rassegna stampa n° 38 6 - 10 ottobre 2008 · nuove prospettive per i giovani contro la “fuga dei...

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________ RASSEGNA STAMPA N° 38 6 - 10 ottobre 2008 DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG. 06/10 Il Quotidiano .it Regione Marche : Consiglio dei Marchegiani all’Estero. Presentato il Piano Annuale Emigrazione 2009 4 06/10 Ministero degli Affari Esteri Presentazione del Rapporto ANCE sull’attività internazionale del Sistema italiano delle costruzioni 6 06/10 AISE “Mind in Italy” : CNR e regione Lombardia studiano nuove prospettive per i giovani contro la “fuga dei cervelli” 8 06/10 Inform Italiani in Svizzera: saldo migratorio nuovamente positivo 10 06/10 Associazione Piemontesi nel Mondo Consegnato il Premio “ Piemontesi nel Mondo 2008” 12 07/10 Inform CGIE: Il verbale della riunione del Comitato di Presidenza (Parigi, 28 – 29 settembre 2008) 14 07/10 AISE La comunità italiana all’estero sempre più giovane e dinamica: i nuovi dati nel terzo rapporto della Migrantes 18 07/10 AISE Troppi tagli in finanziaria: Carozza (CGIE) scrive al Ministro Frattini, al Sottosegretario Mantica all’Ambasciatore Massolo e agli eletti all’estero e chiede un incontro il 14 ottobre p.v. 21 07/10 ItalPlanet .it Regione Friuli Venezia Giulia. Corregionali emigrati all’estero: “Siete per noi una risorsa” 23 1

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Page 1: RASSEGNA STAMPA N° 38 6 - 10 ottobre 2008 · nuove prospettive per i giovani contro la “fuga dei cervelli” 8 06/10 Inform Italiani in Svizzera: saldo migratorio nuovamente positivo

Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________

RASSEGNA STAMPA N° 38

6 - 10 ottobre 2008

DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG.

06/10 Il

Quotidiano.it

Regione Marche : Consiglio dei Marchegiani all’Estero. Presentato il Piano Annuale Emigrazione 2009 4

06/10 Ministero

degli Affari Esteri

Presentazione del Rapporto ANCE sull’attività internazionale del Sistema italiano delle costruzioni 6

06/10 AISE “Mind in Italy” : CNR e regione Lombardia studiano nuove prospettive per i giovani contro la “fuga dei cervelli”

8

06/10 Inform Italiani in Svizzera: saldo migratorio nuovamente positivo 10

06/10 Associazione Piemontesi nel Mondo

Consegnato il Premio “ Piemontesi nel Mondo 2008”12

07/10 Inform CGIE: Il verbale della riunione del Comitato di Presidenza (Parigi, 28 – 29 settembre 2008) 14

07/10 AISE La comunità italiana all’estero sempre più giovane e dinamica: i nuovi dati nel terzo rapporto della Migrantes 18

07/10 AISE

Troppi tagli in finanziaria: Carozza (CGIE) scrive al Ministro Frattini, al Sottosegretario Mantica all’Ambasciatore Massolo e agli eletti all’estero e chiede un incontro il 14 ottobre p.v.

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07/10 ItalPlanet.it

Regione Friuli Venezia Giulia. Corregionali emigrati all’estero: “Siete per noi una risorsa” 23

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segue RASSEGNA STAMPA N° 38

6 - 10 ottobre 2008

DATA TESTATA

INDICE ARTICOLI PAG.

08/10 Ministero

degli Affari Esteri

Conferenza stampa “VIII Settimana della lingua Italiana nel Mondo” - Farnesina 14 ottobre 2008 ore 12.30

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08/10 Italian Network

Cultura italiana nel mondo – GAI: “Progetto Movin’Up 2008”: Artisti italiani all’estero. Dal 1999 ad oggi 511 artisti italiani nel mondo

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08/10 Università

della Calabria

Bando di concorso per l'attribuzione di n. 3 Borse di studio in favore di studenti universitari figli di italiani residenti all'estero(Argentina e America Latina)

28

08/10 Associazione

Sicilia Mondo

La “questione” immigrazione divenuta emergenza nel Paese Italia 30

08/10 Inform Corsi di pianoforte all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles 33

08/10 Inform Regione Campania: “Progetto Paese Marocco”

34

08/10 ItalPlanet.it

A Houston per la quarta “Conferenza dei Ricercatori Italiani” – Appuntamento per il prossimo 9 novembre presso il Consolato Generale d’Italia. Adesioni aperte fino al 15 ottobre

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09/10 AISE La formazione degli italiani all’estero a Rio de Janeiro: il Console Bellelli a colloquio con il Team ITES 36

09/10 AISE La Commissione Esteri della Camera approva l’odg di Zacchera per il rinvio delle elezioni di Comites e CGIE 38

09/10 ItalPlanet.it

Regione Lazio: Internazionalizzazione, approvato il programma di interventi 40

10/10 L’Italiano

Intervista al Ministro degli Affari Esteri. Frattini e gli Italiani nel mondo – di Gian Luigi Ferretti 42

10/10 News Italia Press

Conferenza Giovani Italiani : CGIE, Preconferenza al meeting mondiale dei giovani 46

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6 - 10 ottobre 2008

DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG.

10/10 Italia

chiama Italia

Contributi alle testate online: certificare la diffusione di un sito web, si può. 47

10/10 Inform Si conclude a New York la terza edizione delle Giornate dell’Emigrazione – Iniziative della Regione Basilicata per i lucani all’estero

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10/10 News Italia Press

L’identità italiana nelle emigrazioni degli italiani – di Maddalena Tirabassi 53

Rassegna Stampa Osservatorio sulla Formazione e sul Lavoro degli Italiani all’Estero Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina 1 00198 - Roma Tel. +39 06 3691 4091 Fax +39 06 3691 5250

[email protected]

Per consultare l’archivio delle Rassegne leggi qui

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6 Ottobre 2008

Consiglio dei Marchigiani all'Estero

Presentato il piano annuale emigrazione 2009.

di Cristian Ciarrocchi

Regione Marche

Sono quindicimila gli emigrati marchigiani iscritti nell'albo regionale delle associazioni di cui

1600 giovani dislocati tra America latina (47 associazioni e due federazioni), America del Nord

(4 associazioni), Australia (tre associazioni e una federazione) ed Europa (17 associazioni,

Italia esclusa).

Le delegazioni, riunite da ieri a Fabriano e insediate nei gruppi di lavoro Cultura,

Associazionismo e Giovani, hanno approfondito il Piano elaborato dalla Regione che tutela,

sotto il profilo sociale, culturale ed economico, i cittadini marchigiani residenti all'estero o

rimpatriati; il documento definisce gli interventi che verranno finanziati nel 2009, e completa

l'ultima annualità del programma triennale 2007-2009.

L'intervento per il 2009 è complessivamente di 393.250 euro, a cui si aggiungono circa

160.000 euro da parte dei servizi regionali. Riconfermati gli obiettivi che tendono a potenziare

l'organizzazione del sistema dell'associazionismo dei marchigiani nel mondo e i progetti

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strategici; ruolo determinante quello delle Conferenze Continentali e Giovanili, di cui la più

recente si è tenuta in Australia nel luglio scorso sul tema dell'associazionismo.

Per potenziare le associazioni, il Piano 2009 prevede una serie di azioni che semplificano le

procedure nei rapporti amministrativi e contabili, ricercano nuove formule di aggregazione e

ampliano le associazioni di marchigiani all'estero, sviluppano gli strumenti di comunicazione e

le reti di collegamento per promuovere le Marche nel mondo.

È inoltre in via di progettazione una struttura museale dell'emigrazione in collaborazione con le

Amministrazioni provinciali. A favore delle comunità di marchigiani all'estero, poi, il Piano

definisce progetti strategici rivolti proprio alle nuove generazioni con corsi di lingua, di

formazione universitaria e professionale, stage, iniziative imprenditoriali e culturali.

Fonte : http://ilquotidiano.it/articoli/2008/10/04/88777/consiglio-dei-marchigiani-allestero Torna al sommario

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06 Ottobre 2008 Presentazione del Rapporto ANCE sull'attività internazionale del sistema italiano delle costruzioni

E' stato presentato oggi presso il Ministero degli Affari Esteri il

Rapporto dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE)

sull'attività internazionale del sistema italiano delle costruzioni nel

2007, da cui emerge che è sempre più consistente e strutturata la

presenza all'estero delle imprese di costruzione italiane, per le quali

l'attività oltre confine rappresenta ormai un fondamentale volano di

crescita.

Lo studio ANCE, effettuato su un campione di 44 imprese, mostra come nel quinquennio 2003-

2007 le aziende che hanno operato sui mercati internazionali hanno più che raddoppiato il

proprio fatturato estero (+127%, con una velocità di crescita annua del 23%).

Il Rapporto 2007 registra che le aziende italiane sono presenti in 79 Paesi e che i cantieri attivi

all’estero sono complessivamente 502, per un totale di oltre 34 miliardi di Euro. Per quanto

riguarda la distribuzione geografica, lo Studio conferma che il Sud America è, con il 29% dei

contratti, la regione in cui le imprese italiane detengono la maggior quota di lavori, seguita da

Africa (26%), Unione europea e paesi extra Ue (23%) e Medio Oriente (14%).

“Questa Conferenza - ha affermato il Sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti,

nell’aprire i lavori alla Farnesina - si situa lungo il percorso di una diplomazia economica

italiana che “personalizza” la strategia di sostegno all’internazionalizzazione. Di questo

percorso l’ANCE è senza dubbio uno dei protagonisti. E’ in questa logica che stiamo lavorando

con l’ANCE, concentrandoci su tre direttrici: l’attività informativa, il supporto in loco e il

coordinamento fra i diversi attori del Sistema-Italia.”

“Il posizionamento geo-economico e geo-politico dell’Italia - ha osservato in conclusione il

Sottosegretario agli Affari Esteri - rappresenta un vantaggio comparativo, a condizione che la

sfida dell’internazionalizzazione sia colta e vinta. Sta alle imprese saperne trarre le

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conseguenze in termini strategici, operativi e anche di assetti proprietari. Sta alle Istituzioni

accompagnare e, se possibile, precedere questa evoluzione.”

“Si tratta di risultati di enorme importanza - ha dichiarato il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti

- Un risultato che è stato possibile ottenere anche grazie alla importante collaborazione tra il

Ministero degli Affari Esteri, le imprese di costruzione e la filiera produttiva del settore e che -

ha detto ancora il presidente dell’ANCE - ci spinge oggi a chiedere al nuovo Governo, che si è

fino ad ora dimostrato attento e disponibile alle esigenze del settore, di varare una serie di

nuove misure indispensabili per rafforzare e consolidare l’attività delle nostre imprese

all’estero.”

Fonte: http://www.esteri.it/MAE/IT/Stampa/Sala_Stampa/Comunicati/2008/10/20081007_ScottiANCE.htm Torna al sommario

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6 ottobre 2008

Ricerca

"MIND IN ITALY": CNR E REGIONE LOMBARDIA STUDIANO NUOVE PROSPETTIVE PER I GIOVANI CONTRO LA "FUGA DEI CERVELLI" MILANO\ aise\ - Rispondere concretamente al problema della "fuga dei cervelli", sostenere

la ricerca scientifica in Lombardia e offrire nuove prospettive di lavoro ai giovani: questi i

principali obiettivi dell’iniziativa "Mind In Italy" presentata oggi a Milano da Roberto Formigoni,

Presidente di Regione, e Luciano Maiani, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche

insieme a un parterre di esperti e specialisti del settore.

Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, partono da domani i bandi per la selezione di laureati e

diplomati di Istituti tecnici o scientifici superiori nell’ambito dei Progetti ricompresi dall’Accordo

Quadro, sottoscritto dal CNR e da Regione Lombardia.

L’Accordo Quadro prevede infatti l’attuazione di 4 Progetti di Ricerca, che saranno realizzati in

Lombardia, finalizzati all’inserimento di giovani in programmi triennali di Ricerca e Sviluppo,

attraverso il conferimento di 64 contratti a tempo determinato, 43 assegni di ricerca, 5

dottorati e 30 borse master in "Ricerca Industriale", per un totale di 142 posizioni.

Questi i quattro Progetti di Ricerca: Nuove tecnologie e strumenti per l’efficienza energetica e

l’utilizzo delle fonti rinnovabili negli usi finali civili (34 posti); Risorse biologiche e tecnologie

innovative per lo sviluppo sostenibile del sistema agro-alimentare (21 posti); Processi high-

tech e prodotti orientati al consumatore per la competitività del manifatturiero lombardo (59

posti); Nanoscienze per materiali e applicazioni biomediche (28 posti).

