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QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 27
alberto Maria albiero*, andrea Benato**, Renato Benato**
* Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, Libero Professionista, Udine.
** Odontoiatra, Libero Professionista, Udine.
Indirizzo per la corrispondenza: Dr. Alberto Maria Albiero Via Circonvallazione Ovest 1/1 - 33033 – Codroipo (UD) Tel. 0039-349-8479762 - Fax. 0039-0432-1797149 E-mail: [email protected]
Protesi conometricaRiabilitazione mandibolare a carico immediato con sistematica SynCone ed approccio guidato-saldato
INTRODUZIONE
Donna di 81 anni con edentulia parziale
mandibolare e con elementi dentari rimanenti
compromessi.
CASO CLINICOAnamnesi - Esame Obiettivo - Descrizione del caso
la paziente si presentava alla nostra osser-
vazione lamentando mobilità della riabilitazio-
ne protesica circolare mandibolare. all’esame
obiettivo del cavo orale la paziente presentava
protesi a ponte circolare da 35 a 45 con com-
promissione dei pilastri di ponte.
la paziente esprimeva il desiderio di una
riabilitazione fissa. Veniva quindi proposta e
progettata una riabilitazione implanto-protesi-
ca fissa con un approccio guidato-saldato (the
guided-welded approach).
Status intraorale• tessuti molli: presenza di gengivite infiam-
matoria dovuta alla condizione dei pilastri.
• tessuti duri: riassorbimenti dovuti a lesioni
parodontali e periapicali con lesioni croniche
in assenza di secrezioni patologiche attive.
• Occlusione e funzione: paziente portatrice
di protesi mobile totale superiore. Riabilita-
Fig. 1 Condizione clinica preoperatoria con protesi mobile superiore in sede.
Fig. 2 Arcata inferiore in visione occlusale.
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zione con protesi a ponte circolare inferior-
mente. i classe in chiave canina.
DESCRIZIONE DEL PIANO DI TRATTAMENTO
Veniva eseguita una pianificazione implanta-
re virtuale con il software simplant® prevedendo
un carico immediato con utilizzo della sistema-
tica syncone e della saldatura intraorale con il
WeldOne™ concept. con il software si eseguiva
la parallelizzazione degli abutment previsualiz-
zando inoltre la posizione e la forma della barra
in titanio da saldare ai coping dedicati nella boc-
ca della paziente il giorno dell’intervento.
Obiettivo del trattamentoRiabilitazione implanto-protesica mandibolare.
Risultati attesiRiabilitazione implanto-protesica mandibo-
lare in un’unica giornata.
Preparazione del Casosono state prese le impronte delle arcate
per il confezionamento dei modelli studio e
della dima radiologica. la dima radiologica è
stata realizzata scomponibile per la presenza
degli elementi dentari mandibolari che sareb-
bero stati estratti direttamente il giorno dell’in-
tervento. È stata quindi eseguita la scansione
cBct con protocollo Dual scan. la scansio-
ne della paziente, con la porzione basale del-
la dima radiologica ribasata in bocca, è stata
sovrapposta alla scansione della sola dima
radiologica ricomposta con la porzione denta-
le (rappresentante il progetto protesico finale)
all’interno dell’ambiente virtuale del software
simplant. per mezzo del software simplant
sono stati pianificati 4 impianti ankylos da
3,5 mm di diametro e 11 mm di lunghezza
in posizione 32 e 42 e 14 mm di lunghezza
in posizione 35 e 45. Data l’irregolarità della
cresta è stata progettata un’osteoplastica e la
profondità degli impianti è stata pianificata in
base a questo aspetto chirurgico. la perfetta
parallelizzazione degli abutment è stata realiz-
zata in ambiente virtuale, considerando l’im-
portanza di questo aspetto quando si progetta
una ritenzione protesica di tipo conometrico.
la posizione e la forma della barra in titanio so-
no state previsualizzate nel rispetto degli spazi
protesici a disposizione. È stata quindi ordina-
ta una dima chirurgica ad appoggio osseo.
