quali metodologie innovative per una didattica … · fonte: progetto deseco (ocse) simone giusti...
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Il corso
• Incontro in plenaria di 3 ore
• Studio individuale (materiali sul sito del Polo Bianciardi)
• Tre incontri di 3 ore per ciascuna gruppo (9 ore) per un totale di 12 ore di lezione;
• Ricerca-azione finalizzata alla validazione di un’unità di apprendimento elaborata dai docenti in piccoli gruppi o individualmente (8 ore di lavoro riconosciuto a ciascun docente monitorato tramite area FAD).
2Simone Giusti
La certificazione delle competenze nell’obbligo di istruzione in Italia
Certificazione delle
competenze a conclusione della
scuola primaria
Certificazione delle
competenze a conclusione della
scuola secondaria di I grado
Certificazione delle
competenze di fine obbligo
Rilascio di una “scheda
nazionale”compilata a cura
del team dei docenti alla fine
della classe V.
Rilascio di una “scheda
nazionale”compilata a cura
del Consiglio di Classe alla fine
della classe III.
Rilascio di un “certificato dei
saperi e delle competenze”
alla fine del primo biennio
della scuola secondaria di I
grado o al compimento del
16° anno.
C.M. n 3, prot. n. 1235 del 13 febbraio
2015, in coerenza con le Indicazioni
nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo di
istruzione (secondo quanto previsto
dal DPR n. 122/2009)
C.M. n 3, prot. n. 1235 del 13 febbraio
2015, in coerenza con le Indicazioni
nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo di
istruzione (secondo quanto previsto
dal DPR n. 122/2009)
DM n. 9/2010 con allegato modello di
cetificazione (ai sensi dell’art. 4 comma
3 del DM 139/2007)
5Simone Giusti
Da dove vengono queste idee?
L’Europa ha iniziato nel 1989 ad affrontare il problema della certificazione delle competenze a partire dai meccanismi di mutuo riconoscimento tra Paesi membri delle attestazioni di qualifiche professionali rilasciate, al fine di incentivare la mobilità di persone, studenti e lavoratori.
Viene da allora sviluppata un’idea di mobilità delle risorse umane europee fondata sulla leggibilità e sulla trasferibilità delle competenze possedute, le quali vengono considerate come il capitale distintivo dell’UE nel quadro del paradigma “dell’Europa delle conoscenze”.
6Simone Giusti
Un diritto della persona
I documenti europei sanciscono il principio della valorizzazione e capitalizzazione delle competenze di
un soggetto, competenze comunque e dovunque acquisite che devono essere opportunamente validate e certificate
per costituire un credito spendibile.
L'adozione delle competenze è per questo considerata ormai uno snodo strategico in grado di mettere in
comunicazione e di far dialogare i diversi sub-sistemi tra loro (scuola, formazione professionale, lavoro). In questa direzione le politiche formative avviate nei diversi paesi convergono verso obiettivi comuni di personalizzazione dei
percorsi e valorizzazione delle competenze individuali.
7Simone Giusti
Cosa sono le competenze?
La competenza si può definire, secondo un approccio funzionale, come “la capacità di adempiere alle richieste complesse in un particolare contesto attivando prerequisiti psicosociali (incluse le facoltà cognitive e non cognitive)”. In tale prospettiva “possedere una competenza significa non solo avere le risorse che la compongono, ma anche essere capaci di attivare
adeguatamente tali risorse e di orchestrarle, al momento giusto, in una situazione complessa”
Fonte: Progetto DeSeCo (OCSE)
9Simone Giusti
Altre due definizioni
Le competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e
atteggiamenti appropriati al contesto.
Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
Comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o
nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di
conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento
formale, non formale o informale.