L’iniziativa "Mind in Italy" intende dare ampia pubblicizzazione ai quattro Progetti di Ricerca

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mettendo in luce l’azione di contrasto alla "fuga dei cervelli" messa in atto con il lancio dei

bandi di selezione di giovani laureati e diplomati. Per l’attuazione dei 4 Progetti di Ricerca sono

stati impegnati complessivamente 40 milioni di euro (20 milioni dal CNR e 20 milioni da

Regione Lombardia). Per la selezione del nuovo personale previsto dai bandi sono destinati 12

dei 40 milioni di euro complessivi.

Il CNR Lombardo, nei cui istituti verranno realizzati i quattro Progetti, contribuisce alla

formazione dei giovani e allo sviluppo della ricerca scientifica con 1.094 ricercatori e oltre 4

milioni di Euro, cifra che costituisce il 17% della totalità degli investimenti in Ricerca scientifica

nel territorio lombardo.

Lo sforzo del CNR assieme a quello di Regione Lombardia (prima regione in Italia nel sostegno

alla ricerca) è un segnale positivo, soprattutto a fronte di una situazione nazionale non senza

criticità. Infatti, nonostante la crescita registrata, l’Italia impiega in questo settore un numero

di risorse umane ancora basso (110.595 unità), con un rapporto, rispetto al totale della forza

lavoro, di circa mezzo ricercatore ogni 1.000 unità. Nel contesto internazionale significa che

l’Italia occupa il penultimo posto dopo Finlandia (2,229 ricercatori ogni 1.000 unità), Svezia

(1,623), Danimarca (1,481) e Giappone (1,349). "I dati mostrano, d’altro canto, che le risorse

pro-capite conquistate in Europa dai ricercatori italiani sono decisamente superiori a quelle

della media europea – afferma Luciano Maiani - Presidente CNR - e indicano quindi che il

problema è nella consistenza numerica dei ricercatori in Italia piuttosto che nella qualità".

Il CNR e Regione Lombardia con l’iniziativa "Mind In Italy" si inseriscono in questo contesto con

l’intento di contrastare attivamente la "fuga dei cervelli" e di offrire nuove opportunità di lavoro

ai giovani. Il sistema della Ricerca in Italia non può prescindere dall’incremento del numero dei

ricercatori e dalla loro attrazione dall’estero.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=63403 Torna al sommario

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INFORM - N. 192 - 6 ottobre 2008

ITALIANI ALL’ESTERO

Italiani in Svizzera:

saldo migratorio nuovamente positivo

BERNA - Nel 2007 il rapporto tra nuovi immigrati

italiani in Svizzera ed italiani rientrati in Italia è

tornato dopo decenni nuovamente positivo (+2213).

Era dal 1972, con l’eccezione dei primi anni Ottanta,

che il saldo positivo dell’immigrazione italiana in

Svizzera era scomparso dalle statistiche

demografiche. 35 anni dopo, la Svizzera attrae

nuovamente più italiani di quanti la lasciano per far

ritorno in patria. Sono stati infatti 8540 i nuovi

arrivati dall’Italia contro 6327 che vi sono rientrati definitivamente.

E’ difficile dire se si tratti per l’Italia di un’inversione di tendenza, perché il saldo registrato

nel 2007 è per il momento unico e per di più abbastanza modesto. Se però si osservano i dati

degli altri Paesi confinanti con la Svizzera, è pensabile che il mercato del lavoro svizzero

ridiventi interessante anche per gli italiani, soprattutto se l’incertezza economica generale di

questo momento dovesse perdurare e la Svizzera continuasse a non registrare segnali

preoccupanti. Infatti, stando ai dati dell’Ufficio federale di statistica, l’andamento positivo

dell’industria svizzera è proseguito anche nel secondo trimestre 2008. Rispetto allo stesso

periodo dell’anno precedente, produzione e fatturato sono cresciuti rispettivamente del 6,1 e

dell’8,9 per cento. L’afflusso di ordinazioni è cresciuto del 5,4%. Notevole è stato anche

l’incremento delle riserve di lavoro con un portafoglio d’ordini (+12%).

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Del resto, è ormai da molti anni che continua ad attirare manodopera estera, per lo più

qualificata, soprattutto dai Paesi confinanti. Negli ultimi otto anni (dal 2000 al 2007), il saldo

migratorio della Germania è passato da 6037 a 30.595, quello della Francia da 2377 a 6848,

quello dell’Austria da 863 a 1430, quello del Portogallo da -2409 a +9355. Per l’Italia è passato

da -3622 a +2213 (dati dell’Ufficio federale di statistica di Neuchâtel). Tra i grandi Paesi a forte

emigrazione nei decenni passati, solo la Spagna continua ad avere un tasso migratorio

negativo.

L’arrivo in massa soprattutto di tedeschi (quasi 41 mila nel 2007) e altri cittadini comunitari

(oltre 93.000 dai Paesi UE-17) è favorito dagli Accordi bilaterali Svizzera-UE del 1999 e 2004.

L’Italia resta ancora in testa ai Paesi più rappresentati in Svizzera con poco meno di

300.000 persone (senza contare i doppi cittadini), seguita dalla Germania con 224.324

persone. Il raffronto dell’Italia con la Germania è interessante, perché riproduce al contrario

quel che si era verificato in Svizzera un secolo fa: allora l’Italia insidiava per così dire il primato

della Germania quale Paese più rappresentato (nel 1910 gli italiani, in forte crescita, erano

poco più di 200.000 e i tedeschi quasi 220.000). Oggi sono i tedeschi che si avvicinano sempre

più al primato italiano. Se la tendenza dovesse proseguire non dovrebbero passare molti anni

per registrare il sorpasso. Tanto più che gli italiani con la sola cittadinanza italiana

diminuiscono incessantemente, non solo a causa dei rientri definitivi in Italia, ma anche per i

numerosi italiani che prendono la nazionalità svizzera. Il numero dei tedeschi cresce invece di

anno in anno non solo per il saldo migratorio positivo, ma anche per il basso numero di

naturalizzati svizzeri. Negli ultimi anni hanno preso la nazionalità svizzera ben 52.267 italiani

contro appena 7701 tedeschi. Per la statistica federale i naturalizzati contano unicamente come

svizzeri e non più come italiani o tedeschi.

La collettività italiana comprensiva dei doppi cittadini resta comunque saldamente in testa

con circa mezzo milione di persone. Occorre anche dire che è abbastanza stabile perché i

rientri in patria della prima generazione diventano sempre più radi e sono compensati, almeno

in parte con i nuovi arrivi.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n19245.htm Torna al sommario

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6 ottobre 2008

Consegnato il premio

“Piemontesi nel mondo 2008”

Il 4 ottobre, nella Sala del Consiglio Regionale del Piamonte sono stati premiati i vincitori del

premio internazionale “Piemontese nel mondo” edizione 2008.

Il riconoscimento, previsto dalla legge regionale 46/92, è stato istituito per valorizzare

l'eccellenza dei piemontesi all'estero che, con l'attività svolta, abbiano dato lustro al Piemonte

in campo sociale, scientifico, artistico, letterario.

La commissione valutatrice era composta dall'Assessore al Welfare, Lavoro, Immigrazione ed

Emigrazione, Teresa Angela Migliasso (che ha assunto anche la delega della presidente della

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Giunta regionale, Mercedes Bresso), dai consiglieri regionali Antonino Boeti, Ugo Cavallera e

Gian Piero Clement, da Piergiorgio Gui e Luca Bosio, nominati dalla Consulta dell'emigrazione,

da Michele Colombino, presidente dell'Associazione internazionale Piemontesi nel Mondo.

Dopo un attento esame dei 36 curriculum pervenuti da tutti i continenti e concordando

nell'obiettivo di valorizzare sia l'emigrazione al femminile, sia il buon operato in nome del

Piemonte, con la diffusione di valori sociali, culturali e scientifici di cui la Regione è portatrice,

la commissione ha scelto Marinella Fila Vaudana, presidente dell'Associazione Piemontesi del

Sud Africa, Enrico Armand Hugon, che risiede in Uruguay ed è presidente dell'associazione

piemontese di Dolores e Riccardo Nissotti ingegnere aerospaziale. La commissione ha

ritenuto inoltre di attribuire il premio anche all'Associazione Unione Ossolana, nata a

Buenos Aires (Argentina) nel 1883, e all'Associazione regionale dei piemontesi ed amici

del Piemonte di Montauban (Francia), fondata nell'agosto del 1901.

I vincitori sono stati ospiti della Regione Piemonte in occasione della consegna del

riconoscimento.

Fonte : http://www.regione.piemonte.it/piemontesinelmondo/premiati.htm Torna al sommario

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INFORM - N. 193 - 7 ottobre 2008

CGIE - DOCUMENTAZIONE

Il Verbale della riunione del Comitato di Presidenza

(Parigi, 28-29 settembre 2008)

Il Comitato di Presidenza del CGIE si è riunito a Parigi nei giorni 28 e 29 settembre.

Vi hanno partecipato, oltre al Segretario Generale Elio Carozza, dodici componenti del CdP e il Segretario Esecutivo Pietro Porcarelli. Hanno assistito ai lavori il Min. Plen. Carla Zuppetti, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, nonchè il Sen. Claudio Micheloni e l’On. Laura Garavini.

I punti trattati sono stati quelli previsti dall’OdG allegato al presente verbale.

1) Il Min. Carla Zuppetti ha illustrato la Relazione di Governo, che ha toccato tutti i punti all’ordine del giorno dei lavori del CdP.

Nel corso del successivo dibattito i Consiglieri, dopo aver espresso apprezzamento per la chiarezza con cui è stata rappresentata la situazione e hanno lanciato un grido di allarme per i pesanti tagli che hanno falcidiato lo stanziamento per gli italiani all’estero, evidenziando le conseguenti e pressoché insormontabili difficoltà che investiranno l’intera collettività.

Il tema viene poi sviluppato a parte seguendo l’OdG dei lavori.

2) Dopo una breve relazione in ordine ai lavori della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord, il Segretario Generale ha proposto la calendarizzazione dell’Assemblea Plenaria di dicembre, nonché delle Commissioni tematiche e continentali che si svolgeranno a latere. A seguito di un’ampia consultazione è stata adottata la delibera (che si allega) che stabilisce il calendario dei lavori.

Circa la prevista riunione di novembre del Comitato di Presidenza, il Segretario Esecutivo ha informato che, in considerazione delle ridotte disponibilità finanziarie, sarà possibile convocare il CdP solo al termine dei lavori della Commissione dei Paesi Anglofoni che si riunirà a Durban risparmiando in tal modo sui viaggi, assai onerosi, dei tre membri del CdP appartenenti a tale Commissione. Il Segretario Generale ha anche aggiunto che cercherà di far coincidere tali date con la riunione del Comitato Organizzatore della Conferenza che egli proporrà venga tenuta il 12 novembre.

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________

3) Il Ministro Zuppetti ha comunicato che alla Conferenza dei giovani prenderanno parte 424 delegati e ne ha indicato la suddivisione per aree geografiche. La scelta dei partecipanti, come previsto dal Decreto istitutivo, sarà effettuata congiuntamente dai presidenti dei Comites d’intesa con i locali consiglieri del CGIE e con il coordinamento della rappresentanza diplomatico-consolare, tenendo conto del lavoro svolto dal CGIE negli ultimi due anni e quindi anche dell’impegno di cui ciascun Comites ha dato prova. Il CGIE, che ha svolto un ottimo lavoro preparatorio, prenderà parte di diritto alla Conferenza. Vi parteciperanno inoltre giovani residenti in Italia invitati dalle Regioni e dalle altre istituzioni. Da parte di alcuni membri del CdP è stato anche suggerito di invitare alcuni opinion makers, quali Beppe Severgnini e Giuseppe De Rita.

Il Presidente fa rilevare la necessità di concordare con il Comitato organizzatore – per il quale andrebbe nominato un presidente di seduta, in caso di indisponibilità del Sen. Mantica - come prevedere nel programma dei lavori la partecipazione di alcuni rappresentanti del CGIE (potrebbero essere i Presidenti delle Commissioni tematiche ad intervenire sui temi che verranno trattati nei workshop).

4) In base ai dati contenuti nella Relazione di Governo, ammontano a 32 milioni di euro i fondi che la Finanziaria 2009 assegna nel suo complesso ai capitoli destinati agli italiani all'estero. La Finanziaria 2008 stanziava inizialmente una somma pari a 82 milioni. Il decurtamento predisposto dal Governo risulta essere di 50 milioni di euro.

