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Realizzata all’interno dell’intervento denominato“Centro Visita e di divulgazione ambientale
e educazione ambientale del Parco delle Serre”Scheda 231 del Progetto Integrato Strategico
ENTE PARCO REGIONALE DELLE SERRE Corso Umberto I°, 341
89822 Serra San Bruno (VV) Tel. 0963/772825 - 0963/772656 Fax: 0963/71953
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CO. G.A.L. MONTE PORO – SERRE VIBONESIViale Affaccio IV Traversa, 9
89900 VIBO VALENTIAtel. +39 0963 991312 - fax. +39 0963 94413
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Siamo, infatti, sempre più convinti che lo sviluppo del territorio debba essere affrontato in maniera strategica e integrata coinvolgendo tutte le risorse presenti e , soprattutto, valorizzando quelle naturalistiche e ambientali che con le loro bellezze e particolarità caratterizzano il territorio della provincia di Vibo Valentia.
La realizzazione di questi progetti, e le altre attività in corso o già realizzate come l’Iniziativa Comunitaria L.E.A.D.E.R., il programma In.F.E.A., ecc.., che ci hanno visto promotori e realizzatori, sono tutti fi nalizzati al miglioramento della ricettività della nostra provincia vista non solo come miglioramento delle attività legate alla mera accoglienza, ma come evidenziazione delle bellezze naturalistiche ed ambientali che rappresentano le attrazioni attualmente più ambite da un sempre maggior numero di utenti che si dedicano a questo tipo di turismo.
Riteniamo questa pubblicazione una utile guida per i turisti che vogliano co-noscere la realtà del Parco naturalistico regionale delle Serre e del territorio limitrofo, contiene infatti oltre alla descrizione della natura, della fl ora, della fauna e dei sentieri principali, a forte valenza naturalistica e paesaggistica percorribili all’interno del terri-torio delle Serre vibonesi, con l’indicazione delle caratteristiche orografi che e fi siche, oltre all’individuazione dei tempi di percorrenza e delle diffi coltà, ma anche le notizie sull’accoglienza e sulle caratteristiche storiche dei centri principali.
Nell’ambito dello stesso progetto, oltre a questa pubblicazione, sono stati realizzati un CD contenente tutta la normativa inerente i Parchi naturalistici e le aree protette, due brochures pubblicitarie, il logo e marchio del Parco delle Serre, e un DVD multimediale per avvicinare un pubblico giovane alle tematiche dell’ambiente, inoltre è stato realizzato il Sistema Informativo Territoriale del Parco delle Serre.
Quanto realizzato nell’ambito del P.O.R. Calabria, e con altri progetti di iniziativa comunitaria, per iniziativa del CO. G.A.L. Monte Poro - Serre Vibonesi, ed ancora con il bagaglio di ipotesi progettuali maturate nel tempo, ci consente di dare un contributo signifi cativo alla nuova programmazione 2007/2013, la quale deve caratterizzarsi per qua-lità progettuale e scelta di intervento nonché per capacità operative e di attuazione.
Co. G.A.L. Monte Poro - Serre VibonesiIl Presidente
Paolo PILEGGI
Introduzione
II Co. G.A.L. Monte Poro - Serre Vibonesi, Agenzia per lo Sviluppo Locale, si è fatto promotore di un partenariato, coinvolgendo soggetti pubblici, privati e associazioni di categoria, per la presentazione di un insieme di interventi nell’ambito delle proble-matiche ambientali da inserire nel “Progetto Strategico della Rete Ecologica Regionale”, misura 1.10 a Programma Operativo della Regione Calabria 2000/2006.
La Regione Calabria Assessorato all’Ambiente ha deciso di fi nanziare cinque degli interventi, riguardanti il territorio della provincia di Vibo Valentia, presentati dal Co G.A.L. Monte Poro - Serre Vibonesi in qualità di soggetto referente, e precisamente:✓ Recupero paesaggistico e ambientale della zona umida del Lacina✓ Recupero paesaggistico e ambientale della fi umara Brattirò✓ Riqualifi cazione dell’area del laghetto collinare di Zungri✓ La valle dei mulini✓ Centro Visita e di divulgazione e educazione ambientale del Parco delle Serre.
L’intervento denominato Centro Visita di divulgazione e educazione ambientale del Parco delle Serre è nato con lo scopo precipuo di svolgere una profi cua attività di supporto tecnico e organizzativo nel primo periodo di attività dell’Ente Parco.
Allo scopo di massimizzare l’effi cacia dell’intervento e favorire l’avvio delle atti-vità di indagine, studio, ricerca, servizi e comunicazione del Parco delle Serre, sono state individuate le seguenti linee d’intervento: 1. Catasto e Segnatura della rete sentieristica del Parco;2. Attività di comunicazione e divulgazione del Parco e delle sue risorse;3. Servizi e Supporti per le attività produttive eco-compatibili del Parco;4. Sistema Informativo Territoriale del Parco delle Serre.
Nell’ambito delle attività di comunicazione e divulgazione del Parco e delle sue risorse, previste per l’intervento Centro Visita e di divulgazione e educazione ambientale del Parco delle Serre, è stato realizzato questo volume con il fi ne di fornire una guida per tutti coloro che vorranno conoscere questa nuova realtà naturalistica e ambientale.
Il CO. G.A.L. Monte Poro - Serre Vibonesi, nella sua attività ormai decennale di promozione e sviluppo del territorio, ha inteso con questi progetti apportare delle innovazioni ad alcune realtà naturalistiche e ambientali presenti nella provincia di Vibo Valentia, con il fi ne di migliorarne l’accessibilità e la fruizione, inoltre aumentarne la co-noscenza per favorire lo sviluppo del turismo naturalistico nella nostra provincia.
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Parco Naturale Regionale delle SerreCarta d’Identità del Parco
IstituzioneIl Parco Naturale Regionale delle Serre è stato istituito con Legge Regionale, n 48 del 5 maggio 1990.La perimetrazione, è stata approvata dalla Giunta Regionale del-la Calabria con deliberazione n. 965 del 2 dicembre 2003.UbicazioneRegione Calabria, Province di Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia.La Comunità del ParcoNel Parco rientrano territori appartenenti a 4 comunità montane (Serre Calabre, Alto Mesima, della Versante Jonico, Stilaro - Allaro) e a 26 comuni: Badolato, Cardinale, Davoli, Guardavalle, San Sostene, Santa Caterina dello Ionio, Sa-triano, Bivongi, Stilo, Acquaro, Arena, Brognaturo, Fabrizia, Francavilla Angitola, Gerocarne, Maierato, Mongiana, Mon-terosso Calabro, Nardodipace, Pizzo Calabro, Pizzoni, Po-lia, Serra San Bruno, Simbario.Estensione17.687 ettari; anche se posta fuori dalla sua continuità terri-toriale, fa parte del Parco Naturale Regionale delle Serre, la “zona umida di valore internazionale” del Lago Angitola la cui estensione è di 875 ettari. Il profi lo altimetrico varia dai 600 ai 1423 metri s.l.m. SimboloE’ l’airone cenerino, specie che dimora nell’oasi del lago Angi-
tola, sullo sfondo i monti delle Serre con un richiamo all’abe-te bianco e i fi ori di croco.
Come raggiungerlo:In auto:Dall’Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria:Da nord - uscita Pizzo Calabro, quindi proseguire sulla SS 110. Da sud - uscita Serre, quindi SS 182. Dalla costa Ionica:Da Soverato - percorrendo la SS 182.
Da Monasterace - SS 110, passando da Stilo e Bivongi. Da Marina di Gioiosa Ionica - percorrendo la Provinciale
501.In treno:
Lamezia Terme, Vibo Valentia/Pizzo, SoveratoIn aereo:
Lamezia Terme, Reggio Calabria
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Le Serre Calabresi“Natura, Storia, Territorio”
Le Serre calabresi, racchiuse tra la Sila a nord e l’Aspromonte a sud, si dipartono dal-l’istmo di Marcellinara, il punto più stretto d’Italia, dove 35 chilometri appena dividono il mar Ionio dal mar Tirreno. Sotto il profi lo geomorfologico si tratta di due opposte catene montuose che corrono quasi parallelamente da nord a sud, una occidentale che misura 53 km di lunghezza e l’al-tra orientale di circa 37 km. Le due catene risul-tano divise in parte dalle alte valli delle fi umare Ancinale e Allaro, e da una serie di ampie conche montane. La genesi del toponimo, secondo alcuni, si dovrebbe al particolare allineamento dei monti e delle colline che ricordano i denti di una sega, per altri, invece scaturirebbe dalla presenza di nu-merose segherie attive in età antica, altri ancora lo farebbero discendere dalla radice Ser (monte) da cui deriva anche lo spagnolo Sierra. Ad est, dai culmini della catena orienta-le, discendono bruscamente, la valle del torrente Stilaro, attorno alla quale si estende il bellissimo Bosco di Stilo e quella della fi umara Assi. Alimen-tati dagli apporti d’innumerevoli sorgenti, i corsi d’acqua orientali si trasformano in impetuosi tor-renti che a valle danno luogo a forre impenetrabili e gole strettissime che aprono una serie intermi-nabile di cascate come, quelle del Marmarico con i suoi oltre 90 metri di dislivello o quelle più pic-cole ma non meno suggestive della fi umara Assi.
A nord è posta la valle dell’Ancinale, principale corso d’acqua delle Serre, che racchiu-de ed esalta i caratteri tipici dei bassi e medi corsi delle fi umare. Allo straordinario spettacolo delle acque e dei boschi del settore orientale delle Ser-re, si accompagna, il maestoso habitat rupestre dei
Monti Mammicomito (1047 m) e Consolino (701 m) dai quali si estraeva il minerale che alimentava le fonderie e la fabbrica d’armi di Ferdinandea e Mongiana.A sud-ovest si trova il gruppo dei monti Crocco (1276 m) e il Monte Seduto (1143 m) che avvol-gono con un interrotto anfi teatro di boschi l’area entro cui scorrono le valli dei fi umi Metramo, Fer-mano e Marepotamo.
Sui culmini dei rilievi emergono dalla foresta ammassi di rocce granitiche che confe-riscono al bosco atmosfere magiche e misterio-se, come Monte Pietra del Caricatore (1414 m). L’elemento caratterizzante di tale habitat è la fo-resta, spesso selvaggia, che ricopre le dorsali fi n sulle cime più elevate come sul Monte Pecoraro che con i suoi 1423 slm rappresenta la vetta più alta delle Serre. In altura i boschi sono dominati dalla presenza dell’ Abete bianco e del Faggio, man mano che le quote si abbassano soprattutto sul versante orientale, date le correnti di aria calda provenienti dal Mar Jonio, sono misti, con prevalenza di sclero-fi lle tra le quali predomina il Leccio.
Dal punto di vista scientifi co e natura-listico le Serre, rivestono notevole importanza anche in considerazione della presenza di boschi puri di Faggio, Abete e di formazioni miste. Di particolare interesse l’abetina dell’”Archiforo”, nel comune di Serra San Bruno raro esempio di formazione naturale di antichissime origini.
Nel territorio delle Serre va inoltre segnalata la presenza del Lago Angitola oasi na-turalistica protetta (sotto la tutela del WWF) che insieme al Lago Lacina, situato nel comune di Brognaturo, rappresentano le zone umide più importanti dell’area.
Variegata la fauna che annovera tra gli altri,volpi, ghiri, poiane, civette, assioli, picchii. Aironi, lupi, tassi e mar-motte. Tra le specie rare il Lupo, scomparso negli anni ’50, é da qualche anno ricomparso, prove-niente dalla Sila, attratto dalla presenza di nu-merosi branchi di cinghiali. Quasi completamente scomparsa la lontra, sopravvivono ancora l’istrice, il tas-so, il gatto selvatico e la marmotta.
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I BOSCHILa Calabria è la quinta Regione italiana, dopo Liguria, Trentino, Toscana e Valle d’Aosta, per su-perfi cie boscata. Il paesaggio forestale attuale è il risultato di alterne vicende storiche legate agli altalenanti ed incerti rapporti tra territorio e so-cietà.Anticamente i boschi calabresi costituivano il più grande bosco italiano. Lo sfruttamento intensivo delle risorse boschive non ebbe inizio in epoca greca quanto piuttosto durante quella romana. In considerazione delle loro crescenti esigenze sia belliche che economiche, i romani attuarono una deforestazione selvaggia che diede l’abbrivio a gravi fenomeni di dissesto idrogeologico che cau-sarono inondazioni, con conseguenti formazioni di paludi e di aree malariche lungo la costa.Alla fi ne del XVI secolo, nonostante il secolare sfruttamento, il manto boschivo si presentava an-cora molto esteso.Fu solamente alla fi ne del XIX secolo che furono avviate le prime ed incisive azioni di riforestazio-ne. Nel 1906 venne promulgata una legge ad hoc per la ricostruzione del bosco, seguita da altri provvedimenti legislativi emanati in seguito alle tragiche alluvioni che funestarono la Calabria nei primi anni del secondo dopoguerra L’azione legislativa ha sortito gli effetti sperati dal momento che dal 1947 la superfi cie boscata è au-mentata del 32%. 1 - IL BOSCO ARCHIFOROIl bosco Archiforo, situato nel territorio del Co-mune di Serra San Bruno, rappresenta una delle più signifi cative testimonianze dell’originario pae-saggio boscato delle Serre. Digradante lungo le pendici occidentali del monte Pietra del Carica-tore, è dominato dall’abete bianco, cui nella parte superiore, in prossimità della vetta. si associa il faggio. Altra caratteristica peculiare é la presenza
dell’elusivo gatto selvatico e di numerosi branchi di cinghiali. 2 - IL BOSCO DI S. MARIAIl bosco di S.Maria si estende a sud ovest del paese di Serra San Bruno. Prende il nome dalla chiesa di S.Maria del Bosco, che si erge al centro di giganteschi abeti bianchi, dove San Bruno, fon-datore dell’ordine certosino, faceva penitenza e fu sepolto.Il bosco, negli anni ‘50 è stato sottoposto ad una effi cace opera di miglioramento e ricostituzione seguita da un’oculata gestione tecnica ed ammini-strativa, che lo rendono oggi uno dei boschi me-glio conservati delle Serre calabresi.
3 - IL BOSCO DI STILONelle vicinanze del complesso monumentale di Ferdinandea, si estende il bosco di Stilo, altro esempio del tipico bosco delle Serre calabresi, con abete bianco misto a faggio e con un ricco sottobosco dove predominano le eriche e gli agrifogli. Tra la fauna si trovano specie piuttosto rare come il gatto selvatico, la martora e nume-rose specie di picchi.
LA FIUMARA STILARO E LE CASCATE DI MAR-MARICOIl versante ionico delle Serre calabresi è caratte-rizzato dalla presenza di numerose fi umare, tra le quali un posto di rilievo, per le caratteristiche naturalistiche, ambientali e storiche, spetta alla fi umara Stilaro.La morfologia della vallata dello Stilaro si presen-ta varia e articolata, il corso della fi umara è tor-tuoso ed accidentato ed attraversa un territorio caratterizzato dalla presenza dei monti Mammi-comito, Stella, Consolino e Pecoraro. Numerosi i corsi d’acqua minori, quali il vallone Folca, il tor-
rente Ruggiero, il vallone della Ficara e il torrente Mulinelle, che scorrono spesso in strette forre dan-do origine a numerosissime cascate.Tra le cascate le più imponenti sono quelle del Mar-marico, con un salto complessivo di oltre 90 metri, seguite da quelle di Pietra Cupa, lungo la fi umara Assi. Numerosissimi lungo la fi umara le testimo-nianze delle secolari attività antropiche, come le ferriere, le fonderie e gli insediamenti dei monaci basiliani. FERDINANDEASi tratta di una vasta tenuta di circa 3600 ettari, compresa tra gli 800 e i 1400 metri di altitudine, si estende nei territori dei Comuni di Stilo, Bi-vongi, Brognaturo, Mongiana e Serra San Bruno. Coperta da boschi di alto fusto, dove predominano il faggio e l’abete bianco, associa all’interesse naturalistico e pae-saggistico quello storico. Sorta nel 1833 come centro side-rurgico, per la lavorazione del minerale di ferro pro-veniente dalle miniere del vicino monte Stella; ven-ne inaugurata da Ferdi-nando II di Borbone, da cui prende il nome, che la elesse a sua riserva personale. Oltre alle offi cine comprendeva il villino di caccia, la ferriera, la caserma, gli edifi ci residen-ziali e amministra-tivi, le scuderie e le stalle.
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. . . la Flora
Particolare interesse riveste l’abete bianco il cui corredo genetico presenta una grande uniformità che lo rende più stabile e resi-stente alle avversità ambientali rispetto agli altri ecotipi radicati in Europa. Altre specie presenti sono:
il Faggio, il Castagno, il Pino laricio, l’On-tano comune, l’Ontano napoletano, il Leccio, il Pioppo bianco, l’Acero, la Ro-biniaLa vegetazione arbustiva è ricca delle più tipiche essenze della macchia me-diterranea: la Ginestra, l’Erica, il Corbez-zolo, il Mirto, la Fillirea, il Cisto, il Lenti-sco, l’Agrifoglio, il Pungitopo.
Nei valloni del versante settentrionale e di quello sud-occidentale dimora la rara wood-wardia radicans felce gigante risalente al qua-ternario.
