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Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo Psicologa Psicoterapeuta Vice Presidente A.I.D.A.I. Toscana [email protected] Istituto Comprensivo Statale di Poppi, 26 Marzo 2013

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Page 1: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

Rapporto scuola-famiglia:costruire una comunicazione

e una collaborazione per un progetto educativo

condiviso a scuola e a casa

Dott.ssa Simona CaraccioloPsicologa Psicoterapeuta

Vice Presidente A.I.D.A.I. [email protected]

Istituto Comprensivo Statale di Poppi, 26 Marzo 2013

Page 2: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

Oggi parleremo di:

Famiglia: aspetti culturali, dinamiche familiari Contratto educativo scuola-famiglia Colloquio genitori-insegnanti La comunicazione Scheda di comunicazione scuola-famiglia

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La relazione a volte non funziona......

Modalità comunicative disfunzionali

Tra le parti si instaura un circolo vizioso

Attenzione sui problemi e non sui possibili percorsi da intraprendere

Condividere modalità educative (omogeneità tra casa e scuola)

Contratto educativo

Compiti a casa come terreno su cui collaborare

Page 4: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

Due ruoli, una corresponsabilità

educativa

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“Per far crescere un bambino ci vuole un

intero villaggio”(Proverbio africano)

Page 6: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

Condivisione di modalità educative

Omogeneità e differenze tra contesto scolastico e contesto familiare

Costruzione di un'alleanza

Patti comportamentali

Page 7: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

La famiglia si sta trasformando

La scuola si sta trasformando

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Il concetto di “famiglia”.....

Page 11: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

Famiglie con coppie

omosessuali

Famiglie monogenitoriali

Famiglie di altre culture

Famiglie affidatarie

Famiglie in fase di separazione

Famiglie ricostituiteFamiglie con

genitori conviventi nella stessa casa

Famiglie multiculturali

Famiglie adottive

Ecc.

Famiglie monogenitoriali

Famiglie monogenitoriali

Famiglie monogenitoriali

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Alcune occasioni per costruire una collaborazione con la famiglia:

• Il contratto educativo• I compiti per casa• Il colloquio con i genitori• La scheda di comunicazione scuola-

famiglia

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Contratto educativo scuola-famiglia

Obiettivo: costruire modalità educative condivise, omogenee, coerenti

Può essere proposta o chiesta collaborazione e alleanza • Regole: poche, chiare, semplici• Commenti positivi, ricompense• Immediatezza di commenti e ricompense• Istruzioni semplici, chiare e brevi

comunicare i comportamenti desiderati in modo positivo• Ordine del materialeDefinizione chiara di compiti e tempidurante le attività faticose fare brevi ma frequenti intervalli e pause;

definire con chiarezza i tempi necessari per svolgere le attività giornaliere

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ACCORDI DI IMPEGNO DA RISPETTARE PER MARCO E I GENITORI

Mi impegno a:

GENITORI MARCO

Portare Marco ogni giorno a scuola anche quando non ne ha voglia

andare ogni giorno a scuola

Aiutare Marco a fare i compiti il sabato. Uscire insieme la domenica

fare tutti i compiti il sabato

Fare delle pause durante i compiti Rimettermi a fare i compiti dopo le pause

FIRME:Mamma …...............................Papà …....................................Marco........................................Nonna …...................................Maestra …...................................Maestra …...................................

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I genitori devono essere facilitati a capire la differenza fra il contesto familiare e quello scolastico.

Si devono invitare a:

- tenere nella giusta considerazione gli apprendimenti e il comportamento del bambino a scuola;

- costituirsi alleati degli insegnanti, dimostrando loro fiducia;

- partecipare a patti comportamentali fra insegnante e bambino e sostenere la loro attuazione;

- comprendere che le regole in classe sono necessarie.