Una volta arrivata in studio la dima chirurgi-
ca, è stato possibile eseguire il trasferimento
protesico delle posizioni implantari dalla dima
stessa sul modello studio. Montati sugli ana-
loghi da laboratorio gli abutment dell’altezza
transgengivale e dell’inclinazione progettata
con il software è stato possibile premodellare la
barra in titanio in modo da farla toccare passiva-
mente su tutti e 4 i coping da saldatura dedicati.
Preparazione del Casoil giorno dell’intervento, dopo l’infiltrazione
con anestetico locale, è stata effettuata l’estra-
zione degli elementi compromessi mandibolari.
È stato eseguito un posizionamento implantare
guidato con dima chirurgica ad appoggio osseo
ed elevazione di un lembo. Dopo il posiziona-
Fig. 3 Condizione clinica preoperatoria. La paziente presenta un’edentulia totale superiore.
Fig. 4 Foto preoperatoria del sorriso della paziente. Fig. 5 Ortopantomografia preoperatoria.
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Fig. 6 Dima radiologica scomponibile ricomposta. Figg. 7,8 Importazione nel software della dima radiologica con protocollo doppia scansione.
Fig. 9 Pianificazione virtuale dell’osteoplastica.
Fig. 10 Previsualizzazione della posizione della barra in titanio nel software.
Fig. 11 La posizione della barra viene programmata in modo tale da rispettare gli spazi protesici.
Fig. 12 Controllo della posizione della barra nelle immagini cross.
Fig. 13 Pianificazione virtuale con il software degli impianti e degli abutment in visione frontale. Si apprez-za l’inclinazione degli impianti distali in funzione dell’e-mergenza del mentoniero.
Fig. 14 La dima chirurgica ad appoggio osseo. Fig. 15 Trasferimento protesico sul modello master e premodellazione della barra in titanio.
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mento implantare è stata effettuata l’osteoplasti-
ca secondo il progetto previsto con il software.
Procedure Protesiche (cliniche e di laboratorio)
sono stati quindi posizionati gli abutment
della sistematica syncone delle altezze
transgengivali e delle angolazioni progettate
con il software, ed è stata controllata la paralle-
lizzazione con i parallelizzatori preposti. i lembi
sono stati suturati. Dopo piccoli aggiustamenti
della modellazione della barra direttamente nel-
la bocca del paziente, dovuti all’inaccuratezza
intrinseca che caratterizza la procedura guidata
con conseguente discrepanza tra posizione/
inclinazione implantare progettata e realizza-
ta, si è proceduto alla saldatura intraorale del
framework protesico. la premodellazione della
barra sul modello ha consentito di eseguire la
modellazione finale intraorale della stessa con
tempi intraoperatori molto ridotti.
il framework è stato rinforzato all’esterno
della bocca della paziente, sabbiato ed opa-
cizzato.
infine è stata effettuata la ribasatura pro-
tesica. la protesi è stata rifinita e lucidata e
consegnata 2 ore circa dopo il termine delle
procedure chirurgiche. sono stati eseguiti i
controlli occlusali del caso. la paziente è sta-
Fig. 17 Dopo il sollevamento del lembo, la dima chirur-gica è stata posizionata sull’osso.
Fig. 18 Posizionamento implantare guidato. Fig. 19 Osteoplastica della cresta come pro-gettato con il software.
Fig. 16 Estrazione degli elementi den-tari compromessi.
Fig. 20 Dopo il posi-zionamento implan-tare è stata effettuata la connessione degli abutment con le caratteristiche (altez-za transgengivale ed angolazione) previ-ste in fase di proget-tazione virtuale.
Fig. 21 Parallelizzazione degli abutment. Fig. 22 Saldatura intraorale della barra alle cappe Syncone.
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ta dimessa con l’indicazione di completare la
terapia antibiotica (amoxicillina + clavulanico
1 g ogni 12 ore per 7 giorni), la terapia anti-
dolorifica (paracetamolo cpr 500 mg, 1 cpr al
bisogno) ed i consigli dietetici e di manteni-
mento dell’igiene consoni al carico immediato
effettuato.
