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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007 REGIONE CAMPANIA PIANO DI RIENTRO DAL DISAVANZO E DI RIQUALIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO DELLA REGIONE CAMPANIA 1.1.2007 – 31.12.2009 1

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

REGIONE CAMPANIA

PIANO DI RIENTRO DAL DISAVANZO E DI RIQUALIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO DELLA REGIONE CAMPANIA

1.1.2007 – 31.12.2009

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

INDICE

1. Sintesi dei contenuti A. Quadro normativo nazionale e regionale………………………………………………….. 3 1. Normativa nazionale…………………………………………………………………... 3 2. Provvedimenti regionali……………………………………………………………….. 6 3. Patto nazionale per la salute e finanziaria 2007……………………………………...... 7 B. Accordi di programma ……………………………………………………………………... 10 C. Verifica erogazione LEA …………………………………………………………………… 10 D. Correlazione tra il Piano e gli ordinari strumenti della programmazione sanitaria regionale 11 E. Quadro sintetico degli obiettivi e interventi progettuali ……………………………………. 12

2. Sviluppo dei contenuti del Piano

A. Analisi del contesto

1. Contesto economico finanziario…………………………………………………… 13 2. Contesto demografico……………………………………………………………… 19 3. Contesto socio-economico…………………………………………………………. 20 4. Stato di salute della popolazione…………………………………………………... 22 5. Contesto organizzativo e gestionale del SSR………………………………………. 37 5.1 Le risorse umane…………………………………………………………………… 37

5.2 L’assistenza farmaceutica……………………………………………………...…... 38 5.3 L’offerta di ricovero e l’assistenza ospedaliera …………………………………… 41

B. Analisi S.W.O.T……………………………………………………………………………. 58 C. Obiettivi generali, specifici ed operativi…………………………………………………… 60 D. Interventi progettuali, indicatori e fonti di verifica………………………………………… 65E. Sostenibilità economica e finanziaria………………………………………………………. 67

Descrizione degli interventi da realizzare e relativo cronoprogramma ……………………. 68 a. Intervento 1 (Applicazione della DGRC n. 1843/05) …………………………………… 71 b. Intervento 2 (Riduzione del costo nel personale) ……………………………………….. 72 c. Intervento 3 (Applicazione dei tetti di spesa e rimodulazione delle tariffe) …………….. 81 d. Intervento 4 (Centralizzazione, razionalizzazione acquisti beni e servizi) ……………… 82 e. Interventi da 6 a 14 (Ristrutturazione rete ospedaliera e riduzione ricoveri inappropriati) 84 f. Intervento 16 (Accordi con i Comuni per l’integrazione socio-sanitaria) ……………….. 89 g. Interventi da 19 a 22 (Riduzione spesa farmaceutica) ……………………………………89 Allegato A – scheda Tessera Sanitaria ……………………………………………………95 Allegato A1 – Piano attivazione Progetto Tessera Sanitaria ……………………………. 98

F. Obiettivi di risparmio Legge finanziaria 2007 …………………………………………….. 98

3. Descrizione fonti di verifica……………………………………………………………….. 101 Modelli CE e LA serie storica …….……………………………………………………… 101 Modelli CE e LA tendenziali.……………………………………………………………… 105

4. Contabilità analitica e certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie ………………….. 115

5. Situazione e copertura del debito cumulato fino al 31/12/05 …..………………………… 116

6. Manovra So.Re.Sa. S.p.A.…………………………………………………………………. 119

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

1 – Sintesi dei contenuti

A. Quadro normativo nazionale e regionale

1. Normativa nazionale

Nel presente paragrafo si intende esaminare in modo sintetico, per gli aspetti di maggiore attualità, le linee evolutive della normativa nazionale e di quella regionale e le loro possibili implicazioni. La prima parte descrive il quadro di riferimento antecedente alla stipula del nuovo Patto per la salute, mentre la parte finale è dedicata alla descrizione delle recenti novità introdotte dal citato Patto.

Le continue riforme istituzionali e regolamentari che si susseguono annualmente in sanità sono frutto sia del processo devolutivo e di decentramento di funzioni in atto sia del continuo andamento in crescita della spesa sanitaria che incide negativamente sulle politiche di equilibrio della finanza pubblica.

In ordine al sistema di finanziamento del Servizio sanitario nazionale ed alle misure dirette ad un suo contenimento, è da evidenziare che, sebbene la crescita del fabbisogno sanitario non rientri fra le variabili finanziarie monitorate in sede di Patto di stabilità e crescita, essa assume, tuttavia, rilevanza fondamentale ai fini del controllo sull’andamento di altri indicatori di finanza pubblica, primo fra i quali il rapporto fra debito pubblico e PIL.

Con l’accordo Governo-Regioni dell’8 agosto 2001 il finanziamento dell’assistenza sanitaria era stato condizionato dall’adempimento di numerosi obblighi, primo fra tutti il ripiano delle quote di deficit a carico dei bilanci regionali, pena l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 4 del d.l. 63/2002 convertito con legge n. 112/2002.

La dimostrazione di avvenuto assolvimento a tale ultimo onere ha richiesto per il 2001 e gli anni seguenti verifiche complesse in contraddittorio fra Ministero dell’economia e Ministero della salute, da un lato, e Regioni dall’altro.

Il regime di transitorietà, determinato dal sistema delle verifiche annuali, ha comportato il ricorso ad anticipazioni provvisoriamente misurate sull’importo stabilito con il precedente accordo del 3 agosto 2000. Non a caso a fine anni 2002 , 2003 e 2004 i rendiconti regionali mostrano un ingente importo di residui attivi per competenze non incassate relative a IVA, IRAP, e addizionale IRPEF.

Il sistema che poggia su anticipazioni, prima fissate al 95% del fabbisogno sanitario e, ora, con il nuovo Patto, al 97%, ha, fino al 2006, scontato i ritardi derivati dall’attesa di un accordo tra le Regioni condizionato, fra l’altro, dall’esigenza di condivisione dei criteri di riparto e di definizione dei bisogni sanitari della popolazione (come sinora previsto dalla legge n. 662/1996)1. Con il nuovo Patto della salute si è cercato di superare tale problematicità prevedendo che per il triennio 2007-2009 i criteri siano gli stessi.

Con l’accordo dell’agosto 2001, il sistema di finanziamento previsto dal d.lgs. n. 56/2000, sostituendo il FSN di parte corrente con compartecipazioni e incrementi alle addizionali, ha definito un meccanismo di copertura del fabbisogno sanitario commisurato su una crescita del 3,5% annuo.

In questo quadro, la legge finanziaria per il 2005 (legge n. 311/2004) ha direttamente ed autonomamente definito nuove condizioni finanziarie e gestionali, disponendone il recepimento in un’Intesa fra Governo e Regioni, poi, siglata il 23 marzo 2005.

1 I criteri tradizionali prevedono di tenere conto di: popolazione residente per età e per sesso; frequenza dei consumi sanitari per livello e sottolivello di assistenza e per età e sesso; tassi di mortalità della popolazione; indicatori epidemiologici territoriali; indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili per definire ibisogni sanitari della popolazione. A tali criteri si è aggiunta, di recente, l’esigenza di stimare adeguatamente anche l’incidenza degli immigrati extracomunitari, regolarizzati o meno.

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Dopo che il d.l. 30 dicembre 2004, n. 314 aveva sospeso l’applicazione dell’art. 7 del d.lgs. n. 56/2000 e rinviata l’efficacia del DPCM 14 maggio 2004 (e, quindi, il riparto definitivo della compartecipazione all’IVA e delle relative compensazioni), la finanziaria 2005 ha quantificato in 88.195 Meuro il livello di finanziamento della spesa per il servizio sanitario nazionale a cui concorre lo Stato per il 2005 (cui sono da aggiungere 2.000 Meuro per il ripiano dei disavanzi registrati nel triennio 2001/2003 con un contenimento della spesa sanitaria rispetto al suo andamento tendenziale di circa 4.250 Meuro. Su tale livello di spesa, è stato applicato un incremento percentuale del 2% per il 2006, integrato poi da 2.000 Meuro nel ddl finanziaria 2007, mentre per il 2007 e gli anni seguenti è stato rideterminato il livello di finanziamento nel nuovo Patto per la salute più in linea con l’effettiva evoluzione della spesa sanitaria; infatti la crescita della spesa sanitaria media dell’ultimo triennio si attesta su livelli prossimi al 5% e, comunque, si pone ben al di sopra del tasso previsto per il PIL nominale.

L’Intesa del 23 marzo 2005 prevede il rispetto e la verifica di una nutrita serie di adempimenti organizzativi e gestionali, in linea di continuità con i precedenti provvedimenti di contenimento della spesa e Accordi.2 Tra questi, vanno menzionate le nuove forme di controllo per migliorare il monitoraggio della spesa sanitaria nell’ambito del Nuovo sistema informativo sanitario (NSIS), i vincoli all’offerta ospedaliera, da attuarsi mediante il rispetto del nuovo standard di posti letto e la disincentivazione dei ricoveri per lungodegenza, e, infine, una complessa articolazione di meccanismi procedurali e di controllo.

Per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge finanziaria, la Regione e tutti gli operatori del settore si stanno impegnando in un considerevole sforzo diretto a migliorare l’impostazione dei programmi e delle strategie di intervento, a razionalizzare l’organizzazione, a semplificare le procedure e ridurre i costi di gestione, ricorrendo anche a strumenti gestionali capaci di assicurare il concorso di sinergie diverse e il realizzarsi di economie di scala.

Per le Regioni risultate inadempienti è prevista inoltre la possibilità di sottoscrivere un ulteriore accordo al cui rispetto sarà subordinata l’erogazione dell’acconto e del saldo finale del maggior finanziamento a carico dello Stato. Tale accordo si considera dovuto, e, quindi un adempimento, nel caso in cui la regione presenti per l’anno di riferimento un disavanzo pari o superiore al 7%.

Resta salvo, comunque, l’obbligo per le Regioni di garantire, in sede di programmazione, l’equilibrio economico–finanziario delle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, sia in sede di preventivo annuale che di conto consuntivo, realizzando forme di verifica trimestrale della coerenza degli andamenti con gli obiettivi dell’indebitamento netto delle Pubbliche Amministrazioni, prevedendo l’adozione obbligatoria di misure volte al riequilibrio delle gestione, laddove necessarie, nonché l’eventuale decadenza del direttore generale.

Sempre al fine di garantire il rispetto degli obblighi comunitari e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, la legge finanziaria per il 2006 (art. 1, commi 274 ss., della legge n.266/2005) conferma gli obblighi posti a carico delle Regioni con la citata intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, intesi a garantire l’equilibrio economico-finanziario e il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.

A questi si aggiunge l’obbligo di stipulare, entro il termine perentorio del 31 marzo 2006, specifici accordi regionali attuativi dell’accordi collettivi nazionali per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, prevedendo di subordinare l’accesso all’indennità di collaborazione informatica al riscontro (mediante il supporto del sistema della tessera sanitaria) del rispetto della soglia del 70 per cento della stampa informatizzata delle prescrizioni farmaceutiche e delle richieste di prestazioni specialistiche

2 In particolare, si tratta degli obblighi previsti dal D.L. n. 374/2001, convertito in legge n. 405/2001, nonché dal D.L. n. 63/2002, convertito in legge n. 112/2002, oltreché dall’art. 52 della legge n. 289/2002, dal D.L. n. 269/2003, convertito in legge n. 326/2003, e infine dalla legge n. 350/2003.

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effettuate da parte di ciascun medico. La mancata stipula dei medesimi accordi regionali costituisce per le Regioni inadempimento.

Un ulteriore incremento di 1.000 milioni di euro annui, a decorrere dall’anno 2006, è altresì previsto per il finanziamento complessivo della spesa del Servizio sanitario nazionale. Detto incremento, da ripartire tra le Regioni sulla base di una previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, è anch’esso subordinato alla stipula di specifici accordi diretti all’individuazione di obiettivi di contenimento della dinamica della spesa al fine della riduzione strutturale del disavanzo.

Per il ripiano dei disavanzi del Servizio sanitario nazionale per gli anni 2002, 2003 e 2004 è, invece, autorizzata la spesa di 2.000 milioni di euro per l’anno 2006. L’erogazione del suddetto importo da parte dello Stato, da ripartire secondo la medesima procedura della previa intesa, è, tuttavia, subordinata all’adozione, da parte delle Regioni, dei provvedimenti di copertura del residuo disavanzo posto a loro carico per i medesimi anni nonché all’intesa in sede di Conferenza unificata, da raggiungersi entro il termine del 31 marzo 2006, sullo schema di Piano sanitario nazionale 2006-2008 e sul contenimento delle liste di attesa.

E’ prevista, altresì, l’istituzione della Commissione nazionale sull’appropriatezza delle prescrizioni, cui sono affidati compiti di promozione di iniziative formative per il personale medico e di informazione per gli utenti del Servizio sanitario, oltreché di elaborazione dei criteri di priorità e di controllo dell’appropriatezza delle prestazioni. Ad essa si affianca il Sistema nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria (SiVeAS), il quale, avvalendosi delle funzioni svolte dal Nucleo di supporto per l’analisi delle disfunzioni e la revisione organizzativa (SAR), ha il compito di verificare che i finanziamenti siano effettivamente tradotti in servizi per i cittadini, secondo criteri di efficienza ed appropriatezza.

Altre disposizioni di rilievo riguardano la definizione dei criteri e delle modalità di certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico, degli istituti zooprofilattici sperimentali e delle aziende ospedaliere universitarie, oltre alla rimodulazione delle prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza, finalizzata ad incrementare qualitativamente e quantitativamente l’offerta di prestazioni in regime ambulatoriale e, corrispondentemente, decrementare l’offerta di prestazioni in regime di ricovero ospedaliero.

La finanziaria per il 2006 dispone, infine, in ordine all’applicazione (in attesa dell’adozione dei provvedimenti di attuazione dell’articolo 119 della Costituzione) delle norme contenute nell’art. 7 del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56 (cd. meccanismo di perequazione). A tal fine, prevede una riduzione, per l’anno 2002, del 5 per cento e, a decorrere dall’anno 2003, di un ulteriore 1,5 per cento annuo delle quote annuali di incidenza della spesa storica (determinate dal comma 3 del citato decreto legislativo) ai fini del riparto delle risorse per la copertura dei fabbisogni sanitari regionali.

Nel complesso, sembra che la strategia del legislatore nazionale sia quella,già ampiamente sperimentata in passato, di imporre talune scelte gestionali attraverso l’attribuzione di fondi integrativi condizionati a determinate modalità operative o a particolari tipologie di spesa. A queste si associano la previsione di nuove responsabilità ed incombenze in capo ai responsabili degli enti gestori del servizio sanitario regionale e l’adozione di misure di sospensione o dilazione dei pagamenti, contestualmente all’introduzione di nuovi obblighi di comunicazione ed informazione nei confronti degli organi di controllo esterno.

Si inserisce su questa linea l’automatismo previsto dall’art. 1, comma 174 della L. 311/04, così come integrato dalla L. 266/05, consistente nell’innalzamento al livello massimo delle aliquote IRPEF ed IRAP nelle Regioni che non coprono integralmente i disavanzi registrati a partire dall’anno 2005.

Tra le principali innovazioni che hanno interessato la gestione sanitaria relativa agli ultimi esercizi finanziari, è da ricordare poi la fissazione di nuovi tetti di spesa per l’assistenza farmaceutica. In particolare, il D.L. 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge 24

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novembre 2003, n.326, recante “Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dei conti pubblici”, aveva stabilito che l’onere a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) non dovesse superare il 16% della spesa sanitaria complessiva, a livello nazionale ed in ogni singola Regione, fermo restando il tetto del 13% relativo all’assistenza farmaceutica territoriale.

Contestualmente è stata prevista, a decorrere dal 1° gennaio 2004, l’istituzione (in sostituzione della Commissione unica per il farmaco) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), dotata di personalità giuridica pubblica e di autonomia finanziaria e gestionale, con compiti di alta consulenza tecnica in materia di politiche per il farmaco, specie per quanto riguarda ricerca, investimenti, monitoraggio e prezzi.

Sulla base della normativa citata l’AIFA a partire dall’anno 2004 è tenuta a porre a carico dell’industria il 60% dello sfondamento del tetto di spesa, lasciando alle Regioni la copertura del restante 40%. Tuttavia l’AIFA negli anni passati è intervenuta sullo sfondamento del solo tetto del 13% relativo alla farmaceutica convenzionata, non conteggiando il rimanente 3% relativo alla spesa farmaceutica ospedaliera. In questo modo alla Regione Campania è stata compensata solo una parte del 60% dello sfondamento del tetto complessivo del 16% previsto dalla legge.

Solo recentemente con la Determinazione del 27.9.06, pubblicata sulla GU n. 227 del 29.9.06, l’AIFA ha assunto provvedimenti tesi a recuperare anche la quota parte del superamento del tetto del 3% della spesa ospedaliera i cui effetti saranno apprezzabili a regime solo nel 2007.

2. Provvedimenti regionali

La Regione Campania, dopo aver avviato con la legge regionale n. 28 del 24 dicembre 2003 importanti misure per il risanamento della finanza regionale,3 ha introdotto, con la legge finanziaria regionale per il 2006 (L.n.24/2005), nuove disposizioni per la copertura dei disavanzi pregressi del sistema sanitario regionale, istituendo un’apposita unità previsionale di base (la u.p.b. 4.15.245 dello stato previsionale della spesa denominata “Ripiano dei debiti del servizio sanitario gestito dalle aziende sanitarie locali e dalle aziende ospedaliere regionali”) per complessivi 170 Meuro per ciascuno degli anni 2006 e 2007. Al relativo onere si provvede con le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’addizionale sul reddito per le persone fisiche e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Tali somme saranno trasferite alla Società Regionale per la Sanità -So.Re.Sa.- società per azioni unipersonale, al fine di definire il pagamento dei debiti maturati dalle AA.SS.LL.. e dalle AA.OO. regionali fino al 31 dicembre 2005. La previsione della quota dei 170 Meuro annui, derivata dall’innalzamento delle aliquote regionali di Irpef ed Irap, è stata estesa con la finanziaria regionale 2007 anche agli anni successivi al 2007, per l’intera durata dell’operazione gestita dalla So.Re.Sa. che si concluderà in un periodo massimo di 30 anni.

La So.Re.Sa. s.p.a. ha assunto a proprio carico tutta l’attività necessaria all’estinzione del debito, con il supporto di una garanzia fideiussoria, da parte della Regione, ovvero di altre garanzie immobiliari idonee a tenere indenne la società da ogni pretesa che possa derivare dal compimento delle operazioni.

Alla So.Re.Sa. s.p.a. è attribuita, altresì, la titolarità esclusiva delle funzioni di acquisto e fornitura di beni e attrezzature sanitarie delle AA.SS.LL. e delle AA.OO. La stessa elabora,

3 Tra queste figurano: la costituzione di un fondo specifico alimentato con fondi regionali dedicato al ripiano dei disavanzi sanitari, la costituzione della società per azioni unipersonale So.Re.Sa., che ha finalità di consolidamento e di ottimale gestione del debito pregresso delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali; la conferma, a livello di norma primaria, di varie deliberazioni assunte dalla Giunta regionale in materia di limitazione al turn over del personale sanitario, di tetti di spesa alla sanità privata e alla farmaceutica convenzionata, di distribuzione diretta dei farmaci, di budget aziendali per beni e servizi; la istituzione di un Osservatorio permanente finalizzato ad individuare le migliori condizioni di mercato per l’acquisto di beni; la previsione della decadenza dei Direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere per il caso di mancato rispetto dei tetti di spesa o di disavanzi maggiori di quelli concordati in sede di budget.

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annualmente, un programma di contenimento della spesa corrente sanitaria, definendo piani e procedure centralizzate di acquisto e fornitura a livello regionale.

La finanziaria regionale per l’anno 2006, in attuazione degli obblighi posti a carico delle Regioni con la citata Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, fissa rigorosi tetti di spesa ai budget delle aziende del servizio sanitario regionale, in modo da ridurre la spesa sanitaria, per il triennio 2006-2008, del 18,5 per cento (di cui almeno il 6,5 per cento nel 2006) rispetto al livello dei costi raggiunto nell'esercizio 2004. In caso di mancato rispetto dei tetti di spesa, sono previste misure sanzionatorie a carico dei Direttori generali delle aziende sanitarie, quali la perdita della retribuzione di risultato ovvero, in caso di recidiva, la decadenza automatica dalla funzione.

Al fine di ottenere la riduzione e la ristrutturazione della spesa sanitaria nella misura voluta dalla legge finanziaria regionale per il 2006, la Giunta regionale ha approvato la delibera n. 1843 del 9 dicembre 2005, con la quale, attraverso l’introduzione di vincoli ed obiettivi di spesa per fattori di costo, ha posto le premesse per un effettivo contenimento della spesa nel triennio 2006/2008. ed il raggiungimento dell’equilibrio economico delle aziende sanitarie ed ospedaliere campane.

Dopo aver stimato, per ciascuna azienda sanitaria, gli obiettivi di risparmio conseguibili nel triennio di riferimento in relazione alla distanza esistente tra la teorica situazione di pareggio dei conti e la misura del finanziamento determinato con la ripartizione del Fondo sanitario regionale per il 2005 (ex DGRC. n.1215 del 23 settembre 2005), sono stati individuati, per ciascuno dei diversi elementi di costo, gli obiettivi triennali di riduzione dei livelli di spesa programmati in rapporto al livello dei costi raggiunti nell’esercizio 2004, traducendoli, poi, direttamente all’interno dello stato di previsione della spesa del bilancio annuale di previsione 2006 e del bilancio pluriennale 2006-2008.

Ne consegue che, con la realizzazione di tali obiettivi di contenimento della spesa nel triennio, sarà conseguibile l’equilibrio gestionale corrente del sistema sanitario regionale in un quadro di risorse compatibili.

Le previsioni (rispetto ai costi del 2004) sono di un risparmio complessivo di spesa, al termine del triennio 2006-2008, pari al 18,5%, così diviso: -6,5% nel 2006; -5,5% nel 2007; -6,5% nel 2008. Il Piano di intervento dettagliato è contenuto nella citata DGRC 1843/05.

3. Patto per la salute e ddl finanziaria 2007

Nel quadro normativo sopra descritto si inserisce il nuovo Patto per la salute sottoscritto da Governo e Regioni il 28.09.2006 e i cui contenuti sono stati trasfusi nella finanziaria 2007 (L 296/06).Tale Patto introduce novità importanti rispetto al passato, in particolare con riferimento alle disposizioni relative agli impegni delle Regioni interessate ai Piani di rientro, che di seguito sinteticamente vengono illustrate: I. Accesso al fondo transitorio (punto 3 del Patto per la salute e articolo 1, comma 796, lettera b, della legge finanziaria per l’anno 2007)

- sottoscrizione dell’accordo ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, comprensivo di un Piano di rientro;

- indicazione sia delle misure di riequilibrio del profilo erogativo dei Livelli Essenziali di Assistenza, per renderlo conforme a quello desumibile dal vigente Piano Sanitario Nazionale e dal vigente DPCM di fissazione dei LEA, sia delle misure necessarie all’azzeramento del disavanzo entro il 2010, sia gli obblighi e le procedure previsti dall’articolo 8 dell’Intesa del 23 marzo 2005.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

- istituzione di un Fondo transitorio per le regioni in difficoltà il cui accesso è subordinato alla sottoscrizione del suddetto accordo;

- l’ accesso presuppone che sia scattata formalmente in modo automatico o che sia stato attivato l’innalzamento ai livelli massimi dell’aliquota di addizionale Irpef e della maggiorazione Irap.

- indicazione, qualora durante il procedimento di verifica annuale del piano si prefiguri il mancato rispetto di parte degli obiettivi intermedi di riduzione del disavanzo contenuti nel piano di rientro, delle misure equivalenti che la Regione può proporre e che devono essere approvate dal Ministero della salute e dell’economia e finanze.

- indicazione che , in ogni caso l’accertato verificarsi del mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi comporta che, con riferimento all’anno d’imposta dell’esercizio successivo, l’addizionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche e l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive si applicano oltre i livelli massimi previsti dalla legislazione vigente fino all’integrale copertura dei mancati obbiettivi;

- indicazione che qualora invece sia verificato che il rispetto degli obiettivi intermedi è stato conseguito con risultati ottenuti quantitativamente migliori, la regione interessata può ridurre, con riferimento all’anno d’imposta dell’esercizio successivo, l’addizionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche e l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive per la quota corrispondente al miglior risultato ottenuto.

II. Individuazione delle misure di copertura dei disavanzi pregressi (punto 1.4 del Patto per la salute e articolo 1,comma 796, lettera e) della legge finanziaria per l’anno 2007)

In via straordinaria, per le Regioni che abbiano stipulato l’accordo di cui all’articolo 1, comma 180, della richiamata legge 311/2004 sono considerate idonee forme di copertura dei disavanzi pregressi, cumulativamente registrati e certificati fino al 2005, al netto per l’anno 2005 della copertura derivante dell’incremento automatico delle aliquote, in deroga a quanto previsto dalla predetta Intesa, con misure a carattere pluriennale derivanti da specifiche entrate certe e vincolate.

III. Accreditamento (punto 4.9 del Patto per la salute e articolo1 comma 796 lettere s),t), u) della finanziaria per l’anno 2007)

E’ prevista l’indicazione dei provvedimenti da adottare in materia di cui :

- viene individuata nel 1 gennaio 2008 la data a partire dalla quale devono considerarsi cessati i transitori accreditamenti delle strutture private già convenzionate, ai sensi dell’articolo 6, comma 6, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, non confermati da accreditamenti provvisori o definitivi disposti ai sensi dell’articolo 8-quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni; - viene individuata nel 1° gennaio 2010 la data a partire dalla quale cessano gli accreditamenti provvisori delle strutture private, di cui dell’articolo 8-quater, comma 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, non confermati dagli accreditamenti definitivi di cui all’articolo 8-quater, comma 1 del medesimo decreto; -viene individuata nel 1° gennaio 2008, la data a partire dalla quale non possono essere concessi nuovi accreditamenti, ai sensi del d. lgs 229/1999, in assenza di un provvedimento regionale di ricognizione e conseguente determinazione ai sensi dell’articolo 8-quater, comma 8 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni. Tale provvedimento è trasmesso al Comitato di verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza, di cui all’articolo 9 dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005.

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Per le Regioni impegnate nei Piani di rientro, le sopra menzionate date del 1° gennaio 2008 sono anticipate al 1° luglio 2007 per le regioni nelle quali entro il 31 maggio 2007 non si sia provveduto ad adottare o aggiornare, adeguandoli alle finalità del Patto i provvedimenti di cui all’articolo 8 quinquies commi 1 e 2 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e integrazioni.

IV. Piano regionale di contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera (punto 4.18 del Patto per la salute e articolo 1, comma 796, lettera l, punto 2) della legge finanziaria per l’anno 2007)

V. Piano regionale di riorganizzazione della rete delle strutture pubbliche e private accreditate eroganti prestazioni specialistiche e di diagnostica di laboratorio (articolo 1, comma 796, lettera o) della legge finanziaria per l’anno 2007)

L’obiettivo del piano, da adottare entro il 28.2.2007, e’ l’adeguamento degli standard organizzativi e di personale coerenti con i processi di efficientamento resi possibili dal ricorso a metodiche automatizzate.

V bis -Adozione dei provvedimenti regionali , in attuazione delle modifiche da apportarsi al DPCM del 29 novembre 2001 di definizione dei LEA finalizzate all’inserimento , nell’elenco delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, delle prestazioni già erogate in regime di ricovero ospedaliero, nonché alla integrazione e modificazione delle soglie di appropriatezza per le prestazioni di ricovero ospedaliero in regime di ricovero ordinario diurno. (articolo 1, comma 796 , lettera q) della legge 27 dicembre 2006, n. 296)

VI. Adozione di provvedimenti per recuperare le somme dovute dai cittadini , anche esenti, in caso di mancato ritiro di risultati di visite o esami diagnostici con decorrenza 1° gennaio 2007 (articolo 1 comma 796, lettera r) della legge finanziaria per l’anno 2007)

VII. Previsione di assumere come base d’asta nel 2007 sulla base dei piu’ bassi prezzi unitari di acquisto dei dispositivi medici e invio al ministero dei dati relativo al biennio 2005-2006 (articolo1,comma 796, lettera v) della legge finanziaria per l’anno 2007)

VIII. Disposizioni da adottare entro il 28 febbraio 2007 per individuare i responsabili dei procedimenti applicativi delle disposizioni in materia di off label (articolo 1, comma 796, lettera z) della legge finanziaria per l’anno 2007)

IX. Impegno generale a dare attuazione a tutti i provvedimenti amministrativi che verranno adottati in attuazione del patto per la salute con riferimento a:-lea;-indicatori;-programma nazionale per la promozione permanente della qualità nel ssn;-indirizzi per realizzare la continuità assistenziale dall’ospedale al domicilio del cittadino;-diffusione di linee guida e protocolli per la razionalizzazione dei percorsi diagnostici e di cura;-indirizzi per la razionalizzazione della funzione ospedaliera;-indirizzi per garantire l’integrazione tra erogatori pubblici e privati in relazione all’esigenza della qualita’ nei processi di diagnosi, cura e riabilitazione;-invio di dati al nsis per il monitoraggio delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e farmaceutica convenzionata, distribuzione diretta dei farmaci, distribuzione per conto e monitoraggio della spesa farmaceutica ospedaliera, assistenza protesica e assistenza integrativa.

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X. Adeguamento alle disposizioni in materia di personale (articolo 1, comma 565, della legge finanziaria per l’anno 2007 e patto per la salute)

XI . Alla verifica degli adempimenti conseguenti provvede il tavolo ex articolo 12 (punto 3.1 patto e art. 1, comma 796 lettera c) della legge finanziaria per l’anno 2007).

B. Accordi di programma

La Regione si impegna a garantire che i programmi di cui agli Accordi di programma ai sensi dell’articolo 5bis del dlgs 30 dicembre 1992, n.502 e successive modifiche ed integrazioni siano coerenti con gli interventi previsti dal presente Piano.

C. Verifica dell’erogazione dei LEA

La Regione è adempiente con raccomandazione a proseguire nell’impegno di migliorare la

completezza e qualità dei flussi informativi, con particolare riferimento ai seguenti:

-HSP. 12 – posti letto strutture pubbliche ed equiparate. Per tale flusso informativo la qualità dei dati è risultata sufficiente. In considerazione della rilevanza dei dati in argomento, si rende opportuno per l’anno 2006, un miglioramento del processo di controllo qualità eseguito dalla Regione, in modo che il punteggio possa raggiungere il livello di qualità “buona”. -HSP. 13 – posti letto strutture private. Per tale flusso informativo si è registrato nel triennio 2003-2005 un decremento della percentuale di copertura dei dati. Per l’anno 2006 si rende necessaria una copertura pari almeno al 99%. -RIA. 11 – attività degli Istituti di riabilitazione ex art. 26. Per tale flusso informativo si è registrato nel triennio 2003-2005 un decremento della percentuale di copertura dei dati. per l’anno 2006 si rende necessaria una copertura pari almeno al 99%, superando in tal modo la percentuale raggiunta nel 2004 (98,84%). -STS. 24 – attività delle strutture residenziali e semiresidenziali.Per tale flusso informativo si è registrato nel triennio 2003-2005 un decremento della percentuale di copertura dei dati. Per l’anno 2006 si rende necessaria una copertura pari almeno al 96%, superando in tal modo la percentuale raggiunta nel 2003 (95,41%). La qualità dei dati dell’anno 2005 è risultata insufficiente. Per l’anno 2006 si rendono necessarie un’attività di verifica più puntuale da parte della Regione dei dati trasmessi a livello nazionale dalle aziende e un confrono tempestivo con l’Ufficio II della DG del Sistema Informativo sulla base delle segnalazioni di incongruenza eventualmente evidenziate da quest’ultimo, nell’ottica di attivare un ciclo di miglioramento della qualità dei dati. -HSP. 24 – attività di Nido. Per tale flusso informativo si è registrato nel triennio 2003-2005 un decremento della percentuale di copertura dei dati. Per l’anno 2006 si rende necessaria una copertura pari almeno al 95%, superando in tal modo la percentuale raggiunta nel 2004 (92,05%).

La Regione, in relazione all’articolo 4 , comma 1, lettera i) dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, che prevede la trasmissione al Ministero della salute ed al Ministero dell’economia e delle finanze dei provvedimenti con i quali sono stati adottati i contenuti degli accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni successivamente all’entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001 e successive integrazioni, limitatamente agli accordi rilevanti, ai fini dell’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza,analiticamente indicati nell’Allegato 1 con la delibera di approvazione del presente Piano recepisce gli stessi impegnandosi a darne la massima diffusione, almeno con riferimento agli accordi aventi oggetto Piani nazionali.

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D. Correlazione tra il Piano e gli ordinari strumenti della programmazione

Con il presente Piano si assume l’impegno ad adeguarlo alle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 281 della legge 23 dicembre 2005, n.266, in relazione alle disposizioni regionali da adottarsi per il perseguimento dell'equilibrio economico nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza , di cui alle linee guida allegate ( Allegato 2)

Il Piano di rientro in parte si inserisce nell’alveo degli ordinari strumenti della programmazione sanitaria regionale, in parte invece dovrà avere una valenza “sovraordinata e straordinaria” rispetto agli stessi. In ogni caso il pieno raggiungimento degli obiettivi programmatici concordati e il relativo cronoprogramma dovranno trovare nei soggetti stipulanti l’Accordo che sono la Regione e i Ministeri dell’Economia e della Salute, il riferimento principale. Per molti dei provvedimenti oggetto del Piano la titolarità giuridica nell’ambito della regione nell’attuale quadro legislativo è di competenza della Giunta Regionale, per altri invece la titolarità è del Consiglio Regionale, trattandosi di atti legislativi e/o regolamentari. Tra i primi figurano le misure riguardanti il miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie (come il trasferimento dal ricovero ordinario al regime di day-hospital od ambulatoriale di una serie di prestazioni e la riduzione al ricorso del parto cesareo), il contenimento della spesa farmaceutica e della mobilità ospedaliera passiva, la determinazione del piano annuale dei volumi delle prestazioni in regime di accreditamento provvisorio e correlati limiti di spesa, larazionalizzazione della spesa per beni e servizi delle Aziende Sanitarie, la rimodulazione del piano di edilizia sanitaria, la rideterminazione delle tariffe per le prestazioni, le linee guida di comportamento per i medici prescrittori sulle principali patologie (ipertensione arteriosa, diabete mellito ecc…), l’informatizzazione dell’intero sistema. Tra i secondi sono da annoverare l’attivazione dell’incremento della fiscalità, l’approvazione del Piano Sanitario Regionale e del Piano Ospedaliero, l’approvazione dei requisiti ulteriori per l’Accreditamento istituzionale da parte degli erogatori privati e pubblici.

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E. Quadro sintetico degli obiettivi e interventi progettuali

Obiettivi generali Obiettivi specifici

Riduzione dei costi di produzione

Riduzione strutturale del disavanzo 2007-2009

Aumento delle entrate

Riduzione della spesa per il livello dell’assistenza ospedaliera

Riorganizzazione e sviluppo del livello dell’assistenza distrettuale

Riduzione della spesa farmaceutica

Sviluppo sistemi di valutazione e controllo della appropriatezza

Modificazione dell’organizzazione quali/quantitativa del SSR per contribuire all’equilibrio economico-finanziario nel rispetto dei LEA

Miglioramento e sviluppo del sistema informativo

Verifica situazione debitoria al 31/12/05

Attivare la procedura di affiancamento di cui all’art.8 dell’Intesa Stato-Regioni del 23.3.05.

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2.- Sviluppo dei contenuti del Piano

A. Analisi del contesto

1. Contesto economico e finanziario

L’incertezza del quadro normativo sulla finanza regionale ed, in particolare, della attuale mancata attuazione dell’art. 119 della Costituzione e della permanenza, sia pure profondamente modificata, del meccanismo redistributivo previsto dal decreto legislativo n. 56/2000, continua a condizionare l’attuazione dei principi di autonomia finanziaria delle Regioni e rappresenta l’ostacolo principale alla definizione del nuovo sistema di finanziamento. Per una ricostruzione dei risultati di esercizio relativi al periodo 2003/2005, si espongono nel successivo prospetto i valori del fabbisogno della Regione Campania, espressi in dati di costo secondo il consolidamento dei conti economici delle aziende sanitarie ed ospedaliere, e il relativo finanziamento a copertura, (Tab. 1.1 ).Le percentuali di crescita dei costi di gestione aumentano del 13% per il 2004 sul 2003 e del 10% per il 2005 sul 2004, mentre gli oneri per la mobilità interregionale rimangono costanti. Quanto al finanziamento, l’ incremento della quota CIPE, è pari a circa il 3,9% per ciascun anno. Ulteriori prospetti (Tabb.1.2 e 1.3) tracciano il quadro completo del finanziamento corrente del fabbisogno sanitario nel periodo 2003/2005 e dei relativi disavanzi gestionali. L’analisi evidenzia soprattutto come le disponibilità finanziarie risultino largamente insufficienti a contenere il fabbisogno regionale e generano disavanzi crescenti che hanno raggiunto, al termine del 2005, la ragguardevole cifra di 1.839 milioni di euro (+42% rispetto al 2004). Altro dato preoccupante è la crescita della spesa sanitaria che prosegue a ritmi molto sostenuti (+13% nel 2004, +5,10% nel 2005).

TAB. 1.1 RISULTATI FINALI DI GESTIONE

(costi di gestione e finanziamento corrente) (in milioni di euro)

FABBISOGNO COPERTURA FINANZIARIA

CAMPANIA Costi di Gestione

SaldoMobilitàPassiva

Rettifiche Totale FinanziamentoCIPE

Proventigestionali

Ricavistraordinari: altri

fin.ti vincolati Totale

DISAVANZO

2003 7.805 247 0 8.052 7.233 105 137 7.475 577

2004 8.713 281 0 8.994 7.504 109 178 7.791 1.203

2005 9.647 278 0 9.925 7.798 170 170 8.138 1.787

Fonte: delibere CIPE di riparto del FSN e Tavolo di Monitoraggio Regioni - Min. Salute ed Economia

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IRAPAdd.

IRPEF

Fabbisogno sanitario finanziato da d.l.vo 56/2000

Fondo Sanitario TOTALE

IRAP + Addizionale

+fabbisogno sanitario finanziato dal d.l.vo 56/2000

Entrate proprie

Partecipazioni regioni a statuto speciale

Saldo Mobilità tra le regioni

Riequilibrio ex Accordo

Stato-Regioni 8

agosto 2001

FABBISOGNO

TOTALE (comprensi

vo del riequilibrio)

1 2 A B 3 = (A + B) 4 = 1 + 2 + 3 5 6 7 89 = 4 + 5 + 6

+ 7 + 8

2003 1.267 158 5.444 0 5.444 6.869 105 0 -247 364 7.091

2004 1.295 338 5.512 0 5.512 7.145 109 0 -281 359 7.332

2005 1.405 326 6.067 0 6.067 7.798 170 0 -278 0 7.690

TAB. 1.2

(in milioni di euro)

Fonte: Delibere CIPE di riparto del Finanziamento della Spesa Corrente del Servizio Sanitario Nazionale

RIPARTIZIONE DELLE DISPONIBILITA' 2003/2005DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

CAMPANIA

TAB.1.3 SPESA E FINANZIAMENTO CORRENTE DEL SSN

RISULTATI FINALI DI GESTIONE (in milioni di euro)

FINANZIAMENTO

CAMPANIA

SP

ES

A/C

OS

TI

IRAP + Add.leIRPEF

Fabb.Sanitario ex d.l.vo56/00

+riequilibrio e mobilit

à

Par

teci

pazi

oni

RS

S

Entrate

proprie

FS ex d.l.vo56/00

+vincol

ateriporta

te

TOTALE

SITUAZIONE

DISAVANZO ante

riparto di ulteriorequotarisorse

vincolate(CIPE)

TOTALE DISAVANZI ulteriore

ripartizionerisorse

vincolate(proposta)

SITUAZIONE DISAVANZO con ulteriore ripartizione

risorse vincolate (proposta)

2003 7.805 1.425 5.561 0 105 0 7.091 714 137 577

2004 8.713 1.633 5.590 0 109 0 7.332 1.381 178 1.203

2005 9.647 1.731 5.789 0 170 0 7.690 1.957 170 1.787

Fonte: delibere CIPE di riparto del FSN e Tavolo di Monitoraggio Regioni - Min. Salute ed Economia

I dati esposti, riassunti nella tabella seguente (Tab.1.4), evidenziano chiaramente l’insostenibilità degli attuali ritmi di crescita della spesa (nettamente superiore al 4% annuo) e del disavanzo che ne consegue.

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TAB. 1.4Spesa sanitaria complessiva in rapporto con le fonti di entrata

(in milioni di euro)

2003 2004 2005 Variaz. '04/03 Variaz. '05/04

Spesa complessiva al lordo della mobilità 8.052 8.994 9.925 12% 10%

Totale Entrata 7.475 7.791 8.138 4% 4% disavanzo 577 1.203 1.787 108% 49%

Fonte: elaborazione sulle tabelle 1.1, 1.2 e 1.3

Seguendo il criterio di classificazione economica della spesa sanitaria corrente, esposta nel seguente prospetto (Tab.1.5), si può osservare come la tendenza alla crescita della spesa manifestatasi nel 2005 tocchi livelli molto elevati (+ 10%). Tutti gli aggregati economici di maggior consistenza registrano incrementi. Per la prima volta, si assiste ad una crescita simmetrica e contestuale della spesa per il personale (+11%), la fornitura di beni e servizi (+21%) e la medicina generale convenzionata (+9%), mentre la spesa farmaceutica, dopo il leggero aumento del 2004, è tornata a scendere (-2%) , rimanendo comunque sotto i valori del 2001.

TAB 1.5

CLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLA SPESA

2000 2001 Variaz. +/- 01/00

2002

Variaz.

+/-02/0

1

2003

Variaz.

+/-03/0

2

2004Variaz.

+/-04/03

2005 Variaz.

+/-05/04

PERSONALE 2.273 2.446 8% 2.504 2% 2.543 2% 2.776 9% 3.074 11%

BENI E SERVIZI 686 775 13% 1.160

50% 1.329

15% 1.535 16% 1.853 21%

MEDICINA GENERALE CONVENZIONATA 536 530 -1% 520 -2% 549 6% 599 9% 652 9%FARMACEUTICA CONVENZIONATA 1.121 1.264 13% 1.259 0% 1.207 -4% 1.264 5% 1.234 -2%OSPEDALIERACONVENZIONATA(1) 880 890 1% 905 2% 901 0% 925 3% 718 -22%SPECIALISTICA CONVENZIONATA INTERNA 78 80 3% 108

35% 108 0% 125 16% 140 12%

SPECIALISTICA CONVENZIONATA ESTERNA 180 204 13% 240

18% 241 0% 243 1% 233 -4%

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ASSISTENZADIAGNOSTICACONVENZIONATA 95 101 6% 124

22% 124 0% 130 5% 168 29%

ASSISTENZARIABILITATIVA (2) 396 351

-11% 302

-14% 359

19% 371 3% 366 -1%

ALTRE SPESE (3) 405 499 23% 429

-14% 446 4% 746 67% 1.209 62%

TOTALE 6.650 7.140 7%7.55

0 6%7.80

5 3% 8.713 12% 9.647 11%Fonte: Modello CE e Modello LA

(1) Fino al 2004 i costi dei Policlinici sono compresi nell'ospedaliera convenzionata: dal 2005 sono attribuiti alle specifiche voci di costo (2) Dal 2002 sono esclusi circa Euro 40 milioni/anno per costi di competenza del sociale (3) Le altre spese comprendono: Altra Assistenza Sanitaria (integrativa, anziani, ecc.), Accantonamenti, Oneri netti Straordinari e Finanziari, Imposte e Tasse

Il quadro economico della spesa, disaggregata secondo le voci di costo di cui alla tabella successiva (Tab.1.6), viene rapportato anche ai risultati di consuntivo relativi all’esercizio 2005, le cui poste economiche risultano tutte (ad eccezione della farmaceutica e della specialistica esterna convenzionata) in sensibile rialzo.

L’evoluzione dei costi sanitari in Campania, se osservata distintamente per Aree di assistenza (collettiva, distrettuale e territoriale, ospedaliera), denota una più accentuata concentrazione della spesa nei servizi di assistenza ospedaliera, che assorbono quasi la metà del fabbisogno, sostituendosi così al regime di assistenza distrettuale e territoriale nel costituire l’Area di assistenza con la maggiore incidenza percentuale di spesa.

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TAB. 1.6 COSTI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

per funzioni di spesa ANNI 2003/2005

(in migliaia di euro)

CAMPANIA

PER

SON

ALE

BEN

I E S

ERVI

ZI

MED

. GEN

. CO

NV.

FAR

M. C

ON

V.

OSP

ED. C

ON

V.

SPEC

. IN

T. C

ON

V.

SPEC

.EST

. CO

NV.

ALT

RE

PRES

TAZ.

ON

ERI

FIN

AN

ZIA

RI

SALD

I D

ELLE

VO

CI

ECO

NO

MIC

HE

SALD

O

INTR

AM

OEN

IA

CO

STI C

ON

SA

LDI V

OC

I EC

ON

OM

ICH

E

2003 2.542.587

1.328.524

549.218

1.206.635

617.407

108.000

240.632

657.576

22.250 536.205 3.639 7.805

.395

2004 2.775.773

1.534.723

598.514

1.264.449

668.051

125.000

242.928

707.309

42.220 758.211 4.263 8.712

.915

2005 3.074.370

1.853.293

651.527

1.234.400

718.193

140.000

232.955

769.150

84.819

894.091 (1) 5.910 9.646

.888

(1) di cui € 328.837 mila per accantonamenti, prevalentemente a fronte dei rinnovi dei CCNL in corso, in applicazione dell'art. 9 del DL 30 settembre 2005 n. 203 (G.U. n. 230 del 3.10.05)

Tale tendenza appare contraddire le linee di indirizzo emanate dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 3513 del 20 luglio 2001, nelle quali (per il miglioramento delle prestazioni sanitarie, una maggiore appropriatezza delle stesse ed il contenimento della spesa sanitaria) si fissa un rapporto tra le diverse aree assistenziali che vede attribuire all’assistenza ospedaliera solo il 45,9% della spesa (contro il 49% della spesa raggiunto nel 2004), all’assistenza distrettuale il 50,7% e all’assistenza collettiva il 3,4%.

Come si evince dal successivo prospetto (Tab.1.7) i livelli assistenziali che hanno subito i più consistenti incrementi di spesa sono, essenzialmente, le degenze ospedaliere ordinarie per acuti e il pronto soccorso, l’assistenza sanitaria di base nonché l’assistenza integrativa.

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LIVELLI DI ASSISTENZA 2003 comp. % 2004 comp. %Variaz. +/-

04/03 2005 comp. %Variaz. +/-

05/04

Igiene e sanita` pubblica 79 1,00% 80 0,90% 1,30% 82 0,80% 3,10%Igiene degli alimenti e della nutrizione 37 0,50% 45 0,50% 20,90% 46 0,50% 2,40%Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro 42 0,50% 46 0,50% 9,70% 52 0,50% 14,00%

Sanita` pubblica veterinaria 85 1,10% 113 1,30% 32,50% 118 1,20% 4,20%Attivita` di prevenzione rivolte alle persone 60 0,70% 73 0,80% 22,30% 83 0,80% 14,50%Servizio medico legale 45 0,60% 55 0,60% 21,80% 59 0,60% 7,70%TOTALE ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA IN AMBIENTE DI VITA E DI LAVORO 348 4,40% 412 4,60% 18,30% 441 4,50% 7,20%Guardia medica 92 1,20% 85 0,90% -7,30% 125 1,30% 46,40%Medicina generale - Medicina generica 468 5,90% 497 5,50% 6,20% 585 5,90% 17,60%Medicina generale - Pediatria di libera scelta 89 1,10% 89 1,00% -0,30% 132 1,30% 47,40%Emergenza sanitaria territoriale 106 1,30% 88 1,00% -17,30% 114 1,20% 29,90%

Assistenza farmaceutica tramite le farmacie convenzionate 1.188 14,90% 1.157 12,90% -2,60% 1.288 13,10% 11,30%Altre forme di erogazione dell`assistenza farmaceutica 144 1,80% 158 1,80% 9,30% 174 1,80% 10,40%Assistenza integrativa 48 0,60% 62 0,70% 30,30% 88 0,90% 42,50%Assistenza specialistica - Attivita` clinica 280 3,50% 313 3,50% 11,80% 381 3,90% 21,80%Assistenza specialistica - Attivita` di laboratorio 256 3,20% 307 3,40% 20,20% 307 3,10% -0,20%Assistenza specialistica - Attivita` di diagnostica 239 3,00% 189 2,10% -20,70% 265 2,70% 39,70%Assistenza protesica 86 1,10% 98 1,10% 13,70% 101 1,00% 2,90%Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare:

Assistenza programmata a domicilio (ADI) 41 0,50% 42 0,50% 3,60% 42 0,40% -0,80%Assistenza alle donne, famiglia, coppie (consultori) 93 1,20% 86 1,00% -6,80% 95 1,00% 10,20%Assistenza psichiatrica 121 1,50% 154 1,70% 26,60% 168 1,70% 9,30%Assistenza riabilitativa ai disabili 231 2,90% 279 3,10% 20,80% 243 2,50% -12,90%Assistenza ai tossicodipendenti 48 0,60% 77 0,90% 62,30% 80 0,80% 4,10%Assistenza agli anziani 29 0,40% 28 0,30% -4,10% 29 0,30% 2,90%Assistenza ai malati terminali 1 0,00% 1 0,00% -8,10% 3 0,00% 109,50%Assistenza a persone affette da HIV 0 0,00% 0 0,00% -41,30% 0 0,00% 25,40%Assistenza territoriale semiresidenziale:

Assistenza psichiatrica 47 0,60% 51 0,60% 9,30% 56 0,60% 8,00%Assistenza riabilitativa ai disabili 98 1,20% 90 1,00% -8,10% 90 0,90% 0,20%Assistenza ai tossicodipendenti 12 0,20% 9 0,10% -26,80% 10 0,10% 5,60%Assistenza agli anziani 15 0,20% 21 0,20% 38,20% 10 0,10% -50,20%Assistenza a persone affette da HIV 0 0,00% 0 0,00% -100,00% 0 0,00% n.sAssistenza ai malati terminali 0 0,00% 0 0,00% -100,00% 0 0,00% n.sAssistenza territoriale residenziale:

Assistenza psichiatrica 37 0,50% 54 0,60% 46,30% 42 0,40% -22,90%Assistenza riabilitativa ai disabili 111 1,40% 133 1,50% 19,20% 140 1,40% 5,20%Assistenza ai tossicodipendenti 17 0,20% 16 0,20% -3,80% 12 0,10% -25,90%Assistenza agli anziani 5 0,10% 9 0,10% 74,30% 13 0,10% 39,80%Assistenza a persone affette da HIV 0 0,00% 0 0,00% 50,00% 0 0,00% -100,00%Assistenza ai malati terminali 0 0,00% 0 0,00% n.s 0 0,00% n.sAssistenza idrotermale 9 0,10% 22 0,20% 133,30% 16 0,20% -27,00%TOTALE ASSISTENZA DISTRETTUALE 3.913 49,10% 4.118 45,90% 5,20% 4.607 46,70% 11,90%Attivita` di pronto soccorso 253 3,20% 322 3,60% 27,30% 413 4,20% 28,20%Ass. ospedaliera per acuti in D.H. e Day Surgery 464 5,80% 562 6,30% 21,20% 642 6,50% 14,30%Ass. ospedaliera per acuti in degenza ordinaria 2.806 35,20% 3.340 37,20% 19,00% 3.562 36,10% 6,60%Interventi ospedalieri a domicilio 37 0,50% 46 0,50% 25,00% 2 0,00% -95,40%Ass. ospedaliera per lungodegenti 22 0,30% 24 0,30% 7,80% 22 0,20% -9,70%Ass. ospedaliera per riabilitazione 67 0,80% 100 1,10% 49,40% 96 1,00% -4,00%Emocomponenti e servizi trasfusionali 42 0,50% 45 0,50% 8,10% 62 0,60% 36,50%Trapianto organi e tessuti 10 0,10% 6 0,10% -37,70% 9 0,10% 40,30%TOTALE ASSISTENZA OSPEDALIERA 3.701 46,50% 4.446 49,50% 20,10% 4.808 48,80% 8,10%TOTALE COSTI 7.962 100,00% 8.976 100,00% 12,70% 9.856 100,00% 9,80%

Fonte: Modelli LA del SIS - Sistema Informativo del Ministero della salute (i dati non comprendono la mobilità passiva interregionale)

Classificazione della spesa regionale per livelli di assistenzaTAB 1.7

(in milioni di euro)

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

2. Il contesto demografico

In regione Campania risiede circa il 10% dell’intera popolazione italiana e, con i suoi 5.701.931residenti al censimento 2001, si colloca al 2° posto in Italia per numerosità della popolazione, dopo la Lombardia. La Regione si estende su un territorio di 13.569 Kmq e rappresenta il 4,5% del territorio nazionale, pari a circa 301.300 Kmq. Essa si pone al 12° posto per estensione territoriale in ambito nazionale. Ripartendo la superficie territoriale secondo la zona altimetrica si ha che il 34,6% della superficie è costituita da zone di montagna (4.698 Kmq.); il 50,8% è costituito da zone di collina (6.913 Kmq); il 14,6% da zone di pianura (1.985 Kmq). La densità abitativa media dell’intera Regione risulta essere la più elevata d’Italia, con 420 abitanti per Kmq, di molto superiore al dato medio nazionale pari a circa 189 ab./Kmq. Tale dato appare molto variabile se riferito agli ambiti territoriali delle province, variando da un minimo di 139 ab./Kmq per la Provincia di Avellino, ad un massimo di 2.612 per la Provincia di Napoli. L’ammontare e la distribuzione territoriale della popolazione sono tra i pochissimi parametri demografici rimasti nel tempo sostanzialmente stabili o, comunque, moderatamente dinamici, a paragone di altri elementi che caratterizzano il panorama evolutivo nazionale. Nondimeno essi rimangono estremamente significativi quali strumento di programmazione e di governo da parte delle Regioni, specie in ambito sanitario. L’elemento innovativo che più ha contraddistinto le dinamiche demografiche negli ultimi anni è costituito dalla presenza straniera nei nostri territori, che, pur non raggiungendo livelli elevati in ambito nazionale, si connota con modalità diverse nelle singole Regioni, concentrandosi particolarmente nelle realtà metropolitane. Negli ultimi decenni le dinamiche demografiche della popolazione italiana sono state contraddistinte fondamentalmente da due importanti fenomeni. Il primo è costituito da una sostanziale stabilità della popolazione residente: dal 1982 al 2003, infatti, l'incremento della popolazione italiana è stato solo del 2%. Contemporaneamente si è osservato un progressivo processo di invecchiamento della popolazione, che ha raggiunto livelli tra i più elevati d'Europa con un valore dell'indice di vecchiaia nel 2003 tale che ogni 100 giovani di età inferiore ai 15 anni ci sono 135 anziani di età superiore ai 64 anni.Le componenti più rilevanti che hanno contribuito a questa situazione sono riportabili alla bassa natalità e all'aumento della vita media (elementi questi che determinano il saldo naturale negativo), anche se in parte bilanciati da un saldo migratorio fortemente positivo. Il contributo dato dalla regione Campania ai valori nazionali va a volte in linea con le tendenze italiane, a volte in netta controtendenza. L'incremento della popolazione campana dal 1982 al 2003 è stato, infatti, più del doppio rispetto alla media italiana ( 5%) e l'indice di vecchiaia del 2003 è il più basso del Paese (81 anziani ogni 100 giovani).

NATALITÀ

Per esaminare i fenomeni demografici legati alla natalità viene frequentemente utilizzato l’Indice di Fecondità Totale (IFT), che esprime il numero medio di figli per ogni donna in età feconda (15 - 49 anni) in un determinato anno di calendario. Il comportamento riproduttivo delle donne italiane ha avuto un notevole cambiamento nell’ultimo cinquantennio, passando da valori di circa 3 figli per donna, caratteristici degli anni del periodo prebellico ed immediatamente successivi, a valori gradualmente decrescenti (ad eccezione del famoso baby-boom del 1964) fino ad osservare un calo consistente nel periodo 1974-84, scendendo al di sotto della soglia di sostituzione (2 figli per donna). Nel 2003 l’I.F.T. è stato di 1,3 figli per donna in età feconda, scendendo del 43% rispetto al 1980;

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l’Italia rappresenta oggi il Paese con la più bassa fecondità del mondo. La Campania è la regione italiana che più si è discostata da questa tendenza, con un I.F.T. nel 2003 di 1,5 figli per donna feconda, valore tra i più alti d’Italia (fonte dati ISTAT - Indicatori socio sanitari nelle regioni italiane).

3. Il contesto socio-economico

La consapevolezza dell’influenza che i determinanti sociali ed economici hanno sullo stato di salute delle popolazioni rende necessario analizzare il contesto socio-economico nel quale si sviluppano ed incidono con maggiore frequenza e gravità varie malattie, disabilità, mortalità precoci ed evitabili.

L’OCCUPAZIONE

La regione Campania è profondamente segnata dalla mancanza di lavoro che, in alcune province, si presenta come una vera emergenza sociale. Al censimento 2001 il tasso di disoccupazione campano è pari al 27%, più alto del valore relativo alle regioni del Meridione (22%) e più del doppio rispetto al valore nazionale (12%). La situazione è particolarmente grave per le fasce giovanili in quanto due terzi dei giovani campani è senza una occupazione (nella fascia 15-24 anni riguarda il 66% dei soggetti contro una media italiana del 33%) e per le donne (una su tre è disoccupata, rapporto che arriva a sette su dieci nella fascia 15-24 anni). La distribuzione provinciale di questo problema, come di altri fenomeni socio-economici, è fortemente disomogenea sul territorio regionale, se si guarda, infatti, ai dati relativi al censimento 2001 si riscontrano tassi particolarmente elevati nelle province di Napoli (31% in totale, 40% nelle donne) e Caserta (28% in totale, 37% nelle donne). La percentuale minore si registra nella provincia di Benevento (17% ) anche se rimane sempre superiore alla media nazionale.

IL REDDITO DISPONIBILE

Nel periodo 1995-2003 il reddito disponibile delle famiglie italiane si è concentrato per circa il 53 per cento nelle regioni del Nord Italia, per il 26 per cento circa nel Mezzogiorno e per il restante 21 per cento nel Centro. In questo arco di tempo il Mezzogiorno ha sperimentato la crescita più sostenuta del proprio reddito disponibile (+37,1%), rispetto ad un incremento medio nazionale pari al 33,5% , tuttavia ciò non è stato sufficiente a colmare lo svantaggio delle regioni meridionali, per le quali il livello del reddito disponibile delle famiglie resta, nel 2003, pari all’ 84 per cento circa di quelle del Nord Ovest. L’andamento positivo appare generalizzato e superiore alla media nazionale in tutte le regioni meridionali ed in particolare la Campania registra il tasso di crescita più alto pari al 40,3%.

I CONSUMI

Nel 2004, secondo i dati dell’indagine sui consumi condotta dall’Istat, in Campania la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 1.928 euro (contro una media italiana di 2.381 euro) registrando un aumento di circa settanta euro rispetto all’anno precedente (+3,7%). Il consumo medio si pone al terzultimo posto della graduatoria nazionale prima delle regioni Sicilia e Basilicata. I consumi alimentari in Campania costituiscono il 25,7% della spesa totale (regione con il valore più alto) a differenza di una percentuale media italiana pari al 19%. Le spese per l’abitazione incidono per un 22,5% (482 euro), percentuale più bassa della media italiana pari al 25,5% della spesa totale. La quota di spesa destinata ai tabacchi è la più alta in Italia ed è pari all’1,4% della spesa totale mensile (27 euro), contro una percentuale media dell’ 1,1% delle regioni del mezzogiorno e dell’0,8%

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dell’Italia. E’, infine, molto ridotta tra le famiglie campane la spesa riservata a tempo libero, cultura e giochi, pari a 73 euro mensili (3,8% della spesa totale), contro una media delle regioni meridionali di 82 euro (4,3%) e di quella italiana pari a 114 euro (4,8%).

L’ISTRUZIONE

Come rilevato dal censimento 2001, in Campania il 33% dei soggetti con più di 19 anni ha un diploma di scuola media superiore, valore in linea con la media nazionale; una percentuale più bassa si registra però per la provincia di Caserta che presenta valori intorno al 31%. La percentuale di laureati tra i soggetti con più di 20 anni è pari al 7,7%, dato anch’esso in linea con quello nazionale; una percentuale più alta si registra nella città di Napoli (12%), che presenta, però, valori più bassi rispetto ad altre grandi città italiane (Milano 16,7%; Roma 15,2%). Per le persone residenti in Campania di età compresa tra i 15 e i 52 anni, l’indice di non conseguimento della scuola dell’obbligo raggiunge il 15%, valore leggermente più alto rispetto al valore presentato dalle regioni meridionali (14%), e nettamente al di sopra della media italiana, pari al 10%; nella la provincia di Napoli la percentuale raggiunge il valore regionale più alto (18%). La Campania si distingue, inoltre, per il minor tasso di scolarità relativo agli asili nido e scuole materne, che risulta pari al 52,7%, valore più basso rispetto alle regioni del meridione prese nel complesso (54,2%) e soprattutto rispetto all’Italia dove il tasso raggiunge il 56%.

LA POVERTÀ

La percentuale di famiglie povere nel 2003, stimato in base alle indagini sui consumi delle famiglie, nel Mezzogiorno è pari al 21,3%, contro un valore medio nazionale del 10,6. La Campania ha una percentuale tra le più alte in Italia: il 20,7% delle famiglie, per un numero di persone pari a circa 1.300.000, risulta in condizioni di povertà. L’ISTAT, sulla base di analisi a cluster effettuate sui dati del censimento 1991, ha potuto approfondire la conoscenza delle cosiddette aree dello svantaggio sociale. In particolare, per la città di Napoli, l’analisi della morfologia socio economica mostra una realtà metropolitana estremamente disomogenea e frammentaria per la netta separazione tra zone residenziali benestanti e zone fortemente disagiate. In tale analisi Napoli viene definita la “città del disagio” in quanto le zone caratterizzate da famiglie numerose, abitazioni prive di servizi, giovani in cerca di prima occupazione costituiscono più della metà del territorio urbano.

LA CRIMINALITÀ

Nel 2003 in Campania ci sono stati 3.889 delitti denunciati alle Forze dell’Ordine ogni 100.000 abitanti, valore inferiore a quello nazionale, pari a 4.265. Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento dei delitti, in Campania come in Italia. Tra le Province campane, Napoli ha l’indice di delittuosità più alto (4.602 delitti ogni 100.000 abitanti). Considerando esclusivamente i delitti di criminalità violenta (omicidi, violenza sessuale, rapine, etc.), in Campania si osserva un indice di delittuosità molto più alto di quello nazionale (316,4 vs. 147,5). Se in Italia negli ultimi 5 anni l’indice è pressoché costante, in Campania si osserva un incremento del 30%. La situazione a livello provinciale appare molto disomogenea: indici molto alti si osservano a Napoli (463,1) e Caserta ( 236,6); valori molto più bassi nelle province di Avellino (75,8) e Benevento (89,2).

LA MIGRAZIONE

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In Campania, a partire dal 1995 il saldo migratorio interno è negativo in quanto è maggiore la quota di persone che lascia la regione rispetto a quelle che si iscrivono. In particolare nel 2001 il 2,3% della popolazione residente ha lasciato la regione (128.648 persone). Nel 2001 il saldo migratorio interregionale è in deficit ed è pari a 4,9 ogni mille abitanti. Il dato è il più alto d’Italia.

IL CONTESTO URBANO

Nell’”Indagine multiscopo sulle famiglie”, l’ISTAT riporta, tra l’altro, la percentuale di giudizi negativi delle famiglie rispetto ad alcuni problemi ambientali e/o relativi al contesto urbano. In Campania la percentuale di giudizi negativi è superiore alle medie nazionali rispetto alla sporcizia nelle strade, difficoltà di parcheggio, difficoltà di collegamento, traffico, inquinamento dell’aria, rumore.

In sintesi, la Campania si connota per l’alto tasso di disoccupazione e disoccupazione giovanile, per il basso reddito ed il minore incremento del reddito annuo, per bassi consumi con eccezione di quello di tabacchi, per un basso numero di qualificati professionali, per bassi tassi di scolarità, alto numero di studenti per insegnante, alta percentuale di respinti, grave disgregazione nelle aree metropolitane, alto tasso di povertà, alta pericolosità della criminalità, alta percentuale di emigrazione e generale insoddisfazione dei cittadini per la qualità dei servizi e di vita in genere. Tutto quanto su esposto denota un chiaro quadro di disagio sociale ed economico, con aree di emarginazione e pericolosità sociale crescenti nel tempo che si associano e connotano uno stato di benessere psico-fisico molto lontano dagli standard attesi e delineati per un paese europeo.

In Campania è perciò necessario, secondo la strategia delineata nel progetto europeo dell’OMS “Health 21”, associare tra loro competenze politiche e sociali anche non sanitarie sulle problematiche della programmazione sanitaria, sulla definizione delle priorità e sulla elaborazione di interventi multisettoriali sui determinanti di salute tramite la produzione di programmi di salute pubblica orientati al raggiungimento di specifici risultati. La strategia da perseguire è evidentemente fondata sul coinvolgimento di tutti i partner sanitari e sociali (famiglie, scuole, comuni e associazioni) per una partecipazione attiva nel processo di sviluppo della salute.

4. Lo stato di salute della popolazione

LA MORTALITÀ GENERALE

Il nostro Paese ha raggiunto livelli di sopravvivenza tra i più alti dell’Unione Europea. Per misurare i livelli di sopravvivenza nella popolazione si utilizza frequentemente l’indicatore della Speranza di vita alla nascita, che viene definito come il numero medio di anni che restano da vivere alla nascita, nella popolazione stazionaria ad un determinato anno di calendario. Il trend della speranza di vita è in continua ascesa e nel 2004 ha raggiunto in Italia il valore di 77,8 anni per gli uomini e 83,7 per le donne. I maggiori contributi all’incremento della sopravvivenza provengono, in misura prevalente, dai guadagni realizzati alle età anziane; tuttavia si sono ottenuti notevoli miglioramenti anche nella

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sopravvivenza nel primo anno di vita. Nel grafico sono riportati i trend degli ultimi 15 anni dell’attesa di vita calcolata per l’Italia il Mezzogiorno e la Campania. I valori della Campania sono in aumento, ma si mantengono costantemente al di sotto del valore nazionale e del Mezzogiorno. Nel 1990 la speranza di vita in Campania era pari a 72,4 anni per gli uomini e 79,1 per le donne; nel 2004 l’attesa di vita è aumentata rispettivamente a 76,5 e 83,7.

Ogni anno in Campania muoiono circa 46.000 persone. Il tasso grezzo di mortalità è inferiore a quello nazionale, perché la popolazione campana è complessivamente più giovane, ma tenendo conto dell'età, i tassi standardizzati per età aggiornati al 2002 sono più elevati in Campania (1.109 morti per 100.000 abitanti per gli uomini e 696 per le donne) che in Italia (983 e 588 per 100.000 abitanti). Il trend della mortalità generale risulta in decremento ma costantemente al di sopra dei livelli nazionali e del Mezzogiorno. Di seguito è riportato l’andamento della mortalità nell’ultimo decennio, distinto per i due sessi.

Andamento della speranza di vita alla nascita in Campania, Mezzogiorno e Italia, nel periodo 1990-2004

Uomini Donne

Fonte: Elaborazioni OER Campania su dati ISTAT- HFA

Andamento della mortalità in Campania, Mezzogiorno e Italia nel periodo 1990-2002 per sesso. Tassi standardizzati per 10.000 abitanti

Uomini Donne

Fonte: Elaborazioni OER Campania su dati ISTAT- HFA

90

110

130

150

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Campania Mezzogiorno ITALIA

50

60

70

80

90

100

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Campania Mezzogiorno ITALIA

70

75

80

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Campania Mezzogiorno ITALIA

75

80

85

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Campania Mezzogiorno ITALIA

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La distribuzione della mortalità sul territorio campano appare marcatamente disomogenea: le province di Caserta e Napoli hanno tassi di mortalità particolarmente elevati, mentre nelle Province di Avellino e Benevento si osservano tassi inferiori alla media italiana.

Numeri di decessi e tassi standardizzati per età, anno 2001 Maschi Femmine Aree

Num tst Num tstCaserta 3.247 117,3 3.122 74,2Benevento 1.453 99,1 1.341 59,8Napoli 11.888 122,7 11.634 76,9Avellino 2.070 98,3 1.990 61,4Salerno 4.877 104,8 4.345 64,5Campania 23.535 113,6 22.432 71,2Italia 279.032 100,0 277.860 59,1Fonte: Elaborazioni OER Campania su dati ISTAT- HFA

Anche la mortalità nel primo anno di vita, pur rimanendo tra le più alte in Italia, ha subito un notevole decremento negli ultimi 15 anni, riducendo in parte il gap con la media nazionale. Nel 1990 il tasso di mortalità infantile in Campania era pari a 102,0 per 10.000 nati vivi contro un valore nazionale pari a 81,5. Nel 2002 il tasso è sceso al 46,1 contro il 40,5 dell’Italia.

LA MORTALITÀ PER CAUSA

La prima causa di morte in Campania è rappresentata, sia per gli uomini che per le donne, dalle malattie del sistema circolatorio (40% della mortalità maschile per tutte le cause e 50,3% della mortalità femminile). Alle malattie del sistema circolatorio seguono i tumori (pari al 30% dei decessi maschili e al 21,3% di quelli femminili). La graduatoria si diversifica poi nei due sessi: nei maschi troviamo al 3° posto le malattie dell’apparato respiratorio (7,8% del totale), seguite dalle malattie del sistema digerente (5,8%) e dai traumatismi ed avvelenamenti (4,2%); nelle donne, invece, al 3° posto compaiono le malattie del metabolismo, delle ghiandole endocrine e dei disturbi immunitari (6,5% della mortalità femminile) seguite dalle malattie dell’apparato digerente e dell’apparato respiratorio (5,8% e 4,6%).

Graduatoria della cause di morte in Campania per alcuni indicatori di mortalità negli anni 1998-2001 UOMINI DONNE

TSD (100.000) Rischio 0-74 anni (per 100)

Tasso stand. anni di vita persi a 75 anni

(per 1.000)

RangoTSD (100.000) Rischio 0-74 anni

(per 100)

Tasso stand. anni di vita persi a 75 anni

(per 1.000)

Malattie del sistema circolatorio Tumori Tumori Malattie del sistema

circolatorioTumori Tumori

361,9 17,9 21,1

1

253,2 9,2 13,7

Tumori Malattie del sistema circolatorio

Malattie del sistema circolatorio Tumori Malattie del sistema

circolatorioMalattie del sistema

circolatorio262,6 16,1 16,9

2

130,7 8,4 7,3

Malattie dell’apparato respiratorio

Malattie dell’apparato digerente

Traumatismi ed avvelenamenti

Malattie ghiand. endocrine, nutriz.,

metab. Malattie dell’apparato

digerente

Alcune condizioni morbose perinat.

70,4 3,6 8,1

3

35,1 2,1 3,5

Malattie dell’apparato digerente

Malattie dell’apparato respiratorio

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti Malattie dell’apparato

digerente

Malattie ghiand. endocrine, nutriz.,

metab. Malformazioni

congenite51,3 2,9 4,7

4

32,7 2,1 2,3

24

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

UOMINI DONNE

Traumatismi ed avvelenamenti

Malattie ghiand. endocrine, nutriz.,

metab.

Malattie dell’apparato digerente Malattie dell’apparato

respiratorioMalattie dell’apparato

respiratorioMalattie dell’apparato

digerente 35,8 2,3 4,5

5

23,7 0,9 2,1 Malattie ghiand.

endocrine, nutriz., metab.

Traumatismi ed avvelenamenti Alcune condizioni

morbose perinat. Traumatismi ed avvelenamenti

Traumatismi ed avvelenamenti

Traumatismi ed avvelenamenti

34,4 2,3 4,2

6

17,5 0,8 2

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti

Malattie ghiand. endocrine, nutriz.,

metab.

Malattie del sistema nervoso

Malattie del sistema nervoso

Malattie ghiand. endocrine, nutriz.,

metab. 19,2 1,3 2,7

7

11,1 0,6 1,8

Malattie dell’apparato genito-urinario

Malattie del sistema nervoso

Malformazioni congenite Malattie dell’apparato

genito-urinario Malattie dell’apparato

genito-urinario

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti

14,8 0,8 2,4

8

9 0,5 1,2

Malattie del sistema nervoso

Malattie dell’apparato genito-urinario

Malattie dell’apparato respiratorio

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti Malattie del sistema

nervoso 14,2 0,7 2,3

9

7,2 0,4 1,1

Disturbi psichici Malattie infettive Malattie del sistema nervoso Disturbi psichici Alcune condizioni

morbose perinat. Malattie dell’apparato respiratorio

5,8 0,4 1,4

10

5,2 0,3 0,9 Fonte: elaborazioni OER Campania su dati ISTAT

Se si struttura la graduatoria sul valore del rischio di morte entro i 74 anni, la prima causa di decesso è rappresentata dai tumori che determinano un rischio di circa il 18% nei maschi e del 9,2% nelle femmine; le malattie dell’apparato circolatorio sono la seconda causa, con un rischio di morte per gli uomini di 16,1% e per le donne di 8,4%. Nei maschi terza causa sono le malattie del digerente (3,6%); nelle donne, invece, al 3° posto del rango e con lo stesso grado di rischio (2,1%) si posizionano le patologie dell’apparato digerente e del metabolismo seguite.

Nella tabella seguente viene riportato un confronto della mortalità per causa tra Campania e Italia. La Campania presenta tassi di mortalità più elevati per tutte le grandi cause in entrambi i sessi, ad eccezione dei traumatismi ed avvelenamenti e dei tumori, per il solo sesso femminile.

Numero decessi e tassi standardizzati per età, per causa e sesso, Campania e Italia, anno 2002

Campania Italia Maschi Femmine Maschi Femmine Cause di morte

N. TSD N. TSD N. TSD N. TSDTutte le cause 23.955 530,1 23.059 316,8 276.315 467,7 279.352 269,2Malattie del sistema circolatorio 9.406 193,5 11.547 132,2 104.704 158,5 130.788 98,3Ipertensione 754 14,9 1293 14,3 7.709 11,2 14.091 10,1M.Ischemiche 3.394 71,8 3.034 36,0 38.882 60,8 35.821 27,4M. Cerebrovascolari 2.659 52,3 4.008 44,0 26.362 37,7 39.157 28,9Malattie respiratorie 1.757 34,8 1.041 12,9 20.488 29,3 15.248 12,1Bronchite, Enfisema, Asma 1.148 22,0 576 6,8 10.702 14,8 6.080 4,6Malattie del digerente 1.334 30,3 1.254 18,2 12.370 21,5 12.161 12,1Cirrosi epatica 852 20,0 748 11,6 6.149 12,0 4.393 5,6Malattie metaboliche e del ricambio Diabete 853 17,9 1.343 16,9 7.083 11,1 10.431 8,9Tumori 7.507 168,4 4.987 85,7 92.906 159,8 69.295 88,3

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Leucemie 243 5,7 226 4,1 2.989 5,5 2.509 3,4T. colon-retto 710 15,5 646 9,8 10.526 17,5 9.529 10,7T. esofago 76 1,8 21 0,3 1.478 2,8 482 0,6T. fegato 352 8,1 154 2,49 3.860 6,9 1.864 2,2T. laringe 180 4,0 11 0,2 1.736 3,1 157 0,2T. mammella - - 818 16,2 - - 11.251 17,1T. ovaio - - 185 3,5 - - 2.861 4,3T. pancreas 263 6,2 246 4,1 4.069 7,3 4.280 4,9T. polmoni 2.374 54,0 448 8,1 25.639 44,7 6.495 8,8T. prostata 521 9,9 - - 7.105 10,0 - -T. rene 126 2,9 78 1,3 2.052 3,7 1.133 1,4T. stomaco 437 9,7 301 4,8 6.238 10,4 4.659 5,2T. utero - - 224 3,9 - - 2.693 3,7T. vescica 414 8,7 92 1,2 4.158 6,4 1.080 1,0Malattie genito-urinarie 408 8,4 399 5,2 3.913 5,7 4.156 3,5Insufficienza renale cr. e non spec. 236 4,9 215 2,9 1.944 2,9 2.062 1,8Traumatismi ed avvelenamenti 933 26,2 759 11,1 15.249 38,4 10.431 13,1Fonte: Elaborazioni ISS su dati ISTAT

4.1 Malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia ed in Campania e le patologie maggiormente responsabili di questo evento sono l’infarto acuto del miocardio e l’ictus cerebrale. Negli ultimi 10 anni, sia in Italia che in Campania si è osservato, per l’ictus cerebrale, un trend di mortalità decrescente, mentre si è riscontrato un lieve aumento, più marcato in Campania, della mortalità per le malattie ischemiche del cuore. Dai dati di mortalità più recenti, per entrambe le malattie, in tutte le Province campane, il tasso standardizzato di mortalità si presenta superiore a quello nazionale con punte massime nelle Province di Napoli e Caserta.

Numero di decessi e tassi di mortalità standardizzati per 100.000 abitanti, per sesso, anno 2001

Malattie ischemiche del cuore

Malattie ischemiche del cuore

Disturbi circolatori encefalo

Disturbi circolatori encefalo

Maschi Femmine Maschi Femmine Aree

Num tst Num tst Num tst Num tst

Caserta 483 16,5 367 9,4 377 15,4 595 13,7

Benevento 191 12,6 150 6,9 227 14,9 306 11,8

Napoli 1.673 18,0 1.484 10,1 1.159 14,3 1.805 12,1

Avellino 282 13,1 196 6,7 282 12,7 437 11,6

Salerno 719 15,0 501 7,5 552 12,2 685 9,9

Campania 3.348 16,1 2.698 8,8 2.597 13,9 3.828 11,7

Italia 38.102 13,6 34.476 6,9 26.388 9,7 38.941 7,6Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT - HFA

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Nell’ambito delle malattie cardiovascolari un punto critico è rappresentato dallo scompenso cardiaco che rapprenda una patologia ad alta incidenza sociale, notevolmente debilitante, a morbilità elevata, che condiziona in modo significativo la qualità della vita.

