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Comunione e liberazione

si associa a Bagnasco

e parla di “sgomento”

A nche “Tr a c c e ”, la rivista mensile diComunione e liberazione, interviene sullacrisi politica che il Paese sta vivendo e sulle

inchieste che coinvolgono il premier. Il periodico di Clcondivide “lo sgomento” espresso dal cardinale AngeloBagnasco: “è una parola vera. Basta guardarci, peraccorgersene. Sorprendere il primo effetto che ha su dinoi questa valanga di fango e di caos”. Uno sgomento

che viene prima “forse, addirittura della rabbia e dellapena per un Paese che avrebbe bisogno di tutt'altro e siritrova impantanato tra bungabunga ed annizero”.“Prima di tutto questo, o comunque dentro tuttoquesto – prosegue l’articolo – se siamo leali ilcontraccolpo ha davvero quel nome: sgomento.Ovvero, malessere. Disagio. Per un modo di trattarecose e persone triste di suo, e reso ancora più amaro

se accompagnato dall’illusione di potere tutto, anchesfuggire al tempo”. “Per la menzogna - si legge ancora -di chi si aspetta che ‘a cambiarci la vita’ sia qualchebusta piena di euro, intascati magari dando in cambio testessa o spingendo tua figlia a sgomitare per farlo. Eanche per come si usa di tutto ciò per attaccare unavversario che non si è riusciti a buttar giù a forza divoti ed elezioni”.

MINETTI VAGANTELa 25enne stretta in una morsa: rischia una pena

pesante, ma (ancora) non vuole tradire BerlusconiGianni Barbacettoe Antonella Mascali

L’ interrogatorio di Ni-cole Minetti, avvenu-to a sorpresa domeni-ca pomeriggio, ha un

piccolo giallo: è stato “s o-speso”, come sostiene il di-fensore Daria Pesce, o èconcluso, come ritiene laprocura di Milano? La con-sigliera regionale del Pdl è,secondo l'accusa, colei chegestiva e smistava le ragazzedei festini di Arcore, com-presa la minorenne Ruby.Per questo è indagata per fa-voreggiamento della prosti-tuzione (per la gestione del-le ragazze del bunga-bunga)e per concorso in prostitu-zione minorile (per averportato a Berlusconi ancheKarima El Mahroug, in arteRuby). È stata interrogatadai pm Ilda Boccassini e An-tonio Sangermano domeni-ca pomeriggio, in un palaz-zo di giustizia deserto, con igiornalisti depistati da unaconvocazione “c i ve t t a ” permartedì 1 febbraio.“Per noi l'interrogatorionon è ancora finito, perché

ieri è stato sospeso per imiei impegni”, afferma ilsuo legale, l'avvocato DariaPesce, la quale aggiungeche la sua assistita “vuoleancora farsi ascoltare” daimagistrati milanesi.

La difesa chiedeun altro interrogatorio

PER LA PROCURA, inve -ce, l'interrogatorio non soloè stato “e s a u s t i vo ”, ma è an-che considerato insoddisfa-cente. Minetti ha scelto di ri-spondere alle domande, dinon fare scena muta, comepure era suo diritto. Ma ad al-cune questioni ritenute cru-ciali dai pm ha opposto il si-lenzio, avvalendosi della fa-coltà di non rispondere. Il ri-sultato è, per la procura, uninterrogatorio considerato“ininf luente”. I magistrati re-stano disponibili ad ascoltaredi nuovo l'indagata solo “permotivi di fair play” e purchéciò avvenga “in tempi brevis-simi”. Ma ormai non si aspet-tano molto dalle ulteriori,eventuali dichiarazioni del-l'inda gata.

Nicole ha finora detto ai ma-gistrati che i suoi stretti rap-porti personali, anche eco-nomici, con Berlusconi sonospiegabili con la “re l a z i o n eaf fettiva” da lei intrattenutacon il presidente del Consi-glio. Questa spiegherebbeanche i regali ricevuti e i bo-nifici bancari arrivati sul suoconto. Sono diverse decinedi migliaia di euro versati di-rettamente da un conto diBerlusconi. Soldi che si ag-giungono al denaro ottenutodal ragionier Giuseppe Spi-nelli, il cassiere del premier,che secondo l'accusa serviva-no per pagare gli affitti e lebollette degli appartamentidi via Olgettina, a disposizio-ne delle ragazze dell'harem.La “relazione affettiva” sareb -be nata all'ospedale San Raf-faele, dove Minetti faceva l'i-gienista dentale e dove avreb-be incontrato Berlusconi, ri-coverato il 13 dicembre 2009dopo l'aggressione subita inpiazza del Duomo a Milanoda parte di Massimo Tarta-glia.Molte delle domande di Boc-cassini e Sangermano hannoriguardato l'ormai famosa