Lo stanziamento che il Governo intende mettere a disposizione di tutti i capitoli di spesa in favore degli italiani all'estero per il 2009 é inferiore di circa 2 milioni di euro rispetto alle risorse iniziali stanziate nella Finanziaria 2008 (34 milioni) destinate al solo finanziamento dei corsi di lingua e cultura italiana, attività che viene considerata prioritaria e irrinunciabile al pari dell’assistenza diretta ai connazionali per il quale finanziamento nel 2008 era stato fissato a circa 29 milioni .

Riguardo a quanto sopra e venendo a trattare il punto 9 all’OdG, il Direttore Generale informa circa lo stato delle convenzioni sanitarie in essere per l’assistenza ai connazionali in alcuni Paesi del Sud America; ne è emerso che le convenzioni per Venezuela, Uruguay, Colombia, Messico e Brasile che rappresentano un costo di circa 1 milione di euro verranno a scadenza a fine anno e quindi potrebbero non essere rinnovate mentre quella per l’Argentina è biennale e nel 2009 assorbirà 6,748 milioni di euro.. Il Cdp, in considerazione dell'importanza che rivestono tali polizze, chiede al MAE che esse vengano rinnovate anche per gli altri Paesi dell'America latina.

Tali impegni ridurranno ulteriormente i già citati 32 milioni di euro. Le risorse disponibili sui capitoli degli italiani all’estero per il 2008 saranno quindi di poco superiori ai 24 milioni.

Se gli stanziamenti in favore delle comunità italiane all'estero predisposti dalla Finanziaria 2009 dovessero rimanere immutati, si mette fine al rapporto del Paese Italia con i propri connazionali che vivono nel Mondo. Non potrebbe più essere presa in considerazione alcun tipo di rappresentanza compresa quella Parlamentare. Il Governo si assumerebbe la responsabilità storica di aver abbandonato definitivamente al loro destino milioni di cittadini italiani e di aver rinunciato per sempre a valorizzare la "risorsa" culturale, sociale ed economica che sono le nostre comunità nel Mondo.

Senza sottovalutare le ricadute e responsabilità finanziare e penali alle quali dovranno far fronte Associazioni ed Enti gestori che in larghissima maggioranza con il volontariato hanno potuto contribuire con le Istituzioni italiane al sostegno ed alla realizzazioni delle politiche ed interventi.

Della diminuita disponibilità finanziaria risentiranno anche i servizi che la Rete diplomatico-consolare, già in stato di sofferenza, potrà erogare ai connazionali all’estero.

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________

Il CGIE non può accettare supinamente tale situazione, che nella prospettiva triennale è addirittura destinata a peggiorare, e dovrà mettere in atto tutte le possibili iniziative di sensibilizzazione con il sostegno dei parlamentari eletti all’estero, non escludendo l’eventualità di rivolgersi, oltre che al Ministro degli Esteri-Presidente del CGIE, all’On. Letta, ai Presidenti delle due Camere, al Ministro Tremonti e, al limite, allo stesso Presidente della Repubblica; non si esclude la possibilità di mobilitare i connazionali nel mondo per eventuali azioni di protesta che attirino l’attenzione dell’opinione pubblica.

5) Quanto al 2008 e ai relativi tagli ai capitoli di bilancio, a giugno era stata prospettata la possibilità di recuperare i 5 milioni di euro accantonati. La Direzione Generale ha avanzato al MEF formale richiesta di spostamento di 2,3 milioni dall’avanzo di circa 6 milioni sul capitolo relativo alle elezioni politiche; a seguito della risposta negativa, ha rinnovato la richiesta di fondi in occasione dell’assestamento di bilancio, ancora una volta con esito negativo.

6) E’ stata sottolineata da parte della grande maggioranza dei componenti del CdP, l’importanza che le elezioni dei Comites avvengano alla scadenza naturale, a marzo del prossimo anno e che, nel rispetto delle norme, entro i successivi 4 mesi si proceda alle elezioni del CGIE.

Si è riaffermata la consapevolezza sulla necessità di una revisione della legge istitutiva del CGIE, riguardo alla quale sin dal maggio 2007 il Consiglio Generale ha consegnato una proposta al Governo e al Parlamento, proposta che viene ritenuta dal CDP ancora di attualità.

Il Segretario Generale, riassumendo le posizioni emerse dal dibattito, mette a votazione quella che risulta essere l’opinione prevalente e cioè che le elezioni dei Comites si svolgano alla scadenza naturale (marzo 2009) e che si verifichi da subito la volontà politica di rivedere la legge istitutiva del CGIE chiedendo al Governo e al Parlamento di intraprendere le opportune iniziative affinché, nel tempo a disposizione (entro giugno 2009), si provveda a emendare la legge sul CGIE.

La proposta, messa ai voti, viene approvata dalla maggioranza dei presenti (9 a favore) 4 astenuti e nessun voto contrario.

6 bis) Circa le elezioni europee, è valutata in linea di massima accettabile la proposta di abolire la modalità di voto con sezioni elettorali istituite presso i Consolati, anche nell’ottica dell’integrazione nei Paesi di residenza e quindi del voto per candidati locali.

7) Viene lamentata la spesso mancata sostituzione nelle sedi estere del personale trasferito o che rientra in Patria e, quando avviene, alle volte è con personale meno qualificato. In taluni casi, contrariamente a quanto era stato assicurato, la trasformazione di Consolati in Cancellerie consolari ha posto problemi di funzionalità.

8) Il CdP si è poi soffermato sull’alto significato, anche in termini di prospettiva, dell’incontro organizzato (per l’indomani) dalla Presidenza francese “L’Europe en mouvement” nell’auspicabile prospettiva di costituire in futuro un Consiglio Generale dei cittadini europei che vivono in Paesi diversi da quello di origine.

10) Il CdP viene informato che il tema dell’associazionismo è stato oggetto di discussione da parte della Commissione continentale Europa e Africa del Nord. Il CDP prende visione del documento finale scaturito dalla citata riunione e ne apprezza il contenuto.

Da parte di molti componenti del Comitato, si è affermato che l’associazionismo tradizionale vive una fase critica e di difficoltà nel ricambio generazionale: si è in una fase di transizione tra il vecchio e il nuovo, cui i giovani devono dare vita. Tale tematica sarà affrontata anche nelle prossime riunioni delle Commissioni America Latina e dei Paesi Anglofoni Extraeuropei.

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________

11) Si è constatato che la riforma della legge sulla diffusione della lingua e cultura italiana all’estero, riguardo alla quale il CGIE aveva prodotto un serio elaborato, non ha avuto alcun seguito come del resto è successo con quello sulla legge istitutiva del Consiglio Generale.

12) Nell’ambito delle “Varie ed eventuali” il CdP ha espresso parere favorevole alle proposte di scioglimento dei Comites di La Louvière e di Atene, deliberando in tal senso.

Vengono poi affrontati due argomenti che, seppur riconosciuti importanti, a parere di alcuni componenti del Comitato avrebbero dovuto essere trattati prima e piuttosto a livello Paese e delle Commissioni Continentali, come per esempio la ventilata abolizione della trasmissione “Notturno italiano” ed i problemi legati al possibile trasferimento della Direzione Didattica dal New Jersey a Filadelfia.

Il Comitato di Presidenza termina i suoi lavori alle ore 18.30 del giorno 29 settembre. (Il Segretario Generale)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n19303.htm Torna al sommario

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________

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7 Ottobre 2008

Italiani nel Mondo

LA COMUNITÀ ITALIANA ALL’ESTERO SEMPRE PIÙ GIOVANE E DINAMICA: I NUOVI DATI NEL TERZO RAPPORTO DELLA MIGRANTES

ROMA\ aise\ - Degli oltre 3 milioni e 700 mila italiani residenti all’estero,

più della metà è costituita da giovani al di sotto dei 35 anni. Di questi,

oltre 2 su 5 hanno un età compresa tra i 18 e i 24 anni. È questo uno dei dati emersi dal terzo

"Rapporto Italiani nel mondo 2008", presentato la scorsa settimana presso l’Auditorium del

Lavoro di Roma.

Un capitolo di questa interessante ricerca condotta dalla Fondazione Migrantes indaga appunto

su una porzione ben specifica degli italiani all’estero, quella dei giovani iscritti all’Aire,

distinguendo tra minorenni e maggiorenni, nati in Italia o all’estero e cercando di descrivere

chi, di fatto, essi siano.

La ricerca mette in luce che una grande porzione di questi giovani, oltre il 60%, risiede in

Europa. I motivi sono due: da una parte la tendenza delle famiglie a trasferirsi in paesi dello

stesso ambito geo-culturale, dall’altra perché i giovani universitari o neo lavoratori italiani

trovano maggiori opportunità di formazione e avviamento occupazionale proprio nel Vecchio

Continente.

La prova di quanto dichiarato è la forte presenza giovanile italiana nei paesi più avanzati: è

questo il caso del Regno Unito, dove gli italiani "under 35" sfiorano i tre quinti del totale, e

della Spagna, Paese dinamico in vivace crescita economica.

In entrambi i casi è la fascia di età compresa 25-34 anni, ossia dei giovani in età da

specializzazione post-laurea o da primo inserimento lavorativo, ad essere più determinante.

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Anche la Germania si colloca tra i paesi europei con una forte presenza giovanile italiana,

sebbene in questo caso sia la fascia più giovane tra i 18 e 24 anni a pesare in misura

maggiore. È necessario ricordare però che la terra teutonica esige un discorso a parte: a causa

dell’ormai lunga tradizione migratoria degli italiani in questo Paese, infatti, la maggior parte di

loro sono nati proprio in Germania; si tratta di una "seconda generazione" che spesso trova

difficoltà di avanzamento nel sistema scolastico dovuta alla conoscenza lacunosa della lingua

tedesca. "Del resto", come spiega il Rapporto degli Italiani nel Mondo, "l’apprendimento della

lingua, precondizione essenziale per ogni buona integrazione, viene spesso scoraggiato dagli

stessi genitori italiani, che non l’hanno appresa adeguatamente essi stessi né la parlano

correntemente a casa, sulla base del convincimento che non vale la pena impegnarsi più di

tanto in processi di inserimento stabile perché tanto un giorno la famiglia farà ritorno in Italia".

Quello dei giovani italiani nati all’estero è un tema quanto mai attuale che va affrontato con

estrema delicatezza. Secondo il Vice Presidente della Commissione Esteri della Camera dei

Deputati, l’On. Narducci, "il loro senso di italianità riveste diverse implicazioni sociali e culturali

che i giovani di per sé non rifiutano, a condizione di esplicitarle in maniera concreta e di

comporle con il fatto di vivere in un’altra società".

Infine, è interessante notare come tra i paesi europei a più ridotta presenza tricolore ve ne

siano alcuni in cui l’incidenza dei giovani sotto i 35 anni è pressoché schiacciante. Questo

succede, ad esempio, in Irlanda, Paese con una totalità di circa 6.400 italiani, in cui la

presenza dei giovani raggiunge il 92% oppure in Finlandia in cui tocca l’ 80% e in Austria,

Norvegia e Danimarca con un 70%.

Non da meno, rispetto al Vecchio Continente, è l’America, dove nella grande comunità italiana

di circa 1,4 milioni presenze, poco meno della metà sono giovani con meno di 35 anni.

È curioso notare che, mentre nell’America Settentrionale il peso percentuale di questi giovani è

piuttosto ridotto e tocca un massimo di 37 negli USA, nell’America Latina tale incidenza sale a

quota 53%, sfiorando dunque il livello europeo. Sono il Brasile, l’Uruguay, l’Argentina e il

Venezuela i paesi sudamericani con una maggiore incidenza di italiani "under 35".

Ma quali sono le regioni italiane di provenienza dei giovani italiani all’estero?

È senza dubbio il meridione a fare da grande "vivaio": tra gli infra-trentacinquenni residenti

fuori dei confini nazionali sono infatti i siciliani il primo gruppo regionale con 364mila presenze,

seguiti dai campani con 208mila, e quindi dai pugliesi e dai laziali con quote che sfiorano le

180mila unità.