CondividereCondividere le modalità educativele modalità educative

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Compiti a casa

Definire con chiarezza insieme ai genitori: Il significato e la funzione che i compiti hanno per

l'insegnante Quanto tempo e in quali giorni giorni ci si aspetta

che i bambini studino a casa Quanto e quale aiuto ci si aspetta che i genitori

forniscano Come genitori e insegnanti comunicheranno in

merito ai compiti a casa

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Utilizzare i compiti a casa come Utilizzare i compiti a casa come

terreno su cui lavorare insiemeterreno su cui lavorare insieme

Gli Insegnanti I Genitori

Verificano che il b/o abbia scritto correttamente sul diario quali sono i compiti e per quando, che sappia a cosa si riferiscono ed abbia già avuto modo di farne di simili.

Stabiliscono in casa consuetudini giornaliere: come riporre i libri e materiale scolastico, a che ora iniziare lo studio, in quale stanza, per quanto tempo, come il genitore può intervenire in aiuto e per controllare il lavoro svolto.

Propongono a scuola compiti di tipo uguale a quelli per casa oppure fanno cominciare a scuola quelli per casa.

Premiano la scrittura corretta per i compiti sul diario, insegnano al b/o a telefonare a un compagno nel caso di dimenticanza del diario a scuola.

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Insegnanti Genitori

Se il bambino ha difficoltà oggettive personali e ambientali, assegnano meno compiti o indicano chiaramente al bambino quale parte dovrà fare o quale potrà scegliere di fare.

Sollecitano nel bambino l’abitudine di chiedere chiarimenti all’insegnante o al compagno.

Suddividono i compiti in parti di divers importanza indicando quelle da fare e quelle che possono essere scelteAiutano il bambino nell’organizzazione del materiale, mediante semplici elenchi da controllare, vignette, pro-memoria.

Propongono al b/o piccole sfide con se stesso, per es. la “gara dell’orologio”: vediamo se fai questi compiti entro 10 minuti. Può essere utilizzato il timer da cucina che suoni dopo 10 minuti (o dopo 8 per dar modo di affrettare la conclusione e rientrare nel termine previsto).

Utilizzare i compiti a casa come terreno su cui lavorare insiemeUtilizzare i compiti a casa come terreno su cui lavorare insieme

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COLLOQUIO GENITORI-INSEGNANTI

Con alcune famiglie il colloquio è un momento di estrema tensione, un incontro infruttuoso

Spesso la comunicazione è bloccata e entrambe le parti sono sulla difensiva

Necessità di definizione di obiettivi comuni per orientare il percorso educativo degli studenti

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Genitori:• Posizione di difesa e minimizzazione• Percezione di inadeguatezza • Percezione di essere attaccati• Constatazione che la crescita non ha risolto il

problema• Atteggiamento aggressivo (gli insegnanti sono

inadeguati• Sensazione di impotenza e di difficoltà: pochi

strumenti per gestire una situazione difficile• La situazione scolastica è punitiva anche per

loro: gran parte della comunicazione è sui problemi

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Insegnanti:

• Confronto quotidiano con problemi di rendimento e di comportamento

• Osservatorio sulla normalità• a volte l’incontro è con genitori che non fanno la

loro parte• Scarso riconoscimento della professione• Quali aspettative?

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Problematica culturale:

• Centralità dell’infanzia• Enfasi sul figlio:• Il figlio è scelto • il figlio è lo strumento della riuscita della famiglia• Il figlio è il banco di prova delle capacità personali

e genitoriali; • È un aspetto fondamentale della realizzazione

personale• Aspettativa sul figlio: felicità

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Obiettivo: trasformare il colloquio da interazione inefficace in cui vengono fatti molti sforzi senza risultati a opportunità

Spesso quello che manca non è l’interesse degli adulti ma un metodo formalizzato e strutturato per collaborare

ADHD: disturbo pervasivo

Fronte compatto degli adulti: maggiore continuità, meno manipolazione e più rispetto delle regole da parte dei bambini

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COLLOQUIO CON I GENITORI

• Dire sul figlio: comunicare osservazioni, no interpretazioni o opinioni

• Dire sul genitore: “attaccare il comportamento, sostenere la persona”

• Conoscere e utilizzare le proprie risorse personali e capacità comunicative (competenze sul disturbo, capacità di ascolto, empatia, ecc.)

