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Rassegna Stampa di sab. 16, dom. 17 e lun. 18 maggio 2015
SNALS / CONFSAL Testate on line 18/05/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB il Sole 24 Ore 17/05/2015 SCUOLA, COBAS NEL MIRINO DEL GARANTE il Sole 24 Ore 16/05/2015 SI' DELLA CAMERA ALL'ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO Corriere della Sera 17/05/2015 LA SFIDA DEI COBAS SULLA SCUOLA "BLOCCHEREMO GLI SCRUTINI" Corriere della Sera 17/05/2015 BASTA UN PROF PER FERMARE UNA CLASSE Corriere della Sera 16/05/2015 SCUOLA, APPROVATI I PRIMI ARTICOLI la Repubblica 16/05/2015 SCUOLA, ARRIVANO I PRIMI SI' ALLA RIFORMA SINDACATI IN
PIAZZA:"PROTESTA A OLTRANZA" la Stampa 17/05/2015 SCUOLA, SINDACATO DIVISO I COBAS: STOP AGLI SCRUTINI Avvenire 17/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, LO STRAPPO DEI COBAS Avvenire 17/05/2015 LE SIGLE AUTONOME IN CERCA DI CONSENSI CAVALCANDO IL
DISAGIO il Tempo 16/05/2015 MINORANZA DEM IN PIAZZA CON I SINDACATI E A MONTECITORIO
L'ESECUTIVO VIENE BATTUTO Arena/Giornale di Vicenza
18/05/2015 SCRUTINI, L'INCONGNITA DEI COBAS IL PREMIER: "ASCOLTERO' TUTTI"
Bresciaoggi 18/05/2015 SCRUTINI, L'INCOGNITA DEI COBAS IL PREMIER: "ASCOLTERO' TUTTI" Corriere delle Alpi 18/05/2015 RIFORMA DELLA SCUOLA, C'E' LA "PASSEGGIATA ILLUMINANTE" Corriere dell'Umbria 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI 11 E 12 GIUGNO Gazzetta del Sud 18/05/2015 DUE GIORNI AL VOTO FINALE: PROTESTE DIFFUSE E INCOGNITA SCRUTINI Gazzetta di Reggio 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI Giornale di Sicilia - Ed. Caltanissetta-Enna-Agrigento
18/05/2015 DOCENTI E PERSONALE DELLA SCUOLA, OGGI UN SIT-IN CONTRO LA RIFORMA
il Gazzettino 18/05/2015 "BASTA CON IL 6 POLITICO" LA SCUOLA TORNA IN PIAZZA il Mattino 18/05/2015 SCUOLA, MARATONA AL VIA TRA LE PROTESTE DEI PROF Il Piccolo 18/05/2015 SINDACATI DIVISI SUL BLOCCO DEGLI SCRUTINI Il Quotidiano del Molise
18/05/2015 RIFORMA DELLA SCUOLA, DOMANI IL PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA
Il Tirreno 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI La Citta' (Salerno) 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI la Gazzetta del Mezzogiorno
18/05/2015 SCUOLA, L'APERTURA DEL PREMIER "PRESIDE-SCERIFFO? VEDIAMO"
La Nuova del Sud 18/05/2015 SCUOLA La Nuova Ferrara 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI la Prealpina 18/05/2015 RIFORMA DELLA SCUOLA CON L'INCOGNITA SCRUTINI La Provincia - Ed. Lecco
18/05/2015 BUONA SCUOLA DOMANI PRESIDIO
La Provincia Pavese 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI la Repubblica - ed. Torino
18/05/2015 DOCENTI E ALLIEVI ANCORA IN PIAZZA "VIA LA BUONA SCUOLA DI RENZI"
La Stampa - Ed. Alessandria
18/05/2015 IN BREVE - I SINDACATI DELLA SCUOLA SCENDONO IN PIAZZA
La Voce di Mantova 18/05/2015 DOMANI IL PERSONALE DELLA SCUOLA IN ASSEMBLEA DAVANTI ALLA PREFETTURA
l'Eco di Bergamo 18/05/2015 LA "BUONA SCUOLA" TRA IL DIRE E IL FARE Liberta' 18/05/2015 SCUOLA, E' INCOGNITA SCRUTINI
L'Unione Sarda 18/05/2015 SCUOLA: VOTO MERCOLEDI', SCRUTINI A RISCHIO Mattino di Padova e catena Veneta
18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI
Messaggero Veneto 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI Messaggero Veneto 18/05/2015 DOMANI SERA IL FLASH MOB DEL PERSONALE DELLA SCUOLA TRENTINO 18/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, SINDACATI DIVISI Corriere del Veneto - Ed. Vicenza (Corriere della Sera)
17/05/2015 TORCE ELETTRICHE IN PIAZZA I SINDACATI UNITI MARCIANO CONTRO LA "BUONA SCUOLA"
Corriere.it 17/05/2015 BASTA UN PROF PER FERMARE UNA CLASSE Gazzetta di Mantova 17/05/2015 MARTEDI' MATTINA PRESIDIO DEI SINDACATI CONTRO LA RIFORMA 8 Giorno/Resto/Nazione
17/05/2015 I COBAS SFIDANO GOVERNO E GARANTE "ORA BASTA, BLOCCO DEGLI SCRUTINI"
Il Giornale del Piemonte (Il Giornale)
17/05/2015 SINDACATI IN PIAZZA CONTRO LA "SCUOLA DI RENZI"
Il Giornale di Vicenza 17/05/2015 SCUOLA, FIACCOLATA, ANTI-RIFORMA Il Giorno - Ed. Bergamo - Brescia
17/05/2015 BUONA SCUOLA, ANCORA PROTESTE
il Manifesto 17/05/2015 E' SCIOPERO DEGLI SCRUTINI il Manifesto 17/05/2015 Int. a D.Pantaleo: "SENZA RISPOSTE CI SARA' IL BLOCCO" Il Mattino - Ed. Benevento
17/05/2015 SCUOLA, NUOVA ONDATA DI PROTESTE IL MALCONTENTO APPRODA IN PREFETTURA
Il Mattino di Padova 17/05/2015 ASSEMBLEA IN TUTTE LE CLASSI DECISA DA OGNI ISTITUTO Il Messaggero - Ed. Latina
17/05/2015 "LA BUONA SCUOLA" RIPORTA IN PIAZZA DOCENTI E PRECARI
Il Resto del Carlino - Ed. Ferrara e Provincia
17/05/2015 'FLASH MOB' SUL LISTONE E SIT IN DAVANTI ALLA PREFETTURA.
Il Secolo XIX - Ed. Savona/Cairo/Val Bormi
17/05/2015 DISPERSIONE SCOLASTICA SEMPRE PIU' SU: 12 PER CENTO
Il Tirreno - Ed. Pisa 17/05/2015 IL POPOLO DELLA SCUOLA TORNA IN PIAZZA Ilsole24ore.com 17/05/2015 SCUOLA, COBAS NEL MIRINO DEL GARANTE La Gazzetta del Molise 17/05/2015 BUONA SCUOLA, ECCO LE RAGIONI PER DIRE NO ALLA RIFORMA La Nazione - Ed. Lucca 17/05/2015 COBAS, SIT-IN IN PIAZZA GUIDICCIONI La Nuova Ferrara 17/05/2015 TANTI LIBRI LANCIATI IN ALTO: "ABBASSO LA BUONA SCUOLA" la Prealpina 17/05/2015 PRESIDIO DEI PROFESSORI DAVANTI ALLA PREFETTURA la Repubblica - ed. Bari
17/05/2015 "MINACCE DEI PROF AGLI STUDENTI CHE HANNO BLOCCATO I TEST"
LA SICILIA 17/05/2015 I COBAS BLOCCANO GLI SCRUTINI La Sicilia - Ed. Agrigento
17/05/2015 DOCENTI E ALUNNI IN PIAZZA CONTRO LA "BUONA SCUOLA"
La Sicilia - Ed. Enna 17/05/2015 DECRETO "BUONA SCUOLA", NUOVO SIT IN DI DOCENTI E ATA AL PROVVEDITORATO
la Stampa - ed. Torino 17/05/2015 IN BREVE - DOMANI IN PIAZZA CONTRO LA BUONA SCUOLA La Stampa - Ed. Valle d'Aosta
17/05/2015 IN BREVE - PRESIDIO PERMANENTE CONTRO LA BUONA SCUOLA
La Voce di Mantova 17/05/2015 SCUOLA, TUTTI I SINDACATI CONTRO RENZI Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Lecce
17/05/2015 SIT-IN E BLOCCO SCRUTINI: RIPARTE LA PROTESTA DEI PROF
Affaritaliani.it 16/05/2015 SCUOLA, LA PROTESTA A ROMA AL PANTHEON: "RITIRATE IL DDL" Arena/Giornale di Vicenza
16/05/2015 SCUOLA, PRIMI SI' ALLA CAMEA A ROMA SINDACATI IN PIAZZA
Bresciaoggi 16/05/2015 SCUOLA, PRIMI SI' ALLA CAMERA A ROMA SINDACATI IN PIAZZA E Polis Bari 16/05/2015 PRIME... EMOZIONI Gazzetta del Sud 16/05/2015 "BUONA SCUOLA" TRA PIAZZA E AULA APPROVATI I PRIMI SETTE
ARTICOLI Gazzetta di Parma 16/05/2015 SCUOLA, PRIMI SCUOLA, I PRIM SI' TRA LE PROTESTE Giorno/Resto/Nazione 16/05/2015 STOP AI LAVORI D'AULA: C'E' IL SIT-IN RIBELLI DEL PD IN PIAZZA COI
SINDACATI Il Giornale di Brescia 16/05/2015 APPROVATI I PRIMI ARTICOLI MA LA PIAZZA RESTA CALDA il Manifesto 16/05/2015 Int. a P.Bernocchi: "MANIFESTIAMO CONTRO IL GOVERNO DOMENICA
7 GIUGNO" il Manifesto 16/05/2015 SCRUTINI, LO SCIOPERO SI FA Il Quotidiano del Sud 16/05/2015 AL PANTHEON A ROMA SIT-IN DELLE PRINCIPALI SIGLE Il Quotidiano del Sud - Basilicata
16/05/2015 AL PANTHEON A ROMA SIT-IN DELLE PRINCIPALI SIGLE
la Gazzetta del Mezzogiorno
16/05/2015 MA I SINDACATI NON MOLLANO URLA E FISCHI AI POLITIC
la Gazzetta del Mezzogiorno
16/05/2015 SCUOLA, RENZI ACCELLERA SULLA RIFORMA DALLA CAMERA VIA LIBERA AI PRIMI ARTICOLI
La Provincia (CO) 16/05/2015 SCUOLA,PRIMI SI ALLA RIFORMA I PROF IN PIAZZA La Provincia (CR) 16/05/2015 SCUOLA, PRIMI SI' ALLA CAMERA LA SICILIA 16/05/2015 SCUOLA, PRIMI SI' ALLA CAMERA La Stampa - Ed. Cuneo 16/05/2015 CUNEO, INSEGNANTI ANCORA MOBILITATI CONTRO LA RIFORMA la Vallee Notizie 16/05/2015 PRECARI, APPELLO DELLO SNALS ALLA REGIONE l'Eco di Bergamo 16/05/2015 SCUOLA, PRIMI SI' ALLA RIFORMA I PROF IN PIAZZA Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Lecce
16/05/2015 BLOCCO DEGLI SCRUTINI SINDACATI PRONTI ALLA MOBILITAZIONE
Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 18/05/2015 NELLA RIFORMA LA TAGLIOLA SUI RESIDUI "DIMENTICATI" Corriere della Sera 18/05/2015 RIMBORSI, LA PROMESSA DEL PREMIER "500 EURO A 4 MILIONI DI
PENSIONATI" Corriere della Sera 18/05/2015 Int. a D.Faraone: FARAONE: "IL BLOCCO DEGLI SCRUTINI ALLA FINE
NON CI SARA'" Corriere della Sera 18/05/2015 SCUOLA, APERTURA SUL RUOLO DEI PRESIDI Corriere della Sera 17/05/2015 "LO SCIOPERO SARA' UN BOOMERANG" RENZI E IL DIALOGO DIRETTO
CON I DOCENTI Corriere della Sera 17/05/2015 INTERVENTI E REPLICHE - ABBANDONO SCOLASTICO la Repubblica 18/05/2015 RENZI:"UNA TANTUM DI 500 EURO PER 4 MILIONI DI PENSIONATI CHE
PRENDONO FINO A 3MILA EURO" la Repubblica 18/05/2015 SCUOLA AL RUSH FINALE LA MINORANZA DEL PD OFFRE AL GOVERNO
UNA TREGUA ARRNATA la Repubblica 17/05/2015 BLOCCO SCRUTINI, I COBAS SFIDANO IL GARANTE la Repubblica 16/05/2015 AGNESE RENZI CI PROVA, MA IL SUO LICEO E' UN FORTINO DEL NO la Repubblica 16/05/2015 Int. a G.Cuperlo: "RIFORMA SENZA CORAGGIO SE IL PREMIER DIALGOA
ALLORA LA CAMBI CON NOI" Affari&Finanza (la Repubblica)
18/05/2015 L'EXPO RACCONTATO AI RAGAZZI E' UN SUCCESSO IN 72 PAESI
Affari&Finanza (la Repubblica)
18/05/2015 SOLO IPAD, NIENTE PIU' LIBRI? LA SCUOLA DICE "NO"
la Stampa 18/05/2015 ARRETRATI, PER 4 MILIONI DI PENSIONATI UN RIMBORSO DA 500 EURO IN AGOSTO
la Stampa 18/05/2015 Int. a D.Faraone: "SCUOLA, LA LEGGE PUO' CAMBIARE la Stampa 17/05/2015 "FORMARE I DIRIGENTI E CONTROLLARLI" CONVITTO, RICETTA DI UN
SUCCESSO la Stampa 17/05/2015 RENZI RASSICURA I PROFESSORI E SCENDE IN CAMPO PER IL VOTO la Stampa 16/05/2015 "ERA ORA: DAL PRESIDE NOTAIO PASSEREMO A QUELLO CHE DECIDE" la Stampa 16/05/2015 SCUOLA, ALLA CAMERA I PRIMI SI' RENZI: AVANTI ANCHE SUI PREMI la Stampa 16/05/2015 MINORANZA PD E SINDACATO IN PIAZZA FRONTE DEL NO VERSO LA
PROVA DI FORZA il Messaggero 18/05/2015 SCUOLA, IL GOVERNO STRINGE I TEMPI SCONTRO SUL BLOCCO DEGLI
SCUTRINI il Messaggero 17/05/2015 RENZI ASCOLTA MA TIRA DRITTO "SULLA RIFORMA NON MOLLO" il Messaggero 16/05/2015 SCUOLA, ALLA CAMERA PRIMI SI' ALLA RIFORMA RENZI: NIENTE DECRETI
PER ASSUMERE PRECARI il Tempo 18/05/2015 ABILITATI A INSEGNARE MA SENZA SPERANZA DI ASSUNZIONE. CHI
PENSA A NOI? Il Secolo XIX 18/05/2015 RENZI E LA CONSULTA: DAL 1 AGOSTO 500 EURO A 4 MILIONI DI
PENSIONATI Roma 18/05/2015 SCUOLA, VA RISTABILITA LA DIGNITA' DELLA DOCENZA il Mattino 17/05/2015 PER LE VALUTAZIONI DI FINE ANNO POSSIBILI SLITTAMENTI DI 5 GIORNI la Discussione 16/05/2015 RENZI: "IMPEGNO PER IL FUTURO, A SCUOLA SOLO PER CONCORSO" la Repubblica 18/05/2015 MATTARELLA SI TAGLIA LO STIPENDIO Affari&Finanza (la Repubblica)
18/05/2015 L'E-LEARNING INTERNAZIONALE PER LE NUOVE ELITE
il Giornale 18/05/2015 Int. a C.Rovelli: "LA FISICA E' UN COLPO DI FULMINE PER LEI DEVO VIVERE ALL'ESTERO"
il Mattino 18/05/2015 MATTARELLA CONTRO L'INTOLLERANZA "PIU' RISPETTO DELLE DIFFERENZE"+++
Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 17/05/2015 PENSIONI, DECRETO PRONTO MA E' PROBABILIE IL RINVIO il Sole 24 Ore 16/05/2015 LA CONSULTA E L'ILLUSIONE DI "DIRITTI" SENZA FINE il Sole 24 Ore 16/05/2015 JOBS ACT, MODIFICHE IN ARRIVO SU MANSIONI E COLLABORAZIONI il Sole 24 Ore 16/05/2015 "RIMBORSI PARZIALI SULLE PENSIONI" Corriere della Sera 17/05/2015 PENSIONI, SPUNTA L'IPOTESI "MINIMA" RIMBORSI TRA 2,5 E 3,5 MILIARDI Corriere della Sera 16/05/2015 ISTAT, INPS, INAIL UN PROGETTO DOPO LA GELOSIA SUI NUMERI il Messaggero 17/05/2015 PENSIONI, IL DECRETO VERSO LO SLITTAMENTO VERTICE RENZI-PADOAN il Messaggero 16/05/2015 RENZI: RESTITUIREMO PARTE DEGLI AUMENTI MA LA PRIORITA' SONO GLI
ASSEGNI PIU' BASSI il Tempo 16/05/2015 SUI RIMBORSI DELLE PENSIONI IL GOVERNO FA L'EQUILIBRISTA
16/05/2015
Sciopero degli scrutini, i sindacati della scuola non fanno retromarcia. Anche nel Salento
Lecce. Sciopero degli scrutini nella concreta eventualità che la protesta delle parti sociali, dei lavoratori della scuola e della società civile tutta dovesse rimanere inascoltata; presidio dei lavoratori della scuola, presso la Prefettura di Lecce martedì 19 maggio alle ore 17; Astensione dalle attività non obbligatorie; Boicottaggio dell'adozione di libri di testo; Flash mob che saranno di volta in volta veicolati attraverso tutti i canali di comunicazione e condivisione.
Sono queste le iniziative che saranno intraprese e che sono state sancite dall’incontro che si è tenuto questa mattina tra le organizzazioni sindacali della provincia di Lecce: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Fgu–Gilda. Le cinque sigle sindacali unitariamente, lo hanno dichiarato al termine della conferenza stampa che si è svolta nella sede della Cgil, in via Merine 33 a Lecce. Ivana Aramini di Flc Cgil; Gianna Guido di Cisl Scuola; Giovanni Caretto di Uil Scuola; Maria Rosaria Valentino di Snals; Maria Rosaria Ferilli di Fgu Gilda. Sono stati loro i firmatari del documento che ha stabilito le sopracitate iniziative.
È muro contro muro, quindi, tra le parti. I sindacati, ma anche docenti e studenti, non intendono fare alcun passo indietro e pongono il loro veto più assoluto sulla riforma de “La Buona Scuola” decisa dal Governo Renzi. Le sigle sindacali, quindi, confermano lo stato di agitazione e mobilitazione della scuola che nell’immediato, a livello provinciale, si concretizzerà con le iniziative sopracitate. Attraverso una nota stampa fanno sapere che la decisione è stata presa: “Dopo aver reputato del tutto insufficienti e inadeguati gli emendamenti al Ddl Scuola e preso atto della assoluta indisponibilità del Governo all'ascolto e alla distensione dei tempi per iniziare un confronto serio e produttivo con le parti sociali e con il mondo della Scuola; conseguentemente anche all'incontro del 12 maggio con le delegazioni nazionali dei Sindacati Scuola che non ha portato le sperate e significative modifiche al Ddl; in considerazione degli atti mediatici e demagogici messi in atto dal Presidente del Consiglio che di fronte a una lavagna, ergendosi a docente dei docenti, ha creduto di istruire gli italiani, ritenuti incapaci di comprendere da sè, sulla necessità della riforma sulla scuola, illustrandone come sempre gli aspetti ritenuti più importanti e sottacendo le conseguenze e gli aspetti subdoli della stessa”.
18/05/15
Protesta contro il decreto-scuola: Cobas pronti a bloccare gli scrutini «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi, chi boicotta i test Invalsi o chi blocca gli scrutini non fa un bell'esempio di educazione civica». Il rimbrotto arrivato da Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione.
E dunque, a tre giorni dal voto finale (atteso per mercoledì) alla Camera, sul ddl Buona scuola pende come una spada di Damocle sul termine dell'anno scolastico la protesta annunciata dai comitati di base che sperano di trovare l'adesione degli altri sindacati. Che però, per il momento, non li seguono. «Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto “blocco degli scrutini”, offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile concentrare l'impegno», fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima. I sindacati diversi dai Cobas protestano, ma in altri modi. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio a piazza Montecitorio. Manifestazioni a macchia di leopardo si svolgeranno poi a livello territoriale. «Ci sono ancora tre settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative. Intanto - spiega il segretario confederale Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l'incontro con il Governo si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento».
18 maggio, 2015
Flc Cgil, domani il presidio in piazza Prefettura CAMPOBASSO. Dopo la grande mobilitazione unitaria del 5 maggio, che ha visto un’altissima adesione allo sciopero generale del personale scolastico, dal governo non sono giunte aperture alle tante criticità evidenziate nel testo del DDL n.2259. Gli emendamenti approvati in Commissione istruzione non modificano l’impianto generale, che è quello di una scuola disegnata secondo un modello autoritario, individualista, gerarchico e aziendalista, che discrimina e divide, ponendosi anche in contrasto con i principi costituzionali. Per questa ragione, la mobilitazione continua, con presidi unitari, flash mob, manifestazioni davanti a Montecitorio e davanti alle prefetture di tutta Italia, nei giorni in cui il DDL verrà discusso in Parlamento (18, 19 e 20 maggio). Nell’ambito del percorso unitario di iniziative concordate, le segreterie regionali della FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams, organizzano per martedì 19 maggio, a partire dalle ore 17.30 fino alle 19.30 un’ASSEMBLEA PUBBLICA CON PRESIDIO davanti alla prefettura di Campobasso e chiederanno un incontro al Prefetto perché, in qualità di rappresentante del Governo, riporti le considerazioni della scuola molisana sul DDL in discussione in Parlamento. Sarà l’occasione per ribadire: l’urgenza di un piano di assunzioni per migliorare l’offerta formativa e per soddisfare anche le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi dai piani di stabilizzazione. E’ necessario che si faccia un decreto legge per garantire le assunzioni dal 1° settembre e occorre predisporre un piano pluriennale che interessi il personale docente ed il personale ATA, completamente escluso dalle stabilizzazioni, pur avendo maturato il diritto. il rifiuto di un modello di governo della scuola autoritario, gerarchico ed aziendalista, tutto concepito a scapito della collegialità e della dimensione cooperativa che deve caratterizzare la progettazione e la gestione delle attività nelle scuole autonome; la salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l’assegnazione di sede, la mobilità, la retribuzione accessoria e la progressione di carriera; la necessità di un ascolto reale e non virtuale, di tutti i soggetti interessati dalla riforma, perché la scuola è un diritto costituzionale e non può essere solo prerogativa di chi sta al governo.
All’incontro sono invitati i rappresentanti dei partiti politici e delle istituzioni, che saranno chiamati a confrontarsi con lavoratori, studenti, genitori e quanti vorranno dare il loro contributo per fermare la deriva della scuola pubblica prevista nel DDL in discussione.
16/05/15
Prossima settimana assemblee, presidi e flash mob in tutta Italia contro il ddl di Renzi Molte sono le iniziative in tutta Italia, che sono in preparazione dai sindacati, per la prossima settimana contro il disegno di legge della Buona Scuola di Renzi, in discussione alla Camera dei Deputati. In Valle D’Aosta CISL Scuola, FLC CGIL, SAVT École e SNALS Confsal, in vista della votazione alla Camera dei Deputati del DDL 2994 “La Buona Scuola” organizzano per i prossimi lunedì 18 e martedì 19 maggio, un presidio permanente - 24 ore su 24 - davanti al Palazzo Regionale di Aosta in difesa della scuola pubblica. Il presidio “Riforma sì, ma non così” sarà luogo e occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle rivendicazioni del sindacato rispetto alla proposta governativa. Previsto per il 18 anche un flash mob con appuntamento alle ore 20.30, sempre sotto al Palazzo Regionale. All’iniziativa sono invitate anche le famiglie e gli studenti; ognuno deve portare con sé una candela o un lumino. A Varese FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA danno appuntamento a tutto il personale delle scuole della provincia per una assemblea in orario di lavoro con presidio davanti alla Prefettura di Varese, Piazzale Libertà, 1 il 19 maggio 2015 dalle ore 8.00 alle ore 11.00. I sindacati chiedono:un piano pluriennale di assunzioni di migliaia di docenti e ATA esclusi dal DDL; la cancellazione dei nuovi super poteri dei dirigenti scolastici; il rinnovo del CCNL e regole oggettive e nazionali su mobilità, carriera e salario. Due le manifestazoni in Puglia: una a Foggia e una a Brindisi. I sindacati scuola di Foggia danno appuntamento alle ore 17.00 di martedì 19 maggio 2015 presso la Prefettura in Via Garibaldi per un presidio in cui manifestare il dissenso verso i contenuti del disegno di legge in discussione alla Camera; un’assemblea pubblica a Brindisi per lunedì 18 maggio a parte dalle ore 19.00 sulla Scalinata Virgilio, con accensione di lumini rossi in difesa della scuola pubblica.
Riforma. Apertura ad abilitati II fascia GI, si discute ancora. Ma precari storici GaE chiedono tutela Un'altra conferma alla possibile apertura delle assunzioni anche agli abilitati della II fascia delle graduatorie di istituto proviene da un articolo del Corriere.it Lo avevamo anticipato nella nostra intervista al segretario Nigi dello Snals Nigi, SNALS: Governo non arretra su poteri dirigenti. Blocco esami di Stato. Apertura solo su assunzioni II fascia e lo aveva anticipato il deputato leghista Roberto Simonetti che in commissione Lavoro, in sede di parere al DDL Buona scuola, ha ottenuto una risposta positiva sull'estensione del piano straordinario di immissioni in ruolo anche agli abilitati delle GI (leggi) Purchè si mantenga integro l'impianto (autonomia, valutazione e merito ne sono i cardini) la compagine governativa si dimostra ancora disponibile a cambiamenti e modifiche. Una delle ipotesi è che alla Camera la riforma venga approvata senza scossoni, per poi lasciare campo aperto al Senato. Uno di questi cambiamenti - dice il Corriere - potrebbe riguarda le assunzioni, testuali parole "all'esame l'ipotesi di aprire a precari di II fascia e Tfa" "Stiamo cercando punti di incontro — conferma la relatrice Maria Coscia — come l'emendamento approvato contro le chiamate discriminatorie: ma bisogna parlarne, altrimenti la tensione resta alta". Naturalmente se il provvedimento dovesse subire modifiche al Senato dovrà ritornare nuovamente alla Camera. I tempi rimangono quelli, la riforma deve essere attuata entro metà giugno, per garantire l'avvio del prossimo anno scolastico. Per questo motivo è già stato inserito l'emendamento secondo il quale la legge sarà esecutiva dal giorno stesso della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I precari delle Graduatorie ad esaurimento naturalmente stanno con le antenne drizzate: le 100.701 assunzioni (da dividere al 50% con le GM del concorso 2012, non si sa ancora se solo con i vincitori o anche con gli idonei) non si toccano. L'estensione del piano anche agli abilitati delle Graduatorie di istituto non può che interessare una fase successiva. Emerge da alcune lettere che vengono inviate alla nostra redazione che i precari delle graduatorie ad esaurimento non si sono sentiti tutelati dai sindacati, impegnati esclusivamente nella lotta per un piano pluriennale di immissioni, distogliendo lo sguardo da alcune "storture" e compromessi ai quali i supplenti delle Graduatorie ad esaurimento dovranno cedere pur di essere assunti con questo piano straordinario di immissioni in ruolo. Precari GaE abbandonati dai sindacati. Lettera
16/05/2015
RIFORMA SCUOLA, APPROVATI I PRIMI ARTICOLI: COBAS PRONTI AL BLOCCO SCRUTINI I Cobas hanno già indetto sciopero per i due giorni che seguono la chiusura dell'anno scolastico. di Matteo La Stella Roma- Nella giornata di ieri sono arrivati i primi si alla Camera per il ddl scuola, contestato in piazza da professori e sindacati. Tutto è filato liscio in aula, salvo una piccola scivolata determinata da una serie di equivoci su un emendamento. Ma se da una parte l'Italia -”Non può perdere tempo”-, come sostiene il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, dall'altra, coloro i quali verranno “investiti” dal decreto sulla “Buona Scuola” dichiarano guerra. In Piazza della Rotonda, a pochi metri dal Pantheon i professori e i sindacalisti appoggiati dalla minoranza Pd, da Sel e dai pentastellati contestano duramente ciò che sta avvenendo. GLI ARTICOLI APPROVATI La seduta alla Camera di venerdì viene aperta dalle rassicurazioni del premier Matteo Renzi che avalla una discussione sul -”Merito”- e con -”tutti”-, a patto che poi venga presa una decisione per l'italia che-”non può perdere tempo”-. Guardando al pluricontestato stralcio delle 100mila assunzioni, la testa di serie della maggioranza Pd dice di non poter fare nulla perchè le immissioni di ruolo sono legate al nuovo modello di scuola e le due cose non possono esse scisse. Al via dunque le votazioni. Passano i primi 7 articoli alla Camera durante tutto l'arco della giornata, con un intoppo che si materializza solo difronte all'emendamento dell'articolo 6, appoggiato dal governo ma respinto dall'assemblea. All'interno dello stesso equivoci dettati da -”un'ulteriore chiarezza di indicazione, che non coincide con la struttura del teso”- , puntualizza il relatore. Passano invece: l'articolo 1 del ddl sull'autonomia scolastica, capace di esaltare il Ministro dell'istruzione Giannini che twitta -”Approvato articolo 1 #labuonascuola finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia”. Viene approvato successivamente l'articolo due che prevede l'aumento delle responsabilità per il dirigente scolastico. Più tardi è la volta dell'articolo 3, che prevede l'ingresso nelle scuole del “curriculum dello studente” oltre all'introduzione di insegnamenti opzionali che faranno media all'esame di Stato. Superano la votazione anche gli articoli 4 e 5, che prevedono rispettivamente l'alternanza scuola lavoro, capace di dirottare il percorso scolastico dei giovani verso il mondo del lavoro nel corso degli ultimi tre anni delle scuole superiori e l'insegnamento relativo alla scuola primaria negli istituti penitenziari. L'articolo 7 , preceduto dallo scivolone sul sesto, prevede invece lo stanziamento di 90 miliardi per l'innovazione digitale. Arrivati all'articolo numero 8, la seduta si chiude incoraggiata anche dal fatto che la giornata sta volgendo al termine. La votazione che ha visto finquì il governo barcamenarsi tra rifiuti ponderati e larghe intese riprenderà lunedì. LE PROTESTE IN PIAZZA Clima rovente invece in piazza dove impazza la protesta. Di fronte al Pantheon, sindacalisti e insegnati fanno muro alla dottrina sulla scuola propinata dal governo. Intervengono al sit in anche alcuni parlamentari durante una pausa dalla seduta. Nasce una piccola discussione tra Fassina della minoranza PD e una frangia di manifestanti, e ancora è la volta di Susanna Malpezzi della commissione Cultura, contestata all'urlo di-”Malpezzi vattene”- . Per Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda quello di ieri è stato solo l'inizio. Promettono di essere li anche lunedì e martedì. Non solo, c'è chi minaccia il blocco degli scrutini con conseguenti ripercussioni sugli alunni, come i Cobas che hanno già indetto sciopero per i due giorni che seguono la chiusura dell'anno scolastico. Al blocco delle attività affiancano anche una manifestazione prevista per il 7 giugno. In questo modo i Cobas sperano di coinvolgere anche altre sigle sindacali nel duro braccio di ferro che stanno portando avanti.
Data 17 -05-2015 n Sole9]{l mmrn Pagina 17
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Confermati due giorni di sciopero durante gli scrutini, la risposta di Alesse: valuteremo -Sindacati divisi
Scuola, Cobas nel mirino del Garante Renzi: ascolto ma è diverso da assecondare, gli assunti resteranno -«Paura delle elezioni? Nel 2018»
Giorgio Pogliotti ROMA
Nel mirino della commissione di Garanzia sono fIniti i Cobas che hanno annunciato due giorni consecutivi di sciopero che impatteranno sugli scrutini e su ogni attività scolastica, a partire dal giorno seguente la fme delle lezioni (scaglionati a seconda delle regioni). Il presidente dell'Autorità sugli scioperi ha lanciato un monito: «Chi si muove al di fuori della legge e delle regole produce un danno a senso unico contro gli studenti e le loro famiglie -ha detto Roberto Alesse - a loro dovrà spiegare le ragioni di un eventuale blocco illegale degli scrutini. L'Autorità valuterà se la proclaJl}.azione dei Cobas è legittima, e lo farà con il massimo rigore, a tutela degli utenti». In caso di violazioni è previsto il ricorso alla precettazione, con sanzioni economiche per i sindacati responsabili da smila a 100rnila euro.
Mentre Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Gilda e Snals proseguono il pressing per ottenere modifIche al Ddl scuola, dicendosi pronti a proseguire la mobilitazione con scioperi brevi, non di un'intera giornata, che potrebbero anche coinvolgere gli scrutini, nel rispetto dei limiti fissati dalla legge. In attesa che domani alla Camera riprenda l'esame del
Da domani riprende l'esame alla Camera a partire dall'articolo 8. Il voto finale dell'Aula di Montecitorio è previsto per mercoledì
disegno di legge (venerdì sono stati approvati i primi? articoli), il premier Matteo Renzi replica su twitter alle critiche di un follower (<<parlate tanto e non ascoltate nulla») sostenendo che «ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici».Alla domandase sia più preoccupato per il destino dei professori o per le prossime elezioni, Renzi risponde «le elezioni politiche saranno nel2018. Quelle europee nel 2019. Lascuolac'èsempre».Achiloaccusa di aver fatto una riforma calata dall'alto, il presidente del
Consiglio risponde «Lei ha partecipato alle consultazioni sulla Buona Scuola? Abbiamo iniziato a settembre», pur assicurando «sto leggendo le risposte dei prof, faremo tesoro di suggerimenti e critiche».
Il fronte dei sindacati che haindetto lo sciopero delS maggio attende di conoscere le risposte che arriveranno dalla Camera: «Da domani partono le mobilitazioni con assemblee nelle scuole -spiegaDomenico Pantaleo (Flc-Cgil) - e il coinvolgimento di studenti e famiglie. Nell'incontro nella sede del Pd ci è stato detto che le modifIche al Ddl saranno presentate anche al Senato, ipotizzando tre passaggi parlamentari. Senza il consenso nella scuola, sarà diffI-
cile attuare la riforma». Cauto sullo sciopero Francesco Scrima (Cisl scuola): «Abbiamo un confronto in atto. Aspettiamo l'esito e poi si vedrà». A Palazzo Chigi, nell'incontro con il governo, era stato preannunciato un tavolo con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, atteso per martedì. «Dopo questo confronto, unitariamente,conglialtrisindacati, decideremo cosa fare, se e come proseguire la mobilitazione. Tutto dipende dalle risposte dell'Esecutivo».
La strategia delle cinque sigle è sintetizzata da Massimo Di Menna (Uil Scuola) «Sono tre le questioni cruciali: la stabilizzazione dei precari, i poteri dei dirigenti scolastici, le tutele contrattuali. In assenza di risposte dal governo, e senza ulteriori modifIche in Parlamento, faremo scioperi che potrebbero coinvolgere anche gli scrutini, nel pieno rispetto della legge». In base all'accordo delI999 che regola il conflitto nella scuola, in concomitanza con gli scrutini si possono effettuare due scioperi - che vanno proclamati com S giorni di preavviso -ma non si può provocare un ritardo nelle operazioni di scrutinio superiore ai S giorni rispetto alla scadenza programmata, mentre non è ipotizzabile alcuno slittamento dei termini per le classichesvolgonogliesamicon-
clusivi dei cicli di istruzione (terza media, maturità, abilitazione professionale). Di Menna esclude ci possa essere un altro sciopero per l'intera giornata, come ilS maggio: «Ci è costato 42 milioni di euro che ci piacerebbe venissero restituiti alla scuola e non possiamo chiedere altri sacrifIci a professori e personale Ata».
Quanto agli scioperi dei Cobas, interessano 1'8 e 9 giugno Emilia-Romagna e Molise; il9 e il 10 Lazio e Lombardia; il 10 e l'n Puglia, Sicilia e Trentino; l'n e il 12
Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania e Veneto; il 12 e ilI3 Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d'Aosta; ilI? e ih8 per l'Alto Adige.
Alla Camera il voto fInale è previsto per mercoledì 20 maggio; si tratta di capire cosa farà la minoranza del Pd, visto che diversi esponenti (da Gianni Cuperlo a Stefano Fassina, a Guglielmo Epifani, a Alfredo D'Attorre) hanno partecipato all'assemblea di venerdì dei sindacati che hanno il sostegno di Sel e Movimento S stelle. Un appello a favore del Dd! è stato lanciato da Maurizio Sacconi (Ap): «Tutta la destra liberalpopolare, tanto di maggioranza quanto di opposizione, ha il dovere di difendere la riforma della scuola dai tentativi di "spiumarla" messi in atto dalle corporazioni e dall'area conservatrice del Pd».
It,Rlf'RODUZlONERISERVATA
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n Sole9]{l mmrn Data 16-05-2015 Pagina 4 Foglio 1
vie della ripresa approvate Via libera alle materie opzionali, al curriculum degli studenti e ai 90 milioni per scuola digitale e laboratori
I Ilkm in COI1 ì sindacati I All'assemblea pubblica contro la riforma
presenti Civati, Cuperlo, Epifani e Fassina IN
Sì della Camera all'alternanza scuola-lavoro Per la riforma primi voti in Aula - Il premier: niente decreto legge per le assunzioni dei precari
Giorgio Pogliotti Claudio Tucci ROMA
Più alternanza scuola-lavoro (le ore di formazione on the job salgono ad almeno 400 ore negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali, si scende a 200 ore neilicei) . Arriva il curriculum dello studente, che sarà valutato all'esame di maturità. Si apre agli insegnamenti opzionali (famiglie e studenti dal terzo anno potranno scegliere una parte del proprio percorso, fermo restando le discipline base).
La Camera ha approvato ieri i primi sette articoli del Dd! «Buona Scuola». Fuori dall'Aula, in piazza, i sindacati hanno continuato la protesta e confermato la volontà di scioperare anche durante il periodo degli scrutini. Il premier, Matteo Renzi, ha risposto di voler proseguire nella linea del dialogo,maharibadito che alla fme «si deve decidere. L'Italianon può più perdere tempo». Il presidente del Consiglio non ha fatto passi indietro sul piano di maxistabilizzazione di oltre 100mila precari, che non sarà stralciato per fmire in un decreto legge; e
Le novità approvate
Arriva il curriculum dello studente di cui si tiene conto nell'esame di Stato. I1curriculum raccoglierà non solo i dati relativi al percorso di studio, ma anche le esperienze di alternanza,le attività culturali, sportive e di volontariato dei ragazzi. Inoltre si apre agli insegnamenti opzionali alle superiori. Così ragazzi e famiglie potranno scegliere una parte del percorso formativo, ferme restando le discipline base
non ci saranno retromarce neanche sulla valutazione dei docenti: «Ci sono soldi in più, premiamo chi è stato più bravo». Mentre sull'ipotesi di precettazione dei do-
centi in caso di astensione per bloccare gli scrutiniRenziha parlato di «tema abbastanza prematuro», pur ritenendo la «stragrande maggioranza dei professori «persone serie», che «non penalizzano i propri studenti».
Ma il clima, anche dentro Montecitorio, resta teso. E non manca
qualche intoppo. La commissione Bilancio ha dato parere favorevole al Dd! con una trentina di osservazioni, trasformate in altrettanti emendamenti (sostanzialmente per garantire l'invarianza finanziaria delle norme). Durante l'esame dell' articolo 6 si è posto in votazione un emendamento della Bilancio e il governo è stato battuto, ma la relatrice, Maria Coscia (Pd), ha subito chiarito che il disco rosso «non incide sul complesso della legge». D n auspicio a non procedere «muro contro muro» è arrivato anche dalla segretario generale della Cei, Nunzio Galantino.
I lavori dalla Camera riprende-
Si rafforza l'alternanza: leoredi formazione on the job salgono ad almeno 400 negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali; e arrivano ad almeno 200 nei licei (sempre negli ultimitre anni). Il governo stanzia 100 milioni di euro (si decuplicano i fondi attuali, circa 11 milioni). L'alternanza si potrà svolgere a nche a Il' estero per favorire anche l'acquisizione di una lingua
ranno lunedì dall' articolo 8 (organico dell'autonomia). E si affronteranno pure i temi divisivi del ruolo dei presidi e della valutazione dei docenti. «Continueremo a dialogare con tutti - sottolinea la responsabile Scuola del Pd, FrancescaPuglisi -. Crediamo che lariformacontengaciòcheservedavvero alla scuola italiana».
Tra gli articoli approvati ieri spicca la definizione del «Piano dell'offerta formativa (Pof)>>, che conferma il passo indietro sui poteri del preside: il dirigente formulerà solo gli indirizzi del Pof, ma sarà il collegio dei docenti a elaborarlo e il consiglio diistituto, nel quale siedono anche studenti e famiglie, ad approvarlo. Disco verde anche alle disposizioni sull'insegnamento nelle carceri e sull'innovazione (qui si stanziano 90 milioni per il piano digitale e per i laboratori). Ok anche a una prima semplificazione deglilts (si continua però a non affrontare il nodo governance).
Tornando all'assemblea pubblica organizzata da Flc-Cgil, CisI-Scuola, DiI-Scuola, Snals e Gilda, hanno partecipato circa un centinaio di persone; tra loro c'erano esponenti di SeI, della mi-
(iOVIEIUJO La maggioranza è andata sotto su un emendamento della commissione Bilancio. La relatrice Coscia (Pd): non incide sul complesso della legge
noranza del Pd e del Movimento 5 Stelle come Alessandro Di Battista. C'è stato qualche battibecco tra alcuni precari e Stefano Fassina, in piazza insieme a Guglielmo
Epifani, Gianni Cuperlo, e al fuoriuscito Pippo Civati, mentre al suo arrivo è stata contestatala deputata renziana Simona Malpezzi, giunta per ascoltare. I sindacalisti hanno ribadito la richiesta di stralciare il piano delle assunzioni dalDdledi modificare lapartedel provvedimento relativa ai poteri del dirigente scolastico. Come forma di lotta, per aggirare la precettazione che scatterebbe in caso di blocco degli scrutini, il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio, ha proposto uno sciopero al contrario: fare gli scrutini in modo molto scrupoloso, sollevando continuamente il "legittimo dubbio", per determinare uno slittamento dei tempi senza incorrere in sanzioni. Massimo Di Menna (DiI Scuola) ha contato ben 342 circolari emesse dal ministro Giannini, quasi una al giorno, ed ha citato il premier Renzi «che nel video della lavagna ha indicato come obiettivo l'eliminazione delle circolari».
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COBBIEBE DELLA SEBA Data 17 -05-2015 Pagina 2 Foglio 1 /2
La divisione tra i sindacati. E il premier difende la riforma su Twitter
La sfida dei Cobas sulla scuola «Bloccheremo gli scrutini»
«Blocco di tutti gli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni, differenziata per regione», oltre a una <<lllanifestazione nazionale il 7 giugno» e a «due giornate di mobilitazione unitaria tra il 18 e il 20»: i Cobas provano ad alzare il livello dello scontro sulla riforma della scuola, approdata alla Camera, e annunciano lo sciopero degli scrutini. n rischio? Che voti ed esami slittino, con conseguenze spiacevoli per studenti, famiglie, casse dello Stato.
