questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo ... · l’influenza dell’austria...
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"Questo è un piccolo passo per un uomo, ma
un balzo gigantesco per l'Umanità"
è la frase che Neil Armstrong, statunitense e laureato in
ingegneria aeronautica, ha detto dopo aver messo piede per la
prima volta sulla Luna.
L'equipaggio dell'Apollo 11, la navicella
partita dal Kennedy Space Center a Cape
Canaveral in Florida,
il 16 luglio 1969 alle 09:32:00
e allunata il 20 luglio 1969
era composto dal comandante della missione
Neil Armstrong, dal pilota del modulo di
comando Michael Collins, e dal pilota del modulo lunare Edwin Aldrin Jr.
Armstrong è il primo essere vivente che imprime la
sua impronta sulla superficie lunare lo segue poi
Aldrin
mentre in orbita intorno
alla Luna, a bordo della
capsula madre Columbia
resta ad aspettarli il terzo
astronauta della missione, Michael Collins. Oggi sono passati più di 40 anni, ma l’impronta
di Armstrong è ancora lì, a sancire una nuova
pagina di storia per l’umanità.
Appena sceso, Armstrong si muove molto lentamente,
sulla Terra sono tutti col fiato sospeso perchè temono che possa essere
inghiottito dal suolo lunare o che possa non vedere nulla a causa della
polvere che si solleva, spessa come gesso. Ma tutto va bene.
Gli astronauti esplorarono la superficie della Luna per due ore e mezzo
raccogliendo rocce e pietre lunari da portare a Terra, per far sapere al
mondo com’è fatta la Luna.
colonialismo e imperialismo
tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 le nazioni europee, anche
per l’aumento demografico, hanno la necessità di conquistare
nuovi territori soprattutto in Africa e Asia e impadronirsi delle
numerose risorse come ferro, carbone, petrolio, oro e diamanti,
imporre la loro politica anche con l’uso delle armi, causando veri
e propri massacri,
imporre la propria politica e la propria potenza si definisce
imperialismo.
Lo sfruttamento dei popoli colonizzati e la pratica della
monocoltura obbligava questi paesi ad importare dall’estero le
materie prime che non riuscivano a produrre, aumentando così la
povertà del loro paese.
L’Inghilterra colonizza alcuni territori dell’Africa, dell’India e
della Cina.
In Africa è presente anche la Francia, il Belgio e in minor misura
l’Italia e la Germania.
L’America invece voleva imporre l’imperialismo sul pacifico e
nell’America Latina.
Congresso di Vienna
Nel 1814 quando Napoleone viene esiliato sull’isola d’Elba, i sovrani della
coalizione (Russia, Prussia, Inghilterra e Austria) si sentono finalmente
liberi di riorganizzare l’Europa,
età della restaurazione e convocano il Congresso di Vienna dove l’austriaco Metternich
impone subito il predominio degli Asburgo.
Il congresso stabilisce:
- il principio di legittimità
ogni sovrano cacciato durante la rivoluzione ritorna a governare
- il principio di equilibrio
ogni stato deve avere un esercito e delle armi alla pari degli altri, così
uno stato non può dominare sull’altro e non può ingrandirsi troppo come
territorio.
Inoltre vengono creati i così detti “stati cuscinetto”
una sorta di protezione
(i più importanti Paesi Bassi e Svizzera)
per impedire alla Francia di espandere il suo territorio come al tempo
di Napoleone.
Il Congresso termina nel 1815
con la nascita della santa alleanza (Russia, Prussia e Austria)
questa fa tornare l’assolutismo,
ha lo scopo di reprimere qualsiasi ribellione nel popolo e qualsiasi invasione
attuando un regime poliziesco dove gli Asburgo vengono definiti i
gendarmi d’Europa.
L’influenza dell’Austria sull’Italia sarà forte
in particolare:
- regno Lombardo-Veneto sotto dominio dell’Austria; - regno di Sardegna (Piemonte, Liguria, Sardegna) sotto il re Vittorio Emanuele I di Savoia; - Granducato di Toscana ai Lorena imparentati con gli Asburgo;
- Stato della Chiesa sotto il papa Pio VII - Regno delle due Sicilie (r. napoli e r. sicilia) sotto i Borbone
...intanto il popolo vuole che i sovrani applichino la Costituzione e
ribadiscono il diritto alla libertà di stampa, di religione e di divisione dei
poteri (legislativo, esecutivo...) detto LIBERALISMO.
Per poter diffondere queste idee liberali nascono le società segrete, in
Italia c’è la carboneria, vi partecipano soprattutto studenti
universitari, intellettuali e borghesi a volte qualche nobile.
MOTI DEL 1820
ben presto le società segrete organizzano i primi moti di rivolta contro
i sovrani “restaurati” (significa che sono tornati a regnare)
1) America Latina si ribella contro il dominio spagnolo
i vari stati ottengono l’indipendenza tra il 1820-1825
2) in Spagna il popolo ottiene dal re la Costituzione
3) a Napoli e a Palermo
vogliono la Costituzione ma vengono repressi dalla Santa Alleanza
4) in Piemonte
i carbonari sperano nell’aiuto del principe (futuro re) Carlo Alberto
dalle idee liberali, ma poi egli cambierà idea e reprimerà gli insorti
5) l’unica ad avere un esito positivo è la rivolta greca
(1821-1829) che vuole l’indipendenza dai turchi e ci riesce grazie
all’appoggio dell’Inghilterra, della Francia e della Russia anche se il
nuovo Regno di Grecia non concede la Costituzione.
MOTI DEL 1830
un altro moto rivoluzionario ha luogo 10 anni dopo dal 1830 al 1831
1) a Parigi i rivoluzionari cacciano il re Carlo X e proclamano re dei
francesi Luigi Filippo d’Orleans sostenitore della borghesia
2) il Belgio che inizialmente era unito all’Olanda ottiene l’indipendenza dal
Congresso di Vienna
3) infine in Italia il duca di Modena Francesco IV d’Asburgo si allea ai
patrioti ribelli per creare uno stato indipendente dagli Asburgo nella
Pianura Padana, ma dopo averci ripensato fa esiliare tutti i rivoluzionari
insorti e condannare a morte il loro capo Ciro Menotti.
MAZZINI
si fa strada Giuseppe Mazzini, radicale, iscritto
alla carboneria e pensatore politico.
Egli preparò un progetto politico dalla Francia
dove era in esilio (chiamato giovine Italia),
condensando le sue idee in questa frase:
“l’italia è una, indipendente, libera e
repubblicana”
cioè una Repubblica, unita e libera dallo straniero
Era convinto che i Moti fallivano perché non veniva coinvolto il popolo,
dunque il suo scopo era far conoscere al popolo italiano, attraverso la
propaganda, cioè la divulgazione delle notizie, il significato di queste
parole e organizzarlo affinchè potesse insorgere, ma fu scoperto e il suo
progetto fallì.
crisi delle democrazie occidentali
USA
dopo la prima guerra mondiale, tra il 1920 e il 1929, gli USA erano
diventati la più grande potenza mondiale e grazie anche alla restituzione
dei debiti di guerra da parte dell’Europa, nacquero grandi complessi
industriali.
Gli anni della crescita economica vennero definiti “gli anni ruggenti” e
per paura che questo benessere potesse finire, gli americani cominciarono
a diffidare di tutte le minoranze: dei comunisti, dei socialisti, degli ebrei,
dei neri…
(xenofobia la paura del diverso)
In questo periodo il governo americano inoltre approvò la legge sul
proibizionismo, era vietato produrre, vendere e consumare alcoolici,
questo divieto ebbe l’effetto contrario perchè
scatenò il contrabbando (vendere illegalmente) e
bande di gangsters si arricchirono con il gioco
d’azzardo, lo spaccio di droga, la vendita di armi
ed alcool e la prostituzione.
