rapporto annuale 2017 - cia alessandria · rapporto annuale 2017 ottobre 2017 1. ... istat sisco...
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RAPPORTO ANNUALE
2017Ottobre 2017
1
Obiettivi dell’Osservatorio
L’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale (EBAN) è stato recentemente costituito dalle Organizzazioni datoriali (Confederazione generale dell’agricoltura italiana, Confederazione nazionale Coldiretti, Confederazione italiana agricoltori – Cia) e dalle Organizzazioni sindacali (FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL) in attuazione del CCNL per gli operai agricoli e florovivaisti.
EBAN è chiamato a svolgere, oltre ad altre rilevanti funzioni, azioni di monitoraggio, informazione e osservazione delle dinamiche del lavoro dipendente in agricoltura. Nel corso del 2016/2017 si perciò è ideato e implementato l’«Osservatorio EBAN sul lavoro agricolo».
Con questo Rapporto l’Osservatorio intende offrire un primo contributo di analisi, con l’obiettivo di proseguire lungo questo percorso fornendo nel tempo prodotti informativi continuativi e aggiornati.
L’Osservatorio potrà così costituire un punto di riferimento sui temi del lavoro dipendente in agricoltura. L’auspicio è che i dati raccolti e le analisi elaborate possano alimentare un ricco patrimonio di conoscenza, in grado di stimolare le riflessioni e supportare le scelte delle stesse organizzazioni riunite nell’Ente, oltre che delle istituzioni locali e nazionali e dell’intero mondo agricolo.
Roberto Caponi – Presidente EBAN
Le attività di analisi dell’Osservatoriosono sviluppate da
GRUPPO DI LAVOROErsilia Di Tullio (Responsabile scientifico) [email protected] 051/6483138Elisa Grasso (Analyst)[email protected] 051/6483134
1. Fonti e variabili monitorate pag. 4
2. Dimensioni e tendenze dell’agroalimentare italiano pag. 7
3. Lavoro dipendente in agricoltura: dirigenti, quadri e impiegati pag. 14
4. Lavoro dipendente in agricoltura: manodopera pag. 19
5. Rapporti di lavoro attivati per lavoratori dipendenti in agricoltura pag. 27
6. Lavoro dipendente di stranieri in agricoltura pag. 34
7. Lavoro accessorio remunerato tramite voucher in agricoltura e negli altri settori pag. 41
8. Lavoro irregolare in agricoltura e in altri settori pag. 45
9. Aziende che occupano manodopera agricola pag. 49
10. Lavoro dipendente: confronto fra agricoltura e altri settori pag. 57
11. Indagine diretta EBAN pag. 67
12. Lavoro autonomo in agricoltura pag. 78
Indice
1. FONTI E VARIABILI MONITORATE
Fonti impiegate dall’Osservatorio
L’analisi del lavoro in agricoltura sconta la difficoltà di raccogliere informazioni da fonti molto diverse per:
a) Modalità di rilevazione, unità di rilevazione e universo di riferimento.
b) Variabili monitorate (aziende che assumono, lavoratori autonomi e dipendenti, tempo lavorato, rapporti di lavoro dipendente).
c) Tipo di informazione fornita (stock/flussi).
d) Periodicità di aggiornamento del dato.
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INPS
Flussi di assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente
in AGRICOLTURA
ISTAT
SISCO -Min.Lavoro(campione CICO)
Posizioni previdenziali di lavoratori autonomi e di lavoratori dipendenti
(SOLO OPERAI) in AGRICOLTURA e IMPRESE che assumono manodopera
dipendente (“denuncia aziendale”)
SPA
Indagine diretta sull’occupazione in AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA
Occupazione interna(compresi non residenti)
Occupazione nazionale
Unità rilevazione: LAVORATOREUnità rilevazione: AZIENDA
ENPAIADati su IMPIEGATI, QUADRI e DIRIGENTI dipendenti occupati in AGRICOLTURA (obbligo di iscrizione all’Ente)
INDAGINEDIRETTA EBAN
Interviste dirette ad aziende agricole che
occupano dipendenti
Variabili monitorate dall’Osservatorio
L’Osservatorio EBAN concentra la sua attenzione sul lavoro dipendente in agricoltura.
Gli ambiti monitorati sono:
1. Il lavoro dipendente, distinguendo fra «dirigenti, quadri e impiegati» ed «operai» e con focus sugli operai distinti fra tempo determinato e indeterminato. Sono presi in considerazione:
a) il numero di lavoratori
b) il tempo lavorato (espresso in giornate)
c) i rapporti di lavoro attivati (sia il numero dei lavoratori attivati nel corso dell’anno, che il numero di rapporti di lavoro attivati p.d.).
2. Le aziende che assumono dipendenti.
3. Il lavoro autonomo.
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AZIENDEche assumono dipendenti
Lavoro autonomo
LAVORODIPENDENTE(focus su operai)
Rapportidi lavoro attivati
Numero di lavoratori
Tempolavorato
2. DIMENSIONI E TENDENZEDELL’AGROALIMENTARE ITALIANO
Dinamiche economiche dell’AGROALIMENTARE italiano• Nel 2015 la ricchezza generata dall’agricoltura è stata di 54,9 miliardi €, in crescita del13% rispetto al 2007. Il 53% di tale
valore è realizzato da due comparti: zootecnia (con un peso del 30%, di cui la gran parte riconducibile alla carne) e ortofrutta (23%). Altre produzioni che hanno un significativo peso economico sono quelle vitivinicole e cerealicole.
• La produzione agricola è realizzata per il 49% nel Nord-Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte), mentre Centro e Sud (Sicilia, Puglia in particolare) contribuiscono rispettivamente con il 15% ed il 36%.
• Nel periodo 2007-2015 la produzione agricola è cresciuta a valori correnti del 13%, subendo poi una debole contrazione nel 2016; la spinta alla crescita è prevalentemente riconducibile al maggiore incremento registratosi nel Nord del Paese, sebbene nel corso del 2015 quest’area abbia subito un arretramento rispetto al Centro-Sud.
• La natura anticiclica del settore primario è confermata dal trend del valore aggiunto che nel 2007-2015 mostra performance migliori sia del complesso della attività economiche che dei principali settori (manifatturiero, costruzioni, commercio e turismo). Nel corso del 2016 il VA agricolo subisce però una battuta di arresto.
• L’Italia è un importatore netto di prodotti agroalimentari: nel 2016 a fronte di un import pari a 41,0 miliardi di euro, l’export si attestato sui 36,9 miliardi. Nell’ultimo decennio si è registrato un sensibile miglioramento della bilancia commerciale alimentare, il cui deficit è passato dai 7,7 miliardi del 2007 ai 4,2 del 2015 (per poi ridursi ulteriormente nel 2016 fino a -2,7 miliardi). Questa dinamica è sostenuta dalla sensibile crescita del valore delle vendite all’estero: nel periodo 2007-2015l’agroalimentare ha registrato un +53%, contro il +13% del totale nazionale. Conseguentemente il peso dell’export agroalimentare sul totale economia è passato del 6% del 2007 al 9% del 2015 e del 2016.
• I settori di maggiore rilievo sono quello delle produzioni ortofrutticole fresche e trasformate, il dolciario, il vino, il lattiero-caseario, le carni trasformate e gli oli. I principali mercati di destinazione sono i più vicini paesi dell’Unione Europea (Germania, Francia e Regno Unito) oltre alla Svizzera, mentre tra i paesi extra-UE gli Stati Uniti costituiscono lo sbocco più rilevante.