Fonte: DLgs 13/13, art. 2, c. 1
10Simone Giusti
Alcuni principi fondamentali
• Conoscenze e capacità come risorse da mobilitare durante l’azione
• Azione didattica come esercizio/allenamento
di competenze-obiettivo
• La competenza è un saper agire riconosciuto
socialmente
• La valutazione è un feedback sull’azione competente
11Simone Giusti
Le classificazioni
• Competenze di base• Competenze chiave• Competenze di cittadinanza • Competenze trasversali• Competenze tecnico-professionali• …
12Simone Giusti
Le competenze di baseAsse dei linguaggi:• padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione
comunicativa verbale in vari contesti;• leggere comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo;• produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi;• utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e
letterario;• utilizzare e produrre testi multimediali
Asse matematico:• utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto
forma grafica;• confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni;• individuare le strategie appropriate per la soluzione dei problemi;• analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di
rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico;
Asse scientifico-tecnologico:• osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e
riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità;• analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a
partire dall’esperienza;• essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui
vengono applicate;
Asse storico-sociale:• comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il
confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali;
• collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente;
• riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio. Simone Giusti
Le competenze orientative di base
o c. chiave di cittadinanza1) Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. 2) Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. 3) Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative. 4) Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. 5) Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. 6) Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. 7) Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. 8) Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
La corrispondenza è stabilita dalla C.M. 29/2012 Orientamento longlife
Simone Giusti
Che valore hanno le competenze?
“La certificazione delle competenze non è sostitutiva delle
attuali modalità di valutazione e attestazione giuridica
dei risultati scolastici (ammissione alla classe successiva,
rilascio di un titolo di studio finale, ecc.), ma accompagna e
integra tali strumenti normativi, accentuando il carattere
informativo e descrittivo del quadro delle competenze
acquisite dagli allievi, ancorate a precisi indicatori dei risultati
di apprendimento attesi.”
C.M. 3 del 13 febbraio 2015
15Simone Giusti
17
PROFILO DELLE
COMPETENZE
Ha una padronanza
della lingua italiana
tale da consentirgli di
comprendere enunciati
e testi di una certa
complessità, di
esprimere le proprie
idee, di adottare un
registro linguistico
appropriato alle
diverse situazioni.
PROFILO DELLE
COMPETENZE
Ha una padronanza
della lingua italiana
tale da consentirgli di
comprendere enunciati
e testi di una certa
complessità, di
esprimere le proprie
idee, di adottare un
registro linguistico
appropriato alle
diverse situazioni.
COMPETENZE
CHIAVE
Comunicazione
nella madrelingua o
lingua di istruzione
COMPETENZE
CHIAVE
Comunicazione
nella madrelingua o
lingua di istruzione
DISCIPLINE
COINVOLTE
Tutte le discipline, con
particolare
riferimento a:
__________________
DISCIPLINE
COINVOLTE
Tutte le discipline, con
particolare
riferimento a:
__________________
LIVELLO
A – Avanzato
B – Intermedio
C – Base
D - Iniziale
LIVELLO
A – Avanzato
B – Intermedio
C – Base
D - Iniziale
Simone Giusti
I livelli di competenza
• A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
• B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
• C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
• D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
18Simone Giusti
Le competenze da certificare
(e da valutare e “insegnare”)
Le 12 competenze elencate e descritte sono già presenti nel Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, MIUR, settembre 2012, p. 10). Una tredicesima competenza può essere aggiunta e descritta da parte del Consiglio di Classe.
A ciascuna delle competenze elencate corrisponde una delle8 competenze chiave per l’apprendimento permanente descritte dalla Raccomandazione europea su competenze chiave per l’apprendimento permanente del dicembre 2006. Sono le competenze che i cittadini europei di 15 anni dovrebbero essere in grado di esercitare per poter continuare a imparare per tutta la vita.
19Simone Giusti
Dalla didattica alla certificazione
Non è sufficiente compilare dei certificati per poter affermare di aver introdotto un vero e proprio sistema di verifica e valutazione degli apprendimenti centrato sulle competenze.
La certificazione dovrebbe essere l’atto finale di un processo di valutazione centrato sull’osservazione, sulla documentazione e sulla verifica delle competenze possedute dagli alunni, che a sua volta dovrebbe corrispondere a un percorso didattico
centrato sulle competenze.
21Simone Giusti
Il ruolo della scuola autonoma
• Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze;
• le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni;
• le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e valutazione;
• solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle competenze.