(proibizionismo e gangsterismo)
Anche la polizia e i giudici erano
corrotti e spesso pagati dai
gangsters per non vedere ciò che
accadeva,
un famoso criminale italoamericano fu Al Capone
Passato il periodo in cui l’America commerciava con l’Europa del dopo
guerra, negli USA si ebbe un periodo di grave crisi economica,
“la Grande depressione” del 1929 che causò l’accumulo di molti
prodotti invenduti nelle fabbriche, un gran numero di disoccupati e il
crollo della borsa di New York “wall street”
Nel 1932 quando diventò presidente degli USA il democratico Franklin
Delano Roosevelt egli riuscì a rilanciare la produzione americana col
suo programma chiamato New Deal (nuovo corso)
Egli iniziò una serie di lavori pubblici per garantire il posto di lavoro a
migliaia di operai e attuò riforme in campo sociale.
Questa raggiunta serenità rese gli Usa più tolleranti, tanto che
rappresentarono il rifugio di molti europei perseguitati dai regimi fascisti.
Gran Bretagna Nonostante il vasto impero coloniale, la situazione economica era difficile,
gli operai erano scontenti della paga troppo bassa e molti erano
disoccupati.
Riuscì a superare il momento critico collaborando con le colonie
britanniche chiamate “i dominion” , essi sebbene avessero governi
autonomi erano comunque sottomessi alla corona inglese.
Gran Bretagna e Dominion praticarono una politica di protezionismo
contro le merci provenienti dagli altri paesi, riuscendo a smaltire i propri
prodotti.
Francia riuscì a far fronte alla crisi europea perché pretese tutti i pagamenti da
parte della Germania.
L’instabilità politica fece vincere i partiti di sinistra nelle elezioni del
1936 che presero il nome di fronte popolare.
nel resto dell’Europa democrazia significa governo del popolo ossia il popolo elegge i suoi rappresentanti al governo e i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario sono separati, c’è libertà di stampa, di associazione e di religione
la paura della rivoluzione sul modello russo fa crollare le democrazie che
sono viste troppo condiscendenti verso la sinistra e fa crescere forme di
dittatura di destra sul modello fascista e nazista senza però ricorrere
alla propaganda o all’uso del terrore.
Spagna era una monarchia con dittatura militare, economicamente e socialmente
arretrata, non aveva partecipato ne allo sviluppo industriale ne alla I
guerra mondiale ed era stata privata di tutte le sue colonie in USA.
La crisi del 1929 aveva fatto abdicare il re e proclamare la repubblica, ma
nel 1933 le organizzazioni fasciste che in Spagna si
chiamavano la falange, vinsero le elezioni
soffocando ogni tipo di democrazia.
Contro la destra era organizzata la sinistra chiamata
fronte popolare.
Scoppiò una guerra civile dal 1936 al 1939 in cui
accorsero da tutto il mondo migliaia di antifascisti a
supportare la sinistra, nonostante ciò il generale
Francisco Franco vinse la guerra e la sua
dittatura durò fino al 1975.
Giappone aveva avuto un notevole sviluppo economico dopo la I guerra mondiale e
voleva espandere il suo territorio verso l’Asia
politica imperialistica
Negli anni ’20 nonostante al potere c‘era l’imperatore il governo era di
tipo democratico sull’esempio occidentale, più tardi però si diffuse il
nazionalismo e gruppi di estrema destra fecero la loro comparsa.
Quando il Giappone occupò la Manciuria, una regione della Cina, il Giappone
uscì dalla Società della Nazioni e cominciarono a rovinarsi i rapporti con
gli USA minacciati dall’espansionismo giapponese e dagli interessi comuni
sul Pacifico.
I militari appoggiati anche dall’imperatore Hirohito introdussero il
sistema fascista integrandolo alle tradizioni giapponesi e con il patto
antisovietico firmato con la Germania, iniziò la corsa agli armamenti per
occupare tutta la Cina.
Situazione del socialismo italiano
Alla fine del 1800 i sindacati e le varie cooperative di lavoratori che
avevano tanto lottato per i loro diritti, sia nelle fabbriche che nelle
campagne, avvertivano la necessità di unirsi in un unico partito, quello
socialista.
Inizialmente erano nate due linee contrapposte:
la linea riformista, quella di Filippo Turati che collaborava con la
borghesia
e la linea rivoluzionaria contraria alla collaborazione della borghesia
prevalse la riformista
Il governo nel 1887 era di sinistra, guidato da
Francesco Crispi che inizialmente abolì la pena di
morte e favorì il diritto di sciopero, ma nonostante i suoi
buoni propositi in seguito mandò l’esercito a soffocare le
rivolte e sciolse tutte le organizzazioni del proletariato.
Inoltre voleva colonizzare l’Abissinia una regione
dell’Africa, ma l’esercito abissino sconfisse quello
italiano e come risultato furono i numerosi morti che determinarono la
sconfitta del governo Crispi.
Seguirono numerose e sanguinose rivolte fino alla morte
del re Umberto I ucciso da un anarchico, a lui seguì il re
Vittorio Emanuele III che volle al suo fianco Zanardelli
capo della sinistra
l’Italia comincia una fase di sviluppo economico grazie anche alla
politica di protezionismo attuata dall’ex governo di De Pretis.
Soprattutto al nord nascono le prime industrie automobilistiche e
siderurgiche grazie ai finanziamenti delle banche.
Le città più industrializzate erano Milano, Torino e Genova mentre il sud
protetto ancora da dogane, rimaneva arretrato ed esclusivamente
agricolo.
età giolittiana dal 1903 al 1914 primo ministro era Giovanni
Giolitti, egli capì la necessità di organizzare la classe
lavoratrice affinché difendesse i propri interessi e attuò
riforme democratiche per tenere a bada i socialisti
rivoluzionari, tipo:
- regolò il lavoro delle donne e dei bambini
- introdusse la pensione di vecchiaia e di invalidità
- fece obbligatorio il riposo settimanale
- e le ferrovie divennero proprietà dello Stato, vennero nazionalizzate
Per il progresso del paese, Giolitti trovò sempre il modo di mediare tra
capitalisti e proletariato, durante le manifestazioni obbligò la polizia ad
una semplice azione di sorveglianza impedendo loro l’uso delle armi contro
la folla.
Tentò anche la conquista della Libia in Africa, ma fallì, così per ottenere
più voti approvò il suffragio universale maschile e fece un accordo con i
cattolici ai quali in cambio del loro voto, concedeva:
- la difesa delle scuole private cattoliche - l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche - si opponeva al divorzio
Ma sentendosi sempre attaccato dall’opposizione anche per aver ricorso
spesso al trasformismo e ai brogli elettorali nel sud (falsificazione dei
voti), nel 1914 si dimesse.
Francia anche in Francia gli operai aveva fondato il partito socialista, inoltre la
necessità di materie prime per le proprie industrie aveva spinto la Francia
a colonizzare l’Algeria e la Tunisia (in Africa) visto che la Germania aveva
loro sottratto le uniche regioni ricche di giacimenti (l’Alsazia e la Lorena)
Gran Bretagna contraria al protezionismo e favorevole al libero scambio fra stati, la
Gran Bretagna passò in secondo piano rispetto alla Germania ed agli Stati
Uniti sulla produzione industriale in quanto loro attuarono il protezionismo
doganale per proteggere i prodotti nazionali dalla concorrenza
internazionale, la Gran Bretagna conservò però il primato della sua flotta
navale e conquistò una ricca colonia nel sud Africa.
Germania Era sempre alla ricerca di nuove colonie da conquistare per ricavarne le
materie prime indispensabili all’industria e per ampliare i mercati di
vendita.
