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PATRIZIA DI MASCIO
Rappresentazioni mediali della famiglia italiana:
analisi di alcuni spot televisivi
[Paper elaborato sulla base della mia tesi di laurea “La famiglia e i media” (Università degli Studi di Teramo – Corso di laurea in Scienze della Comunicazione), relatore: Prof. Angela Maria Zocchi – 5 luglio 2005]
1. Introduzione ...........................................................................2
2. La pubblicità come discorso sociale .........................................2 3. La famiglia negli spot televisivi ...............................................2 3.1 Metodologia ... ...................................................................2
3.2 Il settore merceologico dei prodotti reclamizzati ...............3
3.3 La morfologia del nucleo familiare .....................................3
3.3.1 Pubblicità e mutamento sociale....................................4
3.3.2 Composizione del nucleo familiare e presenza dei figli .....6
3.4 La famiglia: aspetti relazionali e organizzativi....................7
3.4.1 I ruoli familiari ..........................................................8
3.4.2 L’esperienza della maternità e della paternità...............10
3.4.3 E i nonni? ...............................................................11
4. Conclusioni............................................................................12
5. Appendice ............................................................................13
6. Riferimenti bibliografici .........................................................15
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1. Introduzione Quale immagine di famiglia è proposta e diffusa dalla pubblicità televisiva? Quali valori
vengono maggiormente esaltati? In questo paper si cercherà di rispondere a questi
interrogativi attraverso l’analisi di alcuni spot televisivi, considerando, nello stesso tempo, la
prospettiva della media education.
2. La pubblicità come discorso sociale
La scelta di considerare la pubblicità come oggetto d’indagine è stata dettata dalla
consapevolezza che essa, oltre ad essere un discorso apertamente persuasivo, è anche
un discorso sociale. In altri termini, la comunicazione pubblicitaria può essere intesa
come rappresentazione mediale di fenomeni sociali e, come tale, può essere usata come
un osservatorio utile per comprendere i processi culturali che si attivano nella nostra
società (Giaccardi 1996: 13-14). Di fatto, come afferma Berman, “la pubblicità fa molto
più che persuaderci a consumare beni e servizi: essa ci dice chi siamo” (Berman 1990:
11) e, nonostante i più critici continuino a vederla come un mero persuasore occulto1,
non si può certo negare che è una realtà che fa parte delle nostre esperienze comuni.
3. La famiglia negli spot televisivi 3.1 Metodologia
Negli ultimi decenni, la famiglia è stata interessata da profondi mutamenti strutturali e
relazionali (Donati, Scabini 1984; Donati, De Nicola 1989; Donati 2001). Ciò premesso,
l’obiettivo di questo paper è di verificare il grado di corrispondenza tra le rappresentazioni della
famiglia prodotte e diffuse dalla pubblicità televisiva e la situazione reale. L’analisi si basa
sull’esame di sedici spot televisivi che sono stati selezionati seguendo due criteri:
1 Un feroce attacco alle capacità persuasive e manipolative della pubblicità è, ad esempio, quello di Vance Packard (1969). In particolare, la pubblicità interverrebbe sull’inconscio degli individui appagando, almeno apparentemente, otto fondamentali bisogni: sicurezza emotiva; stima e considerazione; esigenze dell’ego; impulsi creativi; speculazioni sull’affetto; senso di potenza; legami familiari; bisogno di immortalità. Questi bisogni esprimono la debolezza dei consumatori, intorno alla quale si può sviluppare l’azione strategica dei messaggi audiovisivi e della pubblicità. Tale visione, però, prevede la presenza di un pubblico passivo ed omogeneo e sopravvaluta il potere dei media mentre, come hanno dimostrato numerosi studi, il pubblico è composto da soggetti eterogenei in grado di negoziare il senso dei messaggi che sono loro rivolti (per una rassegna sul tema si rinvia a Losito 2002). Pertanto, la pubblicità deve essere intesa non tanto come menzogna e neppure come rappresentazione fedele della realtà, ma come rappresentazione mediale di fenomeni sociali che può essere usata dai soggetti come risorsa per orientarsi nelle proprie interazioni quotidiane (Giaccardi 1996: 49-50).
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1. sono stati considerati solo gli spot trasmessi durante l’ora di pranzo e l’ora di cena in
quanto rappresentano due particolari momenti della giornata in cui, solitamente, si
guarda la televisione in compagnia dei propri familiari (Istat 2002: 12);
2. tra questi sono stati isolati quelli che hanno come protagonista la famiglia.