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Dimensioni economiche dell’AGRICOLTURA italiana (2015)
9
PRODUZIONE AGRICOLA54.939 mln €
Zootecnia da latte e carne
30%
Ortofrutta23%
Vitivinicolo9%
Cereali8%
Olivicolo4%
Foraggere2%
Fiori e piante2%
Altri prodotti
4%
Attività secondarie
6% Servizi connessi
12%
PRODUZIONE AGRICOLA PER AREA
GEOGRAFICA(valore)
49%
15%
36%
PRODUZIONE AGRICOLA
PER COMPARTO(valore)
Fonte: ISTAT
Dinamiche dell’AGRICOLTURA italiana
10
54,9 52,6
-
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
TREND PRODUZIONE AGRICOLA* 2007-2016PER AREA GEOGRAFICA
(valore, numeri indice 2007=100)
110
113
117
90
95
100
105
110
115
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Nord Centro Sud
TREND PRODUZIONE AGRICOLA* 2007-2016(valore)
+13%
*Valori a prezzi correnti
Fonte: ISTAT
Confronto fra TREND dell’AGRICOLTURA edegli altri SETTORI ECONOMICI
11 Fonte: ISTAT
100
110
92
107
101
82
102
70
75
80
85
90
95
100
105
110
115
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Agricoltura Manifatturiero Turismo
Commercio Costruzioni Totale attività economiche
TREND VALORE AGGIUNTO * 2007-2016 PER SETTORE (valore, numeri indice 2007=100)
Sistema AGROALIMENTARE e COMMERCIO ESTERO
12
Miliardi di euro 2007 2015 2016
AGRICOLTURA
Import 10,4 13,8 13,8
Export 5,0 6,6 6,8
Saldo -5,4 -7,1 -6,9
ALIMENTARE
Import 21,4 27,3 27,1
Export 19,1 30,2 31,3
Saldo -2,3 3,0 4,2
AGROALIMENTARE
Import 31,9 41,0 40,9
Export 24,1 36,9 38,2
Saldo -7,7 -4,2 -2,7
24,1 26,2 24,627,8 30,2 31,9 33,5 34,3 36,9 38,2
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
BILANCIA COMMERCIALE AGROALIMENTARE 2007-2016(valore)
TREND EXPORT AGROALIMENTARE 2007-2016(valore)
6% 9%Incidenza Export Agroalimentare su Export Totale attività economiche
9%
13%
53%14%
58%
Totale attività economiche
Agroalimentare
Variaz. Export 2016/2007 Variaz. Export 2015/2007
Fonte: ISTAT
Principali COMPARTI e MERCATI di destinazione dell’EXPORT agroalimentare (2016)
13
Ortofrutta fresca15%
Vino15%
Dolciario9%Conserve
vegetali8%
Lattiero-caseario
8%
Carni lavorate e
conservate7%
Oli e grassi6%
Paste alimentari
5%
Altri prodotti
27%
EXPORT AGROALIMENTARE:PRINCIPALI MERCATI DI DESTINAZIONE 2016 (valore)
Germania 18%
Francia 11%
USA10%
Regno Unito
8%
Svizzera4%
Altri Paesi dell'UE
29%
Altri Paesi extra-UE
20%
EXPORT AGROALIMENTARE:PRINCIPALI COMPARTI 2016 (valore)
Fonte: ISTAT
3. LAVORO DIPENDENTE IN AGRICOLTURA:DIRIGENTI, QUADRI E IMPIEGATI
Consistenza e tendenzedi IMPIEGATI, QUADRI E DIRIGENTI DIPENDENTI in agricoltura
• Nel 2015 sono presenti in Italia 1.070.905 dipendenti, dei quali appena il 3% sono impiegati, quadri e dirigenti, e la stragrande maggioranza ha la qualifica di operaio. In presenza di una significativa quota di dipendenti assunti con contratto a tempo determinato, come sarà meglio evidenziato successivamente, il numero di rapporti di lavoro attivati nell’anno è pari a oltre 1,5 milioni.
• La manodopera agricola viene assunta da circa 187.000 aziende agricole, che rappresentano il 25% del totale delle aziende attive iscritte alle camere di commercio.
• Impiegati, quadri e dirigenti sono in totale 36.380, con un’incidenza di dirigenti e quadri dell’8%; queste tre figure professionali sono prevalentemente presenti nel Nord del paese (52%), rispetto al Centro-Sud. Nel corso degli ultimi anni hanno subito un progressivo incremento, che ha portato ad una crescita del loro numero del 6% nel 2015 rispetto al 2007.
• Impiegati, quadri e dirigenti impegnati in agricoltura sono prevalentemente di genere maschile (57%), sebbene le donne abbiano una presenza rilevante e senz’altro superiore a quanto si riscontra nella manodopera. In termini di classe di età sono equamente distribuiti nelle tre fasce di età fra i 30-39, 40-49 e 50-59 anni e sono quasi esclusivamente italiani (gli stranieri sono appena il 3%). Il 73% di impiegati, quadri e dirigenti impegnati in agricoltura ha un contratto tempo indeterminato, contro un 27% che lavoro a tempo determinato.
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AZIENDE che occupanomanodopera dipendente agricola187.081
Numeri del LAVORO DIPENDENTE in agricoltura (2015)
16
Aziende agricole attive738.598
DIPENDENTI – IMPIEGATI, QUADRI E DIRIGENTI36.380
DIPENDENTI - OPERAI AGRICOLI1.034.525
Fonte: INPS «Mondo Agricolo», ENPAIA, SISCO, Movimprese
1.070.905DIPENDENTI IN AGRICOLTURA
Occupati coinvolti(stagionali, part time e full time)
25%
RAPPORTI DI LAVORO attivati in AGRICOLTURA1.517.812
Incidenza aziende che occupano su totale
aziende agricole Italia
Impiegati, quadri e dirigenti
3%
Operai97%
Consistenza di dipendenti IMPIEGATI, QUADRI e DIRIGENTI in agricoltura (2015)
17
DIPENDENTI – IMPIEGATI33.417
Fonte: ENPAIA
DIPENDENTI – QUADRI1.717
Incidenza dei QUADRI e DIRIGENTI su tot dipendenti iscritti ENPAIA
8%
DIPENDENTI ISCRITTI AD ENPAIA
DIRIGENTI, QUADRI E IMPIEGATI36.380
Nord52%
Centro20%
Sud28%
DISTRIBUZIONE DIRIGENTI, QUADRI
E IMPIEGATI ENPAIA PER AREA
GEOGRAFICA
DIPENDENTI – DIRIGENTI1.246
106
95
97
99
101
103
105
107
109
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
TREND DIRIGENTI, QUADRI E IMPIEGATI 2007-2016 (numeri indice
2007=100)
18
CARATTERISTICHE di dipendenti IMPIEGATI, QUADRI e DIRIGENTI (2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
GENERE
Italiani97%
Stranieri3%
10%
26%32%
27%
5%
Fino a 30 Da 31 a 40 Da 41 a 50
Da 51 a 60 Oltre 61
Tempo determinato
27%
Tempo indeterminato
73%
57%43%
Maschi FemmineCLASSE DI ETÀ
NAZIONALITÀ
TIPO DI CONTRATTO
4. LAVORO DIPENDENTE IN AGRICOLTURA:LA MANODOPERA
Consistenza e tendenzedella MANODOPERA DIPENDENTE in agricoltura
• Complessivamente nel 2015 sono presenti in Italia poco più di un milione di operai agricoli, dei quali il 10% a tempo indeterminato e il 90% a tempo determinato. In termine di giornate lavorate, gli OTI per effetto del loro maggiore impegno nel corso dell’anno (261 giornate rispetto alle 84 degli OTD) detengono il 26% del totale.
• Facendo riferimento alle presenze mensili degli operai in azienda, emerge la stabilità di impiego degli OTI a fronte di una sensibile fluttuazione degli OTD, il cui impiego cresce nel periodo primaverile-estivo fino all’autunno in corrispondenza dei cicli biologici delle colture agrarie.
• Analizzando le caratteristiche degli operai agricoli e differenziando fra OTD e OTI, si segnala un maggiore impiego di manodopera femminile e di persone più giovani nella categoria degli operai a tempo determinato rispetto a quella a tempo indeterminato. Non vi sono invece apprezzabili divari in relazione alla nazionalità comunitaria o extra-comunitaria. Significative differenze emergono invece in relazione all’area geografica: nel Nord si concentra la maggiore quota di OTI (53%), mentre all’opposto gli OTD sono prevalentemente presenti al Sud (61%). Conseguentemente è in quest’area del paese che si concentra la gran parte del totale della manodopera agricola (58% del totale operai).
• Nel lungo periodo si evidenzia un calo della consistenza di OTI e conseguentemente delle relative giornate lavorate; viceversa si registra una sostanziale tenuta del numero di OTD, le cui giornate lavorate crescono in misura leggermente maggiore rispetto a quanto accade per i lavoratori. Questo fenomeno ha consentito un incremento delle giornate complessivamente lavorate, pur a fronte della stabilità del numero di operai totale. Nel corso dell’ultima annualità monitorata (2015/2014), la spinta in termini di giornate lavorate che ha caratterizzato gli OTD negli scorsi anni sembra essersi ridotta. Ma complessivamente la dinamica è positiva con in incremento del 2,5% e del 1,4% rispettivamente degli operai e delle giornate lavorate.
• Queste tendenze sono nettamente differenziate per area geografica; sia in termini di numero di operai che di giornate lavorate le dinamiche di lungo periodo del Centro-Nord sono infatti nettamente positive a fronte di una flessione del Sud. Nell’ultima annualità però anche il Meridione è in crescita, sebbene in maniera più contenuta rispetto al resto del paese.
