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Martina Diano immagina il recuperodello stabilimento indu-striale D’Agostino diSiderno attraverso unprocesso che prevede ilriutilizzo di una struttu-ra oggi abbandonata ela restituzione alla cit-tadinanza di un fabbri-cato a impatto zero,

attorno al quale potreb-bero sorgere luoghi diaggregazione, di inse-gnamento, di svago e

orti urbani.

Lo stabilimentosarà destinato auna produzione

che ricicla il caloreriducendo glisprechi e al

rimpasto degliscarti per lacreazione di

oggetti di utilizzocomune.

L’EDITORIALE DEL DIRETTORE

La borghesiamafiosa e il sudbidonato

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Questa settimana sono stata pia-cevolmente sorpresa nel legge-re una dichiarazione del procu-ratore nazionale antimafiaCafiero De Raho, che sintetiz-za magistralmente quantosostenuto più e più volte daquesto giornale. “La ‘ndran-gheta - ha affermato il procura-

tore - oramai non è soltanto una banda concoppola e fucile ma è il professionista, il com-mercialista e l’avvocato, l’appartenente alleistituzioni. È la borghesia mafiosa che consen-te alla ‘ndrangheta di essere forte”. Lo haammesso nel corso della cerimonia di insedia-mento del nuovo procuratore dellaRepubblica di Reggio Calabria GiovanniBombardieri. Lo ha detto così, tutto d'un fiato.E si merita un applauso, sincero. Non c'è 'ndrangheta forte senza borghesia con-discendente, docile e altrettanto (se non dipiù) affamata di potere. La 'ndrangheta priva-ta delle energie "rinnovabili" della borghesiamafiosa non potrebbe nulla. E invece questaborghesia capace mette a disposizione di una'ndrangheta incapace la propria intelligenza edefficienza, il proprio talento, per derubare etenere sotto schiaffo interi territori. Lo fa alSud come al Nord e l'unica raccomandazioneche ci viene fatta, da più parti, è di tenere altala tensione. Ma la 'ndrangheta non si contrastacon le tensioni, per loro natura destinate acadere, ma con la determinazione, la costanza,l'inflessibilità e l'intelligenza da parte delloStato. Se oggi la borghesia mafiosa agisce indisturba-ta e accoglie tra le proprie fila sempre più pro-seliti non è solo grazie a una 'ndrangheta inca-pace che le ha insegnato a essere criminale(mestiere che la borghesia ha affinato impa-rando a non sporcarsi le mani) ma anche percolpa di uno Stato che ha abdicato alla propriaintelligenza. Scorrendo il contratto di governotra Lega e M5s, si scopre che, ancora unavolta, si intende contrastare la criminalità conl'azione repressiva istituzionale e aumentandoa dismisura la possibilità di autodifesa del cit-tadino. Il contrasto alle mafie è un tema moltopiù ampio che riguarda la cultura e l'idea stes-sa che si ha della società; è un problema serioche non merita di essere liquidato in pocherighe. Ma di questo non ci sorprendiamo, con-siderando che al capitolo "Sud" il contratto diDi Maio e Salvini dedica ancora meno spazio:sette righe e mezzo, di conto; allo sport - ilcapitolo immediatamente prima - due pagine.Qualcuno sostiene addirittura che nella bozza“quasi definitiva” del contratto, il Sud neppurecomparisse: all'ultimo minuto si sarebbe pro-ceduto a una maldestra corsa ai ripari. Un bel ringraziamento a quel Sud che ha scel-to il M5s, in quasi tutte le regioni, con percen-tuali superiori al 50 per cento, e che ha dato aSalvini un posto al Senato.

IN BREVE

www.larivieraonline.com R27 MAGGIO- 02 la vetrina

Una tesi progetta ilrecupero della fornace

Nell’ambito dell’atelier di tesi “Re-cycle. Progettare il riuso ed il rici-clo degli edifici e delle areeabbandonate.” Coordinato daiprosfessori Adriano Paolella,Vincenzo Gioffrè e GianniBrandolino, che persegue l’obiet-tivo di incoraggiare la partecipa-zione attiva dei cittadini renden-

doli protagonisti dei processi di trasformazionee promozione del territorio, Martina Diano hapresentato un progetto di recupero per loStabilimento industriale D’Agostino di Siderno,concentrandosi sul recupero degli edifici desti-nati alla produzione di laterizi.L’attività produttiva dello stabilimento, avviatanel 1970 dall’imprenditore VincenzoD’Agostino, subisce nel 1993 un lento declinoper la concorrenza di più grandi e strategici sta-bilimenti nella regione. Oggi solo una residuaparte è in attività. Le sue dimensioni (24 ettari)e la sua posizione appena fuori dal centro urba-no e allo stesso tempo isolata dalla presenza deltorrente adiacente, la rendono particolarmenteinteressante ai fini di un recupero, non solo con-siderando il ruolo che potrebbe ricoprire per lacomunità, ma soprattutto per l’alto livello dirischio ambientale connesso se semplicementedismessa e abbandonata. Il progetto fornisceuna soluzione concreta e accuratamente ragio-nata per il recupero e il riuso degli edifici dellafornace e del sistema paesaggistico circostante,partendo dalla bonifica del terreno e conclu-dendosi con la progettazione di sistemi architet-tonici e tecnologici sostenibili ed energetica-mente efficienti. Ciò richiede di prestare atten-zione agli scambi termici tra interno ed esternodelle strutture, alle caratteristiche fisiche e chi-miche dei materiali selezionati (di provenienzaprevalentemente locale), alla produzione dienergia da fonti energetiche rinnovabili tramitepannelli fotovoltaici e impianti di cogenerazio-ne, donando alla fornace nuova vita tramite unaserie di attività collettive e di formazione pro-fessionale individuate con gli stessi cittadiniattraverso un Processo Partecipato e incontriaperti svoltisi nella sede del Comune di Siderno.Ben sei le azioni principali individuate: la boni-fica e la rinaturalizzazione dei terreni; la con-nessione diretta all’area tramite sistemi di

mobilità lenta (percorsi ciclopedonali); il recu-pero e il riciclo delle strutture esistenti, degliscarti di produzione e delle materie prime pre-senti in loco; la creazione d’opportunità di lavo-ro e formazione professionale; la promozione diuna produzione di laterizio in minori quantità emaggiore qualità, nonché la coltivazione di pro-dotti agricoli a km 0.Lo stabilimento sarà per metà destinato a unaproduzione che ricicla il calore prodotto daiprocessi di cottura e lo riusa come energia dareinserire nel processo, riducendo gli sprechitramite il riutilizzo degli scarti di produzioneper laboratori didattici destinati alle scuolelocali, mentre una seconda applicazione preve-de il rimpasto per la creazione di oggetti di uti-lizzo comune o elementi di arredo. La restantearea sarà destinata ad attività socio culturaliposte all’interno e intorno ai vecchi forni conoccasioni di gioco e insegnamento per i più gio-vani, spazi di co-working modulari e flessibili,adattabili alle varie esigenze e suddivisi da pan-nelli scorrevoli su binari, laboratori destinatialla formazione di Start Up locali e orti urbaniesterni gestiti dai cittadini dai quali si ricavanole materie prime utilizzate dal piccolo punto diristoro interno. Uno spazio di filtro aperto, macoperto, divide le due principali funzioni dellaFornace e prevede la produzione di laterizi interra cruda e argilla con ottime prestazioni diisolamento termico e acustico fruibile da chiun-que autonomamente. Gli stessi mattoni sonostati utilizzati come materiale da isolamentonella progettazione, mentre tutti quelli stoccatiall’interno del perimetro dell’area sono statismontati, riaggregati, combinati tra loro percostruire nuove parti dello stabilimento o percreare oggetti di design utilizzati all’interno deilocali comuni nei modi più fantasiosi e giocosi.Il disegno architettonico sfrutta le forme degliedifici per facilitare il riciclo delle acque piova-ne incamerate in apposite vasche di accumuloricavate nei vecchi scavi dei forni e riutilizzateper l’irrigazione o nei locali interni. Aggetti,rientranze e sistemi di schermatura solare bloc-cano l’eccessiva radiazione solare e proteggonodal surriscaldamento degli ambienti riducendoil supporto di sistemi di rinfrescamento artificia-li.

Pasquale Giurleo

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www.larivieraonline.com Rattualità

27 M

AGGI

O- 0

4

REGIONE “FERRUZZANO

Pizzi torna a ricoprire il ruolo di sindacoIl primo cittadinoera stato giudica-to incandidabileda un’ordinanzadel Tribunale diLocri in quanto

accusato di tenta-to abuso d’ufficio

in concorso. Ilricorso presentato

da Pizzi è statoaccolto dallaPrefettura di

Reggio Calabria,ma si attende

adesso la senten-za della Corte

d’Appello

A quattro mesi esatti dallascomparsa della giovanenigeriana nel rogo della

tendopoli di SanFerdinando, venerdì matti-na si sono svolti i funeralipagati dal sindaco Mimmo

Lucano.

Assolombarda, Unindustria Calabria, Unical e Regione Calabria hanno dato vita ad un tavolocomune per avviare possibili opportunità di investimento in Calabria. All'incontro, che si è tenutoall'Università della Calabria e a cui hanno partecipato il presidente Natale Mazzuca con il ConsiglioGenerale di Unindustria Calabria, il Rettore dell'Università della Calabria, Mirocle Crisci con suoidelegati, il presidente di Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza Carlo Bonomi,accompagnato dal Direttore Generale Alessandro Scarabelli, era presente anche il presidente dellaRegione Calabria Mario Oliverio, accompagnato dall'assessore alle Attività Produttive FrancescoRusso, soddisfatti di aver fatto conoscere le eccellenze della nostra regione a prestigiosi rappresen-tanti del nord Italia.

Durante il convegno “Mongiana: le miniere, ilferro e l’industria del sud”, che sabato scorsoha ripercorso la storia della realtà industrialedel nostro comprensorio, una motociclettaOMC 175 realizzata a Locri nel 1932 dalleOfficine Meccaniche Calabresi dell’ingegnereVinenzo Bruzzese è stata vera protagonista. Ilmodello, uno dei due superstiti dei 250 pro-

dotti nelle officine di Locri tra il 1931 e il 1934è oggi di proprietà del collezionista di ViboValentia Domenico Macrì, che durante l’even-to ha voluto precisare di non voler essere indi-cato come il possessore del mezzo, ma come il“custode di un patrimonio e orgoglio dell’in-dustria calabrese”. Dopo l’ingresso trionfalenella sala del Museo Fabbrica d’Armi Reale,Mariolina Spadaro ha tracciato una continuitàideale tra la realtà industriale di Mongiana e leofficine di Locri, due realtà accomunate dallachiusura del proprio ciclo produttivo peravverse vicende. Dopo aver ricevuto una com-messa per molti mezzi da Benito Mussolini,infatti, le OMC avrebbero chiuso i battentiesattamente come la fabbrica di legarmiPrimerano di Bovalino, la fabbrica di bibiteLocretta o quella di olii essenziali, tutte cadu-te sotto i colpi di uno Stato che, nel nostro ter-ritorio, pensa esclusivamente a fare repressio-ne.

Sono trascorsi esattamente quattro mesi dallo spaventoso rogo svi-luppatosi presso la tendopoli di San Ferdinando il 27 gennaio scor-so, giorno in cui ha perso la vita la sfortunata Becky Moses, nigeria-na rifugiata a Riace fino a pochi giorni prima della sua tragica scom-parsa. Per evitare che il corpo della giovane, che aveva compiuto 26anni appena due settimane prima della morte, finisse all’interno diun’anonima fossa comune, il primo cittadino di Riace, DomenicoLucano, ha voluto che la propria amministrazione si facesse caricodelle spese di un rito funerario formale e solenne che si è svoltovenerdì mattina presso il cimitero della città dell’accoglienza. Ancoruna volta, il sindaco Lucano dimostra grande sensibilità e attenzio-ne a questi temi sociali, in barba all’indifferenza dei potenti chehanno invece totalmente ignorato questa vicenda. È comunque dasegnalare la presenza di una vasta delegazione della Rete deiComuni Solidali e dell’onorevole Enza Bruno Bossio.

Domenico Silvio Pizzi, sindaco delComune di Ferruzzano sospeso lo scorso15 maggio dal Prefetto di Reggio Calabriaperché ritenuto incandidabile in occasionedelle elezioni dell’11 giugno 2017, in quan-to ritenuto colpevole di tentato abuso d’uf-ficio in concorso per effetto della leggeSeverino, è stato reintegrato al proprioposto. La decisione, presa dalla stessaPrefettura di Reggio Calabria in accogli-mento dell’appello presentato dal primocittadino nei confronti dell’ordinanzaemessa dal Tribunale di Locri, permette al

sindaco di riprendere il proprio ruolo inComune, fino ad oggi rivestito pro tempo-re dal vicesindaco Antonino Crea, in attesache si esprima sulla decisione anche laCorte d’Appello. Con la sospensione del-l’efficacia esecutiva dell’ordinanza in ogget-to, si conclude così una vicenda delicatache, di fatto, ha interrotto l’operato dellamacchina amministrativa di Ferruzzanoper diverso tempo, mettendo in dubbio perdi più, la bontà della scelta democraticaeffettuata dai cittadini in occasione dell’ul-tima tornata elettorale.

La OMC 175ricorda laLocride indu-striale che ogginon c’è più

MONGIANA

Calabria e Lombardia a confronto perparlare di opportunità di investimento

Riace: Mimmo Lucano garantisce una degnasepoltura a Becky Moses

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www.larivieraonline.com Rcopertina

27 M

AGGI

O- 0

6

L’anniversariodella morte diGianluca

Congiusta e unconvegno in

ricordo di SisinioZito ci hanno

fatto riflettere suquanto difficilesia, per ragionidiverse, viverenella Locride.

IN BREVE

Terra AI

o non sono ndranghetista. Lo posso certificareanche se non ho firmato il registro in prefettura, noncredo che serva una firma per cancellare anni diconnivenza o di silenzio.Mi sono posto questadomanda qualche giorno addietro, perché è impor-tante capire da che parte si sta. Io sto da sempredalla parte dello sviluppo di questo territorio, mibatto da sempre, mi sono battuto da giovane - nel1985 alla prima manifestazione antimafia organizza-

ta a Siderno come rappresentante degli studenti medi dellaF.G.C.I. (giovani comunisti) - mi sono battuto da uomo, convarie denunce e atti concreti, mi sono battuto da imprendito-re. Ora sicuramente non voglio il certificato di antimafia,anche perché, grazie ad alcuni dei miei maestri (Toto Delfino,Pasquino Crupi e Nicola Zitara, per citarne alcuni), ho la cer-tezza che alcune volte può essere più deleteria della stessamafia, ma so di poter andare a sviluppare delle riflessioni chesono anche figlie di questa premessa.Io non sono ndranghetista come non lo era GianlucaCongiusta. In questi giorni penso a lui, penso all’amico che mimanca terribilmente ancora dopo 13 anni. Penso alle nostremangiate, penso all’imprenditore che in una Siderno del 2000viaggiava un passo avanti a tutti, investiva in pubblicità quan-do gli altri ancora non avevano neanche i biglietti da visita.Gianluca era una forza della natura anche perché nella suaattività commerciale c’era sempre la fila, perché era qualità,servizio ed educazione. Perché era il numero uno nel suocampo. Ricordo che Gianluca era un punto di riferimentonella società sidernese, chiunque organizzava qualcosa passa-va da lui per la sponsorizzazione ed anche per un consiglio, eracosi, disponibile ad aiutare tutti. Penso a un ragazzo che vive-va ai margini della società, che Gianluca aveva aiutato in silen-zio riuscendo a farlo diventare un onesto lavoratore. Oggiquesto ragazzo si trova in carcere, perché dopo Gianluca nes-suno lo ha voluto aiutare. Forse la strada che porta al riscattodella nostra terra parte proprio da questo esempio. Da questafaccia di Gianluca di cui nessuno parla.Io non sono ndranghetista come non lo era Sisinio Zito.Anche lui è stato una guida, un osservatore attento dellaLocride, che spesso mi ha aiutato con semplici suggerimenti,con storie di Calabria e con le sue telefonate alle 7,30 di mat-tina. Ebbene, sabato scorso sono stato a Roccella per la pre-sentazione del libro su Sisinio Zito, dove ho assistito a unintervento memorabile di Saverio Zavettieri che ha ricostrui-to la fase politica del partito socialista dagli anni 60 ad oggi,storia che lo ha visto protagonista insieme a Sisinio. In questa

In una terra dove èpalese il basso

livello della classedirigente,rimanere,

combattere,impegnarsi per ilsuo sviluppo è

esso stesso motivodi lode, motivo dipremio, motivo di

orgoglio.

