non è un SUV e nemmeno una berli-

na. A noi suggerisce piuttosto una categoria cui è stato sommi-

nistrato del doping per farle crescere artifi cialmente i muscoli.

Sappiamo di essere troppo intransigenti, soprattutto per ciò

che concerne la raffi natezza del design, ed è altrettanto vero

che le predilezioni della clientela non vanno troppo disquisite

in un contesto concorrenziale come quello odierno. Il nostro, è

soltanto un piccolo appunto relativo al gusto che nulla toglie

a questa splendida vettura; un’auto decisamente ben riuscita

che mantiene alto lo standard di classe e di prestazioni che

Mercedes ha saputo incentivare negli anni (sviluppando anche

un taglio moderno e razionale indiscutibilmente riuscito). Il buo-

numore del nostro test driver Gabriele Gardel al termine del giro

di prova, per la verità sempre più incline al sorriso di quanto lo

siamo noi, ne testimonia il buon grado di approvazione. [ ]

Al volante ® La GLA non è un SUV e ciò, per quanto riguarda l’agilità, non può che rappresentare un vantaggio. Certo, è più alta e pesante rispetto a una normale ber-lina, ma soltanto di un soffi o e la dinamica di guida non ne risente in termini di rollio, beccheggio e quant’altro. Possiede qual-che privilegio anche rispetto alle sorelle minori: primo fra tutti, il comfort, determi-nato dall’escursione più estesa degli am-mortizzatori che, per quanto minima, per-mette di assorbire meglio dossi e buche. Non ne viene penalizzata la precisione di condotta perché l’assetto è comunque stabile e lo sterzo molto diretto. A bordo della GLA si percepiscono sensazioni, a livello di frenata, percorrenza di curva, fe-eling e accoppiata cambio-motore, vicine ad una vettura normale con addirittura un piglio leggermente sportivo.

Motorizzazioni ® La gamma è vasta, ma per un crossover del genere sarebbe con-sigliabile orientarsi verso il diesel. In que-sto campo ci sono due possibilità: GLA 200 CDI da 136 cv e GLA 220 CDI da 170 cv (entrambi da 2’143 cm³). Due sono an-che le varianti relative al benzina, ecce-zion fatta per la super potenziata GLA 45 AMG: GLA 200 da 156 cv e GLA 250 da 211 cv. La 200 benzina è disponibile solo a trazione anteriore, le altre sono fornibili pure con il 4MATIC. I consumi sono piut-tosto contenuti.

Cambio e motricità ® Di serie tutte le mo-torizzazioni sono abbinate ad un manuale a sei marce, eccetto la 220 CDI e la 250 a benzina o nelle versioni in cui il cliente decide di affi darsi alla trasmissione a dop-pia frizione e sette rapporti 7G-DCT che accompagna la 4MATIC (una trazione in-tegrale basata sulla distribuzione variabile della coppia tra gli assi per mezzo di una frizione multidisco controllata elettronica-mente). La Mercedes GLA non è concepi-ta per una guida fuori strada estrema, ma può tranquillamente cimentarsi su percor-si non asfaltati (ma non troppo comples-si). Inoltre, i modelli 4MATIC possiedono di serie il DSR, che assiste la discesa su pendii ripidi, e una modalità off road che regola i punti di cambiata e la gestione dell’acceleratore. Quando viene attivata,

lo schermo del sistema di infotainment vi-sualizza parametri specifi ci come l’ango-lo dello sterzo, l’inclinazione del veicolo, il valore percentuale della pendenza, la bussola, eccetera. Dotazione ® La plancia è intuitiva e, come nelle altre Mercedes di ultimissima generazione, tutte le informazioni sono riportate sullo schermo posto appena so-pra le bocchette dell’aereazione. Gli ac-corgimenti elettronici a disposizione sono innumerevoli: il Collision Prevention Assi-st, l’Adaptive Brake Assist e l’Attention Assist. Attingendo alla lista degli optio-nal, poi, si possono avere “utility” come il Lane Tracking Package (che avvisa quan-do si supera la linea di mezzeria tramite scosse al volante), l’Active Parking Assist (per farla parcheggiare da sola) e il Distro-nic Plus (che mantiene in automatico la distanza di sicurezza).