Si è proceduto, poi, all’elaborazione di una scheda d’analisi (Appendice - Tab. 1) in cui sono
state prese in esame le seguenti variabili :
a) il settore merceologico del prodotto reclamizzato;
b) il tipo di famiglia e la composizione del nucleo familiare rappresentato;
c) la presenza dei figli, indicandone il numero e in maniera approssimativa l’età (bambini,
adolescenti, adulti);
d) le azioni svolte dalla madre/moglie/fidanzata del padre;
e) le azioni svolte dal padre/marito/fidanzato della madre;
f) la presenza o meno di anziani;
g) le valutazioni circa l’esperienza della maternità/paternità.
3.2 Il settore merceologico dei prodotti reclamizzati
La famiglia è la protagonista di numerosi spot pubblicitari, soprattutto relativi ad alcune aree
merceologiche. L’immagine della famiglia, infatti, è utilizzata in particolar modo per
reclamizzare prodotti alimentari, seguono i medicinali da banco, gli elettrodomestici, i prodotti
per l’igiene della casa, per l’igiene personale ed infine le automobili (Appendice – Tab. 1).
3.3 La morfologia del nucleo familiare
Come si è accennato in precedenza, la composizione del nucleo familiare ha subito numerosi
cambiamenti: non solo il numero dei suoi componenti si è progressivamente ridotto, ma alla
tradizionale famiglia nucleare coniugale, si sono affiancate altre realtà, tanto che non si può
più parlare di famiglia, bensì di famiglie (Zanatta 1997: 9). Tale tendenza, peraltro, è
confermata da recenti indagini statistiche che hanno registrato un incremento delle famiglie
monogenitore, ricostituite ed allargate (Istat 1998: 29-30; 49-50). Le cause di tale fenomeno
sono molteplici; tra queste, l’introduzione del divorzio e la sua successiva diffusione hanno
avuto sicuramente un ruolo determinante2. Il che, però, non significa che la famiglia
tradizionale è scomparsa, ma semplicemente che ci sono delle trasformazioni sociali in atto che
non possono e non devono essere trascurate. In tal senso, anche la comunicazione
pubblicitaria ha dimostrato la volontà di dare visibilità alle famiglie che hanno una struttura
non convenzionale. Come si vedrà meglio tra breve, a fronte dei numerosi messaggi
2 Un classico sul tema del divorzio è Barbagli 1990.
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pubblicitari in cui si propone l’immagine della famiglia tradizionale, non mancano riferimenti, in
alcuni casi chiari ed espliciti, in altri più velati ed ambigui, anche ad altri tipi di famiglia.
3.3.1 Pubblicità e mutamento sociale
Nella maggior parte degli spot analizzati sono rappresentate delle famiglie nucleari e
l’anello nuziale, simbolo dell’unione coniugale socialmente accettata, è messo sempre
bene in evidenza. Tale scelta è abbastanza prevedibile se si considera che, trattandosi
di messaggi rivolti alla famiglia, si preferisce ottenere il massimo consenso da parte di
chi ascolta (Abruzzese 2002: 34).
Qui di seguito sono riportati alcuni esempi:
Fig. 1 - Ace Igiene casa. Fig. 2 - Piccolini Barilla. Fig. 3 - Candy Mix and Wash.
Tuttavia, agli spot che enfatizzano la famiglia coniugale tradizionale se ne affiancano alcuni che
tentano di rappresentare il mutamento sociale. In alcuni casi, i riferimenti sono estremamente
chiari. Ad esempio, nello spot dei Sughi pronti Knorr, sebbene l’ambientazione sia simile a
quella delle altre rèclame, come si vede nella figura 4, la frase pronunciata dal piccolo
protagonista: “Ma tu mi vuoi bene?...Anche se non sei il mio papà?” – rivela in modo netto che
quella che viene rappresentata, non è una famiglia tradizionale.
Fig. 4 - Sughi pronti Knorr.
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Allo stesso modo, nello spot delle Croccarelle Santa Lucia, la voce fuori campo informa lo
spettatore che la protagonista, una giovane donna già madre di un figlio, ha invitato a pranzo il
suo nuovo compagno, che la vuole sposare, e il rispettivo figlio, che la vuole conoscere (Fig.