Firmato il Protocollo per la Legalità che faràrifiorire l'Aspromonte

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““

In “Note di Memoria per GianlucaCongiusta” il soffitto era basso, la notteRamadan. C’era gente a Piazza Portosalvo,giovani soprattutto, gli ultimi, quelli che dico-no di voler resistere ma che fuggiranno adigiuno. Si sa, non c’è mica bisogno dellaSuprema Cassazione per intuire quel neces-sario walzer d’addio che estinguerà laLocride. C’erano quattrocento persone aridosso del palco e quelli di Libera e i cantan-ti che hanno partecipato al dolore della fami-glia Congiusta ricordando quel 24 maggiobarbaro dove i topi hanno vinto sugli uominie la fogna ha invaso la piazza sradicando gliargini. Non c’erano i topi giovedì sera, né iloro re che comandano sotto i baffi; sonorimasti nei tombini, laggiù nella faglia, maalla prima occasione la piazza se la riprende-ranno con o senza canna mozza. La colpa ènostra se “loro” non vogliono più starsenesottoterra e hanno licenza di agire da faraonialla luce del sole. Per interi decenni, confon-dendo l’onore con il disonore, abbiamo con-cesso rispetto e ora ci lamentiamo se le notesono diventate brutali, sempre più disperate.Eppure eravamo bella gente che si godeva ilmondo mentre passava dai nostri paesi. La106 era viva, i benzinai accesi, il futuro friz-zante, l’estate profumata e la culla strillava.Poi abbiamo concesso le chiappe alle frustedi guardie e ladri, falangisti e pidocchiosi, altimore che c’ha fregati e anche se non lovogliamo ammettere, sappiamo fare solo gliindovini su facebook. Non ci rimane nient’al-tro, i fuochi brillano altrove, lontano. E men-tre noi non esistiamo, la fiumara, come dice-va Antonio Delfino, continua a scorrereomertosa sotto i nostri balconi e lo statomostra la faccia feroce di “sua eccellenza”Mori all’inizio e il perizoma del GrandeFratello alla fine. Sono passati tredici anni dalla morte diGianluca Congiusta, i peggiori anni della sto-ria sidernese, senza ambizione, fiducia; senzapassato né futuro; un buco che ha risucchia-to la città più popolosa e più mafiosa (secon-do le stime degli esperti) della Locride è dive-nuto più nero, pesante, profondo. La realtà è questa e la colpa è palese: le cittàsono come gli essere umani che le abitano,scriveva Victor Hugo, ahinoi.

Jim Bruzzese

L’anniversariodi GianlucaCongiusta e ilwalzer d’addioche estingueràla Locride Amara

storia di passione e di politica di un gruppo di giovani che lot-tano per il proprio territorio, uno degli elementi più importan-ti si trova nel racconto delle sconfitte. Tra le sconfitte più gran-di ce n'è una che ha determinato i tempi moderni ed è quelladella politica nei confronti della magistratura. Magistraturache ha reso impossibile la vita di molti in determinate fasi poli-tiche come quella che ha colpito lo stesso Sisinio. Sisinio fu vit-tima, come riportato successivamente anche in un libro, dellapotenza dell'ex procuratore di Palmi che fece carriera soprat-tuto dopo quella famosa inchiesta. Io ricordo Zito in quelperiodo, mio padre votò al Senato contro l’autorizzazioneall’arresto. Non è possibile che un magistrato abbia chiestosenza nessuna prova, come dimostrato dal processo, l’arrestodi quello che oggi è un monumento della Locride. Io questaipocrisia non riesco a sopportarla.Raccontando questi due episodi, ho voluto evidenziare la dif-ficoltà di vivere tranquillamente nella Locride. Sì, perchéricordando Gianluca e Sisinio, si evidenziano le due faccedella stessa medaglia, la storia di due uomini della Locride chehanno rinunciato a tutto per rimanere a combattere per que-sta terra, hanno dato il cuore, l’anima e la stessa vita, senzanessun tipo di protezione. Uno ucciso dalla 'ndrangheta, l’al-tro ferito mortalmente in vita dallo Stato. Non posso accetta-re che si possa morire a 35 anni per colpa di una bestia cheprobabilmente doveva stare in carcere, come non posso accet-tare che una persona perbene venga sbattuta in prima paginae avere la vita rovinata per far fare cariera ad una personadello Stato.Vorrei una società che garantisca chi mette in gioco la propriavita, vorrei uno Stato che ami questa terra. Certo quandoparlo di garanzie, non penso a un'impunità permanente - tuttidevono stare dentro le regole - e nemmeno a una sorte dirispetto della mafia verso chi agisce bene, ma intendo dire cheè necessario dare un valore all’impegno per il proprio territo-rio, una garanzia sì, di essere tutelati da improvvisi cambi didirezione o di potere. In una terra dove è palese il basso livello della classe dirigen-te, rimanere, combattere, impegnarsi per il suo sviluppo è essostesso motivo di lode, motivo di premio, motivo di orgoglio. Io non sono 'ndranghetista, ma spero si riesca a costruire unanuova Locride, che protegga chi le vuole bene sia dalle armiche dalle manette, una terra che ricostruisca una classe diri-gente che porti benessere attraverso il lavoro, la ricerca e laprogrammazione.

Rosario Vladimir Condarcuri

Da anni stretta tra l'incudine della 'ndrangheta e il martello delloStato, la Locride non riesce a decollare. Le storie di GianlucaCongiusta e Sisinio Zito rappresentano a pieno questa"imboscata". Sono due facce della stessa medaglia, la storia didue uomini che hanno rinunciato a tutto per rimanere acombattere per questa terra, hanno dato il cuore, l’anima e lastessa vita, senza nessun tipo di protezione. Uno ucciso dalla'ndrangheta, l’altro ferito mortalmente in vita dallo Stato.

È stato sottoscritto giovedì 24 maggio, presso il Palazzo DeAgostino nel Comune di Canolo, un Protocollo di Legalitàtra la Prefettura di Reggio Calabria, l’Ente Parco Nazionaledell’Aspromonte, la Città Metropolitana e i Comuni delParco. Il Protocollo ha l’obiettivo di ampliare l’ambito delleattività di prevenzione e contrasto ai fenomeni corruttivi eai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nelsettore degli appalti di lavori pubblici, concessioni, fornitu-re e servizi, legati alla salvaguardia ambientale, al fine digarantire una sana e corretta crescita socio-economica del-l'area compresa all'interno del Parco. Inoltre, il Protocollosi propone di: promuovere e tutelare la legalità, anchemediante mirate iniziative di dissuasione di ogni forma dicondotta illecita, compresi l’occupazione arbitraria diimmobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati; pro-muovere il rispetto del decoro urbano e del verde pubblico;promuovere l’inclusione, la protezione e la solidarietàsociale mediante azioni e progetti per l’eliminazione di fat-tori di marginalità.La firma dell'Intesa rappresenta un ulteriore tassello nelpercorso continuo e costante di affermazione della legalitàche caratterizza l’attività amministrativa del Parco e raffor-

za il sinergico percorso Istituzionale tra Ente Parco ePrefettura di Reggio Calabria, già avviato attraverso l’effi-cace azione di contrasto al fenomeno “Vacche Sacre”,foriero di risultati particolarmente incoraggianti tanto nel-l’immediatezza, quanto in prospettiva.In relazione all'azione di contrasto al fenomeno degli"Animali vaganti" condotta dalla Prefettura di ReggioCalabria, i Sindaci della Locride, hanno manifestato la lorosoddisfazione per l’efficace strategia elaborata dal PrefettoMichele di Bari, che ha permesso di interrompere la spira-le di illegalità incancrenitasi nel tempo, dichiarando la loroincondizionata disponibilità a collaborare con la Prefetturae le Forze di Polizia in ogni azione di contrasto che si riterràdi intraprendere.“Si va componendo e perfezionando – ha dichiarato ilPresidente dell'Ente Parco Giuseppe Bombino - un quadrodi riferimenti preordinati alla prevenzione e alla rimozionedegli ostacoli che impediscono una sana e corretta crescitadel nostro territorio. Il protocollo – conclude Bombino –rappresenta uno strumento volontario, integrativo della giàevoluta normativa che la Comunità del Parco adotta perdifendere ed esaltare la bellezza della nostra Montagna”.

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In occasione della ricorrenzadella strage di Capaci, il sinda-

co di Africo, FrancescoBruzzaniti, si è recato a

Grosseto per partecipare allamanifestazione “Tra arte e

legalità”, presso la quale haricevuto una calorosa acco-

glienza da partedell’Amministrazione

Comunale e della scuolaGalileo Galilei.

LA SeTTIMAnA

In seguito alla morte di LinaCaccamo, investita il 9 marzo,

l’Amministrazione Comunale diSiderno ha accolto

l’interrogazione del PD einstallato in via Macrì dei

dissuasori in prossimità dellestrisce pedonali al fine di

obbligare gli automobilisti amoderare la velocità e ridurre il

pericolo di incidenti.

In occasione dell’assise utile avotare il rendiconto di Gestione

2017 del comune di Siderno, è stato approvato anche ilsubentro in Consiglio di

Gabriella Boccuti, che prenderà il posto di MariaTeresa Fragomeni, chiamata aricoprire l'incarico di assessore

regionale al bilancio alcunesettimane fa.

Giovedì mattina, pressol’Istituto per Geometri di

Siderno, sono stati inaugurati inuovi laboratori del settore

enogastronomico dell’Istitutoalberghiero “Dea Persefone” diLocri, che vanno ad ampliarel’offerta formativa ridotta inseguito all’inchiesta “€uro-Scuola” portata a termine

nell’aprile 2017.

LIDIA ZITARA

- Egregio dottor Conte, grazie per il tempo dedicatoalla nostra piccola testata…- Figurati cara, è sempre un piacere rivederti. Ma… seidimagrita o sbaglio? - Eh sì, dottore, un pochino… trenta chili. - Trenta? Te ne davo di meno. Brava, quasi non ti rico-noscevo, sembri un’altra persona! Eh, sai, non te lovolevo dire, ma prima eri un po’ cessa. Ora che ti guar-do bene sei una gran fregna. Per me pure Silvio unabottarella te la darebbe, anche se sei un po’ tardona,eh!- Grazie dottore, non appena apre bocca si sente la suafinezza, il suo garbo, la sua umanità!- Eh sì, cara, io sono l’Avvocato degli Italiani! Li difen-derò da ogni male, da ogni avversità, da ogni ingiusti-zia, imbroglio o menzogna, con il mio gonfalone dispie-gato al vento contro il sole nascente al mattino!- Dottò, è una scena un po’ Tolkien, però: già vista, siaggiorni! Ma tornando alle avversità, in queste include,che ne so, per dire… il neofascismo, il razzismo, lospread, il dissesto idrogeologico, o cose ancora peggio-ri come Pinterest e i “buongiorno caffè” su WhatsApp? - A proposito, dammi il tuo numero che ti metto nellamia chat del buongiorno… sai, ci volevo mettere anchequella bambolotta della figlia di Lattanzi, ma lei non haaccettato l’amicizia, maledizione! Come icona delgruppo ho messo questa foto, ti piace? Avevo il ciuffoun po’ alla Sgarbi, mi dona, che dici, mi dona? Me lofaccio ricrescere? - Dottore, ma qui lei ha trent’anni!- È una foto di qualche anno fa, ma chi se accorgeràmai?- Ma sì, la usi pure, dottore! Tanto ormai nel suo curri-culum vitae ci sono più cose strane che in una puntatadi Voyager di Giacobbo! Ma quanto ha dovuto “perfe-zionare i suoi studi”, scusi? - Non scherziamo su questo punto perché sono suscet-tibilissimo! Non sai quanto impegno ci vuole per otte-nere una perfetta pronuncia inglese! - Per carità, dottore, non lo metto in dubbio, ma lei astento spiccica due parole in italiano messo in croce…- Ma guarda che io ho un vocabolario ricchissimo ininglese!- E dove ha studiato, sentiamo, ce lo può rivelare que-sto mistero? - Nessun mistero, guarda! Io ho studiato sull’operadella Settima Arte. - Cioè, sta dicendo che ha guardato un sacco di film inlingua originale?- Yessa!- Ah! E che film erano?-“Miss Des Moines goes to Dallas”, “Miss Des Moinesgoes to Las Vegas”, “Miss Des Moines goes toSausalito”…- (…) Ehm, dottore, ma quelli mica c’era bisogno diandare a Oxford per vederli, si scaricano da internet!

- Be’, ma poi devi far pratica sul campo, capisci, mette-re alla prova il tuo livello di pronuncia. Il problema nonè tanto capire quello che dicono, ma farsi capire quan-do parli. - Ahhh… e lei parlava, dottore? - Lei chi? Miss Des Moines? Non tanto a dire il vero.Ah, scusa, mi è arrivata una notifica su WhatsApp nelgruppo dell’Eredità. - L’Eredità il gioco? - Sì, mi voglio proporre come conduttore. Una o duelampade e sono identico a Carlo Conti, tanto il cogno-me è quasi uguale, una limatina al curriculum, chi vuoiche se ne accorga? Una volta che finisco qui, magari mibutto in TV, tanto i maschi li tengono finché muoiono,mica come le femmine che a quarant’anni le riciclanonei talk show del pomeriggio. Mi spiace che ho il meni-sco, perché sennò mi proponevo come sosia di BrunoConti, guardami la mascella, eh, c’è tutta, no? - Eeeeh, pure i capelli! Uguali uguali! Peccato che èmorto altrimenti poteva passare pure per Febo Conti,voce a parte, s’intende! Dottò, scusi, ma lei canta pure?Suona? No, perché se sa fare un po’ di jazz, ma puredue note, potrebbe passare per Paolo Conte. Si fa cre-scere i baffi, ché le stanno anche bene e l’aiutano arimorchiare! Dai!- Sai che è una bella idea? Però i baffi… non mi invec-chiano? - Noooo, dottore, e se la invecchiano, ci penso io, letolgo tutte le rughe con Photoshop, un lavoretto pulitopulito sulla carta d’identità che non se ne accorge nes-suno!

“Difenderò gliitaliani da ogni

male, da ogniavversità,

da ogniingiustizia,imbroglio o

menzogna, con il mio gonfalone

dispiegato al vento contro il sole nascente

al mattino!”

R27 MAGGIO- 08 politicawww.larivieraonline.com

Un premiertuttofare

Intervista immaginaria alPresidente del Consiglio

Giuseppe Conte, l'Avvocatodegli Italiani, nel cui

curriculum vitae ci sono piùcose strane che in una puntata

di Voyager di Giacobbo.