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Oltre alla rara e preziosa lepre italica sono presenti: il Cinghiale, la Faina, la Puzzola, la Donnola, il Tasso, la Martora, la Volpe, il lupo, il Tordo bottaccio, il Falco cuculo, l’Airone Cenerino, il Gufo comune, il Corvo imperiale, la Beccaccia, la Cinciallegra, il Rigogolo, la Cesena, la Quaglia, il Fagiano comune, l’Upupa,la Gazza, il Car-dellino, il Pettirosso, il Picchio verde, il Picchio Rosso, la Vipera comune, la Lucertola, la Salaman-dra, il Biacco, la Raganella. Tra la fauna di acqua dolce si an-noverano: la Trota fario, l’Anguil-la, la
Carpa.
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alla Pietra del Caricatore
Scheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno - SS 106 da Monasterace bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bruno Località di partenza: Bosco ArchiforoLocalità di arrivo: Pietra del CaricatoreLunghezza del percorso: 16 KmTempo di percorrenza: 6 ore (A/R)Diffi coltà: MediaDislivello: 857 m in salita, solo andataAcqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Il bosco Archiforo è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della Calabria. Si sviluppa nella zona sud- est di Serra San Bruno, la stessa che ospita la Certosa fondata alla fi ne dell’ XI secolo da San Brunone di Colonia. L’Archiforo è al centro di una delle grandi conche che separano le due catene del-le Serre sul versante occidentale e si sviluppa oltre i mille metri di altitudine. Il bosco degrada lungo le pendici occidentali del monte Pietra del Caricatore. Nella foresta domina il l’abete bianco e il faggio.Percorso:Da Serra San Bruno procedere per Stilo. Superato il bosco, al bivio per Arena, imboccare a sinistra la strada asfaltata che fi ancheggia le pendi-ci del Monte Pecoraro. Procedendo sempre dritti, dopo circa 6 Km, si giunge in prossimità della Ca-serma forestale di Bellino. Da qui, lasciata l’auto-mobile, sulla sinistra si imbocca il crinale “Sietto del Caricatore”. Percorso un breve tratto giunti in prossimità di un trivio seguire la deviazione a destra che conduce al greto di un ruscello. Da questo punto in cui si affronta la pendenza massi-ma, inizia l’ascesa verso la sommità. Sul crinale ap-pare in tutta la sua imponenza una grossa forma-zione rocciosa detta “Pietra di lu Moru”. Giunti in questo punto si è in prossimità de “Pietra del Ca-ricatore” (m 1414) che si raggiunge proseguendo
per un breve tratto sulla stessa strada. Il Bosco Archiforo, è caratterizzato dalla presen-za di abeti colossali, spesso misti al faggio, associa-zione molto diffusa nelle Serre. Molto ricco anche il sottobosco con cespugli e tappeti di fi ori. La Fauna è dominata da uccelli di bosco come l’asto-re, i picchi, la ghiandaia. Sono presenti esemplari di gatto selvatico e di martora, entrambi rari, oltre che il tasso e la volpe.
Monte Trematerra
Castello della BaronessaScheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno a Spadola svoltare a Sinistra in direzione di Brognaturo e proseguire verso Guardavalle Località di partenza: Monte TrematerraLocalità di arrivo: Castello della BaronessaLunghezza del percorso: 1 KmTempo di percorrenza: 2 ore (A/R)Diffi coltà: SempliceDislivello: 150 m in salita, solo ritornoAcqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:
I sentieri del parco
DIGA ALACAMONTE TREMATERRAScheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre - Proce-dere per Serra San Bruno, a Spadola svoltare a Sinistra in direzione di Brognaturo e proseguire verso Guardavalle Località di partenza: Diga AlacaLocalità di arrivo: Monte TrematerraLunghezza del percorso: 4Tempo di percorrenza: 4 oreDiffi coltà: FacileDislivello: 270Acqua: lungo il percorsoPercorso: Giunti a Brognaturo imboccare la pro-vinciale per Gurdavalle, al settimo chilometro superato un residence posto sulla sinistra proce-dere fi no al bivio successivo e svoltare a sinistra in direzione della diga sul lago Alaca. Giunti a ri-dosso della struttura lasciare l’auto e proseguire a piedi sulla stradina sterrata posta sulla destra alle spalle dell’edifi cio principale. Procedere fi no al bi-vio dove sarà necessario svoltare a destra. Qui inizierà un tratto in salita che si dipanerà all’inter-no del bosco fi no al raggiungimento di una strada asfaltata, qui svoltare a destra e proseguire. Supe-
rata l’area pic nic, dove sarà possibile rifornirsi d’acqua procedere oltre fi no ad avvistare sulla sinistra una torretta antincendio. Svoltare a de-stra lungo la stradina sterrata che scende verso il fondovalle. Sulla sinistra sarà possibile ammirare la vallata dell’Alaca. Proseguire lungo la discesa, che ad un certo punto diverrà particolarmente ripida. Giunti ad una deviazione posta sulla destra seguirla fi no a raggiungere il punto di partenza.
Dal Bosco Archiforo
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per Serra San Bruno fi no a raggiungere la rotabile Mongiana- ArenaLocalità di partenza: Colle d’ArenaLocalità di arrivo: Vecchio MulinoLunghezza del percorso: Tempo di percorrenza: 7 oreDiffi coltà: FacileDislivello: 308Acqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Da Serra San Bruno procedere in direzione di Mongiana, superato il lungo tratto alberato al bi-vio per Arena svoltare a destra e procedere per 3 Km circa. Sulla destra a ridosso della faggeta ove sorge un’edicola lasciare l’auto e prendere la stradina a fondo naturale che si immette nel bo-sco. Seguire il tracciato fi no al pianoro dove sono visibili alcune tracce antropiche. Al bivio proce-dere dritto fi no alla biforcazione successiva dove sarà necessario svoltare a destra. Procedere poco oltre fi no a raggiungere un’ulteriore biforcazione, seguire ancora una volta il percorso posto sulla destra. Proseguire lungo il declivio fi no alla risalita che accompagna ad una radura al termine della quale si diparte un bivio che bisogna seguire sulla sinistra. Il paesaggio presenta tratti di aperta cam-pagna a cui seguono aree alberate. Sulla destra si aprono le vallate sottostanti. Al bivio successivo continuare nella medesima direzione, in questo tratto le zone boscate presentano una vegeta-zione molto variegata. Tralasciare le deviazioni e proseguire dritto, non sarà infrequente imbattersi in qualche grosso ciliegio. Completato l’ultimo tratto in leggera discesa si giunge ai resti di un vecchio mulino.
Cruciferrata
Colle del MonacoScheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno Località di partenza: CruciferrataLocalità di arrivo: Colla del Monaco Lunghezza del percorso: 5 KmTempo di percorrenza: 3 ore (A/R)Diffi coltà: SempliceDislivello: 60 m Acqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Giunti a Serra San Bruno procedere per 2 Km lungo la Sp 58, in direzione di Soriano Calabro, al bivio di Croceferrata, riconoscibile dalla presenza di una croce in ferro, superare la curva e svolta-re sulla stradina in salita, collocata sul lato sini-stro. Lasciata l’edicola votiva posta all’inizio della stradina, procedere fi no alla radura dove sorge un traliccio. Lasciare l’auto e proseguire lungo la stradina che presenta tratti lastricati. Al primo bivio procedere nella medesima direzione senza imboccare deviazioni e così di seguito. Superato il breve tratto in salita, giunti al bivio continua-re a sinistra e successivamente a destra. Inizierà a questo punto il tratto più suggestivo che pare
Giunti a Brognaturo proseguire lungo la strada provinciale in direzione di Guardavalle, al quinto chilometro imboccare la salita sulla sinistra paral-lela alla strada e proseguire per 2 km fi no all’in-crocio con a sinistra la strada asfaltata ed a destra due stradine sterrate. Parcheggiare l’auto imboc-care la seconda a destra. Procedere diritto fi no all’incrocio, svoltare a destra e proseguire poco oltre, sulla sinistra si apre un piccolo sentiero da dove sarà visibile il castello.
Il castello sorge nel bosco in posizione elevata, sono visibili i ruderi con i caratteristici torrioni angolari. Secondo la leggenda la Baronessa, alla ricerca di avventure amorose, vi ospitava giovani dei paesi vicini che poi faceva sparire nelle paludi circostanti.
Certosa
Colla del MonacoScheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre - Procedere per Serra San Bruno fi no a raggiungere la Certosa Località di partenza: CertosaLocalità di arrivo: Colla del MonacoLunghezza del percorso:
Tempo di percorrenza: 2 oreDiffi coltà: FacileDislivello: 177Acqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Giunti a Serra San Bruno, procedere in direzione della Certosa, qui parcheggiare l’auto e muovere in direzione di Santa Maria del Bosco alla prima curva superato il ponte svoltare a destra e segui-re le indicazioni della pista ciclabile, per un breve tratto (500 m circa) la stradina asfaltata che co-steggia un muro di cinta posto sulla sinistra. Alla seconda deviazione svoltare a sinistra e procede-re lungo la pista in salita, che per un breve tratto presenta il fondo asfaltato. Il paesaggio caratteriz-zato dalla presenza di campi aperti, in prossimità della vetta annovera una vegetazione sempre più fl orida. Giunti in cima al monte è possibile am-mirare la vallata sottostante ove sorge il centro abitato di Serra San Bruno.
Colla d’Arena Ariola
Vecchio Mulino Scheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere
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uscito dalla penna fantastica di Tolkien. Qui a fare da cornice saranno i monumentali abeti bianchi. Proseguire nella medesima direzione ed al bivio successivo prendere la salita proseguire lungo il percorso fi no a raggiungere la rotabile Arena Mongiana.
Faggio del ReScheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per ArenaSS 106 da Monasterace bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bruno Località di partenza: ArenaLocalità di arrivo: Faggio del RELunghezza del percorso: 20 KmTempo di percorrenza: 6 ore (A/R)Diffi coltà: MediaDislivello: 360 m in salita, solo andataAcqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Da Serra San Bruno procedere per Mongiana al bivio Arena Dasà svoltare a sinistra. L’itinerario si sviluppa lungo un anello di circa 20 km, con pendenze modeste: ci vogliono circa 4
ore per raggiungere Faggio del Re ed altre 2 per tornare a Croce di Bove.Arrivati a ridosso del centro abitato di Arena in prossimità dei resti di un antico acquedotto at-traversarne le arcate e procedere lungo la stra-dina interpoderale, oltrepassato il piccolo ponte sulla fi umara Petriano procedere diritto. Giunti in località Croce di Bove, a 700 s.l.m., riconoscibile dalla presenza di alcune piccole dimore abitate da pastori, procedere seguendo la strada asfaltata. Oltrepassati due incroci riprendere il sentiero sterrato e seguirlo per 2 chilometri. Giunti in località La Speranza a 890 s.l.m., dove si trova un rifugio del Corpo Forestale, è possibile fare rifor-nimento d’acqua. Procedere lungo la salita posta sulla sinistra. Dopo circa 4 km con una deviazione sulla destra sarà possibile raggiungere la fontanel-la di Cefarrone. Proseguendo in salita ed arrivati sul tratto pianeggiante si incontrerà, invece, un rifugio del Corpo Forestale dello Stato. Percorso il tratto che conduce alla rotabile Fabrizia - Lau-reana di Borrello si giungerà in località Faggio del Re a 1160 s.l.m. Procedendo per 3 Km, lungo la strada asfaltata in prossimità di una radura con un fabbricato in pietra svoltare a destra. Da questo punto sarà possibile scorgere un panorama moz-zafi ato che si apre sulla valle del Mesima. Proce-dendo lungo il sentiero che conduce nuovamente in località Croce di Bove si giungerà al punto di partenza.
FerdinandeaCascate delMarmarico
Scheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 usci-ta Serre – Procedere per Serra San Bruno e prosegui-re per Monasterace al bivio per Ferdinandea svoltare a sinistra e proseguire per alcuni chilometri. Dalla SS 106 da Monastera-ce bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bruno al bivo per Ferdinandea svoltare a de-stra e proseguire per alcuni chilometri.Località di partenza: FerdiandeaLocalità di arrivo: Cascate del MarmarcioLunghezza del percorso: 14 KmTempo di percorrenza: 5 ore (A/R)Diffi coltà: MediaDislivello: 323 m Acqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Le cascate del Marmarico si generano grazie al fi ume Folea che, unendosi al torrente Ruggiero, dà vita alla fi umara Stilaro. Il nome pare voglia dire “lento” ed è riconducibile all’impressione che le sue acque in caduta danno precipitando verso la valle. Le cascate sono situate nel comune di Bi-vongi, sul versante ionico della provincia reggina. Le acque precipitano compiendo un salto di circa
100 m. nella zona la vegetazione è costituita in prevalenza da boschi misti, abitati da volatili co-muni ai luoghi più impervi come le poiane e gli astori.Una volta raggiunta Ferdinandea parcheggiare l’automobile e proseguire a sinistra lungo un per-corso sterrato, che costeggia le antiche fonderie. Giunti in prossimità di un bivio svoltare a destra e seguire il percorso in leggero declivio. Dopo alcune centinaia di metri è possibile verifi care la presenza di una condotta idrica che seguirà il sentiero sul lato sinistro. Superate le due gallerie attraversate dalla condotta è possibile ammirare in lontananza il mare Jonio. Seguire il sentiero in discesa che si restringe lungo il percorso. Giunti in prossimità di una piccola centrale (numero 11) costituita dalla confl uenza di più condotte, pren-dere il sentiero a destra verso la valle del torren-te Ruggiero. La pista che qui diviene uno stretto tratturo conduce ad un punto panoramico dal quale è possibile ammirare dall’alto le cascate del Marmarico. Proseguendo lungo il sentiero dopo
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Diffi coltà: MediaDislivello: 253 m Acqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Il Sentiero porta il nome di Pier Giorgio Frassati, un giovane torinese morto per poliomielite con-tratta mentre si prodigava a favore dei bisogno-si. A lui il Cai ed il Corpo Forestale dello Stato hanno voluto intitolare questo Sentiero. Pensato come percorso ad anello può essere fatto anche a tappe.Da Santa Maria del Bosco dopo una ripida sali-ta si giunge a “Pietra Mercata” ( 1038 m) dove è inciso lo stemma della Certosa. Attraversata la strada provinciale inizia il percorso in discesa fi no al laghetto Sambuco da qui si procede verso Villa Vittoria. Da questo punto inizia la parte più im-pegnativa del percorso che si snoda, tra i boschi utilizzati in passato dalle Reali Ferriere di Mongia-na, lungo il condotto che trasporta le acque del torrente Vazzalaro. Giunti in prossimità del fi ume inizia la salita che conduce verso l’altopiano di Ninfo. Il Sentiero attraversa la riserva biogeneti-ca “Cropani - Micone”. Procedere verso località “Angilaro” in direzione di Serra San Bruno. Giunti al museo della Cerosa, dopo circa 18 Km dall’ini-zio del percorso, inizia l’ulitma parte del sentiero che conduce a Santa Maria del Bosco.Santa Maria
Lu GuttazzuScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San BrunoSS 106 da Monasterace bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bruno Località di partenza: Santa Maria del BoscoLocalità di arrivo: Lu GuttazzuLunghezza del percorso: 3 KmTempo di percorrenza: 2 ore (A/R)Diffi coltà: FacileDislivello: nessunoAcqua: Rifornirsi ad inizio percorso.Percorso:Giunti a Serra San Bruno imboccare il lungo viale alberato che conduce alla Certosa, quindi a Santa Maria del Bosco. Lasciata l’automobile, procedere in direzione del Santuario, seguire il sentiero po-sto sulla destra alle spalle del dormitorio di San Bruno. Giunti ad un piccolo canale, girare a destra e muovere parallelamente, al canale, che a questo punto si troverà sulla sinistra. Si giungerà presso un invaso di medie dimensioni, chiamato lu Gut-tazzu, ovvero Bottaccio, che un tempo era utiliz-zato per alimentare le turbine di una segheria
Lacina
una serie di tornanti si giunge sul fondo del vallo-ne Folea. Attraversato il torrente Ruggiero risalire seguendo il percorso. Superato il grande masso a sinistra si giunge alle falde delle Cascate.
Percorso alternativo:Da Serra San Bruno proseguire lungo la Statale per Monasterace fi no Bivongi. Dalla SS.106 de-viando verso l’interno da Monasterace Marina, proseguire per Bivongi. Seguire la indicazioni per le Cascate del Marmarico. Procedere lungo la stradina che risale la valle dello Stilaro Dopo circa 7 km si raggiunge una condotta d’ac-qua che con un ponte di muratura supera il fi ume alla confl uenza tra il vallone Ruggiero ed il vallone Folea. Un sentiero risale quest’ultimo e, attraversatolo con un ponticello in legno, porta alla base delle cascate.
Gole dell’AssiCascata di Pietra CupaScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno fi no a Brognaturo, imbocca-re la provinciale in direzione di Guardavalle . Dalla
SS 106 da Guardavalle M.na bivio per Serra San Bruno procedere in direzione di GuardavalleLocalità di partenza: GuardavalleLocalità di arrivo: Cascata di Pietra CupaLunghezza del percorso: 20 KmTempo di percorrenza: 7 ore (A/R)Diffi coltà: MediaDislivello: 430 m Acqua: Lungo il percorsoSegnaletica: Nessuna Percorso:Giunti a Guardavalle procedere fi no a contrada Zessi dove sorge una picoola azienda agricola con diversi bovini allo stato brado. Parcheggiare l’au-to iniziare la risalita lungo il corso della fi umara Assi, posta sulla destra. Proseguire lungo il corso del fi ume che via via diventa sempre più stret-to, costeggiando pareti di roccia particolarmente suggestive. Giunti in prossimità di un ulteriore restringimento guadare il fi ume o imboccare il ripido sentiero posto sulla sinistra caratterizza-to da un uliveto abbandonato. Procedere fi no al raggiungimento di un ulteriore restringimento, e procedere oltre fi no alla Cascata di Pietra Cupa che dopo un salto di 15 metri si riversa nella fi u-mara sottostante.