5).
Fig. 5 - Croccarelle Santa Lucia, Galbani.
Anche in questa circostanza non c’è possibilità di errore, si fa chiaramente riferimento ad una
famiglia non convenzionale.
In altri casi, però, non ci sono indicazioni sufficienti per capire se ad essere rappresentata è
una famiglia tradizionale o meno. Ad esempio, nello spot della Volkswagen Touran, la
protagonista comunica al suo compagno di aspettare un bambino. Non è chiaro, però, se i due
giovani sono sposati: lo spettatore è libero di trarre da solo le proprie conclusioni e di decidere
se ad essere rappresentata è una famiglia tradizionale piuttosto che una famiglia di fatto
(Figure 6, 7).
Fig. 6 - Volkswagen Touran. Fig. 7 - Idem.
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3.3.2 Composizione del nucleo familiare e presenza dei figli
Una delle maggiori preoccupazioni della società contemporanea è sicuramente il calo
demografico. Il nostro Paese, in particolare, ha raggiunto un tasso di fecondità tra i più bassi al
mondo (Saraceno 1988: 154). In questo caso, la comunicazione pubblicitaria sembra riflettere
la situazione reale poiché, nella maggior parte degli spot analizzati, si registra la presenza di
uno o due figli per nucleo familiare (Figure 8, 9), anche se non mancano riferimenti a famiglie
più numerose come nel caso degli spot del Pane Bianco del Mulino Bianco e di Ace Igiene casa
(Figure 10, 11).
Fig. 8 – Momendol. Fig. 9 - Danette, Danone.
Fig. 10 - Ace Igiene casa. Fig. 11 - Pane bianco, Mulino Bianco.
Se da un lato, però, la famiglia italiana diventa sempre più “magra”, dall’altro essa è sempre
più lunga (Scabini 2001: 60-63). Nel corso degli ultimi anni, infatti, si è accentuata la tendenza
da parte dei figli adulti di prolungare la loro permanenza nella famiglia d’origine (Istat 1998:
70).
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Ciò nonostante, la comunicazione pubblicitaria continua a rappresentare nuclei famigliari in cui
i figli sono quasi sempre piccoli e solo in qualche caso adolescenti, come nello spot del
deodorante Infasil (Fig. 12).
Fig. 12 - Infasil deodorante.
3.4 La famiglia: aspetti relazionali ed organizzativi
La famiglia non è cambiata solo nella struttura. Ad esempio, la pressione verso nuove divisioni
dei ruoli, l’emancipazione femminile, la quasi totale scomparsa della coresidenza
intergenerazionale, hanno comportato una ridefinizione delle relazioni familiari.
Iniziando dalla divisione del lavoro in base al genere, è doveroso sottolineare che la
progressiva emancipazione della donna e il suo ingresso nel mondo del lavoro, hanno
profondamente modificato il rapporto tra i coniugi (Giddens: 1995: 201-205), per cui, oltre alla
“coppia tradizionale”, basata su una rigida divisione tra ruolo strumentale e ruolo espressivo,
inizia ad emergere un significativo numero di “coppie egualitarie”, caratterizzate da un modello
di responsabilità condivisa tra marito e moglie (Scabini 2001: 63).
Anche il rapporto genitori/figli è diventato più simmetrico e democratico, ciò nonostante si
delineano nuove difficoltà (Giddens 1999: 91-99). Ad esempio, in seguito all’aumento dei
divorzi e all’incremento delle famiglie ricostituite ed allargate, sono sorte nuove problematiche
legate alle difficoltà che i genitori non affidatari e i genitori acquisiti, incontrano nel relazionarsi
con i figli (Barbagli 1990: 171-178; Zanatta 1997: 85-92).
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3.4.1 I ruoli familiari
Nonostante la collaborazione tra i coniugi sia ormai un fenomeno socialmente diffuso, la
comunicazione pubblicitaria continua ad essere incentrata sulla rappresentazione del lavoro
che la donna svolge per la famiglia (Bertani, Mazzoleni 2003: 131-147) come, ad esempio, la
preparazione del pranzo, la pulizia della casa e la cura dei figli (Figure 13, 14, 15).
Fig. 13 - Croccarelle Santa Lucia. Fig. 14 - Ace Igiene casa. Fig. 15 - Merenda Neslé.