Ma l'annuncio resta per ora isolato: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, forti dei 618 mila portati in piazza il 5 maggio, con uno sciopero costato ai dipendenti 42 milioni, si smarcano dal sin-
115 per mille Il sottosegretario Faraone annuncia: «Cambieremo il 5 per mille come richiesto»
dacato di base, che rappresenta il 3,5%. «Sappiamo che il clima potrebbe spingere anche molti nostri iscritti ad aderire», ammette Francesco Scrima, Cisl: ma i confederali aspettano che il governo «faccia un atto di responsabilità». Non ci stanno a essere trascinati nella polemica politica: «La nostra battaglia p.on ha niente a che vedere col rapporto tra maggioranza e opposizione e coi rapporti all'interno del Pd», precisa Massimo Di Menna, Uil. Insistono: «Su assi.mzioni per tutti, contratti e poteri dei dirigenti non cediamo», dice Mimmo Pantaleo, Cgil. Ma prestano anche orecchio ai segnali che arrivano dal governo. A partire dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che twitta tutto il sabato pomeriggio per rispondere agli
insegnanti e ai critici: «Certo che chi è stato assunto non è licenziato dopo tre anni. È una delle tante leggende metropolitane». E poi: «Cosa c'entra la mafia con i dirigenti scolastici?». E ancora: «Non stiamo licenziando nessuno. E il piano pluriennale c'è. Ma con concorso». Per concludere: «Faremo tesoro di suggerimenti e critiche, ma ascoltare non significa assecondare» .
L'obiettivo è chiaro, e confermato dallo staff che sta cercando quella mediazione che a oggi sembra ancora possibile: «L'importante è mantenere integro l'impianto. Di tutto il resto si può discutere», spiega il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone. Piccole aperture sono in arrivo: <<Alla Camera modificheremo il 5 per
Ministro Stefania Giannini, responsabile dell'Istruzione, dell'università e della ricerca dal febbraio 2014 (Roberto Monaldo/LaPressel
mille nella direzione richiesta», quindi nell'ottica di non favorire i versamenti solo per le scuole più ricche e fortunate, anticipa. E prende piede anche l'ipotesi che a Montecitorio la riforma possa essere approvata senza scossoni, come ha dimostrato il voto veloce degli articoli dal 1 ° al 7° (escluso il 6°). E che poi a Palazzo Madama possano arrivare i cambiamenti veri, anche su assunzioni (all'esame l'ipotesi di aprire a precari di II fascia e Tfa) e presidi. «Stiamo cercando punti di incontro - conferma la relatrice Maria Coscia - come l'emendamento approvato contro le chiamate discriminatorie: ma bisogna parlarne, altrimenti la tensione resta alta».
Valentina Santarpia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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T a sfida dei Cobas sulla scuola «Bloccheremo gli scmlllu»
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COBBIEBE DELLA SEBA
La riforma
_lIgovemo Renziha promosso un piano di riforma dell'Istruzione ribattezzato «la Buona scuola». Presentato a settembre 2014e sottoposto per un mese a discussioni in un tour nelle città italiane e a una consultazione online,si articolava in principio intomoa 12 punti.
e Tra gli elementi principali, l'assunzione di «150 mila precarb), l'abolizione delle supplenze a breve termine, premi agli insegnanti più bravi, un rapporto più intenso con il mondo del lavoro e una maggiore attenzione alle nuove esigenze formative, con un migliore insegnamento delle lingue straniere e una nuova centralità delle competenze informatiche
• Il piano dopo una serie di modifiche è diventato un disegno di legge ora all'esame della Camera,che venerdì ne ha approvato sei articoli. I sindacati. fortemente critici, hanno attaccato i n particolare le misure sui precari, quelle sul cosiddetto «preside-sindaco», sulle procedure per la scelta dei docenti e di assegnazione dei bonus in base al merito
Gli articoli approvati alla Camera
L'articolo 1 L'artic:olo 2 Liartkolo3 del ddl della parla del Pof, il introduce il Buona scuola Piano dell'offerta curriculum dello approvato alla formativa, che studente, che sarà Camera ogni scuola valutato anche incrementa sceglie in base alla Maturità . "autonomia alle sue esigenze per un giudiZiO scolastica e al territorio complessivo
L'articolo 4 è sull'alternanza scuola-lavoro: fino a 400 ore di stage in azienda per tecnici e profeSSionali
Data 17 -05-2015 Pagina 2 Foglio 2/2
L'articolo 5 prevede il rafforzamento dell'Istruzione anche in altri ambiti, come gljistituti
L'articolo 7 è quello che parla del Piano nazionale della scuola digitale: sul piatto 90 milioni
e 200 per lliceall penitenziari perii 2015
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J a sfida dei Cobas sulla scuola «Bloccheremo gli SCl1llllU»
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COBBIEBE DELLA SEBA Data 17 -05-2015 Pagina 3 Foglio 1 /2
Basta un prof per fermare una classe Mal di testa improvviso c visita dal ncurologo, o interventi firune per allungare i tempi I trucchi per boicottare i giudizi. «Nel '88 ci tuffammo nel lago gelato per mnrnalarci»
d i fabrizio Caccia
ROMA « ... E poi c'è sempre la famosa epidemia!». il prof duro e puro alle prese col ddl Renzi, che si sente umiliato «da anni di tagli» alla scuola, dal «contratto bloccato ormai dal 2006», prova uno scatto d'orgoglio ricordando quella «magica senI» di primavera romana del 1988, quando lui e un po' di colleghi - alla vigilia degli scrutini di un'altra stagione di lotte - decisero di tuffarsi insieme nelle acque gelide dellaghetto dell'Euro li risultato fu che, il mattino dopo, vennero tutti colti da attacco febbrile e gli scrutini in q1.}estione slittarono di giorni, settimane, fino ad avvenuta guarigione. Il' «party epidemico» - come fu ribat-
tezzato - superò indenne le visite fiscali.
Tutte le strade portano al «blocco». Sono svariate- e assai fantasiose - le vie della protesta quando il gioco si fa duro, nel mondo della scuola. «Attenzione però, il "datevi malati" è !'indicazione sbagliata», eccepisce convinto il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi. «Noi non stiamo giocando a nasconderci né vogliamo la prova muscolare col governo - spiega -. Crediamo anzi che la lotta contro il ddl Renzi debba andare avanti a' viso aperto, con la massa di consenso più larga possibile alle spalle, compresi sperabilmente i confederali e quelli di Gilda e Snals, perché altrimenti se il numero di chi protesta non è adeguato, anche trucchi e trucchetti alla fine non funzionano». Già, i «trucchetti»: Uno di questi, nel gergo delle lotte, quando s'avanza lo spettro della precettazione per non far slittare gli esami, viene anche chiamato «sciopero deontologico» o «deontologia ap-
Sto leggendo le risposte dei prof. Faremo tesQro di suggerimenti e critiche. La scuola è LA sfida per riportare l'1talia a fare ... l'Italia
@gae1972 non stiamo licenziando nessuno. E il piano pluriennale c'è. Ma con concorso
@CateOliverio mi perdoni, ma cosa c'entra la mafia con i dirigenti scolastici? Non le pare un giudizio superficiale?
plicata». Succede quando un consiglio di classe decida di mobilitarsi, senza voler patire le trattenute in busta paga degli scioperi legittimi o le multe esose di quelli non proclamati: la tecnica è auella di affrontare le valutazioni degli studenti «con molta calma». Così, con le aule-pollaio di oggi, con 28-30 alUIlni da esaminare, ognuno dei 10 prof del consiglio di classe comincerà a parlare «ad libitum»», per ore, del singolo candidato, col risultato che lo scrutinio dell'intera classe terminerà dopo settimane.
Stefano D'Errico, segretario nazionale di Unicobas, ricorda le proteste estreme di fine anni Ottanta, «con gli scrutini che slittarono di un mese, ne parlarono pure in Argentina ... ». Però i tempi sono cambiati, già nel 'go intervenne la legge 146 che stabilì precise sanzioni in caso di sciopero selvaggio. Contro le multe (che oggi vanno da 200 euro in su a seconda dei giorni d'astensione) si è già sperimentata - «e lo si farà probabilmente anche quest'anno», prevede Bernocchi -l'ef-
ficacia della «cassa di resistenza» o «di solidarietà», un fondo comune per ammortizzare la protesta a oltranza, pagando un po' tutti le spese di ognuno.
il fatto è che per essere valido, lo scrutinio dev'essere svolto da un «collegio perfetto», cioè vi devono presenziare tutti gli insegnanti del collegio di classe: basta che ne manchi uno e si blocca. Si capisce come sia facile - in linea teorica -rallentarne i tempi. E sebbene, per far svolgere gli scrutini delle «classi terminali», quelle cioè con gli esami alle porte, i prefetti possano decidere la precettazione, ecco - conclude il prof duro e puro che 30 anni fa s'immerse nellaghetto dell'Eur - che anche oggi, nella Scuola 2.0, la risposta più efficace può rivelarsi il certificato medico: «Un improvviso forte mal di testa accusato durante lo scrutinio e una visita successiva dal neurologo, perché il ddl Renzi in fondo produce incubL».
Già. Bisognerà vedere, però, in quanti lo seguiranno.
fabrizio Caccia ,s) RIPRODl)?IONr RISERVATA
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le regole
lIf, Basta che scioperi un solo insegnante per bloccare gli scrutini: il capo di istituto non può infatti sostituirlo in nessun caso. Lo scrutinio viene sospeso e rinviato finché non sono presenti tutti gli insegnanti
lIf, Il preside non può neppure spostare lo scrutinio a sciopero già proclamato (una modifica della data limiterebbe il diritto di sciopero, un comportament o antisindacale e quindi sanziona bile in base allo Statuto dei lavoratori)
lIf, Unallegato al contratto della scuola (attuazione legge 146/90) chiarisce però che se gli scioperi awengonoin concomitanza con gli scrutini non possono fare slittare gli stessi nel caso che siano necessari allo svolgimento degli esami finali (di terza media odi Maturità). Negli altri casi possono farli slittare solo fino a un massimo di 5 giorni
L'attesa per il voto e restate che incombe
Un am10 di scuola condensato in una mattina, il profumo e i suoni dell' estate che entrano dalle finestre. Da studenti, i giorni degli scrutini sono stati da sempre questo, a qualunque latitudine, qualunque fossero le leggi scolastiche in vigore o le vertenze sindacali in atto. c'è quel senso di atmosfera sospesa, di attesa prima dell'esposizione dei tabelloni col verdetto fiI1ale; c'è voglia che tutto si compia alla svelta perché la tensione è tanta e perché là fuori il mondo intero aspetta di essere conquistato ed esplorato. Il protagonista del «Giardino dei Finzi Contini» vaga un pomeriggio intero in bicicletta per Ferrara perché non ha il coraggio di tornare a casa e dire ai genitori di essere stato rimandato in matematica. Passerà ore di tormento ma in compenso incontrerà la donna che segnerà per sempre la sua vita. Gli scrutini, in fondo, sono anche questo.
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Ritaglio
Data 17 -05-2015 Pagina 3 Foglio 2/2
SCRUTINIO
Dal1atino scrutinium <<frugamento, perquisizione». Indica una scelta a cui si perviene attraverso l'attento esame di titoli o voti. Nella scuola è la valutazione, periodica e di fine anno, dell'apprendimento degli studenti fatta dal consiglio di classe presieduto dal dirigente scolastico (o da un suo delegato). Per la validità delle deliberazioni da assumere devono essere presenti tutti i docenti, secondo il principio del cosiddetto «Collegio perfetto». Nel caso un docente sia assente (per malattia, congedo maternità o simili) deve essere sostituito da un altro insegnante della medesima materia in servizio presso la stessa scuola. O da un altro individuato tramite le graduatorie dei supplenti.
!Il R!PRODUZiONE RiSERVATA
PRECETTAZIONE
È il provvedimento amministrativo straordi·· nario con il quale l~autorità competente può imporre il. termine di uno sciopero e la ripresa del lavoro. Introdotto in Italia dalla legge del 12 giugno 1990 (poi modificata nel 2000), ~i applica solo ai servizi essenziali di pubblica utilità e può riguardare, oltre ai lavoratori dipendenti, anche i privati che li gestiscono. Nel caso in cui i lavoratori precettati si rifiutino di tornare al lavoro, possono incorrere in una sanzione pecuniaria per ogni giorno di violazione, fino all'arresto per interruzione di pubblico servizio. II garante per gli scioperi Roberto Alesse ha detto che in caso di blocco degli scrutini la precettazione sarebbe «la via obbligatoria».
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COBBIEBE DELLA SEBA I
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Scuola, approvati i primi articoli N o di Renzi allo stralcio delle assunzioni Respinta la richiesta della minoranza demo TI voto sui presidi rinviato a lunedì
«Pronti a discutere nel merito di tutto. Ma dopo aver discusso, si decide. L'Italia non può più perdere tempo»: il primo tweet di giornata del premier Matteo Renzi dà la linea al disegno di legge sulla scuola, che approda alla Camera mentre la minoranza del Pd tenta l'abbraccio con SeI, Movimento 5 Stelle e sindacati, scendendo in piazza del Pantheon a Roma.
«Facciamo le assunzioni e solo dopo un vero confronto approviamo le altre norme», invoca dalla minoranza dem Stefano Fassina. Ma Renzi va availti «come un treno»: fare subito le assunzioni stralciandole dal ddl scuola «è impossibile - spiega -, perché senza un nuovo modello» la scuola diventerebbe «un grande ammortizzatore sociale». E il premier ostenta sicurezza anche
ARoma
27 Un momento dell' assemblea delle sigle
Gli articoli sindacali della scuola ieri al
del disegno Pantheon,a di legge Roma, per di riforma del sistema
protestare contro il ddl del
nazionale governo Renzi di Istruzione sulla «Buona e formazione scuola». (<<La Buona
Il tutto mentre scuola») varato la Camera dal Consiglio approvava i dei ministri il 12 marzo
primi articoli della riforma (foto Percossi / Ansa)
sul paventato blocco degli scrutini. Non solo perché il Garante degli scioperi potrebbe precettare gli insegnanti, considerando lo sciopero «illegittimo»: per Renzi l'ipotesi blocco «è un tema prematuro, una questione tecnica», dunque «se ne parlerà più in là».
Ora a tenere banco per il presidente del Consiglio e i suoi è il disegno di legge, quei 27 articoli ritoccati decine di volte dalla commissione Cultura e che nel pomeriggio di venerdì - a parte la pausa manifestazione - sfilano veloci al voto della Camera, «battezzati» dai tweet dei big che hanno contribuito al testo. <<Approvato articolo 1 #labuonascuola. Finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia», scrive il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che intanto fa
una lunga chiacchierata con il capogruppo uscente del Pd Roberto Speranza. «Montecitorio approva art. 2: ogni scuola sceglie piano offerta formativa secondo esigenze studenti e territorio», sintetizza il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone. «Con l'articolo 3 viene introdotto il curriculum dello studente, che sarà valutato alla Maturità», sottolinea la deputata pd Anna Ascani, che con Simona Malpezzi «sfida» il centinaio di persone al Pantheono «Con #labuonascuola rafforzato legame scuola-lavoro, ecco cosa dice l'articolo 4 appena approvato», cinguetta il ministero dell'Istruzione. Aggiungendo un'ora dopo: «Ok su articolo 5 per rafforzare insegnamento in istituti penitenziari». Mentre il pd Filippo Crimì esulta per «l'articolo 7 per il Piano
nazionale della scuola digitale». Accantonato l'articolo 6, sugli istituti tecnici superiori: il capogruppo vicario pd Ettore Rosato minimizza come <<incidente di percorso» lo scivolone del governo che va sotto durante il voto, ma di fatto manca il parere della commissione Bilancio su un emendamento della Commissione. Rinviati a lunedì i voti su articolo 8 (rete di organico funzionale) e 9 (poteri dei presidi), due temi caldi. E i sindacati affilano già le armi: FIe CgU, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda promettono sit in davanti Montecitorio lunedì e martedì. Mentre l'Anief insiste: l'approvazione alla Camera pura «formalità», la partita vera «si gioca al Senato».
Valentina Santarpla 'WII @ValentinaSant18
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la Repubblica Data 16-05-2015 Pagina 2/3 Foglio 1 /2
Scuola, arrivano i primi sÌ alla riforma Sindacati in piazza: "Protesta a oltranza"
Approvati 6 articoli alla Camera I prof: "Bloccheremo gli scrutini" Critiche a Fas5ina: "Visvendete"
CORRADOZUNINO
ROMA. In aula si approvano gli articoli dall'l al 7 - escluso il 6, in attesa di parere di bilancio - alla velocità gradita al premier. Autonomia
scolastica, cento milioni sull' alternanza scuola-lavoro, novanta sullo sviluppo digitale in classe e inuovilaboratori, poi lezioni nelle carceri, contrasto al bullismo, più ginnastica, l'introduzione in aula dell'a:Jimentazione, della
storia del cinema, la cittadinanza attiva. Fuori,ma proprio fuori dalla Camerachevistaeapprova "La buona scuola", duecento passi da lì, al Pantheon, si alza invece il livello della protesta degli insegnanti: «Andiamo avanti nella mobilitazione», urla Mimmo Pantaleo, segretario scuola della Cgil, «scioperiamo durante gli scrutini, senza danneggiare le famiglie, ese il garante ci vuole fermare la risposta sarà dura. Trasformeremo le scuole italiane in un'unicaassemblea».Assembleepermanenti, vecchi tempi.
La base spinge - perché la protesta negli istitutieinstradaètenutasudaidocentiinruolo ancor prima che dai precari - ed è pronta a giocarsi tutte le armi. Cisl e Uil sul blocco degli scrutini frenano, il presidente dell' autorità sugli scioperi ha ribadito: «Se si fermano nel periododellepagelleprecettonuoviinsegnanti» .
Unicobas, però, ha già proclamato lo" strike finaie": sarà nel periodo compresotral'8, ultimo giorno di scuola, e il 18 giugno. GiulianaAntonetti, abilitata di seconda fascia, già vicepreside sul Lago di Garda, ora in una scuola paritaria romana, dice: «Abbiamo fatto ginnastica mentale per dieci anni: siamo abituati alla lotta. Assunti a settembre, licenziati a giugno. La vita da precario del Miurè durissima. Noncifaremo licenziare da Renzi, siamo in tanti».
Al Pantheon (ieri pomeriggio) sono solo in trecento, masi considerano avanguardia: «115 maggio ha scioperato il 67 per cento degli insegnanti, il premier ci ha davvero uniti». Alle quattro e mezza passate arriva il plotone dei parlamentari dissidenti, a piedi ovviamente. Sei ha chiesto e ottenuto, nel turbine delle approvazioni, un'ora di tempo per incontrare il presidio dei cinque sindacati. Non fila via liscia quasi per nessuno, fischiati, arronzati. Simona Malpezzi, insegnante Pd, renziana di generazione e di slancio, si prende il coretto ·Vattene a casa, Malpezzi vattene a casa". Accompagnata da Anna Ascani, precisa: «Mi chiamano per nome perché mi conoscono, dialogo conioro da mesi».
Arriva Gianni Cuperlo, poi l'ex segretario del Pd, Guglielmo Epifani. Pippo Civati, fresco fuoriuscito, commenta: «Il Pd sta perdendo il suo elettorato». Stefano Fassina, che ha appeso il suo restare nel partito a tre punti - stabilizzazione nel tempo di tuttii precari, meno poteri ai presidi, via la chiamata diretta degli insegnanti -, viene attaccato da una seconda fascia: «Vistatetuttisvendendo». L'aumento dei toni segnala, in piazza, il timore della sconfitta. Chi propone di assumere i 36 mesi. chi chiede i tirocinati dentro subito. Giovanni Scaglio-
ne - lui terza fascia in un comprensivo di Ostia, 50 anni, otto di Storia dell' arte insegnata in classe, a settembre sarà per strada - sostiene che alla stuoia servono più di 160 mila docenti e che bisogna lasciare andare in pensione i profusurati per liberare cattedre. Marco Pannella filosofeggia: «lo sono vecchio e Renzi non so chi sia». I cinque Stelle non fanno distinzione tra Pdmaggiore e minore: «Venite in piazza a piangere, poi tornate dentro e fate tutto quello che vi dice i! ras».
Il ministro Stefania Giannini twitta, da dentro, ogni articolo approvato: "Articolo 2, scuoleapertei! pomeriggioeclassimeno affollate ... Articolo 3, curriculum dello studente". Il Movimento 5 Stelle, con un emendamento anti griffe, ha evitato registri di classe con i!logo della Nike: niente sponsor privati in Classe. Sono 750 gli emendamenti sopravvissuti. Poi arriva lo scivolone: il governo va sotto su una variazione all'articolo 6. Ha dato parere favorevole, così la relatrice di maggioranza, ma non
passa: 130 sì. 163 no. Il gruppo Pd stàva discutendo come votare, il presidente Roberto Giachetti ha chiuso in fretta. Poi si è scusato: «Ho indotto una votazione che sarebbe andata diversamente».
In mattinata Matteo Renzi era stato, al solito, tranchant «Lo stralciodelle assunzioni non si farà e non si toccano i soldi in premio agli insegnanti più bravi. L'lta:Jia non può più perdere tempo». Il sindacato di base Aniefrilancia sull'ultima vittoria in tribunale: «Il ministero cede le armi dopo l'annuncio dei nostri ricorsi: sì all'inserimento degli abilitati in seconda fascia». Molti docenti immaginano che sarà un tribunale l'ultima speranza per!lntrare dopo il grande setaccio della Buona scuola. Si riparte lunedì, dall' articolo 8 (su 27). Mercoledì i! voto finale, poi i! complicato passaggio al Senato.
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L'AUTONOMIA L'articolo l, approvato ieri alla Camera, prevede l'introduzione dell'autonomia dei singoli istituti. Scelta di docenti e programmi
L'ORGANICO L'articolo 2 delinea l'organico dell'autonomia scolastica: "Funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali"
GLlITIS Con l'articolo 6 sono stati affidati fondi agli Istituti tecnici superiori (ltis) collegando queste istituzioni specializzate allivello di occupazione giovanile
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la Repubblica Governo battuto per "errore tecnico" su un emendamento. Il ministro Giannini: "Stanziati 90 milioni per il piano digitale"
Cgil: "Sciopereremo senza danneggiare le famiglie, se il garante ci vuole fermare la risposta sarà dura"
Data 16-05-2015 Pagina 2/3 Foglio 2/2
Scuola,amvano I pnmlsÌ allanfonna Smdacatl m pIazza "Protesta a oltranza"
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Data 17 -05-2015
LA STAMPA Pagina 6 Foglio 1
Scuola, sindacato diviso I Cobas: stop agli scrutini Sfida al Garante. Le altre sigle: prima il confronto con il governo
la legge
_ lo scrutinio è fatto dal Consiglio di classe. _ Devono essere presenti tutti i docenti perché sia valido. _ Nel caso un docente sia assente va sostituito con un docente della stessa materia della scuola. _ Se il docen-te non esiste ne va nominato uno scorrendo la graduatoria dei supplenti. _lIdocente che sciopera non può essere sostituito. _ Il dirigente di istituto non
I può spostare lo scrutinio a sciopero già procla
I mato. _ lo sciopero non può differi
I re gli scrutini propedeutici all'esame di
I terza ~~dia e di matunta. _Anchenegli
I altri casi lo s~iopero nonpuo far slittare gli
I scrutini oltre i 5 giorni della scadenza pro-
I grammata.
ROMA
La minaccia parte pesante ma già in serata finisce derubricata a «fuga in avanti» di organizzazioni di base. In mattinata i Cobas avevano alzato il tiro contro il ddl «Buona scuola» proclamando il blocco degli scrutini per due giorni. Analoga risposta era arrivata già venerdì dall'Unicobas, che ha piazzato la stessa forma di protesta fra 1'8 e il 18 giugno, mentre gli altri sindacati del settore temporeggiano o prendono le distanze.
Voto in aula, protesta fuori Il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, conferma «massimo rigore a tutela degli utenti», ma i Cobas sono pronti a proseguire la lotta anche oltre i due giorni di blocco già indetti: ne discuteranno durante il voto sulla riforma alla Camera. Le altre sigle sindacali congelano nuove iniziative di protesta.
I Cobas sfidano «le minacce di precettazione» e lanciano un
In piazza La manifesta
zionedi venerdì a Roma,
di fronte al Pantheon
appello: «Facciano lo stesso tutti gli altri sindacati», invitati comunque a manifestare, assieme al «popolo della scuola pubbli-
ca», domenica 7 giugno. Insomma in piazza i sindacati erano uniti contro la riforma, ma adesso le sigle si dividono sul blocco degli scrutini. No secco della Cisi, più possibilista la Cgil che però ammette che «non si tratta dello strumento migliore di mobilitazione: non lo abbiamo mai usato». Scioperi brevi, non di un'intera giornata, che potrebbero anche coinvolgere gli scrutini e, comunque, nel rispetto della legge, ipotizza la Uil. «Abbiamo già deciso, tutti e cinque i sindacati (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals,) - spiega il leader Massimo Di Menna -di aspettare che il Governo affronti con noi le tre questioni cruciali: precari, poteri dei dirigenti scolastici, tutele contrattuali». Partita aperta,dunque. Battaglia sulle date Non c'è un calendario nazionale: i giorni in cui si fanno gli scrutini variano da scuola a scuola. E
dunque se i sindacati dovessero indire astensioni dal lavoro per il 3, il4 o il5 giugno è possibile che in qualche istituto ci siano scrutini: per legge possono essere rinviati, rispettando un vincolo. Non devono slittare per più di 5 giorni rispetto alla scadenza programmata. Nel Pd Francesca Puglisi ricorda a Stefano Fassina che nel 2013 disse no a un piano di assunzioni di 60mila insegnanti. «II Governo inserisca in Aula le proposte che arrivano dalla scuola» esorta l'esponente M5s, Luigi Di Maio.
«Spero che Renzi ci ripensi: le riforme di destra mettono il potere nelie mani di pochi e nella riforma non c'è un euro per il diritto allo studio» lamenta Arturo Scotto, capogruppo di SeI. Renzi mantiene dritta la barra, avverte che «ascoltare non è assecondare», mentre si cerca una via d'uscita. Innanzitutto sui tempi. Il provvedimento, infatt~ sarà votato mercoledì in Aula per arrivare alla discussione vera al Senato dopo la prima settimana di giugno. In pratica, ad elezioni regionali fatte. [GIA.GAL.]
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Data 17 -05-2015 Pagina 8 Foglio 1 /2
Renzi: ascolto i prof ma vado avanti
Scrutini, Cobas • • msaopero No del Garante
Sul blocco degli scrutini i Cobas strappano e annunciano due giornate di mobilitazione al termine delle lezioni. Immediata la replica del garante degli scioperi che parla di «atto illegittimo che danneggia studenti e famiglie». Ma la mobilitazione dell'intero fronte sindacale prosegue. Da parte sua il premier Renzi prosegue la sua campagna informativa sulla riforma scolastica e, via Twitter, assicura: «Faremo tesoro dei suggerimenti e delle critiche dei docenti». Domani riprende a Montecitono l'esame della riforma.
LIENZ! A PAGINA 8
Blocco scrutini, lo strappo dei Cobas Due giorni di stop. Il Garante avverte: atto illegittimo che danneggia studenti
ENRICO LENZI MILANO
locco degli scrutini e di ogni attività per due giorni al termine delle lezioni. I Cobas
rompono gli indugi proclamando l'astensione dal lavoro e di fatto strappando l'unità del fronte sindacale. «Un atto illegittimo, che dovremo va-1utare» fa sapere Roberto Alesse, presidente dell' Autorità di garanzia sugli scioperi. Un'ulteriore scintilla su una situazione incandescente che sta accompagnando l'approvazione della riforma della scuola all' esame della Camera dei Deputati: da parte sua il premier Matteo Renzi prosegue nella «campagna informativa» sul disegno di legge e contemporaneamente vuole lanciare segnali distensivi al mondo della scuola. «Sto
leggendo le risposte dei prof. Fare- dacale confederale (Cgil-Cisl e Uil) mo tesoro di suggerimenti e critiche» con l'aggiunta di Gilda e Snals (stofa sapere in uno dei diversi tweet che riche sigle dell' autonomia sindacale) il presidente del Consiglio è abitua - «ha deciso di aspettare che il goverto a lanciare in rete. E che anche ieri no affronti con noi le tre questioni non sono mancati in un botta e ri- cruciali: precari, poteri dei dirigenti sposta virtuale con i contestatori. Co- scolastici, tutele contrattuali». Di fatsì a chi gli consigliava di ripassare il to i tre punti su cui nell'ultimo inconcetto di democrazia, il premier contro con il governo non vi sono ha replicato: «Ascoltare significa a- state risposte positive. In tutti i casi
scoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici ... ». Domani l'aula di Montecitorio prosegue nell' esame del disegno di legge e il fronte della mobilitazione non sembra destinato a placarsi. Lo strappo dei Cobas potrebbe infatti accen-
dere ulteriormente la piazza, anche se il leader della Uil scuola Massimo Di Menna fa sapere che il fronte sin-
sarebbero allo studio «scioperi bre-
vi, non di un'intera giornata, che potrebbero coinvolgere gli scrutini, e comunque nel rispetto della legge». E proprio su questo punto ha giàfatto risentire la propria voce il garante, Alesse, stigmatizzando l'annuncio dei Cobas: «Chi si muove al di fuori della legge e delle regole produce un danno a senso unico contro gli studenti e le loro famiglie. A loro dovrà spiegare le ragioni di un even-
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tuale blocco illegale degli scrutini». Duro anche il confronto sul no di Renzi a stralciare le assunzioni in un decreto legge, perché la loro assunzione necessita dell'impianto che prenderà forma con la riforma. «Non è vero che senza le "innovazioni"
«Riforma non va imposta»
«È un buon prowedimento, in un settore che ha bisogno di essere rinnovato. Ma le scelte non possono essere imposte».
«Legittimo blocco scrutini»
«Diritto di ribellarsi per chi mette in evidenza il proprio disagio durante gli scrutini o i test Invalsi».
E Renzi dibatte della riforma su Twitter: faremo tesoro dei
suggerimenti dei prof
Data 17 -05-2015 Pagina 8 Foglio 2/2
contenute nel disegno di legge le lOOmila assunzioni non sarebbero motivate - denuncia Francesco Scrima leader della Cisl- scuola -: oggi i posti coperti con contratto di lavoro precario - e senza i quali la scuola non potrebbe funzionare - sono più
o meno 130rnila, centomila assunzioni sarebbero addirittura insufficienti a "eliminare il precariato", obiettivo dichiarato dallo stesso Renzi». E domani il confronto dentro e fuori il Palazzo continuerà.
La precettazione
In caso di "fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati ... " cagionato "dall'interruzione o dalla alterazione del funzionamento dei servizi pubblici"
Può prevedere il differimento dello sciopero ad altra data, oppure la riduzione della sua durata. Può inoltre prevedere l'osservanza di misure idonee ad assicurare livelli di funzionamento del servizio pubblico compatibili con la salvaguardia dei diritti dell'utenza
ANSA ..::.e.ntime.tri
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Le sigle autonome in cerca di consensi cavalcando il disagio
e si guardasse ai numeri, i Cobas rappresentano poco più del 6,3% degli insegnanti ita-
liani. Una cifra che non dovrebbe affatto preoccupare sull' andamento regolare degli scrutini di fine anno. «Sono così pochi, che i casi di blocco saranno ridotti a un numero irrisorio di casi» si potrebbe pensare. Invece la situazione appare un po' più complessa. Nelle recenti elezioni periI Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione i Cobas, assieme ad un'altra sigla sindacale dell'autonomia -1'Anief, anch'essa attorno al 6,5% dei voti, hanno visto aumentare i propri consensi, anche se globalmente l' area dell' autonomia si è assestata attomo al 14,5%, raddoppiando i consensi complessivi, ma restando comunque una minoranza all'interno della rappresentanza sindacale. Dall' altra parte i confederali raccolgono ancora 1'85,5% dei consensi, anche se in calo rispetto a precedenti consultazioni. Dunque lo strappo deciso dal sindacato guidato dal portavoce Piero Bernocchi, sembra puntare a due obiettivi: costringere il resto del fronte sindacale a passare dalle minacce di sciopero alla proclamazione reale dell'astensione dal lavoro, e dall' altra porsi alla guida di un malcontento che tra i docenti sta raggiungendo livelli elevati. Una operazione perraccogliere più consensi? Anche. Ma resta una situazione piuttosto tesa nel mondo della scuola. Lo sciopero unitario del 5 maggio scorso lo ha dimostrato: c'è chi è sceso in piazza, chi è stato a scuola, ma ha dedicato le ore della giornata a parlare del disegno di legge. Una mobilitazione che non si vedeva da anni e che il fronte confederale, allargato a Snals e Gilda, per il momento intende mantenere sul piano del confronto dialettico e politico, lasciando l'ipotesi di un nuovo sciopero come extrema ratio, l' at -to estremo quando nulla sembra più possibile.
Enrico Lenzi © RIPRODUZIONE RISERVATA
Data 17 -05-2015 Pagina 8 Foglio 1
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Il Ddl Scuola in Aula alla Camera
Minoranza Dem in piazza con i sindacati E a Montecitorio l'esecutivo viene battuto • Assemblea dei sindacati al Pantheon sulla scuola nel giorno in cui la Camera comincia a votare la riforma. Insieme ai sindacalisti delle rappresentanze regionali di Fie Cgil, Cisl e Dil scuola, Snals e Gilda, anche numerosi parlamentari, in particolare dellaminoranzaPd presente con Gianni Cuperlo, Guglielmo Epifani, Stefano Fassina. Presenti l'ex Pd Giuseppe Civati, il capogruppo Sei Arturo Scotto e Alessandro Di Battista (M5S).AMontecitorio nel frattempo avviene il primo incidente parlamentare, con il governo che viene battuto in Aula su un emendamento della commissione di merito che viene respinto col parere favorevole del governo. Finisce con 130 sì e 163 no. Il vicecapogruppo Pd Ettore Rosato dà la colpa al presidente di turno Roberto Giachetti (Pd): «Ha chiuso la votazione mentre il gruppo stava orientandosi sul voto, per questo è stato bocciato. Non drammatizziamo». Gli articoli 7 e 8 della riforma vengono regolarmente approvati e Giachettifa mea culpa: «Chiedo scusa perché ho indotto una votazione che sarebbe andata diversamente. Non l'annullo perchè è mia responsabilità. Ora sarò meno flessibile».
Data 16-05-2015 Pagina 7 Foglio 1
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Bresciaoggi Data 18-05-2015 Pagina 2 Foglio 1
IL DDL DELLA SCUOLA. Mercolecn il voto finale alla Camera. Gli altri sindacati non aderiscono all'ipotesi del blocco
Scrutini, l'incognita dei Cobas n premier: <<Ascolterò tutti» «Siamo disponibili al confronto», dichiara Renzi: «Ma la stagione del 6 politico è comunque finita» Il Garante studia la precettazione
ROMA
La riforma della scuola mercoledì alle 20 riceverà alla Camera il via libera, per poi passare, dopo le regionali, al Senato. Ma rimane sotto il tiro della protesta di sindacati e professori, e con la spada di Damocle del blocco degli scrutini. Il premier continua a difendere la «Buona Scuola» e a tenere aperto il dialogo. Ma questo, come chiarito ieri nel botta e risposta su 1Witter con gli insegnanti, non vuole dire che il governo cambierà strada o accetterà minacce da chi, come i Cobas, annuncia il blocco degli scrutini o il boicottaggio dei test Invalsi. «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi», avverte il premierall'annunciodiparalisi degli esami. Il merito e l'autonomia restano i pilastri della riforma perché «a differenza di quanto pensa qualche professore, è finita la stagione del 6 politico».
Il rimbrotto di Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione. Gli altri sindacati, però, non seguonoiCobas: «Vienedachiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto blocco degli scrutini, offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile concentrare attenzione e impegno», fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima. I sindacati diversi dai Cobas protestano in altri modi. FIc Cgil, Cisl Scuola, DiI Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio a piazza Montecitorio: oggi e domani dalle 16.00eiI20dalle9, un'iniziativa pubblica, a microfono aperto con interventi a staffetta.
Manifestazione sulla scuola dei Cobas e degli studenti medi
Manifestazioni a macchia di leopardo anche a livello territoriale: a Pordenone oggi è previsto un flash mob organizzato da un gruppo di lavoratori della scuola supportato dalla FIc; domani è in calendario un presidio davanti alla Prefettura di Firenze (evento Facebook); nello stesso giorno a Vibo Valentia altro flash mob a cui hanno aderito diverse sigle sindacali; e ancora domani in Molise i sindacati della scuola hanno promosso un' assemblea pubblica con presidio davanti alla Prefettura di Campobasso. «Ci sono ancora tre settimane prima che finisca la scuola e stiamo mettendo in campo una serie di iniziative. Intanto», spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi, «verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto nell'incontro a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato. Se poi la disponibilità
manifestata a parole si rivelasse un'operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le conseguenze». DUBBI SUL GOVERNO.Alla reale disponibilità al cambiamento del Governo crede poco la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè: «Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale». Il testo pomo della discordia torna comunque oggi sotto esame alla Camera.
I parlamentari hanno già votato gli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell'offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi. e
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DOMANI
Rifonna della scuola, c'è la "Passeggiata illuminante"
• BELLUNO
Si chiama «Passeggiata illuminante» ed è in programma domani sera a Belluno per «dare luce alla scuola pubblica». Organizzata dai sindacati Cgil, Cis!, Uil, Snals e Gilda, la manifestazione è stata organizzata per «manifestare il totale dissenso di studenti, genitori e operatori scolastici verso il disegno di legge sulla scuola in discussione alla Camera». Il programma prevede il ritrovo in piazzale della Stazione a Belluno alle 20, la passeggiata fino a piazza Duomo. Alle 2l.30 previsti alcuni interventi.
Data 18-05-2015 Pagina 11 Foglio 1
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Data 18-05-2015
CORRIERE MBRIA Pagina 10 Foglio 1
La decisione per l'Un7bria da parte dei Cobas, i sindacati conjederali in attesa
Blocco scrutini Il e 12 giugno ~ PERUGIA Due giorni da segnare sull'agenda. In Umbria i Cobas hanno annunciato il blocco degli scrutini per l' Il e il 12 giugno e di tutte le attività scolastiche al termine delle lezioni. I Co bas dell'Umbria insieme ai colleghi delle altre regioni si stanno mobilitando in vista delle due date anche se sulla protesta, come è noto, pende la decisione del presidente dell' Autorità di garanzia sugli scioperi Roberto Alesse che proprio ieri si è detto pronto a intervenire. In attesa del provvedimento del garante che dovrebbe mettere un po' di ordine a tutta la questione i Cobas pongono quattro domande spiegando così la decisione di incrociare le braccia per i due giorni di giugno. "Perchè - si domandano i Cobas - dovrebbero essere i cittadini e non lo Stato ad occuparsi del fmanziamento della scuola pubblica?". E ancora: "Come fa un dirigente, chiamato a gestire centinaia di docenti, a conoscere dettagliatamente le capacità didattiche di ognuno di loro?". Infme gli ultimi due quesiti: "Come farà il preside stesso ad 'acquistare' un docente per insegnare nella sua scuola, senza mai averlo visto nè conosciuto, soltanto perchè il suo nome compare negli Albi territoriali? Com'è possibile affidare a studenti e genitori il compito di stabilire
Ministro all'Istruzione Stefania Giannini
aumenti salariali del 1 O per cento agli insegnanti migliori?". Queste le domande che i Cobas hanno posto annunciato il blocco degli scrutini per la metà di giugno. Intanto l'annuncio dei Cobas del blocco di tutti gli scrutini ha provveduto ad agitare ancora di più il mare delle polemiche sul decreto la Buona Scuola: se da una parte i docenti sono più che mai intenzionati ad andare fmo in fondo nella loro battaglia contro questa riforma che non piace, dall' altra si assiste ad una presa di posizione più moderata da parte dei sindacati confederali che, per il momento, decidono di non salire sull"arca della protesta'. Per il momento, infatti, l'iniziativa dei Cobas, che rappresentano poco in Umbria per quanto riguarda il personale scolastico, resta 'isolata' perchè Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno deciso di restare a guardare, appellandosi, invece, ai clamorosi risultati dello sciopero del 5 maggio con 1'80% delle adesioni nella regione. La situazione resta comunque delicata. Confederali, Snals e Gilda anche in Umbria preferiscono attendere gli eventi nonostante l'arrabbiatura del corpo decente sia decisamente alta. Anche stamattina ci sarà un presidio di fronte al parlamento. In base a quanto succederà anche in aula i sindacati decideranno il da farsi. <li
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Gazzetta del Sud "Buona scuola"
Due giorni al voto finale: proteste diffuse e incognita scrutini
Renzi: boicottare i test Invalsi non è bell'esempio di educazione civica
ROMA
«Non si gioca sulla pelle dei ragazzi», «chi boicotta i test lnvalsi» o chi "blocca gli scrutini" non dà «un bell'esempio di educazione civica". Il rimbrotto arrivato ieri da Matteo Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precet-tazione. .
E dunque, a due giorni dal voto finale (atteso per mercoledì 20) alla Camera, sul ddl Buona scuola pende come una spada di Damocle sulla fine dell'anno scolastiCo la protesta annunciata dai comitati di base, con la speranza di trovare, strada facendo, l'adesione degli altri sindacati.
Sindacati che però, per il momento, non li seguono.
Scrima (Cisl): la minaccia dei Cobas distoglie l'attenzione dai veri nodi del dibattito in corso·
"Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto "blocco degli scrutini", offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile ~ fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima ~ concentrare attenzione e impegno».
I sindacati diversi dai Cobas protestano, ma in altri modi. FIe Cgil, Cisl Scuola, uil Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio a piazza Montecitorio: oggi e domani dalle 16 e il 20 dalle 9, è prevista un'iniziativa pubblica e aperta a tutto il mondo della scuola e alla società civile, a microfono "aperto", appuntato, e con interventi a staffetta. Manifestazioni a macchia di leopardo si svolgeranno poi a livello territoriale: a Pordenone oggi è previsto un flash mob organizzato da un gruppo di lavoratori della
scuola supportato dalla FIe; domani è in calendario un presidio davanti alla Prefettura di Firenze (evento Facebook); nello stesso giorno a Vibo Valentia in Piazza Martiri d'Ungheria altro flash mob a cui hanno aderito divei~e sigle sindacali; e ancora domani le segreterie regionali del Molise dei 5 sindacati della scuola hanno promosso un'assemblea pubblica con presidio da-
vanti alla Prefettura di Campobasso.
"Ci sono ancora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie reiioni, una serie di iniziative. Intanto ~ spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l'incontro con il Governo a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all'ascolto mani-
Cobas sul pieOO di guerra. Ha minacciato il blocco degli scrutini contro la riforma del governo: ma gli altri sindacati per ora mantengono le distanze
Data 18-05-2015 Pagina 2 Foglio 1
festata a parole si rivelasse un'operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare, per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo· le conseguenze". Alla reale disponibilità al cambiamento del Governo crede poéò la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè: «Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale".
Il ddl pomo della discordia torna comunque oggi sotto esame alla Carnera. I parlamentari hanno già dato il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell'offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale.
Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi. ~
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Data 18-05-2015 Pagina 14 Foglio 1
PROTESTA. I sindacati saranno davanti alla sede dell'ex provveditorato
Docenti e personale della scuola, oggi un sit-in contro la riforma ••• Un un altro forte segnale per dire no alla «Buona scuola», promossa dal governo Renzi. È quello che vogliono dare i sindacati provinciali del comparto scuola di Cgil, Cis!, Uil e degli autonomi di Snals e Gilda che per oggi pomeriggio dalle 16,30 hanno organizzato un presidio di tutti gli operatori del settore davanti gli uffici dell' ambito territoriale XIII ovvero l'ex provveditorato.
Per i segretari provinciali del settore di Cgil, Angela Accascina, CislFabio Russo, UilMichele Sollami, Snals lilla Giarrizzo e Gilda Fina Roccobene la presenza al presidio dovrà essere numerosa per dare un ulteriore segnale di forza ed unità di tutto il settore contro la riforma del mondo del-
CON LA LEGGE GELMINI NEL TERRITORIO PERSI GIÀ 650 POSTI NEGLI ULTIMI ANNI
la scuola che il governo di Matteo Renzi sta portando avanti lo stesso malgrado allo sciopero dello scorso 5 maggio abbia visto in tutta Italia una adesione di oltre l' ottanta per cento di tutti i lavoratori interessati.
«Malgrado questi forti segnali il parlamento si mostra sordo alle istanza che provengono dalla base - commentano i segretari - , gli
emendamenti apportati non modificano l'impianto gerarchizzante e non cancellano l'impronta aziendalistica. Il personale docente e Ata intende continuare la protesta fino al blocco degli scrutini, se si dovesse rendere necessario».