Oltre al numeroso esercito disponeva anche di una grande flotta navale,
così la Gran Bretagna preoccupata di perdere il dominio sui mari si allea
alla Francia e alla Russia e nel 1907 nasce la Triplice Intesa che si
contrappone alla triplice alleanza.
Tutti gli stati europei sentendosi minacciati da queste alleanze iniziano la
corsa agli armamenti.
Russia nonostante l’immenso territorio e la grande quantità di materie prime di
cui disponeva, lo stato era arretrato come anche le tecniche usate
nell’agricoltura, i contadini vivevano nella miseria ed erano privi di ogni
diritto.
Lo Zar esercitava il potere assoluto (autocrazia), nel popolo mancava ogni
forma di libertà.
Solo nel 1880 inizia il processo di industrializzazione limitato però alle
città di Pietroburgo, Mosca e Baku sul mar Caspio, anche se la classe
lavoratrice non aveva comunque il diritto ne di scioperare ne di
manifestare, pena l’arresto.
Nasce in questo periodo un movimento detto populismo in cui la nuova
borghesia incitava le masse contadine alla rivolta.
Nel 1898 fu fondato dall’opposizione il partito socialdemocratico diviso in
bolscevichi (la maggioranza che voleva al potere il proletariato) e i
menscevichi (la minoranza che volevano collaborare con la borghesia)
essi chiedevano allo Zar una Costituzione.
Quando nel 1905 la Russia fu sconfitta dal Giappone, nel paese iniziarono
una serie di sommosse, lo Zar inizialmente concesse la duma (il
parlamento), ma poi arrestò tutti i manifestanti dando origine a nuove
sommosse da parte del popolo.
Nello stesso periodo sia l’impero austro ungarico che quello turco
vivevano momenti di tensione perché i popoli sottomessi volevano
l’indipendenza e nel 1912-13 scoppiarono due guerre dette dei Balcani.
Fascismo in Italia
Nel trattato di pace di Versailles,
l‘Italia era riuscita ad annettere al
suo territorio solo la penisola
d’Istria e la città di Zara, ma non
la città di Fiume e nemmeno la
Dalmazia come promesso nel patto
di Londra.
La Dalmazia veniva invece annessa
alla Jugoslavia, con il trattato di
Rapallo.
Gli italiani vedono in questo atto un’ingiustizia fatta nei loro confronti che
tanto avevano combattuto per ottenere le terre promesse.
Iniziano una serie di ribellioni da parte di tutti i gruppi sociali (reduci di
guerra, borghesi, disoccupati, contadini…) anche il poeta Gabriele
D’Annunzio con un suo esercito di ribelli cerca inutilmente di occupare la
città di Fiume affinché venga annessa all’Italia.
Nel dopoguerra (1919) si sviluppa il Partito Popolare
Italiano fondato da Don Luigi Sturzo con lo scopo di
organizzare i cattolici per frenare l’avanzata socialista, a
questo nuovo partito aderirono la piccola e media
borghesia delle città.
A loro si contrappone il partito socialista di cui fanno
parte i lavoratori, ma la divisione interna tra massimalisti
(rivoluzionari) e riformisti impedisce al partito di far
parte del governo nelle elezioni del 1919 a suffragio universale maschile.
Inoltre il biennio rosso (1919-1920) chiamato così dalle bandiere rosse
sventolate dai rivoltosi, dà origine a numerose lotte durate
due anni con lo scopo di ottenere aumenti di salari e
condizioni migliori di lavoro.
Nel 1921 il socialista Antonio Gramsci si stacca dal
partito e fonda il partito comunista italiano, più tardi sarà
imprigionato per vent’anni, dove morì.
zara
istria
Si fa strada anche un nuovo movimento politico
di destra fondato da Benito Mussolini, ex
socialista e direttore di giornale, chiamato
fasci italiani di combattimento (diventato poi
partito fascista), era un movimento
nazionalista e antisocialista.
I suoi aderenti erano inizialmente reduci di
guerra sfiduciati dal governo che si
organizzavano in squadre d’azione chiamati
anche camicie nere, che armati andavano a saccheggiare ed incendiare
sedi di partiti di sinistra e sindacati.
I proprietari terrieri e gli industriali durante il biennio
rosso chiesero aiuto e protezione alle squadre d’azione e
durante le elezioni del 1921 questo movimento divenne il
partito nazionale fascista PNF con un gran numero
di iscritti e con l’approvazione del re e della chiesa.
Forte di questo consenso Mussolini organizzò la marcia
su Roma e attuando un colpo di stato dichiarò la
dittatura.
Egli si fece chiamare duce (in latino dux significa
condottiero) e le camicie nere (squadre d’azione)
divennero milizia volontaria per la sicurezza
nazionale, uomini armati per reprimere ogni
forma di opposizione.
Chi si opponeva veniva minacciato o ucciso come
capitò a Giacomo Matteotti deputato socialista.
Nel 1925 Mussolini era dittatore di un governo
fascista, le leggi che aveva introdotto cancellavano
la libertà, scioglievano i sindacati, favorivano la borghesia a discapito dei
lavoratori.
Per far fronte alla crisi del 1929 Mussolini attua una politica di
protezionismo aumentando le tasse doganali e successivamente impone
l’autarchia, qualsiasi bene necessario doveva essere prodotto in Italia,
anche questo favorì gli industriali a discapito dei lavoratori, ai quali aveva
diminuito ancora i salari.
Per tenersi vicina la chiesa firma i Patti Lateranensi con i quali
riconosce la Città del Vaticano come stato indipendente.
Nel 1936 Mussolini conquista l’Etiopia con lo scopo di far diventare l’Italia
una potenza coloniale ed ottenere così il consenso di gran parte del popolo
italiano.
Questa conquista però non piace alla Francia e alla Gran Bretagna così
l’Italia cerca nella Germania un alleato e lo trova
nella persona di Hitler, il cancelliere tedesco
antisemita, firmando un patto di amicizia
chiamato Asse Roma – Berlino
Inoltre per compiacere il nuovo alleato, Mussolini
emana leggi razziali (antisemite) che escludono dalla
vita civile tutti gli ebrei italiani.
Gli oppositori però sono ancora molti soprattutto
nella classe operaia e negli intellettuali, contro di loro agisce l’OVRA
(organizzazione volontaria per la repressione antifascista)
che attraverso un sistema di spionaggio e un tribunale speciale, condanna
al carcere o confina gli oppositori.
il dopoguerra (1919)
Alla fine della prima guerra mondiale gli stati vincitori, USA, Francia,
Gran Bretagna, Italia e Giappone si riunirono a Versailles (Parigi) per
firmare il trattato di Pace in cui si chiedeva:
- l’annientamento della Germania
- la restituzione dei territori
- un rimborso economico alle nazioni vincitrici per i gravi danni subiti
durante il conflitto
- la distruzione dell’esercito e della flotta navale tedesca
Per il popolo tedesco la sconfitta divenne più amara da queste pretese e
tutto ciò fece aumentare il nazionalismo e la volontà di rivincita.
Di tutto questo era contrario il presidente americano Wilson che nel suo
trattato dei 14 punti voleva garantire invece la pace fra le nazioni ed
eliminare la sopraffazione e violenza fra i popoli.
A questo scopo nasceva la società delle nazioni con sede a Ginevra (in
Svizzera una zona neutrale)
Anche l’impero Turco e Austro-Ungarico avevano ceduto parte dei loro
territori facendo nascere nuove repubbliche.
A parte gli USA e il Giappone tutte le nazioni coinvolte nella Grande
Guerra ne erano uscite con l’economia distrutta e avevano avuto bisogno
di chiedere finanziamenti agli USA che diventarono primi sul piano
finanziario.
In Italia si rafforzano i partiti di destra che vogliono far cessare le
rivolte dei ceti poveri attuando un regime totalitario.
