resilienza

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LEADERSHIP&MANAGEMENT • Gennaio/Febbraio 2015 15 Comportamento Questo tipo di sistemi comunica sia internamente che esternamente, in maniera continua. Dall’esterno rileva e riceve segnali grazie alle molteplici sonde e sensori. Internamente, le molte parti costituenti, sono influenzate, e influenzano a loro volta, il comportamento delle loro pari, scambiandosi reciprocamente messaggi; fornendo rinforzo positivo e negativo, feedback ininterrotto, trattando grandi quantità di dati. Un tratto fondamentale che fornisce forte flessibilità al sistema, è riscontrabile quando, in caso di significativi problemi o necessità urgenti di una singola parte, gli elementi immediatamente circostanti sono in grado di riconfigurare il loro funzionamento interno, per sostenere l’aumento di carico di lavoro, supportando o sostituendo definitivamente la parte in difficoltà. LE FONDAMENTA DELLA RESILIENZA La resilienza può essere compresa e sviluppata solo mantenendo una visione olistica: il sistema, a sua volta parte di un sistema esterno più grande, è fatto di sotto-sistemi, componenti, singole parti, che hanno natura, caratteristiche e comportamenti propri. Il rischio in mancanza di tale visione, è di creare sistemi fragili, non realmente integrati nell’ambiente circostante e, quindi, più soggetti a guasti o malfunzionamenti se sottoposti a forte pressione esterna. Tale visione è possibile solo se il sistema, e le sue parti, sono completamente trasparenti: c’è chiarezza in termini di obiettivi, regole, comportamenti, comunicazioni. LA RESILIENZA NELL’ESSERE UMANO Il singolo essere umano è, di per sé, un sistema complesso adattativo. Un’entità costituita da diverse e autonome componenti, tra loro interconnesse, che si comportano come un tutt’uno, in continuo apprendimento e sperimentazione del mondo circostante. Sistemi che reagiscono e regolano il proprio comportamento sulla base degli stimoli e dei cambiamenti dell’ambiente in cui vivono. La resilienza può essere considerata come il collante, elemento costitutivo primario, che fornisce a quei sistemi capacità di adattamento, mitigazione, evoluzione. Quando gli esseri umani si uniscono e lavorano insieme per un obiettivo comune, formano a loro volta un nuovo, più grande sistema complesso adattativo, chiamato team. Team resilienti Costruire team di successo è un duro lavoro. Ogni membro del team ha una sua soggettività, natura; ognuno deve essere messo in relazione agli altri elementi del gruppo, affinché si crei una squadra che collabori proficuamente, in grado di trovare e implementare soluzioni efficaci per problemi complessi. Affrontare scenari dominati dalla complessità, in cui nulla è chiaro dal principio ma è necessaria esplorazione, ricerca e indagine, necessita la creazione di ambienti di lavoro protetti, sicuri. Luoghi in cui sbagliare equivale a imparare, non a fallire; dove la sperimentazione è regola non eccezione. Luoghi dove vige il mantra: “Sbagliare presto, sbagliare spesso”. Ma, cosa rende un gruppo di persone, un team resiliente? Un team resiliente accetta il cambiamento. Adatta i suoi comportamenti in funzione di esso e si auto-organizza per trovare soluzioni. Un aspetto importante di questi team, è la capacità di sviluppare competenze professionali ridondanti intorno ai loro punti deboli, per assorbire eventuali momenti di crisi. La diversità è un altro fattore importante. Diversità professionale, di genere, di razza, di età. La diversità amplifica le capacità di pensiero laterale di un team, li aiuta nelle attività di problem solving e di ricerca di soluzioni alternative. Infine, queste persone sono in grado di CONSULENZA 14 LEADERSHIP&MANAGEMENT • Gennaio/Febbraio 2015 L a resilienza è la capacità di un individuo, comunità, o sistema, di intervenire attivamente in situazioni di stress, mitigando, rispondendo con azioni appropriate, sviluppando nuovi comportamenti, al fine di assorbire lo shock e ripristinare la condizione di equilibrio iniziale. Darwin su tali argomenti ci ha tramandato insegnamenti importanti. Studiò infatti che le specie che hanno maggiori probabilità di sopravvivenza, non sono né le più forti né tanto meno le più intelligenti; sono quelle che meglio rispondono al cambiamento. Sembra, quindi, che essere reattivi nello sviluppo di capacità di adattamento sia fondamentale e la resilienza, in tutto questo, ricopre un ruolo centrale. SISTEMI RESILIENTI Wikipedia definisce un sistema, un insieme di elementi interconnessi tra di loro e/o con l’ambiente esterno, ma che si comporta come un tutt’uno, secondo proprie regole generali e meccanismi autonomi di bilanciamento. La resilienza di un sistema è definibile come la capacità del sistema stesso, di sopportare perturbazioni, senza perdere il suo stato di equilibrio. Quando un sistema è resiliente? Struttura interna Un sistema resiliente ha una struttura interna modulare, che permette una riconfigurazione rapida ed intelligente in caso di necessità. Prendendo ad esempio il Lego, questo ha un numero finito di pezzi principali, che possono essere montati e smontati facilmente, al fine di creare nuovi oggetti o costruzioni. Un altro fattore importante dei sistemi resilienti è che i moduli costituenti dovrebbero essere semplici nella loro struttura e auto-consistenti nel loro comportamento. Caratteristiche dei singoli moduli Ogni modulo, o parte del sistema, ha tratti comuni agli altri, ma è comunque specializzato in termini di comportamento. Possiede interfacce omogenee (nei protocolli di comunicazione) ma diversificate ai margini, ai bordi, per essere in grado di connettersi alla diversità del mondo esterno, in maniera agevole, agile. Tornando nuovamente al Lego, ogni pezzo ha una sua propria natura: può avere dimensione singola o doppia, diversa lunghezza, colore, forma, ma tutti hanno meccanismi e articolazioni chiari (interfacce), che permettono al giocatore di combinarli all’infinito in nuovi pezzi grezzi, più grandi, e che, a loro volta, possono dare vita ad oggetti diversi a seconda delle necessità. RESILIENZA CHE COSA È LA RESILIENZA E PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE OGGI? CONSULENZA Emiliano Soldi Agile & Lean Coach @ Inspearit www.EmilianoSoldiPMP.info