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Moda e cibo, un binomio perfetto chiamato a soddisfare il massimo pia-cere. Si pensi, ad esempio, alla capacità di un bel calice di vino di spaz-zare via il grigiume di una giornata storta, oppure alla terapia delloshopping, tanto amata dalle donne, per trovare sollievo da un periodo"no". Un'accoppiata davvero vincente quella della moda e del cibo, sucui hanno deciso di puntare Antonio e Antonella Fuda de l'Ottagono,negozio di abbigliamento di Siderno che dal 1985, grazie ai suoi marchie all'impegno del suo staff, regala qualità e stile. Domenica scorsa, Antonio e Antonella Fuda hanno organizzato l'origi-nale evento Food & Fashion, una serata all'insegna della moda e delbuon cibo locale. Alla passerella, che ha visto sfilare l'eleganza di giova-ni del territorio, con indosso gli abiti della collezione Primavera-Estate2018, è stata abbinata una ricca degustazione di prodotti tipici. Preziosebontà del territorio hanno deliziato i palati dei numerosi invitati: dalcaciocavallo di Ciminà offerto dall'Azienda Agricola Romano, al pro-

sciutto e la mortadella prodotti dalla Gastronomia MacelleriaCommisso di Siderno, dal greco D.O.C. di Bianco delle aziende vinico-le Maisano e Baccellieri al pane profumato e fragrante offerto dalPanificio della Nonna e dalla Bottega di Canolo; e, ancora, dalle birreartigianali del Birrificio JFour di Caulonia e dell'Officina PAB di Locrialle gustose bibite al bergamotto dell'Agro-pic di Cirella, dai deliziosipiatti del Cafè Restaurant Manhattan di Siderno alle mozzarelle delCaseificio Il Principe di Siderno; dagli irresistibili vini Viglianti di Natile,Feudo Gagliardi di Caulonia, Altomonte di Palizzi, Tenuta Dioscuri diBianco ai cocktail realizzati da Davide Ruso e dal plurimpremiatoNiccolò Bolognino del Top.Ad allietare la serata la musica degli Hostaria numero quattro di Palmi.Un evento fresco, insolito che ha solleticato l'appetito e il buon umoree che, dopo anni di amore-odio, ha visto finalmente la moda patteggia-re per il cibo.

www.larivieraonline.com Rredazionale

Food & Fashion,all'Ottagono

il cibo è di moda

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www.larivieraonline.com Rscrivici

27 M

AGGI

O- 1

0

Cinque tiri 100 lire! Imboniva il giostraio del tiro al bersaglio sulla piaz-za del paese nella ricorrenza del patrono. Mario Nirta nel suo “Scherzacoi Santi…” così tratteggia: Per la festa del patrono una strana atmo-sfera aleggiava sul paese … con la speranza che si ripetesse per sempreuguale. Un modo fatato di voler imprigionare il tempo, pur senzaimpedirne il naturale scorrimento. E così, nell’economia della favola,non solo ogni categoria, ma anche le singole persone, avevano un ruoloben delineato, statico, che, col passare degli anni, sarebbe diventatodefinitivo e molto spesso ereditario. Altri tempi quando si pagava, oggi si può tirare gratis al bersaglio SanLuca e vincere anche un premio. Qui si costruiscono carriere alle spal-le dei sanlucoti la cui, cattiva, fama attira mosche e mosconi come la“vrosa” delle mucche che hanno ruminato erba fresca.La contraddizione che caratterizza il paese è che convivono benissimoil diavolo e l’acqua santa. A San Luca, affermano i campioni dell’anti-mafia, si fa e si disfa la cupola della “ndranghita” e Polsi di San Luca èil centro della devozione mariana. A San Luca sono nati e vissuti, sem-pre a detta dei tutori della legge, i maggiori e i minori che hanno avutoe hanno la supremazia a livello locale, nazionale e internazionale.San Luca ha anche dato i natali oltre che all’ormai abusato, per meriticalcistici, Corrado Alvaro e al mariologo padre Stefano e Fiores anchea migliaia di onesti padri di famiglia che si fanno onore quotidiana-mente dentro e fuori il suo territorio e che sono talmente tanti da nonpoter essere elencati.Ben si adatta la protezione del Santo cui fu intitolato il nuovo paese

dopo la distruzione di Potamia. San Luca è il protettore di pittori edegli scultori, soprattutto quelli importati, essendo stato egli colui chemeglio dipinse l’umana fisionomia del Salvatore, la sua mansuetudine,le sue attrazioni verso i poveri e i derelitti, le donne e i peccatori,appunto!Ma qualcosa si muove. Ecco la nuova strada per Polsi, celebrata urbiet orbi, che permetterà di sottrarre il sito all’isolamento e, quindi, almalaffare. Si perché il malaffare si consuma nei posti sperduti e nonnelle capitali finanziarie o nelle cattedrali borsistiche mondiali. È conle vacche che si comanda mica con gli sghei! Nella trattativa per la ven-dita di Alitalia sembra spuntare una manifestazione d’interesse dellacompagnia venezuelana Albatros a patto che si realizzi presto l’aero-porto del Bonamico e degli amici degli amici del Bonamico. Creerebbeil giusto equilibrio con Gioia Tauro tirrenica che ha il porto per i suoitraffici. Ormai i pellegrini sudamericani richiedono la via aerea. E allo-ra ben s’inquadra l’annunciata sindacatura del massmediologo KlausDavi che darebbe il tocco finale all’emancipazione del paese. Il dizio-nario della lingua italiana Sabatini Coletti alla voce massmediologoriporta: Studioso, esperto dei problemi relativi ai mezzi di comunica-zione di massa. Il problema di San Luca, dunque, è che non viene pubblicizzata benemica l’occupazione o i servizi sociali.Un modo fatato di voler imprigionare il tempo, pur senza impedirne ilnaturale scorrimento.

Arturo Rocca

Un FRATELLO è uno dei DONI più grandi che possano capita-re nella vita… “MIO FRATELLO”: non esiste definizione piùbella, più dolce per descrivere un’altra persona…MICHELE MIO… FRATELLO MIO CARO… oggi sarebbedovuto essere un giorno di festa... saremmo dovuti stare tutti insie-me a festeggiare il tuo compleanno. Il tuo bel vestito lo avresti dovuto indossare questa sera per festeg-giare con i nostri amici che avevi invitato per il tuo tanto attesocompleanno.Non avresti dovuto indossarlo in una bara… non riesco a trovareconforto davanti alla tua morte… alla morte di MIO FRATELLO.Un fratello che tanto mi ha amato e che mi ha sempre detto, finoall'ultimo respiro, TI VOGLIO BENE.Neanche la mia FEDE mi conforta, non mi consola per la mortedi MIO FRATELLO. Fratello mio, non riesco a trovare un motivo perché mi sia statotolto un affetto così caro come il tuo… Sei stato un fratello tantoaffettuoso e tenero.Ti abbiamo custodito fino alla fine come un gioiello raro, a nulla èvalso il nostro lavoro e il nostro amore davanti alla tua morteimprovvisa, ancora NON mi sembra vero che tu MICHELE MIOnon ci sia più ad aspettarmi al rientro dal lavoro…Dicono che c’è un motivo per la tua morte, dicono che il tempoguarisce il dolore, ma non esiste motivo e non c’è ragione che mifarà dimenticare MIO FRATELLO.Nessuno conosce l’angoscia che si cela dietro il mio sorriso, perchénessuno potrà mai riportare indietro un FRATELLO come te.Urlerò a tutti quanto tu sia stato importante per me e chi è statoMIO FRATELLO… e sentiranno le mie grida fino al cielo: là tusorriderai è capirai il BENE che ti ho voluto anche se non sonostato in grado di dimostrartelo fino in fondo, FRATELLO MIO.AUGURI MICHELE … AUGURI FRATELLO MIO…

Tuo fratello ANTONIO

Il telefono della persona chiamata potrebbe esse-re spento o non raggiungibile!Prova a richiamare più tardi!Ho provato e riprovato ma nulla. Solitamentequando non riuscivo a sentire Rinaldo per moltotempo inviavo un sms ad Alberto, amico comune,che mi tranquillizzava. Non l’ho fatto stavolta eper circa 1 mese e mezzo non ho avuto notizie.Poi incontro un amico che mi gela con: lo haisaputo che Rinaldo è morto? Ho chiamatoAlberto e speravo smentisse ma così non è stato.Un ictus lo ha colpito e se n’è andato il 21 marzo.Mi risuonavano in testa i versi del poeta ingleseJohn Donne: Non chiedere mai per chi suona lacampana, essa suona per te! Mai come questavolta la campana ha suonato per tutti noi! Eradiscreto e gentile, mai in tanti anni di conoscenzal’ho sentito con timbro di voce alterato. Il sorrisonon si spegneva mai dal suo volto. Anzi sì. Unavolta sola il 4 marzo del 1987, quando cadde nelsonno profondo del coma diabetico. Ma si riacce-se dopo 17 giorni, il 21 marzo. Ci fu gran festa peril suo risveglio. Un pomeriggio primaverile assie-me a Totò Pellegrino ammiravamo le gole

Mazzuccheri ,strette tra monteGallo con la grot-ta dei Re e i diru-pi di Cioni in cuiè incastonata lagrotta delle Fate,dal piazzale delmunicipio diPlacanica e unpaesano ci indi-rizzò aRaimondo, suofratello, il quale ci

mise in contatto con lui. Fu una conoscenza cheaprì una finestra su un territorio da noi pocoindagato. Rinaldo divenne una guida per lanostra associazione e ogni anno ci preparava per-corsi su sentieri impegnativi ma suggestivi. Inagosto organizzai un’escursione nel letto dellafiumara Precariti e Rinaldo venne a salutarci purnon riuscendo a scendere dall’auto. Aveva pro-blemi di deambulazione, negli anni la patologiadiabetica lo aveva ferito nel corpo ma non nellospirito. Dopo lo sentivo telefonicamente e non silamentò mai della sua condizione≠ . Questa terraha perso molto ma tanto ne ha guadagnato ilParadiso. Ciao Rinaldo te ne sei andato lo stessogiorno della tua rinascita. Buon Cammino!

Arturo

È finita la stagione calcistica 2017/2018 delSiderno calcio, con alti e bassi: prima parte bene,seconda parte un po' meno. Nel girone di ritorno,infatti, con la squadra incompleta tra abbandonie qualche infortunio (gli abbandoni di Okoroji,Pizzoleo e Ciccone), non me ne voglia il restodella rosa, non si poteva fare di più, anche se nellospareggio con il Castrovillari abbiamo avuto unpo' di sfortuna con il palo colpito da Papaleo neiminuti finali dei supplementari.Poteva finire diversamente arrivando secondi efacendo i play off con questa posizione? Forse sì,comunque la società aveva costruito una buonasquadra, non per la vittoria del campionato; c’e-rano formazioni superiori a noi, almeno sullacarta, con molti soldi spesi.Noi siamo partiti per entrare nei play-off e cisiamo stati, ma il rammarico è non aver conqui-stato il secondo posto, dopo essere partiti uniti evincenti primi in classifica e per molto tempo contanti punti di vantaggio, in primis proprio sulCastrovillari. Abbiamo buttato via un tesoro dipunti conquistato nella prima parte, questo ilrammarico.Nella seconda parte, invece, male, molto male: lasquadra non era più unita come prima e pianopiano gli altri camminavano mentre noi abbiamorallentato troppo. Si è inceppato qualcosa, in tuttii reparti - società, staff, tecnico - e non si è gestitabene la situazione dei calciatori andati via.Comunque vorrei salutare tutti, la società esoprattutto i tifosi, l'anima vera di tutto, e infine lostaff.Quando si lavora si può sbagliare qualcosa, èumano; non so il futuro di questi dirigenti, maqualsiasi cosa sarà, la storia e la maglia rimango-no sempre, dirigenti e calciatori passano, forzaSIDERNO sempre e comunque!Un saluto particolare a Vincenzo Pasqualino, ilcustode che va in pensione, un'istituzione per lacittà sportiva e non. Auguro buone vacanze a tutti…

Giuseppe Belligerante

Questo spazio è riservato a te. 1200 battute per lamentarti ocomplimentarti con noi, fare

segnalazioni, raccontarci le tueesperienze, potrai inviarci foto

degli scorci del tuo paese ovideo se hai un talento nascos-to. Saremo lieti di risponderti

pubblicamente, daremo voce altuo pensiero e ti daremo visi-

bilità sui nostri social.Sii parte integrante di questa

realtà

[email protected]

La giostra di San Luca e gli avventizi giostrai

Arrivederci,vecchio leone, seifinalmente in pace conla compagna di sempreche mai avresti volutolasciare sola.Sicuramente avrailavori nella vigna delSignore con amore

la tua Famiglia

A San Luca si costruiscono

carriere alle spalle dei

sanlucoti la cui,cattiva, fama

attira mosche emosconi come

la “vrosa” dellemucche che

hanno ruminatoerba fresca.

LA SCOMPARSA DI PASQUALE TRICHILO

Arrivedercivecchio leone

A un fratello che fino all’ultimorespiro mi ha detto “Ti voglio bene”

I calabroni di SidernoQuando si vive al Sud, in un paese fatto città conprovvedimento del Presidente della Repubblica,per la schiera di pensionati di ogni estradizionesociale, l’unico spasso per ingannare il tempo è lapasseggiata sul corso principale. D’inverno la matti-na fino a mezzogiorno e mezzo, d’estate la seradalle 18 in poi. Le schiere di persone – sarebbe ilcaso di chiamarli personaggi, perché tali si sentono– con indosso i vestiti della festa iniziano la passeg-giata o stanno seduti nei sedili di legno, predispostidal comune da una parte e dall’altra del corso, suimarciapiedi. Ultimamente i soliti furbi paesani,prendono le panchine e le sistemano a piacimentovicino ai loro esercizi! Nessuno interviene per ricor-dare che questo non si può fare! Si parlava dei pen-sionati, che passano il loro tempo a passeggio, que-sto è bene perché il movimento è salute. Sono divi-si in gruppi aggregatesi spontaneamente, senza par-ticolari idee politiche o altri intendimenti, come losport. Arrivano e, come una squadra, vanno insie-me; a volte stanno ore seduti su una panchina guar-dando le altre squadre che camminando passanodavanti a loro. Ora entra in funzione la lingua, sidiscute del più e del meno, parlando e sparlando ditutti e di tutto. La politica va per la maggiore, losport segue ma in terza posizione, se non in prima,è il pettegolezzo! In questa specialità non bisognadimenticare un personaggio, più unico che raro, cheper la sua voglia di primeggiare non trova giustasistemazione in un gruppo, pertanto gira errabondodi gruppo in gruppo sparlando ora di questo e oradi quello, ma rendendosi odioso a tutti tanto che alsuo arrivo tentano di evitarlo! Le giornate trascor-rono, poi, alcuni spariscono, partono per l’ultimoviaggio, qualche laconico commento ma niente dipiù, forse ognuno pensa a chi sarà il prossimo emagari si chiede: e se dovesse toccare proprio a me?Scongiuri d’ogni tipo, non sia mai! Ci sono anchequelli che non passeggiano sul corso, quelli dei clubriservati. Loro vivono un po’ più in alto e giudicanoil prossimo ignorante e stupido! Evidentementenon hanno mai avuto occasione di fare un minimodi introspezione! Sai la sorpresa! Accanto vegetanoben conservati, le classi superiori, non per cultura oconoscenza, ma per censo; hanno la puzzetta sottoil naso, per abitazione le ville, ora per lo più deser-te, o le case di campagna; nel paese grandi palazzet-ti, ereditati dagli avi o dai parenti sterili. Anche loro,non spesso, s’incontrano sul corso o d’estate sul lun-gomare, sghignazzano e ridono d’ogni cosa, senzaritegno, accompagnati da una pletora di basso cetoche li asseconda in ogni dire. Ogni tanto s’incontra-no dei personaggi molto modesti, ma che nei tempipassati hanno svolto mansioni di dirigenti culturali,o intrapreso spostamenti con gruppi, in paesi lonta-ni dal corso, dalla solita passeggiata, facendo nota-re l’esistenza di altre culture e ampliando in modoenorme, per i partecipanti, l’orizzonte al di là delpaese, della provincia e della nazione! È stato iltempo delle rondini, anche se i calabroni son rima-sti a perpetuare il modus vivendi dal quale nessunpaesano riesce a elevarsi e sfuggire!

