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REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONI RIUNITE PER LA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA RELAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 Relatore Presidente Cons. Valeria Mistretta Mario Scano

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REPUBBLICA ITALIANA

CORTE DEI CONTI

SEZIONI RIUNITE PER LA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

RELAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE

DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2012

Relatore Presidente

Cons. Valeria Mistretta Mario Scano

Magistrati responsabili di specifici approfondimenti:

Consigliere Maria Paola Marcia - cap. 13

Consigliere Lucia d’Ambrosio – cap. 15

Consigliere Valeria Motzo – cap. 14

Referendario Roberto Angioni – cap. 17

Hanno collaborato all’elaborazione del referto i funzionari:

Sig. Efisio Luigi Dentoni

Dott.ssa Susanna Sitzia

Dott.ssa Silvana Gaviano

Sig. Bruno Pilleri

SOMMARIO

1. Sintesi delle risultanze e delle osservazioni sul rendiconto regionale per il 2012 ................. 1

2. L’attività legislativa nel corso dell’anno 2012 ................................................................ 11

3. Il contenzioso davanti alla Corte costituzionale ............................................................. 14

4. La manovra di bilancio per il 2012 ............................................................................... 27

5. La legge finanziaria 2012 ........................................................................................... 30

6. I bilanci, annuale 2012 e pluriennale 2012 - 2014 ......................................................... 38

7. L’analisi dell’andamento previsionale ........................................................................... 42

8. Il patto di stabilità 2012 ............................................................................................. 44

9. Il rendiconto della Regione per l’anno 2012 .................................................................. 50

9.1. Le variazioni delle previsioni di bilancio ................................................................... 51

9.2. Le entrate ............................................................................................................ 54

9.2.1. I residui attivi ................................................................................................. 58

9.2.2. La vertenza entrate ......................................................................................... 61

9.3. Le spese .............................................................................................................. 72

9.3.1. I residui passivi .............................................................................................. 75

9.3.2. La spesa per Assessorati .................................................................................. 81

9.3.2.1. Presidenza Giunta ................................................................................... 81

9.3.2.2. Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione ............... 86

9.3.2.3. Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. .. 90

9.3.2.4. Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica ....................................... 96

9.3.2.5. Assessorato della Difesa dell’Ambiente ...................................................... 99

9.3.2.6. Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale ................................ 104

9.3.2.7. Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio ................................... 108

9.3.2.8. Assessorato dei Lavori Pubblici ............................................................... 112

9.3.2.9. Assessorato dell’Industria ..................................................................... 117

9.3.2.10. Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza

sociale. ….. ........................................................................................................ 122

9.3.2.11. Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e

sport. …….. ........................................................................................................ 125

9.3.2.12. Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ............................ 132

9.3.2.13. Assessorato dei trasporti........................................................................ 135

9.3.3. La spesa per strategie ................................................................................... 137

9.3.3.1. Strategia. 01- Istituzionale – La riforma della Regione: semplificazione ed

efficienza ………………………………………………………………………………………………………………………….146

9.3.3.2. Strategia.02 - Educazione: valorizzare e potenziare i luoghi dell’educazione . 154

9.3.3.3. Strategia.03- Patrimonio culturale: Dare forza a una identità viva ............... 165

9.3.3.4. Strategia 04 – Ambiente e Territorio: responsabilità e opportunità .............. 169

9.3.3.5. Strategia 05- Servizi alla persona: più vicino al bisogno ............................. 180

9.3.3.6. Strategia 06 – Economia: il lavoro come intrapresa ................................... 187

9.3.3.7. Strategia 07 – Crescita delle reti strutturali .............................................. 195

9.3.3.8. Strategia 08 – Somme non attribuibili ..................................................... 203

9.4. I risultati complessivi della gestione ...................................................................... 206

9.5. La gestione di cassa ............................................................................................ 210

9.6. La gestione di tesoreria ....................................................................................... 212

10. L’analisi dell’indebitamento regionale ......................................................................... 213

11. I debiti commerciali ................................................................................................. 216

12. Il personale della Regione, degli Enti e delle Agenzie Regionali ..................................... 220

13. L’analisi delle partite creditorie della Regione. I fondi di rotazione ................................. 246

14. L’analisi del riordino delle partecipazioni societarie regionali ......................................... 260

15. La spesa sanitaria regionale e le iniziative di razionalizzazione e riordino della rete

ospedaliera e territoriale................................................................................................ 300

15.1. Premessa........................................................................................................... 300

15.2. Le iniziative legislative e programmatorie regionali intervenute nel corso del 2012. ..... 303

15.3. L’incidenza finanziaria del fabbisogno della Sanità nei bilanci regionali. ...................... 306

15.4. Le risorse assegnate dalla Regione agli Enti del Servizio Sanitario Regionale. ............. 308

15.5. La gestione economica. I risultati di esercizio delle Aziende...................................... 317

15.6. La rete ospedaliera e le dotazioni di posti letto. ...................................................... 333

16. L’intervento regionale a supporto dei collegamenti marittimi tra la Sardegna e la

penisola ...................................................................................................................... 342

17. La normativa regionale in tema di personale degli enti locali adottata nell’ultimo biennio e i

suoi effetti ................................................................................................................... 372

18. I trasferimenti regionali al sistema delle autonomie locali ............................................. 378

19. I trasferimenti agli enti, istituti ed aziende regionali .................................................... 391

20. Il conto del patrimonio ............................................................................................. 398

1

1. SINTESI DELLE RISULTANZE E DELLE OSSERVAZIONI SUL

RENDICONTO REGIONALE PER IL 2012

Il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2012, composto dal

Conto del bilancio e dal Conto del patrimonio, è stato trasmesso dal Direttore generale della

Ragioneria Generale della Regione con nota n. 16943/X del 28 maggio 2013.

Le nuove vigenti disposizioni di cui all’art. 1, comma 3, del decreto legge 10 ottobre

2012, n. 174, convertito nella legge 7 dicembre 2012, n. 213, già applicabili nelle regioni a

statuto ordinario, prevedono che la trasmissione sia accompagnata da una relazione del

Presidente della Regione, finalizzata a mettere in evidenza le linee della gestione effettuata.

La Sezione ha verificato la concordanza dei dati risultanti dal rendiconto con quelli

presenti nel sistema informativo regionale SIBAR-SIBEAR, grazie al collegamento fornito

dall’Amministrazione, che consente l’accesso diretto in tempo reale ai dati contabili.

Atteso il nuovo quadro delle entrate e il mancato adeguamento del patto di stabilità al

livello delle entrate stesse, sul piano delle scritture contabili, nell’esercizio 2012 la gestione

della competenza evidenzia un saldo positivo pari a 59.893.778,81 euro. Per trovare un

analogo risultato occorre risalire alla gestione dell’esercizio 2005, quando la differenza fra

entrate di competenza accertate e spese impegnate risultò pari a 14.285.970,78 euro.

Per quanto riguarda i residui attivi, alla chiusura dell’esercizio 2012 si osservano

minori accertamenti pari a 12.828.179,52 euro. Nel 2011 lo stesso valore è risultato uguale a -

278.467.315,40 euro.

I residui passivi hanno registrato minori accertamenti pari a euro 520.861.385,02

(erano stati pari a euro 896.610.374,75 nel 2011). Il risultato differenziale della gestione dei

residui è pertanto pari a euro 508.033.205,50.

Il risultato della gestione complessiva presenta un saldo positivo pari a euro

567.926.984,31.

Il disavanzo complessivo, pertanto, passa da 1.162.529.938,00 euro al 31 dicembre

2011, a 594.602.953,69 al 31 dicembre 2012, con una diminuzione pari a -48,85%.

Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 mostra previsioni iniziali di

entrata e di spesa pari a 8.482.616.000,00 euro.

Per quanto concerne le entrate, le previsioni definitive ammontano a 9.173.075.713,24

euro, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali dell’8,14%.

Gli stanziamenti finali di spesa sono di 9.190.494.546,04 euro e sono superiori rispetto

agli stanziamenti iniziali dell’8,35%.

2

Le entrate accertate, pari a 7.370.068.142,65 euro, costituiscono l’80% circa delle

previsioni finali di entrata. Se si escludono dai totali le partite di giro e le entrate di cui al Titolo

V - Mutui, prestiti o altre operazioni creditizie, questa percentuale sale all’87,72%.

Le entrate riscosse in conto competenza sono state pari a 6.613.571.503,64 euro, dei

quali 6.567.700.312,30 euro versati.

I residui attivi della gestione di competenza ammontano a euro 802.367.830,35.

I residui attivi degli esercizi pregressi sono, al 31 dicembre 2012, 3.919.443.383,15. La

consistenza finale dei residui è, pertanto, pari a euro 4.721.811.213,50 euro e si presenta

inferiore del 3,78% rispetto all’importo dei residui al 1° gennaio 2012 (4.907.068.341,39).

Gli stanziamenti finali di spesa sono di 9.190.494.546,04 euro e di 8.121.489.526,31

euro se si escludono le previsioni di cui al Titolo IV - Spese per partite di giro e al Titolo 0 -

Copertura disavanzo.

Il volume degli impegni complessivi risulta pari a 7.310.174.363,84 (di cui

7.180.439.700,22 formali). I pagamenti ammontano a 5.151.540.081,40 euro. La gestione di

competenza, pertanto, ha generato residui passivi per 2.158.634.282,44 euro.

I residui provenienti dagli esercizi pregressi ammontano, a fine esercizio, a

3.869.281.378,66 euro e si riferiscono in misura preponderante a spese del Titolo II – Spese in

c/capitale (3.226.951.939,25).

I residui da portare a nuovo ammontano, complessivamente, a 6.027.915.661,10 euro

(-2,50% rispetto ai residui iniziali).

Lo stanziamento finale della spesa è costituito per l’86,28%, pari a euro

7.929.602.143,79, da fondi regionali.

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L’iter di approvazione del bilancio regionale è stato particolarmente travagliato e ciò

ha comportato un’innegabile mancanza di certezze nell’Amministrazione circa le possibilità

di gestire correttamente le risorse per i primi tre mesi del 2012, in quanto non solo la legge

finanziaria e quella di bilancio sono state emanate ad esercizio finanziario già avanzato, ma

anche entrambe le leggi di autorizzazione dell’esercizio provvisorio sono state adottate con

ritardo rispetto al periodo per il quale ne era prevista la vigenza e con efficacia retroattiva.

Infine per un periodo di circa 15 giorni (dal 1° al 15 marzo) l’Amministrazione regionale ha

operato in assenza di qualunque documento autorizzatorio di bilancio, essendo scaduto

l’esercizio provvisorio previsto dalla legge e non essendo stata approvata la legge di

bilancio per il 2012.

Gli effetti pregiudizievoli di questa intempestività si riflettono, moltiplicandosi, sulla

correntezza della spesa, sull’attivazione e sulla realizzazione degli interventi programmati e

3

sulla progressiva formazione della massa di residui, data la contrazione a un arco

temporale limitato delle procedure di erogazione delle spese.

Tale prassi è sostanzialmente elusiva della normativa giuscontabile e dei principi

coessenziali alla natura stessa della manovra finanziaria annuale.

Come si verifica già da diversi anni, anche nel 2012 non vi è stata la legge di assestamento

del bilancio.

Con riferimento all’attività legislativa, si è rilevata la presenza di numerose leggi-

provvedimento e, in svariate ipotesi, la modifica di norme a breve distanza di tempo, con la

conseguenza di accrescere l’incertezza interpretativa della quale è spesso stata investita la

Sezione di controllo nella sua attività consultiva nei confronti degli Enti Locali.

La novella di cui al decreto legge 174/2012 prevede un controllo sulle leggi di spesa da

parte della Sezione di controllo con cadenza semestrale.

Il contenzioso innanzi alla Corte Costituzionale tra lo Stato e la Regione, che la

relazione tratta diffusamente, ha riguardato tante materie a fronte del difficile

coordinamento della finanza pubblica, che avrebbe dovuto essere assicurato da corretti

rapporti tra le diverse autonomie.

Con riguardo, in particolare, al contenzioso con lo Stato sulla vertenza delle entrate e

sull’adeguamento del patto di stabilità, nel 2012 vi sono state importanti affermazioni

di principio della Corte Costituzionale, che è stata investita di un numero considerevole di

ricorsi, ma l’unico concreto passo avanti si è avuto con la quantificazione delle somme

dovute alla Regione nella legge di assestamento del bilancio dello Stato 2012.

E’ fondamentale osservare che, come noto, tale situazione è destinata a mutare nei

prossimi mesi, in quanto la legge n. 64 del 6 giugno 2013, di conversione del decreto legge

n. 35 dell’8 aprile 2013, ha introdotto la possibilità di modifiche al patto di stabilità interno

per la Regione Sardegna. Gli effetti di tale norma si avranno presumibilmente, però, solo

nell’ultima parte del 2013.

Ferma restando l’approfondita verifica condotta dalla Sezione di controllo e illustrata nella

relazione, secondo la Direzione generale dalla programmazione il credito della Regione nei

confronti dello Stato era di 1.312.068.968,85 euro al 31 dicembre 2012.

Con riferimento al 2012 è stata acquisita la certificazione definitiva relativa al rispetto degli

obiettivi del patto di stabilità interno.

Considerati gli stanziamenti finali complessivi, si è riscontrata una riduzione rispetto

all’esercizio precedente per tutte le strategie, con l’eccezione della strategia 01 -

istituzionale (il cui stanziamento finale è cresciuto del 18,71%) e della 05 – servizi alla

persona (con uno stanziamento superiore del 3,38%).

4

La relazione analizza la spesa per strategie, che è stata condizionata anche nel 2012 dai

vincoli posti dal patto di stabilità, oltre che dalle altre numerose norme statali intervenute

nel corso dell’anno, che hanno limitato ulteriormente la capacità di spesa della Regione.

Non essendo intervenuta la legge di assestamento, in sede istruttoria si è chiesto agli

Assessorati di indicare l’attività svolta nel corso dell’anno in esame, con particolare

riferimento alle eventuali rimodulazioni di programma resesi necessarie a seguito di

intervenute variazioni delle dotazioni finanziarie.

La relazione riporta gli aspetti principali delle risposte pervenute; alcuni Assessorati hanno

precisato nel dettaglio come abbiano dovuto rimodulare i programmi in corso d’esercizio, in

quanto il limite ha inciso in misura decisiva sulla possibilità di spendita delle risorse.

Alcuni argomenti sono stati oggetto di particolare approfondimento.

Con riferimento alla spesa per il personale si è rilevato che alle numerose disposizioni

dettate dal legislatore nazionale è stata data applicazione da parte dell’Amministrazione

regionale, anche se in qualche caso tali norme sono state impugnate davanti alla Corte

Costituzionale.

Non sempre, invece, le normative di contenimento della spesa di personale sono state

rispettate da parte degli Enti e delle Agenzie, nonostante che con la delibera di Giunta n.

48/23 dell’11 dicembre 2012 sia stato espressamente indicato che tali soggetti sono tenuti

al regime limitativo delle assunzioni e della riduzione della spesa per il personale previsto

per l’Amministrazione regionale, come ripetutamente affermato anche dalla Corte

Costituzionale; in particolare si evidenzia nel comparto l’aumento del personale assunto con

contratto di rapporto flessibile o atipico.

Analoga situazione si è verificata per gli organismi partecipati dalla Regione. Si è

riscontrato infatti che alcuni di essi hanno incrementato tra il 2011 e il 2012 la spesa per il

personale: tale condotta non può che essere valutata negativamente a fronte di specifici

obblighi che impongono all’Amministrazione regionale controllante di vigilare sul

contenimento di tale voce di spesa corrente, anche tenuto conto degli effetti sulla spesa

consolidata regionale.

Si è constatato che la banca dati delle partecipazioni regionali tenuta dall’Assessorato degli

enti locali si presenta lacunosa, in quanto non sono disponibili per tutti gli organismi

partecipati i dati completi relativi ai trasferimenti finanziari, ai risultati di esercizio

conseguiti, alle spese sostenute, agli organi di amministrazione e controllo.

E’ stato verificato che gli importi dei trasferimenti finanziari presenti nella suddetta banca

dati non sempre coincidono con quelli comunicati dall’Assessorato regionale del Bilancio alla

Sezione di controllo ed estrapolati dal sistema SIBAR (Sistema Informativo di Base

dell’Amministrazione Regionale). Secondo quanto si è appreso in sede istruttoria, ciò

5

sarebbe dovuto al fatto che gli organismi partecipati possono fare capo a più centri di

responsabilità riferibili a diversi Assessorati: in questi casi, quindi, l’Assessorato

responsabile dell’attività di indirizzo e controllo può trovarsi nella paradossale condizione di

non conoscere i dati finanziari complessivi riferiti agli organismi dallo stesso Assessorato

controllati.

Ciò evidenziato, emerge l’assoluta urgenza e necessità che almeno i dati finanziari presenti

nella richiamata banca dati delle partecipazioni regionali siano ricavati automaticamente

attraverso un sistema che prelevi e aggreghi i dati direttamente dal bilancio regionale.

Infatti, a tutt’oggi la banca dati in questione non dialoga con gli altri sistemi informativi

regionali alimentandosi esclusivamente con i dati vidimati e inseriti dai singoli Assessorati.

Ciò incide sull’affidabilità e completezza dei dati raccolti essendo possibili errori e ritardi

nell’inserimento.

Con riferimento alle società in house, si deve evidenziare che l’attività di indirizzo e

controllo non deve essere rimessa alla disponibilità e alla leale collaborazione della singola

società, ma deve essere svolta dall’Amministrazione regionale analogamente a quella

esercitata sugli uffici interni.

Risulta, quindi, assolutamente urgente e non più procrastinabile, anche in considerazione

delle ingenti risorse finanziarie regionali di cui il comparto delle partecipazioni beneficia

annualmente (oltre 310 milioni nel 2012), che la Regione svolga ordinariamente le dovute

attività di controllo analogo nel rispetto delle forme contemplate da ultimo nella delibera

della G.R. n. n. 42/5 del 23 ottobre 2012.

Con riferimento alla SFIRS, si rileva che i molteplici controlli, sia di tipo preliminare sugli

atti più rilevanti della gestione che sui singoli affidamenti, ai quali la Società è stata

sottoposta, e diffusamente riportati nella relazione, corrispondono solo in parte alle attività

di controllo analogo stabilite dalla delibera sopra richiamata.

Le operazioni di verifica hanno affrontato la problematica delle attività di recupero delle

diverse tipologie di crediti, con riserva di un approfondimento negli esercizi successivi.

Con particolare riguardo al recupero dei crediti sui fondi di rotazione è proseguita nel

2012 l’attività di riordino delle partite creditorie della Regione. L’Assessorato al bilancio ha

assunto significative iniziative presso gli Istituti bancari e presso ciascun Assessorato,

evidenziando la necessità di provvedere al riordino del comparto gestionale in esame,

ciascuno per la propria competenza, anche al fine, eventualmente, di poter pervenire a

formali provvedimenti di rinuncia alla riscossione per crediti di importo uguale o inferiore a

duemila euro, a seguito di idonee procedure per la valutazione in concreto dell’inesigibilità.

Si evidenzia però che le imprese beneficiarie di contributi/incentivi per le quali sono tuttora

in corso le procedure transattive sono 216, per un importo da recuperare ratealmente pari

a 18,874 milioni di euro, dei quali sono stati recuperati solo 891.347 euro al 31 dicembre

2012.

6

A tal proposito, con riguardo ai fondi di rotazione, si rammenta che a fronte degli importi

oggetto di transazioni in corso per conseguire la restituzione (pari a 39,479 milioni di euro

per capitale ed interessi), gli importi non recuperabili per tali vie, ovvero per proposte

transattive non accolte, ammontano a 174,798 milioni di euro a titolo di capitale e

interessi.

I criteri per il riparto del Fondo Sanitario Regionale anno 2012 (2013 e 2014) sono stati

definitivamente approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 51/4 del 28 dicembre

2012, quindi a fine esercizio.

Solo con DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013 sono state finalmente definite le assegnazioni

2012 alle varie Aziende del SSR per un totale complessivo di € 3.147.320.330,24 (fondi

regionali 2012), al netto delle entrate dirette regionali, del finanziamento ARPAS e delle

entrate proprie delle Aziende sanitarie, provvedendo alla ripartizione delle stesse.

Le integrazioni con fondi regionali (sul capitolo SC05.001 “Finanziamento delle spese

correnti delle Aziende ex art. 38 d.lgs. 446/1997”) sono state nel 2012 pari a circa 365

milioni.

Si ricorda che la Sezione regionale di controllo ha più volte segnalato che le assegnazioni

integrative effettuate per il 2010 e per il 2011, anche alla luce della circostanza che le

delibere di assegnazione sono state adottate a esercizio scaduto, si configurano quale

prima copertura delle perdite già realizzatesi.

Si sottolinea, invece, positivamente che nell’elaborazione della suddetta delibera

l’Amministrazione regionale si sia tempestivamente adeguata alle osservazioni formulate

dalla Sezione di controllo in merito alla necessità che - in caso di adozione della delibera di

assegnazione ad esercizio scaduto - si desse conto delle anticipazioni già effettuate a

favore delle Aziende nel corso dell’esercizio trascorso, trattandosi di risorse impegnate,

liquidate e pagate in conto competenza di detto esercizio, invece di considerare l'intero

importo del riparto a carico dei residui dell’esercizio precedente (come avvenuto nel 2009,

2010 e 2011) .

La delibera, infatti, enumera analiticamente tutte le risorse impegnate e effettivamente

erogate alle singole Aziende nel corso del 2012 (pari complessivamente a €

2.823.623.725,74) e indica le risorse in conto residui 2012 su ciascun capitolo da liquidare

nel 2013 (pari complessivamente a € 301.555.782,13).

Con riguardo agli obiettivi di contenimento della spesa per il personale nel settore

sanitario, si è riscontrato che il costo per il personale, che nel 2004 ammontava a circa

1,028 miliardi di euro, negli esercizi successivi ha registrato una costante crescita, fino a

pervenire nel 2012 a un incremento di quasi il 12% rispetto al costo del 2004. La stessa al

IV Trimestre 2012 si attesta, infatti, su 1.156.817.000 al netto dell’IRAP (pari a quasi 78

milioni di euro).

7

Ai costi per il personale devono aggiungersi quelli per consulenze, collaborazioni, rapporti di

lavoro interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie.

Ne discende un quadro di spesa in significativo ulteriore incremento. Si osserva, infatti,

che, nonostante l’esigenza di contenimento di dette tipologie di spesa e di risparmio

generale, tali voci di costo hanno registrato negli ultimi anni una costante evoluzione,

passando da 64,445 milioni di euro nel 2008 a 63,360 milioni di euro nel 2009 a 78,552

milioni di euro nel 2010 a 89,593 milioni di euro alla chiusura del 2011 e a 86,338 milioni

di euro alla chiusura del IV Trimestre 2012.

Per quanto concerne la spesa farmaceutica complessiva, quale risultante dagli appositi

modelli CE (conto economico) Consuntivo delle Aziende, nel periodo 2008/2012 si è

registrato un incremento globale del 6,7% (dati provvisori).

Il dato provvisorio del 2012 evidenzia una riduzione della spesa farmaceutica complessiva

del 4,75% rispetto all’esercizio precedente, determinata in particolare da una significativa

contrazione dei costi per acquisto di prodotti farmaceutici (ed emoderivati). Ai fini della

valutazione dell’andamento della spesa negli anni, si deve considerare, tuttavia, che non si

tratta di dati definitivi e che lo scostamento tra la spesa farmaceutica complessiva al IV

trimestre 2011 e alla chiusura definitiva 2011 è risultato in aumento del 3,09%.

Nell’ambito della strategia 07 – crescita delle reti strutturali, è stato approfondito il settore

del trasporto marittimo, che si è concretizzato nell’attivazione di alcune linee fra la

Sardegna e l’Italia continentale, gestite da Saremar per periodi limitati degli anni 2011 e

2012, durante i quali sono stati trasportati, complessivamente, 464.295 passeggeri.

L’impegno finanziario sostenuto a tal fine dalla Regione Sardegna, direttamente oppure

attraverso l’Agenzia regionale Sardegna Promozione, è stato pari a 15 milioni di euro, con

una spesa media che potrebbe essere valutata in circa 34 euro per ciascun passeggero

trasportato da Saremar.

Nonostante il finanziamento regionale, la Società ha registrato con la contabilità separata,

nella gestione delle rotte esaminate, disavanzi per oltre 3,6 milioni nei due esercizi.

Trattandosi di società in house, la passività non potrà non gravare sul bilancio regionale –

per cui l’impegno complessivo della Regione nell’intera vicenda dei trasporti Saremar verso

l’Italia dovrebbe correttamente essere quantificato in circa 19-20 milioni, portando a oltre

41 euro la spesa mediamente sostenuta per ciascun passeggero trasportato dalla Società

da o verso la penisola Italiana.

L’intervento realizzato sul mercato del trasporto marittimo potrebbe, inoltre, essere

classificato come aiuto di Stato dalla Commissione europea, che ha in corso un’istruttoria;

in tal caso le somme ricevute da Saremar verrebbero retrocesse ai soggetti che le avevano

erogate e la Società dovrebbe essere inevitabilmente posta in liquidazione, con il

consistente rischio dell’impossibilità di assicurare i collegamenti fra la Sardegna e le isole

minori e la Corsica.

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Nonostante la previsione in tal senso contenuta nella L.R. n. 18/2012, è difficile ipotizzare

realisticamente qualsiasi forma di supporto al trasporto marittimo da e per la Sardegna da

parte della Regione nell’imminente stagione estiva 2013.

In relazione alla consistenza dell’organico della Società si segnala la gravità delle azioni

poste in essere con la sottoscrizione di un accordo sindacale il 28 maggio 2013 fra Saremar

e le organizzazioni sindacali del settore, con il quale le parti hanno adottato le “Linee guida

per le tabelle minime di armamento ai fini della sicurezza del naviglio mercantile…” .

L’accordo specifica la consistenza di marittimi che dovrà operare nei traghetti che

costituiscono la flotta sociale, portando il loro numero complessivo a 158, con un aumento

di 31 unità.

Come sopra ricordato, le società in house (quale è a tutti gli effetti Saremar Spa) sono

soggette ai vincoli applicabili all’Amministrazione regionale in materia di contenimento della

spesa e, in particolare, in tema di assunzioni di personale, ma Saremar continua a operare

senza tenere conto neppure della delibera della Giunta n. 48/23 dell’11 dicembre 2012.

L’accordo di cui si tratta appare perciò essere stato sottoscritto in violazione di una precisa

norma di legge.

Si deve ancora sottolineare che l’assunzione di queste unità di personale aggraverà il

bilancio Saremar di ulteriori costi per circa 2,23 milioni annui (calcolati in base al costo

medio rilevabile dal preconsuntivo 2012).

Le vicende esaminate, per la loro rilevanza, richiedono una particolare attenzione da parte

degli organi regionali per reimpostare i rapporti con le società coinvolte nel circuito dei

servizi di trasporto marittimo, ma anche nei confronti della Commissione europea, nella

considerazione di un quadro più ampio che dia equilibrato rilievo alle esigenze derivanti

dall’insularità, abbandonando la politica dell’emergenza che, non supportata da idonee

misure di vigilanza nei confronti delle società partecipate, non porta a risultati che

giustifichino le risorse finanziarie destinate.

Da ultimo è importante ricordare che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,

con delibera dell’11 giugno 2013, pubblicata sul sito internet dell’AGCM il 14 giugno 2013,

ha stabilito …che le società Moby S.p.A., SNAV S.p.A., Grandi Navi Veloci S.p.A. e

Marinvest S.r.l. hanno posto in essere un’intesa finalizzata all’aumento dei prezzi per i

servizi di trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia,

Genova-Olbia e Genova-Porto Torres… e ha deciso che … in ragione della gravità e durata

delle infrazioni … alle società … vengano applicate sanzioni amministrative pecuniarie

rispettivamente pari a:

• per Moby 5.462.310 euro;

• per GNV 2.370.795 euro;

• per SNAV 231.765 euro;

• per Marinvest 42.575 euro.

9

Nel corso dell’anno 2012, il legislatore regionale non ha affrontato né posto rimedio,

neanche parziale alle criticità segnalate dalle Sezioni Riunite nel giudizio di parifica del

rendiconto 2011 con riferimento alla normativa in tema di personale degli enti locali.

Il quadro complessivo è stato reso ancor più complicato dal punto di vista normativo dal

mancato completamento della promessa riforma delle autonomie locali, per l’ennesima

volta preannunciata dalla Regione con l’art. 1 della legge regionale n. 11 del 25 maggio

2012, la quale ha avuto l’effetto di mantenere in essere le strutture delle nuove Province

nonostante il referendum abrogativo del 6 maggio 2012. Solo con la legge regionale n. 15

del 28 giugno 2013 - Disposizioni transitorie in materia di riordino delle province – è stato

stabilito che entro trenta giorni dall'entrata in vigore della stessa legge “il Consiglio

regionale approva una legge di riforma organica dell'ordinamento degli enti locali” e che

siano “nominati, con delibera della Giunta regionale, su proposta del Presidente della

Regione, commissari straordinari che assicurano la continuità delle funzioni già svolte dalle

province e predispongono entro sessanta giorni dall'insediamento gli atti contabili,

finanziari e patrimoniali ricognitivi e liquidatori necessari per le procedure conseguenti alla

riforma”.

Si è assistito, inoltre, al sovrapporsi, disorganico, di ulteriori norme regionali e statali di

modifica delle disposizioni vigenti. L’effetto di queste sovrapposizioni normative è stato

dirompente sotto il profilo della scarsa chiarezza normativa.

E’ stato ampliato, altresì, lo spettro applicativo delle deroghe regionali, la cui applicabilità,

per legge, non appare più necessariamente ricollegata, come in passato, alla

riorganizzazione o al trasferimento di funzioni amministrative: per il fatto stesso

dell’esistenza di un finanziamento regionale, compreso quello del fondo unico regionale,

infatti, ogni ente locale viene autorizzato dalle nuove disposizioni ad effettuare assunzioni

di personale, con il rischio che i limiti cogenti fissati dall’ordinamento statale possano

essere disapplicati. Il legislatore regionale, in un certo senso abdicando alla sua funzione di

preciso e chiaro indirizzo agli enti locali, da esercitare nell’ambito del coordinamento degli

andamenti di finanza pubblica, ha scaricato sulle autonomie locali ogni valutazione circa la

possibilità di superare i limiti statali, senza al contempo prevedere un monitoraggio locale e

centrale per la governance della specifica spesa.

La Commissione Europea, con Decisione C (2007) n. 5728 del 20 novembre 2007, ha

adottato il programma operativo per l’intervento comunitario del Fondo Europeo di

Sviluppo Regionale (FESR) ai fini dell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione”

nella Regione Sardegna.

Il costo totale pubblico del POR FESR Sardegna, originariamente approvato e comprensivo

delle quote comunitaria, statale e regionale, è pari a € 1.701.679.413,00.

Il Programma è stato oggetto di due successive riprogrammazioni che hanno fortemente

impattato sul Piano Finanziario. Con la prima, adottata dalla Commissione con Decisione

10

C(2011)9063 dell’8 dicembre 2011, è stato rimodulato il tasso di partecipazione

comunitaria per Asse, lasciando inalterato il tasso di cofinanziamento medio (40%). Con la

seconda, conclusa con Decisione C(2012)9845 del 19 dicembre 2012, è stata modificata la

dotazione finanziaria complessiva del POR che passa da 1.701.679.413 euro a

1.361.343.530 euro, attraverso la riduzione della quota di cofinanziamento nazionale a

valere sul Fondo di Rotazione ex lege 183/87 e il conseguente innalzamento del tasso

medio di cofinanziamento comunitario (dal 40% al 50%).

Per quanto riguarda il conto del patrimonio, il conto dei beni mobili 2012 è stato

presentato ancora in base alla sola contabilità finanziaria.

La legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013 (legge finanziaria 2013), pubblicata solo il 24

maggio 2013, prevede all’art. 1, comma 13, che ”I termini di applicazione in via definitiva

delle disposizioni di cui all'articolo 69, comma 1, lettera c), della legge regionale n. 11 del

2006, limitatamente alle disposizioni di cui all'articolo 70, comma 3, della medesima legge

regionale, si applicano con decorrenza anticipata, a far data dalla elaborazione del

rendiconto per l'anno 2012, qualora rispettati i requisiti di rilevazione contabile previsti nel

medesimo comma”.

Il ritardo nell’approvazione della legge finanziaria, pertanto, ha determinato l’inapplicabilità

della norma che fa decorrere dal rendiconto dell’anno precedente le modalità di redazione

del conto del patrimonio.

Alcune Direzioni Generali hanno fatto pervenire le proprie controdeduzioni per l’adunanza

pubblica del 26 giugno 2013, nel corso della quale si è svolto un ampio contraddittorio con i

rappresentanti dell’Amministrazione regionale intervenuti, del quale si riportano gli aspetti

principali nella relazione.

11

2. L’ATTIVITÀ LEGISLATIVA NEL CORSO DELL’ANNO 2012

Nel 2012 il Consiglio Regionale ha approvato 26 leggi regionali.

Oltre alle leggi di autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio, alla legge di

bilancio e alla legge finanziaria 2012 sono state approvate le seguenti leggi:

Legge regionale 27 gennaio 2012, n. 2. Autorizzazione alla partecipazione del

rilancio della Keller Elettromeccanica Spa - Intervento finanziario della SFIRS Spa.

Legge regionale 1 febbraio 2012, n. 3. Bollettino ufficiale digitale della Regione

autonoma della Sardegna.

Legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4. Norme in materia di enti locali e sulla

dispersione ed affidamento delle ceneri funerarie.

Legge regionale 26 marzo 2012, n. 8. Disposizioni per l'individuazione dei territori

agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'articolo 15 della legge 27

dicembre 1977, n. 984 (Coordinamento degli interventi pubblici nei settori della zootecnia,

della produzione ortoflorofrutticola, della forestazione, dell'irrigazione, delle grandi colture

mediterranee, della vitivinicoltura e della utilizzazione e valorizzazione dei terreni collinari e

montani).

Legge regionale 13 aprile 2012, n. 9. Norme urgenti in materia di enti locali e

modifiche alla legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4.

Legge regionale 7 maggio 2012, n. 10 Modifiche alla legge regionale 15 marzo

2012, n. 6 (legge finanziaria 2012).

Legge regionale 25 maggio 2012, n. 11. Norme sul riordino generale delle

autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011.

Legge regionale 13 giugno 2012, n. 12. Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge

regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), relativa ai

contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della

spesa pubblica.

Legge regionale 26 giugno 2012, n. 13. Rimodulazione del quadro degli interventi

regionali a sostegno delle politiche del lavoro e disposizioni in materia di contratti a termine.

Legge regionale 19 luglio 2012, n. 14. Disposizioni relative alla Fondazione Teatro

lirico di Cagliari e per la prosecuzione del progetto SCUS.

Legge regionale 7 agosto 2012, n. 15. Disposizioni urgenti in materia di trasporti.

Legge regionale 7 agosto 2012, n. 16. Modifica del comma 7 dell'articolo 3 della

legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012), e disposizioni urgenti relative

all'ENAS.

Legge regionale 13 settembre 2012, n. 17. Finanziamento agli enti locali per il

funzionamento dei Centri servizi per il lavoro (CSL), dei Centri servizi inserimento lavorativo

(CESIL) e delle Agenzie di sviluppo locale e disposizioni varie.

12

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 18. Disposizioni in materia di continuità

territoriale marittima e modifiche alla legge regionale n. 1 del 1977.

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 19. Norme per la continuità delle concessioni

demaniali ai fini di pesca e acquacoltura.

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 20. Norme di interpretazione autentica in

materia di beni paesaggistici.

Legge regionale 7 novembre 2012, n. 21. Disposizioni urgenti in materia sanitaria

connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità.

Legge regionale 23 novembre 2012, n. 22. Proroga dei termini per la presentazione

delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009, e

successive modifiche ed integrazioni.

Legge regionale 23 novembre 2012, n. 23. Disposizioni in materia di funzionamento

e organizzazione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (CREL).

Legge regionale 17 dicembre 2012, n. 24. Norme in materia di revisione contabile

negli enti locali.

Legge regionale 17 dicembre 2012 n. 25. Disposizioni urgenti in materia di enti

locali e settori diversi.

Legge regionale 21 dicembre 2012 n. 26. Autorizzazione all'esercizio provvisorio del

bilancio della Regione per l'anno 2013 e disposizioni urgenti.

E’ agevole rilevare la presenza di numerose leggi-provvedimento, in molti casi

sottoposte dal Governo all’esame da parte della Corte Costituzionale, come si vedrà nel

capitolo 3, relativo al contenzioso, e in svariate ipotesi la modifica di norme a breve distanza di

tempo, con la conseguenza di accrescere l’incertezza interpretativa della quale è spesso stata

investita la Sezione di controllo.

Sul punto della tecnica redazionale, in questa sede è opportuno richiamare quanto

affermato dalla “Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali”1

nella relazione conclusiva approvata nella seduta del 31 gennaio 2013.

Nella relazione si legge che parte delle responsabilità per la mancata applicazione delle

leggi regionali ricade sul Consiglio Regionale e si articolano sostanzialmente su due rilevanti

livelli: 1) uno attiene alla qualità della produzione dei provvedimenti, sul piano tecnico

progressivamente peggiorata… 2) l’altro concerne la tendenza dei consiglieri a recuperare un

potere autonomo… invadendo il campo degli atti di competenza degli esecutivi con

provvedimenti di dettaglio, che perdendo la caratteristica di disposizioni generali e astratte,

riducono l’azione legislativa ad una disorganica risposta a bisogni materiali diffusi…

Questo comportamento… ha determinato una decadenza dell’autorevolezza della

funzione legislativa, che contribuisce all’indebolimento del prodotto normativo e ne favorisce la

1 Istituita con ordine del giorno del Consiglio regionale n. 27 del 2010.

13

violazione sistematica da parte dei soggetti a cui, invece, è attribuito il compito di attuarlo e di

farlo rispettare.

Si evidenzia, inoltre, che le leggi sono prive della relazione illustrativa.

Occorre segnalare che il decreto legge n. 174 del 10 ottobre 2012 convertito nella legge

n. 213 del 7 dicembre 2012, già applicabile nelle regioni a statuto ordinario, all’art. 1 comma

2, stabilisce che “ogni sei mesi le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti trasmettono

ai consigli regionali una relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi

regionali approvate nel semestre precedente e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.”

14

3. IL CONTENZIOSO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE

Le seguenti leggi regionali approvate nel 2012 sono state impugnate dallo Stato davanti

alla Corte Costituzionale:

Legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della

Regione (Legge finanziaria 2012). Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha promosso ricorso (n. 80 del 21 maggio

2012 pubblicato sul BURAS n. 28 del 21 giugno 2012) innanzi alla Corte Costituzionale per far dichiarare l’illegittimità

delle disposizioni art. 2 comma 3, art. 3 commi 4, 6 e 7, art. 4 comma 48.

Legge regionale 26 giugno 2012, n. 13 Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle

politiche del lavoro e disposizioni in materia di contratti a termine. (Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n.

116/2012).

Legge regionale 13 settembre 2012, n. 17 Finanziamento agli enti locali per il funzionamento dei Centri servizi per

il lavoro (CSL), dei Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e delle Agenzie di sviluppo locale e disposizioni varie

(Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 180/2012).

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 19. Norme per la continuità delle concessioni demaniali ai fini di pesca e

acquacoltura. (Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 194 del 21 dicembre 2012).

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 20. Norme di interpretazione autentica in materia di beni paesaggistici.

(Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 193 del 21 dicembre 2012).

Legge regionale 17 dicembre 2012, n. 25 Disposizioni urgenti in materia di enti locali e settori diversi (Ricorso del

Presidente del Consiglio dei Ministri n. 25/2013).

Nel corso del 2012 e nei primi mesi del 2013 sono intervenute le seguenti sentenze

della Corte Costituzionale riguardanti ricorsi promossi dal Presidente del Consiglio dei Ministri

avverso norme regionali:

Sentenza n. 16 del 23 gennaio 2012 che ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale

promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri nei confronti dell'articolo 2 della legge della Regione autonoma

Sardegna 21 gennaio 2011, n. 5 (Disposizioni integrative della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 - Norme per la

protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna), sollevata in relazione all'art. 117, commi

primo e secondo, lettera s), della Costituzione.

Sentenza n. 18 del 23 gennaio 2012 che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 15-bis, comma 4, della legge

regionale n. 5 del 2006 (Disciplina generale delle attività commerciali) - introdotto dall’articolo 3 della legge regionale

7 febbraio 2011, n. 6 - disciplinante il trasferimento dell’attività commerciale, che prevede che La cessione dell'attività

per atto tra vivi è comunicata dal cessionario al comune territorialmente competente entro sessanta giorni e non può

essere effettuata, ad eccezione dei casi di cui al comma 5, prima che siano decorsi tre anni dalla data del rilascio del

titolo abilitativo all'esercizio dell'attività stessa.

Secondo quanto si legge nella sentenza in esame, la norma, imponendo una limitazione temporale alla cessione di

attività commerciali, restringe la possibilità di accesso di nuovi operatori, con conseguente violazione dell’art. 117,

secondo comma, lettera e), Cost. (tutela della concorrenza) che la Costituzione assegna alla competenza esclusiva del

legislatore statale.

15

Sentenza n. 30 del 15 febbraio 20122, riguardante il giudizio di legittimità costituzionale promosso dallo Stato

avverso la legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale

2011 (legge finanziaria 2011), con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale degli articoli 3 (Misure a

favore dei comuni montani), e 7 (Integrazioni alla legge regionale n. 3 del 2009

e superamento del precariato) commi 1, 2, 3 e in via conseguenziale l’illegittimità costituzionale del comma 3-bis

dell’articolo 7. L’articolo 3 prevede che, al fine di ridurre le diseconomie esistenti nei comuni montani della Sardegna,

sia concesso un contributo, nella forma del credito d'imposta, in favore delle imprese aventi sede legale e unità

operativa ubicata nei comuni montani, in misura pari al 20 per cento delle imposte sui redditi ed IRAP effettivamente

pagate nel corso dell'anno 2011, fino a un importo massimo di euro 10.000 per ciascun beneficiario. La norma

prosegue stabilendo che con deliberazione della Giunta regionale vengano determinate le condizioni, i limiti e le

modalità di applicazione del beneficio. Tale norma è stata dichiarata incostituzionale per violazione dell’articolo 117,

secondo comma, lettera e) della Costituzione che sancisce la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di

sistema tributario dello Stato.

L’articolo 7, contenente Integrazioni alla legge regionale n. 3 del 2009 e superamento del precariato, integra le

disposizioni dell’articolo 3 della L.R. 3/2009. Il comma 1 introduce 4 nuovi commi (1-bis, 1-ter, 1-quater e 1-quinques)

che dettano disposizioni in merito alla possibilità da parte delle amministrazioni locali di provvedere alla stabilizzazione

di lavoratori precari - previo superamento di specifica selezione concorsuale volta alla verifica della idoneità

all’espletamento delle mansioni di servizio della qualifica di inquadramento - sulla base di programmi pluriennali

(comma 1- bis) e autorizza la Regione a finanziare tali programmi, a tal fine disponendo l’autorizzazione di spesa per

l’anno 2011 per un importo di 4 milioni di euro (UPB S01.06.001) (comma 1 – quinquies). Il comma 1 – ter detta i

criteri per l’individuazione del personale che può partecipare ai programmi di stabilizzazione (personale precario che,

entro la data di entrata in vigore della legge, deve aver maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche

amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 1° gennaio 2002). Il comma 1 – quater prevede tra l’altro

che al personale stabilizzato sia attribuito in modo prevalente l’esercizio di funzioni riguardanti materie delegate o

trasferite dalla Regione agli enti locali e che alle assunzioni si provveda ai sensi di legge anche ai fini delle eventuali

deroghe ai limiti posti in materia di spesa agli organici degli enti locali.

Tali disposizioni sono state dichiarati incostituzionali per violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione,

poiché, in materia di coordinamento della finanza pubblica, presentano un contrasto con l’articolo 17, commi 10 e 12,

del D.L. 78/2009, secondo i quali a favore del personale precario delle pubbliche amministrazioni è consentita in luogo

della stabilizzazione, nel triennio 2010/2012, la riserva di posti in occasione della indizione di nuovi concorsi in misura

non superiore al 40% dei posti messi a concorso.

E’ stata dichiarata la illegittimità costituzionale del comma 2 per contrasto con l’articolo 97 della Costituzione, che

prevede che al pubblico impiego si acceda per concorso. La norma in sostanza prevede che al personale regionale

precario in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 36 della L.R. 2/2007 integrato dall’articolo 3 comma 5 della L.R.

3/2009 (aver lavorato presso l’Amministrazione regionale o enti e agenzie regionali per trenta mesi nell’ultimo

quinquennio) spetti una riserva pari al 40% dei posti vacanti della dotazione organica inseriti nel programma di

reclutamento 2010-2012 che si renderanno vacanti sino al 31 dicembre 2013 per effetto delle cessazioni dal servizio.

La norma prevede inoltre che al fine di consentire la premialità relativa al servizio prestato di cui all’articolo 36 della

L.R. 2/2007, il concorso sia espletato per titoli e colloquio, e che il personale interessato dalla riserva del 40% sia

esonerato da eventuali prove preselettive.

Viene altresì dichiarata la illegittimità costituzionale, per violazione dell’articolo 97 della Costituzione, del successivo

comma 3 che prevede il passaggio alla categoria D primo livello a decorrere dal 1° gennaio 2011 sia dei dipendenti

regionali laureati, assunti con pubblico concorso, inquadrati nell’area C terzo livello retributivo sia dei dipendenti di

categoria C, assunti con pubblico concorso, che abbiano superato selezioni interne verticali entro il 31 dicembre 2006 e

abbiano almeno trenta mesi di anzianità. La norma è stata dichiarata incostituzionale per contrasto con l’articolo 97

della Costituzione.

2 La sentenza in esame, per ciò che concerne l’articolo 7, è stata oggetto di approfondimento nella relazione allegata alla parifica del rendiconto della Regione per l’anno 2011 approvata con la decisione delle Sezioni Riunite n. 1 del 2 luglio 2012.

16

Al riguardo la Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali,

personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha precisato che In attuazione

della sentenza con la determinazione n. 5235/85 del 09.03.2012 i dipendenti interessati sono stati

reinquadrati nella preesistente categoria inferiore.

E’ stata, altresì, dichiarata in via conseguenziale l’illegittimità costituzionale dell’art. 7, comma 3-bis, introdotta con

l’articolo 20 della L.R. 12/2011 secondo il quale il personale di cui al comma 3 partecipa ad un corso-concorso di

formazione professionale, da concludersi con una prova sulle materie oggetto del corso, il cui mancato superamento

determina la perdita della qualifica attribuita.

Sentenza n. 99 del 20 aprile 20123 riguardante il giudizio di legittimità costituzionale promosso dallo Stato avverso

la legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 Disposizioni nei vari settori di intervento, con la quale, tra l’altro, è stata

dichiarata: l’illegittimità costituzionale dell’articolo 17, comma 9, che limitava a soggetti, individuati dalla stessa

norma in imprenditori agricoli professionali iscritti da almeno tre anni alla Camera di commercio, giovani imprenditori

agricoli e società agricole, la possibilità di ricorrere a una procedura abilitativa semplificata per l'installazione e

l'esercizio di impianti di generazione elettrica alimentati da biogas e biometano poiché, secondo quando riportato nella

sentenza della Corte Costituzionale, costituisce una disposizione restrittiva, che limita sul piano soggettivo il ricorso

alla procedura semplificata, individuando nominativamente i tipi di operatori economici ammessi al beneficio

procedurale. In tal modo la legge regionale si pone in contrasto con la disposizione statale contenuta nell’art. 6 del d.

lgs. n. 28 del 2011, considerata tanto nel suo tenore testuale, quanto nel principio fondamentale che essa esprime, di

favore per la semplificazione delle procedure necessarie per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti

rinnovabili.

- l’illegittimità costituzionale dell’articolo 18, comma 20, che prevede che le organizzazione non lucrative di utilità

sociale (ONLUS) esentate dall’IRAP ai sensi dell’articolo 17, comma 5, della L.R. 3/2003 (Legge Finanziaria 2003), per

poter godere dell’esenzione debbano trasmettere alla direzione generale dell'Assessorato regionale della

programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, entro i termini previsti per la presentazione della

dichiarazione dei redditi, una comunicazione con la quale attestano di avere diritto all'esenzione, a pena di decadenza

dall'esenzione. La Giunta regionale disciplina le modalità per la presentazione della comunicazione.

La Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima la disposizione perché contrasta con l’articolo 117 della Costituzione,

secondo comma, lettera e) che attribuisce allo Stato la piena potestà legislativa sul sistema tributario statale…… la

norma censurata introduce un onere burocratico che grava sulle Onlus al fine di poter beneficiare di una esenzione

dall’IRAP. Una tale determinazione, tuttavia, non rientra nelle competenze regionali. .......l’IRAP, sebbene sia percepita

dalle Regioni e dalle Province autonome, è un tributo statale per sua natura, ed è disciplinato dalla legislazione statale.

Alle Regioni e alle Province autonome residuano soltanto gli spazi normativi espressamente stabiliti dalla legislazione

statale – fra tutti, e per quel che qui più interessa, il potere di disporre l’esenzione dal tributo per le ONLUS. Al di fuori

di quegli spazi, alle Regioni è precluso qualsiasi intervento normativo: non rientra dunque tra le competenze della

regione individuare le modalità con le quali i soggetti beneficiari possono avvalersi delle esenzioni di un tributo

erariale. Pertanto, nel disporre che le Onlus devono comunicare all’Assessorato regionale competente la volontà di

avvalersi dell’esenzione, il legislatore regionale ha violato la competenza esclusiva statale in materia di tributi statali,

ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione.

– l’illegittimità costituzionale dell’articolo 20, comma 2, poiché contiene delle prescrizioni di attuazione dei programmi

di stabilizzazione dei lavoratori precari stabilendo, come si legge nella sentenza in esame, i criteri per l’individuazione e

specifica le funzioni del personale da inserire nei programmi di stabilizzazione di cui all’art. 20, comma 1: disposizione

che, come si è detto poco sopra, è priva di effetti a causa dell’intervenuta sentenza di questa Corte n. 30 del 2012.

Pertanto, per le medesime ragioni che sono alla base della dichiarazione di illegittimità costituzionale della previsione

di programmi di stabilizzazione di lavoratori precari di cui alla sentenza n. 30 del 2012, più volte richiamata, occorre

altresì dichiarare l’illegittimità costituzionale della disposizione impugnata (art. 20, comma 2, della legge regionale n.

12 del 2011), che di quei programmi contiene prescrizioni di attuazione.

3 Si veda la nota precedente.

17

- l’illegittimità costituzionale dell’articolo 21, che prevede misure per il superamento del precariato, stabilendo che

l'Amministrazione regionale, attraverso l'Assessorato competente in materia di lavoro, è autorizzata a predisporre, uno

specifico programma che preveda le misure da adottare al fine di promuovere forme di lavoro stabili per i lavoratori

ancora impegnati in attività socialmente utili, anche tramite il coinvolgimento delle società in house. La norma

consente agli attuali enti utilizzatori (secondo le norme vigenti) di poter continuare ad avvalersi delle maestranze

stabilizzate senza costi aggiuntivi a carico del loro bilancio. Alla spesa prevista per l'attuazione del presente articolo,

valutata in euro 1.500.000 per l'anno 2011, e di euro 2.250.000 per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, si fa

fronte con le disponibilità recate al fondo regionale per l'occupazione di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 3 del

2008.

Secondo quanto si legge nella sentenza della Corte Costituzionale, la disposizione impugnata, infatti, non resiste al

controllo di legittimità costituzionale effettuato in base ai parametri evocati dal ricorrente, ossia gli articoli 3 e 97 della

Costituzione, i quali prescrivono la regola del concorso pubblico ed aperto, sia al fine di garantire il perseguimento del

buon andamento nell’azione amministrativa sin dalla selezione del suo ruolo, sia allo scopo di garantire a chiunque la

possibilità di partecipare all’esercizio delle funzioni pubbliche (ex multis sentenza n. 293 del 2009) …… La circostanza

che si tratti di una disposizione volta a favorire i cosiddetti lavoratori socialmente utili non esime il legislatore regionale

dal rispetto delle norme costituzionali sopracitate, le quali chiaramente prescrivono, come già indicato da questa Corte,

che si possa derogare al regime del pubblico concorso o prevedere una riserva di posti solo in presenza di puntuali

requisiti, ossia la peculiarità delle funzioni che il personale deve svolgere o specifiche necessità funzionali

dell’amministrazione (da ultimo, sentenze n. 56 del 2012 e n. 68 del 2011). Requisiti che in ogni caso dovrebbero

rispettare i limiti imposti dalla legislazione statale sul punto, la quale ha fissato nel limite del 30 per cento la quota di

posti che può essere riservata ai cosiddetti lavoratori socialmente utili.

Sentenza n. 212 del 18 luglio 2012 riguardante il giudizio di legittimità costituzionale promosso dallo Stato avverso

la legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 Norme in materia di organizzazione del personale, che ha dichiarato

l’incostituzionalità di alcune disposizioni della legge in esame.

- In particolare, la sentenza ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’articolo 4 comma 10, secondo il quale i

consorzi di bonifica prevedono l'assunzione nelle proprie dotazioni organiche, per almeno sei mesi di ciascun anno, del

personale che ha prestato attività lavorativa, con contratti a tempo determinato, per le opere trasferite all'Ente acque

della Sardegna (ENAS), per almeno centottanta giornate lavorative nei tre anni a partire dal 10 gennaio 2008, data di

trasferimento delle opere all'ENAS in applicazione della legge regionale n. 19 del 2006. La Corte Costituzionale ha

ritenuto che la questione di legittimità, sollevata in riferimento all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione fosse

fondata, poiché Il ricorrente lamenta che, in questa maniera, è leso il principio di coordinamento della finanza pubblica

espresso dall’art. 9, comma 28, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione

finanziaria e di competitività economica), convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della legge 30 luglio 2010,

n. 122, in virtù del quale, a decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche possono avvalersi di personale a

tempo determinato o con convenzioni o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, solamente nel limite

del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009…. Tale ultima disposizione pone un

obiettivo generale di contenimento della spesa relativa ad un vasto settore del personale (..), lasciando alle singole

amministrazioni la scelta circa le misure da adottare con riferimento ad ognuna delle categorie di rapporti di lavoro da

esso previste. Trattasi, dunque, di un principio generale in materia di coordinamento della finanza pubblica. L’articolo

4, comma 10, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, omettendo qualsiasi riferimento al limite da essa derivante e

consentendo, pertanto, assunzioni a tempo determinato comportanti una spesa maggiore, è illegittimo per violazione

dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione.

- la sentenza dichiara, inoltre, l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4, comma 11 che prevede che Il progetto

SIADARS per la realizzazione di un primo nucleo dell'archivio storico e reclutamento di personale archivistico

qualificato, è prorogato sino al 31 dicembre 2012, in quanto in contrasto con l’articolo 81 della Costituzione poiché

comporta una spesa (appunto quella necessaria all’attuazione del progetto) che il legislatore regionale non ha

quantificato, senza prevedere la necessaria copertura finanziaria.

– Viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 5, comma 1, poiché in contrasto con l’articolo 117, terzo

comma, della Costituzione.

18

La norma in esame introduce nella legge regionale n. 26 del 1985 (istituzione del Corpo forestale e di vigilanza

ambientale della Regione sarda) l’articolo 12-bis che istituisce la Scuola regionale del corpo forestale. Al comma 3 è

previsto che per le finalità dello stesso articolo, la dotazione organica del Corpo forestale e di vigilanza ambientale è

incrementata di venti unità, delle quali una di livello dirigenziale che assume la denominazione di direttore della

Scuola…. Come si legge nella sentenza Ad avviso del ricorrente, tale incremento si pone in contrasto con il principio di

coordinamento della finanza pubblica espresso dall’art. 1, comma 557, della legge n. 296 del 2006, secondo cui gli enti

sottoposti al patto di stabilità interno assicurano la riduzione delle spese per il personale “garantendo il contenimento

della dinamica retributiva e occupazionale”…… Questa Corte, peraltro, ha già qualificato come principio fondamentale

in materia di coordinamento della finanza pubblica l’art. 1, comma 557, della legge n. 296 del 2006. Tale norma

obbliga le Regioni alla riduzione delle spese per il personale e al contenimento della dinamica retributiva (sentenza n.

108 del 2011). L’articolo 5, comma 1, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, disponendo addirittura un

ampliamento della pianta organica, si pone in contrasto con la richiamata normativa statale.

– Viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 22-bis, comma 3, lettera b) della legge della Regione

Sardegna n. 26/1985 introdotto dall’articolo 5, comma 5, della Legge Regionale n. 16 del 2011. La norma in esame

prevede l’accesso alla dirigenza del Corpo forestale, senza concorso, a favore di chi sia titolare di un incarico

dirigenziale da più di quarantotto mesi. Pertanto, come si legge nella sentenza in esame, Questa Corte ha

ripetutamente affermato che il precetto costituzionale che impone il pubblico concorso quale modalità di accesso ai

pubblici uffici si applica anche nei casi di passaggio ad una qualifica superiore (….). Né il meccanismo selettivo pure

previsto dalla disposizione censurata appare conforme ai requisiti di concorsualità e pubblicità richiesti dall’art. 97 della

Costituzione. Infatti, in base ad esso, solamente i funzionari già titolari di incarico dirigenziale (e, dunque, un numero

ristretto di potenziali interessati) sono sottoposti ad una procedura selettiva. Quest’ultima, inoltre, non richiede alcuna

comparazione tra i partecipanti (onde difetta anche il carattere di concorsualità).

Al riguardo la Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali,

personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha dichiarato che L’incremento

della dotazione organica e l’accesso alla dirigenza del CFVA con selezioni riservata non hanno prodotto

effetti.

- Viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 6 Disposizioni sul superamento del precariato, commi 2 e 8.

In particolare, il comma 2 detta la disciplina di attuazione della misura di stabilizzazione prevista a favore di

determinate categorie di personale precario dall’art. 7, comma 2, della legge della Regione Sardegna 19 gennaio 2011,

n. 1. Come si legge nel testo della sentenza in esame, Quest’ultima norma, successivamente alla proposizione del

presente ricorso, è stata dichiarata illegittima da questa Corte, per violazione dell’art. 97 della Costituzione, con la

sentenza n. 30 del 2012, la quale ha escluso che lo svolgimento dei concorsi richiamati dall’art. 7, comma 2, della

legge sarda n. 1 del 2011 fosse governato dal principio della par condicio tra i concorrenti. Pertanto, per le medesime

ragioni poste a base della sentenza che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della misura di stabilizzazione dei

lavoratori precari, deve essere dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 6, comma 2, della legge reg. Sardegna n.

16 del 2011, che di quella misura detta prescrizioni di attuazione.

Al riguardo la Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali,

personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha dichiarato che non è stato

effettuato alcun concorso riservato.

- Il comma 8 dell’articolo 6 dispone lo stanziamento di euro 12.000.000 per il 2012 per la stipula di contratti a tempo

determinato per la prosecuzione dell’attività lavorativa del personale in servizio presso i Centri servizi per il lavoro, i

Centri servizi inserimento lavorativo e le agenzie di sviluppo locale. La norma è stata dichiarata incostituzionale in

riferimento all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione. ……con norma che deve essere qualificata come principio

fondamentale di coordinamento della finanza pubblica, l’art. 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010 stabilisce

che, a decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche possono avvalersi di personale a tempo determinato o

con convenzioni o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50 per cento della spesa

sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009. L’art. 6, comma 8, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, non

richiamando tale limite, consente alla regione di procedere ad assunzioni a termine che comportino una spesa

19

superiore a quella massima stabilita dalla legislazione statale di principio e, pertanto, viola l’art. 117, terzo comma,

della Costituzione.

- è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 9, comma 3 - per violazione dell’articolo 117, terzo comma

della Costituzione - che introduce nell’ordinamento del personale della Regione, degli enti regionali l’istituto

dell’esonero dal servizio per il personale che presenta la domanda nell’ultimo quinquennio di servizio e che abbia 35

anni di anzianità contributiva. Il comma 3 prevede che al dipendente che presenta la domanda di esonero sia

corrisposto un incentivo costituito da dodici mensilità per il personale del comparto e da sei mensilità per il personale

dirigenziale. Il comma 4 prevede che durante il periodo di esonero dal servizio al dipendente spetta un trattamento

economico temporaneo pari al 50 per cento di quello complessivamente goduto che, ai sensi del successivo comma 6,

è cumulabile con altri redditi da lavoro. Secondo quanto affermato nella sentenza in esame, la disciplina statale

dell’istituto, contenuta nell’art. 72, commi da 1 a 6, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con

modificazioni, dall’art. 1 della legge 6 agosto 2008, n. 133, non prevede invece alcun incentivo economico a favore di

chi chieda di accedere all’istituto in esame. Da tale disciplina, dunque, può trarsi il principio secondo cui al dipendente

che chieda ed ottenga di essere esonerato dal servizio spetta, quale trattamento economico, esclusivamente il 50 per

cento di quello che sarebbe il trattamento economico che avrebbe percepito continuando ad eseguire regolarmente la

propria prestazione lavorativa. L’art. 9, comma 3, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, prevedendo che al

dipendente spetti, in aggiunta, anche un incentivo economico di ragguardevole ammontare (addirittura un’annualità di

stipendio per gli impiegati e sei mensilità per i dirigenti) introduce un elemento di distorsione dell’istituto idoneo a

compromettere la finalità di contenimento della spesa per il personale chiaramente sottesa all’istituto dell’esonero dal

servizio e, per tale ragione, confligge con il principio di coordinamento della finanza pubblica sopra specificato ed è

illegittimo per violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione.

- Infine, viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 10, per violazione degli articoli 97 e 117, terzo

comma, della Costituzione. L’articolo 10 prevede che con deliberazione della Giunta regionale, su proposta

dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sia aggiornato il Piano pluriennale per il

superamento del precariato di cui alla D.G.R. n. 22/31 del 2007, al fine di pervenire alla stabilizzazione dei lavoratori

precari (personale non dirigente) del servizio sanitario addetti al Servizio sanitario di urgenza ed emergenza, assunti

con contratto di lavoro a termine, o con forme contrattuali flessibili o atipiche, che abbiano svolto, alla data di entrata

in vigore della presente legge, attività per almeno trenta mesi, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni. La

stabilizzazione avviene, a domanda, per il personale il cui rapporto di lavoro sia stato instaurato, almeno in parte, sulla

base di procedure selettive di natura concorsuale; il restante personale è sottoposto a prove selettive concorsuali.

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione in esame per violazione dell’articolo

117, terzo comma della Costituzione, poiché in contrasto con l’articolo 17, commi da 10 a 13, del D.L. 78/2009, norma

che detta principi di coordinamento della finanza pubblica e che, tra l’altro, prevede che le amministrazioni possano

attribuire rilevanza al pregresso svolgimento di attività lavorativa in esecuzione di rapporti precari mediante la

previsione di una riserva di posti (pari al 40 per cento dei posti messi a concorso, quota innalzabile al 50 per cento in

alcuni casi) nei concorsi banditi per le nuove assunzioni, ovvero mediante valorizzazione, per il tramite del

riconoscimento di apposito punteggio sempre nell’ambito di concorsi pubblici banditi per le nuove assunzioni,

dell’esperienza professionale maturata in virtù dei predetti rapporti. Inoltre, la disposizione in esame si pone in

contrasto con l’articolo 97 della Costituzione nel momento in cui si propone di stabilizzare personale precario senza

prevedere la necessità di superamento del concorso pubblico.

La stessa sentenza dichiara inammissibili e non fondate alcune questioni sollevate in riferimento ad altre specifiche

disposizioni.

Sentenza n. 290 dell’11 dicembre 2012 con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 8

della legge Regione Sardegna 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale). La norma

prevede che il personale regionale e degli enti regionali, al quale è stato conferito l'incarico di coordinatore dei

Programmi integrati d'area percepisca oltre all'indennità di coordinatore di servizio prevista dal D.P.G.R. 21 dicembre

1995, n. 385 in applicazione del CCRL 1994-1997 all'epoca vigente, un’ indennità pari al 50 per cento del trattamento

economico previsto per i direttori di servizio dall'articolo 42, comma 1, lettera b), del CCRL del personale con qualifica

20

dirigenziale dell'Amministrazione regionale e degli enti strumentali, per i bienni economici 2000/2001, 2002/2003 e

2003/2004.

Nella sentenza si legge che Affidata a diversa pronuncia la decisione sulle altre questioni promosse con il ricorso del

Presidente del Consiglio dei ministri, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 8 della legge reg. Sardegna n. 16

del 2011 promossa in riferimento all'art. 117, secondo comma, lettera l), Cost., è fondata.

La norma impugnata prevede l'attribuzione di un'indennità ulteriore rispetto al trattamento economico, proprio della

qualifica di appartenenza, ad una categoria di personale della Regione e degli enti regionali e, precisamente, a coloro

ai quali sia stato conferito l'incarico di coordinatore dei programmi integrati d'area.

Questa Corte ha più volte dichiarato l'illegittimità di disposizioni regionali intervenute in materia di trattamento

economico dei dipendenti regionali. In quelle occasioni è stato affermato che, essendo il rapporto di impiego di tali

lavoratori ormai contrattualizzato, la sua disciplina (ivi inclusa quella della retribuzione) rientra nella materia

dell'ordinamento civile, riservata alla competenza esclusiva statale (sentenze n. 339 e n. 77 del 2011). In particolare,

poi, con la sentenza n. 7 del 2011 è stata dichiarata l'illegittimità di una norma regionale che riconosceva, a favore di

una certa categoria di personale regionale, un'indennità in aggiunta al normale trattamento economico e, con la

sentenza n. 332 del 2010, l'illegittimità di una norma che attribuiva a determinati dipendenti regionali un trattamento

accessorio in luogo di quello precedentemente goduto.

Sentenza n. 26 del 15 febbraio 2013, con la quale la Corte costituzionale ha deciso su alcune questioni di

legittimità costituzionale sollevate dal Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti la Legge Regionale 22 dicembre

2011, n. 27 Riforma della legge regionale 5 maggio 1965, n. 15 (Istituzione di un fondo per l’integrazione del

trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale dipendente dell’Amministrazione regionale).

Con la sentenza in esame viene dichiarata l’illegittimità costituzionale del relativo art. 4, comma 2, che prevede

l'erogazione di un contributo specifico della Regione finalizzato al raggiungimento dell'equilibrio finanziario del Fondo

per l'integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e assistenza a favore dei dipendenti

dell'amministrazione regionale (FITQ), per contrasto con l’articolo 81, quarto comma, della Costituzione, che prevede

che ogni legge che comporti nuovi o maggiori oneri deve indicare i mezzi per farvi fronte. Per violazione dello stesso

articolo la Corte Costituzionale dichiara l'illegittimità, in via consequenziale, dell’articolo 16, comma 2, che prevede che

agli oneri di riequilibrio di cui all’articolo 4, comma 2 si provveda con successiva legge finanziaria.

E’ stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 7, comma 5, nella parte in cui non prevede, per il dipendente

beneficiario della prestazione pensionistica integrativa, che la facoltà di chiedere la liquidazione in forma capitale sia

limitata alla misura del 50% del montante finale accumulato, per violazione dell’articolo 117, terzo comma, della

Costituzione, in relazione alla norma interposta rappresentata dall’articolo 11, comma 2, del D.Lgs. 252/2005.

Sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 che ha deciso in merito alle questioni di illegittimità costituzionale sollevate

dal Presidente del Consiglio dei ministri con riguardo alla legge regionale del 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria

regionale per l’esercizio 2012). La sentenza sarà esaminata nel paragrafo riguardante la legge finanziaria regionale

2012.

Si segnalano, inoltre, le seguenti sentenze intervenute a seguito di ricorsi promossi

dalla Regione Sardegna:

Sentenza n. 1184 del 7 maggio 2012 riguardante il ricorso avente ad oggetto un conflitto di attribuzione promosso

dalla Regione Sardegna avverso la nota del Ministero dell’Economia e delle finanze, dipartimento della ragioneria

generale dello Stato del 07/06/2011, prot. n. 50971, “Patto di Stabilità interno per l’anno 2011. Proposta di accordo

per la Regione Sardegna”, con la quale era stata respinta la proposta di accordo presentata dalla Regione Sardegna, ai

sensi dell’articolo 1, comma 132, della Legge 13 dicembre 2010, n. 200, secondo il quale le Regioni a Statuto speciale

possono concordare con il Ministero dell’Economia e delle Finanze il livello degli impegni e dei pagamenti delle spese

4 Si veda la nota precedente.

21

correnti e in conto capitale, rilevanti ai fini del rispetto del patto di stabilità interno 2011. La sentenza della Corte

Costituzionale ha dichiarato l’inammissibilità del conflitto di attribuzione promosso dalla Regione.

Si legge che Il tenore della nota della RGS non si pone in contrasto con la ratio dell’accordo, istituto attraverso il quale

il legislatore (…), ha voluto dare attuazione, in questa particolare materia, al principio della leale collaborazione. Per

questo motivo, il mancato perfezionamento dell’accordo, a seguito del primo scambio di proposte tra le parti, appare

del tutto compatibile con il criterio del previo confronto e della progressiva negoziazione e specificazione delle singole

clausole dell’accordo stesso tra Regione e Stato e che lo Stato non ha inteso sottrarsi all’accordo attraverso una

controproposta chiusa al successivo confronto con la regione, che possa intendersi come “imposizione” o presa di

posizione in senso preclusivo al raggiungimento di un atto consensuale.

Nella stessa sentenza si afferma che il contenuto dell’accordo deve essere compatibile con il rispetto degli obiettivi del

patto di stabilità, della cui salvaguardia anche le Regioni a statuto speciale devono farsi carico e contemporaneamente

deve essere conforme e congruente con le norme statutarie della Regione, ed in particolare con l’art. 8 dello statuto

modificato – per effetto del meccanismo normativo introdotto dall’art. 54 dello statuto stesso – dall’art. 1, comma 834,

della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato –

legge finanziaria 2007). Quest’ultimo ha rideterminato e quantificato le entrate tributarie e la loro misura di pertinenza

della Regione autonoma della Sardegna.

Sentenza n. 193/2012 con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità costituzionale

dell’articolo 20 Nuovo patto di stabilità interno: parametri di virtuosità commi 4 e 5 lettera b) del D.L. 6 luglio 2011, n.

98, convertito nella legge n. 111/2011 e, in via consequenziale, l’illegittimità costituzionale dell’articolo 20, comma 5

lettere a), c) e d).

Sentenza n. 241 del 2012 con la quale la Corte Costituzionale ha deciso in merito ai ricorsi presentati dalla Regione

autonoma della Valle d’Aosta, dalla Regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia, dalla Regione Siciliana, e dalla Regione

autonoma della Sardegna, e riguardante questioni di legittimità costituzionale di alcune disposizioni recate dal D.L. 13

agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con

modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. Rispetto alle questioni promosse dalla Regione Sardegna con il

ricorso n. 160 del 2011, la sentenza ha dichiarato la cessazione della materia del contendere e la non fondatezza per

inapplicabilità alla Regione delle norme oggetto di impugnazione.

Sentenza n. 300/2012 con la quale la Corte costituzionale ha deciso in merito al ricorso presentato dalla Regione

Sardegna avverso l’articolo 16, dal comma 2 al comma 15 bis, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (riguardanti la

tassazione delle unità da diporto stazionanti in porti marittimi nazionali, che navighino o siano ancorate in acque

pubbliche e gli aeromobili privati) convertito con la legge n. 214/2011, per violazione degli artt. 117, terzo comma, e

119 Costituzione e degli articoli 7 e 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la

Sardegna) dichiarando cessata la materia del contendere.

Sentenze nn. 176/198/199/200/227 del 2012 hanno ad oggetto questioni di legittimità costituzionale promosse

con distinti ricorsi dalla Regione Sardegna e da altre Regioni, riguardanti disposizioni recate dal Decreto legge 13

agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con

modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148.

Sentenza n. 299/2012 riguardante il giudizio di legittimità costituzionale dell'articolo 31, commi 1 e 2, del decreto-

legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici),

convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, promosso dalle Regioni Piemonte e Veneto, dalla

Regione siciliana, dalle Regioni Lazio e Lombardia, dalla Regione autonoma Sardegna, dalla Regione Toscana e dalla

Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia con distinti ricorsi, giudicati inammissibili e infondati.

Sentenza n. 9/2013 che ha deciso in merito al ricorso nel giudizio per conflitto di attribuzione tra enti sorto a seguito

del decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali del 3 aprile 2012 (Ripartizione della quota

complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012), promosso dalla Regione autonoma Sardegna

con ricorso n. 7 del 2012, con il quale la Corte Costituzionale ha deciso che spettava allo Stato determinare con

decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali del 3 aprile 2012 (Ripartizione della quota

complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012), la ripartizione della quota complessiva di

cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012.

22

Sentenza n. 52/2013 che ha deciso in merito ai ricorsi per conflitto di attribuzione n. 2 e n. 3 del 2012 proposti dalla

Regione Sardegna avverso i Decreti del Ministero dell’economia e delle finanze del 30 dicembre 2011 con i quali si è

disposto l’aumento dell’accisa sull’energia elettrica a seguito della cessazione dell’applicazione dell’addizionale

comunale all’accisa sull’energia elettrica nelle regioni a statuto ordinario, dichiarandoli inammissibili. Secondo quanto si

legge nella sentenza in esame i ricorsi non configurano un conflitto di attribuzione tra enti quale definito dall’art. 39

della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), cioè come

controversia in ordine all’invasione o alla menomazione di «competenze assegnate dalla Costituzione». Essi, dunque,

devono essere dichiarati inammissibili, in ossequio al principio affermato da questa Corte, secondo il quale, quando «il

denunciato pregiudizio è riconducibile esclusivamente al modo erroneo in cui è stata applicata la legge, non sussiste

materia per un conflitto di attribuzione» (ex plurimis, sentenze n. 380 del 2007 e n. 497 del 1997).

Sentenza n. 95/2013 che ha deciso in merito al ricorso n. 9/2012 con il quale la Regione Sardegna aveva

promosso conflitto di attribuzione riguardante la nota del Ministero dell'economia e delle finanze prot. n. 0049695 del

18 giugno 2012 avente ad oggetto “Anno finanziario 2012 - Devoluzione alla Regione Sardegna di quote di tributi

erariali riscossi nel territorio della Regione, ai sensi della legge n. 122/1983 e della legge n. 269/2009 – Saldo 2011 -

IVA sui consumi finali”. La Regione, in particolare, aveva chiesto alla Corte Costituzionale di dichiarare che non

spettava allo Stato adottare la nota sopra richiamata - con la quale lo Stato aveva versato alla Regione il solo gettito

dell'IVA percetta nel 2011, restando inerte rispetto alle ripetute richieste da parte della Regione di versamento delle

ulteriori quote di compartecipazione ai tributi erariali dovute ai sensi dell'art. 8 della legge costituzionale n. 3 del 1948

Statuto speciale per la Sardegna e alla diffida ad adempiere notificata dalla Regione in data 31 maggio 2012 - e di

annullare gli atti e i comportamenti censurati, accertando l’obbligo dello Stato di provvedere al versamento alla

Regione di euro 970.909.829,82.

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 95/2013, dichiara l'inammissibilità del ricorso per inidoneità dell'atto a ledere

le competenze regionali. Secondo quanto si legge nel testo della sentenza in esame, la Nota non contiene alcun

elemento da cui si possa evincere la volontà dello Stato di negare alla Regione le entrate dovute…………… In particolare,

l'andamento della cd. vertenza entrate denota significativi sviluppi in senso favorevole alle richieste della Regione dopo

che il legislatore statale, nell'adottare disposizioni per l'assestamento del bilancio per l'anno finanziario 2012, con la

legge 16 ottobre 2012, n. 182, ha destinato 1.383.000.000 euro al fine di devolvere alla Regione il gettito delle entrate

erariali ad essa spettanti in quota fissa e variabile. Visto detto assestamento di bilancio, l'atto impugnato non può

essere interpretato al pari di un'implicita negazione delle risorse dovute alla Regione.

La Corte Costituzionale afferma, altresì, che Indubbiamente l'inerzia statale troppo a lungo ha fatto permanere uno

stato di incertezza che determina conseguenze negative sulle finanze regionali, alle quali occorre tempestivamente

porre rimedio, trasferendo, senza ulteriore indugio, le risorse determinate a norma dello statuto. Pur prendendo atto

che, come afferma la ricorrente, il ritardo accumulato sta determinando una emergenza finanziaria in Sardegna, non si

può ritenere, tuttavia, che la Nota impugnata, con la quale si immette nella disponibilità della Regione una quota delle

somme rivendicate, rappresenti un atto lesivo delle attribuzioni regionali.

Risultano pendenti i seguenti ricorsi promossi nel 2012 e nel 2013 dalla Regione

Sardegna:

Ricorso 13/2012: Ricorso per conflitto di attribuzione con il quale la Regione ha chiesto alla Corte Costituzionale di

dichiarare che non spettava allo Stato, e per esso al Ministero dell'economia e delle finanze, adottare il decreto del

Direttore generale delle finanze e del Ragioniere generale dello Stato 20 luglio 2012, recante “Modalità di

individuazione del maggior gettito da riservare all'Erario, ai sensi dell'art. 2, comma 36 del decreto-legge 13 agosto

2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e dell'art. 48, comma 1, del

decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214” e di

annullare l'atto impugnato con restituzione alla Regione autonoma della Sardegna delle somme trattenute o

recuperate ai sensi dell’atto stesso.

23

Ricorso 47/2012: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 articoli

13 Anticipazione sperimentale dell'imposta municipale propria - 14 Istituzione del tributo comunale sui rifiuti e sui

servizi, comma 13-bis, 1°, 2° e 3° periodo - 16 Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed

aerei, commi da 2 a 15-ter - 23 Riduzione dei costi di funzionamento delle Autorità di Governo, del CNEL, delle

Autorità indipendenti e delle Province, commi da 14 a 22 - 28 Concorso alla manovra degli Enti territoriali e ulteriori

riduzioni di spese, commi 3, 7, 8 e 11-ter - 31 Esercizi commerciali e 48 Clausola di finalizzazione.

Ricorso 160/2012: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso il D.L. 6 luglio 2012 n.95, convertito

con modificazioni in legge 7 agosto 2012 n. 135 recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con

invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario” nei

suoi articoli 4 Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche - 5 Riduzione di spese

delle pubbliche amministrazioni - 6 Rafforzamento della funzione statistica e del monitoraggio dei conti pubblici - 9

Razionalizzazione amministrativa, divieto di istituzione e soppressione di enti, agenzie e organismi, 15 Disposizioni

urgenti per l'equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica - 16 Riduzione della spesa

degli enti territoriali - 17 Riordino delle province e loro funzioni - 18 Istituzione delle Città metropolitane e

soppressione delle province del relativo territorio - 19 Funzioni fondamentali dei comuni e modalità di esercizio

associato di funzioni e servizi comunali e 24-bis Clausola di salvaguardia.

Ricorso 196/2012: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso la legge 16 ottobre 2012, n. 182

(legge di assestamento del bilancio dello Stato per l’anno 2012), nella parte in cui pur variando il bilancio di previsione

per l’anno 2012, disponendo di maggiori stanziamenti a favore della Regione Sardegna, quantificati in euro

1.383.000.000,00, non provvede all’adeguamento della capacità di spesa della Regione in corrispondenza

dell’aumentato livello delle entrate.

Ricorso 20/2013: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,

recante Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in

favore delle zone terremotate nel maggio 2012, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, L. 7

dicembre 2012, n. 213.

In particolare, sono state impugnate per farne dichiarare l’illegittimità costituzionale le seguenti disposizioni:

L’articolo 1 contenente norme in materia di Rafforzamento della partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla

gestione finanziaria delle regioni, nei commi 1 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 16. Sinteticamente, la norma in

esame ha previsto, tra l’altro, che le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, ogni sei mesi, trasmettano ai

consigli regionali una relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie delle leggi di spesa approvate nel semestre

precedente e sulle tecniche di quantificazione degli oneri (comma 2); che le sezioni regionali di controllo della Corte dei

conti esaminino i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi delle regioni - trasmessi dai presidenti delle regioni con

propria relazione - e degli enti che compongono il servizio sanitario nazionale, con le modalità stabilite dall’articolo 1,

commi 166 e seguenti della L. 266/2005, verificando anche che i rendiconti delle regioni tengano conto delle

partecipazioni in società controllate che gestiscano servizi pubblici per la collettività e servizi strumentali alla regione e

dei risultati definitivi della gestione degli enti del servizio sanitario nazionale (commi 3, 4); che la sezione regionale di

controllo parifichi il rendiconto generale della regione ai sensi degli articoli 39, 40, 41 del T.U. 1214/1934 (comma 5);

che il presidente della regione, ogni 12 mesi, invii alla sezione regionale di controllo una relazione sulla regolarità delle

gestioni e sull’efficacia e adeguatezza dei controlli interni adottata sulla base delle linee guida deliberate dalla sezione

delle autonomie della Corte dei conti, tale relazione andrà inviata anche al presidente del consiglio regionale (comma

6); che ciascun gruppo consiliare dei consigli regionali approvi un rendiconto di esercizio annuale, adottato sulla base

di linee guida predisposte dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di

Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, per assicurare la corretta

rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità, e che in ogni caso il rendiconto evidenzi, in

apposite voci, le risorse trasferite al gruppo dal consiglio regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché

le misure adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati (comma 9) e che il rendiconto venga

trasmesso entro 60 giorni dalla chiusura dell’esercizio alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti da parte

del presidente della regione, affinché la Corte dei conti si pronunci, entro 30 giorni dal ricevimento, sulla regolarità

dello stesso (comma 10). Il comma 16 stabilisce che le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e

24

Bolzano adeguano il proprio ordinamento alle disposizioni stabilite dal decreto in esame entro un anno dalla data di

entrata in vigore dello stesso.

L’articolo 1-bis Modifiche al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, commi 1 e 4. Il comma 1 apporta modifiche

all’articolo 1 del D.Lgs. 149/2011 che disciplina la Relazione di fine legislatura regionale, stabilendo, tra l’altro, che la

relazione di fine legislatura, che le Regioni sono obbligate a redigere, sia trasmessa, entro dieci giorni dalla

sottoscrizione da parte del Presidente della Giunta Regionale, alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.

La Corte dei conti, entro trenta giorni dal ricevimento, esprime le proprie valutazioni al Presidente della Giunta

regionale. Le valutazioni espresse dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti sono pubblicate nel sito

istituzionale della regione entro il giorno successivo al ricevimento da parte del Presidente della Giunta regionale. La

norma ha previsto, inoltre, specifiche sanzioni che operano nell’ipotesi di mancato adempimento dell'obbligo di

redazione e di pubblicazione, nel sito istituzionale dell'ente, della relazione di fine legislatura, a carico del Presidente

della Giunta regionale e, qualora non abbiano predisposto la relazione, del responsabile del servizio bilancio e finanze

della regione e dell'organo di vertice dell'amministrazione regionale, che consistono nel dimezzamento, con riferimento

alle successive tre mensilità, rispettivamente, dell'importo dell'indennità di mandato e degli emolumenti. La norma

impugnata prevede, inoltre, che il Presidente della Regione è tenuto a dare notizia della mancata pubblicazione della

relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente.

L’articolo 1-bis, comma 4 apporta modifiche all’articolo 5 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149 intitolato

Regolarità della gestione amministrativo-contabile. In particolare, la norma impugnata ha esteso anche alle regioni e

alle province autonome di Trento e Bolzano le verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile che, ai

sensi dell'articolo 14, comma 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Dipartimento della Ragioneria

generale dello Stato può attivare oltre che nei casi previsti dalla legge, anche in presenza di squilibrio economico

finanziario riferibile a determinati indicatori tra i quali, come aggiunto dalla disposizioni del D.L. 174/2012, un aumento

non giustificato delle spese in favore dei gruppi consiliari e degli organi istituzionali.

L’articolo 2, recante disposizioni in materia di Riduzione dei costi della politica nelle regioni, commi 1, 2, 3, 4 e 5.

L’articolo 3, comma 1, lettera e) che ha sostituito il testo dell’articolo 148 Controlli esterni e ha introdotto l’articolo 148

– bis Rafforzamento del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti locali del D.Lgs. 18 agosto

2000 n. 267 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali. Il nuovo testo dell’articolo 148 ha introdotto, tra

l’altro, l’obbligo per i Sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e per il Presidente della Provincia

di trasmettere alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti un referto sulla regolarità della gestione e

sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato sulla base delle linee guida deliberate dalla

sezione delle autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente

disposizione; il referto è, altresì, inviato al presidente del consiglio comunale o provinciale.

L’articolo 6 intitolato Sviluppo degli strumenti di controllo della gestione finalizzati all'applicazione della revisione della

spesa presso gli enti locali e ruolo della Corte dei conti.

L’articolo 11- bis che prevede che Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano attuano

le disposizioni di cui al presente decreto nelle forme stabilite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di

attuazione.

Ricorso 41/2013: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso la legge 24 dicembre 2012 n. 228

recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013). Con il

ricorso in esame sono stati impugnati i seguenti commi dell’articolo 1: 118, 131, 132, 138, 141, 142, 143, 145, 146,

299, 380, 387, 454, 456, 457, 458, 459, 460, 461, 462, 463, 464, 465, 466 e 554.

Il comma 118 stabilisce, apportando modifiche all’articolo 16, comma 3, quarto periodo del decreto-legge 95/2012

che, fino all’emanazione delle norme di attuazione dell’articolo 27 della legge 42/2009, gli obiettivi del patto di stabilità

interno delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano sono incrementati di ulteriori

500 milioni di euro annui. Tale incremento si misura rispetto a quanto stabilito dall’articolo 16, comma 3, primo

periodo, secondo il quale Con le procedure previste dall'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, le Regioni a

statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano assicurano un concorso alla finanza pubblica per l'importo

complessivo di 600 milioni di euro per l'anno 2012, 1.200 milioni di euro per l'anno 2013 e 1.500 milioni di euro per

l'anno 2014 e 1.575 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015.

25

I commi 131 e 132 contengono disposizioni in materia di razionalizzazione della spesa sanitaria. In particolare il

comma 131 apporta modifiche all'articolo 15 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 recante Disposizioni urgenti per

l'equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica; il comma 132 stabilisce che il livello del

fabbisogno del Servizio sanitario nazionale e del correlato finanziamento è ridotto di 600 milioni di euro per l'anno

2013 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014 e che le regioni a statuto speciale e le province autonome di

Trento e di Bolzano, ad esclusione della Regione siciliana, assicurano il concorso di cui al presente comma mediante le

procedure previste dall'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, e successive modificazioni. Fino all'emanazione

delle norme di attuazione di cui al citato articolo 27 della legge n. 42 del 2009, l'importo del concorso alla manovra di

cui al presente comma è annualmente accantonato, a valere sulle quote di compartecipazione ai tributi erariali.

Il comma 138 apporta modifiche all’articolo 12 del D.L. 6-7-2011 n. 98 recante disposizioni in materia di Acquisto,

vendita, manutenzione e censimento di immobili pubblici, stabilendo ulteriori restrizioni in materia di acquisto di

immobili.

I commi da 141 a 146 contengono una serie di limitazioni di spesa riguardanti l’acquisto di mobili e arredi (comma

141) relativamente agli anni 2013 e 2014, all’acquisto di autovetture e alla stipula di contratti di locazione finanziaria

aventi ad oggetto autovetture a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge e fino al 31 dicembre 2014

(comma 143) - con la previsione che per le regioni il rispetto delle stesse costituisce condizione per l'erogazione da

parte dello Stato dei trasferimenti erariali di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174

(comma 145) - al conferimento di incarichi di consulenza in materia informatica (comma 146).

Il comma 299 contiene disposizioni in materia di contrasto all’evasione fiscale e stabilisce che le maggiori entrate

strutturali effettivamente incassate derivanti dall’attività di contrasto all’evasione fiscale confluiscano in un Fondo per

la riduzione strutturale della pressione fiscale e sono finalizzate al contenimento degli oneri fiscali gravanti sulle

famiglie e sulle imprese; il comma 380 interviene in materia di imposta municipale propria ed il comma 387 apporta

modifiche all’articolo 14 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, disciplinante Istituzione del tributo comunale sui

rifiuti e sui servizi.

I commi 454, 456, 457, 458, 459, 460, 461, 462, 463, 464, 465, 466 contengono la disciplina del patto di stabilità

interno per le Regioni a statuto speciale: secondo quanto sostenuto dalla regione nel ricorso in esame, la legge di

stabilità, nel riformare il patto di stabilità per le Regioni a Statuto speciale, non ha previsto che l’accordo tra lo Stato e

la Regione Sardegna dovesse adeguarsi alla riforma dell’art. 8 dello Statuto avvenuta con l’art. 1, comma 834, della l.

n. 296 del 2006, attraverso un innalzamento, in corrispondenza delle maggiori entrate di cui la Regione beneficia in

ragione del nuovo art. 8 dello Statuto, dell’obiettivo della Sardegna relativo al complesso delle spese finali consentite

in termini di competenza eurocompatibile.

Il comma 554 contiene la clausola di salvaguardia e stabilisce che le regioni a statuto speciale e le province autonome

di Trento e di Bolzano attuano le disposizioni stabilite dalla legge di stabilità 2013 nelle forme stabilite dai rispettivi

statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione.

In conclusione, si osserva che l’esame del considerevole e diversificato contenzioso

davanti alla Corte costituzionale, che continua a crescere anche nel primo semestre 2013,

evidenzia che il già delicato equilibrio tra le diverse autonomie Stato/Regione/Autonomie locali,

da reimpostare a seguito delle note modifiche del titolo quinto della Costituzione e del nuovo

regime di fiscalità ancora peraltro in fase applicativa o addirittura sperimentale, è giunto a un

punto di criticità preoccupante con conseguenze che, a cascata, vanno a incidere

negativamente sugli enti locali.

Gli enti locali in Sardegna non sono più supportati da un chiaro disegno normativo di

riferimento per il continuo contrasto tra leggi statali e regionali e le attese pronunce risolutive

da parte della Corte costituzionale; le loro scelte gestionali sono gravate dalle incertezze

26

connesse alla mancata soluzione di conflitti tra organi amministrativi della Regione e

amministrazioni statali, queste ultime spesso in forte ritardo nell’attuazione di interventi dovuti

nei confronti della Regione e degli Enti; in presenza, poi, di rigorose regole imposte dal Patto di

stabilità interno e dei limiti sempre più stringenti alla spesa la mancanza di sicuri indirizzi da

parte della Regione, che, nell’ambito del coordinamento della complessiva finanza pubblica

regionale, dovrebbe individuare e indicare le linee da seguire per agevolare sul territorio

percorsi gestionali che assicurino i servizi alla collettività e al contempo gli equilibri dei bilanci,

aggrava le responsabilità degli enti locali nelle loro scelte decisionali.

In tale situazione di incertezza regolamentare e precarietà programmatoria e

gestionale, desta forte perplessità la circostanza che la Regione, pur nel rispetto delle

autonomie locali, non si sia data carico di creare un preciso centro di riferimento per il

monitoraggio dell‘impatto complessivo sulla finanza regionale delle scelte operate dalle singole

entità territoriali specie in settori, come ad esempio quello dell’organizzazione e del personale

o in materia sanitaria, interessati dalla previsione di numerose deroghe alla legislazione statale

o da fenomeni di elevata lievitazione della spesa da tenere sotto osservazione.

Senza un puntuale e continuativo monitoraggio da parte dell’Amministrazione regionale

dell’impatto della legislazione, da una parte il legislatore regionale non può operare ponderate

scelte correttive di rotta o delineare consapevolmente le manovre finanziarie future; dall’altra

l’Organo di vertice della Regione non può disporre di elementi conoscitivi fondamentali per

impostare nuovi e più proficui rapporti con lo Stato, anche passando, ove richiesto, dalla

Conferenza Stato – Regioni.

27

4. LA MANOVRA DI BILANCIO PER IL 2012

Con la deliberazione n. 45/2 del 10 novembre 2011 la Giunta regionale ha predisposto

la manovra finanziaria per il 2012, con l’approvazione dei seguenti documenti finanziari:

- il Documento annuale di programmazione economica e finanziaria;

- il Disegno di legge finanziaria,

- la Proposta di bilancio annuale 2012 e pluriennale 2012/2014;

- il Rapporto sullo stato di attuazione (programmi comunitari FERS, FSE, FEP Legge.

n. 402/1994);

- lo Stato di attuazione dell’assistenza sanitaria (art. 74, L.R. n. 1/1990), il Rapporto

sull’evoluzione della condizione giovanile (art. 3, L.R. n. 11/1999), il Fondo unico

agevolazioni imprese (art. 2, L.R. n. 11/2002);

- l’elenco dei fondi di rotazione e assimilati (art. 22, L.R. n. 11/2006);

- la Relazione sullo stato ed i costi dell’organizzazione amministrativa regionale;

- allegato tecnico alla proposta di bilancio per l’anno 2012 e al bilancio pluriennale per

gli anni 2012-2014;

- disegno di legge collegato alla manovra economico-finanziaria concernente

“Interventi per la competitività del sistema produttivo regionale”;

- disegno di legge collegato alla manovra economico-finanziaria concernente

“Disposizioni nel settore delle opere pubbliche”.

Come sottolineato dalla Giunta regionale nel testo della delibera in esame, la manovra

finanziaria si colloca in uno scenario di riferimento che prevede il rispetto del patto di stabilità

interno e delle disposizioni che impongono una riduzione della spesa pubblica (D.L.78/2010,

convertito nella L.122/2010; D.L. 98/2011, convertito nella L.111/2011 e D.L.138/2011,

convertito nella L.148/2011), a motivo delle quali l’ammontare degli impegni e dei pagamenti

ammissibili per il rispetto del Patto di stabilità relativo all’anno 2012 risulta notevolmente

ridotto: per la Regione Sardegna, si stima, per il 2012, una riduzione della spesa ammissibile

ai fini del rispetto del Patto di circa 405 milioni rispetto a quella registrata nel 2010, mentre

per il 2013 tale riduzione è stata quantificata in misura pari a 460 milioni.

Nella stessa deliberazione, la Giunta quantifica le risorse disponibili derivanti da entrate

regionali per l’esercizio finanziario 2012 (comprensive della copertura del disavanzo stimato in

euro 800.000.000 e delle partite di giro ed escludendo le assegnazioni statali e comunitarie) in

7.873.354.000. A fronte delle entrate previste, il rispetto della normativa del Patto di stabilità

interno richiede che il livello massimo degli impegni sia contenuto in circa 3.452 milioni, e il

livello dei pagamenti, sia in conto competenza che in conto residui, in circa 2.766 milioni. Il

28

livello dei pagamenti rappresenta solo il 39,51% della massa pagabile (impegnato di

competenza + carico residui), quantificata in 7.000 milioni.

La Giunta sottolinea che, anche con riferimento al 2012, prosegue l’azione di

risanamento del bilancio regionale attraverso misure di razionalizzazione e riqualificazione della

spesa, che consentiranno di non ricorrere a nuovo indebitamento ai fini del pareggio di

bilancio. Viene stimato che il disavanzo di amministrazione subirà un ulteriore abbattimento

rispetto agli esercizi precedenti, attestandosi al 31 dicembre 2011 a un valore di circa 800

milioni di euro, al quale si farà fronte con il rinnovo, anche per quota parte, nell’anno 2012

delle autorizzazioni alla contrazione di mutui di spesa disposti con precedenti leggi regionali5.

A conclusione della delibera, vengono delineate le direttrici della manovra finanziaria

per il 2012/2014, quali il proseguimento del processo di razionalizzazione e contenimento della

spesa corrente e di semplificazione dell’azione amministrativa; la conferma dello stanziamento

del 2011 per le azioni volte a contrastare l’emergenza economica e sociale (fondo regionale per

la non autosufficienza, piano straordinario per l’occupazione e lavoro; istruzione, ricerca e alta

formazione); l’introduzione di misure a favore delle imprese (tra le quali un fondo anti-crisi) e

la conferma dello stanziamento 2011 per le leggi di incentivazione; il finanziamento degli

investimenti strategici e irrinunciabili come la continuità territoriale, il progetto di

Metanizzazione (Galsi) e la ricapitalizzazione di Abbanoa; la razionalizzazione della spesa

sanitaria.

Come sottolineato dalla Giunta regionale, la spesa sanitaria a partire dal 2010 è

completamente a carico della Regione; con la manovra di bilancio si è puntato alla

stabilizzazione della stessa, che per il 2012 è calcolata su base 2011 ed è comprensiva del

saldo del disavanzo 2011 pari a 120 milioni di euro scontando in tal modo il fisiologico

incremento del 2% con un immediato risparmio di oltre 30 milioni di euro.

La proposta di manovra finanziaria in esame è riferita alla terza annualità del

Programma Regionale di Sviluppo relativo al periodo 2010-2014, approvato dal Consiglio

regionale, su proposta della Giunta, ai sensi della L.R. del 2 agosto 2006, n. 11, art. 2, con

risoluzione del 2 dicembre 2009.6

Tra i documenti approvati dalla Giunta Regionale nella delibera in esame, rileva il DAPEF

- Documento annuale di programmazione economico finanziaria – con il quale la Giunta ha

provveduto ad aggiornare, con riferimento all’esercizio 2012, il Piano Regionale di Sviluppo.

Successivamente, il Consiglio regionale, con risoluzione 11/9 del 9 febbraio 2012, ha

provveduto all’approvazione del DAPEF 2012, così come approvato dalla Commissione bilancio

in data 25 gennaio 2012.

Il DAPEF, nel delineare i punti salienti della manovra e le priorità, afferma che:

5 Il disavanzo effettivo al 31 dicembre 2011 è stato di 1.162.529.938,00 (- 13,53% rispetto al risultato del 2010). 6 Il Piano Regionale di Sviluppo, determina le strategie e gli obiettivi che la Regione intende perseguire nel corso della legislatura. Ai sensi dell’articolo 2, comma 3, della L.R. 11/2006, all'inizio di ogni legislatura, entro centottanta giorni dal proprio insediamento, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale, per la sua approvazione, il PRS elaborato in sintonia col programma della coalizione di Governo.

29

La Regione sarà dunque impegnata, per il 2012, a focalizzare meglio il proprio impegno e le

proprie risorse sulle attività strategiche per lo sviluppo. Un primo punto di intervento prevede

la razionalizzazione organizzativa della amministrazione stessa. A tale riguardo sarà avviato un

processo complessivo di ricognizione e monitoraggio dell’assetto delle partecipazioni regionali e

delle agenzie, finalizzato a verificare l’esistenza di motivazioni strategiche per il mantenimento

delle stesse o l’opportunità di dismissione. Inoltre, è prevista una azione di risanamento

finanziario della società Abbanoa, che richiederà, per il 2012, un accantonamento (sul fondo

nuovi oneri legislativi) non inferiore ai 50 milioni di euro. Le misure volte a razionalizzare la

spesa previste dalla manovra possono così essere sintetizzate:

- decadenza automatica del direttore generale dell’Azienda sanitaria e/o ospedaliera e

nomina di un commissario ad acta, che resterà in carica per non più di due mesi, in caso di

mancato perseguimento degli obiettivi fissati dall’Amministrazione regionale e dell’equilibrio

economico e finanziario di bilancio.

- esercizio in forma associata (unione di comuni, comunità montane o tramite lo

strumento della convenzione) da parte dei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti delle

funzioni fondamentali individuate dall’articolo 21, comma 3 della L. 42/2009.

- istituzione presso la Direzione generale degli enti locali e finanze, dell’Osservatorio

regionale delle autonomie locali, al fine di promuovere il processo di riordino delle autonomie

locali, con compiti di monitoraggio, raccolta e diffusione delle informazioni riguardanti gli enti

locali, nonché di assistenza e formazione volte all’espletamento ottimale delle funzioni.

- dismissione dei beni immobili della Regione non funzionalmente utilizzabili per

l’espletamento dei servizi regionali, e degli enti strumentali e delle Agenzie, e di non interesse

culturale o ambientale, tramite pubblico incanto o trattativa privata, se il secondo esperimento

del pubblico incanto risulti infruttuoso o il valore di stima dell’immobile sia pari o inferiore ai

100.000 euro.

Con riferimento alle priorità di intervento nel contesto economico, il DAPEF 2012

concentra la propria attenzione su quattro ambiti strategici: l’impresa, il lavoro, la ricerca e le

infrastrutture, comprese quelle energetiche e telematiche.

30

5. LA LEGGE FINANZIARIA 2012

La legge finanziaria 2012 è stata approvata con la legge regionale n. 6 del 15 marzo

2012. Si richiamano di seguito le disposizioni più significative in essa contenute, con

particolare riferimento a quelle oggetto di impugnativa da parte del Governo davanti alla Corte

Costituzionale e a quelle oggetto di successive modifiche da parte di leggi regionali intervenute

a breve distanza di tempo, mentre per ulteriori approfondimenti si rimanda ai capitoli

interessati.

Nell'ambito delle disposizioni di carattere finanziario e istituzionale, inserite nell’articolo

1, si evidenzia che:

Al comma 1, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 dello Statuto, sono stimati gli incrementi,

rispetto all’annualità 2009, delle quote delle compartecipazioni erariali devolute (IRE – IRES –

imposta di fabbricazione – proventi derivanti da nuove compartecipazioni – IVA – imposte

sostitutive) per un totale di 1.299 milioni di euro.

Ai commi 2 e 3 è previsto che alla copertura del disavanzo al 31 dicembre 2011,

stimato in euro 800.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui già autorizzati a

pareggio delle precedenti manovre finanziarie per spese di investimento, si provveda con

rinnovo nel 2012, e secondo le esigenze di cassa, di mutui autorizzati con precedenti leggi

regionali di durata non superiore a trenta anni, con oneri pari a 57.273.000 per ciascuno degli

anni dal 2012 al 2041.

L’articolo 2 prevede una serie di disposizioni nel settore delle politiche sociali e del

lavoro.

Il comma 3 stabilisce che il Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito

dall’articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007 possa essere integrato, in caso di carenza,

da parte dell’Assessore competente in materia di bilancio, sino all’importo di euro 10.000.000

prelevando le risorse dal fondo sanitario regionale. Quest’ultima disposizione ha formato

oggetto di impugnativa davanti alla Corte Costituzionale, con ricorso n. 80 del 21 maggio 2012

(pubblicato nel BURAS n. 28 del 21 giugno 2012).

Nel ricorso si legge che: Tale disposizione, sottraendo risorse al fondo sanitario regionale destinato esclusivamente

all'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, oltre ad eccedere dalla competenza legislativa

concorrente in materia di assistenza pubblica di cui all'art. 4, lettera h) dello Statuto speciale, viola l'art. 117, secondo

comma, lettera m), della Costituzione, incidendo sulla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di

determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su

tutto il territorio nazionale, fra i quali sono ricompresi i livelli essenziali di assistenza. Con sentenza n. 36 del 27

febbraio 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale

promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Al comma 10 è previsto lo stanziamento di 34.000.000 di euro per fronteggiare le

emergenze e le criticità dell’economia isolana, nel rispetto delle finalità dell’articolo 6 (Piano

31

straordinario per l’occupazione e lavoro), comma 1, della legge regionale n. 1 del 2011. La

norma provvede a specificare la ripartizione dello stanziamento tra le diverse misure.

All’articolo 3 sono contenute norme in materia di semplificazione e contenimento della

spesa.

Di particolare rilievo è la disposizione contenuta al primo comma secondo la quale a

partire dall’anno 2012 il Servizio sanitario regionale non è finanziabile in deficit.

In materia sanitaria è, inoltre, prevista la risoluzione del contratto di lavoro da parte

della Regione nei confronti dei direttori generali dell’azienda sanitaria e/o ospedaliera che non

raggiungano la percentuale minima (determinata preventivamente) degli obiettivi fissati

dall’Amministrazione regionale per il periodo considerato nel quadro della programmazione

regionale (comma 2), in termini di efficacia e funzionalità dei servizi sanitari, e l’equilibrio

economico finanziario di bilancio rispetto alle risorse assegnate.

Al comma 3 è prevista una riduzione del trattamento di risultato non inferiore al 50%

nei confronti dei dirigenti regionali responsabili di linea, per il mancato utilizzo delle risorse

comunitarie nei termini previsti se ciò ha determinato il disimpegno automatico delle risorse

assegnate da parte dell’Unione europea.

Il comma 4 riscrive il testo dell’articolo 1 della Legge regionale 5 dicembre 1995, n. 35

(Alienazione dei beni patrimoniali) che reca disposizioni in materia di Alienazione dei beni

patrimoniali – Procedure. Questa norma è stata impugnata dallo Stato (ricorso n. 80 del 21

maggio 2012).

Nel ricorso si evidenzia che La norma, nella parte in cui consente all'Amministrazione di negoziare la vendita

"direttamente con un unico soggetto" nel caso di immobili sdemanializzati ad istanza di privati e passati al patrimonio

alla Regione ''che siano detenuti da privati cittadini che hanno già presentato istanza di sdemanializzazione e, quindi,

non suscettibili di diversa utilizzazione produttiva", così come formulata non consente di comprendere se oggetto della

consentita trattativa "diretta" sia il diritto di proprietà ovvero il diritto reale d'uso del bene. In ogni caso, laddove

privilegia irragionevolmente ai fini dell'acquisto i cittadini "detentori" dei beni in questione rispetto agli altri possibili

interessati, la disposizione viola il principio di uguaglianza di cui all'art. 3 Cost. e l'art. 117, secondo comma, lettera e),

della Costituzione, che riserva allo Stato la materia della tutela della concorrenza. (cfr. Ricorso del Presidente del

Consiglio dei Ministri n. 80 del 21 maggio 2012).

La Corte Costituzionale con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato fondata la questione di

legittimità costituzionale promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri con riferimento agli articoli 3 e 117

secondo comma, lettera e) della Costituzione, poiché l’articolo 3, comma 4, prevedendo la trattativa diretta a beneficio

di coloro che detengano il bene – peraltro senza che la legge regionale precisi a quale titolo – e che abbiano

presentato istanza di sdemanializzazione, attribuisce un privilegio irragionevole a tali soggetti, con riferimento a beni

che, pur dichiarati dalla norma «non suscettibili di diversa utilizzazione produttiva» (art. 1, comma 8, lettera d, della

legge regionale n. 35 del 1995), possono comunque costituire oggetto di un mercato competitivo. Questa ipotesi di

trattativa diretta, dunque, restringe la concorrenza sul mercato dei beni immobili non funzionalmente utilizzabili dalla

Regione e non adibiti ad abitazione, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost..

Rispetto alla violazione dell’articolo 3 della Costituzione la questione è parimenti fondata poiché Il soggetto che

detenga il bene e che abbia presentato istanza di sdemanializzazione non è, infatti, portatore di un interesse

qualificato, meritevole di una tutela rafforzata, che valga a giustificare un trattamento privilegiato rispetto alla

generalità dei potenziali acquirenti dell’immobile, diversamente dal soggetto locatario dell’immobile adibito ad uso

32

abitativo, stante la rilevanza costituzionale del diritto all’abitazione. Quest’ultima ipotesi è appositamente disciplinata

da altra disposizione – art. 1, comma 4 – della medesima legge della Regione Sardegna n. 35 del 1995, la quale

prevede che «l’amministrazione […] prima di avviare ogni altra procedura di dismissione propone la cessione del diritto

di proprietà al detentore del bene per l’esercizio della prelazione».

Il comma 6 prevede che la spesa annua per missioni (salvo alcune eccezioni previste

dalla stessa norma) non possa essere superiore all’80% della spesa sostenuta nel 2009. Tale

limite può essere superato in casi eccezionali con deliberazione della Giunta regionale. Anche

questa norma è stata impugnata dallo Stato con ricorso n. 80/2012.

Nel ricorso n. 80/2012 si censura la norma in esame in quanto violerebbe l’articolo 117, terzo comma, della

Costituzione, in materia di coordinamento della finanza pubblica, poiché in contrasto con l’articolo 6, comma 12, del

D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in base al quale, a decorrere dall'anno

2011, le spese per missioni e non possono essere superiori al 50 per cento di quelle sostenute nel 2009.

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato non fondata la questione di

legittimità costituzionale promossa in riferimento all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione. La Corte

Costituzionale, così come chiarito nella precedente sentenza n. 139 del 2012, afferma che l’art. 6 del decreto-legge n.

78 del 2010 detta «puntuali misure di riduzione parziale o totale di singole voci di spesa», ma ciò «non esclude che da

esse possa desumersi un limite complessivo, nell’ambito del quale le Regioni restano libere di allocare le risorse tra i

diversi ambiti e obiettivi di spesa» (sentenza n. 139 del 2012).

L’art. 6 del decreto-legge n. 78 del 2010 può considerarsi espressione di un principio fondamentale di coordinamento

della finanza pubblica «nel senso di limite globale, complessivo, al punto che ciascuna Regione deve ritenersi libera di

darvi attuazione, nelle varie leggi di spesa, relativamente ai diversi comparti, in modo graduato e differenziato, purché

il risultato complessivo sia pari a quello indicato nella legge statale» (sentenza n. 211 del 2012). A tale principio, così

interpretato, la Regione autonoma della Sardegna si è uniformata: il comma 9 dell’art. 3 della legge regionale n. 6 del

2012 prevede che «[a]l fine di partecipare agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, la Giunta regionale, sulla

base delle spese risultanti dal rendiconto per l’anno 2011, determina con propria deliberazione, l’ammontare

complessivo della riduzione delle proprie spese di funzionamento» indicate dall’articolo 6 del decreto-legge n. 78 del

2010 e che tale ammontare è assicurato dalla Giunta regionale «anche mediante una modulazione delle percentuali di

risparmio in misura diversa» rispetto a quanto disposto dal medesimo articolo 6.

Il comma 7 prevede che a partire dal 2012 sia soppresso il trattamento di diaria per

missioni o trasferte svolte nel territorio regionale e nazionale, salvo i rimborsi delle spese

effettivamente sostenute e documentate, da parte del personale della Regione, degli enti e

delle agenzie regionali. E’ inoltre previsto che il personale possa essere autorizzato all’utilizzo

dei propri mezzi se tale uso risulta più conveniente rispetto all’utilizzo di mezzi pubblici o di

servizio, che di norma devono essere utilizzati o se l’utilizzo dei mezzi pubblici sia inconciliabile

con lo svolgimento della missione. Questa disposizione è stata impugnata dallo Stato (ricorso

n. 80/2012).

33

Nel ricorso n. 80 si legge che La norma in esame, laddove prevede casi di autorizzabilità dell'uso del mezzo proprio per

lo svolgimento di missioni del personale dell'Amministrazione regionale, degli enti e agenzie regionali, contrasta con

l'art. 6, comma 12, del decreto legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010. Tale disposizione, nel

quadro delle misure in materia di stabilizzazione finanziaria e di riduzione dei costi degli apparati amministrativi recate

dal citato decreto legge, stabilisce che per il personale contrattualizzato di cui al d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, nel

quale è compreso quello che qui viene in considerazione, non trovano applicazione le norme relative al trattamento

economico di missione contenute nell'art. 15 della legge 18 dicembre 1973, n. 836 (che autorizza l'uso del mezzo

proprio per il personale che svolge funzioni ispettive) e nell'art. 8 della legge 26 luglio 1978, n. 417 (relativo alla

determinazione dell'indennità chilometrica).

Pertanto, la norma regionale, nella parte in cui deroga ai principi generali del citato d.lgs. n. 165 del 2001,

applicabile nei confronti di tutti i dipendenti pubblici, compresi i dipendenti regionali, creando una disparità di

trattamento con il restante personale pubblico, esorbita dai limiti dalla competenza legislativa primaria in materia di

ordinamento del personale di cui all'art. 3, lettera a), dello Statuto speciale per la Sardegna. Essa, inoltre, viola sia il

principio di uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione, sia l'articolo 117, comma 2, lettera l), della Costituzione, che

riserva alla competenza esclusiva dello Stato la materia dell'ordinamento civile e, quindi, la disciplina dei rapporti di

diritto privato assoggettati al codice civile. Inoltre, la norma regionale in argomento, nella parte in cui deroga ai

principi di stabilizzazione della finanza pubblica, viola l'art. 117, terzo comma, della Costituzione, contrastando con i

principi di coordinamento della finanza pubblica, applicabili alla regione Sardegna per i motivi innanzi illustrati con

riguardo all'art. 3, comma 6, della legge regionale oggetto del presente ricorso. (cfr. Ricorso del Presidente del

Consiglio dei Ministri n. 80 del 21 maggio 2012).

La Corte costituzionale con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato l’illegittimità

costituzionale dell’articolo 3, comma 7 della legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012. Nel testo della sentenza

in esame si legge che Il trattamento economico dei dipendenti pubblici, il cui rapporto di impiego sia stato privatizzato

e disciplinato dalla contrattazione collettiva secondo quanto previsto dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165

(Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), rientra nella competenza

legislativa esclusiva statale in materia di ordinamento civile (sentenze n. 290 del 2012 e n. 77 del 2011). A tale ambito

materiale va ricondotta la disposizione in esame che, autorizzando il personale della Regione all’uso del mezzo proprio

per lo svolgimento di missioni, «afferisce ad uno specifico profilo del trattamento economico del dipendente pubblico

regionale» (sentenza n. 19 del 2013). Rimangono assorbiti gli ulteriori profili di censura.

Questa norma non si applica in alcuni casi stabiliti dal comma 7 bis.

Il comma 8 ha previsto che ai dipendenti dell’Amministrazione regionale, degli enti e

delle agenzie si applicano le disposizioni in materia di accertamento della dipendenza

dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio,

dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata, di cui all’articolo 6, comma 1, del D.L.

201/2011, convertito in legge 21 dicembre 2011, n. 214.

La Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari

generali, personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013, ha

dichiarato in merito di aver rigettato le 11 istanze ricevute in data successiva all’entrata in

vigore della legge.

Al comma 9 è previsto che, allo scopo di partecipare all’obiettivo di contenimento della

spesa pubblica, la Giunta regionale, sulla base delle spese risultanti dal rendiconto per l’anno

2011, determina con propria deliberazione l’ammontare complessivo della riduzione delle

proprie spese di funzionamento di cui all’articolo 6 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78 (Misure

34

urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), anche attraverso

una modulazione delle percentuali di risparmio in misura diversa rispetto a quella stabilita

dall’articolo 6 del D.L. 78/2010.

Il comma 10 stabilisce che gli enti, le agenzie e le aziende regionali e le società

totalmente partecipate dalla Regione, concorrono alla realizzazione degli obiettivi del patto di

stabilità interno attraverso il contenimento dei costi di funzionamento della struttura; inoltre,

per gli enti tenuti alla contabilità economica è previsto che perseguano l’obiettivo del pareggio

di bilancio, per gli enti tenuti alla contabilità finanziaria che raggiungano il pareggio della

gestione di competenza, secondo le direttive emanate dalla Giunta regionale in sede di

predisposizione della propria manovra finanziaria.

I commi successivi prevedono una serie di disposizioni che hanno come obiettivo la

riduzione dei costi dell’apparato amministrativo e degli organi della Regione, degli enti e delle

agenzie regionali.

Il comma 15 interviene sull’istituto dell’esonero dal servizio disciplinato dall’articolo 9 della

L.R. 16/2011, e precisa che al fine del rispetto delle norme che impongono una riduzione dei

limiti di spesa per il personale, l’incentivo previsto dal comma 3 del richiamato articolo 9, a

decorrere dall’anno 2011, è concesso nella misura massima di tre mensilità della retribuzione,

per ogni anno di esonero, sino a un massimo di quattro anni e abroga l’autorizzazione di spesa

prevista dall’articolo 9. La disposizione recata dall’articolo 9, comma 3, della L.R. 16/2011 è

stata dichiarata costituzionalmente illegittima con sentenza della Corte Costituzionale n. 212

del 18 luglio 2012 (che è oggetto di approfondimento nel capitolo 3, relativo al contenzioso

della Regione con la Corte Costituzionale), nella quale si legge, con riferimento a quanto

previsto dall’articolo 3, comma 15, della legge finanziaria 2012, che “Neppure tale intervento

del legislatore incide sulla decisione della presente questione di legittimità costituzionale,

poiché non vi sono elementi che consentano di escludere che la norma impugnata dal

Presidente del Consiglio dei ministri abbia avuto applicazione”7. Al riguardo la Direzione

generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali, personale e

riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha dichiarato, in merito, che non

sono stati pagati incentivi per l’esonero dal servizio.

Il comma 17 prevede che gli oneri per il personale di cui all’articolo 7 della L.R. 16/2011

(personale in servizio presso i soppressi Servizi ripartimentali dell'agricoltura assegnato, in

prevalenza, all'Agenzia ARGEA Sardegna) fanno carico al bilancio della Regione e le agenzie

7 Come riportato nella relazione di parifica del rendiconto relativo all’esercizio 2011, l’Assessore agli affari generali con circolare n. 27025 del 20 ottobre 2011, aveva disposto, in attesa del giudizio della Corte Costituzionale, di procedere comunque a evadere le domande di collocamento in esonero precisando che la somma eventualmente erogata a titolo di incentivo sarebbe stata recuperata nel caso in cui il comma 3 dell’articolo 9 della legge 16/2011 fosse stato dichiarato incostituzionale.

35

assegnatarie di tale personale non devono provvedere al relativo rimborso. Pertanto, il

contributo di funzionamento è ridotto di un’entità pari al rimborso stesso.

Il comma 24 attribuisce all’Assessorato alla programmazione la competenza ad affidare,

tramite l’espletamento di procedura selettiva ad evidenza pubblica, l’attività di recupero crediti

pregressi (crediti maturati e non riscossi alla data del 31 dicembre 2011 nonostante siano stati

attivati strumenti amministrativi e giudiziari) e il comma 26 stabilisce che alla declaratoria di

inesigibilità dei crediti provveda ciascun Assessorato competente per materia, previa

definizione da parte della Giunta regionale, su proposta dell’Assessorato alla programmazione

e parere dell’Area legale, dei criteri, presupposti e procedure per la declaratoria degli stessi.

Il comma 28 apporta modifiche all’articolo 18, comma 20, della L.R. 12/2011, stabilendo

che le Onlus, al fine dell’accesso all’esenzione IRAP presentino apposita istanza. Il testo

originario della norma era stato dichiarato costituzionalmente illegittimo con sentenza della

Corte Costituzionale n. 99 del 20 aprile 2012.

All’articolo 4 sono contenute le autorizzazioni di spesa, tra le quali:

- 150.000.000, di cui 38.000.000 per l’esercizio 2012 a valere sulla contabilità speciale

di cui alla legge 402/1994, per la compartecipazione alla realizzazione di un gasdotto destinato

all’importazione di gas naturale dall’Algeria all’Italia attraverso la Sardegna (GALSI).

- 9.600.000 per il 2012 e 15.000.000 annui per i successivi 10 anni per la realizzazione

di interventi volti al recupero e alla valorizzazione dei centri storici,

- è autorizzata la spesa di complessivi 128.000.000, di cui 45.000.000 per il 2012, per

le azioni a favore di Abbanoa S.p.a., delineate nell’articolo 6 della legge regionale n. 12 del

2011.

- al comma 34 è autorizzata la spesa di 25.000.000 a favore dell'IPAB Fondazione San

Giovanni Battista di Ploaghe al fine di risanare i debiti relativi al personale e per la successiva

trasformazione in ASP San Giovanni Battista di Ploaghe.

- al comma 44 è autorizzata per il 2012 la spesa di 21.500.000 per il potenziamento del

programma Master and back.

- il comma 48 prevede una proroga al 31 dicembre 2012 del termine per consentire alle

imprese sarde iscritte all’Albo regionale degli appaltatori di adeguare la propria qualificazione ai

pubblici appalti, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 7 dicembre 2011, n. 328.

Anche questa disposizione è stata impugnata davanti alla Corte Costituzionale con

ricorso n. 80/2012.

Nel ricorso si legge che La disposizione in esame prevede, a favore delle imprese sarde iscritte all'Albo regionale degli

appaltatori, la proroga del termine per la partecipazione alle procedure di affidamento di lavori pubblici regionali,

anche se non in possesso della qualificazione attestata secondo le modalità fissate dalla legge regionale 9 agosto 2002,

n.14………. L'art. 4, comma 48, in esame, nella parte in cui proroga i termini previsti dall'art. 35 della legge regionale n.

14 del 2002, consente alle imprese in questione di partecipare agli appalti di lavori pubblici di interesse regionale pur

non essendo in possesso della prescritta qualificazione attestata in conformità alla disciplina nazionale vigente in

materia. Così disponendo, la norma in esame, analogamente alle disposizioni di cui agli artt. 1 e 2 della legge

regionale n.14 del 2002 dichiarate illegittime da codesta ecc.ma Corte Costituzionale, eccede dalla competenza

legislativa primaria in materia di lavori pubblici di interesse regionale di cui all'art. 3, lettera e), dello Statuto speciale e

36

viola l'art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, che riserva allo Stato la materia della tutela della

concorrenza.

La Corte costituzionale con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato illegittimo il comma 48

dell’articolo 3 della L.R. 6/2012: L’art. 4, comma 48, della legge impugnata proroga al 31 dicembre 2012 il termine

di vigenza del regime transitorio previsto dall’art. 35 della legge regionale n. 14 del 2002, inizialmente fissato al 30

giugno 2003 e già in precedenza prorogato al 30 giugno 2004. In base a tale disposizione, possono partecipare alle

procedure di affidamento di lavori pubblici che si eseguono nel territorio della Regione Sardegna anche le imprese che

non dispongano della qualificazione attestata in conformità alla legge regionale n. 14 del 2002 stessa, a condizione di

possedere alcuni requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi elencati dal medesimo articolo 35.

Con la sentenza n. 328 del 2011, la Corte Costituzionale aveva già dichiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 1 e

2 della legge della Regione Sardegna n. 14 del 2002, perché tali norme hanno dettato una «disciplina dei sistemi di

qualificazione delle imprese per la partecipazione alle gare per gli appalti di lavori pubblici di interesse regionale

difforme da quella nazionale» – prevista dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici

relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/Ce e 2004/18/Ce) – «alla quale avrebbero

invece dovuto adeguarsi», così incidendo «sul livello della concorrenza, garantito dalla normativa statale, strumentale

a consentire la piena apertura del mercato nel settore degli appalti (sentenza n. 114 del 2011)». Come gli artt. 1 e 2

della legge regionale n. 14 del 2002, dichiarati illegittimi da questa Corte, anche l’ulteriore proroga della disciplina

transitoria prevista dal citato art. 35, che, dopo l’entrata in vigore del d. lgs. n. 163 del 2006, consente alle imprese –

seppure in via provvisoria – di partecipare ad appalti di lavori pubblici effettuati nel territorio della Regione Sardegna in

assenza dei requisiti di qualificazione previsti dalla disciplina nazionale, interferisce con la tutela della concorrenza, in

violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost.

L’art. 3, lettera e), dello Statuto speciale attribuisce alla Regione la competenza legislativa primaria in materia di lavori

pubblici di esclusivo interesse regionale. Tale tipo di competenza deve essere esercitato «in armonia con la

Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e col rispetto degli obblighi internazionali […],

nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali» (art. 3 dello Statuto speciale di autonomia). Per

costante giurisprudenza costituzionale, «le disposizioni del Codice degli appalti» – d.lgs. n. 163 del 2006 – «per la

parte in cui sono correlate all’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost., ed alla materia “tutela della concorrenza”,

vanno […] “ascritte, per il loro stesso contenuto d’ordine generale, all’area delle norme fondamentali di riforme

economico-sociali, nonché delle norme con le quali lo Stato ha dato attuazione agli obblighi internazionali nascenti

dalla partecipazione dell’Italia all’Unione europea” (sentenza n. 144 del 2011), che costituiscono limite alla potestà

legislativa primaria della Regione» (sentenza n. 184 del 2011). La disposizione in esame, discostandosi da quanto

previsto dal d.lgs. n. 163 del 2006 circa i requisiti di qualificazione delle imprese, non rispetta i limiti posti dallo

Statuto speciale all’esercizio della competenza legislativa primaria della Regione autonoma.

- il contributo alla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari è determinato per l’anno 2012 in

9.200.000 (comma 49)8.

- sempre a favore della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, per il ripiano delle

esposizioni debitorie, è autorizzata nell’anno 2013, a titolo di anticipazione, la spesa di

10.000.000 da restituire in 10 anni, con rate annuali di 1.000.000 da compensarsi in sede di

erogazione del contributo annuale (comma 50).

L’articolo 5 contiene disposizioni per fronteggiare il contesto di crisi e, per quanto

stabilito dal comma 14, come modificato dalla legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, articolo

1, comma 1, lettera b), i pagamenti determinati dagli interventi previsti dalla norma, ai fini del

8 Tale comma e il successivo sono stati così modificati dall’art. 1, comma 1, della L.R. n. 14 del 17 luglio 2012.

37

rispetto del patto di stabilità, hanno carattere prioritario. L’articolo, tra l’altro, prevede uno

stanziamento di 39.000.000 per la realizzazione di progetti comunali finalizzati all’occupazione;

ridetermina in 47.000.000 per l’anno 2012 e in 50.000.000 per il 2013 le autorizzazioni di

spesa da destinare alla realizzazione di opere immediatamente cantierabili di cui all’articolo 4

comma 2 della legge regionale n. 1/2011 (legge finanziaria regionale del 2011). La norma

stabilisce che una quota del PO-FSE 2007-2013 pari a 26,5 milioni sia destinata a un fondo per

il microcredito e a un fondo per il finanziamento di programmi comunali o intercomunali per la

creazione di impresa e valorizzazione del capitale umano.

38

6. I BILANCI, ANNUALE 2012 E PLURIENNALE 2012 - 2014

L’iter di approvazione del bilancio regionale è stato particolarmente travagliato e ciò ha

comportato un’innegabile mancanza di certezze nell’Amministrazione circa le possibilità di

gestire correttamente le risorse per i primi tre mesi del 2012, in quanto non solo la legge

finanziaria e quella di bilancio sono state emanate ad esercizio finanziario già

avanzato, ma anche entrambe le leggi di autorizzazione dell’esercizio provvisorio

sono state adottate con ritardo rispetto al periodo per il quale ne era prevista la

vigenza e con efficacia retroattiva.

Infine per un periodo di circa 15 giorni (dal 1° al 15 marzo) l’Amministrazione regionale

ha operato in assenza di qualunque documento autorizzatorio di bilancio, essendo scaduto

l’esercizio provvisorio previsto dalla legge e non essendo stata approvata la legge di bilancio

per il 2012.

Gli effetti pregiudizievoli di questa intempestività si riflettono, moltiplicandosi,

sulla correntezza della spesa, sull’attivazione e sulla realizzazione degli interventi

programmati e sulla progressiva formazione della massa di residui, data la

contrazione a un arco temporale limitato delle procedure di erogazione delle spese.

Tale prassi è sostanzialmente elusiva della normativa giuscontabile e dei

principi coessenziali alla natura stessa della manovra finanziaria annuale.

Con la legge regionale 27 gennaio 2012, n. 1, infatti, è stato autorizzato l’esercizio

provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2012, per un periodo non superiore a un

mese, dal 1° al 31 gennaio 2012. La legge è entrata in vigore il giorno della sua

pubblicazione sul BURAS9, ma con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2012.

La legge regionale 22 febbraio 2012, n. 5 aveva successivamente prorogato l’esercizio

provvisorio sino al 29 febbraio 2012. La legge è entrata in vigore il giorno della sua

pubblicazione sul BURAS10, ma con efficacia giuridica dal 1° febbraio 2012.

Con la legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012 è stata emanata la legge finanziaria

2012, entrata in vigore il giorno della sua pubblicazione sul BURAS11, ma con effetti

finanziari dal 1° gennaio 2012.

Il bilancio di previsione per l’anno 2012 e il bilancio pluriennale relativo agli esercizi

2012-2014 sono stati approvati con la legge regionale n. 7 del 15 marzo 2012, che ne dispone

l’entrata in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della

Regione autonoma della Sardegna12, con gli effetti finanziari nel rispetto della

disposizione prevista dall’articolo 7, comma 3, della legge regionale n. 11 del 200613.

9 BURAS n. 4 del 27 gennaio 2012. 10 BURAS n. 8 del 25 febbraio 2012. 11 BURAS n. 11 del 16 marzo 2012. 12 BURAS n. 11 del 16 marzo 2012. 13 L’anno finanziario comincia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre dello stesso anno.

39

Si evidenzia, inoltre, che anche nel 2012 non vi è stata la legge di assestamento del

bilancio e le variazioni sono state disposte con decreti dell’Assessore della programmazione.

Per l’esercizio 2012 le previsioni d’entrata e gli stanziamenti di spesa della competenza

sono stabiliti in euro 8.482.616.000.

I residui degli esercizi precedenti sono quantificati in euro 5.073.338.000 per le entrate

ed euro 5.408.902.000 per le spese.

Il bilancio pluriennale relativo agli esercizi 2012-2014 prevede entrate e spese per

7.718.139.000 euro nel 2013 e 7.593.252.000 euro nel 2014.

Nei prospetti seguenti si riporta il quadro generale dell’entrata e quello della spesa per il

periodo 2012-2014.14

14 Si riportano le previsioni di spesa del titolo II e del titolo IV così come modificate a seguito dell’avviso di rettifica pubblicato nel BURAS n. 17 del 19 aprile 2012.

40

41

42

7. L’ANALISI DELL’ANDAMENTO PREVISIONALE

Le previsioni di entrata e di spesa del bilancio 2012 sono pari a 8.482.616.000 e,

rispetto all’esercizio precedente, appaiono complessivamente ridotte del 7,79%,

corrispondente a 716.676.000.

Rispetto all’esercizio 2010 la contrazione delle previsioni iniziali di bilancio è

dell’11,96%, pari a 1.152.859.000.

Tale riduzione è da ascrivere principalmente alla circostanza che il disavanzo stimato al

31 dicembre 2011 (Spese - Titolo 0), e correlativamente le entrate del Titolo V – Mutui a

copertura del disavanzo stimato, sono pari a 800.000.000, rispetto a 1.700.000.000 del 2011

(-52,94%) e 1.800.000.000 del 2010 (-55,56%).

Le entrate del Titolo I – Tributi propri e compartecipati – con uno stanziamento iniziale

di 6.857.661.000, rappresentano l’80,84% delle previsioni iniziali di bilancio. Rispetto

all’esercizio 2011 si riscontra un aumento delle stesse del 2,17%, corrispondente in termini

assoluti a 145.735.000, mentre con riferimento all’esercizio 2010 si rileva una flessione del

3,14%, pari a euro 222.188.000.

Le entrate del Titolo II – Contributi e trasferimenti di parte corrente dell’unione

europea, dello Stato e di altri soggetti, che con uno stanziamento iniziale di euro 221.416.000

costituiscono il 2,61% delle previsioni iniziali di bilancio, mostrano un aumento del 3,12%

rispetto allo stanziamento iniziale del 2011.

Le entrate del Titolo III – Entrate extratributarie - sono in calo del 60,86% rispetto al

201115, con uno stanziamento iniziale di euro 47.890.000 contro 122.349.000 euro del 2011.

15 La differenza è riferibile principalmente alla categoria economica 6 – recuperi e rimborsi.

43

La previsione di spesa del Titolo I è pari a 6.551.012.000 e rappresenta il 77,23% delle

previsioni iniziali di bilancio; rispetto allo stanziamento iniziale del 2011 si riscontra un

incremento del 2,39%, corrispondente a 152.734.000.

Le spese del Titolo II – Spese di investimento, con 722.252.000 di stanziamento

iniziale, costituiscono l’8,51% del totale delle previsioni iniziali di bilancio e si presentano in

calo rispetto alla previsione del 2011 nella misura dell’11,96%, pari a 98 milioni; la riduzione è

ancora più elevata se si considera l’esercizio 2010, nel quale la previsione iniziale delle spese di

investimento era di 897.112.000 (-19,49%, pari a 174.860.000).

Le entrate (Titolo VI) e le spese (Titolo IV) relative alle partite di giro mostrano un

aumento del 131,11% rispetto al 2011, poiché nel 2012 sono stati iscritti in bilancio 105

milioni a titolo di assegnazioni dello Stato da destinare alla contabilità speciale di cui

all’O.P.C.M. 3869 del 23 aprile 2011, istituita per fronteggiare l’emergenza nel settore del

traffico e della mobilità nelle province di Sassari e Olbia-Tempio in relazione alla strada statale

Sassari-Olbia.

Come già detto, la spesa del Titolo 0 – Copertura disavanzo è stimata in 800 milioni di

euro e rispetto alla previsione contenuta nel bilancio 2011, pari a 1.700.000.000, se ne rileva

una riduzione del 52,94%.

44

8. IL PATTO DI STABILITÀ 2012

L’articolo 32, comma 10, della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità

2012), ha previsto che il concorso alla manovra finanziaria delle Regioni a statuto speciale e

delle province autonome di Trento e di Bolzano fosse quantificato, per ciascuno degli anni

2012, 2013 e successivi secondo le grandezze riportate nella seguente tabella:

Ripartizione contributo agli obiettivi di finanza pubblica in termini di competenza e di cassa aggiuntivo rispetto al 2011

(in migliaia di euro)

2012 2013 e successivi

Autonomie speciali

DL 78 del 2010

DL 98 e 138 del 2011

Totale DL 78 del

2010 DL 98 e 138

del 2011 Totale

Bolzano 59.347 242.216 301.563 59.347 297.198 356.545

Friuli-Venezia Giulia

77.217 229.350 306.567 77.217 281.411 358.628

Sardegna 76.690 237.544 314.234 76.690 291.466 368.156

Sicilia 198.582 572.826 771.408 198.582 702.853 901.435

Trentino-Alto Adige

4.537 27.571 32.108 4.537 33.829 38.366

Trento 59.345 225.462 284.808 59.346 276.641 335.987

Valle d'Aosta 24.281 95.031 119.312 24.281 116.602 140.883

Totale 500.000 1.630.000 2.130.000 500.000 2.000.000 2.500.000

La tabella di cui al comma 10 prevedeva per la Regione Sardegna un minore livello di

spesa pari a 314,234 milioni di euro rispetto all’esercizio 2011, dovuto agli effetti combinati

disposti dal D.L. n. 78/2010 convertito nella Legge n. 122/2010, dal D.L. n. 98/2011 convertito

nella Legge n. 111/2011 e dal D.L. n. 138/2011 convertito nella Legge n. 148/2011.

Con deliberazione n. 15/1 del 10.4.2012 la Giunta regionale provvedeva, innanzitutto,

in attuazione dell’art. 43 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, alla definizione delle

“limitazioni all'emissione dei titoli di impegno e dei titoli di pagamento a carico del bilancio

regionale”, determinati per gli impegni in euro 3.473.766.000 e per i pagamenti in euro

2.787.766.000.

Successivamente, l’art. 16 comma 3 del decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, disponeva

che Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano assicurano un

concorso alla finanza pubblica per l'importo complessivo di 600 milioni di euro per l'anno 2012,

1.200 milioni di euro per l'anno 2013 e 1.500 milioni di euro per l'anno 2014 e 1.575 milioni di

euro a decorrere dall'anno 2015. La stessa norma prevedeva che la ripartizione fra le Regioni

di tali somme avvenisse sulla base di apposito accordo sancito tra le medesime autonomie

speciali in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province

autonome di Trento e di Bolzano e recepito con decreto del Ministero dell'economia e delle

finanze entro il 31 gennaio di ciascun anno.

45

Con l’accordo raggiunto il 30 ottobre tra le Regioni a statuto speciale e le Province

autonome, i tetti degli impegni e dei pagamenti della Regione Sardegna sono stati ridotti di

83,376 milioni di Euro16.

Il suddetto decreto legge n. 95/2012 ha poi aggiunto alla legge n. 183 del 2011 l’art.

12-bis, il quale prevede che, in caso di mancato accordo con lo Stato, di cui ai commi 11 e 12,

entro il 31 luglio la capacità di spesa di ciascuna Regione a statuto speciale e Provincia

autonoma sarebbe stata ulteriormente ridotta di un importo corrispondente agli

“accantonamenti” previsti dall’articolo 28, comma 3, del decreto legge 6 dicembre 2011, n.

201 e dall’articolo 35, comma 4, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, come modificato

dall’articolo 4, comma 11, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16. Per la Sardegna

l’applicazione delle predette disposizioni ha determinato un’ulteriore diminuzione del livello di

spesa regionale pari a euro 160.657.175,82, come comunicato dal Ministero dell’economia e

delle finanze con nota del 23 luglio 201217.

Pertanto, rispetto all’esercizio 2011, l’importo complessivo delle riduzioni della capacità

di spesa risulta il seguente:

Articolo 32, comma 10 della L. 12 novembre 2011, n. 183 314,23

Decreto Legge 95/2012 83,38

Mancato accordo Patto 160,66

TOTALE 558,27

Importi in milioni di euro

La legge finanziaria regionale all’art. 1, comma 16, stabilisce che nell’adozione delle

direttive per il rispetto del Patto di stabilità la Giunta regionale debba tenere conto degli

stanziamenti destinati al Fondo unico, all’emergenza sociale, al contrasto alla povertà,

all’istruzione e alla ricerca, all’occupazione e agli interventi a favore delle aree di crisi.

Detto comma, nella sua formulazione originaria, prevedeva che nelle direttive per il

rispetto del patto di stabilità interno per il 2012 fossero considerati prioritari i pagamenti

riportati alla allegata tabella E e relativi al fondo di cui all’articolo 10 della legge regionale 29

maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), riguardanti l’emergenza sociale, il contrasto alla

povertà, l’istruzione, la ricerca e l’occupazione. Con la legge regionale del 7 maggio 2012 n.

10, questo comma è stato modificato nei termini sopra esposti e la tabella E allegata alla legge

finanziaria, che indicava i pagamenti da considerarsi prioritari, è stata abrogata.

La Giunta regionale prendeva atto delle modifiche di cui alla legge regionale n. 10 del 7

maggio 2012 e, con la deliberazione n. 21/1 del 21 maggio 2012, provvedeva ad armonizzare

le precedenti direttive adottate con la citata deliberazione n. 15/1 del 2012 con quanto

16 Nota del Direttore generale dell’Assessorato della programmazione, trasmessa alla Sezione di controllo in data 8 marzo 2013. 17 Ibid.

46

disposto dalla nuova normativa regionale. La deliberazione n. 21/1 disponeva, oltre alla

determinazione del plafond per impegni e pagamenti al 31/12/2012 rispettivamente in

3.473.766.000 e in 2.787.766.000, con la specificazione del limite di impegno e pagamento

per le direzioni politiche, pari a 230.000 euro, che la Presidenza e gli Assessorati dovessero

tenere conto, nell’utilizzo dei plafond assegnati, delle tipologie di spesa previste dall’articolo 1,

comma 16, della legge regionale 15 marzo 2012 n. 6 e che la Presidenza e gli Assessorati

dovessero dare la priorità:

1. alle tipologie di spesa previste dall’art. 5 della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6;

2. alle spese per il funzionamento del Consiglio regionale e dell’Amministrazione

regionale e dei suoi enti, agenzie e società, alle spese per la riassegnazione delle somme

perenti, alle spese obbligatorie e d’ordine, alle spese la cui mancata realizzazione comporta

detrimento del pubblico servizio o danno e alle spese destinate al cofinanziamento dei

programmi comunitari.

La Giunta regionale inoltre deliberava di destinare una parte della spesa regionale pari a

70 milioni di euro, a valere sugli impegni correnti 2012, per la rideterminazione dell’obiettivo

programmatico degli Enti Locali, lasciando inalterato l’obiettivo aggregato complessivo

dell’intero comparto regionale.

Con deliberazione n. 35/25 del 28.8.2012 la Giunta regionale ha dato corso a

quest’ultima decisione mediante l’approvazione dell’obiettivo aggregato dei Comuni e delle

Province.

Con deliberazione n. 40/31 dell’11.10.2012 la Giunta deliberava ancora di ridurre per

l’anno 2012 il livello degli impegni della Regione Sardegna rilevanti ai fini del patto di stabilità

interno di ulteriori euro 23.234.000 a valere sui propri impegni di parte corrente del bilancio

regionale, nonché di rideterminare il saldo obiettivo 2012 degli Enti Locali per un importo

complessivo di euro 23.234.000.

Il Direttore generale dell’Assessorato della Programmazione ha rappresentato18 che “la

Regione Sardegna, con note del 28 marzo 2012 e dell’8 giugno 2012, aveva formalmente

proposto al Ministero dell’Economia di concordare il nuovo livello della spesa regionale

adeguandolo al nuovo livello delle entrate spettanti alla Regione, in conseguenza dell’entrata in

vigore del regime finanziario previsto dall’articolo 8 dello Statuto, così come modificato dal

comma 834, articolo 1, della legge 296/2006.

Il Ministero dell’Economia e delle finanze con nota del 17 luglio 2012 respingeva però le

proposte regionali sostenendo che a livello tecnico non sussistevano i margini per un

ampliamento della capacità di spesa regionale, in quanto preliminarmente sarebbe stato

necessario un intervento legislativo volto a individuare la corrispondente compensazione

finanziaria in termini di fabbisogno e di indebitamento netto”. L’atto di diniego ministeriale è

stato impugnato dalla Regione nanti il TAR”.

18 Ibid.

47

Sempre il Direttore generale della programmazione fa presente che “Pur non

condividendo la posizione ministeriale e pur rimanendo fermamente convinta che lo Stato

abbia il dovere di adeguare il Patto di stabilità al nuovo regime finanziario della Sardegna, la

Regione, nelle more della definizione delle controversie giudiziali, al fine di non subire ulteriori

penalizzazioni, formulava in data 26 novembre 2012 una nuova proposta, avendo cura di

specificare che la medesima non costituiva manifestazione di acquiescenza o difetto di

interesse in relazione alle impugnazioni pendenti dinanzi ai competenti organi giurisdizionali.

Con nota del 19 dicembre 2012, il Ministero dell’Economia e delle finanze comunicava

l’accoglimento della proposta regionale e fissava ultimamente per l’esercizio 2012 in 3.229,73

milioni il livello degli impegni e in 2.543,73 milioni il livello dei pagamenti”.

Con deliberazione n. 45/31 del 12.11.2012, la Giunta ha provveduto a una

rimodulazione del plafond dei pagamenti della Presidenza e degli Assessorati e ha disposto di

dare priorità al pagamento delle spese destinate al cofinanziamento dei programmi comunitari

e alle spese per il personale dell’Amministrazione regionale e dei suoi enti, agenzie e società.

Nella delibera, inoltre, si dava mandato al Presidente e agli Assessori di ripartire tra le

proprie Direzioni generali il plafond annuale dei pagamenti e all’Assessore della

Programmazione di provvedere con proprio decreto all’adeguamento, qualora necessario, dei

plafond di spesa assegnati alla Presidenza e agli Assessorati.

Deliberazione della Giunta regionale n. 45/31 del 12.11.2012 PLAFOND PAGAMENTI AL 31.12.2012 SUDDIVISI PER ASSESSORATI

Cod. Assessorato

Plafond complessivo pagamenti rilevante ai fini del Patto di stabilità 2012

01 Presidenza 164.300.000

02 Affari Generali 280.100.000

03 Programmazione 160.379.592

04 Enti Locali 710.000.000

05 Ambiente 258.000.000

06 Agricoltura 144.000.000

07 Turismo 54.200.000

08 Lavori Pubblici 87.000.000

09 Industria 83.990.000

10 Lavoro 197.000.000

11 Pubblica Istruzione 171.500.000

12 Sanità 202.000.000

13 Trasporti 266.000.000

TOTALE PLAFOND 2.778.469.592

DIREZIONI POLITICHE 230.000

TOTALE PLAFOND 2.778.699.592

A seguito del mandato ricevuto dalla Giunta regionale, l’Assessore della

programmazione, con successivi decreti, provvedeva all’adeguamento del plafond complessivo

degli impegni, rilevante ai fini del patto di stabilità 2012. In ultimo, con decreto n. 12172/434

del 21 dicembre 2012, il plafond impegni al 31 dicembre 2012, suddiviso per Assessorato, è

stato stabilito come segue:

48

01 Presidenza Giunta 169.163.281

02 Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 266.000.000

03 Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr 212.772.530

04 Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 792.000.000

05 Assessorato della Difesa dell'Ambiente 286.145.000

06 Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 175.607.427

07 Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio 67.400.000

08 Assessorato dei Lavori Pubblici 247.000.000

09 Assessorato dell'Industria 87.990.000

10 Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale 202.190.960

11 Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport 210.000.000

12 Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale 192.000.000

13 Assessorato dei trasporti 276.000.000

Totale 3.184.269.198

Direzioni politiche 230.000

Totale plafond 3.184.499.198

Infine, con nota del 23 maggio 201319 il Presidente della Regione ha trasmesso al

Ministero dell’Economia e delle Finanze la certificazione definitiva relativa al rispetto degli

obiettivi del Patto di stabilità interno 2012, dalla quale si evincono i seguenti dati:

Risultati finali Impegni 2012 Pagamenti 2012

(comp. + residui)

Spese correnti nette 2.527.799 2.011.942

Spese in conto capitale nette 608.668 527.461

Totale spese 3.136.467 2.539.403

Obiettivo annuale spese finali rideterminato 3.136.496 2.543.730

Differenza tra risultato annuale spese finali e obiettivo - 29 - 4.327

Importi in migliaia di euro

Dalle risultanze fornite dal sistema contabile della Ragioneria regionale si rilevano i

seguenti dati inerenti la gestione del patto:

Plafond Impegni Impegnato Formale Impegnato di Stanziamento Disponibilità

3.184.499.198,00 3.093.509.763,56 90.958.434,44 31.000,00

Plafond Pagato Pagamenti Disposti C+R Disponibilità

2.829.022.690,57 2.824.693.215,50 4.329.475,07

Da ultimo, nella legge n. 64 del 6 giugno 2013, di conversione del decreto legge n. 35

dell’8 aprile 2013, all’art. 11 è stato aggiunto il comma 5 bis che prevede quanto segue:

Fatte salve le previsioni dell'articolo 16, comma 3, del decreto-legge 6 luglio

2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e dei

commi 1 e 2 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, al fine di dare

19 Trasmessa alla Corte dei conti in data 28 maggio 2012.

49

piena applicazione, secondo i principi enunciati nella sentenza della Corte

costituzionale n. 118 del 2012, al nuovo regime regolatore dei rapporti finanziari tra

lo Stato e la Regione Sardegna, disciplinato dalle disposizioni di cui all'articolo 1,

comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, tenendo conto degli stanziamenti

di competenza e cassa allo scopo previsti nel bilancio di previsione per l'anno

finanziario 2013 e nel bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015, entro

centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del

presente decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze concorda, nel rispetto

dei saldi di finanza pubblica, con la Regione Sardegna, con le procedure di cui

all'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, le modifiche da apportare al patto

di stabilità interno per la regione Sardegna.

Si tratta di un riconoscimento fondamentale delle istanze presentate dalla Regione negli

ultimi anni e che anche questa Corte ha in numerose occasioni sostenuto in quanto

conseguenza necessaria della previsione dell’art. 8 dello statuto.

50

9. IL RENDICONTO DELLA REGIONE PER L’ANNO 2012

Il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2012, composto dal

Conto del bilancio e dal Conto del patrimonio, è stato trasmesso dal Direttore generale della

Ragioneria Generale della Regione con nota n. 16943/X del 28 maggio 2013.