Lo studio condotto dalla Fondazione Migrantes, oltre a fotografare la situazione

dell’emigrazione italiana attuale, tende a considerare l’italiano all’estero come un supporto

dinamico per il futuro dell’Italia e vuole essere incentivo per un’importante azione di recupero

di identità, di coinvolgimento da parte di società e strutture. I dati riportati saranno senz’altro

funzionali anche per la Conferenza Mondiale dei giovani italiani e di origine italiana all’estero

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che si terrà a dicembre 2008, per un'intera settimana, con buona probabilità nella tenuta

toscana di San Rossore. A quest’appuntamento interverranno 500 giovani chiamati a discutere

su temi come l'informazione, la formazione professionale, l'interculturalità, l'identità italiana e

l'associazionismo giovanile.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=63466

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7 Ottobre 2008

Italiani nel Mondo TROPPI TAGLI IN FINANZIARIA: CAROZZA (CGIE) SCRIVE AL MINISTRO FRATTINI AL SOTTOSEGRETARIO MANTICA ALL’AMBASCIATORE MASSOLO E AGLI ELETTI ALL’ESTERO E CHIEDE UN INCONTRO IL 14 OTTOBRE

ROMA\ aise\ - "Il Cgie non può accettare

supinamente tale situazione (prodotta dalla

finanziaria - ndr), che nella prospettiva triennale è

addirittura destinata a peggiorare, e dovrà mettere

in atto tutte le possibili iniziative di sensibilizzazione

con il sostegno dei parlamentari eletti all’estero, non

escludendo l’eventualità di rivolgersi, oltre che al

Ministro degli Esteri-Presidente del Cgie, all’On.

Letta, ai Presidenti delle due Camere, al Ministro

Tremonti e, al limite, allo stesso Presidente della

Repubblica; non si esclude la possibilità di mobilitare i connazionali nel mondo per eventuali

azioni di protesta che attirino l’attenzione dell’opinione pubblica". Questo recitava il verbale del

Comitato di Presidenza dello scorso 28 settembre. Così il segretario generale del Cgie, per dare

seguito a quelle indicazioni, ha inviato oggi quattro lettere, identiche, al Ministro degli esteri,

Franco Frattini, al sottosegretario Alfredo Mantica, al segretario generale del Mae,

ambasciatore Massolo, e a tutti gli eletti all’estero per mettere nero su bianco le preoccupazioni

del Cgie e poi per richiedere un incontro indicando il 14 ottobre come data utile, visto che nello

stesso giorno si terrà la seconda riunione del Comitato organizzatore della Conferenza

Mondiale dei Giovani.

"Dalla Relazione di Governo che il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Ministro Carla

Zuppetti, ha esposto il 28 settembre al Comitato di Presidenza del Consiglio Generale riunitosi

a Parigi – scrive Carozza – abbiamo appreso con enorme preoccupazione l’entità del

ridimensionamento che la Finanziaria 2009 prevede di applicare ai capitoli di bilancio in favore

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dei connazionali all’estero. Le risorse che sarebbero assegnate per tali finalità ammonterebbero

infatti a soli 32 milioni di euro, con una decurtazione di 50 milioni rispetto agli stanziamenti di

bilancio per l’anno in corso". "Se si pensa che i 32 milioni per il 2009 sarebbero perfino inferiori

a quelle assegnate nel 2008 al solo capitolo destinato al finanziamento dei corsi di lingua e

cultura (34 milioni nel 2008) – rileva Carozza – il quadro che ne emerge è disastroso. Anche

perché se i corsi di lingua e cultura sono una priorità per i connazionali, certamente non è

meno prioritaria l’assistenza diretta per la quale nel 2008 erano stati assegnati 28 milioni di

euro. Da calcolare inoltre che le risorse di cui potrà disporre la competente Direzione Generale

saranno in realtà di poco superiori ai 25 milioni: la convenzione sanitaria per l’Argentina ha

infatti validità biennale e nel 2009 assorbirà 6,7 milioni di euro".

"Il Comitato di Presidenza del CGIE – si legge ancora nelle lettere – ritiene che se gli

stanziamenti in favore delle comunità italiane all’estero dovessero rimanere immutati, ciò

equivarrebbe a mettere fine al rapporto del Paese, dell’Italia, con i propri connazionali che

vivono nel Mondo. Il Governo si assumerebbe la responsabilità storica di aver abbandonato

milioni di cittadini italiani e di aver rinunciato per sempre a valorizzare la risorsa culturale,

sociale, economica e politica rappresentata dalle nostre collettività. Nessun tipo di

rappresentanza potrebbe essere più presa in considerazione, compresa quella Parlamentare.

C’è da chiedersi a questo punto che senso abbia riunire a Roma la Conferenza dei Giovani

Italiani nel Mondo, per "valorizzarne la risorsa che essi rappresentano", quando in realtà non

potrà essere attuata nessuna delle politiche in favore degli italiani all’estero siano essi giovani

o anziani".

"Pur nella consapevolezza del difficile momento che attraversa l’economia del nostro Paese, in

un contesto di crisi mondiale, - scrive ancora il segretario generale – ci vediamo obbligati a

pensare che il MEF non abbia affatto valutato l’impatto che la grave decurtazione in parola

avrebbe sui milioni di cittadini italiani che vivono (e che votano) all’estero".

Per questo, Carozza, anche a nome dei quattro vice segretari generali, ha chiesto a tutti,

parlamentari, membri di governo e rappresentanti della Farnesina, di incontrarsi "al di là delle

divisioni politiche" per "concertare insieme un’azione comune da svolgere sia in Italia sia

all’estero", indicando, come accennato, il 14 ottobre come data utile, "in quanto saremo tutti a

Roma per la seconda riunione del Comitato organizzatore della Conferenza dei Giovani Italiani

nel Mondo".

Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=63480 Torna al sommario

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7 ottobre 2008

Corregionali emigrati all’estero :“Siete per noi una risorsa”

Lo ha affermato l'Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, nel corso dell'incontro, svoltosi a Udine ed organizzato dall'Associazione Giuliani nel Mondo, con alcuni studenti, discendenti da corregionali emigrati all'estero

"Siamo impegnati a costruire, con i fatti, un ruolo internazionale per il Friuli Venezia Giulia.

Chiediamo al governo nazionale di mantenere la nostra particolarità in virtù del collegamento

che la regione ha con l'Europa centro-orientale per tutto il sistema Paese. I ragazzi della terza

generazione dei nostri corregionali all'estero rappresentano, invece, un collegamento verso

altri continenti che, attraverso la nostra regione, possono conoscere l'Europa. Accettiamo

volentieri questa nuova sfida". Lo fa affermato l'Assessore regionale alla Cultura, Roberto

Molinaro, nel corso dell'incontro, svoltosi a Udine ed organizzato dall'Associazione Giuliani nel

Mondo , con alcuni studenti, discendenti da corregionali emigrati all'estero.

Negli scorsi giorni, infatti, si è svolto (con il sostegno finanziario della Regione Friuli Venezia

Giulia) uno stage formativo culturale, al quale ha partecipato una quindicina di giovani

discendenti da famiglie d'origine giuliana ed istriana, provenienti dall'Argentina, Australia,

Brasile, Canada, Sud Africa e dall'Uruguay . Il programma dello stage prevedeva una serie di

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visite alle principali istituzioni, agli enti ed alle attività economiche, sociali e culturali presenti

sul territorio regionale.

L'incontro, di carattere conoscitivo, si è svolto in un clima molto amichevole. I giovani, infatti,

hanno trasmesso all'Assessore Molinaro le proprie impressioni, avute durante la visita dei

luoghi natii dei propri genitori o nonni, come anche le varie testimonianze di memoria storica

famigliare. In tale occasione hanno espresso vari desideri, progetti ed idee concrete su come

immaginano il proprio futuro professionale. I ragazzi, provenienti da Paesi con notevoli

differenze per quanto riguarda le condizioni di vita e lo sviluppo - oltre a sottolineare il

significato dei legami culturali ed intergenerazionali - hanno evidenziato l'importanza delle

opportunità lavorative. Molti, infatti, sono intenzionati a creare dei legami professionali tra i

loro Paesi di provenienza e la terra che i loro avi hanno lasciato.

In tale contesto, l'Assessore Molinaro ha illustrato ai giovani ospiti la ricca realtà industriale e

scientifica, la storia, la mutata realtà geopolitica ("da territorio limite del sistema occidentale,

siamo diventati una regione centrale nell'Europa allargata" ) e la variegata identità culturale e

linguistica del Friuli Venezia Giulia.

L'Assessore alla Cultura, evidenziando il ruolo dei due milioni dei corregionali all'estero ("sono

per noi una risorsa"), ha invitato i ragazzi a costruire un legame lavorativo con il Friuli Venezia

Giulia, spronandoli al confronto su un mercato professionale internazionale ("oggi non c'è la

costrizione, ma la libertà di mobilità"). Nel corso dell'incontro, inoltre, sono stati presentati i

due siti web della Regione per i corregionali all'estero: il primo

(www.emigrazione.regione.fvg.it) è dedicato alla raccolta delle informazioni e di notizie

varie; il secondo (www.ammer-fvg.org), invece, alla raccolta di fotografie ed interviste

sull'emigrazione.

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=106&info=12850 Torna al sommario

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08 Ottobre 2008

Conferenza stampa VIII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo

Farnesina, 14.10.2008 - ore 12.30

Martedì 14 ottobre 2008, alle ore 12.30, alla Farnesina, il Ministro degli Affari Esteri Franco

Frattini presiederà la Conferenza Stampa di presentazione della VIII Settimana della Lingua

Italiana nel Mondo che si svolgerà dal 20 al 26 ottobre 2008 e che avrà per tema “L’Italiano in

piazza”.

Alla Conferenza interverranno con un contributo sul tema personalità del mondo della cultura,

del giornalismo, dello spettacolo, del cinema, della letteratura e dell’architettura: Giovanni

Minoli, Direttore di Rai Educational; Francesco Sabatini, Presidente Onorario dell’Accademia

della Crusca; Pino Daniele, Giuseppe Fiorello, Gianni De Gregorio, Giorgio Albertazzi (spot tv)

e Massimiliano Fuksas (contributo scritto).

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Accademia della Crusca, si è consolidata negli anni

come occasione privilegiata di valorizzazione della lingua italiana all’estero, vedendo impegnate

in primo luogo le Rappresentanze diplomatico-consolari, gli Istituti di Cultura, la Società Dante

Alighieri e i Dipartimenti d’Italianistica delle Università straniere.

Con l’occasione, sarà presentata una selezione di immagini di iniziative culturali programmate

all’estero per la Settimana della Lingua Italiana e saranno presenti i figuranti della partita a

scacchi in costume del Comune di Marostica.

Fonte : http://www.esteri.it/MAE/IT/Stampa/Sala_Stampa/NoteStampa/2008/10/20081008_ConfStampa_VIIIsett_LinguaIta.htm

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8 Ottobre 2008

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - GAI: "PROGETTO "MOVIN'UP": ARTISTI ITALIANI ALL'ESTERO. DAL 1999 AD OGGI 511 ARTISTI ITALIANI NEL MONDO"

Oltre 500 giovani all'estero per

partecipare a progetti di formazione in 10

anni con " movin'up" il programma di

sostegno alla mobilità dei giovani artisti.

Movin' Up è ai giovani creativi tra i 18 e i 35 anni di età che sono stati ammessi o invitati

ufficialmente all'estero da istituzioni culturali, festival, enti pubblici e privati a concorsi,

residenze, seminari, workshop, stage o iniziative analoghe o che abbiano in progetto

produzioni artistiche da realizzare presso centri e istituzioni straniere. I settori artistici sono:

arti visive, architettura, design, musica, cinema, video, teatro, danza, performance, scrittura.

Movin' Up si propone di:

• favorire la partecipazione di giovani creativi a programmi di formazione, workshop,

stage organizzati da istituzioni estere che offrano reali opportunità di crescita artistica e

professionale;

• promuovere il lavoro degli artisti italiani in ambito internazionale attraverso reali

occasioni di visibilità e di rappresentazione della loro attività;

• supportare la produzione dei progetti più interessanti dal punto di vista dell'innovazione

e della multidisciplinarietà, dando un impulso alla circuitazione della ricerca artistica

nazionale nel mondo.

Durante il soggiorno all’estero i nostri creativi hanno la possibilità di formarsi in maniera

dinamica venendo a contatto con realtà diverse che garantiscono un’acuta crescita

professionale e personale. I progetti educativi in terra straniera - così poco frequenti in

Italia, paese costantemente in ritardo sui metodi formativi più all’avanguardia - permettono

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________

agli artisti di promuovere il proprio lavoro, di entrare in una rete di contatti unica e

indispensabile e, seppur indirettamente, di donare visibilità all’arte e alle istituzioni

nazionali. La creatività ha bisogno di interscambi culturali e contatti interdisciplinari basati

sulle relazioni sinergiche dei soggetti coinvolti.

