riassunti di classici della psico libro di marhaba

52
RIASSUNTO DI ALCUNI PARTI DEL LIBRO DI MARHABA: “UN’INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA PSICOLOGIA” L’INDAGINE PSICOLOGICA E I SUOI CRITERI DI SCIENTIFICITA’ Le conoscenze del senso comune intorno ai fenomeni psichici sono molteplici e complesse e chiunque ne partecipa è in grado di parlare e comprendere certe proposizioni del tipo: Tizio ha una grande memoria. I discorsi di poeti e narratori si distinguono da quelli del senso comune per la loro profondità e accuratezza. L’esperienza psicologica è stata pure oggetto d’indagine di filosofi i quali non si limitano a descriverla, ma vogliono comprendere le condizioni che la rendono possibile per risalire al principio portatore di essa. Accanto a questi 3 tipi di conoscenza ce n’è un quarto:Psicologia scientifica Ci si può chiedere: QUAL’E’ L’OGGETTO DELLA PSICOLOGIA E QUAL’E’ IL SUO AMBITO D’INDAGINE? QUALI CARATTERISTICHE DEVE POSSERE UNA CONOSCENZA PSICOL PER ESSERE RICONOSCIUTA SCIENTIFICA? Bisogna chiarire inanzitutto cosa intendiamo per conoscenza scientifica: La parola PSICOLOGIA è recente sembra risalire alla Riforma Protestante. La parola psiche, psichico si diffusero nel 700 e nell’800 fino a diventare di uso comune sostituendo termini come anima, morale, spirituale. Questa scelta non è stata casuale: è un tentativo di liberare l’area terminologica di una nuova cultura e disciplina da tutte le ipoteche aprioristiche di tipo metafisico implicite nella parola anima. Psiche significa cmq anima per cui entrambe le parole fanno riferim a una entità NON MATERIALE che si contrappone al CORPO (entità materiale) Su questa concezione si forma la ANTROPOLOGIA DUALISTICA che ha descritto l’uomo fin di tempi dei greci, in 2 parti distinte: corpo e anima da studiare con metodo diversi. L’anima era vista come un’essenza metafisica immortale e incorruttibile, appartenente a una realtà superiore rispetto ala materia. Per quanto riguarda gli oggetti, essi sembrano molti e non riconducibili gli uni con gli altri anzi spesso incompatibili. La frammentarietà e incoerenza è accentuata dall’atteggiamento delle scuole psicologiche spesso divise dal dogmatismo. Ci si può chiedere se una disciplina così frammentata che nn riesce a trovare un accordo al suo interno sulla definizione del suo oggetto possa essere riconosciuta come scienza che elabora quindi conoscenze oggettive confrontabili con n quelle delle scienze della natura. 1

Upload: spinalex

Post on 23-Jun-2015

532 views

Category:

Documents


5 download

TRANSCRIPT

Page 1: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

RIASSUNTO DI ALCUNI PARTI DEL LIBRO DI MARHABA:

“UN’INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA PSICOLOGIA”

L’INDAGINE PSICOLOGICA E I SUOI CRITERI DI SCIENTIFICITA’

Le conoscenze del senso comune intorno ai fenomeni psichici sono molteplici e complesse e chiunque ne partecipa è in grado di parlare e comprendere certe proposizioni del tipo: Tizio ha una grande memoria.I discorsi di poeti e narratori si distinguono da quelli del senso comune per la loro profondità e accuratezza.L’esperienza psicologica è stata pure oggetto d’indagine di filosofi i quali non si limitano a descriverla, ma vogliono comprendere le condizioni che la rendono possibile per risalire al principio portatore di essa.Accanto a questi 3 tipi di conoscenza ce n’è un quarto:Psicologia scientifica

Ci si può chiedere: QUAL’E’ L’OGGETTO DELLA PSICOLOGIA E QUAL’E’ IL SUO AMBITO D’INDAGINE? QUALI CARATTERISTICHE DEVE POSSERE UNA CONOSCENZA PSICOL PER ESSERE RICONOSCIUTA SCIENTIFICA?Bisogna chiarire inanzitutto cosa intendiamo per conoscenza scientifica: La parola PSICOLOGIA è recente sembra risalire alla Riforma Protestante.La parola psiche, psichico si diffusero nel 700 e nell’800 fino a diventare di uso comune sostituendo termini come anima, morale, spirituale.Questa scelta non è stata casuale: è un tentativo di liberare l’area terminologica di una nuova cultura e disciplina da tutte le ipoteche aprioristiche di tipo metafisico implicite nella parola anima.Psiche significa cmq anima per cui entrambe le parole fanno riferim a una entità NON MATERIALE che si contrappone al CORPO (entità materiale)Su questa concezione si forma la ANTROPOLOGIA DUALISTICA che ha descritto l’uomo fin di tempi dei greci, in 2 parti distinte: corpo e anima da studiare con metodo diversi. L’anima era vista come un’essenza metafisica immortale e incorruttibile, appartenente a una realtà superiore rispetto ala materia.Per quanto riguarda gli oggetti, essi sembrano molti e non riconducibili gli uni con gli altri anzi spesso incompatibili. La frammentarietà e incoerenza è accentuata dall’atteggiamento delle scuole psicologiche spesso divise dal dogmatismo.Ci si può chiedere se una disciplina così frammentata che nn riesce a trovare un accordo al suo interno sulla definizione del suo oggetto possa essere riconosciuta come scienza che elabora quindi conoscenze oggettive confrontabili con n quelle delle scienze della natura.Questa è la posizione di molti critici della psicologia che la accusano di nn scientificità senza esplicitare i criteri di scientificità dando giudizi privi di dimostrazione.Determinare i criteri di scientificità non è facile perché anche il concetto di scienza non conosce più definizioni e spiegazioni univoche…Emerge oggi l’idea di una scienza concepita non come una rappresentazione speculare della realtà ma come un discorso interpretativo di essa.La scienza è una rappresentazione della realtà elaborata attraverso la rete del LINGUAGGIO.Quindi una scienza può essere definita come un sistema di proposizioni linguistiche che spiegano e descrivono un certo ambito della realtà.Non significa che qualsiasi discorso abbia validità e dignità di scienza altrimenti si ridurrebbe la scienza all’opinabile il cui obiettivo è convincere nn persuadere.

1

Page 2: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Una proposizioni scientifica diversamente da una proposizioni di linguaggio comune si caratterizza per il grado di precisione operazionale con cui si può esplicitare il suo significato riducendo le variabili non verificabili e aumentando il grado di verificabilità, falsificabilità del suo contenuto.

TEORIA E MODELLO

Il primo livello di astrazione teorica è quello della teoria pura(formato da un sistema di idee e considerazioni legate in maniera coerente tra loro)I LEGAMI sono chiamati proposizioni non osservabili. Il linguaggio per esplicitarle è quello della matematica e delle logica ma raramente in psicologia si arriva a questo linguaggio. Si tende a usare un linguaggio comune comprendente termini tecnici(comprensibili alla comunità scientifica) ma questo linguaggio è indeterminato e provoca l’impossibilità di confrontare 2 teoria con la conseguenza di uan proliferazione di teorie difficili da comparare. Esempio di teoria è la teoria della frustrazione e aggressività di Dollare e Miller . La frustrazione viene ipotizzata come causa fondamentale dell’aggressività.

Il secondo livello di astrazione teorica è quello dei CONCETTI DERIVATI.. Come i concetti teorici, sono astratti ma più dettagliati.la relazione tra essi è chiamata definizione teorica e dà vita al costrutto teorico. Es di costrutto teorico: aggressività come un insieme di comportamenti atti a recare danno intenzionale nei confronti di un’altra persona.C’è un maggior numero di elementi descrittivi rispetto alla prima. Ci riferiamo a comportamenti, non a emozioni.1 l’aggressività è un concetto esclusivamente comportamentale2 la definiamo in funzione del suo scopo: arrecare danno intenzionale a un’altra persona e quindi escludiamo danno nn intenzionale e danno intenzionale a un oggetto o a sé stessi.Bisogna specificare nn solo cosa include ma anche cosa esclude

Il terzo livello di astrazione è quello di concetti empirici.Stabiliamo una corrispondenza tra costrutto teorico e realtàCon la definizione operazionale diamo sostanza empirica al costrutto cioè indichiamo come debba essere misurato. Potrebbe essere il punteggio tot che un soggetto ottiene in un questionario di autovalutazione che contiene frasi di tipo aggressivo o aggressività come il nr di v in cui un soggetto utilizza la forza fisica vs un’altra persona per risolvere un conflitto

MODELLO

Il concetto di modello è tanto usato e poco chiaro.Bruschi ne ha individuato 16 definizioni. Secondo questa classificazione un modello può avere lo scopo di: rappresentare qualcosa in modo chiaro tralasciando ciò che nn è essenziale o midificando qlc in modo più chiaromettere i dati in relazione tra loro (corrispondenza biunivoca)esprimere un insieme di ipotesi provvisorie e euristiche(finalizzate alla ricerche) come una teoria approssimata.

I modelli in generale rappresentano in modo semplificato la complessa realtà psichica e si propongono come teorie limitateSecondo Agazzi si può attribuire ai modelli una funzione:euristica ( far nascere nuove idee)conoscitiva (conoscenza della struttura, vero oggetto d’indagine)pratica (realizzazione di un progetto difficile, costoso, rischioso)

Modelli statistici e energetici-omeostatici

2

Page 3: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Modello statistico: quando si rappresenta un fenomeno misurabile su scala servendoci di simboli astratti o indici(proporzioni, percentuali, medie). il fenomeno viene sottoposto a semplificazione visto in prospettiva di ipotesi statistiche.Le teoerie matematiche dell’apprendimento rappresentano analizzano le probabilità di eventi.

Modello energetico omeostatico: energia e omeostasi(tendenza di un organismo a ripristinare il proprio equilibrio iniziale)Freud adotta dei concetti astratti e metafore come la libido per rappresentare variabili psicologiche.La libido è l’energia che fa funzionare tutti i processi psichici affettivi e cognitivi.E il suo funzionamento è stato paragonato a quello di una macchina a vapore in cui una quantità di energia viene accumulata in una caldaia sotto forma di vapore che spingendo dei meccanismi provoca il moto.Qualcosa di simile avviene per le attività psichiche.La tensione che noi proviamo quando abbiamo qualche desiderio o bisogno da soddisfare fosse un vapore da far scaricare lungo un condotto e se ciò non avviene avremmo conseguenze negative per il sistema.

Quasi tutte le teorie psicodinamiche accettano la concezione energetica dei fatti psichici : accumulo di tensione e riduzione o scarica per riportare il sistema in equilibrio.

LE TAPPE CANONICHE DEL DISEGNO SPERIMENTALE

1) Corretta formulazione dell’ipotesi : la questione deve essere pertinente al problema, precisa e falsificabile: esempio di ipotesi: è utile ripetere a voce alta diverse v un nr per ricordarlo. I risultati dell’esperim devono essere interpretabili in funzione dell’ipotesi

2) Scelta o invenzione di una procedura sperimentale idonea a fornire dati pertinenti per l’ipotesi in questione: far ripetere ai doggetti i nr tel in varie condizioni

3) Identificazione della variabili indipendenti: individuare elementiche lo sperimentatore ritiene possano influire su un determinato comportamento, cioè sul fenomeno da studiare.(nr di ripetizioni, a voce alta o a mente)

4) Definire le variabili dipendenti: definire i comportamenti che lo sperimentatore vuole misurare: quanti nr di tel i soggetti ricordano nelle varie condizioni

5) Analisi statistica dei dati: confronto tra nr tel che si ricordano in media in ciascuna situazione

6) Interpretazione dei risultati quale modalità risulta essere più efficace per un migliore ricordo dei numeri: utilizzo dei dati e collegarli con l’argomento

PROBLEMA MENTE CORPO

3

Page 4: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

MBP(mind body problem)

Si preferisce parlare di mente-corpo e non mente cervello perché limitare il problema alla mente cervello può dare delle difficoltà.:

- il rapp privilegiato del cervello con la mente deve essere giustificato e nn può essere presupposto

- delimitare la questione al solo cervello, trascura una serie di contributi teorici in cui il MBP è affrontato(provenienti dalla fenomenologia e dalla psicoanalisi)

-Nel senso comune si distingue la parole come: corpo, materia, mondo fisico e mente, coscienza, pensiero.

I filosofi fanno una riflessione i cui risultati vanno fatti rientrare in uno di questi 3 ambiti:

A) POSIZIONI DUALISTE: si conferma la legittimità della distinzione e si cercano le ragioni;

Bisogna sottolineare i caratteri dell’esperienza psichica tra i quali:

-ASPAZIALITA’( mente nn localizzabile) - A- FISICITA’:

- NN SCOMPONIBILITA’: il materiale mentale non si può separare - DISOMOGENEITA’: nn è possibile isolare il mentale in zone uniformi - INDETERMINATEZZA: nn è possibile tracciare confini - AMBIGUITA’: - IMPREVEDIBILITA’: segue cammini nn lineari e nn ripetitivi - LA PRIVATEZZA: solo io posso accedereall’esperienza cosciente LA SINGOLARITA’: gli stati mentali sonounici e irripetibili

Questi caratteri del mentale nn possono essere analizzati con i tradizionali procedimenti: analisi(scomporre le parti) descrizione precisa(tracciare confini) ecc….

Nel dualismo abbiamo 3 soluzioni:

soluzione interazionista: mentale e corporeo comunicano tra loro in modo unidirezionale o bidirezionale

BIDIREZIONALE: Luria: il cervello è condizione necessaria ma nn sufficienteper la coscienza. L’evoluzione del cervello ha permesso di sviluppare forme superiori di comportamento e di pensiero e queste a loro volta hanno prodotto una riorganizzazione delle strutture biologiche che avrebbe permesso a sua v ulteriori conquiste culturali.

UNIDIREZIONALE: si distingue in:Teoria causale della mente: la mente agisce sul corpo e nn viceversaEpifenomenismo: il cervello agisce sulla mente e nn viceversa. La mente è un epifenomeno, un effetto dei processi neurocerebrali.

soluzione parallelista: mente e corpo nn comunicano tra loro ma i loro rapporti seno regolati dall’esterno. Questa soluzione ammette solo correlazioni e nn identità di certi fatti corporei e esperienze psichiche.Il rapporto esterno che regola i due piani è di tipo trascendentale: occasionalismo secondo cui Dio interviene agendo sullo stato mentale o fisico . E’ la soluzione del parallelismo psicofisico secondo cui Dio avrebbe sincronizzato i 2 piani in modo che al verificarsi di un evento su un piano, corrisponda un evento sull’altro piano.Da una versione immanentista il mediatore esterno sarebbe la natura.

4

Page 5: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

soluzione ermegentista: tra mente e corpo ci sono rapp di tipo genetico. La mente deriva dal corpo in senso filogenetico e ontogenetico ma diviene irriducibilmente ad esso. La mente emerge dal corpo

Posizione di Hebb: monismo emergentistaPosizione di Sperry: la mente, pur inseparabile dal cervello, emerge e nn può essere ricondotta alla somma dlle attività del sistema nervoso.Posizione di Lorenz: emergentismo filogenetico: la realtà è costituita da piani distinti e ciascuno poggia su quello precedente. Tra i piani esistono dei salti la cui origine è spiegata dal concetto di folgorazione: l’integrazione dei due piani produce l’emergere di un nuovo sistema.

-B) POSIZIONI IDENTISTE(MONISTA) si ammette la legittimità di uno solo dei due termini

e a questo si cerca di ricondurre l’altro

Forma idealistica: identificazione della materia al mentale Forma materialistica: identificazione del mentale alla materia Materialismo metodologico secondo cui tale identificazione è utile al progresso di alcune discipline di tipo biologico. Tale versione è presente nel comportamentismo: negazione della coscienza, eventi interni, soggettività, nn direttam osservabili basata su S-RUna versione più raffinata del materialismo comportamentista è il comportamentismo logico: gli stati mentali potrebbero anche esistere ma nn si deve fare riferimento alla condotta umana , devono essere concepiti come disposizioni a comportarsi in un certo modo. E convertiti in enunciati(ipotetico comportamentali)Si assiste anche all’affermarsi del Fiscalismo teoria in base la quale la realtà corporea deve essere spiegata in termini di scienza fisica.Circolo di VIENNA: CARNAP: OGNI ENUNCIATO DELLA PSICOLOGIA DEVE ESSERE DESCRITTO IN TERMINI DI LINGUAGGIO FISICALITAIl fiscalismo recentemente è stato ripreso e al posto della fisica è occupato dalle neuroscienze, dalla teoria dell’identità secondo la quale gli stati mentali sono stati del SNC.