Le nuove vigenti disposizioni di cui all’art. 1, comma 3 del decreto legge 10 ottobre

2012, n. 174, convertito nella legge 7 dicembre 2012, n. 213, già applicabili nelle regioni a

statuto ordinario, prevedono che la trasmissione sia accompagnata da una relazione del

Presidente della Regione, finalizzata a mettere in evidenza le linee della gestione effettuata.

Nell’adunanza del 26 giugno 2013 l’Assessore della Programmazione ha

rappresentato che le norme del decreto legge n. 174/2012 aggrediscono l’autonomia speciale

della Regione e per tale motivo sono state impugnate davanti alla Corte Costituzionale.

Ha ribadito, quindi, che è intendimento della Regione far valere l’autonomia finanziaria

in tutte le sedi.

Ha sottolineato, inoltre, il miglioramento dell’assetto finanziario e la difficoltà a operare

in presenza dei molti vincoli imposti dalla Comunità Europea e dalla Stato.

51

9.1. Le variazioni delle previsioni di bilancio

Le variazioni di bilancio dell’entrata hanno determinato un incremento dell’8,14%

rispetto alle previsioni iniziali, corrispondente, in termini assoluti a 690.459.713,24 euro e, con

esclusione del Titolo VI - partite di giro, dell’8,60% (641.757.693,51 euro).

L’incremento maggiormente rilevante riguarda il Titolo II - Contributi e trasferimenti di

parte corrente dell'Unione europea, dello Stato e di altri soggetti, per il quale le previsioni

iniziali ammontavano a 221.416.000,00 euro, mentre le previsioni finali risultano pari a

462.395.910,73 euro, con un incremento del 108,84%. Al proposito, tuttavia, non si può non

rilevare che gli accertamenti sul titolo risultano pari a 184.765.408,72 euro, per cui si rilevano

minori entrate per 277.630.502,01 euro.

Per il Titolo IV - Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossioni di crediti e

trasferimenti in conto capitale, si rilevano variazioni in aumento del 98,83%, per cui le

previsioni finali ammontano a 666.778.564,41 euro, contro previsioni iniziali pari a

335.346.000,00 euro. Gli accertamenti risultano però pari a soli 246.329.217,78 euro.

Nel complesso, gli accertamenti di competenza, escluso il Titolo VI ammontano a

7.109.108.754,57, mentre le previsioni iniziali ammontavano 8.262.313.000,00 euro.

52

ENTRATE - SCOSTAMENTO FRA PREVISIONI INIZIALI E FINALI ESERCIZI 2010 - 2012

2010 2011 2012

Tit

olo

I

Previsioni iniziali 7.079.849.000,00 6.711.926.000,00 6.857.661.000,00

Variazioni -388.940.778,00 0,00 37.005.761,07

Previsioni finali 6.690.908.222,00 6.711.926.000,00 6.894.666.761,07

% Variazione -5,49% 0,00% 0,54%

Tit

olo

II

Previsioni iniziali 231.803.000,00 214.707.000,00 221.416.000,00

Variazioni 237.813.370,75 244.645.009,59 240.979.910,73

Previsioni finali 469.616.370,75 459.352.009,59 462.395.910,73

% Variazione 102,59% 113,94% 108,84%

Tit

olo

III

Previsioni iniziali 109.502.000,00 122.349.000,00 47.890.000,00

Variazioni 19.477.911,24 39.139.189,58 32.339.457,30

Previsioni finali 128.979.911,24 161.488.189,58 80.229.457,30

% Variazione 17,79% 31,99% 67,53%

Tit

olo

IV

Previsioni iniziali 322.841.000,00 354.987.000,00 335.346.000,00

Variazioni 132.719.886,27 253.895.232,57 331.432.564,41

Previsioni finali 455.560.886,27 608.882.232,57 666.778.564,41

% Variazione 41,11% 71,52% 98,83%

Tit

olo

V

Previsioni iniziali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00

Variazioni 0,00 0,00 0,00

Previsioni finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00

% Variazione 0,00% 0,00% 0,00%

Tit

olo

VI

Previsioni iniziali 91.480.000,00 95.323.000,00 220.303.000,00

Variazioni 40.965.366,56 35.318.734,63 48.702.019,73

Previsioni finali 132.445.366,56 130.641.734,63 269.005.019,73

% Variazione 44,78% 37,05% 22,11%

Tit

olo

0

Previsioni iniziali 0,00 0,00 0,00

Variazioni 0,00 0,00 0,00

Previsioni finali 0,00 0,00 0,00

% Variazione - - -

TO

TA

LE Previsioni iniziali 9.635.475.000,00 9.199.292.000,00 8.482.616.000,00

Variazioni 42.035.756,82 572.998.166,37 690.459.713,24

Previsioni finali 9.677.510.756,82 9.772.290.166,37 9.173.075.713,24

% Variazione 0,44% 6,23% 8,14%

Per quanto concerne la spesa, si osservano variazioni complessive pari a

707.878.546,04 euro, che hanno portato le previsioni di bilancio da iniziali 8.482.616.000,00 a

9.190.494.546,04. La percentuale di variazione risulta pertanto pari all’8,35% in aumento.

53

Gli stessi valori, al netto delle partite di giro (Titolo IV) ammontano, rispettivamente a

659.176.526,31 euro di variazioni complessive, con un incremento percentuale del 8,83% delle

variazioni di bilancio da 7.462.313.000,00 iniziali a 8.121.489.526,31.

SPESE - SCOSTAMENTO FRA PREV. INIZIALI E FINALI ESERCIZI 2010-2012

Titolo 2010 2011 2012

I Spese correnti

St. iniziali 6.664.481.000,00 6.398.278.000,00 6.551.012.000,00

Variazioni -124.381.323,25 114.574.982,78 157.983.161,92

St. finali 6.540.099.676,75 6.512.852.982,78 6.708.995.161,92

% Variaz. -1,87% 1,79% 2,41%

II Spese di

investimento

St. iniziali 897.112.000,00 820.355.000,00 722.252.000,00

Variazioni 247.072.663,44 685.288.277,26 498.243.449,62

St. finali 1.144.184.663,44 1.505.643.277,26 1.220.495.449,62

% Variaz. 27,54% 83,54% 68,98%

III Spese per

rimborso di mutui e prestiti

St. iniziali 181.912.000,00 185.336.000,00 189.049.000,00

Variazioni 0,00 146.000,00 2.949.914,77

St. finali 181.912.000,00 185.482.000,00 191.998.914,77

% Variaz. 0,00% 0,08% 1,56%

IV Spese per partite

di giro

St. iniziali 91.970.000,00 95.323.000,00 220.303.000,00

Variazioni 40.965.366,56 35.318.734,63 48.702.019,73

St. finali 132.935.366,56 130.641.734,63 269.005.019,73

% Variaz. 44,54% 37,05% 22,11%

0 Copertura disavanzo

St. iniziali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00

Variazioni 0,00 0,00 0,00

St. finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00

% Variaz. 0,00% 0,00% 0,00%

TOTALE

St. iniziali 9.635.475.000,00 9.199.292.000,00 8.482.616.000,00

Variazioni 163.656.706,75 835.327.994,67 707.878.546,04

St. finali 9.799.131.706,75 10.034.619.994,67 9.190.494.546,04

% Variaz. 1,70% 9,08% 8,35%

L’incremento di maggiore consistenza, pari al 68,98%, riguarda le previsioni di cui al

Titolo II - Spese di investimento, per il quale le previsioni iniziali, corrispondenti a

722.252.000,00 euro, sono aumentate di 498.243.449,62 euro, che hanno quindi portato le

previsioni finali a 1.220.495.449,62 euro. Va peraltro rilevato che sul Titolo II si registrano

economie di spesa pari a 500.218.989,94 euro, superiori, quindi, alla differenza tra previsioni

iniziali e finali.

54

9.2. Le entrate

Le previsioni iniziali d’entrata approvate dal bilancio regionale ammontavano a

8.482.616.000,00 euro. Le previsioni finali vedono questa cifra incrementata dell’ 8,14%, per

un importo finale pari a 9.173.075.713,24 euro.

Il 75,16% delle entrate, corrispondente a 6.894.666.761,07 euro, è da ascrivere al

Titolo I - Tributi propri o compartecipati, mentre notevolmente ridotte appaiono le previsioni di

cui al Titolo III - Entrate extratributarie, pari a 80.229.457,30 euro (lo 0,87% del totale),

diminuite del -37,80% rispetto al 2010 e del -50,32% rispetto al 2011.

Da rilevare l’incremento delle previsioni di cui al Titolo IV - Alienazioni, trasformazioni di

capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto capitale, che risultano pari a

666.778.564,41, ovvero il 46,36% in più rispetto al 2010 e il 9,51% in più rispetto al 2011.

L’esame delle fonti d’entrata, come ben si può rilevare dalla successiva tabella e, ancor

più, dal sottostante grafico, vede una prevalenza pressoché assoluta delle entrate regionali, le

quali incidono, nel complesso, per l’86,96% con riguardo alle previsioni finali e per il 92,48%

rispetto agli accertamenti.

55

TITOLO I Tributi propri o compartecipati

TITOLO II Contributi e trasferimenti di parte corrente dell'Unione europea, dello Stato e di altri soggetti

TITOLO III Entrate extratributarie

TITOLO IV Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto capitale

TITOLO V Mutui, prestiti od altre operazioni creditizie

TITOLO VI Partite di giro

TITOLO 0 Avanzo di amministrazione

Gli accertamenti, escluse le partite di giro, ammontano a 7.109.108.754,57 euro, con

una variazione del meno 1,01% rispetto al 2010, e più 1,51% rispetto al 2011. Il rapporto fra

gli accertamenti e gli stanziamenti finali, sempre con esclusione delle partite di giro, nel 2012,

è pari all’87,72%, nel 2010 e nel 2011 la stessa percentuale era pari, rispettivamente, al

92,72% e al 88,19%.

Eser. Tit. 1 Tit. 2 Tit. 3 Tit. 4 TOT

Scostamenti tra prev. Finali e accertamenti

2010 99,68% 55,66% 74,78% 33,79% 92,72%

2011 97,64% 40,16% 57,61% 28,27% 88,19%

2012 95,26% 39,96% 136,91% 36,94% 87,72%

56

Da rilevare anche il notevole decremento dei residui attivi della gestione di competenza,

i quali ammontano, per i primi quattro titoli dell’entrata, a 750.737.316,07 euro, con una

riduzione del 39,93% rispetto al 2010 e del 37,87% rispetto al 2011.

57

58

9.2.1. I RESIDUI ATTIVI

I Residui attivi al 1° gennaio 2012 ammontavano complessivamente a

4.907.068.341,39 euro, con un incremento superiore al 5% rispetto al corrispondente periodo

dei due esercizi precedenti. Il maggior incremento si registra per i residui del Titolo I - Tributi

propri o compartecipati, i quali, al 1° gennaio 2010 ammontavano a 647.887.940,67 euro, al

1° gennaio 2011 a 1.443.139.183,15 euro e al 1° gennaio 2012 a 2.008.693.705,89, con un

incremento rispettivamente del 210,04% e del 39,19%.

Un progressivo decremento si riscontra invece per i residui al 1° gennaio 2012 del titolo

IV - Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto

capitale, che, peraltro, rappresentano il 42,64% dell’intera massa iniziale.

Da rilevare che l’intera somma dei residui attivi del titolo I risultante al 1° gennaio 2012

risulta accertata.

ENTRATE PER FONTE - RESIDUI 2012

Fonte

Residui al 1/1/2012 Accertamenti Versamenti Residui comp.

Titolo I

FR 2.008.693.705,89 2.008.693.705,89 687.783.274,41 1.320.910.431,48

AS

UE

Totale 2.008.693.705,89 2.008.693.705,89 687.783.274,41 1.320.910.431,48

Titolo II

FR 0,00 0,00 0,00 0,00

AS 475.053.088,67 474.623.803,89 129.237.022,59 345.386.781,30

UE 192.956.204,21 192.956.204,21 111.553.539,67 81.402.664,54

Totale 668.009.292,88 667.580.008,10 240.790.562,26 426.789.445,84

Titolo III

FR 104.270.843,23 103.952.150,89 495.139,45 103.457.011,44

AS 14.460.793,17 14.460.793,17 0,00 14.460.793,17

UE 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 118.731.636,40 118.412.944,06 495.139,45 117.917.804,61

Titolo IV

FR 920,97 920,97 2,09 918,88

AS 1.728.084.938,72 1.716.104.788,73 40.785.456,48 1.675.319.332,25

UE 364.047.495,94 364.047.495,94 1.137.055,47 362.910.440,47

Totale 2.092.133.355,63 2.080.153.205,64 41.922.514,04 2.038.230.691,60

Titolo V

FR 0,00 0,00 0,00 0,00

AS

UE

Totale 0,00 0,00 0,00 0,00

Titolo VI

FR 17.291.087,95 17.191.035,54 1.639.117,40 15.551.918,14

AS 2.209.262,64 2.209.262,64 2.166.171,16 43.091,48

UE

Totale 19.500.350,59 19.400.298,18 3.805.288,56 15.595.009,62

Titolo 0

FR 0,00 0,00 0,00 0,00

AS

UE

Totale 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale generale

FR 2.130.256.558,04 2.129.837.813,29 689.917.533,35 1.439.920.279,94

AS 2.219.808.083,20 2.207.398.648,43 172.188.650,23 2.035.209.998,20

UE 557.003.700,15 557.003.700,15 112.690.595,14 444.313.105,01

Totale 4.907.068.341,39 4.894.240.161,87 974.796.778,72 3.919.443.383,15

59

ENTRATE - ESERCIZI 2010/2012 - GESTIONE DEI RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

Tit

olo

I

residui attivi al 1/1 647.887.940,67 1.443.139.183,15 2.008.693.705,89 210,04% 39,19%

Accertamenti 610.340.333,30 1.344.259.680,89 2.008.693.705,89 229,11% 49,43%

Magg./Min. entr. -37.547.607,37 -98.879.502,26 0,00

Riscossioni 199.492.772,79 366.326.617,37 687.783.274,41 244,77% 87,75%

Versamenti 199.492.772,79 366.326.617,37 687.783.274,41 244,77% 87,75%

Residui dei residui 410.847.560,51 977.933.063,52 1.320.910.431,48 221,51% 35,07%

Tit

olo

II

residui attivi al 1/1 758.237.774,31 678.205.529,11 668.009.292,88 -11,90% -1,50%

Accertamenti 757.820.063,31 616.465.074,02 667.580.008,10 -11,91% 8,29%

Magg./Min. entr. -417.711,00 -61.740.455,09 -429.284,78

Riscossioni 173.812.289,00 45.046.256,49 240.790.562,26 38,53% 434,54%

Versamenti 173.128.768,30 37.044.013,57 240.790.562,26 39,08% 550,01%

Residui dei residui 584.691.295,01 579.421.060,45 426.789.445,84 -27,01% -26,34%

Tit

olo

III

residui attivi al 1/1 194.644.077,67 205.083.653,15 118.731.636,40 -39,00% -42,11%

Accertamenti 194.492.715,91 182.295.712,58 118.412.944,06 -39,12% -35,04%

Magg./Min. entr. -151.361,76 -22.787.940,57 -318.692,34

Riscossioni 7.330.891,53 74.519.883,40 495.139,45 -93,25% -99,34%

Versamenti 7.330.891,53 74.519.883,40 495.139,45 -93,25% -99,34%

Residui dei residui 187.161.824,38 107.775.829,18 117.917.804,61 -37,00% 9,41%

Tit

olo

IV

residui attivi al 1/1 2.801.557.853,97 2.299.898.993,91 2.092.133.355,63 -25,32% -9,03%

Accertamenti 2.764.626.032,34 2.210.119.652,13 2.080.153.205,64 -24,76% -5,88%

Magg./Min. entr. -36.931.821,63 -89.779.341,78 -11.980.149,99

Riscossioni 603.187.606,91 206.610.150,26 41.922.514,04 -93,05% -79,71%

Versamenti 570.687.684,07 195.987.455,15 41.922.514,04 -92,65% -78,61%

Residui dei residui 2.193.938.348,27 2.014.132.196,98 2.038.230.691,60 -7,10% 1,20%

Tit

olo

V

residui attivi al 1/1 0,00 0,00 0,00

Accertamenti 0,00 0,00 0,00

Maggiori/Minori entrate 0,00 0,00 0,00

Riscossioni 0,00 0,00 0,00

Versamenti 0,00 0,00 0,00

Residui dei residui 0,00 0,00 0,00

Tit

olo

VI

residui attivi al 1/1 234.876.848,33 18.828.092,10 19.500.350,59 -91,70% 3,57%

Accertamenti 234.876.848,33 13.548.016,40 19.400.298,18 -91,74% 43,20%

Magg./Min. entr. 0,00 -5.280.075,70 -100.052,41

Riscossioni 230.119.864,34 13.381.796,82 3.805.288,56 -98,35% -71,56%

Versamenti 230.119.864,34 13.381.796,82 3.805.288,56 -98,35% -71,56%

Residui dei residui 4.756.983,99 166.219,58 15.595.009,62 227,83% 9282,17%

Tit

olo

0

residui attivi al 1/1 0,00 0,00 0,00

Accertamenti 0,00 0,00 0,00

Magg./Min. entr. 0,00 0,00 0,00

Riscossioni 0,00 0,00 0,00

Versamenti 0,00 0,00 0,00

Residui dei residui 0,00 0,00 0,00

To

tale

residui attivi al 1/1 4.637.204.494,95 4.645.155.451,42 4.907.068.341,39 5,82% 5,64%

Accertamenti 4.562.155.993,19 4.366.688.136,02 4.894.240.161,87 7,28% 12,08%

Magg./Min. entr. -75.048.501,76 -278.467.315,40 -12.828.179,52

Riscossioni 1.213.943.424,57 705.884.704,34 974.796.778,72 -19,70% 38,10%

Versamenti 1.180.759.981,03 687.259.766,31 974.796.778,72 -17,44% 41,84%

Residui dei residui 3.381.396.012,16 3.679.428.369,71 3.919.443.383,15 15,91% 6,52%

Al 31 dicembre 2012 i residui attivi provenienti dagli esercizi precedenti risultano

diminuiti, complessivamente, del 20,13%. Per il titolo I tale valore sale a - 34,24% mentre

risulta pari a - 2,58% per il titolo IV, come meglio specificato nella tabella che segue.

60

Eser. Tit. 1 Tit. 2 Tit. 3 Tit. 4 TOT

Smaltimento residui attivi - Riscossioni

2010 30,79% 22,92% 3,77% 21,53% 22,35%

2011 25,38% 6,64% 36,34% 8,98% 14,97%

2012 34,24% 36,05% 0,42% 2,00% 19,87%

Smaltimento residui attivi - Cancellazioni

2010 5,80% 0,06% 0,08% 1,32% 1,70%

2011 6,85% 9,10% 11,11% 3,90% 5,91%

2012 0,00% 0,06% 0,27% 0,57% 0,26%

TOT Smaltimento residui attivi

2010 36,59% 22,98% 3,84% 22,85% 24,05%

2011 32,24% 15,75% 47,45% 12,89% 20,87%

2012 34,24% 36,11% 0,69% 2,58% 20,13%

L’analisi della formazione dei residui, tuttavia, non può non tener conto anche dei

residui formatisi nel corso della gestione di competenza, i quali contribuiscono alla formazione

della massa dei residui attivi da riscontrare nell’esercizio successivo.

Al 31 dicembre 2012 i residui derivanti dalla gestione di competenza ammontano

complessivamente a 802.367.830,35 euro, che sommati alle rimanenze della gestione dei

residui, determinano un importo complessivo da riportare al nuovo esercizio pari a

4.721.811.213,50 euro, con una conseguente riduzione di - 3,78% rispetto al 1° gennaio.

Esercizio 2012 - Accumulazione dei residui attivi

(A) Residui iniziali

(B) Residui finali

(compet. + residui)

% accumulazione dei

residui attivi (B-A)/A

Titolo I 2.008.693.705,89 1.835.244.199,59 -8,63%

Titolo II 668.009.292,88 511.531.826,09 -23,42%

Titolo III 118.731.636,40 122.057.044,27 2,80%

Titolo IV 2.092.133.355,63 2.185.752.619,65 4,47%

Titolo VI 19.500.350,59 67.225.523,90 244,74%

TOTALE 4.907.068.341,39 4.721.811.213,50 -3,78%

61

9.2.2. LA VERTENZA ENTRATE

Con nota trasmessa in data 8 marzo 2013 l’Assessorato della programmazione ha

preliminarmente ribadito come la nuova formulazione statutaria sia immediatamente precettiva

e consenta la definizione dell’ammontare delle entrate spettanti alla Regione e l’approvazione

dei bilanci di previsione e consuntivi. La Regione, tuttavia, ha acconsentito ad attivare le

procedure per l’adeguamento delle norme di attuazione in materia di entrate, in raccordo con

gli uffici ministeriali, nell’esclusivo intento di evitare il pericolo di future unilaterali e

penalizzanti interpretazioni del dettato statutario da parte dell’amministrazione finanziaria

statale.

Per altro è necessario sottolineare che le Sezioni riunite della Corte dei conti per la

Regione Sardegna, nella relazione approvata in occasione della parifica del rendiconto generale

della Regione Autonoma della Sardegna per l’esercizio 2011, avevano affermato, alla luce, in

particolare, delle sentenze della Corte costituzionale n. 99 del 16 aprile 2012 e 118 del 10

maggio 2012 che:

- le nuove compartecipazioni erariali entrano a regime a far data dal 1 gennaio 2010;

- l’immediata (intrinseca) precettività dell’art. 8 dello statuto esce confermata dalla

mancata indicazione da parte del Governo degli strumenti normativi cui si dovrebbe

dar corso per assicurare l’ applicazione dello stesso art. 8 dello statuto;

- l’espresso richiamo all’art. 7 dello Statuto da parte della Corte costituzionale

ripropone la tutela da accordarsi all’autonomia finanziaria e contabile della Regione,

su cui trova fondamento il potere/dovere degli Organi regionali di redigere ed

attuare la legge di bilancio, in conformità ai principi di legge in materia di bilancio;

- tra questi, l’impostazione in forma coordinata dell’entrata con la spesa – così come

rivendicato dalla Regione – risulta direttamente funzionale al rispetto del principio di

equilibrio del bilancio di previsione;

- le maggiorazioni dell’entrata, a regime dal1 gennaio 2010, comportano il

conseguente coordinamento in bilancio tra entrate e spese secondo le nuove

quantificazioni;

- le condizioni del patto di stabilità nel 2012 devono essere coerenti con il quadro di

bilancio regionale come sopra determinato;

- al bilancio della Regione devono affluire le compartecipazioni erariali a regime per il

2012, oltre al recupero di quelle pregresse maturate.

Sempre secondo quanto comunicato dall’Assessorato della Programmazione, in data 8

marzo 2011, la Commissione paritetica aveva esitato uno schema di Decreto Legislativo

recante le nuove norme di attuazione, sul quale il Consiglio regionale aveva espresso il parere

favorevole nella seduta del 7 aprile 2011. Detto schema di decreto legislativo era stato

trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma il precedente Governo si dimise prima

di aver provveduto alla sua approvazione.

62

A costituzione del nuovo Governo avvenuta, il Presidente del Consiglio, dopo aver

incontrato il Presidente della Regione aveva istituito con proprio decreto un tavolo tecnico per

affrontare i problemi lamentati dalla Sardegna.

Nell’ambito del “tavolo tecnico per l’autonomia finanziaria e lo sviluppo industriale e

infrastrutturale della Regione Sardegna” istituito con DPCM il 7 febbraio 2012, una

sottocommissione tecnico/politica ha approvato, il 15 marzo 2012, il nuovo schema di decreto

legislativo.

L’accordo raggiunto, come il precedente, è sostanzialmente un “accordo transattivo” e il

suo contenuto, benché considerato “aderente” allo schema di decreto esitato dalla

Commissione Paritetica nella seduta dell’8 marzo 2011, non è tuttavia con questo coincidente.

Tale nuovo schema di decreto, condiviso dallo Stato e dalla Regione, è stato inoltrato

alla commissione Paritetica che lo ha approvato nella seduta dell’11.10.2012, alla presenza dei

rappresentanti del tavolo sopra richiamato.

Attualmente, in seguito alle dimissioni del Presidente del Consiglio, la questione è

rimasta in sospeso e dovrà essere affrontata col nuovo Governo.

La relazione dell’Assessorato della Programmazione pone quindi in rilievo quanto

stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 241 del 31 ottobre 2012, la quale, in virtù

della clausola di salvaguardia di cui all’art. 19-bis del decreto-legge n. 138 del 201120,

sostanzialmente esclude l'applicazione alla Regione Autonoma della Sardegna delle norme

contenute, in primo luogo, nei commi 36, primo e secondo periodo, e 2 dell'art. 2 del decreto-

legge n. 138 del 2011, le quali riservano all'Erario il gettito del temporaneo prelievo tributario

introdotto dallo stesso comma 2, denominato «contributo di solidarietà», pari al tre per cento

sulla parte del reddito complessivo imponibile ai fini dell'IRPEF eccedente l'importo di

300.000,00 euro annui. La Regione Sardegna, in sede di ricorso, ha eccepito che la riserva allo

Stato del gettito di tale contributo di solidarietà víola, in particolare, l'art. 8, primo comma,

lettera a), del proprio statuto, che attribuisce alla Regione autonoma Sardegna i «sette decimi

del gettito delle imposte sul reddito delle persone fisiche [...] riscosse nel territorio della

regione».

La Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione proposta, in quanto la

normativa impugnata, nel riservare allo Stato l'intero gettito del prelievo, si pone in contrasto,

con il citato art. 8 dello statuto. Da tale contrasto deriva l'operatività della clausola di

salvaguardia di cui al più volte citato art. 19-bis del decreto-legge n. 138 del 2011, così da

escludere l'applicazione alla Regione della norma impugnata.

20 D.L. 13-8-2011 n. 138 - Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo - Pubblicato nella Gazz. Uff. 13 agosto 2011, n. 188. Art. 19-bis. Disposizioni finali concernenti le regioni a statuto speciale e le province autonome - In vigore dal 17 settembre 2011 1. L'attuazione delle disposizioni del presente decreto nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano avviene nel rispetto dei loro statuti e delle relative norme di attuazione e secondo quanto previsto dall'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42. (Articolo inserito dalla legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148)

63

Per gli stessi motivi, nella stessa sentenza, la Corte costituzionale ha stabilito la non

applicabilità degli altri punti di cui al decreto-legge n. 138 del 2011 censurati dalla Regione.

L’Assessorato della programmazione ha sottolineato come con questa sentenza la Corte

costituzionale non solo ha dato torto ai tecnici statali in merito alla circoscrivibilità delle

compartecipazioni regionali alle sole entrate tributarie, ma mutando il proprio orientamento, ha

pure dichiarato inapplicabili alla Sardegna le riserve erariali, affermando per la prima volta che

queste possono essere applicate negli enti ad autonomia rafforzata solo nel caso siano previste

dallo Statuto o dalle relative norme di attuazione.

Per tali motivi, a parere dell’Amministrazione regionale la Commissione paritetica, prima

della trasmissione dello schema di decreto legislativo recante le norme di attuazione del

novellato art. 8 dello Statuto al Consiglio regionale e al Consiglio dei Ministri, dovrebbe

verificare la coerenza delle disposizioni attuative al pronunciamento della suprema Corte,

provvedendo all’adeguamento di quelle che dovessero discostarsi e alla cancellazione di quelle

che non risultassero debitamente supportate da correlate disposizioni statutarie.

La mancata attribuzione di tutte le quote di cui al gettito tributario maturato nel

territorio regionale ha determinato un ulteriore incremento dei residui attivi.

L’Assessorato della programmazione, infine, ha segnalato che a decorrere dal 2010 la

Regione non ha più ricevuto i fabbisogni definitivi elaborati dal MEF. Come noto, è sulla base

dei fabbisogni definitivi che la Ragioneria Generale dello Stato opera i conguagli in favore della

Regione. Questi, ordinariamente, sono disposti a distanza di uno o due anni rispetto agli

esercizi di riferimento, non appena si rendono disponibili tutti gli elementi contabili. Le quote

dei tributi spettanti alla Regione, infatti, sono quantificabili annualmente solo in via provvisoria,

per l’impossibilità di conoscere entro il 31 dicembre l’ammontare esatto dei gettiti tributari

riscossi o venuti a maturazione nel corso dell’esercizio.

La mancata puntuale trasmissione dei fabbisogni definitivi non solo non consente di

conoscere con immediatezza e precisione le risorse statutarie di pertinenza regionale, ma

rende anche estremamente difficoltosa la predisposizione del quadro previsionale delle entrate

tributarie regionali.

Con la recente sentenza n. 95 del 2013 la Corte Costituzionale ha riconosciuto che

“Negli anni seguenti alla novella legislativa del 2006, le nuove previsioni hanno

ricevuto puntuale attuazione sul versante delle spese, con la conseguenza che, a

decorrere dalla scadenza del periodo transitorio (2009), gli oneri relativi alla sanità,

al trasporto pubblico locale e alla continuità territoriale sono venuti a gravare sul

bilancio della Regione Sardegna.

Sul fronte delle entrate, invece, lo Stato non ha trasferito alla Regione le

risorse corrispondenti alle maggiori compartecipazioni al gettito dei tributi erariali,

così come previsto dall’art. 8 dello statuto, sostenendo che, per individuare

esattamente l’ammontare dovuto, sarebbero occorse ulteriori norme attuative.

64

In seguito ad una lunga trattativa, una disciplina di dettaglio risulta essere

stata concordata tra Stato e Regione Sardegna nell’anno 2011, ma lo schema di

decreto legislativo che la contiene non è mai stato adottato.”

Ha, peraltro, affermato che “l’andamento della cd. vertenza entrate denota significativi

sviluppi in senso favorevole alle richieste della Regione dopo che il legislatore statale,

nell’adottare disposizioni per l’assestamento del bilancio per l’anno finanziario 2012, con la

legge 16 ottobre 2012, n. 182, ha destinato 1.383.000.000 euro al fine di devolvere alla

Regione il gettito delle entrate erariali ad essa spettanti in quota fissa e variabile”.

In conclusione la Corte Costituzionale afferma che “Indubbiamente l’inerzia statale

troppo a lungo ha fatto permanere uno stato di incertezza che determina

conseguenze negative sulle finanze regionali, alle quali occorre tempestivamente

porre rimedio, trasferendo, senza ulteriore indugio, le risorse determinate a norma

dello statuto.”

65

Con nota prot. n. 4025 del 9 maggio 2013 la Direzione generale della programmazione,

bilancio, credito e assetto del territorio ha trasmesso la situazione aggiornata, concernente le

entrate di spettanza della Regione:

Esercizio 2010

Capitolo Tributo Accertato 2010 Versato 2010 Residui attivi 2010

EC121.001 Imposte sostitutive 34.605.200,00 18.344.739,54 16.260.460,46

EC121.002 IRPEF 2.288.014.400,00 1.956.013.414,13 332.000.985,87

EC121.004 IRES 271.891.856,59 187.463.897,53 84.427.959,06

EC121.006 Condoni e concordati 687.875,37 567.430,91 120.444,46

EC121.007 Imposte di fabbricazione 620.783.330,97 591.453.484,15 29.329.846,82

EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 58.014.600,00 41.959.271,80 16.055.328,20

EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 32.569.600,00 23.928.227,62 8.641.372,38

EC121.032 Proventi da giochi 85.495.200,00 65.719.286,57 19.775.913,43

EC121.034 Tasse automobilistiche 78.370.600,00 64.753.800,00 13.616.800,00

EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 10.178.000,00 - 10.178.000,00

EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 13.279.623,65 10.954.410,00 2.325.213,65

EC121.037 Altre entrate varie 58.050.666,31 14.607.448,85 43.443.217,46

EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 5.334.634,66 4.400.559,59 934.075,07

EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 1.726.482.392,84 1.726.482.392,84 -

EC122.004

Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 25.822.845,00 - 25.822.845,00

TOTALE 5.309.580.825,39 4.706.648.363,53 602.932.461,86

Esercizio 2011

Capitolo Tributo Accertato 2011 Versato 2011 Residui attivi 2011

EC121.001 Imposte sostitutive 28.152.258,74 24.833.098,91 3.319.159,83

EC121.002 IRPEF 2.311.407.999,99 2.141.004.633,12 170.403.366,87

EC121.004 IRES 220.449.917,32 180.395.552,17 40.054.365,15

EC121.006 Condoni e concordati 1.541.364,40 1.444.863,54 96.500,86

EC121.007 Imposte di fabbricazione 658.366.431,12 606.235.558,88 52.130.872,24

EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 29.758.948,18 29.425.967,26 332.980,92

EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 29.996.562,28 29.996.562,28 -

EC121.032 Proventi da giochi 85.238.714,38 50.992,96 85.187.721,42

EC121.034 Tasse automobilistiche 71.811.600,00 67.586.004,40 4.225.595,60

EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 10.615.654,00 - 10.615.654,00

EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 12.245.883,81 11.606.876,15 639.007,66

EC121.037 Altre entrate varie 3.210.923,68 2.774.097,69 436.825,99

EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 8.550.381,66 8.015.064,24 535.317,42

EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 1.892.680.419,56 1.892.680.419,56 -

TOTALE 5.364.027.059,12 4.996.049.691,16 367.977.367,96

66

Capitolo Tributo Residui attivi complessivi 2010 - 2011

EC121.001 Imposte sostitutive 19.579.620,29

EC121.002 IRPEF 502.404.352,74

EC121.004 IRES 124.482.324,21

EC121.006 Condoni e concordati 216.945,32

EC121.007 Imposte di fabbricazione 81.460.719,06

EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 16.388.309,12

EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 8.641.372,38

EC121.032 Proventi da giochi 104.963.634,85

EC121.034 Tasse automobilistiche 17.842.395,60

EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 20.793.654,00

EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 2.964.221,31

EC121.037 Altre entrate varie 43.880.043,45

EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 1.469.392,49

EC121.019 Imposta sul valore aggiunto -

EC122.004 Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 25.822.845,00

TOTALE 970.909.829,82

Esercizio 2012

Capitolo Tributo Accertato 2012 Versato 2012 Residui attivi 2012

EC121.001 Imposte sostitutive 26.829.392,72 14.431.926,98 12.397.465,74

EC121.002 IRPEF 2.015.025.052,48 1.990.261.882,26 24.763.170,22

EC121.004 IRES 257.753.896,98 201.069.577,28 56.684.319,70

EC121.006 Condoni e concordati 3.152.152,58 3.152.152,58 -

EC121.007 Imposte di fabbricazione 628.087.283,39 577.917.865,95 50.169.417,44

EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 44.043.243,31 29.806.415,23 14.236.828,08

EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 33.746.132,58 30.849.706,69 2.896.425,89

EC121.032 Proventi da giochi 106.969.906,75 57.516.207,58 49.453.699,17

EC121.034 Tasse automobilistiche 72.386.092,80 67.592.566,52 4.793.526,28

EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 10.137.949,57 5.451.032,25 4.686.917,32

EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 10.837.607,16 10.832.443,99 5.163,17

EC121.037 Altre entrate varie 5.654.259,18 5.654.259,18 -

EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 9.112.141,75 8.780.316,62 331.825,13

EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 1.864.274.711,71 1.769.357.175,82 94.917.535,89

EC122.004

Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 25.822.845,00 - 25.822.845,00

TOTALE 5.113.832.667,96 4.772.673.528,93 341.159.139,03

67

Capitolo Tributo Residui attivi complessivi 2010 - 2011 - 2012

EC121.001 Imposte sostitutive 31.977.086,03

EC121.002 IRPEF 527.167.522,96

EC121.004 IRES 181.166.643,91

EC121.006 Condoni e concordati 216.945,32

EC121.007 Imposte di fabbricazione 131.630.136,50

EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 30.625.137,20

EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 11.537.798,27

EC121.032 Proventi da giochi 154.417.334,02

EC121.034 Tasse automobilistiche 22.635.921,88

EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 25.480.571,32

EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 2.969.384,48

EC121.037 Altre entrate varie 43.880.043,45

EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 1.801.217,62

EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 94.917.535,89

EC122.004 Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 51.645.690,00

TOTALE 1.312.068.968,85

L’ultima tabella evidenzia, quindi, che le somme accertate sui capitoli d’entrata indicati

e ancora da incassare da parte della Regione ammontano a 1.312.068.968,85 euro.

68

Elaborazione Corte dei conti su dati Regione

In merito agli elementi sopra esposti, si deve riferire che i dati sull’accertato, sul

versato e sui residui attivi relativi ad alcuni capitoli di bilancio, per gli esercizi 2010-2011-

2012, non coincidono con i dati relativi agli accertamenti, ai versamenti e ai residui attivi

risultanti dai rendiconti per gli anni specificati. I dati comunicati dall’Assessorato della

Programmazione devono comunque ritenersi attendibili in quanto riferiti alle somme

effettivamente dovute dallo Stato per gli anni di riferimento.

Si riporta, di seguito, l’elenco dei capitoli non coincidenti con i dati del bilancio.

69

Esercizio 2010

Capitolo Tributo Accertato 2010 Versato 2010 Residui attivi

2010

EC121.004 IRES

Dati rendiconto 359.924.400,00 187.463.897,53

172.460.502,47

Dati Assessorato Programmazione 271.891.856,59

187.463.897,53

84.427.959,06

EC121.034 Tasse

automobilistiche

Dati rendiconto 79.045.096,86 65.428.296,86

13.616.800,00

Dati Assessorato Programmazione 78.370.600,00

64.753.800,00

13.616.800,00

EC121.037 Altre entrate

varie

Dati rendiconto 58.064.122,46 14.620.905,00

43.443.217,46

Dati Assessorato Programmazione 58.050.666,31

14.607.448,85

43.443.217,46

Esercizio 2011

Capitolo Tributo Accertato 2011 Versato 2011 Residui attivi

2011

EC121.034 Tasse

automobilistiche

Dati rendiconto 72.530.644,01 68.305.048,41

4.225.595,60

Dati Assessorato Programmazione 71.811.600,00

67.586.004,10

4.225.595,60

EC121.037 Altre entrate

varie

Dati rendiconto 3.215.793,95 2.778.967,96 436.825,99

Dati Assessorato Programmazione 3.210.923,68 2.774.097,69

436.825,99

EC121.019 Imposta sul

valore aggiunto

Dati rendiconto 1.799.890.960,42 1.311.255.201,44

488.635.758,98

Dati Assessorato Programmazione 1.892.680.419,56

1.892.680.419,56 -

Esercizio 2012

Capitolo Tributo Accertato 2012 Versato 2012 Residui attivi

2012

EC121.034 Tasse

automobilistiche

Dati rendiconto 73.018.293,80 68.224.767,51

4.793.526,29

Dati Assessorato Programmazione 72.386.092,80

67.592.566,52

4.793.526,28

EC121.037 Altre entrate

varie

Dati rendiconto 5.658.046,48 5.658.046,48 -

Dati Assessorato Programmazione 5.654.259,18 5.654.259,18 -

La Direzione generale, con la medesima nota citata in precedenza, ha altresì

precisato che per quanto riguarda i proventi dei giochi, per la quantificazione delle annualità

2010 e 2011 si è fatto riferimento ai dati riportati nella tabella elaborata dal Dipartimento delle

Finanze trasmessa al Presidente della Regione Sardegna il 13 dicembre 2010.

La Direzione Generale precisa, ancora, che successivamente, con nota del 20.3.2012 il

Ministero dell'Economia e delle Finanze ha trasmesso una dettagliata e più aggiornata

quantificazione della compartecipazione ai proventi dei giochi per il 2010 aventi, secondo il

Ministero, natura tributaria (pari a 111.082.300 euro).

Sulla base di tali nuovi elementi e dell'applicazione degli indicatori di gettito statali

(desumibili dal Bollettino delle Entrate erariali realizzato dal MEF) nel corso del 2012 è stato

possibile accertare l'importo di 106.969.906 euro.

70

Tuttavia è necessario evidenziare che nella Sentenza n. 241/2012 la Corte

Costituzionale afferma che "è pacifica la natura di «entrate erariali» (ai sensi dell'evocata

lettera m del primo comma dell'art. 8 dello statuto speciale sardo) sia del prelievo erariale

unico (PREU) sia dei proventi derivanti dai giochi pubblici".

Tale affermazione è rilevante perché chiarisce che la compartecipazione regionale deve

fare riferimento a tutti i proventi dei giochi pubblici e non solo a quella parte avente, a parere

del MEF, natura tributaria.

Gli uffici regionali nei primi mesi del 2013 hanno cercato di stimare la

compartecipazione dei proventi dei giochi facendo riferimento alla sentenza 241/2012. Il

risultato è evidenziato nella tabella sotto riportata:

Accertamento Importo ex sentenza

241/2012

differenza

2010 85.495.200,00 169.242.052,48 83.746.852,48

2011 85.238.714,38 165.930.074,93 80.691.360,55

2012 106.969.906,75 162.980.402,60 56.010.495,85

Nella predetta nota si afferma che nel bilancio 2013 si terrà conto di dette maggiori

entrate.

Nell’adunanza del 26 giugno 2013 il Direttore Generale dell’Assessorato della

Programmazione ha precisato che le differenze sopra evidenziate dipendono dall’accertamento

di ulteriori entrate riferite ad anni precedenti non ancora accertate al 31 dicembre dell’anno di

riferimento, perché manca la comunicazione formale da parte dello Stato.

Sottolinea, inoltre, che nel 2012 si è raggiunto un primo importante risultato concreto

sul piano della vertenza entrate, grazie alla quantificazione delle somme dovute alla Regione

Sardegna tramite la legge di assestamento di bilancio dello Stato.

Con nota del 2 luglio 2013 il Direttore del Servizio Entrate dell’Assessorato della

Programmazione ha precisato quanto segue.

“sebbene la vertenza entrate non sia ancora conclusa, nel corso del 2012 si sono

registrati notevoli passi in avanti, come anche evidenziato dalla Corte Costituzionale nella

sentenza n. 95/2013 “(…) l’andamento della cd. vertenza entrate denota significativi sviluppi in

senso favorevole alle richieste della Regione dopo che il legislatore statale, nell’adottare

disposizioni per l’assestamento del bilancio per l’anno finanziario 2012, con la legge 16 ottobre

2012, n. 182, ha destinato 1.383.000.000 euro al fine di devolvere alla Regione il gettito delle

entrate erariali ad essa spettanti in quota fissa e variabile”.

Se ci si sofferma ad esaminare l’andamento delle devoluzioni annuali i benefici apportati

dalla Legge 182 risultano evidenti. Analizzando il trend delle devoluzioni si ha infatti modo di

verificare che l’ammontare delle quote di compartecipazione riferibili alla vertenza entrate

71

complessivamente corrisposte alla Regione dal MEF, in conto competenza e in conto residui,

erano risultate pari a 4.552,8 milioni nel 2010 e a 4.611,7 milioni nel 2011. Questo perché nel

2010 e nel 2011 lo Stato aveva parametrato il livello delle risorse da versare nelle casse

regionali al rispetto del patto di stabilità interno e non anche al nuovo regime finanziario

regionale. Conseguentemente le quote di compartecipazione ai tributi erariali introitate dalla

Regione nel 2010 e nel 2011 erano risultate molto inferiori al dovuto, e ciò aveva

inevitabilmente generato un alto livello di residui attivi, solo parzialmente riassorbito negli anni

successivi.

Nel 2012 invece l’amministrazione finanziaria statale assume un comportamento più

rispettoso del regime finanziario regionale e le compartecipazioni trasferite (per cassa) alla

Regione crescono in misura notevole.

Lo Stato infatti, con la legge di assestamento quantifica nel proprio bilancio, per la

prima volta in misura realistica, il fabbisogno regionale effettivo (sia per le quote pregresse che

per quelle in competenza) e certifica in tal modo la correttezza delle stime e delle operazioni

contabili operate dalla Regione. La legge di assestamento statale, pur non prevedendo

l’immediato pagamento dei residui attivi accumulatisi nei due anni precedenti, ha però fra

l’altro, rideterminato in 5.659 milioni lo stanziamento di cassa destinato alla Regione. Questo

ha consentito alla RGS di versare nelle casse regionali un ammontare di compartecipazioni,

superiore di ben 1.048 milioni alle somme devolute allo stesso titolo nel 2011.

Se per l’appunto si esaminano i dati del sistema informativo regionale si evince che la

Ragioneria Generale dello Stato, al netto degli accantonamenti d’entrata, nel 2012 ha versato

nelle casse regionali 5.391 milioni. Se a questa cifra si somma l’importo di 268 milioni,

corrispondente all’accantonamento d’entrata posto a carico della Sardegna nell’esercizio

passato dalle manovre finanziarie statali, si raggiunge effettivamente il valore di 5.659 milioni

riportato nella legge di assestamento statale. Anche al netto dell’accantonamento”, quindi,

grazie alla legge 182, l’ammontare delle compartecipazioni versato nelle casse regionali è

risultato superiore di oltre 779 milioni a quello dell’anno precedente.

Senza dimenticare che l’ammontare delle quote dovute alla Regione può essere

rettificato in base ai nuovi dati disponibili in sede di predisposizione del fabbisogno definitivo

regionale (che la RGS predispone dopo la chiusura di ogni esercizio finanziario) si può pertanto

tranquillamente affermare che la legge 182/2012, pur non avendo risolto tutti i problemi

finanziari della Regione, ha certamente rappresentato un significativo e concreto passo in

avanti nella giusta direzione.

E’ vero che nel bilancio regionale sussistono ancora molti residui attivi (1.312 milioni),

ma è altrettanto vero che senza la rimodulazione degli stanziamenti destinati alla Sardegna,

stabiliti con la legge 182, oggi i residui attivi riferibili alla vertenza entrate avrebbero già

superato i 2 miliardi”.

72

9.3. Le spese

Le previsioni di spesa finali per l’esercizio 2012, prevedono stanziamenti di competenza

complessivi pari a 9.190.494.546,04 euro e a 8.121.489.526,31 euro se si escludono le

previsioni di cui al Titolo IV - Spese per partite di giro e al Titolo 0 - Copertura disavanzo.

Lo stanziamento di maggior rilievo concerne, ovviamente, le spese correnti – Titolo I,

pari a 6.708.995.161,92 euro, ed è superiore agli stanziamenti del Titolo I relativi agli esercizi

2010 e 2011. L’elevato importo delle economie di spesa, pari a 572.053.032,81 euro, ha

tuttavia annullato del tutto il maggiore importo degli stanziamenti; si osserva, inoltre, un

incremento dei residui.

Il volume degli impegni complessivi risulta pari a 6.136.942.129,11 euro, mentre quello

dei pagamenti a 4.512.407.984,70 euro.

Per quanto concerne le spese di investimento, si osservano stanziamenti finali pari a

1.220.495.449,62 euro, inferiori del 18,94% rispetto all’esercizio 2011. Anche in questo caso

le economie di spesa, pari a 500.218.989,94 euro, riducono la massa spendibile a

720.276.459,68 euro, ovvero il 35,52% in meno rispetto al 2011.

73

GESTIONE DEL BILANCIO PER TITOLI - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TITOLO I Spese correnti

St. finali 6.540.099.676,75 6.512.852.982,78 6.708.995.161,92 2,58% 3,01%

Economie 326.602.656,92 375.785.915,98 572.053.032,81 75,15% 52,23%

Imp. comp. 6.213.497.019,83 6.137.067.066,80 6.136.942.129,11 -1,23% 0,00%

Imp. formali 6.122.548.711,13 6.013.989.872,87 6.078.338.301,59 -0,72% 1,07%

Pagamenti 4.685.060.933,44 4.601.031.521,33 4.512.407.984,70 -3,69% -1,93%

Res. comp. 1.528.436.086,39 1.536.035.545,47 1.624.534.144,41 6,29% 5,76%

TITOLO II Spese di investimento

St. finali 1.144.184.663,44 1.505.643.277,26 1.220.495.449,62 6,67% -18,94%

Economie 213.808.842,82 388.529.775,98 500.218.989,94 133,96% 28,75%

Imp. comp. 930.375.820,62 1.117.113.501,28 720.276.459,68 -22,58% -35,52%

Imp. formali 752.908.988,09 937.551.151,29 652.095.538,37 -13,39% -30,45%

Pagamenti 269.649.412,18 316.177.760,08 253.178.906,40 -6,11% -19,93%

Res. comp. 660.726.408,44 800.935.741,20 467.097.553,28 -29,31% -41,68%

TITOLO III Spese per rimborso di mutui

St. finali 181.912.000,00 185.482.000,00 191.998.914,77 5,54% 3,51%

Economie 5.861,08 4.873,10 2.527,80 -56,87% -48,13%

Imp. comp. 181.906.138,92 185.477.126,90 191.996.386,97 5,55% 3,51%

Imp. formali 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%

Pagamenti 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%

Res. comp. 0,00 0,00 2.949.914,79

TITOLO IV Spese per partite di giro

St. finali 132.935.366,56 130.641.734,63 269.005.019,73 102,36% 105,91%

Economie 11.464.629,08 7.976.516,55 8.045.631,65 -29,82% 0,87%

Imp. comp. 121.470.737,48 122.665.218,08 260.959.388,08 114,83% 112,74%

Imp. formali 121.470.737,48 122.640.631,69 260.959.388,08 114,83% 112,78%

Pagamenti 82.539.318,00 69.844.649,26 196.906.718,12 138,56% 181,92%

Res. comp. 38.931.419,48 52.820.568,82 64.052.669,96 64,53% 21,26%

TITOLO 0 Copertura disavanzo

St. finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%

Economie 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%

Imp. comp. 0,00 0,00 0,00

Imp. formali 0,00 0,00 0,00

Pagamenti 0,00 0,00 0,00

Res. comp. 0,00 0,00 0,00

TOTALE

St. finali 9.799.131.706,75 10.034.619.994,67 9.190.494.546,04 -6,21% -8,41%

Economie 2.351.881.989,90 2.472.297.081,61 1.880.320.182,20 -20,05% -23,94%

Imp. comp.

7.447.249.716,85 7.562.322.913,06 7.310.174.363,84 -1,84% -3,33%

Imp. Form. 7.178.834.575,62 7.259.658.782,75 7.180.439.700,22 0,02% -1,09%

Pagamenti 5.219.155.802,54 5.172.531.057,57 5.151.540.081,40 -1,30% -0,41%

Res. comp. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%

TOTALE (Escl. Tit. 0 e part. Di giro)

St. finali 7.866.196.340,19 8.203.978.260,04 8.121.489.526,31 3,25% -1,01%

Economie 540.417.360,82 764.320.565,06 1.072.274.550,55 98,42% 40,29%

Imp. comp.

7.325.778.979,37 7.439.657.694,98 7.049.214.975,76 -3,78% -5,25%

Imp. Form. 7.057.363.838,14 7.137.018.151,06 6.919.480.312,14 -1,95% -3,05%

Pagamenti 5.136.616.484,54 5.102.686.408,31 4.954.633.363,28 -3,54% -2,90%

Res. comp. 2.189.162.494,83 2.336.971.286,67 2.094.581.612,48 -4,32% -10,37%

74

Se si ha riguardo agli impegni di competenza, si può osservare come per le spese

correnti risultino impegni formali pari a 6.078.338.301,59 euro, ovvero il 90,60% degli

stanziamenti finali, mentre per quanto concerne le spese d’investimento, tale percentuale si

riduce al 53,43%. Sempre per le spese d’investimento, il rapporto tra impegni e stanziamenti

finali era rispettivamente pari al 65,80% nel 2010 e al 62,27% nel 2011.

Infine, i pagamenti sulle competenze del Titolo I ammontano a 4.512.407.984,70 euro,

pari al 67,26%, rispetto agli stanziamenti finali, mentre il Titolo II registra pagamenti in conto

competenza pari a 253.178.906,40 euro, ovvero il 20,74% degli stanziamenti finali.

75

9.3.1. I RESIDUI PASSIVI

La legge finanziaria per il 2012 detta alcune regole per il mantenimento in bilancio dei

residui passivi.

L’articolo 1, comma 8, stabilisce che non si applicano per gli anni 2012 e 2013 gli art.

38 , comma 521, e 60, commi 7, 8, e 8 ter22 della legge regionale n. 11 del 2006.

Il successivo comma 9 prevede che, in sede di predisposizione del rendiconto generale

della Regione per l’anno 2011, le somme sussistenti nel conto dei residui quali residui di

stanziamento sono dichiarate economie di spesa e cancellate dalle scritture contabili.

Nei commi 10 e 11 sono indicate alcune deroghe al comma 9.

Merita particolare attenzione quanto disposto dai successivi commi 13, 14 e 15.

Comma 13 - per evitare la formazione di residui passivi, le autorizzazioni di spesa per

interventi che si attuano in più anni, sono ripartite sugli stanziamenti del bilancio pluriennale in

ragione delle effettive esigenze di cassa; qualora l’intervento superi l’arco temporale del

bilancio pluriennale, i bilanci degli anni successivi ne devono tenere conto.

Comma 14 - Al fine di dare attuazione alla disposizione di cui al comma 13, entro il 30

giugno di ogni anno, la Giunta regionale, su proposta dei singoli assessori interessati di

concerto con l'Assessore competente in materia di bilancio, predispone il programma di spesa

degli interventi che si attuano in più anni, finalizzato ad una elaborazione coerente del bilancio

pluriennale. Il programma contiene l'importo complessivo del finanziamento destinato alla

realizzazione dell'intervento, che costituisce l'oggetto dell'obbligazione, i tempi di realizzazione

e le relative scadenze, che costituiscono la base per l'assunzione dei correlati impegni di spesa.

Il mancato rispetto del termine per l'avvio dell'intervento comporta il definanziamento

dell'intervento medesimo.

Comma 15 - Il programma di cui al comma 14 costituisce apposita tabella da allegare

alla legge finanziaria della manovra finanziaria dell'esercizio successivo a quello della sua

predisposizione.

Nel disegno di legge per la legge finanziaria regionale per il 201323, approvata dalla

Giunta regionale con la delibera n. 13/5 del 19 marzo 2013, l’art. 1, comma 12, prevede che

21 Art. 38, comma 5 - Nel corso dell'esercizio possono essere assunte prenotazioni di impegno relative a procedure in via di espletamento. Qualora entro il termine dell'esercizio, tali prenotazioni non diano origine a obbligazioni giuridicamente perfezionate, i provvedimenti relativi agli impegni prenotati decadono e le prenotazioni di impegno costituiscono economie di spesa. Quando la prenotazione di impegno è riferita a procedure di gara bandite prima della fine dell'esercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si tramuta in impegno e conservano validità gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara già adottati. 22 Art. 60, comma 7 - Le somme stanziate per l'acquisizione di beni e servizi e non impegnate alla chiusura dell'esercizio sono mantenute in bilancio quali residui nell'esercizio successivo a quello di iscrizione, limitatamente agli importi degli appalti, comprensivi delle somme a disposizione, per i quali i relativi bandi siano stati pubblicati entro il 30 novembre; comma 8 - Le somme stanziate per la realizzazione di opere pubbliche in gestione diretta sono conservate, costituendo impegno nel conto residui, per un anno successivo a quello di iscrizione in bilancio, ovvero per due anni quando la loro realizzazione richieda l'approvazione di un progetto esecutivo, per tre anni quando è richiesta l'approvazione o autorizzazione paesaggistica o ambientale, per quattro anni quando è richiesta la valutazione di impatto ambientale; comma 8-ter - I finanziamenti destinati alla realizzazione di opere pubbliche, oggetto di perenzione amministrativa o di economia disposta in forza di legge, possono essere riassegnati ai sensi dell'articolo 26 della presente legge, anche a favore di soggetti diversi da quelli per i quali è stato assunto l'originario impegno di spesa, qualora le somme riassegnate siano utilizzate per le medesime finalità per le quali furono stanziate in bilancio.

76

gli importi da iscrivere in bilancio relativamente ai programmi di spesa di cui ai commi 13, 14 e

15 della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (Disposizioni per la formazione del bilancio

annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012) sono determinati, per gli anni

2013-2015 e seguenti, nella misura indicata nell’allegata tabella E.

Nella relazione di accompagnamento si legge che la tabella rappresentata per la prima

volta in attuazione dei commi 13, 14 e 15 della legge regionale 13 marzo 2012, n. 6, anticipa il

principio di competenza finanziaria potenziata ai sensi delle disposizioni statali in materia di

armonizzazione dei bilanci (D.lgs. 118/2011) che impongono l’iscrizione in bilancio della spesa

sulla base della scadenza delle relative obbligazioni. Pertanto definisce gli importi da iscrivere

in bilancio relativamente ai programmi di spesa pluriennali.

Nella citata tabella E sono indicati tre interventi nella materia dei lavori pubblici per un

importo complessivo di 20.442.000 euro.

Dal rendiconto generale della Regione si rileva che i residui passivi al 1° gennaio 2012

ammontavano complessivamente a 6.182.595.211,72 euro, ascrivibili per oltre il 60% al Titolo

II e al 35% circa al Titolo I.

Nel corso del 2012 tale cifra iniziale si è ridotta di 520.861.385,02 euro per effetto di

economie e perenzioni, mentre i pagamenti in conto residui ammontano a 1.792.452.448,04

euro. Di conseguenza, a fine 2012, si registra una diminuzione dei residui provenienti dagli

esercizi precedenti del 37,42%, pari, in termini assoluti, a 2.313.313.833,06 euro.

Pertanto, Al 31 dicembre 2012 si registrano residui passivi, provenienti dalle gestioni

passate, pari a 3.869.281.378,66 euro. A tale cifra si aggiungono i residui provenienti dalla

gestione di competenza, che risultano complessivamente pari a 2.158.634.282,44 euro.

Il totale dei residui al 31 dicembre 2012 ammonta quindi a 6.027.915.661,10, con una

diminuzione del 2,50% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.

23 L.R. n. 12 del 23 maggio 2013.

77

GESTIONE DEL BILANCIO PER TITOLI - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TITOLO I Spese correnti

Res. iniziali 2.197.075.997,77 2.291.537.269,13 2.138.522.144,99 -2,67% -6,68%

Ec./Perenz. 300.979.764,61 314.265.257,52 195.845.695,06 -34,93% -37,68%

Imp. comp. r. 1.896.096.233,16 1.977.272.011,61 1.942.676.449,93 2,46% -1,75%

Imp. form. r. 1.666.931.097,90 1.826.985.968,50 1.805.125.270,07 8,29% -1,20%

Pagamenti r. 1.152.370.989,20 1.356.521.162,48 1.322.945.718,33 14,80% -2,48%

Residui dei r. 743.725.243,96 620.750.849,13 619.730.731,60 -16,67% -0,16%

TITOLO II Spese di investimento

Res. iniziali 5.126.774.014,93 4.326.496.917,09 3.973.073.826,55 -22,50% -8,17%

Ec./Perenz. 758.978.861,74 581.554.209,24 324.915.637,35 -57,19% -44,13%

Imp. comp. r. 4.367.795.153,19 3.744.942.707,85 3.648.158.189,20 -16,48% -2,58%

Imp. form. r. 3.236.585.271,63 3.011.649.340,38 2.972.000.177,36 -8,17% -1,32%

Pagamenti r. 682.546.602,68 591.068.872,11 421.206.249,95 -38,29% -28,74%

Residui dei r. 3.685.248.550,51 3.153.873.835,74 3.226.951.939,25 -12,44% 2,32%

TITOLO III Spese per rimborso di mutui

Res. iniziali 0,00 0,00 0,00

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00

Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00

Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00

Residui dei r. 0,00 0,00 0,00

TITOLO IV Spese per partite di giro

Res. iniziali 507.123.672,35 131.728.125,09 70.999.240,18 -86,00% -46,10%

Ec./Perenz. 0,00 790.907,99 100.052,61 -87,35%

Imp. comp. r. 507.123.672,35 130.937.217,10 70.899.187,57 -86,02% -45,85%

Imp. form. r. 507.123.672,35 130.937.217,10 70.899.187,57 -86,02% -45,85%

Pagamenti r. 414.429.069,82 112.758.545,74 48.300.479,76 -88,35% -57,16%

Residui dei r. 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%

TITOLO 0 Copertura disavanzo

Res. iniziali 0,00 0,00 0,00

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00

Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00

Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00

Residui dei r. 0,00 0,00 0,00

TOTALE

Res. iniziali 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -21,05% -8,40%

Ec./Perenz. 1.059.958.626,35 896.610.374,75 520.861.385,02 -50,86% -41,91%

Imp. comp. r. 6.771.015.058,70 5.853.151.936,56 5.661.733.826,70 -16,38% -3,27%

Imp. form. r. 5.410.640.041,88 4.969.572.525,98 4.848.024.635,00 -10,40% -2,45%

Pagam. r. 2.249.346.661,70 2.060.348.580,33 1.792.452.448,04 -20,31% -13,00%

Residui r. 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%

TOTALE (Escl. part. Di giro)

Res. iniziali 7.323.850.012,70 6.618.034.186,22 6.111.595.971,54 -16,55% -7,65%

Ec./Perenz. 1.059.958.626,35 895.819.466,76 520.761.332,41 -50,87% -41,87%

Imp. comp. r. 6.263.891.386,35 5.722.214.719,46 5.590.834.639,13 -10,75% -2,30%

Imp. form. r. 4.903.516.369,53 4.838.635.308,88 4.777.125.447,43 -2,58% -1,27%

Pagam. r. 1.834.917.591,88 1.947.590.034,59 1.744.151.968,28 -4,95% -10,45%

Residui r. 4.428.973.794,47 3.774.624.684,87 3.846.682.670,85 -13,15% 1,91%

78

SPESE - ESERCIZI 2010-2012 - RESIDUI DELLE COMPETENZE

COMPETENZE 2010 2011 2012

% Var. 12/10

% Var. 12/11

Titolo I

Res. Formali 1.437.487.777,69 1.412.958.351,54 1.565.930.316,89 8,94% 10,83%

Res. Stanz. 90.948.308,70 123.077.193,93 58.603.827,52 -35,56% -52,38%

Tot. 1.528.436.086,39 1.536.035.545,47 1.624.534.144,41 6,29% 5,76%

Titolo II

Res. Formali 483.259.575,91 621.373.391,21 398.916.631,97 -17,45% -35,80%

Res. Stanz. 177.466.832,53 179.562.349,99 68.180.921,31 -61,58% -62,03%

Tot. 660.726.408,44 800.935.741,20 467.097.553,28 -29,31% -41,68%

Titolo III

Res. Formali 0,00 0,00 0,00 -

Res. Stanz. 0,00 0,00 2.949.914,79 -

Tot. 0,00 0,00 2.949.914,79 -

Titolo IV

Res. Formali 38.931.419,48 52.795.982,43 64.052.669,96 64,53% 21,32%

Res. Stanz. 0,00 24.586,39 0,00 -100,00%

Tot. 38.931.419,48 52.820.568,82 64.052.669,96 64,53% 21,26%

TOTALE COMPETENZE

Res. Formali 1.959.678.773,08 2.087.127.725,18 2.028.899.618,82 3,53% -2,79%

Res. Stanz. 268.415.141,23 302.664.130,31 129.734.663,62 -51,67% -57,14%

Tot. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%

SPESE - ESERCIZI 2010-2012 - RESIDUI DEI RESIDUI

RESIDUI 2010 2011 2012

% Var. 12/10

% Var. 12/11

Titolo I

Res. Formali 514.560.108,70 470.464.806,02 482.179.551,74 -6,29% 2,49%

Res. Stanz. 229.165.135,26 150.286.043,11 137.551.179,86 -39,98% -8,47%

Tot. 743.725.243,96 620.750.849,13 619.730.731,60 -16,67% -0,16%

Titolo II

Res. Formali 2.554.038.668,95 2.420.580.468,27 2.550.793.927,41 -0,13% 5,38%

Res. Stanz. 1.131.209.881,56 733.293.367,47 676.158.011,84 -40,23% -7,79%

Tot. 3.685.248.550,51 3.153.873.835,74 3.226.951.939,25 -12,44% 2,32%

Titolo III

Res. Formali 0,00 0,00 0,00 -

Res. Stanz. 0,00 0,00 0,00 -

Tot. 0,00 0,00 0,00 -

Titolo IV

Res. Formali 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%

Res. Stanz. 0,00 0,00 0,00 -

Tot. 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%

TOTALE

RESIDUI

Res. Formali 3.161.293.380,18 2.909.223.945,65 3.055.572.186,96 -3,34% 5,03%

Res. Stanz. 1.360.375.016,82 883.579.410,58 813.709.191,70 -40,18% -7,91%

Tot. 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%

SPESE - ESERCIZI 2010-2012 - RIEPILOGO GENERALE DEI RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

Tit I

Residui Iniziali 2.197.075.997,77 2.291.537.269,13 2.138.522.144,99 -2,67% -6,68%

Res. delle compet. 1.528.436.086,39 1.536.035.545,47 1.624.534.144,41 6,29% 5,76%

Res. Dei residui 743.725.243,96 620.750.849,13 619.730.731,60 -16,67% -0,16%

Residui finali 2.272.161.330,35 2.156.786.394,60 2.244.264.876,01 -1,23% 4,06%

Tit. II

Residui Iniziali 5.126.774.014,93 4.326.496.917,09 3.973.073.826,55 -22,50% -8,17%

Res. delle compet. 660.726.408,44 800.935.741,20 467.097.553,28 -29,31% -41,68%

Res. Dei residui 3.685.248.550,51 3.153.873.835,74 3.226.951.939,25 -12,44% 2,32%

Residui finali 4.345.974.958,95 3.954.809.576,94 3.694.049.492,53 -15,00% -6,59%

Tit. III

Residui Iniziali 0,00 0,00 0,00 - -

Res. delle compet. 0,00 0,00 2.949.914,79 - -

Res. Dei residui 0,00 0,00 0,00 - -

Residui finali 0,00 0,00 2.949.914,79 - -

Tit. IV

Residui Iniziali 507.123.672,35 131.728.125,09 70.999.240,18 -86,00% -46,10%

Res. delle compet. 38.931.419,48 52.820.568,82 64.052.669,96 64,53% 21,26%

Res. Dei residui 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%

Residui finali 131.626.022,01 70.999.240,18 86.651.377,77 -34,17% 22,05%

Titolo 0

Residui Iniziali 0,00 0,00 0,00 - -

Res. delle compet. 0,00 0,00 0,00 - -

Res. Dei residui 0,00 0,00 0,00 - -

Residui finali 0,00 0,00 0,00 - -

TOT.

Residui Iniziali 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -21,05% -8,40%

Res. delle comp. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%

Res. Dei residui 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%

Residui finali 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 6.027.915.661,10 -10,69% -2,50%

79

RESIDUI – RIEPILOGO GENERALE

Competenze

Residui formali al 31-12-2012

2.028.899.618,82

Competenze

Residui di stanziamento al 31-12-2012

129.734.663,62

Gestione residui

Residui al 31-12-2012 3.869.281.378,66

Totale residui al 31-12-2012

6.027.915.661,10

Se si ha riguardo alle dinamiche di formazione dei residui passivi, si osserva che l’indice

di smaltimento dei residui passivi, ovvero il rapporto tra gli “strumenti” di eliminazione dei

residui passivi, rappresentati dai pagamenti e dalle perenzioni e/o economie di spesa e i residui

passivi a inizio esercizio, evidenzia una diminuzione della percentuale di residui eliminata per

intervenute perenzioni ed economie, non accompagnata, però, da un corrispondente aumento

percentuale dei pagamenti sui residui, dovuto prevalentemente ai vincoli imposti dal patto di

stabilità.

Indice di smaltimento dei residui passivi

Esercizio 2010 2011 2012

Tit. I

Pagamenti 52,45% 59,20% 61,86%

Economie/Perenzioni 13,70% 13,71% 9,16%

Totale 66,15% 72,91% 71,02%

Tit. II

Pagamenti 13,31% 13,66% 10,60%

Economie/Perenzioni 14,80% 13,44% 8,18%

Totale 28,12% 27,10% 18,78%

Totale generale

Pagamenti 28,72% 30,52% 28,99%

Economie/Perenzioni 13,54% 13,28% 8,42%

Totale 42,26% 43,81% 37,42%

Indice di smaltimento dei residui passivi = pagamenti c/residui + insussistenze (econ. perenz)

residui passivi iniziali

Per quanto concerne gli esercizi di provenienza dei residui passivi, infine, si rileva che

ancora una cifra considerevole, corrispondente a quasi il 12% dell’intera massa residuale, è

precedente al 2007.

80

Residui passivi per esercizio di provenienza

2006 e anni precedenti

706.527,30

2007

265.695,32

2008

670.604,74

2009

604.504,82

2010

534.732,82

2011

1.087.216,46

2012

2.158.634,27

Con determinazione n. 52/15581 del 30.4.2013, il Servizio Gestione Bilancio della

Direzione generale della Ragioneria generale ha provveduto alla determinazione dei residui

passivi e delle economie al 31 dicembre 2012, nonché delle economie di bilancio.

81

9.3.2. LA SPESA PER ASSESSORATI

9.3.2.1. Presidenza Giunta

Gli stanziamenti finali di competenza della Presidenza della Giunta regionale risultano

incrementati del 44,69% rispetto all’esercizio 2010 e del 14,37% rispetto al 2011 e

ammontano complessivamente a 415.263.016,26 euro. Peraltro tali maggiori disponibilità

risultano in parte ridimensionate dal volume più elevato di economie che di fatto riducono

l’importo delle somme spendibili. Le spese correnti rappresentano il 56,47% degli stanziamenti

finali. Gli impegni formali sul Titolo I ammontano a 163.459.941,38 euro, ovvero il 69,71%

degli stanziamenti finali.

I pagamenti sul titolo I ammontano invece a 137.426.981,77 euro, corrispondenti al

58,61% degli stanziamenti finali.

A fronte degli stanziamenti del Titolo II, pari a 47.770.864,60 euro, si riscontrano

impegni formali per 33.360.626,72, ovvero il 69,83% rispetto agli stanziamenti, percentuale

singolarmente più elevata rispetto al rapporto impegni formali/stanziamenti finali riscontrata

per il Titolo I. Lo stesso particolare si riscontra per i pagamenti del titolo II che ammontano a

29.025.985,16 euro, per cui il rapporto pagamenti/stanziamenti risulta pari al 60,76%.

Spese - Presidenza Giunta - esercizi 2010/2012 - competenza

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I St. finali 172.939.641,33 205.088.119,84 234.496.902,93 35,59% 14,34%

Economie 32.055.664,12 58.318.607,40 70.725.443,11 120,63% 21,27%

Imp. comp. 140.883.977,21 146.769.512,44 163.771.459,82 16,25% 11,58%

Imp. formali 140.330.845,76 146.038.179,40 163.459.941,38 16,48% 11,93%

Pagamenti 119.251.366,96 132.086.212,85 137.426.981,77 15,24% 4,04%

Res. comp. 21.632.610,25 14.683.299,59 26.344.478,05 21,78% 79,42%

TIT

OLO

II St. finali 9.874.345,54 60.038.756,94 47.770.864,60 383,79% -20,43%

Economie 1.778.366,26 4.752.328,02 13.723.094,72 671,67% 188,77%

Imp. comp. 8.095.979,28 55.286.428,92 34.047.769,88 320,55% -38,42%

Imp. formali 7.939.685,42 51.636.869,84 33.360.626,72 320,18% -35,39%

Pagamenti 6.477.901,67 7.082.381,21 29.025.985,16 348,08% 309,83%

Res. comp. 1.618.077,61 48.204.047,71 5.021.784,72 210,35% -89,58%

TIT

OLO

IV

St. finali 104.191.079,33 97.959.447,40 132.995.248,73 27,65% 35,77%

Economie 5.681.602,34 6.273.660,94 7.403.557,39 30,31% 18,01%

Imp. comp. 98.509.476,99 91.685.786,46 125.591.691,34 27,49% 36,98%

Imp. formali 98.509.476,99 91.685.786,46 125.591.691,34 27,49% 36,98%

Pagamenti 61.570.123,93 49.429.000,12 68.673.581,00 11,54% 38,93%

Res. comp. 36.939.353,06 42.256.786,34 56.918.110,34 54,09% 34,70%

TO

TA

LE

St. finali 287.005.066,20 363.086.324,18 415.263.016,26 44,69% 14,37%

Economie 39.515.632,72 69.344.596,36 91.852.095,22 132,44% 32,46%

Imp. comp. 247.489.433,48 293.741.727,82 323.410.921,04 30,68% 10,10%

Imp. formali 246.780.008,17 289.360.835,70 322.412.259,44 30,65% 11,42%

Pagamenti 187.299.392,56 188.597.594,18 235.126.547,93 25,54% 24,67%

Res. comp. 60.190.040,92 105.144.133,64 88.284.373,11 46,68% -16,03%

82

I residui a carico della Presidenza della Giunta ammontavano complessivamente, a

inizio esercizio, a 327.299.779,40 ed erano costituiti, per il 71,72%, da spese in conto capitale.

Al 31 dicembre 2012 il volume dei residui passivi risulta ridotto del 37,30%, per cui

risulta pari a 205.201.951,07 euro; ad esso vanno ad aggiungersi gli 88.284.373,11 euro

risultanti dalla gestione di competenza per un totale complessivo di 293.486.324,18 euro, che

rappresenta il volume di residui passivi da portare a nuovo esercizio. Tale importo è inferiore

del 10,33% rispetto ai residui iniziali.

Spese - Presidenza Giunta - esercizi 2010/2012 - residui

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I Res. iniziali 84.395.573,14 50.061.094,63 32.124.801,27 -61,94% -35,83%

Ec./Perenz. 11.904.055,52 4.918.865,69 7.974.704,73 -33,01% 62,12%

Imp. comp. r. 72.491.517,62 45.142.228,94 24.150.096,54 -66,69% -46,50%

Imp. form. r. 48.606.069,32 44.097.438,09 23.160.590,62 -52,35% -47,48%

Pagamenti r. 44.287.405,24 39.741.729,65 14.352.992,18 -67,59% -63,88%

Residui dei r. 28.204.112,38 5.400.499,29 9.797.104,36 -65,26% 81,41%

TIT

OLO

II Res. iniziali 206.057.654,77 214.650.000,50 234.739.520,43 13,92% 9,36%

Ec./Perenz. 19.334.220,56 1.503.929,04 22.135.958,65 14,49% 1371,88%

Imp. comp. r. 186.723.434,21 213.146.071,46 212.603.561,78 13,86% -0,25%

Imp. form. r. 181.737.272,92 205.088.354,07 211.064.668,78 16,14% 2,91%

Pagamenti r. 6.850.221,44 32.332.884,83 32.845.826,34 379,49% 1,59%

Residui dei r. 179.873.212,77 180.813.186,63 179.757.735,44 -0,06% -0,58%

TIT

OLO

IV

Res. iniziali 507.123.672,35 129.736.058,67 60.435.457,70

Ec./Perenz. 0,00 790.907,99 100.052,41

Imp. comp. r. 507.123.672,35 128.945.150,68 60.335.405,29

Imp. form. r. 507.123.672,35 128.945.150,68 60.335.405,29

Pagamenti r. 414.429.069,82 110.766.479,32 44.688.294,02

Residui dei r. 92.694.602,53 18.178.671,36 15.647.111,27

TO

TA

LE

Res. iniziali 797.576.900,26 394.447.153,80 327.299.779,40 -58,96% -17,02%

Ec./Perenz. 31.238.276,08 7.213.702,72 30.210.715,79 -3,29% 318,80%

Imp. comp. r. 766.338.624,18 387.233.451,08 297.089.063,61 -61,23% -23,28%

Imp. form. r. 737.467.014,59 378.130.942,84 294.560.664,69 -60,06% -22,10%

Pagamenti r. 465.566.696,50 182.841.093,80 91.887.112,54 -80,26% -49,74%

Residui dei r. 300.771.927,68 204.392.357,28 205.201.951,07 -31,77% 0,40%

83

Totale Pagamenti (competenza + residui)

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

652.866.089,06 371.438.687,98 327.013.660,47 -49,91% -11,96%

La Presidenza della Giunta si struttura in varie articolazioni amministrative – operative

che di seguito si elencano:

- Direzione generale della presidenza

- Direzione generale della ragioneria

- Direzione generale dell'area legale

- Direzione generale della programmazione unitaria e della statistica regionale

- Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna

- Direzione generale della protezione civile

- Direzione generale per la comunicazione

- Ufficio ispettivo

- Ufficio dell'autorità di gestione comune del programma operativo ENPI CBC

Bacino del Mediterraneo

- Ufficio regionale del referendum

- Autorità di bacino regionale della Sardegna

- Consiglio regionale dell'economia e del lavoro

- Osservatorio regionale sulle povertà

La Direzione Generale della Presidenza della Giunta cura le attività e gli atti del

Presidente della Regione e della Giunta, rivestendo un ruolo di supporto per ciò che concerne

gli aspetti giuridici e le relazioni con l’Unione Europea, con le strutture regionali, lo Stato, le

Regioni, gli Enti e le Associazioni esterne a carattere nazionale ed internazionale. Cura il

raccordo tra gli indirizzi di governo e la realizzazione degli obiettivi trasversali da parte di tutti

gli ambiti regionali e approfondisce i temi di maggiore complessità e rilevanza strategica24.

La posta di bilancio maggiormente rilevante riguarda l’UPB S01.03.001 - Cooperazione

con i paesi in via di sviluppo e collaborazione internazionale, per la quale risultano stanziati

97.609.235,02 euro, per oltre il 96% a carico del capitolo SC01.0427 - Trasferimento

all'Ufficio dell'Autorità di Gestione Comune del Programma Operativo ENPI CBC Bacino del

Mediterraneo sulla base della decisione della Commissione Europea n. C(2008)4242 del 14

agosto 2008 e n. C(2011) 7685 del 27 ottobre 2011). Gli impegni formali su questa UPB

risultano pari a 37.860.476,03 euro e i pagamenti complessivi (comp. + res.) a 40.706.633,43

euro.

Sullo stato di previsione della Presidenza della Giunta gravano anche gli stanziamenti di

cui al capitolo SC01.0001, riguardante le spese per il Consiglio regionale, che per il 2012 vede

24 Nota della Direzione generale della Presidenza della Giunta n. 7132 del 15 marzo 2013.

84

stanziamenti pari a 71.000.000,00 di euro. Nel 2011 gli stanziamenti sullo stesso capitolo

erano di 72.000.000,00 di euro e nel 2010 di 80.000.000,00 di euro.

Tra le strutture amministrative di più recente istituzione nell’ambito della Presidenza

della Giunta si deve segnalare la Direzione generale della programmazione unitaria e della

statistica regionale, istituita presso la Presidenza della Regione con l’art. 11, comma 9 della

L.R. n. 3 del 7 agosto 2009.

La voce di spesa maggiormente significativa per questa Direzione generale, concerne il

capitolo SC01.5004 Spese per acquisizione di fonti statistiche, per il quale risultano

stanziamenti finali pari a 75.000,00 euro, nonché impegni formali per 70.059,00 euro.

Di particolare rilevanza nell’ambito delle competenze della Direzione generale le attività

attinenti alla pubblicazione dei dati del Censimento dell'Agricoltura. Nel corso del 2012 è

partito il progetto per la realizzazione di un rapporto statistico descrittivo sul comparto agricolo

regionale.

Le relative risorse sono state imputate sul capitolo di spesa SC06.0878 - Spese acquisto

di beni e servizi necessari per la realizzazione del 6° Censimento generale dell'Agricoltura. Le

risorse disponibili ammontavano, tra residui formali e di stanziamento, a euro 152.302,89 che

sono state utilizzate per un ammontare complessivo di euro 149.045,5025.

Anche la Direzione generale della protezione civile è stata istituita con la stessa L.R. n.

3 del 7 agosto 2009, tuttavia, come comunicato dalla stessa Direzione generale26, ha

cominciato ad operare funzionalmente all’esito della conclusione della procedura di mobilità

interna di cui alla nota della Direzione generale dell’Assessorato del personale del 1° febbraio

2012.

Lo stanziamento maggiormente rilevante a carico della Direzione generale della

protezione civile riguarda l’UPB S04.03.005 - Protezione civile - Spese correnti, per la quale

sono presenti stanziamenti finali per 4.078.544,16 euro, a fronte dei quali risultano assunti

impegni in conto delle competenze per 3.545.754,43 euro, mentre i pagamenti complessivi

(competenze + residui) ammontano nel 2012 a 2.702.172,87 euro.

Sul capitolo SC04.0439 - Rete Radio Reg., UPB S04.03.006 Protezione civile –

Investimenti, come comunicato dalla stessa Direzione generale27 sono state imputate le spese

relative all’affidamento della progettazione, realizzazione e messa in esercizio del sistema

integrato delle chiamate telefoniche e di invio di allerte multipiattaforma, necessario al più

efficiente funzionamento della sala operativa regionale di protezione civile. L’affidamento è

avvenuto per un importo complessivo di 120.993,50 euro.

Nella struttura organizzativa della Presidenza della Giunta opera anche La Direzione

Generale Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna, istituita con la Legge

Regionale n. 19 del 6 dicembre 2006 “Disposizioni in materia di risorse idriche e di bacini

25 Nota della Direzione generale della programmazione unitaria e della statistica regionale n. 2311 del 19 marzo 2013. 26 Nota della Direzione generale della protezione civile n. 1414 del 8 marzo 2013. 27 ibidem

85

idrografici” per garantire l’unitarietà della gestione delle attività di pianificazione,

programmazione e regolazione nei bacini idrografici.

Fra le attività di competenza di questa Direzione generale aventi riflessi sul bilancio si

deve anzitutto segnalare gli atti posti in essere per consentire il superamento dello stato di

crisi finanziaria e operativa del Gestore unico Abbanoa S.p.A.

La Decisione della Commissione Europea (C.E.). n. C (2012) 151 def. del 25 gennaio

2012, autorizzava, quale aiuto al salvataggio, la costituzione di un Fondo di Garanzia a favore

di Abbanoa spa.

Le risorse rese disponibili, Capitolo SC04.0951 - UPB S04.02.005, per la costituzione del

Fondo di garanzia, con la L.R. 12/2011, art. 6 e L.R. n. 3/2009, art. 7, comma 12 lett. B, sono

pari a complessivi € 42.000.000,00 dei quali :

- € 36.000.000,00 sono stati impegnati nel 2011 con Determinazione del Direttore

Generale prot. n. 10563 rep. n. 587 del 22 dicembre 2011.

- € 6.000.000 sono stati impegnati nel 2012 con Determinazione del Direttore

generale prot. n. 10741 rep. n. 618 del 20 novembre 2012.

86

9.3.2.2. Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione

Gli stanziamenti finali intestati all’Assessorato degli Affari generali ammontano,

complessivamente, a 324.633.776,74 euro. Come facilmente intuibile, l’84,69% dell’intero

stanziamento è costituito da spese correnti, per le quali si rileva altresì una bassa percentuale

di somme in economia e una corrispondente elevata capacità d’impegno, uguale al 95,52%

rispetto agli stanziamenti finali. I pagamenti sul titolo I sono di 243.117.376,19 euro, pari

all’88,43% degli stanziamenti. Gli stanziamenti in conto capitale, invece, ammontano a

21.147.123,96 euro dei quali 16.787.257,45, ovvero il 79,38%, risultano mandati in economia.

Le somme effettivamente disponibili, pertanto, sono pari a 4.359.866,51 euro.

Risulta ridotto il volume dei residui della competenza da riportare al nuovo esercizio,

pari a 28.348.906,95 euro.

Spese - Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione - esercizi 2010/2012 - competenza

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I St. finali 279.263.279,67 276.636.102,54 274.931.652,78 -1,55% -0,62%

Economie 13.420.950,42 19.088.398,45 12.298.052,65 -8,37% -35,57%

Imp. comp. 265.842.329,25 257.547.704,09 262.633.600,13 -1,21% 1,97%

Imp. formali 264.960.782,05 257.324.292,21 262.610.548,25 -0,89% 2,05%

Pagamenti 232.443.541,59 216.583.217,45 243.117.376,19 4,59% 12,25%

Res. comp. 33.398.787,66 40.964.486,64 19.516.223,94 -41,57% -52,36%

TIT

OLO

II St. finali 16.253.829,81 62.674.715,78 21.147.123,96 30,11% -66,26%

Economie 12.530.519,52 56.963.080,34 16.787.257,45 33,97% -70,53%

Imp. comp. 3.723.310,29 5.711.635,44 4.359.866,51 17,10% -23,67%

Imp. formali 2.500.997,20 649.437,59 1.802.144,68 -27,94% 177,49%

Pagamenti 285.005,18 214.360,26 844.046,38 196,15% 293,75%

Res. comp. 3.438.305,11 5.497.275,18 3.515.820,13 2,25% -36,04%

TIT

OLO

IV

St. finali 25.457.000,00 28.605.000,00 28.555.000,00 12,17% -0,17%

Economie 2.798.941,27 5.000,00 5.000,00 -99,82% 0,00%

Imp. comp. 22.658.058,73 28.600.000,00 28.550.000,00 26,00% -0,17%

Imp. formali 22.658.058,73 28.600.000,00 28.550.000,00 26,00% -0,17%

Pagamenti 20.665.992,31 19.718.075,88 23.233.137,12 12,42% 17,83%

Res. comp. 1.992.066,42 8.881.924,12 5.316.862,88 166,90% -40,14%

TO

TA

LE

St. finali 320.974.109,48 367.915.818,32 324.633.776,74 1,14% -11,76%

Economie 28.750.411,21 76.056.478,79 29.090.310,10 1,18% -61,75%

Imp. comp. 292.223.698,27 291.859.339,53 295.543.466,64 1,14% 1,26%

Imp. formali 290.119.837,98 286.573.729,80 292.962.692,93 0,98% 2,23%

Pagamenti 253.394.539,08 236.515.653,59 267.194.559,69 5,45% 12,97%

Res. comp. 38.829.159,19 55.343.685,94 28.348.906,95 -26,99% -48,78%

87

Spese - Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione - esercizi 2010/2012 - residui

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I Res. iniziali 52.264.190,49 57.068.371,51 46.125.755,02 -11,75% -19,17%

Ec./Perenz. 17.806.684,44 34.811.313,52 7.738.681,47 -56,54% -77,77%

Imp. comp. r. 34.457.506,05 22.257.057,99 38.387.073,55 11,40% 72,47%

Imp. form. r. 33.219.765,29 22.157.204,62 38.175.599,24 14,92% 72,29%

Pagamenti r. 10.391.772,20 17.091.095,88 31.853.405,40 206,53% 86,37%

Residui dei r. 24.065.733,85 5.165.962,11 6.533.668,15 -72,85% 26,48%

TIT

OLO

II Res. iniziali 64.786.561,19 63.565.977,74 34.455.574,70 -46,82% -45,80%

Ec./Perenz. 40.548,93 2.654.653,41 7.795,00 -80,78% -99,71%

Imp. comp. r. 64.746.012,26 60.911.324,33 34.447.779,70 -46,80% -43,45%

Imp. form. r. 33.981.367,40 29.264.568,84 32.050.050,75 -5,68% 9,52%

Pagamenti r. 12.668.331,65 7.581.955,98 6.053.826,48 -52,21% -20,15%

Residui dei r. 52.077.680,61 53.329.368,35 28.393.953,22 -45,48% -46,76%

TIT

OLO

IV

Res. iniziali 0,00 1.992.066,42 8.881.924,12

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. r. 0,00 1.992.066,42 8.881.924,12

Imp. form. r. 0,00 1.992.066,42 8.881.924,12

Pagamenti r. 0,00 1.992.066,42 1.997.186,72

Residui dei r. 0,00 0,00 6.884.737,40

TO

TA

LE

Res. iniziali 117.050.751,68 122.626.415,67 89.463.253,84 -23,57% -27,04%

Ec./Perenz. 17.847.233,37 37.465.966,93 7.746.476,47 -56,60% -79,32%

Imp. comp. r. 99.203.518,31 85.160.448,74 81.716.777,37 -17,63% -4,04%

Imp. form. r. 67.201.132,69 53.413.839,88 79.107.574,11 17,72% 48,10%

Pagamenti r. 23.060.103,85 26.665.118,28 39.904.418,60 73,05% 49,65%

Residui dei r. 76.143.414,46 58.495.330,46 41.812.358,77 -45,09% -28,52%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

276.454.642,93 263.180.771,87 307.098.978,29 11,08% 16,69%

I residui passivi a inizio esercizio ammontavano complessivamente a 89.463.253,84

euro che, per effetto della gestione, risultano ridotti a fine anno di una percentuale del

53,26%, attestandosi a 41.812.358,77 euro. Il volume di residui passivi da riportare a nuovo

(derivanti dalla gestione di competenza e dalla gestione dei residui) risulta, pertanto, pari a

88

euro 70.161.265,72 euro, con una riduzione del 21,58% rispetto al volume dei residui di inizio

anno.

L’Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione risulta strutturato

in due Direzioni generali: la Direzione generale dell'organizzazione e metodo e del personale e

la Direzione generale degli affari generali e della società dell'informazione. All’interno

dell’Assessorato operano altresì l’Ufficio del controllo interno di gestione, il Comitato per la

rappresentanza negoziale della regione sarda (Co.Ra.N.) e l’Ufficio per la Sicurezza dei

lavoratori.

Per quanto concerne la Direzione generale degli Affari generali e della società

dell'informazione, lo stanziamento di gran lunga più rilevante interessa l’UPB S07.09.003 -

P.O. 2007-2013 (FESR) - Interventi per i sistemi informativi - Asse I – per la quale risultano

stanziamenti in conto capitale pari a 20.647.543,95 euro. Tuttavia sono altresì da riscontrare

16.488.298,31 euro di economie, di conseguenza le somme “spendibili” nell’esercizio 2012

risultano pari a 4.159.245,64 euro. Gli impegni formali sono stati di 1.601.523,81 euro.

Fra le altre voci di spesa di competenza della Direzione generale si devono segnalare gli

stanziamenti di cui all’UPB S05.05.001 - Interventi per favorire la partecipazione elettorale

degli emigrati, pari a 6.800.000,00 di cui 6.798.422,49 euro formalmente impegnati e pagati

per 6.671.322,38 euro; l’UPB S02.04.012 - Sistema informativo nella pubblica

amministrazione - Spese correnti con stanziamenti per 4.910.728,00 euro, impegni formali per

2.193.953,33 euro e pagamenti pari a 2.015.865,02 euro.

Secondo quanto comunicato in sede istruttoria28, la Direzione generale degli Affari

generali e della società dell'informazione, oltre alle originarie attribuzioni appartenenti alla

Direzione Generale degli Affari generali nelle materie degli affari generali, della riforma

legislativa, della sicurezza sul lavoro e della società dell'informazione, ha acquisito anche le

competenze che appartenevano alla soppressa Direzione generale per l'Innovazione

tecnologica e per le tecnologie dell'informazione le quali riguardavano esclusivamente materie

nell'ambito della società dell'informazione e dell'impiego delle tecnologie dell'informazione e

delle comunicazioni.

L'art. 1, comma 29, della legge regionale n. 6 del 15.3.2012 ha disposto il trasferimento

"alla Presidenza della Regione, che le esercita anche tramite la società in house della Regione

autonoma della Sardegna "Sardegna IT", le competenze inerenti la progettazione, gestione ed

evoluzione dei sistemi informativi dell'Amministrazione regionale, con esclusione del progetto

scuola digitale, compresi i sistemi ICT distribuiti all'interno delle direzioni generali della

Regione, il Sistema informativo sanitario, la Rete telematica regionale ed i sistemi di telefonia;

alla società Sardegna IT è altresì affidata la gestione delle infrastrutture in fibra ottica terrestri

28 Con nota n. 2401 del 28 marzo 2013 dal Direttore generale della Direzione generale degli Affari generali e della società dell'informazione.

89

e sottomarine e il Centro servizi regionale (CSR). La società in-house Sardegna IT opera sotto

il controllo della Presidenza della Regione".

In adempimento alla suddetta disposizione legislativa, con la deliberazione n. 43/15 del

31.10.2012 la Giunta regionale ha dettato le direttive per l'attuazione delle procedure per il

trasferimento alla Presidenza della Regione delle competenze in materia di sistemi informativi

dell'Amministrazione, rete telematica e sistemi di telefonia.

A tutt'oggi il perfezionamento del processo di riorganizzazione non si è ancora

completato e quindi la Direzione generale degli affari generali e della società dell'informazione

ha continuato a esercitare le proprie competenze in regime di continuità amministrativa.

Nell’ambito delle attività svolte dalla Direzione generale si evidenzia l’attività di

Gestione della distribuzione degli accessi al portale di Reportistica Direzionale.

Le informazioni presentate nel portale di Reportistica Direzionale dei Consiglieri

Regionali sono estratte principalmente dal sistema SIBAR e danno una visione analitica

finanziaria e gestionale della situazione della Regione Sardegna, che deriva da un sistema

completamente integrato e che da un lato consente la fruizione del dato in maniera aggregata

per analisi di alto livello proprie di un sistema di Business Intelligence e dall'altro permette di

ispezionare i macro-fenomeni finanziari fino ad arrivare ad un livello di dettaglio che è proprio

di un sistema gestionale.

Lo scopo di questo portale di Reportistica Direzionale è quello di supportare il Consiglio

Regionale nell'attività decisionale e nell'indirizzamento delle strategie da perseguire per

raggiungere gli obiettivi prefissati per la crescita della Regione Sardegna.

Nell'anno di riferimento la Direzione generale ha curato la suddetta attività nonché

quella che ha consentito l'accesso al portale anche a una lista di utenti della Corte dei Conti. In

entrambi i casi sono stati svolti anche dei cicli di formazione all'utilizzo del portale.

90

9.3.2.3. Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del

territorio.

Gli stanziamenti finali concernenti l’Assessorato della Programmazione ammontano

complessivamente a 1.548.193.532,69 euro. In questa cifra sono tuttavia ricompresi

800.000.000,00 di euro di cui al Titolo 0 - Copertura disavanzo, le cui somme vengono

interamente portate in economia alla chiusura dell’esercizio; di conseguenza, se si tiene conto

solo dei titoli I, II e III, l’ammontare degli stanziamenti finali risulta pari a 748.193.532,69

euro. Gli impegni formali ammontano a 349.051.995,80 euro e i pagamenti a 286.917.462,44

euro.

I residui passivi al 1° gennaio 2012 ammontavano a 772.000.293,81 euro. Per effetto

della gestione tale somma risulta ridotta del 12,32%. La consistenza finale dei residui pregressi

risulta di euro 676.860.559,79 euro che, sommata ai residui della gestione di competenza, pari

a 89.658.917,16 euro, porta ad un ammontare di residui da riportare al nuovo esercizio pari a

euro 766.519.476,95 euro.

I pagamenti complessivi (competenze + residui) ammontano a 345.568.436,02 euro.

Spese - Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr. - esercizi 2010/2012 - competenza

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I St. finali 210.271.631,66 231.880.058,85 237.444.997,88 12,92% 2,40%

Economie 37.771.419,60 29.719.315,08 119.757.491,42 217,06% 302,96%

Imp. comp. 172.500.212,06 202.160.743,77 117.687.506,46 -31,78% -41,79%

Imp. formali 154.887.052,71 194.342.904,61 113.990.206,34 -26,40% -41,35%

Pagamenti 101.609.728,35 161.546.890,65 71.859.993,34 -29,28% -55,52%

Res. comp. 70.890.483,71 40.613.853,12 45.827.513,12 -35,35% 12,84%

TIT

OLO

II St. finali 183.928.854,28 169.059.039,58 318.749.620,04 73,30% 88,54%

Economie 6.867.848,36 8.308.686,98 251.857.133,87 3567,19% 2931,25%

Imp. comp. 177.061.005,92 160.750.352,60 66.892.486,17 -62,22% -58,39%

Imp. formali 62.775.628,39 78.069.366,39 46.015.317,28 -26,70% -41,06%

Pagamenti 26.354.936,28 28.603.485,11 26.010.996,92 -1,31% -9,06%

Res. comp. 150.706.069,64 132.146.867,49 40.881.489,25 -72,87% -69,06%

TIT

OLO

III St. finali 181.912.000,00 185.482.000,00 191.998.914,77 5,54% 3,51%

Economie 5.861,08 4.873,10 2.527,80 -56,87% -48,13%

Imp. comp. 181.906.138,92 185.477.126,90 191.996.386,97 5,55% 3,51%

Imp. formali 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%

Pagamenti 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%

Res. comp. 0,00 0,00 2.949.914,79 - -

TIT

OLO

0 St. finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%

Economie 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%

Imp. comp. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. formali 0,00 0,00 0,00 - -

Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -

Res. comp. 0,00 0,00 0,00 - -

TO

TA

LE

St. finali 2.376.112.485,94 2.286.421.098,43 1.548.193.532,69 -34,84% -32,29%

Economie 1.844.645.129,04 1.738.032.875,16 1.171.617.153,09 -36,49% -32,59%

Imp. comp. 531.467.356,90 548.388.223,27 376.576.379,60 -29,14% -31,33%

Imp. formali 399.568.820,02 457.889.397,90 349.051.995,80 -12,64% -23,77%

Pagamenti 309.870.803,55 375.627.502,66 286.917.462,44 -7,41% -23,62%

Res. comp. 221.596.553,35 172.760.720,61 89.658.917,16 -59,54% -48,10%

91

Spese - Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr. - esercizi 2010/2012 - residui

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I Res. iniziali 132.015.726,58 0,00 116.468.290,57 -11,78% -

Ec./Perenz. 29.339.768,41 0,00 12.194.467,11 -58,44% -

Imp. comp. r. 102.675.958,17 0,00 104.273.823,46 1,56% -

Imp. form. r. 73.651.620,89 0,00 78.008.548,31 5,92% -

Pagamenti r. 36.141.902,80 0,00 51.513.458,95 42,53% -

Residui dei r. 66.534.055,37 0,00 52.760.364,51 -20,70% -

TIT

OLO

II Res. iniziali 347.732.036,05 137.293.978,13 655.532.003,24 88,52% 377,47%

Ec./Perenz. 68.238.806,63 15.536.461,72 24.294.293,33 -64,40% 56,37%

Imp. comp. r. 279.493.229,42 121.757.516,41 631.237.709,91 125,85% 418,44%

Imp. form. r. 48.060.571,85 90.894.927,03 172.249.289,22 258,40% 89,50%

Pagamenti r. 15.731.269,43 41.566.996,33 7.137.514,63 -54,63% -82,83%

Residui dei r. 263.761.959,99 80.190.520,08 624.100.195,28 136,61% 678,27%

TIT

OLO

III Res. iniziali 0,00 518.766.868,23 0,00 - -100,00%

Ec./Perenz. 0,00 117.116.390,25 0,00 - -100,00%

Imp. comp. r. 0,00 401.650.477,98 0,00 - -100,00%

Imp. form. r. 0,00 172.658.810,75 0,00 - -100,00%

Pagamenti r. 0,00 65.024.912,14 0,00 - -100,00%

Residui dei r. 0,00 336.625.565,84 0,00 - -100,00%

TIT

OLO

0 Res. iniziali 0,00 0,00 0,00 - -

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00 - -

Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -

Residui dei r. 0,00 0,00 0,00 - -

TO

TA

LE

Res. iniziali 479.747.762,63 656.060.846,36 772.000.293,81 60,92% 17,67%

Ec./Perenz. 97.578.575,04 132.652.851,97 36.488.760,44 -62,61% -72,49%

Imp. comp. r. 382.169.187,59 523.407.994,39 735.511.533,37 92,46% 40,52%

Imp. form. r. 121.712.192,74 263.553.737,78 250.257.837,53 105,61% -5,04%

Pagamenti r. 51.873.172,23 106.591.908,47 58.650.973,58 13,07% -44,98%

Residui dei r. 330.296.015,36 416.816.085,92 676.860.559,79 104,93% 62,39%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

361.743.975,78 482.219.411,13 345.568.436,02 -4,47% -28,34%

92

L’Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, risulta

articolato in due strutture principali: la Direzione generale della programmazione, bilancio,

credito e assetto del territorio e il Centro regionale di programmazione. Quest’ultimo è il

soggetto tecnico destinato alla predisposizione degli atti programmatici della Regione

ordinariamente previsti dalle norme quali il Documento di programmazione economico-

finanziaria, il Piano generale di sviluppo, i Piani di rinascita e i relativi programmi di intervento.

Svolge funzioni di direzione, programmazione, analisi sociali, economiche e territoriali, verifica

dell'attuazione e del monitoraggio dei programmi e progetti, amministrazione e gestione delle

risorse finanziarie29.

Stato di attuazione POR FESR SARDEGNA 2007 - 2013.

Con nota del 15 marzo 2013, il Centro Regionale Di Programmazione ha trasmesso la

relazione sullo Stato di attuazione POR FESR SARDEGNA 2007 - 2013 al 31 dicembre 2012.

Per la rilevanza rivestita dai programmi comunitari, si ritiene opportuno riportare di

seguito parte di quanto comunicato:

La Commissione Europea, con Decisione C (2007) n. 5728 del 20 novembre 2007, ha

adottato il programma operativo per l’intervento comunitario del Fondo Europeo di Sviluppo

Regionale (FESR) ai fini dell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” nella Regione

Sardegna.

Il costo totale pubblico del POR FESR Sardegna, originariamente approvato e

comprensivo delle quote comunitaria, statale e regionale, è pari a €.1.701.679.413,00 ripartito

su sette Assi prioritari d’intervento, come rappresentato nella Tabella 1a.

29 Dal sito internet www.regione.sardegna.it.

93

Tab. 1a – POR FESR - Fondo per origine della contribuzione - Riparto per Assi – [Decisione C(2007) n. 5728 del 20 novembre 2007]

Titolo Asse Dotazione Finanziaria

Quota comunitaria

Quota statale Quota regionale

Asse 1 - Società dell'Informazione

170.167.941 68.067.176 79.638.596 22.462.168

Asse 2 - Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità

161.659.544 64.663.818 75.656.667 21.339.060

Asse 3 - Energia 187.184.735 74.873.894 87.602.456 24.708.385

Asse 4 - Ambiente, Attrattività Naturale

382.877.868 153.151.147 179.186.842 50.539.879

Asse 5 - Sviluppo Urbano 306.302.295 122.520.918 143.349.474 40.431.903

Asse 6 - Competitività 459.453.442 183.781.377 215.024.211 60.647.854

Asse 7 - Assistenza tecnica 34.033.588 13.613.435 15.927.719 4.492.434

Totale POR FESR 1.701.6

79.413

680.67

1.765

796.385.9

65

224.621.6

83

POR FESR % 100% 40,0% 46,80% 13,20%

La Regione ha successivamente condotto, nell’ambito delle misure di accelerazione della

spesa, un lungo ed articolato processo di riprogrammazione mirato alla razionalizzazione del

Programma mediante la riduzione delle Linee di attività al fine di creare maggiore

concentrazione su pochi obiettivi, ritenuti strategici. Le Linee di attività che non presentavano

alcun avanzamento procedurale sono state eliminate o accorpate a linee più performanti.

Il Programma è stato oggetto di due successive riprogrammazioni che hanno

fortemente impattato sul Piano Finanziario.

La prima, adottata dalla Commissione con Decisione C(2011)9063 dell’8 dicembre

2011, con cui è stato rimodulato il tasso di partecipazione comunitaria per Asse, lasciando

inalterato il tasso di cofinanziamento medio (40%).

La seconda si è conclusa con Decisione C(2012)9845 del 19.12.2012. Tale

riprogrammazione si è resa necessaria per rispondere alle indicazioni che sono emerse dal

Vertice Europeo di Bruxelles del 26 ottobre 2011, nonché agli indirizzi diffusi in sede nazionale

nell’ambito delle misure di accelerazione della spesa, prioritariamente in ordine all’adesione al

Piano di Azione Coesione (PAC)30. A tal riguardo si ricorda che nel gennaio 2011 la Delibera

CIPE 1/2011 al punto 7 disponeva indirizzi per l’accelerazione e la riprogrammazione della

spesa dei Fondi strutturali 2007/2013 definendo, per date scadenze temporali, appropriati

obiettivi in termini di impegni giuridicamente vincolanti. Il mancato raggiungimento dei target

avrebbe determinato una riprogrammazione delle risorse con rimodulazione delle stesse anche

in favore di altri programmi operativi cofinanziati dallo stesso fondo strutturale.

30 Stipulato dal Governo nazionale con le regioni del Mezzogiorno geografico, il 15 novembre 2011 e trasmesso alla Commissione Europea il 15 dicembre 2011.

94

Pertanto, all’inizio del 2012, il MISE, nell’ambito del Gruppo di Azione ha diffuso

indicazioni per la messa in atto della riprogrammazione e ha nel contempo individuato

l’esigenza di rafforzare il meccanismo di accelerazione nell’attuazione dei programmi previsto

nella delibera CIPE 1/2011 per garantire l’integrale utilizzazione delle risorse 2007/2013 e per

rendere operativo il Piano di Azione e Coesione (PAC).

Con l’avvio del percorso di adesione al PAC nel novembre 2011, a seguito della firma

del Presidente della Regione Sardegna, l’Amministrazione regionale ha assunto l’impegno di

contribuire allo stesso con un ammontare di risorse FESR pari a circa 340,3 milioni di euro

(DGR 34/14 del 7 agosto 2012). L’ammontare complessivo del PAC Sardegna viene articolato

nei seguenti interventi:

- € 99.770.883,00 Reti ferroviarie;

- € 122.875.000,00 Grande viabilità stradale;

- € 82.640.000,00 Istruzione;

- € 35.050.000,00 Servizi di cura.

La riprogrammazione recentemente approvata modifica quindi la dotazione finanziaria

complessiva del POR che passa da 1.701.679.413 euro a 1.361.343.530 euro, attraverso la

riduzione della quota di cofinanziamento nazionale a valere sul Fondo di Rotazione ex lege

183/87 (da 1.021.007.648 a 680.671.765 Meuro, ossia il valore del contributo al PAC) e il

conseguente innalzamento del tasso medio di cofinanziamento comunitario (dal 40% al 50%).

Nella Tabella 1b viene riportato il Piano finanziario vigente del POR FESR.

Tab. 1b – POR FESR - Fondo per origine della contribuzione - Riparto per Assi – [Decisione C(2012) n. 9845 del 19.12.2012]

Titolo Asse Dotazione Finanziaria

Quota comunitaria Quota statale Quota regionale

Asse 1 - Società dell'Informazione

177.737.408 88.868.704 59.542.032 29.326.672

Asse 2 - Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità

54.702.254 13.675.564 27.487.882 13.538.808

Asse 3 - Energia 164.674.100 88.924.014 50.752.558 24.997.528

Asse 4 - Ambiente, Attrattività Naturale

273.858.391 68.464.598 137.613.841 67.779.952

Asse 5 - Sviluppo Urbano 196.836.921 88.576.614 72.534.406 35.725.901

Asse 6 - Competitività 457.815.434 323.232.516 90.170.555 44.412.363

Asse 7 - Assistenza tecnica 35.719.021 8.929.755 17.948.808 8.840.458

Totale POR FESR 1.361.343.530 680.671.765 456.050.082 224.621.683

POR FESR % 100% 50,0% 33,50% 16,50%

Rispetto allo stato di attuazione del POR FESR 2007-2013, le misure di accelerazione

della spesa adottate hanno consentito alla Regione di conseguire, nelle annualità 2010, 2011 e

95

2012, i target stabiliti dalla regolamentazione comunitaria e rispettare quindi il vincolo del

n+2.

Nello specifico, la situazione al 31 dicembre 2012 in termini di avanzamento finanziario

è riportata nella tabella che segue.

Tab. 2 - POR FESR - Andamento del Fondo al 31.12.2012

Titolo Asse Importo programmato al 31.12.2012

Spesa Certificata al 28.12.2012

Target n+2 2012

ripartito per Asse

(quota UE)

Risultato n+2 2013 (quota UE)

(costo totale) ( quota UE)

Asse 1 - Società dell'Informazione

114.602.117,50 60.548.717,09 30.274.358,55 43.805.966,44 -13.531.607,90

Asse 2 - Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità

51.070.752,40 24.381.909,11 6.095.477,28 6.741.082,86 -645.605,59

Asse 3 - Energia 156.484.849,43 39.381.690,54 21.266.112,89 43.833.230,35 -22.567.117,46

Asse 4 - Ambiente, Attrattività Naturale

261.964.939,93 39.546.758,40 9.886.689,60 33.748.189,72 -23.861.500,12

Asse 5 - Sviluppo Urbano 235.425.933,95 101.746.585,46 45.785.963,46 43.661.986,80 2.123.976,66

Asse 6 - Competitività 392.075.010,01 314.553.162,14 222.084.714,63 159.330.699,25 62.754.015,39

Asse 7 - Assistenza tecnica

24.917.701,58 16.193.072,94 4.048.268,24 4.401.735,71 -353.467,47

Totale POR FESR 1.236.541.304,80 596.351.895,68 339.441.584,64 335.522.891,13 3.918.693,51

Pertanto, il rapporto tra la spesa certificata al 28.12.2012 e l’importo programmato al

31 dicembre risulta pari al 48,23%.

96

9.3.2.4. Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica

Gli stanziamenti finali in capo all’Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica,

ammontano complessivamente a 827.177.668,45 e sono costituiti, per il 93,31% da spese di

parte corrente. Lo stanziamento più elevato concerne l’UPB S01.06.001 - Trasferimenti agli

Enti Locali - Parte corrente e risulta pari a 654.222.256,99 euro, ovvero al 79,09% dell’intero

stato di previsione dell’Assessorato.

Per quanto concerne la gestione della competenza si riscontra una bassa percentuale di

somme mandate in economia, corrispondente al 4,08% degli stanziamenti finali, a fronte di

un’elevata capacità d’impegno, dovuta anche alla natura delle spese, per lo più destinata a

fronteggiare esigenze di funzionamento degli enti locali, corrispondente al 95,62% degli

stanziamenti finali.

I residui ammontavano a 543.220.856,47 euro a inizio esercizio, e a 144.207.225,61

euro al 31 dicembre, con una percentuale di riduzione pari al 73,45%. I residui della gestione

di competenza ammontano invece a 421.233.844,79 euro, per un ammontare complessivo dei

residui da trasferire al nuovo esercizio pari a 565.441.070,40 euro. Al 31 dicembre si rileva,

perciò, un incremento dei residui passivi rispetto all’inizio dell’anno del 4,09%, dovuto, per lo

più, alla bassa percentuale di pagamenti, rispetto agli impegni formalmente assunti.

Spese - Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica - esercizi 2010/2012 - competenza

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I St. finali 717.340.888,96 701.112.270,64 771.811.257,95 7,59% 10,08%

Economie 9.578.175,53 14.166.744,48 20.918.021,39 118,39% 47,66%

Imp. comp. 707.762.713,43 686.945.526,16 750.893.236,56 6,09% 9,31%

Imp. formali 707.234.267,57 685.155.312,70 750.819.572,12 6,16% 9,58%

Pagamenti 496.462.419,72 386.298.671,56 341.106.143,00 -31,29% -11,70%

Res. comp. 211.300.293,71 300.646.854,60 409.787.093,56 93,94% 36,30%

TIT

OLO

II St. finali 91.047.349,12 97.153.825,42 54.116.709,66 -40,56% -44,30%

Economie 6.093.085,78 6.072.355,65 12.815.450,30 110,33% 111,05%

Imp. comp. 84.954.263,34 91.081.469,77 41.301.259,36 -51,38% -54,65%

Imp. formali 82.408.788,29 87.998.889,84 38.881.534,08 -52,82% -55,82%

Pagamenti 40.736.070,79 51.159.249,06 31.104.208,97 -23,64% -39,20%

Res. comp. 44.218.192,55 39.922.220,71 10.197.050,39 -76,94% -74,46%

TIT

OLO

IV

St. finali 1.274.287,23 1.274.287,23 1.249.700,84 -1,93% -1,93%

Economie 1.274.287,23 1.249.700,84 0,00 -100,00% -100,00%

Imp. comp. 0,00 24.586,39 1.249.700,84 - 4982,90%

Imp. formali 0,00 0,00 1.249.700,84 - -

Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -

Res. comp. 0,00 24.586,39 1.249.700,84 - 4982,90%

TO

TA

LE

St. finali 809.662.525,31 799.540.383,29 827.177.668,45 2,16% 3,46%

Economie 16.945.548,54 21.488.800,97 33.733.471,69 99,07% 56,98%

Imp. comp. 792.716.976,77 778.051.582,32 793.444.196,76 0,09% 1,98%

Imp. formali 789.643.055,86 773.154.202,54 790.950.807,04 0,17% 2,30%

Pagamenti 537.198.490,51 437.457.920,62 372.210.351,97 -30,71% -14,92%

Res. comp. 255.518.486,26 340.593.661,70 421.233.844,79 64,85% 23,68%

97

Spese - Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica - esercizi 2010/2012 - residui

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I Res. iniziali 216.350.688,67 241.256.804,66 330.382.605,46 52,71% 36,94%

Ec./Perenz. 7.855.426,19 21.299.809,88 20.474.040,78 160,64% -3,88%

Imp. comp. r. 208.495.262,48 219.956.994,78 309.908.564,68 48,64% 40,90%

Imp. form. r. 206.776.877,81 218.605.942,75 309.459.860,25 49,66% 41,56%

Pagamenti r. 178.538.751,53 192.221.243,92 285.418.037,79 59,86% 48,48%

Residui dei r. 29.956.510,95 27.735.750,86 24.490.526,89 -18,25% -11,70%

TIT

OLO

II Res. iniziali 322.346.926,56 274.008.505,82 212.813.664,62 -33,98% -22,33%

Ec./Perenz. 40.042.645,27 8.597.214,66 17.572.589,31 -56,12% 104,40%

Imp. comp. r. 282.304.281,29 265.411.291,16 195.241.075,31 -30,84% -26,44%

Imp. form. r. 280.563.298,17 264.661.056,97 194.490.841,12 -30,68% -26,51%

Pagamenti r. 73.729.219,09 92.508.799,56 75.548.962,98 2,47% -18,33%

Residui dei r. 208.575.062,20 172.902.491,60 119.692.112,33 -42,61% -30,77%

TIT

OLO

IV

Res. iniziali 0,00 0,00 24.586,39 - -

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. comp. r. 0,00 0,00 24.586,39 - -

Imp. form. r. 0,00 0,00 24.586,39 - -

Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -

Residui dei r. 0,00 0,00 24.586,39 - -

TO

TA

LE

Res. iniziali 538.697.615,23 515.265.310,48 543.220.856,47 0,84% 5,43%

Ec./Perenz. 47.898.071,46 29.897.024,54 38.046.630,09 -20,57% 27,26%

Imp. comp. r. 490.799.543,77 485.368.285,94 505.174.226,38 2,93% 4,08%

Imp. form. r. 487.340.175,98 483.266.999,72 503.975.287,76 3,41% 4,29%

Pagamenti r. 252.267.970,62 284.730.043,48 360.967.000,77 43,09% 26,78%

Residui dei r. 238.531.573,15 200.638.242,46 144.207.225,61 -39,54% -28,13%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

789.466.461,13 722.187.964,10 733.177.352,74 -7,13% 1,52%

98

L’Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica è strutturato nella Direzione

generale enti locali e finanze e nella Direzione generale della pianificazione urbanistica

territoriale e della vigilanza edilizia. In capo alla Direzione generale enti locali e finanze grava

la responsabilità della gestione del 96,15% delle dotazioni finanziarie dell’Assessorato,

destinate, per lo più ad essere trasferite agli enti locali.

Per la Direzione generale della pianificazione urbanistica, invece, lo stanziamento più

rilevante concerne l’UPB S04.10.001 - Politiche per le aree urbane – Investimenti, la cui

dotazione ammonta a 15.048.540,80 euro, di cui, peraltro, 10.062.169,64 risultano mandati in

economia. A tali disponibilità in conto competenze si aggiungono 171.699.686,51 euro di

residui provenienti dagli esercizi precedenti. I pagamenti su questa UPB ammontano

complessivamente a 59.054.575,05 euro.

99

9.3.2.5. Assessorato della Difesa dell’Ambiente

L’Assessorato della Difesa dell’Ambiente è strutturato in due Direzioni generali: la

Direzione generale della difesa dell'ambiente e la Direzione generale del Corpo forestale e di

vigilanza ambientale. Presso l’Assessorato sono presenti inoltre l’Ufficio del Commissario

straordinario delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio

idrogeologico per la regione Sardegna, figura di nomina governativa delegato al fine di

provvedere all’espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di

mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio della Regione Sardegna,

individuati nell’accordo di programma siglato in data 23.12.2010 tra il Ministero dell’Ambiente

e la Regione Autonoma della Sardegna finalizzato alla programmazione e al finanziamento di

interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Sempre presso

l’Assessorato ha sede l’Ufficio dell’Autorità ambientale.

Con nota n. 14196 del 24 giugno 2013, il Direttore Generale dell’Assessorato della

Difesa dell’Ambiente ha precisato che l’Ufficio del Commissario straordinario delegato per la

realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la regione Sardegna

non è incardinato presso l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente.

Dal punto di vista finanziario occorre ricordare che sullo stato di previsione

dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente grava il capitolo SC04.1918 di cui all’UPB

S04.08.007 concernente i Finanziamenti a favore dell'Ente foreste. Per l’esercizio 2012 i

trasferimenti a favore dell’Ente foreste gravanti su tale capitolo ammontavano a

177.500.000,00 euro, ai quali devono aggiungersi i finanziamenti previsti dal capitolo

SC04.1919, pari a 300.000,00 euro, ascritti alla medesima UPB ma gravanti sullo stato di

previsione dell’Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, per

un totale, quindi, di 177.800.000,00. Negli esercizi precedenti gli stessi trasferimenti

ammontavano, rispettivamente a 188.480.000,00 euro nell’esercizio 2011 e a 180.800.000,00

euro nel 2010.

Gli stanziamenti finali complessivi iscritti nello stato di previsione dell’Assessorato della

Difesa dell’Ambiente ammontano a 346.162.436,58 euro, ad essi devono aggiungersi

394.801.739,87 euro di residui provenienti dagli esercizi precedenti. Le somme spendibili, al

netto di economie e perenzioni, ammontano pertanto a 703.738.367,08 euro. Gli impegni

formali assunti sulle competenze risultano pari a 325.193.722,16.

Per quanto concerne il rispetto del patto di stabilità, il plafond di spesa riguardante

l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, per il 2012 è pari a 286.145.000 euro, mentre i

pagamenti complessivi ammontano a 289.758.533,86 euro.

100

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

St. finali 271.753.212,59 280.071.196,51 266.536.592,44 -1,92% -4,83%

Economie 7.925.427,86 3.163.321,33 3.058.732,76 -61,41% -3,31%

Imp. comp. 263.827.784,73 276.907.875,18 263.477.859,68 -0,13% -4,85%

Imp. formali 260.276.929,28 271.971.993,51 262.829.289,67 0,98% -3,36%

Pagamenti 141.065.770,67 161.002.741,92 117.169.724,32 -16,94% -27,23%

Res. comp. 122.762.014,06 115.905.133,26 146.308.135,36 19,18% 26,23%

St. finali 77.340.973,90 118.516.609,66 78.423.773,98 1,40% -33,83%

Economie 32.260.376,11 24.810.447,59 14.924.607,03 -53,74% -39,85%

Imp. comp. 45.080.597,79 93.706.162,07 63.499.166,95 40,86% -32,24%

Imp. formali 37.940.771,85 56.256.475,32 61.796.436,59 62,88% 9,85%

Pagamenti 4.719.412,62 21.842.394,16 11.050.151,44 134,14% -49,41%

Res. comp. 40.361.185,17 71.863.767,91 52.449.015,51 29,95% -27,02%

St. finali 450.000,00 2.800.000,00 1.202.070,16 167,13% -57,07%

Economie 146.798,24 445.154,77 634.074,26 331,94% 42,44%

Imp. comp. 303.201,76 2.354.845,23 567.995,90 87,33% -75,88%

Imp. formali 303.201,76 2.354.845,23 567.995,90 87,33% -75,88%

Pagamenti 303.201,76 697.573,26 0,00 -100,00% -100,00%

Res. comp. 0,00 1.657.271,97 567.995,90 - -65,73%

St. finali 349.544.186,49 401.387.806,17 346.162.436,58 -0,97% -13,76%

Economie 40.332.602,21 28.418.923,69 18.617.414,05 -53,84% -34,49%

Imp. comp. 309.211.584,28 372.968.882,48 327.545.022,53 5,93% -12,18%

Imp. formali 298.520.902,89 330.583.314,06 325.193.722,16 8,93% -1,63%

Pagamenti 146.088.385,05 183.542.709,34 128.219.875,76 -12,23% -30,14%

Res. comp. 163.123.199,23 189.426.173,14 199.325.146,77 22,19% 5,23%TO

TA

LE

Spese - Assessorato della Difesa dell'Ambiente - esercizi 2010/2012 - competenza

TIT

OLO

IT

IT

OLO

II

TIT

OLO

IV

0,00

50.000,00

100.000,00

150.000,00

200.000,00

250.000,00

300.000,00

350.000,00

400.000,00

450.000,00

2010 2011 2012

Valo

ri in m

igliaia

di euro

Ass.to Difesa Amb. risultati della competenza es 2010-2012

St. finali

Imp. formali

Pagamenti

101

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

Res. iniziali 129.083.072,56 145.756.608,76 120.223.781,98 -6,86% -17,52%

Ec./Perenz. 2.746.315,37 6.583.883,53 4.399.598,60 60,20% -33,18%

Imp. comp. r. 126.336.757,19 139.172.725,23 115.824.183,38 -8,32% -16,78%

Imp. form. r. 119.494.594,61 135.862.142,76 115.569.024,26 -3,29% -14,94%

Pagamenti r. 103.364.865,69 124.173.290,48 104.222.630,21 0,83% -16,07%

Residui dei r. 22.971.891,50 14.999.434,75 11.601.553,17 -49,50% -22,65%

Res. iniziali 375.888.487,31 301.685.756,25 272.920.685,92 -27,39% -9,53%

Ec./Perenz. 37.368.088,47 27.354.555,69 14.208.796,52 -61,98% -48,06%

Imp. comp. r. 338.520.398,84 274.331.200,56 258.711.889,40 -23,58% -5,69%

Imp. form. r. 262.025.977,46 242.839.315,40 253.378.049,31 -3,30% 4,34%

Pagamenti r. 40.411.707,33 56.457.395,45 55.701.028,87 37,83% -1,34%

Residui dei r. 298.108.691,51 217.873.805,11 203.010.860,53 -31,90% -6,82%

Res. iniziali 0,00 0,00 1.657.271,97 - -

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,20 - -

Imp. comp. r. 0,00 0,00 1.657.271,77 - -

Imp. form. r. 0,00 0,00 1.657.271,77 - -

Pagamenti r. 0,00 0,00 1.614.999,02 - -

Residui dei r. 0,00 0,00 42.272,75 - -

Res. iniziali 504.971.559,87 447.442.365,01 394.801.739,87 -21,82% -11,76%

Ec./Perenz. 40.114.403,84 33.938.439,22 18.608.395,32 -53,61% -45,17%

Imp. comp. r. 464.857.156,03 413.503.925,79 376.193.344,55 -19,07% -9,02%

Imp. form. r. 381.520.572,07 378.701.458,16 370.604.345,34 -2,86% -2,14%

Pagamenti r. 143.776.573,02 180.630.685,93 161.538.658,10 12,35% -10,57%

Residui dei r. 321.080.583,01 232.873.239,86 214.654.686,45 -33,15% -7,82%TO

TA

LE

Spese - Assessorato della Difesa dell'Ambiente - esercizi 2010/2012 - residuiT

IT

OLO

IT

IT

OLO

II

TIT

OLO

IV

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

289.864.958,07 364.173.395,27 289.758.533,86 -0,04% -20,43%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

Per quanto concerne l’attività svolta nel corso dell’esercizio, la Direzione generale della

difesa dell'ambiente ha comunicato31 di avere provveduto al coordinamento dell’attività

gestoria nell’ambito dell’A.P.Q. Sostenibilità Ambientale, nonché, con riferimento alla

programmazione delle risorse del FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione) al coordinamento

degli interventi finalizzati al recupero e alla riqualificazione di siti minerari dismessi.

Nell’ambito delle assegnazioni finanziarie in capo all’Assessorato Ambiente, sono da

evidenziare gli stanziamenti ascritti all’UPB S04.06.002 - Interventi di risanamento, bonifica e

riqualificazione del territorio – Investimenti, pari a 6.818.487,23 euro, di cui 6.318.487,23

formalmente impegnati. Con la deliberazione n. 51/25 del 28.12.2012 sono state avviate le

attività finalizzate all’attuazione degli interventi previsti dal Piano Regionale di bonifica siti

inquinati realizzando la completa delega delle risorse, pari a € 2.000.000, in favore degli enti

locali.

Nel campo della bonifica dei siti contaminati da amianto, (annualità 2012, pari a €

2.000.000 – cap. SC04.1296), sono stati effettuati gli impegni e le deleghe in favore delle

Province per la bonifica di edifici privati mediante bando e dell’Amministrazione comunale di

Cagliari per l’emergenza Poetto.

31 Nota del Direttore Generale della Direzione generale della Difesa dell’Ambiente del 18 marzo 2013.

102

Nel corso del 2012 risultano stanziati e interamente impegnati 4.295.000,00 euro, a

valere sul capitolo SC04.1393, in favore della società in house IGEA Spa per gli interventi

consistenti in attività di messa in sicurezza di emergenza, analisi di rischio e bonifica nei siti

minerari dismessi di Nebida, Acquaresi e Masua.

Uno degli stanziamenti più rilevanti ascritti all’Assessorato è di 19.925.000,00 euro, a

valere sul capitolo SC02.0890, per l’attribuzione di contributi per l’aumento del patrimonio

boschivo in favore dei Comuni nel cui territorio ricadono aree interessate da forme gravi di

deindustrializzazione, da cave dismesse, da impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di

produzione di energia, nonché in favore dei Comuni che hanno subito una rilevante

diminuzione degli occupati nel settore della forestazione.

Fra gli interventi evidenziati dalla Direzione Generale dell’Ambiente32 merita una

segnalazione il processo di messa a punto del Sistema Informativo Regionale Ambientale

(SIRA), del quale è stato portato a termine il primo lotto funzionale. Agli inizi del 2012, al fine

di dar corso a quanto definito nella DGR n. 46/24 del 27 dicembre 2010 (che programmava gli

interventi a valere sull’obiettivo 4.1.2 linea 4.1.2° del PO FESR 2007/2013) è stata pubblicata,

secondo le procedure di cui al D.lgs. 163/06, una relazione sulla “Realizzazione del secondo

stralcio funzionale del Sistema Informativo Regionale Ambientale”. Durante l’anno è stata

espletata la procedura di gara, aggiudicato l’appalto e firmato il contratto con il conseguente

avvio delle attività.

Per quanto concerne la Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza

Ambientale, occorre anzitutto evidenziare che la stessa ha comunicato33 che, con apposite

informative, la DG del CFVA ha fornito alla Procura della Corte dei Conti notizie sul collaudo

negativo dell’intervento di “Realizzazione di un sistema di monitoraggio elettronico e di sistemi

di comando e controllo per la prevenzione degli incendi nelle zone boschive individuate dal

piano regionale ex legge 1 marzo 1975, n. 47”.

Allo stato attuale gli impianti non risultano utilizzati in quanto non presi in carico e si

attende il pronunciamento del Tribunale Civile in esito a tre contenziosi.

Occorre ricordare, al proposito, che la Realizzazione del sistema di monitoraggio

elettronico per la prevenzione degli incendi nelle zone boschive era stata oggetto di due

indagini di controllo sulla gestione da parte della Sezione regionale del controllo della Corte dei

conti per la Sardegna, approvate rispettivamente con deliberazioni 215/99 e 3/2001.

La voce di bilancio maggiormente rilevante in capo alla Direzione generale del CFVA

riguarda lo stanziamento di cui all’UPB S04.08.013, concernente Prevenzione e difesa dagli

incendi - Spese correnti, pari a 5.656.385,00. La lotta agli incendi boschivi rappresenta uno dei

principali compiti demandati al CFVA. Per il 2012 sono stati registrati n. 2.575 interventi

mentre la superficie percorsa dal fuoco è stata di 15.286 ettari di cui 2.943 di bosco. Questo

32 Nella nota sopra richiamata. 33 Nota del Direttore Generale del CFVA del 14 marzo 2013.

103

dato, che risulta ampiamente sotto la media del lungo periodo, corrisponde al quarto migliore

risultato dall’anno 2000.

Di seguito si riporta la tabella concernente la gestione finanziaria trasmessa dalla

Direzione Generale del CFVA.

STANZIAMENTO INIZIALE

VARIAZIONI STANZIAMENTO

FINALE PLAFOND PATTO DI STABILITA'

TOTALE STANZIAMENTI

IMPEGNATI

CFVA

COMANDANTE € 500.000,00 € 3.084.109,60 € 3.584.109,60 € 3.271.900,62 € 3.271.887,99

SERVIZIO AAGG € 2.413.000,00 € 271.950,60 € 2.684.950,60 € 1.766.822,26 € 1.766.787,36

SERVIZIO VIGILANZA € 2.209.000,00 -€ 52.000,00 € 2.157.000,00 € 1.847.537,89 € 1.844.540,47

SERVIZIO ANTINCENDIO € 6.750.000,00 € 138.885,00 € 6.888.885,00 € 6.462.583,10 € 6.421.076,33

STIR CAGLIARI € 475.000,00 -€ 11.000,00 € 464.000,00 € 435.269,51 € 434.922,00

STIR SASSARI € 366.000,00 -€ 15.000,00 € 351.000,00 € 334.835,27 € 329.464,53

STIR NUORO € 381.000,00 -€ 5.000,00 € 376.000,00 € 342.104,10 € 338.090,30

STIR ORISTANO € 354.000,00 -€ 25.000,00 € 329.000,00 € 309.827,52 € 301.821,63

STIR TEMPIO € 330.000,00 -€ 19.000,00 € 311.000,00 € 267.530,54 € 259.740,80

STIR LANUSEI € 260.000,00 -€ 879,75 € 259.120,25 € 246.800,00 € 242.814,11

STIR IGLESIAS € 249.000,00 -€ 14.500,00 € 234.500,00 € 192.789,19 € 192.789,19

TOTALE € 14.287.000,00 € 3.352.565,45 € 17.639.565,45 € 15.478.000,00 € 15.403.934,71

104

9.3.2.6. Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale

Le dotazioni di bilancio assegnate all’Assessorato dell’Agricoltura sono sensibilmente

diminuite nel corso dei vari esercizi finanziari. Rispetto all’esercizio 2011, la diminuzione è pari

al 27,45%, mentre risulta pari al 32,71% rispetto al 2010.

La dotazione finanziaria risulta essere la più bassa degli ultimi dieci anni, e corrisponde

a meno di un terzo rispetto all’esercizio 2003.

-

100.000,00

200.000,00

300.000,00

400.000,00

500.000,00

600.000,00

700.000,00

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Valo

ri in

mig

liaia

di e

uro

Assessorato Agricoltura - stanziamenti finali esercizi 2003-2012

Esercizio Stanz. Finali

2003 617.589.691,28

2004 401.881.467,02

2005 322.875.813,50

2006 413.602.303,18

2007 463.100.338,32

2008 263.462.073,50

2009 288.576.560,33

2010 300.258.029,80

2011 278.514.618,27

2012 202.053.987,31

Le maggiori riduzioni si registrano con riguardo alle spese in conto capitale, le quali

risultano dimezzate rispetto agli esercizi precedenti (-49,16% rispetto all’esercizio 2011 e -

53,97% rispetto al 2010). Al proposito è anche da mettere in rilievo che nel 2012 le spese del

Titolo II rappresentano meno del 10% dell’intero stanziamento finale (18.295.988,53 euro

stanziamenti c/c; 183.757.998,78 euro spese correnti).

105

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

St. finali 260.509.638,48 242.527.087,14 183.757.998,78 -29,46% -24,23%

Economie 8.678.166,12 7.622.851,43 20.534.932,70 136,63% 169,39%

Imp. comp. 251.831.472,36 234.904.235,71 163.223.066,08 -35,19% -30,52%

Imp. formali 246.118.391,06 226.255.643,27 163.056.876,08 -33,75% -27,93%

Pagamenti 83.651.915,51 110.589.816,25 76.492.914,20 -8,56% -30,83%

Res. comp. 168.179.556,85 124.314.419,46 86.730.151,88 -48,43% -30,23%

St. finali 39.748.391,32 35.987.531,13 18.295.988,53 -53,97% -49,16%

Economie 830.050,04 1.022.474,27 6.001.028,07 622,97% 486,91%

Imp. comp. 38.918.341,28 34.965.056,86 12.294.960,46 -68,41% -64,84%

Imp. formali 35.210.074,27 31.771.481,31 12.219.540,35 -65,30% -61,54%

Pagamenti 5.180.934,52 5.601.920,48 6.484.259,04 25,16% 15,75%

Res. comp. 33.737.406,76 29.363.136,38 5.810.701,42 -82,78% -80,21%

St. finali 300.258.029,80 278.514.618,27 202.053.987,31 -32,71% -27,45%

Economie 9.508.216,16 8.645.325,70 26.535.960,77 179,08% 206,94%

Imp. comp. 290.749.813,64 269.869.292,57 175.518.026,54 -39,63% -34,96%

Imp. formali 281.328.465,33 258.027.124,58 175.276.416,43 -37,70% -32,07%

Pagamenti 88.832.850,03 116.191.736,73 82.977.173,24 -6,59% -28,59%

Res. comp. 201.916.963,61 153.677.555,84 92.540.853,30 -54,17% -39,78%

TIT

OLO

II

TO

TA

LE

Spese - Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale - esercizi 2010/2012 - competenza

TIT

OLO

I

0,00

50.000,00

100.000,00

150.000,00

200.000,00

250.000,00

300.000,00

350.000,00

2010 2011 2012

Valo

ri in m

igliaia

di euro

Ass.to Agricoltura risultati della competenza es 2010-2012

St. finali

Imp. formali

Pagamenti

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

Res. iniziali 200.877.693,89 217.804.480,22 198.322.470,39 -1,27% -8,94%

Ec./Perenz. 14.255.163,84 16.781.546,66 23.717.313,36 66,38% 41,33%

Imp. comp. r. 186.622.530,05 201.022.933,56 174.605.157,03 -6,44% -13,14%

Imp. form. r. 181.672.816,01 198.433.378,01 170.927.024,69 -5,91% -13,86%

Pagamenti r. 136.645.437,85 127.993.465,66 74.922.845,22 -45,17% -41,46%

Residui dei r. 49.977.092,20 73.029.467,90 99.682.311,81 99,46% 36,50%

Res. iniziali 127.850.314,91 118.660.012,44 107.669.467,77 -15,78% -9,26%

Ec./Perenz. 15.518.589,92 22.766.842,12 28.983.924,43 86,77% 27,31%

Imp. comp. r. 112.331.724,99 95.893.170,32 78.685.543,34 -29,95% -17,94%

Imp. form. r. 96.239.509,07 95.893.170,32 78.685.543,34 -18,24% -17,94%

Pagamenti r. 24.999.915,75 15.532.833,65 10.969.104,55 -56,12% -29,38%

Residui dei r. 87.331.809,24 80.360.336,67 67.716.438,79 -22,46% -15,73%

Res. iniziali 328.728.008,80 336.464.492,66 305.991.938,16 -6,92% -9,06%

Ec./Perenz. 29.773.753,76 39.548.388,78 52.701.237,79 77,01% 33,26%

Imp. comp. r. 298.954.255,04 296.916.103,88 253.290.700,37 -15,27% -14,69%

Imp. form. r. 277.912.325,08 294.326.548,33 249.612.568,03 -10,18% -15,19%

Pagamenti r. 161.645.353,60 143.526.299,31 85.891.949,77 -46,86% -40,16%

Residui dei r. 137.308.901,44 153.389.804,57 167.398.750,60 21,91% 9,13%

TIT

OLO

II

TO

TA

LE

Spese - Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale - esercizi 2010/2012 - residui

TIT

OLO

I

106

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

250.478.203,63 259.718.036,04 168.869.123,01 -32,58% -34,98%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

Accanto alle dotazioni finanziarie di competenza, al 1° gennaio 2012 si riscontrava una

massa di residui provenienti dagli esercizi precedenti piuttosto elevata. Particolarmente

significativa la situazione dei residui in conto capitale, dove a fronte di uno stanziamento di

competenza piuttosto esiguo, come appena evidenziato, si rilevano ben 107.669.467,77 euro

di residui, ridottisi nel corso dell’esercizio a 67.716.438,79 euro, per effetto di pagamenti,

perenzioni ed economie di spesa.

I vincoli imposti dal patto di stabilità hanno inciso in misura notevole sulle possibilità

operative dell’Assessorato. Come sottolineato dallo stesso Direttore generale34, infatti, tale

limite ha inciso in misura decisiva non solo sulla capacità di spendita delle risorse, ma per la

prima volta, con riferimento agli impegni, ha determinato la scelta sulle risorse da impegnare.

L’importo complessivo dei pagamenti disposti, tra competenze e residui, ammonta a

168.869.123,01 euro. Mentre, come evidenziato da parte dello stesso Assessorato, il solo

debito nei confronti delle tre agenzie "agricole" (Agris, Argea e Laore), per il contributo

ordinario di funzionamento, tra competenze e residui, ammontava a inizio anno a 143,8 milioni

dì euro. Inoltre, tenendo conto dello stanziamento del contributo a favore dei Consorzi di

bonifica, pari per il 2012 a 35 milioni di euro, si supera di oltre 10 milioni il plafond consolidato

di fine anno pari a 168,8 milioni. Ancora, l’Assessorato sottolinea che il plafond dell’anno

precedente, che al 31.12.2011 ha consentito di effettuare pagamenti pari a 259,7 milioni, tra il

2011 e il 2012 si è ridotto di quasi 86 milioni di euro.

Si può rilevare a consuntivo che la possibilità di spendita della Direzione generale

dell’Assessorato, tra il 2011 e il 2012, si è ridotta di oltre 90 milioni; naturalmente

l’impossibilità di procedere con i pagamenti ha generato un incremento dell’ammontare dei

residui passivi.

Anche per quanto concerne gli impegni, fino al 21 dicembre 2012 il plafond assegnato

alla Direzione generale dell’Agricoltura ammontava a 155 milioni di euro, dato che metteva a

rischio l'impegnabilità delle risorse da destinare quale contributo ordinario di funzionamento

alle Agenzie agricole.

Il decreto n. 434 del 21.12.2012 dell'Assessorato della Programmazione ha

incrementato di oltre 20 milioni di euro il plafond degli impegni destinato all’Assessorato,

scongiurando i rischi paventati.

Con la deliberazione n. 27/15 del 19 giugno 2012, la Giunta regionale ha provveduto

alla definizione della modifica dell’assetto organizzativo della Direzione generale

dell’Agricoltura. In particolare si è provveduto all’Istituzione di un nuovo servizio: “Servizio

programmazione, controllo e innovazione in agricoltura”, nonché alla soppressione di due

34 Nota 4693 del 15 marzo 2013.

107

servizi: “Servizio sviluppo, monitoraggio e valutazione” e “Servizio sostegno delle imprese

agricole e sviluppo delle competenze” per riallocarne le attività tra i restanti servizi. Con la

stessa deliberazione si è altresì provveduto alla ridefinizione delle competenze e/o alla

ridenominazione degli altri servizi.

A seguito delle nuove modifiche la Direzione generale dell’Assessorato dell’Agricoltura

appare così strutturata:

Servizio affari generali, credito agrario e controllo Agenzie

Servizio programmazione, controllo e innovazione in agricoltura

Servizio produzioni

Servizio miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale

Servizio politiche di mercato e qualità

Servizio strutture

Servizio sviluppo locale

Servizio pesca e acquacoltura.

108

9.3.2.7. Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio

Nell’esercizio 2012 le dotazioni finanziarie di competenza dell’Assessorato del Turismo,

Artigianato e Commercio ammontano a 101.901.455,96 euro e rappresentano appena l’1,11%

dell’intero stanziamento di competenza del bilancio regionale 2012. Lo stanziamento è quasi

equamente diviso fra spese correnti e spese in conto capitale; queste ultime rappresentano il

47,29% della dotazione di competenza.

La massa dei residui, costituita per l’82% da somme in conto capitale, ammonta a

230.165.399,20 euro, ridottasi a 218.172.663,36 euro (somma dei residui della

gestione di competenza e dei residui dei residui) al la fine del 2012 (-5,21%). Gli

impegni formali di competenza ammontano a 78.526.821,82 euro, mentre i pagamenti

complessivi (competenze + residui) risultano pari a 66.427.746,71 euro.

Lo stanziamento maggiormente rilevante riguarda l’UPB S06.02.002 - Promozione e

propaganda turistica – che ha ricevuto una dotazione di competenza pari a 22.576.127,62

euro, ai quali si aggiungono 11.826.199,45 di residui.

A carico di questa UPB si riscontrano i trasferimenti all’Agenzia regionale “Sardegna

Promozione” (cap. SC06.0199, stanziamento finale di competenza 7.349.707,00 euro).

Sulla stessa UPB il bilancio 2012 vede stanziamenti pari a 3.448.760,29 euro sul

capitolo SC06.0204 e di 383.195,59 euro sul capitolo SC06.0205. Si tratta di somme destinate

alla realizzazione del progetto interregionale "I borghi di eccellenza - identità, cultura e

tradizioni popolari". Il progetto ha origine dall’art. 1, comma 122, della legge 27 dicembre

2006, n. 296, che ha previsto la realizzazione di progetti di eccellenza per lo sviluppo e la

promozione del sistema turistico nazionale per il suo posizionamento competitivo quale fattore

produttivo di interesse nazionale, affidando al Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività

del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di stipulare appositi protocolli

di intesa con le regioni e gli enti locali, previa intesa con la Conferenza permanente per i

rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. In attuazione di

tale disposizione veniva sottoscritto, in data 24 giugno 2010, un protocollo d’intesa tra il

Ministro per il Turismo e il Presidente della Conferenza delle Regioni, che prevedeva

l’assegnazione da parte del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo della

Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Regione Sardegna di una quota di finanziamento

corrispondente al massimo al 90% per gli interventi ammissibili. Pertanto alla Regione

Sardegna veniva attribuito un finanziamento statale pari a 3.448.760,29 euro mentre il

restante 10% della spesa, pari a 383.195,59 euro, era a carico della Regione Sardegna a titolo

di cofinanziamento, per un importo totale di € 3.831.955,88.

L’importo a carico dello Stato, iscritto al capitolo d’entrata EC231.307 non risulta

essere mai stato trasferito alla Regione, di conseguenza l’intero progetto non è stato ancora

avviato.

109

Lo stanziamento maggiormente rilevante nell’ambito dei capitoli di spesa facenti capo

all’Assessorato del Turismo concerne tuttavia il capitolo SC06.0418 – UPB S06.03.002, si tratta

del Fondo per la concessione di contributi in conto interessi sulle operazioni di credito a favore

delle imprese artigiane di cui all’art. 37 della Legge 25 luglio 1952, n. 949, concernente

“Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione”. Lo stanziamento

finale a carico di questo capitolo risulta pari a 10.119.000,00 euro, del quale risultano

formalmente impegnati e pagati 3.500.000,00 euro. I residui degli anni precedenti erano pari a

11.019.000,00 dei quali 4.400.000,00 eliminati nel corso dell’esercizio. I pagamenti sui residui

ammontano a 2 milioni di euro.

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

St. finali 73.753.390,93 41.958.748,76 53.708.655,15 -27,18% 28,00%

Economie 2.351.898,56 664.286,54 14.790.347,61 528,87% 2126,50%

Imp. comp. 71.401.492,37 41.294.462,22 38.918.307,54 -45,49% -5,75%

Imp. formali 71.271.492,37 34.675.462,22 31.804.362,30 -55,38% -8,28%

Pagamenti 20.117.264,85 16.870.745,07 16.996.213,91 -15,51% 0,74%

Res. comp. 51.284.227,52 24.423.717,15 21.922.093,63 -57,25% -10,24%

St. finali 39.537.888,87 68.192.800,18 48.189.800,81 21,88% -29,33%

Economie 22.439.669,46 28.472.726,33 8.581.286,53 -61,76% -69,86%

Imp. comp. 17.098.219,41 39.720.073,85 39.608.514,28 131,65% -0,28%

Imp. formali 14.601.219,41 38.497.226,57 39.469.250,11 170,31% 2,52%

Pagamenti 5.876.444,08 10.365.766,57 11.366.392,54 93,42% 9,65%

Res. comp. 11.221.775,33 29.354.307,28 28.242.121,74 151,67% -3,79%

St. finali 3.000,00 3.000,00 3.000,00 0,00% 0,00%

Economie 3.000,00 3.000,00 3.000,00 0,00% 0,00%

Imp. comp. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. formali 0,00 0,00 0,00 - -

Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -

Res. comp. 0,00 0,00 0,00 - -

St. finali 113.294.279,80 110.154.548,94 101.901.455,96 -10,06% -7,49%

Economie 24.794.568,02 29.140.012,87 23.374.634,14 -5,73% -19,79%

Imp. comp. 88.499.711,78 81.014.536,07 78.526.821,82 -11,27% -3,07%

Imp. formali 85.872.711,78 73.172.688,79 71.273.612,41 -17,00% -2,60%

Pagamenti 25.993.708,93 27.236.511,64 28.362.606,45 9,11% 4,13%

Res. comp. 62.506.002,85 53.778.024,43 50.164.215,37 -19,74% -6,72%

Spese - Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio - esercizi 2010/2012 - competenza

TIT

OLO

IT

OT

ALE

TIT

OLO

II

TIT

OLO

IV

0,00

20.000,00

40.000,00

60.000,00

80.000,00

100.000,00

120.000,00

2010 2011 2012

Valo

ri in m

igliaia

di euro

Ass.to Turismo risultati della competenza es 2010-2012

St. finali

Imp. formali

Pagamenti

110

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

Res. iniziali 99.383.885,25 110.696.480,78 42.460.739,29 -57,28% -61,64%

Ec./Perenz. 15.110.030,01 37.785.275,47 11.400.113,01 -24,55% -69,83%

Imp. comp. r. 84.273.855,24 72.911.205,31 31.060.626,28 -63,14% -57,40%

Imp. form. r. 80.916.900,21 72.207.507,79 30.521.371,14 -62,28% -57,73%

Pagamenti r. 24.861.601,98 37.312.005,20 16.545.582,02 -33,45% -55,66%

Residui dei r. 59.412.253,26 35.599.200,11 14.515.044,26 -75,57% -59,23%

Res. iniziali 273.413.883,73 215.601.482,74 187.704.659,91 -31,35% -12,94%

Ec./Perenz. 6.886.915,14 30.070.448,48 12.691.697,94 84,29% -57,79%

Imp. comp. r. 266.526.968,59 185.531.034,26 175.012.961,97 -34,34% -5,67%

Imp. form. r. 250.310.429,55 167.675.055,74 174.369.334,57 -30,34% 3,99%

Pagamenti r. 33.182.003,88 20.929.386,48 21.519.558,24 -35,15% 2,82%

Residui dei r. 233.344.964,71 164.601.647,78 153.493.403,73 -34,22% -6,75%

Res. iniziali 0,00 0,00 0,00 - -

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00 - -

Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -

Residui dei r. 0,00 0,00 0,00 - -

Res. iniziali 372.797.768,98 326.297.963,52 230.165.399,20 -38,26% -29,46%

Ec./Perenz. 21.996.945,15 67.855.723,95 24.091.810,95 9,52% -64,50%

Imp. comp. r. 350.800.823,83 258.442.239,57 206.073.588,25 -41,26% -20,26%

Imp. form. r. 331.227.329,76 239.882.563,53 204.890.705,71 -38,14% -14,59%

Pagamenti r. 58.043.605,86 58.241.391,68 38.065.140,26 -34,42% -34,64%

Residui dei r. 292.757.217,97 200.200.847,89 168.008.447,99 -42,61% -16,08%

Spese - Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio - esercizi 2010/2012 - residuiT

IT

OLO

IT

OT

ALE

TIT

OLO

II

TIT

OLO

IV

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

84.037.314,79 85.477.903,32 66.427.746,71 -20,95% -22,29%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

La Direzione Generale ha comunicato35 di avere adottato tutte le misure possibili volte

ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse presenti nel bilancio dell’Assessorato, con riferimento alla

competenza e ai residui, agli stanziamenti regionali, nazionali e comunitari. In particolare si è

conclusa la ricognizione, già iniziata nel 2011, della stratificazione nel tempo dei residui

passivi, al fine di individuarne i meccanismi di creazione, per proporre soluzioni indirizzate alla

pianificazione nel tempo del loro smaltimento, tenendo conto dei limiti di spesa imposti dal

patto di stabilità.