L’incidenza annuale di detta patologia è approssimativamente intorno a 300 nuovi casi ogni 10.000 persone, con una prevalenza stimata nella popolazione generale dell’1-2%, e con un notevole incremento se si considerano le fasce più anziane (>65 a.), divenendo di fatto una patologia molto comune. Va evidenziato che l’80% dei ricoveri ospedalieri per scompenso cardiaco è dovuto a soggetti di età>65 a.

Le cause di tale crescita della malattia sono, senz’altro, da ricercarsi nell’allungarsi della vita media e nelle sempre nuove terapie che migliorano la sopravvivenza dei paziente affetti da patologie cardiovascolari croniche ed acute (procedure di rivascolarizzazione nella cardiopatia ischemica). Tutto ciò ha determinato che, allo stato, lo scompenso cardiaco è una patologia che assorbe molte risorse.

I fattori di rischio cardio e cerebrovascolare, unanimemente riconosciuti sono l’abitudine al fumo di tabacco, la ridotta attività fisica, le abitudini alimentari che favoriscono l’eccesso ponderale, elevati livelli di colesterolemia, elevati livelli di pressione arteriosa. Le informazioni disponibili sono ancora insufficienti per descrivere, nella popolazione campana, l’entità dell’esposizione al rischio per tutti i fattori riconosciuti; è possibile, però, riportare alcune osservazioni che si presentano interessanti per definire il campo delle priorità In gran parte delle aree campane, si osserva una larga diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta. Un’abitudine che, per effetto della dimensione della sua prevalenza e di quella delle due più frequenti malattie cardiovascolari, è caratterizzata da un elevato rischio, che certamente esercita la sua influenza sulla morbosità e mortalità cardiovascolare. In Campania la percentuale di fumatori con più di 15 anni è del 26%, valore tra i più elevati tra le regioni italiane. La prevalenza di fumatori è più alta tra gli uomini (36% contro il 31% dell’Italia) che tra le donne (17% come in Italia)

4.2 Tumori

Nell’ anno 2002 i decessi per tumore in Campania sono stati 12.494 (7.507 negli uomini e 4.987 nelle donne), rappresentando il 27% delle morti totali. I tassi standardizzati di mortalità si attestano intorno al 168 per 100.000 abitanti negli uomini ed all’86 per 100.000 abitanti nelle donne. Il tasso maschile è più alto della media italiana, che è pari a 160 decessi per 100.000 abitanti, le donne, invece, mostrano valori leggermente più bassi rispetto alla media italiana, che si aggira intorno agli 88 decessi.Se si guarda all’andamento dei tassi standardizzati negli anni che vanno dal 1990 al 2002, si nota che all’inizio degli anni 90’ la mortalità per malattie neoplastiche in Campania mostrava, se confrontata con quella nazionale, una situazione di vantaggio, che si è persa completamente dal 1998 per gli uomini (fino ad invertirsi nel biennio successivo) e dal 2000 per le donne. In tutto il periodo, inoltre, la mortalità per tumore si è mantenuta per entrambi i sessi su valori più elevati rispetto a quelli del mezzogiorno.

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Andamento della mortalità per tumore in Campania, Mezzogiorno e Italia nel periodo 1990- 2001 per sesso. Tassi standardizzati per 1.000 abitanti

Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT - HFA

Analizzando in dettaglio i singoli tumori, si osserva il protrarsi degli effetti da esposizioni ambientali, professionali e legati agli stili di vita, con una mortalità più elevata negli uomini rispetto alla media italiana per tumori del polmone, della laringe, della vescica; di grande rilievo è anche il dato di mortalità per tumore del fegato (sia per gli uomini che per le donne) e per tumore dell'utero, che indicano la necessità di studiarne con maggiore attenzione le cause, le misure di prevenzione (condizioni igieniche, diagnosi precoce, ecc.) e di cura.

Se si guarda alla graduatoria delle frequenze dei principali tumori in Campania e alle rispettive frequenze negli anni 1998-2001, si osserva come negli uomini il 54% della mortalità per tutti i tumori è da attribuire a 4 neoplasie (polmone, fegato, prostata e stomaco), con il 31% del solo tumore del polmone; nelle donne il 51% della mortalità per tutti i tumori è da attribuire a 6 neoplasie (mammella, fegato, polmone, colon, stomaco e utero). Tra queste il 22% (mammella e utero), sono suscettibili di diagnosi precoce e prevenzione secondaria attraverso campagne di screening oncologico, la cui esecuzione eviterebbe tra il 30 e il 50% di morti l'anno nella fascia d'età 50-69 anni per il tumore della mammella e circa l'80% nella fascia d'età 25-64 anni per il tumore dell'utero, purché siano garantite adeguate coperture. Attualmente sono in fase di sperimentazione studi di fattibilità per l’attivazione di programmi di screening del colon-retto, tumore che rappresenta il 10% della mortalità tumorale nelle donne e il 7,4% negli uomini.

Graduatoria delle frequenze e percentuale rispetto al totale per i principali tumori in Campania negli anni 1998-2001

Uomini Donne Perc. cum.

Perc. su Tumori

CAUSE DI MORTE ORDINE CAUSE DI MORTE Perc. su Tumori

Perc. cum.

31,0 31,0 Trachea, bronchi, polmoni

1 Mammella della donna 16,5 16,5

40,7 9,6 Fegato 2 Fegato 8,4 24,9 47,7 7,0 Prostata 3 Trachea, bronchi, polmoni 8,2 33,1 53,7 6,0 Stomaco 4 Colon 7,1 40,1 59,7 5,9 Vescica 5 Stomaco 5,7 45,8 64,7 5,0 Colon 6 Utero 5,1 50,9

Uomini Donne

25

30

35

40

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Campania Mezzogiorno ITALIA

12

15

18

21

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Campania Mezzogiorno ITALIA

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68,0 3,3 Leucemie 7 Pancreas 4,4 55,4 71,1 3,1 Pancreas 8 Leucemie 4,1 59,4 73,7 2,6 Linfomi non Hodgkin 9 Ovaio 3,9 63,3 76,1 2,4 Retto, giunzione

rettosigmoidea e ano 10 Linfomi non Hodgkin 3,3 66,6

78,5 2,4 Laringe 11 Canale intestinale parte non specificata

3,0 69,6

80,7 2,2 Tumori maligni senza indicazione di sede

12 Retto, giunzione rettosigmoidea e ano

2,9 72,5

82,8 2,1 Canale intestinale parte non specificata

13 Tumori maligni senza indicazione di sede

2,8 75,3

84,6 1,8 Rene 14 Encefalo 2,2 77,5 86,3 1,7 Encefalo 15 Mieloma 1,8 79,3 88,0 1,7 Labbra, cavo orale,

faringe16 Vescica 1,6 80,8

89,2 1,2 Mieloma 17 Rene 1,2 82,1 90,2 1,0 Esofago 18 Ossa e connettivo 1,0 83,1

Fonte: Elaborazioni OER Campania su dati ISTAT

Se si guarda alla distribuzione di tali decessi all’interno della regione, si nota una considerevole disomogeneità territoriale, con tassi più alti, per entrambi i sessi, nelle province di Napoli (con 293 decessi per 100.000 abitanti negli uomini e 143 nelle donne ) e Caserta (273 per 100.000 per gli uomini e 133 per le donne).

Mortalità per tumore negli anni 1998-2001 nelle Province della Campania Uomini Donne

PROVINCIA Numero medio

annuale

Tassogrezzo

(100.000)

TSD(100.000)

Numero medio

annuale

Tassogrezzo

(100.000)

TSD(100.000)

AVELLINO 590 273,2 211,6 355 158,0 99,5BENEVENTO 418 291,8 215,8 276 182,8 107,7CASERTA 1.046 248,9 273,0 674 155,0 132,6NAPOLI 3.747 248,6 293,6 2.573 161,3 143,1SALERNO 1.372 257,0 229,4 925 166,7 119,5TOTALE REGIONALE 7.173 254,3 262,6 4.803 162,2 130,7

Fonte: Elaborazioni OER Campania su dati ISTAT

4.3 Diabete mellito

La mortalità per Diabete mellito si discosta notevolmente dalle medie nazionali raggiungendo valori pari al 62% per gli uomini e al 91% per le donne. Ciò rende il diabete un problema di salute prioritario per la Regione. I dati desunti dall’indagine ISTAT Multiscopo (1999-2000) confermano che la prevalenza di malattia diabetica in Campania è superiore a quella nazionale: se si fa riferimento ai tassi standardizzati per età, la percentuale di persone che dichiara di essere affetto da diabete è il 4,2% per gli uomini, contro il 3,5% dell’Italia, e il 4,5% per le donne, contro il 3,3%. Nella tabella seguente, sono riportati i tassi di mortalità standardizzati per età per Diabete aggiornati al 2001 delle cinque province campane, della regione e dell’Italia. In tutte le province si osservano tassi più alti rispetto all’Italia. Napoli e Caserta sono le province con i tassi di mortalità più alti.

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Numero di decessi e tassi di mortalità standardizzati per 100.000 abitanti, per sesso, anno 2001

Maschi Femmine AreeNum tst Num tst

Caserta 120 4,0 225 4,8

Benevento 46 2,8 66 3,1

Napoli 438 4,4 720 4,8

Avellino 63 3,1 106 3,2

Salerno 167 3,8 266 3,8

Campania 834 3,9 1.383 4,3

Italia 6.897 2,5 10.936 2,4Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT - HFA

Il trend di mortalità per diabete negli ultimi 10 anni è in diminuzione con un decremento del 33% per le donne (superiore al valore nazionale), mentre per gli uomini tale decremento risulta più contenuto (8%)

4.4 Cirrosi Epatica

Anche la mortalità per cirrosi epatica presenta tassi di mortalità molto più elevati rispetto all’Italia, + 67% tra gli uomini e + 107% tra le donne. Nell’ultimo decennio la mortalità per questa causa di morte si è ridotta del 31% in Italia e del 24% in Campania Nella tabella successiva vengono riportati i dati di mortalità per questa malattia registrati in Italia, in Campania e nelle Province della Regione nell’anno 2001. Anche per questa causa di morte le province di Napoli e Caserta presentano i tassi più elevati.

Numero di decessi e tassi di mortalità standardizzati per 100.000 abitanti, per sesso,

anno 2001

Maschi Femmine AreeNum tst Num tst

Caserta 117 4,1 117 2,5

Benevento 44 3,4 20 1,3

Napoli 487 4,4 485 3,2

Avellino 73 3,2 36 1,6

Salerno 137 3,0 117 1,8

Campania 858 3,9 775 2,5

Italia 6.718 2,3 4.550 1,2Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT - HFA

Anche i ricoveri per la cirrosi epatica e le altre malattie croniche del fegato risultano molto più elevati in Campania; nel 2003 si è osservato un tasso di dimissione standardizzato per età pari al 33,9 per 100.000 abitanti contro il 19,2 dell’Italia.

I fattori di rischio più significativi per lo sviluppo della cirrosi epatica sono rappresentati dalla persistenza di infezioni da virus dell’epatite B, Delta e C che vanno incontro a cronicizzazione e dal consumo di bevande alcoliche. E’ possibile ipotizzare che la causa del decremento di mortalità

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osservata in Italia sia attribuibile ad una riduzione della circolazione dei virus dell’epatite confermato dalla riduzione di frequenza dei nuovi casi di infezione notificati. L’introduzione della vaccinazione di massa contro l’epatite B, in futuro, contribuirà ulteriormente a ridurre l’incidenza di questa infezione. Inoltre, alcune rilevazioni sembrano suggerire che negli ultimi 10 anni si sia ridotto, nel nostro Paese, il consumo di bevande alcoliche. L’attuale eccesso di mortalità in Campania potrebbe essere attribuito, invece, ad una maggiore circolazione dei virus epatitici ed in particolare del virus C la cui prevalenza nella popolazione risulta ancora largamente sconosciuta.

4.5 Malattie infettive

Le malattie infettive e diffusive continuano a rappresentare un rilevante problema di sanità pubblica, nonostante la disponibilità, per molte di esse, di efficaci interventi preventivi e terapeutici. Molte di esse vengono notificate ai Servizi di Igiene pubblica da parte degli ospedali e dei medici di base per permetterne il monitoraggio a fini epidemiologici e preventivi, secondo le disposizioni del D.M.S. del 15.12.90. L'archivio delle notifiche è così una fonte informativa abbastanza affidabile, che permette di valutare l'andamento negli anni della patologie infettive e di stimarne l'incidenza annuale, pur con i limiti derivanti dal fenomeno della sottonotifica (il cui peso è variabile a seconda della malattia, in rapporto inverso alla frequenza di ospedalizzazione della stessa). Il trend del tasso complessivo di notifiche di malattie infettive standardizzato per età evidenzia come i valori della Campania siano più bassi di quelli nazionali. Il valore del 2002 risente dell’epidemia di morbillo che ha interessato la regione.

Andamento del tasso standardizzato di notifiche di malattie infettive, 1992-2002, Campania e Italia

Fonte: Elaborazioni OER Campania su dati ISTAT - HFA

Per quanto riguarda le possibilità di prevenzione è opportuno suddividere le malattie infettive in sei grosse categorie:

Le malattie a trasmissione orofecale e/o alimentare. Per l'Epatite A, il Sistema di Sorveglianza nazionale (SEIEVA) ha messo in evidenza che il fattore di rischio più importante nella trasmissione della malattia, specialmente nelle regioni meridionali, è il consumo di frutti di mare crudi e che la fascia di età attualmente più interessata al fenomeno è quella compresa tra 15 e 24 anni. Negli ultimi 10 anni, si osservano in Campania tassi di incidenza superiori alla media

50

250

450

650

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Campania ITALIA

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nazionale; nel 2002 si registra un tasso di notifica standardizzato per età pari a 11,6 per 100.000 abitanti a fronte del dato nazionale di 3,3 in Italia. Anche la Brucellosi in Campania presenta tassi costantemente più elevati di quelli italiani, con un picco nel 1996 dovuto ad alcuni focolai epidemici registrati in Campania (riferibili a consumo di latticini contaminati), e con un tasso di incidenza nel 2002 pari a 2,6 rispetto al dato nazionale di 1,4.

Le malattie a trasmissione parenterale e l'HIV. Il tasso relativo all’AIDS si mantiene inferiore al valore nazionale: nel 1996 era pari a 3,2 per 100.000 abitanti contro un valore nazionale pari all’8,2; nel 2003 è sceso a 0,8 contro il 2,6 dell’Italia. L'andamento dei trends temporali di incidenza, sia campani che nazionali, dal 1982 ad oggi, mostra un incremento costante fino al 1995 seguito da una repentina riduzione: tale riduzione, difficilmente spiegabile con una riduzione delle nuove infezioni da HIV, è attribuibile alla diffusione dell'utilizzo delle terapie antiretrovirali che comportando un allungamento della fase asintomatica di sieropositività, diluendo nel tempo la diagnosi di AIDS conclamata. Nel tempo anche l'importanza dei diversi fattori di rischio si è andata modificando: fermo restando l'importante ruolo della tossicodipendenza e.v., associata o meno alla omosessualità, è andato via via prendendo maggiore consistenza quale fattore di rischio il comportamento dei contatti eterosessuali, il che rende la malattia più difficilmente delimitabile a particolari gruppi a rischio. Come conseguenza di ciò si osserva un ritardo della prima diagnosi di sieropositività, il che porterebbe ad un ritardo nell'accesso alle terapie. Per quanto riguarda le altre malattie a trasmissione parenterale, c'è da evidenziare la situazione della Epatite virale di tipo B e C. Entrambe presentano andamenti temporali decrescenti ed in linea sostanzialmente con i valori nazionali, per la prima attribuibili all’effetto della pratica vaccinale. Va comunque segnalato che esistono evidenze che la prevalenza di infezione da epatite C in Campania sia largamente diffusa in particolare in alcuni gruppi a rischio, primo tra tutti la popolazione dei tossicodipendenti .

Le malattie prevenibili tramite vaccini. L'andamento delle notifiche di Morbillo, Pertosse, Parotite e Rosolia, essendo queste malattie scarsamente ospedalizzate, risente in maniera rilevante del fenomeno della sottonotifica, per cui, mentre sono poco affidabili i valori assoluti dei tassi di incidenza, è indicativo valutare i trend negli anni, che confermano la periodicità epidemica di tali malattie. La Campania nel 2002 è stata interessata da una grave epidemia di morbillo con circa 11.500 casi notificati., concentrati nelle province di Napoli e Caserta

La tubercolosi. Le attuali condizioni sociali e la diffusione dell'infezione da HIV favoriscono il riemergere di malattie che sembravano debellate, prima tra tutte la Tubercolosi. Questa costituisce un rilevante problema di sanità pubblica in considerazione della relativa contagiosità, della difficoltà di applicare efficaci misure di prevenzione e della sempre maggiore circolazione di ceppi farmacoresistenti. I dati delle notifiche documentano un trend campano stazionario e al di sotto della media nazionale (nel 2002 un tasso di notifica pari al 3,7 contro il. 4,9 dell’Italia). In ogni caso il problema sembra concentrato in particolari gruppi a rischio come gli immigrati extracomunitari, ma anche la popolazione campana ne è interessata, aumentando l'incidenza con l'età e con le cattive condizioni sociali.

Le infezioni nosocomiali - Le infezioni ospedaliere costituiscono un problema molto rilevante di sanità pubblica sia perché rappresentano la complicanza più frequente in assoluto dei pazienti ricoverati, sia perché in una significativa proporzione evolvono verso disabilità permanente o morte, sia infine perché comportano in ogni caso un aumento dei costi ospedalieri. La grande rilevanza del problema è dovuta al fatto che esse sono, almeno in parte, prevenibili, e rappresentano, per questo motivo, un indicatore della qualità dell'assistenza. Non esiste attualmente un sistema di sorveglianza nazionale sul fenomeno, ma dai numerosi studi effettuati in Italia, si evidenzia che la quota di infezioni ospedaliere prevenibili è ancora inaccettabilmente

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elevata. In particolare diversi studi di prevalenza effettuati negli ultimi 15 anni in Italia documentano un valore compreso tra il 5 e il 10% (negli ospedali italiani 5 - 10 degenti su 100 vanno incontro ad una complicanza infettiva derivante dal ricovero ospedaliero), con notevoli differenze tra le varie localizzazioni considerate, e con valori più elevati per le infezioni del tratto urinario, le ferite chirurgiche, l'apparato respiratorio, le infezioni sistemiche.

4.6 I determinanti di salute

Lo stato di salute di una popolazione è descritto facendo ricorso, di norma, a diversi indicatori: alcuni, come la mortalità o lo studio dei ricoveri (Schede di dimissione ospedaliera – SDO) rappresentano indicatori “classici”, il cui uso risulta ormai consolidato: entrambi focalizzano l’analisi sugli “esiti” di un ideale percorso che va dallo stato di salute a quello di malattia. Gli esiti, tuttavia, dipendono da molti fattori che comprendono tra l’altro, l’ambiente, la predisposizione genetica, i comportamenti e gli stili di vita: questi fattori, talvolta definiti come “determinanti di salute”, influenzano il rischio di sviluppare malattie o disabilità. In particolare la conoscenza dello stile di vita di una popolazione, unico tra i fattori precedentemente descritti suscettibile di interventi in grado di modificare la quota dei comportamenti definiti “a rischio”, assume un ruolo nevralgico nella programmazione di azioni di finalizzate alla promozione o prevenzione della salute. In Italia vi sono poche esperienze di sistemi di rilevazione che “misurano” lo stato di salute di una popolazione inteso come valutazione degli stili di vita. Lo studio di riferimento per tali aspetti è rappresentato dall’indagine campionaria ISTAT “Multiscopo” che produce stime con livello di dettaglio nazionale, regionale e provinciale, a cadenza quinquennale. Il dettaglio e la frequenza di tali indicatori risultano però poco funzionali a misurare in una specifica realtà locale (come il territorio di una singola Azienda Sanitaria quando non corrisponde all’intera provincia) la diffusione di alcuni comportamenti e stili di vita “a rischio” ed il loro cambiamento nel tempo, anche in rapporto ad eventuali interventi tesi a modificarne l’andamento. Cosciente dell’importanza che riveste la conoscenza dei fattori comportamentali sugli esiti di salute della propria popolazione, la Regione Campania, capofila insieme all’Emilia Romagna, ha promosso, adottato e condotto una rilevazione sperimentale, iniziata nel 2005, per indagare la diffusione di alcuni tra i più diffusi comportamenti a rischio della popolazione adulta residente nonché del ricorso di quest’ultima ad alcuni interventi di prevenzione di provata efficacia (es. screening, vaccinazioni, etc.).L’indagine, che ha visto la partecipazione contemporanea di 123 ASL di tutto il territorio nazionale, coordinate dall'Istituto Superiore di Sanità e dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale per la realtà campana, si inquadra nello studio PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, 2005), uno studio trasversale di prevalenza il cui obiettivo è quello appunto di valutare alcuni aspetti comportamentali o di ricorso a pratiche di prevenzione della popolazione adulta. Tutte le Aziende Sanitaria della regione Campania sono state coinvolte nella rilevazione.La raccolta dei dati, per rispettivo ambito territoriale, è stata realizzata dai Servizi di Epidemiologia e Prevenzione delle singole ASL che, per mandato ed esperienza sul campo, hanno sviluppato, nel tempo, il necessario “know-how” per garantire l’affidabilità delle rilevazioni. L’indagine, oltre che per la rilevazione degli aspetti precedentemente richiamati, è stata l'occasione per sperimentare un metodo partecipato di analisi dei bisogni di salute della popolazione. I dati su cui sono state effettuate le elaborazioni, sono, infatti, frutto di interviste telefoniche ad un campione rappresentativo della popolazione adulta residente di età compresa tra i 18 ed i 69 anni (2518 intervistati): l’adesione è risultata molto alta ed ha permesso di verificare un buon livello di collaborazione con i medici di medicina generale ed i cittadini. Oltre ad una descrizione delle caratteristiche socio-demografiche le aree indagate hanno permesso di valutare la diffusione di determinati stili di vita (attività fisica, abitudine al fumo, alimentazione, assunzione di alcol, rischio cardiovascolare, sicurezza stradale) nonchè l’adesione ad interventi di

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prevenzione primaria o secondaria (vaccinazioni, screening) che incidono significativamente sullo stato di salute della popolazione residente in Campania. Per alcune delle aree indagate sono emerse differenze significative tra la realtà campana ed il resto delle ASL partecipanti allo studio (supportate, peraltro, dall’incrocio con altre fonti dati come il Registro regionale di Mortalità, le rilevazioni sugli screening GISCI e GISMA, le rilevazioni routinarie del Ministero della Salute, l’indagine Multiscopo ISTAT); tali ambiti individuano aree verso cui è possibile orientare la scelta di interventi di sanità pubblica finalizzati a ridurre la prevalenza dei comportamenti “a rischio” maggiormente diffusi. I dati riportati di seguito rappresentano una sintesi dell’intero rapporto regionale pubblicato sul sito dedicato dell’Istituto Superiore di Sanità www.epicentro.iss.it/passi/risultati.asp e dove è attualmente possibile consultare i rapporti ultimati da diverse Aziende Sanitarie Regionali. Globalmente il campione rappresentativo della popolazione campana è risultato costituito dal 51% da donne; il 53% ha un livello d’istruzione superiore e un quota identica (53%) ha un lavoro regolare.Il 28% degli intervistati si dichiara fumatore (contro il 26,5 % del resto d'Italia) e questo valore sale particolarmente tra gli uomini (34,3%). Rispetto alle abitudini alimentari soltanto l’11% dichiara di consumare frutta e verdura in quantità ottimali, fatto che, associato alla notevole quota di persone completamente sedentarie (ben il 40% della popolazione), giustifica la diversa situazione nutrizionale della popolazione campana rispetto a quella delle altre ASL partecipanti allo studio: complessivamente il 50% della popolazione è risultata in eccesso di peso (38% in sovrappeso; 12% obeso) contro il 44% delle “altre ASL”; l’eccesso è particolarmente evidente tra gli uomini (59%) e tra i “grandi adulti” (50-69 anni) dove raggiunge il 67%.Relativamente ad alcune condizioni, che rappresentano anch’esse fattori di rischio per patologie cardiovascolari, lo studio evidenzia che è iperteso un quinto (20%) dei residenti in Campania tra i 18 e 69 anni, ma tale valore potrebbe essere una sottostima visto che al 18% della popolazione indagata non è mai stata misurata, comunque, la pressione arteriosa. La condizione di iperteso aumenta con l’età (41% per la fascia d’età 50-69 anni) ed è più diffusa tra gli individui con basso livello d’istruzione (27%).Meno di un quinto della popolazione (15%), inoltre, dichiara di avere valori elevati di colesterolo (il 27% di questi dichiara di essere sotto trattamento farmacologico) ma anche in questo caso la stima potrebbe essere inferiore al valore reale della popolazione dato che il 20% dichiara che non gli è mai stato misurato il colesterolo. Sul versante degli interventi preventivi di provata efficacia ancora poco diffuso risulta il ricorso alle pratiche di prevenzione secondaria (screening) dove soltanto una donna su tre (30%), tra i 50 ed i 69 anni, esegue la mammografia ed una donna su due (49%), tra i 25 ed i 64 anni, esegue il pap test, secondo le frequenze consigliate (1 mammografia ogni due anni ed 1 pap test ogni tre anni).Ancor meno diffuso, inoltre, come per il resto d’Italia, il ricorso a test di screening per il tumore del colon-retto: solo 1 cittadino su 10 (10%), tra i 50 ed i 69 anni, dichiara di essersi sottoposto agli esami di diagnosi precoce (ricerca del sangue occulto o sigmoidoscopia, una volta ogni due anni).Rispetto, invece, agli interventi di immunizzazione attiva (vaccinazioni) il 35%, in media, delle persone tra i 18 e i 65 anni con almeno una condizione a rischio per complicanze (diabete, tumore, malattie cardiovascolari) si è vaccinata, nel 2004, per l’influenza: il valore risulta più elevato rispetto al resto delle ASL in studio (28%) evidenziando, pur tuttavia, un gap importante rispetto al valore desiderabile per tale gruppo di popolazione (100%).Scarsamente soddisfacente, infine, è risultata l’attenzione all’utilizzo dei sistemi di sicurezza per la prevenzione dei danni da incidenti stradali, sia per quanto riguarda l'uso delle cinture di sicurezza (il 76% delle persone intervistate dichiara l’uso continuo della cintura anteriore mentre la cintura sui sedili posteriori viene utilizzata, costantemente, solo dal 10% degli intervistati) ma soprattutto riguardo l'uso del casco: dichiara di usare il casco, regolarmente, il 20% delle persone in meno rispetto alla media delle altre ASL in studio (71% contro l’88%) e questi dati sono direttamente relazionabili

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con l'elevato tasso di mortalità da incidenti della strada registrato in Campania negli ultimi anni, tra i più alti in Italia (V. rapporto sull’incidentalità in Italia, ACI-ISTAT, anno 2004). In sintesi dalle risultanze dello studio PASSI la popolazione campana adulta mostra una attenzione alla “prevenzione” chiaramente inferiore a quella degli abitanti del resto delle ASL indagate, mentre risultano particolarmente diffusi alcuni comportamenti riconosciutamente “a rischio” per l’insorgenza di malattie cardiovascolari e tumorali. L’importanza strategica di disporre di uno strumento di rilevazione dei determinanti di salute capace di rispondere alla domanda “quanto sono diffusi i principali comportamenti potenzialmente dannosi e come si modificano nel tempo?” è stata sancita dalla scelta della regione Campania di inserire lo studio descritto (Studio Passi) quale indagine di riferimento, da ripetersi nel prossimo futuro, per la valutazione dei diversi obiettivi del Piano di Prevenzione Attiva 2005-2007, approvato con D.G.R.C. n. 1133 del 20.08.2005.

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TABELLA RIASSUNTIVA DEI RISULTATI PRINCIPALI DELLO STUDIO PASSI - REGIONE CAMPANIA – ANNO 2005*In grassetto valori in eccesso o in difetto statisticamente significativo rispetto al resto delle ASL partecipanti allo studio

Descrizione del campione regionale StimaCAMPANIA*

ASL partecipanti allo studio

età media 41 anni 43.9 anni donne, % 51 51.6 livello di istruzione alto, % 53 51,6 lavoro regolare % 53 62,5Attività fisica adesione linee guida o lavoro pesante dal punto di vista fisico 30,3 18,5 popolazione completamente sedentaria 40,3 23,3Abitudine al fumo Fumatori 28 26,5

Uomini 34,3 31,5 Donne 22,1 21,7

Abitudini alimentari 5 porzioni di frutta e verdura al giorno 10,6 13,3Consumo di alcol

bevuto 1 unità di bevanda alcolica nell’ultimo mese 46,8 63,8Sicurezza stradale cintura anteriore sempre 76,2 83,0 cintura posteriore sempre 10,5 19,7

casco sempre# 71,1 88,1guida in stato di ebbrezza## 6,8 10,6

Vaccinazione antinfluenzale vaccinati 18-69 anni 18 15,3 vaccinati <65 con almeno una patologia 35,2 27.9Vaccinazione antirosolia (donne 18 - 45 anni) vaccinate 16,6 30,6 hanno eseguito rubeotest* 21 40,6 Immune** 38,4 52,6Ipertensione misurazione P.A. negli ultimi 2 anni 76,5 81,4 Ipertesi* 20 22,6Colesterolemia misurazione colesterolo almeno una volta 77 79,3 Ipercolesterolemici^ 15 24,7Situazione nutrizionale popolazione con eccesso ponderale 50,2 43,6

Sovrappeso 38 32,5Obeso 12,3 10,8

Screening neoplasia del collo dell’utero^ (donne 25 - 64 anni) ultimo pap test eseguito da non più di tre anni 49,2 69,7Screening neoplasia della mammella (donne 50 - 69 anni) , ultima mammografia eseguita da non più di due anni 30,1 56,7Screening tumore del colon retto (50 - 69 anni)# eseguito negli ultimi due anni 5,9 8,3

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5. Il contesto organizzativo e gestionale del SSR

1 – Le risorse umane

Gli oneri relativi all’ultimo rinnovo (2002-2005) del contratto nazionale di lavoro delcomparto sanitario e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnico-amministrativa e medico-veterinaria ha determinato effetti che appaiono difficilmente governabili dalla Regione (che non possiede leve idonee a programmarne l’evoluzione se non per la parte relativa alla contrattazione decentrata) e che quest’ultima subisce, sostanzialmente, gli effetti della disciplina del rapporto di lavoro decisa a livello nazionale.

Sotto il profilo dinamico della spesa regionale, il costo del personale sanitario campano, esposto in dettaglio nella successiva tabella che pone a raffronto il triennio 2003/2005 e le relative percentuali di variazione degli oneri sostenuti per assicurare il finanziamento della forza lavoro impiegata presso le aziende del SSR (Tab. 5.1.1), evidenzia una crescita complessiva, al netto degli arretrati, del 14,57% rispetto al 2003 (pari a 398 Meuro). La disaggregazione dei costi del personale consente, tuttavia, di chiarire che ad incidere sull’incremento della spesa oltre l’accresciuto onere retributivo fisso del personale a tempo indeterminato (+ 13,82% al netto degli arretrati) pesano in misura maggiore i compensi accessori disposti a livello decentrato (+14,30% al netto degli arretrati). Nell’allegato 3 sono evidenziate per l’anno 2005 le retribuzioni accessorie medie per ciascuna azienda e per ciascuna categoria con il relativo piano di possibile riallineamento alla media regionale.

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Tab.5.1.1

2003 2004 Variaz. 04-03 2005 Variaz. 05/04

personale Dirigente 12.681 13.094 3,26% 13.423 2,51%

pers. non dirigente 42.243 42.811 1,34% 42.900 0,21%

personale contrattista 114 112 -1,75% 87 -22,32%TOTALE 55.038 56.017 1,78% 56.410 0,70%

2003 2004 0,05% 2005 0,05%personale Dirigente 12.127 12.631 4,16% 13.309 5,36%pers. non dirigente 42.343 42.645 0,71% 42.789 0,34%personale contrattista 116 154 32,76% 88 -42,86%TOTALE 54.586 55.430 1,55% 56.186 1,36%

personale Dirigente 435.702.942,00 462.119.876,00 6,06% 565.391.191,00 22,35%

di cui arretrati anni precedenti 4.381.272,00 11.484.387,00 24.675.814,00

personale Dirigente al netto arretrati anni precedenti 431.321.670,00 450.635.489,00 4,48% 540.715.377,00 19,99%

personale non dirigente 881.463.755,00 981.745.447,00 11,38% 951.040.667,00 -3,13%

di cui arretrati anni precedenti 10.179.440,00 52.759.043,00 7.843.037,00

totale personale non Dirigente al netto arretrati 871.284.315,00 928.986.404,00 6,62% 943.197.630,00 1,53%

personale contrattista 2.424.140,00 2.518.407,00 3,89% 1.565.994,00 -37,82%

di cui arretrati anni precedenti 77.094,00 155.701,00 92.558,00

totale personale contrattista al netto arretrati 2.347.046,00 2.362.706,00 0,67% 1.473.436,00 -37,64%

Totale 1.319.590.837,00 1.446.383.730,00 9,61% 1.517.997.852,00 4,95%

Totale al netto degli arretrati 1.304.953.031,00 1.381.984.599,00 5,90% 1.485.386.443,00 7,48%

personale Dirigente, non dirigente e contrattista 669.677.676,00 706.654.918,00 5,52% 782.004.774,00 10,66%

di cui arretrati anni precedenti 45.334.452,00 46.990.591,00 68.365.335,00

di cui straordinario 75.408.191,00 78.734.334,00 4,41% 86.650.418,00 10,05%

di cui indennità di esclusività 109.312.383,00 114.580.542,00 4,82% 119.532.134,00 4,32%

Totale al netto degli arretrati 624.343.224,00 659.664.327,00 5,66% 713.639.439,00 8,18%

personale a tempo determinato 51.219.640,00 47.147.295,00 -7,95% 51.992.300,00 10,28%

personale con contratto di formazione lavoro ed LSU 675.933,00 190.185,00 -71,86% 477.869,00 151,27%personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo-

interinale 1.976.626,00 4.739.227,00 139,76% 5.325.804,00 12,38%personale con contratto di collaborazione coordinata e

continuativa 1.494.123,00 3.121.116,00 108,89% 7.606.358,00 143,71%Totale 55.366.322,00 55.197.823,00 -0,30% 65.402.331,00 18,49%

contributi 513.660.491,00 580.079.856,00 12,93% 610.459.322,00 5,24%IRAP 166.512.072,00 192.106.786,00 15,37% 194.843.287,00 1,42%equo indennizzo 1.116.165,00 1.262.586,00 13,12% 1.142.343,00 -9,52%assegni per nucleo famigliare 14.828.261,00 13.361.906,00 -9,89% 12.314.464,00 -7,84%gestione mense e buoni pasto 49.885.409,00 53.204.187,00 6,65% 45.293.587,00 -14,87%Totale 746.002.398,00 840.015.321,00 12,60% 864.053.003,00 2,86%totale complessivo 2.790.637.233,00 3.048.251.792,00 9,23% 3.229.457.960,00 5,94%Totale al netto degli arretrati 2.730.664.975,00 2.936.862.070,00 7,55% 3.128.481.216,00 6,52%

,Nota: contributi ed IRAP comprendono anche valori relativi ad arretrati anni precedenti

Monitoraggio Regione Campania

Altre voci di spesa

retribuzioni personale a tempo indeterminato

compensi accessori ed indennità varie

spese restante personale

Unità personale

Mensilità (annue)

Sotto il profilo strutturale, la consistenza organica del personale, esposta nella precedente tabella mette in luce nel periodo considerato la decisa crescita dei dirigenti rispetto al restante personale

Nel complesso, la crescita del personale si attesta intorno allo 2,49% pari a 1372 unità in più tra 2003 e 2005 di cui ben 742 unità appartengono alla qualifica dirigenziale.

2 – L’assistenza farmaceutica

I provvedimenti approvati nel 2001 sul contenimento della spesa farmaceutica hanno inciso notevolmente; infatti la stessa si è ridotta del 2,6% nel 2002, del 4,5% nel 2003; c’è stato un rialzo (+ 7,3%, comunque inferiore alla media nazionale) nel 2004, dovuto all’immissione nel prontuario di nuovi farmaci molto costosi, mentre nel 2005 è continuata in modo sensibile la riduzione che è stata pari al 3,2% a fronte di una riduzione del 1,1% della media italiana.Il calo di spesa si è verificato nonostante un contenuto incremento del numero delle ricette pari all’1,3%, comunque inferiore alla media nazionale (+1,9%); ciò fa supporre che i ripetuti interventi tesi ad incentivare la maggiore appropiatezza delle prescrizioni da parte dei medici di base e specialisti tramite protocolli condivisi, inizino a dare dei primi risultati. Il grafico e i dati che seguono, di fonte Federfarma, rendono immediatamente visibile come la Regione Campania abbia fatto, rispetto al passato, dei notevoli passi in avanti collocandosi al 6° posto in Italia tra le Regioni con maggior riduzione della spesa nel confronto 2005/2004.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Da notare poi, come nel 2005, per la prima volta la spesa lorda pro capite, pari a € 230,16, sia inferiore a quella media nazionale (pari a € 231,62), e che quella netta pro capite (ancora superiore di circa 6 € rispetto alla media nazionale) si sia comunque avvicinata alla media (Tab. 5.2.1) .

Tab. 5.2.1: spesa lorda e spesa netta SSN pro-capite 2005

Regione Spesa lorda pro-capite Spesa netta pro-capiteBolzano 169,66 146,2Trento 166,36 153,41Veneto 193,31 166,34Lombardia 207,43 175,56Piemonte 208,86 177,12Valle D'Aosta 191,89 177,79Toscana 201,8 186,35Friuli Venezia 205,17 188,06Basilicata 206,35 190,37Emilia Romag 206,69 190,83Umbria 211,6 195,5Marche 215,12 198,47Molise 225,54 198,87Italia 231,62 204,66Campania 230,16 210,48Abruzzo 231,16 212,29Puglia 257,31 220,66Sardegna 242,91 221,88Calabria 263,55 233,48Liguria 260,15 235,39Sicilia 284,56 247,65Lazio 303,86 268,45

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Il grafico che segue, pone in correlazione, Regione per Regione, l'andamento della spesa netta e del numero delle ricette nel 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005 che dimostrano come le azioni contenimento messe in atto dalla Campania diano anno dopo anno dimostrazione di grande efficacia.

L'aumento della spesa è infatti, come si può vedere, generalizzato in tutte le Regioni, con l'eccezione di Bolzano. Ma a fronte di un aumento medio del 4%, la Campania, come si evince dal grafico precedente, risulta essere la più virtuosa con un aumento del solo 0,6% che è nettamente il più contenuto su scala nazionale.

Da notare poi, come nel 2006, per la prima volta oltre che la spesa lorda pro capite, anche quella netta pro capite (pari ad € 211,74) è scesa di € 1,21 sotto alla media nazionale (€ 212,95) (Tab. 5.2.2) .

Tab. 5.2.2: spesa lorda e spesa netta SSN pro-capite 2006

Regione Spesa lorda pro capite Spesa netta pro capiteBOLZANO 151,77 135,05 TRENTO 173,63 163,63VENETO 194,09 172,14LOMBARDIA 208,37 181,62VALLE D'AOSTA 191,90 182,85PIEMONTE 212,29 187,54TOSCANA 199,47 189,16EMILIA 204,98 194,45 FRIULI V.G. 210,62 198,44BASILICATA 210,08 199,20UMBRIA 213,64 202,58MARCHE 214,09 202,87MOLISE 228,86 208,00CAMPANIA 225,17 211,74

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ITALIA 232,17 212,95ABRUZZO 237,07 224,06SARDEGNA 241,00 226,74PUGLIA 251,92 230,65LIGURIA 257,75 239,74CALABRIA 272,14 255,31SICILIA 288,02 260,98LAZIO 309,76 288,73

I dati sopra descritti e i dati di preconsuntivo IV trimestre fanno stimare la spesa complessiva del 2006 a 1.216 Meuro con un aumento sul 2005 molto contenuto di 4 Meuro (+ 0,33%). In sostanza complessivamente dal 2001 al 2006 la spesa netta a carico del SSN è passata in Campania da 1.254 Meuro a 1.216 Meuro su base annua con una diminuzione quindi di 38 Meuro.

La differenza tra il 13% e lo sfondamento da coprire (pari al 40%) è stata pari per il 2004 a circa 100 Meuro, per il 2005 a circa 60 Meuro e per il 2006 a 31 Meuro . In ogni caso anche con i notevoli progressi sopra indicati, la spesa farmaceutica territoriale rimane ancora al di sopra del 13% previsto dalle norme, come desumibile dalla seguente tabella che illustra l’andamento degli ultimi anni:

Anni % spesa farmaceutica convenzionata

2004 15,86% 2005 14,82% 2006 13,97%

3 – L’offerta di ricovero e l’assistenza ospedaliera

Il numero delle strutture di ricovero e cura del Servizio sanitario regionale (Aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere e strutture di ricovero equiparate pubbliche) e di quelle private (transitoriamente accreditate e non) è rimasto sostanzialmente invariato nel tempo. Le uniche variazioni di anagrafe e di attività degne di rilievo hanno riguardato, negli ultimi anni, l’apertura di due ospedali a gestione diretta (Tab.5.3.1).L’offerta ricettiva nella Regione Campania diminuisce nel 2005 (complessivamente di circa 500 posti letto) tanto nelle strutture pubbliche delle aziende sanitarie che in quelle private, sicché il numero di posti letto disponibili in rapporto ai residenti diminuisce e si conferma come il più basso delle Regioni italiane (Tab.5.3.2). La programmazione regionale della rete ospedaliera campana prevista dal Piano ospedaliero per il triennio 2007-2009 (L.R. 24/2006), ridetermina il fabbisogno complessivo di posti letto (articolato su base provinciale in funzione del numero di residenti) secondo l’indice di 4,2 posti letto per mille abitanti (a fronte del quale l’indice attuale è pari a circa 3,7 posti letto per mille abitanti).

La ripartizione dei posti letto esistenti tra le diverse Aree di disciplina ricalca sostanzialmente la distribuzione percentuale prevista dalla citata normativa regionale. Come risulta dalla successiva tabella e grafico (Tab. 5.3.3 e 5.3.4), oltre i due terzi dell’offerta ricettiva regionale si concentra nelle due aree medica e chirurgica. Sottodimensionata appare, invece, l’area per la riabilitazione, il cui peso (pari al 8,9%) dovrebbe quasi raddoppiare.

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Aziende ospedalie

re

Presidi privati quali

presidi ASL

Case di cura non accreditat

e2000 8 - 62001 8 - 72002 8 - 52003 8 - 52004 8 1 52005 8 1 5

- 7153 3 2 2 - 7153 3 2 2

- 7351 3 2 2 - 7251 3 2 2

- 7851 3 2 2 - 7651 3 2 2

ANNO

ASL E AZIENDE OSPEDALIERE STRUTTURE DI RICOVERO EQUIPARATE PUBBLICHE

Ospedali a gestione diretta

Ospedali classificati

IRCCS pubblici e privati

Policlinici universitari a

gestione universitaria

Istituti psichiatrici residuali

Case di cura private

accreditate

LE STRUTTURE DI RICOVERO E CURA DEL S.S.N.

(ANNI 2000/2005)(unità)

REGIONE CAMPANIA

Tab.5.3.1

Fonte: SIS – Ministero della Salute

Tab. 5.3.2

INDICATORI DI OFFERTA OSPEDALIERA PER ACUTI E NON ACUTI

REGIONE CAMPANIA PUBBLICI ACCREDITATI

CAMPANIA POPOLAZIONE ISTAT

(al 1° gen)

Posti letto day hospital

Posti letto degenza ordinaria

Totaleposti letto

Posti lettoday

hospital

Posti letto

degenza ordinaria

Totalepostiletto

Complessivi posti letto

Postiletto x 1000

abitanti

2003 5.725.098 1.961 12.710 14.671 387 6494 6.881 21.552 3,82004 5.760.353 2.100 12.751 14.851 372 6427 6.799 21.650 3,82005 5.788.986 1.988 12.770 14.758 447 5.947 6.394 21.152 3,7

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Tab. 5.3.3

POSTI LETTO ESISTENTI Ripartizione per Aree di disciplina

ANNO 2005

Unità Incidenza %Area medica

Totale parziale 7.651 36,2%Area chirurgica

Totale parziale 7.270 34,4%Area terapia intensiva

Totale parziale 748 3,5%Area materno infantile

Totale parziale 3.533 16,7%Area riabilitazione

Totale parziale 1.885 8,9%

Area altre discipline Altre A Totale parziale 6565 0,3%TOTALE GENERALE 21.152 100,00%

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N. complessivo di posti letto pubblici ed accreditati Ripartizione per area di appartenenza alle discipline cliniche

anni 2003-2004-2005

2003

2003

2003

2003

2004

2004

2004

2004

2005

2005

2005

200520

03

2004

2005

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

2003 8.223 7.254 683 3.497 1.926

2004 8.285 7.259 705 3.478 1.875

2005 7.651 7.270 748 3.533 1.885

area medica area chirurgica area terapia intensiva

area materno-infantile

areariabilitazione

Graf. 5.3.4

La successiva tabella, che espone i dati dei posti letto disaggregati per area di disciplina e per province (Tab. 5.3.5), mostra come l’offerta dei posti letto sia concentrata soprattutto nella provincia di Napoli.

Alla luce di tale situazione è bene evidenziare come la capacità di offerta possa essere migliorata soprattutto con azioni che incidano sull’ambito organizzativo, funzionale e strutturale, attraverso la messa in rete delle strutture di erogazione delle prestazioni (ospedali, poliambulatori, distretti ed erogatori privati accreditati), la individuazione delle criticità e la definizione di modelli organizzativi diversificati di erogazione delle prestazioni.

In tale contesto, l’attivazione, come intervento prioritario, sul territorio delle Residenze Sanitarie Assistite (RSA) dovrebbe assicurare, all’un tempo, una razionalizzazione della rete ospedaliera senza una preventiva dismissione dei reparti e dei servizi esistenti.

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Tab 5.3.5

POSTI LETTO ESISTENTI Pubblici e Privati articolati per Province

ANNO 2005

Strutture pubbliche e private provvisoriamente accreditate Area delle discipline

articolata per province

presidiAA.SS.LL. AA.OO.

Aziende Universitarie Policlinici e

IRCCS

Strutture private provvisoriamente

accreditate

Area medica ordinari dh ordinari dh ordinari dh ordinari dh

TOT ORDINARI

TOTALI DAY H. tot p.l.

Provincia di Napoli 959 158 975 144 600 177 939 22 3.473 501 3.974Provincia di Avellino 129 20 244 50 - - 273 13 646 83 729Provincia di Benevento 144 20 150 34 - - 48 4 342 58 400Provincia di Caserta 268 48 228 29 - - 179 6 675 83 758Provincia di Salerno 821 133 318 32 - - 455 31 1.594 196 1.790

Totale parziale 2.321 379 1.915 289 600 177 1.894 76 6.730 921 7.651Area chirurgica

Provincia di Napoli 1211 181 629 72 839 124 887 73 3.566 450 4.016Provincia di Avellino 115 10 139 45 - - 213 17 467 72 539Provincia di Benevento 136 17 142 20 - - 109 21 387 58 445Provincia di Caserta 280 48 182 19 - - 439 48 901 115 1.016Provincia di Salerno 669 102 211 18 - - 228 26 1.108 146 1.254

Totale parziale 2.411 358 1.303 174 839 124 1.876 185 6.429 841 7.270Area terapia

intensiva Provincia di Napoli 165 9 107 4 68 - 16 - 356 13 369Provincia di Avellino 11 - 17 2 - - 15 - 43 2 45Provincia di Benevento 8 - 34 4 - - - - 42 4 46Provincia di Caserta 54 4 29 11 - - 12 - 95 15 110Provincia di Salerno 144 5 29 - - - - - 173 5 178

Totale parziale 382 18 216 21 68 - 43 - 709 39 748Area materno infantile Provincia di Napoli 704 96 271 67 277 66 414 23 1.666 252 1.918Provincia di Avellino 93 5 83 16 - - 92 15 268 36 304Provincia di Benevento 85 8 58 14 - - - - 143 22 165Provincia di Caserta 203 34 90 10 - - 169 14 462 58 520Provincia di Salerno 373 50 120 7 - - 69 7 562 64 626

Totale parziale 1.458 193 622 114 277 66 744 59 3.101 432 3.533Area di riabilitazione Provincia di Napoli 67 6 13 4 5 2 800 58 885 70 955Provincia di Avellino 20 - 12 2 - - - - 32 2 34Provincia di Benevento - - 14 2 162 18 160 - 336 20 356Provincia di Caserta 8 - 17 2 - - 200 30 225 32 257

Provincia di Salerno 26 4 - - - - 230 23 256 27 283

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Totale parziale 121 10 56 10 167 20 1.390 111 1.734 151 1.885Altre discipline Provincia di Napoli - 24 1 1 - - - - 1 25 26Provincia di Avellino - - - - - - - - - - -Provincia di Benevento - - - - - - - - - - -Provincia di Caserta - - 7 - - - - 7 - 7Provincia di Salerno - 10 6 - - - - 16 6 26 32

Totale parziale - 34 14 1 - - - 16 14 51 65

Totale generale 6.693 992 4.126 609 1.951 387 5.947 447 18.717 2.435 21.152N.B. nella voce, altre discipline sono ricomprese le seguenti: 02=day hospital multispecialistico; 67=pensionanti; 97=detenuti dalla elaborazione sono stati esclusi n. 377 posti pubblici di disciplina 31=nido e n.141 accreditati;Nella elaborazione sono stati aggiunti i dati 2004 della struttura accreditata: 150104-Villa Cinzia;

L’azione di trasformazione e razionalizzazione della rete ospedaliera si è tradotta soprattutto in una diversa composizione dell’attività ospedaliera di ricovero.

La Regione Campania, al pari delle altre Regioni, ha infatti provveduto a regolamentare le soglie di ammissibilità di ricoveri in regime di degenza ordinaria superiori ad un giorno ed a promuovere il trasferimento di una parte consistente di ricoveri in regime di day hospital o day surgery in assistenza ambulatoriale.4

La tabella che segue (Tab. 5.3.6) conferma il trend in diminuzione del numero di ricoveri ordinari per acuti rispetto alla corrispondente attività di day hospital che cresce in misura esponenziale.

Dal raffronto con i dati delle altre Regioni, emerge come la Campania sia ormai molto prossima alla media nazionale, soprattutto per i ricoveri di riabilitazione.

Il dato relativo alla degenza media, che consente di confrontare la performance media regionale con il corrispondente dato nazionale, evidenzia un giusto equilibrio tra regime ordinario di ricovero e day hospital, che nelle terapie di riabilitazione registra uno dei migliori risultati nel panorama assistenziale italiano (Tab. 5.3.7).

Di rilievo, il costante miglioramento dell’indice di degenza media per acuti in regime ordinario (indice dato dal rapporto tra giornate di degenza e numero dei ricoveri), i cui valori continuano a risultare tra i più bassi in Italia.

Quanto all’attività di ricovero ospedaliero tra istituti pubblici e privati, è da ribadire che quella di questi ultimi si concentra soprattutto sulla lungodegenza (di cui assorbe oltre il 90% della domanda) nonché, come detto, sull’attività riabilitativa (di cui assorbe quasi i due terzi della domanda). Per converso, gli istituti pubblici hanno provveduto, in questi ultimi anni, a riequilibrare tra loro regime ordinario e day hospital nell’ambito dei ricoveri per acuzie. Nell’ambito del regime di ricovero ordinario per acuti si conferma la predominanza del settore pubblico su quello privato (la cui capacità di assorbimento è pari a circa i tre quarti della domanda complessiva) (Tabb. 5.3.8 e5.3.9 ).

Da segnalare come il dato tendenziale di una flessione dei ricoveri per riabilitazione e lungodegenza appaia contraddire le direttive del Piano ospedaliero, in base al quale occorre potenziare l’organizzazione della rete di emergenza, di riabilitazione e lungodegenza attraverso un aumento dei posti letto disponibili.

o 4 La Regione Campania, andando oltre le indicazioni del DPCM 29 novembre 2001, ha individuato 57 DRG ad alto rischio di inappropriatezza, per i quali sono state definite soglie massime di ammissibilità di ricovero in regime ordinario ed il trasferimento di parte della casistica in regime di Day hospital / Day Surgery.

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Il grado di utilizzo dell’offerta di ricovero si combina in vario modo con la variabile della mobilità attiva e passiva della cittadinanza, vale a dire con le possibili tendenze di fuga di pazienti verso altre Regioni.

I dati sulla mobilità del 2002/2005 (Tabb. 5.3.10 e 5.3.11) mostrano un netto miglioramento dell’offerta di assistenza ospedaliera in regime ordinario, con un trend di fuga di pazienti verso altre Regioni in continua diminuzione. Anche i valori di saldo sulla mobilità attiva e passiva sono in flessione, nonostante la continua riduzione di ricoveri di pazienti provenienti da altre Regioni, a dimostrazione di un maggior grado di soddisfazione ovvero di qualità percepita da parte dell’utenza rispetto all’assistenza erogata.

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Certamente, un’attenta revisione delle tariffe regionali, la riduzione delle liste di attesa (sulle quali numerosi provvedimenti sono stati già assunti: DGRC n. 4061/01, LR n. 1/06, DGRC n. 880/06) e l’implementazione dei ricoveri diurni potranno favorire un ulteriore recupero di competitività delle strutture regionali e contribuire a ridurre il tasso di fuga verso altre regioni, con ulteriore sollievo per gli oneri finanziari sostenuti in conseguenza della pur sempre elevata mobilità passiva.

Malgrado questi miglioramenti, il saldo della mobilità passiva della Campania rimane il più pesante rispetto alle altre Regioni italiane, anche se, in proporzione al numero di residenti, il dato appare molto meno squilibrato (Tabb. 5.3.12 e 5.3.13).Al proposito ci sono da fare alcune considerazioni : il fenomeno della mobilità passiva in Campania non è facilmente risolvibile in tempi brevi. Infatti ha sostanzialmente due macro componenti: - una componente non di vera mobilità ma di residenza ancora risultante in Campania , ma con una perdurante domiciliazione dei cittadini di origine campana in città del Nord per motivi di lavoro. Tale fatto è confermato anche dai dati Istat della popolazione 2005 dai quali risulta una diminuzione in Campania di circa 4000 unità che in realtà sono trasferimenti di residenza di domiciliati da anni nelle città del Nord; - una componente legata ad una insufficienza di centri di eccellenza in territorio campano. E’ noto, infatti, che la rete ospedaliera campana è da un lato molto sottodimensionata rispetto allo standard nazionale (3,7/ooo versus 4,5/ooo), dall’altro è eccessivamente concentrata a Napoli città come posti letto rispetto all’esteso e popoloso hinterland della provincia. Mentre sulla prima componente non c’è possibilità concreta di agire, sulla seconda è possibile intervenire anche utilizzando i finanziamenti dedicati all’edilizia sanitaria come indicato nel punto c del capitolo “Descrizione degli interventi da realizzare e relativo cronoprogramma” del presente Piano.

Con riguardo, invece, all’offerta di assistenza ospedaliera in day hospital, il saldo della mobilità passiva risulta in crescita, nonostante la maggior forza attrattiva esercitata sui pazienti di altre Regioni limitrofe. Ciò in quanto non si è raggiunto ancora quel livello di offerta sufficiente ad intercettare la domanda di pazienti attualmente in fuga verso presidi di altre Regioni.

Tab. 5.3.10

INDICATORI DI MOBILITA' : TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE ACUTI

(Numero di ricoveri)REGIME ORDINARIO DAY HOSPITAL TOTALE ACUTI

ANNI RICOVERI ENTRO

REGIONE

RICOVERI FUORI

REGIONE TOTALE

RICOVERI ENTRO

REGIONE

RICOVERI FUORI

REGIONE TOTALE

RICOVERI ENTRO

REGIONE

RICOVERI FUORI

REGIONE TOTALE

2002 892.332 73.187 965.519 283.505 17.514 301.019 1.175.837 90.701 1.266.5382003 850.032 68.967 918.999 331.297 20.534 351.831 1.181.329 89.501 1.270.830 2004 876.735 67.295 944.030 394.593 22.243 416.836 1.271.328 89.538 1.360.866

2005 866.584 65.848 932.432 414.585 23.639 438.224 1.281.169 89.487 1.370.656

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Tab.5.3.11

SALDO MOBILITA' OSPEDALIERA TRA REGIONI

(ricoveri per acuti) (Numero di dimissioni)

RICOVERI PROVENIENTI DA ALTRE REGIONI

RICOVERI IN ALTRE REGIONI SALDO RICOVERI

Regime ordinario

DayHospital

Regime ordinario

DayHospital

Regime ordinario

DayHospital

ANNI

1 2 3 4 (1 - 3) (2 - 4) 2002 20.628 6.128 73.187 17.514 -52.559 -11.386 2003 19.846 6.830 68.967 20.534 -49.121 -13.704 2004 19.750 7.612 67.295 22.243 -47.545 -14.6312005 19.686 8.070 65.848 23.639 -46.162 -15.569

Fonte: dati forniti dalla Regione Campania

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Tab. 5.3.12

MOBILITA' OSPEDALIERA TRA REGIONI NUMERO DI DIMISSIONI

ANNO 2003

(ricoveri per acuti)

RICOVERI PROVENIENTI DA ALTRE REGIONI

1

RICOVERI IN ALTRE REGIONI

2

SALDO RICOVERI

1 - 2 REGIONI

Regimeordinario

DayHospital

Regimeordinario

DayHospital

Regimeordinario

DayHospital

PIEMONTE 29.517 11.332 41.318 18.060 -11.801 -6.728LOMBARDIA 120.518 41.392 60.441 17.814 60.077 23.578VENETO 47.900 19.834 27.216 11.117 20.684 8.717LIGURIA 28.536 14.107 28.194 11.076 342 3.031E. ROMAGNA 79.314 23.883 32.690 12.816 46.624 11.067TOSCANA 51.631 20.712 25.171 10.742 26.460 9.970MARCHE 18.349 5.279 22.957 9.450 -4.608 -4.171UMBRIA 19.419 10.136 12.602 5.684 6.817 4.452LAZIO 70.349 32.818 51.004 17.816 19.345 15.002ABRUZZO 34.854 7.593 24.038 8.898 10.816 -1.305MOLISE 13.830 2.330 12.388 4.195 1.442 -1.865CAMPANIA 19.846 6.830 68.967 20.534 -49.121 -13.704 BASILICATA 8.170 4.389 21.875 6.136 -13.705 -1.747PUGLIA 32.002 3.315 46.305 14.896 -14.303 -11.581CALABRIA 11.632 2.768 46.016 16.699 -34.384 -13.931VAL d'AOSTA 1.588 315 3.484 1.249 -1.896 -934P. A. di TRENTO 8.954 1.832 11.513 4.427 -2.559 -2.595P. A. di BOLZANO 10.090 2.406 10.489 4.391 -399 -1.985F. V. GIULIA 13.883 5.639 9.635 5.173 4.248 466SICILIA 12.988 6.623 53.395 14.293 -40.407 -7.670SARDEGNA 5.237 872 10.277 3.629 -5.040 -2.757TOTALE 638.607 224.405 619.975 219.095 18.632 5.310FONTE: La tabella è stata integrata con i dati del Ministero della salute mancando i dati delle seguenti Sez regionali: Toscana, Lazio, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Val d'aosta, P. A. di Bolzano, Friuli V. G., Sardegna

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Tab. 5.3.13

INDICATORI DI DOMANDA: TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE ACUTI

ANNO 2003 (Popolazione al 1.1.2003)

REGIME ORDINARIO DAY HOSPITAL

REGIONI RICOVERIentro

REGIONE

RICOVERIfuori

REGIONETOTALE

RICOVERIentro

REGIONE

RICOVERIfuori

REGIONETOTALE

PIEMONTE 104,83 9,89 114,72 55,12 4,28 59,40LOMBARDIA 135,31 5,61 140,92 56,94 1,92 58,86VENETO 118,97 6,11 125,08 56,38 2,44 58,82LIGURIA 114,01 16,00 130,01 77,70 6,96 84,66E. ROMAGNA 135,00 8,90 143,90 52,10 3,10 55,20TOSCANA 119,71 7,31 127,02 49,34 3,06 52,40MARCHE 137,00 16,00 153,00 40,00 6,00 46,00UMBRIA 121,07 14,32 135,39 59,93 6,68 66,61LAZIO 147,45 9,95 157,40 73,97 3,46 77,43ABRUZZO 187,20 18,41 205,61 61,53 6,81 68,34MOLISE 138,93 38,98 177,91 38,08 13,08 51,16CAMPANIA 139,68 12,06 151,74 57,86 3,64 61,50BASILICATA 113,00 36,91 149,91 49,82 10,28 60,10PUGLIA 158,99 11,67 170,66 29,72 3,71 33,43CALABRIA 142,15 23,24 165,39 54,60 8,33 62,93VAL d'AOSTA 102,57 29,56 132,13 42,82 10,33 53,15P. A. di TRENTO 101,00 11,00 112,00 43,00 4,00 47,00P. A. di BOLZANO 158,79 7,08 165,87 38,39 2,63 41,02F. V. GIULIA 117,99 8,17 126,16 36,35 4,35 40,70SICILIA 156,07 10,06 166,13 90,64 2,85 93,49SARDEGNA 153,83 6,41 160,24 62,76 2,22 64,98

TOTALE 135,61 10,44 146,04 58,22 3,75 61,97FONTE: Ministero della salute

Uno sguardo deve essere, infine, rivolto ad esaminare i profili di efficienza e di appropriatezza del sistema di assistenza ospedaliera campana, anche al fine di mettere in luce le caratteristiche strutturali dalle quali desumere, in qualche misura, disfunzionalità operative tali da indurre andamenti sfavorevoli nei costi delle prestazioni sanitarie.

I dati rilevati, per quanto emblematici di un ambito di assistenza territoriale ancora debole e di un modesto livello di integrazione e collegamento funzionale tra le strutture, evidenziano per il triennio 2003/2005 una sostanziale stabilità (Tabb. 5.3.14 e 5.3.15).Purtroppo, a conferma della ridotta appropriatezza del percorso assistenziale seguito e del basso grado di complessità della “casistica” trattata in ambito ospedaliero, non si registrano sostanziali variazioni nemmeno dell’incidenza dei ricoveri chirurgici rispetto al totale dei casi trattati (Tab. 5.3.16).

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Ciò evidentemente conferma che per realizzare un significativo recupero dell’appropriatezza dei ricoveri è necessaria una contestuale ricomposizione dell’offerta in ambito territoriale, potenziando l’assistenza extraospedaliera, in particolare quella a forte integrazione socio-sanitaria, nell’ambito del decentramento fondato su un ruolo più centrale ed incisivo dei Distretti sanitari di base.

A tale riguardo appare, comunque, utile avvalersi di un sistema di indicatori e standard di processo, a partire da quelli vigenti, per la valutazione dell’appropriatezza dei ricoveri che miri ad una analisi dei tassi di ospedalizzazione più dettagliata e specifica (fornendo alle aziende tassi distinti per specialità di dimissioni da raffrontare alla media regionale).

Se è vero, infatti, che l’appropriatezza di un singolo ricovero implica una valutazione specifica del caso in esame, sia sotto il profilo degli indici propri di valutazione dell’appropriatezza che di confronto clinico con i responsabili della struttura interessata, è anche vero che il rispetto di congrui tassi d’ospedalizzazione può dare una più semplice ed immediata valutazione complessiva di massima, purché essi stessi siano riferiti, nel modo più specifico possibile, alla patologia in questione. In questo senso una prima applicazione si è già effettuata con la individuazione delle soglie di ammissibilità al ricovero ordinario oltre che per i 43 DRG di cui all’allegato 2C del DPCM 29/11/01, anche per altri ulteriori 14 DRG medici (DGR n. 6490/91 e 4847/02).

Una maggiore specificità dei tassi di ospedalizzazione è uno strumento che permette, inoltre, di individuare i vari segmenti in cui si verificano i maggiori scostamenti e di pervenire ad una più corretta allocazione di risorse, anche all’interno della singola Azienda, perché consente di meglio dosare le dotazioni strutturali (posti-letto, organici, etc.) e di interrompere quel circolo vizioso che si costituisce fra eccesso di offerta e reale dimensione della domanda (o comunque della prestazione erogata).

Tab. 5.3.14

INDICI DI COMPLESSITA' ED APPROPRIATEZZA

REGIONECAMPANIA

Indice di casi MIX

% di casi complessi

(*)

Dimessi con DRG

chirurgico

(a)

(a) / (c) %

Dimessi con DRG medico o

non classificabile

(b)

(b) / (c) %

TOTALE

(c) = (a)+(b) 2003 0,89 25,6% 359.411 29,6% 854.330 70,4% 1.213.7412004 0,90 25,5% 380.850 30,0% 890.477 70,0% 1.271.3272005 0,90 24,5% 382.203 29,8% 898.966 70,2% 1.281.169

*La percentuale di casi complessi è calcolata rapportando (al numeratore) il numero di dimissioni attribuite a DRG con complicanze e comorbilità ed , al denominatore, la somma del numero di dimissioni attribuite ai DRG con complicanze e comorbilità e quelli attribuiti agli omologhi DRG senza complicanze comorbilità.

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Tab. 5.3.15

INDICI DI COMPLESSITA' E APPROPRIATEZZA RICOVERI PER ACUTI - REGIME ORDINARIO (*)

ANNO 2003

REGIONI INDICEDI CASE

MIX

% CASI COMPLIC

ATI

Dimessi con DRG

chirurgico(a)

(a)/(c) %

Dimessi con DRG medico

o non classificabile

(b)

(b)/(c) %

Totale (c)=(a)+(b)

PIEMONTE 1,11 28,17 197.209 41,21 281.337 58,79 478.546VALLED'AOSTA 1,06 40,20 4.651 33,25 9.339 66,75 13.990

LOMBARDIA 1,09 28,24 598.800 43,82 767.637 56,18 1.366.437PROV. di BOLZANO 0,92 24,71 28.685 34,03 55.614 65,97 84.299PROV. di TRENTO 1,02 33,22 16.751 30,05 38.997 69,95 55.748

VENETO 1,08 27,92 225.390 37,64 373.420 62,36 598.810FRIULI V. GIULIA 1,14 32,18 62.023 40,15 92.446 59,85 154.469

LIGURIA 1,11 35,61 73.498 31,32 161.186 68,68 234.684EMILIAROMAGNA 1,09 29,01 233.382 39,24 361.448 60,76 594.830

TOSCANA 1,13 29,83 165.069 34,86 308.420 65,14 473.489

UMBRIA 1,05 27,46 39.622 32,73 81.421 67,27 121.043

MARCHE 1,03 29,64 74.619 36,23 131.344 63,77 205.963

LAZIO 0,98 23,59 304.712 36,54 529.220 63,46 833.932

ABRUZZO 0,93 27,00 82.511 32,45 171.741 67,55 254.252

MOLISE 0,91 30,25 18.923 32,38 39.510 67,62 58.433

CAMPANIA 0,89 21,48 268.239 32,58 555.019 67,42 823.258

PUGLIA 0,89 25,86 212.625 31,65 459.197 68,35 671.822

BASILICATA 0,94 27,36 21.792 28,82 53.818 71,18 75.610

CALABRIA 0,86 25,45 82.948 27,93 214.037 72,07 296.985

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INDICI DI COMPLESSITA' E APPROPRIATEZZA RICOVERI PER ACUTI - REGIME ORDINARIO (*)

ANNO 2003

REGIONI INDICEDI CASE

MIX

% CASI COMPLIC

ATI

Dimessi con DRG

chirurgico(a)

(a)/(c) %

Dimessi con DRG medico

o non classificabile

(b)

(b)/(c) %

Totale (c)=(a)+(b)

SICILIA 0,89 25,67 234.537 29,70 555.203 70,30 789.740

SARDEGNA 0,88 24,22 81.057 31,52 176.074 68,48 257.131

TOTALE 1,00 26,86 3.027.043 35,85 5.416.428 64,15 8.443.471FONTE: Ministero della salute (*) I dati si riferiscono alle dimissioni effettuate dalle strutture di ricovero pubbliche e private, rilevate attraverso la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO).

Tab. 5.3.16

INDICI DI COMPLESSITA' E APPROPRIATEZZA

RICOVERI CHIRURGICI

RICOVERI MEDICI TOTALEANNI

(a)

Incidenza% rispetto al totale

(b)

Incidenza% rispetto al totale

(a) + (b) 2002 287.785 31,4 630.081 68,6 917.866 2003 359.411 29,6 854.330 70,4 1.213.7412004 380.850 30,0 890.477 70,0 1.271.3272005 382.203 29,8 898.966 70,2 1.281.169

Fonte: dati Corte dei conti e Regione Campania

I dati esposti in ordine alla complessità dei casi trattati a seguito del ricovero influiscono in larga misura sia sui costi sia su alcuni indicatori di efficienza (quali la degenza media o il turn over), poiché la maggiore complessità aumenta il costo della prestazione (e l’effetto si espande se la domanda ospedaliera tende a disporsi in tal senso), con riflessi negativi anche sugli indici di turnazione dei pazienti per letto e sulla disponibilità complessiva dei posti letto.

Il valore segnato dai principali indicatori di efficienza riportati nelle tabelle successive (Tabb. 5.3.17 e 5.3.18) denota che la casistica trattata in ambito ospedaliero con riferimento ai ricoveri per acuti spinge in direzione di una flessione del numero complessivo dei ricoveri (passati da 654.767 a 629.782) e delle relative giornate di degenza (passate da 4.439.568 a 3.688.701), il che si traduce in un più basso tasso di occupazione media dei posti

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letto e in una lieve crescita del tempo medio intercorrente (Turn over) tra la dimissione del paziente e la successiva ammissione.

Di per sé, tali dati costituiscono indice di una maggiore disponibilità di posti letto effettivamente utilizzabili.

Tab. 5.3.17

INDICATORI DI EFFICIENZA OSPEDALIERA PER ACUTIREGIME ORDINARIO PUBBLICO

(escluso day hospital)

Giornate di

degenza (acuti

ordinari pubblici)

Posti letto (acuti

ordinari pubblici)

Ricoveri(acuti

ordinari pubblici)

IOM (Indice di

occupazione media)

TURN-OVER

IR (Indice di rotazione)

ANNI

(gd) (pl) (rc) (gd*100) / (pl*365) [(pl)*365-

(gd)] / (rc) (rc) / (pl)

2002 3.546.254 12.809 654.767 75,85 1,72 51,12

2003 3.711.351 12.457 631.227 81,63 1,32 50,67 2004 3.688.701 12.071 629.782 83,72 1,14 52,17 2005 3.660.438 12.023 621.304 83,41 1,17 51,68

Fonte:dati forniti dalla Regione Campania

(*) Nel regime pubblico sono compresi :Aziende Ospedaliere, Policlinici universitari, IRCCS, Presidi di ASL ed Ospedali classificati

Tab. 5.3.18

INDICATORI DI EFFICIENZA OSPEDALIERA PER ACUTI REGIME ORDINARIO STRUTTURE DI RICOVERO PUBBLICHE

ANNO 2003

REGIONI Tasso di utilizzo% Turn-Over Indice di

Rotazione PIEMONTE 79,6 2,1 34,8VALLE D'AOSTA 79,7 2,3 32,7LOMBARDIA 77,8 2,0 39,8PROV. AUTON. BOLZANO 74,2 2,3 41,0PROV. AUTON. TRENTO 70,4 3,2 33,7VENETO 79,9 2,0 36,5FRIULI VENEZIA GIULIA 71,6 3,2 31,8LIGURIA 81,6 1,8 37,4

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INDICATORI DI EFFICIENZA OSPEDALIERA PER ACUTI REGIME ORDINARIO STRUTTURE DI RICOVERO PUBBLICHE

ANNO 2003

REGIONI Tasso di utilizzo% Turn-Over Indice di

Rotazione EMILIA ROMAGNA 76,3 2,1 41,0TOSCANA 79,5 1,9 38,3UMBRIA 79,6 1,7 44,4MARCHE 79,3 1,9 39,3LAZIO 85,8 1,3 40,2ABRUZZO 81,5 1,5 45,4MOLISE 85,5 1,2 42,9CAMPANIA 84,2 1,1 49,9PUGLIA 80,4 1,5 45,9BASILICATA 64,1 3,9 33,6CALABRIA 68,4 2,8 30,9SICILIA 75,7 1,8 46,7SARDEGNA 73,2 2,5 37,3FONTE: Ministero della salute Tasso di utilizzo: Giornate di degenza effettuate / Giornate disponibili. E' espresso in forma percentuale.Turn-Over: (Giornate disponibili - Giornate di degenza effettuate) / Ricoveri. Indice di rotazione: Ricoveri / Posti letto effettivamente utilizzati.

Un’ultima considerazione riguarda l’altissima percentuale di parti cesarei praticati in ambito ospedaliero, la cui crescita costante appare sintomatica di una risposta non sempre appropriata a quello che rimane, comunque, un evento naturale (Tab. 5.3.19). Raffrontando le percentuali di incidenza del numero dei parti cesarei e dei relativi oneri remuneratori rispetto ai relativi totali, risulta evidente come un loro contenimento avrebbe effetti particolarmente favorevoli sui costi delle corrispondenti prestazioni sanitarie.

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Tab. 5.3.19

B. Analisi S.W.O.T.

L’Analisi SWOT è un utile strumento di supporto all’analisi del contesto (interno ed esterno) entro cui collocare un progetto/intervento. Essa, infatti, consente di visualizzare contemporaneamente: · punti di forza interni (Strenght);· punti di debolezza interni (Weakness); · opportunità esterne (Opportunities);· minacce esterne, cioè rischi (Threats) In questo modo si evidenziano nello schema che segue, in base ad un’ottica sistemica, in maniera chiara e sintetica, le variabili che possono agevolare oppure ostacolare il raggiungimento degli obiettivi del progetto, distinguendo tra fattori legati all’ambiente esterno e fattori legati invece all’organizzazione interna, e consentendo di orientare in modo più efficace le successive scelte strategiche ed operative.

INDICATORI DI ASSISTENZA OSPEDALIERA

NUMERO DEI PARTI REMUNERAZIONE DEI PARTI (*)

(in euro)

ANNIParti

cesareiTOTALE

PARTI

incidenza %

Particesarei

Parti cesarei TOTALEPARTI

incidenza %

Particesarei

1 2 3 = 1/2 4 5 6 = 4/5 2001 34.691 62.691 55,3% € 71.023.900,08 € 108.774.370,00 65,3%2002 36.077 63.950 56,4% € 72.228.711,87 € 110.366.530,00 65,4%2003 37.682 64.794 58,2% € 75.210.995,77 € 112.176.448,00 67,0%2004 38.074 64.565 59,0% € 76.061.093,49 € 112.530.742,55 67,6%

2005 37.181 62.024 59,95% € 74.136.317,69 € 108.460.189,77 68,35%

Fonte:dati forniti dalla Regione Campania (*) Secondo il tariffario regionale

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Punti di forza (Strenght)

Stabilità ed omogeneità politica del governo regionale con quello dei principali EE.LL. (Comuni e Province) per tutta la legislatura; Azzeramento debito fino al 31.12.05 con istituzione della So.Re.Sa. come gestore degli accordi con i fornitori; Automaticità manovre fiscali; Numero posti letto inferiore allo standard nazionale;Manovra di rientro già iniziata nel 2006;Consapevolezza da parte dei principali attori interessati della necessità della manovra e della impossibilità di un rinvio; Affidamento alla So.Re.Sa. della gestione centralizzata degli acquisti.

Punti di debolezza (Weakness)

Modesta capacità fiscale autonoma; Notevole mobilità passiva; Inadeguatezza degli strumenti di pianificazione e programmazione del settore; Inappropriatezza nella erogazione delle prestazioni;Alta spesa farmaceutica e per il personale; Presenza di importanti indicatori di salute negativi (p.es. alta mortalità); Condizioni di disagio sociale ed economico della popolazione elevatissimi (alto indice di deprivazione);Squilibri di sviluppo dei servizi sanitari tra ospedale e territorio e tra le diverse aree regionali.

Opportunità (Opportunities)

Nuovo patto sulla sanità e Accordo Stato-Regione (accesso ai finanziamenti integrativi a carico dello Stato); Strumenti straordinari di governo e gestione del sistema; Partenariato con altre Regioni; Riorganizzazione dell’intera rete dei servizi sanitari regionali; Sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione e della società dell’informazione, implementazione dell’e-government, sia nei processi di regolazione e di governance che nei sistemi operativi organizzativo-gestionali; Sviluppo di una cultura pragmaticamente orientata all’analisi di costi e benefici ed alla valutazione dei risultati e degli impatti.

Minacce (Threats)

Frammentazione, localismo, conflittualità possono ostacolare una visione unitaria e coesa del futuro e condizionare negativamente le possibili sinergie tra sottosistemi territoriali; Inadeguatezza della dirigenza delle strutture a sostenere il processo di riorganizzazione ed innovazione; Mancata riduzione della inappropriatezza: es. parti: aumento dei parti cesarei perché la popolazione e le strutture non rispondono alla riorganizzazione;Reazioni delle categorie interessate agli interventi di razionalizzazione:

° OO.SS della dipendenza (comparto e dirigenza) per blocco turn-over ed interventi di riduzione delle indennità accessorie e salario variabile; ° OO.SS. dei MMG per gli interventi sulla spesa farmaceutica; °OO.SS dei medici dipendenti e specialisti per la limitazione all’uso del ricettario del SSR;

Come è stato sottolineato nell’analisi del contesto regionale nelle sue varie componenti descritte nel capitolo 1.2. A, la situazione della Campania è assai complessa. I diversi punti dell’analisi SWOT che sono stati individuati riflettono quella condizione di “biforcazione”, richiamata anche da altri strumenti di intervento per le Regioni del Mezzogiorno, come il Quadro Comunitario di Sostegno (QCS), dei possibili sentieri di crescita o crisi del sistema, in questo caso, sociosanitario regionale.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Da una parte, costituiscono infatti straordinari elementi da valorizzare per lo sviluppo del sistema sanitario regionale, una prospettiva, per la prima volta, di equilibrio economico, tramite l’azzeramento, da un lato, del debito fino al 31.12.05, e, dall’altro, la consapevolezza per il triennio futuro di entrate certe, frutto di manovre fiscali regionali e integrazioni statali. Accanto a questo l’approvazione già dall’inizio del 2006 della manovra di rientro e la consapevolezza da parte dei principali attori che operano nel settore della necessità della manovra e della impossibilità di un rinvio, unitamente ad una stabilità ed omogeneità politica del governo regionale con quello dei principali EE.LL. (Comuni e Province) per tutta la legislatura, costituiscono una realtà irripetibile ai fini della gestione del Piano di rientro. Tale Piano inoltre parte da una situazione di ridotta disponibilità, rispetto agli standards nazionali, di strutture sanitarie e socio-sanitarie, in particolare di posti letto ospedalieri, che quindi, a differenza di altre Regioni, rende più agevole interventi che non sono di semplice chiusura, bensì di riconversione. In questo senso il ruolo culturale e di rappresentanza territoriale che le componenti più avanzate della regione hanno svolto e continuano a svolgere, si associa ad un’ampia disponibilità di capitale umano qualificato che avrà un ruolo di guida anche per diffondere quella cultura dell’appropriatezza che, come si evidenzia in tutti gli studi fatti, è deficitaria tra gli strati della popolazione a più alto indice di deprivazione socio-economica. Intorno ad alcune esperienze e realtà territoriali, si sono consolidati centri di notevole rilevanza, caratterizzati da una buona capacità di attrazione, pur se in parte compromesse dalle sfavorevoli condizioni di contesto.L’analisi SWOT rileva inoltre aree di inadeguatezza e di insufficiente utilizzazione degli strumenti di pianificazione e programmazione del settore, come nel caso delle risorse umane e un deterioramento di importanti indicatori di salute (p.es. alta mortalità) che si inseriscono in un contesto in cui si accentuano le condizioni di disagio sociale ed economico della popolazione (alto indice di deprivazione, aumento della disoccupazione e della povertà). Agiscono inoltre in forma diffusa e trasversale punti di debolezza come l’alta spesa farmaceutica e per il personale, le condizioni di insufficiente sicurezza per il controllo della legalità da parte della dirigenza aziendale ed inadeguatezza di ampi segmenti dell’Amministrazione Pubblica. L’analisi rileva infine estese aree di inefficienza ed inappropriatezza, che riguardano in particolare il sistema ospedaliero, gravato da caratteristiche ancora sfavorevoli in termini di produttività, utilizzazione di servizi, propensione ad innovare, capacità di attrazione.