Il regime totalitario si contrappone al regime democratico perché nel
totalitario lo stato ha potere assoluto, può decidere tutto, il potere è
affidato ad un solo uomo o un solo partito.
Nel regime totalitario non c’è libertà di stampa, lo stato controlla il
cittadino anche attraverso una forte propaganda.
In Italia L’Italia era riuscita ad unificare il proprio
territorio ma molte differenze dividevano il
popolo del nord, del centro e del sud.
Nonostante la lingua fosse l’italiano si
parlava principalmente il dialetto diverso in
ogni regione e un gran numero di persone
era analfabeta (non sa scrivere ne leggere)
Il paese era per la maggior parte agricolo,
ma mentre al nord le tecniche utilizzate
erano moderne al sud erano arretrate, la
ferrovia non copriva tutto il territorio e quindi non erano possibili
collegamenti veloci per spostare merci, persone o notizie.
Inoltre lo Statuto Albertino (Costituzione) prevedeva che solo gli
aristocratici e l’alta borghesia potessero votare i loro rappresentanti al
governo e di conseguenza si disinteressavano delle condizioni delle classi
popolari e del Sud, che rimase in condizioni di povertà e arretratezza.
Scoppiò anche una guerra civile al sud, subito fermata dall’esercito
italiano, perchè i contadini speravano in una distribuzione delle terre da
coltivare (che non avvenne)
La guerra civile vedeva schierati l’esercito italiano contro i briganti del
sud (brigantaggio) sostenuti di nascosto dai Borboni che speravano di
tornare a regnare.
il primo governo di destra 1861
Il parlamento era diviso in destra (grandi proprietari
terrieri e industriali conservatori e liberali) e sinistra
(media borghesia, commercianti e intellettuali ,
progressisti ex garibaldini e mazziniani)
Alla destra spettò il primo governo, primo ministro
(presidente del cons.) Marco Minghetti, indecisi se
dare autonomia alle regioni o preferire un governo
centrale.
Si decise per un governo centrale organizzando però l’Italia in province e
regioni guidate da funzionari eletti dal re Vittorio Emanuele II quindi
tutti piemontesi (piemontesizzare l’italia)
- introdusse una moneta unica, la lira
- abolì le dogane
- diffuse il sistema metrico decimale
- aumentò le tasse sul macinato a discapito della popolazione più
povera
il secondo governo di sinistra 1786
dopo la destra governò la sinistra, primo ministro
(presidente del cons.) Agostino de Pretis
- attuò riforme in campo sociale
- fece obbligatoria e gratuita due anni di scuola
elementare
- impose tasse sui prodotti stranieri per
aumentarne il costo, favorire quelli italiani e
sviluppare l’industria
- impiantò centrali idroelettriche per evitare di comprare il carbone
che non avevamo e favorì il sorgere di industrie siderurgiche e
metallurgiche
- estese il diritto di voto
Durante il suo mandato si fece strada un fenomeno detto trasformismo,
alcuni deputati a seconda della strategia da adottare per governare il
paese si spostavano da destra a sinistra o viceversa per ottenere la
maggioranza.
Morto il re Vittorio Emanuele II salì al trono il figlio
Umberto I che nel 1882 volle firmare un patto militare
di difesa con l’Austria e la Germania, la Triplice
Allenza, aumentando lo scontento dei patrioti che
volevano l’annessione della provincia di Trento e Trieste
ancora sotto dominio austriaco.
In Germania
Anche la Germania come l’Italia nella metà del 1800 si trovava divisa in
piccoli stati, contesi dalla Prussia forte nell’esercito, nella nazione
industrializzata e con un popolo unito e tutto tedesco e contesa anche
dall’Austria, impero molto più debole.
Il primo ministro Otto von Bismarck nel 1866, quando la Prussia
diventò nostra alleata per sconfiggere l’Austria e cedere a noi il Veneto,
sconfisse definitivamente l’Austria e si impossessò della Germania.
Guglielmo I re di Prussia diventa anche imperatore della Germania con il
titolo di Kaiser, il suo governo dal “pugno di ferro” si chiamava Reich.
In America
Le 13 colonie americane dopo aver
ottenuto l’indipendenza
dall’Inghilterra nel 1776, si
sviluppano rapidamente sul piano
economico, demografico e del
territorio.
Un terzo della popolazione erano
schiavi importati dall’Africa e
pionieri, uomini e donne che
esplorando i territori verso ovest (far west), contribuirono all’espansione
territoriale.
Nord e sud però si erano sviluppati in modo diverso.
Il sud era prevalentemente agricolo e le grandi piantagioni per essere
coltivate avevano necessità di grande manodopera gratuita rappresentata
dagli schiavi neri.
Inoltre il sud era favorevole all’esportazione dei prodotti agricoli per
avere in cambio quelli industriali dall’Europa e chiedeva autonomia dallo
stato centrale.
Il nord invece industrializzato voleva attuare una politica di
protezionismo (non voleva importare i prodotti industriali dall’Europa),
voleva abolire la schiavitù e rafforzare il governo centrale.
Quando nel 1860 venne eletto presidente Abramo
Lincoln che rifiutò di applicare la schiavitù negli stati
dell’ovest, 10 stati del sud si staccarono dall’unione per
creare una confederazione indipendente.
Questo atto scatenò una guerra chiamata di
secessione (separazione) tra gli stati della
confederazione (confederati del sud) contro gli
unionisti del nord.
La guerra durò quattro anni (1861-1865) e terminò con la sconfitta del
sud, nel frattempo era stata abolita la schiavitù in tutta l’America, anche
se gli schiavi liberati erano ritenuti comunque inferiori agli americani
bianchi, non avevano ne diritti ne doveri e non verranno integrati nella
società per almeno un secolo (100 anni)
Nonostante questa crisi della guerra di secessione gli stati americani
ricominciarono il loro sviluppo per divenire una potenza mondiale.
LENIN
in Russia dopo numerose sommosse da parte del
popolo, lo Zar Nicola II fu costretto ad abdicare,
si formarono due organismi politici:
- i soviet formati da operai e soldati,
menscevichi che volevano collaborare col
governo provvisorio e bolscevichi che volevano il proletariato al
potere ed erano contrari al governo provvisorio
- il governo provvisorio formato dalla borghesia che voleva una
repubblica parlamentare sulla base di quelle occidentali.
Capo del partito bolscevico era Lenin che prevedeva nel suo programma:
- la terra ai contadini
- la pace immediata, quindi uscire dalla I guerra mondiale
- tutto il potere ai bolscevichi
- la dittatura del proletariato
In base agli ideali di Marx, Lenin voleva realizzare una rivoluzione
comunista per abolire la proprietà privata e rendere collettive le
industrie, le terre e tutti i mezzi di produzione.
Con la rivoluzione dell’ottobre del 1917, Lenin fece crollare il governo
provvisorio, divenne capo del nuovo governo rivoluzionario e il partito
comunista russo divenne l’unico partito con una propria polizia segreta e
un tribunale rivoluzionario.
La dittatura del proletariato era diventata la dittatura del partito
comunista russo.
Intanto i nobili, la borghesia, i contadini delusi, alcune nazioni che
volevano l’indipendenza, gli abitanti russi che si erano visti ceduti alla
Germania con il trattato di pace, aiutati dai paesi dell’Intesa, diventarono
forze controrivoluzionarie chiamati i bianchi in contrapposizione con i
rossi (bolscevichi).
Scoppiò una guerra civile che durò 3 anni e si concluse con la vittoria del
partito comunista russo.
Lenin però comincia a cambiare alcuni punti della sua politica economica
nasce la NEP (nuova economia politica), nonostante il governo continuasse
a controllare le industrie, il commercio, i trasporti e le banche aveva
concesso la proprietà privata purché parte del profitto tornasse allo
stato.
