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Settimanale di Informazione Distribuzione gratuita - E-mail: [email protected] ANNO XV - N° 04 - DOMENICA 24 GENNAIO 2016 Via Pio XII - 77 Casoria tel. 081 737 17 02 ESCLUSIVISTA AUTORIZZATO Melluso, Cinzia Soft, Geox, Valleverde, Ara, Moda Confort, Pregunta ed altro ... www.flessigno.com Quattro anni di mal GOVERNO Assenza di stabilità e di risultati concreti. L’elenco delle cose non fatte!!

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1DOMENICA24 GENNAIO 2016

Settimanale di InformazioneDistribuzione gratuita - E-mail: [email protected]

ANNO XV - N° 04 - DOMENICA 24 GENNAIO 2016

Via Pio XII - 77 Casoria tel. 081 737 17 02

ESCLUSIVISTA AUTORIZZATO Melluso, Cinzia Soft, Geox, Valleverde,

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Quattro annidi mal GOVERNO

Assenza di stabilità e di risultati concreti.L’elenco delle cose non fatte!!

2 DOMENICA24 GENNAIO 2016

3DOMENICA24 GENNAIO 2016

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Nella lunga attività giornalistica (a feb-braio sono 46 anni; a giugno, invece, 39 anni di tessera!), ho ricevuto diversi in-segnamenti, non solo di natura politica, ma soprattutto di vita comportamentale. Tra questi, uno in particolare resta nella mia considerazione come una stella po-lare: “quando le cose che hai sostenuto con grande tenacia, tra l’indifferenza ed il dileggio generale, compaiono sul-le labbra altrui, sono sostenute da altri, quello è il momento che ti attesta come vincente”. Per questo siamo soddisfatti di alcuni articoli apparsi, ultimamente, sulla stampa locale e non, che riportano, sostengono ed in qualche modo esaltano le battaglie che da anni conduciamo su queste pagine.Vicino alla soddisfazione, c’è l’incredu-lità per come alcuni “osservatori”, nello specifico il dott. Girasole, cerca di ridi-

mensionare quanto accade in città, sino a sostenere: “……. Si è persa Città del Libro perché è mancato in questi anni l’interlocutore politico”; poi aggiunge “si sta sollevando un polverone scanda-listico senza che in parallelo qualcuno stia studiando il modo di dare, nei limiti del possibile la soluzione ad un proble-ma….” (PIU Europa, Parco delle Arti ecc.). Un amico ci informa: “ho appreso dell’apertura di una indagine della DDA sulle concessioni edilizie rilasciate nel corso degli ultimi anni”; E’ una questio-ne delicata e gravissima che incide sulla sfera della legalità e della certezza degli atti amministrativi adottati.Tanto delicata e grave, da costringere Vincenzo Carfora ad “inventarsi”una difesa. Il pool di ingegneri che questa rubrica si avvale, alla ricerca di una gra-dualità e gravità di reati è costretto ad

affermare che: “le tipologie dell’abusivi-smo ricorrente sono, un ordine crescente di gravità, quelle dei tetti e dei sottotetti, abitativi e non delle sopraelevazioni, dei porticati, delle costruzioni in aree vin-colate, delle case coloniche e, per fini-re, degli stravolgimenti urbanistici delle zone h”, sino al tentativo maldestro, di ipotizzare una modalità di “recupero” di tutto quello che è stato autorizzato ille-galmente, oltre al mancato rispetto delle convenzioni stipulate nel campo delle lottizzazioni convenzionate.Più grave appare, solo per il fatto che non è riferita, come sempre, da questo setti-manale, ciò che è stato pubblicato sull’ul-timo numero di Nuova Dimensione ed anche dal report postato su fb dal mee-tup degli amici di Grillo in cui appare un elenco “preoccupatissimo” di problemi non ancora risolti. continua a pag. 5

LA REDAZIONE POLITICA

C’E’ UN ALLARME EDILIZIO CHE POTREBBE COPRIRE ABUSI E SPEREQUAZIONI

La Commissione Prefettizia pone in essere gli opportuni strumentidi autotutela per controllare la legalità delle autorizzazioni edilizie rilasciate

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VALERIA POSTIGLIONE

In detto articolo, in maniera sintetica, si sostengono fatti e situazioni che denun-ciamo da anni; al riguardo basterebbe ri-leggere le annate del nostro settimanale per ritrovare, in modo copioso, le puntua-li e documentate contestazioni che abbia-mo rivolto alla finalmente andata via ex Amministrazione. In verità nella “super-ficialità e nelle responsabilità delle deter-mine dirigenziali” si è sempre rifugiato il Sindaco, sino a confidare, durante la sua ormai famosa conferenza stampa tenutasi al Business Caffè, di non aver esercitato, spesso, le funzioni di indirizzo e di con-trollo che la norma assegna alla responsa-bilità diretta del Sindaco.Sono in molti a definirla “razza padro-na”, quelli che, a fari spenti, hanno deci-so delle sorti di Casoria.Spendono soldi non loro ( indimenticabi-le la determina dirigenziale di migliaia di euro per la comunicazione della Santità di un Monaco che viveva di provvidenza e carità ndr);

I Dirigenti di Settore sono sulla bocca di tutti; hanno, durante questi primi mesi di commissione prefettizia, affrontato con i bandi di gara veri e propri concorsi se-lezione, ma nessuno sa chi sono, come vivono, come fanno le fortune e le sfortu-ne di Casoria. Adesso a dirigere i Settori del polmone finanziario della Città non-ché l’Azienda più importante di Casoria sono: Salvatore Pallara al Settore Affari Generali e del Personale; Ciro De Rosa a Ragioneria e Finanze; Luigi Maiello (in convenzione con il Comune di Nola) al Settore Sicurezza e Mobilità (Interventi di Polizia sul Territorio); ad interim ai Ser-vizi Demografici Ciro De Rosa; ai Ser-vizi diretti alla Persona, ad interim, Sal-vatore Pallara; al Patrimonio, Ambiente, Ecologia e Nettezza Urbana Errico Co-lucci; al Settore Tecnico, comprendente Lavori Pubblici, Inquinamento, Assetto del Territorio, Salvatore Napolitano. Ed anche per riparare al grave momento che la Città sta vivendo a riguardo l’Assetto e la Pianificazione del Territorio oltre, proprio, ai lavori pubblici, che otto archi-

tetti sono stati assunti e messi al servizio proprio di questi due importantissimi Set-tori, diventato un tutt’uno sotto la guida dell’Architetto Salvatore Napolitano. Di fronte a questa “ondata” di preoccupa-zione collettiva, di evidenti responsabili-tà comunali, cosa pensano l’ex Sindaco e gli ex Consiglieri comunali? La Commissione Prefettizia deve indivi-duare i possibili interventi di “recupero della legalità”.Consigliavo stamattina agli ex Consi-glieri Comunali Nicola Laezza e Nando Mosca un “forum” aperto alla Città e alla Stampa.Non ci si può abbandonare, secondo la redazione politica di questa testata, alla rassegnazione; anzi bisogna ritrovare la voglia di contrastare quanti si sono ras-segnati a pensare Casoria “come la Città degradata degli abusi e dell’uso distorto del territorio”.Siamo con la Città che è alla ricerca di un ruolo direzionale e di sviluppo nell’a-rea nord della provincia di Napoli. Noi ci crediamo!

