riscaldamento globale
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Pianeta Terra. RISCALDAMENTO GLOBALE. Il riscaldamento globale. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
RISCALDAMENTO GLOBALERISCALDAMENTO GLOBALE
Il riscaldamento globale
Per riscaldamento globale si intende un incremento delle
temperature medie sulla superficie della Terra a cominciare dalla metà
del XX secolo. La maggior parte degli incrementi di temperatura
sono stati osservati a partire dalla metà del XX secolo e sono stati
attribuiti all'incrementi di concentrazione di gas serra che è il risultato dell'attività umana dato ad
esempio dall'uso di combustibili fossili e dalla deforestazione.
Conseguenze del Riscaldamento Globale
L'aumento delle temperature comporterà un aumento del livello del mare e cambierà anche il modello precipitazioni cui siamo
abituati, plausibilmente comportando anche una espansione dei deserti subtropicali.
Ci si aspetta che il riscaldamento sarà maggiore nella zona artica e comporterà una riduzione dei ghiacciai, permafrost e
mari ghiacciati con effetti anche sulla sopravvivenza di specie animali e
sull'agricoltura. Il riscaldamento climatico avrà effetti diversi da regione a regione con effetti specifici difficili da prevedere. Come risultato dell'incremento in atmosfera del
diossido di carbonio, gli oceani saranno più acidi.
Energie RinnovabiliLe energie rinnovabili sono quelle fonti di energia il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali. Per
loro caratteristica le energie rinnovabili si rigenerano o sono da considerarsi inesauribili. Le
energie rinnovabili sono da considerarsi tali soltanto dal punto di vista temporale dell'uomo e
dell'umanità. In una interpretazione di breve periodo le uniche fonti di energia considerate
rinnovabili sono l'energia solare, l'energia eolica, l’energia geotermica e idroelettrica, il cui utilizzo attuale non pregiudica la disponibilità nel futuro
del vento, del sole o delle maree. Viceversa, quelle fossili (petrolio, carbone, gas naturale), e nucleare (uranio, plutonio), sono da considerarsi limitate e pertanto appartenenti alla categoria delle risorse non rinnovabili. Il petrolio può infatti rigenerarsi
soltanto dopo lunghi periodi geologici, al di sopra della limitata ottica storica in cui l'uomo vive.
L’energia geotermica
L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti
geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia rinnovabile, se valutata in tempi
brevi. Si basa sullo sfruttamento del calore naturale della Terra dovuto
all'energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare
naturale di elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il potassio,
contenuti naturalmente all'interno della terra.
L’energia idroelettrica
L'energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia
potenziale gravitazionale (posseduta da masse
d'acqua in quota) in energia cinetica nel superamento di
un dislivello, la quale energia cinetica viene trasformata,
grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in
energia elettrica.
L’energia eolica
L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia
cinetica del vento in altre forme di energia (elettrica o
meccanica). Oggi viene per lo più convertita in energia
elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato l'energia del vento veniva
utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e
pre-industriali (come, ad esempio, nei mulini a vento).
L’energia solarePer energia solare si intende l'energia, termica o elettrica, prodotta sfruttando
direttamente l'energia irraggiata dal Sole (energia rinnovabile) verso la
Terra. Mediamente il Sole irradia sulla superficie terrestre 1367 watt per m². L'energia solare è quella normalmente utilizzata dagli organismi autotrofi, cioè quelli che eseguono la fotosintesi, detti
anche "vegetali". Gli altri organismi viventi sfruttano invece l'energia
chimica ricavata dai vegetali (o da altri organismi che a loro volta si nutrono di
vegetali), quindi sfruttano anch'essi l'energia solare, seppur indirettamente.