C. Obiettivi generali, specifici ed operativi

Gli obiettivi generali del presente Piano attengono alla necessaria riqualificazione e riorganizzazione del SSR in modo da conseguire nel periodo temporale indicato la riduzione strutturale del disavanzo fino a raggiungere l’equilibrio economico finanziario nel rispetto del mantenimento dell’erogazione dei LEA Gli obiettivi specifici riguardano la riduzione dei costi di produzione, l’aumento delle entrate,la riduzione della spesa per l’assistenza ospedaliera, la riorganizzazione e sviluppo dell’assistenzadistrettuale, il contenimento della spesa farmaceutica, lo sviluppo di un sistema di valutazione e controllo della appropriatezza delle prestazioni e il miglioramento e sviluppo del sistema informativo. Nello schema che segue tali obiettivi generali e specifici sono riassunti in un contesto unitario con quelli operativi e con i singoli interventi .

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Obiettivi generali Obiettivi specifici Obiettivi operativi Interventi progettuali

Riduzione dei costi di produzione

-Rispetto del vincolo di crescita come da DGRC n.1843/05

-Adozione misure specifiche per la riduzione del costo del personale;

- Interventi per ridurre i costi per acquisti di beni e attrezzature sanitarie

- Definizione dei tetti di spesa per il privato accreditato;

- Applicazione e monitoraggio della DGRC n.1843/5;

- Ulteriore provvedimento di blocco del turn over per l’anno 2007. Adozione DGR entro il 31 marzo 2007 - Blocco delle assunzioni personale a tempo determinato e altre forme di lavoro flessibile per gli anni 2007, 2008 e 2009. Adozione DGR entro il 31 marzo 2007 - Rideterminazione della consistenza organica e conseguente rideterminazione dei fondi per la contrattazione integrativa. Adozione DGR entro il 31 marzo 2007 e rideterminazione dei fondi da parte delle aziende entro il 30 aprile 2007. - Analisi dei costi per singola Azienda e predisposizione di un piano di allineamento; adozione provvedimento entro il 31 marzo 2007

- Centralizzazione acquisti per beni e servizi e budgetizzazione: adozione provvedimento entro il 31 marzo 2007

- Applicazione della normativa sui tetti di spesa; adozione provvedimento entro il 31 marzo 2007.

Riduzione strutturale del disavanzo 2007-2009

Aumento delle entrate

Aumento dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive e sull’addizionale dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e in alternativa altre risorse bilancio regionale

Maggiorazione delle entrate fiscali 2007-2008-2009-2010: .

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Obiettivi generali Obiettivi specifici Obiettivi operativi Interventi progettuali

Modificazione dell’organizzazione quali/quantitativa del SSR per contribuire all’equilibrio economico-finanziario nel rispetto dei LEA

Riduzione della spesa per il livello dell’assistenza ospedaliera

- Razionalizzazione e riprogrammazione della rete ospedaliera e rimodulazione del piano di edilizia sanitaria (costi infrastrutturali);

- Razionalizzazione dei costi attraverso il completamento del processo di regolamentazione dei soggetti erogatori privati;

- Razionalizzazione dei costi dei servizi attraverso progetti di recupero dell’appropriatezza; - Riduzione del tasso di ospedalizzazione.

-Adozioni di provvedimenti finalizzati alla definizione dei nuovi standard qualitativi e quantitativi caratterizzanti la rete ospedaliera; -Approvazione del nuovo Piano Ospedaliero regionale ( già adottato con legge n.24 del 19 dicembre 2006 : adeguamento al Piano di rientro ai sensi art 1, comma 2 legge n.24 e rimodulazione conseguente del Piano di edilizia sanitaria entro il 31.7.2007.

- Adozione dei requisiti ulteriori per l’accreditamento istituzionale adozione provvedimento entro il 31 maggio 2007;

-Adozione dei provvedimenti per promuovere il passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno ed il potenziamento di forme alternative al ricovero ospedaliero; adozione provvedimento entro il 31 marzo 2007

-Interventi di razionalizzazione dei punti nascita, delle prestazioni dh collegate al percorso nascita e adeguamento tariffario dei DRG in parte già adottato); completamento intervento entro il 30 giugno 2007 -Promozione del nuovo modello assistenziale PACC adozione provvedimento entro il 31 marzo 2007; -Adozione dei provvedimenti per il rispetto del valore soglia di durata della degenza per i ricoveri ordinari nei reparti di lunga degenza, nonchè di riabilitazione non di alta specialità(adottato con DGRC n. 401 del 9.3.07); adeguamento delle tariffe al DM 12 settembre 2006: adozione provvedimento contestualemente all’approvazione del Piano;

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Obiettivi generali Obiettivi specifici Obiettivi operativi Interventi progettuali

Riorganizzazione e sviluppo del livello dell’assistenza distrettuale

- Razionalizzare la distribuzione e le attività dei punti di soccorso territoriali e dei presidi di continuità assistenziale;

- Potenziamento dell’assistenza agli anziani non autosufficienti utilizzando anche la riconversione dei presidi ospedalieri dismessi ;

- Potenziamento assistenza territoriale ai malati terminali;

- Potenziamento assistenza domiciliare malati oncologici

- Adozione del piano di razionalizzazione adozione provvedimento entro il 31 maggio 2007;

- Adozione di provvedimenti per potenziare l’assistenza residenziale e semi-residenziale, nonché l’assistenza domiciliare adozione provvedimento entro il 31 maggio 2007; - Accordi con i Comuni per la realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria;

- Attivazione funzione hospice in almeno una struttura nel territorio delle Province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno e per ogni ASL della Provincia di Napoli: adozione provvedimento entro il 30 aprile 2007

- Attivazione dell’assistenza oncologica domiciliare sulla base di linee guida regionali adozione provvedimento entro il 31 maggio 2007

- Adozione entro il 30 settembre 2007 di un nuovo strumento di valutazione multidimensionale per l’ammissione alle prestazioni assistenziali domiciliari, residenziali e semi residenziali previamente concordato con i Ministeri.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Obiettivi generali Obiettivi specifici Obiettivi operativi Interventi progettuali

Riduzione della spesa farmaceutica

-Incentivazione della politica di intensificazione della distribuzione diretta; -Incentivazioni all’uso dei farmaci generici; -Sostegno all’utilizzo dei protocolli diagnostico-terapeutici per le patologie a più alta incidenza; - Analizzare in termini di appropriatezza la correlazione tra la patologia degli assistiti e le relative prescrizioni.

- Apertura al pubblico di farmacie ospedaliere e distrettuali; adozione provvedimento entro il 31 marzo 2007 -La Regione intende introdurre, dopo una fase sperimentale , l’obbligo per tutti i medici dipendenti e convenzionati al SSR, di prescrivere sulle ricette del SSN solo il principio attivo farmacologico, senza la specificazione del nome commerciale adozione provvedimento entro il 30 aprile 2007; --La Regione intende introdurre, dopo una fase sperimentale la potestà di prescrivere sul ricettario del SSN di norma solo per i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta adozione provvedimento entro il 30 aprile 2007; - Obbligo per il M.M.G. o il P.L.S., di inserire il codice ICD9-CM relativo alla patologia per la quale si è fatta la prescrizione adozione provvedimento entro il 30.4. 2007. - Budget per MMG e PLS - Introduzione ticket sulla farmaceutica e prezzo di riferimento (già introdotti).

Sviluppo sistemi di valutazione e controllo della appropriatezza

- Approvazione sistema di valutazione; - Ridefinizione di un sistema di controllo regionale.

- Attivazione protocollo PRUO; - Costituzione di nuclei di controllo di appropriatezza territoriali con coordinamento regionale: adozione provvedimento entro il 30.6. 2007.

Miglioramento e sviluppo del sistema informativo

Monitoraggio dei costi e delle prestazioni.

- Informatizzazione del sistema con controllo regionale; - Creazione del CUP regionale adozione provvedimento entro il 31.12. 2007.

Verifica situazione debitoria al 31/12/05

Attivare la procedura di affiancamento di cui all’art.8 dell’Intesa Stato-Regioni del 23.3.05.

Intervento pluriennale di copertura del debito maturato al 31/12/2005.

-Conclusione delle misure pluriennali definite al tavolo di monitoraggio 2001;

-Approvazione piano estinzione del debito. -Cessione dei crediti agli intermediari finanziari che hanno vinto la selezione pubblica per la gestione dell’intervento

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D. Interventi progettuali , indicatori e fonti di verifica

Elenco interventi Indicatori Fonti di verifica 1 Applicazione della DGRC n.1843/05 e successive

modifiche ed integrazioni Rispetto del vincolo di crescita delle voci dei costi di produzione

Modelli CE

2 Contenimento delle assunzioni e delle indennità accessorie; Analisi dei costi per singola Azienda e predisposizione di un piano di allineamento

Piano di intervento di cui all’allegato 3

Modelli CE e conto annuale 2006

3 Applicazione della normativa sui tetti di spesa e rimodulazione di alcune tariffe

Atto deliberativi della GR entro il 31 marzo 2007

Modelli CE ed LA

4 Centralizzazione, budget e razionalizzazione acquisti beni e servizi .

Atti deliberativi della GR entro il 31 marzo 2007

Modelli CE - dati trimestrali

5 Maggiorazione delle entrate fiscali 2007-2010 . Adozione provvedimento regionale

6 Adozioni di provvedimenti finalizzati alla definizione dei nuovi standard qualitativi e quantitativi caratterizzanti la rete ospedaliera

Riclassificazione di 12 presidi ospedalieri da PSA ad Ospedali di comunità e/o riabilitazione (allegato 7)

Provvedimento regionale e modelli LA

7 Adozione dei provvedimenti per la definizione degli standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio Sanitario Regionale e approvazione del nuovo Piano Ospedaliero regionale

Analisi del fabbisogno e determinazione della dotazione di posti letto al 4,2%o circa conriequilibrio tra le varie province

Provvedimento regionale e flussi informativi SIS

8 Rimodulazione del Piano di edilizia sanitaria Formulazione di un piano con concentrazione delle risorse su 4 poli di eccellenza

Rinegoziazionedell’Accordo

9 Adozione dei requisiti ulteriori per l’accreditamento istituzionale

Applicazione delle procedure di accreditamento sulle nuove realizzazioni e sulle strutture esistenti

Provvedimento regionale entro il 31 maggio 2007

10 Adozione dei provvedimenti per promuovere il passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno ed il potenziamento di forme alternative al ricovero ospedaliero

Diminuzione progressiva tasso di ospedalizzazione per ricovero ordinario

Flussi informativi SIS

11 Interventi di razionalizzazione dei punti nascita, delle prestazioni dh collegate al percorso nascita e adeguamento tariffario dei DRG

Disattivazione dei punti nascita con n° di parti annuali < a 500. Modifiche tariffarie (allegato 4)

Flussi informativi SIS

Interventi di razionalizzazione dei punti nascita, delle prestazioni dh collegate al percorso nascita e adeguamento tariffario dei DRG (in parte già adottato); completamento intervento entro il 30 giugno 2007

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Elenco interventi Indicatori Fonti di verifica 12 Promozione del nuovo modello assistenziale PACC Trasferimento dal DH

alla specialistica ambulatoriale di alcuni pacchetti di prestazioni (allegato 5)

Delibera G.R. entro 31 marzo 2007

13 Adozione dei provvedimenti per il rispetto del valore soglia di durata della degenza per i ricoveri ordinari nei reparti di lunga degenza, nonchè di riabilitazione non di alta specialità e adeguamento delle tariffe al DM 12 settembre 2006

Valori soglia non superiori a quelli previsti dall’Intesa SR del 23.03.05

Delibera Giunta regionale n. 401 del 9 marzo 2007

14 Adozione del piano di razionalizzazione della distribuzione e delle attività dei punti di soccorso territoriali e dei presidi di continuità assistenziale

Diminuzione dei punti e dei presidi con qualificazione delle attività (allegato 6)

Provvedimento regionale entro il 30 giugno 2007 e modelli LA

15 Adozione di provvedimenti per potenziare l’assistenza residenziale e semi-residenziale, nonché l’assistenza domiciliare integrata per gli anziani

Incremento della quota media pro capite per i relativi sottolivelli di assistenza

Provvedimenti regionali entro il 30 giugno 2007 e modelli LA

16 Accordi con i Comuni per la realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria

Numero di Accordi sottoscritti

Documentazione probatoria

17 Attivazione funzione hospice in almeno tre realtà regionali

Attivazione servizi Modello LA

18 Attivazione dell’assistenza oncologica domiciliare sulla base di linee guida regionali

Linee guida regionali e n° di pazienti assistiti a domicilio

Provvedimento regionale di approvazione e documentazione attività dei servizi Adozione linee guida entro il 31 maggio 2007

19 Apertura al pubblico di farmacie ospedaliere e distrettuali Riduzione della spesa farmaceutica convenzionata (allegato 8)

Adozione provvedimento entro il 31 marzo 2007. Modelli CE e LA

20 Obbligo progressivo, dopo una prima sperimentazione, per tutti i medici dipendenti e convenzionati al SSR, di prescrivere sulle ricette del SSN solo il principio attivo farmacologico, senza la specificazione del nome commerciale

Riduzione della spesa farmaceutica convenzionata

Modelli CE e LA

21 Obbligo per il M.M.G. o il P.L.S., di inserire il codice ICD9-CM relativo alla patologia per la quale si è fatta la prescrizione.

Riduzione della spesa farmaceutica convenzionata

Ricettari SSR

22 Potestà di prescrivere sul ricettario del SSN di norma solo per i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta

Riduzione della spesa farmaceutica convenzionata

Modelli CE e LA

23 Introduzione ticket farmaceutico e prezzo di riferimento Riduzione della spesa farmaceutica convenzionata

Delibera regionale n. 2066 del 30 dicembre 2006 en. 294 del 28.2.07

24 Attivazione protocollo PRUO Formazione dei valutatori PRUO e applicazione del sistema

Documentazione dell’avvenuta formazione dei valutatori ed applicazione del sistema entro 30 ottobre 2007.

25 Costituzione di nuclei di controllo di appropriatezza territoriali con coordinamento regionale

Provvedimento regionale su costituzione e funzionamento del sistema di controllo ed appropriatezza

Indicatori di appropriatezzadesumibili dal SIS. Provvedimento regionale entro il 30 giugno 2007

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Elenco interventi Indicatori Fonti di verifica 26 Informatizzazione del sistema con controllo regionale Report periodici Miglioramento dei flussi

informativi 27 Creazione del CUP regionale Diminuzione delle liste di

attesaDocumentazione probatoria

E. Sostenibilità economica e finanziaria

Al fine di proporre una proposta sostenibile dal punto di vista economico finanziario di seguito rappresentiamo uno scenario che si basa sui tendenziali sia di spesa, che di entrata, sia sulla manovra di risanamento regionale descritta più avanti.

Importi in Milioni di Euro IV trim 2006 2007 2008 2009

(1)Fabbisogno FSN (ddl Fin.ria 2007 e accordo 9.11.06) 8.561 8.895 9.177 9.474

(2) Saldo Mobilità Interregionale (da Riparto FSN) -292 -300 -300 -300(3) Altri Fin.ti vincolati 146 146 146 146(4) Altri Proventi 19 19 19 19

(5)=(1)+(2)+(3)+(4) RICAVI TOTALI 8.434 8.760 9.042 9.339(6) COSTI TENDENZIALI 9.157 10.289 10.754 11.236(7) IDEM, variazione % annua: 12,4% 4,5% 4,5%(8) meno Ammortamenti meno Oneri capitalizzati 52 48 48 48

(9)=((6)-(8) Costi per "Tavolo di Monitoraggio" 9.105 10.241 10.706 11.188

(10)=(5)-(9)

Risultato di gestione per "Tavolo di Monitoraggio" -672 -1.481 -1.664 -1.849

(11) Abbattimento tariffe 47 32 34

(12)Ticket in quota fissa di 10 Euro su specialistica 39 39 39

(13)Ticket Pronto Soccorso e utilizzo appropriato specialità medicinali 5 5 5

(14)=(11)+(12)+(13) Effetto manovre DDL Finanziaria 2007 91 76 78(15) Misure Regionali di Risparmio 821 1.069 1.305

(16)=(14)+(15)

TOTALE MANOVRA SUI COSTI ED ENTRATE 912 1.145 1.383Coperture:

(17) Incremento MAX Irpef e IRAP 218 218 218 218(18) Contributo per Affiancamento 384 355 302 248

(19)IRPEF e IRAP (L.R. n. 23 e 24/2005: Euro 170 mln annno 2006 170

(20)=(17)+(18)+(19) TOTALE COPERTURE 772 573 520 466

(21)=(10)+(16)+(20)

RISULTATO DI GESTIONE DOPO MANOVRE E COPERTURE 100 4 1 0

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Descrizione degli interventi da realizzare e relativo crono programma

Di seguito è stato predisposto uno schema riassuntivo che va ad illustrare in dettaglio per ciascun intervento gli importi previsti, in termini di rientro della perdita o di aumento delle entrate, i tempi previsti e le scadenze per anno e per importo.

Elenco interventi Dettaglio tempi e/o importo

2007 2008 2009

1 Applicazione della DGRC n.1843/05 e successive modifiche ed integrazioni

Complessivo con interventi successivi

Complessivo con interventi

successivi

Complessivo con interventi

successivi

2 Contenimento delle assunzioni e delle indennità accessorie; Analisi dei costi per singola Azienda e predisposizione di un piano di allineamento entro il 31/03/07

229 347 390

Applicazione della normativa sui tetti di spesa e rimodulazione di alcune tariffe

3

NOTA all'azione concorrono i risparmi previsti dalle azioni 11, 13 e 16

258 286 336

4 Centralizzazione, budgetizzazione e razionalizzazione acquisti beni e servizi

124 213 345

5 Maggiorazione delle entrate fiscali 2007-2010

218 218 218

6 Adozioni di provvedimenti finalizzati alla definizione dei nuovi standard qualitativi e quantitativi caratterizzanti la rete ospedaliera

1° intervento già effettuato

Entro 31.6: 2° intervento

-

7 Adozione dei provvedimenti per la definizione degli standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio Sanitario Regionale e approvazione del nuovo Piano Ospedaliero regionale

1° intervento già effettuato

Entro 31.6: 2° intervento

-

8 Rimodulazione del Piano di edilizia sanitaria

1° intervento già effettuato

31.7 2° stralcio -

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9 Adozione dei requisiti ulteriori per l’accreditamento istituzionale

1° intervento già effettuato

Entro 30.5: 2° intervento

-

10 Adozione dei provvedimenti per promuovere il passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno ed il potenziamento di forme alternative al ricovero ospedaliero.

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

11 Interventi di razionalizzazione dei punti nascita, delle prestazioni dh collegate al percorso nascita e adeguamento tariffario dei DRG

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

12 Promozione del nuovo modello assistenziale PACC .

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

13 Adozione dei provvedimenti per il rispetto del valore soglia di durata della degenza per i ricoveri ordinari nei reparti di lunga degenza, nonchè di riabilitazione non di alta specialità

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

14 Adozione del piano di razionalizzazione della distribuzione e delle attività dei punti di soccorso territoriali e dei presidi di continuità assitenziale

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

Effetto di risparmio

ricompreso nei precedenti interventi

15 Adozione di provvedimenti per potenziare l’assistenza residenziale e semiresidenziale, nonché l’assistenza domiciliare integrata per gli anziani .

1°provvedimento entro il 31.05

2°provvedimento entro il 31.12

3°provvedimento entro il 31.12

16 Accordi con i Comuni per la realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria

- - -

17 Attivazione funzione hospice in almeno tre realtà regionali

- 1 H entro il 31.12

2 H entro il 31.12

18 Attivazione dell’assistenza oncologica domiciliare sulla base di linee guida regionali

Entro 30.5 linee guida e entro

31.12 attivazione servizio

Entro 31.12 implementazione

servizio

19 Apertura al pubblico di farmacie ospedaliere e distrettuali

Entro 31.12 1° step

Entro 31.12 2° step

Entro 31.12 3° step

69

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

20 Obbligo progressivo per tutti i medici dipendenti e convenzionati al SSR, in seguito ad una sperimentazione da effettuare presso la Na/5, di prescrivere sulle ricette del SSN solo il principio attivo farmacologico , senza la specificazione del nome commerciale.

Complessivo con intervento successivo

Complessivo con intervento

successivo

Complessivo con intervento

successivo

21 Obbligo per il M.M.G. o il P.L.S., di inserire il codice ICD9-CM relativo alla patologia per la quale si è fatta la prescrizione.

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

22 Potestà di prescrivere sul ricettario del SSN di norma solo per i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta.

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

23 Farmaceutica convenzionata: introduzione ticket farmaceutico e prezzo di riferimento.

140 178 216

24 Attivazione protocollo PRUO Complessivo con

l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

25 Costituzione di nuclei di controllo di appropriatezza territoriali con coordinamento regionale

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

26 Informatizzazione del sistema con controllo regionale

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

27 Creazione del CUP regionale Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

Complessivo con l’intervento successivo

28 Contenimento costo Medicina di base 27 42 57

29 Riduzione Oneri finanziari in seguito all'ottenimento dei saldi FSN 2001, 2004, 2005 e dei contributi di affiancamento

18 39 57

30 Riduzione Oneri Straordinari per effetto del pagamento dei debiti pregressi e di una più ordinata gestione contabile delle AA.SS. (controllo di gestione e certificazione bilanci)

62 57 72

31 Accantonamenti su rischi e oneri (nella spesa accentrata): cautelativo rispetto agli obiettivi (sopra descritti) da ssegnare alle singole aziende per le singole voci di spesa

49 -29 -112

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32 Contenimento Imposte in proporzione al contenimento del costo del personale

5 13 21

Totale manovra 2007-2009(non include le entrate di cui all’intervento n. 5)

912 1.145 1.383

Per quanto riguarda gli interventi sopra prospettati a maggior effetto economico finanziario, nel ricordare quanto descritto negli allegati al presente piano, richiamati nel paragrafo D, si illustrano di seguito in dettaglio i processi delle azioni che si intendono realizzare con relativo crono programma riassuntivo.

a. Intervento 1 (Applicazione della DCRC n. 1843/05. Procedure di monitoraggio e verifica)

Il Piano di intervento dettagliato è contenuto nella citata DGRC 1843/05. Il monitoraggio dei dati di IV trimestre preconsuntivo 2006 ha riscontrato dati confortanti vicini all’obiettivo prefissato. Sulla base di tale monitoraggio sono stati individuati i tendenziali di cui alla tabella contenuta nel paragrafo E .Sostenibilità economica e finanziaria.

La regione, nell’ambito della manovra della DGR 1843 si impegna a raggiungere l’obiettivo di contenimento della spesa per beni e servizi, anche mediante gli interventi di potenziamento di cui al successivo punto d) e nella misura ivi indicata.

I flussi informativi esistenti a livello nazionale, e in particolare i dati trimestrali dei CE e i dati dei modelli LA, come trasmessi, secondo le scadenze previste, al Sistema informativo sanitario, costituiranno la principale fonte di verifica per il monitoraggio dell’andamento della spesa. A questo scopo la Regione si impegna ad attuare entro il 30 giugno 2007 una revisione delle procedure contabili e amministrative delle aziende per le quali si siano manifestate criticità, ad adottare il nuovo piano dei conti, a definire le regole e le modalità per il consolidamento dei conti e dei bilanci aziendali, ad individuare indicatori da monitorare.La struttura amministrativa responsabile del procedimento di monitoraggio è individuata presso l’Assessorato alla sanità. I dati elementari e le loro elaborazioni conseguenti all’attività di verifica periodica degli andamenti, sono messi a disposizione di specifica struttura amministrativa presso l’assessorato al bilancio.

La Regione si impegna inoltre ad implementare ovvero potenziare tutti i flussi informativi utili per il controllo di gestione e ad eseguire i controlli con cadenza idonea ad un’efficace azione di verifica della gestione del Servizio sanitario regionale.Tutti i flussi informativi sono a disposizione delle strutture amministrative regionali ed aziendali per il monitoraggio e le verifiche di propria competenza.

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b. Intervento 2 (Riduzione del costo del personale)

Premessa

La regione è tenuta a realizzare l’obiettivo previsto dall’articolo 1, comma 565, della legge finanziaria per l’anno 2007, tenendo conto anche degli effetti di trascinamento sull’anno 2007 e successivi delle economie imputabili alla regione Campania per effetto delle disposizioni recate dall’articolo 1, comma 98, della L. 311/2004, dai relativi accordi in materia nonché dal DPCM attuativo.

Obiettivi

Gli obiettivi di contenimento della spesa del personale in termini assoluti sono riportati nello schema che segue dove sono quantificati per i vari anni interessati rispettivamente : - l’obiettivo di risparmio relativo al personale dipendente in linea la normativa vigente; - l’obiettivo di spesa relativo al personale dipendente in linea con la normativa vigente; Tali dati sono desunti sia dal Conto annuale che dai modelli CE Obiettivi analoghi sono fissati per gli specialisti convenzionati per evitare che il blocco del turn-over dei medici dipendenti sia aggirato attraverso un incremento delle ore di attività di tali professionisti . I dati degli specialisti sono desunti dal modello CE.

Dati Conto Annuale Personale dipendente 2004 2005 2006 2007 2008 2009

spesa comples

siva

arretratianniprecedenti

alnettodegliarretr

ati Personale a tempo indeterminato 2.153 111 2.042 Restante personale 55 55

IRAP 192 9 183 Contributi a carico delle aziende 580 31 549

Altre voci di spesa 68 68

AOU Policlinico Federico II 91 91

AOU Policlinico SUN 61 61

3.200 151 3.049

Dati CE 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Personale ruolo sanitario 2.292 2.432

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Personale ruolo professionale 15 16

Personale ruolo tecnico 324 350

Personale ruolo amministrativo 261 277

AOU Policlinico Federico II 91

AOU Policlinico SUN 54

IRAP 205 225

3.097 3.299

Effetti di risparmio L.F. 2005 19 51 42 42 42

Effetti di risparmio L.F. 2006 30

Effetti di risparmio L.F. 2007 43 43 43 Obiettivo di risparmio in linea con la LF e la normativa vigente 19 81 85 85 85 Obiettivo di spesa in linea con la LF e la normativa vigente (comprensivo dell’IRAP) 3.283 3.346 3.402 3.460

Obiettivo di spesa in linea con la LF e la normativa vigente al netto dei rinnovi contrattuali (comprensivo dell’IRAP) 3.015 3.012 3.012 3.012Tendenziale regionale (comprensivo dell’IRAP e dei rinnovi contrattuali) 3.319 3.604 3.768 3.939 Programmatico regionale (comprensivo dell’IRAP e dei rinnovi contrattuali) 3.366 3.412 3.460

Dati CE Specialisti convenzionati

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Personale convenzionato (a tempo determinato + a tempo indeterminato) 130.856 163.331 163.331 163.331 163.331 160.064IRAP 7.339 9.439 9.439 9.439 9.439 9.250TOTALE PERSONALE 138.195 172.770 172.770 172.770 172.770 169.315COSTO DEI RINNOVI 18.793 24.299 27.566 30.832 34.099IRAP SU RINNOVI 1.061 1.385 1.571 1.757 1.944Effetti di risparmio (in analogia con quanto previsto per il personale dipendente dalla L.F. 2006) 1.309 Effetti di risparmio su irap(in analogia con quanto previsto per il personale dipendente dalla L.F. 2006) 73

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Effetti di risparmio (in analogia con quanto previsto per il personale dipendente dalla L.F. 2007) 1.832 1.832 1.832Effetti di risparmio su irap(in analogia con quanto previsto per il personale dipendente dalla L.F. 2007) 103 103 103Totale effetti di risparmio finanziarie(in analogia con quanto previsto per il personale dipendente dalle LL.FF.) 1.382 1.935 1.935 1.935Totale costo del personale (al netto dei rinnovi) 138.195 152.916 147.086 143.633 140.180 133.272Obiettivo di risparmio in linea con il DDLF e la normativa vigente 136.813 136.260 136.260 136.260

Strumenti e modalità utilizzate per il raggiungimento degli obiettivi

a. Fermo restando quanto previsto per gli anni 2006-2008 dalla DGR 1843/05, secondo cui le assunzioni, previa attivazione delle procedure di mobilità interna, devono contenersi entro percentuali non superiori, per il personale infermieristico al 50 per cento all’anno delle cessazioni dal servizio verificatesi nel corso dell’anno precedente e del 25% per il restante personale, con apposita delibera della giunta regionale verrà stabilito:

per l’anno 2007 il blocco parziale delle assunzioni del personale a tempo indeterminato, nella misura , per il personale infermieristico del 75 delle cessazioni dal servizio verificatesi nel corso dell’anno precedente e del 90 per cento per il restante personale; per gli anni 2007, 2008 e 2009 il blocco totale delle assunzioni di personale a tempo determinato e con altre forme di lavoro flessibile.

b. Contestualmente sarà disciplinato con una delibera della Regione, da adottarsi entro il 31 marzo 2007, l’obbligo per le Aziende sanitarie, che vi provvedono entro il 30 aprile 2007, per la rideterminazione della consistenza organica del personale secondo le previsioni dell’art. 1 comma 565 della legge finanziaria 27 dicembre 2006, n.296 e la conseguente rideterminazione dei fondi per il finanziamento della contrattazione integrativa in coerenza sia con la riduzione della predetta consistenza organica che del blocco delle assunzioni di cui alla lettera a.

c. Inoltre al fine di rendere operative le misure previste dalla DGRC 1843/05 e cioè applicare, senza eccezioni:

- le misure massime di lavoro straordinario annuo consentite dai CCNL;- contenimento delle prestazioni che prevedono indennità accessorie ai casi di effettiva

necessità aziendale; - limitazione nell’assegnazione dei nuovi incarichi di struttura complessa;

è stata analizzata nel dettaglio, Azienda per Azienda, la situazione specifica con ricostruzione dell’ammontare dei singoli fondi e la retribuzione unitaria media per singola categoria. E’ stato poi predisposto un piano per ridurre entro il 30.6.07 al livello medio regionale sia i fondi che le retribuzioni unitarie delle aziende che superano tale importo (vedi allegato 3).

Intervento 2.a. Limitazione del turn-over

Il numero delle cessazioni nella Regione Campania previste per il 2007 - verificato sulla base delle cessazioni rilevate dal Conto annuale nell’ anno 2005 al netto dei passaggi ad altre amministrazioni – è pari a circa 1.910 unità.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Il blocco delle assunzioni, come indicato al predente punto a., al costo medio regionale 2005, pari a 55.460 euro, determinerà un risparmio di 90 milioni a regime, per quello che concerne il personale a tempo indeterminato, e circa 65 milioni di euro per quel che riguarda il restante personale, per un totale di circa 155 milioni di euro a regime. Per tener conto della diversa distribuzione delle cessazioni nell’arco del 2007 tale risparmio va considerato per l’anno 2007 nella percentuale del 50%.L’effetto di risparmio sul costo del personale negli anni 2007-2009 tiene conto:- dell’effetto a regime dei risparmi derivanti dal blocco parziale del turn-over del 2006; - dell’incremento del costo medio regionale nella misura del 2% annuo per effetto della stima dei rinnovi contrattuali. La metodologia di calcolo è evidenziata dalla seguente tabella.

Cessazioni personale a tempo indeterminato anno 2007 2007 2008 2009Infermieri 677 677 677 Restante personale 1.233 1.233 1.233 Totale unità cessate da non sostituire 1.617 1.617 1.617 Costo medio € 55.460 56.569 57.700Risparmio blocco parziale assunzioni anno 2007 personale a tempo indeterminato (mln €)

90 91 93

Costo del restante personale per il triennio 65 65 65 Totale risparmio a regime 155 156 158

Effetti di risparmio dell'anno 77 156 158

Effetti nell'anno degli interventi previsti dalla DGR 1843/05 70 105 142

Effetti di risparmio nell'anno 147 261 300

Intervento 2.b - Riduzione dei fondi della contrattazione integrativa in linea con la riduzione della consistenze organiche

Sulla base delle disposizioni si cui dell’art. 1, comma 565, della legge finanziaria 2007, sarà rivista la consistenza organica del personale fissandola al valore numerico del personale in servizio al 31.12.2006 con conseguente rideterminazione in riduzione dei fondi per il finanziamento della contrattazione integrativa in misura tale da conseguire comunque i risparmi non inferiori ai valori riportati nella tabella seguente fermo restando gli ulteriori risparmi da realizzare sui suddetti fondi in applicazione delle misure di cui ai punti 2.a e 2.c. A tal fine sarà adottata una delibera, entro il 31 marzo 2007, che, fisserà per ogni azienda sanitaria gli obiettivi di risparmio da perseguire.

2007 2008 2009Riduzione dei fondi della contrattazione integrativa in linea con la riduzione della consistenze organiche

16 18 20

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Intervento 2.c – Riallineamento delle risorse per le competenze accessorie della dirigenza e del comparto alla media regionale

Già dall’anno 2006 – in coerenza con gli interventi previsti dalla DGRC 1843/05 e riassunti nel punto b del paragrafo precedente, è stata analizzata nel dettaglio, Azienda per Azienda, la situazione specifica con ricostruzione dell’ammontare dei singoli fondi e la retribuzione unitaria media per singola categoria.È stato poi predisposto un piano per ridurre al livello medio regionale sia i fondi che le retribuzioni unitarie delle aziende che superano tale importo più analiticamente esposto nell’ allegato 3. che costituisce obiettivo imprescindibile di risparmio per ciascuna azienda sanitaria con riferimento alle singole categorie di personale interessate. Al fine del conseguimento dei suddetti risparmi sarà adottata una delibera, entro il 31 marzo 2007, che, fisserà per ogni azienda sanitaria gli obiettivi di risparmio da perseguire. Da tale manovra deriva una riduzione di costo pari a 66 milioni per l’anno 2007 che in termini di media procapite è pari ad € 1.170. Per effetto di un modesto effetto di trascinamento per gli anni 2008 e 2009 la riduzione di costo stimato è pari rispettivamente a 68 e 70 milioni.

2007 2008 2009Riallineamento delle risorse per le competenze accessorie della dirigenza e del comparto alla media regionale

66 68 70

Nella tabella che segue sono riportati sinteticamente gli effetti complessivi degli interventi descritti in rapporto agli obiettivi di riduzione dei costi tendenziali.

2007 2008 2009

Intervento 2.a Blocco turn-over anno 2007 147

261

300

Intervento 2.b Riduzione dei fondi della contrattazione integrativa in linea con la riduzione della consistenze organiche

16 18 20

Intervento 2.c Riallineamento risorse competenze accessorie alla media regionale 66 68 70

Totale interventi (in mln di €)

229 347 390

Modalità di verifica Al fine della verifica dell’obiettivo di contenimento della spesa del personale, previsto nel presente piano di rientro, in coerenza con la normativa nazionale vigente di settore, è predisposta una rilevazione mediante la compilazione di due tabelle da effettuarsi da parte di ciascuna azienda ed ente del Servizio sanitario regionale (SSR) e da parte della Regione per il riepilogativo regionale:

Tabella 1 con la quale deve essere rilevata la situazione di organico e di spesa complessiva del personale dell’anno 2004, anno di riferimento dell’obiettivo di contenimento di detta spesa.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Ogni tabella 1, debitamente compilata da ciascuna azienda ed ente del SSR e dalla regione per il riepilogativo regionale, sarà inviata dalla regione al Ministero dell’economia e finanze e al Ministero della salute entro il 30 aprile 2007.Tabella 2 con la quale deve essere rilevata, per ogni trimestre e a consuntivo di ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, la situazione di consistenza organica (personale effettivamente in servizio) e di spesa complessiva . Ogni tabella 2, debitamente compilata da ciascuna azienda ed ente del SSR e dalla Regione per il riepilogativo regionale, sarà inviata dalla Regione al Ministero dell’economia e finanze e al Ministero della salute entro il mese successivo alla scadenza del trimestre di riferimento ed entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento per il consuntivo.

Al fine di rendere coerente tale rilevazione con gli analoghi dati inviati dalle aziende per il conto annuale e per il monitoraggio trimestrale, la compilazione delle tabelle deve fare riferimento ai criteri di competenza economica e alle istruzioni relative al conto stesso, salvo quanto specificato di seguito.I valori di spesa relativi sia all’anno 2004 (Tabella 1) sia a ciascuno dei periodi oggetto di rilevazione per gli anni, 2007, 2008 e 2009 (Tabella 2) non devono contenere eventuali oneri per arretrati relativi ad anni precedenti per il rinnovo dei Contratti collettivi nazionali di lavoro. Tali arretrati devono essere considerati comprensivi dei contributi a carico dell’amministrazione e dell’IRAP.Inoltre nella Tabella 2 è prevista la colonna (9) nella quale deve essere indicata la quota parte delle spese di competenza del periodo di riferimento derivanti dal rinnovo dei Contratti collettivi nazionali di lavoro intervenuti successivamente all’anno 2004. Tale colonna si rende necessaria al fine di valutare il totale delle spesa di personale al netto di detti oneri, così come previsto dal piano di rientro. Nelle suddette tabelle è inoltre prevista la rilevazione dei rimborsi relativi alla cosiddetta “indennità De Maria”.

Nelle suddette tabelle, in relazione all’ulteriore obiettivo di contenimento della spesa prefissato dalla Regione nel piano di rientro, sono inoltre rilevati i costi relativi ai medici specialisti convenzionati con il SSN di cui all’articolo 8, comma 8 del D.Lgs. 502/1992 e successive modificazioni. Gli importi di spesa devono essere espressi in migliaia di euro.

Macrocategorie di personale

Personale a tempo indeterminato: Per le spese per competenze fisse e accessorie di tali categorie di personale si fa riferimento rispettivamente alle tabelle 12 e 13 del conto annuale. Per la consistenza del personale si fa riferimento alle unità presenti al termine del periodo considerato.

MediciVanno rilevati i dirigenti appartenenti alle categorie dei medici, veterinari ed odontoiatri a tempo indeterminato nonché quelli a tempo determinato ex art. 15 septies del D.Lgs. 502/1992 e successive modificazioni.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Dirigenti non mediciVanno rilevati i dirigenti non medici dei ruoli sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo, a tempo indeterminato nonché quelli a tempo determinato ex art. 15 septies, delD.Lgs. 502/1992 e successive modificazioni.

Personale non dirigenteVa rilevato il personale dipendente a tempo indeterminato destinatario dei CCNL del “comparto sanità”.

Personale contrattistaVa rilevato il personale a tempo indeterminato con contratto di lavoro del settore privato (ad esempio con contratto di lavoro dei chimici, metalmeccanici, operai del settore agricolo, ecc.) nonché gli ex medici condotti nei cui confronti trovano applicazione l’art. 48 del CCNL 3 novembre 2005 e l’art. 4 del CCNL 5 luglio 2006 dell’area della dirigenza medico-veterinaria.

Personale a tempo determinato

Va indicato il totale delle spese per competenze fisse e accessorie facendo riferimento alla tabella 14 – codice P015 del conto annuale. Va rilevato esclusivamente il dato di spesa relativo a personale dipendente (dirigente e non dirigente) con contratto di lavoro a tempo determinato stipulato in applicazione delle vigenti norme contrattuali disciplinanti tali tipologie di rapporto di lavoro. In tale categoria non vanno indicati i dirigenti medici e non medici a tempo determinato ex art. 15 septies, del D.Lgs. 502/1992 e successive modificazioni.

Restante personaleVa rilevato esclusivamente il dato di spesa relativo al personale appartenente alle seguenti

categorie: Personale con contratto di formazione e lavoro (riferimento tabella 14 – codice P016 del conto annuale);Personale addetto ai L.S.U. (riferimento tabella 14 – codice P065 del conto annuale); Personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo – interinale (riferimento tabella 14 – codice P062 + codice L105 del conto annuale); Personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e con convenzioni (riferimento tabella 14 – codice L108 del conto annuale).

Rimborsi per “Indennità De Maria” Vanno indicati i rimborsi effettuati dalle aziende sanitarie alle università per la corresponsione dell’indennità di perequazione tra personale universitario, docente e non docente e personale del comparto sanità (cosiddetta “indennità De Maria”). Riferimento tabella 14 – codice P071 per la quota parte di rimborsi riguardante la suddetta indennità. Nel caso in cui tali rimborsi vengano effettuati direttamente dalla regione all’università il dato sarà comunicato dalla regione medesima all’interno del riepilogativo regionale

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Specialisti convenzionati con il SSN Va rilevato esclusivamente il dato di spesa relativo a medici specialisti convenzionati con il SSN di cui all’articolo 8, comma 8 del D.Lgs. 502/1992 e successive modificazioni. Tali spese non sono rilevate nel conto annuale.

Spese

Spesa per competenze fisse

Con riferimento a ciascuna categoria va indicato per il periodo di riferimento il totale complessivo degli emolumenti fissi relativi a stipendio, R.I.A., 13^ mensilità (nel trimestre in cui viene corrisposta) al netto dei recuperi derivanti da assenze, ritardi, scioperi, ecc. Vanno comunque esclusi eventuali oneri per arretrati relativi ad anni precedenti per rinnovi contrattuali.

Spesa per competenze accessorie

Va indicato il totale delle competenze accessorie sostenute nel periodo di rilevazione. Vanno comunque esclusi eventuali oneri per arretrati relativi ad anni precedenti per rinnovi contrattuali.

Contributi a carico dell’ente

Va riportato il complesso dei contributi a carico dell’Ente (compresi eventuali premi per assicurazione INAIL). Vanno comunque esclusi eventuali oneri per arretrati relativi ad anni precedenti per rinnovi contrattuali.

IRAP

Vanno riportate le spese con riferimento all’IRAP relativamente alle competenze fisse ed accessorie. Vanno comunque esclusi eventuali oneri per arretrati relativi ad anni precedenti per rinnovi contrattuali.

Altre voci di spesa

Vanno riportate le spese con riferimento a: assegni per il nucleo familiare; gestione mense e buoni pasto; equo indennizzo.

Oneri derivanti dai rinnovi contrattuali intervenuti successivamente all’anno 2004

Con riferimento alla Tabella 2, va indicata la quota parte delle spese di competenza del periodo di riferimento derivanti dal rinnovo dei Contratti collettivi nazionali del lavoro intervenuti successivamente all’anno 2004, comprensivi dei contributi a carico dell’azienda e IRAP.

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BO

LLETTINO

UFFIC

IALE D

ELLA R

EGIO

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AM

PAN

IA - N

. 17 DEL 26

MA

RZO

2007Tabella 1

Denominazione regione

Denominazione azienda/ente

Periodo di rilevazione

(valori in migliaia di euro)

Totale presenti al 31/12/2004.

(1)

Spese per competenze fisse

(2)

Spese per competenze accessorie

(3)

Totale spese fisse + accessorie (4) = (2) + (3)

IRAP(5)

Spese per contibuti a carico dell'azienda

(6)

Altre voci di spesa

(7)

Totale (8) = (4) + (5) +

(6) + (7) Personale dipendente a tempo indeterminato

- Medici

- Dirigenti non medici

- Personale non dirigente

- Personale contrattista

Personale a tempo determinato

Restante personale

Totale

(valori in migliaia di euro)

Totale presenti al 31/12/2004.

(1)ore di incarico

(2-bis)

Totale spese fisse + accessorie

(4)IRAP(5)

Spese per contibuti a carico dell'azienda

(6)

Altre voci di spesa

(7)

Totale (8) = (4) + (5) +

(6) + (7) Specialisti convenzionati con il SSN

(valori in migliaia di euro)Totale rimborsi

Indennità De Maria

Totale complessivo

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c. Intervento 3 (Applicazione della normativa sui tetti di spesa e rimodulazione di alcune tariffe)

i. Nel 2006 con la delibera n. 800 sono stati determinati i volumi di attività massima e i correlati limiti di spesa per il comparto accreditato. La citata delibera, già trasmessa ai Ministeri interessati, ha previsto che le Aziende Sanitarie Locali, sulla base della programmazione effettuata per l’esercizio 2006, riepilogata negli allegati n. 3 (tipologia e volumi di prestazioni sanitarie) e n. 4 (costo delle medesime prestazioni, previsto dalle aziende sanitarie), e degli obiettivi di contenimento dei costi fissati dall’art. 3 della L.R. n. 24 del 28.12.05 e dalla DGRC n. 1843 del 9 dicembre 2005 per ciascuna azienda e per ciascuna voce di costo, con effetto dal 1 gennaio 2006 devono provvedere, nell’ambito dei limiti di spesa assegnati e con le modalità tecniche prescritte, ad applicare ai soggetti accreditati (ospedali classificati, case di cura, laboratori, centri di riabilitazione ed altri centri privati) i limiti di spesa per macroarea, branca e/o tipologia di prestazioni in quantità e costo con le modalità stabilite dalla citata delibera, nonché ad applicare le regressioni tariffarie necessarie per l’osservanza dei limiti complessivi di spesa, con i criteri fissati dall’allegato n. 3 alla DGRC n. 2157 del 30 dicembre 2005 (Regressione Tariffaria Unica – R.T.U.).

ii. La Regione si impegna ad emanare entro il 31 marzo 2007 la delibera di giunta che fissa i tetti di spesa per gli esercizi 2007, 2008 e 2009 in conformità ai valori programmati come indicati nel presente piano, disaggregati per singola azienda sanitaria e per macroarea di assistenza. La medesima delibera fissa al 30 aprile 2007 la data entro la quale le aziende sanitarie locali devono dare attuazione dettagliata ai tetti di spesa fissati dalla giunta regionale, stipulando i relativi Accordi con le locali Associazioni di categoria degli erogatori privati provvisoriamente accreditati e con i singoli erogatori privati. Qualora singole Associazioni di categoria o singoli operatori non aderiscano all’Accordo, la ASL territorialmente competente notificherà all’Associazione e/o agli erogatori non sottoscrittori gli Accordi da sottoscrivere. Se entro il termine di 15 giorni dalla notifica l’erogatore non sottoscrive l’Accordo cessa la remunerazione a carico del Servizio sanitario regionale. La regione fissa i tetti di spesa per le prestazioni acquistate dal comparto accreditato in 1.825 mln di euro per l’anno 2007, 1.905 mln di euro per l’anno 2008 e 1966 mln di euro per l’anno 2009.

iii. La Regione si impegna ad adottare procedimenti volti al controllo infrannuale delle prestazioni erogate dalle strutture private per conto del Servizio sanitario regionale. A tal fine la Regione procedimentalizza il processo di determinazione, comunicazione e monitoraggio dei budget delle singole strutture erogatrici private. La struttura amministrativa responsabile del procedimento è individuata presso l’Assessorato alla sanità.Alle strutture erogatrici private la Regione richiede una rendicontazione mensile delle prestazioni effettuate e del corrispondente costo, da inoltrare alle ASL entro il giorno 10 del mese successivo a quello di riferimento. Le ASL mensilmente inviano le rendicontazioni entro il giorno 25 del mese successivo a quello di riferimento alla struttura amministrativa regionale. La rendicontazione è prodotta sia in forma cartacea, sia su supporto informatico, secondo un formato standardizzato, predisposto dalla struttura amministrativa. La Regione si impegna ad implementare un procedimento che consenta il monitoraggio mensile delle prestazioni erogate. I dati relativi ai budget e alle rendicontazioni, per singola struttura erogatrice, sono messi a disposizione dalla struttura amministrativa in un data base consultabile dalle aziende, dagli Assessorati alla sanità e al Bilancio e dal Nucleo di affiancamento. La struttura amministrativa verifica che le ASL, con periodicità almeno bimestralmente, comunichino alle strutture erogatrici il livello di budget raggiunto e il livello ancora disponibile.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

iv. Con la delibera di recepimento del presente Piano si provvede al recepimento del DM 12 settembre 2006.

d. Intervento 4 (Centralizzazione, budgetizzazione e razionalizzazione acquisti beni e servizi)

È necessario che l’attività contrattuale delle Aziende si svolga nel rispetto dei principi della programmazione annuale degli acquisti dei beni e della fornitura dei servizi, della coerenza con il sistema budgetario, della trasparenza e della massima concorrenzialità, perseguendo costantemente gli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità; in altre parole si punta sul concetto di legalità e trasparenza che in ambiti a forte presenza di criminalità organizzata, come quelli presenti in molte parti del territorio campano, già di per sé è un fattore di contenimento della relativa spesa. Utilizzare la legalità come risorsa è una delle azioni di contrasto all’inefficienza, da cui derivano costi altissimi per le aziende pubbliche. Il controllo di legalità esercitato attraverso la definizione di regole e di modalità operative dell’organizzazione limita le eventuali possibilità di movimento del singolo. Che le gare per l’acquisizione di beni di consumo e di attrezzature si svolgano secondo le norme dettate dalle leggi in vigore, anziché procedere attraverso trattative private o proroghe dei contratti in essere è, ad esempio, una risorsa importante per l’aumento del potere contrattuale dell’azienda, che si traduce in risorse economiche risparmiate.

Con riferimento agli acquisti di beni e di servizi, fermi restando gli obblighi di bilancio posti alle aziende con la DGRC 1843/05, si rende necessario, per conferire strutturalità alla manovra sulla spesa, avviare o completare le seguenti procedure.

i. La Regione si impegna ad adottare entro il 31 marzo 2007 una delibera di giunta regionale, finalizzata:

all’estensione dell’esclusiva a SORESA Spa dell’acquisto anche dei servizi non sanitari e dei beni non sanitari; alla fissazione dell’obbligo per le ASL/AO di aderire ai contratti stipulati dalla SORESA;alla previsione della sanzione della decadenza per i direttori generali che contravvengono all’obbligo di cui al precedente punto; al divieto per le aziende di indire nuove gare con riferimento alle categorie merceologiche di cui al punto vi.

ii. La Regione si impegna, altresì, a potenziare la struttura amministrativa di Soresa entro il 30 aprile 2007, anche mediante un supporto esterno da indicarsi dal Ministero dell’economia e delle finanze.

iii. Entro il 30 aprile 2007 viene predisposta la piattaforma informatica e la modulistica di rilevazione delle richieste di acquisto da parte di ASL/AO.

iv. Entro il 15 maggio 2007 viene completata la trasmissione a Soresa da parte di ASL/AO/IRCCS e Policlinici delle informazioni inerenti:

monitoraggio delle gare in corso monitoraggio delle gare programmate valutazione delle giacenze di magazzino programmazione degli acquisti delle aziende sanitarie per il periodo 2007-2008.

v. Entro il 31 marzo 2007 sono istituiti i comitati di referenti delle aziende sanitarie per l’omogeneizzazione delle gare.

vi. Entro il 31 maggio 2007 la SORESA procede alla pubblicazione delle gare centralizzate per le seguenti categorie di acquisti:

reagenti chimici presidi chirurgici e materiale sanitario farmaci

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

materiale diagnostico e dispositivi medici macchinari e attrezzature di valore unitario superiore a 750.000 € ;

vii. Entro il 31 dicembre 2007 la SORESA procede alla pubblicazione delle gare centralizzate per ulteriori categorie merceologiche, in particolare mensa, gestione del calore; pulizia e lavanolo.

viii. A decorrere dal 30 giugno 2008 la SORESA procede all’indizione delle gare centralizzate per le restanti categorie merceologiche.

Dagli interventi derivano risparmi non inferiori a 124 mln di euro per l’anno 2007, 212 mln di euro per l’anno 2008 e 345 mln di euro per l’anno 2009.

Crono programma riassuntivo intervento 4

MESI1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Azioni

Budgetizazzione

Trasparenza e legalità

Estensioneesclusiva Soresa

Obbligo adesione contratti Soresa

Sanzioni DD.GG. Divieto per AA.SS indire nuove gare

Istituzionecomitato dei

referenti delle AA.SS.

Potenziamentostruttura

amministrativa Soresa

Predisposizionepiattaformainformatica

Monitoraggio gare in corso

Monitoraggio gare programmate

Valutazionegiacenzemagazini

Fase

1 –

Pro

gram

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zazi

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Programmazione acquisti 2007-

2008

Azioni

Pubblicazione

gare beni sanitari

Pubblicazionegare servizi non

sanitari

Fase

2 -

Cen

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Pubblicazionegare restanti beni

e servizi

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e. Interventi 6-7-8–9-10-11-12-13-14 (Ristrutturazione, riqualificazione della rete ospedaliera e riduzione delle prestazioni ed i ricoveri inappropriati) vedi anche allegati 3,4,5, 6 e 7.

Con riferimento a quanto previsto sub d) dall’articolo 1, comma 173, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, la Regione Campania è impegnata ad attuare le seguenti misure:

a) con L.R. n. 24/2006, che ha approvato il nuovo Piano Ospedaliero, è stato previsto uno standard di posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, pari a circa 4,20 posti letto per mille abitanti, comprensivi della riabilitazione e della lungo degenza post acuzie, adeguando coerentemente le consistenze organiche dei presìdi ospedalieri pubblici.

b) adottare, entro il 31 marzo 2007, i provvedimenti per promuovere il passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno ed il potenziamento di forme alternative al ricovero ospedaliero, con il conseguimento di una riduzione dell’assistenza ospedaliera erogata, garantendo, entro l’anno 2008, il mantenimento dei tassi di ospedalizzazione per ricoveri ordinari e per ricoveri in regime diurno entro il 180 per mille abitanti residenti, di cui quelli in regime diurno di norma almeno pari o superiore al 20%, precisando che gli obiettivi intermedi sono rispettivamente :

- per l’anno 2007: 195 per mille.

c) adottare contestualmente alla data di approvazione della delibera che recepisce il presente Piano, nella definizione delle tariffe delle prestazioni di assistenza ospedaliera, i provvedimenti necessari per assicurare per tutte le strutture pubbliche e private il rispetto di un valore soglia di durata della degenza per i ricoveri ordinari nei reparti di lungo degenza, nonché di riabilitazione non di alta specialità, oltre il quale si applica una significativa riduzione della tariffa giornaliera, fatta salva la garanzia della continuità dell'assistenza. In fase di prima applicazione, il valore soglia è fissato in un massimo di 60 giorni di degenza, con una riduzione della tariffa giornaliera piena almeno pari a quanto previsto dall’art. 2, commi 3 e 4 del Decreto Ministero Salute n. 234 del 12.09.06; d) procedere entro il 30.04.07 nella predisposizione, sulla base dei criteri indicati nel Piano Ospedaliero Regionale (LR n. 24/06) e nell’art 21, comma 3 della LR n. 1/07 (finanziaria regionale 2007) di schede per ciascuno degli stabilimenti ospedalieri attualmente attivi con proposte di riorganizzazione, riconversione, riallocazione e/o dismissione, ovvero di concentrazione di funzioni specifiche come quelle relative alle attività di emergenza e di pronto soccorso; 1. I criteri sopra citati fanno riferimento in particolare ai dati di attività indicati nel capitolo 7.1, punto 6), lettera c) dell’Allegato al POR:- numero di posti letto; - numero di ricoveri annuo per acuti; - numero di prestazioni di pronto soccorso/anno effettuate; - livello di efficienza gestionale ovvero livelli di produttività in particolare per quanto riguarda l’incidenza dei costi sui ricavi; nonché degli altri criteri di seguito specificati: - indice di occupazione posti letto (capitolo 4.1, lettera A) dell’Allegato al POR);- allocazione, di norma, in un unico stabile ospedaliero delle funzioni di Alta specialità nella rete per l’emergenza (capitolo 7.1, punto 5), dell’Allegato al POR;- verifica del possesso dei requisiti tecnologici, strutturali ed organizzativi previsti dalle normative nazionali e regionali (capitolo 7.1, punto 6), lettera a) dell’Allegato al POR); - caratteristiche geomorfologiche del territorio (capitolo 7.1, punto 6), lettera b), paragrafo i) dell’Allegato al POR); - localizzazione dell’ospedale (capitolo 7.1, punto 6), lettera b), paragrafo ii) dell’Allegato al POR); - bacini di utenza e densità abitativa (capitolo 7.1, punto 6), lettera b), paragrafo iii) dell’Allegato al POR);

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- valutazione della capacità operativa delle singole strutture, sulla base del numero dei posti letto, delle risorse umane disponibili, delle caratteristiche qualitative e quantitative delle apparecchiature, della produttività dimostrata negli anni (art. 21, comma 3, LR n. 1/07); 2. Sulla base dell’analisi dei criteri di cui sopra si valuteranno per ogni soggetto erogatore pubblico, gli obiettivi di produttività, calcolati in prestazioni in base ai tariffari vigenti, che non possono essere inferiori in termini di fatturato, per il 2006, al 40% dei costi complessivi, per il 2007 al 60%, per il 2008 all’80% e per il 2009 al 90% e, in termini di posti letto non inferiori a 120, fatti salvi interventi specifici per i presidi delle isole. A regime la copertura media a livello regionale tra ricavi e costi deve comunque essere pari al 100%.

3. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di produttività indicati e/o non rispetto degli altri criteri individuati nel precedente punto 2, il DG dell’Azienda interessata provvede entro il 30.05.07, trasmettendolo contestualmente entro la medesima data al Comitato Tecnico Provinciale, di cui all’art. 2 della LR 24/06, competente per territorio, ad approvare un piano che preveda la riconversione o dismissione dei presidi ovvero la rideterminazione delle risorse, sulla base della effettiva produttività realizzata, procedendo al concentramento e all'unificazione di funzioni e a riallocare le risorse umane eccedenti a funzioni carenti che sono soprattutto quelle territoriali, in particolare nell’area di assistenza domiciliare integrata, assistenza residenziale e semiresidenziale extraospedaliera e nella rete oncologica regionale di cui al capitolo 7.3 dell’Allegato al POR. 4. Il piano di cui al precedente punto 3 è valutato entro il 15.06.07 dal Coordinamento Tecnico Provinciale competente per territorio che provvede a trasmetterlo contestualmente entro la medesima data alla Giunta Regionale che entro il termine dei successivi 15 giorni lo approva e lo invia al Consiglio Regionale agli effetti di quanto previsto dall’art. 1, comma 3 della LR 24/06. 5. Il Consiglio Regionale si pronuncia entro il termine perentorio dei trenta giorni successivi decorsi i quali la pronuncia si intende favorevole ai sensi dell’art. 1, comma 3 della citata LR 24/06.6. La verifica dell’andamento degli obiettivi di produttività viene effettuata in prima applicazione a aprile 2007 per l’anno 2006, e, successivamente, a settembre di ogni anno di riferimento, rispettivamente 2007, 2008 e 2009. La descrizione della situazione storica dal 2003 al 2005 è illustrata nell’Allegato 7. 7. Sulla base della descrizione di cui al precedente punto 6, correlata dagli indicatori di cui al punto d)1., entro il 30.05.07 saranno predisposte dalla Giunta Regionale, tenendo conto dei dati tecnici forniti dall’Arsan, delle schede specifiche per ciascuno degli stabilimenti ospedalieri, indipendentemente dall’eventuale o meno accorpamento in unico presidio ospedaliero riunito, che costituiranno la base per le proposte di riconversione , dismissione o riorganizzazione degli stessi.

e) integrare entro il 30.06.07, sulla base di quanto indicato al punto d) precedente, il nuovo piano ospedaliero regionale ed entro il 31.07.07 approvare la rimodulazione conseguente del piano di edilizia sanitaria di cui all’art. 20 della l. 68/84 e successive modifiche ed integrazioni, che preveda comunque la ristrutturazione delle rete dell’emergenza nel senso di un superamento completo dei pronto soccorso attivi (PSA) e con la riconversione degli stessi prevalentemente in ospedali di comunità, di riabilitazione, di elezione, RSA e la contestuale ridefinizione e riclassificazione dei presidi secondo le linee descritte nel documento di cui all’Allegato 6 elaborate dal comitato emergenza , ex art. 43 LR n. 32/94 e le indicazioni contenute nel capitolo 4.2.3 dell’Allegato al POR. Per il finanziamento della riconversione e riorganizzazione delle strutture non coperte dalle somme messe a disposizione dall’art.20 L. 67/88, si utilizzeranno risorse regionali derivanti dall’alienazione di alcune di tali strutture o da interventi di project finacing.

f) realizzare le riconversioni e dismissioni rese necessarie dall’applicazione dei criteri e della metodologia degli interventi pluriennali indicati nei precedenti punti d) ed e) rispettivamente: - entro il 30 novembre per l’anno 2007; - entro il 31 luglio per l’anno 2008; - entro il 30 giugno per l’anno 2009.

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g.) In relazione, poi, al tema dell’appropriatezza nonostante diverse iniziative siano state prese (vedi LR n. 2/06 su parto fisiologico), è opportuno intraprendere una serie di misure come disattivare i punti nascita con un numero di parti inferiori ai 500 [ vedi Allegato 4], classificare i punti nascita rimanenti in vari gradi di complessità sulla base della casistica trattata e conseguentemente stabilire delle soglie accettabili di tagli cesarei, modificando al ribasso le tariffe delle prestazioni inappropriate in modo da stimolare, anche economicamente, comportamenti virtuosi.h) Inoltre particolare attenzione sarà posta su alcuni interventi come il trasferimento di una quota di prestazioni di DH medico diagnostico dal livello ospedaliero a quello territoriale ambulatoriale, benché erogabile anche all’interno dell’ospedale, stabilendo un nuovo modello assistenziale, definibile come PACC (Percorsi ambulatoriali complessi e coordinati ) che pure se erogati in un livello assistenziale territoriale mantengano le caratteristiche della presa in carico tipiche del modello di day hospital (vedi Allegato 5). In tale allegato sono illustrate le modalità e e la procedura di calcolo dei risparmi ipotizzati con fonti di verifica e dati utilizzati. Entro 15 giorni dalla data di sottoscrizione dell’Accordo che recepisce il presente Piano sarà approvata una Delibera di Giunta Regionale contenente disposizioni applicative del presente punto.

Il processo di riqualificazione, riorganizzazione e riconversione sopra illustrato determinerà un impatto progressivo nel tempo anche di tipo economico nel senso di una razionalizzazione delle risorse che sono difficilmente quantificabili in modo analitico in quanto impattano su una serie di fattori produttivi già quantificati in termini di risparmio in altri sezioni del Piano di rientro: personale, beni di consumo, servizi ecc. Pertanto si può solo valutare il differenziale medio dei costi tra un posto letto in un ospedale per acuti e un posto letto in una RSA o presidio di riabilitazione o lunga degenza. In tal senso alcune considerazioni di impatto possono essere avanzate. Infatti il costo medio annuo di un posto letto in ospedale per acuti in Italia (dati provvisori dei costi desumibili dal modello LA anno 2004) è stato pari a circa 156.000 euro, mentre in Campania è stato di 200.000 euro circa. Il costo annuo di un posto letto in RSA, (valutato da esperienze di altre Regioni italiane, es. Puglia) è invece circa il 30% di quello di un posto letto per acuti mentre quello di riabilitazione/lungodegenza si può stimare mediamente in un 65% circa Sulla base dei principi programmatici indicati nel presente Piano di rientro in Regione Campania lo spostamento di posti letto per acuti in RSA è valutabile intorno ai 1000 posti letto e quelli in riabilitazione/lungodegenza in circa 900. Pertanto su 1000 posti letto trasformati in RSA il risparmio potenziale è pari a circa 140 Meuro, mentre su 900 posti letto trasformati in R/L il risparmio potenziale è quantificabile in circa 60 Meuro. La dinamica razionalizzatrice è prevedibile che coinvolga alla fine del 2007 il 20% delle strutture individuate mentre nel 2008 e 2009 rispettivamente, per ciascun anno il 40%. Pertanto nel 2007 l’impatto sui costi sarà limitato mentre nel 2008 si potrà assestare a 120 Meuro circa e nel 2009 a 200 Meuro circa (cumulato con il 2008).

°°°°°°Un esempio già avviato di possibile intervento di riconversione e riqualificazione della rete ospedaliera è quello relativo al nuovo “Ospedale del Mare” ubicato nell’area orientale di Napoli che si descrive nella seguente scheda tecnica.

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NUOVO OSPEDALE DELL’AREA ORIENTALE DI NAPOLI

“OSPEDALE DEL MARE”

1. DATI GENERALI

L’Ospedale del Mare è una struttura ospedaliera che si caratterizza per l’elevata complessità tecnologica; avrà una dotazione complessiva di 500 posti letto, di cui 450 nell’edificio ospedaliero e 50, per low care. Alla costruzione del nuovo Ospedale corrisponderà la dismissione di tre presidi ospedalieri del centro storico della città (Ascalesi, Annunziata e Loreto Mare), le cui funzioni confluiranno nella nuova struttura. Il bacino d’utenza sarà rappresentato non solo da cittadini di Napoli, ma soddisferà anche i bisogni sanitari presenti nei territori delle ASL confinanti caratterizzati, da sempre, da un basso tasso di posti letto per abitanti. Attualmente i tre presidi da dimettere soddisfano un bacino di utenza di circa 300.000 abitanti; la localizzazione periferica dell’Ospedale del Mare insieme con l’elevata qualità e specializzazione dell’offerta portano a ritenere che il bacino d’utenza della nuova struttura sia pari circa a 600.000 abitanti. Altresì, è prevista la riconversione degli ospedali dismessi a strutture sanitarie atte a soddisfare specifici obiettivi di salute e riqualificare la rete dei servizi territoriali della città di Napoli.

I dati di sintesi DEL PROGETTO SONO I SEGUENTI:

1. DIMENSIONAMENTO

450 p.l. nell’ospedale e 50 nella struttura alberghiera low-care (gestione del privato).

2. COSTO E FINANZIAMENTO

FONTI DI FINANZIAMENTO IMPORTOAccordo di programma art 20 L.67/88 € 60.425.457,19 Progr. “grandi città” ex art. 71 L448/98 € 58.927.732,19

Totale a carico dello Stato € 119.353.189,38 57% Totale a carico del privato € 91.286.525,97 43%

A. COSTO COMPLESSIVO € 210.639.715,35 100% COSTO A PL (A/450) € 468.086

3. QUADRO ECONOMICO DEL PROGETTO PRELIMINARE

VOCE DI COSTO IMPORTOLavori € 128.000.000 61% Apparecchiature ed arredi € 35.000.000 17% Somme a disposizione (*) € 47.000.000 22%

(*)imprevisti, esproprio, comp. Tecniche, IVA

2. Le procedureL’intervento viene eseguito mediante concessione ai sensi dell’art. 19 comma 2 L. 109/94.

2.a. Con Delibera della Giunta della Regione Campania n. 4075/2002 l’ASL NA 1 è stata delegata a porre in essere tutte le procedure e gli adempimenti necessari per l’esecuzione del progetto ed in particolare è stata individuata stazione appaltante o amministrazione aggiudicatrice. 2.b. All’esito della complessa procedura ad evidenza pubblica, in data 21.10. 2004, tra la ASL NA 1 e l’impresa Astaldi S.p.a. capogruppo mandataria dell’ATI, aggiudicataria per la progettazione, definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione tecnico, economico e funzionale del complesso denominato “Ospedale del Mare” è stato stipulato il contratto di appalto di concessione.

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2.c. In data 4. 07. 2005 è stato approvato il progetto definitivo. 2.d. Ad oggi sono state completate le procedure di esproprio dei suoli.2.e. Con verbale di consegna del 18.01.2006 sono state avviate le attività di cantierizzazione comprendenti i seguenti interventi:

- delimitazione perimetrale delle aree espropriate; - disboscamento e rimozione alberi e piante; - scortico e livellamento delle aree espropriate; - bonifica da ordigni bellici; - tracciamento delle opere previste in progetto; - realizzazione dell’impianto in cantiere.

Le attività sono state ultimate il 20 marzo 2006. 2.f. Con verbale di inizio lavori in data 30.03.2006 è stata avviata l’attività di costruzione

con durata contrattuale fissata in 1065 giorni liberi e consecutivi cosicché l’ultimazione dei lavori è prevista per il 27 febbraio 2009.

3. FinanziamentiSono stati liquidati dal Ministero della Salute complessivi € 2.946.386,61 pari al 5%

dell’importo assegnato con D.M. n. 5.04.2001 comprensivo della quota per la progettazione. *****

Crono programma riassuntivo interventi 6 -7- 8 – 9- 10 – 11 – 12 – 13 - 14

MESI1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Azioni

Programmazione standard p.l.

Provvedimentiprogrammatici per

ridurre ospedalizzazione

Provvedimentitariffari per nuovi

valore soglia

Pianoriorganizzazione e

concentrazionifunzioni

Integrazionenuovo P.O.R.

Applicazionenuovo P.O.R.

Rimodulazionepiano edilizia

sanitaria

Raz

iona

lizza

zion

e re

te o

sped

alie

ra

Accreditamentodefinitivo

Azioni

Provvedimenti per incentivare DH

Provvedimenti per potenziare forme

assistenziali deospedalizzanti

Inte

rven

ti su

ll’ap

prop

riate

zza

Provvedimenti per incentivare parto

fisiologico e ridurre l’uso del taglio cesareo

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f. Intervento 16 (Accordi con i Comuni per la realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria)

L’intervento già in atto dal 2003, con le delibere attuative della LR n. 8/2003, ha trovato ulteriore impulso con le più recenti delibere n. 38/2006 e 964/2006. Le modalità e la procedura di calcolo dei risparmi ipotizzati con relative fonti di verifica e dati utilizzati sono contenuti nelle delibere citate già trasmesse ai Ministeri interessati.

g. Interventi 19- 20- 21- 22 (interventi sulla spesa farmaceutica)

Nonostante i positivi passi in avanti compiuti negli ultimi anni (analiticamente descritti nel paragrafo 5.2) che hanno consentito che la spesa netta a carico del SSN passasse in Campania dal 2001 al 2006 da 1.254 Meuro a 1.216 Meuro su base annua con un contenimento quindi di 38 Meuro,la spesa farmaceutica rimane ancora uno dei fattori strutturali del disavanzo essendo la spesa convenzionata al di sopra del 13% previsto dalle norme, come desumibile dalla seguente tabella che illustra l’andamento degli ultimi anni:

Anni % spesa farmaceutica convenzionata

2004 15,86% 2005 14,82% 2006 13,97%

Pertanto oltre ad incentivare la politica già in atto di intensificazione della distribuzione diretta, del monitoraggio delle prescrizioni, dell’incentivazione nell’uso dei farmaci generici, dell’utilizzazione per le prescrizioni di protocolli diagnostico-terapeutici per le patologie a più alta incidenza, la Regione intende introdurre: A) l’obbligo progressivo, dopo una prima fase di sperimentazione, per tutti i medici dipendenti e convenzionati del SSR, di prescrivere sulle ricette del SSN solo il principio attivo farmacologico, senza la specificazione del nome commerciale. La regione si impegna ad adottare il provvedimento entro il 30 aprile 2007; B) la potestà di prescrivere sul ricettario del SSN di norma solo ai Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta. La regione si impegna ad adottare il provvedimento entro il 30 aprile 2007;

Quanto agli interventi di cui ai precedenti punti A) e B) si concorda di procedere per gradi attivando una prima sperimentazione nel territorio di una ASL significativa per numero di abitanti e per spesa farmaceutica convenzionata, individuata nella ASL NA/5. A seguito di tali sperimentazioni, valutate congiuntamente con l’AIFA, la misura sarà estesa su tutto il territorio regionale tenendo conto di quanto emerso dall’applicazione concreta.

C) Obbligo per il M.M.G. o il P.L.S., di inserire il codice ICD9-CM relativo alla patologia per la quale si è fatta la prescrizione; La regione si impegna ad adottare il provvedimento entro il 30 aprile 2007;

D) Informatizzazione del sistema con controllo regionale ai fini di un più approfondito monitoraggio dei costi e delle prestazioni: progetto TESSERA SANITARIA di cui agli allegati A e A.1;E) una compartecipazione all’acquisto dei farmaci, da parte dei cittadini non esenti, idonea a garantire, ai sensi del punto 4.18 del Patto della salute e dell’art. 1, comma 796, lettera l), punto 1

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della finanziaria 2007 (L 296/06), l’integrale contenimento del superamento del tetto di spesa rispetto al 13% indicato in tabella. Tale compartecipazione è stata introdotta con la DGRC n. 2266 del 30.12.2006 applicata ai cittadini non esenti sulle specialità medicinali è pari ad € 1,50 a confezione ed è entrata in vigore il primo gennaio 2007;

F) le iniziative, introdotte con la DGRC n. 294 del 28 febbraio 2007, di seguito riportate relative alla prescrizione dei farmaci compresi nella categoria ATC AO2BC - inibitori della pompa protonica, in coerenza con il parere favorevole espresso in data 20 febbraio 2007 dalla commissione consultiva tecnico scientifica dell’AIFA. Per tale obiettivo devono essere osservate le seguenti modalità:

1) i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, nella normale pratica assistenziale, devono effettuare prescrizioni di farmaci il cui costo per dose definita al giorno riferito al prezzo al pubblico non sia superiore al prezzo minimo di riferimento calcolato in euro 0,90. In particolare, per la nota 1 devono essere prescritti solo gli inibitori di pompa protonica a dosaggio pieno con costo entro euro 0,90 di dose definita giornaliera; 2) la spesa addebitabile a carico del SSR per le prescrizioni di farmaci inibitori di pompa protonica è limitata al costo del farmaco equivalente presente in tale categoria terapeutica come quantificato al punto 1); 3) qualora il medico, in caso di intolleranza o possibili interazioni farmacologiche, ritenga che sia necessario prescrivere una specialità il cui costo per giorno di terapia riferito al prezzo al pubblico sia superiore al valore di cui al punto 1) deve giustificare e documentare la diversa scelta terapeutica nell'ambito dell'aggiornamento della scheda sanitaria individuale del paziente, disposto dall'articolo 45, comma 2, lettera b), dell'Accordo collettivo nazionale e attestarla sulla ricetta, nello spazio riservato alla prescrizione. In tal caso il cittadino non paga alcuna differenza di prezzo; 4) i medici ospedalieri e i medici specialisti ambulatoriali esterni e interni sono tenuti, nella proposta di prescrizione, a indicare i farmaci il cui prezzo al pubblico non sia superiore a quanto indicato al numero 1). Qualora gli stessi ritengano necessario utilizzare farmaci di prezzo superiore a quello di riferimento devono predisporre opportuno Piano terapeutico, su modello predisposto dalla Regione. Nel Piano devono essere riportate le motivazioni della diversa scelta terapeutica che, comunque, non può prescindere dai criteri di appropriatezza della Evidence Based Medicine e dall'osservanza delle Note AIFA 1 oppure 48. Tale Piano terapeutico deve comunque essere condiviso dal medico di medicina generale. In ogni caso la prescrizione di una specialità il cui costo per giorno di terapia riferito al prezzo al pubblico sia superiore al valore di cui al punto 1) deve essere attestata sulla ricetta, nello spazio riservato alla stessa. In tal caso il cittadino non paga alcuna differenza di prezzo; 5) i medici della continuità assistenziale devono prescrivere unicamente il farmaco alle condizioni di cui al numero 1); 6) per la prescrizione di farmaci il cui prezzo supera quello di riferimento e per la quale sulla ricetta non è attestata la eventuale deroga i farmacisti devono richiedere la differenza tra il prezzo di riferimento e quello del farmaco dispensato; 7) i medici di medicina generale all'atto della prescrizione devono informarsi circa precedenti dispensazioni del primo ciclo terapeutico al fine di evitare duplicazioni; 8) le Aziende sanitarie devono verificare le condizioni di fornitura dei farmaci inibitori della pompa protonica alle strutture ospedaliere, evitando offerte anomale che potrebbero essere finalizzate all'induzione a consumi sul territorio, in particolare considerando le cessioni a costo zero o a prezzo simbolico; 9) è obiettivo dei Direttori generali delle ASL, attraverso i responsabili di Distretto e dei Servizi farmaceutici territoriali: 9.1 rafforzare il controllo dell'appropriatezza prescrittiva di tali medicinali, secondo le limitazioni e le indicazioni riportate nelle note AIFA n° 1, 48 e 13;

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9.2 effettuare controlli a campione su almeno il 30 per cento delle prescrizioni riportanti la attestazione di deroga. 10) La limitazione della spesa da porre a carico del SSR sopra descritta avrà decorrenza a far data dalla data di esecutività della delibera che recepisce il presente Piano.

G) Ai sensi del punto 4.18 del Patto della salute e dell’art. 1, comma 796, lettera l), punto 2 della finanziaria 2007 (L 296/06), con riferimento al superamento della soglia del 3% per la spesa farmaceutica non convenzionata, la Regione ha approvato il 27.02.07 il Piano di contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera che contiene interventi diretti al controllo dell’uso dei farmaci innovativi, al monitoraggio del consumo appropriato degli stessi e degli appalti per l’acquisto dei farmaci.

L’introduzione delle norme di cui alle precedenti lettere e), f) e g) consente l’accesso alle risorse di cui all’art. 1, comma 181 della L 311/2004.