SEGUE da paG. 3

Tratto da una storia vera.Se vi dicessi che c’è un luogo di lavoro dove le condizioni di sicurezza non sono proprio a norma, che è stato palcoscenico di alcuni infortuni, e che continua a creare disagi nonostante le segnalazioni alle autorità competenti, non avreste certo proble-mi a credermi. Se vi dicessi che si tratta di una caserma di vigili urbani, però immagino scapperebbe un sorriso anche a voi, im-magino. Vincenzo Bruno, Raffaele Sorrentino e Luigi Ferrara in qualità di Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sui luoghi di lavoro hanno segnalato attraverso diverse scritture svariate problematiche, tra cu non ultima la mancanza di sup-porti antiscivolo sulle scale esterne, che hanno provocato un infortunio grave ad un lavoratore (frattura), e una serie di altri infortuni; così come la difficoltà di gestione per il seminterrato che si è allagato a seguito di diversi temporali.È vero che il clima è cambiato e nel tempo ha creato svaria-te problematiche un po’ a tutti: dalle voragini per strada, agli allagamenti stradali per cui bisognerebbe a tratti tirar fuori il gommone dal bagagliaio. A tal proposito io direi di incentivare l’obbligo del gommone in auto (un po’ come per le catene con

la neve) in modo da essere preparati. Non so se avete presente la rotonda (o pseudo tale) fuori il centro, durante una giornata di pioggia.Tralasciando la digressione metereologica, a me questa storia del luogo dove c’è gente che lavora per la nostra sicurezza, non sicuro, fa veramente sorridere. A quanto si legge nella lettera pare che le autorità competenti siano state sollecitate più di una volta, e se è vero che le misure da attuare sono quelle sopra ri-portate (strisce antiscivolo e seminterrato) non mi pare poi così complessa. Premettendo che comprendo che viviamo in una condizione dove burocrazia, documenti, carte, richieste fanno da sovrane, ma anche solo per ricevere una letterina in meno si potrebbe iniziare a porre qualche palliativo.La nostra forma mentis “intalliata”, complice di una burocrazia lenta e pesante, spesso rende complesse anche cose che non lo sono. Ci saranno senza dubbio altre priorità, ma ve la giro in modo diverso: se non stanno sicuri loro, come fanno a far stare sicuri noi?Non sto girando il discorso in modo egoistico, ma a volte cam-biare punto di vista aiuta.

Qual è il colmo per un vigile urbano? Lavorare in un luogo non sicuro.

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L’EDITORIALE DI NANDO TROISE

BUGIARDIEvviva. I cervelloni della Repubbli-ca Casoriana hanno trovato il rimedio contro le brutte figure: sono in arrivo le bugie. Servono per dare coraggio ai maneggioni, i politicanti e gli intrallaz-zatori. Questo almeno sperano i cervel-loni. Poco importa che la statistica ed i precedenti dicano il contrario. Applicata nel resto del Mondo, la regola delle bu-gie ha fatto cilecca; ovunque i risultati delle bugie sono stati penosi. Anche da noi le bugie hanno cambiato poco o nul-la. Se rielaboriamo le ultime iniziative e promesse vediamo che il marchingegno crolla miseramente.Ma vallo a dire ai padroni del vapore, convinti come sono che bastava dipin-gere la facciata per nascondere le crepe d’intonaco. Un piccolo trucco e, voilà, il miracolo è fatto.In realtà, i problemi della nostra Città hanno bisogno di ben altri ritrovati. E’ fallito il sistema, non solo per colpa del-le tante bugie propinateci. Servirebbe un’analisi approfondita e correttivi ade-guati. Il sistema è scoppiato; ha tirato troppo la corda e ora ha tirato le cuoia. Alla base dei malesseri di Casoria c’è la pesantezza gestionale. Il fatturato, nel complesso, regge ancora ma è andata a farsi benedire l’organizzazione.C’è sproporzione tra incassi e spese. I costi sono saliti alle stelle, gli incassi no, malgrado gli aumenti, talvolta immorali, del costo delle varie tasse comunali. Pa-gare le tasse per un impiegato di piccolo calibro significa impegnare un gran fetta dello stipendio.C’era una volta l’amministrazione di centro sinistra. Di giornate noiose, po-chine. C’erano, è vero, parecchi spazi vuoti. L’analisi del Comune di oggi evi-denzia problemi che tutti vedono.Loro, poveri bugiardi, si illudevano che bastasse propinarci le solite bugie di questi ultimi tempi e mi riferisco al progetto Vedelago, agli investimenti da milioni di euro del Parco delle Arti in via Mauro Calvanese.Sotto l’onda emotiva di una campagna elettorale per lo scranno al Consiglio Regionale di “patron Casillo”, si prepa-rano ad errare ancora, sapendo di farlo. Che ci riserverà il futuro? Saltata an-che la “Casoria Multiservizi spa” come

farà girare la ruota della fortuna il “mi-kebongiorno” di turno? Una volta, tan-tissimi anni fa era Ciccio Polizio, oggi è Tommaso Casillo, ricchi ed anziani signorotti di periferia e di provincia; le vallette? Ne sono cambiate tantissime e cambieranno ancora……….. Tornia-mo per un attimo a “Casoria Ambiente spa”, nacque sotto l’Amministrazione Graziuso come società mista tra Comu-ne di Casoria, Consorzio di Bacino Ca-serta 2 e ….. la volontà di partecipare al 19% di Italia Lavoro. A questa Società la Città di Casoria conferì 50 uomini, tutti gli automezzi comunali e l’Autoparco di via Macello.Al di là delle analisi costi – ricavi che non è mestiere di giornalista, questa società è stata un fallimento tecnico e gestionale. Molte zone della Città sono sempre sporche; cambia in continua-zione il Consiglio di Amministrazione; dopo Girardi è arrivato Auricchio; poi con la Commissione Prefettizia è stato scelto Mario Lettieri.Quello che sconcerta non sono i tantis-simi errori che si fanno ma che sarebbe molto più facile comportarsi in modo “normale” ed al servizio della Città.Si è molto dibattuto, in settimana, sull’influenza della Chiesa Cattolica su-gli usi, costumi e risultati della società. Idea non nuova, in verità.Periodicamente viene riproposta, secon-do interesse, dai più disparati settori. Il grido viene dai movimenti laici che ac-cusano la Chiesa Cattolica di aver avuto “meriti o colpe” di tutte le vittorie elet-torali dei democristiani, dal dopoguerra ad oggi.Quante ne hanno combinate negli anni degli imbrogli aiutando candidati palaz-zinari, politicanti collusi con la camorra o camorristi diventati politicanti a rap-presentare questa Città con la carica di Assessore in Giunte Municipali di ispi-razione democristiana.Non c’è stato a Casoria negli anni 70 e 80, un Peppino Impastato che denun-ciasse Camorropoli e gli intrecci poli-tici, affaristici ed elettorali che avveni-vano tra i democristiani sempre generosi verso suore e preti. Con conseguenze che si pagano ancora oggi e che paghe-ranno anche le prossime generazioni.

La Camorra è colpevole non solo perché ammazza ma anche per la mentalità che tramanda ed impone alla società, specie ai più giovani.La Democrazia Cristiana è colpevole sì per i tanti imbrogli perpetuati in quegli anni (concorsi truccati, gare imbroglia-te, miliardi sperperati, speculazioni edi-lizie, somme urgenze e altro) ma anche per aver fatto nascere nell’immaginario collettivo il pensiero che tutto è dovuto, oltre a compromessi, carriere pilotate ed accelerate, fortune economiche.Lo Stato? Mai un Magistrato che in-dagasse con serietà su tutto quanto av-veniva a Casoria negli anni del boom economico e dei successi elettorali dei democristiani e dei socialisti; una cappa giudiziaria avvolse questa Città ed i suoi strani personaggi.Mai un accertamento finanziario, una verifica tributaria su improvvisi, rapidi e strani arricchimenti (ville alla Dallas, palazzi, case al mare, in montagna, all’e-stero, a Napoli ed altro).I preti dicono che il loro appoggio elet-torale era verso lo scudo crociato in maniera dispersiva e solo nelle giornate dedicate al culto.Influenzare un Cittadino nella scelta del voto è un peccato grave e toglie sacralità alla festa religiosa e distrae i fedeli dalla cura dell’anima.Durante la presentazione del libro di don Carmine Genovese “La Chiesa di San Mauro” sostenni – e ripropongo l’argo-mento – che la Chiesa ha precisi doveri e pesanti responsabilità, avendo trascura-to in questi anni la politica come veicolo di educazione sociale ed umana.Torni la Chiesa su questa via, che è quel-la retta. Lasci i candidati Sindaco ed i partiti al loro destino. Se solo volessimo ricordare i tanti Sindaci, assessori e con-siglieri con parenti preti e suore allora capiremmo il disastro di questa Città, dormitorio pubblico senza anima.Senza ricordare segrete riunioni di sa-grestia in cambio del contributo. E’ peccato! E’ peccato lo sperpero fatto dall’ultima Amministrazione andata fi-nalmente a casa per comunicazione e fe-steggiamenti per un Santo Monaco che viveva di carità e provvidenza.E’ peccato!