• Utilizzare un metodo strutturato

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La comunicazione:

La comunicazione è lo strumento principale di relazione che l'essere umano ha per costruire e mantenere l'interazione con i suoi simili

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Aspetti della comunicazione su cui l'insegnante può lavorare:

Comunicazione verbale

Comunicazione non verbale

Ascolto

Feedback

Assertività

Page 29: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

comunicazione verbale

Tutti abbiamo appreso a comunicare prima ancora di parlare

Eloquio efficaceArgomenti di interesse/rendere interessanti alcuni argomenti

Organizzazione dei contenuti

Concetti chiave

Chiarezza espositiva

Vocabolario adeguato

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La comunicazione strategica

Il cambiamento è sempre possibile

Lo strumento per il cambiamento è la COMUNICAZIONE

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TECNICA DEL “COME SE”

Provocare esperienze percettive che facciano provare al bambino sensazioni diverse nei confronti della realtà da cambiare

Possibilità di reazioni differenti, emotive e comportamentali

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Si insinua negli altri (genitori, operatori, ecc.) l'idea che il bambino stia cambiando alcuni comportamenti

Si portano gli altri a concentrare la loro attenzione su questi atteggiamenti adeguati

(vd.: profezia che si autoavvera)

(spesso, di fronte a una etichetta, sovrastimiamo i comportamenti caratteristici di quella classificazione e sottostimiamo gli altri)

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Page 34: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

La comunicazione presenta:

un aspetto verbale COSA

un aspetto non verbale COME

contenuto, testo, ciòche viene detto o ascoltato in manieraconsapevole

modo in cui le cose vengono dette, la

relazione tra gli interlocutori che comunicano,

il sottoteso, inconsapevole

Page 35: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

La comunicazione non verbale

nei gesti, nelle espressioni del viso, nello sguardo, negli atteggiamenti; nell’uso della voce (timbro, tono, volume, ritmo e velocità); nella posizione assunta nello spazio comunicativo: quale distanza separa emittente e ricevente (prossemica); nell’abbigliamento, trucco, ornamenti.

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Page 36: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

ascolto efficace L'ascoltatore è attivamente coinvolto nella

conversazione ma il suo ruolo richiede maggiore sforzo e concentrazione

È attento a: messaggio verbale e postura, gestualità, espressione facciale, tono della voce, ecc.

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“ … La natura, si dice, ha datoa ciascuno di noi due orecchie,ma una sola lingua, perchésiamo tenuti ad ascoltare piùche a parlare” [Plutarco]

Page 38: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

Ascolto attivoL’ascolto attivo

è un’abilità comunicativa

che si basa

sull’empatia e sull’accettazione.

Permette la creazione

di un rapporto positivo

e di un clima non giudicante

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feedback Ogni comunicazione stimola una reazione interna

(emozioni, pensiero, ecc.) ed esterna (comportamento) Valutare gli stili di risposta propri e degli alunni: apertura,

accoglienza, ritiro, giudizio, rifiuto, resistenza, difesa Il cercare di ottenere feedback riguardo ai propri

comportamenti è pure una parte vitale della crescita e dello sviluppo dell’insegnante

Page 40: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

assertività

Nessuno può avere su di noi più potere di quanto

gliene vogliamo concedere

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Nozione di assertività:

“che asserisce”, “che afferma,

affermare, affermazione di sé.

 

L’assertività è quell’attitudine che permette, partendo dall’analisi della situazione in cui ci si trova, di

definire la propria posizione, di parlarne con chiarezza a terzi, di motivarla e difenderla senza aggressività considerando le posizioni degli altri.