Nel 1922 il partito comunista russo prende il nome di Unione delle
Repubbliche Socialiste Sovietiche, l’URSS con capitale Mosca a cui
facevano parte 15 nazioni.
Riconoscendo ad ognuna di esse la propria nazionalità, venne istituita una
costituzione anche se il potere centrale rimaneva ai soviet e l’unico
partito concesso era quello comunista russo.
Per riuscire a cambiare la mentalità del popolo russo legato alle tradizioni,
Lenin fece obbligatoria la scuola pubblica fino ai 15 anni e istituì borse di
studio per l’università, imponendo l’istruzione anche agli adulti.
Lenin fece grande propaganda contro la chiesa ortodossa colpevole di
aver appoggiato lo Zar e la nobiltà e di aver utilizzato la religione per
impedire al popolo di ribellarsi, chiuse tutte le chiese e si appropriò di
tutti i loro beni.
La Russia fu il primo paese a concedere la parità dei sessi e il diritto di
voto alle donne già nel 1917.
nazismo alla fine della prima guerra mondiale in Germania il partito
socialdemocratico proclamava la repubblica di Weimar, nome della
città in cui si era riunita l’assemblea per dichiarare la nascita della
Repubblica Federale Tedesca.
All’opposizione c’era la sinistra chiamata lega di Spartaco , essa voleva
organizzare una rivoluzione proletaria sul modello russo.
Il nuovo governo però era contestato dai nazionalisti, dagli industriali e
dai militari che temevano la rivoluzione annunciata dalla lega di Spartaco.
Inoltre la grave crisi economica dovuta al pagamento dei danni di guerra
ai paesi vincitori, stabilito nel trattato di pace, portò il partito
nazionalsocialista (nazista) di estrema destra a vincere le elezioni nel
1930.
Il fondatore era Adolf Hitler , egli giudicava la
sconfitta e il conseguente risarcimento del
dopoguerra un’umiliazione da riscattare, a tale scopo
istituì:
- i reparti d’assalto, SA uomini armati che
aggredivano e uccidevano gli avversari politici
soprattutto quelli di estrema sinistra
- e le guardie personali, le SS
Nel 1923 scrisse un libro “Mein Kampf” la mia
battaglia nel quale esprimeva le proprie idee di
nazionalismo, razzismo e anticomunismo, queste idee
divennero i principi fondamentali del pensiero di
Hitler:
- nazionalismo, la Germania doveva diventare
una grande potenza occupando lo “spazio vitale”,
cioè i territori ad est della Germania
- razzismo, la razza “ariana”, la razza pura tedesca, doveva dominare
la Germania e il mondo, ciò si poteva fare soltanto sterminando le
razze inferiori, soprattutto gli ebrei che controllavano la finanza e
che secondo Hitler erano la causa della crisi del paese
- anticomunismo, lottare contro il “pericolo rosso”, annientando la
sinistra
- contro il sistema parlamentare, era convinto che il paese
necessitava di un unico capo, lui, il Fuhrer.
Nelle elezioni del 1932 vinse il partito nazista e fu nominato cancelliere
(primo ministro) Adolf Hitler che costituì il preannunciato totalitarismo
(il comando ad un solo uomo).
Abolì subito la libertà di stampa, introdusse la pena di morte e soppresse
tutti i partiti avversari facendo ricadere su di loro la colpa dell’incendio
alla sede del parlamento, appiccato invece dagli stessi nazisti.
A Dachau, vicino a Monaco, Hitler fece costruire il primo lager (campo
di concentramento, prigione) dove inizialmente venivano imprigionati gli
avversari politici, catturati dalla polizia di stato, la gestapo.
Poi nella “notte dei lunghi coltelli” vennero uccisi tutti i componenti delle
SA (reparti d’assalto) da parte delle SS, perché le SA volevano assumere
il comando dell’esercito.
Nel 1933 fu lanciata una campagna di boicottaggio (impedendo la vendita o
la produzione) per mandare via gli ebrei dalla Germania, con le leggi di
Norimberga tutti gli ebrei furono privati della cittadinanza e costretti ad
emigrare.
Più tardi nella “notte dei cristalli” (vetrine rotte) vennero distrutti
tutti i negozi e le sinagoghe degli ebrei, che vennero uccisi o rinchiusi nei
lager.
A difesa della razza ariana si decise poi lo sterminio completo ossia
l’uccisione di tutti gli ebrei, gli zingari, i portatori d’handicap, gli
omosessuali ed i malati di mente.
Nel 1934 nasce il Terzo Reich (terzo impero) comandato dal Fuhrer
(Hitler) la cui volontà era legge.
Iniziò una forte propaganda, i libri di testo nelle scuole furono riscritti
sottolineando l’ideologia nazista e i libri contrari a ciò, vennero bruciati
nelle piazze.
La politica di Hitler mirava al riarmo quindi diede nuovo impulso
all’industria bellica e allo sviluppo di un’agricoltura di tipo moderno,
tutti avevano un lavoro (piena occupazione) anche se l’organizzazione era
di tipo militare e i salari bassi.
la prima guerra mondiale
nel 1914 esplode la prima guerra
mondiale, chiamata così perché
coinvolge tutte le potenze mondiali
e devasta tutti i territori delle
nazioni coinvolte.
Vengono usati nuovi mezzi da
guerra come cannoni, carri armati,
mitragliatrici, bombe, gas
asfissianti, aerei cacciabombardieri e sommergibili.
Viene definita:
- grande guerra perché coinvolge più paesi
- guerra di massa perché vede coinvolti non solo i militari, ma
anche i civili e i neutrali cioè coloro che non volevano partecipare
alla guerra
- guerra totale perché un paese non solo vuole sconfiggerne un altro
ma vuole distruggerlo, annientarlo
La scintilla che fa scoppiare la guerra è l’uccisione dell’erede al trono
austriaco Francesco Ferdinando e di sua moglie, da parte di uno studente
serbo, l’Austria dichiara subito guerra alla Serbia e di conseguenza
vengono coinvolti tutti i paesi della Triplice Alleanza contro quelli della
Triplice Intesa e non solo loro
triplice intesa
GRAN BRETAGNA
FRANCIA
RUSSIA
ITALIA più tardi
GIAPPONE
triplice alleanza
AUSTRIA
GERMANIA
TURCHIA
le cause:
- la Germania voleva espandere il suo territorio
- la Gran Bretagna voleva mantenere il dominio sui mari
- la Francia voleva indietro l’Alsazia e la Lorena
- i paesi nei Balcani volevano l’indipendenza
- la Russia e l’impero Austro-Ungarico volevano far vedere a tutti che
il loro impero era il più forte
- l’Italia voleva il Trentino e il Friuli che era ancora sotto dominio
austriaco
- le industrie belliche volevano vendere sempre più armi
- le banche avevano interessi economici nel conflitto
Anche chi non era favorevole alla guerra si trovò coinvolto dalla grande
propaganda a favore del conflitto, propaganda fatta dal movimento
artistico chiamato “futurismo ” e dal suo ideatore Marinetti che definiva
la guerra una necessità per eliminare dal mondo i più deboli, il suo motto
era “marciare e non marcire”
La Germania sicura del proprio potente esercito dichiarò che sarebbe
stata una guerra lampo , posizionò il suo esercito sul fronte francese e
su quello russo, ma gli eserciti opposti resistevano bene e presto la guerra
che doveva finire in un lampo si trasformò in guerra di posizione
(trincee) e poi di logoramento perché questo tipo di combattimento
non permetteva di ottenere vittorie definitive, ma soltanto numerosi
morti.
Inoltre il blocco navale dei rifornimenti, attuato dalla Gran Bretagna
faceva morire di fame molti tedeschi e austro-ungarici.
la guerra veniva così combattuta: i soldati erano schierati nelle trincee (fossati protetti da filo spinato) un
esercito di fronte all’altro, divisi da poche decine di metri, in questa zona
intermedia avvenivano i combattimenti.