Chiesa, camorra e politica

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CARMEN PALUMBO

Oggi affrontiamo un argomento che ab-biamo già più volte trattato sul sito web e che riguarda i numerosi cantieri aperti tra le strade della nostra città. Di lavori in corso ce ne sono fin troppi a Casoria, ma non si capisce il perché questi lavori non giungano mai ad una fine. Ci sono strade chiuse al passaggio ormai da mesi o forse anche di più e non c’è modo di capire a che punto siano davvero i lavori di rifacimento. I progetti di riqualifica-zione hanno creato in tutti noi un ba-gliore di speranza per la rinascita della nostra cittadina, ma visti i precedenti, la paura è che ci vorranno anni prima di vedere realizzati questi progetti. Partia-mo dal centro storico, che è quello mag-giormente recintato dai lavori. Qui bal-za subito agli occhi la situazione di Via Santa Croce, ormai chiusa da più di un anno al traffico automobilistico e forse anche a quello pedonale, considerando i numerosi pericoli che ci sono per chi attraversa questa strada. In particolare in occasione della Festa di San Mauro, tantissimi fedeli sono stati costretti a passare per un percorso strettissimo, re-alizzato con delle pedane pericolanti e poco stabili. Ma se un cittadino fosse in-ciampato e caduto lungo questo percor-so, cosa avremmo potuto dire? Che la strada è in ristrutturazione! Peccato che questi lavori non sembrano mai prossi-mi ad una conclusione. La situazione di Via Santa Croce non è l’unica preoccu-pante, proprio in questa settimana sono peggiorate le condizioni di Via Nuova Padre Ludovico, sempre nel centro sto-rico. Il 7 gennaio con un articolo web avevamo annunciato la presenza dei Vi-gili del Fuoco e lo sgombramento di un

edificio posto proprio in questa strada, a causa del pericolo di caduta. La strada era stata chiusa al traffico proprio per evitare possibili disagi ed incidenti. In settimana la situazione si è complicata,

i Vigili del Fuoco sono ritornati in Via Nuova Padre Ludovico e hanno evacua-to altre 7 persone da un altro palazzo, situato dietro a quello pericolante. Es-sendo infatti un unico corpo di fabbrica, è possibile che l’edificio a rischio di ca-duta si tiri dietro anche l’altro. Le aree di interdizione sono state estese e più volte sono stati chiamati i Vigili dai residenti della zona, per paura e preoccupazione. Sicuramente la situazione attuale non è delle migliori e su entrambi i cantieri aperti che abbiamo messo in rilievo, si creano continui disagi e problematiche per tutti noi cittadini. Se anche attraver-sare una strada è diventato un pericolo, allora è davvero poco ciò che possiamo aspettarci dalla nostra città.

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PALAZZI PERICOLANTI E STRADE DISSESTATE: QUESTIE MOLTI ALTRI SONO I PROBLEMI DELLA NOSTRA CITTA’

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ANTONIO BOTTA

SI INTERVENGA! SUBITO!E’ una situazione insostenibile: piazza Cirillo, dove ha sede il palazzo munici-pale, viene occupata, di sera, dagli zin-gari che scherzano, parlano ad alta voce, discutono a animatamente fra loro e com-piono atti in dispregio delle più elemen-tari regole della convivenza civile. Gli usurpatori della principale Piazza, da cui si governa Casoria (amara e paradossale ironia della sorte), considerano quell’a-rea uno speciale “salotto” privato in cui, verso le 22,00 si riunisconon e agiscono come loro pare e piace. “Non se ne può più” commenta un passante “ormai ci siamo rassegnati. Molti che abitano nei pressi della Piazza vengono disturbati in piena notte dagli schiamazzi degli zin-gari, svegliandosi di soprassalto. Certo, talvolta è capitato che siano stati allon-tanati da qualche pattuglia dei carabi-nieri, ma la sera successiva ritornano e continuano a divertirsi , non rispettando la quiete pubblica.”“Siamo alla loro mercé”, si sfoga un vecchietto seduto in uno dei bar del-la Piazza “si ha paura di avvicinarsi a queste persone perché si temono le loro reazioni violente e allora si preferisce stare zitti e sopportare. Sa fino a che ora sghignazzano e giocano ininterrottamen-te? Fino alle 2 -3 di notte.” Chiedo a che cosa giocano e un amico del signore subito risponde, desideroso di esternare il suo disappunto: “La sera la piazza di-venta un campo di calcio, dove si gioca a pallone, fra risate, applausi, abbracci, urla; il cancello d’ingresso del Muni-cipio diventa la porta contro cui viene tirata la palla. Succede spesso che essa finisce entro l’ area comunale e qualcu-no subito scavalca il cancello per anda-

re a raccoglierla, con il rischio di farsi male”.Ma più gravi ancora sono gli atti di van-dalismo che compiono: alcune panche sono state rovinate e la fontana pubblica più volte è stata manomessa, o impeden-do all’acqua di fuoriuscire o, al contrario, guastano il rubinetto e la fanno defluire per ore con uno spreco enorme del pre-zioso liquido. Molte, dunque, le persone sfiduciate, che non si sentono tutelate da chi di dovere. Chiara è la percezione dai loro commenti che la rassegnazione al-berga sovrana nei loro cuori, disperando che le istituzioni possano garantire loro la sicurezza, tante volte sbandierata nei proclami roboanti di chi li rappresenta. Ci spostiamo nella vicina via Nuova Padre Ludovico da Casoria, dove, ci attende suor Elsy, Madre superiora delle Elisa-bettine bigie, la Congregazione fondata da S. Ludovico da Casoria, canonizzato il 23 Novembre 2014. Ci parla dell’ultimo furto avvenuto nella notte fra il 13 e i l 14 Gennaio scorsi, ad opera di quattro gio-vinastri, i quali hanno forzato la casset-tina delle offerte posta nella cappella del fraticello francescano. “Questa volta” dice avvilita e amareggiata “non hanno fortunatamente infranto il vetro davanti alla cappella, come è accaduto in passa-to, ma ugualmente è stato commesso un atto che reputiamo grave, non per i soldi sottratti, ma perché lo riteniamo un gesto blasfemo e irrispettoso della figura di S. Ludovico da Casoria, che tanto si è pro-digato per i poveri e gli abbandonati di questa martoriata Città. Non ci sentiamo tutelate: soprattutto d’estate, ma anche in altri periodi dell’anno, bivaccano sot-to le finestre delle camere dove dormiamo

giovani e polacchi che si fanno le canne e bevono bottiglie di birra; in preda al fumo dell’alcol chiacchierano, urlano e ci impediscono di dormire; a volte abbia-mo trovato a terra anche siringhe, usate per drogarsi. Da molto qui non arrivano spazzini per pulire un luogo che dovreb-be essere un centro turistico,”fiore all’ occhiello” di Casoria, perché tutto qui ricorda la nobile vita di S. Ludovico, sti-mato e amato in tutto il mondo. E’ una vergogna che dobbiamo noi provvedere a liberare lo spazio antistante la nostra struttura dalle cicche e dalle bottiglie vuote; una cara persona, a cui offria-mo spesso un pasto caldo provvede a smaltire i rifiuti che altri depositano.” Chiedo come sia riuscita a sapere che i responsabili della manomissione della cassetta delle offerte siano stati quattro balordi di giovane età; mi risponde che sono stati avvistati, verso l ‘una di notte, da un signore appena tornato a casa dal lavoro, uscito per un momento fuori dal suo balcone. “ Cosa fanno i genitori di questi giovinastri? Non si chiedono cosa fanno i figli di notte per la strada?Domande che restano senza risposta; come senza risposta ne restano altre: “Dove sono le istituzioni che dovreb-bero garantire l’ordine pubblico? Che senso ha aver speso fior di quattrini per i festeggiamenti in onore di S. Ludovico da Casoria, se, poi, la Congregazione da Lui fondata non si sente protetta ? Qua-le turismo religioso si vuole promuovere e quale volano di sviluppo artigianale e culturale potrà esserci se le aree dove sono vissuti i Santi sono sporche e mal frequentate? Per favore, si intervenga! Subito, però!