23Simone Giusti
Il processo
24
ProgettazioneAttività
didatticacentrata sulle competenze
Osservazione, documentazione
e valutazionedelle attività
Certifc
azio
ne
Simone Giusti
La progettazione
La progettazione didattica deve prendere le mosse dai
traguardi per lo sviluppo delle competenze («Essi
rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti,
[…] costituiscono criteri per la valutazione delle
competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono
prescrittivi» Fonte: Indicazioni nazionali).
Al fine di raggiungere i traguardi, per ciascuna disciplina le
Indicazioni nazionali individuano degli obiettivi di
apprendimento: un insieme di conoscenze e abilità
ritenute indispensabili per la progettazione didattica.
25Simone Giusti
Un esempio di “traguardo”
L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazionicomunicative, attraverso modalità dialogiche semprerispettose delle idee degli altri; con ciò matura laconsapevolezza che il dialogo, oltre a essere unostrumento comunicativo, ha anche un grande valore civilee lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborareopinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali esociali.
(Fonte: Indicazioni nazionali)
26Simone Giusti
Progettare a partire dalle competenze
27
La competenza
obiettivo
Traguardodisciplina
1
TraguardoDisciplina
2
TraguardoDisciplina
3
TraguardoDisciplina
…
Obiettivo 1(conoscenze e
abilità)
Obiettivo 2(conoscenze e
abilità)
Obiettivo 3(conoscenze e
abilità)
Grigliedi
Valutazione
(indicatori e descrittori)
Attività
didattiche
Simone Giusti
Un esempio di “obiettivi di
apprendimento”
(espressi in termini di capacità)
• Intervenire in una conversazione o in una discussione, diclasse o di gruppo, con pertinenza e coerenza, rispettandotempi e turni di parola e fornendo un positivo contributopersonale.• Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo peradottare strategie funzionali a comprendere durantel’ascolto.• Argomentare la propria tesi su un tema affrontato nellostudio e nel dialogo in classe con dati pertinenti emotivazioni valide.
(Fonte: Indicazioni nazionali)
28Simone Giusti
La valutazione delle competenze
“La risoluzione della situazione-problema (compito di realtà)
viene a costituire il prodotto finale degli alunni su cui si basa la
valutazione dell’insegnante”.
“I vari progetti presenti nelle scuole (teatro, coro, ambiente,
legalità, intercultura, ecc.) rappresentano significativi percorsi di
realtà con prove autentiche aventi caratteristiche di complessità
e di trasversalità. I progetti svolti dalle scuole entrano dunque a
pieno titolo nel ventaglio delle prove autentiche e le prestazioni
e i comportamenti (ad es. più o meno collaborativi) degli alunni
al loro interno sono elementi su cui basare la valutazione delle
competenze.”
Fonte: Linee guida per la certificazione
29Simone Giusti
Strumenti per l’osservazione
(un esempio di rubrica)
Traguardo: interagisce in modo efficace in diverse
situazioni comunicative, attraverso modalità
dialogiche sempre rispettose
delle idee degli altri
Indicatore: Rispetto dei turni di parola
Descrittori: A. Rispetta i turni aiutando l’interlocutore e
stimolandolo se necessario
B. Rispetta i turni di parola in modo autonomo
C. Rispetta i turni se guidato e stimolato
dall’interlocutore
D. Rispetta i turni solo in seguito all’intervento del
docente30Simone Giusti
Le attività didattiche
Le attività didattiche devono essere in grado di consentire agli alunni di esercitare/allenare le competenze e, quindi, devono richiedere la
mobilitazione delle risorse (conoscenze e capacità) in determinate situazioni.
Le Linee guida suggeriscono “modalità di
apprendimento cooperativo e laboratoriale”.
31Simone Giusti
Per cominciare:
un approccio riflessivo alle
tecniche e ai modelli didattici
“Certo non è agevole sottrarsi a tutti i condizionamenti, ma si può almeno scegliere il condizionamento che si preferisce”
Primo Levi, Appendice a “Se questo è un uomo”
33Simone Giusti
Uno strumento per osservare le
pratiche didattiche
Situazione didattica tipica:un processo d'interazione di un soggettoe un oggetto culturale, che dà luogo a un esito (prodotto) d'apprendimento.
Baldacci M., a cura di (2004), I modelli della didattica, Carocci, Roma.
