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Rerum vulgari fragmenta. Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura.

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Page 1: Rerum vulgari fragmenta. Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura

Rerum vulgari fragmenta.

Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per

lo più dedicata all’amore per Laura.

Page 2: Rerum vulgari fragmenta. Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura

Il Canzoniere.

In questa seconda parte si nota la figura umana di Laura; nonostante il fatto che il poeta l’abbia descritta con toni stilnovistici, Laura, rimane sempre un essere terreno e un ostacolo per arrivare all’amore di Dio.

Page 3: Rerum vulgari fragmenta. Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura

La vita fugge, et non s’arresta un’hora.La vita fugge, et non s’arresta un’hora,

et la morte vien dietro a gran giornate,

et le cose presenti et le passate

mi dànno guerra, et le future anchora;

e ‘l rimembrare et l’aspettar m’accora,

or quinci or quindi, sì che ‘n veritate,

se non ch’i’ ò di me stesso pietate,

i’ sarei già di questi pensier’ fora.

Tornami avanti, s’alcun dolce mai

ebbe ‘l core tristo; et poi da l’altra parte

veggio al mio navigar turbati i vènti;

veggio fortuna in porto, et stanco omai

Il mio nocchier, et rotte arbore et sarte,

et i lumi bei che mirar soglio, spenti.

In morte di Laura.

Riflessioni filosofiche.

passato

futuro

Viaggio della vita

Allusione al suicidio

tempesta

Petrarca immagina la propria morte.La ragione

Occhi di Laura

Personificazione

Page 4: Rerum vulgari fragmenta. Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura

Commento.Questo sonetto espone l’ennesima analisi interiore del Petrarca. Dopo la morte di Laura, il poeta si guarda intorno, diventando consapevole dell’inesorabile scorrere del tempo. Ormai stanco della tempesta interiore che da anni lo imprigiona, riflettendo sul suo futuro, il poeta non vede che sofferenza.

Riaffiorano ricordi nel cuore del poeta, ed egli stesso si rende conto di non aver passato che momenti dolorosi. Nonostante, egli abbia sofferto costantemente per l’amore che provava per Laura, dopo la sua morte, la mancanza che sente è incolmabile e si rende conto come quell’amore avrebbe potuto salvarlo da sofferenze ben peggiori.

Personalmente, credo che questo sonetto sia diverso dagli altri studiati, perché per la prima volta, vedo al primo posto Francesco e le sue riflessioni. Penso che questo sonetto, sia quasi un’autocommiserazione, anche se credo che in ogni caso riesca a trasmettere fino in fondo ciò che prova e facendo capire a chi legge che per quanto si possa soffrire e per quanto questo dolore possa tormentarti, in un certo senso bisogna capirsi, non essere severi con sé stessi, ma riuscendo comunque a continuare a vivere, per quanto ne può valere.

Page 5: Rerum vulgari fragmenta. Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura

Spesso ripeto sottovoceche si deve vivere di ricordi solo

quando mi sono rimasti pochi giorni.Quello che e’ passato 

e’ come se non ci fosse mai stato.Il passato e’ un laccio che

stringe la gola alla mia mentee toglie energie per affrontare il mio presente.

Il passato e’ solo fumodi chi non ha vissuto.

Quello che ho gia’ vistonon conta piu’ niente.Il passato ed il futuro

non sono realta’ ma solo effimere illusioni.Devo liberarmi del tempo

e vivere il presente giacche’ non esiste altro tempo

che questo meraviglioso istante.

Il mio passato.

Alda Merini.

Page 6: Rerum vulgari fragmenta. Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura

Il passato.E’ una curiosa creatura il passato

Ed a guardarlo in visoSi può approdare all’estasi

O alla disperazione.

Se qualcuno l’incontra disarmato,Presto, gli grido, fuggi!

Quelle sue munizioni arrugginitePossono ancora uccidere!

Emily Dickinson.