Sono stati individuati e introdotti nuovi meccanismi procedimentali relativi alle

procedure che, per loro strutturazione, contribuiscono in maniera rilevante alla creazione di

residui passivi.

I risultati di questo lavoro sono stati più che soddisfacenti: nonostante i limiti imposti

dal patto di stabilità, nel 2012 si è registrata una diminuzione dei residui passivi pari al 20,2%,

portando il carico al 1 gennaio 2012 pari ad euro 230.165.399,20 ad euro 183.699.540,96 al

12 gennaio 2013.

Ma ancor più significativo è il risultato dell’analisi di tali residui: infatti su

183.699.540,96 circa il 90% si riferisce ai capitoli di spesa relativi alle leggi di incentivazione

alle imprese, che per il loro stesso impianto producono residui passivi. Perciò i residui formali,

realmente tali, costituiscono oggi appena il 10% dell’ammontare complessivo.

35 Nota trasmessa il 19 marzo 2013

111

Nel corso del 2012 sono state inoltre analizzate le somme andate in perenzione,

procedendo al loro richiamo dal Fondo, impegnando complessivamente 19.409.929,73 euro e

liquidandone il 79% pari ad euro 15.321.400,47, per i limiti imposti dal patto di stabilità.

Comunque il restante 21% sarà liquidato ad inizio d’anno 2013.

Nel corso del 2012 è proseguita l’attività, iniziata nel 2011, volta alla definizione delle

pratiche pregresse relative alle leggi di finanziamento alle imprese, per disporre dell’attuale

situazione riferita a ciascun istituto di credito convenzionato, allo scopo di verificare la

consistenza dei crediti vantati dall’Assessorato nei confronti delle imprese e predisporre le

nuove convenzioni.

La Direzione Generale ha inoltre posto alle proprie direzioni di Servizio obiettivi

gestionali volti ad incrementare i livelli di impegno sia in competenza (è stato impegnato il

70% dello stanziato) che sui residui di stanziamento, unitamente all’incremento dei livelli di

spesa in competenza e in c/residui, all’interno dei limiti posti dal patto di stabilità, che sono

stati ampiamente raggiunti.

Ai fini della velocizzazione della spesa la Direzione Generale ha monitorato

costantemente lo stato di avanzamento della spesa relativa a ciascun Servizio, creando le

condizioni che ci hanno portato ad ottenere un incremento sostanziale del plafond del patto di

stabilità, sia per gli impegni (da euro 64.700.000 ad euro 67.400.000) che per i pagamenti( da

euro 43.200.000 ad euro 64.700.000); il rammarico è che - avendo ottenuto tali incrementi

solo a fine anno - non si è potuto programmare per tempo le attività, per cui la mancanza dei

tempi tecnici necessari ci ha impedito di raggiungere il 100% dell’utilizzo del plafond,

certamente alla nostra portata. Infatti il plafond impegni è stato utilizzato al 95% ed il plafond

pagamenti al 99,70%.

Sarebbe auspicabile per il prossimo anno che, per l’assegnazione del plafond del patto

di stabilità alle diverse direzioni generali, si tenesse conto dell’effettiva capacità di impegno e

di spesa dimostrata.

112

9.3.2.8. Assessorato dei Lavori Pubblici

Lo stanziamento finale di competenza assegnato all’Assessorato dei Lavori pubblici

ammonta, per l’esercizio 2012, a 489.995.732,48 euro, rappresentati, per il 71,43%, da

somme in conto capitale. I residui degli esercizi precedenti, al primo gennaio 2012, erano pari

a 1.235.701.367,66, per il 71,43% costituiti da somme in conto capitale. Alla chiusura

dell’esercizio 2012 tale cifra si è incrementata e risulta pari a 1.257.071.657,82 euro (residui

della gestione di competenza + residui dei residui).

I pagamenti complessivi in conto competenza e in conto residui ammontano a

241.669.091,34 euro.

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

St. finali 40.919.683,88 46.528.759,01 34.974.466,63 -14,53% -24,83%

Economie 6.854.911,40 5.411.982,48 9.563.748,53 39,52% 76,71%

Imp. comp. 34.064.772,48 41.116.776,53 25.410.718,10 -25,40% -38,20%

Imp. formali 30.798.706,32 40.364.209,15 25.141.120,73 -18,37% -37,71%

Pagamenti 20.655.370,21 24.421.496,80 16.370.224,06 -20,75% -32,97%

Res. comp. 13.409.402,27 16.695.279,73 9.040.494,04 -32,58% -45,85%

St. finali 273.215.916,45 495.377.605,56 350.021.265,85 28,11% -29,34%

Economie 23.433.989,36 126.229.291,68 113.182.754,44 382,99% -10,34%

Imp. comp. 249.781.927,09 369.148.313,88 236.838.511,41 -5,18% -35,84%

Imp. formali 236.513.409,09 345.760.862,61 219.975.571,05 -6,99% -36,38%

Pagamenti 66.485.724,79 77.906.413,74 57.132.317,41 -14,07% -26,67%

Res. comp. 183.296.202,30 291.241.900,14 179.706.194,00 -1,96% -38,30%

St. finali 105.000.000,00 - -

Economie 0,00 - -

Imp. comp. 105.000.000,00 - -

Imp. formali 105.000.000,00 - -

Pagamenti 105.000.000,00 - -

Res. comp. 0,00 - -

St. finali 314.135.600,33 541.906.364,57 489.995.732,48 55,98% -9,58%

Economie 30.288.900,76 131.641.274,16 122.746.502,97 305,25% -6,76%

Imp. comp. 283.846.699,57 410.265.090,41 367.249.229,51 29,38% -10,48%

Imp. formali 267.312.115,41 386.125.071,76 350.116.691,78 30,98% -9,33%

Pagamenti 87.141.095,00 102.327.910,54 178.502.541,47 104,84% 74,44%

Res. comp. 196.705.604,57 307.937.179,87 188.746.688,04 -4,05% -38,71%

TIT

OLO

II

TIT

OLO

IV

TO

TA

LE

Spese - Assessorato dei Lavori Pubblici - esercizi 2010/2012 - competenza

TIT

OLO

I

113

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

Res. iniziali 22.866.267,98 20.526.400,14 21.055.878,74 -7,92% 2,58%

Ec./Perenz. 2.333.871,01 7.034.712,76 1.729.428,24 -25,90% -75,42%

Imp. comp. r. 20.532.396,97 13.491.687,38 19.326.450,50 -5,87% 43,25%

Imp. form. r. 17.175.974,87 11.274.298,91 17.065.414,01 -0,64% 51,37%

Pagamenti r. 13.191.027,10 9.131.696,41 10.478.341,31 -20,56% 14,75%

Residui dei r. 7.341.369,87 4.359.990,97 8.848.109,19 20,52% 102,94%

Res. iniziali 1.636.179.708,41 1.227.704.859,29 1.214.645.488,92 -25,76% -1,06%

Ec./Perenz. 353.258.905,60 114.523.118,12 102.480.419,77 -70,99% -10,52%

Imp. comp. r. 1.282.920.802,81 1.113.181.741,17 1.112.165.069,15 -13,31% -0,09%

Imp. form. r. 1.122.402.587,22 993.149.985,49 1.056.910.285,86 -5,84% 6,42%

Pagamenti r. 220.231.341,37 166.662.077,89 52.688.208,56 -76,08% -68,39%

Residui dei r. 1.062.689.461,44 946.519.663,28 1.059.476.860,59 -0,30% 11,93%

Res. iniziali 0,00 - -

Ec./Perenz. 0,00 - -

Imp. comp. r. 0,00 - -

Imp. form. r. 0,00 - -

Pagamenti r. 0,00 - -

Residui dei r. 0,00 - -

Res. iniziali 1.659.045.976,39 1.248.231.259,43 1.235.701.367,66 -25,52% -1,00%

Ec./Perenz. 355.592.776,61 121.557.830,88 104.209.848,01 -70,69% -14,27%

Imp. comp. r. 1.303.453.199,78 1.126.673.428,55 1.131.491.519,65 -13,19% 0,43%

Imp. form. r. 1.139.578.562,09 1.004.424.284,40 1.073.975.699,87 -5,76% 6,92%

Pagamenti r. 233.422.368,47 175.793.774,30 63.166.549,87 -72,94% -64,07%

Residui dei r. 1.070.030.831,31 950.879.654,25 1.068.324.969,78 -0,16% 12,35%

TIT

OLO

II

TIT

OLO

IV

TO

TA

LE

Spese - Assessorato dei Lavori Pubblici - esercizi 2010/2012 - residui

TIT

OLO

I

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

320.563.463,47 278.121.684,84 241.669.091,34 -24,61% -13,11%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

Le dotazioni finanziarie di maggior rilievo in capo all’Assessorato dei trasporti, sono

allocate, in particolare, nell’UPB S07.01.002 - Infrastrutture di trasporto di interesse degli Enti

locali – alla quale risultano assegnati, in conto competenza, 125.034.003,54 euro, ai quali si

aggiungono 130.430.699,10 euro in conto residui. I pagamenti complessivi inerenti all’UPB

ammontano a 17.114.803,59 euro.

L’Assessorato dei lavori pubblici ha trasmesso36 un riepilogo delle attività svolte nel

2012 nell’ambito degli interventi riguardanti la viabilità:

- la gestione e il monitoraggio degli interventi inclusi nell’ APQ Viabilità;

- la gestione e il monitoraggio degli interventi inclusi nel POR 2007/2013 e controlli di

primo livello;

- la gestione e il monitoraggio degli interventi inclusi nei programmi viabilità locale;

- la gestione del bilancio regionale e della contabilità speciale di pertinenza del Servizio;

- le attività istruttorie di progetti di competenza dell’Unità Tecnica Regionale dei LL.PP.;

- le attività istruttorie di progetti affidati agli Enti locali attraverso atti convenzionali;

- le attività di consulenza di parte nelle cause civili dell’Assessorato;

- le attività di consulenza nelle cause presso il Tribunale Amministrativo Regionale;

- la predisposizione di risposte a interrogazioni, mozioni e interpellanze consiliari;

36 Nota del Direttore generale dell’Assessorato dei Lavori Pubblici 10102 del 15 maggio 2013.

114

- la gestione dei rapporti istituzionali e tecnico-operativi con il Compartimento e la

Direzione generale dell’Anas S.p.A.;

- la gestione dei rapporti convenzionali e tecnico-operativi con i professionisti incaricati

della redazione di studi di fattibilità e progettazioni;

- le attività di studio e progettazione interna di interventi nel campo della viabilità di

interesse regionale;

- la partecipazione a commissioni di gara per l’aggiudicazione di appalti;

- la partecipazione a Conferenze di Servizi di interventi di competenza del Servizio;

- la partecipazione alle attività della Conferenza Stato-Regioni in tema di Normativa

Tecnica;

- la partecipazione a Gruppi di lavoro interassessoriale sulla gestione degli archivi;

- l’attivazione di un progetto per la sistematizzazione e il monitoraggio dei programmi di

viabilità locale;

- il supporto alle attività di programmazione in capo alla Presidenza per la definizione

del Piano per il Sud, del Piano per il Sulcis e del 10° Allegato Infrastrutture Strategiche;

- la partecipazione ai lavori per l’attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza

Stradale.

Oltre a tali attività, per quanto concerne la viabilità statale e regionale lo stesso

Assessorato ha posto in evidenza gli interventi riguardanti la Strada Statale 554, la Strada

Statale 128, nonché in materia di Studi di fattibilità.

Inoltre, l’Assessorato ha rappresentato che la Regione Sardegna è beneficiaria di un

finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti destinato a cofinanziare la

costituzione del Centro Regionale di Monitoraggio della Sicurezza Stradale, che consentirà di

raccogliere e analizzare i dati relativi all’incidentalità stradale, ai flussi di traffico e allo stato di

manutenzione di tutte le strade comprese nel territorio regionale.

Nell’ambito della gestione dei capitoli intestati all’Assessorato dei Lavori Pubblici

rientrano anche i finanziamenti statali da versare alla contabilità speciale di cui all'Ordinanza

del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 2010, n. 3869, per fronteggiare l'emergenza

determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nelle province di Sassari ed Olbia-Tempio,

in relazione alla strada statale Sassari-Olbia.

Per il 2012 i relativi stanziamenti, assegnati al capitolo SC07.0144, sono pari a

105.000.000,00 di euro.

A 41.086.752,67 euro ammontano invece gli stanziamenti di competenza di cui all’UPB

S05.03.010, relativa agli interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie. Occorre far

presente che, nell’ambito di tale UPB, il capitolo SC05.0834 sul quale è presente uno

stanziamento pari a 1.000.000,00 di euro, fa capo all’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e

urbanistica.

115

UPB/ Capitolo di

spesa Oggetto dell'intervento Soggetto attuatore

Importo complessivo

Esercizio 2011

Esercizio 2012

Esercizio 2013

Esercizio 2014

Esercizio 2015

Anni successivi Rif. DGR

S07.10.004 SC07.1236

Riallocazione delle esigenze militari della base all'A.d.P. sottoscritto dalla Regione

Sardegna, il Ministero della Difesa e l'Agenzia del

Demanio in data 07.03.2008 Ministero

della Difesa 2.000.000,00 0,00 180.000,00 1.460.000,00 360.000,00 0,00 0,00 34/25 del

07/08/2012

S02.02.004 SC02.0589

Realizzazione della Scuola di formazione del Corpo

Forestale e di Vigilanza ambientale

Assessorato dei Lavori Pubblici 10.000.000,00 0,00 100.000,00 200.000,00 300.000,00 600.000,00 8.800.000,00

34/26 del 07/08/2012

S07.07.005 SC07.0883

Interventi urgenti di manutenzione straordinaria

sulle opere del Sistema Idrico Multisettoriale regionale

Ente Acque della

Sardegna 1.000.000,00 0,00 100.000,00 900.000,00 0,00 0,00 0,00 34/27 del

07/08/2012

S06.03.017 SC06.0535

Esecuzione delle indagini, previste dal Piano d Caratterizzazione,

propedeutiche alla esecuzione

delle opere di miglioramento/potenziamento delle infrastrutture esistenti

nelle aree del Consorzio Industriale Provinciale

dell'Ogliastra

Assessorato dei Lavori Pubblici 178.910,00 0,00 100.000,00 78.910,00 0,00 0,00 0,00

34/28 del 07/08/2012

S06.03.017 SC06.0535

Esecuzione delle opere di infrastrutturazione e

urbanizzazione nell'area ex Cartiera di Arbatax, comprese

le eventuali preliminari bonifiche ambientali

Comune di Tortoli 4.600.215,00 0,00 460.021,50 690.032,25 1.380.064,50 1.380.064,50 690.032,25

34/28 del 07/08/2012

S06.03.017 SC06.0535

Esecuzione delle opere di miglioramento/potenziamento delle infrastrutture esistenti

nelle aree del Consorzio Industriale Provinciale

dell'Ogliastra

Consorzio Industriale Provinciale

dell'Ogliastra 2.570.875,00 0,00 257.087,50 385.631,25 771.262,50 771.262,50 385.631,25 34/28 del

07/08/2012

S06.03.017 SC06.0535

Interventi di potenziamento del porto di Arbatax secondo

le previsioni del Piano Regolatore Portuale vigente

Consorzio Industriale Provinciale

dell'Ogliastra 2.429.000,00 0,00 242.900,00 364.350,00 728.700,00 728.700,00 364.350,00 34/28 del

07/08/2012

116

UPB/ Capitolo di

spesa Oggetto dell'intervento Soggetto attuatore

Importo complessivo

Esercizio 2011

Esercizio 2012

Esercizio 2013

Esercizio 2014

Esercizio 2015

Anni successivi Rif. DGR

S01.05.002 SC01.0957

Programma di spesa per interventi di adeguamento alle norme di prevenzione incendi negli immobili di

proprietà regionale.

Assessorato dei Lavori Pubblici 1.486.505,90 0,00 270.000,00 1.000.000,00 216.505,90 0,00 0,00

34/29 del 07/08/2012

S07.01.002 SC07.0031

Programma di opere pubbliche relative al settore

viario rimodulazione a seguito definanziamento annualità

2012 Comuni e Province 14.310.000,00 3.750.000,00 0,00 5.810.000,00 4.750.000,00 0,00 0,00

33/06 del 31/07/2012

S07.01.002 SC07.0018

Programma di opere pubbliche relative al settore

viario rimodulazione a seguito definanziamento annualità

2012 Comuni e Province 2.190.000,00 250.000,00 0,00 1.690.000,00 250.000,00 0,00 0,00

33/06 del 31/07/2012

TOTALE 40.765.505,90 4.000.000,00 1.710.009,00 12.578.923,50 8.756.532,90 3.480.027,00 10.240.013,50

Fonte: Assessorato dei lavori pubblici

117

9.3.2.9. Assessorato dell’Industria

Lo stanziamento di competenza dell’Assessorato dell’Industria rappresenta solo l’1,64%

dell’intero bilancio regionale. Si tratta della percentuale più bassa dopo quella dell’1,11%

dell’Assessorato del Turismo.

Lo stanziamento finale di competenza dell’Assessorato ammonta, infatti, a

150.280.647,87 euro, valore che non si discosta in modo significativo dagli stanziamenti egli

anni precedenti. I residui all’inizio dell’esercizio 2012 ammontavano a 247.726.864,47 euro,

mentre risultano incrementati del 5,46% a fine esercizio, e risultano pari a euro

261.261.488,70 (residui pregressi + residui della gestione di competenza).

I pagamenti complessivi sono pari a 78.694.851,19 euro, ovvero appena il 19,77%

rispetto all’ammontare delle disponibilità rappresentato dalla somma degli stanziamenti di

competenza e dei residui passivi iniziali.

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

St. finali 14.069.048,65 21.308.257,51 37.587.375,47 167,16% 76,40%

Economie 124.484,45 223.411,29 6.630.320,53 5226,22% 2867,76%

Imp. comp. 13.944.564,20 21.084.846,22 30.957.054,94 122,00% 46,82%

Imp. formali 13.944.564,20 20.434.596,22 30.603.999,76 119,47% 49,77%

Pagamenti 5.864.529,09 7.181.935,93 16.975.673,34 189,46% 136,37%

Res. comp. 8.080.035,11 13.902.910,29 13.981.381,60 73,04% 0,56%

St. finali 138.238.627,98 119.076.717,77 112.693.272,40 -18,48% -5,36%

Economie 44.852.578,17 48.839.475,45 29.938.709,16 -33,25% -38,70%

Imp. comp. 93.386.049,81 70.237.242,32 82.754.563,24 -11,38% 17,82%

Imp. formali 83.457.228,69 66.410.323,62 81.803.228,59 -1,98% 23,18%

Pagamenti 60.386.130,69 49.352.658,82 24.892.884,20 -58,78% -49,56%

Res. comp. 32.999.919,12 20.884.583,50 57.861.679,04 75,34% 177,05%

St. finali 152.307.676,63 140.384.975,28 150.280.647,87 -1,33% 7,05%

Economie 44.977.062,62 49.062.886,74 36.569.029,69 -18,69% -25,46%

Imp. comp. 107.330.614,01 91.322.088,54 113.711.618,18 5,95% 24,52%

Imp. formali 97.401.792,89 86.844.919,84 112.407.228,35 15,41% 29,43%

Pagamenti 66.250.659,78 56.534.594,75 41.868.557,54 -36,80% -25,94%

Res. comp. 41.079.954,23 34.787.493,79 71.843.060,64 74,89% 106,52%

TIT

OLO

II

TO

TA

LE

Spese - Assessorato dell'Industria - esercizi 2010/2012 - competenza

TIT

OLO

I

0,00

20.000,00

40.000,00

60.000,00

80.000,00

100.000,00

120.000,00

140.000,00

160.000,00

2010 2011 2012

Valo

ri in m

igliaia

di euro

Ass.to Industria. risultati della competenza es 2010-2012

St. finali

Imp. formali

Pagamenti

118

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

Res. iniziali 12.433.542,40 8.346.983,05 16.290.747,87 31,02% 95,17%

Ec./Perenz. 10.133.629,56 92.153,10 512.250,04 -94,95% 455,87%

Imp. comp. r. 2.299.912,84 8.254.829,95 15.778.497,83 586,05% 91,14%

Imp. form. r. 2.299.912,84 8.254.829,95 15.778.497,83 586,05% 91,14%

Pagamenti r. 2.032.964,90 7.854.992,37 11.804.796,42 480,67% 50,28%

Residui dei r. 266.947,94 399.837,58 3.973.701,41 1388,57% 893,83%

Res. iniziali 418.968.494,99 295.150.914,31 231.436.116,60 -44,76% -21,59%

Ec./Perenz. 54.166.348,46 47.260.549,04 20.969.892,72 -61,29% -55,63%

Imp. comp. r. 364.802.146,53 247.890.365,27 210.466.223,88 -42,31% -15,10%

Imp. form. r. 229.140.390,92 167.454.644,30 133.205.559,81 -41,87% -20,45%

Pagamenti r. 32.830.441,39 29.630.282,55 25.021.497,23 -23,79% -15,55%

Residui dei r. 331.971.705,14 218.260.082,72 185.444.726,65 -44,14% -15,03%

Res. iniziali 431.402.037,39 303.497.897,36 247.726.864,47 -42,58% -18,38%

Ec./Perenz. 64.299.978,02 47.352.702,14 21.482.142,76 -66,59% -54,63%

Imp. comp. r. 367.102.059,37 256.145.195,22 226.244.721,71 -38,37% -11,67%

Imp. form. r. 231.440.303,76 175.709.474,25 148.984.057,64 -35,63% -15,21%

Pagamenti r. 34.863.406,29 37.485.274,92 36.826.293,65 5,63% -1,76%

Residui dei r. 332.238.653,08 218.659.920,30 189.418.428,06 -42,99% -13,37%

TIT

OLO

II

TO

TA

LE

Spese - Assessorato dell'Industria - esercizi 2010/2012 - residuiT

IT

OLO

I

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

101.114.066,07 94.019.869,67 78.694.851,19 -22,17% -16,30%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

Tra le principali competenze dell’Assessorato dell’Industria37 si rammentano l'attività di

coordinamento svolta nei confronti dei SUAP38 comunali, Enti terzi, imprenditori; il

monitoraggio delle situazioni di crisi nel settore produttivo industriale; gli studi, verifiche e

proposte per la soluzione delle situazioni di crisi; il rilancio del sistema produttivo attraverso

l'utilizzo degli strumenti della programmazione negoziata e degli accordi di programma; la

promozione dello sviluppo industriale e la gestione dei relativi progetti comunitari nazionali e

regionali; il sistema informativo per le imprese e l’analisi strutturale del sistema industriale;

l’internazionalizzazione e il marketing territoriale; le politiche e le strategie in materia di

energia; gli incentivi per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio ed

efficienza energetica; il rilascio di concessioni minerarie e di autorizzazioni per l'esercizio delle

attività di cava; le funzioni ispettive e di Polizia mineraria; la tenuta e l’aggiornamento del

catasto cave; la gestione di incentivi e contributi per il recupero ambientale e per compendi ex

minerari e cave dismesse; il finanziamento delle infrastrutture nelle aree industriali e del Pip;

gli interventi nei distretti industriali e per i sistemi produttivi locali; la verifica e il controllo

delle attività e dei bilanci delle società controllate e partecipate della Regione; la gestione

liquidatoria di società partecipate dalla Regione.

Nel corso dei 2012, la Direzione Generale dell'Assessorato dell'Industria ha portato

avanti un insieme di attività finalizzate al sostegno del sistema produttivo regionale e al

raggiungimento degli obiettivi di competitività e sviluppo.

37 Nota del Direttore generale dell’Assessorato dell’Industria del 19 marzo 2013, n. 7632. 38 Sportello unico per le attività produttive

119

Tali azioni sono state realizzate all'interno delie linee strategiche definite nel Programma

Regionale di Sviluppo PRS 2010-2014, nella Legge Finanziaria e nella Legge di Bilancio del

2012 (LL.RR. n. 6 e 7 del 15 marzo 2012).

Una delle attività gestionali maggiormente significative in capo all’Assessorato

dell’Industria riguarda la titolarità del Coordinamento Regionale SUAP, operativo dal 2008, che

coordina e fornisce linee d'indirizzo agli imprenditori e agli Sportelli Unici per le Attività

Produttive (SUAP) della Sardegna, competenti per tutte le autorizzazioni amministrative ed

edilizie connesse alle attività produttive, istituiti presso i Comuni o Unioni di comuni della

Sardegna. Tale Coordinamento è ora confluito, ai sensi della legge n. 3/2008, nell'Ufficio

Regionale SUAP, formalizzato con la deliberazione della Giunta Regionale n° 42/40 del

23.10.2012.

Gli interventi finanziari di maggiore impegno concernono, innanzitutto, le Partecipazioni

azionarie della Regione nel settore industriale, per le quali sono stati stanziati (UPB

S06.03.024) 36.457.687,75 euro, comprendenti altresì 124.687,75 euro di cui al capitolo

SC06.0688 relativo alla Liquidazione EMSA.

Ammonta a ben 23.585.000,00 euro lo stanziamento di cui all’UPB S06.03.023, relativa,

in particolare, alle gestioni liquidatorie e alla messa in sicurezza dei siti minerari dismessi. Su

questa UPB si rilevano impegni in conto delle competenze pari a 20.913.000,00 euro e

pagamenti complessivi (competenze + residui) per 15.330.345,36 euro.

Di notevole rilievo anche lo stanziamento di cui al capitolo SC04.1363, UPB S04.06.005,

pari a 5.798.646,39 euro, destinati, in particolare, a interventi di recupero ambientale e di

valorizzazione delle aree minerarie.

Da segnalare, per la sua rilevanza finanziaria ed economica, lo stanziamento di cui al

capitolo SC06.0593, pari a 5.000.000,00, riguardante i Consorzi Fidi.

L'intervento prevede che vengano accertate annualmente le risorse disponibili

ripartendole proporzionalmente tra i Consorzi Fidi che hanno ì requisiti per la partecipazione.

Le risorse pubbliche dovranno essere prevalentemente utilizzate per la concessione di

garanzie a favore delie piccole e medie imprese aventi sede operativa in Sardegna. L'aiuto alle

PMI, sotto forma di garanzia, viene concesso secondo le modalità e i criteri degli aiuti "de

minimis" di cui al Regolamento (CE) n. 1998/2006 delia Commissione europea del 15 dicembre

2006. Con Determinazione del Direttore del Servizio per le Politiche dello Sviluppo Industriale

n. 867 del 29 novembre 2012, con le risorse stanziate per l'anno 2012 sono state approvate le

"Disposizioni per la presentazione delle domande" e sono stati aperti i termini per le

presentazione delle istanze. Sono state istruite le due istanze pervenute e si è provveduto alla

ripartizione delle risorse tra i Consorzi fidi richiedenti.

Nell'ambito delle attività dì competenza dell’Assessorato dell’Industria rientrano anche i

procedimenti legati ai contenziosi, mediante la predisposizione di memorie difensive per l'Area

Legale, e alle sempre più numerose stanze di insinuazione fallimentare. Come comunicato dal

120

Direttore Generale dell’Assessorato39, particolare attenzione è stata rivolta alla soluzione delle

problematiche relative alla concessione mineraria denominata "Genna Tres Montis' nei Comuni

di Silius e San Basilio, a seguito della pronuncia di decadenza del titolo minerario, concesso

alla Società Fluorite Sarda. Il bando per l'assegnazione delia concessione mineraria è stato

pubblicato in data 20.02.2012, con scadenza 20.07.2012. E' in corso l'aggiudicazione della

gara.

Al proposito occorre rammentare che la Sezione del controllo per la regione Sardegna,

con deliberazione n. 15/2010/VSGF del 3 marzo 2010 ha approvato “l’indagine di controllo

successivo sugli interventi regionali per assicurare l’attività estrattiva del comparto minerario

di Silius. Legge regionale 12 novembre 2006, n. 16” e con deliberazione n. 54/2012/VSGF del

29 maggio 2012 la relazione sulla verifica delle misure consequenziali adottate

dall’Amministrazione regionale, della quale si riportano le valutazioni conclusive.

Quanto comunicato dall’Amministrazione regionale con la nota n. 287 del 20 febbraio 2012, in merito alle

misure consequenzialmente adottate a seguito della relazione della Corte dei conti, ha riguardato esclusivamente la

pubblicazione del nuovo bando per la presentazione di proposte progettuali finalizzate al rilascio della concessione per

la riattivazione ai fini produttivi della miniera “Genna Tres Montis” nel territorio dei comuni di Silius e San Basilio con

impianto di trattamento mineralurgico nel comune di Assemini.

Come si legge nella prima parte dello stesso bando “Il provvedimento è indetto con procedura aperta, allo

scopo di individuare un soggetto che proponga un piano industriale finalizzato alla ripresa produttiva della miniera

Genna Tres Montis che contempli il raggiungimento della fattibilità tecnico-economica, necessaria per il rilascio della

concessione mineraria, così come previsto dalla normativa vigente.

Successivamente alla dimostrazione della fattibilità tecnico economica per la riattivazione della miniera, da

valutare a cura di una apposita commissione tecnica sulla base delle proposte presentate, al proponente che avrà

formulato il migliore piano di riattivazione produttiva della miniera, verrà accordata la concessione mineraria per un

periodo congruo al piano industriale proposto, nei tempi e nei modi previsti dalla legge”.

Non vi è alcun dubbio che la pubblicazione del nuovo bando rappresenti un’importante azione intrapresa

dall’Amministrazione regionale al fine di dar nuovamente vita all’attività mineraria presso la miniera di Silius e il

collegato stabilimento per la lavorazione del minerale situato nel territorio di Assemini.

Le ripercussioni sul piano economico, occupazionale e sociale che potrebbero derivare dalla positiva

conclusione dell’iter di concessione mineraria, attraverso l’individuazione di un soggetto imprenditoriale in grado di

sfruttare le risorse ancora utilizzabili presso il sito minerario di Genna Tres Montis, rappresenterebbero un risultato di

tutto rilievo e una soluzione che consentirebbe, probabilmente, di porre fine alla vicenda, ampiamente illustrata nella

relazione della Corte dei conti.

Tuttavia, la stessa relazione poneva in rilievo anche altre problematiche di notevole complessità delle quali la

nota dell’Assessorato regionale non fa alcun accenno.

Si fa riferimento, in primo luogo, alla procedura C 16/2006 e alla decisione della Commissione UE, con la

quale veniva dichiarato incompatibile con il mercato comune l’aiuto di Stato, pari a 98.360.000 euro, concesso a

favore della Nuova Mineraria Silius S.p.A., nonché l’aiuto di Stato pari a ulteriori 25.869.000 euro che

l’Amministrazione regionale intendeva concedere alla medesima società. Con la stessa decisione veniva altresì

imposto all’Italia il recupero della stessa somma di 98.360.000 euro già erogati, oltre agli interessi per tutto il periodo

decorrente dalla data in cui tali somme sono state messe a disposizione della ditta beneficiaria fino alla data

dell’effettivo recupero.

39 Nota del 19 marzo 2013 cit.

121

Come riportato nella relazione, la Commissione europea ha deciso di avviare un procedimento dinanzi alla

Corte di giustizia europea per la mancata esecuzione della stessa decisione.

Successivamente alla nota n. 3819 del 16 febbraio 2010, sopra riportata, inviata in occasione dell’adunanza

pubblica per la discussione della relazione, l’Amministrazione non ha fornito alcuna informazione in merito ai

successivi sviluppi della vicenda.

Infine, non vi è alcun accenno neanche riguardo alle altre problematiche di carattere generale evidenziate

nella relazione, concernenti le problematiche di carattere occupazionale, sociale ed economico dovute alla mancata

attivazione dell’attività mineraria nel comparto di Silius e Assemini. Si può ipotizzare che l’Amministrazione regionale

ritenga che la nuova procedura per l’assegnazione della concessione mineraria, qualora giungesse a un esito positivo,

avrebbe l’ulteriore effetto di attenuare lo stato di crisi dei territori interessati.

La Sezione rileva che, nonostante il passare del tempo, la situazione rimane sostanzialmente invariata.

Invita, pertanto, l’Amministrazione regionale ad assumere provvedimenti e valide iniziative per la definizione

in tempi certi della problematica, anche con riferimento alle connesse implicazioni sociali.

Raccomanda, infine, il sollecito adempimento alle decisioni della Commissione Europea.

122

9.3.2.10. Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e

sicurezza sociale.

Gli stanziamenti finali di competenza dell’Assessorato del Lavoro ammontano nel 2012 a

352.967.622,00 euro, in leggera riduzione rispetto agli esercizi precedenti.

I residui degli esercizi precedenti ammontavano a 366.124.609,37 euro. Al termine

della gestione 2012 si osserva una leggera riduzione dei residui complessivi (competenza +

residui), pari al 9,98% (329.589.738,99 euro).

I pagamenti complessivi ammontano invece a 225.532.515,89 euro, valore

corrispondente al 20,14% rispetto al complesso delle somme spendibili (stanziamenti di

competenza + Residui passivi iniziali).

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

St. finali 304.386.861,77 316.536.073,43 318.143.860,31 4,52% 0,51%

Economie 106.970.512,91 88.378.003,17 111.177.537,54 3,93% 25,80%

Imp. comp. 197.416.348,86 228.158.070,26 206.966.322,77 4,84% -9,29%

Imp. formali 179.057.782,32 180.616.782,19 182.338.836,08 1,83% 0,95%

Pagamenti 96.879.920,52 86.345.016,55 122.448.048,64 26,39% 41,81%

Res. comp. 100.536.428,34 141.813.053,71 84.518.274,13 -15,93% -40,40%

St. finali 47.294.518,01 52.934.098,00 34.823.761,69 -26,37% -34,21%

Economie 3.612.063,33 2.531.725,91 2.288.772,00 -36,64% -9,60%

Imp. comp. 43.682.454,68 50.402.372,09 32.534.989,69 -25,52% -35,45%

Imp. formali 41.127.454,68 46.695.399,16 32.492.411,70 -21,00% -30,42%

Pagamenti 23.518.749,71 31.209.011,53 22.355.794,17 -4,94% -28,37%

Res. comp. 20.163.704,97 19.193.360,56 10.179.195,52 -49,52% -46,97%

St. finali 1.560.000,00 0,00 0,00 -100,00% -

Economie 1.560.000,00 0,00 0,00 -100,00% -

Imp. comp. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. formali 0,00 0,00 0,00 - -

Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -

Res. comp. 0,00 0,00 0,00 - -

St. finali 353.241.379,78 369.470.171,43 352.967.622,00 -0,08% -4,47%

Economie 112.142.576,24 90.909.729,08 113.466.309,54 1,18% 24,81%

Imp. comp. 241.098.803,54 278.560.442,35 239.501.312,46 -0,66% -14,02%

Imp. formali 220.185.237,00 227.312.181,35 214.831.247,78 -2,43% -5,49%

Pagamenti 120.398.670,23 117.554.028,08 144.803.842,81 20,27% 23,18%

Res. comp. 120.700.133,31 161.006.414,27 94.697.469,65 -21,54% -41,18%

Spese - Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale - esercizi 2010/2012 - competenza

TIT

OLO

IT

IT

OLO

II

TIT

OLO

IV

TO

TA

LE

123

0,00

50.000,00

100.000,00

150.000,00

200.000,00

250.000,00

300.000,00

350.000,00

400.000,00

2010 2011 2012

Valo

ri in m

igliaia

di euro

Ass.to Lavoro risultati della competenza es 2010-2012

St. finali

Imp. formali

Pagamenti

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

Res. iniziali 410.399.844,66 386.521.926,44 321.807.517,49 -21,59% -16,74%

Ec./Perenz. 36.804.779,86 92.552.591,57 37.081.836,87 0,75% -59,93%

Imp. comp. r. 373.595.064,80 293.969.334,87 284.725.680,62 -23,79% -3,14%

Imp. form. r. 253.803.888,48 207.942.335,50 202.889.814,90 -20,06% -2,43%

Pagamenti r. 111.659.050,84 114.898.564,46 69.459.304,10 -37,79% -39,55%

Residui dei r. 261.936.013,96 179.070.770,41 215.266.376,52 -17,82% 20,21%

Res. iniziali 70.214.901,86 72.001.277,89 44.317.091,88 -36,88% -38,45%

Ec./Perenz. 4.116.008,49 26.379.904,64 13.421.830,08 226,09% -49,12%

Imp. comp. r. 66.098.893,37 45.621.373,25 30.895.261,80 -53,26% -32,28%

Imp. form. r. 47.104.570,59 41.259.035,75 29.876.426,23 -36,57% -27,59%

Pagamenti r. 20.218.842,11 17.576.348,56 11.269.368,98 -44,26% -35,88%

Residui dei r. 45.880.051,26 28.045.024,69 19.625.892,82 -57,22% -30,02%

Res. iniziali 0,00 0,00 0,00 - -

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00 - -

Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00 - -

Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -

Residui dei r. 0,00 0,00 0,00 - -

Res. iniziali 480.614.746,52 458.523.204,33 366.124.609,37 -23,82% -20,15%

Ec./Perenz. 40.920.788,35 118.932.496,21 50.503.666,95 23,42% -57,54%

Imp. comp. r. 439.693.958,17 339.590.708,12 315.620.942,42 -28,22% -7,06%

Imp. form. r. 300.908.459,07 249.201.371,25 232.766.241,13 -22,65% -6,60%

Pagamenti r. 131.877.892,95 132.474.913,02 80.728.673,08 -38,79% -39,06%

Residui dei r. 307.816.065,22 207.115.795,10 234.892.269,34 -23,69% 13,41%

Spese - Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale - esercizi 2010/2012 - residui

TIT

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IT

IT

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II

TIT

OLO

IV

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LE

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

252.276.563,18 250.028.941,10 225.532.515,89 -10,60% -9,80%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

Gli stanziamenti maggiormente significativi di competenza dell’Assessorato del Lavoro

riguardano l’UPB S06.06.004 - Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti, per la

quale risulta uno stanziamento finale di competenza pari a 96.265.814,70 euro, ovvero oltre il

27% rispetto all’intero stanziamento di competenza dell’Assessorato. Somme alle quali si

aggiungono, sulla medesima UPB, 103.817.794,73 euro di residui degli anni precedenti. I

pagamenti complessivi per questa UPB ammontano a 69.813.894,11 euro.

124

L’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale40 è

competente in materia di:

a) promozione e difesa dell’occupazione;

b) diritti dei lavoratori;

c) problemi generali della cooperazione e vigilanza sulle cooperative;

d) formazione professionale;

e) previdenza ed assistenza sociale.

La Direzione Generale, in qualità di Autorità di Gestione del POR FSE 2007 – 2013 ha

deciso, di concerto col Comitato di Sorveglianza, di avviare la parziale modifica degli interventi

programmati dallo stesso piano operativo, finalizzata a incrementare la capacità di risposta del

POR ai fabbisogni del territorio regionale sardo investito dalla crisi. Infatti, le mutate condizioni

socioeconomiche in atto in Sardegna, richiedevano interventi mirati a cittadini e imprese in

difficoltà, per consentire loro una rapida ripresa nell’ambito delle nuove condizioni economiche

e finanziarie di mercato.

A tal fine, l’Autorità di Gestione ha chiesto e ottenuto dalla Commissione Europea in

data 3 aprile 2012, con Decisione C(2012) 2362, l’approvazione del Programma Operativo

rivisto. In particolare, si è provveduto a incrementate le risorse dell’Asse II Occupabilità (+

16,7 Milioni di euro) e dell’Asse VI Assistenza Tecnica (+ 13,9 Milioni di euro), riducendo le

dotazioni finanziarie dell’Asse III Inclusione Sociale (-19,6 Milioni di euro) e dell’Asse V

Transnazionalità ed interregionalità (-10,6 Milioni di euro).

Con Delibera n. 23/2 del 29.05.2012 la Giunta Regionale ha aggiornato il quadro

riepilogativo delle competenze e rimodulato la dotazione finanziaria interna agli Assi. La

dotazione finanziaria del POR FSE 2007-2013 risulta così complessivamente invariata (729,29

Milioni di euro).

Successive Delibere di Giunta Regionale (39/36 del 26.09.2012 e 50/24 del

21.12.2012) nel corso del 2012 hanno ulteriormente modificato le competenze del POR,

calibrando gli interventi verso azioni ritenute maggiormente efficaci.

Tra le variazioni di bilancio intervenute in corso d’anno a seguito della

riprogrammazione del POR FSE 2007 – 2013, si segnala l’attribuzione al Servizio Politiche per il

Lavoro e per le Pari Opportunità della linea di attività e.1.2 con una quota di 15,5 milioni di

euro destinati al Fondo Micro credito FSE e la contestuale diminuzione della dotazione

finanziaria del Servizio per l’Occupazione e i Rapporti con l’Agenzia Regionale per il Lavoro, con

riferimento alle linee d.1.1, d.1.2 e g.1.3.

40 Nota della Direzione Generale dell’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale n. 14319 del 25 marzo 2013.

125

9.3.2.11. Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione,

spettacolo e sport.

Gli stanziamenti assegnati all’Assessorato della Pubblica Istruzione ammontano,

complessivamente, a 283.555.763,61 euro ai quali si aggiungono 566.647.059,65 euro di

residui provenienti dagli esercizi precedenti.

L’Assessorato della Pubblica Istruzione si articola in due Direzioni generali, la Direzione

generale della pubblica istruzione, che gestisce oltre il 70% degli stanziamenti di competenza,

e la Direzione generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

I pagamenti complessivi ammontano nel 2012 a 202.471.942,93 euro, cifra che

rappresenta il 23,81% delle disponibilità complessive (Stanz. Finali + Residui iniziali).

Con riferimento ai residui si può osservare una diminuzione della consistenza degli

stessi al 31 dicembre 2012 pari al 17,13% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio

precedente.

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

St. finali 267.421.880,70 275.777.868,83 245.309.047,73 -8,27% -11,05%

Economie 41.273.643,26 43.356.854,79 60.459.518,29 46,48% 39,45%

Imp. comp. 226.148.237,44 232.421.014,04 184.849.529,44 -18,26% -20,47%

Imp. formali 223.853.718,22 222.508.619,31 181.318.242,61 -19,00% -18,51%

Pagamenti 92.521.205,46 83.541.049,39 52.943.460,74 -42,78% -36,63%

Res. comp. 133.627.031,98 148.879.964,65 131.906.068,70 -1,29% -11,40%

St. finali 73.765.391,54 91.753.205,41 38.246.715,88 -48,15% -58,32%

Economie 34.020.575,54 38.278.363,38 16.584.285,83 -51,25% -56,67%

Imp. comp. 39.744.816,00 53.474.842,03 21.662.430,05 -45,50% -59,49%

Imp. formali 37.956.816,00 51.654.562,03 21.593.536,90 -43,11% -58,20%

Pagamenti 4.404.565,13 7.206.344,44 1.436.995,64 -67,37% -80,06%

Res. comp. 35.340.250,87 46.268.497,59 20.225.434,41 -42,77% -56,29%

St. finali 341.187.272,24 367.531.074,24 283.555.763,61 -16,89% -22,85%

Economie 75.294.218,80 81.635.218,17 77.043.804,12 2,32% -5,62%

Imp. comp. 265.893.053,44 285.895.856,07 206.511.959,49 -22,33% -27,77%

Imp. formali 261.810.534,22 274.163.181,34 202.911.779,51 -22,50% -25,99%

Pagamenti 96.925.770,59 90.747.393,83 54.380.456,38 -43,89% -40,07%

Res. comp. 168.967.282,85 195.148.462,24 152.131.503,11 -9,96% -22,04%

TIT

OLO

II

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LE

Spese - Ass. Pubblica Istruz. B. Cult., Informaz., Spett. e Sport - competenza

TIT

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I

126

0,00

50.000,00

100.000,00

150.000,00

200.000,00

250.000,00

300.000,00

350.000,00

400.000,00

2010 2011 2012

Valo

ri in m

igliaia

di euro

Ass.to Pubblica istr. risultati della competenza es 2010-2012

St. finali

Imp. formali

Pagamenti

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

Res. iniziali 275.361.925,00 228.145.012,15 240.874.662,89 -12,52% 5,58%

Ec./Perenz. 43.760.419,14 27.387.334,52 23.791.399,09 -45,63% -13,13%

Imp. comp. r. 231.601.505,86 200.757.677,63 217.083.263,80 -6,27% 8,13%

Imp. form. r. 203.453.935,47 182.795.999,21 201.558.216,64 -0,93% 10,26%

Pagamenti r. 135.868.789,99 105.296.587,35 113.053.744,96 -16,79% 7,37%

Residui dei r. 95.732.715,87 95.461.090,28 104.029.518,84 8,67% 8,98%

Res. iniziali 494.935.348,88 408.439.198,10 325.772.396,76 -34,18% -20,24%

Ec./Perenz. 38.059.575,02 45.320.884,41 35.450.571,95 -6,86% -21,78%

Imp. comp. r. 456.875.773,86 363.118.313,69 290.321.824,81 -36,45% -20,05%

Imp. form. r. 253.261.164,65 237.542.528,21 220.127.434,54 -13,08% -7,33%

Pagamenti r. 76.959.176,65 36.533.896,61 35.037.741,59 -54,47% -4,10%

Residui dei r. 379.916.597,21 326.584.417,08 255.284.083,22 -32,81% -21,83%

Res. iniziali 770.297.273,88 636.584.210,25 566.647.059,65 -26,44% -10,99%

Ec./Perenz. 81.819.994,16 72.708.218,93 59.241.971,04 -27,59% -18,52%

Imp. comp. r. 688.477.279,72 563.875.991,32 507.405.088,61 -26,30% -10,01%

Imp. form. r. 456.715.100,12 420.338.527,42 421.685.651,18 -7,67% 0,32%

Pagamenti r. 212.827.966,64 141.830.483,96 148.091.486,55 -30,42% 4,41%

Residui dei r. 475.649.313,08 422.045.507,36 359.313.602,06 -24,46% -14,86%

TIT

OLO

II

TO

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LE

Spese - Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport - esercizi 2010/2012 - residui

TIT

OLO

I

2010 2011 2012

% Var.

10/12

% Var.

11/12

309.753.737,23 232.577.877,79 202.471.942,93 -34,63% -12,94%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

La Direzione generale della pubblica istruzione41 ha evidenziato la preoccupante crescita

dei residui stante la ridotta percentuale di plafond per i pagamenti assegnata

complessivamente alla Direzione Generale della Pubblica Istruzione (circa il 59% degli impegni

a fronte di una media dell'Amministrazione Regionale pari all'80%).

41 Nota trasmessa in data 14 marzo 2013.

127

Strategia 02 - Funzione obiettivo 01 - Politiche a favore dell'istruzione

UPB Stanziamento

competenza 2012 Residui iniziali Risorse totali

Impegni complessivi (1)

Pagamenti (1)

Capacità

d'impegno (2)

Capacità di

pagamento (3)

Residui finali

S02.01.001 4.685.000,00 20.126.391,08 24.811.391,08 23.935.212,03 7.758.512,55 96,5% 32,4% 16.176.699,48

S02.01.002 - 90.000,03 90.000,03 90.000,03 - 100,0% 0,0% 90.000,03

S02.01.003 22.000.000,00 8.203.546,00 30.203.546,00 30.203.546,00 17.550.019,60 100,0% 58,1% 12.653.526,40

S02.01.004 222.000,00 8.402.110,35 8.624.110,35 8.544.992,00 6.322.976,39 99,1% 74,0% 2.222.015,61

S02.01.005 19.890.559,53 119.375.783,39 139.266.342,92 120.369.473,00 16.042.222,81 86,4% 13,3% 104.327.250,19

S02.01.006 5.000.000,00 5.018.220,78 10.018.220,78 10.018.220,78 5.018.220,78 100,0% 50,1% 5.000.000,00

S02.01.007 - 879.355,26 879.355,26 879.355,26 - 100,0% 0,0% 879.355,26

S02.01.008 60.000,00 260.000,00 320.000,00 280.000,00 140.000,00 87,5% 50,0% 140.000,00

S02.01.009 42.066.590,99 96.734.091,78 138.800.682,77 119.234.199,13 36.887.698,18 85,9% 30,9% 82.346.500,95

S02.01.010 5.000.000,00 36.205.249,99 41.205.249,99 41.205.249,99 6.226.200,00 100,0% 15,1% 34.979.049,99

S02.01.011 30.689.394,66 16.704.671,67 47.394.066,33 42.210.367,88 19.594.613,00 89,1% 46,4% 22.615.754,88

S02.01.012 4.281.000,00 45.550.840,84 49.831.840,84 33.831.840,84 800.000,00 67,9% 2,4% 33.031.840,84

S02.01.013 240.000,00 269.600,00 509.600,00 363.498,89 193.498,89 71,3% 53,2% 170.000,00

S02.01.014 1.000.000,00 912.029,60 1.912.029,60 886.129,60 886.129,60 46,3% 100,0% -

S02.01.015 40.489.300,26 18.129.083,49 58.618.383,75 23.336.627,02 4.262.070,87 39,8% 18,3% 19.074.556,15

175.623.845,44 376.860.974,26 552.484.819,70 455.388.712,45 121.682.162,67 82,4% 26,7% 333.706.549,78

Strategia 02 - Funzione obiettivo 04 - Ricerca scientifica e innovazione tecnologica

S02.04.003 - - - - - - - -

S02.04.004 - - - - - - - -

S02.04.009 - - - - - - - -

S02.04.012 - - - - - - - -

S02.04.013 - 535.325,66 535.325,66 88.153,35 88.133,35 16,5% 100,0% 20,00

S02.04.017 11.054.314,68 22.916.582,03 33.970.896,71 30.796.660,91 4.925.049,30 90,7% 16,0% 25.871.611,61

11.054.314,68 23.451.907,69 34.506.222,37 30.884.814,26 5.013.182,65 89,5% 16,2% 25.871.631,61

(1) Competenza + residui

(2) Impegni complessivi/Risorse totali

(3) Pagamenti complessivi/Impegni complessivi

(Fonte: Ass. Pubblica istruzione - rielaborazione Corte dei conti su dati rendiconto)

128

Gli stanziamenti maggiormente significativi concernono l’UPB S02.01.009 – Formazione

universitaria, sulla quale risultano stanziamenti di competenza pari a 42.066.590,99 euro,

nonché residui per 96.734.091,78 euro. I pagamenti sono stati pari a 36.887.698,18 euro

mentre si osserva una riduzione dei residui a fine esercizio.

Nell’ambito di questa UPB, si deve sottolineare che oltre il 50% dell’intero

stanziamento, pari a 23.000.000,00 di euro è allocato nel capitolo SC02.0171, ai sensi

dell’art. 3 della L.R. 8 luglio 1996, n. 26, il quale prevede che l'importo complessivo della

somma da erogare alle Università della Sardegna viene stabilito annualmente con la legge

finanziaria. I relativi stanziamenti confluiscono in un fondo globale denominato "Interventi

regionali per l'Università".

Per il 2012 la ripartizione del fondo è la seguente:

Fondo Globale Università di Cagliari

Università di Sassari

TOTALE

Finanziamento dei corsi di laurea in professioni sanitarie 1.000.000 1.000.000 2.000.000

Interventi regionali per l'Università 13.650.000 7.350.000 21.000.000

TOTALE 14.650.000 8.350.000 23.000.000

Tale ripartizione è stata approvata con Deliberazione della Giunta regionale n. 50/56 del

21.12.2012; l'approvazione definitiva della ripartizione, a seguito del parere favorevole

dell'Ottava Commissione consiliare, è stata deliberata con DGR n. 7/9 del 5.2.2013.

• Impegni: DDS n. 472 del 28.12.2012 riguardante l'impegno a favore

dell'Università di Cagliari euro 14.650.00 e dell'Università di Sassari euro 8.350.000.

• Pagamenti: non è stato effettuato alcun pagamento.

Per quanto concerne le Università sarde si deve tenere conto anche degli stanziamenti

di cui all’UPB S02.01.011 - Diritto allo studio universitario - ERSU - Spese correnti, sulla quale

risultano iscrizioni in conto delle competenze pari a 30.689.394,66 euro ai quali si aggiungono

16.704.671,67 euro di residui. I pagamenti su questa UPB sono stati pari a 19.594.613,00

euro, mentre si osserva un incremento dei residui passivi a fine esercizio di oltre il 35%.

La Direzione generale della Pubblica Istruzione precisa che “i rapporti tra la Regione e le

Università della Sardegna sono regolati da apposita Convenzione Triennale, per la cui

predisposizione è stato costituito un Gruppo di Lavoro, composto dal Direttore del Servizio, dal

Direttore del Centro Regionale di Programmazione e dai Prorettori alla Ricerca Scientifica delle

Università di Cagliari e Sassari; l'attività, per la redazione del documento, si è svolta per oltre

un anno e sei mesi. E' stata siglata nel mese di luglio 2012, tra i Rettori, l'Assessore della

Programmazione e della Pubblica Istruzione, in attuazione dell'art. 4, della L.R. 26/96 e della

strategia illustrata nel Programma Regionale di Sviluppo (PRS) 2010/2014.

129

La Convenzione dedica, per la prima volta, un allegato specifico, denominato I numeri

delle Università, che documenta analiticamente, il quadro numerico, articolato per Facoltà

(attuali Dipartimenti), la popolazione universitaria, l'offerta formativa, i livelli di mobilità e di

internazionalizzazione, il personale docente, completato dai riferimenti al contesto nazionale.

Un ulteriore Allegato interessa, in modo specifico, il Sistema di Valutazione, avvalendosi degli

indicatori nazionali della ricerca e della didattica, integrati da parametri regionali, anche con

specifico riferimento agli interventi e agli indicatori di risultato attinenti al PO FSE e FESR. La

Convenzione apre con la descrizione dello scenario di riferimento attuale e della strategia degli

obiettivi da raggiungere.”

Tra gli altri stanziamenti facenti capo alla Direzione generale della Pubblica istruzione,

deve segnalarsi la dotazione assegnata per il 2012 al capitolo SC02.0051, relativo alla

concessione di contributi a favore delle scuole dell'infanzia non statali, ai sensi dell’art. 3, della

L.R. 25 giugno 1984, n. 31. Lo stanziamento risulta pari a 17.313.863,23 di euro, ai quali si

aggiungono 3.546,00 euro di residui. I pagamenti complessivi risultano pari a 7.390.178,35

euro.

130

La Direzione generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport42 ha

evidenziato i seguenti risultati relativi all’esercizio 2012, posti a confronto con i dati del 2011:

Gestione in c/competenza

Stanziamenti finali

Impegni formali

Pagamenti Capacità impegno

Capacità pagamento

Residui passivi

82.491.255

77.549.360

36.367.076

94,0% 46,2% 41.182.283

Gestione in c/residui

Residui Iniziali Impegni formali Pagamenti Capacità smaltimento Residui passivi

163.350.906 102.493.601 38.659.611 34,0% 63.833.990

La Direzione generale evidenzia come la capacità di impegno risulti maggiore della

capacità di pagamento; ciò in considerazione dei limiti più stringenti del Patto di stabilità sul

plafond pagamenti rispetto al plafond impegni. Per effetto di tali limiti, mentre è stato possibile

impegnare quasi per intero le risorse stanziate, si è potuto procedere ai pagamenti solo per

circa il 42%43 dei residui e degli impegni in c/competenza.

Confronto Residui 2012-2011

2012 2011

Residui dell'esercizio 41.251.177 53.396.550

Residui pregressi 106.684.142 142.014.217

Residui totali

147.935.319

195.410.767

Confronto bilancio c/competenza 2012-2011

Anno Stanziamenti

finali Impegni formali

Pagamenti Capacità impegno

Capacità pagamento

Residui passivi

2012

82.491.255

77.549.360

36.367.076

94,0% 46,2% 41.251.177

2011

120.769.996

98.798.796

46.624.465

81,8% 47,2% 53.396.550

Con riferimento ai dati di cui sopra, che pongono a raffronto i dati finanziari relativi alla

spesa del 2012/2011, la Direzione generale evidenzia che emerge una diminuzione dei residui

passivi totali nel 2012 rispetto al 2011; ciò è dovuto alla diminuzione degli stanziamenti finali

42 Nota prot. n. 5241 trasmessa il 15 marzo 2013. 43 Come rettificato con nota 10556 del 24 giugno 2013 del Direttore Generale dei Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.

131

2012 rispetto al 2011 di circa 40.000.000,00 di euro. Si evidenzia, peraltro, un miglioramento

della capacità d’impegno rispetto all’anno precedente.

Lo stanziamento di maggiore portata nell’ambito della gestione della Direzione generale

dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport, riguarda il capitolo SC03.0015 - Patrimonio

culturale, UPB S03.01.003 - Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale -

spese correnti. Su questo capitolo risultano stanziati, in conto delle competenze,

16.187.500,00 euro ai quali si aggiungono residui per 4.556.888,16 euro. I pagamenti

complessivi ammontano a 14.256.008,09 euro.

In relazione alle attività di tutela del patrimonio culturale la Direzione generale pone

particolare accento sugli interventi per il Catalogo generale del patrimonio culturale della

Sardegna (L.R. 15 ottobre 1997, n. 26, artt. 3 e 9). Con Decreto dell’Assessore della Pubblica

Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport del 29.05.2012, si è disposto un

incremento di euro 48.000,00 sul competente capitolo di spesa SC03.0199 (euro 20.000,00)

per la realizzazione del progetto “CaMiLiSa” - Carta delle minoranze linguistiche in Sardegna. Il

progetto si pone l’obiettivo di tutelare e diffondere la lingua sarda anche con finalità didattiche

e di visibilità linguistica, anche attraverso la realizzazione di una carta linguistica che illustri

oltre che la distribuzione geografica del sardo, anche quella delle varietà alloglotte presenti

nell’Isola e delle altre minoranze linguistiche tutelate ai sensi della L 482/99 e attraverso

l’installazione, all’interno del territorio regionale, di 80 segnali stradali di località in lingua

sarda. Per l’intervento relativo alla segnaletica stradale in lingua sarda sono stati impegnati

euro 47.758,70 e per la pubblicazione di Carte didattiche linguistiche sono stati impegnati euro

19.998,78.

Ammonta, invece, a ben 11.318.155,75 euro lo stanziamento disposto sull’UPB

S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche - Spese correnti, di cui la quasi totalità,

ovvero 10.255.512,20 euro ascrivibili al capitolo SC03.0120 - Beni librari.

132

9.3.2.12. Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale

Gli stanziamenti finali in capo all’Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale

rappresentano il 41,24% dell’intera previsione di spesa regionale e il 47,80% se si fa

riferimento solo ai Titoli I e II e sono costituiti per il 98,80% da spese di parte corrente. Data

la natura stessa delle spese, risulta molto elevata la percentuale degli impegni formali rispetto

agli stanziamenti, corrispondente al 83,22%, così come i pagamenti in conto delle competenze,

pari al 84,23%, sempre rispetto agli stanziamenti.

L’ 83,65% dell’intero stanziamento della Sanità grava sul capitolo SC05.0001 avente ad

oggetto “Finanziamento delle spese correnti delle Aziende Unità Sanitarie Locali, delle aziende

ospedaliere, dei policlinici universitari l'INRCA”.

In leggera crescita risulta il volume complessivo dei residui rispetto al 1° gennaio del

2012. Infatti, dalla gestione delle competenze e dei residui, si riscontra un totale di

761.025.738,90 euro di residui da riportare al nuovo esercizio, contro 754.183.170,07 euro di

residui presenti all’inizio dell’esercizio 2012. Il relativo incremento percentuale risulta pari allo

0,91%.

Spese - Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale - esercizi 2010/2012 - competenza

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I St. finali 3.662.584.369,23 3.586.914.412,10 3.744.482.102,49 2,24% 4,39%

Economie 43.256.882,58 55.105.953,12 55.560.242,88 28,44% 0,82%

Imp. comp. 3.619.327.486,65 3.531.808.458,98 3.688.921.859,61 1,92% 4,45%

Imp. formali 3.585.980.986,15 3.504.824.503,40 3.671.156.979,92 2,38% 4,75%

Pagamenti 3.092.900.432,05 3.034.352.343,33 3.148.500.246,33 1,80% 3,76%

Res. comp. 526.427.054,60 497.456.115,65 540.421.613,28 2,66% 8,64%

TIT

OLO

II St. finali 61.139.819,84 46.162.389,77 45.556.093,75 -25,49% -1,31%

Economie 13.286.162,16 18.064.407,13 2.815.930,23 -78,81% -84,41%

Imp. comp. 47.853.657,68 28.097.982,64 42.740.163,52 -10,69% 52,11%

Imp. formali 47.315.657,68 23.675.029,41 20.944.162,16 -55,74% -11,53%

Pagamenti 2.279.084,92 2.664.147,10 5.584.141,03 145,02% 109,60%

Res. comp. 45.574.572,76 25.433.835,54 37.156.022,49 -18,47% 46,09%

TO

TA

LE

St. finali 3.723.724.189,07 3.633.076.801,87 3.790.038.196,24 1,78% 4,32%

Economie 56.543.044,74 73.170.360,25 58.376.173,11 3,24% -20,22%

Imp. comp. 3.667.181.144,33 3.559.906.441,62 3.731.662.023,13 1,76% 4,82%

Imp. formali 3.633.296.643,83 3.528.499.532,81 3.692.101.142,08 1,62% 4,64%

Pagamenti 3.095.179.516,97 3.037.016.490,43 3.154.084.387,36 1,90% 3,85%

Res. comp. 572.001.627,36 522.889.951,19 577.577.635,77 0,97% 10,46%

133

Spese - Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale - esercizi 2010/2012 - residui

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I Res. iniziali 507.737.376,04 594.539.816,73 572.983.747,31 12,85% -3,63%

Ec./Perenz. 99.084.940,86 31.421.037,84 29.941.373,34 -69,78% -4,71%

Imp. comp. r. 408.652.435,18 563.118.778,89 543.042.373,97 32,89% -3,57%

Imp. form. r. 402.102.202,85 559.359.084,68 537.782.708,54 33,74% -3,86%

Pagamenti r. 337.937.039,97 487.445.143,19 492.066.944,40 45,61% 0,95%

Residui dei r. 70.715.395,21 75.673.635,70 50.975.429,57 -27,91% -32,64%

TIT

OLO

II Res. iniziali 474.346.189,68 331.700.655,82 181.199.422,76 -61,80% -45,37%

Ec./Perenz. 112.477.207,99 135.955.642,87 15.420.088,66 -86,29% -88,66%

Imp. comp. r. 361.868.981,69 195.745.012,95 165.779.334,10 -54,19% -15,31%

Imp. form. r. 199.959.551,79 173.421.688,18 165.515.641,39 -17,23% -4,56%

Pagamenti r. 73.856.788,97 32.545.032,27 33.306.660,54 -54,90% 2,34%

Residui dei r. 288.012.192,72 163.199.980,68 132.472.673,56 -54,00% -18,83%

TO

TA

LE

Res. iniziali 982.083.565,72 926.240.472,55 754.183.170,07 -23,21% -18,58%

Ec./Perenz. 211.562.148,85 167.376.680,71 45.361.462,00 -78,56% -72,90%

Imp. comp. r. 770.521.416,87 758.863.791,84 708.821.708,07 -8,01% -6,59%

Imp. form. r. 602.061.754,64 732.780.772,86 703.298.349,93 16,81% -4,02%

Pagamenti r. 411.793.828,94 519.990.175,46 525.373.604,94 27,58% 1,04%

Residui dei r. 358.727.587,93 238.873.616,38 183.448.103,13 -48,86% -23,20%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

3.506.973.345,91 3.557.006.665,89 3.679.457.992,30 4,92% 3,44%

L’ Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale è articolato nelle seguenti

strutture:

Direzione generale della sanità

Direzione generale delle politiche sociali

Agenzia regionale della sanità

Osservatorio epidemiologico regionale per le dipendenze patologiche

La Direzione generale della sanità gestisce il 93,97% dell’intero stanziamento di

competenza, corrispondenti a 3.518.621.185,38 euro.

134

La Direzione generale delle politiche sociali, competente in materia di assistenza sociale,

nel 2012 ha gestito uno stanziamento di competenza di 271.412.010,86 euro di cui

217.109.984,55 euro formalmente impegnati. I pagamenti sulle competenze e sui residui

ammontano complessivamente a 255.409.851,46 euro.

L’UPB che presenta lo stanziamento più rilevante concerne le Provvidenze a favore di

soggetti con disabilità e loro associazioni (UPB S05.03.007), con una dotazione di competenza

pari a 194.244.636,82 euro, per la maggior concentrati sui capitoli SC05.0673 - Handicap

grave; SC05.0666 Talassemici etc.; SC05.0680 Sostegno famiglie; SC05.0668 - Servizi alla

persona.

135

9.3.2.13. Assessorato dei trasporti

Gli stanziamenti sul conto delle competenze 2012 intestati all’Assessorato dei trasporti

ammontano a 358.270.709,85 euro, ai quali si aggiungono i residui degli anni precedenti pari a

349.268.879,75 euro, per una massa spendibile che quindi ammonta a 707.539.589,60 euro,

a fronte della quale si registrano pagamenti complessivi pari a 278.252.304,69 euro, con un

rapporto percentuale tra le due grandezze di poco superiore al 39%.

Le tabelle che seguono mostrano come 305.810.251,38 euro iscritti nel conto delle

competenze siano costituiti da stanziamenti di parte corrente. Tale cifra corrisponde all’85,36%

dell’intero stanziamento finale.

Discorso inverso vale invece per la parte dei residui. Infatti il 77,27% dei residui

riscontrabili a inizio 2012 è costituito da somme in conto capitale.

Il rapporto tra gli stanziamenti finali e gli impegni formali di competenza risulta

superiore al 78%, mentre le economie di spesa risultano pari a 77.297.323,71 euro.

Alla fine dell’esercizio 2012 si registrano residui passivi per 319.821.693,79, con una

diminuzione dell’8,43% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente.

L’82,83% degli stanziamenti in conto competenza, corrispondente a 296.771.141,78

euro, è assegnata all’UPB S07.06.001 - Trasporto pubblico locale. Si tratta, in particolare, di

spese di parte corrente per la copertura degli oneri concernenti il trasporto pubblico locale, la

continuità territoriale, i trasporti marittimi e ferroviari.

Tra le spese per investimenti si deve segnalare l’UPB S07.06.002, per la quale risultano

stanziati 31.200.576,04 euro, di cui 23.500.000,00 relativi al capitolo SC07.0640 destinato ai

finanziamenti per il potenziamento e il rinnovo dei mezzi di trasporto delle aziende pubbliche di

trasporto.

Spese - Assessorato dei trasporti - esercizi 2010/2012 - competenza

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I St. finali 264.886.148,90 286.514.027,62 305.810.251,38 15,45% 6,73%

Economie 16.340.520,11 50.566.186,42 66.578.643,40 307,45% 31,67%

Imp. comp. 248.545.628,79 235.947.841,20 239.231.607,98 -3,75% 1,39%

Imp. formali 243.833.193,12 229.477.374,68 239.208.326,35 -1,90% 4,24%

Pagamenti 181.637.468,46 180.211.383,58 151.000.984,86 -16,87% -16,21%

Res. comp. 66.908.160,33 55.736.457,62 88.230.623,12 31,87% 58,30%

TIT

OLO

II St. finali 92.798.756,78 88.715.982,06 52.460.458,47 -43,47% -40,87%

Economie 11.803.558,73 24.184.413,25 10.718.680,31 -9,19% -55,68%

Imp. comp. 80.995.198,05 64.531.568,81 41.741.778,16 -48,46% -35,32%

Imp. formali 63.161.257,12 58.475.227,60 41.741.778,16 -33,91% -28,62%

Pagamenti 22.944.451,80 22.969.627,60 25.890.733,50 12,84% 12,72%

Res. comp. 58.050.746,25 41.561.941,21 15.851.044,66 -72,69% -61,86%

TO

TA

LE

St. finali 357.684.905,68 375.230.009,68 358.270.709,85 0,16% -4,52%

Economie 28.144.078,84 74.750.599,67 77.297.323,71 174,65% 3,41%

Imp. comp. 329.540.826,84 300.479.410,01 280.973.386,14 -14,74% -6,49%

Imp. formali 306.994.450,24 287.952.602,28 280.950.104,51 -8,48% -2,43%

Pagamenti 204.581.920,26 203.181.011,18 176.891.718,36 -13,54% -12,94%

Res. comp. 124.958.906,58 97.298.398,83 104.081.667,78 -16,71% 6,97%

136

Spese - Assessorato dei trasporti - esercizi 2010/2012 - residui

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

TIT

OLO

I Res. iniziali 53.906.211,11 93.519.311,93 79.401.146,71 47,29% -15,10%

Ec./Perenz. 9.844.680,40 18.060.271,26 14.890.488,42 51,25% -17,55%

Imp. comp. r. 44.061.530,71 75.459.040,67 64.510.658,29 46,41% -14,51%

Imp. form. r. 43.756.539,25 75.100.879,20 64.228.599,64 46,79% -14,48%

Pagamenti r. 17.450.379,11 51.794.351,58 47.253.635,37 170,79% -8,77%

Residui dei r. 26.611.151,60 23.664.689,09 17.257.022,92 -35,15% -27,08%

TIT

OLO

II Res. iniziali 314.053.506,59 284.561.407,96 269.867.733,04 -14,07% -5,16%

Ec./Perenz. 9.471.001,26 2.050.076,51 17.277.778,99 82,43% 742,79%

Imp. comp. r. 304.582.505,33 282.511.331,45 252.589.954,05 -17,07% -10,59%

Imp. form. r. 231.798.580,04 220.741.126,36 250.077.052,44 7,89% 13,29%

Pagamenti r. 50.877.343,62 17.753.066,14 54.106.950,96 6,35% 204,78%

Residui dei r. 253.705.161,71 264.758.265,31 198.483.003,09 -21,77% -25,03%

TO

TA

LE

Res. iniziali 367.959.717,70 378.080.719,89 349.268.879,75 -5,08% -7,62%

Ec./Perenz. 19.315.681,66 20.110.347,77 32.168.267,41 66,54% 59,96%

Imp. comp. r. 348.644.036,04 357.970.372,12 317.100.612,34 -9,05% -11,42%

Imp. form. r. 275.555.119,29 295.842.005,56 314.305.652,08 14,06% 6,24%

Pagamenti r. 68.327.722,73 69.547.417,72 101.360.586,33 48,34% 45,74%

Residui dei r. 280.316.313,31 288.422.954,40 215.740.026,01 -23,04% -25,20%

Totale Pagamenti (competenza + residui)

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

272.909.642,99 272.728.428,90 278.252.304,69 1,96% 2,03%

137

9.3.3. LA SPESA PER STRATEGIE

Le spese sono classificate nel bilancio regionale in Strategie, individuate dal Programma

regionale di sviluppo, e in Funzioni obiettivo, in relazione alle politiche regionali:

STRATEGIA FUNZIONE OBIETTIVO

STRATEGIA.01 1-FUNZIONE.01 - Organizzazione Istituzionale

Istituzionale

1-FUNZIONE.02 - Personale e funzionamento amministrazione regionale

1-FUNZIONE.03 - Attività istituzionali

1-FUNZIONE.04 - Attività di supporto

1-FUNZIONE.05 - Demanio e patrimonio

1-FUNZIONE.06 - Sistema delle autonomie locali

STRATEGIA.02 2-FUNZIONE.01 - Politiche a favore dell'istruzione

Educazione

2-FUNZIONE.02 - Politiche della formazione

2-FUNZIONE.03 - Politiche attive del lavoro

2-FUNZIONE.04 - Ricerca scientifica e innovazione tecnologica

STRATEGIA.03 3-FUNZIONE.01 - Patrimonio culturale

Patrimonio culturale 3-FUNZIONE.02 - Interventi a favore della cultura

STRATEGIA.04 4-FUNZIONE.01 - Energie rinnovabili e risparmio energetico

Ambiente e territorio

4-FUNZIONE.02 - Risorse idriche

4-FUNZIONE.03 - Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali

4-FUNZIONE.04 - Difesa delle coste

4-FUNZIONE.05 - Rifiuti

4-FUNZIONE.06 - Tutela e risanamento ambientale

4-FUNZIONE.07 - Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile

4-FUNZIONE.08 - Patrimonio ambientale e forestale

4-FUNZIONE.09 - Paesaggio e politiche di assetto del territorio

4-FUNZIONE.10 - Città e sistemi urbani

4-FUNZIONE.11 - Aree e sistemi rurali

STRATEGIA.05 5-FUNZIONE.01 - Tutela e difesa della salute umana

Servizi alla persona

5-FUNZIONE.02 - Prevenzione e tutela della salute veterinaria

5-FUNZIONE.03 - Interventi per lo sviluppo dei servizi e delle attività per l'inclusione sociale

5-FUNZIONE.04 - Politiche a favore dello sport e del tempo libero

5-FUNZIONE.05 - Politiche a favore degli emigrati e degli immigrati

5-FUNZIONE.06 - Sicurezza e legalità

STRATEGIA.06 6-FUNZIONE.01 - Apertura internazionale a attrazione di investimenti

Economia

6-FUNZIONE.02 - Turismo sostenibile

6-FUNZIONE.03 - Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi

6-FUNZIONE.04 - Filiere agro-alimentari

6-FUNZIONE.05 - Pesca e acquacoltura

6-FUNZIONE.06 - Politiche per l'occupazione rivolte alle imprese

STRATEGIA.07 7-FUNZIONE.01 - Rete stradale

Crescita delle reti

infrastrutturali

7-FUNZIONE.02 - Rete ferroviaria e sistemi intermodali

7-FUNZIONE.03 - Sistema aeroportuale

7-FUNZIONE.04 - Sistema portuale

7-FUNZIONE.05 - Mobilità nelle aree urbane

7-FUNZIONE.06 - Trasporto pubblico

7-FUNZIONE.07 - Reti idriche

7-FUNZIONE.09 - Reti ICT

7-FUNZIONE.10 - Opere diverse

STRATEGIA.08 8-FUNZIONE.01 - Attività generali e di gestione finanziaria

Somme non attribuibili 8-FUNZIONE.02 - Altre

138

Il bilancio di previsione, approvato con legge regionale n. 7 del 15 marzo 2012,

mostrava una previsione complessiva di spesa di 8.482.616.000 euro. Per effetto di variazioni

in corso di esercizio, pari a euro 707.878.546,04, gli stanziamenti definitivi si presentano

superiori rispetto agli stanziamenti iniziali dell’8,35%, attestandosi a 9.190.494.546,04.

Strat.

Funz.

Ob.

Stanziamento

iniziale Incid. % Variazioni

Stanziamento

finale Incid. %

%

Variaz.

01 88.523.000,00 1,04% 148.000,00 88.671.000,00 0,96% 0,16719%

02 280.933.000,00 3,31% 22.407.607,59 303.340.607,59 3,30% 7,98%

03 148.042.000,00 1,75% 237.954.042,53 385.996.042,53 4,20% 160,73%

04 9.471.000,00 0,11% 17.194.788,17 26.665.788,17 0,29% 181,55%

05 23.314.000,00 0,27% 15.591.579,24 38.905.579,24 0,42% 66,88%

06 617.693.000,00 7,28% 56.666.459,79 674.359.459,79 7,34% 9,17%

1.167.976.000,00 13,77% 349.962.477,32 1.517.938.477,32 16,52% 29,96%

01 134.531.000,00 1,59% 41.492.845,44 176.023.845,44 1,92% 30,84%

02 60.534.000,00 0,71% 41.526.345,41 102.060.345,41 1,11% 68,60%

03 99.090.000,00 1,17% 84.484.985,85 183.574.985,85 2,00% 85,26%

04 111.825.000,00 1,32% 18.281.351,22 130.106.351,22 1,42% 16,35%

405.980.000,00 4,79% 185.785.527,92 591.765.527,92 6,44% 45,76%

01 35.519.000,00 0,42% 5.686.289,98 41.205.289,98 0,45% 16,01%

02 7.315.000,00 0,09% -654.779,72 6.660.220,28 0,07% -8,95%

42.834.000,00 0,50% 5.031.510,26 47.865.510,26 0,52% 11,75%

01 1.940.000,00 0,02% 6.602.289,58 8.542.289,58 0,09% 340,32%

02 84.355.000,00 0,99% 15.786.794,12 100.141.794,12 1,09% 18,71%

03 25.502.000,00 0,30% 25.306.794,80 50.808.794,80 0,55% 99,23%

04 7.938.000,00 0,09% 0,00 7.938.000,00 0,09% 0,00%

05 24.046.000,00 0,28% 1.571.659,30 25.617.659,30 0,28% 6,54%

06 56.374.000,00 0,66% 22.207.619,40 78.581.619,40 0,86% 39,39%

07 31.072.000,00 0,37% 11.680.956,43 42.752.956,43 0,47% 37,59%

08 200.476.000,00 2,36% 8.570.739,53 209.046.739,53 2,27% 4,28%

09 2.070.000,00 0,02% 2.423.845,18 4.493.845,18 0,05% 117,09%

10 47.799.000,00 0,56% 27.757.519,61 75.556.519,61 0,82% 58,07%

11 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00% -

481.572.000,00 5,68% 121.908.217,95 603.480.217,95 6,57% 25,31%

5 01 3.422.535.000,00 40,35% 57.380.508,77 3.479.915.508,77 37,86% 1,68%

02 25.246.000,00 0,30% 914.316,79 26.160.316,79 0,28% 3,62%

03 299.205.000,00 3,53% 22.704.543,55 321.909.543,55 3,50% 7,59%

04 34.147.000,00 0,40% 449.278,32 34.596.278,32 0,38% 1,32%

05 5.349.000,00 0,06% 7.145.078,99 12.494.078,99 0,14% 133,58%

06 768.000,00 0,01% 5.336.168,15 6.104.168,15 0,07% 694,81%

3.787.250.000,00 44,65% 93.929.894,57 3.881.179.894,57 42,23% 2,48%

01 46.309.000,00 0,55% -14.547.880,86 31.761.119,14 0,35% -31,41%

02 16.374.000,00 0,19% 28.861.585,45 45.235.585,45 0,49% 176,26%

03 132.792.000,00 1,57% 16.954.219,68 149.746.219,68 1,63% 12,77%

04 154.310.000,00 1,82% -5.667.592,20 148.642.407,80 1,62% -3,67%

05 8.065.000,00 0,10% 144.489,19 8.209.489,19 0,09% 1,79%

06 62.928.000,00 0,74% 35.287.814,70 98.215.814,70 1,07% 56,08%

420.778.000,00 4,96% 61.032.635,96 481.810.635,96 5,24% 14,50%

7 01 102.286.000,00 1,21% 29.254.676,54 131.540.676,54 1,43% 28,60%

02 105.000.000,00 1,24% 11.350.184,93 116.350.184,93 1,27% 10,81%

03 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00% -

04 350.000,00 0,00% 280.703,45 630.703,45 0,01% 80,20%

05 12.132.000,00 0,14% -12.032.000,00 100.000,00 0,00% -99,18%

06 301.604.000,00 3,56% 26.367.717,82 327.971.717,82 3,57% 8,74%

07 25.724.000,00 0,30% 7.909.369,88 33.633.369,88 0,37% 30,75%

09 2.023.000,00 0,02% 19.169.743,95 21.192.743,95 0,23% 947,59%

10 4.843.000,00 0,06% 32.920.327,86 37.763.327,86 0,41% 679,75%

553.962.000,00 6,53% 115.220.724,43 669.182.724,43 7,28% 20,80%

01 564.524.000,00 6,66% -233.395.650,44 331.128.349,56 3,60% -41,34%

02 1.057.740.000,00 12,47% 8.403.208,07 1.066.143.208,07 11,60% 0,79%

1.622.264.000,00 19,12% -224.992.442,37 1.397.271.557,63 15,20% -13,87%

8.482.616.000,00 100,00% 707.878.546,04 9.190.494.546,04 100,00% 8,35%

Esercizio 2012 - Stanziamenti iniziali e finali per Strategie e funzioni obiettivo

1

Totale

2

Totale

Totale

Tot. generale

Totale

6

Totale

Totale

8

3

Totale

4

Totale

139

Questa variazione, come riportato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio per

l’esercizio 2012, è dovuta in parte al ripristino delle somme eliminate in sede di chiusura

dell’esercizio finanziario 2011, per effetto dell’applicazione della disposizione di cui all’articolo

60 comma 12 della L.R. 11/2006 (legge di contabilità regionale), il quale dispone che le

somme stanziate per spese correnti e di investimento non impegnate correlate ad entrate non

riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, costituiscono economia di spesa e

possono essere reiscritte nell'esercizio successivo con previo accertamento di entrata.

Lo scostamento più rilevante, in valore assoluto, tra previsioni iniziali e finali, si rileva

per la Strategia 01 – Istituzionale, che mostrava uno stanziamento iniziale di euro

1.167.976.000 e, per effetto di variazioni pari a 349.962.477,32, si porta a una consistenza

finale di euro 1.517.938.477,32 (+29,96%). L’incremento ha riguardato principalmente la

Funzione obiettivo 03 – Attività istituzionali, nella quale si rileva una variazione complessiva (al

netto delle riduzioni) di euro 237.954.042,53 che riguarda, principalmente, i capitoli relativi al

Fondo Unico programmazione comunitaria P.O. FESR 2007/2013 (spese titolo II)44 e il

Trasferimento all'Ufficio dell'Autorità di Gestione Comune del Programma Operativo ENPI CBC

Bacino del Mediterraneo (spese titolo I).45

Anche con riferimento alla Strategia 02 – Educazione, si riscontra un elevato

incremento delle previsioni iniziali, poiché si passa da uno stanziamento iniziale di euro

405.980.000,00 a 591.765.527,92 euro (+ 45,76%). L’incremento più consistente riguarda la

funzione obiettivo 03 – Politiche attive del lavoro, che presentava uno stanziamento iniziale di

99 milioni di euro circa portato a 183,57 milioni di euro, riguardanti principalmente

stanziamenti a valere sui fondi P.O. FSE 2007/2013.

Dal grafico a torta si può apprezzare quanto le singole strategie incidano sugli

stanziamenti finali di bilancio.

La Strategia maggiormente rilevante è la 05 – Servizi alla persona che, con uno

stanziamento finale di 3.881.179.894,57, incide sulla spesa complessiva nella misura del

42,23%.

A seguire la Strategia 01 – Istituzionale, la quale dispone di uno stanziamento finale di

euro 1.517.938.477,32 e assorbe il 16,52% degli stanziamenti finali di bilancio, e la Strategia

08, che incide sulla spesa complessiva nella misura del 15,20%.

44 L’articolo 3 comma 34 della L.R. 6/2012 ha stabilito che le risorse sussistenti nel bilancio regionale già destinate al cofinanziamento dei programmi comunitari che non soggiacciano alle regole sull’utilizzo delle risorse liberate, sono da considerarsi risorse addizionali per lo sviluppo e sono destinate a incrementare la quota del cofinanziamento regionale della programmazione comunitaria 2007/2013 e che le varie disponibilità sussistenti nei capitoli di bilancio relativi alla programmazione comunitaria 2007/2013 sono ricondotte ad un unico fondo distinto per fonte di finanziamento. La norma in esame ha stabilito inoltre che i capitoli di spesa in capo ai responsabili dell’attuazione debbano essere dotati, mediante decreto dell’Assessore competente in materia, delle risorse solo a seguito della definizione dei provvedimenti di spesa. 45 Il Programma "Bacino del Mediterraneo" si inserisce nell’ambito della componente di Cooperazione Transfrontaliera (Cbc) del nuovo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato 2007-2013 (Enpi) e si propone di promuovere un processo di cooperazione armoniosa e sostenibile nel Bacino del Mediterraneo, affrontando le sfide comuni e valorizzando le potenzialità dell'area. La Regione Sardegna è stata designata dai Paesi partecipanti al Programma come Autorità di Gestione Comune (www.sardegnaprogrammazione.it).

140

Le altre strategie presentano una percentuale di incidenza sul bilancio regionale

inferiore al 10% e nell’ordine sono: la Strategia 07 – Crescita delle reti infrastrutturali con uno

stanziamento finale di 669.182.724,43 (7,28%), la Strategia 04 – Ambiente e territorio che

presenta uno stanziamento finale di euro 603.480.217,95 (6,57%), la Strategia 02 –

Educazione con stanziamento finale pari a euro 591.765.527,92 (6,44%), la Strategia 06 –

Economia, con stanziamento di euro 481.810.635,96 (5,24%) e infine, con uno stanziamento

finale di euro 47.865.510,26 la Strategia 03 – Beni culturali, che incide sullo stanziamento

finale complessivo nella misura dello 0,52%.

Nella tabella successiva viene mostrata l’evoluzione della spesa nell’ultimo triennio.

Gli stanziamenti finali complessivi, pari a euro 9.190.494.546,04, si presentano in calo

rispetto a quelli dell’esercizio 2011 nella misura dell’8,41%, corrispondente in valore assoluto a

euro 844.125.448,63 ma se si escludono lo stanziamento a copertura del disavanzo stimato al

31 dicembre 2011, che è di euro 800.000.00046 rispetto a quanto iscritto nel bilancio 2011 a

copertura del disavanzo stimato al 31 dicembre 2010, pari a euro 1.700.000.000, e lo

stanziamento finale per partite di giro, nel 2012 pari a euro 269.005.019,73 contro

130.641.734,63 euro del 2011, questa percentuale si riduce all’1% circa.

Nel dettaglio, si osserva, che ad eccezione della Strategia 01 – Istituzionale, che

rispetto all’esercizio precedente mostra un incremento dello stanziamento finale del 18,71% (+

239.250.479,49) e della Strategia 05 – Servizi alla persona, che dispone di uno stanziamento

finale superiore a quello del 2011 del 3,38%, pari a euro 127.026.357,60, per tutte le altre

strategie si riscontra una riduzione degli stanziamenti finali rispetto all’esercizio precedente.

46 Legge regionale n. 6/2012 (legge finanziaria regionale 2012) articolo 1, comma 2.

141

Per quanto attiene alla gestione della spesa si rileva che gli impegni complessivi

(formali e di stanziamento) ammontano a euro 7.310.174.363,64 (-3,33% rispetto a quelli del

2011).

Gli impegni formali, che sono pari a euro 7.180.439.700,22, costituiscono il 78,13%

degli stanziamenti finali di bilancio.

Nelle Strategie 05 – Servizi alla persona, e 01 - Istituzionale, che sono le più rilevanti in

termini di stanziamento finale, si concentrano rispettivamente il 53% ed il 16% degli impegni

formali.

I pagamenti, pari a euro 5.151.540.081,40, hanno riguardato il 72% circa degli impegni

formali.

Le economie complessive sono state di 1.880.320.182,20, di cui 800 milioni relative al

capitolo di spesa SC08.0366 Quota per il ripiano del disavanzo presunto di amministrazione,

che si rinviene nella Strategia 08 – Somme non attribuibili. Della restante parte, una quota pari

a euro 383.858.125,45, riguarda i fondi P.O.R. FSE e FESR relativi alla programmazione 2007-

2013, che ha costituito economia di spesa per effetto dell’applicazione dell’art. 60 comma 12

della L.R. 11/2006 (legge di contabilità regionale).

Più in particolare, le economie riguardanti il P.O.R. 2007/2013 FESR, pari a euro

259.417.353,55, si concentrano nella Strategia 01 (per euro 200.594.823,46). Le economie

riguardanti il P.O.R. 2007/2013 quota FSE, corrispondenti a euro 124.440.771,90, riguardano

principalmente la Strategia 02, per un ammontare pari a euro 114.570.753,98.

142

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

St. finali 1.257.362.245,83 1.278.687.997,83 1.517.938.477,32 20,72% 18,71%

Economie 62.589.811,58 100.989.795,47 359.987.104,87 475,15% 256,46%

Imp. comp. 1.194.772.434,25 1.177.698.202,36 1.157.951.372,45 -3,08% -1,68%

Imp. formali 1.088.161.760,09 1.100.418.651,70 1.136.653.122,52 4,46% 3,29%

Pagamenti 845.747.953,00 729.626.476,35 717.503.697,36 -15,16% -1,66%

Res. comp. 349.024.481,25 448.071.726,01 440.447.675,09 26,19% -1,70%

St. finali 636.023.568,85 650.310.385,29 591.765.527,92 -6,96% -9,00%

Economie 181.258.155,29 178.176.078,34 178.042.148,95 -1,77% -0,08%

Imp. comp. 454.765.413,56 472.134.306,95 413.723.378,97 -9,02% -12,37%

Imp. formali 441.198.817,61 414.213.267,36 400.052.679,43 -9,33% -3,42%

Pagamenti 188.814.679,95 170.943.497,82 135.849.870,82 -28,05% -20,53%

Res. comp. 265.950.733,61 301.190.809,13 277.873.508,15 4,48% -7,74%

St. finali 73.845.402,63 72.738.414,50 47.865.510,26 -35,18% -34,20%

Economie 17.034.712,68 17.388.598,63 4.108.308,40 -75,88% -76,37%

Imp. comp. 56.810.689,95 55.349.815,87 43.757.201,86 -22,98% -20,94%

Imp. formali 54.151.753,95 54.219.877,87 43.688.308,71 -19,32% -19,42%

Pagamenti 32.261.680,73 29.058.348,30 21.109.197,13 -34,57% -27,36%

Res. comp. 24.549.009,22 26.291.467,57 22.648.004,73 -7,74% -13,86%

St. finali 540.161.770,47 663.721.670,84 603.480.217,95 11,72% -9,08%

Economie 56.335.705,00 54.386.570,61 49.737.139,75 -11,71% -8,55%

Imp. comp. 483.826.065,47 609.335.100,23 553.743.078,20 14,45% -9,12%

Imp. formali 459.441.920,21 541.282.448,19 530.863.875,22 15,55% -1,92%

Pagamenti 174.877.680,62 255.085.542,35 208.369.057,69 19,15% -18,31%

Res. comp. 308.948.384,85 354.249.557,88 345.374.020,51 11,79% -2,51%

St. finali 3.832.698.152,77 3.754.153.536,97 3.881.179.894,57 1,26% 3,38%

Economie 59.811.300,65 86.443.578,33 47.471.547,81 -20,63% -45,08%

Imp. comp. 3.772.886.852,12 3.667.709.958,64 3.833.708.346,76 1,61% 4,53%

Imp. formali 3.738.328.482,47 3.635.982.531,84 3.792.018.533,70 1,44% 4,29%

Pagamenti 3.136.309.336,41 3.066.021.400,18 3.192.377.142,41 1,79% 4,12%

Res. comp. 636.577.515,71 601.688.558,46 641.331.204,35 0,75% 6,59%

St. finali 663.076.013,88 615.443.687,35 481.810.635,96 -27,34% -21,71%

Economie 71.054.601,06 74.896.429,51 83.285.468,91 17,21% 11,20%

Imp. comp. 592.021.412,82 540.547.257,84 398.525.167,05 -32,68% -26,27%

Imp. formali 547.178.071,49 496.646.744,05 377.594.066,42 -30,99% -23,97%

Pagamenti 227.438.318,47 230.689.865,13 180.074.110,30 -20,83% -21,94%

Res. comp. 364.583.094,35 309.857.392,71 218.451.056,75 -40,08% -29,50%

St. finali 545.284.679,68 798.879.728,20 669.182.724,43 22,72% -16,23%

Economie 49.072.538,76 228.044.016,76 184.727.122,42 276,44% -18,99%

Imp. comp. 496.212.140,92 570.835.711,44 484.455.602,01 -2,37% -15,13%

Imp. formali 464.251.586,58 552.223.469,79 481.628.282,81 3,74% -12,78%

Pagamenti 267.406.615,39 278.061.506,21 341.297.334,28 27,63% 22,74%

Res. comp. 228.805.525,53 292.774.205,23 143.158.267,73 -37,43% -51,10%

St. finali 2.250.679.872,64 2.200.684.573,69 1.397.271.557,63 -37,92% -36,51%

Economie 1.854.725.164,88 1.731.972.013,96 972.961.341,09 -47,54% -43,82%

Imp. comp. 395.954.707,76 468.712.559,73 424.310.216,54 7,16% -9,47%

Imp. formali 386.122.183,22 464.671.791,95 417.940.831,41 8,24% -10,06%

Pagamenti 346.299.537,97 413.044.421,23 354.959.671,41 2,50% -14,06%

Res. comp. 49.655.169,79 55.668.138,50 69.350.545,13 39,66% 24,58%

St. finali 9.799.131.706,75 10.034.619.994,67 9.190.494.546,04 -6,21% -8,41%

Economie 2.351.881.989,90 2.472.297.081,61 1.880.320.182,20 -20,05% -23,94%

Imp. comp. 7.447.249.716,85 7.562.322.913,06 7.310.174.363,84 -1,84% -3,33%

Imp. Form. 7.178.834.575,62 7.259.658.782,75 7.180.439.700,22 0,02% -1,09%

Pagamenti 5.219.155.802,54 5.172.531.057,57 5.151.540.081,40 -1,30% -0,41%

Res. comp. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%

TOTALE

STRATEGIA.

07 Crescita

delle reti

infrastruttura

li

TOTALE

STRATEGIA.

08 Somme

non

attribuibili

GESTIONE DEL BILANCIO PER STRATEGIE - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

TOTALE

STRATEGIE

TOTALE

STRATEGIA.

01

Istituzionale

TOTALE

STRATEGIA.

02

Educazione

TOTALE

STRATEGIA.

03

Patrimonio

Culturale

TOTALE

STRATEGIA.

04 Ambiente

e territorio

TOTALE

STRATEGIA.

05 Servizi

alla persona

TOTALE

STRATEGIA.

06 Economia

I residui complessivi della gestione di competenza ammontano a euro 2.158.634.282,44

(di cui 2.028.899.618,82 costituiti da residui su impegni formali) e sono inferiori rispetto a

quelli dell’esercizio precedente nella misura del 9,67%.

Per quanto concerne la gestione dei residui pregressi, su residui iniziali che

ammontavano a euro 6.182.595.211,72, si rilevano economie pari a euro 127.628.062,47, e

perenzioni per euro 393.233.322,55.

143

I pagamenti sui residui sono stati di euro 1.792.452.448,04. I residui dei residui

ammontano, quindi, a euro 3.869.281.378,66, di cui 3.226.951.939,25 si riferiscono a spese

del titolo II.

Le maggiori consistenze di residui si rinvengono all’interno della strategia 04 –

Ambiente e territorio (euro 894.591.760,04) e 07 – Crescita delle reti infrastrutturali (euro

1.005.102.653,58).

I residui degli esercizi pregressi (3.869.281.378,66), sommati ai residui derivanti dalla

gestione di competenza (2.158.634.282,44), determinano una consistenza finale di residui pari

a euro 6.027.915.661,10 (2,50% in meno rispetto ai residui finali del 2011).

144

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

Res. iniziali 673.272.555,49 687.644.989,76 857.623.758,44 27,38% 24,72%

Ec./Perenz. 119.708.494,12 152.189.996,18 42.584.729,17 -64,43% -72,02%

Imp. comp. r. 553.564.061,37 535.454.993,58 815.039.029,27 47,23% 52,21%

Imp. form. r. 308.993.528,30 306.192.881,83 403.052.401,24 30,44% 31,63%

Pagamenti r. 217.940.919,80 251.068.265,47 344.785.513,18 58,20% 37,33%

Residui dei r. 335.623.141,57 284.386.728,11 470.253.516,09 40,11% 65,36%

Res. iniziali 1.034.301.476,78 871.570.334,83 829.638.148,48 -19,79% -4,81%

Ec./Perenz. 109.202.460,84 100.881.249,26 92.602.840,06 -15,20% -8,21%

Imp. comp. r. 925.099.015,94 770.689.085,57 737.035.308,42 -20,33% -4,37%

Imp. form. r. 659.046.231,54 595.127.178,02 606.358.755,26 -7,99% 1,89%

Pagamenti r. 330.976.213,39 218.198.647,31 233.395.125,24 -29,48% 6,96%

Residui dei r. 594.122.802,55 552.490.438,26 503.640.183,18 -15,23% -8,84%

Res. iniziali 206.335.225,87 174.994.530,04 121.393.330,57 -41,17% -30,63%

Ec./Perenz. 19.379.450,84 25.335.706,10 8.536.966,85 -55,95% -66,30%

Imp. comp. r. 186.955.775,03 149.658.823,94 112.856.363,72 -39,63% -24,59%

Imp. form. r. 101.497.864,14 78.938.563,98 66.589.954,08 -34,39% -15,64%

Pagamenti r. 35.583.589,73 23.233.858,25 20.155.464,64 -43,36% -13,25%

Residui dei r. 151.372.185,30 126.424.965,69 92.700.899,08 -38,76% -26,68%

Res. iniziali 1.637.886.905,84 1.469.353.676,41 1.324.282.758,88 -19,15% -9,87%

Ec./Perenz. 193.369.158,59 101.891.741,40 136.512.336,00 -29,40% 33,98%

Imp. comp. r. 1.444.517.747,25 1.367.461.935,01 1.187.770.422,88 -17,77% -13,14%

Imp. form. r. 1.165.848.457,22 1.202.264.707,63 1.094.067.029,30 -6,16% -9,00%

Pagamenti r. 303.015.390,45 374.809.386,24 293.178.662,84 -3,25% -21,78%

Residui dei r. 1.141.502.356,80 992.652.548,77 894.591.760,04 -21,63% -9,88%

Res. iniziali 1.192.692.298,65 1.109.594.856,50 884.329.326,62 -25,85% -20,30%

Ec./Perenz. 237.361.671,48 228.313.429,19 60.212.842,83 -74,63% -73,63%

Imp. comp. r. 955.330.627,17 881.281.427,31 824.116.483,79 -13,73% -6,49%

Imp. form. r. 775.595.256,75 849.295.749,03 815.960.453,48 5,20% -3,93%

Pagamenti r. 472.186.772,47 591.993.924,04 548.975.416,90 16,26% -7,27%

Residui dei r. 483.143.854,70 289.287.503,27 275.141.066,89 -43,05% -4,89%

Res. iniziali 1.077.136.459,40 1.081.571.908,75 833.791.687,50 -22,59% -22,91%

Ec./Perenz. 118.162.458,13 235.405.200,00 93.618.552,24 -20,77% -60,23%

Imp. comp. r. 958.974.001,27 846.166.708,75 740.173.135,26 -22,82% -12,53%

Imp. form. r. 839.310.575,63 792.814.379,17 670.715.285,53 -20,09% -15,40%

Pagamenti r. 263.420.618,77 339.207.135,00 159.484.474,90 -39,46% -52,98%

Residui dei r. 695.553.382,50 506.959.573,75 580.688.660,36 -16,51% 14,54%

Res. iniziali 1.476.494.250,13 1.195.840.111,21 1.237.059.320,79 -16,22% 3,45%

Ec./Perenz. 256.334.786,86 51.776.225,60 86.561.372,41 -66,23% 67,18%

Imp. comp. r. 1.220.159.463,27 1.144.063.885,61 1.150.497.948,38 -5,71% 0,56%

Imp. form. r. 1.050.649.483,01 1.013.105.236,18 1.121.539.051,37 6,75% 10,70%

Pagamenti r. 209.243.420,63 148.271.029,17 145.395.294,80 -30,51% -1,94%

Residui dei r. 1.010.916.042,64 995.792.856,44 1.005.102.653,58 -0,58% 0,93%

Res. iniziali 532.854.512,89 159.191.903,81 94.476.880,44 -82,27% -40,65%

Ec./Perenz. 6.440.145,49 816.827,02 231.745,46 -96,40% -71,63%

Imp. comp. r. 526.414.367,40 158.375.076,79 94.245.134,98 -82,10% -40,49%

Imp. form. r. 509.698.645,29 131.833.830,14 69.741.704,74 -86,32% -47,10%

Pagamenti r. 416.979.736,46 113.566.334,85 47.082.495,54 -88,71% -58,54%

Residui dei r. 109.434.630,94 44.808.741,94 47.162.639,44 -56,90% 5,25%

Res. iniziali 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -21,05% -8,40%

Ec./Perenz. 1.059.958.626,35 896.610.374,75 520.861.385,02 -50,86% -41,91%

Imp. comp. r. 6.771.015.058,70 5.853.151.936,56 5.661.733.826,70 -16,38% -3,27%

Imp. form. r. 5.410.640.041,88 4.969.572.525,98 4.848.024.635,00 -10,40% -2,45%

Pagam. r. 2.249.346.661,70 2.060.348.580,33 1.792.452.448,04 -20,31% -13,00%

Residui r. 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%

GESTIONE DEL BILANCIO PER STRATEGIE - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

TOTALE

STRATEGIA.01

Istituzionale

TOTALE

STRATEGIA.02

Educazione

TOTALE

STRATEGIA.03

Patrimonio

Culturale

TOTALE

STRATEGIE

TOTALE

STRATEGIA.04

Ambiente e

territorio

TOTALE

STRATEGIA.05

Servizi alla

persona

TOTALE

STRATEGIA.06

Economia

TOTALE

STRATEGIA.07

Crescita delle reti

infrastrutturali

TOTALE

STRATEGIA.08

Somme non

attribuibili

145

Nella tabella successiva si evidenzia la fonte di finanziamento della spesa.

Lo stanziamento finale della spesa è rappresentato per l’86,28% da fondi regionali, per

il 10,54% da assegnazioni statali e per il 3,17% da fondi di provenienza comunitaria.

La spesa finanziata con risorse statali è pari a euro 969.130.975,85 e gli impegni

complessivi ammontano a euro 520.409.239,13.

La spesa finanziata con risorse comunitarie ammonta a euro 291.761.426,40, e si

concentra principalmente nella Strategia 01 – Istituzionale e nella Strategia 02 – Educazione,

gli impegni complessivi ammontano a poco più di un terzo della spesa.47

STRATEGIE Fonte Stanzimenti finali Impegni Complessivi Pagamenti Residui complessivi competenza

FR 1.170.239.555,71 1.074.235.924,40 665.405.990,67 408.829.933,73

AS 173.252.958,99 42.212.759,36 14.992.794,26 27.219.965,10

UE 174.445.962,62 41.502.688,69 37.104.912,43 4.397.776,26

TOTALE 1.517.938.477,32 1.157.951.372,45 717.503.697,36 440.447.675,09

FR 332.663.979,06 302.267.789,81 92.121.232,21 210.146.557,60

AS 201.619.967,26 88.194.916,47 36.024.562,89 52.170.353,58

UE 57.481.581,60 23.260.672,69 7.704.075,72 15.556.596,97

TOTALE 591.765.527,92 413.723.378,97 135.849.870,82 277.873.508,15

FR 41.203.294,60 40.328.766,65 20.325.741,23 20.003.025,42

AS 5.148.978,86 2.641.774,71 635.133,17 2.006.641,54

UE 1.513.236,80 786.660,50 148.322,73 638.337,77

TOTALE 47.865.510,26 43.757.201,86 21.109.197,13 22.648.004,73

FR 477.818.689,11 450.854.424,60 171.354.100,39 279.500.324,21

AS 114.856.685,22 94.325.899,64 36.199.734,90 58.126.164,74

UE 10.804.843,62 8.562.753,96 815.222,40 7.747.531,56

TOTALE 603.480.217,95 553.743.078,20 208.369.057,69 345.374.020,51

FR 3.760.528.472,75 3.746.267.235,45 3.156.129.329,74 590.137.905,71

AS 112.328.919,00 82.121.765,46 32.484.242,17 49.637.523,29

UE 8.322.502,82 5.319.345,85 3.763.570,50 1.555.775,35

TOTALE 3.881.179.894,57 3.833.708.346,76 3.192.377.142,41 641.331.204,35

FR 397.715.448,19 330.314.355,44 161.259.654,26 169.054.701,18

AS 53.703.334,23 40.419.467,23 10.542.554,10 29.876.913,13

UE 30.391.853,54 27.791.344,38 8.271.901,94 19.519.442,44

TOTALE 481.810.635,96 398.525.167,05 180.074.110,30 218.451.056,75

FR 379.608.528,52 340.357.317,21 227.495.954,47 112.861.362,74

AS 280.772.750,51 143.047.511,60 113.446.345,01 29.601.166,59

UE 8.801.445,40 1.050.773,20 355.034,80 695.738,40

TOTALE 669.182.724,43 484.455.602,01 341.297.334,28 143.158.267,73

FR 1.369.824.175,85 396.865.071,88 341.125.908,55 55.739.163,33

AS 27.447.381,78 27.445.144,66 13.833.762,86 13.611.381,80

TOTALE 1.397.271.557,63 424.310.216,54 354.959.671,41 69.350.545,13

FR 7.929.602.143,79 6.681.490.885,44 4.835.217.911,52 1.846.272.973,92

AS 969.130.975,85 520.409.239,13 258.159.129,36 262.250.109,77

UE 291.761.426,40 108.274.239,27 58.163.040,52 50.111.198,75

9.190.494.546,04 7.310.174.363,84 5.151.540.081,40 2.158.634.282,44 TOTALE STRATEGIE

STRATEGIA 07 -

CRESCITA DELLE RETI

INFRASTRUTTURALLI

STRATEGIA 08 -

SOMME NON

ATTRIBUIBILI

STRATEGIA 01-

ISTITUZIONALE

STRATEGIA 02 -

EDUCAZIONE

STRATEGIA 03 -

PATRIMONIO

CULTURALE

STRATEGIA 04 -

AMBIENTE E

TERRITORIO

STRATEGIA 05 -

SERVIZI ALLA

PERSONA

STRATEGIA 06 -

ECONOMIA

47 Il dato riportato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio relativo all’esercizio finanziario 2012, è di AS pari a euro 967.880.483,41 (10,53% sul totale dello stanziamento finale) e di fondi UE per euro 293.011.918,84% (3,19% sul totale). Come precisato nella suddetta Relazione, l’aggregato UE comprende il 58,82% delle risorse POP e POR 2000/2006 reiscritte interamente su capitoli di AS. Conseguentemente l’aggregato AS è stato esposto al netto della stessa percentuale.

146

9.3.3.1. Strategia. 01- Istituzionale – La riforma della Regione: semplificazione ed

efficienza

La Strategia 01 – Istituzionale, consta di 6 Funzioni Obiettivo concernenti

principalmente il funzionamento dell’apparato regionale e il sistema delle Autonomie Locali. Gli

stanziamenti finali sono pari a euro 1.517.938.477,32, e corrispondono al 16,52% degli

stanziamenti finali di bilancio (18,69% se si escludono gli stanziamenti di cui al titolo 0 e le

partite di giro).

Gli stanziamenti iniziali ammontavano a euro 1.167.976.000,00 e le variazioni in corso

d’esercizio sono state complessivamente pari a euro 349.962.477,32.

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

St. finali 99.694.604,52 92.499.000,00 88.671.000,00 -11,06% -4,14%

Economie 548.445,36 823.966,37 1.107.262,54 101,89% 34,38%

Imp. comp. 99.146.159,16 91.675.033,63 87.563.737,46 -11,68% -4,48%

Imp. formali 99.146.159,16 91.675.033,63 87.563.737,46 -11,68% -4,48%

Pagamenti 94.514.713,02 83.482.059,51 68.599.018,49 -27,42% -17,83%

Res. comp. 4.631.446,14 8.192.974,12 18.964.718,97 309,48% 131,48%

St. finali 318.102.133,22 312.081.968,00 303.340.607,59 -4,64% -2,80%

Economie 9.006.257,66 15.059.039,58 6.655.637,14 -26,10% -55,80%

Imp. comp. 309.095.875,56 297.022.928,42 296.684.970,45 -4,02% -0,11%

Imp. formali 301.904.285,89 296.163.977,88 296.603.027,79 -1,76% 0,15%

Pagamenti 267.866.659,86 259.118.373,41 273.585.327,13 2,13% 5,58%

Res. comp. 41.229.215,70 37.904.555,01 23.099.643,32 -43,97% -39,06%

St. finali 144.707.583,35 180.680.417,63 385.996.042,53 166,74% 113,63%

Economie 29.509.131,99 56.289.736,18 315.165.414,16 968,03% 459,90%

Imp. comp. 115.198.451,36 124.390.681,45 70.830.628,37 -38,51% -43,06%

Imp. formali 18.625.399,83 52.990.070,45 53.637.430,83 187,98% 1,22%

Pagamenti 8.687.033,30 27.145.445,79 48.289.728,69 455,88% 77,89%

Res. comp. 106.511.418,06 97.245.235,66 22.540.899,68 -78,84% -76,82%

St. finali 26.336.184,19 24.906.095,26 26.665.788,17 1,25% 7,07%

Economie 12.164.152,91 10.804.875,67 7.767.600,31 -36,14% -28,11%

Imp. comp. 14.172.031,28 14.101.219,59 18.898.187,86 33,35% 34,02%

Imp. formali 13.058.050,57 11.147.429,46 14.877.014,13 13,93% 33,46%

Pagamenti 5.752.085,05 3.544.874,22 4.188.801,06 -27,18% 18,17%

Res. comp. 8.419.946,23 10.556.345,37 14.709.386,80 74,70% 39,34%

St. finali 17.296.962,61 15.849.872,94 38.905.579,24 124,93% 145,46%

Economie 2.565.400,23 4.087.439,35 24.090.406,64 839,05% 489,38%

Imp. comp. 14.731.562,38 11.762.433,59 14.815.172,60 0,57% 25,95%

Imp. formali 13.338.080,57 9.696.234,60 14.813.236,60 11,06% 52,77%

Pagamenti 8.296.664,85 7.941.124,96 12.502.510,04 50,69% 57,44%

Res. comp. 6.434.897,53 3.821.308,63 2.312.662,56 -64,06% -39,48%

St. finali 651.224.777,94 652.670.644,00 674.359.459,79 3,55% 3,32%

Economie 8.796.423,43 13.924.738,32 5.200.784,08 -40,88% -62,65%

Imp. comp. 642.428.354,51 638.745.905,68 669.158.675,71 4,16% 4,76%

Imp. formali 642.089.784,07 638.745.905,68 669.158.675,71 4,22% 4,76%

Pagamenti 460.630.796,92 348.394.598,46 310.338.311,95 -32,63% -10,92%

Res. comp. 181.797.557,59 290.351.307,22 358.820.363,76 97,37% 23,58%

St. finali 1.257.362.245,83 1.278.687.997,83 1.517.938.477,32 20,72% 18,71%

Economie 62.589.811,58 100.989.795,47 359.987.104,87 475,15% 256,46%

Imp. comp. 1.194.772.434,25 1.177.698.202,36 1.157.951.372,45 -3,08% -1,68%

Imp. Form. 1.088.161.760,09 1.100.418.651,70 1.136.653.122,52 4,46% 3,29%

Pagamenti 845.747.953,00 729.626.476,35 717.503.697,36 -15,16% -1,66%

Res. comp. 349.024.481,25 448.071.726,01 440.447.675,09 26,19% -1,70%

TOTALE

STRATEGIA

01

SPESE - STRATEGIA.01 Istituzionale - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

FUNZIONE.01

Organizzazio

ne

Istituzionale

FUNZIONE.02

Personale e

funzionament

o

amministrazi

one regionale

FUNZIONE.03

Attività

istituzionali

FUNZIONE.04

Attività di

supporto

FUNZIONE.06

Sistema delle

autonomie

locali

FUNZIONE.05

Demanio e

patrimonio

147

Gli impegni formali ammontano a euro 1.136.653.122,52, e corrispondono al 75% circa

dello stanziamento finale della strategia.

Le spese della Strategia in esame, sono, prevalentemente correnti (euro

1.196.542.975,01), mentre le spese di investimento – Titolo II – (euro 321.395.502,31)

corrispondono al 21,17% degli stanziamenti finali di bilancio dell’intera strategia e si trovano

allocate per un importo pari a euro 268.879.335,66 all’interno dei capitoli della UPB

S01.03.010 Spese per interventi di programmazione negoziata e per l’attuazione del PRS.

I residui iniziali erano pari a 857.623.758,44 euro. La gestione dei residui ha portato ad

una consistenza di residui finali di euro 470.253.516,09 (+ 65,36% rispetto al 2011) che,

sommata ai residui della competenza (euro 440.447.675,09), determina una consistenza finale

di residui pari a euro 910.701.191,18.

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

Res. iniziali 7.670.091,97 10.598.835,05 10.418.851,28 35,84% -1,70%

Ec./Perenz. 94.757,16 6.954.236,50 5.840.418,57 6063,56% -16,02%

Imp. comp. r. 7.575.334,81 3.644.598,55 4.578.432,71 -39,56% 25,62%

Imp. form. r. 7.575.334,81 3.644.598,55 4.578.432,71 -39,56% 25,62%

Pagamenti r. 1.607.945,90 1.418.721,39 2.033.372,41 26,46% 43,32%

Residui dei r. 5.967.388,91 2.225.877,16 2.545.060,30 -57,35% 14,34%

Res. iniziali 80.668.702,24 61.420.394,72 41.123.276,49 -49,02% -33,05%

Ec./Perenz. 45.902.881,41 38.758.897,55 3.294.067,43 -92,82% -91,50%

Imp. comp. r. 34.765.820,83 22.661.497,17 37.829.209,06 8,81% 66,93%

Imp. form. r. 34.764.799,88 22.660.476,22 37.829.209,06 8,81% 66,94%

Pagamenti r. 14.604.595,06 19.554.679,76 31.808.262,80 117,80% 62,66%

Residui dei r. 20.161.225,77 3.106.817,41 6.020.946,26 -70,14% 93,80%

Res. iniziali 343.863.007,67 359.098.475,23 454.032.895,30 32,04% 26,44%

Ec./Perenz. 66.068.121,27 87.246.886,92 22.256.801,18 -66,31% -74,49%

Imp. comp. r. 277.794.886,40 271.851.588,31 431.776.094,12 55,43% 58,83%

Imp. form. r. 46.201.202,97 50.778.034,29 26.557.021,77 -42,52% -47,70%

Pagamenti r. 24.808.772,23 37.462.885,87 11.948.989,92 -51,84% -68,10%

Residui dei r. 252.986.114,17 234.388.702,44 419.827.104,20 65,95% 79,12%

Res. iniziali 27.667.633,37 30.142.343,22 26.833.644,21 -3,01% -10,98%

Ec./Perenz. 427.844,87 747.387,53 1.176.481,52 174,98% 57,41%

Imp. comp. r. 27.239.788,50 29.394.955,69 25.657.162,69 -5,81% -12,72%

Imp. form. r. 17.246.190,69 21.207.418,91 19.879.985,62 15,27% -6,26%

Pagamenti r. 8.487.712,20 13.772.099,90 10.371.534,92 22,19% -24,69%

Residui dei r. 18.752.076,30 15.622.855,79 15.285.627,77 -18,49% -2,16%

Res. iniziali 34.052.898,71 32.082.388,18 23.174.752,94 -31,94% -27,76%

Ec./Perenz. 4.386.386,99 9.776.125,04 4.021.779,97 -8,31% -58,86%

Imp. comp. r. 29.666.511,72 22.306.263,14 19.152.972,97 -35,44% -14,14%

Imp. form. r. 26.684.280,84 22.306.263,14 18.162.594,36 -31,94% -18,58%

Pagamenti r. 4.415.171,07 4.952.818,83 2.771.600,82 -37,23% -44,04%

Residui dei r. 25.251.340,65 17.353.444,31 16.381.372,15 -35,13% -5,60%

Res. iniziali 179.350.221,53 194.302.553,36 302.040.338,22 68,41% 55,45%

Ec./Perenz. 2.828.502,42 8.706.462,64 5.995.180,50 111,96% -31,14%

Imp. comp. r. 176.521.719,11 185.596.090,72 296.045.157,72 67,71% 59,51%

Imp. form. r. 176.521.719,11 185.596.090,72 296.045.157,72 67,71% 59,51%

Pagamenti r. 164.016.723,34 173.907.059,72 285.851.752,31 74,28% 64,37%

Residui dei r. 12.504.995,77 11.689.031,00 10.193.405,41 -18,49% -12,80%

Res. iniziali 673.272.555,49 687.644.989,76 857.623.758,44 27,38% 24,72%

Ec./Perenz. 119.708.494,12 152.189.996,18 42.584.729,17 -64,43% -72,02%

Imp. comp. r. 553.564.061,37 535.454.993,58 815.039.029,27 47,23% 52,21%

Imp. form. r. 308.993.528,30 306.192.881,83 403.052.401,24 30,44% 31,63%

Pagam. r. 217.940.919,80 251.068.265,47 344.785.513,18 58,20% 37,33%

Residui r. 335.623.141,57 284.386.728,11 470.253.516,09 40,11% 65,36%

FUNZIONE.05

Demanio e

patrimonio

FUNZIONE.02

Personale e

funzionamento

amministrazio

ne regionale

FUNZIONE.03

Attività

istituzionali

FUNZIONE.04

Attività di

supporto

TOTALE

STRATEGIA

01

SPESE - STRATEGIA.01 Istituzionale - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

FUNZIONE.01

Organizzazion

e Istituzionale

FUNZIONE.06

Sistema delle

autonomie

locali

Gli stanziamenti allocati nella strategia in esame fanno capo ai seguenti Assessorati:

148

228.770.264,85 15,07%

258.689.286,70 17,04%

286.950.936,24 18,90%

713.759.606,90 47,02%

4.955.692,35 0,33%

546.717,95 0,04%

3.601.420,81 0,24%

1.583.006,71 0,10%

505.790,08 0,03%

5.256.266,62 0,35%

1.081.480,33 0,07%

1.216.622,43 0,08%

11.021.385,35 0,73%

1.517.938.477,32 100,00%

Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica

TOTALE

SPESE - STRATEGIA.01 Istituzionale- Esercizio 2012 - Stanziamenti

finali di competenza per assessorato

%

su totale

Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale

Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport

Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale

Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale

Assessorato dei trasporti

Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio

Assessorato dei Lavori Pubblici

Assessorato dell'Industria

Presidenza Giunta

Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione

Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr

Assessorato della Difesa dell'Ambiente

Il maggiore stanziamento fa capo all’Assessorato agli enti locali, finanze e urbanistica

(euro 713.759.606,90) che sovrintende principalmente ai trasferimenti agli enti locali del

Fondo unico di cui alla L.R. 2/2007 (Funzione obiettivo 06), a seguire l’Assessorato alla

programmazione (euro 286.950.936,24), la cui dotazione fa riferimento principalmente ai

capitoli relativi al Fondo unico programmazione comunitaria P.O.R. FESR 2007/2013,

l’Assessorato agli affari generali, personale e riforma della regione (258.689.286,70), che

provvede alla gestione delle risorse per il personale e la Presidenza della Giunta

(228.770.264,85), nel cui ambito rientra anche lo stanziamento da trasferire al Consiglio

Regionale per il suo funzionamento (71.000.000 di euro).

La Funzione Obiettivo 01, Organizzazione istituzionale, con una dotazione di €

88.671.000,00, presenta stanziamenti leggermente ridotti rispetto all’esercizio 2011 (€

92.499.000,00). Tale riduzione è più evidente se si prende in considerazione l’esercizio 2010 in

cui lo stanziamento finale è stato di euro 99.694.604,52 (- 11,06%).

Nella UPB S01.01.001 – Consiglio Regionale, sono stanziati 71 milioni di euro destinati al

funzionamento del Consiglio Regionale, interamente impegnati, con pagamenti in

c/competenza per 56.200.000. Nel 2011 tale stanziamento ammontava a euro 72.000.000,

interamente impegnato e pagato, mentre nel 2010 a euro 80.000.000,00, interamente

impegnato e pagato.

Con riferimento alle spese per il funzionamento degli organi istituzionali, la legge regionale n. 12 del 13 giugno

2012, recante Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in

materia di organizzazione e personale), relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori

misure di contenimento della spesa pubblica, all’articolo 6 Attuazione dell'articolo 26 dello Statuto speciale per la

Sardegna, ha previsto al primo comma che a decorrere dal 26 maggio 2012, ai fini della riduzione e razionalizzazione

delle spese per il funzionamento degli organi istituzionali, ai consiglieri regionali competono, ai sensi

dell'articolo 26 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), le

indennità e i rimborsi di spese in vigore al 31 dicembre 2003.

149

Per effetto di tale disposizione, l’indennità è ridotta del 30 per cento, la diaria è ridotta nella misura del 20

per cento (comma 2). Per quanto concerne i gruppi consiliari, il comma 3 ha stabilito che ad essi compete

un contributo commisurato a quello in vigore al 31 dicembre del 2003 ridotto del 20 per cento. Il comma 4

stabilisce che spetta al Collegio dei questori disciplinare le modalità di utilizzo e di rendicontazione di tale contributo,

anche relativamente alla gestione del personale e delle collaborazioni professionali di cui alla legge regionale 18

dicembre 1995, n. 37 (Norme in materia di funzionamento e di assegnazione di personale ai Gruppi consiliari).

Con riferimento ai gruppi consiliari, il D.L. 174 del 10 ottobre 2012, convertito con la legge n. 213 del 7 dicembre

2012, all’articolo 1 Rafforzamento della partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria delle

regioni, comma 9 prevede l’obbligo da parte di ciascun gruppo consiliare dei consigli regionali di approvare un

rendiconto di esercizio annuale strutturato secondo linee guida deliberate dalla Conferenza permanente per i

rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Presidente del

Consiglio dei ministri per assicurare la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità,

nonché per definire la documentazione necessaria a corredo del rendiconto. In ogni caso il rendiconto evidenzia, in

apposite voci, le risorse trasferite al gruppo dal consiglio regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché

le misure adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati. Al comma 10 è previsto che il rendiconto

venga trasmesso da ciascun gruppo consiliare al presidente del consiglio regionale, che lo trasmette al

presidente della regione il quale, entro sessanta giorni dalla chiusura dell'esercizio, lo trasmette alla

competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti affinché si pronunci, entro trenta giorni dal

ricevimento, sulla regolarità dello stesso con apposita delibera, che è trasmessa al presidente della regione per

il successivo inoltro al presidente del consiglio regionale, che ne cura la pubblicazione. In caso di mancata pronuncia

nei successivi trenta giorni, il rendiconto di esercizio si intende comunque approvato. Il rendiconto è, altresì,

pubblicato in allegato al conto consuntivo del consiglio regionale e nel sito istituzionale della regione. Il comma 11

prevede che, se nel termine previsto di trenta giorni la Sezione accerta con apposita delibera che il rendiconto non è

regolare, provvede a comunicarlo al Presidente della Regione fissando un termine non superiore a trenta giorni per la

regolarizzazione del rendiconto. Se il gruppo consiliare non provvede alla regolarizzazione del rendiconto nel termine

fissato il Gruppo consiliare decade per l’anno in corso dal diritto all’erogazione di risorse da parte del Consiglio

Regionale e deve restituire le somme già ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale e non rendicontate

correttamente. Al comma 12 è stabilito che la decadenza e l'obbligo di restituzione di cui al comma 11 si verifica

anche in caso di mancata trasmissione del rendiconto entro il termine individuato ai sensi del comma 10, ovvero alla

delibera di non regolarità del rendiconto da parte della sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Con ricorso

n. 20/2013 la Regione Sardegna ha impugnato, tra l’altro, anche le disposizioni di cui sopra, per farne dichiarare la

illegittimità da parte della Corte Costituzionale. Nessun rendiconto è stato trasmesso alla Sezione di controllo.

Con la Legge regionale n. 26 del 17 dicembre 2012 è stato modificato l’articolo 15 della legge regionale n. 11 del

2006 disciplinante l’autonomia del Consiglio regionale. In particolare, è stato modificato il comma 2 che stabiliva le

modalità con le quali avveniva il trasferimento dello stanziamento relativo al funzionamento del Consiglio regionale (lo

stanziamento del Consiglio regionale iscritto in apposita UPB del bilancio regionale, è posto a disposizione del Consiglio

medesimo in una o più soluzioni, con mandati diretti, secondo le effettive esigenze di liquidità). La legge 26/2012 ha

previsto che lo stanziamento per il funzionamento del Consiglio regionale, iscritto in apposita UPB, sia trasferito

dall'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, al Consiglio in due rate

semestrali, la prima il 1° gennaio, la seconda il 1° luglio di ciascun esercizio finanziario.

La UPB S01.01.002 “Oneri per il funzionamento della Giunta regionale e uffici

di supporto” mostra uno stanziamento finale di euro 17.441.000,00 impegnato per euro

16.369.629,92. I pagamenti in c/competenza ammontano a 12.246.018,67.

Nel 2011 lo stanziamento finale è stato di euro 19.989.000,00 con impegni formali

assunti per euro 19.190.725,55. All’interno di questa UPB, si trovano i capitoli di spesa relativi

150

al trattamento economico del Presidente e dei componenti della Giunta regionale e del

personale degli uffici di Gabinetto.

L’articolo 3 della Legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012 (legge finanziaria 2012), tra le misure volte al

contenimento della spesa, al comma 12 stabilisce che, al fine di partecipare agli obiettivi di contenimento della spesa e

di riduzione dei costi degli organi e degli apparati amministrativi, dal 1° gennaio 2012 sono ridotte del 10% le

indennità corrisposte ai componenti degli uffici di gabinetto del Presidente e degli Assessori della Regione (L.R.

32/1988) e al personale degli uffici ausiliari degli organi di direzione politica (L.R. 7/2002) e al portavoce del

Presidente e ai componenti dell’Ufficio stampa (L.R. 3/2009).

Con deliberazione del 28 agosto 2012 (N.35/23) la Giunta ha stabilito che per i componenti degli uffici di

gabinetto, degli uffici di staff degli organi politici e per il portavoce del Presidente della Regione, la decurtazione si

applichi sulle relative indennità, che costituiscono una componente del salario accessorio, prevista da specifiche

disposizioni legislative e contrattuali collettive.

Con riferimento, invece, al capo Ufficio stampa del Presidente e agli addetti stampa, la deliberazione della Giunta

regionale n. 44/13 del 29 settembre 2009, che faceva seguito alla L.R. 3/2009, art. 11, commi 1 e 3, riguardante la

composizione dell’ufficio stampa, era intervenuta in materia di trattamento economico spettante a queste figure

professionali, stabilendo che agli addetti stampa spettasse la retribuzione prevista dal CCNL dei giornalisti per i

redattori senior, e al capo Ufficio stampa la retribuzione prevista per i capi redattore, con un’indennità mensile

comprensiva di ogni trattamento aggiuntivo previsto dallo stesso contratto. Pertanto, nella delibera 35/23 si dispone

che agli addetti stampa non debba essere applicata la decurtazione prevista dalla legge finanziaria, in quanto ad essi

non viene corrisposta alcuna indennità accessoria rispetto al trattamento economico fondamentale previsto dal CCNL

e che per il capo Ufficio stampa tale decurtazione sia applicata solo sulla quota di indennità mensile di euro 1.507,80.

Con la deliberazione della Giunta regionale n. 33/44 del 31 luglio 2012, è stata disposta, con decorrenza dal

mese di agosto 2012 e per tutta la durata della carica, la riduzione in misura pari al 25% delle indennità spettanti per

legge a tutti i componenti della Giunta Regionale, fatte salve le indennità già ridotte per effetto dell’applicazione

dell’articolo 6 della L.R. 12/2012 (indennità consiliare e relativa diaria). Come evidenziato nella stessa delibera, le

indennità e le competenze spettanti al Presidente e agli Assessori regionali sono formate da varie voci, comprese

l’indennità consiliare e la relativa diaria, che sono erogate dal Consiglio regionale nel caso che Presidente e Assessori

rivestano anche la carica di consigliere regionale e dall’Amministrazione regionale nel caso contrario. Sulla materia, già

la L.R. 6/2012, all’art. 6, aveva stabilito a decorrere dal 26 maggio 2012 una riduzione delle indennità spettanti ai

consiglieri regionali.

Infine, con delibera della Giunta regionale n. 13/3 del 19 marzo 2013 è stato stabilito che l’indennità di carica

spettante per legge ai componenti della Giunta regionale a decorrere dal mese di aprile 2013 e per tutta la durata della

carica, sia pari a 1 euro (già con deliberazione n. 41/26 del 13 ottobre 2011 si era disposta la determinazione

dell’indennità connessa alla carica di Presidente della Regione nella misura di 1 euro).

La Funzione obiettivo 02 - Personale e funzionamento amministrativo, accoglie in

prevalenza le spese per il personale dell’Amministrazione regionale. In essa risultano

stanziamenti finali per euro 303.340.607,59, a fronte dei quali sono stati assunti impegni

formali per euro 296.603.027,79 (+0,15 % rispetto al 2011) e sono stati effettuati pagamenti

per euro 273.585.327,13.

Nell’ambito della Funzione Obiettivo 03 – Attività istituzionale, si riscontra un

incremento dello stanziamento finale rispetto all’esercizio 2011 del 113,63% corrispondente in

valore assoluto a euro 205.315.624,90. Su uno stanziamento finale di euro 385.996.042,53,

però risultano mandati in economia 315.165.414,16 euro, di cui una quota consistente

151

riguarda i fondi P.O. FESR 2007/2013 relativi al Fondo unico programmazione comunitaria P.O.

FESR 2007/2013.48

Sulla Funzione obiettivo 03 si rinviene la più elevata mole di residui iniziali, pari a euro

454.032.895,30, ridottasi a fine esercizio a 419.827.104,20. L’importo più elevato - euro

297.709.269,25 (spese del Titolo II) - si trova allocato nel capitolo di bilancio SC01.0628

Fondo per lo sviluppo e la competitività, in capo all’Assessorato alla Programmazione, Bilancio,

Credito e Assetto del Territorio, di cui una quota pari a 285.241.562,12 è rappresentata da

residui di stanziamento.

La Funzione obiettivo 04 – Attività di supporto, presenta uno stanziamento finale di

euro 26.665.788,17, gli impegni formali sono stati di euro 14.877.014,13 e i pagamenti sono

stati effettuati per euro 4.188.801,06.

La posta maggiormente significativa riguarda l’UPB S01.04.009 - P.O. FESR 2007-2013 –

Assistenza tecnica - Asse VII, il cui stanziamento finale è di euro 13.089.030,69 con impegni

complessivi per euro 7.150.150,36 ed economie di stanziamento pari a euro 5.938.880,33.

La Funzione obiettivo 05 – Demanio e patrimonio, presentava uno stanziamento finale

di euro 38.905.579,24, ridottosi per effetto di economie a euro 14.815.172,60. Gli impegni

formali sono stati di euro 14.813.236,80 e i pagamenti sono stati effettuati per euro

12.502.510,04.

La Funzione 05 comprende 2 UPB. L’UPB S01.05.001 - Gestione del patrimonio e del

demanio con uno stanziamento finale di euro 7.308.078,53, sul quale sono stati assunti

impegni formali per euro 5.921.306,38. Una quota pari a 1.384.836,15 ha costituito economia.

L’UPB S01.05.002 - Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del

demanio regionale, dispone di uno stanziamento finale di euro 31.597.500,71 sul quale sono

stati assunti impegni formali per euro 8.891.930,22.

Una quota consistente dello stanziamento finale, pari a euro 22.705.570,49 ha

costituito economia di stanziamento e concerne principalmente il capitolo, sul quale fanno capo

centri di responsabilità diversi, SC01.0961 Spese per la partecipazione, in concorso con altri

soggetti pubblici o privati, ad enti, associazioni, consorzi e società consortili che si propongono

la realizzazione di iniziative aventi particolare rilievo per lo sviluppo economico della Sardegna.

La massa dei residui pregressi era di euro 18.840.998,07 ridottasi a fine esercizio a euro

15.524.206,74.

48 Come evidenziato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio 2012, queste economie derivano dall’applicazione del disposto di cui all’articolo 60, comma 12, della L.R. 11/2006 (legge di contabilità regionale) secondo il quale le somme stanziate per spese correnti e di investimento non impegnate correlate ad entrate non riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, costituiscono economia di spesa e possono essere reiscritte nell'esercizio successivo con previo accertamento di entrata.

152

La Funzione obiettivo 06 – Sistema delle autonomie locali, con uno stanziamento finale

di € 674.359.459,79, assorbe circa il 44% delle assegnazioni dell’intera strategia. Gli impegni

formali sono stati di euro 669.158.675,71 e i pagamenti in c/competenza ammontano a euro

310.338.311,95, con economie per euro 5.200.784,08.

I residui all’inizio dell’esercizio ammontavano a euro 302.040.338,22, ridottisi a fine esercizio a

euro 10.193.405,41.

La Funzione obiettivo 06 comprende le risorse, prevalentemente correnti, da trasferire agli Enti

Locali per effetto di disposizioni normative.

Con L.R. 15 marzo 2012, n. 6 (Legge finanziaria 2012), all’articolo 4, comma 2, è determinato l’ammontare del fondo

unico di cui alla L.R. 2/2007 in euro 580.500.000, di cui euro 510.300.000 a favore dei comuni e euro 70.200.000

a favore delle province (di cui euro 500.000 sono destinati all’amministrazione provinciale di Nuoro per il

funzionamento del museo MAN).

Ai sensi dell’articolo 4 comma 3, il 3% del fondo unico è da destinare al finanziamento dell’esercizio in forma associata

di funzioni amministrative, tecniche, di gestione e controllo (L.R. 12/2005).

Come già accennato in sede di trattazione delle principali disposizioni della legge finanziaria per il 2012, la legge

regionale n. 6/2012 ha stabilito dei termini rigorosi per i trasferimenti agli enti locali delle risorse stanziate nel fondo

unico.

Più in particolare, entro il 31 marzo 2012 è da trasferire il saldo della quota relativa all’esercizio precedente e il 40%

della quota relativa all’esercizio in corso (articolo 1, comma 17). La norma stabilisce che i successivi trasferimenti

siano erogati sulla base delle dimostrate esigenze di cassa e comunque solo dopo autocertificazione che attesti

l’avvenuta spesa di almeno il 90% di quanto trasferito in conto residui (articolo 1, comma 17).

Il comma 18 prevede che la precedente disposizione trovi applicazione fino alla definizione di modalità che consentano

il trasferimento dell’80% della quota stanziata nel fondo entro il 31 marzo e il saldo entro il 30 ottobre di ciascun anno,

ferma restando la spesa del 90% del trasferimento medesimo.

L’articolo 1, comma 16, stabilisce che la Giunta regionale nelle direttive per l’anno 2012 predisposte ai sensi

dell’articolo 43 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, volte alla determinazione dei limiti degli impegni e

pagamenti ai fini del rispetto del patto di stabilità interno, debba tenere conto, tra l’altro, degli stanziamenti destinati

al fondo unico.

Gli stanziamenti di cui al fondo unico da destinare alle Province, pari a euro 70.200.000 sono

allocati nel capitolo SC01.1057 e risultano interamente impegnati. I pagamenti in

c/competenza sono stati di euro 28.380.000. I residui iniziali ammontavano a euro

34.850.000,00 e risultano interamente pagati.

La quota del fondo unico per i trasferimenti ai Comuni, determinata dalla legge finanziaria in

euro 510.300.000 è allocata nel capitolo SC01.1059. In corso d’esercizio c’è stata una

riduzione dello stanziamento iniziale di euro 1.800.000,00 pertanto gli stanziamenti finali

ammontano a euro 508.500.000,00. Gli impegni formali sono stati di euro 505.316.450,00,

con economie sullo stanziamento di euro 3.183.550,00. I pagamenti in c/competenza

ammontano a euro 249.994.578,56.

I residui iniziali erano di euro 222.448.585,49 e risultano impegnati e pagati per euro

219.192.046,68. Le perenzioni sui residui sono state, pertanto, di euro 3.256.538,79.

153

Si segnala, inoltre, lo stanziamento finale di 37.000.272 euro (capitolo SC01.1089), inserito

per effetto di una variazione di bilancio, a titolo di Trasferimenti a favore degli Enti locali quali

quote sostitutive delle soppresse accise sull'energia elettrica (art. 4, comma 10, D.L. 2 marzo

2012, n. 16).49

49 Il D.L. 2 marzo 2012, n.16, articolo 4 comma 10, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44 ha abrogato anche nelle Regioni a Statuto speciale le addizionali comunali e provinciali all’accisa sull’energia elettrica. La nomenclatura fa riferimento all’abolizione dell’accisa sull’energia elettrica, che invece risulta in vigore.

154

9.3.3.2. Strategia.02 - Educazione: valorizzare e potenziare i luoghi

dell’educazione

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

St. finali 211.026.293,15 229.836.302,55 176.023.845,44 -16,59% -23,41%

Economie 54.819.040,16 50.194.019,07 55.921.307,69 2,01% 11,41%

Imp. comp. 156.207.252,99 179.642.283,48 120.102.537,75 -23,11% -33,14%

Imp. formali 154.992.669,77 170.679.408,78 116.571.250,92 -24,79% -31,70%

Pagamenti 44.785.059,75 43.157.487,07 17.618.354,12 -60,66% -59,18%

Res. comp. 111.422.193,24 136.484.796,41 102.484.183,63 -8,02% -24,91%

St. finali 104.971.338,18 100.363.722,65 102.060.345,41 -2,77% 1,69%

Economie 47.137.486,51 33.394.385,32 52.084.101,81 10,49% 55,97%

Imp. comp. 57.833.851,67 66.969.337,33 49.976.243,60 -13,59% -25,37%

Imp. formali 52.436.904,18 37.808.403,89 42.615.512,63 -18,73% 12,71%

Pagamenti 37.326.112,20 19.561.069,51 21.715.151,27 -41,82% 11,01%

Res. comp. 20.507.739,47 47.408.267,82 28.261.092,33 37,81% -40,39%

St. finali 166.380.484,73 173.866.930,72 183.574.985,85 10,33% 5,58%

Economie 59.799.133,58 53.709.666,33 55.130.709,75 -7,81% 2,65%

Imp. comp. 106.581.351,15 120.157.264,39 128.444.276,10 20,51% 6,90%

Imp. formali 102.047.240,32 107.575.019,73 126.648.114,38 24,11% 17,73%

Pagamenti 69.322.202,17 74.493.463,74 66.999.947,28 -3,35% -10,06%

Res. comp. 37.259.148,98 45.663.800,65 61.444.328,82 64,91% 34,56%

St. finali 153.645.452,79 146.243.429,37 130.106.351,22 -15,32% -11,03%

Economie 19.502.495,04 40.878.007,62 14.906.029,70 -23,57% -63,54%

Imp. comp. 134.142.957,75 105.365.421,75 115.200.321,52 -14,12% 9,33%

Imp. formali 131.722.003,34 98.150.434,96 114.217.801,50 -13,29% 16,37%

Pagamenti 37.381.305,83 33.731.477,50 29.516.418,15 -21,04% -12,50%

Res. comp. 96.761.651,92 71.633.944,25 85.683.903,37 -11,45% 19,61%

St. finali 636.023.568,85 650.310.385,29 591.765.527,92 -6,96% -9,00%

Economie 181.258.155,29 178.176.078,34 178.042.148,95 -1,77% -0,08%

Imp. comp. 454.765.413,56 472.134.306,95 413.723.378,97 -9,02% -12,37%

Imp. formali 441.198.817,61 414.213.267,36 400.052.679,43 -9,33% -3,42%

Pagamenti 188.814.679,95 170.943.497,82 135.849.870,82 -28,05% -20,53%

Res. comp. 265.950.733,61 301.190.809,13 277.873.508,15 4,48% -7,74%

FUNZIONE.03

Politiche attive

del lavoro

FUNZIONE.04

Ricerca

scientifica e

innovazione

tecnologica

TOTALE

STRATEGIA 02

SPESE - STRATEGIA.02 EDUCAZIONE - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

FUNZIONE.01

Politiche a

favore

dell'istruzione

FUNZIONE.02

Politiche della

formazione

La strategia 02 – Educazione: valorizzare e potenziare e luoghi dell’istruzione, presenta

stanziamenti finali per 591.765.527,92, che rappresentano il 6,44% dell’intero stato di

previsione della spesa del bilancio 2012.

Le economie di stanziamento ammontano a euro 178.042.148,95, gli impegni

complessivi sono pari a euro 413.723.378,97 di cui 400.052.679,43 sono rappresentati da

impegni formali (67,60% dello stanziamento della strategia).50 I pagamenti sono stati

effettuati per euro 135.849.870,82 e la consistenza dei residui (sia formali che di

stanziamento) derivanti dalla gestione di competenza ammonta a euro 277.873.508,15.

Gli stanziamenti della strategia in esame fanno capo ai seguenti Assessorati:

50 Gran parte delle economie di stanziamento, per un importo complessivo pari a euro 133.748.137,06, riguarda i fondi della programmazione comunitaria P.O. FSE 2007/2013 (euro 114.570.753,98) e P.O. FESR (euro 19.177.383,08) e, come specificato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio 2012, sono state determinate per effetto dell’applicazione dell’articolo 60, comma 12, della L.R. 11/2006, la quale dispone che le somme non impegnate correlate ad entrate non riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, costituiscono economia di spesa e possono essere reiscritte nell'esercizio successivo con previo accertamento di entrata.

155

14.200.000,00 2,40%

5.285.728,00 0,89%

54.810.000,00 9,26%

60.559.253,04 10,23%

21.925.000,00 3,71%

130.500,00 0,02%

23.721.667,00 4,01%

201.112.174,64 33,99%

186.678.160,12 31,55%

23.323.545,12 3,94%

591.746.027,92 100,00%

Assessorato della Difesa dell'Ambiente

Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale

Assessorato dell'Industria

Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale

STRATEGIA.02 EDUCAZIONE- Esercizio 2012 - Stanziamenti finali

di competenza per assessorato

%

su totale

Presidenza Giunta

Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione

Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr

Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica

Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport

Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale

TOTALE

E’ elevata la consistenza dei residui provenienti dagli esercizi precedenti che

ammontano, infatti, a euro 829.638.148,48, su cui vi sono state economie/perenzioni per

complessivi euro 92.602.840,06. I pagamenti sui residui sono stati di euro 233.395.125,24,

pertanto, la consistenza finale dei residui provenienti dagli esercizi precedenti è di

503.640.183,18 che, sommata ai residui della competenza, porta a una consistenza finale dei

residui pari a euro 781.513.691,33.

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

Res. iniziali 492.966.606,68 394.080.931,51 388.812.407,59 -21,13% -1,34%

Ec./Perenz. 54.649.932,96 41.974.630,46 41.176.232,89 -24,65% -1,90%

Imp. comp. r. 438.316.673,72 352.106.301,05 347.636.174,70 -20,69% -1,27%

Imp. form. r. 291.723.641,05 275.020.876,99 296.420.719,52 1,61% 7,78%

Pagamenti r. 146.663.643,46 81.289.699,79 104.554.528,55 -28,71% 28,62%

Residui dei r. 291.653.030,26 270.816.601,26 243.081.646,15 -16,65% -10,24%

Res. iniziali 205.352.238,01 149.304.864,03 135.669.598,28 -33,93% -9,13%

Ec./Perenz. 20.692.062,77 29.717.813,46 13.243.428,93 -36,00% -55,44%

Imp. comp. r. 184.660.175,24 119.587.050,57 122.426.169,35 -33,70% 2,37%

Imp. form. r. 121.711.681,16 71.430.631,34 84.082.518,75 -30,92% 17,71%

Pagamenti r. 62.792.462,61 23.363.999,99 23.729.711,60 -62,21% 1,57%

Residui dei r. 121.867.712,63 96.223.050,58 98.696.457,75 -19,01% 2,57%

Res. iniziali 151.737.078,82 133.506.781,54 133.748.319,29 -11,86% 0,18%

Ec./Perenz. 21.692.451,50 21.022.470,86 21.490.864,63 -0,93% 2,23%

Imp. comp. r. 130.044.627,32 112.484.310,68 112.257.454,66 -13,68% -0,20%

Imp. form. r. 79.720.474,87 78.248.541,20 77.970.849,26 -2,19% -0,35%

Pagamenti r. 40.816.086,66 30.337.686,39 43.777.738,17 7,26% 44,30%

Residui dei r. 89.228.540,66 82.146.624,29 68.479.716,49 -23,25% -16,64%

Res. iniziali 184.245.553,27 194.677.757,75 171.407.823,32 -6,97% -11,95%

Ec./Perenz. 12.168.013,61 8.166.334,48 16.692.313,61 37,18% 104,40%

Imp. comp. r. 172.077.539,66 186.511.423,27 154.715.509,71 -10,09% -17,05%

Imp. form. r. 165.890.434,46 170.427.128,49 147.884.667,73 -10,85% -13,23%

Pagamenti r. 80.704.020,66 83.207.261,14 61.333.146,92 -24,00% -26,29%

Residui dei r. 91.373.519,00 103.304.162,13 93.382.362,79 2,20% -9,60%

Res. iniziali 1.034.301.476,78 871.570.334,83 829.638.148,48 -19,79% -4,81%

Ec./Perenz. 109.202.460,84 100.881.249,26 92.602.840,06 -15,20% -8,21%

Imp. comp. r. 925.099.015,94 770.689.085,57 737.035.308,42 -20,33% -4,37%

Imp. form. r. 659.046.231,54 595.127.178,02 606.358.755,26 -7,99% 1,89%

Pagamenti r. 330.976.213,39 218.198.647,31 233.395.125,24 -29,48% 6,96%

Residui dei r. 594.122.802,55 552.490.438,26 503.640.183,18 -15,23% -8,84%

FUNZIONE.03

Politiche attive

del lavoro

TOTALE

STRATEGIA

02

FUNZIONE.04

Ricerca

scientifica e

innovazione

tecnologica

SPESE - STRATEGIA.02 EDUCAZIONE - ESERCIZI 2010-2012 - RESIDUI

FUNZIONE.01

Politiche a

favore

dell'istruzione

FUNZIONE.02

Politiche della

formazione

La strategia 02 è ripartita in quattro funzioni obiettivo.

La funzione obiettivo 01 – Politiche a favore dell’istruzione - presenta uno

stanziamento finale pari a euro 176.023.845,44, in calo del 23,41% rispetto all’esercizio 2011

e del 16,59% rispetto all’esercizio 2010. Le economie di stanziamento ammontano a euro

156

55.921.307,69 (+11,41% rispetto al 2011), gli impegni complessivi (formali e di

stanziamento) si presentano in calo rispetto all’esercizio 2011 del 33,14%.

Gli impegni formali sono stati assunti nella misura di euro 116.571.250,92, e i

pagamenti sugli impegni sono di 17.618.354,12. I residui che derivano dalla gestione di

competenza – sia formali che di stanziamento - ammontano a 102.484.183,63.

I residui iniziali provenienti dagli esercizi precedenti erano di euro 388.812.407,59;

dalla gestione dei residui, che ha portato a economie/perenzioni per complessivi euro

41.176.232,89 e pagamenti per euro 104.554.528,55, derivano residui finali per euro

243.081.646,15.

Gli stanziamenti della funzione obiettivo in esame – che si trovano allocati in 15 UPB -

fanno capo alla Direzione Generale della Pubblica Istruzione dell’Assessorato della pubblica

istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, salvo una quota, pari a 400.000,00

euro, che è di pertinenza della Direzione Generale della Presidenza della Giunta e attiene al

conferimento di borse di studio a favore dei frequentanti scuole di specializzazione per le

professioni forensi e dottorati di ricerca in materie giuridiche presso le Università della

Sardegna.

L’UPB S02.01.001 - Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti, contiene

stanziamenti per euro 4.685.000,00, ridotti rispetto all’esercizio 2011 (21.001.499,00) di quasi

il 78%. Gli impegni formali ammontano a euro 3.840.873,95, su cui non risultano effettuati

pagamenti. Il carico dei residui all’1/1 era di 20.126.391,08 e i pagamenti sui residui sono stati

di euro 7.758.512,55.