La cooperazione maschile nella gestione del mènage familiare è marginale se non addirittura
assente. Lo spot della lavatrice Candy Mix and Wash è uno dei pochi che propone un
ribaltamento radicale dei ruoli tradizionali, anche se, come si evince dalla breve sequenza
riportata qui di seguito, si ha l’impressione che si tratti dell’interpretazione di ciò che le donne
vorrebbero fare, piuttosto che di un avvenimento concretamente realizzabile (Figure 16, 17,
18, 19, 20, 21).
Fig. 16 – Candy Mix and Wash. Fig. 17 – Idem. Fig. 18 - Idem.
Fig. 19 – Idem. Fig. 20 – Idem. Fig. 21 – Idem.
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Lo spot di Philadelphia Kraft, invece, è più realistico: la preparazione della cena, a differenza
degli altri messaggi pubblicitari analizzati, è affidata al marito e non alla moglie (Fig. 22).
Infatti, l’immagine dell’uomo che cucina è ancora poco utilizzata dalla comunicazione
pubblicitaria e, nei casi in cui viene presentata, appare solitamente come un’attività ludica da
svolgere insieme ai figli e non come un gesto quotidiano da svolgere per i figli e per la famiglia
(Fig. 23).
Fig. 22 – Philadelphia, Kraft. Fig. 23 – Danette, Danone.
Di fatto, dall’analisi degli spot esaminati, emerge una figura maschile sostanzialmente estranea
a quelli che sono gli oneri familiari.
Per l’uomo, la casa continua ad essere un luogo in cui rilassarsi e riposarsi dopo lo svolgimento
dell’attività lavorativa e, sebbene non manchino i riferimenti alla famiglia a “doppia carriera” in
cui la cooperazione tra i coniugi dovrebbe essere maggiore, il carico del lavoro domestico
continua a gravare sulla moglie/madre. Ad esempio, in ben due spot che reclamizzano
medicinali, lo spot di Supradyn, un integratore di sali minerali, e di Momendol, un
antinfiammatorio, le protagoniste sono due madri lavoratrici affaticate dai numerosi impegni
familiari e lavorativi che rischiano di compromettere anche la loro salute fisica (Figure 24, 25,
26, 27).
Fig. 24 – Supradyn. Fig. 25 – Idem.
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Fig. 26 – Momendol. Fig. 27 – Idem.
3.4.2 L’esperienza della maternità e della paternità
Riguardo all’esperienza della maternità e della paternità, tutti gli spot analizzati ne forniscono
una visione positiva e desiderabile, anche se nella vita reale le difficoltà che caratterizzano
questo tipo di esperienza sono numerose. In proposito, lo spot del Videotelefono Telecom,
affronta un problema, verosimilmente comune a molte famiglie, lo stare lontani da casa e
quindi dai propri figli, per motivi di lavoro (Figure 28, 29, 30).
Fig. 28 – Telecom. Fig. 29 – Idem. Fig. 30 – Idem.
Riguardo al rapporto genitori e figli, si mette in risalto soprattutto la componente ludica,
trascurando i possibili conflitti generazionali che inevitabilmente si creano, soprattutto quando i
figli sono in età adolescenziale (Figure 31, 32, 33).
Fig. 31 – Croissanteria, Bauli. Fig. 32 – Momendol. Fig. 33 – Supradyn.
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Anche nei casi in cui la famiglia ha una struttura non convenzionale, il rapporto tra i genitori
acquisiti e i figli risulta essere disteso ed armonioso (Figure 34, 35).
Fig. 34 – Croccarelle Santa Lucia, Galbani. Fig. 35 – Sughi pronti, Knorr.
3.4.3 E i nonni?
Se in precedenza si è fatto riferimento al problema del calo demografico, non si può certo
trascurare il fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione (Ginsborg 1998: 135)
al quale se ne aggiunge un altro: il venir meno della coabitazione tra le generazioni. Di fatto,
negli spot presi in esame, non compaiono quasi mai persone anziane; solo nello spot di Ace
Igiene casa, si è registrata la presenza di una nonna (Fig. 36).
Fig. 36 – Ace Igiene casa.