RISULTATI E CONCLUSIONI
i controlli radiografici post operatori ed i ri-
scontri della fase di protesizzazione avvenuta
subito dopo la procedura chirurgica, hanno
confermato l’ottima predicibilità dell’approccio
eseguito all’interno dei margini di inaccuratezza
del posizionamento implantare guidato, attual-
mente descritti in letteratura. Nessuna compli-
canza si è verificata nel post operatorio a carico
degli impianti o della protesi.
l’approccio guidato-saldato ci ha permes-
so di finalizzare il caso con ritenzione protesi-
ca conometrica in modo affidabile grazie alla
parallelizzazione degli abutment in ambiente
virtuale. in questo tipo di ritenzione, il disparal-
lelismo può rappresentare un grosso rischio
per la ritenzione della connessione copings-
abutment e conseguentemente per l’osteoin-
tegrazione degli impianti. la predicibilità della
metodica ci ha permesso inoltre di rispettare
perfettamente gli spazi protesici e di realizzare
una protesi dagli ingombri ridotti, aspetto mol-
to apprezzato dalla paziente. la scelta fatta
con il software della tipologia degli abutment
(altezza transgengivale ed inclinazione), unita
alla premodellazione della barra sul modello
di studio, ha consentito di ridurre i tempi in-
Figg. 23,24 Il framework è stato rinforzato all’esterno della bocca della paziente.
Figg. 25,26 Il framework opacizzato.
Figg. 27,28 Dopo la ribasatura la protesi è stata rifinita e lucidata.
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32 ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016
traoperatori della scelta e della parallelizza-
zione degli abutment e della modellazione
intraorale della barra in titanio. al follow-up a
6 mesi si apprezzava una buona stabilità dei
tessuti molli. l’ortopantomografia di controllo
confermava l’ottima stabilità dei tessuti duri
perimplantari.
Fig. 30 Visione occlusale dell’arcata inferiore con la protesi fissata con ritenzione conometrica.
Fig. 31 Sorriso postoperatorio della paziente. Fig. 32 Controllo radiografico postoperatorio del posi-zionamento implantare.
Fig. 33 Condizione clinica al follow-up a 6 mesi.
Fig. 34 Visione occlusale dell’arcata inferiore al follow-up a 6 mesi.
Fig. 35 Il sorriso della paziente al follow-up a 6 mesi. Fig. 36 Ortopantomografia di controllo a 6 mesi.
Fig. 29 Condizione clinica nel postoperatorio imme-diato.
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alessandro carmignani*, Roberto carmignani*, gianni ciampalini*, giovanni Nuzzolese**
* DMD, libero professionista in Pontedera (PI). ** Odontotecnico in Sesto Fiorentino (FI).
Indirizzo per la corrispondenza: Alessandro Carmignani MSc, PhD, EAO certificate in Implant-therapy Via Fornace Braccini 38\50 Tel. +39 0587 482172 E-mail: [email protected]
Protesi cementataMonoedentulia e atrofia ossea grave. Problem solving in area estetica
INTRODUZIONE
Donna di 55 anni con monoedentulia 21 e
atrofia orizzontale/verticale.
CASO CLINICOAnamnesi - Esame Obiettivo - Descrizione del caso• anamnesi medica: ndr.
• profilo psico-sociale: spontanea, comunica-
tiva.• anamnesi dentale: terapie restaurative mi-
nori (ponte eseguito vari anni prima) com-
pliance perfetta ai periodici richiami per
sedute di igiene orale
• Motivo visita: mobilità, decementazione
ponte (11-22) per carie pilastro (22).
• Richiesta/aspettativa: completo rifiuto ver-
so l’opzione non chirurgica proposta (nuo-
vo ponte).
Fig. 1 Caso iniziale – Visione laterale dx.
Fig. 3 Caso iniziale – Visione laterale sx.
Fig. 2 Caso ini-ziale – Visione frontale (ponte metallo-cerami-ca 1.1-2.2).
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Status intraoraleTessuti molli
Biotipo gengivale: intermedio
• gengivite localizzata;
• fattori locali dente-correlati predisponenti a gen-
givite/malattia parodontale indotta da placca
(Viii.a.2. - restauri/apparecchi odontoiatrici).
Tessuti duri
• assenza di convessità alveolare a livello del
pontic (21).
Occlusione e funzione
• Deep-bite, 1.6 e 4.6 assenti, piano occlusale
dx ripido;
• misalignment linea interincisale mediana.