Ulteriori stanziamenti, ma per spese in c/capitale, si trovano all’interno dell’UPB

S02.01.005 - Investimenti a favore dell’istruzione dell’infanzia, dell’obbligo e superiore, sul

quale sono stanziate risorse pari a 19.890.559,53 euro (di cui 14.813.091,00 a valere sui

capitoli P.O. FESR 2007-2013 riguardanti il potenziamento e il recupero di strutture e

infrastrutture scolastiche). Su questa UPB si rinviene la più elevata mole di residui iniziali, pari

a euro 119.375.783,39 su cui vi sono stati pagamenti per 15.854.270,67 euro.

L’UPB S02.01.003 - Interventi a favore della scuola dell'infanzia - Spese correnti,

contiene i contributi da destinare alle scuole materne non statali, ai sensi dell’articolo 3 della

L.R. 25 giugno 1984, n. 31, pari a euro 22.000.00051.

51 L’articolo 3 della L.R. 25 giugno 1984, n. 31 ha previsto che In considerazione del grave indice di carenza di strutture pubbliche adeguate, al fine di garantire ed estendere l'esercizio del diritto allo studio e in attuazione delle finalità indicate nell'art. 1, la Regione, sulla base del programma annuale degli interventi per il diritto allo studio da sottoporre al parere della competente Commissione consiliare entro il 31 marzo di ogni anno, eroga contributi alle scuole materne nella misura del 75% nei limiti della disponibilità di bilancio della spesa per : a) la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché il riattamento eventuale degli immobili, sentito il parere delle Amministrazioni comunali sedi della scuola; b) gli arredamenti e le attrezzature d'uso; spese di gestione e oneri per il personale, esclusi quelli relativi alle scuole materne statali. Dalla erogazione dei contributi di cui alle lettere a), b) e c) sono comunque escluse tutte le spese che per legge sono di competenza dello Stato. Con deliberazione n. 44/7 del 7 novembre 2011 è stata prevista l’erogazione dei contributi di cui si tratta a favore delle scuole materne non statali e sono stati dettati criteri e modalità di concessione e rendicontazione dei contributi per le spese di gestione e funzionamento (spese correnti) per gli anni 2012-2013, ed è stato autorizzato l’impegno di spesa sul capitolo SC02.0051.

157

Con la legge finanziaria regionale relativa all’esercizio 2012 (art. 3, comma 32) è stato

stabilito che l’erogazione dei contributi previsti dall’articolo 3 della L.R. 31/1984 è di

competenza della Regione (prima spettava alle Province). Lo stanziamento faceva capo a un

unico capitolo SC02.0051. Al termine dell’esercizio risultano effettuate variazioni in

diminuzione per complessivi euro 4.686.136,77, e correlative variazioni in aumento dei capitoli

SC02.0049 che attiene a Trasferimenti correnti agli Enti Locali per l'erogazione dei contributi

straordinari alle scuole materne per spese di gestione e oneri per il personale, esclusi quelli

relativi alle scuole materne statali, per euro 904.083,12, e SC02.0054 Contributi a favore delle

scuole dell'infanzia non statali aventi forma giuridica d'impresa, per euro 3.782.053,65.

Lo stanziamento di 22 milioni è stato impegnato per intero e i pagamenti sono stati pari

a euro 9.350.019,60

All’UPB S02.01.006 - Prevenzione, dispersione scolastica – Spese correnti, è destinato

lo stanziamento finale di 5 milioni di euro, che si trova allocato nel capitolo SC02.0102

Contributi a Province e Comuni della Sardegna per il supporto organizzativo del servizio di

istruzione per gli alunni con disabilità.52 L’importo è stato interamente impegnato, ma non vi

sono stati pagamenti, poiché quelli effettuati hanno riguardato i residui provenienti

dall’esercizio precedente, di pari ammontare, che a fine esercizio risultano completamente

pagati.

Nell’UPB S02.01.009 Formazione universitaria (spese correnti) risultano stanziati per il

2012 euro 42.066.590,99, su cui vi sono state economie di stanziamento per euro

1.903.543,86 e impegni formali assunti per euro 40.163.047,13. Rispetto all’esercizio 2011, in

cui gli stanziamenti finali sono stati pari a euro 50.982.428,92, c’è stata una riduzione delle

risorse stanziate del 17,49% e degli impegni formali del 21,22%. Su questa UPB, che attiene a

spese correnti, si rinviene un’elevata mole di residui iniziali, pari a euro 96.734.091,78, sui

quali vi sono state economie per euro 8.082.343,17 (riguardanti l’unico capitolo SC02.0183

Spese per la realizzazione del Programma "Assegni di merito" a favore di studenti nuovi iscritti

o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali53), perenzioni per euro 9.580.596,61 e

pagamenti per euro 36.887.698,18.

Lo stanziamento più consistente, pari a euro 23.000.000,00, si rinviene nel capitolo

SC02.0171 Interventi regionali per le Università (art. 3 L.R. 26/1996). L’importo stanziato è

stato impegnato per intero e non vi sono stati pagamenti. I residui iniziali ammontavano a

52 Con la Deliberazione n. 46/15 del 21 novembre 2012 è stato approvato il riparto dello stanziamento del capitolo SC02.102 a favore degli Enti locali della Sardegna, in misura proporzionale agli studenti disabili che frequentano le scuole dell’obbligo. Nella delibera si legge che, con la quota assegnata, le amministrazioni provinciali e comunali dovranno far fronte ai costi relativi all’attivazione dei servizi di supporto organizzativo ed educativo (assistenza specialistica all’autonomia e all’educazione) in favore degli studenti con disabilità di cui all’art. 3 della legge n. 104/1992 e come disciplinato dall’art. 13 della stessa legge n. 104 e che Le risorse sono da ritenersi aggiuntive a quelle proprie degli Enti locali, e devono essere utilizzate esclusivamente per il miglioramento della qualità e quantità del servizio per ogni alunno con disabilità come sopra specificato. Pertanto, la dotazione assegnata non può essere destinata ad altre finalità (es. corsi di formazione per il personale o altre fattispecie similari). 53 Art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3, art. 3, comma 1, L.R. 10 agosto 2010, n. 14 e art. 1, comma 6 della legge finanziaria. Cfr descrizione capitolo di bilancio SC02.0183.

158

euro 44.250.000,00, di cui 5.700.000,00 sono andati in perenzione. I pagamenti sui residui

sono stati pari a 13.300.000,00. Pertanto, dalla gestione dei residui pregressi derivano residui

finali per 25.250.000,00 che, sommati ai residui derivanti dalla gestione della competenza,

portano a una consistenza di residui da portare a nuovo pari a 48.250.000,00.

La legge Regionale n. 26 dell’8 luglio 1996 detta norme sui rapporti tra la Regione e le

Università della Sardegna. L’articolo 3 dispone che L'importo complessivo della somma da

erogare alle Università della Sardegna viene stabilito annualmente con la legge finanziaria. I

relativi stanziamenti confluiscono in un fondo globale denominato "Interventi regionali per

l'Università”.

All’articolo 4 è stabilito che i rapporti tra la Regione e le Università della Sardegna sono

regolati da apposita convenzione di durata triennale, rinnovabile a scadenza e che, nell'ambito

di detta convenzione, il Comitato paritetico disciplinato dal successivo articolo 5 (nominato con

decreto del Presidente della Giunta Regionale e composto dall’Assessore regionale della

pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, che lo presiede,

dall’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, dal

Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari e dal Rettore dell’Università degli Studi di Sassari)

propone annualmente, sulla base delle risorse stanziate dalla legge finanziaria, degli indirizzi

programmatici delle Università della Sardegna e in coerenza con gli obiettivi perseguiti in

materia dalla Regione, un piano di ripartizione tra le Università delle somme da erogare,

indicando i vari settori di intervento.

Il piano di ripartizione viene approvato annualmente dalla Giunta regionale, sentita la

Commissione consiliare competente per materia.

La Giunta provvede a trasmettere al Consiglio regionale una relazione annuale

sull’utilizzo dei fondi e sullo stato d'attuazione della legge in esame (art. 4, comma 4)

Con deliberazione del 21 dicembre 2012 n. 50/56 è stata approvata la proposta di

ripartizione del Fondo Globale “Interventi regionali per l’Università” - formulata dal comitato

paritetico con riferimento alle risorse stanziate dalla legge finanziaria per l’esercizio 2012

ammontanti a euro 23.000.000- che prevede di destinare euro 2.000.000, in parti uguali alle

Università di Cagliari e di Sassari, per il finanziamento dei corsi di laurea in professioni

sanitarie, secondo quanto previsto dall’articolo 9, comma 7, della L.R. 3/2009.

Al riguardo si deve sottolineare che l’importo del fondo unico da destinare alle

professioni sanitarie, di cui all’articolo 9, comma 7 della L.R. 3/2009 era stato rideterminato

dall’articolo 4, comma 14, della L.R. 6/2012 (Legge finanziaria regionale per il 2012) nella

misura di euro 1.000.000.

Quanto ai restanti euro 21.000.000, di destinarli per il 65%, pari a euro 13.650.000,

all’Università di Cagliari, e per il 35%, pari a euro 7.350.000, all’Università di Sassari, in

rapporto al numero degli studenti iscritti in ciascun ateneo. La deliberazione è stata poi

approvata definitivamente, dopo aver acquisito il parere della competente commissione

consiliare, in data 5 febbraio 2013 con deliberazione della Giunta Regionale n. 7/9. La

159

ripartizione delle risorse stanziate dalla legge finanziaria per l’esercizio finanziario 2012 è stata

quindi approvata in data 5 febbraio 2013.

Per quanto concerne l’obbligo da parte della Giunta regionale di trasmettere al Consiglio

regionale una relazione annuale sull'utilizzazione dei fondi erogati alle Università e sullo stato

d'attuazione della legge regionale n. 26/1996, previsto dal relativo articolo 4, comma 4, la

Direzione Generale della Pubblica Istruzione dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione, beni

culturali, informazione, spettacolo e sport54 ha precisato che “Si rileva, ulteriormente, che in

attuazione delle disposizioni impartite dalla Corte dei conti nel rendiconto dell’esercizio 2011, il

Servizio ha predisposto apposita Deliberazione di Giunta (ai sensi della L.R. 26/96, art. 4,

comma 4) approvata in via provvisoria il 23 febbraio 2012 (n. 9/56), relativa alla richiesta di

invio di apposita relazione al Consiglio Regionale, attinente la L.R. 26/96. Non risulta

pervenuta al Servizio l’approvazione in via definitiva, da parte della Giunta Regionale, della

Deliberazione in argomento, che cronologicamente dovrebbe seguire il parere espresso dalla

competente commissione”.

Su questo aspetto, si osserva che dalla lettura della norma richiamata, articolo 4,

comma 4, si evince l’obbligo da parte della Giunta regionale di trasmettere una relazione

annuale sull’utilizzazione dei fondi e sullo stato di attuazione della legge in esame al Consiglio

regionale. Si ritiene, invece, che l’approvazione definitiva della deliberazione, previo parere

della competente commissione consiliare, prevista dal comma 3, riguardi il procedimento di

approvazione definitiva del piano di ripartizione del fondo globale e non l’approvazione della

relazione annuale sull’utilizzo di detto fondo, come invece asserito dall’Assessorato nella nota

in esame.

La Giunta regionale, con deliberazione n. 9/56 del 23 febbraio 2012, ha preso atto della

Relazione annuale prevista dall’articolo 4, comma 4, della L.R. n. 26/1996 e ha disposto l’invio

della deliberazione, alla quale è allegata la Relazione, al Consiglio Regionale. La relazione

annuale di cui alla deliberazione n. 9/56 concerne gli esercizi finanziari 2009/2010. Con

successiva deliberazione n. 21/14 del 5 giugno 2013 analogo adempimento è stato effettuato

con riferimento all’esercizio 2011.

Ulteriori 6.000.000 di euro risultavano stanziati, in sede di previsione, nel capitolo

SC02.0170 che attiene al Fondo unico per l'università diffusa nel territorio55 .

Con deliberazione della Giunta regionale n. 41/2 del 15 ottobre 2012 le risorse di detto

fondo sono state così ripartite: euro 2.732.030 al Consorzio per la promozione degli studi

54 nota prot. n. 1665 del 14 marzo 2013. 55 Secondo quanto dispone l’articolo 4, comma 1 lettera c) della L.R. n. 3/2008, alla ripartizione del predetto fondo provvede, verificate le effettive esigenze, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di istruzione, in modo da assicurare la prosecuzione ed il completamento dei corsi già avviati; entro novanta giorni dall'approvazione della presente legge la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente e previa convocazione di una conferenza di servizi, sottoscrive un'intesa con le Università di Cagliari e Sassari diretta alla razionalizzazione dell'offerta formativa del sistema universitario della Sardegna, ivi compreso quello dei corsi decentrati; parimenti proseguono e sono portati a compimento i corsi avviati presso la sede suburbana di Alghero, i cui costi gravano sul fondo per l'Ateneo di Sassari.

160

universitari nella Sardegna centrale; euro 2.167.970 al Consorzio “Uno di Oristano”; euro

550.000 all’Università degli studi di Sassari per il corso universitario istituito presso la sede di

Olbia; euro 550.000 al consorzio AUSI di Iglesias.

Dall’esame dei dati consuntivi emerge che la disponibilità sul capitolo in esame è stata

ridotta a euro 3.282.030,00, in quanto la differenza, pari a euro 2.717.970,00, è confluita nel

capitolo SC02.0192 Contributo a favore di consorzi universitari per lo svolgimento delle attività

istituzionali. Le disponibilità su questi capitoli sono state impegnate per intero ma non vi sono

stati pagamenti. In entrambi i capitoli i pagamenti hanno riguardato i residui.

Nel capitolo SC02.0183 è stanziata la somma di euro 4.296.590,99 destinata

all’erogazione per il finanziamento del Programma "Assegni di merito" a favore di studenti

nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali, di cui all’art. 4, comma 1,

lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3. Sullo stanziamento sono stati assunti impegni formali per

euro 2.393.047,13, la restante parte risulta mandata in economia. Su questo capitolo giaceva

un’elevata mole di residui iniziali (formali e di stanziamento), pari a euro 27.664.724,17, dei

quali, come già accennato, una quota consistente, pari a euro 8.082.343,17, è stata mandata

in economia. Sono stati disposti pagamenti in c/residui per euro 10.596.205,88.

Sempre per quanto attiene alla formazione universitaria, ma con riferimento alle spese

in conto capitale (UPB S02.01.010), lo stanziamento finale del 2012 ammonta a 5 milioni di

euro e risulta impegnato per intero ma non sono stati effettuati pagamenti. La consistenza di

residui iniziali (formali e di stanziamento), pari a euro 47.705.249,99, per effetto di pagamenti

intervenuti nell’esercizio si è ridotta a euro 41.479.049,99. Con deliberazione della Giunta

regionale n. 38/8 del 18 settembre 2012, lo stanziamento in esame è stato ripartito tra le

Università di Cagliari e Sassari in misura pari, rispettivamente, a euro 3.250.000 e euro

2.750.000. In base a quanto si legge nel testo della delibera in esame, tali risorse verranno

utilizzate per il proseguimento del programma di interventi di cui alla deliberazione n. 53/10

del 28 dicembre 2011.

Nelle UPB S02.01.011 e S02.01.012 si trovano gli stanziamenti di parte corrente e per

spese di investimento, rispettivamente pari a euro 30.689.394,66 e euro 4.281.000,00, da

destinare agli enti regionali per il diritto allo studio universitario (E.R.S.U.).

Nei capitoli dell’UPB S02.01.015 P.O.R. 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche

dell'istruzione – Asse IV, si trovano stanziati fondi POR per complessivi euro 40.489.300,26, gli

impegni complessivi sono stati di euro 5.207.543,53. Lo stanziamento restante, pari a euro

35.281.756,73 è stato mandato in economia. Il carico dei residui pregressi era di euro

18.129.083,49, sui quali vi sono stati pagamenti per euro 2.862.408,49.

La legge finanziaria, tra le autorizzazioni di spesa contenute nell’articolo 4, al comma 41

provvede allo stanziamento di 1.000.000 di euro per la prosecuzione nell’anno 2012 del

programma Sardegna Speaks English. Questo stanziamento è allocato nell’UPB S02.01.014 -

Programma "Sardegna speaks English”, capitolo SC02.0362 Contributi per la realizzazione del

Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua

161

inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 4, comma 41, L.R. 15 marzo

2012, n. 6) ed è stato mandato in economia. I residui pregressi su questa UPB ammontavano

a euro 912.029,60, sui quali sono stati disposti pagamenti per euro 886.129,60.

La Funzione Obiettivo 02 - Politiche della formazione, dispone di uno

stanziamento finale di euro 102.060.345,41, che fa capo quasi interamente all’Assessorato del

lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Una quota pari a euro

52.084.101,81 dello stanziamento finale è stata mandata in economia. Gli impegni complessivi

ammontano a euro 49.976.243,60 di cui 42.615.512,63 sono stati assunti formalmente, con

pagamenti effettuati per euro 21.715.151,27.

Nell’UPB S02.02.007 P.O.R. 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche della

formazione - Assi I - II – III si trova allocato lo stanziamento più rilevante, pari a euro

78.366.790,06 dei quali euro 42.675.407,46 è stata portata in economia.

I residui iniziali dell’UPB in esame ammontavano a euro 36.650.978,33 e la gestione dei

residui ha portato a una consistenza finale degli stessi pari a euro 23.767.784,22.

In questa UPB si trova, inoltre, lo stanziamento di 21.500.000 disposto dall’articolo 4

comma 44 della legge finanziaria regionale n. 6/2012 a titolo di integrazione regionale delle

risorse dell’Asse IV del PO FSE 2007/2013 per il potenziamento del programma Master and

Back. La legge finanziaria stabilisce che 18.000.000 dovranno essere destinati per lo

scorrimento dei percorsi di rientro relativi al bando 2011, e 3.500.000 per lo scorrimento delle

graduatorie relative all’alta formazione. La norma prevede che ogni 90 giorni l’Assessore del

lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, presenti alla Commissione

consiliare competente in materia di bilancio una relazione sullo stato di attuazione del

programma e sul monitoraggio dei singoli progetti attivati56.

Lo stanziamento, che si trova allocato nel capitolo SC02.0642 è stato portato in

economia.

Sempre nell’ambito della Funzione Obiettivo 02 si collocano gli stanziamenti di cui

all’UPB S02.02.001 - Programmazione e politica della formazione e del sistema formativo, la

cui previsione finale ammonta a 12.934.989,83, quasi dimezzata all’importo dell’esercizio

2011. Vi è da dire, però, che la mole dei residui provenienti dall’esercizio precedente è

rilevante, in quanto ammonta a 46.644.684,69 euro, di cui 34.821.638,05 rappresentata da

residui di stanziamento. I pagamenti sui residui sono stati di euro 3.183.971,55. Le economie

sono state di euro 8.338.001,00 sullo stanziamento di competenza e di euro 6.813.709,09 sui

residui.

56 Con deliberazione della Giunta regionale n. 32/29 del 24 luglio 2012 è stato dato mandato all’Agenzia regionale per il lavoro di procedere all’istruttoria delle domande e alla predisposizione di nuove graduatorie per gli Avvisi Pubblici Percorsi di rientro 2010-2011 e Alta formazione 2011, in base alle procedure descritte nella stessa delibera ed è stato autorizzato l’impegno di spesa a favore dell’Agenzia regionale per il lavoro per euro 21.500.000 a valere sul capitolo di spesa SC02.0642.

162

La funzione obiettivo 03 – Politiche attive del lavoro, presenta uno stanziamento

di euro 183.574.985,85 (+ 5,58% rispetto allo stanziamento del 2011), con impegni formali

per 126.648.114,38 euro (+ 17,73% rispetto al 2011).

I residui pregressi ammontavano a euro 133.748.319,29, le economie/perenzioni sui

residui sono state di euro 21.490.864,63 e i pagamenti sui residui 43.777.738,17.

Lo stanziamento finale della funzione 03 in parte è costituito da trasferimenti correnti

agli enti locali per interventi di politiche attive del lavoro che si trovano allocati nell’UPB

S02.03.006 e ammontano complessivamente a euro 71.442.518,44, tra i quali rileva lo

stanziamento di 39.000.000 euro previsto dalla legge finanziaria per il 2012 tra gli interventi

urgenti anticrisi di cui all’articolo 5, per dare attuazione ai progetti comunali finalizzati

all’occupazione previsti dall’articolo 94 della L.R. 11/198857.

Lo stanziamento si trova allocato nel capitolo SC02.00881, e in corso d’anno è stato

incrementato di 755.902,07 euro. Lo stanziamento finale di euro 39.755.902,07 (che fa capo

alla Direzione generale degli enti locali e finanze dell’Assessorato agli enti locali, finanze ed

urbanistica) è stato interamente impegnato. I pagamenti sono stati di appena euro

1.899.980,67 e i residui in conto competenza ammontano, pertanto, a euro 37.855.921,23. I

residui iniziali sullo stesso capitolo erano 19.626.461,47 e si sono ridotti a fine esercizio a

7.308.392,8458.

Nella stessa UPB rileva, inoltre, lo stanziamento finale di euro 19.925.000,00 - che fa

capo alla Direzione generale della difesa dell’ambiente dell’Assessorato Difesa ambiente - sul

capitolo SC02.890 Finanziamenti ai Comuni per la realizzazione degli interventi per l'aumento,

la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo su terreni pubblici che insistano in

prossimità di aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione - di cui 19.000.000,00

stanziati dalla legge finanziaria regionale per il 2012 nell’ambito degli interventi urgenti

anticrisi (art. 5, commi 5 e 6, L.R. 15 marzo 2012, n. 6). Lo stanziamento è stato impegnato

per intero e i pagamenti sono stati di 10.425.000,0059.

La quota relativa agli investimenti si trova stanziata nell’UPB S02.03.007 e ammonta a

complessivi euro 20.803.350,97, è destinata a finanziamenti ai Comuni per l’attuazione di

interventi destinati ad iniziative per lo sviluppo e l’occupazione di cui all’articolo 19 della L.R. n.

37/1998. La somma è stata impegnata e pagata interamente.

Nell’UPB 02.03.008 sono allocati i capitoli relativi POR 2007-2013 FSE - Azioni rivolte

alle politiche attive per il lavoro - Assi I - II - III – V, che ammontano complessivamente a

57 La legge regionale n. 11/1988 autorizza l’erogazione di finanziamenti a favore dei Comuni che predispongano progetti finalizzati alla realizzazione, riattamento, manutenzione e gestione di opere o attività pubbliche o di pubblica utilità e alla promozione o sostegno di progetti occupazionali connessi al migliore utilizzo delle risorse locali. 58 Con D.G.R. 20/27 del 15 maggio 2012 è stata approvata la ripartizione dello stanziamento tra i Comuni, secondo lo stesso criterio previsto per la ripartizione del fondo unico (40% in parti uguali e 60% in relazione alla popolazione). Nella delibera si legge che detto fondo è da intendersi aggiuntivo rispetto agli stanziamenti confluiti nel fondo unico di cui all’articolo 10 della legge finanziaria regionale del 2007, in particolar modo agli stanziamenti di cui alla L.R. 4/2000 ex art. 24, finalizzati alla realizzazione di interventi comunali per favorire l’occupazione. E’ previsto che gli interventi siano urgenti e di immediata realizzazione e le risorse devono essere impegnate dai Comuni entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento, a pena di decadenza. 59 Il Programma di ripartizione delle risorse stanziate a favore dei Comuni per l’esercizio 2012 è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 34/44 del 7 agosto 2012.

163

euro 80.681.867,41, di cui 61.918.867,14 ad incremento della dotazione iniziale di euro

18.763.000. Una quota consistente, pari a euro 54.262.664,75 ha costituito economia. Gli

impegni formali ammontano, invece, a euro 24.657.766,77 e i pagamenti sugli impegni sono

stati di euro 17.812.079,79.

Gli stanziamenti destinati alla Funzione obiettivo 04 – Ricerca scientifica e

innovazione tecnologica ammontano a euro 130.106.351,22, rispetto al 2011 hanno subito

una decurtazione dell’11,03. Gli impegni formali sono però superiori rispetto a quelli assunti

nell’esercizio precedente del 16,37%, poiché si è passati da impegni formali assunti nel 2011

pari a euro 98.150.434,96 a euro 114.217.801,50 del 2012. I pagamenti sugli impegni sono

pari a euro 29.516.418,15. I residui finali della gestione di competenza (sia formali che di

stanziamento) sono pari a euro 85.683.903,37. Elevata è la mole dei residui iniziali, pari a euro

171.407.823,32, ridottasi a fine esercizio a euro 93.382.362,79 per effetto di perenzioni per

euro 16.692.313,61 e pagamenti per 61.333.146,92 euro.

L’UPB nella quale si rinviene il maggiore stanziamento è la S02.04.004 – Ricerca

scientifica e innovazione tecnologica - spese correnti, che ammonta a 37.050.000. Gli impegni

hanno riguardato l’intero stanziamento, i pagamenti sono stati di appena 1.650.000, poiché

quelli effettuati hanno riguardato principalmente i residui: la consistenza iniziale dei residui,

ammontava infatti a euro 55.357.645,21 e i pagamenti sono stati di 42.626.621,98.

Al finanziamento di programmi di ricerca e prevenzione nel settore sanitario (UPB

S02.04.010) sono destinati 20.304.141,54 euro. Sono stati assunti impegni formali per

17.802.536,16 e i pagamenti sugli impegni sono stati di 10.330.644,26. I residui provenienti

dagli esercizi precedenti (formali e di stanziamento) erano pari a euro 10.506.300,34, i

pagamenti sono stati effettuati per euro 2.515.021,62.

Nella UPB S02.04.17 POR 2007 – 2013 FSE – Azioni rivolte alla ricerca scientifica e

all’innovazione tecnologica – Asse IV è allocato uno stanziamento di euro 11.054.314,68

(spese titolo I). Gli impegni formali sono stati di euro 7.880.078,88 su cui non vi sono

pagamenti. I residui iniziali erano di euro 34.055.705,22 e i pagamenti sono stati pari a euro

7.390.218,76. Nella UPB S02.04.018 – PO 2007-2013 (FESR) – Ricerca e innovazione

tecnologica – Assi I, III, VI, si trova uno stanziamento pari a 37.481.667,00 (spese del titolo

II), su cui sono stati assunti impegni formali per euro 30.288.333,50, con pagamenti per euro

877.240. Si residui iniziali pari a euro 18.440.877,00 ci sono stati pagamenti per euro

1.172.760,00.

Con le deliberazioni n. 1/2012 e 1/2013 la Sezione regionale di controllo della

Corte dei conti per la Sardegna ha programmato un’indagine di controllo sulla

gestione riguardante “I finanziamenti della Regione alle Università”, in via di

definizione.

Con la deliberazione n. 53/2012 è stata approvata la relazione relativa alla

”Indagine di controllo successivo sugli interventi regionali finalizzati a ridurre il

164

tasso di dispersione scolastica e a migliorare la qualità dell’insegnamento previsti

dall’art. 27, comma 2, della L.R. n. 2 del 29.5.2007 e dall’art. 4, comma 1, della L.R.

n. 3 del 5.3.2008”, della quale si è riportata un’ampia sintesi nella relazione relativa

al rendiconto 201160.

60 Approvata con la decisione n. 1/2012/SS.RR./PARI.

165

9.3.3.3. Strategia.03- Patrimonio culturale: Dare forza a una identità viva

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

St. finali 62.078.993,85 60.030.114,95 41.205.289,98 -33,62% -31,36%

Economie 13.560.848,14 12.409.496,88 3.693.408,50 -72,76% -70,24%

Imp. comp. 48.518.145,71 47.620.618,07 37.511.881,48 -22,68% -21,23%

Imp. formali 46.912.145,71 47.054.618,07 37.442.988,33 -20,18% -20,43%

Pagamenti 30.652.830,53 27.096.100,32 19.811.035,57 -35,37% -26,89%

Res. comp. 17.865.315,18 20.524.517,75 17.700.845,91 -0,92% -13,76%

St. finali 11.766.408,78 12.708.299,55 6.660.220,28 -43,40% -47,59%

Economie 3.473.864,54 4.979.101,75 414.899,90 -88,06% -91,67%

Imp. comp. 8.292.544,24 7.729.197,80 6.245.320,38 -24,69% -19,20%

Imp. formali 7.239.608,24 7.165.259,80 6.245.320,38 -13,73% -12,84%

Pagamenti 1.608.850,20 1.962.247,98 1.298.161,56 -19,31% -33,84%

Res. comp. 6.683.694,04 5.766.949,82 4.947.158,82 -25,98% -14,22%

St. finali 73.845.402,63 72.738.414,50 47.865.510,26 -35,18% -34,20%

Economie 17.034.712,68 17.388.598,63 4.108.308,40 -75,88% -76,37%

Imp. comp. 56.810.689,95 55.349.815,87 43.757.201,86 -22,98% -20,94%

Imp. formali 54.151.753,95 54.219.877,87 43.688.308,71 -19,32% -19,42%

Pagamenti 32.261.680,73 29.058.348,30 21.109.197,13 -34,57% -27,36%

Res. comp. 24.549.009,22 26.291.467,57 22.648.004,73 -7,74% -13,86%

SPESE - STRATEGIA.03 PATRIMONIO CULTURALE - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

TOTALE

STRATEGIA

03

FUNZIONE.02

Interventi a

favore della

cultura

FUNZIONE.01

Patrimonio

culturale

Con una dotazione finale di euro 47.865.510,26, la strategia in esame incide sugli

stanziamenti finali di bilancio (euro 9.190.494.546,04) nella misura dello 0,52%.

Si tratta dello stanziamento più basso con riferimento al periodo temporale preso in

considerazione (2010/2012): gli stanziamenti presentano una riduzione del 34% circa rispetto

a quelli del 2011, in valore assoluto pari a 24.872.904,24 euro, e del 35,18% rispetto agli

stanziamenti del 2010, quasi 26 milioni di euro in meno.

Nel 2012, però, sono notevolmente ridotti gli stanziamenti di bilancio mandati in

economia rispetto ai due precedenti esercizi, in quanto si è passati da 17 milioni di euro circa

del 2010/2011 a 4 milioni di euro del 2012 (-76% circa), cosicché gli impegni complessivi nel

2012 ammontano a 43.757.201,86 euro rispetto a 55.349.815,87 euro del 2011 (-21% circa).

Gli impegni formali ammontano a euro 43.688.308,71 e corrispondono al 91,27% degli

stanziamenti finali della strategia in esame (capacità di impegno). I pagamenti sugli impegni

sono stati pari a euro 21.109.197,13. I residui derivanti dalla gestione di competenza

ammontano complessivamente a euro 22.648.004,73.

166

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

Res. iniziali 187.704.403,12 163.757.482,61 112.331.835,81 -40,15% -31,40%

Ec./Perenz. 16.454.253,24 22.763.150,13 6.598.419,69 -59,90% -71,01%

Imp. comp. r. 171.250.149,88 140.994.332,48 105.733.416,12 -38,26% -25,01%

Imp. form. r. 93.756.406,71 71.506.990,89 59.467.006,48 -36,57% -16,84%

Pagamenti r. 31.408.567,32 19.227.911,73 15.918.583,86 -49,32% -17,21%

Residui dei r. 139.841.582,56 121.766.420,75 89.814.832,26 -35,77% -26,24%

Res. iniziali 18.630.822,75 11.237.047,43 9.061.494,76 -51,36% -19,36%

Ec./Perenz. 2.925.197,60 2.572.555,97 1.938.547,16 -33,73% -24,65%

Imp. comp. r. 15.705.625,15 8.664.491,46 7.122.947,60 -54,65% -17,79%

Imp. form. r. 7.741.457,43 7.431.573,09 7.122.947,60 -7,99% -4,15%

Pagamenti r. 4.175.022,41 4.005.946,52 4.236.880,78 1,48% 5,76%

Residui dei r. 11.530.602,74 4.658.544,94 2.886.066,82 -74,97% -38,05%

Res. iniziali 206.335.225,87 174.994.530,04 121.393.330,57 -41,17% -30,63%

Ec./Perenz. 19.379.450,84 25.335.706,10 8.536.966,85 -55,95% -66,30%

Imp. comp. r. 186.955.775,03 149.658.823,94 112.856.363,72 -39,63% -24,59%

Imp. form. r. 101.497.864,14 78.938.563,98 66.589.954,08 -34,39% -15,64%

Pagamenti r. 35.583.589,73 23.233.858,25 20.155.464,64 -43,36% -13,25%

Residui dei r. 151.372.185,30 126.424.965,69 92.700.899,08 -38,76% -26,68%

FUNZIONE.01

Patrimonio

culturale

FUNZIONE.02

Interventi a

favore della

cultura

SPESE - STRATEGIA.03 PATRIMONIO CULTURALE - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

TOTALE

STRATEGIA

03

Per quanto attiene alla gestione dei residui, sui residui iniziali (formali e di

stanziamento) pari a euro 121.393.330,57, ci sono state economie/perenzioni per euro

8.536.966,85 e pagamenti per 20.155.464,64 euro. Alla fine dell’esercizio i residui provenienti

dagli esercizi precedenti ammontano a euro 92.700.899,08, quasi il 24% in meno rispetto alla

consistenza rinvenibile all’inizio dell’esercizio.

Come riportato nella tabella sottostante, lo stanziamento finale dell’esercizio 2012 fa

capo principalmente all’Assessorato alla Pubblica Istruzione, beni culturali, informazione,

spettacolo e sport (98,65%) e in minima parte all’Assessorato agli Enti locali, finanze e

urbanistica (1,35%).

0,00 0,00%

0,00 0,00%

646.302,55 1,35%

0,00 0,00%

0,00 0,00%

47.219.207,71 98,65%

47.865.510,26 100,00%

Assessorato dei Lavori Pubblici

Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale

SPESE - STRATEGIA.03 PATRIMONIO CULTURALE- Esercizio 2012

- Stanziamenti finali di competenza per assessorato

Presidenza Giunta

Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr

TOTALE

%

su totale

Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica

Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport

La strategia in esame si articola in due funzioni obiettivo.

La funzione obiettivo 01 – Patrimonio culturale presenta uno stanziamento finale

pari a euro 41.205.289,98, oltre il 30% in meno di quanto stanziato nell’esercizio 2011 (euro

60.030.114,95). Come già anticipato con riferimento ai dati dell’intera strategia, nel 2012 gli

stanziamenti mandati in economia sono stati molto meno rispetto a quelli rilevati per l’esercizio

2011, cosicché le risorse finanziarie complessive pari a euro 37.511.881,48 si presentano

inferiori rispetto a quelle dell’esercizio 2011, euro 47.620.618,07, nella misura del 21%. Gli

impegni formali sono stati di euro 37.442.988,33 e i pagamenti sugli impegni sono stati pari a

167

19.811.035,57 euro, pertanto i residui derivanti dalla gestione di competenza ammontano a

complessivi euro 17.700.845,91.

Nell’ambito della Funzione obiettivo 01, lo stanziamento finale dell’UPB S03.01.004 -

Investimenti per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, è

quello per il quale si riscontra la maggiore riduzione, poiché si va da 26.527.632,71 euro

stanziati nel 2011 a 7.778.256,55 euro del 2012. All’interno di questa UPB si rileva, però, la

più elevata consistenza di residui iniziali, che ammonta a 102.017.523,89 euro, di cui

47.085.601,46 ancora impegnabili. A fine esercizio la consistenza dei residui provenienti dagli

esercizi precedenti si è ridotta a euro 85.434.522,21.

Gran parte degli stanziamenti che si rinvengono all’interno di questa UPB fanno capo

alle risorse del P.O. FESR 2007/2013 Interventi a favore del sistema regionale dei musei, e del

centro di restauro e per la catalogazione e digitalizzazione dei beni culturali. Risultavano

stanziati 3.945.409,01 euro di cui 3.004.647,86 euro sono stati mandati in economia.

L’UPB S03.01.003 - Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale –

spese correnti, dispone del maggiore stanziamento, pari a euro 17.820.005,55, di cui

16.187.500,00 allocati nel capitolo SC03.0015 Trasferimenti agli Enti Locali per la gestione del

patrimonio culturale della Sardegna, che risultano impegnati per intero e su cui si registrano

pagamenti per 11.660.706,68 euro.

Le UPB S03.01.001 e S03.01.002 attengono rispettivamente al contributo annuo per

spese correnti (euro 3.500.000,00) e per investimenti (euro 537.342,67) all'Istituto Superiore

Regionale Etnografico (I.S.R.E.).

Sull’UPB S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche – Spese correnti, risultano

stanziati euro 11.318.155,75, su cui sono stati assunti impegni formali per euro 11.068.339,90

con pagamenti effettuati per euro 5.639.996,67.

Gli stanziamenti destinati alla Funzione obiettivo 02 – Interventi a favore della

cultura sono stati quasi dimezzati, poiché si è passati da 12.708.299,55 euro del 2011 a

6.660.220,28 euro del 2012 (- 47,59%). Lo stanziamento è stato impegnato quasi

interamente, e precisamente per euro 6.245.320,38. Nel 2011, invece, su uno stanziamento

finale di euro 12.708.299,55 una quota consistente, pari a euro 4.979.101,75, era stata

mandata in economia, pertanto, nonostante gli stanziamenti si presentino quasi dimezzati, gli

impegni formali relativi al 2012 si discostano del 13% circa rispetto a quelli dell’esercizio

precedente.

Nell’ambito della Funzione obiettivo 02, lo stanziamento più rilevante per entità si

rinviene nell’UPB S03.02.001 - Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura

sarda, alla quale sono destinati 3.694.857,92 euro, di cui euro 2.038.690,35 (a titolo di

assegnazione statale) nel capitolo SC03.0204 riguardante l’erogazione di contributi agli Enti

Locali per la tutela delle minoranze linguistiche storiche, secondo quanto previsto dagli artt. 9

e 15 della Legge 15 dicembre 1999, n. 482. A integrazione dello stanziamento in esame nel

capitolo SC03.0239, risultano stanziati, a valere su fondi regionali, ulteriori 500.000,00

168

secondo quanto previsto dall’articolo 2 comma 13 delle Legge 15 marzo 2012, n. 661. Lo

stanziamento di fonte statale è stato impegnato per 2.025.266,35 euro con pagamenti pari a

euro 538.690,35. Sullo stesso capitolo giacevano residui iniziali per euro 2.725.536,00 sui

quali vi sono stati pagamenti per euro 829.303,20 e perenzioni per euro 754.358,80.

Quanto allo stanziamento di fonte regionale, di importo pari a euro 500.000,00, è stato

impegnato per intero anche se non risultano effettuati pagamenti.62

Al finanziamento di interventi per promuovere e sostenere l'editoria e l'informazione (UPB

S03.02.003) è destinato uno stanziamento di 967.362,36 che risulta impegnato per

663.921,14, con pagamenti ammontanti a 66.921,14 euro. I residui iniziali erano pari a

1.299.207,88, ridottisi a fine esercizio a 268.305,63 euro.

61Con la deliberazione della Giunta regionale n. 27/52 del 19 giugno 2012, sono stati dettati gli indirizzi per l’istruttoria delle proposte delle amministrazioni territoriali e locali per l’anno 2012. 62 Con la deliberazione n. 32/67 del 24 luglio 2012 sono stati approvati i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie regionali, determinate nella misura di euro 500.000, da destinare agli enti locali a integrazione delle assegnazioni statali per la gestione dei progetti relativi alla tutela delle minoranze linguistiche storiche. La Direzione generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport, con nota prot. n. 5241 del 15 marzo 2013, con riferimento ai contributi agli enti locali per la tutela delle minoranze linguistiche storiche ha precisato che è stata impegnata la somma di euro 500.000 a favore di n. 17 Enti locali secondo i criteri di ripartizione dettati nella citata deliberazione n. 32/67.

169

9.3.3.4. Strategia 04 – Ambiente e Territorio: responsabilità e opportunità

La Strategia 04 - Ambiente e governo del territorio, presenta nel complesso

stanziamenti finali per 603.480.217,95 euro, con la variazione in diminuzione del 9,08%

rispetto all’esercizio 2011. Tutti i valori risultano in diminuzione.

Notevole la massa dei residui iniziali, 1.324.282.758,88 euro, che permane consistente

a fine esercizio (894.591.760,04 euro) dato l’esiguo ammontare dei pagamenti

(293.178.662,84 euro).

SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Energie rinnovabili e risparmio energetico

St. finali 30.843.569,20 19.323.148,60 8.542.289,58 -72,30% -55,79%

Economie 14.819.186,61 13.281.580,86 4.692.001,47 -68,34% -64,67%

Imp. comp. 16.024.382,59 6.041.567,74 3.850.288,11 -75,97% -36,27%

Imp. formali 12.613.489,29 5.296.567,74 3.797.232,93 -69,90% -28,31%

Pagamenti 21.715,03 5.264.987,82 5.089,64 -76,56% -99,90%

Res. comp. 16.002.667,56 776.579,92 3.845.198,47 -75,97% 395,15%

FUNZIONE.02 Risorse idriche

St. finali 41.133.609,47 47.630.945,36 100.141.794,12 143,45% 110,25%

Economie 53.595,17 1.666.771,32 1.169.528,95 2082,15% -29,83%

Imp. comp. 41.080.014,30 45.964.174,04 98.972.265,17 140,93% 115,32%

Imp. formali 40.304.735,95 43.283.028,44 98.972.265,17 145,56% 128,66%

Pagamenti 15.387.698,69 15.785.335,81 35.885.761,77 133,21% 127,34%

Res. comp. 25.692.315,61 30.178.838,23 63.086.503,40 145,55% 109,04%

FUNZIONE.03 Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali

St. finali 30.659.215,09 89.504.521,39 50.808.794,80 65,72% -43,23%

Economie 2.220.735,20 3.131.126,76 2.633.353,07 18,58% -15,90%

Imp. comp. 28.438.479,89 86.373.394,63 48.175.441,73 69,40% -44,22%

Imp. formali 23.737.340,41 80.698.894,87 48.039.850,11 102,38% -40,47%

Pagamenti 8.428.632,02 11.990.839,22 22.295.439,97 164,52% 85,94%

Res. comp. 20.009.847,87 74.382.555,41 25.880.001,76 29,34% -65,21%

FUNZIONE.04 Difesa delle coste

St. finali 13.118.201,77 13.570.401,01 7.938.000,00 -39,49% -41,51%

Economie 10.343.201,77 0,00 0,00 -100,00%

Imp. comp. 2.775.000,00 13.570.401,01 7.938.000,00 186,05% -41,51%

Imp. formali 1.500.000,00 9.570.401,01 7.938.000,00 429,20% -17,06%

Pagamenti 0,00 2.542.200,00 1.407.000,00 -44,65%

Res. comp. 2.775.000,00 11.028.201,01 6.531.000,00 135,35% -40,78%

FUNZIONE.05 Rifiuti

St. finali 2.559.505,25 14.878.080,97 25.617.659,30 900,88% 72,18%

Economie 220.651,79 2.421.203,92 1.507.638,08 583,27% -37,73%

Imp. comp. 2.338.853,46 12.456.877,05 24.110.021,22 930,85% 93,55%

Imp. formali 1.399.505,25 11.041.090,97 22.363.726,23 1497,97% 102,55%

Pagamenti 311.505,25 5.267.876,02 3.969.713,33 1174,36% -24,64%

Res. comp. 2.027.348,21 7.189.001,03 20.140.307,89 893,43% 180,15%

FUNZIONE.06 Tutela e risanamento ambientale

St. finali 82.052.754,32 117.577.231,56 78.581.619,40 -4,23% -33,17%

Economie 13.140.975,78 14.224.300,00 2.223.352,00 -83,08% -84,37%

Imp. comp. 68.911.778,54 103.352.931,56 76.358.267,40 10,81% -26,12%

Imp. formali 65.286.926,43 75.141.061,81 73.938.542,12 13,25% -1,60%

Pagamenti 23.397.181,16 46.382.600,97 31.363.248,88 34,05% -32,38%

Res. comp. 45.514.597,38 56.970.330,59 44.995.018,52 -1,14% -21,02%

170

SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.07 Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile

St. finali 42.694.468,33 41.234.514,11 42.752.956,43 0,14% 3,68%

Economie 5.503.602,24 9.169.979,49 9.210.724,85 67,36% 0,44%

Imp. comp. 37.190.866,09 32.064.534,62 33.542.231,58 -9,81% 4,61%

Imp. formali 36.738.866,09 31.294.562,62 32.978.338,62 -10,24% 5,38%

Pagamenti 25.336.678,88 6.829.579,84 1.285.414,48 -94,93% -81,18%

Res. comp. 11.854.187,21 25.234.954,78 32.256.817,10 172,11% 27,83%

FUNZIONE.08 Patrimonio ambientale e forestale

St. finali 206.163.707,77 225.011.145,57 209.046.739,53 1,40% -7,09%

Economie 2.341.185,39 3.071.575,95 4.939.512,14 110,98% 60,81%

Imp. comp. 203.822.522,38 221.939.569,62 204.107.227,39 0,14% -8,03%

Imp. formali 199.778.554,39 213.157.275,11 203.430.804,23 1,83% -4,56%

Pagamenti 95.764.865,28 130.820.723,52 96.710.601,18 0,99% -26,07%

Res. comp. 108.057.657,10 91.118.846,10 107.396.626,21 -0,61% 17,86%

FUNZIONE.09 Paesaggio e politiche di assetto del territorio

St. finali 10.739.373,62 9.105.513,84 4.493.845,18 -58,16% -50,65%

Economie 5.182.642,32 3.623.210,94 1.990.052,41 -61,60% -45,07%

Imp. comp. 5.556.731,30 5.482.302,90 2.503.792,77 -54,94% -54,33%

Imp. formali 5.229.743,36 3.681.393,04 2.082.513,34 -60,18% -43,43%

Pagamenti 1.556.156,66 1.250.883,35 1.865.002,62 19,85% 49,09%

Res. comp. 4.000.574,64 4.231.419,55 638.790,15 -84,03% -84,90%

FUNZIONE.10 Città e sistemi urbani

St. finali 80.197.365,65 85.886.168,43 75.556.519,61 -5,79% -12,03%

Economie 2.509.928,73 3.796.821,37 21.370.976,78 751,46% 462,86%

Imp. comp. 77.687.436,92 82.089.347,06 54.185.542,83 -30,25% -33,99%

Imp. formali 72.852.759,04 68.118.172,58 37.322.602,47 -48,77% -45,21%

Pagamenti 4.673.247,65 28.950.515,80 13.581.785,82 190,63% -53,09%

Res. comp. 73.014.189,27 53.138.831,26 40.603.757,01 -44,39% -23,59%

FUNZIONE.11 Aree e sistemi rurali

St. finali 0,00 0,00 0,00

Economie 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. 0,00 0,00 0,00

Imp. formali 0,00 0,00 0,00

Pagamenti 0,00 0,00 0,00

Res. comp. 0,00 0,00 0,00

TOTALE STRATEGIA 04

St. finali 540.161.770,47 663.721.670,84 603.480.217,95 11,72% -9,08%

Economie 56.335.705,00 54.386.570,61 49.737.139,75 -11,71% -8,55%

Imp. comp. 483.826.065,47 609.335.100,23 553.743.078,20 14,45% -9,12%

Imp. formali 459.441.920,21 541.282.448,19 530.863.875,22 15,55% -1,92%

Pagamenti 174.877.680,62 255.085.542,35 208.369.057,69 19,15% -18,31%

Res. comp. 308.948.384,85 354.249.557,88 345.374.020,51 11,79% -2,51%

171

SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Energie rinnovabili e risparmio energetico

Res. iniziali 290.620.836,29 314.163.139,78 257.463.745,98 -11,41% -18,05%

Ec./Perenz. 1.176.208,42 4.020.149,26 11.272.027,96 858,34% 180,39%

Imp. comp. r. 289.444.627,87 310.142.990,52 246.191.718,02 -14,94% -20,62%

Imp. form. r. 145.847.901,66 216.063.012,45 163.554.836,09 12,14% -24,30%

Pagamenti r. 12.769.309,98 47.046.286,40 19.791.287,17 54,99% -57,93%

Residui dei r. 276.675.317,89 263.096.704,12 226.400.430,85 -18,17% -13,95%

FUNZIONE.02 Risorse idriche

Res. iniziali 193.737.537,13 191.559.140,68 259.763.776,51 34,08% 35,61%

Ec./Perenz. 12.981.466,98 7.166.115,52 16.690.098,85 28,57% 132,90%

Imp. comp. r. 180.756.070,15 184.393.025,16 243.073.677,66 34,48% 31,82%

Imp. form. r. 180.756.057,58 184.393.012,59 243.073.665,09 34,48% 31,82%

Pagamenti r. 14.889.245,08 10.808.086,88 36.165.919,85 142,90% 234,62%

Residui dei r. 165.866.825,07 173.584.938,28 206.907.757,81 24,74% 19,20%

FUNZIONE.03 Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali

Res. iniziali 263.355.197,62 206.932.584,52 163.386.687,68 -37,96% -21,04%

Ec./Perenz. 32.549.416,55 36.435.751,04 33.598.046,01 3,22% -7,79%

Imp. comp. r. 230.805.781,07 170.496.833,48 129.788.641,67 -43,77% -23,88%

Imp. form. r. 183.997.955,63 148.791.501,48 129.389.663,83 -29,68% -13,04%

Pagamenti r. 41.903.926,48 31.492.701,21 17.231.308,47 -58,88% -45,28%

Residui dei r. 188.901.854,59 139.004.132,27 112.557.333,20 -40,41% -19,03%

FUNZIONE.04 Difesa delle coste

Res. iniziali 23.162.141,29 3.048.322,76 12.622.723,77 -45,50% 314,09%

Ec./Perenz. 11.047,48 516.000,00 0,00 -100,00% -100,00%

Imp. comp. r. 23.151.093,81 2.532.322,76 12.622.723,77 -45,48% 398,46%

Imp. form. r. 904.952,52 2.532.322,76 12.622.723,77 1294,85% 398,46%

Pagamenti r. 88.952,52 937.800,00 98.000,00 10,17% -89,55%

Residui dei r. 23.062.141,29 1.594.522,76 12.524.723,77 -45,69% 685,48%

FUNZIONE.05 Rifiuti

Res. iniziali 35.058.982,73 25.864.234,02 21.686.273,50 -38,14% -16,15%

Ec./Perenz. 1.407.370,76 388.192,05 1.447.994,18 2,89% 273,01%

Imp. comp. r. 33.651.611,97 25.476.041,97 20.238.279,32 -39,86% -20,56%

Imp. form. r. 33.594.026,38 25.476.041,97 20.238.279,32 -39,76% -20,56%

Pagamenti r. 9.512.822,17 10.110.593,84 9.424.328,27 -0,93% -6,79%

Residui dei r. 24.138.789,80 15.365.448,13 10.813.951,05 -55,20% -29,62%

FUNZIONE.06 Tutela e risanamento ambientale

Res. iniziali 184.988.093,85 188.020.915,20 175.987.879,89 -4,87% -6,40%

Ec./Perenz. 22.526.833,61 16.766.058,11 11.316.734,81 -49,76% -32,50%

Imp. comp. r. 162.461.260,24 171.254.857,09 164.671.145,08 1,36% -3,84%

Imp. form. r. 140.734.384,96 149.154.865,48 164.591.599,34 16,95% 10,35%

Pagamenti r. 24.966.530,08 34.305.850,52 23.494.619,57 -5,90% -31,51%

Residui dei r. 137.494.730,16 136.949.006,57 141.176.525,51 2,68% 3,09%

FUNZIONE.07 Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile

Res. iniziali 63.682.051,66 59.095.490,11 59.293.497,65 -6,89% 0,34%

Ec./Perenz. 893.724,76 7.614.958,87 9.855.150,32 1002,71% 29,42%

Imp. comp. r. 62.788.326,90 51.480.531,24 49.438.347,33 -21,26% -3,97%

Imp. form. r. 48.917.771,44 37.939.196,37 47.803.049,70 -2,28% 26,00%

Pagamenti r. 15.579.835,81 14.270.961,09 29.803.352,14 91,29% 108,84%

Residui dei r. 47.208.491,09 37.209.570,15 19.634.995,19 -58,41% -47,23%

FUNZIONE.08 Patrimonio ambientale e forestale

Res. iniziali 140.354.380,14 151.041.834,85 115.787.443,83 -17,50% -23,34%

Ec./Perenz. 22.549.617,33 12.937.326,20 11.317.127,52 -49,81% -12,52%

Imp. comp. r. 117.804.762,81 138.104.508,65 104.470.316,31 -11,32% -24,35%

Imp. form. r. 107.915.187,38 137.821.843,49 104.228.334,24 -3,42% -24,37%

Pagamenti r. 73.482.632,01 113.177.369,46 86.426.601,26 17,62% -23,64%

Residui dei r. 44.322.130,80 24.927.139,19 18.043.715,05 -59,29% -27,61%

FUNZIONE.09 Paesaggio e politiche di assetto del territorio

Res. iniziali 18.644.728,78 11.825.732,86 8.798.004,18 -52,81% -25,60%

Ec./Perenz. 4.253.692,69 5.567.633,78 3.358.483,59 -21,05% -39,68%

Imp. comp. r. 14.391.036,09 6.258.099,08 5.439.520,59 -62,20% -13,08%

Imp. form. r. 8.839.292,80 5.580.158,70 4.844.247,21 -45,20% -13,19%

Pagamenti r. 3.141.939,39 1.691.514,45 1.321.815,01 -57,93% -21,86%

Residui dei r. 11.249.096,70 4.566.584,63 4.117.705,58 -63,40% -9,83%

172

SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.10 Città e sistemi

urbani

Res. iniziali 424.223.103,64 317.742.428,92 249.432.873,18 -41,20% -21,50%

Ec./Perenz. 95.019.780,01 10.479.556,57 37.596.820,05 -60,43% 258,76%

Imp. comp. r. 329.203.323,63 307.262.872,35 211.836.053,13 -35,65% -31,06%

Imp. form. r. 314.340.926,87 294.512.752,34 203.720.630,71 -35,19% -30,83%

Pagamenti r. 106.680.196,93 110.968.222,39 69.421.431,10 -34,93% -37,44%

Residui dei r. 222.523.126,70 196.294.649,96 142.414.622,03 -36,00% -27,45%

FUNZIONE.11 Aree e sistemi rurali

Res. iniziali 59.852,71 59.852,71 59.852,71 0,00% 0,00%

Ec./Perenz. 0,00 0,00 59.852,71

Imp. comp. r. 59.852,71 59.852,71 0,00 -100,00% -100,00%

Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00

Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00

Residui dei r. 59.852,71 59.852,71 0,00 -100,00% -100,00%

TOTALE STRATEGIA 04

Res. iniziali 1.637.886.905,84 1.469.353.676,41 1.324.282.758,88 -19,15% -9,87%

Ec./Perenz. 193.369.158,59 101.891.741,40 136.512.336,00 -29,40% 33,98%

Imp. comp. r. 1.444.517.747,25 1.367.461.935,01 1.187.770.422,88 -17,77% -13,14%

Imp. form. r. 1.165.848.457,22 1.202.264.707,63 1.094.067.029,30 -6,16% -9,00%

Pagamenti r. 303.015.390,45 374.809.386,24 293.178.662,84 -3,25% -21,78%

Residui dei r. 1.141.502.356,80 992.652.548,77 894.591.760,04 -21,63% -9,88%

La Funzione obiettivo 01 - Energie rinnovabili e risparmio energetico, presenta uno

stanziamento finale in diminuzione nel triennio pari a 8.542.289,58 euro, di cui impegnati

complessivamente 3.850.288,11 e pagati 5.089.64 (variazione -36,27% e -99,90% sul 2011).

Sul versante dei residui si sottolinea l’aumento rispetto agli esercizi precedenti delle somme

mandate in economia/perenzione (11.227.027,96).

La Funzione 01 comprende 4 UPB tra cui rilevano: la S04.01.002 POR – Fonti di energia

rinnovabili con 6.180.644,76 euro di stanziamenti finali (0 euro stanziamenti iniziali) di cui

3.468.643,29 euro impegnati rimasti da pagare e 2.712.001,47 euro di economie; la

S04.01.003 Interventi in materia energetica con particolare riferimento al capitolo di spesa

SC04.0034 Energie rinnovabili con 1.500.000 euro di stanziamenti iniziali e finali, non

impegnati formalmente nell’esercizio. Per quanto concerne il capitolo SC04.0033 - Accordo di

Programma Quadro "Metanizzazione della Sardegna", si segnala l’ammontare dei residui

passivi pari a 148.797.059,89 euro.

La Funzione 02 - Risorse idriche (5 UPB) è la seconda per ammontare degli

stanziamenti finali pari a 100.141.794,12 euro (variazione del 110,25% sul 2011) dei quali

sono stati pagati 35.885.761,77 euro.

Comprende le somme stanziate per il Ciclo integrato delle acque (UPB S04.02.002, cap.

SC04.0166) pari a 2.571.845,80 euro, interamente impegnati ma pagati per 771.553,74, oltre

alle somme riferibili al cap. SC04.0178 Interventi fognari depurativi, corrispondenti a

7.265.183,57 euro, interamente impegnate e pagate sulla competenza.

Nell’UPB S04.02.003, gestita dall’Assessorato Agricoltura, le risorse sono stanziate per

le opere e i Consorzi di bonifica, con particolare riferimento ai capitoli SC04.0193

(36.026.892,10 euro, due CDR) e SC04.0201 (2.500.000,00 euro) che presentano maggiori

stanziamenti.

173

Il totale degli stanziamenti finali ammonta a 41.504.524,53, degli impegni formali a

41.355.532,66, dei pagamenti a 25.742.675,72 euro.

Si segnala, inoltre, in conto competenza, lo stanziamento finale di 45.000.000 euro

(UPB S04.02.005 - SC04.0952 Spese per la partecipazione al capitale sociale di Abbanoa spa,

CDR Assessorato dei Lavori pubblici), impegnato ma rimasto da pagare. In conto residui sullo

stesso capitolo risultano 14.000.000 di euro rimasti da pagare.

Il cap. SC04.0951, gestito dal CDR della Presidenza – Direzione Generale del Distretto

Idrografico della Sardegna, è sempre riferito ad Abbanoa ma per interventi relativi al

consolidamento dei debiti. Espone in conto residui 42.000.000 euro, di cui 39.284.277,89

impegnati complessivamente nel 2012 ma rimasti da pagare. L’attività svolta dalla Direzione di

cui sopra origina dalla Decisione della Commissione europea n. 151 del 25 gennaio 2012 che

autorizzava la costituzione di un Fondo di garanzia per il salvataggio di Abbanoa. I regolamenti

generali e attuativi del Fondo, predisposti con il supporto della SFIRS, sono stati approvati con

DGR n. 49/ del 7 dicembre 2011 e modificati con DGR n. 32/91 del 24 luglio 201263.

La Funzione obiettivo 03 - Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali (12 UPB)

presenta 50.808.794,80 euro di stanziamenti di cui impegnati 48.175.441,73 euro e pagati

22.295.439,97. In conto residui tutte le fasi gestionali segnano una variazione in diminuzione.

Gli stanziamenti più significativi sono riferibili all’UPB S04.03.004 Tutela e difesa del

suolo – Investimenti con i seguenti capitoli:

SC04.0371 Rischio idrogeologico con stanziamenti finali per 11.519.674.28 euro,

interamente impegnati e pagati;

SC04.0384 Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto idrogeologico 7.000.000,00 euro

stanziati, impegnati ma non pagati;

L’UPB S04.03.005 Protezione civile – spese correnti con il cap. SC04.0406 Contributi

Enti locali per calamità naturali, che presenta stanziamenti pari a 2.950.000 euro, impegni

2.921.043,77 e nessun pagamento, mentre il cap. SC04.0408 Finanziamento ai Comuni per

emergenza di cui alla L.R. 28/85, si segnala per 2.147.524,06 euro in conto residui, impegnati

per 2.137.096,43, di cui pagati 1.513.096,65.

Entrambi i capitoli fanno capo al CDR 00.01.07.02 della Presidenza – Direzione Generale

della Protezione Civile.

Infine l’UPB S04.03.007 Compagnie barracellari con l’unico capitolo SC04.0468 -

Contributi annui alle compagnie barracellari, espone 4.600.000 euro stanziati e impegnati, di

cui pagati 2.105.200.

La Funzione 04 - Difesa delle coste presenta una variazione in meno del 41,51% sul

2012 con 7.938.000 euro di stanziamenti, completamente impegnati ma pagati per 1.407.000

euro. Sul versante dei residui, la gestione è pressoché nulla, in quanto su 12.622.723,77 di

residui iniziali sono stati pagati solo 98.000 euro.

63 Relazione della Direzione Generale Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna del 15 marzo 2013.

174

Due le UPB presenti: UPB S04.04.001 e UPB S04.04.002 Tutela, difesa e valorizzazioni

delle coste, rispettivamente spese correnti e investimenti.

Nella prima è compreso il cap. SC04.1022 - Spese per il funzionamento e per l'attività

istituzionale dell'Agenzia della Conservatoria delle coste, con 2.000.000 euro di stanziamenti,

impegnati per lo stesso importo ma pagati per 1.000.000.

Tra le spese per investimenti rilevano gli stanziamenti del P.O. FERS 2007/2013 -

Attività di tutela, prevenzione e difesa delle fasce costiere e litoranee, per un totale di

5.938.000 euro (assegnazioni statali, comunitarie e regionali) con pagamenti disposti per

407.000 euro.

La Funzione 05 Rifiuti presenta un continuo aumento negli stanziamenti, passati da

2.559.505,25 euro del 2010 ai 25.617.659,30 del 2012 ma, in fase di pagamento,

3.969.713,33 euro, la variazione è in diminuzione (-24,64% sul 2011).

Le maggiori risorse pari a 10.239.496,56 euro sono allocate nel capitolo SC04.1160

Spese per la realizzazione di interventi previsti dal piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti

- Interventi volti alla bonifica dei siti inquinati e alla gestione integrata di rifiuti, compreso

nell’UPB S04.05.002 Investimenti per la gestione dei rifiuti e per il revamping64 dei

termovalorizzatori.

La somma è totalmente impegnata, ma risultano disposti pagamenti per 3.643.039,66

euro.

Le assegnazioni relative alla Funzione 06 Tutela e risanamento ambientale sono in

diminuzione, con particolare riferimento al 2011 (-34,39%): stanziamenti finali 78.581.619,40

euro, impegni formali 73.938.542,12, pagamenti 31.363.248,88.

Nell’ambito delle 8 UPB comprese in questa Funzione si annoverano gli interventi per le

aree minerarie e l’Area di Molentargius (S04.06.002 Interventi di risanamento, bonifica e

riqualificazione del territorio); per il Parco Minerario (S04.06.005 Interventi di recupero

ambientale e valorizzazione delle aree minerarie); per i Siti dismessi (S04.06.006 Investimenti

nell’ambito della gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati); per la Fascia costiera del

comune di Sorso e per gli Interventi a tutela e difesa del suolo previsti dall’Asse IV del

programma FERS 2007/2013 (S04.06.008).

In particolare sul cap. SC04.1294 Area Molentargius (Assessorato dell’Industria)

risultano stanziati, impegnati e pagati 2.922.264,77 euro non previsti inizialmente.

Con riferimento al cap. SC04.1303 Trasferimento in conto capitale a Enti locali per

interventi in materia di rifiuti, i residui di stanziamento pari a 8.000.000 di euro sono stati

impegnati nel 2012 e ripartiti con la delibera n. 45/28 del 12 novembre 2012 tra il Consorzio

industriale provinciale di Cagliari per il revamping di due linee del termovalorizzatore di

Macchiareddu (5.200.000 euro) e il comune di Villasimius per la riconversione dell’impianto di

selezione e stabilizzazione in un impianto di compostaggio di qualità (2.800.000 euro).

64 Il termine definisce un intervento di ricondizionamento e profonda ristrutturazione.

175

Sul cap. SC04.1369 Parco Geominerario (due CDR) sono stati stanziati e impegnati

25.000.000 euro e disposti pagamenti per 20.883.251,00.

Per quanto riguarda i fondi del programma operativo FERS 2007/2013, si segnala il

capitolo SC04.1420 - Interventi di prevenzione e mitigazione dei fenomeni di dissesto

idrogeologico e di degrado e desertificazione del suolo. Quota Stato. (Decisione Commissione

Europea 20 novembre 2007, n. C(2007)5728), che presenta assegnazioni statali per

7.467.045,99 euro, impegnate formalmente ma interamente portate a residui.

Da evidenziare inoltre, che sul cap. SC04.1435 Valorizzazione della fascia costiera di

Sorso attraverso interventi a supporto delle attività produttive e di turismo (art. 5, comma 1,

L.R. 28 dicembre 2009, n. 5), sul conto della competenza sono stati stanziati 3.000.000

impegnati formalmente ma rimasti da pagare e anche in conto residui, sul totale caricato di

5.100.000,00 euro, non risulta alcun movimento.

La Funzione 07 – Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile

La Funzione 07 non presenta variazioni particolari nel triennio, se non in capo ai

pagamenti, 1.285.414,48 euro contro i 6.829.579,84 del 2011 (-81,18%) e ai residui di

competenza che nel 2012 ammontano a 32.256.817,10 euro (27,83% sul 2011).

Nell’ambito delle 8 UPB rileva l’UPB S04.07.001 Contributo ARPAS, con l’unico capitolo

SC04.1470 che presenta 28.880.000,00 euro di stanziamenti finali, impegnati formalmente ma

rimasti da pagare, mentre risultano pagati gli impegni complessivi pari a 23.400.000,00 euro

in conto residui.

L’UPB S04.07.006 POR 2000-2006 – Asse 1 Risorse naturali – Monitoraggio della

situazione ambientale e territoriale, presenta attività gestionale in conto residui, dove sulla

somma impegnata formalmente di 2.213.440,20 euro, sono disposti pagamenti per

2.213.440,00 (di cui 1.881.424,23 assegnazioni statali, 332.015,97 euro fondi regionali).

L’UPB S04.07.008 che raccoglie, principalmente, i capitoli dei contributi PO FERS

2007/2013 per interventi per lo sviluppo sostenibile e per l’educazione ambientale, espone in

conto competenza 12.537.798,02 euro di stanziamenti finali, 3.720.626,97 euro di impegni,

1.046.735,87 euro di pagamenti. In conto residui su 31.767.632,92 euro all’1/1, risultano

impegni per 22.223.323,85 (9.544.309,07 di somme perente), 3.609.217,46 euro di

pagamenti e 18.614.106,39 rimasto da pagare.

La Funzione obiettivo 08 Patrimonio ambientale e forestale presenta la maggiore

dotazione finanziaria, con 209.046.739,53 euro di stanziamenti finali, senza particolari

variazioni nel triennio ad eccezione dell’aumento delle economie a 4.939.512,14 euro, più

110,98% rispetto al 2010 (2.341.185,39 euro) e al 2011, più 60,81% (3.071.575,95 euro).

La Funzione 08 comprende ben 21 UPB, per la gran parte gestite dall’Assessorato Difesa

dell’Ambiente, in cui sono allocati i finanziamenti a favore dell’Ente foreste, del Corpo Forestale

e di Vigilanza Ambientale e le spese per la prevenzione e difesa dagli incendi.

In particolare si segnalano i capitoli:

176

SC04.1753 Parchi e Riserve (UPB S04.08.002) con 2.413.085,03 euro stanziati,

impegnati e pagati in conto competenza;

SC04.1903 Molentargius (UPB S04.08.005) con 1.600.000 euro (somma autorizzata dal

2012 con L.R. n. 12/2012, art.2, c.1), stanziati e impegnati ma pagati per 800.000 euro;

SC04.1918 Contributo annuo all'Ente foreste della Sardegna per il perseguimento dei

propri compiti istituzionali (UPB S04.08.007) con 177.500.000 euro, stanziati e interamente

impegnati, e pagamenti disposti per 83.459.100;

SC04.1999 Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (UPB S04.08.011 – Spesa

obbligatoria), stanziamenti finali 1.135.138,60 euro, impegni formali 1.010.002,97, pagamenti

222.778,47;

SC04.2217 Prevenzione incendi (UPB S04.08.012), assegnazioni statali in capo

all’Assessorato Presidenza Giunta, con stanziamenti finali e impegni pari a 1.006.595,42 euro,

pagamenti 332.211,60;

SC04.2231 Spese per l'acquisto di attrezzature e automezzi destinati alle attività

antincendio e di protezione civile: 1.600.000 stanziamenti finali, impegni formali 1.197.670,

pagamenti 375 euro sulla competenza;

SC04.2243 Spese per l’acquisto e la manutenzione di beni, prestazioni di servizi

finalizzate alle attività previste dal Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta contro gli

incendi boschivi (9 Centri di responsabilità). E’ il capitolo dell’UPB S04.08.013 che presenta i

maggiori stanziamenti finali pari a 4.438.885 euro (riferito al CDR 00.05.02.03 sul totale di

7.333.749,53), impegni formali 4.403.378,70, pagamenti 3.901.998,31 euro;

SC04.2279 Finanziamento alle Province per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna

selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche: 2.500.000 euro interamente stanziati e

impegnati con pagamenti pari a zero. Anche in conto residui, su 2.071.051 di somme

impegnate, risultano pagamenti solo per 871.051 euro.

La Funzione 09 Paesaggio e politiche di assetto del territorio presenta una netta

variazione in diminuzione negli stanziamenti pari a 4.493.845,18 euro (- 58,16% sul 2010 e -

50,65% sul 2011) e nelle altre fasi gestionali, esclusi i pagamenti (19,85% sul 2010, 49,09%

sul 2011).

Si segnala il capitolo SC04.2467 Spese per la predisposizione dei piani territoriali (2

CDR, Assessorato Enti Locali, Finanze e Urbanistica), con stanziamenti finali pari a

1.759.961,57 euro, impegni formali per 1.254.074,72 e pagamenti per complessivi

1.225.904,88 euro.

Il capitolo SC04.2491 Spese per l’attivazione e la gestione del sistema informativo per

la pianificazione territoriale, non presenta particolare attività gestionale sulla competenza

(complessivamente 81.382,89 euro stanziati, impegnati e pagati) ma in conto residui su

3.989.180 al 1° gennaio, sono stati impegnati 2.470.821,58, pagati 931.395,55 ed economie

di spesa per 1.518.358,45 euro.

177

La Funzione obiettivo 10 Città e sistemi urbani comprende 6 UPB per un totale di

75.556.519,61 euro come stanziamenti finali (stanziamenti iniziali 47.799.000 euro),

37.322.602,47 impegni formali, 13.581.785,82 euro di pagamenti). Notevole l’ammontare in

conto residui dove, a fronte di 249.432.873,18 euro di residui iniziali, sono formalmente

impegnati 203.720.630,71 e pagati 69.421.431,10.

Nell’ambito dell’UPB S04.10.001 Politiche per le aree urbane–Investimenti, pressoché

l’intero stanziamento di 12.566.922,44 euro sul totale di 15.048.540,80, è allocato sul cap.

SC04.2614 Finanziamento per la riqualificazione e recupero dei centri storici. Gli impegni

formali sono stati pari a 2.979.522,05 euro, i pagamenti 2.468.881,26, le economie

9.587.400,39. Sul versante dei residui, notevole l’ammontare della somma in carico all’1/1 di

29.245.241,12 euro, su cui risultano 23.796.157,81 impegnati, 6.166.423,18 pagati e

5.449.083,31 di somme perente.

Per l’Edilizia abitativa gli stanziamenti fanno capo all’UPB S04.10.003 per la parte

corrente e all’UPB S04.10.004 per gli investimenti.

Nella prima rilevano i capitoli SC04.2674 - Finanziamento ai Comuni per la concessione

di contributi integrativi ai conduttori di abitazione in locazione e SC04.2675 – Integrazioni

regionali ai finanziamenti ai Comuni per la concessione di contributi integrativi ai conduttori di

abitazione in locazione per un totale di 9.194.000 euro di stanziamenti finali, di cui impegni

formali per 5.000.000 senza alcun pagamento disposto sulla competenza. In conto residui tutti

gli impegni sono stati pagati.

Le somme dell’UPB S04.10.004 per investimenti raggiungono un totale di

39.608.441,62 euro per gli stanziamenti finali, 34.685.425,59 per gli impegni e 8.516.188,70

per i pagamenti. I residui passano dai 56.608.569,01 euro iniziali ai 25.994.847,03 rimasti da

pagare (economie per 25.906.399,34).

Le risorse più ingenti – assegnazioni statali - sono allocate nei capitoli SC04.2698 Spese

per un programma straordinario volto all’integrazione a titolo di anticipazione delle risorse del

fondo regionale per l'edilizia abitativa (Accordo di programma 27 ottobre 2000 e art. 8, comma

22, L.R. 5 marzo 2008, n. 3) con 12.900.000 euro di stanziamenti impegnati per 9.326.623 in

conto competenza e 3.573.377 in economia; SC04.2701 Piano nazionale per l'edilizia abitativa:

stanziamenti 7.170.589,56, impegni formali 1.932.999,76, zero pagamenti; SC04.2704

Programma straordinario di edilizia per la locazione a canone moderato: stanziamenti e

impegni 7.416.953,19, pagamenti 3.491.390,09; SC04.2705 Programma straordinario di

edilizia abitativa per la costruzione e recupero di alloggi di edilizia abitativa da attribuire

prioritariamente in locazione a canone moderato. Quota Stato: stanziamenti e impegni

4.378.679,49 euro, pagamenti 2.594.646,33.

L’UPB S04.10.005 Edilizia patrimoniale, demaniale e civile, quota investimenti

comprende le spese per gli adeguamenti degli edifici, per le barriere architettoniche, percorsi

ciclabili e parcheggi urbani.

178

Gli stanziamenti pari a 3.747.846,81 euro fanno capo, principalmente, al cap.

SC04.2748 Finanziamenti aggiuntivi agli stanziamenti statali per la realizzazione di opere

direttamente finalizzate al superamento e all'eliminazione di barriere architettoniche negli

edifici privati – fondi regionali - (stanziamenti finali 3.000.000 euro, impegni formali

2.190.444,66, economie 809.555,34, nessun pagamento). In conto residui risultano pagamenti

per 916.861 euro su 3.056.618,27 di residui all’1/1.

Infine si evidenzia il cap. SC04.2774 Contributi ai Comuni per la redazione dei piani

urbanistici (UPB S04.10.006 Contributi ai Comuni per strumenti urbanistici) che presenta

5.340.489,35 di stanziamenti finali, 4.366.586,03 impegni formali su cui sono stati disposti

pagamenti per 194.934,24 euro. In conto residui si rileva come il 50% circa delle somme in

carico all’1/1 (8.492.903,36 euro) sia stato mandato in economia e la somma pari a

3.999.999,98 euro sia rimasta da pagare.

Per quanto concerne il coinvolgimento dei diversi Assessorati nella gestione della

Strategia 04 Ambiente e Territorio si riporta la seguente tabella.

SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO- Esercizio 2012 - Stanziamenti finali di competenza per assessorato

% su totale

Presidenza Giunta 30.885.930,34 5,12%

Ass. Affari generali. Personale e Riforma della Regione 10.000,00 0,00%

Ass. Programmazione, Bilancio Credito e Assetto del Territorio 720.977,65 0,12%

Ass. Enti locali, Finanze e Urbanistica 34.900.782,21 5,78%

Ass. Difesa dell'Ambiente 309.524.893,04 51,29%

Ass. Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 41.504.524,53 6,88%

Ass. del Turismo, Artigianato e Commercio 1.000.000,00 0,17%

Ass. Lavori Pubblici 142.189.970,62 23,56%

Ass. Industria 17.443.139,56 2,89%

Ass. Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sic Sociale 25.000.000,00 4,14%

Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale 300.000,00 0,05%

TOTALE 603.480.217,95 100,00%

I dati si riferiscono alle percentuali di partecipazione nelle spese della strategia sulla

base degli stanziamenti finali.

L’Assessorato della Difesa dell’ambiente è quello maggiormente interessato con il

51,29% corrispondente a 309.524.893,04 euro, di cui 177.500.000 sul cap. SC04.1918

Contributo annuo all'Ente foreste della Sardegna per il perseguimento dei propri compiti

istituzionali (UPB S04.08.007).

Segue l’Assessorato dei Lavori pubblici con il 23,56% (142.189.970,62 euro) che

annovera tra le spese più ingenti quelle per gli interventi a favore del servizio idrico integrato

(ABBANOA) sul cap. SC04.0952 (UPB S04.02.005) per 45.000.000 euro; le spese per l’edilizia

abitativa di 12.900.000 euro (cap. SC04.2698, UPB S04.10.004); le spese per la realizzazione

di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico sul cap. SC04.0371 (UPB

S04.03.004) pari a 11.519.674,28 euro.

179

Con nota prot. 21600 del 24 giugno 2013, il Direttore Generale dell’Assessorato dei

Lavori Pubblici ha rappresentato quanto segue:

“con riferimento agli impegni presenti sui capitolo di spesa SC04.0952 destinato alia

capitalizzazione del Gestore Unico del Servizio Idrico integrato {14.000.000 impegnati

nell'anno 2011 e 45.000,000 impegnati nell'anno 2012), si precisa che il suddetto intervento è

stato oggetto di notifica alla Commissione Europea in data 22/01/2013 pertanto le suddette

somme potranno essere liquidate subordinatamente all'ottenimento della relativa

autorizzazione.”

L’Assessorato dell’Agricoltura con i contributi per la gestione della risorsa idrica nel

settore agricolo destinati ai consorzi di bonifica per un importo pari a 41.504.524,53 euro (UPB

S04.02.003) raggiunge il 6,89% di stanziamenti.

L’Assessorato degli Enti locali, finanze e urbanistica (5,78% del totale degli

stanziamenti) partecipa con 34.900.782,21 euro di cui 12.566.922,44 di finanziamento per la

realizzazione dei programmi integrati dei centri storici, degli interventi di riqualificazione

urbana e per la concessione di contributi per il recupero primario delle abitazioni del centro

storico (cap. SC04.2614, UPB S04.10.001).

180

9.3.3.5. Strategia 05- Servizi alla persona: più vicino al bisogno

La strategia 05 Servizi alla persona – Più vicini al bisogno, presenta uno stanziamento

finale di euro 3.881.179.894,57 e assorbe il 42,23% degli stanziamenti finali del bilancio

regionale (euro 9.190.494.546,01). Questa percentuale sale al 47,79% se si escludono dagli

stanziamenti finali del bilancio regionale quelli relativi al Titolo 0 e alle partite di giro.

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

St. finali 3.376.620.745,72 3.281.042.139,85 3.479.915.508,77 3,06% 6,06%

Economie 22.477.942,02 35.702.970,76 6.960.818,10 -69,03% -80,50%

Imp. comp. 3.354.142.803,70 3.245.339.169,09 3.472.954.690,67 3,54% 7,01%

Imp. formali 3.349.194.235,37 3.235.374.813,13 3.438.863.969,63 2,68% 6,29%

Pagamenti 2.905.535.349,10 2.834.768.980,59 2.974.991.452,76 2,39% 4,95%

Res. comp. 448.607.454,60 410.570.188,50 497.963.237,91 11,00% 21,29%

St. finali 26.386.016,71 28.948.825,44 26.160.316,79 -0,86% -9,63%

Economie 1.059.551,21 356.577,45 34.468,58 -96,75% -90,33%

Imp. comp. 25.326.465,50 28.592.247,99 26.125.848,21 3,16% -8,63%

Imp. formali 22.098.040,23 28.433.793,19 26.119.703,67 18,20% -8,14%

Pagamenti 17.188.903,79 21.246.149,19 21.226.486,28 23,49% -0,09%

Res. comp. 8.137.561,71 7.346.098,80 4.899.361,93 -39,79% -33,31%

St. finali 376.574.816,45 384.504.565,77 321.909.543,55 -14,52% -16,28%

Economie 31.618.280,85 44.295.870,89 37.191.625,45 17,63% -16,04%

Imp. comp. 344.956.535,60 340.208.694,88 284.717.918,10 -17,46% -16,31%

Imp. formali 318.947.159,55 319.050.792,94 277.169.991,68 -13,10% -13,13%

Pagamenti 190.924.058,86 188.593.568,74 166.457.355,72 -12,81% -11,74%

Res. comp. 154.032.476,74 151.615.126,14 118.260.562,38 -23,22% -22,00%

St. finali 43.042.760,81 50.743.437,10 34.596.278,32 -19,62% -31,82%

Economie 3.114.698,71 3.702.032,12 933.878,81 -70,02% -74,77%

Imp. comp. 39.928.062,10 47.041.404,98 33.662.399,51 -15,69% -28,44%

Imp. formali 39.719.062,10 46.949.124,98 33.662.399,51 -15,25% -28,30%

Pagamenti 17.349.127,95 17.541.912,97 14.863.032,86 -14,33% -15,27%

Res. comp. 22.578.934,15 29.499.492,01 18.799.366,65 -16,74% -36,27%

St. finali 8.987.813,08 7.213.568,81 12.494.078,99 39,01% 73,20%

Economie 594.827,86 785.127,11 2.158.008,42 262,80% 174,86%

Imp. comp. 8.392.985,22 6.428.441,70 10.336.070,57 23,15% 60,79%

Imp. formali 8.369.985,22 6.174.007,60 10.320.070,57 23,30% 67,15%

Pagamenti 5.311.896,71 3.870.788,69 8.956.416,15 68,61% 131,38%

Res. comp. 3.081.088,51 2.557.653,01 1.379.654,42 -55,22% -46,06%

St. finali 1.086.000,00 1.701.000,00 6.104.168,15 462,08% 258,86%

Economie 946.000,00 1.601.000,00 192.748,45 -79,62% -87,96%

Imp. comp. 140.000,00 100.000,00 5.911.419,70 4122,44% 5811,42%

Imp. formali 0,00 0,00 5.882.398,64

Pagamenti 0,00 0,00 5.882.398,64

Res. comp. 140.000,00 100.000,00 29.021,06 -79,27% -70,98%

St. finali 3.832.698.152,77 3.754.153.536,97 3.881.179.894,57 1,26% 3,38%

Economie 59.811.300,65 86.443.578,33 47.471.547,81 -20,63% -45,08%

Imp. comp. 3.772.886.852,12 3.667.709.958,64 3.833.708.346,76 1,61% 4,53%

Imp. formali 3.738.328.482,47 3.635.982.531,84 3.792.018.533,70 1,44% 4,29%

Pagamenti 3.136.309.336,41 3.066.021.400,18 3.192.377.142,41 1,79% 4,12%

Res. comp. 636.577.515,71 601.688.558,46 641.331.204,35 0,75% 6,59%

FUNZIONE.03

Interventi per lo

sviluppo dei

servizi e delle

attività per

l'inclusione

sociale

FUNZIONE.01

Tutela e difesa

della salute

umana

FUNZIONE.02

Prevenzione e

tutela della salute

veterinaria

FUNZIONE.04

Politiche a favore

dello sport e del

tempo libero

FUNZIONE.05

Politiche a favore

degli emigrati e

degli immigrati

SPESE - STRATEGIA.05 SERVIZI ALLA PERSONA - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

FUNZIONE.06

Sicurezza e

legalità

TOTALE

STRATEGIA 05

Rispetto all’esercizio 2011, si rileva un incremento della dotazione di competenza del

3,38%, corrispondente in valore assoluto a euro 127.026.357,60.

L’incremento ha riguardato principalmente la funzione obiettivo 01 – Tutela e difesa

della salute umana, con una percentuale di aumento del 6%, pari a euro 198.873.368,92.

Si riscontrano, invece, riduzioni di rilievo in capo alla funzione obiettivo 03 – Attività per

l’inclusione sociale, -16,28%, corrispondente a euro 62.595.022,22 e alla funzione obiettivo 04

– Interventi per lo sport e tempo libero, -31,82%, pari a euro 16.147.158,78.

181

Per quanto attiene alla composizione della spesa per titoli, il 97,20%, pari a euro

3.772.680.736,84, è del Titolo I – Spese correnti.

La restante parte, pari a euro 108.499.157,73, è costituita da spese del Titolo II –

Spese di investimento, concentrate principalmente nella Funzione obiettivo 01 – Tutela e difesa

della salute umana, UPB S05.01.003 Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico

delle strutture sanitarie (euro 48.675.585,40), e nella Funzione obiettivo 03 – Attività per

l’inclusione sociale, UPB S05.03.010 Interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie (euro

41.086.752,67).

Il 96,64% dello stanziamento iscritto nella Strategia 05, che corrisponde a euro

3.750.660.171,90, fa capo all’Assessorato dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ed è

gestito dalla Direzione generale della Sanità (euro 3.494.711.280,84) e dalla Direzione

generale delle politiche sociali (255.948.891,06).

792.452,36 0,02%

6.924.580,01 0,18%

6.104.168,15 0,16%

1.750.559,20 0,05%

9.450.000,00 0,24%

1.266.000,00 0,03%

55.371.560,69 1,43%

217.042,53 0,01%

13.130.331,41 0,34%

35.513.028,32 0,92%

3.750.660.171,90 96,64%

0,00 0,00%

3.881.179.894,57 100,00%

Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione

TOTALE

Assessorato dei trasporti

Presidenza Giunta

Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale

SPESE - STRATEGIA.05 SERVIZI ALLA PERSONA- Esercizio 2012 -

Stanziamenti finali di competenza per assessorato

%

su totale

Assessorato dell'Industria

Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale

Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport

Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr

Assessorato dei Lavori Pubblici

Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica

Assessorato della Difesa dell'Ambiente

Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale

182

2010 2011 2012

% Var.

12/10

% Var.

12/11

Res. iniziali 723.364.805,54 713.632.044,93 549.680.100,36 -24,01% -22,97%

Ec./Perenz. 174.935.415,96 154.188.057,20 26.835.474,07 -84,66% -82,60%

Imp. comp. r. 548.429.389,58 559.443.987,73 522.844.626,29 -4,67% -6,54%

Imp. form. r. 407.026.660,76 544.653.046,36 520.284.530,29 27,83% -4,47%

Pagamenti r. 282.859.893,22 413.744.866,84 407.536.812,17 44,08% -1,50%

Residui dei r. 265.569.496,36 145.699.120,89 115.307.814,12 -56,58% -20,86%

Res. iniziali 11.764.585,27 10.248.313,64 10.533.962,73 -10,46% 2,79%

Ec./Perenz. 3.295.593,22 1.266.060,57 732.903,01 -77,76% -42,11%

Imp. comp. r. 8.468.992,05 8.982.253,07 9.801.059,72 15,73% 9,12%

Imp. form. r. 8.456.878,08 8.982.253,07 9.801.058,92 15,89% 9,12%

Pagamenti r. 6.358.240,12 5.794.389,14 7.965.322,40 25,28% 37,47%

Residui dei r. 2.110.751,93 3.187.863,93 1.835.737,32 -13,03% -42,41%

Res. iniziali 381.179.183,42 327.464.520,53 261.303.048,11 -31,45% -20,20%

Ec./Perenz. 53.136.809,33 65.919.049,35 22.899.431,39 -56,90% -65,26%

Imp. comp. r. 328.042.374,09 261.545.471,18 238.403.616,72 -27,33% -8,85%

Imp. form. r. 297.754.737,27 247.288.259,93 234.249.687,63 -21,33% -5,27%

Pagamenti r. 150.497.493,59 151.468.781,11 112.495.653,82 -25,25% -25,73%

Residui dei r. 177.544.880,50 110.076.690,07 125.907.962,90 -29,08% 14,38%

Res. iniziali 65.547.237,93 52.640.087,13 57.260.135,21 -12,64% 8,78%

Ec./Perenz. 5.218.234,95 6.464.907,29 9.110.536,36 74,59% 40,92%

Imp. comp. r. 60.329.002,98 46.175.179,84 48.149.598,85 -20,19% 4,28%

Imp. form. r. 53.535.324,98 44.671.456,99 47.222.353,98 -11,79% 5,71%

Pagamenti r. 24.799.078,83 18.745.778,66 18.591.860,10 -25,03% -0,82%

Residui dei r. 35.529.924,15 27.429.401,18 29.557.738,75 -16,81% 7,76%

Res. iniziali 5.713.110,64 4.600.514,42 4.442.704,36 -22,24% -3,43%

Ec./Perenz. 775.618,02 475.354,78 634.498,00 -18,19% 33,48%

Imp. comp. r. 4.937.492,62 4.125.159,64 3.808.206,36 -22,87% -7,68%

Imp. form. r. 4.567.655,66 3.700.732,68 3.306.890,30 -27,60% -10,64%

Pagamenti r. 3.418.066,71 2.240.108,29 1.839.836,05 -46,17% -17,87%

Residui dei r. 1.519.425,91 1.885.051,35 1.968.370,31 29,55% 4,42%

Res. iniziali 5.123.375,85 1.009.375,85 1.109.375,85 -78,35% 9,91%

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. r. 5.123.375,85 1.009.375,85 1.109.375,85 -78,35% 9,91%

Imp. form. r. 4.254.000,00 0,00 1.095.932,36 -74,24%

Pagamenti r. 4.254.000,00 0,00 545.932,36 -87,17%

Residui dei r. 869.375,85 1.009.375,85 563.443,49 -35,19% -44,18%

Res. iniziali 1.192.692.298,65 1.109.594.856,50 884.329.326,62 -25,85% -20,30%

Ec./Perenz. 237.361.671,48 228.313.429,19 60.212.842,83 -74,63% -73,63%

Imp. comp. r. 955.330.627,17 881.281.427,31 824.116.483,79 -13,73% -6,49%

Imp. form. r. 775.595.256,75 849.295.749,03 815.960.453,48 5,20% -3,93%

Pagamenti r. 472.186.772,47 591.993.924,04 548.975.416,90 16,26% -7,27%

Residui dei r. 483.143.854,70 289.287.503,27 275.141.066,89 -43,05% -4,89%

FUNZIONE.03

Interventi per lo

sviluppo dei

servizi e delle

attività per

l'inclusione

sociale

FUNZIONE.01

Tutela e difesa

della salute

umana

FUNZIONE.02

Prevenzione e

tutela della

salute

veterinaria

FUNZIONE.04

Politiche a

favore dello

sport e del

tempo libero

FUNZIONE.05

Politiche a

favore degli

emigrati e degli

immigrati

FUNZIONE.06

Sicurezza e

legalità

TOTALE

STRATEGIA 05

SPESE - STRATEGIA.05 SERVIZI ALLA PERSONA - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

Compongono la strategia in esame 6 Funzioni obiettivo.

All’espletamento della Funzione obiettivo 01 – Tutela e difesa della salute umana è

destinato l’89,66%, dello stanziamento finale della strategia 05, pari a euro 3.479.915.508,77,

in capo quasi interamente all’Assessorato alla sanità. Gli impegni formali assunti sono stati pari

a euro 3.438.863.969,63 con pagamenti effettuati per euro 2.974.991.452,76.

Questo stanziamento si trova allocato principalmente (euro 3.370.582.376,20) nella

UPB S05.01.001 Spese per il Servizio Sanitario Regionale - Parte corrente, che comprende le

risorse da destinare al finanziamento della spesa sanitaria regionale per il 2012. Tali risorse

sono gestite prevalentemente (euro 3.122.898.085,20) con il capitolo SC 05.0001

Finanziamento delle spese correnti delle Aziende Sanitarie Locali, delle aziende ospedaliere, dei

policlinici universitari e dell’INRCA ai sensi dell’art. 38 del decreto legislativo 15 dicembre 1997

n. 446.

Per l’esame delle politiche regionali in materia sanitaria si rimanda al cap. 15

183

La Funzione obiettivo 02 - Prevenzione della salute veterinaria, dispone di uno

stanziamento finale di euro 26.160.316,79, al cui interno rileva lo stanziamento destinato

all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, per un importo pari a euro

22.133.637,71.

La funzione obiettivo 03 – Attività per l’inclusione sociale, presenta stanziamenti finali

pari a euro 321.909.543,55, come già visto, in calo rispetto all’esercizio precedente del

16,28%.

Su questo stanziamento le economie sono state di euro 37.191.625,45, gli impegni

formali sono stati assunti nella misura di euro 277.169.991,68, e i pagamenti sono stati pari a

euro 166.457.355,72, cosicché i residui complessivi (sia formali che di stanziamento) della

competenza ammontano a euro 118.260.562,38.

Elevata è la consistenza dei residui pregressi, pari a euro 261.303.048,11, sui quali si

rilevano economie/perenzioni per euro 22.899.431,39 e pagamenti per euro 112.495.653,82.

La consistenza a fine esercizio si riduce pertanto a euro 125.907.962,90.

Lo stanziamento di competenza più elevato, pari a euro 204.264.636,82, si rinviene

nell’UPB S05.03.007 Provvidenze a favore di soggetti con disabilità e loro associazioni, sulla

quale sono stati assunti impegni formali per euro 203.924.527,29, con pagamenti per euro

151.838.073,75.

All’interno della UPB S05.03.007, secondo quanto prescritto dalla L.R. 6/2012, articolo

2, comma 1, trova allocazione lo stanziamento di 30 milioni di euro (capitolo SC05.680) da

destinare alle azioni di contrasto alla povertà65

. Lo stanziamento è stato impegnato per intero, i

pagamenti sono stati di euro 14.305.042,42.

Si segnala inoltre lo stanziamento di euro 29.085.243,00 (SC 05.0668), che alimenta il

Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona, impegnato quasi per intero (le

economie di stanziamento sono pari a euro 466,46) con pagamenti effettuati per euro

18.612.970,03. I residui iniziali ammontavano a euro 9.509.475,05, sui quali si rilevano

pagamenti per euro 9.199.488,69.

Sullo stesso capitolo, ma con un centro di responsabilità diverso, sono stanziati ulteriori

euro 98.542,43, che risultano interamente impegnati e pagati. I residui iniziali, che

ammontavano a euro 2.827.680,00 sono stati pagati per euro 831.026,00 e la restante parte,

pari a euro 1.996.654,00, è andata in perenzione.

Sul capitolo SC05.0670 è stanziata la dotazione da destinare all'Assistenza Domiciliare

Integrata (ADI) e per la realizzazione di progetti volti al contenimento dei tempi di attesa. Lo

stanziamento iniziale era pari a 7 milioni di euro, portato a 9,5 milioni di euro per effetto di

variazioni in corso d’esercizio. Lo stanziamento finale risulta impegnato per intero, ma non

sono stati effettuati pagamenti. I pagamenti hanno interessato principalmente i residui

65 L.R. 1/2009, articolo 3, comma 2, lettera a).

184

pregressi che ammontavano a euro 10.970.000,00, ridottisi a fine esercizio a euro

3.577.092.43.

Parte degli stanziamenti finali che ricadono nella UPB S05.03.007 costituiscono la

dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza66, determinata con la L.R 6/2012

(legge finanziaria regionale per il 2012), articolo 2, comma 2, in euro 176.943.000, di cui 9

milioni ricadono, però, nella UPB S05.0.03.005 e sono destinati a finanziare le azioni di

integrazione socio sanitaria. A tali risorse si aggiunge la quota delle assegnazioni alla Sardegna

del Fondo nazionale per la non autosufficienza.

In particolare, la legge finanziaria (art. 2, comma 2) ha destinato 15 milioni di euro al

potenziamento dell’assistenza domiciliare a favore degli anziani in condizioni di non

autosufficienza (di cui 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie). Lo stanziamento si trovava

allocato per intero nel capitolo SC05.0681, Programma di interventi di assistenza domiciliare di

carattere socio-assistenziale a favore di persone non autosufficienti. Per effetto di variazioni in

corso di esercizio la consistenza è stata ridotta di 2.500.000 euro67 ed incrementata di euro

51.000 (per le finalità in tema di assistenza familiare di cui alla D.G.R. 44/13 del 31 ottobre

2007). Lo stanziamento finale, pari a euro 12.551.000 euro è stato impegnato per intero e i

pagamenti ammontano a euro 12.524.887,81.

La legge finanziaria ha stabilito inoltre che al finanziamento di programmi personalizzati

a favore di persone con grave disabilità (L. 162/1998) siano destinati euro 87.043.000, di cui

37.043.000 sussistenti nel conto dei residui68. Lo stanziamento in conto competenza di euro

50.000.000, si trova allocato nel capitolo SC05.0673 Contributi ai Comuni per gli interventi di

sostegno a favore di persone in condizione di handicap grave, ed è stato impegnato e pagato

per intero.

Al finanziamento del programma “Ritornare a casa” - di cui all’articolo 17, comma 1

della legge regionale n. 4 del 2006 - per favorire il rientro in famiglia e nella comunità di

appartenenza di persone inserite in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario -

sono destinati 19 milioni di euro (capitolo SC05.0677). Lo stanziamento finale risulta

impegnato per intero, con pagamenti per euro 18.908.491,80.

Sono inoltre stanziati 46,9 milioni di euro per il finanziamento di leggi regionali a favore

di soggetti che presentano particolari patologie. Tale stanziamento si trova allocato nel capitolo

SC05.0666 ed è stato impegnato per 46.899.963,55 con pagamenti per 31.779.761,26. Si

tratta di somme da trasferire ai Comuni affinché provvedano all'erogazione di provvidenze a

66 Il Fondo regionale per la non autosufficienza è stato istituito con l’articolo 34 della Legge regionale 2/2007 (Legge finanziaria 2007) con la finalità di sostenere le persone che non sono autosufficienti e coloro che vivono accanto a loro prendendosene cura (comma 1). 67 Con decreto 094 20120518 è stata disposta la riduzione dello stanziamento del capitolo in esame ed il corrispondente incremento del capitolo SC05.0670 Finanziamenti per l'istituzione e l'attivazione dell'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e la realizzazione di progetti volti al contenimento dei tempi di attesa nelle Aziende USL della Sardegna, la cui dotazione iniziale era di euro 7.000.000 portata, pertanto, a euro 9.500.000. 68 Nella Relazione di accompagnamento al disegno di legge finanziaria, si legge che oltre allo stanziamento introdotto dalla legge finanziaria, fanno parte del fondo euro 10.543.534,40 quali economie di stanziamento del FNA 2009 e euro 26.500.000 del 2011 per l’attuazione del Programma 2011 da attuarsi nel 2012 per i piani personalizzati di cui alla L. 162/98.

185

favore dei talassemici, dei linfopatici ed emofilici e dei nefropatici, per l’erogazione del servizio

di trasporto di handicappati, per il pagamento delle rette di ricovero per l'assistenza

residenziale e l’erogazione dei sussidi a persone affette da patologie psichiatriche.

L’art. 2, comma 3, della finanziaria 2012 ha previsto che in caso di carenza, il Fondo per

la non autosufficienza possa essere integrato, da parte dell’Assessore competente in materia di

bilancio, sino all’importo di 10.000.000 prelevando le risorse dal fondo sanitario regionale.

Quest’ultima disposizione ha formato oggetto di impugnativa davanti alla Corte Costituzionale,

con ricorso n. 80 del 21 maggio 2012 (pubblicato nel BURAS n. 28 del 21 giugno 2012) e la

questione di legittimità proposta69 è stata dichiarata non fondata con sentenza della Corte

costituzionale n. 36/2013.

La Direzione generale della Ragioneria generale, Servizio gestione del bilancio70, ha

trasmesso la nota prot. n. 6428 del 7 maggio 2013, con la quale la Direzione generale delle

Politiche Sociali - al fine di garantire una trasparente rappresentazione della gestione delle

risorse 2012 del Fondo per la non autosufficienza di cui all’articolo 2, comma 2, della L.R.

6/2012 – aveva trasmesso il prospetto riepilogativo della gestione in conto competenza e in

conto residui dei capitoli di spesa interessati, da allegare al Rendiconto Generale della Regione

2012. Dalla nota in esame, si evince che parte dello stanziamento allocato nel capitolo di

bilancio SC05.0668 Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona, per una

quota pari a euro 2.125.517,65, è destinato al Finanziamento dei piani personalizzati per i

disabili gravi (L. 162/1998) per effetto della D.G.R. 35/28 del 28 agosto 2012.

Inoltre, nella stessa nota, oltre agli stanziamenti in conto competenza stabiliti con la

legge finanziaria regionale, sono indicati gli stanziamenti di fonte statale che si trovano allocati

nei capitoli SC05.0689 e SC05.0615. In particolare, nel capitolo SC05.0689 Fondo per la non

autosufficienza71, sono stanziati euro 2.496.637,73, impegnati formalmente per euro

2.210.620,78 con pagamenti per euro 2.119.257,97. I residui iniziali ammontavano a euro

4.845.141,25 ridottisi a fine esercizio a euro 1.312.780,44.

Una parte dello stanziamento contenuto nel capitolo SC05.0615 Fondo nazionale per le

politiche sociali72 (UPB 05.03.005), pari a euro 321.475,21 è destinato per effetto della D.G.R.

35/28 del 28 agosto 2012 a finanziare il programma “Ritornare a casa”.

Si ricorda che la Sezione di controllo, con la deliberazione n. 55/2011, ha

approvato la relazione relativa alla ”Indagine di controllo successivo sulla gestione

del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall’articolo 34 della legge

69 Nel ricorso di riteneva che :Tale disposizione, sottraendo risorse al fondo sanitario regionale destinato esclusivamente all'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, oltre ad eccedere dalla competenza legislativa concorrente in materia di assistenza pubblica di cui all'art. 4, lettera h) dello Statuto speciale, viola l'art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, incidendo sulla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, fra i quali sono ricompresi i livelli essenziali di assistenza (Cfr. ricorso alla Corte Costituzionale 80/2012 promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri). 70 con la nota prot. n.16577/x del 16 maggio 2013. 71 Art. 1, comma 1264, legge 27 dicembre 2006, n. 296) Rif.Cap. entrata EC231.225. 72 Di cui alla legge 28 agosto 1997, n. 285, art. 20, legge 8 novembre 2000, n. 328 e art. 80, Legge 23 dicembre 2000, n. 388) Rif.capp. entrata EC231.206/P-EC231.207/P. Il capitolo presenta uno stanziamento complessivo di euro 19.500.000,00, di cui solo euro 321.568,27 impegnato. Il resto ha costituito economia di stanziamento.

186

regionale n. 2 del 29 maggio 2007” e con la deliberazione n. 40/2012 la relazione

sulla verifica delle misure consequenziali, delle quali si è riportata un’ampia sintesi

nella relazione relativa al rendiconto 201173 .

La Funzione obiettivo 04 accoglie lo stanziamento destinato a finanziare interventi per lo

sport e il tempo libero. Lo stanziamento finale è di euro 34.596.278,32 in calo rispetto allo

stanziamento finale degli esercizi 2010 e 2011, rispettivamente del 19,62% e 31,82%.

La gestione è quasi interamente affidata all’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni

Culturali, Spettacolo e Sport.

Sono stati assunti impegni formali per euro 33.662.399,51 e i pagamenti sono stati di

euro 14.863.032,86. I residui pregressi ammontavano a euro 57.260.135,21 ridottisi a fine

esercizio a euro 29.557.738,75.

All’interno della funzione obiettivo in esame si segnala il contributo annuo per il

funzionamento del Teatro Lirico di Cagliari (L.R. 38/1973) determinato dalla legge finanziaria

regionale per il 2012 (articolo 4, comma 49) in euro 9.200.000 (UPB S05.04.003).

La Funzione 05 – Politiche per gli emigrati e gli immigrati, presenta uno

stanziamento finale di euro 12.494.078,99 su cui vi sono state economie per euro

2.158.008,42. Gli impegni formali assunti sono stati di euro 10.320.070,57 e i pagamenti sugli

impegni sono stati di euro 8.956.416,15.

Lo stanziamento è destinato per 6,8 milioni di euro a favorire l’esercizio del diritto di

voto agli emigrati (UPB S05.05.001). Nell’UPB S05.05.002 Interventi a favore degli immigrati

ed emigrati, che dispone di uno stanziamento finale di euro 5.694.078,99, si trovano diversi

interventi tra cui gli stanziamenti di cui al capitolo SC05.1068 Contributi alle Organizzazioni dei

sardi nel mondo, alle Associazioni di Tutela e alla loro Federazione, e sussidi e agevolazioni a

gli emigrati e ai loro familiari (euro 3.030.535,15),

La Funzione obiettivo 06 – Sicurezza e legalità, presenta uno stanziamento finale di

6.104.168,15, rappresentato da spese di investimento di cui ai P.O.R. 2007 – 2013 (FESR) –

Sicurezza e legalità – Asse II, gestita dall’Assessorato alla Programmazione e bilancio. Gli

impegni formali ammontano a euro 5.882.398,64, pagati per intero.

73 Relazione approvata con la decisione n. 1/2012/SS.RR./PARI.

187

9.3.3.6. Strategia 06 – Economia: il lavoro come intrapresa

I risultati complessivi della Strategia 06 presentano una variazione in diminuzione nei

valori delle fasi gestionali della competenza rispetto al 2011, escluso il dato delle economie: -

21,71% stanziamenti finali, -23,97% impegni formali, -21,94% pagamenti, -29,50% residui,

aumento dell’11,20% per le economie.

Anche in conto residui, i valori presentano il segno meno, contro l’aumento del 14,54%

della massa dei residui finali corrispondente a 580.688.660,36 euro (506.959.573,75 nel

2011).

SPESE - STRATEGIA.06 ECONOMIA: - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Apertura internazionale a attrazione di investimenti

St. finali 85.118.068,96 73.674.875,89 31.761.119,14 -62,69% -56,89%

Economie 43.209.623,18 34.257.891,90 1.006.696,62 -97,67% -97,06%

Imp. comp. 41.908.445,78 39.416.983,99 30.754.422,52 -26,62% -21,98%

Imp. formali 35.666.989,00 29.768.593,09 30.613.343,72 -14,17% 2,84%

Pagamenti 17.538.576,70 22.410.568,16 8.411.820,23 -52,04% -62,46%

Res. comp. 24.369.869,08 17.006.415,83 22.342.602,29 -8,32% 31,38%

FUNZIONE.02 Turismo sostenibile

St. finali 65.081.780,60 37.365.121,90 45.235.585,45 -30,49% 21,06%

Economie 10.966.209,73 15.173.844,03 5.724.573,88 -47,80% -62,27%

Imp. comp. 54.115.570,87 22.191.277,87 39.511.011,57 -26,99% 78,05%

Imp. formali 53.292.570,87 21.238.430,59 39.127.115,98 -26,58% 84,23%

Pagamenti 13.667.502,74 12.454.991,01 18.122.735,82 32,60% 45,51%

Res. comp. 40.448.068,13 9.736.286,86 21.388.275,75 -47,12% 119,68%

FUNZIONE.03 Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi

St. finali 146.988.591,56 169.368.548,50 149.746.219,68 1,88% -11,59%

Economie 8.777.428,31 18.743.466,39 50.569.432,68 476,13% 169,80%

Imp. comp. 138.211.163,25 150.625.082,11 99.176.787,00 -28,24% -34,16%

Imp. formali 119.777.021,23 139.720.730,93 92.448.843,61 -22,82% -33,83%

Pagamenti 75.716.169,31 69.004.733,77 40.717.610,83 -46,22% -40,99%

Res. comp. 62.494.993,94 81.620.348,34 58.459.176,17 -6,46% -28,38%

FUNZIONE.04 Filiere agro-alimentari

St. finali 252.576.375,80 219.855.999,89 148.642.407,80 -41,15% -32,39%

Economie 7.133.252,38 6.613.787,84 23.046.583,95 223,09% 248,46%

Imp. comp. 245.443.123,42 213.242.212,05 125.595.823,85 -48,83% -41,10%

Imp. formali 236.717.927,22 203.386.981,75 125.436.633,85 -47,01% -38,33%

Pagamenti 79.988.172,99 96.696.531,50 52.322.254,35 -34,59% -45,89%

Res. comp. 165.454.950,43 116.545.680,55 73.273.569,50 -55,71% -37,13%

FUNZIONE.05 Pesca e acquacoltura

St. finali 14.379.691,65 12.513.730,89 8.209.489,19 -42,91% -34,40%

Economie 963.732,97 97.079,39 2.938.152,92 204,87% 2926,55%

Imp. comp. 13.415.958,68 12.416.651,50 5.271.336,27 -60,71% -57,55%

Imp. formali 13.392.984,92 12.387.649,42 5.188.916,16 -61,26% -58,11%

Pagamenti 162.683,92 2.877.972,88 2.008.911,30 1134,86% -30,20%

Res. comp. 13.253.274,76 9.538.678,62 3.262.424,97 -75,38% -65,80%

FUNZIONE.06 Politiche per l'occupazione rivolte alle imprese

St. finali 98.931.505,31 102.665.410,28 98.215.814,70 -0,72% -4,33%

Economie 4.354,49 10.359,96 28,86 -99,34% -99,72%

Imp. comp. 98.927.150,82 102.655.050,32 98.215.785,84 -0,72% -4,32%

Imp. formali 88.330.578,25 90.144.358,27 84.779.213,10 -4,02% -5,95%

Pagamenti 40.365.212,81 27.245.067,81 58.490.777,77 44,90% 114,68%

Res. comp. 58.561.938,01 75.409.982,51 39.725.008,07 -32,17% -47,32%

TOTALE STRATEGIA 06

St. finali 663.076.013,88 615.443.687,35 481.810.635,96 -27,34% -21,71%

Economie 71.054.601,06 74.896.429,51 83.285.468,91 17,21% 11,20%

Imp. comp. 592.021.412,82 540.547.257,84 398.525.167,05 -32,68% -26,27%

Imp. formali 547.178.071,49 496.646.744,05 377.594.066,42 -30,99% -23,97%

Pagamenti 227.438.318,47 230.689.865,13 180.074.110,30 -20,83% -21,94%

Res. comp. 364.583.094,35 309.857.392,71 218.451.056,75 -40,08% -29,50%

188

SPESE - STRATEGIA.06 ECONOMIA: - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Apertura internazionale a attrazione di investimenti

Res. iniziali 40.905.280,01 66.806.207,25 93.085.544,47 127,56% 39,34%

Ec./Perenz. 1.785.173,01 16.569.195,58 3.453.505,71 93,45% -79,16%

Imp. comp. r. 39.120.107,00 50.237.011,67 89.632.038,76 129,12% 78,42%

Imp. form. r. 17.316.350,80 39.707.495,23 42.419.231,03 144,97% 6,83%

Pagamenti r. 3.627.746,00 17.480.379,75 3.494.542,67 -3,67% -80,01%

Residui dei r. 35.492.361,00 32.756.631,92 86.137.496,09 142,69% 162,96%

FUNZIONE.02 Turismo sostenibile

Res. iniziali 129.451.427,87 145.335.171,47 74.685.338,44 -42,31% -48,61%

Ec./Perenz. 3.420.870,31 33.491.693,25 6.099.397,99 78,30% -81,79%

Imp. comp. r. 126.030.557,56 111.843.478,22 68.585.940,45 -45,58% -38,68%

Imp. form. r. 108.338.581,49 95.434.343,59 67.841.044,44 -37,38% -28,91%

Pagamenti r. 21.112.685,70 27.910.646,04 13.176.277,78 -37,59% -52,79%

Residui dei r. 104.917.871,86 83.932.832,18 55.409.662,67 -47,19% -33,98%

FUNZIONE.03 Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi

Res. iniziali 457.950.247,63 388.521.401,71 291.058.553,27 -36,44% -25,09%

Ec./Perenz. 76.316.847,59 88.772.629,04 30.400.980,56 -60,16% -65,75%

Imp. comp. r. 381.633.400,04 299.748.772,67 260.657.572,71 -31,70% -13,04%

Imp. form. r. 352.532.181,40 288.342.816,81 259.576.445,08 -26,37% -9,98%

Pagamenti r. 55.089.391,73 86.040.533,60 54.624.519,24 -0,84% -36,51%

Residui dei r. 326.544.008,31 213.708.239,07 206.033.053,47 -36,90% -3,59%

FUNZIONE.04 Filiere agro-alimentari

Res. iniziali 268.607.075,07 272.214.400,45 244.364.440,38 -9,03% -10,23%

Ec./Perenz. 22.824.161,09 30.367.688,14 31.948.672,66 39,98% 5,21%

Imp. comp. r. 245.782.913,98 241.846.712,31 212.415.767,72 -13,58% -12,17%

Imp. form. r. 228.229.030,36 239.259.556,76 208.852.891,76 -8,49% -12,71%

Pagamenti r. 137.932.531,79 112.964.951,54 71.618.093,40 -48,08% -36,60%

Residui dei r. 107.850.382,19 128.881.760,77 140.797.674,32 30,55% 9,25%

FUNZIONE.05 Pesca e acquacoltura

Res. iniziali 19.540.976,12 22.477.212,58 14.064.748,44 -28,02% -37,43%

Ec./Perenz. 151.280,00 308.697,60 2.180.000,00 1341,04% 606,19%

Imp. comp. r. 19.389.696,12 22.168.514,98 11.884.748,44 -38,71% -46,39%

Imp. form. r. 18.344.569,22 22.168.514,98 11.867.033,30 -35,31% -46,47%

Pagamenti r. 10.165.758,30 17.642.445,16 2.257.969,04 -77,79% -87,20%

Residui dei r. 9.223.937,82 4.526.069,82 9.626.779,40 4,37% 112,70%

FUNZIONE.06 Politiche per l'occupazione rivolte alle imprese

Res. iniziali 160.681.452,70 186.217.515,29 116.533.062,50 -27,48% -37,42%

Ec./Perenz. 13.664.126,13 65.895.296,39 19.535.995,32 42,97% -70,35%

Imp. comp. r. 147.017.326,57 120.322.218,90 96.997.067,18 -34,02% -19,39%

Imp. form. r. 114.549.862,36 107.901.651,80 80.158.639,92 -30,02% -25,71%

Pagamenti r. 35.492.505,25 77.168.178,91 14.313.072,77 -59,67% -81,45%

Residui dei r. 111.524.821,32 43.154.039,99 82.683.994,41 -25,86% 91,60%

TOTALE STRATEGIA 06

Res. iniziali 1.077.136.459,40 1.081.571.908,75 833.791.687,50 -22,59% -22,91%

Ec./Perenz. 118.162.458,13 235.405.200,00 93.618.552,24 -20,77% -60,23%

Imp. comp. r. 958.974.001,27 846.166.708,75 740.173.135,26 -22,82% -12,53%

Imp. form. r. 839.310.575,63 792.814.379,17 670.715.285,53 -20,09% -15,40%

Pagamenti r. 263.420.618,77 339.207.135,00 159.484.474,90 -39,46% -52,98%

Residui dei r. 695.553.382,50 506.959.573,75 580.688.660,36 -16,51% 14,54%

189

Le Funzioni obiettivo sono 6 e coinvolgono quasi tutti gli Assessorati.

Le assegnazioni finanziarie più ingenti fanno capo agli Assessorati dell’Agricoltura (il

32,55% degli stanziamenti totali), del Turismo, Artigianato e Commercio (il 20,08%),

dell’Industria (il 22,11%), del Lavoro, Formazione Professionale (il 22,22%), come si può

rilevare dalla tabella sottostante.

SPESE - STRATEGIA.06 ECONOMIA- Esercizio 2012 - Stanziamenti finali di competenza per assessorato

% su totale

Presidenza Giunta 0,00 0,00%

Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 0,00 0,00%

Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr 6.100.000,00 1,27%

Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 2.500.000,00 0,52%

Assessorato della Difesa dell'Ambiente 0,00 0,00%

Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 156.851.896,99 32,55%

Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio 96.767.309,04 20,08%

Assessorato dei Lavori Pubblici 0,00 0,00%

Assessorato dell'Industria 106.516.178,81 22,11%

Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale 107.075.251,12 22,22%

Assessorato dei trasporti 6.000.000,00 1,25%

TOTALE 481.810.635,96 100,00%

La Funzione 01 Apertura internazionale e attrazione di investimenti (5 UPB), concentra

gli stanziamenti (fondi regionali e comunitari, assegnazioni statali) sull’UPB S06.01.005 – PO

FERS 2007-2013 - Competitività del sistema produttivo regionale - Assi I, V e VI con

31.707.744,14 euro (totale 31.761.119,14), 30.701.047,52 di impegni complessivi (totale

30.754.422,52) e 8.358.445,23 di pagamenti (totale 8.411.820,23).

Per la Funzione 02 Turismo sostenibile (7 UPB per un totale di stanziamenti pari a

45.235.585,45, impegni 39.511.011,57, pagamenti 18.122.735,82, economie 5.724.573,88)

sono significative le UPB:

- S06.02.002 Promozione e propaganda turistica, nel cui ambito sono

allocate le spese per la promozione del turismo (capitoli SC06.0177 e SC06.0178), per

un totale di 4.580.397,32 euro di stanziamenti finali, 4.542.590,14 di impegni formali,

1.665.256,01 di pagamenti solo sul cap. SC06.0177; per il contributo annuo all'Agenzia

regionale "Sardegna Promozione" sul cap. SC06.0199 con la somma stanziata e

impegnata pari a 7.349.707 euro e 5.849.707 pagati sulla competenza, mentre in conto

residui è stata pagata tutta la somma impegnata pari a 3.050.293,31 euro; per le

somme stanziate a favore dei Borghi di eccellenza, a seguito di variazione sul bilancio,

sul cap. SC06.0204, 3.448.760,29 euro non impegnate e mandate in economia;

- S06.02.003 Valorizzazione turistica del territorio che presenta

stanziamenti pari a 15.891.150,84 euro, impegni 15.869.969,79 e pagamenti

2.216.650,30, nell’ambito del PO FERS 2007-2013;

- S06.02.004 Incentivazioni alle attività turistiche - ricettive, con l’unico

capitolo degno di nota SC06.0277 Versamenti ai fondi istituiti presso gli istituti di

credito per la concessione di concorsi in conto interessi ed in conto canoni alle imprese

190

turistiche, con 5.161.495,16 di euro stanziati, impegnati e pagati sul totale di

5.913.859,61. Notevole la massa di residui passivi pari a 16.250.000 sul totale della

UPB (30.462.907,66 euro).

La Funzione obiettivo 03 Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi (23 UPB),

presenta la maggiore dotazione finanziaria con 149.746.219,68 euro di stanziamenti

complessivi (- 11,59% sul 2011), 92.448.843,61 di impegni formali (- 33,83%),

40.717.610,83 di pagamenti (-40,99%).

Nella tabella successiva sono elencati le UPB e i capitoli con gli stanziamenti finali

superiori al milione di euro a seguito delle variazioni, gli impegni formali e i pagamenti in conto

competenza.

Codice UPB

Definizione capitolo

Capitolo Stanziamento Finale

Impegno Formale

C/Competenza

Pagamenti disposti

C/Competenza

S06.03.001 Contributi Consorzi fidi artigiani

SC06.0390 5.000.000,00 5.000.000,00 -

S06.03.002 Artigianato artistico SC06.0406 3.750.000,00 268.586,12 -

S06.03.001 Imprese artigiane SC06.0414 2.100.000,00 2.100.000,00 1.766.000,00

S06.03.002 Imprese artigiane L.R. 12/2001

SC06.0416 2.780.000,00 2.780.000,00 -

S06.03.002 Imprese artigiane L.R. 51/1993

SC06.0417 2.500.000,00 - -

S06.03.002 Imprese artigiane L.R. 22/2002

SC06.0418 10.119.000,00 3.500.000,00 3.500.000,00

S06.03.008 Imprese Commerciali L.R. 9/2002

SC06.0480 8.140.000,00 590.000,00 590.000,00

S06.03.008 Consorzi fidi PMI SC06.0481 4.000.000,00 4.000.000,00 -

S06.03.009 Prestiti a imprese SC06.0496 2.500.000,00 - -

S06.03.011 Contributo attività per riequilibrio piccoli comuni

SC06.0520 2.500.000,00 2.500.000,00 -

S06.03.018 Fondo speciale investimenti Aree Minerarie L.R. 33/1998

SC06.0561 1.427.418,67 1.427.418,67 1.427.418,67

S06.03.018 PO FESR 2007/2013 Incentivi imprese fonti rinnovabili. Quota Stato

SC06.0577 4.467.526,68 1.819.129,42 349.128,55

S06.03.018 PO FESR 2007/2013 Incentivi imprese fonti rinnovabili. Quota UE

SC06.0578 3.115.114,30 1.416.184,12 -

S06.03.019 Consorzi fidi L.R. 1/2006

SC06.0593 5.000.000,00 5.000.000,00 -

S06.03.020 Finanziamenti rete servizi Distretti industriali L.37/1998

SC06.0608 1.500.000,00 - -

S06.03.020 Intesa programma zone interne Sardegna centrale

SC06.0610 1.558.667,08 1.558.667,08 1.558.667,08

S06.03.020 Finanziamento enti locali insediamento Aziende artigiane

SC06.0612 1.115.337,40 1.115.337,40 115.337,40

S06.03.020 Infrastrutture Zone industriali

SC06.0615 1.000.000,00 1.000.000,00 255.000,00

S06.03.023 Pagamento oneri commesse RAS

SC06.0674 20.606.000,00 17.934.000,00 12.321.719,79

191

Codice UPB

Definizione capitolo

Capitolo Stanziamento Finale

Impegno Formale

C/Competenza

Pagamenti disposti

C/Competenza

S06.03.024 Gestione interventi Partecipate RAS

SC06.0690 36.333.000,00 20.000.000,00 10.000.000,00

S06.03.023 Gestione liquidatoria Sigma Invest e Fluorite di Silius spa

SC06.0693 2.979.000,00 2.979.000,00 1.780.681,53

S06.03.027 Contributi Cooperative

SC06.0740 1.440.000,00 1.440.000,00 1.032.002,00

S06.03.027 Contributi c/interesse e spese gestione società/coop. Giovanili settore beni e servizi

SC06.0742 1.056.406,08 1.056.406,08 863.333,16

S06.03.028 Contributi consorzi fidi accesso credito PMI

SC06.0758 2.000.000,00 2.000.000,00 -

S06.03.028 Contributi c/capitale cooperative

SC06.0760 2.560.000,00 2.559.999,91 -

S06.03.029 Consorzio industriale area Ottana. Accordo programma

SC06.0765 1.800.000,00 1.800.000,00 1.560.000,00

S06.03.030 Incentivi alle imprese autotrasporto

SC06.0790 6.000.000,00 - -

S06.03.019 Contributi c/interessi prestiti PMI settori industria edilizia

SC06.1249 3.000.000,00 - -

Anche la Funzione 04 Filiere agro-alimentari (20 UPB), ha subito variazioni in

diminuzione in tutte le fasi gestionali della competenza, eccezion fatta per le economie, la cui

massa è aumentata rispetto al 2011, da 6.613.787,84 a 23.046.583,95 euro.

In conto residui la massa è diminuita se si raffronta il dato finale con quello iniziale, ma

rispetto ai due esercizi precedenti c’è stato l’aumento rispettivamente del 30,55% e del

9,25%.

Notevoli le risorse disposte - stanziamenti finali 148.642.407,80 euro, impegni formali

125.436.633,85, pagamenti 52.322.254,35 – principalmente perché vi sono compresi i

finanziamenti alle agenzie operanti nel settore agricolo, quali AGRIS, ARGEA e LAORE e

all’Associazione degli allevatori, oltre agli interventi per gli eventi calamitosi, per citare i più

rilevanti. In particolare, si evidenzia il sostegno al comparto ovicaprino, con le sovvenzioni

stanziate sui capitoli SC06.1004/1006/1007 dell’UPB S06.04.008 Incentivi per il potenziamento

della produzione zootecnica – spese correnti.

Di seguito si espongono i capitoli in cui sono allocate le somme oltre il milione di euro.

192

Codice UPB

Definizione capitolo Capitolo

Stanziamento Finale

Impegnato

Formale C/Comp.

Pagamenti

disposti C/Comp.

S06.04.001 AGRIS SC06.0807

27.474.000,00

23.100.000,00

19.021.180,75

S06.04.001 ARGEA SC06.0814

20.118.980,64

15.140.245,12 -

S06.04.001 LAORE SC06.0820

49.337.000,00

44.337.000,00

18.300.000,00

S06.04.005

Concorso interessi su mutui SC06.0935

1.858.420,71

1.858.420,71

1.855.288,63

S06.04.005

Concorso interessi Imprese agricole SC06.0949

1.000.000,00

1.000.000,00 -

S06.04.006 Eventi calamitosi SC06.0971

5.960.000,00

5.960.000,00

553.089,20

S06.04.008

ARGEA - Interventi comparto ovicaprino SC06.1004

11.113.000,00

10.473.663,11

6.032.923,11

S06.04.008 Produzioni ovine SC06.1006

4.000.000,00

4.000.000,00 -

S06.04.008

Contributi

associazioni produttori a sostegno allevatori SC06.1007

1.000.000,00

1.000.000,00 -

S06.04.009

Contributi Associazioni allevatori SC06.1014

5.421.431,45

2.080.843,92

1.387.229,30

S06.04.009 Strutture per suini SC06.1025

1.000.000,00

1.000.000,00 -

S06.04.009

Aziende zootecniche, acquisto riproduttori SC06.1027

1.000.000,00

1.000.000,00 -

S06.04.009

Contributi tenuta Libri genealogici

e controlli funzionali. SC06.1032

2.225.000,00

2.225.000,00

1.483.333,31

S06.04.013

Fondo garanzia SFIRS impianti energia rinnovabile SC06.1107

2.000.000,00 - -

S06.04.015

Promozione/ pubblicità prodotti agro-alimentari SC06.1159

3.110.000,00

2.355.611,04

439.674,10

S06.04.015

Interventi sostegno Associazioni produttori SC06.1160

1.249.099,23

1.010.142,02

57.168,02

La Funzione 05 Pesca e acquacoltura con 3 UPB gestite dall’Assessorato dell’Agricoltura,

è quella con minori risorse di cui 8.209.489,19 euro stanziati, 5.188.916,16 impegnati

formalmente, 2.008.911,30 pagati sulla competenza e 2.938.152,92 di economie. La massa

dei residui finali, pari a 9.626.779,40 euro, è aumentata del 112,70% rispetto all’esercizio

2011.

Rilevano per l’UPB S06.05.002 Spese varie in materia di pesca e di acquacoltura, gli

stanziamenti sui capitoli SC06.1370 Trasferimenti ad ARGEA per interventi di protezione e

gestione delle risorse acquatiche (Fermo biologico pesca) e SC06.1372 Fondo di solidarietà

193

regionale della pesca per risarcimenti e indennità relativi a danni o perdite causati da

eccezionali eventi naturali o da alterazioni del regime idraulico.

Per il fermo biologico sono stanziati sulla competenza 3.000.000 euro, impegnati

1.000.000, nessun pagamento, 2.000.000 di economie. Sui residui iniziali pari a 6.000.000,

restano da pagare a fine esercizio 5.000.000 euro.

Per i danni alla pesca risultano 1.000.000 di stanziamenti interamente impegnati ma

nessun pagamento; in conto residui permangono 2.000.000 euro da pagare (3.180.000 di

residui iniziali di cui 1.180.000 in economia).

L’UPB S06.05.003 Investimenti a favore della pesca, comprende i trasferimenti ad

ARGEA per l’attuazione delle misure di cui agli Assi 1, 2, 3 e 4 del Programma Operativo FEP

per il settore pesca, quota Stato (cap. SC06.1411), quota UE (cap. SC06.1412) e quota

Regione (cap. SC06.1413), oltre ai trasferimenti alla stessa agenzia regionale per un

programma di interventi finalizzato al recupero della competitività di aziende che operano nei

comparti dell'acquacoltura intensiva, della mitilicoltura e della ostricoltura (cap. SC06.1414).

In conto residui le somme riferite a questi capitoli sono state interamente pagate.

Capitoli UPB S06.05.003 Stanz. Finale

Impegnato Formale C/Comp

Pagamenti disposti C/Comp.

SC06.1411 1.077.079,39 783.139,20 783.139,20

SC06.1412 1.346.000,00 979.574,70 979.574,70

SC06.1413 270.000,00 194.579,89 194.579,89

SC06.1414 1.000.000,00 1.000.000,00 -

Totale 3.693.079,39 2.957.293,79 1.957.293,79

Le risorse della Funzione 06 Politiche per l’occupazione rivolte alle imprese (5 UPB),

sono interamente gestite dall’Assessorato Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e

Sicurezza sociale. Nel complesso sono stati stanziati 98.215.814,70 euro di cui 84.779.213,10

di impegni formali e 58.490.777,77 di pagamenti.

Nell’UPB S06.06.002 Interventi sul costo del lavoro, è attivo unicamente il cap.

SC06.1544 Contributi in conto occupazione alle cooperative che svolgono attività di cui alla l.

n. 381/91 ("Disciplina delle cooperative sociali"), con 1.200.000 euro stanziati e 1.199.971,98

impegnati e pagati.

La maggior parte delle risorse fa capo all’UPB S06.06.004 Fondo Regionale per

l’Occupazione – spese correnti, che concentra 96.265.814,70 euro di stanziamenti finali,

82.829.241,12 impegni formali, 57.121.404,82 euro di pagamenti.

Di seguito si riporta la tabella riferita ai capitoli con le assegnazioni finanziarie più

rilevanti:

194

Capitolo Definizione capitolo Stanziamenti finali c/comp.

Impegni formali c/comp.

Pagamenti c/comp.

SC06.1574

Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a spese per la formazione professionale dei lavoratori. Acquisto di beni e prestazioni di servizi 2.090.896,23 1.590.896,23 1.590.896,23

SC06.1582

Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a spese per l'attuazione di un programma sperimentale di formazione, ricerca e inserimento di persone residenti inoccupate e disoccupate in cerca di occupazione. 8.000.000,00 8.000.000,00 -

SC06.1585

Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a contributi alle imprese per l'assunzione di lavoratori socialmente utili 3.000.000,00 130.780,07 -

SC06.1587

Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a trasferimenti agli Enti locali per l'assunzione di lavoratori socialmente utili 6.800.000,00 4.915.886,24 4.649.525,12

SC06.1588

Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a contributi agli Enti locali promotori di progetti di lavori socialmente utili e di pubblica utilità per l'affidamento a terzi convenzionati di servizi 2.386.118,47 1.078.365,36 1.078.365,36

SC06.1590

Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa ad interventi di stabilizzazione e di reimpiego a favore di lavoratori socialmente utili di Enti pubblici 1.540.793,25 891.768,71 -

SC06.1593

Retribuzioni per il personale di cui all'albo ex L.R. 13 giugno 1989, n. 42 iscritto alla Lista Speciale 9.700.000,00 9.600.204,85 9.118.790,71

SC06.1594

Contributi dovuti per il trattamento di previdenza del personale di cui all'albo ex L.R. 13 giugno 1989, n. 42 iscritto alla 2.800.000,00 2.725.137,60 2.659.935,96

SC06.1597

Contributi a favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro in Sardegna (L.R. 30 maggio 2008, n. 8) 1.000.000,00 380.000,00 380.000,00

SC06.1605 Formaz. Professionale. Trasferimenti alle Province 3.000.000,00 3.000.000,00 449.525,70

SC06.1607

Quota Parte del Fondo Regionale per l'occup. relativa ad interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi. Trasferimenti correnti all'INPS 35.000.000,00 32.500.000,00 32.500.000,00

SC06.1610 Programma di interventi per lo sviluppo del Serv. Civico volont. 3.630.960,00 3.630.750,00 -

SC06.1623

Somme integrative della Regione per il finanziamento alle Province per funzioni trasferite in materia di lavoro 12.000.000,00 11.500.000,02 3.097.726,91

195

9.3.3.7. Strategia 07 – Crescita delle reti strutturali

La strategia 07, “Crescita delle reti strutturali”, espone uno stanziamento finale di €

669.182.724,43, inferiore del 16,23% rispetto al precedente esercizio, dal quale consegue

l’analoga variazione degli impegni (-15,13% rispetto all’anno 2011).

Le assegnazioni iniziali alla strategia costituiscono l’8,24% delle spese previste nel

bilancio regionale di competenza (escludendo il titolo 0 e le partite di giro).

I valori finali della gestione si discostano notevolmente dalla previsione iniziale, con la

cancellazione dal bilancio di somme mandate in economia, che costituiscono nel 2012 il

27,60% dello stanziamento finale (nel 2011 lo stesso valore era pari al 28,55%).

Il rapporto fra i pagamenti effettuati e le somme stanziate è pari al 51%, mentre

nell’esercizio 2011 lo stesso parametro indicava il 34,81%.

Risulta una lieve diminuzione nell’accantonamento dei residui passivi provenienti dalla

gestione di competenza, ora pari al 21,39%, mentre nel precedente esercizio era pari al

36,65%.

SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Rete stradale

St. finali 42.533.557,71 128.185.506,30 131.540.676,54 209,26% 2,62%

Economie 500.000,00 99.286.000,00 101.995.937,78 20299,19% 2,73%

Imp. comp. 42.033.557,71 28.899.506,30 29.544.738,76 -29,71% 2,23%

Imp. formali 38.710.583,36 28.899.506,30 29.544.738,76 -23,68% 2,23%

Pagamenti 8.335.407,51 10.033.744,29 7.223.172,02 -13,34% -28,01%

Res. comp. 33.698.150,20 18.865.762,01 22.321.566,74 -33,76% 18,32%

FUNZIONE.02 Rete

ferroviaria e sistemi

intermodali

St. finali 12.456.499,50 106.308.432,12 116.350.184,93 834,05% 9,45%

Economie 0,00 0,00 715.962,62

Imp. comp. 12.456.499,50 106.308.432,12 115.634.222,31 828,30% 8,77%

Imp. formali 12.456.499,50 106.308.432,12 115.634.222,31 828,30% 8,77%

Pagamenti 3.368.325,81 1.308.432,12 108.388.739,18 3117,88% 8183,86%

Res. comp. 9.088.173,69 105.000.000,00 7.245.483,13 -20,28% -93,10%

FUNZIONE.03 Sistema

aeroportuale

St. finali 4.120.974,00 0,00 0,00 -100,00%

Economie 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. 4.120.974,00 0,00 0,00 -100,00%

Imp. formali 4.120.974,00 0,00 0,00 -100,00%

Pagamenti 120.974,00 0,00 0,00 -100,00%

Res. comp. 4.000.000,00 0,00 0,00 -100,00%

FUNZIONE.04 Sistema portuale

St. finali 10.171.711,95 13.390.288,83 630.703,45 -93,80% -95,29%

Economie 5.303.813,90 4.855.632,20 266.495,75 -94,98% -94,51%

Imp. comp. 4.867.898,05 8.534.656,63 364.207,70 -92,52% -95,73%

Imp. formali 1.518.486,13 7.209.385,83 364.207,70 -76,02% -94,95%

Pagamenti 721.857,43 1.000.878,83 307.741,45 -57,37% -69,25%

Res. comp. 4.146.040,62 7.533.777,80 56.466,25 -98,64% -99,25%

FUNZIONE.05 Mobilità nelle aree urbane

St. finali 27.875.863,18 22.785.558,73 100.000,00 -99,64% -99,56%

Economie 15.536.647,18 21.052.558,73 0,00 -100,00% -100,00%

Imp. comp. 12.339.216,00 1.733.000,00 100.000,00 -99,19% -94,23%

Imp. formali 11.260.000,00 0,00 100.000,00 -99,11%

Pagamenti 0,00 0,00 0,00

Res. comp. 12.339.216,00 1.733.000,00 100.000,00 -99,19% -94,23%

196

SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

2010 2011 2012

% Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.06 Trasporto pubblico

St. finali 316.158.747,55 346.262.535,73 327.971.717,82 3,74% -5,28%

Economie 15.876.645,95 50.470.083,44 58.562.734,15 268,86% 16,03%

Imp. comp. 300.282.101,60 295.792.452,29 269.408.983,67 -10,28% -8,92%

Imp. formali 278.704.941,00 284.998.644,56 269.408.983,67 -3,34% -5,47%

Pagamenti 200.942.866,84 201.267.480,06 172.998.158,88 -13,91% -14,05%

Res. comp. 99.339.234,76 94.524.972,23 96.410.824,79 -2,95% 2,00%

FUNZIONE.07 Reti idriche

St. finali 69.070.043,30 52.040.324,05 33.633.369,88 -51,31% -35,37%

Economie 3.436.591,96 1.827.849,40 4.435.593,98 29,07% 142,67%

Imp. comp. 65.633.451,34 50.212.474,65 29.197.775,90 -55,51% -41,85%

Imp. formali 65.125.789,44 49.860.509,38 28.928.953,23 -55,58% -41,98%

Pagamenti 44.095.245,78 30.447.782,57 24.920.836,75 -43,48% -18,15%

Res. comp. 21.538.205,56 19.764.692,08 4.276.939,15 -80,14% -78,36%

FUNZIONE.09 Reti ICT

St. finali 7.336.541,07 51.940.121,49 21.192.743,95 188,87% -59,20%

Economie 6.924.192,43 47.531.923,64 16.488.298,31 138,13% -65,31%

Imp. comp. 412.348,64 4.408.197,85 4.704.445,64 1040,89% 6,72%

Imp. formali 400,00 0,00 2.146.723,81 536580,95%

Pagamenti 400,00 0,00 770.425,52 192506,38%

Res. comp. 411.948,64 4.408.197,85 3.934.020,12 854,98% -10,76%

FUNZIONE.10 Opere diverse

St. finali 55.560.741,42 77.966.960,95 37.763.327,86 -32,03% -51,56%

Economie 1.494.647,34 3.019.969,35 2.262.099,83 51,35% -25,10%

Imp. comp. 54.066.094,08 74.946.991,60 35.501.228,03 -34,34% -52,63%

Imp. formali 52.353.913,15 74.946.991,60 35.500.453,33 -32,19% -52,63%

Pagamenti 9.821.538,02 34.003.188,34 26.688.260,48 171,73% -21,51%

Res. comp. 44.244.556,06 40.943.803,26 8.812.967,55 -80,08% -78,48%

TOTALE STRATEGIA 07

St. finali 545.284.679,68 798.879.728,20 669.182.724,43 22,72% -16,23%

Economie 49.072.538,76 228.044.016,76 184.727.122,42 276,44% -18,99%

Imp. comp. 496.212.140,92 570.835.711,44 484.455.602,01 -2,37% -15,13%

Imp. formali

464.251.586,58 552.223.469,79 481.628.282,81 3,74% -12,78%

Pagamenti 267.406.615,39 278.061.506,21 341.297.334,28 27,63% 22,74%

Res. comp. 228.805.525,53 292.774.205,23 143.158.267,73 -37,43% -51,10%

La ripartizione delle risorse finanziarie fra le differenti funzioni è stata effettuata

secondo le percentuali indicate nel grafico seguente:

197

La disponibilità di dette risorse è stata ripartita fra centri di responsabilità facenti capo

ai diversi Assessorati regionali, come illustrato nella tabella seguente, dalla quale emerge il

ruolo prioritario assegnato all’Assessorato dei Lavori pubblici e all’Assessorato dei trasporti:

SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali Competenza 2012 - Stanziamenti finali per assessorato

% su totale

Presidenza Giunta 545.200,00 0,08%

Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 23.047.543,95 3,44%

Ass. Programmaz. Bil. Credito e Assetto del Terr 16.007.073,59 2,39%

Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 0,00 0,00%

Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 0,00 0,00%

Assessorato dei Lavori Pubblici 290.201.306,64 43,37%

Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale 0,00 0,00%

Assessorato dei trasporti 339.381.600,25 50,72%

TOTALE STRATEGIA 07 669.182.724,43 100,00%

Nella gestione dei residui si rileva un lieve incremento dei residui a fine esercizio

(+0,93%) rispetto al 2011, ma si riscontra un maggior smaltimento dei residui passivi: la

differenza fra quelli iniziali e quelli risultanti alla chiusura dell’esercizio è stata pari a –18,75%,

mentre nell’esercizio 2011 era pari a -16,73%; il dato è dovuto all’incremento delle

economie/perenzioni (+67,18% rispetto al 2011) mentre i pagamenti in conto residui sono

calati, rispetto al precedente esercizio, dell’1,94%.

SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Rete stradale

Res. iniziali 231.575.751,19 145.524.490,92 133.621.037,54 -42,30% -8,18%

Ec./Perenz. 102.266.396,37 12.106.245,67 6.515.860,29 -93,63% -46,18%

Imp. comp. r. 129.309.354,82 133.418.245,25 127.105.177,25 -1,70% -4,73%

Imp. form. r. 129.309.354,82 133.418.245,25 127.105.177,25 -1,70% -4,73%

Pagamenti r. 17.483.014,10 18.662.969,72 11.018.279,31 -36,98% -40,96%

Residui dei r. 111.826.340,72 114.755.275,53 116.086.897,94 3,81% 1,16%

FUNZIONE.02 Rete

ferroviaria e sistemi

intermodali

Res. iniziali 203.814.774,21 207.829.291,31 309.145.064,42 51,68% 48,75%

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,44

Imp. comp. r. 203.814.774,21 207.829.291,31 309.145.063,98 51,68% 48,75%

Imp. form. r. 203.750.111,18 207.764.628,28 309.080.400,95 51,70% 48,76%

Pagamenti r. 5.073.656,59 3.684.226,89 2.663.933,73 -47,49% -27,69%

Residui dei r. 198.741.117,62 204.145.064,42 306.481.130,25 54,21% 50,13%

FUNZIONE.03 Sistema

aeroportuale

Res. iniziali 22.984,60 4.000.000,00 10.000.000,00 43407,39% 150,00%

Ec./Perenz. 9.819,66 0,00 6.000.000,00 61001,91%

Imp. comp. r. 13.164,94 4.000.000,00 4.000.000,00 30283,73% 0,00%

Imp. form. r. 13.164,94 4.000.000,00 4.000.000,00 30283,73% 0,00%

Pagamenti r. 13.164,94 0,00 0,00 -100,00%

Residui dei r. 0,00 4.000.000,00 4.000.000,00 0,00%

FUNZIONE.04 Sistema portuale

Res. iniziali 75.371.198,04 56.781.527,14 50.084.341,21 -33,55% -11,79%

Ec./Perenz. 6.456.384,50 3.986.953,19 12.244.775,40 89,65% 207,12%

Imp. comp. r. 68.914.813,54 52.794.573,95 37.839.565,81 -45,09% -28,33%

Imp. form. r. 27.516.486,90 25.111.916,67 30.392.906,90 10,45% 21,03%

Pagamenti r. 2.089.327,02 1.070.797,38 2.077.506,99 -0,57% 94,01%

Residui dei r. 66.825.486,52 51.723.776,57 35.762.058,82 -46,48% -30,86%

198

SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.05 Mobilità nelle aree urbane

Res. iniziali 189.011.557,03 134.234.946,72 95.708.387,45 -49,36% -28,70%

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. r. 189.011.557,03 134.234.946,72 95.708.387,45 -49,36% -28,70%

Imp. form. r. 113.462.431,46 72.525.541,35 93.256.285,56 -17,81% 28,58%

Pagamenti r. 36.705.326,31 7.607.085,79 24.759.368,94 -32,55% 225,48%

Residui dei r. 152.306.230,72 126.627.860,93 70.949.018,51 -53,42% -43,97%

FUNZIONE.06 Trasporto pubblico

Res. iniziali 105.513.323,15 159.391.679,49 178.884.708,66 69,54% 12,23%

Ec./Perenz. 19.200.303,69 17.007.734,22 26.076.342,30 35,81% 53,32%

Imp. comp. r. 86.313.019,46 142.383.945,27 152.808.366,36 77,04% 7,32%

Imp. form. r. 86.313.019,46 142.307.625,26 152.808.366,36 77,04% 7,38%

Pagamenti r. 26.260.574,73 58.024.208,84 74.227.440,63 182,66% 27,92%

Residui dei r. 60.052.444,73 84.359.736,43 78.580.925,73 30,85% -6,85%

FUNZIONE.07 Reti idriche

Res. iniziali 412.720.797,27 301.297.844,90 290.816.350,59 -29,54% -3,48%

Ec./Perenz. 55.451.953,40 9.273.052,14 7.298.077,94 -86,84% -21,30%

Imp. comp. r. 357.268.843,87 292.024.792,76 283.518.272,65 -20,64% -2,91%

Imp. form. r. 342.622.959,50 289.377.591,36 280.871.071,25 -18,02% -2,94%

Pagamenti r. 71.238.392,80 20.905.019,67 23.653.755,10 -66,80% 13,15%

Residui dei r. 286.030.451,07 271.119.773,09 259.864.517,55 -9,15% -4,15%

FUNZIONE.09 Reti ICT

Res. iniziali 24.601.266,40 29.602.916,83 16.501.222,22 -32,93% -44,26%

Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00

Imp. comp. r. 24.601.266,40 29.602.916,83 16.501.222,22 -32,93% -44,26%

Imp. form. r. 4.140.499,95 7.041.074,80 14.605.134,80 252,74% 107,43%

Pagamenti r. 2.400.152,98 1.895.952,80 2.199.467,69 -8,36% 16,01%

Residui dei r. 22.201.113,42 27.706.964,03 14.301.754,53 -35,58% -48,38%

FUNZIONE.10 Opere diverse

Res. iniziali 233.862.598,24 157.177.413,90 152.298.208,70 -34,88% -3,10%

Ec./Perenz. 72.949.929,24 9.402.240,38 28.426.316,04 -61,03% 202,34%

Imp. comp. r. 160.912.669,00 147.775.173,52 123.871.892,66 -23,02% -16,18%

Imp. form. r. 143.521.454,80 131.558.613,21 109.419.708,30 -23,76% -16,83%

Pagamenti r. 47.979.811,16 36.420.768,08 4.795.542,41 -90,01% -86,83%

Residui dei r. 112.932.857,84 111.354.405,44 119.076.350,25 5,44% 6,93%

TOTALE STRATEGIA 07

Res. iniziali 1.476.494.250,13 1.195.840.111,21 1.237.059.320,79 -

16,22%

3,45%

Ec./Perenz. 256.334.786,86 51.776.225,60 86.561.372,41 -

66,23%

67,18%

Imp. comp. r. 1.220.159.463,27 1.144.063.885,61 1.150.497.948,38 -5,71% 0,56%

Imp. form. r. 1.050.649.483,01 1.013.105.236,18 1.121.539.051,37 6,75% 10,70%

Pagamenti r. 209.243.420,63 148.271.029,17 145.395.294,80 -

30,51%

-1,94%

Residui dei r. 1.010.916.042,64 995.792.856,44 1.005.102.653,58 -0,58% 0,93%

La Funzione obiettivo 01 – Monitoraggio, studi e progettazioni nel settore della viabilità

presenta uno stanziamento iniziale lievemente superiore a quello del 2011 (+2,62%) ma la

somma di € 131.540.676,54 risulta maggiorata del 209,26% rispetto all’analogo stanziamento

del 2010. La Funzione 01 è articolata in due UPB.

Sull’UPB S07.01.001 (Monitoraggio, studi e progettazioni nel settore della viabilità)

risultano impegnati € 3.646.735,22, finanziati pressoché in parti uguali con fondi regionali e

con assegnazioni statali.

L’UPB S07.01.002 (Infrastrutture di trasporto di interesse degli Enti locali) presentava

uno stanziamento finale di € 125.184.003,54, provenienti quasi per intero da assegnazioni

statali fra le quali spicca il capitolo SC07.0026 (Trasferimenti ad Enti delle Amministrazioni

Locali per la realizzazione di interventi relativi al settore della mobilità) con una dotazione di €

199

102.184.700,00; le economie registrate sul capitolo (per 98,78 milioni di euro) hanno fatto si

che gli impegni complessivi sull’UPB siano stati pari, nel 2012, ad € 25.898.003,54, con

pagamenti per € 6.872.207,42.

La gestione dei residui della funzione obiettivo registra a fine anno una modesta

variazione (-13,12%) generata da pagamenti per 11,01 milioni ed economie per 6,51 milioni.

La Funzione obiettivo 02 – Rete ferroviaria e sistemi intermodali – è ripartita su 3 UPB,

e nel complesso presenta anche nel 2012 uno stanziamento finale consistente (€

116.350.184,93), lievemente maggiorato rispetto al 2011 (+9,45%) e notevolmente superiore

a quello dell’esercizio 2010 (+834,05%), in conseguenza quasi esclusivamente delle somme

impegnate sull’UPB S07.02.003 (Partite di giro).