Il sindacato chiede che il Governo riveda integralmente il disegno di legge, estrapolando la parte riguardante l'immissione in ruolo del personale precario. Già il tenitOlio provinciale anche nel settore della scuola in questi ultimi anni ha pagato un carissima prezzo in termini di posti di lavaro persi visto che con la «riforma Gelmini», si sono persi tra personale Ata e docenti oltre 650 unità. (*RICA*)
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IL GAZZETTINO
«Bastacon I
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Renzi avverte «quei professori che mantengono la filosofia» del tutti promossi Oggi altre manifestazioni in tutta Italia contro la rifonna. Sindacati sempre divisi
ROMA - «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi», «chi boicotta i test Invalsi» o chi «blocca gli scrutini» non fa «un bell'esempio di educazione civica». Il rimbrotto arrivato ieri da Matteo Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione. Il premier si è detto disponibile ad ascoltare tutti «ma poi dobbiamo decidere». Ai professori Renzi manda un messaggio chiaro a dimostrare che lui la sua riforma vuole farla: «Penso anche che in qualche professore ci sia ancora l'idea di mantenere la filosofia del 6 politico. Ma è finta la stagione del 6 politico».
Dunque, a due giorni dal voto finale (atteso per mercoledì) alla Camera, sul ddl Buona scuola pende come una spada di Damocle sulla fine dell' anno scolastico la protesta an-
nunciata dai comitati di base con la speranza di trovare, strada facendo, l'adesione degli altri sindacati. Che però, per il momento, non li seguono. «Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto 'blocco degli scrutini', offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile - fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima - concentrare attenzione e impegno».
I sindacati diversi dai Cobas protestano, ma in altri modi. FIe Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio a piazza Montecitorio: domani e martedì dalle 16.00 e il 20 dalle 9, un'iniziativa pubblica e aperta a tutto il mondo della scuola e alla società civile, a microfono aperto con interventi a staffetta. Manifestazioni a macchia di leopardo si svolgeranno poi a livello territoriale: a Pordenone oggi è previsto un flash mob organizzato da un gruppo di lavoratori della scuola supportato dalla FIe; domani è in calendario un
presidio davanti alla Prefettura di Firenze (evento Facebook).
«Ci sono ancora tre settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative. Intanto - spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l'incontro con il Governo a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all'ascolto manifestata a parole si rivelasse un'operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le conseguenze». Il disegno di legge pomo della discordia torna comunque questa mattina sotto esame alla Camera. I parlamentari hanno già dato il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell'offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi.
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IL GAZZETTINO
La Cgil: vedremo seilgÒverriò
............................... , .................................... .
conferma la volontà ....... ·················dicòrifròrifàrsf»
Data 18-05-2015 Pagina 4 Foglio 2/2
POSIZIONE
li premier bacchetta i Cobas che intendono
bloccare gli scrutini
MERCOLEDÌ
li disegno di legge alla prova della Camera
con il voto finale
PROTESTA Renzi pronto al dialogo ma
vuole la riforma. La
protesta torna in piazza
mentre mercoledì alla
Camera ci sarà il voto
finale sul testo del
disegno di legge
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Data 18-05-2015
IL ,,"~MATTINO Pagina 8 Foglio 1 /2
Scuola, maratona al via tra le proteste dei prof Renzi apre sui presidi ma awerte: «Il merito non è il6 politico»
Elena Romanazzi
I tre articoli più contestati verranno analizzati oggi. Sono quelli che affrontano l'organico dell' autonomia, le competenze del dirigente scolastico e il piano straordinario di assunzioni. Tre punti chiave della riforma insieme al sistema di va-1utazione dei docenti che sono in parte, oggetto, della rivolta dei sindacati. La tensione sulla «Buon scuola» resta alta. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno organizzato per un presidio a partire dalle 16 a piazza Montecitorio, mentre per il 20, giorno del voto, si ritroveranno alle 9. Gli autonomi, invece, vanno oltre con lo sciopero degli scrutini con date diverse, legate al calendario scolastico delle regioni.
Un annuncio che da giorni non piace al premier e a tutto l' esecutivo. «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi», «chi boicotta i test Invalsi» o chi «blocca gli scrutini» non fa «un bell'esempio di educazione civica». Il rimbrotto arrivato ieri da Matteo Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione. E dunque, a due giorni dal voto fmale sul ddl Buona scuola pende come una spada di Damocle sulla fme dell'anno scolastico la protesta annunciata dai comitati di base con la speranza di trovare, strada facendo, l'adesione degli altri sindacati. Che però, per il momento, non li seguono. <<Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto «blocco degli scrutini», offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile - fa nota-
re il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima - concentrare attenzione e impegno».
«Ci sono ancora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative. Intanto - spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l'incontro con il Governo a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all'ascolto manifestata a parole si rivelasse un' operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le conseguenze».
La disponibilità a cambiare non è solo un annuncio spot del governo. Modifiche ci saranno. E Renzi ieri ha aperto una possibilità di intervento su uno dei nodi cruciali. Ovvero la valutazione. Sul principio non si torna indietro su questo è stato chiaro. <<Io credo che la maggior parte degli insegnanti sia pronto per un sistema di valutazione -spiega nel corso di una intervista a Gilletti - qualcuno dice che non deve dipendere dal preside ma da un nucleo tecnico, ma io penso che in qualcuno resti l'idea di mantenere una filosofia del 6 politico, invece c'è bisogno di dire: è finita la stagione del 6 politico, ora è il tempo del merito».
Su questo aspetto c'è una apertura. Come verrà concretizzato è ancora tutto da decidere. O comunque non sembra che prima dell' approvazione alla Camera arrivino le modifiche. Il comitato di valutazione - suggerisce Massimo di Menna leader della Uil- perchè si effettivamente tecnico dovrebbe essere
composto dal dirigente, dai docenti, ma ci dovrebbe essere alla fine anche un ispettore di dipartimento. Possibili modifiche in vista anche sul5Xl 000 per evitare che ci siano differenze tra le scuole. Mentre resta ancora aperta la partita delle assunzioni: ovvero se a partire da settembre entrerà in classe con un contratto non a termine anche una quota cospicua di idonei del concorso 2012 e magari anche un fetta di docenti di II fascia, ovvero gli abilitati dai Tirocini formativi attivi e daiPas.
Alla reale disponibilità al cambiamento del Go-verno crede poco la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè: «Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale». Il ddl pomo della discordia torna comunque oggi
I \,;011)a5 Blocco degli scrutini agiugno legato allo stop delle lezioni
sotto esame alla Camera. I parlamentari hanno già dato il via libera agli articoli sull' autonomia scolastica, sul piano dell' offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull' alternanza scuola -lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi.
I sindacati non hanno avuto nessuna convocazione. Oggi non sono programmati incontro per entrare nel merito delle possibili modifiche. Ma un vertice ci potrebbe essere subito dopo il voto della Camera, quando il ddl passerà al Senato.
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IL PICCOLO Data 18-05-2015 Pagina 2 Foglio 1
Sindacati divisi sul blocco degli scrutini Dopo la proposta dei Cobas. Rush finale alla Camera per le votazioni sulla Buona Scuola
• ROMA
«Non si gioca sulla pelle dei ragazzi», «chi boicotta i test Invalsi» o chi «blocca gli scrutini» non fa «un bell'esempio di educazione civica». Il rlmbrotto arrivato ieri da Matteo Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione. E dunque, a tre giorni dal voto finale (atteso per mercoledì 20) alla Camera, sul ddl Buona Scuola pende come una spada di Damocle sulla fine dell' anno scolastico la protesta annunciata dai comitati di base con la speranza di trovare, strada facendo,
Una manifestazione dei Cobas
l'adesione degli altri sindacati .
<<Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto "blocco degli scrutini", offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile - fa notare il leader della Cis l scuola, Francesco Scrima - concentrare attenzione e impegno».
I sindacati diversi dai Cobas protestano, comunque. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio a piazza Montecitorio: oggi e domani dalle 16 e il 20 dalle 9, un'iniziativa pubblica e aperta a tutto il mondo della scuola e alla
società civile, a microfono aperto con interventi a staffetta. Manifestazioni a macchia di leopardo si svolgeranno poi a livello territoriale. «Ci sono ancora tre settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative. Intanto - spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all' ascolto manifestata a parole si rivelasse un' operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne
trarremo le conseguenze». Alla reale disponibilità al
cambiamento del governo crede poco la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè: «Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale».
Il ddl pomo della discordia torna comunque oggi sotto esame alla Camera. I parlamentari hanno già dato il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell' offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi.
Renzi: sulle pensioni 500 euro una tantum
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Il
Mobilitazioni in tutto il Paese Riforma della scuola,
domani il presidio davanti alla Prefettura
Continuano le mobilitazioni per la scuola e per dire no al cosiddetto decreto di riforma in esame al Parlamento. I sindacati hanno indetto per Martedì 19 Maggio alle ore 17.30 un presidio unitario in piazza Prefettura "la buona scuola siamo noi". Dopo la grande mobilitazione unitaria del 5 maggio, che ha visto un'altissima adesione allo sciopero generale del personale scolastico, dal governo non sono giunte aperture alle tante criticità evidenziate nel testo del Odi n.2259. Gli emendamenti approvati in Commissione istruzione non modificano l'impianto generale, che è quello di una scuola disegnata secondo un modello autoritario, individualista, gerarchico e aziendalista, che discrimina e divide, ponendosi anche in contrasto con i principi costituzionali. Per questa ragione, la mobilitazione continua, con presidi unitari, flash mob, manifestazioni davanti a Montecitorio e davanti alle prefetture di tutta Italia, nei giorni in cui il Odi verrà discusso in Parlamento (18, 19 e 20 maggio). La mobilitazione toccherà anche Campobasso, infatti, nell'ambito del percorso unitario, le segreterie regionali della Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, organizzano per martedì dalle ore 17.30 fino alle 19.30 un'assemblea pubblica con presidio davanti alla prefettura di Campobasso e chiederanno un incontro al Prefetto perché, in qualità di rappresentante del Governo, riporti le considerazioni della scuola molisana sul Odi in discussione in Parlamento. Sarà l'occasione per ribadire, l'urgenza di un piano di assunzioni per migliorare l'offerta formativa e per soddisfare anche le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi dai piani di stabilizzazione.
E' necessario che si faccia un decreto legge per garantire le assunzioni dal 1 0 settembre e occorre predisporre un piano pluriennale che interessi il personale docente ed il personale Ata, completamente escluso dalle stabilizzazioni, pur avendo maturato il diritto. Sarà ribadito il rifiuto di un modello di governo della scuola autoritario, gerarchico ed aziendalista, tutto concepito a scapito della collegialità e della dimensione cooperativa che deve caratterizzare la progettazione e la gestione delle attività nelle scuole autonome; la salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l'assegnazione di sede, la mobilità, la retribuzione accessoria e la progressione di carriera; la necessità di un ascolto reale e non virtuale, di tutti i soggetti interessati dalla riforma, perché la scuola è un diritto costituzionale e non può essere solo prerogativa di chi sta al gover-
Data 18-05-2015 Pagina 3 Foglio 1
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no. All'incontro sono invitati i rappresentanti dei partiti politici e delle istituzioni, che saranno chiamati a confrontarsi con lavoratori, studenti, genitori e quanti vorranno dare il loro contributo per fermare la deriva della scuola pubblica prevista nel Odi in discussione.
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IL TIRRENO Data 18-05-2015 Pagina 3 Foglio 1
Blocco scrutini, sindacati divisi Cobas per ora isolati. Rush finale alla Camera per il voto sulla "Buona Scuola"
t ROMA
«N on si gioca sulla pelle dei ragazzÌ», «chi boicotta i test InvalsÌ» o chi «bloccagli scrutini» non fa <<un bell' esempio di educazione civica». Il rimbrotto arrivato ieri da Matteo Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione. E dunque, a tre giorni dal voto finale (atteso per mercoledì 20) alla Camera, sul ddl Buona Scuola pende come una spada di Damocle sulla fine dell'anno scolastico la protesta annunciata dai comitati di base con la speranza di trovare, strada facendo, l'adesione degli altri sindacati. Che però,
Una manifestazione dei Cobas
per il momento, non li seguono.
<<Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto "blocco degli scrutini", offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile - fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima -concentrare attenzione e impegno».
I sindacati diversi dai Cobas protestano, ma in altri modi. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio a piazza Montecitorio: oggi e domani dalle 16.00 e il 20 dalle 9, un'iniziativa pubblica e aperta a tutto il mondo della scuola e
alla società civile, a microfono aperto con interventi a staffetta. Manifestazioni a macchia di leopardo si svolgeranno poi a livello territoriale. «Ci sono ancora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative. Intanto - spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all'ascolto manifestata a parole si rivelasse un'operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le
conseguenze». Alla reale disponibilità al
cambiamento del governo crede poco la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè: <<Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale».
Il ddl pomo della discordia torna comunque oggi sotto esame alla Camera. I parlamentarihanno già dato il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell' offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola -lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi.
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Il Garante sugli scioperi, Alesse, conferma la linea dura e fa sapere di essere pronto a valutare anche la precettazione
Il voto finale del ddl è atteso per mercoledì. Cgil, Cis I e Uil dicono no allo sciopero e annunciano manifestazioni
Scuola, 1'apertura del premier «Preside-sceriffo? Vediamo» Ma attacca i Cobas: blocco degli scrutini gioco sulla pelle dei ragazzi
• ROMA. «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi», «chi boicotta i test Invalsi» o chi «blocca gli scrutini» non fa «un bell'esempio di educazione civica». Il rimbrotto arrivato da Matteo Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione.
I sindacati diversi dai Cobas protestano, ma in altri modi. FIe Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno orga-nizzato un presidio a piazza Montecitorio: domani e martedì dalle 16 e il 20 dalle 9, un'iniziativa pubblica e aperta a tutto il mondo della scuola e alla società civile, a microfono aperto con interventi a staffetta.
Manifestazioni a macchia di leopardo si svolgeranno poi a livello territoriale: a Pordenone oggi è previsto un flash mob organizzato da un gruppo di lavoratori della scuola supportato dalla FIe; martedì è in calendario un presidio davanti alla Prefettura di Firenze
E dunque, a tre giorni dal voto finale (atteso per mercoledì 20) alla Camera, sul ddl Buona scuola pende come una spada di Damocle sulla fine dell'anno scolastico la protesta annunciata dai comitati di base con la speranza di trovare, strada facendo, l'adesione degli altri sindacati. Che però, per il momento, non li seguono. "Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto 'blocco degli scrutinì, offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'atten- (evento Facebook); nello stesso zione dal cuore delle questioni su giorno a Vibo Valentia in Piazza
Martiri d'Ungheria altro flash cui è invece indispensabile - fa mob a cui han-notare il leader della Cisl scuola, no aderito di-Francesco Scrima - concentrare verse sigle attenzione e impegno". sindacali; e
Oltretutto da Palazzo Chigi ar- ancora marterivano timide aperture. Per esem- dì le segretepio sulla figura del super preside rie regionali con poteri speciali. Ad aprire la del Molise dei porta a sindacati e docenti è lo 5 sindacati stesso presidente del Consiglio della scuola che su Rail ha detto a Massimo hanno Giletti: «Sul preside discutiamo. pro-Sono pronto mosso un'as-alla condivi- semblea pub
blica con presidio davanti
sione e al confronto».
alla Prefettura di Campobas-so.
"Ci sono an-cora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative. Intanto - spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l'incontro con il Governo a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all'ascolto manifestata a parole si rivelasse un'operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le conseguenze". Alla reale disponibilità al cambiamento del Governo crede poco la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè: "Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale" .
Il ddl pomo della discordia torna comunque domani sotto esame alla Camera. I parlamentari hanno già dato il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell'offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi.
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LA STAMPA AI __ ESSANI)RIA
Alessandria I sindacati della scuola scendono in piazza _ Oggi, tra le 16,30 e le 18,30, presidio unitario dei sindacati sotto la sede della prefettura di Alessandria, in piazza della Libertà, per dire no alla riforma della Buona Scuola voluta da Matteo Renzio Di fronte al portone di Palazzo Ghilini manifesteranno Flc Cgil, Cisl Scuola, Vil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu, che daranno vita a un volantinaggio per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, un piano di assunzioni che soddisfi le aspettative dei precari (compreso personale Ata) e una revisione dei nuovi poteri concessi ai presidi con la riforma in cantiere. [D. P.I
Data 18-05-2015 Pagina 48 Foglio 1
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la Voce di !1.antova Data 18-05-2015 Pagina 9 Foglio 1
Domani il personale della scuola in assemblea davanti alla Prefettura
Matleo Renzi spiega la sua "Buona Scuola"
Continua la mobilitazione dei docenti e personale Ata conlro il Ddl per la cosiddetta "Buona scuola" del premier Matteo Renzio I sindacati chiedono la stabilizzazione del personale precario, che da affili fanno funzionare la scuola insieme ai colleghi di ruolo, rifiutano l'idea che a gestire gli istituti siano i manager, perchè si tratta di un'entità in cui docenti, Ata, studenti e genitori, partecipano ,ùla sua gestione. Infine l'aspetto del rapporto di lavoro del do-
cente, che va regolamentato per contratto e non per imposizione del datore di lavoro, perchè la libertà d'insegnamento rappresenta uno dei capisaldi della noslra Costituzione. In risposta alla tre giorni di voto, che si tiene da oggi a mercoledì prossimo alla Camera sul D, continuano le manifestazioni in tutte le province italiane. Passa anche per Mantova la tappa della protesta innescata dalle organizzazioni sindacali. Domani dalle ore 8 alle 11, nell' area antistante
la Prefettura si tiene l' assemblea provinciale di tutto il personale della scuola, presenti i rappresentanti sindcali provinciali di Flc Cgil, Cisl Scuola, DiI Scuola e Snals Confsal. All' ordine del giorno ul solo argomento: "Disegno di legge "Buona Scuola": avvio della discussione alla Camera sul testo approvato in Commissione". L'invito alla partecipazione è esteso a tutti perché la lotta per la difesa della scuola statale è lotta di tutti.
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C ECO DI BERGAMO
l'INTERVENTO
La «buona scuola» tra il dire e il fare
LanOtiziaèdi questigiorni: al Liceo Sarpi di Bergamo il dirigente scolastico, professor DanùanoPrevitali,hadecisodi
accettare l'incaricodi Dirigente pressoilministerodell'Istruzione e di conseguenza ha lasciato la presidenza del Sarpi. Al suo posto è stato nominato il Dirigente professor Giuseppe PezzoniE allora, qualèilproblema? Perundirigenteche se ne va. un altro ne arriva l Come la risolve semplicemente il nostro buon presidenteRenzi l Peccap>. però, che su due prestigiosi istituti orobiciavremoundirigente scolasticodimezzato.ldanniarrecati alla scuola, in questi anni, dal sistema delle reggenze è ancora oggi sotto gli occhi di chi la
scuola, la vive ogni giorno. Era proprio così urgente nominare Danùano Previtali dirigente al Miurdelnuovoufficionazionale che si occuperà dei sistemidivalutazione? Ci sono tre frasi del buon presidente Renzi che, se accostate a questa improvvisa violenza operata sul Sarpi e sul Suardo, ciconvinconoancoradi più chelabuonascuoladi Renzi «non s'ha da fare».
Laprimaaccompagnal'offensivamultimed.ialedelvideoregistratoepubblicatosulsitodiPaIazzoChigiesuyoutube,sufacebook e su twitter: «Ci sono dei momentiincuiillinguaggiodellafranchezzae della verità sono l'unica soluzione. Per questo ho sceIto di mettere lafacciae raccontare cos'è davveropernoila
Data 18-05-2015 Pagina 14 Foglio 1
buonascuolID>.Lealtreduesono scrittenellamailinviatadal premier a ciascun docente della scuola pubblica italiana, circa 750 mila persone (piùo meno i datidegliscioperantidel5maggio): «Ci serve restituire prestigio e rispetto alla scuola», «Vogliamocheilpostodovestudiano i nostri figli sia quello trattato con più cura da chi governa».
Mettendosiallalavagna,Renzi voleva forse scimmiottare il lavoro degli insegnanti ? Oppure, toccata con mano la rabbia del personale della scuola, che continuaanoncapire «la buona scuola», si è messo alla lavagna con la santa pazienza del maestrodifronteagli allievi piùzucconi e l'ha rispiegata ? Ma è in questomodo,trattandoidocenti
come scolaretti, che si restituisce «prestigio e rispetto alla scuola» ? Ma se il nostro buon presidenteRenzi,nonhail titolo per insegnare e non è abilitato, cosacifaincattedra?Forsel'ha nominato qualche dirigente sceriffo, suo anùco l
Evistochealnostrobuonpresidente Renzi piace tanto mettercilafaccia, vengaaBergamo e spieghi agli studenti, allefamiglie e al personale delSarpi e del Secco Suardoperché conun solo provved.imento è stato capace di rendere acefali due «fioriall'occhiello» della scuola orobica, a due mesi dallaconclusione della scuolaedaunpassodagIiesanù di Stato? Presidente Renzi, noi siamo qui e l'aspettiamo. Lorls .enato Colombo
SegetarioptTh/ircialeSnalsConfS:lldi8erg3fTD
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UUNIONE SARDA Data 18-05-2015 Pagina 9 Foglio 1
Scuola: voto lllercoledì, scrutini a rischio ROMA. «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi», «chi boicotta i test Invalsi» o chi «blocca gli scrutini» non fa «un bell'esempio di educazione civica». Il rimbrotto arrivato ieri da Renzi difficilmente basterà a far cambiare idea ai Cobas ai quali il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione. E dunque, a tre giorni dal voto finale (atteso per mercoledì) alla Camera, sul ddl Buona scuola pende come una spada di Damocle sul termine dell'anno scolastico la protesta annunciata dai comitati di base che sperano di trovare l'adesione degli altri sindacati. Che però, per il momento, non li seguono. «Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto "blocco degli scrutini", offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui
Protesta per la scuola
è invece indispensabile concentrare l'impegno», fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima.
I sindacati diversi dai Cobas protestano, ma in altri modi. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno organizzato un presidio a piazza Montecitorio: oggi e domani dalle 16 e il 20 dalle 9 un'iniziativa aperta a tutto il mondo della scuola e alla società civile, a microfono aperto con interventi a staffetta. Manifestazioni a macchia di leopardo si svolgeranno poi a livello territoriale. «Ci sono ancora tre settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative. Intanto - spiega il segretario confederale Cgil Gianna Fracassi - verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l'incontro con il Governo si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento».
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Domani in piazza Castello
Torce elettriche in piazza I sindacati uniti marciano contro la «buona scuola»
VICENZA Torce elettriche in piazza per «illuminare la scuola e chi ne decide le sorti». I sindacati, uniti, domani sera saranno in centro a Vicenza per protestare contro la riforma del governo Renzi sull'istruzione, in discussione alla Camera dei deputati in questi giorni. Cgil, Cisl, Dil, Gilda e Snals per l'occasione chiamano a raccolta non solo insegnanti, bidelli e tecnici, ma anche studenti e genitori. L'appuntamento è per le 20.15 in piazza Castello, da dove si snoderà il corteo che attraverserà corso Palla dio per poi arrivare al porticato del museo civico di Palazzo Chiericati. Qui ci saranno gli interventi dei manifestanti, pronti a stilare l'elenco delle ragioni del «no» alla riforma <<Buona scuola». «Attraverso le voci degli studenti, dei genitori e del personale racconteremo anche la scuola che vogliamo - anticipano i rappresentanti dei sindacati vicentini del settore - a chi verrà chiediamo di portare pile e luci perché la manifestazione sia colorata e il più possibile illuminata». (b.c.)
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Data 17 -05-2015 Pagina 10 Foglio 1
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Data 17 -05-2015
COBBIEBE DELLA BEB Pagina
Foglio 1
BASTA UN PROF PER FERMARE UNA CLASSE
Mal di testa improvviso e visita dal neurologo, o interventi fiume per allungare i tempi I trucchi per boicottare i giudizi. «Nell'88 ci tuffammo nel lago gelato per ammalarci» ROMA « ... E poi c'è sempre la famosa epidemia!». Il prof duro e puro alle prese col ddl Renzi, che si sente umiliato «da anni di tagli» alla scuola, dal «contratto bloccato ormai dal 2006», prova uno scatto d'orgoglio ricordando quella «magica sera» di primavera romana del 1988, quando lui e un po' di colleghi - alla vigilia degli scrutini di un'altra stagione di lotte - decisero di tuffarsi insieme nelle acque gelide del laghetto dell'Eur. Il risultato fu che, il mattino dopo, vennero tutti colti da attacco febbrile e gli scrutini in questione slittarono di giorni, settimane, fino ad avvenuta guarigione. Il «party epidemico» - come fu ribattezzato - superò indenne le visite fiscali. «Ma non datevi malati» Tutte le strade portano al «blocco». Sono svariate - e assai fantasiose - le vie della protesta quando il gioco si fa duro, nel mondo della scuola. «Attenzione però, il "datevi malati" è l'indicazione sbagliata», eccepisce convinto il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi. «Noi non stiamo giocando a nasconderci né vogliamo la prova muscolare col governo - spiega -. Crediamo anzi che la lotta contro il ddl Renzi debba andare avanti a viso aperto, con la massa di consenso più larga possibile alle spalle, compresi sperabilmente i confederali e quelli di Gilda e Snals, perché altrimenti se il numero di chi protesta non è adeguato, anche trucchi e trucchetti alla fine non funzionano». Già, i drucchetti». Uno di questi, nel gergo delle lotte, quando s'avanza lo spettro della precettazione per non far slittare gli esami, viene anche chiamato «sciopero deontologico» o «deontologia applicata». Succede quando un consiglio di classe decida di mobilitarsi, senza voler patire le trattenute in busta paga degli scioperi legittimi o le multe esose di quelli non proclamati: la tecnica è quella di affrontare le valutazioni degli studenti «con molta calma». Così, con le aule-pollaio di oggi, con 28-30 alunni da esaminare, ognuno dei 10 prof del consiglio di classe comincerà a parlare «ad libitum»», per ore, del singolo candidato, col risultato che lo scrutinio dell'intera classe terminerà dopo settimane. «Quella volta ne parlarono anche in Argentina» Stefano D'Errico, segretario nazionale di Unicobas, ricorda le proteste estreme di fine anni Ottanta, «con gli scrutini che slittarono di un mese, ne parlarono pure in Argentina ... ». Però i tempi sono cambiati, già nel '90 intervenne la legge 146 che stabilì precise sanzioni in caso di sciopero selvaggio. Contro le multe (che oggi vanno da 200 euro in su a seconda dei giorni d'astensione) si è già sperimentata - «e lo si farà probabilmente anche quest'anno», prevede Bernocchi -l'efficacia della «cassa di resistenza» o «di solidarietà», un fondo comune per ammortizzare la protesta a oltranza, pagando un po' tutti le spese di ognuno. Il fatto è che per essere valido, lo scrutinio dev'essere svolto da un «collegio perfetto», cioè vi devono presenziare tutti gli insegnanti del collegio di classe: basta che ne manchi uno e si blocca. Si capisce come sia facile - in linea teorica - rallentarne i tempi. E sebbene, per far svolgere gli scrutini delle «classi terminali», quelle cioè con gli esami alle porte, i prefetti possano decidere la precettazione, ecco - conclude il prof duro e puro che 30 anni fa s'immerse nel laghetto dell'Eur - che anche oggi, nella Scuola 2.0, la risposta più efficace può rivelarsi il certificato medico: «Un improvviso forte mal di testa accusato durante lo scrutinio e una visita successiva dal neurologo, perché il ddl Renzi in fondo produce incubi...». Già. Bisognerà vedere, però, in quanti lo seguiranno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GAZZETTA DI MANTDVA
SCUOLA/1
Martedì mattina presidio dei sindacati contro la riforma
Un piano di assunzioni, il rifiuto di un modello di governo della scuola centrato sul dirigente, la salvaguardia dei contratti: sono questi alcuni dei punti sui quali i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals stanno impostando la loro battaglia durante la discussione alla Camera della riforma del sistema scolastico. E per ribadire la loro contrarietà alle linee guida finora emerse, i sindacati hanno organizzato per martedì dalle 8 alle 11 un'assemblea-presidio davanti alla sede della prefettura, in via PrincipeAmedeo.
Data 17 -05-2015 Pagina 7 Foglio 1
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Scuola, verso Lo c.rlf'llI'IItm~n
Data 17 -05-2015 Pagina 8 Foglio 1
sfi~ano I Cobas sfidano governo e Garante · «Ora basta, blocco degli scrutini»
I
Due giorni di stop. Le altre sigle aspettano la chiamata del ministro
MauriziD SaccDni (ApI Tutta Li! destra liberai popolare, ta nto di maggioranza quanto di opposizione. ha il dowre di difendere la riforma della scuola da j tentativi di 'splumarLa'
ArtUfD SCDtto (SaLI QueLlo che decideranno i sindacati riguarda La loro autonomia. Un sentimento viene prima di tutto, quelLo dl!LL' umiliazionI!. Questo il il Pal!sl! che paga pl!ggio gli insl!gnanti
Massimo Bray (PdJ Un paese diffl!rentl! è possibile, non nascondiamoci con La scusa che La crisi deve far tagliare i soldi alla cultura e alla scuola. E la più grande balla che abbiamo inventato
SIIY1a MutnlntDnla f-, ROMA
I COBA! sfidano il Garante e annunciano il blocco degli scrutini, Remi sì impegna a rispondere, uno ad uno, ai c.lirici. che colgono in Twitter il mezzo di dialogo piil immediato. E i sindacati piil grandi ~ Cgi~ Cisl, Dìl, Sl1als e Gilda ~ reSlano aUa fill(~Slra in attesa della promessa chiamata da parte del ministro Giannini che ancora non è arrivata. Il limite che si danno è l'approvazione, ana Camera, de I testo finale che poi dovrà transitare in Senato, ossia tra martedì e mercoledì.. Nell'attesa si ventila di scioperi a ore, oppure a disciplina o area geografica, ma sempre «nel rispetto ddle leggi)) e IlOn senza distin zi Ollt~ con le sigle (Ii base che hanllo gettato il sasso neJ10 stagno. LA OIORNATA di 'fermo-·lavod' Il MontedtolÌo si apre fon la 301tila dei ColJ3s pronti a bloccare gli scrutini con un calendario di agitazioni mirato regione per regione. Si l'alte con due giorni consecutivj: la legge ne prevede un massi-
DDmani ripresa dei lavori; si riparte dall'articola B sui super pateri ai dirigenti
mo dì dnque e ;gara.ntisce, cOlUunque" le valutazIOni propedeutìche <l81i esami di Terza Media e ,"bluntà. Ipotesi acuÌ rellE')sce il mini· stro Giannini padando di falto {(molto grave)} ed escludendo anco-
ra lilla volta lo siraicio del provved imento sulle assuIIzioni dei lOOmila peecati Reazione dma ,mche da parte del Garante Roberto AJrsse che ha già anlidpato, nei giorni scorsi, che se la situazione lo richiederà è pronto a decidere la prece ttazione a tutela <legh {~studenti e delle 10m fa· mipJie1\ E, tuttavia, altam.eute im· probabile che si arrivi a un nuovo sciopero generale che è cosl,lto, come spiegato da Massimo Di Menna della Uil, 42 milioni di emo al· la categoria,
LA PROSSIMA settimana i nodi aro riveranno al pettine mentre il dibattito J)olìtico non si spt'gnf' Ile.m.che nel week-end. Parla, così, un t.iepido ministro de1l1nterIIo, An-gelino Alfano, per bacchettare: {(Un buon provvedimento in un sett()fe che ha tHl profondo biso· gno di essere rinnovato. Jy~a le sC("l-
te non poS·SOIlO essere Imposte, vanno concordate con gli operatori e modifinae clove fosse necessa· rio) Si Slllllfca, il res.pomabile del Viminale, sollecitando nuovamen-te al confronto che è l'acCtlS3. dei sindacali ,~ non c'è stato nella mi· stira auspicata. Non sfugge al rontnddHtorio, ma !'Igorosamente via sodal, il prenùer dle ha lungamente cing1.1ettalo CDII critici e fimtori della riforma. Renzi afferma di prendere iII considerazione suggerimenti e con testazi on i, ma l'me anricipa che ~(ascoltaIe non signifìra asse. condare'''' lasciando intendere dle non ha alcuna in tellzione di recedere sulle posizioni dt'l governo, Quanto spazio di manovra ci sia si capirà domani quando, alla ripresa dei lav oli, tornerà di scena l'articolo 8 del testo che figua l'<ia i pote-ri dei dirigenti. Groviglio difficile da sciogliere quasi quanto quello delle assuIlziolli e degli i1'oti z.zati licenziamenti di quanti resteranno nlOri dalle immissioni Rellzi nega: «Nessunlicenziamento, solo COIlCOI:S"1, ma la preoccupazione tra ì prccal'j segna allarme rosso.
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Data 17 -05-2015 il Giornale Pagina 15
del Piemonte Foglio 1
RIFORMA Tra votazioni e proteste
Sindacati in piazza contro la «scuola di Renzi» Domani presidio davanti alla prefettura. «Riformare facendo a meno di ascoltare è un atto di presunzione»
Elena Girani
• Alla Camera arrivano i primi sì alla «Buona scuola». In piazza, invece, professori e sindacati - con in tasca un'altra idea di riforma - chiedono modifiche. Quel muro contro muro, scongiurato dai vescovi italiani, persiste. E così si va verso altre giornate calde. Il premier Matteo Renzi continua arassicurare sulla discussione sul «merito» e «con tutti»: l'importante è che dopo si decida, perché «l'Italia non può perdere tempo». Niente da fare, però, sullo stralcio delle assunzioni dei l OOmila precari dal provvedimento. Una decisione «impossibile» - spiega il presidente del consiglio - proprio perché le immissioni in ruolo sono collegate a un nuovo modello di scuola contenuto nel Ddi. Non possono viaggiare da sole. La Camera dà, allora, il via libera agli articoli sull' autonomiascolastica, sul piano dell' offertaformativa, sul curriculum dello studente, sull' alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Una riforma che Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda non riescono proprio a digerire. Saràcosìsitindavanti a Montecitorio domani e martedì. Se non bastasse, alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutini. Dalla capitale al resto del territorio nazionale, provincia alessandrina inclusa. «N el corso degli incontri che si sono svolti aRomai sindacati in modo unitario hanno detto con estrema chiarezza che le modi-
fiche apportate dalla Commissione Istruzione al Disegno di legge non danno risposte sufficienti alle tante criticità su cui l'intero mondo della scuola è mobilitato. Il Governo inunprimo momento - ricordano dalla Cisl Alessandria-Asti - è sembrato aprire una finestra di ascolto, ma le esternazioni del ministro Boschi e il videomessaggio pubblicato in questigiorni dal premier Renzi paiono dire il contrario». Dal 5 maggio, giorno di uno sciopero di straordinariaintensitàepartecipazione, quotidianamente hanno ribadito le richieste: un piano di assunzioni che soddisfi le legittime aspettative di migliaia di precari, personale docente e Ata, esclusi da quanto prevede l'attuale ddl; rifiuto di un modello di governo della scuola centrato sulle prerogative del dirigente, a scapito della collegialità e della dimensione cooperativa; salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie come l'assegnazione di sede, la mobilità e la retribuzione accessoria; esclusione di soggetti non adeguatamente qualificati nelle sedi di valutazione ai fini della conferma in ruolo e della valorizzazione professionale. Per questi motivi domani pomeriggio dalle 16,30 alle 18,30 è organizzato un presidio unitario con volantinaggio sotto la sede della prefettura in piazzadellaLibertàadAlessandria. «Pretendere di riformare la scuola facendo a meno di ascoltarla è un atto di presunzione che impedisce di percorrere la strada della vera innovazio ne, di un cambiamento giusto, necessario e condiviso».
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IL GIOBIALE DI VICEIZA I
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17-05-2015 25 1 /2
LA MOBILITAZIONE. Domani sera il corteo organizzato da tutte le sigle sindacali attraverserà le vie del centro storico
Scuola, fiaccolata anti-riforma Da piazza Castello al Chiericati Docenti, studenti e personale Ata uniti nel «no» al disegno di legge «Si deve tenere alta 1'attenzione»
Una fiaccolata per la scuola.. Pile e luci accenderanno domani sera il centro città oltre che gli animi degli insegnanti che prenderanno parte allamobilitazione organizzata da Cgil, CisI, Uil, Snals e Gilda. Dopo lo sciopero unitario del 5 maggio scorso, con i vicentini che hanno sfilato in corteo a Milano, i sindacati tornano compatti in questa iniziativa che chiama a raccolta il personale docente e Ata, ma anche famiglie e studenti che non condividono il disegno di legge che nel frattempo ha ricevuto il primo sì alla Camera. Un voto con il quale viene riconosciuta l'autonomia in base alla quale ogni istituto potrà per esempio stabilire il monte ore annuale delle materie e aumentare l'orario settimanale complessivo estendendo le lezioni anche al pomeriggio. Ma i sin-
Il dissenso va legittimato con una presa di posizione unitaria delle parti sociali CGII.., CI51.., UII.., 5NALS, GILDA SINDACATI DELLA SCUOLA
dacati non ci stanno e prima che sia troppo tardi invitano ad alzare i toni.
«Scendiamo nuovamente in piazza per dire no al disegno di legge sulla scuola in discussione alla Camera; per segnalare ai parlamentari di Camera e Senato che il mondo della scuola non vuole una legge come quella proposta dal governo; per raccontare la scuola che vogliamo attraverso la voce di studenti, genitori, docenti e personale Ata», fanno sapere i segretari provinciali Franco Pilla (Cgil), Tina Cupani (Cisl), Enrico Bianchi (Uil), Doriano Zordan (Snals), Renata Veronese (Gilda). Saranno loro i registi della serata di domani, con ritrovo alle 20.15 in piazza Castello da dove partirà il corteo che attraversando corso Palladio arriverà in piazza Matteotti dove sono previsti interventi dal porticato di palazzo Chiericati. Ai partecipanti è stato chiesto di portare pile e luci led per illuminare il percorso e per fare in modo che la manifestazione risulti più visibile. Sul palco che sarà appunto la gradinata del museo civico non saliranno però i sindacalisti. «L'intenzione è lasciare la parola a chi la scuola la vive ogni giorno salendo in cattedra o entrando negli uffici di segreteria - fanno sape-
re - vogliamo dare voce ai mal di pancia di una categoria che vede la riforma come un pericolo per la tra..'lparenzae l'autonomia della scuola. Non ci saranno bandiere, se non quelle delle cinque organizzazioni sindacali».
I riflettori saranno accesi soprattutto sulla figura del capo d'istituto che non avràsuperiori gerarchici e avrà carta bianca nella scelta del personale docente, selezionato da un albo regionale che verrà aggiornato con cadenza triennale e che implica per gli insegnanti una maggiore mobilità. «Non si rendono conto - aggiungono gli organizzatori della fiaccolata alla quale prenderà parte anche Interistituti, organismo che rappresenta i genitori delle superiori - che in questo modo si vanno a servire su un piatto d'argento gli stessi clientelismi, favoritismi e nepotismi che hanno messo radici nelle Università». Nella lista nera anche i cambiamenti che riguardano il collegio docenti e il consiglio d'istituto «che il disegno di leggetra..'lforma in organi puramente consultivi». Dopo l'unione fa la scuola, scritto sullo striscione dello sciopero del 5 maggio, lo slogan sarà «illuminiamo la scuola». «Vogliamo tenere alta l'attenzione sugli scenari che si vanno delineando - concludono - ma al tempo stesso legittimare il dissenso attraverso una presa di posizione unitaria delle parti sociali. Altrimenti la protesta rischia una deriva anarchica e controproducente». e
©RIPROOU1IONf,RISFHVAIA
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Data 17 -05-2015 Pagina 3 Foglio 1
SINDACATI MARTEDI IN PIAZZA
Buona scuola, ancora proteste -SERGAMO
PROSEGUE anche nella. Berga.masca.la mobilitazione dene sigle di Cgil,. Cisl e un, Snals El Gildill contro il disegno dileg:ge sulla "buona scuola", Martedì alle I S, davanti alla. sede della Prefettura, in via Tasso, è in programma un presidio di protesta. (<Ci incontriamo· spiepno ì sindaca.tl· per ribadire "urgenza di un piano assunzioni che soddisfi le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi da quanto prevede ,'attua.le stesura della. legge, pur avendo gli ste.5si requisiti di (;hi è nelle graduatorie a esaurimento; la necessità di un piano pluriennale che interessi U personale docente e il personale Ata; il rifiuto di un modeUo di governo della SCUola che enfatizza le prerogative del dirigente; la salvaguardia delle prerogative contrattuali sugli aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l'assegnazione di sede, la mobilità e la retribuzione accessoria; l'esclusione di soggetti non adeguatamente qualificati nelle sedi di valutaiione per la conferma in ruolo fil; la valorizzuiol1e professionale»). M.A.
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il manifesto Data 17 -05-2015 Pagina 2/3 Foglio 1 /2
I Cobas: sarà sciopero Il garante: è illegale L'agitazione contro il Dd! Scuola indet
ta da Cobas e Unicobas dall'8 al 18 giugno. Per il presidente dell'autorità
di garanzia degli scioperi Alesse è «illegale, danneggia gli studenti». Bernocchi (Cobas): <<Avremmo preferito una convocazione unitaria, ma rompiamo gli indugi per dimostrare la legittimità della lott<l». Pantaleo (FIe-Cgil) a Il manifesta: «Senza risposte dal governo, sciopero unitario nel rispetto della legge. La precettazione? Sarebbe una violazione del diritto di sciopero». Da domani a mercoledl manifestazioni in tutto il paese contro la riforma Renzi-Giannini-Pd CICCARELLI I PAGINA 2
degli scru~l··""·· Lo hanno indetto Cobas e Unicobas dall'8 al18
giugno. Per il garante Alesse è «illegale, danneggia gli studenti»'. Da d0111:ani
manifestaziòni in tutto il paese contro il Ddl scuola Roberto Ciccarelli
L 'annuncio dello sciopero degli scrutini da parte dei Cobas e dell'Unicobas alimenta un val
zer di dichiarazioni che allontano l' attenzione dalle mobilitazioni contro il Dd! scuola che da domani fino a mercoledi percorreranno il paese da Nord a Sud.
Piero Bemocchi (Cobas) ha annunciato ieri due giornate di blocco delle attività in tutte le regioni: 1'8 e 9 giugno in Emilia-Romagna e Molise; il9 e lO in Lazio e Lombardia; ilIO e 1'11 in Puglia, Sicilia e Trentino; 1'11 e 12 in Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania e Veneto; il 12 e 13 in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte
e Val d'Aosta; il 17 e 18 in Alto Adige. L'Unicobas di Stefano D'Errico farà la stessa cosa tra 1'8 e il 18 giugno. <<Avremmo preferito una convocazione unitaria - sostiene Bernocchi - ma riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta proposta».
I sindacati più rappresentativi (FIe-Cgil, Cisl e Uil scuola, Gilda, Snals) si riuniranno in settimana per decidere. Francesco Scrima (CisI) conferma quanto già detto a Il Manifesto il 13 maggio scorso: <<Abbiamo un confronto in atto. Ci aspettiamo un atto di responsabilità da parte del governo. Dopo questo confronto unitariamente, con gli altri sindacati, decideremo cosa
fare, se e come proseguire la mobilitazione».
Tutto dipende dal governo che ieri ha fatto sapere «di avere ricevuto i sindacati già tre volte» con la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini. Diversamente da quelle di Ercole, è stata una fatica inutile dato che i sindacati prevedono di alzare la conflittualità arrivando ad uno sciopero degli scrutini, il primo dal 1989. Lo show-down avverrà dopo l'approvazione del Ddl alla Camera prevista mercoledì 20 maggio.
Il loquace presidente dell' autorità di garanzia per gli scioperi Roberto Alesse ha fatto sapere che il blocco dei Cobas è «illegale». «Chi si muove fuori dalle regole danneggia sola e soltanto studenti e famiglie, e a loro dovrà spiegare le ragioni di un even-
tuale blocco illegale degli scrutini -ha detto -l'autorità, come annunciato nei giorni scorsi, valuterà la legittimità dell'atto di proclamazione nelle prossime ore e lo faràcon rigore a tutela degli utenti». «li Garante fa rispettare la legge dell'accordo sulla scuola, non fa polemica con sindacati piÌl o ~no rappresentativi». Una precisazione inopportuna. La polemica è più virulenta che mai, e non l'hanno iniziata i sindacati.