DESCRIZIONE PIANO DI TRATTAMENTO
• Fase preliminare: rimozione ponte + build-
up (22) + provvisori prelimatura (11-22) //
ritrattamenti endodontici (11,22) // separa-
zione provvisorio + ortodonzia.
Fig. 4 Valutazione estetico-funzionale (misalignment interincisale, deep bite, P.E.S. e W.E.S. bassi).
Fig. 5 Visione palatale. Fig. 6 OPT iniziale.
Valutazione di rischio estetico
Fattore di rischio Basso Medio Alto
Stato di salute Paziente sano, sistema immunitario integro
Sistema immunitario deficitario
Tabagismo Non fumatore Fumatore leggero (<10 sigarette/dì)
Forte fumatore (> 10 sigarette/die)
Aspettative estetiche del paziente
Basse Medie Alte
Linea labiale Bassa Media Alta
Biotipo gengivale Gengiva poco festonata, spessa
Gengiva con festonatura e spessore medi
Gengiva sottile con festonatura accentuata
Morfologia delle corone dentali
Rettangolare Triangolare
Infezione a livello del sito implantare
Non presente Cronica Attiva
Altezza ossea a livello dei denti adiacenti
≤ 5 mm dal punto di contatto
da 5,5 a 6,5 mm dal punto di contatto
≥ 7 mm dal punto di contatto
Stato dei denti viciniori Intatti Ricostruiti
Larghezza dello spazio edentulo
1 dente (≤ 5 mm)1 dente (≤ 7 mm)
1 dente (≥ 7 mm)1 dente (≥ 5 mm)
2 denti o più
Anatomia dei tessuti molli
Tessuti molli integri Deficit dei tessuti molli
Anatomia della cresta alveolare
Cresta alveolare senza deficit osseo
Difetto osseo orizzontale Difetto osseo verticale
Martin W, Morton c, Buser D. pre-operative analysis and prosthetic treatment planning in esthetic implant dentistry.in: eds. iti treatment guide i: implant therapy in the Esthetic Zone: single tooth Replacements. 2007;1:9-24.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 35
• i° chirurgia: innesto cortico-midollare osso
omologo + B.B.M.
• ii°chirurgia: rimozione viti osteosintesi + in-
serimento impianto.
• iii° chirurgia/protesi provvisoria: riapertura
chirurgica + impronta intraoperatoria prov-
visorio avvitato (21), provvisori post-limatura
(11,22).
• Fase protesica definitiva.
Obiettivo del trattamento1. schema protesico di corone singole:
• posizionare un impianto endosseo (21),
• migliorare la prognosi dei denti esistenti
(11,22).
2. Ricreare condizioni osteo-mucose adeguate
x posizionamento 3D implantare ottimale.
Risultati attesi1. Migliorare pEs (ristabilire un miglior con-
tour gengivale).
2. Migliorare WEs (cambiare completamente
forma, volume, tinta, texture e translucenza).
Fig. 7 Rimozione ponte 1.1-2.2. Fig. 8 Situazione monconi protesici 1.1 e 2.2 dopo rimozione ponte.
Fig. 9 Terapia conservativa ed endodontica preliminare dei monconi protesici.
Fig. 10 Posizionamento del provvisorio pre-limatura.
Figg. 11,12 Rx endorali 1.1 e 2.2 dopo applicazione apparecchio ortodontico.
Fig. 13 OPT pre-chirurgica.
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36 ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016
Cranex tome/tomografia a spirale (Bibliografia Fig. 14) • CarlssonGE,ThilanderH,HedegardG.Histological
changes in the upper alveolar process after extractions
with or without insertion of an immediate full denture.
Acta Odontol Scand 1967; 25:1-31.
• CawoodJI,HowellRA.Aclassificationofedentulousjaws.
IntJOralMaxillofacSurg1988;17(4):232-6.
• SchroppL,WenzelA,KostopoulosL,KarringT.Bone
healing and soft contour changes followinging single-
tooth extraction. A clinical and radiographic 12 months
prospectivestudy.IntJPeriodRestDent2003;23:313-23.
• TintiC,Parma-BenfenatiS.Clinicalclassificationofbone
defects concerning the placement of dental implants. Int
JPeriodRestDent2003;23:147-55.