L’unico capitolo iscritto su detta UPB (SC07.0144) espone una previsione di spesa pari a

105 milioni di euro per Somme da riversare alla contabilità speciale di cui all'Ordinanza del

Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 2010, n. 3869, per fronteggiare l'emergenza

determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nelle province di Sassari ed Olbia-Tempio,

in relazione alla strada statale Sassari-Olbia.

Lo stanziamento è stato integralmente impegnato e pagato in favore del fondo per la

contabilità speciale gestito dal Commissario per l’emergenza determinatasi nel settore traffico

e della mobilità nelle Province di Sassari e Olbia-Tempio.

Nel 2012 sono pervenuti alla Sezione di controllo ai sensi dell’art. 3, comma 1,

lett. c/bis, della legge n. 20/1994 come integrato dal comma 2-sexies dell’art. 2, D.L.

n. 225/2010 62 provvedimenti commissariali adottati in attuazione delle ordinanze

del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate ai sensi dell’art. 5, comma 2, della

legge n. 225/1992.

I predetti provvedimenti hanno riguardato le tre emergenze in corso nell’anno

2012 nel territorio regionale (relative alla viabilità S.S. Sassari-Olbia, alla bonifica

ambientale del Sulcis-Iglesiente, alla realizzazione di una serie di interventi di

risanamento e riqualificazione nell’isola della Maddalena).

Il controllo preventivo di legittimità su tali atti si è svolto regolarmente

seppure con le innegabili difficoltà dovute alla riduzione a 7 giorni del termine di

durata dell’intera procedura.

Con il 31.12.2012, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.L. n. 59/2012,

contenente Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile, le predette

gestioni commissariali sono cessate.

La gestione dei residui sulla Funzione obiettivo della viabilità non procede con la stessa

celerità: a fronte di risorse iniziali per oltre 309 milioni di euro, risultano pagamenti per 2,66

milioni di euro e viene riportato a residui del nuovo esercizio il 99,14% di quelli annotati ad

inizio dell’esercizio (€ 306.481.130,25).

200

La Funzione obiettivo 03 – Sistema aeroportuale – contiene una sola UPB sulla quale

non si registra alcuna previsione di spesa, così come già avvenuto nel precedente esercizio

2011. Anche la movimentazione dei residui è molto limitata: dei 10 milioni di euro che

costituivano la dotazione iniziale del 2012, 6 milioni sono stati cancellati dal bilancio per

economia/perenzione e 4 milioni sono stati trasportati al nuovo esercizio.

La Funzione obiettivo 04 – Sistema portuale – espone uno stanziamento finale di €

630.703,45 ed è ripartita su 5 UPB, ma tre di esse, quelle dedicate a Progetti nel settore

portuale, Liquidazione della "Porto Terminal Mediterraneo S.p.A." e Progetti nel settore

portuale – Investimenti, non hanno alcuna dotazione finanziaria.

Degli stanziamenti previsti sulle restanti UPB, per Spese per la manutenzione ordinaria

e la sicurezza dei porti e per Investimenti nel comparto portuale, ivi compreso quello turistico,

risultano formalmente impegnati € 364.207,70, mentre il 42,25% dello stanziamento è stato

mandato in economia.

La gestione dei residui registra una diminuzione degli stessi, fra inizio e chiusura

dell’esercizio 2012, pari al 28,60%, dovuta quasi esclusivamente all’eliminazione dal conto –

per perenzione – di 12,24 milioni di euro.

La Funzione obiettivo 05 – Mobilità nelle aree urbane – si articola su 2 UPB e presenta

uno stanziamento finale di 100 mila euro, tutti formalmente impegnati e portati a residuo nel

nuovo esercizio. La somma è allocata per intero sul capitolo SC07.0521, Accordo di

Programma Quadro "Interventi finalizzati alla valorizzazione e al completamento di opere

infrastrutturali a servizio delle attività produttive, del turismo e della cultura del Comune di

Sassari" - Realizzazione della pista ciclabile sulla strada di collegamento denominata Buddi-

Buddi.

Sul conto dei residui si deve evidenziare il pagamento di complessivi € 24.759.368,94,

pari al 25,87% del carico iniziale dei residui; i capitoli interessati a questi pagamenti sono

quelli dell’UPB S07.05.002 POR - Accessibilità e governo delle mobilità nei maggiori contesti

urbani.

La Funzione obiettivo 06 – Trasporto pubblico – è articolata su 4 UPB, e ha una

dotazione finale di € 327.971.717,82, lievemente inferiore (-5,28%) a quella del precedente

esercizio. Si tratta della funzione finanziariamente più importante della strategia, dato che da

sola assorbe il 49,01% delle risorse destinate al complesso delle reti strutturali.

In corso di esercizio sono stati cancellati dal bilancio, per economie, 58,56 milioni di

euro (corrispondenti al 17,86% dello stanziamento), gli impegni formali sono stati di

269.408.983,67 euro, ed i pagamenti effettuati sono stati pari ad € 172.998.158,88.

L’assegnazione più consistente fra quelle del conto competenza riguarda il capitolo

SC07.0623 Spese per contratti di servizio per l'esercizio di servizi di trasporto pubblico locale

su gomma, sul quale risultano formalmente impegnati € 126.936.845,45 con pagamenti di

97,37 milioni di euro, pari al 76,71% di quanto impegnato.

201

Rilevanti anche gli importi iscritti in bilancio sui capitoli di spesa SC07.0598 (27,69

milioni di euro per Spese per contratti di servizio per l'esercizio di servizi di trasporto pubblico

locale su ferro), sul capitolo SC07.0629 (21,50 milioni di euro per Spese destinate al

finanziamento degli aeroporti isolani per il potenziamento e lo sviluppo del trasporto aereo

anche attraverso la destagionalizzazione dei collegamenti aerei), e sul capitolo SC07.0640

(23,50 milioni di euro per Finanziamenti per il potenziamento e il rinnovo dei mezzi di trasporto

delle aziende pubbliche di trasporto).

Relativamente alla funzione obiettivo n. 6 è da segnalare il notevole abbattimento dei

residui passivi che, per effetto di economie (26,76 milioni di euro) e di pagamenti (74,22

milioni di euro) sono passati da € 178.884.708,66 (residui al 1° gennaio) a € 78.580.925,73

(al 31 dicembre), con una riduzione pari al 56,07%.

La Funzione obiettivo 07 – Reti idriche – è suddivisa in 8 UPB e dispone di uno

stanziamento finale di € 33.633.369,88, pari al 5% delle risorse assegnate alla strategia n. 07;

la risorsa è inferiore a quella stanziata nei due precedenti esercizi (-51,31% sul 2010 e -

35,37% rispetto al 2011) e ha fatto registrare economie per 4,43 milioni di euro, di

conseguenza l’impegno complessivo a fine esercizio ammonta a 29,19 milioni di euro.

L’impegno più rilevante è stato disposto sul capitolo SC07.0789 (Contributo

straordinario all'Ente Acque Sardegna – ENAS - per la copertura dei maggiori costi energetici e

di esercizio relativi al recupero delle risorse marginali del sistema di approvvigionamento idrico

multisettoriale) con uno stanziamento di 15 milioni di euro che sono stati pagati in corso di

esercizio. Da segnalare anche l’impegno di 3,09 milioni di euro sul capitolo SC07.0818 (spese

per la realizzazione di un programma di costruzione e/o completamento di invasi e delle

relative opere idriche).

Per la gestione dei residui si segnala un lieve calo rispetto all’inizio dell’esercizio (-

10,64%), col totale al 31 dicembre che si attesta a € 259.864.517,55, valore che supera di

quasi 8 volte lo stanziamento disposto sulla competenza del 2012.

La Funzione obiettivo 09 – Reti ICT – è quella sulla quale vengono stanziate le risorse

destinate all’innovazione tecnologica nel sistema delle reti informatiche (l’acronimo ICT sta per

Information & Communication Technologies, ovvero Tecnologie dell’Informazione e della

Comunicazione; si riferisce all'insieme delle tecnologie che consentono il trattamento e lo

scambio delle informazioni numeriche, testuali, visive, ecc.).

Lo stanziamento finale di € 21.192.743,95 risultava inferiore del 59,20% rispetto allo

stanziamento dell’esercizio 2011, ed è stato ulteriormente ridotto per via di economie pari al

77,80% dell’importo originale, per cui gli impegni formali assunti nell’esercizio risultano

inferiori ai 5 milioni di euro.

Limitate anche le risorse gestite con il conto dei residui, sui quali sono stati effettuati

pagamenti per 2,19 milioni di euro, equivalenti al 13,33% dei residui iniziali (€

16.501.222,22).

202

Lo stanziamento più consistente (€ 2.609.711,03) è quello impegnato sul capitolo

SC07.1098 per la Realizzazione di infrastrutture telematiche ai fini del rafforzamento e del

miglioramento della rete della pubblica amministrazione regionale e locale. Investimenti fissi.

Quota Regione.

La Funzione obiettivo 10 – Opere diverse – dispone di uno stanziamento finale di €

37.763.327,86 articolato su 5 UPB, fra le quali appare rilevante la dotazione dell’UPB

S07.10.005 (Finanziamenti agli Enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse), sul

cui capitolo n. SC07.1267 (Finanziamenti agli Enti Locali per la realizzazione di opere pubbliche

immediatamente cantierabili) sono stati impegnati € 15.757.073,59 e pagati € 14.122.871,95.

La massa dei residui passivi accumulati sulla funzione obiettivo appare consistente in

relazione allo stanziamento di competenza (37,76 milioni, lo stanziamento di competenza

dell’esercizio e 127,89 milioni i residui a fine anno).

203

9.3.3.8. Strategia 08 – Somme non attribuibili

La Strategia 8 Somme non attribuibili, comprende due Funzioni obiettivo, la 01 Attività

generali e di gestione finanziaria (9 UPB) e la 02 Altre (5 UPB), per complessivi stanziamenti

pari a 1.397.271.557,63 euro, economie 972.961.341,09, impegni formali 417.940.831,41 e

354.959.671,41 euro di pagamenti, valori tutti in diminuzione rispetto al 2011.

Aumentano, invece, i residui di competenza pari a 69.350.545,13 euro rispetto ai

55.668.138,50 del 2011 (24,58%). Anche in conto residui tutti i valori presentano variazioni in

diminuzione, eccetto i residui finali che aumentano del 5,25 % sul 2011.

Da rilevare che la Strategia 8 annovera tra le UPB il Fondo per nuovi oneri legislativi

(S08.01.002 di parte corrente, S08.01.003 in conto capitale), le Somme per le quali sussiste

l’obbligo a pagare (S08.01.004), gli Interessi e Capitale su rate d’ammortamento mutui e/o

prestiti obbligazionari (S08.01.005/S08.01.006) oltre alle Partite di giro (S08.02.004) e alla

Copertura del disavanzo (S08.02.005), che costituisce la gran parte degli stanziamenti

(800.000.000).

La tipologia di spese comporta che l’84,27% (1.177.500.377,06 euro) degli

stanziamenti faccia capo all’Assessorato alla Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del

Territorio.

SPESE - STRATEGIA.08 Somme non attribuibili - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Attività generali e di gestione finanziaria

St. finali 313.141.793,31 285.492.852,98 331.128.349,56 5,74% 15,98%

Economie 43.556.982,83 23.251.368,05 65.809.048,33 51,09% 183,03%

Imp. comp. 269.584.810,48 262.241.484,93 265.319.301,23 -1,58% 1,17%

Imp. formali 259.759.285,94 258.279.301,34 259.020.597,28 -0,28% 0,29%

Pagamenti 258.949.840,98 257.934.006,96 258.565.022,65 -0,15% 0,24%

Res. comp. 10.634.969,50 4.307.477,97 6.754.278,58 -36,49% 56,80%

FUNZIONE.02 Altre

St. finali 1.937.538.079,33 1.915.191.720,71 1.066.143.208,07 -44,97% -44,33%

Economie 1.811.168.182,05 1.708.720.645,91 907.152.292,76 -49,91% -46,91%

Imp. comp. 126.369.897,28 206.471.074,80 158.990.915,31 25,81% -23,00%

Imp. formali 126.362.897,28 206.392.490,61 158.920.234,13 25,76% -23,00%

Pagamenti 87.349.696,99 155.110.414,27 96.394.648,76 10,35% -37,85%

Res. comp. 39.020.200,29 51.360.660,53 62.596.266,55 60,42% 21,88%

TOTALE STRATEGIA 08

St. finali 2.250.679.872,64 2.200.684.573,69 1.397.271.557,63 -37,92% -36,51%

Economie 1.854.725.164,88 1.731.972.013,96 972.961.341,09 -47,54% -43,82%

Imp. comp. 395.954.707,76 468.712.559,73 424.310.216,54 7,16% -9,47%

Imp. formali 386.122.183,22 464.671.791,95 417.940.831,41 8,24% -10,06%

Pagamenti 346.299.537,97 413.044.421,23 354.959.671,41 2,50% -14,06%

Res. comp. 49.655.169,79 55.668.138,50 69.350.545,13 39,66% 24,58%

204

SPESE - STRATEGIA.08 Somme non attribuibili - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI

2010 2011 2012 % Var. 12/10

% Var. 12/11

FUNZIONE.01 Attività generali e di gestione finanziaria

Res. iniziali 22.992.631,93 27.352.639,79 24.872.122,68 8,17% -9,07%

Ec./Perenz. 5.344.166,51 1.247,38 0,00 -100,00% -100,00%

Imp. comp. r. 17.648.465,42 27.351.392,41 24.872.122,68 40,93% -9,06%

Imp. form. r. 932.743,31 810.145,76 368.692,44 -60,47% -54,49%

Pagamenti r. 930.795,13 786.747,70 266.109,49 -71,41% -66,18%

Residui dei r. 16.717.670,29 26.564.644,71 24.606.013,19 47,19% -7,37%

FUNZIONE.02 Altre

Res. iniziali 509.861.880,96 131.839.264,02 69.604.757,76 -86,35% -47,20%

Ec./Perenz. 1.095.978,98 815.579,64 231.745,46 -78,85% -71,59%

Imp. comp. r. 508.765.901,98 131.023.684,38 69.373.012,30 -86,36% -47,05%

Imp. form. r. 508.765.901,98 131.023.684,38 69.373.012,30 -86,36% -47,05%

Pagamenti r. 416.048.941,33 112.779.587,15 46.816.386,05 -88,75% -58,49%

Residui dei r. 92.716.960,65 18.244.097,23 22.556.626,25 -75,67% 23,64%

TOTALE STRATEGIA 08

Res. iniziali 532.854.512,89 159.191.903,81 94.476.880,44 -82,27% -40,65%

Ec./Perenz. 6.440.145,49 816.827,02 231.745,46 -96,40% -71,63%

Imp. comp. r. 526.414.367,40 158.375.076,79 94.245.134,98 -82,10% -40,49%

Imp. form. r. 509.698.645,29 131.833.830,14 69.741.704,74 -86,32% -47,10%

Pagamenti r. 416.979.736,46 113.566.334,85 47.082.495,54 -88,71% -58,54%

Residui dei r. 109.434.630,94 44.808.741,94 47.162.639,44 -56,90% 5,25%

SPESE - STRATEGIA.08 Somme non attribuibili - Esercizio 2012 - Stanziamenti finali di competenza per assessorato

% su totale

Presidenza Giunta 140.069.168,71 10,02%

Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 30.676.638,08 2,20%

Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr 1.177.500.377,06 84,27%

Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 13.061.164,55 0,93%

Assessorato della Difesa dell'Ambiente 306.851,19 0,02%

Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 1.754.347,84 0,13%

Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio 532.726,11 0,04%

Assessorato dei Lavori Pubblici 649.887,82 0,05%

Assessorato dell'Industria 1.876.829,89 0,13%

Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale 1.393.598,21 0,10%

Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport 13.063.887,13 0,93%

Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale 14.518.356,79 1,04%

Assessorato dei trasporti 1.867.724,25 0,13%

TOTALE 1.397.271.557,63 100,00%

Nell’ambito della Funzione obiettivo 01 Attività generali e di gestione finanziaria

(9 UPB) si segnalano per dotazione di risorse:

UPB S08.01.004 Somme per le quali sussiste l’obbligo a pagare (63.953.532,11

stanziati, 5.697.794,17 impegnati, 5.304.823,74 pagati), con particolare riferimento al capitolo

SC08.0045 (23 CDR) Fondo speciale per la riassegnazione dei residui dichiarati perenti agli

effetti amministrativi e per la riassegnazione di somme per le quali permane l'obbligo a pagare,

che riguarda quasi tutti gli Assessorati. Per entità, si segnalano gli stanziamenti in capo ai

centri di responsabilità dell’Assessorato Enti Locali, Finanze e Urbanistica (CDR 00.04.01.00,

10.586.290,06 euro), dell’Assessorato Pubblica Istruzione (CDR 00.11.02.00, 13.053.250

euro) e dell’Assessorato Sanità (CDR 00.12.02.00, 14.494.687,22 euro), somme che peraltro

hanno costituito economie formali;

205

UPB S08.01.005 Interessi su rate d’ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari,

dove rilevano i capitoli SC08.0070 Quota interessi delle rate di ammortamento dei mutui

contratti per investimenti nel settore pubblico - gestione Ministero Economia e Finanze (spesa

obbligatoria) e SC08.0071 Quota interessi delle rate d'ammortamento di prestiti obbligazionari

(spesa obbligatoria), rispettivamente per stanziamenti pari a 19.644.000 (15.364.471,41

impegnati e pagati, il resto economie) e 36.523.000 euro (impegnati e pagati 36.522.360.50)

sul totale di 72.215.995,39;

UPB S08.01.006 Capitale su rate d’ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari con

191.998.914,77 di stanziamenti interamente impegnati e pagati, a eccezione di 2.949.914,77

(assegnazioni statali) rimasti da pagare sul cap. SC08.0101 Quote capitale delle rate di

ammortamento del mutuo, con oneri a carico dello Stato, contratto per l'acquisto di mezzi di

trasporto (Legge 7 dicembre 1999, n. 472).

La Funzione obiettivo 02 Altre, comprende 5 UPB tra le quali la S08.02.002 Altre

Partite che si compensano nell’entrata; UPB S08.02.003 Versamento alle contabilità speciali

che include il cap. SC08.0345 Spese di funzionamento del Centro Regionale di

Programmazione (3.600.000 euro di stanziamenti); UPB S08.02.004 Partite di giro

(stanziamenti 161.553.248,73, 7.411.557,39 di economie); UPB S08.02.005 Copertura del

disavanzo, cap. SC08.0366 (lo stanziamento iscritto a copertura del disavanzo presunto pari a

800.000.000 euro è portato in economia).

206

9.4. I risultati complessivi della gestione

La situazione finanziaria complessiva risultante dalla verifica del bilancio 2012 è la

seguente:

GESTIONE DELLA COMPETENZA 2012

Entrate complessive accertate 7.370.068.142,65

Spese complessive impegnate 7.310.174.363,84

Risultato gestione di competenza 59.893.778,81

GESTIONE DEI RESIDUI

RESIDUI ATTIVI

Residui attivi al 1° gennaio 2012 4.907.068.341,39

Residui attivi riaccertati al 31 dicembre 2012 4.894.240.161,87

Minori accertamenti -12.828.179,52

RESIDUI PASSIVI

Residui passivi al 1 gennaio 2012 6.182.595.211,72

Residui passivi riaccertati 31 dicembre 2012 5.661.733.826,70

Minori accertamenti 520.861.385,02

Risultato differenziale gestione dei residui 508.033.205,50

RISULTANZE

Differenza +/- risultato gestione di competenza 59.893.778,81

Differenza +/- risultato gestione dei residui 508.033.205,50

Avanzo 2012 567.926.984,31

Disavanzo 2011 -1.162.529.938,00

Disavanzo complessivo al 31/12/2012 -594.602.953,69

207

Atteso il nuovo quadro delle entrate e il mancato adeguamento del patto di stabilità al

nuovo livello delle entrate stesse, sul piano delle scritture contabili, nell’esercizio 2012, la

gestione della competenza evidenzia un saldo positivo pari a 59.893.778,81 euro. Per trovare

un analogo risultato occorre risalire alla gestione dell’esercizio 2005, quando la differenza fra

entrate di competenza accertate e spese impegnate risultò pari a 14.285.970,78 euro.

Risultato gestione di competenza

2011 -436.267.617,95

2010 -144.217.210,72

2009 -777.478.672,34

2008 -748.949.368,89

2007 -614.767.737,55

2006* -187.728.998,89

2005 14.285.970,78

2004 -785.050.377,59

*Dato relativo al rendiconto 2006 rettificato ex sentenza 213/2008 C.C. - Dal rendiconto 2006 in formulazione originale: 1.312.271.001,11

Per quanto riguarda i residui attivi, alla chiusura dell’esercizio 2012 si osservano minori

accertamenti per 12.828.179,52 euro. Nel 2011 lo stesso valore è risultato uguale a -

278.467.315,40 euro.

I residui passivi hanno registrato minori accertamenti pari a euro 520.861.385,02

(erano stati di 896.610.374,75 euro nel 2011). Il risultato differenziale della gestione dei

residui è pertanto pari a 508.033.205,50 euro.

Il risultato della gestione complessiva presenta un saldo positivo di 567.926.984,31

euro.

Il disavanzo complessivo, pertanto, passa da 1.162.529.938,00 euro al 31/12/2011, a

594.602.953,69 euro al 31/12/2012, con una diminuzione del 48,85%.

-674,17

-1.325,07

-1.694,04

-2.307,79

-2.993,46

-3.444,75

-2.918,57

-3.098,60

-2.822,56

-2.494,99

-2.359,65

-2.018,92

-2.185,10

-1.344,41

-1.162,53

-594,60

-4.000,00

-3.500,00

-3.000,00

-2.500,00

-2.000,00

-1.500,00

-1.000,00

-500,00

0,001997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Milio

ni d

i eu

ro

Andamento disavanzo complessivo del bilancio regionale anni 1997-2010

208

RISULTATI DELLA GESTIONE - RAFFRONTO ESERCIZI 2011 - 2012

GESTIONE DELLA COMPETENZA 2011 2012 Variazione

%

Entrate complessive accertate 7.126.055.295,11 7.370.068.142,65 3,42%

Spese complessive impegnate (compresi i residui di stanziamento)

7.562.322.913,06 7.310.174.363,84 -3,33%

Risultato gestione competenza -436.267.617,95 59.893.778,81 -113,73%

GESTIONE DEI RESIDUI 2011 2012 Variazione

%

RESIDUI ATTIVI

Residui attivi all'1/1 4.645.155.451,42 4.907.068.341,39 5,64%

Residui attivi riaccertati al 31/12 4.366.688.136,02 4.894.240.161,87 12,08%

Maggiori/Minori accertamenti -278.467.315,40 -12.828.179,52 104,61%

RESIDUI PASSIVI (compresi i res. di stanziamento)

Residui passivi al 1/1 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -8,40%

Residui passivi riaccertati al 31/12 5.853.151.936,56 5.661.733.826,70 -3,27%

Maggiori/Minori accertamenti 896.610.374,75 520.861.385,02 -41,91%

Risultato differenziale gestione dei residui 618.143.059,35 508.033.205,50 -17,81%

RISULTANZE 2011 2012 Variazione

%

Differenza +/- risultato gestione di competenza -436.267.617,95 59.893.778,81 -113,73%

Differenza +/- risultato gestione dei residui 618.143.059,35 508.033.205,50 -17,81%

Disavanzo/Avanzo esercizio 181.875.441,40 567.926.984,31 212,26%

Disavanzo es. prec. -1.344.405.379,40 -1.162.529.938,00 -13,53%

Disavanzo complessivo al 31/12 -1.162.529.938,00 -594.602.953,69 -48,85%

209

ES.1997-2012 - RISULTANZE DELLA GESTIONE E

serc

izio

Gestione della competenza Risultato gestione

competenza

Gestione dei residui (Maggiori/Minori accertamenti)

Risultato gestione residui

Avanzo/Disav. della gestione

Avanzo/Disav. Complessivo Entrate

complessive accertate

Spese complessive impegnate

Residui Attivi Residui Passivi

1997 4.675.003.667,55 4.642.149.114,08 32.854.553,47 -133.284.929,11 439.546.322,19 306.261.393,08 339.115.946,55 -674.172.489,46

1998 4.318.643.257,65 5.212.612.273,86 -893.969.016,21 -223.659.625,81 466.735.564,64 243.075.938,83 -650.893.077,38 -1.325.065.566,84

1999 4.249.781.882,40 5.054.795.856,15 -805.013.973,75 -25.987.613,65 462.024.909,70 436.037.296,05 -368.976.677,70 -1.694.042.244,54

2000 4.147.404.934,08 5.146.499.609,92 -999.094.675,84 -128.817.518,88 514.161.293,64 385.343.774,76 -613.750.901,08 -2.307.793.145,62

2001 5.420.645.379,72 6.375.882.958,10 -955.237.578,38 -74.870.434,02 344.206.527,30 269.336.093,28 -685.901.485,10 -2.993.461.057,46

2002 6.027.860.857,96 6.962.002.578,32 -934.141.720,36 -138.631.053,00 621.487.860,22 482.856.807,22 -451.284.913,14 -3.444.745.970,60

2003 6.597.568.954,40 7.448.930.697,84 -851.361.743,44 -88.006.418,31 1.465.547.822,48 1.377.541.404,17 526.179.660,73 -2.918.566.309,87

2004 6.158.494.381,33 6.943.544.758,92 -785.050.377,59 1.749.116,33 603.269.796,79 605.018.913,12 -180.031.464,47 -3.098.597.774,34

2005 6.971.210.964,56 6.956.924.993,78 14.285.970,78 -321.204.194,83 582.956.322,09 261.752.127,26 276.038.098,04 -2.822.559.676,30

2006 6.739.269.261,59 6.926.998.260,48 -187.728.998,89 -195.523.214,74 710.817.763,44 515.294.548,70 327.565.549,81 -2.494.994.126,49

2007 6.394.730.310,40 7.009.498.047,95 -614.767.737,55 -39.214.479,59 789.321.942,76 750.107.463,17 135.339.725,62 -2.359.654.400,87

2008 8.142.536.208,99 8.891.485.577,88 -748.949.368,89 -45.710.936,51 1.135.398.919,95 1.089.687.983,44 340.738.614,55 -2.018.915.786,32

2009 8.173.970.522,72 8.951.449.195,06 -777.478.672,34 -32.783.404,95 644.079.570,34 611.296.165,39 -166.182.506,95 -2.185.098.293,27

2010 7.303.032.506,13 7.447.249.716,85 -144.217.210,72 -75.048.501,76 1.059.958.626,35 984.910.124,59 840.692.913,87 -1.344.405.379,40

2011 7.126.055.295,11 7.562.322.913,06 -436.267.617,95 -278.467.315,40 896.610.374,75 618.143.059,35 181.875.441,40 -1.162.529.938,00

2012 7.370.068.142,65 7.310.174.363,84 59.893.778,81 -12.828.179,52 520.861.385,02 508.033.205,50 567.926.984,31 -594.602.953,69

210

9.5. La gestione di cassa

La gestione di cassa risultante dal conto del bilancio è la seguente:

(a) Fondo cassa al 31/12/2011 112.996.932,33

(b) Versamenti in conto competenza 6.567.700.312,30

( c) Versamenti in conto residui 974.796.778,72

(d) Versamenti totali

(b+c)

7.542.497.091,02

(e) Pagamenti in conto competenza 5.151.540.081,40

(f) Pagamenti in conto residui 1.792.452.448,04

(g) Pagamenti totali

(e+f)

6.943.992.529,44

(h) Differenza

(d-g)

598.504.561,58

(i) Fondo cassa al 31/12/2012

(a+h)

711.501.493,91

Il fondo cassa al 31/12/2011 era pari a 112.996.932,33 euro. Nel corso dell’anno si

sono registrati versamenti complessivi per 7.542.497.091,02 euro. I pagamenti complessivi,

pari a 6.943.992.529,44 euro, sono stati inferiori ai versamenti per un importo pari a

598.504.561,58 euro. Ciò ha portato a un incremento delle disponibilità di cassa che, al

31/12/2012 risulta pari a 711.501.493,91 euro.

Sommando al fondo cassa così determinato i residui attivi e sottraendo i residui passivi,

si perviene al risultato della gestione finanziaria che espone un disavanzo complessivo, al

31/12/2012, pari a euro - 594.602.953,69 (v. tabella alla pagina successiva).

211

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Fondo cassa al 1

gennaio -1.955.463.415,60 247.638.924,90 44.028.933,73 1.590.201,69 1.008.670.896,83 760.201.480,49 112.996.932,33

Versamenti

c/competenza 4.907.289.848,87 5.061.161.715,79 5.958.674.315,59 7.172.715.895,42 6.039.273.066,87 5.898.415.323,43 6.567.700.312,30

Versamenti

conto residui 4.168.730.769,90 1.227.574.982,34 1.599.406.476,26 1.694.036.503,96 1.180.759.981,03 687.259.766,31 974.796.778,72

Versamenti

totali 9.076.020.618,77 6.288.736.698,13 7.558.080.791,85 8.866.752.399,38 7.220.033.047,90 6.585.675.089,74 7.542.497.091,02

Pagamenti conto

competenza 4.447.193.375,59 4.748.723.741,73 5.597.402.227,52 5.705.789.705,59 5.219.155.802,54 5.172.531.057,57 5.151.540.081,40

Pagamenti conto

residui 2.425.724.902,68 1.743.622.947,57 2.003.117.296,37 2.153.881.998,65 2.249.346.661,70 2.060.348.580,33 1.792.452.448,04

Pagamenti

totali 6.872.918.278,27 6.492.346.689,30 7.600.519.523,89 7.859.671.704,24 7.468.502.464,24 7.232.879.637,90 6.943.992.529,44

Differenza 2.203.102.340,50 -203.609.991,17 -42.438.732,04 1.007.080.695,14 -248.469.416,34 -647.204.548,16 598.504.561,58

Fondo cassa al

31 dicembre 247.638.924,90 44.028.933,73 1.590.201,69 1.008.670.896,83 760.201.480,49 112.996.932,33 711.501.493,91

Residui attivi al

31 dicembre 4.757.246.163,25 4.824.025.295,93 5.362.769.776,56 4.637.204.494,95 4.645.155.451,42 4.907.068.341,39 4.721.811.213,50

Residui passivi al

31 dicembre 7.499.879.214,64 7.227.708.630,53 7.383.275.764,57 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 6.027.915.661,10

Differenza -2.742.633.051,39 -2.403.683.334,60 -2.020.505.988,01 -3.193.769.190,10 -2.104.606.859,89 -1.275.526.870,33 -1.306.104.447,60

Disavanzo

complessivo -2.494.994.126,49 -2.359.654.400,87 -2.018.915.786,32 -2.185.098.293,27 -1.344.405.379,40 -1.162.529.938,00 -594.602.953,69

GESTIONE DI CASSA

212

9.6. La gestione di tesoreria

Il risultato della gestione di cassa di competenza del tesoriere regionale, comprensiva

delle operazioni in attesa di regolarizzazione contabile, è il seguente:

Fondo cassa al 31/12/2011 112.996.932,33

totale versamenti 7.542.497.091,02

totale pagamenti 6.943.992.529,44

Saldo 711.501.493,91

c/sospesi attesa reversali 0,00

c/sospesi attesa mandati 0,00

totale disponibilità 711.501.493,91

Le disponibilità finali risultano incrementate per effetto del saldo positivo fra versamenti

e pagamenti.

213

10. L’ANALISI DELL’INDEBITAMENTO REGIONALE

La legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012, (legge finanziaria regionale 2012), dispone

all’articolo 1 comma 2 che alla copertura del disavanzo a tutto il 31 dicembre 2011, stimato in

complessivi euro 800.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui già autorizzati a

pareggio delle precedenti manovre finanziarie per spese d'investimento così come indicate

dall'articolo 3, commi 16-21 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004), si

provvede mediante rinnovo, anche per quota parte, nell'anno 2012 delle seguenti

autorizzazioni per l'importo accanto alle stesse indicato:

a) euro 500.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge regionale 14 maggio

2009, n. 1 (legge finanziaria 2009);

b) euro 165.759.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 24 febbraio

2006, n. 1 (legge finanziaria 2006);

c) euro 134.241.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 aprile

2005, n. 7 (legge finanziaria 2005).

Ai sensi del successivo comma 3, la contrazione dei mutui è effettuata sulla base delle

esigenze di cassa, per una durata non superiore a trenta anni e a un tasso di riferimento non

superiore a quello applicato dalla Cassa depositi e prestiti.

Gli oneri relativi alla contrazione dei mutui sono valutati in euro 57.273.000 per

ciascuno degli anni dal 2012 al 2041 (UPB S08.01.005 e UPB S08.01.006).

L’Assessorato alla Programmazione, con nota dell’8 marzo 2012, ha trasmesso la

documentazione relativa alla situazione dell’indebitamento regionale, dalla quale risulta che nel

2012 non sono stati contratti nuovi mutui.

Al 31 dicembre 2012 il debito residuo a carico della Regione è di euro

1.783.275.067,34 e concerne la quota residua dei mutui e prestiti obbligazionari contratti

dal 2002 in poi, come si può apprezzare dalla successiva tabella, estratta dal Conto del

Patrimonio, in cui sono riportati, distinti per anno, i singoli mutui e prestiti contratti,

indicando per ciascuno di essi il valore nominale, il debito residuo al 1° gennaio 2012, i

pagamenti effettuati nell’anno 2012 relativamente alla quota capitale e il debito residuo al

31 dicembre 2012.

214

4412476/00 19.000.000,00 9.430.174,12 1.371.768,91 8.058.405,21

4416757/00 750.000.000,00 300.000.000,00 50.000.000,00 250.000.000,00

769.000.000,00 309.430.174,12 51.371.768,91 258.058.405,21

4446206/00 144.000.000,00 33.654.194,33 16.485.676,73 17.168.517,60

4445117/00 186.730.000,00 102.623.926,22 12.777.679,35 89.846.246,87

4445920/00 289.149.000,00 158.911.827,99 19.786.071,91 139.125.756,08

4427434/01 500.000.000,00 233.333.333,28 33.333.333,34 199.999.999,94

Dexia Crediop 172.000.000,00 86.000.000,00 11.466.666,66 74.533.333,39

Mutuo BEI 100.000.000,00 46.666.666,72 6.666.666,66 40.000.000,06

1.391.879.000,00 661.189.948,54 100.516.094,65 560.673.853,94

ISIN XS0208374628

CIG 2572283B12 500.000.000,00 433.644.274,00 11.232.258,00 422.412.016,00

4477750/00 172.000.000,00 113.381.228,13 10.971.530,61 102.409.697,52

4448147/00 6.175.116,65 3.787.097,33 404.485,47 3.382.611,86

678.175.116,65 550.812.599,46 22.608.274,08 528.204.325,38

4448147/01 1.345.064,07 895.901,23 85.226,53 810.674,70

ISIN XS0236470521

CIG25719253A6 500.000.000,00 441.300.000,00 11.210.000,00 430.090.000,00

4477323/00 8.604.966,28 5.666.533,87 549.243,49 5.117.290,38

509.950.030,35 447.862.435,10 11.844.470,02 436.017.965,08

081/88744593

CIG28925439FC 289,832,54* 210.249,25 83.775,42 88.188,26

C.G. C2892330A36 365.090,74 298.710,60 66.380,14 232.330,46

654.923,28 508.959,85 150.155,56 320.518,72

Totali 3.349.620.784,71* 1.969.804.117,07 186.490.763,22 1.783.275.068,33

SVILUPPO MUTUI

2011

2005

2004

Debito residuo al

01/01/2012

Debito residuo al

31/12/2012Importo Pagamenti 2012Anno Posizione

2002

2003

Fonte: Rendiconto generale della Regione – Esercizio finanziario 2012 – Conto del patrimonio

*Nel 2011 la Regione si è accollata due mutui contratti dal soppresso Osservatorio Economico, per un valore

residuo pari a euro 616.637,71. L’importo di euro 289.832,54 è stato rettificato per un importo pari a euro

38.285,57 in quanto i pagamenti all’1/1 sono stati effettuati al 31/12 dell’anno precedente, modificando così

l’importo del debito residuo (da Conto del patrimonio).

Il debito residuo al 31 dicembre 2012, è costituito per euro 1.218.509.403,48 (68,3%)

da debiti a tasso fisso, e per 564.765.663,86 da debiti a tasso variabile (di cui una quota

convertibile a tasso fisso), come rappresentato dall’Assessorato alla Programmazione nelle

successive tabelle.

L’INDEBITAMENTO

AL 31.12.2012 QUOTA

CAPITALE QUOTA

INTERESSI DEBITO RESIDUO

Debiti RAS a tasso variabile (tv) 101.533.046,80 8.918.237,20 564.765.663,86

Debiti RAS a tasso fisso (tf) 84.957.716,42 53.768.199,11 1.218.509.403,48

Debiti RAS (tv+tf) 186.490.763,22 62.686.436,31 1.783.275.067,34

Debiti RAS a carico Stato 2.555.708,96 1.278.053,90 25.550.328,20

Debiti dei comuni a carico RAS 13.933.331,57 2.403.382,51 37.921.298,83

215

% % %

2010 2011 2012

tasso fisso 1.384,72 64,3% 1.303,51 66,2% 1.218,55 68,3%

tasso variabile 616,67 28,7% 533,63 27,1% 450,23 25,2%

tasso variabile

convertibile 150,80 7,0% 132,67 6,7% 114,53 6,4%

2.152,18 1.969,81 1.783,32

Percentuale tasso fisso/variabile 2010-2011-2012 (Importi in migliaia di euro)

20122010 2011

Più in dettaglio, i mutui a tasso variabile rappresentano il 25,2% del totale e i mutui a

tasso variabile convertibile in fisso sono il 6,4% del totale.

Nel 2012 gli oneri relativi ai mutui contratti sono stati pari a euro 249.177.199,52, di

cui euro 186.490.763,22 per rimborso della quota capitale e 62.686.436,31 euro per interessi.

Nella successiva tabella sono riepilogati il risultato di gestione e di amministrazione, i

mutui autorizzati a pareggio e quelli effettivamente contratti a decorrere dal 1997.

autorizzati contratti

1997 339.115.929 -673.938.552 253.838.566 516.456.899

1998 -650.893.212 -1.324.831.764 626.978.675 -

1999 -368.976.434 -1.693.808.715 788.928.197 -

2000 -613.751.181 -2.307.559.380 492.204.083 -

2001 -685.901.678 -2.993.461.057 914.128.712 -

2002 -451.284.913 -3.444.745.971 1.113.400.000 750.000.000

2003 526.179.661 -2.918.566.310 1.161.655.000 1.075.879.000

2004 -180.031.464 -3.098.597.774 1.143.320.000 500.000.000

2005 276.038.096 -2.822.559.678 568.000.000 500.000.000

2006 327.565.550 -2.494.994.128 165.759.000 -

2007 135.339.726 -2.359.654.401 - -

2008 340.738.614 -2.018.915.786 - -

2009 -166.182.506 -2.185.098.293 500.000.000

2010 840.692.913 -1.344.405.379 0 0

2011 181.875.441 -1.162.529.938 0 0

2012 567.926.984 -594.602.954 0 0

Anni Risultato di gestione Risultato di amministrazioneMutui a pareggio

216

11. I DEBITI COMMERCIALI

A seguito dell’entrata in vigore del decreto legge n. 35 dell’8 aprile 2013, convertito

nella legge n. 64 del 6 giugno 2013, che detta disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti

scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali,

nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali, l’Amministrazione regionale ha

svolto una ricognizione dei debiti di parte capitale certi liquidi ed esigibili alla data del 31

dicembre 2012, ovvero dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o

richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, al fine di una successiva

esclusione di tali pagamenti dai vincoli del patto di stabilità interno.

Peraltro, già in precedenza l’Amministrazione aveva iniziato una ricognizione per dare

attuazione a quanto disposto del decreto legislativo n. 192 del 9 novembre 2012 che impone

una tempistica rigida per il pagamento dei debiti commerciali derivanti da transazioni concluse

a decorrere dal 1° gennaio 2013.

Tale attività è stata agevolata dal fatto che, come rappresentato nel corso di un

incontro con EUROSTAT tenutosi a Roma il 22 novembre 2012, al quale hanno assistito anche

alcuni magistrati della Sezione di controllo, la Regione ha un sistema contabile che consente di

rilevare la fase della liquidazione del debito, che coincide con il momento nel quale il credito

viene riconosciuto e certificato dall’Amministrazione e quindi diviene esigibile il relativo

pagamento.

Negli ultimi mesi del 2012 e nei primi del 2013 la Ragioneria regionale74 ha assunto una

serie di iniziative volte sia a richiamare l’attenzione dei competenti centri di responsabilità circa

i necessari adempimenti amministrativi e contabili da eseguire che a fornire gli strumenti

tecnico operativi idonei al corretto riconoscimento e rilevazione del debito commerciale,

all’individuazione del momento di maturazione e della conseguente tempistica di pagamento.75

Si deve ricordare che già la legge finanziaria regionale per il 2012, all’art. 1 comma 24,

aveva stabilito che “al fine di ridurre i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, i

finanziamenti regionali concessi a favore degli enti locali per la realizzazione di opere pubbliche

possono, in tutto o in parte, intendersi incassati nella misura dei pagamenti effettuati a

decorrere dal 1° giugno 2012 nei confronti delle imprese appaltatrici.”

Dal 20 al 31 dicembre 2012 sono stati liquidati debiti commerciali per un totale di 129

fatture e per un ammontare complessivo di 1.746.661,15 euro, di cui 1.097.233,44 sul titolo I

(parte corrente) e 649.427,71 sul titolo II (parte capitale).

La ricognizione, operata sulla base dei dati certificati dalle Direzioni generali circa il

debito pregresso – comprensivo dei trasferimenti in favore degli Enti Locali e di altri debiti in

74 Come comunicato con nota prot. n. 15817 del 3 maggio 2013. 75 Note n. 38155 del 14 dicembre 2012; n. 5710 del 19 febbraio 2013; n. 12453 del 5 aprile 2013; n. 14201 del 15 aprile 2012; n. 14493 del 18 aprile 2012 e n. 14489 del 18 aprile 2012.

217

favore di enti o società controllati o partecipati – maturato al 31 dicembre 2012 ai sensi del

D.L. 35 e non ancora pagato alla data di entrata in vigore del decreto stesso (9 aprile), ha

portato al seguente risultato:

complessivo debito sui residui in conto capitale – 205 milioni di cui 12 di debito commerciale

complessivo debito sui residui di parte corrente – 182 milioni di cui 4 di debito commerciale.

Infine, l’analisi dei dati contabili presenti a sistema circa i pagamenti già effettuati per

l’assolvimento del debito commerciale pregresso maturato al 31 dicembre 2012 ha consentito

di rilevare i seguenti importi:

debito commerciale già pagato al 9 aprile 2013:

sul titolo I - 242 fatture - 14.777.000 euro

sul titolo II – 38 fatture - 1.470.000 euro.

L’Assessorato della Sanità, alla data della comunicazione di cui sopra non aveva ancora

completato la ricognizione del debito pregresso delle AA.SS.LL. e degli altri Enti del Servizio

Sanitario Nazionale ai sensi dell’art. 3 del D.L. 35/2012.

Come dichiarato dal Direttore Generale della Ragioneria Regionale, l’analisi già

effettuata ha comunque consentito le necessarie valutazioni circa la capienza di liquidità per

l’assolvimento del debito contratto dalla Regione.

Nella finanziaria regionale per il 2013, approvata con la legge n. 12 del 23 maggio

2013, al comma 13 dell’articolo 5 è stabilito che È autorizzata nell'anno 2013 la spesa di euro

6.000.000 quale onere in conto interessi per l'assolvimento del debito commerciale in essere in

capo all'Amministrazione regionale e agli enti appaltanti per opere assistite da finanziamento

regionale; la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di credito,

definisce il relativo programma d'intervento (UPB S08.01.007). La presente autorizzazione di

spesa, qualora si acceda alla linea di credito di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legge 8 aprile

2013, n. 35 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica

amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di

versamento di tributi degli enti locali), è utilizzata per far fronte alla copertura dei relativi

oneri.

Nell’adunanza del 26 giugno 2013 il Direttore Generale della Ragioneria regionale

ha depositato il documento di seguito riportato, che rappresenta la situazione aggiornata del

debito commerciale. Ha precisato, peraltro, che tale documento non tiene conto del debito del

settore sanitario, come confermato dall’Assessore della Programmazione.

Ha rappresentato inoltre, che vi sono dubbi interpretativi sull’applicabilità delle norme

sul debito commerciale ai debiti perenti in via amministrativa, che ammontano a 34 milioni di

218

euro. Infine è stato chiarito che l’impegno preso dal Presidente della Regione, di pagare entro il

30 giugno 2013 l’intero debito, è riferito solo alle tipologie prese in considerazione dalle norme.

disponibilità di cassa e ammontare del debito maturato al 31.12.2013 *dati in milioni di euro

389

6.700

7.600

Debito maturato al 31.12.2012 e non ancora pagato

Previsione altri pagamenti 2013

Situazione di cassa

Ammontare del debito regionale scaduto al 31.12.2012

- Analisi dettagliata sul debito della regione. Il debito ammonta a 389 milioni di euro. Il dato è stato certificato

dagli Assessorati. La Regione intende pagare l'intero ammontare del debito scaduto entro il mese di giugno

2013

Debito maturato suddiviso per titolo *in milioni di euro

Strategia di assolvimento del debito maturato al 31.12.2012

Strategia di assolvimento del debito:

Si intende pagare:

• Il debito commerciale direttamente contratto dalla Regione: 16 milioni;

• Il debito relativo ai trasferimenti agli enti locali (comuni e province): 216 milioni;

• Il debito verso altri soggetti: 156 milioni.

219

Ammontare del debito già pagato e velocità dei pagamenti

- La Regione ha già pagato:

• Il debito scaduto per investimenti: 103 milioni, di cui 91 milioni trasferiti agli enti locali;

• Il debito scaduto per spese correnti: 80 milioni.

- La velocità dei pagamenti:

• La Regione ha accelerato la procedura sui pagamenti del debito commerciale. Nel 2013 si sono pagate 1053

fatture per un totale di 74 milioni.

• Il nuovo debito commerciale a 30, 45, 60, 90 e 180 giorni ha avuto un'accelerazione

media sui tempi di pagamento di circa il 20%

220

12. IL PERSONALE DELLA REGIONE, DEGLI ENTI E DELLE AGENZIE

REGIONALI

Per illustrare le politiche regionali in materia di personale si ritiene utile richiamare le principali

deliberazioni adottate dalla Giunta nel corso del 2012.

Deliberazione n. 23/9 del 29 maggio 2012. Rideterminazione della dotazione organica dei dipendenti

dell’Amministrazione regionale, che sarà esaminata nel successivo paragrafo.

Deliberazione n.20/23 del 15 maggio 2012: L.R. n. 2/2007, art. 36 e L.R. n. 3/2009, art. 3, comma 5.

Aggiornamento del piano per il superamento del precariato. Integrazioni alla Deliber. G.R. n. 6/19 del 12.2.2010.

Con la deliberazione in esame la Giunta Regionale ripercorre preliminarmente il contesto normativo disciplinante il

“piano per il superamento del precariato”, che si poggia sull'articolo 36 della L.R. 2/2007, con il quale è stato

disposto che possono conseguire il rapporto di lavoro a tempo indeterminato quei lavoratori che, per effetto di

contratti di natura flessibile o atipica con l'Amministrazione, gli enti o le agenzie regionali, abbiano svolto la loro

attività per 30 mesi, anche non continuativi al 30 giugno 2007, prevedendo a tal fine l’adozione di un piano per il

superamento del precariato. Il rapporto di lavoro a tempo indeterminato è conseguibile con due distinte procedure, a

seconda della modalità con la quale è stato instaurato il rapporto di lavoro originario, e precisamente a domanda, se

quest'ultimo si era instaurato sulla base di procedure selettive di natura concorsuale, o tramite il superamento di prove

selettive concorsuali pubbliche, con riconoscimento in quest'ultimo caso di una premialità riferita al lavoro prestato, se

il rapporto originario si era instaurato senza pubblica selezione. A tale scopo è stato predisposto un piano per il

superamento del precariato, approvato con la delibera di Giunta n. 47/35 del 22 novembre 2007, che ha portato subito

alla stipulazione di 98 contratti a tempo indeterminato presso l'Amministrazione regionale, gli enti e le agenzie

regionali.

Successivamente, la L.R. 3/2009, all'articolo 3 al comma 5 ha spostato il momento di maturazione del requisito dei

30 mesi di attività per essere inseriti nelle procedure di stabilizzazione al 18 agosto 2009; a tale norma ha fatto

seguito la deliberazione 6/19 del 12 febbraio 2010 con la quale il piano è stato integrato. Sono stati messi a concorso

pubblico 42 posti, riconoscendo a favore dei lavoratori in esame la premialità rappresentata dall'esonero dalle prove

preselettive e la valutazione dei periodi lavorativi, il concorso è stato bloccato per effetto del decreto del Giudice del

lavoro di Cagliari emesso su ricorso della CGIL F.P.

Alla luce delle norme sopra richiamate, nella deliberazione in esame la Giunta regionale da conto che il personale

interessato dalle procedure di stabilizzazione (a domanda o per concorso) è complessivamente di 82 unità,

dei quali una parte possiede i requisiti per ottenere la stabilizzazione a domanda. Le procedure d’inquadramento a

tempo indeterminato si inseriscono nell’ambito del Piano assunzioni 2010-2012 di cui alla deliberazione n. 3/35 del 26

ottobre 2010, al quale dovranno essere apportate le necessarie rimodulazioni per renderlo conforme alle successive

disposizioni normative e alle ridimensionate disponibilità finanziarie.

Nel frattempo, un terzo intervento legislativo, effettuato con l’articolo 6 della L.R. 16/2011, ha ulteriormente ampliato i

soggetti destinatari delle procedure concorsuali, poiché ha prorogato il termine per l’accertamento dei 30 mesi di

attività lavorativa al 28 agosto 2011. Ha inoltre previsto che la riserva pari al 40% dei posti vacanti della dotazione

organica inseriti nel piano di reclutamento 2010-2012, che il comma 2 dell’articolo 7 della L.R. 1/2011 aveva indicato

quale aliquota riservata ai soggetti interessati dalle procedure di stabilizzazione, nell’ambito di concorsi pubblici, sia

coperta mediante ricorso a specifico concorso per titoli e colloquio.76

76 Con sentenza della Corte costituzionale n. 30/2012 è stata dichiarata, tra l’altro, l’incostituzionalità dell’articolo 7, comma 2 della L.R. 1/2011; con sentenza n. 212/2012 è stata dichiarata, tra l’altro, l’incostituzionalità dell’articolo 6, comma 2 della L.R. 16/2011.

221

Per effetto di questa disposizione hanno maturato il diritto a partecipare alle procedure concorsuali altre 30 unità.

Negli enti e agenzie regionali soggette alla L.R. 31/1998, nei confronti dei quali si applicano le disposizioni in esame, le

unità interessate dai processi di stabilizzazione sono 36.

La delibera si conclude con l’autorizzazione ad effettuare, nell’ambito del piano assunzioni 2010-2012, gli

inquadramenti a domanda nelle categoria D e B di quei collaboratori in possesso dei requisiti richiesti, e con il richiamo

ai dirigenti competenti all’osservanza delle relative disposizioni nell’esecuzione dei rapporti di lavoro flessibile.

Deliberazione n. 33/22 del 31 luglio 2012 - Direttive in materia di contenimento della spesa in materia di

personale emanate con deliberazione della Giunta regionale n. 21/1 del 21 maggio 2012

Con la deliberazione in esame la Giunta regionale ha approvato le misure di contenimento delle spese per il personale

resesi necessarie a seguito della revisione dei plafond di spesa da parte dell’Assessore alla Programmazione, Bilancio,

Credito e Assetto del Territorio (decreto n. 5845 del 16 luglio 2012), che ha portato l’Assessore degli Affari Generali,

Personale e Riforma della Regione a ripartire il plafond di spesa fra le due Direzioni generali.

Alla Direzione generale dell’Organizzazione e del Personale sono stati attribuiti come limite agli impegni e ai pagamenti

rispettivamente gli importi di euro 240.262.741,60 e euro 236.008.500, con una decurtazione degli stessi (compresi i

residui) di euro 8.145.834,79 e euro 32.968.910,96 rispetto all’importo della spesa in capo alla Direzione prevista per

il 2012.

Come sottolineato nella stessa deliberazione, le misure da adottare, posto che la spesa per il personale ha per larga

parte natura rigida, devono avere ad oggetto voci di spesa non obbligatoria, come le spese per lavoro straordinario,

missioni e formazione, limitatamente a quella parte che ancora non si era ancora tradotta in obbligazioni giuridiche, e

spese che, nonostante abbiano natura obbligatoria, presentano margini di discrezionalità, come gli incarichi dirigenziali

e gli uffici di supporto agli organi politici.

La Direzione generale dell’organizzazione e del personale con la nota prot. n. 9525 del 4 aprile 2013 - per rispondere

alla richiesta dell’Ufficio istruttore riguardante eventuali rimodulazioni di programma resesi necessarie a seguito di

intervenute variazioni delle dotazioni finanziarie – ha precisato che I vincoli di spesa, dettati dal patto di stabilità per

l’anno 2012, hanno reso necessaria l’adozione, da parte della Giunta regionale su proposta dell’Assessore competente

in materia di personale, di misure di contenimento della spesa che hanno generato un risparmio complessivo di €

2.791.000 (deliberazione n. 33/22 del 31.07.2012).

Fra le misure adottate si evidenziano la riduzione della spesa per lavoro straordinario, il cui budget residuo è stato poi

assegnato alle strutture con la nota n. 19228 del 7 agosto 2012, e quella per incarichi dirigenziali, di cui la Giunta

regionale ha tenuto conto nella deliberazione n. 50/7 del 21.12.2012 relativa alla copertura degli incarichi dirigenziali.

Deliberazione n. 35/23 DEL 28 agosto 2012 riguardante Riduzione indennità previste per i componenti degli uffici

di diretta collaborazione degli organi politici, secondo quanto stabilito dalla L.R. 15 marzo 2012 n. 6, art. 3, comma

12, già esaminata.

Deliberazioni 35/22 del 28 agosto 2012 e 41/8 del 15 ottobre 2012. Con la deliberazione n. 41/8 la

Giunta, secondo quanto prescritto dall’articolo 3, comma 13 della L.R. 6/2012 (legge finanziaria regionale per il

2012)77, ha approvato i criteri per la determinazione del trattamento economico dei direttori di livello

dirigenziale generale assunti con contratto a tempo determinato nell’Amministrazione regionale, negli enti

e nelle agenzie regionali, già definiti con la precedente deliberazione 35/22 del 28 agosto 2012. Il trattamento

economico dei direttori esterni di livello dirigenziale generale, tenuto conto delle osservazioni espresse sul contenuto

77 L’articolo 3, comma 13 della L.R. 6/2012, recita Con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dei singoli assessori competenti, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, previo parere delle competenti Commissioni consiliari, è determinato il compenso massimo riconoscibile ai direttori generali degli enti e delle agenzie nonché ai direttori generali nominati ai sensi dell'articolo 29, comma 1, della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione). Il trattamento economico di base è rapportato a quello del direttore generale della Regione maggiorato del 20 per cento.

222

della deliberazione 35/22 da parte dalla Prima Commissione del Consiglio regionale, risulta costituito dai seguenti

elementi:

a) trattamento tabellare annuo del dirigente regionale (comprensivo dell’indennità di vacanza contrattuale). Questa

voce risulta essere determinata in euro 40.749,14

b) retribuzione di posizione del direttore generale regionale, (pari a euro 47.319,12)

c) un compenso rapportato a quanto previsto per i direttori generali interni dell’Amministrazione regionale da

corrispondere annualmente in relazione agli obiettivi realizzati e ai risultati della gestione, previa valutazione del

competente organo di direzione politica secondo i criteri applicati nell’Amministrazione, fatto salvo quanto previsto al

punto e). (Questo emolumento, come si legge nella deliberazione n. 35/22 del 28 agosto 2012, per le figure di vertice

dell’Amministrazione, nell’ultimo triennio è stato di euro 33.000)

d) un assegno integrativo mensile massimo pari al 20 % delle voci a) e b); in relazione alla temporaneità del rapporto

di lavoro e delle condizioni di mercato relative alle specifiche competenze professionali possedute dal nominando

(Questo importo risulta determinato in euro 17.613,65).

e) il compenso di cui al punto c) è integrato, in ragione del trattamento economico superiore complessivamente goduto

in virtù di contratto di lavoro subordinato già in atto, da un importo non superiore al 50% del compenso effettivamente

spettante a norma del punto c), da corrispondere relativamente al periodo residuo del contratto già in essere sino al

limite di scadenza prevista nel medesimo.

Nella deliberazione n. 41/8 si conferma, secondo quanto precisato anche dalla prima commissione consiliare, che il

suddetto trattamento economico costituisce il compenso massimo riconoscibile al direttore generale esterno.

La Giunta non ha ritenuto, invece, di aderire all’osservazione formulata dalla prima commissione consiliare circa

l’opportunità di riconoscere al direttore generale esterno il compenso di cui al punto e), che nella formulazione di cui

alla D.G.R. 35/22 era pari al 20% delle voci a) e b), in quanto non giustificato da alcun dato normativo.

Secondo quanto si legge nel testo della delibera in esame, la Giunta ha voluto tener conto di un possibile maggior

valore di mercato della professionalità scelta ed ha voluto evitare che un contratto ancora in corso economicamente

più favorevole costituisca un impedimento all’adesione al contratto regionale; peraltro, a garanzia dell’interesse

dell’Amministrazione, ha posto un limite massimo e ha parametrato l’importo alla durata residua del contratto in corso.

Naturalmente, un tale criterio risponde a pertinenti valutazioni discrezionali della Giunta, peraltro rispettosa degli

indirizzi in materia di contenimento della spesa.

Si stabilisce, infine, che nei casi consentiti dalla legge in cui la nomina cada su un dirigente della pubblica

amministrazione in quiescenza, è riconosciuto il trattamento economico previsto per i direttori generali

dell’Amministrazione regionale dal contratto collettivo di categoria.

Deliberazione n. 49/2 del 17 dicembre 2012 sono integrati i criteri per la determinazione del trattamento

economico del direttore generale con contratto a tempo determinato di cui alla deliberazione n. 41/8 in

atto alla data della deliberazione stessa , stabilendo che qualora il direttore generale esterno sia confermato nelle

funzioni nell’ambito del quinquennio di legge sino alla fine della legislatura, questa conferma dovrà avvenire alle

medesime condizioni economiche del contratto originario.

Deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012 riguardante Il piano assunzioni 2010-2012 (D.G.R. 3/35 del

26 gennaio 2010). Adeguamento agli indirizzi legislativi di contenimento della spesa e al regime limitativo

delle assunzioni.

Con tale deliberazione la Giunta ha provveduto alla revisione del piano di reclutamento di cui alla deliberazione 3/35

del 2010, per tenere conto delle disposizioni intervenute volte alla riduzione della spesa per personale quali la

razionalizzazione delle strutture (art. 14, comma 7 D.L. 78/2010); dell’insuperabilità del rapporto del 50% fra le spese

per il personale e le spese correnti (art. 76, comma 7 D.L. 112/2008); del contenimento della spesa per le nuove

assunzioni nei limite del 20%, di quella delle cessazioni del 2010 e del 40% delle cessazioni dal 2011 (art. 14, comma

9, così come modificato dall’articolo 4-ter, comma 10, del D.L. 16/2012); dei limiti imposti dalle leggi finanziarie e di

bilancio 2012 e sul rispetto delle diposizioni riguardanti gli impegni e i pagamenti ai fini del rispetto del Patto di

stabilità (D.G.R. 21/1 del 21 maggio 2012).

223

Per quanto concerne, in particolare, il contenimento della spesa per il personale viene dato atto che la spesa per il

personale (comprensiva degli oneri riflessi e dell’IRAP), al netto, tra l’altro, degli oneri relativi agli incrementi

contrattuali (anno 2009) e dei compensi per contratti finanziati con risorse europee e statali, relativa al 2011

(quantificata in euro 218.574.762) risulta in decremento rispetto al 2010 (euro 218.950.399) dello 0,17%. Poiché

nell’ambito di questi valori sono compresi i rapporti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione

coordinata e continuativa, nella delibera vengono richiamate le disposizioni di cui al comma 28 dell’articolo 9 del D.L.

78/2010, che ha previsto drastiche riduzioni per il ricorso a queste tipologie di personale, in quanto dal 2011 la relativa

spesa complessiva non deve superare il 50% di quella sostenuta nel 2009. Viene precisato che il 50% degli impegni

assunti su fondi regionali per il ricorso a collaborazioni stipulate ai sensi dell’articolo 6-bis della L.R. 31/98 è di euro

1.558.160 mentre nel 2011 gli impegni sono stati di euro 1.333.710 (escludendo le somme relative ai contratti di

collaborazione da inserire nelle procedure di stabilizzazione di cui all’articolo 3, comma 7, della L.R. 3/2009, che nel

2011 sono stati pari a euro 1.500.000). Poiché peraltro questo importo si ritiene destinato a crescere, per effetto degli

interventi legislativi che hanno ampliato il numero di coloro che possono rientrare nel programma di stabilizzazione,

nella delibera si dispone che, al fine di evitare l’incremento della spesa complessiva per il personale, che è

una condizione necessaria per qualsiasi forma di reclutamento, dal 2012 non vengano attivati, su fondi

regionali, nuovi contratti di collaborazione fino al completamento del programma di stabilizzazione e alla

riconduzione della spesa nel budget sopra indicato.

La deliberazione in esame prosegue dando dimostrazione del contenimento della spesa del personale nel limite del

50% delle spese correnti, condizione necessaria ai sensi dell’articolo 76, comma 7 del D.L. 112/2008, per consentire il

turnover del personale. Allo scopo viene presa in considerazione la spesa per il personale della Regione (impegni

dell’esercizio) sulla base delle codifiche SIOPE con le quali si contraddistinguono le voci del costo del lavoro, alle quali

va aggiunto, secondo quanto prevede la norma richiamata, la spesa per il personale sostenuta dalle società che

svolgono funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale con carattere non industriale, né commerciale ecc.

Il suddetto rapporto, secondo quanto esposto nella delibera in esame è inferiore al 50% e nel 2011 si attesta al

5,11%. Questa percentuale sale al 12,44% prendendo in considerazione, tra le società regionali, anche Saremar S.p.a.

e Arst S.p.a. che svolgono attività riguardanti il trasporto pubblico con finalità commerciale, e i dati relativi alle

agenzie/enti regionali che tuttavia sono dotati di autonomia funzionale, organizzativa e finanziaria e devono a loro

volta procedere, con atto deliberativo e con effetti rilevanti sui rispettivi programmi assunzionali.

Il limite, previsto dall’art. 14, comma 9 del D.L. 78/2010, entro il quale contenere il turnover, viene

quantificato in euro 3.669.418,86 (20% della spesa relativa al personale cessato nel 2010, e del 40% di

quella riferita al personale cessato nel 2011 e 2012), e viene ribadito che le procedure assunzionali

potranno essere attivate previa verifica delle effettive disponibilità nel bilancio dell’anno finanziario.

Considerato il quadro sopra delineato, il programma di reclutamento di cui alla deliberazione n. 3/35 viene rivisto:

Il programma prevedeva l’assunzione con concorso di 72 unità di categoria D, per 42 delle quali era stato già indetto il

concorso pubblico, e 20 di categoria C. Considerato il limite finanziario di euro 3.669.418,86, si prevede una riduzione

delle assunzioni di personale di cui alla categoria D a 70 unità – con riferimento alle quali dovrà tenersi conto delle

procedure di stabilizzazione di cui alla deliberazione 20/23 del 15 maggio 2012 - per una spesa complessiva di

3.573.221,40. La restante parte, pari a euro 96.197,45 dovrà essere utilizzata per l’assunzione di personale delle altre

categorie, prioritariamente alle stabilizzazioni nelle altre categorie ma poiché il programma previgente prevede

l’assunzione per concorso di 20 unità di personale di categoria C, e considerato che le risorse disponibili non

consentono di soddisfare questo fabbisogno, si dispone, al fine di avviare i processi di stabilizzazione anche in questa

categoria, di procedere all’assunzione di una unità.

Per quanto concerne il personale di categoria B, la relativa assunzione avviene mediante richiesta di avvio a selezione

degli iscritti nelle apposite liste degli uffici circoscrizionali per l’impiego (art. 52 L.R.31/1998). La dotazione della

categoria B presenta la disponibilità di 13 posti. Questa modalità di reclutamento è eventuale in quanto deve essere

preceduta dalla selezione dei dipendenti di ruolo della categoria A in possesso dei requisiti richiesti come previsto dal

citato articolo 52. L’applicazione di tale disposizione comporta che si possa procedere al reclutamento di 18 dipendenti

della categoria A risultati idonei nella selezione a suo tempo definita, poiché tale inquadramento non comporta nessun

224

incremento di spesa data la sostanziale coincidenza della retribuzione in godimento con quella del livello retributivo

iniziale da riconoscere nella categoria B.

Per quanto concerne il personale di categoria A, la disponibilità delle risorse non consente di effettuare nuove

assunzioni, salvo il rispetto delle norme in materia di diritto al lavoro dei disabili di cui alla L. 68/1999.

Viene anche precisato come il programma di reclutamento costituisca presupposto anche per gli inquadramenti a

domanda per stabilizzazione del rapporto di lavoro secondo quanto stabilito dalla Giunta regionale con deliberazione n.

20/23 del 2012. Successivamente all’approvazione della deliberazione n. 20/23 sono intervenute le leggi regionali n.

12,13 e 17 che hanno ampliato il numero dei soggetti che possono ottenere la stabilizzazione del rapporto di lavoro

tramite inquadramento a domanda, per cui non risulta possibile determinare il numero dei soggetti da inquadrare ed è

necessario pubblicare apposito invito per la presentazione delle domande da parte dei soggetti interessati.

Nella delibera in esame si dispone con riferimento agli enti/agenzie regionali, soggetti al regime limitativo delle

assunzioni e di riduzione della spesa esaminato nella deliberazione in esame, e tenuti, secondo quanto prescritto

dall’articolo 3, comma 10 della L.R. 6/2012, al contenimento e riduzione dei costi degli organi e degli apparati

amministrativi, che debbano sottoporre ad analisi le rispettive dotazioni organiche, le consistenze e i costi

del personale, e definire con apposito atto deliberativo la programmazione triennale del fabbisogno, con

applicazione dei criteri contenuti nella deliberazione in esame.

Le società a totale partecipazione regionale concorrono, ai sensi dell’articolo 3 comma 10 della L.R.

6/2012, alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno attraverso il contenimento dei costi

di funzionamento della struttura.

Deliberazione n. 50/7 del 21 dicembre 2012 riguardante Copertura delle funzioni dirigenziali. Con la delibera in

esame, tenuto conto della precedente deliberazione n. 33/22 del 31 luglio 2012 con la quale la Giunta aveva disposto

che per il 2012 le posizioni che si fossero rese vacanti per cessazione dei rapporti di lavoro dovessero essere coperte

ad interim o tramite rotazione degli incarichi in atto, si stabilisce che le richieste pervenute da alcune direzioni generali

(Sanità, Protezione civile e Industria) possano essere soddisfatte tramite l’impiego flessibile dei dirigenti in servizio,

anche quando ciò comporti il trasferimento ad altra Direzione generale, con l’intesa degli Assessori interessati.

225

Consistenza numerica del personale regionale al 31 dicembre 2012

Con Deliberazione n. 23/9 del 29 maggio 2012 la Giunta regionale ha provveduto

alla rideterminazione della dotazione organica dei dipendenti dell’Amministrazione regionale.

La dotazione organica vigente (con esclusione del personale del Corpo Forestale) era stata

determinata con D.G.R. 51/13 del 24 settembre 2008, integrata con D.G.R. 5/18 del 22

gennaio 2009, e contava 2.727 posti, così ripartiti:

Categoria A Categoria B Categoria C Categoria D Totale

170 750 502 1.305 2.727

Fonte: R.A.S. Deliberazioni n. 51/13 del 24/09/08 e n. 5/18 del 22/01/09

Secondo quanto precisato nella delibera in esame, la revisione della suddetta dotazione

organica si è resa necessaria per adeguamento alle disposizioni contenute nella L.R. 3/200878,

nella L.R. 3/200979, nella L.R. 1/201180 e nella L.R. 16/201181, per effetto delle quali la

dotazione organica risulta così rideterminata82:

Categoria A Categoria B Categoria C Categoria D Totale

180 551 853 1.407 2.991

Fonte: R.A.S. deliberazione n. 23/9 del 29/05/2012

78 L’art. 3 comma 13 della L.R. 3/2008 ha previsto l’inquadramento a domanda nella categoria C dei dipendenti della categoria B assunti con concorsi pubblici non riservati, che abbiano superato le selezioni interne entro il 31 dicembre 2006. Si è avuta, pertanto, una riduzione del personale della categoria B (-261) e un corrispondente aumento del

personale della categoria C. 79 Con la L.R. 3/2009 e L.R. 12/2011 nell’organico regionale sono state introdotte le figure professionali di “giornalista”; alle figure che svolgevano attività di tipo giornalistico appartenenti al Servizio Trasparenza e Comunicazione della Presidenza (5 dipendenti) sono state attribuite le qualifiche di redattore capo (4) e viceredattore capo (1) con applicazione del CCNL dei giornalisti, la dotazione organica ha subito una corrispondente riduzione (categoria D -2; categoria C -2; categoria B:-1). 80 Con la L.R. 1/2011, artt. 11 e 12, sono state soppresse l’Agenzia regionale per le entrate e l’Agenzia regionale “Osservatorio economico”, il relativo personale assunto con contratto a tempo indeterminato, per complessive 19 unità, è stato trasferito nell’organico regionale (categoria C: +3 dall’Agenzia entrate e +2 dall’Osservatorio economico; categoria D: +14 dall’Osservatorio economico). 81 L’articolo 9 della L.R. 16/2011 (esonero dal servizio) ha portato al collocamento in esonero di 15 dipendenti (11 della categoria D e 4 della categoria C) e, per effetto della disposizione di cui al comma 7, che prevede la soppressione nella dotazione organica del 70% dei posti che si sono resi vacanti, si è determinata una riduzione della dotazione organica di 11 unità (8 della categoria D e 3 della categoria C). L’articolo 7 della L.R. 16/2011 ha stabilito che il personale in servizio presso i Servizi ripartimentali dell’agricoltura e assegnato alle Agenzie Laore Sardegna e Argea Sardegna (251 dipendenti) resti inserito nei ruoli dell’amministrazione (categoria A +10 dipendenti; categoria B + 54 dipendenti; categoria C + 90 dipendenti; categoria D + 97 dipendenti). 82 Con la delibera in esame la dotazione organica è stata incrementata di 10 posti (1 di categoria D e 9 di categoria B) per tenere conto che la soppressione dell’ISOLA (L.R. 4/2006, art. 7, comma 3) aveva già comportato il passaggio del personale dell’Istituto alle dipendenze dell’Amministrazione. Con la stessa deliberazione si dispone che l’inquadramento nella dotazione organica del personale dirigenziale dovrà essere effettuato anche nei confronti dei 2 dirigenti provenienti dall’ISOLA.

226

Secondo quanto riportato nella delibera di Giunta in esame, la ridefinizione della

dotazione organica, avendo natura prettamente ricognitiva, non comporta maggiori oneri per il

bilancio della Regione.

Per quanto concerne la consistenza effettiva del personale, la Direzione generale del

Personale, dietro richiesta dell’ufficio istruttore, ha inviato in data 16/04/2013 i dati relativi al

personale a tempo indeterminato (comprensivo del personale ex SRA in forza ad ARGEA83)

in servizio al 31/12/2012 presso l’Amministrazione regionale e del Corpo Forestale, che

possono essere riassunti nella tabella che segue:

Categoria/Area A B C D TOTALE

Dirigenti ammministrazione regionale (di cui

2 ex SRA in forza ad ARGEA ) e C.F.V.A. 132

Personale non dirigente 200 471 708 1158 2537

Personale non dirigente ex SRA in forza ad

ARGEA inquadrato nell'organico

dell'amministrazione regionale 8 53 89 92 242

Personale C.F.V.A. 962 304 66 1332

Personale interno inquadrato con contratto

giornalisti 5Personale in comando (esclusi uffici di

gabinetto e/o staff) 2 1 6 9

TOTALE 1170 830 864 1256 4257

Personale a tempo indeterminato in servizio presso l'amministrazione regionale e C.F.V.A. al 31/12/2012

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to degli affari generali, personale e riforma della Regione

Con riferimento al personale dell’Amministrazione regionale appartenente alle categorie

C e D, si precisa che il dato della tabella sopra riportato tiene conto della dichiarazione di

illegittimità costituzionale, avvenuta con sentenza Corte Costituzionale n. 30/2012, del comma

3 dell’articolo 7 della L.R. 1/2011, che aveva portato all’inquadramento nella categoria

superiore di 69 dipendenti della categoria C.84 In proposito, la Direzione generale

dell’organizzazione e del personale ha dichiarato con nota prot. 9525 del 04/04/2013 che In

83 L’articolo 3, comma 17, della L.R. 6/2012 (legge finanziaria regionale per il 2012) ha stabilito che gli oneri del personale di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 16 del 2011 (personale ex Servizi ripartimentali dell'agricoltura) fanno carico al bilancio della Regione (UPB S01.01.001 e UPB S01.02.002) e che le agenzie assegnatarie di tale personale non debbano provvedere al relativo rimborso, ma vi sia una corrispondente riduzione del contributo di funzionamento. La Direzione Generale dell’organizzazione e del personale con nota Prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha precisato che ……l’applicazione della predetta norma regionale ha effetti sui dati della spesa per il personale del Rendiconto e del Conto annuale dell’Amministrazione, e sulla verifica delle norme sul contenimento della spesa per il personale; il maggior onere riferito a dipendenti le cui prestazioni sono rese a favore di altra amministrazione è di oltre € 12.500.000. 84 La norma in esame disponeva che i dipendenti laureati dell'Amministrazione regionale inquadrati nella categoria C

al terzo livello retributivo e assunti con concorsi pubblici e i dipendenti regionali di categoria C, assunti con concorso pubblico, che avessero superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio alla categoria superiore, aventi almeno trenta mesi di anzianità di servizio nella predetta categoria C, fossero inquadrati nella categoria D al primo livello retributivo con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria D e l'uguale corrispondente riduzione della categoria C sino all'importo massimo di complessivi euro 60.000 annui.

227

attuazione della sentenza con la determinazione n. 5235/85 del 09.03.2012 i dipendenti

interessati sono stati reinquadrati nella categoria inferiore.

Per quanto concerne, in particolare, il personale Dirigente, si precisa che, oltre alle

132 unità in servizio a tempo indeterminato presso l’Amministrazione regionale e il C.F.V.A. di

cui due unità ex SRA in forza ad ARGEA, sono presenti altre 7 unità a tempo determinato (in

comando IN85 o con contratto), per un totale di 139 unità così suddivise:

Dirigenti per posizione organizzativaA tempo

indeterminato

Ex SRA in forza

ad ARGEA

A tempo

determinatoTotali

Direttori generali 20 4 24

Direttori di servizio 93 3 96

Dirigenti in Staff all'organo politico 0

Dirigenti in Staff al Direttore generale 2 2

Ispettori 4 4

Dirigenti con incarico esterno o in aspettativa 7 2 9

Dirigenti in attesa di incarico 3 3

Dirigenti in esonero dal servizio 1 1

Totali 130 2 7 139

Fonte: Ass.to degli affari generali, personale e riforma della Regione

Al personale dirigente sopra riportato si deve aggiungere quello inserito nel ruolo del

personale non dirigente che esercita le funzioni di direttore di servizio. Come precisato dalla

Direzione generale del personale, nella categoria D del personale dell’Amministrazione

regionale e C del personale del Corpo forestale, sono comprese rispettivamente 15 e 7 unità di

personale che esercitano le funzioni di direttore di servizio.

Al riguardo l’articolo 4 comma 5 della L.R. 16 del 4 agosto 2011, ha introdotto il comma

4 – bis nell’articolo 28 della L.R. 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale

e dell'organizzazione degli uffici della Regione) secondo il quale fino all'espletamento dei

concorsi pubblici per l'accesso alla qualifica dirigenziale e comunque per non oltre due anni,

l'Amministrazione regionale, gli enti e le agenzie regionali, in assenza di figure dirigenziali,

possono attribuire le funzioni di cui al comma 4 (funzioni di direzione di servizio e di studio

ricerca e consulenza) a dipendenti della categoria D in possesso dei requisiti per l'accesso alla

qualifica dirigenziale. Al dipendente incaricato spetta, per la durata dell’incarico, il trattamento

accessorio del personale con qualifica dirigenziale. L’esercizio di tali funzioni non costituisce

titolo valutabile ai fini dell’accesso alla carriera dirigenziale. Questa norma ha formato oggetto

di ricorso dinnanzi alla Corte Costituzionale da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri,

perché ritenuta in contrasto con gli articoli 3, 97 e 81 della Costituzione. Con sentenza n.

212/2012 la Corte Costituzionale ha ritenuto le questioni di legittimità sollevate con riferimento

alla norma in esame non fondate.

Con la deliberazione della Giunta Regionale n. 37/16 del 6 settembre 2011, sono stati

dettati, tra l’altro, gli indirizzi per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali a dipendenti di

85 Personale comandato in entrata appartenente ad altre Amministrazioni pubbliche.

228

categoria D, stabilendo che gli stessi dovevano avvenire nel limite massimo di 14 incarichi.

Nella deliberazione n. 33/22 del 31 luglio 2012 con riferimento agli incarichi dirigenziali si

afferma che ….la copertura dei servizi rimasti vacanti è stata integrata attribuendo incarichi di

direzione a dipendenti di categoria D secondo le indicazioni contenute nella deliberazione della

Giunta regionale n. 37/16 del 6 settembre 2011, nel numero di 14 unità ivi indicato. Non

potranno essere invece essere attribuiti altri incarichi dirigenziali; i Servizi che si renderanno

vacanti per cessazione del rapporto di lavoro dei dirigenti dovranno essere coperti ad interim o

mediante rotazione degli incarichi in atto. In tal modo, si determinerà una riduzione della

spesa prevista di € 303.000;

Di seguito si pone a raffronto la dotazione organica del personale della Regione

(deliberazione Giunta regionale n. 23/9 del 29/05/2012) e del C.F.V.A. (quest’ultima

determinata con la deliberazione della Giunta Regionale n. 50/20 del 10/11/2009), con

l’indicazione del grado di copertura delle varie posizioni:

Dotazioni

organiche*

Personale in

servizio al

31/12/2012*

% di

copertura

Dirigenti ammministrazione regionale

(di cui 2 ex SRA in forza ad ARGEA ) e

C.F.V.A. 180 132 73,33%

A 180 208 115,56%

B 551 524 95,10%

C 853 797 93,43%

D 1407 1250 88,84%

Totale A.R. 2991 2779 92,91%

C.F.V.A. Area A 975 962 98,67%

C.F.V.A. Area B 325 304 93,54%

C.F.V.A. Area C 80 66 82,50%

Totale C.F.V.A. 1380 1332 96,52%

Personale non dirigente C.F.V.A.

Personale non dirigente A.R. Categoria

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione

* Nella dotazione organica e nel personale in servizio dell’amministrazione regionale (escluso il C.F.V.A.) è compreso il personale ex SRA in servizio ad ARGEA.

La dotazione organica dell’Amministrazione regionale è stabilita in 2991 unità e al 31

dicembre 2012 la consistenza effettiva era di 2779 unità (copertura al 92,91%).

Per quanto concerne il personale del C.F.V.A., a fronte di una dotazione organica di

1380 unità il personale in servizio è di 1332 unità (copertura 96,52%).

La dotazione organica del personale dirigente è di 180 unità, mentre la dotazione

effettiva è di 132, cui va aggiunto il personale dirigente assunto con contratto o in COMANDO

IN, pari a 7 unità. Come già detto, al 31 dicembre risultavano conferiti, inoltre, a 14 unità di

229

personale categoria D dell’Amministrazione regionale e a 7 unità di personale dell’AREA C del

C.F.V.A. gli incarichi di direzione di servizio.

Al personale sopra riportato va aggiunto il personale esperto del Centro regionale di

programmazione, al 31/12/2012 pari a 20 unità. I relativi oneri fanno carico alla

contabilità speciale di cui alla legge 23/6/1994 n. 402, sulla quale nell’esercizio 2012 sono

state trasferite risorse per 3.600.000 euro a valere sul capitolo di bilancio SC08.0345 Spese

per il funzionamento del Centro Regionale di Programmazione (art. 1, comma 21, L.R. 14

maggio 2009, n. 1).

Infine, si deve segnalare il personale di cui alla L.R. 42/89, che al 31/12/2012

era di 325 unità, di cui 82 in mobilità presso altre amministrazioni.

Questo personale, come precisato in occasione della parifica del Rendiconto relativo

all’esercizio 2011, non fa parte dell’organico regionale e non è gestito dalla Direzione generale

del personale. Si tratta di personale ricompreso nell’albo di cui all’articolo 1 della L.R. 42/89

(Assunzione di personale docente presso i centri degli enti privati e presso i centri regionali di

formazione professionale) riguardante il personale iscritto in una lista ad esaurimento gestita

dall’Assessorato al Lavoro che ne promuove la ricollocazione presso gli enti pubblici.

Per quanto concerne il personale assunto a tempo determinato, la Direzione

Generale del personale, dietro richiesta dell’Ufficio istruttore, ha provveduto con nota Prot. n.

12742 del 15 maggio 2013 all’invio dei relativi dati numerici.

Le assunzioni a tempo determinato hanno riguardato esclusivamente gli uffici di gabinetto e

l’ufficio stampa. Al 31 dicembre 2012, nei suddetti uffici – oltre a 97 dipendenti a tempo

indeterminato inseriti nei ruoli del personale dell’Amministrazione regionale e già compresi

nella tabella riguardante il personale a tempo indeterminato - risultavano in servizio 49

dipendenti a tempo determinato, come riportato analiticamente nella tabella successiva:

A

B 1

C

D 9

Personale con contratto da dirigente 23

Personale lista speciale 42 3

Giornalisti 13

Totale 49

PERSONALE A TEMPO DETERMINATO AL 31/12/2012

UFFICI DI GABINETTO

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to Affari generali, personale e riforma della

Regione

230

Se si considera il personale esterno all’Amministrazione nel corso dell’intero anno,

risulta più utile esprimere il dato in anni-uomo, che è di 48,38 unità.

Oltre al personale a T.D. presso gli uffici di gabinetto opera personale in COMANDO IN

che al 31 dicembre 2012 era di 54 unità. Il dato riguardante l’intero anno è di 54,82 unità

espresso in anni-uomo.

La Direzione generale dell’organizzazione e del personale ha comunicato, con nota prot.

n. 16627 del 25 giugno 2013, che la spesa per il personale a tempo determinato è di euro

3.429.996, come risulta dal Conto annuale 2012 in attesa di certificazione.

La spesa per il personale dell’Amministrazione regionale

Con nota prot. n.12742 del 15 maggio 2012, la Direzione generale dell’organizzazione e

del personale ha inviato i dati relativi alla spesa (impegni formali) del personale della Regione

e del C.F.V.A. Sono stati forniti anche i dati di spesa del personale di cui alla L.R. 42/89, che

grava sui capitoli di spesa per il personale della Regione, in capo, però all’Assessorato al

lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

L’ufficio istruttore ha elaborato il seguente confronto con il dato relativo all’esercizio

2011 e con l’indicazione degli impegni complessivi (dati da rendiconto).

SIOPE Imp. formali Imp. compl. Imp. formali Imp. compl.

10201 183.817.604,00 183.830.377,77 182.230.075,43 182.455.150,31 -0,86% -0,75%

10202 Contributi a carico dell'ente 58.305.993,05 58.305.993,05 55.940.100,69 55.940.100,69 -4,06% -4,06%

10203 Interventi assistenziali 29.862,89 29.862,89 121.079,85 121.079,85 305,45% 305,45%

10204 Oneri per il personale in quiescenza 310.080,28 310.080,28 7.352.716,91 7.352.716,91 2271,23% 2271,23%

10205 Altre spese per il personale 7.841.113,76 7.844.410,59 5.568.802,73 5.728.379,80 -28,98% -26,98%

10801 15.802.240,61 15.802.240,61 15.420.194,37 15.420.194,37 -2,42% -2,42%

266.106.894,59 266.122.965,19 266.632.969,98 267.017.621,93 0,20% 0,34%

Var. Imp.

formali

2012/2011

Var. Imp.

complessivi

2012/2011Voci di spesa

Anno 2011 Anno 2012

IRAP

Totale

Retribuzioni lorde

Spesa personale Regione e C.F.V.A.

SIOPE Imp. formali Imp. compl. Imp. formali Imp. compl.

10201 9.475.533,49 9.500.000,00 9.600.204,85 9.699.999,51 1,32% 2,11%

10202 Contributi a carico dell'ente 4.300.000,00 4.300.000,00 2.725.137,60 2.799.999,65 -36,62% -34,88%

10205 Altre spese per il personale 253.007,63 273.813,69 327.995,95 980.000,00 29,64% 257,91%

10801 935.000,00 935.000,00 788.390,51 900.000,00 -15,68% -3,74%

14.963.541,12 15.008.813,69 13.441.728,91 14.379.999,16 -10,17% -4,19%

Voci di spesa

Personale di cui alla L.R. 42/89Var. Imp.

formali

2012/2011

Var. Imp.

complessivi

2012/2011

Anno 2011 Anno 2012

Retribuzioni lorde

IRAP

Totale

La somma della spesa del personale della Regione e del C.F.V.A., nonché del personale

di cui alla L.R. 42/89, al netto dell’IRAP per i dipendenti (personale non dirigente, dirigente e

degli uffici di gabinetto), concorda con quanto riportato nella Relazione illustrativa al Conto del

bilancio 2012 (aggregati di spesa SIOPE), con riferimento alla spesa per il personale per il

2011 e il 201286.

86 A pagina 32 della Relazione illustrativa al Conto del bilancio 2012 si espone una spesa (impegni complessivi al netto dell’IRAP) pari a euro 265.077.426,72 per il 2012, e a euro 264.394.538,27 per il 2011.

231

Per quanto attiene in modo specifico al personale della Regione e del C.F.V.A.,

complessivamente, si riscontra un leggero incremento degli impegni formali complessivi

(+0,20%).

Nel dettaglio, però, si riscontra che quasi tutte le voci di spesa sono diminuite.

La voce Oneri per il personale in quiescenza (SIOPE 10204) mostra, al contrario, un

elevato incremento, in quanto passa da 310.080,28 euro del 2011 a euro 7.352.716,91 nel

2012, poiché nel 2012 comprende al suo interno il capitolo SC01.0181 Versamento a favore

del fondo per l'integrazione del trattamento di quiescenza, istituito con legge regionale 5

maggio 1965, n. 15, di quote di contribuzione pregresse87, che nell’esercizio precedente aveva

la codifica 10202 (da qui anche la riduzione degli impegni dell’aggregato 10202 nel 2012). Gli

impegni formali assunti sul capitolo SC01.0181 sono, inoltre, passati da 3.440.000 euro del

2011 a 7.340.000 del 2012.

L’allegato D alla legge regionale n. 6/2012 Importi da iscrivere in bilancio relativamente

ad autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento (art. 1, comma

6), ha previsto, con riferimento all’esercizio 2012, un incremento nella dotazione del capitolo in

esame di euro 3.900.000. Tale incremento si deve all’applicazione dell’articolo 4, comma 2

della L.R. 27/2011 Riforma della legge regionale 5 maggio 1965, n. 15 (Istituzione di un fondo

per l’integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale

dipendente dell’Amministrazione regionale) che prevede che, fino al raggiungimento

dell’equilibrio finanziario determinato dall’entrata in vigore del nuovo sistema contributivo di

cui all’articolo 3, comma 1, la Regione corrisponda al F.I.T.Q. un contributo annuale, ai cui

oneri, secondo il successivo articolo 16, comma 2, si provvede con legge finanziaria (articolo 4,

comma 1, lettera e) della legge regionale n. 11/2006).

L’articolo 4, comma 2, e in via consequenziale l’articolo 16, comma 2, della L.R.

27/2011 sono stati dichiarati incostituzionali con sentenza della Corte Costituzionale n.

26/2013.

Si segnala la riduzione della voce Altre spese per il personale, i cui impegni formali si

riducono del 28,98%, pari a euro 2.272.311,03, passando da euro 7.841.113,76 del 2011 a

euro 5.568.802,73 del 2012. In questo aggregato rientrano anche capitoli di spesa di carattere

non obbligatorio, come le spese per missioni e per la formazione le quali, per effetto delle

esigenze poste dal rispetto del plafond di spesa assegnato all’Assessorato ai fini del rispetto del

patto di stabilità interno e delle norme che ne impongono una riduzione, sono andate

decrescendo negli ultimi esercizi, come si riferirà in modo più dettagliato nel prosieguo della

trattazione.

Gli oneri per il personale di cui alla L.R. 42/89, che al 31 dicembre era di 325 unità di

cui 82 in mobilità presso altre amministrazioni, gravano su capitoli di spesa la cui gestione è a

carico dell’Assessorato al Lavoro (art.6, comma 1, lett. f) della L.R. 3/2008). Per il 2012

87 Art. 60, L.R. 20 aprile 2000, n. 4, art. 21, comma 1, L.R. 29 aprile 2003, n. 3, art. 1, comma 1, lett. q), L.R. 22 dicembre 2003, n. 13, art. 4, comma 2, L.R. 22 dicembre 2011, n. 27 e art. 1, comma 5, della legge finanziaria.

232

ammontano a complessivi euro 13.441.728,91 e segnano una riduzione del 10,17% rispetto

agli impegni formali assunti nel 2011. Con riferimento alla parte di questo personale in mobilità

presso altre amministrazioni (82 unità), la somma che l’Amministrazione regionale prevede di

recuperare (oneri accessori per intero e quota fissa dello stipendio al 25%) è di circa 965.000

euro.

Alla spesa per il personale sopra esposta si aggiunge quella relativa al personale

esperto del CRP, assunto con contratto di diritto privato, il cui costo grava sulla contabilità

speciale istituita in forza della L. 402/1994, capitolo di spesa SC08.0345 Spese per il

funzionamento del Centro Regionale di Programmazione (art. 1, comma 21, L.R. 14 maggio

2009, n. 1) sul quale nel 2012 lo stanziamento è stato di euro 3.600.000.

La L.R. 1/2009, all’articolo 1, comma 21 stabilisce che Per la copertura degli oneri di

personale e di gestione del Centro regionale di programmazione è autorizzata una spesa

valutata in euro 4.500.000 annui; tale somma è riversata in conto del titolo di spesa 12.7.00

della contabilità speciale di cui alla legge 23 giugno 1994, n. 402 (Conversione in legge, con

modificazioni, del D.L. 26 aprile 1994, n. 248, recante provvedimenti urgenti per lo sviluppo

economico e sociale della Sardegna, in attuazione dell'articolo 13 dello statuto speciale) (UPB

S08.02.003).

La contabilità speciale di cui alla L. 402/94 mostra, per il 2012, con riferimento al Titolo

12.7 Spese generali- Funzionamento organi programmazione” le seguenti dotazioni: capitolo

SC12.7001 Spese generali – Funzionamento CRP euro 1.819.368,28 (a titolo di residui

1.919.368,28 di cui 100.000 euro trasferiti nel capitolo SC12.7003 ); il capitolo SC12.7002 ha

una dotazione complessiva di euro 4.054.653,58 (di cui 454.653,58 a titolo di residui e euro

3.600.000 come versamento in conto competenza della Regione); il capitolo SC12.7003

Pagamento delle spese derivanti da contratto di CO.CO.CO. stipulati dal CRP ha una dotazione

finale di euro 100.000 (per effetto della suindicata variazione). I pagamenti sono stati i

seguenti: SC12.7001 Spese generali – Funzionamento CRP per euro 65.938,94; SC12.7002

Spese per il personale del CRP euro 3.685.214,12; SC12.7003 Pagamento delle spese derivanti

da contratto di CO.CO.CO. stipulati dal CRP euro 15.916,01.

2012

3.685.214,12

Irap CRP - personale esperto 231.016,25

3.916.230,37Totale spesa

Retribuzioni e oneri

Personale esperto del CRP

Le spese per detto personale (retribuzioni e oneri, ed IRAP) ammontano nel 2012 a

euro 3.916.230,34, di cui euro 3.685.214,12 a titolo di retribuzioni e oneri e 231.016,25 a

titolo di IRAP.88

88 Nota della Direzione generale dell’organizzazione e metodo del personale, Prot. n. 12742 del 15 maggio 2012.

233

Le risorse stanziate per fronteggiare le spese per il personale si trovano allocate,

principalmente, nelle UPB che fanno capo alla Funzione Obiettivo 02 – Personale e

funzionamento dell’Amministrazione regionale - e nella UPB S01.01.002, che fa capo alla

Funzione Obiettivo 01 e accoglie spese per il personale relativo agli uffici di gabinetto, per le

somme di seguito indicate89:

UPB DESCRIZIONE 2010 2011 2012

Stanz. Finale 185.258.810,63 181.739.985,23 175.895.763,01 -5,05% -3,22%

Economie 4.201.847,75 8.107.824,25 2.434.599,93 -42,06% -69,97%

Imp. Formali 181.056.962,88 173.632.160,98 173.461.163,08 -4,20% -0,10%

Pagamenti 166.087.868,45 158.018.948,48 168.497.532,10 1,45% 6,63%

Rim. da impegnare 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Rim. Da pagare 14.969.094,43 15.613.212,50 4.963.630,98 -66,84% -68,21%

Stanz. Finale 77.332.396,63 83.881.508,02 80.152.309,51 3,65% -4,45%

Economie 2.833.537,40 4.418.403,40 2.178.348,58 -23,12% -50,70%

Imp. Formali 74.498.859,23 79.463.104,62 77.968.299,36 4,66% -1,88%

Pagamenti 66.906.179,33 66.602.884,53 70.531.065,54 5,42% 5,90%

Rim. da impegnare 0,00 0,00 5.661,57 100,00%

Rim. Da pagare 7.592.679,90 12.860.220,09 7.437.233,82 -2,05% -42,17%

Stanz. Finale 8.871.313,81 2.435.478,26 1.849.689,91 -79,15% -24,05%

Economie 588.108,63 986.361,40 840.169,08 42,86% -14,82%

Imp. Formali 1.631.215,51 1.239.966,32 933.239,74 -42,79% -24,74%

Pagamenti 1.066.482,00 382.224,54 789.336,28 -25,99% 106,51%

Rim. da impegnare 6.651.989,67 209.150,54 76.281,09 -98,85% -63,53%

Rim. Da pagare 564.733,51 1.066.892,32 143.903,46 -74,52% -86,51%

Stanz. Finale 2.642.945,48 2.564.812,50 1.042.845,16 -60,54% -59,34%

Economie 184.322,96 685.429,98 155.000,00 -15,91% -77,39%

Imp. Formali 2.119.022,52 1.879.382,52 887.845,16 -58,10% -52,76%

Pagamenti 1.665.579,42 1.289.323,32 599.296,52 -64,02% -53,52%

Rim. da impegnare 339.600,00 0 0 -100,00%

Rim. Da pagare 453.443,10 590.059,20 288.548,64 -36,36% -51,10%

Stanz. Finale 16.306.388,52 17.543.000,00 15.895.000,00 -2,52% -9,39%

Economie 501.694,73 780.490,45 828.272,21 65,09% 6,12%

Imp. Formali 15.804.693,79 16.762.509,55 15.066.727,79 -4,67% -10,12%

Pagamenti 11.931.869,33 9.564.661,58 11.075.143,79 -7,18% 15,79%

Rim. da impegnare 0 0 0

Rim. Da pagare 3.872.824,46 7.197.847,97 3.991.584,00 3,07% -44,54%

Stanz. Finale 290.411.855,07 288.164.784,01 274.835.607,59 -5,36% -4,63%

Economie 8.309.511,47 14.978.509,48 6.436.389,80 -22,54% -57,03%

Imp. Formali 275.110.753,93 272.977.123,99 268.317.275,13 -2,47% -1,71%

Pagamenti 247.657.978,53 235.858.042,45 251.492.374,23 1,55% 6,63%

Rim. da impegnare 6.991.589,67 209.150,54 81.942,66 -98,83% -60,82%

Rim. Da pagare 27.452.775,40 37.328.232,08 16.824.900,90 -38,71% -54,93%

TOTALE

Scost.

2012/2010

Scost.

2012/2011

S01.02.003Altre spese per il

personale

S01.02.004

Spese per il personale

effettuate nell'interesse

dell'Amministrazione

Regionale

S01.01.002

Oneri per il

funzionamento della

Giunta Regionale e uffici

di supporto (esclusi i

capitoli di spesa relativi

al trattamento economco

del Presidente e dei

componenti della Giunta

Regionale)

SPESA PER IL PERSONALE - ESERCIZIO 2010/2012 - COMPETENZA

S01.02.001

Oneri per il trattamento

economico dei

dipendenti, ivi compreso

il salario accessorio

S01.02.002

Oneri per contributi

sociali e di fine rapporto

a carico

dell'Amministrazione

Regionale

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati del Rendiconto 2012

Gli stanziamenti per il personale, nel 2012, ammontano a euro 274.835.607,59 e

costituiscono il 18,11% degli stanziamenti complessivi della strategia 01. Essi incidono sugli

stanziamenti finali di bilancio (euro 9.190.494.546,09) nella misura del 2,99%.

Gli impegni formali, a fronte di economie pari a euro 6.436.389,80, sono stati di euro

268.317.275,13.

89 Le spese per il personale di cui alla L.R. 42/89 si trovano, invece, allocate nella Strategia 06 – Economia, funzione obiettivo 06 – Politiche per l’occupazione rivolte alle imprese – UPB S06.06.004 Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti.

234

Rispetto all’esercizio 2011 si osserva una riduzione complessiva degli stanziamenti finali

di quasi il 5%, corrispondente in valore assoluto a euro 13.329.176,42, ma si sono più che

dimezzate anche le economie, cosicché gli impegni formali hanno subito una riduzione

dell’1,71% passando da euro 272.977.123,99 del 2011 a euro 268.317.275,13 del 2012.

La riduzione dello stanziamento ha interessato tutte le UPB e, in misura

percentualmente più elevata, la UPB S01.02.004 “Spese per il personale effettuate

nell’interesse dell’Amministrazione regionale” – nella quale sono allocati i capitoli per le

missioni del personale dirigente e dei livelli dell’Amministrazione regionale, che registra una

riduzione dello stanziamento finale rispetto al 2011 del 59% e degli impegni formali del

52,76%, poiché si è passati da euro 1.879.382,52 del 2011 a 887.845,16 del 2012.

La UPB S01.02.003 “Altre spese per il personale” – comprendente tra l’altro i capitoli di

spesa riguardanti la formazione per il personale, le spese di cura e degli accertamenti sanitari

– mostra una riduzione degli stanziamenti finali del 24% (da euro 2.435.478,26 del 2011 a

euro 1.849.689,91 del 2012) e una riduzione degli impegni formali di quasi il 25% (da euro

1.239.966,32 del 2011 a euro 933.239,74 del 2012).

Le spese per missioni sono state oggetto di un intervento di contenimento da parte

della legge finanziaria regionale per il 201290.

Tale tipologia di spesa si trova allocata all’interno delle UPB S01.02.004 “Spese per il

personale effettuate nell’interesse dell’Amministrazione Regionale” , Funzione Obiettivo 02, e,

relativamente alle spese per missioni del personale degli uffici di Gabinetto e ausiliari dei

componenti della Giunta regionale, nella UPB S01.01.002 “ Oneri di funzionamento della

Giunta regionale e uffici di supporto” – Funzione obiettivo 01.

Nella tabella successiva si espone la spesa per missioni come da rendiconto relativo

all’esercizio 2009, raffrontata con le analoghe voci di spesa del 2011 e del 2012.

I dati esposti risultano confermati anche dall’esame della nota Prot. n. 9525 del 04.04.2013

della Direzione generale dell’organizzazione e del personale che segnala, ulteriori impegni per

missioni, pari ad € 109.000,00 – capitolo SC01.0161 – relativi al personale

dell’Amministrazione regionale assegnato all’Agenzia Argea i cui oneri, ai sensi del comma 17

dell’art. 3 della L.R. n. 6/2012, sono a carico del bilancio regionale e decurtati dal contributo di

funzionamento dell’Agenzia.

90 La legge finanziaria regionale 2012 (L.R. 6/2012) all’articolo 3, comma 6, ha stabilito che le spese per missioni non

possono essere superiori all’80% della spesa sostenuta nel 2009 e che tale limite può essere comunque superato in

casi eccezionali con deliberazione della Giunta regionale. Questa disposizione è stata impugnata dallo Stato davanti alla Corte Costituzionale che, con sentenza n. 36/2013, ha dichiarato non fondata la questione di legittimità promossa. Il successivo comma 7, sempre in tema di missioni, stabilisce che a partire dal 2012 è soppresso il trattamento di diaria per missioni o trasferte svolte nel territorio regionale e nazionale, salvo il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, per il personale della regione, enti e agenzie regionali. Inoltre, la norma prevede che il personale possa essere autorizzato all’utilizzo dei propri mezzi se tale uso risulta più conveniente rispetto all’utilizzo di mezzi pubblici o di servizio, che di norma devono essere utilizzati, o se l’utilizzo dei mezzi pubblici sia inconciliabile con lo svolgimento della missione. Si ricorda che essa, nella parte in cui prevede che il personale possa essere autorizzato all’utilizzo del mezzo proprio per lo svolgimento delle missioni è stata impugnata dallo Stato davanti alla Corte Costituzionale che, con sentenza n. 36/2013, ne ha dichiarato la illegittimità costituzionale.

235

Ulteriori 30.000,00 euro sono impegnati sul capitolo SC01.0240 (emergenza protezione

civile e antincendio – spesa obbligatoria).

CAPITOLO DESCRIZIONE COMPETENZA 2009 2011 2012

Stanz. Finale 2.450.323,78 1.784.147,32 538.775,54

Economie 374.389,80

Imp.Formali 2.450.323,78 1.409.757,52 538.775,54

Pagamenti 949.520,23 997.777,41 375.539,86

Da impegnare

Da pagare 1.500.803,55 411.980,11 163.235,68

Stanz. Finale 451.116,93 570.853,45 319.069,62

Economie 101.853,45

Imp.Formali 451.116,93 469.000,00 319.069,62

Pagamenti 212.920,58 290.990,91 220.355,34

Da impegnare

Da pagare 238.196,35 178.009,09 98.714,28

Stanz. Finale 230.000,00 280.000,00 280.000,00

Economie

Imp.Formali 230.000,00 280.000,00 280.000,00

Pagamenti 157.216,96 200.584,40 161.734,21

Da impegnare

Da pagare 72.783,04 79.415,60 118.265,79

Stanz. Finale 190.000,00 260.000,00 150.000,00

Economie

Imp.Formali 190.000,00 260.000,00 150.000,00

Pagamenti 112.344,10 145.328,75 109.325,64

Da impegnare

Da pagare 77.655,90 114.671,25 40.674,36

Stanz. Finale 3.321.440,71 2.895.000,77 1.287.845,16

Economie 0 476.243,25 0

Imp. Formali 3.321.440,71 2.418.757,52 1.287.845,16

Pagamenti 1.432.001,87 1.634.681,47 866.955,05

Rim. da impegnare 0 0 0

Rim. Da pagare 1.889.438,84 784.076,05 420.890,11

TOTALE

SC01.0010

Indennità e rimborsi di spese

di trasporto al personale degli

Uffici di Gabinetto e ausiliari

dei componenti della Giunta

regionale per missioni in

territorio nazionale ed estero

SC01.0237

Indennità e rimborsi di spese

di trasporto ai dipendenti

dell'Amministrazione

regionale o comunque in

servizio presso di essa per mi

ssioni in territorio nazionale

ed estero

SC01.0238

Indennità e rimborsi di spese

di trasporto al personale

dirigente dell'Amministrazione

regionale per missioni in

territorio nazional e ed estero

SC01.0006

Indennità e rimborsi di spese

di viaggio al Presidente ed ai

componenti della Giunta

regionale per missioni in

territorio nazionale ed estero

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati del Rendiconto 2012

Dall’esame dei dati suesposti, si rileva una consistente riduzione della spesa per

missioni, anche se già negli esercizi pregressi si registravano elevate economie sui residui

derivanti da impegni formali sull’intero stanziamento.

Complessivamente, si rileva che la spesa per missioni (impegni formali) si attesta al

38,77% della spesa sostenuta nel 2009, quindi al di sotto del limite dell’80% previsto dalla

norma regionale.

Più in particolare, questo risultato si deve soprattutto al contenimento della spesa per

missioni del personale dipendente non dirigente, con impegni formali pari al 22% di quelli

rilevati per il 2009.

Si riscontra, invece, un incremento della spesa per missioni del Presidente e dei

componenti della Giunta regionale (capitolo SC01.0006) con impegni formali pari al 121,74%

di quelli rilevati per il 2009.

236

Con la stessa nota prot. n. 9525, la Direzione generale dell’organizzazione e del

personale, nell’indicare i provvedimenti adottati in attuazione delle norme sul personale, ha,

tra l’altro, evidenziato il contenimento delle spese per la formazione (l’articolo 6 comma 13 del

D.L. 78/2010 prevede che a decorrere dall’esercizio 2011 la spesa annua sostenuta dalle

amministrazioni pubbliche per la formazione deve essere non superiore al 50 per cento della

spesa sostenuta nell'anno 2009) che, per quanto attiene a quella finanziata con risorse

regionali, grava sul capitolo di bilancio SC01.0209 e si attesta nel 2012 a euro 61.706,81

rispetto a 248.093,85 euro del 2011, e per il lavoro straordinario (capitoli SC01.0143 e

SC01.0144), i cui impegni, sono passati da complessivi euro 2.408.123,73 del 2011 a euro

1.357.607,68 del 2012.

E’ stato comunicato, inoltre, che l’Amministrazione ha dato attuazione all’articolo 5,

comma 7 del D.L. 95/2012, che ha quantificato l’importo massimo dei buoni pasto in euro

7,00, precisando che la Regione ha impugnato la norma davanti alla Corte Costituzionale con

ricorso n. 160 del 2012.

Il personale degli enti e delle agenzie regionali

La Direzione generale del personale ha provveduto, con nota prot. n.10575 del 16 aprile

2013, all’inoltro dei dati relativi alla consistenza numerica del personale a tempo indeterminato

in servizio al 31 dicembre 2012 degli enti e delle agenzie regionali del comparto regionale di

cui all’articolo 69 della L.R. 31/98.

Di seguito si espone la situazione relativa al personale non dirigente a raffronto con i

dati relativi all’esercizio 2011 esposti nella Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione

regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013):

Dotazione

organica 2011

Presenze al

31/12/2011

Cat D Cat C Cat B Cat A Totale Cat D Cat C Cat B Cat A Totale

ENAS 105 90 111 4 310 86 84 121 4 295 310 298

ERSU-CA 19 26 82 0 127 7 11 76 0 94 127 96

ERSU-SS 16 3 61 0 80 9 1 54 0 64 80 68

ISRE 11 11 18 4 44 5 6 16 4 31 44 31

AGRIS 200 95 245 540 134 82 264 4 484 540 488

ARGEA 222 218 117 23 580 104 106 66 16 292 580 300

LAORE 451 290 91 34 866 212 223 89 31 555 866 577

Conservatoria delle coste 12 1 0 0 13 7 2 0 0 9 13 9

Sardegna promozione 40 10 10 5 65 14 3 1 0 18 65 18

Agenzia Lavoro 53 22 8 3 86 48 32 13 1 94 86 99

AREA 91 52 17 0 160 86 53 16 155 159 154

Totali 1220 818 760 73 2871 712 603 716 60 2091 2870 2138

ENTI/AGENZIE REGIONALI - PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO

Presenze al 31/12/2012Dotazione organica

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati della “Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale (art. 19 L. R. 13/11/1998 n. 31)” allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 e su dati forniti dall’Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione

237

Il personale dell’Ente/Agenzia in Comando (COMANDO OUT) è pari a 37 unità, il

personale esterno in comando presso gli Enti/Agenzie regionali (COMANDO IN) è pari a 24

unità.

La dotazione organica del personale non dirigente è aumentata di 1 unità (AREA) il

personale in servizio è complessivamente diminuito di 38 unità, da 2138 a 2091,

principalmente nella agenzia LAORE, il cui personale è passato da 577 unità a 555.

L’agenzia del Lavoro ha 94 unità di personale rispetto ad una dotazione organica di 86.

Per quanto concerne il personale dirigente la situazione al 31 dicembre è la seguente:

ENAS

ERSU-

CA

ERSU-

SS ISRE AGRIS ARGEA LAORE

Conservatoria

delle coste

Sardegna

promozione

Agenzia

Lavoro AREA Totali

Dotazione organica 16 4 3 4 20 14 17 3 8 1 20 110

Presenze al 31/12/2012 4 1 2 12 9 11 1 2 1 18 61

1 1 1 1 4

1 1

DIRIGENTI IN SERVIZIO A TEMPO INDETERMINATO - ANNO 2012

Comandati IN

Apettativa

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione

Nel 2011, la dotazione organica di tutti gli enti/agenzie era di 111 e la consistenza

effettiva, escludendo i comandati, era di 64 dirigenti91.

Per quanto concerne l’Ente Foreste, si specifica che non fa parte dell’Area contrattuale

del comparto regione in quanto aderisce al Contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai

forestali e degli impiegati agricoli.

Nel 2011 il personale a tempo indeterminato era di 9 dirigenti e 4571 unità di personale

non dirigente. Il personale a tempo determinato espresso in anni/uomo era di 969 unità.92 Si

rileva, pertanto, nel 2012 una consistente riduzione del personale.

Il dato relativo al personale degli Enti/Agenzie non è tuttavia completo, in quanto non

comprende l’ARPAS e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, poiché facenti

parte del comparto sanità, e Sardegna ricerche.

91Dato desunto dalla Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013). 92 Dato desunto dalla Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013).

238

Dalla deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012 riguardante la revisione del Piano

assunzioni 2010-2012, risulta che il personale a tempo indeterminato al 31 dicembre 2011 era

di 373 unità per quanto riguarda l’ARPAS, di 264 unità per l’IZS, e di 49 unità per Sardegna

ricerche. Il personale a tempo determinato degli enti del comparto sanità (ARPAS e IZS) era di

47 unità.

La spesa per il personale degli enti e delle agenzie regionali

Con deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012, riguardante l’aggiornamento del

Piano di reclutamento 2010-2012, la Giunta regionale ha esteso alle agenzie e agli enti

regionali, i principi e i criteri esposti nella delibera in materia di spesa per il personale, con la

precisazione che si tratta di direttive vincolanti.

In particolare, si sottolinea come gli enti in esame siano soggetti al regime limitativo

delle assunzioni e della riduzione della spesa per il personale.

Nella delibera si afferma che essi devono sottoporre ad analisi le rispettive dotazioni

organiche, le consistenze e i costi del personale e adottare un apposito atto deliberativo con il

quale definire la programmazione triennale del fabbisogno di personale, applicando i criteri

contenuti nella deliberazione stessa.

Per quanto attiene alla spesa per il personale sostenuta dagli enti/agenzie regionali

nell’esercizio 2012, l’ufficio istruttore - al quale la Direzione generale del personale ha fatto

pervenire, con nota prot. n. 10575 del 16 aprile 2013, le tabelle compilate dai singoli

enti/agenzie riportanti le voci di costo della retribuzione e del salario accessorio nonché le altre

spese per il personale (formazione, contributi, IRAP, personale a tempo determinato, ecc) - ha

provveduto all’elaborazione del relativo dato.

Si sottolinea che il dato riportato alla voce “Altri oneri” non tiene conto degli incarichi di

collaborazione coordinata e continuativa e degli incarichi di lavoro autonomo di natura

occasionale (studi, ricerche, consulenze) che sono stati forniti, dalla suddetta Direzione,

separatamente e dei quali si tratterà in seguito.

Si ricorda che detta spesa grava indirettamente sul bilancio della Regione che,

attraverso il contributo di funzionamento ai singoli enti, allocato in specifici capitoli di bilancio,

provvede alle spese di funzionamento degli stessi (tranne AREA).

La spesa per il personale, al netto delle spese sopra riportate, è la seguente:

239

ENAS 9.466.557 2.857.415 5.746.987 18.070.959

ERSU-CA 3.409.744 619.203 1.707.404 5.736.351

ERSU-SS 2.205.309 487.760 1.101.568 3.794.637

ISRE 1.079.019 270.276 639.626 1.988.921

AGRIS 16.064.522 3.396.593 7.612.700 27.073.815

ARGEA 9.408.311 2.831.246 6.892.486 19.132.043

LAORE 21.297.228 3.226.798 11.978.947 36.502.973

Conservatoria

delle coste 343.819 117.781 170.425 632.025

Sardegna

promozione 703.690 136.026 381.514 1.221.230

Agenzia Lavoro 3.056.301 584.955 1.993.083 5.634.339

AREA 5.825.177 1.808.744 602.991 8.236.912

Totali 72.859.677 16.336.797 38.827.731 128.024.205

ENTI/AGENZIE REGIONALI - COSTO DEL PERSONALE ANNO 2012

Stipendi

Compensi

accessori Altri oneri Totali 2012

Fonte: Elaborazione Corte dei Conti su dati forniti dall’Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione

Alcuni Enti/Agenzie, nel compilare le tabelle dalle quali sono stati estratti i dati di cui

sopra, hanno indicato anche le spese per contratti di CO.CO.CO. (ISRE euro 12.065,00;

Agenzia per il lavoro 133.153,00) e per incarichi di studio, ricerca e consulenza (ENAS euro

127.469,00; ERSU–SS euro 145.455,00; ISRE euro 2.550,00; LAORE euro 55.241,00; Agenzia

per il lavoro euro 602.942,00), che sono stati espunti dai totali al fine di elaborare un dato

omogeneo rispetto agli altri enti che avevano esposto tali spese separatamente.

Per quanto concerne l’Ente foreste il dato relativo all’esercizio 2012 è il seguente:

89.557.541 11.531.795 44.438.792 145.528.128

Stipendi

Compensi

accessori Altri oneri TOTALI 2012

ENTE FORESTE - SPESE DEL PERSONALE - ANNO 2012

Nel 2011 gli oneri stipendiali ammontavano a euro 97.033.871, i compensi accessori a

14.015.007 e gli altri oneri (al netto degli oneri per contratti di CO.CO.CO.) ammontavano a

euro 54.972.73693, pertanto si è verificata una riduzione significativa in tutti gli aggregati.

93 Dato desunto dalla Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013).

240

Personale con contratto di rapporto flessibile o atipico.

La Direzione generale dell’organizzazione e del personale, con nota prot. n. 10487 del

15 aprile 2013, ha trasmesso i dati relativi agli incarichi di lavoro autonomo di natura

occasionale (studi, ricerche e consulenze) e agli incarichi di collaborazione coordinata e

continuativa che risultano conferiti o comunque sono in corso nel 2012.

Con riferimento agli incarichi di lavoro autonomo di natura occasionale (studi, ricerche e

consulenze) si riscontra, rispetto ai dati forniti in occasione della parifica del rendiconto relativo

all’esercizio finanziario 2011, per quanto riguarda la sola Amministrazione regionale, un

aumento degli incarichi (da 82 a 108) ma una riduzione degli impegni (da 2.269.076,22 a euro

875.607,10) e delle liquidazioni (da 1.122.442,54 a 915.538,58).

STRUTTURA (DIREZIONI GENERALI, ENTI,

AGENZIE E AZIENDE)N. INCARICHI

IMPORTO IMPEGNATO

ANNO 2012

IMPORTO LIQUIDATO ANNO

2012

PRESIDENZA 3 115.797,59 189.704,45

PROGRAMMAZIONE BILANCIO 1 - 15.000,00

UFFICIO ENPI 65 232.617,02 176.725,28

PROGRAMMAZIONE UNITARIA 3 12.645,29 -

URBANISTICA 1 15.000,00 12.500,00

ENTI LOCALI 3 - 34.121,63

AMBIENTE 13 89.224,81 196.279,68

AGRICOLTURA 3 8.777,29 12.697,29

LAVORI PUBBLICI 1 16.300,00 16.300,00

LAVORO 4 52.464,38 43.518,74

ISTRUZIONE 1 61.320,41 61.320,41

INDUSTRIA 2 5.176,81 -

SANITA' 1 48.700,08 48.700,08

TRASPORTI 5 217.583,42 98.671,02

BENI CULTURALI 2 - 10.000,00

TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 108 875.607,10 915.538,58

AGENZIA PER IL LAVORO 27 378.583,47 432.402,53

AGRIS 37 229.417,34 229.354,34

ARGEA 1 10.000,00 7.500,00

LAORE 7 - 50.836,82

SARDEGNA PROMOZIONE 10 26.852,17 16.557,92

ENAS 8 131.642,20 101.484,21

ERSU CA 3 23.634,40 27.912,96

ERSU SS 6 137.942,54 137.942,54

ISRE 12 5.099,50 5.099,50

CONSERVATORIA DELLE COSTE 9 4.000,00 48.347,10

TOTALE ENTI 120 947.171,62 1.057.437,92

TOTALE COMPLESSIVO 228 1.822.779 1.972.977

INCARICHI DI RICERCA, STUDIO E CONSULENZA - ANNO 2012

Fonte: Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione

241

Per quanto concerne i dati relativi agli incarichi di collaborazioni coordinate e

continuativa si richiamano, preliminarmente, le principali disposizioni emanate nel corso degli

ultimi anni.

L’articolo 3, comma 1 della L.R. 3/2009, contenente Disposizioni per il superamento del

precariato, ha previsto che, al fine del superamento delle forme di lavoro precario nella

pubblica amministrazione regionale, la Regione, gli enti e le agenzie regionali possano

procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato, esclusivamente per motivate

esigenze straordinarie ed entro la misura massima del 3 per cento delle proprie dotazioni

organiche. Il successivo comma 7 ha stabilito che i contratti a termine, atipici o flessibili, in

essere alla data del 28 febbraio 2009, siano prorogati fino alla conclusione dei programmi di

stabilizzazione previsti nel presente articolo.

La L.R. 16/2011, all’articolo 6 recante Disposizioni sul superamento del precariato, ha

previsto che entro il 30 marzo di ogni anno l'Assessore del personale, affari generali e riforma

della Regione presenti alla competente Commissione consiliare una relazione sull'applicazione

dell'articolo 3, comma 1, della L.R. 3/2009, nell'Amministrazione regionale, negli enti e nelle

agenzie regionali. Al fine di verificare il rispetto del limite massimo del 3 per cento previsto al

citato comma 1, la relazione prende in considerazione tutte le forme di lavoro a termine, o con

forme contrattuali flessibili o atipiche, ivi compresa quella interinale.

Da ultimo, l’articolo 1 della L.R. 12 del 13 giugno 2012, contenente Collaborazioni

coordinate e continuative - Modifiche all'articolo 6 della legge regionale n. 16 del 2011, ha

stabilito, con efficacia a decorrere dal giorno della sua pubblicazione, che nel limite del 3 per

cento non rientrino i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, di cui all'articolo 6-bis

della L.R. 31/1998 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della

Regione) che vengono finanziati con fondi statali e comunitari.

Con nota prot. n. 677/GAB del 29 marzo 2012, la Direzione generale dell’organizzazione

e del personale ha inviato al Consiglio Regionale della Sardegna, Prima commissione

permanente, i prospetti relativi alla ricognizione, a marzo 2012, dei rapporti di lavoro in essere

presso l’Amministrazione regionale, gli enti e le agenzie regionale in adempimento a quanto

previsto dall’articolo 6, comma 1, della L.R. 16/2011.

Nella nota in esame risulta che, a marzo 2012, sono in atto presso l’Amministrazione

regionale complessivamente 118 CO.CO.CO. rispetto ai 132 di cui alla ricognizione a settembre

2011 (più un contratto di somministrazione di lavoro). Negli enti e nelle agenzie regionali i

contratti complessivi sono 62 (10 a T.D., 32 CO.CO.CO. e 21 Somministrazione lavoro) rispetto

ai 54 in essere a settembre 2011 (19 a T.D., 35 CO.CO.CO.

Si rileva, pertanto una riduzione nell’Amministrazione regionale e un aumento negli

enti.

L’Amministrazione regionale a fronte di un limite di 119,58 contratti instaurabili (3%

della dotazione organica) ha instaurato 118 rapporti di lavoro flessibili.

242

Nell’ambito degli Enti/agenzie regionali, superano il limite del 3% l’Agenzia Sardegna

promozione e Conservatoria delle coste, ma come precisato nella nota, lo scostamento si deve

alla prosecuzione di contratti già in essere alla data di entrata in vigore della legge. Con

riferimento ad AREA e Agenzia regionale per il lavoro, si riscontra uno scostamento

rispettivamente di 8,35 e 9,42 dovuto a contratti che risultano instaurati successivamente, per

i quali viene dichiarato che verranno disposti gli accertamenti necessari al fine di chiarirne in

tempi brevi le motivazioni ai fini degli ulteriori adempimenti.

La Direzione Generale dell’organizzazione e del personale, con nota prot. 9525

del 4 aprile 2013, ha dichiarato che l’Amministrazione ha rispettato il limite di cui

all’articolo 3 della L.R. 3/2009.

I contratti in esame risultano, inoltre, sottoposti a un limite di carattere finanziario per

effetto di quanto disposto dall’articolo 9 comma 28 del D.L. 78/2010. Questa norma ha

stabilito che a decorrere dall'anno 2011, le amministrazioni dello Stato (….) possono avvalersi

di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione

coordinata e continuativa nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità

nell'anno 2009. Per le medesime amministrazioni la spesa per personale relativa a contratti di

formazione-lavoro, ad altri rapporti formativi, alla somministrazione di lavoro, nonché al lavoro

accessorio di cui all'articolo 70, comma 1, lettera d) del D.Lgs. 276/2003, non può essere

superiore al 50 per cento di quella sostenuta per le rispettive finalità nell'anno 2009.

Secondo le indicazioni della Conferenza delle regioni e province autonome del 10

febbraio 2011, da tale limite sono escluse le spese relative a contratti finanziati con risorse

dell’Unione europea o con fondi FAS.94

Con la deliberazione n. 20/12 del 26 aprile 2011, la Giunta regionale ha dato mandato

alla Ragioneria generale di definire il plafond di spesa sostenibile ai sensi dell’articolo 9, comma

28 del D.L. 78/2010, secondo i criteri contenuti nella stessa deliberazione. La Ragioneria

generale, con nota prot. n. 14122 del 16 maggio 2011 ha definito il plafond di spesa

sostenibile nell’anno 2011 e seguenti che ammonta complessivamente a euro

1.558.159,77, comprensivo degli oneri riflessi e della quota IRAP a carico

dell’Amministrazione.

Questo plafond non tiene conto degli incarichi di studio e consulenza, che sono diversamente

disciplinati dall’articolo 6, comma 7, del D.L. 78/2010 (la spesa non deve essere superiore al

20% della spesa sostenuta nel 2009). Secondo le indicazioni contenute nella deliberazione n.

13/10 del 15 marzo 2011, pur facendo parte di quelle disposizioni che costituiscono principi di

coordinamento della finanza pubblica, la norma non trova diretta applicazione nella Regione,

94 Secondo quanto riportato al relativo punto 1. Contenimento delle spese per il personale – Paragrafo E) Contenimento della spesa per il personale con rapporto di lavoro flessibile, del suddetto documento, dal limite di spesa di personale a tempo determinato e/o con incarichi di co.co.co. sono escluse le spese relative a: - le assunzioni finanziate con risorse dell’Unione Europea, statali (v. FAS) e private e relative spese accessorie collegate (e. spese di trasferta); i rapporti di lavoro dirigenziali a tempo determinato; il personale assegnato alle strutture di supporto degli organi politici, per il quale oltre ad operare discipline speciali relativamente al reclutamento già sono previsti limiti numerici e/o economici circa la quantità di risorse assegnabili.

243

che deve realizzare il complessivo obiettivo di riduzione dei costi degli apparati amministrativi

con scelte legislative che possono incidere in modo diverso sulle tipologie di spesa e

sull’ammontare delle riduzioni.

Gli impegni e ai pagamenti effettuati nell’anno 2012 sono i seguenti:

STRUTTURA (DIREZIONI GENERALI, ENTI, AGENZIE E

AZIENDE)N. INCARICHI

IMPORTO IMPEGNATO

NEL 2012

IMPORTO LIQUIDATO

NEL 2012

PRESIDENZA 12 282.543,39 343.659,08

AGENZIA DEL DISTRETTO IDROGRAFICO 4 7.001,62 72.340,52

UFFICIO ENPI 14 760.407,38 717.139,04

AA.GG. E DELLA SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE 2 111.756,17 106.587,33

PROGRAMMAZIONE BILANCIO 1 35.000,00 34.999,98

C.R.P. 17 947.460,89 908.040,42

URBANISTICA 38 847.724,23 833.819,25

AMBIENTE 38 1.046.468,82 767.377,65

AGRICOLTURA 1 - 20.387,27

TURISMO 4 136.468,17 105.605,22

LAVORO 8 165.211,10 138.280,82

POLITICHE SOCIALI 3 122.263,10 117.332,17

LAVORI PUBBLICI 7 286.132,00 150.938,75

ISTRUZIONE 1 19.030,00 3.750,00

BENI CULTURALI 4 79.138,92 66.689,10

INDUSTRIA 1 40.486,17 29.595,14

SANITA' 3 86.273,21 86.273,21

TRASPORTI 11 381.553,00 384.758,00

TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 169 5.354.918,17 4.887.572,95

AGENZIA PER IL LAVORO 3 155.744,88 133.153,26

AGRIS 20 291.952,00 291.952,00

LAORE 3 126.137,29 126.137,29

SARDEGNA PROMOZIONE 6 100.750,69 77.916,99

AREA 2 24.000,00 24.000,00

ERSU CA 1 21.504,00 21.504,00

ENAS 1 2.425,58 2.165,98

CONSERVATORIA DELLE COSTE 12 184.066,90 141.257,61

ISRE 1 12.064,70 12.064,70

TOTALE ENTI 49 918.646,04 830.151,83

TOTALE COMPLESSIVO 218 6.273.564,21 5.717.724,78

INCARICHI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA - ANNO 2012

STRUTTURA N. INCARICHIIMPORTO IMPEGNATO

NEL 2012

IMPORTO LIQUIDATO

NEL 2012

ENTE FORESTE 21 317.044,93 317.044,93

Fonte: Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione

244

I dati sopra riportati si riferiscono a tutti i contratti di CO.CO.CO. conferiti o in corso

nell’anno 2012, finanziati con fondi regionali, statali e comunitari e con fondi misti, nonché

quelli relativi al personale inserito nei processi di stabilizzazione, secondo quanto riepilogato

nella successiva tabella:

IMPEGNATO 2012 LIQUIDATO 2012

FONDI REGIONALI 79 2.012.690,98 2.133.655,21

ASSEGNAZIONI STATALI 33 1.067.866,61 1.136.716,22

FONDI UE 25 1.212.822,09 1.057.010,45

FONDI MISTI 32 1.061.538,49 560.191,07

TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 169 5.354.918,17 4.887.572,95

RIPARTIZIONE DEGLI INCARICHI DI CO.CO.CO. PER FONTE DI FINANZIAMENTO

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati dell’ Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione

La spesa rientrante nel limite finanziario di cui all’articolo 9 comma 28 del D.L. 78/2010,

così come stabilito dalla deliberazione della Giunta regionale n. 20/12 del 26 aprile 2011, e

quindi determinato comprendendo i soli contratti di collaborazione coordinata e continuativa

finanziati con fondi regionali, integralmente o a titolo di cofinanziamento, è stata così

rappresentata dalla Direzione generale dell’organizzazione e del personale. Dalla tabella è stato

escluso il personale interessato dai processi di stabilizzazione per il quale l’articolo 3 della L.R.

3/2009 ha disposto la proroga dei relativi contratti fino alla conclusione dei programmi di

stabilizzazione in esso previsti.

245

STRUTTURA (DIREZIONI GENERALI, ENTI,

AGENZIE E AZIENDE)

N. INCARICHI -

LAVORATORI NON

INSERITI NEI PROCESSI

DI STABILIZZAZIONE

IMPORTO IMPEGNATO

NEL 2012

IMPORTO LIQUIDATO

NEL 2012

PRESIDENZA 1 31.556,00 -

AGENZIA DEL DISTRETTO IDROGRAFICO 2 2.333,74 24.665,38

PROGRAMMAZIONE BILANCIO 1 35.000,00 34.999,98

AMBIENTE 8 213413,09 36630,64

URBANISTICA 2 11.891,28 11.891,28

LAVORO 3 9.019,35 9.019,35

SANITA' 1 28.290,99 28.290,99

TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 18,00 331.504,45 145.497,62

AGRIS 7 85.983,91 85.983,91

LAORE 3 126.137,29 126.137,29

SARDEGNA PROMOZIONE 5 100.750,69 64.931,03

AREA 1 6.000,00 6.000,00

ERSU CA 1 21.504,00 21.504,00

ENAS 1 2.425,58 2.165,98

CONSERVATORIA DELLE COSTE 2 - 41.250,60

TOTALE ENTI 20 342.801,47 347.972,81

TOTALE COMPLESSIVO 38 674.305,92 493.470,43

INCARICHI DI CO.CO.CO RIENTRANTI NEL LIMITE DI CUI ALL'ART. 9 COMMA 28 DEL D.L.78/2010

(CONTRATTI FINANZIATI CON FONDI REGIONALI - MISTI)

Fonte: Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione

La Direzione Generale della Difesa dell’Ambiente con nota prot. n. 14196 del 24 giugno

2013 ha rettificato il dato riguardante gli incarichi di collaborazione esterna precedentemente

trasmesso alla Direzione generale dell’organizzazione e del personale e da quest’ultima

riepilogato nelle tabelle di cui sopra, poiché in alcuni casi era stata indicata la spesa impegnata

nel corso del 2012 ma riferibile anche ad esercizi finanziari successivi. Alla luce della

precisazione fornita “l’onere complessivo a carico della scrivente Direzione è quantificabile in

Euro 817.964,40 anziché in Euro 1.046.468,82”.

246

13. L’ANALISI DELLE PARTITE CREDITORIE DELLA REGIONE. I FONDI

DI ROTAZIONE

1 Premessa: le tipologie di partite creditorie intestate alla Regione.

Occorre brevemente premettere che nell’ambito delle diverse tipologie di “crediti”,

esattamente enucleate dalla deliberazione della Giunta regionale n. 28/33 del 24/06/201195, la

presente verifica è principalmente limitata alla categoria dei crediti discendenti da “contributi e

finanziamenti erogati”. Tra i detti crediti si devono ricomprendere quelli dovuti ai recuperi per i

contributi/incentivi erogati sui fondi di rotazione e i contributi erogati sulle risorse provenienti

dal bilancio comunitario ma anticipatamente sostenute dal bilancio regionale e dei quali non si

possa conseguire il rimborso per effetto di irregolarità a vario titolo nella erogazione stessa

(ovvero non ammessi al finanziamento comunitario ma in parte o totalmente già erogati), con

riserva per la Sezione del controllo di approfondire in sedi successive lo stato degli

adempimenti riguardanti le restanti tipologie di credito.

I crediti dai fondi di rotazione. In sede di parifica del rendiconto regionale per

l’esercizio 2011 la Corte dei conti aveva raccomandato il riordino delle singole posizioni

debitorie, corrispondenti ai crediti vantati dalla Regione Sardegna per

incentivazioni/agevolazioni erogate e da recuperare a valere sui fondi di rotazione,

giacenti presso gli Istituti bancari convenzionati, già deputati per convenzione contrattuale alle

concessioni finanziarie a valere sui fondi stessi96 (v. decisione 1/2012 SS.RR, capitolo V. pag.

73).

In conseguenza la Corte dei conti aveva sottolineato le implicazioni di tale critica

situazione contabile anche sull’attendibilità delle scritture contabili e patrimoniali,

95 La citata delibera reca le seguenti tipologie di credito per le quali vengono dettate le direttive di recupero e riscossione: - crediti dalle entrate tributarie; - crediti dal patrimonio regionale; - crediti dai canoni d’uso compresi i proventi e relativi accessori; - crediti dalle concessioni demaniali del patrimonio disponibile; - crediti dalle sanzioni amministrative; - crediti dalla revoca di contributi e finanziamenti erogati; - crediti da ogni ulteriore fonte non sottratta alla presente regolamentazione. 96 La costituzione dei fondi è autorizzata con specifica legge di incentivazione. In particolare i “Fondi di rotazione” (propriamente detti) consentono l’erogazione dei finanziamenti agevolati concessi alle imprese tramite risorse regionali e sono caratterizzati dal fatto che i rimborsi dei prestiti vengono riutilizzati per l’erogazione di nuovi prestiti. Tale tipologia ha avuto ampia utilizzazione fino agli anni 80 (es. L.R. 8/64; L.R. 40/76; L.R. 16/83). I “Fondi assimilati” sono finalizzati all’erogazione di agevolazioni contributive diverse dai finanziamenti agevolati e sono costituite prevalentemente da contributi in c/capitale (c.d. fondo perduto) ed in c/interessi (attraverso l’abbattimento di una percentuale del tasso di interesse). Sono attualmente molto utilizzati (es. L.R. 51/93; L.R. 15/94).

247

caratterizzate da incertezze e scarsa significatività (v. richiamata decisione, capitolo XIV pag.

238).

La delicatezza della situazione esaminata – consistente nel mancato o ritardato

recupero dei crediti - ha determinato, altresì, l’incertezza dell’ammontare complessivo delle

risorse regionali immobilizzate dalle situazioni debitorie, risorse che per tali ragioni vengono

sottratte agli impieghi previsti dalle leggi istitutive dei diversi fondi, cioè al loro riutilizzo per

altri possibili beneficiari.

Nella stessa occasione si è riscontrata, inoltre, la crescita esponenziale del monte

d’interessi e spese che ha superato di gran lunga il capitale a disposizione per nuove

concessioni/incentivazioni agevolative.

I crediti derivanti dal recupero di contributi comunitari irregolari. Inoltre, la

materia dei “crediti” vantati dalla Regione postula puntuali verifiche su tutti i comparti

gestionali interessati dalle attività deputate al recupero, tra i quali riveste certamente alta

significatività quantitativa e gestionale quella dei recuperi per irregolari

erogazioni/contributi a valere sulle risorse comunitarie, trattandosi di risorse regionali

già anticipate dal bilancio regionale che, in quanto irregolari secondo la normativa comunitaria,

non verranno rimborsate dall’UE.

Su tali specifiche questioni la Corte dei conti ha attivato apposite richieste istruttorie

agli Assessorati e al Centro regionale di programmazione97.

2. La nuova regolamentazione della materia del recupero dei crediti regionali.

La complessità della materia ha richiesto l’attivazione di diverse linee d’intervento da

parte della Giunta regionale nel corso degli ultimi esercizi, dettando appositi indirizzi.

Inizialmente (v. citata deliberazione n. 28/33 del 24/6/2011) è stato definito il

campo di applicazione e le modalità operative di recupero e riscossione, individuando la

ripartizione di competenze tra l’Assessorato al bilancio e le singole strutture

dell’Amministrazione in capo alle quali è maturato il credito. E’ stato, perciò, disposto che

ciascun comparto, nelle materie di rispettiva competenza, gestisce la ricognizione e

l’accertamento dei crediti, fino alla liquidazione delle somme dovute alla Regione, avvalendosi

degli strumenti procedurali esattamente indicati nella stessa deliberazione, potendo altresì

promuovere conciliazioni, rinunce e transazioni, fino agli atti idonei alla eventuale formazione

del titolo esecutivo.

97 V. richieste prot. 54 del 9/1/2013 e prot. 3281 13/5/2013 al CRP; note prot. 1676 del 21/2/2013 e prot. 3310 del 15/5/2013 agli Assessorati.

248

Solo in tale ultimo caso si prevede la trasmissione degli atti alla competente Direzione

presso l’Assessorato al bilancio per il recupero coattivo (fase esecutiva di riscossione).

Successivamente sono stati presi in considerazione dalla Giunta regionale in maniera

specifica i casi di difficoltosa riscossione dei crediti a valere sui fondi di rotazione, dettando

indirizzi per la eventuale procedura di rinuncia per i crediti di oggettiva impossibilità e di

importo inferiore ai 2000 euro (deliberazione n. 47/4 del 28/11/2012).

La complessità della materia ha richiesto ulteriori indirizzi applicativi da rivolgersi a tutti i

comparti Assessoriali, rispetto a quelli già dettati con la precedente delibera n. 28/33 del 2011.

L’Assessorato al bilancio, pertanto, acquisito il relativo parere dall’Area legale, ha

predisposto un’ulteriore proposta di delibera all’attenzione della Giunta regionale per

consentire la eventuale dichiarazione di inesigibilità dei crediti regionali, compresi quelli

connessi ai fondi di rotazione e assimilati e, in questo caso, per pervenire alla rinegoziazione

delle convenzioni con riguardo alla gestione dei crediti stessi.

Conseguentemente la Giunta regionale ha approvato la delibera n. 10/25 in data

21/02/2013 con cui vengono dettati indirizzi integrativi nella materia. Preliminarmente la

delibera esamina e definisce numerose declaratorie in ordine alle tipologie di partite contabili

da recuperare, quali il recupero amministrativo, il recupero giudiziale, il discarico per difficile

esazione, il discarico per inesigibilità, la declaratoria di inesigibilità, la rinuncia al credito.

Viene, quindi, tracciata una complessa procedura operativa che coinvolge i diversi

uffici/strutture già individuati come competenti, al fine di individuare le misure organizzative e

gli stadi per pervenire alle distinte decisioni sui crediti in esame.

Vengono, inoltre, dettate direttive per la rinegoziazione delle convenzioni con gli Istituti

di credito a carico delle diverse Direzioni regionali.

Nel contempo sono state previste iniziative di raccordo tra le Direzioni generali e

l’Assessorato al bilancio (tavoli tecnici con cadenza mensile) al fine di aggiornare le procedure,

verificare lo stato dei crediti, disporre delle ricognizioni ecc.

Sullo stato di attuazione delle direttive sopra esaminate sono stati richiesti dati e notizie

ai singoli Assessorati (stato delle ricognizioni, quantificazioni dei crediti in corso di recupero,

iniziative adottate ecc…), ma le risposte pervenute non possono considerarsi esaustive e

definitive.

Il CRP ha fornito alla Corte dei conti i dati98 sulle procedure di recupero crediti in corso

nel 2013, per un importo pari a 4,069 milioni di euro (che non riguardano programmi

comunitari bensì contributi in ambito di miglioramento offerta produttiva in agricoltura a n. 12

98 V. nota 3606 del 28.5.2013.

249

società). Le procedure sono affidate alla SFIRS spa99, anche per la definizione delle richieste di

rateizzazione in corso.

Il CRP descrive, inoltre, la posizione creditoria vantata nei confronti della Keller

Elettromeccanica spa, già beneficiaria di contributo a valere sui Piani integrati di Agevolazione

“Industria Artigianato e Servizi”, sull’annualità 2008, la società Keller ha usufruito di un

contributo pari a 3,452 milioni di euro, e trovasi in fase di concordato preventivo, dichiarato

dal Tribunale di Cagliari.

Alla luce di quanto sin qui esposto, si ritengono meritevoli di particolare interesse le

iniziative introdotte atte ad assicurare la razionalizzazione e il riordino di ambiti gestionali

troppo a lungo trascurati, per i quali ora si impone una radicale inversione di tendenza. Infatti,

in concomitanza con la preoccupante riduzione delle fonti d’entrata al bilancio regionale, si

impone una energica iniziativa gestionale verso il recupero dei crediti vantati dalla Regione,

alla quale sono chiamate tutte le strutture regionali.

In tale direzione, di richiamo ad una maggiore responsabilizzazione, devono inquadrarsi

anche le misure sanzionatorie assunte dalla deliberazione in esame nei confronti dei preposti

dirigenti, adeguatamente considerate dalla Corte dei conti, laddove l’ipotesi di esecuzione

non diligente degli adempimenti connessi alle presenti procedure viene posta a

fondamento di espressa valutazione negativa, costituendo anche profilo di

responsabilità amministrativa e contabile.

La Corte dei conti, quindi, ravvisata la particolare importanza delle direttive in

argomento, preso atto dello stadio di iniziale esecuzione in cui versano le gestioni di recupero

dei crediti in esame, si riserva ogni valutazione in successive sedi di controllo, raccomandando

alla Regione di dar corso con tempestività ed efficacia a tutte le misure deliberate, comprese

quelle di carattere sanzionatorio.

3. Gli esiti delle verifiche per il 2012 sulle procedure per il recupero degli aiuti di

stato.

Dall’Assessorato al bilancio sono pervenuti dati finanziari anche in ordine al recupero

degli “aiuti di stato” relativamente alle sole pratiche per le quali è stata richiesta l’iscrizione a

ruolo da parte dell’Assessorato competente.

L’elenco espone n. 26 pratiche per somme ingiunte per un totale di 30.437.217,00 euro

a titolo di capitale e interessi, di cui incassate 699.371,81 euro (Assessorati al turismo e ai

trasporti), (comprese n. 2 pratiche provenienti dall’Assessorato dei Trasporti per un

ammontare complessivo pari a 2.190.743,19 euro per capitale e interessi per le quali la

Regione ha proposto insinuazione al passivo fallimentare).

99 Oggetto attuatore dell’avviso pubblico “Piani per il miglioramento dei processi manageriali…” ai sensi della del. G.R. 42/2 del 26/11/2010.

250

L’elenco espone, inoltre, n. 21 pratiche per somme iscritte a ruolo per un totale di euro

27.109.886,61 a titolo di capitale e interessi e spese, di cui incassate 1.376.146,79 euro e

24.359.937,87 euro sospesi in quanto oggetto di provvedimento giudiziale.

4 Gli esiti delle verifiche per il 2012 sui fondi di rotazione.

Le verifiche svolte dalla Corte dei conti nell’istruttoria sul rendiconto 2012 in relazione al

comparto dei crediti su fondi di rotazione evidenziano quanto segue.

E’ risultato che nel corso dell’esercizio 2012 il competente Assessorato al bilancio ha

assunto significative iniziative100 presso gli Istituti bancari e presso ciascun Assessorato,

evidenziando la necessità di provvedere al riordino del comparto gestionale in esame, ciascuno

per la propria competenza, anche al fine, eventualmente, di poter pervenire a formali

provvedimenti di rinuncia alla riscossione per crediti di importo uguale o inferiore a duemila

euro, a seguito di idonea procedure per la valutazione in concreto della inesigibilità.

L’Assessorato al bilancio, in tale occasione, ha precisato che il perdurare di questa

situazione di incertezza contabile comporta evidenti danni, sia in termini di spese legali

ulteriormente maturate per azioni che il Legislatore regionale ha valutato come antieconomiche

(a mezzo della legge regionale 4 del 2006, art. 10 e legge regionale n. 1 del 2011 art. 1

comma 30), sia in termini di ingiustificate commissioni a valere sui fondi, a vantaggio degli

Istituti incaricati della gestione delle relative leggi d’incentivazione.

In disparte sono stati anche richiamati all’attenzione dei destinatari (Assessorati e

Istituti bancari) dal medesimo Assessorato profili di responsabilità contabile e contrattuale per

violazione degli obblighi di rendicontazione stabiliti nelle convenzioni stipulate.

Quanto agli Assessorati competenti per materia alle incentivazioni, titolari delle

convenzioni stipulate con gli Istituti di credito, agli stessi è stato raccomandato di assumere

tutte le iniziative contrattuali conseguenti, anche in questo caso segnalando che potrebbe

configurarsi responsabilità contabile in capo ai funzionari/dirigenti per la mancata vigilanza

sugli Istituti bancari contraenti.

Si sono, pertanto, attivate distinte aree di intervento: le procedure per dichiarare

l’inesigibilità/rinuncia ai crediti e quelle per conseguirne il recupero in via

transattiva

A) Procedure per l’inesigibilità. Oltre alle procedure utili a conseguire il recupero,

nel corso del 2012 la Giunta regionale ha approvato una delibera d’indirizzo contenente

direttive per la rinuncia ai crediti in essere di importo uguale o inferiore ai 2000 euro

alla data del 16-3-2012, per i quali fossero già in corso procedure giudiziali, o per i quali gli

100 V. nota Assessoriale n. 2528 del 6/4/2012 e n. 3528 del 11/5/2012.

251

Istituti di credito avevano rappresentato l’oggettiva impossibilità di recupero (ai sensi della

citata D.G.R. n. 47/4 del 28/11/2012).

Nel mese di dicembre 2012 è avvenuta l’acquisizione degli elenchi e delle informazioni

necessarie presso gli Istituti di credito con successivo inoltro agli Assessorati competenti per

materia, i quali devono provvedere alle necessarie verifiche amministrative.

Allo stato delle verifiche disponibili presso l’Assessorato al bilancio101, le pratiche

amministrative di inesigibilità/rinuncia connesse ai fondi di rotazione, complessive per tutti

gli Assessorati, sono n. 1740 per un ammontare complessivo di crediti pari a 81.634.985,28

euro.

L’Assessorato al bilancio ha riferito che nel corso del 2013 si procederà nel

perfezionamento e la rinegoziazione delle convenzioni con gli istituti di credito e nella

predisposizione di un registro dei debitori/creditori.

B) Le procedure transattive per il recupero dei crediti dai fondi di rotazione.

Quanto alle procedure transattive ex legge regionale n. 4/2006 a valere sui fondi di

rotazione, si deve riferire che sono in corso quelle richieste nei termini previsti dalla legge

regionale n. 6 del 2012, art. 3 (ormai scaduti, non essendone state ammesse di ulteriori oltre il

termine del 30/6/2012), per le quali si fa rinvio ai prospetti contabili tabellari già esposti da

questa Corte dei conti nella relazione di parifica del precedente esercizio (v. richiamata

decisione, capitolo V, tabelle n. 19 e n. 20 a pag. 74).

L’Assessorato al bilancio ha trasmesso l’aggiornamento dei dati102 rispetto a quelli già

soprarichiamati con cui si espone il numero di imprese beneficiarie di contributi/incentivi per le

quali sono tuttora in corso le procedure transattive (n. 216) per un importo da recuperare

ratealmente pari a 18,874 milioni di euro, di cui recuperato 891.347 euro alla data del

31/12/2012.

A tal proposito, con riguardo ai fondi di rotazione, si rammenta che a fronte degli

importi oggetto di transazioni in corso per conseguire la restituzione (pari a 39,479 milioni di

euro per capitale ed interessi), gli importi, invece, non recuperabili per tali vie, ovvero per

proposte transattive non accolte, ammontano a 174,798 milioni di euro a titolo di capitale ed

interessi, secondo quanto risultante dalla relazione di parifica dello scorso esercizio.

L’Amministrazione regionale ha precisato, in ogni caso, che sono in corso di esame

eventuali ulteriori modalità di procedure di transazione di carattere ordinario che

potrebbero essere ammesse a seguito di una disciplina appositamente elaborata ed approvata

dalla Giunta regionale.

101 V. nota e-mail di trasmissione dati dell’Assessorato al bilancio in data 7 maggio 2013. 102 V. nota e-mail di trasmissione dati in data 10 maggio 2013.