L’Italia inizialmente era rimasta neutrale perché
lo scopo della Triplice Alleanza era intervenire
solo se uno dei paesi alleati fosse stato attaccato,
ma visto che era stata l’Austria per prima ad
attaccare la Serbia, senza chiedere consenso all’Italia, quest’ultima si era
rifiutata di intervenire nel conflitto.
Purtroppo erano molti i gruppi politici favorevoli alla
guerra, solo i giolittiani, i cattolici ed i socialisti erano
contrari, così nel 1915 Vittorio Emanuele III firmò,
senza consultare il Parlamento, il Patto di Londra con
la Triplice Intesa e dichiarò guerra all’Austria.
Il fronte si combatteva sul confine Italia-Austria, ma
l’esercito italiano fu subito svantaggiato
dall’inefficienza del generale Luigi Cadorna e quando i
russi nel 1917 si ritirarono dalla guerra perché era scoppiata
una rivoluzione interna al loro paese, per l’Italia fu la
sconfitta definitiva a Caporetto perché l’esercito austriaco
si concentrò tutto sul fronte italiano.
Il generale Cadorna venne sostituito dal generale Armando Diaz che
per motivare i soldati ormai stremati promise la distribuzione delle terre
ai contadini al termine del conflitto.
Nello stesso anno (1917) anche gli Stati Uniti dichiararono guerra alla
Germania perchè aveva cominciato una battaglia sottomarina colpendo le
navi americane cariche di provviste destinate alla Triplice Intesa.
Le industrie favorite in questo momento erano quelle legate alle
comunicazioni indispensabili per coordinare le operazioni di guerra,
l’industria bellica e l’industria che forniva all’esercito abbigliamento e cibi
in scatola.
L’economia dei paesi coinvolti nella guerra invece peggiorava, mancava il
cibo, l’agricoltura non produceva nulla perché le campagne erano state
distrutte e abbandonate e i prezzi aumentavano.
Nelle fabbriche le condizioni di lavoro degli operai peggioravano, si parla
di fabbriche militarizzate (per la ferrea disciplina e i ritmi intensi) e il
popolo comincia a protestare contro la guerra.
Nel 1918 i paesi dell’Intesa con l’uso dei carri armati sfondarono il fronte
tedesco obbligandoli ad abbandonare il Belgio e la Francia, insieme alla
Germania cadranno anche i paesi a lei alleati.
Il Kaiser Guglielmo II fuggì, venne proclamata la Repubblica e un governo
provvisorio socialdemocratico firmò l’armistizio.
Anche l’Italia riuscì a sconfiggere l’esercito austriaco a Vittorio Veneto e
il 4 novembre 1918 firmò l’armistizio tra Italia e impero Austro-Ungarico.
La Prima Guerra Mondiale (o Guerra Totale) finì contando 8 milioni di
morti.
Risorgimento Nel 1800 i popoli che erano sottomessi a dominazione straniera come
l’Italia, oltre a chiedere una Costituzione volevano diventare indipendenti
e uniti in un unico popolo.
Nasce così la concezione (il pensiero) di nazione con dei confini da
rispettare, questo periodo è chiamato Risorgimento.
nel 1848 il regno delle Due Sicilie
il regno di Toscana
lo Stato Pontificio con papa Pio IX
e il Regno di Piemonte
concedono la Costituzione, anche se il re possiede grande potere
nell’esecutivo, nel legislativo e nel giudiziario, la Costituzione prende il
nome di Statuto Albertino (o costituzione Sabauda)
1^ guerra d’indipendenza – marzo 1848
in Italia una prima ribellione avviene a Milano che è
sotto dominio degli Asburgo, i ribelli chiedono
l’intervento dell’esercito Sabaudo nella persona di
Carlo Alberto re del Regno di Piemonte, per liberarsi
dall’invasore austriaco.
La lotta avviene nel marzo del 1848 nelle cinque
giornate di Milano, la battaglia termina con la
nostra sconfitta e l’abdicazione di Carlo Alberto in
favore del figlio Vittorio Emanuele II.
2^ guerra d’indipendenza – aprile 1859
Primo ministro di Vittorio Emanuele II è Camillo
Benso conte di Cavour, egli è un abile politico che
comprende le cause della sconfitta nella I guerra
d’indipendenza.
Così attua alcune riforme nel Regno di Sardegna e cerca
un’alleanza con uno stato straniero, in modo tale da avere
un esercito più potente per sconfiggere l’Austria.
Lo stato straniero che si alleò al regno di Sardegna fu
la Francia il cui imperatore Napoleone III (nipote del
grande Napoleone I) combattè al fianco degli italiani,
soldati e volontari, tra cui c’era anche Garibaldi,
sconfiggendo gli austriaci e firmando un armistizio in
cui la Lombardia veniva annessa al regno di Sardegna
mentre il Veneto rimaneva agli austriaci.
L’anno dopo nel 1860, al regno di Sardegna veniva
annessa anche l’Italia Centrale.
Adesso rimaneva solo da liberare il Regno delle Due Sicilie dal
dominio dei Borboni. Per raggiungere lo scopo, venne organizzata una
spedizione, chiamata spedizione dei Mille con a capo Garibaldi che partì
da Genova con mille volontari e raggiunse la Sicilia.
In poco tempo dalla Sicilia la spedizione, risalì la penisola e nella
battaglia del Volturno (fiume vicino a Napoli) sconfisse
definitivamente i Borboni e a Teano , Garibaldi consegnò il Regno delle
Due Sicilie a Vittorio Emanuele II.
3^ guerra d’indipendenza – 1866
Nel 1861 ha luogo il primo parlamento del regno d’Italia dove si stabilisce
che Torino è la capitale e il re è Vittorio Emanuele II.
Rimangono esclusi dal nuovo regno d’Italia, il Veneto che era ancora sotto
dominio austriaco e lo stato pontificio.
Ma la Prussia che voleva far guerra all’Austria propose all’Italia
un’alleanza e quando la Prussia vinse, cedette il Veneto al regno d’Italia.
Lo stato pontificio invece era una questione più complessa, era difeso
da tutti i cattolici italiani che non volevano che Vittorio Emanuele II
facesse guerra al Papa e anche da Napoleone III che si proclamava
difensore di Papa Pio IX.
Vittorio Emanuele II chiamò ancora Garibaldi per liberare Roma, ma
venne sconfitto prima in Calabria poi sulle coste del Lazio dai Francesi
protettori del Papa.
Quando però crollò l’impero di Napoleone III, i soldati di Vittorio
Emanuele II riuscirono a conquistarono Roma, ma avendo tutti i cattolici
contro, trovarono un compromesso.
Il re riconobbe l’autorità del Papa nello Stato Pontificio ma riuscì a fare
di Roma la capitale d’Italia.
seconda guerra mondiale
Hitler voleva unificare tutti i popoli di origine tedesca nella “grande
Germania”, iniziò così nel 1938 ad occupare l’Austria e poi la regione dei
Sudeti in Cecoslovacchia.
Nonostante nella Conferenza di Monaco, Hitler promise che la sua
espansione si sarebbe limitata ai paesi già occupati, nel 1939 occupò tutta
la Cecoslovacchia mentre l’Italia occupò l’Albania, con questo atto
Mussolini e Hitler firmarono il Patto d’Acciaio, alleati in caso di guerra.
Intanto Gran Bretagna e Francia strinsero un patto con la Polonia per
assicurarle protezione contro l’attacco nazista, mentre la Russia stipulò
un patto di non aggressione con Hitler per spartirsi la Polonia.
Con l’invasione della Polonia il 1 settembre 1939 Hitler dà inizio della
seconda guerra mondiale mentre Francia e Gran Bretagna dichiarano
guerra alla Germania per non aver rispettato gli accordi della Conferenza
di Monaco.