C) POSIZIONI INDIFFERENTISTE: si cerca di evadere dalle distinzioni e si propone una concezione secondo cui i 2 termini sarebbero aspetti diversi ma facenti parte della medesima realtà.

Si trova una terza via tra dualismo e monismo

Per il pansichismo la realtà sarebbe costituita da un welstoff in sé materiale e spiritualeMonismo neutrale: la realtà è un neutral stuff in sé né fisico né psichico che si mostra come fisico e psichico a seconda di come gli elementi si dispongono.Teoria del doppio aspetto: fisico e mentale sono due aspetti della stessa realtà. Con questa teoria c’è la tendenza di porre il MBP come problema linguistico: che riconosce che gli oggetti fisici e mentali sono in realtà costrutti teorici prodotti di usi linguistici.Il linguaggio della fisica è stato considerato come modello al quale tutte le altre discipline dovrebbero uniformarsi.

RAZZISMO E IDEOLOGIA (manipolazione delle menti) La psicolo è stata usata ideologicamente in più parti

Nei primi 900 il razzismo italiano si distingue più negli ambienti intellettuali che come massa popolare la quale sembrava abbastanza indifferente di fronte alla persecuzione antisemita e al razzismo. Gli ambienti intellettuali invece assunsero ruolo propulsivo nella costruzione della ideologia razzista e così fu anche per gli psicologi italiani che discussero il problema delle diff psichiche tra le razze umane per difendere la razza italiana dalle contaminazioni. Ma nel periodo fascista la psicolo aveva un ruolo secondario per cui nn si trovano tracce degli studiosi storici dell’epoca.La psico razziale trova diffusione nel ns paese intorno agli anni 30/40 quando negli USA l’attenzione è più rivolta al pregiudizio nei confronti delle minoranze etniche. Autore

5

Page 6: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

italiano che si occupa della psico razziale è Mario Canella redattore della RIVISTA PSICOLOGICA.Egli cerca di conciliare approccio biologico e psicologico. Razza era sinonimo di gruppo, etnia, popolo, nazione. C propose questa definizione: Gruppo di uomini caratterizzato da un insieme di tratti morfologici, fisiologici e psichici individualm variabili entro certi limiti che si trasmettono ereditariam di generaz in generazione.Egli attribuiva ai caratteri psichici un ruolo superiore e distingueva la razza in superire e inferiore.Nel MANIFESTO DEGLI SCIENZIATI RAZZISTI, che aveva segnato l’avvio alla persecuzione antiebraica, ammatteva che le diff tra popoli e nazioni potevano essere sottese da diff razziali dato che i singoli popoli sono costituiti da proporzioni diverse di razze differenti. Era perciò lecito parlare di razza italiana. Il termine ariano, poco usato nei suoi scritti, se può avere un significato fisico vago, ha un significato spirituale e culturale ben definito. Creare lingue come greco e latino occorrono qualità psichiche morali e mentali superiori rispetto a quelle per creare lingue malesi o cinesi Il concetto di razza era dinamico e plastico e rendeva indispensabile la difesa della razza diventata la preoccupazione di tutte le nazioni.Aveva 3 scopi:

- eliminazione della massa degli elementi disgenici atta a procreare altri elementi tarati

- - separazione del corpo nazionale degli elementi estranei e disintegratori- Aiuto ai sani, normali, migliori per realizzare una antropotecnica (selezione

artificiale applicata all’uomo che può essere realizzata dallo Stato)I contributi di cannella si trovano nell’opera: Razze umane estinte e viventi in cui egli riconosce le disuguaglianze tra razze e popoli che giustificano la distinzione tra razze sup e inf.>L’uguaglianza segnerebbe la decadenze del genere umano.Egli divide 5 gruppi razziali: pigmoide, australoide, negroide, mongoloide, europoide e ne analizza i caratteri psichici e fisici. La razza ebrea, nn è una razza pura ma eterogenea. Gli ebrei sono tutti affini cmq per numerosi tratti mentali e morali che pur avendo notevoli capacità intellettuali, per i loro caratteri che li contraddistingue dagli altri, nn sono amatiNell’opera Principi e psicologia razziale individuai fondamenti biologici del diff psichico attribuì delle diversità psicol a fattori ereditari o ambientali e il problema della gerarchia tra gruppi. Egli distingueva tra razza primitiva, negra, gialla e bianca tra cui nordici, alpini, baltici, mediterranei.Le razze colorate erano omogenee mentre la razza bianca si distingueva e la rappresentava in una dimensione eurocentrica (prototipo dell’umanità)I negri e primitivi erano inferiori per le loro caratteristiche sia a livello affettivo che mentale che comportamentistico. I gialli avevano grandi capacità di controllo, poca emotività , attività mentale lenta ma che permetteva loro una grande concentrazione. Egli rifiutava la tesi di molti studiosi che sostenevano la superiorità dei popoli nordici rispetto ai mediterranei imputando tale diff psichiche a fatt ambientali.

Pende: psicologia della stirpe. Interprete del razzismo spiritualistico Pone le basi della ORTOGENESI disciplina che aveva il compito di migliorare la componente umana della nazione studiando l’individuo nel suo complesso per valutarne le qualità e valorizzarne le capacità produttive in modo da compire la bonifica umana indispensabile per l’igiene della razza italiana.

6

Page 7: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

NAZIONALISMO BIOLOGICO riassume l’obiettivo di PENDE: proteggere la stirpe nazionale dalle contaminazioni estranee.

Pubblicò un articolo: psicologia individuale e di razza Egli distinse 2 biotipi: tachipsichico: mentalmente agile, emotività spiccata intelligenza di tipo fantastico Bradipsichico: mentalm lento, ipoemotivo, pensieri concreti

Nella realtà c’erano biotipi misti e la categorie ideale era quella dei biotipi equilibrati.Egli distingue 5 razze per distinguere i caratteri fisici e psichici: nordica, alpina, mediterranea. Baltica, adriatica.Le razze avevano una fissità di fisionomia corporea e psichica.. A suo parere esistevano all’interno di una stessa razza stirpi diverse dal punto di vista fisico e psichico. La stirpe mediterranea italica nn può essere confusa con la stirpe mediterranea nord africana o dalla stirpe svizzera e francese per caratteristiche morali, intellettuali ecc…Il suo concetto era quindi quello di stirpe(miscela di componenti etniche modellate da fatt ambientali e per l’ITALIA TALI FATT ERANO RAPPRESENTATI DAL RETAGGIO DELL’ANTICA ROMA.Egli voleva rafforzare l’identità sociale della nazione.Ci furono molti sostenitori:Vidoni: la persistenza di caratt fisici e psichici degli abitanti dell’itali veniva spiegata rifacendosi a una teoria attribuita a PIERACCINI: Secondo tale autore la donna avrebbe una funzione normalizzatrice nella trasmissione dei caratt ereditari mentre l’uomo tende ad allontanarsi dal tipo di una stirpe. Centralizzazione fisiologica della donna vantaggiosa per la specie e variabilità del padre. Vidone sosteneva che negli spostamenti delle popolazione l’elemento invasore tende a soccombere rispetto all’invaso e ciò spiega in Italia on le invasione barbariche preval maschili, che fosse stato assorbito dalle stirpi autoctone senza perturbare l’essenza della stirpe italica. Egli descriveva la stirpe ligure apuana in cui c’erano tratti del popolo romano (spirito pratico, potenza colonizzatrice) e sommati alle caratteristiche della razza nordica: audacia ecc che sanciva la superiorità della nazione italiana.Altro sostenitore Galdo: egli analizzava il decadimento razziale costituito dall’incrocio di elementi estranei:fiacchi, elementi deboli della razza sup che cercano in quelle inf ciò che nn riescono a trovare nella loroesuberanti dell’istinto sessuale: coloro che per ragioni oggettive (immigrazione o emigrazione hanno difficoltà ad avere rapp con laprorpia razza.Da questi incroci risulta una produzione scadente per qualità e quantità. I bastardi sono caratterizzati da minori qualità fisiche e psichiche.Conclusioni: tutti gli psicologi erano concordi nell’esistenza di una gerarchia razziale , nella superiorità dell’uomo biancoEmersero divergenze nella superiorità della razza nordica ma Cannella tenta di attribuire tale diversità a fattori ambientali, Pende col concetto di stirpe proclama la superiorità di razza italiana fondata sul mito della romanità per rafforzare l’identità della nazione e sottolineano come gli incroci razziali provochino un peggioramento della razza soprattutto quelli con le razze non europee

COGNITIVISMO ARCHITETTURA DELLA MENTE E SCIENZE COGNITIVE

Lo studio della mente ha sempre caratterizzato la psicologia fin dalla sua nascita (tranne la parentesi comportamentista) Essa comincia a mostrare i suoi limiti pretendendo di ridurre tutte le forme di comportamento a una serie di stimoli e risp .Nasce così la psicologia cognitivista. Il clima culturale in cui si muove sente una serie di mutamenti come la nascita della teoria dell’informazione, della cibernetica e del calcolatore elettronico e le teorie a esso legate.

7

Page 8: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Dalla teoria dell’info e dei calcolatori mutua nn solo la terminologia ma la nozione dell’organismo come sistema di elaborazione delle informazioni capace di usare i diversi algoritmi e raggiungere decisioni sulla base delle elaborazioni precedenti. Il calcolatore è una metafora che permea di sé tutta la psicolo cognitiva e l’intero dominio delle scienze della menteInfluenza importante è data dagli studi sui fatt umani e sull’etologia con osservaz sugli animali e sull’uomo l’importanza del patrimonio biogenetico e le componenti innate per il comportamento.Nasce il cognitivismo, interesse per lo studio dei processi cognitivi:Il concetto dominante è l’ HIP Human Information Processing che vede l’uomo come un sistema capace di elaborare l’informazione. La mente riceve i segnali in entrata, li seleziona, li ricodifica, li immagazzina, e li utilizza per raggiungere le decisioni.I modelli che costituiscono il primo periodo del cognitivismo sono seriali: serie di stadi di elaborazione.Tra i modelli c’è il modello della memoria di Atkinson e Shiffrin che è il prototipo. Le componenti di questo modello è la memoria sensoriale, MBT e MLTL’info entra attraverso gli organi sensoriali (visivo o acustico)attraverso una modalità precategoriale: che è capace di contenere molto materiale.(capacità illimitata)L’info visiva memoria iconica l’info viene mantenuta per circa un secondo. Una parte dell’informaz viene immessa automaticamente nella MBT con capacità molto limitata.(30 secondi) Questa memoria è come una specie di magazzino che consiste in ripiani ciascuno dei quali può contenere una sola unità di informazione Quando il magazzino è pieno e sopraggiunge una nuova unità di info uno degli elementi viene scacciato dal ripiano. Sono stati fatti degli esperimenti e è stato calcolato che c’è un limite alla q di info che si possono elaborare alla v: sette unita(pezzi, nn singoli elementi) un paio di più un paio di meno alla v a seconda del compito da svolgere e Miller chiamerà questo il magico nr 7 più o meno 2 della MBT. Da questa memoria il materiale viene perduto in 2 modi:perché sopraggiunge una nuova informazper decadimentoE’ possibile mantenere il materiale attraverso alcuni meccanismi, ripetizioni che consentono di rinfrescare continuamente la memoria.Dalla MBT l’informazione passa alla MLT attraverso la reiterazione e il materiale viene conservato illimitatamente. Com’è che ci dimentichiamo le cose? In realtà sembra che nn ce le dimentichiamo ma nn riusciamo più a ripescarle , rintracciarle nella ns mente.E’ impossibile invece rintracciare l’informazione nei registri sensoriali perché è a livello precategoriale e invece quella delle MBT è favorita da indici fenomiciCome avviene la selezione del materiale?La ns attenzione si volge solo a una parte del materiale: abbiamo un filtro che lascia passare solo una parte dell’informazione canale a capacità limitata: dal momento in cui l’info abbandona la memoria sensoriale ed entra nella memoria a breve termine è possibile elaborare solo una certa quantità di informazioni alla volta.Modello seriale: l’info passa attraverso degli organi sensoriali fino all MLT attraverso una serie di stadi indipendenti e in ciascuno viene rielaborataUna delle teorie più importanti è quella di Craik e Lockart !)1972 (Livelli di elaborazione);ogni oggetto del sistema cognitivo viene elaborato simultaneamente a diversi livelli con diverse profondità di elaborazioneIl materiale viene elaborato a molti livelli in parallelo3 modalità: strutturale, fenomico e semantico.Per ciò che riguarda la superiorità del codice semantico viene spiegata nella complessità e distintività : item maggiormente ricordati sono quelli sottoposti a codifica più elaborata e stimoli isolabili vanno ricordati meglio rispetto a quelli omogenei

PSICOANALISI

8

Page 9: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

La psicoanalisi ha una storia indipendente dalla scuole classiche della psicologia e soprattutto quella freudiana, rivendica il proprio rigore scientifico di tipo naturalistico (fondato sulla ricerca delle cause ) anche se ci sono letture ermeneutiche ( anti naturalistiche) fondata sulla ricerca dei significati.Molti criticarono la psicoanalisi di arbitrarietà e interpretazionismo cioè anteporre l’interpretazione dei fatti al loro studio obiettivo) e la accusarono di nn essere falsificabile . Del resto è sbagliato affermare che la sola psicoanalisi è in grado di conoscere l’uomo come è sbagliato affermare che sia completamente inattendibile.L’incontro tra psicoanalisi e psicologia è un ambito privilegiato che non può essere disconosciuto Trattare il tema della motivazione sarebbe impensabile per la psico gen senza far riferim alla psicoanalisi però le diversità di origini, fondamenti e metodi ne provoca un abisso e separa il paradigma cognitivitico e psicodinamico che sono i principali protagonisti dello scenario odierno. L psicoanalisi è stata criticata in quanto naturalistica cioè ridurre l’essere umano a pura natura e istintualità e questa critica è stata sviluppata dalle odierne correnti fenomenologiche per lo studio delle malattie mentali e i psicoanalisti più sensibili le hanno accolte per una lettura sempre nuova dell’opera di Freud .

PSICOANALISI: L’AMBIGUITA’ DEL SIGNIFICATO NASCOSTO

“poeti e filosofi hanno scoperto l’inconscio prima di me ma quello che ho scoperto io è il metodo scientifico per studiare l’inconscio” Freud

Freud inaugura con la psicoanalisi un nuovo modo di pensare allo studio scientifico della psiche.L’originalità della psicoanalisi sta nell’aver, secondo Siri, miscelato nella sua opera categorie positiviste e morale dando luogo a un intreccio analitico e ermeneutico.Il discorso freudiano sembra un discorso misto che si pone contemporaneamente sul piano dei fatti di natura (CONFLITTO ENERGETICO, RIMOZIONE) e sul piano delle articolazioni ( interpretazioni del sogno e dei sintomi, transfert)

Questa AMBIGUITA’ della psicoanalisi più che essere vista come un difetto, è una ricchezza perché ambiguo è il modo originario delle manifestazioni psichiche e confuso il loro darsi all’esperienza.

>Le critiche più note sono quelle di Popper che paragona l’epica freudiana dell’io, es e super es alle favole omeriche dell’olimpo in quanto dice che queste teorie contengono delle suggestioni psicologiche interessanti ma non suscettibili di controllo.Filosofi e umanisti vedono nella psicoanalisi una visione materialistica dell’uomo e ne sottovalutano la ricchezza del pensiero.

Del resto i falsificazionisti hanno sfidato più v le affermaz di freud senza ottenere risp convincenti e i positivisti hanno attaccato una teoria che si basa su un fatto poco osservabile come l’incoscio.