H) l’estensione del budget di spesa per tutti i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta

I) Con riferimento alla citata misura di intensificazione della distribuzione diretta, oltre l’ulteriore apertura al pubblico delle farmacie ospedaliere e distrettuali per la quale si recupereranno le risorse umane, strumentali e strutturali derivate dalla riconversione dei presidi ospedalieri, viene individuata nell’allegato 2 alla Determinazione AIFA 29.10.2004 (Supplemento Ordinario GU n. 259 del 4.11.2004) la lista minima di riferimento, a cui tutte le Aziende dovranno attenersi, di farmaci da erogare direttamente attraverso i propri servizi, integrata dall’elenco di cui all’allegato 8. Dalle tabelle di cui all’allegato 8 bis relative agli anni 2004, 2005 e al primo semestre 2006, si evince che il consumo dei farmaci inseriti nella lista ed ancora erogati attraverso le farmacie convenzionate raggiungono un valore proiettato alla fine del 2006 pari a circa 80 Meuro, per cui con il passaggio alla distribuzione diretta è prevedibile un risparmio di almeno 20 Meuro circa (recupero 80% con risparmio sull’acquisto del 30%). Per tali farmaci, in deroga a quanto previsto dall’intervento di cui al precedente punto B), la prescrizione sul ricettario del SSN è consentita anche ai medici dipendenti e agli specialisti convenzionati.

L) Scadenza dei brevetti nel triennio 2007- 2009.

A partire dalla metà del 2007 scadranno i brevetti relativi a 23 molecole. Ciò permetterà di estendere il meccanismo del farmaco generico equivalente con i conseguenti risultati in termini di minore spesa a carico del SSN.

Strumenti e modalità utilizzate per il raggiungimento degli obiettivi

Con riferimento agli interventi sopra descritti di seguito si dettagliano le modalità di calcolo e le fonti di verifica ai fini della valutazione dei risultati attesi.

Interventi g.A),B),C),D) - Verifica sistematica del rispetto degli indici di appropriatezza.Definizione e attuazione di un programma per l’appropriatezza e la razionalizzazione delle prescrizioni.

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Modalità

La Regione ha già introdotto da tempo protocolli diagnostico terapeutici per le patologie a più alta incidenza. L’introduzione del codice ICD9-CM relativo alla patologia cui è associata la prescrizione, associata all’impulso nella prescrizione dei principi attivi (e quindi svincolata dalle pressioni commerciali) e alla riduzione dei centri di spesa (derivata dalla limitazione dei ricettari ai MMG e ai PLS) consente di prefigurare un sistema che considera la spesa farmaceutica “raggiungibile” da ciascuno dei prescrittori in relazione al numero e alla tipologia degli assistiti sulla base di una pesatura che tiene conto esclusivamente di fattori epidemiologici e demografici reali. Con la definitiva entrata a regime della Tessera Sanitaria sarà possibile anche un maggiore controllo che renderà attendibile i risultati attesi.

Risultati attesi

L’inappropriatezza prescrittiva è una delle principali componenti dell’eccesso di spesa farmaceutica. Le esperienze già maturate, che hanno permesso un notevole rallentamento della spesa, confermano la possibilità di conseguire importanti risparmi di spesa intervenendo direttamente su questa componente. Il risparmio in prima applicazione è difficilmente quantificabile e sarà valutato solamente dopo un congruo periodo di monitoraggio.

Indicatori di verifica e relativa fonte Vedi capitolo D e capitolo E. 3 – Descrizione delle fonti di verifica

Interventi g.E),F)- Compartecipazione all’acquisto dei farmaci – Introduzione del prezzo di riferimento per gli inibitori di pompa protonica Le modalità di calcolo e di intervento, i risultati attesi e le fonti di verifica oltre che nei punti specifici sopra descritti sono illustrati più dettagliatamente nella DGRC n. 2266/06 e successive integrazioni.

Intervento g.H – Definizione del budget di spesa per i medici prescrittori

Modalità

La Regione ha già definito sin dall’inizio del 2006, con la DGRC n. 1843/05, e trasmesso ad ogni singola AA.SS.LL il budget di spesa, sulla base di indici di appropriatezza, per il complesso dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che devono assistere i residenti dello specifico territorio Tale budget viene a sua volta suddiviso dalla singola ASL per singolo MMG/PLS rappresentando una tetto di spesa di riferimento. L’indice viene calcolato sulla base di un sistema di pesatura che considera la spesa farmaceutica “raggiungibile” da ciascuno dei prescrittori in relazione al numero e alla tipologia degli assistiti risultanti ad una certa data.

Risultati attesi

L’inappropriatezza prescrittiva è una delle principali componenti dell’eccesso di spesa farmaceutica. Le esperienze già maturate, che hanno permesso un notevole rallentamento della spesa, confermano la possibilità di conseguire importanti risparmi di spesa intervenendo direttamente su questa componente. Per le valutazioni circa la quantificazione del risparmio si fa riferimento alla considerazioni già svolte nel punto riferito agli interventi g.A),B),C),D).

Indicatori di verifica e relativa fonte

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Vedi capitolo D e capitolo E. 3 – Descrizione delle fonti di verifica

Intervento g.I – Intensificazione della distribuzione diretta

Con riferimento a quanto già illustrato nel precedente punto I, si rimanda agli specifici allegati 8 e 8 bis. Per gli indicatori di verifica e relativa fonte si veda capitolo D e capitolo E. 3 – Descrizione delle fonti di verifica

Intervento g.L) - Quantificazione degli effetti finanziari dei provvedimenti nazionali

Su questo intervento incidono tanto le manovre AIFA che la scadenza dei brevetti su molecole di alto consumo nel triennio 2007- 2009.

Scadenza dei brevetti

Modalità

Per tali molecole in scadenza è realistico ipotizzare che la Campania abbia una quota di spesa pari a circa il 10% del valore nazionale.

Risultati attesi Questi valori non costituiscono l’effetto di un apposito intervento della politica economica regionale, ma devono essere calcolati a riduzione del dato di spesa tendenziale con cui la Regione dovrà confrontarsi.

Modalità e fonti di verifica

La verifica dell’obiettivo sarà effettuata nell’ambito del monitoraggio periodico realizzato dalla Regione Campania , che utilizzerà i dati prodotti da Osmed e Federfarma.

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SINTESI EFFETTO ECONOMICO DEGLI INTERVENTI

Nella tabella che segue vengono sinteticamente riportati tutti gli effetti economici degli interventi sopra decritti.

Interventi Categoria 2007 2008 2009A,B,C,D Appropriatezza prescrittiva n.v. n.v. n.vE, F Compartecipazione e prezzo 60 88 117H Budget MMG/PLS n.v. n.v. n.v.I Distribuzione diretta 20 30 39L Provvedimenti nazionali 60 60 60

140 178 216

Minori costi e/o maggiori entrate (in mln €)

Totale

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Crono programma riassuntivo interventi 19-20-21-22

MESI1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Azioni

Intensificazionedistribuzione diretta

Intensificazione uso farmaci generici

Incentivazione uso protocolli

diagnostico-terapeutciM

isur

e gi

à in

atto

Budget MMG/PLS

Azioni

Ulteriore apertura al pubblico farmacie

ospedaliere e distrettuali

Implementazioneinformatizzazione e controllo regionale

Prescrizione su ricetta SSR solo

MMG e PLS Obbligo

prescrizione solo principio attivo e

prezzo di riferimento Obbligo per i prescrittori

indicazione codice ICD9-CM

Compartecipazionealla spesa

Mis

ure

aggi

untiv

e

Piano di contenimento della spesa farmaceutica

ospedaliera

*******

(Allegato A) - Scheda “Tessera Sanitaria” (articolo 50 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre

2003, n. 326, e successive modificazioni)

L’articolo 50 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni (Progetto Tessera Sanitaria), si pone l’obiettivo di realizzare un sistema informativo delle prescrizioni mediche, al fine di potenziare il monitoraggio della spesa sanitaria, nonché la verifica dell’appropriatezza prescrittiva, attraverso la rilevazione dei dati delle ricette mediche relative alla farmaceutica e specialistica a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, ai fini della verifica dell’appropriatezza prescrittiva, il Progetto consente l’individuazione certa ed univoca sia dell’assistito (tramite il codice fiscale riportato sulla Tessera Sanitaria, “certificato” dall’Agenzia delle entrate), sia del medico prescrittore (tramite il codice identificativo della ricetta, assegnato univocamente al medesimo medico dalla ASL competente in fase di consegna del ricettario).

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L’individuazione certa ed univoca dell’assistito e del medico prescrittore avviene attraverso la necessaria fase preliminare di allineamento delle relative anagrafi in possesso delle ASL con quelle dei codici fiscali dell’Anagrafe Tributaria e dei Comuni, nonché attraverso il relativo costante aggiornamento.

La rilevazione dei dati delle ricette avviene presso i singoli erogatori delle prestazioni (farmacie, laboratori, ambulatori pubblici e privati convenzionati) i quali, attraverso la lettura ottica del codice fiscale dell’assistito dalla Tessera Sanitaria e del codice identificativo della ricetta, consentono l’associazione certa ed univoca fra i dati della ricetta, il relativo medico prescrittore e l’assistito fruitore della prestazione.

I dati completi delle ricette (comprensivi dei dati dell’assistito e del medico prescrittore) rilevati dalle strutture di erogazione, devono essere trasmessi giornalmente e, in ogni caso, entro il giorno 10 del mese successivo a quello di utilizzazione della ricetta, al Sistema Tessera Sanitaria del Ministero dell’economia e delle finanze che provvede a renderli disponibili alle ASL di competenza, nonchè alla regione, secondo le indicazioni del Garante della privacy. In particolare per le ASL è consentito l’accesso ai dati delle ricette comprensivi dei dati identificativi dell’assistito e della prescrizione (codice ricetta). In tal modo il Sistema consente alle ASL e alle regioni di disporre in modo tempestivo di un patrimonio informativo inerente le prescrizioni farmaceutiche e specialistiche, tale da poter potenziare il monitoraggio della spesa sanitaria e intervenire sull’appropriatezza prescrittiva, costituendo uno strumento potente di programmazione e di contenimento del settore sanitario (mentre eventuali sistemi informativi regionali di rilevazione delle ricette non garantiscono un processo di acquisizione dei dati tale da assicurare in modo “certificato” la fondamentale associazione ricetta-assistito-medico).

L’attuazione in ambito regionale del Progetto, avviene sulla base del programma stabilito dai decreti attuativi del comma 6 del citato articolo 50 e sulla base del piano di dettaglio delle attività realizzative convenute fra la medesima regione, la Ragioneria Generale dello Stato (RGS), il Ministero della salute, l’Agenzia delle entrate e Sogei.

L’attivazione sperimentale del Progetto Tessera Sanitaria nella Regione Campania è stata avviata a partire dal 2006, con la condivisione con la medesima regione, la Ragioneria Generale dello Stato, Agenzia delle entrate e Sogei, nella specifica riunione del 6 luglio 2006, dell’allegato piano delle attività, il quale prevede gli impegni regionali e i rispettivi termini temporali.

Gli impegni regionali verranno verificati, anche sulla base delle risultanze prodotte dall’Agenzia delle entrate e Sogei.

Ai fini dell’attivazione sperimentale del Sistema, la Regione si impegna: a. al rispetto degli obblighi informativi di cui al piano temporale delle attività convenuto

con la RGS, il Ministero della salute, Agenzia delle entrate e Sogei. Il rispetto di tali obblighi comporta: - Recepimento con DGR di recepimento del piano di rientro del programma convenuto fra

Regione, RGS, Ministero della salute, Agenzia delle entrate e Sogei, riportato nell’Allegato A.1.

- Rispetto della tempistica di cui al piano. - Trasmissione telematica da parte delle ASL competenti al Ministero dell’economia e delle

finanze (secondo le modalità di cui ai decreti attuativi dell’articolo 50 della legge 326/2003 e la tempistica convenuta nella riunione del 22 gennaio 2007), dell’elenco degli assistiti per i

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quali l’Agenzia delle entrate e Sogei hanno riscontrato il mancato allineamento con l’anagrafe dei codici fiscali.

- Trasmissione telematica al Ministero dell’economia e delle finanze dell’assegnazione medico-ricettario di cui al comma 4 dell’articolo 50 della legge 326/2003.

- Obbligo dell’utilizzo del ricettario “standard” di cui al DM 18 maggio 2004 per le prescrizioni farmaceutiche e ambulatoriali a carico del SSN.

- Aggiornamento tempestivo e costante, secondo le modalità di cui ai decreti attuativi dell’articolo 50 della legge 326/2003, da parte della Regione dei flussi dei dati del Sistema di cui ai decreti attuativi all’art. 50, secondo la tempistica prevista dal piano convenuto.

- Adozione di provvedimenti volti all’utilizzo, da parte di tutti i soggetti coinvolti, della Tessera Sanitaria (TS) in conformità alle disposizioni di cui al citato articolo 50.

b. alla definizione degli accordi integrativi con i medici di base (MMG e pediatri), per la verifica del rispetto della soglia del 70% delle ricette informatizzate. Il rispetto di tale impegno comporta: - la definizione degli accordi in conformità alle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 275

della legge 266/2005 - l’utilizzo del Sistema Tessera Sanitaria per il controllo del rispetto della soglia del 70%

Nella fase a regime del Sistema, la Regione si impegna all’aggiornamento tempestivo e costante dei flussi dei dati del Sistema di cui ai decreti attuativi all’art. 50. La Regione si impegna altresì, attraverso i dati delle ricette acquisiti attraverso il Progetto Tessera Sanitaria, ad effettuare i controlli e la verifica dell’appropriatezza prescrittiva nel proprio territorio, individuando le criticità sulla base di specifici indicatori regionali di riferimento ed adottando le relative misure correttive ai fini del conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa.

La struttura amministrativa responsabile dell’attuazione concreta del progetto e dell’individuazione delle metodologie di monitoraggio è individuata presso l’Assessorato alla sanità.La struttura amministrativa definisce entro il mese di marzo 2007 il procedimento di verifica e controllo dell’appropriatezza prescrittiva e della relativa attuazione a livello di singola ASL/AO, nonché della:

- definizione di indicatori e criteri di riferimento per la valutazione, da parte di ogni ASL/AO, dell’appropriatezza prescrittiva di ogni singolo medico, attraverso l’analisi mensile delle ricette acquisite attraverso il Sistema Tessera Sanitaria;

- definizione di azioni correttive da intraprendere, da parte di ogni ASL/AO, a fronte delle criticità riscontrate;

- revisione periodica degli indicatori e dei criteri di riferimento individuati; - acquisizione delle relazioni mensili prodotte da ogni singola ASL.

A livello di ogni singola ASL/AO, è fissato l’obbligo (incluso fra gli obiettivi dei Direttori Generali) di:

- individuazione dell’Ufficio responsabile del procedimento; - elaborazione mensile, mediante il supporto del Sistema Tessera Sanitaria, degli

indicatori regionali individuati, con riferimento ai dati delle ricette di propria competenza, del mese precedente a quello di riferimento, relative alle prestazioni di farmaceutica e specialistica erogate e acquisite mediante il medesimo Sistema Tessera Sanitaria, a livello di ASL distretto e singolo medico;

- individuazione delle criticità, con riferimento ai criteri regionali individuati; - adozione delle relative azioni correttive, in conformità alle indicazioni regionali;

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- predisposizione delle relativa relazione mensile e trasmissione (entro il mese successivo a quello di ricevimento dei dati) al competente Ufficio regionale.

Allegato A.1 – Piano temporale dell’attivazione del Progetto Tessera Sanitaria nella Regione Campania

******

F. Obiettivo di risparmio derivante dalle misure contenute nella legge finanziaria per l’anno 2007

Abbattimento del 20% delle tariffe delle prestazioni di laboratorio e del 2% delle altre prestazioni specialistiche

Come si evince dalla tabella allegato 7 più del 72% delle prestazioni di laboratorio sono effettuate nel privato e pertanto l’abbattimento delle tariffe, a parità di numero di prestazioni effettuate, incide notevolmente sulla riduzione della spesa. Pertanto con riferimento al fatturato dei laboratori privati che è stato pari per il 2005 a 234 Meuro, il valore su cui calcolare l’abbattimento del 20% è pari a 46,8 Meuro mentre la riduzione del 2% sulle altre prestazioni è residuale e pari a 300.000 per un risparmio complessivo previsto, quindi, di circa 47 Meuro.

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Ticket in quota fissa su prestazioni specialistiche (10 euro) per non esenti

Per poter stimare l’impatto economico di tale misura è necessario suddividere le prestazioni specialistiche tra quelle a visita che in media sono due per ricetta, , da quelle di diagnostica di laboratorio, di diagnostica per immagini e di fisioterapia per le quali invece le prescrizioni per ricetta è multipla in genere con la seguente dinamica media:

Prestazioni di laboratorio: 8 prestazioni (tetto max) a ricetta; Prestazioni di diagnostica per immagini: 6 prestazioni a ricetta; Prestazioni di fisioterapia: 8 prestazioni (tetto max) a ricetta;

Pertanto sulla base dei dati di cui alla tabella allegato 7 abbiamo la seguente situazione:

1. Prestazioni a visita n. 10.543.029/2= 5.271.545 x 10 € = 52 Meuro x 30% non esenti = 15Meuro circa;

2. Prestazioni laboratorio e fisioterapia n. 61.328.976/8 = 7.666.122 x 10 € = 76 Meuro x 30% non esenti = 22 Meuro circa

3. Prestazioni diagnostica per immagini n. 3.950.448/6 = 658.408 x 10 € = 6.584.080 x 30% non esenti = 2 Meuro circa

TOTALE 39 Meuro

Ticket pronto soccorso, Utilizzo appropriato delle specialità medicinali – Abbattimento prezzo dispositivi medici

Si stima un risparmio complessivo pari a circa 5 milioni di euro annui

Manovre AIFA per il rispetto dei tetti farmaceutici

L’impatto della manovra è stato inglobato nell’entità dei risparmi per l’acquisto di prodotti farmaceutici e nella farmaceutica convenzionata per i rispettivi ambiti di azione

Per il contenimento della spesa del personale si rimanda alla sezione E, lettera b)

Tale intervento è illustrato al precedente punto b. Intervento 2.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

TABELLA ALLEGATO 7

Somma di N° prestazioni per esterni Tipo rapporto con il S.S.N. Importo Medio (Euro per Prestazione)

VALORE in EURO MIGLIAIA

Codicebrancaspecialistica

Branca specialistica PUBBLICO PRIVATO Totale PUBBLICO

PRIVATO

Totale

PUBBLICO

PRIVATO

Totale

001 ANESTESIA 95.494 95.494 23,05 n.s. 23,05 2.201 2.201

002 CARDIOLOGIA 962.475 1.127.571 2.090.046 17,26 32,17 25,30 16.612 36.269 52.881

003 CHIRURGIA GENERALE 245.764 13.640 259.404 16,83 25,56 17,29 4.137 349 4.486

004 CHIRURGIA PLASTICA 11.014 11.014 18,42 n.s. 18,42 203 203

005 CHIRURGIA VASCOLARE - ANGIOLOGIA

79.156 3.512 82.668 26,64 46,00 27,46 2.109 162 2.270

006 DERMOSIFILOPATIA 353.744 20.934 374.678 13,24 16,36 13,41 4.684 343 5.026

007 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - MEDICINA NUCLEARE

79.282 272.013 351.295 56,64 90,44 82,81 4.491 24.600 29.091

008 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - RADIOL. DIAGNOSTICA

792.315 2.806.838 3.599.153 34,44 43,16 41,24 27.290 121.155 148.445

009 ENDOCRINOLOGIA 337.345 113.610 450.955 14,48 16,62 15,02 4.883 1.889 6.772

010 GASTROENTEROLOGIA - CHIR. ED ENDOSCOP. DIGEST.

137.658 8.632 146.290 42,21 73,36 44,05 5.811 633 6.444

011 LAB. ANALISI CHIMICO CLINICHE E MICROBIOL. ETC.

10.569.448 39.458.860 50.028.308 8,60 5,94 6,51 90.874 234.568 325.441

012 MED. FISICA E RIABILIT. - RECUPERO E RIAB. ETC.

790.018 10.510.650 11.300.668 13,91 13,56 13,59 10.993 142.539 153.532

013 NEFROLOGIA 212.751 26.773 239.524 69,14 105,91 73,25 14.710 2.835 17.545

014 NEUROCHIRURGIA 22.312 22.312 17,89 n.s. 17,89 399 399

015 NEUROLOGIA 241.383 88.663 330.046 23,29 9,93 19,70 5.623 881 6.503

016 OCULISTICA 693.083 143.561 836.644 16,12 22,74 17,26 11.176 3.264 14.440

017 ODONTOSTOMATOLOGIA - CHIR. MAXILLO FACCIALE

166.638 248.793 415.431 15,97 21,71 19,41 2.661 5.401 8.063

018 ONCOLOGIA 59.427 1.300 60.727 17,57 13,88 17,49 1.044 18 1.062

019 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA 574.248 92.759 667.007 17,95 6,85 16,41 10.308 635 10.943

020 OSTETRICIA E GINECOLOGIA 579.383 16.428 595.811 17,21 24,35 17,40 9.969 400 10.369

021 OTORINOLARINGOIATRIA 433.589 28.703 462.292 22,04 15,44 21,63 9.555 443 9.998

022 PNEUMOLOGIA 185.054 6.372 191.426 18,88 18,31 18,86 3.494 117 3.611

023 PSICHIATRIA 333.775 5.249 339.024 20,49 19,85 20,48 6.840 104 6.944

024 RADIOTERAPIA 58.880 141.152 200.032 38,16 36,51 36,99 2.247 5.153 7.400

025 UROLOGIA 134.880 6.153 141.033 38,26 17,94 37,37 5.161 110 5.271

026 ALTRO 1.764.136 767.040 2.531.176 25,04 15,43 22,13 44.173 11.836 56.010

Totale complessivo 19.913.252 55.909.206 75.822.458 15,15 10,62 11,81 301.646 593.704 895.350

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3 - Descrizione delle fonti di verifica

Le fonti di verifica consistono nei modelli CE consuntivi annuali e trimestrali 2006 – 2009, che per i profili annuali sono riportati nelle pagine seguenti, distinti tra tendenziale e programmatico. Viene illustrata anche la serie storica CE ed LA 2001-2005. Oltre ai modelli CE, per verificare l’efficacia del piano in termini di riduzione dei costi e mantenimento dei LEA, di seguito si illustra una sintesi raggruppata per macrolivelli e sottolivelli più significativi per gli ambiti di intervento previsti nei modelli LA 2006-2009 a confronto con quello del 2005, utili a monitorare gli effetti degli interventi programmati e previsti dal piano di risanamento.

CodiceVoceCe

CONTO ECONOMICO Modello CE 2001 2002 2003 2004 2005

A0010 A.1) CONTRIBUTI IN C/ESERCIZIO 6.389.311 6.906.651 7.113.569 7.414.849 7.733.010A0020 A.1.A) DA REGIONE E PROV. AUT. PER QUOT 6.358.606 6.866.695 7.108.416 7.407.630 7.689.945A0030 A.1.B) DA ENTI PUBBLICI PER ULTERIORI T 30.015 39.536 4.567 6.118 40.832A0040 A.1.C) DA ENTI PRIVATI 690 420 586 1.101 2.233A0050 A.2) PROVENTI E RICAVI DIVERSI 87.047 75.536 79.656 82.678 103.557A0060 A.2.A) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 4.271 10.038 7.129 6.009 11.326A0070 A.2.A.1) AD ALTRE ASL E A.O. DELLA RE 0 0 0 0 0A0080 A.2.A.2) AD ALTRI SOGGETTI PUBBLICI D 3.798 5.321 7.129 6.009 11.326A0090 A.2.A.3) A SOGGETTI PUBBLICI EXTRA RE 473 4.717 0 0 0A0100 A.2.B) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 16.572 14.223 17.400 17.589 18.818A0110 A.2.C) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 23.926 25.861 30.631 33.944 48.602A0120 A.2.D) PER PRESTAZIONI NON SANITARIE 7.621 5.523 6.024 2.614 2.124A0130 A.2.E) FITTI ATTIVI 1.061 1.162 1.080 1.710 1.933A0140 A.2.F) ALTRI PROVENTI 33.596 18.729 17.392 20.812 20.754A0150 A.3) CONCORSI, RECUPERI E RIMBORSI PER AT 24.057 15.232 20.829 20.510 36.597

A0160A.4) COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA PER PRE 22.042 22.891 26.140 28.617 31.866

A0170 A.5) COSTI CAPITALIZZATI 43.282 43.623 55.638 55.289 64.172A0180 A.5.1) DA UTILIZZO CONTRIBUTI IN C/CAPI 34.025 36.476 47.181 55.289 64.172A0190 A.5.2) DA COSTI SOSTENUTI IN ECONOMIA 9.257 7.147 8.457 0 0A9999 TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 6.565.739 7.063.933 7.295.832 7.601.943 7.969.202B0010 B.1) ACQUISTI DI BENI 401.909 489.431 575.700 684.810 859.875B0020 B.1.A) PRODOTTI FARMACEUTICI 153.246 217.770 275.405 334.937 430.046B0030 B.1.B) EMODERIVATI E PRODOTTI DIETETICI 10.506 15.122 18.607 20.054 22.383B0040 B.1.C) MATERIALI PER LA PROFILASSI (VAC 12.103 13.028 12.444 17.501 14.960B0050 B.1.D) MATERIALI DIAGNOSTICI PRODOTTI C 44.759 53.222 59.620 66.763 85.556B0060 B.1.E) MATERIALI DIAGNOSTICI, LASTRE RX 16.952 12.416 14.669 16.917 22.068B0070 B.1.F) PRESIDI CHIRURGICI E MATERIALI S 97.928 103.567 113.988 136.638 174.271B0080 B.1.G) MATERIALI PROTESICI E MATERIALI 27.679 31.353 43.169 54.161 69.296B0090 B.1.H) PRODOTTI FARMACEUTICI PER USO VE 345 283 294 344 505B0100 B.1.I) MATERIALI CHIRURGICI, SANITARI E 132 484 1.191 704 357B0110 B.1.J) PRODOTTI ALIMENTARI 6.201 5.845 2.363 2.062 2.143B0120 B.1.K) MATERIALI DI GUARDAROBA, DI PULI 3.988 3.556 3.031 3.854 4.317B0130 B.1.L) COMBUSTIBILI, CARBURANTI E LUBRI 12.726 11.105 11.406 11.588 12.344B0140 B.1.M) SUPPORTI INFORMATICI E CANCELLER 8.294 9.945 10.630 10.506 14.228B0150 B.1.N) MATERIALE PER LA MANUTENZIONE DI 2.658 6.295 3.941 3.787 3.833B0160 B.1.N.1) - IMMOBILI E LORO PERTINENZE 2.111 3.663 2.306 1.940 1.661B0170 B.1.N.2) - MOBILI E MACCHINE 282 541 311 330 683B0180 B.1.N.3) - ATTREZZATURE TECNICO SCIEN 264 2.059 1.267 1.468 1.419B0190 B.1.N.4) - AUTOMEZZI (SANITARI E NON) 1 32 57 49 70

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

B0200 B.1.O) ALTRO 4.392 5.440 4.942 4.994 3.568B0210 B.2) ACQUISTI DI SERVIZI 4.071.069 4.141.519 4.247.998 4.501.864 4.487.899B0220 B.2.1) PER MEDICINA DI BASE - 529.493 519.778 549.218 598.514 651.532B0221 B.2.1.1) - DA CONVENZIONE 529.493 519.778 549.218 598.514 651.532B0222 B.2.1.2) - DA PUBBLICO (ASL DELLA REG 0 0 0 0 0B0223 B.2.1.3) - DA PUBBLICO (ASL EXTRA REG 0 0 0 0 0B0230 B.2.2) PER FARMACEUTICA - 1.263.880 1.259.081 1.206.635 1.264.449 1.234.400B0231 B.2.2.1) - DA CONVENZIONE 1.263.880 1.259.081 1.206.635 1.264.449 1.234.400B0232 B.2.2.2) - DA PUBBLICO (ASL DELLA REG 0 0 0 0 0B0233 B.2.2.3) - DA PUBBLICO (ASL EXTRA REG 0 0 0 0 0B0240 B.2.3) PER ASSISTENZA SPECIALISTICA AM 391.288 472.029 472.484 497.978 544.832B0250 B.2.3.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0260 B.2.3.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 730 846 942 1.300 1.093B0270 B.2.3.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 5.385 5.391 0 0 0B0280 B.2.3.4) - DA PRIVATO 385.173 465.792 471.542 496.678 543.739B0290 B.2.4) PER ASSISTENZA RIABILITATIVA - 351.294 301.558 358.663 370.957 344.998B0300 B.2.4.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0310 B.2.4.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 0 0 0 0 0B0320 B.2.4.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 290 363 0 0 0B0330 B.2.4.4) - DA PRIVATO 351.004 301.195 358.663 370.957 344.998B0340 B.2.5) PER ASSISTENZA INTEGRATIVA E PR 103.582 81.529 96.467 118.674 134.120B0350 B.2.5.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0360 B.2.5.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 0 0 0 0 0B0370 B.2.5.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 27 57 0 0 0B0380 B.2.5.4) - DA PRIVATO 103.555 81.472 96.467 118.674 134.120B0390 B.2.6) PER ASSISTENZA OSPEDALIERA - 895.063 905.056 900.667 924.599 735.049B0400 B.2.6.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0410 B.2.6.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 285.232 277.350 283.260 256.548 198B0420 B.2.6.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 452 5 0 0 0B0430 B.2.6.4) - DA PRIVATO 609.379 627.701 617.407 668.051 734.851B0440 B.2.7) PER ALTRA ASSISTENZA - 57.336 60.487 78.594 87.628 101.490B0451 B.2.7.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0452 B.2.7.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 35 7.613 358 1.086 14.131B0453 B.2.7.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 37 39 0 0 0B0460 B.2.7.4) - DA PRIVATO 57.264 52.835 78.236 86.542 87.359B0470 B.2.8) COMPARTECIPAZIONE AL PERSONALE P 18.576 23.695 26.992 29.681 42.750B0480 B.2.9) RIMBORSI, ASSEGNI E CONTRIBUTI 111.449 122.849 101.603 109.891 120.292B0490 B.2.9.1) CONTRIBUTI AD ASSOCIAZIONI D 597 1.861 2.508 2.671 2.310B0500 B.2.9.2) ALTRO 110.852 120.988 99.095 107.220 117.982B0510 B.2.10) CONSULENZE 30.640 49.178 49.196 47.234 86.240B0520 B.2.10.1) SANITARIE 19.323 37.339 35.116 34.576 61.323B0530 B.2.10.2) NON SANITARIE 11.317 11.839 14.080 12.658 24.917B0540 B.2.11) ALTRI SERVIZI SANITARI 23.048 29.479 60.634 54.639 34.382B0550 B.2.11.1) TRASPORTI SANITARI PER L`EM 16.104 12.917 19.141 25.162 19.000B0560 B.2.11.2) TRASPORTI SANITARI PER L`UR 2.621 3.990 1.614 1.920 2.787B0570 B.2.11.3) ALTRO 4.323 12.572 39.879 27.557 12.595B0580 B.2.12) FORMAZIONE (ESTERNALIZZATA E NON 5.613 9.787 15.855 16.333 10.705B0590 B.2.13) SERVIZI NON SANITARI 289.807 307.013 330.990 381.287 447.109B0600 B.2.13.1) LAVANDERIA 18.661 16.910 18.390 29.577 35.858B0610 B.2.13.2) PULIZIA 56.629 64.688 76.286 92.945 122.074B0620 B.2.13.3) MENSA 66.724 73.669 80.237 84.685 92.562B0630 B.2.13.4) RISCALDAMENTO 7.258 8.015 9.592 10.409 16.563B0640 B.2.13.5) ELABORAZIONE DATI 5.560 6.755 7.393 10.358 10.462

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

B0650 B.2.13.6) SERVIZI TRASPORTI (NON SAN 513 696 945 1.013 854B0660 B.2.13.7) SMALTIMENTO RIFIUTI 8.166 10.003 11.034 11.164 11.995B0670 B.2.13.8) UTENZE TELEFONICHE 18.104 17.484 18.193 18.038 24.370B0680 B.2.13.9) ALTRE UTENZE 23.068 24.703 26.781 29.986 39.625B0690 B.2.13.10) ALTRO 85.124 84.090 82.139 93.112 92.746

B0700B.3) MANUTENZIONE E RIPARAZIONE (ORDINARI 59.008 67.121 75.966 94.753 116.297

B0710 B.3.A) - AGLI IMMOBILI E LORO PERTINENZ 22.932 25.684 31.181 43.814 54.166B0720 B.3.B) - AI MOBILI E MACCHINE 7.425 5.291 7.107 6.959 10.992B0730 B.3.C) - ALLE ATTREZZATURE TECNICO-SCIE 28.128 35.303 36.780 42.908 50.083B0740 B.3.D) - PER LA MANUT. DI AUTOMEZZI (SA 523 843 898 1.072 1.056B0750 B.4) GODIMENTO DI BENI DI TERZI 24.306 29.315 36.396 41.032 59.044B0760 B.4.A) FITTI REALI 17.209 17.380 18.991 19.549 21.190B0770 B.4.B) CANONI DI NOLEGGIO 5.895 7.087 11.720 13.005 25.973B0780 B.4.C) CANONI DI LEASING OPERATIVO 847 4.039 2.184 4.867 7.232B0781 B.4.D) CANONI DI LEASING FINANZIARIO 0 158 2.782 3.128 4.166B0790 B.4.E) ALTRO 355 651 719 483 483B0800 B.5) PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO 1.915.999 1.969.689 1.995.928 2.191.217 2.429.039B0810 B.6) PERSONALE DEL RUOLO PROFESSIONALE 6.480 7.128 7.954 9.654 16.004B0820 B.7) PERSONALE DEL RUOLO TECNICO 345.041 340.299 339.451 352.925 352.730

B0830B.8) PERSONALE DEL RUOLO AMMINISTRATIVO 178.167 186.394 199.254 221.977 278.044

B0840 B.9) ONERI DIVERSI DI GESTIONE 59.986 70.391 86.584 110.915 143.643B0850 B.9.A) INDENNITA`, RIMBORSO SPESE E ONE 10.028 13.180 12.040 13.118 14.572B0860 B.9.B) PREMI DI ASSICURAZIONE 22.452 22.916 33.950 41.270 54.413B0861 B.9.C) SPESE LEGALI 4.422 8.708 15.555 20.899 41.280B0870 B.9.D) ALTRO 23.084 25.587 25.039 35.628 33.378B0880 B.10) AMMORTAMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI 1.150 1.878 3.105 4.690 5.078B0890 B.11) AMMORTAMENTO DEI FABBRICATI 39.257 35.056 34.930 37.832 46.768B0900 B.11.A) DISPONIBILI 13.600 7.838 4.712 2.934 2.522B0910 B.11.B) INDISPONIBILI 25.657 27.218 30.218 34.898 44.246

B0920B.12) AMMORTAMENTI DELLE ALTRE IMMOBILIZZA 37.893 45.472 43.906 50.185 61.464

B0930 B.13) SVALUTAZIONE DEI CREDITI 8 431 61 53 103B0940 B.14) VARIAZIONE DELLE RIMANENZE -9.730 -14.851 -4.400 -6.171 -15.101B0950 B.14.A) SANITARIE -10.027 -13.751 -5.990 -5.795 -14.914B0960 B.14.B) NON SANITARIE 297 -1.100 1.590 -376 -187B0970 B.15) ACCANTONAMENTI TIPICI DELL`ESERCIZIO 9.440 15.769 27.613 144.918 327.168B0980 B.15.A) PER RISCHI 2.664 2.789 5.091 42.848 52.950

B0990 B.15.B) PER TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 446 86 92 5 13

B1000 B.15.C) PER PREMIO DI OPEROSITA` (SUMAI) 2.188 3.326 2.707 3.075 4.484B1010 B.15.D) ALTRI ACCANTONAMENTI 4.142 9.568 19.723 98.990 269.721B9999 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) 7.139.983 7.385.042 7.670.446 8.440.654 9.168.055C0010 C.1) INTERESSI ATTIVI 91 259 1.578 4.208 5.615C0020 C.1.A) SU C/TESORERIA 66 55 19 49 67C0030 C.1.B) SU C/C POSTALI E BANCARI 12 32 74 28 52C0040 C.1.C) VARI 13 172 1.485 4.131 5.496C0050 C.2) ALTRI PROVENTI 0 0 32 35 24C0060 C.3) INTERESSI PASSIVI 9.081 10.513 22.093 42.892 82.029C0070 C.3.A) PER ANTICIPAZIONI DI TESORERIA 4.674 3.956 3.216 4.865 4.987C0080 C.3.B) SU MUTUI 0 0 0 0 2.050C0090 C.3.C) ALTRI INTERESSI PASSIVI 4.407 6.557 18.877 38.027 74.992C0100 C.4) ALTRI ONERI 78 4.166 1.767 3.571 8.838C9999 TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) -9.068 -14.420 -22.250 -42.220 -85.228D0010 D.1) RIVALUTAZIONI 0 0 0 0 0

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

D0020 D.2) SVALUTAZIONI 0 0 0 0 0D9999 TOTALE RETTIFICHE DI VALOIRE DI ATTIVITA' 0 0 0 0 0E0010 E.1) MINUSVALENZE 180 56 256 299 607E0020 E.2) PLUSVALENZE 464 20 540 1.202 3.764E0030 E.2.A) VENDITA DI BENI FUORI USO 60 14 87 43 2.712E0040 E.2.B) ALTRO 404 6 453 1.159 1.052E0050 E.3) ACCANTONAMENTI NON TIPICI DELL`ATTIV 0 3.676 537 260 1.400E0060 E.4) CONCORSI, RECUPERI, RIMBORSI PER ATT 2.109 6.470 7.473 7.476 4.886E0070 E.5) SOPRAVVENIENZE E INSUSSISTENZE 173.360 -39.777 -5.617 -203.389 -326.724E0080 E.5.A.1) SOPRAVVENIENZE ATTIVE 262.352 175.496 43.553 41.545 37.230E0081 E.5.A.2) INSUSSISTENZE PASSIVE 17.807 84.813 52.714 86.070 41.506E0090 E.5.B.1) SOPRAVVENIENZE PASSIVE 93.806 268.655 97.676 239.867 363.674E0091 E.5.B.2) INSUSSISTENZE ATTIVE 12.993 31.431 4.208 91.137 41.786E9999 TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (E) 175.753 -37.019 1.603 -195.270 -320.081X0010 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +/- C -407.559 -372.548 -395.261 -1.076.201 -1.604.162Y0010 IRAP 168.886 177.633 185.843 205.122 224.459Y0020 IMPOSTE, TASSE, TRIBUTI A CARICO DELL`AZIE 7.335 3.235 6.556 4.869 5.872Y0030 ACCANTONAMENTO IMPOSTE 188 42 33 750 1.269Y9999 TOTALE IMPOSTE E TASSE 176.409 180.910 192.432 210.741 231.600Z9999 UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO -583.968 -553.458 -587.693 -1.286.942 -1.835.762

CAMPANIA: COSTI per LIVELLO di ASSISTENZA (Modello LA - SIS) 2001 - 2005

Descrizione livello di Assistenza - Importi in migliaia di Euro 2001 2002 2003 2004 2005

Igiene e sanita` pubblica 96.583 121.963 78.598 79.593 82.264Igiene degli alimenti e della nutrizione 23.488 33.131 37.333 45.124 46.246Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro 24.881 31.502 41.907 45.974 51.898Sanita` pubblica veterinaria 50.505 76.977 85.399 113.167 115.437Attivita` di prevenzione rivolte alle persone 59.577 72.857 82.465Servizio medico legale 45.261 55.109 56.540

Totale Assistenza sanitaria Collettiva 195.457 263.573 348.075 411.824 434.850

Guardia medica 100.327 104.305 91.878 85.191 125.477Medicina generale - Medicina generica 380.946 374.940 468.038 497.066 582.051Medicina generale - Pediatria di libera scelta 79.309 82.390 89.488 89.238 130.988Emergenza sanitaria territoriale 106.405 88.009 105.649Ass. farmaceutica - farmacie convenzionate 1.306.135 1.333.392 1.187.775 1.157.182 1.281.623Ass. farmaceutica - Altre forme di erogazione 144.263 157.668 182.756Assistenza integrativa 43.816 46.943 47.570 61.982 87.986Assistenza specialistica - Clinica 196.853 328.960 280.040 313.010 369.396Assistenza specialistica - Laboratorio 254.647 264.900 255.791 307.395 302.029Assistenza specialistica - Diagnostica 205.655 203.606 238.960 189.427 262.095Assistenza protesica 76.000 80.000 86.160 97.993 100.116Ass.za terr. amb. e dom.re progr. a domicilio (ADI) 40.937 42.410 41.473Ass.za terr. amb. e dom.re alle donne (consultori) 92.661 86.355 96.375Ass.za terr. amb. e dom.re psichiatrica 121.374 153.632 174.706Ass.za terr. amb. e dom.re riabilitativa ai disabili 231.305 279.422 237.549Ass.za terr. amb. e dom.re ai tossicodipendenti 47.629 77.283 80.814Ass.za terr. amb. e dom.re agli anziani

285.406 310.401

29.440 28.237 29.263

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Ass.za terr. amb. e dom.re ai malati terminali 1.393 1.280 2.682Ass.za terr. amb. e dom.re a persone affette HIV 315 185 232Ass.za terr. semires.le psichiatrica 114.972 129.990 47.056 51.425 53.120Ass.za terr. semires.le riabilitativa ai disabili 131.879 206.198 97.761 89.888 82.224Ass.za terr. semires.le ai tossicodipendenti 56.445 60.413 12.362 9.051 7.383Ass.za terr. semires.le agli anziani 28.586 37.767 15.081 20.847 10.154Ass.za terr. semires.le a persone affette da HIV 0 0 78 0 488Ass.za terr. semires.le ai malati terminali 0 0 88 0 0Ass.za terr. res.le psichiatrica 79.289 73.272 36.836 53.901 43.770Ass.za terr. res.le riabilitativa ai disabili 111.395 132.787 132.188Ass.za terr. res.le ai tossicodipendenti 15.613 33.157 16.883 16.243 13.657Ass.za terr. res.le agli anziani 11.382 9.817 5.150 8.978 12.942Ass.za terr. res.le a persone affette da HIV 0 0 2 3 0Ass.za terr. res.le ai malati terminali 0 0 0 0 0Ass.za res.le disabili fisici/psichici (LA 2001 - 2002) 28.987 24.148 Ass.za res.le riab. art. 26 (LA 2001 - 2002) 213.498 205.868 Altra Ass.za res.le (LA 2001 - 2002) 59.321 79.256 Assistenza idrotermale 12.071 14.687 9.239 21.550 25.654

Totale Assistenza Distrettuale 3.681.137 4.004.410 3.913.353 4.117.638 4.574.840

Attivita` di pronto soccorso 0 0 252.892 321.889 363.616Ass. ospedaliera acuti Day Hospital/Day Surgery 152.361 276.350 463.640 561.847 685.388Ass. ospedaliera per acuti in degenza ordinaria 3.010.223 3.273.743 2.806.184 3.340.360 3.600.919Interventi ospedalieri a domicilio 0 0 37.075 46.347 1.812Ass. ospedaliera per lungodegenti 11.996 14.974 22.419 24.164 21.830Ass. ospedaliera per riabilitazione 37.867 60.588 67.209 100.383 112.886Emocomponenti e servizii trasfusionali 0 0 41.817 45.197 52.323Trapianto organi e tessuti 0 0 9.759 6.076 6.775

Totale Assistenza Ospedaliera 3.212.447 3.625.655 3.700.995 4.446.263 4.845.549

TOTALE 7.089.041 7.893.638 7.962.423 8.975.725 9.855.239

CodiceVoceCe

CONTO ECONOMICO TENDENZIALE (Modello CE) cons 2005 IV

trimestre2006

Tendenziale2007

Tendenziale2008

Tendenziale2009

A0010 A.1) CONTRIBUTI IN C/ESERCIZIO 7.733.010 8.328.306 8.655.000 8.937.000 9.234.000A0020 A.1.A) DA REGIONE E PROV. AUT. PER QUOT 7.689.945 8.251.365 8.578.000 8.860.000 9.157.000A0030 A.1.B) DA ENTI PUBBLICI PER ULTERIORI T 40.832 76.022 76.000 76.000 76.000A0040 A.1.C) DA ENTI PRIVATI 2.233 919 1.000 1.000 1.000A0050 A.2) PROVENTI E RICAVI DIVERSI 103.557 87.251 87.251 87.251 87.251A0060 A.2.A) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 11.326 0 0 0 0A0070 A.2.A.1) AD ALTRE ASL E A.O. DELLA RE 0 0 0 0 0A0080 A.2.A.2) AD ALTRI SOGGETTI PUBBLICI D 11.326 0 0 0 0A0090 A.2.A.3) A SOGGETTI PUBBLICI EXTRA RE 0 0 0 0 0A0100 A.2.B) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 18.818 20.069 20.069 20.069 20.069A0110 A.2.C) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 48.602 44.377 44.377 44.377 44.377A0120 A.2.D) PER PRESTAZIONI NON SANITARIE 2.124 1.685 1.685 1.685 1.685A0130 A.2.E) FITTI ATTIVI 1.933 1.888 1.888 1.888 1.888A0140 A.2.F) ALTRI PROVENTI 20.754 19.232 19.232 19.232 19.232A0150 A.3) CONCORSI, RECUPERI E RIMBORSI PER AT 36.597 24.856 24.856 24.856 24.856

A0160A.4) COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA PER PRE 31.866 33.830 33.830 33.830 33.830

A0170 A.5) COSTI CAPITALIZZATI 64.172 65.022 65.022 65.022 65.022

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

A0180 A.5.1) DA UTILIZZO CONTRIBUTI IN C/CAPI 64.172 65.022 65.022 65.022 65.022A0190 A.5.2) DA COSTI SOSTENUTI IN ECONOMIA 0 0 0 0 0A9999 TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 7.969.202 8.539.265 8.865.959 9.147.959 9.444.959B0010 B.1) ACQUISTI DI BENI 859.875 897.486 1.012.829 1.100.863 1.174.317B0020 B.1.A) PRODOTTI FARMACEUTICI 430.046 475.220 510.766 559.289 598.439B0030 B.1.B) EMODERIVATI E PRODOTTI DIETETICI 22.383 28.351 24.209 25.177 26.184B0040 B.1.C) MATERIALI PER LA PROFILASSI (VAC 14.960 14.953 16.180 16.827 17.500B0050 B.1.D) MATERIALI DIAGNOSTICI PRODOTTI C 85.556 85.202 100.700 108.756 115.281B0060 B.1.E) MATERIALI DIAGNOSTICI, LASTRE RX 22.068 25.519 24.796 26.284 27.861B0070 B.1.F) PRESIDI CHIRURGICI E MATERIALI S 174.271 157.527 208.847 227.643 243.578B0080 B.1.G) MATERIALI PROTESICI E MATERIALI 69.296 71.692 83.785 92.164 99.537B0090 B.1.H) PRODOTTI FARMACEUTICI PER USO VE 505 391 627 683 738B0100 B.1.I) MATERIALI CHIRURGICI, SANITARI E 357 384 357 357 357B0110 B.1.J) PRODOTTI ALIMENTARI 2.143 1.920 2.273 2.341 2.411B0120 B.1.K) MATERIALI DI GUARDAROBA, DI PULI 4.317 3.569 4.404 4.448 4.492B0130 B.1.L) COMBUSTIBILI, CARBURANTI E LUBRI 12.344 13.005 13.095 13.488 13.893B0140 B.1.M) SUPPORTI INFORMATICI E CANCELLER 14.228 13.469 15.389 16.005 16.645B0150 B.1.N) MATERIALE PER LA MANUTENZIONE DI 3.833 2.893 3.833 3.833 3.833B0160 B.1.N.1) - IMMOBILI E LORO PERTINENZE 1.661 1.348 1.661 1.661 1.661B0170 B.1.N.2) - MOBILI E MACCHINE 683 382 683 683 683B0180 B.1.N.3) - ATTREZZATURE TECNICO SCIEN 1.419 1.116 1.419 1.419 1.419B0190 B.1.N.4) - AUTOMEZZI (SANITARI E NON) 70 47 70 70 70B0200 B.1.O) ALTRO 3.568 3.391 3.568 3.568 3.568B0210 B.2) ACQUISTI DI SERVIZI 4.487.899 4.385.480 4.876.469 5.090.051 5.305.670B0220 B.2.1) PER MEDICINA DI BASE - 651.532 671.880 704.697 732.885 762.200B0221 B.2.1.1) - DA CONVENZIONE 651.532 671.880 704.697 732.885 762.200B0222 B.2.1.2) - DA PUBBLICO (ASL DELLA REG 0 0 0 0 0B0223 B.2.1.3) - DA PUBBLICO (ASL EXTRA REG 0 0 0 0 0B0230 B.2.2) PER FARMACEUTICA - 1.234.400 1.215.945 1.282.320 1.328.601 1.376.502B0231 B.2.2.1) - DA CONVENZIONE 1.234.400 1.215.945 1.282.320 1.328.601 1.376.502B0232 B.2.2.2) - DA PUBBLICO (ASL DELLA REG 0 0 0 0 0B0233 B.2.2.3) - DA PUBBLICO (ASL EXTRA REG 0 0 0 0 0B0240 B.2.3) PER ASSISTENZA SPECIALISTICA AM 544.832 584.280 674.843 708.585 744.014B0250 B.2.3.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0260 B.2.3.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 1.093 0 0 0 0B0270 B.2.3.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0280 B.2.3.4) - DA PRIVATO 543.739 584.280 674.843 708.585 744.014B0290 B.2.4) PER ASSISTENZA RIABILITATIVA - 344.998 293.421 354.306 372.021 390.622B0300 B.2.4.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0310 B.2.4.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 0 0 0 0 0B0320 B.2.4.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0330 B.2.4.4) - DA PRIVATO 344.998 293.421 354.306 372.021 390.622B0340 B.2.5) PER ASSISTENZA INTEGRATIVA E PR 134.120 136.771 160.979 170.638 179.170B0350 B.2.5.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0360 B.2.5.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 0 0 0 0 0B0370 B.2.5.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0380 B.2.5.4) - DA PRIVATO 134.120 136.771 160.979 170.638 179.170B0390 B.2.6) PER ASSISTENZA OSPEDALIERA - 735.049 652.400 787.773 827.162 868.520B0400 B.2.6.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0410 B.2.6.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 198 0 0 0 0B0420 B.2.6.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0430 B.2.6.4) - DA PRIVATO 734.851 652.400 787.773 827.162 868.520B0440 B.2.7) PER ALTRA ASSISTENZA - 101.490 88.592 105.247 112.614 119.371B0451 B.2.7.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0452 B.2.7.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 14.131 0 0 0 0B0453 B.2.7.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0460 B.2.7.4) - DA PRIVATO 87.359 88.592 105.247 112.614 119.371B0470 B.2.8) COMPARTECIPAZIONE AL PERSONALE P 42.750 40.340 40.340 40.340 40.340B0480 B.2.9) RIMBORSI, ASSEGNI E CONTRIBUTI 120.292 134.818 125.419 128.034 130.680B0490 B.2.9.1) CONTRIBUTI AD ASSOCIAZIONI D 2.310 2.486 2.670 2.830 2.972

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

B0500 B.2.9.2) ALTRO 117.982 132.332 122.749 125.204 127.708B0510 B.2.10) CONSULENZE 86.240 75.715 93.531 97.429 101.507B0520 B.2.10.1) SANITARIE 61.323 53.443 67.608 70.988 74.537B0530 B.2.10.2) NON SANITARIE 24.917 22.272 25.923 26.441 26.970B0540 B.2.11) ALTRI SERVIZI SANITARI 34.382 40.318 37.953 39.360 40.457B0550 B.2.11.1) TRASPORTI SANITARI PER L`EM 19.000 21.516 21.147 21.993 22.653B0560 B.2.11.2) TRASPORTI SANITARI PER L`UR 2.787 2.613 2.787 2.787 2.787B0570 B.2.11.3) ALTRO 12.595 16.189 14.019 14.580 15.017B0580 B.2.12) FORMAZIONE (ESTERNALIZZATA E NON 10.705 8.137 11.247 11.472 11.701B0590 B.2.13) SERVIZI NON SANITARI 447.109 442.863 497.814 520.910 540.586B0600 B.2.13.1) LAVANDERIA 35.858 34.510 41.051 42.693 44.401B0610 B.2.13.2) PULIZIA 122.074 119.039 142.338 150.878 156.913B0620 B.2.13.3) MENSA 92.562 92.134 100.115 104.120 108.285B0630 B.2.13.4) RISCALDAMENTO 16.563 17.886 18.785 19.912 20.708B0640 B.2.13.5) ELABORAZIONE DATI 10.462 10.177 12.088 12.934 13.581B0650 B.2.13.6) SERVIZI TRASPORTI (NON SAN 854 737 854 854 854B0660 B.2.13.7) SMALTIMENTO RIFIUTI 11.995 11.669 12.236 12.358 12.482B0670 B.2.13.8) UTENZE TELEFONICHE 24.370 21.612 26.486 27.545 28.509B0680 B.2.13.9) ALTRE UTENZE 39.625 43.026 43.064 44.787 46.355B0690 B.2.13.10) ALTRO 92.746 92.073 100.797 104.829 108.498

B0700B.3) MANUTENZIONE E RIPARAZIONE (ORDINARI 116.297 95.430 135.324 144.399 151.011

B0710 B.3.A) - AGLI IMMOBILI E LORO PERTINENZ 54.166 40.434 64.306 69.450 72.923B0720 B.3.B) - AI MOBILI E MACCHINE 10.992 9.875 13.050 14.094 14.799B0730 B.3.C) - ALLE ATTREZZATURE TECNICO-SCIE 50.083 44.067 56.804 59.644 62.030B0740 B.3.D) - PER LA MANUT. DI AUTOMEZZI (SA 1.056 1.054 1.164 1.211 1.259B0750 B.4) GODIMENTO DI BENI DI TERZI 59.044 58.463 73.527 79.468 82.425B0760 B.4.A) FITTI REALI 21.190 20.566 23.140 23.834 24.311B0770 B.4.B) CANONI DI NOLEGGIO 25.973 19.216 35.063 39.271 41.235B0780 B.4.C) CANONI DI LEASING OPERATIVO 7.232 11.400 8.982 9.431 9.620B0781 B.4.D) CANONI DI LEASING FINANZIARIO 4.166 5.588 5.849 6.434 6.756B0790 B.4.E) ALTRO 483 1.693 493 498 503B0800 B.5) PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO 2.429.039 2.489.387 2.672.917 2.803.890 2.941.281B0810 B.6) PERSONALE DEL RUOLO PROFESSIONALE 16.004 10.990 17.644 18.526 19.452B0820 B.7) PERSONALE DEL RUOLO TECNICO 352.730 342.646 359.820 363.418 367.052

B0830B.8) PERSONALE DEL RUOLO AMMINISTRATIVO 278.044 270.633 306.543 321.870 337.964

B0840 B.9) ONERI DIVERSI DI GESTIONE 143.643 121.357 186.986 194.700 198.443B0850 B.9.A) INDENNITA`, RIMBORSO SPESE E ONE 14.572 13.254 14.865 15.014 15.164B0860 B.9.B) PREMI DI ASSICURAZIONE 54.413 53.133 70.520 74.046 75.527B0861 B.9.C) SPESE LEGALI 41.280 29.709 66.874 70.218 71.622B0870 B.9.D) ALTRO 33.378 25.261 34.727 35.422 36.130B0880 B.10) AMMORTAMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI 5.078 5.074 5.078 5.078 5.078B0890 B.11) AMMORTAMENTO DEI FABBRICATI 46.768 51.320 46.768 46.768 46.768B0900 B.11.A) DISPONIBILI 2.522 2.918 2.522 2.522 2.522B0910 B.11.B) INDISPONIBILI 44.246 48.402 44.246 44.246 44.246

B0920B.12) AMMORTAMENTI DELLE ALTRE IMMOBILIZZA 61.464 60.471 61.464 61.464 61.464

B0930 B.13) SVALUTAZIONE DEI CREDITI 103 25 103 103 103B0940 B.14) VARIAZIONE DELLE RIMANENZE -15.101 -16.315 -2.718 -2.447 -2.202B0950 B.14.A) SANITARIE -14.914 -17.237 -2.685 -2.417 -2.175B0960 B.14.B) NON SANITARIE -187 922 -33 -30 -27B0970 B.15) ACCANTONAMENTI TIPICI DELL`ESERCIZIO 327.168 66.678 147.143 136.466 136.726B0980 B.15.A) PER RISCHI 52.950 16.847 52.950 52.950 52.950

B0990 B.15.B) PER TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 13 9 13 13 13

B1000 B.15.C) PER PREMIO DI OPEROSITA` (SUMAI) 4.484 2.801 4.943 5.190 5.450B1010 B.15.D) ALTRI ACCANTONAMENTI 269.721 47.021 89.237 78.313 78.313B9999 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) 9.168.055 8.839.125 9.899.897 10.364.617 10.825.552C0010 C.1) INTERESSI ATTIVI 5.615 30 1.218 1.218 1.218C0020 C.1.A) SU C/TESORERIA 67 9 67 67 67C0030 C.1.B) SU C/C POSTALI E BANCARI 52 18 52 52 52

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

C0040 C.1.C) VARI 5.496 3 1.099 1.099 1.099C0050 C.2) ALTRI PROVENTI 24 1 24 24 24C0060 C.3) INTERESSI PASSIVI 82.029 87.017 97.562 105.056 112.146C0070 C.3.A) PER ANTICIPAZIONI DI TESORERIA 4.987 5.326 5.189 5.293 5.399C0080 C.3.B) SU MUTUI 2.050 1.600 2.458 2.655 2.841C0090 C.3.C) ALTRI INTERESSI PASSIVI 74.992 80.091 89.915 97.108 103.906C0100 C.4) ALTRI ONERI 8.838 11.533 9.560 9.942 10.340C9999 TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) -85.228 -98.519 -105.880 -113.756 -121.244D0010 D.1) RIVALUTAZIONI 0 63 0 0 0D0020 D.2) SVALUTAZIONI 0 0 0 0 0D9999 TOTALE RETTIFICHE DI VALOIRE DI ATTIVITA' 0 63 0 0 0E0010 E.1) MINUSVALENZE 607 27 607 607 607E0020 E.2) PLUSVALENZE 3.764 39 3.764 3.764 3.764E0030 E.2.A) VENDITA DI BENI FUORI USO 2.712 12 2.712 2.712 2.712E0040 E.2.B) ALTRO 1.052 27 1.052 1.052 1.052E0050 E.3) ACCANTONAMENTI NON TIPICI DELL`ATTIV 1.400 966 1.400 1.400 1.400E0060 E.4) CONCORSI, RECUPERI, RIMBORSI PER ATT 4.886 8.790 4.886 4.886 4.886E0070 E.5) SOPRAVVENIENZE E INSUSSISTENZE -326.724 -88.561 -140.969 -120.849 -120.849E0080 E.5.A.1) SOPRAVVENIENZE ATTIVE 37.230 13.837 28.481 28.481 28.481E0081 E.5.A.2) INSUSSISTENZE PASSIVE 41.506 29.785 31.752 31.752 31.752E0090 E.5.B.1) SOPRAVVENIENZE PASSIVE 363.674 131.974 174.563 157.107 157.107E0091 E.5.B.2) INSUSSISTENZE ATTIVE 41.786 209 26.639 23.975 23.975E9999 TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (E) -320.081 -80.725 -134.326 -114.206 -114.206X0010 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +/- C -1.604.162 -479.041 -1.274.144 -1.444.620 -1.616.043Y0010 IRAP 224.459 239.539 247.466 259.839 272.831Y0020 IMPOSTE, TASSE, TRIBUTI A CARICO DELL`AZIE 5.872 3.955 5.872 5.872 5.872Y0030 ACCANTONAMENTO IMPOSTE 1.269 870 1.269 1.269 1.269Y9999 TOTALE IMPOSTE E TASSE 231.600 244.364 254.607 266.980 279.972Z9999 UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO -1.835.762 -723.405 -1.528.751 -1.711.600 -1.896.015

CodiceVoceCe

CONTO ECONOMICO PROGRAMMATICO (Modello CE)

cons 2005 agg.to14.2.07

IVtrimestre

2006

Obiettivo 2007

Obiettivo 2008

Obiettivo 2009

A0010 A.1) CONTRIBUTI IN C/ESERCIZIO 7.733.010 8.328.306 8.655.000 8.937.000 9.234.000A0020 A.1.A) DA REGIONE E PROV. AUT. PER QUOT 7.689.945 8.251.365 8.578.000 8.860.000 9.157.000A0030 A.1.B) DA ENTI PUBBLICI PER ULTERIORI T 40.832 76.022 76.000 76.000 76.000A0040 A.1.C) DA ENTI PRIVATI 2.233 919 1.000 1.000 1.000A0050 A.2) PROVENTI E RICAVI DIVERSI 103.557 87.251 87.251 87.251 87.251A0060 A.2.A) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 11.326 0 0 0 0A0070 A.2.A.1) AD ALTRE ASL E A.O. DELLA RE 0 0 0 0 0A0080 A.2.A.2) AD ALTRI SOGGETTI PUBBLICI D 11.326 0 0 0 0A0090 A.2.A.3) A SOGGETTI PUBBLICI EXTRA RE 0 0 0 0 0A0100 A.2.B) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 18.818 20.069 20.069 20.069 20.069A0110 A.2.C) PER PRESTAZIONI SANITARIE EROGAT 48.602 44.377 44.377 44.377 44.377A0120 A.2.D) PER PRESTAZIONI NON SANITARIE 2.124 1.685 1.685 1.685 1.685A0130 A.2.E) FITTI ATTIVI 1.933 1.888 1.888 1.888 1.888A0140 A.2.F) ALTRI PROVENTI 20.754 19.232 19.232 19.232 19.232A0150 A.3) CONCORSI, RECUPERI E RIMBORSI PER AT 36.597 24.856 24.856 24.856 24.856

A0160A.4) COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA PER PRE 31.866 33.830 33.830 33.830 33.830

A0170 A.5) COSTI CAPITALIZZATI 64.172 65.022 65.022 65.022 65.022A0180 A.5.1) DA UTILIZZO CONTRIBUTI IN C/CAPI 64.172 65.022 65.022 65.022 65.022A0190 A.5.2) DA COSTI SOSTENUTI IN ECONOMIA 0 0 0 0 0A9999 TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 7.969.202 8.539.265 8.865.959 9.147.959 9.444.959B0010 B.1) ACQUISTI DI BENI 859.875 897.486 989.826 1.015.547 995.456B0020 B.1.A) PRODOTTI FARMACEUTICI 430.046 475.220 507.724 495.722 459.024B0030 B.1.B) EMODERIVATI E PRODOTTI DIETETICI 22.383 28.351 33.042 37.970 40.686B0040 B.1.C) MATERIALI PER LA PROFILASSI (VAC 14.960 14.953 22.383 26.368 29.211

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

B0050 B.1.D) MATERIALI DIAGNOSTICI PRODOTTI C 85.556 85.202 95.395 101.254 102.237B0060 B.1.E) MATERIALI DIAGNOSTICI, LASTRE RX 22.068 25.519 29.844 35.861 40.686B0070 B.1.F) PRESIDI CHIRURGICI E MATERIALI S 174.271 157.527 177.477 188.796 190.912B0080 B.1.G) MATERIALI PROTESICI E MATERIALI 69.296 71.692 79.940 84.378 87.632B0090 B.1.H) PRODOTTI FARMACEUTICI PER USO VE 505 391 533 527 522B0100 B.1.I) MATERIALI CHIRURGICI, SANITARI E 357 384 426 478 522B0110 B.1.J) PRODOTTI ALIMENTARI 2.143 1.920 2.345 2.426 2.504B0120 B.1.K) MATERIALI DI GUARDAROBA, DI PULI 4.317 3.569 4.263 4.430 4.590B0130 B.1.L) COMBUSTIBILI, CARBURANTI E LUBRI 12.344 13.005 13.856 14.239 14.084B0140 B.1.M) SUPPORTI INFORMATICI E CANCELLER 14.228 13.469 14.602 14.766 14.814B0150 B.1.N) MATERIALE PER LA MANUTENZIONE DI 3.833 2.893 4.157 4.113 4.069B0160 B.1.N.1) - IMMOBILI E LORO PERTINENZE 1.661 1.348 1.812 1.793 1.774B0170 B.1.N.2) - MOBILI E MACCHINE 683 382 640 633 626B0180 B.1.N.3) - ATTREZZATURE TECNICO SCIEN 1.419 1.116 1.599 1.582 1.565B0190 B.1.N.4) - AUTOMEZZI (SANITARI E NON) 70 47 107 105 104B0200 B.1.O) ALTRO 3.568 3.391 3.837 4.219 3.964B0210 B.2) ACQUISTI DI SERVIZI 4.487.899 4.385.480 4.444.736 4.557.858 4.637.940B0220 B.2.1) PER MEDICINA DI BASE - 651.532 671.880 677.790 691.346 705.173B0221 B.2.1.1) - DA CONVENZIONE 651.532 671.880 677.790 691.346 705.173B0222 B.2.1.2) - DA PUBBLICO (ASL DELLA REG 0 0 0 0 0B0223 B.2.1.3) - DA PUBBLICO (ASL EXTRA REG 0 0 0 0 0B0230 B.2.2) PER FARMACEUTICA - 1.234.400 1.215.945 1.142.320 1.150.601 1.160.502B0231 B.2.2.1) - DA CONVENZIONE 1.234.400 1.215.945 1.142.320 1.150.601 1.160.502B0232 B.2.2.2) - DA PUBBLICO (ASL DELLA REG 0 0 0 0 0B0233 B.2.2.3) - DA PUBBLICO (ASL EXTRA REG 0 0 0 0 0B0240 B.2.3) PER ASSISTENZA SPECIALISTICA AM 544.832 584.280 555.435 571.200 582.600B0250 B.2.3.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0260 B.2.3.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 1.093 0 0 0 0B0270 B.2.3.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0280 B.2.3.4) - DA PRIVATO 543.739 584.280 555.435 571.200 582.600B0290 B.2.4) PER ASSISTENZA RIABILITATIVA - 344.998 293.421 317.391 326.400 333.000B0300 B.2.4.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0310 B.2.4.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 0 0 0 0 0B0320 B.2.4.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0330 B.2.4.4) - DA PRIVATO 344.998 293.421 317.391 326.400 333.000B0340 B.2.5) PER ASSISTENZA INTEGRATIVA E PR 134.120 136.771 136.875 140.760 143.600B0350 B.2.5.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0360 B.2.5.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 0 0 0 0 0B0370 B.2.5.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0380 B.2.5.4) - DA PRIVATO 134.120 136.771 136.875 140.760 143.600B0390 B.2.6) PER ASSISTENZA OSPEDALIERA - 735.049 652.400 711.651 731.850 746.500B0400 B.2.6.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0410 B.2.6.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 198 0 0 0 0B0420 B.2.6.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0430 B.2.6.4) - DA PRIVATO 734.851 652.400 711.651 731.850 746.500B0440 B.2.7) PER ALTRA ASSISTENZA - 101.490 88.592 104.144 135.000 160.000B0451 B.2.7.1) - DA PUBBLICO (ASL E AZIENDE 0 0 0 0 0B0452 B.2.7.2) - DA PUBBLICO (ALTRI SOGGETT 14.131 0 0 0 0B0453 B.2.7.3) - DA PUBBLICO (EXTRA REGIONE 0 0 0 0 0B0460 B.2.7.4) - DA PRIVATO 87.359 88.592 104.144 135.000 160.000B0470 B.2.8) COMPARTECIPAZIONE AL PERSONALE P 42.750 40.340 40.340 40.340 40.340B0480 B.2.9) RIMBORSI, ASSEGNI E CONTRIBUTI 120.292 134.818 147.942 149.476 150.956B0490 B.2.9.1) CONTRIBUTI AD ASSOCIAZIONI D 2.310 2.486 2.984 3.164 3.338B0500 B.2.9.2) ALTRO 117.982 132.332 144.958 146.312 147.618B0510 B.2.10) CONSULENZE 86.240 75.715 85.269 89.757 88.905B0520 B.2.10.1) SANITARIE 61.323 53.443 58.623 60.225 59.694B0530 B.2.10.2) NON SANITARIE 24.917 22.272 26.647 29.532 29.211B0540 B.2.11) ALTRI SERVIZI SANITARI 34.382 40.318 42.208 42.600 42.966B0550 B.2.11.1) TRASPORTI SANITARI PER L`EM 19.000 21.516 21.317 21.516 21.699B0560 B.2.11.2) TRASPORTI SANITARI PER L`UR 2.787 2.613 2.771 2.795 2.817

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

B0570 B.2.11.3) ALTRO 12.595 16.189 18.120 18.289 18.450B0580 B.2.12) FORMAZIONE (ESTERNALIZZATA E NON 10.705 8.137 9.593 9.682 9.769B0590 B.2.13) SERVIZI NON SANITARI 447.109 442.863 473.778 478.846 473.629B0600 B.2.13.1) LAVANDERIA 35.858 34.510 36.239 36.388 35.470B0610 B.2.13.2) PULIZIA 122.074 119.039 125.772 124.985 123.102B0620 B.2.13.3) MENSA 92.562 92.134 98.060 97.562 95.978B0630 B.2.13.4) RISCALDAMENTO 16.563 17.886 18.653 17.930 17.213B0640 B.2.13.5) ELABORAZIONE DATI 10.462 10.177 12.790 14.766 15.649B0650 B.2.13.6) SERVIZI TRASPORTI (NON SAN 854 737 1.066 1.055 1.043B0660 B.2.13.7) SMALTIMENTO RIFIUTI 11.995 11.669 12.257 12.657 11.997B0670 B.2.13.8) UTENZE TELEFONICHE 24.370 21.612 22.916 23.204 22.951B0680 B.2.13.9) ALTRE UTENZE 39.625 43.026 46.898 48.517 47.989B0690 B.2.13.10) ALTRO 92.746 92.073 99.126 101.781 102.237

B0700B.3) MANUTENZIONE E RIPARAZIONE (ORDINARI 116.297 95.430 105.521 118.235 120.129

B0710 B.3.A) - AGLI IMMOBILI E LORO PERTINENZ 54.166 40.434 44.766 49.572 49.032B0720 B.3.B) - AI MOBILI E MACCHINE 10.992 9.875 10.659 13.711 13.562B0730 B.3.C) - ALLE ATTREZZATURE TECNICO-SCIE 50.083 44.067 49.030 53.791 56.335B0740 B.3.D) - PER LA MANUT. DI AUTOMEZZI (SA 1.056 1.054 1.066 1.160 1.200B0750 B.4) GODIMENTO DI BENI DI TERZI 59.044 58.463 63.419 70.667 73.548B0760 B.4.A) FITTI REALI 21.190 20.566 21.317 22.149 22.430B0770 B.4.B) CANONI DI NOLEGGIO 25.973 19.216 21.317 23.204 25.038B0780 B.4.C) CANONI DI LEASING OPERATIVO 7.232 11.400 12.790 15.821 16.692B0781 B.4.D) CANONI DI LEASING FINANZIARIO 4.166 5.588 6.395 7.383 7.303B0790 B.4.E) ALTRO 483 1.693 1.599 2.109 2.086B0800 B.5) PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO 2.429.039 2.489.387 2.500.794 2.527.002 2.618.981B0810 B.6) PERSONALE DEL RUOLO PROFESSIONALE 16.004 10.990 11.040 11.156 11.562B0820 B.7) PERSONALE DEL RUOLO TECNICO 352.730 342.646 344.216 347.823 360.483

B0830B.8) PERSONALE DEL RUOLO AMMINISTRATIVO 278.044 270.633 271.874 274.723 284.723

B0840 B.9) ONERI DIVERSI DI GESTIONE 143.643 121.357 130.355 126.377 128.568B0850 B.9.A) INDENNITA`, RIMBORSO SPESE E ONE 14.572 13.254 15.242 15.294 15.127B0860 B.9.B) PREMI DI ASSICURAZIONE 54.413 53.133 56.491 58.010 59.193B0861 B.9.C) SPESE LEGALI 41.280 29.709 29.844 21.432 19.821B0870 B.9.D) ALTRO 33.378 25.261 28.778 31.642 34.427B0880 B.10) AMMORTAMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI 5.078 5.074 5.078 5.078 5.078B0890 B.11) AMMORTAMENTO DEI FABBRICATI 46.768 51.320 46.768 46.768 46.768B0900 B.11.A) DISPONIBILI 2.522 2.918 2.522 2.522 2.522B0910 B.11.B) INDISPONIBILI 44.246 48.402 44.246 44.246 44.246

B0920B.12) AMMORTAMENTI DELLE ALTRE IMMOBILIZZA 61.464 60.471 61.464 61.464 61.464

B0930 B.13) SVALUTAZIONE DEI CREDITI 103 25 45 45 45B0940 B.14) VARIAZIONE DELLE RIMANENZE -15.101 -16.315 0 0 0B0950 B.14.A) SANITARIE -14.914 -17.237 0 0 0B0960 B.14.B) NON SANITARIE -187 922 0 0 0B0970 B.15) ACCANTONAMENTI TIPICI DELL`ESERCIZIO 327.168 66.678 98.505 165.505 248.654B0980 B.15.A) PER RISCHI 52.950 16.847 80.000 115.000 149.149

B0990 B.15.B) PER TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 13 9 5 5 5

B1000 B.15.C) PER PREMIO DI OPEROSITA` (SUMAI) 4.484 2.801 4.500 4.500 4.500B1010 B.15.D) ALTRI ACCANTONAMENTI 269.721 47.021 14.000 46.000 95.000B9999 TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) 9.168.055 8.839.125 9.073.642 9.328.249 9.593.398C0010 C.1) INTERESSI ATTIVI 5.615 30 1.078 1.078 1.078C0020 C.1.A) SU C/TESORERIA 67 9 50 50 50C0030 C.1.B) SU C/C POSTALI E BANCARI 52 18 28 28 28C0040 C.1.C) VARI 5.496 3 1.000 1.000 1.000C0050 C.2) ALTRI PROVENTI 24 1 20 20 20C0060 C.3) INTERESSI PASSIVI 82.029 87.017 81.950 71.000 60.050C0070 C.3.A) PER ANTICIPAZIONI DI TESORERIA 4.987 5.326 5.500 4.500 3.500C0080 C.3.B) SU MUTUI 2.050 1.600 2.450 2.500 2.550C0090 C.3.C) ALTRI INTERESSI PASSIVI 74.992 80.091 74.000 64.000 54.000C0100 C.4) ALTRI ONERI 8.838 11.533 7.000 5.000 5.000

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

C9999 TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C) -85.228 -98.519 -87.852 -74.902 -63.952D0010 D.1) RIVALUTAZIONI 0 63 0 0 0D0020 D.2) SVALUTAZIONI 0 0 0 0 0D9999 TOTALE RETTIFICHE DI VALOIRE DI ATTIVITA' 0 63 0 0 0E0010 E.1) MINUSVALENZE 607 27 30 30 30E0020 E.2) PLUSVALENZE 3.764 39 50 50 50E0030 E.2.A) VENDITA DI BENI FUORI USO 2.712 12 25 25 25E0040 E.2.B) ALTRO 1.052 27 25 25 25E0050 E.3) ACCANTONAMENTI NON TIPICI DELL`ATTIV 1.400 966 2.000 2.000 2.000E0060 E.4) CONCORSI, RECUPERI, RIMBORSI PER ATT 4.886 8.790 9.000 9.000 9.000E0070 E.5) SOPRAVVENIENZE E INSUSSISTENZE -326.724 -88.561 -79.000 -64.000 -49.000E0080 E.5.A.1) SOPRAVVENIENZE ATTIVE 37.230 13.837 15.000 13.000 11.000E0081 E.5.A.2) INSUSSISTENZE PASSIVE 41.506 29.785 25.000 15.000 10.000E0090 E.5.B.1) SOPRAVVENIENZE PASSIVE 363.674 131.974 100.000 80.000 60.000E0091 E.5.B.2) INSUSSISTENZE ATTIVE 41.786 209 19.000 12.000 10.000E9999 TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI (E) -320.081 -80.725 -71.980 -56.980 -41.980X0010 RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +/- C -1.604.162 -479.041 -367.515 -312.172 -254.371Y0010 IRAP 224.459 239.539 242.750 247.735 252.820Y0020 IMPOSTE, TASSE, TRIBUTI A CARICO DELL`AZIE 5.872 3.955 5.000 5.000 5.000Y0030 ACCANTONAMENTO IMPOSTE 1.269 870 1.500 1.500 1.500Y9999 TOTALE IMPOSTE E TASSE 231.600 244.364 249.250 254.235 259.320Z9999 UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO -1.835.762 -723.405 -616.765 -566.407 -513.691

LA 2005 - 2009 (tendenziale) TOTALE COSTI (N.B.: con mobilità interregionale)

Cod.Descrizione livello di Assistenza - Importi in migliaia di Euro 2005 2006 2007 2008 2009

10100 Igiene e sanita` pubblica 82.264 83.841 93.982 98.055 102.27410200 Igiene degli alimenti e della nutrizione 46.246 48.007 53.813 56.146 58.56210300 Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro 51.898 52.579 58.938 61.493 64.13910400 Sanita` pubblica veterinaria 115.437 116.179 130.231 135.876 141.72210500 Attivita` di prevenzione rivolte alle persone 82.465 83.558 93.664 97.724 101.92910600 Servizio medico legale 56.540 57.836 64.831 67.641 70.55219999 Totale Assistenza sanitaria Collettiva 434.850 442.000 495.460 516.936 539.17620100 Guardia medica 125.585 120.333 134.887 140.734 146.78920201 Medicina generale - Medicina generica 583.451 574.468 643.950 671.862 700.76820202 Medicina generale - Pediatria di libera scelta 131.097 129.982 145.703 152.019 158.55920300 Emergenza sanitaria territoriale 105.649 106.661 119.562 124.744 130.11120401 Ass. farmaceutica - farmacie convenzionate 1.285.862 1.259.991 1.412.387 1.473.607 1.537.00820402 Ass. farmaceutica - Altre forme di erogazione 191.097 200.712 224.988 234.740 244.84020500 Assistenza integrativa 87.986 89.162 99.946 104.278 108.76520601 Assistenza specialistica - Clinica 377.396 443.386 497.014 518.556 540.86720602 Assistenza specialistica - Laboratorio 309.529 285.505 320.037 333.909 348.27520603 Assistenza specialistica - Diagnostica 272.859 272.460 305.414 318.652 332.36220700 Assistenza protesica 100.116 99.848 111.925 116.776 121.80020801 Ass.za terr. amb. e dom.re progr. a domicilio (ADI) 41.473 41.967 47.043 49.082 51.19420802 Ass.za terr. amb. e dom.re alle donne (consultori) 96.375 78.395 87.877 91.686 95.63120803 Ass.za terr. amb. e dom.re psichiatrica 174.706 165.160 185.136 193.161 201.47120804 Ass.za terr. amb. e dom.re riabilitativa ai disabili 237.549 176.718 198.092 206.678 215.57120805 Ass.za terr. amb. e dom.re ai tossicodipendenti 80.814 71.325 79.952 83.417 87.00620806 Ass.za terr. amb. e dom.re agli anziani 29.263 27.151 30.435 31.754 33.12020807 Ass.za terr. amb. e dom.re ai malati terminali 2.682 2.842 3.186 3.324 3.46720808 Ass.za terr. amb. e dom.re a persone affette HIV 232 975 1.093 1.140 1.18920901 Ass.za terr. semires.le psichiatrica 53.120 50.637 56.762 59.222 61.77020902 Ass.za terr. semires.le riabilitativa ai disabili 82.224 80.887 90.670 94.600 98.67020903 Ass.za terr. semires.le ai tossicodipendenti 7.383 7.511 8.419 8.784 9.16220904 Ass.za terr. semires.le agli anziani 10.154 9.862 11.055 11.534 12.03020905 Ass.za terr. semires.le a persone affette da HIV 488 551 618 644 67220906 Ass.za terr. semires.le ai malati terminali 0 550 617 643 67121001 Ass.za terr. res.le psichiatrica 43.770 58.441 65.509 68.349 71.290