Dopo poche settimane Hitler invade anche la Danimarca e la Norvegia
istituendo dei governi collaborazionisti (che collaboravano con
l’invasore).
Nel maggio del 1940 invade la Francia superando la linea Maginot (trincea
fortificata) e invadendo l’Olanda, il Belgio e il Lussemburgo.
La Francia viene divisa, a nord c’è un governo nazista e a sud un governo
collaborazionista.
A questo punto Hitler vedendo la Gran
Bretagna ormai sola e senza alleati le propone
la pace, ma il primo ministro Winston
Churchill si oppone e nell’agosto del 1940
Hitler sferra l’attacco chiamato la battaglia
d’Inghilterra.
Hitler chiamò l’attacco anche “operazione
leone marino”, era un grande bombardamento
aereo sulla flotta e sull’aviazione britannica, ma l’Inghilterra con l’uso del
radar che avvisava in anticipo l’arrivo degli aerei nemici, si difese bene.
Hitler allora prima bombardò tutte le città inglesi poi bloccò i
rifornimenti che arrivavano dall’America intensificando la guerra
sottomarina.
Anche Mussolini volle partecipare al conflitto nonostante l’esercito
italiano era insufficiente e male armato, dichiarò quindi guerra alla
Francia e alla Gran Bretagna, estendendo il conflitto al Mediterraneo e
all’Africa dove le colonie inglesi erano confinanti con quelle italiane.
Nel settembre del 1940 Germania,
Italia e Giappone firmano il patto
tripartito dove in caso di vittoria, la
Germania prendeva l’Europa continentale,
l’Italia prendeva il Mediterraneo e il
Giappone prendeva l’Asia.
Alla metà del 1941 avendo già conquistato tutta l’Europa continentale,
Hitler decise di tentare l’invasione dell’URSS, il famoso spazio vitale,
conquistando così anche le immense risorse del territorio sovietico, ma
con lo scopo primario di sconfiggere il comunismo.
L’attacco con numerosi soldati, carri armati e aerei fu chiamato
operazione Barbarossa, i soldati arrivarono fino a Mosca, ma l’inverno
Russo sterminò gli invasori (da guerra lampo a guerra di logoramento)
Nel frattempo USA e Gran Bretagna firmano la Carta Atlantica alla
quale poi si unisce anche la Russia con lo scopo di lottare contro il
fascismo e il nazismo.
Gli USA entrarono a far parte del conflitto quando il Giappone attaccò
la base americana nelle isole Hawaii a Pearl Harbor perché gli americani
avevano bloccato le esportazioni delle materie prime di cui necessitava il
Giappone.
Nell’ Europa occupata dalla Germania nazista i tedeschi instaurarono il
nuovo ordine, la razza superiore cioè quella ariana doveva sottomettere
tutte le popolazioni invase che diventavano manodopera gratuita, mentre
il popolo ebreo venne definitivamente eliminato con un piano chiamato
soluzione finale
il genocidio (uccisione di un intero popolo)
consisteva nel portare uomini, donne e
bambini nei lager e ucciderli nelle camere a
gas, questo sterminio ha preso il nome di
Shoah (in ebraico catastrofe) o
olocausto (in greco sacrificio)
i più noti lager erano ad Auchwitz,
Treblinka, Buchenwald, Dacia e Mauthausen.
Arrivati al 1942 la guerra si combatteva su tre fronti:
- nel nord Africa, tedeschi e italiani vennero sconfitti dagli americani
- nelle isole nel Pacifico, i giapponesi arretrarono
- in Russia, tedeschi e italiani si ritirarono circondati dall’armata
rossa.
Nel 1943 i popoli stanchi di subire violenza e sfruttamento, resi forti nel
vedere che gli alleati avanzavano su tutti i fronti, cominciarono ad unirsi e
organizzarsi in lotte armate contro il nemico nazifascista, nasce la
Resistenza.
La Resistenza era una lotta clandestina (nascosta) armata con lo scopo di
ostacolare in tutti i modi possibili il nemico, i partecipanti venivano
chiamati partigiani, un esempio di prima resistenza armata fu il ghetto
di Varsavia.
Sempre nel 1943 gli americani dall’Africa risalirono l‘Italia sbarcando in
Sicilia per liberare il paese mentre il governo votò la sfiducia a Mussolini
che venne imprigionato.
Il governo venne affidato al Generale Pietro Badoglio che
firmò l’armistizio con gli alleati americani e si rifugiò in
Puglia, ormai liberata, con il Re.
La Germania allora invade l’Italia centro settentrionale,
libera Mussolini che con un suo esercito, chiamati
repubblichini, affiancato a quello nazista fonda a Salò, sul
lago di Garda, la repubblica sociale italiana.
Ora l’Italia è divisa in due:
il sud liberato dagli alleati
il centro nord occupato dai nazisti contro il fascismo la resistenza organizzata in CLN, Comitato di
Liberazione Nazionale spesso chiamate Brigate, aveva un unico scopo
restituire al paese la libertà.
I combattimenti della Resistenza avvenuti in Italia dal 1943 al 1945
furono definiti anche guerra civile a cui i nazisti rispondevano con
rappresaglie sulla popolazione innocente
Le fosse Ardeatine a Roma ne sono un esempio, per la morte di 33
tedeschi furono uccisi 335 innocenti.
Alla fine del 1943 ci fu un incontro a Teheran capitale dell’Iran in Medio
Oriente, tra Churchill, Roosvelt e Stalin (Inghilterra, USA e Russia)
per organizzare l’attacco finale alla Germania.
Mentre la Russia si concentrava sul fronte est, Inghilterra e USA
sbarcarono in Normandia a nord della Francia, con innumerevoli truppe
armate per ricacciare verso la Germania tutti i tedeschi invasori.
L’operazione si chiamava overlord comandata dal generale Eisenhower
La Germania si arrese nell’aprile del 1945 quando i Russi entrarono nella
ormai distrutta città di Berlino e Hitler si suicidò.
Il CLN liberò definitivamente l’Italia dai tedeschi il 25 aprile
1945 e Mussolini venne fucilato.
Ma il Giappone non si arrendeva e il nuovo presidente degli
USA, Harry Truman il 6 agosto 1945 decise di usare
una bomba di nuova invenzione, chiamata atomica.
Lanciata sulle città di Hiroshima e poi su Nagasaki provocò
150 mila vittime e numerose ancora negli anni successivi a
causa delle radiazioni.
Con la resa del Giappone finisce la seconda guerra mondiale contando
oltre 50 milioni di morti.
La seconda rivoluzione industriale
Chiamata anche età dell’acciaio, avvenne alla fine del 1800 quando le
invenzioni e le scoperte scientifiche venivano applicate per sviluppare il
settore dell’industria.
Un esempio è stata l’invenzione di un tedesco, una lega di ferro e
carbonio, che venne chiamata acciaio molto più leggera del ferro e più
resistente.
Con questa scoperta la Germania superò l’Inghilterra sul piano industriale
specializzandosi nella costruzione di armi e dando nuovo impulso al
settore della metallurgia.
Anche la chimica sviluppò nuovi materiali come la plastica, gli insetticidi e
gli esplosivi e in campo farmaceutico inventò l’aspirina.
Si trovarono nuove fonti di energia come le centrali idroelettriche e
l’elettricità con l’invenzione della lampadina da parte dell’americano
Thomas Edison.
Nel settore finanziario le piccole imprese impararono ad unire i loro
capitali per raggiungere una nuova forza economica ed imporre prezzi a
livello internazionale (trust o cartelli)
Anche le banche che prestavano ingenti capitali a queste imprese
entrarono nel mondo imprenditoriale.