Negli ultimi anni si afferma la psicoanalisi collocata tra le discipline ermeneutiche e anche questa ha le sue giustificazioni. Rispetto al comportam SR essa guadagna profondità e espressività nei temi affrontati e era una novità il fatto di interpretare psicologicam i disturbi mentali a fine 800: l’indagine del profondo infatti era estranea alla psico tradizionale. Il comportamento nn è più un dato da analizzare ma diventa espressione d’altro e costringe lo scienziato a confrontarsi con una realtà che nn coincide più con quella della scienze naturali.

9

Page 10: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Il metodo sperimentale nn è più funzionale e con Freud il metodo clinico conquista dignità di procedura scientifica perché trasforma l’osservaz del singolo in una ricerca di processi e funzioni psichiche generaliEsso comporta che si instauri una relazione tra due interlocutori molto diversa dalla fredda osservazione e sogg osservato degli psico della personalità. Nn ci sono variabili da controllare ma persone che soffrono, che vivono conflitti, che hanno problemi. La conoscenza psicoanalitica nasce attraverso il dialogo e la parola è il principale strumento di cura. Per questi motivi la psicoanalisi è stata considerata ermeneutica.Anche Jaspers ritiene che la psico di Freud sia comprensiva e nn causaleMitchell afferma che il contributo di Freud nn fu il contenuto attribuito all’inconscio nei diversi momenti ma la scoperta di un modo raffinato della creazione del significato.Altri invece sostengono il principio di causalità e nn di significato e la difesa di Freud come scienziato naturalista trova ampio supporto nei suoi scritti. Nel momento però in cui egli cerca una spiegazione neurologica dello psichico incontrando i problemi dei suoi pazienti, il suo linguaggio si trasforma in un linguaggio psicologico e la posizione naturalistica si complica diventando ambigua.

Incontrando persone con conflitti e sofferenze, egli si interroga sulla ragione di tali fenomeni.. Il problema si pone in termini di significato.Che senso hanno tali manifestazioni irrazionali delle persone? La risp è data in termini di spiegazione: la confusione e illogicità dei fenomeni psichici dipende da una mancanza che deve avere una causa. Nn prende in consideraz la possibilità che il significato sia incompleto e abbia regole diverse dalla razionalità scientifica, deve esserci una causa e con la conoscenza di tale causa si può ristabilire la logica.

L’interpolazione è necessaria per ristabilire il nesso causa effetto e il significato coincide con tale connessione razionale. Tutti i concetti della psicoanalisi (scarica, rimozione, proiezione) ESPRIMONO LO SFORZO DI FORNIRE UNA RISP IN TERMINI MATERIALI ALLE DOMANDE DI SENSO.

Secondo tale lettura del significato,ciò che ci sembra di capire e sentire in realtà è un prodotto di stati che ci sono ignoti, il significato del ns vissuto è oltre di noi in una catena invisi bile di fatti che ci appartengono ma nn ci sono accessibili.

Incontrando domande sul senso e sulla soggettività concreta delle persone, molti psicoanalisti sentono insuff il modello naturalistico e Freud stesso se ne rende conto

L’ambiguità di cui la psicoanalisi nn può liberarsi è radicata profondamente ai fenomeni psicologici che nn si manifestano mai come appartenenti a un preciso ambito di spiegazione . Nella psicoanalisi sopravvive il continuo rimando alle cose nn comprese dalla ns filosofia e tanto meno dalla filosofia naturalistica che impone limiti invalicabili alla ricerca del significato.

E’ POSSIBILE INTEGRARE LA PSICOANALISI NELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA?

Nell’ultima sua opera COMPENDIO DI PSICOANALISI secondo Freud la psicoanalisi nn è diversa dalle scienze naturali quali fisica, chimica, biologia.

Essa si fonda su dati dai quali si elaborano ipotesi e ci si riferisce a entità nn direttamente constatabili per la spiegazione dei dati stessi. Per la psicologia i 2 dati primitivi sono:contenuti della coscienzaattività del SN ad essi connessa.La psicoanalisi nn solo descrive gli stati mentali, ma dà le ragioni del suo annodarsi e chiama in causa processi mentali spesso inconsci. Così accade per le scienze della natura

10

Page 11: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

che per rendere ragione di fenomeni osservabili( es l’oscillazione del pendolo), chiamano in causa processi nn direttamente esperibili. (forza, massa, attrazione)

Un altro motivo è il fatto che il sapere che si elabora è provvisorio cioè soggetto a continue revisioni per adeguare le ipotesi alla realtà dei fatti. Se ci sono diff tra psicoanalisi e scienza naturali ciò è dovuto a cause contingenti in quanto essendo una scienza giovane, le ipotesi sono più approssimative di quelle delle altre discipline.

Nella psicoanalisi a diff delle altre discipline, c’è coincidenza tra oggetto studiato e soggetto studiante e tale coinvolgimento deve fare attenzione il ricercatore di prendere le distanze per evitare l’intrusione di elementi soggettivi L’approccio psicoanalitico richiede perciò un addestramento.

Successivamente però Freud è stato influenzato da Brucke e dal suo programma meccanicistico e ne testimonia il PROGETTO DI UNA PSICOLOGIA scritta da Freud che riduce il discorso psicologico al linguaggio delle neuroscienze ( maniera neurologica di intendere la mente.) Questo modo di intendere la mente è stato superato successivam da Freud attrav la tecnica dell’interpretazione .

In questa seconda ottica la psicoanalisi si raffigura al modello delle scienze umane più che naturali e la spiegaz sarebbe di tipo ermeneutica anziché logico empiricoSecondo altri studiosi freud nn si sarebbe mai staccato dell’epistemologia naturalistica

Questa ambiguità di fondo tra psicoanalisi come scienze naturali e ermeneutica, si riflette negli sviluppi della disciplina. Da una parte si c’è che ha cercato di estendere gli assunti biologisti della concez freudiana, altri che hanno insistito sugli aspetti simbolici e linguistici come se fosse una narrazione. Con una dicotomia la psico scientifica e romantica.

L’epistemologia contemporanea ci dà un’immagine più aperta di scienza rispetto a quella tradizionale.Secondo Agazzi una scienza è un discorso su qualcosa a partire da un particolare punto di vista.Il punto di vista è un metodo che permette da un lato di individuare i protocolli(dati empirici a cui devono essere riportate le affermaz per riceverne conferma o smentita)dall’altro di precisare i criteri di protocollarità che fanno rif a operazioni definite in termini intersoggettivi da compiere per collegare i protocolli alle affermazioni.

Perciò cadono le obbiezioni rivolte alla psicoanalisi cioè

Che nn è scientifica perché i dati nn sono soggetti a misuraz e quantificazione ma queste nn sono gli unici strumenti concettuali che garantiscono intersoggettività dei criteri di protocollarità

Nn è scientifica perché si basa su osservazioni nn ripetibili o su dati che può aver accesso solo il ricercatore perché la ripetibilità delle osservaz e la loro pubblicità nn sono requisiti essenziali della scienza

Ma si devono chiarire altri aspetti: questione di univocità dei termini e concetti psicoanaliticiCi può essere intersoggettività solo se c’è accordo sul significato delle espressioni linguistiche. Ma alcuni concetti sembrano nn essere suff chiari a livello teorico.Ma è ovvio che nn è possibile una definizione assoluta . per definire un concetto o un termine devo far uso di altri concetti e termini e questi andrebbero definiti nel medesimo modo .

11

Page 12: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Un concetto è sempre definito per mezzo di parole, segni, cioè simboli e l’univocità dell’interpretazione di questi dipende dall’accordo riguardo il loro uso che è soggetto a fluttuazioni secondo luoghi e evoluzioni del tempo.Però attraverso la rigorizzazione del linguaggio naturale e criteri pragmatici si può delimitare tali oscillazioni in modo che possiamo intendere tutti la stessa cosa.

Si tratta di stabilire se effettivam le teorie psicoanalitiche possano essere rapportate a dati empirici su cui esse dichiarano di sostenersi (osserv comportam, resoconti verbali…) in modo che il nesso tra affermazione e protocollo sia giustificato. Basarsi sulla propria esp clinica può essere efficace nella pratica terapeutica ma nn può essere proposta come prova di verità

Il collegamento tra dati empirici e elementi teorici dovrebbe poter essere compiuto da chiunque assuma il punto di vista della psicoanalisi senza sottoporsi a un particolare training.

Un’integraz della psicoanalisi nella psico generale può realizzarsi solo sulla base di un comune statuto epistemologico diversamente si potranno solo trovare corrispondenze e tracciare parallelismi.

NEUROPSICOLOGIA CLINICA

Nell’ambito delle neuroscienze la neuropsicologia ha l’obiettivo di studiare i processi cognitivi correlandoli con i meccanismi anatomo funzionali che ne sottendono l’attuazione

Si tratta di una scienza interdisciplinare in cui confluiscono conoscenze provenienti da diverse discipline quali: psicol cognitiva, neurologia, neurofisiologia, scienze dell’informazione

La neuropsicologia trova le sue origine nella neurologia clinica mediante l’interpretazione di disturbi nella sfera cognitiva(linguaggio, memoria, attenzione) che si manifestano in seguito a lesioni cerebrali.

Tale metodo ha costituito per lo studioso delle basi nervose dei processi cognitivi, di poter estrarre informazioni riguardo i meccanismi cognitivi normali tramite l’osservazione di un sistema danneggiato.Tale modalità è utilizzata anche in altre discipline scientifiche.

Abbiamo 2 tipi di approccio metodologico:

Metodologia per gruppi: dopo la 2 guerra mondiale. Ritiene che lo studio delle funzioni nervose debba fondarsi :sull’analisi di vaste casistiche di cerebrolesisull’impiego di procedure psicometriche standardizzatesull’analisi dei risultati mediante applicaz dei metodi statistici

Metodologia del caso singolo: ritiene necessario indicare singoli casi clinici in cui il sintomo è presente in modo appariscente per identificare sintomatologie che possono fornire informazioni circa l’organizzazione delle funzioni cognitive normali.

Questi studiosi, oltre ad analizzare i disturbi cognitivi, cercavano di interpretare i deficit utilizzando modelli dei processi normali. Loro definivano un modello di funzionamento cognitivo normale organizzato in un sistema di meccanismi funzionalm isolabili che potevano essere selettivamente danneggiati da una lesione cerebrale.I casi puri (pazienti con deficit in un solo meccanismo del modello) dava la conferma del modello.

12

Page 13: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Le critiche a questo approccio erano:l’illustrazione ai singoli pazienti, essendo improntata su criteri esclusivamente clinici, poteva avere dei vizi metodologicicondizioni di esame nn erano mai fissate e di conseguenza difficili da ripeterei risultati costituivano un insieme confuso di osservazioni e opinioni soggettive

Fino agli anni 60 la neuropsicologia clininica si è basata sulla metodologia per gruppi ma a partire dagli anni 70 si è sviluppato un nuovo filone di ricerca neuropsicologica che applica allo studio del caso singolo a cui è stato attribuito l’appellativo di COGNITIVO

La sua caratteristica è di formulare modelli che suddividano la funzione cognitiva (processi) in sottoprocessi omogenei e ben delimitati. Marr ha chiamato ciò principio della modularità: studiare un fenomeno complesso scomponendolo in parti elementari (moduli) il cui funzionamento è indipendente.

Essendo una funzione cognitiva costituita da meccanismi separabili, l’alterazione di uno i questi non altera il processo globale ma genera disturbi in una o più tappe del processo generale: ciò produce una dissociazione tra:espletamento di un compito che utilizza la componente danneggiata e risulterà deficitario e l’espletamento di altri compiti che fanno uso di altre componenti e quindi eseguibili.Questo principio viene chiamato DOPPIA ASSOCIAZIONE.Esistono 2 moduli cognitivi separati nell’esecuzione di 2 compiti

Per effettuare una ricerca in un caso singolo perciò è necessario:disporre di un modello che delinei le componenti implicate nell’esecuzione di un processo cognitivomettere a punto un insieme di test clinici per verificare il funzionamento delle componenti del modello

Il metodo del caso singolo si è nell’ultimo ventennio affiancato al metodo per gruppi

SCIENZA COGNITIVA

I computer sono macchine che pur svolgendo straordinarie prestazioni, non sono intelligenti.Risulta perciò che l’intelligenza artificiale non viene dalla constatazione che abbiamo costruito macchine intelligenti ma deriva dell’intelligenza naturale,cioè le ns capacità cognitive.La prima consiste nel trattare i ns processi come elaborazioni di informazioni: TESI DELLA NATURA COMPUTAZIONALE DELLA COGNIZIONELa seconda riguarda ogni processo di elaborazione di informazioni e sostiene l’indipendenza dell’elaborazione dal supporto materiale che la realizza: TESI DEL CARATTERE ASTRATTO DELLE COMPUTAZIONI

Inanzitutto ci chiediamo cosa si intende per processo cognitivo: di solito si tratta di attività come un calcolo aritmetico, ragionamento logico, comprensione di una frase, visione di una scena ma nn è detto che sia corretto trattarle tutte come processi e raggrupparle insieme.Per Wittgenstein infatti la comprensione di una frase nn era un processo ma la capacità a svolgere certe prestazioni in certe circostanze e gli eventi mentali sarebbero irrilevanti.Coloro che ritengono invece che sia buona idea raggrupparle è perché le concepiscono secondo uno stesso modello simile a un calcolo, per esempio in una moltiplicazione

13

Page 14: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

applichiamo delle regole automaticamente che abbiamo imparato a scuola senza pensarci .

I sostenitori della prima tesi sostengono che tutti i processi cognitivi siano conformi a questo modello (anche la visione di una scena può essere concepita come una serie di dati, regole come intensità luminosa ecc) Ovviam in questo caso le regole sono inconsce e non sono state apprese da nessuna parte perciò sono innate e incorporate nel ns cervello. Anche la visione quindi può essere concepita come un processo di elaborazione di informazioni percio secondo i sostenitori di tale tesi tutti i processi cognitivi sono calcoli o computazioni in cui i dati nn sono necessariamente numeri ma informazioni e le regole possono essere anche inconsce.

Ma se guardiamo più da vicino la nozione di elaborazione di informazioni per es: la moltiplicazione di n per m è la somma di n numeri uguali a m Diciamo così cos’è la moltiplicazione ma nn come si faSe specifichiamo le regole per eseguirla, in questo modo diciamo anche come si faSe la definiamo descrivendo in dettaglio le operazioni materiale svolte da un calcolatore che esegue moltiplicazioni, elenchiamo una serie di istruzioni linguaggio-macchina.

Marr distingue questi 3 livelli in:

LIVELLO DELLA TEORIA COMPUTAZIONALELIVELLO DALL’ALGORITMO (procedim del calcolo)LIVELLO DELL’IMPLEMENTAZIONE (realizzazione fisica)

Tra il secondo e il terzo livello ce ne sarebbe un quarto, quello del PROGRAMMA: uno stesso algoritmo può essere realizzato da programmi diversi e uno stesso programma può essere implementato da hardware differenti.A noi interessa la distinzione tra il liv dell’algoritmo e dell’implementazione perché ciò è la base dell’intelligenza artificiale.Secondo la prima tesi che i processi cognitivi sono elaborazioni di informazioni, cioè computazioni,niente esclude che queste computazioni siano intrinsecamente vincolate al loro supporto materiale cioè il cervello umano e quindi i processi cognitivi siano modi di operare del cervello. Chi sostiene questa tesi dunque ritiene che l’unico hardware capace di ragionare e comprendere una lingua ecc è il cervello umano. Perciò l’intelligenza artificiale sarebbe impossibile.Ma per i sostenitori della seconda tesi non è così: essendo le computazioni identificabili non solo a livello di implementazione ma anche a livello di algoritmo, è concepibile un punto di vista sui processi cognitivi che prescinde dalla implementazione realizzata dal cervello umano. La comprensione di una lingua per es, se la identifichiamo con un determinato algoritmo, nulla vieta che quell’algoritmo sia realizzabile con un hardware oltre che del cervello umano, del computer.Comprensione di una lingua, ragionamento ecc per cui sono realizzabili anche da macchine diverse dal cervello umano e quindi l’intelligenza artificiale è possibile.

L’intelligenza artificiale è un’impresa tecnologica: si tratta di costruire macchine,scrivere programmi che realizzino determinati algoritmi presupponendo che tali algoritmi siano stati identificati, cioè che sia data una risp a domande come: che cos’è la comprensione di una lingua ecc, e a questo il compito spetta alla scienza cognitiva.