252

ADESIONI CON PROPOSTA TRANSATTIVA EX ART. 27, COMMI 9 E 12, L.R. 4/2006, COME MODIFICATO DALLA L.R. 3/2009 - DELIBERA 31/33 DEL 3.6.2010

Importo richiesto con

proposta transattiva

Pagamenti in unica

soluzione (al

31/12/2010)

Pagamenti rateali (situazione al 31/12/2012)

Banca

N.

adesioni

originario

Importo

complessivo Capitale

Interessi e

spese

N.

adesioni

Importo

recuperato

N.

adesioni

N. di imprese che al

31.12.2012 risultavano

regolari nei pagamenti

rateali

Importo

(cumulato)

recuperato da

pagamenti rateali

Importo da

recuperare

SFIRS 2 241.442,12 198.898,62 42.543,50 0 0,00 2 1 57.172,32 184.269,80

BCS 191 17.966.250,19 5.098.289,72 12.867.960,47 27 677.624,32 164 68 467.008,15 16.821.617,72

B

SARDEGNA 37 1.024.794,10 864.020,72 160.773,38 5 72.455,22 32 16 304.548,38 647.790,50

B SASSARI 23 1.372.871,65 1.225.666,19 147.205,46 5 89.046,79 18 5 62.618,22 1.221.206,64

Totale 253 20.605.358,06 7.386.875,25 13.218.482,81 37 839.126,33 216 90 891.347,07 18.874.884,66

PROPOSTE TRANSATTIVE NON ACCOLTE

Banca N. imprese che

non hanno aderito

Importo richiesto con

proposta transattiva Capitale Interessi e spese

SFIRS 20 10.105.637,47 4.314.697,51 5.790.939,96

BCS 969 123.957.325,05 49.749.456,21 74.207.868,84

B SARDEGNA 523 28.607.551,46 14.855.206,89 13.752.344,57

B SASSARI 233 12.128.240,61 7.215.793,06 4.912.447,55

Totale 1.745 174.798.754,59 76.135.153,67 98.663.600,92

253

RICHIESTE DI INESIGIBILITA' AGLI ATTI DG PROGRAMMAZIONE

ASSESSORATO TURISMO ASSESSORATO LAVORO ASSESSORATO AGRICOLTURA ASSESSORATO TRASPORTI ASSESSORATO INDUSTRIA TOTALI BANCA

N.

PRATICHE IMPORTI

N.

PRATICHE IMPORTI

N.

PRATICHE IMPORTI

N.

PRATICHE IMPORTI

N.

PRATICHE IMPORTI

N.

PRATICHE IMPORTI

BANCO DI SARDEGNA

2002-2013 148 2.392.892,62 1 570,00 1 25.000,00 150 2.418.462,62

BANCA DI SASSARI

2012 3 70.229,80 3 70.229,80

BANCA DI SASSARI

FINO AL 2008 150 2.020.825,00 8 1.520.030,00 158 3.540.855,00

BCS CUMULATIVO AL 31/12/2012

1272 29.710.294,47 13 2.347.386,10 20 1.552.381,49 3 82.210,43 121 41.913.165,37 1429 75.605.437,86

TOTALI

ASSESSORATO 1573 34.194.241,89 22 3.867.986,10 20 1.552.381,49 3 82.210,43 122 41.938.165,37 1740 81.634.985,28

254

5 Le movimentazioni dei fondi di rotazione nel 2012.

Con riguardo alle movimentazioni, di seguito si riferisce l’aggiornamento dei dati al

31/12/2011103 evidenziando quanto segue:

- al 30 dicembre 2011 risultano operativi 166 fondi con una disponibilità di

dotazioni finanziarie pari a 128.232.047,58 euro;

- nel corso del 2011 sono state effettuate erogazioni contributive per

82.475.120,79 euro;

- gli incentivi sono stati erogati per la maggior parte al settore economico del

turismo/artigianato/commercio (per il 45%), quindi al settore industriale (per il 37%) e

ai trasporti (per il 14%);

- poco significativi o inesistenti i trasferimenti agevolativi ai settori

dell’agricoltura e del lavoro;

- la procedura transattiva ha consentito la chiusura di 375 finanziamenti,

recuperando ai rispettivi fondi 17,123 milioni di euro104;

- il monitoraggio delle disponibilità e delle erogazioni illustra anche i risultati

dell’attività di razionalizzazione operata sui fondi, nella direzione di una maggiore

congruità delle assegnazioni commisurata alle effettive capacità di spesa degli Istituti e

di consentire il recupero di risorse alle generali disponibilità del bilancio regionale

attraverso i riversamenti in conto entrate delle eccedenze di cassa inutilizzate dai fondi

stessi.

MONITORAGGIO FINANZIARIO DEI FONDI (in milioni di euro)

2008 2009 2010 2011

Disponibilità di cassa

80.059 103.008 95.544 128.232

Assegnazione ai fondi

70.680 92.981 87.203 120.062

Erogazioni ai beneficiari

82.122 75.571 84.810 82.475

6 Il recupero dei contributi/finanziamenti sui programmi comunitari.

Nell’ambito delle partite creditorie particolare importanza rivestono quelle per il

recupero dei contributi/finanziamenti a valere sui Programmi comunitari.

La Sezione, già in sede di controllo sulla gestione e nella relazione di parifica per il

precedente esercizio (v. relazione allegata a decisione 1/SS.RR/PARI, capitolo XIII, pag. 221 e

seguenti) oltre ad avere evidenziato le economie disposte per stanziamenti di spesa non

impegnati nel bilancio 2011 a valere sul POR 2007-2013, aveva evidenziato una passività

patrimoniale per debiti conseguenti a restituzioni domandate dalla UE.

103 L’aggiornamento recato dalla precedente relazione di parifica sul rendiconto 2011 era fissato al primo semestre 2011. 104 In tali termini v. documento allegato alla manovra finanziaria di bilancio 2013-2015, pag. 31.

255

Analogamente sono state ripetutamente evidenziate dalla Corte dei conti le differenze

finanziarie negative tra i programmi di spesa effettivamente realizzati sul POR 2000/2006 e

quelli inizialmente programmati, con le ripercussioni sul piano dei pagamenti disposti a valere

sul bilancio regionale e i rimborsi in diminuzione successivamente accordati dall’UE, che

avvengono solo a seguito delle validazioni finali di tutte le operazioni avvenute sia di

concessione sia di realizzazione degli investimenti.

E’ stata altresì ripetutamente segnalata alla Regione da questa Corte dei conti la

mancata trasparenza nelle poste di bilancio e di rendiconto regionali in relazione alle partite

contabili in argomento.

In ragione della conclusione delle operazioni di validazione del POR SARDEGNA

2000/2006 nel corso del 2012, si rende necessario conoscere quali effetti si siano verificati

sulla gestione del bilancio regionale per lo stesso esercizio, ovvero disporre degli elementi

conseguenti ai rimborsi riconosciuti, anche in ragione della consistenza della spesa

decertificata (ovvero non richiesta a rimborso) e, in particolare, della quantità di partite

creditorie da recuperare su tale ammontare di risorse.

A tal fine sono state formulate apposite note istruttorie al Centro regionale di

programmazione.

Inoltre, risultando definitivamente intestate le competenze al recupero in capo a

ciascuna struttura competente per materia, si è domandato a ciascun Assessorato di

comunicare l’ammontare dei crediti da erogazioni su fondi strutturali in corso di recupero,

distinguendoli dai restanti crediti.

Le richieste istruttorie avanzate dalla Corte dei conti sono rimaste prive di riscontro da

parte degli Assessorati.

Infatti, le notizie che si riportano sinteticamente sono pervenute dalla Presidenza e solo

dai seguenti Assessorati. Sulla materia, rendendosi indispensabile una compiuta ricognizione,

la Sezione si riserva di svolgere appositi approfondimenti in sede successiva.

• La Presidenza della Giunta ha comunicato di non avere partite creditorie in atto.

• L’Assessorato della difesa dell’ambiente ha trasmesso un prospetto tabellare dal quale

si ricavano n. 11 posizioni creditorie (eccetto due, tutte riferite a recuperi fondi POR Sardegna

2000-2006) per un ammontare complessivo di 4,005 milioni di euro. Si dichiara che le

procedure per il recupero sono in fase istruttoria o prossime alla definizione.

• L’Assessorato al turismo ha precisato che tutte le pratiche relative alle partite

creditorie sono in corso, prevalentemente riferite a leggi d’incentivazione di vecchia data,

mentre sono in corso anche le iniziative previste dalla nuove direttive di cui alla deliberazione

della G.R. 10/25 del 21/02/2013. L’Assessorato ha precisato che l’importo stimato da

recuperare in capo ai diversi istituti bancari/istruttori è pari a circa 150 milioni di euro per

diversificate tipologie di crediti. Si precisa, inoltre, che l’importo recuperato tra il 2012 e il

2013 per revoca di contributi erogati ammonta a 3,250 milioni di euro.

256

• L’Assessorato del lavoro ha trasmesso, rispettivamente, prospetti tabellari riguardanti

il Servizio della Governance della formazione professionale, il Servizio Politiche del lavoro e

delle pari opportunità, il Servizio delle politiche sociali, cooperazione e sicurezza sociale.

Per il primo Servizio i debiti accertati sono pari a 2,644 milioni di euro con recuperi pari

a 1,961 milioni di euro.

Per il secondo Servizio restano da recuperare debiti per 465,458 euro.

Per il terzo Servizio trattasi principalmente di crediti derivanti da fondi di rotazione,

stimati in circa 24 milioni di euro, ai quali si devono aggiungere crediti per contributi erogati ex

L.R. 5/1957. Per tale ultima tipologia il totale dei crediti da recuperare è stimato in circa 1,010

milioni di euro.

L’Assessorato alla programmazione, in prossimità della chiusura della ricognizione

istruttoria per la presente verifica del rendiconto 2012, ha comunicato di aver dato corso nel

mese di giugno 2013 alle iniziative di raccordo con il coinvolgimento di tutte le strutture

assessoriali per l’attuazione delle direttive diramate con la recente deliberazione della G.R.

10/25 del 21.02.2013, che proseguiranno nello stesso esercizio 2013.

7. I dati comunicati dal CRP sul POR 2000/2006.

Le schede allegate al Rapporto finale di esecuzione POR SARDEGNA 2000-2006, redatte

in sede di chiusura del programma105, sulle quali sono stati chiesti chiarimenti, espongono le

seguenti liste di dati:

- progetti non conclusi;

- progetti sospesi a causa di procedure giudiziarie;

-spesa decertificata.

Le risposte pervenute alla Corte dei conti dal CRP106 espongono che la spesa

decertificata ammonta a complessivi 257,126 milioni di euro, ripartita nei diversi fondi.

Secondo quanto in ultimo precisato dal CRP, i progetti/operazioni che non

risultavano conclusi alla data di chiusura del POR 2000-2006 (cioè al 30-6-2009) sono n.

1.667 su n. 30.975 progetti totali a valere sul Programma e le risorse necessarie per il loro

completamento vengono quantificate in complessivi 301,978 milioni di euro.

Al riguardo il CRP fa presente che una parte di tali progetti sono stati nelle more

conclusi attingendo, rispettivamente, a risorse sul POR FERS e FSE 2007-2013, a fondi

105 Le schede sono state trasmesse alla Sezione del controllo con nota 374 in data 21 gennaio 2013 con nota 374 dal CRP. 106 V. nota 3607 del 28 maggio 2013

257

regionali o nazionali e a risorse liberate generate dalla rendicontazione delle operazioni

coerenti.

Successivamente alla data di predisposizione del Rapporto finale di esecuzione buona

parte delle operazioni/progetti sono stati conclusi, secondo quanto dichiara nella presente sede

il CRP, residuando allo stato delle comunicazioni n. 149 operazioni decertificate e salve le

elaborazioni riguardanti il FEOGA ancora in corso.

258

TABELLE PREDISPOSTE DAL CRP

(allegate alla nota 3607 del 28.05.2013)

Fondo Totale spese

decertificate %

FEOGA 26.065.823,48 10,14%

FESR 145.249.164,59 56,49%

FSE 72.253.589,03 28,10%

SFOP 13.558.147,25 5,27%

257.126.724,35 100%

Fondo Totale progetti

programmati POR

FEOGA 13.874

FESR 9.024

FSE 7.902

SFOP 175

30.975

Fondo Numero progetti

non conclusi

Importo certificato al

30/06/2009

FEOGA 463 84.104.252,46

FESR 784 501.946.391,99

FSE 403 23.772.452,39

SFOP 17 6.641.165,29

1.667 616.464.262,13

Fondo Numero progetti

non conclusi

Risorse necessarie per

la chiusura

FEOGA 463 23.048.951,21

FESR 784 269.728.476,03

FSE 403 7.015.070,31

SFOP 17 2.185.899,76

1.667 301.978.397,31

Fondo

Numero

operazioni “a

cavallo”

Risorse* necessarie

per la chiusura

FESR 11 14.316.313,76

FSE 271 3.810.915,04

Totale 282 18.127.228,80

*Le risorse provengono dal POR Sardegna 2007-2013

259

Operazioni “coerenti” non concluse

Fondo CA – certificato risorse

regionali

Numero

operazioni

FEOGA 816.387.48 12

FESR 51.567.288,76 192

SFOP 406.647,40 2

Totale 52.790.323,64 206

Operazioni non concluse e finanziate con risorse

liberate

Fondo CA - certificato Numero

operazioni

FEOGA 22.232.563,73 451

FESR 203.844.873,51 581

FSE 3.204.155,27 132

SFOP 1.779.252,36 15

Totale 231.060.844,87 1179

260

14. L’ANALISI DEL RIORDINO DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE

REGIONALI

PREMESSA

A partire dagli anni novanta si è assistito ad una consistente diffusione dello schema

societario per lo svolgimento di funzioni amministrative e per la erogazione di servizi pubblici.

Tale fenomeno è scaturito apparentemente dall’esigenza di perseguire una maggiore

efficienza nello svolgimento di compiti amministrativi, sul presupposto che questa potesse

essere meglio garantita con l’impiego di istituti di diritto privato, ma in concreto il ricorso che a

questi strumenti hanno fatto soprattutto gli enti territoriali ha rappresentato l’espediente per

reagire alle rigide politiche finanziarie e alleggerire i bilanci degli enti dagli oneri relativi allo

svolgimento delle attività affidate alle predette società. L’espandersi a livello locale del numero

e del campo d’azione delle società pubbliche ha contribuito a rendere poco trasparenti e

difficilmente controllabili gli andamenti della finanza pubblica.

Il legislatore statale ha cercato, quindi, di rimediare alle distorsioni che ne sono

scaturite emanando una serie di disposizioni che sovrapponendosi alla disciplina codicistica107,

hanno inteso, da un lato, estendere alle società a partecipazione pubblica il regime giuridico

che caratterizza i loro enti di riferimento e, dall’altro, comprimere la possibilità del ricorso

indiscriminato agli strumenti privatistici in questione.

In occasione della verifica condotta dalla Sezione di controllo sul rendiconto della

Regione Sardegna per il 2011 (cfr. delibera n. 56/2012 del 19 giugno 2012) erano state

evidenziate numerose criticità riguardanti la gestione delle partecipazioni regionali.

In particolare era stato riscontrato che “il comparto delle partecipazioni societarie

regionali presenta numerose problematiche, in gran parte riconducibili alle carenze del quadro

normativo regionale e alle ambiguità interpretative cui tali carenze danno luogo, così da avere

determinato fenomeni gestionali distorsivi rispetto ai principi non solo pubblicistici ma anche

civilistici”.

A seguito delle predette risultanze le locali Sezioni Riunite della Corte dei conti in

occasione della parifica del medesimo rendiconto avevano sollecitato l’adozione delle

necessarie misure correttive al fine di consentire che la gestione del comparto delle

partecipazioni societarie regionali si conformasse ai principi fondamentali accolti dalla

normativa nazionale in aderenza alle norme comunitarie (cfr. delibera SS.RR. n. 1/2012 del

2/07/2012).

107Le società a partecipazione pubblica sono disciplinate dal Capo V, Titolo V, Libro V, del Codice Civile (dall’art. 2325 all’art. 2451), così come modificato dall’art. 1 del D.Lgs. n. 6 del 17/01/2003. L’art. 2450 (Amministratori e sindaci nominati dallo Stato o da enti pubblici) è stato abrogato dall’art. 3 del D.L. n. 10 del 15/02/2007, convertito con la L. n. 46 del 6/04/2007. L’art. 2449 (Delle società a partecipazione dello Stato e di enti pubblici) è stato modificato dall’art. 13 della L. n. 34 del 25/02/2008 (legge comunitaria).

261

La Sezione regionale di controllo ha, pertanto, inserito nel programma di attività per il

2013 (cfr. delibera n. 1 del 14.1.2013) la verifica delle iniziative correttive assunte dalla

Regione Sardegna, anche a seguito delle predette sollecitazioni, con riferimento ai

sottoelencati aspetti della gestione delle società partecipate che hanno formato oggetto di

ripetuti interventi da parte del legislatore statale in considerazione della loro notevole incidenza

sugli equilibri di finanza pubblica:

razionalizzazione e dismissione delle partecipazioni pubbliche;

riduzione della spesa per il personale sostenuta dagli organismi partecipati -

criteri per il reclutamento - contenimento della spesa per studi e consulenze;

contenimento delle spese di rappresentanza e per sponsorizzazioni sostenute

dagli organismi partecipati;

assoggettamento degli organismi partecipati alle regole del patto di stabilità

interno;

composizione e costi degli organi di amministrazione e di controllo degli

organismi partecipati;

controllo analogo sulle società in house;

trasferimenti di risorse finanziarie a favore degli organismi partecipati;

organismi partecipati in liquidazione.

Le informazioni ed i dati di cui si darà conto nelle pagine seguenti sono stati acquisiti in

occasione dell’attività istruttoria svolta nell’ambito dell’indagine “Il quadro delle società

partecipate dalla Regione” i cui esiti sono stati approvati dalla Sezione di controllo in adunanza

pubblica il 13 giugno 2013.

262

Razionalizzazione e dismissione delle partecipazioni regionali

Con la manovra finanziaria relativa al biennio 2012/2014 la Giunta regionale ha

predisposto delle Linee di indirizzo per la razionalizzazione ed il contenimento della spesa

(Delibera della G.R. n. 34/30 del 18/08/2011), riconoscendo la necessità di dovere

procedere ad una razionalizzazione delle risorse economico-finanziarie e umane relative a tutta

la struttura organizzativa regionale e di dovere coinvolgere in questo processo anche gli enti,

le agenzie e le società partecipate.

Con riguardo al comparto delle partecipazioni pubbliche, il processo di razionalizzazione

appena richiamato ha reso essenziale e preliminare il censimento di tutte le partecipazioni

regionali, esigenza più volte segnalata anche dalla Sezione regionale di controllo in occasione

delle relazioni di verifica sui rendiconti generali della Regione Sardegna per il 2010 e il 2011

(delibera n. 52/2011 del 28/06/2011 e delibera n. 56/2012 del 21/06/2012).

Pertanto, con la Delibera della G.R. n. 46/28 del 16/11/2011 (Censimento delle

partecipazioni regionali) la Regione, ritenendo necessario superare il deprecabile stato di

incertezza che si era andato stratificando negli anni, ha dato avvio ad un’attività di ricognizione

di tutte le partecipazioni regionali (società, fondazioni, comitati e altre associazioni non

riconosciute ex artt. 14-42 del codice civile).

Le operazioni del primo censimento si sono concluse alla fine del 2012.

La Sezione di controllo, pertanto, auspica che tali iniziative rappresentino

effettivamente l’avvio di un doveroso e non più procrastinabile processo di riordino

di un settore nevralgico per gli equilibri di bilancio.

Accedendo alla banca dati delle partecipazioni regionali si è potuto però constatare che

la stessa, purtroppo, si presenta lacunosa, non essendo disponibili per tutti gli organismi

partecipati i dati completi relativi ai trasferimenti finanziari, ai risultati di esercizio conseguiti,

alle spese sostenute, agli organi di amministrazione e controllo.

Inoltre, è stato verificato che gli importi dei trasferimenti finanziari presenti nella banca

dati delle partecipazioni regionali non sempre coincidono con quelli comunicati dall’Assessorato

regionale del Bilancio alla Sezione di controllo ed estrapolati dal sistema SIBAR (Sistema

Informativo di Base dell’Amministrazione Regionale). Secondo quanto si è appreso in sede

istruttoria, ciò sarebbe dovuto al fatto che gli organismi partecipati possono fare capo a più

centri di responsabilità riferibili a diversi Assessorati: in questi casi, quindi, l’Assessorato

responsabile dell’attività di indirizzo e controllo può trovarsi nella paradossale condizione di

non conoscere i dati finanziari complessivi riferiti agli organismi dallo stesso Assessorato

controllati.

263

Ciò evidenziato, emerge l’assoluta urgenza e necessità che almeno i dati finanziari

presenti nella richiamata banca dati delle partecipazioni regionali siano ricavati

automaticamente attraverso un sistema da costruire che prelevi e aggreghi i dati direttamente

dal bilancio regionale.

Infatti, a tutt’oggi la banca dati in questione non dialoga con gli altri sistemi informativi

regionali alimentandosi esclusivamente con i dati vidimati ed inseriti dai singoli Assessorati. Ciò

incide sull’affidabilità e completezza dei dati raccolti essendo possibili errori e ritardi

nell’inserimento. E’ una riprova di tale anomalia la situazione riferibile alle società Bastogi

S.p.A. e Brioschi S.p.A., delle quali non si dispone di alcun dato non essendo stata ancora

individuata la struttura regionale di riferimento108. Come già evidenziato dalla Sezione di

controllo in sede di verifica sul rendiconto regionale per l’esercizio 2011, in relazione a

queste società perdura l’assoluta mancanza di informazioni riguardanti l’attività

societaria e la totale assenza di un’attività di indirizzo e di controllo da parte della

Regione.

Tale stato di incertezza e confusione deve essere necessariamente superato

anche alla luce delle ingenti risorse finanziarie che annualmente sono trasferite dal

bilancio regionale al comparto delle partecipazioni.

A questo proposito deve essere ricordato che sulla Regione Sardegna incombono anche

gli obblighi di pubblicità, contenuti nel D.L. 6/07/2011, n. 98, convertito con la L.

15/07/2011, n. 111, ai quali si sono aggiunti quelli recentemente introdotti dall’art. 22 del

D.Lgs. n. 33 del 14.3.2013. In particolare, la Regione deve tenere, aggiornare e pubblicare

l’elenco delle società di cui detiene quote di partecipazione anche minoritarie, con l’indicazione

della misura della partecipazione, delle funzioni svolte dagli organismi partecipati, e con una

rappresentazione grafica che evidenzi i rapporti intercorrenti tra ciascun organismo e

l’Amministrazione regionale. Per ogni organismo partecipato devono poi essere pubblicati i dati

relativi ai risultati conseguiti negli ultimi tre esercizi e agli incarichi di amministratore conferiti

con i relativi trattamenti economici.

Nel caso di mancata o incompleta pubblicazione dei dati relativi agli organismi

partecipati, a norma delle disposizioni sopra ricordate, è vietata l’erogazione in favore

degli organismi partecipati di somme a qualsivoglia titolo da parte

dell’Amministrazione regionale. La violazione dei predetti divieti non può che

comportare evidenti responsabilità, anche erariali.

La Direzione Generale della Presidenza con nota del 27.5.2013, prot. n. 13353, con

riferimento all’accertata assenza di trasparenza che connota il comparto delle

108Delibera della G.R. n. 42/23 del 23.10.2012.

264

partecipazioni regionali e agli stringenti obblighi di pubblicità che la Sezione di

controllo ha ricordato incombere sulla Regione, ha comunicato che entro il mese di

giugno 2013 si concluderà il procedimento per la pubblicazione nell’apposito sezione del sito

istituzionale della Regione di tutti i dati relativi alle società partecipate richiamati dall’art. 22

del D.Lgs. n. 33/2013.

La Sezione di controllo aveva anche avuto occasione di rilevare “..la mancata previsione

in sede regionale di criteri per la dismissione delle partecipazioni non più necessarie, o, in altri

termini, il mancato obbligo di una riconsiderazione analitica dell’intero patrimonio da fondarsi

su aggiornate valutazioni di aderenza alle funzioni dell’Amministrazione regionale e di

convenienza economica (analisi costi/benefici)” (cfr. delibera n. 56/2012).

A questo proposito con la recente Delibera della G.R. n. 11/1 del 26/02/2013 (Atto

di indirizzo finalizzato alla razionalizzazione e contenimento della spesa delle agenzie, degli enti

e delle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione Autonoma della

Sardegna) è stato dato incarico alla Presidenza e agli Assessorati di elaborare, entro 45 giorni,

un documento contenente:

1. una motivata proposta, anche alla luce della aderenza alle funzioni istituzionali della

Regione e della convenienza economica, sulla opportunità di mantenere le

partecipazioni delle società di propria competenza o, alternativamente, di sciogliere o

alienare le stesse;

2. un piano di ristrutturazione per le società di cui si intende conservare la titolarità;

3. una proposta di conservazione, accorpamento o soppressione per ciascun Ente o

Agenzia di propria competenza, o, comunque, un piano di riduzione degli oneri

finanziari.

La Direzione Generale della Presidenza ha comunicato con la citata nota del 27.5.2013,

prot. n. 13353, che il Presidente della Regione, con atto del 24 maggio 2013, prot. n. 13229,

ha richiamato gli Assessori che non avessero già provveduto a voler riferire in ordine alle azioni

intraprese per dare seguito agli indirizzi fissati con la Delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013

in materia di dismissione o conservazione delle partecipazioni regionali. Risulta, infatti,

ampiamente decorso il termine di 45 giorni che la predetta Delibera della G.R. aveva

stabilito come scadenza per la messa a punto delle proposte assessoriali.

Nella Delibera della G.R. n. 11/1 del 26/02/2013 appena richiamata, è stato anche

sottolineato che le iniziative assunte dalla Regione in materia di razionalizzazione e

contenimento della spesa sono in linea con i principi introdotti dalla normativa statale.

Se da un lato è la prima volta, dopo l’introduzione dei principi di cui all’art. 3 della L.

24/12/2007, n. 244 (Finanziaria 2008), che la Regione mette in discussione

l’opportunità di mantenere le partecipazioni in essere e ritiene indispensabile

procedere ad una valutazione di congruenza e convenienza dei fini sociali, dall’altro,

deve essere evidenziato che la stessa Regione ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale

gli artt. 4 e 9 della L. n. 95/2012, convertita con L. n. 135/2012, ovvero le recenti norme

265

statali in materia di riduzione di spesa, messa in liquidazione e privatizzazione di società

pubbliche, ritenendo la normativa statale lesiva delle prerogative riconosciutele

costituzionalmente.

266

ORGANISMI PARTECIPATI DALLA REGIONE SARDEGNA

N. Denominazione

Assessorato

deputato al

controllo

Misura

partecipaz.

regionale

Oggetto sociale Organismo attivo

o in liquidazione

Utile o perdita di esercizio

2011 2012

1 SO.GE.A.AL S.p.A. Trasporti 80,20% Esercizio attività aeroportuale Alghero e attività connesse attivo -1.847.165,00 n.p.

2 SOGAER S.p.A. Trasporti 0,72% Esercizio attività aeroportuale Cagliari e attività connesse attivo n.p. n.p.

3 GEASAR S.p.A. Trasporti 1,53,% Esercizio attività aeroportuale Olbia e attività connesse attivo 1.594.661,00 n.p.

4 SO.GE.A.OR. S.p.A. Trasporti 3,36% Esercizio attività aeroportuale Oristano e attività connesse in liquidazione . .

5 SAREMAR S.p.A. Trasporti 100,00% Esercizio trasporti marittimi attivo 2.523.438,66

6 ARST S.p.A. Trasporti 100,00% Esercizio trasporto pubblico locale attivo -2.693.699,38

7 Fase 1 S.r.l. Presidenza 100,00% Ricerca promozione sviluppo progetti farmaceutici attivo 0,00 0,00

8 Sfirs S.p.A. Programmazione 100,00% Concorre, in attuazioni dei piani, programmi ed indirizzi della Regione

Autonoma della Sardegna, allo sviluppo economico e sociale del territorio attivo 504.404,00 -7.040.920,03

9 Hydrocontrol S.r.l. Presidenza 100,00% Ricerca per il controllo sistemi idrici in liquidazione -223.919,00

10 S.T.L. S.p.A. Presidenza 100,00% Sviluppo turistico territoriale in liquidazione -2.583,00

11 Consorzio S.A.R. S.r.l. Presidenza 75,28% Servizio agrometeorologico in liquidazione -33.109,00

12 Con. Sar. Ricerche Presidenza 100,00% Promozione assistenza nuove tecnologie attivo 0,00 n.p.

13 BIC Sardegna S.p.A. Programmazione 100,00% Sviluppo d'Impresa attivo 8.463,00 n.p.

14 IGEA S.p.A. Industria 100,00% Interventi di tutela e ripristino ambientale attivo -10.434.406,00 n.p.

15 Carbosulcis S.p.A. Industria 100,00% Attività mineraria attivo -25.091.589,00 n.p.

16 Fluorite Silius S.p.A. Industria 100,00% Attività mineraria in liquidazione -1.902.212,35

17 Fluorsid S.p.A. Industria 0,00% Attività industriale ciclo del fluoro recesso 6.042.392,00 n.p.

18 Intex S.p.A. Industria 99,99% Attività di promozione nuove iniziative imprenditoriali nel centro Sardegna in liquidazione -110.764,00

19 Janna S.r.l. Industria 49,00% Gestione linee comunicazione dati attivo -1.337.382,00 n.p.

20 Nuova Min. Silius S.p.A. Industria 100,00% Attività mineraria in liquidazione -44.085,17

21 Progemisa S.p.A. Industria 100,00% Attività di ricerca geologico mineraria e nel settore della geo-scienza in liquidazione -123370,26

22 Sigma Invest S.p.A. Industria 100,00% Attività di assistenza e di supporto finanziario alle imprese in liquidazione -69.229,95 -353.700,08

23 Sipas S.p.A. Industria 100,00% Società di investimenti programma alimentare sardo in liquidazione -160.867,00

24 Sotacarbo S.p.A. Industria 50,00% Ricerca Scientifica Applicata attivo 4.886,00 n.p.

25 Abbanoa S.p.A. Lavori Pubblici 14,50% Gestione Servizio idrico integrato attivo 12.581.191,00 n.p.

26 Fondaz. Teatro Lirico

Cagliari Pubblica Istruzione 9,60% Diffusione arte musicale attivo 2.571.852,00 n.p.

27 Consorzio Forgea Pubblica Istruzione 50,80% Conservazione e valorizzazione patrimonio geominerario attivo 13.740,00 n.p.

28 Fondazione Giorgio Asproni Pubblica Istruzione 99,80% Fornitura servizi e prestazioni informatiche attivo n.p. n.p.

29 Fondazione Parodi Pubblica Istruzione Attività di promozione della cultura e arte sarda attiva n.p. n.p.

30 Fondazione Sardegna Film Pubblica Istruzione 100,00% Attività di promozione cinematografica in Sardegna attiva n.p n.p.

31 Associazione

Tecnostruttura Lavoro, form. Prof. 4,76%

Attività di studio e ricerca su sistemi formativi e del lavoro delle Regioni e delle

Provincie autonome attiva 0,00 n.p.

32 In. Sar. S.p.A. Lavoro, form. Prof. 55,39% Attività di promozione, progettazione, realizzazione e gestione di attività

finalizzate allo sviluppo dell’occupazione e dell’imprenditorialità in Sardegna attivo -1.218.571,00 1.922,00

33 SardegnaIt. S.r.l. Affari Generali 100,00% Fornitura servizi e prestazioni informatiche attivo 409.500,00 n.p.

34 Bastogi S.p.A. ? ? Servizi integrati per la gestione, la valorizzazione e la conservazione delle

opere e degli oggetti d’arte nessuna notizia n.p. n.p.

35 Brioschi S.p.A. ? ? Attività di sviluppo integrato di grandi aree urbane nessuna notizia n.p. n.p.

267

Con nota prot. 21600 del 24 giugno 2013, il Direttore Generale dell’Assessorato dei

Lavori pubblici ha formulato le controdeduzioni che di seguito si riportano.

Si segnala con riferimento alla tabella in cui sono evidenziati gli "Organismi partecipati dalla Regione Sardegna"

che nella colonna "Assessorato deputato al controllo" è indicato l'Assessorato dei Lavori Pubblici con riferimento al

Gestore Unico de! Servizio Idrico Integrato in Sardegna Abbanoa S.p.A., tuttavia preme specificare che:

1. la Regione Sardegna esercita, per il tramite dell'Assessorato dei Lavori Pubblici (art. 21, comma 7, L.R. n.

4/2006), le attribuzioni di azionista della Società (esercita pertanto il diritto di voto in Assemblea anche con

riguardo alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione o dell'A.U.) ma non è rappresentata nel

Consiglio di Amministrazione e nel Collegio Sindacale;

2. la Giunta Regionale esercita, ai sensi dell'art. 19, comma 1, lett. a) della L.R. 29/97, ie funzioni di controllo

in materia di servizio idrico integrato, aventi riguardo alia verifica: dello stato di attuazione dei piani, dei

programmi e dei livelli quantitativi e qualitativi dei servizi assicurati agli utenti dai gestori e del costo dei

servizi e delia spesa per investimenti stanziata. Le attività operative ed istruttorie relative alle funzioni di

controllo in materia di servizio idrico integrato sono svolte dalla Direzione Generale del Distretto Idrografico ai

sensi dell'art. 13, lett. h della L.R. 19/2006;

3. ii controllo analogo previsto con deliberazione della G.R. 17/32 del 27/04/2010 è attribuito all'Autorità

d'Ambito (si fa rinvio, in proposito, a quanto disposto dalle L.L.R.R. n. 3/2013 e 11/2013) secondo quanto

previsto dall'art. 11, comma 2, dello statuto della Società e secondo quanto stabilisce la convenzione

dell'affidamento dell'incarico al Gestore Unico

268

Riduzione della spesa per il personale

sostenuta dagli organismi partecipati dalla Regione

Criteri per il reclutamento

Contenimento della spesa per studi e consulenze

La necessità più volte segnalata dalla Sezione di controllo che la Regione Sardegna

uniformi la normativa regionale ai principi statali di coordinamento della finanza pubblica in

materia di limiti alle assunzioni e alla spesa per il personale degli organismi partecipati, ha

avuto un primo effettivo riconoscimento con la Delibera della G.R. n. 42/5 del

23/10/2012 con cui sono state introdotte le “Direttive concernenti la disciplina degli

Organismi partecipati dalla Regione Sardegna per affidamento di attività in “House providing”.

Modifica delle direttive approvate con Delib. G.R. n. 17/32 del 27/04/2010. Modifica della

composizione della Cabina di regia”.

In particolare, seppure limitatamente agli organismi in house, è stato previsto l’obbligo

a carico delle società, in caso di reclutamento di personale, di conformarsi ai principi di

trasparenza, pubblicità e imparzialità vigenti per la Pubblica Amministrazione e sono state

introdotte misure sanzionatorie a carico degli amministratori anche nel caso in cui siano

superati i limiti di spesa previsti dalla normativa vigente in materia di personale.

Deve essere, inoltre, evidenziato, che in occasione della revisione del piano assunzioni

2010-2012, disposta con Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012, sono stati riconosciuti

quali principi cogenti applicabili anche in Sardegna l’art. 18, comma 2bis, del D.L. n. 112/2008,

l’art. 9, comma 29, del D.L. n. 78/2010, l’art. 25 del D.L. n. 1/2012, l’art. 4 del D.L. n.

95/2012.

Sgombrando il campo finalmente da qualsiasi incertezza la Regione ha, quindi,

affermato che anche in Sardegna con riferimento al personale delle società a totale

partecipazione pubblica o di controllo si applica il regime limitativo delle assunzioni e

le regole di contenimento della spesa cui è tenuta l’Amministrazione controllante,

nonché i criteri e le modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento

degli incarichi coerenti con i principi vigenti per la Pubblica Amministrazione.

I dati riportati nella tabella A evidenziano una spesa per il personale, con esclusione di

quella per studi e consulenze, pari all’importo complessivo di Euro 196.388.789,2 nel 2011 e

di Euro 194.637.696,5 per il 2012.

Peraltro, dalla suddetta tabella emerge che alcuni organismi partecipati hanno

incrementato tra il 2011 e il 2012 la spesa per il personale: tale condotta non può che essere

269

valutata negativamente a fronte di specifici obblighi che impongono all’Amministrazione

regionale controllante di contenere tale voce di spesa corrente.

Tra questi organismi deve essere segnalata la società in house Sardegna IT S.p.A. la

cui spesa per il personale è passata da Euro 6.324.276,67 nel 2011 ad Euro 6.912.982,36

nel 2012, la società in house IGEA S.p.A. la cui spesa per il personale del 2011, pari ad

Euro 12.253.201,00, è aumentata nel 2012 fino all’importo di Euro 13.047.294,00; la

società in house SFIRS S.p.A. la cui spesa per il personale dall’importo di Euro 3.638.581,00

nel 2011, ha raggiunto nel 2012 il tetto di Euro 3.873.404; la società in house SAREMAR

S.p.A. che ha visto incrementare la propria spesa per il personale da Euro 10.790.576,00

nel 2011 ad Euro 11.317.774,00 nel 2012.

Sul fronte delle nuove assunzioni a tempo indeterminato si evidenzia che le stesse nel

2012 sono state pari a 152 unità.

Un‘attenzione particolare meritano poi le assunzioni a tempo determinato realizzate

dagli organismi partecipati, che sono passate complessivamente da 100 nel 2011 a 134 nel

2012 e le consulenze che nel 2012 sono state complessivamente 283 comportando un costo

pari ad Euro 4.379.232,44, importo più che ragguardevole se rapportato alla complessiva

spesa per il personale sostenuta nel medesimo anno dagli organismi partecipati in misura pari

ad Euro 194.637.696,5.

Con riguardo al contestato incremento della spesa per il personale registrato dalla

SFIRS S.p.A. nell’anno 2012, la Direzione del Centro Regionale di Programmazione, con nota

del 31.5.2013, prot. n. 3702, ha precisato che “l’incremento registrato nel 2012 di 234.823 è

dovuto all’attualizzazione del TFR secondo i principi contabili internazionali IAS” e che, dunque

“è giustificato da mere operazioni contabili”. Tale deduzione, che investe il tema delle diverse

linee di azione che devono essere intraprese per giungere ad un contenimento della spesa per

il personale, richiede specifici approfondimenti che la Sezione si riserva di svolgere nell’ambito

di una più ampia verifica riguardante il concorso delle società in house al raggiungimento degli

obiettivi previsti dal patto di stabilità interno.

Alla luce di quanto sopra illustrato emerge la necessità che la Regione

Sardegna non si limiti a riconoscere, come ha fatto con la già richiamata Delibera

della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012, che al personale delle società a totale

partecipazione pubblica o di controllo si applicano il regime limitativo delle

assunzioni e le regole di contenimento della spesa per il personale cui è tenuta

l’Amministrazione controllante, nonché i criteri e le modalità per il reclutamento del

personale e per il conferimento degli incarichi coerenti con i principi vigenti per la

Pubblica Amministrazione, ma si attivi concretamente procedendo a puntuali

270

verifiche sul rispetto di tali principi, indirizzando gli organismi partecipati verso

comportamenti conformi all’ordinamento vigente.

E’ evidente che la sede ideale per la realizzazione delle predette verifiche resta l’ambito

delle attività di controllo analogo che la Regione è tenuta a svolgere sugli organismi in house e

soprattutto di quelle relative al controllo preliminare sulle nuove assunzioni, a tempo

determinato ed indeterminato, e sull’affidamento delle consulenze (cfr. Delibera della G.R. n.

17/32 del 27/04/2010 e Delibera della G.R. n. 42/5 del 23/10/2012).

Deve, infine, essere ribadito che appare assolutamente ingiustificato che di alcuni

organismi partecipati la Regione a tutt’oggi, pur essendo socio unico o di maggioranza, non

disponga di fondamentali informazioni riguardanti la spesa per il personale, il numero dei

dipendenti in servizio, le nuove assunzioni effettuate, gli incarichi di consulenza affidati.

271

TAB. A

PERSONALE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI E RELATIVA SPESA

N. Denominazione

Unità di

personale a

tempo

indeterminato

in servizio

Unità di

personale a

tempo

determinato

in servizio

Spesa per il personale

(senza studi/consulenze)

Nuove

assunzioni a

tempo indeterminato

Nuove

assunzioni a

tempo determinato

Studi e consulenze affidate

2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012

Numero Costi Numero Costi

1 SO.GEA.AL S.p.A. 223 258 26 1 9.295.253,00 9.647.689,00 10 25 1 1 32 224.096,74 n.p. 281.995,03

2 SOGAER S.p.A. 141 143 4 2 6.832.381 6.938.285 0 2 1 0 11 489.715,00 n.p. 495.777,00

3 GEASAR S.p.A. 190 190 32 31 11.169.831,00 11.152.653,00 n.p. 447.407,00 n.p. 563.794,00

4 SO.GEA.OR. S.p.A. 19 19 0 0 568.257,00 43.324,00 0 0 0 3 0,00 0 0,00

5 SAREMAR S.p.A. 103 106 92 90 10.790.576,00 11.317.774,00 1 8 2 36.500,00 4 85.000,00

6 ARST S.p.A. 2.218 2.144 91 17 88.630.238,00 83.895.648,00 148 100 50 41 3 155.000,00 4 76.320,00

7 Fase 1 S.r.l. 0 6 14 16 588.786,53 614.007,14 0 6 4 3 16 168.265,50 20 136.361,94

8 Sfirs S.p.A. 38 38 1 1 3.638.581,00 3.873.404,00 0 0 0 0 9 126.375,00 18 232.471,00

9 Hydrocontrol S.r.l. n.p n.p. n.p. n.p n.p n.p n.p n.p. n.p. n.p n.p. n.p 1 9.360,00

10 S.T.L. S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0,00 0 0,00

11 Consorzio S.A.R. S.r.l. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 4 18.520,07 2 8.320,00

12 Con. Sar. Ricerche 49 49 0 0 2.909.458,00 2.633.891,00 8 77.571,52 7 78.121,39

13 BIC Sardegna S.p.A. 28 28 0 0 1.409.644,00 1.442.007,00 0 0 0 0 141 889.112,00 88 687.236,00

14 IGEA S.p.A. 229 220 32 55 12.253.201,00 13.047.294,00 0 0 10 29 58 268.103,00 44 299.949,00

15 Carbosulcis S.p.A. 463 444 1 1 24.027.858,00 23.838.477,00 0 0 0 0 8 343.538,00 9 223.781,00

16 Fluorite Silius S.p.A. 104 94 4 0 2.112.693,00 3.092.059,00 0 0 0 0 4 44.570,44 4 44.374,75

17 Fluorsid S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0,00 0 0,00

18 Intex S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 2 34.691,00 2 34.694,00

19 Janna S.r.l. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 4 35.274,00 1 24.960,00

20 Nuova Min. Silius S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 3 12.068,00 4 26.412,52

21 Progemisa S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 3 31.076,80 4 17.756,80

22 Sigma Invest S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 7 121.423,41 8 147.233,79

23 Sipas S.p.A. 0 0 1 1 23.023,00 24.049,00 0 0 0 0 0 0,00 0 0,00

24 Sotacarbo S.p.A. 20 20 0 0 751.782,00 821.951,00 0 0 0 0 2 152.891,00 2 136.267,00

25 Abbanoa S.p.A. n.p n.p. n.p. n.p n.p n.p n.p n.p. n.p. n.p n.p. n.p n.p n.p

26 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 227 226 0 0 14.017.490,00 13.979.000,00 0 0 24 46 9 129.980,00 6 65.594,00

27 Consorzio Forgea 3 3 0 0 132.773,00 136.538,00 0 0 0 0 15 18.279,00 27 29.357,00

28 Fondazione Giorgio Asproni n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d

29 Fondazione Parodi n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d

30 Fondazione Sardegna Film Commission 0 0 0 0 0,00 18.750,00 0 0 0 1 0 0,00 1 1.667,00

31 Associazione Tecnostruttura

32 In. Sar. S.p.A. 20 20 0 0 912.687,00 1.207.914,00 0 0 0 0 5 200.093,00 5 188.895,00

33 Sardegna IT S.r.l. 122 133 22 24 6.324.276,67 6.912.982,36 6 11 10 13 29 518.232,35 22 483.534,22

272

TAB. A

PERSONALE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI E RELATIVA SPESA

N. Denominazione

Unità di

personale a

tempo

indeterminato

in servizio

Unità di

personale a

tempo

determinato

in servizio

Spesa per il personale

(senza studi/consulenze)

Nuove

assunzioni a

tempo indeterminato

Nuove

assunzioni a

tempo determinato

Studi e consulenze affidate

2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012

Numero Costi Numero Costi

34 Bastogi S.p.A. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d

35 Brioschi S.p.A. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d

TOTALE 4.197 4.141 320 239 196.388.789,2 194.637.696,5 165 152 100 134 378 4.542.782,83 283 4.379.232,44

-L'Assessorato regionale dei Trasporti ha specificato: che nel 2011 hanno lasciato il servizio per dimissioni n. 6 marittimi con contratto a tempo indeterminato ed è stato assunto n. 1 Dirigente; che nel 2012 hanno lasciato il servizio per dimissioni n.

5 marittimi con contratto a tempo indeterminato e sono state effettuate n. 8 immissioni in CRL di personale marittimo seguendo le graduatorie previste dal CCNL. Ha, inoltre, specificato che l'importo indicato per la SAREMAR S.p.A. relativo alla spesa per il personale dell’anno 2011 è comprensivo delle spese per il personale impiegato nell'attività Sardegna Penisola (al netto di questo importo la spesa per il personale del 2011 è pari ad Euro 10.238.514,00, quella risultante dal preconsuntivo del 2012 è pari ad Euro 10.101.603,00).

-L'Assessorato regionale dell'Industria ha precisato: che le nuove assunzioni a tempo determinato operate da IGEA S.p.A. nel 2011 e 2012 sono avvenute mediante selezione; che l’unità a tempo determinato che risulta in servizio nel 2011 e nel 2012 presso la Carbosulcis S.p.A. è il Direttore Generale; che il personale della Fluorite di Silius S.p.A. nell’anno 2011 era collocato in cassa integrazione a zero ore lavorative mentre nel 2012 è rientrato in servizio a rotazione; che la Regione nel 2011 ha esercitato il diritto di recesso dalla partecipazione alla Fluorsid S.p.A..

-L'Assessorato regionale della Pubblica Istruzione ha precisato: che le fondazioni Parodi e Asproni sono fondazioni di diritto privato istituite con legge regionale al cui capitale sociale la Regione non partecipa; che il numero delle unità di personale a tempo indeterminato indicato per tali fondazioni include anche il Dirigente; che il direttore della fondazione Sardegna Film Commission è stato individuato a seguito di procedura ad evidenza pubblica.

273

Contenimento delle spese di rappresentanza e per sponsorizzazioni

sostenute dagli organismi partecipati dalla Regione

Dalla tabella B emerge che complessivamente le spese di rappresentanza sostenute

dagli organismi partecipati dalla Regione Sardegna hanno subito un consistente incremento nel

2012 rispetto all’ammontare sostenuto nel 2011 superando l’importo di 17 milioni di Euro.

La medesima tabella evidenzia che le società SO.GEA.AL S.p.A., SOGAER S.p.A. e

SAREMAR S.p.A. hanno sostenuto nel biennio considerato spese per sponsorizzazioni,

determinando anche un incremento per il 2012.

A questo punto sono necessarie alcune precisazioni.

Il D.L. n. 78/2010, art. 6, comma 11, nel prevedere che le norme di contenimento dei

costi degli apparati amministrativi si estendono alle società partecipate, richiede che le stesse

società siano inserite nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione.

Da un’interpretazione restrittiva della norma scaturisce la conseguenza che se la società

non è inserita nel predetto elenco, come determinato dall’ISTAT, non è possibile l’estensione

delle misure di contenimento della spesa.

Peraltro, l’esigenza di estendere la platea dei destinatari dei vincoli posti al fine del

contenimento della spesa pubblica risulterebbe vanificata da un’interpretazione letterale della

norma. Infatti, rischiano di sfuggire alla conoscenza dell’ISTAT, e quindi all’inserimento

nell’elenco, taluni organismi pubblici, soprattutto a livello locale (società pubbliche, fondazioni,

consorzi ecc.), che potrebbero avere le caratteristiche per essere considerati Amministrazioni

Pubbliche. Inoltre, deve essere evidenziato che l’inserimento nel predetto elenco dipende

anche dall’adempimento da parte dei soggetti interessati dell’obbligo di fornire tutti i dati

richiesti per le rilevazioni previste dal programma statistico nazionale e che un’interpretazione

strettamente letterale porterebbe a non applicare gli obblighi di contenimento della spesa per

un esercizio finanziario alle società costituite dopo il censimento da parte dell’ISTAT. Pertanto,

appare più coerente con le finalità perseguite dal legislatore, che all’inserimento nel predetto

elenco si dia più che un valore costitutivo un valore ricognitivo del possesso dei requisiti che

consentono di includere determinati soggetti nell’ambito della Pubblica Amministrazione.

Altra questione di particolare interesse è se le descritte norme di contenimento della

spesa pubblica possano trovare applicazione anche nei confronti delle fondazioni non

richiamandole espressamente tra i destinatari.

La Sezione di controllo ritiene, nel merito, che quando tali organismi siano destinatari di

erogazioni a carico delle finanze pubbliche non si possa prescindere da un loro

assoggettamento alla disciplina vincolistica applicabile ai soggetti pubblici finanziatori e,

dunque, da un loro coinvolgimento nelle politiche di contenimento della spesa pubblica.

274

Tale impostazione risulta confermata dal recente art. 4, comma 6, del D.L. n. 95/2012,

che stabilisce a decorrere dall’1.1.2013 il divieto per le fondazioni di ricevere contributi a carico

delle finanze pubbliche, con esclusione delle fondazioni istituite con lo scopo di promuovere lo

sviluppo tecnologico e l’alta formazione tecnologica e dall’art. 9, del medesimo D.L. n. 95/2012

che ha imposto anche alle Regioni, al fine di razionalizzare e contenere la spesa pubblica

derivante dagli organismi comunque denominati che esercitano in via strumentale funzioni

fondamentali o funzioni amministrative (tra cui possono ben rientrare le fondazioni), l’obbligo

di sopprimere o accorpare i predetti organismi ovvero di assicurare la riduzione dei relativi

oneri in misura non inferiore al 20% dopo avere provveduto ad una preliminare ricognizione

degli stessi.

275

TAB. B

SPESE DI RAPPRESENTANZA E PER SPONSORIZZAZIONI SOSTENUTE DAGLI ORGANISMI PARTECIPATI

N. Denominazione Spesa per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità

Spesa per sponsorizzazioni

2011 2012 2011 2012

1 SO.GEA.AL S.p.A. 16.581,92 9.038.921,89

2 SOGAER S.p.A. 5.629.444,85 4.955.073,24 7.000,00 10.005,20

3 GEASAR S.p.A. 3.253.589,00 2.889.413,00 3.500,00 4.000,00

4 SO.GEA.OR. S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

5 SAREMAR S.p.A. 1.271.591,74 202.203,81 3.890,00 3.900,41

6 ARST S.p.A. 41.040,00 65.156,00

7 Fase 1 S.r.l. 8.220,43 3.812,79 0,00 0,00

8 Sfirs S.p.A. 3.455,00 375,00 0,00 1.500,00

9 Hydrocontrol S.r.l. 0,00 0,00 0,00 0,00

10 S.T.L. S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

11 Consorzio S.A.R. S.r.l. 0,00 0,00 0,00 0,00

12 Con. Sar. Ricerche 78.818,00 416,00 0,00 0,00

13 In. Sar. S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

14 BIC Sardegna S.p.A. 3.439,13 7.232,30 0,00 0,00

15 IGEA S.p.A. 16.455,00 15.553,00 0,00 0,00

16 Carbosulcis S.p.A. 1.500,00 5.000,00 0,00 0,00

17 Fluorite Silius S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

18 Fluorsid S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

19 Intex S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

20 Janna S.r.l. 0,00 0,00 0,00 0,00

21 Nuova Min. Silius S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

22 Progemisa S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

23 Sigma Invest S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

24 Sipas S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

25 Sotacarbo S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00

26 Abbanoa S.p.A. n.p n.p n.p n.p

27 Associazione Tecnostruttura

28 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 67.886,00 367,94 0,00 0,00

29 Consorzio Forgea 0,00 0,00 0,00 0,00

30 Fondazione Giorgio Asproni 0,00 0,00 0,00 0,00

31 Fondazione Sardegna Film Commission

0,00 25.000,00 0,00 0,00

32 Fondazione Parodi n.d. n.d. n.d. n.d.

33 SardegnaIt. S.r.l. 22.747,98 18.138,76 0,00 0,00

34 Bastogi S.p.A. n.d. n.d. n.d. n.d.

35 Brioschi S.p.A. n.d. n.d. n.d. n.d.

TOTALE 10.414.769,05 17.226.663,73 14.390,00 19.405,61

Ad eccezione del Con.Sar.Ricerche e della società IGEA S.p.A., tutti gli altri organismi partecipati presenti nella

suesposta tabella non risultano inseriti nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione.

L'Assessorato dei Trasporti ha precisato che nell'anno 2011 è stato rimborsato l’importo di Euro 1.157.024,79 dall'Agenzia

Governativa Regionale Sardegna Promozione. Tale somma è stata sostenuta nell'ambito della campagna "Estate 2011-Flotta sarda

SAREMAR".

276

Assoggettamento degli organismi partecipati dalla Regione

alle regole del patto di stabilità interno

Conformandosi ai principi statali vigenti in materia (comma 2 bis, art. 18, D.L. n.

112/2008, art. 3 bis, D.L. n. 138/2011) il legislatore regionale con la L.R. 15 marzo 2012, n. 6,

art. 3, comma 10, ha prescritto che, ai fini del contenimento della spesa pubblica, anche gli

enti, le agenzie regionali e le società a totale partecipazione regionale devono contribuire alla

realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità. A tal fine è stata prevista l’emanazione, in

occasione dell’elaborazione della manovra finanziaria, di specifiche direttive da parte della

Giunta regionale (comma 11).

Con la Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012 è stato confermato l’orientamento

secondo cui le società a totale partecipazione regionale concorrono, ai sensi della citata L.R. n.

6/2012, alla realizzazione del patto di stabilità interno attraverso, tra l’altro, il contenimento

dei costi di funzionamento della struttura.

Alla luce di tali previsioni l’Ufficio di controllo della Sezione ha chiesto all’Assessorato

regionale della Programmazione e del Bilancio se avesse adottato, in sede di predisposizione

della manovra finanziaria, quelle specifiche direttive espressamente richiamate dal comma 11,

dell’art. 3, della citata L.R. n. 6/2012 al fine del concorso delle società a totale partecipazione

regionale agli obiettivi del patto di stabilità interno.

Con nota dell’11/03/2013, prot. n. 1946, il predetto Assessorato ha precisato che “la

Regione non è tenuta ad emanare specifiche direttive alle società partecipate sul loro

concorso al raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità. Tale onere è, infatti,

assolto preliminarmente e direttamente dall’Amministrazione, che include ogni

trasferimento – a qualunque titolo effettuato – nei plafond di spesa assegnati ai

singoli competenti Assessorati e li certifica alla Ragioneria Generale dello Stato e

sotto responsabilità del Presidente e del responsabile della gestione di bilancio”.

A fronte della contestata mancata adozione di specifiche direttive alle società

partecipate ai fini del concorso agli obiettivi del patto di stabilità interno ai sensi del comma 11,

dell’art. 3, della L.R. n. 6/2012, l’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e

Assetto del Territorio con nota del 27.5.2013, prot. n. 4549, ha fornito alcune precisazioni. In

particolare, è stato evidenziato che le direttive in questione sarebbero state impartite dalla

Regione, da un lato, con la Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012 con la quale si è

inteso assoggettare le società partecipate alle stesse prescrizioni che impongono

all’Amministrazione regionale il contenimento della spesa per il personale e, dall’altro, con la

Delibera della G.R. n. 21/1 del 21.5.2012 con la quale è stata contingentata la capacità di

impegno e pagamento della Presidenza e degli Assessorati. Secondo l’Assessorato del Bilancio

con la descritta duplice azione dovrebbe derivare il concorso delle società a totale

277

partecipazione regionale alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno, anche

considerando la riduzione dei trasferimenti operati a favore del comparto.

La Sezione di controllo, nel prendere atto dei chiarimenti resi, deve peraltro far

osservare che dalla Tabella D della relazione emerge che l’ammontare complessivo dei

trasferimenti erogati a favore dell’intero comparto delle partecipazioni regionali nel 2011, pari

ad Euro 304.936.653,19, si è incrementato nel 2012 sino ad Euro 310.285.196,74. Per

quanto concerne la spesa per il personale, anche se dalla tabella A della relazione sembrerebbe

emergere nel 2012 una riduzione della spesa complessiva per il personale e per le consulenze

(ma si deve ricordare che risultano ancora non disponibili i dati del personale di alcuni

organismi partecipati), diverse società in house hanno fatto registrare un incremento

consistente di tale voce di spesa corrente.

278

Composizione e costi degli organi di amministrazione e controllo

degli organismi partecipati dalla Regione Sardegna

La Regione Sardegna ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale l’art. 4 del D.L. n.

95/2012, ed in particolare il comma 5, che ha introdotto disposizioni relative alla riduzione del

numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate ed anche il

meccanismo sanzionatorio-premiale di cui all’art. 2 del D.L. n. 174/2012. I predetti ricorsi

risultano tuttora pendenti.

Tuttavia, l’Amministrazione regionale ha adottato una serie di misure finalizzate a

contenere e razionalizzare i costi degli organi di amministrazione e controllo degli organismi

partecipati che, con riguardo al numero dei componenti, possono essere considerate ancora più

rigorose di quelle statali qualora ad esse si dia piena attuazione.

Con Delibere della G.R. n. 27/45 del 19/06/2012 e n. 28/10 del 26/06/2012

(Organi di controllo e di revisione degli enti, agenzie e organismi societari partecipati e/o

controllati dalla Regione. Atto di indirizzo) la Regione ha inteso operare una razionalizzazione

della spesa pubblica e un ridimensionamento del numero dei componenti gli organi di controllo

e/o di revisione degli enti, agenzie e organismi partecipati dalla Regione. Per il raggiungimento

di tali obiettivi è stato disposto che il collegio sindacale delle società per azioni partecipate

dalla Regione deve essere composto da un numero massimo di tre membri effettivi e due

supplenti; relativamente, invece, alle società a responsabilità limitata partecipate dalla

Regione, è stato stabilito che l’organo di controllo debba essere monocratico.

Per quanto riguarda i compensi da attribuire ai componenti degli organi di controllo e/o

di revisione è stato dato mandato alla Direzione Generale della Presidenza, con la

collaborazione degli Assessorati di effettuare una valutazione delle conseguenze finanziarie che

potrebbero prodursi in caso di applicazione degli importi minimi previsti dalle tariffe

professionali. Nelle more, comunque, sono stati stabiliti dei tetti massimi da corrispondere ai

componenti degli organi che nel frattempo saranno nominati.

Con la successiva Delibera della G.R. n. 39/17 del 26/09/2012 (Organi di

amministrazione degli enti, agenzie, società, fondazioni comunque denominati e di qualsiasi

natura giuridica e organismi partecipati e/o controllati dalla Regione. Atto di indirizzo) la

Regione, oltre a perseguire obiettivi di riduzione della spesa pubblica, si è proposta di dare

seguito alla volontà espressa dall’elettorato in occasione del referendum consultivo del 6

maggio 2012, avente ad oggetto l’abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli enti

strumentali, agenzie, società, fondazioni e organismi partecipati dalla Regione. E’ stato

stabilito, quindi, che ogni Assessorato regionale competente per materia, laddove la normativa

civilistica lo consenta, debba attivarsi per la trasformazione del consiglio di amministrazione in

279

organo di amministrazione monocratico quale amministratore unico dei predetti organismi,

operando, se necessario, una modifica dei relativi statuti.

E’ stato, altresì, previsto che l’operatività di tali indirizzi decorra dal primo rinnovo degli

organi di amministrazione successivo alla data della delibera, anche se l’organo di

amministrazione di alcune società partecipate dalla Regione, quali la Carbosulcis S.p.A., l’Igea

S.p.A. e Fase1 S.r.l, è già oggi monocratico.

Dall’esame dei dati contenuti nella tabella C si traggono le seguenti considerazioni:

• l’amministrazione degli organismi partecipati dalla Regione Sardegna ha

comportato un costo complessivo pari rispettivamente ad Euro 2.623.026,88 nel 2011 e ad

Euro 2.737.373,76 nel 2012;

• l’attività di controllo e revisione degli organismi partecipati dalla Regione

Sardegna ha comportato un costo complessivo pari rispettivamente ad Euro 1.256.403,48

nel 2011 e ad Euro 1.155.120,72 nel 2012;

• in un numero considerevole di organismi partecipati i consigli di amministrazione

risultano composti da un numero superiore a tre componenti.

Esigenze di coordinamento della finanza pubblica impongono, quindi, che in occasione

del primo rinnovo dei consigli di amministrazione non ancora scaduti la Regione verifichi il

rispetto dei principi statali e di quelli stabiliti dalla Giunta regionale in materia di

composizione degli organi di amministrazione;

• l’art. 6, comma 6, del D.L. n. 78/2010, prevede che a decorrere dal primo

rinnovo dell’organo collegiale nelle società inserite nel conto economico consolidato della

Pubblica Amministrazione, nonché nelle società possedute direttamente o

indirettamente in misura totalitaria dalle Amministrazioni Pubbliche, il compenso di cui

all’art. 2389, 1 comma, del codice civile, spettante ai componenti degli organi di

amministrazione e controllo sia ridotto del 10%. La Regione deve, pertanto, vigilare che in

occasione del primo rinnovo degli organi collegiali delle sue partecipate successivo

alla data di entrata in vigore della presente normativa, sia rispettato l’obbligo di

riduzione dell’ammontare dei compensi. A tale proposito si evidenzia che nel caso della

società Sardegna IT S.r.l. è stato riscontrato dal 2011 al 2012 un aumento considerevole da

Euro 244.995,89 ad Euro 355.927,36, ovvero in termini percentuali un incremento pari al 45%

degli emolumenti corrisposti all’organo di amministrazione;

• in numerosi organi di amministrazione e di controllo risultano presenti

componenti che ricoprono cariche elettive. Tale circostanza impone l’immediata verifica da

parte della Regione del rispetto dell’art. 5, comma 5, del D.L. n. 78/2010, secondo cui al

titolare di cariche elettive che ricopre qualsiasi incarico, inclusa la partecipazione ad organi

collegiali, può essere corrisposto esclusivamente il rimborso spese e gli eventuali gettoni di

presenza da corrispondere non possono superare l’importo di 30 Euro a seduta.

280

Sulla necessità che la società conferente l’incarico sia inserita nel conto economico

consolidato della Pubblica Amministrazione di cui al comma 3, dell’art. 1, della L. n. 196/2009,

valgono le stesse considerazioni già svolte con riferimento all’operatività delle norme di

contenimento dei costi degli apparati amministrativi richiamate dall’art. 6, comma 11, del D.L.

n. 78/2010.

281

TAB. C

ORGANISMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO

N. Denominazione organismo

partecipato

Organo di amministrazione Organo di controllo

2011 2012 2011 2012

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato all'organo

di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato all'organo

di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato

all'organo di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato

all'organo di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

1 SO.GEA.AL S.p.a. 5 149.808,46 SI 3 151.774,14 SI 3 79.544,26 3 77.985,65

2 SOGAER S.p.a. 10 274.000,04 NO 10/6 283.586,35 NO 5 90.211,34 NO 5 97.652,51 NO

3 GEASAR S.p.a. 10 290.000,00 NO 10 290.000,00 NO 3 52.550,00 NO 3 59.000,00 NO

4 SO.GEA.OR. S.p.a. 5 0,00 SI 2 0,00 3 0,00 SI 3 0,00 SI

5 SAREMAR S.p.a. 5 73.363,00 SI 5/3 64.753,00 SI 5/3 27.953,00 SI 3 29.050,00 SI

6 ARST S.p.a. 5 303.300,00 5 303.300,00 4 111.961,00 4 152.631,00

7 Fase 1 S.r.l. 1 120.684,15 NO 1 68.599,91 NO 3 45.358,61 SI 3 12.548,00 SI

8 Sfirs S.p.a. 5 231.335,00 SI 5 232.160,00 SI 3 145.103,00 NO 3 129.763,00 NO

9 Hydrocontrol S.r.l. 1 0,00 NO 1 0,00 NO 3 27.772,73 SI 3 36.799,92 SI

10 S.T.L. S.p.a. 1 14.446,00 1 0,00 3 0,00 0 0,00

11 Consorzio S.A.R. S.r.l. 1 17.333,34 NO 1 20.800,00 NO 3 15.086,96 NO 3 9.588,86 NO

12 Con. Sar. Ricer. 3 180.195,00 NO 3 174.932,00 NO 3 14.947,00 SI 3 16.531,00 SI

13 BIC Sardegna S.p.a. 3 101.084,00 NO 3 101.670,00 NO 3 26.738,00 NO 3 35.802,00 NO

14 IGEA S.p.a. 3 82.014,00 NO 3 66.302,00 NO 3 69.437,00 NO 3 62.130,00 NO

15 Carbosulcis S.p.a. 3 80.000,00 SI 3/1 59.409,00 SI 3 196.675,00 NO 2 60.974,00 NO

16 Fluorite Silius 1 56.160,00 1 70.785,00 3 22.556,82 3 48.030,58

17 Fluorsid S.pa.

18 Intex S.p.a. 1 34.604,00 NO 1 34.604,00 NO 3 6.352,00 NO 3 6.352,00 NO

19 Janna S.r.l. 5 0,00 SI 4 0,00 SI 3 48.703,00 SI 3 47.832,00 SI

20 Nuova Min. Silius S.p.a. 1 25.000,00 1 25.000,00 3 17.500,00 3 17.500,00

21 Progemisa S.p.a. 1 30.000,00 NO 1 30.000,00 NO 3 16.160,00 3 17.807,00

22 Sigma Invest S.p.a. 1 78.000,00 SI 1 85.800,00 NO 3 57.629,68 NO 3 28.342,96 NO

23 Sipas S.p.a. 1 30.987,00 NO 1 30.987,00 NO 3 21.266,00 NO 3 19.558,00 NO

24 Sotacarbo S.p.a. 5 73.000,00 SI 5 73.000,00 SI 3 44.201,00 NO 3 48.662,00 NO

25 Abbanoa S.p.a.

26 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 7 0,00 SI 9 0,00 SI 2 9.000,00 NO 2 6.817,00 NO

27 Consorzio Forgea 7 38.984,00 7 38.984,00 1 3.167,00 1 3.613,00

28 Fondazione Giorgio Asproni

282

ORGANISMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO

N. Denominazione organismo

partecipato

Organo di amministrazione Organo di controllo

2011 2012 2011 2012

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato all'organo

di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato all'organo

di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato

all'organo di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

n.

comp.ti

compenso complessivo

erogato

all'organo di

amministrazione

presenza di

soggetti che

ricoprono

cariche elettive

(si/no)

29 Fondazione Parodi

30 Fondazione Sardegna Film Comm. 5 0,00 NO 5 0,00 NO 1 5.000,00 NO

31 Associazione Tecnostruttura

32 In. Sar. S.p.a. 3 93.733,00 NO 3 175.000,00 NO 3 86.178,00 NO 3 102.739,00 NO

33 SardegnaIt. S.r.l. 1/3 244.995,89 SI 3 355.927,36 SI 3 20.352,08 SI 3 22.411,24 SI

34 Bastogi S.pa.

35 Brioschi S.p.a.

TOTALE 2.623.026,88 2.737.373,76 1.256.403,48 1.155.120,72

Per le società in liquidazione facenti capo all'Assessorato dell'Industria i compensi inseriti nella colonna degli organi di amministrazione si riferiscono agli oneri pagati ai liquidatori (per la Nuova Mineraria

Silius S.p.A. è stato precisato dall’Assessorato dell’Industria che tali compensi non sono stati ancora pagati).

L'Assessorato del Lavoro ha precisato che l'importo di Euro 93.733,00 indicato quale compenso complessivo erogato all'organo di amministrazione dell'In.Sar S.p.A. nell'anno 2011 è comprensivo di Euro

71.707,00 erogati a favore del liquidatore.

La Direzione Generale della Presidenza ha precisato: per Fase1 S.r.l. che il costo dell'amministratore unico nel 2011 comprende quanto di competenza del 2010 (Euro 44.462,58-decorrenza dal 1/07/2010)

e quanto di competenza del 2011 (euro 76.221,57) e che il triennio precedente è stato a titolo gratuito; per la società STL S.p.A. che l'importo dovuto al liquidatore per il 2011 non è ancora stato pagato.

Il Centro Regionale di Programmazione ha precisato che il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della società BIC Sardegna S.p.A. saranno rinnovati in sede di approvazione del

bilancio di esercizio al 31/12/2012.

283

Controllo analogo sulle società in house della Regione

La Regione Sardegna ha disciplinato le attività di controllo analogo sulle società in

house fin dal 2010 con la Delibera della G.R. n. 17/32 del 27/04/2010.

Peraltro, tali attività, come evidenziato nelle relazioni di verifica sui rendiconti regionali

del 2010 e del 2011, hanno stentato a decollare in modo uniforme per tutti gli organismi

partecipati.

A seguito dell’aggiornamento del quadro normativo nazionale e delle criticità emerse

nella prima fase di attività della cabina di regia (organo istituito con la suddetta delibera e

deputato a svolgere un’attività di monitoraggio sulle attività di controllo analogo), nonchè delle

sollecitazioni formulate dalla Sezione di controllo, la Giunta regionale ha introdotto dei

correttivi che hanno formato oggetto della Delibera della G.R. n. 42/5 del 23/10/2012

(Direttive concernenti la disciplina degli organismi partecipati dalla Regione Sardegna per

affidamento di attività in “House providing”. Modifica delle direttive approvate con Delib. G.R.

n. 17/32 del 27/04/2010. Modifica della composizione della cabina di regia con funzioni di

monitoraggio delle attività sul controllo analogo) .

Le principali novità introdotte con la Delibera n. 42/5/2012 possono essere così

sintetizzate:

• un’integrazione nella composizione della cabina di regia della quale sono oggi

chiamati a far parte, oltre ai componenti già designati , anche la Direzione Generale

dell’Organizzazione e Metodo del Personale e la Direzione Generale del Lavoro;

• la preventiva verifica della sussistenza dei presupposti fondanti l’attività in house

providing;

• l’obbligo per le società in house di provvedere all’acquisizione di lavori, beni e

servizi, al reclutamento del personale e all’affidamento di contratti di collaborazione esterna,

rispettando i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità applicabili alle Pubbliche

Amministrazioni;

• una maggiore incisività del controllo preliminare sia con riferimento alle

procedure che all’ambito degli atti sottoposti a tale tipologia di controllo;

• l’eliminazione del silenzio assenso ;

• la previsione di sanzioni a tutela del socio, della società e dei terzi a carico degli

amministratori qualora gli stessi nello svolgimento delle loro funzioni non rispettino le direttive

impartite dalla Regione;

• l’obbligo per le società in house di predisporre e trasmettere alla Regione,

insieme al piano degli obiettivi, un piano degli indicatori che evidenzi i progetti più significativi,

gli indicatori annuali di sintesi e i target che la società intende raggiungere;

• l’obbligo per le società in house di dare notizia all’Assessorato competente in

materia di controllo analogo di eventuali segnalazioni fatte pervenire dall’organo di controllo e

284

di trasmettere i verbali dell’assemblea dei soci, nonché le deliberazioni e le determinazioni

dell’organo di amministrazione.

L’Ufficio di controllo della Sezione ha trasmesso alla Direzione Generale della Presidenza

e ad ogni Assessorato un questionario chiedendo di rappresentare, per ogni società in house, le

attività di controllo analogo svolte dalla Regione nelle forme disciplinate dalla Delibera della

G.R. n. 17/32 del 27/04/2010 (controllo preliminare, strategico, di gestione).

L’attività istruttoria svolta è stata, quindi, indirizzata ad accertare se la Regione ha:

• effettuato il controllo preliminare di legittimità su determinate tipologie di atti

(quelle tipizzate nella Delibera della G.R. n. 17/32 del 27/04/2010);

• verificato, oltre che la congruenza degli obiettivi aziendali contenuti nei piani

degli obiettivi predisposti dalle società in house con le linee di indirizzo strategico definite dalla

stessa Regione, anche in quale misura le predette società hanno realizzato gli obiettivi

programmati;

• verificato l’efficacia, l’efficienza ed economicità dell’azione posta in essere dalle

società in house al pari del controllo di gestione cui è tenuta nei riguardi dell’operato svolto

dall’apparato amministrativo regionale.

E’ evidente, infatti, che le attività di controllo analogo presuppongono, da un lato, che le

società in house si uniformino agli indirizzi contenuti nella Delibera della G.R. n. 17/32 del

27/04/2010 (successivamente modificata con la Delibera della G.R. n. 42/5 del

23/10/2012), osservando gli obblighi di predisposizione ed invio degli atti alla Regione, ma

dall’altro, che la Regione si attivi concretamente ponendo in essere le analisi, le

verifiche e le valutazioni che le competono.

Dalle informazioni acquisite in sede istruttoria è stato delineato il quadro dei controlli

svolti dalla Regione sulle società in house nel 2011 e nel 2012.

Le criticità più significative possono essere così riassunte:

l’ingiustificato mancato invio di qualsiasi elemento informativo ha reso impossibile

all’Ufficio di controllo della Sezione verificare se e con quali modalità la Regione abbia

svolto le attività di controllo analogo, così come disciplinate dalla Delibera della G.R. n.

17/32 del 27/04/2010, successivamente integrata e modificata dalla Delibera della G.R.

n. 42/5 del 23/10/2012, nei confronti della società SFIRS S.p.A e della società

SAREMAR S.p.A.;

è stata rilevata l’assenza generalizzata di un controllo preliminare della Regione sulle

consulenze affidate dalle società in house in contrasto con quanto previsto dalla

Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, art. 2, lett. e;

è apparso, inoltre, diffuso il mancato avvio del controllo strategico, così come

disciplinato dall’art. 3, lett. a, della citata Delibera della G.R. n. 17/32 del 2010, per

285

mancata predisposizione da parte delle società ed invio alla Regione dei piani degli

obiettivi;

è stato anche riscontrato che il controllo sulla gestione, finalizzato alla verifica

dell’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione posta in essere dall’organismo in

house, è stato svolto dalla Regione in modo assolutamente non uniforme.

Con riguardo alle descritte criticità la Direzione Generale della Presidenza ha

precisato con nota del 27.5.2013, prot. n. 13353, di avere svolto nel 2011 il dovuto controllo

analogo nei riguardi della società in house SFIRS S.p.A., come risulterebbe dalla relazione

predisposta dalla medesima società e trasmessa nel 2012 alla Sezione di controllo in occasione

della verifica sul rendiconto per il 2011.

A tale proposito la Sezione di controllo non può non evidenziare un preliminare errore di

metodo: è la Regione, in qualità di socio unico titolare dei poteri di indirizzo e controllo, che

avrebbe dovuto predisporre una relazione che desse conto in modo puntuale dell’attività di

controllo svolta sulla società, così come disciplinata dalla Delibera della G.R. n. 17/32 del

27.4.2010. Nella richiamata relazione predisposta dalla SFIRS S.p.A. effettivamente è

presente un sintetico paragrafo intitolato “Attività di indirizzo e di controllo negli anni

2010/2011”. Le scarne informazioni ivi contenute non danno alcun conto dell’attività di

controllo strategico che la Regione avrebbe dovuto svolgere nei riguardi della società in

questione, così come disciplinata dalla Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, nè della

predisposizione e dell’invio alla Regione del Piano degli Obiettivi. La mancanza di tale piano

impedisce alla Regione di valutare ex ante la congruenza degli obiettivi programmati dalla

società con le strategie individuate dall’Amministrazione regionale e, soprattutto, di valutare ex

post il grado di raggiungimento degli obiettivi programmati. La predetta relazione poi non

evidenzia alcun controllo di gestione svolto dalla Regione al fine di analizzare, ai sensi della

richiamata Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità

dell’azione posta in essere dalla società. La mancata valutazione del rapporto costi

sostenuti/risultati conseguiti non consente alla Regione di adottare gli eventuali interventi

correttivi che si rendessero necessari.

Per l’esercizio 2012, la Direzione del Centro Regionale di Programmazione con

nota del 31.5.2013, prot. n. 3702, ha descritto il quadro delle attività di controllo analogo

svolte sulla SFIRS S.p.A.. Con particolare riguardo al controllo preliminare, dalle sintetiche

informazioni trasmesse emerge che lo stesso ha riguardato il bilancio di esercizio del 2012.

Rimanendo nell’ambito del controllo preliminare, la citata nota evidenzia che la società SFIRS

S.p.A. ha predisposto e sottoposto a controllo il Piano degli Obiettivi per il triennio 2013-2015

e che “tutti gli atti di affido sottoscritti tra il Centro Regionale di Programmazione e la SFIRS

S.p.A. sono sottoposti al controllo preliminare di coerenza rispetto alle Convenzioni Quadro e,

successivamente, sottoposti a controllo di avanzamento attraverso la verifica sulle

rendicontazioni presentate dalla società”.

286

I descritti ulteriori elementi informativi confermano anche per l’esercizio 2012 gravi

criticità nello svolgimento delle attività di controllo analogo da parte della Regione sulla società

in questione. Infatti, nella predetta nota della Direzione del Centro Regionale di

Programmazione non è stato dato alcun conto (ma non poteva essere diversamente dal

momento che solo con la Delibera della G.R. n. 47/3 del 28.11.2012 il C.R.P. è stato

individuato quale struttura amministrativa competente allo svolgimento delle attività di

controllo analogo sulla società SFIRS S.p.A.) del controllo preliminare che la Regione avrebbe

dovuto svolgere nel 2012 sugli atti indicati nella Delibera della G.R. n. 17/32 del

27.4.2010, fatta eccezione per il bilancio dell’esercizio 2012; nessuno richiamo poi è stato

fatto delle complesse attività di controllo strategico e di gestione che la Regione avrebbe

dovuto realizzare nel medesimo anno con il rispetto delle forme e dei tempi richiamati dalla

citata Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.

In relazione alla contestata assenza di controlli nei confronti della società SAREMAR

S.p.A., l’Assessorato dei Trasporti con la nota del 30.5.2013, prot. n. 5984, ha comunicato che

“la disciplina della Società non è stata ricondotta alle direttive sul controllo analogo adottate

dalla Regione in considerazione della transitorietà del regime pubblicistico e della procedura di

privatizzazione avviata”. Su tale precisazione la Sezione di controllo non può che esprimere

forti perplessità anche alla luce della Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012 con la

quale la stessa Regione ha ricondotto al modello organizzativo dell’in house providing, tra le

altre, anche la società SAREMAR S.p.A..

Ulteriori approfondimenti su questo tema sono contenuti nello specifico capitolo di

questa relazione dedicato agli interventi regionali a supporto dei collegamenti marittimi tra la

Sardegna e la penisola.

Con riguardo alle criticità riscontrate dalla Sezione di controllo nello svolgimento da

parte della Regione delle attività di controllo analogo nei confronti della società BIC Sardegna

S.p.A., la Direzione del Centro Regionale di Programmazione, con la nota del 31.5.2013, prot.

n. 3702, ha ritenuto di dovere fornire alcune precisazioni.

Anche alla luce di tali ulteriori elementi informativi la Sezione di controllo continua ad

esprimere perplessità sulle modalità con le quali sembrerebbe essere stato svolto nel

2011/2012 il controllo strategico e di gestione sulla società in questione. Infatti, non è stato

riscontrato il rispetto delle forme e dei termini previsti dalla Delibera della G.R. n. 17/32 del

27.4.2010 (vigente nel biennio considerato). Nella predetta nota manca poi un chiaro e

preciso richiamo all’esito di tali controlli in termini: di accertata aderenza di tutta l’attività

programmata dalla società con le linee di indirizzo strategico definite dalla Regione, di verifica

puntuale ex post della realizzazione degli obiettivi programmati, di accertamento con esito

positivo dell’analisi condotta al fine di misurare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione

posta in essere dalla società.

287

In relazione poi alla contestata assenza di controlli preliminari sulle consulenze affidate

dalla società BIC Sardegna S.p.A. nel biennio 2011/2012, la Direzione del Centro Regionale di

Programmazione ha precisato che all’interno di tale voce nella tabella A della relazione solo

l’importo di Euro 97.000,00 sarebbe riconducibile ad attività tipicamente consulenziali mentre

le spese rimanenti sarebbero riferibili a servizi acquisiti dalla società per l’attuazione dei

programmi-progetti affidati dalla Regione e che “in ogni caso gli uni e gli altri prescindendo dal

loro ammontare sono preventivamente portati a conoscenza degli Uffici regionali in sede di

Atto di Affido e di Piano Operativo al medesimo connesso”. La Sezione di controllo deve,

peraltro, evidenziare che le ulteriori informazioni fornite non consentono di ritenere

correttamente assolti da parte dell’Amministrazione regionale gli obblighi di controllo sulle

consulenze (in senso stretto) così come disciplinati nel biennio 2011/2012 dalla Delibera della

G.R. n. 17/32 del 27.4.2010: il controllo preliminare presuppone l’assolvimento da parte della

società di obblighi di comunicazione (concernenti la motivata volontà di acquisire collaboratori

esterni in assenza di professionalità interne, i criteri di selezione, l’importo lordo, la durata dei

singoli contratti) ma anche il rispetto da parte dell’Amministrazione regionale di una specifica

procedura che, previo parere tecnico della Direzione Generale competente, dovrebbe

culminare, per ogni consulenza inviata a controllo, con un formale atto di indirizzo vincolante

dell’organo politico.

In conclusione deve essere ribadito che le attività di indirizzo e controllo di

questa specie non sono rimesse alla disponibilità e alla leale collaborazione delle

singole società in house ma devono essere svolte dall’Amministrazione

analogamente a quelle esercitata sugli uffici interni.

Sulla necessarietà ed imprescindibilità di tali controlli, già in sede di verifica del

rendiconto regionale per il 2011, la Sezione di controllo con riguardo ai compiti che spettano al

socio pubblico aveva rammentato che la responsabilità per danno all’Erario può trovare

fondamento “.. nel comportamento di chi, quale rappresentante dell’ente partecipante o

comunque titolare del potere di decidere per esso, abbia colpevolmente trascurato di esercitare

i propri diritti di socio, in tal modo pregiudicando il valore della partecipazione, ovvero abbia

tenuto comportamenti tali da compromettere la ragione stessa della partecipazione sociale

dell’ente pubblico, strumentale al perseguimento di finalità pubbliche ed implicante l’impiego di

risorse pubbliche, o da arrecare direttamente pregiudizio al suo patrimonio…” (Cassazione

Sezioni Unite Civili, sentenza n. 3692 del 14.2.2012).

Risulta, quindi, assolutamente urgente e non più procrastinabile, anche in

considerazione delle ingenti risorse finanziarie regionali di cui il comparto delle

partecipazioni beneficia annualmente, che la Regione svolga ordinariamente le

288

dovute attività di controllo analogo nel rispetto delle forme contemplate da ultimo

nella Delibera della G.R. n. n. 42/5 del 23/10/2012.

Con nota prot. n. 16232 del 21 giugno 2013, il Direttore Generale della Presidenza ha

presentato le controdeduzioni che di seguito si riportano

Con specifico riferimento alle attività poste in essere in ordine al controllo analogo della società SFIRS, si

ritiene opportuno fornire chiarimenti e integrazioni rispetto a quanto comunicato con le precedenti note prot. n. 14419

del 12 giugno 2012 e prot. n. de! 27 maggio 2013.

In via preliminare si evidenzia che a seguito della trasformazione - avvenuta a fine 2009 - della SFIRS in

soggetto in house della Regione, la Società ha esercitato il ruolo che le è statutariamente proprio di società di servizio e

finanziaria regionale vocata in via esclusiva allo sviluppo economico sociale del territorio.

Quale strumento operativo delia Regione nel campo dell'economia e del sociale e quale punto di riferimento

delia R.A.S. nell’ambito della consulenza e del supporto progettuale, la Società ha tra l'altro curato numerose misure

agevolative finalizzate al sostegno del sistema produttivo regionale ed ai contenimento degli effetti negativi determinati

dalie attuali contingenze economiche, nonché la gestione di numerosi Fondi (Microcredito FSE - Contratto di

Investimento - FRAI - Co/Controgaranzie FESR - L.R. 40/93 Turismo Bando 2010 - Fondo Aeroporti ex art. 4 commi 32

e 33 L.R. 12/2011 - Fondo relativo al settore ovicaprino ex art. 5 L.R. 15/2010, Fondo Pisl - Poic FSE), del POR Turismo

2012 (PO FESR 2007-2013 Linea di attività 4.2.2.a), del PROGETTO "Smart City - Comuni in Classe A" e di due delle

tre Azioni di sistema e supporto all'internazionalizzazione delle Imprese previste dalla linea di attività POR FESR

6.3.1.a..

La Società è stata, inoltre, impegnata nella partecipazione ai cosi detti "Tavoii istituzionali" che trattano di

importanti tematiche correlate alla crisi ed alle emergenze economiche e sociali e nell'attività consulenziale e di

supporto alla Presidenza della Regione, al CRP e a numerosi Assessorati regionali (due diligence, valutazione di progetti

d'Investimento e affiancamento tecnico nelle molteplici "vertenze" produttive ed occupazionali che impegnano

l'Amministrazione regionale).

La società SFIRS assume, pertanto, un rilievo del tutto peculiare nel panorama delle società in house della

Regione, sia per l'importanza delle attività ad essa affidate a supporto degli interventi economico- sociali a favore del

territorio, sia per la trasversalità della sua attività rispetto al "sistema Regione", attesa la molteplicità di Uffici regionali

che alla stessa conferiscono - sulla base di previsioni di legge ovvero sulla base di indirizzi della Giunta regionale -

affidamenti.

Quanto sopra premesso, si rileva che - a seguito della costituzione della SFIRS quale soggetto in house della

Regione - la mancata individuazione formale dell'unica struttura titolare del controllo analogo sulla società in parola ha

generato le problematiche relative alla piena applicazione da parte dell'Amministrazione regionale delle direttive in

materia di controllo analogo degli organismi in house approvate con la Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.

La suddetta problematica - affrontata in varie riunioni tenute presso la Direzione generale delia Presidenza e

discussa anche dalla Cabina di regia con funzioni di monitoraggio delle attività sul controllo analogo sulle società in

house della Regione - è stata risolta in via definitiva con la deliberazione n. 47/3 del 28 novembre 2012, che ha

attribuito la relativa competenza all'Assessorato delia Programmazione e a! CRP.

Le ragioni che hanno determinato la citata situazione di incertezza attengono - come sopra evidenziato - ai

fatto che la società SFIRS riceve affidamenti da molteplici strutture della Amministrazione regionale, assumendo così

per le sue attività un rilievo trasversale dei tutto peculiare nell'ambito degli organismi in house della Regione; al fatto

che la gestione della partecipazione regionale nella SFIRS era stata tradizionalmente negli anni affidata all'Assessorato

dell'Industria; al fatto che le attività più rilevanti, sotto il profilo della quantificazione dei Fondi affidati in gestione alla

società, sono riconducibili alla titolarità del Centro Regionale di Programmazione.

289

Cionondimeno, è necessario precisare che l'Amministrazione regionale ha esercitato sulla SFIRS una costante

attività di indirizzo e controllo, procedendo - per quanto possibile in relazione alia descritta situazione - all'esercizio del

controllo analogo, con le modalità peculiari che di seguito si espongono.

In primo luogo, nonostante la mancanza di un unitario e organico Piano degli Obiettivi, la società SFIRS ha

operato nell'ambito di prescrizioni e obiettivi strategici stabiliti in disposizioni normative, atti di programmazione e

indirizzi emanati, per lo più, dalla Giunta regionale, che sono stati successivamente declinati, in sede di singolo

affidamento dei servizi e dei progetti, in specifiche Convenzioni e nei relativi Piani delle attività. Risulta, quindi, che la

società SFIRS abbia operato nei solco delle direttive poste in relazione ai singoli affidamenti, sotto il controllo delle

diverse strutture dell'Amministrazione regionale di volta in volta competenti, le quali, oltre alla dettagliata

rendicontazione delie attività, hanno verificato il conseguimento degli obiettivi posti.

Inoltre, si segnala che la SFIRS ha presentato, ogni anno, al Presidente della Regione una relazione ai sensi

dell'art. 18 del proprio Statuto sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle

operazioni di maggior rilievo, per dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla società e che il socio Regione ha

esercitato il potere di indirizzo e di controllo anche nel corso delle assemblee societarie, approvando in tale sede, tra

l'altro, i bilanci di esercizio 2010 e 2011 nonché i relativi bilanci consolidati.

Più sotto si riporta un dettagliato schema dei fondi affidati in gestione e delie attività di consulenza richieste

alia SFIRS su cui è stato esercitato il contrailo preliminare da parte di ogni Assessorato interessato nella fase di

autorizzazione.

Inoltre, SFIRS, su ogni singola misura affidata ha regolarmente rendicontato le attività e, solo

successivamente alla verifica da parte dell'amministrazione competente, è stata concessa l'autorizzazione ad erogare il

relativo corrispettivo in favore della Società.

Anche per le misure sotto indicate è stato, pertanto, regolarmente effettuato il controllo da parte

dell'Amministrazione Regionale.

Fondo Assessorato/servizio RAS

L. fi DGR atto affido del

data n. n. data

F. Microcredito FSE I avviso Ass. lavoro - - 53/61 04/12/09 22/12/09

F. Microcredito FSE II avviso Ass. lavoro - - 53/61 04/12/09 29/06/11

F. Microcredito FSE III avviso Ass. lavoro - - 53/61 04/12/09 29/06/11

F. Garanzia PM! POR FESR CRP 07/05/09 1 art.4 c.4 - - 21/12/09

F. FRAI CRP 07/05/09 1 art.4 c.18 3/25 26/01/11 27/09/10

F. Contrratto di investimento CRP - - 25/25 01/07/10 10/12/10

F. LR 5/2010 n. 15 art.5 CRP - - 42/2 26/11/10 29/11/10

F. LR 12/11 art.6 (F. gar. Abbanoa) A.D.I.S. - - 23/1 12/05/11 15/12/11

POR FESR 2007 - 2013 Lìnee dì attività 6.3.1.a internazionalizzazione

Ass. industria - - 52/68 23/12/11 30/12/11

SPRINT cabina di regia Ass. Industria - - 18/17 08/04/11 30/12/11 30/09/11 SPRINT (riavvio sportello) Ass. industria - - 18/17 08/04/11

Fondo PISL -POIC FSE Ass. lavoro - 1 art.9 28/34 - 26/10/11

LR 1/11 art.9 (Gar.prò sol. crediti P.A.)

Ass. Programmaz. 19/01/11 24/06/11 24/10/11

LR 12/11 art.4 c.32 e 33 (F.do aeroporti)

Ass. Trasporti 30/06/11 12 art.4 c.32

- - 09/08/11

L.R. 5/09 art.5 CRP - - 16/21 20/04/10 29/11/10

LR 15/10 art.12 (f. garanzia

fotovoltaico agricoltura)

Ass. Agricoltura 17/11/10 15 art.12 52/99 23/12/11 02/03/12

L. 1329/65 (L. Sabatini ) Ass. Agricoltura - - 25/44 19/05/11 09/08/11

290

POR FESR Asse IV, L.d.A. 4.2.2.a Ass. Turismo - - - - 06/04/12

LR 40/93 Ass. Turismo - 27/9 13/07/10

Progetto Smart City Presidenza - - 19/23 14/04/11 10/05/12

Incarichi Assessorato/servizio RAS

lettera incarico oggetto

data prot. 23951 GE.AR.TO. Presidenza 21/10/10 due diligence supporto

amministrazione regionale nella vertenza Eurallumina Ass. industria 11/04/11 4978 16841

Keller Ass. Industria 17/10/11 supporto amministrazione regionale nella vertenza

SO.GE.A.OR. Ass. Trasporti 14/02/11 930 due diligence advisor procedura assegnazione concessione integrata gestione miniera Carbosulcis Ass. Industria 31/10/10 atto affido

Saremar Ass. Trasporti 15/11/09 9616 Valutazione pacchetto azionario per privatizzazione

Abbanoa Piano di Ristrutturazione UE

A.D.I.S. 25/07/2012 convenzione supporto analisi P.d.R. Abbanoa

Bacini del Gas Ass. industria 03/07/2012 977/Assessore Analisi per la realizzazione delle reti del gas

Vertenze Industriali Ass. Industria 07/08/2012 14185 Supporto vertenze crisi aziendali

Con riferimento al controllo preliminare si riportano di seguito gli atti adottati dalla SFIRS e sottoposti a tale

tipologia dì controllo analogo, distinti per annualità.

2010

- Regolamenti relativi al conferimento di incarichi esterni, all'acquisizione in economia di beni e servizi, e al

reclutamento del personale.

Con nota prot. n. 825 del 27 maggio 2010 la SFIRS ha trasmesso alla Direzione generale della Presidenza, al

Centro Regionale della Programmazione e alla Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria, per il relativo esame e

benestare, i tre regolamenti licenziati dal Consiglio di Amministrazione, tesi a disciplinare, rispettivamente, il

reclutamento del personale, il conferimento dì incarichi esterni e gli acquisti in economia di beni e servizi ai sensi

dell'art 125 D.Lgs 163 2006 ss.mm.ii..

Con la medesima nota ha, altresì, comunicato le risorse in organico, la cessazione del rapporto di lavoro con

due dipendenti e l'avvio della procedura di selezione utile a garantire la consistenza della pianta organica.

I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con

Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.

- Richiesta di incremento della quota di partecipazione delia SFIRS nel capitale sociale della società Sardafactoring

spa.

Con nota prot. n. 1297 del 27,7.2010, indirizzata alla Presidenza. All'Assessorato della Programmazione, al

CRP e all'Assessorato dell'Industria, la SFIRS, in ottemperanza alla disciplina relativa al controllo analogo di cui alla

D.G.R, n, 17/32 del 27.4.2010, ha formulato una richiesta di assenso all'aumento dei capitale sociale delia società in

oggetto.

Con nota SFIRS n. 1956 del 14.9.2010, indirizzata alla Presidenza, la SFIRS, a seguito di una specifica

291

riunione svolta sull'argomento negli Uffici della Presidenza, ha fornito ulteriori precisazioni.

Con nota a firma del Presidente prot. n. 20933 del 23.9.2010 è stato prestato l'assenso richiesto con

indicazione delle relative condizioni.

- Budget economico e finanziario della SFIRS per il 2011.

Con nota n. 47 del 30.9.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, alla Direzione generale

dell'Assessorato della Programmazione, al Centro Regionale della Programmazione e alla Direzione generale

dell'Assessorato dell'Industria, la SFIRS, in ottemperanza al disposto dell'art. 2, comma 5 delle Direttive di cui alla

D.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, ha trasmesso la relazione e il Budget economico e finanziario per il 2011, unitamente al

parere del Collegio sindacale sul Budget 2011, all'estratto del verbale del CdA del 24.9.2010 (con il quale è stato

approvato il Budget), alla Situazione Semestrale dei conti al 30.6.2010 e all'estratto del verbale del CdA relativo alla

sua approvazione.

I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con

Delib.G.R. n. 17/32 dei 27.4.2010.

- istituzione di una lista di accreditamento di consulenti/collaboratori da utilizzare nell'ambito delle attività affidate

alla SFIRS dalla Regione.

Con nota n. 60 del 16.11.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, al Centro Regionale della

Programmazione e alla Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria, la SFIRS, ha formulato una richiesta di

controllo ex art. 2 della DGR 17/32 del 27.4.2010 avente ad oggetto l'istituzione di una lista di accreditamento di

consulenti/collaboratori da utilizzare nell'ambito delle attività affidate alla SFIRS dalla Regione.

Con nota prot. n. 26702 del 1 dicembre 2010 la D.G. Presidenza ha chiesto chiarimenti in ordine ai criteri di

selezione ed agli emolumenti previsti per le collaborazioni da attivare a seguito della pubblicazione dell'avviso.

Con nota prot. N. 3402 del 6.12.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza e per conoscenza al

Centro Regionale della Programmazione e alla Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria, la SFIRS ha fornito le

precisazioni richieste (requisiti generali e specifici per l'inserimento nella lista), chiarendo che le procedure comparative

ad evidenza pubblica per la formazione della lista sarebbero state conformi a quanto previsto dall'apposito regolamento

approvato ai sensi dell'art. 18, comma 2 del D.L. 112/2008, conv. con la L. n. 133/2008 e fornendo indicazioni sulla

tipologia contrattuale e sul costo mensile lordo pro capite stimabile.

Con nota a firma del Presidente della Regione, prot. n. 27500 del 10 dicembre 2010, è stato espresso formale

assenso in ordine alla istituzione della suddetta lista di accreditamento di consulenti/collaboratori.

Con nota prot. n. 3467 del 29.12.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza la SFIRS ha

comunicato una modifica al testo dell'avviso pubblico relativo all'istituzione della suddetta lista e richiesto che

l'Amministrazione regionale procedesse a effettuare il controllo preventivo ex art. 2 delle Direttive.

Con nota prot. n. 29077 dei 31.12.2010 il Presidente della Regione ha espresso formale assenso in ordine alla

modifica del testo dell'avviso pubblico relativo all'istituzione delia suddetta lista.

2011

- Progetto di Bilancio ai 31 dicembre 2010 corredati dei documenti contabili obbligatori.

Con nota prot. n. 26 del 24.6.2011 la SFIRS ha trasmesso alla Direzione generale delia Presidenza e alla

Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria il progetto di bilancio individuale e consolidato al 31 dicembre 2010.

Il Bilancio di esercizio è stato trasmesso unitamente alle relazioni degli amministratori, alla relazione dei Collegio

sindacale e a quella della società di revisione.

Il bilancio è stato ritualmente approvato in sede di assemblea, nella quale la Regione è stata rappresentata su

delega del socio dal consulente presso l'Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione.

- Budget economico e finanziario della SFIRS per il 2012.

292

Con nota prot. n. 4437 del 30.9.2011, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, alla Direzione

generale dell'Assessorato dell'Industria e, per conoscenza, alla Direzione generale dell'Assessorato della

Programmazione e al Centro Regionale delia Programmazione, la SFIRS, in ottemperanza ai disposto dell'art. 2, comma

5 delle Direttive di cui alla D.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, ha trasmesso la relazione e il Budget economico e finanziario

per il 2012, unitamente al parere del Collegio sindacale sul Budget 2012, all'estratto del verbale del CdA del 26.9.2011

(con il quale è stato approvato il Budget), alla Situazione Semestrale dei conti al 30.6.2011 e alla nota informativa sul

conto economico previsionaie al 31.12.2011.

I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con

Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.

2012

- Progetto di Bilancio al 31 dicembre 2011 corredati dei documenti contabili obbligatori.

Con nota prot. n. 4859 del 18 giugno 2012 la Direzione generale della Programmazione ha trasmesso

all'Assessore dell'Industria e all'Assessore della Programmazione una relazione istruttoria sul Bilancio SFIRS chiuso al

31.12.2011. In esito alla predetta istruttoria e "considerato che né la società di revisione né il Collegio sindacale hanno

sollevato obiezioni" alla sua approvazione, la Direzione generale in parola ha espresso parere favorevole

all'approvazione del Bilancio.

Il bilancio è stato ritualmente approvato in sede di assemblea, nella quale la Regione è stata rappresentata su

delega del socio dall'Assessore all'Industria.

- Selezioni per instaurazione di rapporti a tempo determinato, di collaborazione a progetto.

Con nota prot. n. 3294 del 27.06.2012, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, la SFIRS ha

comunicato che il proprio CdA ha disposto di adeguare la struttura organizzativa interna alla attività istruttoria, di

assistenza e di consulenza funzionali al perseguimento delle attività affidate alla società (obiettivi di cui al POR

Turismo, PUS, POIC, SPRINT, POR FESR 2007-2013 linea di attività 6.3.1 - Azioni di sistema e supporto

all'internazionalizzazione delie imprese, Sportello impresa, L.R. 15/2010, art. 12, rilascio di garanzie dirette, ecc...),

attraverso la selezione di n. 7 risorse, con le quali instaurare un rapporto di lavoro a tempo determinato, di

collaborazione a progetto. Ha, altresì, comunicato, relativamente al Progetto Jessica, di aver pubblicato un avviso per

la formazione di una lista di esperti nel campo delle metodologie di valutazione della convenienza economico-finanziaria

di investimenti pubblici sostenuti dalla finanza privata, il procedimento è stato avviato in conformità a quanto previsto

dalla deliberazione della Giunta n. 19/23 del 14 aprile 2011 e al Piano delle Attività redatto in esecuzione di quanto

previsto dalla Convenzione avente ad oggetto il Progetto Sardegna C02.0 - Smart City, Comuni in Classe A, sottoscritta

con la Presidenza in data 10 maggio 2012.

Con nota prot. n. 3674 del 23 luglio 2012 la SFIRS ha precisato che delle n. 12 risorse occorrenti, n. 11

sarebbero state applicate ad attività finanziate da Fondi Comunitari, mentre la restante, da dedicare allo "Sportello

impresa", con relativo costo a carico del Bilancio SFIRS, sarebbe stata assunta con un contratto a tempo determinato

nel rispetto dei limiti e dei parametri di legge in materia.

Con nota prot. n. 19453 del 3 agosto 2012 la Direzione generale della Presidenza, sulla base del parere

tecnico acquisito dalla Direzione generale del Personale (nota prot. n. 17726 del 17 luglio 2012) e delle precisazioni

fornite dalla società con la sopra richiamata nota n. 3674 del 23.7.2010, ha comunicato l'assenso in merito aile

decisioni assunte sull'argomento dal CdA della SFIRS.

- Budget economico e finanziario della SFIRS per il 2013.

Con nota prot. n. 4561 del 27.9.2012, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, alla Direzione

generale dell'Assessorato dell'Industria e, per conoscenza, alla Direzione generale dell'Assessorato delia

Programmazione e al Centro Regionale della Programmazione, la SFIRS, in ottemperanza al disposto dell'art. 2, comma

5 delle Direttive di cui alla D.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, ha trasmesso ia relazione e il Budget economico e finanziario

per il 2013, unitamente al parere del Collegio sindacale sui Budget 2013, all'estratto del verbale dei CdA del 25.9.2012

(con il quale è stato approvato il Budget), alla Situazione Semestrale dei conti al 30.6.2012 e alia nota informativa sul

293

conto economico previsionale a! 31.12.2012.

I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con

Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010,

Quanto sopra esposto in ordine alle modalità con le quali è stato effettuato il controllo analogo sulla società in

house SFIRS, si confida di aver evidenziato come la società abbia operato sulla base di una costante attività di indirizzo

e controllo da parte della Regione, nell'ambito degli obiettivi strategici assegnati dalla Regione e sotto ii costante

controllo delle strutture regionali competenti, sottoponendo inoltre al controllo preliminare, previsto dall'art. 2 delie

direttive approvate con la DGR n. 17/32 dei 27.4.2010, gli atti più rilevanti della propria gestione.

Nel chiedere, pertanto, di voler tener conto delle osservazioni e dei chiarimenti sopra riportati, si assicura che

questa Amministrazione ha già promosso diverse iniziative volte a porre in essere i meccanismi di adeguamento ed

auto correzione che possano consentire di superare le criticità segnalate da codesta Corte dei Conti, da ultimo, nella

relazione di verifica del rendiconto generale della Regione per ii 2012 e che proseguirà ad operare in tal senso.

Si rileva, peraltro, che i molteplici controlli, sia di tipo preliminare sugli atti più rilevanti

della gestione, che sui singoli affidamenti, ai quali la Società è stata sottoposta, corrispondono

solo in parte alle attività di controllo analogo stabilite dalla delibera sopra richiamata.

Resta infatti impregiudicato il fatto che non siano state fissate a priori in modo unitario

le strategie della società e che manchino organici piani degli obiettivi per le annualità

considerate.

Trasferimenti di risorse finanziarie dal bilancio regionale

a favore degli organismi partecipati dalla Regione

La Regione Sardegna, conformemente a quanto previsto dall’art. 6, commi 19 e 20 del

D.L. 78/2010, ha disposto all’art. 18, comma 42, della L.R. 30 giugno 2011 n. 12 (Interventi in

materia di attività produttive), che la Regione e gli enti regionali non possono, salvo quanto

previsto dall'articolo 2447 del Codice civile, effettuare aumenti di capitale, trasferimenti

straordinari, aperture di credito, rilasciare garanzie a favore delle società partecipate, non

quotate, che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che

abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali. Sono in

ogni caso consentiti i trasferimenti alle società partecipate di cui al primo periodo a fronte di

convenzioni, contratti di servizio o di programma relativi allo svolgimento di servizi di pubblico

interesse ovvero alla realizzazione di investimenti.

Peraltro, già in occasione della verifica operata sul rendiconto regionale del

2011 la Sezione di controllo aveva espresso sconcerto per il fatto che nell’ambito del

medesimo testo normativo la Regione da un lato disponeva il divieto di trasferimenti

a favore di società partecipate in perdita e contestualmente autorizzava

finanziamenti a favore di società partecipate da tempo esposte negativamente.

294

Tra le società in perdita beneficiarie di consistenti trasferimenti di risorse regionali

emerge in modo evidente la Carbosulcis S.p.A..

Infatti, con Delibera della G.R. n. 32/61 del 24/07/2012 è stata disposta l’erogazione di

ulteriori Euro 20.000.000,00 al fine di consentire alla società di realizzare gli obbiettivi

strutturali e organizzativi necessari per mantenere in efficienza gli impianti della miniera del

Sulcis, in attesa che sia espletata una gara pubblica per l’assegnazione della concessione

integrata “Progetto Sulcis” (l’art. 38 della Legge 23/07/2009, n. 99, ha previsto che la Regione

Sardegna debba provvedere all’assegnazione di una concessione integrata per la gestione della

miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica con la cattura e lo stoccaggio

dell'anidride carbonica prodotta). Il termine della gara è stato di recente ulteriormente

prorogato al 31/12/2013, in quanto la Commissione Europea non si è ancora espressa sulla

compatibilità del progetto con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato.

L’Assessorato dell’Industria ha reso noto che proprio a seguito della notifica dell’avvio di

un’indagine formale da parte della Commissione Europea (in data 20/11/2012), sono state

sospese le erogazioni di ulteriori risorse a favore della predetta società.

Con L.R. n. 7 del 29/03/2013 la Regione Sardegna, nelle more della definizione della

procedura di infrazione da parte della Comunità Europea, ha comunque disposto l’erogazione di

Euro 10.000.000,00 per l’anno 2013 a favore della Carbosulcis S.p.A. per l’attività di messa in

sicurezza e custodia della miniera di Nuraxi Figus (tali risorse sono state assegnate ai sensi

dell’art. 4, comma 11, della L.R. n. 1/2009).

Dall’esame dei dati contenuti nella tabella D emerge che la Regione ha

continuato ad operare consistenti trasferimenti a favore degli organismi partecipati

al di fuori di un rapporto contrattuale di servizio; tali risorse nel 2011 sono state pari

ad Euro 213.168.882,79 e ad Euro 238.805.617,82 nel 2012, incrementandosi in

termini percentuali nella misura del 12%.

Di tale anomalia la Sezione di controllo si era già avveduta in occasione della verifica sul

rendiconto regionale del 2011. Pertanto, in questa sede, richiamando l’attenzione della

Regione, si deve ribadire l’incongruenza “costituita dall’assegnazione di vari

contributi di finanziamento da parte del socio unico Regione in favore di organismi

costituiti secondo i modelli civilistici societari, considerando debitamente che tali

fatti potrebbero anche contravvenire al sistema comunitario di tutela della

concorrenza, alterando le regole del mercato in quanto rappresenterebbero impropri

regimi di aiuto, ormai non consentiti” (cfr. delibera n. 56/2012).

Tale perdurante stato di cose non può che suscitare forti preoccupazioni per le possibili

procedure di infrazione che potrebbero essere avviate dalla Comunità Europea con gravi

ripercussioni non solo per la Regione ma per le stesse società alle quali potrebbero essere

imposti ingenti oneri di restituzione.

295

La tabella D evidenzia, inoltre, che una parte consistente dei predetti trasferimenti

operati dalla Regione al di fuori di rapporti contrattuali di servizio, sono stati destinati ad

organismi partecipati in perdita o addirittura in stato di liquidazione, contravvenendo a

specifici divieti imposti dal legislatore statale e regionale.

Così, non può passare inosservato che:

• la società IGEA S.p.A. pur avendo maturato una perdita nel 2011 pari ad Euro

10.434.406,00, abbia ricevuto risorse non per contratti di servizio pari ad Euro 12.925.570,36

nel 2011 e ad Euro 17.070.010,85 nel 2012 (non si conosce ancora il risultato di esercizio del

2012);

• la società Carbosulcis S.p.A. pur avendo maturato una perdita nel 2011 pari ad

Euro 25.091.589,00, abbia ricevuto risorse non per contratti di servizio pari ad Euro

30.000.000,00 nel 2011 e ad Euro 18.770.000,00 nel 2012 (non si conosce ancora il risultato

di esercizio del 2012);

• la società Fluorite di Silius S.p.A. pur avendo maturato una perdita nel 2011 pari

ad Euro 1.902.212,35 ed essendo in stato di liquidazione, abbia ricevuto risorse non per

contratti di servizio pari ad Euro 3.180.658,70 nel 2011 e ad Euro 4.807.567,95 nel 2012.

L’Assessorato dell’Industria con nota del 30.5.2013, prot. n. 13069, ha ritenuto di

dovere precisare che gli importi che figurano per la società IGEA S.p.A. nella tabella D della

relazione nella colonna “Ad altro titolo” dovrebbero essere inseriti nella colonna “Contratti di

servizio” trattandosi di somme trasferite alla società dalla Regione sulla base di un’apposita

convenzione sottoscritta in data 18.7.2012 avente ad oggetto lo svolgimento delle bonifiche

ambientali, la messa in sicurezza e custodia dei siti minerari e delle aree minerarie dismesse,

la gestione dell’archivio storico-minerario, dei siti museali e turistico minerari oltre che lo

svolgimento dei compiti di polizia mineraria. La Sezione di controllo nel prendere atto di tale

indicazione deve rappresentare che a fronte di numerose contraddizioni tra gli importi dei

trasferimenti regionali comunicati nel corso dell’attività istruttoria dai singoli Assessorati e

quelli forniti dall’Assessorato del Bilancio, ha ritenuto opportuno, per indispensabili ragioni di

uniformità, utilizzare gli importi comunicati dall’Assessorato del Bilancio con le classificazioni

dallo stesso operate che, come in questo caso, non sempre hanno coinciso con quelle

trasmesse dai singoli Assessorati. Tale anomalia evidenzia ancora una volta quello stato di

incertezza e di poca trasparenza, già rappresentato in relazione, che contraddistingue l’intero

comparto delle partecipazioni regionali.

L’Assessorato dell’Industria con la citata nota ha anche precisato che le ragioni dei

trasferimenti operati dalla Regione a favore della Carbosulcis S.p.A. (società partecipata in

perdita), pur essendo in corso, oltre che il termine per l’assegnazione della concessione

integrata (con scadenza il 31.12.2013), anche l’indagine della Commissione Europea per la

possibile configurabilità di illegittimi aiuti di Stato, sarebbero ravvisabili nella necessità che il

296

concessionario, seppure temporaneo, assolva agli obblighi imposti dall’ordinamento vigente

ponendo in essere tutti i necessari interventi che garantendo la sicurezza del sito minerario

siano idonei a preservare l’incolumità delle persone e l’integrità dei luoghi.

Infine, lo stesso Assessorato dell’Industria con riferimento alla società Fluorite di Silius

S.p.A. (società in liquidazione) ed, in particolare, ai trasferimenti di risorse finanziarie operati a

suo favore dalla Regione, ha precisato che trattandosi di corrispettivi riferiti alle attività di

custodia e messa in sicurezza, obbligatorie per legge, del sito minerario Genna Tres Montis,

disciplinate, in attesa del rilascio della nuova concessione all’aggiudicatario della gara appena

conclusa, con apposita convenzione intervenuta tra a Regione e la società in questione,

dovrebbero essere inseriti nella tabella D della relazione nella colonna “Contratti di servizio” e

non in quella denominata “Ad altro Titolo”. A questo proposito la Sezione di controllo deve

richiamare le considerazioni espresse con riferimento alla medesima questione già affrontata

per la società IGEA S.p.A..

A fronte dei descritti trasferimenti di risorse operati dalla Regione ad altro titolo, a cui

nel 2011 si devono aggiungere 91.767.770,40 Euro per contratti di servizio in essere con

l’ARST S.p.A., per un totale pari nel 2011 ad Euro 304.936.653,19, il comparto degli

organismi partecipati ha fatto registrare una perdita complessiva nel medesimo anno pari

ad Euro -19.038.424,45 (anche se l’importo deve essere aggiornato con i dati relativi ai

risultati di esercizio 2011 di alcuni organismi partecipati inspiegabilmente non ancora

pervenuti!).

Analoghe considerazioni potranno essere svolte per il 2012 quando si disporrà dei dati

relativi ai risultati di esercizio conseguiti in quell’anno.

Tali elementi dovranno essere valutati dalla Regione in occasione della

predisposizione del piano di dismissione degli organismi partecipati, di cui alla

Delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013, che tenga conto, ai fini del mantenimento

delle partecipazioni, della convenienza economica e dell’aderenza dell’oggetto

sociale con le finalità istituzionali della Regione.

297

TAB. D

TRASFERIMENTI REGIONALI A FAVORE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI - BIENNIO 2011/2012

N. Denominazione

2011 2012

Contratti di servizio Ad altro titolo Utile o perdita di

esercizio Contratti di servizio Ad altro titolo

Utile o perdita di

esercizio

1 SO.GEA.AL S.p.A. 0,00 120.000,00 -1.847.165,00 0,00 38.335,08 n.p.

2 SOGAER S.p.A. 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p.

3 GEASAR S.p.A. 0,00 128.070,48 1.594.661,00 0,00 8.070,48 n.p.

4 SO.GEA.OR. S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p.

5 SAREMAR S.p.A. 0,00 3.842.075,89 2.523.438,66 4.147.540,98 10.426.654,09

6 ARST S.p.A. 91.767.770,40 41.037.513,97 -2.693.699,38 67.332.037,94 60.859.532,30

7 Fase 1 S.r.l. 0,00 4.160.000,00 0,00 0,00 1.440.000,00 0,00

8 Sfirs S.p.A. 0,00 61.581.454,31 504.404,00 0,00 58.612.441,57 -7.040.920,03

9 Hydrocontrol S.r.l. in liquidazione 0,00 0,00 -223.919,00 0,00 0,00 n.p.

10 S.T.L. S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -2.583,00 0,00 0,00 n.p.

11 S.A.R. S.r.l. in liquidazione 0,00 550,20 -33.109,00 0,00 2.309,68 n.p.

12 Con. Sar. Ricerche 0,00 15.610.000,00 0,00 0,00 11.747.264,00 n.p.

13 In. Sar. S.p.A. 0,00 412.763,20 -1.218.571,00 0,00 3.365.149,79 1.922,00

14 BIC Sardegna S.p.A. 0,00 5.742.798,92 8.463,00 0,00 4.044.150,69 n.p.

15 IGEA S.p.A. 0,00 12.925.570,36 -10.434.406,00 0,00 17.070.010,85 n.p.

16 Carbosulcis S.p.A. 0,00 30.000.000,00 -25.091.589,00 0,00 18.770.000,00 n.p.

17 Fluorite Silius S.p.A. in liquidazione 0,00 3.180.658,70 -1.902.212,35 0,00 4.807.567,95 n.p.

18 Fluorsid S.p.A. recesso 0,00 0,00 6.042.392,00 0,00 0,00 n.p.

19 Intex S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -110.764,00 0,00 0,00 n.p.

20 Janna S.r.l. 0,00 0,00 -1.337.382,00 0,00 0,00 n.p.

21 Nuova Min. Silius S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -44.085,17 0,00 0,00 n.p.

22 Progemisa S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -123.370,26 0,00 0,00 n.p.

23 Sigma Invest S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -69.229,95 0,00 0,00 -353.700,08

24 Sipas S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -160.867,00 0,00 0,00 n.p.

25 Sotacarbo S.p.A. 0,00 0,00 4.886,00 0,00 0,00 n.p.

26 Abbanoa S.p.A. 0,00 8.424.976,18 12.581.191,00 0,00 26.477.700,77 n.p.

27 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 0,00 10.116.130,91 2.571.852,00 0,00 8.971.187,38 n.p.

28 Consorzio Forgea 0,00 270.000,00 13.740,00 0,00 241.250,00 n.p.

29 Sardegna It S.r.l. 0,00 15.516.319,67 409.500,00 0,00 11.216.896,90 n.p.

30 Associazione Tecnostruttura 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 n.p.

31 Fondazione Giorgio Asproni 0,00 0,00 n.p 0,00 28.000,00 n.p.

32 Fondazione Sardegna Film Commission 0,00 0,00 n.p 0,00 558.110,00 n.p

33 Bastogi S.p.A.. 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p

34 Brioschi S.p.A. 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p

35 Fondazione Parodi 0,00 100.000,00 n.p 0,00 120.986,29 n.p

TOTALE 91.767.770,40 213.168.882,79 -19.038.424,45 71.479.578,92 238.805.617,82 -7.392.698,11

Gli importi indicati per "contratti di servizio" e"ad altro titolo" si riferiscono a pagamenti sia di competenza dell'anno sia in conto residui.

Per l’Associazione Tecnostruttura l’Assessorato regionale del Lavoro ha precisato che oltre al versamento del contributo associativo, pari ad Euro 40.000,00 per l’anno 2011 e 2012, è stata garantita

la copertura finanziaria per l’attività svolta nel 2011/2012 con un contributo pari a Euro 100.020,00 per ciascun anno, da erogarsi a seguito della presentazione del rendiconto delle spese

effettivamente sostenute.

TAB. E

298

Il quadro degli organismi partecipati dalla Regione in liquidazione

La Sezione di controllo in occasione della verifica sul rendiconto regionale del 2011

aveva evidenziato che tra le società partecipate dalla Regione “…ben 9 versano notoriamente

da numerosi anni in stato di liquidazione …ma non si dispone di notizie esaustive sullo stato

delle procedure e sui tempi previsti per il loro definitivo scioglimento”.

Anche a seguito delle predette sollecitazioni la Regione, con Delibera della G.R. n.

32/59 del 24/07/2012, ha ricordato le cause che fino ad ora non hanno consentito la

liquidazione delle suddette società (sussistenza di diversi contenziosi non ancora definiti e

mancata alienazione degli immobili di proprietà difficilmente collocabili sul mercato)

riconoscendo, tuttavia, i notevoli oneri finanziari derivanti dal mantenimento in essere di tali

società. Conseguentemente, con la citata Delibera la Regione, nell’ottica del contenimento

della spesa pubblica, ha demandato all’Assessorato regionale dell’Industria specifici compiti di

razionalizzazione del numero delle società in liquidazione, mediante la fusione per

incorporazione tra le stesse (ex artt. 2501 e sgg del c.c.) o attraverso la cessione alla Regione.

6+

L’Assessorato regionale dell’Industria ha precisato con note del 22.3.2013, prot. n.

7782, e del 30.5.2013, prot. n. 13069:

• che a seguito della citata Delibera della G.R. n. 32/59 del 24.7.2012, i

liquidatori delle società Fluorite di Silius S.p.A., Progemisa S.p.A., SIGMA Invest S.p.A., SIPAS

S.p.A., Nuova Valriso S.p.A. (partecipata al 100% da SIPAS), sono stati invitati a porre in

essere le attività necessarie al fine di procedere alla fusione per incorporazione di: Progemisa

S.p.A. in Fluorite di Silius S.p.A.; SIPAS S.p.A. e Nuova Valriso S.p.A. in SIGMA Invest S.p.A.;

• che le descritte procedure di fusione per incorporazione sono attualmente in

corso;

• che in data 7.5.2013 l’Assemblea dei soci ha approvato il bilancio finale della

liquidazione della società INTEX S.p.A. (avviata il 29.9.2000) ed il piano di riparto, prevedendo

il trasferimento alla Regione dell’immobile rimasto invenduto unitamente alle liquidità in

denaro e ad un credito nei confronti di un ex dirigente di un’incorporata della società INTEX

S.p.A..

La Sezione di controllo deve richiamare l’attenzione della Regione sulla necessità di

curare con diligenza ogni utile iniziativa per concludere in modo efficace nell’immediato futuro

le procedure liquidatorie in essere, alcune delle quali avviate fin dall’anno 2000, evitando, così,

inutili pregiudizi all’Erario.

Appare, infatti, assolutamente irragionevole trascinare a tempo indeterminato

la durata delle procedure liquidatorie quando possono essere percorse soluzioni che

ne consentono l’immediata definizione. Con i conseguenti risparmi di spesa. Ai

liquidatori, solo negli anni 2011 e 2012, sono stati corrisposti compensi pari

complessivamente ad Euro 216.330,34 e ad Euro 297.976,00.

299

La Direzione Generale della Presidenza ha precisato che per la società STL S.p.A. gli importi indicati nella colonna "compensi corrisposti al liquidatore" non sono stati ancora pagati. L'Assessorato dell'Industria ha comunicato che per la società Nuova Mineraria di Silius S.p.A. gli importi indicati nella colonna "compensi corrisposti al liquidatore" non sono stati ancora pagati.

TAB. E

ORGANISMI PARTECIPATI IN LIQUIDAZIONE

N. Denominazione

Data in cui l'organismo è stato posto in liquidazione

Trasferimenti a carico del bilancio regionale realizzati durante lo stato di liquidazione

Compensi corrisposti al liquidatore Spesa per il personale eventualmente sostenuta

durante la liquidazione

2010 2011 2012 2010 2011 2012 2010 2011 2012

1 Hydrocontrol S.r.l. 06/12/2007 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

2 S.T.L. S.p.A. 18/12/2006 200.000,00 0,00 0,00 31.200,00 14.446,00 0,00 0,00 0,00 0,00

3 Consorzio S.A.R. S.r.l. 21/11/2005 0,00 0,00 0,00 31.200,00 17.333,34 20.800,00 0,00 0,00 0,00

4 Fluorite Silius S.p.A. 18/05/2009 48.472,97 3.112.078,00 4.807.568,00 59.280,00 56.160,00 70.785,00 2.306.047,00 2.112.693,00 3.092.059,00

5 Intex S.p.A. 29/09/2000 0,00 0,00 0,00 34.604,00 34.604,00 34.604,00 0,00 0,00 0,00

6 Nuova Min. Silius S.p.A. 28/07/2006 0,00 0,00 0,00 0,00 25.000,00 25.000,00 0,00 0,00 0,00

7 Progemisa S.p.A. 01/08/2008 0,00 0,00 0,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00 0,00 0,00 0,00

8 Sigma Invest S.p.A. 19/10/2004 600.000,00 0,00 0,00 70.899,00 7.800,00 85.800,00 0,00 0,00 0,00

9 Sipas S.p.A. 06/12/2000 0,00 0,00 0,00 30.987,00 30.987,00 30.987,00 22.200,00 23.023,00 24.049,00

10 SO.GE.A.OR. S.p.A. 24/05/2011 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 568.257,00 43.324,00

TOTALE 848.472,97 3.112.078,00 4.807.568,00 288.170,00 216.330,34 297.976,00 2.328.247,00 2.703.973,00 3.159.432,00

15. LA SPESA SANITARIA REGIONALE E LE INIZIATIVE DI

RAZIONALIZZAZIONE E RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA E

TERRITORIALE

15.1. Premessa.

La Sezione Regionale di controllo ha approvato nel dicembre 2012109 una analitica

relazione di controllo sull’attività di indirizzo e sul finanziamento degli enti del servizio sanitario

regionale da parte della Regione Autonoma della Sardegna negli esercizi 2010-2011, con gli

opportuni aggiornamenti al 2012, nella quale ha formulato le osservazioni e considerazioni che

sinteticamente si riportano.

La presente analisi della Corte dei conti costituisce la prosecuzione di una serie di indagini, sia settoriali che a

carattere generale, che la Sezione ha condotto negli ultimi anni in ragione della preoccupante sistematica crescita della

spesa per il finanziamento del SSR, nonché della perdurante assenza di un efficace sistema di governo, direzione e

controllo delle azioni poste in essere dai vari soggetti del sistema stesso per la tutela della salute dei cittadini.

Il disavanzo gestionale del Sistema Sanitario Regionale è in continua crescita. La perdita netta di esercizio

risultante dai documenti regionali110 è pari a 265,5 milioni di euro nel 2009 e a 272,8 milioni di euro nel 2010. La

perdita presunta per l’anno 2011 - calcolata in rapporto al fabbisogno indistinto determinato dal CIPE – ammonta a €

268.317.291,60 (dato provvisorio).

Nella Relazione approvata con deliberazione n. 23 del 2011111 la Corte dei conti aveva illustrato l’accordo stipulato

con lo Stato in data 31 luglio 2007 avente ad oggetto il piano di rientro, riqualificazione e riorganizzazione del Servizio

Sanitario Regionale, diretto a conseguire il rientro dai disavanzi maturati nel corso degli esercizi precedenti entro il

termine del 2010. La Sezione aveva evidenziato che l’obiettivo di riduzione del disavanzo non era stato raggiunto,

aveva ricostruito le principali cause del mancato raggiungimento di detto obiettivo e formulato all’Amministrazione

Regionale, alle Aziende e a tutti i soggetti del sistema “Sanità” specifiche raccomandazioni.

Alla luce del quadro conoscitivo e analitico di cui l’Amministrazione regionale e le Aziende risultavano attrezzate -

quale punto di partenza per la riqualificazione della spesa - la Sezione ha riscontrato che le pur numerose significative

iniziative messe in campo dal Governo regionale nel periodo all’esame non sono risultate adeguate a conseguire i

risultati programmati. La criticità fondamentale continua a rinvenirsi nel disallineamento tra il piano degli

adempimenti a carico della Regione e quelli da porsi, invece, a carico degli enti del sistema sanitario regionale. I due

piani, infatti, anziché essere strettamente collegati, continuano ad essere condotti senza gli indispensabili raccordi

operativo/gestionali e soprattutto senza i necessari controlli. Non può sottacersi, inoltre, che i vari operatori del

sistema sanitario regionale (Direttori generali, Direttori Amministrativi, Direttori Sanitari, Responsabili di dipartimento,

Responsabili di strutture complesse e di strutture semplici, dirigenti medici ospedalieri, medici di famiglia, specialisti

ambulatoriali, ecc…) ciascuno nell’esercizio delle proprie competenze professionali, non sono risultati sufficientemente

attenti alle iniziative di razionalizzazione e contenimento della spesa avviate dalla Regione, concorrendo in modo

significativo a determinare le segnalate carenze e inefficienze del sistema.

L’incidenza del fabbisogno della Sanità sul complesso dei bilanci regionali è particolarmente elevata e in aumento

negli ultimi esercizi. Gli stanziamenti finali di competenza dell’Assessorato della Sanità rappresentano quasi il 40%

della manovra complessiva lorda e oltre il 40% della manovra netta (47% nel 2010 e 44% nel 2011). Gli impegni di

109 Con deliberazione n. 97/2012/SSR depositata in data 17 dicembre 2012. 110 V. manovra finanziaria 2012-2014, stato di attuazione assistenza sanitaria, pag. 16 111 Controllo sull’attività di indirizzo e sul finanziamento degli enti del SSR da parte della Regione Autonoma della Sardegna (esercizi 2007-2010).

301

competenza dell’Assessorato sono il 50% circa degli impegni totali. I pagamenti di competenza sono circa il 60% del

totale dei pagamenti della Regione. Nel bilancio di previsione per il 2012 risultano stanziati per la Funzione 05 – Sanità

€ 3.787.250.000, pari al 44,65% del totale della manovra complessiva lorda (€ 8.482.616.000).

La Sezione di Controllo, nell’ottica di valutare l’effettiva funzionalità dell’apparato assessoriale a far fronte ai

compiti ad esso attribuiti, attese le sue dotazioni di personale, ha rilevato una situazione di grave inadeguatezza delle

risorse umane dedicate ai compiti di indirizzo e di programmazione del sistema sanitario regionale nel suo complesso,

di monitoraggio delle attività poste in essere dalle Aziende e di controllo degli atti e dei bilanci delle stesse, che non

può non rappresentare una delle principali cause delle gravi criticità che affliggono da anni il Sistema Sanitario

Regionale. Il complesso sistema di governo del Servizio Sanitario Regionale non è stato, infatti, dotato del necessario

personale qualificato che supporti la dirigenza nel fissare criteri di programmazione e nell’indirizzare l’azione delle

Aziende, che monitorizzi in concreto i flussi di attività, di prestazioni, di costi, di ricavi delle stesse, che controlli gli atti

e i bilanci delle Aziende, creando una situazione di carenza di conoscenza e di assenza di controlli che non poteva non

determinare le enormi difficoltà nel governare il sistema, che la Sezione da anni riscontra e segnala.

Per quanto concerne i risultati della gestione economica, dall’esame delle scritture riepilogative degli esercizi

2007/2011 trasmesse dalla Regione ed elaborate dall’ufficio di controllo, emerge un andamento dei costi della

produzione in costante aumento: dal 2007 al 2011 si è registrato un incremento dei costi di oltre il 18%, a fronte di un

aumento di quasi il 15% del valore della produzione. Il differenziale negativo delle due voci è pari nel 2008 a - 38,530

milioni di euro, nel 2009 a -160.912 milioni di euro, e nel 2010 a -68.829 milioni di euro. Anche il 2011 si chiude con

un risultato della gestione operativa fortemente negativo (-59.446 milioni di euro, secondo i dati provvisori).

I modelli CE regionali espongono una perdita pari a 56,054 milioni di euro nel 2007, a 160,403 milioni di euro nel

2008, a 262,501 milioni di euro nel 2009 e a 178,964 milioni di euro nel 2010. Alla data del 19 settembre 2012 la

perdita 2011 risulta pari a 153,285 milioni di euro. La perdita (al netto degli interessi di computo e degli

ammortamenti) effettivamente coperta dalla RAS ammonta a 33,798 milioni di euro nel 2007, 146,832 milioni di euro

nel 2008, a 239,108 milioni di euro nel 2009, a 138,003 milioni di euro nel 2010 (oltre al finanziamento integrativo di

104,789 milioni di euro) e a 118,391 milioni di euro nel 2011 (oltre al finanziamento integrativo di 149,926 milioni di

euro). Tutte le Aziende hanno chiuso in perdita l’esercizio 2011, nonostante il valore della produzione includa non solo

le assegnazioni commisurate al fabbisogno indistinto determinato con le Deliberazioni CIPE, ma anche le integrazioni

con fondi regionali sul capitolo SC05.001, ammontanti nel 2011 a € 149.926.165.

Il costo per il personale, che nel 2004 ammontava a circa 1,028 miliardi di euro, negli esercizi successivi ha

registrato una costante crescita, fino a pervenire nel 2011 ad un incremento di quasi il 12% rispetto al costo del 2004.

La spesa per il personale nel 2011 si attesta, infatti, su 1.150.440.000 al netto dell’IRAP.

Ai costi per il personale dipendente devono aggiungersi quelli per le consulenze, le collaborazioni, i rapporti di

lavoro interinale e le altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie, che hanno registrato negli ultimi anni una

costante evoluzione, passando da 64,445 milioni di euro nel 2008, a 63,360 milioni di euro nel 2009, a 78,552 milioni

di euro nel 2010 e a 89,593 milioni di euro alla chiusura del 2011.

Preoccupante appare la situazione del lavoro interinale, i cui costi incidono a livello regionale per oltre il 3% sul

complesso delle risorse umane impiegate e risultano incrementati di quasi l’8% dal 2010 alla chiusura provvisoria del

2011. Critica appare anche la situazione delle consulenze, i cui i cui costi incidono a livello regionale per il 2,2% sul

complesso delle risorse umane impiegate e risultano incrementati di oltre il 70% dal 2010 alla chiusura provvisoria del

2011.

In significativo incremento risultano anche i costi per gli acquisti del complesso dei beni sanitari, che

aumentano di oltre l’8% in un solo anno. Crescono in particolare, oltre ai costi per l’acquisto di prodotti farmaceutici

(+11,5%), i costi sostenuti per i materiali protesici (+25%), per i prodotti dietetici (+22%) e per l’ossigeno (+11%).

La spesa farmaceutica complessiva è in costante aumento nel periodo esaminato (di oltre il 20% dal 2007 al

2011) ed ha registrato nell’ultimo anno un incremento del 2,46%. Secondo le risultanze dei dati elaborati dalla Sezione

delle Autonomie della Corte dei conti, la Regione Sardegna non ha rispettato i tetti programmati per la spesa

farmaceutica complessiva nel 2009, nel 2010 e nel 2011, risultando la Regione nella quale si registra la più alta

incidenza della spesa farmaceutica complessiva netta sul FSR sia nel 2009 che nel 2010, che nel 2011.

302

Nel quadriennio 2007-2011 la spesa per l’assistenza farmaceutica in convenzione si è ridotta complessivamente

del 2%. Tuttavia, dall’esame dei dati elaborati dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, emerge che la

variazione in valore assoluto registrata dai costi per la farmaceutica convenzionata della Regione Sardegna nel periodo

2007/2011 è la più bassa tra tutte le Regioni italiane. A fronte di una media nazionale di riduzione di quasi il 14%, la

Sardegna registra una contrazione di appena il 2%.

Nel 2009, nel 2010 e nel 2011 la Regione Sardegna non ha rispettato neanche i tetti programmati per l’assistenza

farmaceutica territoriale e per la spesa farmaceutica ospedaliera.

La dotazione complessiva di posti letto delle strutture ospedaliere pubbliche e private della Regione, per

quanto ridottasi rispetto al 2005, appare molto superiore alla dotazione tendenziale prevista dalla recente normativa.

L’eccesso di posti letto appare concentrarsi nelle Province di Cagliari e Sassari. Particolarmente carente risulta, invece,

la Provincia di Olbia.

Alla luce del disposto dell’art. 15 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito in L. 7 agosto 2012 n. 135) che prevede

una ulteriore riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri, da 4 per 1.000 abitanti a 3,7 per 1.000 abitanti

(comprensivi di 0,7 posti letto per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie), la dotazione complessiva dei posti

letto della Regione Sardegna dovrebbe attestarsi su 6.199 posti letto, a fronte di un totale attuale di 6.988 risultante

da flussi HSP 2010 (o di 6.865 risultante da rilevazione diretta delle Aziende).

Il tasso di occupazione medio regionale dei posti letto ordinari risulta essere del 68,3%. Molto più basso il tasso

medio di occupazione dei posti letto diurni. Particolarmente basso risulta il tasso di occupazione medio dei posti letto

ordinari della Asl di Oristano; inferiore alla media regionale è il tasso di occupazione della Asl di Cagliari.

Il Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA) della Sardegna è stato approvato in via definitiva

con DGR del 23 settembre 2011. La situazione delle liste di attesa appare ancora critica in tutte le Aziende. Dai

monitoraggi effettuati risultano tempi di attesa molto superiori agli standard previsti per quasi tutte le tipologie di

prestazioni. Le attività di rilevazione, monitoraggio e controllo poste in essere all’interno delle Aziende e

dall’Assessorato appaiono ancora non adeguate, principalmente a causa del mancato completamento (in molte

Aziende) del processo di informatizzazione di tutte le agende di prenotazione delle prestazioni, che determina problemi

di completezza e coerenza nei flussi informativi delle attività di prenotazione, con riguardo sia ai volumi di prestazioni

che ai relativi tempi di attesa.

A quasi tre anni dall’approvazione della D.G.R. n. 51/21 del 17 novembre 2009, con cui la Giunta ha

approvato le linee di indirizzo per l’attività libero professionale, individuando le diverse tipologie della libera

professione intramuraria, e disciplinandone l’organizzazione ed il controllo, la situazione appare ancora critica. Molte

Aziende sono state in grado di fornire solo parte degli elementi conoscitivi richiesti dall’Ufficio di controllo della Corte.

In molte Aziende non esiste una gestione centralizzata delle prenotazioni per prestazioni libero professionali. Alcune

Aziende non hanno fornito notizie in merito alle prestazioni in intramoenia “allargata”. Emergono situazioni anomale,

sia a livello di intere Aziende, che (in relazione alla loro dimensione demografica) appaiono erogare prestazioni ALPI in

numero molto superiore alla media delle altre Aziende della Regione (Asl di Nuoro, di Carbonia e di Lanusei), sia con

riguardo ad alcuni specialisti. I controlli effettuati all’interno delle Aziende appaiono complessivamente insufficienti.

Il processo di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e sociosanitarie registra in Sardegna

significativi ritardi. Risulta conclusa la fase di accreditamento provvisorio delle strutture private; è in fase di attuazione

lo stadio del rilascio dell’accreditamento definitivo. A fronte di 258 istanze di accreditamento definitivo da parte di

strutture private risulta definito l’accreditamento di 106 strutture. Il percorso di accreditamento delle strutture

pubbliche è ancora in fase iniziale.

In questa sede si è ritenuto di approfondire e aggiornare a tutto il 2012 l’analisi

dell’andamento della spesa sanitaria regionale e di esaminare l’evoluzione delle iniziative di

razionalizzazione e riordino della rete ospedaliera e territoriale intraprese con l’approvazione da

parte del Consiglio regionale della L.R. n. 21 del 2012.

303

15.2. Le iniziative legislative e programmatorie regionali

intervenute nel corso del 2012.

La Legge Regionale n. 6 del 15 marzo 2012 (legge finanziaria 2012) detta disposizioni

finalizzate al contenimento della spesa. Ai sensi dell’art. 3, comma 1, “A partire dall’anno 2012

il Servizio sanitario regionale non è finanziabile in deficit.” Il comma 2 dispone che “Fermi i casi

di risoluzione del contratto dei direttori generali di azienda sanitaria e/o ospedaliera dedotti nel

contratto individuale di lavoro, la Regione risolve il contratto dichiarando la decadenza del

direttore generale che non raggiunga la percentuale minima, preventivamente fissata secondo

criteri omogenei predefiniti ed uniformi nel territorio regionale, degli obiettivi definiti

dall’Amministrazione regionale per il periodo considerato nel quadro della programmazione

regionale, con particolare riferimento all’efficienza, efficacia e funzionalità dei servizi sanitari, e

l’equilibrio economico finanziario di bilancio rispetto alla preventiva assegnazione delle risorse

finanziarie.”

Ai sensi dell’art. 4, comma 12 “È autorizzata la spesa annua valutata in euro 1.000.000

per garantire l’attivazione e il funzionamento dell’Agenzia regionale della sanità di cui

all’articolo 22 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del

servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5)

(UPB S05.01.004).”112

Con D.G.R. n. 13/10 del 28 marzo 2012 la Giunta regionale ha approvato il disegno di

legge concernente “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra

finanziaria”.

Con D.G.R. n. 17/13 del 24 aprile 2012, la Giunta regionale, ritenuto necessario

procedere con urgenza alla definizione di nuovi interventi per razionalizzare e contenere la

spesa farmaceutica regionale, ha approvato ulteriori azioni e indirizzi per il contenimento della

spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale, dei dispositivi medici, nonché dell’assistenza

protesica ed integrativa.113

Con riguardo alla distribuzione per conto da parte delle Farmacie convenzionate, la

Giunta regionale, con D.G.R. n. 17/14 del 24 aprile 2012, ha deliberato di approvare la stipula,

valida fino al 30.9.2014, dell’Accordo sottoscritto in data 18.4.2012 tra la Regione Sardegna e

la Federfarma Sardegna, per disciplinare la distribuzione di medicinali del PHT, ai sensi dell’

art. 8, legge 16.11.2001, n. 405, nonché la definizione di altre forme di collaborazione con le

farmacie convenzionate e con la distribuzione intermedia e di autorizzare la proroga, nelle

more della concreta efficacia del succitato Accordo, degli Accordi, già sottoscritti con la

112 Cfr. cap. IV, par. 3, della relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012. 113 Cfr. cap. VIII, par. 1, della relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012.

304

Federfarma Sardegna e con la Distribuzione Intermedia ed approvati con la D.G.R. n. 2/20 del

19.1.2011, fino alla data del 30.9.2012.114

Con D.G.R. n. 20/45 del 15 maggio 2012, la Giunta regionale ha approvato “Interventi

di miglioramento del servizio di riscossione del ticket sanitario e migrazione verso un Centro

Unico di Prenotazione in versione web”, a parziale modifica della D.G.R. 3173 del 2011, con cui

la Giunta aveva deliberato di attivare il nuovo canale per il servizio di riscossione del ticket

sanitario presso Poste Italiane, mediante l’attivazione di Uffici Postali denominati “Sportello

Amico”, che consentano al cittadino il pagamento del ticket relativo alle prestazioni sanitarie

utilizzando il codice di prenotazione ed eventualmente la Tessera Sanitaria.

Con D.G.R. n. 30/19 dell’11 luglio 2012, la Giunta regionale ha individuato la ASL 5 di

Oristano come capofila per l’indizione di procedura aperta a valenza regionale per la fornitura

di soluzioni infusionali, per irrigazione e per nutrizione parenterale.

Con D.G.R. n. 30/20 dell’11 luglio 2012, la Giunta regionale ha individuato la ASL 6 di

Sanluri come capofila per l’indizione di procedura aperta a valenza regionale per la fornitura di

vaccini.

Con D.G.R. n. 33/21 del 31 luglio 2012, la Giunta regionale ha approvato in via

preliminare le “Linee guida per la redazione degli atti aziendali delle aziende del sistema

sanitario e indicazione delle priorità per il controllo di gestione”.

Il Consiglio regionale ha approvato – in data 17 ottobre 2012 – la legge avente ad

oggetto “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria” (L.R. 7

novembre 2012, n. 21).

In particolare, all’art. 4 il legislatore regionale ha disposto la ristrutturazione della rete

ospedaliera regionale sulla base dei seguenti criteri: a) tasso di ospedalizzazione massimo di

170 per mille abitanti, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non

superiore a 160 per mille abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di

cui alla lettera a), fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non

inferiore al 25 per cento; c) tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento

in ragione annua, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno

il 75 per cento 115.

L’art. 8 modifica i criteri di riparto del FSR dettati dall’art. 26, comma 2 della L.R. n. 10

del 2006.

Il disegno di legge116 avente ad oggetto “Riforma del servizio sanitario regionale.

Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio

sanitario della Sardegna)”, che avrebbe dovuto finalmente intervenire sul sistema sanitario

114 Cfr. cap. VIII, par. 1, della relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012. 115 L’art. 6 fissa gli adempimenti conseguenti per le Aziende sanitarie; l’art. 7 prevede la Verifica degli adempimenti. 116 DL n. 99 presentato dalla Giunta il 22 gennaio 2010.

305

regionale in maniera strutturale, nonché costituire il punto di arrivo del processo di riforma

avviato dalla Giunta con la L.R. n. 3 del 2009 (art. 12) e con il commissariamento delle

Aziende, è, invece, ancora in attesa di essere esaminato dal Consiglio Regionale (nel testo

approvato dalla Settima Commissione del Consiglio Regionale nella seduta del 12 luglio

2011117).

Non è stato, inoltre, ancora adottato il nuovo Piano Regionale dei Servizi Sanitari, che

avrebbe dovuto, invece, costituire il punto di partenza della riorganizzazione della Rete

ospedaliera e di assistenza territoriale della Regione.

117 La Commissione ha unificato il DL n. 99 con la PL n. 48 – Testo unificato 48-99/A.

306

15.3. L’incidenza finanziaria del fabbisogno della Sanità nei bilanci

regionali.

Come già osservato in numerose sedi dalla Sezione regionale di controllo, l’incidenza del

fabbisogno della Sanità sul complesso dei bilanci regionali è particolarmente elevata e in

aumento negli ultimi esercizi.

La manovra di bilancio regionale si attesta su 9,476 miliardi di euro nel 2007, su 10,742

miliardi di euro nel 2008, su 12,158 miliardi di euro nel 2009, su 9,799 miliardi di euro nel

2010, su 10,034 miliardi di euro nel 2011 e su 9,190 miliardi di euro nel 2012 118. La manovra

complessiva al netto delle partite di giro e delle somme a copertura del disavanzo, risulta di

8,161 miliardi di euro nel 2007, di 9,029 miliardi di euro nel 2008, di 8,391 miliardi di euro nel

2009, di 7,866 miliardi di euro nel 2010, di 8,203 miliardi di euro nel 2011 e di 8,121 miliardi

di euro nel 2012.

Si deve evidenziare che gli stanziamenti finali di competenza dell’Assessorato della

Sanità rappresentano circa il 40% della manovra complessiva lorda e oltre il 40% della

manovra netta (45% nel 2011 e 47% nel 2012). Gli impegni di competenza dell’Assessorato

sono oltre il 50% degli impegni totali. I pagamenti di competenza sono oltre il 60% del totale

dei pagamenti della Regione.

Rapporto tra spesa complessiva RAS e spesa dell’Assessorato della Sanità

(competenza)

Stanziamento finale Impegnato Pagato

Totale RAS

Totale

Assessorato % Totale RAS

Totale

Assessorato % Totale RAS

Totale

Assessorato %

2007 9.476.541 3.102.781 32,74 6.261.735 3.021.472 48,25 4.748.724 2.573.891 54,20

2008 10.742.459 3.771.284 35,11 7.503.487 3.183.230 42,42 5.597.402 2.717.676 48,55

2009 12.158.856 3.577.089 29,42 8.049.528 3.151.093 39,15 5.705.789 2.767.308 48,50

2010 9.799.132 3.723.724 38,00 7.178.835 3.633.297 50,61 5.219.156 3.095.180 59,30

2011 10.034.620 3.633.077 36,21 7.259.659 3.528.500 48,60 5.172.531 3.037.016 58,71

2012 9.190.495 3.790.038 41,24 7.180.440 3.692.101 51,42 5.151.540 3.154.084 61,23

Migliaia di euro

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati Rendiconto RAS 2007 - 2012.

118 Comprensivi delle somme a copertura del disavanzo e delle partite di giro.

307

Rapporto tra spesa complessiva netta RAS e spesa dell’Assessorato della Sanità

(competenza)

Importi al netto delle partite di giro e delle somme a copertura del disavanzo

Stanziamento finale Impegnato Pagato

Totale RAS

Totale

Assessorato % Totale RAS

Totale

Assessorato % Totale RAS

Totale

Assessorato %

2007 8.161.000 3.102.781 38,02 6.238.569 3.021.472 48,43 4.731.634 2.573.891 54,40

2008 9.029.000 3.771.284 41,77 6.602.913 3.183.230 48,21 4.760.338 2.717.676 57,09

2009 8.391.000 3.577.089 42,63 6.668.284 3.151.093 47,25 4.831.392 2.767.308 57,28

2010 7.866.197 3.723.724 47,34 7.057.364 3.633.297 51,48 5.136.617 3.095.180 60,26

2011 8.203.978 3.633.077 44,28 7.137.018 3.528.500 49,44 5.102.686 3.037.016 59,52

2012 8.121.490 3.790.038 46,67 6.919.480 3.692.101 53,36 4.954.633 3.154.084 63,66

Migliaia di euro

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati Rendiconto RAS 2007 - 2012.

308

15.4. Le risorse assegnate dalla Regione agli Enti del Servizio

Sanitario Regionale.

Passando all’esame del flusso di finanziamenti all’interno del Servizio Sanitario

Regionale, il sistema prevede che la Giunta Regionale approvi annualmente i criteri di riparto

del Fondo Sanitario Regionale tra le Aziende119, previa acquisizione del parere della

competente commissione del Consiglio regionale, e successivamente provveda, in coerenza

con la Deliberazione CIPE di approvazione del riparto del Fondo Sanitario Nazionale e con la

propria deliberazione di approvazione dei criteri di riparto, ad attribuire le risorse alle Aziende

del Servizio Sanitario Regionale.