LA PROVACON GABRIELE GARDELPer il nostro test abbiamo “strapazzato” la GLA 220 CDI 4MATIC da 170 cv. Un crossover davvero interessante, che Mer-cedes ha deciso di proporre alla clientela per completare la sua gamma di modelli. Ora si rivolge a tutti gli ambiti di merca-to. Il propulsore in dotazione alla vettu-ra che abbiamo provato è generoso nei consumi (6.5 litri in autostrada), offre una buona accelerazione e un ottimo regime di coppia. Nulla di entusiasmante sotto un profi lo squisitamente sportivo, ma per-fetto per l’utilizzo del cliente medio nella quotidianità. Malgrado le sue dimensioni maggiorate, è molto precisa, sia nell’in-serimento in curva sia in frenata. L’ESP, inoltre, interviene effi cacemente sulla stabilità appena gli pneumatici iniziano a scivolare. La posizione di guida e l’impu-gnatura del volante consentono un’inte-razione eccellente con la strada, favorita anche dalle leve paddle shift che gesti-scono il cambio a sette rapporti. Il moto-re è estremamente silenzioso e esalta il clima distensivo che regna nell’abitacolo. L’ambiente Mercedes è da sempre molto curato nei dettagli e alcune fi niture, come la radica opacizzata, ne sottolineano uno stile accattivante e classico al contem-

po. Il cruscotto in pelle è accessoriato e pulito. Gli spazi, valorizzati dall’ampio tettuccio apribile in vetro, sono ben sud-divisi; una persona di un metro e ottanta si può comodamente installare sui sedili posteriori. ® Infi nita la scorta di gadget elettronici, alcuni molto simpatici ed ef-fi caci soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. La loro regolazione è visualiz-zabile sull’ampio display di bordo che, in un’auto di questa caratura, ci saremmo aspettati fosse touch e un pochino più integrato nella consolle. Altra nota nega-tiva, il mantenimento della pulsantiera vecchia maniera arricchita però da un joystick moderno che consente di scivo-lare agilmente tra le funzioni.

di Elias Bertini

LA PROVA 17

Ci piace- Versatilità- Spazi- Guidabilità

Non ci piace- Display poco integrato

- Pulsantiera vecchio stile

SCHEDA TECNICA(Mercedes GLA 220 CDI 4MATIC)

Prezzo da 49’500 franchi

(modello base da 37’900)

Carrozzeria Crossover

Motore 4 cilindri in linea

Potenza 125 kw (170 cv) a 3’400

giri/minCilindrata 2’143Alimentazione diesel

Categoria di emissioni Euro 6

Coppia massima 350 Nm

Da 0 a 100 km/h 8,3 secondi

Velocità massima 215 km/h

Consumi (urbano - extraurbano - misto):

5,9 - 4,4 - 4,9Bagagliaio (min - max): 515 - 1’505 litri

Dimensioni (lunghezza, larghezza, altezza):

442, 180, 149 cmMassa in ordine di marcia

1’ 520 kg Cambiosequenziale a 7 rapporti 7G-DCT

Trazione integrale permanente

]

La storia Jaguar introdusse la XK soltanto qualche anno dopo la fi ne della seconda guerra mondiale, nel 1948. Traendo spun-to dal propulsore omonimo, v’identifi cò una serie di autovetture sportive di lusso che subentrò alle SS100. ® La prima fu la XK120, che rimase in produzione fi no al 1954 (12’055 esemplari). La cifra si rife-riva alle 120 miglia orarie, 193 km/h, che riusciva a raggiungere con il parabrezza montato. Fu sostituita dalla XK140, che presentava un impianto frenante migliora-to, uno sterzo a cremagliera, sospensioni ad escursione maggiorata e moderni am-mortizzatori a tubo al posto dei più ob-soleti a leva. Aveva anche un abitacolo più spazioso che consentiva l’installazio-ne, sulle cabriolet e coupé, di un sedile a strapuntino. Dal 1954 al 1957 ne furono assemblate 8’884.