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21
Consistenza di dipendenti OPERAI in agricoltura (2015)
Numero Totale operai
Operai tempo
determinato
(OTD)
Operai tempo
indeterminato
(OTI)
OPERAI AGRICOLI 1.034.525 936.572 105.565
GIORNATE LAVORATE 106.100.985 78.517.721 27.583.264
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
10% 26%
90% 74%OTD
operai tempodeterminato
OTIoperai tempo
indeterminato
GIORNATE LAVORATEOPERAI AGRICOLI
103 84
261
OPERAI OTD OTI
GIORNATE LAVORATE PER OPERAIO
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PRESENZA e IMPEGNO LAVORATIVOdegli OPERAI agricoli nel corso dell’anno (2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
OTDoperai tempodeterminato
OTIoperai tempo
indeterminato
OPERAI PER NUMERO DI GIORNATE LAVORATE
476
94
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Mediaannua
OTD
OTI
OPERAI AGRICOLIPER MESE
34%
19%
26%21%
fino a 50 gg
da 51 a 100 gg
da 101 a 150 gg
oltre 150 gg13%
87%
fino a 150 gg
oltre 150 gg(distribuzione percentuale)
(.000 media)
23
CARATTERISTICHE degli OPERAI agricoliper tipologia di contratto (2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
GENERE
87%63% 66%
13%37% 34%
OTI OTD Totale operai
Maschi Femmine
4%
12%
12%
15%
22%
21%
24%
25%
25%
56%
38%
40%
1%
3%
2%
OTI
OTD
Totale operai Fino a 24
Da 25 a 34
Da 35 a 44
Da 45 a 64
Oltre 65
84% 85% 85%
16% 15% 15%
OTI OTD Totale operai
Comunitari Extra-comunitari
CLASSE DI ETÀ
NAZIONALITÀ
24
TREND degli OPERAI AGRICOLI (2007-2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
100101
9390
92
94
96
98
100
102
104
106
108
110
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
OPERAI OTD OTI
102
104
95
90
92
94
96
98
100
102
104
106
108
110
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
OPERAI OTD OTI
2,5%
3,0%
-0,3%
OPERAI
OTD
OTI
1,4%
2,5%
-1,6%
OPERAI
OTD
OTI
VARIAZIONE % OPERAI 2014-2015
GIORNATE LAVORATEOPERAI
TREND GIORNATE 2007-2015 (numeri indice 2007=100)
VARIAZIONE % GIORNATE 2014-2015
TREND OPERAI 2007-2015 (numeri indice 2007=100)
OPERAI agricoli per AREA GEOGRAFICA (2015)
25
7784
8784
NORD
CENTRO
SUD
ITALIA
268
256
252
261
NORD
CENTRO
SUD
ITALIA
OTDoperai tempodeterminato
OTIoperai tempo
indeterminato
GIORNATE DI LAVORO MEDIE PER OPERAIO AGRICOLO
DISTRIBUZIONE OPERAI PER
AREA GEOGRAFICA
La distribuzione del giornate lavorate per area geografica è analoga a quella degli operai
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
53%
28%
30%
19%
11%
12%
28%
61%
58%
OTI
OTD
Totale operai
Nord
Centro
Sud
26
Trend OPERAI AGRICOLI per area geografica (2007-2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
VARIAZIONE % OPERAI 2014-2015
GIORNATE LAVORATEOPERAI
VARIAZIONE % GIORNATE 2014-2015
114110
93
100
85
90
95
100
105
110
115
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
NORD CENTRO SUD ITALIA
1,5%7,6%
2,1%2,5%
NORD
CENTRO
SUD
ITALIA
119
113
91
102
85
90
95
100
105
110
115
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
NORD CENTRO SUD ITALIA
TREND GIORNATE 2007-2015 (numeri indice 2007=100)
TREND OPERAI 2007-2015 (numeri indice 2007=100)
2,1%
3,2%
0,5%
1,4%
NORD
CENTRO
SUD
ITALIA
5. RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATIPER LAVORATORI DIPENDENTI IN AGRICOLTURA
Consistenza, caratteristiche e tendenzedei RAPPORTI DI LAVORO dei dipendenti agricoli
• Complessivamente nel 2015 sono stati attivati circa 1,4 milioni di rapporti di lavoro in agricoltura per operai con contratto atempo determinato e indeterminato. Coerentemente con la maggiore presenza di operai nel Sud Italia, anche i relativi rapporti dilavoro attivati sono riferibili in maggior quota a questa parte del paese (62%) rispetto al Centro-Nord. Inoltre le attivazioni di rapporti di lavoro, influenzate dal maggior peso degli OTD rispetto agli OTI, mostrano un andamento crescente nel corso dell’anno raggiungendo i valori più elevati nei mesi di settembre, ottobre e novembre.
• Nel corso degli ultimi anni i rapporti di lavoro attivati per operai agricoli in Italia hanno registrato un leggero incremento (+5% nel periodo 2007-2015), sostenuti soprattutto dalla crescita del Centro-Nord, mentre sono rimasti stabili al Sud. Questo incremento è riconducibile alla spinta dell’ultimo anno (+4,2%), in cui la dinamica è stata positiva in tutte le aree del paese, segnando un ritorno alla crescita anche del Sud.
• Il Campione Integrato delle Comunicazioni Obbligatorie (CICO) suddivide i rapporti di lavoro attivati a favore di tutti i dipendenti in agricoltura per qualifica professionale. Il bracciante agricolo è la prima in ordine di volume di contratti attivati per tutte le tipologie di contratto. Nel caso del contratto a tempo determinato, a questa qualifica segue un 4% di operai specializzati in colture miste e un 3% di operai specializzati in coltivazioni legnose. Diversa è invece la distribuzione per qualifica dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato: dopo il bracciante agricolo, il 10% dei rapporti di lavoro viene attivato in ambito amministrativo, il 9% riguarda gli operai specializzati in colture miste e percentuali prossime al 6% riguarda le figure specializzate in zootecnia e quelle degli addetti alle vendite e al magazzino.
• Grazie al CICO è possibile inoltre declinare i rapporti di lavoro di dipendenti attivati in agricoltura per comparto. La maggior parte fanno riferimento al settore delle produzioni vegetali (87%), mentre meno rilevante è la zootecnia (7%) o le funzioni accessorieall’attività agricola (6%). In particolare la vitivinicoltura è in cima alla classifica, con circa il 21% dei rapporti attivati, seguita dalla coltivazione di ortaggi, dall’olivicoltura, dalle altre frutticole e dalle colture protette.
• Infine il CICO offre anche indicazione per titolo di studio, mostrando come in agricoltura prevalga la presenza di dipendenti privi di titolo di studio (in gran parte riferibile alla manodopera straniera) o che detengono una licenza di scuola media inferiore.
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RAPPORTI DI LAVORO attivati per OPERAI agricoli (2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
597
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Mediaannua
Nord367.630
27%
Centro149.048
11%
Sud848.237
62%
Rapporti di lavoro
di operai agricoli
Agricoltura con impiego esclusivo
di manodopera agricola1.019.575 72%
Agricoltura con impiego di manodopera
agricola e altri242.196 21%
Altri settori 103.144 7%
Rapporti di lavoro attivati 1.364.915 100%
RAPPORTI DI LAVORO OPERAI ATTIVATI DA AZIENDE AGRICOLE PER MESE (.000, 2015)
RAPPORTI LAVORO OPERAIPER AREA GEOGRAFICA
Trend dei RAPPORTI DI LAVORO di operai agricoliper AREA GEOGRAFICA (2007-2015)
30 Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
115
113
100
105
90
95
100
105
110
115
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
NORD CENTRO SUD ITALIA
2,6%
9,2%
4,1%
4,2%
NORD
CENTRO
SUD
ITALIA
TREND 2007-2015 (numeri indice 2007=100) VARIAZIONE 2015/2014
Distribuzione dei RAPPORTI DI LAVORO di DIPENDENTIattivati in agricoltura per TITOLO DI STUDIO (2016)
31
45%
5%
43%
5%2%
Nessun titolodi studio
Licenzaelementare
Licenza media Diploma diistruzione
secondariasuperiore
Altro*
*Titolo di istruzione secondaria superiore (scolastica ed extra-scolastica) che non permette l'accesso all'università, Diploma terziario extra-universitario, Diploma universitario, Laurea - vecchio o nuovo ordinamento, Titolo di studio post-laurea, Master universitario di primo livello, Diploma di specializzazione, Titolo di dottore di ricerca
Fonte: Campione CICO, Ministero del Lavoro
Italiani57%
Stranieri43%
Il CICO (Campione Integrato delle Comunicazioni Obbligatorie):sottoinsieme del Sistema delle Comunicazioni Obbligatorie riferite ad un campione casuale di individui dipendenti e parasubordinati, integrato da eventi di lavoro autonomo desunti dagli archivi INPS.I dati della attivazioni annuali sono rappresentativi per regione di lavoro e per genere del lavoratore, ma sono sovrastimati per gli stranieri.
32
RAPPORTI DI LAVORO di DIPENDENTIattivati in agricoltura per QUALIFICA PROFESSIONALE (2016)
Fonte: Campione CICO, Ministero del Lavoro
QUALIFICA PROFESSIONALETempo
determinato
Tempo
indeterminato
Altra tipologia
contrattuale*
Bracciante agricolo/operaio non specializzato 87,3% 45,2% 79,0%
Specializzato colture miste 3,7% 9,0% 1,3%
Specializzato coltivazioni legnose 3,2% 1,5% 1,4%
Conducente di trattore e di altri macchinari agricoli 1,5% 4,3% 2,6%
Specializzato zootecnico 0,7% 5,9% 2,2%
Specializzato colture protette 0,7% 3,7% 1,4%
Addetto turismo 0,6% 2,4% 1,5%
Specializzato seminativi/ortive in pieno campo 0,5% 0,9% 0,3%
Addetto magazzino/vendite 0,5% 5,5% 1,3%
Addetto trasformazione prodotti agricoli 0,5% 1,9% 0,8%
Attività di supporto 0,3% 5,5% 4,3%
Amministrativo 0,2% 9,6% 2,4%
Operaio manutenzione verde 0,1% 0,8% 0,3%
Addetto meccanica 0,1% 0,9% 0,3%
Operaio forestale 0,1% 0,0% 0,1%
Dirigente 0,0% 1,8% 0,3%
Addetto costruzioni 0,0% 0,3% 0,1%
Tecnico agronomia 0,0% 0,9% 0,4%
*Altra tipologia contrattuale comprende: lavoro congiunto, lavoro a tempo determinato per sostituzione, apprendistato professionalizzante, lavoro intermittente, lavoro a domicilio, collaborazione coordinata e continuativa, lavoro a progetto, lavoro occasionale, lavoro intermittente.