• VandenBogaerdeL.Aproposalfortheclassificationof
bonydefectsadiacenttodentalimplants.IntJPeriodRest
Dent 2004; 24:264-71.
Fig. 15 Fase chirurgica – Esposizione sito – Visione frontale.
Fig. 19 Posizionamento membrana riassorbibile. Fig. 20 Sutura riassorbibile del lembo senza tensioni.
Fig. 16 Visione laterale. Fig. 17 Visione occlusale.
Fig. 18
Fig. 14 Tomografia pre-chirurgica.
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ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 37
RISULTATI E CONCLUSIONI
Baseline
• schema protesico con elementi singoli.
• Ridotta morbidità: autoinnesto connettivale
per implementazione tessuti mucosi peri-
implantari (21) ritenuto non necessario.
• Richieste/aspettative della paziente: com-
pletamente esaudite.
Fig. 24 Follow-up – Visione occlusale. Fig. 25 Rimozione viti da osteosintesi – Visione frontale. Fig. 26 Visione occlusale.
Fig. 27 Visione laterale. Fig. 28 Dima chirurgica in situ.
Fig. 29 Inserimento impianto – Rx endorale post-intervento.
Figg. 21-23 Follow-up – Rx endorali (con ritratta-mento endodontico 1.1).
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Fig. 30 Riapertura chirurgica – Foto pre-op. Fig. 31 Transfer per impronta pick-up intraoperatoria. Fig. 32 Impronta monofase, monocomponente per secondi provvisori.
Fig. 33 Vite di guarigione in situ.
Fig. 34 Provvisorio avvitato (2.1) e provvisori post-limatura (1.1, 2.2) con riposizionatore – Visione frontale su modello master.
Fig. 35 Visione occlusale.
Fig. 36 Visione frontale. Fig. 37 Provvisori fissati con cera collante su riposizio-natore.
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Figg. 38-41 Applicazione provvisori 24h dopo – Compressione controllata dei tessuti molli.
Figg. 42-50 Fase protesica definitiva - Pilastro implantare prefabbricato in titanio e struttura in zirconio CAD/CAM.
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40 ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016
• sensibile miglioramento estetico secondo
criteri di valutazione pEs (Furhauser e coll.,
2005), WEs (Belser e coll., 2009).
Follow-up
• Diastema di lieve entità (11//21) - leggera
vestibolarizzazione.
Figg. 51-54 Consegna definitivo – Foto intraora-li e rx di controllo.
Fig. 55 Situazione iniziale. Fig. 56 Consegna del definitivo. Fig. 57 Follow-up (5 anni).
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ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 41
Figg. 64-66 Follow-up radiografico (5 anni).
Figg. 58-63 Follow-up (5 anni).
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
42 ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016
gian Battista greco*, Danilo alessio Di stefano**
* Odontoiatra, libero professionista in Milano. ** Odontoiatra, Libero professionista Milano. Professore A.C.
Chirurgia Orale Università Vita e Salute IRCCS San Raffaele Milano.
Indirizzo per la corrispondenza: Dentalnarco S.r.l. V.le L. da Vinci 40 Trezzano Sul Naviglio, Milano E-mail: [email protected]
Protesi avvitataRiabilitazione implanto-protesica di una grave atrofia post-traumatica della premaxilla
INTRODUZIONE
Donna di 47 anni con edentulia da 1.2 a 2.2,
grave atrofia ossea post-traumatica della pre-
maxilla.
CASO CLINICOAnamnesi - Esame Obiettivo - Descrizione del caso• anamnesi generale: nessuna controindica-
zione al trattamento chirurgico ricostruttivo/
implantare.
• anamnesi odontostomatologica:
2011: riferito trauma facciale con perdita
degli elementi dentari 1.1-2.1.
2012: riferito fallimento implantare di 11-21
ed estrazione di 1.2 e 2.2 (terapie eseguite
in Ecuador).
2014: riferito fallimento di innesto osseo a
blocco con prelievo di osso autologo dalla
cresta iliaca (intervento eseguito in un re-
parto di chirurgia maxillo-facciale a Milano).
• Esame obiettivo: edentulia dei 4 incisivi
superiori, perdita di tessuti duri e molli a
livello della premaxilla (trattate con protesi
parziale removibile), gengivite marginale.