La legge 146 del 1990 riconosce il diritto di sciopero durante gli scrutini tranne éhe per le terze medie o le quinte liceo. Il preside non può sostituire i docenti che scioperano, né rinviare lo scrutinio a sciopero già proclamato. Modificare la data significa limitare il diritto di sciopero. 10 scrutinio è sospeso e rinviato
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il manifesto fino a cinque giorni. Tecnicamente non è un «blocco», ma un rinvio. L'impatto politico della protesta saràgrande.
E nell'interesse del governo Renzi distogliere l'attenzione dalle proteste con questa disfida in punta di diritto. Domani la scuola torna in piazza. Ad Aosta, ad esempio, è stato annunciato il presidio pennanente di 24 ore «Rifonna sì, ma non cosÌ» da-
vanti al palazzo regionale. Lo stesso slogan sarà usato sugli striscioni al presidio davanti alla Prefettura di Varese dalle 8 alle Il. Previste due manifestazioni a Foggia e a Brindisi.
Il centro della protesta sarà a piazza Montecitorio a Roma dove domani e martedì è stato organizzato uno «speakers' comen>. Mercoledì sono state proclamate tre ore di assemblea in tutte le scuole della Capitale
Data 17 -05-2015 Pagina 2/3 Foglio 2/2
per pennettere ai docenti di partecipare al presidio. Si pensa di costruire una catena umana per «circondare» il Parlamento. Le organizzazioni studentesche hanno annunciato la loro partecipazione.
Ieri Renzi ha inaugurato la saga del #matteorisponde su twitter. Nel lodevole intento di rispondere alla marea montante della protesta,' il presidente del Consiglio si è attesta-
to sull'imperativo del suo «storytelIing»: simulare il dialogo e andare avanti per incassare una lifonna che completa il suo disegno autoritario. «Faremo tesoro di suggerimenti e critiche». E poi: «Dd! scuola calato dall' alto? Ascolto da settembre, dalla consultazione online». Quella che ha bocciato uno dei pilastri della «Buona Scuola»: l'abolizione degli scatti di anzianità. Ma questo Renzi non lo dice.
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il manifesto Data 17 -05-2015 Pagina 2 Foglio 1
PANTALEO (FLC-CGIL)· «È previsto dalla legge. La precettazione? Viola il diritto di sciopero»
«Senza risposte ci sarà il blocco» Domenico Pantaleo, segretario Flc-CglI, organizzerete uno sciopero durante gli scrutini?
È del tutto evidente che davanti alla chiusura del governo rispetto alle ragioni dello sciopero generale nella scuola metteremo in conto anche questa possibilità. Sciopereremo durante gli scrutini nel rispetto delle regole che prevedono la possibilità di astenersi dal lavoro per due giorni consecutivi, spostando gli scrutini fino ad un massimo di cinque giorni.
Il governo sostiene che danneggerete gli studenti e le famiglie.
Non riusciranno a metterci gli uni contro gli altri. Le regole servono proprio a questo. Al governo ricordo che in questi mesi noi, e non loro, abbiamo aperto un dialogo con gli studenti e le famiglie. Non è un caso che gli studenti oggi siano una parte essenziale della mobilitazione.
Cobas e Unicobas hanno già indetto lo sciopero degli scrutini. Con Cisl, UII, Snals e Gilda lo proclamerete in maniera unitaria?
Ci riuniremo la prossima settimana e decideremo.
La mlnistra dell'Istruzione Giannini ha definito lo sciopero una scelta «grave» e sostiene che siete divisi. È vero?
Assolutamente no. Lo dimostra .. no le tante iniziative e manife· stazioni che si terranno da domani Saranno forti, imponenti e importanti. Non c'è alcun caIo di tensione. C'è voglia di continuare a lottare insieme. L'unidi tiene.
E se scatta la precettazione? Noi staremo nelle regole. Se ci sarà la precetta7ione significa che è il garante sugli scioperi a non ti-
spettarle. Sarebbe un attacco al diritto allo sciopero.
Come spiega questo atteggiamento del Garante Alesse?
I sindacati più rappresentativi harmo marllfestato responsabili· tà. Non capisco queste sue uscite senza specificare che è prevista la possibilità di fare sciopero durante gli scrutini.
È Il governo a fare presslC:lni? Mi auguro che il garante sia indipendente. Certo, le pressioni del govemo sono evidenti. Nella storia delle lotte nella scuola non c'è mai stata una precettazione. Nella storia della scuola durante la Repubblica, almeno.
Carmelo Barbagallo, segretario generale della un, sostiene che il Ddl scuola potranno ~nche approvarlo, ma non sarà mai applicato perché i sindacati si opporranno nelle scuole. Condivide?
Sono d'accordo con lui. Se ci sarà un disegno di legge approvato con i numeri, ma senza consenso, è del tutto evidente che non sarà applicato tranquillamente nelle scuole. A quel punto sarà legittimo da parte di chi non lo condivide mettere in campo tutte le azioni necessarie per garantire i diritti e la dignità delle persone.
Con quali strumenti bloccherete la riforma?
Sul precariato ricorreremo ai tribunali. Qualsiasi violazione della libertà di insegnamento, o del contratto, saranno denunciate. Ricorreremo a tutti gli strumenti possibili.
Il prossimo anno la scuola sarà ìngovernabHe?
No, ma diventerà un luogo di conflitto che nessuno auspica perché in questa fase la scuola deve essere un luogo di condivi-
A Renzi e Giannini: «Approvare il Ddl senza consenso farà esplodere il conflitto nelle scuole l'anno prossimo e loro saranno i responsabili»
sione e di miglioramento per tutti. Il conflitto lo sta creando il governo Renzi e se ne dovrà prendere tutte le responsabilità. Noi, invece, crediamo che occorra la responsabilità di tutti per favorire la crescita del nostro sistema di istruzione.
Lo sciopero generale non è stato tardivo? Perché non farlo già durante la consultazione sulla Buona scuola in autunno?
Bisogna capire che fare uno sciopero significa chiedere un sacrificio alle persone che perdono una giornata di lavoro. Non è una richiesta semplice da fare
nella nostra situazione economica. Voglio ricordare che prima dello sciopero generale del 5 maggio abbiamo fatto tante cose. Una marllfestazione unitaria sul contratto nella pubblica amministrazione, la manifestazione a piazza Santi Apostoli a Rma delle Rsu, le assemblee nelle scuole. Quella consultazione in rete è stata una bufala, ma siamo riusciti a salvare gli scatti di anzianità che invece dovevano essere aboliti. La mobilitazione è stata coerente e tempestiva. Un crescendo che è arrivato allo sciopero generale e oggi si sta estendendo.
Quanto ha pesato la spinta dal basso dei docenti e degli studenti?
Tantissimo. È accaduto la stessa cosa contro la riforma Gelmini. Nelle scuole si è aperto un dibattito, oggi lavoriamo insieme a famiglie, associazioni, studenti, docenti e personale Ata. Questi ultimi, vorrei ricordare, sono stati completamente ignorati dalla riforma.
Quali sono gli aspetti della riforma che la fanno indignare di più?
L'idea di un uomo solo al comando, il preside manager, che eroga 200 milioni di euro al 5% dei docenti. E il resto? Sono tutti «immeritevoli»? Con questa norma si vuole demolire il contratto della categoria bloccato da anni e si cancella la libertà di insegnamento trasformando i docenti in sudditi. Si continuerà a tagliare sulla scuola, ma si concepisce un 5 per mille che favorirà le scuole dei benestanti. Si incentivano le scuole private, compresi i diplomifici. L'impianto di questo Ddl è vergognoso. Da organo costi tu .. zionale trasforma la scuola in un'impresa. ro. ci.
•• - ... ----- IL PRESIDI DEI CONSIGLIO
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lUi'MATTINO Data 17 -05-2015
IL~MATTINO Benevento Pagina 33 Foglio 1
Scuola, nuova ondata di proteste il malcontento approda in Prefettura
Martedì iniziativa dei sindacati in concomitanza con il voto sul disegno di legge del governo
I flash-mob, lo sciopero, i messaggi sulla bacheca del presidente del Consiglio Renzi, le risposte al vetriolo alla mail di quest' aultimo, e ora l'assemblea-presidio. Non si ferma la mobilitazione della scuola contro il disegno di legge del governo che in questi giorni viene discusso e votato a Montecitorio. «Riformare la scuola - si legge in una nota congiunta di Fie Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Fgu Gilda Unams - è giusto e necessario, ma non è certo possibile farlo attraverso decisioni unilaterali del governo che, nonostante la grande adesione allo sciopero del 5 maggio, continua a non rispondere alla richiesta di cambiamento sugli aspetti più critici del disegno dilegge. Per questo la nostra mobilitazione continua!».
L'appuntamento è per martedì 19 maggio, dalle 17 alle 19, davanti alla Prefettura di Benevento. Il presidio, spiegano gli organizzatori, è stato convocato per ribadire: «l'urgenza di un piano di assunzioni che soddisfi le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi da quanto prevede l'attuale stesura della legge e la definizione di un piano pluriennale che interessi il personale docente e il personale ausiliario, tecnico e amministrativo, del tutto escluso, a torto, dal disegno della cosiddetta "Buona Scuola"; il rifiuto di un modello di governo della scuola centrato su prerogative del dirigente a scapito della collegialità e della dimensione cooperativa che deve
La mobilitazione Scuola, dopo quello del5 maggio, si prospettano altri scioperi e diverse iniziative di protesta
caratterizzare la progettazione e la gestione delle attività della scuola»; per chiedere (<la salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l'assegnazione di sede, la mobilità e la retribuzione accessoria» così come «l'esclusione di soggetti non adeguatamente qualificati nelle sedi di valutazione ai fini della conferma in ruolo e della valorizzazione professionale». Ma sindacati e docenti vogliono sottolineare soprattutto (<la necessità di ascolto reale e non virtuale sull'impianto della riforma stessa». E invece «il disegno di legge sulla "Buona Scuola" non risolve queste questioni perché non rinnova i contratti, concede pochi soldi a pochi docenti, non cancella la precarietà, mette in discussione la libertà dell'inse-
I super-poteri «No a un modello basato su prerogative del dirigente a scapito di collegialità e dimensione cooperativa»
Senza dialogo «Renzi sta andando avanti senza ascoltare le ragioni dei tanti che il 5 maggio sono scesi in piazza»
gnamento, ignora il personale Ata, sostiene insomma un modello di scuola autoritario e ingiusto per chi nella scuola lavora, per i precari e per gli studenti».
«Chi persevera su questa strada - conclude la nota a fIrma di Vincenzo Delli Veneri, Evelino Del Ninno, Amleto De Nigris, Italo e Rosa e Colomba Donnarumma - non conosce lo stato reale della scuola statale e soprattutto non ha intenzione di ascoltare le ragioni di quell'80% di lavoratrici e lavoratori della Scuola, gli studenti, i genitori che hanno scioperato e manifestato il5 maggio. Sui diritti allo stu dio e sui diritti deilavoratorinon siamo disposti a cedere, per questo la mobilitazione continua e siamo tutti coinvolti».
m.s.p. © RIPRODUZION E RISERVATA
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il mattino Data 17 -05-2015 Pagina 20 Foglio 1
LA PROTESTA DELLA SCUOLA
Assemblea in tutte le classi decisa da ogni istituto Muro contro muro. Anche e specialmente a Padova, come in tutto il Veneto, lo scontro tra i sindacati del settore, con i Cobas che già minacciano il blocco degli scrutini ed il Governo sulla riforma della Buona Scuola, il cui primo articolo è stato approvato, a maggioranza alla Camera, si fa sempre più incandescente. Come prima regione in Italia, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl ed Uil, assieme allo Snals ed alla Gilda, dopo il grande sciopero, riuscito, di martedì 7 maggio, hanno indetto, in tutte le scuole del Veneto di ogni ordine e grado, un' assemblea in orario di lavoro nelle prime due ore di lezio-
ni, che dovrà essere gestita direttamente dalle Rsu d'istituto. In pratica un secondo sciopero, di due ore, che comporterà o il semaforo verde per il ritorno a casa degli studenti prima del suono della prima campanella, oppure, specialmente nelle scuole dell'obbligo, l'inizio delle lezioni a partire dalla terza ora. «La discussione alla Camera dei Deputati della riforma, progettata dal ministro Stefania Giannini e presentata dallo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è partita con il piede sbagliato» sottolinea Tiziano Sandonà, della segreteria provinciale della CisI del settore. if. pali.)
«Fanno solo politica evitate i negozi Acc»
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I I
Data 17-05-2015 :ili JlrS5alll\frO Pagina 41 LATINA Foglio 1
"La buona scuola" riporta in piazza docenti e precari lA PROTESTA
me l'ulteriore taglio alle risorse economiche e ai posti di lavoro, chiedono poi di stabilizzare tutto
Hanno protestato ieri mattina in il personale precario e mantenere piazza della Libertà sotto la prefet- le graduatorie, di difendere il lavo-tura di Latina i docenti e n perso- ro e il ruolo del personale Ata e dei naIe Ata insieme ai sindacati di docenti e di sconfiggere !'idea che Cgil, Cisl, un, Snals e Gilda. Prote- le regole nei rapporti di lavoro si stano ancora una volta contro la possano fissare fuori da accordi riforma della scuola "La buona sindacali e dall'ascolto delle parti scuola" del governo Renzi che li ha sociali come accadrebbe se la ri-già portati in piazza lo scorso 5 forma passasse, grazie alla chia-maggio con un'adesione che ha su- mata diretta che n dirigente scola-perato il 90%. "L'unione fa la scuo- stico potrebbe fare in autonomia. la: riformiamola insieme" è lo slo- A questa protesta si è unita anche gan scelto dai manifestanti ieri quella dci Cobas contro i test In-mattina che hanno interessato del valsi e la "scuola-quiz" che "sman-problema anche il prefetto di Lati- tella materialmente e cultural-na Pierluigi Faloni al quale chiedo- mente !'istruzione, trasformando i no d'intervenire per portare all'at- docenti in addestratori di quiz". tenzione dci Governo quello che Fra.Ba. non va nel mondo della scuola, co- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Data 17 -05-2015
ILSECOLOXIX SAVONA Pagina 19 Foglio 1 /2
PREOCCUPANO I DATI SULSAVONESE. DALLA REGIONE UN INVITO AI PRESIDI: «MOTIVATE I RAGAZZb,
Dispersione scolastica sempre più su: 12 per cento Voti scadenti e disagio familiare le cause d'abbandono Cinque studenti su cento si ritirano già in prima
IL GRIDO d'allarme arriva dalla Regione Liguria. La dispersione scolastica alle superiori, nella provincia di Savona, raggiunge il12 percento. Un da to che si allinea al resto della Liguria, ma che, non per questo, è meno preoccupante. A dirlo è l'assessore di Palazzo Fieschi, Pippo Rossetti che, in occasione di un tavolo di lavoro sul tema, ha invitato le scuole a lavorare su metodologie che sostengano i ragazzi e li convinca a non abbandonare l'istituto superiore.
«Nella nostra regione - dice Rossetti - alle superiori perdiamo ogni anno almeno 4mila studenti. Ragazzi che, nella maggior parte dei casi, finiscono in strada, senza nemmeno una qualifica che permetta loro di accedere a un posto di lavoro». Le cause sono svariate: si va dai fallimenti scolastici, ai disagi familiari.
studenti si perdono per strada
ogni anno, alle superiori, in Liguria
Una problematica particolarmente sentita negli istituti professionali.
Soltanto nei professionali savonesi, lo scorso anno scolastico, quasi il 10 per cento degli studenti non è stato ammesso all'anno successivo a causa di un eccesso di assenze. Inoltre, ben il 5 per cento dei ragazzi si ritira dalla prima, quasi il9 per cento si ritira dalla seconda, il 3 per cento dalla terza e ancora il 9 dalla quarta.
«Situazioni delicate, che possono avere conseguenze gravissime sulla vita di un ragazzo - dice Enzo Sabatini, segretario provinciale dello Snals-. I motivi sono molti, ma non è secondario l'alto numeri di studenti nelle classi, che non permette ai docenti di dedicare a chi resta indietro maggior attenzione».
Da qui, l'impegno di numerosi istituti savonesi che, anche con il sostegno della Re-
degli studenti delle Professionali
ha perso l'anno per troppe assenze
gione, hanno dato vita a progetti mirati ad arginare il fenomeno. «Lo scorso anno -spiega la dirigente, Genzianella Foresti -l'Istituto Superiore di Cairo è stato nominato capofila di un progetto contro la dispersione scolastica, insieme al Mazzini-Da Vinci di Savona, all'Alberghiero di Finale e al Giancardi Galilei Aicardi di Albenga. Con circa 100mila euro abbiamo dato vita a un progetto' organizzato su quattro azioni. L'azione Aè quella che ci siamo aggiudicati noi, insieme a Savona e Albenga, prettamente legato alle scuole e finalizzato a una serie di azioni individuali dedicate agli studenti a rischio nel biennio delle superiori».
Le azioni B e C erano rivolte al terzo settore, al mondo del volontariato, con interventi gestiti dal mondo del volontariato e svolte all'interno delle scuole, in base alle indicazioni dei docenti. s.c.
L'assessore Pippo Rossetti
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IL TIRRENO
LA PROTESTA
Data 17 -05-2015 Pagina 5 Foglio 1
n popolo della scuola torna in piazza Manifestazione da via Croce contro il disegno di legge del governo
t PISA
Il popolo della scuola scende nuovamente in piazza per esprimere il proprio dissenso al disegno di legge sulla "Buona scuola" che il governo Renzi sta portando avanti. Domani, alle 18, i sindacati Flc-Cgil, Ci-sI-Scuola, DiI-Scuola, Snals-Confsal, Gilda, Co-bas-Scuola, le organizzazioni degli studenti medi Officina degli studenti-Unione degli studenti e Rete degli studenti medi, quella degli universitari Sinistra per... e quelle dei lavoratori della scuola Coordinamento
della e per la scuola pubblica e Lavoratori precari della scuola si riuniranno in presidio in via Benedetto Croce per «difendere la scuola pubblica» affinché «resti democratica, partecipata, condivisa, libera, includente, solidale e basata sullavoro».
Dopo il concentramento partirà la manifestazione che gli organizzatori hanno titolato "Il lungo abbraccio alla scuola pubblica". «Lo vorremmo grande e forte questo abbraccio, per dire no ad un disegno di legge che mira a stravolgere i valori, i principi e il futuro della scuola pubblica italiana - spiegano -.
Abbiamo scelto di far partire la manifestazione da un istituto scolastico del centro della città come simbolo di una scuola che vorremmo al centro e nel cuore del nostro Paese».
L'obiettivo è formare, al grido di "La buona scuola è di tutti", una lunga catena umana «a difesa della nostra scuola - continuano gli organizzatori - dei nostri ragazzi e dei nostri diritti». I promotori della manifestazione invitano i partecipanti a munirsi di un fiocco, un braccialetto o un nastro di color bianco. (d.r.)
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Scuola, Cobas nel mirino del Garante
Data 17 -05-2015 Pagina
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Argomenti: Flc I Senato I Comitato Esecutivo I Robelio Alesse Uil Scuola I Frallcesco Scrima I Stefania I Camera dei deputati I C isl
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ROMA
Nel mirino della commissione di Garanzia sono finiti i Cobas che hanno annwlciato due giorni consecutivi di sciopero che impatteranno sugli scrutini e su ogni attività scolastica, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni (scaglionati a seconda delle regioni). Il presidente dell'Autorità sugli scioperi ha lanciato un monito: «Chi si muove al di fuori della legge e delle regole produce un danno a senso unico contro gli studenti e le loro famiglie - ha detto Roberto Alesse - a loro dovrà spiegare le ragioni di un eventuale blocco illegale degli scrutini. L'Autorità valuterà se la proclamazione dei Cobas è legittima, e lo farà con il massimo rigore, a tutela degli utenti». In caso di violazioni è previsto il ricorso alla precettazione, con sanzioni economiche per i sindacati responsabili da smila a 100mila euro.
Mentre Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Gilda e Snals proseguono il pressing per ottenere modifiche al Dd! scuola, dicendosi pronti a proseguire la mobilitazione con scioperi brevi, non di un'intera giornata, che potrebbero anche coinvolgere gli scrutini, nel rispetto dei limiti fissati dalla legge. In attesa che domani alla Camera riprenda l'esame del disegno di legge (venerdì sono stati approvati i primi 7 articoli), il premier Matteo Renzi replica su twitter alle critiche di un follower (<<parlate tanto e non ascoltate nulla») sostenendo che «ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici». Alla domanda se sia più preoccupato per il destino dei professori o per le prossime elezioni, Renzi risponde «le elezioni politiche saranno nel 2018. Quelle europee nel 2019. La scuola c'è sempre». A chi lo accusa di aver fatto una riforma calata dall'alto, il presidente del Consiglio risponde «Lei ha partecipato alle consultazioni sulla Buona Scuola? Abbiamo iniziato a settembre», pur assicurando «sto leggendo le risposte dei prof, faremo tesoro di suggerimenti e critiche».
Il fronte dei sindacati che ha indetto lo sciopero del 5 maggio attende di conoscere le risposte che arriveranno dalla Camera: «Da domani partono le mobilitazioni con assemblee nelle scuole - spiega Domenico Pantaleo (Flc-Cgil) - e il coinvolgimento di studenti e famiglie. Nell'incontro nella sede del Pd ci è stato detto che le modifiche al Ddl saranno presentate anche al Senato, ipotizzando tre passaggi parlamentari. Senza il consenso nella scuola, sarà difficile attuare la riforma». Cauto sullo sciopero Francesco Scrima (Cisl scuola): «Abbiamo un confronto in atto. Aspettiamo l'esito e poi si vedrà». A Palazzo Chigi, nell'incontro con il governo, era stato preannunciato un tavolo con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, atteso per martedì. «Dopo questo confronto,
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Il SOIC214JDill.lB._
unitariamente, con gli altri sindacati, decideremo cosa fare, se e come proseguire la mobilitazione. Tutto dipende dalle risposte dell'Esecutivo».
La strategia delle cinque sigle è sintetizzata da Massimo Di Menna (Uil Scuola) «Sono tre le questioni cruciali: la stabilizzazione dei precari, i poteri dei dirigenti scolastici, le tntele contrattuali. In assenza di risposte dal governo, e senza ulteriori modifiche in Parlamento, faremo scioperi che potrebbero coinvolgere anche gli scrutini, nel pieno rispetto della legge». In base all'accordo del 1999 che regola il conflitto nella scuola, in concomitanza con gli scrutini si possono effettuare due scioperi - che vanno proclamati con 15 giorni di preavviso -ma non si può provocare un ritardo nelle operazioni di scrutinio superiore ai 5 giorni rispetto alla scadenza programmata, mentre non è ipotizzabile alcuno slittamento dei termini per le classi che svolgono gli esami conclusivi dei cicli di istruzione (terza media, maturità, abilitazione professionale). Di Melma esclude ci possa essere un altro sciopero per l'intera giornata, come il5 maggio: «Ci è costato 42 milioni di euro che ci piacerebbe venissero restituiti alla scuola e non possiamo chiedere altri sacrifici a professori e personale Ata».
Quanto agli scioperi dei Cobas, interessano 1'8 e 9 giugno Emilia-Romagna e Molise; il9 e il lO Lazio e Lombardia; ilIO e 1'11 Puglia, Sicilia e Trentino; 1'11 e il 12 Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania e Veneto; il 12 e il 13 Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d'Aosta; il 17 e il18 per l'Alto Adige.
Alla Camera il voto finale è previsto per mercoledì 20 maggio; si tratta di capire cosa farà la minoranza del Pd, visto che diversi esponenti (da Gianni Cuperlo a Stefano Fassina, a Guglielmo Epifani, a Alfredo D'Attorre) hanno partecipato all'assemblea di venerdì dei sindacati che hanno il sostegno di SeI e Movimento 5 stelle. Un appello a favore del Ddl è stato lanciato da Maurizio Sacconi (Ap): «Tutta la destra liberalpopolare, tanto di maggioranza quanto di opposizione, ha il dovere di difendere la riforma della scuola dai tentativi di "spiumarla" messi in atto dalle corporazioni e dall'area conservatrice del Pd».
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Data 17 -05-2015 Pagina
Foglio 2/2
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, Dopo la grande mobilitazione unitaria del 5 maggio, che ha visto un'altissima adesione allo sciopero generale del personale scolastico, dal governo non sono giunte aperture alle tante criticità evidenziate nel testo del DDL n.2259. Gli emendamenti approvati in Commissione istruzione non modificano l'impianto generale, che è quello di una scuola disegnata secondo un modello autoritario, individualista, gerarchico e aziendalista, che discrimina e divide, ponendosi anche in contrasto con i principi costituzionali. Per questa ragione, la mobilitazione continua, con presidi unitari, flash mob, manifestazioni davanti a Montecitorio e davanti alle prefetture di tutta Italia, nei giorni in cui il DDL verrà discusso in Parlamento (18, 19 e 20 maggio). Nell'ambito del percorso unitario di iniziative concordate, le segreterie regionali della FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams, organizzano per martedì 19 maggio, a partire dalle
ore 17.30 fino alle 19.30un'ASSEMBLEA PUBBLICA CON PRESIDIO davanti alla prefettura di Campobasso e chiederanno un incontro al Prefetto perché, in qualità di rappresentante del Governo, riporti le considerazioni della scuola molisana sul DDL in discussione in Parlamento. Sarà l'occasione per ribadire: l'urgenza di un piano di assunzioni per migliorare l'offerta formativa e per soddisfare anche le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi dai piani di stabilizzazione. E' necessario che si faccia un decreto legge per garantire le assunzioni dal lO set-tembre e occorre predi-sporre un piano pluriennale che inte-ressi il personale do-cente ed il personale ATA, completamente escluso dalle stabilizza-zioni, pur avendo matu-rato il diritto. il rifiuto di un modello di governo
Data 17 -05-2015 Pagina 5 Foglio 1
della scuola autoritario, gerarchico ed aziendalista, tutto concepito a scapito della collegialità e della dimensione cooperativa che deve caratterizzare la pro gettazione e la gestione delle attività nelle scuole autonome; la salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l'assegnazione di sede, la mobilità, la retribuzione accessoria e la progressione di carriera; la necessità di un ascolto reale e non virtuale, di tutti i soggetti interessati dalla riforma, perché la scuola è un diritto costituzionale e non può essere solo prerogativa di chi sta al governo. All'incontro sono invitati i rappresentanti dei partiti politici e delle istituzioni, che saranno chiamati a confrontarsi con lavoratori, studenti, genitori e quanti vorranno dare il loro contributo per fermare la deriva della scuola pubblica prevista nel DDL in discussione.
Flc Cgil
TAaW~o l;xGa~ì~tm I
Oo··ii~Pi~"~~·;~;;~g-;ti~·~'·;;g;~;:;'~"I~""" può salvare il Molise
da speculazioni e manomissioni
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Data 17 -05-2015 Pagina 11 Foglio 1
MARTEDì MANIFESTAZIONE CONTRO IL GOVERNOJ BLOCCO SCRUTINI
Cobas, sit -in in piazza Guidiccioni BLOCCO degli scrutini e sit in davanti all'ufficio scolastico provincial 1.', in piazza Guidi ociolli, alle 15 di Illutl'(iì, La. città del ili inistro Stefa Ili a G lal1111n l è i n riv Di ti! con tro la riforma de Ila sCllola, A. trainare la protesta i sindacati a sìglI.' unite: Fie Cgil, CisI scuola., Snals., mI, Gilda e Cobas che pf'f
mutedì hanno organizzato., invio rn ndo tlltta la dUildi n<lllza a panecipare, il sit in cittadino davanti alla sede dell'V sp., un 'in lzia tiva dal ti tolo sÌJ,l,nificativ o: {{La buona stl.lola siìllllO noil), i~hìediamo il dtiro del Ddl sulla 'Cilttivil scllola' - dicbiilfilllO le ol"l";l:ilrlizzazionì - e Ull decreto legge stnlcio pel: l'as.sunzione di tutti i precari che lavorano da anni nella scl.lola, lI1.artedì alle 15 invi tiamo tutto il POlXllo della scuola pubblica a partecipa-
re: docenti, Ala, studenti, geni tori., cittadini democratici che hanno a cuore la scuola pubblica della CostitllzionCll, Intanto Col.la$ sceglie la linea dIna facendo da apripista anche per lo sciopero degli S,XlItini, che potrebbero rinviare gli esili nelle scuole (al momento non quelli delle classi terminali),
dN RISPOSTA alle minacce dì precettazione, abbiam:o indetto il blocco degli scru tini e di O,g,ni attività scolastica per due giorni, auspìrnnclo che lo stesso facdano tutti gli altri sindaCHi - è il comunicato ufficiale di Cobas - Bocciamo il "cattivo maestro" Renzi e il suo Ddi, no al preside-padrone, ilO ai quiz, sì all'assunzionI' siabill' clei precari secondo la sentenza della Corte di gillstizia europea, Propo-
lliamo inoltre agli altri sindacali e al POlXllo della scuola pubblica di l'ssere tutti In piazza domenìrn 7 giugno in difesa della buona istmziolle), (ILa minaccia di prt'et'ttaIe gli insegnanti. con ti n ua Co bas -è un oltraggio alla scuola pubblica, una di qUl'lle prepotenze verbali che eccìtano gli animi e aocendono lo scontro sociale, E ìnfatt.i Ilessun governo in Italia è mai ricorso davvem alla precettazione dei pl'O
fesso IÌ », Su questo fronte Cobas ammette che avrebbe preferito da subito una convocazione lIllitada, che però, auspica il sindacato,. potrebbe avvenire più avanti. Il blocco degli scrutini nelle nosae scuole avverrà 1'11 e il 12 giugno ma non riguarderà., se lo sciopero non si estenderà, Ilè le lerze medie né le quinte superiori.
"'"""'~-~~, :MOREWCCA li .. -----"------------------------------------------
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Data 17 -05-2015
la Nuova Ferrara Pagina 16 Foglio 1
DOMANI FLASH MOB IN PIAZZA
Tanti libri lanciati in alto: «Abbasso la buona scuola»
La conferenza stampa di sindacati scuola e associazioni studentedesche
Come anticipato dalla Nuova, ieri un vasto fronte composto da sindacati e associazioni ha annunciato una nuova agenda di iniziative contro il disegno di legge La Buona Scuola, in discussione in questi giorni alla Camera. Domani alle 18.20 in piazza Trento Trieste si svolgerà un flash mob dei lavoratori del settore ma anche di studenti e famiglie: i partecipanti sono invitati a portare un libro (magari la Costituzione) che, a un segnale convenuto, innalzerarmo al cielo. A seguire, dalle 19 fino alle 24, 'Parole e musica in libertà', vale a dire microfono aperto e interventi musicali. Martedì, invece, dalle 17 alle 19 si svolgerà un presidio in Ercole I d'Este, davanti alla Prefettura, durante il quale i sindacalisti contano di essere ricevuti dal rappresentante del Governo. Ieri in piazza Verdi si è saldato un ampio fronte, che non comprende solo tutti i sindacati (Cgi!, Cis!, UiI, Snals-Confsal, Gilda-Unams) ma anche Rete degli Studenti, Unione degli Studenti, Comitato a sostegno della Lip, Anpi, Movimento di cooperazione educativa e Proteo FareSapere. «Quanto sta accadendo è talmente grave che è necessario che quanti vivono la
scuola aderiscano alla mobilitazione - lancia l'allarme la segretaria Flc-Cgil Hania Cattani -. Nonostante lo sciopero sia stato molto partecipato, con punte fino 90% in alcuni istituti del nostro territorio, come non accadde nemmeno in epoca Gelmini, il Presidente del Consiglio non si è fermato e continua a procedere in tempi rapidi e stretth>. Anche Valentina Cervi di Gilda denuncia un «eccesso di fretta», mentre il segretario della Uii Scuola Paolo Accardo continua a rimarcare «la totale autonomia del dirigente nella vita scolastica» tra i punti più problematici del disegno di legge. Tra gli studenti Fabrizio Pasqualini e Libero Dondi, entrambi dell'U ds, denunciano gli sgravi fiscali per chi sceglie le scuole private e le pochissime risorse per il diritto allo studio. Maria Giovanna Grazzi dello Snals segnala le «troppe deleghe in bianco, ben tredici, contenute nella proposta», mentre Alessandra Zangheratti della Cisi parla delle l OOmila assunzioni promesse come di <<un ricatto, e comunque insufficienti rispetto alle necessità». Sul tavolo resta l'arma finale: il blocco degli scrutini.
Gabriele Rasconi
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Presidio dei professori davanti alla Prefettura Martedì nuova protesta contro il Governo
Docenti e personale ausiliario varesino della scuola tornano in piazza. Non accadeva da parecchio tempo, anche se le numerose e partecipate assemblee delle ultime settimane, tenutesi in tanti istituti della provincia, lo lasciavano presupporre. Martedì mattina dalle 8 alle 11, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, in pratica il novanta per cento e oltre della rappresentatività sindacale dietro le cattedre e nelle segreterie, terranno un presidio davanti alla Prefettura, così come accadrà in un centinaio di capoluoghi di provincia e di regione sparsi in tutta Italia. I motivi della protesta, di cui si parla sui mass media da diversi giorni, sono noti: rivedere il disegno di legge che il governo Renzi sta portando all'approvazione della Camera (il voto finale è atteso proprio per martedì o per mercoledì prossimi). Così come noto è il poker di richieste che verrà consegnato anche al prefetto di Varese, Giorgio Zanzi: piano pluriennale di assunzioni per quanti sono al momento esclusi dal decreto; no ai superpoteri concessi ai dirigenti; rinnovo del contratto collettivo di lavoro, bloccato da sette anni e con concrete prospettive di un ulteriore blocco almeno sino al 2018; nuove regole in tema di mobilità, carriere, salario. Sono in primo luogo i docenti cosiddetti "di terza fascia" a scendere in campo; per loro (ci parla di qualche centinaio di persone solo in provincia) il decreto sulla Buona Scuola non prevede alcuna possibilità di impiego né a settembre (quando Renzi promette di awiare a ruolo oltre 100mila insegnanti) né dopo, in quanto si andrebbe verso una stabilizzazione del corpo docente. Questo dopo anni in cui il Ministero dell'Istruzione ha continuato ad assumere in via temporanea e quindi illudendo di procedere prima o poi ad una assunzione in pianta stabile. Basta accedere ad una piattaforma online per rendersi conto che molto spesso si tratta di persone non più giovanissime, magari padri o madri di famiglia, alle prese con un prowedimento di governo che non dà loro scampo. Ma a dir poco arrabbiati sono anche i loro colleghi più fortunati, coloro che possono vantare una cattedra a tempo indeterminato: per loro insegnare sta significando classi con numero eccessivo di alunni, anche più di trenta, fatto che un tempo era solo eccezionale, riconoscimenti economici uguali -già bassi- a quelli del 2008, allontanamento dell'età pensionabile e, dunque, aumento della forbice di età rispetto a quella degli studenti e, in prospettiva, allungamento dell'orario lavorativo.
Riccardo Prando
Data 17 -05-2015 Pagina 13 Foglio 1
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la Repubblica
LA DENUNCIA
"Stop ai test Invalsi studenti puniti"
INSUFFICIENZE in pagella, voti bassi in condotta e sospensioni. Sono le ritorsioni dei presi
di contro gli studenti che hanno boicottato i test Invalsi. Per ora si tratta solo di minacce. <<Inaccettabili» le rispedisce subito al mittente la coordinatrice dell'Unione degli Studenti di Bari, Miriam Rossi. Ma il ri.<;chio che i dirigenti scolastici diano seguito alle sanzioni disciplinari sbandierate è tutt' altro che infondato.
FRANCESCA RUSSI A PAGINA VII
"Minacce dei prof agli studenti chehanno bloccato i test" I sindacati lanciano 1'allarme "Stanno intelVenendo i presidi"
FRANasCA RUSSI
INSUFFICIENZE in pagella, voti bassi in condotta e sospensioni. Sono le ritorsioni dei presi
di contro gli studenti che martedì scorso hanno boicottato i test Invalsi. Per ora si tratta solo di minacce. <<Inaccettabili» le rispedisce subito al mittente la coordinatrice dell'Unione degli Studenti di Bari, Miriam Rossi. Ma il rischio che i dirigenti scolastici, andati su tutte le furie per la diserzione di massa organizzata dai ragazzi iscritti al secondo anno di licei e istituti tecnici e professionali di Bari, diano seguito alle sanzioni disciplinari sbandierate è tutt' altro che infondato.
Il boicottaggio delle prove na-
zionali Invalsi, ritenute nozionistiche e costose, a Bari ha registrato un'adesione di circa il 70% nelle scuole superiori: più di
due studenti su tre hanno lasciato i banchi vuoti e si sono riuniti in assemblea fuori da scuola. Ma anche fra i ragazzi che sono entrati in classe, perchè messi alle strette da docenti e presidi, molti, circa il 10%, hanno annullato i test con risposte sarcastiche e irriverenti. Un atteggiamento che ha indispettito qualche dirigente scolastico.
«Al ritorno a scuola dopo il boicottaggio sono cominciati i problemi - spiegano i ragazzi dell'Uds - ci siamo trovati a dover combattere contro presidi autoritari che ci hanno minaccia-
to». Poi, mettendo tutto nero su bianco in una nota, i giovani dell'Uds fanno l'elenco. «Al liceo scientifico Salvemini di Bari la preside ha minacciato l'abbassamento del voto della condotta e del profitto in generale ai ragazzi che hanno boicottato le prove
Invalsi. Caso simile è avvenuto al liceo artistico De Nittis-Pascali, dove la preside ha girato le classi minacciando gli studenti di ripercussioni sui loro voti, tacciando di ignoranza i docenti. All'istituto tecnico Pietro Sette di Santeramo è stata minacciata la sospensione dalla vicepreside per chi aveva deciso di non entrare il giorno della somministrazione dei test preferendo un'assemblea fuori scuola alla schedatura.
Data 17 -05-2015 Pagina 7 Foglio 1 /2
E inaccettabile questa linea dura che va a minare la possibilità degli studenti di coltivare un pensiero critico. Queste pratiche sono tutte riconducibili al profilo
del preside-manager presente all'interno del ddl "Buona Scuola". Ma le indimidazioni non ci fermano».
La protesta, infatti, prosegue. Dopo lo sciopero che il 5 maggio ha portato in piazza a Bari 25mila tra docenti, sindacati e studenti, domani pomeriggio a partire dalle 16 è previsto un nuovo sit in, convocato da Cgil, Cis!, UiI, Snals e Gilda, in piazza Prefettura in concomitanza con l'avvio della discussione del disegno di legge sulla scuola alla Camera.! Cobas intanto minacciano il blocco degli scrutini.
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LASICILIA Data 17 -05-2015 Pagina 3 Foglio 1
SCUOLA. I sindacati autonomi non mollano: «Serve un segnale foIte». I confederali attendono il confronto col ministro Giannini
I Cobas bloccano gli scrutini Inascoltato l'appello del Garante che ha minacciato la precettazione degli insegnanti
Sciopero articolato a scacchiera per due giorni consecutivi: in Sicilia il 10-11 giugno
ANNA RITA RAPETTA
RoMA. Blocco degli scrutini e di ogni attività scolastica per tutto il personale per due giorni consecutivi, a partire da quello successivo alla fine delle lezioni. I Cobas fanno spallucce davanti al monito dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, che ha evocato la precettazione nel caso in cui la protesta uscisse dai binari della legittimità, e invitano gli altri sindacati di settore a unirsi alla lotta contro la "Buona scuola". I Cobas hanno anche programmato una manifestazione nazionale per il 7 giugno e messo a punto il calendario del blocco degli scrutini che sarà a macchia di leopardo: 1'8-9 giugno in Emilia-Romagna e Molise; il 9-10 in Lazio e Lombardia; il 10-11 in Puglia, Sicilia e Trentino; 1'11-12 in Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania e Veneto; il 12-13 in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Val d'Aosta; il 17 -18 in Alto Adige.
«Riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta proposta», precisa il portavoce dei Cobas, Bernocchi, che procede con lo strappo forte del fatto che, per legge, gli scrutini per essere validi devono prevedere la presenza di tutti gli inseganti
che formano il consiglio di classe e che l'assenza di un solo insegnante è sufficiente per bloccare gli scrutini. I presidi, inoltre, non possono procedere allo scrutinio finale prima che siano terminate le lezioni, e non si possono spostare d'ufficio scrutini già convocati nei giorni di sciopero, mossa che si configurerebbe come attività anti-sindacale e, quindi, perseguibile.
«Restiamo in attesa di un'altra convocazione da parte del cattivo maestro Renzi affinché spieghi, fra l'altro: come potrebbe un preside con centinaia di docenti nei vari plessi - che vede, al più, due o tre volte l'anno in collegio docenti - giudicarne le capacità didattiche; come lo potrebbero fare, addirittura, i genitori e gli studenti, assegnando aumenti salariali a un 10% di "migliori" docenti; con quali doti medianiche un preside "ingaggerà" dagli albi territoriali docenti mai visti e conosciuti; perché dovrebbero essere i cittadini, e non lo Stato, a finanziare le scuole con il5 per mille», prosegue Bernocchi pronto alla mobilitazione unitaria in programma a partire da domani e fino a mercoledì, in occasione del voto sul ddl alla Camera.
L'awertimento del Garante rimane inascoltato. «L'Autorità, come annunciato nei giorni scorsi, valuterà la legittimità dell'atto di proclamazione nelle prossime ore e lo farà con rigore a tute-
la degli utenti», ribadisce Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi. «Detto questo - conclude Alesse - il Garante fa rispettare la legge dell'accordo sulla scuola; non fa polemica con i sindacati più o meno rappresentativi».
Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Gilda e Snals, dal canto loro, prendono tempo. «Abbiamo un confronto in corso e un appuntamento (forse la prossima settimana) con il ministro, Giannini. Ci aspettiamo un atto di responsabilità da parte del governo rispetto alle rivendicazioni del mondo della scuola. Tutto dipende dalle risposte che arriveranno dall'esecutivo», afferma il segretario generale della Cisl-Scuola, Scrima. Gli spazi di manovra non sono ampi.
Il governo ha aperto ad alcune modifiche, ma Renzi difende la riforma a tutto tondo nel botta e risposta su twitter con i docenti. Nega che chi è assunto possa essere licenziato dopo tre anni (<<leggenda metropolitana») e respinge la tesi secondo cui politici e mafiosi sono pronti all'assalto dei presidi-manager per infiltrarsi anche nella scuola: «Superficiale il giudizio sui presidi». E a chi gli chiede "ma tu di cosa ti preoccupi: dei professori o delle elezioni? ", risponde sorvolando sulle amministrative in vista e taglia corto: «Le politiche ci saranno nel 2018. Le europee nel 2019. La scuola c'è sempre».
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LASICILIA LA SICILIA
Circa 150 i partecipanti che hanno portato con loro un cero per celebrare i "funerali" della scuola pubblica
Docenti e alunni in piazza contro la "buona scuola" Agrigento torna in piazza contro la riforma del Governo Renzi chiamata "Buona scuola". Un corteo, promosso dalle sigle della sCliola di Cgil, Uil e Snals, si è tenllto ieri pomeriggio tra piazza Cavour e piazza Vittorio Emanuele per ribadire il secco «nO}) a quello che per molti è LITI
progetto di smantellamento del sistema dell'istfllzione pllbblica.ln strada sono scesi almeno 150 tra insegnanti, rappresentanti sindacali, cittadini e qualche stlldente per partecipare ad lIna marcia che era stata resa nota solamente nella tarda serata di venerdì. In mano molti recavano una candela o UTI lumino, simbolo di un "funerale" della scuola pubblica l'be il Governo vorrebbe celebrare con la sua riforma.