notte in questura tra il 27 e il28 maggio. Ruby vi arrivò do-po una denuncia per furto,ma fu rilasciata, in maniera ir-rituale, in seguito ad alcunetelefonate di Berlusconi, cheaveva sostenuto che la mino-renne fosse la “nipote di Mu-b a ra k ” e aveva chiesto ai fun-zionari di affidarla proprio aMinetti, consigliera regiona-le e “delegata della presiden-za del Consiglio”.

Ruby e le ragazzedi via Olgettina

ORA NICOLE spiega chequella notte si precipitò inquestura proprio in virtù diquel “rapporto affettivo” ch ela lega a Berlusconi, il quale leaveva chiesto d'intervenireper Ruby. In realtà, Minettinon ha mai avuto alcuna de-lega della presidenza delConsiglio dei ministri. Né delConsiglio regionale. Berlu-sconi, nel suo intervento te-lefonico al programma tv“L ' i n fe d e l e ”, aveva elogiatoMinetti, sostenendo che èmadrelingua inglese e che ri-ceve le delegazioni straniere

Giudizio immediato, la parola al gip di MilanoCONCUSSIONE E PROSTITUZIONE MINORILE: IN SETTIMANA TUTTE LE PROVE DAL GIUDICE CRISTINA DI CENSO

al Pirellone. La smentita arri-va ora dallo stesso Consiglioregionale della Lombardia:Minetti “non ha deleghe airapporti internazionali”, chel'ufficio di presidenza dell'as-semblea lombarda ha inveceassegnato a Carlo Spreafico.Così ha spiegato il presidentedel Consiglio lombardo, Da-vide Boni (Lega), risponden-do a un'interrogazione diChiara Cremonesi (Sel).Ora la strada per la sua difesaè stretta: da una parte Minettiha le contestazioni della pro-cura, che le fanno rischiareuna pena pesante; dall'altra lavolontà di non tradire la “re -lazione affettiva” con Silvio,anche dopo gli sfoghi violentirivelati dalle intercettazioniin cui definiva Berlusconi “unve c ch i o ” con “il culo flacci-do”.Le contestazioni dei pm sonodure: “Minetti Nicole, in con-corso con Emilio Fede e MoraDario, nonché in concorsocon ulteriori soggetti, ha con-tinuativamente svolto attivitàdi induzione e favoreggia-mento della prostituzione disoggetti maggiorenni e dellam i n o re ” Ruby, “individuan -

do, selezionando, accompa-gnando un rilevante numerodi giovani donne che si sonoprostituite con Silvio Berlu-sconi, presso le sue residen-ze, dietro pagamento di cor-rispettivo in denaro da partedi quest'ultimo, nonché ge-stendo e intermediando il si-stema di retribuzione dellesuddette ragazze a fronte del-l'attività di prostituziones vo l t a ”.La procura sostiene che sia

I l voto della Camera sull’autorizzazione a per-quisire l’ufficio del ragioniere di Silvio Ber-

lusconi, Giuseppe Spinelli, fissato per giovedì,non sposta di una virgola il lavoro della Procuradi Milano. Questa settimana i pm chiederannoal giudice per le indagini preliminari, CristinaDi Censo, il giudizio immediato per il presiden-te del Consiglio accusato di concussione e pro-

stituzione minorile.Concussione, per aver chiesto ai funzionaridella questura milanese di rilasciare Ruby (de-nunciata per furto) raccontando che era “nipo-te di Mubarak”. Prostituzione minorile perché -secondo l'accusa - avrebbe avuto rapporti di na-tura sessuale con la minorenne marocchina,presente alle feste di Arcore almeno da febbraioa maggio 2010, secondo i tabulati telefonici ve-rificati dalla procura. Lele Mora anticipa addi-rittura i tempi, dichiarando ai legali del premier,Niccolò Ghedini e Piero Longo, durante l'inter-rogatorio difensivo, di aver conosciuto la ragaz-za a una cena “del presidente Berlusconi nel2009, ma non ricordo il mese”.Sul tavolo del gip Di Censo arriverà un vo-luminoso incartamento che conterrà anche car-te non ancora scoperte dai pm. Tra i nuovi do-cumenti ci sono i risultati delle perquisizioni ne-gli appartamenti di via Olgettina, a Milano 2, do-ve abitavano le “papi-g irls” a spese del presiden-te-sultano. In queste tre settimane sono statiesaminati i computer e i telefoni cellulari, checontenevano anche foto ritenute “i n t e re s s a n -