Sentiero FrassatiScheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno. Dalla SS 106 da Monastera-ce bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bruno. Località di partenza: Santa MariaLocalità di arrivo: Santa MariaLunghezza del percorso: 20 KmTempo di percorrenza: 7 ore (A/R)
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adatte (preferibile un fuoristrada), procedere fi no ad incrociare una fontanella dove sarà possibile fare rifornimento d’acqua, poco oltre sulla destra si aprirà lo spettacolare corso dell’Alaca con le sue gole sinuose. Arrivati in prossimità di alcune casette in pietra lasciare l’auto e procedere sul tratturo posto sulla destra, fi no a raggiungere l’al-veo del fi ume. Iniziata la risalita, poco oltre sarà possibile ammirare due piccole cascate. Procede-re, superando sulla sinistra le formazioni graniti-che che sorgono tutt’intorno, fi no a raggiungere una sorta di bottaccio, qui il paesaggio è da fi aba con una fi tta vegetazione che si staglia sul corso irregolare del fi ume. Procedere seguendo il corso del fi ume fi no a raggiungere una serie di cascate intervallate da piccoli borri. A questo punto sarà necessario aggirare i massi che rendono poco agevole proseguire lungo il corso del fi ume, ri-prendere il percorso fi no a raggiungere il Canyon dove inizia il tratto più impegnativo che necessita di una lunga fune per garantire la discesa duran-te il ritorno. A questo punto si possono seguire due opzioni, la prima procedere parallelamente al corso del fi ume fi no a vedere dall’alto la cascata sottostante, la seconda immergersi nell’acqua ed effettuare un’arrampicata alla cui sommità sarà possibile ammirare in tutto il suo splendore una cascata che dopo un salto di una ventina di metri forma un piccolo e suggestivo lago.
Lu BelluPetra l’AmmienzuScheda sentiero:Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San BrunoSS 106 da Monasterace bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bruno
Località di partenza: Lu BelluLocalità di arrivo: Petra l’AmmienzuLunghezza del percorso: 1 KmTempo di percorrenza: 1 ore (A/R)Diffi coltà: SempliceDislivello: 93 m, solo andataAcqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Da Serra San Bruno procedere per Stilo. Supera-to il bosco, al bivio per Arena, imboccare a sinistra la strada asfaltata che fi ancheggia le pendici del Monte Pecoraro. Procedendo sempre dritti, dopo circa 6 Km, si giunge in prossimità della Caserma forestale di Bellino in località Lu Bellu o Bello con una piccola area pic-nic ed una fontana. Lasciata l’auto ci si immerge nel bosco caratterizzato dai monumentali abeti bianchi a monte del casello. Procedere seguendo i tratturi, in alternativa è possibile procedere liberamente fi no a giungere presso l’enorme formazione granitica della Petra l’Ammienzu
Mongiana
Colla dei PecorariScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno fi no a Brognaturo prosegui-re verso Guardavalle. Dalla SS 106 da Guardavalle bivio per Serra San Bruno procedere in direzione di Brognaturo .Località di partenza: Località LacinaLocalità di arrivo: Colla dei PecorariLunghezza del percorso: 18 KmTempo di percorrenza: 5 ore (A/R) Diffi coltà: MediaDislivello: 280 m Acqua: Lungo il percorsoSegnaletica: Nessuna
Percorso:Giunti a Brognaturo imboccare la diramazione che conduce in direzione di Guardavalle. Una volta arrivati in località Lacina, dove sorge un residence, proseguire fi no al bivio che conduce alla lago Alaca, svoltare a destra e lasciare l’auto. Procedere lungo il sentiero, raggiunta una fontana proseguire fi no ad un bivio e procedere dritto. Una volta iniziata la salita continuare senza de-viazioni fi no ad una radura in località Pomara, ri-conoscibile dalla presenza di alcuni meli selvatici. Continuare sempre dritto ci si accorgerà di avere imboccato la giusta direzione vedendo una pietra
miliare. Giunti al trivio de “La Pomara” proseguire nella medesima direzione fi no al raggiungimento di una roccia granitica che contraddistingue Colla dei Pecorari da dove sarà possibile ammirare la vallata sottostante ed in lontananza le montagne di Bivongi, Pazzano e Stilo.
CastagnareCascate del fi ume AlacaScheda sentiero:
Come raggiungerlo: Dalla SS 106 procedere per San SosteneLocalità di partenza: CastagnareLocalità di arrivo: Cascate dell’AlacaLunghezza del percorso: Tempo di percorrenza: 6 ore Diffi coltà: Diffi cileDislivello: 150Acqua: Lungo il percorso
Percorso:Dalla SS 106 seguire le indicazioni per San So-stene, proseguire in direzione di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio fi no al ponte sull’Alaca, su-peratolo svoltare a destra. La stradina ad un cer-to punto diverrà disagevole per autovetture non
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Bagni di GuidaScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno e proseguire per Monaste-race fi no a Bivongi. Dalla SS 106 da Monasterace bivio per Stilo procedere in direzione di Bivongi.Località di partenza: Parco Nicholas GreenLocalità di arrivo: Bagni di GuidaLunghezza del percorso: 3 KmTempo di percorrenza: 30 minuti (A/R)Diffi coltà: MediaDislivello: 65m Acqua: Lungo il percorsoPercorso:Giunti a Bivongi procedere fi no al parco Nicholas Green, che dista circa 1 Km dall’abitato. Parcheg-giata l’automobile, una volta all’interno del parco seguire il corso del fi ume Stilaro fi no alla località Bagni di Guida dove sgorga un’acqua sulfurea che un tempo faceva della località un impianto termale conosciuto con il nome di “Acque Sante”. A pochi passi è situata la vecchia e non più in uso centrale idroelettrica di Bivongi, edifi cata nel 1913.
Edifi cio ANAS (Serra S. Bruno)
Monte PecoraioScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre - Procedere per Serra San Bruno e proseguire per Monaste-race fi no al Casello ANAS posto lungo la strada sulla sinistra. Dalla SS 106 da Monasterace bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bru-no fi no al Casello ANAS posto lungo la strada sulla destra.Località di partenza: Edifi co ANASLocalità di arrivo: Monte Pecoraio - Pietra del CaricatoreLunghezza del percorso: 4 KmTempo di percorrenza: 4 ore (A/R)Diffi coltà: FacileDislivello: 200 m Acqua: Rifornirsi a Serra San Bruno o lungo il percorsoSegnaletica: Presente in maniera non sistematica
Percorso:Giunti in prossimità di un edifi cio dell’Anas diroc-cato, si parcheggia. Alle spalle della casa cantonie-ra prendere la pista che sale nella faggeta e poi nell’abetina. Giunti in prossimità della deviazione che scende sulla destra proseguire dritto fi no alla pietra miliare posta sulla destra. Al bivio successi-vo deviare a sinistra, procedere senza imboccare deviazioni giunti alla vetta ove sorge la torretta
Cantoniera PecoraioScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Mongiana Località di partenza: MongianaLocalità di arrivo: Cantoniera Pecoraro Lunghezza del percorso: 5 KmTempo di percorrenza: 3 ore (A/R)Diffi coltà: SempliceDislivello: 320 m Acqua: Lungo il percorso
Percorso:Da Serra San Bruno muovere in direzione di Mongiana, alle porte dell’abitato svoltare a sini-stra lungo la ripida salita che corre parallela alla strada principale. Giunti presso l’area cimiteriale procedere oltre, al primo bivio svoltare a sinistra fi no all’incrocio successivo e parcheggiare l’auto. Imboccata la pista a fondo naturale muovere lun-go il declivio, superato il primo ruscello seguire il tratto in salita. Procedere nella medesima direzio-ne tralasciando le deviazioni, giunti ad un secondo ruscello oltrepassarlo, al bivio successivo prende-re il percorso posto sulla sinistra. Proseguire nella medesima direzione fi no a raggiungere la rotabile per Monasterace dove sul lato sinistro sorge la diruta Cantoniera di Monte PecoraioSentiero Alaca.Monte Tramazza
Lago AlacaScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno a Spadola svoltare a Sinistra in direzione di Brognaturo e proseguire verso Guardavalle Località di partenza: Monte TramazzaLocalità di arrivo: lago AlacaLunghezza del percorso: 1 KmTempo di percorrenza: 3 ore (A/R)Diffi coltà: SempliceDislivello: 50 mAcqua: Rifornirsi ad inizio percorsoPercorso:
Giunti a Brognaturo imboccare la provinciale per Gurdavalle, al quinto chilometro prendere la stra-dina in salita sulla sinistra e proseguire dritto fi no alla biforcazione con la strada asfaltata a sinistra e due mulattiere sulla destra. Parcheggiata l’auto imboccare la prima stradina a sinistra e prosegui-re diritto. Giunti in fondo al percorso procedere lungo il leggero declivio per cinquecento metri circa da dove sarà possibile ammirare dall’alto la vallata del lago Alaca. Proseguendo lungo lo stesso percorso è possibile raggiungere le rive del lago.
Parco Nicholas Green
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Mongiana, superato il lungo tratto alberato al bi-vio per Arena svoltare a destra, all’incrocio suc-cessivo piegare a sinistra. Procedere per circa 2,5 Km, giunti in prossimità di una stradina sbarra-ta posta sulla destra lasciare l’auto. Entrati nella faggeta procedere fi no al bivio dove è necessario proseguire dritto. Seguire il percorso lungo il leg-gero declivio fi no a raggiungere l’abetaia posta sulla sinistra.
TriariiSant’AntonioScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno fi no a raggiungere la rotabile Mongiana- Arena Località di partenza: Chianu di li TriariiLocalità di arrivo: Sant’Antonio Lunghezza del percorso: Tempo di percorrenza: 1,50 ore (A/R)Diffi coltà: SempliceDislivello: 120 m Acqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Da Serra San Bruno procedere in direzione di Mongiana, superato il lungo tratto alberato al bi-vio per Arena svoltare a destra, all’incrocio suc-
cessivo piegare a sinistra. Procedere per circa 500 m, giunti in prossimità di una stradina posta sulla sinistra lasciare l’auto e seguire la pista nella parte in discesa. Ammirata la vallata proseguire dritto fi no alle vecchie abitazioni contadine di località Sant’Antonio.
con punto trigonometrico, Monte Pietra del Ca-ricatore.
RosarellaLu BelluScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San BrunoSS 106 da Monasterace bivio per Stilo procedere in direzione di Serra San Bruno Località di partenza: RosarellaLocalità di arrivo: Lu BelluLunghezza del percorso: 8 KmTempo di percorrenza: 4 ore (A/R)Diffi coltà: MediaDislivello: 290 m, solo andataAcqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Giunti a Serra San Bruno procedere in direzione di Mongiana, usciti dall’abitato a metà del lungo rettilineo imboccare la stradina posta a sinistra. Procedere sempre dritto per due chilometri fi no a reaggiungere località “Rosarella”. Al ponte in le-gno, in prossimità dell’ area pic-nic, procedere ol-tre. Lasciata l’auto é possibile fare una breve sosta
per visitare il giardino botanico di “Rosarella”.Per riprendere l’itinerario sarà suffi ciente pro-cedere lungo la strada sterrata in salita, che nel primo tratto si presenta particolarmente impe-gnativa. Una volta arrivati sulla strada asfaltata procedere a sinistra fi no al rifugio Bellino in loca-lità “Lu Bellu”, qui deviare a sinistra per un breve tratto fi no a raggiungere la terrazza naturale che si staglia sull’abitato di Serra San Bruno, da dove è possibile ammirare in tutto il suo splendore la Certosa.
TriariiFaggio di CeronteScheda sentiero:
Come raggiungerlo: A3 uscita Serre – Procedere per Serra San Bruno fi no a raggiungere la rotabile Mongiana- Arena Località di partenza: Chianu di li TriariiLocalità di arrivo: Faugu di Cironti Lunghezza del percorso: Tempo di percorrenza: 1,50 ore (A/R)Diffi coltà: SempliceDislivello: 90 m Acqua: Rifornirsi ad inizio percorso
Percorso:Da Serra San Bruno procedere in direzione di
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Le Riserve Biogenetiche
ture comprendono varie specie di viole, il ranun-
colo e il geranio selvatico.
La fauna comprende il cinghiale, la volpe, la mar-
tora, la faina e la donnola. Numerosi gli uccelli
come la beccaccia, il gufo comune, il picchio verde,
l’upupa, il cuculo, il tordo bottaccio e il rigogolo.
Intorno ai due laghetti artifi ciali, circondati da on-
tani neri, durante le migrazioni sostano gli aironi
cenerini.
Tra i rettili la vipera comune e la lucertola.
Tra gli anfi bi la salamandra pezzata.
ACCESSIBILITA’:
Dalla S.S.110 in direzione Mongiana Mongiana.
Dall’uscita di Rosarno della A3 con la S.P. Mongia-
na-Laureana di Borrello.
ATTREZZATURE:
Percorsi naturalistici, aree di sosta attrezzate; a
VillaVittoria sede del Corpo Forestale dello Stato
dove sono presenti giardini botanici, sentieri na-
turalistici e sentieri faunistici con mufl oni, daini
cinghiali e caprioli
Riserva NaturaleBiogenetica StataleMarchesale
Si estende nell’alta valle del fi ume Mesima, tra
i 1.170 e i 750 m di quota. In altura la foresta
è caratterizzate dalla presenza di faggio e abete
bianco.
A valle i faggi e gli abeti diradano lasciando spazio
ai castagni, ai tassi, agli aceri di monte, ai carpini
neri, gli ontani neri, alle farnie, alle roverelle e,
nelle zone più calde, i lecci.
Nel sottobosco crescono l’agrifoglio, la dafne
laurella, l’euforbia delle faggete e la ginestra, l’eri-
ca arborea ed il corbezzolo.
La fauna comprende il ghiro, la donnola, il riccio,
la volpe e la lepre. L’avifauna è caratterizzata dalla
presenza della Poiana, dell’allocco, del gufo comu-
ne, della beccaccia e del picchio verde, durante le
migrazioni sono stati osservati anche falchi pec-
chiaioli e, presso le zone umide, aironi cenerini.
Tra i rettili la vipera comune e la lucertola.
Tra gli anfi bi la salamandra pezzata.
ACCESSIBILITA’:
Dalla S.S. 536 fi no ad Acquaro e Arena.
ATTREZZATURE:
Sentieri percorribili anche a cavallo, aree pic-nic.
Riserva NaturaleBiogenetica StataleCropani Micone
Si estende sul versante occidentale delle Serre
nell’alto bacino del fi ume Allaro, tra i 1.087 m
e i 920 m di quota e ospita al suo interno due
laghetti artifi ciali.
Il faggio e l’abete bianco, con faggete e abetine
pure, ma più spesso mescolati, dominano alle
quote più alte insieme all’ontano nero.
Una parte considerevole della riserva è occupata
da boschi di castagno, in cui sono presenti tassi,
aceri campestri, pioppi bianchi, frassini, aceri di
monte e carpini neri.
Il sottobosco è formato da agrifoglio, clematide
vitalba, dafne laurella, euforbia delle faggete, il
sambuco e la ginestra.
Le fi ori-
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Arena
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 1.895 (M 927, F 968)
Densità per Kmq: 58,6
Superfi cie territoriale: Kmq. 32,34
Altitudine: 496 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: dell’Alto Mesima
Denominazione abitanti: arenesi
Municipio: Piazza Generale Pagano
Tel. 0963/355602
Sorge sulle pendici di una collina posta lungo la
riva del torrente Marepotamo. L’origine incerta
rimanda a tempi remoti; ebbe quale primo feuda-
tario Matteo d’Arena Conclubet dal quale prese
il nome. Tale famiglia lo ebbe in dominio fi no al
1678 quando passò ai Caracciolo di Gioiosa. Ri-
levante l’importanza geografi ca e strategica testi-
moniata dalla presenza di un poderoso castello
andato quasi completamente distrutto con il ter-
remoto del 1783.
Da visitare:
Castello edifi cato, con ogni probabilità da Ruggero
Culchebert nel corso dell’ XI secolo. Rimaneggia-
to profondamente nei secoli XIV-XV e XVI-XVIII
rispettivamente dai Marchesi Conclubet e dai du-
chi di Acquaviva. Distrutto quasi completamente
dal terremoto del 1783. Sono visibili i resti delle
torri angolari e parte delle fortifi cazioni. Interes-
santi le rovine di un imponente acquedotto me-
dievale destinato all’approvvigionamento idrico
del Castello.