Brown Jo

A Rinaldo Chiera

Siderno, alla fine si èinceppato qualcosa...

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www.larivieraonline.com R27 MAGGIO- 12 elezioni

1. Durante la legislatura Calabrese ho visto la città cambiare in meglio in ogni setto-re. Posso solo esprimere pareri positivi per quanto è stato fatto ed è esattamente per questaragione che ho deciso di sostenere questa ricandidatura e di essere parte di questo cammino.2. Sarebbe inutile nascondere che i problemi di Locri restano molteplici. A parer mio,per dare maggiore impulso alla nostra città servirebbe istituire una scuola di educazione civi-ca con obbligo di frequenza per gran parte dei nostri concittadini. Più concretamente, invece,bisognerà lavorare alla realizzazione di un asilo nido comunale, che serva soprattutto per lefamiglie bisognose. Ultimo, ma non meno importante, servirebbe una scuola di cultura politi-ca che formi i futuri amministratori locali cancellando la figura del politico che si arroga il dirit-to di dire fandonie al popolo, una collettività che merita di essere messa al centro dell’attività

di ogni buon gestore della cosa pubblica.3. Con tutto il rispetto per i nostri avversari non voglio entrare nel merito del loro pro-gramma elettorale, ma limitarmi a rimandare alla risposta precedente.4. Fin da giovanissimo il mio sogno per Locri è stato poter dare un contributo fattivoalla sua crescita, indipendentemente da quale forma esso potesse assumere. Se sarò eletto,sono certo che, sotto la guida di Giovanni, potrò realizzare questa mia volontà, alla quale sperodi poter dare seguito anche in qualità di semplice cittadino qualora la votazione non desse l’e-sito sperato.

Pier Emilio Leone - Tutti per Locri

Le Elezioni Amministrat Ionica, due comuni in cu larghe intese. Per sapere 4 domande ai candidati

A Locri Pier Emilio Leone ha scelto Giovanni Calabrese perché crede nel cammino intrapreso cinqueanni fa, mentre Maria Teresa La Rosa crede che solo Vincenzo Carabetta possa far guardare la cittàa un futuro fatto di programmazione oculata e integrazione. Al giovane Marco Cavaleri, che vuolecambiare attraverso una critica costruttiva le cose non tanto per il futuro dei nostri figli, quanto giàper il nostro presente, si contrappone poi Carlo Previte, che sogna una città che i giovani possano

rendere viva tutto l’anno.

Voce

Locri

1Com’è cam

la sua cnegli ulcinque a

1. Non ho visto la città migliorare quanto avrebbe dovuto in alcun settore e questo,ritengo, principalmente a causa di una forte chiusura della macchina amministrativa nei con-fronti della popolazione.2. Il più urgente è certamente lo stato di pre-dissesto, ma viviamo anche un grave pro-blema ambientale dovuto al ritardo atavico nell’avvio della differenziata, indispensabile perdare un’immagine più pulita a un paese che, non dimentichiamolo, è stato punto di riferimen-to della civiltà magnogreca. Altro elemento del quale occuparsi in tempi brevi è la gestione delpiano spiaggia e del periodo estivo, che doveva essere indubbiamente affrontata con maggio-re oculatezza.3. A causa del poco coinvolgimento della popolazione. È stato proprio il problema

democratico a spingere la nostra lista all’impegno politico, che vuole contrapporsi alla volontàaccentratrice esercitata dall’attuale amministrazione. Questo, unito alla volontà di cambia-mento dei nostri giovani e al trascorso dei membri di maggiore esperienza, ci rende la sceltapiù completa per dare un nuovo volto al paese.4. Sogno la riapertura del canale democratico e l’avvio di una dialettica politica chesuperi gli steccati ideologici creati dalla precedente amministrazione. Dobbiamo essere proiet-tati al futuro attraverso una programmazione oculata, una grande attenzione alle fasce debo-li e all’integrazione, aspetti che sono mancati negli ultimi anni e che hanno impedito a Locridi avere quello slancio utile a guardare con fiducia al futuro.

Maria Teresa La Rosa - Scelgo Locri

1. Sono stati portati a termine tutti gli interventi relativi alle opere pubbliche: realiz-zazione dei marciapiedi, isola ecologica, interventi nel settore dell’edilizia scolastica… ricor-rendo anche al meccanismo del project financing. Le strutture sociali e sportive sono stateriqualificate, sono stati adottati Piano Strutturale e Piano Spiaggia, è stata realizzata la manu-tenzione del patrimonio comunale, varato il progetto della raccolta differenziata e Locri èdivenuto capofila del distretto socio-sanitario, dimostrando attenzione a progettazione e citta-dini bisognosi.2. Bisogna chiarire la situazione economico-finanziaria dell’Ente, sensibilizzare lapolitica in merito alle condizioni dell’ospedale e i cittadini sull’importanza della differenziata,stimolando la riqualificazione delle periferie e il miglioramento del verde pubblico.

3. Perché noi garantiamo continuità e che una squadra coesa, affrontati i problemiereditati dalle precedenti amministrazioni, lavori per realizzare cose nuove.4. Voglio far sentire rappresentati i cittadini e realizzare ciò che può essere sintetizza-to con l’acronimo P.A.C.E.: Partecipazione dei giovani alla vita politico-sociale; Ampliamentodelle vedute che garantisca a Locri di ricoprire un ruolo di primo piano nella CittàMetropolitana; Conoscenza di Locri non per la cronaca, ma per le bellezze paesaggistico-cul-turali; Ecologia, perché dando alle famiglie spazi verdi dove trascorrere il tempo libero erispettando l’ambiente dimostreremo il nostro grado di civiltà.

Marco Cavaleri - Tutti per Locri

1. Purtroppo la trovo molto poco cambiata. Si può e si deve fare molto più di quantoè stato fatto per tirare fuori tutte le risorse di cui Locri dispone e ridarle il ruolo che merita invirtù della sua storia.2. Bilancio, dissesto e ospedale: i primi due, collegati tra loro, dovranno essere affron-tati con attenzione per cercare di comprendere come lavorare sul bilancio e riuscire a sfruttar-lo senza incorrere in ulteriori bocciature da parte della Corte dei Conti, e quindi quali contro-misure adottare per affrontare il dissesto con un efficace piano di rientro. Per ciò che concer-ne l’ospedale, invece, è imperativo lavorare in sinergia con l’Azienda Sanitaria Provincialeanzitutto per assumere personale medico, infermieristico e OSS mai foraggiato dopo le ulti-me tornate di pensionamenti.

3. Non vorrei soffermarmi sulle debolezze dei nostri avversari, ma sottolineare piut-tosto che la nostra forza risiede nel giusto mix tra giovani e adulti, in grado di bilanciare almeglio le idee innovative con l’esperienza.4. Vorrei abitare una città viva 365 giorni l’anno e penso che ciò si possa realizzaresfruttando la nostra posizione geografica e valorizzando gli scavi archeologici e il museo, cosache può divenire realtà grazie alla sinergia non solo con Rossella Agostino ma anche conl’Archeoclub, che da tempo lavora in maniera encomiabile. Importante sarà poi la sinergia congli altri comuni e dare voce ai giovani, elemento sul quale stiamo già lavorando con la costitu-zione della consulta giovanile.

Carlo Previte - Scelgo Locri

le domandeA CU

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Perché la ricetta deivostri avversari è

meno efficace dellavostra?

tive del 10 giugno chiameranno alla urne i cittadini di Locri e Gioiosa ui i due sindaci uscenti dovranno confrontarsi con i candidati di altrettante

e come le liste stanno affrontando la campagna elettorale abbiamo rivolto più giovani e a quelli più esperti di ogni movimento politico.

A Gioiosa Ionica Alfredo Papandrea conta di mettere la sua esperienza nel volontariato al serviziodel buon operato di Salvatore Fuda, ma non è dello stesso avviso Riccardo Modafferi, che ha sceltoTito Greco a causa del generale immobilismo dell’attuale amministrazione. Tra i candidati giovani,

Serena Palermo vuole assicurare continuità alla res publica gioiosana, tesi che avrebbe volutoesporre in un confronto diretto con la sua controparte Andrea Tropea, che il suo sogno di recuperare

il centro storico ce lo ha invece raccontato via mail.

e ai candidati

Gioiosa Ionica

1 mbiata

città ltimi anni?

2Quali sono i problemi che laprossima amministrazione

deve affrontare con lamassima urgenza?

3Qual è il suo sogno perla sua città e, qualora

fosse eletto, comepensa di realizzarlo?

4

1. Negli ultimi 5 anni Gioiosa ha vissuto un graduale ma costante miglioramento e svi-luppo. Il paese è più pulito e organizzato rispetto al passato come evidente a chi vive e frequen-ta quotidianamente il paese.2. Le priorità della nuova amministrazione saranno il completamento delle strutturescolastiche, l’estensione della raccolta differenziata a tutto il territorio comunale (perché nonfacciamo cittadini di serie A e di serie B), il potenziamento della fruibilità del Naniglio, chemerita la giusta valorizzazione dal punto di vista turistico, il completamento dello stadio comu-nale per consentire alla nostra squadra di potervi disputare le partite ufficiali di campionato.3. Leggendo il programma di “Cambiamo Gioiosa” ho notato che la maggioranzadelle proposte avanzate dalla lista sono già state realizzate o messe in cantiere dall'amministra-

zione uscente, pertanto vorrei che i miei concittadini dessero ancora una volta la loro fiduciaalla squadra del sindaco Fuda per consentirci di completare il percorso già iniziato e avviarenuovi progetti per lo sviluppo della nostra comunità.4. Con la mia ormai decennale attività nel volontariato, desidererei una maggioreattenzione verso gli anziani soli e i disabili, oltre che misure di sostegno scolastico per i ragaz-zi portatori di handicap. Immagino uno sportello di relazioni con il pubblico, presso il quale ilcittadino possa parlare dei suoi problemi e cercare di trovare una soluzione. Naturalmente,Gioiosa deve essere il paese dell'accoglienza.

Alfredo Papandrea - Gioiosa Bene Comune

1. La città è cambiata tantissimo, soprattuto dal punto di vista del decoro urbano edella pulizia. All’insediamento del sindaco Fuda, infatti, Gioiosa era costellata da montagne dispazzatura, eppure oggi, grazie al grande impegno dell’amministrazione, ci è stato restituito unpaese pulito e invidiato dalle tutte le comunità limitrofe. La città, poi, è diventata un vero eproprio cantiere a cielo aperto grazie al varo di progetti importanti come quelli relativi allescuole, alla realizzazione della piazza della vecchia stazione, alla riqualificazione della frazioneBernagallo e al rifacimento della pavimentazione del centro storico, che certo hanno contri-buito al grande afflusso di turisti che abbiamo registrato negli ultimi anni.2. È necessario affrettare la cantierizzazione di alcuni progetti già varati, come il rifa-cimento della rete fognaria, l’entrata a pieno regime della raccolta differenziata porta a porta

e il completamento delle opere scolastiche o del campo sportivo, per il quale è già stato depo-sitato al genio civile il progetto esecutivo per il rifacimento degli spogliatoi.3. Perché noi diamo continuità, mentre i nostri avversari si sono concentrati su unacampagna denigratoria nei nostri confronti.4. Ho cominciato a realizzare il mio sogno cinque anni fa impegnandomi al fianco delsindaco Fuda, in grado di fare il bene della nostra comunità e di ridare lustro al paese. Se venis-si eletta, comunque, vorrei impegnarmi per migliorare ulteriormente la comunicazione inambito culturale.

Serena Palermo - Gioiosa Bene Comune

1. Numerosi problemi su cui i cittadini aspettavano risposte continuano a rimanereirrisolti: la rete idrica resta inefficiente e gli obiettivi minimi della differenziata non sono statiraggiunti. Il Naniglio, poi, rimane chiuso praticamente tutto l’anno e il Gioiosa Calcio è statocostretto a chiedere ospitalità ai paesi limitrofi per lo stato del campo sportivo.2. Oltre alle questioni irrisolte sopracitate, va ridata dignità alla periferia: le frazioninon possono essere abbandonate come se i residenti fossero cittadini di serie B. La differen-ziata va dunque estesa a tutto il territorio comunale, prevedendo sgravi in bolletta per chi dif-ferenzia di più. Si lavori poi con urgenza a un progetto di rilancio del mercato domenicale perdare nuova linfa al commercio.3. La ricetta dei nostri avversari è già stata sperimentata ed è risultata insoddisfacen-

te. La nostra è invece una squadra giovane e coesa, in cui prevale la forza di un gruppo contanta voglia di fare, con alla guida una figura equilibrata e determinata a portare avanti il pro-getto per il futuro di Gioiosa.4. Il mio pallino è il centro storico. Membro di un’associazione che si occupa del BorgoAntico, tocco con mano il suo declino. Vogliamo rilanciarlo con incentivi alle attività commer-ciali, valorizzando alcune passeggiate panoramiche e promuovendo itinerari artistici e religio-si. Voglio vedere il centro storico di nuovo popolato e fare sì che diventi allo stesso tempo unvanto per i residenti e un’attrazione per i visitatori.

Andrea Tropea - Cambiamo Gioiosa

1. C’è stato un cambiamento ma gli aspetti positivi sono largamente inferiori allepotenzialità inespresse e alle promesse. L’amministrazione Fuda, si propose di porre un frenoall’evasione fiscale, diminuire i costi del comparto rifiuti, agire sul comparto dell’acqua… maoggi siamo pressoché al punto di partenza.2. In sostanza, quelli che non sono stati risolti: il raggiungimento degli obiettivi mini-mi di differenziata, la gestione del servizio idrico, l’arredo urbano, la difesa del verde pubbli-co e la correzione della viabilità cittadina, l’accessibilità e la tutela dei diritti dei portatori dihandicap, l’agibilità del campo sportivo, la valorizzazione dell’area del Naniglio e del centrostorico, la realizzazione del nuovo Liceo Scientifico e del Palazzetto dello Sport, la gestionedelle iniziative estive e la rivalutazione del mercato domenicale.

3. Sindaco e maggioranza portano all’attivo la realizzazione di opere pubbliche ingran parte ottenute per merito di altre amministrazioni. Rare volte si sono aperti al confron-to con i cittadini e con le minoranze in consiglio, in barba alla predicata partecipazione demo-cratica alle scelte amministrative.4. Abbiamo già dichiarato che serviranno pochi punti programmatici realmenteattuabili. Una volta chiara la situazione finanziaria formuleremo proposte, tempi e modi direalizzazione non chiedendoci, come esortava il presidente Kennedy, che cosa può fare ilnostro paese per noi; ma chiedendo a noi stessi che cosa possiamo noi fare per il nostro paese.

Riccardo Modafferi - Cambiamo Gioiosa

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www.larivieraonline.com Rrubriche

27 M

AGGI

O- 1

4

CALABRESE PER CASO

Costa dei gelsomini cercasiLa nostra costa

tutto sembraessere tranneche quella dei

gelsomini.Non vi è traccia

del nobile e fiorito arbusto

e non vi è traccianell’aria

dell’essenza del profumo

che lo contraddi-stingue.