Piazza Cirillo in mano agli zingari. Le suore elisabettiane bigie: “Non ci sentiamo tutelate”

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“E’ la fede, non mica il denaro, il fonda-mento delle opere”. Quando Suor Elsy mi apre il portone di fer-ro ruggine , lascio di fianco i grossi, lisci, squadrati mattoni d’un grigio fulgente, che incorniciano Casa Natale San Ludovico da Casoria. Sospesa com’è a mezz’aria tra i calcinacci e le stradine della Casoria vec-chia. Mi si schiude l’adiacente, pur tutta-via, remoto mondo delle Suore Francesca-ne Elisabettiane Bigie. Un andito. Una stanza lignea. Delle sca-le. Sotto le quali s’ intravede l’ingresso di una cucina, unica fonte generatrice di voci: l’indizio che si, c’è qualcuno che cucina. L’odore tipico del variegato mondo dei prodotti campani sul fuoco no, quello no. Ma neanche quello delle spezie d’India. Terra natìa di Suor Elsy. Le altre sette Suo-re che dimorano, le posso solo immaginare nelle silenti stanze al di sopra delle nostre teste, della mia e di quella velata, la napo-letana “capa ‘e pezza”, della suora che da cinque anni a Napoli, ha scelto di “vivere” la ‘fede non attraverso il denaro, ma come unico fondamento delle opere buone’. Perché come ogni buon Cristiano sa, an-cor prima di ricercare la vastità dell’opera misericordiosa del Santo, che, come ebbe a dire il suo successore nelle opere, Padre Bonaventura Maresca: “trovava sempre vie nuove, idee innovative, incontro alle qua-li nessun uomo ordinario sarebbe andato, per liberare ogni inceppamento” ; “con la stessa fede obblighiamo la Provvidenza a fare miracoli”. Così si pronunciava a chi gli stava intorno. Le Elisabettiane Bigie in tutti i Continenti cercano la “povertà senza sconti, l’assoluto silenzio al di fuori della prevista ‘ricrea-zione’, vitto uguale per tutti, eccettuati gli ammalati, ordine e pulizia, perche la pover-tà non è miseria, - diceva Ludovico - è soprattutto vita fraterna”.

Qui a Casoria custodiscono il loro Padre. Il Padre di tutti i Casoriani. Affinchè la sua opera continui ai giorni nostri. Proclamato Santo nel 2014, nel 1852, dopo la grave malattia in seguito alla quale de-cise di imitare San Francesco chino sui lebbrosi, trasformo’ un vecchio edificio in convento con annessa infermeria. Po-teva curare, con l’aiuto di personale ester-no, oltre tendere la mano ai farmacisti del quartiere, che superato il primo stupore divennero pian piano generosi donatori di prodotti farmaceutici. 2014, nasce a Casoria l’Ambulatorio Po-lispecialistico di Medicina Solidale. Per chi è nel bisogno e necessita di una con-sulenza medica specialistica gratuita, un farmaco, un sorriso, un incoraggiamento. I locali messi a disposizione dall’Istituto delle Suore Elisabettiane Bigie presso l’O-asi di San Ludovico, con la collaborazione dell’Associazione “Carboncino della fra-ternità”.Al Ludovico, che non piaceva la fonda-ta congregazione del Terz’Ordine senza

un’opera di carità, per cui ogni terziario doveva dare una camicia, un lenzuolo per l’ospedale dei poverelli; mi dice Suor Elsy “cerchiamo di anteporre quello che voleva che Gesù fosse amato e soccorso nei po-verelli. Perché solo così potrà compatir-ci nell’altro mondo. Se facciamo questo perdonerà di non aver amato Lui”. Parole che si rincorrono verso la condivisione attraverso i cittadini stessi. Un’intuizione. Un’idea. Il bisogno della necessità. Sen-za chiedere nulla. I soldi non servono per ‘fare’ il bene. Se ognuno dà un po’ di sé. Il contesto della mostra della vita di San Ludovico nasce proprio da tale condivisio-ne: gli stessi abitanti di Casoria sul luogo della esposizione, qui prospiciente, hanno arreccato di volta in volta utensili e suppel-lettili del tempo, in un rito di edulcorazione del passato ai tempi della crescita del terzo dei cinque figli di un proprietario vinaio, Vincenzo Palmentieri e di Candida Zenga, l’11 Marzo 1814: battezzato Arcangelo, ed ammesso diciottenne al noviziato dei Frati Minori, divenne Ludovico da Casoria. Continua poi nello spirito del recupero dei bambini a rischio. Curata dall’Associazio-ne “Caritas- sine conditio”, che si prodiga per tutto il pomeriggio ad educare i bambi-ni tra attività formative con l’aiuto ‘dopo scuola’, e ludico – sportive. E poi c’è Suor Elvira con la Pastorale Giovanile a pensare al cammino degli adolescenti. La simboli-tà è invece data dal pranzo per i poveri una volta al mese. Le possibilità non sarebbero per le settanta persone accolte. I volontari fanno il resto. Anche senza strutture e so-vrastrutture di accoglienza, ogni luogo di preghiera può essere ‘umanizzato’. L’a-vamposto di fede, baluardo dell’interazio-ne. Questa prima parte si conclude con la visita ritiro spiritruale di un gruppo di de-voti provenienti dal Molise. Suor Elsy e le altre sette Suore custodiscono e divulgano.

CARMINE D’ARGENIO PRIMA PARTE

SAN LUDOVICO DA CASORIA AD ASSISI

11DOMENICA24 GENNAIO 2016

#TerraNostra nun s’adda tuccà. La situazione ad oggi

SETTORE Lavori Pubblici Casoria: tanto lavoro per riqualificare la nostra città

ANTONIO RUSSO

ALESSIA DIANO

Terra Nostra è oramai una realtà consolidata della città di Casoria. Sono numerosi mesi che l’ex de-posito militare di Via Boccaccio, 36, nei pressi del ponte tre luci, è stato occupato (o liberato?) da un gruppo di persone che hanno fatto del luogo, un’area verde che mancava da tanti anni alla nostra cittadina. Sono state organizzate, nel corso di questi mesi, nume-rosissime iniziative di riqualifi-cazione e progetti importanti che hanno coinvolto non solo gli abitanti dei quar-tieri vicini, ma di tutta la città di Casoria e dei comuni limitrofi.Sono state organizzate iniziative di dopo-scuola per i bambini, corsi di teatro, corsi di calcio, volley, yoga, i ragazzini ci gio-cano a calcetto, eventi con musica live, è stata prodotta la birra artigianale.Da qualche tempo, l’area verde che tutti i cittadini stanno amando qui a Casoria, ha avuto un’ordinanza di sgombero da par-te del commissario prefettizio del nostro comune.Dopo tale minaccia, gli occupanti, hanno

organizzato un corteo e sono riusciti ad aprire un rapporto dialettico con l’am-ministrazione. Diversi sono stati i tavo-li a cui hanno partecipato gli occupanti mettendo al primo posto la loro voglia di restare e ribadendo che, in caso di sgombero da parte delle forze dell’ordi-ne, avrebbero visto tale atto come una violenza ed avrebbero disubbidito. Per il momento quindi la situazione è in fase di stallo dove da una parte l’amministrazio-ne cerca di evitare lo sgombero con la for-za provando a convincerli ad andare via in quanto abusivi ed illegali, dall’altra, gli occupanti, stanno proponendo nume-rosi progetti all’attenzione dell’ammini-

strazione per la riqualificazione completa dell’area. L’obiettivo è quello di partire da una assem-blea cittadina con una decisiona-lità popolare in modo da ridare il potere in mano ai cittadini che da anni sono spettatori immobili di politiche scellerate da parte della classe dirigente. L’impatto che Terra Nostra sta avendo sulla cittadinanza è forte. Sta nascendo un movimento cit-

tadino con l’intento di ridare il potere alla popolazione. In questo caso, lo sgombero viene visto come un atto dovuto a causa dell’abusivi-tà e l’illegalità di tale azione.Bisognerebbe però un po’ riflettere sui benefici che sta portando all’intera città questa area. Per tutta l’estate sono stati dei posti dove la gente che non aveva la possibilità di andare in vacanza, ha potuto passare gran parte delle serate; è stato un posto di ritrovo per ragazzi che vogliono ascoltare buona musica o che magari han-no voglia di scambiare una parola con gli amici oppure fare una partita al pallone.