La XK150 ® Nel corso del 1957 un va-sto incendio divampò nell’ala dello sta-

bilimento Jaguar dove venivano costruite le XK140, danneggiando seriamente gli stampi delle carrozzerie. La casa di Co-ventry ne approfi ttò per progettare la XK150. Inizialmente era disponibile in due versioni, coupé e cabriolet. La prima era conosciuta con l’acronimo di FHC (Fixed Head Coupé), mentre la seconda come DHC (Drop Head Coupé). La road-ster (OTS, cioè Open Two Seater) venne lanciata soltanto nel 1958. Sulle prime due erano previsti posteriormente dei se-dili tipo strapuntino, che permettevano di trasportare tre passeggeri, contro i due della roadster. ® La produzione terminò nell’ottobre del 1960, dopo 7’929 unità, di cui 2’489 DHC, 4’101 FHC e 1’339 OTS. Uscì di listino nel 1961, rimpiaz-zata da colei che sarebbe diventata un autentico mito, la celeberrima E-Type. ® La XK150 era piuttosto simile alle sue progenitrici, anche se vi furono ap-plicate soluzioni ingegneristiche decisa-

mente più moderne. Il parabrezza pa-noramico fabbricato in un solo pezzo sostituì quello diviso in due parti. Sulle fi ancate, la linea di cintura non si spez-zava più all’altezza delle porte, ma era alta e dolcemente raccordata alla parte superiore. Il cofano, apribile fi no ai para-fanghi, venne allargato, e la paratia tra abitacolo e vano motore fu arretrata di 4 pollici per allungare il cofano stesso. Il frontale venne ridisegnato e reso più spiovente e aerodinamico. Grazie ai nuo-vi paraurti, le dimensioni crebbero fi no a quasi 4,5 m di lunghezza complessiva.® All’interno, il cruscotto in noce fu sop-piantato da uno rivestito in pelle. Sulle prime cabriolet fu collocata una consolle in alluminio con incisione ad X che era simile a quella delle prime E-Type da 3,8 litri di cilindrata. Questa consolle fu offer-ta fi no al giugno del 1958. Le portiere, meno spesse, consentirono di aumentare lo spazio interno.

AUTOMOBILI D’EPOCA18

JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150JAGUAR XK150 CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE! CHE CLASSE!La sua audacebellezza non temeconfrontiLa Jaguar XK150 è una vettura di cui non si può che rimanere ammaliati. Ogni suo singolo elemento emana un gusto estetico sopraffi no e un’eleganza stilistica di cui solo gli inglesi, nella storia, sono riusciti ad essere sublimi interpreti, con tanta geniale, incontestabile, maestria. Abbiamo avuto la fortuna, proprio qualche giorno fa, di poterla ammirare e di rubarne qualche scatto fotografi co; da ogni angolazione la si voglia ritrarre, la sua audace bellezza non teme confronti: racchiude l’essenza stessa della classe.

AUTOMOBILI D’EPOCA 19

Motorizzazioni ® Il propulsore di se-rie, lo stesso installato sulla XK140, era un sei cilindri in linea con doppio albero a camme in testa da 3’442 cm³. Eroga-va 193 CV a 5’500 giri al minuto. L’ale-saggio era di 83 mm, mentre la corsa di 106. Alcuni esemplari, conosciuti come SE, erano dotati di un’unità potenziata che possedeva la testata modifi cata e delle valvole di scarico maggiorate: rag-giungeva i 210 CV a 5’500 giri al minuto.® Le prime XK150 erano più lente rispetto alle successive. Questo defi cit fu corretto nella primavera del 1958 con l’offerta di un nuovo motore dotato di una testata tipo straight port e tre carburatori SU HD8 (men-tre sulla standard erano montati soltanto due SU HD6) che garantiva 253 CV a 5’500 giri al minuto. Questa versione era cono-sciuta come XK 150 S. ® Non rappresentò però l’unica evoluzione: nel 1960 la Jaguar rialesò il suo 3,4 litri portandolo a 3’781 cm³ per soddisfare le richieste di maggiori

prestazioni desiderate dal pubblico statuni-tense, mantenendo la confi gurazione a sei cilindri in linea ed il doppio albero a camme in testa. Davvero impressionanti le perfor-mance: 223 CV per il modello standard e 269 per l’S. Poteva raggiungere una velocità massima superiore a 220 km/h, acceleran-do da 0 a 97 km/h in poco più di 7 secondi.Tutte avevano il motore anteriore e la tra-zione posteriore.

Soluzioni tecniche ® Sulla XK150 Jaguar offrì per la prima volta dei freni a disco Dunlop da 305 millimetri sulle quattro ruote, benché fosse comunque possibile ordinare anche quelli a tamburo. Di serie era disponibile pure il servofreno. Le so-spensioni ed il telaio erano molto simili a quelli della XK140 e montava uno sterzo a cremagliera.