Chiesa di Santa Maria dei Latini, costruzione set-
tecentesca che conserva un pulpito in noce, due
Statue lignee, del XVIII secolo, attribuite al luc-
chese Gennaro Franzese, raffi guranti il Cristo Ri-
sorto e San Michele e un quadro dell’Immacolata
LA COMUNITÀ DEL PARCO
Acquaro
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 3.064 (M 1.509, F 1.555)
Densità per Kmq: 121,0
Superfi cie territoriale: Kmq. 25,32
Altitudine: 262 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità Montana: Alto Mesima
Denominazione abitanti: Acquaresi
Municipio: Piazza Municipio, 1 Tel. 0963 - 353071
Sorge sul versante tirrenico delle Serre, in una picco-
la valle percorsa dal Torrente Amello. Diverse e con-
troverse le tesi sulla fondazione, secondo alcuni ebbe
origine in seguito all’arrivo di coloni greci provenienti
dalla vicina Hipponion, l’attuale Vibo Valentia, per altri
in età bizantina. L’ipotesi più accreditata è quella che
lo indica come fi liazione di Arena del quale fu casale.
Il toponimo, un tempo Acquaro di Arena, rimanda
alle abbondanti risorse idriche presenti nel territo-
rio. Fino al 1678 appartenne ai Concublet, passo poi
agli Acquaviva d’Aragona e in seguito alla famiglia Ca-
racciolo di Gioiosa. Quasi completamente distrutto
dal terremoto del 1783, venne elevato a comune nel
1811. Nel 1928 venne unito a Dasà dal quale divenne
autonomo l’anno successivo.
Manifestazioni e ricorrenze:
Assunta 15 agosto
Festa patronale: di S. Rocco la terza domenica di set-
tembre.
Fiere: Giovedi e Venerdi e Sabarto precedenti la festa
di San Rocco
Da visitare: La Chiesa di Santa Maria dei Latini, di fon-
dazione medievale
Centro abitato con le tipiche viuzze, un tempo solca-
te dai contadini con i loro animali da soma.
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Badolato
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 3.314 (M 1.584, F 1.730)
Densità per Kmq: 97,2
Superfi cie territoriale: Kmq. 34,09
Altitudine: 240 m. s.l.m.
Provincia: Catanzaro
Comunità montana: Versante Jonico
Denominazione abitanti: Badolatesi
Municipio: Corso Umberto, 192 Tel. 0967 -
85000
Ubicato nel versante orientale del Massiccio delle
Serre, sorge su di una collina che domina l’ampia
vallata del torrente Gallipari. Le sue origini risal-
gono alla prima metà del X secolo, allorquando
Roberto il Guiscardo, nel 1080 decise di edifi care
un borgo collocato in posizione strategica, a bre-
ve distanza dal mare ed a ridosso della monta-
gna. Non a caso fu chiamato ad assolvere funzioni
principalmente difensive, come confermato dalla
cinta muraria e dal castello signorile, risalenti al
XII secolo circa, la cui torre, fungeva da punto
d’avvistamento contro le invasioni arabe. La pre-
senza di tali opere è oggi confermata solamente
dall’architettura del centro abitato che manifesta
chiaramente la sua funzione. Infeudato ai Ruffo
prima, ai Toraldo a partire dal 1506, passò suc-
cessivamente ai Raveschieri, ai Pignatelli, ai Pinelli,
ed ai Gallelli. Secondo alcuni il nome deriverebbe
da Filippo di Badolato che ne fu signore in età
angionia.
Da Visitare:
Chiesa dell’Immacolata situata, su un poggio con
la facciata rivolta ad oriente in direzione del mare,
presenta un pregevole portale opera di artisti
serresi. Edifi cata a partire dal 1686 venne restau-
di scuola Caravaggesca.
Chiesa delle Grazie con un pregevole portale sa-
gomato in pietra con volute barocche all’interno
sono inoltre custodite opere scultoree sette-ot-
tocentesche
Ruderi vecchi mulini presso fi ume Petrano
Festa:.
- di Santa Maria delle Grazie la prima domenica
di agosto;
- di San Michele Arcangelo la prima domenica di
settembre;
- di San Rocco la prima domenica di ottobre.
- in onore del Patrono San Nicola di Bari il 6 di-
cembre
Fiere:
di Santa Maria delle Grazie il giovedi precedente
la prima domenica di agosto;
di San Michele Arcangelo il giovedi e il venerdi
precedenti la prima domenica di settembre;
di San Rocco il giovedi e il venerdi precedenti la
prima domenica di ottobre.
Mercato
Sabato
Biblioteche:
Biblioteca Comunale dispone di 3500 volumi
Indirizzo:
Via Generale Filardo - Arena (VV)
Telefono:
0963.355603
Accessibilità
Da Lunedi a Venerdi, dalle ore 9,00 alle ore
13,00.
Apertura pomeridiana Lunedi e Mercoledi dalle
ore 15,00 alle ore 18,00
Archivi:
Archivio Marchesi Caracciolo (Comunale) con-
tiene i documenti della famiglia Caracciolo, feuda-
tatari di Arena nei secoli XVI - XVIII.
I documenti sono accessibili su richiesta
Indirizzo: Via Generale Filardo - Arena (VV)
Telefono: 0963.355603
Associazioni
Pro Loco – Piazza Gen. Pagano, 1
Tel. 0963/355079 - 0963/355632
Numeri Utili:
FARMACIA: Via G. fi lardo, 78 - Tel. 0963.355600
GUARDIA MEDICA: - Via S. Maria, 53 - Tel.
0963.355312
CORPO FORESTALE DELLO STATO: Com. staz.
- Via Santa Caterina Tel. 0963/355614
CARABINIERI
Via S. Caterina (Caserma)
Tel. 0963.355604
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Bivongi
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 1.596 (M 771, F 825)
Densità per Kmq: 63,1
Superfi cie territoriale: Kmq. 25,30
Altitudine: 270 m. s.l.m.
Provinvia: Reggio Calabria
Comunità Montana: Stillaro Allaro
Denominazione abitanti: bivongesi
Municipio: VL. G.MATTEOTTI Tel. 0964/731185
Sorge sulla riva destra dello Stilaro circondato dal
monte Consolino e dai rilievi delle Serre. La sua
storia iniziata intorno all’anno 1000 ed è legata
al convento degli Apostoli, grangia del monaste-
ro greco dell’Arsafi a, che Ruggero il Normanno
concesse alla Certosa di Serra San Bruno che
lo tenne fi no al 1807. Il toponimo rimanda alle
origini greche è signifi ca “terra dei buoi”. Centro
di spiritualità bizantina ospita il monastero di San
Giovanne Therestìs che accoglie monaci ortodos-
si del monte Athos Ebbe particolare importanza
anche grazie all’estrazione mineraria che per lun-
ghi anni costituì una delle attività più signifi cati-
ve. Oltre al ferro ed all’argento, come testimonia
il toponimo Argentera di una delle sue località,
fi no ai primi anni del secondo dopoguerra fu in-
teressata dall’estrazione del molibdene. Ha dato
i natali a Tommaso Martini, pittore settecentesco
discepolo del Solimena.
Da vedere
Basilica di San Giovanni Théristis edifi cata intor-
no all’anno 1000 ospita monaci greco-ortodossi
provenienti dal monte Athos. Particolare l’abside
principale caratterizzato dalla presenza di archi
rata nel 1859.
L’interno è impreziosito da una volta decora-
ta da maestri Provenienti da Serra San Bruno.
La cupola, all’estremità presenta una lanterna a
forma di stella sovrastata da tegole in terracotta,
rappresenta uno degli esempi più importanti del
Seicento badolatese. Al suo interno è custodita
un preziosa tela raffi gurante la Croce Angelica di
Tommaso Aquinate.
Di pregio i pezzi in argento (calice, ostensorio,
punta della mazza del priore) opera di artisti na-
poletani. Nel muro esterno dell’abside un pan-
nello maiolicato (1800) raffi gurante la Madonna
Immacolata (realizzato a Squillace).
Chiesa del convento di san Domenico Prende il
nome dall’essere stata una dipendenza di un con-
vento domenicano. Edifi cata nel 1607, nella parte
sommitale dell’abitato, presenta una pianta a uni-
ca navata, rettangolare, con un’imponente facciata
in granito, opera di scalpellini serresi. La struttura
interna caratterizzata da decorazioni a stucco, è
intervallata dagli affreschi posti nella volta, ope-
ra del pittore fi ammingo Guglielmo Borremams
(1730). Tra le opere pittoriche presenti da segna-
lare la tela secentesca, raffi gurante Santa Maria
del Soccorso, opera dello stilese Francesco Coz-
za e quelle ottocentesche raffi guranti S. Andrea
Avellino e S. Michele Arcangelo
Le Chiese di Badolato:
Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria (1198);
Chiesa dell’Annunziata (1654); Chiesa della Prov-
videnza (1598); Chiesa Ss.mo Salvatore (1218);
Chiesa del Carmine (1678); Chiesa di Santa Maria
in crignetto (1728); Chiesa di San Nicola Vescovo
(1239); Chiesa di San Rocco (1548); Santa Maria
degli Angeli (1606); Chiesa di Santa Maria della Sa-
nità (1198); Chiesa dei Ss. Angeli Custodi; Chiesa
di San Leonardo.
Manifestazioni e ricorrenze:
festa Patronale, dedicata a S.Nicola Avellino, che
viene celebrata il 10 novembre;
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Brognaturo
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 766 (M 367, F 399)
Densità per Kmq: 31,3
Superfi cie territoriale: Kmq. 24,50
Altitudine: 749 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Calabre
Denominazione abitanti: Brognaturesi
Municipio: P.zza del Popolo, 1 Tel. 0963/74080
Sorge nella parte centrale del massiccio delle Ser-
re, nell’alta valle del Fiume Ancinale. Il toponimo
deriva da “Brogna”, antico strumento a fi ato con il
quale i mandriani richiamavano i maiali, un tempo
allevati allo stato brado dove oggi sorge l’abitato.
Reso famoso dalla produzione di Pipe del mae-
stro Grenci, fu in origine Casale della Baronia di
Santa Caterina. Nel 1535 fu venduto da Giovan-
francesco Concublet, ultimo conte e primo mar-
chese di Arena, a Giovanbattisti Suriano . Passò
poi ai Carafa fi no al 1660 e successivamente a
Paolo De Santis che nel 1679 ne fece donazione
al Convento di San Domenico di Soriano nel cui
dominio rimase fi no al 1806.
Elevato a Comune nel 1811, subì notevoli danni a
causa del devastante terremoto del 1783. Venne
nuovamente danneggiato nel 1905 a seguito di un
altro sconvolgente evento sismico.
Da visitare:
La Chiesa Parrocchiale, vocata a Santa Maria della
Consolazione, che conserva un gruppo marmo-
reo dell’Annunciazione, opera cinquecentesca
dello scultore carrarese G.B. Mazzola.
Manifestazioni e ricorrenze:
intrecciati, motivo decorativo di origine araba e
ripreso dai Normanni. L’esterno, interamente rea-
lizzato in mattoni, è impreziosito da decorazioni a
merlatura, da colonnine, lesene e archetti.
Convento dei SS. Apostoli i cui resti sono visibili
lungo il percorso che conduce alla basilica di San
Giovanni Therestìs.
Chiesa di San Giovanni Decollato riedifi cata dopo
il terremoto del 1783, elevata a Santuario di Maria
SS. Mamma Nostra nel 1985. Custodisce una sta-
tua lignea dell’Immacolata e due busti di S.Felice
di Cantalice e di Santa Giustina.
Cascate del Marmarico che un’altezza di 105 m è
la seconda più alta d’Italia.
Parco “Nicholas Green”,
Ecomuseo delle Regie Ferriere
Bagni di Guida. Complesso termale del 1870, le
cui acque venivano chiamate acque sante, in vir-
tù delle proprietà terapeutiche. Nella medesima
località è possibile osservare una delle prime
centrali idroelettriche della Calabria, edifi cata nel
1913.
Centro Storico. Con le tipiche viuzze strette
Manifestazioni e ricorrenze:
Rassegna teatrale, luglio agosto;
sagra del cinghiale, 11 e 12 agosto;
Sagra del Vino, 13 agosto;
festa della birra, 17,18,19 agosto;
SS Mamma Nostra, seconda domenica di settem-
bre;
San Martino, secondo sabato di novembre:
Fiere:
Mercato della Badia, seconda settimana d’agosto
Musei:
Museo “A LUMERA” - Arte contadina e cultura
popolare .
Ecomuseo delle ferriere e fonderie di Calabria si
propone di valorizzare il patrimonio storico ed
industriale della vallata dello Stilaro, attualmente
si compone dei seguenti siti:
Mulino del Regnate ubicato nella villa comunale
di Bivongi,
Mulino del Forno e Ferriera Fieramosca situato
lungo la strada che costeggia il basso corso del
fi ume Stilaro
Miniera Garibaldi raggiungibile percorrendo il
ponte che, superata la Chiesa Matrice, permette
di aggirare il centro storico.
Pinacoteca d’Arte Moderna e Contemporanea
“AM International”
XXIV maggio - Bivongi
Reggio Calabria
tel.: +39 - 0964 734705 - fax: +39 - 0964 734705
email: [email protected]
Accessibilità:
Da martedì a domenica dalle 10 alle 16
Ingresso gratuito
Associazioni
Pro Loco 0964.731865
ACAI Associazione Calabrese Archeologia Indu-
striale
Presidente: Danilo Franco
Vice Presidente: Giovanni Micelotta
Sede: Bivongi (RC) - Via della Libertà, 25
Numeri utili:
GUARDIA MEDICA: 0964 731465
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Cappella di San Nicola, con altare e gradini lignei,
opera settecentesca di Domenico e Francesco
Pisano,;
Resti delle Ferriere in località Razzona
Manifestazioni e ricorrenze:
Festa Patronale di San Nicola di Bari, la prima do-
menica di Maggio;
Fiere:
di San Nicola della durata di due giorni festeg-
giata;
della Madonna del Rosario, prima domenica di
ottobre.
Festa in onore della Patrona, Madonna della Con-
solazione, la prima Domenica di settembre.
Fiera: dal primo venerdì di settembre fi no alla do-
menica successiva
Numeri Utili: GUARDIA MEDICA: 0963.74776
Cardinale
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.615 (M 1.235, F 1.380)
Densità per Kmq: 83,8
Superfi cie territoriale: Kmq. 31,21
Altitudine: 562 m. s.l.m.
Provincia Catanzaro
Comunità montana: Versante Jonico
Denominazione abitanti: Cardinalesi
Municipio: V. V. EMANUELE Tel.0967 - 93051
Sorge sul versante ionico delle Serre, nella media
valle dall’Ancinale. Il nome deriverebbe da “car-
dare”, l’arte di intrecciare la lana, la cui manifat-
tura rappresentava un elemento caratteristico
dell’economia cardinalese fi no ai primi anni del
secolo scorso.
Abitato nel periodo neolitico, fu casale di Sove-
rato e fi no al 1494 baronia dei Gironda. Passo’
ai Borgia di Squillace, fi no al 1610 allorquando
divenne possedimento dei Ravaschieri. Nel cor-
so dell’ottocento divenne un importante centro
siderurgico grazie alla realizzazione delle Ferriere
di “Razzona”, ove vennero prodotti i manufatti in
ferro per la costruzione del ponte sul Garigliano.
Subì notevoli danni dai terremoti del 1783 e del
1908, nonché dalle alluvioni del 1855 e del 1905.
L’instabilità idrogeologica ha contribuito all’edifi -
cazione dei due quartieri di Novalba e Cuccumel-
la. Imponente la nocciolicoltura che copre i 2/3
della produzione regionale.Da vedere:
La settecentesca Chiesa parrocchiale, ricostruita
dopo il terremoto del 1783.
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L’interno è caratterizzato dalle tre navate ornate
con dipinti raffi guranti Santa Liberata, Sant’Anna,
Santa Elena, le Anime del Purgatorio e dalle sta-
tue della Madonna Addolorata e di San Rocco. In
una nicchia, nella parete in fondo, dietro l’altare
maggiore si trova la statua di Santa Caterina. Il
Battistero realizzato in granito è con ogni pro-
babilità l’elemento più interessante dal punto di
vista della datazione.
Chiesa di S. Barbara, costruita tra la fi ne del XV
secolo e l’inizio del XVI, é rivolta ad oriente su
di una piccola altura posta al centro del paese La
facciata presenta tre portali in granito ed una tor-
re campanaria a pianta quadrata. L’interno a tre
navate, con campate in granito, racchiude 10 altari
e custodisce 12 statue: S. Barbara, S. Vittore, Cri-
sto Risorto, S. Francesco, S. Giuseppe, Madonna
Del Rosario, Addolorata, Cuore Di Gesù, S. Ge-
rardo, Madonna Del Carmine, Madonna Del Buon
Consiglio, Madonna Del Trono, L’immacolata.
Manifestazioni e ricorrenze:
Agosto Fhera da ruga
Davoli
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 5.494 (M 2.725, F 2.769)
Densità per Kmq: 213,5
Superfi cie territoriale: Kmq. 25,73
Altitudine: 401m. s.l.m.
Provincia: Catanzaro
Comunità montana: Versante Jonico
Denominazione abitanti: davolesi
Municipio: Corso V.Veneto Tel. 0967 - 535674
Sorge sul versante orientale del massiccio delle
Serre, alle falde del monte Trematerra, nell’alta
valle del torrente Pegade. Arroccato su una col-
lina a 400 m sul livello del mare, domina il golfo
di Squillace. Edifi cato a partire dall’anno 1000, da
abitanti, che a causa della malaria e delle incur-
sioni saracene, dalla costa si trasferirono in col-
lina. Secondo alcuni il toponimo deriverebbe da
Daulis, a sua volta mutuato da Dauli città della
Focile da dove sarebbero giunti i primi coloni. Da-
voli fu in parte soggetta alla Certosa di Serra San
Bruno, come testimonia la presenza di contrada
“Certosa”, che insieme con Felluso, Case Sparse
e frazione Marina, connotano il territorio davole-
se. Inizialmente sottoposto al principe di Satriano,
nel 1811 venne elevato a capoluogo, di un cir-
condario comprendente i Comuni di Satriano, S.