CICO (Campione Integrato delle Comunicazioni Obbligatorie)
20,7%10,3%
7,7%4,9%
3,8%0,4%
14,6%6,4%
1,4%0,9%1,5%
5,2%3,1%
0,9%0,5%
4,4%
4,5%1,5%
0,6%0,5%
4,3%2,0%
ViteOlivo
Pomacee e frutta a noccioloAltri alberi da frutta
AgrumiFrutta tropicale e subtropicale
Ortaggi in piena ariaOrtaggi in colture protette
Fiori in colture protetteFiori in piena aria
Riproduzione delle pianteMisto cereali, legumi da granella e semi oleosi
Cereali (incluso il riso)Semi oleosi
TabaccoAttività di supporto alla produzione vegetale
Coltivazioni agricole associate all'allevamentoAllevamento di bovini e bufale da latte
Allevamento di pollameAllevamento di ovini e caprini
Attività che seguono la raccoltaAltro
33
RAPPORTI DI LAVORO di DIPENDENTIattivati in agricoltura per COMPARTO (2016)
Fonte: Campione CICO, Ministero del Lavoro
Coltivazioni arboree
48%
Ortoflorovivaismo
25%
Coltivazioni erbacee
10%
Allevamento (+ produzioni erbacee
associate)
7%
Altro 6%
Produzioni vegetali
87%
Produzioni zootecniche
7%
Altro6%
CICO (Campione Integrato delle Comunicazioni Obbligatorie)
6. LAVORO DIPENDENTE DI STRANIERI IN AGRICOLTURA
Consistenza e tendenzedei LAVORATORI STRANIERI in agricoltura
• I lavoratori stranieri regolari (iscritti all’INPS) in agricoltura sono oltre 287.000* e la loro incidenza sul totale operai è pari al 28%. I comunitari sono in leggera prevalenza (54% sul totale stranieri) rispetto agli extra-comunitari. Fra i primi la stragrande maggioranza è costituita da rumeni, mentre è meno significativo il contributo di polacchi, bulgari e slovacchi. Fra gli extra-comunitari invece prevale la provenienza africana, ed in particolare quella del Nord del continente, cui si affiancano quote rilevanti di lavoratori asiatici e dell’Est Europa extra-UE.
• La loro distribuzione sul territorio nazionale vede una loro maggiore presenza al Nord (45%) rispetto al Sud (39%) a differenza di quanto avvenga per gli operai in generale; non vi sono particolari differenze nella presenza nel territorio di stranieri in relazione alla loro provenienza geografica. Riguardo il genere invece la quota di lavoratrici comunitarie è più elevata di quella di extra-comunitarie (rispettivamente 35% e 19%), sebbene in generale i lavoratori stranieri siano in prevalenza di genere maschile (73%). Infine la manodopera d’oltre confine contribuisce ad abbassare l’età media degli operai agricoli: oltre il 45% dei lavoratori stranieri ha un’età inferiore ai 35 anni contro un dato per il totale operai del 33%. In particolare sono i lavoratori comunitari a dare un contributo più consistente alle fasce di età più giovani.
• L’agricoltura ha un’incidenza di manodopera straniera regolare doppia rispetto agli altri settori economici privati (28% contro 14%); detiene infatti l’8% del totale lavoratori stranieri extra-comunitari e il 20% di quelli comunitari complessivamente presenti in Italia.
• Il trend di lungo periodo mostra come la componente straniera della manodopera nazionale sia aumentata in maniera robusta e costante (+56% nel periodo 2007-2015), grazie alla maggiore spinta dei lavoratori extra-comunitari, che sostiene anche la leggera crescita dell’ultimo anno (+1,6% nel 2015/2014).
35
*Nonostante questo dato si riferisca a tutti i dipendenti (quindi compresi anche gli impiegati ed i dirigenti), i lavoratori stranieri sono impiegati prevalentemente come manodopera (solo il 3% è un impiegato, quadro o dirigente, per un totale di circa 1.000 persone) . Pertanto è stato confrontato il loro numero direttamente con la consistenza di operai totali iscritti all’INPS.
36
Lavoratori STRANIERI in agricoltura (2015)
Fonte: INPS Osservatori «Cittadini extra-comunitari» e «Comunitari nati nei Paesi dell’Europa dell’Est»
Lavoratori agricoliAUTONOMI STRANIERI (0,6% su totale autonomi in agricoltura)
2.605
Lavoratori agricoli DIPENDENTI STRANIERI*287.220
Dipendenti stranieri COMUNITARI155.950
Dipendenti stranieri EXTRA-COMUNITARI131.250
°Per il calcolo delle percentuali i dipendenti stranieri sono assimilati a operai agricoli
* Lavoratori regolari
NAZIONALITÀ DEGLI OPERAI
AGRICOLI°
Italiani747.305
72%
Stranieri comunitari
54%
Stranieri extra-
comunitari46%
Stranieri287.200
28%
37
Lavoratori dipendenti STRANIERI in agricoltura per PROVENIENZA geografica (2015)
ALTRO2%
AFRICA CENTRO-SUD
9%
AFRICA NORD32%
ASIA ORIENTALE
26%
EUROPA EST31%
ALTRO2%
REPUBBLICA SLOVACCA
5% BULGARIA8%
POLONIA11%
ROMANIA74%
EXTRA-COMUNITARI COMUNITARI
Fonte: INPS , Osservatori «Cittadini extra-comunitari» e «Comunitari nati nei Paesi dell’Europa dell’Est»
NAZIONALITÀ DEGLI OPERAI
AGRICOLI STRANIERI
38
Caratteristiche dei lavoratori dipendenti STRANIERI in agricoltura (2015)
Fonte: INPS , Osservatori «Cittadini extra-comunitari» e «Comunitari nati nei Paesi dell’Europa dell’Est»
GENEREAREA GEOGRAFICA
47%
44%
45%
11%
22%
16%
42%
34%
39%
Comunitari
Extra-comunitari
Totale stranieri
Nord Centro Sud
65%
81%
73%
35%
19%
27%
Comunitari
Extra-comunitari
Totale stranieri
Maschi Femmine
18%
10%
15%
30%
30%
30%
28%
32%
30%
17%
21%
19%
5%
7%
6%
Comunitari
Extra-comunitari
Totale stranieri fino a 24
da 25 a 34
da 35 a 44
da 45 a 54
Oltre 55
CLASSE DI ETÀ
Lavoratori dipendenti STRANIERIin AGRICOLTURA e ALTRI SETTORI (2015)
39
13%
10%
15%
4%
72%
86%
AGRICOLTURA
ALTRI SETTORI
Stranieri extra-comunitari
Stranieri comunitari
Italiani
Agricoltura8%
Altri settori
92%
EXTRA-COMUNITARI
Agricoltura20%
Altri settori
80%
COMUNITARI
QUOTA STRANIERI IN AGRICOLTURA SU TOTALE STRANIERI NEI SETTORI PRIVATI
LAVORATORI PER
PROVENIENZA GEOGRAFICA
SUL TOTALE
Fonte: INPS Osservatori «Cittadini extra-comunitari» e «Comunitari nati nei Paesi dell’Europa dell’Est»
40
TREND dei lavoratori dipendenti STRANIERIin agricoltura (2007-2015)
Fonte: INPS , Osservatori «Cittadini extra-comunitari» e «Comunitari nati nel Paesi dell’Europa dell’Est»
181
140
156
60
80
100
120
140
160
180
200
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Extra-comunitari Comunitari Stranieri totale
3,3%
0,1%
1,6%
Extra-comunitari
Comunitari
Stranieri totale
TREND 2007-2015 (2007=100) VARIAZIONE 2015/2014
7. LAVORO ACCESSORIO REMUNERATO TRAMITE VOUCHER IN AGRICOLTURA E NEGLI ALTRI SETTORI
Il lavoro ACCESSORIO in AGRICOLTURA e in altri SETTORI ECONOMICI
• Il lavoro accessorio remunerato tramite buoni lavoro (voucher), nato da e per l’agricoltura, ha trovato applicazione in Italia in numerosi settori economici fino all’abrogazione delle relative norme nel marzo 2017.
• In agricoltura l’uso dei voucher è stato limitato all’impiego stagionale in agricoltura di studenti e pensionati; pertanto il suo impiego risulta marginale rispetto a quanto accaduto in altri settori. Nel 2015 nel settore primario i lavoratori remunerati con i buoni lavoro rappresentano appena il 4% del totale dei lavoratori retribuiti in questa maniera e l’incidenza dei relativi voucher è pari al 2% del totale di quelli riscossi complessivamente nel nostro paese.
• Una caratteristica dell’agricoltura è infatti l’inferiore numero medio di voucher per lavoratore (42 nel 2015) rispetto alla media totale per tutti i settori di 74 (con punte di 82 nei servizi).
• Il trend di lungo periodo evidenzia inoltre come l’agricoltura sia l’unico settore in cui il numero dei voucher abbia raggiunto rapidamente un punto di equilibrio per poi stabilizzarsi nell’intorno dei 2,2-2,3 milioni di voucher/anno riscossi nel periodo 2012-2016 in cui l’incremento è stato complessivamente pari al 5% (si segnala solo una brusca caduta a 2 milioni nel 2014 con un successivo recupero nel 2015).