Movin’up è promosso da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani che eroga

un fondo annuale per finanziare due sessioni di viaggi all’estero, fornendo un sostegno che

copra parte delle spese sostenute dagli artisti. Sono questi ultimi a scegliere presso quale ente

o istituzione straniera svolgere il proprio lavoro; autonomamente devono contattare

l’istituzione partner, presentare il progetto e ottenere un invito o un’iscrizione ad attività

formative. Questa documentazione andrà poi presentata a Gai, la cui commissione

esaminatrice valuterà la consistenza del progetto e l’eventuale copertura di parte delle spese.

Altre istituzioni partners del progetto Movin’up: la Presidenza del Consiglio dei Ministri; il

Dipartimento della Gioventù e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali; la PARC Direzione

Generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee.

Gli studenti dimostrano quindi di possedere già un buon livello di preparazione, la capacità di

muoversi in un settore nuovo, di valutare e selezionare un’organizzazione straniera che possa

fornire nuova linfa creativa, di scegliere un paese ospite per le caratteristiche peculiari che

presenta; oltre che un buon curriculum, elemento essenziale per la partecipazione a Movin’up.

In questi anni sono stati presentati circa 800 progetti, ma meno della metà ha trovato

accoglimento, segno quindi di attente valutazioni basate su parametri di serietà e qualità.

Il bando per i prossimi viaggi scadrà a breve: gli aspiranti hanno tempo fino al 14 novembre

2008 per presentare la propria candidatura. Nel frattempo i ragazzi della prima sessione del

2008 stanno vivendo la propria esperienza di residenza: da Cuba all’Australia, dall’Europa

all’Asia; artisti, attori, ballerini e registi si confrontano con nuove dinamiche, facendo

dell’interculturalità il proprio bagaglio.

Nata nel 1999, l'iniziativa è stata realizzata, per le sue prime quattro edizioni, in collaborazione

con la Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli

Affari Esteri. L'edizione 2006 vede come partner la DARC - Direzione generale per l'architettura

e l'arte contemporanee, Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici del Ministero per i beni

e le attività culturali, come già per l'edizione 2005. Movin' Up ha permesso di sostenere, fino

ad oggi, 326 su 779 progetti presentati, per un totale di 511 artisti.

Fonte : http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=4886

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8 Ottobre 2008

Bando di concorso per l'attribuzione di n. 3 Borse di studio in favore di studenti universitari figli di italiani residenti all'estero(Argentina e America Latina)

L’Università della Calabria per l’anno accademico 2008/09 ha

previsto l’attribuzione di 3 borse di studio dell’importo di 4.666,66

euro ciascuna destinate a studenti universitari figli di italiani

residenti all’estero.

In particolare 2 borse di studio sono destinate a studenti

universitari provenienti dall’Argentina; 1 borsa di studio è

destinata a studenti universitari provenienti dall’America Latina.

Gli studenti vincitori di borsa di studio trascorreranno presso

l’Università della Calabria un periodo di studio di almeno sei mesi

durante l’anno accademico 2008/2009.

Per la partecipazione al concorso sono necessari i seguenti requisiti: essere regolarmente

iscritti presso una Università nello Stato di provenienza per l’anno accademico 2008/09 ad un

anno di corso superiore al secondo; aver completato gli esami previsti fino al 2° anno di corso

nel piano di studi individuale alla data di scadenza del bando.

Inoltre avere una media dei voti conseguiti negli esami di profitto non inferiore a 25/30, o

equipollente per un diverso sistema di valutazione. I candidati partecipanti al presente bando

devono possedere buona conoscenza della lingua italiana e devono presentare un elenco dei

corsi che intendono seguire anche se afferenti a corsi di laurea diversi.

Il pagamento della borsa avverrà in due rate semestrali, di cui la prima al momento dell’arrivo.

L’importo della borsa include le spese di viaggio, libri di testo e altri materiali e supporti

didattici. Gli studenti vincitori della borsa di studio saranno ospitati presso le strutture del

Centro Residenziale, ove possibile, in camera singola e sarà garantito loro di poter usufruire

del servizio mensa; entrambe le condizioni sono a titolo gratuito, inoltre saranno esonerati dal

pagamento della tassa di iscrizione.

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Il bando e il modello della domanda sono consultabili sul portale d’Ateneo: www.unical.it

nell’area "Avvisi di gara, Concorsi, Master, Borse di Studio", Sezione "Borse di Studio".

Scarica il bando completo

Fonte : http://www.unical.it/portale/concorsi/view_bando.cfm?Q_BAN_ID=790&Q_COMM=

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8 Ottobre 2008 La “questione immigrazione” divenuta emergenza nel Paese Italia

Cosa sta succedendo in Italia? E’ la telefonata accorata di un Presidente di Associazione

dell’Argentina preoccupato di quello che si dice dell’Italia nelle televisioni e nella stampa

argentina. E non è solo lui che chiede notizie. Dalle associazioni all’estero ci arriva l’eco di una

diffusa preoccupazione per l’immagine Italia presentata in caduta libera.

Razzismo, intolleranza, discriminazione sono un ricordo bruciante per i nostri

connazionali perché riportano alla mente momenti del passato mai dimenticati. Le notizie

italiane li mettono in difficoltà nelle società di residenza dove godono di considerazione per la

loro italianità, senza dire del disagio delle nuove generazioni, perfettamente integrate, ma

gelosamente orgogliose della identità di origine.

La verità è che sulla “questione immigrazione”, il Governo ha giocato sul fuoco quanto

ha creduto che il successo che ha condizionato i risultati elettorali, potesse continuare

puntando ancora sulla criminalizzazione dell’immigrato.

L’avere continuato a battere questo tasto per giustificare trionfalistici provvedimenti

restrittivi, spesso lesivi della dignità umana, è stata una scelta quanto meno improvvida,

condannata, peraltro, anche dall’Europa e dalla stampa mondiale.

Il Governo ha continuato al ribasso, anche recentemente, rispetto agli impegni

internazionali assunti sui diritti umani (ricongiungimenti familiari e richieste di asilo). E’ stata

una sottovalutazione politica ma anche sociale del problema perché non ha tenuto in conto la

reazione dei nuovi arrivati ed i riflessi sulla società civile italiana.

L’insicurezza, la diffidenza, la paura, sono tutti segnali di una malattia sociale che nasce

dalla povertà o dal benessere ma che esplode nei momenti di caduta di valori, di fragilità

politica, di deficit di democrazia di un Paese.

L’Italia è sempre stata, fino a qualche anno addietro, un Paese ospitale per il suo

passato di umanesimo e di secolare accoglienza, radicata nella sua tradizione.

I fatti di intolleranza e di violenza che hanno attraversato tutta la penisola in queste

settimane, non appartengono certo alla cultura italiana ma rischiano di diffondere sentimenti di

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intolleranza e di razzismo in un momento in cui i mutamenti della società italiana mostrano

tutta la fragilità di un Paese incagliato nelle secche dalla difficoltà economica, dalla

disoccupazione e dalla crisi dello stesso sistema democratico e del Governo.

La politica-spettacolo e la informazione mediatica nazionale, tutta puntata alla raccolta

del consenso, ma spesso lontana dai problemi del Paese, deformano il quadro socio-politico,

disorientano il cittadino, creano malessere, aumentano il tasso di insicurezza.

Occorre, allora, prendere atto che la “questione immigrazione” è ormai un fatto

strutturale per il nostro Paese e dal quale non si torna indietro.

Come tale, non può essere risolta con il “pacchetto sicurezza” o “l’espulsione” o il

“carcere”. Tutti provvedimenti tamponi e dilazionatori. La “questione immigrazione” in Italia va

affrontata diversamente e, cioè, con una forte volontà politica e capacità di governare il

fenomeno come scelta di fondo strutturale in direzione della integrazione.

Ovviamente, nei tempi e nei modi compatibili e con le possibilità ed esigenze del Paese.

Gli immigrati sono persone come noi ma alla ricerca disperata di un diritto alla vita ed

alla civiltà umana. In Italia hanno dato e danno un contributo essenziale allo sviluppo del

Paese e sono diventati una risorsa di cui non si può più fare a meno.

Che cosa impedisce, allora, una politica di accettazione, di accoglienza e di integrazione

nei confronti del migrante che bussa alle nostre porte con il fardello della sua povertà ma con il

patrimonio della sua cultura di origine? Anche in questo senso, è portatore di ricchezza.

La “questione immigrazione” esiste anche negli altri paesi europei ed, in parte, negli

altri continenti.

Paesi come la Germania, l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera, hanno imboccato la strada

della integrazione come scelta politica di fondo, raggiungendo risultati ottimali.

La stessa Unione Europea, ha dedicato il 2008 al “dialogo interculturale” tra culture e

lingue diverse, come presupposto indispensabile per la integrazione in una società civile ed una

convivenza pluralistica ed armoniosa.

La compressione dei “diritti umani” degli immigrati e la dolorosa constatazione di una

crescente regressione culturale nella società italiana su questi temi, sono motivo di grande

preoccupazione per l’associazionismo di emigrazione che vive e conosce dal di dentro una

“questione immigrazione” divenuta emergenza nel Paese.

Sicilia Mondo si sente coinvolta e fa quanto è nelle sue possibilità come soggetto

sociale , di proposta e di mediazione, con lo spirito di chi si sente impegnato ma , in un certo

senso, anche parte lesa quando entra in discussione la tutela del diritto e della dignità del

migrante.

L’UNAIE che è la massima espressione dell’associazionismo di emigrazione italiana nel

mondo, con le sue 42 Federazioni regionali e provinciali aderenti e le rispettive strutture

operative all’estero, sempre attenta ed in prima linea nei suoi 42 anni di attività, sulla tutela

della dignità umana, ha sentito il bisogno di organizzare a Roma un Convegno Internazionale

per ascoltare e confrontarsi con i massimi esperti europei sulla “questione immigrazione”

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(parlamentari europei, nazionali, della Circoscrizione Estero, costituzionalisti, giuristi,

economisti ed operatori sociali di associazioni nazionali di emigrazione)

Tema della relazione “Cittadinanza, integrazione e politiche migratorie”. Gli atti

del Convegno e le risultanze saranno certamente una indicazione preziosa per il Governo, le

Istituzioni, l’associazionismo e gli operatori sociali in emigrazione.

Fonte : Sicilia Mondo - Avv. Domenico Azzia - Presidente Sicilia Mondo

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INFORM - N. 194 - 8 ottobre 2008

MUSICA

Corsi di pianoforte all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

BRUXELLES - Corsi di pianoforte all’Istituto Italiano di

Cultura di Bruxelles: progetto educativo musicale

coordinato dal pianista Palmo Venneri, ex-allievo della

scuola del grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli,

veronese e residente a Bruxelles dal 1991.

I corsi di pianoforte, con inizio in ottobre termineranno

nel mese di giugno 2009.

Essi propongono un vero percorso culturale, guidato da

specialisti quali i pianisti Palmo Venneri, Andrea Bacchetti

e Mauricio Vallina in grado non solo di insegnare la

tecnica, ma anche di trasmettere l’essenza d’ogni genere

musicale. Una didattica, quindi, a tutto tondo, per

stimolare la creatività e la sensibilità dell’allievo, portandolo ad essere un artista che intenda la

musica come linguaggio, espressione, e non solo tecnica.

Il progetto educativo musicale si propone di programmare interventi formativi a livello

musicale, didattico, artistico e musicologico all'interno dell'Istituto (corsi, seminari, master

class, rapporti con altre scuole, scambi culturali, corsi di formazione professionale e di

perfezionamento per studenti e diplomati, corsi musicali per adulti principianti e non e corsi di

propedeutica per i piú giovani).

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n19439.htm

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INFORM - N. 194 - 8 ottobre 2008

COOPERAZIONE

Regione Campania:

“Progetto Paese Marocco”

CASABLANCA - Un’altra tappa per il piano di cooperazione

internazionale della Regione Campania nell’area del

Mediterraneo. Dopo l’ Egitto, Israele, la Tunisia e la Turchia, il

vice presidente dell’ente regionale, Antonio Valiante, ha presentato i contenuti del “Progetto

Paese Marocco” a Casablanca.