Recentemente il legislatore regionale, con legge approvata in data 17 ottobre 2012 (art.

8), ha disposto che “La Giunta regionale individua i criteri per il riparto del Fondo sanitario

regionale con riferimento ad un periodo temporale non inferiore al biennio, sentita la

Commissione consiliare competente in materia di sanità. Nella definizione dei criteri relativi

alle ASL si tiene conto dei livelli essenziali di assistenza e di: a) popolazione residente, tenuto

conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza; b) variabili di

contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla

variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento; c) fabbisogno di assistenza

tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presìdi; d) obiettivi

assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASL dalla programmazione regionale."

Nelle relazioni allegate alle deliberazioni n. 23 del 2011 e n. 97 del 2012 la Sezione ha

illustrato le procedure di riparto degli esercizi 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011, censurandone i

sistematici ritardi e affermando quanto segue:

… i procedimenti descritti per il periodo dal 2007 al 2012 evidenziano una delle principali anomalie del sistema,

consistente nella sistematica ritardata quantificazione ed erogazione delle risorse rispetto agli esercizi finanziari cui le

risorse si riferiscono.

119 Cfr. art. 26 della L.R. n. 10 del 2006 “Finanziamento del servizio sanitario regionale”. 1. Il finanziamento del servizio sanitario regionale è assicurato dal Fondo sanitario regionale, costituito dai fondi assegnati alla Regione o da questa acquisiti ai sensi della normativa vigente, nonché, ove presenti, dalla quota regionale di partecipazione alla spesa sanitaria e dai fondi regionali destinati a finanziare eventuali livelli integrativi di assistenza definiti a livello regionale. 2. La Giunta regionale individua ogni anno, sentita la Commissione consiliare competente in materia di sanità, i criteri per il riparto annuale del Fondo sanitario regionale tra le ASL tenuto conto dei livelli essenziali di assistenza e sulla base di: a) popolazione residente, tenuto conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza; b) variabili di contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento; c) fabbisogno di assistenza tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presidi; d) obiettivi assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASL dalla programmazione regionale. 3. Il riparto del Fondo sanitario regionale è altresì effettuato, per le specifiche funzioni assistenziali assegnate, a favore delle altre aziende e istituti pubblici di cui al comma 3 dell'articolo 1.

309

Con riguardo al bilancio regionale la descritta frammentazione temporale delle assegnazioni da parte della RAS

non può non far emergere perplessità in ordine al rispetto assicurato ai principi finanziari generali di annualità e

competenza.

Con riguardo alle Aziende, il ritardo con cui si provvede alla prima attribuzione delle risorse (a fine esercizio, se

non addirittura ad esercizio già concluso120) si ripercuote inevitabilmente sulle dinamiche della corretta

programmazione finanziaria da parte di queste ultime, affievolendone la necessaria responsabilizzazione verso una

corretta programmazione della spesa. Gli Enti, infatti ricevono solo ad esercizio ormai avviato o, addirittura, concluso,

non solo le risorse, ma anche gli indirizzi gestionali (come si vedrà nel proseguo della relazione) in un circolo vizioso

che non può che aggravare le condizioni che determinano il disavanzo.

Considerata la condizione dei bilanci degli Enti del SSR, strutturalmente ormai deficitaria, sembrerebbe

indispensabile provvedere alle dotazioni finanziarie degli stessi enti tempestivamente e secondo le cadenze temporali

contemplate dalle procedure di bilancio, anche al fine di programmare solo la spesa dotata di copertura finanziaria.

Con riguardo all’entità complessiva delle risorse effettivamente ripartite tra le Aziende del SSR a titolo di

assegnazioni iniziali e di somme integrative a copertura delle perdite nette di esercizio, si sottolinea, innanzitutto, la

rilevante entità degli incrementi che si sono resi necessari nei vari esercizi per coprire le perdite non monetarie delle

Aziende, per un importo complessivo di € 676.132.118 in 5 anni. Si consideri, inoltre che, come si è detto, nella

disponibilità netta da assegnare alle Aziende sono inclusi anche € 104.789.588,14 (per l’esercizio 2010) e €

149.926.165,40 (per il 2011) di finanziamento integrativo delle spese correnti delle Aziende. Dette risorse, anche alla

luce della circostanza che le DGR di assegnazione sono state entrambe adottate ad esercizio scaduto, dovrebbero

configurarsi quale prima copertura delle perdite già realizzatesi, portando, così la somma complessiva delle perdite

coperte nel periodo 2007 – 2011 a € 930.847.872.

I criteri per il riparto del Fondo Sanitario Regionale Anno 2012 (2013 e 2014) sono

stati definitivamente approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 51/4 del 28

dicembre 2012.

Con DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013 sono state finalmente definite le assegnazioni

2012 alle varie Aziende del SSR per un totale complessivo di € 3.147.320.330,24 (fondi

regionali 2012), al netto delle entrate dirette regionali, del finanziamento ARPAS e delle

entrate proprie delle Aziende sanitarie, provvedendo alla ripartizione delle stesse tra le varie

Aziende Sanitarie.

120 La DGR di attribuzione delle risorse per il 2009 è del febbraio 2010. La DGR di assegnazione delle risorse per il 2010 è di marzo 2011. La DGR di assegnazione delle risorse per il 2011 è di marzo 2012.

310

Assegnazioni 2012 – Ripartizione alle Aziende

DGR 15/30 del 29 marzo 2013

ASL 1 523.909.050,86

ASL 2 232.784.471,77

ASL 3 310.859.196,58

ASL 4 94.644.293,99

ASL 5 259.366.131,11

ASL 6 135.930.012,10

ASL 7 221.354.744,93

ASL 8 922.063.150,77

AOU Cagliari 137.416.154,33

AOU Sassari 127.366.591,77

AO Brotzu Cagliari 178.763.393,42

INRCA 2.863.138,61

Totale 3.147.320.330,24

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati DGR.

Con riguardo a detta Delibera, si sottolinea che la disponibilità netta da assegnare alle

Aziende per il 2012 (pari, come si è detto a € 3.147.320.330,24) è data da €

2.751.141.353,90 di Fabbisogno indistinto teorico netto e da ulteriori risorse per €

396.178.976,34 a carico del bilancio regionale 2012 in c/residui, di cui € 365.001.127,30 sul

capitolo SC05.001 “Finanziamento delle spese correnti delle Aziende ex art. 38 dlg

446/1997”121. In merito, si ricorda che la Sezione regionale di controllo ha più volte osservato -

con riguardo ad analoghe assegnazioni integrative effettuate per il 2010 e per il 2011 per

importi più ridotti - che dette risorse, anche alla luce della circostanza che le Delibere di

assegnazione sono state adottate ad esercizio scaduto, dovrebbero configurarsi quale prima

copertura delle perdite già realizzatesi.122

121 Oltre a € 16.177.849,04 per il pay back della Farmaceutica e a € 15.000.000 per il servizio di vigilanza presso le guardie mediche. 122 In merito alle modalità di calcolo delle perdite di esercizio del Servizio sanitario Regionale, si ricorda, infatti, che - con riguardo agli esercizi dal 2001 al 2010 - nel calcolo della perdita netta anche la Regione ha contemplato (dal lato delle entrate) esclusivamente le assegnazioni commisurate al fabbisogno indistinto determinato con le Deliberazioni CIPE e i contributi vincolati secondo il principio finanziario e non anche le integrazioni con fondi regionali, ammontanti nel 2010 a € 104.789.588,14.

311

Fabbisogno finanziario reale 2012

Fabbisogno indistinto teorico netto 2.751.141.353,90

Risorse integrative a carico del bilancio

regionale

Integrazione SC05.0001(FSR) 365.001.127,30

Pay back farmaceutica 16.177.849,04

Finanziamento Servizio vigilanza 15.000.000,00

Totale 396.178.976,34

TOTALE 3.147.320.330,24

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati DGR.

Si sottolinea positivamente che nell’elaborazione della Delibera 15/30 del 29 marzo

2013, l’Amministrazione regionale si è tempestivamente adeguata alle osservazioni formulate

dalla Sezione di controllo in merito alla necessità che - in caso di adozione della Delibera di

Assegnazione ad esercizio scaduto - si desse conto delle anticipazioni già effettuate a favore

delle Aziende nel corso dell’esercizio trascorso, trattandosi di risorse impegnate, liquidate e

pagate in conto competenza di detto esercizio, invece di considerare l'intero importo del riparto

a carico dei residui dell’esercizio precedente (come avvenuto nel 2009, 2010 e 2011)123.

La delibera, infatti, enumera analiticamente tutte le risorse impegnate e effettivamente

erogate alle singole Aziende nel corso del 2012 (pari complessivamente a € 2.823.623.725,74)

ed indica le risorse in c/residui 2012 su ciascun capitolo da liquidare nel 2013 (pari

complessivamente a € 301.555.782,13).

123 Cfr. Relazione allegata alla deliberazione n. 97/2012/SSR, pag. 29.

312

Risorse impegnate erogate e da liquidare

Posizione finanziaria

Totale risorse stanziate nel

Bilancio Regionale2012

Risorse impegnate nel

2012

Totale risorse impegnate ed

erogate nel corso del 2012

Risorse iscritte in chiusura

dell'esercizio 2012 ancora da

impegnare e liquidare

(Residuo di stanziamento

Bilancio Regionale 2013)

Totale risorse impegnate con

la determinazione

n. 1709 del 27/12/2012 non

erogate nel 2012 (Residui

formali Bilancio Regionale

2013)

Totale risorse da liquidare nell'esercizio

2013 (Bilancio Regionale C/Residui)

UPB S05.01.001 - SC05.0001 - cdr

00.12.01.02 - (Quota finanziamento indistinto)

3.116.142.481,20 3.116.142.481,20 2.823.623.725,74 263.622.329,09 263.622.329,09

UPB S05.01.001 - SC05.0016 - cdr

00.12.01.02 Quota finanziamento indistinto)

16.177.849,04 7.260.424,93 8.917.424,11 16.177.849,04

UPB S05.01.011 - SC05.0193 - cdr

00.12.01.02 Quota finanziamento indistinto)

15.000.000,00 15.000.000,00 15.000.000,00 15.000.000,00

Totale quota finanziamento indistinto

3.147.320.330,24 3.138.402.906,13 2.823.623.725,74 8.917.424,11 285.882.754,02 294.800.178,13

UPB S05.01.001 - SC05.0001 - cdr

00.12.01.02 - (Quota finanziamento saldo

passivo mobilità interregionale)

6.755.604,00 6.755.604,00 6.755.604,00

Fonte: DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013.

Dal raffronto tra l’esercizio 2011 e l’esercizio 2012 emerge che la Regione Sardegna ha

assegnato alle Aziende per il 2012 (in sede di riparto delle risorse con D.G.R. 15/30 del 2013)

somme ulteriori per € 96.761.908,80 rispetto al totale dato da assegnazioni di parte corrente e

integrazioni a copertura del disavanzo per il 2011 (+3,17%) con significativi incrementi

rispetto al precedente esercizio in particolare per alcune Aziende (+4% per la ASL n. 8; +7%

per l’AO Brotzu, +3,8% per la ASL n. 3).

313

Assegnazioni Regionali 2011 e 2012

2011 2012 %

DGR 13/9 del 2012 DGR 45/18 del

2012 TOTALE

DGR 15/30 del 2013

Differenza

ASL 1 504.147.387,96 10.702.586,66 514.849.974,62 523.909.050,86 9.059.076,24 1,76

ASL 2 210.148.388,01 17.412.740,27 227.561.128,28 232.784.471,77 5.223.343,49 2,30

ASL 3 280.673.180,44 18.648.441,31 299.321.621,75 310.859.196,58 11.537.574,83 3,85

ASL 4 88.267.676,51 3.668.842,17 91.936.518,68 94.644.293,99 2.707.775,31 2,95

ASL 5 238.549.855,22 11.490.070,73 250.039.925,95 259.366.131,11 9.326.205,16 3,73

ASL 6 126.857.539,69 9.492.320,58 136.349.860,27 135.930.012,10 -419.848,17 -0,31

ASL 7 210.071.616,78 6.592.764,31 216.664.381,09 221.354.744,93 4.690.363,84 2,16

ASL 8 865.827.698,37 21.135.744,49 886.963.442,86 922.063.150,77 35.099.707,91 3,96

AOU Cagliari 126.977.845,75 5.961.186,93 132.939.032,68 137.416.154,33 4.477.121,65 3,37

AOU Sassari 119.709.058,67 4.672.223,00 124.381.281,67 127.366.591,77 2.985.310,10 2,40

AO Brotzu Cagliari

158.175.185,55 8.614.205,75 166.789.391,30 178.763.393,42 11.974.002,12 7,18

INRCA 2.761.862,29 0,00 2.761.862,29 2.863.138,61 101.276,32 3,67

Totale 2.932.167.295,24 118.391.126,20 3.050.558.421,44 3.147.320.330,24 96.761.908,80 3,17

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati delibere della Giunta regionale.

Si evidenzia, inoltre, la notevole differenza tra il tasso di incremento del Fabbisogno

Indistinto Lordo determinato dal CIPE (pari complessivamente a +6,9% dal 2007 al 2012) e il

tasso di incremento delle assegnazioni iniziali di parte corrente effettuate da parte della Giunta

Regionale (pari a +21,8% dal 2007 al 2012) e delle somme complessivamente corrisposte alle

Aziende - comprensive dal 2007 al 2011 anche delle integrazioni a copertura dei disavanzi –

(pari a +20,21% dal 2007 al 2012, ovvero il 13,34% in più dell’incremento registrato dal

Fondo CIPE nel medesimo periodo).

Fondo Sanitario Nazionale e Assegnazioni Regionali 2007 -2012

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2007 2.638.168.703,00 2.584.345.556,64 33.797.857,89 2.618.143.414,53 1,31%

2008 2.737.881.064,00 3,78% 2.647.035.773,00 2,43% 146.831.780,11 2.793.867.553,11 5,55% 6,71%

2009 2.802.574.314,38 2,36% 2.696.853.647,47 1,88% 239.108.098,57 2.935.961.746,04 8,87% 5,09%

2010 2.843.807.037,00 1,47% 2.865.915.067,07 6,27% 138.003.255,19 3.003.918.322,26 4,82% 2,31%

2011 2.874.286.528,00 1,07% 2.932.167.295,24 2,31% 118.391.126,20 3.050.558.421,44 4,04% 1,55%

2012 2.819.554.709,00 -1,90% 3.147.320.330,24 7,34% ND 3.147.320.330,24 ND 3,17%

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati delibere CIPE e delibere della Giunta regionale.

314

L’Ufficio di controllo della Corte dei conti ha, pertanto, chiesto124 ulteriori notizie in

merito alle modalità di quantificazione delle risorse destinate al finanziamento indistinto della

spesa sanitaria di parte corrente per il 2012 e alle motivazioni sottostanti le scelte effettuate,

nonché in merito alle azioni poste in essere dall’Assessorato al fine di garantire il rispetto da

parte delle Aziende degli obiettivi di contenimento dei costi della produzione ribaditi dalla

Giunta regionale con D.G.R. n. 50/35 del 21 dicembre 2012 (si veda il paragrafo successivo).

Il Direttore generale della Sanità ha dichiarato125 che “il fabbisogno di parte corrente

individuato a seguito della conferenza permanente Stato-Regioni e Province autonome ... è

definito teorico poiché risulta sostanzialmente inadeguato in quanto definito non in base ad

una analisi oggettiva delle circostanze gestionali in cui opera il Sistema Sanitario nella Regione

Sardegna ma si basa su dati storici aggiornati percentualmente secondo logiche forfettarie di

contenimento della spesa. La Regione Sardegna, che finanzia con proprie risorse l’intero

fabbisogno del proprio sistema sanitario, non può prescindere da una valutazione delle reali

circostanze operative e dalla constatazione che la contrazione dei costi sia fondamentale e da

controllare con il massimo rigore, ma non è sostenibile oltre certi limiti, in quanto alcuni costi,

in un’ottica temporale di breve periodo, sono rigidi e non comprimibili oltre a essere influenzati

da variabili non controllabili a livello di sistema sanitario. ... Allo stato attuale

dell’organizzazione strutturale e di distribuzione delle competenze clinico assistenziali nel

territorio, si ritiene che il fabbisogno non possa scendere al di sotto di 3.100.000.000.

La Direzione generale della Sanità, nell’ambito del processo di ottimizzazione del

Servizio Sanitario Regionale, ha operato nella ricerca di soluzioni idonee in un’ottica di

razionalizzazione sia di breve che di lungo periodo.

Nel breve periodo ... le soluzioni sono rivolte con particolare riferimento alla gestione

unitaria degli appalti e alla ridefinizione di processi gestionali da anni senza controllo,

all’attivazione di iniziative ... volte alla concentrazione dei servizi126.

Nel lungo periodo si è dato rilievo alla rivisitazione degli atti aziendali e alla creazione di

circuiti riorganizzativi che potrebbero giungere alla chiusura di strutture inadeguate e a una

radicale revisione della geografia del sistema mantenendo ferma la garanzia dei livelli

essenziali e una più ampia e concreta risposta dell’assistenza territoriale.

... La razionalizzazione ... deve attuarsi in un contesto complessivamente risanato... E’

necessario ... eliminare situazioni ereditate, ossia invertire la prassi estesa a livello nazionale di

non coprire la parte delle perdite corrispondente ai c.d. “ammortamenti non sterilizzati” ... che

hanno eroso il patrimonio di gran parte delle Aziende in modo rilevante ... anche alla luce di …

recenti norme nazionali quale il D.L. 35/2013127, che autorizzano lo Stato ad effettuare

124 Con nota n. 3242 del 10 maggio 2013. 125 Con nota n. 13205 del 14 maggio 2013, corredata di 15 allegati. 126 Chiusura dell’INRCA, allocazione di investimenti a favore di centri unici per patologia, evitando duplicazioni (ad esempio il centro pediatrico). 127 Art. 3 - Pagamenti dei debiti degli enti del servizio sanitario nazionale-SSN ). 1. Lo Stato è autorizzato ad effettuare anticipazioni di liquidità alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e di Bolzano a valere sulle risorse della "Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili

315

anticipazioni di liquidità alle Regioni al fine di favorire l'accelerazione dei pagamenti dei debiti

degli enti del Servizio sanitario nazionale ed in relazione agli ammortamenti non sterilizzati

antecedenti all'applicazione del d. lgs 23 giugno 2011, n. 118.

L’avanzo di gestione derivante dal riparto di cui alla DGR n. 15/30 del 2013 sarà, in

quest’ottica, destinato al ripiano delle perdite portate a nuovo derivanti dal meccanismo

succitato.”

La Sezione di Controllo ha rilevato che dall’esame dei dati del Patrimonio netto del

complesso delle Aziende del SSR risultanti dallo Stato Patrimoniale consolidato del periodo

2007-2011 (SP-999), che riassume i dati degli Stati Patrimoniali delle singole Aziende in

raccordo con le voci dell’attivo e del passivo della cd “diretta regionale” emerge una

contrazione di oltre il 39% del patrimonio netto dal 2007 al 2011.128

La Direzione generale della Sanità ha comunicato che gli ammortamenti non sterilizzati

non coperti dalla Regione nel periodo dal 2001 al 2012 ammontano complessivamente a

468.740.000 euro. 129

Il Direttore generale della Sanità ha dichiarato, inoltre, che “la verifica del

raggiungimento degli obiettivi da parte dei Direttori generali sarà concentrata sull’effettivo

contenimento dei costi, ferma restando la corretta valutazione degli aspetti legati alla qualità,

quantità e appropriatezza dell’assistenza.”

Il Direttore generale della Sanità ha trasmesso copia delle note con le quali la RAS130 ha

segnalato a tutte le Aziende del SSR che “dalla comparazione dei costi di esercizio 2011 con

quelli ottenuti dalla proiezione dei dati CE 2012 è stato rilevato un andamento preoccupante

dell’entità dei costi”, ha ricordato che “le norme di riferimento dispongono il pareggio di

bilancio” e che “le correlate politiche gestionali sono improntate alla riduzione dei costi” e ha

raccomandato “di porre in essere tutte le misure che consentano il blocco del trend

evidenziato”.

degli enti del Servizio Sanitario Nazionale" di cui all'articolo 1, comma 10, al fine di favorire l'accelerazione dei pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale ed in relazione: a) agli ammortamenti non sterilizzati antecedenti all'applicazione del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118; b) alle mancate erogazioni per competenza e/o per cassa delle somme dovute dalle regioni ai rispettivi servizi sanitari regionali a titolo di finanziamento del Servizio sanitario nazionale, ivi compresi i trasferimenti di somme dai conti di tesoreria e dal bilancio statale e le coperture regionali dei disavanzi sanitari, come risultanti nelle voci "crediti verso regione per spesa corrente" e "crediti verso regione per ripiano perdite" nelle voci di credito degli enti del SSN verso le rispettive regioni dei modelli SP. 2. In via d'urgenza, per l'anno 2013, il Ministero dell'economia e delle finanze provvede con decreto direttoriale, entro il 15 maggio 2013, al riparto fra le regioni dell'anticipazione di liquidità fino a concorrenza massima dell'importo di 5.000 milioni di euro, in proporzione ai valori di cui al comma 1, lettera a), come risultanti dai modelli CE per il periodo dal 2001 al 2011, ponderati al 50%, e ai valori di cui al comma 1, lettera b) iscritti nei modelli SP del 2011, ponderati al 50%, come presenti nell'NSIS alla data di entrata in vigore del presente decreto. Ai fini dell'erogazione delle risorse di cui al presente comma si applicano le disposizioni di cui al comma 5. Il decreto di cui al presente comma è trasmesso alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano per il tramite della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome ed è pubblicato sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze. … 128 Cfr le osservazioni formulate in merito dalla Sezione di controllo nelle relazioni allegate alle deliberazioni n. 23 del 2011 e n. 97 del 2012. 129 In data 17 maggio 2013 ha trasmesso la nota del 14 maggio 2013 con cui la Direzione Sanità comunica all’Assessorato Programmazione e bilancio il valore complessivo degli ammortamenti non sterilizzati relativi al periodo 2001-2011. 130 In data 17 settembre 2012.

316

Ha trasmesso, inoltre, copia delle note con le quali la RAS131 ha disposto che le Aziende

trasmettano entro il 30 giugno di ciascun anno132 i dati relativi al personale a termine (tempo

determinato, co.co.co., incarichi professionali, convenzioni, interinali) al fine della verifica del

rispetto dei limiti percentuali imposti dalla vigente normativa nazionale e dal CCNL e della

sussistenza dei requisiti previsti per le varie tipologie di contratti a termine.

Ha trasmesso, infine, copia delle note con le quali la RAS133, a seguito delle difficoltà di

cassa rappresentate dalle Aziende, ha disposto erogazioni eccezionali all’Azienda Ospedaliera

Brotzu134 e alla ASL n. 8 di Cagliari135 “destinate a consentire il rientro dalla situazione

debitoria pregressa e il rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori previsti dalle norme” e ha

contestualmente invitato le Aziende a “contenere i costi di esercizio 2013 in quanto dal

confronto tra il modello CE consuntivo 2011 e il modello CE IV trimestre 2012 si rileva un

incremento dei costi della produzione136”.137

131 In data 12 giugno 2012 e 12 settembre 2012 (sollecito a A.O. Brotzu). 132 Entro 30 giorni dal ricevimento della nota per il 2012. 133 In data 1° marzo 2013. 134 Per € 24.000.000. 135 Per € 100.000.000. 136 Del 2,65% per l’A.O. Brotzu (+ 16,56% per costi di acquisto di servizi sanitari, + 11,82% per costi di acquisto di servizi non sanitari, + 1,24% per costi di personale e incremento dei costi per consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavoro) e dell’1,87% per la ASL n. 8. 137 L’Azienda Brotzu è stata inoltre invitata a comunicare all’Assessorato le ragioni della rilevata differenza tra tutti i valori riportati nelle voci del modello CE IV trimestre 2012 rispetto alle corrispondenti voci del preconsuntivo 2012 e a dare seguito alla richiesta di chiarimenti formulata dalla Direzione generale dell’Assessorato in relazione al bilancio di esercizio 2011 in sede di controllo ai sensi dell’art. 29 della L.R. n.10/2006.

317

15.5. La gestione economica. I risultati di esercizio delle Aziende.

L’equilibrio di bilancio (del quale la Sezione di controllo ha accertato il mancato

conseguimento negli esercizi dal 2007 al 2011138) dovrebbe essere realizzato attraverso il

contenimento dell’incremento dei costi della produzione, in particolare attraverso la riduzione

dei costi per l’acquisto di beni e servizi, della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera e

della spesa per il personale.

Con specifico riguardo all’esercizio 2012 la Giunta regionale, con D.G.R. n. 50/35 del 21

dicembre 2012, ha rimarcato la validità pluriennale degli obiettivi assegnati ai Direttori generali

di tutte le Aziende sanitarie della Regione per il 2011 con D.G.R. n. 30/60 del 12 luglio 2011,

affermando in particolare che l’obiettivo economico riferito al livello complessivo dei costi della

produzione (riduzione dell’incidenza del riequilibrio calcolato sulla spesa storica) è valido anche

per il 2012, sia pure con modalità semplificate in ragione dello stato di avanzamento dell’anno,

ovvero valutando l’andamento dei costi della produzione rispetto al 2011.139

Tra gli obiettivi economico-gestionali relativi a specifiche voci di costo individuati dalla

Giunta regionale con D.G.R. n. 30/60 del 12 luglio 2011 primaria importanza assumono gli

obiettivi di contenimento dei costi del personale (dipendente e non) e dei costi per l’acquisto di

beni e servizi (tra cui in particolare dei costi per l’acquisto di beni farmaceutici e per la

farmaceutica convenzionata).

Con riferimento all’obiettivo del contenimento dell’incremento dei costi della

produzione, dall’esame delle scritture riepilogative degli esercizi 2010/2012 (dati provvisori)

trasmesse dalla Regione (modelli CE) ed elaborate dall’ufficio di controllo, emerge un

andamento dei costi della produzione in tendenziale aumento: dal 2010 al 2011 si è registrato

un incremento dei costi del 2,8%; dal 2011 alla chiusura del IV Trimestre 2012 una provvisoria

riduzione dello 0,67%. L’incremento complessivo dal 2010 alla chiusura del IV Trimestre 2012

è pari al 2,10%. In merito all’affidabilità dei dati relativi al IV Trimestre in rapporto ai dati

definitivi, deve osservarsi che dall’esame degli andamenti degli esercizi 2010 e 2011 emergono

scostamenti in aumento dell’1-2% circa tra il totale dei costi della produzione al IV trimestre e

il totale definitivo.

La tabella che segue riassume l’evoluzione del valore della produzione e dei costi della

produzione del complesso delle Aziende del SSR negli ultimi esercizi, evidenziando l’andamento

delle principali voci di costo e del risultato complessivo della gestione operativa.140

138 Cfr. Relazioni allegate alle Deliberazioni n. 23 del 2011 e 97 del 2012. 139 Saranno valutate positivamente le Aziende che registreranno costi pari o inferiori a quelli del 2011 e negativamente le Aziende che registreranno incrementi pari o superiori all’1%. 140 Data dalla differenza tra valore e costi della produzione.

318

I dati provvisori del IV trimestre 2012 sono stati elaborati con due differenti modalità,

tenendo conto rispettivamente esclusivamente dei dati NSIS e delle assegnazioni attribuite con

DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013.

Il differenziale negativo delle voci “Valore della produzione” e “Costi della produzione” è

pari a -68.829 milioni di euro nel 2010 e a -59.446 milioni di euro nel 2011 (dati provvisori141).

Nel 2012 il differenziale delle due voci è pari a 136.659 milioni di euro se calcolato

tenendo conto delle assegnazioni attribuite con DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013, e a – 87.499

milioni di euro se calcolato senza le risorse integrative, pari, come si è detto, a €

365.001.127,30.

141 Trasmessi dalla RAS in data 15 aprile 2013.

319

Valore della produzione e costi della produzione 2010-2011-2012

VOCE CE 2010 2011

2012 4°

Trim Dati

NSIS

2012 4° Trim

con

Assegnazioni

DGR 15/30

2013

Scostamento

2010/2012 con

Assegnazioni

Scostamento

2011/2012

con

Assegnazioni

A.1) Contributi in conto esercizio 2.988.004 3.054.852 3.054.139 3.281.050 9,81% 7,40%

A.2) Rettifica contributi c/esercizio per

destinazione ad investimenti -13.153 -13.153

A.3) Utilizzo fondi per quote inutilizzate

contributi vincolati di esercizi precedenti 0 0

A.4) Ricavi per prestazioni sanitarie e

sociosanitarie a rilevanza sanitaria 53.547 65.182 38.572 35.819 -33,11% -45,05%

A.5) Concorsi, recuperi e rimborsi 11.699 23.888 7.818 7.818 -33,17% -67,27%

A.6) Compartecipazione alla spesa per

prestazioni sanitarie (Ticket) 27.615 28.707 28.798 28.798 4,28% 0,32%

A.7) Quota contributi c/capitale imputata

all'esercizio 9.271 14.883 13.434 13.434 44,90% -9,74%

A.8) Incrementi immobilizzazioni per lavori

interni 0 0

A.9) Altri ricavi e proventi 8.077 8.077

Totale valore della produzione (A) 3.090.136 3.187.512 3.137.685 3.361.843 8,79% 5,47%

B.1) Acquisti di beni 485.642 526.425 485.549 485.549 -0,02% -7,76%

B.2) Acquisti di servizi 1.360.665 1.378.235 1.391.936 1.391.936 2,30% 0,99%

B.3) Manutenzione e riparazione (ordinaria

esternalizzata) 56.033 71.204 70.697 70.697 26,17% -0,71%

B.4) Godimento di beni di terzi 27.640 32.619 36.271 36.271 31,23% 11,20%

B.5) Personale del ruolo sanitario 956.159 962.500 969.257 969.257 1,37% 0,70%

B.6) Personale del ruolo professionale 4.125 3.789 3.627 3.627 -12,07% -4,28%

B.7) Personale del ruolo tecnico 115.058 110.626 110.274 110.274 -4,16% -0,32%

B.8) Personale del ruolo amministrativo 73.388 73.529 73.659 73.659 0,37% 0,18%

B.9) Oneri diversi di gestione 18.925 20.604 16.728 16.728 -11,61% -18,81%

B.10) Ammortamenti immobilizzazioni

immateriali 2.470 1.776 2.848 2.848 15,30% 60,36%

B.11) Ammortamento dei fabbricati 19.875 21.416 22.419 22.419 12,80% 4,68%

B.12) Ammortamenti altre immobilizz.

materiali 26.792 26.505 23.972 23.972 -10,53% -9,56%

B.13) Svalutazione immobilizzazioni e

crediti 1.102 399 300 300 -72,78% -24,81%

B.14) Variazione delle rimanenze -10.034 -1.792 -670 -670 -93,32% -62,61%

B.15) Accantonamenti tipici dell'esercizio 21.125 19.123 18.317 18.317 -13,29% -4,21%

Totale costi della produzione (B) 3.158.965 3.246.958 3.225.184 3.225.184 2,10% -0,67%

Differenza tra Valore e Costi della

Produzione -68.829 -59.446 -87.499 136.659

Migliaia di euro - Valori comprensivi delle voci “diretta regionale” e “INRCA”.

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE regionali 2010, 2011 e 2012 IV Trimestre (dati 2011 e

2012 provvisori).

320

I modelli CE regionali (a consuntivo) espongono una perdita, comprensiva delle voci

“diretta regionale” e “INRCA”, pari a 56,054 milioni di euro nel 2007, a 160,403 milioni di euro

nel 2008, a 262,501 milioni di euro nel 2009, a 178,964 milioni di euro nel 2010 e a 153,285

milioni di euro nel 2011 (dati al 15 aprile 2013). Nel periodo 2007-2011 la perdita si

incrementa del 170%.

Risultati di esercizio 2010-2011-2012

VOCE CE 2010 2011*

2012 4° Trim* Dati

NSIS

2012 4° Trim* con Assegnazioni DGR 15/30 2013

Scostamento 2010/2012*

con Assegnazioni

Scostamento 2011/2012*

con Assegnazioni

Totale valore della produzione (A) 3.090.136 3.187.512 3.137.685 3.361.843 8,79% 5,47%

Totale costi della produzione (B) 3.158.965 3.246.958 3.225.184 3.225.184 2,10% -0,67%

Totale proventi e oneri finanziari (C) -1.405 -725 -3.207 -3.207 128,26% 342,34%

Totale proventi e oneri straordinari (E) -21.120 -5.818 -15.962 -15.962 -24,42% 174,36%

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +/-

C +/- D +/- E) -91.354 -65.989 -106.668 117.490 -228,61% -278,04%

Totale imposte e tasse 87.610 87.296 86.953 86.953 -0,75% -0,39%

RISULTATO DI ESERCIZIO -178.964 -153.285 -193.621 30.537 -117,06% -119,92%

Migliaia di euro Valori comprensivi delle voci “diretta regionale” e “INRCA”. Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE regionali 2010, 2011 e 2012 IV Trimestre (dati 2011 e 2012 provvisori).

La perdita (al netto degli interessi di computo e degli ammortamenti) effettivamente

coperta dalla RAS ammonta a 33,798 milioni di euro nel 2007, 146,832 milioni di euro nel

2008, 239,108 milioni di euro nel 2009, 138,003 milioni di euro nel 2010 (oltre al

finanziamento integrativo di 104,789 milioni di euro) e a 118,391 milioni di euro nel 2011

(oltre al finanziamento integrativo di 149,926 milioni di euro).142

La tabella che segue riassume i risultati di esercizio 2011. Dal suo esame emerge che

tutte le Aziende hanno chiuso in perdita l’esercizio 2011, nonostante il valore della produzione

includa non solo le assegnazioni commisurate al fabbisogno indistinto determinato con le

Deliberazioni CIPE, ma anche le integrazioni con fondi regionali sul capitolo SC05.001,

ammontanti nel 2011 a € 149.926.165.

142 Cfr. Relazione allegata alla Deliberazione n. 97 del 2013, Capitolo III.

321

VOCE CE

AS

L1

SS

AS

L2

OL

AS

L 3

NU

AS

L 4

LA

AS

L 5

OR

AS

L 6

SA

AS

L 7

CB

AS

L 8

CA

IN

RC

A

AO

BZ

AO

U S

S

AO

U C

A

TOTALE

VALORE

PRODUZIONE

(A)

564.898 220.837 293.745 91.496 245.420 134.604 220.810 901.758 3.189 171.338 125.575 137.620

TOTALE COSTI

PRODUZIONE

(B)

562.696 237.280 303.927 93.499 250.473 140.647 223.383 906.460 4.238 175.801 126.967 145.365

TOTALE

PROVENTI E

ONERI

FINANZIARI

(C)

-860 -23 -39 132 -482 25 67 235 0 -93 163 150

TOT PROVENTI

E ONERI

STRAORDIN.

(E)

683 -186 -3.170 -183 -1.547 57 -483 -5.903 4 -369 631 4.648

RISULTATO

PRIMA DELLE

IMPOSTE (A -

B + C + D + E)

2.025 -16.652 -13.391 -2.054 -7.082 -5.961 -2.989 -10.370 -1.045 -4.925 -598 -2.947

TOTALE

IMPOSTE E

TASSE

15.136 6.511 9.596 2.565 7.179 3.681 6.679 19.961 185 7.188 3.759 4.856

UTILE O

PERDITA DI

ESERCIZIO

-13.111 -23.163 -22.987 -4.619 -14.261 -9.642 -9.668 -30.331 -1.230 -12.113 -4.357 -7.803

Risultati di esercizio delle Aziende – Anno 2011

Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo Sardegna su dati CE 2011 (provvisori).

La tabella che segue riassume i risultati di esercizio al IV Trimestre 2012.

Nell’esame dei risultati provvisori 2012 (positivi per tutte le Aziende) occorre

considerare che il valore della produzione include non solo le assegnazioni commisurate al

fabbisogno indistinto determinato con le Deliberazioni CIPE, ma – come si è detto - anche le

integrazioni con fondi regionali sul capitolo SC05.001, ammontanti nel 2012 a €

365.001.127,30 e che si tratta di dati relativi al IV Trimestre suscettibili di modifiche,

soprattutto in termini di incremento dei costi, in sede di chiusura definitiva dei bilanci di

esercizio.143

143 Come si è detto dall’esame degli andamenti degli esercizi 2010 e 2011 emergono scostamenti in aumento dell’1-2% circa tra il totale dei costi della produzione al IV trimestre e il totale definitivo.

322

Risultati di esercizio delle Aziende – IV Trimestre 2012

VOCE CE A

SL

1 S

S

AS

L2

OL

AS

L 3

NU

AS

L 4

LA

AS

L 5

OR

AS

L 6

SA

AS

L 7

CB

AS

L 8

CA

INR

CA

AO

BZ

AO

U S

S

AO

U C

A

TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE

555.727 240.667 322.612 98.461 265.262 144.572 230.578 955.650 2.957 190.019 132.767 147.855

TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 528.115 230.876 308.721 94.919 254.031 140.330 220.303 917.485 4.005 180.461 128.701 142.521

TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C)

-1.001 -328 -63 -888 -539 18 -158 -266 0 -84 49 53

TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORD. (E)

-4.277 -918 -1.468 565 -233 164 -281 -9.309 -2 -107 -133 37

RISULTATO PRIMA DELLE IMP. (A - B + C + D +E)

22.334 8.545 12.360 3.219 10.459 4.424 9.836 28.590 -1.050 9.367 3.982 5.424

TOTALE IMPOSTE E TASSE 14.900 6.125 8.969 2.589 7.278 3.641 6.865 20.400 177 7.337 3.706 4.966

UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO

7.434 2.420 3.391 630 3.181 783 2.971 8.190 -1.227 2.030 276 458

Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo Sardegna su dati CE 2011 (provvisori).

Dall’esame comparativo tra i dati del IV Trimestre 2012 e quelli del IV Trimestre 2011

emerge, inoltre, che molte Aziende hanno incrementato i costi della produzione.

Particolarmente elevati appaiono gli incrementi dei costi della ASL di Nuoro e della A.O. Brotzu.

Costi della produzione delle Aziende – IV Trimestre 2011 e 2012*

VOCE CE

AS

L1

SS

AS

L2

OL

AS

L 3

NU

AS

L 4

LA

AS

L 5

OR

AS

L 6

SA

AS

L 7

CB

AS

L 8

CA

INR

CA

AO

BZ

AO

U S

S

AO

U C

A

TOTALE COSTI

DELLA

PRODUZIONE 2012

IV TRIM

528.115 230.876 308.721 94.919 254.031 140.330 220.303 917.485 4.005 180.461 128.701 142.521

TOTALE COSTI

DELLA

PRODUZIONE 2011

IV TRIM

521.419 234.138 298.873 94.213 250.369 138.311 219.230 903.235 4.195 174.626 128.700 143.214

% Variazione 1,28% -1,39% 3,30% 0,75% 1,46% 1,46% 0,49% 1,58% -4,53% 3,34% 0,00% -0,48%

*Dati provvisori Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo Sardegna su dati CE IV Trimestre 2011 e IV Trimestre 2012.

Con riguardo agli obiettivi di contenimento della spesa per il personale si riscontra

che il costo per il personale che nel 2004 ammontava a circa 1,028 miliardi di euro (dato

323

acquisito dal verbale del Tavolo tecnico Stato-Regione in data 23 marzo 2010), negli esercizi

successivi ha registrato una costante crescita, fino a pervenire nel 2012 ad un incremento di

quasi il 12% rispetto al costo del 2004. La spesa per il personale al IV Trimestre 2012 si

attesta, infatti, su 1.156.817.000 al netto dell’IRAP (pari a quasi 78 milioni di euro).

Costi per il personale 2008-IV trimestre 2012

2008 2009 2010 2011* 2012* Variazione

2011/2012

Variazione

2010/2011

B.5) Personale del

ruolo sanitario 901.220 931.726 956.159 962.500 969.257 0,70% 0,66%

B.6) Personale del

ruolo professionale 3.907 3.933 4.125 3.789 3.627 -4,28% -8,15%

B.7) Personale del

ruolo tecnico 104.246 110.613 115.058 110.626 110.274 -0,32% -3,85%

B.8) Personale del

ruolo amministrativo 67.802 70.895 73.388 73.529 73.659 0,18% 0,19%

TOTALE 1.077.175 1.117.167 1.148.730 1.150.444 1.156.817 0,55% 0,15%

Dati in migliaia di euro

*Dati provvisori

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE Regionali 2007-2012.

Ai costi per il personale devono aggiungersi quelli per le consulenze, le collaborazioni, i

rapporti di lavoro interinale e le altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie.

Ne discende un quadro di spesa in significativo ulteriore incremento. Si osserva, infatti,

che, nonostante l’esigenza di contenimento di dette tipologie di spesa e di risparmio generale,

tali voci di costo hanno registrato negli ultimi anni una costante evoluzione, passando da

64,445 milioni di euro nel 2008, a 63,360 milioni di euro nel 2009, a 78,552 milioni di euro nel

2010, a 89,593 milioni di euro alla chiusura del 2011 (dati provvisori) e a 86,338 milioni di

euro alla chiusura del IV Trimestre 2012.

324

Anno

Voce Ce

AS

L 1

SA

SS

AR

I

AS

L 2

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IA

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L 3

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OR

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AO

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LIA

RI

REG

ION

E

B02405 - B.2.A.14)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro sanitarie e

sociosanitarie

1.960 5.043 3.524 1.223 1.922 1.658 4.218 3.405 4.383 8.017 9.542 45.075

B02595 - B.2.B.2)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro non sanitarie

2.303 1.634 4.552 316 804 311 510 5.618 572 1.464 1.265 19.370

Totale Consulenze,

collaborazioni, ecc4.263 6.677 8.076 1.539 2.726 1.969 4.728 9.023 4.955 9.481 10.807 64.445

B02405 - B.2.A.14)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro sanitarie e

sociosanitarie

2.116 4.590 3.196 1.269 3.094 2.066 3.043 7.262 3.377 5.817 7.306 43.244

B02595 - B.2.B.2)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro non sanitarie

2.159 2.418 2.916 443 504 352 409 6.404 733 2.339 1.418 20.116

Totale Consulenze,

collaborazioni, ecc4.275 7.008 6.112 1.712 3.598 2.418 3.452 13.666 4.110 8.156 8.724 63.360

B02405 - B.2.A.14)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro sanitarie e

sociosanitarie

3.417 5.975 3.443 1.191 3.336 3.425 2.368 11.081 3.747 5.603 10.395 54.121

B02595 - B.2.B.2)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro non sanitarie

2.091 3.084 3.939 660 473 984 584 6.501 1.993 2.380 1.691 24.401

Totale Consulenze,

collaborazioni, ecc5.508 9.059 7.382 1.851 3.809 4.409 2.952 17.582 5.740 7.983 12.086 78.522

B02405 - B.2.A.14)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro sanitarie e

sociosanitarie

11.979 7.213 2.646 1.113 2.209 3.556 1.904 8.975 6.512 5.120 11.869 63.125

B02595 - B.2.B.2)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro non sanitarie

2.406 4.257 3.720 745 1.835 1.637 975 4.639 2.680 1.618 1.800 26.468

Totale Consulenze,

collaborazioni, ecc14.385 11.470 6.366 1.858 4.044 5.193 2.879 13.614 9.192 6.738 13.669 89.593

B02405 - B.2.A.14)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro sanitarie e

sociosanitarie

12.844 1.146 2.562 1.512 2.339 2.470 2.766 9.401 8.336 5.771 13.282 62.537

B02595 - B.2.B.2)

Consulenze, Collaborazioni,

Interinale e altre prestazioni

di lavoro non sanitarie

1.793 4.430 1.880 976 2.673 1.199 1.458 4.268 3.026 319 1.758 23.801

Totale Consulenze,

collaborazioni, ecc14.637 5.576 4.442 2.488 5.012 3.669 4.224 13.669 11.362 6.090 15.040 86.338

Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE Regionali 2007-2012.

Dati in migliaia di euro

*Dati provvisori

- Costi per consulenze, collaborazioni e interinali - 2008-IV trimestre 20122008

2009

2010

2011*

2012 I

V T

rim

*

325

Per quanto concerne la spesa farmaceutica complessiva, quale risultante dai modelli

CE consuntivo, nel periodo 2008/2012 si registra un incremento globale del 6,7% (dati

provvisori).

Il dato provvisorio del 2012 evidenzia una riduzione della spesa farmaceutica

complessiva del 4,75% rispetto all’esercizio precedente, determinata in particolare da una

significativa contrazione dei costi per acquisto di prodotti farmaceutici (ed emoderivati). Si

consideri, tuttavia, che non si tratta di dati definitivi e che lo scostamento tra la spesa

farmaceutica complessiva al IV trimestre 2011 e alla chiusura definitiva 2011 è risultato pari a

+3,09%.

Spesa farmaceutica complessiva – Anni 2008 – IV Trim. 2012*

VOCE CE 2008 2009 2010 2011* 2012 IV

Trim*

Scost.

2010/2011

Scost.

2011/2012

Scost.

2008/2012

B.1.A.1) Acquisto

Prodotti farmaceutici

(ed emoderivati)

218.219 233.340 258.545 288.151 264.484 11,45% -8,21% 21,20%

B.2.A.2.1) Acquisti

servizi sanitari per

farmaceutica

convenzionata

336.415 341.578 347.970 333.294 327.424 -4,22% -1,76% -2,67%

Totale 554.634 574.918 606.515 621.445 591.908 2,46% -4,75% 6,72%

Migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2008-2012

Il rapporto tra il totale delle due componenti della spesa farmaceutica e il totale dei

costi della produzione, quali risultanti dai CE, oscilla tra il 18% e il 19%.

Rapporto tra spesa farmaceutica complessiva e costi della produzione 2008-2012*

VOCE CE Inc. 2008 Inc. 2009 Inc. 2010 Inc. 2011 Inc. 2012

IV TRIM

B.1.A.1) Acquisto Prodotti farmaceutici

(ed emoderivati) 7,49% 7,58% 8,35% 8,87% 8,20%

B.2.A.2.1) Acquisti servizi sanitari per

farmaceutica convenzionata 11,54% 11,10% 11,24% 10,26% 10,15%

Totale 19,03% 18,68% 19,59% 19,14% 18,35%

Totale costi della produzione (B) 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

Migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2008-2012.

Nel 2010 la spesa farmaceutica complessiva risultava in aumento rispetto al 2009 e agli

esercizi precedenti in tutte le Aziende della Regione. Dall’esame dei dati provvisori del 2011

emerge un ulteriore incremento della spesa farmaceutica complessiva rispetto al 2010 in

326

numerose Aziende (Asl n. 1 di Sassari, Asl n. 4 di Lanusei, Asl n. 5 di Oristano e A.O.U. di

Sassari). Dai dati al IV trimestre 2012, invece, la spesa farmaceutica complessiva risulta in

aumento solo nella Asl n. 8 di Cagliari, nella Asl n. 3 di Nuoro, nella A.O.U. di Cagliari e

nell’A.O. Brotzu. D

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.

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L1 S

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S

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2008 250 97.216 38.691 49.325 14.005 44.892 29.078 39.328 189.696 46 17.631 20.157 14.319

2009 2.362 96.714 39.673 52.216 14.512 46.807 29.741 41.653 196.944 37 21.547 22.667 10.045

2010 536 101.149 42.594 55.858 16.146 47.935 31.085 42.145 213.149 40 22.471 21.992 11.415

2011* 523 124.675 41.864 55.008 16.415 48.158 30.195 41.057 207.195 48 25.264 20.498 10.545

IV 2012* 523 100.982 39.454 55.216 15.333 47.634 28.450 38.953 211.257 70 10.014 25.449 18.573

Migliaia di euro

*Dati provvisori

Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2007-2011.

Spesa farmaceutica complessiva delle Aziende – Anni 2008 – 2012

Quanto al rispetto dei limiti di spesa, secondo le risultanze dei dati elaborati dalla Corte

dei conti – Sezione delle Autonomie144 la Regione Sardegna non ha rispettato i tetti

programmati per la spesa farmaceutica complessiva nel 2009, nel 2010 e nel 2011.

Nel 2009 la spesa complessiva al netto del pay back risulta pari al 19,72% del FSR

(Fabbisogno indistinto Lordo); nel 2010 è pari al 21,2%, nel 2011 è pari al 19,93%.

Si sottolinea che la Regione Sardegna è, tra tutte le Regioni e Province autonome,

quella nella quale si registra la più alta incidenza della spesa farmaceutica complessiva netta

sul FSR sia nel 2009 che nel 2010, che nel 2011.

Con specifico riguardo alla spesa farmaceutica ospedaliera, si ricorda che la Sezione

regionale di controllo ha approvato, nel corso del 2012, le Relazioni conclusive di quattro

indagini di controllo nei confronti dei Presidi ospedalieri “Binaghi” e “Marino” (ASL 8), “Sirai”

(ASL 7) e “Ozieri” (ASL 1), miranti non solo alla ricostruzione dei flussi della spesa

farmaceutica ospedaliera all’interno dei vari Presidi, ma anche all’analisi delle fasi di

acquisizione, consegna, conservazione, somministrazione, scarico e gestione dei beni e

prodotti farmaceutici e delle relative rimanenze, rilevando quanto segue.145

Dalle acquisizioni istruttorie effettuate con specifico riguardo ai Presidi Ospedalieri “Ozieri” della ASL n. 1 di

Sassari, “Sirai” della ASL n. 7 di Carbonia e “Binaghi” e “Marino” dell’ASL n. 8 di Cagliari, è emerso che:

Sussiste una puntuale regolamentazione dei processi di approvvigionamento, conservazione e distribuzione dei

prodotti farmaceutici e dei beni sanitari in genere con riguardo alle competenze e responsabilità del Responsabile della

Farmacia ospedaliera e degli altri operatori del Servizio Farmaceutico;

144 Deliberazione n. 17/SEZAUT/2010/FRG, Deliberazione n. 6/SEZAUT/2011/FRG e Deliberazione n. 14/SEZAUT/2012/FRG. 145 V. deliberazioni n. 15/2012 (Presidio Ospedaliero Binaghi Cagliari), n. 14/2012 (Presidio Ospedaliero Marino Cagliari), n. 13/2012 (Presidio Ospedaliero Carbonia), n. 16/2012 (Presidio Ospedaliero Ozieri).

327

Si riscontra la pressoché assoluta mancanza di documenti di carattere regolamentare o d’indirizzo sulle

problematiche oggetto d’indagine con riguardo alle competenze e responsabilità dei soggetti che a vario livello operano

all’interno delle Unità Operative/Reparti.

Si riscontra l’assenza di procedure (cartacee o informatizzate) atte a rilevare i consumi dei beni ricevuti per

l’espletamento dei compiti di servizio nel corso dei vari esercizi finanziari. All’interno dei Reparti, infatti, non risultano

1. essere utilizzati registri di carico e di scarico in fase di somministrazione al paziente;

2. essere effettuate sistematiche rilevazioni delle consistenze dei prodotti presenti nei magazzini e negli armadi di

Reparto146;

3. essere redatti inventari neanche a fine esercizio;

4. essere effettuate ricognizioni delle giacenze di fine esercizio al fine dell’inserimento delle rimanenze nello stato

patrimoniale dell’Azienda, se non in alcuni casi;

5. essere contabilizzati né dai Reparti né dalla Direzione Sanitaria i materiali scaduti resi dai reparti stessi alla

Direzione Sanitaria (o alla Farmacia) per lo smaltimento.

Attualmente i soli flussi effettivamente monitorati a livello di Presidio e di Azienda sono quelli del materiale

farmaco-sanitario “distribuito dalla Farmacia del Presidio alle Strutture/Reparti”; tali flussi vengono impropriamente

definiti in termini di “consumi della Struttura/Reparto”. 147

Esiste la prassi generalizzata di provvedere alle acquisizioni (provviste) dei prodotti farmaceutici, e dei beni

sanitari in genere, limitandosi a prendere atto della spesa storica cui ciascun Reparto è pervenuto (incrementandola o

– in alcuni casi – cercando di contenerla), anziché ricorrendo all’uso prioritario delle scorte di Reparto e verificando gli

effettivi consumi.

Con riguardo agli acquisti dei beni sanitari in genere (prodotti farmaceutici, dispositivi medici e diagnostici,

impianti protesici, ecc.), è emerso il generalizzato ricorso a contratti scaduti che restano in vigore, in regime di

proroga, anche per anni, senza che venga effettuata la necessaria procedura ad evidenza pubblica, con grave

violazione di tutti i principi di trasparenza, imparzialità ed economicità che regolano le procedure di scelta del

contraente e di selezione dei beni da acquistare da parte di soggetti pubblici.

Con specifico riguardo ai farmaci, essendo scaduto il contratto ed essendo molti medicinali passati nel

frattempo nella fascia dei generici senza che fosse chiesto alle Ditte di adeguare i prezzi, in un’Azienda si è continuato

ad acquistarli per quasi due anni al prezzo più elevato.

Inoltre, con riguardo all’acquisto degli impianti protesici, si è riscontrato in un’Azienda il ricorso, nel 2010 e

nel 2011, a processi di acquisizione in totale assenza di procedure di gara e di validi contratti di fornitura o

somministrazione, neppure in regime di proroga.

La Sezione ha ritenuto che le prassi gestionali descritte non possano ritenersi razionali ai fini di una

programmazione finalizzata alla corretta spendita delle risorse pubbliche, se non altro perché la spesa storica è

comprensiva non solo dei prodotti effettivamente somministrati ai pazienti, ma anche delle rimanenze (più o meno

cospicue), degli scaduti e di eventuali sottrazioni e sprechi.

Inoltre, l’organizzazione logistica adottata ai fini della custodia dei beni all’interno delle Strutture dei Presidi –

come riscontrato nel corso degli accessi148 – non è apparsa in grado di escludere con certezza l’ipotesi che possano

verificarsi danneggiamenti, perdite o ammanchi di beni, sia per cause imputabili al personale del Reparto e/o

dell’Ospedale, sia per comportamenti di soggetti estranei all’Azienda.

La Sezione ha, pertanto, indicato alle Aziende una serie di correttivi funzionali alla concretizzazione delle

finalità di buon andamento amministrativo e di sana gestione finanziaria, (ferma la discrezionalità delle Aziende nelle

scelte amministrative e gestionali):

146 Ovvero, se effettuate, non ne risulta conservata alcuna traccia cartacea. 147 Attraverso il sistema SISaR (con l’applicativo C.M.O.) sono monitorati i flussi relativi ai solo prodotti farmaceutici. Detta applicazione ha avuto un inizio di utilizzo solo a partire dal gennaio 2010 ma con tempistiche differenti per le diverse Aziende: per il 2008/2009 non si dispone di alcun dato; i dati attualmente disponibili per il 2010/2011 sono non strutturati, parziali e incompleti. 148 Armadi senza serratura; armadi dotati di serratura ma lasciati aperti; frigoriferi “ad uso domestico” senza rilevatore di temperatura e senza allarme; magazzini dei beni sanitari aperti, ecc.

328

chiara attribuzione dei compiti di servizio a tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nelle procedure oggetto

dell’indagine e delle connesse responsabilità;

predisposizione di adeguate linee guida a livello di Azienda, di Presidio e di singola Unità Operativa tese a

monitorare e contenere i flussi di spesa di tutti i beni sanitari;

predisposizione di adeguate misure di custodia di tutti i beni pubblici all’interno dei Reparti;

ricostruzione attendibile dei flussi dei consumi effettivi delle Strutture e Reparti;

implementazione di procedure che agevolino una più oculata programmazione dei consumi futuri;

adeguata considerazione alla corretta e sistematica quantificazione delle “rimanenze” a fine esercizio;

accurata e sistematica rilevazione degli “scaduti” all’interno dei Reparti e adeguata contabilizzazione degli stessi;

adeguata rappresentazione finanziaria delle rimanenze di tutte le Strutture dei Presidi ospedalieri nei bilanci

dell’Azienda (CE e Stato Patrimoniale) e nelle finali scritture riepilogative regionali (Stato Patrimoniale consolidato).

adozione delle corrette procedure per l’acquisto dei beni ai sensi della normativa del codice degli appalti pubblici

(D.lgs. n. 163 del 2006) che garantiscano il rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità e economicità nella scelta

dei fornitori e dei prodotti da acquistare.

Si sottolinea positivamente che tutte le Aziende i cui Presidi sono stati oggetto dei citati controlli hanno

riferito, in sede di deduzioni e nel corso delle Adunanze pubbliche tenute in data 1° e 2 febbraio 2012, di aver posto

già in essere una serie di azioni correttive per adeguarsi ai rilievi e alle osservazioni formulate dai Magistrati della

Corte dei conti in corso di istruttoria e nei testi preliminari trasmessi ai fini dell’instaurazione del contraddittorio.

In sede di verifica delle misure correttive adottate dai Presidi ospedalieri e dalle Aziende

interessate per adeguarsi alle osservazioni e raccomandazioni formulate dalla Sezione

regionale di controllo149 è emerso quanto segue.

Dalle verifiche effettuate, compresi gli accessi disposti presso i Reparti, emerge un significativo livello di

adeguamento della Dirigenza dei Presidi e delle rispettive Aziende alle raccomandazioni già formulate dalla Corte dei

conti nelle precedenti indagini.

Si è passati da una situazione di mancanza di documenti di carattere regolamentare o d’indirizzo in ordine ai

compiti e alle responsabilità connesse all’acquisizione, conservazione, custodia e distribuzione/somministrazione dei

beni farmaceutici in capo agli operatori (ovvero risultava impossibile individuare il responsabile), all’adozione di

Regolamenti aziendali che ora individuano compiti e responsabilità del Coordinatore infermieristico (consegnatario per

debito di vigilanza responsabile di carico, scarico e inventari), del Direttore della Struttura (tenuto a vigilare e a

controllare il corretto svolgimento dell’attività del coordinatore), del Farmacista (consegnatario per debito di vigilanza e

tenuto alla resa del conto).

Si è passati da una situazione di a) mancata conoscenza dei flussi di consumi nei Reparti, b) assenza di procedure

(cartacee o informatizzate) atte a rilevare i consumi dei beni ricevuti, c) mancata registrazione delle giacenze e di

omessa tenuta di inventari, ad una situazione nella quale è ora possibile conoscere – sia pure con approssimazioni e

ritardi temporali come nel caso di scarichi c.d. massivi – non solo i dati dei beni farmaceutici distribuiti dalla Farmacia

ai Reparti, ma anche i dati contabili dei consumi di ciascun reparto, unitamente ai dati contabili sui beni scaduti e alla

rilevazione di quelli in giacenza.

In particolare i Direttori delle Aziende e dei Presidi hanno assicurato che:

- in tutte le Strutture/Reparti dei Presidi oggetto di indagine sono stati chiaramente attribuiti compiti e

responsabilità di gestione dei beni farmaceutici e sono state predisposte adeguate misure di custodia di tali beni

pubblici;

149 Adunanza pubblica del 16 aprile 2013.

329

- in tutte le Strutture si è attualmente in grado di pervenire ad una ricostruzione attendibile dei flussi dei consumi

effettivi di beni farmaco-sanitari e sono state implementate procedure che favoriscono una oculata programmazione

dei consumi futuri;

- in tutte le Strutture, con riguardo ai beni farmaco-sanitari, è effettuata una sistematica rilevazione delle

“giacenze” e degli “scaduti”;

- in quasi tutte le Strutture è effettivamente e sistematicamente utilizzata la procedura “armadio farmaceutico

virtuale” sul Sistema SISaR (in alcune effettuando lo scarico a paziente e in molte altre con lo scarico massivo,

seppure non sempre tempestivo).

Dette affermazioni hanno trovato puntuale riscontro in sede di accertamento diretto effettuato dalla Corte dei conti

presso le Farmacie ospedaliere e alcuni Reparti.

La Corte dei conti ha rilevato che, trattandosi di procedure che richiedono un processo di graduale e progressivo

adeguamento, si dovrà proseguire assicurando il necessario perfezionamento e il maggiore coinvolgimento degli

operatori “resistenti al cambiamento”. Indispensabile a tal fine appare il superamento delle difficoltà e criticità

riscontrate dagli operatori nell’utilizzo in concreto del modulo “armadietto di Reparto” sul SISaR e l’implementazione

all’interno di detto modulo di tutti i necessari correttivi e miglioramenti tecnologici a cura dell’Azienda fornitrice del

Sistema, della Società in house SardegnaIT e dell’Amministrazione Regionale.

La Sezione ha osservato che il pieno ingresso generalizzato a regime delle nuove misure organizzative in tutti i

Presidi ospedalieri delle Aziende contribuirà a facilitare la realizzazione delle politiche di controllo e contenimento dei

costi, perseguite dall’Amministrazione regionale e dettate alle Aziende. Per contenere e ridurre i costi dei beni sanitari

è, infatti, fondamentale conoscere con la massima precisione possibile i consumi effettivi, poter distinguere tra

distribuito e consumato, monitorare le giacenze, controllare il volume degli scaduti, in altre parole raggiungere un

significativo grado di certezza in merito al fatto che tutto ciò che si acquista è effettivamente somministrato ai pazienti

e utilizzato per i pazienti.

Inoltre, al fine di verificare in concreto gli effetti finanziari di risparmio derivanti dall’adozione delle nuove

procedure di monitoraggio informativo impiantate, sulla base delle considerazioni sviluppate in adunanza da parte dei

Dirigenti dei Presidi ospedalieri e delle Aziende, la Sezione ha richiesto che i Presidi di concerto con le rispettive ASL,

comunichino alla Corte dei conti non oltre il termine del 31 gennaio 2014 i flussi del distribuito dalla Farmacia e del

consumato dai Reparti nel 2013 e le giacenze al 31/12/2013.

La Sezione regionale di controllo, nel corso del 2012, ha approvato, inoltre, la Relazione

150 conclusiva dell’indagine di carattere generale sulla spesa farmaceutica ospedaliera in tutte

le Aziende del SSR, con particolare analisi delle criticità presentate dal progetto SISaR,

scaturita dalla significatività delle risultanze delle istruttorie sui quattro Presidi ospedalieri. La

Sezione, in detta sede, ha formulato le valutazioni e le raccomandazioni che seguono.

1. Le presenti indagini hanno evidenziato che all’interno delle Aziende non si manifesta sufficiente consapevolezza

sulla posizione giuridica e sulla conseguente responsabilità da intestarsi in capo alle figure del Direttore responsabile

della Struttura/Reparto e, specificamente, del Coordinatore infermieristico (consegnatario per debito di vigilanza)

tenuto ad assumere in carico i beni e a dimostrarne consistenza e movimentazione a mezzo di inventari e registri di

carico e scarico.

E’ altrettanto evidente che la situazione di insufficiente custodia riscontrata in alcuni Reparti151, di assenza di

idonee scritture di carico/scarico e di inventari sistematici - come emerso dalle risposte ai questionari e dagli accessi

nei diversi Presidi ospedalieri - unita alla dichiarata presunta insussistenza di specifica responsabilità personale da

150 V. deliberazione n. 25/2012. 151 Armadi non dotati di serrature, armadi dotati di serratura ma lasciati sempre aperti, magazzini per i presidi medico-chirurgici collocati in stanze aperte e non dotate di chiavi.

330

parte delle preposte figure professionali, comporta il venir meno del rispetto alle prescrizioni normative sulla materia.

Tali disfunzioni gestionali, inoltre, non garantiscono in alcun modo dall’eventualità di improprie perdite o sottrazioni o

ammanchi dei beni affidati.

Va, quindi, adeguatamente rimarcato che i farmaci e gli altri beni sanitari devono essere assoggettati al

medesimo regime giuridico di tutela dei beni pubblici già assicurato all’interno del magazzino della farmacia, in

relazione alle procedure concernenti la loro acquisizione, la loro successiva conservazione e custodia, il loro utilizzo e,

quindi, la loro finale consistenza/inventariazione, sintetizzate nelle operazioni di cosiddetto carico e scarico. E’ ovvio,

infatti, che i medesimi beni non modificano la loro natura per il solo spostamento logistico (dalla Farmacia al Reparto o

viceversa).

2. Si è riscontrato che nel biennio all’esame le scritture aziendali (salve alcune eccezioni riferite nel capitolo dedicato

della Relazione) non riflettono con carattere di certezza i quantitativi di beni farmaco-sanitari costituenti le cosiddette

“rimanenze” di Reparto (si deve presumere altrettanto per gli esercizi precedenti) per l’assenza di adeguate procedure

di rilevazione cartacea o informatizzata.

Le rimanenze sono state rilevate di norma solo dalle gestioni dei magazzini delle Farmacie ospedaliere, ove si

dispone con regolarità delle registrazioni contabili di carico e scarico dei materiali che transitano per le Farmacie.

Anche all’interno del Reparto, quindi, la vicenda gestionale va riprodotta sul piano finanziario, qualificandola

secondo i canoni giuridico-contabili di carico-scarico-rilevazione delle giacenze. Detta movimentazione è, del resto,

compiutamente prescritta nei decreti ministeriali già richiamati, i quali ne illustrano tutte le fasi.

La tracciabilità di cui si avverte la necessità concilierebbe sia le finalità dell’appropriatezza prescrittiva

(permettendo la ricostruzione della vicenda terapeutica del singolo paziente) sia quelle della tracciabilità dei consumi.

E’ risultato che non è stata neppure prevista la tracciabilità dei flussi informativi concernenti gli altri beni

sanitari di cospicua valenza finanziaria, quali i presidi sanitari e dispositivi protesici e diagnostici (pari circa alla metà

del totale dei costi per beni sanitari) la cui spesa è risultata in aumento in quasi tutti gli Ospedali analizzati.

Va, peraltro, puntualizzato che non si comprendono le ragioni che hanno ostacolato negli anni la rilevazione

cartacea o manuale di tali flussi di spesa, in attesa dell’introduzione di rilevazioni informatizzate, non potendosi

ammettere la mancata contabilizzazione di beni pubblici per il solo fatto di non disporre di adeguati sistemi di

rilevazione informatizzata.

La mancata o insufficiente contabilizzazione delle scorte/giacenze nei Reparti ha concorso in maniera

significativa all’effetto di incrementare la spesa farmaceutica nel corso degli anni in maniera illogica in quanto, anziché

tener conto del prioritario utilizzo da farsi delle scorte di Reparto e dei consumi effettivi delle Strutture Operative, la

distribuzione annuale dei farmaci e dei prodotti sanitari è cresciuta esponenzialmente sulla base della spesa storica del

distribuito ai Reparti, vanificando il possibile risparmio sulla spesa.

Non possono sottacersi, inoltre, i potenziali effetti dannosi creati da tale stato di cose. La mancata

contabilizzazione ha, infatti, reso impossibile evincere eventuali patologiche perdite, smarrimenti, inappropriati usi o

furti dei beni in questione all’interno dei Reparti. L’assenza di prescrizioni regolamentari e la mancanza di tempestive

verifiche da parte delle Aziende hanno fatto sì che nella maggior parte dei casi, all’interno dei Reparti, neppure

l’ubicazione logistica per la conservazione/custodia dei beni farmaco-sanitari sia stata adeguata, esponendoli in

ambienti privi di dispositivi di sicurezza e accessibili a chiunque.

3. A fronte di una spesa farmaceutica in continuo aumento (nel costante mancato rispetto dei limiti di spesa stabiliti

a livello nazionale, nonostante le perdite di finanziamenti statali subite in ragione del venire meno agli impegni di

rientro dal disavanzo) l’Amministrazione regionale appare non adeguatamente coinvolta/impegnata sul piano

informativo, di controllo e di direzione con riguardo ai problemi all’esame.

A conferma delle suesposte valutazioni, basti tenere conto del fatto che tra le procedure del progetto SISaR ,

appaltato dalla Regione per informatizzare la Sanità regionale, non era stata inizialmente ricompresa quella per la

rilevazione dei flussi finanziari relativi ai consumi di farmaci ospedalieri, né tantomeno quella relativa ai dispositivi

331

diagnostici e protesici. Detta circostanza è pacificamente confermata dalle note provenienti dal competente

Assessorato regionale Sanità152.

Per quel che riguarda i presidi sanitari e dispositivi protesici e diagnostici, inoltre, è stata frequentemente

riscontrata la prassi di acquisti irregolari in regime di rapporti contrattuali scaduti, in violazione dei principi di

concorsualità, imparzialità, trasparenza ed economicità che regolano gli acquisti da parte dei soggetti pubblici.

4. L’istruttoria ha evidenziato che le attività regionali di indirizzo e di governo del sistema sanità risentono di estrema

discontinuità, forse anche in dipendenza del contestuale ricambio di gran parte dei dirigenti del competente

Assessorato regionale.

Questa Sezione aveva già richiamato l’attenzione dell’Amministrazione regionale sulle dotazioni di personale

dell’Assessorato della sanità, chiamato alla spendita di circa la metà del bilancio regionale (85 unità di cui 15

distaccate in altri uffici, a fronte di un complessivo organico regionale di oltre 4000 unità)153.

In questa sede si registra ancora una situazione di grave carenza e di discontinuità organizzativa

nell’Assessorato.

5. L’istruttoria ha imposto un confronto sulla realizzazione del sistema SISaR, sulle cui carenze temporali e strutturali

sono state raccolte unanimi critiche in tutte le Aziende.

Emergono, infatti, preoccupanti interrogativi sullo stato di attuazione del progetto SISaR, sui suoi costi in

aumento rispetto alle previsioni contrattuali, sulle concrete prospettive finali di informatizzazione del sistema sanità in

Regione Sardegna, attese le ricadute negative sull’effettività di governo del sistema.

In merito pare inconfutabile un quadro complessivo di insufficiente accuratezza dei necessari studi di fattibilità

preliminari al varo del progetto, circostanza che ha condotto a sottovalutare l’impatto negativo delle carenze delle

dotazioni tecnologiche delle Aziende, delle difficoltà di gestire le migrazioni dati, della necessità di formare un enorme

numero di unità di personale, della esigenza di modificare intere categorie di procedure, ecc….

E’ mancata, in sostanza, la preliminare conoscenza delle condizioni operative interne alle Aziende, nelle quali

il Sistema Informativo progettato avrebbe dovuto essere impiantato e ciò ha contribuito a determinare l’allungamento

dei tempi di realizzazione del progetto stesso, oltre che l’incremento dei relativi costi.

Molte perplessità si devono anticipare da parte della Corte per effetto della sommaria disamina delle attività

conferite in ambito sanità alla società regionale in house “Sardegna IT”, istituita alla fine del 2006. Fermo restando che

detta attività sarà oggetto di separata indagine il controllo sulle caratteristiche dei numerosi contratti di servizio

stipulati e sulla loro esecuzione in relazione all’analisi dei costi/benefici cui si è pervenuti, si sottolinea, nella presente

sede, che dal 2008 al 2011 sono stati stipulati 25 contratti per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro.

La circostanza che la Società in house “Sardegna IT” (alla quale risultano affidati tutti i processi di

informatizzazione della Sanità in Sardegna, che dovrebbero radicalmente trasformare l’intera gestione di tutti i

processi di assistenza e cura della Regione) disponesse al suo interno di una Direzione Sanità, spinge ad interrogarsi

su eventuali collegamenti direzionali e funzionali con il competente Assessorato.

In questa sede si riscontra, come si è detto, una situazione di carenza e di discontinuità organizzativa

nell’Assessorato, a fronte di un notevole incremento delle unità di personale assegnate alla Direzione Sanità della

Società in house aumentate dal 2008 al 2011 da 20 a 39 unità.

Restano da valutare l’effettività e l’incisività dei moduli di controllo analogo attivati dalla Regione nei confronti

della società in house, considerando l’ampiezza dei compiti e delle dotazioni di personale riscontrati all’interno della

società stessa e considerando che il controllo analogo è stato affidato, fino ad oggi, non al comparto assessoriale

sanità bensì a quello degli Affari Generali.

6. Conclusivamente, ad avviso dei Magistrati istruttori, le gestioni esaminate richiedono per concretizzare le finalità

di buon andamento amministrativo e di sana gestione finanziaria, incisivi correttivi che possono sinteticamente

152 V. nota del 19 dicembre 2011 a firma del Direttore del servizio sistema informativo dell’Assessorato regionale della sanità, trasmessa in data 21 dicembre 2011. 153 V. Relazione allegata alla deliberazione n. 23/2011, cap. IV.

332

indicarsi (ferma la discrezionalità dell’Amministrazione regionale e delle Aziende nelle scelte amministrative e

gestionali) come segue:

A) con specifico riguardo all’Amministrazione Regionale:

miglioramento del livello di completezza e attendibilità dei flussi informativi relativi ai prodotti farmaceutici (c.d.

flusso C.M.O.) e implementazione di accurati e completi flussi informativi con riguardo a tutti gli altri beni sanitari

(dispositivi e diagnostici, materiali protesici, prodotti dietetici, emoderivati, ossigeno, …);

miglioramento delle attività di indirizzo e di governo del sistema sanità da parte del competente Assessorato,

anche attraverso il superamento delle attuali carenze di personale e della estrema discontinuità nella gestione;

accurata e tempestiva valutazione dell’attuale effettiva operatività del Sistema SISaR all’interno delle Aziende,

delle difficoltà tecniche e pratiche riscontrate dagli operatori all’interno delle Aziende, delle carenze di hardware,

dei problemi di connessione in rete, nonché della eventuale necessità di un sostanziale rinnovo del parco

tecnologico delle Aziende, anche al fine di pervenire ad una attendibile stima dell’ulteriore periodo di tempo

necessario affinché il sistema sia reso effettivamente funzionante in tutte le strutture di tutte le Aziende e dei

relativi ulteriori costi da sostenere per il pieno raggiungimento di detto obiettivo;

esercizio di un effettivo ed incisivo controllo analogo sulla Società in house “Sardegna IT” da parte

dell’Amministrazione regionale.

B) con specifico riguardo alle Aziende:

predisposizione di adeguate linee guida a livello di Azienda, di Presidio e di singola Unità Operativa tese a

monitorare e contenere i flussi di spesa di tutti i beni sanitari;

chiara attribuzione dei compiti di servizio a tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nelle procedure oggetto

dell’indagine e delle connesse responsabilità;

predisposizione di adeguate misure di custodia di tutti i beni pubblici all’interno dei magazzini di Farmacia e nei

Reparti;

ricostruzione attendibile dei flussi dei consumi effettivi delle Strutture e Reparti con riferimento a tutti i beni

sanitari;

implementazione di procedure che agevolino una più oculata programmazione dei consumi futuri;

adeguata considerazione alla corretta e sistematica quantificazione delle “rimanenze” a fine esercizio;

accurata e sistematica rilevazione degli “scaduti” all’interno dei Reparti e adeguata contabilizzazione degli stessi;

adeguata rappresentazione finanziaria delle rimanenze di tutte le Strutture dei Presidi ospedalieri nei bilanci delle

Aziende (CE e Stato Patrimoniale) e nelle finali scritture riepilogative regionali (Stato Patrimoniale consolidato).

adozione delle corrette procedure per l’acquisto dei beni ai sensi della normativa del codice degli appalti pubblici

(D.lgs. n. 163 del 2006) che garantiscano il rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità e economicità nella

scelta dei fornitori e dei prodotti da acquistare.

La verifica da parte della Sezione di controllo delle misure correttive adottate dalle

Aziende del SSR e dalla Regione è attualmente in corso.

333

15.6. La rete ospedaliera e le dotazioni di posti letto.

Come illustrato in una precedente indagine della Sezione di controllo154, nel Piano di

rientro, riqualificazione e riorganizzazione del Servizio sanitario regionale155 del luglio 2007 si

evidenziava, con riguardo al 2005, una dotazione di “posti letto” del complesso delle strutture

sanitarie aventi sede in Sardegna (considerando la rete dei presidi pubblici e privati) con

standard superiori a quelli nazionali (determinati in 4,5 posti letto per ogni 1.000 abitanti 156),

con una media regionale di 4,7 posti letto ogni mille abitanti. Pertanto, in attuazione di quanto

previsto dal Piano di rientro, la Giunta, con DGR n. 72/26 del 19 dicembre 2008, prevedeva

l’obiettivo di pervenire ad una offerta complessiva di 7.102 posti letto, di cui 6.075 per acuti e

1.027 post-acuzie157.

Nel luglio 2012 la Direzione generale della Sanità ha trasmesso158 - nell’ambito

dell’istruttoria relativa al controllo sull’attività di indirizzo e sul finanziamento degli Enti del

Servizio Sanitario Regionale da parte della Regione Autonoma della Sardegna (2010-2011) -

una relazione illustrativa della situazione dei posti letto della Rete Ospedaliera della Sardegna,

dichiarando che “al fine di poter procedere nel percorso di riorganizzazione della Rete

Ospedaliera, il Servizio “Assistenza Ospedaliera e Autorizzazioni e Accreditamenti” della

Direzione Sanità ha provveduto ad effettuare una rilevazione diretta, con specifica richiesta alle

Aziende159 sulla dotazione effettiva dei posti letto distinti tra disciplina medica e chirurgica

attualmente attivi presso le Strutture pubbliche e private accreditate”. Ha quindi confrontato le

dichiarazioni delle Aziende con i dati 2010 “estrapolati dai Modelli ministeriali di rilevazione dei

dati delle attività gestionali delle strutture sanitarie (HSP 12 – posti letto pubblici e HSP 13 –

posti letto privati) alimentati dalle Aziende pubbliche”.

L’Amministrazione regionale aveva dichiarato che “da una prima analisi dei dati si

evincevano alcune discordanze fra i dati rilevati dai flussi e quelli dichiarati da ciascuna Azienda

che necessitano di ulteriori approfondimenti” e fatto presente che “con determinazione n. 195

del 24 febbraio 2012 è stato istituito un gruppo di lavoro finalizzato a fornire agli uffici il

supporto tecnico per la predisposizione del provvedimento di razionalizzazione della rete

ospedaliera che garantisca standard elevati di qualità e sicurezza per il paziente e permetta nel

contempo il miglioramento degli indici di ospedalizzazione.”

154 Relazione approvata con deliberazione n. 23 del 2011. 155 V. piano, pag. 32. 156 Nella materia della razionalizzazione della rete ospedaliera v. legge 28.12.1995 n. 549, art. 2, e l. 18.9.2001 n. 357, convertito in l. n. 405 del 2001, art. 3 e, successivamente, l’intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, art. 4, con cui si erano determinati gli standard nazionali di 5,5 posti letto per mille abitanti a 4,5. 157 La parte del Piano relativa al riordino della rete ospedaliera è stata, tuttavia, successivamente invalidata dal TAR per la mancata consultazione della Conferenza per la programmazione sociale e socio-sanitaria. 158 Con nota n. 0018161 del 13 luglio 2012. 159 Formulata con nota del 23 dicembre 2011.

334

Rete Ospedaliera – Ripartizione posti letto – Anno 2010

AZIENDA DESCRIZIONE STRUTTURA

Ripartizione

tendenziale dei

PL prevista dal

PSR 2006-2008

TOTALE PL DA

FLUSSI HSP 2010

PL dichiarati da

Aziende come da

richiesta RAS

101 TOTALE ASL 1 SASSARI 991 1.034 1.000

102 TOTALE ASL 2 OLBIA 573 355 355

103 TOTALE ASL 3 NUORO 609 495 495

104 TOTALE ASL 4 LANUSEI 215 188 202

105 TOTALE ASL 5 ORISTANO 600 586 603

106 TOTALE ASL 6 SANLURI 250 186 186

107 TOTALE ASL 7 CARBONIA 430 422 386

108 TOTALE ASL 8 CAGLIARI 1.825 2.004 1.847

903 TOTALE IRNCA 40 40

904 TOTALE "BROTZU" 578 579 578

905 TOTALE AOU SASSARI 480 532 551

906 TOTALE AOU CAGLIARI 551 567 622

Totale complessivo regionale 7.102 6.988 6.865

Fonte: RAS – Assessorato Sanità

Alla luce del disposto dell’art. 15 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito in L. 7 agosto

2012 n. 135) che prevede un’ulteriore riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri, da 4

per 1.000 abitanti a 3,7 per 1.000 abitanti (comprensivi di 0,7 posti letto per la riabilitazione e

la lungodegenza post-acuzie)160, la dotazione complessiva dei posti letto della Regione

Sardegna avrebbe dovuto attestarsi su 6.199 posti letto, a fronte di un totale di 6.988

risultante da flussi HSP 2010 (o di 6.865 risultante da rilevazione diretta delle Aziende).

160 “… sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera fissati, entro il 31 ottobre 2012, con regolamento approvato ai sensi dell'articolo 1, comma 169, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché tenendo conto della mobilità interregionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, nel rispetto della riorganizzazione di servizi distrettuali e delle cure primarie finalizzate all'assistenza 24 ore su 24 sul territorio adeguandoli agli standard europei, entro il 31 dicembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici ed assumendo come riferimento un tasso di ospedalizzazione pari a 160 per mille abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni. La riduzione dei posti letto è a carico dei presidi ospedalieri pubblici (per una quota non inferiore al 50 per cento) del totale dei posti letto da ridurre ed è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse. Nelle singole regioni (e province autonome), fino ad avvenuta realizzazione del processo di riduzione dei posti letto e delle corrispondenti unità operative complesse, e' sospeso il conferimento o il rinnovo di incarichi ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni. Nell'ambito del processo di riduzione, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano operano una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità delle piccole strutture ospedaliere pubbliche, anche se funzionalmente e amministrativamente facenti parte di presidi ospedalieri articolati in più sedi, e promuovono l'ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare … “

335

Posti letto - Ripartizione Teorica

Provincia

PL TOTALI

DA HSP

2010

PL/1000

Parametro 3,7*1000 ab PL TOTALI

DA

rilevazione

diretta

PL/1.000

Parametro 3,7*1.000 ab

PL TEORICI DIFF. PL TEORICI DIFF.

Sassari 1.566 4,64 1.248 318 1.551 4,6 1.248 303

Olbia-Tempio 355 2,25 584 -229 355 2,25 584 -229

Nuoro 495 3,08 595 -100 495 3,08 595 -100

Ogliastra 188 3,24 214 -26 202 3,48 214 -12

Oristano 586 3,52 615 -29 603 3,63 615 -12

Medio Campidano 186 1,82 379 -193 186 1,82 379 -193

Carbonia Iglesias 422 3,25 480 -58 386 2,97 480 -94

Cagliari 3.190 5,66 2.084 1.106 3.087 5,48 2.084 1.003

Totale Regione 6.988 4,17 6.199 789 6.865 4,10 6.199 666

Fonte: RAS – Assessorato Sanità

Il 17 ottobre 2012 il Consiglio regionale ha approvato, come si è detto, la legge

concernente “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria” (L.R.

7 novembre 2012, n. 21). Tra gli interventi volti alla razionalizzazione e riduzione della spesa,

l’art. 4 “Rete ospedaliera” prevede la ristrutturazione della rete ospedaliera regionale sulla

base dei seguenti criteri: a) tasso di ospedalizzazione massimo di 170 per mille abitanti, fermo

restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non superiore a 160 per mille

abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di cui alla lettera a), fermo

restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non inferiore al 25 per cento; c)

tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento in ragione annua, fermo

restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno il 75 per cento.161 162

161 Art. 4 - “1. La ristrutturazione della rete ospedaliera regionale risponde ai seguenti criteri: a) dotazione di posti letto non superiore a 3,7 per 1.000 abitanti, di cui 3 per acuti e 0,7 per riabilitazione e lungo degenza post acuzie; b) riduzione dei posti letto a carico dei presidi ospedalieri pubblici per una quota non inferiore al 50 per cento del totale dei posti letto da ridurre; fino all'avvenuta realizzazione del processo di riduzione dei posti letto e delle corrispondenti unità operative complesse, è sospeso il conferimento o il rinnovo degli incarichi ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421), e successive modificazioni; c) tasso di ospedalizzazione inferiore a 160 ricoveri per 1.000 abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni; d) tasso di utilizzazione di posti letto non inferiore al 75 per cento in ragione annua: tale tasso è calcolato in proporzione al numero di giorni settimanali di funzionamento della struttura; e) istituzione di camere a pagamento e di spazi per l'esercizio della libera professione intra moenia per una quota di posti letto compresa tra il 5 per cento e il 10 per cento, non calcolata nell'indice di 3 posti letto per acuti; f) previsione, nel rispetto dei criteri stabiliti nelle lettere a), b), c), d) ed e), della partecipazione al sistema sanitario di strutture private, favorendo la parziale riconversione dei posti letto oggi esistenti in posti letto di riabilitazione e lungo degenza post acuzie. 2. L'autorizzazione alla rimodulazione, all'ampliamento o alla trasformazione dei posti letto in strutture ospedaliere esistenti è rilasciata a condizione che le strutture possiedano i requisiti minimi e ulteriori previsti dalla normativa vigente, applicando per le stesse i criteri di verifica utilizzati per le nuove strutture. 3. Nell'applicazione dei criteri previsti nel comma 1 si tiene conto dei dati demografici e socio-economici della Regione, delle caratteristiche del territorio, delle infrastrutture e della rete viaria; in ogni caso i criteri sono correlati con l'esigenza di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale. 4. I criteri di cui al comma 1 non si applicano ai seguenti ospedali di: Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio Pausania, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera, La Maddalena.”

336

L’art. 6 prevede che la Giunta Regionale approvi (entro 30 giorni dall’entrata in vigore

della legge) le necessarie direttive per le Aziende e che i Direttori generali formulino una

proposta di razionalizzazione da trasmettere (entro 120 giorni dall’approvazione delle direttive)

all’Assessorato. L’Assessore (entro sessanta giorni dall'acquisizione delle proposte di

razionalizzazione) verificata la coerenza con le disposizioni normative e con le direttive,

analizzata la nuova distribuzione dei servizi e previo parere della competente Commissione

consiliare, trasmette la proposta di riorganizzazione alla Giunta regionale che la adotta.

L’art. 7 dispone la decadenza del legale rappresentante dell’Azienda in caso di mancato

rispetto del termine per la trasmissione della proposta di razionalizzazione e degli adempimenti

previsti negli articoli 4 e 6.

La Sezione regionale di controllo, nella Relazione allegata alla Deliberazione n. 97 del

2012 aveva formulato le seguenti considerazioni:

La riorganizzazione della Rete ospedaliera – vista anche la perdurante assenza di un Piano Sanitario Regionale

- dovrà essere necessariamente preceduta non solo dalla acquisizione da parte dell’Assessorato di dati definitivi e certi

sulle attuali dotazioni di posti letto delle strutture pubbliche e private della Regione e sul reale tasso di occupazione

degli stessi, ma soprattutto dalla rapida contestuale conclusione delle procedure per l’accreditamento istituzionale

definitivo delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private presenti sul territorio. Il legislatore ha, infatti,

previsto che la riduzione dei posti letto sia conseguita attraverso la soppressione di intere unità operative complesse

individuate dai Direttori Generali di ciascuna Azienda. Le unità operative da conservare non potranno che essere solo

quelle dotate dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi richiesti dalla normativa vigente, con un tasso di

occupazione dei posti letto rispondente ai minimi fissati dal legislatore e con un numero di prestazioni erogate

sufficiente ad assicurare la tendenziale garanzia dei livelli minimi essenziali di assistenza. Dovranno, auspicabilmente,

essere superate le duplicazioni di strutture all’interno del medesimo Presidio o di Presidi collocati a breve distanza tra

loro, anche al fine di garantire assistenza nelle zone caratterizzate da situazioni di reale isolamento e disagio della

popolazione residente.

In data 8 maggio 2013 la Direzione Generale Sanità dell’Assessorato ha comunicato che

“la Giunta regionale non ha ancora dato attuazione alle disposizioni di riordino della rete

ospedaliera di cui alla L.r. n. 21 del 7 novembre 2012 recante “Disposizioni urgenti in materia

sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità”;

sono però attualmente attivi gruppi di lavoro preso l’Assessorato che stanno provvedendo ad

elaborare, sulla scorta delle indicazioni dell’organo politico, gli atti necessari.”

La Direzione Generale Sanità dell’Assessorato ha, inoltre, trasmesso i prospetti

riepilogativi delle dotazioni dei posti letto e del relativo tasso di occupazione aggiornati al

2012, che sono riassunti nelle tabelle che seguono.

162 Per i piccoli ospedali si applicano i seguenti criteri (art. 6, comma 1): “a) tasso di ospedalizzazione massimo di 170 per mille abitanti, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non superiore a 160 per mille abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di cui alla lettera a), fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non inferiore al 25 per cento; c) tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento in ragione annua, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno il 75 per cento”.

337

Posti letto RAS - Ripartizione 2012

Codice Azienda Codice struttura Totale PL

Pubblici Totale PL Privati Totale PL

101 SS ANNUNZIATA 468

101 CIVILE ALGHERO 157

101 OZIERI 131

101 ITTIRI 20

101 THIESI 20

101 MARINO ALGHERO 56

101 Totale 852 120 972

102 TEMPIO 141

102 LA MADDALENA 31

102 GIOVANNI PAOLO II 189

102 Totale 361 0 361

103 SAN FRANCESCO 391

103 ZONCHELLO 68

103 SORGONO 38

103 Totale 497 0 497

104 LANUSEI 122

104 Totale 122 66 188

105 BOSA 76

105 SAN MARTINO 247

105 GHILARZA 75

105 Totale 398 189 587

106 SAN GAVINO 186

106 Totale 186 0 186

107 SIRAI 210

107 SANTA BARBARA 139

107 CTO 49

107 Totale 398 0 398

108 ISILI 38

108 BINAGHI 106

108 MARINO 138

108 SS TRINTA' 332

108 SAN MARCELLINO 42

108 BUSINCO 195

108 MICROCITEMICO 49

108 INRCA 40

108 Totale 940 757 1697

904 BROTZU 584

904 Totale 584 0 584

905 AOU SS 553

905 Totale 553 0 553

906 AOU CA 637

906 Totale 637 0 637

TOTALE RAS 5528 1132 6660

Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati RAS – Assessorato Sanità

Il Direttore generale della Sanità ha dichiarato che la diminuzione dei posti letto rispetto

agli esercizi precedenti163 è da ricondurre ad una rimodulazione dei posti letto da parte delle

strutture pubbliche e private che hanno avviato il percorso per l’accreditamento definitivo e

che stanno pertanto provvedendo a dimensionare i posti letto al fabbisogno, alle strutture e al

numero di unità di personale.

163 Nel 2010, come si è visto, i posti letto risultavano essere pari a 6.988 da flussi HSP 2010 o a 6.865 sulla base della rilevazione diretta delle Aziende.

338

Ha dichiarato che il numero di posti letto per acuti e post acuti attivi in Sardegna, che

attualmente ammonta a 6.660, dovrebbe ridursi a 6.060 ai sensi del disposto dell’art. 15 del

D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito in L. 7 agosto 2012 n. 135).

Il tasso di occupazione medio regionale dei posti letto ordinari risulta essere nel 2012

del 69,4%. Il tasso medio di occupazione dei posti letto diurni è più basso (57,85%)164.

Particolarmente bassi risultano i tassi medi di occupazione dei posti letto delle ASL di

Oristano165, Cagliari166 e Carbonia.

Posti letto RAS – Tassi di occupazione 2012

SASSARI

AO

U S

S

OLBIA

NU

ORO

LAN

USEI

ORIS

TAN

O

SAN

LU

RI

CARBO

NIA

Residenti 1° gen. 2012 327.751 150.492 159.103 57.349 163.678 101.178 128.402

pl ordinari 921 464 329 419 161 524 168 328

pl diurni 51 89 32 78 27 63 18 70

pl totali 972 553 361 497 188 587 186 398

pl x 1000 ab 4,7 2,4 3,1 3,3 3,6 1,8 3,1

n. GG degenza ord. 243.983 114.686 92.674 117.273 41.380 99.285 48.038 79.557

n. accessi diurni 11.813 18.520 7.794 25.399 1.852 17.947 6.265 14.917

TO PL ordinari 72,58 67,72 77,17 76,68 70,42 51,91 78,34 66,45

TO PL diurni 46,33 41,62 48,71 65,13 13,72 56,97 69,61 42,62

164 Nel 2010 risultavano rispettivamente pari al 68,29% e al 54,91%. 165 Cfr. Relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012: “Dall’esame dei prospetti trasmessi dalla ASL di Oristano risulta che il dato è influenzato dal basso tasso di occupazione dei posti letto del P.O. Mastino di Bosa (in particolare dell’Ostetricia Ginecologia) e della chirurgia generale del P.O. Delogu di Ghilarza.” 166 Cfr. Relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012: “Dall’esame dei dati trasmessi dalla ASL di Cagliari emerge che il dato medio è pesantemente influenzato dal ridotto tasso di occupazione dei posti letto in moltissime strutture private, in quanto tutti i Presidi ospedalieri dell’Azienda (con esclusione del Microcitemico) registrano, invece, tassi di occupazione molto superiori alla media indicata (fra il 70 e l’80% circa).”

339

CAG

LIA

RI

AO

U C

A

BRO

TZU

INRCA

RE

GIO

NE

di cui

pubblici

di cui privati

da s

pendin

g

revie

w

Residenti 1° gen. 2012 549.893 1.637.846

pl ordinari 1467 545 512 38 5.876 4.826 1.050

pl diurni 190 92 72 2 784 702 82

pl totali 1.657 637 584 40 6.660 5.528 1.132 6.060

pl x 1000 ab 5,31 4,1

n. GG degenza ord. 343.197 146.924 152.518 8.942 1.488.457

n. accessi diurni 81.154 22.930 17.365 803 226.759

TO PL ordinari 64,09 73,86 81,61 64,47 69,40

TO PL diurni 85,43 49,85 48,24 80,30 57,85

Fonte: RAS – Assessorato Sanità

L’Amministrazione regionale, pur non avendo dato ancora attuazione alle disposizioni di

riordino della rete ospedaliera di cui alla L.r. n. 21 del 7 novembre 2012, si sta muovendo nella

direzione di favorire la definizione di un quadro organizzativo complessivo degli Enti del S.S.R.

che sia il più possibile coerente con i principi generali e i parametri stabiliti dall’art. 15 del D.L.

n. 95/2012 (convertito in L. n. 135/2012) e dall’art. 4 della L.R. n. 21/2012.

Con D.G.R. n. 15/34 del 29.3.2013 - avente ad oggetto “espressione del parere sulle

proposte degli Atti aziendali delle aziende sanitarie (L.R. n. 10/2006, art. 9, comma 3)” –

stabilisce, infatti, che gli obiettivi posti dalle “Linee guida per la redazione degli atti aziendali

delle aziende del sistema sanitario” di cui alla D.G.R. n. 43/12 del 31.10.2012, impongono la

valutazione congiunta degli atti di tutte le aziende sanitarie regionali, al fine di valutare: la

compatibilità del dimensionamento delle strutture complesse e semplici (dipartimentali e non)

con gli standard nazionali in materia; relativamente all’ambito territoriale della ASL 1 – SS, la

compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti (ASL 1 e AOU – SS); relativamente all’ambito

territoriale delle ASL 8, la compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti (ASL 8, AOU-CA,

AO- Brotzu). La Giunta regionale afferma che per facilitare tale valutazione congiunta occorre

che: tutte le aziende sanitarie rispettino i tempi previsti per la presentazione dell’atto

aziendale; le aziende sanitarie operanti negli ambiti territoriali delle ASL 1 e 8 sviluppino in

modo coordinato i rispettivi atti, al fine di evitare incongruenze e incompatibilità a livello della

rete che deriva dall’aggregazione delle scelte organizzative delle diverse aziende.

La Giunta rileva che “la disposizione succitata evidenzia l’esigenza di effettuare un

esame congiunto di tutti gli atti aziendali. Questa modalità procedurale è una condizione

insuperabile per garantire il rispetto dei parametri e principi organizzativi indicati dalle norme,

compreso lo stesso articolo 9 della L.R. n. 10/2006, che vanno ben oltre il singolo atto

aziendale poiché rivolte prioritariamente alla funzionalità del complessivo Sistema Sanitario

Regionale.

340

Senza entrare nel merito di ogni specifico atto che esaminato singolarmente potrebbe

esprimere un buon livello di rappresentazione e spunti interessanti rispetto alle soluzioni

organizzative, l’Amministrazione non può prescindere dall’esigenza di definire un quadro

organizzativo complessivo, in sintonia con i principi generali e i parametri stabiliti dalle norme

di riferimento (art. 15, comma 13, lett. c) del D.L. n. 95/2012 convertito nella L. n. 135/2012;

art. 4 della L.R. n. 21/2012) che garantisca nella totalità del Sistema Sanitario Regionale la

coerenza delle scelte, atte ad assicurare la funzionalità dello stesso a tutela della salute dei

cittadini. Gli atti aziendali costituiscono, quindi, l’atto giuridico fondamentale dell’attuazione

delle strategie e politiche sanitarie anche con riferimento alla razionalizzazione della spesa.

Pertanto l’Amministrazione, allo stato degli atti aziendali presentati, non potendo

definire in base agli stessi il quadro succitato, per la mancanza di alcuni atti, non può

esprimere il parere di coerenza essendo preminente la funzionalità del Sistema sanitario

regionale nella sua interezza oltre a quello di ogni singola azienda.”

La Giunta, pertanto, delibera di non esprimere il parere di coerenza degli atti aziendali

trasmessi dalle aziende sanitarie e di disporre la seguente procedura ai fini della successiva

istruttoria degli atti aziendali: “attuazione di una fase di concertazione che non potrà superare i

trenta giorni decorrenti dai sette giorni lavorativi dalla data di presentazione dell’ultimo atto

aziendale alla Direzione generale della Sanità. In questa fase la Direzione generale della Sanità

procederà, inoltre, alla richiesta di sanatoria delle carenze già emerse nella recente fase

istruttoria, presente agli atti della stessa. Chiusa la fase di concertazione i Direttori generali

delle aziende devono adeguare i relativi atti all’esito della concertazione entro i successivi

trenta giorni. La Direzione generale della Sanità verifica la corrispondenza delle modifiche

richieste con i contenuti degli atti aziendali e predispone gli atti conseguenti. Rimangono

impregiudicati i successivi trenta giorni entro i quali la Giunta regionale, ai sensi dell’art. 9,

comma 3 della L.R. n. 10/2006, si esprime sulla conformità degli atti aziendali; ove la Giunta

regionale si pronunci nel senso della non conformità, i Direttori generali delle aziende

sottopongono un nuovo testo alla Giunta regionale, per il tramite della Direzione generale della

Sanità, entro i successivi trenta giorni; se la verifica è ancora negativa, la Giunta regionale può

revocare il Direttore generale oppure nominare un commissario ad acta.”

Con D.G.R. n. 19/29 del 14.5.2013 - avente ad oggetto “Ricognizione assistenza

sanitaria nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, Hospice e strutture di riabilitazione globale” -

la Giunta regionale, in considerazione del fatto che i provvedimenti di attuazione della L.R. 7

novembre 2012, n. 21 comporteranno una riduzione dei posti letto per acuti alla quale dovrà

affiancarsi un potenziamento dell’offerta territoriale in ambito residenziale, semiresidenziale e

domiciliare, nelle more della ridefinizione della rete ospedaliera e della effettiva riconversione

dei posti letto per acuti, ha effettuato una ricognizione della assistenza sanitaria erogata

presso le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), gli Hospice e le strutture di riabilitazione

globale e ha deliberato:

341

- di confermare per le RSA il numero di posti letto attualmente operativi ed

autorizzati (pari complessivamente a 1.332) e di prevedere che l’eventuale

autorizzazione/accreditamento di nuovi posti letto (complessivi ulteriori 1.384 posti letto

suddivisi tra le varie Aziende) potrà avvenire solo a seguito della determinazione di risparmi di

spesa operati nella definizione della nuova rete ospedaliera;

- di confermare per le strutture Hospice il numero di posti letto

accreditati/autorizzati (pari a 140, di cui 58 in fase di realizzazione) e di stabilire che non

possano essere accolte nuove richieste di autorizzazione/accreditamento di posti letto in

Hospice, fatta eccezione per gli eventuali posti letto che potranno essere disponibili al termine

della procedura di accreditamento definitivo attualmente in corso;

- di confermare per le strutture di riabilitazione globale il numero di posti letto

accreditati al 31/12/2012 (pari a 750 posti letto in regime residenziale e 1.007 in regime

semiresidenziale) e di stabilire che non possono essere accolte nuove richieste di

autorizzazione/accreditamento.

Nell’adunanza del 26 giugno 2013 l’Assessore alla Sanità ha rappresentato le

iniziative decise per il contenimento della spesa per il personale, che si svilupperanno in sei

azioni. In particolare è previsto il piano triennale delle assunzioni per le Aziende sanitarie. Ha

comunicato che l’Assessorato ha dato parere di non conformità agli atti aziendali perché non in

linea con le norme contenute nella legge sulla spending review e nella legge regionale n. 21

del 2012. Ha richiamato, infine, quanto posto in essere per il contenimento della spesa

farmaceutica.

342

16. L’INTERVENTO REGIONALE A SUPPORTO DEI COLLEGAMENTI

MARITTIMI TRA LA SARDEGNA E LA PENISOLA

Come è noto, i collegamenti marittimi della Sardegna con la terraferma sono stati

esercitati dalla società Tirrenia Navigazione SpA, mentre i collegamenti con le isole minori e la

Corsica sono stati gestiti dalla società Sardegna Regionale Marittima SpA (Saremar), che

faceva capo alla Tirrenia; quest’ultima è stata per alcuni decenni sotto controllo statale, fino

alla sua vendita a privati avvenuta nel 2011.

Prima della conclusione di tale fase, nel 2009, Tirrenia aveva ceduto le società regionali

di navigazione ad essa collegate, ai fini della loro privatizzazione; per quanto qui rileva, la

Saremar è stata ceduta alla Regione Sardegna, che ancora oggi detiene tutto il capitale

sociale.

Per effetto della liberalizzazione dei mercati richiesta dall’Unione Europea è cessato il

regime di monopolio che faceva di Tirrenia l’unico vettore autorizzato a effettuare collegamenti

navali fra la Sardegna e l’Italia continentale, per cui attualmente su queste rotte operano

diverse compagnie: Tirrenia Spa, Moby Spa, Grandi Navi Veloci Spa, Snav Spa e Forship Spa.

SAREMAR SPA

Saremar fino al 2010 si è occupata dei collegamenti con le isole di S. Pietro, La

Maddalena e la Corsica, ma nel 2011 è stata chiamata dalla Regione a coprire alcune rotte fra

la Sardegna e la penisola italiana.

Dalla relazione e dalla nota integrativa allegate al bilancio al 31/12/2011 si rileva che la

Società dispone di un capitale sociale di € 2.033.320,33 (invariato nel preconsuntivo al

31.12.2012), così determinato in seguito alla svalutazione decisa per la inesigibilità (pressoché

certa) del credito vantato nei confronti della società Tirrenia (11,57 milioni), ammessa alla

procedura di amministrazione straordinaria.

Saremar ha usufruito di contributo compensativo per l’imposizione degli oneri di servizio

pubblico, sostenuti per garantire la continuità territoriale ai residenti nelle isole minori, in virtù

della convenzione ventennale stipulata il 17 ottobre 1991; la relazione allegata al bilancio di

Saremar per il 2011 quantifica in 13,68 milioni annui l’assegnazione statale annua per detti

oneri.

La privatizzazione delle società di trasporto marittimo, attivata con la legge 20

novembre 2009, n. 166, (disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per

l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee)167, ha disposto il

passaggio della Saremar dal gruppo Tirrenia alla Regione Sardegna, prevedendo un regime

167 Articolo 19 ter, comma 1: Al fine di adeguare l’ordinamento nazionale ai princìpi comunitari in materia di

cabotaggio marittimo e di liberalizzazione delle relative rotte, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto è trasferito a titolo gratuito, da Tirrenia di navigazione S.p.a., il cento per cento del capitale sociale della: …b) Saremar-Sardegna Regionale Marittima S.p.a. alla regione Sardegna…

343

transitorio di proroga della compensazione per l’imposizione degli oneri di servizio, fissando al

30 settembre 2010168 il termine ultimo entro il quale cessare le relative assegnazioni.

In applicazione della norma, a far data dal 26 novembre 2009 il 100% delle azioni di

Saremar SpA, già detenuto da Tirrenia SpA, è stato acquisito a titolo gratuito dalla Regione

Sardegna.

Saremar pertanto è una società interamente partecipata da un ente pubblico locale (la

Regione), che ha conferito a detta società - senza gara - lo svolgimento di un pubblico servizio,

configurando con ciò la tipica fattispecie per cui la Regione avrebbe dovuto svolgere le forme

del controllo analogo previste per le società che l’Unione Europea definisce “in house

providing”.

Come si legge nella relazione al bilancio Saremar del 2011, nella parte dedicata alle

forme di controllo sulla società, la Regione non svolge alcuna attività di controllo su di essa,

limitando il suo intervento alla partecipazione di un rappresentante alle riunioni del consiglio di

amministrazione.

La mancanza di controllo viene indirettamente confermata dalla Giunta regionale, con

la deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012; in sede di discussione del piano di

contenimento della spesa e del regime limitativo delle assunzioni, l’Assessore degli Affari

generali, personale e riforma della Regione informa, fra l’altro, che …ai fini del computo…fra le

spese per il personale devono includersi anche quelle sostenute … dalle società a

partecipazione pubblica totale o di controllo che sono titolari di affidamento diretto di servizi

pubblici locali senza gara.

La definizione del criterio è seguita da un elenco delle società i cui costi vanno compresi

nel conto regionale e fra esse figurano l’ARST (azienda incaricata dei trasporti terrestri su

autobus) e Saremar SpA, per le quali però si precisa quanto segue: … come evidenziato

dall’Assessorato competente, la sola società ARST risulta ad oggi ricondotta dal governo

regionale al modello organizzativo dell’in house providing risultando, per converso, Saremar

SpA “ordinaria” società di capitali partecipata interamente dalla Regione e per la quale sono in

corso le operazioni di privatizzazione dell’intero pacchetto azionario.

Come detto in altro punto del presente capitolo, ad oggi non risulta che sia stato

pubblicato il bando per la privatizzazione di Saremar, per cui da oltre 3 anni la Società svolge

servizi affidati dalla Regione senza che questa attui un effettivo controllo sulle decisioni

operative.

Poiché la completa liberalizzazione del settore del cabotaggio marittimo non è stata

conclusa entro il termine del 30 settembre 2010, il Governo è intervenuto ulteriormente nel

settore e ha approvato il D.L. 5 agosto 2010, n. 125169, con il quale le convenzioni per le

compensazioni in questione sono state conseguentemente prorogate dal 1° ottobre 2010 fino

168 Articolo 19 ter, comma 6: nelle more della completa liberalizzazione del settore del cabotaggio marittimo

attraverso il completamento del processo di privatizzazione entro il 30 settembre 2010, le convenzioni attualmente in vigore sono prorogate fino a tale data. 169

Convertito nella Legge 1° ottobre 2010, n. 163.

344

al completamento della procedura competitiva di cui alla lettera b) limitatamente alle clausole

necessarie alla gestione del servizio pubblico per assicurare la continuità territoriale170; la

procedura competitiva di cui alla lettera b) citata è demandata al commissario straordinario,

incaricato della cessione a privati dei compendi aziendali Tirrenia Navigazione Spa e Siremar –

Sicilia Regionale Marittima Spa.

La stessa norma ha previsto, alla lettera c), che le regioni Sardegna, Toscana, Lazio e

Campania completano le rispettive procedure di privatizzazione nel più breve tempo ed in ogni

caso non oltre la conclusione della procedura competitiva di cui alla lettera b).

Come risulta dalla comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (prot.

n. 12514 del 31/07/2012) trasmessa, fra gli altri, alla Regione Sardegna, …in data 30 luglio

2012 è stata sottoscritta la Convenzione per l’esercizio dei servizi di collegamento marittimo

con le isole minori siciliane con la società Compagnia delle Isole Spa, acquirente del ramo

d’azienda SIREMAR.

La stipula di tale atto costituisce il completamento delle procedure di cessione dei

compendi aziendali di Tirrenia e Siremar …e comporta il venir meno della proroga di tutte le

precedenti convenzioni con lo Stato … con la conseguente cessazione della corresponsione

degli oneri di servizio pubblico da parte dello scrivente.

Conseguentemente, il Ministero dei Trasporti ha liquidato il contributo a Saremar pro

quota, in misura pari a 8,21 milioni, per la copertura degli oneri fino al 30 luglio 2012.

A pochi giorni di distanza da detta comunicazione, il Consiglio regionale della Sardegna

ha approvato la legge regionale 7 agosto 2012, n. 15, che ha stabilito al comma 1 dell’art. 1 la

pubblicazione delle procedure di gara per la privatizzazione dell’intero capitale sociale di

Saremar entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della stessa legge regionale.

Il comma 2171 del medesimo articolo ha previsto che la Regione provveda a erogare a

Saremar le compensazioni per gli oneri di servizio pubblico non più corrisposti dallo Stato,

mediante affidamento alla società di un contratto di servizio pubblico.

I continui riferimenti alla necessità di avviare le procedure di privatizzazione di Saremar

(contenuti nelle norme statali e regionali citate) non hanno ottenuto l’effetto voluto dal

legislatore, al punto che la legge 24 dicembre 2012 n. 228 (Legge di stabilità 2013) ha

autorizzato, con il disposto dei commi 311, 312 e 313 dell’articolo 1, la prosecuzione fino al 30

giugno 2013 del regime di aiuti al sistema di trasporti marittimi con le isole minori della

Campania, del Lazio e della Sardegna, stanziando a carico del bilancio dello Stato le necessarie

risorse finanziarie.

170 Comma 5 bis, lettera d), dell’art. 1 della Legge 1° ottobre 2010, n. 163. 171

Nelle more dell'espletamento della gara di cui al comma 1, e comunque con decorrenza dal 1° agosto 2012, ove lo

Stato cessi la corresponsione degli oneri di servizio pubblico previsti nella Convenzione siglata in data 17 ottobre 1991 e successive proroghe, relativa ai collegamenti tra la Sardegna e le Isole di La Maddalena, San Pietro e Corsica, la Regione garantisce comunque, facendosi carico dei relativi oneri, il mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico ivi previsti ed indispensabili ad assicurare la continuità territoriale marittima mediante affidamento alla Saremar Spa di un apposito contratto di servizio pubblico, i cui effetti cessano contestualmente al completamento delle procedure di cessione del compendio aziendale, da attivarsi entro e non oltre sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

345

La legge n. 228/2012 condiziona l’erogazione delle assegnazioni per gli oneri di servizio

alla pubblicazione dei bandi di gara previsti dalla legge n. 166/2009.

Non risultano, né sono stati finora comunicati alla Corte dei conti, atti finalizzati

all’attivazione della procedura di cessione del capitale.

Con l’attività istruttoria della Sezione di controllo è stato acquisito il Contratto di servizio

di collegamento marittimo per il trasporto di persone e veicoli con le isole minori e con la

Corsica, stipulato fra la Regione e Saremar il 5 novembre 2012, con il quale la società è stata

incaricata di svolgere lo specifico servizio dal 1° agosto al 30 novembre 2012.

Il contratto di servizio è stato successivamente integrato due volte: la prima il 15

novembre 2012, per meglio definire il corrispettivo dovuto dalla Regione, e la seconda il 20

dicembre 2012, per estendere la copertura del servizio fino al 31 dicembre 2012.

Si tratta pertanto di contratti “a sanatoria” che hanno regolarizzato formalmente

l’attività svolta da Saremar nei periodi precedenti, durante i quali essa ha operato senza una

convenzione che garantisse la copertura dei costi.

La situazione permane sostanzialmente immutata nell’anno 2013, come risulta dalla

deliberazione della Giunta regionale n. 15/35 del 29 marzo 2013, con la quale è stata disposta

la proroga del contratto di servizio con Saremar (repertorio n. 17 del 5/11/2012) fino al 31

marzo 2013, o anche a scadenza successiva in funzione della durata dell’esercizio provvisorio

del bilancio regionale (approvato nel mese di maggio).

L’onere a carico del bilancio Regionale del 2012 è stato quantificato (nei contratti di

servizio) in misura equivalente alle assegnazioni statali e proporzionato al periodo di

svolgimento del servizio, stabilendo per il periodo agosto/novembre un corrispettivo di 5

milioni più IVA al 10% e di 1,15 milioni più IVA per il mese di dicembre.

Saremar ha presentato alla Regione n. 3 fatture per il servizio di trasporto effettuato nel

periodo indicato: la fattura relativa ai mesi di agosto/settembre/ottobre espone un importo di €

4.147.540,98 (n. 12-00202 del 31/10/2012), pagata il 28/11/2012; due fatture relative ai

mesi di novembre e dicembre (rispettivamente n. 12-00214 del 30/11/201 per € 1.352.459,13

e n. 12-00236 per € 1.275.157,49) che non sono state pagate nell’esercizio 2012, essendo

state liquidate solo nel mese di febbraio 2013.

In relazione agli impegni finanziari sostenuti dalla Regione per la continuità territoriale

con le isole minori si deve rilevare che la nota172 con la quale l’Assessorato dei Trasporti ha

comunicato al Magistrato istruttore gli elementi principali dell’attività svolta nel 2012, non fa

alcun cenno al subentro della Regione nella corresponsione degli oneri di servizio a Saremar,

mentre i documenti sui quali si basa l’esposizione che precede sono stati acquisiti solo in

seguito a specifiche richieste della Sezione di controllo, formulate man mano che l’analisi

compiuta evidenziava la sussistenza e consistenza dell’intervento della Regione.

172 n. 2068 dell’8 marzo 2013

346

Si rileva ancora che non è stata rispettata la prescrizione contenuta nel 1° comma

dell’art. 1 della legge regionale n. 15/2012, circa l’obbligo di pubblicare le procedure di gara

per la privatizzazione di Saremar entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, in quanto

tale gara fino ad oggi non è stata pubblicata.

Il prolungarsi dell’inerzia determina la permanenza dello status quo, nel quale i

collegamenti marittimi vengono attuati da Saremar che può garantire il servizio solo con il

determinante contributo pubblico (dello Stato o della Regione).

Detta condizione espone ai rilievi della Comunità Europea, le cui prescrizioni hanno

originato il procedimento di liberalizzazione del mercato del cabotaggio con la conseguente

cessazione – per Saremar fra altre compagnie - dello status di società partecipata e la

correlata rinuncia alle sovvenzioni pubbliche.

Contabilità e bilanci Saremar negli anni 2011 e 2012

Saremar ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2011 con un utile di esercizio di €

2.523.438,65, mentre il preconsuntivo al 31 dicembre 2012 chiude con una perdita di €

1.703.376,00.

Come già esposto, i risultati indicati risentono in maniera determinante delle

assegnazioni statali e regionali corrisposte a Saremar per l’imposizione degli oneri di servizio

pubblico sui collegamenti fra la Sardegna e le isole minori.

I bilanci dei due esercizi in esame contengono inoltre le risultanze finali della contabilità

separata che Saremar ha tenuto per l’attività di collegamento fra la Sardegna e la penisola

italiana (compresi i contributi assegnati dalla Regione per tale attività).

La gestione dei collegamenti della Sardegna con l’Italia continentale sarà analiticamente

descritta più avanti; per quanto qui interessa si riporta nella tabella che segue una

elaborazione dei dati contabili di Saremar, nella quale si evidenzia il risultato economico della

gestione dei collegamenti con le isole minori, depurando le voci del bilancio ufficiale dai dati

della contabilità separata e dai contributi pubblici di cui Saremar ha fruito nei due anni per

dette linee.

Fra i contributi regionali riportati in tabella non figurano le somme erogate dalla Regione

(o dall’Agenzia Sardegna Promozione) a titolo di sostegno all’attività di collegamento con la

penisola.

347

Descrizione voce Anno

2011 2012 V

ALO

RI D

AL

CO

NTO

EC

ON

OM

ICO

SA

REM

AR

Ricavi totali (a) € 38.878.568,00 € 57.181.061,00

Ricavi da contabilità separata (b) € 12.088.247,00 € 32.578.714,00

Ricavi solo dalle linee per le isole minori (c=a-b) € 26.790.321,00 € 24.602.347,00

Costi totali (d) € 36.337.447,00 € 58.435.245,00

Costi da contabilità separata (e) € 12.309.178,00 € 35.849.098,00

Costi solo dalle linee per le isole minori (f=d-e) € 24.028.269,00 € 22.586.147,00

Differenza valore/costi compresi contributi pubblici (g=c-f) € 2.762.052,00 € 2.016.200,00

Val

ori

est

rap

ola

ti d

agli

atti

reg

ion

ali

Assegnazioni statali per continuità territoriale (h) € 13.686.441,00 € 8.211.864,00

Integrazioni regionali per continuità territoriale (i) € 4.000.000,00 € 7.856.116,00

Differenza valore/costi senza contributi pubblici (l=g-h-i) -€ 14.924.389,00 -€ 14.051.780,00

Utile come risultante dal bilancio sociale (m) € 2.523.439,00 -€ 1.703.376,00

Tabella elaborata dalla Sezione di controllo: i valori e costi della produzione e gli utili sono quelli indicati nei documenti Saremar; assegnazioni statali e regionali sono tratte dai documenti acquisiti dalla Regione e dal sistema informatizzato di reportistica contabile della Regione (SAP/SIBAR).

L’elaborazione dimostra in maniera inequivocabile che il servizio di collegamento fra la

Sardegna e le isole minori, o perlomeno la sua effettuazione così come viene attuata da

Saremar, non può essere realizzato senza finanziamento pubblico per la compensazione degli

oneri di servizio: senza il determinante apporto delle assegnazioni statali e regionali il bilancio

Saremar si sarebbe chiuso, in entrambi gli esercizi, con uno sbilanciamento fra costi e ricavi di

oltre 14 milioni.

Come è stato comunicato dall’Amministratore delegato di Saremar in sede istruttoria173,

il complesso sistema delle assegnazioni per la copertura degli oneri di servizio pubblico è

attualmente all’esame della Commissione europea, per cui esiste la possibilità che cessi la loro

corresponsione e che Saremar debba operare senza l’apporto di detti fondi; in tale evenienza

la società non potrebbe sostenere l’attuale rapporto fra ricavi e costi e ben difficilmente

potrebbe continuare il servizio di collegamento.

Nella gestione dei collegamenti a corto raggio la Società ha trasportato nel 2011 poco

più di un milione e mezzo di passeggeri, utilizzando una flotta composta da sette traghetti che

hanno coperto le tratte in regime di concorrenza con armatori privati.

La Società annovera nel suo organico 13 impiegati amministrativi e 127 marittimi, che

hanno inciso sui costi complessivi per il 28% circa (10,33 milioni nel 2012).

173 Nel corso dell’audizione del 9 maggio 2013.

348

In relazione alla consistenza dell’organico della Società si segnala la gravità delle azioni

poste in essere con la sottoscrizione di un accordo sindacale il 28 maggio 2013 fra Saremar e

le organizzazioni sindacali del settore, con il quale le parti hanno adottato le Linee guida per le

tabelle minime di armamento ai fini della sicurezza del naviglio mercantile…174.

L’accordo specifica la consistenza di marittimi che dovrà operare nei traghetti che

costituiscono la flotta sociale, portando il loro numero complessivo a 158, con un aumento di

31 unità.

Come precisato in altra parte della presente relazione, la normativa attuale (Legge n.

27/2012) afferma in maniera netta che le società in house (quale è a tutti gli effetti Saremar

Spa) sono soggette ai vincoli applicabili all’Amministrazione statale in materia di contenimento

della spesa e, in particolare, in tema di assunzioni di personale.

L’applicabilità della norma alle società partecipate dalla Regione è stata esplicitamente

riconosciuta dalla stessa Giunta regionale con la delibera n. 48/23 dell’11 dicembre 2012, ma

Saremar continua a operare senza tenere conto né della legge né della delibera.

L’accordo di cui si tratta appare perciò essere stato sottoscritto in violazione di

una precisa norma di legge.

Si deve ancora sottolineare che l’assunzione di queste unità di personale, ancorché

rispondente ai criteri di sicurezza previsti dalla circolare del Comando delle Capitanerie di

porto, aggraverà il bilancio Saremar di ulteriori costi per circa 2,23 milioni annui (calcolati in

base al costo medio rilevabile dal preconsuntivo 2012).

L’AUMENTO DELLE TARIFFE NELLA STAGIONE ESTIVA 2011

Il costante aumento dei costi di gestione dei collegamenti navali (fra i quali ha avuto un

ruolo preminente il rincaro del combustibile) negli anni ha sempre determinato il correlato

incremento dei prezzi dei biglietti, ma fino all’estate del 2010 gli incrementi percentuali non si

discostavano in modo significativo dall’aumento generale dei prezzi rilevato annualmente in

Italia.

In vista della stagione estiva 2011 la dinamica di fissazione dei prezzi dei biglietti per le

rotte da e verso la Sardegna subì una brusca impennata, e le compagnie di navigazione

chiesero (in fase di prenotazione dei biglietti per la stagione estiva) tariffe notevolmente più

alte della stagione precedente.

Gli aumenti vennero reputati ingiustificati e molto onerosi da utenti e mezzi di

informazione, al punto che molti cittadini richiesero un intervento del Ministero delle

Infrastrutture e dei trasporti, il quale inoltrò le segnalazioni all’Autorità Garante della

Concorrenza e del Mercato perché ne valutasse la fondatezza; anche diverse associazioni di

consumatori presentarono denunce in tal senso all’Autorità garante.

174 Come da circolare 20 ottobre 2010 del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, citata nell’accordo

sindacale.

349

La Giunta regionale il 1° marzo 2011 convocò le compagnie di navigazione marittima

nell’intento di concordare con esse una diversa politica dei prezzi, ma la risposta da parte degli

armatori non fu positiva.

Conseguentemente la Giunta175 … nell’ambito delle sue funzioni istituzionali, ha ritenuto

doveroso chiedere l’intervento urgente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,

affinché essa si attivi, con tutti gli strumenti a sua disposizione, anche cautelari, per far

cessare gli effetti nocivi di quella che appare indubitabilmente come un’intesa restrittiva della

concorrenza, a danno dei consumatori, posta in essere dalle compagnie di navigazione che

gestiscono le tratte da e per la Sardegna tramite l’aumento abnorme, simultaneo ed

ingiustificato dei prezzi dei biglietti dei traghetti. … Simili aumenti, oltre a danneggiare

direttamente, e in modo assai rilevante, i consumatori-utenti dei servizi di navigazione

interessati, sono però in grado di produrre anche un enorme danno all’economia dell’isola e in

particolare a tutta la filiera del turismo e dei servizi connessi, che di tale economia sono, come

a tutti noto, uno dei settori di punta.

L’INTERVENTO DELL’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

Il problema del rincaro delle tariffe del trasporto navale da e per la Sardegna è stato

sottoposto all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ne

è stata investita sotto due differenti fattispecie, per l’esistenza (denunciata dalla Regione) di un

“cartello” fra gli armatori privati e per la sussistenza di una violazione delle regole del mercato

da parte di Saremar (denunciata da un armatore privato).

a) Su iniziativa della Regione, contro le compagnie di navigazione

Sulla base delle premesse sopra indicate, la Giunta regionale decise di proporre un

ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

L’Autorità avviò un’istruttoria176, ai sensi dell’art. 14 della legge n. 287/90, nei confronti

delle società che detenevano il controllo delle compagnie di navigazione.

Come riportato nella deliberazione AGCM di avvio degli accertamenti, le analisi

preliminari condotte sulla dinamica dei prezzi delle compagnie private operanti

contestualmente sui mercati rilevanti confermavano un incremento sensibile dei prezzi praticati

da tali operatori, incremento medio stimato nell’ordine del 90-110% rispetto ai prezzi dell’anno

precedente.

Nello stesso provvedimento l’AGCM, nel dare atto della formale correttezza della usuale

operazione di traslazione a valle di aumenti di costo oggettivamente rilevabili, sosteneva che …

non è possibile escludere che l’aumento dei prezzi registrato sui collegamenti da/per la

Sardegna non sia solo il frutto di decisioni autonome, ma sia piuttosto riconducibile ad un

175 Deliberazione della Giunta regionale n. 18/24 del 5 aprile 2011.

176 Provvedimento n. 22416 dell’11 maggio 2011.

350

coordinamento delle condotte commerciali tra operatori di mercato, … evidenziando ancora

che: … gli stessi operatori che erogano servizi di trasporto da/per la Sardegna sono attivi

anche in altre rotte (tra cui ad esempio i collegamenti con la Sicilia) e che, su queste, non

sembrerebbero aver trasferito egualmente i suddetti incrementi di costo sui prezzi finali.

Anche se i primi accertamenti, come sopra riassunti, confermavano la reale esistenza di

un forte rincaro delle tariffe, le compagnie non accolsero l’invito, loro rivolto dalla Regione e

dalle associazioni dei consumatori, a rivedere i listini ribassando il costo dei biglietti.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso il procedimento

con delibera dell’11 giugno 2013, pubblicata sul sito internet dell’AGCM il 14 giugno

2013, nella quale ha deliberato …che le società Moby S.p.A., SNAV S.p.A., Grandi Navi

Veloci S.p.A. e Marinvest S.r.l. hanno posto in essere un’intesa finalizzata

all’aumento dei prezzi per i servizi di trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011

sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres… e ha deciso che

… in ragione della gravità e durata delle infrazioni … alle società … vengano

applicate sanzioni amministrative pecuniarie rispettivamente pari a:

• per Moby 5.462.310 euro;

• per GNV 2.370.795 euro;

• per SNAV 231.765 euro;

• per Marinvest 42.575 euro.

b) Su iniziativa di Grandi Navi Veloci, contro SAREMAR SpA

Come verrà esaminato in seguito, SAREMAR S.p.A. ha attivato e gestito linee di

collegamento navale fra la Sardegna e la penisola, a partire dal 15 giugno 2011 fino al 15

settembre 2012, con un’interruzione del servizio dal 16 settembre 2011 al 15 gennaio 2012.

La società Grandi Navi Veloci SpA, che copriva con le sue navi rotte analoghe a quelle

servite dalla Saremar, ritenendo che detto servizio fosse stato attivato senza rispettare le

condizioni concorrenziali normativamente stabilite, in data 11 gennaio 2012 presentò una

denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

L’AGCM ha avviato un procedimento istruttorio, già ricordato nella relazione delle

Sezioni Riunite allegata alla decisione di parificazione177 del rendiconto generale della Regione

2011, che si è concluso con il provvedimento n. 24033, pubblicato sul bollettino (dell’AGCM) n.

44 del 19 novembre 2012.

L’Autorità ha ritenuto non sufficiente – ai fini del rispetto della norma citata – la tenuta

di una contabilità separata tra le attività normalmente gestite (collegamenti navali fra la

Sardegna e le isole minori e la Corsica) e la contabilità per le nuove rotte verso la penisola

italiana.

177 Decisione Sezioni Riunite Regione Sardegna - SSRRSA/1/2012/PARI del 2 luglio 2012.

351

Il Garante della concorrenza, ritenendo che Saremar Spa abbia effettivamente …posto

in essere condotte in violazione dell’articolo 8, commi 2-bis e 2-ter, della legge n. 287/90… per

aver operato in un mercato differente da quello di riferimento senza aver effettuato una

separazione di azienda e senza averne dato preventiva comunicazione all’AGCM, ha irrogato

…alla società Saremar, in ragione della gravità e durata delle infrazioni… …la sanzione

amministrativa di 4.000 €.

INIZIATIVE ALTERNATIVE ASSUNTE DALLA GIUNTA REGIONALE

Nelle more dell’avvio dell’istruttoria AGCM, visto l’approssimarsi della stagione turistica

che avrebbe risentito pesantemente della forte diminuzione del traffico passeggeri per via

marittima, l’Amministrazione regionale decise di intervenire direttamente a supporto del

sistema di trasporti marittimi fra la Sardegna e la penisola italiana e, con la deliberazione n.

20/57 del 26 aprile 2011, diede incarico alla Saremar Spa di attivare urgentemente alcune

linee marittime per il collegamento fra la Sardegna e l’Italia continentale.

L’importante decisione venne adottata in base alla valutazione che era … indubitabile

l’interesse pubblico prioritario della Regione ad intervenire con tempestività ed estrema

urgenza nei collegamenti marittimi con il continente al fine di fornire ai residenti, ai turisti, ai

vettori merci e a tutte le imprese operanti nel territorio della Sardegna, un’alternativa

competitiva rispetto alle tariffe attualmente applicate dalle compagnie di navigazione, al fine di

tutelare il sistema economico-sociale dell’Isola e di garantire il diritto costituzionalmente

riconosciuto dei sardi alla mobilità ….

La stessa delibera motiva la decisione con … l’esigenza di adottare nel brevissimo

termine misure efficaci, urgenti ed indifferibili, … e col fatto che … la Regione è proprietaria del

100% del capitale sociale della Saremar S.p.A, società di navigazione che, ai sensi dell’articolo

4 del proprio Statuto, “può effettuare l'esercizio dei trasporti marittimi di cabotaggio ed ogni

altro servizio a questo direttamente connesso e, in particolare, oltre alle attività già previste

dalla legge istitutiva e successive disposizioni normative ed attuative pro-tempore vigenti in

materia per l’espletamento dei servizi postali e commerciali con le isole minori della Sardegna,

con la Corsica, anche l’espletamento di servizi con il continente ed internazionali ”.

La deliberazione della Giunta regionale affidò a Saremar l’incarico di attivare

sperimentalmente per il periodo dal 15 giugno al 15 settembre 2011 almeno due linee fra le

tre individuate come strategiche dall’Amministrazione regionale, tutte relative ai porti del Nord

Sardegna, impegnando la società regionale ad operare in condizioni di libero mercato e a

tenere contabilità separata del servizio commesso, al fine di garantire l’equilibrio economico

finanziario in regime di concorrenza.

Poiché la Saremar aveva sempre gestito solo i collegamenti fra la Sardegna e le sue

isole minori, la flotta a disposizione della società non comprendeva navi idonee a garantire il

352

traffico merci e passeggeri con il continente, per cui la Giunta autorizzò il ricorso al nolo con

scafo armato178, in modo da poter attivare i collegamenti entro la data prevista in delibera.

Nella stessa sessione del 26 aprile 2011 la Giunta regionale approvò la correlata

deliberazione n. 20/58, anch’essa finalizzata a contrastare il prevedibile calo delle presenze

turistiche nella stagione estiva, e istituì il cosiddetto Bonus Sardo Vacanza.

Come risulta dalle premesse dell’atto decisorio, …Il progetto Bonus “Sardo Vacanza“ si

sostanzia nel riconoscere un Bonus a titolo di rimborso delle spese di viaggio sostenute dai

cittadini della Comunità Europea che usufruiranno del trasporto via nave, fino a 90 euro

(rimborsabile per un minimo di due persone con bonus di 30 euro per persona, ovvero 60 euro

per coppia, fino a un massimo di 90 euro per tre persone viaggianti insieme), che visiteranno

la Sardegna nel periodo compreso tra il 2 maggio e il 3 luglio 2011 e che avranno soggiornato

per almeno tre notti esclusivamente presso strutture ricettive classificate ai sensi della legge

regionale n. 22/1984 e della legge regionale n. 18/1998 e successive modifiche.

L’iniziativa venne finanziata con lo stanziamento di due milioni di euro posti a carico

dell’Assessorato del Turismo e dell’Agenzia regionale Sardegna Promozione (quota di un

milione per ciascuno dei soggetti). Inoltre, al fine di garantire un’adeguata conoscenza

dell’iniziativa, la Giunta deliberò ancora di incaricare l’Agenzia regionale di provvedere

all’attività promozionale del progetto, della generale offerta ricettiva, culturale,

enogastronomica, agroalimentare ed artigianale della Sardegna, prevedendo l’erogazione di

ulteriori tre milioni di euro a carico del bilancio dell’Agenzia Sardegna Promozione.

IL RUOLO DELL’AGENZIA REGIONALE SARDEGNA PROMOZIONE

Non risulta agli atti alcun formale invito a presentare piani per la promozione

dell’attività incentivante, né bandi di gara aperti alla concorrenza, però Saremar Spa presentò

all’Assessorato regionale del Turismo un progetto per la realizzazione delle attività

promozionali miranti all’incentivazione del flusso turistico verso la Sardegna.

Nel corso dell’istruttoria179 è stato acquisito il verbale di una riunione tenuta il 31

maggio 2011 nella sede dell’Assessorato regionale del Turismo, alla presenza dell’Assessore

regionale e del Direttore generale del turismo, del Direttore dell’Agenzia Sardegna Promozione

e dell’Amministratore delegato della Saremar.

Nel verbale si legge che dopo lunga ed accurata analisi del progetto… (allegato al

verbale) …si è stabilito di dare mandato alla Saremar SpA affinché dia immediata e piena

esecuzione all’attività del progetto esaminato.

178 Espressione che indica la consegna di una nave già operativa, dotata di tutto il necessario per la navigazione, con

l’equipaggio già arruolato. La formula non è contemplata nel Codice della navigazione, ma è comunemente usata nei contratti del settore nautico. 179 Audizione del 9 maggio 2013 dei responsabili della Saremar,

353

In altro punto dello stesso verbale si concorda che: …La Saremar SpA provvederà a

sostenere direttamente i costi inerenti e successivamente a presentare il consuntivo che

provvederà ad addebitare all’Assessorato Regionale del Turismo.

A parte l’anomalia costituita dalla previsione di far addebitare le spese del progetto

all’Assessorato del turismo e non all’Agenzia Sardegna Promozione, che in base alla decisione

della Giunta regionale avrebbe dovuto gestire l’iniziativa, si rileva che il verbale è stato

sottoscritto solo dal Direttore generale dell’Assessorato del turismo e dall’Amministratore

delegato di Saremar SpA, risultando privo della sottoscrizione degli altri soggetti partecipanti

alla riunione.

Il verbale non contiene alcun riferimento ad atti amministrativi precedenti (bandi di

gara o inviti a presentare offerte), per cui si può ipotizzare che il progetto di promozione sia

stato presentato all’Assessorato (e non alla competente Agenzia regionale Sardegna

Promozione) in seguito a richiesta non formalizzata.

Il progetto venne portato all’attenzione della Giunta regionale180 che lo ritenne valido e

rispondente, nei suoi elementi peculiari, agli indirizzi stabiliti dalla Giunta stessa e

conseguentemente deliberò di:

1) …dare mandato alla Saremar S.p.A., quale soggetto attuatore, affinché dia

esecuzione all’attività promozionale del progetto presentato sulla generale offerta ricettiva,

culturale, enogastronomica, agroalimentare ed artigianale della Sardegna da realizzare sui

servizi di collegamento marittimo con il continente ed internazionali così come individuati con

la Delib. G.R. n. 20/57 del 26.4.2011;

2) …dare mandato all’Agenzia Sardegna Promozione di destinare a favore della Saremar

S.p.A. per il progetto presentato 3 milioni di euro - comprensivi di IVA e previsti dalla

deliberazione della Giunta n. 20/58 del 26.4.2011, con immediata anticipazione dell’80% su

presentazione di idonea fideiussione.

Si rileva che l’iniziativa promozionale demandata dalla Giunta regionale a Saremar, a

carico del bilancio dell’Agenzia regionale Sardegna Promozione, fu sottoposta a valutazione

dalla Commissione Europea che la esaminò sotto il profilo della probabile violazione della

disciplina SIEG (Servizi Interesse Economico Generale), ipotizzando che le modalità operative

seguite dalla Regione configurassero la fattispecie dell’aiuto di Stato.

La Commissione, in sede di valutazione dei Procedimenti relativi all’attuazione della

politica della concorrenza, adottò la decisione n. 2013/C 84/09181 che – in attesa di eventuali

controdeduzioni dello Stato italiano – rileva violazione della normativa sugli aiuti di stato.

La decisione riporta al punto n. 66 (fra le considerazioni) che la …delibera regionale n.

25/53 del 19 maggio 2011… …ha dato mandato all’Agenzia di destinare … … a favore di

Saremar un importo di tre milioni di euro; e ancora evidenzia, al punto 154, che: …In

180 Deliberazione della G. R. n. 25/53 del 19 maggio 2011.

181 Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 22 marzo 2013, sezione IV, informazioni, pagine da 58 a

87.

354

particolare, per quanto concerne i 3 milioni di euro… …concessi dall’Agenzia a Saremar, le

autorità italiane sostengono che questo importo rappresenta semplicemente il valore delle

attività promozionali realizzate dal beneficiario per conto della regione Sardegna e non

conferisce pertanto un indebito vantaggio alla Saremar.

La valutazione – ancorché provvisoria – della Commissione è indicata al punto 193 della

decisione: …Conclusione: La Commissione ritiene quindi in via preliminare che tutte le misure

dettagliate precedentemente, ad eccezione delle lettere di patronage, si configurino come aiuti

a Saremar.

E in relazione all’aggiudicazione a Saremar del servizio di promozione del trasporto

navale verso la Sardegna, è necessario evidenziare come i provvedimenti adottati dalla Giunta

regionale abbiano ulteriormente confermato quanto rilevato dalla Sezione di controllo per la

Sardegna in sede di controllo sulla gestione finanziaria dell’Agenzia governativa regionale

“Sardegna promozione” per gli esercizi 2008-2010182.

Le conclusioni finali contenute nella relazione approvata dalla Sezione riportano al primo

punto quanto segue: …gli unici progetti di una certa rilevanza portati avanti dall’Agenzia sono

stati l’organizzazione della Borsa del Turismo Attivo (BITAS), con gli eventi collaterali e il

coordinamento dell’Isola che danza. Per quanto riguarda gli ulteriori eventi esaminati nel corso

della relazione è emerso che “Sardegna Promozione” si è limitata a eseguire decisioni assunte

in altre sedi, Giunta, Assessorato del Turismo e anche Servizio trasparenza e comunicazione

della Presidenza, senza alcuna autonomia neppure nella scelta degli interlocutori.

In relazione all’attività promozionale dei collegamenti navali attivati dalla Regione, si

deve rilevare la discrepanza dei tempi nell’elaborazione delle decisioni adottate dai diversi

soggetti, così come risultanti dalle date apposte sugli atti disponibili.

In un primo momento la Giunta regionale deliberò (G. R. n. 25/53 del 19 maggio 2011)

di assegnare alla Saremar Spa la campagna promozionale 2011, sulla base della valutazione

che …L’Assessore del Turismo ricorda, sempre ai sensi della Delib. G.R. n. 20/58 del 26.4.2011

…, che l’Agenzia Sardegna Promozione dovrà contribuire con 3 milioni di euro (comprensivi di

IVA) all’attività promozionale della generale offerta ricettiva, culturale, enogastronomica,

agroalimentare ed artigianale della Sardegna.

Pertanto, informa che, in relazione a tale attività promozionale, la Saremar S.p.A. ha

presentato un idoneo progetto da realizzare sui servizi di collegamento marittimo con il

continente ed internazionali così come individuati con Delib. G.R. n. 20/57 del 26.4.2011.

L’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, di concerto con l’Assessore dei

Trasporti, ritiene che il progetto presentato dalla Saremar S.p.A. soddisfi nei suoi elementi

peculiari gli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale, in quanto… (segue analitica descrizione

degli interventi promozionali proposti).

182 Relazione approvata con la deliberazione n. 33/2012/VSGF del 5/4/2012.

355

Solo successivamente, come risulta dal verbale precedentemente indicato, in data 31

maggio 2011, l’Assessorato espresse la propria valutazione sul progetto promozionale

presentato da Saremar Spa.

Il verbale, così come gli allegati, non contiene indicazioni su un’eventuale

protocollazione.

L’ATTIVITÀ DI TRASPORTO EFFETTUATA DA SAREMAR FRA SARDEGNA E ITALIA CONTINENTALE

In esecuzione delle decisioni assunte dalla Giunta regionale, Saremar ha provveduto al

noleggio delle navi e ha attivato alcune linee di collegamento navale fra la Sardegna e la

penisola.

Il trasporto sulle rotte Sardegna – penisola italiana nel 2011

Il 15 giugno 2011 sono iniziati i viaggi sulla linea Golfo Aranci – Civitavecchia, effettuati

dal traghetto “Scintu” con una frequenza tri-settimanale in ciascuna direzione; una settimana

più tardi è entrato in servizio un secondo traghetto “Dimonios” che ha percorso la rotta fra

Porto Torres e Vado Ligure con analoga frequenza.

Entrambe le linee sono state interrotte il 15 settembre 2011; nei tre mesi di attivazione

hanno trasportato 134.213 passeggeri (89.626 sulla rotta verso il centro Italia e 44.527 su

quella verso il nord Italia).

L’incidenza del servizio prestato da Saremar nel 2011 sulle due tratte può essere

valutata in rapporto ai dati comunicati dall’Autorità portuale del Nord Sardegna, che gestisce i

porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres.

L’Autorità indica in 1.289.634 i passeggeri trasportati da e verso il centro Italia,

considerando complessivamente i porti di Olbia e Golfo Aranci (separati da soli 20 chilometri di

strada), per cui gli 89.626 passeggeri trasportati da Saremar costituiscono il 6,95% dei

passeggeri in transito, rapportando ad anno intero il dato di Saremar relativo a soli 3 mesi.

Analogamente, sull’altra rotta verso il Nord Italia, il traffico in partenza da Porto Torres

viene valutato unitariamente anche se diretto verso Genova o Vado Ligure (località situate a

circa 50 chilometri di distanza) e indica il transito di 1.166.332 passeggeri, per cui i 44.527

passeggeri trasportati da Saremar rappresentano il 3,82% del totale.

L’incidenza di Saremar nel mercato specifico è stata modesta se rapportata ad anno

intero; i dati dell’Autorità portuale (forniti con aggregati non funzionali al bisogno) non

consentono di calcolare l’incidenza percentuale nel trimestre estivo durante il quale le linee

hanno funzionato ma, poiché gli stessi dati indicano che il periodo estivo genera circa il 60%

del traffico passeggeri dell’intero anno, si può approssimativamente indicare in valori doppi di

quelli sopra evidenziati la quota di mercato che è stata realmente coperta da Saremar nel

periodo estivo.

356

Sul piano dei costi sostenuti per detta attività, si rileva che Saremar ha effettivamente

attivato un rilevamento dei costi e ricavi separato da quello relativo alle linee gestite in

convenzione, per le quali riceve la compensazione per gli oneri di servizio pubblico.

Le risultanze della gestione del 2011 sono indicate su foglio a parte del bilancio di

esercizio approvato dall’assemblea degli azionisti183 il 16 luglio 2012, e sinteticamente indicano

un saldo negativo di € 214.358, risultante dalla differenza fra € 12.088.247,00 del valore della

produzione e € 12.309.178,00 di costi (si ricorda che questi dati sono contenuti nell’unico

bilancio di esercizio di Saremar).

La nota integrativa consente una breve analisi della composizione delle voci, poco

significativa per quanto riguarda i costi (caratteristici dell’attività esercitata) ma interessante

per quanto concerne i ricavi, che risentono in misura rilevante dei fondi provenienti, a vario

titolo, dalle risorse dell’Amministrazione regionale.

Risulta infatti che, nel primo anno di effettuazione dei collegamenti fra la Sardegna e la

penisola, la Regione abbia contribuito ai ricavi dello specifico servizio con complessivi €

3.636.000,00, che sono stati girati a Saremar dall’Agenzia Sardegna Promozione per il servizio

di promozione diretta della Sardegna (2,47 milioni) e per rimborso di …somme anticipate in

nome e per conto dalla Saremar, in larga parte a fronte dei costi sostenuti per il complesso

delle attività promozionali nell’ambito dell’iniziativa Estate 2011 – Flotta sarda (1,15 milioni).

A parte l’osservazione che il rapporto finanziario con l’Agenzia regionale

sembra superare l’importo specificamente destinato dalla Giunta regionale alle

finalità promozionali (3,63 milioni contro 3,00), si osserva che, qualora la

Commissione europea decidesse184 di qualificare definitivamente come aiuto di stato

l’intervento della Regione, Saremar dovrebbe restituire allo Stato (ossia alla Regione

Sardegna) le somme indebitamente percepite, aggravando enormemente il risultato

negativo con il quale si è chiusa la contabilità separata per le linee Sardegna –

penisola, che si avvicinerebbe così a 4 milioni di euro.

È facile prevedere le conseguenze che una simile decisione potrebbe produrre sulla

società partecipata dalla Regione: l’utile di esercizio del 2011 (€ 2.523.438,66) verrebbe

interamente azzerato e ci sarebbero pesanti ripercussioni sul capitale sociale.

La contabilità separata tenuta da Saremar per la gestione delle linee in questione

evidenzia le seguenti voci principali per l’anno 2011:

183 Si ricorda che la Regione Sardegna detiene il 100% delle azioni Saremar. 184 All’esito del procedimento di indagine formale di cui si è detto.

357

VALORE DELLA PRODUZIONE

Proventi dai noli (passeggeri e automezzi) € 6.769.806

Proventi diversi (contributi e diritti portuali) 3.832.589

Altri ricavi* 1.485.852

TOTALE RICAVI 12.088.247

COSTI DELLA PRODUZIONE

Consumi di combustibili 5.778.604

Noleggi passivi (delle navi) 2.806.417

Acquisizione di altri beni e servizi, e altri costi* 3.724.157

TOTALE COSTI 12.309.178

DIFFERENZA FRA VALORI E COSTI DELLA PRODUZIONE - 220.931

* Le voci accorpano varie componenti, riunite dall’ufficio istruttore.

Dopo le operazioni di rettifica e di assestamento il risultato della specifica gestione è

stato quantificato in -€ 214.358,00.

È interessante notare che senza l’apporto del finanziamento regionale, e senza tenere

conto degli altri inevitabili costi, già il semplice raffronto fra quanto incassato per la vendita dei

biglietti e quanto speso per carburante e noleggio dei traghetti evidenzia uno sbilanciamento

della specifica gestione, in negativo, pari ad € 1.815.215,00.

Il trasporto sulle rotte Sardegna – penisola italiana nel 2012

In prossimità della data fissata per l’interruzione del servizio di collegamento navale

gestito da Saremar, il 1° settembre 2011 la Giunta regionale adottò la deliberazione n. 36/6

con la quale formulò una prima valutazione “politica” dell’iniziativa, sottolineando la necessità

di un intervento dell’Amministrazione regionale in funzione di calmieratrice del mercato

specifico che continuava a proporre tariffe molto elevate.

Sulla scorta delle valutazioni sulla domanda di trasporto e sull’analisi economico

territoriale (svolte da Transport Planning Service su incarico della Regione), la Giunta deliberò

di proseguire l’azione di supporto del sistema di trasporto navale, come espressamente

raccomandato – con numerosi atti di indirizzo e specifiche mozioni185 – dal Consiglio regionale

della Sardegna.

La deliberazione della Giunta impegnò Saremar ad attivare sperimentalmente per un

anno (dal 30 settembre 2011 fino al 30 settembre 2012) una linea mista merci/passeggeri

operativa fra la Sardegna e l’Italia centrale, con partenza da uno qualsiasi dei principali porti

sardi e arrivo su Livorno o Piombino; nel contempo Saremar venne incaricata di programmare

per il successivo periodo estivo la riapertura delle linee turistiche gestite nel 2011.

185 Mozione n. 111/6 approvata dall'Aula l'11 marzo 2011; ordine del giorno 4 maggio 2011, n. 57; ordine del giorno

27 luglio 2011, n. 63.

358

Nell’affidare i nuovi compiti, la Giunta regionale sottolineò la necessità di prevedere un

adeguato piano industriale che consentisse, come sottolineato nelle considerazioni iniziali, di

…operare in condizioni di mercato come armatori comunitari e perseguendo l’equilibrio

economico finanziario dell’esercizio.

Nonostante la previsione della Giunta, i collegamenti navali di Saremar non vennero

ripresi il 30 settembre 2011.

Come risulta dalla delibera della Giunta regionale n. 48/65 del 1° dicembre 2011, nel

periodo di interruzione vennero svolte ulteriori valutazioni tecnico economiche sulla possibilità

di raggiungere il pareggio di bilancio (di Saremar) nel caso di attivazione delle linee navali

indicate nella delibera precedentemente citata.