Un lavoro duro e meticoloso quello fatto dal Set-tore dei Lavori Pubblici del Comune di Casoria. Il Dirigente, l’Arch. Salvatore Napolitano, con l’au-silio dei suoi validi collaboratori ha elaborato una serie di progetti volti al miglioramento dell’arredo urbano e del collegamento viario della nostra cit-tà, che come risaputo, versano da decenni in una condizione di precarietà e incuria. La scorsa set-timana vi abbiamo informati riguardo ai lavori di riqualificazione del Parco dei Pini, lavori che renderanno un’area tristemente nota per il suo degrado, in un luogo dove i cittadini po-tranno usufruire nella loro quotidianità di importanti servizi. Oggi vogliamo parlarvi invece di altri due apprezzabili progetti, uno dei due già messo in atto. Il primo riguarda l’apertura della bretella di collegamento tra la Circumvallazione esterna e via San Salvatore.La bretella, realizzata da oltre un decennio, ma mai entrata in fun-zione, era diventata deposito di rifiuti di ogni tipo. Nell’ambito dei lavori di riqualificazione è stato realizzato un nuovo manto strada-le, l’impianto di pubblica illuminazione, una nuova segnaletica sia orizzontale che verticale e sono stati piantati nelle aree di pertinen-za diversi arbusti, in modo da mitigare gli effetti dell’inquinamento prodotti dal traffico. La bretella, che consente il collegamento di-

retto dalla Circumvallazione esterna all’area pro-duttiva commerciale di via San Salvatore, è stata aperta al transito veicolare lo scorso 14 dicembre.Il secondo progetto invece è quello che interessa i solai degli edifici scolastici. Il Comune di Casoria ha infatti partecipato all’avviso pubblico emana-to dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il finanziamento a favore degli enti locali di indagini diagnostiche dei solai delle

scuole. Le scuole casoriane candidate al progetto sono ben 17. En-tro il 31 gennaio dovranno essere affidati gli incarichi per le indagi-ni diagnostiche, che permetteranno di acquisire dati di fondamen-tale importanza per elaborare i progetti di adeguamento strutturale dei solai.Più volte attraverso il nostro giornale abbiamo denunciato le pes-sime condizioni in cui versano molti edifici scolastici della nostra città. Attraverso i progetti di adeguamento che verranno elaborati dai tecnici si potrà finalmente garantire piena sicurezza agli studen-ti.Il lavoro che stanno facendo i tecnici del Settore Lavori Pubblici è arduo e molto impegnativo, ma grazie alla costanza e alla pas-sione dell’ Arch. Napolitano e dei suoi collaboratori, Casoria avrà finalmente l’opportunità di diventare la città che merita di essere.

12 DOMENICA24 GENNAIO 2016

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Via Mauro Calvanese, a Casoria, è una strada ormai conosciuta, perchè da anni ospita il mercato denomina-to” rionale”, dalle 08.00 del matti-no alle 13.00 del primo pomeriggio di ogni venerdi, e così che questa strada si trasforma in una strada ca-otica, inaccessibile con le auto, le bancarelle sono disposte in maniera disorganizzata, praticamente questa zona diventa una “prigione” per i re-sidenti, i quali sono impossibilitati a spostarsi con facilita’ per recarsi al lavoro e a scuola.Il mercato doveva essere tempora-neo, ma a quanto pare la temporaneita’ si è trasformata in permanenza, nulla contro chi lavora e paga lo spazio che occupa, ma un vero mercato “rionale” è inteso in altro modo, viene sviluppa-to in uno spazio ampio e delimitato con parcheggi adiacenti senza intralciare il passaggio pedonale e quello delle auto, come i mercati rionali di Fuorigrotta e Poggioreale ben organizzati. La pro-blematica di questa strada non è dettata

solo dal mercato, ma anche dallo sta-to di degrado e di abbandono da parte delle autorità competenti in cui versano i suoi viali adiacenti come Via Renato Carosone e Via Enrico Caruso, sono strade non private e come tali dovrebbe-ro essere sistemate e ripulite in maniera idonea, i marciapiedi ormai sono inesi-stenti in quanto l’erba li ha ricoperti, i terreni laterali alla strada sono divenute discariche a cielo aperto, come l’area di terra situata accanto alla Chiesa S.

Giustino de Jacobis, il problema più grave è che nessuno prende seri provvedimenti in merito. Via Mauro Calvanese sarebbe dovuta diventare una strada resi-denziale, visto che sono stati co-struiti notevoli Parchi, con luci idonee, panchine, aree giochi per bambini etc.; invece non resta che assistere allo scempio della strada sporca dopo il mercato e al degrado, inoltre nessuno si e’ mai posto il problema, in que-sti anni, di come far entrare un venerdì mattina in quella zona

un’autombulanza con estrema urgenza? Sarebbe davvero una tragedia! In questi anni ci sono stati dei cambiamenti ? Tut-to o quasi e’ rimasto lo stesso e forse non ci sarà mai un’innovazione e tutto ciò è solo dettato dalla mancanza di volontà di migliorare una strada, una zona come Via Mauro Calvanese, che nel tempo si e’ solo modificata da un punto di vista demografico ma è rimasta nel suo degra-do ambientale e organizzativo.

MERCATO=DEGRADO

COME ROVINARE UNA ZONA RESIDENZIALE

13DOMENICA24 GENNAIO 2016

IL GOVERNATORE HA SOLTANTO POSTO IN ESSERE ATTI DOVUTI,GIà PREVISTI DAL GOVERNO CALDORO.

“Il Presidente Vincenzo De Luca venuto a Casoria lo scorso 12 gennaio, ha posto in essere soltanto atti dovuti, già previsti dal Governo Regionale guidato da Ste-fano Caldoro”, cosi commenta Pasquale Pugliese, l’ex capo dell’opposizione al governo cittadino guidato da Carfora-Casillo. Il convegno tenutosi all’UCI Cinemas di Casoria era intitolato “inve-stimenti area nord partendo da Casoria”. “Diciamo le cose come stanno, diciamo la verità ai nostri concittadini”, prosegue Pugliese.

“Proprio chi ha accompagnato il Presi-dente De Luca in visita a Casoria, non è riuscito a rispettare i tempi del PIU Euro-pa fondi FESR 2007/2013, facendo pas-sare Casoria per un Comune inadempien-te. Solo grazie alla Delibera della Giunta Caldoro n. 46 del 9 febbraio 2015, i comuni come quello di Casoria, che non sono riusciti a ultimare i lavori entro il 31.12.2015, non perdono i finanziamenti né devono pagare di tasca propria perché i progetti vengono spostati sul cosiddetto ‘Programma parallelo’, ossia sui PAC,

Piano di Azione Coesione”.Questa è stata la prassi, spiega Pugliese: “Il Commissario Straordinario, Prefetto Silvana Riccio ha chiesto la riprogram-mazione perchè i lavori non sono stati completati a causa dei ritardi della pas-sata amministrazione, con propria deli-bera n. 1 del 8 gennaio 2016 e De Luca è venuto a sottoscriverla a Casoria. Ac-compagnatori e passerelle non c’entrano nulla, se non per evidenti demeriti sulla gestione del PIU Europa, che nostro mal-grado avrà ancora problemi”.