Obiettivo del programma è realizzare nuove iniziative economiche, sociali e culturali con i paesi

mediterranei. La Regione punta a creare entro il 2010, anno in cui sarà completata l’area di

libero scambio tra l’ Europa e il resto del mediterraneo, una rete di sinergie e relazioni con le

imprese, le istituzioni e i centri culturali di tutto il territorio

Nel corso dell’incontro Valiante ha proposto la costituzione del Segretariato per i tutti i paesi

appartenenti all’area mediterranea, con il compito di promuovere e sostenere le istanze di

sviluppo e di crescita sociale. Ha poi sottolineato che la Conferenza delle Regioni Periferiche e

Marittime, che comprende ben 44 regioni di sette Paesi membri dell'Unione Europea (nonché

del Marocco e della Tunisia) debba avere un ruolo più incisivo nella neonata Unione per il

Mediterraneo.

Alla presentazione del Progetto Paese Marocco sono intervenuti il console generale d’Italia in

Marocco Nicola Lene, il presidente della Camera di Commercio Italiana in Marocco Giulio

Frascatani, il direttore dell’Istituto Italiano per il Commercio Estero in Marocco Silvia Daniela

Giuffrida e i rappresentanti del mondo economico-produttivo della Campania e Marocco, tra cui

il presidente della Federazione Nazionaledell’Agroalimentare Adbdelhakim Marrakchi e il

delegato a Tangeri dell’Associazione marocchina delle industrie tessili e dell’abbigliamento

Touhami Ouazzani.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n19432.htm

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8 ottobre 2008

A Houston per la quarta “Conferenza dei Ricercatori Italiani”

Appuntamento il prossimo 9 novembre presso il Consolato Generale d'Italia.

Adesioni aperte ancora fino al 15 ottobre

Si svolgerà sabato 8 novembre, dalle ore 09.00 alle 18.00, a

Houston, presso la sala auditorium del Consolato Generale d'Italia, la

quarta Conferenza dei Ricercatori Italiani, promossa con l'alto

patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati, del Consolato

Generale d'Italia ed in collaborazione con Prometeonetwork.

Alla Conferenza sono invitati a partecipare i ricercatori che svolgono attività in diversi

ambiti: dalla medicina all'ingegneria, dall'alta tecnologia alla scienza. Invitate sono anche le

ditte italiane presenti negli Stati Uniti che svolgono attività di sponsor e sono

beneficiarie della ricerca.

La Conferenza si propone di rappresentare un momento di incontro e di scambio di idee

ed informazioni per i nostri ricercatori, dal momento che, non solo sarà aperta gratuitamente

a chiunque desideri parteciparvi, ma soprattutto perché sarà un momento per conoscersi, per

incontrare la comunità e per ricevere informazioni e rivolgere delle domande al rappresentante

del Parlamento e presidente del Comitato per gli Italiani nel mondo alla Camera dei Deputati,

On. Marco Zacchera, e al rappresentante del Governo Italiano, che in visita ufficiale

presenzieranno alla manifestazione.

I ricercatori interessati possono inviare, entro e non oltre il 15 Ottobre, un sommario

della propria ricerca ed una breve biografia al Comites: [email protected] .

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=105&info=12873

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9 Ottobre 2008

Italiani nel Mondo

LA FORMAZIONE DEGLI ITALIANI A RIO DE JANEIRO:

IL CONSOLE BELLELLI A COLLOQUIO CON IL TEAM ITES

RIO DE JANEIRO\ aise\ - La formazione degli italiani residenti in Brasile, i progetti svolti a

Rio de Janeiro e la possibilità di portare il progetto Ites nella città carioca: di questo il console

Ernesto Massimo Bellelli ha parlato in una intervista concessa al team Ites del Brasile. Ne

riportiamo di seguito la versione integrale.

"D. A suo parere quali sono le necessità a livello formativo degli Italiani residenti in Brasile?

R. Per rispondere a questa domanda bisogna vedere che fascia di età si intende considerare e

quale il grado di scolarizzazione già posseduto. Bisogna poi vedere se si tratta di formazione

professionale, tecnica, finalizzata al lavoro in Brasile o se si punta anche a possibili sbocchi in

Italia. Tenendo presente comunque il panorama dei nostri connazionali e le richieste delle

aziende, direi che le necessità base sono sostanzialmente o quelle di una formazione tecnica in

settori specifici o di quelle di una formazione post-scolastica a livello pratico del tipo di stage o

lavori temporanei presso aziende.

D. Secondo Lei sono adeguati gli interventi realizzati in questo ambito dal Ministero del Lavoro

italiano?

R. Per le esperienze qui avute mi pare che gli interventi siano generalmente validi, anche se

migliorabili soprattutto nella fase di selezione delle persone che possono partecipare e

nell’accompagnamento per un inserimento nel mercato dopo il corso. Andrebbe poi ampliata la

percentuale di fondi investiti localmente rispetto a quelli spesi in Italia per i vari progetti. Tra

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gli esempi positivi penso al corso di floricoltura a Rio de Janeiro e Santa Teresa –ES- dove

molti sono rimasti soddisfatti.

D. E come crede che sia possibile rafforzare la rete già esistente nel territorio?

R. Da un lato coinvolgendo nel programma aziende - pubbliche e private - sia brasiliane che

italiane e dall’altro con il successo dei progetti.

D. Uno dei principali obiettivi del Progetto ITES è la creazione di una rete di istituzioni in grado

di poter offrire servizi per la formazione e per l'impiego. Pensa che sia utile ed innovativo per

la Comunità italiana residente in Brasile?

R. Penso che sia senz’altro utile. Peraltro bisogna diffidare di approcci troppo teorici e puntare

su un’ottica pratica e flessibile al fine di adattarsi alle concrete esigenze delle diverse realtà e

società.

D. Il progetto ITES fino od oggi sviluppatosi in São Paolo (oltre a Montevideo e Buenos Aires)

come potrebbe essere realizzato a Rio de Janeiro?

R. Ritengo proprio seguendo uno degli approcci citati. Per una formazione professionale di

base puntare ai settori e campi di forza della realtà dello Stato di Rio de Janeiro, formando ad

esempio professionisti nei settori legati al turismo, petrolio e petrolchimico, meccanica ecc; per

livelli più qualificati realizzare una maggiore collaborazione con università, aziende ecc.

D. A Rio de Janeiro stiamo pensando di realizzare, in via sperimentale, con l’appoggio e nella

sede del Comites, uno sportello informativo per l’avviamento al lavoro. Tale sportello dovrebbe

basarsi su due banche dati, una delle imprese e l’altra dell’offerta di lavoro. Il Consolato come

potrebbe sostenere il progetto di sportello informativo per l’avviamento al lavoro?

R. Compatibilmente con quanto previsto dalla legge sulla privacy, il Consolato potrebbe

contribuire alimentando lo sportello con i dati relativi a richieste di personale da parte di

aziende e richieste di lavoro da parte degli interessati che periodicamente riceviamo, o

indirizzando direttamente le persone verso tale servizio".

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=63660

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9 Ottobre 2008

Italiani nel Mondo

LA COMMISSIONE ESTERI DELLA CAMERA APPROVA L’ODG DI ZACCHERA (AN-PDL) PER IL RINVIO DELLE ELEZIONI DI COMITES E CGIE

ROMA\ aise\ - La Commissione Esteri della Camera ha approvato

stamani un ordine del giorno presentato dall'on. Marco Zacchera,

responsabile esteri di An-PdL e presidente del Comitato per gli Italiani

all’Estero, che chiede al governo di valutare la possibilità di un rinvio

delle elezioni dei Comites - e di conseguenza del Cgie – ora fissati per l'inizio dell'anno

prossimo.

"La situazione economica è difficile, i tagli per gli italiani del mondo sono già troppo gravi", ha

spiegato Zacchera, "da consigliare di procedere prima a promuovere una revisione della legge

dei Comites e del Cgie e di votare poi l'anno successivo nel mondo, ma basandosi su di un

nuovo testo di legge".

"I soldi risparmiati per le elezioni vadano però contestualmente girati ai fondi per le comunità

italiane nel mondo, già salassate dai "tagli" della finanziaria" (vedi aise del 9 ottobre 2008

h.12.52), è stata la contestuale richiesta di Zacchera, inserita nel testo dell'odg approvato

dalla maggioranza.

"Nessuno ha ancora deciso nulla", ha precisato il responsabile Esteri di An-PdL, che ha invitato

i colleghi ad aprire "un sereno dibattito su questa logica opportunità" e maggioranza ed

opposizione a lavorare "insieme per riscrivere in modo comune una legge come quella dei

Comites, che è in gran parte da confermare". Per Zacchera devono essere invece "più

profondi" i cambiamenti in seno al Cgie, "dove si deve tenere conto che nel frattempo in

parlamento siedono 18 eletti all'estero."

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Infine Marco Zacchera si è augurato un approfondito dibattito in sede del prossimo Comitato

permanente per gli Italiani nel Mondo, che nella seduta di ieri, 8 ottobre, ha tra l'altro deciso di

ascoltare il segretario generale del Cgie, Elio Carozza, in una prossima audizione (vedi aise del

9 ottobre 2008 h.11.26).

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=63647

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9 ottobre 2008

Internazionalizzazione, approvato il programma di interventi

Un dettagliato programma definisce le aree, i Paesi prioritari e i settori focus, e individua gli interventi indiretti e diretti di internazionalizzazione consistenti nelle iniziative regionali attuate tramite Sviluppo Lazio

La commissione Piccola e media impresa, commercio e artigianato

del Consiglio regionale del Lazio ha approvato all'unanimità il

programma di interventi per il sostegno dei processi di

internazionalizzazione delle Pmi del Lazio in forma aggregata,

proposto dall'Assessore regionale Francesco De Angelis, in

attuazione della legge regionale 27 maggio 2008, n.5. La delibera

torna ora in Giunta regionale per l'approvazione della determina col

testo definitivo del bando da 5 milioni di euro.

Si tratta di un dettagliato programma che definisce le aree, i Paesi prioritari e i settori

focus, e che individua gli interventi indiretti e diretti di internazionalizzazione

consistenti nelle iniziative regionali attuate tramite Sviluppo Lazio ovvero attuate

direttamente dalle imprese aggregate attraverso l'apposito bando.

Secondo l'Assessore De Angelis, "l'approvazione della legge regionale sul sostegno

all'internazionalizzazione delle Pmi, avvenuta lo scorso maggio, quella del programma oggi in

commissione e il bando che adesso possiamo pubblicare, confermano l'impegno e l'attenzione

della Regione in questo settore strategico. Il programma, fortemente condiviso con le

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associazioni di categoria, è uno strumento fondamentale per far crescere l'export e per

promuovere le eccellenze produttive del Lazio".

Il bando avrà una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro concessi a progetti con budget

di spesa minima di 100 mila euro (ma l'assessore De Angelis ha annunciato in commissione

l'intenzione di ridurla a 80 mila per favorire le piccole imprese), con tetto massimo di 300 mila

euro per progetto. Destinatari del bando saranno le aggregazioni di Pmi industriali e artigianali,

costituite in Ati di almeno 5 imprese, la cui sede operativa ricada nel territorio regionale, più i

consorzi export ai sensi della legge 83/89, purché sia garantita la partecipazione attiva al

progetto di almeno 5 imprese associate. Le aree di intervento, i settori di attività e le spese

ammissibili al finanziamento sono dettagliatamente indicate nel bando che sarà pubblicato nei

prossimi giorni.

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=561&info=12879

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Frattini e gli Italiani nel Mondo

di Gian Luigi Ferretti Come Ministro degli Esteri lei è anche il Ministro degli italiani nel mondo. Come si

pone rispetto a questo compito?

Occuparmi dei nostri connazionali all’estero rappresenta per me una sfida non solo politica.

Negli ultimi anni, infatti, è prevalsa una concezione un po’ troppo elettoralistica degli italiani

nel mondo: abbiamo dedicato attenzione solo alle tessere e alle liste, tralasciando le teste. Che

sono l’unica cosa di cui l’Italia non può permettersi di fare a meno. Il Ministro degli Esteri –

anche primo punto di riferimento dei nostri connazionali all’estero – ha quindi, tra gli altri,

l’importante compito di occuparsi e preoccuparsi di tutte le questioni che riguardano i cittadini

italiani nel mondo, valorizzando le grandi risorse di cui questa immensa comunità è portatrice.

Abbiamo intervistato qualche giorno fa il Ministro degli esteri francese Bernard

Kouchner. Ci ha detto che i francesi all’estero rappresentano una grande risorsa per

la Francia e a loro vengono assicurati gli stessi diritti dei residenti: protezione e

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sicurezza, educazione e cultura, cittadinanza e solidarietà. Ha aggiunto che i soldi

che lo Stato spende per loro sono considerati un investimento intelligente, che

permette alla Francia di avere un valido supporto alla sua politica estera ed alla

diffusione della francofonia.