LA NOSTRA VETTURASi tratta di una magnifi ca Jaguar XK150 del 1958, restaurata da Francesco D’An-drea al Classic Cars Center di Quartino. Straordinario esempio di una stirpe glorio-sa, la sua storia ha inizio negli Stati Uniti d’America, dove fu importata nel febbraio del 1958 da Jaguar Cars New York. Il pri-mo proprietario registrato fu un cittadino di Scotia, nel New Jersey, di nome J. D. Morton. Come spesso avviene nell’intrec-cio narrativo e nella ricostruzione storica di questi modelli, avvenne in seguito un fatto singolare che fu scoperto soltanto parecchi anni più tardi: «Quando iniziam-mo il restauro trovammo sotto il sedile un foglietto ingiallito dal tempo in cui v’era appuntata una serie d’importi. Probabil-mente l’auto fu venduta di seconda mano nel 1962 e colui che l’acquistò, un mili-

N.d.R. La Jaguar oggetto del ser-vizio, durante il restauro, ha su-bito alcune modifi che rilevanti: prima fra tutte la trasformazio-ne da Fixed Head Coupé a Drop Head Coupé. Anche le prestazio-ni sono aumentate e sono state parifi cate al modello S (253 CV a 5’500 giri/min) attraverso la sostituzione della testata (ora tipo straight port) e l’introduzio-ne di 3 carburatori SU HD 8. An-che i freni sono stati potenziati con pinze a doppio cilindro.

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tare, la pagò a rate annotando puntual-mente l’ammontare di ciò che versava».® D’Andrea la comprò in America; era di-ventata ormai quasi un rottame. La ven-dette nel 2006, iniziando una lunga fase di risanamento durata 18 mesi. L’attuale proprietario: «Quando la vidi mi affascinò subito perché si trattava di un sogno che avevo coltivato per un lungo periodo. Negli anni 66-70 vivevo a Zurigo e sulle strade ne scorsi qualche esemplare. Mi piacque tanto da desiderarla, ma ripetevo a me stesso che mai avrei potuto permetter-mela. Poi, ebbi l’occasione di conoscere Francesco durante la mia carriera lavora-tiva e nel 2006 mi disse di avere proprio una XK150. Naturalmente, diventò mia>.D’Andrea vi introdusse una sequenza d’importanti modifi che, volte a cambiar-ne l’estetica (da Sherwood Green diven-ne blu), la funzionalità (da Fixed Head Coupé si trasformò in Drop Head Coupé, ossia decapottabile) e le prestazioni. Per ciò che concerne quest’ultimo capitolo, procedette a diversi ritocchi (vedi box nella foto alla pagina precedente) che ne elevarono le prestazioni parifi candole a quelle del modello S. Inoltre, fu cambiato il motorino d’avviamento in nome dell’af-fi dabilità e la dinamo sostituita da un ge-neratore. «È stata restaurata nei minimi dettagli ed ora, anche se le sensazioni di guida sono totalmente diverse rispetto a quelle che restituisce un’auto moderna, si può condurre tranquillamente nel traf-fi co d’oggi. Ha un’ottima tenuta di strada sull’asciutto, anche se soffre un po’ di sovrasterzo. La frenata è molto progres-

siva perché le pinze dei freni a disco sono state cambiate con un adattamento più potente. Il motore, che produce un rumo-re simpatico, anche se non esuberante come quello di una Ferrari, è piacevole e dispone di un ottimo rapporto di coppia ai bassi regimi. Il cambio è estremamen-te antico e bisogna saperlo ammaestra-

re con lentezza (interessante la funzione overdrive). È una vettura affi dabile, anche se all’inizio avemmo qualche problema di messa a punto. Raggiunge una velocità ragguardevole e non ha nulla da invidiare alle macchine odierne: anzi, mi concedo volentieri qualche sorpasso».