ti”. Acquisita anche documentazione bancaria.Comunque le carte che già si conoscono (ol-tre 600 pagine) sono più che eloquenti. La pri-ma ondata di intercettazioni delle ragazze di Ar-core e altro materiale investigativo (le 389 pa-gine dell'invito a comparire per Silvio Berlusco-ni) è arrivata alla Camera il 14 gennaio, dopoche la difesa aveva bloccato la perquisizione ne-gli uffici di Spinelli perché “pertinenza della se-greteria politica” del premier. La seconda on-data (le 227 pagine dell’invito a comparire perNicole Minetti) è planata a Montecitorio la set-timana scorsa, quando i pm hanno ritenuto didover integrare con nuovi documenti la loro ri-chiesta di perquisizione. Nell’atto d’accusacontro Minetti ci sono intercettazioni ancorapiù esplicite delle serate bunga-bunga a villa SanMartino. Ne esce un quadro dei fatti che con-traddice radicalmente le versioni edulcorateche si leggono nei verbali delle indagini difen-sive o si ascoltano nei programmi di Bruno Ve-spa e Alfonso Signorini.Ruby in tv racconta di non aver mai fatto sessocon il Cavaliere. Ma al telefono, ignara di essere

intercettata, quasi si vanta: “Noemi è la pupilla, maio sono il suo culo”. E ancora: “Il mio caso è quello chespaventa tutti e sta superando il caso della D’Addario edella Letizia (Noemi, ndr). Io ho parlato con Silvio egli ho detto che ne voglio uscire con qualcosa: 5 mi-lioni”. In un'altra telefonata, confida a un amico:“Lui mi ha chiamato dicendomi: Ruby, ti do quanti soldivuoi, ti pago, ti metto tutto in oro, ma l’importante è chenascondi tutto. Non dire niente a nessuno”.Anche la testimone T.M. fa una descrizionedelle cene lontana anni luce da quella propinatada Berlusconi e da alcune delle frequentatrici diArcore: “Sembra di stare al Bagaglino ma è peggio.Un puttanaio. Con Berlusconi che toccava i culi alleragazze. Se quelle cose le fai in camera da letto, sonoaffari tuoi, ma così, davanti a tutti! Mi chiedo, il giornodopo, come faccia a lavorare”. Tutti questi elementidi prova dovranno essere valutati dal gip Di Cen-so, che deciderà se concedere il giudizio imme-diato. Dal momento in cui riceverà la richiestadella procura avrà cinque giorni di tempo. Il ter-mine però non perentorio, potrebbe anche im-piegare un paio di settimane.

(A. Masc. e G. Barb.)

Progetti immobiliaridi Barbara Faggioli

“Mi sonofatta mandarevia mailtuttii dettaglidi uno stabilea Milano

Le conclusionidegli investigatori

“Minetti, Fedee Mora hannocontinuamenteindotto e favoritola prostituzioneancheminorile

Gelosienella scuderia

“Nicole èarrabbiataperché Papiavrebbe regalatoa Raffaella Fico‘una casa da 1,2milioni’

Alla Minetti nonbasta lo stipendio

“Sonoin rossoperché hoprestato 35mila euro a miasorella perla casa

L’ORGIA DEL POTEREMartedì 1 febbraio 2011

di Luca Telese

S ilvio apre, chiude, lusinga,insulta, tratta, festeggia,gioisce e spera. Ma se si leg-ge solo la nota politica del-

le convulsa giornata del presi-dente del Consiglio, come sefosse un codice criptato (senzachiave), non si capisce nulla diquello che sta accadendo.