Lei ha la stessa opinione nei confronti degli italiani all'estero?

Certamente! Gli italiani all'estero rappresentano una voce sentita e importante, ed è compito

dell’Italia e del Ministero degli Esteri valorizzare questo contributo, e svolgere un’attività di

tutela, assistenza ed erogazione di servizi attraverso la nostra rete diplomatico-consolare,

sotto la guida della Direzione Generale per gli Italiani all’estero. Ricordo inoltre che presso la

Farnesina è inoltre attiva, 24 ore su 24, l’Unità di crisi, una struttura operativa che agisce in

casi di emergenza a tutela dei connazionali, siano essi residenti o turisti, che si trovano esposti

ad eventi straordinari quali calamità naturali, atti di guerra e terrorismo, incidenti aerei,

sequestri di persona.

A dicembre avrà luogo a Roma la Prima Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani

all’Estero. Quali sono le Sue aspettative?

Quello dell’identità delle seconde generazioni – e la cronaca non smette di offrirne

dimostrazioni, ai livelli più diversi – è uno dei temi cruciali del fenomeno migratorio. Di qui

l’oggettivo interesse che la politica deve riconoscere nel cercare di formarla ed intercettarla più

a fondo possibile. La Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani diventa anche l’occasione per

confermare questo orientamento. I giovani rappresentano il futuro del nostro Paese all’estero:

devono saper essere specchio della storia e delle radici che ci appartengono, ma anche trovare

uno slancio sempre più incisivo e protagonista verso le sfide che ci attendono. Il futuro

dell’Italia all’estero si rifà a questo entusiasmo, a questa energia. Ed io sono certo che i nostri

giovani connazionali all’estero riusciranno appieno in questa missione.

Questi giovani verranno a raccontarci le loro situazioni, a conoscersi fra di loro e a

conoscere meglio la realtà italiana. Ma vorranno anche conoscere le nostre risposte

ai loro problemi, che cosa l’Italia vuole fare per loro.

Per prima cosa svelerò i miei limiti generazionali! E poi risponderò loro che una volta, un

signore di nome Kennedy, ha detto che non bisogna mai chiedere cosa può fare il tuo Paese

per te, ma cosa devi fare tu per il tuo Paese. Rassicurerò i miei interlocutori spiegando che

stiamo già facendo molto: finanziamo scuole italiane all’estero, corsi di lingua, di cultura e

formazione professionale destinati a loro.

Gli italiani all’estero si lamentano perché i tagli della Finanziaria li hanno colpiti in

maniera particolare.

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Purtroppo anche loro, come gli italiani in Patria, sono toccati dalle misure necessarie per il

risanamento dell’economia nazionale. Non si tratta di una situazione permanente, ma, una

volta riportate le cose sul giusto binario, anche i connazionali all’estero potranno godere dei

benefici. E’ un impegno che mi sento di poter prendere con loro.

A proposito di ristrettezze di bilancio, si parla di ristrutturazione della rete consolare.

Operazione non rinviabile! Per la rete consolare – e discorso analogo vale anche per gli Istituti

Italiani di cultura, che rappresentano un importantissimo mezzo di comunicazione del Sistema

Italia all'estero - è nostra intenzione puntare sulla modernizzazione e sulle strategie dettate dai

nuovi scenari geopolitici. Bisogna rendere questa rete più agile e confacente alle mutate

necessità, alle nuove istanze culturali e sociali, ai nuovi contesti aperti dalla società

dell’informazione, ma senza che ciò comporti disagi per gli utenti. E infine, dobbiamo puntare

molto sull’informatizzazione dei servizi. L’idea di un “Consolato Digitale”, che sarà operativo

entro la metà del 2009, consentirà già una prima e buona erogazione di servizi consolari on-

line. Con le funzioni del nuovo sistema operativo, ad esempio, ogni ufficio consolare potrà

seguire ed aggiornare la posizione del connazionale residente all’estero ed evadere le richieste

di servizi consolari tracciandone lo stato di avanzamento. Un vero e proprio “Consolato a

domicilio” che consentirà di meglio ripartire uffici e risorse umane sul territorio, con notevoli

risparmi per il contribuente.

Come valuta il crescente problema dei minori sottratti da uno dei due genitori e

condotti illegalmente all’estero?

A questo proposito abbiamo intensificato il lavoro del Ministero perché la tutela dei bambini

deve essere una priorità istituzionale. A fronte di un aumento esponenziale dei casi in cui i

minori vengono contesi tra genitori italiani e stranieri occorre maggiore conoscenza del

fenomeno e più collaborazione tra i paesi. Per interrompere la dura escalation dei casi di

sottrazione di minori abbiamo bisogno di un’azione coordinata, di una task force tra Ministeri

degli esteri, della Giustizia e dell’Interno per un’azione unitaria che coinvolga ambasciate,

prefetture e magistrature. Qualche volta le norme internazionali che tutelano il minore in caso

di sottrazione non vengono applicate correttamente. Per questo è importante promuovere una

maggiore conoscenza, anche attraverso la formazione di operatori di giustizia e una maggiore

collaborazione tra i diversi paesi.

Quanto ci sarà da aspettare, realmente, perché la politica capisca davvero il

fenomeno italiani all’estero?

Gli italiani all’estero ed il nostro Governo hanno una sola bandiera: una bandiera che investe

sempre di più nell’immagine dell’Italia nel mondo, nella capacità della sua classe politica, e

nella dinamicità dei connazionali in un Paese straniero. Lavoriamo insieme ad un comune

obiettivo che, come di recentemente ho voluto ricordare in un messaggio a tutta la rete

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Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ___________________________________________________________

consolare, deve essere quello di rendere l’Italia sempre più competitiva e protagonista nel

mondo. L’Italia e gli italiani sono ammirati ed invidiati ovunque. Io credo molto nella

collaborazione e nel gioco di squadra tra la politica e le reti italiane all’estero. A noi, quindi, il

compito di creare le condizioni perché l’Italia e lo stile italiano continuino a migliorare

l’immagine ed il fascino del nostro Paese. Ai nostri connazionali all’estero, poi, alle loro buone

azioni, la responsabilità di metterlo in pratica.

Fonte : http://www.litaliano.it/archivio08/ott09.pdf

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 199 Anno XV,

10 Ottobre 2008

Cgie, pre-conferenze al meeting mondiale dei giovani

L'8 e il 9 dicembre si svolgeranno le pre-conferenze continentali

La prima Conferenza mondiale dei giovani italiani e di origine italiana all'estero, in calendario a

Roma dal 10 al 12 dicembre, sarà preceduta l'8 e 9 dicembre da "pre-conferenze continentali e

Paese". Lo ha reso noto il segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero

(Cgie), Elio Carozza.Le pre-conferenze, ha precisato Carozza, serviranno a "dare un'ulteriore

continuità all'intervento del Consiglio e meglio definire e permettere un immediato

approfondimento da parte della stessa Conferenza, alla quale spetterà il compito di individuare

le linee portanti di un'azione innovatrice nel collegamento con le comunità di giovani italiani o

di origine italiana all'estero di oggi". Il segretario generale del Cgie ha poi auspicato la

partecipazione alla Conferenza mondiale anche di "una rappresentanza di giovani cittadini

italiani di origine straniera residenti in Italia". "Sposando l'attualità di questa linea - ha

concluso Carozza - la Conferenza farà proprie le richieste dei nostri giovani all'estero nei

confronti di un dialogo pluriculturale, che rappresenta il dato saliente della realtà

contemporanea".

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=7_146705

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10 Ottobre 2008

Contributi alle testate online: certificare la diffusione di un sito web, si può

l'informazione online è ormai

Le news online sono vive, respirano: informare in tempo reale i lettori è la chiave.

Chi fa informazione sul web lavora come e più di chi

usa la carta. Perchè quindi non sostenere anche le

testate online? Lo Stato ha bisogno di dati certi? Ci

sono imprese che si occupano di certificare la

diffusione di siti e portali, e sono anche capaci di

scoprire eventuali bluff

Su Italia chiama Italia ne abbiamo parlato tante volte:

il presente, non più il futuro. Con i giornali cartacei - al

nostro direttore piace dirlo spesso - dopo le 10 del mattino ci si avvolge il pesce al mercato. La

carta è vecchia, e sarà sempre più un'informazione di nicchia.

Non solo: in un articolo pubblicato un paio di settimane fa (Il futuro della stampa italiana nel

mondo? E' il web - di Ricky Filosa), spiegavamo bene che informazione multimediale vuol dire

non solo tempo reale, ma anche fotografie senza limiti di spazio, audio e video, interattività

con i lettori. E se per gli italiani d'Italia il web è l'ultima frontiera, lo è ancora di più per gli

italiani residenti all'estero, che - anche per necessità - hanno dovuto imparare a conoscerlo, ad

usare il pc e a scoprire i vantaggi della rete. E proprio grazie alla rete e alle testate online, i

nostri connazionali riescono a mantenersi informati, a seguire la politica, la cronaca, l'attualità

italiana, ma soprattutto il lavoro dei loro rappresentanti in parlamento; i 18 eletti all'estero,

grazie alle testate "dedicate" e al web, riescono a restare in contatto con le proprie comunità,

con i propri elettori. Come gestirsi, altrimenti, all'interno di una ripartizione elettorale come

Euopa o America Latina, o - ancora peggio - quella che comprende Asia, Africa e Oceania? Ci

viene da ridere... Ma andiamo avanti.

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Venerdì scorso su questo portale, la provocazione di Ermanno Filosa, nostro prezioso

collaboratore: senza internet, senza l'informazione online, la circoscrizione estero non

avrebbe senso. Una riflessione pungente, ma reale. C'è tanta verità in ciò che scrive Filosa.

Fatta questa breve premessa, vogliamo sottolineare che - nonostante, appunto, l'importanza

fondamentale dell'informazione online - lo stato italiano non prevede ancora nessun

contributo a chi fa informazione sul web: sono previsti invece contributi per le testate

cartacee, che - talvolta, e sempre senza fare di tutta l'erba un fascio - nascondono veri e

propri imbrogli. Questo, però, è un altro discorso....

Niente sostegno quindi per i quotidiani online, i portali d'informazione, i siti internet che si

occupano soprattutto di italiani nel mondo. E i nostri eletti nel mondo non ci provano

nemmeno. A parte qualche comunicato, in parlamento non è ancora arrivata una chiara e

univoca proposta di legge che possa porre fine a questa che è una vera e propria mancanza di

rispetto, perchè chi lavora online lo fa come e forse più di chi lavora su carta.

Nella scorsa legislatura, l'unico a provarci era stato Massimo Romagnoli: l'ex deputato

forzista aveva previsto contributi per le testate online. Non solo: nella proposta di

Romagnoli, il compito di assegnare tali contributi veniva tolto alla presidenza del Consiglio, e

dato a un comitato trasversale, composto da membri di maggioranza e di opposizione, e alla

commissione Cultura di Camera e Senato. Alla presidenza del Consiglio, spiegava allora

Romagnoli, c'è troppa gente che pensa all'Italia. "Ora ci sono 18 eletti all'estero a Roma",

sottolineava durante lo scorso governo l'azzurro, "e noi dobbiamo difendere gli interessi

dei nostri connazionali". Da commuoversi. Veramente. Soprattutto perchè in questa

legislatura tutti hanno un po' perso quel "romanticismo" verso gli italiani all'estero che si

sentiva e respirava nella legislatura precedente.

Insomma, certamente tutto si può migliorare, ma a noi piaceva il disegno di Massimo

Romagnoli.

Qualcuno sostiene che sia difficile sapere le effettive visite di un sitio: per questo, se

non si può misurare nulla, con quale criterio assegnare contributi? A pioggia? No, sarebbe -

giustamente - sbagliato. E allora niente sostegno alle testate web, che non possono dimostrare

la loro diffusione. Ecco, chi pensa così, è un ignorante.

Chi crede che non si possa verificare e dimostrare la diffusione di una testata online, è un

ignorante perche ignora, non conosce la realtà dei fatti. Ma questo è comprensibile, visto

che la stragrande maggioranza dei nostri rappresentanti e di chi occupa posti chiave nelle

istituzioni, hanno i capelli bianchi e marcate rughe sul volto. Anche se non è solo una questione

anagrafica - Cossiga, non certo "giovane", si vanta di essere un uomo "super-tecnologico" -

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internet non è compreso fino in fondo da quelli che hanno superato gli "anta": non conoscono

il mezzo, come fanno a comprenderlo fino in fondo?