Quante volteabbiamo letto oci siamo postinoi stessi come

promotori delle nostre costeutilizzando termini da marke-ting territoriale nella convin-zione di riuscire ad esprimerecon essi il nostro orgoglio divivere sulla Costa deiGelsomini? Credo molte voltee in diverse occasioni sicura-mente. Eppure, gelsomini omeno, la costa tutto sembraessere tranne che quella deigelsomini. Certo, non vorrem-mo competere con laPromenade des Anglais aNizza con le sue palme, o coni lungomare delle piccole cittàliguri a cui fanno capolino ifiori e le aiuole ben curate. Ciaccontentiamo della CostaViola, della Costa degli Arancie…della “nostra” Costa deigelsomini. Solo che, di gelso-mini non vi è alcuna traccia.Non vi è traccia del nobile efiorito arbusto e non vi è trac-cia nell’aria dell’essenza delprofumo che lo contraddistin-gue. Si potrebbe dire che defi-nire una Costa in virtù di unpassato dai floreali ricordi èsolo un modo per distinguerlada altre località, o che in fondola bellezza delle spiagge pre-scinde dall’essere incorniciatain un quadro complessivodove mare, sabbia e flora nonsono da ritenersi necessaria-mente parti complementari.Eppure la Calabria ha, odovrebbe avere, una sensibi-lità particolare verso la cura el’uso del verde come motivo disubliminazione della sua bel-lezza dal momento che dispo-ne di una struttura organizza-tiva destinata ad occuparsisolo di “Verde”. Insomma,non credo che tocchi a chi scri-ve far notare quanto ognunodegli attenti lettori potràosservare se non distratto

dalle proprie quotidianità: cheil nome di una costa non è solouna scelta toponomasticasenza cartelli o una etichettaper cataloghi estivi. Il nomennella sua fonte augurale èanche una premessa all’invitoed una necessità di brandingterritoriale sul quale si costrui-sce la credibilità complessivadi una cultura turistica chestenta, proprio per tali superfi-cialità, a decollare. E questoperché diventa imbarazzantenotare come non vi sia luogo ocortile nella Riviera delPonente ligure come delLevante nel quale il gelsominoè presente, riconoscibile eolfattivamente apprezzabile,mentre nella Costa dei gelso-mini invece è il grande assentecome assente, su questo parti-colare aspetto, è tutta la cultu-ra dell’accoglienza e della pro-mozione dei luoghi chedovrebbe caratterizzare unbrand turistico vero, concreto,serio e credibile soprattutto.Un gelsomino potrà dire poconella sua semplicità ma, inquesto caso, esso rappresentaquel particolare, quella picco-la dimenticanza che in un dise-gno complessivo di promozio-ne dimostra quanto la distan-za tra ciò che si presenta e ciòche si offre sia ancora unavolta incolmabile. Perché, allafine, sono i particolari, la lorocura che fanno la differenza eche dimostrano quanta sensi-bilità vera e non di facciataviene espressa da chi in questiluoghi si erge a paladino delbello e della sua singolaritàcredendo che sia sufficienteuna eccellenza uscita dal cilin-dro magico della pubblicità - odi un comunicato stampa poli-ticamente corretto - per oblia-re quanto per occhi attenti èdifficile non vede-re.

Giuseppe Romeo

Se un domani i miei nipoti mi chiedesserodi raccontare nella forma più semplice pos-sibile l’infame accostamento “calabresi-

ndranghetisti”, risponderei narrando loro la nostra storia.Tutte le Regioni italiane hanno conosciuto invasioni erepressioni ma da due secoli contro le popolazioni inermidella Calabria è iniziata una lunga guerra che ancora conti-nua. Iniziarono le truppe francesi.Erano venuti con tanto entusiasmo per civilizzarci, per por-tarci l’uguaglianza, la fraternità e la libertà ma noi primitivici siamo rifugiati tra i monti quasi che i selvaggi fossero loro.Naturalmente i civilizzatori se ne ebbero a male e dai pesan-ti insulti come “bestie feroci che vivete tra lebestie”(Manhes), “schiere di diavoli vomitati dalle visceredell’inferno”( Rivarol) passarono a sgozzare qualche pretesull’altare, qualche donna incinta, qualche bambino inermeoppure a bruciare villaggi e case contando sul fatto che lenostre montagne avrebbero ingoiato per sempre la verità.E più loro ci ammazzavano, più noi diventavamo testardi epronti a sfidar la morte anche perché non avevamo moltimotivi per amare la vita.Intanto, però, non è che noi ce ne stessimo con le mani inmano, e così qualcuno di loro lo facevamo secco senza pen-sarci due volte tanto che l’esercito che, in quel momento, erail più potente del mondo si trovò in difficoltà ad affrontarcianche se le nostre armi erano spesso semplici forconi, accet-te e qualche vecchio archibugio.“…dapprima assalirono Africo…Gli abitanti si difesero masopraffatti dal numero, lasciato il paese si rifugiarono sullevette. Scorgendo da lassù il guasto e il sacco che i nemicidavano alle loro case, vi ritornarono furibondi, piombaronolor sopra e, con tal virtù pugnarono, che messili in rotta gliobbligarono non solo a lasciare il bottino ma anche granparte delle loro armi e bagagli…In San Luca pure incontravan ostinata resistenza, ma supe-ratola se ne vendicarono saccheggiando la terra, e passando

a fil di spada gli oppositori.”Con il congresso di Vienna rientrarono i Borboni.E non fu un bel periodo.Forca e galera funzionarono a pieno regime. Non scriverò lastoria della repressione borbonica. Basterebbe riflettere suicinque ragazzi fucilati a Gerace perché erano partiti daipaesi della vallata del Buonamico al grido “W il re”, “W PioIX”, “ W la Costituzione”. La loro ingenua rivolta non causòspargimento di sangue, eppure, e nonostante quel “W il re”,il governo borbonico non gradì le manifestazioni di affetto e,senza pensarci due volte, li fece fucilare e ordinò di buttare iloro corpi nella fossa della lupa” impedendo alle famigliefinanche di piangere sulle loro bare. Comunque mi ha sem-pre fatto un certo effetto pensare che a un mio compaesano,tal Scuteri, di mestiere "inserviente”, gli abbiano affibbiatoventi anni di lavori forzati perché mentre infuriava la fame ei beni pubblici venivano usurpati a man bassa, aveva avutol’ardire di esclamare in pubblico e davanti ai gendarmi: “il reha perso i coglioni”.Scandalo! Il povero inserviente s’è beccato dieci anni di lavo-ri forzati per ogni coglione reale.Certo dai Savoia che erano italiani come noi ci saremmoaspettati qualcosa di meglio. Ma non ci siamo capiti! Lorovolevano regalarci un nuovo re e noi avremmo gradito lariforma agraria.All’ingratitudine non c’è mai fine!E così ridiventammo briganti, costringendo un esercito didecine di migliaia di uomini in divisa a riportare “ordine” e“disciplina” con i fucili, la mannaia e la forca.Anche i nuovi arrivati erano venuti e civilizzarci e per farce-lo capire, infilarono su una picca la testa di FerdinandoMittiga ed entrarono trionfalmente a Platì un piccolo paesedella Locride.In altri paesi, come vedremo, han fatto di peggio.

Ilario AmmendoliaContinua

CALABRIA RIBELLE

Da due secoli contro le nostre popolazioni inermi è iniziata una lunga guerra

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ERIOBOTRYA JAPONICA NESPOLO GIAPPONESEFAM. ROSACEE

Ilnespolo, quello che è dif-fusissimo nelle aree tem-perate, nonostante sichiami nespolo giappone-se è originario della Cinacentrale, dove cresceaddirittura nei boschi;naturalmente le pianteche crescono liberamente

in natura, non offrono frutti appetibilicome quelli degli alberi coltivati.In Giappone è presente da un migliaio dianni e in tale nazione sono state seleziona-te e migliorate nel tempo, svariate varietà,che successivamente sono state esportateanche altrove.Esso è diffusissimo in Asia, in Europa, inAmerica, in Africa ed in Australia, mentrein Italia è presente, dagli inizi dell’800,come in tutte le aree del Mediterraneo.Cresce con facilità in Italia meridionale ein Liguria e di conseguenza, in tale areegeografiche è diffusissimo e talvolta c’è latendenza addirittura a usarlo come piantaornamentale, vista la bellezza dei suoi frut-ti quando sono maturi.Essi infatti sono appariscenti con il lorocolor arancio chiaro e anche buoni, peròsono soggetti all’oidio, specie nelle areelontane dal mare.Molte persone a questo punto tagliano lepiante perché non sanno combattere taletipo di malattia, però non è difficile farlo,in quanto è sufficiente cospargere i fiori dizolfo ramato: una prima volta, poco primache essi si aprono ad ottobre; di nuovo,quando le nespole sono dalla dimensionedi un seme di ceci, e l’ultima volta dopouna ventina di giorni; solo con tale proce-dura si può eradicare l’oidio.In riferimento alla maturazione varia mol-tissimo in quanto alcune varietà maturanoprecocemente addirittura a marzo, mentrealtre molto tardivamente, addirittura agiugno.Una quindicina di giorni addietro,Antonello Canonico di San MarcoArgentano (Cosenza) arrivò nella Locrideper andare a trovare Benedetto Tuscano incontrada Stabile del comune di Staiti doveda sempre vive coltivando le essenze vege-

tali già coltivate dai suoi genitori ed alle-vando le pecore e capre che da sempreerano presenti nella sua area.Tutti i visitatori del podere di Benedettorestano stupiti di fronte alle varietà pre-senti e agli animali inusuali: dal cavologigante che supera al primo anno i duemetri di altezza (un cavolo è stato in vitaper sette anni e ha raggiunto l’altezza ditre metri, per cui è stato necessario l’uso diuna scala per recuperare le cime a tempodovuto ); la menta al bergamotto, che tra-sferita a San Marco Argentano ha svilup-pato delle foglie enormi; i fagioli degliantenati; la capra a quattro corna; laMurina ossia la pecora con le corna, picco-la e resistente alle malattie (dal latino mus-muris- topo, quindi piccola come un topo,quindi “Suricigna“); il capitolo delle pereantiche e quello degli ulivi monumentali disvariati tipi.Un discorso a parte meritano le nespole, inparte fotografate da Antonello che è giun-to da San Marco per recuperare un capret-to a quattro corna, assieme al suo amicoValerio, da utilizzarlo a scopo riproduttivo,quando già da settembre, avrà raggiunto lamaturità sessuale (a sei mesi) e diventerà“zìmmaru“ ossia caprone da monta.Mentre Antonello fotografava le nespoledi una pianta vicina a un cavolo gigante,ormai con i semi già maturi, egli raccontòche più di cent’anni prima un suo antenatoaveva portato i semi da cui sarebbero natedelle piante di nespolo da un mondo lonta-no, forse l’Africa.I frutti di solito sono grossissimi e comin-ciano a maturare verso la metà di maggio ediventano a maturazione di un bell’aran-cio; sono gustosi e sanno un po' di albicoc-che.Certamente non sono paragonabili a fruttidel nespolo situato vicino all’ovile che pro-duce nespole di forma oblunga, che posso-no raggiungere il peso di ottanta grammi epassa ciascuna; non esistendo una docu-mentazione fotografica non possiamo nep-pure parlarne diffusamente.Benedetto prelevò dall’ovile il capretto aquattro corna, che ci sconvolse con il suolamento disperato quando lasciò la suamamma e dopo gli affettuosi saluti partim-mo dal mondo incantato di con-trada Stabile di Staiti.

Orlando Sculli

GIUDIZIARIACONVERSANDO

Truffa organizzata

Per accaparrarsi il denaro di unaserie di inconsapevoli soggetti, perlo-più anziani, una serie di soggetti,

secondo una recente indagine della procura reggina,hanno messo in piedi una truffa organizzata in pienaregola con l’ausilio di dipendenti compiacenti.Il meccanismo, per come accertato dai carabinieri, sisarebbe articolato in tre fasi.Una prima fase era destinata al procacciamento deititoli, bfp o libretti di deposito postali da parte degliindagati, i quali si adoperavano o per sottrarre a vitti-me anziane i beni e i valori in questione, con artifizi eraggiri, ovvero si procuravano i documenti e i riferi-menti specifici dei titoli posseduti da ignari soggetti,valori che venivano formati e contraffatti, in alcunicasi, anche in modo grossolano.Va tuttavia precisato che è emersa, solo in parte, larete di connivenze di cui si sono avvantaggiati gliindagati per ottenere la refurtiva o i beni e i valoricontraffatti da cambiare. Tuttavia alcune vicendeoggetto di indagine forniscono esempi evidenti dellacapacità degli indagati di “circuire” persone anzianeal fine di ottenere illecitamente i valori sopra specifi-cati. In una seconda fase, una volta giunti in possesso deititoli e dei valori sopra indicati (provento di furto,rapina o oggetto di falsificazione e di contraffazione)gli indagati utilizzavano canali collaudati di conniven-za e compartecipazione criminosa con direttori edipendenti postali infedeli che si prodigavano (conimpressionante spregiudicatezza e senza alcunaremora), dietro compenso, a trasformare i beni e ivalori illecitamente formati o ottenuti in denaro liqui-do, fornendo un contributo essenziale alla realizza-zione degli illeciti e al raggiungimento degli scopi pre-fissati dagli indagati.È quindi di tutta evidenza che, da questo secondopassaggio, derivava che l’originario importo (sottrattoalla vittima indifesa e costituito dagli importi deposi-tati nei libretti postali o rappresentati dai buoni frutti-feri) al momento della illecita trasformazione in liqui-dità, subiva un processo di prima manipolazione esegmentazione che ne rendeva difficilissima l’indivi-duazione della illecita provenienza, subendo successi-ve decurtazioni in percentuali, anche ben individuatedel quindici o venti per cento, necessarie al compen-so del funzionario infedele che appare essere piena-mente ben consapevole del suo ruolo essenziale eche esige il proprio compenso, così dimostrandosinon un’occasionale disponibilità ma una determinatavolontà di favorire con la propria condotta la realiz-zazione effettiva del profitto dei reati compiuti aidanni delle persone offese, derubate dei titoli e deivalori ed anche contemporaneamente dei propri datipersonali, utilizzati per la formazione dei titoli con-traffatti e dei documenti di riconoscimento falsificati.Va tra l’altro precisato che questa seconda operazio-ne compiuta in concorso con i funzionari postali infe-deli serviva sia a consolidare l’effetto profittevole del-l’appropriazione dei titoli e dei valori o della lorocontraffazione compiuta ai danni delle persone offe-se, sia a consentire agli indagati di attestare docu-mentalmente e illecitamente delle operazioni di rim-borso o di bonifico compiute con un furto di identità(per come emergente dalle dichiarazioni delle perso-ne offese sentite a sommarie informazioni), serventi amimetizzare gli illeciti compiuti e a ostacolare l’indivi-duazione della illecita provenienza dei valori.La terza fase del meccanismo operativo - con cui sicompletava una vera e propria triangolazione - eraquella in conseguenza della quale il denaro corri-spondente al valore dei titoli cambiati e dei prelievifatti sui libretti di deposito delle vittime veniva imme-diatamente trasferito (attraverso operazioni di bonifi-co, formazione di assegni circolari o di ricarica sucarte prepagate) ad altri beneficiari, in parte diversida coloro che avevano provveduto a procurare ibuoni e a cambiarli presso gli sportelli postali.In tal modo, seguendo le tracce telematiche dei pas-saggi, il denaro veniva “parcheggiato” per brevissimotempo su carte prepagate o libretti postali di titolaricompiacenti, i quali, nell’arco di brevissimo tempo,anche in territori molto lontani dall’Ufficio postaleche aveva operato il cambio, si adoperavano per ren-dere materialmente liquido il denaro illecitoottenuto, facendone letteralmente perdere letracce.