Sostene, S. Andrea. Presenti anche tracce del pas-
saggio dei Monaci basiliani, provenienti dall’Asia
Minore, che fondarono alcuni eremi nel corso del
IX secolo. Fu colpito duramente dal terribile ter-
remoto del 1783 che ne dimezzò la popolazione.
Oggi conserva le suggestive viuzze e i magnifi ci
portali in granito opera degli artisti serresi che a
Davoli operarono per lunghi anni.
Da visitare: Chiesa di Santa Caterina
Costruita intorno al 1300, presenta una facciata
composta da 4 bifore e da un portale in granito.
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Da vedere:
Chiesa Santa Maria delle Grazie, eretta nel 1594
subì notevoli danni a causa dei molteplici terre-
moti che funestarono il territorio. Più volte ri-
maneggiata e restaurata presenta un altare con
un pregevole tabernacolo marmoreo, una sette-
centesca statua lignea raffi gurante Sant’Antonio,
un Battistero marmoreo con cappello ligneo inta-
gliato, un’ Acquasantiera marmorea settecentesca
e due Ostensori argentei, opera, di artisti senesi
del ‘700.
La Chiesa del Santissimo Rosario, originariamen-
te Cappella gentilizia edifi cata nel 1611, conserva
all’interno una icona secentesca raffi gurante la
Madonna del Rosario.
Manifestazioni e ricorrenze:
festa in onore del patrono, Sant’Antonio di Pado-
va, la domenica successiva al 13 giugno.
Festa SS.Maria del Carmelo prima domenica di
agosto
Festa SS. Maria del Rosario seconda domenica di
settembre
Fiere:
- di Sant’Antonio di Padova dal 13 giugno fi no alla
domenica successiva;
- della Madonna del Carmine il sabato precedente
la prima domenica di agosto;
- della Madonna del Rosario il sabato precedente
la prima domenica di settembre.
Mercato:
martedì.
Biblioteche:
Biblioteca comunale contiene 1500 libri
Accessibilità
Da lunedi a venerdi dalle ore 15,30 alle ore
18,30
Fabrizia
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.689 (M 1.315, F 1.374)
Densità per Kmq: 69,3
Superfi cie territoriale: Kmq. 38,78
Altitudine: 950 s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Calabre
Denominazione abitanti: Fabrizioti
Municipio: Via O. Costa
Tel. 0963/314001 - Fax 0963/314172
Sorge al centro della conca montana che forma
l’alto bacino della fi umara Allaro, a ridosso di
monte Pecoraro e monte Crocco. Immerso nella
lussureggiante foresta di faggio ed abete bianco,
presenta due caratteristiche peculiari, quella di
possedere un territorio ricoperto per il 90% da
boschi e quella di far scorgere in lontananza il
mare Jonio. Fondato nel 1591 dal principe Fabri-
zio Carafa, che vi fece costruire una dimora genti-
lizia, vide mutare, in omaggio al principe, l’origina-
rio toponimo “Prunari”, in Fabrizia. Il sito, donato
ai Carafa per i servigi prestati durante la battaglia
di Lepanto, fu inizialmente sottoposto a Castelve-
tere, l’attuale Caulonia. Passato successivamente
sotto il controllo di Roccella divenne comune au-
tonomo e gli vennero assegnati i territori, che in
seguito vedranno sorgere, Mongiana, Nardodipa-
ce, S. Todaro, Cassari, Prateria, Ragona’. L’origina-
rio territorio fu fortemente ridimensionato con il
decreto reale del 1852 che riconobbe tra l’altro a
Mongiana lo status di comune autonomo.
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Francavilla Angitola
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.357 (M 1.169, F 1.188)
Densità per Kmq: 83,4
Superfi cie territoriale: Kmq. 28,25
Altitudine: 290 m. s.l.m.
Provincia: Vibo Valentia
Denominazione abitanti: Francavillesi
Municipio: P. SOLARI Tel. 0968/722068
Sorge in cima alla dorsale che divide le valli del rio
Talagone e del Fiumicello. Di fondazione medioe-
vale era costituita, in origine, da 3 villaggi: chiamati
S. Foca, Cartopoli, Clapani, dipendenti dai Sylda
signori di Mileto. Fu successivamente sottoposta
alla signoria dei Sanseverino di Marsico, dei Ruffo
di Montalto, dei Mendoza e dei De Silva. Distrutta
dal terremoto del 1783. Ebbe un grande convento
dei PP.Agostiniani che sorgeva in un luogo chia-
mato S.Croce e del quale rimangono resti visibili
sulla rotabile Francavilla-Filadelfi a.
Da visitare:
Resti del cinquecentesco convento dei Padri Ago-
stiniani, in località “Gorna Santa Croce” .
- Chiesa parrocchiale, dedicata a San Foca presen-
ta facciata ottocentesca
- Torre di Mezzapraia, eretta dai vicerè spagnoli nel
XVI secolo con la funzione di vedetta costiera.
Festa: Seconda domenica di agosto in onore del
patrono San Foca
Musei: Museo “G. B. Scalabrini” fondato nel 1995,
Ferdinandea
Il complesso boschivo de la Ferdinandea ha
un’estensione di 11 mila ettari ed è situato al con-
fi ne tra le province di Vibo Valentia e Reggio Ca-
labria. L’incommensurabile patrimonio di alberi
di alto fusto appartiene in parte al demanio, ed in
parte ai comuni ed ai privati. Il bosco di Ferdinan-
dea é caratterizzato dalla presenza diffusa di abeti
e faggi che danno una connotazione scientifi ca di
grande rilevanza.
All’interno di questa vasta cintura forestale sorge
la storica tenuta del la Ferdinadea, la cittadella in-
dustriale inaugurata da Ferdinando II di Borbone,
nel 1833, per la produzione di armi e materiale
ferroso. Nello stesso sito venne edifi cata una te-
nuta di caccia, con alloggiamenti, stalle e chiesa.
L’area è interessata da alcuni resti di archeologia
industriale come l’altoforno a manica di Chiesa
vecchia, le dighe e le condotte forzate della di-
smessa centrale idroelettrica di Bivongi.
A valle è invece possibile ammirare, in tutto il
loro splendore, le cascate del “Marmarico” che
dopo un salto di novanta metri seguono il corso
del torrente Ruggiero che si tuffa nel mare Ionio.
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risalenti agli inizi novecento. Pregevoli le statue
provenienti da botteghe artigiane Serresi e Napo-
letane. Vi si conserva una quattrocentesca croce
astile proveniente dal convento Basiliano di San
Pietro Spano, distrutto dal sisma del 1783.
L’altare Maggiore policromo in legno intagliato
verniciato in oro .
Vivaio Ariola sorge nella parte alta del comune
in prossimità della Frazione “Ariola”; si estende
per circa 12 ettari ed è interessato da oltre 300
varietà di piante. In località Fontevecchia, Vecchio
Nucarella, Ciano e Timpaneju d’Ariola vi sono
sorgenti di acqua oligo-minerale.
Manifestazioni e ricorrenze:
festa di S. Sebastiano Martire, il 20 gennaio
Madonna del Carmelo, il 16 luglio;
San Rocco il 16 agosto.
Mercato:
Lunedì e Venerdì
Numeri utili:
GUARDIA MEDICA
(Notturna e festiva)
Tel. 0963.355312
raccoglie reperti che testimoniano il fenomeno
dell’emigrazione.
Accessibilità: Su richiesta.
Indirizzo: Palazzo Mannacio - Francavilla Angitola (VV)
Telefono - 0963.391221
Gerocarne
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.498 (M 1.248, F 1.250)
Densità per Kmq: 55,6
Superfi cie territoriale: Kmq. 44,93
Altitudine: 241 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: Alto Mesima
Denominazione abitanti: gerocarnesi
Municipio: Piazza Municipio - Tel. 0963/356100
Sorge su uno sprone alla confl uenza di due rami
sorgentizi del torrente Morano, affl uente del Ma-
repotamo. Secondo il Barrio il toponimo derive-
rebbe da Sacra Carne. Inizialmente Casale di Are-
na, ne seguì le vicende. Dominio dei Concublet
fi no al 1678, passò agli Acquaviva d’Aragona e poi
ai Caracciolo di Gioiosa. Andato quasi completa-
mente distrutto a seguito del terremoto del 1783,
fu riedifi cato sulla sponda del fi ume Morano. Ele-
vato a Comune nel 1811 subì gravi danni in segui-
to all’alluvione del 1844. Caratteristica peculiare
è la lavorazione della terra cotta.
Da vedere:
Chiesa di Santa Maria de Latinis, di fondazione
medievale, rifatta dopo il terremoto del 1783,
conserva una Croce astile, risalente al XV secolo
ed una statua lignea raffi gurante Santa Rita opera
del De Lorenzo;
Chiesa di San Sebastiano Martire di fondazione
medioevale, sottoposta a diversi rimaneggiamenti
presenta alcuni affreschi di Sampietro da Messina,
- 54 - - 55 -
capace di ospitare diverse persone. Sorta intorno al
1870 ad opera di alcune famiglie provenienti da S.
Todaro di Nardodipace, Fabrizia, Campoli, Ragonà e
Mongiana, attratte dalla ricchezza dei boschi circo-
stanti. Fino alla fi ne degli anni sessanta fu raggiungi-
bile solo a piedi o a dorso di mulo. Subì gravi danni
a causa delle continue alluvioni che ne funestarono
la storia. L’ultima nel 1972 indusse i più a lasciare
Pietracupa per ritirarsi a monte dove a partire dagli
anni cinquanta alcune famiglie avevano dato vita ad
un piccolo villaggio, Elce della Vecchia.
Da vedere:
Chiesa di Sant’Agazio, sorta in epoca Barocca,
presenta un’interessante facciata di stampo neo-
classico ed un portale settecentesco in granito,
opera di artisti serresi. Al suo interno è possibile
ammirare un altare in marmi policromi ed il sof-
fi tto decorato con affreschi ottocenteschi. Tre le
cappelle interne; in quella di destra si trovano la
statua lignea ed il reliquiario di Sant’Agazio. Nella
parete di sinistra si apre la cappella dei Vescovo
Pietro Spedalieri, sopra l’altare la «Madonna del
Rosario» pala d’altare di Tommaso Martini dei
1713.
Chiesa della Madonna dell’Assunta, in origine
annessa ad un monastero basiliano del quale ri-
mangono pochi ruderi, custodisce un crocifi sso in
legno, opera quattrocentesca, di maestri serresi.
Centro storico con i palazzi gentilizi impreziositi
dalle opere in granito e in ferro battuto, realizzate
da abili artigiani serresi. E’ possibile ammirare i
portali risalenti al tardo ‘700 e ai primi decenni
dell’800.
Manifestazioni e ricorrenze:
festa di S. Agazio, 16 gennaio;
festa della Madonna del Carmine, domenica suc-
cessiva al 16 luglio;
Festa di S. Maria dell’Assunta, 15 agosto
Festa di. S. Rocco, domenica successiva all’Assunta
Fiere:
Il giovedì prima della festa, lungo il corso del tor-
rente, si svolge la fi era degli animali; gli altri giorni
c’è invece la fi era paesana.
GuardavalleDATI SULLA CITTA’
Popolazione: 5.290 (M 2.583, F 2.707)
Densità per Kmq: 87,6
Superfi cie territoriale: Kmq. 60,40
Altitudine: 224 m. s.l.m.
Provincia: Catanzaro
Comunità montana: Versante Jonico
Denominazione abitanti: guardavallesi
Municipio: Via R. Salerno Tel. 0967/82067
Ubicato sul versante orientale del Massiccio delle
Serre, in una valle circondata da colline, alle falde
orientali dei monte Pecoraro é delimitata dalle
fi umare Assi e Lunari ed attraversata al centro dal
torrente PatèlIa.
Sorto intorno al IX secolo quando gli abitanti
della costa, per sfuggire alle incursioni saracene,
si trasferirono in una vallata che ancora oggi im-
pedisce di vedere il paese se non quando si giun-
ge nell’immediata prossimità. Divenuto casale di
Stilo fu elevato a comune nel 1811. Immerse del
cuore del bosco sorgono le frazioni di Pietracupa
ed Elce della Vecchia.
Pietracupa
Deve il nome ad una ciclopica formazione granitica
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Da visitare:
Oasi WWf del Lago Angitola, zona umida di im-
portanza internazionale istituita nel 1975, con la
ricca avifauna costituita da aironi, anatre, cormo-
rani, ecc...
Ruderi di Crissa
Chiesa Matrice impreziosita da decorazioni ba-
rocche e da un cinquecentesco tabernacolo mar-
moreo
Chiesa di Maria SS. della Provvidenza
Chiesa di Santa Maria della Pietà, presenta opere
pittoriche la “presentazione di Gesù al tempio”, di
Carmelo Zimatore; la “deposizione dalla croce”,
di Paolo Colloca
Manifestazioni e ricorrenze:
16 agosto Festa in onore del Patrono, San Rocco
Agosto Sagra dei “Fileja” e degli antichi sapori
Settembre Sagra della salsiccia
Musei:
Nel Museo della Civiltà Contadina sono conser-
vati utensili artigianali e agricoli, suppellettili e co-
stumi tradizionali.
Indirizzo:
Strada per Filogaso (presso Scuola Media Stata-
le)
Telefono
0963.253047
Accessibilità:
Da lunedi a sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30
Biblioteche:
Biblioteca comunale contiene 3500 volumi.
Indirizzo:
Palazzo Comunale
Telefono: 0963.253017
Accessibilità
Da lunedi a venerdi dalle ore 9,00 alle ore 12,00
Apertura pomeridiana martedi e giovedi dalle ore
15,00 alle ore 18,00.
Associazioni:
Pro Loco: 0963.293155
Numeri utili:
GUARDIA MEDICA
0963.253399
FARMACIA
Via Bellavista
Tel. 0963.253066
FARMACIA
Via Stefano orlando
Tel. 0963.253662
CARABINIERI (Caserma)
Via V. Veneto
Tel. 0963.253018
Maierato
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.247 (M 1.098, F 1.149)
Densità per Kmq: 56,3
Superfi cie territoriale: Kmq. 39,91
Altitudine: 258 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana:
Denominazione abitanti: Maieratani
Municipio: via Cavour Tel: 0963.253017
Sorge nei pressi di un affl uente del fi ume Angitola,
il toponimo deriverebbe da Macherato termine
greco che indica “battaglia sacra”. Con ogni pro-
babilità i primi abitanti furono cittadini di Crissa,
colonia greca fondata da Crissei provenienti da
Locri Epizephirii. Nel 950 fu sottoposta ad un de-
vastante saccheggio ad opera dei saraceni. Casale
della Baronia di Rocca Angitola, a partire dal 1303
appartenne a Ruggero di Lauria, passò poi ai San-
severino, nel 1505 venne acquistata dai Mendoza,
infi ne dai Silva che la tennero fi no al 1806. Venne
ricostruita dopo il terremoto del 1783.
Numerose sono le sorgenti di acqua oligomine-
rale in località Pime, Mantinea e Lavatoio Mon-
tesano.
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Da visitare:
Resti delle Fonderie Borboniche con uno degli
altiforni ancora visibile;
Fabbrica d’armi con l’ingresso caratterizzato da
due colonne, in stile dorico, sormontate da un ar-
chitrave, il tutto realizzato in ghisa;
Chiesa delle Grazie custodisce San Ferdinando
in preghiera” pala d’altare dipinta ad olio su tela
della metà del sec. XIX, dono di re Ferdinando II,
opera del Simonetti;
Villa Vittoria sede del Corpo Forestale dello Sta-
to si estende su 400 ettari gran parte dei quali
adibiti a giardino botanico ed a sentieri faunistici
con mufl oni, daini cinghiali e caprioli. Al suo inter-
no sono presenti numerosi sentieri naturalistici:
Sentiero delle piante offi cinali; Sentiero geologico;
Sentiero botanico; Sentiero faunistico; Sentiero
dei frutti perduti;
Le riserve naturali biogenetiche “Cropani-Mico-
ne” e “Marchesale” , ospitano importanti specie
arboree.
Area attrezzata, Sambuco con il caratteristico
lago artifi ciale..
Manifestazioni e ricorrenze:
San Rocco, il 16 agosto
Santa Maria delle Grazie, 1 e 2 luglio.
Numeri utili:
STAZIONE FORESTALE
Coordinamento Provinciale
Via Roma - Tel. 0963/311114
FARMACIA
Corso Vittorio Emanuele III, 73
Tel. 0963.311148
A.S.L.
Corso Vittorio Emanuele III
Tel. 0963.311214
GUARDIA MEDICA
Tel. 0963.311214
Mongiana
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 881 (M 445, F 436)
Densità per Kmq: 42,6
Superfi cie territoriale: Kmq. 20,70
Altitudine: 925 m. s.l.m.
Provincia: Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Calabre
Denominazione abitanti:Mongianesi
Municipio: VIA VITTORIO EMANUELE III Tel.