PER PROVARE a interpreta-re cosa sta accadendo bisognapartire dal fatto che i destini delgoverno, ancora una volta, sonoappesi a lei. Cioè alla ragazza cheha in mano il destino dell’inchie -sta di Milano, e che domani po-trebbe diventare indifferente-mente “la Buscetta dell’Olgetti -na” (trascinando nella polverequel che resta del mito berlusco-niano) o “la Greganti del Pdl” (r i-schiando fino a 12 anni di carce-re – in caso di condanna – pernegare ogni addebito, e per ac-collarsi sulla propria testa la con-tabilità complessa delle papi-gir-

ls).Quel che è certo è che la Minettiancora non ha scelto. E quel cheè ancora più sicuro è che il nododi Nicole e del suo rapporto conla politica è il tasto dolente. Ieri,un piccolo dettaglio di cronacadiventava una spia del malesseredella Lega. Infatti, rispondendoa un’interrogazione di ChiaraCremonesi (consigliera di Sini-stra e libertà), il presidente leghi-sta del Consiglio lombardo, Da-vide Boni rispondeva algido: “La

Minetti non ha deleghe ai rap-porti internazionali”. Di più:“L'Ufficio di presidenza dell’as -semblea lombarda ha invece as-segnato a Carlo Spreafico, ma laMinetti nell’ambito del suo ruo-lo, può incontrare e ricevererappresentanze istituzionali, tracui delegazioni di altri Paesi”. In-somma, un ennesimo modo incui il Carroccio (addirittura cor-reggendo il sacro spartito difen-sivo della telefonata di Berlusco-ni da Gad Lerner) minimizza il

ruolo della consigliera indagata.Un altro fotogramma: ieri, nellaconferenza stampa di RobertoFormigoni si alza un cronista diA n n o ze ro chiedendo un pareresulla consigliera comunale. For-migoni rispondeva indispettitocon un singolare invito: “Si lom-b a rd i z z i ! ” (sic!). “Qui ci sonodelle regole e cerchi di esserecortese e non aggressivo comevostro solito”. Ma il nervosismosi taglia a fette, quando si evocal’eroina delle feste arcoriane, sucui, a mezza bocca, anche i fe-delissimi del Cavaliere sparlano,ad esempio ricordando le cin-que operazioni plastiche a cui leisi sarebbe sottoposta, per anda-re incontro ai gusti del Cavalie-re .

ALTRO ELEMENTO impor -tante: mercoledì in commissio-ne inizia l’esame del testo sul fe-deralismo. E quel percorso di-venta per Umberto Bossi il pro-blema più delicato. Serve il con-senso del Pd per creare un per-corso agevolato. Oppure servela bocciatura del federalismo co-me casus belli per andare al voto.Quand’è che Umberto decideràquesta partita?Così, se segui le tortuose evolu-zioni della giornata politica, gliappelli al dialogo istituzionaledel premier che si aprono con ilsorriso e si chiudono con l’insul -to, se osservi i carotaggi del Pdlper capire le intenzioni di MarcoPannella (erano abortiti ai tempidella fiducia, ma oggi la tentazio-ne torna a manifestarsi in casa ra-dicale), i sogni di allargamento

della maggioranza, e la campa-gna acquisti sul gruppo dei “re -sponsa bili” (a cui potrebbe ag-giungersi clamorosamente LucaBarbareschi), bene, se guardi so-lo questo hai davanti agli occhiuna parte importante del qua-dro, ma non riesci a capire la fi-gura intera.E invece bisogna partire dal pri-mo dato di fatto. Silvio Berlusco-ni subito dopo l’esplosione delcaso Ruby invocava il lavacrodelle elezioni, l’ordalia che loaiutasse a cancellare i traditori. Eadesso invece è il principale ne-mico delle elezioni anticipate, eper contrastarle si ritrova strettoin una pericolosa tenaglia: quel-la che si sta stringendo tra Futuroe libertà e la Lega. Non ha dubbiItalo Bocchino, capogruppo deifiniani: “Dicevano che avevamopaura noi. Adesso invece sonoterrorizzati dall’idea che si possaandare davvero al voto”.