Si tende di parlare di scienza cognitiva al plurale: la scienza cognitiva sarebbe la psicologia, linguistica, informatica, filosofia, neuroscienze in quanto cooperano per lo stesso fine, cioè la comprensione dei processi cognitivi, ma ciò tende a creare dei

14

Page 15: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

problemi. Quando consideriamo la filosofia scienza cognitiva, quando si occupa della mente? O quando se ne occupa in collaboraz con le scienze cognitive? Meglio perciò parlare di scienza cognitiva al singolare .L’intelligenza artificiale è il braccio esecutivo della scienza cognitiva. Mentre questa identifica algoritmi, l’intelligenza artificiale scrive programmi per la loro realizzazione.Chi infatti pratica l’intelligenza artificiale rivendica l’autonomia della propria disciplina sottolineando che i sistemi di essa non sono necessariamente finalizzati a obiettivi cognitivi, è semplicemente un programma che realizza determinate prestazioni.

CRITICHE AL COGNITIVISMO E ALLE NEUROSCIENZE

L’immagine cognitivista della mente ha prodotto modelli utili alla spiegazione scientifica di alcuni fenomeni ma ha lasciato irrisolti molti interrogativi sulla conoscenza umana che i cognitivisti speravano di spiegare affidandosi all’intelligenza umana, ma forse è stata proprio questa la principale responsabile del fraintendimento. L’applicazione della cibernetica del resto ha favorito anche il ripensamento che oggi investe le scienze cognitive inducendo i ricercatori a interrogarsi sulla natura dei processi come pensare, decidere, con molta attenzione. Ciò ha evidenziato l’insuff della metafora del computer e sono riemerse le questioni che la filosofia ha posto da sempre.

Le critiche principali:

L’EPISTEMOLOGIA DEL COGNITIVISMO E RAPPRESENTAZIONALISTICA: il rappresentaz considera il mondo come rispecchiamento di una realtà oggettiva da parte del soggetto cosciente.La metafora dello specchio, che vede la mente come un riflesso del mondo esterno, è stata messa in crisi da questi orientamenti ed è stato messo il crisi il dualismo tra interno esterno, soggetto oggetto, organismo ambiente.La mente e il mondo sono nella visione costruttivistica, mutuamente connessi La cognizione è concepita come incorporata nell’ambiente con cui ha scambi continuiL’analogia con il computer perciò nn sembra adatta a spiegare i processi cognitivi dell’uomo perché guarda le rappresentazioni e i contenuti della coscienza come cose che stanno dentro la mente.

La concezione rappresentazionalistica è stata rafforzata dall’analogia del computer molti biologi avevano iniziato a formulare ipotesi sul sistema nervoso ispirandosi a meccanismi elettromagnetici come se le funzioni svolte dalle macchine corrispondessero a quelle svolte dalla mente.

Churchland: invita a rivolgere lo studio al cervello umano dato che i cervelli sono elaboratori di info più sofisticati delle macchineNegel: quando guardo la Gioconda la mia esperienza visiva possiede una qualità per cui nn è rintracciabile da chi guardi il cervello anche se si vedesse la figuretta della Gioconda, nn può essere identificata con la mia esperienza.

COGNIZIONE UMANA E’ IDENTIFICATA CON LA LOGICA:La metafora del computer comporta che le regole di elaborazione dei simboli siano predefinite e seguano i criteri della logica binaria e che le rappresentazioni siano traducibili in proposizioni formulate in termini positivi e evitando metafore, negazioni, tautologie, in caso contrario la macchina nn potrebbe funzionare e nn è in grado di spiegare tutto il resto della ns esperienza che funziona anche nelle situazioni illogiche.Di fronte al paradosso, all’ambiguità, alla contraddizione, il sistema di elaboraz si ferma perchè deve scegliere tra due regole incompatibili ma nella vita reale i ns processi

15

Page 16: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

cognitivi nn vanno in tilt,la vita è caratterizzata da incertezza anzi le ns scelte spesso nn seguono nessuna logica e le riteniamo giuste proprio per questoLa ns mente inoltre non è sempre impegnata a elaborare problemi o a prendere decisioni ma spesso fantastica, immaginaInoltre si compiono azioni senza necessariamente saper ricostruire le decisioni che ne sono derivate…Un pittore, nell’esecuzione di un quadro, nn sarà in grado di ricordarsi la sequenza delle azioni svolte, le informaz si sono perdute nella sua esecuzione.Perciò il computer nn è capace di riprodurre l’esperienza umana nei suoi caratteri intenzionali e preriflessivi

LA COGNIZIONE E’ ASTRATTA DALLA CORPOREITA’ E DAL MONDO:Clark critica il dualismo delle teorie delle mente che la separano dal corpo e dal suo ambiente in cui secondo lui invece mente, corpo e ambiente sono interconnessi.L’idea del cervello come elaboratore di info dipende per Freeman dal metodo in cui è stato studiato.La sperimentazione è in laboratorio mentre la registrazione delle attività neurali in situaz ambientali normali e ciò dimostra che le configurazioni dei neuroni si attivano e e si trasformano in dipendenza dal contesto dalla storia e dal rilievo, dal significato.Dreyfus: per riprodurre il contesto umano il computer dovrebbe essere in grado di essere in una situazione, sentirsi situato invece il computer nn è mai nella situazione specifica, nn è interessato al mondo

LA COGNIZIONE E’ UNA COGNIZIONE SENZA SOGGETTOL’attenzione esclusiva alle regole di funzionamento ha messo in ombra il protagonista della conoscenza fino a negarlo.Come mettere ins descrittivo neurale e vissuto? Si può passare dalla terza alla prima persona? La psicologia nn può difendersi dal problema della soggettività. Sicuram il cognitivismo ha avuto il merito di aver condotto la psico a confrontarsi con la mente e in un rapp interdisciplinare Il pensiero dominante che ha accompagnato lo sviluppo della psico è stato la necessità adeguare il suo tema alle concezioni scientifiche correnti per essere riconosciuta legittimamente e la psiche è stata trasformata in oggetti più facili da descrivere Se radice dell’insoddisfaz del cognitiv è nella trasformazione dello psichico il qualche cosa che nn somiglia alla ns presenza reale, allora ha ragione Greco quando dice che la critica nn dovrebbe essere limitata al cognitivismo ma a quasi tutta la psicologia.

FENOMENOLOGIA

Il fondatore della fenomenologia è Husserl.

Il termine fenomenologia si trova negli scritti di Kant, Hegel, in ambito filosofico ma può essere inteso come un ambito, una prospettiva, un modo di guardare ai fenomeni cui è possibile assegnare una fondazione cronologica perché costituisce una modalità complessiva e fondamentale della conoscenza.Questo modo di affrontare la conoscenza trova in Husserl una fondazione razionale e raccoglie sotto tale titolo la riflessione sul metodo e su senso stesso del suo pensare. Accusato di ambiguità, incompletezza, difetti strutturali al modo della riflessione fenomenologia che esprime la necessaria aderenza alla difettività della conoscenza umana.

16

Page 17: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

La fenomenologia nn può essere sistematica, nn può conformarsi a un modello o a una teoria della spiegazione dl mondo o fornire definizione univoche. E queste impossibilità sono motivo di confusione.

Fenomenologia significa studio dei fenomeni.Tutte le discipline studiano i fenomeni ma le classi di fenomeni vengono definite per circoscrivere un particolare settore di studio cui corrispondono metodi e strumenti propri. Studio dei fenomeni Esprime un’esigenza radicale e comprensiva di conoscenza anteriore a ogni distinzioni in classi di oggetti e ordini di sapere.

Ci si interroga sul senso dei fenomeni, viene proposto un metodo di analisi razionale dei fenomeni,con leggi capaci di sviluppare la conoscenza un metodo scientifico in alternativa al metodo delle scienze tradizionali.L’interrogazione sulla conoscenza obbliga a rifiutare qls pregiudizio e preconoscenza per attenersi all’esperienza immediata delle cose . Bisogna esercitarsi a creare lo spazio del dato originario e perché i pregiudizi agiscono anche in quelle condizioni di esperienza che chiamiamo ingenua.Superare il modo ingenuamente realistico di conoscenza che si riflette nella scientificità tradizionale,è la condizione e conseguenza del lavoro fenomenologico.Solo con uno sforzo conoscitivo si manifestano originariamente i fenomeni.

Husserl ci invita a abbandonarci all’esperienza vissuta della percezione presente: CIO’ CHE POSSO GARANTIRE E’ IL MIO PERCEPIRE, IL MIO ESSERE IN PRESENZA DI QLC. NN POSSO GARANTIRE L’ESSERE IN SE’ DELLE COSE FUORI DALLA MIA PRESENZA. LA FIDUCIA CHE ESSERE PERMANGANO ANCHE QUANDO IO NN CISONO, E’ LA FIDUCIA IN UN MONDO STABILE.

Esperimento di MASIN: che determina la fiducia sul mondo stabile.Lo sperimentatore mette sopra al tavolo 3 oggetti: una moneta, e due gessi di cui uno più piccolo dell’altro disposti orizzontalmente. Un soggetto esce e si sostituisce la moneta con un’altra identica e un gesso con un altro un po’ più lungo posto però in modo verticale e a una distanza maggiore del secondo. quando il soggetto rientra nota che la distanza tra i 2 gessi è aumentata e che la posizione di un gesso è cambiata. Alla domanda: sono questi gli oggetti che ha visto prima di uscire? Egli risponde affermativamente. Ma la moneta e il gesso invece sono stati sostituiti.

Ciò fa comprendere che l’adesione spontanea alla permanenza in sé delle cose è incompatibile con la struttura della percezione. L’unica garanzia è l’essere in presenza.

Il mondo reale nn è un complesso di cose che sono viste, sentite, udite ma l’io e le cose che l’io vede, sente tocca : L’IO E CIO’ CHE L’IO PERCEPISCE

COSTRUZIONISMO ANTINATURALISTICO

La psico da un lato è influenzata dalle neuroscienze dall’altro dal costruzionismo culturalista radicale che tende a consegnarla radicalmente alle categorie concettuali della storicità e della socialità sottraendola alle tradizionali categorie del naturalismo.

Si parla di psicologia post moderna e il principale ispiratore è Vygotskij con la scuola storico culturale.Critica Piaget per le teorie dello sviluppo e i test d’intelligenza ed è uno dei principali ispiratori della psicopedagogia. La sua opera principale è Pensiero e Linguaggio.Il suo punto centrale è l’individuazione dell’esperienza storica come aspetto fondante dell’esperienza umana e della psico soprattutto nell’affrontare tematiche

17

Page 18: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

relative allo sviluppo mentale del bambino.Ciò che egli chiama intrapsichico oggi viene chiamato psico individuale nasce da ciò che egli chiama interpsichico (cultura sociale)Ma il riferimento a V. nn è suff per il variegato panorama delle tendenze post moderne della psico.

Loro esprimono una terza via al paradigma cognitivistico neuroscientifico e a quello psicoanalitico ambedue di tipo naturalistico.

Queste tendenze sono: psico culturale Psico critica Costruttivismo di Kelly Costruzionismo di Harrè Psico popolare di Bruner Ermeneutica di Gadamer Fenomenologia nordamericana Psico umanistica nordamericana

Queste tendenze sono accumunate oltre che al rif allo storicità e socialità, alla

- critica alla psicologia sperimentalistica e generalistica con i suoi oggetti di studio(memoria, personalità)astorici e statici come le funzioni biologiche

- rivendica la superiorità nella comprensione dell’individuo particolare rispetto la spiegazione del comportamento e della mente in generale

- riferimento costante della soggettività e intenzionalità concepita nn come variabile di disturbo secondo l’approccio naturalistico ma come condizione di conoscenza scientifica.

- Concezione del linguaggio e delle lingue come luogo di significati convenzionali in funzione dei contesti storici, culturali, sociali…

-Ricorso a metodologie qualitative (rif a miti greci, storie di vita, autobiografie)

Il ns linguaggio narrativo costruisce il ns mondo per cui le narrazioni linguistiche vengono intese nn come interpreti del mondo ma come costruttrici dello stesso

SIGNIFICATO DEL TERMINE POST MODERNO

Il termine post moderno è stato adottato in psicol in tempi recenti ma era usato negli anni 60/70 fino a manifestarsi negli anni 80 in poi.

E’ una riflessione sui nuovi caratteri economici, sociali, politici e culturali di un’epoca della storia della civiltà occidentale che è denominata postmodernità. Un’epoca che viene dopo quella moderna nata col rinascimento e maturata con l’illuminismo.La modernità ha i suoi pilastri nell’umanesimo (concez antropocentrica dell’uomo) e nella scienza galileiana (scienza come sperimentazione) e entra in crisi inizio 900 con la sfiducia nella razionalità dell’uomo e nel carattere emancipatorio della scienza.

La postmodernità è segnata dalla trasformaz del capitalismo da una logica della produzione a una del consumo, dal passaggio da un’industria delle macchine a un’industria dell’informazione, dalla fine delle lotta di classe universale alla rivendicazione dei diritti delle minoranze locali.

18

Page 19: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Il pensiero postmoderno nn ha più fiducia nell’illuminismo e la fiducia positivistica per la scienza come costruzione razionale e progressiva di conoscenze oggettive. La crescita di conoscenze non è continua ma discontinua e caratterizzata da eterogeneità di linguaggi e pluralità di concezioni. Il pensiero post moderno non crede più nella costruzione di un pensiero universale come ritenevano gli esponenti della modernità (Leibniz e Cartesio) E SI METTE IN LUCE COME NELLO SVILUPPO DELLA SCIENZA ENTRINO IN GIOCO ASPETTI IRRAZIONALI E FIDEISTICI, INFLUENZE SOCIALI POLITICHE E ECONOMICHE

La realtà non si rispecchia nella mente dello scienziato ma è il prodotto di una costruzione storicamente contestualizzata

Le letture della realtà rimandano ad altre letture e la dimensione del testo (insieme di simboli passibili di letture diverse) vince sulla dimensione di una realtà oggettiva in cui sarebbe possibile una sola lettura adeguata.

L’abbandono a concezioni totalizzanti del sapere favorisce la accettazione di una pluralità delle visioni del mondo che non si presentano come saperi omogenei, ma come prospettive frammentate su aspetti specifici della realtà

La cultura e la scienza quindi nn sono processi di accumulo di conoscenze e trasmissioni di queste da una generazione all’altra ma narrazioni espresse in un linguaggio condiviso tra chi parla e chi ascolta

PSICOLOGIA TRANSCULTURALE E CULTURALE

Entrambe le discipline pur tenendo conto dell’influenza del contesto sociale e sviluppo umano,sono profondamente diverse per la metodologia e gli obiettivi.

La psicologia transculturale è la corrente principale e è interessata a confrontare in modo oggettivo individui appartenenti a culture diverse per verificare l’impatto della cultura sul comportamento e sul funzionamento psicologico.

La psicologia culturale invece nasce dall’incontro tra psicologia antropologia e linguistica ed esamina le origini culturali delle differenze del funzionamento psicologico e nello sviluppo umano considerando la cultura e l’individuo come unità di studio inscindibile.

UNIVERSALISMO: sviluppato nella psicologia transculturaleCerca di spiegare le variabilità del comportamento umano integrando l’approccio biologico e il rigore metodologico delle scienze cognitive e neuroscienze e riflette sulla complessità dei diversi contesti culturali in cui si sviluppano gli individui. Rappresenta un orientamento di tipo bio culturale.

Gli studiosi partono dal presupposto che i processi psicologici di base siano comuni a tutti gli essere umani mentre la loro espressione è mediata dalla cultura.Pensiero, linguaggio sono presenti in tutte le persone del mondo ma i fattori culturali influenzano i modi in cui si sviluppano e si manifestano tali funzioni in contesti diversi.OGGETTO DELL’INDAGINE E’ CAPIRE COME E IN CHE MISURA TALI FATTORI INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO UMANO.

Tale posizione ritiene possibile un confronto tra culture diverse con l’utilizzo di metodologie standard adatte però alla cultura locale

19

Page 20: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

La psico transculturale adotta la posizione universalistica nello studio dei fenomeni psicologici concentrandosi sulle diff individuali legate a variabili culturali.