• Viceversa negli altri settori la crescita è stata esponenziale: nello stesso periodo si è infatti registrata un’impennata complessiva del 478%, con una crescita ancor più robusta per il turismo.
42
LAVORO ACCESSORIO remunerato tramite buoni lavoro (VOUCHER) in AGRICOLTURA e ALTRI SETTORI (2015)
43
LAVORATORI AGRICOLI su tot LAVORATORI VOUCHER in Italia
4%
VOUCHER RISCOSSI in AGRICOLTURA su tot VOUCHER RISCOSSI IN TUTTI I SETTORI in Italia
2%
Fonte: INPS «Mondo Agricolo» e «Lavoratori dipendenti», ENPAIA
LAVORATORI* VOUCHER(totale attività)1,5 milioni
VOUCHER RISCOSSI(totale attività)104,6 milioni
NUMERO MEDIO DI VOUCHER RISCOSSI PER LAVORATOREPER SETTORE
74
64
71
82
42
Totale attività
Turismo
Commercio
Servizi
Agricoltura
59.308 in AGRICOLTURA
2.309.694 in AGRICOLTURA
*Per lavoratore si intende una persona che presta lavoro accessorio
44
Trend del LAVORO ACCESSORIO in AGRICOLTURA e ALTRI SETTORI 2012-2016
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
VARIAZIONE % LAVORATORI 2014-2015
VOUCHER RISCOSSILAVORATORI
VARIAZIONE % VOUCHER 2014-2015
TREND VOUCHER 2012-2016 (numeri indice 2012=100)
TREND LAVORATORI 2012-2016 (numeri indice 2012=100)
96
385
460
892
483
0
200
400
600
800
1000
2012 2013 2014 2015 2016
Agricoltura Commercio Servizi
Turismo Totale
105
571
518
1233
578
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
2012 2013 2014 2015 2016
Agricoltura Commercio Servizi
Turismo Totale
Variaz. 2015/2014
Variaz. 2016/2015
Agricoltura 21,6% -6,5%Totale 46,0% 18,1%
Variaz. 2015/2014
Variaz. 2016/2015
Agricoltura 14,1% 0,5%Totale 61,8% 25,2%
8. LAVORO IRREGOLARE IN AGRICOLTURA E NEGLI ALTRI SETTORI
Lavoro IRREGOLARE in AGRICOLTURA e in altri SETTORI ECONOMICI
• Nel 2015, l’economia “non osservata” vale complessivamente circa 208 miliardi di euro: di questi, la gran parte - circa 190 miliardi - derivano dal solo sommerso economico (sottodichiarazione, lavoro irregolare, ecc.) e la restante parte è ascrivibile alle attività illegali.
• Per il totale economia l’incidenza di queste attività sul PIL è pari al 12,6% (0,5 punti percentuali in meno rispetto al 2014), mentre quella sul valore aggiunto si attesta al 12,8%. Nel caso dell’agricoltura l’incidenza sul VA sale al 15,5%, ma si trova nettamente al di sotto di alcuni settori come le costruzioni e il commercio e turismo (rispettivamente 23,1% e 24,6%).
• Mentre a livello del totale economia grande rilevanza riveste la sottodichiarazione (45%), seguita dal lavoro irregolare (37%), dalle altre componenti ed infine dalle attività illegali, nell’agricoltura, silvicoltura e pesca l’economia «non osservata» è esclusivamente riferibile all’occupazione non regolare (100%).
• Il tasso di irregolarità, calcolato come rapporto tra l’occupazione non regolare e l’occupazione totale, si attesta nel 2015 per agricoltura, silvicoltura e pesca al 23,4% (contro il 13,5% del totale economia), con una profonda forbice fra lavoratori indipendenti (12,2%) e quelli dipendenti (35,2%). Nel periodo 2007 -2015 si evidenza un incremento complessivo del 3%, prevalentemente riconducibile all’incremento del lavoro irregolare fra i dipendenti (+3,9% nello stesso periodo).
• Nel confronto con gli altri settori, infine, e limitatamente al lavoro dipendente, nel 2015 emerge come la quota di occupati dipendenti non regolari del 35,2% in agricoltura, silvicoltura e pesca sia nettamente superiore alla media delle attività economiche (13,1%) e la più elevata fra i diversi settori economici; tra quelli analizzati, un altro settore in cui l’incidenza si colloca al di sopra della media è quello dei servizi di alloggio e ristorazione, in cui il peso degli occupati irregolari sul totale dipendenti è pari al 19,0%.
46
47
ECONOMIA «NON OSSERVATA»in AGRICOLTURA e in ALTRI SETTORI (2015)
Fonte: ISTAT «Contabilità Nazionale»
COMPOSIZIONE DELL’ECONOMIA «NON OSSERVATA»(valori percentuali, 2015)
Incidenza % dell’economia «non osservata» sul valore aggiunto del totale ATTIVITÀ ECONOMICHE
12,8%
Incidenza % dell’economia «non osservata» sul valore aggiunto di AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA
15,5%
44,9%
100,0%
37,3%
9,6%8,2%
Agricoltura,silvicoltura e pesca
Totale economia
Sottodichiarazione Lavoro irregolare
Altro* Attività illegali
Valore totale economia «non osservata» (sommerso + attività illegali)208 mrd €
*Fitti in nero, mance e integrazione domanda-offerta.
48
LAVORO IRREGOLARE in AGRICOLTURA e in ALTRI SETTORI (2015)
Fonte: ISTAT «Contabilità Nazionale»
*Comprende tutti i settori dell’economia.
TREND 2007-2015 DEL TASSO DI IRREGOLARITÀ°DEGLI OCCUPATI DI AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA
13,1%
35,2%
8,4%
7,4%
19,0%
Totale attività economiche*
Agricoltura, silvicoltura epesca
Industria
Commercio
Servizi di alloggio eristorazione
TASSO DI IRREGOLARITÀ°DEGLI OCCUPATI DIPENDENTI PER SETTORE
°Rapporto tra occupazione non regolare e occupazione totale
31,3%
35,2%
11,5%12,2%
20,4%
23,4%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
DIPENDENTI INDIPENDENTI TOTALE
Lavoro IRREGOLARE in AGRICOLTURA e in altri SETTORI ECONOMICI
• Nel 2015, l’economia “non osservata” vale complessivamente circa 208 miliardi di euro: di questi, la gran parte - circa 190 miliardi - derivano dal solo sommerso economico (sottodichiarazione, lavoro irregolare, ecc.) e la restante parte è ascrivibile alle attività illegali.
• Per il totale economia l’incidenza di queste attività sul PIL è pari al 12,6% (0,5 punti percentuali in meno rispetto al 2014), mentre quella sul valore aggiunto si attesta al 12,8%. Nel caso dell’agricoltura l’incidenza sul VA sale al 15,5%, ma si trova nettamente al di sotto di alcuni settori come le costruzioni e il commercio e turismo (rispettivamente 23,1% e 24,6%).
• Mentre a livello del totale economia grande rilevanza riveste la sottodichiarazione (45%), seguita dal lavoro irregolare (37%), dalle altre componenti ed infine dalle attività illegali, nell’agricoltura, silvicoltura e pesca l’economia «non osservata» è esclusivamente riferibile all’occupazione non regolare (100%).
• Il tasso di irregolarità, calcolato come rapporto tra l’occupazione non regolare e l’occupazione totale, si attesta nel 2015 per agricoltura, silvicoltura e pesca al 23,4% (contro il 13,5% del totale economia), con una profonda forbice fra lavoratori indipendenti (12,2%) e quelli dipendenti (35,2%). Nel periodo 2007 -2015 si evidenza un incremento complessivo del 3%, prevalentemente riconducibile all’incremento del lavoro irregolare fra i dipendenti (+3,9% nello stesso periodo).
• Nel confronto con gli altri settori, infine, e limitatamente al lavoro dipendente, nel 2015 emerge come la quota di occupati dipendenti non regolari del 35,2% in agricoltura, silvicoltura e pesca sia nettamente superiore alla media delle attività economiche (13,1%) e la più elevata fra i diversi settori economici; tra quelli analizzati, un altro settore in cui l’incidenza si colloca al di sopra della media è quello dei servizi di alloggio e ristorazione, in cui il peso degli occupati irregolari sul totale dipendenti è pari al 19,0%.
49
9. AZIENDE CHE OCCUPANO MANODOPERA AGRICOLA
Dinamiche delle AZIENDE che occupano MANODOPERA agricola
• Complessivamente le imprese che occupano manodopera agricola nel 2015 sono 190.000, delle quali la quota maggioritaria (61%) è costituita da ditte in economia, mentre sono meno numerosi i coltivatori diretti e le altre forme di aziende. Si trovano prevalentemente nel Sud del paese (62%) dove è localizzata anche la maggiore quota di manodopera dipendente. In quest’area l’incidenza di aziende in economia è nettamente superiore (77%) rispetto al Centro e al Nord (rispettivamente 52% e 31%).
• Molte aziende assumono manodopera solo a tempo determinato in alcuni periodi dell’anno; ogni mese quindi la consistenza di aziende che occupano si modifica. La relativa media annua è pari a 120.000 aziende. Fra queste prevale la quota di quelle che assumono esclusivamente OTD (82%), rispetto a quelle con soli OTI (8%) e con contemporanea presenza dei due tipi di operai (10%). In particolare la quota di aziende con soli OTD sale considerevolmente al Sud (96%) per ridursi al Centro e al Nord, ove viceversa cresce l’incidenza delle aziende che impiegano contemporaneamente OTD e OTI (rispettivamente18% e 20%).