Fig. 1 Visione frontale iniziale. La paziente indossa una protesi parziale removibile.
Fig. 2 Rendering 3D del profilo ricavato da esame CBCT effettuato senza la protesi parziale removibile.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 43
Status intraoraleTessuti molli
Biotipo gengivale sottile, gengivite mar-
ginale, perdita di tessuti molli a livello della
premaxilla.
Tessuti duri
assenza di sondaggi patologici, perdita
parziale della cresta alveolare a livello della
premaxilla.
Occlusione e funzione
slivellamento delle curve di compensazio-
ne, malocclusione causata da migrazione ed
estrusione dentaria; presenza di protesi incon-
grue nei sestanti posteriori; usura da attrito.
Funzione masticatoria parzialmente compro-
messa.
DESCRIZIONE PIANO DI TRATTAMENTO
• t0: prelievo di osso autologo da cresta
iliaca; innesto a blocco con viti da osteo-
sintesi a livello della premaxilla.
• t10 settimane: inserimento di due impianti
Xive nelle posizioni 1.2 e 2.2.
• t6 mesi: scopertura degli impianti, impron-
ta tipo pick-up, connessione protesi avvita-
ta provvisoria.
• t 7 mesi: approfondimento di fornice e
innesto gengivale libero.
• t12 mesi: impronta tipo pick-up, realiz-
zazione struttura avvitata atlantis-isus-
Dentsply, (cromo-cobalto fresato); cera-
mizzazione e connessione della protesi
avvitata definitiva.
Fig. 3 Situazione iniziale: arcate in occlusione. Visione frontale.
Fig. 5 Rx OPT iniziale.
Fig. 7 Modello stereolitografico del mascellare. Visione palatale.
Fig. 4 Situazione iniziale: arcate in occlusione. Visione laterale.
Fig. 6 Esame TC Cone Beam iniziale.
Fig. 8 Modello stereolitografico del mascellare. Visione frontale.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
44 ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016
Obiettivo del trattamentoOttenimento a livello della premaxilla di un
volume di tessuti idoneo e prognosticamente
favorevole all’inserimento di 2 impianti a livello
degli incisivi laterali superiori ed al loro mante-
nimento; ripristino dell’estetica dento-facciale.
Risultati attesicorretto sostegno dei tessuti periorali, ri-
pristino dell’estetica del sorriso, mantenibilità
igienica del manufatto implanto-protesico, ot-
tenimento di una quota sufficiente e stabile di
gengiva aderente a livello sia perimplantare
che dei due elementi pontic intermedi, ripristi-
no della corretta funzione fonetica.
Preparazione del casosette giorni prima dell’intervento è stato
consegnato alla paziente un dispositivo prov-
visorio rimovibile ad appoggio dentale (tipo
essix) da usare al posto della protesi parziale
rimovibile: ciò si è reso necessario sia al fine
di migliorare il trofismo dei tessuti molli sia per
evitare la compressione sui tessuti operati da
parte della sua vecchia protesi parziale rimo-
vibile e per non compromettere quindi l’attec-
chimento degli innesti nel periodo post-opera-
torio. È stato inoltre eseguito un trattamento
di igiene professionale ed effettuata la visita
specialistica per l’assistenza anestesiologica.
Fig. 9 Provvisorio removibile tipo essix.
Fig. 11 Prelievo di osso autologo in blocco da cresta iliaca.
Fig. 13 Premaxilla scheletrizzata. Visione frontale.
Fig. 10 Provvisorio rimovibile tipo essix indossato.
Fig. 12 Premaxilla scheletrizzata. Visione occlusale.
Fig. 14 Rendering volumetrico da esame TC Cone Beam.
Procedure chirurgiche
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 45
Procedure protesiche
Fig. 15 Innesto a blocchi con osteosintesi in visione frontale.
Fig. 17 Protezione dell’ innesto con membrane riassor-bibili in collagene.
Fig. 16 Compensazione dei “gaps” con innesto osseo par-ticolato misto (autologo-eterologo) in visione occlusale.
Fig. 18 Guarigionedei tessutia7giornidall’inteventoricostruttivo.
Fig. 19 Guarigionedeitessutia21giornidall’inteventoricostruttivo.