Ritorna oggi, domeni-ca 27 maggio, e sabato2 giugno il più impor-

tante evento di promozione dell’e-noturismo italiano che, dal 1993,vede il Movimento Turismo delVino impegnato nella valorizza-zione e nella promozione dellecantine aderenti al sodalizio nazio-nale e i territori. Per la XXVI edi-zione di Cantine Aperte, le 14cantine calabresi in scena schiude-ranno le loro porte al pubblico,offrendo la possibilità agli enoturi-sti di percorrere una strada orien-tata a un approccio più intimo ecompleto con il sangue di Bacco.Oltre alla possibilità di assaggiare ivini e di acquistarli direttamentein azienda, i produttori apriranno ipropri spazi produttivi per far sco-prire i segreti della vinificazione edell'affinamento, raccontare il vinoe il suo stretto legame con il con-testo territoriale, valorizzare la cul-tura del vino di qualità, ecososte-nibile e nel rispetto del giustoequilibrio tra innovazione e tradi-zione. Una vera e propria festa delvino aperta ai giovani, alle fami-glie, alle comitive con visite in can-tina, degustazioni, prelibatezzeenogastronomiche, escursioni neivigneti per vivere pienamentequesto stuzzicante prodotto cultu-rale calabrese. Ad aspettare glienoappassionati ci sarannoBaccellieri a Bianco, iGreco aCariati, Feudo Gagliardi aCaulonia, Baroni Capoano a CiròMarina, Marrelli Wines a IsolaCaporizzuto, Statti a Lamezia,Spadafora a Mangone, Mirabelli aMalvito, Le Moire a Motta Santa

Lucia, Altomontea Palizzi, Nesci aPalizzi Marina,Giraldi&Giraldia Rende,Feudo deiSanseverino aSaracena, LaPizzuta delPrincipe aStrongoli. Nonsolo calici di vino

calabrese nell’even-to enoturistico più

importante in Italia, maanche passato, storia, tra-dizione, mitologia, cultura,arte verranno sorseggiatida un visitatore semprepiù attento al territorio ealle sue attrattive.

Sonia Cogliandro

FRUTTI DIMENTICATIIl nespolo di Staiti

I BRIGANTI I sidernesi si abituano a tutto, così come gli italiani. Ci adattiamo, e speriamo. E andiamo avanti, a testa bassa. È dal 2014 che Siderno non ha piùun lungomare, siamo al 2018 e finalmente adesso sono cominciati i lavori. Io, da inguaribile romantica, mi auguravo davvero in una ricostruzioneche rivalutasse Siderno e la elevasse, così da recuperare, se non altro, il tempo perduto in questi anni. Speravo nel ricongiungimento del lungoma-

re di Siderno con quello di Locri e Gioiosa, avevo visto qualche progetto di altri sognatori come me. Ora i lavori stanno assestando le due parti estreme del lun-gomare, ormai impraticabili. Mi avrebbe fatto piacere conoscere il progetto, i tempi di ricostruzione, e il perché si stiano rifacendo solo le estremità del lungoma-re. Io, da brava catastrofista, immagino che nelle prossime mareggiate reggeranno bene le estremità e cadrà invece tutto il lungomare centrale. Ma io non sonogeometra, loro sanno. Noi non sappiamo. Possiamo solo sperare che non avvenga mai, perché non ci sono nemmeno i frangiflutti che avrebbero dovuto essereinstallati prima della ricostruzione del lungomare. E mannaggia le lungaggini burocratiche, che sono quelle che non ti permettono nemmeno di eliminare la ora-mai defunta pista ciclabile, che giace moribonda sul bordo delle strade di questo paese di martiri. Siderno è un paese difficile, tutti criticano, pure io, ma almenosono fiduciosa che tutto questo finirà prima o poi, perché non può piovere per sempre. E poi ho fiducia in questo sindaco e in questa amministrazione. Ci con-soliamo facendo un bel bagno nel nostro mare stupendo, anche ora che estate non è, ma fa caldo. Questa anticipazione ci ha riportato però un vecchio e persi-stente problema: una sporcizia galleggiante che passeggia indisturbata per tutta la lunghezza del mare, quasi a riva, dalla sbarra fino al tropical e oltre, dalle 9 delmattino in poi. Quasi quasi ci stiamo abituando a fare il bagno tra insetti stecchiti e letame, pezzi di plastica e bollicine. “Zitta! Non si devedire!” Mi hanno detto. Ma perché, qualcuno si aspetta che ci sia turismo a Siderno, in queste condizioni? E magari pensiamo pure di far fareai visitatori un giro turistico delle acque maleodoranti della jonica? (Brigantessa Serena Iannopollo)

CantineAperte 2018:Il vino calabrese di nuovo in scena

Llordìa portami via

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Fino a quando avremo occhi per la bel-lezza, nel mondo resterà la speranza. Efino a quando sapremo guardare il mare,interrogarlo, respirarlo, ci sarà motivo digioia. Il mediterraneo è un incontro fatale.Naufraghi al tavolino di un bar, vediamola sua luce brillarci davanti. L’abbiamocercata nelle pietre, nei cibi, nei piccolipaesi dimenticati, nei marmi e nei bronzidi un museo deserto. Abbiamo cercato ilmediterraneo in una stretta di mano e inun caffè, nei profumi della macchia, nellarete di canali e ruscelli disegnata su untappeto orientale, nelle vie carovaniereche conducevano ai porti del Levante.

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Il saggio ci fa conoscere i privilegi ele sfide di chi tenta, con tutto ilcuore, il cammino verso un'operad'arte. di fronte al caos degli acca-dimenti, non facciamo altro che ten-tare costantemente di fornirci“equipaggiamenti” per trasformareil logos in ethos cercando di ordina-re e dare senso all’imprevisto eincerto camminare. La strada è unpercorso che si delinea quandoabbiamo l’opportunità di entrare inrelazione con gli altri senza preten-derlo. In questo quadro di riferi-mento, l’arte cinematografica, lapsicologia, la pedagogia, la scienzasono percorsi che obbligano a tes-sere relazioni umane e quindi a farscoppiare la reciprocità.

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Alain, pilota di rally e pluricampionedel mondo, apparentemente ha tuttociò che potrebbe desiderare dalla vita:successo, soldi e belle donne. Tuttavia,dietro la sua immagine pubblica sinasconde un uomo fragile dal passatooscuro. Leila, invece, è una giovaneveterinaria, una ragazza forte e deter-minata che ha deciso di lasciare il suopaese, Kabul, per realizzare i suoisogni e diventare così una donna libe-ra e indipendente, vincendo la pauradi una nuova vita in una nazione stra-niera. uno strano gioco del destino faràincrociare le loro strade, unendo duemondi completamente diversi.

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Sarebbero 188 le startup nate in Calabria trail 2009 e il 2018. Anche se il fenomeno è da

ridimensionare rispetto ai proclami elettoralie politici, c’è comunque del vero in questi

dati. Ecco tre storie che possono far capirequale sia la verità sul boom

delle startup calabresi.

Le innovazionisperimentate ebrevettate dai

team digiovani

studenti edocenti

calabresi sonovalidi, nasconoe si sviluppano

sul territorio,ma poi per

poter esserecompetitivi e

per operare inmodo

efficientehanno bisognodi altri servizi.

La Calabria sarebbe la Silicon Valley d'Italia se non fosse per la burocrazia

ELEONORA ARAGONA

Boom di startup in Calabria.La Silicon Valley italiana nasce tra Cosenza e Rende. Due titoli riportati da alcuni dei siti di economia più autorevolid’Italia e le istituzioni gridano al miracolo, i siti riportano numeri edichiarazioni entusiastiche. Come spesso accade però i dati sono daprendere con le pinze e le dichiarazioni vanno soppesate con moltacautela.Sarebbero 188 le startup nate in Calabria tra il 2009 e il 2018. Ben81 si trovano nella provincia di Cosenza, a seguire le 51 di ReggioCalabria, poi le 44 di Catanzaro, altre 6 a Vibo Valentia e a chiude-re ci sono le 4 di Crotone.Numeri in cui però vengono conteggiate anche le pmi innovative,tutta un’altra cosa. La startup non sono altro che delle aziende chenascono da zero, le altre, semplificando, sono invece delle aziendeche si mettono al passo con i tempi. I problemi da affrontare sonoquindi molto diversi. Anche se il fenomeno è da ridimensionare rispetto ai proclami elet-torali e politici, c’è comunque del vero in questi dati. Sono nati deinuovi imprenditori e alle Startup cup delle università calabresinegli ultimi 10 anni sono stati presentati dei progetti realmenterivoluzionari. Ecco tre storie che possono far capire quale sia la verità sul boomdelle startup calabresi.Iniziamo da Condomani, social network per la gestione del condo-minio e rivolto ad amministratori, condomini e addetti alla manu-tenzione. L’amministratore di condominio si iscrive e carica tutti idocumenti sulla piattaforma che funge anche da community per icondomini. A fondarla sono stati Antonio Bevacqua e sua moglieFederica, nel 2012 partecipano al Tech contest dell’Unical e studia-no il business plane di questa impresa. A distanza di sei anni fattu-rano oltre 160 mila euro l’anno e stanno lavorano a progetti diinternazionalizzazione del progetto. “La trasparenza che garanti-sce il nostro servizio è ciò che ha portato 10 mila condomini intutt’Italia a sceglierci”, ci spiega Bevacqua. Il capitale sociale per avviare l’azienda è stato di appena 13 milaeuro, poi è arrivato il fondo Meta Venture e ha offerto ai due ragaz-zi un finanziamento di 200 mila euro in cambio di una percentualedella società e a patto di aprire una sede operativa in EmiliaRomagna. Ed ecco che inizia a profilarsi uno dei primi problemi che i nume-ri dei comunicati stampa non raccontano. Le innovazioni speri-mentate e brevettate dai team di giovani studenti e docenti calabre-si sono validi, nascono e si sviluppano sul territorio, ma poi perpoter essere competitivi e per operare in modo efficiente hannobisogno di altri servizi. L’amministratore di Condomani riconoscequesto limite diciamo di movimenti posto dall’inadeguatezza deimezzi di trasporto in regione, come anche delle lungaggini burocra-tiche. “C’è però anche da dire che senza la fame, e per fame inten-do quella voglia di ottenere risultati, che noi calabresi abbiamoforse non avrei realizzato niente di tutto questo. I problemi – e suquesto Bevacqua non ha dubbi – sono stati la molla per fare”. Edè per questo che la società mantiene la sua sede principale a Rende.Una visione simile è anche quella di Gregorio Cappuccino, docen-te di elettronica all’Unical e cofondatore di CalBatt. Questa societàha sviluppato e brevettato un sistema di efficientamento nell’accu-mulo di energia, i campi applicativi vanno dai semplici caricabatte-ria alle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.I due startupper, come dicevamo, non se la sentono di criticaretroppo le inefficienze calabresi. Non si tratta di non voler parlaremale del proprio territorio, ma di voler costruire sulle best practi-ces piuttosto che puntare il dito. Allora leviamoci subito il pensiero, dottor Cappuccino. Quali sonoi limiti per gli startupper in Calabria? “Le infrastrutture e la buro-crazia sono assolutamente carenti, ma manca anche il tessuto indu-striale. Tutti i nostri fornitori sono esterni, da quelli dei semilavora-ti delle schede elettroniche ai lamierati, fino alla componentisticaspiccia e alle etichette. E in regione si potrebbero benissimo pro-durre”.Eppure mi accennava CalBatt punta a mantenere la sede di ricer-ca e sviluppo a Cosenza…“Sì, speriamo di riuscirci. Il Cal nel nostro nome sta per Calabria edè una parte di questa esperienza che ci porteremo per sempre die-tro. Inoltre il contesto dell’Università è molto stimolante e le risor-se sono di altissimo livello”.Però? “In questi giorni dovrò andare ad una fiera dell’intralogistica e perpotermi spostare devo considerare due giorni di trasferta in più chese dovessi partire da qualsiasi altro posto. Dovremmo aprire unasede operativa più vicina ai nostri mercati di sbocco”.

Alcuni dei giovani laureati che hanno lavorato con CalBatt adessosi trovano ad essere stati assunti da importanti case automobilisti-che straniere. Un riconoscimento delle qualità, ma anche un furtodei cervelli migliori…“La speranza è quella di creare le condizioni affinché possano tor-nare”, il professore Cappuccino chiude con ottimismo la nostrachiacchierata.Meno positivo rispetto a questa fuga di talenti è MassimoMerenda, altro startupper calabrese e docente di elettronica delFacoltà di Ingegneria dell’Università di Reggio Calabria. Stavolta cisiamo allontanati dal polo universitario principale, l’azienda di IOTdi cui Merenda è Ceo infatti è uno spin off dell’UniversitàMediterranea. Here we are, la vostra startup, com’è nata e cosa fate? “Negli anni di attività di consulenza tornava spesso l’esigenza diuna scheda versatile che potesse accontentare le diverse richieste divari clienti. Pensai quindi ad un sistema che ci permettesse di pro-gettare questi sistemi e customizzarli per ciascun caso avendo peròdei blocchi già pronti. Un po’ come i lego. Praticamente prendia-mo macchinari, prodotti e sistemi e li facciamo interagire. Nacquecosì un primo embrione di progetto di quello che sarebbe diventa-to Sensimi. Prima portai l’idea alla Summer school Mind theBridge nella Silicon Valley, poi arrivò il riconoscimento come spinoff universitario dell’Ateno reggino nel 2011”.E poi il finanziamento di un fondo trentino…“Sì, Trentino Sviluppo investì sull’idea e ci permise di avviare il pro-getto. Infatti la nostra sede operativa è in un incubatore aRoveredo”.I dubbi rispetto alle possibilità di sviluppare a pieno le startup inCalabria da cosa dipendono?“Sono frutto dell’ecosistema. Tutti gli operatori dovrebbero fare lapropria parte, dalla formazione alla burocrazia. Per capirci noi stia-mo avendo a reperire consulenti e collaboratori a Reggio Calabria.Le multinazionali hanno fatto man bassa di risorse umane, i geni-tori incitano i figli a cercare lavoro in altre regioni. I nostri tesistialla fine del percorso di studi hanno già un biglietto in tasca o uncontratto in altre realtà”.Quindi se anche avesse posti di lavoro non avrebbe chi li occupe-rebbe?“Esatto. Se avessi 500 mila euro da investire mi mancherebbero idipendenti e non perché manchino le persone capaci inUniversità”. Ed è il solo limite?“No, consideri che con l’aeroporto di Reggio Calabria in questecondizioni siamo praticamente tagliati fuori dal mondo, le missio-ni ci costano il doppio e i tempi di consegna sono lunghissimi. Peròi problemi si incontrano dappertutto, noi perseveriamo”.Tutte queste esperienze sono la dimostrazione che gli sbandieratinumeri sulla Silicon Valley calabrese vanno presi con molta pru-denza. Sono nati degli imprenditori, c’è vitalità nelle università eformiamo dei laureati di primo ordine, ma poi quando si tratta diandare al sodo, sono tutti costretti a fare un passo indietro. Non sipuò condurre un'azienda se non si riescono a incontrare i clienti, senon ci sono persone valide da assumere e se per ottenere dei docu-menti dagli uffici ci vuole il doppio del tempo necessario.