Tuttavia, anche se la famiglia estesa è ormai una realtà marginale, non si può ignorare il ruolo
fondamentale svolto, ancora oggi, dai nonni in numerose famiglie. La loro collaborazione nella
vita domestica e nella cura dei nipoti diventa una fonte di aiuto preziosa soprattutto per le
giovani coppie e per le famiglie a doppia carriera. In proposito, alcuni studiosi hanno parlato di
“famiglia estesa modificata”, ossia, non più basata sulla coabitazione ma sullo scambio
frequente di beni e servizi (Scabini 2001: 61). In ultima analisi, però, la comunicazione
pubblicitaria non dà sufficiente valore all’importanza che gli anziani hanno all’interno della
famiglia e al fatto che si dovrebbe pensare ad essi come ad una “risorsa” (Zocchi Del Trecco
1993: 7-8).
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4. Conclusioni
In conclusione, a fronte dei numerosi cambiamenti che hanno interessato la famiglia nel corso
degli ultimi anni, la comunicazione pubblicitaria appare ancora legata all’immagine della
famiglia tradizionale. Nella maggior parte degli spot analizzati, la famiglia rappresentata è
soprattutto quella nucleare coniugale. Ciò nonostante, ci sono alcuni tentativi di riprodurre, o
meglio, di interpretare il mutamento sociale contribuendo, probabilmente, a renderlo più
accettabile. In particolare, gli spot dei Sughi pronti Knorr e delle Croccarelle Santa Lucia
Galbani, propongono un modello non convenzionale di famiglia. Certo è che non vi è piena
corrispondenza tra la realtà e le rappresentazioni della famiglia prodotte e diffuse dalla
pubblicità televisiva. In proposito, però, è opportuno ribadire che le esigenze commerciali
impongono di individuare quel minimo comun denominatore che consente di massimizzare il
consenso del pubblico (Alberoni 1964: 339).
In tal senso si potrebbe giustificare anche la scelta da parte della comunicazione pubblicitaria
di continuare ad affidare alla donna la gestione del mènage domestico, infatti, i riferimenti alla
collaborazione maschile nelle attività domestiche sono minimi oppure non verosimili, come nel
caso dello spot della lavatrice Candy Mix and Wash. Riguardo al rapporto tra genitori e figli, si
valorizza soprattutto la componente ludica, è assente qualsiasi riferimento ai possibili conflitti
generazionali che spesso caratterizzano tale relazione, del resto i figli sono quasi sempre
piccoli e quindi estranei a questo tipo di problematiche. Anche nei casi in cui la famiglia ha una
struttura non convenzionale, il rapporto tra genitori acquisiti e figli appare ricco di sentimenti
positivi. Infine, riguardo alla presenza degli anziani, l’importanza del ruolo svolto dai nonni è
pressoché ignorata.
La comunicazione pubblicitaria, quindi, se per alcuni aspetti presenta una scarsa aderenza alla
realtà, per altri cerca di rappresentare il cambiamento sociale. Del resto, la pubblicità “appare
come uno straordinario racconto che ha per tema le nostre stesse esperienze” (Casetti cit. in
Giaccardi 1996: 15).
Ciò premesso, nella prospettiva della media education, il linguaggio dei media, compreso
quello della pubblicità, potrebbe interagire con quello dell’insegnamento scolastico (Morcellini
2003: 161), stimolando la riflessione critica su espressioni concrete del mutamento socio-
culturale.
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5. Appendice
Tab. 1 – Spot sulla famiglia.