,Gli atti che si stanno per approvare -spiega Gaetano Bonvissuto, Cgil Fie -vanno verso la privatizzazione dell'istfllzione pllbblica. Si pensi a provvedimenti come la possibilità di destinare il 5 per mille alla scuola privata, l'aumento dei finanziamenti alla stessa e lo strapotere - continua - che viene garantito ai dirigenti scolastici, grazie alla totale assenza di partecipazione. Le RSll, ad esempio, non avranno nessun ruolo, non potranno avere nessun dialogo con la dirigenza, che acquisisce cosÌ un potere abnorme. QlIesto è l'inizio della lotta, non ci fermeremo»,
,E' una battaglia che va sostenuta perdlé stiamo affrontando lIn momento estremamente difficile nel mondo della scuola - dice Calogero Burgio, Uil Scuola -, La sCLlola va ritoccata, intervenendo su problematiche come l'edilizia scolastica o illinnovo del contratto dei docenti, che ad oggi hanno letteralmente stipendi da fame,.
,Con la scusa delle stabilizzazioni dei precari - dice invece Angelo Amato, Snals - si VlIole passare un modello di scuola che elimina la democrazia e impone un dirigente dittatore che può tutto, anche disporre il licenziamento dei lavoratori nell'anno di prova>.
GIOACCHINO 5CHICCHI
Data
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17-05-2015 28 1
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LA SICILIA
LA SICILIA Enna
Decreto ((Buona scuolan, nuovo sit in di docenti e Ata al Provveditorato
f. g.) Il personale della scuola continua la sua protesta contro la riforma e domani i rappresentanti sindacali hanno deciso di organizzare un presidio davanti gli uffici del Proweditorato agli studi. «Lo sciopero del 5 maggio - ha dichiarato Angela Accascina della Cgil-Scuola - ha segnato un grande momento di partecipazione democratica dei lavoratori che, con l'astensione dell'80%, hanno voluto esprimere tutta la loro rabbia e contrarietà al Decreto legge sulla "Buona Scuola". Malgrado le tante manifestazioni organizzate dai sindacati e dai lavoratori della scuola il Parlamento si mostra sordo alle istanze che provengono dalla base. Gli emendamenti apportati non modificano sostanzialmente l'impianto gerarchizzante e non cancellano l'impronta aziendalistica». Il personale docente e Ata intende continuare la protesta fino al blocco degli scrutini, se si dovesse rendere necessario. E per difendere la scuola della Costituzione, continuare la mobilitazione e mantenere alta l'attenzione sulle problematiche scolastiche, le organizzazioni sindacali F1c-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals-Confsal, Gilda-Unams hanno deciso di organizzare domani alle 16,30 un sit -in nel piazzale antistante l'Ambito Territoriale XlII di Enna (ex Proweditorato).
Data 17 -05-2015 Pagina 28 Foglio 1
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LA STAMPA J I
Sindacato Presidio pennanente contro la Buona Scuola _ Prosegue la protesta contro la «Buona Scuola» di Renzi. In vista della votazione alla Camera del disegno di legge di riforma dell'Istruzione, la Fic CgiI, la Cisl Scuola, ii Savt École e lo Snals Confsal organizzano per domani e per martedì un presidio permanente, 24 ore su 24, davanti a Palazzo Regionale. «II presidio - dicono i sindacat.i - sarà l'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle rivendicazioni del sindacato». Domani è anche previsto un «flash mob» con appuntamento alle 20,30, sempre in piazza Deffeyes, al quale sono invitate anche le famiglie e gli studenti. «Ognuno - chiedono gli organizzatori - deve portare una candela o un lumino». I sindacati ricordano che è possibile firmare la petizione per chiedere il ritiro del progetto di legge sul sito www.change.org oppure su www.orizzontescuola.it/nodef52536.
Data 17 -05-2015 Pagina 47 Foglio 1
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la Voce di !1.antova
Un sit-in martedi 19
Scuola, tutti i sindacati contro Renzi I sindacati non mollano. Dopo il successo dello sciopero unitario adesso ci provano con l'assemblea sindacale unitaria. Per la mattinata di martedì 19 maggio, dalle ore 8 alle 11, le organizzazioni sindacali Flc-Cgil, Cisl Scuola ViI scuola di Mantova e Snals Confsal, presso l'area antistante la Prefettura in via Principe Amedeo 30, si sono dati appuntamento e hanno convocato unitariamente un' assemblea sindacale provinciale di tutto il personale attivo nelle scuole virgiliane. All'ordine del giorno ci sarà il disegno di legge "Buona scuola" allo studio del governo, e in particolare l'avvio della discussione alla Camera dei deputati sul testo approvato in commissione. All'assemblea saranno presenti i rappresentanti sindacali territoriali delle Organizzazioni Sindacali. Tutte le scuole hanno chiesto ai docenti interessati all'assemblea sindacale di comunicare la loro adesione per consentire l'organizzazione dell'attività scolastica ed avvertire e famiglie degli alunni. Si prospetta un'adesione massiccia.
Data 17 -05-2015 Pagina 7 Foglio 1
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Quotidiano Lecce I
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17-05-2015 19 1 /2
Sit -in e blocco scrutini: riparte la protesta dei prof I sindacati, in maniera congiunta, hanno programmato l'astensione degli insegnanti dalle attività non obbligatorie
• Pronti a tutto, i sindacati di categoria, anche al blocco degli scrutini, e dopodomani sit-in del mondo della scuola davanti alla Prefettura, a partire dalle 17. Hanno messo l'elmetto Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Fgu-Gilda, annunciando, ieri mattina in conferenza stampa, le prossime azioni di protesta contro la riforma de "La Buona Scuola". Il bollettino di guena? Lo hanno snocciolato i segretari generali provinciali dei sindacati che sventolano la bandiera della protesta: Giovanni Caretto, Uil scuola; Gianna Guido, Cisl Scuola; Maria Rosaria Valentino, Snals; Maria Rosaria Ferilli, Fgu-Gilda.
I prof si astenanno dalle attività non obbligatorie, boicotteranno l'adozione di libri di testo, saranno inscenati Flash mob e, come ultima ratio, lo sciopero degli scrutini da attuarsi «nella concreta eventualità che la protesta delle parti sociali, dei lavoratori della scuola e della società civile tutta dovesse rimanere inascoltata».
Un cartello di guena che avrà ripercussioni anche economiche, a partire dalle case editrici specializzate nel settore della scolastica. Sono stati gli stessi sindacati di categoria a sottolineare che le case editrici hanno già lamentato i rischi per la loro produzione editoriale, se gli insegnanti non sceglieranno i libri di testo. E poi.
Anche il settore turistico potrebbe pagare il prezzo: il blocco degli scrutini, infatti, inciderà sulla vita delle famiglie e -per dirne una - sulle vacanze.
E ancora. Nel corso della conferenza stampa non è mancata la bacchettata ai politici salentini che «da una parte si dichiarano solidali con i lavoratori della scuola, dall'altra plaudono su Facebook al cammino della riforma e ai voti favorevoli che si susseguono alla Camera». Gianna Guido ha affermato a chiare lettere che «il sindacato non si occupa di politica, ma chiediamo ai politici salentini una presa di posizione chiara». Mentre Giovanni Caretto ha puntato il dito verso il Governo che «dando poteri straordinari ai dirigenti scolastici e coinvolgendo nella valutazione dei prof, studenti e genitori, ha voluto mettere la categoria degli insegnanti nella posizione di chi è subalterno».
Intanto si è sgombrato il campo delle esitazioni per quel che riguarda il blocco degli scrutini, almeno a livello provinciale, e Ivana Aramini ha sottolineato che «siamo anivati a questo punto perché non c'è nessuna volontà, da parte del Governo, di confronto ed è grave che sia stata legata la riforma alla stabilizzazione dei precari, come pure è altrettanto grave che materie contrattuali siano state inserite in questo disegno di legge: non era mai accaduto».
Parlano con la mano sul cuore, i sindacalisti, perché pri-
ma di essere impegnati nella tutela dei diritti dei lavoratori sono essi stessi dei prof e sulla riforma hanno ben chiara una circostanza: «Possono approvarla, ma ad applicarla saremo noi». Della serie: non finirà a tarallucci e vino.
Si respira amarezza tra i sindacati perché dopo la poderosa manifestazione dello scorso 5 maggio erano convinti che il governo si sarebbe fermato ad ascoltare le ragioni
della piazza. Così non è: Renzi viaggia a velocità supersonica e il voto finale della Camera è atteso per mercoledì.
La speranza? I sindacati sperano che al Senato Renzi abbia difficoltà con i numeri e, quindi, passino alcuni emendamenti. In primis quello che ridimensiona i poteri dei dirigenti scolastici: il disegno di legge prevede che i dirigenti possano nominare, con criteri discrezionali, i docenti inclusi ne-
gli albi tenitoriali, per attività extracurricolari; come pure hanno un ruolo più pregnante nella formulazione del Piano triennale dell'offerta formativa e nella distribuzione delle indennità ai prof che saranno erogate su suo insindacabile giudiZIO.
Questa una delle parti più dolenti, per il mondo della scuola pronto ad anoventare il clima.
M.Moll. ------I Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatari<-, .. _ .. .... ..... ,t" .... """ ......... """ ..... ...., ................
Quotidiano Lecce
"Settimana mondiale della tiroide": test per i bimbi • Quella che si aprirà domani è la "Settimana mondiale della tiroide" e, come ogni anno, nel Salento è prevista una giornata di screening gratuito dedicato ai bambini. Martedì 19 maggio l'appuntamento è a Casarano (ore 9-13) e a Gallipoli (15-19). Quest' anno il tema conduttore della settimana è "Poco sale, ma iodato:
la prevenzione delle malattie tiroidee si fa mangiando sano". In particolare, Giuliana Cardinale e Nicola Corciulo, medici responsabili degli Ambulatori di Endocrinologia Pediatrica delle Divisioni di Pediatria dei Presidi Ospedali eri di Casarano e di Gallipoli hanno scelto di aderire alla richiesta della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) di contribuire all'iniziativa mondiale di sensibilizzazione e prevenzione, promossa anche dalle altre società scientifiche del settore (Associazione italiana della tiroide, Società italiana di Endocrinologia, Associazione dei medici
La manifestazione É prevista per martedì mattina a partire dalle 17 davanti alla Prefettura
L·h· ''ri hO" l n a ,R, se. lO
Tra le iniziative di protesta anche quella di boicottare l'adozione dei libri di testo
Grandi poteri ai dirigenti scolastici: il nodo cruciale • Una riforma in dieci punti o, secondo le voci critiche in dieci slogan. Tanti gli slogan renziani per veicolare il m'odello di. scuola del futuro immaginate nella riforma che, per la pnma volta, non è legata al nome del ministro dell'Istruzione ma ha un titolo che vuole evocare buone intenzioni, "La ' Buona Scuola". Quindi? La buona è buona autonomia. Il dirigent~ sceg~ie la sua. squadra. Piano straordinario e poi solo concorsI. StudIare per Il futuro Scuola-lavoro e digitale. Stop class~ "poll~io". Un~ Card per l'aggiornamento. Un bonus per valonzzare I docentI. La Scuola trasparente. Investire sul futuro con il 5 per mille e school bonus. Un bando per le "Scuole Innovative" e controlli sui controsoffitti. Ma il mondo della scuola non si fida degli slogan.
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endocrinologi, European Tyroid Asociation) e dal comitato delle associazioni dei pazienti (CAPE). L'obiettivo dell'iniziativa salentina è quello di diffondere la "cultura" delle malattie tiroidee in età pediatrica, di far conoscere la problematica della carenza di iodio e l'importanza di questo minerale per la salute, soprattutto in età infantile e adolescenziale. Per tutta la settimana, inoltre, nel corso della quotidiana attività clinica, ambulatoriale e di reparto, sarà fatta divulgazione delle problematiche relative alla carenza di iodio, attraverso poster, opuscoli illustrativi e brevi presentazioni dedicati all'argomento.
Continuano le iniziative dei sindacati contro la riforma della scuola, Ieri conferenza stampa congiunta AI tavolo: Giovanni Caretto, Uil scuola; Gianna Guido, Cisl Scuola; Maria Rosaria Valentino, Snals; Maria Rosaria Ferilli, Fgu-Gilda.
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Data 16-05-2015 Pagina
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SCUOLA, LA PROTESTA A ROMA AL PANTHEON: "RITIRATE IL DDL"
Roma, (askanews) - Mentre la Camera ha votato i primi articoli della riforma della scuola, sit-in di protesta al Pantheon, a Roma, per chiedere di modificare il testo del disegno di legge che, secondo alcuni, è stato addirittura peggiorato.La manifestazione ha riunito studenti, docenti e personale degli istituti scolastici di Roma e provincia e alcuni deputati dell'opposizione, Sei, Movimento 5 stelle e Fratelli d'Italia, e la sinistra interna del Pd. Tra questi Stefano Fassina, Gianni Cuperlo e il fuoriuscito Dem Pippo Civati.Con i manifestanti anche le bandiere di alcune sigle sindacali: Cgil, Csil e sindacati come Gilda e Snals. Alcuni insegnanti precari hanno portato cartelli con le richieste di modifica al ddl, come no allo "strapotere del preside e alla scuola di classe".Un'insegnante:"Sono molte di più le persone che si devono assumere, non vi fate ingannare dai numeri. Questo ddl è l'antitesi della continuità. Hanno assunti i precari e ci precarizzano tutti"."Noi parliamo con gli alunni, dialoghiamo, se loro non ci fanno domande vuoi dire che la lezione è andata male. Lui ha parlato da solo, così sa dialogare lui. Da solo. Siamo davvero disperati perché non è giusto per nessuno di noi".
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IL GIOBIALET'A .... ena DI VICEIZA L lo I
Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 1
RIFORMA. Appello del segretario generale della Cei, Galantina, a evitare il muro contro muro: «Studenti protagonisti»
Scuola, primi sÌ alla Camera ARoma sindacati in piazza
Passano sette articoli della legge Il ministro Giannini soddisfatto
ROMA
Alla Camera arrivano i primi sì alla «Buona scuola». In piazza, invece, prof e sindacati -con in tasca un'altra idea di riforma -chiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca il dialogo, viene contestato. Il punto di incontro è ancoralontano, dunque. Quel «muro contro muro», deplorato ieri mattina dalla Cei, persiste.
Ieri è stata un'altra giornata calda per il mondo della scuola. In apertura, la rassicurazione del premier Matteo Renzi in merito alla discussione sul «merito» e «con tutti»: l'importante poi è che dopo la discussione si decida, perché «l'Italia non può perdere tempo». Niente da fare invece sullo stralcio delle assunzioni dei lOOmila precari dal provvedimento. Una decisione «impos-
Renzi: discutiamo nel merito econtutti ma poi si decida, non possiamo perdere tempo
sibile», spiega il presidente del Consiglio, proprio perché le immissioni in ruolo sono collegate al nuovo modello di scuola contenuto nel disegno di legge. Non possono viaggiare da sole.
Ieri la Camera ha approvato i primi sette articoli della riforma. 1\1tto è filato liscio, salvo un piccolo incidente di percorso: in un emendamento che contiene un'osservazione tecnica della commissione Bilancio e recepito dalla Commissione Cultura, il governo va sotto. «Non incide con la struttura del testo», precisa il relatore. La Camera dà allora il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica - «finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia», twitta Giannini -sul piano dell'offertaformativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuolalavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione di-
Sit-in al Pantheon, i manifestanti contestano Fassina e Malpezzi gitale.
PROTESTE. Ma se a Montecitorio ci sono pochi intoppi per il governo - e pare avverarsi il «clima di confronto» auspicato dalla presidente Laura Boldrini - in piazza suona tutta un'altra musica. Quella della protesta. Al sit-in promosso al Pantheon da sindacati e insegnanti hanno partecipato anche alcuni parlamentari. Si è registrato un battibecco tra Stefano Fassina, minoranza Pd, e alcuni precari. Brevemente contestata anche la renziana Simona Malpezzi, della commissione Cultura, a cui i manifestanti hanno urlato: «Malpezzi vattene».
E per chi questa riforma non la può digerire il dissenso non finisce qui: FIc Cgil, Cisl Scuola, DiI Scuola, Snals e Gilda promettono sit in davanti Montecitorio sia lunedì che martedì. E se non bastasse, alcune sigle sono pronte a bloc-
care gli scrutini nonostante le ventilate ipotesi di precettazione. Unvito arriva dai Cobas. Ma anche la FIc Cgil rivendica il diritto di sciopero, pure nel periodo degli scrutini.
APPELLO CE I. Sulla riforma della scuola scendono in campo i vescovi che chiedono di avere attenzione soprattutto agli studenti perché sono loro gli «unici veri protagonisti». A parlare di istruzione è il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino.
Per prima cosa chiede che al settore sia dato il giusto valore. «Non si può sacrificare tutto», dice il vescovo, «al moloch del PiI o del patto di Stabilità. Ci sono delle priorità e la formazione è una di queste». Galantino invita al dialogo tra le parti, governo e sindacati. «Una riforma così importante e nodale non può vivere di colpi di scena o colpi di maglio» .•
Un momento dell'assemblea delle sigle sindacali della scuola contro il Odi del governo Renzi
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Niente da fare sullo stralcio delle assunzioni dei 100m ila
.. ALICE FUMIS
Alla Camera arrivano i primi sì alla IIBuona s?uola ll
• In piazza, Invece, prof e sindacati - con In tasca
un'altra Idea di riforma chiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca Il dialogo, viene contestato. Il punto di Incontro è ancora lontano, dunque. Quel Ilmuro contro muro!!, scongiurato Ieri mat
tina dalla Cel, persiste. E così quella di Ieri è stata un'altra giornata
"calda" per Il mondo della scuola. In apertura, la rasslcuraZlone del premler Matteo Renzi In mento alla diScussione sull'mento ll e "con tutti": l'Importante pOI è che dopo la discussione SI decida, perché "l'Italia non può perdere tempo". Niente da fare Invece sullo stralclo delle aSsunZioni del 100 mila precari dal prowedlmento. Una deciSione "ImpossIbile" - spiega Il presidente del consiglio - proprio perché le Immissioni In ruolo sono collegate a un nuovo modello di scuola contenuto nel ddl. Non possono viaggiare da sole. La Camera awia qUindi la votazione SUI primi ar-
ticoll del prowedlmento. In aula CI sono Il ministro dell'IstruZione, Stefania Giannini, e Il sottosegretario, Davide Faraone. Nel corso della giornata passano I primi articoli, sette dalla mattina alla prima serata.
Tutto fila liSCIO, salvo un piccolo incidente di percorso, dettato da una serie di equIvocI: In un emendamento che contiene un1osservazione tecnica della commiSSione BilancIo e recepito dalla Commissione Cultura, Il Governo va sotto. SI tratta di Ilunlultenore chiarezza di Indicazione, cIle non Incide con la struttura del testo", precisa il relatore. La Camera dà allora Il via libera agii articoli sull'autonomia scolastica - "finalmente SI potrà dare piena attuazione all'autonomla", tWltta Giannini - sul plano dell'offerta formativa (che aveva fatto discutere l'opposizione per il potere assegnato al presidi), sul cUrriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'Insegnamento nelle carceri e sugli Istituti tecnici superiori, suWinnovazione digitale. Ma se a Montecltorlo ci sono pochi Intoppi per Il governo - e pare awerarsi Il IIcl lma di con
fronto" auspicato dalla Presidente, Laura
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Boldrini . In piazza suona tutta un'altra musica. Quella della protesta. AI sl\-in promosso al Pantheon da sindacati e Insegnanti hanno partecipato anclle alcuni parlamentari. durante una pausa della discussione. Un1accogllenza "fredda".
SI è registrato un battibecco tra Stefano Fasslna, della minoranza Pd, e alcuni precari. Brevemente contestata anche la renzlana SImona MalpeZZl, della Commissione Cultura, a cui i manifestanti hanno urlato: 'MalpeZZI vattene'. E per chi questa riforma non la può dlgeme Il dissenso non finisce qUi: Flc Cgil. Cisl Scuola, UII Scuola, Snals e Gilda promettono Slt in davanti Montecltorio sia lunedì che martedì. E se non bastasse, alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutinI. L'InVito arriva dal Cobas. Ma anche la Flc Cgil rivendica Il diritto di SCiopero, anche nel periodo degli scrutini.
Non piacciono dunque le parole del presIdente dell'autorità sugli SCiOperi, Roberto Alesse: lise la proclamaZione awenisse In palese contrasto con la normativa dice - la proclamazione sarebbe illegittima e spette-
rebbe all'autOrità valutare, oltre alle sanzioni la precettazlone ll
•
E sulla querelle Interviene anche Renzi, ch, rassicura: la precettazlone è Il un tema abba stanza prematuro: è una questione tecnica se ne parla più in là ll
• Ma, osserva, IIla stra grande maggioranza degli Insegnanti san' persone serle, perbene e non mettono a rI
schiO I propri ragazzI e Il lavoro di un ann, con Il blocco degli scrutinI". Lunedì allora, ricominCia, chi In piazza, chi in aula. Il segre tarlo generale della UII, Carmelo Barbagallo rinnova la richiesta di "modifiche profonde 8 ddl".
E la leader della CgII, Susanna Camusso, rI
badisce che "da tempo Il sistema dell'ap prendlstato In Italia SI è progresslvament, deteriorato. Il preSidente del consiglio h, detto che SI doveva mettere mano alla far mazione profeSSionale e costruire un efficaCE sistema duale. Nella riforma della scuol, però non c'è traccia di tutto questo". E anchE gli schieramenti pOlitiCI sono pronti ad affi lare le armi, anche In vista delle regionali dE 31 maggio.
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Data 16-05-2015 Pagina 2/3 Foglio 1 /2 Gazzetta del Sud
Ancora una giornata calda di proteste
"Buona Scuola" tra piazza e Aula Approvati i primi sette articoli Al Pantheon contestati Fassina e la deputataMalpezzi{Commissione Cultura) Renzi: discutiamo, ma poi si decide. Le assunzionidéLprecad non per decreto
A.liceFumis ROMA
Alla Camera arrivano i primi sì alla "Buona scuola". In piazza, invece, prof e sindacati - con in tasca un'altra idea di riforma -chiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca il dialogo, viene contestato. Il punto di incontro è ancora lontano, dunque. Quel <<muro contro muro», scongiurato ieri mattina dalla Cei, persiste.
E così quella di ieri è stata un'altra giornata «calda» per il mondo della scuola. In apertura, la rassicurazione del premier Matteo Renzi relativa alla discussione sul «merito» e "con tutti»: l'importante poi è che dopo la discussione si decida, perché «l'Italia non può perdere tempo». Niente da fare invece sullo stralcio delle assunzioni dei 100 mila precari dal provvedimento. Una decisione "impossibile» - spiega il presidente del consiglio-proprio perché le immissioni in ruolo sono collegate a un nuovo modello di scuola contenuto nel ddL Non possono viaggiare da sole.
La Camera avvia quindila vo-
Persiste dunque il muro contro muro che i vescovi volevano fosse scongiurato
I sindacati rivendicano il diritto di sciopero e stigmatizzano il monito del garante
tazione sui primi articoli del no -:-e pare avverarsi il "clima di 'trasto con la normativa - diceprovvedimento. In aula ci sono c?nfronto» auspicato dalla pre- ~sarebb~illegittima e spetterebil ministro dell'Istruzione, Ste- sIdente, Laura Boldrini - in 'Deall'autofitàvaJutare 'oltrealfania Giannini, e il sottosegre- p.iazza suona tutta un'altra mu- !esaniioni,la precetta~ione». E tario, Davide Faraone. Nel cor- SIca. Q1.!epa della protesta"" sulla querelle interviene anche so della giornata passano i pri- Al SIt-~ prom?s~ .ql. P::tn~ Renzi; che rassiCUra: la precetmi articoli, sette dalla mattina theon da srndacan e rnsegnann tazione è "un tema abbastanza alla prima serata. Tutto fila li- hannoparte~ipatoariehealCUl)i prematuro: è una questione scio, salvo un piccolo incidente parlamentan, durante una pau- tecnica se ne parla più in là» dipercorso,dettatodaunaserie sa. della discussio~:. U~'acco- Ma, o~serva, "la stragrand~ di equivoci: in un emendamen- ghenza."fredda». SI e regIStrat? maggioranza degli insegnanti to che contiene un'osservazio- un batnbe~co tra Stefano Fassl~ sono persone serie, perbene e ne tecnica della commissione na,de~ammoranzaPd,ealCUOl non mettono a rischio i propri Bilancio e recepito dalla Com- precan. Brev~ment~ contestata ragazzi e il lavoro di un anno missione Cultura, il Governo va anch~ la renZlana S.1II1.0na Mal- con il blocco degli scrutini». sotto. Si tratta di "un'ulteriore peZZI, della ComrrusslOne Cul- Lunedì allora si ricomincia chiarezza di indicazione, che tura, a cui i manifestanti hanno chi in piazza, chi in aula. li se~ non incide con la struttura del urlato >- ,iMalpezzi va:ttene». E gretario generale della Uil, Cartesto», precisa ilrelatore. LaCa- per chi questa riforma non la melo Barbagallo, rinnova la rimera dà allora il via libera agli può digerire, il dissenso non fi- chiesta di «modifiche profonde articolisu1l'autonomiascoIasti-· nisce qui: FIc Cgil, Cisl Scuola, al ddk E la leader della Cgil, ca - "finalmente si potrà dare Uil Scuola, Snals e Gilda pro- Susanna Camusso, ribadisce piena attuazione all'autono- mettono sit in davanti Monteci- che "da tempo il sistema delmia», twitta Giannini - sul pia- torio sia lunedì che mar:tedì. E l'apprendistato in Italia si è prono dell'offerta formativa (che se non bastasse, alcune SIgle so- gressivamente deteriorato. li ayeva fatto discutere l'opposi- n~pr?ntea ~locca~egliscrutini. presidente del consiglio ha detZlOne per il potere assegnato ai L rnVlto arnva daI Cobas. Ma to che si doveva mettere mano presidi), sul curriculum dello anche la FIe Cgil rivendica il di- alla formazione professionale e studente; suffirltemanza scuo- ritto di sciopero, pure nel perio- costruire un efficace sistema la-lavoro, sull'insegnamento do degli scrutini. Non piacciono duale. Nella riforma della scuonelle carceri e sugli istituti tec- dunque le parole del presidente la però non c'è traccia di tutto nici superiori, sull'innovazione dell'autorità sugli scioperi, Ro- questo». E anche gli schieradigitale. Ma se a Montecitorio ci berto Alesse: "Se la proclama- menti politici sono pronti ad afsono pochi intoppi per il gover - zione avvenisse in palese con- filare le armi, anche in vista del-
le regionali del31 maggio ...
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GAZZIl'l'1Jl DI PARMA
6AUEI"Jlt.IHPlUlMA
SABATO 16 MAGGIO 2015
Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 1 /2
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"Il problema è che si guarda alla scuola da tante prospettive, ma poco da quella degli unici protagonisti: i ragazzi» . Primo piano
..:.ll..~ ____ . ____ . __ ~ ______ M __ -=· __ ~Nunzio GaIantino segretario generale della Cei
MURO CONTRO MURO BATTAGLIA ALLA CAMERA, GOVERNO BATTUTO SU UN EMENDAMENTO MINORE. PALAZZO CHIGI: «IMPOSSIBILE ANTICIPARE L~ ASSUNZIONI»
Scuola, i primi sì tra le proteste Renzi: «Discuto, ma poi si decide». Polemiche sul blocco degli scrutinLII Garante: «Pronta la precettazione»
di scuola contenuto nel ddl. Non possono viaggiare da sole.
~~ Alla Camera arrivano i primi sì alla Buona scuola». In piazza, invece, prof e sindacati -con in tasca un'altra idea di rifonna-chiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca il dialogo, viene contestato. n punto di incontro è ancora lontano, dunque.
La Camera avvia quindi la votazione sui primi articoli del provvedimento. In aula ci sono il ministro delllstruzione, S~a Giannini, e il sottosegretario, Davide Faraone. Nel corso della giornata passano i primi articoli, sette dalla mattina alla prima serata.
Tutto fila liscio, salvo un piccolo incidente di percorso, dettato da una serie di equivoci: in un emendamento che contiene un'osservazione tecnica della commissione Bilancio e recepito dalla Commissione Cultura. il Governo va sotto. La Camera dà allora il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica - «finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia», twitta Giannini - sul piano dell'offerta fonnativa (che aveva fatto discutere l'opposizione per il potere assegnato ai presidi), sul
E così quella di ieri è stata un'altra giornata calda. In apertura. la rassicurazione di Matteo Renzi in merito alla discussione sul «merito» e «con tutti»: l'importante poi è che dopo la discussione si decida. perché «l'Italia non può perdere tempo». Niente da fare invece sullo stralcio delle assunzioni dei 100 mila precari dal provvedimento. Una decisione «impossibile» -spiega il premierperché le immissioni in ruolo sono collegate a un nuovo modello
Renzi: «Nel Pd non ci sono impresentabili» Fino ad ieri c'era anche la sorella di un killer della malavita foggiana, Vincenzo Cenicola, 30 anni, condannato per un omicidio, tra i candidati al consiglio regionale in Puglia. C'era, perché Carmela Cenicola, 42 anni, dietro alle pressioni di Sei ha ritirato la candidatura. Sempre ieri è stato chiesto il rinvio a giudiziO del presidente del Consiglio regionale della Campania, Pietro Foglia, candidato Ncd. La Campania è la Regione in cui iI·candidato del Pd Vincenzo De Luca, oltre a rischiare di essere sospeso, se eletto, per la legge Severino, è sostenuto «da impresentabili, trasformisti,
opportunisti», come hanno detto alcuni esponenti del Pd. PropriO per tentare di porre un freno à queste imbarazzanti condotte la Commissione Antimafia ha deciso di vagliare le candidature per le regionali. Ieri il premier Matteo Renzi ha ribadito che «il Pd non ha candidati impresentabili alle regionali, anche in Campania. Ci sono alcune liste con candidati impresentabili, che avrei francamente evitato di mettere. Ma sul Pd sono pronto alla prova del nove».
curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Ma se a Montecitorio ci sono pochi intoppi per il governo - e pare avverarsi il «clima di confronto» auspicato dalla presidente, Laura Boldrini - in piazza suona tutta un'altra musica. Quella della protesta.
Al sit-in promosso al Pantheon da sindacati e insegnanti hanno partecipato anche alcuni parlamentari, durante una pausa della discussione. Un'accoglienza «fredda». Si è registrato un battibecco tra Stefano Fassina. della minoranza Pd, e alcuni precari. E per chi questa rifurma non la può digerire il dissenso non finisce qui: FIc Cgil, Cisl Scuola. Uil Scuola. Snals e Gilda promettono sit-in davanti Montecitorio sia lunedì che martedì.
E se non bastasse, alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutini. L'invito arriva dai Cobas. Ma anchela Flc Cgil rivendica il diritto di sciopero, anche nel periodo degli scrutini. Non piacciono dunque le parole del presidente dell'autorità sugli scioperi, Roberto Alesse: «se la proclamazione avvenisse in palese contrasto con la normativa -dice - la proclamazione sarebbe illegittima e spetterebbe all'autorità valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione». Renzi rassicura: la precettazione è «un tema abbastanza prematuro». Ma. osserva. «la stragrande maggiora.nza degli insegnanti sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutini».
Lunedì allora si ricomincia. chi in piazza, chi in aula. E anche gli schieramenti politici sono pronti ad affilare le armi .•
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GAZZIl'l'1Jl DI PARMA
Sindacati e oppositori ancora in piazza
Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 2/2
I prof contestano i politici: battibecco tra Fassina e i precari •• Ancora proteste contro la riforma della scuola da parte dei sindacati, che non indietreggiano nemmeno suRa possibilità di scioperare durante gli scrutini, nonostante il reiterato awertimento del garante. Dopo la grande partecipazione aie manifestazioni del 5 maggio, il sit-in convocato in piazza del Pantheon a Roma dalle principali sigle (FIe CgiI, CisI Scuola, Uii Scuola, SnaIs e Gilda) ha richiamato non troppi irriducibili. Ma durante la sospensione dei lavori in Aula sul dcii, molti parlamentari di mag-
gioranza e opposizione si sono affacciati, chi per padare e avversare la riforma anche dal palco, chi solo per ascoltare. E' stato quello il momento più caldo. E non sono mancate le contestazioni. Numerosi i rappresentati della minoranza dem con, tra gli aRri, Gianni CUperlo, Fex segre:tario Pd Guglielmo Epifani e Alfredo D'Atton'e. Con loro anche Arturo Scotto e molti albi parlamentari di SeI. C'era anche il fuoriuscito Pd Giuseppe Civati, che ha rninimizzato le aperture del premier aie modifiche: «Solo
un ammorbidimento dei toni». E Stefano Fassina, protagonista di un battibec:co con UM precaria, che gli ha urlato le ragioni della protesta. «Lunedì votiamo gli articoli fondamentali sui poteri dei presidi e le assunzioni. Se il presidente del Consiglio è disponibile, votiamo subito le modifiche». A rinfocolare la polemica gli esponenti del Movimento cinque Stelle, con Alessandro Di Battista che appeM arrivato in piazza ha definito la presenza degli esponenti democratici «la foglia di fico del sistema Renzi.
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Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 1
Stop ai lavori d'Aula: c'è il sit-in Ribelli del Pd in piazza coi sindacati I parlamentari alla protesta. Ma i professori fischiano tutti i politici
Elena G. Palldarl ROMA
LA CARICA l'ha suonata Pippo Civati: ((AI Pantheon ci dovrebbe andai"\? tutto il Parlamento, sarebbe doveroso, nt'i confronri cleHa cosa piil preziosa della cosa pub. blica della Repubblica, che è proprio la scuola». Così., mentre Al1ulì) Scotto, capogruppo di Se~ chiedeva la sospensione clelia seduta alla Camera per consentire ai parlamentali (che stavano proprio votanclo il ddl Giaunini) di portare solid;lIietà ai sindacati della swola, c'era già chi aveva mollato lo scrann o in direzion e Pantheon, Dove Cgì~ Cisl e Uil, con Snals e Gilcla, avevano Olganizzato un'assemblea pu bblica di pro testa contro il governo e contro il pmvvedimento, Stefililo Fassilla è stato il pdmo ad incamminarsi verso la piazza, st8u i to a iliO la dallo stesso Civati,. poi da Scotto, Epitìmi e Gianni Cupedo. In pratìca, le punte di diamante della sinistra dissidente antirenziana. Accolti dagli applausi dei (pOcll~ giusto un centinaio) numifestami anche ,Marco Paunella e Alessandro di Battista dei 5 SI e Ile.,
Mentre Scotto ISell grida di non credere alle parole del premìer, arrivano le deputate renziane. E gli insegnanti non vogliono ascoltarle
Contestazioni per Fusina e per le due ambasciatrici mandate da Renzi al pntSidio
MA È STATO Fassilla il protagonista della lJli ma ora, Cile a chi lo incrociava sulla via del pìccolo pako ali esti.to di [l'O n te alla facciata della 'Iomba dei l'e', Ulla volta digerite le critiche (<<La sinistra 11011 si deve svender'e)), ha squademato 1m ultimatum. L'ennesimo, «Senza correzioni alla legge sulla scuola il mio passag,gio nel Pc! si conclude; la scuola è decisiva)" Renzi non vllole modifiche, ma la pressione dei professori scontenti comincia a pesare anche sulle sue spalle, Teme le Ilme regionali e la diserzione dei docenti. diserzione su cui Sei solrta fone, «Non credete alle aperture di Renzi - urlava ieri elal palco Scotto·~ lui !em e solo un terremoto alle Regionali», Tallt'è che propiio mentre Fassìna scandiva il s 110 «votiamo su bi to le modi ti che, perchè aspettare ìl pasSll88Ìo al Senato?,>, da 1111 angolo della piazza hanno fatto capolino due deputate rellzialle dal pedigree certificato come Anna Ascani e Simona ,\1,all"'2:zi, quest'uUima vera pasloIlalia del Il?nzismo e voce di liJel.imento per il tema scuola. E, infa!ti, i prof non le hanno fatto sconti. "Mal pezzi, vatteneeee! Selva
«MI CONTESTANO PER IL CONFRONTO» Sì, mi hanno contestato, ma questo accade perché mi c:onoscono. E io li c:onosco per nome. Perché il rapporto c:on loro c'è sempre stato e io sono contenta di averli inc:ontrati. Li ho incontrati in diverse sedi, anche quando hanno oc::cupato la sede del Pd. SIMONA MALPEZZI
di Renziiiì! !,}. E, anCota, <<Aia/pezzi a casa, a casa! !! l). Dietro di lei osservavano la scena, con un certo llollSoché di soddisfazione, il bcrsaniallo Nico Srumpo e i dissidI'n 1i dI'm Vacca, PollaSf ,iII i, Z08-gia e D'Attorre. Lei ha fatto spallucce: (Perché Vel,,~() contestata? Perché io parlo con i doceutl»,
Peccato che loro, invece, 11011 volessero sentirla. D'a1l.111 paHe, è Mato l'iii volte richiesto, da chi ha preso la parola, di straldare il piano delle assunzioni dal dcll, così come di modificare la patte del provvedimento relativa ai poteri ciel preside, ma dalle due 'ambasciatrici' del premier nessuna apertura né, talltomeno, promesse.
TANT'È che i sindacalisti, alla fine, hanno promesso - loro - che la mobilitazione contro la riforma proseguirà, se llecesslIlio anche durante gli scrutini. SoloPannella, alla fine, ha regalalQ IHI tocco d'j mnia alla ma Il ifestazione, Alla domanda dì Ull pmf su cosa pensasse dì Renzì alla lavagna con il gessetto in mano, il vecellio leader radicale, sìgam in bocca, ha risposto: ,,,\ia chi cazzo è Renzi? lo sono troppo vecchio, Renzi non lo COllOSCO pmpIio,," l), Giil, alt li tem pL I SIlOi.
Srop al lavon d'Aula: c'èil siI-in Ribelli del Pd m piazza COI smdacal! lparlnmenlanal1aprote!ilf"~aJprote.,,,,nfi\"(hWJj{)MtJ,polilll,
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GIORNALE DIBRESCIA
Data 16-05-2015 Pagina 4 Foglio 1
Approvati i primi articoli ma la piazza resta calda Renzi: discussione con tutti sul merito, ma poi si decide. I sindacati: la protesta non si ferma
ROMA. Alla Camera arrivano i primi sì alla «Buona scuola». In piazza, invece, prof e sindacati - con in tasca un' altra idea di riforma - chiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca il dialogo, viene contestato.
Giornata calda. Il punto di incontro è ancora lontano, dunque. E così quella di ieri è stata un'altra giornata «calda» per il mondo della scuola. In apertura, la rassicurazione di Renzi in merito alla discussione sul «merito» e «con tutti»: l'importante poi è che dopo la discussion si decida, perché «l'Italia non può perdere tempo». Niente da fare invece sullo stralcio delle assunzioni dei 100 mila precari dal provvedi-mento. Una decisione <<impossibile» - spiega n premier -
proprio perché le immissioni in ruolo sono collegate a un nuovo modello di scuola contenuto nel ddl. Non possono viaggiare da sole. I primi voti. La Camera avvia quindi la votazione sui primi articoli del provvedimento. Nel corso della giornata passano i primi otto articoli. La Camera dà quindi il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell'offerta formativa (che aveva fatto discutere l'opposizione per il potere assegnato ai presidi), sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Ma se a Montecitorio ci sono pochi intoppi per il governo - e pare avverarsi il «clima di confronto» auspicato dalla Presidente, Boldrini - in piazza suona tutta un'altra musica. La protesta. Al sit -in promos-
La protesta. Una delle numerose proteste degli insegnanti
so al Pantheon da sindacati e insegnanti hanno partecipato anche alcuni parlamentari. Un'accoglienza «fredda». Si è registrato un battibecco tra Fassina, della minoranza Pd, e alcuni precari. Brevemente contestata anche la renziana Malpezzi, della Commissione Cultura, a cui i manifestanti hanno urlato: <<Vattene». E per chi questa riforma non la può digerire il dissenso nonfinisce qui: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda promettono sit in davanti Montecitorio sia lunedì che martedì.
E se non bastasse, alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutini. L'invito arriva dai Cobaso Ma anche laFlc Cgil rivendica il diritto di sciopero, anche nel periodo degli scrutini. N on piacciono dunque le parole del presidente dell'autorità sugli scioperi, Alesse che ha prospettato la precettazione. E sulla querelle interviene anche Renzi, che rassicura: la
precettazione è <<un tema abbastanza prematuro: è una questione tecnica, se ne parla più in là». Ma, osserva, <<la stragrande maggioranza degli insegnanti sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutinÌ».
Lunedì allora si ricomincia, chi in piazza, chi in aula. Il segretario generale della un, Carmelo Barbagallo, rinnova la richiesta di «modifiche profonde al ddi». E la leder della Cgil, Susanna Camusso, ribadisce che «da tempo il sistema dell'apprendistato in Italia si è progressivamente deteriorato. Il presidente del consiglio ha detto che si doveva mettere mano alla formazione professionale e costruire un efficace sistema duale. N ellariforma della scuola però non c'è traccia di tutto questo». E anche gli schieramenti politici sono pronti ad affilare le armi, anche in vista delle regionali del 31 maggio. "
Approvati i primi articoli ma la piazza resta calda
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il manifesto PIERO BERNOCCH. (COBAS)
«Un corteo contro Renzi il 7 giugno» Duplice proposta dei Cobas agli altri sindacati della scuola: «Convocare una grande manifestazione nazionale domenica 7 giugno con genitori e studenti per dimostrare al governo che, nonostante la lavagna e le balle, non hanno convinto nessuno». E poi: «Fare tutti insieme uno sciopero per bloccare gli scrutini» L'intervista a Piero Bernocchi
FRANCHI I PAGINA 3
BERNOCCHI (COBAS)
«Manifestiamo contro il governo domenica 7 giugno»
Massimo Franchi
Sono gli altri sindacati ad es-
« sere arrivati stùle nostre po-sizioni. n N o di Renzi al de
creto sulle assunzioni dimostra che il ddl non è emendabile. Allora noi proponiamo agli altri sindacati di convocare una grande manifestazione nazionale domenica 7 giugno con genitori e studenti per dimostrare al governo che, nonostante la lavagna e le balle, non hanno convinto nessuno». Piero Bernocchi, 68enne pensionato della scuola a 1.300 euro al me· se, non 'se n'era mai andato. Ma il suo ritorno a palazzo Chigi ha fatto notizia.
Bernocchi, Renzl e il garante degli scioperi mettono le mani avanti: moral suaslon e precettazlone, Il blocco degli scrutini non si può fare.
A parte per le classi terminali, non è cosÌ. E a dirlo è la legge. La 146 non ne parla e l'accordo pattizio del 1999 fra governo e sindacati firmatati parIa di sanzioni pecuniarie e/o disciplinari. Ma ai sindacati, non ai singoli docenti.
Scrima, il segretario della Cisl scuola sostiene che sia «una protesta da sindacato autonomo, non di sinistra ...
Noi come Cobas nascemmo con il blocco degli scrutini del 1988. Fu lungo sei mesi, da febbraio a giugno. Poi gli scrutini si fecero quando ottenemmo l'tùtimo aumento salariale rilevante nella scuola. Oggi la situazione è ancora peggiore: l'attacco è al concetto stesso di scuola pubblica. Per questo le associazioni degli studenti, coloro che sarebbero colpiti dalla protesta, si sono dette favorevoli. E credo che, a parte la Cisl, lo siano anche gli altri confederali.
Voi però non fate parte dei 5 sindacati - Flc Cgll, Uil Scuola, Cisi Scuola, Gilda e Snals - che hanno presentato la piattaforma. Quali sono le differenze di valutazione?
Noi fin da settembre scorso abbiamo parlato della Cattiva scuola di Renzi. Noi siamo stati i primi a chiedere un decreto per tutti i precari che hanno 36 mesi di contratto, come da sentenza della Corte europea. Noi abbiamo proposto per primi il 5 maggio come sciopero contro le prove Invalsi. Sono gli altri ad essere arrivati stùle nostre posizioni. Ora noi chiediamo loro di continuare la lotta insieme.
E come?
Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 1
1118 e il 19 (lunedì e martedi, ndr) sono in programma iniziative cittadine. Noi crediamo che sia l'occasione per sondare i docenti sulla proposta di blocco degli scrutini. Se, come credo, la gran parte di loro sarà d'accordo, chiediamo di annunciare già due giorni di sciopero per i primi giorni degli scrutini che variano da regione a regione a causa delle elezioni. In più visto che Renzi continua ad attaccarci dicendo che la scuola è di tutti non dei sindacati, chiediamo di organizzare una grande manifestazione nazionale per un giorno non lavorativo, per esempio domenica 7 giugno, in cui chiamare a manifestare famiglie e studenti. Gli stessi che erano in piazza il5 maggio.
Crede che l'unità sindacale reggerà?
Me lo auguro. Questa volta la minaccia è troppo grande: la privatizzazione mascherata da autonomia e il controllo politico-burocratico degli insegnanti tramite personale ubbidiente. Un processo cominciato con la parità del 2000 e che va avanti sottraendo risorse all'istruzione: se nel 1986 su 100 lire investite nel pubblico l3,2 andavano ad investimenti dagli asili all'università, ora su 100 euro siamo calati a 8,6, mentre la media europea è 13,3. Ma comunque l'unità della categoria, degli studenti e dei genitori è fortissima. Ed è il governo a non avere consenso.
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Consigli di classe! III
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il manifesto Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 1
CONFuno • Pantaleo (FIe-egil): «Non accettiamo ricatti. La reazione sarà dura»
Scndini, ·10 sciopero si fa Roberto Ciccarelli
Se il garante pensa di mettere in discussione il diritto
«allo sciopero, sappia che la reazione sarà dura. Noi vogliamo scioperare anche nel periodo degli scrutini, nel rispetto della scuola, degli studenti e delle famiglie. Per questo non accettiamo ricatili>. Questa è la risposta, determinata, del segretario FIe-Cgil Domenico Pantaleo al Garante degli scioperi Roberto Alesse e al presidente del Consiglio Renzi secondo il quale <<la stragrande maggioranza degli insegnanti sono persone serie e perbene e non metterebbero a rischio i propri ragazzi e il lavoro degli insegnanti con il blocco degli scrutini». L'assemblea organizzata dai sindacati FIe, Cisl e Uil Scuola, Snals e GiIda di Roma e Lazio ieri in piazza del Pantheon si è chiusa con una certezza: lo sciopero ci sarà e sarà duro. A meno che il governo e il Pd non cambino profondamente la riforma della scuola, accettaIÌdo di ridiscuterla da cima a fondo. I toni dei sindacalisti, trasportati dalla base degli insegnanti definita più volte dal palco «inferocita» contro Ren-
Barbagallo (ViI): «Possono votare la riforma della scuola, ma quella riforma non sarà mai applicata»
zi, non hanno lasciato alcun dubbio. «Conosciamo perfettamente la legge che regolamenta gli scioperi -ha detto Di Menna (Uil Scuola) - Si può fare slittare gli scrutini per un massimo di quattro giorni. Lo sciopero si fa nel rispetto della legge. TI governo ha creato uno scontro con la scuola e quindi con il paese. Lo sciopero degli scrutini è una forma di lotta necessaria che il governo non può evitare. Andremo avanti». Quando la riforma sarà legge - ha awertito il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo - per il governo la situazione diventerà ingestibile. «Possono votarla - ha detto - ma nella scuola quella riforma non sarà mai applicata. Non siamo disponibili a fare un accordo comunque sia: vogliamo modifiche profonde al Dd!». Da settembre Renzi affronterà dunque un conflitto molecolare ancora più intenso, in ogni classe, in ogni istituto, per tutto il prossimo anno scolastico.
Ecco come sarà effettuato il primo sciopero degli scrutini dal 1989 quando i docenti si astennero per 15 minuti a testa. Stavolta è probabile che i sindacati, in maniera unitaria, si asterranno per ventiquat-
tr' ore facendo slittare gli scrutini diquattro giorni fino all'ultimo giorno utile, quello prima dell' esame di maturità (a Roma il 16 giugno). È una forma di protesta clamorosa e gli equilibri sono delicati. I ragazzi inizieranno l'esame senza conoscere il voto di ingresso. In attesa di un definitivo chiarimento sulle modalità dello sciopero, la mobilitazione continuerà in maniera unitaria a partire da lunedi a Roma a piazza Montecitorio e in tutte le città italiane. TI 18 e 19 maggio è previsto uno «speakers' corne!». Mercoledì 20, giorno del via libera della riforma alla Camera, in tutti gli istituti della Capitale sarà indetta un'assemblea di tre ore dalle 9 per permettere di raggiungere il presidio a Montecitorio: <<la piazza della scuola italiana» la chiamano i sindacati. L'idea della Gilda è organizzare una «catena umana» attorno alla Camera. Lo slogan: «Riformiamo la scuola, ma riforrniamola insieme». TI 28 maggio a Roma sarà organizzata un'altra manifestazione di protesta mentre le commissioni al Senato inizieranno a lavorare sul Dd!.
Al presidio di ieri al Pantheon hanno partecipato delegazioni di
parlamentari Pd, 5 Stelle, SeI dopo che è stata accordata l'interruzione di un' ora della discussione richiesta dal capogruppo SeI alla Camera Arturo Scotto. Tra gli altri c'erano i deputati della minoranza Dem, Alfredo D'Attorre e Stefano Fassina. Quest'ultimo, prima di intervenire dal palco, è stato contestato da alcuni docenti che hanno urlato: «La sinistra non si svende». Contestate duramente anche le deputate renziane Anna Ascani e Simona Malpezzi: <<A casa! A casa!». In piazza, tra le telecamere del «circo mediatico» c'era la presenza imponente di Alessandro Di Battista (Cinque Stelle), Giuseppe Civati che ha già lasciato il Pd, Fabio Rampelli di Fdi, e un folto gruppo di bersaniani, tra i quali Epifani, Stumpo, Giorgis, Enza Bruno Bossio, Danilo Leva. E poi Gianni Cuperlo. Seduto in una poltrona di vimini, chiesta in prestito da un bar, Marco Pannella dei Radicali fumava un sigaro: <<<<Renzi alla lavagna? - ha detto - Ma chi cazzo è? Sono troppo vecchio, io Renzi non lo conosco». In una piazza distratta dall' andirivieni dei turisti sorpresi, ieri era palpabile la distanza tra il governo, il parlamento e il mondo maggioritario di una scuola inquieta e pronta al conflitto.
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Data 16-05-2015 Pagina 5 Foglio 1
I sindacati non indietreggiano. Il blocco degli scrutini fra le ipotesi di lotta
Al Pantheon a Roma sit-in delle principali sigle Molti deputati Pd presenti. Si fa vivo anche Pannella: «lo sono vecchio. Chi è Renzi?»
M!!lUUIiIA DI GIACOMO ROMA -Ancora proteste contro la riforma della scuola da parte dei sindacati, che non indietreggiano nemmeno sulla possibilità di scioperare durante gli scrutini, nonostante il reiterata avvertimento del garante. Dopo la grande partecipazione alle manifestazioni del 5 maggio, il sit in convocato in piazza del Pantheon a Roma dalle principali sigle (FIe Cgil, CisI Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda) ha richiamato non troppi irriducibili. Ma durante la sospensione dei lavori in Aula sul ddl, molti parlamentari di maggioranza e opposizione si sono affacciati, chi per parlare e avversare la riforma anche dal palco, chi solo per ascoltare. E' stato quello il momento più caldo. E non sono mancate le contestazioni.
Numerosi i rappresentati della minoranza dem con, tra gli altri, Gian-
ni Cuperlo, l'ex segretario Pd Guglielmo Epifani e Alfredo D'Attorre. Con loro anche Arturo Scotto e molti altri parlamentari di SeI. C'era anche il fuoriuscito Pd Giuseppe Civati, che ha minimizzato le aperture del premier alle modifiche: «Solo un ammorbidimento dei toni». E Stefano Fassina, protagonista di un battibecco con una precaria, che gli ha urlato le ragioni della protesta degli insegnanti di "seconda fascia". «Lunedì votiamo gli articoli fondamentali sui poteri dei presidi e le assunzioni. Se il presidente del Consiglio è disponibile, votiamo subito le modifiche. Perché aspettare il passaggio al Senato?», aveva appena finito di dire l'esponen te democratico, prima di essere incalzato dalla docente. Contestata la renziana Simona Malpezzi, componente della Commissione Cultura, apostrofata con cori "Malpezzi vatte-
ne. Malpezzi a casa". Amaro Cuperlo: «E' necessario che la sinistra di governo ascolti la piazza. Martedì c'è stato lo sciopero con la più alta partecipazione da 10 anni. E il problema non è la contrapposizione tra maggioranza e minoranza del Pd. Il mio problema è se il mio partito si mette contro una parte importante del Paese». A rinfocolare la polemica gli esponenti del Movimento cinque Stelle, con Alessandro Di Battista che appena arrivato in piazza ha definito la presenza degli esponenti democratici «la foglia di fico del sistema Renzi. Fanno credere ai sindacati e ai cittadini che c'è una parte buona del Pd». Apparizione in piazza anche per il leader Radicale Marco Pannella, col solito aplomb e sigaro d'ordinanza: «lo non protesto ma propongo», ha detto a chi gli chiedeva come mai si unisse alla manifestazione. E Renzi col gessetto? «lo sono vecchio. Chi è Renzi?», ha risposto.
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Data 16-05-2015 Pagina 5 Foglio 1
I sindacati non indietreggiano. Il blocco degli scrutini fra le ipotesi di lotta
Al Pantheon a Roma sit-in delle principali sigle Molti deputati Pd presenti. Sifa vivo anche Pannella: (<Io sono vecchio. Chi è Renzi?»
ROMA -Ancora proteste contro la riforma della scuola da parte dei sindacati, che non indietreggiano nemmeno sulla possibilità di scioperare durante gli scrutini, nonostante il reiterata avvertimento del garante. Dopo la grande partecipazione alle manifestazioni del 5 maggio, il sit in convocato in piazza del Pantheon a Roma dalle principali sigle (FIe Cgil, CisI Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda) ha richiamato non troppi irriducibili. Ma durante la sospensione dei lavori in Aula sul ddl, molti parlamentari di maggioranza e opposizione si sono affacciati, chi per parlare e avversare la riforma anche dal palco, chi solo per ascoltare. E' stato quello il momento più caldo. E non sono mancate le contestazioni.
Numerosi i rappresentati della mi-
noranza dem con, tra gli altri, Gian- ne. Malpezziacasa". AmaroCuperlo: ni Cuperlo, l'ex segretario Pd Gu- «E' necessario che la sinistra di goglielmo Epifani e Alfredo D'Attorre. verna ascolti la piazza. Martedì c'è Con loro anche Arturo Scotto e molti stato lo sciopero con la più alta partealtriparlamentaridiSel.C'eraanche cip azione da 10 anni. E il problema il fuoriuscito Pd Giuseppe Civati, che non è la contrapposizione tra magha minimizzato le aperture del pre- gioranza e minoranza del Pd. Il mio mier alle modifiche: «Solo un am- problema è se il mio partito si mette morbidimento dei toni». E Stefano contro una parte importante del PaeFassina, protagonista di un battibec- se». A rinfocolare la polemica gli co con una precaria, che gli ha urlato esponenti del Movimento cinque le ragioni della protesta degli inse- Stelle, con Alessandro Di Battista gnanti di "seconda fascia". «Lunedì che appena arrivato in piazza ha defivotiamo gli articoli fondamentali sui nito la presenza degli esponenti depoteri dei presidi e le assunzioni. Se il mocratici «la foglia di fico del sistepresidente del Consiglio è disponibi- ma Renzi. Fanno credere ai sindacati le, votiamo subito le modifiche. Per- e ai cittadini che c'è una parte buona ché aspettare il passaggio al Sena- del Pd». Apparizione in piazza anche to?», aveva appena finito di dire l'e- per il leader Radicale Marco Pannelsponentedemocratico,primadiesse- la, col solito aplomb e sigaro d'ordire incalzato dalla docente. Contesta- nanza: «lo non protesto ma proponta la renziana Simona Malpezzi, com-go», ha detto a chi gli chiedeva come ponente della Commissione Cultura, mai si unisse alla manifestazione. E apostrofata con cori "Malpezzi vatte- Renzi col gessetto? «lo sono vecchio.
Chi è Renzi?», ha risposto.
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LA PROTESTA LA CGlL: ((RISPOSTA DURA A CHI VUOLE METTERE IN DISCUSSIONE IL DIRITTO ALLO SCIOPERO Il
Ma i sindacati non mollano urla e fischi ai politici
\Il ROMA. Ancora proteste contro la riforma della scuola da parte dei sindacati, che non indietreggiano nemmeno sulla possibilità di scioperare durante gli scrutini, nonostante il reiterato avvertimento del garante. Dopo la grande partecipazione alle manifestazioni del 5 maggio, il sit in convocato in piazza del Pantheon a Roma dalle principali sigle (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda) ha richiamato non troppi irriducibili. Ma durante la sospensione dei lavori in Aula sul ddl, molti parlamentari di maggioranza e opposizione si sono affacciati, chi per parlare e avversare la riforma anche dal palco, chi solo per ascoltare. È stato quello il momento più caldo. E non sono mancate le contestazioni.
Numerosi i rappresentati della minoranza dem con, tra gli altri, Gianni Cuperlo, l'ex segretario Pd Guglielmo Epifani e Alfredo D' Attorre. Con loro anche Arturo Scotto e molti altri parlamentari di Sel. C'era anche il fuoriuscito Pd Giuseppe Civati, che ha minimizzato le aperture del premier alle modifiche: «Solo un ammorbidimento dei toni». E Stefano Fassina, protagonista di un battibecco con una precaria, che gli ha urlato le ragioni della protesta degli insegnanti di seconda fascia. «Lunedì votiamo gli articoli fondamentali sui poteri dei presidi e le assunzioni. Se il pre-
ROMA La protesta al Pantheon
sidente del Consiglio è disponibile, votiamo subito le modifiche. Perchè aspettare il passaggio al Senato?», aveva appena finito di dire l'esponente democratico, prima di essere incalzato dalla docente. Contestata la renziana Simona Malpezzi, componente della Commissione Cultura, apostrofata con cori «Malpezzi vattene. Malpezzi a casa». Amaro Cuperlo: «E' necessario che la sinistra di governo ascolti la piazza. Martedì c'è stata lo sciopero con la più alta partecipazione da lO anni. E il problema non è la contrapposizione tra maggioranza e minoranza del Pd. Il mio problema è se il mio partito si mette contro una parte impor-
tante del Paese». A rinfocolare la polemica gli
esponenti del Movimento cinque Stelle, con Alessandro Di Battista che appena arrivato in piazza ha definito la presenza degli esponenti democratici «la foglia di fico del sistema Renzi. Fanno credere ai sindacati e ai cittadini che c'è una parte buona del Pd». Apparizione in piazza anche per il leader Radicale Marco Pannella, col solito aplomb e sigaro d'ordinanza: «lo non protesto ma propongo», ha detto a chi gli chiedeva come mai si unisse alla manifestazione. E Renzi col gessetto? «lo sono vecchio. Chi è Renzi?», ha risposto poi ironizzando.
Con il premier alla lavagna, nel video in cui spiegava i contenuti della Buona Scuola, se l'è presa il segretario della Flc Cgil, Domenico Pantaleo: «Renzi - ha detto il sindacalista dal palco -dovrebbe andare dietro la lavagna. Forse non sa che molte scuole non hanno ancora avuto le risorse per il funzionamento e i gessetti devono portarli da casa gli insegnanti». Quindi sul proseguo della protesta ha avvertito: «Se il garante pensa di mettere in discussione il diritto allo sciopero sappia che la reazione sarà dura, perchè noi vogliamo poter scioperare anche nel periodo degli scrutini, nel rispetto della scuola, degli studenti e delle famiglie».
Melania Di Giacomo
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IL PROVVEDIMENTO DAL GOVERNO APERTURA AL DIALOGO, liMA POI SI DECIDEn. NULLA DA FARE ALLO STRALCIO DELLE ASSUNZIONI DEI1 OOMILA PRECARI
Scuola, Renzi accelera sulla riforma dalla Camera via libera ai primi articoli
ti ROMA. Alla Camera arrivano i primi sì alla «I3uona scuola». In piazza, invece, prof e sindacati chiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca il dialogo, viene contestato. il punto di incontro è ancora lontano, dunque. E così quella di ieri è stata un'altra giornata «calda» per il mondo della scuola. In apertura, la rassicurazione del premier Matleo Renzi in merito alla discussione sul «merito» e «con tutti»: l'importante poi è che dopo la discussione si decida, perchè «l'Italia non può perdere tempo». Niente da fare invece sullo stralcio delle assunzioni dei 100 mila precari dal provvedimento. Una decisione «impossibile» - spiega il presidente del consiglio - proprio perchè le immissioni in ruolo sono collegate a un
nuovo modello di scuola contenuto nel ddl. Non possono viaggiare da sole.
La Camera avvia quindi la votazione sui primi articoli del provvedimento. In aula ci sono il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. e il sottosegretario, Davide Faraone. Nel corso della giornata passano i primi articoli, sette dalla mattina alla prima serata. Tutto fila liscio, salvo un piccolo incidenle di percorso, dettato da una serie di equivoci: in un emendamento che contiene un'osservazione tecnica della commissione I3ilancio e recepito dalla Commissione Cultura, il Governo va sotto. Si tratta di «un'ulteriore chiarezza di indicazione, che non incide con la struttura del testo», precisa il relatore. La Camera dà allora il via libera agli articoli sull'au-
tonomia scolastica - «finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia», twitta Giannini - sul piano dell'offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti lecnici superiori. sull'innovazione digitale. Ma se a Montecitorio ci sono pochi intoppi, in piazza suona tutla un'altra musica. Quella della protesta.
Al sit-in promosso al Pantheon da sindacati e insegnanti hanno partecipato anche alcuni parlamentari. durante una pausa della discussione. Un'accoglienza «fredda». Si è registrato un battibecco tra Stefano Fassina, della minoranza Pd, e alcuni precari. Brevemente contestata anche la renziana
Mons. Galantino La Cei dice no al muro contro muro
con i docenti e gli studenti • ROMA. Un invito al dialogo perchè «non serve il muro contro muro», «occorrono ragioni condivise» e non «colpi di scena» o «colpi di maglio». Sulla riforma della scuola scendono in campo i vescovi che chiedono di avere attenzione soprattutto agli studenti perchè sono loro gli «unici veri protagonisti» di questa vicenda. A parlare di istruzione è il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino. E per prima cosa chiede che al settore sia dato il giusto valore. «Non si può sacrificare tutto - dice il vescovo - al moloch del Pii o del patto di stabilità. Ci sono delle priorità e la formazione è una di queste». Ma comunque la cosa più urgente per monsignor Galantino è rimettere al centro del dibattito i ragazzi. «Sento parlare di tante cose, di presidi e di altro, ma degli studenti quanti stanno parlando? Se si continuano a fare aule di trenta ragazzi - ha detto il segretario generale della Cei per fare un esempio - qualsiasi sforzo di riforma sarà inutile». Il vescoVo in ogni caso riconosce che «ora si sente parlare anche di investimenti da parte del governo e questo è un passo in avanti». E in ogni caso «lo sforzo perfare uscire la scuola dal pantano c'è».
LA lIl'IlEA Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e, nella foto a destra, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini
Simona Malpezzi. della Commissione Cultura. E per chi questa riforma non la può digerire il dissenso non finisce qui: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda promettono sit in davanti Montecitorio sia lunedì che martedì. E se non bastasse, alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutini. L'invito arriva dai Cobas. Ma anche la Flc Cgil rivendica il diritto di sciopero, anche nel periodo degli scrutini.
Non piacciono dunque le parole del presidente dell'autorità sugli scioperi. Roberto AIesse: «se la proclamazione avvenisse in palese contrasto con la normativa sarebbe illegittima e spetterebbe all'autorità valutare, oltre alle sanzioni. la precettazione».
Alicefumis
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I La Provincia I
Data
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16-05-2015 2/3 1 /2
Scuola, primi sÌ alla riforma I prof in piazza Lo scontro. Sit-in di docenti e sindacati a Roma mentre alla Camera passano gli articoli sull'autonomia
il ministro dell'Istruzione, Ste-ROMA fania Giannini, e il sottosegre-
AllaCameraarrivanoi tario, Davide Faraone. Nel corprimi sì alla «Buona scuola». In so della giornata passano i pripiazza,invece,profesindacati- mi articoli, sette dalla mattina con in tasca un'altra idea di ri- alla sera. Tutto fila liscio, salvo forma - chiedono modifiche. E un piccolo incidente di percorqualche parlamentare, che cer- so, dettato da una serie di equica il dialogo, viene contestato. voci: in un emendamento che
Il punto di incontro è ancora contiene un'osservazione tec-l t d q E 'q Il nica della commissione Bilan-on ano, un ue. COSI ue a .. . . di ieri è stata un'altra giornata CIO e receplt? dalla commlSSIO«calda» per il mondo della ne Cultura, Il governo va sotto.
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La Camera avvia quindi la vazione digitale. Ma se a Mon tecitorio ci sono votazione sui primi articoli del
provvedimento. In aula ci sono pochi intoppi per il governo - e pare avverarsi il «clima di con-
fronto» auspicato dalla presidente, Laura Boldrini - in piazza suona tutta un'altra musica. Quella della protesta. Al sit-in promosso al Pantheon da sindacati e insegnanti hanno partecipato anche alcuni parlamentari, durante una pausa della discussione. Un'accoglienza «fredda». Si è registrato un battibecco tra Stefano Fassina, della minoranza Pd, e alcuni precari. Brevemente contestata anche la renziana Simona Malpezzi, della Commissione Cultura, a cui i manifestanti hanno urlato: «Malpezzi vattene».
E per chi questa riforma non la può digerire il dissenso non finisce qui: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda promettono sit-in davanti Montecitorio sia lunedì che martedì. E se non bastasse alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutini. L'invito arriva dai Co baso Ma anche la Flc Cgil rivendica il diritto di sciopero, anche nel periodo degli scrutini. Non piacciono dunque le parole del presidente dell'autorità sugli scioperi, Roberto Alesse: «Se la pro-
I Approvati anche il cun;clùlull dello studente e i criteri per l'insel;nlento nellTIondo del lavoro
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clamazione avvenisse in palese contrasto conlanormativa - dice - la proclamazione sarebbe illegittima e spetterebbe all'autorità valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione». E sulla querelle interviene anche Renzi, che rassicura: la precettazione è «un tema abbastanza prematuro: è una questione tecnica, se ne parla più in là».
Ma, osserva, «la stragrande maggioranza degli insegnanti sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutini».
Lunedì allora si ricomincia, chi in piazza, chi in aula. Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, rinnova la richiesta di «modifiche profonde al ddI». E la leder della Cgil, Susanna Camusso, ribadisce che «da tempo il sistema dell'apprendistato in Italia si è progressivamente deteriorato. Il presidente del Consiglio ha detto che si doveva mettere mano alla formazione professionale e costruire un efficace sistema duale. Nella riforma della scuola però non c'è traccia di tutto questo».
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La Provincia di CREMONA
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Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 1
Ne<;suno stralcio per le as<:unzioni. TI garante minaccia precettazioni in caso di blocco degli Slwtini. TI premier: ipotesi prematura. No della Cei al «mlUD contro mwu»
Scuola, primi sì alla Camera Renzi: kuto, ma ]X)i si decide. Protesta di sindacati e ]X)litici al Pdntheon
di Alice Fumis
ROMA -Alla Camera arrivano i primi sì alla «Buona scuola». In piazza, invece, professori e smdacati - con in tasca un'altra idea di riformachiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca il dialogo, viene contestato. Il punto di incontro è ancora lontano, dunque. Quel «muro contro muro», scongiurato ieri mattina dalla Conferenza episcopale,-persiste. E così quella di ieri è stata un'altra giornata «calda» per il mondo della scuola. In apertura, la rassicurazione del premier Matteo Renzi di una discussione sul «merito» e «con tutti»: l'importante poi è che dopo la discussione si decida, :perché «l'Italia non può perdere tempo». Niente da fare invece sullo straIeio delle assunzioni dei 100 mila precari dal provvedimento. Una decisione «impossibile» - spiega il presidente del Consiglio -proprio perché le immIssioni In ruolo sono collegate a un nuovo modello di scuola con-
tenuto nel ddl. Non possono viaggiare da sole. La Camera avvia quindi la votazione sui primi articoli del provvedimento. In aula ci sono il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, e il sottosegretario, Davide Faraone. Nel corso della giornata passano i primi articoli, sette dalla mattina alla prima serata. Tutto fila liscio, salvo un piccolo incidente di percorso, dettato da una serie di equivoci: in un emendamento che contiene un'osservazione tecnica della Commissione Bilancio e recepito dalla Commissione Cultura, il governo va sotto. Si tratta dI «un'ulteriore chiarezza di indicazione, che non incide con la struttura del testo», precisa ilrelatore. La Camera dà allora il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica - «finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia», twitta Giannini -sul piano dell'offerta formativa (che aveva fatto discutere l'opposizione per il potere assegnato ai presidi), sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sul-
l'insegnamento nelle carceri e sugh istituti tecnici superiori, sull'innovazione digItale. Ma se a Montecitorio ci sono pochi intoppi per il governoe pare avverarsi il «clima di confronto» auspicato dalla presidente, Laura Boldrini -m piazza suona tutta un'altra musica. Quella della protesta. Al sit-in promosso al Pantheon da smdacati e insegnanti hanno partecipato anche alcuni parlamentari, durante una pausa della discussione. Un'accoglienza «fredda». Si è registrato un battibecco tra
Stefano Fassina, della minoranza Pd, e alcuni precari. Brevemente contestata anche la renziana Simona Malpezzi, della Commissione Cultura. E il dissenso non finisce qui: FIe Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda promettono sit in davanti a Montecitorio sia lunedì che martedì. E se non bastasse, alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutini. L'invito arriva dai Cobas. Ma anche la FIe Cgil rivendica il
Fassina e D'Attorre, della minoranza Pd, ieri alla protesta dei sindacati della scuola
diritto di sciopero, anche nel periodo degh scrutini. Non piacciono dunque le parole del presidente dell'autorità sugh scioperi, Roberto Alesse: «Se la proclamazione avvenisse in palese contrasto con la normativa - dice -la proclamazione sarebbe illegIttima e spetterebbe all'autorità valutare, oltre alle sanzioni, la precettazione». E sulla querelle interviene anche Renzi, che rassicura: la precettazione è «un tema ab bastanza prema turo: è una questione tecnica, se ne parla più in là». Un invito al dialogo perché «non serve il muro contro muro», «occorrono ragioni condivise» e non «colpi di scena» o «colpi di maglio» è giunto intanto da monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei. I vescovi chiedono di avere attenzione soprattutto agli studenti perché sono loro gli «unici veri protagonisti» di questa vicenda, e che alla scuola sia dato il giusto valore. «N on si può sacrificare tutto - dice monsignor Galantino - al moloch del PiI o del patto di stabilità. Ci sono delle priorità e la formazione è una di queste».
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LA STAMPA CUNEO
Data 16-05-2015 48 Pagina
Foglio 1
Cuneo, insegnanti ancora mobilitati contro la riforma Tavole rotonde, assemblee e proteste pubbliche Ieri l'incontro tra tutti i rappresentanti sindacali
LORENZO BaRATTO CUNEO
Assemblea pubblica con i parlamentari dalla Granda, uno «speakers' corner» in piazza a Cuneo per dare voce a chi la riforma della scuola la vorrebbe diversa. Senza escludere il blocco degli scrutini a fine anno.
Il primo sì alla Camera Ieri c'è stato il primo via libera della Camera alla riforma della scuola e i sindacati si mobilitano anche a livello locale. I punti contestati sono tanti: il Governo Renzi prevede che i dirigenti scolastici possano scegliere i prof con chiamata diretta da albi sub-provinciali, formazione obbligatoria dei docenti in orario extrascolastico e anche la valutazione degli insegnanti da parte di un «comitato» compo-
Elogio per quattro
studentesse del Cillario
.. Quattro studentesse dell'Istituto Cillario di Alba si sono distinte nel concorso «Diventiamo cittadini europei» indetto dalla Consulta Regionale Europea. Sono
Eleonora Baldo e Giulia Morena per la classe 4aD, Chiara Vaina per la 5a D, già vincitrice nella 29a edizione, e Alba Martorana per la la 5aC, tutte seguite dalla professoressa Giuseppina Rava. Quest'anno le tracce riguardavano tematiche particolarmente concrete e attuali, quali la
sto dal dirigente, docenti, genitori e studenti. Tutte idee finora contestate dagli «addetti ai lavori» e da tante famiglie e studenti. È stata anche annunciata l'assunzione di 100 mila precari in tutta Italia.
Un mese alla chiusura Così, anche se manca meno di un mese alla fine delle lezioni (ultima campanella: giovedì 11 giugno), il mondo della scuole cuneesi prepara nuove manifestazioni. Il 5 maggio c'era stato lo sciopero generale: alta adesione nel Cuneese (intorno al 75% con picchi in Elementari e Medie), un centinaio dalla Granda a sfilare al corteo nazionale a Milano e un flash mob convocato spontaneamente in piazza Europa a Cuneo con 400 persone.
C'erano genitori e insegnan-
cittadinanza europea e il problema della disoccupazione, soprattutto giovanile. [R. F.]
ti, studenti delle Superiori e personale amministrativo, tutti con un palloncino colorato e tanti con i fischietti.
Ieri i segretari provinciali delle diverse sigle si sono incontrati a Cuneo per ragionare sulle prossime mosse: c'erano Daniela Bedino della Flc Cgil, Attilio Varengo per la Cisl Scuola, Pasquale Laise della UiI, Igor Ceroni per lo Snals e Antonio Antonazzo della Gilda. Sarà convocata una conferenza stampa il 25 maggio, mentre il5 giugno ci sarà una tavola rotonda con i partiti e le forze politiche del territorio.
Speakers' corner Spiegano i sindacati: «Un'assemblea pubblica, alla sera, probabilmente nello Spazio incontri di via Roma, per ragionare sulla riforma e metterne in
F1ashmob Insegnanti e studenti il5 maggio scorso si sono ritrovati
in piazza Europa a Cuneo durante lo sciopero della scuola
luce i punti deboli, carenti o dannosi». Il pomeriggio del lO giugno si vuole allestire uno «speakers' corner» come Hyde Park a Londra, ma in piazza del municipio a Cuneo. Per «dare voce» a tutte le persone interessate: studenti e famiglie, insegnanti e personale Ata.
Blocco scrutini Da alcuni giorni si parla di blocco degli scrutini. I sindacalisti cuneesi: «Nessuno voleva conflitti, ma confrontarsi con la politica. A livello unitario, il 18 aprile, i sindacati della scuola hanno proclamato lo sciopero del 5 maggio dicendo che "sarebbe stata utilizzata qualunque iniziativa" per modificare la riforma. E si è parlato di non escludere il blocco degli scrutini, che inizieranno negli ultimissimi giorni di lezione». Si è anche discusso del boicottaggio del test Invalsi alle Superiori.
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Precari, appello dello Snals alla Regione
Data 16-05-2015 Pagina 46 Foglio 1
AOSTA (fci) L'Amministrazione regionale «consideri attentamente la situazione e sfrutti i margini offerti dalla clausola di salvaguardia contenuta nel disegno di legge che prevede che la Valle d'Aosta disciplini autonomamente l'assunzione dei docenti». E' quanto chiede il Comitato precari Snals dopo aver analizzato il disegno di legge «La buona scuola» elaborato dal Governo Renzi.
«Benché preveda un piano straordinario di assunzioni per il prossimo anno scolastico - si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi - il disegno di legge "dimentica" moltissimi docenti, inseriti nelle graduatorie di istituto, in possesso di tutti i titoli necessari per accedere ai ruoli». Inoltre, <mon tutti coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento saranno assunti e rischiano, pertanto, di essere estromessi dal mondo della scuola, perché tali graduatorie in futuro non esisteranno più».
Lo Snals ricorda che <<i docenti precari, attualmente, assicurano il funzionamento delle istituzioni scolastiche regionali, poiché rappresentano una percentuale molto significativa del loro organico, spesso superiore al 30 per cento» e che <<in Valle d'Aosta le assunzioni attualmente previste dal disegno di legge non coprirebbero i posti vacanti e non risolverebbero il problema del precariato».
Gli studenti invece prendono posizione sulla visita del premier Matteo Renzi di venerdì scorso, 8 maggio. «Matteo Renzi, che ostenta la sua volontà e il suo impegno nell'ascoltare tutti, è riuscito a sottrarsi, senza un cenno di scuse, a un confronto da egli stesso pubblicamente annunciato»: lo scrive in una nota l'Assemblea studentesca valda stana.
«Un gruppo di una decina di ragazzi - si legge - si è presentato per ascoltare il premier e per rispondere all'esplicito invito a prendere parte a un incontro su La buona scuola, richiesto in precedenza dal sindacato Cgil e da un gruppo di insegnanti. Durante il comizio Renzi tocca diverse problematiche, tra cui la scuola. Gli studenti non sono neanche menzionati, ma il Presidente annuncia che sul tema ascolterà una delegazione, come promesso. Terminato il comizio, studenti, sindacalisti e professori aspettano il Premier che però non si presenta. Dopo un attimo di confusione, si apprende che Matteo Renzi si era già allontanato, probabilmente uscendo dal retro, senza neanche comunicare la ritrattazione della sua promessa, infatti la notizia della 'fuga' viene comunicata da terzi».
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Data 16-05-2015
C ECO DI BERGAMO Pagina 2/3 Foglio 1 /2
Si in di docenti e sindacati a ma mentre alla Camera pa no gli artico ì sul l autonomia
ROMA Alla Camera arrivano i
primi sì alla «Buona scuola». In piazza, invece, prof e sindacati con in tasca un'altra idea di riforma - chiedono modifiche. E qualche parlamentare, che cerca il dialogo, viene contestato.
Il punto di incontro è ancora lontano, dunque. E così quella di ieri è stata un'altra giornata «calda» per il mondo della scuola. In apertura, la rassicurazione del premier Matteo Renzi in merito alla discussione sul «merito» e «con tutti»: l'importante poi è che dopo la discussione si decida, perché d'Italia non può perdere temo po». Niente da fm'e invece sullo stralcio delle assunzioni dei 100 mila preeari dal provvedimento. Una decisione «impos·· sibile» - spiega il presidente del Consiglio - proprio perehé le immissioni in ruolo sono collegate a un nuovo modello di seuola contenuto nel ddI. Non possono viaggiare da sole.
La Camera avvia quindi la votazione sui primi articoli del provvedimento. In aula ci sono il ministro dell'Istruzione, Ste·· fanla Giannini, e il sottosegretario, Davide Faraone. Nel corso della giornata passano i primi articoli, sette dalla mattina alla sera. Tutto fIla liscio, salvo un piccolo incidente di percorso, dettato da una serie di equivoci: in un emendamento che
contiene un'osservazione tecnica della commissione Bil:mcio e recepito dalla commissione Cultura, il governo va sotto. Si tratta di «un'ulteriore chiarezza di indicazione, che non incide con la stll.lttura del testo», precisa il relatore. La Camera diI allora il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica "finalmente si potrà dare piena attuazione all'autonomia», twitta Gimmini - SIÙ piano dell'offerta formativa (che
aveva fatto discutere l'opposizione per iJ potere assegnato ai presidi), su] curriculum dello studente, sulla alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale.
Ma se a Montecitorio ci sono pochi intoppi per il governo e pare avverarsi il «clima di confronto» auspicato dalla presidente, Laura Bolchinì - in piazza suona tutta un'altra musica. QuelladeUa protesta. Al sit-in promosso al Pantheon da sindacati e insegnanti hanno par·· tecipato anche alcuni parlamentari, durante una pausa della discussione. Un'accoglienza «fredda». Sì è registrato un battibecco tra Stefano Fassina, della minoranza Pd, e alcuni precari. Brevemente contestata anche la renziana Simona
della Commissione Cultura, a cui i manifestanti
hanno urlato: «Mal pezzi vattene».
E per chi questa riforma non la può digerire il dissenso non finisce qui: Flc CgiI, Cis! Scuola, UiI Scuola, Snals e Gilda promettono sÌt-in davanti Montecitorio sia lunedì che martedì. E se non bastasse alcune sigle sono pronte a bloccare gli scrutini. L'invito arriva dai Cobas. Ma anche la Flc Cgil rivendica il diritto di sciopero, mlche nel periodo degli sCl1ltini. Non piacciono dunque le parole del presidente dell'autorità sugli scioperi, Roberto Alesse: «Se la proclamazione avvenisse in palese contrasto con la normativa - dice la proclmnazione sarebbe illegittima e spetterebbe all'autorità valutare, oltre alle SaJ1-
zioni, la precettazione». E sulla querelle interviene anche Ren-
che rassicura: la precettazione è «un tema abbastanza prematuro: è una questione tecni-
ca, se ne parla più in là». Ma, osserva, «la stragrande
maggioranza degli insegnm1ti sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e n lavoro dì un anno con il blocco degli scrutini».
Lunedì allora si ricomincia, chi in piazza, chi in aula. Il se·· gretario generale della un, Carmelo Barbagallo, rinnova la richiesta di «modifiche profonde
al ddI». E la leder della CgiI, Susanna Camusso, ribadisce che
«da tempo il sistema dell'apprendistato in Italia si è progressivamente deteriorato. Il presidente del Consiglio ha detto che si doveva mettere mano alla formazione professionale e costruire un efficace sistema duale. Nella riforma del· la scuola però non c'è traccia di tutto questo».
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Quotidiano /Lecce
Blocco degli scrutini Sindacati pronti alla mobilitazione Le sigle provinciali oggi a Lecce contro il Governo «Non molliamo». Rifonna, primi sì alla Camera
Data 16-05-2015 Pagina 15 Foglio 1
testa. Ragioni che diventano testa: come potrà essere attua-di Maddalena MONGIO' sempre più robuste man mano ta Ul~a rifo~ma non cond~visa?
che alla Camera passano gli AbbIamo Incontrato MIchele «La mobilitazione non. si articoli di le e iù controver- ~milia~o, in qualità di segreta~
ferma, la protesta va avantI». .. .. gg ~l d' t' no regIOnale del Pd e non dI Su tutto la spada di Damocle SI: In ~nm~s ~u~.o e~ po en candidato governatore, non ha del blocco degli scrutini il cui s~a?rdInari ai dm gentI scola~ escluso che qualche modifica inizio scatta il prossimo 9 giu- ~tICl. . ~~n ?ovrebbero ~ss~r~I possa passare in Senato e ha gno, in tutte le scuole e il con- l polItICI dI ?e~tra o ?I SInI~ garantito che si farà portavoce to alla rovescia oggi è carico stra, almeno l sIndacatI non II delle nostre richieste». di tensione. Le posizioni sul hanno invitati visto che lunedì Claudio Menga, segretario blocco degli scrutini non sono scorso il tentativo di incontro regionale della Cgil scuola, avunivoche, su questo specifico non si è concretizzato per "im- verte: «Temo che la riforma pun~o, né t~a i sindacati,. n~ pegni improrogabili" di parla- passe~à alla Cam~ra, ma. quetra l docentI, ma per ragIOnI mentari e consiglieri regiona- sta vIcenda andra avantI con di prudenza cioè per i riflessi li scarsa condivisione e aumente-che questa ~zione può avere, . Questa la motivazione fat- rà il riflesso: ?iretto. o i~dir~tanche sul plano della respon- t . Il t' d to, sulla polItIca e, InevitabIIsabilità personale. quel che è a pervenIre a e segre ene a mente, sulle elezioni regiona-certo? Nessuno esclude nulla Salvatore Capone, d~putato li. Stiamo valutando le azioni e si aspetta la presa di posizio- del Pd;. Francesco ~runI, sena- da portare avanti e il blocco ne delle segreterie nazionali. tore .dI For~a .ltalIa; ~onato degli scrutini non ci vede com-
Se sulle forme di protesta BrunI, consIglIere regIOnale patti, ma non sarà la diversa si discute, nessun dubbio, in- del Gruppo misto. Ma i sinda- opinione su una forma di provece, sulla condivisione piena cati vanno avanti, forti della testa che può rompere l'unionell'avversione alla riforma e loro unità e di un mondo del- ne sindacali riconquistata: è al 00verno che,. no~ostante la scuola più che mai compat- ~n val,?re ed è anche la nostra tentI qu~lche SOffIO dI flauto, tato a sostenere la battaglia ~ma. y edremo s~ fare uno va avantI come un treno ad al- sindacale. Così studiano le sCIOpero In concomItanza delta velocità. Il mondo della prossime mosse e agitano i l'~nizio degli scrutini, ma no~ scuo,la non sta a guardare, .que- sonni del Pd pugliese ribaden- bls,ogna sotto,;,alutare che e s~o e. certo, e attraverso l S?- do che "non è pensabile che u.n arma un ~o sp~ntata:. ~os~ clal .SI st~ tessendo una rete flt~ tutto questo non abbia riflessi SIamo f~e slIttare l termIn.I d~ ta dI resIstenza a oltranza. E l politici e perciò anche nelle conclUSIOne delle operaZIOnI sindacati della scuola sono urne»." di soli cinque giorni. Purtroppiù che mai convinti che la 10- «Non sono venute meno le po sta passando tutto, anche ro unità costringerà il Gover- condizioni che hanno mosso la chiamata diretta dei docenti no a ritornare sui suoi passi, alla mobilitazione _ afferma da parte dei dirigenti scolastialmeno :p,e~ i l?assa.ggi della ri- Giovanni Caretto, segretario ci». forma pm Indlg~StI. . generale DiI scuola Lecce - e
. Questa ma~tIna Flc CgII, proprio per questo non si ferClsl Scu<?la, DII Scuola, Snals merà. Il Governo deve tenere e Fgu-GIIda hanno convocato conto che questa volta siamo una conferenza stampa, nella uniti e non divisi come accased~ d~lla C~il, 'per chiarire le de al tempo della riforma GelragIOnI che II spIngono a man- mini. Ma credo che abbia so ttenere vivo il fuoco della pro- tovalutato la por.tata della pro-
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n Sole9]{l mmrn
Nella rifoffi1a latagiiola suiresidUi «dimenticati» "u' . na stampella in più per
. l'edilizia scolastica po-trebbe arrivare dal Ddl
sulla "Buona scuola", che proprio questa settimana è atteso alla prima approvazione della Camera (pur tra proteste e polemiche). Nella riforma, infatti, è contenuta l'ultima chiamata per le vecchie risorse assegnate per i lavori nelle scuole addirittura dal lontano 2007 e non ancora rendicontate. Già, perché proprio il Ddl ammette che delle erogazioni concesse finora alle Regioni e girate ai "proprietari" delle scuole (Comuni e Province) in qualche caso si sono proprio perse le tracce, trai meandri delle competenze incrociate fra tre ministeri (Istruzione, Economia e Infrastrutture) e gli enti locali responsabili dei cantieri.
Orail Ddl prova afare chiarezza obbligando gli enti locali a trasmettere a Miur e Cassa depositi e prestiti sia il monitor aggio degli interventi che la fotografia dello stato di attuazione dei piani annuali di edilizia del triennio 2007-
. 2009. Chi non risponderà entro 60 giorni perderà sia le risorse in uso sia la possibilità di ottenere altri fondi (600 milioni quelli delDdl).
Confermata, poi, la strada già tracciata del Fondò unico per l'edilizia a gestione diretta del ministero dell'Istruzione: dopo il censimento, i residuiscovati andranno a confluire tutti sul Fondo. In conto viene messa anche la - realistica -
. possibilità di perdere i finanziamenti De delPonFesr2007-2013 alle scuole per i ritardi (si veda l'articolo a fianco) e si' prevede quindi di attingere sempre dal Fondo per la restituzione alla De. Di suo lariforma stanzia 300 milioni per i progetti di scuole innovative, una per ogni Regione, da individuare però secondo un emendamento in arrivo senza
concorso di progettaziohe. Confermate in commissio
ne anche le norme sbloccacantieri per la scuola: sia il silenzio-assenso nelle conferenze di servizi per i pareri ai lavori scolastici che non arrivano entro 45 giorni, sia la proroga dei poteri straordinari in materia di appalti (soprattutto sul taglio dei tempi di gara) a sindaci e presidenti di provincia fino al 2017. E va ben oltre il perimetro degli appalti "scolastici" l'ulteriore slittamento fino a novembre 2015 dell'obbligo per i Comulli non capoluogo di provincia di affidare le proprie gare solo a soggetti aggregatori. Dna mini-proroga di altri due mesi, pensata per chiudere la partita dei 950 milioni di gare finanziate con il fondi Bei, da appaltare, appunto, entro il31 ottobre.
l «:JRIPRO~UZIONE RISERVATA
Data 18-05-2015 Pagina 5 Foglio 1
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COBBIEBE DELLA SEBA
o L'intervista
Faraone: «TI blocco degli scrutini alla fine non ci sarà» ---~-..,.--~---
di Mariolina tossa
C be farete, in caso .di blocco degli scrutini, precetterete? '
«Non si arriverà a tanto, sono convinto che la stragrande maggioranza degli insegnanti non seguirà questa logica». Si dice ottimista il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, pensa che il governo abbia imboccato la strada giusta.