ANCHE PERCHÉ i sondaggiche arrivano a Palazzo Grazioli,forse, stanno ballando più diquanto non appaia consultandole rivelazioni ufficiali diffuse da-gli istituti. Spiega ancora Bocchi-no: “Ostentano sicurezza, ma ilcalo più grosso è quello registra-to dalla Ghisleri, ovvero dalla ri-cercatrice più vicina al pre-mier”. Un altro istituto, il Cfigroup di Alberto Stracuzzi, haaddirittura reso nota questa rile-vazione: Due settimane fa il 52%degli italiani dicevano che con-sideravano “necessar ie” le di-missioni del premier. Sabatoscorso, con lo stesso campione,la percentuale era salita al 60%.“Sono solo quelli che sono con-tro Berlusconi”, commentavaminimizzando il direttore de IlGiornale Alessandro Sallusti. Su-scitando un commento preoc-cupato di Alessandra Mussolini:“Ti prego no! Se fosse così sareb-be una tragedia”. Insomma, l’i-dea che il centrodestra sia mino-ranza e che gli effetti dell’inchie -sta stiano sgretolando l’imma gi-ne del premier prevale sulla sod-disfazione per i buoni effetti del-l’offensiva mediatica. Oggi, conil pretesto offerto da un verticeconvocato ufficialmente su giu-stizia e fisco, Berlusconi vedeAngelino Alfano (e un SandroBondi sempre più provato dalsuo calvario mediatico). Mentrel’interrogatorio di Nicole, il piùlungo dell’inchiesta è ancora uf-ficialmente aperto, anche quelladiventa una riunione di crisi.

“È sotto gli occhi di tutti ladebolezza morale del presidentedel Consiglio”. Lo dice monsignor

Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Tp),intervenuto ieri da Algeri a “24 Mattino” su Radio 24.“La debolezza delle diverse forme di governo -aggiunge - sta tutta nella approssimazione di coloroche governano le nazioni. Anche qui c'era parecchia

corruzione, anche in Tunisia c'era una debolezzadovuta al fatto che tutte le leve dell’ economia e delpotere erano nelle mani del presidente, della suafamiglia e della sua potentissima moglie. In Italia iproblemi sono di natura morale. Ma la radicecomune è la debolezza della personalità deigovernanti, la mancanza di limpidezza nella loro vitae nei loro affari”. “E questo - continua - ci riporta al

nodo che anche il cardinale Bagnasco ha messo inevidenza la scorsa settimana, e cioè la rilevanza degliaspetti della vita privata in chi ha dei ruoli pubblici,personaggi per i quali la vita privata non può essereconsiderata un accessorio o un elementoindipendente. Dalla moralità della vita ne nasce lamoralità del governo, dalla immoralità della vita nepuò discendere l’immoralità del governo”.

TRE GIORNI CHIAVE E Pd e terzo polo bocciano il Ciamano

Quell’asse tra Quirinale e Legadi Sara Nicoli

L o scontro minaccia il sistema. So-prattutto “la qualità” di questo

scontro. E quello che accadrà giovedìprossimo tra la Camera e il Senatodarà definitivamente a Giorgio Na-politano la risposta che cerca sullanecessità di alzare o meno i toni delsuo appello. Anche, si dice in ambitoparlamentare, con qualche iniziati-va davvero inconsueta, quanto riso-lutoria. Non sarà un atto solitario.Da settimane, il capo dello Stato haintrapreso una costante consulta-zione con le forze politiche (compre-so il Pdl, attraverso Letta e Alfano),con particolare attenzione alla Lega.Ieri, le parole di Roberto Maroni, cheha di fatto “licenziato” il Cavalieredalle colonne del “Corriere della Se-ra ”, legando all’esito del voto dellaBicameralina sul federalismo le sortidella legislatura e della maggioran-

za, hanno fatto emergere con chia-rezza quanto l’asse tra il Quirinale eil leader del Carroccio sia assai piùsolido di quello che anche i più at-tenti osservatori avevano immagi-nato. Berlusconi, insomma, è ormaiassediato e solo nel bunker di Palaz-zo Grazioli da dove dà segnali digrande attivismo di facciata. Ieri hamostrando i denti alle opposizioni(“irresponsabili e insolenti”) perchéhanno respinto in coro il suo “appelloalla responsabilità” (“tempo scadu-to” la porta in faccia del Pd, con Ber-sani che replica: “Per rivolgersi cre-dibilmente all'opposizione Berlusco-ni dovrebbe rivolgersi credibilmenteal Paese e alla Comunita' internazio-nale. Così non e'. Noi nel ruolo cheabbiamo siamo pronti a prenderci lenostre responsabilità, ma lui deve fa-re un passo indietro e togliere dal-l'imbarazzo se stesso e il Paese”).Ma il Cavaliere teme ormai il Colle