RELATIVISMO CULTURALE: ha le sue origini in antropologia e per certi versi è opposto all’universalismo

L’idea principale è che le differenze psicologiche di individui siano quasi esclusivam dovute a diff nei contesti culturali in cui si sviluppano.

Questa prospettiva Cancella ogni traccia di etnocentrismo attraverso l’eliminazione di giudizi e la comprensione delle persone da un punto di vista culturale interno. Partecipazione in prima persona alla vita di una determinata cultura per descrivere, misurare, interpretare i fenomeni osservati

Il confronto tra culture risulta di poco interesse perché l’accento è posto sulla specificità e sull’unicità che caratterizzano un particolare contesto.

L’interesse scientifico è rivolto più alle diff che alle somiglianze transculturali e tali diff sono interpretate in senso qualitativo: nn si parla di individui più o meno competenti dal punto di vista intellettivo ma di diversi stili cognitivi che gli individui mostrano nell’affrontare una situazione.

Tale posizione relativista oggi è rappresentata dalla psico culturale che studia il le influenze tra individuo e il suo contesto.

ETNOCENTRISMO E PSICOLOGIE INDIGENE

Etnocentrismo indica una forte tendenza delle persone a usare parametri di riferimento della propria cultura per giudicare e trarre conclusioni su persone appartenenti a culture diverse considerando il proprio gruppo come gerarchicamente superiore rispetto agli altri.Gli effetti dll’etnocentrismo si rilevano a diversi livelli:

- selezione degli stimoli per un test o questionario- scelta degli strumenti di misura- definizioni di ipotesi- Scelta degli argomenti di ricerca

E’ stata l’insoddisfaz rispetto a questi problemi e il rifiuto del predominio della psico statunitense che ha portato alla nascita della psico indigena intorno gli anni 80

Questo termine è definito come un sistema di pensiero e di pratica psicologica che ha radici in una tradizione culturale e esprime un cambio di orientamento avvenuto soprattutto nei paesi in via di sviluppo Indigeno si contrappone a colonizzazione operata dalle civiltà occidentali e ha 2 scopi:evidenziare fattori culturali del funzionamento umanostabilire l’universalità dei principi scientifici su cui si basa la psicologia

LA PSICO INDIGENA HA AVUTO DLLE CRITICHE perché SI TEME UNA PROLIFERAZIONE DI PSICOLOGIE CHE PORTEREBBE A UNA FRANTUMAZIONE

Per proseguire la ricerca in ambito transculturale e culturale in modo corretto bisogna tener conto del contributo degli studiosi appartenenti a culture diverse e ricordarsi dei rischi dell’etnocentrismo quando progettiamo una ricerca o interpretiamo i risultati

20

Page 21: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

PSICOLOGIA UMANISTICA

La psicologia umanistica è anticomportamentistica e antipsicoanalitica. Nasce in USA negli anni 60 con ROGERS E MASLOWPuò essere collocata all’interno della psicologia post moderna per il suo carattere anti naturalistico e per l’importanza che attribuisce all’esperienza soggettivaNel 1962 un gruppo di psicologi fondarono la associazione psicologia umanistica come terza forza a quell’approccio psicoanalitico e comportamentisticoSi basa su 4 principi:

1) Esperienza della persona è di primario interesse. Gli essere umani nn sono semplicemente oggetto di studio ma devono essere descritti e compresi in base alla loro visione soggettiva del mondo alla percezione di sé e lo psicologo deve diventare un partner nella ricerca del significato esistenziale dell’individuo

2) Scelta umana, creatività e autorealizzazione sono argomenti preferiti di ricerca. Gli psico umanisti rifiutano l’approccio psicoanalitico credono che una psico basta su una personalità contorta produce solo psico contorta. Rifiutano anche il comportamentismo senza coscienza.Le persone nn sono motivate solo da impulsi primari sesso e aggressività o da bisogni fisiologici fame e sete ma hanno bisogno di sviluppare le loro potenzialità e capacità.La crescita e l’ autorealizzazione sono i principi fondamentali della salute psicologica 3)nella selezione dei problemi di ricerca, è più importante valutare il significato che l’obiettività. Sostengono che bisognerebbe studiare problemi umani e sociali anche se significa adottare metodo meno rigorosi.Deve fare attenzione perciò nn tanto ai metodi quanto ai valori

4) Sommo valore è la dignità della persona.L’obiettivo è di comprendere nn di controllare le persone. Solo riferirsi a loro chiamandole soggetti per gli psicol umanisti è una degradazione della loro dignità.Il punto migliore per ROGERS per comprendere una persona è la struttura interna dell’individuo stesso.

IL RUOLO DELLA NARRAZIONE NELLA COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA

Nella tradizionale visione della conoscenza empirica, il ruolo del linguaggio è piuttosto misero. La ns attenzione è volta primariamente al mondo così com’è e la conoscenza è essenzialmente rivolta ad una accurata rappresentazione di questo mondo.Solo successivamente il linguaggio svolge un ruolo nella produzione della conoscenza ma il suo compito è quello di servitore, cioè trasmettere quanto osservato dal singolo alla comunità.

Questa visione della conoscenza empirica però negli ultimi decenni è stata demolita e una svolta sembra essere stata data da Kuhn l’opera Struttura e rivoluzioni scientifiche.Egli sostiene che le ns decisioni e spiegazioni del mondo nn sono determinate dal mondo com’esso è e allo stesso modo le convinzioni di comunità di scienziati che condividono alcuni metodi di studio, paradigmi i quali sono mezzi per organizzare dirigere e interpretare le osservazioni del mondo effettuate dall’individuo. Bisogna dire che ciò che può essere considerato fatto da parte di una scuola può essere irrilevante o incomprensibile per un’altra.

21

Page 22: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Perciò la produzione della conoscenza nn è un’impresa neutrale ma legata a visioni particolare.

C’è un fattore che entra in gioco nella costruzione della conoscenza: IL LINGUAGGIO in quanto le comunità interpretative sono tenute insieme dal linguaggio. E’ entro il linguaggio che si creano le loro logiche e la loro etica e tutto ciò a cui la rappresentazione può condurre sarà inevitabilmente rappresentato dal linguaggio.Wittgenstein: i limiti del linguaggio costituiscono i limiti del mondo.

Da questo punto di vista dunque il servitore diventa padrone. Il linguaggio nn è più un traduttore di percezioni e pensieri del mondo ma gioca un potente ruolo di modellamento su come noi osserviamo e pensiamo.Apprezziamo allora l’importanza della narrazione nella costruzione della conoscenza.Essa è essenzialmente un COSTRUTTO DISCORSIVO, UNA MODALITA’ DI PARLARE E SCRIVERE, UNA FORMA DEL DISCORSO CHE DISTINGUE EVENTI, PERSONE, OGGETTI E LI UNISCE IN UN ARCO TEMPORALE .La narrazione attualmente eredita una lunga tradizione di racconti e storie della mitologia, storie personali, novelle e tali forme narrative sono essenziali per comprendere le asserzioni scientificheLa conoscenza nn precede il racconto ma piuttosto è il racconto che in larga misura determinerà ciò che noi consideriamo come conoscenza.

I requisiti perché la storia sia comprensibile sono:

1) STABILIRE UN DETERMINATO FINE: un obiettivo un evento che debba essere spiegato, uno stato che debba essere raggiunto o evitato, un punto.

Il fine stabilito è reso significativo dal valore che lo fa recepire come desiderabile o no. Es una finalità accettabile può essere il bene del protagonista e ciò introduce nella storia una forte componente culturale (soggettività). Fine e valore sono determinati dalla comunità della quale fa parte il narratore. Solo all’interno di una tradizione culturale gli eventi di valore possono essere comprensibili.

2) L’ORDINE DEGLI EVENTI: gli eventi sono ordinati secondo una determinata disposizione. L’ordine più utilizzato è la linearità temporale.

3) COERENZA TRA COLLEGAMENTI: coerenza tra eventi selezionati. Ciò viene raggiunto quando tutti gli eventi sono finalizzati all’esito del racconto quando tali eventi sono messi in relazione come interdipendenti il risultato è una storia ben costruita.

4) SEGNI DI DEMARCAZIONE: inizio, fine. C’era una volta…. Segna l’inizio di una storia.

I segni di demarcazione sono importanti perché informano gli ascoltatori che si sta per entrare in uno spazio linguistico in cui si applicano determinate regole: commenti fuori luogo all’interno di tale spazio sarebbero inappropriati

PSICOLOGIA DI BASE E APPLICATA

22

Page 23: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Il passaggio dalla psicologia di base(teorie, metodi) alla psico applicata nn è mai stato facile e fluido e ha comportato cammini separati. Ciò nn ha giovato alla ricerca di base che nn ha potuto completarsi e nemmeno alle applicazioni che nn potendo applicare nient’altro che se stesse hanno fornito prodotti selvaggi e inefficaci e dannosi per le persone e l’immagine della psicologia priva di base scientifica.

La psicologia fino agli anni 50 si diede così solo alla ricerca base ma col corso di laurea a pd nel 71 si è sentita l’esigenza anche di una formazione didattica nell’ambito della psicologia applicata.Malgrado la nn fluidità nel passaggio tra teoria e pratica però è stato possibile. Se complesso è l’oggetto della ricerca base ( pensiero) più complesso è il soggetto umano che diventa oggetto della psicologia applicata.

In ambito applicativo la psicologia si avvale spesso dei test per misurare le diff tra individui in antitesi alla psicologia sperimentale che coglie leggi generali del comportamento e dei processi mentali.I test veri e propri nacquero in Europa con i francesi Binet e Simon che cercavano uno strumento per differenziare gli alunni in funzione della loro intelligenzaMa lo sviluppo dei test(intelligenza e personalità) divenne enorme negli USA a partire dalla 1 guerra mondiale.

Negli anni 70 sono stati criticati soprattutto il concetto di QI in riferimento al contesto scolastico secondo cui sembrava che l’intelligenza è solo ciò che i test misurano.Tuttavia il loro utilizzo dipende dalla maturità e esperienza dello psicologo che li utilizza e dalla sua capacità di confrontare i risultati con altre fonti es il colloquio clinico.

In caso contrario diventano inaffidabili. In Italia infatti molti test vengono utilizzati per la selezione del personale da parte di persone prive di una adeguata preparazione psicologica di base (es responsabili aziendali) e questo uso è contrario alla legge che attraverso l’ordine professionale riserva il loro uso esclusivamente ai laureati in psicologia che hanno superato l’esame di stato.

I TEST SONO CONSERVATORI O PROGRESSISTI?

I test sono stati sottoposti a varie critiche:intorno agli anni 60 c’è stata una rivolta anti test per molti ragioni:

A) una massiccia produzione di test di ogni tipo spesso senza un aggiornato adeguamento delle loro basi teoriche agli sviluppi nelle conoscenze psicologiche e senza affinamento dei loro aspetti tecnici.

B) Una ridotta competenza professionale e psicometrica dei somministratori nn sempre psicologi patentati che li utilizzavano a v troppo sbrigativamente nel prendere decisioni molto importanti

C) Molti autori e editori di test spinti da motivi commerciali hanno pubblicato e venduto copie di test insufficientemente validi e scientificamente non accreditati. Psicologi frettolosi e poco esperti nel momento di interpretare i risultati, non hanno tenuto conto dei limiti dei reattivi usati giungendo spesso a conclusioni affrettate e generalizzazioni.

D) Alcuni psicologi non sempre hanno informato i loro pazienti sullo scopo dei test e sulle modalità di utilizzo dei risultati perciò comporta mancanza di rispetto per le persone che non erano sollecitate a collaborare col psicologo

23

Page 24: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

La Rivolta contro i test all’inizio degli anni 60 in USA è partita da un intervento del New Board of Education che sostenne il diritto dei genitori a conoscere i risultati dei test applicati ai loro figli e criticò tali test per la loro tendenza a una classificazione rigida, permanente dei soggetti, selettiva nei confronti degli individui e gruppi socio culturali svantaggiati e etnicamente minoritariUn’altra critica era che questi erano strumenti di potere politico funzionali al mantenimento di un sistema sociale e economico.

Ma tali critiche più che essere rivolte ai test, devono essere rivolte all’uso che può essere fatto e a una loro cattiva applicazione.E’ vero che possono operare selezioni e rendere più funzionale il sistema in vigore ma possono essere anche utilizzati non per fini di conservazione e mantenimento si uno status quo ma anche per scopi di cambiamento e evolutivi.

Di per sé essi sono neutrali e come strumenti di misura oggettivi possono garantire maggiore garanzia e di rispetto dei meriti di ogni individuo. Se ben utilizzati possono rappresentare anche in ambito scolastico una valutazione più oggettiva e più conforme rispetto a un giudizio soggettivo dell’insegnante.Senza l’utilizzo di test oggettivi per la valutazione del rendimento di un individuo, molti ragazzi intelligenti ma culturalmente svantaggiati che evidenziano modelli di comportamento sociale e interpersonale diversi dalla classe media, potrebbero rischiare la bocciatura.Anche all’interno dell’ambito della psicologia del lavoro grazie all’oggettività dei test l’occupaz di una persona deve dipendere da ciò che è in grado di fare e non da conoscenze, raccomandazioni posizione sociale di genitori.

Don Milani in una Lettera a una professoressa, dice che è ingiusto misurare con uno stesso metro persone diverse, prima bisogna offrire a ciascuno pari opportunità sul piano sociale e culturale e poi può aver senso fare confronti.

Però responsabili degli abusi non sono i test che sono strumenti di misura oggettivi e standardizzati ma l’uso che di essi può venir fatto, la responsabilità del loro impiego scorretto o non ricade su chi li utilizza.Essi si limitano a mettere in luce le diff dei livelli cognitivi e le diff individuali :rifiutarli per evitare discriminazioni equivale a rompere il termometro perché rileva la febbre.

I test possono essere utilizzati per etichettare le persone, per classificarle,. Un QI basso può imprimere un marchio di inferiorità difficilm eliminabile che rischia di accompagnare una persona per sempre. A favorire la loro interpretazione come giudizio permanente è l’errata concezione di esso come indice del potenziale intellettivo innato considerato caratteristica fissa dell’individuo. Convinzione nn fondata ma che resiste.

Essi registrano ciò che una persona è in grado di fare in un momento e nn ci danno informazioni sul perché della prestazione. Un punteggio basso può essere dovuto a mille motivi: basso livello di motivazione nel farlo, ridotta capacità di lettura delle istruzioni, ansia dell’esame, effettivamente ridotte capacità.

Nn si può nascondere le diff culturali e sociali rifiutando i test, nn serve a modificare le disuguaglianze anzi può contribuire a mettere in luce tali effetti per aiutare a predisporre efficaci interventi di recupero e programmi di rieducazione compensatoria.

Se interpretati correttamente forniscono invece una migliore comprensione dell’individuo possono prevenire forme discriminatorie

24

Page 25: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Nn è al livello di test che il problema delle disuguaglianze culturali va risolto ma attraverso una forma di organizzazione sociale che favorisca la penetrazione della cultura garantendo a tutte le persone omogeneità dei punti di partenza così l’uso dei test anche per fini classificatori e selettivi trova piena legittimità sociale e morale.

TESTIMONI OCULARI NELLA PSICOLOGIA DELLA TESTIMONIANZA

In ambito giudiziario il ruolo delle testimonianze è importante e molte v costituiscono un elemento di prova della colpevolezza dell’indagato.Nei processi la decisioni del giudice spesso si basa solo su deposizioni di testimoni oculari e ciò fa riflettere in quanto spesso tale deposizione è considerata valida anche quando le condizioni in cui i testimoni oculari hanno percepito il fatto nn erano ottimali.: erano troppo distanti, il fatto era accaduto troppo velocemente perché ci fosse una corretta percezione ecc…Lo stile quindi di porre l’interrogatorio, l’atteggiamento di chi interroga influisce parecchio poiché le domande tendenziose o suggestive che vengono poste aumentano il nr di particolari inesistenti che il testimone già in condizioni naturali è portato a ricordare/ricostruire. Nella memoria del testimone perciò si depositano info sbagliate che si confondono con il ricordo originale dell’evento e il testimone nn è più in grado di distinguere le info sbagliate da quelle corrette.