Testo e foto di Elias Bertini

AUTOMOBILI D’EPOCA 21

SCHEDA TECNICA (vettura in origine)

Modello Jaguar XK150

Colore Blu (in origine Sherwood Green)

Carrozzeria (tipo) Fixed Head Coupé con guida a sinistra

Data di produzione 31.01.1958

Numero di telaio S 835160 DN

Cambio manuale a quattro marce con retro e overdrive

Motore 3’442 cm³ con doppio albero a camme in testa

Potenza 193 CV a 5’500 giri al minuto

Coppia massima (Kg/m) 29,2 a 2’500 giri/min

Rapporto di compressione 8:1 o 9:1

Alimentazione 2 SU HD6

Alesaggio x corsa 83 x 106 millimetri

Freni Dunlop a disco, anteriori e posteriori

Passo 2’591 mm

Carreggiata 1’311 mm, anteriore e posteriore

Lunghezza 4’496 mm

Larghezza 1’638 mm

Altezza 1’396 mm

Peso a vuoto 1’435 chili

Velocità massima 198 km/h

Prima entrata in circolazione 25.02.1958

(importatore, Jaguar Cars New York, USA)

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Per i coniugi Wagner le vacanze iniziano già durante il viaggio. Perché il tragitto verso la residenza bungalow in Italia attraversa paesaggi unici. Ma questa volta le cose possono andare in modo completamente diverso.

® Adriana C. – una modella italiana diretta a uno shooting fotografi co – non guarda quello che la circonda né gli altri utenti della strada. La modella supera a destra a velocità elevata e nello stesso tempo parla al cellulare.® Non vede il signor Wagner che sta correttamente girando a destra e urta la sua auto. Nello scontro non subisce danni solo l’auto, anche la signora Wagner rimane leggermente ferita. All’arrivo della polizia sul luogo dell’incidente la modella dà la colpa ai turisti.® Dopo che la signora Wagner è stata medicata dagli operatori del pronto soc-

corso, il signor Wagner insiste perché la polizia documenti correttamente lo svolgi-mento dell’incidente. Chiama quindi Orion e descrive quanto è accaduto. La giurista responsabile si informa sui punti impor-tanti e fi ssa un appuntamento. ® In base alla denuncia di sinistro e ai testimoni che hanno visto Adriana C. telefonare al cellulare mentre guidava, Orion è riuscita a ottenere in tribunale il riconoscimento dei costi per la riparazione del veicolo, delle spese per le cure della signora Wagner e un risarcimento danni per le vacanze annullate. La controversia giudiziaria è durata due anni ed è costata alla coppia Wagner 14’900 EUR. Orion si è fatta carico dei costi in modo che i coniugi Wagner non subissero alcun danno fi nanziario.

Alice FahrionOrion Rechtsschutzversicherung,

responsabile marketing e comunicazione

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Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di 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giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione Protezione giuridica in materia di circolazione 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Guidare una moto è una cosa fantastica. Tuttavia, andare in giro sulla due ruote in tutta sicurezza e tranquillità è sempre più difficile. Affinché il primo giro rimanga comunque un piacere, nonostante la densità del traffico in aumento e il ritmo sempre più frenetico, è d’ob-bligo prepararsi con un certo anticipo per la stagione. In primavera è previsto anche un check-up del centauro e della moto, nonché i primi esercizi di guida e di frenata.

Allenare la menteGli esperti del traffico e della sicurezza concordano sul fatto che una preparazione mentale in vista dei primi giri in primavera aiuti ad affrontare le sfide e i pericoli della guida in moto. La mente, ad esempio, riesce a simulare perfettamente le situazioni più impegna-tive, quali il corretto comportamento di guida in curva o una frenata brusca. Questa tecnica di preparazione mentale è utilizzata nello sport dai velocisti (es. sciatori e bobbisti), che prima della partenza di una gara impegnativa ripercorrono con la mente l’intero percorso, curva dopo curva, per interiorizzare l’esecuzione e il timing.

Le persone intelligenti si proteggonoLe protezioni per la testa e per le altre parti sensibili del corpo, come ad esempio le estremità, sono oggi delle componenti indispensabili del moderno abbigliamento da motociclista. In caso di caduta, que-

ste imbottiture possono proteggere il motociclista da gravi lesioni. Proprio le gambe sono sempre esposte in caso di brutte cadute, per cui è molto utile indossare protezioni per ginocchia, tibie e piedi. Nell’equipaggiamento di base rientra obbligatoriamente il paraschie-na. I motociclisti intelligenti non rinunciano neanche ai paraspalle e ai paragomiti.