L’acquaL'acqua sulla Terra è abbondante (da 1.4 a 1.7 miliardi di km3) essa è per la maggior parte acqua marina, salata e quindi non utilizzabile da animali e vegetali terrestri. Questa suddivisione delle acque è la fotografia istantanea delle masse d'acqua mantenute in movimento da un meccanismo complesso, il ciclo dell’acqua che unisce tutti i sistemi acquatici del pianeta. L’acqua non è mai ferma e si sposta da una parte all’altra della terra cambiando continuamente il suo stato di aggregazione. L’acqua dei fiumi, dei laghi e dei mari, infatti , evapora per effetto del calore solare e condensa in minutissime goccioline formando le nuvole; queste, trascinate in altre regioni dai venti, sottoposte a variazioni di temperatura e di pressione, formano la pioggia restituendo acqua
pura. A contatto con il suolo, l’acqua piovana solubilizza una certa quota di sali minerali solubili e ritorna al mare attraverso fiumi e torrenti, oppure si raccoglie nelle falde acquifere del sottosuolo.
La distribuzione disomogenea dell’acqua
Due sono i continenti con maggiori risorse idriche in rapporto alla popolazione: il Sud America e l'Oceania, dove la quasi totalità dei Paesi ha una disponibilità d'acqua dolce per persona compresa tra 10.000 e 50.000 metri cubi l'anno. Il settore settentrionale dell'Asia (l'ex Unione Sovietica), rientra anch'esso in questa fascia a grande prosperità idrica.Segue in classifica il Nord America, dove coesistono il "gigante idrico" canadese, con oltre 50.000 metri cubi annui disponibili per ogni abitante, e gli Stati Uniti, con 5-10.000 metri cubi, a fronte tuttavia di una popolazione quasi dieci volte maggiore.L'Europa risulta invece divisa tra l'enorme ricchezza idrica dei Paesi scandinavi, dell'Islanda e dell'Irlanda, dove vi sono oltre 10.000 metri cubi l'anno, la buona condizione dei paesi alpini e balcanici (5-10.000, come negli USA), e le non felici risorse degli altri Stati. Da un lato, vi sono Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia con una disponibilità compresa tra 2.000 e 5.000 m cubi ad abitante, dall'altro le più gravi condizioni di alcuni importanti Nazioni (Germania, Polonia, Romania ed altre confinanti) dove vi sono meno di 2.000 metri cubi per abitante, alla stessa stregua, cioè, degli Stati del Sahara e dell'Africa orientale e meridionale, e ancora del Medio Oriente.
I rifiuti si distinguono secondo il
materiale…
…che può contribuire alla
raccolta differenziata
La Raccolta Differenziata
Raccolta differenziata è un'espressione utilizzata
per indicare un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che è basato, in
prima battuta, sulla selezione che i cittadini
operano sulle varie tipologie di rifiuti come ad esempio la carta, la
plastica e il vetro.
I rifiuti possono richiedere anche
uno smaltimento…
…tramite l’uso degli
inceneritori o delle
discariche
L’inceneritoreGli inceneritori sono impianti principalmente
utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti mediante un processo di combustione ad alta
temperatura che dà come prodotti finali un effluente gassoso, ceneri e polveri. Negli impianti più moderni, il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene
recuperato e utilizzato per produrre vapore, poi utilizzato per la produzione di energia
elettrica o come vettore di calore (ad esempio per il teleriscaldamento). Questi impianti con
tecnologie per il recupero vengono indicati col nome di inceneritori con recupero energetico,
o più comunemente termovalorizzatori.
La discaricaLa discarica è un metodo che prevede lo stoccaggio definitivo
dei rifiuti per strati sovrapposti, allo scopo di facilitare la fermentazione della materia organica. I processi di
decomposizione delle sostanze organiche che avvengono ad opera dei batteri anaerobici presenti nelle discariche portano
alla produzione di percolato e biogas, la cui diffusione nell’ambiente circostante sarebbe causa di inquinamento del
suolo, delle acque (superficiali e sotterranee) e dell’aria. Quindi, i criteri di costruzione di una discarica controllata devono garantire la limitazione del flusso degli inquinanti
verso l’ambiente esterno (ad esempio tramite la realizzazione di barriere di impermeabilizzazione, di sistemi di drenaggio
del percolato e di pozzi di captazione del biogas).
Alessandro Pirrone&
Davide Civico