IL RICORDO NN E’ UNA FOTOCOPIA DELL’EVENTO: l’essere umano nn percepisce passivamente le informazioni ma agisce su esse codificandole e elaborandole consapevolmente (immagazzinandole perciò in modo logico) e inconsciamente ( interferenze esterne, forti stati emotivi, stress).Nn è un recettore passivo ma un soggetto dinamico.Oltre ai problemi della memoria, dobbiamo aggiungere quelli soggettivi (che ha codificato l’info in uno stato di stress e quindi oggetto di suggestioni fornite da altri e da proprie ruminazioni.)Queste operazioni alterano la percezione dell’evento e dei fatti accaduti in modo da renderli diversi dalla realtà e il testimone quindi anche senza essere intenzionato, involontariamente può dare un resoconto diverso dalla realtà dei fatti.

QUALI FATTORI INFLUENZANO UN CORRETTO RICORDO DEGLI EVENTI?La memoria è molto complessa: noi abbiamo una memoria sensoriale,una a breve e una a lungo termine.Ci sono dei registri sensoriali che catturano l’informazione in entrata proveniente dai sensi per breve tempo. Atkinson e Shiffrin hanno determinato alcune caratteristiche a livello di ciascun magazzino. L’info entra attraverso gli organi sensoriali (visivo o acustico)attraverso una modalità precategoriale: che è capace di contenere molto materiale.(capacità illimitata)L’info visiva memoria iconica viene mantenuta per circa un secondo. Una parte dell’info viene immessa automaticamente nella MBT con capacità molto limitata.(30 secondi) Questa memoria è come una specie di magazzino che consiste in ripiani ciascuno dei quali può contenere una sola unità di informazione Quando il magazzino è pieno e sopraggiunge una nuova unità di info uno degli elementi viene scacciato dal ripiano. Sono stati fatti degli esperimenti e è stato calcolato che c’è un limite alla q di info che si possono elaborare alla v: sette unita(pezzi, nn singoli elementi) alla v in base al compito da svolgere e Miller chiamerà questo il magico nr 7 più o meno 2 della MBT. Da questa memoria il materiale viene perduto in 2 modi:perché sopraggiunge una nuova infoper decadimentoE’ possibile mantenere il materiale attraverso alcuni meccanismi, ripetizioni che consentono di rinfrescare continuam la memoria.Dalla MBT l’info passa alla MLT attraverso la reiterazione e il materiale viene conservato illimitatamente. A v per rintracciare l’informazione occorrono tempi lunghi……E’ impossibile invece rintracciare l’info nei registri sensoriali perché è a livello precategoriale e invece quella delle MBT è favorita da indici fenomici

25

Page 26: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Una delle teorie più importanti è quella di Craik e Lockart !)1972 ogni oggetto del sistema cognitivo viene elaborato simultaneamente a diversi livelli con diverse profondità di elaborazioneIl materiale viene elaborato a molti livelli in parallelo3 modalità: strutturale, fenomico e semantico.Per ciò che riguarda la superiorità del codice semantico viene spiegata nella complessità e distintività : item maggiorm ricordati sono quelli sottoposti a codifica più elaborata e stimoli isolabili vanno ricordati meglio rispetto a quelli omogenei

Gli studiosi suddividono il processo di memoria in 3 fasi: ACQUISIZIONE, RITENZIONE, RECUPERO

FASE DI ACQUISIZIONE: si riferisce alla percezione e alla codifica delle informazioni presenti nell’ambiente al momento del crimine e 2 fattori posso alterare la percezione del testimone:fattori legati all’evento e al testimone stesso.

- TEMPO DI ESPOSIZIONE: per una percezione corretta il t di esposiz deve essere sufficient lungo almeno 20 secondi: più è lungo più la percez sarà accurata- SALIENZA: qualità della percezione: alcuni particolari catturano la ns attenzione più di altri. Un elemento è saliente quando c’è alta probabilità che venga riportato spontaneamente da quasi tutti i testimoni.- TIPO DI EVENTO CHE IL TESTIMONE DEVE RICORDARE: la velocità, l’altezza , il peso del criminale …in genere c’è una tendenza a sovrastimare la durata di un evento.- FREQUENZA: di esposizione a uno stimolo: da una parte la percezione è facilitata dalla ripetizione, dall’altra la ripetizione favorisce la creazione di stereotipi che rendono diff la discriminaz tra stimoli simili.- VIOLENZA DELL’EVENTO: tanto più un evento è violento, tanto più la performance peggiora dovuta a stress.

- LO STATO EMOTIVO del soggetto è di primaria importanza. Secondo la legge di YerkesDodson sostiene che è facile prevedere che la vittima difficilmente potrà in seguito riconoscere lo stupratore:o si cerca di ricordare il maggior nr di dettagli e info o ci si concentra per sfuggire. Uno stato emotivo forte toglie energia e attenzione e determina un restringimento del campo di attenzione e ci si focalizza solo su alcuni particolari.Fenomeno tipo: effetto arma: quando un soggetto assiste a una scena dove è presente un’arma(coltello, pistola) può catturare talmente l’attenzione del testimone da fargli perdere di vista particolari nella scena.Secondo tale legge anche un livello molto basso di attivazione emotiva peggiora la percezione del soggetto per cui le prestazioni migliori si hanno quando l’attivazione è a livello intermedio.

- LE ASPETTATIVE del soggetto hanno influenza sulla percezioneSono di tipo culturale e derivanti da esperienze passate: tanto più un fatto ci è noto tanto più distorciamo la percezione di un certo fenomeno in favore a quel modello specifico

FASE DI RITENZIONE è il periodo di tempo che intercorre tra percezione di un evento ed e il ricordo dello stessoDurante questa fase la ns memoria è soggetta a numerose influenze : informazioni esterne acquisite dopo aver percepito un fatto e quantità di tempo che trascorre prima di recuperare le informazioni dalla memoria Già dopo poche ore dall’aver assistito a un fatto, il ricordo diventa approssimativo e più passa il tempo peggio è. Se dopo un evento siamo esposti a informazioni simili per significato quelle apprese ma estranee alla situazione in precedenza incontrata, nn siamo più in grado di distinguere i due episodi e l’informaz subirà delle distorsioni.

26

Page 27: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

L’acquisizione di tali informazioni può avvenire dalla lettura dell’evento sul giornale, o attraverso domande posta dalla polizia durante gli interrogatori.Oltre alle parole, il ricordo può essere influenzato dal tono di voce, dai movimenti delle mani e degli occhi, cioè dalla comunicazione nn verbale di cui conduce l’interrogatorio.

FASE DI RECUPERO: molto importante è il momento in cui il testimone recupera l’informazione acquisita e ricorda l’evento.Tale memoria può essere alterata dal tipo di domande poste durante gli interrogatori dalla polizia o dagli avvocati. Domande suggestive appunto possono alterare la memoria dell’evento.Il codice di procedura penale vieta tali domande ma lo fa in modo generico.

Le risp più attendibili di solito sono quelle che si ottengono da domande che usano articoli indefiniti e quelle meno attendibili dalle domande implicative.

Per quanto riguarda la modalità dell’interrogazione, si preferisce dapprima lasciar spazio alla narrazione libera e solo successivamente che vengano fatte le domande(recupero guidato): sicuram l’interrogatorio è più completo però contiene più distorsioni, l’interrogante può inavvertitamente suggerire ipotesi, indirizzare il pensiero ecc…

Per migliorare la rievocazione nn bisogna trascurare gli aspetti situazionali che influenzano la qualità della prestazione. Ma è importante nn solo il ruolo dell’ambiente esterno ma interno (prestaz migliore se lo stato d’animo è simile al momento dell’acquisizione)Nella fase depressiva i soggetti ricordano meglio gli avvenimenti tristi rispetto a quelli allegri.

Comunicazione nn verbale: tono della voce, movimento degli occhi…poiché è meno facile da controllare rispetto la comunicazione verbale spesso lascia filtrare contenuti profondi che il linguaggio verbale nn fa emergere.Le caratteristiche della comunicazione nn verbale potrebbero anche essere utilizzate a favore dell’intervistatore per valutare l’attendibilità del racconto testimoniale:

Indicatori di menzogna:

aumento di: esitazioni di paroleerroritono della voceammiccamentidilatazione pupillaremanipolazione di alcuni parti del corpotamburellare con le dita o una matita sul tavolorigidità del corpo

diminuzioni di:sguardi vs l’interlocutorecenni del caposorriso asimmetrico

STATUS DELLA PERSONA CHE INTERROGA: l’autorità della pers che interroga ha molta importanza

QUANDO IL TESTIMONE E’ ANCHE VITTIMA

27

Page 28: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

La psico della testimonianza si è rivolta allo studio del testimone oculare trascurando lo studio dei testimoni-vittima in quantoÈ difficile studiare una vittima perché per ovvi motivi etici nn è possibile riprodurre a livello sperimentale una situazione simile

Il testimone vittima si trova nelle migliori condizioni oggettive per una corretta percezione dell’evento ma le condizioni soggettive nn sono migliori: emotività, stress intenso…Molte descrizioni delle vittime nei confronti dei loro aggressori riportano aspetti secondari ( sesso razza) e trascurano aspetti distintivi come colore dei capelli, forma del viso, colore degli occhi…e sono ancora meno dettagliate se la vittima ha subito violenza fisica rispetto a quello che ha subito la rapina.

Tutti gli aspetti della memoria del testimone rientrano in un ambito specifico di memoria, la MEMORIA AUTOBIOGRAFICA, tipo di memoria di eventi strettam personali di ciascuno di noi accompagnati da emozioni precise.Il ricordo di questi eventi è fortemente influenzato dall’immagine che il soggetto percepente ha di sèRaccontando il fatto il soggetto potrebbe essere portato a sopravvalutare il proprio ruolo nell’evento.

L’EFFETTO BARNUM

Uno dei pochi maestri della psico italiana è Kanizsa pubblicò nel 1954 un contributo intitolato Sulla Validazione della diagnosi di personalitàL’ipotesi di Kanizsa, confermata dalla ricerca eseguita su 23 soggetti di cui 15 maschi e 8 femmine,(universitari, insegnati, laureati)era la seguente: Il giudizio del soggetto sulla esattezza di una diagnosi che egli ritenga esser stata formulata nei riguardi di determinati aspetti della sua personalità ha un valore molto scarso come prova della sua attendibilità.

La ricerca presupponeva in piccolo inganno.

Egli predispose un profilo di personalità che poi venne restituito indistintamente a tutti i 23 soggetti.Questo profilo sebbene contenesse delle affermazioni negative sulla personalità, erano in un quadro di credibilità perché erano quasi tutte caratteristiche presenti in tutti gli uomini. Utilizzò avverbi come spesso, frequente per facilitare il riconoscimento…. Poi somministrò ai soggetti un test fasullo che consisteva nella prova dello scarabocchio:ogni soggetto doveva in un minuto con la matita, tracciare senza mai alzare la matita dal foglio, un disegno e venne detto ai soggetti che ciò aveva lo scopo di determinare le caratteristiche della loro personalità e che si trattava di una tecnica scientifica.

Il test fu somministrato da 5 operatori diversi ovviam nn fu tenuto conto degli scarabocchi ma si lasciò credere questo ai soggetti e quando vennero dati ai soggetti i profili pre costruiti e venne chiesto loro se si identificavano in tale descrizione, risposero affermativamente

La prova del 9 Kanizsa la ebbe con una ricerca condotta su altri 23 soggetti ma con un profilo che affermava pressappoco il contrario rispetto al primo e anche in questo caso i soggetti si riconobbero

Diede alcuni spunti:parlò di una possibile azione suggestiva, del linguaggio calibrato del suo profilo, della credibilità dell’intero profilo anche alle attribuzioni negative e della fiducia magica nella scienza per cui i soggetti desiderano che la prova abbia successo.

28

Page 29: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Kanizsa fa apparire come individuale ciò che in realtà è una affermazione generale, come un segreto che assicura il successo alle predizioni dei chiromanti, cartomanti….

Negli anni successivi al 1954 la psico nordamericana ha scoperto l’effetto barnum dal nome del proprietario di un circo: un circo deve avere una piccola cosa per ognuno

Esso consiste nell’identico fenomeno di Kanizsa: se si costruisce con certi criteri un unico profilo di personalità soggetti diversi si riconoscono tutti in questo profilo purchè esso venga fatto apparire come una tecnica d’indagine

Sono state effettuate delle ricerche che si sono concentrate sulle spiegazioni dell’effetto barnum ripercorrendo gli spunti di Kanizsa con degli ampliamenti (soggetti con maggiore bisogno di approvazione sociale sarebbero particolarmente propensi a tale riconoscimento)

Ma lo scopo nn il confronto tra le spiegazioni dell’effetto B ma il suo significato di fondo che ha 2 valenze diverse in Kanizsa e nelle ricerche nordamericane.

In queste ultime la ricerca delle spiegazioni è data dalla volontà e dalla fiducia che una v trovate, esse ridimensionino l’effetto barnum togliendo ad esso la carica destabilizzatrice rispetto lo studio scientifico della personalità lasciando aperta la porta alla differenziazione obiettiva della personalità che tale studio si propone.L’esistenza dell’effetto Barnum e la scoperta delle sue cause sono considerate un capitolo interno alla ricerca sulla personalità, una variabile di disturbo da studiare e neutralizzare e devono servire per costruire profili discriminanti che nn determinino errori sistematici (auto riconoscimento indifferenziato) caratteristici dell’effetto stesso

Ben diversa è la posizione di Kanizsa che afferma che a prescindere dalla natura specifica delle spiegazioni, ne viene in ogni caso confermata l’ipotesi di inattendibilità del soggetto rispetto al riconoscimento delle caratteristiche della sua personalità

L’effetto Barnum viene da Kanizsa generalizzato e reso ontologico come una sorta di teorema di godel che stabilisce i limiti stretti dello studio della personalità E qui si entra in un territorio ampio che riguarda la concezione della natura umana e della sua conoscibilità che K aveva elaborato un po’ per conto suo un po’ come derivata del razionalismo umanistico scettico diverso dal fiducioso pragmatismo nordamericano, terreno fertile per i test, e che un po’ assomiglia al relativismo scettico di tipo pirandelliano.

Si tratta di una concezione complessa fondata su 2 assunti contrastanti fra loro:

Il primo assunto afferma che nessuno consce veram se stesso.il quadro che ognuno ha della propria personalità ha un carattere indeterminato e può essere caratterizzato mediante schemi diversi e anche opposti. Nessuno conosce veram gli altri come è dimostrato dai diversi giudizi dati da varie persone su stessi individui. Ci fa pensare a pirandello uno nessuno centomila

Il secondo assunto invece contrasta col primo afferma che in tutti esiste in minima parte la capacità di comprendere la personalità dell’altro come realmente è. Ma si tratta di una capacità intuitiva , di un talento innato che solo fino a un certo punto può venire affinato dall’esperienzaPer cui l’interpretazione di segni o tratti del carattere interiore rimane un’arte e nn un’attività tale da assumere la obiettività e il rigore dei procedimenti scientifici

29

Page 30: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Anche solo l’idea di un qls test obiettivo della personalità in questa prospettiva è utopistica Bisogna contrapporsi alle aspirazioni ad una tecnica di diagnosi meccanizzata e infallibile che qlc profano pretenderebbe perché qualunque metodo, per quanto perfezionato, nn potrà che offrire indizi e sintomi la cui interpretazione corretta, la vera diagnosi, sarà sempre affidata all’intuito clinico individuale.

Si salvano i test di attitudine che si basano su criteri obiettivi ma le attitudine sono diverse dalla personalità. Queste opinioni di K possono essere condivise o meno ma fanno riflettere.

LA PARTICOLARE DELICATEZZA DELLA PROFESSIONE DELLO PSICOLOGOSOSPESA TRA SOGGETTIVITA’ E OGGETTIVITA’

La professione dello psicologo,secondo la legge che istituisce l’ordine degli psicologi, comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, diagnosi, le attività di abilitazione e riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità

Più che una definizione è una presa d’atto di ciò che normalmente fanno gli psicologi o si crede debbano fare: se definire significa apporre dei limiti a un significato , questa è una definizione che nn definisce.Del resto la legge nn può fare di più, nn può definire cosa sia questo ambito psicologico perché la stessa psicologia in 100 anni di storia nn ha potuto farlo in modo univoco.