Forza muscolare e agilitàPer salire in moto ben preparati non è necessario fare un intenso allenamento di bodybuilding. In primo luogo è importante avere una buona forma fisica e la necessaria agilità. Sulla moto si affaticano soprattutto la nuca, i polsi e le dita. Prima di uscire in moto per la prima volta, gli esperti consigliano di eseguire degli esercizi di raffor-zamento mirati per la nuca e la muscolatura di sostegno e di allenare le dita ad esempio schiacciando una pallina da squash o da tennis. Chiaramente, con una preparazione adeguata, il motociclista sarà in grado di rimanere rilassato e concentrato anche per lunghi percorsi. E in questo modo il primo giro segnerà sicuramente un piacevole inizio di stagione.

Danilo JopitiResponsabile Commercial Business & Brokers

Regione Ticino di Zurich Svizzera

Prepararsi al primo giro sulla due ruote

Per i motociclisti attenti alla sicurezzala stagione comincia già a aprile. Prepararsi in modo adeguato è importante, non basta soltanto immatricolare il proprio mezzo.

EVENTI 25

Un raduno di veicoli d’epoca in Leventi-na? E perché no… A più riprese, durante le trasferte alla fi era di settore a Friborgo o in occasione di altri incontri dedicati a questa nostra passione, ci si chiedeva se non fosse il caso di presentare alla po-polazione i nostri mezzi. In fondo sono in buon numero e in ottimo stato.

® È così che, nel 2011, si decise di dare forma a questa idea, organizzando il pri-mo raduno a Faido: un evento diverso dal solito, aperto a tutti (indistintamente dalla marca o dal modello), dal carattere sem-plice ma organizzato con la dovuta serietà. ® Partimmo con qualche timore e con la speranza di riuscire a raggruppare almeno una trentina di mezzi. Con grande stupore, ci accorgemmo ben presto che il tam-tam degli amici era arrivato ben oltre le aspet-tative. Vi parteciparono 103 veicoli di ogni genere e foggia: dalla piccola bicicletta alle moto, dalle auto in quantità alle jeep, trattori, bus e qualche autocarro. Invasero rumorosamente Faido e quella domenica (era il 17 giugno 2012) si trasformò in una festa. La carovana s’impadronì poi della piazza e delle strade di accesso al bellis-

simo paese di Osco per l’aperitivo offerto ai partecipanti a metà del giro panoramico. ® Dopo questa prima e positiva esperien-za, gli ideatori si misero al lavoro per pre-parare la seconda edizione, cercando idee e soluzioni nuove. Il passaparola funzionò ancora meglio e portò nel capoluogo leven-tinese più di 200 veicoli (206 per l’esattez-za). Ospiti d’onore, furono le auto da corsa d’un tempo. Si decise anche di cambiare l’itinerario panoramico e di percorrere la Media Leventina fi no a Chironico. I visita-tori furono più di mille. Fu istituito anche un premio da assegnare a mezzi particolar-mente caratteristici: il primo fu consegna-to al signor Loda di Claro per il veicolo più vecchio, una Ford T del 1915, e il secondo ai coniugi Moser di Schönengerg per quello proveniente da più lontano, un auto-posta-le Berna 2U del 1948. Una nota curiosa su questo bus: si è scoperto che era in servizio proprio sulle strade della monta-gna di Faido tra il 1948 e il 1971, guidato perlopiù dal mitico “Gino Barenghi”, diven-tato postiglione il 1° luglio del 1918 dopo un severo mese di prova a soli quindici anni e mezzo. Tra i requisiti gli si chiedeva di “essere pratico nel governare e guidare

i cavalli e saper leggere e scrivere”. ® Ma eccoci al 2014: idee nuove, una struttura rivisitata con la fondazione del club “Soci di Trabicoi Vecc” e, na turalmente, un 3° raduno tutto da scoprire (in programma per domenica 15 giugno). Special guest della giornata saranno le moto da corsa d’epo-ca: veicoli che ancora oggi partecipano alle corse riservate ai mezzi veterani, sidecar e pezzi da museo. Una “chicca” per gli appassionati sarà certamente la presen-za di un panzer M 109. Anche solo il suo trasporto fi no a Faido sarà un’operazione da seguire e vedere. ® Per ciò che concer-ne il giro panoramico, ci si dirigerà verso l’alta valle, passando per Rodi, Quinto e Ambrì Piotta. La parte gastronomica, come per le passate edizioni, sarà ottimamente curata dagli amici del “Carnevaa da Fait”. Una manifestazione come questa richie-de un impegno organizzativo e fi nanziario non indifferente. È quindi nostro desiderio ringraziare tutti i collaboratori, il Comune di Faido e gli sponsor che ci aiutano e ci sostengono. ® Un rombante arrivederci a domenica 15 giugno per il terzo raduno di veicoli d’epoca a Faido.

