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Catalogo della mostra personale di Paolo Ciabattini. Palazzo Caffari, Reggio Emilia

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Page 1: Rifrazioni
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Palazzo CaffariVia Emilia Santo Stefano, 2542121 - Reggio Emiliatel/fax: 0522 [email protected]

Paolo Ciabattiniwww.paolociabattini.it

Idea e curaGiulia Sillato, storico dell’artedi scuola longhiana.Tutti i diritti riservati ©2012www.giuliasillato.euwww.ilmetaformismo.eu

OrganizzazioneArtis Recensio, [email protected]

CoordinamentoFondazione Dominato Leonensewww.fondazionedominatoleonense.it

FotografiaCopertina e foto delle operedi maestro Ciabattini:Carlo Bruschieri, CremaProprietà: Paolo CiabattiniTutti i diritti riservati ©2012Foto di Palazzo Caffari:concessione della FondazioneDominato Leonense

StampaS G Arti Grafiche, Verona

PAOLO CIABATTINI

14 dicembre 2012 - 14 gennaio 2013

seconda tappa della mostra itineranteideata e curata da Giulia Sillato

È la seconda di una trilogia di mostre chesegnano le tappe di un percorso combaciantecon un tratto della giurisdizione culturale diCassa Padana, che ha dato vita alla FondazioneDominato Leonense con l’obiettivo di recu-perare e riabilitare, sul territorio padano, archi-tetture antiche e simbolicamente interessantiper la sua storia: l’inedito viaggio, curato daGiulia Sillato (nota per i significativi contri-buti alla ricerca storico-artistica con la formu-lazione di una nuova teoria interpretativa: ilMetaformismo, basata sulla sinergia, docu-mentabile, di “antico” e “moderno”) è par-tito il 30 settembre 2012 da Villa Badia aLeno, nella suggestiva campagna brescianaper giungere, ora, a Reggio Emilia negli al-trettanto splendidi interni di Palazzo Caffari,configuratosi a dimora nobiliare soltanto aiprimi dell’Ottocento, quando vengono accor-pati la chiesa e il convento che vi preesiste-vano. L’area ha origini addirittura medioevalie vi si ergevano numerosi edifici religiosi, unodopo l’altro in fila. Ma è la chiesetta di SanSpiridione ad ospitare attualmente la sede diCassa Padana: costruita intorno alla metà delSettecento, esibisce una navatella ad aula vol-tata ad arcate goticheggianti, ricche di affre-schi raffiguranti, con lo stile dell’epoca, angelisospesi tra nuvole. I quadri di Paolo Ciabat-tini, tuttavia, non si contrappongono ideolo-gicamente con il gusto, misto di ascesi goticae sensualità barocca, della Sala degli Angeli(come essa viene chiamata), perchè l’artistaper l’occasione ha creato una linea di mono-cromi chiaro-scuri, finalizzati al polarismoteosofico-religioso di luce e ombra.

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IN COPERTINA: Concezione del progetto, 2012Acrilico e mista su tela190 x 390 cm