• In termini di trend il numero complessivo delle aziende che occupano è in calo; tale fenomeno è in parte riconducibile alla fisiologica contrazione del numero di aziende attive. Viceversa in termini di media annua si registra un leggero incremento, che dimostra come la richiesta di manodopera delle aziende che restano attive interessi periodi dell’anno più ampi. Nel corso del 2015 rispetto all’anno precedente però le due tendenze si invertono e si registra una leggera crescita del numero assoluto di aziende che occupano manodopera agricola, mentre al contrario la media annua si contrare debolmente.
• La contrazione delle aziende che occupano operai è prevalentemente localizzata nel Sud del paese, mentre viceversa il Centro-Nord è caratterizzato da un trend di crescita. Questa dinamica è coerente con quella evidenziata a proposito degli operai
51
52
AZIENDE che occupano manodopera agricola per AREA GEOGRAFICA (stock, 2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
Aziende che occupano manodopera agricola187.081
61%
77%
52%
31%
36%
22%
45%
65%
4%
4%
6%
5%
ITALIA
SUD
CENTRO
NORD
Ditte in economia
Coltivatori diretti
Cooperative e altre*
*Consorzi di bonifica, cooperative forestali, corpo forestale, coloni e mezzadri.
27%
11%
62%
TIPOLOGIA DI AZIENDE PER AREA GEOGRAFICA
AZIENDE PER AREA
GEOGRAFICA
Solo OTD 82%
Solo OTI 8%
OTD/OTI10%
53
Caratteristiche delle AZIENDE che occupano manodopera agricola: (media annua*, 2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
MEDIA ANNUA*Aziende che occupano manodopera agricola120.490 AZIENDE PER TIPOLOGIA DI OPERAI OCCUPATI
PER AREA GEOGRAFICA
61%69%
96%
19%14%
2% 20%18%
3%
NORDCENTROSUD
Solo OTD
Solo OTI
OTD/OTI
*Media del numero mensile di aziende che assumono manodopera ogni singolo mese dell’anno. L’azienda presente in soli 6 mesi è posta equivalente a 0,5.
120
0
20
40
60
80
100
120
140
160
AZIENDE CHE OCCUPANO MANODOPERA AGRICOLA PER MESE
(.000, media)
ITALIA
54
Dimensioni delle AZIENDEche occupano manodopera agricola (media annua*, 2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
AZIENDE PER CLASSE DIMENSIONALE DI OPERAI
1 operaio42%
2 operai19%
da 3 a 5 operai
21%
da 6 a 9 operai
9%
da 10 a 19 operai
6%
da 20 a 49 operai
2%
Oltre 50 operai
1%
*Media del numero mensile di aziende che assumono manodopera ogni singolo mese dell’anno. L’azienda presente in soli 6 mesi è posta equivalente a 0,5.
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
1 operaio
2 operai
da 3 a 5 operai
da 6 a 9 operai
da 10 a 19 operai
da 20 a 49 operai
Oltre 50 operai
Solo a tempo determinato
Solo a tempo indeterminato
A tempo determinato e indeterminato
AZIENDE PER DIFFERENTI TIPI DI CONTRATTO DEGLI OPERAI E PER CLASSE DIMENSIONALE
55
Dimensioni medie delle AZIENDE che occupanomanodopera agricola PER AREA GEOGRAFICA (2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
DIMENSIONI MEDIE DELLE AZIENDE :NUMERO DI OPERAI
DIMENSIONI MEDIE DELLE AZIENDE :NUMERO DI GIORNATE LAVORATE
4,9
5,1
5,2
5,0
0,3
0,9
1,1
0,6
Sud
Centro
Nord
Italia
Operai OTD Operai OTI
428
428
397
420
65
236
299
147
Sud
Centro
Nord
Italia
Giornate OTD Giornate OTI
56
Trend AZIENDE che occupano manodopera agricola (2007-2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
103
89
80
85
90
95
100
105
110
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Media annua Stock
-0,1%
0,2%
Media annua
Stock
TREND AZIENDE 2007-2015 (numeri indice 2007=100)
VARIAZIONE AZIENDE2015/2014
Trend AZIENDE che occupano manodopera agricola per AREA GEOGRAFICA (stock, 2007-2015)
57 Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
107
103
81
89
60
70
80
90
100
110
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Nord Centro Sud Italia
0,3%
2,0%
-0,1%
0,2%
Nord
Centro
Sud
Italia
TREND AZIENDE 2007-2015 (numeri indice 2007=100)
VARIAZIONE AZIENDE2015/2014
10. LAVORO DIPENDENTE:CONFRONTO FRA AGRICOLTURA E ALTRI SETTORI
Gli OPERAI in agricoltura e negli altri settori
• Gli operai rappresentano la categoria professionale di dipendenti predominante in agricoltura (97%); in altri settori in cui gli operai sono una componente rilevante della forza lavoro la loro incidenza sul totale dipendenti è inferiore (ad es. costruzioni e manifatturiero rispettivamente 79% e 66%).
• Gli operai occupati in agricoltura incidono per il 13% sul totale nazionale, mentre le relative ore lavorate rappresentano il 6% del totale attività economiche. Le differenti quote sono riconducibili al fatto che la manodopera agricola è per la stragrande maggioranza impiegata con contratto a tempo determinato (90%), contro una media nazionale per tutte le attività economiche del 23%. Un altro settore in cui è rilevante la presenza di operai a tempo determinato è il turismo, in cui però la quota di OTD si ferma al 42%.
• In termini di giornate di lavoro medie, in agricoltura per gli OTI si registra un valore superiore alla media nazionale (rispettivamente 261 contro 253 giornate), secondo solo al manifatturiero; all’opposto per gli OTD il numero medio di giornate lavorate nel settore primario è nettamente inferiore alla media del totale delle attività economiche (84 su 128) e più basso di quello di tutti gli altri settori.
• La prevalente presenza degli operai nel Sud del paese (58%), caratterizza l’agricoltura rispetto altri settori monitorati, che hanno una prevalenza di questo tipo di lavoratori nel Centro-Nord.
• Nel 2015 rispetto all’anno precedente il numero di operai è cresciuto in tutti i settori: la variazione dell’agricoltura (+2,5%) si colloca in posizione intermedia fra i diversi settori (+3,3%), più accentuata rispetto a costruzioni e manifatturiero, ma meno dinamica di commercio e turismo. La tendenza alla crescita del settore primario si conferma anche in termini di giornate lavorate sebbene sia meno sensibile.
59
OPERAI in AGRICOLTURA ed in ALTRI SETTORI (2015)
60
OPERAI AGRICOLI su tot OPERAI in Italia13%
GIORNATE LAVORATE da OPERAI AGRICOLI in Italia su tot GIORNATE LAVORATE DA OPERAI
6%
Fonte: INPS «Mondo Agricolo» e «Lavoratori dipendenti», ENPAIA
OPERAI DIPENDENTI(totale attività economiche)7,9 milioni
GIORNATE LAVORATE(totale attività economiche)1,8 miliardi
INCIDENZA DEGLI OPERAI SU TOTALE DIPENDENTI PER SETTORI
97%
66%
86%
42%
79%
55%
Agricoltura
Manifatturiero
Turismo
Commercio
Costruzioni
Totale attivitàeconomiche
OPERAI in agricoltura ed in altri settori per TIPOLOGIA DI CONTRATTO (2015)
61
90%
10%
20%
42%
14%
23%
10%
90%
80%
58%
86%
77%
Agricoltura
Manifatturiero
Costruzioni
Turismo
Commercio
Totale attività economiche
Operai a tempo determinato (OTD)
Operai a tempo indeterminato (OTI)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo» e «Lavoratori dipendenti»
QUOTA DI OPERAI A TEMPO DETERMINATOE TEMPO INDETERMINATO PER SETTORI
84
147
113
140
110
128
Agricoltura
Manifatturiero
Turismo
Commercio
Costruzioni
Totale economia
261
271
217
255
213
253
Agricoltura
Manifatturiero
Turismo
Commercio
Costruzioni
Totale economia
GIORNATE LAVORATE DA OTI
GIORNATE LAVORATE DA OTD
OPERAI in agricoltura ed in altri settori per AREA GEOGRAFICA (2015)
62 Fonte: INPS «Mondo Agricolo» e «Lavoratori dipendenti»
30%
62%48%
40% 43%
12%
18%
22%21% 19%
58%
20%30%
39% 37%
Agricoltura Manifatturiero Turismo Commercio Costruzioni
SUD
CENTRO
NORD
TREND di OPERAI e GIORNATE LAVORATEin agricoltura e in altri settori (2015)
63 Fonte: INPS «Mondo Agricolo» e «Lavoratori dipendenti»
1,4%
1,4%
5,1%
3,3%
1,2%
2,6%
Agricoltura
Manifatturiero
Turismo
Commercio
Costruzioni
Totale attivitàeconomiche
VARIAZIONE OPERAI 2015/2014
2,5%
1,3%
4,2%
5,7%
0,3%
3,3%
Agricoltura
Manifatturiero
Turismo
Commercio
Costruzioni
Totale attivitàeconomiche
VARIAZIONE GIORNATE LAVORATE 2015/2014
RAPPORTI di LAVORO in agricoltura e negli altri settori
• Il Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni obbligatorie (SISCO) elabora i dati sui flussi occupazionali relativi ai rapporti di lavoro subordinato che interessano i cittadini italiani e stranieri anche solo temporaneamente presenti nel Paese.