Le città crescevano velocemente anche se in modo diverso da una nazione
all’altra e con situazioni sociali molto differenti, forte era il fenomeno
dell’immigrazione che dall’Europa spingeva le popolazioni verso l’America e
anche verso l’Australia, quest’ultima colonizzata dall’Inghilterra.
Le cause dell’immigrazione:
- crescita demografica - crisi economica dell’Europa - industrializzazione degli USA che richiedeva forte
manodopera.
Si costruivano i primi grattacieli in acciaio con ascensore e a Londra venne
inaugurata la prima ferrovia sotterranea la metropolitana.
La Tour Eiffel a Parigi e la Statua della Libertà a New York sono un
esempio di struttura in acciaio.
Sui mari le navi a vapore si perfezionarono e diventarono ad elica, si
costruirono i grandi transatlantici mentre l’Inghilterra deteneva il
primato per le navi da guerra.
Questione sociale e socialismo
La Rivoluzione Industriale nel 1800 in America e nell’Europa occidentale
(Inghilterra, Francia, Belgio e Germania mentre era esclusa la Russia,
l’Italia e la Spagna) ha portato l’aumento della produzione, una migliore
qualità di vita e di conseguenza l’aumento demografico, ma anche un modo
di pensare diverso.
Anche i mezzi di trasporto subiscono una trasformazione,
il primo treno fu costruito in Inghilterra nel 1814 poi successivamente
anche in America, questo mezzo permetteva di trasportare persone,
merci e notizie (giornali e libri) in tempi brevi.
Compaiono le prime navi a vapore che diminuiscono i tempi di
percorrenza da un continente all’altro.
Nascono nuove tecniche finanziarie, per poter disporre di quantità di
denaro sufficienti a realizzare una nuova ferrovia o una nuova fabbrica,
gli imprenditori si uniscono in società versando dei capitali che venivano
divisi in parti (azioni) e vendute in Borsa, da qui il termine società per
azioni, il tutto contribuisce a far arricchire la borghesia.
La rivoluzione industriale aveva portato benessere alla borghesia mentre
il proletariato viveva nella miseria, le paghe erano basse e le ore di lavoro
erano tante.
Le donne e bambini poi erano pagati ancora meno degli uomini.
Nasce il socialismo che vuole una società unita per il benessere di tutti
e non solo del singolo individuo, e per migliorare le condizioni di vita dei
proletari soprattutto sul lavoro.
I primi operai a ribellarsi nel 1824 sono quelli inglesi che si uniscono in un
sindacato chiamato trade unions , essi ottenengono la diminuzione delle
ore lavorative e la tutela dei bambini.
Nascono i socialisti utopistici quelli che vogliono che il guadagno e i
beni vengano messi a disposizione di tutti,
i socialisti riformisti quelli che vogliono che i governi facciano delle
leggi a favore del proletariato,
e i comunisti (socialisti radicali) essi volevano che tutto venisse messo
in comune e affermavano che nella storia vi erano sempre due gruppi
contrapposti, quello della borghesia che si arricchiva sullo sfruttamento
del proletariato.
Due esponenti del comunismo sono Marx ed Engels (filosofi) che
scrissero un libro intitolato “manifesto del partito comunista”
Essi affermavano che gli imprenditori pur possedendo le fabbriche non
avrebbero prodotto nulla senza gli operai, da qui l’incitamento alla lotta di
classe (tutti uniti per ottenere risultati).
Marx scrisse anche “il capitale”
egli voleva raggiungere una società di “uguali” facendo una rivoluzione e
instaurando la dittatura del proletariato, come la borghesia aveva imposto
il capitalismo.
Marx ed Engels
La società di massa
siamo tutti noi che abbiamo gli stessi bisogni e necessitiamo degli stessi
beni di consumi.
- nasce in America la produzione in serie
che permette l’aumento della produzione (taylorismo)
- nascono a Parigi i primi grandi magazzini (supermercati)
e l’industria alimentare con nuove tecniche di conservazione
- si inventa il telegrafo poi il telefono e la radio
- i mezzi di trasporto: la bicicletta, la moto, l’auto ed infine l’aereo
alla fine del 1800
tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900:
- si inventa il cinematografo
- la scienza fa passi da gigante scoprendo i batteri, l’evoluzione
umana, i raggi X, l’energia nucleare.
Questo periodo privo di guerre viene definito “belle epoche”
dove le condizioni di vita migliorano.
Nei paesi più sviluppati aumentano due classi sociali:
- la piccola borghesia (o ceto medio) che lavorava nell’amministrazione
dello stato (impiegati pubblici, maestri, funzionari)
- e il proletariato (classe operaia) che comprendeva i lavoratori delle
fabbriche, organizzati nei sindacati, ormai riconosciuti anche dallo
stato.
A fianco dei sindacati si sviluppano i partiti socialisti e comunisti, in
questo periodo viene concesso il suffragio universale maschile ossia tutti
gli uomini di ogni classe sociale potevano votare.
Molte erano le donne che lavoravano in fabbrica, ma con una paga più
bassa rispetto agli uomini, inoltre non avevano diritti politici, non potevano
votare ne essere votate in Parlamento, per questo motivo nascono le
organizzazioni femminili che chiedevano l’uguaglianza agli uomini e la
ottennero nel 1918 dopo numerose manifestazioni di protesta.
La partecipazione alla vita politica di un maggior numero di persone fa
aumentare il fenomeno del nazionalismo, significa credere che la propria
nazione sia superiore alle altre.
Il nazionalismo porta alla convinzione che una razza è superiore ad
un’altra e che quella superiore deve sottomettere e civilizzare quella
inferiore anche con la forza.
Il razzismo aumentò anche l’antisemitismo cioè l’odio contro gli ebrei già
segregati in ghetti (luoghi dove vivevano separati dagli altri cittadini).
Stalin
Mentre in Italia si instaura il fascismo che
rappresenta il regime totalitario di destra, in
URSS si instaura lo Stalinismo che
rappresenta sempre un regime totalitario ma
di sinistra.
Il totalitario di destra però favorisce la proprietà privata mentre il
totalitario di sinistra vuole la collettivizzazione di tutti i beni controllati
dallo stato.
Entrambi i sistemi però negano la libertà al cittadino e impongono le
decisioni del dittatore.
Quando Lenin muore gli succede Stalin egli vuole far diventare l’URSS
una potenza mondiale e ci riesce, trasformando un paese agricolo in
industriale, collettivizzando con la forza le terre,
(univa piccole proprietà che diventavano dello stato, KOLCHOZ
cooperative agricole) e portando 20 milioni di contadini nelle città a
lavorare nelle fabbriche.
In campo sociale sconfigge l’analfabetismo, organizza l’assistenza
sanitaria e raggiunge la piena occupazione, basata sui piani
quinquennali (ogni anno fissava degli obiettivi che dovevano essere
raggiunti entro i 5 anni) .
Però l’URSS diventa una potenza industriale sulla morte e sulla
deportazione di milioni di avversari, rinchiusi nei gulag, campi di lavoro
forzato in Siberia e nel centro Asia, dove lavoravano per l’estrazione dei
minerali di cui la Russia è ricca.
Chi non condivideva le scelte di Stalin era definito nemico del popolo
quindi ucciso o deportato nei campi di lavoro.
Nel 1934 Stalin cominciò ad eliminare anche i suoi collaboratori politici
ritenuti indegni della carica politica che rivestivano (epurazioni o grandi
purghe)
Stalin impose il culto della propria persona attraverso un’intensa
propaganda, egli si definiva il padre del popolo o guida infallibile, tanto
che all’estero, ignorando l’esistenza dei gulag, era visto con entusiasmo
dai comunisti di tutti i paesi.
Nel 1934 l’URSS entrò a far parte della Società delle Nazioni al fianco
dei partiti democratici e socialisti per combattere il fascismo.