0963/311087
Sorge, immersa nel verde, alle pendici del Mon-
te Pecoraro. Fondata nel 1771, sul territorio di
Fabrizia, la sua origine è legata alla costruzione
delle Regie Ferriere, volute da Ferdinando IV di
Borbone per dare impulso alle attività industriali
del Regno di Napoli. Nel 1809 venne impianta-
ta la fabbrica d’armi ove veniva prodotto il fuci-
le modello “Mongiana”, in dotazione all’esercito
napoletano. Divenuto comune nel 1852, dovette
subire le pesanti conseguenze dell’unità d’Italia
che culminarono nella chiusura degli stabilimenti
siderurgici. Oggi è una caratteristica località im-
mersa tra i boschi e attraversata da ricchi corsi
d’acqua e sorgenti oligominerali in località San
Nicola, Ciaramida e Limi.
- 60 - - 61 -
prezioso ciborio cinquecentesco, pezzo supersti-
te del corredo parrocchiale della Chiesa distrutta
dal terremoto del 1783 ed alcune statue lignee
del sec. XVIII
Chiesa del Rosario, edifi cata nel corso del XIX
secolo, conserva una tela di Tommaso Martini raf-
fi gurante la della Madonna del Rosario
Centro Storico con le tipiche viuzze, i palazzotti
nobiliari e le caratteristiche maschere apotropai-
che.
Musei:
Museo della civiltà contadina e artigiana della Ca-
labria, ospitato nel secentesco Palazzo Amoroso.
Conserva circa 3000 pezzi tra cui un rarissimo
torchio ligneo, alcuni pesi di telaio del II secolo
a.c., oltre ad una preziosa collezione di costumi
tradizionali, provenienti da Tiriolo, San Nicola da
Crissa e Monterosso Calabro
Indirizzo:
Via Marconi, 82 - Monterosso Calabro (VV)
Telefono:
0963.326053
Accessibilità
Da lunedì a sabato dalle 10,00 alle 12,00 e dalle
17,00 alle 18,00
Biblioteche:
Biblioteca comunale contiene 2.395 volumi buo-
na parte dei quali interessano la storia locale e
della Calabria.
Indirizzo:
Via Marconi - Monterosso Calabro (VV)
Telefono:
0963.325002
Accessibilità
Da lunedi a venerdi dalle 9,00 alle 13,00
Manifestazioni e ricorrenze:
San Sebastiano - 20 gennaio
Maria SS. del Soccorso - prima domenica di lu-
glio
Maria SS. del Carmelo - 16 luglio
San Rocco - 16 agosto
SS. Crocifi sso - 14 settembre
Maria SS. del Rosario - prima domenica di otto-
bre
Fiere:
il 2 maggio; Giovedì, Venerdì, Sabato Domenica e
Lunedì precedente la prima Domenica di luglio.
Mercato:
ogni Martedì e Sabato.
Associazioni:
Pro Loco tel. 0963/326053)
Numeri Utili
FARMACIA
Via Milite Ignoto
Tel. 0963.325027
CARABINIERI
Via Regina Margherita - Tel. 0963.325003
GUARDIA MEDICA
Via Regina Margherita, 76
Tel. 0963.325557
Monterosso Calabro
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.042 (M 976, F 1.066)
Densità per Kmq: 112,4
Superfi cie territoriale: Kmq. 18,16
Altitudine: 270 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Calabre
Denominazione abitanti: Monterossini
Municipio: Via G. Marconi, 42 Tel. 0963/325002
Sorge alle pendici del monte Coppari da dove
domina il bacino artifi ciale dell’oasi naturalistica
del ago Angitola. Presenta la caratteristica costru-
zione a gradinate, con viuzze strette e scalette
esterne. Di origine incerta, lo si fa risalire a un
vecchio maniero costruito in posizione strategica
per consentire avvistamenti a lunga distanza. Fu
casale della Baronia di Castelmonardo e nel se-
condo decennio del XVI sec. passò ai Pignatelli di
Monteleone. Le località Brigante-Parrera-Barone
sono ricche di sorgenti d’acqua oligo-minerale.
Da Visitare:
Chiesa di Maria del SS. Soccorso custodisce un
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monumenti principali di Nardodipace. Costruita
dopo la tragica alluvione del 1955 , ospita impor-
tanti opere in ceramica di Andrea Cascella.
Chiesa della Madonna della Natività Costruita alla
fi ne del diciottesimo secolo, nella frazione Vec-
chio Abitato, presenta elementi di chiara ispira-
zione barocca, custodisce le statue di Santa Lucia
e di San Rocco, oltre ad un complesso marmoreo
della Madonna della Natività.
Chiesa della Madonna dei Poveri, frazione di Ra-
gonà. Sulla facciata, è collocato un portale ligneo
sormontato da una fi nestra in vetro policromo.
L’altare ospita la statua di Maria SS. dei Poveri. Cu-
stodisce le statue della Sacra Famiglia e di Santa
Lucia.
Monoliti, situati in località “sambuco”, di incerta
origine antropica, potrebbero risalire al V-III mil-
lennio A. C.. Il complesso articolato in due siti che
sorgono a breve distanza è costituito da strutture
megalitiche di rilevanti dimensioni. La prima delle
due strutture é alta circa 10 metri con una base
di 20, la seconda, ha un’altezza di 4 metri ed una
base di 6.
Manifestazioni e ricorrenze:
Festa di Maria Bambina, l’ultima domenica di lu-
glio;
Festa di San Rocco, Il 16 agosto
Festa della Madonna della Montagna seconda do-
menica di agosto;
Festa della Natività, 8 settembre;
Festa della Madonna dei Poveri, terza domenica
di settembre;
Festa di San Teodoro, prima domenica di novembre
Numeri utili:
GUARDIA MEDICA - Via Roma
Tel. 0963.313135
A.S.L. - Via Case Sparse (Cassari)
Tel. 0963.314901
A.S.L. - Piazza Municipio - Tel. 0963.313135
FARMACIA - Via Cavalieri, 1 - Tel. 0963.3
CARABINIERI: Piazza Municipio, 5
Tel. 0963.31200113131
NardodipaceDATI SULLA CITTA’
Popolazione: 1.477 (M 749, F 728)
Densità per Kmq: 45,1
Superfi cie territoriale: Kmq. 32,75
Altitudine: 1086 m. s.l.m.
Provincia: Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Calabresi
Denominazione abitanti: Nardodipacesi o Nardo-
pacesi
Municipio PIAZZA MUNICIPIO
Tel. 0963 - 313092 [email protected]
Sorge sul versante ionico delle Serre a 1.086 me-
tri sul livello del mare, presenta un’articolazione
comunale strutturata in frazioni: Nardodipace -
Capoluogo, Cassari, Vecchio abitato, Santo Todaro,
Ragonà. In origine luogo di sosta per i pastori du-
rante la transumanza, venne lentamente popolato
fi no al 1783 allorquando il devastante terremoto
indusse molti abitanti di Fabrizia a trovarvi rifugio.
Divenuto popolosa frazione di Fabrizia, nel 1901
venne elevato a comune autonomo.
Da Visitare:
Chiesa Madre della Natività rappresenta uno dei
- 64 - - 65 -
dal fi ume Napeo, oggi Angitola, per altri dalla sua po-
sizione sul ciglio, in dialetto “pizzu”, di una rupe. Nel
1480, sulle originarie fortifi cazioni venne edifi cato il
castello ove, nel 1815, venne fucilato l’ex re di Napoli,
Gioacchino Murat. Tra le produzioni di assoluto rilievo
una menzione particolare la merita il tartufo gelato
Da Visitare:
Cattedrale di San Giorgio, aperta al culto nel 1632,
vi vennero tumulate le ossa di Murat. Al suo interno
conserva una statua marmorea della Madonna del
Popolo, opera cinquecentesca della scuola del Gagini;
un San Francesco d’Assisi, scultura in marmo della
stessa scuola, un Antonio di Padova, in marmo bian-
co di Carrara, ascrivibile a scuola siciliana gaginesca del
‘500; una S. Caterina d’Alessandria, scultura in marmo
cinquecentesca, un crocifi sso ligneo, tradizionalmente
detto “Il Padre della Rocca” proveniente da Rocca An-
gitola, città distrutta dal terremoto del 1614. Pregevole
la Cappella Reale, fatta costruire da Ferdinando II di
Borbone nel 1832.
La chiesetta di Piedigrotta, interamente scavata nel tufo
di una grotta naturale presso la scogliera di Piedigrotta,
presenta le caratteristiche sculture ricavate dal tufo.
Chiesa di San Sebastiano, fondata intorno al XVI se-
colo conserva statue che riproducono scene della Via
Crucis.
Chiesa di San Francesco di Paola e Convento dei Mini-
mi, edifi cati nella seconda metà del XVI secolo custo-
discono statue lignee di scuola napoletana.
Chiesa delle Grazie sotto unico tetto e unica facciata
con quella del Purgatorio, solo esempio del genere in
Calabria, fondata nel 1651, nota come chiesa dei Morti,
nel suo sottosuolo, furono rinvenute numerose nicchie
con vaso su cui pendevano, appesi a gancio, numerosi
scheletri.
Chiesetta della Madonna della Neve.
Centro storico Con le tipiche viuzze delle cittadine
marinare.
Manifestazioni e ricorrenze:
- 23 aprile in onore del Patrono, San Giorgio;
- ultime due domeniche di maggio San Francesco di
Paola;
- 8 settembre Madonna delle Grazie,
- I luglio festival del mare, con spettacoli, intrattenimen-
ti e degustazioni della gastronomia locale;
Fiera: 1° novembre.
Museo Provinciale Murattiano: Sorto nel 2003 all’in-
terno dell’omonimo castello, ospita una sezione numi-
smatica , una archivistica con una Biblioteca Tematica
Murattiana e Napoleonica, stampe e piante del Castel-
lo, copie e riproduzioni di cimeli murattiani, una mostra
permanente di manichini in costume che ricostruisco-
no gli ultimi momenti di vita di Murat, dalla prigionia,
alla fucilazione.
Pizzo (Vibo Valentia)
Castello Murat Piazza B. Mugolino
Tel. - Fax 0963.532523
E-mail: [email protected]
Accessibilità:
9.00-13.00 e 15.00-19.00 tutti i giorni; nei giorni pre-
festivi e festivi anche di sera e in estate fi no a tarda
notte. Ingresso 2,00 intero 1,00 ridotto, gratuito per
bambini fi no a 6 anni, anziani e residenti.
Museo del Mare
Il Museo del Mare è diviso in due sezioni: la prima
raccoglie vari utensili per la costruzione delle barche,
nonché attrezzi per la pesca; la seconda è dedicata
ospita 100.000 conchiglie provenienti da tutti i mari del
mondo, spugne, madrepore, crostacei, scheletri di ceta-
cei e alcuni squali imbalsamati, di particolare interesse i
clypeaster di un milione di anni fa.
Gastronomia: la “frosa”, frittata ripiena di salame, “zzi-
Pizzo Calabro
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 8.596 (M 4.263, F 4.333)
Densità per Kmq: 384,8
Densità per Kmq: 22,34
Superfi cie territoriale: Kmq. 44
Altitudine: 749 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Denominazione abitanti: pizzitani o napitini
Municipio: VIA NAZIONALE T el. 0963 - 534289
Sorge sul costone di una roccia di tufo a strapiombo
sul mare. Secondo la tradizione, venne edifi cata sulle
rovine della colonia Focese di Napitia. Distrutta da un
attacco saraceno, sarebbe stata ricostruita dai supersti-
ti agli inizi del X secolo. Nel 1363 alcuni monaci basiliani
costruirono nella zona un monastero, mentre raccogli-
tori di corallo, provenienti da Amalfi , vi edifi carono la
chiesa delle Grazie, poi divenuta chiesa del Carmelo.
Sotto gli Angioni divenne un importante avamposto
contro le scorribande saracene. Opinioni discordi per-
mangono sull’origine del nome: per alcuni deriverebbe
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saracene, che vollero conservare nel toponimo
la testimonianza della loro origine. L prime no-
tizie documentate risalgono al 1316, anno in cui
in un registro viene segnalata la presenza di una
ferriera. Nel 1601 Girolamo Marafi oti nel suo li-
bro sulla descrizione della Calabria indica Pizzoni
come “luogo dove per la comodità dell’acqua si
fa la carta”. Feudo dei Carafa appartenente alla
baronia di Vallelonga passò successivamente al
convento dei Domenicani di Soriano, divenendo
comune nel 1799.
Da Vedere:
“Fontana della Sirena” opera in pietra realizzata
da Giuseppe Drago nel 1840.
Chiesa di San Nicola, “La consegna delle chiavi”
dipinto settecentesco ad olio di scuola napole-
tana.
Chiesa di San Francesco, quattrocentesca croce
astile in lamine d’argento.
Chiesa della Madonna delle Grazie, statua in le-
gno da taluni attribuita al Gaggini, ma con ogni
probabilità opera settecentesca del napoletano
Mancini.
Manifestazioni e Ricorrenze:
Madonna delle grazie seconda domenica di luglio
San Francesco seconda domenica di Agosto;
Madonna del Rosario ultima domenica di ottobre,
con la tradizionale “gara del gallo” e dell’”uva”.
San Nicola di Bari il 6 dicembre
- Fiera 2 luglio
- Mercato: martedì
- Sagra della Castagna nel mese di ottobre
- Allestimento presepi rionali nel mese di dicem-
bre
Biblioteche:
Biblioteca comunale , gestita dalla Pro Loco con-
tiene 1.800 libri
presso Scuola Media Pizzoni
Accessibilità lunedì, mercoledì e venerdì
Dalle ore 17,00 alle ore 19,00
Numeri Utili:
FARMACIA
Via T. Campanella
Tel. 0963/358131
GUARDIA MEDICA
0963/358688
ringuli” e ricotta; il Tartufo gelato
Numeri utili:
A.S.L. N.8 - Via Nazionale, 1 - Tel. 0963.476111
CARABINIERI (Stazione) - Ctr. S. Antonio
Tel. 0963.534466
GUARDIA MEDICA - (Notturna e festiva)
Tel. 0963.534012
POLIZIA MUNICIPALE - Tel. 0963.534286
FARMACIA - Via G. Garibaldi - Tel. 0963.531148
FARMACIA- Via Nazionale, 10 - Tel. 0963.531110
FARMACIA - Via Nazionale, 59
Tel. 0963.531579 / 533228
Pizzoni
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 1340
Densità per Kmq: 57,7
Superfi cie territoriale: Kmq 23,23
Altitudine: 280 m. s.l.m
Distanza da Vibo Valentia: 22
Denominazione abitanti: Pizzonesi
Municipio: Via Indipendenza
Tel. 0963/358087
“Sta situato detto Casale in un poco di Valle sot-
to la montagna, esposta Mezzogiorno, e parte a
levante, godendo poco del Ponente per la monta-
gna che l’occupa”. Così ne descriveva la posizione
geografi ca Antonio Tango alla fi ne del XXII secolo.
Situato sul versante tirrenico dell’altopiano0 delle
Serre, fu fondato, con ogni probabilità, da genti
fuggite da pizzo Calabro, a causa delle incursioni
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to del 1783, ricostruito in quattro frazioni: Cellìa,
Menniti, Poliolo, Trecroci che, assieme alle con-
trade di Lia, Faldella, e Piano Bosco, costituiscono
l’agglomerato urbano. Suggestiva e selvaggia la
faggeta del bosco Montagna. In contrada Camarda
vi è una sorgente di acqua oligominerale
Da visitare:
Chiesa dell’Immacolata (1605),
Palazzo Amoroso (1784-1818)
Santa Croce miracolosa.
Manifestazioni e Ricorrenze:
Agosto Festa della Madonna del Buon consiglio
Settembre Festa della Madonna di Loreto
Fiera: Venerdì e Sabato precedente la quarta Do-
menica di settembre.
Mercato settimanale: Martedì.
Associazioni: Pro Loco: 0963.321000
Numeri utili:
Guardia Medica: 0963.321157
FARMACIA: Via Provinciale Tel. 0963.321134
San Sostene
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 1.114 (M 517, F 597)
Densità per Kmq: 34,9
Superfi cie territoriale: Kmq. 31,92
Altitudine: 470 m. s.l.m.
Provincia: Catanzaro
Comunità montana: Versante Jonico
Municipio: V. MARCONI 2 Tel. 0967 - 533254
Sorge sul versante orientale delle Serre, su un ri-
piano alla sinistra della media valle della fi umara
Alaca. Le origini vanno fatte risalire alle continue
incursioni saracene che, intorno al XVI secolo,
costrinsero gli abitanti della costa a cercare un
rifugio meno pericoloso. La prima denominazio-
ne fu Sansoste di Satriano, di cui era casale. Come
Polia
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 1.317 (M 639, F 678)
Densità per Kmq: 41,4
Superfi cie territoriale: Kmq. 31,78
Altitudine: 420 m. s.l.m.
Provincia: Vibo Valentia
Comunità Montana delle Serre Calabre
Denominazione abitanti:Poliesi
Municipio: P. DOTTORI PIZZONIA Tel.
0963/321091 - Fax 0963/321167
Sorge sul versante tirrenico delle Serre; di origine
greca, secondo alcuni il toponimo deriverebbe da
polìs, per altri dal greco Polieno che giunto presso
l’odierna frazione Trecroci vi si sarebbe stabilito
dandole il nome.
Casale di Filadelfi a, venne distrutto dal terremo-
- 72 - - 73 -
contea di Badolato divenne possedimento dei
Conclubet, che la tennero fi no al 1487 quando,
a causa della partecipazione alla “Congiura dei
Baroni”, vennero privati dei loro possedimenti.