Soci di Trabicoi Vecc

I più bei veicoli d’epocain una festa tutta leventinese

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Il terzo raduno

in programma a Faido

domenica 15 giugno

VIAGGI26

Le nuove frontieredel turismo di qualità

Le agenzie viaggio dell’Automobile Club Svizzero sono particolarmente onorate di consigliarvi, per ciò che concerne la stagione primaverile ed estiva, una meta davvero deliziosa, emanazione di un tu-rismo di nuova generazione in sintonia con le più squisite tradizioni mediterra-nee: l’Istria.

® È una penisola situata sulla costa nord-orientale dell’Adriatico, tra il golfo di Trieste e quello di Fiume. Il suo ter-ritorio è suddiviso tra ben tre Stati: la Croazia a meridione (che ne gestisce la maggior parte della superfi cie) la Slove-nia a settentrione e, in minima parte, l’Italia. Nei suoi quasi 4mila km2 vivono circa 380mila abitanti. ® Verso l’interno è delimitata dalla valle della Rosandra, dal valico di Erpelle-Cosina e dal solco

del Castelnovano. È usanza distinguer-ne tre zone caratteristiche: “bianca”, la più elevata, formata da calcari cretacei, che culmina a 1’396 metri con il Monte Ucka; “gialla”, dal colore dei terreni are-nacei, che si estende dal Golfo di Trieste al Quarnaro (vi hanno origine tutti i fi umi più importanti); “rossa”, così chiamata per le tonalità cromatiche della sua terra che è un tavolato dolcemente inclinato verso il mare. ® Le coste sono rocciose e alte nei settori di Nord-Ovest e Sud-Est. Basse nel litorale rimanente. Verso Ovest sono molto articolate, con valloni e canali; tipici quelli di Mirna, Leme e Fianona che rappresentano tronchi valli-vi sommersi. Il clima è submediterraneo lungo il mare e si fa aspro nell’entroter-ra. ® I centri urbani si trovano quasi tutti sulla costa occidentale. Pola (Pula) ne è, in tutto e per tutto, il cuore economico,

amministrativo e culturale. Tra i maggiori agglomerati edifi cati su territorio croato vi sono Rovigno (Rovinj), Cittanova (No-vigrad), Umago (Umag), Parenzo (Porec), Dignano (Vodnjan) e Buie (Buje). Sono invece slovene Isola d’Istria, Portorose, Pirano e Capodistria. ® L’attività econo-mica predominante, oltre ad un settore turistico balneare in piena espansione, è l’agricoltura, ma non vanno trascurati l’allevamento del bestiame e la pesca. Tra le risorse minerarie, la più importan-te è quella carbonifera situata nella zona dell’Arsa. Notevoli pure le saline di Pira-no. L’industria si concentra nei domini alimentare, meccanico e del tabacco.

Lingua La distribuzione degli idiomi è complessa: nelle campagne, abitate a Nord da slove-ni e a Sud da croati, si parlano dialetti

Istria

POREC PULA

L’ANGOLODELLE NOSTREAGENZIE VIAGGIO

HOTEL ZVONIMIR **** Baska, isola di KrkSolo una romantica passeggiata divide l’Hotel Zvonimir dalla meravi-gliosa spiaggia di Bescanuova, una delle più belle del Mediterraneo. Dal balcone della vostra camera potrete immergervi nei crepuscoli purpurei e il mormorio delle onde vi augurerà il buongiorno. Le 70 camere e i 15 appartamenti dispongono di arredi di prima qualità e sono decorati con le tonalità del mare, del sole e della sabbia. Potrete gustare tutti i giorni le delizie preparate nella piacevole at-mosfera del ristorante Jelena. Nella struttura dell’Hoteli Baska sono pre-senti piscine e un centro benessere. Pernottamento e prima colazione, camera doppia standard, a partire da 59 franchi per persona a notte.