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

21002 Ass.za terr. res.le riabilitativa ai disabili 132.188 130.608 146.405 152.751 159.32321003 Ass.za terr. res.le ai tossicodipendenti 13.657 10.650 11.938 12.456 12.99121004 Ass.za terr. res.le agli anziani 12.942 14.788 16.577 17.295 18.03921005 Ass.za terr. res.le a persone affette da HIV 0 200 224 234 24421006 Ass.za terr. res.le ai malati terminali 0 0 0 0 021100 Assistenza idrotermale 16.114 15.064 16.886 17.618 18.37629999 Totale Assistenza Distrettuale 4.605.761 4.526.790 5.074.306 5.294.250 5.522.03230100 Attivita` di pronto soccorso 363.819 328.703 368.460 384.430 400.97030201 Ass. ospedaliera acuti Day Hospital/Day Surgery 713.444 639.891 717.286 748.376 780.57530202 Ass. ospedaliera per acuti in degenza ordinaria 3.787.681 3.406.132 3.818.104 3.983.599 4.154.99130300 Interventi ospedalieri a domicilio 1.812 1.749 1.961 2.046 2.13430400 Ass. ospedaliera per lungodegenti 22.954 27.810 31.174 32.525 33.92430500 Ass. ospedaliera per riabilitazione 143.389 137.835 154.506 161.203 168.13930600 Emocomponenti e servizii trasfusionali 52.323 50.482 56.588 59.041 61.58130700 Trapianto organi e tessuti 6.775 5.933 6.651 6.939 7.23739999 Totale Assistenza Ospedaliera 5.092.197 4.598.535 5.154.729 5.378.158 5.609.55149999 TOTALE 10.132.808 9.567.325 10.724.495 11.189.344 11.670.759

LA 2005 - 2009 PROGRAMMATICO Cod. Livello di Assistenza - Euro/000 2005 2006 2007 2008 2009 10100 Igiene e sanita` pubblica 82.264 83.841 85.841 88.541 91.09110200 Igiene degli alimenti e della nutrizione 46.246 48.007 50.007 52.857 55.40710300 Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro 51.898 52.579 54.379 57.079 59.52910400 Sanita` pubblica veterinaria 115.437 116.179 117.979 120.929 123.87910500 Attivita` di prevenzione rivolte alle persone 82.465 83.558 85.658 88.458 91.10810600 Servizio medico legale 56.540 57.836 59.536 62.236 64.68619999 Totale Assistenza sanitaria Collettiva 434.850 442.000 453.400 470.100 485.70020100 Guardia medica 125.585 120.333 118.153 115.053 118.15320201 Medicina generale - Medicina generica 583.451 574.468 578.968 590.058 603.27920202 Medicina generale - Pediatria di libera scelta 131.097 129.982 133.172 134.172 135.47220300 Emergenza sanitaria territoriale 105.649 106.661 113.661 121.017 124.72320401 Ass. farmaceutica - farmacie convenzionate 1.285.862 1.259.991 1.186.366 1.194.647 1.206.94820402 Ass. farmaceutica - Altre forme di erogazione 191.097 200.712 213.143 220.863 223.26320500 Assistenza integrativa 87.986 89.162 91.162 91.777 94.77720601 Assistenza specialistica - Clinica 377.396 443.386 469.044 487.539 525.07020602 Assistenza specialistica - Laboratorio 309.529 285.505 266.940 267.370 276.32020603 Assistenza specialistica - Diagnostica 272.859 272.460 268.180 277.545 296.44420700 Assistenza protesica 100.116 99.848 106.352 113.837 119.227

20801Ass.za terr. amb. e dom.re progr. a domicilio (ADI) 41.473 41.967 59.172 77.936 104.580

20802Ass.za terr. amb. e dom.re alle donne (consultori) 96.375 78.395 83.295 87.195 92.656

20803 Ass.za terr. amb. e dom.re psichiatrica 174.706 165.160 145.594 133.294 133.34420804 Ass.za terr. amb. e dom.re riabilitativa ai disabili 237.549 176.718 182.309 180.009 183.20920805 Ass.za terr. amb. e dom.re ai tossicodipendenti 80.814 71.325 77.225 78.825 79.27520806 Ass.za terr. amb. e dom.re agli anziani 29.263 27.151 34.863 37.763 39.52320807 Ass.za terr. amb. e dom.re ai malati terminali 2.682 2.842 5.242 6.842 9.692

20808Ass.za terr. amb. e dom.re a persone affette HIV 232 975 3.475 5.075 7.525

20901 Ass.za terr. semires.le psichiatrica 53.120 50.637 53.037 52.530 52.48020902 Ass.za terr. semires.le riabilitativa ai disabili 82.224 80.887 89.987 92.896 93.14620903 Ass.za terr. semires.le ai tossicodipendenti 7.383 7.511 9.911 11.411 12.76120904 Ass.za terr. semires.le agli anziani 10.154 9.862 19.112 25.032 26.03220905 Ass.za terr. semires.le a persone affette da HIV 488 551 3.951 5.651 7.10120906 Ass.za terr. semires.le ai malati terminali 0 550 3.950 5.650 8.10021001 Ass.za terr. res.le psichiatrica 43.770 58.441 89.702 106.431 106.90721002 Ass.za terr. res.le riabilitativa ai disabili 132.188 130.608 138.587 142.037 145.83721003 Ass.za terr. res.le ai tossicodipendenti 13.657 10.650 13.600 15.400 17.15021004 Ass.za terr. res.le agli anziani 12.942 14.788 83.071 125.168 189.918

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

21005 Ass.za terr. res.le a persone affette da HIV 0 200 3.950 5.950 7.70021006 Ass.za terr. res.le ai malati terminali 0 0 3.900 5.185 8.73521100 Assistenza idrotermale 16.114 15.064 16.009 17.191 19.21129999 Totale Assistenza Distrettuale 4.605.761 4.526.790 4.665.083 4.831.349 5.068.55830100 Attivita` di pronto soccorso 363.819 328.703 332.203 335.253 336.603

30201Ass. ospedaliera acuti Day Hospital/Day Surgery 713.444 639.891 654.109 661.932 659.840

30202 Ass. ospedaliera per acuti in degenza ordinaria 3.787.681 3.406.132 3.451.854 3.474.531 3.453.04930300 Interventi ospedalieri a domicilio 1.812 1.749 2.900 3.400 4.70030400 Ass. ospedaliera per lungodegenti 22.954 27.810 30.250 30.950 32.30030500 Ass. ospedaliera per riabilitazione 143.389 137.835 132.975 132.260 132.11030600 Emocomponenti e servizii trasfusionali 52.323 50.482 58.682 60.932 63.28230700 Trapianto organi e tessuti 6.775 5.933 11.076 11.467 13.31739999 Totale Assistenza Ospedaliera 5.092.197 4.598.535 4.674.049 4.710.725 4.695.20149999 TOTALE 10.132.808 9.567.325 9.792.532 10.012.174 10.249.459 LA 2005 - 2009 PROGRAMMATICO Costo Pro Capite Popolazione 1 /1/05 5.788.986Cod. Livello di Assistenza - Euro/000 2005 2006 2007 2008 2009 10100 Igiene e sanita` pubblica 14,21 14,48 14,83 15,29 15,7410200 Igiene degli alimenti e della nutrizione 7,99 8,29 8,64 9,13 9,5710300 Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro 8,96 9,08 9,39 9,86 10,2810400 Sanita` pubblica veterinaria 19,94 20,07 20,38 20,89 21,4010500 Attivita` di prevenzione rivolte alle persone 14,25 14,43 14,80 15,28 15,7410600 Servizio medico legale 9,77 9,99 10,28 10,75 11,1719999 Totale Assistenza sanitaria Collettiva 75,12 76,35 78,32 81,21 83,9020100 Guardia medica 21,69 20,79 20,41 19,87 20,4120201 Medicina generale - Medicina generica 100,79 99,23 100,01 101,93 104,2120202 Medicina generale - Pediatria di libera scelta 22,65 22,45 23,00 23,18 23,4020300 Emergenza sanitaria territoriale 18,25 18,42 19,63 20,90 21,5420401 Ass. farmaceutica - farmacie convenzionate 222,12 217,65 204,94 206,37 208,4920402 Ass. farmaceutica - Altre forme di erogazione 33,01 34,67 36,82 38,15 38,5720500 Assistenza integrativa 15,20 15,40 15,75 15,85 16,3720601 Assistenza specialistica - Clinica 65,19 76,59 81,02 84,22 90,7020602 Assistenza specialistica - Laboratorio 53,47 49,32 46,11 46,19 47,7320603 Assistenza specialistica - Diagnostica 47,13 47,07 46,33 47,94 51,2120700 Assistenza protesica 17,29 17,25 18,37 19,66 20,60

20801Ass.za terr. amb. e dom.re progr. a domicilio (ADI) 7,16 7,25 10,22 13,46 18,07

20802Ass.za terr. amb. e dom.re alle donne (consultori) 16,65 13,54 14,39 15,06 16,01

20803 Ass.za terr. amb. e dom.re psichiatrica 30,18 28,53 25,15 23,03 23,0320804 Ass.za terr. amb. e dom.re riabilitativa ai disabili 41,03 30,53 31,49 31,10 31,6520805 Ass.za terr. amb. e dom.re ai tossicodipendenti 13,96 12,32 13,34 13,62 13,6920806 Ass.za terr. amb. e dom.re agli anziani 5,05 4,69 6,02 6,52 6,8320807 Ass.za terr. amb. e dom.re ai malati terminali 0,46 0,49 0,91 1,18 1,67

20808Ass.za terr. amb. e dom.re a persone affette HIV 0,04 0,17 0,60 0,88 1,30

20901 Ass.za terr. semires.le psichiatrica 9,18 8,75 9,16 9,07 9,0720902 Ass.za terr. semires.le riabilitativa ai disabili 14,20 13,97 15,54 16,05 16,0920903 Ass.za terr. semires.le ai tossicodipendenti 1,28 1,30 1,71 1,97 2,2020904 Ass.za terr. semires.le agli anziani 1,75 1,70 3,30 4,32 4,5020905 Ass.za terr. semires.le a persone affette da HIV 0,08 0,10 0,68 0,98 1,2320906 Ass.za terr. semires.le ai malati terminali 0,00 0,10 0,68 0,98 1,4021001 Ass.za terr. res.le psichiatrica 7,56 10,10 15,50 18,39 18,4721002 Ass.za terr. res.le riabilitativa ai disabili 22,83 22,56 23,94 24,54 25,1921003 Ass.za terr. res.le ai tossicodipendenti 2,36 1,84 2,35 2,66 2,9621004 Ass.za terr. res.le agli anziani 2,24 2,55 14,35 21,62 32,8121005 Ass.za terr. res.le a persone affette da HIV 0,00 0,03 0,68 1,03 1,3321006 Ass.za terr. res.le ai malati terminali 0,00 0,00 0,67 0,90 1,5121100 Assistenza idrotermale 2,78 2,60 2,77 2,97 3,3229999 Totale Assistenza Distrettuale 795,61 781,97 805,85 834,58 875,5530100 Attivita` di pronto soccorso 62,85 56,78 57,39 57,91 58,1530201 Ass. ospedaliera acuti Day Hospital/Day 123,24 110,54 112,99 114,34 113,98

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Surgery 30202 Ass. ospedaliera per acuti in degenza ordinaria 654,29 588,38 596,28 600,20 596,4930300 Interventi ospedalieri a domicilio 0,31 0,30 0,50 0,59 0,8130400 Ass. ospedaliera per lungodegenti 3,97 4,80 5,23 5,35 5,5830500 Ass. ospedaliera per riabilitazione 24,77 23,81 22,97 22,85 22,8230600 Emocomponenti e servizii trasfusionali 9,04 8,72 10,14 10,53 10,9330700 Trapianto organi e tessuti 1,17 1,02 1,91 1,98 2,3039999 Totale Assistenza Ospedaliera 879,64 794,36 807,40 813,74 811,0649999 TOTALE 1.750,36 1.652,68 1.691,58 1.729,52 1.770,51

LA 2005 - 2009 PROGRAMMATICO Incidenza % sul Totale

Cod. Livello di Assistenza - Euro/000 2005 2006 2007 2008 2009 10100 Igiene e sanita` pubblica 0,8% 0,9% 0,9% 0,9% 0,9%10200 Igiene degli alimenti e della nutrizione 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5%10300 Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro 0,5% 0,5% 0,6% 0,6% 0,6%10400 Sanita` pubblica veterinaria 1,1% 1,2% 1,2% 1,2% 1,2%10500 Attivita` di prevenzione rivolte alle persone 0,8% 0,9% 0,9% 0,9% 0,9%10600 Servizio medico legale 0,6% 0,6% 0,6% 0,6% 0,6%19999 Totale Assistenza sanitaria Collettiva 4,3% 4,6% 4,6% 4,7% 4,7%20100 Guardia medica 1,2% 1,3% 1,2% 1,1% 1,2%20201 Medicina generale - Medicina generica 5,8% 6,0% 5,9% 5,9% 5,9%20202 Medicina generale - Pediatria di libera scelta 1,3% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3%20300 Emergenza sanitaria territoriale 1,0% 1,1% 1,2% 1,2% 1,2%20401 Ass. farmaceutica - farmacie convenzionate 12,7% 13,2% 12,1% 11,9% 11,8%20402 Ass. farmaceutica - Altre forme di erogazione 1,9% 2,1% 2,2% 2,2% 2,2%20500 Assistenza integrativa 0,9% 0,9% 0,9% 0,9% 0,9%20601 Assistenza specialistica - Clinica 3,7% 4,6% 4,8% 4,9% 5,1%20602 Assistenza specialistica - Laboratorio 3,1% 3,0% 2,7% 2,7% 2,7%20603 Assistenza specialistica - Diagnostica 2,7% 2,8% 2,7% 2,8% 2,9%20700 Assistenza protesica 1,0% 1,0% 1,1% 1,1% 1,2%

20801Ass.za terr. amb. e dom.re progr. a domicilio (ADI) 0,4% 0,4% 0,6% 0,8% 1,0%

20802Ass.za terr. amb. e dom.re alle donne (consultori) 1,0% 0,8% 0,9% 0,9% 0,9%

20803 Ass.za terr. amb. e dom.re psichiatrica 1,7% 1,7% 1,5% 1,3% 1,3%20804 Ass.za terr. amb. e dom.re riabilitativa ai disabili 2,3% 1,8% 1,9% 1,8% 1,8%20805 Ass.za terr. amb. e dom.re ai tossicodipendenti 0,8% 0,7% 0,8% 0,8% 0,8%20806 Ass.za terr. amb. e dom.re agli anziani 0,3% 0,3% 0,4% 0,4% 0,4%20807 Ass.za terr. amb. e dom.re ai malati terminali 0,0% 0,0% 0,1% 0,1% 0,1%

20808Ass.za terr. amb. e dom.re a persone affette HIV 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1%

20901 Ass.za terr. semires.le psichiatrica 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5%20902 Ass.za terr. semires.le riabilitativa ai disabili 0,8% 0,8% 0,9% 0,9% 0,9%20903 Ass.za terr. semires.le ai tossicodipendenti 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%20904 Ass.za terr. semires.le agli anziani 0,1% 0,1% 0,2% 0,3% 0,3%20905 Ass.za terr. semires.le a persone affette da HIV 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1%20906 Ass.za terr. semires.le ai malati terminali 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1%21001 Ass.za terr. res.le psichiatrica 0,4% 0,6% 0,9% 1,1% 1,0%21002 Ass.za terr. res.le riabilitativa ai disabili 1,3% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4%21003 Ass.za terr. res.le ai tossicodipendenti 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% 0,2%21004 Ass.za terr. res.le agli anziani 0,1% 0,2% 0,8% 1,3% 1,9%21005 Ass.za terr. res.le a persone affette da HIV 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1%21006 Ass.za terr. res.le ai malati terminali 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1%21100 Assistenza idrotermale 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2%29999 Totale Assistenza Distrettuale 45,5% 47,3% 47,6% 48,3% 49,5%30100 Attivita` di pronto soccorso 3,6% 3,4% 3,4% 3,3% 3,3%

30201Ass. ospedaliera acuti Day Hospital/Day Surgery 7,0% 6,7% 6,7% 6,6% 6,4%

30202 Ass. ospedaliera per acuti in degenza ordinaria 37,4% 35,6% 35,2% 34,7% 33,7%30300 Interventi ospedalieri a domicilio 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%30400 Ass. ospedaliera per lungodegenti 0,2% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3%30500 Ass. ospedaliera per riabilitazione 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3%

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

30600 Emocomponenti e servizii trasfusionali 0,5% 0,5% 0,6% 0,6% 0,6%30700 Trapianto organi e tessuti 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%39999 Totale Assistenza Ospedaliera 50,3% 48,1% 47,7% 47,0% 45,8%49999 TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

*****

Mentre la spesa per la prevenzione si sta allineando positivamente ai livelli previsti dal PSN, quella ospedaliera si mantiene ancora a livelli molto alti sottraendo risorse in generale all’assistenza distrettuale ed in particolare ad alcune funzioni come l’assistenza domiciliare integrata ed ai malati terminali, l’assistenza residenziale agli anziani non autosufficienti. Le previsioni dei Modelli LA scaturiscono direttamente dall’analisi del costo dei fattori produttivi e dall’incidenza prevista sui macrolivelli LA dagli interventi previsti dal presente piano.

4. Contabilità analitica e certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie

Il risanamento economico-finanziario dovrà essere accompagnato da un processo di revisione delle funzioni contabili delle singole aziende sanitarie, in modo da assicurare la correttezza dei bilanci e la trasparenza dei processi di monitoraggio dei costi programmati. Strumento cardine per conseguire questo obiettivo è da un lato pervenire ad una contabilità analitica codificata ed uniforme per tutte le aziende della Regione e, dall’altro, alla certificazione dei bilanci delle stesse aziende sanitarie da parte di società specializzate. La Regione Campania si era già mossa in questo senso, stabilendo con l’art. 13 della L.R. n. 10/02 (Piano Sanitario Regionale) che “le aziende sanitarie sottopongono i propri bilanci alla valutazione di società di certificazione di riconosciuto prestigio internazionale”. Successivamente, con un approfondito studio svolto nel 2005 dall’Università di Salerno su incarico regionale, si è delineato il procedimento necessario per pervenire alla certificazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico di ciascuna azienda sanitaria nell’arco massimo di tre anni. Nel frattempo, l’importanza dei processi di revisione contabile è stata fatta propria dal legislatore nazionale, che nella finanziaria 2006 (L. 266/05, art. 1, comma 291) ha stabilito che “con decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministro dell’economia … d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni … da emanare entro il 31 marzo 2006, sono definiti i criteri e le modalità di certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, degli IRCCS di diritto pubblico, degli istituti zooprofilattici sperimentali e delle aziende ospedaliere universitarie”.Nelle more della emanazione di tale decreto, entro due mesi dalla stipula del presente accordo, la Regione Campania elaborerà e presenterà ai Ministeri dell’economia e della salute una bozza di provvedimento organico, finalizzato a pervenire:

- nell’arco di un anno dalla sua adozione, alla introduzione di una contabilità analitica codificata ed uniforme per tutte le aziende della Regione;

- nell’arco di tre anni dalla sua adozione alla completa certificazione dei bilanci aziendali; - nonché ad una serie di obiettivi intermedi, finalizzati ad assicurare una crescente qualità,

correttezza e trasparenza delle contabilità oggetto di monitoraggio trimestrale ed annuale. Entro tre mesi dalla stipula del presente accordo, qualora non sia stato ancora emanato il suddetto decreto, tenuto conto delle eventuali osservazioni dei Ministeri, la Regione Campania darà immediata attuazione al proprio piano.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

5. Situazione e copertura del debito cumulato fino al 31 dicembre 2005

Il debito cumulato fino al 31 dicembre 2005 verso fornitori e cessionari allo stato è valutabile in linea capitale, in circa 6.914 milioni di euro, di cui:

1. 2.750 milioni oggetto di transazione finanziaria (Soresa) e da ammortizzare su un arco temporale trentennale. Per essi la regione ha già disposto la copertura economico-finanziaria a valere sull’incremento (al di sotto della misura massima) già deliberato delle aliquote di IRAP e addizionale regionale all’IRPEF per 170 milioni annui;

2. ulteriori 4.164 milioni a fronte dei quali la regione ha titolo alle seguenti entrate:

- spettanze residue anni 2001-2005 (subordinate per l’anno 2005 all’approvazione del DPCM di riparto delle somme da compartecipazione IVA): 2.570 milioni di euro (di cui 430 milioni erogati nel 2005 e trasferiti alle aziende nel corso del 2006 e 832 milioni di euro erogati a fine 2006);

- ripiano dei disavanzi 2002-2004: 100 milioni di euro;

- ripiano dei disavanzi di irccs e policlinici periodo 2001-2003: 124 milioni di euro;

- somme rivenienti dall’automatismo fiscale (articolo 1, comma 174, legge 311/2004, come integrato dall’articolo 1, comma 277, legge 266/2005) relativo all’anno d’imposta 2006, per la copertura del disavanzo 2005: 218 milioni di euro, come quantificati dal competente Dipartimento per le Politiche Fiscali, la cui erogazione presumibilmente avverrà nel 2008;

Conseguentemente il debito è rideterminato in 1.152 milioni di euro. Considerando le seguenti ulteriori coperture:

- somme rivenienti dalla copertura regionale disposta per il deficit del 2005 e pari a 200 mln di euro;

- concorso statale al ripiano dei disavanzi 2005 e precedenti (quota parte dell’accantonamento di 3.000 mln di euro previsto nella legge finanziaria per il 2007): stimabile in circa 320 milioni di euro, in attesa del perfezionamento dell’iter legislativo ed amministrativo,

il debito residuo è pari a circa 630 milioni di euro.

Con riferimento al predetto livello di circa 630 milioni di euro di debito:

1) lo Stato si impegna ad attivare gli strumenti legislativi ed amministrativi per consentirne il rimborso nel corso dell’anno 2008, mediante l’erogazione alla Regione di una somma a titolo di prestito di ammontare pari al debito da estinguere;

2) in relazione a tale operazione finanziaria da parte dello Stato, la regione garantisce per via legislativa la copertura e conseguentemente si impegna a rimborsare mediante versamento annuale all’entrata del bilancio dello Stato, a decorrere dal 2008, una somma pari a 38 milioni di euro per trenta anni, derivanti da specifiche entrate certe e vincolate. L’importo di detta rata deriva dall’ applicazione di un interesse, a carico della Regione, pari al 4,57%, ovvero il tasso corrente di mercato relativo al BTP scadenza febbraio 2037, ed equivalente ad un tasso euribor a 6 mesi + 14.5 punti base.

Qualora dalle operazioni di accertamento definitivo del debito cumulato al 31 dicembre 2005 deriverà un livello complessivo del debito inferiore, in conseguenza del quale lo Stato procederà all’erogazione di un prestito in favore della Regione di entità inferiore, la predetta rata di 38 milioni di euro a carico della regione sarà conseguentemente rideterminata.

Qualora la predetta operazione finanziaria SORESA sia completata ad un livello inferiore ai 2.750 milioni di euro, lo Stato si impegna ad erogare l’ulteriore importo di prestito corrispondente al

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

differenziale non coperto dalla predetta operazione SORESA. Resta ferma la complessiva copertura a carico della Regione dell’ammortamento del debito per 208 milioni annui per trenta anni

Ricognizione delle posizioni debitoria e creditoria e procedure di pagamento.

Con riferimento al debito che non è stato oggetto di transazione finanziaria, la Regione si impegna a procedere all’accertamento completo e definitivo della situazione debitoria, ivi comprese le eventuali somme dovute a titolo di interesse per i ritardati pagamenti, entro il 30/06/2007. Ciò anche al fine di predisporre gli adeguati strumenti di copertura. A tal fine la Regione si impegna ad attivare il seguente procedimento accertativo che coinvolgerà anche la posizione debitoria regionale generata dalla gestione dell’esercizio 2006. La struttura amministrativa responsabile del procedimento è individuata presso la So.Re.Sa. S.p.a.

(1) procedura di determinazione della posizione debitoria a. La struttura amministrativa di cui sopra acquisisce dalle aziende l’elenco completo

dei loro fornitori, nonché di ogni altro soggetto creditore delle aziende stesse, ai quali invia un prospetto standard in formato elettronico, con il quale si richiedono:

i. Dettaglio fatture emesse fino al 31.12.2005 (Numero, data, importo, nota di credito, eventuali anticipi ricevuti, indicazione di eventuali cessionari e/o mandatari all’incasso, procedure legali in corso, ASL/AO debitrice) e di ogni altro titolo che abbia dato luogo ad iscrizione di un credito da parte dei soggetti terzi;

ii. Dettaglio fatture emesse dal 1 gennaio 2006 sino al 31.12.2006 (Numero, data, importo, nota di credito, eventuali anticipi ricevuti, indicazione di eventuali cessionari e/o mandatari all’incasso, procedure legali in corso, ASL/AO debitrice) e di ogni altro titolo che abbia dato luogo ad iscrizione di un credito da parte dei soggetti terzi;

b. La struttura amministrativa richiede alle Aziende sanitarie, distintamente per ciascun soggetto per il quale risulti aperta una posizione debitoria:

i. Dettaglio fatture ricevute fino al 31.12.2005 (Numero, data, importo, nota di credito, eventuali anticipi versati, indicazione di eventuali notifiche ricevute di cessionari e/o mandatari all’incasso, procedure legali in corso) e ogni altro titolo che abbia dato luogo ad iscrizione di un debito;

ii. Dettaglio fatture ricevute dal 1 gennaio 2006 sino al 31.12.2006 (Numero, data, importo, nota di credito, eventuali anticipi versati, indicazione di eventuali notifiche ricevute di cessionari e/o mandatari all’incasso, procedure legali in corso) e ogni altro titolo che abbia dato luogo ad iscrizione di un debito;

iii. Dettaglio dei titoli che abbiano dato luogo a iscrizione di debiti verso altri soggetti;

iv. Verifica dei documenti sottostanti alle scritture contabili e della sussistenza del debito aziendale.

c. Sulla base delle informazioni ricevute, la struttura amministrativa verifica e riconcilia le posizioni per le quali sussiste una coincidenza di informazioni rese dalle aziende e dai soggetti creditori. I relativi dati sono trasmessi alle aziende. Le aziende

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

e la struttura amministrativa procedendo alla certificazione delle posizioni debitorie pagabili.

Relativamente alle posizioni non riconciliate la struttura dispone un supplemento di istruttoria, fornendo in proposito istruzioni puntuali alle proprie aziende.

In particolare ove la posta risulti iscritta a debito dell’azienda sanitaria, ma non a credito di terzi, l’indagine è volta a stabilire se possa essere cancellata dalla contabilità aziendale. In particolare la struttura amministrativa procede alla ricognizione delle procedure di pignoramento subite dalle aziende, verificando la cancellazione dalle rispettive contabilità dei debiti per i quali le procedure si sono concluse; procede alla verifica e alla cancellazione dei debiti che, inseriti nelle operazioni di cartolarizzazione/ristrutturazione finanziaria, non sono stati cancellati dai debiti commerciali. L’insussistenza del debito è certificata dall’azienda sanitaria e dalla struttura amministrativa che ne ordina e ne verifica la cancellazione dalla contabilità aziendale. Dei debiti cancellati è data informazione a specifica struttura presso l’Assessorato alla Sanità e al Bilancio, ai Ministeri della salute e dell’economia e delle finanze. La struttura amministrativa dispone e verifica che presso le aziende sia apposto un timbro sulle fatture o altri titoli indicante l’avvenuto pagamento ovvero altra causa che ha dato luogo alla cancellazione del debito.

Ove il debito non risulti iscritto nella contabilità l’azienda richiede al creditore la produzione della documentazione idonea a dimostrare il proprio credito. Le procedure per il riconoscimento del credito vantato dai terzi e la conseguente iscrizione in contabilità del debito aziendale sono precisamente fissate dalla struttura amministrativa regionale. Tutte le iscrizioni di debiti sono certificate dall’azienda sanitaria e dalla struttura amministrativa e sono comunicate alla specifica struttura amministrativa presso l’Assessorato alla Sanità e al Bilancio, ai Ministeri della salute e dell’economia e delle finanze.

d. Con riferimento alle posizioni per le quali sussiste un contenzioso in atto la struttura amministrativa si avvale di un adeguato supporto tecnico-legale. Le posizioni sono elencate e per ciascuna sono fornite informazioni sul contenzioso alla specifica struttura amministrativa presso l’Assessorato alla Sanità e al Bilancio.

e. La struttura amministrativa predispone un elenco delle posizioni di debito/credito interne al sistema sanitario regionale.

(2) procedura di determinazione della posizione creditoria

a. La struttura amministrativa procede alla ricognizione puntuale dei crediti vantati dalle aziende verso soggetti terzi. In particolare, per ciascuna azienda, individua l’elenco completo dei soggetti debitori, del titolo da cui discende il credito aziendale, di eventuali contenziosi in essere. Sulla base di questa ricostruzione procede ad un riscontro presso i debitori individuati al fine della riconciliazione del dato.

Relativamente alle posizioni non riconciliate la struttura dispone un supplemento di istruttoria fornendo in proposito istruzioni puntuali alle proprie aziende. In particolare ove sia accertata, l’insussistenza o l’inesigibilità del credito è certificata dall’azienda e dalla struttura amministrativa che ne ordina e ne verifica la cancellazione dalla contabilità aziendale. Dei crediti cancellati è data informazione

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

alla specifica struttura presso l’Assessorato alla Sanità e al Bilancio, ai Ministeri della salute e dell’economia e delle finanze.

b. Con riferimento alle posizioni per le quali sussiste un contenzioso in atto la struttura amministrativa si avvale di un adeguato supporto tecnico-legale. Le posizioni sono elencate e per ciascuna sono fornite informazioni sul contenzioso alla specifica struttura presso l’Assessorato alla Sanità e al Bilancio.

(3) procedura di pagamento del debito cumulato fino al 31 dicembre 2005

Sulla base della ricognizione del debito effettuata, la struttura amministrativa informa mensilmente (oltre che la struttura presso l’Assessorato alla Sanità e al Bilancio) i Ministeri dell’economia e delle finanze e della salute al fine di procedere al pagamento dei debiti certificati.La struttura amministrativa gestisce in modo accentrato il pagamento dei debiti certificati, avvalendosi delle somme che si renderanno via via disponibili (progressive erogazioni statali e altre somme riscosse) e che si riferiscono a poste di bilancio relative agli anni 2005 e precedenti. E’ tassativamente escluso l’utilizzo delle risorse correnti, ivi comprese quelle relative a poste di bilancio afferenti all’anno 2006, per il pagamento dei predetti debiti. All’atto del pagamento la struttura amministrativa verifica l’immediata cancellazione dalle contabilità aziendali del debito estinto, dispone e verifica che sia apposto un timbro sulle fatture o altri titoli indicante l’avvenuto pagamento. Del pagamento e della cancellazione del relativo debito la struttura amministrativa dà comunicazione (oltre che alla struttura presso l’Assessorato alla Sanità e al Bilancio) ai predetti Ministeri, allegando copia dei titoli di pagamento e copia dei conti di bilancio da cui si evinca la cancellazione delle poste debitorie.

6. – Manovra So.Re.Sa.

Relativamente ai debiti e disavanzi maturati a tutto il 31.12.2005 la Regione, in conformità a quanto previsto dal punto 1.4 del Patto Nazionale per la Salute approvato con l’Intesa Stato Regioni del 5.10.06 (Repertorio n. 2648) e dall’art.1, comma 796, lettera e) della L 296/06, sta portando a termine una copertura pluriennale con la manovra gestita dalla So.Re.Sa. S.p.A. illustrata nella scheda allegata e che si concluderà definitivamente entro il 31.03.2007.

Tale manovra rientra tra le operazioni consentite ai sensi dell’art. 1, comma 739 della L 296/06.

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Operazione di gestione del debito e disavanzo regionale da parte della SO.RE.SA. S.p.A.

La SO.RE.SA. S.p.A. è una società unipersonale di scopo della Regione Campania costituita con D.G.R.C. n. 361 del 27.02.2004, attuativa del disposto dell’art. 6 della L.R. 28/2003. Con L.R. n. 24/2005 è stato trasferito alla So.Re.Sa. (art. 2, commi 6 – 16) il compito di gestire il debito sanitario regionale maturato fino al 31.12.2005 ai fini della sua progressiva estinzione. In attuazione della L.R. 24/2005, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera 113 del 2006, che ha specificato le azioni di intervento della So.Re.Sa.

L'operazione posta in essere dalla So.re.sa S.p.a. (Società Regionale per la Sanità) per conto della Regione Campania si è articolata in due fasi: - identificazione delle modalità per l'estinzione del debito sanitario esistente al 31.12.2005 senza che l’operazione avesse conseguenze sulla spesa corrente regionale . - accertamento del debito alla predetta data e sua estinzione. La prima fase ha portato alla creazione di risorse aggiuntive rispetto elle esistenti, attraverso una manovra di natura tributaria (aumento addizionali IRPEF e IRAP) idonea a determinare una nuova unità di conto, vincolata, nel bilancio regionale, in via esclusiva alla operazione di estinzione del debito. Questa operazione ha portato alla creazione di una finanza aggiuntiva, con inizio dall’anno 2005, di 170 milioni a valere su di una operazione da strutturare per 30 anni (con un anno di preammortamento). Sulla base di tale provvista, è stata bandita una gara tra le più importanti banche europee che ha portato a costruire una operazione di cartolarizzazione dei crediti sanitari, nel rispetto delle direttive Eurostat e delle disposizioni interne dello Stato italiano vigenti al momento. L'operazione è stata aggiudicata agli istituti vincitori il 1 aprile 2006 ed ha portato alla disponibilità di una provvista aggiuntiva rispetto a quella esistente che può variare da un minimo di 2.520 milioni ad un massimo di 2.750 milioni di euro circa a seconda delle modalità di collocazione dei titoli nel mercato. Attualmente l'operazione è subordinata esclusivamente alla stabilizzazione del rating regionale ed è da ritenersi conclusa per i restanti profili. La seconda fase dell'attività posta in essere dalla Società è stata - come detto - l'accertamento del debito sanitario (fornitori di beni e servizi, case di cura, farmacie, laboratori, riabilitazione, istituti di cura temporaneamente accreditati) esistente e non ancora ristrutturato. Questa attività è stata realizzata con la creazione di una piattaforma informatica che, incrociando i dati provenienti dai creditori e dalle ASL, ha consentito di determinare il debito. Esso è risultato pari a circa 4.100 milioni di euro La sua composizione è stata imputata per 2.100 milioni circa a ritardi sui trasferimenti dallo Stato e per la restante parte da diseconomia realizzate in passato. Va precisato che la somma considerata è stata valutata nei suoi termini massimi in quanto, in via prudenziale, sono state considerate debito anche situazioni oggetto di contenzioso; situazioni che si intende transigere nella misura più utile per le Regioni. Con Deliberazione n. 1338 del 3.8.06 la Giunta Regionale ha approvato il piano di estinzione del debito proposto dalla So.Re.Sa .

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Allegato 1 ACCORDI SANCITI DALLA CONFERENZA STATO-REGIONI RILEVANTI AI FINI DELL’APPLICAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA

ANNO 2001

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO DI LINEE – GUIDA CONCERNENTI “MALATTIA DI CREUTZFELD – JACOB IN ITALIA: NORME PER L’ASSISTENZA DEI PAZIENTI E PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE IN AMBIENTE OSPEDALIERO”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO DI “LINEE - GUIDA SULLE MODALITÀ PER L'IDENTIFICAZIONE DEL NEONATO”.

ANNO 2002 Oggetto

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SULLE MODALITÀ DI EROGAZIONE DEI FONDI RELATIVI AL “PROGRAMMA NAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE PER LE CURE PALLIATIVE”, DI CUI ALL’ARTICOLO 1 DEL DECRETO LEGGE 28 DICEMBRE 1998, N. 450, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 26 FEBBRAIO 1999, N. 39. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE , LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO DI LINEE-GUIDA PER IL TRAPIANTO RENALE DA DONATORE VIVENTE E DA CADAVERE.

ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO, SULLE MODALITÀ DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE E INDIRIZZI APPLICATIVI SULLE LISTE DI ATTESA.

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUI REQUISITI DELLE STRUTTURE IDONEE AD EFFETTUARE TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI E SUGLI STANDARD MINIMI DI ATTIVITÀ DI CUI ALL'ARTICOLO 16, COMMA 1, DELLA LEGGE 1° APRILE 1999, N. 91 RECANTE "DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRELIEVI E DI TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI".

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO PER L’INDIVIDUAZIONE DEL BACINO DI UTENZA MINIMO, RIFERITO ALLA POPOLAZIONE, CHE COMPORTA L’ISTITUZIONE DEI CENTRI INTERREGIONALI PER I TRAPIANTI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 10, COMMA 2, DELLA LEGGE 1° APRILE 1999, N. 91, RECANTE: “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRELIEVI E DI TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI”. ACCORDO TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROV INCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER LE ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO PER IL REPERIMENTO DI ORGANI E DI TESSUTI IN AMBITO NAZIONALE AI FINI DEL TRAPIANTO” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER IL PRELIEVO, LA CONSERVAZIONE E L’UTILIZZO DI TESSUTO MUSCOLO-SCHELETRICO” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA AI PAZIENTI TRAUMATIZZATI CON MIELOLESIONI E/O CEREBROLESI.

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLE MODIFICHE AL CALENDARIO DELLA VACCINAZIONE ANTIPOLIOMELITICA. SCHEMA DI ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E LE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO IN MATERIA DI CAMPAGNE INFORMATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA IODIOPROFILASSI

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUI CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEI CENTRI INTERREGIONALI DI RIFERIMENTO DELLE MALATTIE RARE. ACCORDO TRA IL GOVERRNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO DI INDICAZIONI PER L'ATTUAZIONE DEL PUNTO A) DELL'ACCORDO STATO-REGIONI DEL 14 FEBBRAIO 2002 (REPERTORIO ATTI N. 1386), SULLE MODALITA' DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE E INDIRIZZI APPLICATIVI SULLE LISTE DI ATTESA ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE SANITARIA E PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLE AZIENDE SANITARIE LOCALI”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO DI LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI DAY SURGERY”. ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI, LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE PER L'ATTIVAZIONE DEI PROGRAMMI DI INVESTIMENTO IN SANITÀ”.

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ANNO 2003

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI

BOLZANO RELATIVO AGLI ASPETTI IGIENICO-SANITARI CONCERNENTI LA COSTRUZIONE, LA MANUTENZIONE

E LA VIGILANZA DELLE PISCINE A USO NATATORIO.

ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI, E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, RELATIVO ALLA DEFINIZIONE DI ALCUNE MODALITÀ APPLICATIVE DEGLI ARTICOLI 3 COMMA 1, 4 COMMA 1 , 7 COMMA 2 DELL’ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO APPROVATO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 1° DICEMBRE 2000, PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DI SOGGIORNO PER CURE DEI SOGGETTI PORTATORI DI HANDICAP IN CENTRI ALL’ESTERO DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE:”LINEE-GUIDA PER IL RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’UTILIZZO EXTRAOSPEDALIERO DEI DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTI RECANTE “INDICATORI PER LA VERIFICA DEI RISULTATI OTTENUTI DALLA RETE DI ASSISTENZA AI PAZIENTI TERMINALI E PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI EROGATE ACCORDO TRA I MINISTRI DELLA SALUTE, DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, PER L'ADOZIONE DEI PIANI NAZIONALI TRIENNALI DI SORVEGLIANZA SANITARIA ED AMBIENTALE SU EVENTUALI EFFETTI DERIVANTI DALL'UTILIZZAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI. ACCORDO - ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “LINEE GUIDA SU FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO E ADDESTRAMENTO PERMANENTE DEL PERSONALE OPERANTE NEL SISTEMA DI EMERGENZA/URGENZA”. ACCORDO TRA MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “LINEE-GUIDA IN TEMA DI RACCOLTA, MANIPOLAZIONE E IMPIEGO CLINICO DELLE CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE (CSE).” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “AGGIORNAMENTO DEL PREZZO UNITARIO DI CESSIONE DEL SANGUE E DEGLI EMOCOMPONENTI TRA SERVIZI SANITARI PUBBLICI". ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO :” PIANO NAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DEL MORBILLO E DELLA ROSOLIA CONGENITA” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO PER LA DEFINIZIONE DEI REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI ED ORGANIZZATIVI MINIMI RICHIESTI PER L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI VETERINARIE DA PARTE DI STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO :”LINEE GUIDA PER L’ACCERTAMENTO DELLA SICUREZZA DEL DONATORE DI ORGANI”.

ANNO 2004

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLE "LINEE GUIDA PER L'IDONEITÀ ED IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI INDIVIDUATI DALLE REGIONI COME STRUTTURE IDONEE AD EFFETTUARE TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI".

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, SULLE TIPOLOGIE DI TRAPIANTO PER LE QUALI È POSSIBILE DEFINIRE STANDARD DI QUALITÀ DELL’ASSISTENZA.

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “LINEE GUIDA PER LE UNITÀ SPINALI UNIPOLARI”.

INTESA SULL’ACCORDO TRA LA FEDERTERME E LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO PER L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI TERMALI PER IL BIENNIO 2003-2004. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO CONCERNENTE “ATTIVITÀ DEI CENTRI PER EDUCAZIONE E RIABILITAZIONE VISIVA E CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DI CUI ALLA LEGGE 28 AGOSTO 1997, N. 284” PUNTO 18 DELL'O.D.G. - REPERTORIO ATTI N. 2014 ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO RECANTE :"REQUISITI MINIMI E CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI LABORATORI DI ANALISI NON ANNESSI ALLE INDUSTRIE ALIMENTARI AI FINI DELL'AUTOCONTROLLO". ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUI CRITERI E LE

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MODALITÀ PER L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI CHE NON SODDISFANO IL PRINCIPIO DI APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA E DI ECONOMICITÀ NELLA UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE, IN ATTUAZIONE DEL PUNTO 4.3 DELL’ACCORDO 22 NOVEMBRE 2001 TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME, AI FINI DELLA VERIFICA AI SENSI DELL’ARTICOLO 52, COMMA 4, LETT. B), DELLA LEGGE 27 DICEMBRE 2002, N. 289. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, IL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO, IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE “LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO N. 1774/92 DEL PARLAMENTO E DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA DEL 3 OTTOBRE 2002 RELATIVO ALLE NORME SANITARIE APPLICABILI AI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE NON DESTINATI AL CONSUMO UMANO”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE:”LINEE-GUIDA PER LE ATTIVITÀ DI GENETICA MEDICA”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLA DEFINIZIONE DI REQUISITI PER L’AUTORIZZAZIONE ALL’APERTURA ED ESERCIZIO DEGLI STABILIMENTI TERMALI E SPECIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE PRESTAZIONI IDROTERMALI A CARICO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SU: “LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE LISTE DI ATTESA E L’ASSEGNAZIONE DEGLI ORGANI NEL TRAPIANTO DI FEGATO DA DONATORE CADAVERE”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SU: “LINEE-GUIDA SULLE MODALITÀ DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ DI REPERIMENTO, TRATTAMENTO, CONSERVAZIONE E DISTRIBUZIONE DI CELLULE E TESSUTI UMANI A SCOPO DI TRAPIANTO”, IN ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 15, COMMA 1, DELLA LEGGE 1° APRILE 1999, N. 91.

RETTIFICA AL TESTO DELL’ ACCORDO SANCITO IN CONFERENZA IL 20 MAGGIO 2004 TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE P.A. SUL DOCUMENTO: “LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE CLINICA DEI FARMACI IN ETÀ PEDIATRICA”, ATTO REP. N. 2013. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME PER LA GESTIONE DELLA FASE TRANSITORIA DI ADOZIONE DELLA VERSIONE ITALIANA 2002 DELLA INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF DISEASES 9TH REVISION – CLINICAL MODIFICATION (ICD9CM), AI FINI DELLA COMPILAZIONE DELLA SDO. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SULLA PROPOSTA DI RIPARTIZIONE DEL FONDI DESTINATI PER L’ANNO 2004 ALLE ATTIVITÀ DEI CENTRI DI RIFERIMENTO INTERREGIONALI PER I TRAPIANTI, IN ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 2 TER, COMMA 3, DELLA LEGGE 26 MAGGIO 2004, N. 138.

ANNO 2005

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO AVENTE AD OGGETTO “LINEE GUIDA RECANTE INDICAZIONI AI LABORATORI CON ATTIVITÀ DI DIAGNOSI MICROBIOLOGICA E CONTROLLO AMBIENTALE DELLA LEGIONELLOSI”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO AVENTE AD OGGETTO “LINEE GUIDA RECANTE INDICAZIONI SULLA LEGIONELLOSI PER I GESTORI DI STRUTTURE TURISTICO-RECETTIVE E TERMALI. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO CONCERNENTE CRITERI PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI DI AUTOCONTROLLO, PER L’IDENTIFICAZIONE E LA GESTIONE DEI PERICOLI NEL SETTORE CARNI

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, CONCERNENTE “LINEE DI INDIRIZZO PER LA DEFINIZIONE DEL PERCORSO ASSISTENZIALE AI PAZIENTI CON ICTUS CEREBRALE”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E I PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME RECANTE “LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SOCCORSO SANITARIO IN ELICOTTERO”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E I PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, CONCERNENTE IL NUOVO PIANO NAZIONALE VACCINI.

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Allegato 2

Linee guida per l’adeguamento alle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2006-2008

LINEE ATTUATIVE DEL PSN 2006-2008

Il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 partendo dall’analisi del contesto italiano nei vari ambiti istituzionali, demografici ed economici individua i vincoli e le opportunità di cui tener conto nel suo triennio di vigenza. Nel rispetto delle competenze statali e regionali definite dalla modifica al titolo V della Costituzione introdotto dalla legge costituzionale 3/2001, il PSN riconosce come obiettivo centrale del SSN la garanzia dell’effettiva capacità del sistema di erogare i livelli essenziali di assistenza nel rispetto delle caratteristiche fondanti il Servizio stesso, in particolare: l’universalità, la sostanziale gratuità di accesso a prestazioni appropriate, la garanzia uniforme delle stesse nel Paese, il rispetto della libera scelta e del pluralismo erogativo. Il PSN assume la necessità che lo Stato e le Regioni si impegnino in una cooperazione sinergica per individuare strategie condivise al fine di superare le diseguaglianze ancora presenti in termini di risultati di salute, di accessibilità e di promozione di una sempre maggiore qualità dei servizi, nel rispetto delle risorse programmate. Nell’attuale quadro di federalismo sanitario, il PSN indica la necessità che Governo e Regioni concordino linee di indirizzo perché le strategie individuate possano declinarsi in programmi attuativi, nel rispetto delle autonomie regionali e delle diversità territoriali. Trasversalmente alle strategie di sviluppo del sistema lo Stato e le Regioni, nell’ambito delle proprie competenze, devono concorrere alla individuazione e alla attuazione delle modalità e degli strumenti della cooperazione tra i vari livelli istituzionali rispettosi della sussidiarietà orizzontale e verticale. Uno strumento proficuamente utilizzato nel triennio di vigenza del precedente PSN è lo strumento pattizio degli accordi e dell’intesa, sanciti in Conferenza Stato-Regioni, quale modalità nuova e sussidiaria per affrontare e risolvere le problematiche che vedevano coinvolti i diversi livelli di governo sui problemi in materia di tutela della salute. Il Piano conferma tale strumento come modalità di attuazione dei principi e obiettivi da esso stabiliti. Altro strumento è quello degli accordi tra tutte le Regioni o tra alcune Regioni per quelle materie di interesse regionale, che pur nel rispetto dell’autonomia regionale, vengono meglio affrontate tramite linee operative comuni, come ad es. accordi per la costituzione di reti di servizi assistenziali o tra piccole regioni e grandi o tra regioni vicine per la messa in comune di particolari servizi o l’erogazione di altri.

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Una tematica particolarmente presente nel PSN 2006-2008 è l’integrazione, non solo tra le varie componenti e i vari livelli del SSN, ma anche di tutti gli altri attori istituzionali, per lo sviluppo di politiche intersettoriali in cui un ruolo rilevante abbia la valutazione che le politiche stesse hanno in termini di promozione e mantenimento dello stato di salute. Un ambito dove l’integrazione è essenziale per il raggiungimento di risultati duraturi e tangibili è il socio-sanitario, per questo va potenziata la sinergia tra ASL e Comuni tramite una programmazione integrata e partecipata per rendere finalmente fruibile omogeneamente sul territorio l’assistenza socio-sanitaria, oggi erogata in alcune realtà locali in maniera frammentaria e discontinua. Infine vanno individuate modalità agili di condivisione ed implementazione di strumenti tecnici quali linee guida, standard, protocolli, modelli operativi per particolari tematiche la cui importanza richiede una validazione congiunta tra lo Stato e le Regioni. 1. La garanzia dei LEA Per garantire che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza sia efficace, appropriata ed omogenea sul territorio nazionale, nell’ambito delle risorse programmate, occorre rendere coerente la programmazione dell’offerta sanitaria con il mutare dei contesti socio-economici, tecnologici e soprattutto demografico-epidemiologici e della conseguente domanda di assistenza territoriale scaturita in particolare dalla cronicità, di cui il SSN non si è fatto ancora sufficientemente carico in alcune zone del Paese. E’ necessario, pertanto:

- partendo dall’analisi della domanda, stabilire gli standard quantitativi e qualitativi dei livelli, al di sotto dei quali essi non possono essere considerati garantiti, in particolare per l’assistenza domiciliare integrata, per l’assistenza residenziale e semiresidenziale per anziani e disabili, tenendo conto dell’esperienza maturata in altri ambiti regionali;

- adottare provvedimenti per il raggiungimento, entro il triennio di vigenza del PSN 2006-2008, degli standard stabiliti;

- individuare le prestazioni che, più frequentemente, sono oggetto di eccessiva variabilità ed inappropriatezza prescrittiva e definirne le condizioni di erogabilità;

- rendere accessibili in maniera omogenea sul territorio regionale le prestazioni specialistiche di alta complessità, con particolare riguardo a quelle prestazioni che hanno importanti ricadute in termini di esiti;

- finalizzare il completamento del programma ex articolo 20 della legge 67/88 al superamento del divario strutturale nell’offerta sanitaria tra le diverse realtà regionali.

- adottare provvedimenti per la garanzia dell’accessibilità alle prestazioni dei livelli di assistenza su tutto il territorio regionale, tendendo conto delle peculiarità presenti nelle isole minori e nelle comunita’ montane isolate.

2. Riorganizzare le cure primarie

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Il ruolo primario nel governo della domanda e dei percorsi sanitari è del medico di medicina generale, ma perché il MMG possa assumere pienamente questa funzione è necessario completare il percorso che conduce alla realizzazione di forme aggregate ed integrate di organizzazione della medicina primaria, con il coinvolgimento dei medici di continuità assistenziale e degli altri specialisti territoriali. In tal senso va portata avanti anche la riorganizzazione dell’assistenza pediatrica, favorendo forme associative dei pediatri di libera scelta e la condivisione di spazi e studi con i MMG al fine di favorire una collaborazione che possa garantire la continuità assistenziale nel passaggio dall’età pediatrica all’età adulta. Nel triennio occorre:

- completare, nell’ambito dell’attuazione degli accordi convenzionali con i MMG e i PLS, il processo di riorganizzazione delle cure primarie;

- perseguire il coordinamento funzionale dell’attività dei MMG, dei PLS, MCA con l’ospedale e con i servizi e le attività distrettuali

3. La razionalizzazione della rete ospedaliera Lo sviluppo tumultuoso della tecnologia, l’incremento vertiginoso dei costi, l’altissima specializzazione richiesta all’ospedale, l’evoluzione delle tecniche chirurgiche ed anestesiologiche che consentono di effettuare sempre più interventi in regime di ricovero diurno, rendono necessaria una riflessione sullo sviluppo che la rete ospedaliera dovrà assumere nel medio e lungo periodo. E’ necessario che l’offerta si differenzi in base ai livelli di complessità raggiunti dalle strutture ospedaliere, in particolare organizzandosi in ospedali di altissima specializzazione nei quali concentrare la casistica più complessa, che possano assumere funzioni di riferimento rispetto ai presidi ospedalieri di medie dimensioni o di livello locale e alle strutture territoriali, mediante protocolli di accesso condivisi, la messa in rete, l’elaborazione di linee guida e la formazione anche a distanza. Una particolare attenzione nell’ambito delle cure ospedaliere va posta alla prevenzione e al contenimento del dolore, soprattutto in quelle condizioni in cui è spesso sottovalutato, come ad esempio durante il travaglio e nel parto. La razionalizzazione dell’erogazione delle prestazioni ospedaliere e l’incremento delle attività in ricovero diurno consentirà di portare a termine, nelle Regioni in cui il processo non è ancora concluso, la riorganizzazione della rete ospedaliera adeguando la funzionalità e la dotazione di posti letto regionali agli standard previsti dall’intesa 23 marzo 2005. Nel triennio occorre:

- adeguare la rete ospedaliera a quanto previsto dall’intesa 23 marzo 2005, nei tempi previsti dall’intesa stessa;

- recepire ed attuare nelle aziende e nei presidi ospedalieri i contenuti dell’accordo Stato-Regioni 24 maggio 2001 “Linee guida inerenti il Progetto Ospedale senza dolore”;

- promuovere la realizzazione di reti regionali ospedaliere ed ambulatoriali per particolari patologie o per le specialità non ancora integrate in modelli gestionali;

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- sviluppare i rapporti tra i presidi delle reti esistenti per produrre, diffondere e consolidare protocolli diagnostico-terapeutici, in particolare per le malattie rare;

- attivare accordi e procedure che consentano l’attività di team o professionisti impegnati nei centri di altissima complessità assistenziale presso altre strutture del SSN a minor complessità assistenziale.

4. Il governo clinico e la qualità nel SSN L’obiettivo fondamentale dei programmi di miglioramento della qualità è che ogni paziente riceva quella prestazione che produca il miglior esito possibile in base alle conoscenze disponibili e che comporti il minor rischio di danni conseguenti al trattamento, con il minor consumo di risorse e con la massima soddisfazione per il paziente. Il SSN, riconoscendo questo obiettivo come proprio, ha promosso l’utilizzo nel nostro Paese degli strumenti del Governo clinico per ottenere il miglioramento della qualità delle cure e per lo sviluppo delle capacità complessive e dei capitali del SSN. Per raggiungere questi obiettivi è necessario nel triennio:

- prevedere nelle strutture ospedaliere unità/funzioni di gestione del rischio multidisciplinari;

- implementare nelle strutture ospedaliere l’utilizzo di linee guida nella pratica clinica, percorsi assistenziali, raccomandazioni, adottando strumenti per la verifica del grado di adesione ad essi raggiunto;

- adottare strumenti per la valutazione degli esiti; - adottare strumenti per la valutazione della qualità dell’informazione, del

grado di empowerment raggiunto dal paziente e del suo gradimento. 5. L’integrazione tra i diversi livelli di assistenza La degenza ospedaliera si sta riducendo costantemente negli anni grazie allo sviluppo delle tecnologie e all’incremento dell’efficacia dei farmaci. A volte, però, la dimissione, appropriata dal punto di vista clinico, viene ritardata per carenze organizzative che rendono difficile la presa in carico territoriale e la continuità delle cure. Questo accade soprattutto per quei pazienti che richiedono un elevato impegno assistenziale al livello territoriale (anziani fragili, pazienti oncologici in fase avanzata o più in genere pazienti portatori di gravi patologie croniche o che necessitano di interventi riabilitativi). Anche lo sviluppo del day hospital e della day surgery sono fortemente condizionati dalla capacità del territorio di farsi carico delle necessità socio-assistenziali di pazienti sottoposti a procedure/interventi appropriati per il ricovero di giorno che, per particolari esigenze sanitarie, necessitano successivamente di interventi propri del livello territoriale (ad es. terapia del dolore, controllo di sintomi associati a procedure, nausea, vomito etc.). In questo settore, il raccordo territorio-ospedale incrementa l’appropriatezza del regime di ricovero. L’integrazione ospedale territorio è fondamentale anche in altri contesti socio-assistenziali, come ad esempio per l’attuazione di un percorso nascita che consenta la dimissione precoce e protetta della madre e del bambino, favorendo la demedicalizzazione e l’allattamento al seno.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Per consentire l’implementazione dei processi di integrazione è necessario:

- definire ed implementare protocolli per programmare e concordare, quando necessario, la dimissione ospedaliera con le strutture territoriali;

- formulare percorsi diagnostico terapeutici condivisi tra territorio ed ospedale, in cui siano individuati i compiti e le responsabilità;

- garantire la tempestiva presa in carico del paziente da parte della rete territoriale, la valutazione multidimensionale del paziente, l’elaborazione del piano personalizzato di assistenza;

- promuovere per particolari tipologie di pazienti l’adozione di una cartella clinica unica;

- attivare funzioni di teleconsulto e di telemedicina; - attivare programmi di valutazione in termini di esiti, di efficienza e di

gradimento.

5. L’integrazione nel territorio La copertura di bisogni socio-sanitari complessi, che vedono agire accanto a determinanti sanitari anche e, in qualche caso soprattutto, determinanti sociali, non può essere garantita dall’integrazione tra i vari livelli sanitari (prevenzione, cure primarie percorsi diagnostico-terapeutici territoriali ed ospedalieri ), dal momento che in questa area assistenziale, spesso la mancata presa in carico congiunta dei servizi sociali tende a vanificare anche il più complesso intervento sanitario.

I punti chiave dell’integrazione, già realizzati compiutamente in varie aree del Paese sono:

- l’ approccio multidisciplinare, volto a promuovere i meccanismi di integrazione delle prestazioni sociali e sanitarie rese sia dalle professionalità oggi presenti, sia da quelle nuove da creare nei prossimi anni,

- la presa in carico del paziente da parte dei servizi e delle istituzioni allo scopo di coordinare tutti gli interventi necessari al superamento delle condizioni che ostacolano il completo inserimento nel tessuto sociale, quando possibile, o che limitano la qualità della vita.

Per garantire l’integrazione socio-sanitaria occorre nel triennio:

- individuare a livello regionale modalità e regole per la cooperazione interistituzionale a livello locale

- realizzare concretamente una programmazione partecipata ed integrata, sulla base della condivisione di obiettivi e priorità d’intervento sociale e al tempo stesso sanitario, in relazione ai quali destinare le risorse disponibili in capo a ciascun comparto;

- implementare l’integrazione funzionale tra i servizi sanitari e sociali, con le modalità previste dall’attuale normativa (Piani attuativi locali, accordi di programma tra i Comuni e le ASL, Piani delle attività territoriali, etc), per il raggiungimento di obiettivi comuni tramite la concertazione degli interventi e la condivisione delle risorse;

- garantire la valutazione multidimensionale dei pazienti fragili e l’attuazione del piano personalizzato di assistenza tramite il concorso di professionalità sanitarie e sociali per affrontare i bisogni complessi;

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

- promuovere la partecipazione alla rete socio-sanitaria dei gruppi formali ed informali presenti sul territorio e del privato, valorizzando il ruolo della famiglia, lì dove presente.

6. La Prevenzione Negli anni si è maturata la consapevolezza dell’efficacia degli interventi di prevenzione, come contenimento dei fattori di rischio, diagnosi precoce e prevenzione delle complicanze, nella lotta alle patologie e alla cronicità, e delle loro valenze etiche nel contrasto alle diseguaglianze, in quanto raggiungono con azioni efficaci anche a quella parte della popolazione che ha difficoltà ad accedere ai servizi. Il PSN 2006-2008 preso atto della importanza degli strumenti di prevenzione conferma il Piano di Prevenzione attiva 2005-2007 ed estende la sua validità al 2008. Pertanto tra le linee attuative del Piano stesso si individuano quelle che vengono definite nel Piano di prevenzione attiva che si intendono da estendere e potenziare nel triennio.

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GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIAASSESSORATO SANITA'

COMPENSI ACCESSORI STIPENDIALI CAT. "DS" ANNO 2005

CODICE AZIENDAN.

DIPENDENTI CAT. DS

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

PRONTA DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO RETRIB. DI

POSIZIONE STRAORDINARIOTOTALI

COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-capite

di cui straordinario media pro-capite

AV1 48 82.384 66.020 723 61.972 2.893 - - 5.752 219.744 4.578 120 AV2 40 104.898 25.992 723 35.975 7.953 - - 288 175.829 4.396 7 BN1 31 53.588 66.802 8.807 50.722 11.601 2.259 4.091 48.677 246.548 7.953 1.570 CE1 195 121.956 80.045 112.543 584.095 27.655 - - 74.586 1.000.880 5.133 382 CE2 90 49.867 158.258 24.307 188.243 124 - - 55.403 476.202 5.291 616 NA1 773 972.059 1.966.388 72.401 1.066.526 595.104 - - 2.659.986 7.332.464 9.486 3.441 NA2 66 391.190 87.832 - 167.327 10.473 - - 86.254 743.076 11.259 1.307 NA3 148 773.601 1.208.121 67.561 115.425 26.548 7.796 - 86.737 2.285.789 15.445 586 NA4 65 74.073 80.512 27.291 79.843 19.191 - - 62.809 343.719 5.288 966 NA5 33 56.360 21.273 3.876 16.933 9.668 - - 39.972 148.082 4.487 1.211 SA1 121 55262 121261 51999 156489 18812 202121 605.944 5.008 1.670 SA2 166 34.496 179.714 10.364 84.944 27.309 5.947 - 75.885 418.659 2.522 457 SA3 81 201.654 33.244 - 128.314 12.218 94.500 247.514 20.336 737.780 9.108 251 CARDARELLI 206 563.615 644.601 76.444 743.477 13.221 - - 63.375 2.104.733 10.217 308 SANTOBONO 18 46.952 18.979 10.584 23.235 2.086 - - 4.691 106.527 5.918 261 MONALDI 68 164.042 178.705 28.040 100.705 46.888 - 10.011 140.224 668.615 9.833 2.062 A.O. SA 69 - 93.411 31.937 8.642 6.160 45.231 185.381 2.687 656 A.O.AV 51 114.213 - 5.493 71.268 5.425 68.192 - 13.786 278.377 5.458 270 A.O.BN 54 8.422 86.080 90.297 5.510 20.392 - 61.988 - 272.689 5.050 - A.O.CE 78 135.488 30.476 4.958 231.885 23.057 - - 159.998 585.862 7.511 2.051 FOND. PASCALE 25 27.653 54.102 8.573 28.920 248 - - 4.108 123.604 4.944 164 COTUGNO 26 206.849 82.017 59.696 61.456 30.597 - - - 440.615 16.947 - regionale 2.452 4.238.622 5.283.833 696.617 4.011.906 917.623 178.694 323.604 3.850.219 19.501.119 7.953 1.570

COMPENSI ACCESSORI PERSONALE DI CATEG. "DS" - ANNO 2005media

02.000

4.0006.0008.000

10.00012.00014.000

16.00018.000

AV1 BN1 CE2 NA2 NA4 SA1 SA3 SANTOBONO A.O. SA A.O.BN FOND.PASCALE

regionale

ALLEGATO 3

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COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "D" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "D"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'COMPENSI

PRODUTTIVITA' IND. ESCLUSIVITA'IND. PARTIC. COND.

LAVOROINDENNITA' DI

COORDINAMENTOPRONTA

DISPONIBILITA'RETR.

RISULTATORETRIB. DI POSIZIONE STRAORDINARIO

TOTALI COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-

capite

di cui straordinario

media pro-capite

AV1 515 1.198.173 581.615 - 4.869 - 122.305 - - 230.233 2.137.195 4.150 447 AV2 394 580.761 196.833 - 10.122 21.300 82.448 - - 135.858 1.027.322 2.607 345 BN1 776 56.719 - - - - 149.570 - - 119.438 325.727 420 154 CE1 1.265 617.874 391.605 - 2.666.744 1.678 345.710 - - 593.336 4.616.947 3.650 469 CE2 1.361 586.316 1.945.933 - 2.822.687 249.521 592.275 - 454 851.211 7.048.397 5.179 625 NA1 4.336 13.166.616 8.259.518 - 130.899 12.652 3.275.656 - - 16.567.235 41.412.576 9.551 3.821 NA2 974 5.767.436 1.213.332 - - 72.791 559.908 - - 1.929.248 9.542.715 9.797 1.981 NA3 504 639.698 2.467.504 - 1.053.796 36.021 130.463 21.115 349 1.071.669 5.420.615 10.755 2.126 NA4 961 1.498.507 1.069.984 - 1.005.481 101.061 612.187 - - 1.042.158 5.329.378 5.546 1.084 NA5 1.847 1.847.325 3.130.216 125 2.499.253 197.195 816.425 - 267 1.957.234 10.448.040 5.657 1.060 SA1 1.671 158.566 1.314.094 - 3.911.513 6.452 380.925 - - 2.539.996 8.311.546 4.974 1.520 SA2 1.526 1.797.815 4.497.920 - 1.624.764 100.061 536.509 2.729 - 2.239.235 10.799.033 7.077 1.467 SA3 1.508 1.219.685 607.930 - 24.582 - 454.601 1.020.460 286.019 743.222 4.356.499 2.889 493 CARDARELLI 1.780 5.233.077 3.787.321 - 2.337.758 54.746 100.816 - - 1.480.578 12.994.296 7.300 832 SANTOBONO 666 497.100 720.341 - 1.457.401 27.366 110.019 - - 662.495 3.474.722 5.217 995 MONALDI 848 3.226.543 1.836.218 - 143.035 17.430 505.537 - 10.400 1.434.772 7.173.935 8.460 1.692 A.O.SA 1.111 - 254.345 - 214.109 - 61.676 - - 261.785 791.915 713 236 A.O.AV 710 1.803.505 - - 137.108 - 201.115 825.752 - 1.100.353 4.067.833 5.729 1.550 A.O.BN 774 352.034 715.134 - 980.227 1.762 112.033 - 9.039 - 2.170.229 2.804 - A.O.CE 804 2.354.831 280.081 - 29.666 - 236.539 - - 2.200.125 5.101.242 6.345 2.736 FOND. PASCALE 417 2.219 887.429 - 566.889 - 112.752 - - 251.814 1.821.103 4.367 604 COTUGNO 264 115.294 771.524 - 1.155.945 1.549 251.232 - - 466.032 2.761.576 10.461 1.765 regionale 25.012 42.720.094 34.928.877 125 22.776.848 901.585 9.750.701 1.870.056 306.528 37.878.027 151.132.841 6.042 1.514

COMPENSI ACCESSORI - media pro-capitePersonale cat. "D"

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

10.000

AV1

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1

CE1

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1

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3

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4

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5

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STRAORDINARIO - media pro-capite PERS. CAT. "D"

0500

1.0001.5002.0002.5003.0003.5004.000

AV1

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BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

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3

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4

NA

5

SA1

SA2

SA3

CA

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A.O

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A.O

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A.O

.CE

FON

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TUG

NO

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Azienda ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

IND. PARTIC. COND. LAVORO STRAORDINARIO

AV1 1.716 1.375 1.291 15 120 AV2 2.622 650 899 18 7 BN1 1.729 2.155 1.636 284 1.570 CE1 625 410 2.995 577 382 CE2 554 1.758 2.092 270 616 NA1 1.258 2.544 1.380 94 3.441 NA2 5.927 1.331 2.535 - 1.307 NA3 5.227 8.163 780 456 586 NA4 1.140 1.239 1.228 420 966 NA5 1.708 645 513 117 1.211 SA1 457 1.002 1.293 430 1.670 SA2 208 1.083 512 62 457 SA3 2.490 410 1.584 - 251 CARDARELLI 2.736 3.129 3.609 371 308 SANTOBONO 2.608 1.054 1.291 588 261 MONALDI 2.412 2.628 1.481 412 2.062 A.O. SA - 1.354 125 463 656 A.O.AV 2.239 - 1.397 108 270 A.O.BN 156 1.594 102 1.672 - A.O.CE 1.737 391 2.973 64 2.051 FOND. PASCALE 1.106 2.164 1.157 343 164 COTUGNO 7.956 3.155 2.364 2.296 - media reg. 1.729 2.155 1.636 284 1.570

Azienda ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

IND. PARTIC. COND. LAVORO STRAORDINARIO

AV1 2.327 1.129 - 9 447 AV2 1.474 500 54 26 345 BN1 73 - - - 154 CE1 488 310 1 2.108 469 CE2 431 1.430 183 2.074 625 NA1 3.037 1.905 3 30 3.821 NA2 5.921 1.246 75 - 1.981 NA3 1.269 4.896 71 2.091 2.126 NA4 1.559 1.113 105 1.046 1.084 NA5 1.000 1.695 107 1.353 1.060 SA1 95 786 4 2.341 1.520 SA2 1.178 2.948 66 1.065 1.467 SA3 809 403 - 16 493 CARDARELLI 2.940 2.128 31 1.313 832 SANTOBONO 746 1.082 41 2.188 995 MONALDI 3.805 2.165 21 169 1.692 A.O. SA - 229 - 193 236 A.O.AV 2.540 - - 193 1.550 A.O.BN 455 924 2 1.266 - A.O.CE 2.929 348 - 37 2.736 FOND. PASCALE 5 2.128 - 1.359 604 COTUGNO 437 2.922 6 4.379 1.765 media reg. 1.708 1.396 36 911 1.514

Media pro-capite di alcune voci stipendiali accessorie Personale CAT. "DS"

Personale CAT. "D"

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COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "C" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "C"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. DIREZIONE STRUTT. COMPL. IND. ESCLUSIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

PRONTA DISPONIBILITA'

RETR. RISULTATO

RETRIB. DI POSIZIONE STRAORDINARIO

TOTALI COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-

capite

di cui straordinario

media pro-capite

AV1 55 693 87.376 - - - 351 - - 9.220 97.640 1.775 168 AV2 59 6.183 34.597 - - 723 3.471 - - 10.566 55.540 941 179 BN1 156 6.799 - 29.828 60.587 - - - 56.028 411 153.653 985 3 CE1 411 47.269 103.991 - 11.016 89.281 28.855 - 7.714 167.320 455.446 1.108 407 CE2 299 116.655 468.365 8.781 16.524 332.718 75.841 419 31.269 190.281 1.240.853 4.150 636 NA1 485 198.312 852.013 19.767 195.725 723 46.597 23.278 160.567 1.513.195 3.010.177 6.207 3.120 NA2 158 438.887 188.299 1.808 16.524 - 8.056 4.274 15.702 312.633 986.183 6.242 1.979 NA3 136 16.211 801.975 - - 10.510 1.570 1.416 - 344.584 1.176.266 8.649 2.534 NA4 103 18.583 93.989 - 33.047 4.172 3.987 - 21.171 107.851 282.800 2.746 1.047 NA5 285 124.485 675.570 - 36.274 79.613 147.019 - 30.819 508.566 1.602.346 5.622 1.784 SA1 150 4630 132886 - - 1731 6284 - - 169453 314.984 2.100 1.130 SA2 170 4.007 448.850 - 27.988 33.080 - 185.772 699.697 4.116 1.093 SA3 112 43.833 54.663 - 66.094 - 4.578 138.439 45.516 11.187 364.310 3.253 100 CARDARELLI 111 203.465 407.496 - - 20.314 - - - 36.972 668.247 6.020 333 SANTOBONO 38 8.798 27.066 - - 5.528 2.479 - - 56.764 100.635 2.648 1.494 MONALDI 61 41.495 127.307 - 16.527 4.732 19.124 7.056 11.571 126.419 354.231 5.807 2.072 A.O.SA 78 - - - 17.901 - - - 9.400 - 27.301 350 - A.O.AV 101 189.825 - - 49.401 12.153 12.182 84.531 22.905 83.407 454.404 4.499 826 A.O.BN 56 27.296 46.680 2.754 15.147 48.948 14.568 - 13.239 16.524 185.156 3.306 295 A.O.CE 90 157.646 28.310 - 16.524 1.343 14.842 1.291 12.087 186.211 418.254 4.647 2.069 FOND. PASCALE 36 115 75.351 - - 10.844 - - - 7.797 94.107 2.614 217 COTUGNO 55 17.642 60.323 - - 121.409 19.602 - - 30.964 249.940 4.544 563 regionale 3.205 1.672.829 4.715.107 62.938 551.291 772.730 442.486 260.704 437.988 4.076.097 12.992.170 4.054 1.272

COMPENSI ACCESSORI - media pro-capite

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

10.000

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di cui: STRAORDINARIO - media pro-capite

0500

1.0001.5002.0002.5003.0003.500

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COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "BS" - ANNO 2005

CODICE AZIENDAN. DIPENDENTI CAT. "BS" (da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA' COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

PRONTA DISPONIBILITA'

RETR. RISULTATO RETRIB. DI POSIZIONE

STRAORDINARIO TOTALI COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-

capite

di cui straordinario

media pro-capite

AV1 109 174.900 61.335 - - 36.428 - - 75.870 348.533 3.198 696 AV2 34 21.188 13.076 2.228 - 5.484 - - 13.223 55.199 1.624 389 BN1 91 10.653 - - - 28.584 - - 9.956 49.193 541 109 CE1 193 114.596 96.697 525.448 - 118.473 - - 281.512 1.136.726 5.890 1.459 CE2 288 31.360 309.676 677.440 - 142.732 - - 205.296 1.366.504 4.745 713 NA1 833 2.656.743 1.344.001 11.988 - 858.420 - - 3.959.820 8.830.972 10.601 4.754 NA2 271 1.000.252 245.069 - - 160.491 - - 681.151 2.086.963 7.701 2.513 NA3 82 25.978 306.157 179.381 - 39.901 842 - 153.252 705.511 8.604 1.869 NA4 168 218.609 151.113 130.564 - 153.868 - - 129.492 783.646 4.665 771 NA5 276 60.389 113.688 95.647 - 10.199 - - 58.016 337.939 1.224 210 SA1 419 68.114 234.450 732.212 - 185.319 - - 598.267 1.818.362 4.340 1.428 SA2 376 354.592 678.703 321.766 - 182.287 - - 467.132 2.004.480 5.331 1.242 SA3 191 248.453 99.858 - - 69.845 139.343 14.557 159.317 731.373 3.829 834 CARDARELLI 505 1.013.879 1.116.304 738.041 - 1.714 - - 877.014 3.746.952 7.420 1.737 SANTOBONO 70 96.403 65.055 121.467 - 18.178 - - 113.508 414.611 5.923 1.622 MONALDI 126 382.358 253.795 11.208 - 101.173 - - 210.962 959.496 7.615 1.674 A.O.SA 155 - 34.125 23.469 31.370 - - - 30.822 119.786 773 199 A.O.AV 103 186.892 - 11.842 - 35.008 117.348 - 180.801 531.891 5.164 1.755 A.O.BN 86 44.153 49.950 30.765 - 17.581 - - - 142.449 1.656 - A.O.CE 18 33.466 4.986 - - 21.236 - - 52.026 111.714 6.206 2.890 FOND. PASCALE 41 1.013 34.306 25.931 - 4.813 - - 11.251 77.314 1.886 274 COTUGNO 63 9.922 186.401 238.538 - 23.783 - - 89.210 547.854 8.696 1.416 regionale 4.498 6.753.913 5.398.745 3.877.935 31.370 2.215.517 257.533 14.557 8.357.898 26.907.468 5.982 1.858

COMPENSI ACCESSORI media procapite

0

2.000

4.000

6.000

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STRAORDINARIO - media procapite

0500

1.0001.5002.0002.5003.0003.5004.0004.5005.000

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Giunta Regionale della CampaniaAssessorato Sanità

COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "B" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "B"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

PRONTA DISPONIBILITA'

RETR. RISULTATO

STRAORDINARIO

TOTALI COMPENSI

ACCESSORI

media pro-capite

AV1 69 20.178 69.529 - - - 9.991 99.698 1.445 AV2 128 14.879 77.472 1.973 23.550 - 45.194 163.068 1.274 BN1 125 815 - - 13.399 - 3.019 17.233 138 CE1 268 32.951 123.025 145.183 17.742 - 150.295 469.196 1.751 CE2 66 1.510 80.251 46.171 4.087 - 23.220 155.239 2.352 NA1 1261 1.763.157 1.924.868 2.808 593.707 - 5.136.538 9.421.078 7.471 NA2 134 329.741 160.920 - 41.626 - 261.392 793.679 5.923 NA3 105 10.243 454.447 58.706 15.711 2.633 248.425 790.165 7.525 NA4 344 256.311 272.109 167.188 228.124 - 348.482 1.272.214 3.698 NA5 298 174.173 555.213 115.272 149.060 - 384.167 1.377.885 4.624 SA1 209 7177 234377 366396 18580 420481 1.047.011 5.010 SA2 238 103.176 863.157 258.381 113.351 6.254 341.534 1.685.853 7.083 SA3 233 103.088 93.884 - 38.859 160.332 92.541 488.704 2.097 CARDARELLI 201 314.856 414.722 151.903 351 - 83.620 965.452 4.803 SANTOBONO 155 16.443 142.950 295.638 3.244 - 306.452 764.727 4.934 MONALDI 226 345.162 548.162 12.936 30.089 - 372.126 1.308.475 5.790 A.O.SA 140 5.680 62.722 10.158 - - 44.136 122.696 876 A.O.AV 91 94.364 - 5.971 36.173 118.225 247.192 501.925 5.516 A.O.BN 42 25.957 37.110 28.523 11.186 - - 102.776 2.447 A.O.CE 126 131.192 32.781 930 26.315 - 392.897 584.115 4.636 FOND. PASCALE 34 632 89.999 29.631 11.135 - 26.791 158.188 4.653 COTUGNO 78 9.831 284.762 228.033 13.224 - 98.970 634.820 8.139 regionale 4.571 3.761.516 6.522.460 1.925.801 1.389.513 287.444 9.037.463 22.924.197 5.015

Media compensi accessori Personale cat. "B"

0

1.000

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COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "A" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "A"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

PRONTA DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO STRAORDINARIO TOTALI media pro-

capite

AV1 144 148.605 97.663 - - 16.052 - 54.216 316.536 2.198 AV2 20 17.508 7.550 - - 2.438 - 5.044 32.540 1.627 BN1 6 - - - - - - - - - CE1 92 18.169 27.030 179.340 - 773 - 67.639 292.951 3.184 CE2 172 64.645 235.001 202.000 - 43.663 - 98.539 643.848 3.743 NA1 613 1.480.381 962.410 1.997 - 421.347 - 2.368.927 5.235.062 8.540 NA2 76 197.139 61.790 - - 25.202 - 153.313 437.444 5.756 NA3 59 2.197 171.602 86.669 - 9.765 - 78.252 348.485 5.907 NA4 77 33.957 52.966 26.016 - 17.683 - 45.853 176.475 2.292 NA5 186 121.739 272.375 84.653 - 32.132 - 226.776 737.675 3.966 SA1 315 10.062 220937 482219 45257 538516 1.296.991 4.117 SA2 270 79.505 859.957 183.304 - 73.552 - 349.398 1.545.716 5.725 SA3 50 18.913 4.303 - - 2.597 25.249 17.663 68.725 1.375 CARDARELLI 186 154.340 301.232 128.848 - 310 - 25.688 610.418 3.282 SANTOBONO 44 2.715 42.044 84.870 - 41 - 70.768 200.438 4.555 MONALDI 118 161.900 323.319 6.663 33 82.015 - 169.639 743.569 6.301 A.O.SA 246 1.128.309 4.587 A.O.AV 169 181.801 - 3.363 - 11.918 154.994 254.478 606.554 3.589 A.O.BN 90 35.870 51.891 23.985 - - - - 111.746 1.242 A.O.CE 45 68.913 9.492 - - 706 - 111.483 190.594 4.235 FOND. PASCALE 3 - 3.096 1.197 - - - 182 4.475 1.492 COTUGNO 67 4.188 183.426 143.586 - 2.076 - 46.510 379.786 5.668 regionale 3.048 2.802.547 3.888.084 1.638.710 33 787.527 180.243 4.682.884 13.980.028 4.587

COMPENSI ACCESSORI Personale Cat. "A" media pro-capite

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

AV1

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BN

1

CE1

CE2

NA

1

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3

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CA

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ALLEGATO 3 DIRIGENTI 1° LivelloDIRIGENTI 1° LIV - COMPENSI ACCESSORI - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIP. dirigenti. 2°

liv (da tab 1

conto annuale)

ALTRE INDENNITA' COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. DIREZIONE STRUTT. COMPL. IND. ESCLUSIVITA' IND. PARTIC. COND.