Raccontare ciò che è successo l’8 novembre 2015 non è sem-plice. Non è semplice perché il sorriso di una persona anziana riuscirebbe a ridimensionare completamente ciò che sto scri-vendo, perché in effetti il riassunto di quella giornata è proprio un sorriso. Il sorriso stampato sul volto di quell’uomo che, in-vece, qualche anno prima, nei pressi di quello che era stato il teatro di mille imprese, mi disse, con una voce rotta da una co-cente delusione: “Ragazzino, tu lo vedi in questo stato di totale degrado, ma in questo stadio abbiamo vissuto i mi-gliori anni della nostra vita. Quanto mi piacerebbe tornar-ci per vedere un’altra partita”. Sono sincero, io non avevo capito. Non avevo capito le sue emozioni, i suoi senti-menti. Pensavo al Napoli, al San Paolo e ai gol di Hamsik. “Che sarà mai ‘sto San Mau-ro?”. La risposta l’ho ricevu-ta proprio qualche mese fa, in quel famoso 8 novembre 2015. Dopo anni e anni di attesa, l’impianto cittadino aveva ritrovato finalmente la sua dignità. E proprio all’esterno dell’impianto incrocio lo sguardo di quel signore, accorso per l’inaugurazione dell’impianto. I suoi occhi raccontavano una gioia praticamente impossibile da descrivere a parole e il suo sorriso, come ho già avuto modo di dire, sa-

rebbe capace di riassumere tutto ciò che è stato l’8 novembre 2015 per questa comunità. Il suo sorriso, come quello di tutti gli altri casoriani giunti da ogni punto della città per questo evento imperdibile. Nonni e nipoti, padri e figli, semplici amici. Tutti erano lì, nessuno voleva e poteva mancare. C’è chi conserva ancora una storica schedina del Totocalcio dove compare il nome del Casoria e la mostra con orgoglio, ribadendo un con-

cetto fondamentale, ovvero che le emozioni non hanno categoria. In quella giornata in cui il sole baciava la città in maniera a dir poco romantica, gli spalti andavano coloran-dosi sempre di più di un bel-lissimo e intensissimo colore viola. Mi rendo finalmente conto che tutte le storie che mi erano state raccontate fino a quel giorno erano vere, mi rendo conto che questo stadio è un luogo realmente magico. E al boato dei “1000 del San

Mauro” al taglio del nastro capisco che questa città aveva final-mente ritrovato l’altra metà della sua anima. Una bella giorna-ta, decisamente una bella giornata, sigillata dall’entusiasmante vittoria dei padroni di casa, salutata con un altro ruggito da pel-le d’oca del meraviglioso pubblico del San Mauro. Il copione perfetto racchiuso per sempre in un sorriso.

De LuCA A CAsoriA? NuLLA Di strAorDiNArio!

DOMENICO BORRIELLO

LE EMOZIONI DEL SAN MAUROIN UN SORRISO SINCERO

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Laggiù in Puglia, a Monopoli, sorge un villaggio turistico chiamato Cala Corvi-no, assurto alla gloria turistica per essere stato location del film “Professione Va-canze” di Jerry Calà nel 1987.Ideatore e fondatore di Cala Corvino fu l’avvocato Tonino Muolo, uomo di mul-tiforme ingegno e di grandi vedute.Nella reception del villaggio il “messag-gio” che ci interessa e interessa tutto il Meridione, una lettera di Tonino Muolo che è insieme un’eredità e un messaggio rivolto ai giovani: dovete essere migliori di noi. Tonino Muolo traccia anche la via alla futura generazione: dovete parti-re dai muretti a secco della Puglia, por-tarveli appresso, dentro la vostra testa, e andare in giro a conoscere le altre realtà per poi ritornare e, con la cultura così acquisita in giro, crescete e fate crescere questa terra, così sarete migliori di noi.Da noi non ci sono i muretti a secco ma c’è il tufo, c’è il piperno, per edificare: pietre laviche di quel Vesuvio che ci ha dato questa ed altre ricchezze e mai ci seppellirà perché ci è padre e un padre i figli non li seppellisce, li accudisce, me-ditate gente, meditate.C’è il tufo, c’è il piperno e poi ci sono i nostri ragazzi la loro fantasia e cultura e vivace intelligenza, cervelli in fuga ieri come oggi, ma a volte ritornano.Ritornò Mimmo Trisciuoglio, stesso pedigree di tanti ragazzi con la voglia di emergere e la capacità di farcela alla grande. Mimmo faceva parte di quella nidiata di ragazzi che si radunò intorno a Guido Prestisimone ai tempi di “Sport 7” e poi di “Campania Sport”, la domenica si trottava sui campi di calcio dilettanti-stico con servizi e interviste, poi in reda-zione si lavorava di Olivetti lettera 32 e rotative con il piombo, rigo dopo rigo e il titolo che non c’entra e tutto da rifare, un lavoraccio duro ma esaltante e forma-tivo, niente copia e incolla ma pensa e impagina, Prestisimone poi talent scout di giornalisti in erba, in Mimmo Trisciu-oglio intravide anche la “mente matema-tica” e allora gli affidò il compito di ag-giornare le classifiche, niente computer e tutto testa e olio di gomito con la vecchia biro che stila classifica dopo classifica, un rosario di numeri che ti vien giù, nel migliore dei casi, un mannaggia alla mia testa matematica.Mimmo non è Schubert ma la sua Incom-

piuta la realizza, così quando, al termine del lungo e duro percorso, supera l’esa-me e gli giunge il tesserino di pubblicista fa, novello Celestino V, il gran rifiuto.Mette in naftalina il tanto sospirato “ti-tolo” di giornalista e si avvia a un nuovo percorso di vita e di professione che lo porterà al top nella sua attività.Con una laurea in ingegneria e i pugni in tasca lascia Napoli, lui sì emigrante alla Troisi, per il nuovo lavoro a Milano alla Siemens con frequenti e lunghe punta-te in Germania dove porterà non tufo e piperno ma il loro substrato intellettivo e caratteriale, la fantasia e l’acume tut-ti partenopei che gli spalancheranno le porte. Siamo nel periodo di espansione dell’elettronica e dell’informatica, sof-tware e file, si affacciano all’orizzon-te e Mimmo accetta la sfida e vince, ai frequenti “possiamo accendere” lui non mostra tentennamenti “accendiamo”e tira avanti con ripetuti successi.

Fiore all’occhiello del suo lavoro in Sie-mens il “Progetto Sintesis”: siamo agli albori del computer, epoca commodore 64 per intenderci, quando Mimmo Tri-sciuoglio ideò e realizzò un software che calcolava autonomamente tutte le reti elettriche di bassa tensione, fu un gros-so successo anche di vendita del pro-gramma con l’integrazione di tre volumi esplicativi delle modalità di progettazio-ne di tali impianti attraverso l’uso di un PC; una nuova edizione, aggiornata, del 1985 è ancora in vendita.Vasta la bibliografia di Mimmo che è an-che Direttore Tecnico della Rivista l’Im-pianto Elettrico. Sempre della Società Editrice Tecniche Nuove di Milano.‘A pucundria, alla fine, la vince: par-tono ‘e bastimente ma qualche volta, come in questo caso, ritornano pure e Mimmo, nel 1992, ritorna a Napoli. Riparte con un piccolo studio tec-nico che, poi, amplierà nel tempo. Clienti di spessore come la Unilever e l’Algida, stabilimento di Caivano, si rivolgono a lui che svolge il ruolo di progettazione e di direzione dei lavori relativamente a tutta l’impiantistica delle aziende.Particolarmente intenso e continuativo il rapporto lavorativo, sempre proget-tista e direttore dei lavori, di Mimmo Trisciuoglio con il Teatro San Carlo. Preliminarmente Mimmo ha realizzato gli impianti di condizionamento, quando esistevano solo quelli di riscaldamento e tale impiantistica ha permesso anche un prolungamento della stagione teatrale.Sempre nel San Carlo è stata realizzata la Building Automation (automazione di edificio) una tecnologia innovativa, ap-presa in Germania dove veniva attuata solo a livello aziendale.Positivo anche il fatto che, per la prima volta, uno stesso progettista sia stato chiamato per lavori anche a Palazzo Rea-le in un’ottica globale, costituendo i due edifici un unico corpo di fabbrica.I lavori nel nostro Massimo Lirico sono valsi a Mimmo, nel 1998, il prestigioso Premio Eiba Award, come miglior pro-getto per la innovazione tecnologica su oltre 1200 progetti provenienti da tutto il mondo.Cosa dire di più: dall’analisi di tecnica calcistica a tecnica aziendale, a Napoli si può questo ed altro.