Gli psicologi dunque lavorano in un ambito indefinibile e anche gli altri termini riferiti allo stesso ambito (prevenzione, riabilitazione, diagnosi,) perdono il loro potere di indicare qlc di sicuramente condivisibile.

Nn potendo disporre di traduzione precise, il legislatore quando usa tali termini, deve fare riferim all’ESISTENTE, a ciò che DI FATTO e PER TRADIZIONE si fa coincidere col lavoro psicologicoL’accettazione dell’ovvio, del dato, del già fatto pare sia la condizione per riconoscere la psicologia come disciplina autonoma e la relativa professionalitàCi si chiede però se chi opera all’interno di tale campo questo criterio di accettazione dell’ovvio sia valido

Una cosa ovvia è quella che identifica la professione dello psicologo con le altre professioni per la somiglianza creata dal valore d’uso del termine.Professione indica sia la pubblica dimostrazione del sapere, di una conoscenza acquisita e socialmente riconosciuta, sia un esercizio, un’attività della quale si ricava un guadagnoCiò che viene retribuito è la prestazione: il professionista risponde alle esigenze sociali in virtù di un potere legale

Eppure per lo psicologo le cose non stanno come per gli altri professionisti (medici, avvocati) DIETRO IL SUO ESSERE ESPERTO NN POSSIAMO TROVARE UN CORPO DI CONOSCENZE E REGOLE CONDIVISO COME IN ALTRE DISCIPLINE. NN C’E’ QLC CHE ASSOMIGLI A UNA NORMA A CUI RIFERIRSI COME ACCADE PER L’AVVOCATOGli psicologi nn dispongono di una conoscenza generale anticipata: per la psicologia nn si tratta di scuole di pensiero ma di basi teoriche e presupposti epistemologici a v totalmente contrari, di discipline diverse catalogate sotto lo stesso ambito psicologico che si presume sorreggono la stessa professionalità

Se non è possibile concordare all’interno dell’ambito psicologico su principi fondamentali e leggi generali, non si può neanche assecondare l’opinione che fa coincidere la professionalità direttamente con il saper fare saper usare le

30

Page 31: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

tecniche come se queste potessero restituire la sicurezza sul terreno pratico che manca nell’ambito teorico Le tecniche derivano dalle teorie e questa origine può essere disattesa solo se si decide di nn discutere più della teoria ma in ambito psicologico nn si può fare.Posso usare un programma del mio computer senza conoscere i principi della sua progettazione ma nn posso apprendere una tecnica senza conoscere la teoria perché i risultati cambiano in funzione dei loro presupposti.In psicologia è scorretto servirsi di tecniche senza considerare ciò che nel momento della costruzione era in campo come possibilità di scelta: per i temi del lavoro psicologico il valore di scelta personale,e il senso consegnato dalla teoria ai risultati ottenuti va rinnovato di v in v anche nella routine.La contraddizione di fondo della psicologia emerge proprio nell’esercizio della professione dello psicologo : lo psicologo nn può essere umano quando è professionale e viceversaIl chirurgo può prima operare e poi preoccuparsi umanamente della persona, è possibile giocare la propria umanità fuori dalla professionalità, lo psicologo al contrario non può permettersi tale separazione e deve agire contemporaneamente su due registri: è la sua specifica competenza che nn gli permette di lasciare il suo essere umano fuori dalla sua professionalità: solo un sorriso è professionale, la sua voce.. D’altra parte non può permettersi di essere umano senza essere professionale:ciò che si intende per umano coincide con la psicologia e con l’oggetto del proprio lavoro

Gli psicologi sono anche scienziati e per esserlo bisogna mettere da parte la soggettività, l’intuizione personale: bisogna essere NEUTRALI e il più oggettivi possibile.Se accettiamo che lo psicologo deve essere umano nella sua professione, nn si riflette sul rovescio della medaglia, del fatto che proprio perché più degli altri professionisti è coinvolto nell’umano, se vuole conservare la propria scientificità, deve reprimere il suo coinvolgimento personale, ogni sua manifestazione spontanea di comprensione in quanto questi sentimenti sono dirett proporzionali alla vicinanza con l’altro.

Lo psicologo corre così il rischio opposto: di diventare professionalmente disumano.E’ un paradosso e di solito tra neutralità scientifica e coinvolgimento personale si è a favore della prima.

Una delle raccomandazioni che le scuole di psicoterapia rivolgono ai loro allievi è quella di nn scoprirsi come persona, di nn lasciar trasparire nulla che parli del proprio vissuto: il professionista deve mettersi in gioco solo come esperto e molto significativo in questo è il linguaggio: essere umani in teoria è proprio ciò che nn si possono permettere.

Ma nn è semplice e nn è vero se esaminiamo approfonditamente la questione che lo psicologo debba essere così freddo e imparziale: una sintesi dei requisiti che lo psicologo deve avere viene descritta in molti manuali in cui si prevede lo psicologo ideale: completezza umana e doti da scienziato, i limiti della perfezione

Da una parte per cui si chiede che sia imparziale osservatore dall’altra di partecipare emotivamente.La domanda è oltre al fatto se possa esistere una persona così, ma se può essere possibile conciliare le due cose: è un paradosso, le due esigenze nn sono compatibili, essere al tempo stesso partecipante e scienziato e gli psicologi hanno fatto la loro scelta: per essere scienziati, devono impedirsi di essere umani e qlc v purtroppo ci riescono.

Analizzare tale contraddizione può servire per trovare una via diversa.

ETICA, NN SOLO DEONTOLOGIA PER LO PSICOLOGO

31

Page 32: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Il problema della questione etica: da un lato preme per la sua formalizzazione all’interno del codice deontologico come tutela della competenza professionale, dall’altra bisogna fare attenzione a nn ridurre il discorso etico solo a un discorso deontologico

Ricondurre ciò offre il vantaggio di dare UN’EVIDENZA CONCRETA E OGGETTIVA a una variabile altrimenti nn elaborabile attraverso i soliti strumenti di analisi.

Essendo il codice deontologico un insieme di norme obiettive, si rende più facilmente accessibile al dialogo, al confronto interpersonale oltre che alla possibilità di osservazione, dei suoi riscontri a livello di condotta agita dal professionista.La deontologia inoltre assolve al piano del dovere inteso come obbligo morale ad attenersi a dei canoni di condotta che ciascuno accetta di darsi in quanto esponente di una categoria professionale.

L’obbligatorietà, il vincolo anche se sono imprescindibili dall’etica nn coincidono con questa né costituiscono il suo reale fondamentoSe venisse sganciata dalla sua dialettica con la sfera dell’agire individuale,se prevalesse la norma rispetto al soggetto etico che si deve riferirsi ad essa, la deontologia rischierebbe di perdere il suo valore riducendosi a un dispositivo disciplinare estraneo alle esigenze e ai bisogni sentiti dal professionista nella conduzione della sua attività

Un esempio riguarda il principio del rispetto della persona: può avere molti risvolti anche contrastanti tra di loro ma ciascuno giustificato da precisi riferimenti etici: alcuni lo potrebbero interpretare come salvaguardia della persona e interesse individuale, altri potrebbero privilegiare una prospettiva sociale:si rispetta di più una persona quando si agisce per il suo bene mettendo in atto azioni magari contrarie alla sua volontà ma atte a ristabilire il suo benessere o lasciandogli piena facoltà di decisione indipendentemente dalle conseguenze che questa produce?

ESITE UN DIVARIO TRA NORMA CHE STABILISCE A PRIORI CIO’ CHE E’ BENE E AZIONE FONDATA SU CIO’ CHE SI RITIENE BENE IN UNA DETERMINATA SITUAZIONE.

Perciò divario tra un corretto intervento dal punto di vista disciplinare e intervento corretto da un punto di vista etico: ci sono casi in cui rispetto della norma e della persona nn coincidono o anche se nn c’è conflitto tra norma e giudizio personale, ci si trova di fronte a due principi fondamentali e bisogna scegliere quale dei due adottare per es: salvaguardia della persona o segreto professionale.

Ciò da vita a dei dilemmi etici che rimettono in discussione qls definizione tra giusto o sbagliato e vengono affidate alla coscienza etica del singolo professionista che grazie alla sua esperienza valuterà il valore dello scostamento tra etico e deontologico.

L’obiettivo dell’etica nn è di dare soluzioni a priori, ma fornire una chiave di lettura per aiutare l’individuo a attuare delle scelte adeguate e eticamente fondate.Limitare l’attenzione al solo piano deontologico significherebbe rispondere a una richiesta di legalità certamente importante ma non ancora sufficiente a tracciare dei principi fondamentali che autorizzano l’atto professionale perché questo trae il suo fondamento essenziale dal rapporto di fiducia che si instaura tra professionista e la sua utenza.

Il problema tra etica e deontologia si estende anche nel rapporti tra colleghi.Aderire al codice deontologico, nn dà garanzia di una effettiva condivisione di principi, valori,finalità, che caratterizzano il senso della professione.

32

Page 33: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Confrontandosi tra colleghi si capisce quanti valori diversi ci siano dietro a questa apparente uniformità della scelta professionale.

Solo nel caso della professione dello psicologo infatti, la legge prevede una norma che impone la redazione scritta del codice deontologico e tale scelta del legislatore potrebbe scaturire dal dubbio dell’esistenza di una morale comune condivisa da tutta la categoria.

Una tesi ricorrente tra gli psicologi è quella secondo cui l’etica è già inclusa nella conoscenza del metodo scientifico e nel suo corretto utilizzo.Sicuramente la scientificità è garanzia, offre strumenti conoscitivi validi, la scienza fornisce degli strumenti applicativi ma nn abbraccia il contesto esistenziale entro cui essi agiscono né indica il senso e il fine della loro azione.

Questi vanno collocati nell’intenzionalità del soggetto nel modo in cui egli interpreta la propria responsabilità nei confronti della realtà su cui interviene.Lo strumento può essere applicato correttamente rispetto una sua specifica funzione pur agendo in un orizzonte nn etico. L’etica fa riflettere sulle ragioni che legittimano l’utilizzo dello strumento evitando che si riduca a una procedura meccanica.

Si presuppone che lo psicoterapeuta abbia una vocazione alla comprensione delle dinamiche relazionali ma questa affinità nn corrisponde a una naturale disposizione dello psicologo a gestire a livello etico il suo operare e quindi nn significa che l’attenzione all’etica scaturisca spontaneamente dalla formazione professionale

Anzi l’impostazione attualmente data alla formazione professionale dello psicologo sembra puntare più su una specializzazione centrata sul versante tecnico che etico-filosofica Lo scoglio è rappresentato dalla difficoltà a definire criteri e requisiti idonei a garantire la preparazione dello psicoterapeuta, problema che la legge di fatto nn affronta, la legge nemmeno approda a una definizione di psicoterapia che nn sia puramente tautologica.

L’identificazione della persona col suo sintomo, l’assegnazione al malato di un ruolo su cui applicare conoscenze tecniche, fanno perdere la qualità umana all’interno del rapp terapeutico nella mancanza di una capacità di ascolto che contraddistinguevano lo spirito della clinica

Il concetto di cura deve essere rivisto, non essendo più identificato nel semplice darsi una risposta tecnica, si riaffermano i cardini fondamentali per l’etica del soggetto con il valore dell’ascolto, dell’empatia, degli epoche come sospensione del giudizio affinché la propria parola non prevarichi sull’altro e si accetti la distanza della irriducibile differenza tra l’io e l’altro

PREREQUISITI E CARATTERISTICHE COMUNI DELLE PSICOTERAPIE :

Con psicoterapia si intende ogni trattamento di disturbi mentali o problemi psicologici che utilizzi metodi psicologici.Ciascuno discende da un modello teorico del funzionamento psichico che indica le modalità di formazione della psicopatologia e le tecniche che favoriscono il cambiamento terapeutico.

Caratteristiche comuni a qls tipo di psicoterapia:

1) RELAZIONE INTERPERSONALE tra paziente e terapeuta a beneficio del paziente2) LUOGO SPECIFICO E SICURO all’interno del quale si svolge questa relazione

confidenziale distinta dalle normali relazioni interpersonali

33

Page 34: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

3) PROPOSTA DI NUOVE PROSPETTIVE E PUNTI DI VISTA per dare un senso alle sensazioni confuse e indefinite

4) INSIEME DI TECNICHE E PROCEDURE che specificano il modo di operare del terapeuta

La relazione terapeutica presuppone dei requisiti:

- RISPETTO DELLA PERSONA E TUTELA DEL SEGRETO- ACCETTAZIONE DEL PAZIENTE E ASSENZA DI GIUDIZI - ASSENZA DI INTERESSE PERSONALE da parte del terapeuta - ESCLUSIONE DALLA PSICOTERAPIA dove ci siano legami personali affettivo

sentimentali, collaborazione, dipendenza.- MESSA TRA PARENTESI DI CONVINZIONI RELIGIOSE, MORALI, POLITICHE in

modo che nn interferiscano con lo svolgimento della terapia

Esiste una concordanza tra le differenti forme di terapia ma differenti gradazioni dell’importanza che la relazione assume nel processo psicoterapeutico: si va da chi la considera elemento necessario e sufficiente, l’unico motore del cambiamento di un paziente a chi la considera un fattore necessario per evitare interruzioni premature ma nn sufficiente a produrre cambiamenti

Un intervento psicoterapeutico ha diverse finalità:

- FAR FRONTE A UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA a un momento di crisi transitoria (lutto, divorzio, evento traumatico)

- FAR FRONTE A UNA SITUAZIONE DI PSICOPATOLOGIA IN ATTO trattam di disturbi di panico, disturbo ossessivo compulsivo, anoressia

- PREVENIRE POSSIBILI RECADUTE dopo trattamento con psicofarmaci: depressione, schizofrenia

- PROMUOVERE LA CRESCITA PERSONALE indipendentemente dalla sintomi clinici es problemi di carattere esistenziale

Si pone il problema della DIRETTIVITA’: è violenza qls modalità direttiva con un paziente alle prese con una crisi di valori, è invece negligenza nn suggerire linee di condotta autoprotettive nel caso si anoressia con rischio di morte o grave depressione con condotte suicidarie.

Si parla do psicoterapia breve (trattamento nell’arco di 20/25 sedute pari circa a un anno)

Non necessariamente la psicoterapia è al singolare ma può essere anche rivolta alla coppia, alla famiglia, a un gruppo di persone

SONO EFFICACI LE PSICOTERAPIE?

Può aggiungere qlc ai miglioramenti che si potrebbero ugualmente avere con altre forme di aiuto nn professionali e nn psicoterapeutiche?La risp è spesso no, però alcune forma di psicoterapia sono efficaci per determinati pazienti e determinate patologie.

Sulla questione dell’efficacia della psicoterapie c’è stato Eysenck uno dei più conosciuti psicologi del 900 che iniziò a studiare le REMISSIONI SPONTANEE In base alle ricerche effettuate, concluse che nell’arco di 2 anni 2/3 dei nevrotici gravi erano guariti o migliorati senza il beneficio di una psicoterapia.

E’ stato dimostrato quindi che i pazienti possono migliorare sia che siano trattati con tecniche psicoterapeutiche o meno.Questo dato sembra rimanere costante a prescindere:

34

Page 35: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

dal tipo di paziente consideratodal criterio di guarigione utilizzatodal metodo di terapia usato

Questi dati, dal punto di vista dello psicoterapeuta sono sconfortanti.Negli anni successivi, Bergin e Lambert con dei dati su 24 ricerche, calcolarono un tasso di remissioni spontanee del 50% e tale fenomeno è variabile da patologia a patologia, inoltre i concetti psicodiagnostici solo recentemente hanno trovato consenso sulla classificazione delle malattie mentali.