LAVOROIND. SPECIFICITA'

MEDICAINDENNITA' DI

COORDINAMENTOPRONTA

DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO RETRIB. DI POSIZIONE STRAORDINARIO TOT. IMPORTI

CORRISPOSTImedia

procapitedi cui

straordinariodi cui indennità

di direzionedi cui indennità

esclisivitàdi cui indennità

pronta disponibilitàdi cui altre indennità

AV1 248 264.993 335.137 58.286 2.021.044 4.028 1.628.746 - 198.135 - 2.312.086 298.302 7.120.757 28.713 1.203 235 8.149 799 1.069 AV2 242 258.622 81.152 78.258 2.298.137 19.091 1.664.577 - 157.063 3.443 1.529.597 53.279 6.143.219 25.385 220 323 9.496 649 1.069 BN1 339 67.006 - 14.768 2.925.230 - 1.909.362 - 270.718 - 2.126.144 63.279 7.376.507 21.760 187 44 8.629 799 198 CE1 690 2.733.118 - 27.844 6.732.361 355.458 5.095.254 - 576.955 39.851 6.261.955 231.330 22.054.126 31.963 335 40 9.757 836 3.961 CE2 615 109.239 2.722.456 15.327 4.789.544 355.415 4.366.176 - 993.224 156.484 1.665.007 10.894 15.183.766 24.689 18 25 7.788 1.615 178 NA1 2307 2.486.114 - 20.324 20.553.553 154.982 14.717.952 - 1.312.168 5.341.832 19.027.773 9.258.445 72.873.143 31.588 4.013 9 8.909 569 1.078 NA2 577 1.926.171 432 10.277 4.431.617 - 3.773.951 - 537.335 1.030.410 4.086.942 1.965.541 17.762.676 30.785 3.406 18 7.680 931 3.338 NA3 262 516.729 196.808 9.432 2.039.870 116.466 1.509.041 - 133.196 1.573.770 2.194.517 52.146 8.341.975 31.840 199 36 7.786 508 1.972 NA4 510 2.705.523 320.011 47.866 4.075.049 57.260 3.056.521 - 500.493 - 1.491.832 283.492 12.538.047 24.584 556 94 7.990 981 5.305 NA5 782 2.716.150 3.850.603 - 7.274.923 217.943 5.412.566 - 633.126 - 5.139.229 583.408 25.827.948 33.028 746 - 9.303 810 3.473 SA1 886 34.783 8.166 138.791 7.569.955 104.583 6.411.230 129 614.386 2.900.553 7.498.659 688.496 25.969.731 29.311 777 157 8.544 693 39 SA2 797 1.718.760 798 13.218 7.008.217 440.710 5.642.362 - 615.041 1.838.346 5.446.327 270.718 22.994.497 28.851 340 17 8.793 772 2.157 SA3 668 977.167 2.803.679 - 5.106.254 - 4.659.791 - 690.432 1.000.423 4.393.792 334.093 19.965.631 29.889 500 - 7.644 1.034 1.463 CARDARELLI 772 71.928 96.080 14.669 7.212.949 539.543 5.550.196 - 117.504 3.616.953 5.196.020 7.730 22.423.572 29.046 10 19 9.343 152 93 SANTOBONO 276 452.961 84 47.576 2.654.177 897.018 1.950.994 - 150.173 - 2.733.588 49.855 8.936.426 32.378 181 172 9.617 544 1.641 MONALDI 313 184.037 40.440 22.936 2.949.544 132.067 2.152.782 - 311.857 1.729.263 2.529.467 767.699 10.820.092 34.569 2.453 73 9.423 996 588 A.O.SA 396 - - - 3.868.507 377.425 3.203.049 - 296.100 61.001 2.699.431 267.347 10.772.860 27.204 675 - 9.769 748 - A.O.AV 374 2.553.399 - 16.270 3.479.004 32.823 2.673.928 - 342.758 633.133 735.765 635.341 11.102.421 29.686 1.699 44 9.302 916 6.827 A.O.BN 306 146.540 450.207 - 2.373.164 4.727 2.105.631 32.734 219.673 - 1.809.230 2.304.792 9.446.698 30.872 7.532 - 7.755 718 479 A.O.CE 385 2.373.271 - 20.799 3.293.263 59.528 2.753.374 - 261.155 544.652 2.938.989 155.520 12.400.551 32.209 404 54 8.554 678 6.164 FOND. PASCALE 164 11.543 235.587 6.970 1.289.973 61.558 1.225.550 - 194.172 - 658.939 104.300 3.788.592 23.101 636 43 7.866 1.184 70 COTUGNO 96 7.128 - - 771.819 51.014 629.126 - 36.008 240.331 635.903 143.882 2.515.211 26.200 1.499 - 8.040 375 74 Totali 12.005 22.315.182 11.141.640 563.611 104.718.154 3.981.639 82.092.159 32.863 9.161.672 20.710.445 83.111.192 18.529.889 356.358.446 29.684 1.544 47 8.723 763 1.859

COMPENSI ACCESSORI - MEDIA PRO-CAPITE

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

NA

3

NA

4

NA

5

SA1

SA2

SA3

CA

RD

AR

ELLI

SAN

TOB

ON

O

MO

NA

LDI

A.O

.SA

A.O

.AV

A.O

.BN

A.O

.CE

FON

D.

PASC

ALE

CO

TUG

NO

Tota

li

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BO

LLETTINO

UFFIC

IALE D

ELLA R

EGIO

NE C

AM

PAN

IA - N

. 17 DEL 26 M

AR

ZO 2007

ALLEGATO 1 DIRIGENTI 2° livelloDIRIGENTI 2° LIV. -STRUTTURA COMPLESSA - COMPENSI STIPENDIALI ACCESSORI - ANNO 2005

CODICE AZIENDAN. DIP. dirigenti. 2° liv (da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA' COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. DIREZIONE STRUTT. COMPL. IND. ESCLUSIVITA' IND. PARTIC.

COND. LAVOROIND. SPECIFICITA'

MEDICA

INDENNITA' DI COORDINAME

NTO

PRONTA DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO RETRIB. DI

POSIZIONE STRAORDINARIO TOT. IMPORTI CORRISPOSTI

MEDIA PRO-CAPITE

di cui altre indennita'

di cui indennità di direzione

di cui indennità esclisività

di cui indennità pronta

disponibilità

AV1 47 188.926 116.520 177.409 720.596 3.718 398.532 - 10.113 - 792.304 18.231 2.426.349 51.624 4.020 3.775 15.332 215 AV2 50 75.312 16.537 321.180 476.329 4.544 229.347 - 8.572 - 853.262 455 1.985.538 39.711 1.506 6.424 9.527 171 BN1 61 22.509 - 467.449 589.810 - 285.417 - 4.416 - 1.013.719 3.921 2.387.241 39.135 369 7.663 9.669 72 CE1 60 198.027 - 414.451 812.488 2.559 417.631 - 6.918 3.099 1.294.068 - 3.149.241 52.487 3.300 6.908 13.541 115 CE2 60 331.019 144.207 229.031 765.590 465 401.118 - 39.418 21.211 1.053.004 - 2.985.063 49.751 5.517 3.817 12.760 657 NA1 250 1.419.912 - 1.166.777 3.282.672 20.555 1.642.259 - 57.141 672.267 3.981.107 216.423 12.459.113 49.836 5.680 4.667 13.131 229 NA2 78 787.640 - 373.681 976.804 - 522.398 - 3.843 263.069 1.137.407 15.642 4.080.484 52.314 10.098 4.791 12.523 49 NA3 33 247.994 157.578 164.624 337.677 1.756 182.094 - 5.386 376.839 644.701 - 2.118.649 64.201 7.515 4.989 10.233 163 NA4 58 545.048 90.432 63.431 906.982 8.825 514.735 - 52.853 - 455.395 - 2.637.701 45.478 9.397 1.094 15.638 911 NA5 93 954.511 537.547 - 1.188.654 18.979 620.391 - 311.892 - 851.484 2.190 4.485.648 48.233 10.264 - 12.781 3.354 SA1 97 167.192 3.504 1.966.731 9.499 12.260 648.826 - 52.505 454.583 3.268.120 14.615 6.597.835 68.019 1.724 20.276 98 541 SA2 63 183.228 - 1.115.584 7.751 9.635 371.263 - 14.082 118.551 1.128.650 5.116 2.953.860 46.887 2.908 17.708 123 224 SA3 91 359.705 331.747 264.566 628.724 - 503.660 - 70.142 149.421 639.134 32.337 2.979.436 32.741 3.953 2.907 6.909 771 CARDARELLI 75 319.797 92.488 618.012 1.011.775 6.263 598.673 - 2.355 436.639 882.573 - 3.968.575 52.914 4.264 8.240 13.490 31 SANTOBONO 40 239.731 - 267.396 578.340 1.625 289.218 - 25.395 - 635.271 564 2.037.540 50.939 5.993 6.685 14.459 635 MONALDI 40 215.366 23.900 72.900 492.021 11.824 280.464 - 5.503 267.333 617.831 - 1.987.142 49.679 5.384 1.823 12.301 138 A.O.SA 35 - - 124.366 522.995 6.481 315.913 - 2.730 10.151 472.198 2.030 1.456.864 41.625 - 3.553 14.943 78 A.O.AV 46 199.063 - 254.742 673.246 2.479 319.622 - - 95.263 435.764 - 1.980.179 43.047 4.327 5.538 14.636 - A.O.BN 39 521.324 84.070 430.425 552.995 3.718 265.975 6.320 5.629 - 399.670 33.048 2.303.174 59.056 13.367 11.037 14.179 144 A.O.CE 40 699.515 - 56.139 611.371 6.197 363.348 - 8.098 112.537 437.080 227 2.294.512 57.363 17.488 1.403 15.284 202 FOND. PASCALE 32 84.424 43.000 242.241 363.620 4.913 196.060 - 7.097 - 431.251 93 1.372.699 42.897 2.638 7.570 11.363 222 COTUGNO 30 151.868 - 192.363 301.992 114 180.608 - 72 171.346 415.054 100 1.413.517 47.117 5.062 6.412 10.066 2 Totali 1.418 7.912.111 1.641.530 8.983.498 15.811.931 126.910 9.547.552 6.320 694.160 3.152.309 21.839.047 344.992 70.060.360 49.408 5.580 6.335 11.151 490

COMPENSI ACCESSORI - MEDIA PRO-CAPITE

39.711 39.135

52.487 49.751 49.836 52.314

64.201

45.478 48.233

68.019

46.887

32.741

52.914 50.939 49.67941.625 43.047

59.056 57.363

42.89747.117 49.408

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

NA

3

NA

4

NA

5

SA1

SA2

SA3

CA

RD

AR

ELLI

SAN

TOB

ON

O

MO

NA

LDI

A.O

.SA

A.O

.AV

A.O

.BN

A.O

.CE

FON

D.

PASC

ALE

CO

TUG

NO

Tota

li

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Riepilogo Generale

Personale Comparto BS - Competenze Accessorie Importo 5634676Personale Comparto B - Competenze Accessorie Importo 3852750Personale Comparto A - Competenze Accessorie Importo 3099425Dirigenti 2°livello - Competenze Accessorie Importo 1776630Dirigenti 1°livello - Competenze Accessorie Importo 17801927Personale Comparto DS - Competenze Accessorie Importo 3433644Personale Comparto D - Competenze Accessorie Importo 28283476Personale Comparto C - Competenze Accessorie Importo 2786868

Totale generale 66669396

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ALLEGATO 4

Con riferimento all’intervento 11 di seguito viene illustrata la situazione della Regione, da cui si evince che il 38% delle strutture è al di sotto della soglia individuata e pertanto soggetta ad interventi di disattivazione o di accorpamento. Il possibile risparmio in caso di disattivazione è difficilmente quantificabile con precisione. Un livello minimo di stima potrebbe essere quello relativo alle guardie notturne di anestesisti e ginecologici prendendo a riferimento le quantificazioni attuali di relativo salario accessorio previsto dal CCNL e dal CCIA vigenti. Il costo annuo medio per operatore di tale salario è pari ad € 44.140,00. Considerando un anestesista e un ginecologo per turno quindi la quantificazione sarebbe di € 88.280,00 che moltiplicata per i 35 punti nascita sotto lo standard, salirebbe ad € 3.089.800,00.

Punti Nascita in Campania

Nati/anno Pubblici Privati Totale

1500 > 3 3 6

1000 – 1499 9 7 16

500 – 999 19 17 36

300 – 499 12 9 (

< 300 6 8

TOTALE 49 44 (47%) 93

21 (38%) 14

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°°°°°Ipotesi di incentivo al trasferimento dal parto cesareo al parto spontaneo della quota di prestazioni eccedente la media nazionale con tariffazione del parto cesareo allo stesso valore del parto spontaneo, con successivo conguaglio, per ogni singolo erogatore, della soglia, opportunamente controllata, non superiore mediamente al 33% del DRG 371 (parto cesareo), con le modalità indicate nella allegata tabella che comportano un risparmio annuo di € 9.717.003,03.

TOTALE DRG PARTI anno 200562.024

€ 108.460.189,77 € 1.748,68

I 62.024 Parti si distribuiscono i 6 diversi DRG, ma in 2 di questi si concentra il 94% dei parti: [373] PARTO VAGINALE SENZA DIAGNOSI COMPLICANTI (23003) e [371] PARTO CESAREO SENZA CC (35371). Pertanto la simulazione verrà condotta su questa casistica.

TOTALE DRG 371 - PARTO CESAREO SENZA CC 35.371

€ 68.717.194,83 € 1.942,76

% SU TOTALE PARTI di 58374 parti selezionati57,03

TOTALE DRG 373 - PARTO VAGINALE SENZA DIAGNOSI COMPLICANTI 23.003

€ 30.812.849,85 € 1.339,51

% SU TOTALE PARTI di 58374 parti selezionati37,09

TOTALE DRG 371 E 37358.374

€ 99.530.044,68

% DRG 371 E 373 SU TOTALE PARTI94,12

Se si applica, al totale dei parti selezionati, la frequenza media dei cesarei in Italia, 33%, e si applica al numero di parti cesareicampani in eccesso rispetto a questa percentuale, la tariffa media campana dei parti spontanei si otterrà un minore spesa come di seguito indicato nel calcolo. Calcolo La media nazionale dei cesari è del 33% pertanto applicando tale percentuale sul totale di 58,374 casi i parti cesarei dovrebbero essere 19,263

19.263

TOTALE DRG 371 (cesareo) 35.371

€ 68.717.194,83 € 1.942,76 Tariffa media parto cesareo

33% 19.263

€ 37.423.293,77 € 1.942,76

Numero casi eccednti il 33% da tariffare con la tariffa del parto spontaneo 16.108

€ 21.576.898,03 € 1.339,51 Tariffa media parto spontaneo

TOTALE DRG 373 (normale) 23.003

€ 30.812.849,85

Parti cesarei attesi applicando il valore di frequenza nzionale del 33% 19.263

€ 37.423.293,77

Numero casi eccedenti il 33% atteso tariffati con la tariffa del parto spontaneo 16.108

€ 21.576.898,03

Spesa attesa con la simulazione 58.374

€ 89.813.041,65

Spesa effettivamente sostenuta per dimessi DRG 371 E 373 58.374

€ 99.530.044,68

Risparmio58.374

€ 9.717.003,03

Circa il 50% dei parti cesarei avviene in strutture private accreditate. Pertanto il risparmio netto immediato è di circa 4,8 Meuro.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Allegato 5 Il percorso che la Regione Campania ha avviato per promuovere l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri ha inizio precedentemente al DPCM del 29/11/01 di definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Infatti, tra il 1999 e 2000 in Campania, è stato avviato un percorso di sperimentazione per realizzare la trasferibilità,al regime di day surgery,di alcuni interventi chirurgici ad elevata prevalenza ed arruolabili e con indicazione al ricovero in regime diurno. L’anno successivo, a fine 2001 la Regione emanò un provvedimento che disciplinava l’assistenza in day surgey e individuava nel 28 DRG chirurgici (10 in più rispetto ai DRG chirurgici dell’All.2C del DPCM sui LEA) per i quali fu fissata una soglia massima di ammissibilità ed un sistema di incentivi e disincentivi tariffari a sostegno del processo di trasferimento di parte della casistica dal regime ordinario al day surgery. Inoltre, dal 2002, il raggiungimento degli obiettivi definiti dalle soglie massime di ammissibilità fu incluso tra gli obiettivi assegnati ai direttori generali delle aziende sanitarie. Successivamente, con, l’entrata in vigore del DPCM del 29/11/01, la Campania definì, anche per i DRG medici dell’ allegato 2 C, soglie massime di ammissibilità in ricovero ordinario. Le strategie adottate dalla regione per promuovere l’appropriatezza di utilizzo dell’ospedale in termini di trasferimento della casistica verso modelli assistenziali a minore intensità assistenziale si sono dimostrate efficaci. Infatti tutti gli istituti di cura hanno raggiunto e ampiamente superato le soglie fissate come si osserva nella figura 1 nelle quale è riportato il confronto 2001-2004, per i DRG chirurgici sotto soglia, tra casi in day surgery e ordinario 01 gg attesi e quelli osservati (figura1). Nella figura 2 si osserva, per DRG, la differenza tra la frequenza dei ricoveri in regime diurno e ordinario a 0-1 giorni tra il 2001 e il 2005

Figura 1

Figura 1

11.78317.370

5.990 7.248

31.705

38.090

3.606 4.299414

584

25.687

38.446

79.184

106.037

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

AO AOP CdC Class Irccs PO di asl Regione

Regione Campania anno 2004-ricoveri in day surgery per DRG sottoposti a soglia - confronto casi attesi e osservati per

tipologia del soggetto erogatore

attesi oservati

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Figura 2

DRG medici sottoposti a soglia max di ricovero ordinario. Confronto 2001-2005

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0

MALATTIE DEI NERVI CRANICI E PERIFERICI SENZA CC

ALTERAZIONI DELL'EQUILIBRIO

ATEROSCLEROSI, SENZA CC

SINCOPE E COLLASSO, SENZA CC

ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA DI MALATTIE DELL'APPARATODIGERENTE, ETA' < 18

MALATTIE DELLE VIE BILIARI, SENZA CC

PATOLOGIE NON MALIGNE DELLA MAMMELLA

TRAUMI DELLA PELLE, DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO E DELLA MAMMELLA, ETA

MALATTIE MINORI DELLA PELLE SENZA CC

MALATTIE ENDOCRINE, SENZA CC

SEGNI E SINTOMI RELATIVI A RENE E VIE URINARIE, ETA' > 17 SENZA CC

NEVROSI DEPRESSIVE

DISTURBI ORGANICI E RITARDO MENTALE

2001 % dH + Ord 0-1 2005 % dH + Ord 0-1

In questi anni, quindi,la quantità di ricoveri passati dal regime ordinario al day surgery e day

hospital è stata molto elevata con una riduzione complessiva de numero dei ricoveri ordinari ed un incremento del DH che, però, è andato oltre il numero di casi ridottisi in regime ordinario. Pertanto, complessivamente, si è osservato un certo aumento dei ricoveri e dei relativi tassi di ospedalizzazione attribuibile, esclusivamente, alla crescita dei ricoveri in DH come si può osservare nelle figure 3,4,5 e 6 .

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Figura 3

Regione Campania - ricoveri per Acuti DRG chirurgici - trend 2001-2005 per regime di ricovero

299.985 287.785 268.887 271.808 267.821

34.130 65.897 90.526109.042 114.382

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

2001 2002 2003 2004 2005

[2] DAY HOSPITAL[1] ORDINARIO

Figura 4

Regione campania ricoveri per acuti - Tassi di ospedalizzazione senza la mobilità passiva

0

50

100

150

200

250

2001 2002 2003 2004 2005

tasso osped generale ts ord ts dh

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Figura 5

Regione campania ricoveri per acuti - Tassi di ospedalizzazione senza la mobilità passiva Ricoveri Chirurgici

0

10

20

30

40

50

60

2001 2002 2003 2004 2005

ts ord chir ts dh chir

Figura 6

Regione campania ricoveri per acuti - Tassi di ospedalizzazione senza la mobilità passiva Ricoveri medici

0

20

40

60

80

100

120

2001 2002 2003 2004 2005

ts ord med ts dh med

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A questo punto dopo aver avviato e portato avanti con successo il processo di trasferimento dei ricoveri dal regime ordinario al DH, processo che va ulteriormente sostenuto, oggi si pone la necessità di trasferire una quota di prestazioni assistenziali dal livello ospedaliero a quello territoriale. La propensione al ricovero della popolazione campana continua a mantenersi relativamente alta, con tassi di ospedalizzazione che superano il 215 per mille. Questo dato è comune a molte regioni meridionale nelle quali, la non sufficiente diffusione della rete assistenziale territoriale determina un utilizzo dell’ospedale ed in particolare per il DH come funzione vicariante del territorio. Va comunque sottolineato che benché si osservino in Campania tassi di ospedalizzazione ancora alti e distanti dagli obiettivi fissati nell’accordo del 23 marzo, in particolare per quanto riguarda il DH, il numero di posti letto per mille risulta tra i più bassi d’italia. L’associazione tra tassi tendenzialmente alti e numero di letti relativamente basso indica che ci troviamo di fronte ad un elevato utilizzo dei posti letto. In base a queste considerazioni l’obiettivo posto per diminuire i tassi di ospedalizzazione è quello di ridurre il numero dei ricoveri a partire dal trasferimento di una quota consistente di ricoveri medici di tipo diagnostico dal regime di DH al livello ambulatoriale. Il successo che l’assistenza in DH ha incontrato in questi anni in tutte le regioni d’Italia, spesso determinando un eccesso di tali ricoveri, è fondamentalmente da attribuire al fatto che tale modalità assistenziale rende facilmente accessibili, ai pazienti, le prestazioni prescritte. Infatti nel DH membri dell’organizzazione dell’ospedale prendono in carico il paziente nel suo percorso diagnostico terapeutico all’interno dell’ospedale garantendo la prenotazione concentrata nel tempo delle prestazioni necessarie; nello stesso tempo nel regime di day hospital lo specialista del reparto di degenza segue i paziente nel percorso e soprattutto si assume il compito, a conclusione del percorso, della sintesi clinica delle informazioni raccolte durante il ricovero. Una possibilità concreta di trasferire una quota di prestazioni di DH medico diagnostico dal livello ospedaliero a quello territoriale ambulatoriale, benché erogabile anche all’interno dell’ospedale, è quello di definire un nuovo modello assistenziale, definibile day service o percorsi ambulatoriali complessi e coordinati (PACC) che pure se erogati in un livello assistenziale territoriale mantengano le caratteristiche della presa in carico tipiche del modello di day hospital. Tale modalità assistenziale destinata a quei pazienti per i quali l’MMG o lo specialista abbia prescritto, per l’inquadramento diagnostico, prestazioni afferenti a molteplici branche specialistiche (almeno 4) da erogare, di norma, nella medesime struttura, in un breve lasso di tempo e sotto il controllo di uno specialista della struttura che assume la responsabilità clinica del paziente. Questo modello assistenziale andrà avviato nella prima fase nelle strutture ospedaliere in alternativa al ricovero in DH prevalentemente di tipo medico diagnostico. La quota di dimissioni che saranno trasferite in questo regime assistenziale, intermedio tra Day hospital e ambulatorio contribuirà a ridurre i ricoveri impropri e gradualmente potrebbe essere trasferito dalle strutture ospedaliere a poliambulatori territoriali adeguatamente dotati ed organizzati anche utilizzando risorse di personale medico e infermieristico ospedaliere che dedicherebbe parte del proprio tempo di lavoro in questo tipo di attività. Per le prestazioni da erogare in dai service o PACC le modalità di prenotazione dovranno essere simili a quelle del ricovero in DH e quindi non andranno prenotate le singole prestazioni ma l’intero percorso assistenziale. La tipologia delle patologie o percorsi diagnostici da avviare al day service dovrà essere codificata in specifici protocolli in cui, ovviamente non dovranno rientrare prestazioni ambulatoriali a bassa complessità e senza necessità di coordinamento e presa in carico dello specialista che dovranno essere erogate con le modalità tipiche delle prestazioni specialistiche ambulatoriali.

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Va infine segnalato che l’introduzione di questa modalità assistenziale comporterà necessariamente l’adeguamento del nomenclatore della specialistica ambulatoriale che dovrà prevedere aggregazioni di prestazioni e regole per la prescrizione delle prestazioni adeguate alla erogazione delle prestazioni aggregate in forma di day service o PACC. Di seguito si illustrano i dati relativi all’ipotesi sopra indicata.

ACUTI ORDINARIO MEDICI ACUTI DAY HOSPITAL MEDICI TOTALE ACUTI MEDICI

DRG all.2C DPCM LEA

RESTANTI DRG

TOTALE

DRG all.2C DPCM LEA

RESTANTI DRG

TOTALE

113.011

419.609

532.620 85.057 213.363 298.420 831.040

Obiettivo: trasferire una quota di ricoveri di tipo medico dal regime di ricovero in DH al day service/PACC Stima della quota di ricoveri trasferibili: I ricoveri in DH afferenti ai DRG dell all. 2C del DPCM 29.11.01, ad elevato rischio di inappropiatezza, sono quasi esclusivamente di tipo diagnostico e per questi ricoveri è prevedibile il trasferimento di una quota elevata di casi verso il modello assistenziale del day service/PACC , pari all'80% dei casi (68.00) I ricoveri in DH afferenti ai RESTANTI DRG sono stati, nel 2005, 213.363; di questi circa il 60%, (127.000), sono di tipo diagnostico. Si può stimare che il 60%di questi ricoveri par a 76.200 eventi, sia trasferibile in Day service

Applicando le stime precedenti i ricoveri trasferibili dal day hospital al day service risulterebbero 144.200 che comporterebbe una riduzione del 25 per mille del tasso di ospedalizzazione che ci consentirebbe di avvicinarci moltissimo all' obiettivo del 45 per 1000 dell'Accordo del 23 marzo 2005 , visto che il nostro tasso 2005 di osp. in DH è 71 x 1000 senza considerare la mobilità passiva che, però è solo del 3,6 x 1000 di cui il 2,4x 1000 per i DH medici diagnostici. A tal proposito si sottolinea che per il raggiungimento degli obiettivi di tassi di osp., la mobilità passiva, comunque, rappresenta un problema in quanto le regioni di residenza non hanno strumenti per governarla se non attraverso accordi tra Regioni che, però, allo stato, non sono obbligatori. E soprattutto non è stato previsto che debbano fissare dei tetti max di rimborsabilità. A proposito dei tassi di ospedalizzazione per il DH va osservato che il numero delle dimissioni è molto influenzato dalle consuetudini organizzative. Vi sono infatti istituti che per ogni contatto del paziente aprono una Cartella, altri che pur adottando i cicli di ricovero con più accessi, preferiscono, comunque, trimestralmente chiuderli per poi riaprirli al fine di poter, trimestralmente, monitorare attraverso le SDO produzione e ricavi. Per questo motivo sarebbe preferibile che i tassi di ospedalizzazione per il DH fossero calcolati sugli accessi e non sulle dimissioni.

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ALLEGATO 6

COMITATO EMERGENZA , EX ART. 43 LR 32/94 Premessa Negli ultimi anni, le Regioni stanno ultimando la messa a punto della riorganizzazione dei servizi di emergenza. Alla presenza storica del pronto soccorso Ospedaliero quale punto di riferimento per l’utenza in caso di urgenze ed emergenze, si sono integrate nel tempo varie forme di interventi a tutela delle necessità sanitarie urgenti finalizzate vuoi a rendere più rapido l’intervento, vuoi a qualificarne la prestazione, vuoi ad indirizzare il paziente verso la risposta sanitaria più idonea ai propri bisogni e nel contempo più efficiente anche in ragione del rapporto costo beneficio. Attualmente la tutela della salute del cittadino è affidata al medico di medicina generale che si rende disponibile negli orari di studio e, nei casi di impossibilità, per visite domiciliari. Per prestazioni notturne e festive, la assistenza è garantita dai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica). La organizzazione territoriale dell’emergenza sanitaria, fa capo al coordinamento del 118, il quale si avvale di personale formato all’emergenza e di mezzi propri. Dopo un accurato triage, è in grado di intervenire direttamente sul territorio in tempi brevissimi vuoi prestando al domicilio del paziente direttamente la prestazione terapeutica, vuoi provvedendo, in caso di necessità al trasporto dell’infermo presso il più vicino Ospedale. La ospedalizzazione quale risposta ad ogni tipo di bisogno in tema di salute, ha portato e porta ad una offerta di servizi spesso sovradimensionata ed altamente dispendiosa rispetto alle reali necessità. Sono recenti le ultime analisi sui DRG degli ultimi anni che hanno evidenziato che buona parte delle patologie trattate in ospedale, avrebbero potuto giovarsi di assistenza alternativa. La scarsa utilizzazione di queste ultime, affolla particolarmente gli ospedali, e paradossalmente, quelli vocati alla emergenza più qualificata (DEA), vedono soffocare le proprie potenzialità di interventi in quanto letteralmente invasi da richieste inappropriate o fuori luogo. Ogni osservatore sanitario sa che almeno l’80% delle richieste di intervento di pronto soccorso Ospedaliero in realtà sono richieste improprie. Le stesse però sottraggono l’attenzione e le migliori risorse ai casi più gravi ed abbisognevoli. L’Ospedale ed il Pronto Soccorso sono individuati quali uniche risposte ad interventi qualificati. Purtroppo spesso ciò avviene anche da parte degli operatori dell’emergenza territoriale. Tutto ciò rende difficile la gestione del ricovero dei pazienti in emergenza per una costante carenza di posti letto ed una assistenza relegata, nella migliore delle ipotesi, indipendentemente dalla natura e gravità delle patologie, a lunghe permanenze in barelle spesso poste in corridoi, in attesa di una giusta ed auspicata collocazione. Il miglioramento del servizio della emergenza sanitaria, non può essere affrontato in modo giusto e corretto, se non sarà preso in esame, oltre ad una più razionale politica dei flussi

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ospedalieri, una corretta politica dei deflussi dei pazienti stabilizzati, coinvolgendo in modo pieno ogni risorsa territoriale ed integrandola con il sistema ospedaliero. Si vuole prospettare un primo sintetico percorso riorganizzativo per proporre un successivo impegno per definirne le caratteristiche operative e normative. I notevoli sforzi fin qui compiuti in sede Regionale per l’attivazione di servizi di emergenza (118), capaci di dare risposte qualificate e tempestive nonché appropriate, necessitano di ulteriore contributo in termine di maggiore efficienza organizzativa che consenta in particolare alla mole di risorse dispiegate un’efficace raccordo tra le stesse. Il territorio e l’Ospedale devono cioè potersi raccordare in maniera costante e puntuale per il perseguimento dell’obbiettivo di assicurare una assistenza che dia concrete garanzie di risposta immediata al cittadino. Si pone cioè il problema della congruità dell’accesso degli utenti al circuito dell’emergenza che va opportunamente e specificamente approfondito. Oltre all’accesso particolare attenzione dovrà essere posta per la formazione degli operatori e, in particolare, del medico di emergenza territoriale, il quale, preparato per intervenire direttamente sul territorio, dovrà acquisire un ruolo operativo all’interno del pronto soccorso ospedaliero. E’ qui che collaborando accanto ai colleghi del P.S, nell’ambito di una rotazione dei turni, ne unificherà le professionalità. La presenza attiva in Ospedale sarà utilizzata anche con specifiche competenze nella gestione delle prestazioni sanitarie impropriamente richieste al P.S. ma in realtà di competenza dell’assistenza territoriale. Tutto ciò dovrà portare ad ottenere il risultato che il medico dell’emergenza territoriale, acquisite le professionalità del lavoro del pronto soccorso ospedaliero, porterà tali competenze a domicilio dell’ammalato, traguardando l’obbiettivo di limitarne i ricoveri. Nel contempo, il medico del P.S. sarà maggiormente impegnato nell’occuparsi dei pazienti più gravi da ospedalizzare. Il terzo campo di azione da approfondire è quello dei deflussi del malato dagli ospedali sedi di DEA A) Indirizzo, coordinamento e controllo del sistema 118 Per rispondere in maniera efficace alla richiesta di salute bisogna riorganizzare e attivare a pieno regime il SIRES. Il sistema di emergenza deve essere governato centralmente dall’Ente Regionale con compiti di coordinamento complessivo del sistema stesso al fine di uniformare la risposta in tutta la regione Campania. Il Coordinamento Regionale deve definire i protocolli di intervento, deve codificare il tipo di soccorso avanzato extra-ospedaliero, nonché gli operatori ed i mezzi da utilizzare; inoltre, deve programmare la formazione continua di tutto il personale (autista-soccorritore, infermiere, medico) impegnato nella équipe di soccorso avanzato, deve delineare efficienti modelli organizzativi, come l’istituzione di un unico Dipartimento delle Emergenza Sanitarie che governi la fase territoriale e quella ospedaliera ed, infine, deve programmare una maggiore integrazione tra i diversi livelli di cura in Emergenza Sanitaria. Al fine di organizzare la risposta in Emergenza è indispensabile partire da precisi dati epidemiologici in termini sia di volume di richieste di soccorso alla Centrale Operativa che di tipologia di intervento richiesto ed effettuato. I dati epidemiologici di alcune realtà italiane dimostrano che meno del 10% del totale delle richieste di intervento giunte alla C.O. sono di assistenza per pazienti in Codice Rosso.

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Dall’analisi dei dati emerge chiaramente che la possibilità per una équipe medica di soccorso avanzato di effettuare un protocollo ALS completo con defibrillazione ed intubazione oro-tracheale in un anno è molto bassa. In considerazione dei dati suesposti esiste il rischio che un numero elevato di medici di emergenza sanitaria presenti sul territorio finisca con l’essere sottoutilizzato e, quindi, finisca con il perdere confidenza con le manovre di rianimazione cardio-polmonare che dovrà eseguire. Infatti, il mantenimento di abilità pratica da parte di una équipe, oltre la formazione di base (BLS-D, ALS, PTC, PBLS), richiede la frequente esecuzione di manovre rianimatorie. Al fine di conseguire competenze professionali idonee e di mantenere adeguati livelli di addestramento è necessario che il medico della emergenza sanitaria territoriale partecipi in prima persona, con completa assunzione di responsabilità, alle attività proprie della emergenza sanitaria ospedaliera nei D.E.A. di I e II livello . L’attività intraospedaliera nei D.E.A. è la componente qualificante della attività di emergenza, in quanto garantisce una continuità assistenziale al paziente ed, al tempo stesso, fornisce al medico una continuità professionale, il cui fine ultimo è omogeneizzare l’assistenza in emergenza con univoci criteri di riferimento sulla base di comuni linee-guida ed efficienti protocolli organizzativi che coinvolga sia la fase territoriale che quella più propriamente ospedaliera. B) Quadro normativo di riferimento Attualmente la Regione Campania ha un quadro legislativo regionale di riferimento obsoleto, superato dalle norme legislative nazionali ed anche da quelle contrattuali, la qual cosa ha creato non poche difficoltà nella attivazione di un efficiente “Sistema 118”. La mancanza di un quadro di riferimento regionale chiaro ed univoco ha consentito lo svilupparsi nelle 13 AASSLL della Campania di differenti realtà organizzative per quanto concerne i due “pezzi” attivati del 118: lo STI ed i SAUT. La L.R. 2/94, che istituisce il Sistema Integrato Regionale per l’Emergenza Sanitaria S.I.R.E.S., avendo come quadro normativo di riferimento il Dlvo 502/92 ed il Dlvo 517/93 nasce già vecchia, oltre ad essere di difficile attuazione in tutte le sue componenti e molto onerosa economicamente. Il maggiore punto “critico” della L.R. è rappresentato dalla scarsa interconnessione tra i vari sottosistemi costituenti il sistema integrato della emergenza sanitaria che operano come tanti corpi indipendenti. A ciò si aggiunga che il più delle volte, la équipe medica che opera nei SAUT, invece di svolgere le funzioni di soccorso avanzato su mezzi attrezzati, è portata a svolgere, di fatto, le funzioni di “sostituzione” del medico di famiglia e di Guardia Medica. In particolare, gli artt. 11 e 12 che disciplinano la istituzione ed il funzionamento dei SAUT producono confusione e/o commistione tra l’attività svolta dai presidi SAUT e quelle proprie di Guardia Medica, ora Continuità Assistenziale, laddove si afferma che al medico SAUT spetta di svolgere anche i compiti della Guardia Medica. Questo comporta che, allo stato, in diversi presidi territoriali soprattutto dell’entroterra regionale, si stanno utilizzando gli stessi operatori per svolgere sia l’attività di Continuità Assistenziale, con compiti di sostituzione del medico di Medicina Generale, che l’attività di Emergenza Sanitaria Territoriale. Tutto ciò crea confusione e rende tutto il Sistema di Emergenza Sanitaria poco credibile agli occhi degli utenti e degli stessi operatori. Inoltre, i sopra citati articoli, non definiscono chiaramente l’attività ospedaliera che i medici SAUT devono svolgere nei P.S.A e nei D.E.A. e questo sta determinando solo confusione ed

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incomprensioni tra medici territoriali ed ospedalieri, mettendo a serio rischio quella integrazione naturale tra emergenza territoriale ed ospedaliera indispensabile per rendere efficace l’attività di emergenza sanitaria. Infine, la LR non affronta il problema tecnico-organizzativo della C.O. in particolare sulla disponibilità, in tempo reale, dei posti letto nei DEA. Un ulteriore momento di difficoltà è fornito dalle “Linee guida per l’organizzazione dei presidi SAUT e Continuità Assistenziale” pubblicate il 22.02.1999 sul BURC n. 11 con le relative piante organiche dei due servizi che, pur concepite in un periodo successivo alla L.R. 2/94, ne sono diretta emanazione e racchiudono in sé tutte le contraddizioni di quella Legge Regionale, in particolare: 1. E’ stato determinato un numero troppo elevato sia di SAUT (113 uno per ogni Distretto Sanitario, ivi compresi i PSAUT Capofila) che di medici addetti a tale attività, circa 1600 unità. 2. E’ stata effettuata una rideterminazione della dotazione organica della Continuità Assistenziale con una riduzione degli operatori addetti ad essa (da 2600 a 1200 unità) senza una adeguata riflessione circa le reali necessità territoriali. 3. I SAUT attivati, così come previsti dalle “Linee Guida”, benché numerosi sul territorio regionale, stanno evidenziando tutti i loro limiti e la loro inadeguatezza ed, in alcuni casi, nonostante un numero congruo di operatori in servizio si registrano pochi interventi di reale Emergenza Sanitaria extra-ospedaliera. Inoltre, i PSAUT aperti al pubblico 24 ore su 24 svolgono, di fatto ed il più delle volte, attività ambulatoriali di Medicina Generale. 4. La medicalizzazione, con uno o due medici della emergenza, di una autoambulanza di tipo “B” non garantisce di per sé un reale soccorso avanzato agli utenti e produce un notevole dispendio di risorse umane. 5. L’attività ospedaliera è svolta, laddove la ASL abbia i presidi ospedalieri necessari per assicurarla ai medici della emergenza, solamente da pochi medici e non da tutti. 6.La formazione professionale specifica e continua dei medici non è assicurata a tutti gli operatori della Emergenza Sanitaria dalle AA.SS.LL. C) Problematica degli accessi Il sistema 118 deve essere capace di identificare la domanda, tramite un sistema di codici, e di fornire una risposta qualitativamente adeguata attraverso una intima connessione tra la rete della assistenza territoriale e quella dei presidi ospedalieri dell’Emergenza, al fine precipuo di garantire al cittadino una risposta unica di elevata professionalità alla emergenza sanitaria. In questo ambito particolare importanza riveste l’accesso a particolari patologie fra cui spiccano, per l’alta frequenza e possibilità di recupero, le emergenze cardiologiche e cardiocircolatorie/cardiochirurgiche, neurochirurgiche e politraumatiche. L’emergenza cardiologica territoriale dovrebbe porsi l’obiettivo di ottimizzare i tempi di: 1.Diagnosi precoce delle sindromi coronariche acute; 2.Valutazione di elegibilità per terapia trombolitica o angioplastica primaria; 3.Allertamento delle strutture ospedaliere di riferimento; 4.Trasporto “protetto”, in relazione al rischio di arresto cardiaco in FV o asistolia, edema polmonare acuto, shock cardiogeno, aritmie ipocinetiche , che costituiscono le più frequenti complicanze gravi della prima ora. Rispetto all’obiettivo dato, sembrano identificabili 4 priorità : 1.La preparazione del personale del 118, mediante corsi BLSD e ALS certificati, completati da frequenza sotto forma di guardia attiva in PS, Medicina e Chirurgia d’Urgenza. UTIC, Rianimazione, servizio a bordo di ambulanze.

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2. Costituzione di un comitato scientifico per la preparazione dei protocolli operativi. 3.Il potenziamento delle strutture di riferimento cardiologico operanti in Regione per garantire la migliore risposta operativa. A tal proposito tutte le principali società scientifiche concordano nel ritenere che è preferibile attivare pochi centri dipartimentali completi ( UTIC, emodinamica, cardiochirurgia,rianimazione), piuttosto che promuovere una frammentazione dell’offerta di emodinamica “ non protetta” dalla presenza della cardio-chirurgia. Ciò anche nell’ottica di consentire una adeguata casistica interventistica per equipe: in caso contrario è dimostrato un aumento dei rischi per il malato. 4. La creazione di una sottocentrale cardiologica in stand-by, da collocare presso un centro di eccellenza con idonea casistica di emergenza in termini quali-quantitativi con opportuno organico di cardiologi e di altro personale di supporto con la previsione di dotare un idoneo numero di ambulanze di dispositivi per la trasmissione a distanza alla sottocentrale cardiologia delle immagini elettro e, possibilmente, ecocardiografiche e nel rispetto comunque di una organizzazione del soccorso che garantisca il trasporto nelle sedi appropriate in una tempistica idonea (“golden hour”). In Italia le esperienze di maggiore rilevanza sono in corso presso Milano Niguarda, Firenze Careggi e Bologna 118. In tutte le aree citate è il personale addestrato del 118 a svolgere il soccorso extraospedaliero, eventualmente coadiuvato dai Centri mobili di Rianimazione ( con anestesista-rianimatore) nei casi più gravi. Per dare risposte concrete, oltre che alle emergenze cardiologiche di cui sopra, anche a quelle cardiochirurgiche, neurochirurgiche e politraumatiche e per tentare di risolvere l’annoso problema del reperimento dei posti letto in emergenza relativamente a tali patologie, è necessario individuare delle aree territoriali (bacini di utenza) afferenti per competenza a ciascuna struttura/dipartimento di emergenza, tenendo conto della rete di comunicazione, della ubicazione e della capacità assistenziale(n° interventi e attese) di ciascuna struttura/dipartimento di emergenza. In questo quadro programmatorio vanno inseriti anche i posti letto di alta specialità presenti nelle Case di Cura private accreditate.

D) Ridefinizione e superamento dei SAUT Le finalità del S.A.U.T. previste dalla’art. 11 della LR 2/94 vanno riviste alla luce anche della necessità, del resto prevista anche dai CCNNLL di categoria, di separare le funzioni dell’ex guardia medica da quelle dell’emergenza territoriale con una rideterminazione dei rispettivi contingenti di personale. Il vecchio S.A.U.T. deve trasformarsi quale struttura in attività ventiquattro ore al giorno che deve assicurare al cittadino in casi di urgenza emergenza sanitaria un rapido ed efficace intervento assorbendo così in toto le funzioni dei vecchi PSAUT previsti dalla citata LR 2/94. Al P.S.A.U.T. competono: - le funzioni di pronto soccorso attivo medico - chirurgico di base territoriale; - le funzioni di integrazione del Servizio trasporto infermi. Presso i Presidi del P.S.A.U.T. deve essere prevista la presenza di infermieri professionali, che possono anche essere utilizzati in attività territoriali per l'assistenza di pazienti che hanno bisogno di interventi terapeutici per i quali non è prevista la presenza medica. I medici del P.S.A.U.T. svolgono sia attività territoriale che ospedaliera. L'attività territoriale consiste in: a) assicurare il pronto soccorso attivo medico-chirurgico territoriale di base nei locali

opportunamente attrezzati per idonei interventi sanitari e percorsi diagnostico-terapeutici, nonché per la osservazione medica breve e per interventi di piccola chirurgia;

b) rispondere con massima sollecitudine alle chiamate della C.O.; c) recarsi, nel più breve tempo possibile, sul luogo in cui è stato richiesto l'intervento;

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d) identificare la gravità della situazione sanitaria; e) stabilire la possibilità di trattamento in loco; f) richiedere al C.O. il mezzo di trasporto più idoneo;

g) predisporre, se necessario, il ricovero ospedaliero presso l’ospedale più idoneo a fornire la specifica assistenza sanitaria necessaria al paziente;

h) fornire notizie sulle condizioni del paziente, direttamente o tramite la C.O., ai sanitari che prenderanno successivamente in cura il caso:

i) prestare servizio sui mezzi di soccorso, anche avanzato, del S.T.I.; l) demandare, in casi di competenza, il trattamento al medico di assistenza primaria o continuità assistenziale. L'attività ospedaliera consiste nell'inserimento dei medici di P.S.A.U.T. nella organizzazione dei D.E.A. i quali devono svolgere, con assunzione di responsabilità nell’area critica della Medicina e chirurgia di Urgenza-Emergenza, compiti di accettazione e di primo impatto con la utenza, attivazione di procedure diagnostico-terapeutiche, mediante turni di servizio che prevedano la copertura h.24 nelle medesime strutture DEA di I e II livello, al fine di conseguire competenze professionali idonee a mantenere adeguati livelli di addestramento. L’attività intra-ospedaliera nei D.E.A. e la conseguente responsabilizzazione del medico PSAUT è la componente qualificante della attività di emergenza, in quanto garantisce una continuità assistenziale al paziente ed, al tempo stesso, fornisce al medico una continuità professionale, il cui fine ultimo è omogeneizzare l’assistenza in emergenza con univoci criteri di riferimento sulla base di comuni linee-guida ed efficienti protocolli organizzativi elaborati dalla CO che coinvolga sia la fase territoriale che quella più propriamente ospedaliera. Le direttive di riorganizzazione dei PSAUT dovrebbero inoltre riguardare i seguenti punti: • stabilire che spetta alle singole Aziende, sulla base della rete stradale per il rispetto dei tempi di percorrenza previsti a livello nazionale, delle caratteristiche geo-morfologiche del territorio e della rete ospedaliera della emergenza, individuare le sedi PSAUT, prevedendo la dislocazione dei mezzi di soccorso presso ciascun PSAUT e presso i presidi ospedalieri sedi di DEA; • definire un organico dei PSAUT in base al numero degli interventi da effettuare (l’organico dovrà tener conto dei periodi di aggiornamento professionale obbligatorio, di formazione continua presso i servizi di emergenza ospedaliera e assenze fisiologiche) • definire univoci protocolli di intervento territoriale; • codificare il tipo di soccorso avanzato territoriale ed il numero minimo di operatori e mezzi impiegati; • stabilire la verifica di controllo di qualità degli interventi effettuati per realizzare una continuità terapeutica e per omogeneizzare l’assistenza in emergenza con univoci criteri di riferimento sulla base di comuni linee-guida ed efficienti protocolli organizzativi. E’ necessario attivare, nelle zone ubicate lontane dai DEA, presidi PSAUT aperti al pubblico 24 ore su 24 integrandoli nel modello successivamente descritto di “ospedale di comunità”. In tal modo, queste strutture, opportunamente attrezzate, potranno espletare, oltre i compiti previsti per i vecchi SAUT, anche attività di breve “osservazione medica” e “piccola chirurgia” svolgendo funzioni di Primo Soccorso Territoriale e funzioni di “filtro” rispetto agli attuali PS dei Presidi Ospedalieri. Inoltre, nei PSAUT la prestazione sanitaria dovrebbe essere organizzata per codici di gravità (triage), con un infermiere ed un medico per turno, poiché le linee guida nazionali stabiliscono tale organico per prestazioni inferiori alle 25.000 per anno. Questa riorganizzazione ha un suo razionale nell’entroterra regionale dove i Presidi Ospedalieri insistono su di un territorio vasto e geo-morfologicamente difficile.

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Diversa la situazione nelle zone urbane, dove esistendo una alta densità ospedaliera, fino a che non si riuscirà a riconvertire tale pletora di ospedali, non bisogna attivare nuovi presidi PSAUT (a meno che non siano frutto della citata riconversione), aperti al pubblico 24 ore su 24, mentre bisogna potenziare le strutture intermedie, i distretti e i poliambulatori con funzioni di filtro e, contemporaneamente, dislocare i mezzi di soccorso avanzato presso i DEA, dove i medici PSAUT dovrebbero svolgere parte del loro monte orario. Accanto alle postazioni sedi di PSAUT, la cui organizzazione può prevede numero di mezzi differenti, diversi orari, carichi di lavoro disomogenei (per la necessità di coprire comunque alcune aree a bassa densità di popolazione e accadimento, ma non altrimenti servibili), in aree in cui l’incidenza degli eventi non giustifichi presidi continuativi a gestione diretta, la logica della riorganizzazione dovrà prevedere, come naturale evoluzione del Sistema, l’individuazione di “punti di stazionamento” legati alla necessità di completare ed ottimizzare la copertura del territorio in maniera dinamica e più aderente alle realtà locali. Ovvero la realizzazione di una flessibilità estrema nella copertura del territorio con una maggiore garanzia di tempestività ed efficacia dell’intervento di soccorso. Tale logica prevede, in una prima fase, una definizione di punti di stazionamento fissi che verrà superata, una volta realizzata la prevista implementazione con la localizzazione satellitare dei mezzi (GPS),. Ciò porterà alla definizione di una rete integrata che vedrà al centro le postazioni, un numero ridotto di punti di fissi a copertura di aree stabilmente “calde” per densità di popolazione e frequenza di accadimenti, ma con un numero elevato di mezzi “itineranti” sul territorio a garanzia “istantanea” di aree temporaneamente a rischio. Tale meccanismo di garanzia del territorio è reso ancor più adeguato per quanto attiene le fascia ad alta criticità ( codici gialli e rossi ) dalla possibilità di capacitare istantaneamente i mezzi BLS ad ALS mediante rendez-vous con le automediche e dall’eventuale richiamo al soccorso di ulteriori mezzi avanzati quali i CMR e l’elicottero e dalla possibilità di offrire già con il mezzo BLS dotato di defibrillatore semiautomatico. In tal modo il Sistema acquisterà una solidità clinica ed una flessibilità operativa ottimali sia nella gestione dell’ordinario sia per eventi di massa programmati sia per eventuali maxi emergenze improvvise e quindi non prevedibili. Questo garantirà al Sistema la possibilità di allocare risorse, per brevi periodi di tempo, in maniera mirata, per esempio in luoghi ove si prevedano concentrazioni, anche momentanee, di cittadini (l’uscita dalle scuole, dalle fabbriche, flussi derivanti da eventi sportivi o sociali di massa , concerti, raduni) o, ancora più dinamicamente, garantendo il pattugliamento di aree ad elevato rischio socio sanitario o coinvolte in flussi di veicoli (esodi) e ritenute a rischio in base alle segnalazioni delle Autorità competenti in una filosofia di presidio del territorio “costruito” sui tempi e modi del territorio stesso e quindi più vicina, al bisogno del cittadino. Quanto sopra necessita per essere pienamente attuato di una programmazione delle risorse sul territorio che partendo da elementi in qualche modo statici (popolazione da servire, aspetti logistici relativi alle percorrenze ed agli ospedali di riferimento ) monitorizzi in modo sistematico e continuo l’ incidenza statistica degli eventi . Ciò al fine di definire il fabbisogno numerico dei mezzi e la tipologia degli stessi con una elasticità tale da “vestire” la realtà del territorio nella interezza dei suoi aspetti dinamici. Le “Linee Guida” dei SAUT vanno, quindi, riscritte riorganizzando i presidi, le postazioni, i punti di stazionamento, i mezzi di soccorso e ridefinendone i contingenti. Inoltre, le “Linee Guida” devono ridefinire il numero di presidi della ex-Guardia Medica, nonché i contingenti dei medici impegnati nella Continuità Assistenziale prevedendo, di norma, che le sedi per tali funzioni siano ubicati in comuni o distretti diversi da quelli dove sono presenti PSAUT o DEA.

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F) Ridefinizione della rete degli ospedali di emergenza Contestuale alla ridefinizione della rete degli ex-SAUT e alla implementazione delle loro funzioni in quelle previste per gli PSAUT, deve essere quella dei presidi ospedalieri addetti alle funzioni di emergenza. In questo senso vanno individuati e ridefiniti i presidi sedi di DEA di 1° e 2° livello con la riconversione degli attuali PSA e l’introduzione del nuovo modello citato di ospedale di comunità. In sostanza a partire dalla programmazione della rete dell’emergenza, va ridisegnato un nuovo piano ospedaliero regionale che tenga conto della possibilità e dell’opportunità sia dell’apertura di nuove strutture, che della riconversione di quelle esistenti, attraverso una molteplicità di interventi di cui alla legenda che segue da applicare alla proposta di nuovo POR di cui all’allegato 2. Legenda strutture DEA 1° = Dipartimento emergenza-accettazione 1° livello DEA 2° = Dipartimento emergenza-accettazione 2° livello OE = Ospedale di elezione OS = Ospedale specialistico OC = Ospedale di comunità OR = Ospedale/Presidio di riabilitazione OL = Ospedale/Presidio di lungodegenza PSAUT = Presidio di pronto soccorso per l’urgenza territoriale e postazione 118 SAUT = Punto di stazionamento 118 fisso o mobile GM = Presidio di continuità assistenziale, ex Guardia Medica G)Problematica dei deflussi La risposta Ospedaliera all’emergenza è attualmente organizzata su diversi livelli di specializzazione: Pronto soccorso attivo, DEA di I e II Livello, Centri di alta specialità. Il costo di gestione del posto letto è direttamente proporzionato al livello di specializzazione del presidio di emergenza. L’analisi dei numeri rivela che i centri di emergenza più attrezzati attraggono il maggior numero di utenti, indipendentemente dalla gravità della patologia presentata. Mentre riteniamo doveroso garantire sempre la prestazione di Pronto soccorso, anche se di livello meno impegnativo, dobbiamo attivarci per riservare i posti letto dei grandi centri per l’emergenza ai pazienti più impegnativi ai quali garantire il massimo dell’attenzione. In pratica, la gran parte delle patologie acute seguite da ricovero, essendo di piccola e media gravità, dovrebbero essere indirizzate nei centri a minore specializzazione per l’emergenza e maggiormente vocati all’elezione. Ci si dovrà aprire alla nuova cultura di riservare i posti letto dei centri per le grandi emergenze solo a queste. L’accettazione del paziente in Ospedale tramite il canale del P.S., non sempre dovrà coincidere con la certezza del ricovero nello stesso presidio. Alla prestazione di pronto soccorso dovrebbe seguire un ricovero di breve osservazione in un ambiente contiguo al pronto soccorso, su letti mobili che ne sottolineano la provvisorietà, la cui durata, in termini di ore, dovrà assicurare un’assistenza attiva garante della più completa diagnostica eseguibile in linea prioritaria, prima della ricollocazione dello stesso paziente nella rete ospedaliera o in altro livello assistenziale appropriato utilizzando un idoneo sistema

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di trasporto all’uopo dedicato e sulla base di un utilizzo della specifica tipologia di ospedale o di assistenza di cui alla riclassificazione prevista nei precedenti paragrafi. In sintesi, in attesa che l’ottimizzazione del sistema garantisca ad ogni forma di patologia acuta il proprio livello di assistenza, bisogna affrontare la realtà del posto mobile trasformandolo, vuoi in una opportunità strategica che preveda un percorso che ne qualifichi l’assistenza e garantisca il necessario in tempo reale, vuoi in un momento di intervento terapeutico specializzato destinato alla stabilizzazione della fase acuta. Al paziente su posto mobile verranno assicurate con priorità tutte le indagini diagnostiche e specialistiche ritenute necessarie. Quando lo stesso verrà affidato ad altro presidio, o ad altro livello di assistenza, porterà con sé il corredo di indagini necessarie al prosieguo delle cure. I pazienti studiati o e stabilizzati sui posti mobili dell’emergenza, così come quelli ricoverati nei reparti di degenza, una volta ottenuta la stabilizzazione della fase acuta, potranno essere affidati anche ad altri livelli di intervento con gradi minori di intensità assistenziale, come ospedali di elezione, presidi intermedi, home care, ospedali di comunità, assistenza domiciliare; in questi tre ultimi casi è necessario il coinvolgimento del medico di medicina generale. I medici della medicina generale, affiancati nei primi giorni di ricovero domiciliare o nell’ospedale di comunità dal medico ospedaliero, svilupperanno un percorso terapeutico e diagnostico. La cogestione dello paziente, potrebbe richiamare in causa l’ospedale, in caso di necessità, non obbligatoriamente con il ricovero, ma in alternativa con interventi in regime di day hospital o day surgery. L’affidamento all’assistenza alternativa rispetto a quella nell’ospedale per acuti deve essere riservata anche, e prevalentemente, a tutti i pazienti ospedalizzati, che conclusa la fase diagnostica, o di stretta vigilanza terapeutica, potranno continuare al proprio domicilio le cure. La cultura che vuole l’Ospedale tenuto a dimettere pazienti guariti, si dovrà aprire alla possibilità del trasferimento all’assistenza domiciliare, all’home care e all’ospedale di comunità. Anche il potenziamento della recettività del territorio incrementando i posti delle residenze sanitarie assistite per la terza età rientra in questa filosofia gestionale. All’Ospedale sarà riservata sempre di più la funzione di gestire l’acuzie demandando ad altri ambiti di cura la continuità assistenziale a minore intensità. La promozione e valorizzazione di forme alternative al ricovero per decongestionare gli ospedali leader dell’emergenza necessita comunque di essere accompagnata anche da un aumento di posti letto nelle varie discipline afferenti all’emergenza, riconvertendo quelli, in eccesso, di elezione, ed indirizzando le scelte programmatorie anche verso l’implementazione di strutture e funzioni oggi molto trascurati come i Centri di risveglio. H) Ospedale di comunità L’idea di creare una rete di ospedali di comunità per alleggerire il deflusso dagli ospedali per acuti sedi di DEA di 1° o 2° livello, insieme allo sviluppo delle altre forme alternative al ricovero classico sopra descritte, sarebbe in grado di dare una risposta seria non solo alla integrazione, fondamentale, con i distretti e i MMG, ma anche con la capacità di riprogrammare ruolo e funzioni degli attuali PSA, facendo uscire queste strutture dal pericoloso ibrido che li contraddistingue indirizzandoli quindi (a seconda dei bisogni di salute espressi nel territorio di riferimento) o verso la costituzione dei DEA o, viceversa, verso l’integrazione con i servizi territoriali di cui l’ospedale di comunità rappresenta un esempio innovativo utile e molto meno dispendioso. Questo modello rappresenta uno schema

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organizzativo assistenziale in regime di residenzialità per patologie cronico degenerative, poiché al di là della patologia che richiede interventi di contenuto medico non complesso, vi sono situazioni sociali particolari. In questi casi è inappropriato il ricorso al ricovero ordinario, ma non è sufficiente l’ADP o l’ADI. L’ospedale di comunità rappresenta così un ampliamento del servizio territoriale che consente di seguire in strutture di primo livello patologie a rischio di scompenso e a forte disagio sociale, integrando in tal modo l’intervento sociale con quello sanitario.

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ALLEGATO 7

tipostr

ISTICODE NomeISTIASLterr

CP_2003 CP_2004 CP_2005 Fatturato 2003 Fatturato 2004 Fatturato 2005delta costi ricavi 2003

delta costi ricavi 2004

delta costi ricavi 2005

Incidenza % dei ricavi sui costi – 2003

Incidenza % dei ricavi sui costi – 2004

Incidenza % dei ricavi sui costi – 2005

PO 15000300 A.G.P. MARCIANISE - CE1 104 19.519.000,00 21.610.000,00 21.090.000,00 8.373.762,10 8.536.627,68 8.502.122,55 -11.145.238 -13.073.372 -12.587.877 42,90 39,50 40,31 PO 15000400 OSP SAN GIUSEPPE E MELORIO105 23.206.000,00 25.247.000,00 23.947.000,00 8.979.843,44 9.593.612,99 9.886.672,16 -14.226.157 -15.653.387 -14.060.328 38,70 38,00 41,29 PO 15000500 PO F.PALASCIANO CAPUA - CE 105 18.414.000,00 20.409.000,00 19.135.000,00 7.781.504,83 8.686.549,40 7.758.751,20 -10.632.495 -11.722.451 -11.376.249 42,26 42,56 40,55 PO 15000700 A.G.P. MADDALONI - CE1 104 26.636.000,00 29.349.000,00 28.370.000,00 15.351.103,70 15.495.376,33 15.012.226,50 -11.284.896 -13.853.624 -13.357.774 57,63 52,80 52,92 PO 15000800 A.G.P. PIEDIMONTE - CE1 104 30.606.000,00 34.862.000,00 29.709.000,00 16.965.437,71 15.390.604,29 16.077.707,81 -13.640.562 -19.471.396 -13.631.292 55,43 44,15 54,12 PO 15000900 A.G.P. TEANO - CE1 104 #N/D 8.578.000,00 8.370.000,00 266.660,53 1.763.062,39 #N/D -8.311.339 -6.606.938 N.D. 3,11 21,06 PO 15001000 PO SAN ROCCO - CE2 105 18.550.000,00 21.875.000,00 22.214.000,00 10.854.574,63 11.954.351,00 12.180.030,78 -7.695.425 -9.920.649 -10.033.969 58,52 54,65 54,83 PO 15001200 A.G.P. SAN FELICE - CE1 104 16.765.000,00 19.117.000,00 18.397.000,00 8.671.513,70 9.109.354,38 8.774.160,55 -8.093.486 -10.007.646 -9.622.839 51,72 47,65 47,69 PO 15001300 PO S.G.MOSCATI AVERSA - CE2105 49.676.000,00 55.003.000,00 55.250.000,00 25.533.906,99 27.574.821,24 27.764.970,05 -24.142.093 -27.428.179 -27.485.030 51,40 50,13 50,25 PO 15003100 OSP SAN GIOVANNI DI DIO - BN 103 8.699.000,00 9.304.000,00 10.298.000,00 3.338.998,07 3.847.893,62 4.584.108,38 -5.360.002 -5.456.106 -5.713.892 38,38 41,36 44,51 PO 15003600 OSP SS.MARIA DELLE GRAZIE - 103 15.203.000,00 16.005.000,00 16.541.000,00 9.908.618,55 9.981.523,47 9.296.510,68 -5.294.381 -6.023.477 -7.244.489 65,18 62,37 56,20 PO 15003900 PO INCURABILI 106 43.893.000,00 32.159.000,00 44.637.000,00 10.731.511,81 11.455.430,44 11.908.359,26 -33.161.488 -20.703.570 -32.728.641 24,45 35,62 26,68 PO 15004101 PO LORETO MARE + PSI NAPOLI106 58.734.000,00 73.386.000,00 79.220.000,00 33.944.184,70 34.380.199,81 34.921.233,98 -24.789.815 -39.005.800 -44.298.766 57,79 46,85 44,08 PO 15004300 PO ASCALESI 106 43.893.000,00 53.536.000,00 55.379.000,00 19.024.315,47 19.424.830,35 20.048.817,67 -24.868.685 -34.111.170 -35.330.182 43,34 36,28 36,20 PO 15004600 CENTRO TRAUMATOLOGICO OR106 59.175.000,00 59.984.000,00 64.677.000,00 13.967.986,21 15.685.406,55 16.373.273,17 -45.207.014 -44.298.593 -48.303.727 23,60 26,15 25,32 PO 15005000 PO DEI PELLEGRINI 106 62.704.000,00 72.860.000,00 85.803.000,00 22.901.339,26 25.811.096,98 22.915.718,11 -39.802.661 -47.048.903 -62.887.282 36,52 35,43 26,71 PO 15005100 OSPEDALE SANTA MARIA DI LOR106 13.505.000,00 - #N/D -13.505.000 0 #N/D N.D. N.D. N.D.PO 15005200 PO SAN PAOLO + PSI LORETO C 106 55.287.000,00 70.792.000,00 78.685.000,00 26.418.238,70 26.425.492,84 26.161.751,21 -28.868.761 -44.366.507 -52.523.249 47,78 37,33 33,25 PO 15005500 OSP DELLA SS ANNUNZIATA 106 26.210.000,00 31.126.000,00 34.278.000,00 9.079.992,14 10.775.743,87 9.852.329,45 -17.130.008 -20.350.256 -24.425.671 34,64 34,62 28,74 PO 15005600 PO S.LEONARDO - NA5 110 79.078.000,00 78.534.000,00 87.168.000,00 28.870.788,98 29.090.620,94 28.687.408,16 -50.207.211 -49.443.379 -58.480.592 36,51 37,04 32,91 PO 15005700 OSP CIVILE S. GIOVANNI DI DIO 108 37.268.000,00 32.410.000,00 42.501.000,00 14.250.770,01 16.742.537,45 17.972.554,00 -23.017.230 -15.667.463 -24.528.446 38,24 51,66 42,29 PO 15005800 OSP SAN GIULIANO - NA2 107 33.951.000,00 27.619.000,00 29.229.000,00 15.355.517,84 16.368.486,26 16.706.113,69 -18.595.482 -11.250.514 -12.522.886 45,23 59,27 57,16 PO 15006000 OSP CIVILE TORRE ANNUNZIATA110 18.433.000,00 29.580.000,00 32.801.000,00 13.864.645,23 13.264.698,11 12.478.465,64 -4.568.355 -16.315.302 -20.322.534 75,22 44,84 38,04 PO 15006100 PO MARESCA EX CODICE 15006110 25.180.000,00 42.551.000,00 47.215.000,00 14.010.953,47 15.178.340,79 15.333.045,43 -11.169.047 -27.372.659 -31.881.955 55,64 35,67 32,47 PO 15006200 OSP G. CAPILUPI CAPRI - NA5 110 5.303.000,00 8.178.000,00 9.063.000,00 1.514.525,63 1.457.501,83 1.456.901,97 -3.788.474 -6.720.498 -7.606.098 28,56 17,82 16,08 PO 15006400 PO S. MARIA DELLA PIETA - NA4 109 53.689.000,00 55.983.000,00 57.149.000,00 23.421.214,33 18.329.920,03 18.421.001,08 -30.267.786 -37.653.080 -38.727.999 43,62 32,74 32,23 PO 15006600 OSP CAV RAFFAELE APICELLA - 109 32.772.000,00 33.772.000,00 34.742.000,00 14.651.630,44 14.397.128,29 3.362.309,31 -18.120.370 -19.374.872 -31.379.691 44,71 42,63 9,68 PO 15006801 PSA SORRENTO + VICO - NA5 110 15.575.000,00 26.661.000,00 56.923.000,00 23.208.582,01 24.418.542,06 23.927.848,42 7.633.582 -2.242.458 -32.995.152 149,01 91,59 42,04 PO 15006900 OSPEDALE DE LUCA E ROSSANO 16.144.000,00 24.623.000,00 #N/D -16.144.000 -24.623.000 #N/D N.D. N.D. N.D.PO 15007000 OSP RIZZOLI ISCHIA - NA2 107 24.082.000,00 21.764.000,00 22.372.000,00 6.915.994,76 7.788.504,55 8.937.781,83 -17.166.005 -13.975.495 -13.434.218 28,72 35,79 39,95 PO 15013100 OSP SAN GIOVANNI BOSCO 106 71.575.000,00 92.639.000,00 88.866.000,00 28.427.931,75 33.417.786,40 31.166.834,34 -43.147.068 -59.221.214 -57.699.166 39,72 36,07 35,07 PO 15013200 OSP S.GENNARO 106 52.395.000,00 58.289.000,00 75.126.000,00 24.211.784,20 25.032.611,33 26.976.513,53 -28.183.216 -33.256.389 -48.149.486 46,21 42,95 35,91 PO 15013900 OSP LANDOLFI SOLOFRA - AV2 102 24.474.000,00 24.147.000,00 26.531.000,00 14.123.698,08 15.800.775,92 15.210.750,39 -10.350.302 -8.346.224 -11.320.250 57,71 65,44 57,33 PO 15014000 OSP ARIANO IRPINO - AV1 101 32.340.000,00 31.838.000,00 32.414.000,00 15.330.924,58 15.948.344,46 14.718.753,04 -17.009.075 -15.889.656 -17.695.247 47,41 50,09 45,41 PO 15014100 OSP DI BISACCIA - AV1 101 8.300.000,00 10.393.000,00 10.584.000,00 3.010.906,87 4.156.774,26 3.876.209,63 -5.289.093 -6.236.226 -6.707.790 36,28 40,00 36,62 PO 15015000 OSP S.ANGELO DEI LOMBARDI -101 17.733.000,00 16.253.000,00 16.543.000,00 7.314.528,35 6.286.805,45 6.166.261,79 -10.418.472 -9.966.195 -10.376.738 41,25 38,68 37,27 PO 15015300 PO S MARIA DELL OLMO CAVA - 111 26.176.000,00 33.845.000,00 34.168.000,00 14.550.523,15 16.826.948,42 17.364.241,40 -11.625.477 -17.018.052 -16.803.759 55,59 49,72 50,82 PO 15015400 PO UMBERTO I - SA1 111 68.593.000,00 73.477.000,00 83.073.000,00 46.035.638,17 47.618.936,59 52.578.395,86 -22.557.362 -25.858.063 -30.494.604 67,11 64,81 63,29 PO 15015800 PO SAN FRANCESCO D ASSISI -112 19.731.000,00 19.482.000,00 37.439.000,00 16.692.053,71 16.958.082,72 17.224.447,16 -3.038.946 -2.523.917 -20.214.553 84,60 87,04 46,01 PO 15015900 PO ANDREA TORTORA - SA1 111 11.165.000,00 12.834.000,00 13.887.000,00 7.894.445,04 8.538.572,65 8.844.677,15 -3.270.555 -4.295.427 -5.042.323 70,71 66,53 63,69 PO 15016000 PO DI POLLA-S. ARSENIO - SA3 113 39.951.000,00 41.828.000,00 43.234.000,00 28.763.962,23 28.640.916,55 28.843.220,35 -11.187.038 -13.187.083 -14.390.780 72,00 68,47 66,71 PO 15016100 PO DELL IMMACOLATA - SA3 113 23.377.000,00 24.285.000,00 25.306.000,00 14.902.989,02 14.722.468,86 15.418.631,38 -8.474.011 -9.562.531 -9.887.369 63,75 60,62 60,93 PO 15016200 PO MARIA SS. ADDOLORATA - SA112 32.431.000,00 31.897.000,00 85.731.000,00 27.466.984,77 27.141.703,29 27.802.543,46 -4.964.015 -4.755.297 -57.928.457 84,69 85,09 32,43 PO 15016300 PO VILLA MALTA - SA1 111 19.889.000,00 19.145.000,00 19.521.000,00 12.767.761,53 12.836.174,13 12.751.721,02 -7.121.238 -6.308.826 -6.769.279 64,20 67,05 65,32 PO 15016400 PO M SCARLATO SCAFATI - SA1111 27.222.000,00 31.250.000,00 30.710.000,00 15.784.190,87 16.691.212,96 16.379.498,76 -11.437.809 -14.558.787 -14.330.501 57,98 53,41 53,34 PO 15016500 OSP S.LUCA - SA3 113 50.129.000,00 54.178.000,00 57.156.000,00 39.484.700,16 36.596.800,02 39.089.433,92 -10.644.300 -17.581.200 -18.066.566 78,77 67,55 68,39 PO 15016600 PO S.MARIA SPERANZA - SA2 112 32.386.000,00 31.133.000,00 77.016.000,00 17.918.739,91 18.931.030,65 20.159.521,85 -14.467.260 -12.201.969 -56.856.478 55,33 60,81 26,18 PO 15018300 PO CURTERI MERCATO S.SEVER112 28.424.000,00 28.454.000,00 53.888.000,00 21.662.473,53 20.767.764,01 21.223.554,20 -6.761.526 -7.686.236 -32.664.446 76,21 72,99 39,38 PO 15018700 PO G.DA PROCIDA - SA2 112 13.321.000,00 12.543.000,00 28.400.000,00 5.182.290,81 5.050.944,41 5.191.988,65 -8.138.709 -7.492.056 -23.208.011 38,90 40,27 18,28 PO 15018900 OSPEDALE CIVILE ALBANO FRANCESC 2.827.000,00 2.711.000,00 2.853.000,00 -2.827.000 -2.711.000 -2.853.000 N.D. - - PO 15019100 OSP S.M.DELLE GRAZIE - POZZU107 42.068.000,00 45.279.000,00 47.668.000,00 26.800.438,84 30.123.595,23 33.738.587,28 -15.267.561 -15.155.405 -13.929.413 63,71 66,53 70,78 PO 15038700 OSP DI ROCCADASPIDE - SA3 113 11.934.000,00 13.067.000,00 13.976.000,00 8.398.618,89 8.709.209,04 8.282.901,24 -3.535.381 -4.357.791 -5.693.099 70,38 66,65 59,27 PO 15040400 OSP CIVILE DI AGROPOLI - SA3 113 - 7.381.000,00 17.650.000,00 - 3.203.930,68 7.028.214,03 0 -4.177.069 -10.621.786 N.D. 43,41 39,82

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ISTICODE NomeISTI ASLterr 2003 2004 2005

POSTI LETTO

PO 1500030015000300 A.G.P. MARCIANISE - CE1 104 3 2 3 88 PO 1500040015000400 OSP SAN GIUSEPPE E MELORIO - C105 2 2 3 89 PO 1500050015000500 PO F.PALASCIANO CAPUA - CE2 105 3 3 3 72 PO 1500070015000700 A.G.P. MADDALONI - CE1 104 4 4 4 145 PO 1500080015000800 A.G.P. PIEDIMONTE - CE1 104 4 3 4 189 PO 1500090015000900 A.G.P. TEANO - CE1 104 0 2 22 PO 1500100015001000 PO SAN ROCCO - CE2 105 4 4 4 111 PO 1500120015001200 A.G.P. SAN FELICE - CE1 104 4 3 3 62 PO 1,5E+07 15001300 PO S.G.MOSCATI AVERSA - CE2 105 4 4 4 216 PO 1500310015003100 OSP SAN GIOVANNI DI DIO - BN 103 2 3 3 35 PO 1500360015003600 OSP SS.MARIA DELLE GRAZIE - BN 103 5 5 4 113 PO 1500390015003900 PO INCURABILI 106 2 2 2 106 PO 1500410115004101 PO LORETO MARE + PSI NAPOLI ES106 4 3 3 247 PO 1500430015004300 PO ASCALESI 106 3 2 2 165 PO 1500460015004600 CENTRO TRAUMATOLOGICO ORTO106 2 2 2 169 PO 1500500015005000 PO DEI PELLEGRINI 106 2 2 2 163 PO 15005100 OSPEDALE SANTA MARIA DI LORET106 - PO 1500520015005200 PO SAN PAOLO + PSI LORETO CRIS106 3 2 2 193 PO 1500550015005500 OSP DELLA SS ANNUNZIATA 106 2 2 2 92 PO 1500560015005600 PO S.LEONARDO - NA5 110 2 2 2 274 PO 1500570015005700 OSP CIVILE S. GIOVANNI DI DIO - N 108 2 4 3 127 PO 1500580015005800 OSP SAN GIULIANO - NA2 107 3 4 4 124 PO 1500600015006000 OSP CIVILE TORRE ANNUNZIATA - 110 6 3 2 131 PO 1500610015006100 PO MARESCA EX CODICE 150067 - 110 4 2 2 149 PO 1500620015006200 OSP G. CAPILUPI CAPRI - NA5 110 2 1 1 18 PO 1500640015006400 PO S. MARIA DELLA PIETA - NA4 109 3 2 2 153 PO 1500660015006600 OSP CAV RAFFAELE APICELLA - NA109 3 3 0 123 PO 1500680115006801 PSA SORRENTO + VICO - NA5 110 6 6 3 225 PO 0 15006900 OSPEDALE DE LUCA E ROSSANO - PO 1500700015007000 OSP RIZZOLI ISCHIA - NA2 107 2 2 2 82 PO 1501310015013100 OSP SAN GIOVANNI BOSCO 106 2 2 2 314 PO 1501320015013200 OSP S.GENNARO 106 3 3 2 211 PO 1501390015013900 OSP LANDOLFI SOLOFRA - AV2 102 4 5 4 132 PO 1501400015014000 OSP ARIANO IRPINO - AV1 101 3 4 3 151 PO 1501410015014100 OSP DI BISACCIA - AV1 101 2 2 2 54 PO 1501500015015000 OSP S.ANGELO DEI LOMBARDI - AV101 3 2 2 70 PO 1501530015015300 PO S MARIA DELL OLMO CAVA - SA111 4 3 4 145 PO 1501540015015400 PO UMBERTO I - SA1 111 5 5 5 401 PO 1501580015015800 PO SAN FRANCESCO D ASSISI - SA112 6 6 3 134 PO 1501590015015900 PO ANDREA TORTORA - SA1 111 6 5 5 60 PO 1501600015016000 PO DI POLLA-S. ARSENIO - SA3 113 6 5 5 260 PO 1501610015016100 PO DELL IMMACOLATA - SA3 113 5 5 5 152 PO 1501620015016200 PO MARIA SS. ADDOLORATA - SA2 112 6 6 2 231 PO 1501630015016300 PO VILLA MALTA - SA1 111 5 5 5 101 PO 1501640015016400 PO M SCARLATO SCAFATI - SA1 111 4 4 4 160 PO 1501650015016500 OSP S.LUCA - SA3 113 6 5 5 287 PO 1501660015016600 PO S.MARIA SPERANZA - SA2 112 4 5 2 141 PO 1501830015018300 PO CURTERI MERCATO S.SEVERIN112 6 6 2 158 PO 1501870015018700 PO G.DA PROCIDA - SA2 112 2 3 1 86 PO 1501890015018900 OSPEDALE CIVILE ALBANO FRANCESCANO 2 PO 1501910015019100 OSP S.M.DELLE GRAZIE - POZZUOL107 5 5 6 244 PO 1503870015038700 OSP DI ROCCADASPIDE - SA3 113 6 5 4 57 PO 1504040015040400 OSP CIVILE DI AGROPOLI - SA3 113 3 2 30

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

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LEGENDA:0= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è inferiore al 10%1= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 10 e 20% 2003 COD. 2= 13 132= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 20 e 40% COD. 3= 103= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 40 e 50% COD. 4= 114= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 50 e 60% COD. 5= 55= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 60 e 70% COD. 6= 96= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è maggiore di 70% 48

2004 COD.0= 1 17COD. 1= 1COD. 2= 15COD. 3= 11COD. 4= 7COD. 5= 11COD. 6= 4

50

2005 COD. 0= 1 23COD.1= 2COD. 2= 20COD. 3= 10COD. 4= 10COD. 5= 6COD. 6= 1

50LEGENDA

PRESIDI CON % DI COPERTURA INFERIORI AL 40% E N. P.L. <12

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Allegato 8

Ticlopidina

Clopidogrel

Eritropoietina e nuove preparazioni:

• darbepoetina α • epoetina α • epoetina β

Fattori di crescita dei leucociti:

• filgrastim • lenograstim • molgramostim

Interferoni:

• Interferone alfa 2 ricombinante

• Interferone alfa 2b ricombinante

• Interferoni alfa-2 e alfa-2b pegilati

• Interferone n1 linfoblastoide

• Interferone alfa naturale alfa-n3 (leucocitario)

• interferone alfacon-1

• lamivudina

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ALLEGATO 8 BIS

Principi Attivi

UNITAANNO 2004

UNITAANNO 2005

VALORE SSNANNO 2004

VALORE SSNANNO 2005

DDD x 1000 AB.