Non ci sono solo i Cobas però: una mail su due, in ri-,
. sposta alla lettera di Remi, è negativa.
«La stragrande maggioranza dei docenti è fatta di persone serie, con loro vogliamo dialogare e ascoltare, prendiamo indicazioni dalle loro critiche costruttive, quando entrano nel merito. A differenza dei Cobas o di quei sindacalisti che, pur di criticare ideologicamente la riforma, vorrebbero mettere
in discussione l'anno scolastico».
Con i Cobas e altre sigle non volete dialogare?
«Non è che non vogliamo, è che non è possibile. Sono pregiudizialmente contrari».
Ma anche i tre sindacati confederali si aspettano modifiche.
«E noi ascoltiamo e interverremo mantenendo però invariato !'impianto della legge. ~ello non lo vogliamo toccare. Nello specifico: fine della stagione del precariato e della supplentite, nella scuola si entra solo per concorso. Collegamento scuola-lavoro. Infine, prindpio di autonomia, perché è qui che c'è tutta la responsabilità, e il merito, di insegnanti e dirigenti scolastici».
I professori non vogliono un dirigente capo assoluto. temono logiche clientelari.
«Ma non ci saranno nuove infomate di presidi, i dirigenti sono quelli, abbiamo fiducia in loro, fanno un otti'mo lavoro».
Assumerete 100 mila precari, poi 60 mila con concorso. E gli altri 120 'mila?
«Non possiamo assumerli tutti subito, noi seguiremo le richieste delle scuole per cancellare le supplenze brevi e consentire la ripresa di tutte le attività formative ag-~untive». '
E cbi ba ottenuto l'abIlitazione e rischia di perdere tutto?
«lo vedo la scuola come uno specchio che si è rotto. Ognuno pensa solo al proprio frammento. Bisogna invece rifare lo specchio. In passato sono stati fatti pasticci, ma che dovevamo fare, restare nella melma per la pace sociale? Ci voleva un governo che avesse il coraggio di chiudere quella stagione e ripartire da zero. A costo di prendersi insulID>.
© RIPRODUZIONE RfSJ::RVATA
Data 18-05-2015 Pagina 6 Foglio 1
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COBBIEBE DELLA SEBA Data 18-05-2015 Pagina 6 Foglio 1 /2
Scuola, apertura sul molo dei presidi Oggi la rifonna torna in aula, le riunioni fino all'ultimo per definire le modifiche Renzi: «Pronto al confronto». I nodi: le schede di valutazione e i precari esclusi
li ruolo del preside-sceriffo, le chance di assunzione per i precari, il merito dei docenti, che potrebbero essere giudicati (e quindi premiati) attraverso schede di valutazione. Eccoli i temi caldi della «Buona scuola» che arrivano oggi a Montecitorio. Dopo aver approvato i primi sette articoli (escluso il 6°), oggi è previsto il voto dell'articolo 8 (organico dell'autonomia), del 9 (competenze del dirigente), dellO (il piano di assunzioni). Il premier Matteo Renzi, mentre proclama che «è finita la stagione del 6 politico» anche per gli insegnanti, aggiunge di essere «pronto al confronto» sul ruolo dei presidi. Fervono le riunioni per mettere a punto modifiche che accontentino le richieste della piazza del 5 maggio. L'ultima ci sarà stamattina alle 9.
Il merito
Ma quali sono i punti critici? Sull'organico funzionale la battaglia si gioca sulle reti territoriali: che sono state trasformate già da regionali a provinciali. Ma «molti vorrebbero che i professori continuassero a girare in base a graduatorie e punteggi, mentre per noi è fondamentale che l'organico delle reti sia fissato per tre anni, per dare continuità didattica» spiega Simona Malpezzi (Pd).
Sul ruolo del dirigente scolastico, la partita è più complessa. La norma è già stata modificata. La valutazione del docente non sarà più fatta dal solo dirigente - come in una precedente versione del disegno di legge - ma insieme al Comitato di valutazione, composto da docenti, genitori e, nel caso delle superiori, anche da studenti. Questa modifica
100 Mila
I docenti saranno giudicati in base
Sono 100.701 i precari che dovrebbero essere assunti grazie alla riforma della scuola. Quello delle assunzioni fino a esaurimento della graduatoria èuntema che non accontenta tutti
a progetti, risultati ottenuti, lavoro in team
ha scatenato ulteriori proteste, per il timore che i prof severi venissero «bocciati» dagli studenti scansafatiche. «Ma il comitato stabilirà solo i criteri per giudicare i docenti» spiega l'onorevole Anna Ascani. E allora come saranno veramente dati i voti agli insegnanti? «In base ai progetti, ai risultati ottenuti dai ragazzi, al lavoro in team. Molti ci stanno chiedendo che vengano inserite anche delle schede di valutazione, da consegnare al comitato: non è detto che non siano introdotte dai decreti attuativi».
Se il dirigente valuta, lui da chi viene valutato, anche ai fini dell'aumento di stipendio? Nella nuova versione sono stati potenziati gli ispettori esterni. Ma significa che dagli attuali 60 si passa a 140, che in tre anni dovranno valutare l'operato di cir-
ca 7.500 presidi in tutta Italia. L'altro tema è quello delle as
sunzioni. Acclarato che le graduatorie ad esaurimento non saranno esaurite (restano fuori prof di scuola primaria e infanzia), per i precari di II fascia -che hanno già ottenuto di poter continuare a lavorare anche se hanno più di 3 anni di servizio - si profila un'altra chance: lo sblocco del sostegno. C'è infatti !'ipotesi che i neo assunti siano liberi di scegliere tra sostegno e un'altra specializzazione: in questo caso si «libererebbero» nuovi posti per i precari di II fascia proprio sul sostegno.
Nodo da sciogliere anche sugli idonei del concorso' 2012,
che saranno assunti, ma probabilmente prima del concorso del 2016. Sarà deciso nelle prossime ore, così come la modifica del 5 per mille, che diventerà più «equo».
Valentina Santarpla © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I I
Data 18-05-2015
COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 6 Foglio 2/2
La riforma • L'articolo 1 già approvato
• Il piano alla Camera
di riforma incrementa
dell'Istruzione l'autonomia
ribattezzato scolastica.
«La buona L'articolo 2
scuola» è stato riguarda il Pof,
presentato cioè il Piano
a settembre dell'offerta
2014, sotto- formativa che
posto perun ogni scuola
mese a discus- sceglie in base
sioniea una alle sue
consultazione esigenze e al
online,poi territorio
licenziato dal Consiglio dei • Novità anche
ministri lo per gli studenti: scorso marzo l'articolo 3 ---- - - ~- introduce il • Venerdì curriculum la Camera dello studente, ha approvato che sarà gli articoli 1-2- valutato anche 3-4-5e7 alla maturità del disegno per un giudizio di legge: oggi complessivo; dovrebbe l'articolo 4 toccare ad altri riguarda tre. Ai primi di l'alternanza giugno il testo scuola-lavoro arriverà in con 400 ore di Senato stage in ----- azienda per • I sindacati tecnici e hanno criticato professionali e soprattutto 200 per i liceali le misure che riguardano i precari, la figura del cosiddetto «preside-sceriffo», le procedure per la scelta dei docenti e quelle per l'assegnazione dei bonus in base al merito
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COBBIEBE DELLA SEBA Data 17 -05-2015 Pagina 4 Foglio 1
A PALAZZO CI-IIGI
«Lo sciopero sarà un boomerang» Renzi e il dialogo diretto con i docenti n presidente del Consiglio avverte la minoranza pd: sarebbe da irresponsabili usare la protesta
ROMA Non è facile, per Matteo Renzi, gestire il contenzioso sulla scuola in piena campagna elettorale. Il premier è convinto, come ha confidato ai suoi più stretti collaboratori, che il blocco degli scrutini si rivelerà «un boomerang», perché le famiglie degli studenti «non simpatizzeranno con la protesta», che potrebbe rive-larsi <<Un danno» per loro e per gli studenti stessi.
Ciò nonostante, il presidente del Consiglio si è reso conto che sfidare i docenti a due settimane dal voto può comportare dei contraccolpi elettorali: «Abbiamo sbagliato la comunicazione della riforma, non è arrivato il messaggio giusto».
Adesso, quindi, bisogna «rimediare» a quegli errori. Per questa ragione il premier ieri ha deciso di «twittare» direttamente con gli insegnanti. Un dialogo senza intermediari, come piace a lui, bypassando i sindacati che, a suo avviso, sono entrati in agitazione pro-
Il piano
prio perché con la riforma rischiano di perdere il loro ruolo.
Ma dialogare e «ascoltare» i suggerimenti non significa «assecondare». Già, Renzi è «pronto» a confrontarsi «sino in fondo» su questo tema, ma con grande sicurezza spiega anche ai fedelissiini che «sulla riforma si va avanti e non si molla», pur promettendo di «migliorare alcuni punti di quel testo».
In questa fase, però, meglio non calcare la mano e gli accenti per evitare polemiche. E per scongiurare che il blocco degli scrutini si estenda: quello sì che sarebbe un fatto «grave».
La speranza di Renzi è che la minoranza non utilizzi queste' polemiche, in campagna elettorale' ai fini dello «scòntro interno»: «Sarebbe da irresponsabili». Il premier, che dice di provare «rispetto per le opinioni diverse» dalla sua, vorrebbe che vi fosse altrettanto
Le tappe La riforma subirà una I" piazza
e La riforma nuova accelerazione Unflashmob della scuola (sotto nella
«rispetto» per «le regole interne del partito».
L'occhio, come sempre, è rivolto alla Liguria, dove il «portavoce di Berlusconi» potrebbe «essere favorito» dall'atteggiamento dei dissidenti e dal caos suscitato dalla riforma della scuola (che potrebbe spingere una fetta dei docenti pd a non premiare il partito nelle urne). La Liguria è fondamentale, e infatti il premier dovrebbe chiudere la campagna elettorale a Genova.
Una vittoria di Toti equivarrebbe a una rivitalizzazione di Berlusconi. Il che complicherebbe il cammino del governo in Senato. Non solo: un risultato del genere spingerebbe la minoranza (che è già tutta proiettata su questo obiettivo) a reclamare un Congresso anticipato. Una sconfitta di Toti, invece, farebbe deflagrare gli azzurri, e, magari, li costringerebbe ad ammorbidirsi a Palazzo Madama.
E a proposito del Senato, do-
quando il testo pubblica Foto) inscenato
approderà in Senato approderà in da alcuni
Senato ai primi
200 studenti
di giugno djilvanti alla sede del Pd a Roma,
e Sono 27 Milioni Gli euro messi in campo ai primi
gli articoli dal governo per scatti di carriera
dimaggio, del disegno
legati a merito, anzianità e crediti dopo la
di legge manifestazione chiamato formativi e didattici (per il 2016) in piazza del «La buona Popolo contro
scuola» la riforma
che è stato
160 della scuola
varato dal (LaPresse)
conSiglio dei Ministri il 12
Mila le persone che, secondo marzo scorso il premier, saranno assunte nelle scuola nei prossimi anni (100 mila nell'anno, il resto con concorsi)
ve i numeri sono ballerini, quando la riforma della scuola approderà n, dopo le regionali, ai primi di giugno, l'atteggiamento di Renzi muterà inevitabilmente. Il premier spingerà il piede sull'acceleratore perché vuole ancora «mandare in porto» la legge entro la prima metà di giugno. Del resto, lo ha spiegato bene lui stesso: «Cambiare alcune parti della riforma si 'può, ma poi si deve decidere». Ossia, la si deve votare, perché la legge, al pari delle altre che Renzi è già riuscito a far approvare (ltalicum e Jobs act), è tra quelle riforme che per il presidente del Consiglio rappresentano una «priorità». Ma proprio per questo, oltre alla Cgil, anche la minoranza pd, sul fronte della scuola, sta dando del filo da torcere al premier. Con il doppio scopo di metterlo in difficoltà alle elezioni regionali e di dimostrare che il Renzi decisionista può essere fermato.
Maria Teresa Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA
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COBBIEBE DELLA SEBA
Abbandono scolastico «In Italia ci sono 6 milioni di analfabeti e siamo ai primi posti in Europa per abbandono dell'obbligo scolastico». La denuncia di don Luigi Ciotti e Marco Rossi Doria al festival del libro di Torino, confermata dai dati allarmanti dell'ufficio statistiche del Miur, non ha interessato abbastanza stampa, governo e'sindacati. Si parla molto di scuola ma si trascura quello che la relazione dei due studiosi e i dati preoccupanti dell'lstat rivelano non solo da oggi. A Catania 232 genitori e 136 alunni sono stati denunciati per inosservanza continuata all'obbligo scolastico, Ma per arginare davvero il fenomeno
occorrono incisivi interventi che blocchino la consegna alle mafie, ha detto don Ciotti, di tanti giovani privi di istruzione.
Tina Lepri; Roma
Data 17 -05-2015 Pagina 35 Foglio 1
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la Repubblica Data 18-05-2015 Pagina 9 Foglio 1 /2
Scuola al rush finale la minoranza del Pd offre al governo una tregua annata Niente barricate come per l'Italicum: "La legge nQn è blindata" Il premiersul blocco scrutini: non si gioca sulle pelle dei ragazzi
FRANCESCO BEI
ROMA Per la Buona Scuola sono arrivatigliesamifinali.Sientranelvivo già questa mattina, per gli ultimi tre giorni di battaglia nell'aula dellaCameraAlvotogliartièolipiù contestati della riforma, ilnumero 9suipoteridelpreside,illOsuiprecari e l'articolo 17 che riguarda il 5xlooo. Mentrele opposizioni affilanolearmi (ma con i numeri della maggioranza a Montecitorio non potranno. far molto), Renzi proseguenelsuocontrattaccomediatico iniziato la scorsa settimana con il video alla lavagna. «Non si può minacciare il blocco degli scru,tini -ha dichiarato al' Arena di Giletti -non si può giocare sullapelle deiragazzi. Anche chi boicotta il test Invalsinondà unbell' esempiodieducazione civica». E ancora, sui no piowti ,çontro la valutazione dei docenti: «Penso anche che in qualche professore ci sia ancora l'idea di mantenere la filosofia del 6 politico. Ma quella stagione è finita».
Intanto la minoranza dem sembra aversèelto una politica diversa rispetto alla totale contrapposizionesu1l1talicumcheportò38deputati a non votare la fiducia al governo.·Non una tregua vera e pr0-pria, ma un'apertura speculare a
quella mostrata dal governo. <<Vediamo - afferma Nico Stumpo, uno dei leader dell'area bersaniana - se è possibile fare accordi nel Pd. Sull'Italicum fu la decisione di Renzi dimettere la fiducia a far saltare il tappo, ma sulla scuola non c'è alcuna logica di bandiera. Abbiamo presentato emendamenti di buon senso». Quali siano i punti su cui insisteranno di più lo spiega Andrea Giorgis: «D 5 per 1000 non ha più senso, visto che non si tratta di risorse aggiuntive ma di soldi dello Stato. Bisogna poi dare almeno una prospettiva futura di stabilizzazione a tutti i precari che hanno fatto corsi abilitanti. Infinec'èla questione centrale, la collocazione deidocenti sul territorio: nonsipuò immaginare di creare scuole di serieA con più risorSe e con i docenti miglioriescuolediserieB con gli altri». Ma, dinuovo,nientebaITicate: «C'è un clima diverso - ammette Giorgis-perché il governo non ha blindato la riforma. In coIIÌmissione il testo è stato migliorato e ora speriamo di migliorarlo anche in aula. Comunque a tutti noi sta a cuore una vittoria del Pd aIleregionali e lavoriamo perriconnettere il partito con il mondo della scuola».
Chi invece ancora non ha scelto se votare o meno il ddl è Alfredo
D' AttolTe,l' anima più ribelle-insieme a Stefano Fassina - del Pd: «La mia valutazione finale dipenderà dalle modifiche sostanziali che devQno essere fatte al progetto. Allo stato purtroppo non credo ci siano le condizioni per un votofavorevole». Fassina fa della riforma della Scuola addirittura un test, «Un passaggio decisivo per scegliere se restare" o meno nel partito. Anche SeI e Cinque Stelle, ovviamente, non faranno sconti. Carla Ruocco, l'unica donna del direttorio pentastellato, annuncia che domani il M5S sarà in piazza Montecitorio «per una grande mobilitazione insieme agli insegnanti e ai nostri attivisti». Ma già da oggi, benché molti deputati grillini (Ruocco compresa) non possano partecipare ai lavori perché sanzionati, «ci saranno scintille».
n governo comunque ritiene di aver aperto a sufficienza già in commissione, in aula il testo sarà difeso cosi com'è. «Ulteriori modifiche - rivela un renziano - ce le riserviamo semmai per il passaggio al Senato». Intanto, sottotraccia, si apre un primo braccio di ferro tra governo e Ragioneria dello Stato. Oggetto: i bacini temtoriali daiqualiil preside potrà pescare gli insegnanti. Per la Ragioneria sarebbero troppo stretti.
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la Repubblica
La sfida dei Cobas: 2 giorni di blocco degli scrutini
CORRAOOZUNINOAPAGINA4
Data 17 -05-2015 Pagina 4 Foglio 1
Blocco scrutini, i Cobassfidano il Garante Due giorni di sciopero a inizio giugno. Il presidente della commissione di garanzia: il danno lo subiranno solo gli studenti Renzi: "Farò tesoro delle critiche, ma ascoltare non è assecondare". Dopo le ultime modifiche, scontente anche le paritarie
ROMA. Venerdì l'Unicobas, ieri i Cobas. Hanno proclamato in successione il blocco degli scrutini per due giorni. I sindacati confederali restano in àttesa: la Cgil vorrebbe muoversi, ma non intende rompere l'unità faticosamente costruita con Cisl e Uil che sulle pagelle consegnate in ritardo hanno forti dubbi. li Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, viste le mosse dei sindacati di base, replica: «Chi si muoye fuori dalle regole danneggia solo studenti e famiglie e a loro dovrà spiegare le ragioni di un blocco illegale degli scrutini. Userò il massimo rigore». li portavoce Cobas, Piero Bernocchi, spiega: «Avremmo preferito una convocazione unitaria, ma dobbiamo dare con urgenza un segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta». Due giornate dì stop, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni, diversa per regione. Gli Unicobas, venerdì, avevano proposto due date tra 1'8 e il18 giugno, periodo in Ctli ci sarà la discussione finale sulla "Buona scuola" alla Camera. La base Cobas si dice pronta a proseguire la lotta oltre i due giorni indetti rischiando, così, denunce e precettazioni. Per domenica 7, sempre il sindacato di base, ha previsto una nuova manifestazione. La Cisl ricorda che prima dovrà consumarsi
BOTTA ERISPOSTA
l'incontro previsto con il ministro Stefania Giannini: "Siamo contrari a un blocco che ci mette contro famiglie e studenti, in quel periodo ci sono le ultime interrogazioni e compiti in classe». L'idea dei confederali è quella di scioperi brevi: la giornata del 5 maggio è costata 42 milioni a oltre 600 mila docenti. Ieri Matteo Renzi si è espresso via Twitter. "Sto leggendo le risposte dei prof», ha scritto il premier. "Faremo tesoro di suggerimenti e critiche, ma ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici... », ha risposto a un utente. Con i tweet Renzi ha confermato che la card per la formazione dei prof - 500 euro - varrà anche per i docenti di sostegno e che chi sarà assunto non sarà poi licenziato dopo tre anni. Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, ha ricordato a Stefano Fassina che quando era responsabile economico del partito "lo implorai, senza risultati, di inserire un piano di assunzioni di 60 mila insegnanti». E ora sulla "Buona scuola" arrivano le critiche degli istituti privati. A Firenze Luigi Sepiacci, presidente dell'associazione nazionale, dìce: «Questo testo condanna le paritarie a scomparire per l'impossibilità di reperire docenti qualificati».
(c.z.)
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"Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici...". Così Renzi ad un follower che scrive: "Parlate tanto e non ascoltate nulla"
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la Repubblica Data 16-05-2015 Pagina 4 Foglio 1
Agnese Renzi ci prova, ma il suo liceo è un fortino del no MASSIMOVANNI
FIRENZE. Non parlate di "Buona scuola" ai colleghi di Agnese, la first lady. Trovare un prof che plauda alla riforma voluta da suo marito Matteo Renzi, al liceo scientifico Ernesto Balducci di Pontassieve, poco lontano dalla casa del premier, è quasi una "mission impossible". Non che ci fossero molte speranze, in un istituto dove gli Unicobas sono il primo sindacato e dove si è scioperato con oltre 1'80% delle adesioni. Agnese però, che sfila puntuale sotto la barra d'ingresso sulla sua Volkswagen Sharan, non si è data per vinta: nell' assemblea sindacale è pure intervènuta per sostenere le ragioni della riforma. Ma perfino il blocco degli scrutini, nonostante le minacce di precettazioni, non è ancora un capitolo chiuso.
"All'inizio non mi sembrava così male, il piano assunzioni e il rapporto col mondo del lavoro mi parevano cose interessanti. Pure sui presidi manager non sono così negativa, anche se in Italia non c'è la cultura», dice Elisabetta Vatteroni, docente d'inglese. «Sono però sobbalzata sui finanziamenti alla scuola privata, perché quella pubblica deve venire prima di tutto», aggiunge la profiscritta al Gilda. «Ci sono cose positive, ma sulla valutazione degli insegnanti non ci siamo: non si può pensare di farla col minimo dei costi, affidandola al preside, si formino piuttosto dei valutatori. Si di-
. ce sempre che gli insegnanti non vogliono cambiare ma è il governo ad avere un atteggiamento chiuso, a rifiutare il dia-logo», sostiene Gabriella Torano,cheinsegnaitalianoelatino.
"n nome? Meglio di no», dice un prof di educazione fisica, ex
Cgil. «Ma il preside che decide tutto proprio non va: come si fa a giudicare un docente? Non siamo al tornio, dove puoi misu-
rare i pezzi e vedere se sono fatti bene. C'è il rischio che si vada per simpatie, che si crei competizione dove dovrebbe esserci solo collaborazione», aggiunge. Fabrizia De Lorenzi che insegna scienze umane, è «assolutamente contraria». Motivo? «Sono contraria alla scuolaazienda epoi capisco l'esigenza della valutazione ma attribuirla ai presidi è assurdo: non hanno una specifica formazione» . Docente d'italiano e dirigente Unicobas, Federico Gattolin è ancora oltre. Perché il punto, spiega, non è come si valuta: «La valutazione come accesso ad un migliore o peggi?re sti-
pendio è inaccettabile. E solo il potere del merito e io rifiuto la logica meritocratica». E poi: «Questa riforma è l'attacco più organico alla scuola che abbia mai visto e la reazione si spiega con la difesa della propria dignità».
Precaria come Agnese, Catia Caroti vede una luce: «Almeno c'è l'assunzione dei 100mila precari, anche se non si è capito bene come saremo reclutati», dicelaprofcheinsegnainglese. Federico Petrucci, impegnato nel tirocinio formativo attivo necessario per accedere al concorsone, non è invece convinto: «Peccato, speravo proprio che si aprisse qualche possibilità in più». Franco Banchi, storia e filosofia,neècerto: «Così com' èla riforma non funziona, la scuola non è unrninistero. E Remi può pagarla cara alle regionali,»'
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la Repubblica I
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16-05-2015 4 1 /2
"Rifonnasenza coraggio LE MODIflCHE
Un piano per tutti i precan e vanno
riviste le chiamate nominative
e il5 per mille se il premierstavolta dialoga allora la cambi con noi" Gianni Cuperlo . "La legge sulla scuola è una innovazione a metà, non puoi farla contro docenti e studenti"
ANNALISA CUZZOCREA
ROMA. Ha passato il pomeriggio a parlare con gli insegnanti che protestavano a piazza del Pantheon, Gianni Cuperlo. «Era giusto esserci» ,diceprimadi tornare alla Camera a votare. Perché la riforma della scuola - secondo il leader di Sinistradem -deve cambiare. E perché la sinistra del Pd «serve a Renzi prima di tutto».
Quali sono le modifiche necessarie per approvare questa riforma? «Stabilizzare 106miladocenti
e investire oltre 3 miliardi sull'edilizia è un fatto importante, ma è ovvio che si deve affrontare il tema degli abilitati di secondafascia. Non puoi dire a persone che insegnano da anni e con professionalità "scusateci ma dovete tornare alla casella di partenza". C'è un'assenza di coraggio che emerge prima di tutto nel metodo».
Quale? «I padri costituenti avevano
ipotizzato la scuola come un organo costituzionale al pari di
Parlamento e magistratura. Anche per questo ogni riforma deve coinvolgere i soggetti che dovranno tradurla. Come puoi pensare di cambiare la scuola u con-tro" l'opinione della maggioranza di insegnanti e studenti?».
Non crede alla volontà di dialogo del gòverno? «La dimostri. Le piazze non si
sono riempite di tradizionalistio gente disinforIriata. li timore, fondato, è che si smarrisca il carattere . universalistico dell'istruzione».
Si può migliorare? «Sì, ora alla Gamera e poi al Se
nato, ma serve la volontà. Sui precari, con un piano pluriennale di assunzioni compatibile con la finanza pubblica e il percorso parallelo dei nuovi concorsi. Sul 5 per 1000 invertendo le percentuali:l'80percentoalfondodiperequazione e il 20 alla contribuzione diretta. Almeno se vogliamo evitare che il dumping tra le scuole ricche e le altre aumenti ancora. Sulle superiori parificate l'invito è a rileggere la Costituzione. Infine va rivista la chiamata nominativa da parte del
preside, perché qui entra in gioco un altro principio costituzionale: la libertà e autonomia dell'insegnante che dovrà essere valutato da chi ha titoli e competenze per farlo».
Cosa farete se la riforma non cambia? «L'autogestione». Sia serio, la voterete o no? "Noi il testo vogliamo miglio-
rarlodavvero. Alla fine giudicheremo il risultatò».
Su Jobs art e ltalicum siete stati. sconfitti. Non teme una margina1izzazione della sinistra nel partito? «Quel che temo non è una mi
noranza irrilevante, ma un partito della Nazione che per vincere sacrifica una parte di sé».
Lei fa parte della sinistra ma-
sochista di cui parla Renzi? «Ho visto che nel concetto ha
assemblato Miliband a Londra e Pastorino a Bogliasco. A Renzi lo ripeto con garbo: se pezzi del Pd guardano altrove è un problema anche tuo. Forse la sinistra masochista è quella che per espandere il consenso non ha scrupoli a stringere accordi con degli im-
LASlNW11lA
Fassinaseneandrà? . Spero ci ripensi. Di
certo nel Pd serve una sinistra,
soprattutto a Renzi presentabili o con pezzi della destra. Potrai anche vincere nelle urne, ma a quale prezzo?».
Civati è andato via, Fassina lo farà. Che ne pensa? "Vorrei davvero che Stefano ci
ripensasse. L'uscita di Pippo per meè una sconfitta delPd che avevamoimmaginatoeogginonc'è. Vedo anch'io che allo sportello del renzismo c'è gente in coda e parecchi ricevono premi e coc-
carde. A me preoccupa di più il flusso di chi prende l'uscita senza luminarie e clamori».
Lei resta? .. Per annihopensatoche stare
in questo partito fosse un destino. Ora sento che quell'appartenenza va costruita giorno dopo giorno. È un onere ma anche una sfida. NonritengoRenzi un usurpatore.Alcontrario, gli chiedo di fare lo statista e non il capo. Mi guardo attorno e vedo troppe rotture, troppi muri alzati, non verso le minoranze interne ma verso pezzi di società e di popolo. È questa la ragione profonda di una sinistra nel Pd. È qualcosa che serve prima di tutto al premier. Appena passo da Palazzo Chigi lo scrivo sulla lavagna».
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Data 18-05-2015
l LA SCHEDA J
Quel pioniere nato sui Navigli, oggi campione di didattica I trent'anni di attività de La Fabbrica sono adesso raccolti nel nuovo sito www.lafabbrica.net. che racconta l'avventura iniziata sui Navigli a Milano nel 1984 (il nome è stato mutuato dalla società immobiliare che affittò ad Alberto Merlati il suo primo ufficio in via Gorizia). La prima iniziativa venne realizzata con la Snam e con la regione Piemonte, poco dopo arrivò il grande progetto sull'educazione stradale con F1at che, grazie alla sua presenza in Brasile con lo stabilimento di Belo Horizonte, favorì la replica del progetto nel Paese Sudamericano. Oggi La Fabbrica, la cui guida è passata dalle mani dell'ex cestista Merlati al più giovane Claudio Rovere, collabora con tutte le più importanti aziende italiane. Partita con meno di dieci persone, adesso ha più di 150 dipendenti e collaboratori sparsi in tutto il mondo.
(m.',,) CI RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERr DElLA SCUOLA Il AliANA GLI ALUNNI IN ITALIA
Pagina 59 Foglio 2/2
Anno scolastico 2013-'14. Sono escluse V. D'Aosta e Trentina A. A. Anno scolastico 2013-'14. Sono escluse V. D'Aosta e Trentina A. A.
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA 1° GRADO
SECONDARIA 2° GRADO
Qui sotto Alberto Merlati (1) e Claudio Rovere (2) presidente e amministratore delegato de La Fabbrica
1
7.263
.. STATALE 5.403 PARITARIA
FDllte:Min.t"'o;l'Ist",KJne. d,II'U,i,,,,tta, d,Ila Ri",,,
INFANZIA
PRIMARIA 2.596.915
.. STATALE SECONDARIA PARITARIA 1° GRADO
~ SECONDARIA 2.580.007
<s 2° GRADO ~
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~ ~
Data 18-05-2015 Pagina 60 Foglio 1
[ l'INDAGINE]
Solo iPad, niente più libri? La scuola dice "no"
La scuola italiana è pronta per una didattica solo digitale? Sembra di no a guardare i risultati di un'indagine condotta dal portale Orizzonte Scuola.it sondando l'opinione di 1192 lettori (per lo più insegnanti). L'85% degli interpellati, infatti, ha detto "no" all'iPad esclusivo e all'abbandono dei testi cartacei. Alla domanda "Passeresti a una didattica integralmente digitale con l'lpad come unico strumento di lavoro" 1'84% dei partecipanti ha risposto "No, ci sono ancora troppe incognite". Per 74 docenti su 100, poi, le Tic (Information and communication technology) vanno utilizzate "con moderazione, cercando il giusto mezzo", mentre un cospicuo 17% afferma: "Farei di tutto per usarle il meno possibile".
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LA STAMPA Data 18-05-2015 Pagina 2 Foglio 1
Arretrati, per 4 milioni di pensionati un rimborso da 500 euro in agosto UaIlllllllcio di Renzi dopo la Consulta: "Dall'una tantum esclusi i redditi oltre 3000 euro" E sulla riforma della scuola: "Finita la stagione del 6 politico anche per i professori"
ROMA
La notizia piomba nella fascia di massimo ascolto domenicale: «Quattro milioni di italiani dal primo agosto avranno in tasca più o meno 500 euro a testa», come rimborsi dovuti dalla sentenza della Consulta, annuncia il premier alla vigilia del consiglio dei ministri che oggi formalizzerà questa decisione. Una sentenza che Renzi dice di non considerare «sentenza politica, perché la Consulta va difesa, è l'ultima istanza e quello che decide si accetta. È chiaro che ne avrei preferito un'altra, ma non mi metto a far polemiche con la Corte né con il governo di prima o con il· P~rlamento di prima che ha fatto la legge». Dunque il premier rompe gli indugi, pur sapendo che non tutti saranno soddisfatti, «per ora restano fuori «quelli con oltre 3000 euro di pensione». E subito stoppa le polemiche, «quanti pensano che sia un bonus per le elezioni non potranno dirlo perché par-
te dallo agosto». Quanto alle risorse necessarie, «ci sono questi 2 miliardi di euro che mi ero tenuto da parte per le misure contro la povertà che però faremo lo stesso con la legge di stabilità», assicura. Insomma, «la sentenza dice che il blocco dell'indicizzazione delle pensioni dai 1350 euro in su andava fatto in altro modo. Ma nessuno perderà un centesimo, scriveremo un nuova norma sul blocco che restituirà ad una parte dei pensionati una parte di questi denari». L'occasione dell'annuncio è l'intervista su Raiuno con Giletti, dove Renzi tocca tutti i temi più caldi, economia, scuola, pensioni, regionali.
L'Autostrada incompiuta «Vedo segnali positivi sull'economia da prendere con buon senso, una parte dei contratti da precari diventa stabile, gli investitori tornano a comprare, insomma l'Italia ce la può fare». Abito scuro e camicia bianca, Renzi esordisce così all'Arena nella fascia di massi-
16 2 I numeri del
problema
18 miliardi I:esborso
a carico del bilancio
miliardi ·La somma che
Renzi sembra intenzionato
a non pagare, rispettando solo in modo parziale
la sentenza
miliardi La cifra
che il premier aveva tenuto da parte per
le misure contro la povertà e che
intende far
statale se il governo
avesse deciso di rimborsare
in toto i pensionati
della Corte costituzionale
tornare con la legge di stabilità
mo ascolto domenicale. Prima di dare la notizia sui rimborsi ai pensionati il premier svela un sentimento di rabbia provato nei camerini mentre aspettava il suo turno, nel blocco della trasmissione dedicato ai vitalizi, «mi veniva voglia di dare un cazzotto su tavolo a vedere quello che con un giorno di lavoro prende 2700 euro». E di fronte al quesito, «cosa odiano in lei?» tutti i suoi detrattori, Renzi mostra nonchalance, «ho un sacco di limiti, se parlano male di me fanno bene. Ma quello che ero rimarrò». E di notizia ne consegna un'altra, «da domani ci sarà un nuovo amministratore delegato dell'Anas, entro il 2015 tutti i cantieri aperti avranno un'accelerazione definitiva. E al massimo il prossimo anno l'autostrada SalernoReggio Calabria sarà conclusa». Ma dopo i crolli che ci sono stati, andranno messi più fondi «per controllare i viadotti».
Scuola e sei politico Il premier si mostra conciliante sul tema caldo della scuola, ammette «errori comunicazione» e tende la mano, «mentre sulla legge elettorale ho fatto una forzatura con la fiducia, sulla scuola sto dicendo: aiutatemi a capire dove sto sbagliando». Ma bacchetta pure i professori: «una parte soffre per la meritocrazia, ma la maggior parte è pronta a un sistema di valutazione. DevoDò capire che anche per loro è finita la stagione del sei politico». Il segnale forte è sul nodo del potere dei presidi, «discutiamone, sul potere di valutare i professori forse i critici hanno ragione e abbiamo cambiato. Ma anche i professori devono capire che non si può minacciare il blocco degli scrutini, non si può giocare sulla pelle dei ragazzi. Chi vuole parlare troverà comunque un'interlocutore attento». Ultima staffilata a chi boicotta gli Invalsi: «Non dà un buon esempio di educazione civica, se ci sono test da fare si fanno e gli scrutini pure». [CAR. BER.]
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervistato ieri all'Arena da Giletti
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LA STAMPA Data 18-05-2015 Pagina 5 Foglio 1 /2
"Scuola, la legge può cambiare Siamo pronti ad ampliare
il ruolo del collegio docenti" TI sottosegretario Faraone: "Discutiamo, l'importante è che si voti"
Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione, nei prossimi giomi incontrerà i sindacati. Ci saranno ulteriori modifiche alla riforma della scuola?
«Il provvedimento sarà chiuso davvero solo il giorno del voto finale in Senato o alla Camera, se ci sarà un secondo passaggio. Fino ad allora il ddl è aperto e modificabile. A patto di mantenere intatto l'impianto generale e sapendo che riteniamo inaccettabile il blocco degli scrutini che danneggia gli student~ i genitori, gli italiani».
Siete pronti a discutere con gli esclusi dalle assunzioni?
«Abbiamo previsto 100mila assunzioni quest'anno e altre 60 mila per concorso il prossimo anno. Vorrei ricordare che non c'è un altro settore della pa in cui si assumono 160mila persone in due anni, ma anche che non c'è da parte nostra la volontà di andare avanti come un caterpillar. Discutiamo, l'importante è che questo non blocchi il provvedimento e che, terminata la discussione, si voti».
I sUpèrpoteri dei presidi: siete disposti a altre modifiche per ridurre al minimo il rischio di abusi?
«Stiamo parlando di presidi
che già lavorano nelle scuole. Chi pensa alla nascita improvvisa di presidi in grado di commettere chissà quali nefandezze o non li conosce, oppure li denigra. Noi, invece, abbiamo molta fiducia in loro e ne abbiamo anche nei precari che lavorano nella scuola perché saranno loro i 100mila che verranno assunti e all'interno dei quali i presidi chiameranno i docenti per le loro scuole. In ogni caso alcune modifiche sono già state recepite come il piano dell'offerta formativa che sarà elaborato dal collegio dei docenti e non più dal preside e approvato dal consiglio di istituto. Questo vuoI dire che è il consiglio di istituto, decidendo se puntare sull'insegnamento dell'inglese o di un'altra materia, a limitare le possibilità di scegliere i professori. Se poi si vuole un ulteriore rafforzamento del collegio dei docenti, ragioniamoci».
Un altro punto molto contestato è il fatto che i presidi valuteranno gli insegnanti sulla base dei giudizi formulati da un comitato composto anche da genitori e studenti.
«Il comitato sarà formato da una maggioranza di professori, un rappresentante degli studenti ed uno dei genitori. Avrà
il compito di stabilire i criteri generali per la valutazione dei professori. Nessun genitore o studente verrà chiamato a valutare i professori con nome e cognome».
A chi spetta invece la valutazione vera e propria?
«Al preside. Ma non dimentichiamo che i presidi saranno a loro volta valutati e che un dirigente bravo è quello che coinvolge tutta la comunità nelle sue scelte».
Gli albi: i professori hanno paura di essere costretti a lavorare a molti chilometri da casa. Cosa risponde?
«E' un pericolo che non esiste. Tra le modifiche introdotte c'è anche il fatto che gli albi sono basati su reti di scuole e comunque prevedono sposta-
menti molto limitati». Ai professori che non hanno un rinnovo di contratto da sette anni chiedete di rimanere a scuola per 50 ore ,'anno di formazione extrascolastica e non retribuita.
«La formazione è materia di legge delega, in Senato la discussione sarà aperta e comunque è materia dell'autonomia delle scuole. Comunque siamo consapevoli che i professori italiani sono i meno pagati d'Europa, ma noi abbiamo messo dei soldi nelle loro tasche: 500 euro l'anno della card e 500 milioni per il merito. E abbiamo investito 3 miliardi nella scuola e altri 4 nell'edilizia. È diverso dalla Gelmini che aveva tagliato 8 miliardi».
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Data 18-05-2015
LA STAMPA Pagina 5 Foglio 2/2
Non sarà il preside da solo, ma tutto il consiglio di istituto a decidere se puntare sull'inglese o su un'altra materia
_ Il disegno di legge sulla scuola riprende oggi il suo cammino alla Camera, dove la scorsa settimana ha ricevuto il via libera sui primi articoli. Il voto finale al documento dovrebbe arrivare entro la giornata di mercoledì
_ ~iter legislativo prevede, come per tutte le leggi, l'approvazione anche da parte del Senato: in caso di modifiche, il testo dovrà tornare alla Camera per un secondo voto
Abbia mo investito nella scuola 3 miliardi ~ altri 4 per l'edilizia E diverso dalla Gelmini che aveva tagliato otto miliardi
Il rischio per i professori di venir trasferiti in una scuola lontana da casa non esiste Davide Faraone Sottosegretario all'Istruzione
Davide Faraone,
sottosegretario all'Istruzione,
tornerà nei prossimo giorni a
incontrare i sindacati che
protestano contro la riforma
del governo
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LA STAMPA Data 17 -05-2015 Pagina 7 Foglio 1
"Formare i dirigenti e controllarli" Convitto, ricetta di lll1 successo
Lo storico rettore del liceo romano: "TI preside è forte se decide con gli altri" un vantaggio rispetto ai colleghi delle altre scuole pubbliche, quello di poter gestire risorse proprie che provengono
on chiamatelo preside dalla retta che pagano i genisceriffo, per carità. tori. E questo ha aiutato il mio Anche se Emilio Fato- progetto». Non sono stati po
vic per chilo conosce, per i ge- chi i contrasti del rettore con nitori che hanno scelto il Con- il corpo docente, soprattutto vitto nazionale Vittorio Ema- all'inizio quando l'impatto m~ele II di Rom~ rer i loro fi- con questo signore dalla parlaglI, questa defimZl?ne ca~za a ta e dai modi veloci, classe 1948, pennel~o. O quasI., Il tItolo profugo istriano cresciuto al esatto e rettore. Lo e ~tato. fi~ convitto di Cividale del Friuli, no all'anno scorso. SeI anm dI ha messo subito in chiaro le sue dirigenza in cui ha portato la intenzioni: rivoluzionare la scuola da 800 alunni a duemi- scuola. Parlava di mission e vila con una lunga lista di attesa sion di internazionalizzazione per chi vuole entrare. 120? e di ~erito, di competenze e di posti doman~e pelr ~OfiO Pl~~~I. competitività. Tra gli alunm mo tI « ~~ 1 I» Aveva in testa l'idea di un lisoprattutto della polItIca a ceo scientifico «cinese» e ai iniz~are da quelli de~ ministro professori che non volevano sadell Interno ~.gelIno Alfa- perne Fatovic ricordava che no. «Sono un dmgente con le era nella loro possibilità chieidee chiare, ho sempre avuto
dere il trasferimento. «Chi non
si sente di lavorare in un progetto deve cambiare scuola», sottolinea. Ha deciso che ci dovevano essere dei test di ingresso per valutare le competenze degli alunni e nonostante le proteste di molti genitori li ha introdotti. Per non parlare
della divisa scolastica con lo stemma del Convitto che Fatovic ha fortemente voluto «come segno di distinzione e di eguaglianza» per cui c'è stata addirittura una interrogazione parlamentare.
Ma il rettore non ama proprio il termine «sceriffo». «Sono uno che decide certo, ma sempre dopo avere convinto gli organi collegiali. La scuola non è il far west ma un luogo educativo complesso. Il problema per un preside non è poter assumere o licenziare un professore. Perché tanto
un professore che non ha voglia di lavorare quando si trova a dover rispondere a un dirigente capace stia certa che chiede il trasferimento». «L'importante, spiega Fatovic, è formare dirigenti competenti e mettere in atto una rete di controlli efficaci su presidi e insegnanti. La formazione deve essere continua partendo dal fatto che la scuola è nella sua essenza merito e verifica». Fatovic fa notare che il numero delle iscrizioni ad una scuola è già un parametro per valutare preside e insegnanti.
«La mia ricetta per una buona scuola? Facile. Dignità dei luoghi. Dignità della professione di educatore. Verifica del lavoro svolto. E coniugare le domande del sociale con i percorsi di eccellenza. Perchè punto di arrivo dei ragazzi non sarà lo stesso, ma lo deve essere quello di partenza».