Si potrebbe pensare che, se ci sono dubbi sull’utilità selle psicoterapie o meno, almeno ci sia la certezza che essere nn siano dannose. Invece nn è vero: le ricerche sull’efficacia della psicoterapia ha mostrato una forte variabilità nei risultati: in alcuni soggetti produce miglioramenti, in altri nessun miglioramento diverso dalla remissione spontanea, in altri peggioramenti

La psicoterapia infatti può essere responsabile dell’effetto di deterioramento: peggioramento di sintomi o manifestarsi di sintomi e problemi nuovi.La psicoterapia può essere iatrogena :Non bisogna fare ricorso a psicoterapia senza necessitàL’esame psicodiagnostico che suggerisce il ricorso al trattamento psicoterapeutico deve entrare nello specifico delle varie forme di psicoterapia per evitare il peggioramento della situazione

Nel 1977 c’è stata una svolta con lo sviluppo delle tecniche meta-analitiche.La meta-analisi è una tecnica statistica innovativa. Le procedure statistiche classiche si muovono da punteggi o da dati di soggetti o gruppi e da essi ricavano indici statistici.La meta-analisi invece opera su tali indici statistici : il suo oggetto sono quindi nn gruppi di soggetti ma raggruppamenti dei gruppi di soggetti: essa calcola un indice detto dimensione dell’effetto che esprime quanto il gruppo trattato è migliorato rispetto al proprio gruppo di controllo.

Smith e Glass utilizzarono per primi questa meta-analisi e conclusero che il cliente medio di una terapia stava meglio del 75% delle persone del gruppo di controlloGrazie a loro quindi è stato possibile sostenere che gli effetti della psicoterapia vanno al di là del semplice effetto delle remissioni spontanee e che la psicoterapia in media è efficace.

Ma bisogna tener conto di un’altra cosa: l’effetto placeboSi riferisce a un miglioramento delle condiz fisiche e psicologiche del paziente che va attribuito alla sua convinzione di star ricevendo una cura piuttosto che al fatto che quella cura sia effettivamente efficace.

Un placebo è una terapia che viene usata per il suo effetto aspecifico psicologico o psicofisiologico oppure per il suo presunto effetto specifico ma priva di attività specifica per la condizione trattata.

In farmacologia è di uso comune confrontare il farmaco con una sostanza inerte, placebo e si utilizza il metodo del doppio cieco.E’ noto che convinzioni individuali sostenute da consenso sociale,accrescono il valore del placebo

Nasce perciò il sospetto che gli psicologi siano distributori di placebo in buona fede: essi hanno molta fiducia del proprio lavoro e alte aspettative nell’efficacia della psicoterapia e anche i pazienti sono motivati e desiderano che il trattamento sia efficace e entrambi sono immersi in una cultura che attribuisce alto valore alla

35

Page 36: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

psicoterapia. Quindi lo psicoterapeuta è distributore di placebo in una società tecnologicamente evoluta.

Del resto i dati di Smith e Glass nn dimostrano una superiorità della psicoterapia rispetto ai benefici che si possono riscontrare in presenza di una condizione di placebo e ci sono voluti 10 anni di ricerche perché ci si rassegnasse all’idea che un placebo credibile può avere effetti di dimensione nn diversa dall’effetto medio del trattamento pscoterapeutico.

La superiorità della psicoterapia sul placebo è dimostrabile in 2 casi:-quando si smette di parlare di psicoterapia in generale ma si entri nello specifico nel trattam di una specifica patologia- quando si sposta l’attenzione dagli effetti a breve agli effetti a lungo termine.

Negli ultimi 20 anni c’è stata una crescita formidabile delle ricerche: alla ricerca di esito focalizzata sui cambiamenti che un determinato intervento produce, si aggiunge la ricerca di processo focalizzata sui processi che si ipotizzano essere alla base del cambiamento terapeutico e permette di isolare i fattori attivi dai fattori comuni che possono essere presentati in qls intervento psicoterapeutico.

Dire che le psicoterapie sono efficaci o meno è troppo generico: può essere,utile, inutile, dannosa, dipende dalla forma di psicoterapia, dal tipo di patologia dal paziente: questi interrogativi fanno parte del lavoro dello psicologo clinico e dell’esame psicodiagnostico

LE DIFFICOLTA’ DELLA RICERCA SCIENTIFICA SUGLI EFFETTI E SULL’EFFICACIA DELLE PSICOTERAPIE

Ci sono almeno 3 fattori che rendono problematica la ricerca sperimentale e statistica sugli effetti e efficacia delle psicoterapie:

1) DIFFICOLTA’ DI DEFINIRE IN TERMINI UNIVOCI E OPERAZIONALI LE PRINCIPALI CATEGORIE CONCETTUALI DELL’UNIVERSO DEL DISCORSO PSICOTERAPEUTICO

Salute, malattia, terapia, miglioramento…se si rimane sul piano approssimativo e interlocutorio ci si può accontentare di definizioni intuitive o tautologiche (es attribuire al concetto di salute il significato di stato completo di benessere fisico, mentale, sociale) ma se ci mettiamo sul piano rigoroso di una ricerca sperimentale e statistica come facciamo a parlare in modo preciso di salute o malattia mentale? Questi concetti variano al variare delle culture di appartenenza ma anche rimanendo all’interno della cultura ci si può chiedere con quali criteri precisi si possa identificare il concetto di miglioramento:per evitare giudizi impliciti alcuni hanno preferito sostituirla con cambiamento funzionale positivo ma dire che esso rappresenti un progresso scientifico rispetto a miglioramento c’è da riflettere.Questo cambiamento viene valutato diversamente da 3 agenti di valutazione:paziente stessopsicoterapeutasocietà

36

Page 37: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Entrando nei diversi criteri di valutazione, i principale sono:autovalutazione di benessereaumento dell’autostimariduzione dell’ansiaristrutturazione della personalitàmiglioramento nel lavoro o studio

Questa eterogeneità pongono una serie di problemi:

a) questi criteri che dovrebbero essere definitori, hanno bisogno loro stessi di essere definiti perché poggiano su concetti nn univocib) sono associati all’uso di specifici strumenti psicologici come colloquio clinico, questionari di personalità, ma tali strumenti sono oggetto di controversia tra psicologi sia per ragioni metodologiche che teoriche

C’è incompatibilità tra diversi criteri possibili di miglioramento.posso progredire nella mia autostima pur continuando a sentirmi male o sebbene il mio psicoterapeuta mm noti nessun miglioramento.Alcuni criteri di miglioramento inoltre si prestano meglio di altri alla ricerca sperimentale: la riduz dei sintomi osservabili è più gestibile dallo sperimentatore rispetto al criterio di ristrutturazione della personalitàMa nn dovrebbe essere il criterio di miglioramento ad autoconsiderarsi superiore agli altri ma la ricerca comparata sulle psicoterapie condotto in modo del tutto indipendente a stabilire tale superiorità

2) UN SECONDO FATT DI PROBLEMA DELLA RICERCA SPERIM E STATISTICA E’ COSTITUITO DALLE CARATTERISTICHE E ATTEGG DEGLI STESSI RICERCATORI

È difficile stabilire quali debbano essere i loro requisiti nei confronti della ricerca:dovrebbero essere un po’ psicoterapeuti per conoscere dall’interno le categorie su cui lavorano ma nemmeno troppo per poter essere imparziali e questo è un equilibrio diff da raggiungereLe propensioni personali inconsapevoli vs l’uno o l’altro orientamento psicoterapeutico posso influire sulla interpretazione dei risultati della ricercaLa soggettività dello sperimentatore è una variabile importante come è stata messo a punto dal contributo di Rosenthal e l’effetto Rosenthal appunto è insidioso in psicoterapia a causa della difficoltà a ricorrere a tattiche correttive (doppio cieco) che si possono invece adottare facilmente in altri campi di ricerca scientifica.

3) FATTORE DI GRAVE DISTURBO SONO LE CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI DEL GRUPPO DI CONTROLLO

Perché la ricerca sia corretta, è necessario che vi sia omogeneità tra il gruppo di pazienti trattati e il gruppo di controllo costituito da pazienti nn trattatiL’efficacia terapeutica è accertabile solo se si dimostra che i pazienti nn trattati del tutto simili (psicolog, social, culturalm) ai pazienti trattati nn presentino il miglioramento che invece presentano questi e che si presume sia dovuto esclusivam al trattamento.Per procedere sperimentalmente in modo corretto, è necessario che gli unici elementi variabili siano il trattamento (che ci può essere o no) e il tempo(che trascorre in ugual misura) mentre tutto il resto rimane costante.

Ma questa costanza tra gli elementi salvo trattam e tempo è impossibile perché molta variabilità incontrollabile deriva dal gruppo di controllo: com ci si può accertare che i membri di questo siano omogenei ai pazienti trattati sotto il profilo psicol, socioil, culturale?E anche ammesso ciò, come si fa ad avere la certezza che per questo l’unico cambiamento sia rappresentato dal trascorrere del tempo?

37

Page 38: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Le condizioni di partenza dei pazienti nn trattati sono suscettibili di molti cambiamenti nn riconducibili al neutro trascorrere del tempo bensì a fattori personali del tutto imprevedibili e a v proprio alla mancanza di tale trattamento: il membro di un gruppo di controllo a cui è stato rifiutato il trattamento, si può sentire abbandonato e quindi peggiora o chiede aiuto a persone diverse dallo psicoterapeuta e migliori.Il ricercatore perciò si trova in una situazione diversa da quella che aveva previsto: si trova in una situazione in cui il membro del gruppo è peggiorato o migliorato e il trascorrere del t nn è l’unico fattore da poter prendere in considerazione.

Per risolvere tale problema del rifiuto, molti ricercatori utilizzano soggetti volontari (studenti universitari) per costruire i gruppi di controllo anzichè paziente veri ma si creano altri problemi forse più gravi: l’omogeneità tra gruppo trattato e gruppo di controllo è difficile da ottenere perché le diff sono sostanziali tra soggetti del primo gruppo (pazienti veri con sofferenze) e soggetti del secondo che nn hanno veri problemi patologici e nn sono bisognosi di aiuto.E ciò vale anche se i soggetti del gruppo di controllo vengono selezionati per tendenze patologiche nn disturbanti ma considerate simili a quelle dei pazienti veri:nn è confrontabile la patologia di un paziente vero che ha una paura tale delle donne tanto da rivolgersi a uno psicoterapeuta e un soggetto selezionato per il gruppo di controllo per una paura dei serpenti che lo tormenta assai poco visto che nn deve fare l’esploratore della giungla

LE PSICOTERAPIE FOLLI E I DANNI CHE ESSE PRODUCONO

Molte persone hanno bisogno di una buona psicoterapia e la maggior parte degli psicoterapeuti sono onesti e coscienziosi ma molti di questi nn sono né accreditati né autorizzati per nn parlare di quelli che propongono terapie bizzarre che hanno ben poco a che fare con ciò che viene definito aiuto

Manca purtroppo un adeguato monitoraggio alla situazione che comporta a una proliferazione di teorie e tecniche dubbie utilizzate spesso con successo nel trattamento di vari sintomi e disturbi che vanno dallo pseudoscientifico al ridicolo fino all’inverosimile.Le tecniche per le quali un cliente può arrivare a pagare molti soldi,(aromaterapia, lavoro sui sogni, sul respiro, esorcismo, lettura di tarocchi) hanno l’obiettivo diguarire il bambino interiore scoperta della verità interiore, felicità eterneeliminazione di paure

In particolare sono state vittime le donne che sono state sfruttate e abusate psicologicamente e sessualmente da terapeuti attenti solo ai propri interessi: i trattamenti suggeriti delle terapie folli possono consistere in bagni bollenti ins al terapeuta, andare a vivere con altri pazienti ecc e tali procedura vengono pubblicizzate da terapeuti dichiarando che esse danno benefici maggiori alle tecniche tradizionali.Coloro che propongono tali terapie vanno dalla persona laureata ed esperta alla persona senza alcuna preparazione.Se alcuni terapeuti hanno lauree e certificati appesi nel loro studio, nn dà garanzia che la loro condotta sia etica e professionale: la qualità della loro prestaz può andare dalla eccellenza alla negligenza alla ciarlataneria.

38

Page 39: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

Ci si può chiedere dove sbagliano le terapie folli a prescindere dai casi di disonestàIl pericolo nasce dall’approccio: una causa una cura: i problemi di ciascuno sono unici e molteplici sono le cause che spingono una persona a rivolgersi da uno psicoterapeuta: egli dovrebbe essere più come uno sarto che confeziona un abito su misura che come un commerciante di prodotti in serie: il sarto prende le misure, spiega quanto t ci occorre per confezionare l’abito, quante prove sono necessarie in modo che alla fine vesta perfettamente.Alcuni terapeuti invece operano come se ci fosse una sola causa e una sola cura per tutti i problemi psicologici applicando indistintamente un unico approccio terapeutico.

L’attaccamento a un unico approccio “taglia unica” ha spesso origine da una scarsa formazione per cui molti studenti apprendono solo pochi metodi terapeutici: ciò può dipendere dal fatto che durante gli studi universitari, il tirocinio ecc alcuni futuri terapeuti seguano senza discutere la teoria del supervisore più ammirato o temutoApprocci taglia unica sono i libri di pseudopsicologia, seminari di week end ecc..

Il fatto che un terapeuta si attacchi a una teoria può essere dannoso per il cliente: la terapia di fatto nn ha mai inizio perché il terapeuta è troppo intento a reinterpretare ciò che il paziente desidera o ha bisogno di discutere: al paziente vengono dette tante cose ma nn riceve alla fine nessun aiuto e i suoi veri problemi nn vengono affrontati: questi pazienti diventano elementi di un quadro che verrà utilizzato dallo psicoterapeuta per convalidare la sua teoria.

Molti terapeuti chiedono al paziente che venga raccontata loro la propria storia per poi tirar fuori delle check-list di sintomi utilizzate nel campo della medicina e psicoterapia.Il terapeuta mostra al cliente come egli, presentando caratteristiche tipiche di una persona che ha avuto un determinata esperienza passata, evidentem soffre del disturbo x dovuto a un trauma y.

2 aspetti sono da condannare:

1) Queste check-list contengono numerosi item estremamente generici attraverso i quali il terapeuta conclude che il paziente soffre di un determinato disturbo;

assomigliano a discorsi di maghi o astrologi : elencano affermaz generali in cui persone di un certo gruppo della stessa età, sesso, etnia, livello di istruzione si possono

riconoscere.Coloro che propongono terapie folli sembra abbiano acquisito abilità nel confondere le idee dei loro pazienti

2) Basare la diagnosi su riposte a una check list non è un metodo scientifico né accettabile per analizzare il comportamento o identificare disturbi.

Porta a una diagnosi preconfezionata che non tiene conto delle differenze individuali : il terapeuta induce il paziente ad accettare la sua diagnosi errata ma avvolta dalla sua autorità

Queste terapie fanno perdere tempo e denaro ai pazienti e nn solo lasciano irrisolti molti problemi ma ne creano di nuovi.

A v il paziente viene portato a una conversione religiosa: essere indotti a credere che si sono vissute più vite in passato significa accettare il concetto di reincarnazione e ciò può causare al paziente profondi conflitti interiori tali da impedirgli di riconoscere le vere cause delle sue difficoltà.

Molte terapie folli si fondano su idee errate riguardo alla memoria e alla possibilità di rievocare i ricordi: terapeuti trasmettono informazioni scorrette ai

39

Page 40: Riassunti Di Classici Della Psico Libro Di Marhaba

loro pazienti che iniziano a confondere i veri ricordi e ad avere una visone distorta della loro vita passata e li può portare alla rottura dei rapporti con la famiglia e amici.

Molti pazienti sono danneggiati da abusi fisici, sessuali, emozionali e coloro che hanno il coraggio di denunciare il terapeuta, le cause nella maggior parte sono in via extragiudiziale per cui il terapeuta non viene smascherato pubblicamente né sospeso dall’esercizio della professione

Molte persone per cui perdono la speranza, uscite da una terapia sbagliata non cercano aiuto e si chiedono cosa non abbia funzionato nella terapia e in qualche modo si sentono responsabili.

Purtroppo regna un allarmante lassismo tra gli operatori della salute mentale circa il monitoraggio delle procedure, l’informazione e l’educazione riguardo cosa costituisce una buona terapia e non viene prestata molta attenzione alla condotta del terapeuta furbo, incapace, impreparato.Quando apriamo il giornale troviamo consigli su molte cose ma non indicazioni per la valutazione dell’efficacia di una terapia perciò il cliente deve fare molta attenzione.

40