Cerchiamo quindi di chiarire a tutti un po' le idee:

- non si può verificare e dimostrare la diffusione di un sito web? FALSO. Esistono

diversi modi per dimostrare quanto un sito web è letto e conosciuto. Altrimenti, su quali

criteri si baserebbero le tariffe dei diversi banner commerciali su siti e portali online? Più il

sito è visitato, più costano i banner e gli spazi pubblicitari sulle sue pagine, e quindi gli

inserzionisti devono pagare di più. Ma gli inserzionisti vogliono anche sapere l'effettiva

diffusione del sito, e vogliono conoscere i dati reali. E allora entrano in gioco gli "analytics"

e le certificazioni.

- si possono certificare le visite e le pagine lette di siti e portali online. VERO. Non

siamo all'età della pietra, cari signori, ma nel 2008. Siamo entrati nel terzo millennio da

ben otto anni ormai. Esistono - e come! - diversi modi per conoscere e dimostrare la

diffusione di un sito web. Ci sono i "counters", i "contatori", che sono sistemi che

forniscono alcune importanti e fondamentali statistiche riguardo il sito. Alcuni contatori

sono gratuiti, altri costano. Ma non tutti i contatori sono ritenuti validi dagli interzionisti che

vogliono sapere dove stanno investendo i loro soldi. Fra quelli gratuiti, consigliamo "Google

Analytics", conosciuto sistema di statistiche, ritenuto molto valido e spesso accettato dalle

imprese come "certificazione".

Se però volete avere il massimo, e se volete agire con totale trasparenza, allora dovete

chiedere a una terza parte di certificare la diffusione del vostro sito. Esistono infatti

società che si occupano di certificare le visite, le pagine lette e tanti altri dati riguardanti il

portale che volete fare analizzare. Queste imprese, utilizzano criteri molto precisi, tecnologie

avanzate, anche in grado di scoprire se il proprietario del sito sta "bluffando", facendo in modo

di aumentare le proprie visite in maniera non corretta, usando pagine "splash", link o tag

nascosti, o altro tipo di sistemi. Le certificazioni di queste società sono risconosciute da tutti gli

inserzionisti, da tutte le entità che decidono in qualche modo di rivolgersi alla pubblicità sul

web.

Ecco quindi svelato l'arcano: certificare la diffusione di un sito internet, si può. E le

certificazioni sono serie, non manipolabili, fornite da una terza parte. Lo stato italiano, perciò,

potrebbe chiedere agli eventuali editori che lavorano con la rete, di fornire questi tipi di

certificazioni per dimostrare che, insomma, i lettori sul proprio sito non sono 4 gatti, e che

quindi vale la pena ed è giusto supportarlo ed aiutarlo, così come si aiuta chi fa informazione

su carta.

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E' così difficile, è così improbabile, pensare che un giorno l'Italia riconosca

l'importanza fondamentale delle testate online? A noi sembra così chiaro, evidente, il

fatto che ormai la notizia viaggi sul web.

In questo articolo Italia chiama Italia ha cercato di spiegare perchè i quotidiani online vanno

appoggiati: abbiamo spiegato che certificare e dimostrare la diffusione di un sito web, si

può. L'augurio è sempre lo stesso: speriamo che vengano valorizzate le testate online,

insieme a coloro che ci lavorano, e che il governo capisca fino in fondo che senza internet

l'informazione sarebbe molto più lenta, e probabilmente anche più noiosa e fredda.

Fonte : http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/11294/2008-10-10.html

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INFORM - N. 196 - 10 ottobre 2008

ITALIANI ALL’ESTERO

Si conclude a New York la terza edizione delle Giornate dell’Emigrazione

Alla Columbus Citizen Foundation tavola rotonda “Ellis Island. 150 anni di storia d’Italia”. Iniziative della Regione Basilicata per i lucani all’estero

NEW YORK - Si conclude oggi a New York la terza edizione delle Giornate dell’emigrazione.

L’iniziativa patrocinata, dalla Columbus Citizen Foundation e organizzata dall’Asmef, è partita

da Maratea anche con l’inaugurazione della mostra fotografica itinerante “Migrazione Italiana”

a cura della Fondazione Agnelli e con la presentazione del libro “lucani altrove” di Renato

Cantore. La mostra è stata anche presentata a Potenza presso il Consiglio regionale e le altre

tappe sono state Ischia e Napoli. La Tavola rotonda che si svolge oggi a New York, presso la

Columbus Citizen Foundation verte sul tema “Ellis Island. 150 anni di storia d’Italia” e vede la

partecipazione di Francesco Durante, presidente della Fondazione “Museo dell’emigrazione di

Napoli, di Louis Tallarini, presidente della Columbus Citizen Foundation, di Antonio Giordano,

presidente Sbarro Heath Research Organization.

Un intervento del presidente della Commissione regionale dei Lucani all’Estero, Pietro

Simonetti, impossibilitato a partecipare per altri improcrastinabili impegni, sarà illustrato da

Donato Caivano, componente dell’esecutivo della Commissione per l’America del Nord.

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“La Regione Basilicata - si legge nella parte conclusiva dell’intervento di Simonetti - ha

deciso di costituire il Forum dei giovani, eletto democraticamente, anche come contributo alla

Conferenza Mondiale dei giovani che si terrà in Italia l’11 e 12 dicembre 2008. In parallelo si

realizzerà il Centro di documentazione “Nino Calice” anche per rafforzare la rete organizzativa

che registra oggi 170 associazioni sparse nel mondo, 16 Federazioni nazionali con la previsione

di dotare le stesse degli “Sportelli Basilicata” come momenti operativi. Quest’anno abbiamo

installato, nel piazzale delle sede del Consiglio Regionale, il monumento dedicato ai lucani nel

mondo per segnare la riconoscenza per i sacrifici, l’impegno e il lavoro di tanti lucani. Il

prossimo anno si svolgerà la prima Conferenza Mondiale delle donne lucane all’estero per

sostenere il progetto candidato per la realizzazione della rete internazionale e delle strutture

formative. Il tutto sarà sostenuto dall’utilizzo del web e dei siti sul portale Basilicatanet”(per il

testo integrale dell’intervento di Pietro Simonetti rimandiamo alla pagina http://www.basilicatanet.it/news/allegati/682056_Simonetti.doc )

Fonte: http://www.mclink.it/com/inform/art/08n19636.htm

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 199 Anno XV,

10 Ottobre 2008

L'identità italiana nelle emigrazioni degli italiani di Maddalena Tirabassi

L'ultimo numero monografico di Altreitalie (www.altreitalie.it) presenta gli atti del convegno

internazionale organizzato dal Centro Altreitalie «Con gli occhi della globalizzazione. I nuovi

studiosi e la ricerca sulle migrazioni italiane» svoltosi a Torino nel luglio del 2007. Nel passato

avevamo lavorato per aprire il dialogo tra gli esperti italiani e stranieri delle migrazioni italiane

e creare contatti con i centri che se ne occupavano nel mondo; oggi che questi rapporti sono

ampiamente consolidati, uno dei nostri scopi è divenuto quello di creare occasioni di incontro e

di scambio per costituire reti transnazionali che sappiano coinvolgere la nuova generazione di

studiosi.

Da quando tre anni fa è nato il Centro siamo infatti entrati in contatto con un numero sempre

crescente di giovani studiosi grazie a una serie di iniziative indirizzate a sviluppare la nuova

ricerca sulle migrazioni: premi per tesi di laurea e dottorato, borse di ricerca e stage. Si tratta

spesso di persone estremamente mobili, che operano all'interno di discipline e di istituzioni tra

le più disparate nel mondo globalizzato. Constatando che lo spettro degli argomenti che

abbracciavano era ben più ampio di quello che le rassegne storiografiche evidenziavano è nata

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l'idea di esplorare il ricambio generazionale dei ricercatori per monitorare in fieri le tendenze

della ricerca. Ricerca che a volte esula dal tradizionale ambito accademico: il campo degli studi

migratori sta trovando infatti spazio e sbocchi al di fuori delle università a causa delle sfide

poste dai fenomeni di mobilità contemporanea. In primo piano sono state quindi messe le

agende di ricerca dei nuovi studiosi che, in Italia e nel mondo, seguono la storia e il filo di

quella presenza di circa sessanta milioni di italiani e loro discendenti che vivono al di là dei

confini nazionali.

La ricerca da noi presentata in questi mesi tocca anche aree sin qui poco esplorate. La sessione

sugli insediamenti italiani nel Mediterraneo, per esempio, collega lo studio di questi e della loro

storia ai processi di decolonizzazione. Un Mediterraneo multiplo ma unitario, solcato da confini

tanto evidenti quanto fluidi e che ha visto presenze italiane di ogni tipo: coloniali, di lavoro,

commerciali, culturali, politiche, religiose. Gli antichi insediamenti offrono anche occasione di

riflessione sullo sviluppo dell'«identità italiana» rafforzando la tesi secondo cui le grandi masse,

se non le élite, acquisirono la consapevolezza dell'appartenenza all'Italia attraverso il confronto

con l'altro. Un'attenzione particolare è rivolta all'area sud orientale con l'analisi degli

insediamenti italiani a Oriente e in Africa agganciando lo studio delle migrazioni italiane ai

processi di decolonizzazione e al discorso dei post colonial studies che fin qui, nel bene e nel

male, aveva solo sfiorato la nostra disciplina.

L'apertura dello spazio dell'Unione Europea viene in questa sede studiato come il catalizzatore

di interazioni tra le esperienze migratorie di un passato più o meno remoto e la nuova mobilità

italiana. All'impatto dell'Unione Europea sulle vecchie e nuove mobilità sono stati infatti

dedicati numerosi studi sull'Europa e l'America Latina. Ne è un esempio la cittadinanza italiana

come veicolo per l'ingresso in Europa per i discendenti degli italiani dei Paesi Sudamericani,

oppure la ripresa non episodica di movimenti di italiani all'interno dell'Unione, rappresentati sia

da studenti universitari sia da giovani che scelgono le grandi metropoli europee come luogo di

lavoro e di vita. Per contro, continua a essere necessario uno sguardo approfondito e critico

all'esperienza migratoria verso l'Europa del Nord nel dopoguerra per comprenderne gli esiti,

non così favorevoli come spesso riteniamo. La rinnovata attenzione agli immigrati italiani del

secondo dopoguerra mostra come siano rimasti vittime di una trappola che li ha tenuti sospesi

tra uno svogliato (e difficile) inserimento, che spesso tocca anche le seconde generazioni, e un

mito sempre rinviato del ritorno.

La discussione svoltasi durante il convegno e che trova riscontro negli elaborati successivi che

qui presentiamo ha consentito inoltre di inquadrare e rivedere alcuni concetti/parole chiave che

ricorrono nel dibattito sulle migrazioni italiane.

Come già accennato, è un esempio di un'«identità italiana» che emerge ben prima della

formazione dello stato nazionale attraverso il confronto con l'altro nelle antiche colonie liguri e

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genovesi sul Bosforo. O che assume valenze diverse per le nuove mobilità che, come mostrano

alcuni di questi saggi, operano su scala globale: dall'Europa, ai Paesi del Mediterraneo a quelli

transoceanici esulando dal binomio integrazione/mantenimento dell'identità etnica, forte nel

passato, e assumendo i tratti di quello che è stato definito il glocalism. Lo stesso concetto di

comunità etnica viene sempre più spesso messo in discussione e decostruito assumendo

variabili legate all'epoca dell'insediamento, all'origine regionale o locale, alle appartenenze

politiche.

Il medesimo concetto di cittadinanza viene ricontestualizzato, questa volta in relazione alla

cittadinanza europea.

Globalizzazione, spazio europeo, Internet: tutti fattori che portano a guardare in modo nuovo

le migrazioni e le comunità di origine italiana nel mondo, a studiarne le caratteristiche,

ricomponendo il passato con le dinamiche dell'attualità.

Se si guarda agli esiti di questa esperienza migratoria plurisecolare non possiamo esimerci dal

constatare che il discorso pubblico sull'emigrazione, sviluppatosi negli ultimi anni con estremo

vigore, è stato affiancato da quello politico legato allo sviluppo di nuovi tipi di associazionismo

messi in relazione non più solo ai tradizionali collegamenti regionali, ma alla questione del voto

e della cittadinanza. La ricerca della nuova generazione di studiosi delle migrazioni italiane,

attraverso collaborazioni interdisciplinari fra storici, sociologi, scienziati politici, economisti e

antropologi, in istituzioni accademiche e di ricerca in Italia e nel mondo, comprova che il

campo degli studi migratori italiani è ancora fertile e in continua evoluzione.

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=3_146694

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