RES.ANNO 2004

DDD x 1000 AB.

RES.ANNO 2005

CAMPANIA 1.184.870 1.189.743 96.962.777,36 88.177.921,90 103,53 106,71 L02BB03 BICALUTAMIDE 36.075 35.366 12.705.622,81 12.234.924,00 10,04 9,84 B01AB05 ENOXAPARINA 307.230 343.366 9.841.234,14 10.539.065,05 17,61 19,87 B02BD02 FATTORE VIII DI COAGULAZIONE 15.587 11.186 13.437.958,09 10.428.377,95 0,18 0,11 B01AB06 NADROPARINA 293.289 285.565 8.792.292,54 8.405.215,29 15,19 14,78 N05AH03 OLANZAPINA 42.138 38.905 4.546.036,75 4.177.538,03 5,00 4,68 N06DA02 DONEPEZIL 24.943 28.350 2.760.306,19 3.099.893,48 4,33 4,95 B01AC04 CLOPIDOGREL 38.827 47.392 2.470.033,22 2.982.739,36 6,18 7,58 H01AC01 SOMATROPINA 13.033 9.670 3.536.490,52 2.552.611,80 0,67 0,49 B01AB08 REVIPARINA 44.798 43.500 2.874.956,86 2.529.252,14 6,59 6,57 B03XA01 ERITROPOIETINA 22.823 18.552 2.227.494,75 1.984.920,46 0,73 0,62 N05AX08 RISPERIDONE 23.709 18.045 2.445.187,23 1.837.643,91 3,17 2,43 B01AB07 PARNAPARINA 60.827 67.428 1.677.853,43 1.652.912,13 2,74 3,05 B03XA02 DARBEPOIETINA ALFA 10.292 6.727 2.278.993,48 1.608.156,37 0,82 0,57 J05AB11 VALACICLOVIR 14.263 11.688 1.864.146,25 1.501.905,37 0,57 0,47 L03AB10 PEGINTERFERONE ALFA-2B 6.470 5.479 1.528.143,93 1.393.205,37 0,42 0,39 L04AA05 TACROLIMUS 9.434 8.423 1.630.349,05 1.362.852,41 0,56 0,48 G03GA05 FOLLITROPINA ALFA 2.479 2.727 1.364.137,22 1.354.520,18 0,15 0,11 L02AE04 TRIPTORELINA 6.174 5.413 1.462.425,27 1.291.767,46 1,27 1,14 N06DA03 RIVASTIGMINA 10.766 11.648 1.118.690,78 1.194.775,13 1,26 1,37 N05AH04 QUETIAPINA 32.902 22.875 1.200.266,14 1.188.754,07 1,31 1,26 L02AE02 LEUPRORELINA 6.445 4.546 1.606.535,00 1.149.502,30 1,40 1,03 B02BD03 ATTIVITA' DI BYPASS DELL'INI 1.890 840 2.313.945,88 1.028.420,40 0,00 0,00 L03AB11 PEGINTERFERONE ALFA-2A 6.241 2.995 2.037.894,63 965.855,96 0,24 0,12 B02BD04 FATTORE IX DI COAGULAZIONE 974 1.246 757.214,58 950.755,28 0,02 0,02 B02BD09 NONACOG ALFA 322 784 342.507,90 874.476,14 0,00 0,00 H01CB02 OCTREOTIDE 1.918 1.837 1.044.392,21 827.280,06 0,12 0,10 L04AA13 LEFLUNOMIDE 7.250 8.862 619.800,31 755.230,82 1,22 1,51 G03GA06 FOLLITROPINA BETA 3.519 3.721 648.300,70 753.142,55 0,09 0,10 H01BA02 DESMOPRESSINA 36.425 36.653 721.629,66 743.489,02 16,28 16,15 L03AA02 FILGRASTIM 6.412 5.269 891.091,75 720.573,51 0,02 0,02 L03AA10 LENOGRASTIM 5.142 4.257 732.602,80 597.640,65 0,02 0,02 N06DA04 GALANTAMINA 4.447 5.356 457.535,81 558.497,90 0,68 0,87 H01CB03 LANREOTIDE 652 569 596.721,41 520.932,35 0,09 0,10 L02AE03 GOSERELIN 2.335 1.491 818.740,78 483.317,70 0,64 0,39 N05AH02 CLOZAPINA 20.461 18.810 476.348,31 440.434,06 0,91 0,85 J05AF05 LAMIVUDINA 4.050 3.727 384.448,30 348.918,74 0,21 0,20 B01AB12 BEMIPARINA 886 7.943 39.339,67 343.335,82 0,14 1,16 A10AE04 INSULINA GLARGINE 13 3.798 779,77 288.026,89 0,00 0,58 B01AB04 DALTEPARINA 10.930 9.146 362.678,76 287.142,25 0,68 0,55 L03AB05 INTERFERONE ALFA-2B 1.115 1.142 208.126,07 246.876,08 0,06 0,07 L04AA10 SIROLIMUS 487 398 279.177,84 221.284,45 0,04 0,03 L02BB01 FLUTAMIDE 11.231 9.081 291.475,60 212.688,00 0,64 0,51 L03AA13 PEGFILGRASTIM 0 121 0,00 194.938,67 0,00 0,01 A16AA01 LEVOCARNITINA 3.682 10.050 63.299,32 172.840,87 0,21 0,57 L03AB01 INTERFERONE ALFA NATURALE 4.280 2.661 299.365,68 166.176,25 0,05 0,03 G03GA02 GONADOTROPINA UMANA DELLA ME 1.670 1.234 202.083,42 146.722,35 0,24 0,18 V03AC01 DEFEROXAMINA 2.385 2.418 139.311,66 130.036,52 0,03 0,02 J05AB14 VALGANCICLOVIR 39 56 82.612,92 119.030,86 0,01 0,01 L02AE01 BUSERELINA 660 394 126.154,89 74.699,94 0,11 0,07 L03AB04 INTERFERONE ALFA-2A 4.598 2.043 159.562,59 70.671,82 0,05 0,02 G03GA04 UROFOLLITROPINA 2.456 1.095 122.233,52 66.974,62 0,04 0,02 V03AF03 CALCIO FOLINATO 9.739 8.154 75.013,66 61.880,84 0,05 0,04 A10BG03 PIOGLITAZONE 0 1.016 0,00 58.354,83 0,00 0,15 N06BA07 MODAFINIL 610 560 59.158,90 53.661,42 0,03 0,03 N07BB04 NALTREXONE 2.375 1.574 64.483,22 42.847,32 0,13 0,09 A10BG02 ROSIGLITAZONE 0 859 0,00 40.271,63 0,00 0,12 H01CA01 GONADORELINA 370 252 59.419,91 40.247,79 0,07 0,05 L03AB07 INTERFERONE BETA-1A 74 32 34.223,08 39.516,01 0,00 0,01 L01XX14 TRETINOINA 71 74 21.030,06 21.598,42 0,01 0,01 G03BA03 TESTOSTERONE 1.929 1.686 28.246,33 17.351,69 0,19 0,15 J06BB01 IMMUNOGLOBULINA ANTI-D (RH) 211 190 7.798,61 8.959,48 0,00 0,00 L03AB09 INTERFERONE ALFACON-1 312 304 8.056,52 7.578,84 0,00 0,00 V03AF01 MESNA 59 110 1.403,54 2.576,18 0,00 0,01 L03AX13 GLATIRAMER ACETATO 0 1 0,00 1.269,65 0,00 0,00 R05CB13 DORNASE ALFA (DESOSSIRIBONUC 5 3 1.202,55 721,53 0,00 0,00 P01CX01 PENTAMIDINA ISETIONATO 2 3 48,93 71,85 0,00 0,00 N07BC02 METADONE 114 77 109,90 71,61 0,00 0,00 B02AB03 C1-INIBITORE 21 0 13.669,60 0,00 0,00 0,00 L03AA03 MOLGRAMOSTIM 4 0 382,16 0,00 0,00 0,00

Consumo Farmaci SSNPHT Campania Anni 2004 - 2005

Erogati Attraverso Farmacie Convenzionate

Fonte Dati : Progetto SFERA

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Principi Attivi

UNITA1 SEM 2006

VALORE SSN1 SEM 2006

DDD x 1000 AB.

RES.1 SEM 2006

CAMPANIA 614.805 40.271.853,18 53,85 B01AB05 ENOXAPARINA 190.731 5.875.661,24 10,99 B01AB06 NADROPARINA 158.612 4.589.610,38 8,21 L02BB03 BICALUTAMIDE 13.997 4.538.784,88 3,80 B02BD02 FATTORE VIII DI COAGULAZIONE 4.682 4.381.207,42 0,04 N05AH03 OLANZAPINA 15.380 1.589.900,31 1,82 B01AC04 CLOPIDOGREL 23.656 1.464.455,92 3,81 N06DA02 DONEPEZIL 13.492 1.451.953,02 2,37 B01AB08 REVIPARINA 20.701 1.349.771,45 3,23 H01AC01 SOMATROPINA 3.828 981.436,52 0,20 B01AB07 PARNAPARINA 35.982 965.829,33 1,64 B03XA02 DARBEPOIETINA ALFA 3.619 807.830,63 0,29 N05AX08 RISPERIDONE 7.876 793.201,02 1,08 B03XA01 ERITROPOIETINA 6.586 760.723,48 0,28 J05AB11 VALACICLOVIR 5.433 687.163,01 0,22 N05AH04 QUETIAPINA 10.881 627.429,05 0,67 L04AA05 TACROLIMUS 3.848 609.666,27 0,22 G03GA05 FOLLITROPINA ALFA 1.414 564.113,90 0,07 L02AE04 TRIPTORELINA 2.272 545.498,49 0,49 N06DA03 RIVASTIGMINA 5.297 534.840,88 0,64 L02AE02 LEUPRORELINA 1.865 478.834,08 0,44 H01BA02 DESMOPRESSINA 20.011 450.208,01 8,30 L03AB11 PEGINTERFERONE ALFA-2A 1.432 446.554,60 0,06 A10AE04 INSULINA GLARGINE 5.777 426.936,50 0,80 B02BD04 FATTORE IX DI COAGULAZIONE 539 424.220,43 0,01 L03AB10 PEGINTERFERONE ALFA-2B 1.625 412.441,57 0,12 B02BD09 NONACOG ALFA 356 397.696,05 0,00 L04AA13 LEFLUNOMIDE 4.047 339.982,98 0,70 B02BD03 ATTIVITA' DI BYPASS DELL'INI 239 292.610,09 0,00 H01CB02 OCTREOTIDE 788 283.745,91 0,03 G03GA06 FOLLITROPINA BETA 1.423 277.486,58 0,04 L03AA10 LENOGRASTIM 1.978 272.879,47 0,01 N06DA04 GALANTAMINA 2.270 232.031,63 0,37 H01CB03 LANREOTIDE 205 187.994,43 0,05 N05AH02 CLOZAPINA 8.344 182.212,11 0,37 L03AA02 FILGRASTIM 1.321 177.960,90 0,00 B01AB12 BEMIPARINA 3.967 174.576,02 0,60 L02AE03 GOSERELIN 547 171.904,01 0,14 J05AF05 LAMIVUDINA 1.765 162.576,36 0,09 L03AA13 PEGFILGRASTIM 97 152.126,41 0,01 A10BG03 PIOGLITAZONE 2.221 125.466,50 0,33 B01AB04 DALTEPARINA 3.592 110.415,31 0,22 L03AB05 INTERFERONE ALFA-2B 569 101.371,51 0,03 L02BB01 FLUTAMIDE 4.421 97.992,87 0,25 J05AB14 VALGANCICLOVIR 47 97.810,65 0,01 L04AA10 SIROLIMUS 184 95.162,87 0,03 A16AA01 LEVOCARNITINA 4.963 83.859,81 0,29 L03AB01 INTERFERONE ALFA NATURALE 1.193 76.934,45 0,01 G03GA02 GONADOTROPINA UMANA DELLA ME 647 76.656,44 0,09 A10BG02 ROSIGLITAZONE 1.188 52.504,73 0,16 V03AC01 DEFEROXAMINA 1.026 50.642,76 0,01 G03GA04 UROFOLLITROPINA 561 45.384,06 0,02 L03AB04 INTERFERONE ALFA-2A 1.045 39.656,35 0,01 N06BA07 MODAFINIL 342 32.203,28 0,02 V03AF03 CALCIO FOLINATO 3.882 29.055,74 0,02 L02AE01 BUSERELINA 170 23.377,57 0,02 H01CA01 GONADORELINA 128 20.138,29 0,02 N07BB04 NALTREXONE 632 16.862,07 0,03 L01XX14 TRETINOINA 43 12.302,86 0,00 G03BA03 TESTOSTERONE 742 7.630,96 0,07 J06BB01 IMMUNOGLOBULINA ANTI-D (RH) 108 5.490,15 0,00 L03AB07 INTERFERONE BETA-1A 2 3.223,68 0,00 L03AB09 INTERFERONE ALFACON-1 105 2.581,08 0,00 J05AD01 FOSCARNET 17 849,64 0,00 V03AF01 MESNA 6 138,84 0,00 N07BC02 METADONE 88 85,36 0,00 L03AX13 GLATIRAMER ACETATO 0 0,00 0,00 P01CX01 PENTAMIDINA ISETIONATO 0 0,00 0,00 R05CB13 DORNASE ALFA (DESOSSIRIBONUC 0 0,00 0,00

Consumo Farmaci SSNPHT Campania 1° Semestre 2006

Erogati Attraverso Farmacie Convenzionate

Fonte Dati : Progetto SFERA

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Allegato 1 ACCORDI SANCITI DALLA CONFERENZA STATO-REGIONI RILEVANTI AI FINI DELL’APPLICAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA

ANNO 2001

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO DI LINEE – GUIDA CONCERNENTI “MALATTIA DI CREUTZFELD – JACOB IN ITALIA: NORME PER L’ASSISTENZA DEI PAZIENTI E PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE IN AMBIENTE OSPEDALIERO”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO DI “LINEE - GUIDA SULLE MODALITÀ PER L'IDENTIFICAZIONE DEL NEONATO”.

ANNO 2002 Oggetto

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SULLE MODALITÀ DI EROGAZIONE DEI FONDI RELATIVI AL “PROGRAMMA NAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE PER LE CURE PALLIATIVE”, DI CUI ALL’ARTICOLO 1 DEL DECRETO LEGGE 28 DICEMBRE 1998, N. 450, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 26 FEBBRAIO 1999, N. 39. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE , LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO DI LINEE-GUIDA PER IL TRAPIANTO RENALE DA DONATORE VIVENTE E DA CADAVERE.

ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO, SULLE MODALITÀ DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE E INDIRIZZI APPLICATIVI SULLE LISTE DI ATTESA.

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUI REQUISITI DELLE STRUTTURE IDONEE AD EFFETTUARE TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI E SUGLI STANDARD MINIMI DI ATTIVITÀ DI CUI ALL'ARTICOLO 16, COMMA 1, DELLA LEGGE 1° APRILE 1999, N. 91 RECANTE "DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRELIEVI E DI TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI".

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO PER L’INDIVIDUAZIONE DEL BACINO DI UTENZA MINIMO, RIFERITO ALLA POPOLAZIONE, CHE COMPORTA L’ISTITUZIONE DEI CENTRI INTERREGIONALI PER I TRAPIANTI, AI SENSI DELL’ARTICOLO 10, COMMA 2, DELLA LEGGE 1° APRILE 1999, N. 91, RECANTE: “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRELIEVI E DI TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI”. ACCORDO TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROV INCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER LE ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO PER IL REPERIMENTO DI ORGANI E DI TESSUTI IN AMBITO NAZIONALE AI FINI DEL TRAPIANTO” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER IL PRELIEVO, LA CONSERVAZIONE E L’UTILIZZO DI TESSUTO MUSCOLO-SCHELETRICO” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA AI PAZIENTI TRAUMATIZZATI CON MIELOLESIONI E/O CEREBROLESI.

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLE MODIFICHE AL CALENDARIO DELLA VACCINAZIONE ANTIPOLIOMELITICA. SCHEMA DI ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E LE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO IN MATERIA DI CAMPAGNE INFORMATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA IODIOPROFILASSI

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUI CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEI CENTRI INTERREGIONALI DI RIFERIMENTO DELLE MALATTIE RARE. ACCORDO TRA IL GOVERRNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO DI INDICAZIONI PER L'ATTUAZIONE DEL PUNTO A) DELL'ACCORDO STATO-REGIONI DEL 14 FEBBRAIO 2002 (REPERTORIO ATTI N. 1386), SULLE MODALITA' DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE E INDIRIZZI APPLICATIVI SULLE LISTE DI ATTESA ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO CONCERNENTE “LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE SANITARIA E PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLE AZIENDE SANITARIE LOCALI”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO DI LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI DAY SURGERY”. ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI, LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE PER L'ATTIVAZIONE DEI PROGRAMMI DI INVESTIMENTO IN SANITÀ”.

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ANNO 2003

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI

BOLZANO RELATIVO AGLI ASPETTI IGIENICO-SANITARI CONCERNENTI LA COSTRUZIONE, LA MANUTENZIONE

E LA VIGILANZA DELLE PISCINE A USO NATATORIO.

ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI, E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, RELATIVO ALLA DEFINIZIONE DI ALCUNE MODALITÀ APPLICATIVE DEGLI ARTICOLI 3 COMMA 1, 4 COMMA 1 , 7 COMMA 2 DELL’ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO APPROVATO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 1° DICEMBRE 2000, PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DI SOGGIORNO PER CURE DEI SOGGETTI PORTATORI DI HANDICAP IN CENTRI ALL’ESTERO DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE:”LINEE-GUIDA PER IL RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’UTILIZZO EXTRAOSPEDALIERO DEI DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTI RECANTE “INDICATORI PER LA VERIFICA DEI RISULTATI OTTENUTI DALLA RETE DI ASSISTENZA AI PAZIENTI TERMINALI E PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI EROGATE ACCORDO TRA I MINISTRI DELLA SALUTE, DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, PER L'ADOZIONE DEI PIANI NAZIONALI TRIENNALI DI SORVEGLIANZA SANITARIA ED AMBIENTALE SU EVENTUALI EFFETTI DERIVANTI DALL'UTILIZZAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI. ACCORDO - ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “LINEE GUIDA SU FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO E ADDESTRAMENTO PERMANENTE DEL PERSONALE OPERANTE NEL SISTEMA DI EMERGENZA/URGENZA”. ACCORDO TRA MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “LINEE-GUIDA IN TEMA DI RACCOLTA, MANIPOLAZIONE E IMPIEGO CLINICO DELLE CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE (CSE).” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “AGGIORNAMENTO DEL PREZZO UNITARIO DI CESSIONE DEL SANGUE E DEGLI EMOCOMPONENTI TRA SERVIZI SANITARI PUBBLICI". ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO :” PIANO NAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DEL MORBILLO E DELLA ROSOLIA CONGENITA” ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO PER LA DEFINIZIONE DEI REQUISITI STRUTTURALI, TECNOLOGICI ED ORGANIZZATIVI MINIMI RICHIESTI PER L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI VETERINARIE DA PARTE DI STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO :”LINEE GUIDA PER L’ACCERTAMENTO DELLA SICUREZZA DEL DONATORE DI ORGANI”.

ANNO 2004

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLE "LINEE GUIDA PER L'IDONEITÀ ED IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI INDIVIDUATI DALLE REGIONI COME STRUTTURE IDONEE AD EFFETTUARE TRAPIANTI DI ORGANI E DI TESSUTI".

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, SULLE TIPOLOGIE DI TRAPIANTO PER LE QUALI È POSSIBILE DEFINIRE STANDARD DI QUALITÀ DELL’ASSISTENZA.

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE: “LINEE GUIDA PER LE UNITÀ SPINALI UNIPOLARI”.

INTESA SULL’ACCORDO TRA LA FEDERTERME E LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO PER L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI TERMALI PER IL BIENNIO 2003-2004. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO CONCERNENTE “ATTIVITÀ DEI CENTRI PER EDUCAZIONE E RIABILITAZIONE VISIVA E CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DI CUI ALLA LEGGE 28 AGOSTO 1997, N. 284” PUNTO 18 DELL'O.D.G. - REPERTORIO ATTI N. 2014 ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO RECANTE :"REQUISITI MINIMI E CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI LABORATORI DI ANALISI NON ANNESSI ALLE INDUSTRIE ALIMENTARI AI FINI DELL'AUTOCONTROLLO". ACCORDO TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUI CRITERI E LE

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MODALITÀ PER L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI CHE NON SODDISFANO IL PRINCIPIO DI APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA E DI ECONOMICITÀ NELLA UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE, IN ATTUAZIONE DEL PUNTO 4.3 DELL’ACCORDO 22 NOVEMBRE 2001 TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME, AI FINI DELLA VERIFICA AI SENSI DELL’ARTICOLO 52, COMMA 4, LETT. B), DELLA LEGGE 27 DICEMBRE 2002, N. 289. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, IL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO, IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE “LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO N. 1774/92 DEL PARLAMENTO E DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA DEL 3 OTTOBRE 2002 RELATIVO ALLE NORME SANITARIE APPLICABILI AI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE NON DESTINATI AL CONSUMO UMANO”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO RECANTE:”LINEE-GUIDA PER LE ATTIVITÀ DI GENETICA MEDICA”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SULLA DEFINIZIONE DI REQUISITI PER L’AUTORIZZAZIONE ALL’APERTURA ED ESERCIZIO DEGLI STABILIMENTI TERMALI E SPECIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE PRESTAZIONI IDROTERMALI A CARICO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SU: “LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE LISTE DI ATTESA E L’ASSEGNAZIONE DEGLI ORGANI NEL TRAPIANTO DI FEGATO DA DONATORE CADAVERE”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SU: “LINEE-GUIDA SULLE MODALITÀ DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ DI REPERIMENTO, TRATTAMENTO, CONSERVAZIONE E DISTRIBUZIONE DI CELLULE E TESSUTI UMANI A SCOPO DI TRAPIANTO”, IN ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 15, COMMA 1, DELLA LEGGE 1° APRILE 1999, N. 91.

RETTIFICA AL TESTO DELL’ ACCORDO SANCITO IN CONFERENZA IL 20 MAGGIO 2004 TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE P.A. SUL DOCUMENTO: “LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE CLINICA DEI FARMACI IN ETÀ PEDIATRICA”, ATTO REP. N. 2013. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME PER LA GESTIONE DELLA FASE TRANSITORIA DI ADOZIONE DELLA VERSIONE ITALIANA 2002 DELLA INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF DISEASES 9TH REVISION – CLINICAL MODIFICATION (ICD9CM), AI FINI DELLA COMPILAZIONE DELLA SDO. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO SULLA PROPOSTA DI RIPARTIZIONE DEL FONDI DESTINATI PER L’ANNO 2004 ALLE ATTIVITÀ DEI CENTRI DI RIFERIMENTO INTERREGIONALI PER I TRAPIANTI, IN ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 2 TER, COMMA 3, DELLA LEGGE 26 MAGGIO 2004, N. 138.

ANNO 2005

Oggetto ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO AVENTE AD OGGETTO “LINEE GUIDA RECANTE INDICAZIONI AI LABORATORI CON ATTIVITÀ DI DIAGNOSI MICROBIOLOGICA E CONTROLLO AMBIENTALE DELLA LEGIONELLOSI”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO AVENTE AD OGGETTO “LINEE GUIDA RECANTE INDICAZIONI SULLA LEGIONELLOSI PER I GESTORI DI STRUTTURE TURISTICO-RECETTIVE E TERMALI. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO SUL DOCUMENTO CONCERNENTE CRITERI PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI DI AUTOCONTROLLO, PER L’IDENTIFICAZIONE E LA GESTIONE DEI PERICOLI NEL SETTORE CARNI

ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, CONCERNENTE “LINEE DI INDIRIZZO PER LA DEFINIZIONE DEL PERCORSO ASSISTENZIALE AI PAZIENTI CON ICTUS CEREBRALE”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E I PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME RECANTE “LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI SOCCORSO SANITARIO IN ELICOTTERO”. ACCORDO TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E I PRESIDENTI DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO, CONCERNENTE IL NUOVO PIANO NAZIONALE VACCINI.

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Allegato 2

Linee guida per l’adeguamento alle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2006-2008

LINEE ATTUATIVE DEL PSN 2006-2008

Il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 partendo dall’analisi del contesto italiano nei vari ambiti istituzionali, demografici ed economici individua i vincoli e le opportunità di cui tener conto nel suo triennio di vigenza. Nel rispetto delle competenze statali e regionali definite dalla modifica al titolo V della Costituzione introdotto dalla legge costituzionale 3/2001, il PSN riconosce come obiettivo centrale del SSN la garanzia dell’effettiva capacità del sistema di erogare i livelli essenziali di assistenza nel rispetto delle caratteristiche fondanti il Servizio stesso, in particolare: l’universalità, la sostanziale gratuità di accesso a prestazioni appropriate, la garanzia uniforme delle stesse nel Paese, il rispetto della libera scelta e del pluralismo erogativo. Il PSN assume la necessità che lo Stato e le Regioni si impegnino in una cooperazione sinergica per individuare strategie condivise al fine di superare le diseguaglianze ancora presenti in termini di risultati di salute, di accessibilità e di promozione di una sempre maggiore qualità dei servizi, nel rispetto delle risorse programmate. Nell’attuale quadro di federalismo sanitario, il PSN indica la necessità che Governo e Regioni concordino linee di indirizzo perché le strategie individuate possano declinarsi in programmi attuativi, nel rispetto delle autonomie regionali e delle diversità territoriali. Trasversalmente alle strategie di sviluppo del sistema lo Stato e le Regioni, nell’ambito delle proprie competenze, devono concorrere alla individuazione e alla attuazione delle modalità e degli strumenti della cooperazione tra i vari livelli istituzionali rispettosi della sussidiarietà orizzontale e verticale. Uno strumento proficuamente utilizzato nel triennio di vigenza del precedente PSN è lo strumento pattizio degli accordi e dell’intesa, sanciti in Conferenza Stato-Regioni, quale modalità nuova e sussidiaria per affrontare e risolvere le problematiche che vedevano coinvolti i diversi livelli di governo sui problemi in materia di tutela della salute. Il Piano conferma tale strumento come modalità di attuazione dei principi e obiettivi da esso stabiliti. Altro strumento è quello degli accordi tra tutte le Regioni o tra alcune Regioni per quelle materie di interesse regionale, che pur nel rispetto dell’autonomia regionale, vengono meglio affrontate tramite linee operative comuni, come ad es. accordi per la costituzione di reti di servizi assistenziali o tra piccole regioni e grandi o tra regioni vicine per la messa in comune di particolari servizi o l’erogazione di altri.

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Una tematica particolarmente presente nel PSN 2006-2008 è l’integrazione, non solo tra le varie componenti e i vari livelli del SSN, ma anche di tutti gli altri attori istituzionali, per lo sviluppo di politiche intersettoriali in cui un ruolo rilevante abbia la valutazione che le politiche stesse hanno in termini di promozione e mantenimento dello stato di salute. Un ambito dove l’integrazione è essenziale per il raggiungimento di risultati duraturi e tangibili è il socio-sanitario, per questo va potenziata la sinergia tra ASL e Comuni tramite una programmazione integrata e partecipata per rendere finalmente fruibile omogeneamente sul territorio l’assistenza socio-sanitaria, oggi erogata in alcune realtà locali in maniera frammentaria e discontinua. Infine vanno individuate modalità agili di condivisione ed implementazione di strumenti tecnici quali linee guida, standard, protocolli, modelli operativi per particolari tematiche la cui importanza richiede una validazione congiunta tra lo Stato e le Regioni. 1. La garanzia dei LEA Per garantire che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza sia efficace, appropriata ed omogenea sul territorio nazionale, nell’ambito delle risorse programmate, occorre rendere coerente la programmazione dell’offerta sanitaria con il mutare dei contesti socio-economici, tecnologici e soprattutto demografico-epidemiologici e della conseguente domanda di assistenza territoriale scaturita in particolare dalla cronicità, di cui il SSN non si è fatto ancora sufficientemente carico in alcune zone del Paese. E’ necessario, pertanto:

- partendo dall’analisi della domanda, stabilire gli standard quantitativi e qualitativi dei livelli, al di sotto dei quali essi non possono essere considerati garantiti, in particolare per l’assistenza domiciliare integrata, per l’assistenza residenziale e semiresidenziale per anziani e disabili, tenendo conto dell’esperienza maturata in altri ambiti regionali;

- adottare provvedimenti per il raggiungimento, entro il triennio di vigenza del PSN 2006-2008, degli standard stabiliti;

- individuare le prestazioni che, più frequentemente, sono oggetto di eccessiva variabilità ed inappropriatezza prescrittiva e definirne le condizioni di erogabilità;

- rendere accessibili in maniera omogenea sul territorio regionale le prestazioni specialistiche di alta complessità, con particolare riguardo a quelle prestazioni che hanno importanti ricadute in termini di esiti;

- finalizzare il completamento del programma ex articolo 20 della legge 67/88 al superamento del divario strutturale nell’offerta sanitaria tra le diverse realtà regionali.

- adottare provvedimenti per la garanzia dell’accessibilità alle prestazioni dei livelli di assistenza su tutto il territorio regionale, tendendo conto delle peculiarità presenti nelle isole minori e nelle comunita’ montane isolate.

2. Riorganizzare le cure primarie

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Il ruolo primario nel governo della domanda e dei percorsi sanitari è del medico di medicina generale, ma perché il MMG possa assumere pienamente questa funzione è necessario completare il percorso che conduce alla realizzazione di forme aggregate ed integrate di organizzazione della medicina primaria, con il coinvolgimento dei medici di continuità assistenziale e degli altri specialisti territoriali. In tal senso va portata avanti anche la riorganizzazione dell’assistenza pediatrica, favorendo forme associative dei pediatri di libera scelta e la condivisione di spazi e studi con i MMG al fine di favorire una collaborazione che possa garantire la continuità assistenziale nel passaggio dall’età pediatrica all’età adulta. Nel triennio occorre:

- completare, nell’ambito dell’attuazione degli accordi convenzionali con i MMG e i PLS, il processo di riorganizzazione delle cure primarie;

- perseguire il coordinamento funzionale dell’attività dei MMG, dei PLS, MCA con l’ospedale e con i servizi e le attività distrettuali

3. La razionalizzazione della rete ospedaliera Lo sviluppo tumultuoso della tecnologia, l’incremento vertiginoso dei costi, l’altissima specializzazione richiesta all’ospedale, l’evoluzione delle tecniche chirurgiche ed anestesiologiche che consentono di effettuare sempre più interventi in regime di ricovero diurno, rendono necessaria una riflessione sullo sviluppo che la rete ospedaliera dovrà assumere nel medio e lungo periodo. E’ necessario che l’offerta si differenzi in base ai livelli di complessità raggiunti dalle strutture ospedaliere, in particolare organizzandosi in ospedali di altissima specializzazione nei quali concentrare la casistica più complessa, che possano assumere funzioni di riferimento rispetto ai presidi ospedalieri di medie dimensioni o di livello locale e alle strutture territoriali, mediante protocolli di accesso condivisi, la messa in rete, l’elaborazione di linee guida e la formazione anche a distanza. Una particolare attenzione nell’ambito delle cure ospedaliere va posta alla prevenzione e al contenimento del dolore, soprattutto in quelle condizioni in cui è spesso sottovalutato, come ad esempio durante il travaglio e nel parto. La razionalizzazione dell’erogazione delle prestazioni ospedaliere e l’incremento delle attività in ricovero diurno consentirà di portare a termine, nelle Regioni in cui il processo non è ancora concluso, la riorganizzazione della rete ospedaliera adeguando la funzionalità e la dotazione di posti letto regionali agli standard previsti dall’intesa 23 marzo 2005. Nel triennio occorre:

- adeguare la rete ospedaliera a quanto previsto dall’intesa 23 marzo 2005, nei tempi previsti dall’intesa stessa;

- recepire ed attuare nelle aziende e nei presidi ospedalieri i contenuti dell’accordo Stato-Regioni 24 maggio 2001 “Linee guida inerenti il Progetto Ospedale senza dolore”;

- promuovere la realizzazione di reti regionali ospedaliere ed ambulatoriali per particolari patologie o per le specialità non ancora integrate in modelli gestionali;

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

- sviluppare i rapporti tra i presidi delle reti esistenti per produrre, diffondere e consolidare protocolli diagnostico-terapeutici, in particolare per le malattie rare;

- attivare accordi e procedure che consentano l’attività di team o professionisti impegnati nei centri di altissima complessità assistenziale presso altre strutture del SSN a minor complessità assistenziale.

4. Il governo clinico e la qualità nel SSN L’obiettivo fondamentale dei programmi di miglioramento della qualità è che ogni paziente riceva quella prestazione che produca il miglior esito possibile in base alle conoscenze disponibili e che comporti il minor rischio di danni conseguenti al trattamento, con il minor consumo di risorse e con la massima soddisfazione per il paziente. Il SSN, riconoscendo questo obiettivo come proprio, ha promosso l’utilizzo nel nostro Paese degli strumenti del Governo clinico per ottenere il miglioramento della qualità delle cure e per lo sviluppo delle capacità complessive e dei capitali del SSN. Per raggiungere questi obiettivi è necessario nel triennio:

- prevedere nelle strutture ospedaliere unità/funzioni di gestione del rischio multidisciplinari;

- implementare nelle strutture ospedaliere l’utilizzo di linee guida nella pratica clinica, percorsi assistenziali, raccomandazioni, adottando strumenti per la verifica del grado di adesione ad essi raggiunto;

- adottare strumenti per la valutazione degli esiti; - adottare strumenti per la valutazione della qualità dell’informazione, del

grado di empowerment raggiunto dal paziente e del suo gradimento. 5. L’integrazione tra i diversi livelli di assistenza La degenza ospedaliera si sta riducendo costantemente negli anni grazie allo sviluppo delle tecnologie e all’incremento dell’efficacia dei farmaci. A volte, però, la dimissione, appropriata dal punto di vista clinico, viene ritardata per carenze organizzative che rendono difficile la presa in carico territoriale e la continuità delle cure. Questo accade soprattutto per quei pazienti che richiedono un elevato impegno assistenziale al livello territoriale (anziani fragili, pazienti oncologici in fase avanzata o più in genere pazienti portatori di gravi patologie croniche o che necessitano di interventi riabilitativi). Anche lo sviluppo del day hospital e della day surgery sono fortemente condizionati dalla capacità del territorio di farsi carico delle necessità socio-assistenziali di pazienti sottoposti a procedure/interventi appropriati per il ricovero di giorno che, per particolari esigenze sanitarie, necessitano successivamente di interventi propri del livello territoriale (ad es. terapia del dolore, controllo di sintomi associati a procedure, nausea, vomito etc.). In questo settore, il raccordo territorio-ospedale incrementa l’appropriatezza del regime di ricovero. L’integrazione ospedale territorio è fondamentale anche in altri contesti socio-assistenziali, come ad esempio per l’attuazione di un percorso nascita che consenta la dimissione precoce e protetta della madre e del bambino, favorendo la demedicalizzazione e l’allattamento al seno.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Per consentire l’implementazione dei processi di integrazione è necessario:

- definire ed implementare protocolli per programmare e concordare, quando necessario, la dimissione ospedaliera con le strutture territoriali;

- formulare percorsi diagnostico terapeutici condivisi tra territorio ed ospedale, in cui siano individuati i compiti e le responsabilità;

- garantire la tempestiva presa in carico del paziente da parte della rete territoriale, la valutazione multidimensionale del paziente, l’elaborazione del piano personalizzato di assistenza;

- promuovere per particolari tipologie di pazienti l’adozione di una cartella clinica unica;

- attivare funzioni di teleconsulto e di telemedicina; - attivare programmi di valutazione in termini di esiti, di efficienza e di

gradimento.

5. L’integrazione nel territorio La copertura di bisogni socio-sanitari complessi, che vedono agire accanto a determinanti sanitari anche e, in qualche caso soprattutto, determinanti sociali, non può essere garantita dall’integrazione tra i vari livelli sanitari (prevenzione, cure primarie percorsi diagnostico-terapeutici territoriali ed ospedalieri ), dal momento che in questa area assistenziale, spesso la mancata presa in carico congiunta dei servizi sociali tende a vanificare anche il più complesso intervento sanitario.

I punti chiave dell’integrazione, già realizzati compiutamente in varie aree del Paese sono:

- l’ approccio multidisciplinare, volto a promuovere i meccanismi di integrazione delle prestazioni sociali e sanitarie rese sia dalle professionalità oggi presenti, sia da quelle nuove da creare nei prossimi anni,

- la presa in carico del paziente da parte dei servizi e delle istituzioni allo scopo di coordinare tutti gli interventi necessari al superamento delle condizioni che ostacolano il completo inserimento nel tessuto sociale, quando possibile, o che limitano la qualità della vita.

Per garantire l’integrazione socio-sanitaria occorre nel triennio:

- individuare a livello regionale modalità e regole per la cooperazione interistituzionale a livello locale

- realizzare concretamente una programmazione partecipata ed integrata, sulla base della condivisione di obiettivi e priorità d’intervento sociale e al tempo stesso sanitario, in relazione ai quali destinare le risorse disponibili in capo a ciascun comparto;

- implementare l’integrazione funzionale tra i servizi sanitari e sociali, con le modalità previste dall’attuale normativa (Piani attuativi locali, accordi di programma tra i Comuni e le ASL, Piani delle attività territoriali, etc), per il raggiungimento di obiettivi comuni tramite la concertazione degli interventi e la condivisione delle risorse;

- garantire la valutazione multidimensionale dei pazienti fragili e l’attuazione del piano personalizzato di assistenza tramite il concorso di professionalità sanitarie e sociali per affrontare i bisogni complessi;

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

- promuovere la partecipazione alla rete socio-sanitaria dei gruppi formali ed informali presenti sul territorio e del privato, valorizzando il ruolo della famiglia, lì dove presente.

6. La Prevenzione Negli anni si è maturata la consapevolezza dell’efficacia degli interventi di prevenzione, come contenimento dei fattori di rischio, diagnosi precoce e prevenzione delle complicanze, nella lotta alle patologie e alla cronicità, e delle loro valenze etiche nel contrasto alle diseguaglianze, in quanto raggiungono con azioni efficaci anche a quella parte della popolazione che ha difficoltà ad accedere ai servizi. Il PSN 2006-2008 preso atto della importanza degli strumenti di prevenzione conferma il Piano di Prevenzione attiva 2005-2007 ed estende la sua validità al 2008. Pertanto tra le linee attuative del Piano stesso si individuano quelle che vengono definite nel Piano di prevenzione attiva che si intendono da estendere e potenziare nel triennio.

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GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIAASSESSORATO SANITA'

COMPENSI ACCESSORI STIPENDIALI CAT. "DS" ANNO 2005

CODICE AZIENDAN.

DIPENDENTI CAT. DS

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

PRONTA DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO RETRIB. DI

POSIZIONE STRAORDINARIOTOTALI

COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-capite

di cui straordinario media pro-capite

AV1 48 82.384 66.020 723 61.972 2.893 - - 5.752 219.744 4.578 120 AV2 40 104.898 25.992 723 35.975 7.953 - - 288 175.829 4.396 7 BN1 31 53.588 66.802 8.807 50.722 11.601 2.259 4.091 48.677 246.548 7.953 1.570 CE1 195 121.956 80.045 112.543 584.095 27.655 - - 74.586 1.000.880 5.133 382 CE2 90 49.867 158.258 24.307 188.243 124 - - 55.403 476.202 5.291 616 NA1 773 972.059 1.966.388 72.401 1.066.526 595.104 - - 2.659.986 7.332.464 9.486 3.441 NA2 66 391.190 87.832 - 167.327 10.473 - - 86.254 743.076 11.259 1.307 NA3 148 773.601 1.208.121 67.561 115.425 26.548 7.796 - 86.737 2.285.789 15.445 586 NA4 65 74.073 80.512 27.291 79.843 19.191 - - 62.809 343.719 5.288 966 NA5 33 56.360 21.273 3.876 16.933 9.668 - - 39.972 148.082 4.487 1.211 SA1 121 55262 121261 51999 156489 18812 202121 605.944 5.008 1.670 SA2 166 34.496 179.714 10.364 84.944 27.309 5.947 - 75.885 418.659 2.522 457 SA3 81 201.654 33.244 - 128.314 12.218 94.500 247.514 20.336 737.780 9.108 251 CARDARELLI 206 563.615 644.601 76.444 743.477 13.221 - - 63.375 2.104.733 10.217 308 SANTOBONO 18 46.952 18.979 10.584 23.235 2.086 - - 4.691 106.527 5.918 261 MONALDI 68 164.042 178.705 28.040 100.705 46.888 - 10.011 140.224 668.615 9.833 2.062 A.O. SA 69 - 93.411 31.937 8.642 6.160 45.231 185.381 2.687 656 A.O.AV 51 114.213 - 5.493 71.268 5.425 68.192 - 13.786 278.377 5.458 270 A.O.BN 54 8.422 86.080 90.297 5.510 20.392 - 61.988 - 272.689 5.050 - A.O.CE 78 135.488 30.476 4.958 231.885 23.057 - - 159.998 585.862 7.511 2.051 FOND. PASCALE 25 27.653 54.102 8.573 28.920 248 - - 4.108 123.604 4.944 164 COTUGNO 26 206.849 82.017 59.696 61.456 30.597 - - - 440.615 16.947 - regionale 2.452 4.238.622 5.283.833 696.617 4.011.906 917.623 178.694 323.604 3.850.219 19.501.119 7.953 1.570

COMPENSI ACCESSORI PERSONALE DI CATEG. "DS" - ANNO 2005media

02.000

4.0006.0008.000

10.00012.00014.000

16.00018.000

AV1 BN1 CE2 NA2 NA4 SA1 SA3 SANTOBONO A.O. SA A.O.BN FOND.PASCALE

regionale

ALLEGATO 3

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COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "D" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "D"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'COMPENSI

PRODUTTIVITA' IND. ESCLUSIVITA'IND. PARTIC. COND.

LAVOROINDENNITA' DI

COORDINAMENTOPRONTA

DISPONIBILITA'RETR.

RISULTATORETRIB. DI POSIZIONE STRAORDINARIO

TOTALI COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-

capite

di cui straordinario

media pro-capite

AV1 515 1.198.173 581.615 - 4.869 - 122.305 - - 230.233 2.137.195 4.150 447 AV2 394 580.761 196.833 - 10.122 21.300 82.448 - - 135.858 1.027.322 2.607 345 BN1 776 56.719 - - - - 149.570 - - 119.438 325.727 420 154 CE1 1.265 617.874 391.605 - 2.666.744 1.678 345.710 - - 593.336 4.616.947 3.650 469 CE2 1.361 586.316 1.945.933 - 2.822.687 249.521 592.275 - 454 851.211 7.048.397 5.179 625 NA1 4.336 13.166.616 8.259.518 - 130.899 12.652 3.275.656 - - 16.567.235 41.412.576 9.551 3.821 NA2 974 5.767.436 1.213.332 - - 72.791 559.908 - - 1.929.248 9.542.715 9.797 1.981 NA3 504 639.698 2.467.504 - 1.053.796 36.021 130.463 21.115 349 1.071.669 5.420.615 10.755 2.126 NA4 961 1.498.507 1.069.984 - 1.005.481 101.061 612.187 - - 1.042.158 5.329.378 5.546 1.084 NA5 1.847 1.847.325 3.130.216 125 2.499.253 197.195 816.425 - 267 1.957.234 10.448.040 5.657 1.060 SA1 1.671 158.566 1.314.094 - 3.911.513 6.452 380.925 - - 2.539.996 8.311.546 4.974 1.520 SA2 1.526 1.797.815 4.497.920 - 1.624.764 100.061 536.509 2.729 - 2.239.235 10.799.033 7.077 1.467 SA3 1.508 1.219.685 607.930 - 24.582 - 454.601 1.020.460 286.019 743.222 4.356.499 2.889 493 CARDARELLI 1.780 5.233.077 3.787.321 - 2.337.758 54.746 100.816 - - 1.480.578 12.994.296 7.300 832 SANTOBONO 666 497.100 720.341 - 1.457.401 27.366 110.019 - - 662.495 3.474.722 5.217 995 MONALDI 848 3.226.543 1.836.218 - 143.035 17.430 505.537 - 10.400 1.434.772 7.173.935 8.460 1.692 A.O.SA 1.111 - 254.345 - 214.109 - 61.676 - - 261.785 791.915 713 236 A.O.AV 710 1.803.505 - - 137.108 - 201.115 825.752 - 1.100.353 4.067.833 5.729 1.550 A.O.BN 774 352.034 715.134 - 980.227 1.762 112.033 - 9.039 - 2.170.229 2.804 - A.O.CE 804 2.354.831 280.081 - 29.666 - 236.539 - - 2.200.125 5.101.242 6.345 2.736 FOND. PASCALE 417 2.219 887.429 - 566.889 - 112.752 - - 251.814 1.821.103 4.367 604 COTUGNO 264 115.294 771.524 - 1.155.945 1.549 251.232 - - 466.032 2.761.576 10.461 1.765 regionale 25.012 42.720.094 34.928.877 125 22.776.848 901.585 9.750.701 1.870.056 306.528 37.878.027 151.132.841 6.042 1.514

COMPENSI ACCESSORI - media pro-capitePersonale cat. "D"

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

10.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

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1

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2

NA

3

NA

4

NA

5

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SA3

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FON

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PASC

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NO

regi

onal

e

STRAORDINARIO - media pro-capite PERS. CAT. "D"

0500

1.0001.5002.0002.5003.0003.5004.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

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3

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4

NA

5

SA1

SA2

SA3

CA

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A.O

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FON

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NO

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e

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Azienda ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

IND. PARTIC. COND. LAVORO STRAORDINARIO

AV1 1.716 1.375 1.291 15 120 AV2 2.622 650 899 18 7 BN1 1.729 2.155 1.636 284 1.570 CE1 625 410 2.995 577 382 CE2 554 1.758 2.092 270 616 NA1 1.258 2.544 1.380 94 3.441 NA2 5.927 1.331 2.535 - 1.307 NA3 5.227 8.163 780 456 586 NA4 1.140 1.239 1.228 420 966 NA5 1.708 645 513 117 1.211 SA1 457 1.002 1.293 430 1.670 SA2 208 1.083 512 62 457 SA3 2.490 410 1.584 - 251 CARDARELLI 2.736 3.129 3.609 371 308 SANTOBONO 2.608 1.054 1.291 588 261 MONALDI 2.412 2.628 1.481 412 2.062 A.O. SA - 1.354 125 463 656 A.O.AV 2.239 - 1.397 108 270 A.O.BN 156 1.594 102 1.672 - A.O.CE 1.737 391 2.973 64 2.051 FOND. PASCALE 1.106 2.164 1.157 343 164 COTUGNO 7.956 3.155 2.364 2.296 - media reg. 1.729 2.155 1.636 284 1.570

Azienda ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

IND. PARTIC. COND. LAVORO STRAORDINARIO

AV1 2.327 1.129 - 9 447 AV2 1.474 500 54 26 345 BN1 73 - - - 154 CE1 488 310 1 2.108 469 CE2 431 1.430 183 2.074 625 NA1 3.037 1.905 3 30 3.821 NA2 5.921 1.246 75 - 1.981 NA3 1.269 4.896 71 2.091 2.126 NA4 1.559 1.113 105 1.046 1.084 NA5 1.000 1.695 107 1.353 1.060 SA1 95 786 4 2.341 1.520 SA2 1.178 2.948 66 1.065 1.467 SA3 809 403 - 16 493 CARDARELLI 2.940 2.128 31 1.313 832 SANTOBONO 746 1.082 41 2.188 995 MONALDI 3.805 2.165 21 169 1.692 A.O. SA - 229 - 193 236 A.O.AV 2.540 - - 193 1.550 A.O.BN 455 924 2 1.266 - A.O.CE 2.929 348 - 37 2.736 FOND. PASCALE 5 2.128 - 1.359 604 COTUGNO 437 2.922 6 4.379 1.765 media reg. 1.708 1.396 36 911 1.514

Media pro-capite di alcune voci stipendiali accessorie Personale CAT. "DS"

Personale CAT. "D"

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BO

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UFFIC

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NE C

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. 17 DEL 26 M

AR

ZO 2007

COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "C" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "C"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. DIREZIONE STRUTT. COMPL. IND. ESCLUSIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

PRONTA DISPONIBILITA'

RETR. RISULTATO

RETRIB. DI POSIZIONE STRAORDINARIO

TOTALI COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-

capite

di cui straordinario

media pro-capite

AV1 55 693 87.376 - - - 351 - - 9.220 97.640 1.775 168 AV2 59 6.183 34.597 - - 723 3.471 - - 10.566 55.540 941 179 BN1 156 6.799 - 29.828 60.587 - - - 56.028 411 153.653 985 3 CE1 411 47.269 103.991 - 11.016 89.281 28.855 - 7.714 167.320 455.446 1.108 407 CE2 299 116.655 468.365 8.781 16.524 332.718 75.841 419 31.269 190.281 1.240.853 4.150 636 NA1 485 198.312 852.013 19.767 195.725 723 46.597 23.278 160.567 1.513.195 3.010.177 6.207 3.120 NA2 158 438.887 188.299 1.808 16.524 - 8.056 4.274 15.702 312.633 986.183 6.242 1.979 NA3 136 16.211 801.975 - - 10.510 1.570 1.416 - 344.584 1.176.266 8.649 2.534 NA4 103 18.583 93.989 - 33.047 4.172 3.987 - 21.171 107.851 282.800 2.746 1.047 NA5 285 124.485 675.570 - 36.274 79.613 147.019 - 30.819 508.566 1.602.346 5.622 1.784 SA1 150 4630 132886 - - 1731 6284 - - 169453 314.984 2.100 1.130 SA2 170 4.007 448.850 - 27.988 33.080 - 185.772 699.697 4.116 1.093 SA3 112 43.833 54.663 - 66.094 - 4.578 138.439 45.516 11.187 364.310 3.253 100 CARDARELLI 111 203.465 407.496 - - 20.314 - - - 36.972 668.247 6.020 333 SANTOBONO 38 8.798 27.066 - - 5.528 2.479 - - 56.764 100.635 2.648 1.494 MONALDI 61 41.495 127.307 - 16.527 4.732 19.124 7.056 11.571 126.419 354.231 5.807 2.072 A.O.SA 78 - - - 17.901 - - - 9.400 - 27.301 350 - A.O.AV 101 189.825 - - 49.401 12.153 12.182 84.531 22.905 83.407 454.404 4.499 826 A.O.BN 56 27.296 46.680 2.754 15.147 48.948 14.568 - 13.239 16.524 185.156 3.306 295 A.O.CE 90 157.646 28.310 - 16.524 1.343 14.842 1.291 12.087 186.211 418.254 4.647 2.069 FOND. PASCALE 36 115 75.351 - - 10.844 - - - 7.797 94.107 2.614 217 COTUGNO 55 17.642 60.323 - - 121.409 19.602 - - 30.964 249.940 4.544 563 regionale 3.205 1.672.829 4.715.107 62.938 551.291 772.730 442.486 260.704 437.988 4.076.097 12.992.170 4.054 1.272

COMPENSI ACCESSORI - media pro-capite

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

10.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

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1

NA

2

NA

3

NA

4

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5

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SA2

SA3

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.CE

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NO

regi

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e

di cui: STRAORDINARIO - media pro-capite

0500

1.0001.5002.0002.5003.0003.500

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

NA

3

NA

4

NA

5

SA1

SA2

SA3

CA

RD

AR

ELLI

SAN

TOB

ON

O

MO

NA

LDI

A.O

.SA

A.O

.AV

A.O

.BN

A.O

.CE

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D.

PASC

ALE

CO

TUG

NO

regi

onal

e

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BO

LLETTINO

UFFIC

IALE D

ELLA R

EGIO

NE C

AM

PAN

IA - N

. 17 DEL 26 M

AR

ZO 2007

COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "BS" - ANNO 2005

CODICE AZIENDAN. DIPENDENTI CAT. "BS" (da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA' COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

PRONTA DISPONIBILITA'

RETR. RISULTATO RETRIB. DI POSIZIONE

STRAORDINARIO TOTALI COMPENSI ACCESSORI

compensi accessori media pro-

capite

di cui straordinario

media pro-capite

AV1 109 174.900 61.335 - - 36.428 - - 75.870 348.533 3.198 696 AV2 34 21.188 13.076 2.228 - 5.484 - - 13.223 55.199 1.624 389 BN1 91 10.653 - - - 28.584 - - 9.956 49.193 541 109 CE1 193 114.596 96.697 525.448 - 118.473 - - 281.512 1.136.726 5.890 1.459 CE2 288 31.360 309.676 677.440 - 142.732 - - 205.296 1.366.504 4.745 713 NA1 833 2.656.743 1.344.001 11.988 - 858.420 - - 3.959.820 8.830.972 10.601 4.754 NA2 271 1.000.252 245.069 - - 160.491 - - 681.151 2.086.963 7.701 2.513 NA3 82 25.978 306.157 179.381 - 39.901 842 - 153.252 705.511 8.604 1.869 NA4 168 218.609 151.113 130.564 - 153.868 - - 129.492 783.646 4.665 771 NA5 276 60.389 113.688 95.647 - 10.199 - - 58.016 337.939 1.224 210 SA1 419 68.114 234.450 732.212 - 185.319 - - 598.267 1.818.362 4.340 1.428 SA2 376 354.592 678.703 321.766 - 182.287 - - 467.132 2.004.480 5.331 1.242 SA3 191 248.453 99.858 - - 69.845 139.343 14.557 159.317 731.373 3.829 834 CARDARELLI 505 1.013.879 1.116.304 738.041 - 1.714 - - 877.014 3.746.952 7.420 1.737 SANTOBONO 70 96.403 65.055 121.467 - 18.178 - - 113.508 414.611 5.923 1.622 MONALDI 126 382.358 253.795 11.208 - 101.173 - - 210.962 959.496 7.615 1.674 A.O.SA 155 - 34.125 23.469 31.370 - - - 30.822 119.786 773 199 A.O.AV 103 186.892 - 11.842 - 35.008 117.348 - 180.801 531.891 5.164 1.755 A.O.BN 86 44.153 49.950 30.765 - 17.581 - - - 142.449 1.656 - A.O.CE 18 33.466 4.986 - - 21.236 - - 52.026 111.714 6.206 2.890 FOND. PASCALE 41 1.013 34.306 25.931 - 4.813 - - 11.251 77.314 1.886 274 COTUGNO 63 9.922 186.401 238.538 - 23.783 - - 89.210 547.854 8.696 1.416 regionale 4.498 6.753.913 5.398.745 3.877.935 31.370 2.215.517 257.533 14.557 8.357.898 26.907.468 5.982 1.858

COMPENSI ACCESSORI media procapite

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

AV1

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BN

1

CE1

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1

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5

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e

STRAORDINARIO - media procapite

0500

1.0001.5002.0002.5003.0003.5004.0004.5005.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

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3

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SA2

SA3

CA

RD

AR

ELLI

SAN

TOB

ON

O

MO

NA

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A.O

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e

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 17 DEL 26 MARZO 2007

Giunta Regionale della CampaniaAssessorato Sanità

COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "B" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "B"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

PRONTA DISPONIBILITA'

RETR. RISULTATO

STRAORDINARIO

TOTALI COMPENSI

ACCESSORI

media pro-capite

AV1 69 20.178 69.529 - - - 9.991 99.698 1.445 AV2 128 14.879 77.472 1.973 23.550 - 45.194 163.068 1.274 BN1 125 815 - - 13.399 - 3.019 17.233 138 CE1 268 32.951 123.025 145.183 17.742 - 150.295 469.196 1.751 CE2 66 1.510 80.251 46.171 4.087 - 23.220 155.239 2.352 NA1 1261 1.763.157 1.924.868 2.808 593.707 - 5.136.538 9.421.078 7.471 NA2 134 329.741 160.920 - 41.626 - 261.392 793.679 5.923 NA3 105 10.243 454.447 58.706 15.711 2.633 248.425 790.165 7.525 NA4 344 256.311 272.109 167.188 228.124 - 348.482 1.272.214 3.698 NA5 298 174.173 555.213 115.272 149.060 - 384.167 1.377.885 4.624 SA1 209 7177 234377 366396 18580 420481 1.047.011 5.010 SA2 238 103.176 863.157 258.381 113.351 6.254 341.534 1.685.853 7.083 SA3 233 103.088 93.884 - 38.859 160.332 92.541 488.704 2.097 CARDARELLI 201 314.856 414.722 151.903 351 - 83.620 965.452 4.803 SANTOBONO 155 16.443 142.950 295.638 3.244 - 306.452 764.727 4.934 MONALDI 226 345.162 548.162 12.936 30.089 - 372.126 1.308.475 5.790 A.O.SA 140 5.680 62.722 10.158 - - 44.136 122.696 876 A.O.AV 91 94.364 - 5.971 36.173 118.225 247.192 501.925 5.516 A.O.BN 42 25.957 37.110 28.523 11.186 - - 102.776 2.447 A.O.CE 126 131.192 32.781 930 26.315 - 392.897 584.115 4.636 FOND. PASCALE 34 632 89.999 29.631 11.135 - 26.791 158.188 4.653 COTUGNO 78 9.831 284.762 228.033 13.224 - 98.970 634.820 8.139 regionale 4.571 3.761.516 6.522.460 1.925.801 1.389.513 287.444 9.037.463 22.924.197 5.015

Media compensi accessori Personale cat. "B"

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

NA

3

NA

4

NA

5

SA1

SA2

SA3

CA

RD

AR

ELLI

SAN

TOB

ON

O

MO

NA

LDI

A.O

.SA

A.O

.AV

A.O

.BN

A.O

.CE

FON

D.

PASC

ALE

CO

TUG

NO

regi

onal

e

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BO

LLETTINO

UFFIC

IALE D

ELLA R

EGIO

NE C

AM

PAN

IA - N

. 17 DEL 26 M

AR

ZO 2007

COMPENSI ACCESSORI - PERSONALE CAT. "A" - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIPENDENTI CAT. "A"

(da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA'

COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. PARTIC. COND. LAVORO

INDENNITA' DI COORDINAMENTO

PRONTA DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO STRAORDINARIO TOTALI media pro-

capite

AV1 144 148.605 97.663 - - 16.052 - 54.216 316.536 2.198 AV2 20 17.508 7.550 - - 2.438 - 5.044 32.540 1.627 BN1 6 - - - - - - - - - CE1 92 18.169 27.030 179.340 - 773 - 67.639 292.951 3.184 CE2 172 64.645 235.001 202.000 - 43.663 - 98.539 643.848 3.743 NA1 613 1.480.381 962.410 1.997 - 421.347 - 2.368.927 5.235.062 8.540 NA2 76 197.139 61.790 - - 25.202 - 153.313 437.444 5.756 NA3 59 2.197 171.602 86.669 - 9.765 - 78.252 348.485 5.907 NA4 77 33.957 52.966 26.016 - 17.683 - 45.853 176.475 2.292 NA5 186 121.739 272.375 84.653 - 32.132 - 226.776 737.675 3.966 SA1 315 10.062 220937 482219 45257 538516 1.296.991 4.117 SA2 270 79.505 859.957 183.304 - 73.552 - 349.398 1.545.716 5.725 SA3 50 18.913 4.303 - - 2.597 25.249 17.663 68.725 1.375 CARDARELLI 186 154.340 301.232 128.848 - 310 - 25.688 610.418 3.282 SANTOBONO 44 2.715 42.044 84.870 - 41 - 70.768 200.438 4.555 MONALDI 118 161.900 323.319 6.663 33 82.015 - 169.639 743.569 6.301 A.O.SA 246 1.128.309 4.587 A.O.AV 169 181.801 - 3.363 - 11.918 154.994 254.478 606.554 3.589 A.O.BN 90 35.870 51.891 23.985 - - - - 111.746 1.242 A.O.CE 45 68.913 9.492 - - 706 - 111.483 190.594 4.235 FOND. PASCALE 3 - 3.096 1.197 - - - 182 4.475 1.492 COTUGNO 67 4.188 183.426 143.586 - 2.076 - 46.510 379.786 5.668 regionale 3.048 2.802.547 3.888.084 1.638.710 33 787.527 180.243 4.682.884 13.980.028 4.587

COMPENSI ACCESSORI Personale Cat. "A" media pro-capite

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

NA

3

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4

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5

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SA3

CA

RD

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NO

regi

onal

e

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. 17 DEL 26 M

AR

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ALLEGATO 3 DIRIGENTI 1° LivelloDIRIGENTI 1° LIV - COMPENSI ACCESSORI - ANNO 2005

CODICE AZIENDA

N. DIP. dirigenti. 2°

liv (da tab 1

conto annuale)

ALTRE INDENNITA' COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. DIREZIONE STRUTT. COMPL. IND. ESCLUSIVITA' IND. PARTIC. COND.

LAVOROIND. SPECIFICITA'

MEDICAINDENNITA' DI

COORDINAMENTOPRONTA

DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO RETRIB. DI POSIZIONE STRAORDINARIO TOT. IMPORTI

CORRISPOSTImedia

procapitedi cui

straordinariodi cui indennità

di direzionedi cui indennità

esclisivitàdi cui indennità

pronta disponibilitàdi cui altre indennità

AV1 248 264.993 335.137 58.286 2.021.044 4.028 1.628.746 - 198.135 - 2.312.086 298.302 7.120.757 28.713 1.203 235 8.149 799 1.069 AV2 242 258.622 81.152 78.258 2.298.137 19.091 1.664.577 - 157.063 3.443 1.529.597 53.279 6.143.219 25.385 220 323 9.496 649 1.069 BN1 339 67.006 - 14.768 2.925.230 - 1.909.362 - 270.718 - 2.126.144 63.279 7.376.507 21.760 187 44 8.629 799 198 CE1 690 2.733.118 - 27.844 6.732.361 355.458 5.095.254 - 576.955 39.851 6.261.955 231.330 22.054.126 31.963 335 40 9.757 836 3.961 CE2 615 109.239 2.722.456 15.327 4.789.544 355.415 4.366.176 - 993.224 156.484 1.665.007 10.894 15.183.766 24.689 18 25 7.788 1.615 178 NA1 2307 2.486.114 - 20.324 20.553.553 154.982 14.717.952 - 1.312.168 5.341.832 19.027.773 9.258.445 72.873.143 31.588 4.013 9 8.909 569 1.078 NA2 577 1.926.171 432 10.277 4.431.617 - 3.773.951 - 537.335 1.030.410 4.086.942 1.965.541 17.762.676 30.785 3.406 18 7.680 931 3.338 NA3 262 516.729 196.808 9.432 2.039.870 116.466 1.509.041 - 133.196 1.573.770 2.194.517 52.146 8.341.975 31.840 199 36 7.786 508 1.972 NA4 510 2.705.523 320.011 47.866 4.075.049 57.260 3.056.521 - 500.493 - 1.491.832 283.492 12.538.047 24.584 556 94 7.990 981 5.305 NA5 782 2.716.150 3.850.603 - 7.274.923 217.943 5.412.566 - 633.126 - 5.139.229 583.408 25.827.948 33.028 746 - 9.303 810 3.473 SA1 886 34.783 8.166 138.791 7.569.955 104.583 6.411.230 129 614.386 2.900.553 7.498.659 688.496 25.969.731 29.311 777 157 8.544 693 39 SA2 797 1.718.760 798 13.218 7.008.217 440.710 5.642.362 - 615.041 1.838.346 5.446.327 270.718 22.994.497 28.851 340 17 8.793 772 2.157 SA3 668 977.167 2.803.679 - 5.106.254 - 4.659.791 - 690.432 1.000.423 4.393.792 334.093 19.965.631 29.889 500 - 7.644 1.034 1.463 CARDARELLI 772 71.928 96.080 14.669 7.212.949 539.543 5.550.196 - 117.504 3.616.953 5.196.020 7.730 22.423.572 29.046 10 19 9.343 152 93 SANTOBONO 276 452.961 84 47.576 2.654.177 897.018 1.950.994 - 150.173 - 2.733.588 49.855 8.936.426 32.378 181 172 9.617 544 1.641 MONALDI 313 184.037 40.440 22.936 2.949.544 132.067 2.152.782 - 311.857 1.729.263 2.529.467 767.699 10.820.092 34.569 2.453 73 9.423 996 588 A.O.SA 396 - - - 3.868.507 377.425 3.203.049 - 296.100 61.001 2.699.431 267.347 10.772.860 27.204 675 - 9.769 748 - A.O.AV 374 2.553.399 - 16.270 3.479.004 32.823 2.673.928 - 342.758 633.133 735.765 635.341 11.102.421 29.686 1.699 44 9.302 916 6.827 A.O.BN 306 146.540 450.207 - 2.373.164 4.727 2.105.631 32.734 219.673 - 1.809.230 2.304.792 9.446.698 30.872 7.532 - 7.755 718 479 A.O.CE 385 2.373.271 - 20.799 3.293.263 59.528 2.753.374 - 261.155 544.652 2.938.989 155.520 12.400.551 32.209 404 54 8.554 678 6.164 FOND. PASCALE 164 11.543 235.587 6.970 1.289.973 61.558 1.225.550 - 194.172 - 658.939 104.300 3.788.592 23.101 636 43 7.866 1.184 70 COTUGNO 96 7.128 - - 771.819 51.014 629.126 - 36.008 240.331 635.903 143.882 2.515.211 26.200 1.499 - 8.040 375 74 Totali 12.005 22.315.182 11.141.640 563.611 104.718.154 3.981.639 82.092.159 32.863 9.161.672 20.710.445 83.111.192 18.529.889 356.358.446 29.684 1.544 47 8.723 763 1.859

COMPENSI ACCESSORI - MEDIA PRO-CAPITE

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

AV1

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BN

1

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1

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2

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3

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4

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5

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SA2

SA3

CA

RD

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O

MO

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BO

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. 17 DEL 26 M

AR

ZO 2007

ALLEGATO 1 DIRIGENTI 2° livelloDIRIGENTI 2° LIV. -STRUTTURA COMPLESSA - COMPENSI STIPENDIALI ACCESSORI - ANNO 2005

CODICE AZIENDAN. DIP. dirigenti. 2° liv (da tab 1 conto annuale)

ALTRE INDENNITA' COMPENSI PRODUTTIVITA'

IND. DIREZIONE STRUTT. COMPL. IND. ESCLUSIVITA' IND. PARTIC.

COND. LAVOROIND. SPECIFICITA'

MEDICA

INDENNITA' DI COORDINAME

NTO

PRONTA DISPONIBILITA' RETR. RISULTATO RETRIB. DI

POSIZIONE STRAORDINARIO TOT. IMPORTI CORRISPOSTI

MEDIA PRO-CAPITE

di cui altre indennita'

di cui indennità di direzione

di cui indennità esclisività

di cui indennità pronta

disponibilità

AV1 47 188.926 116.520 177.409 720.596 3.718 398.532 - 10.113 - 792.304 18.231 2.426.349 51.624 4.020 3.775 15.332 215 AV2 50 75.312 16.537 321.180 476.329 4.544 229.347 - 8.572 - 853.262 455 1.985.538 39.711 1.506 6.424 9.527 171 BN1 61 22.509 - 467.449 589.810 - 285.417 - 4.416 - 1.013.719 3.921 2.387.241 39.135 369 7.663 9.669 72 CE1 60 198.027 - 414.451 812.488 2.559 417.631 - 6.918 3.099 1.294.068 - 3.149.241 52.487 3.300 6.908 13.541 115 CE2 60 331.019 144.207 229.031 765.590 465 401.118 - 39.418 21.211 1.053.004 - 2.985.063 49.751 5.517 3.817 12.760 657 NA1 250 1.419.912 - 1.166.777 3.282.672 20.555 1.642.259 - 57.141 672.267 3.981.107 216.423 12.459.113 49.836 5.680 4.667 13.131 229 NA2 78 787.640 - 373.681 976.804 - 522.398 - 3.843 263.069 1.137.407 15.642 4.080.484 52.314 10.098 4.791 12.523 49 NA3 33 247.994 157.578 164.624 337.677 1.756 182.094 - 5.386 376.839 644.701 - 2.118.649 64.201 7.515 4.989 10.233 163 NA4 58 545.048 90.432 63.431 906.982 8.825 514.735 - 52.853 - 455.395 - 2.637.701 45.478 9.397 1.094 15.638 911 NA5 93 954.511 537.547 - 1.188.654 18.979 620.391 - 311.892 - 851.484 2.190 4.485.648 48.233 10.264 - 12.781 3.354 SA1 97 167.192 3.504 1.966.731 9.499 12.260 648.826 - 52.505 454.583 3.268.120 14.615 6.597.835 68.019 1.724 20.276 98 541 SA2 63 183.228 - 1.115.584 7.751 9.635 371.263 - 14.082 118.551 1.128.650 5.116 2.953.860 46.887 2.908 17.708 123 224 SA3 91 359.705 331.747 264.566 628.724 - 503.660 - 70.142 149.421 639.134 32.337 2.979.436 32.741 3.953 2.907 6.909 771 CARDARELLI 75 319.797 92.488 618.012 1.011.775 6.263 598.673 - 2.355 436.639 882.573 - 3.968.575 52.914 4.264 8.240 13.490 31 SANTOBONO 40 239.731 - 267.396 578.340 1.625 289.218 - 25.395 - 635.271 564 2.037.540 50.939 5.993 6.685 14.459 635 MONALDI 40 215.366 23.900 72.900 492.021 11.824 280.464 - 5.503 267.333 617.831 - 1.987.142 49.679 5.384 1.823 12.301 138 A.O.SA 35 - - 124.366 522.995 6.481 315.913 - 2.730 10.151 472.198 2.030 1.456.864 41.625 - 3.553 14.943 78 A.O.AV 46 199.063 - 254.742 673.246 2.479 319.622 - - 95.263 435.764 - 1.980.179 43.047 4.327 5.538 14.636 - A.O.BN 39 521.324 84.070 430.425 552.995 3.718 265.975 6.320 5.629 - 399.670 33.048 2.303.174 59.056 13.367 11.037 14.179 144 A.O.CE 40 699.515 - 56.139 611.371 6.197 363.348 - 8.098 112.537 437.080 227 2.294.512 57.363 17.488 1.403 15.284 202 FOND. PASCALE 32 84.424 43.000 242.241 363.620 4.913 196.060 - 7.097 - 431.251 93 1.372.699 42.897 2.638 7.570 11.363 222 COTUGNO 30 151.868 - 192.363 301.992 114 180.608 - 72 171.346 415.054 100 1.413.517 47.117 5.062 6.412 10.066 2 Totali 1.418 7.912.111 1.641.530 8.983.498 15.811.931 126.910 9.547.552 6.320 694.160 3.152.309 21.839.047 344.992 70.060.360 49.408 5.580 6.335 11.151 490

COMPENSI ACCESSORI - MEDIA PRO-CAPITE

39.711 39.135

52.487 49.751 49.836 52.314

64.201

45.478 48.233

68.019

46.887

32.741

52.914 50.939 49.67941.625 43.047

59.056 57.363

42.89747.117 49.408

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

AV1

AV2

BN

1

CE1

CE2

NA

1

NA

2

NA

3

NA

4

NA

5

SA1

SA2

SA3

CA

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AR

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Riepilogo Generale

Personale Comparto BS - Competenze Accessorie Importo 5634676Personale Comparto B - Competenze Accessorie Importo 3852750Personale Comparto A - Competenze Accessorie Importo 3099425Dirigenti 2°livello - Competenze Accessorie Importo 1776630Dirigenti 1°livello - Competenze Accessorie Importo 17801927Personale Comparto DS - Competenze Accessorie Importo 3433644Personale Comparto D - Competenze Accessorie Importo 28283476Personale Comparto C - Competenze Accessorie Importo 2786868

Totale generale 66669396

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ALLEGATO 4

Con riferimento all’intervento 11 di seguito viene illustrata la situazione della Regione, da cui si evince che il 38% delle strutture è al di sotto della soglia individuata e pertanto soggetta ad interventi di disattivazione o di accorpamento. Il possibile risparmio in caso di disattivazione è difficilmente quantificabile con precisione. Un livello minimo di stima potrebbe essere quello relativo alle guardie notturne di anestesisti e ginecologici prendendo a riferimento le quantificazioni attuali di relativo salario accessorio previsto dal CCNL e dal CCIA vigenti. Il costo annuo medio per operatore di tale salario è pari ad € 44.140,00. Considerando un anestesista e un ginecologo per turno quindi la quantificazione sarebbe di € 88.280,00 che moltiplicata per i 35 punti nascita sotto lo standard, salirebbe ad € 3.089.800,00.

Punti Nascita in Campania

Nati/anno Pubblici Privati Totale

1500 > 3 3 6

1000 – 1499 9 7 16

500 – 999 19 17 36

300 – 499 12 9 (

< 300 6 8

TOTALE 49 44 (47%) 93

21 (38%) 14

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°°°°°Ipotesi di incentivo al trasferimento dal parto cesareo al parto spontaneo della quota di prestazioni eccedente la media nazionale con tariffazione del parto cesareo allo stesso valore del parto spontaneo, con successivo conguaglio, per ogni singolo erogatore, della soglia, opportunamente controllata, non superiore mediamente al 33% del DRG 371 (parto cesareo), con le modalità indicate nella allegata tabella che comportano un risparmio annuo di € 9.717.003,03.

TOTALE DRG PARTI anno 200562.024

€ 108.460.189,77 € 1.748,68

I 62.024 Parti si distribuiscono i 6 diversi DRG, ma in 2 di questi si concentra il 94% dei parti: [373] PARTO VAGINALE SENZA DIAGNOSI COMPLICANTI (23003) e [371] PARTO CESAREO SENZA CC (35371). Pertanto la simulazione verrà condotta su questa casistica.

TOTALE DRG 371 - PARTO CESAREO SENZA CC 35.371

€ 68.717.194,83 € 1.942,76

% SU TOTALE PARTI di 58374 parti selezionati57,03

TOTALE DRG 373 - PARTO VAGINALE SENZA DIAGNOSI COMPLICANTI 23.003

€ 30.812.849,85 € 1.339,51

% SU TOTALE PARTI di 58374 parti selezionati37,09

TOTALE DRG 371 E 37358.374

€ 99.530.044,68

% DRG 371 E 373 SU TOTALE PARTI94,12

Se si applica, al totale dei parti selezionati, la frequenza media dei cesarei in Italia, 33%, e si applica al numero di parti cesareicampani in eccesso rispetto a questa percentuale, la tariffa media campana dei parti spontanei si otterrà un minore spesa come di seguito indicato nel calcolo. Calcolo La media nazionale dei cesari è del 33% pertanto applicando tale percentuale sul totale di 58,374 casi i parti cesarei dovrebbero essere 19,263

19.263

TOTALE DRG 371 (cesareo) 35.371

€ 68.717.194,83 € 1.942,76 Tariffa media parto cesareo

33% 19.263

€ 37.423.293,77 € 1.942,76

Numero casi eccednti il 33% da tariffare con la tariffa del parto spontaneo 16.108

€ 21.576.898,03 € 1.339,51 Tariffa media parto spontaneo

TOTALE DRG 373 (normale) 23.003

€ 30.812.849,85

Parti cesarei attesi applicando il valore di frequenza nzionale del 33% 19.263

€ 37.423.293,77

Numero casi eccedenti il 33% atteso tariffati con la tariffa del parto spontaneo 16.108

€ 21.576.898,03

Spesa attesa con la simulazione 58.374

€ 89.813.041,65

Spesa effettivamente sostenuta per dimessi DRG 371 E 373 58.374

€ 99.530.044,68

Risparmio58.374

€ 9.717.003,03

Circa il 50% dei parti cesarei avviene in strutture private accreditate. Pertanto il risparmio netto immediato è di circa 4,8 Meuro.