quanto Tremonti, candidato princi-pe del Quirinale a prendere il suo po-sto in un nuovo governo adatto achiudere la legislatura senza scosse.O, forse, anche dopo le nuove ele-zioni. L’odore delle urne anticipate(si parla del 21 maggio) comincerà adiffondersi chiaramente nei Palazzidella politica a partire, appunto, dagiovedì prossimo. Un singolare com-binato disposto di eventi rende de-licata questa data: la Bicameralina,si diceva, darà il verdetto finale suldecreto del federalismo comunale.In caso di parità, per regolamentodella Camera il parere risulterebbenon espresso e dunque il governo do-vrebbe dare il via libera, ma il Qui-rinale (ecco il primo passaggio) po-trebbe non controfirmarlo in virtùdella mancanza di chiarezza dellavolontà politica del Parlamento su unproblema così delicato. Subito dopo,alla Camera, si consumerà il voto sul

rinvio degli atti giudiziari sul “casoR u by ”al Tribunale dei ministri, comedeciso dalla Giunta per le autoriz-zazioni. E sempre in quelle ore, laProcura di Milano dovrebbe chiede-re il giudizio immediato per Berlu-sconi. Il risultato di questi tre eventi,compresa l’eventuale reazione delCavaliere alla nuova mossa di IldaBoccassini, daranno a Napolitano ilquadro completo. Se, infatti, pren-desse corpo il totale blocco del fun-zionamento delle istituzioni (e laquestione del voto del federalismo èquella che farà pendere in un senso oin un altro la bilancia) allora – si so-stiene in zona Quirinale – Napolita -no sarebbe pronto anche a farsi pro-motore del passaggio verso il voto: infondo, davanti al blocco del sistema,le urne potrebbero essere conside-rate il minor male, considerato chetutti –a quel punto – sarebbero d’ac -cordo. Tranne Berlusconi.

D iecimila euro. Questa la richiesta cheavrebbe avanzato Ruby ai conduttori

di “Un giorno da Pecora”, che l’avevano invitataper un’intervista. Nel corso della trasmissione,in onda dalle 13.45 su Radio Due, Claudio SabelliFioretti e Giorgio Lauro hanno raccontato diaver chiamato la giovane marocchina giovedìscorso, rivelando che la ragazza avrebbe snoc-ciolato una sorta di tariffario. “Ruby ci ha chie-sto 10 mila euro”, hanno raccontato i due con-duttori in diretta. “Per apparire nel programma

‘Kalispéra’, di Alfonso Signorini, ha ricevu-to 10 mila euro, stessa somma ottenuta daSkyTg24. Vanity Fair invece le ha dato 7 milaeur o”. I conduttori, chiarendo che “Un gior-no da pecora” non paga per le interviste,hanno quindi raccontato di aver stuzzicatola ragazza proponendole 5 mila euro. “Sa -pete cosa ci ha risposto? - hanno rivelato -Non se ne parla proprio”.

10 MILA A INTERVISTA

Un tariffarioda Rubacuori

I sondaggi inmano al premiersegnanoun calopericoloso e lamaggioranza sista sgretolando

PDL ALLA CONTAB. È SOLO

ORA TEME IL VOTOGIOVEDÌ LA GIUNTA DELLA CAMERA DECIDE

SUL CASO RUBY. E IL CARROCCIO GIÀ SI DEFILA

Monsignor Mogavero:

“Questo premier

è debole moralmente”

Al centro, il consigliere regionalelombardo, Nicole Minetti; in alto

a destra, il premier, SilvioBerlusconi; in basso a sinistra,

il pm di Milano, Ilda Boccassini

Minetti a gestire gli apparta-menti di via Olgettina, instretto rapporto con il ragio-nier Spinelli: “Alcune dellegiovani donne che partecipa-no ai suddetti eventi ricevo-no da Silvio Berlusconi la di-sponibilità gratuita di appar-tamenti ubicati in MilanoDue”. Rilevante “il ruolo svol-to da Spinelli Giuseppe, qua-le fiduciario di Silvio Berlu-sconi, in costante contattocon Minetti Nicole”.