• Il 16,5% della totalità dei lavoratori dipendenti attivati nel 2016 riguarda il settore agricolo; in termini di rapporti di lavoro tale incidenza è simile (16,4%).
• Dal confronto settoriale emerge che il numero delle attivazioni pro-capite più elevato fa riferimento ad agricoltura e turismo (rispettivamente 1,71 e 1,79); questi settori sono infatti caratterizzati da un maggiore stagionalità delle attività che porta all’attivazione di un maggior numero di rapporti di lavoro in capo al singolo lavoratore rispetto ad altri settori.
• L’analisi per area geografica e per genere evidenzia come in agricoltura si registri rispetto ad altri settori maggiore rilevanza dei rapporti di lavoro attivati nel Sud (65%) e dei rapporti attivati da dipendenti di genere maschile (68%); in quest’ultimo caso il dato è in linea con il manifatturiero anche se non elevato come nel caso delle costruzioni.
• Nel 2016 il saldo tra attivazioni e cessazioni per il settore agricolo è pari a 1; l’elevata diffusione delle assunzioni a tempo determinato fa sì che la maggior parte delle posizioni aperte nel corso dell’anno siano soggette a cessazione nel corso della stessa annualità.
• Il trend degli ultimi due anni mostra un aumento del +2% sia delle attivazioni che delle cessazioni e pone il settore agricolo in controtendenza rispetto alle altre attività economiche per le quali si registrano invece nello stesso periodo variazioni negative.
64
RAPPORTI di LAVORO dipendente in agricoltura e in altri settori (2016)
65 Fonte: SISCO, Ministero del Lavoro
Lavoratori dipendenti «ATTIVATI» in AGRICOLTURA (902.000) su totale lavoratori dipendenti attivati in Italia (5.480 mln)
16,5%
1,7
1,2
1,3
1,2
1,8
1,7
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
Turismo
Totale attivitàeconomiche
NUMERO DI RAPPORTI DI LAVORO PER LAVORATORE
Rapporti di lavoro «ATTIVATI» in AGRICOLTURA (1,5 mln) su totale rapporti di lavoro attivati in Italia (9.435 mln)
16,4%
RAPPORTI di LAVORO dipendenteattivati in agricoltura e in altri settori (2016)
66 Fonte: SISCO, Ministero del Lavoro
24%
52%
39%
42%
42%
11%
19%
17%
18%
25%
65%
29%
44%
40%
33%
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
Turismo
Nord Centro Sud
68%
69%
96%
49%
51%
32%
31%
4%
51%
49%
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
Turismo
Maschi Femmine
GENEREAREA GEOGRAFICA
TREND RAPPORTI di LAVORO in agricoltura e in altri settori (2016)
67
1,9%
-14,0%
-14,8%
-10,9%
-4,7%
-9,8%
2,1%
-9,8%
-7,1%
-7,4%
-4,8%
-8,9%
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Commercio
Turismo
Totale attivitàeconomiche
Attivazioni Cessazioni
RAPPORTI DI LAVORO VARIAZIONE 2016/2015
Fonte: SISCO, Ministero del Lavoro
RAPPORTO FRA ATTIVAZIONI E CESSAZIONI (2016)
SettoriAttivazioni su
cessazioni
Agricoltura 1,00
Industria 1,04
Costruzioni 0,97
Commercio 1,08
Turismo 1,06
Totale attività economiche 1,04
(se l’indice è superiore all’unità le attivazioni prevalgono sulle cessazioni)
11. INDAGINE DIRETTA EBAN«Focus di approfondimento
sul lavoro dipendente in agricoltura»
69
INDAGINE DIRETTA sul LAVORO DIPENDENTE nelle aziende agricole
OBIETTIVO
• Rilevare le caratteristiche della struttura occupazionale, i fabbisogni di manodopera e le relativa modalità di reclutamento delle aziende agricole, con particolare attenzione alla manodopera dipendente con qualifica di operaio
TARGET
• Aziende agricole, con particolare attenzione a quelle che assumono manodopera dipendente
METODOLOGIA
• Questionario: strutturato a prevalente risposta chiusa (durata media 10 minuti)
• Dati: le informazioni richieste hanno fatto riferimento all’annualità 2016
• Somministrazione: metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing)
• Periodo di somministrazione: maggio-giugno 2017
• Numerosità campionaria: 1.737 aziende agricole di cui 522 con dipendenti (30%)
• Sistema di pesi: coefficienti di riporto all’universo costruiti in base alla distribuzione delle aziende agricole - per classe di SAU e regione - derivante dai dati SPA-ISTAT 2013
Principali indicazioni merse dall’INDAGINE DIRETTA EBAN• Tra le 1.737 aziende agricole intervistate, la quota di quelle che occupano manodopera dipendente salariata è pari
al 30%, contro il 47% di quelle composte dai soli titolari e il 23% di quelle che impiegano esclusivamente manodopera familiare. Le aziende che assumono manodopera dipendente operano più frequentemente nei settori ad elevato valore aggiunto ed in particolare nelle colture ortofrutticole e nel vitivinicolo, nel florovivaismo e nella zootecnia, mentre quelle che non assumono sono più frequentemente dedite all’olivicoltura e al cerealicolo.
• La composizione per tipologia di manodopera assunta mostra una netta prevalenza della manodopera a tempo determinato: le aziende che occupano solo OTI sono, infatti, una quota limitata (9%) rispetto a quelle che assumono solo OTD o entrambi.
• Nel 60 % delle aziende che assumono OTD sono impiegati operai stranieri. Riguardo le qualifiche prevale la figura del bracciante agricolo (presente nel 54% delle aziende) seguita da quella di addetto alla raccolta di prodotti agricoli, dal conducente di macchine agricole e dallo specializzato in colture arboree o zootecnico. Riguardo il reclutamento si fa prevalente riferimento a OTD che hanno già lavorato in passato in azienda o in altre aziende agricole conosciute oppure si fa ricorso ad indicazioni di persone di fiducia (più frequentemente un conoscente, ma anche altri imprenditori agricoli o altri dipendenti).
• Nel 44 % delle aziende che assumono OTI sono impiegati operai stranieri. Riguardo le qualifiche prevale la figura del conducente di macchine agricole (presente nel 41% delle aziende) seguita dal bracciante agricolo e dagli operai specializzati (zootecnici, seminativi, colture arboree e protette, ecc.). Riguardo il reclutamento si fa prevalente riferimento a OTI indicati da persone di fiducia (più frequentemente un altro dipendente o un conoscente) o che hanno già lavorato in passato in azienda o in altre aziende agricole conosciute.
• Il processo di ricerca e selezione degli operai è ritenuto spesso complesso e la principale criticità è la difficoltà ad individuare i lavoratori disponibili (65% delle aziende).
70
71
Indagine diretta EBAN:caratteristiche delle aziende agricole del CAMPIONE/1 (2016)
Solo titolare
41%
Familiare29%
Con dipendenti
30%
6,0
6,8
25,0
11,9
Solo titolare
Familiare
Con dipendenti
Totale campione
COMPOSIZIONE DELLE AZIENDE
SAU MEDIA DELLE AZIENDE (ettari)
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
8%
18%
3%
1%
7%
37%
15%
11%
4%
7%
9%
11%
13%
18%
19%
20%
Altro
Cerealicolo
Zootecnico
Florovivaistico/sementiero
Orticolo
Olivicolo
Vitivinicolo
Frutticolo
Assumedipendenti
Non assumedipendenti
ORIENTAMENTO PRODUTTIVO AGRICOLO PREVALENTE DELLE AZIENDE (in termini di fatturato, prima risposta )
72
Indagine diretta EBAN:caratteristiche delle aziende agricole del CAMPIONE/2 (2016)
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
Entrambi27%
Solo OTD64%
Solo OTI9%
COMPOSIZIONE DELLE AZIENDE PER TIPOLOGIA DI OPERAI PRESENTI
9,8
6,9
7,9
4,5
1,6
2,2
0,4
1,1
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
Entrambio solo OTI
Solo OTD
Totalecampione
OTD OTI Dirigenti, quadri, impiegati, altro
NUMERO MEDIO DI DIPENDENTI PER TIPOLOGIA DI AZIENDA
7,3
10,6
16,5
TOTALE NUMERO DIPENDENTI
73
Indagine diretta EBAN: aziende che occupano OTD (2016)
Aziende con dipendenti che occupano almeno 1 OPERAIO A TEMPO DETERMINATO
91%
Sia italiani
che stranieri
44%Solo
italiani40%
Solo stranieri
16%
1%
37%
35%
28%
Altro/non disponibile
Più di 101 giornate in un anno
Tra 50 e 101 giornate in un anno
Meno di 50 giornate in un anno
DISTRIBUZIONE DELLE AZIENDE PER CITTADINANZA OTD
Considerando gli operai a tempo determinato/stagionali che hanno lavorato nella sua azienda nel 2016, qual è stata, in termini di giornate lavorate nell’anno, la durata del contratto prevalente?