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Allegato 5 Il percorso che la Regione Campania ha avviato per promuovere l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri ha inizio precedentemente al DPCM del 29/11/01 di definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Infatti, tra il 1999 e 2000 in Campania, è stato avviato un percorso di sperimentazione per realizzare la trasferibilità,al regime di day surgery,di alcuni interventi chirurgici ad elevata prevalenza ed arruolabili e con indicazione al ricovero in regime diurno. L’anno successivo, a fine 2001 la Regione emanò un provvedimento che disciplinava l’assistenza in day surgey e individuava nel 28 DRG chirurgici (10 in più rispetto ai DRG chirurgici dell’All.2C del DPCM sui LEA) per i quali fu fissata una soglia massima di ammissibilità ed un sistema di incentivi e disincentivi tariffari a sostegno del processo di trasferimento di parte della casistica dal regime ordinario al day surgery. Inoltre, dal 2002, il raggiungimento degli obiettivi definiti dalle soglie massime di ammissibilità fu incluso tra gli obiettivi assegnati ai direttori generali delle aziende sanitarie. Successivamente, con, l’entrata in vigore del DPCM del 29/11/01, la Campania definì, anche per i DRG medici dell’ allegato 2 C, soglie massime di ammissibilità in ricovero ordinario. Le strategie adottate dalla regione per promuovere l’appropriatezza di utilizzo dell’ospedale in termini di trasferimento della casistica verso modelli assistenziali a minore intensità assistenziale si sono dimostrate efficaci. Infatti tutti gli istituti di cura hanno raggiunto e ampiamente superato le soglie fissate come si osserva nella figura 1 nelle quale è riportato il confronto 2001-2004, per i DRG chirurgici sotto soglia, tra casi in day surgery e ordinario 01 gg attesi e quelli osservati (figura1). Nella figura 2 si osserva, per DRG, la differenza tra la frequenza dei ricoveri in regime diurno e ordinario a 0-1 giorni tra il 2001 e il 2005

Figura 1

Figura 1

11.78317.370

5.990 7.248

31.705

38.090

3.606 4.299414

584

25.687

38.446

79.184

106.037

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

AO AOP CdC Class Irccs PO di asl Regione

Regione Campania anno 2004-ricoveri in day surgery per DRG sottoposti a soglia - confronto casi attesi e osservati per

tipologia del soggetto erogatore

attesi oservati

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Figura 2

DRG medici sottoposti a soglia max di ricovero ordinario. Confronto 2001-2005

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0

MALATTIE DEI NERVI CRANICI E PERIFERICI SENZA CC

ALTERAZIONI DELL'EQUILIBRIO

ATEROSCLEROSI, SENZA CC

SINCOPE E COLLASSO, SENZA CC

ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA DI MALATTIE DELL'APPARATODIGERENTE, ETA' < 18

MALATTIE DELLE VIE BILIARI, SENZA CC

PATOLOGIE NON MALIGNE DELLA MAMMELLA

TRAUMI DELLA PELLE, DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO E DELLA MAMMELLA, ETA

MALATTIE MINORI DELLA PELLE SENZA CC

MALATTIE ENDOCRINE, SENZA CC

SEGNI E SINTOMI RELATIVI A RENE E VIE URINARIE, ETA' > 17 SENZA CC

NEVROSI DEPRESSIVE

DISTURBI ORGANICI E RITARDO MENTALE

2001 % dH + Ord 0-1 2005 % dH + Ord 0-1

In questi anni, quindi,la quantità di ricoveri passati dal regime ordinario al day surgery e day

hospital è stata molto elevata con una riduzione complessiva de numero dei ricoveri ordinari ed un incremento del DH che, però, è andato oltre il numero di casi ridottisi in regime ordinario. Pertanto, complessivamente, si è osservato un certo aumento dei ricoveri e dei relativi tassi di ospedalizzazione attribuibile, esclusivamente, alla crescita dei ricoveri in DH come si può osservare nelle figure 3,4,5 e 6 .

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Figura 3

Regione Campania - ricoveri per Acuti DRG chirurgici - trend 2001-2005 per regime di ricovero

299.985 287.785 268.887 271.808 267.821

34.130 65.897 90.526109.042 114.382

-

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

2001 2002 2003 2004 2005

[2] DAY HOSPITAL[1] ORDINARIO

Figura 4

Regione campania ricoveri per acuti - Tassi di ospedalizzazione senza la mobilità passiva

0

50

100

150

200

250

2001 2002 2003 2004 2005

tasso osped generale ts ord ts dh

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Figura 5

Regione campania ricoveri per acuti - Tassi di ospedalizzazione senza la mobilità passiva Ricoveri Chirurgici

0

10

20

30

40

50

60

2001 2002 2003 2004 2005

ts ord chir ts dh chir

Figura 6

Regione campania ricoveri per acuti - Tassi di ospedalizzazione senza la mobilità passiva Ricoveri medici

0

20

40

60

80

100

120

2001 2002 2003 2004 2005

ts ord med ts dh med

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A questo punto dopo aver avviato e portato avanti con successo il processo di trasferimento dei ricoveri dal regime ordinario al DH, processo che va ulteriormente sostenuto, oggi si pone la necessità di trasferire una quota di prestazioni assistenziali dal livello ospedaliero a quello territoriale. La propensione al ricovero della popolazione campana continua a mantenersi relativamente alta, con tassi di ospedalizzazione che superano il 215 per mille. Questo dato è comune a molte regioni meridionale nelle quali, la non sufficiente diffusione della rete assistenziale territoriale determina un utilizzo dell’ospedale ed in particolare per il DH come funzione vicariante del territorio. Va comunque sottolineato che benché si osservino in Campania tassi di ospedalizzazione ancora alti e distanti dagli obiettivi fissati nell’accordo del 23 marzo, in particolare per quanto riguarda il DH, il numero di posti letto per mille risulta tra i più bassi d’italia. L’associazione tra tassi tendenzialmente alti e numero di letti relativamente basso indica che ci troviamo di fronte ad un elevato utilizzo dei posti letto. In base a queste considerazioni l’obiettivo posto per diminuire i tassi di ospedalizzazione è quello di ridurre il numero dei ricoveri a partire dal trasferimento di una quota consistente di ricoveri medici di tipo diagnostico dal regime di DH al livello ambulatoriale. Il successo che l’assistenza in DH ha incontrato in questi anni in tutte le regioni d’Italia, spesso determinando un eccesso di tali ricoveri, è fondamentalmente da attribuire al fatto che tale modalità assistenziale rende facilmente accessibili, ai pazienti, le prestazioni prescritte. Infatti nel DH membri dell’organizzazione dell’ospedale prendono in carico il paziente nel suo percorso diagnostico terapeutico all’interno dell’ospedale garantendo la prenotazione concentrata nel tempo delle prestazioni necessarie; nello stesso tempo nel regime di day hospital lo specialista del reparto di degenza segue i paziente nel percorso e soprattutto si assume il compito, a conclusione del percorso, della sintesi clinica delle informazioni raccolte durante il ricovero. Una possibilità concreta di trasferire una quota di prestazioni di DH medico diagnostico dal livello ospedaliero a quello territoriale ambulatoriale, benché erogabile anche all’interno dell’ospedale, è quello di definire un nuovo modello assistenziale, definibile day service o percorsi ambulatoriali complessi e coordinati (PACC) che pure se erogati in un livello assistenziale territoriale mantengano le caratteristiche della presa in carico tipiche del modello di day hospital. Tale modalità assistenziale destinata a quei pazienti per i quali l’MMG o lo specialista abbia prescritto, per l’inquadramento diagnostico, prestazioni afferenti a molteplici branche specialistiche (almeno 4) da erogare, di norma, nella medesime struttura, in un breve lasso di tempo e sotto il controllo di uno specialista della struttura che assume la responsabilità clinica del paziente. Questo modello assistenziale andrà avviato nella prima fase nelle strutture ospedaliere in alternativa al ricovero in DH prevalentemente di tipo medico diagnostico. La quota di dimissioni che saranno trasferite in questo regime assistenziale, intermedio tra Day hospital e ambulatorio contribuirà a ridurre i ricoveri impropri e gradualmente potrebbe essere trasferito dalle strutture ospedaliere a poliambulatori territoriali adeguatamente dotati ed organizzati anche utilizzando risorse di personale medico e infermieristico ospedaliere che dedicherebbe parte del proprio tempo di lavoro in questo tipo di attività. Per le prestazioni da erogare in dai service o PACC le modalità di prenotazione dovranno essere simili a quelle del ricovero in DH e quindi non andranno prenotate le singole prestazioni ma l’intero percorso assistenziale. La tipologia delle patologie o percorsi diagnostici da avviare al day service dovrà essere codificata in specifici protocolli in cui, ovviamente non dovranno rientrare prestazioni ambulatoriali a bassa complessità e senza necessità di coordinamento e presa in carico dello specialista che dovranno essere erogate con le modalità tipiche delle prestazioni specialistiche ambulatoriali.

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Va infine segnalato che l’introduzione di questa modalità assistenziale comporterà necessariamente l’adeguamento del nomenclatore della specialistica ambulatoriale che dovrà prevedere aggregazioni di prestazioni e regole per la prescrizione delle prestazioni adeguate alla erogazione delle prestazioni aggregate in forma di day service o PACC. Di seguito si illustrano i dati relativi all’ipotesi sopra indicata.

ACUTI ORDINARIO MEDICI ACUTI DAY HOSPITAL MEDICI TOTALE ACUTI MEDICI

DRG all.2C DPCM LEA

RESTANTI DRG

TOTALE

DRG all.2C DPCM LEA

RESTANTI DRG

TOTALE

113.011

419.609

532.620 85.057 213.363 298.420 831.040

Obiettivo: trasferire una quota di ricoveri di tipo medico dal regime di ricovero in DH al day service/PACC Stima della quota di ricoveri trasferibili: I ricoveri in DH afferenti ai DRG dell all. 2C del DPCM 29.11.01, ad elevato rischio di inappropiatezza, sono quasi esclusivamente di tipo diagnostico e per questi ricoveri è prevedibile il trasferimento di una quota elevata di casi verso il modello assistenziale del day service/PACC , pari all'80% dei casi (68.00) I ricoveri in DH afferenti ai RESTANTI DRG sono stati, nel 2005, 213.363; di questi circa il 60%, (127.000), sono di tipo diagnostico. Si può stimare che il 60%di questi ricoveri par a 76.200 eventi, sia trasferibile in Day service

Applicando le stime precedenti i ricoveri trasferibili dal day hospital al day service risulterebbero 144.200 che comporterebbe una riduzione del 25 per mille del tasso di ospedalizzazione che ci consentirebbe di avvicinarci moltissimo all' obiettivo del 45 per 1000 dell'Accordo del 23 marzo 2005 , visto che il nostro tasso 2005 di osp. in DH è 71 x 1000 senza considerare la mobilità passiva che, però è solo del 3,6 x 1000 di cui il 2,4x 1000 per i DH medici diagnostici. A tal proposito si sottolinea che per il raggiungimento degli obiettivi di tassi di osp., la mobilità passiva, comunque, rappresenta un problema in quanto le regioni di residenza non hanno strumenti per governarla se non attraverso accordi tra Regioni che, però, allo stato, non sono obbligatori. E soprattutto non è stato previsto che debbano fissare dei tetti max di rimborsabilità. A proposito dei tassi di ospedalizzazione per il DH va osservato che il numero delle dimissioni è molto influenzato dalle consuetudini organizzative. Vi sono infatti istituti che per ogni contatto del paziente aprono una Cartella, altri che pur adottando i cicli di ricovero con più accessi, preferiscono, comunque, trimestralmente chiuderli per poi riaprirli al fine di poter, trimestralmente, monitorare attraverso le SDO produzione e ricavi. Per questo motivo sarebbe preferibile che i tassi di ospedalizzazione per il DH fossero calcolati sugli accessi e non sulle dimissioni.

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ALLEGATO 6

COMITATO EMERGENZA , EX ART. 43 LR 32/94 Premessa Negli ultimi anni, le Regioni stanno ultimando la messa a punto della riorganizzazione dei servizi di emergenza. Alla presenza storica del pronto soccorso Ospedaliero quale punto di riferimento per l’utenza in caso di urgenze ed emergenze, si sono integrate nel tempo varie forme di interventi a tutela delle necessità sanitarie urgenti finalizzate vuoi a rendere più rapido l’intervento, vuoi a qualificarne la prestazione, vuoi ad indirizzare il paziente verso la risposta sanitaria più idonea ai propri bisogni e nel contempo più efficiente anche in ragione del rapporto costo beneficio. Attualmente la tutela della salute del cittadino è affidata al medico di medicina generale che si rende disponibile negli orari di studio e, nei casi di impossibilità, per visite domiciliari. Per prestazioni notturne e festive, la assistenza è garantita dai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica). La organizzazione territoriale dell’emergenza sanitaria, fa capo al coordinamento del 118, il quale si avvale di personale formato all’emergenza e di mezzi propri. Dopo un accurato triage, è in grado di intervenire direttamente sul territorio in tempi brevissimi vuoi prestando al domicilio del paziente direttamente la prestazione terapeutica, vuoi provvedendo, in caso di necessità al trasporto dell’infermo presso il più vicino Ospedale. La ospedalizzazione quale risposta ad ogni tipo di bisogno in tema di salute, ha portato e porta ad una offerta di servizi spesso sovradimensionata ed altamente dispendiosa rispetto alle reali necessità. Sono recenti le ultime analisi sui DRG degli ultimi anni che hanno evidenziato che buona parte delle patologie trattate in ospedale, avrebbero potuto giovarsi di assistenza alternativa. La scarsa utilizzazione di queste ultime, affolla particolarmente gli ospedali, e paradossalmente, quelli vocati alla emergenza più qualificata (DEA), vedono soffocare le proprie potenzialità di interventi in quanto letteralmente invasi da richieste inappropriate o fuori luogo. Ogni osservatore sanitario sa che almeno l’80% delle richieste di intervento di pronto soccorso Ospedaliero in realtà sono richieste improprie. Le stesse però sottraggono l’attenzione e le migliori risorse ai casi più gravi ed abbisognevoli. L’Ospedale ed il Pronto Soccorso sono individuati quali uniche risposte ad interventi qualificati. Purtroppo spesso ciò avviene anche da parte degli operatori dell’emergenza territoriale. Tutto ciò rende difficile la gestione del ricovero dei pazienti in emergenza per una costante carenza di posti letto ed una assistenza relegata, nella migliore delle ipotesi, indipendentemente dalla natura e gravità delle patologie, a lunghe permanenze in barelle spesso poste in corridoi, in attesa di una giusta ed auspicata collocazione. Il miglioramento del servizio della emergenza sanitaria, non può essere affrontato in modo giusto e corretto, se non sarà preso in esame, oltre ad una più razionale politica dei flussi

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ospedalieri, una corretta politica dei deflussi dei pazienti stabilizzati, coinvolgendo in modo pieno ogni risorsa territoriale ed integrandola con il sistema ospedaliero. Si vuole prospettare un primo sintetico percorso riorganizzativo per proporre un successivo impegno per definirne le caratteristiche operative e normative. I notevoli sforzi fin qui compiuti in sede Regionale per l’attivazione di servizi di emergenza (118), capaci di dare risposte qualificate e tempestive nonché appropriate, necessitano di ulteriore contributo in termine di maggiore efficienza organizzativa che consenta in particolare alla mole di risorse dispiegate un’efficace raccordo tra le stesse. Il territorio e l’Ospedale devono cioè potersi raccordare in maniera costante e puntuale per il perseguimento dell’obbiettivo di assicurare una assistenza che dia concrete garanzie di risposta immediata al cittadino. Si pone cioè il problema della congruità dell’accesso degli utenti al circuito dell’emergenza che va opportunamente e specificamente approfondito. Oltre all’accesso particolare attenzione dovrà essere posta per la formazione degli operatori e, in particolare, del medico di emergenza territoriale, il quale, preparato per intervenire direttamente sul territorio, dovrà acquisire un ruolo operativo all’interno del pronto soccorso ospedaliero. E’ qui che collaborando accanto ai colleghi del P.S, nell’ambito di una rotazione dei turni, ne unificherà le professionalità. La presenza attiva in Ospedale sarà utilizzata anche con specifiche competenze nella gestione delle prestazioni sanitarie impropriamente richieste al P.S. ma in realtà di competenza dell’assistenza territoriale. Tutto ciò dovrà portare ad ottenere il risultato che il medico dell’emergenza territoriale, acquisite le professionalità del lavoro del pronto soccorso ospedaliero, porterà tali competenze a domicilio dell’ammalato, traguardando l’obbiettivo di limitarne i ricoveri. Nel contempo, il medico del P.S. sarà maggiormente impegnato nell’occuparsi dei pazienti più gravi da ospedalizzare. Il terzo campo di azione da approfondire è quello dei deflussi del malato dagli ospedali sedi di DEA A) Indirizzo, coordinamento e controllo del sistema 118 Per rispondere in maniera efficace alla richiesta di salute bisogna riorganizzare e attivare a pieno regime il SIRES. Il sistema di emergenza deve essere governato centralmente dall’Ente Regionale con compiti di coordinamento complessivo del sistema stesso al fine di uniformare la risposta in tutta la regione Campania. Il Coordinamento Regionale deve definire i protocolli di intervento, deve codificare il tipo di soccorso avanzato extra-ospedaliero, nonché gli operatori ed i mezzi da utilizzare; inoltre, deve programmare la formazione continua di tutto il personale (autista-soccorritore, infermiere, medico) impegnato nella équipe di soccorso avanzato, deve delineare efficienti modelli organizzativi, come l’istituzione di un unico Dipartimento delle Emergenza Sanitarie che governi la fase territoriale e quella ospedaliera ed, infine, deve programmare una maggiore integrazione tra i diversi livelli di cura in Emergenza Sanitaria. Al fine di organizzare la risposta in Emergenza è indispensabile partire da precisi dati epidemiologici in termini sia di volume di richieste di soccorso alla Centrale Operativa che di tipologia di intervento richiesto ed effettuato. I dati epidemiologici di alcune realtà italiane dimostrano che meno del 10% del totale delle richieste di intervento giunte alla C.O. sono di assistenza per pazienti in Codice Rosso.

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Dall’analisi dei dati emerge chiaramente che la possibilità per una équipe medica di soccorso avanzato di effettuare un protocollo ALS completo con defibrillazione ed intubazione oro-tracheale in un anno è molto bassa. In considerazione dei dati suesposti esiste il rischio che un numero elevato di medici di emergenza sanitaria presenti sul territorio finisca con l’essere sottoutilizzato e, quindi, finisca con il perdere confidenza con le manovre di rianimazione cardio-polmonare che dovrà eseguire. Infatti, il mantenimento di abilità pratica da parte di una équipe, oltre la formazione di base (BLS-D, ALS, PTC, PBLS), richiede la frequente esecuzione di manovre rianimatorie. Al fine di conseguire competenze professionali idonee e di mantenere adeguati livelli di addestramento è necessario che il medico della emergenza sanitaria territoriale partecipi in prima persona, con completa assunzione di responsabilità, alle attività proprie della emergenza sanitaria ospedaliera nei D.E.A. di I e II livello . L’attività intraospedaliera nei D.E.A. è la componente qualificante della attività di emergenza, in quanto garantisce una continuità assistenziale al paziente ed, al tempo stesso, fornisce al medico una continuità professionale, il cui fine ultimo è omogeneizzare l’assistenza in emergenza con univoci criteri di riferimento sulla base di comuni linee-guida ed efficienti protocolli organizzativi che coinvolga sia la fase territoriale che quella più propriamente ospedaliera. B) Quadro normativo di riferimento Attualmente la Regione Campania ha un quadro legislativo regionale di riferimento obsoleto, superato dalle norme legislative nazionali ed anche da quelle contrattuali, la qual cosa ha creato non poche difficoltà nella attivazione di un efficiente “Sistema 118”. La mancanza di un quadro di riferimento regionale chiaro ed univoco ha consentito lo svilupparsi nelle 13 AASSLL della Campania di differenti realtà organizzative per quanto concerne i due “pezzi” attivati del 118: lo STI ed i SAUT. La L.R. 2/94, che istituisce il Sistema Integrato Regionale per l’Emergenza Sanitaria S.I.R.E.S., avendo come quadro normativo di riferimento il Dlvo 502/92 ed il Dlvo 517/93 nasce già vecchia, oltre ad essere di difficile attuazione in tutte le sue componenti e molto onerosa economicamente. Il maggiore punto “critico” della L.R. è rappresentato dalla scarsa interconnessione tra i vari sottosistemi costituenti il sistema integrato della emergenza sanitaria che operano come tanti corpi indipendenti. A ciò si aggiunga che il più delle volte, la équipe medica che opera nei SAUT, invece di svolgere le funzioni di soccorso avanzato su mezzi attrezzati, è portata a svolgere, di fatto, le funzioni di “sostituzione” del medico di famiglia e di Guardia Medica. In particolare, gli artt. 11 e 12 che disciplinano la istituzione ed il funzionamento dei SAUT producono confusione e/o commistione tra l’attività svolta dai presidi SAUT e quelle proprie di Guardia Medica, ora Continuità Assistenziale, laddove si afferma che al medico SAUT spetta di svolgere anche i compiti della Guardia Medica. Questo comporta che, allo stato, in diversi presidi territoriali soprattutto dell’entroterra regionale, si stanno utilizzando gli stessi operatori per svolgere sia l’attività di Continuità Assistenziale, con compiti di sostituzione del medico di Medicina Generale, che l’attività di Emergenza Sanitaria Territoriale. Tutto ciò crea confusione e rende tutto il Sistema di Emergenza Sanitaria poco credibile agli occhi degli utenti e degli stessi operatori. Inoltre, i sopra citati articoli, non definiscono chiaramente l’attività ospedaliera che i medici SAUT devono svolgere nei P.S.A e nei D.E.A. e questo sta determinando solo confusione ed

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incomprensioni tra medici territoriali ed ospedalieri, mettendo a serio rischio quella integrazione naturale tra emergenza territoriale ed ospedaliera indispensabile per rendere efficace l’attività di emergenza sanitaria. Infine, la LR non affronta il problema tecnico-organizzativo della C.O. in particolare sulla disponibilità, in tempo reale, dei posti letto nei DEA. Un ulteriore momento di difficoltà è fornito dalle “Linee guida per l’organizzazione dei presidi SAUT e Continuità Assistenziale” pubblicate il 22.02.1999 sul BURC n. 11 con le relative piante organiche dei due servizi che, pur concepite in un periodo successivo alla L.R. 2/94, ne sono diretta emanazione e racchiudono in sé tutte le contraddizioni di quella Legge Regionale, in particolare: 1. E’ stato determinato un numero troppo elevato sia di SAUT (113 uno per ogni Distretto Sanitario, ivi compresi i PSAUT Capofila) che di medici addetti a tale attività, circa 1600 unità. 2. E’ stata effettuata una rideterminazione della dotazione organica della Continuità Assistenziale con una riduzione degli operatori addetti ad essa (da 2600 a 1200 unità) senza una adeguata riflessione circa le reali necessità territoriali. 3. I SAUT attivati, così come previsti dalle “Linee Guida”, benché numerosi sul territorio regionale, stanno evidenziando tutti i loro limiti e la loro inadeguatezza ed, in alcuni casi, nonostante un numero congruo di operatori in servizio si registrano pochi interventi di reale Emergenza Sanitaria extra-ospedaliera. Inoltre, i PSAUT aperti al pubblico 24 ore su 24 svolgono, di fatto ed il più delle volte, attività ambulatoriali di Medicina Generale. 4. La medicalizzazione, con uno o due medici della emergenza, di una autoambulanza di tipo “B” non garantisce di per sé un reale soccorso avanzato agli utenti e produce un notevole dispendio di risorse umane. 5. L’attività ospedaliera è svolta, laddove la ASL abbia i presidi ospedalieri necessari per assicurarla ai medici della emergenza, solamente da pochi medici e non da tutti. 6.La formazione professionale specifica e continua dei medici non è assicurata a tutti gli operatori della Emergenza Sanitaria dalle AA.SS.LL. C) Problematica degli accessi Il sistema 118 deve essere capace di identificare la domanda, tramite un sistema di codici, e di fornire una risposta qualitativamente adeguata attraverso una intima connessione tra la rete della assistenza territoriale e quella dei presidi ospedalieri dell’Emergenza, al fine precipuo di garantire al cittadino una risposta unica di elevata professionalità alla emergenza sanitaria. In questo ambito particolare importanza riveste l’accesso a particolari patologie fra cui spiccano, per l’alta frequenza e possibilità di recupero, le emergenze cardiologiche e cardiocircolatorie/cardiochirurgiche, neurochirurgiche e politraumatiche. L’emergenza cardiologica territoriale dovrebbe porsi l’obiettivo di ottimizzare i tempi di: 1.Diagnosi precoce delle sindromi coronariche acute; 2.Valutazione di elegibilità per terapia trombolitica o angioplastica primaria; 3.Allertamento delle strutture ospedaliere di riferimento; 4.Trasporto “protetto”, in relazione al rischio di arresto cardiaco in FV o asistolia, edema polmonare acuto, shock cardiogeno, aritmie ipocinetiche , che costituiscono le più frequenti complicanze gravi della prima ora. Rispetto all’obiettivo dato, sembrano identificabili 4 priorità : 1.La preparazione del personale del 118, mediante corsi BLSD e ALS certificati, completati da frequenza sotto forma di guardia attiva in PS, Medicina e Chirurgia d’Urgenza. UTIC, Rianimazione, servizio a bordo di ambulanze.

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2. Costituzione di un comitato scientifico per la preparazione dei protocolli operativi. 3.Il potenziamento delle strutture di riferimento cardiologico operanti in Regione per garantire la migliore risposta operativa. A tal proposito tutte le principali società scientifiche concordano nel ritenere che è preferibile attivare pochi centri dipartimentali completi ( UTIC, emodinamica, cardiochirurgia,rianimazione), piuttosto che promuovere una frammentazione dell’offerta di emodinamica “ non protetta” dalla presenza della cardio-chirurgia. Ciò anche nell’ottica di consentire una adeguata casistica interventistica per equipe: in caso contrario è dimostrato un aumento dei rischi per il malato. 4. La creazione di una sottocentrale cardiologica in stand-by, da collocare presso un centro di eccellenza con idonea casistica di emergenza in termini quali-quantitativi con opportuno organico di cardiologi e di altro personale di supporto con la previsione di dotare un idoneo numero di ambulanze di dispositivi per la trasmissione a distanza alla sottocentrale cardiologia delle immagini elettro e, possibilmente, ecocardiografiche e nel rispetto comunque di una organizzazione del soccorso che garantisca il trasporto nelle sedi appropriate in una tempistica idonea (“golden hour”). In Italia le esperienze di maggiore rilevanza sono in corso presso Milano Niguarda, Firenze Careggi e Bologna 118. In tutte le aree citate è il personale addestrato del 118 a svolgere il soccorso extraospedaliero, eventualmente coadiuvato dai Centri mobili di Rianimazione ( con anestesista-rianimatore) nei casi più gravi. Per dare risposte concrete, oltre che alle emergenze cardiologiche di cui sopra, anche a quelle cardiochirurgiche, neurochirurgiche e politraumatiche e per tentare di risolvere l’annoso problema del reperimento dei posti letto in emergenza relativamente a tali patologie, è necessario individuare delle aree territoriali (bacini di utenza) afferenti per competenza a ciascuna struttura/dipartimento di emergenza, tenendo conto della rete di comunicazione, della ubicazione e della capacità assistenziale(n° interventi e attese) di ciascuna struttura/dipartimento di emergenza. In questo quadro programmatorio vanno inseriti anche i posti letto di alta specialità presenti nelle Case di Cura private accreditate.

D) Ridefinizione e superamento dei SAUT Le finalità del S.A.U.T. previste dalla’art. 11 della LR 2/94 vanno riviste alla luce anche della necessità, del resto prevista anche dai CCNNLL di categoria, di separare le funzioni dell’ex guardia medica da quelle dell’emergenza territoriale con una rideterminazione dei rispettivi contingenti di personale. Il vecchio S.A.U.T. deve trasformarsi quale struttura in attività ventiquattro ore al giorno che deve assicurare al cittadino in casi di urgenza emergenza sanitaria un rapido ed efficace intervento assorbendo così in toto le funzioni dei vecchi PSAUT previsti dalla citata LR 2/94. Al P.S.A.U.T. competono: - le funzioni di pronto soccorso attivo medico - chirurgico di base territoriale; - le funzioni di integrazione del Servizio trasporto infermi. Presso i Presidi del P.S.A.U.T. deve essere prevista la presenza di infermieri professionali, che possono anche essere utilizzati in attività territoriali per l'assistenza di pazienti che hanno bisogno di interventi terapeutici per i quali non è prevista la presenza medica. I medici del P.S.A.U.T. svolgono sia attività territoriale che ospedaliera. L'attività territoriale consiste in: a) assicurare il pronto soccorso attivo medico-chirurgico territoriale di base nei locali

opportunamente attrezzati per idonei interventi sanitari e percorsi diagnostico-terapeutici, nonché per la osservazione medica breve e per interventi di piccola chirurgia;

b) rispondere con massima sollecitudine alle chiamate della C.O.; c) recarsi, nel più breve tempo possibile, sul luogo in cui è stato richiesto l'intervento;

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d) identificare la gravità della situazione sanitaria; e) stabilire la possibilità di trattamento in loco; f) richiedere al C.O. il mezzo di trasporto più idoneo;

g) predisporre, se necessario, il ricovero ospedaliero presso l’ospedale più idoneo a fornire la specifica assistenza sanitaria necessaria al paziente;

h) fornire notizie sulle condizioni del paziente, direttamente o tramite la C.O., ai sanitari che prenderanno successivamente in cura il caso:

i) prestare servizio sui mezzi di soccorso, anche avanzato, del S.T.I.; l) demandare, in casi di competenza, il trattamento al medico di assistenza primaria o continuità assistenziale. L'attività ospedaliera consiste nell'inserimento dei medici di P.S.A.U.T. nella organizzazione dei D.E.A. i quali devono svolgere, con assunzione di responsabilità nell’area critica della Medicina e chirurgia di Urgenza-Emergenza, compiti di accettazione e di primo impatto con la utenza, attivazione di procedure diagnostico-terapeutiche, mediante turni di servizio che prevedano la copertura h.24 nelle medesime strutture DEA di I e II livello, al fine di conseguire competenze professionali idonee a mantenere adeguati livelli di addestramento. L’attività intra-ospedaliera nei D.E.A. e la conseguente responsabilizzazione del medico PSAUT è la componente qualificante della attività di emergenza, in quanto garantisce una continuità assistenziale al paziente ed, al tempo stesso, fornisce al medico una continuità professionale, il cui fine ultimo è omogeneizzare l’assistenza in emergenza con univoci criteri di riferimento sulla base di comuni linee-guida ed efficienti protocolli organizzativi elaborati dalla CO che coinvolga sia la fase territoriale che quella più propriamente ospedaliera. Le direttive di riorganizzazione dei PSAUT dovrebbero inoltre riguardare i seguenti punti: • stabilire che spetta alle singole Aziende, sulla base della rete stradale per il rispetto dei tempi di percorrenza previsti a livello nazionale, delle caratteristiche geo-morfologiche del territorio e della rete ospedaliera della emergenza, individuare le sedi PSAUT, prevedendo la dislocazione dei mezzi di soccorso presso ciascun PSAUT e presso i presidi ospedalieri sedi di DEA; • definire un organico dei PSAUT in base al numero degli interventi da effettuare (l’organico dovrà tener conto dei periodi di aggiornamento professionale obbligatorio, di formazione continua presso i servizi di emergenza ospedaliera e assenze fisiologiche) • definire univoci protocolli di intervento territoriale; • codificare il tipo di soccorso avanzato territoriale ed il numero minimo di operatori e mezzi impiegati; • stabilire la verifica di controllo di qualità degli interventi effettuati per realizzare una continuità terapeutica e per omogeneizzare l’assistenza in emergenza con univoci criteri di riferimento sulla base di comuni linee-guida ed efficienti protocolli organizzativi. E’ necessario attivare, nelle zone ubicate lontane dai DEA, presidi PSAUT aperti al pubblico 24 ore su 24 integrandoli nel modello successivamente descritto di “ospedale di comunità”. In tal modo, queste strutture, opportunamente attrezzate, potranno espletare, oltre i compiti previsti per i vecchi SAUT, anche attività di breve “osservazione medica” e “piccola chirurgia” svolgendo funzioni di Primo Soccorso Territoriale e funzioni di “filtro” rispetto agli attuali PS dei Presidi Ospedalieri. Inoltre, nei PSAUT la prestazione sanitaria dovrebbe essere organizzata per codici di gravità (triage), con un infermiere ed un medico per turno, poiché le linee guida nazionali stabiliscono tale organico per prestazioni inferiori alle 25.000 per anno. Questa riorganizzazione ha un suo razionale nell’entroterra regionale dove i Presidi Ospedalieri insistono su di un territorio vasto e geo-morfologicamente difficile.

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Diversa la situazione nelle zone urbane, dove esistendo una alta densità ospedaliera, fino a che non si riuscirà a riconvertire tale pletora di ospedali, non bisogna attivare nuovi presidi PSAUT (a meno che non siano frutto della citata riconversione), aperti al pubblico 24 ore su 24, mentre bisogna potenziare le strutture intermedie, i distretti e i poliambulatori con funzioni di filtro e, contemporaneamente, dislocare i mezzi di soccorso avanzato presso i DEA, dove i medici PSAUT dovrebbero svolgere parte del loro monte orario. Accanto alle postazioni sedi di PSAUT, la cui organizzazione può prevede numero di mezzi differenti, diversi orari, carichi di lavoro disomogenei (per la necessità di coprire comunque alcune aree a bassa densità di popolazione e accadimento, ma non altrimenti servibili), in aree in cui l’incidenza degli eventi non giustifichi presidi continuativi a gestione diretta, la logica della riorganizzazione dovrà prevedere, come naturale evoluzione del Sistema, l’individuazione di “punti di stazionamento” legati alla necessità di completare ed ottimizzare la copertura del territorio in maniera dinamica e più aderente alle realtà locali. Ovvero la realizzazione di una flessibilità estrema nella copertura del territorio con una maggiore garanzia di tempestività ed efficacia dell’intervento di soccorso. Tale logica prevede, in una prima fase, una definizione di punti di stazionamento fissi che verrà superata, una volta realizzata la prevista implementazione con la localizzazione satellitare dei mezzi (GPS),. Ciò porterà alla definizione di una rete integrata che vedrà al centro le postazioni, un numero ridotto di punti di fissi a copertura di aree stabilmente “calde” per densità di popolazione e frequenza di accadimenti, ma con un numero elevato di mezzi “itineranti” sul territorio a garanzia “istantanea” di aree temporaneamente a rischio. Tale meccanismo di garanzia del territorio è reso ancor più adeguato per quanto attiene le fascia ad alta criticità ( codici gialli e rossi ) dalla possibilità di capacitare istantaneamente i mezzi BLS ad ALS mediante rendez-vous con le automediche e dall’eventuale richiamo al soccorso di ulteriori mezzi avanzati quali i CMR e l’elicottero e dalla possibilità di offrire già con il mezzo BLS dotato di defibrillatore semiautomatico. In tal modo il Sistema acquisterà una solidità clinica ed una flessibilità operativa ottimali sia nella gestione dell’ordinario sia per eventi di massa programmati sia per eventuali maxi emergenze improvvise e quindi non prevedibili. Questo garantirà al Sistema la possibilità di allocare risorse, per brevi periodi di tempo, in maniera mirata, per esempio in luoghi ove si prevedano concentrazioni, anche momentanee, di cittadini (l’uscita dalle scuole, dalle fabbriche, flussi derivanti da eventi sportivi o sociali di massa , concerti, raduni) o, ancora più dinamicamente, garantendo il pattugliamento di aree ad elevato rischio socio sanitario o coinvolte in flussi di veicoli (esodi) e ritenute a rischio in base alle segnalazioni delle Autorità competenti in una filosofia di presidio del territorio “costruito” sui tempi e modi del territorio stesso e quindi più vicina, al bisogno del cittadino. Quanto sopra necessita per essere pienamente attuato di una programmazione delle risorse sul territorio che partendo da elementi in qualche modo statici (popolazione da servire, aspetti logistici relativi alle percorrenze ed agli ospedali di riferimento ) monitorizzi in modo sistematico e continuo l’ incidenza statistica degli eventi . Ciò al fine di definire il fabbisogno numerico dei mezzi e la tipologia degli stessi con una elasticità tale da “vestire” la realtà del territorio nella interezza dei suoi aspetti dinamici. Le “Linee Guida” dei SAUT vanno, quindi, riscritte riorganizzando i presidi, le postazioni, i punti di stazionamento, i mezzi di soccorso e ridefinendone i contingenti. Inoltre, le “Linee Guida” devono ridefinire il numero di presidi della ex-Guardia Medica, nonché i contingenti dei medici impegnati nella Continuità Assistenziale prevedendo, di norma, che le sedi per tali funzioni siano ubicati in comuni o distretti diversi da quelli dove sono presenti PSAUT o DEA.

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F) Ridefinizione della rete degli ospedali di emergenza Contestuale alla ridefinizione della rete degli ex-SAUT e alla implementazione delle loro funzioni in quelle previste per gli PSAUT, deve essere quella dei presidi ospedalieri addetti alle funzioni di emergenza. In questo senso vanno individuati e ridefiniti i presidi sedi di DEA di 1° e 2° livello con la riconversione degli attuali PSA e l’introduzione del nuovo modello citato di ospedale di comunità. In sostanza a partire dalla programmazione della rete dell’emergenza, va ridisegnato un nuovo piano ospedaliero regionale che tenga conto della possibilità e dell’opportunità sia dell’apertura di nuove strutture, che della riconversione di quelle esistenti, attraverso una molteplicità di interventi di cui alla legenda che segue da applicare alla proposta di nuovo POR di cui all’allegato 2. Legenda strutture DEA 1° = Dipartimento emergenza-accettazione 1° livello DEA 2° = Dipartimento emergenza-accettazione 2° livello OE = Ospedale di elezione OS = Ospedale specialistico OC = Ospedale di comunità OR = Ospedale/Presidio di riabilitazione OL = Ospedale/Presidio di lungodegenza PSAUT = Presidio di pronto soccorso per l’urgenza territoriale e postazione 118 SAUT = Punto di stazionamento 118 fisso o mobile GM = Presidio di continuità assistenziale, ex Guardia Medica G)Problematica dei deflussi La risposta Ospedaliera all’emergenza è attualmente organizzata su diversi livelli di specializzazione: Pronto soccorso attivo, DEA di I e II Livello, Centri di alta specialità. Il costo di gestione del posto letto è direttamente proporzionato al livello di specializzazione del presidio di emergenza. L’analisi dei numeri rivela che i centri di emergenza più attrezzati attraggono il maggior numero di utenti, indipendentemente dalla gravità della patologia presentata. Mentre riteniamo doveroso garantire sempre la prestazione di Pronto soccorso, anche se di livello meno impegnativo, dobbiamo attivarci per riservare i posti letto dei grandi centri per l’emergenza ai pazienti più impegnativi ai quali garantire il massimo dell’attenzione. In pratica, la gran parte delle patologie acute seguite da ricovero, essendo di piccola e media gravità, dovrebbero essere indirizzate nei centri a minore specializzazione per l’emergenza e maggiormente vocati all’elezione. Ci si dovrà aprire alla nuova cultura di riservare i posti letto dei centri per le grandi emergenze solo a queste. L’accettazione del paziente in Ospedale tramite il canale del P.S., non sempre dovrà coincidere con la certezza del ricovero nello stesso presidio. Alla prestazione di pronto soccorso dovrebbe seguire un ricovero di breve osservazione in un ambiente contiguo al pronto soccorso, su letti mobili che ne sottolineano la provvisorietà, la cui durata, in termini di ore, dovrà assicurare un’assistenza attiva garante della più completa diagnostica eseguibile in linea prioritaria, prima della ricollocazione dello stesso paziente nella rete ospedaliera o in altro livello assistenziale appropriato utilizzando un idoneo sistema

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di trasporto all’uopo dedicato e sulla base di un utilizzo della specifica tipologia di ospedale o di assistenza di cui alla riclassificazione prevista nei precedenti paragrafi. In sintesi, in attesa che l’ottimizzazione del sistema garantisca ad ogni forma di patologia acuta il proprio livello di assistenza, bisogna affrontare la realtà del posto mobile trasformandolo, vuoi in una opportunità strategica che preveda un percorso che ne qualifichi l’assistenza e garantisca il necessario in tempo reale, vuoi in un momento di intervento terapeutico specializzato destinato alla stabilizzazione della fase acuta. Al paziente su posto mobile verranno assicurate con priorità tutte le indagini diagnostiche e specialistiche ritenute necessarie. Quando lo stesso verrà affidato ad altro presidio, o ad altro livello di assistenza, porterà con sé il corredo di indagini necessarie al prosieguo delle cure. I pazienti studiati o e stabilizzati sui posti mobili dell’emergenza, così come quelli ricoverati nei reparti di degenza, una volta ottenuta la stabilizzazione della fase acuta, potranno essere affidati anche ad altri livelli di intervento con gradi minori di intensità assistenziale, come ospedali di elezione, presidi intermedi, home care, ospedali di comunità, assistenza domiciliare; in questi tre ultimi casi è necessario il coinvolgimento del medico di medicina generale. I medici della medicina generale, affiancati nei primi giorni di ricovero domiciliare o nell’ospedale di comunità dal medico ospedaliero, svilupperanno un percorso terapeutico e diagnostico. La cogestione dello paziente, potrebbe richiamare in causa l’ospedale, in caso di necessità, non obbligatoriamente con il ricovero, ma in alternativa con interventi in regime di day hospital o day surgery. L’affidamento all’assistenza alternativa rispetto a quella nell’ospedale per acuti deve essere riservata anche, e prevalentemente, a tutti i pazienti ospedalizzati, che conclusa la fase diagnostica, o di stretta vigilanza terapeutica, potranno continuare al proprio domicilio le cure. La cultura che vuole l’Ospedale tenuto a dimettere pazienti guariti, si dovrà aprire alla possibilità del trasferimento all’assistenza domiciliare, all’home care e all’ospedale di comunità. Anche il potenziamento della recettività del territorio incrementando i posti delle residenze sanitarie assistite per la terza età rientra in questa filosofia gestionale. All’Ospedale sarà riservata sempre di più la funzione di gestire l’acuzie demandando ad altri ambiti di cura la continuità assistenziale a minore intensità. La promozione e valorizzazione di forme alternative al ricovero per decongestionare gli ospedali leader dell’emergenza necessita comunque di essere accompagnata anche da un aumento di posti letto nelle varie discipline afferenti all’emergenza, riconvertendo quelli, in eccesso, di elezione, ed indirizzando le scelte programmatorie anche verso l’implementazione di strutture e funzioni oggi molto trascurati come i Centri di risveglio. H) Ospedale di comunità L’idea di creare una rete di ospedali di comunità per alleggerire il deflusso dagli ospedali per acuti sedi di DEA di 1° o 2° livello, insieme allo sviluppo delle altre forme alternative al ricovero classico sopra descritte, sarebbe in grado di dare una risposta seria non solo alla integrazione, fondamentale, con i distretti e i MMG, ma anche con la capacità di riprogrammare ruolo e funzioni degli attuali PSA, facendo uscire queste strutture dal pericoloso ibrido che li contraddistingue indirizzandoli quindi (a seconda dei bisogni di salute espressi nel territorio di riferimento) o verso la costituzione dei DEA o, viceversa, verso l’integrazione con i servizi territoriali di cui l’ospedale di comunità rappresenta un esempio innovativo utile e molto meno dispendioso. Questo modello rappresenta uno schema

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organizzativo assistenziale in regime di residenzialità per patologie cronico degenerative, poiché al di là della patologia che richiede interventi di contenuto medico non complesso, vi sono situazioni sociali particolari. In questi casi è inappropriato il ricorso al ricovero ordinario, ma non è sufficiente l’ADP o l’ADI. L’ospedale di comunità rappresenta così un ampliamento del servizio territoriale che consente di seguire in strutture di primo livello patologie a rischio di scompenso e a forte disagio sociale, integrando in tal modo l’intervento sociale con quello sanitario.

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ALLEGATO 7

tipostr

ISTICODE NomeISTIASLterr

CP_2003 CP_2004 CP_2005 Fatturato 2003 Fatturato 2004 Fatturato 2005delta costi ricavi 2003

delta costi ricavi 2004

delta costi ricavi 2005

Incidenza % dei ricavi sui costi – 2003

Incidenza % dei ricavi sui costi – 2004

Incidenza % dei ricavi sui costi – 2005

PO 15000300 A.G.P. MARCIANISE - CE1 104 19.519.000,00 21.610.000,00 21.090.000,00 8.373.762,10 8.536.627,68 8.502.122,55 -11.145.238 -13.073.372 -12.587.877 42,90 39,50 40,31 PO 15000400 OSP SAN GIUSEPPE E MELORIO105 23.206.000,00 25.247.000,00 23.947.000,00 8.979.843,44 9.593.612,99 9.886.672,16 -14.226.157 -15.653.387 -14.060.328 38,70 38,00 41,29 PO 15000500 PO F.PALASCIANO CAPUA - CE 105 18.414.000,00 20.409.000,00 19.135.000,00 7.781.504,83 8.686.549,40 7.758.751,20 -10.632.495 -11.722.451 -11.376.249 42,26 42,56 40,55 PO 15000700 A.G.P. MADDALONI - CE1 104 26.636.000,00 29.349.000,00 28.370.000,00 15.351.103,70 15.495.376,33 15.012.226,50 -11.284.896 -13.853.624 -13.357.774 57,63 52,80 52,92 PO 15000800 A.G.P. PIEDIMONTE - CE1 104 30.606.000,00 34.862.000,00 29.709.000,00 16.965.437,71 15.390.604,29 16.077.707,81 -13.640.562 -19.471.396 -13.631.292 55,43 44,15 54,12 PO 15000900 A.G.P. TEANO - CE1 104 #N/D 8.578.000,00 8.370.000,00 266.660,53 1.763.062,39 #N/D -8.311.339 -6.606.938 N.D. 3,11 21,06 PO 15001000 PO SAN ROCCO - CE2 105 18.550.000,00 21.875.000,00 22.214.000,00 10.854.574,63 11.954.351,00 12.180.030,78 -7.695.425 -9.920.649 -10.033.969 58,52 54,65 54,83 PO 15001200 A.G.P. SAN FELICE - CE1 104 16.765.000,00 19.117.000,00 18.397.000,00 8.671.513,70 9.109.354,38 8.774.160,55 -8.093.486 -10.007.646 -9.622.839 51,72 47,65 47,69 PO 15001300 PO S.G.MOSCATI AVERSA - CE2105 49.676.000,00 55.003.000,00 55.250.000,00 25.533.906,99 27.574.821,24 27.764.970,05 -24.142.093 -27.428.179 -27.485.030 51,40 50,13 50,25 PO 15003100 OSP SAN GIOVANNI DI DIO - BN 103 8.699.000,00 9.304.000,00 10.298.000,00 3.338.998,07 3.847.893,62 4.584.108,38 -5.360.002 -5.456.106 -5.713.892 38,38 41,36 44,51 PO 15003600 OSP SS.MARIA DELLE GRAZIE - 103 15.203.000,00 16.005.000,00 16.541.000,00 9.908.618,55 9.981.523,47 9.296.510,68 -5.294.381 -6.023.477 -7.244.489 65,18 62,37 56,20 PO 15003900 PO INCURABILI 106 43.893.000,00 32.159.000,00 44.637.000,00 10.731.511,81 11.455.430,44 11.908.359,26 -33.161.488 -20.703.570 -32.728.641 24,45 35,62 26,68 PO 15004101 PO LORETO MARE + PSI NAPOLI106 58.734.000,00 73.386.000,00 79.220.000,00 33.944.184,70 34.380.199,81 34.921.233,98 -24.789.815 -39.005.800 -44.298.766 57,79 46,85 44,08 PO 15004300 PO ASCALESI 106 43.893.000,00 53.536.000,00 55.379.000,00 19.024.315,47 19.424.830,35 20.048.817,67 -24.868.685 -34.111.170 -35.330.182 43,34 36,28 36,20 PO 15004600 CENTRO TRAUMATOLOGICO OR106 59.175.000,00 59.984.000,00 64.677.000,00 13.967.986,21 15.685.406,55 16.373.273,17 -45.207.014 -44.298.593 -48.303.727 23,60 26,15 25,32 PO 15005000 PO DEI PELLEGRINI 106 62.704.000,00 72.860.000,00 85.803.000,00 22.901.339,26 25.811.096,98 22.915.718,11 -39.802.661 -47.048.903 -62.887.282 36,52 35,43 26,71 PO 15005100 OSPEDALE SANTA MARIA DI LOR106 13.505.000,00 - #N/D -13.505.000 0 #N/D N.D. N.D. N.D.PO 15005200 PO SAN PAOLO + PSI LORETO C 106 55.287.000,00 70.792.000,00 78.685.000,00 26.418.238,70 26.425.492,84 26.161.751,21 -28.868.761 -44.366.507 -52.523.249 47,78 37,33 33,25 PO 15005500 OSP DELLA SS ANNUNZIATA 106 26.210.000,00 31.126.000,00 34.278.000,00 9.079.992,14 10.775.743,87 9.852.329,45 -17.130.008 -20.350.256 -24.425.671 34,64 34,62 28,74 PO 15005600 PO S.LEONARDO - NA5 110 79.078.000,00 78.534.000,00 87.168.000,00 28.870.788,98 29.090.620,94 28.687.408,16 -50.207.211 -49.443.379 -58.480.592 36,51 37,04 32,91 PO 15005700 OSP CIVILE S. GIOVANNI DI DIO 108 37.268.000,00 32.410.000,00 42.501.000,00 14.250.770,01 16.742.537,45 17.972.554,00 -23.017.230 -15.667.463 -24.528.446 38,24 51,66 42,29 PO 15005800 OSP SAN GIULIANO - NA2 107 33.951.000,00 27.619.000,00 29.229.000,00 15.355.517,84 16.368.486,26 16.706.113,69 -18.595.482 -11.250.514 -12.522.886 45,23 59,27 57,16 PO 15006000 OSP CIVILE TORRE ANNUNZIATA110 18.433.000,00 29.580.000,00 32.801.000,00 13.864.645,23 13.264.698,11 12.478.465,64 -4.568.355 -16.315.302 -20.322.534 75,22 44,84 38,04 PO 15006100 PO MARESCA EX CODICE 15006110 25.180.000,00 42.551.000,00 47.215.000,00 14.010.953,47 15.178.340,79 15.333.045,43 -11.169.047 -27.372.659 -31.881.955 55,64 35,67 32,47 PO 15006200 OSP G. CAPILUPI CAPRI - NA5 110 5.303.000,00 8.178.000,00 9.063.000,00 1.514.525,63 1.457.501,83 1.456.901,97 -3.788.474 -6.720.498 -7.606.098 28,56 17,82 16,08 PO 15006400 PO S. MARIA DELLA PIETA - NA4 109 53.689.000,00 55.983.000,00 57.149.000,00 23.421.214,33 18.329.920,03 18.421.001,08 -30.267.786 -37.653.080 -38.727.999 43,62 32,74 32,23 PO 15006600 OSP CAV RAFFAELE APICELLA - 109 32.772.000,00 33.772.000,00 34.742.000,00 14.651.630,44 14.397.128,29 3.362.309,31 -18.120.370 -19.374.872 -31.379.691 44,71 42,63 9,68 PO 15006801 PSA SORRENTO + VICO - NA5 110 15.575.000,00 26.661.000,00 56.923.000,00 23.208.582,01 24.418.542,06 23.927.848,42 7.633.582 -2.242.458 -32.995.152 149,01 91,59 42,04 PO 15006900 OSPEDALE DE LUCA E ROSSANO 16.144.000,00 24.623.000,00 #N/D -16.144.000 -24.623.000 #N/D N.D. N.D. N.D.PO 15007000 OSP RIZZOLI ISCHIA - NA2 107 24.082.000,00 21.764.000,00 22.372.000,00 6.915.994,76 7.788.504,55 8.937.781,83 -17.166.005 -13.975.495 -13.434.218 28,72 35,79 39,95 PO 15013100 OSP SAN GIOVANNI BOSCO 106 71.575.000,00 92.639.000,00 88.866.000,00 28.427.931,75 33.417.786,40 31.166.834,34 -43.147.068 -59.221.214 -57.699.166 39,72 36,07 35,07 PO 15013200 OSP S.GENNARO 106 52.395.000,00 58.289.000,00 75.126.000,00 24.211.784,20 25.032.611,33 26.976.513,53 -28.183.216 -33.256.389 -48.149.486 46,21 42,95 35,91 PO 15013900 OSP LANDOLFI SOLOFRA - AV2 102 24.474.000,00 24.147.000,00 26.531.000,00 14.123.698,08 15.800.775,92 15.210.750,39 -10.350.302 -8.346.224 -11.320.250 57,71 65,44 57,33 PO 15014000 OSP ARIANO IRPINO - AV1 101 32.340.000,00 31.838.000,00 32.414.000,00 15.330.924,58 15.948.344,46 14.718.753,04 -17.009.075 -15.889.656 -17.695.247 47,41 50,09 45,41 PO 15014100 OSP DI BISACCIA - AV1 101 8.300.000,00 10.393.000,00 10.584.000,00 3.010.906,87 4.156.774,26 3.876.209,63 -5.289.093 -6.236.226 -6.707.790 36,28 40,00 36,62 PO 15015000 OSP S.ANGELO DEI LOMBARDI -101 17.733.000,00 16.253.000,00 16.543.000,00 7.314.528,35 6.286.805,45 6.166.261,79 -10.418.472 -9.966.195 -10.376.738 41,25 38,68 37,27 PO 15015300 PO S MARIA DELL OLMO CAVA - 111 26.176.000,00 33.845.000,00 34.168.000,00 14.550.523,15 16.826.948,42 17.364.241,40 -11.625.477 -17.018.052 -16.803.759 55,59 49,72 50,82 PO 15015400 PO UMBERTO I - SA1 111 68.593.000,00 73.477.000,00 83.073.000,00 46.035.638,17 47.618.936,59 52.578.395,86 -22.557.362 -25.858.063 -30.494.604 67,11 64,81 63,29 PO 15015800 PO SAN FRANCESCO D ASSISI -112 19.731.000,00 19.482.000,00 37.439.000,00 16.692.053,71 16.958.082,72 17.224.447,16 -3.038.946 -2.523.917 -20.214.553 84,60 87,04 46,01 PO 15015900 PO ANDREA TORTORA - SA1 111 11.165.000,00 12.834.000,00 13.887.000,00 7.894.445,04 8.538.572,65 8.844.677,15 -3.270.555 -4.295.427 -5.042.323 70,71 66,53 63,69 PO 15016000 PO DI POLLA-S. ARSENIO - SA3 113 39.951.000,00 41.828.000,00 43.234.000,00 28.763.962,23 28.640.916,55 28.843.220,35 -11.187.038 -13.187.083 -14.390.780 72,00 68,47 66,71 PO 15016100 PO DELL IMMACOLATA - SA3 113 23.377.000,00 24.285.000,00 25.306.000,00 14.902.989,02 14.722.468,86 15.418.631,38 -8.474.011 -9.562.531 -9.887.369 63,75 60,62 60,93 PO 15016200 PO MARIA SS. ADDOLORATA - SA112 32.431.000,00 31.897.000,00 85.731.000,00 27.466.984,77 27.141.703,29 27.802.543,46 -4.964.015 -4.755.297 -57.928.457 84,69 85,09 32,43 PO 15016300 PO VILLA MALTA - SA1 111 19.889.000,00 19.145.000,00 19.521.000,00 12.767.761,53 12.836.174,13 12.751.721,02 -7.121.238 -6.308.826 -6.769.279 64,20 67,05 65,32 PO 15016400 PO M SCARLATO SCAFATI - SA1111 27.222.000,00 31.250.000,00 30.710.000,00 15.784.190,87 16.691.212,96 16.379.498,76 -11.437.809 -14.558.787 -14.330.501 57,98 53,41 53,34 PO 15016500 OSP S.LUCA - SA3 113 50.129.000,00 54.178.000,00 57.156.000,00 39.484.700,16 36.596.800,02 39.089.433,92 -10.644.300 -17.581.200 -18.066.566 78,77 67,55 68,39 PO 15016600 PO S.MARIA SPERANZA - SA2 112 32.386.000,00 31.133.000,00 77.016.000,00 17.918.739,91 18.931.030,65 20.159.521,85 -14.467.260 -12.201.969 -56.856.478 55,33 60,81 26,18 PO 15018300 PO CURTERI MERCATO S.SEVER112 28.424.000,00 28.454.000,00 53.888.000,00 21.662.473,53 20.767.764,01 21.223.554,20 -6.761.526 -7.686.236 -32.664.446 76,21 72,99 39,38 PO 15018700 PO G.DA PROCIDA - SA2 112 13.321.000,00 12.543.000,00 28.400.000,00 5.182.290,81 5.050.944,41 5.191.988,65 -8.138.709 -7.492.056 -23.208.011 38,90 40,27 18,28 PO 15018900 OSPEDALE CIVILE ALBANO FRANCESC 2.827.000,00 2.711.000,00 2.853.000,00 -2.827.000 -2.711.000 -2.853.000 N.D. - - PO 15019100 OSP S.M.DELLE GRAZIE - POZZU107 42.068.000,00 45.279.000,00 47.668.000,00 26.800.438,84 30.123.595,23 33.738.587,28 -15.267.561 -15.155.405 -13.929.413 63,71 66,53 70,78 PO 15038700 OSP DI ROCCADASPIDE - SA3 113 11.934.000,00 13.067.000,00 13.976.000,00 8.398.618,89 8.709.209,04 8.282.901,24 -3.535.381 -4.357.791 -5.693.099 70,38 66,65 59,27 PO 15040400 OSP CIVILE DI AGROPOLI - SA3 113 - 7.381.000,00 17.650.000,00 - 3.203.930,68 7.028.214,03 0 -4.177.069 -10.621.786 N.D. 43,41 39,82

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ISTICODE NomeISTI ASLterr 2003 2004 2005

POSTI LETTO

PO 1500030015000300 A.G.P. MARCIANISE - CE1 104 3 2 3 88 PO 1500040015000400 OSP SAN GIUSEPPE E MELORIO - C105 2 2 3 89 PO 1500050015000500 PO F.PALASCIANO CAPUA - CE2 105 3 3 3 72 PO 1500070015000700 A.G.P. MADDALONI - CE1 104 4 4 4 145 PO 1500080015000800 A.G.P. PIEDIMONTE - CE1 104 4 3 4 189 PO 1500090015000900 A.G.P. TEANO - CE1 104 0 2 22 PO 1500100015001000 PO SAN ROCCO - CE2 105 4 4 4 111 PO 1500120015001200 A.G.P. SAN FELICE - CE1 104 4 3 3 62 PO 1,5E+07 15001300 PO S.G.MOSCATI AVERSA - CE2 105 4 4 4 216 PO 1500310015003100 OSP SAN GIOVANNI DI DIO - BN 103 2 3 3 35 PO 1500360015003600 OSP SS.MARIA DELLE GRAZIE - BN 103 5 5 4 113 PO 1500390015003900 PO INCURABILI 106 2 2 2 106 PO 1500410115004101 PO LORETO MARE + PSI NAPOLI ES106 4 3 3 247 PO 1500430015004300 PO ASCALESI 106 3 2 2 165 PO 1500460015004600 CENTRO TRAUMATOLOGICO ORTO106 2 2 2 169 PO 1500500015005000 PO DEI PELLEGRINI 106 2 2 2 163 PO 15005100 OSPEDALE SANTA MARIA DI LORET106 - PO 1500520015005200 PO SAN PAOLO + PSI LORETO CRIS106 3 2 2 193 PO 1500550015005500 OSP DELLA SS ANNUNZIATA 106 2 2 2 92 PO 1500560015005600 PO S.LEONARDO - NA5 110 2 2 2 274 PO 1500570015005700 OSP CIVILE S. GIOVANNI DI DIO - N 108 2 4 3 127 PO 1500580015005800 OSP SAN GIULIANO - NA2 107 3 4 4 124 PO 1500600015006000 OSP CIVILE TORRE ANNUNZIATA - 110 6 3 2 131 PO 1500610015006100 PO MARESCA EX CODICE 150067 - 110 4 2 2 149 PO 1500620015006200 OSP G. CAPILUPI CAPRI - NA5 110 2 1 1 18 PO 1500640015006400 PO S. MARIA DELLA PIETA - NA4 109 3 2 2 153 PO 1500660015006600 OSP CAV RAFFAELE APICELLA - NA109 3 3 0 123 PO 1500680115006801 PSA SORRENTO + VICO - NA5 110 6 6 3 225 PO 0 15006900 OSPEDALE DE LUCA E ROSSANO - PO 1500700015007000 OSP RIZZOLI ISCHIA - NA2 107 2 2 2 82 PO 1501310015013100 OSP SAN GIOVANNI BOSCO 106 2 2 2 314 PO 1501320015013200 OSP S.GENNARO 106 3 3 2 211 PO 1501390015013900 OSP LANDOLFI SOLOFRA - AV2 102 4 5 4 132 PO 1501400015014000 OSP ARIANO IRPINO - AV1 101 3 4 3 151 PO 1501410015014100 OSP DI BISACCIA - AV1 101 2 2 2 54 PO 1501500015015000 OSP S.ANGELO DEI LOMBARDI - AV101 3 2 2 70 PO 1501530015015300 PO S MARIA DELL OLMO CAVA - SA111 4 3 4 145 PO 1501540015015400 PO UMBERTO I - SA1 111 5 5 5 401 PO 1501580015015800 PO SAN FRANCESCO D ASSISI - SA112 6 6 3 134 PO 1501590015015900 PO ANDREA TORTORA - SA1 111 6 5 5 60 PO 1501600015016000 PO DI POLLA-S. ARSENIO - SA3 113 6 5 5 260 PO 1501610015016100 PO DELL IMMACOLATA - SA3 113 5 5 5 152 PO 1501620015016200 PO MARIA SS. ADDOLORATA - SA2 112 6 6 2 231 PO 1501630015016300 PO VILLA MALTA - SA1 111 5 5 5 101 PO 1501640015016400 PO M SCARLATO SCAFATI - SA1 111 4 4 4 160 PO 1501650015016500 OSP S.LUCA - SA3 113 6 5 5 287 PO 1501660015016600 PO S.MARIA SPERANZA - SA2 112 4 5 2 141 PO 1501830015018300 PO CURTERI MERCATO S.SEVERIN112 6 6 2 158 PO 1501870015018700 PO G.DA PROCIDA - SA2 112 2 3 1 86 PO 1501890015018900 OSPEDALE CIVILE ALBANO FRANCESCANO 2 PO 1501910015019100 OSP S.M.DELLE GRAZIE - POZZUOL107 5 5 6 244 PO 1503870015038700 OSP DI ROCCADASPIDE - SA3 113 6 5 4 57 PO 1504040015040400 OSP CIVILE DI AGROPOLI - SA3 113 3 2 30

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LEGENDA:0= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è inferiore al 10%1= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 10 e 20% 2003 COD. 2= 13 132= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 20 e 40% COD. 3= 103= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 40 e 50% COD. 4= 114= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 50 e 60% COD. 5= 55= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è compresa tra 60 e 70% COD. 6= 96= Presidi in cui la % dei ricavi sui costi è maggiore di 70% 48

2004 COD.0= 1 17COD. 1= 1COD. 2= 15COD. 3= 11COD. 4= 7COD. 5= 11COD. 6= 4

50

2005 COD. 0= 1 23COD.1= 2COD. 2= 20COD. 3= 10COD. 4= 10COD. 5= 6COD. 6= 1

50LEGENDA

PRESIDI CON % DI COPERTURA INFERIORI AL 40% E N. P.L. <12

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Allegato 8

Ticlopidina

Clopidogrel

Eritropoietina e nuove preparazioni:

• darbepoetina α • epoetina α • epoetina β

Fattori di crescita dei leucociti:

• filgrastim • lenograstim • molgramostim

Interferoni:

• Interferone alfa 2 ricombinante

• Interferone alfa 2b ricombinante

• Interferoni alfa-2 e alfa-2b pegilati

• Interferone n1 linfoblastoide

• Interferone alfa naturale alfa-n3 (leucocitario)

• interferone alfacon-1

• lamivudina

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ALLEGATO 8 BIS

Principi Attivi

UNITAANNO 2004

UNITAANNO 2005

VALORE SSNANNO 2004

VALORE SSNANNO 2005

DDD x 1000 AB.

RES.ANNO 2004

DDD x 1000 AB.

RES.ANNO 2005

CAMPANIA 1.184.870 1.189.743 96.962.777,36 88.177.921,90 103,53 106,71 L02BB03 BICALUTAMIDE 36.075 35.366 12.705.622,81 12.234.924,00 10,04 9,84 B01AB05 ENOXAPARINA 307.230 343.366 9.841.234,14 10.539.065,05 17,61 19,87 B02BD02 FATTORE VIII DI COAGULAZIONE 15.587 11.186 13.437.958,09 10.428.377,95 0,18 0,11 B01AB06 NADROPARINA 293.289 285.565 8.792.292,54 8.405.215,29 15,19 14,78 N05AH03 OLANZAPINA 42.138 38.905 4.546.036,75 4.177.538,03 5,00 4,68 N06DA02 DONEPEZIL 24.943 28.350 2.760.306,19 3.099.893,48 4,33 4,95 B01AC04 CLOPIDOGREL 38.827 47.392 2.470.033,22 2.982.739,36 6,18 7,58 H01AC01 SOMATROPINA 13.033 9.670 3.536.490,52 2.552.611,80 0,67 0,49 B01AB08 REVIPARINA 44.798 43.500 2.874.956,86 2.529.252,14 6,59 6,57 B03XA01 ERITROPOIETINA 22.823 18.552 2.227.494,75 1.984.920,46 0,73 0,62 N05AX08 RISPERIDONE 23.709 18.045 2.445.187,23 1.837.643,91 3,17 2,43 B01AB07 PARNAPARINA 60.827 67.428 1.677.853,43 1.652.912,13 2,74 3,05 B03XA02 DARBEPOIETINA ALFA 10.292 6.727 2.278.993,48 1.608.156,37 0,82 0,57 J05AB11 VALACICLOVIR 14.263 11.688 1.864.146,25 1.501.905,37 0,57 0,47 L03AB10 PEGINTERFERONE ALFA-2B 6.470 5.479 1.528.143,93 1.393.205,37 0,42 0,39 L04AA05 TACROLIMUS 9.434 8.423 1.630.349,05 1.362.852,41 0,56 0,48 G03GA05 FOLLITROPINA ALFA 2.479 2.727 1.364.137,22 1.354.520,18 0,15 0,11 L02AE04 TRIPTORELINA 6.174 5.413 1.462.425,27 1.291.767,46 1,27 1,14 N06DA03 RIVASTIGMINA 10.766 11.648 1.118.690,78 1.194.775,13 1,26 1,37 N05AH04 QUETIAPINA 32.902 22.875 1.200.266,14 1.188.754,07 1,31 1,26 L02AE02 LEUPRORELINA 6.445 4.546 1.606.535,00 1.149.502,30 1,40 1,03 B02BD03 ATTIVITA' DI BYPASS DELL'INI 1.890 840 2.313.945,88 1.028.420,40 0,00 0,00 L03AB11 PEGINTERFERONE ALFA-2A 6.241 2.995 2.037.894,63 965.855,96 0,24 0,12 B02BD04 FATTORE IX DI COAGULAZIONE 974 1.246 757.214,58 950.755,28 0,02 0,02 B02BD09 NONACOG ALFA 322 784 342.507,90 874.476,14 0,00 0,00 H01CB02 OCTREOTIDE 1.918 1.837 1.044.392,21 827.280,06 0,12 0,10 L04AA13 LEFLUNOMIDE 7.250 8.862 619.800,31 755.230,82 1,22 1,51 G03GA06 FOLLITROPINA BETA 3.519 3.721 648.300,70 753.142,55 0,09 0,10 H01BA02 DESMOPRESSINA 36.425 36.653 721.629,66 743.489,02 16,28 16,15 L03AA02 FILGRASTIM 6.412 5.269 891.091,75 720.573,51 0,02 0,02 L03AA10 LENOGRASTIM 5.142 4.257 732.602,80 597.640,65 0,02 0,02 N06DA04 GALANTAMINA 4.447 5.356 457.535,81 558.497,90 0,68 0,87 H01CB03 LANREOTIDE 652 569 596.721,41 520.932,35 0,09 0,10 L02AE03 GOSERELIN 2.335 1.491 818.740,78 483.317,70 0,64 0,39 N05AH02 CLOZAPINA 20.461 18.810 476.348,31 440.434,06 0,91 0,85 J05AF05 LAMIVUDINA 4.050 3.727 384.448,30 348.918,74 0,21 0,20 B01AB12 BEMIPARINA 886 7.943 39.339,67 343.335,82 0,14 1,16 A10AE04 INSULINA GLARGINE 13 3.798 779,77 288.026,89 0,00 0,58 B01AB04 DALTEPARINA 10.930 9.146 362.678,76 287.142,25 0,68 0,55 L03AB05 INTERFERONE ALFA-2B 1.115 1.142 208.126,07 246.876,08 0,06 0,07 L04AA10 SIROLIMUS 487 398 279.177,84 221.284,45 0,04 0,03 L02BB01 FLUTAMIDE 11.231 9.081 291.475,60 212.688,00 0,64 0,51 L03AA13 PEGFILGRASTIM 0 121 0,00 194.938,67 0,00 0,01 A16AA01 LEVOCARNITINA 3.682 10.050 63.299,32 172.840,87 0,21 0,57 L03AB01 INTERFERONE ALFA NATURALE 4.280 2.661 299.365,68 166.176,25 0,05 0,03 G03GA02 GONADOTROPINA UMANA DELLA ME 1.670 1.234 202.083,42 146.722,35 0,24 0,18 V03AC01 DEFEROXAMINA 2.385 2.418 139.311,66 130.036,52 0,03 0,02 J05AB14 VALGANCICLOVIR 39 56 82.612,92 119.030,86 0,01 0,01 L02AE01 BUSERELINA 660 394 126.154,89 74.699,94 0,11 0,07 L03AB04 INTERFERONE ALFA-2A 4.598 2.043 159.562,59 70.671,82 0,05 0,02 G03GA04 UROFOLLITROPINA 2.456 1.095 122.233,52 66.974,62 0,04 0,02 V03AF03 CALCIO FOLINATO 9.739 8.154 75.013,66 61.880,84 0,05 0,04 A10BG03 PIOGLITAZONE 0 1.016 0,00 58.354,83 0,00 0,15 N06BA07 MODAFINIL 610 560 59.158,90 53.661,42 0,03 0,03 N07BB04 NALTREXONE 2.375 1.574 64.483,22 42.847,32 0,13 0,09 A10BG02 ROSIGLITAZONE 0 859 0,00 40.271,63 0,00 0,12 H01CA01 GONADORELINA 370 252 59.419,91 40.247,79 0,07 0,05 L03AB07 INTERFERONE BETA-1A 74 32 34.223,08 39.516,01 0,00 0,01 L01XX14 TRETINOINA 71 74 21.030,06 21.598,42 0,01 0,01 G03BA03 TESTOSTERONE 1.929 1.686 28.246,33 17.351,69 0,19 0,15 J06BB01 IMMUNOGLOBULINA ANTI-D (RH) 211 190 7.798,61 8.959,48 0,00 0,00 L03AB09 INTERFERONE ALFACON-1 312 304 8.056,52 7.578,84 0,00 0,00 V03AF01 MESNA 59 110 1.403,54 2.576,18 0,00 0,01 L03AX13 GLATIRAMER ACETATO 0 1 0,00 1.269,65 0,00 0,00 R05CB13 DORNASE ALFA (DESOSSIRIBONUC 5 3 1.202,55 721,53 0,00 0,00 P01CX01 PENTAMIDINA ISETIONATO 2 3 48,93 71,85 0,00 0,00 N07BC02 METADONE 114 77 109,90 71,61 0,00 0,00 B02AB03 C1-INIBITORE 21 0 13.669,60 0,00 0,00 0,00 L03AA03 MOLGRAMOSTIM 4 0 382,16 0,00 0,00 0,00

Consumo Farmaci SSNPHT Campania Anni 2004 - 2005

Erogati Attraverso Farmacie Convenzionate

Fonte Dati : Progetto SFERA

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Principi Attivi

UNITA1 SEM 2006

VALORE SSN1 SEM 2006

DDD x 1000 AB.

RES.1 SEM 2006

CAMPANIA 614.805 40.271.853,18 53,85 B01AB05 ENOXAPARINA 190.731 5.875.661,24 10,99 B01AB06 NADROPARINA 158.612 4.589.610,38 8,21 L02BB03 BICALUTAMIDE 13.997 4.538.784,88 3,80 B02BD02 FATTORE VIII DI COAGULAZIONE 4.682 4.381.207,42 0,04 N05AH03 OLANZAPINA 15.380 1.589.900,31 1,82 B01AC04 CLOPIDOGREL 23.656 1.464.455,92 3,81 N06DA02 DONEPEZIL 13.492 1.451.953,02 2,37 B01AB08 REVIPARINA 20.701 1.349.771,45 3,23 H01AC01 SOMATROPINA 3.828 981.436,52 0,20 B01AB07 PARNAPARINA 35.982 965.829,33 1,64 B03XA02 DARBEPOIETINA ALFA 3.619 807.830,63 0,29 N05AX08 RISPERIDONE 7.876 793.201,02 1,08 B03XA01 ERITROPOIETINA 6.586 760.723,48 0,28 J05AB11 VALACICLOVIR 5.433 687.163,01 0,22 N05AH04 QUETIAPINA 10.881 627.429,05 0,67 L04AA05 TACROLIMUS 3.848 609.666,27 0,22 G03GA05 FOLLITROPINA ALFA 1.414 564.113,90 0,07 L02AE04 TRIPTORELINA 2.272 545.498,49 0,49 N06DA03 RIVASTIGMINA 5.297 534.840,88 0,64 L02AE02 LEUPRORELINA 1.865 478.834,08 0,44 H01BA02 DESMOPRESSINA 20.011 450.208,01 8,30 L03AB11 PEGINTERFERONE ALFA-2A 1.432 446.554,60 0,06 A10AE04 INSULINA GLARGINE 5.777 426.936,50 0,80 B02BD04 FATTORE IX DI COAGULAZIONE 539 424.220,43 0,01 L03AB10 PEGINTERFERONE ALFA-2B 1.625 412.441,57 0,12 B02BD09 NONACOG ALFA 356 397.696,05 0,00 L04AA13 LEFLUNOMIDE 4.047 339.982,98 0,70 B02BD03 ATTIVITA' DI BYPASS DELL'INI 239 292.610,09 0,00 H01CB02 OCTREOTIDE 788 283.745,91 0,03 G03GA06 FOLLITROPINA BETA 1.423 277.486,58 0,04 L03AA10 LENOGRASTIM 1.978 272.879,47 0,01 N06DA04 GALANTAMINA 2.270 232.031,63 0,37 H01CB03 LANREOTIDE 205 187.994,43 0,05 N05AH02 CLOZAPINA 8.344 182.212,11 0,37 L03AA02 FILGRASTIM 1.321 177.960,90 0,00 B01AB12 BEMIPARINA 3.967 174.576,02 0,60 L02AE03 GOSERELIN 547 171.904,01 0,14 J05AF05 LAMIVUDINA 1.765 162.576,36 0,09 L03AA13 PEGFILGRASTIM 97 152.126,41 0,01 A10BG03 PIOGLITAZONE 2.221 125.466,50 0,33 B01AB04 DALTEPARINA 3.592 110.415,31 0,22 L03AB05 INTERFERONE ALFA-2B 569 101.371,51 0,03 L02BB01 FLUTAMIDE 4.421 97.992,87 0,25 J05AB14 VALGANCICLOVIR 47 97.810,65 0,01 L04AA10 SIROLIMUS 184 95.162,87 0,03 A16AA01 LEVOCARNITINA 4.963 83.859,81 0,29 L03AB01 INTERFERONE ALFA NATURALE 1.193 76.934,45 0,01 G03GA02 GONADOTROPINA UMANA DELLA ME 647 76.656,44 0,09 A10BG02 ROSIGLITAZONE 1.188 52.504,73 0,16 V03AC01 DEFEROXAMINA 1.026 50.642,76 0,01 G03GA04 UROFOLLITROPINA 561 45.384,06 0,02 L03AB04 INTERFERONE ALFA-2A 1.045 39.656,35 0,01 N06BA07 MODAFINIL 342 32.203,28 0,02 V03AF03 CALCIO FOLINATO 3.882 29.055,74 0,02 L02AE01 BUSERELINA 170 23.377,57 0,02 H01CA01 GONADORELINA 128 20.138,29 0,02 N07BB04 NALTREXONE 632 16.862,07 0,03 L01XX14 TRETINOINA 43 12.302,86 0,00 G03BA03 TESTOSTERONE 742 7.630,96 0,07 J06BB01 IMMUNOGLOBULINA ANTI-D (RH) 108 5.490,15 0,00 L03AB07 INTERFERONE BETA-1A 2 3.223,68 0,00 L03AB09 INTERFERONE ALFACON-1 105 2.581,08 0,00 J05AD01 FOSCARNET 17 849,64 0,00 V03AF01 MESNA 6 138,84 0,00 N07BC02 METADONE 88 85,36 0,00 L03AX13 GLATIRAMER ACETATO 0 0,00 0,00 P01CX01 PENTAMIDINA ISETIONATO 0 0,00 0,00 R05CB13 DORNASE ALFA (DESOSSIRIBONUC 0 0,00 0,00

Consumo Farmaci SSNPHT Campania 1° Semestre 2006

Erogati Attraverso Farmacie Convenzionate

Fonte Dati : Progetto SFERA