È ancora presto, 2012Acrilico e mista su tela100 x 100 cm

La collezione presentata a Palazzo Caffari è molto diversa da quellaesibita a Villa Badìa di Leno, dove la personalissima cifra stilisticadell’artista ha ottenuto consensi e approvazioni da un pubblico chenon si è stancato mai di osservarlo: sembrano, infatti, ripetitive le suerealizzazioni, ma non lo sono affatto e anche questa totale diversità,riscontrata dalla scrivente tra le due produzioni, è dimostrabile.Anche questa mostra si intitola Rifrazioni: dobbiamo quindi capirele ragioni dell’insistenza sull’idea di luce rifratta. Nei titoli delleopere esposte a Leno, tutte molto colorate con valenze di azzurri,gialli e rossi, ricorreva costantemente la parola “rifrazione” con ac-canto una lettera alfabetica per numerarli. Ora, invece, i titoli esibi-scono una formulazione apparentemente complessa, contenente ilconcetto stesso dell’opera e, devo ammettere, anche due sempliciparole aiutano molto una corretta operazione di lettura. Della dutti-lità manuale di maestro Ciabattini nel mescolare insieme colori eimpasti cementizi, affini, questi ultimi, alle sue parallele attività archi-tettonico-imprenditoriali, e della percettività con cui riesce a cogliereil senso di ogni cosa, reso attraverso respiri spaziali e fasci lumini-stici, si è detto ampiamente nella precedente exibition; quel che,adesso, mi preme evidenziare, è che l’artista, più va avanti nellasua produzione pittorica e più dà per scontate (da qui l’insistenza)i caratteri stilistici dei suoi lavori: qualunque sia il tema trattato, essi siesprimono con un linguaggio pitto-materico inteso a ricreare attornoall’osservatore condizioni di illusiva vibrazionalità della luce equesto deve essere un fondamento inamovibile, dal quale partireper scandagliare la parte incoscia del suo gesto creativo, lì dovesono nascosti i semi concettuali delle varie poetiche: È ancorapresto recita l’opera a fianco e l’atmosfera si carica di trasparenzefluttuanti... di attese appunto. La grande tela che segue elenca unaserie di Considerazioni esistenziali, attraverso una nomenclaturapittorica accidentata proprio come il percorso della vita, a cui chiara-mente allude, mentre gli insiemi quadrati, delle pagine 8 e 9, sotten-dono un discorso pausato da soste di riflessione: uno squarcio lumi-noso dentro un pugno di masse scure rappresenta, nel primo caso,la folgorazione dell’idea che rischiara il buio della mente, nel secondocaso, l’attesa della luce che rischiara la notte fisica... il varco piùchiaro appare informe, ma non lo è, perché la “riflessione” si apredi traverso, in diagonale, accelerando la dinamica visiva, mentrela condizione di ”prima del giorno” è una macchia irregolare efrastagliata perchè la notte va dissolvendosi, di fronte al giorno,gradatamente. Le ballerine delle pagine 10 e 11 sono in realtàdei vortici, di cui il secondo, La ballerina B, assume sembianti cromo-tonali che ricordano persino Renoir. E la plasticità delle ombre inquello straordinario Chiaro di luna? Sembra che esse si gonfino escivolino tra le nostre mani. In Nulla si crea, nulla si distrugge larivoluzione della materia è resa con una poesia che diventa impe-rante per la comprensione dell’opera: pieni e vuoti, chiari e scuri sicompenetrano in un gioco pittorico frammentato da inserti matericiche ne dissolvono i possibili riferimenti, suggerendo quel magicocrogiolo dove la vita rinasce. Segue, alle pagine 16-17, Ora, tuttoè sistemato, lungo piano orizzontale che dipana nel senso dellalunghezza strane oscillografie, mentre, al centro, una massa cro-matica sembra sollevarsi: essa è il fulcro dei movimenti preordinatia un fine conclusivo, implicito nel senso dell’opera. Nelle penultimedue pagine, la coppia di Omaggi floreali rende con efficacia visiva,quasi realistica, l’idea dei tanti petali colorati, affastellati a mazzo.

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Ancora notte, 2012Acrilico e mista su tela100 x 100 cm

PAGINE PRECEDENTI:Considerazione esistenziale, 2012Acrilico e mista su tela190 x 290 cm

Riflessione notturna, 2012Acrilico e mista su tela100 x 100 cm

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Le ballerine A, 2012Acrilico e mista su tela150 x 100 cm

Le ballerine B, 2012Acrilico e mista su tela150 x 100 cm

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Nulla si crea, nulla si distrugge, 2012Acrilico e mista su tela100 x 100 cm

Al chiaro di luna, 2012Acrilico e mista su tela100 x 100 cm

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Ricerca della tranquillità, 2012Acrilico e mista su tela150 x 50 cm

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La ricerca della tranquillità si inserisce tra le opere recenti, nonostante la sua accentuata colorazione, e distoglietemporaneamente l’attenzione dal gioco altalenante della notte e del giorno, leit motiv costante dell’ultima produ-zione. La tela offre una dinamica verticale, fondata su un vuoto centrale dai contorni irregolari, sottolineato, questo,da una scia orizzontale biancastra, quasi l’artista volesse indicare il punto di approdo di questa ricerca interiore,chiaramente identificabile con il varco luminescente affondato nella cortina oscura. Tempo, spazio e pulsioni sifondono in immagini vibratili, traslucide, rese all’occhio da un’espertissima tecnica di mixage materico, che arricciasulla tela le paste cromatiche intessendo una sorta di plissé pittorico attraverso cui passa la luce rifrangendosi. Leallusioni al mondo del recupero architettonico, sua specifica competenza professionale, sono molto chiare: lematerie cementizie irrigidiscono i colori assestandoli in trame fittamente increspate; i muri fatiscenti si ripropongonoin chiave artistico-creativa in quegli effetti di masse che vanno sgretolandosi... tutto è architettura, tutto è pittura...

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Ora, tutto è sistemato, 2012Acrilico e mista su tela100 x 200 cm

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Omaggio floreale A, 2012Acrilico e mista su tela150 x 50 cm

Omaggio floreale B, 2012Acrilico e mista su tela150 x 50 cm

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Seguono:

Villa StopazzoloLegnago (Verona)

Precedono:

Villa BadiaLeno (Brescia)

30 settembre - 31 ottobre 2012