Fig. 20 Esame CBCT iniziale. Fig. 22 Impianti XiveS (3,8 x 13 mm) in posizione 1.2-2.2.Fig. 21 Rientro dell’intervento ricostruttivo (T=10 setti-mane): visione delle viti da osteosintesi.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
46 ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016
Procedure chirurgiche
Fig. 23 Impianti XiveS (3,8 x 13 mm) in posizione 1.2-2.2.
Fig. 28 Guarigionedeitessutiatremesidall’inserimen-to implantare.
Fig. 29 Scopertura degli impianti e posizionamento dei pilastri di guarigione.
Fig. 30 Verifica radio-grafica del corretto alloggiamento dei pick-up.
Procedure Protesiche
Fig. 26 Sutura con monofilamento 5 0.
Fig. 27 Esame CBCT eseguito a 10 settimane dall’in-tervento.
Fig. 24 Innesto osseo con particolato misto (autologo-eterologo) in visione frontale.
Fig. 25 Protezione dell’ innesto con membrane riassor-bibili in collagene.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 47
Fig. 32 Aspetto dei tessuti perimplantari a due settima-ne dalla provvisorizzazione.
Fig. 33 Riposizionamento apicale della mucosa alveola-re con lembo a spessore parziale.
Fig. 34 Innesto gengivale libero. Stabilizzazione dell’ap-profondimento di fornice.
Fig. 31 Consegna del provvisorio in resina avvitato.
Procedure Protesicheparticolari della ceramizzazione: come era
stato già ipotizzato in fase di ottenimento del
consenso informato da parte della paziente, è
stato necessario applicare al manufatto prote-
sico la finta gengiva per riprodurre le papille
ed un profilo di emergenza degli elementi in-
termedi otticamente più naturale.
Fig. 35 Guarigionedei tessuti a4mesidalla chirurgiamuco-gengivale.
Fig. 36 Guarigionedei tessuti a4mesidalla chirurgiamuco-gengivale.
Fig. 37 Transfer da impronta tipo pick-up connessi da legatura metallica passiva e luxabite.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
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RISULTATI E CONCLUSIONI
la paziente ha riferito che il precedente
innesto da cresta iliaca è fallito a causa dell’e-
sposizione dello stesso seguita alla deiscenza
della ferita chirugica: considerato tale trascor-
so si è preferito non ricercare a tutti i costi una
“restitutio ad integrum” poiché le caratteristi-
che dei tessuti molli disponibili probabilmente
non lo avrebbero consentito con sufficiente
Fig. 39 Particolare dell’impronta definitiva in polivinil-silossano.
Fig. 38 Verifica radio-grafica del corretto alloggiamento dei pick-up.
Fig. 40 Particolari della progettazione della struttura in cromo-cobalto fresato con sistematica Atlantis-Isus.
Fig. 41 Struttura Atlantis-Isus in cromo-cobalto.
Fig. 42 Verifica clinica della passività con test di Sheffield.
Fig. 43 Particolari della ceramizzazione. Visione palatale. Fig. 44 Particolari della ceramizzazione. Visione frontale. Fig. 45 Particolari della ceramizzazione.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016 49
Fig. 46 Situazione iniziale: arcate in occlusione. Visione frontale.
Fig. 47 Situazione iniziale: arcate in occlusione. Visione laterale.
sicurezza (a meno di non procedere successi-
vamente con ulteriori incrementi volumetrici).
premesso ciò, il deficit di tessuti a livello del-
la premaxilla è stato compensato in misura più
che accettabile: il volume dei tessuti ottenuti si è
rivelato idoneo e prognosticamente favorevole
all’inserimento di 2 impianti a livello degli incisivi
laterali superiori ed al loro mantenimento; l’este-
tica dento-facciale è stata ripristinata in misura
soddisfacente per la paziente e per l’equipe.
Fig. 48 Protesi definitiva. Visione occlusale.
Fig. 50 Protesi definitiva. Visione laterale.Fig. 49 Protesi definitiva. Visione frontale.
Figg. 51a-c Visioni extraorali della riabilitazione definitiva.
Fig. 52 Radiografia di controllo della struttura definitiva eseguita a distanza di 5 mesi dall’inizio del carico funziona-le con la struttura provvisoria in resina.