Gi~ Il Convitto
Nazionale di Roma èuna
scuola pubblica,
ma ha uno Statuto che le concede una larga
autonomia
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LA STAMPA I
Data
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17-05-2015 8 1 /2
Renzi rassicura i professori e scende in campo per il voto Dialogo su Twitter con i docenti, aperture su alcuni cambiamenti Rush fmale in prima persona nelle I-legioni per risollevare i consensi
CARLO BERTINI ROMA
Affrontare una tornata elettorale con oltre venti milioni di italiani e due spine nel fianco come scuola e pensioni non è impresa facile, Matteo Renzi lo sa e per questo sta provando a sminare il terreno dalle tensioni più acute. Le prossime due settimane saranno campali, sia sul fronte parlamentare che nelle piazze più spinose, Liguria e Campania, dove si giocherà la campagna elettorale. Una campagna in cui il premier metterà la faccia, spendendosi se possibile in tutte le regioni per provare a risollevare da solo i consensi messi a dura prova proprio nel tradizionale bacino elettorale della sinistra, quello di insegnanti e pensionati. Ma se in Campania dovrebbe andare in veste più istituzionale per un'iniziativa come quella annullata ieri a Napoli per il lutto cittadino, l'inaugurazione della metro, in Liguria scenderà in
I tweet del . premler
Sto leggendo le risposte dei prof Faremo tesoro di suggerimenti e critiche: la scuola è lA sfida per riportare l'Italia a fare ... l'Italia
campo con tutto il suo peso di leader Pd, con un comizio di chiusura alla vigilia del voto proprio nella piazza di Genova. Il premier è preoccupato per la Campania, non solo per la vicenda delle liste impresentabili collegate a De Luca che lo ha fatto irritare non poco, ma anche perché è una delle regioni che sforna il maggior numero di insegnanti italiani. La sua discesa in campo in Liguria, Marche e nelle altre regioni dimostra la volontà di affrontare di petto la sfida per poter intestarsela al meglio in caso di una vittoria conquistata tutta in salita. E se al Nord colpirà più Salvini, al Sud «sfotterà Berlusconi», prevedono i suoi. Facendo notare che la vittoria in Campania avrebbe un alto valore simbolico anche perché è l'ultima ridotta di Berlusconi nel paese.
La doppia strategia Anche ieri dunque Renzi è rimasto concentrato sui dossier pensioni e scuola: sul primo il
@CiaschiniEnrico ascoltare significa ascoltarel non assecondare per forza. Non è che o facciamo quello che dice lei o non siamo democratici
Consiglio dei ministri deciderà domani come procedere con i rimborsi; sulla scuola il premier usa il doppio binario, co-
municativo e parlamentare, per far capire di esser pronto a concedere modifiche pur senza stravolgere il suo impianto di riforma. Il primo passo, che segnala il tentativo di raffreddare gli animi della classe docente, è stato aprire un canale di dialogo diretto via twitter. Accettando un confronto anche aspro in un «tweetstorm» dopo essersi fatto stampar.e centinaia di mail dei professori, il premier di fatto scavalca i sindacati e si pone come interlocutore senza filtri di mezzo. «Sto leggendo le risposte dei prof. Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è "La" sfida per riportare l'Italia a fare ... l'Italia». A un follower che lo invita a «ripassare il concetto di democrazia perché parlate tanto e non ascoltate nulla», risponde che «ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non
è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici...». E quando qualcuno gli ribatte polemico se lui si preoccupa dei professori o del voto, replica che «le elezioni politiche saranno nel 2018. Quelle europee nel 2019. La scuola c'è sempre».
AI Senato si tratterà Ma che vi sia una volontà di cercare un'intesa è evidente dalla modifica del calendario: domani alla Camera le votazioni ripartiranno proprio dal nodo dei poteri dei presidi, mercoledì ci sarà il voto finale e le modifiche su questo o su altri punti sono però rinviate al Senato. Dove il timing è stato volutamente allentato: la prossima settimana a Palazzo Madama «ricominceranno daccapo le audizioni, si entrerà nel merito e sarà in quella sede che si procederà con le modifiche», anticipa il sottosegretario alla Scuola Davide Faraone, renziano doc. «Si lavora a delle ipotesi per trovare soluzioni e nel dialogo con i sindacati si vedrà chi vuole migliorare il testo e chi no».
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
LA STAMPA Data 16-05-2015 Pagina 2 Foglio 1
"Era ora: dal preside notaio passeremo a quello che decide"
TI presidente dei dirigenti: nessuno scerifIo, saremo sorvegliati
FLAVIA AMABILE ROMA
ari o Rusconi, vicepresidente dell'Associazione Nazionale
Presidi, l'Aula della Camera ha approvato l'articolo 2, quello che secondo i contrari alla riforma introduce i presidi-sceriffo. Che cosa cambia davvero? <Nuol dire che dai presidi-notai finalmente si passa ad una fase nuova, la dei presidi che decidonO».
E' questo il problema secondo chi ha manifestato in piazza: ddl dà ai presidi potere assoluto di decidere.
«Il ddl prevede proprio l'oppo·· sto: perché il preside possa lavorare deve essere dreolldatn da persone che diano il loro
Soddisfatto Il presidente dell' associazione nazionale presidi Mario Rusconi
contributo. E sa l'i'! valutato da un comitato che dare un giudizio sul suo operato. Se il giudizio sarà negativo il preside avrà un cartellino giallo. Se poi ancora i risultati non sa-
ranno positivi ci sarà il eartellino rosso e si dirù al preside di earnbiare mestiere, eome è sto che sia. Non è peW:""-)1,,,
una comunitù ehe costa tantis·· simo e che è più numerosa dell'e8ercito non sia in grado di raggiungere i propri obiettivi».
I controlli in Italia spesso sono solo teorici e il numero ispettori del Miur è ridicolo rispetto a quello dei presidi da controllare. Con il ddl aumenta invece effettivamente la possibi-
lità di abusi soprattutto in tema di assunzioni che potranno av-venire diretta.
«Quella sta per essere ap-provata è una legge delega che avrà bisogno di decreti attuativi per essere operativa. Sarà lì
che verranno specificati i cri te-
Libertà di assumere non significa fare favori: basta con
l'i chiari e gli obiettivi che i presidi dovranno seguire nelle scelte. I dirigenti non potranno chiamare un professore con competenze umanistiche ad insegnare informatica. E, comunque, non è possibile vivere in una cultura permanente del sospetto. E' un sentimento connaturato in una nazione in cui la corruzione è diffusa ma è anche vero che ehi sbaglia, chi usa clientelismi sarà mandato via e che intorno al preside esis! ono
con poteri di dei do-
E' anche vero che i maggiori poteri saranno accompagnano da più responsabilità: ce la faranno i presidi?
«1';;' fondamentale che i presidi
abbiano intorno delle figure che possano lavorare con lui e dedicare ore e energie. E' questa la parte del ddl che a noi presidi piace di meno. Nella spending
la cultura del sospetto
Perfare il nostro lavoro servirà un team: non saremo soli al comando
review sono stati aboliti i distacchi per i vice presidi che invece avevano un ruolo prezioso all'interno delle scuole e si è ottenuto un risparmio davvero minimo. Ci saremmo aspettati qualcosa in questo senso nel ddl che invece non c'è».
Che cosa? «Un riconoscimento a favore di tutte le figure di sistema che lavorano nella scuola, mi riferisco ai professori che si occupano dei laboratori o delle biblioteche o degli stage. Senza di loro i presidi non possono elaborare un'offerta formativa valida. Per parlare dei nuovi poteri conferiti dal ddl: come si pensa che i presidi potranno esaminare tutti i curriculum dei professori da chiamare senza avere intorno un team di persone'? La realtà è che la nuova figura di preside è circondata da un managf~ment diffuso che però non a,;rù remunerazione né ore dedicate per queste mansioni. Se sarà cosÌ questa nuova figura rimarrà teorica perché nessun preside potrà lavorare da solo».
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LA STAMPA Data 16-05-2015 Pagina 2 Foglio 1 /2
Scuola, alla Camera i primi sì Renzi: avanti anche sui premi Via ai nuovi poteri per il capo d'istituto. il premer: "Non ci sarà il blocco delle scuole, sono convinto che la maggioranza di genitori e insegnanti sia d'accordo con il governo"
AMEDEO LA MATTINA ROMA
scuola italiana. Vuole limitare al massimo il potere dei sindacati e il meccanismo delle assunzioni che prescinda da un modello di scuola diverso. È il
A quindici giorni dalle elezioni terreno dello scontro più duro: regi0l!ali, Ren~i ha m~lti front! il governo non intende stralciaapertI da gestIre. Il plU caldo e re dal disegno di legge le assunla scuola che scuote un mondo zioni e inserirle in un decreto tradizionalmente legato alla si- immediatamente esecutivo. «E' nistra e lo ste~so Pd. Il pr~mier impossibile fare prima le assune la sua I?~ggIo~~n~a pero van- zioni e poi vedere quale modello no avantI: In~attllerI all.a.CaI?e: di scuola vogliamo - dice Renzi ra ~on? statI approvatI. l prImI in una lunga intervista a Radio artIcolI .de~ ddl tra ~Ul. quell~ Anch'io-perchéquestotrasforc?e att~I?UlSCe ~~~gIOrI pote~I merebbe il provvedimento in al. pr~sIdI,. uno dI plU contes~atI. un grande ammortizzatore per RInVIate Invece alla prossIma i precari». settimana le norme che intro-ducono nella scuola le valuta- 160 mila assunzioni zioni e i premi agli insegnanti Questo è l'obiettivo del governo. che hanno scatenato la prote- 160 mila tra questo e il prossista dei sindacati. Ma per R~nz~ mo anno, mentre gli altri preca«non valutare e trattare tuttI glI ri entreranno solo per concorinsegnanti allo stesso modo è so. Ecco, per Renzi la strada è un errore. Gli s~ipendi no~ .si ormai tracciata. Lo scontro con toccano, ma se Cl sono soldI In il mondo della scuola non lo più devono andare a chi lo meri-ta. E per la per la prima volta ci sono più soldi per la scuola». Renzi vuole cancellare, insomma, quella che chiama la cultura del sei politico che non consente di rendere moderna la
preoccupa perché è convinto che una buona parte degli insegnanti e delle famiglie degli studenti sono dalla sua parte. CosÌ come gli sembra del tutto prematuro parlare di precettazio-
ni. «lo credo che la stragrande maggioranza degli insegnanti siano persone serie e perbene che non metterebbero a rischio i propri ragazzi e il lavoro svolto in un anno con il blocco degli scrutini».
I problemi creati da altri La Corte Costituzionale obbliga il governo a restituire la manca-
ta rivalutazione delle pensioni decisa dal governo Monti. Il teBoretto che il governo voleva utilizzare in altro modo è stato cosÌ bruciato. Ora Renzi dovrà decidere come fare, ma non sarà dato a tutti in maniera uguale. «Restituiremo una parte di questi soldi. Stiamo studiando come rispettare la sentenza e contemporaneamente l'esigenza di bilancio sapendo che questi soldi purtroppo non andranno ai pensionati che prendono 700 euro al mese».
La sinistra che aiuta il Cav Renzi sembra sempre più preoccupato dell'esito elettorale in Liguria. Nei giorni scorsi ha parlato di una «sinistra maso-
le misure _Ipresidi, dice la legge, saranno sorvegliati dal ministero: quelli che non centrano gli obiettivi riceveranno un primo «cartellino giallo». Se ne segue un secondo, (rosso) dovranno cambiare incarico
potranno assu-, mere gli inse
gnanti con la chiamata diretta. Bisogna aspettare i decreti attuativi della legge
sapere che scuola avremo
~a~provate
IIIIIIIIIIII È stato approvato l'articolo che istituisce la figura del preside manager, che avrà autonomia sulla scelta degli insegnanti da assumere all'internodelle scuole: forse la norma più osteggiata
IIIIIIIIIIII Nonèancora chiaro, invece, il meccanismoconcuii super-presidi
IIIIIIIIIIII Renzi insiste sul fatto che le assunzioni nella scuola seguiranno la legge: prima le nuove regole, dice, poi gli insegnanti. Non possiamo sceglierli senza
chista» che in quella Regione starebbe facendo la rianimazione cardiaca a Forza Italia, mettendo a rischio la vittoria della Paita. Accusa color che non rispettano le regole del Pd, che non accettano l'esito delle primarie, proprio come è accaduto in Liguria dove la minoranza si è staccata, candidando Pastorino. Eppure, spiega il premier, «sanno di non poter vincere, nemmeno con un terno al lotto. Preferiscono far vincere Berlusconi e il suo portavoce Toti piuttosto che sostenere Paita. Quando stai dentro una comunità, se perdi non scappi con il pallone ... »,
Mai indicato direttori Tg C'è anche la riforma della Rai sul tavolo del premier, ma non intende accelerare. Nessuna forzatura e voti di fiducia. «Se non ci sarà la riforma della governance, faremo le nomine in Rai con la legge Gasparri. Ma credo che ci sia ancora spazio per fare la riforma». Una cosa preme a Renzi sottolineare durante l'intervista a Radio Anch'io, quindi in casa Rai: «Non ho mai indicato i direttori di Tg».
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LA STAMPA Data 16-05-2015 Pagina 3 Foglio 1 /2
Minoranza Pd e sindacato in piazza Fronte del no verso la prova di forza
Opposizione interna verso l'astensione sul voto finale. E la egil l'il ancia sullo sciopero FRANCESCA SCHIANCHI ROMA
«Malpezzi a casa», urlano alla deputata del Pd appena arrivata in piazza, renziana che la riforma la sostiene. Poco più in là scuote la testa preoccupato Gianni Cuperlo tentando di rassicurare Stefania, Claudia, Giuliana, precarie di seconda fascia che raccontano che no, loro nelle lOOmila assunzioni previste dalla legge non ci saranno, con buona pace dei loro 11 anni di formazione: «Avete ragione, abbiamo depositato emendamenti per cercare di correggere il testo». Nel giorno in cui cominciano i voti sulla riforma, a piazza del Pantheon, all'assemblea pubblica e aperta ai parlamentari convocata dai sindacati per discuterne, a incontrare un drappello di manifestanti si presenta Sei, il M5S, pure Marco Panne Ila, ma anche parte del Pd. C'è una pausa di un'ora nei voti per consentire di partecipare: dalla maggioranza Pd, oltre
alla Malpezzi c'è anche Anna Cuperlo hanno presentato Ascani; e poi il fuoriuscito Ci- emendamenti per sopprimere vati e gran parte della mino- il meccanismo del 5 per mille, o ranza, Stefano Fassina sem- perlomeno rivederlo, perché pre più in sofferenza nel parti- così com'è congegnato rischia, to (<<la sinistra non si svende», spiegano, di favorire le scuole gli gridano, proprio mentre lui frequentate dai ricchi. Così codichiara che «se non ci sarà me non piace l'ipotesi di detrauna correzione radicale al ddl zioni fiscali anche per le paritascuola il mio percorso nel Pd rie superiori. E poi, tre, si chiesi interrompe»), l'ex segreta- de un ridimensionamento dei rio Epifani, Alfredo D'Attorre, poteri del preside: «In CommisAndrea Giorgis, Barbara Pol- sione sono stati tolti gli aspetti lastrini, i bersaniani Davide più estremi, ma gli resta il pote-Zoggia e Nico Stumpo. re di scegliere gli insegnanti,
Quel pezzo di Pd entrato in fi- con un margine di discrezionabrillazione sulla legge elettora- lità forte», bacchetta D'Attorre, le e che torna a preoccuparsi di che proprio per questo suo disquesto testo. E a promettere senso ieri non ha votato l'articobattaglia per tentare di vedere lo 2 della legge che fissa il prinapprovato qualcuno dei propri cipio del preside-manager. E emendamenti, su tre punti qua- ~he non esc1u~e, come Fassina, lificanti. Uno: un piano plurien- I~ voto contrarIo alla fine: «Dall~ naie di assunzione dei precari, rIsp~sta d~l ~o,:erno s~ gue~tI come ripete Fassina in una punti ~ruClall ~Ipendera Ii mIO piazza popolata di insegnanti atteggiamento m Aula». non stabilizzati. Due i finanzia- Una durezza che lo accomumenti: da Area Riformista di na a Fassina - e non a caso di Speranza (assente in piazza entrambi si dic~ nel partito che perché a Benevento per campa- P?tre~bero uscI~e dopo. le Regna elettorale) e Sinistradem di glOnall - ma che SI sfuma m altre
Piazza del Pantheon L'assemblea pubblica sul
ddl scuola, aperta ai parlamentari, convocata
dal sindacato. Sopra: Cuperlo in piazza
per mille L'opposizione
interna del Pd frena
anche sul meccanismo
delS per mille: finireb
be, dicono, per favorire le
scuole dei ricchi: avreb
bero più denaro
Fassina e Cuperlo
Di entrambi nel partito si dice che
potrebbero uscire dal Pd
dopo le Regionali. Fassi
na ieri ha detto che
«senza corre-zioni» sulla
scuola, il suo percorso
nelPd si conclude
aree della minoranza. In Area riformi sta spiegano che sì, quei punti non funzionano, ma, considerata anche la maggiore apertura di Renzi al confronto rispetto all'Italicum, il massimo di dissenso sul voto finale potrà essere l'astensione. Cuperlo si limita a rinviare la decisione a martedì: «Decideremo in base al testo che esce dall'Aula». Ieri si è arrivati a votare fino all'articolo 7, con pure una scivolata, il governo battuto su un emendamento - per «un errore materiale», s'affretta a dire il dem Rosato - senza conseguenze sostanziali sul testo. Ma i punti caldi, a cominciare dall'articolo che dettaglia i poteri dei presidi, arrivano lunedì. In contemporanea, i sindacati saranno in presidio a piazza Montecitorio. «Se il garante pensa di mettere in discussione il diritto allo sciopero sappia che la reazione sarà dura», avverte il segretario della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, «vogliamo poter scioperare anche nel periodo degli scrutini, nel rispetto di scuola, studenti e famiglie».
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Scuola, il governo stringe i tempi Scontro sul blocco degli scrutini ~ La maggioranza prova a chiudere alla Camera per mercoledì I Cobas danno battaglia. Renzi: un gioco sulla pelle dei ragazzi
Il CASO --------------
ROMA Il governo accelera sulla riforma della scuola e punta ad ottenere il primo via ibera della Camera mercoledì in aula. Le polemiche però non si fermano ed è sempre scontro sul blocco degli scrutini minacciato dai comitati di base, ai quali il garante degli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, anche la precettazione. Ieri è di nuovo intervenuto Matteo Renzi, che conferma la volontà di dialogare, ma nello stesso tempo avverte che esecutivo e maggioranza non hanno intenzione di fermarsi.
ORE DECISIVE Quella che inizia è dunque una settimana decisiva per il disegno diJJe,gg~ :'l.<I. 13Llona,.s~ola": pelii,Jl via libera da parte dell'aula il presidente del Consiglio dice però di n6flV'61ev mettere,la fiducia. L'investimento politico sulla scuò'f.t
per Renzi è altissimo e allora, a "Domenica In", ha ribadito le sue convinzioni: «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi - ha ricordato -chi boicotta i test Invalsi o chi blocca gli scrutini non fa «un bell'esempio di educazione civica».
In questa fase alla finestra rimangono i sindacati confederali che attendono l'approvazione del-
la riforma per fare valutazioni più approfondite. <<Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto blocco degli scrutini, offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l'attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile - fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima - concentrare attenzione e impegno».
«Ci sono ancora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative - spiega il segretario confederale della CgilGianna Fracassi - intanto verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante !'incontro con il governo a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all'ascolto manifestata a parole si rivelasse un'operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le conseguenze». Intanto, i sindacati diversi dai Cobas continueranno a protestare in tutta Italia, da oggi a mercoledì. L'INTERVENTO Nel suo intervento in televisione, Renzi ha ammesso che «sulla ri-
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Il PREMIER: È fiNn A l'ERAJJEl 6 POLITICO LA CGll: VEDREMO SE lE APERTURE fATTE DA PALAZZO CHIGI SONO REALI
forma della scuola ci sono stati errori di comunicazione per colpa mia», ma ha ribadito: «Mettiamo più soldi sulla scuola che in passato e apriamo alla meritocrazia. E' finito il tempo del 6 politico». Il premier ha poi confessato di essere stato rimproverato in casa, dopo il suo errore grammaticale nel video sulla Buona Scuola. «Sì, mia moglie con un sms immediato mi ha detto che su "umanista" ho sbagliato».
L'OPPOSIZIONE Alla reale disponibilità al cambiamento del Governo crede poco Forza Italia, che con Daniela Santanchè attacca Palazzo Chigi: «Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale» .
Il disegno di legge pomo della discordia torna comunque oggi all'esame dell'aula della Camera. I parlamentari hanno già dato il via libera agli articoli sull'autonomia scolastica, sul piano dell'offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull'alternanza scuola-lavoro, sull'insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull'innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi.
Massimiliano Coccia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Renzi: sulla scuola non mollo ~Il premier: ascoltare non è assecondare, discutiamo ma poi si decide. Nodo paritarie ~ I Cobas sfidano il garante: scrutini bloccati per due giorni. Ma i sindacati sono divisi
ROMA Sulla riforma della scuola il premier Matteo Renzi ribadisce che «ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza». E assicura che farà «tesoro di sugO" gerimenti e critiche». Ma i Cobas proclamano il blocco degli scrutini per due giorni. I sindacati sono divisi. Cgil, Cisl e Uil, infatti, prima di annunciare qualsiasi tipo di azione su questo fronte vogliono vedere quale sarà il testo della riforma a fine corsa. Il Garante sugli scioperi, intanto, ha fatto sapere che adotterà «il massimo rigore a tutela degli utenti».
Coccia, Conti e Menafra alle pago 2 e 3
Renzi ascolta ma tira dritto «Sulla riforma non mollo» ~ Dalla scuola alle pensioni, il premier ~ Dialogo aperto «per non fare dispetto non intende rinunciare al decisionismo a quanti fanno proposte in buona fede»
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Il RHROSCENA ROMA Niente pronostici e nessun paletto sotto il quale o sopra il quale si perde o si vince. Per Matteo Renzi «le elezioni regionali sono elezioni regionali». Punto. Il suo appuntamento con gli elettori non cambia e sta nell'agenda del 2018. Fino a quella data vuole andare avanti con il passo dei mesi trascorsi. Se da qualche giorno si dice disposto al dialogo sulla riforma della scuola, è «per non far dispetto a quanti in buona fede fanno proposte concrete» di modifica della riforma Giannini e ai tanti candidati presidenti e consiglieri regionali del Pd che tra due settimane si giocano la poltrona.
SUGGERIMENTI La faccia sulla campagna elettorale Renzi l'ha messa sin dal primo giorno e continuerà a farlo nelle ultime due settimane, ma è convinto
che non sarà nè la campagna elettorale nè il risultato a cambiare il percorso del governo. E se neppure una vittoria per sei a uno è in grado di far desistere la sinistra del Pd (si è visto anche dopo il 40% delle Europee), figuriamoci un'eventuale sconfitta. Ad adeguare il passo alle esigenze elettorali, Renzi
non ci sente. Ed è per questo che la riforma della scuola, partita a settembre, è arrivata nelle aule parlamentari a ridosso della consultazione elettorale. Un timing non cercato, ovviamente, ma neppure evitato. «Faremo tesoro di suggerimenti e critiche, ma ascoltare non è assecondare». Renzi tiene il punto. Lo stesso intorno al quale ha costruito il voto sulla legge elettorale o sulla responsabilità civile dei giudici o sul taglio delle retribuzioni dei dipendenti pubblici sopra i 240 mila euro. «Discutiamo ma poi si decide». Per Renzi si tratta di un «cambiamento epocale» per la pa-
ludosa politica italiqna da sempre in gattopardesca sin toni a con chi evoca "ben altro".
Al "decisionismo" non intende rinunciare che si tratti di riforma della scuola, della giustizia o della grana delle pensioni (che non intende adeguare in toto «perché non voglio levare altre speranze ai giovani»). Alla minoranza del suo partito, pronta a scendere in piazza e ad indire referendum, lascia la responsabilità di un'eventuale sconfitta in Liguria come in Veneto o in Campania. TAFAZZI A gufi e tafazzi vale per il premier la considerazione fatta ieri da due "non-renziani" come Emanuele Macaluso e Francesco Rutelli. «Se vedessi - sostiene l'ex senatore del Pci che di "ditta" se ne intende -che con il mio voto ci fosse il rischio di aiutare a fare prevalere il candidato della destra mi turerei il naso e voterei Pd». «Cercare di far vincere la destra - sostiene Macalu-
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so -pensando così di favorire in fu- gia, e parecchie idee, quale fosse guria -dove la sinistra del Pd evoca turo la sinistra più radicale, ricor- un nemico del popolo». Un rischio, il voto per Pastorino - sta gasando da antiche e recenti sconfitte del!' quello denunciato da Macaluso e l'ex premier al punto da impensieintera sinistra». Argomenti simili Rutelli, che in Liguria ha le fattez- rire illeghista Salvini terrorizzato usa Francesco Rutelli: «E' inconce- ze di Giovanni Ioti dietro il quale dall'idea di dover rientrare nell'orpibile una specie di linciaggio da si- si scorge il "Rieccolo" della secon- bita del Cavaliere. nistra verso una persona che sta da Repubblica: Silvio Berlusconi. Marco Conti mettendo un 'indispensabile ener- Lg prospettiva di una vittoria 'in Li- © RIPRODUZIONE RISERVATA
I motivi della protesta
Il posto di ruolo per i precari non c'è per tutti
Il ddl "Buona scuola" prevede un piano straordinario di assunzione di oltre 100mila insegnanti precari, iscritti alle Graduatorie ad esaurimento (Gae) o vincitori del concorso del 2012. Escluse invece altre categorie, come gli idonei dell'ultimo concorso, gli abilitati o abilitandi del Tfa e i Pas. Decisione che ha sollevato la protesta dei docenti precari e dei sindacati.
CAMPAGNA EUTIDRALE NE PER I RISUlTATI DEL VOTO REGIONALE
I prof contrari iii ai presidi con su perpoteri
Agli insegnanti non piace la concentrazione di poteri nelle mani dei dirigenti scolastici che scelgono i docenti e decidono sui loro stipendi. La scuola ha bisogno di collegialità e non di un uomo solo al-comando. No quindi, ai superpoteri e modelli di gestione autoritaria che «stravolgono i principi di un'autonomia fondata su pluralismo culturale e libertà di insegnamento».
Contratti fermi e gli stipendi restano bassi
Da sempre gli insegnanti italiani lamentano il basso livello delle loro retribuzioni. Come per gli altri dipendenti pubblici i contratti sono fermi da sette anni. La riforma non prevede un miglioramento del reddito per il personale docente, a parte l'introduzione della "carta del professore": una somma pari a cinquecento euro anni per acquisti culturali. Ma questo evidentemente non basta a fermare la protesta.
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;,;;;~bgf_.~1 Remi: sulla scuola non mollo ~llP,-,=~:L l", ",m ~=,:';L, d"~";a~o6:;rnX"/"'"~~,,",oo,,,'
Sull' edilizia scolastica cifre contestate
Il governo ha sbloccato 4 miliardi per l'edilizia scolastica ma per gli oppositori sono poche decine di milioni di euro che «serviranno a fare ben poco sulle strutture scolastiche». Cioè per la costruzione di nuovi istituti e la messa in sicurezza delle scuole esistenti. Soprattutto perché non è stata ultimata l'anagrafe delle edilizie scolastiche, cioè il censimento della situazione degli istituti in Italia.
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I I servizi essenziali ---
I Sono Quelli dei settori che garantiscono "il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati"
TUTELA DELLA VITA
SICUREZZA
IGIENE PUBBLICA
PROTEZIONE CIVILE
SMALTIMENTO RIFIUTI
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INFORMAZIONE RADIO-TV PUBBLICA
.............................................
Il diritto di sciopero è sottoposto a precise regole
L'autorità garante può richiedere alcuni limiti, fino alla precettazione
' .• eSàmiconé.l.tlSivi .. ~1·élçlid·lstruzj~n~ . : (tl!(;z3.medlt!\i maturltÌf, abllltqli6nrllrufesSiuiJali}'
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Un frame del video girato da Renzi per illustrare la riforma (foto ANSA)
Data 17 -05-2015 Pagina 3 Foglio 3/3
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Scuola, alla Camera primi sì alla riforma Renzi: niente decreti
• per assumere precarI ~Via libera dell'aula fino all'art.7 del ddl su potere dei presidi e curriculum dello studente. Prof in piazza, Fassina fischiato
Il. CASO ROMA Mentre il premier esclude decreti stralcio per l'assunzione dei 100 mila precari «<impossibile proprio perchè le immissioni in ruolo sono collegate al nuovo modello di scuola»), è iniziato il cammino di approvazione de "La buona scuola" da parte della Camera. Ieri in una seduta abbastanza concitata ha approvato i primi 7 articoli della riforma.
L'aula ha dato il via libera all'articolo 1 del testo (243 sì, 107 no e 1 astenuto) che determina l'autonomia degli istituti scolastici per quello che riguarda la gestione e i parametri del monte ore annuale delle materie, il potenziamento del tempo scuola e la programmazione flessibile dell'orario complessivo che consentirà alle scuole di essere aperte anche di pomeriggio. L'articolo 2 approvato con 251 sì e 83 no, consegna al preside la possibilità di un'efficace e strutturale gestione del personale scolastico, dei fondi dell'istituto e delle strumentazioni tecnologiche e materiali. Con 267 sì e 92 no, è poi stato validato dall'assemblea l'articolo 3,
che prevede l'attivazione, solo nel 2 o biennio e nell'ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado degli insegnamenti opzio-
nali che saranno a discrezione degli studenti, avvalendosi anche della quota di autonomia e gli spazi di flessibilità. L'Aula ha poi dato il suo piace t all'articolo 4 riguardante l'alternanza scuola-lavoro ed il quinto articolo inerente all'insegnamento negli istituti penitenziari.
SCIVOLONE DEL GOVERNO C'è da segnalare che il governo è stato battuto su un emendamento tecnico di merito della commissione bilancio. L'errore, dovuto per ammissione del vice presidente della Camera Roberto Giachetti che ha chiuso la votazione mentre il gruppo del Pd era in fase di orientamento del voto, non ha comunque influenzato il cammino della successive votazioni. Da registrare le perplessità espresse dalla Commissione Bilancio della Camera sulle coperture economiche della riforma, in particolar modo, quelle relative alle modifiche approvate in commissione Cultura. Tuttavia a tenere banco per tutta la giornata
tuttavia sono state le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha espresso soddisfazione per il ddl di riforma: «Sono molto contento della discussione sulla scuola perché dopo anni e anni di chiacchiere finalmente entriamo nel merito di
quella che è la principale sfida del Paese. Più parliamo con serenità e tranquillità nel merito della riforma, più abbiamo da guadagnare. Finalmente si mette al centro la scuola».
GLI INVESTIMENTI Il premier ha inoltre sottolineato che «dopo aver discusso si decide, altrimenti il Paese di blocca». Renzi ha inoltre rivendicato gli investimenti del suo governo: «Siamo il primo governo che mette più soldi sulla scuola. Centosessantamila assunzioni tra questo e il prossim,o anno è una cifra enorme. Per gli altri precari non ci può essere altra procedura che quella concorsuale. Prendo un impegno: si entrerà solo per concorso e non separo le assunzioni dalla riforma, perché per troppo tempo nella scuola si è assunto senza criteri strutturali». Mentre erano in corso le votazioni, a pochi passi dalla Camera in piazza del Pantheon, i sindacati confederali hanno dato vita ad una iniziativa di ascolto e confronto. Sono giunti fischi e contestazioni sia per le due deputate democratiche Simona Malpezzi e Anna Ascani che cercavano un dialogo in piazza e sia per l'esponente della minoranzadem Stefano Fassina.
Massimiliano Coccia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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, Principali novità i Nelddl"Buonascuola" I -- ----- - ------1 -,----' ----,---
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400 ore di stage negli istituti tecnici I o professionali. 200 facoltative
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\
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A enterà in base all'anzianità. I Dal2016 premi ai meritevoli
1:i,~:~~OF
Primaria: musica, educazione fisica e lingue. Medie: lingue, cittadinanza attiva e laboratori. Superiori: arte, diritto ed economia
PIANO STRAORDINARIO ASSUNZIONI
100 mila per il 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l'organico dell'autonomia (da GAE e vincitori concorso 2012)
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"I PARITARIE J 500 euro'per\aggiOlrnamen!o J professionale,attraverso!'Bcquisto le spese per l'iscrizione detraibili. i di libri, testi, strumenti digitali, ecc. I Possibilità di dare il5 per mille ~mazione in servizio ObbligatOria~_1 ad un preciso istitut~ __ _
Le DorIne approvate ieri
Autonomia ti Flessibilità su materie _li- dell' offerta e gestione formativa
L'articolo l prevede una rimoduLazione deL monte ore 'annuale delle materie, iL potenzia mento deL tempo scuoLa e La programmazione flessibiLe dell'orario compLessivo che consentirà anche L'apertura pomeridiana degli istituti. L'articolo 2 affida aL dirigente scoLastico «la garanzia di
. un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnoLogiche e materiali».
«IMPOSSIBILE STRALCIARE LA POSIZIONE DEI 100MILA IN ATTESA DI ENTRARE: LE IMMISSIONI IN RUOLO SONO COLLEGATE AL NUOVO MODELLO~,
Approvato con 297 sì contro 92 no anche L'articoLo 3, ovvero quello reLativo aL percorso formativo degli studenti. Arriva dunque il curricuLum dello studente: L'articoLo prevede infatti L'introduzione di insegnamenti opzionaLi nelle scuoLe superiori, che faranno media all'esame di Stato. E' iL cuore di quella che è stata definita La «flessibilità deLL'offerta formativa».
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~ DIRIGENTE a. SCOLASTICO
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Rotrà scegliere i docenti più adatti. Gli incarichi affidati saranno resi pubblici
SCUOLA PiÙ AUTONOMA
Più strumenti ai presidi per gestire le risorse
ORGANICO FUNZIONALE
Per evitare la formazione di classi pollaio
EDILIZIA SCOLASTICA
Bando per costruzione di scuole altamente innovative
Stanziati 90 milioni per il digitale
L'AuLa della Camera ha approvato con 239 sì, 55 no e 9 astenuti L'articoLo 7 del ddL scuoLa su "Innovazione digitaLe e didattica LaboratoriaLe". «Con L'ok aLL'articoLo 7 - commenta iL ministro Giannini, via twitterstanziati 90 milioni per il piano digitaLe e per i laboratori». L'articoLo 6 è stato invece accantonato perché manca iL parere della commissione BiLancio su un emendamento della commissione.
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La lettera al premier del coordinamento Tfa
Data 18-05-2015 Pagina 4 Foglio 1
Abilitati a insegnare ma senza speranza di assunzione. Chi pensa a noi?
N on siamo i giovani neolaureati che "possono aspettare": i partecipanti
al primo ciclo del TFA avevano un'età media di 38 anni nel 2013. Siamo docenti che hanno superato una durissima triplice prova selettiva: 10.500 vincitori su una platea di 115.000 aspiranti.
Non siamo rappresentati dai sindacati confederati che, ostili alla nostra abilitazione ottenuta per merito, hanno fatto ricorso contro il bonus attribuito al titolo selettivo TFA.
Siamo gli eredi diretti degli abilitati SSIS che verranno tutti immessi in ruolo nel piano d'assunzioni. Loro, come noi, hanno superato prove selettive.
La differenza? Alloro percorso avete ricono
sciuto, tempo indietro, valore concorsuale; al nostro no nonostante gli ingressi di entrambi siano contingentati e legati al fabbisogno regionale dei pensionamenti.
E lasciateci aggiungere che le sfumature di un bando, cui non è seguita laRiformadelReclutamento prevista in quel periodo,
Concorso
non può essere considerato spartiacque tra categorie di insegnati ugualmente selezionati sul fabbisogno.
La differenza sostanziale tra SSIS e TFA non è quindi di merito, bensì soltanto cronologica: Il 31 dicembre 2006 è stata scattata una foto delle Graduatorie Permanenti allora vigenti decidendo di renderleadEsaurimento, tranne poi riaprirle per l'ultimo ciclo SSIS.
Non per noi, però. Presidente, Le sembra lecito in
centrare la sua riforma solo su "una foto ", peraltro dagli angoli sfocati, scattata quasi dieci anni fa?
Quale idea di Merito è quella che esclude i docenti più selezionati e formati degli ultimi anni? Docenti selezionati e abbandonati nel limbo a causa di una
stratificazione normativa posteriore che ci ha solo penalizzati.
La politica dei passati governi ha mutato le iniziali aspettative deformando in itinere il nostro percorso: esclusi illegittimamentedal concors02012, con l'attuazione dei PercorsiAbilitanti Spe-
«Superata una selezione severa
Perché ci avete discriminato?»
ciali abbiamo visto vanificato il valore della nostra selezione legata ... eoraLei vuol proporci come unica via un altro concorso, come se tutto ciò che abbiamo dimostrato finora sia stato va-no.
Presidente Renzi, noi non siamo spaventati dal concorso ma amareggiati dal mancato riconoscimento del nostro percorso altamente selettivo e professionalizzante. Chiediamo, quindi, che nel piano straordinario di assunzioni si possa far spazio (per i posti liberi dopo le immissionidaGAE) anoidocentiabilitati TFA, selezionati su posti contingentati.
L'ex-ministro ono Gelmini, madrina del TFA, ha mostrato sensibilità e comprensione per il nostro caso e ha presentato emendamenti a nostro favore.
Adesso tocca a Lei dimostrare che il Suo governo crede davvero nel Merito e nei docenti Tfa che, seguendo le regole, lo hanno dimostrato.
Coordinamento Nazionale TFA
#AbilitatiTfa Prof.ri Cipriani, Prellino
Burrasca, Viti
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L'OPINIONE
Scuola, va ristabilita la dignità della docenza DI ORAZIO ABBAMONTE
che una cattedra universitaria he l'istruzione sia un tema conferiva a chi la raggiungesse. centrale nel nostro Paese,
. l l fi Insomma, il mondo dell 'istruzio-non ce lo dicono so o e or- . . h ( ... ne, se non di rzcc ezza \ ma nem-
ti tenszonz che zntorno ad essa SI meno di povertà), viveva molto vanno addensando e che Pl otre~- della considerazione che gene-bero portare anche al se vagglO . , bI 31 ralmente lo circondava e czo de-occo " segue a .
Scuola, va ristabilita la dignità della docenza degli scrutini. In realtà, esse vengono da lontano, molto da lontano e la resistenza contro la riforma, o semiriforma odierna non è solo il frutto, perché anche questo c'è, della frattura prodottasi tra il mondo sindacale e l'Esecutivo in carica; è anche, e soprattutto, l'esito della situazione determinatasi nel mondo scolastico per l'assenza d'ogni seria politica dell 'istruzione, voluta con pervicace determinazione per almeno un cinquantennio. Fino all'inizio degli anni sessanta, ascendere ad una cattedra di liceo significava aver dimostrato profonde competenze ed aver dato prova, nell 'ambito di difficili concorsi d'accesso, d'essere a livelli molto elevati di cultura. Questo procurava naturalmente una collocazione sociale eletta e di notevole considerazione. Anche i docenti dei gradi inferiori riscuotevano rispetto e rimanevano lungamente nel ricordo dei loro allievi come coloro che avevano contribuito in modo significativo alla loro educazione. Basterebbe ricordare le tante pagine - talora retoriche s~ ma comunque segno di effettivo sentire - che la letteratura ha riservato al maestro elementare ed al senso di dignità con il quale egli viveva la sua funzione, pur spesso in condizioni economiche di non esattamente agiate. Per non parlare poi del lustro
terminava un alto senso di responsabilità per la funzione docente. Tutta quest 'aura è andata perduta nel corso d'un cinquantennio, appunto. Un cinquantennio durante il quale quel criterio di qualificazione professionale e le conseguenti gerarchie che avevano costituito il tratto distintivo della funzione docente è stato progressivamente soppiantato dalla logica della sistemazione clientelare. L'accesso ai ruoli dell 'insegnamento scolastico ha sempre più perso il senso della selezione dei migliori, per sostituirlo con l'ingresso in interminate graduatorie, gestite dal mondo del sindacato e dall 'apparato ministeriale, per decenni stabilmente sottoposto al controllo della Democrazia Cristiana. E concorsi ed abilitazioni (queste ultime, altro assurdo pasticcio), quando anche si facevano - spesso a posti zero - si svolgevano nella totale dequalificazione, spesso all 'esito di corsi più o meno fantasma e comunque del tutto in idonei a stimolare le menti e rigorose selezioni. In realtà, l'insegnamento era rapidamente degradato da serio compito di formazione del cittadino responsabile e consapevole dei propri interessi e doveri, a mezzo per la raccolta del secondo stipendio per la famiglia piccolo e medio-borghese italiana. Il disastro che ciò ha provocato in termini di qualificazione sociale dei docenti e di formazione intellettuale dei discenti si è poi progressivamente trasferito ai piani
Data 18-05-2015 Pagina 1 Foglio 1
più alti e nello spazio d'un ventennio ha anche disastrato l'Università, delle cui condizioni preferisco non dire. Ora, non è difficile comprendere le ragioni dell 'ostilità ad una riforma che punta sul creare meccanismi sia pur blandi di qualificazione: perché s~ si ha proprio la sensazione che sia questa la vera ragione dell 'opposizione, quella più profonda non, invece, il fatto che queste valutazioni siano rimesse al dirigente scolastico: una scelta per vero tutt 'altro che felice, considerati i criteri di selezione che presiedono alla nomina di questi ultimi. Il problema è che una mentalità largamente formatasi ai principi dell 'indistinzione - siamo tutti eguali, non esiste il merito - non può che vedere come fumo agli occhi una qualsivoglia forma di graduazione delle qualità, che vedrebbe anche intaccare gli attuali assetti del potere scolastico. Ciò che altrove è ragione di stimolo al miglioramento, da noi provoca reazioni paralizzanti. Ma se non si troveranno modi per ristabilire la dignità della docenza - e, tra questi, il trattamento economico ne è certamente elemento determinante - è assai improbabile che questo paese possa davvero aver la sensazione di ripartire. Un 'impresa titanica, che però pur va avviata se non si vuoI perdere ogni speranza nel futuro. ORAZIO ABBAMONTE
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IL ,,"~MATTINO
legge
Per le valutazioni di fine anno possibili slittamenti di 5 giorni Nessun blocco degli scrutini, solo uno slittamento. Un allegato al contratto della scuola (attuazione legge 140/90-regolamentazione sciopero nei servizi pubblicO chiarisce cosa accade in caso di sciopero in concomitanza con gli scrutini. «Gli scioperi concomitanti con l'effettuazione degli scrutini finali non devono differirne la conclusione nei soli
casi in cui il compimento dell'attività valutativa sia propedeutico allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione», come gli esami di terza media o la maturità. Negli altri casi gli scioperi «non devono comportare un differimento delle operazioni di scrutinio superiore a 5 giorni rispetto alla scadenza programmata della conclusione».
Data 17 -05-2015 Pagina 7 Foglio 1
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laDiscussione
el corso di "Radio Anch'io" su Radiol Ra!, il presidente del Consiglio
Matteo Renzì ha affermato: «È da settembre che discutiamo della scuola, vogliamo rinviare ancora? A me sta a cuore il futuro dei miei figli. Comunque se non sbaglio il nostro è ancora un sistema bicamerale, quindi una discussione ha antora un senso". A proposito dell'assunzione dei precari, invece, Renzi ha detto: "160mila assunzioni In due anni sono una cifra enorme. lo prendo un impegno per il futuro, nella scuola si entrerà solo nel concorso".11 premiar, che si è dichiarato "contento della discussione sulla scuola perché dopo anni di chiacchiere si passa ai fatti", si è detto convinto che "l'Italia dei prossimi 20 anni vincerà o meno le sfide sulla base della qualità della nostra scuola". Renz; ha inoltre precisato che "più si discute della scuola e della riforma, meglio è. E' un fatto positivo che se ne parli. Meno male che se ne discute. Questo è il primo governo dopo decenni che mette più soldi per la scuola - ha aggiunto -. Ci sono più soldi ma non vogliamo darli non a tutti, ma il chi è stato più brallo", Comunque "se accettiamo l'idea di assumere, lo facciamo perchè abbiamo un modello di scuola diverso.
Non esiste che dal Odi prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perchè questo trasformerebbe il prowedimento in un grande ammortizzatore per i precari". Il tema del blocco degli scrutini e la relativa precettazione è prematuro. "la stragrande maggioranza degli insegnanti sono persone serie e per bene, che non metterebbe a rischio il lalIoro di un anno con il blocco degli scrutini. E' prematuro parlare di precettazione", ha chiosato Renzi.
Data 16-05-2015 Pagina 2 Foglio 1
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