ANTONIO VALENTI

METAMORfOSI NAPOLETANE DI MIMMO TRISCIUOGLIO: DALLA TECNICA CALCISTICA ALLA TECNICA AZIENDALE

16 DOMENICA24 GENNAIO 2016

COMUNICATO STAMPA

Burkina Faso, allain long: “Eravamo a 500 mEtridallE stragi, è dura ma vogliamo ripartirE”FaRMaCIaZENaTTO s.a.s.

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Il Burkina Faso è sotto shock, venerdì sera ha subito tre at-tentati terroristici rivendicati dall’Akmi, un gruppo d’estre-misti islamici che rivendica il controllo del territorio nel Sahel visto l’avanzare dell’Isis. Du-rante le stragi, circa trenta per-sone sono state uccise e tantissi-mi sono i feriti: è stato colpito il Nord del Paese, la zona di Djibo e la capitale Ouagadougou. Reach Italia è un’associazione attiva dal 1988 sui temi del sostegno a distanza e della cooperazione interna-zionale, che lavora da anni su progetti di sviluppo in Burkina Faso. Reach Italia Onlus, oltre ad esprimere profonda vicinanza alla popolazione sconvolta da queste stragi, si sta muovendo per aiutare il Burkina Faso. In queste ore sono frequenti i contatti con Allain Long, il coordinatore di Reach Italia nel “paese degli uomini integri, che ci ha aggiornato sulla situazione. “Eravamo a cinquecento metri dalla zona degli attentati, abbiamo sentito gli spari e visto le strade svuotarsi rapidamente. Pensiamo alle famiglie coinvolte, ad un Paese che cerca di riprendersi e siamo afflitti dall’incertezza che afflig-ge il nostro domani. E’ dura ma vogliamo ripartire, fortunatamente le scuole seguite da Reach Italia e i bambini sostenuti non sono stati coinvolti in nessun attentato, non c’è stato alcun danno da questo punto di vista”, così ha parlato Allain Long. Reach Italia è al fianco del Burkina Faso, oggi più di ieri c’è bisogno del nostro aiuto

reACh itALiA è AL fiANCo DeL BurkiNA fAsoCoLPito DAgLi AtteNtAtiterroristiCi DeLL’AkmiA

17DOMENICA24 GENNAIO 2016

Il tema della nuova commedia di Lucio Pierri regista e attore insieme all’autore della sceneggiatura Lello Marangio è fre-sca e divertente con le manie e vicissi-tudini dei protagonisti che incrociandosi tra loro diventano intrecci di equivoci, gag e battute, sottolineando come troppo spesso nella vita si seguono e inseguono le proprie ossessioni perdendo di vista la realtà, quindi fanno ridere e allo stes-so tempo riflettere. Il 14 e il 15 gennaio hanno visto l’intera compagnia appro-dare al Teatro Lendi di Sant’Arpino di Caserta con un ottimo inizio riscuotendo tanto successo con il sold out di entram-be serate, proseguendo verso la stagione teatrale in diversi Teatri della Campania fino al 1 Maggio al Teatro Cilea. Tra i protagonisti vediamo in scena la show

girl attrice e presentatrice Laura Freddi, lanciata dalle prime due edizioni di “Non è la Rai”e tanti altri programmi, ultima-mente l’abbiamo vista tra i 12 protagoni-sti di “Tale e Quale Show ”con straordi-narie performance, in questa commedia interpreta il ruolo di sesso-dipendente che poi durante lo spettacolo si scoprirà essere altro, Massimo Carrino ed Ettore Massa invece sono due pazienti ossessio-nati dalle loro fobie e poi dulcis in fundo Lucio Pierri, psicologo con la prontezza e capacità di salvare tutti, ricordandolo nella Sit-Com Napoletana “Fuori Corso” su Canale 9-Tele Oggi. Uno spettacolo divertente che mette in risalto lo stato di “stress” con cure e rimedi, di grande sati-ra e umorismo, il tutto ambientato in uno studio di psicologia al quanto suggestivo.

NOTIZIE

Domenica 24 alle ore 12,30 nella Basilica di San Benedetto Abate a Casoria, la famiglia ricorda l’anniversario della scom-parsa del Dr. Nunzio Guerra, stimato Medico della Città di Casoria, conosciuto ed apprezzato ovunque, con una Santa Messa, officiata dal Parroco don Pasquale Fioretti.Saranno presenti i colleghi Medici ed il personale della Fonda-zione Maugeri di Telese

L’Associazione Perché VIVOANAPOLI organizza sabato 30 gennaio alle ore 10.00 all’Istituto Italiano per gli Studi Filoso-fici, via Monte di Dio, 14 Napoli, il dibattito, la responsabilità della cosa pubblica; Augusto Cracco Amministratore Unico CTP Napoli, Umberto De Gregorio Presidente EAV, Alberto Ramaglia Amministratore ANM si confrontano con Giulio Maggiore e Riccardo Mercurio; modera Emilia Leonetti; in-troduce Antonio Sarnataro.Si chiede di partecipare a questi eventi che ci rendono più con-sapevoli e attivi per migliorare la ns. Città.La speranza non porta a niente; solo con la partecipazione at-tiva dei cittadini si può cambiare. La conoscenza rende liberi!

Dal 28 al 31 gennaio ore 20,30 al Teatro dei Sacri Cuori di Afragola la Compagnia Lauridens presenta “Senza solde nun se cantano messe”, commedia comica di Sabatino Laurenza. Due ore di divertimento assicurato. Gradita la prenotazione.

Uffici Stampa nella Pubblica Amministrazione. Il Comune di Milazzo (in provincia di Messina), il Comune di Opera ed anche il Comune di Grumo Nevano hanno assunto un gior-nalista pubblicista, come responsabile del Piano della Comu-nicazione, per l’avviamento dell’ufficio stampa, la direzione dell’House organ. E anche portavoce. I Comuni di Afragola e Casavatore, con Vincenzo Alaia e Claudio Filippini, da anni sono forniti di funzionante ufficio stampa. A Casoria, una poli-tica poco sensibile alla trasparenza amministrativa ha impedito il nascere di un regolare Ufficio Stampa.

3 febbraio – Auditorium I.C.S. “Nicola Romeo” via Salvatore Di Giacomo, 3 – Sant’Antimo (Na) ore 18.30 – Agorà organiz-za “Napoli: la Città metropolitana per le periferie” – interver-ranno Luigi De Magistris Sindaco della Città metropolitana di Napoli e Josi Della Ragione Sindaco del Comune di Bacoli.

IDA PICCOLO

STRESSATI…E ANCORA DI PIÙ!

18 DOMENICA24 GENNAIO 2016

E si ritorna in scena. Nei giorni 28, 29, 30 e 31 Gen-naio con inizio alle ore 20,30 al Teatro Sacri Cuori di Afra-gola, la Compagnia Teatrale “Lauridens” presenta una commedia comica brillante dal titolo “Senza solde nun se cantano messe” di Laurenza Sabatino.La storia prende spunto da un fatto realmente accaduto a cavallo tra gli anni 70, nel-la parrocchia di S. Antonio Abate a Casoria ed il parroco di allora, Don Vincenzo Fara-co, insieme al maestro Mario Laurenza e al Geom. Michele Celardo si “ inventarono “ di giocare una schedina al toto-calcio.Gli intrecci e tutti i dialoghi successivi sono opera della fantasia dell’autore senza ri-ferimenti alcuni ed i perso-naggi che si alterneranno in un turbinio di proposte niente altro fanno che da contraltare a quello che poi succede alla fine della commedia. Insomma è da vedere, perché raccontarla non ha lo stesso effetto. Circa due ore di spettacolo tutte da ridere.Fu messa in scena la prima volta nel 2006 al teatro Gelsomi-no di Afragola e fu un successo di critica e di pubblico ed è stata riproposta ad unanime richiesta. La compagnia, oltre al regista nonché parroco Don Vincenzo interpretato da Laurenza Sabatino, si avvale di attori navi-

gati quali Angelo Senese nelle vesti del Sacrestano, Gigino Cuccurese che interpreta il Vice Sacrestano Celestino, la magistrale Maria Onorato nel ruolo principale della si-gnorina Tosca, la frizzante ed esuberante Alessia Ramaglia in Rachele, la giovanissima Antonia De Martino, al suo debutto teatrale con il ruolo di Carmen, l’eccellente Amalia Catauro insieme alla bravis-sima Raffaella Laurenza che interpreteranno il ruolo delle due bizzoche, i piccoli Mi-riam Onorato con Alessandro Talletti e la piccola Firmaio Clarissa nei ruoli degli scu-gnizzielli, il mitico Filippo Tremante che interpreta il personaggio del becchino del paese, l’usuraio sarà inter-pretato da Antonio Ferrari, il debutto di un bravissimo Raf-faele Cuccurese nel ruolo del postiero.Per ultimo ma non ultimo, il

pittore che viene interpretato da Pasquale Iorio, una vecchia conoscenza delle scene. Inoltre ci saranno alcuni interven-ti musicali a cura di Angelo Laurenza. Una compagnia ben assortita, nata sull’entusiasmo della filosofia familiare dei Laurenza.Il maestro Mario negli anni 60 insieme ai fratelli Michele e Antonio, fondarono un complesso denominato i Laurens ed ecco la storpiatura in Lauridens.