VALAMAR CRYSTAL HOTEL****Pore cSituato a Parenzo, a 200 metri dalle spiagge, il Valamar Crystal Hotel van-ta una piscina all’aperto, programmi d’intrattenimento e accesso gratui-to al Wi-Fi nella hall. Ubicato in una pineta proprio in riva al mare, vanta camere con vista sul parco circostan-te dotate di aria condizionata, TV a schermo piatto con canali satellita-ri e bagno privato. Potrete praticare diverse attività sportive usufruendo dei campi da tennis, di un terreno da beach volley e delle strutture dedica-te agli sport acquatici. Sono inoltre presenti un club per bambini e uno per ragazzi. Sono disponibili un bar a bordo piscina e un ristorante che serve piatti della cucina istriana. Il centro di Parenzo è a 2,7 km. Pernot-tamento e prima colazione, camera doppia standard, vista parco, a parti-re da 52 franchi per persona a notte.

VIAGGI 27

štocavi e ciacavi; nelle città e nei villaggi sono perlopiù in voga i dialetti italiani. In alcuni piccoli centri a Nord Est vive un nucleo di romeni che utilizza una parlata arcaica, l’istro-romeno.

Storia, in pilloleLa penisola istriana era abitata già nel Paleolitico. Dall’età del ferro è possibile individuare la popolazione degli Histri, di formazione culturale illirico-venetica, che fu sottomessa dai Romani a partire dal 177 a.C. ® Nel 1291 Venezia ottenne il dominio su tutta la costa, da Capodi-stria a Rovigno e, nel 1420, il controllo di gran parte dell’Istria. Con la caduta della Repubblica fu ceduta, nel 1797, all’Austria; passò alla Francia nel 1805, fu incorporata (1806-09) nel Regno Ita-lico e ritornò alla Francia come parte delle Province Illiriche. La Restaurazione la assegnò di nuovo all’Austria. Dopo la Prima guerra mondiale la regione fu uni-ta all’Italia. Ciò condusse all’incorpora-zione di una cospicua minoranza croata e slovena che, al termine del secondo confl itto, diede occasione alla Iugoslavia di rivendicarne l’intero comprensorio. ® Dopo la disgregazione della federazione nel 1991 e la formazione degli Stati in-dipendenti di Croazia e Slovenia, è stata suddivisa secondo i nuovi confi ni nazio-nali.

GastronomiaIn una dimensione mediterranea, ma anche europea, l’Istria riveste una par-ticolare rilevanza qualitativa per ciò che concerne la produzione di vino, olive e

tartufi . Il raggiungimento di uno status re-ferenziale tanto elevato è stato possibile grazie alla rivitalizzazione della sua parte maggiormente disabitata e dimenticata: l’entroterra. Sono stati rinnovati numero-si vecchi oliveti e vigneti e ne sono stati piantati di nuovi. Le piccole trattorie e le Oštarije a conduzione famigliare hanno dato nuovo lustro alle ricette tradiziona-li. ® La gastronomia istriana offre una vasta gamma di delizie: i fuži (pasta tipi-ca) e il tartufo, la selvaggina e il boškarin (bue autoctono) con i pljukanci (pasta), le fritaje (frittate) di asparagi, le maneštre (minestre), il prosciutto affumicato ed essiccato all’istriana, la pancetta e altri prodotti di carne fi no alle specialità di mare, il pesce, i crostacei e i molluschi del Limpski Kanal (Canale di Leme).

Immersioni La suggestiva e misteriosa bellezza del-la penisola e delle sue coste si rifl ette in modo spettacolare anche nei fondali sottomarini, dove è possibile imbattersi in relitti di ogni tipo di nave: passeggeri, mercantile, da carico, torpedinieri e sot-tomarini. ® La gran parte è affondata du-rante la prima e la seconda guerra mon-diale e giace alla profondità di circa 40 metri, entro i limiti consentiti alle immer-sioni amatoriali. Sulle carcasse si sono creati negli anni veri e propri ecosistemi, tanto da trasformarle in affascinanti, va-riopinti e multiformi scogli artifi ciali. In alcuni anfratti di questi relitti è possibile introdursi per esplorare il loro interno. Tra i più importanti, la nave passeggeri Baro-ne Gautsch.

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