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LEADERSHIP&MANAGEMENT • Gennaio/Febbraio 2015 15

ComportamentoQuesto tipo di sistemi comunica siainternamente che esternamente, inmaniera continua.Dall’esterno rileva e riceve segnaligrazie alle molteplici sonde e sensori.Internamente, le molte parti costituenti,sono influenzate, e influenzano a lorovolta, il comportamento delle loro pari,scambiandosi reciprocamentemessaggi; fornendo rinforzo positivo enegativo, feedback ininterrotto,trattando grandi quantità di dati.Un tratto fondamentale che fornisceforte flessibilità al sistema, èriscontrabile quando, in caso disignificativi problemi o necessità urgentidi una singola parte, gli elementiimmediatamente circostanti sono ingrado di riconfigurare il lorofunzionamento interno, per sostenerel’aumento di carico di lavoro,supportando o sostituendodefinitivamente la parte in difficoltà.

LE FONDAMENTA DELLA RESILIENZALa resilienza può essere compresa esviluppata solo mantenendo unavisione olistica: il sistema, a sua voltaparte di un sistema esterno più grande,è fatto di sotto-sistemi, componenti,singole parti, che hanno natura,caratteristiche e comportamenti propri.Il rischio in mancanza di tale visione, èdi creare sistemi fragili, non realmenteintegrati nell’ambiente circostante e,quindi, più soggetti a guasti omalfunzionamenti se sottoposti a fortepressione esterna. Tale visione èpossibile solo se il sistema, e le sue parti,sono completamente trasparenti: c’èchiarezza in termini di obiettivi, regole,comportamenti, comunicazioni.

LA RESILIENZA NELL’ESSEREUMANOIl singolo essere umano è, di per sé, unsistema complesso adattativo.Un’entità costituita da diverse eautonome componenti, tra lorointerconnesse, che si comportanocome un tutt’uno, in continuoapprendimento e sperimentazione delmondo circostante. Sistemi chereagiscono e regolano il proprio

comportamento sulla base degli stimolie dei cambiamenti dell’ambiente in cuivivono.La resilienza può essere consideratacome il collante, elemento costitutivoprimario, che fornisce a quei sistemicapacità di adattamento, mitigazione,evoluzione.Quando gli esseri umani si uniscono elavorano insieme per un obiettivocomune, formano a loro volta un nuovo,più grande sistema complessoadattativo, chiamato team.

Team resilientiCostruire team di successo è un durolavoro.Ogni membro del team ha una suasoggettività, natura; ognuno deveessere messo in relazione agli altrielementi del gruppo, affinché si creiuna squadra che collaboriproficuamente, in grado di trovare eimplementare soluzioni efficaci perproblemi complessi.Affrontare scenari dominati dallacomplessità, in cui nulla è chiaro dalprincipio ma è necessaria esplorazione,ricerca e indagine, necessita lacreazione di ambienti di lavoro protetti,sicuri. Luoghi in cui sbagliare equivale aimparare, non a fallire; dove lasperimentazione è regola noneccezione. Luoghi dove vige il mantra: “Sbagliarepresto, sbagliare spesso”.Ma, cosa rende un gruppo di persone,un team resiliente?Un team resiliente accetta ilcambiamento. Adatta i suoicomportamenti in funzione di esso e siauto-organizza per trovare soluzioni. Unaspetto importante di questi team, è lacapacità di sviluppare competenzeprofessionali ridondanti intorno ai loropunti deboli, per assorbire eventualimomenti di crisi.La diversità è un altro fattoreimportante. Diversità professionale, digenere, di razza, di età. La diversitàamplifica le capacità di pensierolaterale di un team, li aiuta nelle attivitàdi problem solving e di ricerca disoluzioni alternative.Infine, queste persone sono in grado di