L’ORGIA DEL POTERE

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LA NAZIONE PANORAMA POLITICO POLITICA VIBRANTI ACCUSE TRA GLI ESPONENTI LOCALI «MANCA IL CONFRONTO SUI TEMI CALDI» Scintille tra il Partito democratico e l’Italia dei valori PARTITO democratico e Italia dei Valori ai ferri corti. Stavolta ad accendere la scintilla che rischia di far esplodere il detonatore sono le affermazioni apparse su queste colonne domenica, con cui il segretario del Pd, Giusi Biolatto, bacchettava gli alleati dell’Idv, sostenendo fra l’altro che «per una buona politica del fare sia necessaria la collaborazione e l’impegno dei partiti di una coalizione e non l’incomprensibile attacco attraverso le testate giornalistiche» e contemporaneamente di «esigere serietà e coerenza rispetto a ciò che è stato sottoscritto a suo tempo». ALTRETTANTO decisa a questo punto la replica dell’Idv che sottolinea di non aver mai rivolto attacchi o denigrazioni al Pd, né di aver avanzato «pretese di rispetto e coerenza», limitandosi solo a sollevare problemi reali che investono la nostra comunità. «Affrontare i problemi del commercio massetano, convocando la conferenza allargata dei servizi, proporre di iniziare un percorso di avvicinamento dei comuni delle Colline Metallifere, per sostituire la Comunità Montana con un’unione vasta e funzionale dei comuni del Sel 18, parlare della necessità di rinnovare il programma elettorale, perché ormai non più adeguato alle necessità nuove che la crisi economica pone a tutti», a parere del circolo massetano dell’Idv non significa altro che fare proposte politiche realistiche e niente affatto strumentali. «Però anche questa volta — prosegue la nota dell’Idv — il Pd non sfugge alla regola e così ci siamo sentiti rispondere con sufficienza e con parole insolenti, senza mai entrare nel merito dei problemi sollevati dall’Idv, partito della coalizione di maggioranza. Risposte date solo per ‘far tacere’ chi disturba il manovratore». G.B.

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LA NAZIONE VIABILITÀ-TRASPORTI TIRRENICA RIUNIONE AFFOLLATISSIMA DELLA «COLLI E LAGUNA» ALLA PARRINA: RESOCONTO DI GRECO L’autostrada sull’Aurelia non piace a nessuno CENTINAIA di soci, per ribadire il «no» all’autostrada nella zona dei poggi. L’associazione Colli e Laguna si è riunita alla Parrina, per fare il punto della situazione, sia sullo stato dei progetti sia sul piano legale, affidato all’avvocato Michele Greco. Ad aprire i lavori il presidente Patrizia Perillo, che ha presentato un primo resoconto dell’attività dell’associazione. Proprio l’avvocato Michele Greco ha poi ripercorso il versante legale della questione, quello che ha indurito i rapporti con la Sat al punto che la società ha minacciato gli espropri dei terreni. Dopo il taglio ai costi di subentro da parte del Governo, e la conseguente necessità di ridimensionare la portata economica del progetto, la Sat aveva affidato ai tecnici di un’altra società privata, la Spea, il compito di eseguire i rilievi per completare il quadro conoscitivo necessario al nuovo progetto. Commettendo però degli errori formali, secondo Greco, ai quali l’associazione ha opposto il proprio rifiuto alla richiesta di accesso. Tanto che la Sat aveva paventato gli espropri per concludere i lavori. Ma adesso le cose cambiano, almeno sembra. Con le ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato della Sat, Ruggiero Borgia, la società sembra intenzionata a mollare anche l’ipotesi del passaggio nella zona dei poggi e sfruttare il tracciato dell’Aurelia anche su territorio orbetellano. Una soluzione che comunque non piace all’associazione, nonostante sposti l’asfalto verso la costa. Una soluzione mai digerita neppure dalla giunta di Orbetello. Proprio il centrodestra che governa il comune, nelle scorse settimane, aveva pubblicato sul sito www.oltreilpolo.it le proposte avanzate in passato dalla Sat, che riguardavano proprio la sovrapposizione dell’autostrada all’attuale statale. E l’assessore all’urbanistica, Rolando Di Vincenzo, sostenuto dal centrodestra come candidato sindaco alle prossime comunali, aveva messo in guardia da quello che ha sempre considerato il rischio peggiore: il passaggio sopra l’Aurelia. Quello che si delinea è quindi un braccio di ferro tra Comune e Sat, se questa ipotesi andrà avanti. La vicenda dell’autostrada rischia così di sovrapporsi alle scadenze elettorali che riguardano anche il Comune lagunare. All’iniziativa di ieri hanno partecipato Anna Maria Carbone (Idv), Sergio Bovicelli (Prc), Carlo Vaselli (Polis Duemila), e altri esponenti politici. Tra gli interventi anche quello dell’architetto Marcello Stoppa, che per conto dell’associazione aveva individuato alcune alternative interne al temuto tracciato dei poggi.

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IL TIRRENO

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