Diverse casate si successero fi no a1685 quando
passò ai Marzano che vi edifi carono un castello,
andato distrutto con il terremoto del 1783. Nel
1799 divenne feudo dei Di Francia che lo tennero
fi no al 1807.
Acque particolarmente apprezzate sono quelle
che sgorgano in località fonte dello “scarparo
Da visitare:
Chiesa di Santa Caterina edifi cata nel corso del
settecento su una preesistente cappella dell’XI
secolo; presenta una facciata con un timpano
triangolare, al cui centro è ricavata una nicchia
che ospita una statua marmorea di Santa Cateri-
na. Interessante l’altare di san Francesco con un
pregevole dipinto ad olio raffi gurante S.Caterina
opera del pittore Luigi Beltrone.
Chiesa del Rosario inizialmente vocata a San Do-
menico era annessa ad un convento chiuso nel
1652. Al suo interno sull’altare maggiore, è pos-
sibile ammirare una pala secentesca che rappre-
senta San Domenico di Guzman e Santa Teresa
D’Avila.
Chiesa dell’Immacolata Concezione edifi cata nel
XVIII secolo, un tempo annessa al castello dei feu-
datari, custodisce due tele ad olio raffi gurante la
Madonna delle Grazie e dell’Immacolata.
Chiesa Matrice dedicata a S.Maria Assunta pre-
senta un prezioso altare settecentesco in marmo
policromo opera di maestri serresi divenuto oggi
monumento nazionale.
Manifestazioni e ricorrenze:
festa di Santa Caterina, seconda domenica di lu-
glio ed il 25 novembre.
festa della Madonna della Neve, prima domenica
di agosto;
festa di S. Gabriele Arcangelo, seconda domenica
di agosto;
festa di S. Rocco; 16 agosto;
festa del SS Rosario, prima domenica di ottobre
Numeri utili:
Guardia Medica tel. 0967-84307/85010
Carabinieri tel. 0967-783024
Associazioni:
Associazione “S.Caterina Paese Village”
S.Caterina dello Ionio (CZ)
Via Corrado Alvaro s.n.c. - Tel. 096783320
tale appartenne ai Borgia, e quindi ai genovesi Ra-
vaschieri che lo tennero dal 1609 al 1806. Subì
gravi danni in seguito al devastante terremoto del
1783. Venne elevato a Comune nel 1811.
Da visitare:
Chiesa Parrocchiale intitolata a Santa Maria del
Monte Pignatelli dove è custodita una tela set-
tecentesca.
Castello del quale rimangono pochi resti.
Manifestazioni e ricorrenze:
16 agosto S. Rocco (Patrono).
Fiere: Domenica successiva al 16 agosto
Santa Caterina sullo Jonio
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.277 (M 1.110, F 1.167)
Densità per Kmq: 55,2
Superfi cie territoriale: Kmq 41,25
Altitudine: 459 m. s.l.m.
Provincia: Catanzaro
Comunità montana: Versante Jonico
Denominazione abitanti: caterisani
Municipio: VIA ROMA Tel. 0967 - 84306
Posta all’estremità meridionale del golfo di Squil-
lace, sul versante jonico delle Serre, fu edifi cata
a partire dal X secolo, in seguito alle devastanti
incursione Saracene del 986, che indussero nu-
merose comunità rivierasche a cercare rifugio in
collina. Sorta come villaggio fortifi cato fu dotato
di 4 porte d’accesso di cui oggi ne rimane so-
lamente una, la “Porta dell’Acqua”. Entrata nella
- 74 - - 75 -
Sainaro che si trova in prossimità della foce del-
l’Ancinale. Con l’arrivo dei Normanni Satriano
passo agli Altavilla i cui discendenti la tennero per
cinque secoli facendola diventare principato con
giurisdizione sui casali di Davoli, San Sostene e
Cardinale. Fu possedimento dei Ravaschieri Fie-
schi e dei Filangieri.
Le Chiese: Chiesa Santa Maria d’Altavilla origina-
rio edifi cio di culto di rito greco-bizantino, ven-
ne riconsacrato al rito latino durante il periodo
normanno assumendo il nome in onore al Conte
Ruggiero di Altavilla. Rimaneggiata con interventi
successivi venne ricostruita dopo il terremoto
del 1783. In seguito al bombardamento america-
no del luglio 1943 andarono perdute molte delle
opere pittoriche, alcune delle quali appartenenti
a Mattia Preti.
Manifestazioni e ricorrenze:
Festa dei SS Medici Cosma e Damiano, 26 e 27
settembre;
San Teodoro, festa patronale 9 novembre.
Fiere: 26 e 27 Settembre
Serra San Bruno
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 7.093 (M 3.559, F 3.534)
Densità per Kmq: 179,2
Superfi cie territoriale: Kmq. 39,58
Altitudine: 790 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Calabre
Denominazione abitanti: serresi
Municipio: PIAZZA C. TUCCI Tel. 09637794
Web: http://www.comune.serrasanbruno.vv.it
Sito alle pendici dei Monte Pecoraio, nella valle
dell’ Ancinale, alla medesima distanza, 42 Km, dal-
lo Ionio e dal Tirreno, può essere considerato il
capoluogo di tutta la regione delle Serre ed uno
dei punti di maggiore interesse della Calabria.
Satriano
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 3.061 (M 1.470, F 1.591)
Densità per Kmq: 139,0
Superfi cie territoriale: Kmq. 22,02
Altitudine: 293 m. s.l.m.
Provincia: Catanzaro
Comunità Montana: Versante Jonico
Denominazione abitanti: Satrianesi
Municipio: VIA MARCONI, 5 Tel. 0967/543018
Sorge sul versante jonico delle Serre tra le valli
dell’Ancinale e dell’Ancinalesca. Di origine incerta,
secondo alcuni nacque dalla confl uenza dei coloni
greci, che abbandonata l’antica Cecino, tra il VII
e l’VIII, a causa della distruzione araba, si rifugia-
rono in un sito meglio difendibile. A supporto di
tale tesi lo stesso nome deriverebbe dalla località
- 76 - - 77 -
a tutto tondo proveniente dalla vecchia certosa.
A sinistra, di fronte alla sagrestia, la balaustra del-
l’organo, in marmo traforato, impreziosito dagli
stemmi certosini capolavoro secentesco di ori-
gine certosina. Il pavimento marmoreo, montato
nel 1835 dopo essere stato rimosso dalla chiesa
conventuale della Certosa, dove era giunto da
Roma nel 1564.
La Chiesa dell’Assunta di fondazione medievale è
il primo edifi cio sacro eretto nel centro abitato.
La struttura attuale risale al 1794. Caratterizza-
ta dalla tipica facciata in granito locale, presenta
l’interno a navata unica decorato da pregevoli
stucchi ottocenteschi in parte eseguiti su disegno
dell’architetto Giuseppe Maria Pisani. Interessan-
te il dipinto collocato sulla volta, raffi gurante l’As-
sunzione della Vergine, opera del serrese Venanzio
Pisani. Sull’altare è conservata una scultura raffi -
gurante Maria SS. Assunta, attribuita ad Antonio
Scrivo.
Chiese della Assunta di Spinetto; sorta in seguito
al terremoto del 1783 presenta un interno a tre
navate, ove sono collocate pregevoli sculture in
legno opera di artisti locali. Oltre alla statua di
Maria SS. Assunta opera settecentesca di scuola
napoletana, custodisce un San Rocco realizzato
nella bottega Scrivo, un San Francesco di Paola
opera ottocentesca di Raffaele Regio ed un San
Giuseppe eseguito da Antonio Scrivo. Di pregevo-
le fattura l’altare maggiore opera in legno dipinta
in fi nto marmo, del serrese Raffaele De France-
sco.
Chiesetta di San Gerolamo edifi cata nella secon-
da meta del XIX secolo utilizzando elementi pro-
venienti della chiesa di San Lorenzo, distrutta dal
terremoto del 1783. Sorge nell’omonimo rione, al
suo interno sono custodite due tele raffi guranti
San Gregorio e San Bonaventura, opera del pitto-
re serrese Federico Bosco.
Chiesetta di San Rocco Edifi cata alla fi ne dell’800
sulle rovine di una cappella preesistente, custodi-
sce una statua lignea, opera del serrese Antonio
Scrivo ed una tela raffi gurante San Giuda Taddeo,
opera del pittore serrese Venanzio Pisani.
Centro storico impreziosito da molti portali in
pietra, loggette e ringhiere in ferro battuto opera
e frutto di un’antica tradizione artistica.
La Certosa
Il punto di maggiore richiamo è la Certosa, primo
Convento Certosino in Italia e il secondo di tutto
l’Ordine, che sorge in un pittoresco bosco alla
periferia di Serra San Bruno. Si tratta di un vasto
complesso fondato tra il 1090 e il 1101 da Bruno-
ne di Colonia, fondatore dell’Ordine Certosino
e della Grande Chartreuse vicino a Grenoble.
Originariamente di stile gotico, alla fi ne del ‘500
fu rimaneggiata su probabile progetto del Palladio,
successivi restauri furono portati avanti nei secoli
XVI – XVIII. Distrutta dal terribile terremoto del
1783, fu riedifi cata alla fi ne dell’ ‘800. Dell’origina-
rio complesso rimangono resti della quattrocen-
tesca cinta muraria, ruderi della grandiosa facciata
rinascimentale della chiesa; gran parte dell’ordine
inferiore, del secentesco Chiostro; la secentesca
fontana barocca e il vecchio cimitero dei Certosi-
ni. La nuova Certosa, costruita tra la fi ne del XIX
secolo e gli inizi del XX secolo, rimanda al gotico
francese. All’interno si trovano statue marmoree
ottocentesche, un busto reliquario argenteo del
1520 raffi gurante San Brunone di scuola napole-
tana, un pregevole dipinto del ‘600 di San France-
sco di Paola attribuito a Luca Giordano, candela-
bri bronzei, di bottega francese del ‘600.
Deve la propria origine a Brunone di Colonia
che, giuntovi nel 1091, edifi cò il proprio eremo su
terreni donatigli dal conte Ruggero il Normanno.
Fino al 1765 fece parte del feudo della Certosa.
Le origini dell’abitato risultano alquanto incerte
taluni ipotizzano che il primo insediamento ur-
bano sviluppatosi all’ombra della Certosa vada
ricercato nella donazione fatta a San Bruno dal
Conte Ruggero di circa duecento congiurati. Per
altri ed è l’ipotesi più probabile, sarebbe nato
come fi liazione della vicina Spadola, abitata prima
della venuta di S. Bruno. La terza ipotesi lo vuole
sorto dagli abitanti di tre villaggi Roseto, Sant’An-
drea e Vingi, andati distrutti per cause non pre-
cisate. Il toponimo che rimanda alla presenza di
alcune segherie venne completato nel 1863 con
l’aggiunta di San Bruno. In passato fu centro parti-
colarmente noto per la presenza del ricco ed ap-
prezzato artigianato legato soprattutto alla pro-
duzione degli scalpellini, dei fabbri e degli ebanisti.
Tra le produzioni di assoluto interesse sopravvive
ancora oggi la millenari arte dei carbonai, con gli
spettacolari “scarazzi” che permettono, median-
te un lento e antico processo la trasformazione
del legno in carbone. Tra i cittadini illustri Mastro
Bruno Pelaggi, poeta Scalpellino e Bruno Chimirri
apprezzato ministro della Destra storica.
Da visitare:
Chiesa Matrice edifi cata 1795, su progetto dal-
l’architetto serrese Biagio Scaramuzzino, presenta
una facciata in granito opera di scalpellini locali. La
struttura interna a tre navate con pavimentazione
marmorea presenta importanti opere d’arte. I lati
della navata centrale sono arricchiti da quattro
statue in marmo bianco, S. Stefano, S. Bruno, la
Madonna e S. Giovanni Battista, opere del Muller,
provenienti dalla vecchia Certosa, distrutta dal
terremoto del 1783. Dal punto di vista artistico
particolare rilievo rivestono i bassorilievi che si
trovano alla base delle statue. Al centro della na-
vata è ubicato il Pergamo, opera catalogata fra i
monumenti nazionali d’Italia, realizzato in sottili
foglie di legno. Nella navata sinistra si trova una
statua lignea raffi gurante San Giuseppe opera ot-
tocentesca del serrese Vincenzo Zaffi no. Nella na-
vata di destra un San Francesco d’Assisi ed un San
Biagio, opere Lucchesi del settecento. Di scuola
napoletana è la cinquecentesca Santissima Trinità,
opera pittorica ad olio su tela; bella anche la tela
tardo-rinascimentale “Il martirio di Santo Stefa-
no”. Interessanti la statua lignea raffi gurante un
Cristo crocefi sso realizzata da Antonio Scrivo.
Chiesa dell’Addolorata (1721), realizzata in gra-
nito locale dal capomastro Vincenzo Salerno, su
progetto dell’architetto serrese Biagio Scara-
muzzino, è uno dei capolavori del tardo barocco
calabrese. Con la particolare facciata a pianta se-
miellittica, rappresenta un vero e proprio gioiel-
lo architettonico. L’interno, mononavato a croce
latina, presenta diversi elementi proventi dalla
certosa distrutta dal terremoto del 1783. L’ altare
maggiore con Ciborio in marmi policromi e bron-
zo, disegnato nel 1631 dal Fanzago per la vecchia
Certosa è stato adattato alle piccole dimensioni
della chiesa dagli abili architetti serresi Domeni-
co Barillari di Vincenzo e Domenico Barillari di
Gaetano. Nella navata vi sono quattro medaglioni
marmorei secenteschi con sculture a basso rilie-
vo, provenienti anch’essi dalla vecchia Certosa.
Nella stanzetta, detta di Santa Lucia, sono con-
servate tre statue lignee delle quali, una raffi gura
Sant’Anna, opera di Raffaele Vinci, una Santa Lu-
cia opera di Vincenzo Zaffi no ed un secentesco
Crocefi sso ligneo alto quasi due metri scolpito
- 78 - - 79 -
Tel. 0963.70724
OSPEDALE
Via Nazionale
Tel. 0963.71354
GUARDIA MEDICA
C/o Ospedale
Via Nazionale
Tel. 0963.71354
CARABINIERI
V.le Certosa
Tel. 0963.71001
CORPO FORESTALE DELLO
STATO
Comando Stazione 207
Corso Umberto I
Tel. 0963.71036
POLIZIA
Via A. scrivo
Tel. 0963.779111
SimbarioDATI SULLA CITTA’
Popolazione 1.082 (M 511, F
571)
Densità per Kmq: 56,2
Superfi cie territoriale: Kmq. 19,25
Altitudine 766 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Cala-
bre
Denominazione abitanti: Simbariani
Municipio: P.zza Municipio 0963.74045
Situato nell’alta valle del fi ume Ancinale, fu in ori-
gine feudo di Emanuele Caraffa, fi glio naturale del
Duca di Nocera, il quale vi allevava un congruo
numero di armenti. Si suppone, che i guardiani di
tali armenti fossero nativi del villaggio di Simma-
ri ed una volta stabilitisi nel nuovo sito abbiano
deciso di chiamarlo Simmario e quindi Simbario.
A poco più di un chilometro dalla Certosa in
un suggestivo paesaggio dominato dal verde del
bosco sorge il laghetto nelle cui acque secondo
la tradizione San Bruno si recava in penitenza. Al
centro, è infatti, collocata una statua del Santo in-
ginocchiato.
Chiesa di Santa Maria dell’Eremo (o del Bosco), vi
si giunge seguendo la splendida scalinata posta alla
sommità del laghetto e realizzata nel 1951 su pro-
getto di Giuseppe Maria Pisani. Edifi cata nel 1094
nel luogo dove dimorò e morì San Bruno, ven-
ne ricostruita in seguito al terremoto del 1783.
Sull’altare, vi è una pregevole Madonna lignea del
XIX secolo, nel coro un dipinto ottocentesco raf-
fi gurante San Bruno copia della tardo-cinquecen-
tesca tela conservata nella chiesa dell’Assunta a
Terravecchia. Al suo interno sono custoditi i resti
visibili dei primi monaci che insieme a Brunone
fondarono l’eremo.
Dormitorio tempio dove sono visibili i segni del
terribile evento tellurico del 1783 è edifi cato
sul luogo dove San Bruno dormiva e fu sepolto.
Al suo interno è presente una piccola spelonca
con una statua marmorea raffi gurante San Bruno,
opera di Stefano Pisani (1750-1843).
Alla base, è situata l’ incavatura, nella roccia in cui
fu sepolto il Santo.
Attività artigianali:
Produzione carbone vegetale con relativi “scaraz-
zi”
Presso: Carbon Sud Loc. Lo spuntone tel
0963/71902 cell. 3299867648
www.carbonsud.com e-mail: carbonsud@car-
bonsud.com
Feste: in onore del Patrono, San Bruno, il Lunedì
di Pentecoste
14-15 agosto Maria SS Assunta in cielo
Terza domenica di settembre Maria SS. Dell’Ad-
dolorata
Terza domenica di Ottobre San Gerolamo
Fiere: Ferragosto il 14-15 agosto;
Tutti i Santi il 1° novembre;
Santo Stefano il 26 dicembre.
Museo della Certosa
Ubicato all’interno della Certosa conta circa 20
ambienti e si sviluppa su un unico piano per circa
1200 metri quadrati.
Il museo è articolato come itinerario spirituale
e storico sulla presenza dell’ordine certosino in
Calabria. Si tratta di una visita guidata con pannelli
didattici, foto, ricostruzioni di ambienti, una sala
audiovisivi. Tra i pezzi di maggior pregio vanno an-
noverati alcuni quadri del XVI e XVII secolo, una
varia processuale del XVII secolo ed una statua in
steatite raffi gurante S. Stefano.