9% 8%16% 18%
29%25%
19% 16%
32%
22% 21%13%
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Prima risposta in ordine
di contratto prevalente
Risposta multipla
In quali mesi dell’anno la sua azienda assume maggiormente OTD per far fronte ai picchi stagionali di attività/produzione?
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
Il 14% delle aziende intervistate dichiara di avere un fabbisogno di manodopera stabile durante l’anno (produzione non soggetta a stagionalità).
74
Indagine diretta EBAN: MANSIONI degli OTD (2016)
1%
1%
3%
3%
5%
6%
6%
7%
9%
16%
29%
41%
54%
Altro operaio
Operaio forestale
Addetto attività agrituristiche/vendite
Specializzato addetto alla mungitura
Addetto trasformazione prodotti agricoli
Specializzato seminativi/ortive in pieno campo
Addetto manutenzione del verde
Specializzato colture protette
Specializzato zootecnico
Specializzato coltivazioni legnose
Conducente di trattore/macchinari agricoli
Raccolta di prodotti agricoli
Bracciante agricolo/operaio non specializzato
Percentuale delle aziende che hanno indicato la presenza della
mansione fra i propri OTD(risposta multipla)
Che tipo di mansione hanno svolto gli OPERAI A TEMPO DETERMINATO/STAGIONALI che hanno lavorato nella sua azienda nel 2016?
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
Aziende che occupano almeno 1 OPERAIO A TEMPO DETERMINATO
1%
1%
1%
2%
2%
3%
26%
40%
52%
Pubblicazione avviso (es. su internet, giornali,ecc.)
Suggeriti dall'organizzazione agricola
Autocandidatura
Centri per l'impiego
Servizio offerto dalla cooperativa/OP
Conoscenza diretta
Hanno lavorato in aziende agricolevicine/conosciute
Su indicazione di una persona di fiducia
In passato avevano già lavorato in azienda
75
Indagine diretta EBAN:processo di SELEZIONE/RICERCA degli OTD (2016)
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
Risposta multipla
In che modo è entrato in contatto con i suoi OPERAI A TEMPO DETERMINATO ... ?
36%
29%
27%
25%
23%
2%
Conoscente
Altro imprenditore
Dipendente
Amico
Familiare
Altro
In particolare, chi le ha dato dei suggerimenti sui candidati da assumere come OPERAI A TEMPO DETERMINATO ... ?(risposta multipla)
76
Indagine diretta EBAN:aziende che occupano OPERAI A TEMPO INDETERMINATO (2016)
36%
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
Sia italiani
che stranieri
26%
Solo italiani
56%
Solo stranieri
18%
DISTRIBUZIONE DELLE AZIENDEPER CITTADINANZA OTI
3%
3%
9%
11%
11%
13%
14%
15%
17%
22%
22%
41%
Altro operaio
Addetto attività agrituristiche/vendite
Addetto trasformazione prodotti agricoli
Raccolta di prodotti agricoli
Addetto manutenzione del verde
Specializzato addetto alla mungitura
Specializzato colture protette
Specializzato coltivazioni legnose
Specializzato seminativi/ortive in pieno campo
Specializzato zootecnico
Bracciante agricolo/operaio non specializzato
Conducente di trattore/macchinari agricoli
Che tipo di mansione hanno svolto gli OPERAI A TEMPO INDETERMINATO che hanno lavorato nella sua azienda nel 2016?
Aziende con dipendenti che occupano almeno 1 OPERAIO A TEMPO INDETERMINATO
Percentuale delle aziende che
hanno indicato la presenza della mansione fra i
propri OTI(risposta multipla)
6%
1%
1%
1%
3%
4%
24%
29%
48%
Altro
Centri per l'impiego
Agenzie per il lavoro/ Società di recruiting
Pubblicazione avviso (es. su internet,giornali, ecc.)
Autocandidatura
Conoscenza diretta
Hanno lavorato in aziende agricolevicine/conosciute
In passato avevano già lavorato in azienda
Su indicazione di una persona di fiducia
77
Indagine diretta EBAN:processo di SELEZIONE/RICERCA degli OTI (2016)
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
Risposta multipla
In che modo è entrato in contatto con i suoi OPERAI A TEMPO INDETERMINATO ... ?
In particolare, chi le ha dato dei suggerimenti sui candidati da assumere come OPERAI A TEMPO INDETERMINATO ... ?(risposta multipla)
38%
31%
25%
18%
16%
4%
Dipendente
Conoscente
Amico
Familiare
Altro imprenditore
Altro
78
Indagine diretta EBAN:processo di SELEZIONE/RICERCA del personale operaio (2016)
Fonte: indagine diretta 2017 ‘Osservatorio EBAN Lavoro Agricolo’
44%
53%
39%
41%
18%
6%
OTD
OTI
Complesso
Nè complesso nè semplice
Semplice
In base alla sua esperienza, ritiene che il processo di ricerca e selezione degli operai a tempo determinato/ indeterminato sia …?
Risposta multipla
4%
5%
15%
27%
29%
65%
Altro
Pochi candidati per alcuni tipi di contratto
Mancanza di un soggetto esterno all'aziendache offra servizi di selezione/reclutamento
Lunghezza/difficoltà delle procedureamministrative/burocratiche
Pochi candidati per alcune specifichemansioni
Difficoltà ad individuare i lavoratoridisponibili
Quali sono le principali difficoltà che ha incontrato nel processo di ricerca e selezione del personale operaio…
12. LAVORO AUTONOMOIN AGRICOLTURA
Lavoro agricolo AUTONOMO
• Nel 2015, il numero dei lavoratori agricoli autonomi è pari a 456.022, il 93% dei quali è rappresentato dai coltivatori diretti ed il 7% dagli imprenditori agricoli professionali (comprensivo di uno 0,1% di coloni e mezzadri).
• A livello territoriale, oltre la metà (52%) dei lavoratori agricoli autonomi si trova nelle regioni del Nord; a prevalere è il genere maschile (65% contro il 35% delle donne). La quota maggiore di lavoratori autonomi (71%) ha un’età superiore ai 45 anni, con una quota degli over 65 pari al 19%.
• Il trend di lungo periodo evidenzia un calo complessivo dei lavoratori agricoli autonomi del 10% nel periodo 2007-2015, ma tale contrazione rispecchia esclusivamente la categoria dei coltivatori diretti che, nello stesso arco temporale, hanno subìto una variazione negativa del14%. Gli imprenditori agricoli professionali mostrano invece una crescita più che sostenuta (+79%).
• In linea con la tendenza di lungo periodo, il trend degli ultimi due anni mostra un aumento del +4% della consistenza della categoria degli imprenditori agricoli professionali e una contrazione dell’1% del numero dei coltivatori diretti.
80
81
LAVORO AUTONOMO in agricoltura (2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
*Compresi mezzadri e coloni
52%
17%
31%
Nord Centro Sud
65%
35%
Maschi Femmine
2%9%
18%
52%
19%
fino a 24 da 25 a 34 da 35 a 44 da 45 a 64 oltre 65
LAVORATORI AUTONOMI456.022
Coltivatori diretti*
93%
Imprenditori agricoli
professionali7%
GENERE
AREA GEOGRAFICA
CLASSE DI ETÀ
82
Trend LAVORATORI AUTONOMI in agricoltura (2007-2015)
Fonte: INPS «Mondo Agricolo»
86
179
90
50
70
90
110
130
150
170
190
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Coltivatori diretti*
Imprenditori agricoli professionali
Totale autonomi
-0,9%
-1,3%
4,2%
Totale autonomi
Coltivatori diretti*
Imprenditori agricoliprofessionali
*Compresi mezzadri e coloni
TREND 2007-2015 (numeri indice 2007=100) VARIAZIONE 2015/2014
Ente Bilaterale Agricolo Nazionale - EBAN
Via Flavia n.3 00187 Roma
TelefonoSede: 06 47825051Fax: 06 47824603
http://www.enteeban.it/
83
L’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale (EBAN) è costituito dalle Organizzazioni nazionali dei datori di lavoro agricolo (Confagricoltura, Coldiretti e Cia) e dalle Organizzazioni nazionali dei lavoratori agricoli (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil) firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti.
Esso svolge importanti funzioni a sostegno delle imprese e dei lavoratori del settore primario e rappresenta una sede di confronto permanente tra le Parti sociali agricole sui temi dell’occupazione, delle relazioni sindacali e della contrattazione collettiva.
Con la creazione dell’EBAN è stato semplificato e razionalizzato il sistema di bilateralità agricolo, in attuazione delle previsioni del CCNL per gli operai agricoli e florovivaisti. Ad EBAN sono stati affidati compiti svolti in precedenza da una pluralità di organismi: l’Osservatorio nazionale, Agriform, la Commissione nazionale paritetica per le pari opportunità, il Comitato paritetico nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro.
L’EBAN ha inoltre il compito di promuovere e coordinare lo sviluppo degli enti bilaterali territoriali per i quali è in atto un’analoga trasformazione. In tal modo le Parti sociali hanno inteso realizzare un vero e proprio sistema di bilateralità in grado di offrire al modo del lavoro agricolo una diffusa rete di tutele.
L’EBAN assicura inoltre prestazioni sanitarie integrative dell’assistenza fornita dal Servizio Sanitario Nazionale, agli operai agricoli e florovivaisti, precedentemente erogate dal FISLAF, attraverso un apposito fondo, il FISA (Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i lavoratori agricoli e florovivaisti).