Page 42: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

Due componenti: ascolto espressione  atteggiamenti:

PASSIVITA’ ASSERTIVIT

A’

AGGRESSIVI

TA’

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FORTE GENTILECAPACITA’ DI TENERE IN CONSIDERAZIONE:

ASPETTATIVE, OBIETTIVI,

E BISOGNI PROPRI

CAPACITA’ DI TENERE IN CONSIDERAZIONE:

ASPETTATIVE, OBIETTIVI E

BISOGNI DELL’ALTRO

Page 44: Rapporto scuola-famiglia: costruire una comunicazione e una collaborazione per un progetto educativo condiviso a scuola e a casa Dott.ssa Simona Caracciolo

È uno stile autorevole ma non autoritarioChiaro ed esplicito ma non offensivoLa forza viene utilizzata per affermare i propri diritti ma non per prevaricare

…né istrice né zerbino

“Non sono d’accordo con ciò che voi dite, ma mi batterò fino all’ultimo

perché……..lo possiate dire”

(Voltaire)

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SCHEDA DI COMUNICAZIONE

SCUOLA-FAMIGLIA

1. Organizzare un incontro genitori e insegnanti• Formazione del gruppo di lavoro• Presentazione del progetto di lavoro• Presentazione delle schede di comunicazione scuola-famiglia• Discussione su motivazioni, aspettative, dubbi, ecc.

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2. Definire i comportamenti oggetto di comunicazione

• Problematiche scolastiche• Problematiche comportamentali• Oggettivi e osservabili• Definiti in termini specifici• Si presentano durante la giornata scolastica• Facilmente rilevabili dall’insegnante• Formulati in chiave positiva• Ritenuti importanti da tutti i membri del gruppo

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3. Scegliere comportamenti suddivisibili in obiettivi con aumenti graduali di difficoltà

• Obiettivi iniziali accessibili e facili da realizzare• Graduale aumento della difficoltà

4. Progettare la scheda di comunicazione scuola-famiglia

• Nome• Data• Comportamento• Scala di verifica• Spazio per i compiti per casa• Spazio per i commenti

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Nome ……………… Data ………

Ha scritto i compiti sul diario 1 2 3

Rispetta il turno per parlare 1 2 3(nel momento della discussione)

Firma dell’insegnante …………………………

Firma del genitore ……………………………..

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Nome…………… Data…………..

Mangia seduto al tavolo …SI……NO

Ascolta in silenzio la storia … SI……NO

Rispetta il turno di gioco …….SI……NO

Firma dell’insegnante ………………………………..

Firma del genitore …………………………………….

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5. Definire ruoli e responsabilità• Per la compilazione• Per il ritiro e la consegna• Per lodi e rimproveri• Per gratificazioni e ricompense

6. Decidere le gratificazioni• Ricompense giornaliere• Ricompense settimanali• Decisione comune tra genitore e figlio• Chiarezza sui criteri per ricevere le ricompense• Decidere eventuali punizioni• Utilizzare esclusivamente ricompense e

punizioni concordate

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7. Spiegare al bambino il progetto di lavoro• Scopi• Metodi• Motivare il bambino a partecipare

8. Osservazione preliminare• 1-2 settimane di osservazione prima di iniziare il

lavoro

9. Fornire feedback• fornire frequenti feedback verbali• informare e lodare il bambino

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10. Fornire le conseguenze stabilite• ogni obiettivo raggiunto deve essere ricompensato• fornire ai genitori opportunità di lodare e

ricompensare il figlio

11. Eliminare gradualmente il sistema di comunicazioni scuola-famiglia

• diminuire inizialmente la quantità di feedback piuttosto che la frequenza

• diminuire il numero di osservazioni giornaliere• diminuire il numero dei comportamenti presi in

considerazione

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Questa è la storia di 4 persone,

chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.

C'era un lavoro importante da fare

e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto.

Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece,

Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno.

Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo,

ma Nessuno capì che Ognuno non l'avrebbe fatto.

Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe

potuto fare.

(G. Rodari)