QUINTESSENZA INTERNAZIONALE
50 ANNO 32 • NUMERO 4bis • spEcialE iMplaNtOlOgia 2016
il sostegno dei tessuti periorali, come si
può vedere anche dal confronto tra la cBct
iniziale e quella eseguita a due mesi dall’inne-
sto a blocco, si è rivelato ottimale. la mante-
nibilità igienica del manufatto implanto-pro-
tesico è stata garantita grazie all’ottenimento
di una quota sufficiente e stabile di gengiva
aderente a livello sia perimplantare che dei
due elementi pontic intermedi. le funzioni fo-
netica e masticatoria sono state ripristinate
correttamente.
RINGRAZIAMENTI
gli autori ringraziano per le lavorazioni odon-
totecniche Elio Folegatti e Federico Folegatti.
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REPORT
Le aziende informanoAstra Tech OsseoSpeed Profile EVL’impianto specificamente studiato per creste inclinate.
Segue il profilo naturale
È ampiamente documentato in implantologia che l’osso crestale si riassorbe dopo l’estrazione o la per-dita di un elemento dentale. Spesso il riassorbimento osseo nella regione vestibolare è pronunciato e questa situazione si verifica anche se viene immediatamente posizionato un impianto nell’alveolo post-estrattivo. Per rispondere a questa diffusa esigenza clinica nasce Astra Tech OsseoSpeed™ Profile EV, l’impianto unico* specificamente studiato per il mantenimento a 360° dell’osso residuo in situazioni con creste inclinate. Il design mantiene l’estetica dei tessuti molli e riduce la necessità di incrementi ossei.Poiché il contatto osso - impianto è a 360°, è impor-tante avere un supporto dell’osso marginale intorno all’intera superficie dell’impianto. Preservare l’osso marginale vestibolare e linguale in una situazione con cresta inclinata può inoltre influenzare positiva-
mente il livello dell’osso marginale mesiale e distale, ottimizzando l’estetica dei tessuti molli. ASTRA TECH OsseoSpeed™ Profile EV grazie al suo design che segue il profilo che naturalmente si crea dopo la perdita del dente, viene inserito al livello osseo di entrambi i margini vestibolare e linguale, preservando l’estetica dei tessuti molli, e riducendo la necessità di incrementi ossei. Questo è quello che intendiamo per mantenimento dell’osso a 360° in situazioni con creste inclinate.L’impianto ASTRA TECH OsseoSpeed™ Profile EV è inoltre supportato da tutta la gamma di soluzioni digi-tali Dentsply Sirona Implants dalla progettazione alla protesi definitiva, offrendo la possibilità di lavorare con un flusso di lavoro completamente digitale per garantire la massima semplicità e precisione durante tutto il trattamento.
Inoltre, tutti i componenti protesici indicizzati hanno una sola posizione per l’identificazione precisa della posizione dell’impianto durante tutto il trattamento dal posizionamento dell’impianto alla connessione dell’abutment definitivo, rendendo l’intera procedura semplice e predicibile. Tutti i componenti senza indi-ce sono supportati dalla piattaforma OsseoSpeed EV per una flessibilità protesica ideale. I componenti per impronta sono autoguidanti** per un flusso di lavoro preciso e predicibile tra il clinico e l’odontotecnico.Gli impianti ASTRA TECH OsseoSpeed™ Profile sono stati valutati in numerosi studi in corso con oltre 250 pazienti e 300 impianti inseriti in creste guarite e alveoli post-estrattivi, con un follow-up fino a tre anni mostrando un elevato survival rate dell’impianto, stabilità del tessuto duro e molle ed il mantenimento della differenza tra livello di osso vestibolare e lingua-le. È inoltre stato riportato un significativo aumento della larghezza della mucosa cheratinizzata in pazienti con tessuto molle compromesso.
ASTRA TECH OsseoSpeed™ Profile EV è parte inte-grante del nuovo ASTRA TECH Implant System EV ed è supportato dall’esclusivo BioManagement Complex di ASTRA TECH Implant System.
Per maggiori informazioni: www.dentsply.com/it-it
*Brevettato. **Brevetto depositato.