R27 MAGGIO- 16 attualitàwww.larivieraonline.com

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www.larivieraonline.com Rcultura

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MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Fare un “espresso di olio” sarà facile come preparare un caffè.Un team di agroalimentari calabresi – Fresco by Revoilution –ha creato il primo “Nespresso dell’olio”. Si tratta di un piccolofrantoio, chiamato Eva, da tenere in cucina, che permette diprodurre olio d’oliva extravergine a casa usando polpe di olivacompresse. Eva, presentata un anno fa a Londra, consente diavere a portata di mano olio sempre fresco, salutare, 100%naturale e anche personalizzabile. Abbiamo intervistatoPiergiorgio Valentino, ingegnere di questa start up.Come e grazie a chi nasce l’idea di fare un “espresso di olio”?Revoilution è universalmente conosciuta come la Nespressodell’Olio. Infatti ne condivide la mission: trasformare una com-modity, come l’olio d’oliva, in un prodotto premium ed emozio-nale. Che tu sia uno chef o un semplice Food Lover, ovunque e inqualsiasi momento, da oggi avrai il tuo olio d’oliva grazie all’in-novativo elettrodomestico EVA e Le Polpe: pura oliva raccolta,denocciolata e abbattuta.Ormai la possibilità di fare pasta fresca, dolci, pizze, gelato “faida te” è rientrato nella quotidianità di molti. Ma l’idea di farsil’olio d’oliva extravergine in casa, ancora non aveva sfiorato ipensieri degli italiani. In quest’ottica nasce EVA, frutto dellastart up Fresco by Revoilution, che permette di ottenere fino a180ml di olio d’oliva, in qualsiasi momento dell’anno e in ogniluogo; che sia a casa, così come nei ristoranti o nelle mense diufficio.Come funziona questo mini frantoio?Le racconto brevemente la macchina: Eva è il primo mini fran-toio da cucina che permette di avere olio d’oliva extravergine,tutto l’anno e in qualsiasi momento, direttamente nelle propriecucine. Il suo segreto sono le Polpe di olive: Olive raccolte,denocciolate e abbattute.Raccolte, secondo un protocollo molto ferreo che non va astressare ulteriormente l’albero e l’oliva e da olivicoltori dellenostre terre per promuovere la biodiversità e l’eccellenza delmade in Italy. Denocciolate, perché in questo modo il noccioloviene utilizzato come biocombustibile e la polpa (depositata nel

cestello di Eva al termine della spremitura) diventa preziosacrema di olive da utilizzare in cucina creando ricette semprenuove. Non si hanno più scarti, grazie a Eva! Abbattute, permantenere inalterati i valori nutrizionali e le qualità stesse delleolive.Tutto questo processo viene fatto dal team Fresco, tutto ciò cheoccorre fare dopo è inserire Le Polpe Fresco all’interno di Evae godere del processo della spremitura davanti i propri occhi.Andando ad aggiungere insieme alle Polpe, varie spezie e aromisi avrà la possibilità di creare il proprio olio personalizzato edivertirsi a sperimentare ogni giorno un olio diverso per le pro-prie ricette. In poco meno di 40 minuti si avranno circa 180mldi olio Evo appena spremuto. E per chi ha a disposizione olive di propria produzione e non

intende acquistare le Polpe?Per loro abbiamo pensato “Revoilution Pro”: si tratta di un veroe proprio frantoio in miniatura che frange le olive intere.Oltre ad avere a portata di mano olio sempre fresco,Revoilution mira a rilanciare il settore…EVA è uno strumento formidabile per dare più forza agli olivi-coltori permettendo loro di differenziarsi, raccontare la storiadietro le nostre eccellenze ed esaltare le proprietàsalutistiche/sensoriali dell’olio, andando così a intercettarenuovi mercati con modelli di business più sostenibili, anche perl’ambiente. Eva combatte gli sprechi alimentari; infatti lo “scarto” che restaall’interno del cestello al termine della spremitura, è crema diolive (essendo La Polpa priva del nocciolo) che viene riutilizza-ta in cucina come ripieno di un raviolo, o hamburger vegano osemplice paté. Da pochi giorni è entrato in società il bomber della SerieA, Ciro Immobile. Come ha conosciuto Revoilution e cosa hasignificato il suo ingresso in società?A contattarci è stato il suo amico consulente SimoneRicciardelli, della società di investimenti 9 Invest. Abbiamofatto le presentazioni ufficiali con Eva, nonché la degustazionedell’olio. L’attenzione è stata subito alta. Immobile è un forte sostenitoredel progetto, nonché tra i primi assaggiatori ed estimatori del-l’olio d’oliva Fresco, considerando le proprietà e le caratteristi-che fisiche e organolettiche dello stesso olio. Di recente avete lanciato una campagna di crowdfunding. Acosa servirà?Investire in Revoilution, darà la possibilità di prender parte ainostri progetti e aiutarci a farli diventare realtà. La nostra mis-sione è quella di entrare sul mercato e migliorare la qualità dellavita delle persone, portando in tavola un condimento frescoogni giorno. Revoilution nasce con un semplice maambizioso obiettivo: dare a tutti la possibilità di rendere ognipiatto gustoso e salutare creando, al contempo, esperienze diconvivialità per i consumatori, modelli più equi per gli agricol-tori e filiere più sostenibili per l’ambiente.

Gli studentidell'alberghierodi Locri in visitaa MontecitorioUn'esperienza indimenticabile quella vissuta il 17maggio scorso dagli alunni dell'Istituto Alberghiero"Dea Persefone" di Locri.Quaranta studenti frequentanti le classi II, III, IV eV dei vari indirizzi sono stati in visita aMontecitorio, sede della Camera dei Deputati,dove hanno ammirato, tra l’altro, la Sala Gialla inti-tolata ad Aldo Moro, la Sala della Lupa (in cui il 10giugno 1946 fu proclamato l'esito del referendum

che decretò la nascita della Repubblica), la Saladella Regina e il Transatlantico, detto anche"Galleria dei passi perduti", l'ampio salone dovesostano i deputati e incontrano i giornalisti accredi-tati. Ultima tappa di questo affascinante percorsol'Aula in cui si riunisce l'Assemblea della Cameradei Deputati. Gli ambienti del Palazzo, ricchi didipinti, arazzi, busti, bronzi e arredi di pregio, illu-strati da un punto di vista storico, artistico, politicoe giuridico, hanno destato curiosità e interesse neiragazzi che, accompagnati dai docenti AngeloFinti, Cinzia Lascala, Giuseppe Nardi e DanielaPirelli, hanno apprezzato i luoghi simbolo dellanostra storia democratica e repubblicana. La visitasi inserisce nell'ambito delle iniziative per la legalitàe la cittadinanza attiva programmate dall'IstitutoAlberghiero. Un ringraziamento particolare alDirigente Scolastico, Mariarosaria Russo, e allaVice Preside, Immacolata Filippone, che hannosostenuto e reso possibile l’iniziativa.

Cinzia Lascala

Il minifrantoioEVA è unostrumento

formidabile perdare più forzaagli olivicoltoripermettendo

loro didifferenziarsi,raccontare

la storia dietrole nostre

eccellenze edesaltare leproprietà

salutistiche esensorialidell'olio.

Un gruppo di ragazzicalabresi ha inventato

un piccoloelettrodomestico che in40 minuti produce oliofresco, 100% naturale eanche personalizzabile.

Da pochi giorni èentrato in società il

bomber della Serie A,Ciro Immobile che ha

avuto modo didegustare l'olio d'olivaFresco e perdersi nei

profumi tipici del frantoio che si

sprigionano al terminedella spremitura.

Sono stati annunciati a Bergamo, in una con-ferenza stampa all’Accademia Carrara, i vinci-tori della XXI edizione del Premio Rotondi aisalvatori dell’arte, che vedrà la sua giornataclou il 9 giugno a Sassocorvaro, nell’ambito diun’intensa settimana di eventi. Per la Sezione"Arte che salva uomini e territori" sono statipremiati Nik Spatari e Hiske Maas, coniugiartisti che hanno ridato una nuova vita alborgo calabrese di Mammola con il museoMuSaBa. Qui hanno inciso la loro firma perl'eternità, a costo di rimetterci ogni guadagno.A Santa Barbara, Nik ha creato il suo micro-cosmo a colori, frullando nelle sue opere temibiblici, cosmici, mitologici. Devoto a quellaBellezza che non toglie nulla alla Natura ma, al contrario, la esalta, ha incasellato sapientemente tra le tessere deisuoi mosaici il Mediterraneo, re delle forme e della luce, senza disdegnare innesti artistico-culturali internazionali,dando così vita a piacevoli invasioni di mondi. L'Olimpo di Nik e Hiske conquista ogni giorno nuovi visitatori edesperti del settore ottendendo riconoscimenti a livello nazionale. mgc

A Nik e Hiske il premio "Salvatori dell'Arte" Siderno agliItalian WeddingAwards graziea Idee Eventi

Start up calabrese inventa unamacchina per fare l’olio espresso

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Lunedì 28 Maggio, alle ore20:30, presso i locali della

catechesi di contrada Donisi, aSiderno, sarà presentata ai cit-tadini la proposta progettuale“Coltiviamo talenti” in colla-borazione con la ConferenzaEpiscopale Italiana e il concor-so “Tutti x tutti”. Introduce ecoordina Don Gianluca Gerace,

responsabile diocesanoSovvenire, interverranno PadreMariius Mesmin Okemba,

Francesco Gentile, Don DonatoAmeduri, Walter Tripodi e

Giorgio Metastasio.

“EVENTI

In occasione del “YMCAWorld Challenge”, un'attivitàmondiale che il prossimo 2giugno celebra i 174 anni

dalla nascita del movimento,l’associazione YMCA Siderno,grazie al supporto e alla col-laborazione della PalestraAtlantide Fitness Club invitaallo “STREET WORK OUTSIDERNO”, un evento daràrisalto alla Città con un per-corso suggestivo per il qualeè richiesta un’iscrizione pres-

so l’YMCA o la PalestraAtlantide entro il 28 maggio.

È tutto pronto per le Olimpiadidella legalità, che si svolge-ranno questa settimana a SanLuca. Ricchissimo il program-ma, che sarà inaugurato lunedì28 maggio, alle ore 16:30, conun convegno sulle eccellenze

calabresi che si terràall’Anfiteatro dell’Istituto

Comprensivo di San Luca. Siprocede poi con le attività

sportive riservate a bambini eragazzi, il cui ricco program-ma si svolgerà nelle giornatedi giovedì 31 maggio, venerdì 1

e sabato 2 giugno.

La Pro Loco “Il Tempio” diMonasterace organizza la XIIIde “Le Infiorate del CorpusDomini” che avranno come

tempo “L’iconografia Cristiana:ponte d’amore e di comunionetra oriente ed occidente”. Ilricco programma, che si pro-trarrà fino a lunedì 4 giugno,sarà inaugurato venerdì 1, alleore 20:00, dalla “Notte Magica”,che inaugurerà i lavori necessa-ri alla realizzazione dei tappetifloreali che proseguirannodurante giorno successivo.

“Vorrei una scuola chemi ascoltasse di più”È iniziato il countdown, due settimane e anchequest’anno scolastico giungerà al termine. Gli stu-denti, elettrizzati, sognano le agognate vacanze ei tre mesi spensierati senza sveglia, compiti e pro-fessori. La tanto odiata scuola sarà solo un ricor-do lontano, saranno il mare, il sole e gli amici aprendere il sopravvento nella mente dei ragazzi.Ma perché la scuola è tanto odiata? Forse perchécome ci dice Cartesio, con la sua teoria mediana,l’uomo non si accontenta mai di ciò che ha? Lascuola agli occhi degli studenti è un vero e propriotrauma: troppa ansia, studio e stress. Eppurerimane l’unico mezzo che consente alla persona dicrearsi un futuro migliore, di realizzarsi, renderela sua vita più soddisfacente. Lo studente dovreb-be coltivare se stesso, il che non significa esserebravi a scuola, almeno non solamente, ma vuoldire appassionarsi al sapere. Attraverso il saperesi acquisisce maggior sicurezza e così diventerà unadulto capace di pensare in maniera autonoma erenderà, forse, la società futura un posto piùbello. “Chi trascura di imparare nella giovinezzaperde il passato ed è morto per il futuro” cosìaffermava Eraclito. La saggezza degli antichi èindiscutibile. Pertanto se tutto inizia dalla scuola,se c’è una possibilità di rendere questo mondomeno superficiale e di riportare alla luce quei

valori che sembrano ormai dimenticati, occorre-rebbe trovare la chiave o meglio la formula capa-ce di trasformare la scuola da acerrima nemica inluogo gradevole e confortevole. Chiediamo, quin-di a loro, i protagonisti, gli studenti che dopo ottomesi non vedono l’ora di terminare questo per-corso.Allora, cari ragazzi, la parola a voi: vorrei che lascuola fosse o avesse…“Per noi studenti, la scuola è un luogo da cui vor-resti scappare il prima possibile, poiché non tisenti a tuo agio ma nessuno si è mai chiesto il per-ché… il punto è che trascorriamo ore in unambiente freddo, dove i professori non compren-dono i nostri sentimenti. Il mio sogno è una scuo-la in cui le emozioni sono i veri protagonisti”.“Purtroppo all’interno della scuola non c’è unbell’ambiente educativo: molti ragazzi insultano oprendono in giro i più deboli, sentendosi così piùforti e popolari. Di conseguenza la noia e la tri-stezza scandiscono le nostre ore. La scuoladovrebbe essere un luogo in cui si accolgono iragazzi, senza essere giudicati”. “Vorrei che lascuola fosse più attenta a noi ragazzi, che non cisia una distanza assoluta tra alunni e professori.Desidererei che gli insegnanti ci comprendesserodi più e ci aiutassero nelle nostre lacune.Insomma dovrebbero cercare di entrare nellanostra mente e ricordarsi quando, anche loro,sono stati adolescenti”. “La mia scuola idealedovrebbe avere maggiori progetti, attività sporti-ve, materie facoltative (come le lingue straniere)e una struttura più idonea, infine la presenza diprofessori giovani con cui dialogare con tranquil-lità”.Senza dubbio ci saranno studenti soddisfatti, dalmomento che i professori lavorano e si impegna-no tanto; ma occorre dar voce a chi non lo è, poi-ché quello che veramente desiderano i ragazzi èdi essere ascoltati senza avere la sensazione che ipropri sentimenti siano sottovalutati.

Rosalba Topini

A DUE SETTIMANE DELLA CHIUSURA DELLA SCUOLA,DIAMO VOCE AGLI STUDENTI DELLA LOCRIDE

Finalmente la Calabria potrà dimostrare le pro-prie abilità e professionalità nel settore wedding.L'intero staff di Idee Eventi di Siderno si occu-perà dell'organizzazione delle semifinali degliItalian Wedding Awards. Il concorso è aperto atutti i fornitori che rientrano in determinatecategorie che troverete elencate qui sotto.Il concorso viene svolto in due fasi:Regionale – per l’individuazione dei partecipan-ti vincitori di ogni categoria in gara che potrannoaccedere alla seconda fase. Sede delle semifina-li: Calabria.Nazionale – dove una giuria tecnica nazionale einternazionale e una giura stampa, decreterà ilvincitore del concorso. Sede della finale:Venezia.Categorie in gara – abiti da sposa, abiti da sposo,bomboniere, inviti e partecipazioni, cake desi-gner, catering, location, flower designer, lightdesigner, noleggio arredi, musica, wedding plan-

ner, foto, video, make up, hair stylist, agenziaviaggi, riviste di settore. Per ogni categoria i primi 3 candidati (in base aivoti on line) concorreranno alla semifinale cala-brese che verrà gestita da una giuria tecnica. Ilvincitore di ogni categoria parteciperà alla sera-ta finale che si terrà all’Hotel Monaco a Veneziail 14 dicembre 2018.I fornitori interessati a partecipare all’eventodovranno inviare una mail di pre-registrazione [email protected], successivamente riceve-ranno tutte le informazioni per la partecipazioneagli Italian Wedding Awards.Nella 1 Edizione, la serata di Gala si è svolta aRoma il 2 dicembre 2016 nella splendida salaMichelangelo del prestigioso hotel RomeCavalieri Waldorf Astoria con ospiti d’eccezionee media partner della carta stampata e TV. La 2° Edizione si è tenuta a Firenze, presso laFortezza da Basso.

Il Santuario di S. Maria delle Grazierestituito al suo antico splendoreLa tanta attesa notizia che i Roccellesi aspetta-vano da un po’ di tempo è finalmente arrivata.Padre Francesco Carlino ha ufficialmente comu-nicato al suo popolo che i lavori di recupero delSantuario S. Maria delle Grazie sono pratica-mente conclusi e Sabato 2 giugno, con inizioprocessione dalla Chiesa Matrice, alle ore 17.30,la Sacra Effigie di Maria SS. ma delle Grazie

farà ritorno al suo Santuario, dove sarà celebra-ta una S. Messa con consacrazione del nuovoaltare da parte di sua Eccellenza MonsignorFrancesco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri– Gerace. Dopo quasi tre anni di lavori, tornanella disponibilità della comunità roccellese illuogo che più di tutti gli altri è luogo di unadevozione che ha scandito negli anni la vita di

un’intera comunità. Qui si celebrano la granparte dei matrimoni dei Roccellesi, qui si vivonola preghiera, il silenzio, i momenti difficili dellapropria vita. La Madonna delle Grazie è la pro-tettrice degli emigrati e dei marinai, rappresentaun cardine della tradizione, della cultura, dell’i-dentità della città di Roccella.