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L a resilienza è la capacità di unindividuo, comunità, o sistema,di intervenire attivamente insituazioni di stress, mitigando,

rispondendo con azioni appropriate,sviluppando nuovi comportamenti, alfine di assorbire lo shock e ripristinarela condizione di equilibrio iniziale.Darwin su tali argomenti ci hatramandato insegnamenti importanti.Studiò infatti che le specie che hannomaggiori probabilità di sopravvivenza,non sono né le più forti né tanto menole più intelligenti; sono quelle chemeglio rispondono al cambiamento. Sembra, quindi, che essere reattivi nellosviluppo di capacità di adattamentosia fondamentale e la resilienza, intutto questo, ricopre un ruolo centrale.

SISTEMI RESILIENTIWikipedia definisce un sistema, uninsieme di elementi interconnessi tradi loro e/o con l’ambiente esterno, mache si comporta come un tutt’uno,secondo proprie regole generali emeccanismi autonomi dibilanciamento.La resilienza di un sistema è definibilecome la capacità del sistema stesso,di sopportare perturbazioni, senzaperdere il suo stato di equilibrio.Quando un sistema è resiliente?

Struttura internaUn sistema resiliente ha una strutturainterna modulare, che permette unariconfigurazione rapida ed intelligentein caso di necessità. Prendendo ad esempio il Lego, questoha un numero finito di pezzi principali,che possono essere montati e smontatifacilmente, al fine di creare nuovioggetti o costruzioni.Un altro fattore importante dei sistemiresilienti è che i moduli costituentidovrebbero essere semplici nella lorostruttura e auto-consistenti nel lorocomportamento.

Caratteristiche dei singoli moduliOgni modulo, o parte del sistema, hatratti comuni agli altri, ma è comunquespecializzato in termini dicomportamento.Possiede interfacce omogenee (neiprotocolli di comunicazione) madiversificate ai margini, ai bordi, peressere in grado di connettersi alladiversità del mondo esterno, in manieraagevole, agile.Tornando nuovamente al Lego, ognipezzo ha una sua propria natura: puòavere dimensione singola o doppia,diversa lunghezza, colore, forma, matutti hanno meccanismi e articolazionichiari (interfacce), che permettono algiocatore di combinarli all’infinito innuovi pezzi grezzi, più grandi, e che, aloro volta, possono dare vita ad oggettidiversi a seconda delle necessità.

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attivare prima, e navigare poi, retisociali, informali rispetto a quelleordinarie dell’organizzazione, al fine dipoter accedere a risorse distribuite, alfine di avere più velocemente risposte,risolvere i problemi, accrescere la loroesperienza.Non potranno però mai esistere granditeam, senza grandi leader.

Il leader resilienteIl leader resiliente è qualcuno che èinnanzitutto appassionato dell’essereumano.Una persona che lavora per sviluppare,primariamente, le persone e solo dopoi processi, gli strumenti, le cose.Una persona che modulaopportunamente il suo stile dicomunicazione e che accetta didecentrare parte del suo controllo inperiferia, ai team di lavoro, dove ènecessario creare per loro, spazi dimanovra opportuni per esercitare lapropria leadership, per permettere allacreatività di liberarsi nel risolvere iproblemi.

Questi leader sono persone resilientiquando diventano connettori, creanocomunità, esercitano la loro capacità dimoderazione, facilitazione, veri e propriingegneri sociali.Conoscono l’importanza dell’auto-organizzazione, della ridondanza dicompetenze, della diversitàsopraccitate. Sono coscienti del fattoche queste caratteristiche sonocostose da sviluppare e mantenere, marappresentano l’unico approcciovincente che permette alleorganizzazioni di prosperare, e a voltesopravvivere, nella terra dellacomplessità.Sono attenti a modelli dicomportamento, sono trasparenti,franchi e assertivi; generosi, ma capacidi grosso impegno e focalizzazioneverso obiettivi sfidanti. Evitano ilcompiacimento e rimangono presentia se stessi e in ascolto del mondo che licirconda.Sono agenti di cambiamento, parteintegrante del processo di continuatrasformazione. �

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