Accessibilità: Tutto l’anno con i seguenti orari;
Aprile / Settembre: 9.00/13.00 – 15.00/20.00
Ottobre/Marzo: 9.30/13.00 – 15.00/18.00.
Numeri utili:
COMUNITA’ MONTANA DELLE SERRE
Via Via G. Matteotti Tel. 0963.0750
FARMACIA
Cordo Umberto I, 241
Tel. 0963.71024
FARMACIA
Via Asilo Infantile, 10
- 80 - - 81 -
uno dei quali avrebbe fondato Sorianello, mentre
l’altro avrebbe dato origine a Soriano. I toponi-
mi deriverebbe infatti dal latino Syrianum. Non
a caso fi no al 1923 Sorianello era conosciuto
come Soriano Superiore. La scelta del sito è di
natura chiaramente difensiva, come dimostra an-
che la poderosa cinta muraria ed il castello di cui
permangono pochi ma signifi cativi resti. Casale di
Soriano, appartenne ai Carafa di Nocera e, poi, al
Monastero di San Domenico, fu elevato a comune
nel 1811.
Da visitare:
Resti del castello Medievale, distrutto dal terre-
moto del 1783;
- Chiesa di Santa Maria del Soccorso arricchita
da un altare barocco in marmi policromi
- Chiesa si San Giovanni Battista che custodisce
un Crocifi sso ligneo opera cinquecentesca attri-
buita al Muller.
Suggestivo il centro storico per la particolare
struttura urbanistica con le case che a prima vista
sembrano collocate una sull’altra dando origine
ad una singolare forma piramidale. Suggestive le
innumerevoli viuzze che si dipanano nel centro
storico in un continuo dedalo costituito da piccoli
tunnel sormontati dalle abitazioni soprastanti. Dal
punto di vista economico rilevate la produzione
di olio di oliva e le attività agrosilvopastorali
Manifestazioni e ricorrenze:
6 dicembre San Nicola da Bari (Santo Patrono)
Fiera: il 1° maggio.
Musei:
Museo della civiltà contadina istituito nel 1995 ha
come appendice “la valle dei mulini”che rappre-
senta un interessante percorso storico antropo-
logico su particolari aspetti della vita contadina
Accessibilità: su richiesta.
Indirizzo:
Via Michele Bianchi - Sorianello (VV)
Telefono: 0963.351186
Numeri Utili:
FARMACIA - Via V. Emanuele, 9
Tel. 0963.351622
GUARDIA MEDICA
Notturna e Festiva
Tel. 0963.358688
Alla morte del duca il feudo venne devoluto al Re
Filippo IV che lo cedette al convento domenicano
di Soriano Calabro. Distrutto quasi totalmente dal
terremoto del 1783 fu lentamente ricostruito.
Da Visitare:
La Chiesa Parrocchiale, danneggiata dal sisma del
1783, è stata ricostruita mantenendo la struttura
di chiara ispirazione settecentesca.
Manifestazioni e ricorrenze:
Festa in onore del Patrono San Rocco, la seconda
Domenica di settembre.
Numeri Utili:
FARMACIA - Via G:B: Ceraso, 7 - Tel. 0963.74295
Sorianello
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 1.589 (M 787, F 802)
Densità per Kmq: 163,5
Superfi cie territoriale: Kmq. 9,72
Altitudine: 450 m. s.l.m.
Provincia: Vibo Valentia
Comunità montana: Alto Mesima
Denominazione abitanti: Sorianellesi
Municipio:Via Michele Bianchi Tel. 0963/351186
Di origini incerte pare rimandi ad un insedia-
mento gotico. La leggenda lo fa risalire al 61 a.C.
allorquando due fratelli provenienti dalla Siria l’
- 82 - - 83 -
ed al sicuro il colle. Nel 1806, Giocchino Murat,
emanò l’ordine col quale, venne soppressa anche
la “Prelatura Nullius” della Certosa di Serra. Con
tale atto Spadola divenne Università e fu annessa
alla Diocesi di Gerace. Solamente nel 1852 la dio-
cesi di Squillace vinse la causa di rivendicazione
contro Gerace.
Da visitare: Chiesa di San Nicola da Bari che ospi-
ta interessanti opere d’arte;
Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, dalla faccia-
ta elegante e curvilinea di forme barocche sette-
centesche.
Manifestazioni e ricorrenze: in onore del Patrono,
San Nicola da Bari, la prima Domenica di agosto e
la prima domenica di dicembre
Festa: in onore di Maria SS dell’Addolorata l’ulti-
ma domenica di Agosto
In località Fontanella, San Nicola, Fonte Vecchia e
Talau vi sono sorgenti di acqua oligo-minerale.
Associazioni
Pro Loco: Via Conte Ruggero Presidente: D. A.
Tassone
Numeri Utili: GUARDIA MEDICA: 0963.74776
StiloDATI SULLA CITTA’
Popolazione: 2.813 (M 1.426, F 1.387)
Densità per Kmq: 35,8
Superfi cie territoriale: Kmq. 78,58
Altitudine: 400 m. s.l.m.
Provincia: Reggio Calabria
Comunità montana: Stillaro Allaro
Denominazione abitanti: stilidi o stilesi
Municipio: P.ZA S. GIOVANNI THERISTY Tel
0964 - 775034
Sorge ai piedi del monte Consolino sul versan-
te ionico delle Serre. L’origine sembra rimandare
alla colonia greca di Kaulon, i cui discendenti in
seguito alle incursioni saracene avrebbero cerca-
to riparo in un luogo meno aleatorio. Il toponimo
deriverebbe dal greco stylos, colonna. Tra il X e
l’XI secolo l’arrivo nella vallata dello Stilaro dei
monaci bizantini diede nuovo impulso al legame
con il mondo greco.
La prima notizia certa risale al 982, quando i Bi-
zantini alleatisi con gli Arabi sconfi ssero, presso
lo Stilaro, Ottone II di Sassonia. Con l’arrivo dei
Normanni nel 1072, il paese venne arricchito con
la costruzione del Duomo e del Castello. Sotto i
Spadola
DATI SULLA CITTA’
Popolazione: 853
Superfi cie territoriale: Kmq. 9,85
Altitudine: 754 m. s.l.m.
Provincia Vibo Valentia
Comunità montana: Serre Calabre
Municipio: P.zza Bruno Ionadi, 1 Tel. 0963/74007
Sorge al centro di un’ampia conca montana
presso la sponda sinistra del fi ume Ancinale. Di
antichissima ed incerta origine, come attesta il
primo documento storico che parla di Spadola
e che risale al 1093, fu donato in feudo da Rug-
gero il Normanno al monastero di Santo Stefano
del Bosco. La fondazione va fatta risalire ai coloni
greci, che sulla sommità della collina, che ancora
oggi ospita i due edifi ci di culto, elevarono un’ara
dedicata alla dea Minerva. Il toponimo, anch’esso
di origine incerta, secondo taluni deriverebbe dal
latino “ex palude” poichè il fi ume Ancinale, sfo-
ciando nella vallata che ospita l’abitato, andava
a infrangersi contro Colle Minerva, aggirandolo
quasi completamente; la corrente smorzata, ren-
deva padulose le terre intorno, lasciando isolato
- 84 - - 85 -
Normanni Stilo divenne città regia, ed estese la
propria giurisdizione sui casali di Guardavalle, Ca-
mini, Stignano, Riace e Pazzano. Tale status fu con-
fermato successivamente da svevi, angioini ed ara-
gonesi Nel 1811 Stilo venne posto a capo di un
circondario comprendente i comuni di Pazzano,
Placanica, Stignano, Camini, Riace, Bivongi e Mona-
sterace. Famosa per aver dato i natali a Tommaso
Campanella, autore della “Città del Sole” ed al
pittore Francesco Cozza discepolo del Domeni-
chino. Fuori dall’abitato luoghi di sicuro interesse
sono Mangiatorella, nota per l’omonima sorgente
ed il complesso siderurgico Ferdinandea, edifi cato
nel 1833 per volere di Ferdinando II di Borbone.
Da visitare:
La Cattolica è situata su gradone del monte Con-
solino, rappresenta una delle più importanti ope-
re architettoniche della Calabria. Costruita nel VII
secolo, fu riportata alla luce nei primi anni del
‘900 da Paolo Orsi, sovrintendente alle Antichità
e Belle Arti della Calabria. La struttura a pianta
quadrata presenta al suo interno quattro colonne
di differente foggia, provenienti dai templi dell’an-
tica città di Kaulon. Le pareti presentano tipici
affreschi che con i loro quattro eterogenei strati
testimoniano i differenti infl ussi culturali che si av-
vicendarono nella vallata dello Stilaro. L’elemento
più suggestivo è sicuramente rappresentato dalla
cupola con i caratteristici tamburi;
Chiesa di San Francesco del XV secolo, con affre-
schi settecenteschi ad altare ligneo con colonne
tortili;
il Duomo, eretto nel XII secolo e rimaneggiato
successivamente, presenta un pregevole portale
romanico con capitelli intagliati. L’interno è ador-
nato da interessanti opere pittoriche fra le quali
il “ Paradiso” del Battistello;
la Chiesa di San Nicola da Tolentino, con pianta a
croce greca e cupola a trullo;
la Fontana dei delfi ni, comunemente chiamata
fontana gebbia, con sculture arabo-moresche
Musei:
Museo d’Arte Sacra
Museo di Archeologia Industriale
Piazza S. Giovanni Theresti - Tel. 0964 775034
Pinacoteca di Arte Moderna e Contemporanea
“Francesco Cozza”
Piazza S. Giovanni Theresti - Tel. 0964 775034
Museo Civico “Tommaso Campanella”
Feste e ricorrenze:
Festa San Giorgio, Patrono di Stilo, 23 aprile
Palio di Ribusa una serie di spettacoli medievali,
4-5 e 6 agosto
Fiere: Ribusa, 24 giugno
fi era dell’”Epifania”, 6 gennaio
Mercato:ogni martedì.
Numeri utili:
Farmacia
89049 Stilo (RC) - Via Roma, 10 Tel. 0964 775058
Associazioni:
Associazione sportiva “Stilese”
Associazione culturale “Pon Si Mor”
Opera nel campo degli scambi Turistico-Culturali
- Servizi e Guide Turistiche
Presidente: Elia Fiorenza
tel. 0338 1392256
- 86 -
Fax 0967/86005Hotel Il PorticoVia Lungomare 0967/86182 Fax 0967/86183
Villaggio Camping Faro Punta StiloTel. 0967/86002 Fax 0967/86271
MaieratoAgriturismo Borgo sul lagoFondo Gigliolo Tel. e Fax 0963/253663www.ilborgosullago.ite-mail. [email protected]
MongianaAlbergo Ristorante Degli AmiciVia . A. Diaz, 32 Tel 0963/311062-7
Ristorante Il FungoVia Roma, 44 0963/311180
MonterossoPizzeria Mons RuberLoc. Camaldoli 338/6261758
Pizzeria Tavola calda Il GhiottoneVia Roma, 33 0963/326022
PizzoAgriturismo A Casa JancaRiviera Pranci loc. Marinella 0963/264364
Agriturismo Casale delle AranceLoc. AngitolaTel. 0963/534868- 534932Cell. 349/1646898
Albergo Ristorante MarinellaVia Riviera Prangi 0963/534860-4
Albergo Ristorante SoniaVia Riviera Prangi 0963/531315
Hotel MuratP.zza della Repubblica 0963/534201-534481 Fax 0963/536449
Residence Il GiglioVia Statale, 522 0963/534849 Fax 0963/533375
Residence PortoadaLoc. Difesa 0963/264298 Fax 0963/264963 www.portoada.it
Pizzeria Polo NordC.so Garibaldi, 41 0963/531919
Pizzeria Moby DickLungomare C. Colombo 40/41 0963/532023
Ristorante Al Solito PostoVia Riviera Prangi 0963/531669
Ristorante Ambasciata di CalabriaVia S. Francesco, 57 0963/533455
Ristorante CalalunaVia Colapesce, 53 0963/537742
Ristorante Forte della TonacellaLungomare C. Colombo 0963/531307www.paginegialle.it/fortemonacella
Ristorante Hole BoppVia A. Anile 0963/532259www.ristoranteholebopp.com
Ristorante IsolabellaRiviera Pranci loc. Marinella 0963/264128
Ristorante La LamparaVia M. Salomone, 128 0963/537296
Ristorante MatadorVia Cessaniti, 18/a 0963/501570-501193
OSPITALITÀ
AcquaroPizzeria ScaramozzinoVia Provinciale 0963/354127
Ristorante La MessicanaC/da Piani di Acquaro 0963/355423
ArenaRistorante Il NormannoC/da Berrina 09637/355028
BadolatoAgriturismo ZangarsaC/da Zangares 0967/85043
Albergo Bell’OrizzonteVia Nazionale, 135 0967/814092
Residence Hotel L’AquilaC/da Tiratore 0967/814833-811642
Ristorante Costa AzzurraC/da Capperi 09677814598
BrognaturoAgriturismo FratasC/da Forgie Vecchie 0963/74137-74517 www.agriturismofratas.itmail. [email protected]
Hotel Residence LacinaVia Castagnarella 0963/79576
CardinalePizzeria La Locandavia Provinciale, 25 0967/93080
DavoliAlbergo Hotel DauliaVia A. Neri, 1 0967/71723
Ristorante Pianidi Bella C/da Piani di Bella 0967/70924
Ristorante PizzeriaIl Gusto dei tempiV.le Cassiodoro, 6 339/2139100
Ristorante RoellaC/da Roella 0967/70631
Pizzeria New BostonVia Nazionale 0967/70053
Residence AcquemarineC/da Roella 0967/572870 Fax 0967/70191
Hotel Villa SusyVia Forzà 0967/71020 Fax 0967/21970
GerocarneRistorante Ranch del FalcoC/da S. Antonio 0963/355917
GuardavalleAlbergo S.TeresaVia Nazionale, 151 0967/816816
Pizzeria Molo 13Via Nazionale, 152 0967/86399
Ristorante Pizzeria BorgorossoVia Nazionale, 2 0967/86282
Ristorante L’OlimpoVia P. Nenni 0967/86051
Agriturismo FassiC/da Pietrarotta 0967/86005
- 90 - - 91 -
e-mail: [email protected] KursallP.zza Guido 0963/772835
SpadolaRistorante Pizzeria Il CasaleC/da Cannella 0963/772835
Ristorante PizzeriaTaverna dei BorboniVia Conte Ruggiero, 85 0963/74300
Trattoria Da RosaVia Conte Ruggiero, 49 0963/74535
Ristorante Pizzeria FontanellaC/da Cannella 0963/70443
StiloHotel Città del SoleV.le Roma 0964/775580 0964/775700
Ristorante MedusaVia M. Salomone 0963/531203-264206Ristorante MocamboC/da Bevivino 0963/264103
Ristorante PiedigrottaVia Riviera Prangi 0963/531367
Ristorante Pizzeria La RuotaP.zza della Repubblica, 36 0963/532234
Ristorante Pizzeria VelloneLarghetto Licastro, 1 0963/534459
PoliaHotel Camardavia Provinciale 0963/321000
San SosteneRistorante ParadiseV.delle Magnolie, 3 0967/71648
SatrianoHotel Gran Bivio Russomanno0967/21846-7
Serra San BrunoAgriturismo Fondo dei BaroniLoc. La ChiusaTel. 0963 71706 329 9446539Fax 0963 772180www.fondodeibaroni.itwww.fondodeibaroni.come-mail [email protected]
Agriturismo RosetoLoc. C/da Roseto 0963/71320Fax 0963/71876Mail [email protected]
Hotel Ristorante CertosaVia A. Scrivo, 6 0963 71538-72129
Ristorante Pizzeria La ChitarraP.zza Mons. Barillari, 7 0963 71737
Ristorante Il LaghettoLoc. Santa Maria Tel e Fax0963 70204 www.illaghetto.infoe-mail: [email protected]
Rosticceria La BaitaCorso Umberto I°, 189 338 8575551
Ristorante Pizzeria La PlakaVia G. Matteotti 0963 70080Fax 0963 71705 Cell 349 1018561 [email protected]
Ristorante Pizzeria La PosadaViale Marconi 0963 72025
Ristorante Pizzeria Ranch del Falco Via A. Scrivo 0963 70028 www.ranchdelfalco.itE-mail: [email protected]
Pub Pizzeria MillenniumVia San Brunone di Colonia Ristorante PizzeriaRitrovo Santa MariaLoc. Santa Maria Tel e Fax 0963 70000www.ritrovosantamaria.ite-mail: [email protected]
Ristorante delle Serre via G. M. Pisani, 9 0963 72246 Pub PizzeriaThe Beefeater’s Victorian PubPiazza San Giovanni, 14 348 2848156web.tiscali.it/victorianpub/
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Indice
Introduzione . . . . . . pag. 6
Cartina con perimetrazione dell’area del Parco . pag. 8
Carta Identità dell’Ente . . . . . pag. 9
Le Serre Calabresi - Natura, storia, territorio . pag. 10
I Boschi . . . . . . . pag. 12
La Flora e la Fauna . . . . . pag. 14
I Sentieri del Parco . . . . . pag. 18
Le Riserve Biogenetiche . . . . . pag. 34
La comunità del Parco . . . . . pag. 38
Ospitalità . . . . . . . pag. 92