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19DOMENICA24 GENNAIO 2016

GIUSEPPE NAPPA

MIRkO STELLA ACCENDE SEMPRE DI PIU’I CUORI DEI NAPOLETANI

CON LA SUA MUSICA

Il Cantante Napoletano Mirko Stella ha sempre cercato di tra-smettere qualcosa di diverso con la sua musica, attraverso un genere che non si può definire modernissimo proprio come tanta musica che si ascolta nell’ultimo periodo ma ha dei sa-pori musicali e vocali in certi punti anche molto classici. La sua musica è molto pulita nei suoni, melodica ed anche inter-pretata. Non a caso il suo ultimo album prende il nome “La classe non é acqua”.Il cantante ha sempre cercato di affacciarsi anche al classico napoletano, interpretandolo con grande verve e cuore. Ha vo-luto incidere con grande passione verso questa canzone e uno dei suoi interpreti, la rivisitazione del “Macchiettista” di (Ca-stiglia, Visco), in coppia con il grande Oscar Di Maio, artista che ha dato subito la sua disponibilità al giovane artista. E’ stata una ulteriore conferma di quanto Mirko sia un cantante, si partenopeo, ma pulito e dall’aspetto elegante e raffinato. Da questa canzone è stato tratto anche il video per la regia di Mario De Santis. Tutti i suoi fans possono visionare il video e le canzoni sul canale ufficiale you tube di Mirko Stella.

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Patto di stabilità: in arrivo sanzioni per i componenti della giunta Carfora

La magistratura contabile indica in 3 milioni di euro le spese da risarcire allo statoCosì scrive Il Mattino, giovedì 21 gennaio 2016:

Il Comune sull’orlo del dissesto finan-ziario: sforato ed eluso il patto di stabi-lità per 3.173.000.000 euro. Scattano le sanzioni della corte dei conti, che in se-zioni riunite e in sede giurisdizionale ha confermato quanto già accertato anche dalla sezione regionale di controllo per la Campania.Il 2016 per l’Ente di Piazza Cirillo sarà un anno di sofferenza: ci saranno, infat-ti, penalità con le quali fare i conti, tra cui la riduzione del fondo di solidarietà comunale e del fondo sperimentale di ri-equilibrio; i limiti agli impegni di spesa corrente; il divieto di ricorrere all’inde-bitamento e di procedere all’assunzione di personale; la riduzione delle indennità di funzioni e dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali (anche per quelli che verranno eletti a giugno 2016 ndr).Per gli amministratori comunali che si sono resi responsabili del mancato ri-spetto del patto di stabilità interno ( i fatti risalgono all’esercizio 2012 quando alla guida del Comune c’era il Sindaco Vincenzo Carfora e con lui, in Giunta, anche l’attuale vicepresidente del consi-glio regionale Tommaso Casillo) scatte-ranno sanzioni fino a dieci volte l’inden-nità di carica percepita.Per il responsabile del servizio economi-co – finanziario dell’epoca, invece, una sanzione che può arrivare fino a tre men-silità del trattamento retributivo.Al di là delle penalità per i responsabili del dissesto, ci saranno riflessi sulla ge-stione dell’esercizio finanziario corren-

te, in particolare sul limite agli impegni per spese correnti che non possono es-sere assunti in misura superiore all’im-porto annuale medio dei corrispondenti impegni dell’ultimo triennio.“Hanno gestito la cosa pubblica senza alcun criterio – affermano alcuni dei componenti del gruppo consiliare del PD, coloro che abbandonarono l’am-ministrazione Carfora pur essendo stati determinanti prima nella scelta della sua candidatura, in accordo con l’odierno Sindaco di Afragola Mimmo Tuccillo e contrari alle volontà di scelta di Tomma-so Casillo, il quale, quest’ultimo, in bu-sta chiusa, nell’allora sede del PD, in via San Pietro, consegnava tre nomi (Maria-no Russo, Giulio Russo e Enzo Cafarel-li), ed alla sua elezione – le nostre de-nunce sono state puntuali e dettagliate ma non hanno voluto ascoltarci: ora ci ritroveremo a pagare i danni della cat-tiva gestione del duo Carfora & Casillo per i prossimi anni”. Resterebbe la via di un piano pluriennale di riequilibrio che altro non è che un pre- dissesto eco-nomico – finanziario dell’Ente Locale. In pratica, la gestione del Palazzo Muni-cipale finirebbe sotto monitoraggio con-tinuo da parte della Corte dei conti e dei nuclei dei revisori dei conti almeno per i futuri dieci anni. Che saranno particolarmente duri anche per gli ex politici (finiranno sotto accusa Sindaco e Giunta Municipale ma anche i consiglieri comunali che hanno votato a favore del bilancio di previsione poi ritenuto non veritiero ndr) che subiranno il processo da parte della Procura gene-rale della Corte dei conti.

Anche se, nella migliore delle ipotesi, gli esperti contabili del Comune dovessero riuscire ad evitare la fase di dissesto, certamente non saranno tempi felici: lo sforamento del patto di stabilità compor-terebbe comunque minori trasferimenti da parte dello Stato.“La maggioranza guidata dall’ex Sin-daco Carfora lascia una eredità pesan-te – afferma l’ex capogruppo consiliare di Forza Italia Pasquale Pugliese, oggi uno dei potenziali candidati Sindaco alle prossime amministrative – Pagheremo, in ogni caso, i guasti per molti anni an-cora”.

ULTIM’ORANella giornata di ieri, 20 gennaio, una pattuglia della Guardia di Finanza si è recata nel Palazzo di Città in piazza Ci-rillo, cercando l’Avv. Francesco Polizio. Credevano che fosse un amministratore in carica. Lo hanno trovato nella propria abitazione.Hanno chiesto maggiori informazioni, chiarimenti, delucidazioni sulle tante denunce fatte da Polizio alla Procura Regionale della Corte dei Conti per ipo-tetici reati di natura contabile ammini-strativa.Negli ultimi mesi Polizio ha anche espo-sto alla Procura della Repubblica di Na-poli prima e di Napoli Nord poi denun-ce di carattere penale e sempre contro l’Amministrazione a guida di Vincenzo Carfora.Nei prossimi numeri di Nuova Dimen-sione sicuramente Polizio spiegherà ai suoi lettori anche questa ultima questio-ne di natura giudiziaria.

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LA CORTe dei CONTi: COMUNe iN dissesTO

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il 2015 di gionata D’Alise si è concluso alla grande. il body builder napoletano ha ottenuto la qualificazione per il concorso Mr. Universo di tenerife grazie al primo posto più primo posto assoluto di categoria ottenuti prima al gran Prix iron man di teano e successivamente al trofeo Nazionale di Cosenza “the Best”. Due risultati che gli hanno consentito di essere selezionato per la squadra italiana in spedizione a tenerife per il prestigioso concorso mr. universo. D’Alise, nella manifestazione tenutasi lo scorso 4 Dicembre, ha ottenuto il secondo posto assoluto portando in alto il nome di Napoli e dell’italia tutta. A gionata vanno i nostri complimenti e i migliori auguri per risultati sempre più esaltanti. Ad maiora!

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