La conclusione della società competente in materia opportunamente incaricata

dall’Assessorato dei Trasporti è stata che eventuali linee attestate sui porti di Cagliari e di Porto

Torres avrebbero avuto ben poche possibilità di conseguire un equilibrio fra costi e ricavi,

mentre una linea operante fra Olbia e Livorno avrebbe presentato la possibilità di raggiungere

detto equilibrio.

In considerazione delle valutazioni addotte dall’Assessore dei Trasporti, secondo le quali

il …vincolo insormontabile del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio, necessario per evitare

di incorrere in aiuti di stato non compatibili con le regole comunitarie, non consente

nell’immediato di avviare nuove linee commerciali come la Porto Torres – Livorno e linee

commerciali attestate sul porto di Cagliari, la Giunta programmò una serie di iniziative da

affidare a Saremar in vista della stagione estiva 2012, ma soprattutto chiese a Saremar di

…avviare tutte le procedure necessarie per l’attivazione immediata, compatibilmente con i

tempi tecnici, della linea mista Olbia-Civitavecchia mediante l’utilizzo dei due traghetti

“SCINTU” e “DIMONIOS”, con frequenza giornaliera…

La relazione allegata al bilancio 2011 di Saremar fornisce il quadro preciso degli

interventi realizzati in attuazione del mandato ricevuto dalla Giunta regionale:

il 16 gennaio 2012 è stato attivato il collegamento Golfo Aranci – Civitavecchia, con

partenze giornaliere in entrambe le direzioni e con utilizzo dei traghetti “Scintu” e

“Dimonios”, sempre in regime di noleggio a scafo armato dalla VISEMAR di Navigazione

Srl;

il 18 aprile 2012 Saremar ha noleggiato a scafo armato (da GRIMALDI Holding Spa) la

nave “Coraggio”, che a partire dal 1° giugno 2012 è stata impiegata sulla linea Porto

Torres – Vado Ligure, coprendo la tratta con partenze tri-settimanali da ciascuno dei

porti.

Tutti i servizi Saremar fra la Sardegna e l’Italia continentale sono stati interrotti il 15

settembre 2012.

Saremar ha trasportato nei circa 9 mesi di funzionamento delle linee marittime dirette

fuori Sardegna 279.133 passeggeri da e per Civitavecchia e 50.929 da e per Vado Ligure,

coprendo nello specifico mercato – secondo i dati complessivi forniti dall’Autorità portuale del

359

Nord Sardegna – quote di mercato più rilevanti rispetto a quelle del 2011, pari al 25,37% del

traffico passeggeri fra Olbia/Golfo Aranci e Civitavecchia e al 9,85% di quello fra Porto Torres e

Vado Ligure/Genova.

I documenti acquisiti nel corso dell’istruttoria indicano con sufficiente chiarezza che

l’interruzione anticipata dei collegamenti Saremar fra la Sardegna e l’Italia peninsulare,

rispetto alla data originariamente prevista (30 settembre), è stata causata dal notevole

disavanzo della gestione di tali linee registrato con la contabilità separata tenuta da Saremar.

La legge regionale n. 15 del 7 agosto 2012, relativa agli adempimenti da porre in essere

per la privatizzazione di Saremar, ha disposto al comma 3 dell’articolo 1 che: al fine di coprire

l'eventuale disavanzo derivante dalla sperimentazione dei collegamenti marittimi eserciti dalla

Saremar Spa in regime di contabilità separata per garantire la continuità territoriale marittima

della Sardegna verso la Penisola italiana, è autorizzata la spesa di euro 10.000.000 in conto

dell'UPB S07.06.001.

La deliberazione n. 41/23, attuativa della L.R. n. 15/2012, adottata dalla Giunta

regionale il 15 ottobre 2012, fornisce un quadro allarmante della situazione economica in cui

versa Saremar nel mese di ottobre 2012; infatti il Presidente informa la Giunta regionale che

…Il presidente della Società Saremar, con nota di prot. n. 589/S del 4.10.2012 ha comunicato,

fra l’altro, una situazione debitoria che, in caso di ritardi nell’applicazione delle richiamate

disposizioni di cui alla legge regionale 7 agosto 2012, n. 15, mette a rischio il prosieguo

dell’attività di collegamento anche con le isole minori con il conseguente pregiudizio sia del

servizio pubblico che del percorso di privatizzazione della Saremar SpA.

Conseguentemente la Giunta ha autorizzato l’Assessorato dei Trasporti a …procedere

con urgenza a liquidare a Saremar Spa la compensazione del disavanzo derivante dalla

sperimentazione dei collegamenti esercitati dalla Saremar Spa in regime di contabilità separata

per garantire la continuità territoriale marittima dalla Sardegna verso la Penisola italiana, entro

i limiti di spesa previsti dall’art. 1, comma 3, della Legge regionale 7 agosto 2012, n. 15.

Come risulta dal rendiconto generale della Regione, l’importo è stato corrisposto a

Saremar in due rate, liquidate il 6 novembre e il 3 dicembre 2012, nella misura massima

prevista dalla legge n. 15/2012.

Il preconsuntivo elaborato da Saremar per il 2012, ancorché non ancora approvato

definitivamente e quindi suscettibile di eventuali rettifiche e variazioni, indica che la contabilità

separata per i collegamenti fra la Sardegna e il continente gestiti nell’esercizio 2012 si è chiusa

con uno sbilanciamento dei conti pari a - € 3.323.858,00.

La forte passività è la risultante del raffronto fra le principali voci di contabilità come

rappresentato nel prospetto che segue.

360

VALORE DELLA PRODUZIONE

Proventi dai noli (passeggeri e automezzi) € 17.093.741

Contributi 10.000.000

Altri ricavi* 5.484.973

TOTALE RICAVI 32.578.714

COSTI DELLA PRODUZIONE

Consumi di combustibili 11.838.819

Noleggi passivi (delle navi) 12.544.597

Acquisizione di altri beni e servizi, e altri costi* 11.519.154

TOTALE COSTI 35.902.571

DIFFERENZA FRA VALORI E COSTI DELLA PRODUZIONE - 3.323.858

* Le voci accorpano varie componenti, riunite dall’ufficio istruttore.

Dopo aver precisato che la gestione separata chiude con un disavanzo lievemente

maggiore (3,40 milioni) per effetto delle rettifiche e dell’accertamento di proventi e oneri

straordinari, si deve rilevare che il raffronto netto fra i proventi tipici dell’attività (vendita dei

biglietti) e i soli costi di carburante e di noleggio dei traghetti evidenzia un’eccedenza dei costi

pari a € 7.289.676.

La gestione delle due linee di collegamento navale, con le frequenze e nei periodi sopra

ricordati, lungi dall’aver rispettato il …vincolo insormontabile del raggiungimento dell’equilibrio

di bilancio, necessario per evitare di incorrere in aiuti di stato non compatibili con le regole

comunitarie, come stabilito con la deliberazione n. 48/65 del 2011, avrebbe generato, senza i

10 milioni pagati dalla Regione, uno squilibrio di oltre 13 milioni.

VALUTAZIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUL CONTRIBUTO DI 10 MILIONI

La già citata delibera186 con la quale la Giunta ha disposto il pagamento a Saremar del

contributo in conto esercizio di 10 milioni, motiva ampiamente la decisione facendo riferimento

al parere del Consiglio dei Ministri che, nella seduta del 4 ottobre 2012, ha esaminato la legge

regionale n. 15/2012 riscontrandola costituzionalmente legittima e ha quindi annunciato la

propria volontà di non impugnarla presso la Corte costituzionale.

In altro punto della motivazione la delibera precisa che: …la stessa disciplina è stata

dapprima preceduta da una leale interlocuzione coi servizi della DG COMP della Commissione

europea e, successivamente, notificata alla medesima Commissione per ragioni di ”certezza del

diritto”, sul presupposto che sia, de jure, compatibile con l’ordinamento europeo e,

segnatamente, con le norme in materia di aiuti di Stato.

186 Delibera n. 41/23 del 15.10.2012

361

La deliberazione afferma, espressamente, la convinzione di operare all’interno delle

regole del trattato di funzionamento dell’Unione Europea, sovvenzionando un’attività ascrivibile

fra i “Servizi di interesse economico generale”, e quindi senza violare l’art. 107 del Trattato di

Funzionamento dell’Unione Europea (FUE), che vieta gli interventi qualificabili come aiuti di

Stato; ma la decisione - non definitiva – della Commissione europea n. 2013/C 84/09, adottata

il 22 marzo 2013 (già citata) contiene valutazioni di segno opposto.

Il punto 38 della decisione conferma l’avvenuta notifica – da parte delle autorità italiane

– del finanziamento pubblico di 10 milioni alla Saremar quale compensazione per l’esercizio

delle rotte più volte richiamate, ma non contiene riferimenti a precedenti interlocuzioni fra gli

uffici dell’Unione e l’Amministrazione regionale.

Diversi punti della decisione (nn. 43, 52 e 63) motivano la necessità di comprendere nel

procedimento (originariamente attivato solo per l’esame degli eventuali aiuti di Stato alla

Tirrenia e alle sue società satelliti) anche le misure adottate dalla Regione Sardegna a favore di

Saremar, attribuendo particolare rilievo all’esame del contributo di cui alla legge regionale n.

15/2012 e – come già detto – all’analisi dei contributi erogati da Sardegna Promozione.

Sulla base delle valutazioni analiticamente esposte nella decisione, la Commissione

osserva che l’intervento della Regione ha conferito a Saremar un indubbio vantaggio

economico (punto 185187) e al punto 193 conclude l’analisi con la precisa valutazione, già

riportata in altra parte di questo capitolo, che il contributo di 10 milioni erogato dalla Regione

Sardegna a Saremar si configuri come aiuto di Stato.

È doveroso ricordare che la procedura presso la Commissione europea non è

definitivamente conclusa, essendo la stessa in attesa della produzione di osservazioni e

informazioni che lo Stato italiano (e per esso, nel caso di specie, la Regione Sardegna) ritenga

utile fornire per valutare le misure analizzate.

L’amministratore delegato di Saremar ha comunicato – nel corso dell’audizione del 9

maggio 2013 – che le controdeduzioni richieste dalla Commissione sono state prodotte.

Se la pronuncia finale dovesse confermare le valutazioni sopra esposte, Saremar

potrebbe trovarsi nella necessità di restituire alla Regione, oltre ai corrispettivi incassati nel

2011 per la campagna promozionale, anche il contributo da 10 milioni erogato nel 2012.

Le conseguenze sul bilancio 2012 della società controllata dalla Regione sarebbero

gravi: stante la previsione di chiudere in perdita anche l’esercizio 2012 (il pre-consuntivo

chiude con una perdita di 1,70 milioni) nonostante i 10 milioni di cui si è parlato, non

resterebbe altra soluzione che mettere in liquidazione la Saremar.

187 …l’esercizio di nuove rotte marittime non è stato oggetto di gara d’appalto. La regione Sardegna ha semplicemente affidato a Saremar l’esercizio delle due rotte che collegano la Sardegna con l’Italia continentale. La Commissione osserva che l’atto di incarico non definisce esplicitamente i servizi in questione come SIEG, né fa riferimento ad alcuna compensazione corrisposta a Saremar per l’assolvimento degli obblighi di servizio pubblico. Inoltre, contrariamente a quanto affermato dalle autorità italiane, la Commissione osserva che, sulla base delle informazioni allegate alla notifica, la compensazione di 10 milioni di euro autorizzata dalla legge regionale n. 15 del 7 agosto 2012, è maggiore rispetto alle perdite operazionali subite dalla Saremar nell'esercizio delle due rotte in questione. Di conseguenza, a questo stato la Commissione ritiene in via preliminare che i quattro criteri Altmark non siano cumulativamente soddisfatti e pertanto la misura conferisca a Saremar un vantaggio economico.

362

FLOTTA SARDA SPA

Con la legge regionale n. 18 del 12 ottobre 2012 la Regione si prefigge lo scopo di

intervenire direttamente nei servizi di cabotaggio di preminente interesse della Sardegna,

attuando una propria politica marittima mirata a prevenire la formazione di monopoli, oligopoli

e cartelli188 fra gli armatori privati che, dopo la liberalizzazione dei servizi marittimi, hanno

gestito le rotte da e per la Sardegna.

La legge definisce l’ambito di intervento nello specifico settore, indicando all’art. 4 la

tipologia dei collegamenti di preminente interesse regionale che dovranno essere tutelati,

secondo standard quali-quantitativamente definiti all’articolo 5, ricorrendo agli strumenti

precisati nell’art. 6 del testo, che reca la denominazione “Flotta sarda Spa”.

Secondo la norma l’Assessore regionale dei trasporti avrebbe dovuto provvedere a

costituire una società per azioni totalmente partecipata dalla Regione Sardegna, denominata

“Flotta sarda SpA” ed avente oggetto sociale limitato all'esercizio dei servizi delle linee di

navigazione di preminente interesse regionale in conformità agli articoli 4 e 5.

Trattandosi di una società “in house”, la legge stabilisce che gli atti di indirizzo

dell’attività vengano diramati dalla Giunta regionale, che determinerà pertanto le tratte, la

frequenza, le tariffe e gli eventuali contributi pubblici da corrispondere a Flotta sarda SpA.

Il comma 7 dell’articolo 6 prevede che la Regione possa corrispondere alla nuova

società contributi annuali per coprire il costo aggiuntivo derivante dallo svolgimento degli oneri

di servizio pubblico, fissando in 20 milioni annui la misura massima dell’importo da erogare a

tal fine.

Il comma 2 dell’articolo 6 demandava alla Giunta regionale l’approvazione dello statuto

della costituenda società (atto dovuto entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge), ma a

quella data (novembre 2012) i precedenti interventi regionali nel trasporto marittimo erano già

sotto stretta osservazione da parte della Commissione europea (per la verifica dell’eventuale

violazione dell’articolo 107 del trattato FUE relativo agli aiuti di Stato); conseguentemente

l’Amministrazione regionale non ha dato immediata applicazione alla norma, preferendo

acquisire il parere preventivo degli uffici di Bruxelles circa la correttezza della procedura

normata, specialmente in relazione al rispetto delle condizioni sulla libera concorrenza dei

servizi prevista nel trattato stesso.

A tal fine, come risulta dalla risposta alla nota istruttoria trasmessa dall’Assessorato dei

Trasporti189, …La Regione ha avviato delle interlocuzioni informali con gli uffici della

Commissione europea, descrivendo come potrebbe essere effettuato il Progetto Flotta Sarda

SpA, sul quale gli stessi uffici … si sono riservati di pronunciarsi successivamente.

188 Art. 2 della legge regionale n. 18/2012.

189 Acquisita al protocollo con il n. 2068 dell’8 marzo 2013.

363

Nell’ambito di questi contatti …venne trasmessa alla Commissione europea una “bozza

di discussione” … che sarebbe stata analizzata nel corso di un incontro richiesto dalla Regione

Sardegna.

Detta bozza elencava puntualmente sia le motivazioni che avevano indotto la Regione

ad approvare la legge sulla “Flotta sarda SpA” sia le modalità con le quali l’Amministrazione

intendeva dare applicazione alla norma.

La citata nota dell’Assessorato dei Trasporti non precisa se il richiesto incontro abbia

avuto luogo fino alla data di redazione della risposta, ma è certo che l’atteso pronunciamento

degli organi comunitari non vi sia ancora stato, come risulta da alcuni recenti comunicati

istituzionali pubblicati sul sito internet della Regione:

il 9 maggio, intervenendo nel dibattito per l’approvazione della legge finanziaria

regionale 2013, il Presidente della Regione ha rimarcato la necessità di stanziare in bilancio le

risorse previste dalla L.R. n. 18/2012 per la costituzione della Flotta Sarda SpA, precisando

appunto che la Regione attende il via libera dell’Unione Europea;

il 15 maggio la Presidenza della Giunta ha informato di avere richiesto un incontro al

Commissario europeo per la concorrenza, al fine di chiedere …di imprimere un’accelerazione

sulle istruttorie riguardanti la Saremar: sia quella inerente alle isole minori sia quelle

riguardanti i collegamenti con il Continente.

Si precisa che la mancata approvazione dello statuto di Flotta Sarda Spa entro

l’esercizio 2012 ha comportato il mancato impegno dei 10 milioni di cui all’articolo 9 della L. R.

18/2012 e la conseguente necessità di inserire lo stanziamento in una nuova norma.

La Legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013, (legge finanziaria 2013) ha previsto al

comma 59 dell’articolo 5 quanto segue:

Per la costituzione della società "Flotta Sarda Spa", totalmente partecipata dalla

Regione ai sensi dell'articolo 6, commi da 1 a 4, della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 18 …

, è autorizzata, nell'anno 2013, la spesa di euro 5.000.000 di cui una quota non inferiore ad

euro 4.000.000 da destinare al versamento dei relativi conferimenti di legge (UPB

S01.05.002).

Le risorse indicate nella finanziaria 2013 risultano notevolmente ridotte rispetto a quelle

previste nella legge istitutiva della Flotta Sarda; l’importo potrebbe essere sufficiente per

garantire gli oneri di costituzione della nuova società, ma – come ampiamente esposto nel

corso del presente capitolo – sono assolutamente inadeguati a coprire le perdite generate da

un sistema di trasporti che operi in regime di libero mercato nel settore dei collegamenti

marittimi.

VALUTAZIONI CONCLUSIVE

L’intervento regionale nel settore del trasporto marittimo si è concretizzato

nell’attivazione di alcune linee fra la Sardegna e l’Italia continentale, gestite da Saremar per

364

periodi limitati degli anni 2011 e 2012, durante i quali sono stati trasportati,

complessivamente, 464.295 passeggeri.

L’impegno finanziario sostenuto a tal fine dalla Regione Sardegna, direttamente oppure

attraverso l’Agenzia regionale Sardegna Promozione, è stato pari a 15 milioni di euro, come

indicato nella tabella che segue nella quale vengono sinteticamente riportate le varie voci di

spesa analiticamente descritte nella parte che precede.

Risulta una spesa media valutabile in circa 34 euro per ciascun passeggero trasportato

da Saremar.

Esercizio Soggetto pagatore motivazione

2011 Sardegna Promozione Bonus Sardo vacanze 1.000.000

2011 Sardegna Promozione Attività promozionale della Sardegna 3.636.000

2011 Regione Sardegna Bonus Sardo vacanze 1.000.000

2012 Regione Sardegna Contributo in conto finanziamento 10.000.000

Totale intervento regionale 15.636.000

Dati di contabilità finanziaria ricavati dalle deliberazioni di Giunta.

Nonostante il finanziamento regionale, come sopra indicato, Saremar ha registrato con

la contabilità separata, nella gestione delle rotte qui esaminate, disavanzi per oltre 3,6 milioni

nei due esercizi.

Trattandosi di società in house, la passività non potrà non gravare sul bilancio

regionale, per cui l’impegno complessivo della Regione nell’intera vicenda dei trasporti Saremar

verso l’Italia dovrebbe correttamente essere quantificato in circa 19-20 milioni, portando a

oltre 41 euro la spesa mediamente sostenuta per ciascun passeggero trasportato da Saremar

da o verso la penisola Italiana.

L’intervento realizzato sul mercato del trasporto marittimo potrebbe essere classificato,

dalla Commissione europea, come aiuto di Stato; in tal caso le somme ricevute da Saremar

dovrebbero essere retrocesse ai soggetti che le avevano erogate, e la Società dovrebbe essere

inevitabilmente posta in liquidazione, con conseguente grave danno per l’attività

ordinariamente svolta da Saremar nei collegamenti fra la Sardegna e le isole minori e la

Corsica.

Nonostante la previsione in tal senso contenuta nella L.R. n. 18/2012, è difficile

ipotizzare realisticamente qualsiasi forma di supporto al trasporto marittimo da e per la

Sardegna da parte della Regione nell’imminente stagione estiva 2013.

Le vicende esaminate, per la loro rilevanza, richiedono una particolare attenzione da

parte degli organi regionali per reimpostare i rapporti con le società coinvolte nel circuito dei

servizi di trasporto marittimo, ma anche nei confronti della Commissione europea, nella

considerazione di un quadro più ampio che dia equilibrato rilievo alle esigenze derivanti

dall’insularità, abbandonando la politica dell’emergenza che, non supportata da idonee misure

di vigilanza nei confronti delle società partecipate, non porta a risultati che giustifichino le

risorse finanziarie destinate.

365

Deduzioni dell’Assessorato dei trasporti

Il Direttore Generale dell’Assessorato dei Trasporti, con nota protocollo n. 6871 del 24

giugno 2013 e corredata da diversi allegati (parte dei quali erano già stati autonomamente

acquisiti con l’attività istruttoria della Sezione di controllo) ha presentato le controdeduzioni

che di seguito si riportano:

- Relativamente alla svalutazione del credito, pari a € 11.546.403,59, vantato da Saremar

S.p.A. nei confronti della Tirrenia di Navigazione S.p.A. in amministrazione straordinaria

(pag. 333), si evidenzia che la svalutazione di tale credito, in sede di approvazione del

bilancio societario per l'anno 2010, è avvenuta fino a concorrenza di € 5.773.201,80, pari

al 50% dello stesso credito.

- Con riferimento alla considerazione relativa all'affidamento di servizi alla Società Saremar

S.p.A. da parte della Regione secondo cui "da oltre 3 anni la Società svolge servizi affidati

dalla Regione senza che questa attui un effettivo controllo sulle decisioni operative" (pag.

335), si ricorda che sino al mese di luglio 2012 era ancora vigente la Convenzione tra la

Società medesima e lo Stato, il quale trasferiva direttamente alla Società le erogazioni

finanziarie relative ai servizi di collegamento svolti. Solo per il periodo successivo è stato

stipulato apposito contratto di servizio "transitorio" tra Saremar S.p.A. e Regione

Autonoma della Sardegna.

- Si specifica, di conseguenza, che la Regione non ha effettivamente svolto un controllo

analogo in quanto non affidava i servizi, ma ha comunque sempre di fatto svolto un

controllo sulle decisioni operative della Società, in particolare sull'applicazione delle

direttive della Giunta regionale.

- Relativamente al mancato cenno al subentro della Regione nella corresponsione degli oneri

di servizio a Saremar (pag.337) nella Relazione trasmessa alla Corte dei Conti con nota ns.

prot. n. 2983 del 8.3.2013, si evidenzia che nella comunicazione di codesta Corte del 4

febbraio 2013 (nota prot. n. 904 del 4.2.2013) venivano richieste specifiche informazioni

sul "Quadro finanziario degli interventi effettuati dalla Regione nel 2012, a supporto dei

collegamenti marittimi fra la Sardegna ed il continente". Tale richiesta è stata intesa come

riferita quindi ai soli collegamenti con la Penisola. In riscontro invece alla richiesta,

contenente una formulazione più ampia, dei "Flussi di traffico merci e persone sulle rotte

coperte da SAREMAR S.p.A., con separata indicazione della quota assicurata dalle navi

SAREMAR S.p.A." sono state fornite informazioni relative anche ai collegamenti con le

Isole minori.

- Con riferimento al procedimento avviato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del

Mercato su ricorso presentato dalla Giunta regionale (pag. 342), si porta all'attenzione di

codesta Corte che in data 11 giugno 2013 la suddetta Autorità ha deliberato l'applicazione

366

di sanzioni amministrative pecuniarie, pari in totale a euro 8.107.445, alle principali

Compagnie di navigazione che gestiscono i collegamenti marittimi con la Sardegna, in

quanto hanno posto in essere un'intesa finalizzata all'aumento dei prezzi per i servizi di

trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-

Olbia, Genova-Porto Torres.

Le osservazioni e precisazioni che si riportano di seguito tengono conto dei chiarimenti

richiesti alla Società Saremar S.p.A. e forniti all'Assessorato scrivente dalla medesima Società,

in relazione a specifici aspetti trattati nel paragrafo 15 in esame:

- Preliminarmente, con riferimento al personale, e con riferimento ai dati riportati in altro

paragrafo, nella tabella "A" (pag. 263), si precisa che le colonne "Unità di personale a tempo

indeterminato in servizio" e quella "Unità di personale a tempo determinato in servizio" non

rappresentano la situazione esistente al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2012; i dati della

consistenza del "personale a tempo indeterminato" esposti nel bilancio 2011 infatti presentano

n. 140 unità, che comprende anche n. 37 naviganti in Turno Particolare.

- La tabella "A" dovrebbe pertanto contenere all'interno della colonna relativa a "Unità di

personale a tempo indeterminato" anche il personale di cui sopra in Turno Particolare,

piuttosto che nella colonna relativa a "Unità di personale a tempo determinato in servizio";

parimenti nella relazione che verrà presentata per il bilancio 2012 la consistenza del

personale a tempo indeterminato al termine dell'esercizio 2012 sarà di n. 168 unità, che

comprende anche n. 62 naviganti in Turno Particolare, indicati invece nella tabella "A" tra

il personale a tempo determinato.

- La situazione, in sintesi, è quella risultante dalle seguenti tabelle:

Personale SAREMAR S.p.A. - 2011

(consistenza al 31 dicembre 2011)

Assimilabile all'unità di personale a tempo indeterminato in servizio

Assimilabile all'unità di personale a tempo

determinato in servizio

Spesa Personale Spesa media per il

personale (al netto del Personale di Terzi)

Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL)

Turno Particolare Totale Turno Generale

103 37 140 55 10.238.514,00

Personale SAREMAR S.p.A. - 2012

(consistenza al 31 dicembre 2012)

Assimilabile all'unità di personale a tempo indeterminato in servizio

Assimilabile all'unità di personale a tempo

determinato in servizio Spesa Personale Spesa media per il

personale (al netto del Personale di Terzi)

Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL)

Turno Particolare Totale Turno Generale

106 62 168 28 10.101.603,00

- Il personale in Turno Particolare, pur non presentando tutte le caratteristiche del rapporto

in regime di Continuità (CRL) è di fatto assimilato a un rapporto a tempo indeterminato

come da allegato modello di convenzione d'imbarco di un marittimo in Turno Particolare

(convenzione di imbarco n. 245/12 del 6/11/2012, repertorio n. 860/12).

367

- Si precisa inoltre che, con riferimento alle considerazioni contenute nella Relazione sul

Rendiconto Generale della Regione Autonoma della Sardegna (pag. 340), a seguito delle

riunioni tenutesi con le OO.SS. nel mese di aprile 2012 presso l'Assessorato dei Trasporti

della R.A.S. e il successivo accordo sottoscritto il 10 luglio 2012, allegato alla presente

nota, tra la Società e le stesse OO.SS, si procedette all'immissione in Turno Particolare di

n. 31 marittimi. Tale immissione è stata effettuata per ottemperare a precisi obblighi

contrattuali il cui inadempimento avrebbero avviato un ampio contenzioso di fronte al

Giudice del Lavoro.

- A seguito dell'accordo intervenuto il 28 maggio 2013 non si è quindi giunti all'assunzioni di

n. 31 marittimi, come riportato invece nella relazione della Corte dei Conti, in quanto le

immissioni erano state già perfezionate nel mese di settembre 2012, in data antecedente

alla deliberazione n.48/23 del 11 dicembre 2012 della Giunta regionale attinente al piano

assunzioni 2010 - 2012 ed adeguamento agli indirizzi legislativi di contenimento della

spesa e al regime limitativo delle assunzioni.

- Ferma restando la consistenza al 31 dicembre 2012 del personale assimilabile al contratto

a tempo indeterminato, con l'accordo del 28 maggio 2013 sono stati immessi al regime di

Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL) n. 30 marittimi già iscritti al Turno Particolare

SAREMAR, non modificando pertanto la consistenza del personale con contratto a tempo

indeterminato al 31 dicembre 2012.

- Nell'esame fatto dalla Corte sull'accordo 28 maggio 2013, allegato alla presente,

firmato con le OO.SS. non sembrano essere stati esaminati due ulteriori aspetti:

1) L'immissione in Continuità di Rapporto di Lavoro dei 30 marittimi

summenzionati, già in Turno Particolare, alcuni dei quali hanno avviato dei contenziosi contro

la SAREMAR, eviterebbe notevoli effetti negativi negli esercizi futuri e di indeterminabilità da

parte di un potenziale acquirente di SAREMAR, evitabili solo con la conciliazione prevista

nell'accordo per il marittimo prima dell'immissione in CRL.

2) Come si evince dall'accordo, è stata prevista la riduzione dei costi connessa alla

modifica dell'organizzazione a bordo. Tale riduzione risulta essere superiori ai costi derivanti

dalla suddetta immissione in CRL. In particolare:

- l'approntamento nave sarà ridotto da 60 a 45 minuti ed il rassetto nave a fine

turno da 30 a 15 minuti;

- verrà realizzata, ove possibile, l'eliminazione della sovrapposizione della giornata

lavorativa del personale imbarcante con quella del personale sbarcante;

- qualora non fosse possibile quanto esposto al precedente punto non verranno

richieste e quindi corrisposte ore di lavoro straordinario derivanti dalla sovrapposizione;

- ai fini di un più rapido smaltimento dei riposi maturati e non goduti, la data

massima per il reimbarco dei marittimi passerà da 30 a 36 giorni per il settore Nord-Sardegna

e da 20 a 25 giorni per il Sud-Sardegna;

368

- in data 28 maggio c.a. e 3 giugno c.a. sono stati sottoscritti, da tutte le OO.SS., i

verbali che prevedono una riduzione della tabella di armamento per il trasferimento delle navi

senza passeggeri a bordo.

- In sintesi, i marittimi in Turno Particolare vengono già regolarmente imbarcati in

base alle tabelle di armamento (posti di lavoro a bordo delle navi) per l'effettuazione dei servizi

di collegamento (servizi di collegamento con le Isole minori e con la Corsica quantitativamente

immutati dal 2007), per cui il loro passaggio in CRL non comporterebbe per la Società un

aggravio di "ulteriori costi" ma addirittura un risparmio in termini economici per effetto dei

provvedimenti di cui sopra.

- Con riferimento al Bonus Sardo Vacanza, si precisa che la Società non ha

beneficiato direttamente del contributo e che comunque il calcolo della spesa per passeggero

(pag. 359 della Relazione sul rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna per

l'esercizio finanziario 2012) non tiene conto di diversi fattori, tra cui, il trasporto anche di

autovetture, camper, moto, bus, e soprattutto automezzi commerciali.

Relativamente al paragrafo "Contenimento delle spese di rappresentanza e per

sponsorizzazioni sostenute dagli organismi partecipati dalla Regione" (pag. 264), si sottolinea

che l'importo di euro 202.203,81 include anche i costi sostenuti per la pubblicazione dei bandi

di gara ex D.lgs. 163/2006 e avvisi legali, per un importo pari ad euro 28.641,35; dei restanti

euro 173.562,46, euro 160.131,28 sono da attribuirsi alla linea Sardegna - Penisola. La

Società evidenzia anche che le spese pubblicitarie sui quotidiani ed i periodici e quelle relative

ai motori di ricerca internet su Google costituiscono delle precondizioni per l'acquisizione della

clientela e le vendite dei biglietti, sia attraverso le agenzie di viaggio e tour-operator, sia

attraverso internet.

Osservazioni sulle deduzioni dell’Assessorato dei Trasporti

Si prende atto della precisazione relativa al credito vantato da Saremar nei confronti di

Tirrenia Navigazione Spa, correttamente determinato in € 11.546.403,59 anziché in 11,57

milioni di euro come indicato in relazione.

Con riferimento al mancato esercizio del controllo analogo da parte della Regione nei

confronti di Saremar, si ribadisce che la Regione avrebbe dovuto esercitare tale controllo dal

momento in cui Saremar è stata trasferita alla Regione stessa (novembre 2009) e non a

partire dal mese di luglio 2012, considerato che non è rilevante la circostanza che – in

applicazione della disciplina transitoria prevista dalla legge di trasferimento – la compensazione

per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico sia stata corrisposta a Saremar direttamente

dallo Stato fino a luglio 2012.

La transitorietà di tale sistema era d’altronde ben nota all’Amministrazione regionale

visto che nel bilancio per gli esercizi 2011 e 2012 è stato inserito il capitolo di spesa n.

SC07.600 (spese relative agli oneri di servizio pubblico per l’attività di trasporto marittimo tra

369

la Sardegna e le isole minori), che prevede l’erogazione di 13,68 milioni di euro, esattamente

pari al contributo annualmente erogato dallo Stato (a fine esercizio, lo stanziamento è stato

regolarmente annotato fra le economie).

Controllo che – in ogni caso – non è stato avviato neppure da luglio 2012, come

chiaramente risultante sia dalle dichiarazioni che l’Amministratore delegato di Saremar ha reso

nel corso dell’audizione, sia dal fatto che Saremar ha proceduto ad assunzioni di nuovo

personale in violazione dei precisi limiti in materia.

Si deve ribadire quanto affermato in relazione, circa la mancata comunicazione alla

Corte dei conti dei nuovi obblighi finanziari assunti dalla Regione verso Saremar, per la

continuità territoriale verso le isole minori: contrariamente a quanto asserito nelle deduzioni

dell’Assessorato, nessun punto della risposta alla nota istruttoria ha fatto riferimento

all’argomento in questione. L’Assessorato asserisce che notizie sul punto siano state fornite

nella parte relativa ai “Flussi di traffico merci e persone sulle rotte coperte da Saremar”, ma la

risposta alla nota istruttoria contiene – in questa specifica parte – solo dati sul numero di

passeggeri e quantità di merci, senza alcun riferimento all’intervento a carico del bilancio

regionale.

Le osservazioni dell’Assessorato relative all’aumento del personale Saremar devono

essere analiticamente esaminate, in quanto si riferiscono ad aspetti differenti del problema

che, senza una chiara esposizione, non consentono di delineare correttamente il senso del

rilievo formulato in relazione alle nuove assunzioni e all’aumento dei costi per il personale.

1) L’Amministrazione lamenta l’inesattezza dei dati sul personale di Saremar

contenuti nella relazione (al paragrafo “Riduzione della spesa per il personale

sostenuta dagli organismi partecipati dalla Regione”), in quanto essi non sarebbero

corrispondenti a quelli reali. Nel sottolineare che i dati contestati provengono dalla

medesima Amministrazione regionale, non si può non rilevare che sia nella tabella

A (che si contesta) sia nella tabella annessa alle osservazioni risulta che Saremar

avesse a disposizione n. 195 unità di personale nel 2011 e n. 196 nel 2012; la

differenza rilevabile fra le due esposizioni riguarda solo la diversa ripartizione nelle

categorie di personale a tempo indeterminato o determinato.

Le osservazioni dell’Assessorato focalizzano l’attenzione sulla distinzione fra

personale in Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL) e personale in Turno

Particolare, asserendo che entrambe le fattispecie si riferiscono a contratti a tempo

indeterminato, ragion per cui in realtà le unità stabilmente a carico della Società

sarebbero 140 nel 2011 e 168 nel 2012.

A dimostrazione di ciò l’Amministrazione trasmette uno dei contratti di

lavoro stipulati per il Turno Particolare (convenzione n. 245/12 del 6/11/2012,

repertorio n. 860/12), nel quale è, di converso, indicato che Il presente

contratto è stipulato a tempo indeterminato a decorrere dal 6 novembre

2012.

370

Se si fosse trattato di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, non vi

sarebbe stato alcun bisogno di sottolinearne la durata e la decorrenza.

Pare logico dedurre che i lavoratori inclusi nella colonna del cosiddetto

Turno Particolare, che si vorrebbero già compresi fra quelli a tempo indeterminato,

appartengono invece alla categoria dei lavoratori a tempo determinato, come

correttamente già indicato dall’Amministrazione regionale in sede di esame della

spesa per il personale degli organismi partecipati dalla Regione, da cui consegue la

correttezza dei dati esposti nella tabella riportata al capitolo 14 della presente

relazione.

E si deve rilevare, in ogni caso, che le stesse tabelle prodotte

dall’Assessorato indicano un aumento complessivo di 28 unità di personale

nell’esercizio 2012; sommando le due categorie che l’Amministrazione asserisce

essere di lavoratori a tempo indeterminato (CRL più Turno Particolare) si passa da

140 a 168 lavoratori.

2) L’Assessorato obietta che con l’accordo del 28 maggio 2013 non si sarebbe

proceduto all’assunzione di nuove unità di personale, ma solo alla regolarizzazione,

o formalizzazione, di contratti di lavoro che già da tempo avevano i requisiti propri

dei contratti a tempo indeterminato, aggiungendo che la loro mancata

sottoscrizione avrebbe esposto Saremar a un eventuale contenzioso di fronte al

Giudice del lavoro.

L’osservazione non trova riscontro negli atti, non solo per quanto esposto

al punto precedente, circa la riconducibilità alla categoria del lavoro a tempo

indeterminato dei lavoratori inseriti nel Turno Particolare, ma anche per quanto

espressamente riportato nell’accordo stipulato il 28 maggio 2013 fra Saremar e le

Organizzazioni sindacali.

Nel verbale di accordo si legge infatti che:

…In considerazione dell’attuale situazione economico-finanziaria della

Società, qualunque eventuale ammissione alla CRL disposta al di fuori delle

previsioni contrattuali non può essere valutata se non a fronte dell’adozione di

misure di riduzione dei costi aziendali…

…le parti confermano preliminarmente la piena conformità dell’attuale

consistenza del personale navigante di Saremar in regime di continuità di rapporto

di lavoro alle disposizioni contrattuali in materia…

…Ciò premesso…in via del tutto eccezionale ed in deroga alla richiamata

normativa contrattuale, la Società procederà, entro la fine del prossimo mese di

luglio, ad ammettere alla continuità del rapporto di lavoro (C.R.L.) i marittimi di cui

all’elenco riportato sub Allegato 1 al presente verbale…

371

In considerazione dell’eccezionalità degli interventi disposti dalla Società,

non sussistendo vacanze nel fabbisogno di personale in regime di continuità, tali

lavoratori sono stati individuati, in deroga alle disposizioni del vigente CCNL ….

La semplice lettura indica con sufficiente chiarezza che Saremar ha

stabilizzato 30 lavoratori pur non rilevando vacanze di personale nel suo organico.

E l’attuazione del provvedimento è stata decisa in deroga a numerose

norme di settore ma, per quanto qui rileva, senza che la Regione Sardegna – che

per espressa ammissione aveva alla data l’obbligo di svolgere il controllo su

Saremar – abbia mosso alcun rilievo.

L’affermazione sul mancato controllo regionale non viene contraddetta

dall’affermazione contenuta nelle osservazioni, secondo la quale non si può parlare

di assunzioni al 28 maggio 2013 in quanto le immissioni in servizio sarebbero state

effettuate a settembre 2012, quindi prima che la Giunta regionale adottasse la

citata delibera n. 48/23 dell’11 dicembre 2012.

In primo luogo si rileva che il contratto di stabilizzazione trasmesso alla

Corte dei conti reca la data di novembre 2012, non di settembre; si evidenzia, poi,

che la deliberazione della Giunta non ha stabilito nuove norme in materia di

assunzioni, ma ha ribadito l’applicabilità alle società regionali delle norme statali

(D. L. n. 78/2010).

Alla data dell’immissione in servizio dei lavoratori (novembre 2012, o come

afferma l’Assessorato settembre 2012) il D. L. n. 78 era da tempo convertito nella

Legge n. 122/2010, di conseguenza il limite alle assunzioni di personale era

applicabile a Saremar.

3) In relazione alla clausola contrattuale che vincola la stabilizzazione dei lavoratori

alla realizzazione di un contenimento dei costi, derivante dall’organizzazione del

lavoro, vengono elencate le azioni volte a conseguire la riduzione di detti costi;

solo l’esame dei bilanci futuri potrà consentire la verifica dell’effettività di essi,

risultando per ora una mera elencazione di azioni priva della quantificazione dei

risparmi di spesa attesi.

L’Assessorato ha evidenziato infine il fatto che non è stata correttamente determinata

la correlazione fra l’importo speso dalla Regione per incentivare i trasporti da e per la Sardegna

e il numero di passeggeri trasportati da Saremar, rapporto che nella relazione viene

quantificato in circa 34 euro per passeggero trasportato; viene contestato il mancato calcolo,

fra gli “oggetti” del trasporto, degli automezzi e delle merci.

Sul punto occorre precisare che, come chiaramente desumibile dal testo, il rapporto in

questione è finalizzato a quantificare l’incidenza della politica regionale di supporto al trasporto

marittimo, che era stata attivata con l’intento precipuo di incentivare il trasporto turistico verso

la Sardegna e in quest’ottica si è rapportata la spesa pubblica al numero di persone

effettivamente trasportate.

372

17. LA NORMATIVA REGIONALE IN TEMA DI PERSONALE DEGLI ENTI

LOCALI ADOTTATA NELL’ULTIMO BIENNIO E I SUOI EFFETTI

Nel giudizio di parifica del rendiconto della Regione per l’anno 2011 le Sezioni Riunite

avevano ritenuto di doversi soffermare sull’esame di alcune disposizioni della normativa

regionale che operavano rilevanti deroghe a limiti e restrizioni che, nell’ottica del contenimento

della complessiva spesa pubblica la legge statale aveva introdotto alla spesa di personale degli

enti locali. In particolare le Sezioni Riunite avevano posto l’accento su quelle previsioni di leggi

regionali che derogavano all’obbligo di riduzione della spesa ed alle condizioni previste dalla

legge statale affinché si potesse procedere all’assunzione di nuovi dipendenti.

Al riguardo si erano sottolineati i seguenti aspetti di criticità:

- sostanziale stabilità dell’applicazione di regole derogatorie della normativa vigente in

ambito statale a suo tempo approvate quale strumento transitorio. Ripetuta indicazione,

nella legislazione regionale, che le disposizioni in materia di finanziamento alle spese di

personale degli enti locali si applicano provvisoriamente nelle more del riordino delle

autonomie locali e della disciplina del fondo unico regionale;

- progressivo allargamento dell’area di applicabilità delle deroghe regionali ritenendo

ammissibile, per il solo fatto del finanziamento regionale, la disapplicazione integrale di

principi di coordinamento della finanza pubblica ritenuti cogenti dalla Corte

Costituzionale in quanto adottati dalla legge statale con l’espressa finalità di contenere

e ridurre la spesa di personale nel suo complesso;

- evidente inadeguatezza delle disposizioni regionali dal punto di vista della tecnica

redazionale. La complicata articolazione delle leggi regionali nella materia rende

particolarmente difficoltosa la lettura sistematica delle regole applicabili agli enti locali

della Regione Sardegna. Ciò è dovuto per la verità anche alla particolare complessità

delle stesse previsioni statali derogate e delle loro successive e frequenti modifiche.

Nel corso dell’anno 2012, il legislatore regionale non ha affrontato né posto rimedio,

neanche parziale, alle criticità segnalate dalle Sezioni Riunite.

Anzi, il quadro normativo complessivo è stato reso ancor più complicato sotto diversi

punti di vista:

1) Anzitutto si deve ancora sottolineare il mancato completamento della promessa

riforma delle autonomie locali, per l’ennesima volta preannunciata dalla Regione con l’art. 1

della legge regionale n. 11 del 25 maggio 2012 (adottata a seguito dei referendum abrogativi

delle quattro “nuove” autonomie provinciali del 6 maggio 2012).

Come noto il 6 maggio del 2012 si sono svolte in Sardegna le consultazioni elettorali per

l’esame di dieci quesiti referendari. Tra questi, quattro quesiti, aventi natura abrogativa, hanno

riguardato le quattro province “nuove” di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano,

dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio.

373

Con l’approvazione del corpo elettorale tali referendum avrebbero dovuto comportare

l’abrogazione delle disposizioni istitutive delle nuove quattro province ed avrebbero dovuto

impedire, in ultimo, la loro stessa sopravvivenza.

La Regione Sardegna, in ragione di affermate connesse problematiche organizzative ed

amministrative, legate all’esistenza delle circoscrizioni provinciali, approvava invece una

disciplina transitoria con l’art.1 della citata legge n.11/2012. Tale previsione, per la parte qui

rilevante, prevede testualmente: “Entro il 31 ottobre 2012 il Consiglio regionale, in armonia

con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico, nonché con lo Statuto, approva una

legge contenente il riordino generale delle autonomie locali, facendo applicazione del principio

di decentramento amministrativo e valorizzando le funzioni da attribuire alle unioni di comuni

e/o ad altre forme associative.

2. Entro il 31 dicembre 2012 deve essere data attuazione al procedimento di riforma,

assicurando la consultazione delle popolazioni interessate.”

Solo con la legge regionale n. 15 del 28 giugno 2013 - Disposizioni transitorie in

materia di riordino delle province – è stato stabilito che entro trenta giorni dall'entrata in

vigore della stessa legge “il Consiglio regionale approva una legge di riforma organica

dell'ordinamento degli enti locali” e che siano “nominati, con delibera della Giunta regionale, su

proposta del Presidente della Regione, commissari straordinari che assicurano la continuità

delle funzioni già svolte dalle province e predispongono entro sessanta giorni dall'insediamento

gli atti contabili, finanziari e patrimoniali ricognitivi e liquidatori necessari per le procedure

conseguenti alla riforma”. Ancora oggi si rimane, quindi, in attesa del completamento della

riforma delle autonomie locali. Le conseguenze, in particolare sul piano finanziario, sono state

analizzate dalla Sezione Regionale di controllo con l’indagine approvata con delibera n.

90/2012 “Verifica delle problematiche connesse all’istituzione di nuove province con particolare

riferimento ai costi di organizzazione e di personale”.

2) Al contempo si è assistito al sovrapporsi, disorganico, di ulteriori norme regionali e

statali di modifica delle disposizioni vigenti. L’effetto di queste sovrapposizioni normative è

stato a dir poco dirompente sotto il profilo della chiarezza normativa.

La Sezione regionale di controllo (si veda per tutte le deliberazioni 114/2010 e

78/2011) aveva a più riprese rimarcato, nel corso degli ultimi due anni, la necessità di

verificare scrupolosamente gli ambiti di applicabilità delle deroghe regionali ai vincoli imposti

dalla legge statale alla spesa del personale degli enti locali ai fini del contenimento della spesa

pubblica.

Infatti i vincoli alle assunzioni negli enti locali e gli obblighi di contenimento e riduzione

della spesa di personale, posti dai commi 7 e 9 dell’art. 14 del D.L. 78/2010, erano da

intendersi quali principi di coordinamento della finanza pubblica, come tali vincolanti anche per

le Regioni ad autonomia speciale.

La Sezione del controllo, stante l’autonomia organizzativa della Regione Sardegna nella

materia del personale degli Enti locali, aveva dato una lettura della normativa nel suo

374

complesso che consentiva di riconoscere l’ambito di autonomia riservato alla Regione senza

entrare in contrasto con i principi di contenimento imposti dal legislatore statale, ed aveva in

particolare ritenuto corretto l’esercizio del potere regionale derogatorio nel caso che il suo

esercizio fosse stato sorretto dal contestuale esercizio del potere organizzativo riconosciuto

all’autonomia regionale.

Si era quindi ripetutamente affermato, anche in risposta a particolari quesiti da parte

degli enti locali nell’espletamento della funzione consultiva di cui all’art.7 della legge 5 giugno

2003, n.131, che la deroga ”…. trova ingresso esclusivamente con riguardo alla spesa

discendente da nuovi rapporti di lavoro a diverso titolo quando derivino da comprovati reali

processi di decentramento o riorganizzazione di funzioni e il cui onere sia finanziato con

risorse regionali e/o del fondo unico”, di fatto riconducendo il potere di deroga esercitato in

ambito regionale al citato potere organizzativo, riconosciuto dallo Statuto all’autonomia

regionale.

Nel corso dell’anno 2012 l’art. 2, comma 7, della legge regionale 18 marzo 2011 n. 10 è

stato oggetto di ripetuti interventi da parte del legislatore regionale che in concreto hanno

disatteso l’orientamento espresso dalla Sezione regionale del controllo.

Una prima modifica si è avuta con l’art. 1 della L.R. n. 6 del 15 marzo 2012 e un

secondo intervento è seguito a strettissimo giro appena due mesi dopo, con l’art. 2 della L.R.

n. 11 del 25 maggio 2012.

All’esito di tale intensa attività normativa il tenore testuale della previsione regionale è

risultato il seguente:

“In attesa di una disciplina organica regionale dell'ordinamento degli enti locali di cui

all'articolo 10, comma 5, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (Legge finanziaria 2007) e

successive modificazioni, alle assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato,

incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, contratti di formazione lavoro,

somministrazione di lavoro di cui all'articolo 70, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 10

settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del

lavoro, di cui alla L. 14 febbraio 2003, n. 30), e altri rapporti formativi derivanti da processi di

decentramento di funzioni, dall'attuazione di programmi finalizzati all'occupazione o il cui

onere è comunque finanziato con risorse regionali ivi comprese quelle del fondo

unico previsto dall'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, non si applicano agli

enti locali che non hanno violato i vincoli imposti dal patto di stabilità né ai comuni, con

popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, nei quali l'incidenza delle spese per il personale è

inferiore al 50 per cento delle spese correnti, le disposizioni dell'articolo 14, commi 7 e 9, del

decreto legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010 e

successive modifiche, integrazioni e disposizioni, dell'articolo 9, comma 28 e ivi comprese

quelle di cui alla legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio

annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012), articolo 4, comma 102, lettere a) e

b.”

375

Si è quindi assistito all’ampliamento dello spettro applicativo delle deroghe regionali, la

cui applicabilità, per legge, non appare più necessariamente ricollegata, come in passato, alla

riorganizzazione o al trasferimento di funzioni amministrative: per il fatto stesso dell’esistenza

di un finanziamento regionale, compreso quello del fondo unico regionale, infatti, ogni ente

locale viene autorizzato dalle nuove disposizioni ad effettuare assunzioni di personale con il

rischio che i limiti cogenti fissati dall’ordinamento statale possano essere disapplicati. Il

legislatore regionale, in un certo senso abdicando alla sua funzione di preciso e chiaro indirizzo

agli enti locali, da esercitare nell’ambito del coordinamento degli andamenti di finanza

pubblica, ha scaricato sulle autonomie locali ogni valutazione circa la possibilità di superare i

limiti statali, senza al contempo prevedere un monitoraggio locale e centrale per la governance

della specifica spesa.

a) Le Sezione regionale deve al riguardo precisare che dal punto di vista della sana

gestione finanziaria, la normativa regionale pone un primo immediato problema sotto il profilo

della gestione del bilancio dell’ente locale e della responsabilità del livello gestionale delle

amministrazioni locali: la normativa statale prevede infatti che affinché sia consentito ad un

ente locale di procedere a nuova assunzione, il rapporto tra spesa di personale e spesa

corrente deve essere inferiore al 50%. La normativa regionale, invece, nel derogare a tale

limite disponendo che esso non trova applicazione per le assunzioni finanziate con le risorse

regionali (ivi comprese quelle del fondo unico regionale) non prevede un diverso rapporto

applicabile agli enti locali della Sardegna.

Ciò comporta, astrattamente e per assurdo, che il rapporto tra spese di personale e

spese correnti possa raggiungere negli enti locali percentuali del tutto fuori controllo dal punto

di vista della sostenibilità finanziaria della spesa.

Se è evidente che la norma non può essere intesa in questo modo, ovvero quale

implicita autorizzazione a qualsiasi assunzione di personale al di fuori di qualsiasi limite nei

rapporti tra la spesa di personale e la spesa corrente, è altrettanto evidente che la verifica

della correttezza delle nuove assunzioni anche sotto il profilo della regolarità contabile

strettamente intesa non può che essere rimessa al prudente apprezzamento degli

amministratori locali.

Si deve quindi in prima battuta evidenziare che le norme in esame, nell’assenza di un

limite alternativo al rapporto tra spese di personale e spese correnti, fissato dal legislatore

nella misura del 50%, ed al contempo consentendo che si effettuino nuove assunzioni anche al

di fuori di piani di riassetto di competenze amministrative, ha lasciato eccessivi margini di

discrezionalità rispetto agli obiettivi di contenimento e riduzione della spesa prefissati

nell’ordinamento statale.

b) Con riguardo invece ai contenuti della disciplina regionale, si è assistito a un

progressivo disallineamento delle deroghe regionali con i vincoli imposti dalle norme vigenti

nell’ordinamento statale. Tale situazione ha creato nelle amministrazioni locali ulteriori

innumerevoli incertezze applicative ed ha messo in forte discussione la stessa persistente

376

applicabilità della disciplina derogatoria regionale, come ha rilevato la Sezione regionale di

controllo nel parere n. 9/2013.

Dall’esame della disciplina vincolistica risulta infatti che il legislatore regionale ha

allargato il settore di applicazione della previsione dell’art. 2, comma 7 della legge regionale 18

marzo 2011 n. 10, operante in deroga ai limiti contenuti nelle disposizioni dell’art. 14 del d.l.

78/2010, commi 7 e 9. Queste ultime norme, a loro volta, originariamente riscrivevano l’art. 1

comma 557 della legge 27 dicembre 2006 n. 296, e il comma 7 dell’art. 76 del decreto legge

25 giugno 2008, n. 112, contenenti le previsioni statali implicanti vincoli alle assunzioni e limiti

alla spesa di personale degli enti locali.

Da parte sua, nel corso del tempo, il legislatore statale è intervenuto a più riprese sulla

disciplina vigente agendo direttamente sulla formulazione dell’art. 76, comma 7, del D.L. n.

112/2008 (e non più attraverso modifiche alla novella che lo aveva riformulato, ovvero l’art.

14, comma 9 del D.L. n. 78/2010) .

L’effetto che si è determinato a seguito di questo vorticoso sistema di interventi

normativi sovrapposti, è che la norma derogata dalla disciplina regionale non è più quella in

concreto vigente nell’ordinamento statale ed è anzi diversa per formulazione e ampiezza:

esiste infatti sostanziale difformità tra la formulazione attualmente vigente dell’art. 76, comma

7 del d.l. 112/2008, che pone i limiti operanti nell’ordinamento statale, e la disciplina a suo

tempo introdotta dall’art. 14 comma 9 del d.l. 78/2010, che una volta ne costituiva ed esauriva

il contenuto, al quale continua a fare riferimento la previsione di deroga del legislatore

regionale di cui alla L.R.10/2011.

3) In tale confuso quadro numerosi sono stati gli interventi della Corte Costituzionale. A

fronte di ricorsi presentati dalla Presidenza del Consiglio, la Corte ha sancito l’illegittimità

costituzionale di diverse previsioni regionali ravvisandone il contrasto con principi inderogabili

di coordinamento della finanza pubblica. Al contempo ha affermato la forza vincolante, anche

per autonomie regionali, di quegli stessi vincoli che il legislatore regionale aveva derogato in

maniera sempre più ampia.

Esemplificativa, sul punto, è la sentenza n. 212/2012 della Corte Costituzionale che ha

dichiarato l’illegittimità dell’art. 6, comma 8, della L.R. n. 16 del 2011, in materia di assunzione

di personale proveniente dai Centri servizi per il lavoro (CSL) e dai Centri servizi inserimento

lavorativo (CESIL), sanzionandone, in punto di diritto, il contrasto con le previsioni dell’art. 117

della Costituzione.

In particolare ha affermato la citata sentenza con riferimento alla mancata previsione

nella legge regionale del limite di cui all’art. 9, comma 28 del d.l. 78/2010 (che è appunto uno

dei limiti derogati anche dall’art. 2 comma 7 della legge regionale 18 marzo 2011 n. 10, qui in

esame): “Come si è già ricordato, con norma che deve essere qualificata come principio

fondamentale di coordinamento della finanza pubblica, l’art. 9, comma 28, del decreto-legge n.

78 del 2010 stabilisce che, a decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche possono

377

avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni o con contratti di collaborazione

coordinata e continuativa, nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse

finalità nell’anno 2009.”

L’art. 6, comma 8, della legge della Regione Sardegna n. 16 del 2011, non richiamando

tale limite, consente alla Regione di procedere ad assunzioni a termine che comportino una

spesa superiore a quella massima stabilita dalla legislazione statale di principio e, pertanto,

vìola l’art. 117, terzo comma, della Costituzione”.

Pur nella consapevolezza dell’esistenza del principio dell’inestensibilità del giudicato

costituzionale, si dubita che alla luce degli indirizzi espressi dalla Corte Costituzionale,

l’impianto complessivo del sistema della normativa regionale possa spingersi sino al punto di

contrastare in via immediata e diretta con i principi di coordinamento della finanza pubblica,

quali devono ritenersi quelli finalizzati al contenimento ed alla riduzione della spesa di

personale degli enti locali.

Nell’adunanza del 26 giugno 2013 l’Assessore della Programmazione ha

rappresentato che le norme derogatorie sono frutto della scelta fatta dalla Regione di riporre

fiducia nei confronti degli Enti Locali e garantirne l’autonomia.

378

18. I TRASFERIMENTI REGIONALI AL SISTEMA DELLE AUTONOMIE

LOCALI

Nel corso del 2012 diversi interventi legislativi hanno integrato e modificato la

normativa in materia di enti locali.

Già nel 2011 la Giunta regionale aveva approvato, con le deliberazioni n. 50/2 del 16

dicembre 2011 e n. 4/3 del 26 gennaio 2012, il disegno di legge sulla “Razionalizzazione

dell’esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali dei comuni di cui

all’art. 21 della legge 42/2009”, approvato poi dal Consiglio regionale con la legge n. 4 del 22

febbraio 2012 “Norme in materia di enti locali e sulla dispersione ed affidamento delle ceneri

funerarie”.

Con la norma sono state introdotte variazioni nella composizione dei consigli e delle

giunte comunali e nell’esercizio delle funzioni comunali.

In particolare il numero dei consiglieri, a parte il sindaco, è stabilito secondo il seguente

numero di abitanti del comune (risultante dai dati dell’Istat relativi alla popolazione residente

calcolata al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi

elettorali) (art. 1, c. 5)190 :

› 100.000 abitanti – 34 consiglieri

› 50.000 abitanti – 28

› 25.000 abitanti – 24

› 15.000 abitanti – 20

› 5.000 abitanti – 16

› 1.000 abitanti – 12

Fino a 1.000 abitanti – 8 membri

Il numero degli assessori non deve essere superiore a un quarto del numero dei

consiglieri comunali compreso il sindaco (art. 1, c. 2).

Con riferimento alle funzioni e ai servizi comunali individuati al fine del riparto dei fondi

perequativi degli enti locali dall’art. 21, c. 3, della legge n. 42/2009 (Delega al Governo in

materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione)191, l’art. 2 della

legge n. 4 stabilisce, al comma 3, che dette funzioni debbano essere obbligatoriamente

esercitate in forma associata, entro il 31 dicembre 2013, nei comuni con popolazione fino a

5.000 abitanti, ovvero fino a 3.000 per i comuni appartenenti o che siano appartenuti a

comunità montane, costituite in base alla legge regionale n. 12/2005 “Norme per le unioni di

comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l’esercizio associato di funzioni. Misure di

sostegno per i piccoli comuni” che prevedeva l’associazionismo volontario.

190 Il comma è stato così sostituito dall’art. 1, c. 2, della legge regionale n. 9 del 13 aprile 2012. 191 Le sei funzioni fondamentali sono: funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo; funzioni di polizia locale; funzioni di istruzione pubblica; funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti; funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente, fatta eccezione per il servizio di edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia nonché per il servizio idrico integrato; funzioni del settore sociale.

379

La legge finanziaria regionale 2012 stabilisce – art. 4, c.3 - che a decorrere dal 2012, il

3% del Fondo unico di competenza dei comuni sia destinato al finanziamento delle gestioni

associate di funzioni amministrative, tecniche, di gestione e di controllo di cui alla legge

regionale n. 12/2005.

Con la delibera della Giunta regionale n. 49/6 del 17 dicembre 2012 sono state

approvate le modifiche riferite alle disposizioni attuative e alle procedure di accesso al

finanziamento di cui sopra, precedentemente adottate con le delibere n. 30/28 e n. 31/11 del

2007.

A seguito del risultato referendario sull’abolizione delle otto province del 6 maggio

2012, la legge regionale n. 11 del 25 maggio 2012 “Norme sul riordino generale delle

autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011” fissava al 31 ottobre 2012 il

termine per l’approvazione di una legge di riordino generale da parte del Consiglio regionale

mentre entro il 31 dicembre 2012 avrebbe dovuto essere data attuazione al procedimento di

riforma.

La legge n. 11 stabiliva, inoltre, che gli organi provinciali in carica assumessero

provvisoriamente la gestione delle funzioni amministrative sino al 28 febbraio 2013, termine

prorogato al 30 giugno 2013 con la legge regionale n. 5 del 27 febbraio 2013.

Come indicato nel prosieguo di questo capitolo, i costi di queste proroghe sono stati

esaminati dalla Sezione di controllo nella relazione approvata con la deliberazione n. 90 del

2012.

Con riferimento alla proroga delle “nuove province” merita di essere richiamato quanto

contenuto nella relazione conclusiva della Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione

delle leggi regionali nella seduta del 31 gennaio 2013: Le amministrazioni provinciali e

soprattutto le loro dirigenze… insistono nel considerare le province sarde enti locali, senza

prendere atto che esiste una norma la legge regionale 11 del 2012 che le sopprime all’esito del

referendum del 6 maggio scorso. La stessa norma attribuisce ad organi provvisori compiti

transitori di gestione e l’obbligo di una accurata ricognizione dei rapporti giuridici in essere, dei

beni e del personale dipendente ai fini del successivo trasferimento. Ricognizione mai fatta.

Ulteriori disposizioni in materia di razionalizzazione e riduzione della spesa degli enti

territoriali sono state stabilite dal decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012 (convertito in legge n.

135 del 7 agosto 2012 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza

dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore

bancario”) con gli articoli 17 (Riordino delle province e loro funzioni), 18 (Istituzione delle città

metropolitane e soppressione delle province del relativo territorio) e 19 (Funzioni fondamentali

dei comuni e modalità di esercizio associato di funzioni e servizi comunali).

380

Con la delibera n. 42/29 del 23 ottobre 2012 la Giunta regionale ha approvato il disegno

di legge concernente “Ordinamento delle autonomie locali” 192 nel quale si stabiliscono i principi

ai quali gli Enti locali della Sardegna devono attenersi per disciplinare la propria organizzazione

interna, i livelli di governo delle comunità locali e l’esercizio delle relative funzioni.

Nel frattempo, è entrato in vigore il decreto legge n. 174 del 10 ottobre 2012

“Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché

ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”, convertito in legge n.

213 del 7 dicembre 2012, che introduce diverse modifiche al decreto legislativo n. 267/2000

(Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), alla luce del quale il disegno di legge

ancora all’esame del Consiglio Regionale appare in larga parte superato.

TRASFERIMENTI FINANZIARI - PATTO DI STABILITÀ.

Per il 2012 gli stanziamenti finali riferiti ai trasferimenti agli enti locali conseguenti a

qualsiasi autorizzazione normativa sono stati pari a 1.569.416.603,17 euro, di cui 578.700.000

assegnati al Fondo unico (gli stanziamenti iniziali erano pari a 580.500.000), come previsto dal

comma 2 dell’art. 4 della legge finanziaria regionale n. 6 del 2012, in base al comma 1, art.

10, della legge regionale n. 2/2007.

In particolare, le risorse del Fondo sono ripartite per 508.500.000 euro (stanziamenti

iniziali 510.300.000) a favore dei comuni (cap. SC01.1059) e per 70.200.000 a favore delle

province (cap. SC01.1057) con 500.000 euro destinati all’Amministrazione provinciale di Nuoro

per il funzionamento del museo MAN (UPB S01.06.001).

I dati della gestione esposti nella tabella di seguito riportata, comunicati

dall’Assessorato della programmazione193, evidenziano quanto impegnato e pagato per i

trasferimenti agli enti locali in conto competenza e residui.

Trasferimenti agli Enti locali - Esercizio 2012

COMPETENZA stanziamento iniziale stanziamento finale impegni pagamenti

Fondo unico province 70.200.000,00 70.200.000,00 70.200.000,00 28.380.000,00

Fondo unico comuni 510.300.000,00 508.500.000,00 505.316.450,00 249.994.578,56

Totale trasferimenti

enti locali 1.216.508.000,00 1.569.416.603,17 1.295.989.875,64 645.683.763,36

RESIDUI residui formali carico 1/1 impegni pagamenti

Fondo unico province 34.850.000,00 34.850.000,00 34.850.000,00 34.850.000,00

Fondo unico comuni 222.448.585,49 222.448.585,49 219.192.046,68 219.192.046,68

Totale trasferimenti

enti locali 1.375.872.122,07 1.437.244.408,46 929.867.437,42 467.206.922,50

Fonte: Assessorato della Programmazione

192 Il disegno di legge n. 440 è stato presentato al Consiglio regionale in data 31 ottobre 2012 ma non risulta ancora discusso. 193 Nota dell’8 marzo 2013.

381

In rapporto al totale dei trasferimenti la percentuale stanziata a favore del Fondo unico

costituisce circa il 37% (32% comuni, 5% province). Nell’ambito del fondo, l’87,91% è

assegnato ai comuni e il restante 12.09% alle province.

Nello specifico, la tabella sottostante espone le quote assegnate per singola provincia,

estrapolate dalla determinazione della Direzione generale Enti locali e Finanze n. 66 del 28

gennaio 2013:

FONDO UNICO PROVINCE 2012

PROVINCIA Assegnazione 2012 Somme erogate 40% Da erogare a saldo 2013

CAGLIARI 17.542.558,16 7.017.023,26 10.525.534,90

CARBONIA - IGLESIAS 6.725.941,36 2.690.376,54 4.035.564,82

MEDIO CAMPIDANO 6.041.235,09 2.416.494,04 3.624.741,05

NUORO* 7.995.664,93 3.498.265,97 4.497.398,96

OGLIASTRA 4.931.866,65 1.972.746,66 2.959.119,99

OLBIA - TEMPIO 7.425.324,72 2.970.129,89 4.455.194,83

ORISTANO 7.634.623,04 3.053.849,22 4.580.773,82

SASSARI 11.902.786,05 4.761.114,42 7.141.671,63

TOTALE 70.200.000,00 28.380.000,00 41.820.000,00

*Compreso il finanziamento di 500.000 al museo MAN di Nuoro pagato a saldo nel 2012

Nel fondo, peraltro, confluiscono le risorse per diversi interventi di cui alle leggi

regionali 24 dicembre 1998, n. 37 (Norme concernenti interventi finalizzati all’occupazione),

articolo 19; 1° giugno 1993, n. 25 (Trasferimento di risorse finanziarie al sistema delle

autonomie locali); 23 maggio 1997, n. 19 (Contributo per l’incentivazione della produttività, la

qualificazione e la formazione del personale degli enti locali della Sardegna), articolo 2; 20

aprile 2000, n. 4 (legge finanziaria 2000), articolo 23, e n. 9 del 12 giugno 2006 (Conferimenti

di funzioni e compiti agli enti locali).

Si evidenziano nella tabella seguente i capitoli caratterizzati dai trasferimenti più

cospicui.

Trasferimenti agli Enti locali - Esercizio 2012

Capitolo Denominazione stanziamento

iniziale stanziamento

finale impegni pagamenti

SC01.1071 Mutui Enti locali 16.337.000,00 16.337.000,00 16.336.712,98 16.336.712,98

SC01.1105 Servitù militari 12.793.718,37 12.793.718,37 12.793.718,37 12.793.718,37

SC02.0881 Finanz. Comuni l.r. 11/88 39.000.000,00 39.755.902,07 39.755.901,90 1.899.980,57

SC02.0885

Finanz. Province per trasferimento funzioni

in materia lavoro 10.350.000,00 10.350.000,00 10.349.172,00 10.349.172,00

SC02.890 Patrimonio boschivo 19.000.000,00 19.925.000,00 19.925.000,00 10.425.000,00

SC02.898

Comuni l.r. 37/98. Interventi sviluppo e occupaz. - 10.487.646,93 10.487.646,93 10.487.646,93

SC03.0015 Patrimonio culturale 16.000.000,00 16.187.500,00 16.187.500,00 11.660.706,68

SC04.0193 Consorzi di bonifica - 18.587.666,37 18.438.674,50 3.575.817,57

SC04.1160 Bonifiche siti inquin. 9.000.000,00 10.239.496,56 10.239.496,56 3.643.039,06

SC04.2614 Centri storici 9.600.000,00 12.566.922,44 2.979.522,05 2.468.881,26

SC05.0615 Politiche sociali 19.500.000,00 19.500.000,00 321.568,67 -

SC05.0666 Talassemici, ecc. 46.900.000,00 46.900.000,00 46.899.963,55 31.779.761,26

382

Trasferimenti agli Enti locali - Esercizio 2012

Capitolo Denominazione stanziamento

iniziale stanziamento

finale impegni pagamenti

SC05.0668 Servizi alla persona 30.000.000,00 29.085.243,00 29.084.776,54 18.612.970,03

SC05.0673 Handicap grave 50.000.000,00 50.000.000,00 50.000.000,00 50.000.000,00

SC05.0677 Ritornare a casa 19.000.000,00 19.000.000,00 19.000.000,00 18.908.491,80

SC05.0680 Sostegno alle famiglie 30.000.000,00 30.000.000,00 30.000.000,00 14.305.042,42

SC05.0681 Assistenza domiciliare 15.000.000,00 12.551.000,00 12.551.000,00 12.524.887,81

SC06.1623

Finanz. Province funzioni trasferite in materia di lavoro 11.500.000,00 12.000.000,00 11.500.000,00 3.097.726,91

SC07.026 Mobilità 98.786.000,00 102.184.700,00 3.398.700,00 3.398.700,00

SC07.0033

F.S.C. 2007-2013 Interventi settore viabilità - 10.000.000,00 10.000.000,00 -

SC07.1267

Finanz. Enti locali opere pubbliche immediatamente cantierabili - 15.757.073,59 15.757.073,59 14.122.871,95

Fonte: Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio

La finanziaria regionale n. 6/2012 è stata modificata dalla legge regionale n. 10/2012,

con particolare riferimento ai commi 16, 17 e 18 dell’articolo 1, per cui nelle direttive per

l’anno 2012 relative alla limitazione all’assunzione degli impegni e dei pagamenti finalizzata al

rispetto del patto di stabilità interno, la Giunta regionale deve tener conto degli stanziamenti

destinati al fondo unico, all’emergenza sociale, al contrasto alla povertà, all’istruzione e alla

ricerca, all’occupazione e agli interventi a favore delle aree di crisi (c. 16); entro il 31 marzo

2012 sono erogati a favore degli enti locali il saldo della quota relativa all’esercizio precedente

ed il 40% della quota stanziata nell’esercizio in corso del fondo. I successivi trasferimenti sono

erogati sulla base di dimostrata esigenza di cassa e comunque solo dopo autocertificazione

dell’avvenuta spesa di almeno il 90 per cento di quanto trasferito in conto residui. Gli enti locali

hanno, inoltre, la facoltà di optare per ulteriori trasferimenti a valere sul fondo unico o su altre

assegnazioni (c. 17); la disposizione del comma 17 si applica fino a quando non verrà definita

la modalità che consente il trasferimento dell’80% entro il 31 marzo e il saldo entro il 30

ottobre di ciascun anno, ferma restando la spesa del 90% del trasferimento medesimo (c. 18).

L’Amministrazione regionale ha provveduto, quindi, a erogare entro il 31 marzo 2012 il

saldo delle quote non liquidate nel 2011 e il 40% della quota stanziata sulla competenza 2012.

Sono state erogate in favore di 69 comuni ulteriori quote del Fondo unico, sulla base di

richieste per esigenze certificate e previa dimostrazione di aver speso almeno il 90% dei

residui.

Il Patto di stabilità degli enti locali è disciplinato dalla legge regionale n. 16 del 19

novembre 2010 ai sensi dell’art. 77 ter “Patto di stabilità interno delle regioni e delle province

autonome” (in vigore dal 2 marzo 2012) del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (convertito,

con modificazioni, in legge 6 agosto 2008 n. 133).

La Regione provvede ad adattare per gli enti locali le regole e i vincoli posti dal

legislatore nazionale con il patto territoriale che definisce l’obiettivo aggregato dei comuni e

delle province quale risultante dalla somma degli obiettivi dei singoli enti comunicati alla

383

Regione dal Ministero dell’economia e delle finanze. L’obiettivo aggregato è approvato

annualmente con delibera di Giunta regionale e comunicato al Ministero competente (art. 2).

Gli obiettivi dei singoli enti sono ridefiniti con deliberazione della Giunta regionale e

possono essere modificati in senso peggiorativo o migliorativo, a richiesta degli enti, ma

rispettando i seguenti criteri:

a) non sono autorizzate le richieste di peggioramento del saldo obiettivo a copertura di

spesa corrente;

b) sono considerate in via prioritaria, nell'ordine, le richieste di peggioramento del saldo

obiettivo relative a:

1) debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze esecutive relative alla nuova disciplina del

computo degli oneri di esproprio;

2) interventi in attuazione di piani e programmi regionali;

3) smaltimento di residui passivi pregressi in conto capitale;

4) interventi legati a situazioni di emergenza, di cui non è già prevista l'esclusione ai

sensi della normativa statale vigente;

4-bis) spese sostenute per il funzionamento, anche in forma associata, degli Uffici dei

giudici di pace.

Con l’art. 4 la Regione può decidere di incrementare la capacità di spesa complessiva

attraverso la cessione di proprie quote con interventi compensativi.

Infine l’art. 5 stabilisce che a partire dal 2011 la Giunta regionale assicura che, nella

predisposizione dei budget finanziari delle singole direzioni generali, sia considerata prioritaria

la devoluzione del fondo unico agli enti locali e che le risorse dello stesso fondo, in quanto

compartecipazione regionale all’esercizio delle funzioni delegate, qualora già parte della verifica

del Patto territoriale, possono non essere computate nel calcolo del patto di stabilità dei singoli

enti locali territoriali.

Con la Delibera n. 35/25 del 28 agosto 2012 e, in via definitiva, con la Delibera n.

40/28 dell’11 ottobre 2012 è stato approvato l’obiettivo aggregato riferito a 64 comuni (con

popolazione superiore ai 5.000 abitanti) per 114.152.000 euro e alle 8 province per

29.694.000.

La delibera n. 37/1 del 6 settembre 2012 ha rideterminato il saldo obiettivo per i

comuni in 44.618.000 euro, quantificando in 70.000.000 la riduzione degli impegni regionali di

parte corrente per consentire ai comuni l’aumento del corrispondente importo della capacità di

spesa finalizzato al pagamento dei residui passivi in conto capitale (patto di stabilità verticale

incentivato).

La Delibera n. 40/31 dell’11 ottobre 2012 ha rideterminato il saldo, cedendo un’ulteriore

quota di 23.234.000 a valere sui propri impegni di parte corrente del bilancio regionale, al fine

di incrementare la capacità di spesa complessiva del sistema delle autonomie locali anche a

favore delle province, escluse dal patto verticale incentivato (saldo comuni 38.083.000,

province 12.995.000). Tutte le province e 62 comuni hanno chiesto il peggioramento del

384

proprio saldo obiettivo 2012; nessun comune ha, invece, chiesto il miglioramento del proprio

saldo, per cui non è stato possibile attivare il patto regionale orizzontale per mancanza di

quote disponibili.

In totale gli spazi finanziari ceduti dalla Regione agli enti locali ammontano a

93.234.000 euro di cui 76.535.000 ai comuni e 16.699.000 alle province.

Dalle riunioni della Conferenza permanente Regione - Enti locali è emersa la

preoccupazione sullo stallo della spesa dovuto alla rigidità delle norme di patto, parzialmente

mitigato dagli interventi regionali, che impediscono gli investimenti negli enti locali,

incrementando la massa dei residui passivi.

Con riferimento all’attività svolta dal Servizio centrale demanio e patrimonio e dal

Servizio territoriale di Oristano, Nuoro, Medio Campidano nel 2012 risultano effettuati i

seguenti pagamenti:

- ai comuni costieri 345.837,16 e al comune di Cardedu 8.760,76 (determinazione n.

1039 del 7 giugno 2012);

- per contributi spese di manutenzione ordinaria dei porti: 31.566,99 La Maddalena,

50.000 Portoscuso (Delibera n. 40/18 del 6 ottobre 2011);

- per rimborso 13.445,86 all’Unione dei comuni del Sinis Montiferru e 65.657,02 ai

comuni costieri di competenza del Servizio territoriale di Oristano, Nuoro e Medio

Campidano.

INDAGINI DELLA SEZIONE DI CONTROLLO.

Nel corso del 2012 la Sezione del controllo per la Regione Sardegna ha approvato tre

relazioni nell’ambito del programma annuale di attività di controllo successivo sulla gestione,

aventi ad oggetto le autonomie locali, di cui si riportano alcune parti delle valutazioni

conclusive.

1. “Rilevazione e analisi dei costi della politica negli enti locali della Sardegna nel quadriennio

2008-2011”, approvata con la deliberazione n. 82/2012”.

“…si deve sottolineare preliminarmente che l’attività necessaria per l’acquisizione dei dati ha mostrato il

livello di arretratezza del sistema delle autonomie locali della Sardegna sia sotto il profilo informatico, sia per quanto

concerne la capacità di comunicare all’interno degli enti.

Le spese dei Comuni risultano diminuite percentualmente in misura maggiore rispetto a quelle delle

Province, ma è necessario tenere presente che le spese dei Comuni sono notevolmente più elevate.

L’esame congiunto dei dati consente infatti di verificare come le spese relative ai Comuni siano molto

superiori ai costi della politica sostenuti dalle Amministrazioni provinciali. Ciò fa si, di conseguenza, che anche i costi

suddivisi per abitante di queste ultime siano notevolmente inferiori. La spesa che ogni abitante della Sardegna deve

mediamente sostenere per il mantenimento degli organi politici provinciali è inferiore ai 7 euro all’anno,

corrispondente a meno di un terzo dell’importo complessivo, che varia dai 25,58 euro del 2008 ai 23,65 euro del

2011.

385

2008%

Com.

Prov.

2009%

Com.

Prov.

2010%

Com.

Prov.

2011%

Com.

Prov.

Var.

08

11

Comuni 30.632.535,93 73% 30.840.433,99 73% 29.955.292,68 75% 27.987.942,40 72% -8,63%

Province 11.355.361,28 27% 11.656.977,03 27% 10.058.355,90 25% 10.789.605,54 28% -4,98%

Totale 41.987.897,21 42.497.411,02 40.013.648,58 38.777.547,94 -7,65%

Sp. per

abitante

comuni* 18,78 18,90 18,33 17,14 -8,73%

Sp. per

abitante

province 6,80 6,97 6,01 6,44 -5,36%

Sp. per

abitante

totale 25,58 25,87 24,33 23,58 -7,84%

Costi della politica - totale province e comuni

*Nel calcolo dalla spesa media per abitante si è tenuto conto della mancata trasmissione dei dati da parte di alcuni

comuni

Come si è già evidenziato, sono state registrate, sia per i Comuni che per le Province, diminuzioni per

quanto concerne tutte le voci di spesa, con la sola eccezione delle spese riguardanti gli uffici di supporto, che hanno

subito un incremento complessivo del 27,39%.

…Le percentuali di riduzione maggiori si sono registrate laddove si è potuto rinunciare all’acquisizione di

beni e servizi, in primo luogo le spese di rappresentanza, che hanno subito una diminuzione di oltre il 50%.

La successiva tabella mostra le riduzioni, in valori assoluti e percentuali, delle varie voci che rappresentano

i costi della politica di Comuni e Province, mentre i grafici che seguono riportano, in termini percentuali, la

composizione delle spese rispettivamente negli esercizi 2008 e 2011. Dagli stessi grafici si evince che la diminuzione

generale delle spese non ha comportato grandi variazioni nella ripartizione delle stesse, ad eccezione, come appena

sottolineato, delle spese di rappresentanza e per gli uffici di supporto.

Tabella 2008 2009 2010 2011

Variazione

2008/2011

Indennità Sindaco/Pres. prov. 6.603.782,85 6.551.404,00 6.830.316,74 6.488.920,85 -1,74%

Indennità Assessori 11.697.793,45 11.398.657,21 10.902.132,81 10.806.916,06 -7,62%

Indennità Presidente Consiglio 753.114,11 739.463,64 721.217,86 721.171,79 -4,24%

Gettoni di presenza Consiglieri 5.729.589,16 5.406.704,97 4.595.247,98 4.879.978,02 -14,83%

Oneri permessi e aspettative 2.770.280,11 2.794.846,19 2.337.868,91 2.147.431,03 -22,48%

Missioni e rimborsi 3.724.117,08 3.199.266,57 2.558.283,04 3.009.610,63 -19,19%

Spese di Rappresentanza 1.364.756,47 1.613.702,28 1.452.290,78 651.034,73 -52,30%

Spese per uffici di supporto 5.070.916,93 6.292.747,54 6.265.631,02 6.459.710,67 27,39%

Altre spese 4.273.547,05 4.500.618,61 4.350.659,45 3.612.774,16 -15,46%

TOTALE 41.987.897,21 42.497.411,02 40.013.648,58 38.777.547,94 -7,65%

Spesa per abitante 25,58 25,87 24,33 23,58 -7,84%

Comuni Province - Spese complessive anni 2008/2011

386

In definitiva, si è riscontrato che le spese per gli organi rappresentativi di Comuni e Province, costano

complessivamente circa 40 milioni di euro, con un massimo di 42.007.648,34 di euro nel 2008 e un minimo di

38.909.351,85 di euro nel 2011. I Comuni, come si è visto, concorrono alla formazione di detta spesa nella misura

di oltre il 70%.

In termini assoluti si tratta di somme rilevanti, che però devono essere rapportate alle esigenze legate alla

necessaria esistenza degli organi politici e quindi alla loro essenziale funzione di amministrazione e di

rappresentanza democratica.

Se poi si ha riguardo al costo medio sopportato da ciascun cittadino della Sardegna per il mantenimento di

tali organi si ha invece la percezione che tali costi, in relazione alla funzione svolta dagli organi politici, risultino

relativamente contenuti. In particolare gli organi rappresentativi delle Province, come si è visto, costano a ogni

cittadino meno di 7 euro l’anno, ai quali si devono aggiungere, però, i costi per il personale e per il funzionamento di

tali organismi…

L’esame dei dati raccolti, che ha dimostrato una costante riduzione dei costi della politica nel corso del

quadriennio considerato, ha altresì reso palese la possibilità di ulteriori riduzioni, in particolare per alcune voci di

spesa che, tuttavia, non potranno raggiungere percentuali significative in presenza di una siffatta distribuzione degli

Enti sul territorio.

L’accorpamento degli Enti minori e la soppressione di altri, come previsto per le Province di più recente

istituzione, potranno portare a un risparmio per la finanza pubblica tanto più consistente quanto più è elevato il

numero degli Enti interessati.

Si richiamano sul punto le osservazioni formulate con riferimento alla spesa per abitante delle Province…,

per la quale si è riscontrato che, con l’eccezione della provincia di Carbonia Iglesias, le altre tre nuove Province

presentano un’incidenza molto più elevata di quelle “storiche”. Del tutto anomalo il dato relativo alla provincia di

Oristano, in crescita e di importo rilevante. Si tratta, comunque, di un fenomeno che richiede un approfondimento in

altra sede.

La presente rilevazione vuole fornire al Legislatore regionale alcuni elementi di valutazione in vista del

riordino dell’ordinamento regionale degli Enti locali, il cui rinvio non è più giustificabile per le molteplici ricadute sul

piano finanziario delle norme di carattere derogatorio, delle quali si è dato conto nel corso della relazione. Questa

Sezione esprime forti perplessità in ordine a tale tipologia di deroghe, atteso che esse comportano riflessi

considerevoli per gli oneri che impongono sui bilanci pubblici, in particolare degli enti locali che sono costretti a

trovare la copertura delle relative spese nei propri bilanci e a rispettare, comunque, un proprio piano di

contenimento delle spese nell’ottica del coordinamento della finanza pubblica a livello nazionale”.

387

2. “Monitoraggio, si sensi dell’art. 16, comma 26, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 148,

delle spese di rappresentanza sostenute dagli organi di governo degli enti locali della

Sardegna”, approvata con Delibera 83/2012

“Il decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,

n. 148, al comma 26 dell’art. 16, dispone che le spese di rappresentanza sostenute dagli organi di governo degli

enti locali, siano elencate per ciascun anno, a partire dal 2011, in un apposito prospetto allegato al rendiconto

della gestione che deve essere trasmesso alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti entro dieci

giorni dall’approvazione del rendiconto e pubblicato nel sito internet dell’ente locale…

A partire dal mese di maggio 2012, dunque, gli enti erano tenuti all’invio del prospetto con riferimento

alle spese di rappresentanza sostenute nel 2011 e alla conseguente pubblicazione sul proprio sito internet.

Questa Sezione di controllo ha provveduto a svolgere un monitoraggio dei prospetti inviati, al fine di

verificare il rispetto della normativa.

Sulla base dei dati pervenuti è stato predisposto un elenco nel quale sono stati riportati i seguenti

elementi: la data di trasmissione; la pubblicazione sul sito internet; l’importo della spesa; gli estremi del

regolamento che disciplina le spese di rappresentanza, qualora sia stato adottato; le eventuali note istruttorie

che si è reso necessario inviare per chiarire quanto comunicato.

Gli enti locali sottoposti al controllo, per la regione Sardegna, sono 377 comuni, 8 province, 35 unioni

di comuni, 5 comunità montane.

La verifica svolta ha evidenziato i seguenti risultati complessivi...

Spese rappresentanza 2011 COMUNI PROVINCE UNIONI COMUNI

COMUNITA' MONTANE

Totale enti tenuti all'invio del prospetto 377 8 35 5

Hanno inviato il prospetto 178 6 3 1

Pubblicato sito internet 89 3 0 1

Hanno sostenuto spese 163 6 2 1

Non hanno sostenuto spese 15 0 1 0

Dotati di regolamento che disciplina le spese di

rappresentanza 28 2 0 0

Nota istruttoria Corte 5 0 0 0

Come si evince dai numeri sopra riportati, molti enti non hanno inviato il prospetto.

Le cause del mancato invio possono essere da attribuire alla circostanza che il rendiconto non sia stato

ancora approvato, o alla mancanza di spese di rappresentanza o, ancora, alla non conoscenza della norma che

impone l’invio.

Si sottolinea che nella rilevazione dei costi della politica effettuata dalla Sezione 283 comuni hanno fatto

presente di avere sostenuto spese di rappresentanza nel 2011.

Considerato che in sede di monitoraggio non è possibile procedere ad accertare nei confronti di ogni

ente le motivazioni del mancato rispetto della normativa, la Sezione si riserva di programmare successivamente

eventuali indagini”.

La verifica svolta ha evidenziato i seguenti risultati complessivi...

Spese rappresentanza 2011 COMUNI PROVINCE UNIONI COMUNI

COMUNITA' MONTANE

Totale enti tenuti all'invio del prospetto 377 8 35 5

Hanno inviato il prospetto 178 6 3 1

Pubblicato sito internet 89 3 0 1

Hanno sostenuto spese 163 6 2 1

Non hanno sostenuto spese 15 0 1 0

Dotati di regolamento che disciplina le spese di

rappresentanza 28 2 0 0

Nota istruttoria Corte 5 0 0 0

Come si evince dai numeri sopra riportati, molti enti non hanno inviato il prospetto.

Le cause del mancato invio possono essere da attribuire alla circostanza che il rendiconto non sia stato

ancora approvato, o alla mancanza di spese di rappresentanza o, ancora, alla non conoscenza della norma che

impone l’invio.

Si sottolinea che nella rilevazione dei costi della politica effettuata dalla Sezione 283 comuni hanno fatto

388

3. “Verifica delle problematiche connesse all’istituzione di nuove province con particolare

riferimento ai costi di organizzazione e di personale” approvata con Delibera 90/2012.

“All’esito dell’esame condotto dalla Sezione, risulta un quadro che denota, sotto il profilo delle spese di

funzionamento delle nuove province, e, segnatamente, delle spese di personale e degli organi politici, un

consistente aggravio di spesa a carico dei residenti della Sardegna, circostanza che trova conferma nell’analisi

dell’andamento delle spese complessivamente considerate, del numero dei dipendenti delle province ed, infine,

nell’elaborazione della spesa pro-capite sostenuta per il funzionamento delle amministrazioni provinciali.

La spesa complessiva (relativa al personale ed agli organi politici) per la gestione delle 4 province

storiche, nell’anno 2005, era stata pari, complessivamente, ad € 74.901.159,29, di cui € 68.298.194,57 per le

spese di personale, ed € 6.602.964,72 per il funzionamento degli organi politici, secondo quanto riassunto a fini

di miglior comprensione, dalla seguente tabella:

Personale Organi politici Totale

Province storiche 68.298.194,57 6.602.964,72 74.901.159,29

La spesa complessiva, per la gestione delle 8 amministrazioni provinciali, nell’anno 2011, è stata invece

pari a € 106.595.430,76. La sua scomposizione è di seguito riassunta:

Provincia – spesa 2011 Personale Organi politici Totale

Cagliari 25.143.850,69 2.781.879,18 27.925.729,87

Sassari 19.340.905,88 1.784.968,11 21.125.873,99

Nuoro 13.022.367,44 954.708,06 13.977.075,50

Oristano 14.700.693,00 1.910.554,09 16.611.247,09

Carbonia-Iglesias 5.765.873,20 541.198,15 6.307.071,35

Medio campidano 6.140.567,87 878.713,72 7.019.281,59

Ogliastra 4.287.381,68 706.475,84 4.993.857,52

Olbia-Tempio 7.771.491,94 863.801,90 8.635.293,84

Totale generale 96.173.131,70 10.422.299,05 106.595.430,75

In particolare, considerando distintamente le spese per le vecchie e le nuove province, figurano i

seguenti risultati per l’anno 2011:

Personale Organi Politici Totale

Province storiche 72.207.817,01 7.432.109,44 79.639.926,45

Nuove province 23.965.314.69 2.990.189,61 26.955.504,30

Totale 96.173.131,70 10.422.299,05 106.595.430,75

E’ di tutta evidenza, dunque, che le spese per il funzionamento delle nuove province non solo non hanno

portato ad una diminuzione, neppure parziale, della spesa delle amministrazioni provinciali storicamente esistenti

nella Regione Sardegna, ma anzi si sono pressoché integralmente sommate ad essa, considerato l’aumento, tra il

2005 ed il 2011, delle spese delle medesime province storiche, sia per il personale (+ € 3.909.622,44) che per

gli organi politici (+ € 829.144,72).

La spesa per le due voci considerate è dunque salita da € 74.901.159,29 a € 106.595.430,75, con un

aumento pari ad € 31.694.271,46, pari al 42,31% della spesa iniziale.

Secondo i dati trasmessi dalla province storiche, i dati relativi al personale occupato negli anni 2005 e

2011, analizzati nel cap.5, lasciano invece intravedere una diminuzione dello stesso per complessive 397 unità.

E’ da segnalare che le diminuzioni si sono avute solo nella Provincia di Cagliari (- 338) e nella Provincia di Nuoro

389

(- 90). Tuttavia occorre considerare che queste due province dispongono di società in house per lo svolgimento

di parte delle proprie funzioni e che, conseguentemente, il personale da esse utilizzato dovrebbe essere

sommato a quello direttamente impiegato dalla struttura amministrativa delle due amministrazioni.

La Provincia di Sassari ha invece mantenuto invariata la sua dotazione organica, mentre quella di

Oristano ha registrato un incremento di 30 dipendenti. I dati di seguito riportati tengono presente anche il

numero dei lavoratori interinali e delle collaborazioni.

2005 2011

Personale province storiche 2.187 1.790

Per le province storiche il dato complessivo relativo ai dipendenti a tempo determinato ed indeterminato

è dunque il seguente:

2005 2011

Personale province storiche

(t.d. e t.ind.) 1.570 1.507

Mentre il dato complessivo relativo al personale delle Province “nuove” per l’anno 2011 è il seguente:

2011

Personale province nuove

(t.d. e t.ind.) 533

Si può dunque concludere che se nel 2005 il personale impiegato nelle amministrazioni provinciali era

pari a 1.507 unità, oltre personale interinale e collaborazioni, nell’anno 2011 si è assistito ad un aumento di 470

unità, per un totale di 2.040 dipendenti, ovvero con un aumento percentuale del 29,9 %.

Inoltre, come è stato constatato in precedenza, la minima riduzione delle spese per gli organi politici,

inferiore per le province storiche nel 2011 rispetto al 2005, è da ricondurre alla legislazione che negli ultimi anni

ha drasticamente ridotto le possibilità di spesa delle singole amministrazioni per il funzionamento degli organi

politici. Pertanto neppure tale minima riduzione è in qualche modo riconducibile al maggior decentramento delle

funzioni provinciali.

E’ significativo infine anche il confronto dei dati relativi alla spesa pro-capite per il funzionamento delle

amministrazioni provinciali, sostenuto dai residenti sardi nel 2005 (considerando le sole province storiche) e nel

2011 (considerando tutte le province):

2005 2011

Spesa complessiva 74.901.159,29 106.595.430,76

Residenti 1.655.677 1.675.170

Spesa pro-capite 45,24 63,63

L’aumento di spesa pro-capite registrato è stato di € 18,39, pari al 40,65% della spesa originaria.

Altro aspetto che emerge con preponderanza dall’analisi condotta è la responsabilità

dell’Amministrazione regionale nel consistente divario riscontrato tra trasferimenti regionali accertati e riscossi.

La Sezione ha più volte richiamato la Regione Sardegna ad una corretta gestione del rapporto con le

amministrazioni locali, proprio con riferimento alle modalità ed in particolare alla tempestività dei trasferimenti

regionali. Ciò al fine di evitare il crearsi ed il perpetuarsi, nel corso degli anni, di consistenti residui attivi. Principi

di sana gestione finanziaria, infatti, imporrebbero che la formazione dei residui attivi fosse ricondotta a vicende

se non proprio eccezionali della gestione contabile, quanto meno ad esigenze ed evenienze non ordinarie, nel

senso che la gestione per residui non dovrebbe essere, come invece purtroppo accade, una modalità ordinaria di

390

gestione e disposizione delle proprie risorse.

Viceversa la situazione evidenziata dai ritardi segnalati da tutte le nuove province nel trasferimento

effettivo delle risorse, costituisce concreto nocumento alla gestione materiale di tali risorse, delle quali, in effetti,

le amministrazioni provinciali hanno beneficiato solo sulla carta. Il ritardo di tali trasferimenti implica

evidentemente anche il ritardo nella disponibilità effettiva di tali risorse da parte dei soggetti dell’economia reale,

i quali non possono certo essere legati ai principi della contabilità per competenza. Ciò si traduce in conclusione

in una minor circolazione di risorse in favore dell’intero sistema, con effetti evidentemente depressivi del sistema

economico in genere, tanto più rilevante nell’attuale congiuntura economica.

Se queste sono considerazioni di carattere generale sulle quali la Sezione del Controllo per la Regione

Sardegna e le altre Sezioni della Corte hanno ritenuto di doversi più volte soffermare anche in ambito nazionale,

nel caso di specie il ritardo nei trasferimenti regionali ha l’aggravante di aver inciso ed incidere sulle stesse

capacità di amministrazione delle “nuove” province, atteso che tali trasferimenti, come si è visto, riguardano per

gran parte proprio l’esercizio di funzioni delegate da parte della Regione stessa.

Si dovrà infine considerare che la tendenza normativa è quella di un ulteriore taglio dei trasferimenti agli

enti locali, a fronte invece dell’aumento delle competenze trasferite alle Province e dunque del necessario

maggior impiego di risorse. Pertanto, qualora la scelta del legislatore regionale sia quella del mantenimento

dell’attuale organizzazione delle funzioni amministrative, fosse solo per l’ulteriore prolungarsi del regime

transitorio di cui alla L.R. n.11/2012, anche le gestioni future delle province non potranno che scontare,

inevitabilmente, le scelte restrittive dell’ordinamento. E’ dunque agevole prevedere, in conclusione, l’accrescersi

del disavanzo evidenziato nel corso dell’analisi anche per le prossime gestioni finanziarie.

Ultimo profilo, gestionale, che ritiene la Sezione di dover mettere in evidenza è quello relativo alla

necessità che il potere politico effettui una ponderata valutazione circa l’opportunità o l’inopportunità del

decentramento delle funzioni “provinciali”: dall’analisi condotta è emerso che una parte consistente del bilancio

provinciale è destinato al funzionamento dell’apparato burocratico latamente inteso.

Ad un asettico esame dei dati contabili non risulta tuttavia che la spesa sostenuta per l’ulteriore

decentramento delle funzioni provinciali, attuata nell’anno 2005 mediante la creazione delle quattro nuove

province, abbia avuto una valida giustificazione, specialmente per l’esercizio di quelle funzioni per le quali la

spesa delle province è estremamente ridotta. Ciò ovviamente, preme ribadire, viene ad evidenziarsi se si

considerano in modo asettico i dati contabili presi a riferimento.

Certamente esistono altri elementi che il potere politico è chiamato a valutare, in via esclusivamente ad

esso riservata ma pur sempre con il limite della logicità: ad esempio i risultati dell’azione amministrativa, il

miglioramento dei servizi rispetto al costo del decentramento, la vicinanza del titolare del gestore della funzione

amministrativa rispetto alla popolazione etc.

Nel portare avanti le prospettive di riforma già in atto, la Regione è chiamata quindi a ponderare

adeguatamente, a fini contabili, da un lato, la circostanza che non pare che nella realtà della Sardegna esistano

realtà talmente inaccessibili da giustificare un complessivo decentramento delle funzioni ancor oggi svolte dalle

Province a fronte del livello del costo di gestione di tale decentramento, anche tenuta presente la limitata

consistenza della popolazione residente.

D’altro canto, a riprova di quanto sopra, si può semplicemente considerare che le medesime funzioni

oggi delegate alle quattro province “nuove” risultavano svolte dalle sole quattro province storiche che per

decenni hanno portato avanti l’azione amministrativa ad esse affidata.

Infine è necessario tener presenti anche le prospettive di riforma in itinere a livello nazionale, che

guardano con favore (se non impongono addirittura) l’esercizio associato delle funzioni amministrative anche per

realtà territoriali inferiori all’attuale ambito di estensione delle Province. Il ricorso a tali forme associative potrà

certamente sopperire all’esercizio di certe funzioni ad oggi esercitate dalle Province, la cui stessa natura

suggerisce che diverse realtà territoriali potranno essere correttamente amministrate ricorrendo a tale forma di

gestione piuttosto che mediante la creazione ed il sostentamento di enti intermedi di area vasta”.

391

19. I TRASFERIMENTI AGLI ENTI, ISTITUTI ED AZIENDE REGIONALI

L’articolo 3, comma 10, della legge finanziaria regionale ha disposto che “gli enti, le

agenzie e le aziende regionali nonché le società a totale partecipazione regionale concorrono

alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno attraverso:

a) contenimento dei costi di funzionamento della struttura;

b) raggiungimento del pareggio di bilancio negli enti che adottano la

contabilità economica;

c) raggiungimento del pareggio della gestione di competenza negli enti che

adottano la contabilità finanziaria”.

Il successivo comma 11 ha stabilito che “ai fini degli obiettivi di cui al comma 10, la

Giunta regionale emana, con propria deliberazione, in sede di predisposizione della manovra

finanziaria, specifiche direttive”.

Al comma 37, poi, si legge che “negli enti, agenzie, aziende regionali nonché nelle

società a totale o prevalente partecipazione regionale, è vietato l'uso di fondi pubblici,

ancorché allocati in capitoli di bilancio per le pubbliche relazioni o per fondi di rappresentanza,

per l'acquisto di regali o gadget e per l'invio di comunicazioni augurali.”

Ulteriori norme sono state emanate nella materia dal legislatore regionale nel corso del

2012; in particolare, con la legge regionale n. 21 del 7 novembre “Disposizioni urgenti in

materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifiche di disposizioni legislative sulla

sanità” è stata rivista la tabella A della legge regionale n. 14 del 15 maggio 1995 “Indirizzo,

controllo, vigilanza e tutela sugli enti, istituti ed aziende regionali”.

L’articolo 3, comma 3, della suddetta legge ha abrogato il punto 16 della tabella, che

faceva riferimento all’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (IZS). Abrogazione

già prevista dalla legge regionale n. 12/2008 sul riordino dell’Istituto (art.22, c. 1, lettera d), in

quanto annoverato tra gli enti vigilati dal Ministero della Salute.

Ciò ai sensi delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 106 del 28 giugno

2012 sulla “Riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute” che dedica il capo II al

Riordino degli Istituti zooprofilattici sperimentali (artt. 9/16, recepiti con legge regionale n. 25

del 17 dicembre 2012). In particolare l’art. 10 prevede che le regioni debbano disciplinare “le

modalità gestionali, organizzative e di funzionamento degli Istituti, nonché l’esercizio delle

funzioni di sorveglianza amministrativa, di indirizzo e verifica … fatta salva la competenza

esclusiva dello Stato”. Lo statuto dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna, approvato in via

definitiva con delibera della Giunta regionale n. 22/13 del 2012, specifica che è un ente

392

sanitario di diritto pubblico che opera nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale194 posto sotto

la vigilanza amministrativa della Giunta regionale.

Si richiamano di seguito gli atti più rilevanti adottati dalla Giunta regionale nei confronti

degli Enti e delle Agenzie, anche ai sensi del comma 11 sopra citato.

Con la delibera n. 27/45 del 19 giugno 2012 è stata disposta la razionalizzazione della

composizione degli organi di controllo e di revisione degli enti, delle agenzie nonché degli

organismi societari partecipati e/o controllati dalla Regione. In particolare, i compensi da

attribuire ai componenti degli organi di controllo e/o di revisione, sono determinati in relazione

ai minimi previsti dalle vigenti tariffe professionali. Quanto disposto è stato sospeso con la

delibera n. 28/10 del 26 giugno 2012, in quanto contrastante con quanto stabilito riguardo

all’abrogazione delle tariffe professionali dal decreto legge n. 1 del 24 gennaio 2012

”Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”,

convertito in legge n. 27 del 24 marzo 2012 e in attesa che venga compiutamente definito dal

legislatore statale il quadro normativo in materia.

Con la delibera n. 27/39 del 19 giugno 2012 è stato formulato un atto di indirizzo

finalizzato alla “Razionalizzazione del parco auto degli Enti, delle Agenzie, e dei vari organismi

societari e non partecipati e/o controllati della Regione” che prevede la riduzione del parco

auto in uso agli organi amministrativi e politici e quindi della relativa spesa, privilegiando

l’adozione di modalità di condivisione dell’auto (car sharing).

Con la delibera n. 39/17 del 26 settembre 2012 (in linea con il risultato del referendum

consultivo regionale del 6 maggio, avente ad oggetto l’abolizione dei consigli di

amministrazione di tutti gli enti strumentali e agenzie regionali), è stato approvato l’atto di

indirizzo rivolto agli Assessorati competenti affinché dispongano che l’organo di

amministrazione dei vari enti, agenzie, società e fondazioni regionali sia costituito quale organo

monocratico (amministratore unico). Al fine di assicurare immediate economie di spesa sui

bilanci degli enti e quindi della Regione, si prevede l’applicazione con decorrenza dal primo

rinnovo degli organi di amministrazione, salvo le necessarie modifiche alle norme istitutive e

agli statuti.

Da citare, inoltre, nell’ambito delle misure decise per il contenimento della spesa e in

continuità con i provvedimenti adottati nel corso del 2012, la deliberazione n. 11/1 del 26

febbraio 2013 che dà mandato alla Presidenza e agli Assessorati competenti affinché

provvedano per quanto concerne enti e agenzie regionali a presentare una proposta volta alla

conservazione, all’accorpamento o alla soppressione di tali organismi o in ogni caso alla

riduzione dei relativi oneri finanziari.

194 Il personale fa parte del comparto della Sanità pubblica, per cui si applica il CCNL dei dipendenti del servizio Sanitario Nazionale.

393

Si segnalano, altresì, tra le delibere di Giunta specifiche per i singoli enti, la n. 10/17

del 28 febbraio 2012 per le Agenzie agricole (AGRIS, ARGEA, LAORE), con la quale si

definiscono le priorità e gli indirizzi strategici per la gestione.

La delibera n. 20/22 del 15 maggio 2012 proroga il regime commissariale e nomina un

commissario straordinario per l’Ente Acque della Sardegna (ENAS).

Per l’Ente Foreste, a seguito di segnalazioni da parte dei componenti del Consiglio di

amministrazione dell’Ente contro lo stesso Presidente del CDA, per l’adozione di procedure

amministrative ritenute irregolari, è stata deciso con delibera n. 35/1 del 28 agosto 2012 di

attivare l’Ufficio Ispettivo per un accertamento di carattere straordinario.

Con riferimento alla soppressa Agenzia governativa regionale “Osservatorio economico”

(l.r. n. 1/2011 con la quale veniva soppressa anche l’Agenzia regionale per le entrate), sono

stati approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n.22/22 del 22 maggio 2012, i

documenti contabili 2010/2011 relativi alla rendicontazione finale.

Con le delibere n. 29/2 del 3 luglio e n. 30/10 dell’11 luglio 2012, sono stati approvati

gli obiettivi generali e le priorità strategiche per il 2012 di Sardegna Promozione, mentre con le

delibere n. 34/48 del 7 agosto e n. 45/11 del 12 novembre si è approvato il trasferimento

all’agenzia dei fondi della Presidenza destinati alle attività per la valorizzazione dell’immagine

della Sardegna.

Per quanto concerne la conformità dell’attività degli Enti alle direttive impartite con le

delibere della Giunta, gli Assessori regionali competenti per materia valutano il raggiungimento

degli obiettivi.

A questo riguardo la competenza degli Enti e delle Agenzie regionali in essere, è

distribuita tra gli Assessorati, secondo la seguente tabella:

Presidenza/Assessorato Enti/Agenzie

Presidenza Sardegna ricerche (ex Consorzio 21)

Difesa Ambiente

Ente Foreste della Sardegna (EFS)

Conservatoria delle Coste

Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPAS)

Agricoltura e riforma agro-pastorale

Agenzia regionale sarda per la gestione e l'erogazione aiuti in agricoltura (ARGEA)

Agenzia per la ricerca in agricoltura (AGRIS)

LAORE

Turismo, Artigianato e Commercio Sardegna promozione

Lavori Pubblici

Ente acque Sardegna (ENAS)

Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)

Lavoro Agenzia regionale per il lavoro

Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

Enti regionali per il diritto allo studio universitario (ERSU)

Istituto superiore regionale etnografico (ISRE)

394

L’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio svolge, ai

sensi della legge regionale n. 14/95 citata, il controllo di legittimità contabile sui bilanci di

previsione degli enti, sulle eventuali variazioni, sui conti consuntivi, relativamente alle spese di

finanziamento correlate ai contributi previsti nei rispettivi capitoli di bilancio; la competenza

non viene esercitata, peraltro, sui finanziamenti a valere sui fondi strutturali e per specifici

progetti.

L’Assessorato ha rappresentato195 che il parere di competenza sugli atti ha determinato

alcuni rilievi e osservazioni relativi a “iscrizioni di entrate non supportate da elementi oggettivi,

costi di struttura non coerenti con le disposizioni di legge e con le direttive della Giunta

regionale, costi del personale, errati prospetti contabili”.

Il contributo di funzionamento agli Enti è sottoposto, in linea con le disposizioni valide

per tutta l’Amministrazione regionale, al taglio di spesa lineare, senza tener conto del diverso

ruolo e peso istituzionale svolto.

Nel 2011, su impulso dell’Assessorato della Programmazione e Bilancio, si è cercato di

trovare un sistema di distribuzione delle risorse disponibili tarato sull’efficacia ed efficienza dei

progetti di spesa, nell’ambito delle riforme statali in tema di armonizzazione di bilanci e di

valutazione dell’azione amministrativa.

Al riguardo è stata approvata la delibera di Giunta n. 34/15 del 18 agosto 2011 che, in

sintesi, richiedeva alle Direzioni generali degli Assessorati la presentazione di un piano di

indicatori per ciascun programma di spesa degli enti e delle agenzie196, stabilendo, inoltre, in

caso di inadempimento, la decurtazione del contributo di funzionamento fino al 10%.

Lo stesso Assessorato della Programmazione ha comunicato che nel corso del 2012 è

stata predisposta una nota assessoriale per la costituzione di un tavolo di lavoro con le altre

Direzioni generali, al fine di concordare le modalità organizzative e un programma di lavoro,

con l’obiettivo di sviluppare il sistema degli indicatori. Al momento, dunque, il documento di

programmazione e di bilancio di ciascun ente è in fase di perfezionamento.

I dati esposti di seguito evidenziano sia i trasferimenti regionali totali (comprensivi dei

contributi di funzionamento), sia i trasferimenti specifici per il funzionamento e l’attività

istituzionale. Sono indicati gli impegni e i pagamenti 2012 in conto competenza e residui.

Il totale delle somme impegnate ammonta a 485.305.885,59 euro di cui

396.030.309,40 per contributi regionali (oltre l’80%).

Le risorse complessive più rilevanti, oltre a quelle destinate all’Ente Foreste (dato

l’elevato numero di personale dipendente), pari a 178.352.177,13 euro (contributi

177.500.000), fanno capo agli enti agricoli LAORE e ARGEA, rispettivamente con

46.136.144,23 (contributi 44.337.000) e 42.215.926,67 euro (contributi 15.140.245,12).

195 Note dell’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio dell’8 marzo. 196 Il piano deve contenere: scopo del programma; finalità del programma; i progetti e le specifiche risorse destinate;gli indicatori annuali di sintesi, strumentali alla valutazione del programma; i target che si intende raggiungere con riferimento a ciascun indicatore”.

395

L’unico ente che non riceve contributi di funzionamento è l’agenzia AREA, in quanto si

finanzia con risorse proprie, in particolare con i canoni di locazione degli immobili di proprietà o

in gestione.

Trasferimenti a enti e agenzie regionali 2012

ENTI/AGENZIE

IMPEGNI complessivi

di cui contributo di

funzionamento

PAGAMENTI complessivi C/COMP.

di cui contributo di

funzionamento

PAGAMENTI complessivi C/RESIDUI

di cui contributo di

funzionamento

AGENZIA DEL LAVORO

24.624.545,40 6.195.917,69 8.310.671,96 4.406.666,66 2.437.948,09 192.710,58

AGRIS 23.563.361,58 23.100.000,00 19.423.748,77 19.021.180,75 11.426.913,17 9.037.077,28

AREA 3.264.122,93 712.913,73 285.887,15

ARGEA 42.215.926,67 15.140.245,12 8.254.307,18 9.791.965,67

ARPAS 30.542.513,81 28.880.000,00 199.599,51 24.047.412,88 23.400.000,00

CONSERVATORIA DELLE COSTE

2.103.000,00 2.000.000,00 1.041.200,00 1.000.000,00

ENAS 28.400.349,44 16.000.000,00 17.827.749,71 14.400.000,00 3.050.348,75

ENTE FORESTE 178.352.177,13 177.500.000,00 83.661.277,13 83.459.100,00 72.188.863,87 71.500.000,00

ERSU CA 19.711.521,22 18.211.521,22 3.500.000,00 3.500.000,00 10.171.842,87 8.898.498,00

ERSU SS 11.756.280,66 10.382.280,66 3.000.000,00 3.000.000,00 5.237.891,43 4.864.515,00

ISRE 4.384.692,43 3.500.000,00 1.177.362,43 350.000,00 765.279,19 111.121,68

IZS 23.005.955,11 22.133.637,71 20.863.604,22 20.393.547,71 3.501.842,73 3.024.940,34

LAORE 46.136.144,23 44.337.000,00 19.045.667,82 18.300.000,00 11.285.492,88 10.448.462,98

SARDEGNA PROMOZIONE

8.128.107,00 7.349.707,00 5.993.107,00 5.849.707,00 4.121.263,42

SARDEGNA RICERCHE

39.117.187,98 21.300.000,00 14.003.749,99 13.900.000,00 10.588.542,01 5.500.000,00

TOTALE 485.305.885,59 396.030.309,40 207.014.959,45 187.580.202,12 168.901.494,11 136.977.325,86

Fonte: Assessorato Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio

396

E’ stata inviata197, inoltre, dalla Direzione Generale della Programmazione una tabella

con l’elenco dei trasferimenti distinti per ente e per capitolo, tra cui si segnalano, per entità:

Agenzia del lavoro. Rilevano le assegnazioni statali (5.061.000 stanziati, impegnati, da

pagare) e del fondo UE (3.732.721,62, impegnati e pagati, 1.34.606,28 economie) sui capitoli

SC02.0639 e SC02.0640 “P.O.R. FSE 2007/2013 - Asse IV Capitale Umano - Percorsi di alta

formazione (Master and Back) ”; sul cap. SC06.1582, 8.000.000 euro (impegnati, da pagare)

quali “Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a spese per l'attuazione di un

programma sperimentale di formazione, ricerca, e inserimento di persone residenti inoccupate

e disoccupate in cerca di occupazione, per la concessione di voucher per tirocini in imprese a

favore di soggetti disoccupati o inoccupati e per un programma di riqualificazione,

aggiornamento o specializzazione professionale dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori

sociali da utilizzare presso le P.A. o le imprese”.

AREA. Non avendo contributi di funzionamento, i 3.264.122,93 euro di impegni sono

costituiti, per lo più, dalle assegnazioni statali sul cap. SC04.2700 per investimenti nell’edilizia

residenziale (impegni 2.974.995,86, 1.706.133,33 pagamenti) e da una parte dei fondi

regionali sul cap. SC05.0838 per interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie (stanziati

8.086.752,67, impegnati 6.086.752,67, pagati 1.908.265,66 euro sulla competenza).

ARGEA. Sul cap. SC06.1004 sono stati impegnati 10.473.663,11 euro per gli interventi

di sostegno al comparto ovi-caprino”, di cui pagati 6.032.923,11. Solo impegnati 4.000.000 sul

cap. SC06.1006, assegnazioni statali in aiuto ai produttori agricoli per la diversificazione delle

produzioni ovine.

ENAS. In evidenza le variazioni introdotte con i capitoli SC02.1409 (assegnazioni statali)

e SC02.1410 (fondi UE) rispettivamente di 10.578.936,15 e 10.588.690,81 euro, riferite a

trasferimenti per la ricerca e innovazione tecnologica provenienti dal P.O. FERS 2007/2013.

Sulle somme impegnate risultano pagate 433.800 e 434.200 euro.

Sardegna Ricerche. Il contributo per il funzionamento e l’attività istituzionale

comprende 12.300.000 euro (interamente impegnato e pagato) sul cap. SC02.1004 per

l’assistenza alle piccole e medie imprese e alle partecipate Porto Conte e CRS4 e 9.000.000 sul

cap. SC02.1020 (pagato 1.600.000), quale sostegno alle attività di ricerca svolte nell'ambito

del Parco scientifico e tecnologico regionale.

Di particolare entità, inoltre, gli impegni (non pagati) pari a 6.489.000 euro (cap.

SC02.1406) e 5.504.000 (cap. SC02.1407), rispettivamente fondi statali e dell’unione europea,

del P.O. FESR 2007/2013 - Trasferimenti a Università e Agenzie regionali per la Promozione

della competitività del sistema produttivo regionale, sostegno e valorizzazione dell'attività di

ricerca e sperimentazione, dell'innovazione, del trasferimento tecnologico, della collaborazione

tra centri di ricerca, Università ed imprese e dell'internalizzazione delle competenze.

197 Nota del 10 maggio 2013.

397

Si evidenzia che il Consorzio per l’assistenza alle piccole e medie imprese denominato

“Sardegna Ricerche”198 è un ente a capitale interamente pubblico sottoposto ai poteri di

indirizzo, vigilanza e controllo, in seguito alle modifiche allo statuto introdotte con la delibera di

Giunta n.17/27 del 2010, e come tale è inserito tra gli enti presenti nella Tabella A, in base alla

l. r. 14/95.

Controlla anche le società CRS4 (100% per un valore di 2.110.300 euro) e Porto Conte

ricerche (con una quota pari al 72%, 7.200 euro sul valore complessivo di 10.000. La società

ha sede ad Alghero e gestisce la sede locale del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna

e per le altre quote è partecipata dalla Provincia di Sassari e dal Comune di Alghero)

precedentemente citate, motivo per cui risulta anche nell’elenco delle partecipazioni non

azionarie del 2012199, con un capitale sociale pari a 547.444 euro (partecipazione 100%).

Con riguardo alla partecipazione del 100% del capitale, desta perplessità il diverso

ammontare in relazione a quanto riportato dall’art. 14 dello statuto approvato in ultimo, sul

quale non risultano apportate ulteriori modifiche: “il Fondo Consortile è costituito dai seguenti

conferimenti: euro 531.950,61 Regione Autonoma della Sardegna; euro 15.958,52 SFIRS

Spa”200.

Pur tenendo in considerazione che con la delibera n. 17/27 del 2010 citata si disponeva

l’ingresso della Società Finanziaria Regione Sardegna (SFIRS Spa) nel Consorzio Sardegna

Ricerche con una quota di partecipazione pari al 3% del conferimento della Regione, ciò non

risulta ancora avvenuto.

Non è chiaro, pertanto, l’esatto ammontare della partecipazione regionale,

mentre suscita forti perplessità l’ambiguità della natura giuridica dell’Ente,

considerato che il Consorzio risulta sia tra gli enti sottoposti ai poteri di indirizzo,

vigilanza e controllo esercitati dalla Giunta e dai competenti Assessorati (elencati

nella sopra richiamata tabella A) che tra le società a partecipazione non azionarie.

Con nota prot. n. 16232 del 21 giugno 2013, il Direttore Generale della Presidenza ha

ribadito che “Sardegna Ricerche non è una società in house ma un ente pubblico a totale

partecipazione regionale, costituito ai sensi della legge regionale 23 agosto 1985, n. 21 e

soggetto ai controlli della legge regionale 15 maggio 1995, n. 14, ai sensi dell’art. 1, comma

23, della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5; la natura giuridica di ente pubblico , e non di

società, risulta, altresì, dall’art. 1, comma 2, dello statuto.”

Tale precisazione conferma che l’organismo regionale non deve essere inserito, oltre

che tra gli enti, anche tra le società partecipate.

198 La decisione di modificare la denominazione di Consorzio 21 (istituto con l.r. n. 21/1985) in Sardegna Ricerche venne presa con la delibera della Giunta regionale n. 48/14 del 2006. La modifica si rese necessaria a seguito dell’acquisizione da parte della Regione della totalità del capitale consortile anche per la rinuncia della SFIRS spa alla propria partecipazione. Le rispettive quote erano pari a 531.951,96 (97,17%) e 15.492,67 (2,83%). 199 Allegato al Conto del Patrimonio 2012. 200 Il precedente statuto del 2006 affermava che “il Fondo Consortile iniziale del Consorzio è costituito dal conferimento di euro 531.950,61 da parte della Regione Autonoma della Sardegna”.

398

20. IL CONTO DEL PATRIMONIO

CONSIDERAZIONI GENERALI

Con la trasmissione del conto del patrimonio 2012, la Ragioneria regionale ha allegato

ai documenti alcune note con diverse osservazioni indirizzate all’Assessorato degli Enti locali,

Finanze e Urbanistica, riferite agli elaborati sul conto del Patrimonio immobiliare, dei Beni

mobili, dei Beni immateriali.

Patrimonio immobiliare.

Il conto relativo è stato rettificato per alcune incongruenze sul documento inviato

dall’Assessorato degli Enti locali e rilevate in sede di esame da parte della Ragioneria.

Il totale generale dei fabbricati e terreni disponibili e indisponibili, ha riportato le

seguenti differenze:

Riepilogo generale beni immobili - Disponibili e Indisponibili - Totale generale

Conto del patrimonio immobiliare N. cespiti Valore iniziale

Variazione in aumento

Variazione in diminuzione Valore finale Reddito

Originario 2.436 706.118.041,00 13.797.493,81 9.355.804,61 710.559.730,20 1.642.708,51

Rettificato 2.436 706.118.041,00 13.797.493,81 9.359.071,77 710.556.463,04 1.643.254,18

Si precisa che il totale non tiene conto del valore dei Beni di natura industriale

(32.577,83 euro) e del valore inventariale delle Opere formanti la biblioteca regionale

(1.836.655,14) rimasti invariati. Infatti la consistenza di tutti i beni immobili al 31 dicembre

2012 è pari a 712.425.696,01 euro.

Beni mobili.

Il nuovo rendiconto giudiziale elaborato dal Servizio provveditorato dell’Assessorato Enti

locali è predisposto ai sensi dell’art. 69 della legge regionale n. 11 del 2006 che disponeva di

applicare le regole della contabilità economica in via sperimentale dal 2009 e in via definitiva

dal 2011201, ma è stato inviato alla Ragioneria in data 7 maggio 2013.

Il notevole ritardo rispetto alla data prevista dalla circolare di chiusura (28 febbraio

2013) non ha consentito al Servizio Gestione Bilancio della Ragioneria regionale di verificarne i

dati, di conseguenza il conto dei beni mobili 2012 è stato presentato ancora in base alla sola

contabilità finanziaria.

Ciò, nonostante la legge finanziaria regionale per il 2013202 preveda all’art. 1, comma

13, che ”I termini di applicazione in via definitiva delle disposizioni di cui all'articolo 69,

comma 1, lettera c), della legge regionale n. 11 del 2006, limitatamente alle disposizioni di

cui all'articolo 70, comma 3, della medesima legge regionale, si applicano con decorrenza

anticipata, a far data dalla elaborazione del rendiconto per l'anno 2012, qualora

rispettati i requisiti di rilevazione contabile previsti nel medesimo comma”.

201 Così modificato dalla legge regionale n. 1/2009. 202Legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013.

399

In effetti, la pubblicazione della disposizione in data successiva alla verifica del conto

dei beni mobili unitamente al ritardo nell’invio dello stesso hanno reso inapplicabile l’avvio

della contabilità economica dal 2012.

Si rende, peraltro, necessario ricostruire le varie fasi che hanno contribuito a

determinare la mancata partenza nei tempi previsti, attraverso lo scambio di solleciti e

osservazioni tra la Ragioneria (in particolare la nota n. 16224 del 9 maggio 2013) e il

Servizio provveditorato dell’Assessorato degli Enti locali (Relazione accompagnatoria al

rendiconto dell’economo 2012).

Le operazioni di ricognizione fisica dei beni mobili, secondo i criteri di inventariazione

per la redazione dello stato patrimoniale previsti dall’art. 70 della legge regionale n. 11/2006

citata, sono iniziate nel 2010 e sono terminate nel mese di maggio 2011, potendo elaborare

il nuovo inventario già a luglio.

Con la legge regionale n. 14 del 10 agosto 2010, la scadenza in via definitiva del

2011 è stata modificata in “dalla data di entrata in vigore della legge di riforma della

contabilità economica medesima ispirata ai principi di armonizzazione dei bilanci pubblici e di

coordinamento della finanza pubblica di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di

contabilità e finanza pubblica)“ (art.1, comma 1, lettera j).

Il decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di

armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e

dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2001, n. 42” ha disposto

che la nuova contabilità finanziaria affiancata da un sistema di contabilità economico-

patrimoniale si applichi a decorrere dal 2014, vanificando di conseguenza l’impegno del

gruppo di lavoro del Servizio provveditorato, volto alla realizzazione di un software dedicato

alle nuove scritture inventariali.

Per questo motivo è stato presentato “all’approvazione della Giunta regionale un

disegno di legge che consente di mantenere le stesse modalità di calcolo impostate nel

software in argomento (costo storico e quota ammortizzata)” anticipando di fatto la scadenza

al 2012.

Il disegno di legge è stato approvato con delibera di Giunta n. 42/18 del 23 ottobre

2012 e successivamente inserito nella proposta di legge finanziaria 2013 (D.G.R. n. 13/5 del

19 marzo 2013) approvata, infine, con la legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013.

Rispetto al rendiconto dei beni mobili 2011, sono state ridefinite le categorie di

classificazione (9 a fronte delle 31 del precedente inventario); è stata attribuita agli uffici

consegnatari una nuova codifica che ripete quella attribuita ai centri di costo nella contabilità

economico-patrimoniale (il software attribuisce in automatico il codice); sono state applicate

nuove etichette con numerazione cronologica univoca per tutti i beni (che prescinde dalla

tipologia e dalla classificazione nelle diverse categorie); è stata adottata una differente

modalità di attualizzazione del valore attribuito a ciascun bene.

400

Il rinnovo dell’inventario è conseguente alla ricognizione fisica svolta sui beni mobili

strumentali in funzione e impiegati nei processi gestionali, ma l’operazione non può dirsi

completata fino alla ripartizione dei beni nei rispettivi registri e dopo l’approvazione da parte

della Giunta regionale.

I dati riportati nel conto del patrimonio203, come già accennato, fanno riferimento alla

contabilità finanziaria calcolata sull’inventario 2012:

consistenza al 1° gennaio 2012 25.728.470,85

svalutazioni al 31 dicembre 2012 4.158.099,70

variazioni in aumento 3.628.545,69

consistenza al 31 dicembre 2012 25.198.916,84

Beni immateriali

La consistenza dei Beni immateriali (Costi pluriennali per progettazioni, Studi e

ricerche, Software, Beni e diritti immateriali) è stata rettificata per quanto riguarda i valori

riferiti al 1° gennaio 2012 che non concordavano con quelli approvati al 31 dicembre 2011.

In particolare sono stati portati in diminuzione i valori riferiti ai Software (- 45.382,16)

e ai Beni e diritti immateriali (- 356.347,20).

Beni immateriali Consistenza al 31/12/2011

Rettifiche al 1/1/2012 -Diminuzioni

Variazione in aumento

Variazione in diminuzione

Consistenza al 31/12/2012

Originario 55.891.189,21 10.890.425,11 27.203.434,89 39.578.179,43

Rettificato 56.292.918,57 401.729,36 10.890.425,11 27.203.434,89 39.578.179,43

Partecipazioni regionali

Si premette che in questa sede vengono presi in considerazione i dati strettamente

attinenti al Conto generale 3 costituito dalle Partecipazioni azionarie (conto 3.4), Partecipazioni

non azionarie (conto 3.5) e Partecipazioni in fondazioni (conto 3.6), mentre per un esame più

ampio si rimanda all’approfondimento svolto nel capitolo 14.

Il censimento delle partecipazioni regionali in società, fondazioni, comitati e altre

associazioni disposto con la delibera della Giunta regionale n. 46/28 del 16 novembre 2011, è

stato completato nel 2012.

La stessa delibera disponeva, tra l’altro, di procedere alla realizzazione del Sistema

informativo con il supporto della società in house Sardegna IT, quale strumento strategico per

il monitoraggio e il controllo della gestione delle proprie partecipazioni e per una più ampia

condivisione dei dati.

La Giunta regionale ha stabilito, inoltre, con delibera n. 42/23 del 23 ottobre 2012, di

pubblicare il Sistema Informativo nel sito istituzionale della Regione, con precisi adempimenti

203 Conto generale 3 – Beni patrimoniali, sviluppo 3.2 Beni mobili.

401

riguardo ai tempi da rispettare nell’inserimento e nell’aggiornamento dei dati come riassunti di

seguito:

- entro il 31 ottobre 2012, utilizzo del Sistema e vidimazione on line da parte del

Direttore generale competente dei dati riferiti al 2011 e aggiornamento del 2012;

- entro il 15 gennaio di ciascun anno dovrà essere aggiornata e vidimata la situazione

riferita al 31 dicembre dell’anno precedente.

Da quanto comunicato dall’Assessorato Enti locali nella Relazione sulla ricognizione delle

partecipazioni regionali azionarie, non azionarie e delle fondazioni del 2012204, detti termini

non sono stati rispettati.

Ciò ha determinato il ritardo nell’acquisizione dei dati vidimati e, di fatto, non ha

consentito di inviare le schede relative alla Ragioneria entro il termine del 28 febbraio, data

prevista nella circolare di chiusura della contabilità.

Le schede, peraltro, sono inserite tra gli Allegati al conto del patrimonio, insieme alla

tabella riepilogativa di raffronto tra il numero di azioni delle partecipazioni azionarie come

indicate nell’elenco dell’Assessorato Enti locali e come risultante dal portafoglio titoli depositati

presso la Tesoreria regionale al 31 dicembre 2012, con le note esplicative.

204 Relazione allegata alla nota n. 10932 del 15/03/2013, inviata alla Ragioneria, sulla consistenza delle partecipazioni regionali.

402

ELENCHI PARTECIPAZIONI AZIONARIE

Partecipazioni di cui all'elenco dell'Assessorato EE.LL. al 31.12.2012

Portafoglio titoli depositati c/o Tesoreria Regionale al 31.12.2012

Risultanze S.p.A. Partecipate Numero Azioni S.p.A. Partecipate Numero Azioni

Brioschi 1.668,00 Brioschi 1.668,00 - (1)

Fluorsid spa - Fluorsid spa 560.000,00 560.000,00 (2)

Sotacarbo spa 225.000,00 Sotacarbo spa 225.000,00 -

BIC Sardegna spa 144.053,00 BIC Sardegna spa 144.053,00 -

Sogaer spa 936.000,00 Sogaer spa 936.000,00 -

InTex spa in liquidazione 1.175.015,00 InTex spa in liquidazione 1.175.015,00 -

Geasar spa 4.760,00 Geasar spa 900,00 - 3.860,00 (3)

In. Sar spa 8.801.603,00 In. Sar spa 8.801.603,00 -

Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 1.033.000,00

Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 1.033.000,00 -

Sigma invest spa 7.436.313,00 Sigma invest spa 7.436.313,00 -

Sipas spa 3.129.428,00 Sipas spa 3.129.428,00 -

Sogeaal spa 1.243.742,00 Sogeaal spa 290.554,00 - 953.188,00 (4)

Progemisa spa 1.000.000,00 Progemisa spa 1.000.000,00 -

Carbosulcis spa 150.000,00 Carbosulcis spa 150.000,00 -

Igea spa 2.500.000,00 Igea spa 2.500.000,00 -

Fluorite di Silius spa in liquidazione 200.000,00

Fluorite di Silius spa in liquidazione 200.000,00 -

Bastogi spa 65,00 Bastogi spa 65,00 - (1)

Saremar spa 102.588,00 Saremar spa 6.099.961,00 5.997.373,00 (5)

Sfirs spa 24.863.705,00 Sfirs spa - - 24.863.705,00 (6)

STL spa in liquidazione - STL spa in liquidazione - - (7)

Sogeaor spa 17.273,00 Sogeaor spa - (8)

Abbanoa spa 16.725.829,00 Abbanoa spa - - 16.725.829,00 (8)

Arst spa 819.000,00 Arst spa - - 819.000,00 (8)

(1) Non è stata ancora individuata la struttura regionale di riferimento, i dati in possesso provengono unicamente dall’estratto conto della Tesoreria.

(2) Benché nel 2011 la Regione abbia esercitato il diritto di recesso dalla società in argomento, risultano ancora depositate in Tesoreria regionale n. 560.000 azioni.

(3) Non risulta ancora risolta la questione relativa all’ammortamento dei titoli azionari della società di

gestione aeroporto Olbia - Costa Smeralda GEASAR spa. (4) Secondo le comunicazioni della Direzione Generale dei Trasporti sono stati depositati nel 2013 n.

1.243.742 azioni e sono stati ritirati, nel contempo, i titoli rappresentativi di 290.554 azioni. (5) Risultano depositate al 31.12.2012 nel conto titoli della Tesoreria n. 6.009.961 azioni benché a tale data

la consistenza delle stesse fosse pari a n. 102.588. (6) Al 31.12.12 le partecipazioni non erano ancora depositate presso la Tesoreria regionale. (7) L’assemblea straordinaria dei soci della STL (Sistema turistico locale) ha deliberato la trasformazione da

spa a s.r.l. (8) Gli statuti delle società Sogeaor spa, Arst spa e Abbanoa spa non prevedono l’emissione di titoli azionari.

403

RISULTATI DEL CONTO DEL PATRIMONIO

Il conto Generale del Patrimonio rappresenta le attività e le passività della Regione

distinte in finanziarie (derivanti dalle rilevazioni contabili del bilancio) e patrimoniali.

E’ suddiviso nelle sezioni:

- Sezione I - Conti Generali;

- Sezione II - Concordanza del Conto del Bilancio con quello del Patrimonio;

- Sezione III - Conto Generale delle rendite e delle spese

Sezione I - Conti Generali

Sono suddivisi in :

1. Attività Finanziarie

2. Crediti

3. Beni patrimoniali

4. Passività Finanziarie

5. Passività Patrimoniali

Conti Generali n. 1 e n. 4 Attività e Passività finanziarie

CONTI GENERALI NN.1 - 4 ATTIVITA' E PASSIVITA' FINANZIARIE

Attività Consistenza

1/1/2012

Variazioni verificatesi durante esercizio finanziario 2012 Consistenza

31/12/2012 Aumenti Diminuzioni

Residui attivi di bilancio 4.907.068.341,39 802.367.830,35

987.624.958,24 4.721.811.213,50

Cassa 112.996.932,33 7.542.497.091,02 6.943.992.529,44 711.501.493,91

Totale 5.020.065.273,72 8.344.864.921,37 7.931.617.487,68 5.433.312.707,41

Aumento consistenza attività finanziarie

413.247.433,69

Passività Consistenza

1/1/2012 Aumenti Diminuzioni Consistenza 31/12/2012

Residui passivi di bilancio 6.182.595.211,72 2.158.634.282,44

2.313.313.833,06 6.027.915.661,10

Totale 6.182.595.211,72 2.158.634.282,44 2.313.313.833,06 6.027.915.661,10

Diminuzione consistenza passività finanziarie

- 154.679.550,62

Eccedenza passività finanziarie

al 1/1/2012 al 31/12/2012 Miglioramento situazione finanziaria

- 1.162.529.938,00 - 594.602.953,69 567.926.984,31

La diminuzione della consistenza delle passività finanziarie (- 154.679.550,62 euro) che

comporta, quindi, il miglioramento della situazione finanziaria, è dovuta alle somme pagate in

conto residui nell’esercizio (1.792.452.448,04 euro) e alle diminuzioni per somme perente

(393.233.322,55 euro) e per rettificazioni o più esatti accertamenti (127.628.062,47 euro).

404

Conto Generale n. 2 – Crediti

Il conto è suddiviso nei sottoconti 2.1 Crediti e 2.2 Crediti per partecipazione

CONTO GENERALE 2. CREDITI

Conto Consistenza

1.1. 2012 Rettifiche 1.1.2012

Variazioni verificatesi durante l'esercizio finanziario 2012 Consistenza

31.12.2012 Aumenti Diminuzioni

2.1. Crediti 208.116.616,90 - 7.313.044,82 285.244,13 6.247.991,90 194.840.824,31

2.2 Crediti per partecipazioni 14.085.000,00 45.000.000,00 85.000,00 59.000.000,00

TOTALE 222.201.616,90 - 7.313.044,82 45.285.244,13 6.332.991,90 253.840.824,31

Il sottoconto Crediti è alimentato in gran parte dalle poste riferite a crediti derivanti da

recuperi di somme assegnate ad istituti di credito su fondi di rotazione (capitolo entrata

EC436.001 per diminuzioni pari a 6.028.611,44 euro).

Il sottoconto Crediti per Partecipazioni è costituito da 14.000.000 euro presenti a inizio

anno relativi alla sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale di ABBANOA, consistenza che al

31.12.2012 ammonta a 59.000.000 per l’aumento di capitale pari a 45.000.000 (capitolo spesa

SC04.0952).

Conto Generale n. 3 – Beni Patrimoniali

Si suddivide in 6 sottoconti e presenta una consistenza pari a 1.126.852.111,35 euro

all’1.1.2012 e 1.095.419.679,23 al 31.12.2012.

Ad eccezione della consistenza dei beni immobili che è in aumento (da 707.938.809,55

a 712.425.696,01), gli altri valori presentano diminuzioni dovute:

- alla svalutazione dei Beni mobili (- 4.158.099,70), anche se compensata in parte dalle

variazioni in aumento (3.628.545,69);

- al minor valore dei Beni immateriali (da 56.292.918,57 a 39.578.179,43), con

particolare riferimento alla consistenza dei beni e diritti immateriali (da 19.789.047,23 a

933.002,79);

- alle variazioni in diminuzione delle Partecipazioni azionarie (da 325.727.305.89 a

307.044.662,86).

Con riferimento a queste ultime205, sono intervenute:

- la cancellazione delle azioni della STL spa in liquidazione (1.200 azioni per un valore

pari a 120.000 euro). La società nel 2012 è passata a far parte delle partecipazioni non

azionarie (da spa a srl) per un valore di 10.000 euro;

- la diminuzione delle azioni della Sfirs spa (da 27.598.799 a 24.863.705 per un valore

di 14.495.998,20 euro);

205 Come si deduce dalle tabelle 3.4.1 e 3.4.2. Sviluppo Partecipazioni Azionarie.

405

- la variazione in meno delle azioni della Saremar spa (da 6.099.961 a 102.588 per un

valore di 4.890.950,36).

CONTO GENERALE N. 3 BENI PATRIMONIALI

CONTO Consistenza

1/1/2012 Rettifiche 1.1.2012 Svalutazioni

Variazioni verificatesi durante l'esercizio finanziario 2012 Consistenza

31/12/2012 Aumenti Diminuzioni

3.1 Beni immobili 707.938.809,55 9.495.260,02 0,00 3.396.607,22 8.404.980,78 712.425.696,01

3.2 Beni mobili 25.728.470,85 0,00 4.158.099,70 3.628.545,69 0,00 25.198.916,84

3.3 Beni immateriali 56.292.918,57 - 401.729,36 0,00 10.890.425,11 27.203.434,89 39.578.179,43

3.4 Partecipazioni azionarie 325.727.305,89 - 1,80 0,00 824.314,20 19.506.955,43 307.044.662,86

3.5 Partecipazioni non azionarie 10.564.606,49 - 87.382,40 0,00 120.000,00 110.000,00 10.487.224,09

3.6

Partecipazioni in Fondazioni 600.000,00 0,00 0,00 85.000,00 0,00 685.000,00

TOTALE 1.126.852.111,35 9.006.146,46 4.158.099,70 18.944.892,22 55.225.371,10 1.095.419.679,23

406

3.4.1 SVILUPPO PARTECIPAZIONI AZIONARIE

S.p.A. Partecipate

1.1.2012 Variazioni

2012 31.12.2012

% part.ne N. azioni

V.N. unitario N. azioni N. azioni

V.N. unitario

% part.ne

Società in liquidazione

Fluorite di Silius spa in liquidazione 100,00 200.000,00 10,00 200.000,00 10,00 100,00

InTex spa in liquidazione 99,99 1.175.015,00 34,18 1.175.015,00 34,18 100,00

Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 100,00 1.033.000,00 10,00 1.033.000,00 10,00 100,00

Progemisa spa in liquidazione 100,00 1.000.000,00 5,16 1.000.000,00 5,16 100,00

Sigma invest spa in liquidazione 100,00 7.436.313,00 5,00 7.436.313,00 5,00 100,00

Sipas spa in liquidazione 100,00 3.129.428,00 5,16 3.129.428,00 5,16 100,00

STL spa in liquidazione 100,00 1.200,00 100,00 - - 100,00

Società in attività

In.Sar spa 55,39 8.801.603,00 1,00 8.801.603,00 1,00 55,39

BIC Sardegna spa 100,00 144.053,00 5,00 144.053,00 5,00 100,00

Carbosulcis spa 100,00 150.000,00 100,00 150.000,00 100,00 100,00

Igea spa 100,00 2.500.000,00 5,00 2.500.000,00 5,00 100,00

Sfirs spa 100,00 27.598,80 5,30 24.863.705,00 5,30 100,00

Sotacarbo spa 50,00 225.000,00 5,16 225.000,00 5,16 50,00

Sogaer spa 0,72 936.000,00 0,10 936.000,00 0,10 0,72

Sogeaal spa 80,20 1.243.742,00 5,00 1.243.742,00 5,00 80,20

Sogeaor spa 3,36 17.273,00 5,16 17.273,00 5,16 3,36

Geasar spa 1,59 4.760,00 25,83 4.760,00 25,83 1,59

Arst spa 100,00 819.000,00 1,00 819.000,00 1,00 100,00

Saremar spa 100,00 6.099.961,00 1,00 -5.997.373,00 102.588,00 19,82 100,00

Abbanoa spa 14,50 16.725.829,00 1,00 16.725.829,00 1,00 14,50

Società in borsa

Bastogi spa 65,00 0,92 65,00 0,81

Brioschi 1.668,00 0,08 1.668,00 0,08

407

3.4.2 SVILUPPO PARTECIPAZIONI AZIONARIE

S.p.A. Partecipate

1.1.2012 Variazioni 2012 31.12.2012

Valore complessivo Rett. Valore rettificato Aumenti Diminuzioni

Valore complessivo

Fluorite di Silius spa in liquidazione 2.000.000,00

2.000.000,00

2.000.000,00

InTex spa in liquidazione 40.162.012,70

40.162.012,70

40.162.012,70

Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 10.330.000,00

10.330.000,00

10.330.000,00

Progemisa spa 5.160.000,00

5.160.000,00

5.160.000,00

Sigma invest spa 37.181.565,00

37.181.565,00

37.181.565,00

Sipas spa 16.147.848,48

16.147.848,48

16.147.848,48

STL spa in liquidazione 120.000,00

120.000,00

120.000,00 -

Totale società in liquidazione 111.101.426,18

111.101.426,18

120.000,00

110.981.426,18

In.Sar spa 8.801.603,00

8.801.603,00

8.801.603,00

BIC Sardegna spa 720.265,00

720.265,00

720.265,00

Carbosulcis spa 15.000.000,00

15.000.000,00

15.000.000,00

Igea spa 12.500.000,00

12.500.000,00

12.500.000,00

Sfirs spa 146.273.636,47 -1,77

146.273.634,70

14.495.998,20

131.777.636,50

Sotacarbo spa 1.161.000,00

1.161.000,00

1.161.000,00

Sogaer spa 93.600,00

93.600,00

93.600,00

Sogeaal spa 6.218.710,00

6.218.710,00

6.218.710,00

Sogeaor spa 89.128,68

89.128,68

89.128,68

Geasar spa 122.950,80

122.950,80

122.950,80

Arst spa 819.000,00

819.000,00

819.000,00

Saremar spa 6.099.961,00

6.099.961,00

824.309,69

4.890.950,36

2.033.320,33

Abbanoa spa 16.725.829,00

16.725.829,00

16.725.829,00

Totale società in attività 214.625.683,95 -1,77

214.625.682,18

824.309,69

19.386.948,56

196.063.043,31

Bastogi spa 59,8 -0,03 59,77 6,87 52,9

Brioschi 135,94 135,94 4,51 0 140,45

Totale società in borsa 195,74 -0,03 195,71 4,51 6,87 193,35

TOTALI 325.727.305,87 -1,80

325.727.304,07

824.314,20

19.506.955,43

307.044.662,84

408

Conto generale n. 5 – Passività patrimoniali

5. PASSIVITA' PATRIMONIALI

CONTO GENERALE N. 5 Consistenza al

1° gennaio 2012 Rettifiche

Variazioni verificatesi durante l'esercizio finanziario 2012 Consistenza al

31 dicembre 2012 Aumenti Diminuzioni

5.1 Debiti Patrimoniali 252.679,60 80.447,96 172.231,64

5.2 Mutui 1.969.804.117,12 - 38.285,57 186.490.763,22 1.783.275.068,33

5.3 Residui Passivi Perenti 2.669.378.479,52 393.233.322,55 339.853.265,52 2.722.758.536,55

TOTALE 4.639.435.276,24 - 38.285,57 393.233.322,55 526.424.476,70 4.506.205.836,52

Le diminuzioni dei Mutui, pari a 186.490.763,22 euro, si riferiscono in gran parte ai

pagamenti effettuati per le quote delle rate d’ammortamento dei muti contratti per

investimenti nel settore pubblico (cap. SC08.0103, 82.563.751,26; cap. SC08.0115,

33.333.333,34); per il ripiano del disavanzo ASL - anno 2000 (cap. SC08.0109,

16.485.676,73) e per le rate di ammortamento di prestiti obbligazionari (cap. SC08.0104,

22.442.258).

Con riferimento al sottoconto 5.3 Residui passivi perenti, gli aumenti si riferiscono alle

perenzioni dell’esercizio (393.233.322,55), mentre le diminuzioni sono determinate dalle

riassegnazioni di residui perenti per spese in conto capitale (131.022.553,88), per spese

correnti (42.468.590,12), per cancellazioni (103.855.707,69), per prescrizioni presunte al

31.12.2012 (62.506.413,83).

409

Sezione II – Punti di concordanza tra Bilancio e Patrimonio

In questa Sezione si valutano gli accertamenti di entrata e gli impegni di spesa depurati

da quelli derivanti dai movimenti patrimoniali e si determina il miglioramento o peggioramento

patrimoniale apportato dalla gestione di competenza del bilancio.

Il confronto ha evidenziato l’eccedenza attiva per movimenti patrimoniali pari a

235.484.645,15, l’avanzo di gestione del bilancio pari a 59.893.778,81, che porta, quindi, al

miglioramento patrimoniale di 295.378.423,95 derivante dalla gestione di competenza.

PUNTI CONCORDANZA TRA ACCERTAMENTI COMPETENZA E PATRIMONIO

DESCRIZIONE Accertamenti

bilancio Movimenti

patrimoniali Somme depurate

ENTRATE 7.370.068.142,65 6.558.446,30 7.363.509.696,35

SPESE 7.310.174.363,84 242.043.091,45 7.068.131.272,39

Miglioramento patrimoniale derivante: 295.378.423,96

avanzo di competenza del bilancio 59.893.778,81

eccedenza attiva per movimenti patrimoniali 235.484.645,15

Per le entrate provenienti dal patrimonio hanno contato le diminuzioni di attività per

6.339.066,24 (Titolo IV – Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossione di crediti e

trasferimenti in c/capitale). Sul versante delle spese, sono state determinanti le spese di

investimento del Titolo II e per rimborsi di mutui e prestiti – Titolo III (186.571.211,18).

Sezione III – Conto generale delle Rendite e delle Spese

Attraverso i fatti modificativi della gestione, si è determinato al 31.12.2012 un

miglioramento patrimoniale pari a 701.363.199,72 euro.

CONTO GENERALE DELLE RENDITE E DELLE SPESE

RENDITE E SPESE RISULTANZE SITUAZIONE PATRIMONIALE

Entrate e altre mutazioni attive 7.849.282.826,01

Eccedenza passiva al 1° gennaio 2012 4.452.911.485,99

Spese e altre mutazioni passive 7.147.919.626,29

Eccedenza attiva al 31 dicembre 2012 3.751.548.286,27

Aumento consistenza patrimoniale 701.363.199,72

Aumento consistenza patrimoniale 701.363.199,72

Nel dettaglio è esposto il raffronto dei dati, parte attiva e passiva, della gestione del

bilancio di competenza, dei residui del bilancio e del patrimonio non finanziario.

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1) Gestione del Bilancio di competenza

1.1 Entrate del bilancio di competenza depurate dai movimenti patrimoniali 7.363.509.696,35

1.2 Spese del bilancio di competenza depurate dai movimenti patrimoniali 7.068.131.272,39

295.378.423,96

2) Gestione dei residui di bilancio

2.1 Residui passivi eliminati 127.628.062,47

2.2 Diminuzione Residui attivi 12.828.179,52

114.799.882,95

3) Gestione del patrimonio non finanziario

3.1 Aumenti crediti e partecipazioni, Beni patrimoniali e diminuzioni passività patrimoniali 358.145.067,19

3.2 Diminuzioni crediti e partecipazioni, Beni patrimoniali e aumenti passività patrimoniali 66.960.174,38

291.184.892,81

MIGLIORAMENTO PATRIMONIALE 701.363.199,72

Il miglioramento patrimoniale determina la diminuzione dell’eccedenza passiva

patrimoniale da – 4.452.911.485,99 a -3.751.548.286,27 euro.