Francesco Ursino

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“ANGOLO FOOD

Direttore responsabile:MARIA GIOVANNA COGLIANDRODirettore editoriale:ILARIO AMMENDOLIACOLLABORATORI:

Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Tonino Carneri,Mario Nirta, Giuseppe Romeo, Orlando Sculli, Nino Sigilli,

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Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventiviaccordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite.FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati,non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyrightdiritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessionipersonali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048Siderno

La showgirl econduttricetelevisivaMatilde

Brandi haindossatol'insolitoGioiello

Giorgini, unanello disalame

calabrese,che oltre a

stupire puòanche essere

degustato

Allo splendore dei discorsi giuridici, segue losplendore dell'eccellenza enogastronomicacalabrese. Dopo il salotto letterario giuridicoIUSARTE, l'avv. Antonella Sotira, dismessa latoga, indossa il ruban di Bailli del BailliageAmphisya-Calabria dell'antica e prestigiosaConfrerié Mondiale de la Gastronomie Chainedes Rotisseurs, e con l'aiuto del genialeDirettore Simone Ferrrari, accoglie gli ospiti e

rende omaggio a Sua Maestà la Liquirizia, tra i capolavoricustoditi nel Museo della Basilica di San Giovanni deiFiorentini.Una cornice prestigiosa quanto l'omaggio reso all'avvocaturanel compendio di diritto romano "Per advocatum defenditur.Profili ricostruttivi dello status dell’avvocatura in Roma antica”( Jovene editore) del Socio Onorario IUSgustando Prof. Avv.Fausto Giumetti, che insieme ai cento privilegiati ospiti e sociChaine arrivati da tutta Italia, ha goduto del privilegio di cena-re tra le opere marmoree di Gian Lorenzo Bernini e la famosis-sima statua del San Giovannino di Michelangelo. Sulle elegan-ti tavole abbigliate con i corredi di famiglia delle socieAmphisya, l'antica radice Glycyrrhiza glabra, arrivata in Italianel XV grazie ai Frati Domenicani e alla loro scienza medica,ha primeggiato su tutti, grazie all'ars oratoria del prof AdrianoDe Ascentiis, cultore della liquirizia e dei manager delle duegrandi aziende italiane, la calabrese Margherita Amarelli e l'a-bruzzese Aurelio Menozzi De Rosa. Ad esaltare l'uso dellaliquirizia in cucina ben due chef stellati: Davide Pezzuto delristorante D.One di Montepagano a Roseto degli Abruzzi eRiccardo Sculli del ristorante Gambero Rosso di Marina diGioiosa Jonica. I piatti sono stati accompagnati in maniera

magistrale dal pane e dai grissini alla liquirizia e pomodorinisecchi realizzati dall’Arch. Marisa Femia che con "Crusta eMuddica" ha ripreso il vecchio rituale della panificazione inforno a legno solo con farine di grani antichi. Ad introdurre lacena la degustazioni dei salumi Giorgini, con una madrina dieccezione: la showgirl e conduttrice televisiva Matilde Brandi,da anni testimonial per IUSgustando della sana, etica e legalealimentazione. Apprezzata anche come pittrice, la bellissimaMatilde ha indossato l'insolito Gioiello Giorgini, un anello disalame, che oltre a stupire può anche essere degustato, comeha spiegato la manager Immacolata Giorgini reduce dal suc-cesso avuto dal suo foodring alla Fashion Week di Parigi. Undono che è stato fatto anche a tutte le dame de la Chaine pre-senti alla serata, molte in abiti griffati da Oriana Boutique. IlDinner in black è stato declinato anche in oro verde: allamagia della liquirizia del Maestro Cioccolatiere, Enzio Centini,che ha realizzato bicchierini di cioccolato con liquore alla liqui-rizia atriana, è seguita quella del bergamotto con i cantucci e gliamaretti della Patissier Donatella Mari. A premiare la qualità,l'eccellenza, l'amicizia dei produttori e degli chef, il VicePresidente Nazionale della Chaine Bruno Peloi, che ha porta-to i saluti del Gran Bailli d'Italie Roberto Zanghi, la Chargè deMission National Anna Accalai, il Bailli dell'Abruzzo AdriaticoNotaio Marco Forcella ed il Bailli di Firenze Stefano Pistorozzi.Ad omaggiare i legulei, sono intervenuti Mons. LuigiFrancesco Can. Casolini di Sersale per l'Associazione Cavalieridi San Silvestro, del Prof. Emilio Petrini Mansi Marchese dellaFontanazza, del Presidente dell'Ordine degli Avvocati diMassa Carrara Salvatore Gioè, il Principe Stefano Pignatelli diCerchiara e tutto il Comitato Scientifico del Premio IUSARTE-LIBRI, la cui selezione avverrà a Roccella Jonica il prossimo 29giugno al Castello Carafa.

LA RICETTA: RUOTE AL SUGO DI SALSICCIA

Ingredienti per 4 persone: 400 g diruote, 3 nodi di salsiccia di carne,300-400g di passata di pomodoro, 1bicchiere di vino bianco, 1 cipolla, 1carota, 1 costa di sedano, nocemoscata, olio, sale, pepe.

In un tegame scaldate due cucchiaid’olio e fatevi colorire le salsicceprima bucherellate con una forchetti-na. Appena diventano dorate ritirate-le e nello stesso olio lasciate insapori-re sedano, carota e cipolla ben tritati.Dopo 5 minuti aggiungete la passatadi pomodoro e mescolate.Aggiungete le salsicce, poi un pizzicodi sale e uno di pepe, la foglia di allo-ro e una grattatina di noce moscata.Spruzzate il vino e fatelo evaporare.Coprite le salsicce a filo con l’acqua,cuocete per un’ora a fuoco basso.Lessate le ruote in abbondante acquasalata, sgocciolatele e disponetele sulpiatto da portata e conditele con ilsugo.

IL DOLCE:FAGOTTINI ALLE PERE

Ingredienti per 6 fagottini: 1uovo, 100g di zucchero, cioccola-to a scagliem 120 g di burro,300g di farina, 2 pere, 3 biscottisecchi.

Sbucciate 2 pere e tagliatele a dadini. Faterosolare le pere da utilizzare per riempire ifagottini in un padellino con poco burro,assieme a 20 g di zucchero, al cioccolato ascaglie e a 3 biscotti secchi sbriciolati.Preparate la pasta con 300g di farina, 120 gdi burro, 80 g di zucchero, 1 uovo, qualchecucchiaio d'acqua e un pizzico di sale.Stendete sottilmente la pasta. Ritagliate deiquadrati di 10 cm. Farcite i fagottini con ilcomposto a base di pere e richiuditele sigil-lando bene i bordi. Disponete i dolcetti suuna teglia e lasciateli cuocere in forno preri-scaldato a 180° per 25 minuti. Lasciate raf-freddare prima di servire.

IL COCKTAIL:HUGOIngredienti: 3cl di sciroppo disambuco 6 cl di vino spumante odi Prosecco, una strisciolina dibuccia di limone, qualche foglio-lina di menta fresca, alcunicubetti di ghiaccio

Il cocktail Hugo si prepara in un bicchie-re da vino grande oppure in un tum-bler. Versate nelbicchiere sceltoqualche cubet-to di ghiaccio,poi lo sciroppodi sambuco, ilvino, la bucciadi limone e lefoglie di menta. Mescolate delica-tamente e servitesubito, completandocon uno spruzzo di selzse volete rendere ancorapiù leggero questococktail.

Rarte&cowww.larivieraonline.com

Ad esaltare l'uso della liquirizia in cucina lochef stellato Riccardo Sculli del ristoranteGambero Rosso di Marina Gioiosa Jonica.

20 M

AGGIO- 21

A Roma sua maestà la liquirizia calabrese

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www.larivieraonline.com Rthe blob

27 M

AGGI

O- 2

2

Elevato a potenzaIl nostro Gigi Sarroino, nel

proprio indefesso girovaga-re, questa settimana si ele-

vato al… Cuadrado, facendoquesto singolarissimo selfie

in compagnia del JuanGuillermo che tante emozio-ni ha regalato alla Juventus.

Questa sera, alle ore 18:00, presso l’audito-rium di Roccella Jonica si terrà la manife-stazione “Sfilo per te” attraverso la qualeverrà effettuata una raccolta fondi per laricerca contro il cancro rivolta alla neo-costituita sezione Locride dell’Associazione“Angela Serra”. Un appuntamento unico eoriginale in cui più di sessanta professioni-sti volontari, tra avvocati, medici, farmaci-sti, commercialisti, consulenti finanziari,club service, sportivi e non solo, mettendoda parte imbarazzo, sfileranno in nomedella beneficenza. L’evento, organizzato incollaborazione con il Comune e la Pro locodi Roccella Jonica, sarà condotto daMichele Macrì, impegnato in prima persona incampagne di sensibilizzazione e di lottaall’inquinamento.

Roccella: questa sera unaraccolta fondi contro il cancro

GALli da MonasteraceAlessandro Zannino, Ernesto Riggio, la simpati-ca bibliotecaria Marianna, Andrea Marino eNicola Cara si riuniscono per questa bella fotodi gruppo a termine del workshop organizzatoa inizio settimana dal GAL Monasterace.

Pensieri profondiIl costruttore Giuseppe Franco posa con l’ex sindacoNinì Scordino e il consigliere provinciale FrancoMuscolo che, a differenza di quanto potrebbe sem-brare a un primo sguardo, sta riflettendo moltointensamente.

AAA cercasi guida turisticaAgenzia ricerca personale con abilitazione diguida turistica o accompagnatore turistico, oanche solo appassionato del territorio calabresecon buona conoscenza della lingua inglese. Perinfo e candidature siete pregati di [email protected]

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L’OROSCOPO

Martedì Mercurio tornerà a sorridervi e leoccasioni di successo di moltiplicheranno.Sarete ricercati, evenienza che potrebberoregalarvi interessanti novità sul lavoro.Attenzione invece a una seconda parte disettimana tesa in ambito sentimentale.

Lunedì piuttosto nervoso per l’oppo-sizione della Luna, ma i pianeti

garantiscono successo a ogni vostraimpresa! L’amore vi darà belle soddi-sfazioni. Fortunate saranno soprattut-

to le giornate di giovedì, venerdì esabato, domenica qualche discus-

sione.

Mercurio, che per il vostro segno ha unacerta predilezione, entra in congiunzioneed è pronto a regalarvi opportunità eavventure da prendere al volo. Fateattenzione alle giornate di martedì e mer-coledì, in cui avrete qualche fastidio dallaluna.

Col partner la relazione si rafforza epotreste decidere di fare passi avanti

nella vita di coppia. Lunedì sarà la gior-nata migliore dal punto di vista lavorati-vo, col favore di Mercurio e una luna

fortunata. Giovedì, venerdì e sabato unpo’ di malumore.

Mercurio diventerà favorevole e vi aiu-terà a prendervi tutte le rivincite chedesiderate. L’ambito lavorativo saràfavorito: le giornate più fortunatesaranno quelle di martedì e merco-ledì. Qualche discussione in famiglia onella coppia domenica.

Il pianeta dell’amore continua a esseredalla vostra parte e vi regala un’altra bellasettimana. L’ambito del lavoro vi creeràqualche fastidio in più, soprattutto nellegiornate di martedì e mercoledì ma non

perdete la fiducia nei vostri progetti.

Tutte le difficoltà relazionali dell’ultimoperiodo troveranno una felice risoluzione.Martedì e mercoledì giornate molto belledal punto di vista lavorativo, in cui viaspettano novità e opportunità inattese.In amore, invece, continuano le tensioni.

La settimana comincia con una splen-dida luna in congiunzione e continua,nella giornata di martedì, con la fine

dell’opposizione di Mercurio: finalmen-te anche sul lavoro le cose ricomince-

ranno a funzionare per il meglio.Nuove opportunità in vista!

A partire dalla giornata di martedì ilpianeta Mercurio entrerà in opposizio-ne al vostro segno, creando ostacoli edifficoltà, soprattutto nell’ambito lavora-tivo. Per fortuna la luna in congiunzio-ne vi sostiene nelle giornate di martedìe mercoledì.

Se sul lavoro tutto procede per il meglio,sul fronte amoroso i dubbi e i litigi sarannoall’ordine del giorno. Ma niente ansia: gra-zie alle tre giornate consecutive in con-

giunzione di giovedì, venerdì e sabato riu-scirete a recuperare un po’ di serenità.

A partire dalla giornata di martedì, iproblemi che vi assillavano troveran-no soluzione: soprattutto sul lavoro, viaspettano due giornate di granderipresa martedì e mercoledì. In amoreaspettatevi emozioni a non finire nellagiornata super di domenica!

Continua un periodo di ripresa dalpunto di vista sentimentale, ma sullavoro potrebbero arrivare delle dif-ficoltà, soprattutto nelle giornate di

martedì e mercoledì, quandoMercurio non sarà più dalla vostraparte e avrete anche una luna sfa-

vorevole.

Quelli del PiantaDomenico Pianta eAlessandra Fantasia, inprimo piano, cercanodi richiamare l’attenzio-ne di un distrattoCosimo Bevilacqua, perfare una foto che dimo-stri come si debba pas-sare una serata decen-te in quel di Siderno.

Informati all’altareGiuseppe Figliomeni e Francesco

Gentile, tirati a lucido per un matrimo-nio, attendono l’inizio della cerimonia

leggendo Gazzetta. Del resto, non èforse vero che l’attesa del matrimonio,

è essa stessa il matrimonio?

9 orizzontaleUn Capogreco candidato a sindaco… Pino,posa con un Sellaro compagno… Carmelo,

rincontratisi dopo tanti anni durante un con-vegno per ricordare le battaglie affrontate

insieme durante la militanza dei giovanicomunisti.

GiustiziatiIl nostro concittadi-no TommasoMarvasi ha volutocelebrare la chiusuradel Grande Salonedella Giustizia svol-tosi a Roma facendo-si immortalare incompagnia dellapresidente delSenato MariaElisabetta AlbertiCasellati.

Di padre in figlioGli anni passano, maMario Scocchieri nonriesce a stare lontanodal suo bar oggi uffi-cialmente gestito daifigli. Ci racconta que-sta storia lo sguardo

stanco di Andrea, chenon può comunque

fare a meno diabbracciare il papà.

È uno sporco lavoro…Vi presentiamo Lorenzo Surace e l’assessoreFrancesco Ursino braccio operativo, sempredisposto a mettere le mani… nella marmel-lata, di una mente che risponde al nome diAmministrazione Comunale di Roccellese.

Amicizia esoticaRitorniamo indietro di qualche annoper rispolverare questa bella foto digruppo dell’Associazione “Amicizia èPace” ritratta durante una della indi-menticabili gite fuoriporta che laporto in quel del Cairo.

Le due Carmen degli eventiCarmen Bagalà e la sua omoni-ma Ingrati si lasciano immorta-lare (con due diversi gradi disorpresa dipinti sul volto) perannunciare l’arrivo di “Meta”, ilgrande evento che inaugureràl’estate roccellese.

Page 24: rimpasto degli - Riviera Web...rimpasto degli scarti per la creazione di oggetti di utilizzo comune. L’EDITORIALE DEL DIRETTORE a d o MARIA GIOVANNA COGLIANDROQ uesta settimana sono