Spot Prodotto pubblicizzato
Tipo di famiglia rappresentata
Composizione del nucleo familiare
Presenza di figli, età e numero
Moglie/madre/fidanzata del padre: azioni rappresentate
Marito/padre/fidanzato della madre: azioni rappresentate
Presenza di
anziani
Esperienza della maternità/paternità (valutazioni)
Ace Ace Igiene Casa: prodotti per la pulizia e la disinfezione della casa
Nucleare
tradizionale
Madre Padre Figli
Sì, tre bambini, due maschi ed una femmina
Deve fare il bagnetto al figlio più piccolo perciò pulisce il bagno
Lava il cane nella vasca insieme ai figli più grandi
Si, la nonna
Positiva
Barilla
Piccolini Barilla: pasta
Nucleare
tradizionale
Madre Padre Figlia
Sì, una bambina
Porta la pasta in tavola
È seduto a tavola per pranzare
No
Positiva
Bauli Croissanteria Bauli: alimento per la colazione
Nucleare
tradizionale
4 nuclei familiari: a) moglie e marito; b) madre, Padre e figli; c) madre incinta e figlio; d) madre incinta e figlia
a) No; b) sì, due bambini, un maschio ed una femmina; c) sì, un bambino ed uno in arrivo; d) sì, una bambina ed uno in arrivo
a) È a letto; b) gioca con i figli sul letto; c) tiene in braccio il figlio; d) accompagna la figlia a scuola
a) Porta la colazione a letto alla moglie;
b) mentre si fa la barba gioca con il figlio
No
Positiva
Candy Lavatrice Mix and Wash: elettrodomestico
Nucleare
tradizionale
Moglie Marito
No
Rientra a casa
E’ a casa e si occupa del bucato
No
-
Danone Danette: alimento per dessert
Nucleare
tradizionale
Madre Padre Figli
Sì, due adolescenti, un maschio ed una femmina
Rientra a casa
Prepara un dessert con i figli
No
Positiva
Galbani
Croccarelle Santa Lucia: alimento, crocchette di formaggio
Non
convenzionale
Madre e figlio Fidanzato della madre e figlio
Sì, due adolescenti: uno della madre, un maschio; uno del fidanzato della madre, un maschio
Prepara il pranzo
Compra un mazzo di fiori e lo regala alla sua nuova compagna
No
Positiva
Infasil Infasil deodorante: prodotto per l’igiene personale
Nucleare tradizionale
Madre Padre Figli
Sì, due adolescenti, un maschio ed una femmina
Parla delle caratteristiche del deodorante con la figlia
Si occupa del trasloco
No
Positiva
Knorr
Sughi pronti: alimento, sugo precotto
Non convenzionale
Madre Figlio Fidanzato della madre
Sì, un bambino
Si siede a tavola per pranzare
Pranza e parla con il bambino
No
Positiva
Kraft Philadelphia: alimento, formaggio spalmabile
Nucleare
tradizionale
Madre Padre Figlio
Sì, un bambino
Mette il figlio a letto
Vuole preparare la cena per la moglie
No
Positiva ma anche
faticosa
Momendol
Momendol: medicinale specifico per il mal di schiena
Nucleare
tradizionale
Madre Padre Figlio
Sì, un bambino
Lavora, si occupa della casa, gioca con il figlio
Gioca con il figlio
No
Positiva
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Tab. 1 - Spot sulla famiglia – segue.
Legenda: (-) significa elemento assente oppure non deducibile dalla trama narrativa.
Spot
Prodotto pubblicizzato
Tipo di famiglia rappresentata
Composizione del nucleo familiare
Presenza di figli, età e numero
Moglie/madre/fidanzata del padre: azioni rappresentate
Marito/padre/fidanzato della madre: azioni rappresentate
Presenza di
anziani
Esperienza della maternità/paternità (valutazioni)
Mulino Bianco
Pane Bianco: alimento, pane sottovuoto
Nucleare
tradizionale
Madre Padre (nominato) Figli
Sì, tre bambini
Pranza a casa con i figli
Non viene rappresentato, ma solo nominato
No
Positiva
Mulino Bianco
Fette biscottate: alimento per la colazione
Nucleare
tradizionale
Moglie Marito
No
Legge una rivista mentre fa colazione
Esce per andare a lavoro
No
-
Nestlé Merenda Nestlé: alimento per neonati
Nucleare
tradizionale
Madre Figlio
Sì, un bambino
Dà la pappa al suo bambino
-
No
Positiva
Supradyn Supradyn: integratore di sali minerali
Nucleare
tradizionale
Madre Padre Figli
Sì, due bambini, un maschio ed una femmina
Si reca in ufficio, fa la spesa e gioca con i figli
Gioca con i figli
No
Positiva
Telecom Videotelefono: elettrodomestico
Nucleare
tradizionale
Madre Padre Figlio
Sì, un bambino
È a casa con il figlio
Lavora su una piattaforma
No
Positiva
Volkswagen Volksvagen Touran: automobile utilitaria
-
Ragazza Ragazzo Non ci sono elementi per capire se sono sposati
Sì, in arrivo
Esce da un palazzo dove ha effettuato una visita ginecologica
Aspetta in macchina
No
Desiderabile
(esperienza della paternità)
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6. Riferimenti bibliografici ABRUZZESE A. (2002) La famiglia in vetrina, in AA. VV., La famiglia nell’arte. Storia e immagini
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