34Simone Giusti
So
gg
ett
o
Processo
Og
ge
ttocu
ltura
leProcessi cognitivi
superioriArricchimento
culturale
Talenti personali Competenze di
base
Prodotto
36Simone Giusti
Il modello delle competenze di
base
• Mette al centro dell’azione didattica la necessità di conseguire dei risultati (prodotti)inerenti a campi del sapere (oggetti culturali)
• Si fonda su un'intenzione sociale: alfabetizzazione funzionale (literacy) nella scuola di base
37Simone Giusti
Il modello delle competenze di
base: programmazione e
didattica
• Definizione dei traguardi in termini di obiettivi di apprendimento
• Programmazione per obiettivi (unità didattiche, mastery learning, individualizzazione…)
• Lezioni frontali, esercitazioni• Valutazione quantitativa: questionari,
elaborazione testi, analisi del testo• Recupero del debito
38Simone Giusti
Il modello dell’arricchimento
culturale
• È fondato sull’utilizzo di un ristretto numero di discipline (oggetti culturali) che le persone devono apprendere con fatica, allo scopo di crescere culturalmente, di arricchirsi, di dotarsi di strumenti cognitivi e culturali (valori)
• È tipico di una concezione elitaria o essenzialista della cultura
39Simone Giusti
Il modello dell’arricchimento
culturale: programmazione e
didattica
• Centralità del dialogo: lezione ‘socratica’ e della dissertazione
• Programmazione per progetti didattici (focalizzazione sulla descrizione delle risorse utilizzate e delle azioni del docente e degli studenti)
• Rischio di nozionismo
40Simone Giusti
Il modello dei talenti personali
• Il fine fondamentale di questo modello è di promuovere in ogni persona lo sviluppo di una forma di eccellenza cognitiva che dia corpo alle sue peculiarità individuali
• Centralità del soggetto che apprende per raggiungere un determinato risultato (prodotto), da individuare sulla base dei talenti e delle diverse forme di intelligenza dello scolaro
41Simone Giusti
Il modello dei talenti personali:
programmazione e didattica
• Personalizzazione della didattica
• Centralità del soggetto che sceglie i traguardi personali
• Piano Educativo Individualizzato
• Risarcimenti e premi
42Simone Giusti
Il modello dei processi cognitivi
superiori
• mira prevalentemente a sollecitare la messa in atto dei processi cognitivi superiori dello scolaro, a stimolare lo sviluppo delle sue capacità mentali più elevate
• centralità delle competenze trasversali
• il modello della “testa ben fatta”
43Simone Giusti
Il modello dei processi cognitivi
superiori: programmazione e
didattica
• procedure didattiche attive e partecipative • valutazione qualitativa (autovalutazione)• centralità della metacognizione• didattica orientativa• programmazione per sfondo integratore • progetti didattici: il controllo dei processi e
degli strumenti didattici
44Simone Giusti
Conclusioni provvisorie
• Per esprimere un insegnamento libero da condizionamenti occorre acquisire consapevolezza dei modelli didattici e delle relative tecniche
• I modelli didattici, le tecniche didattiche e le strategie di valutazione individuate e praticate devono essere tra loro congruenti (rischio dissonanza cognitiva)
45Simone Giusti – Loescher editore
Quali tecniche per una didattica
centrata sulle competenze?
47
So
gg
ett
oProcesso
Og
ge
ttocu
ltura
le•Programmazione per progetti didattici o per sfondo integratore
•Tecniche didattiche attive e partecipative
•Valutazione basata su compiti di realtà.
Prodotto
Riferimenti bibliografici
• Baldacci M., a cura di (2004), I modelli della didattica, Carocci, Roma.
• Batini F. (2013), Insegnare per competenze, Loescher, Torino (http://www.laricerca.loescher.it/quaderno_02/).
• Giusti S. (2011), Insegnare con la letteratura, Zanichelli, Bologna.
• Perrenoud (2000), Costruire competenze a partire dalla scuola, trad. it., Anicia, Roma, 2010.
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Per approfondimenti è possibile:
• scaricare le Linee guida e le relative schede per la certificazione delle competenze per gli alunni delle scuole del primo ciclo (dal sito del MIUR: http://www.istruzione.it/comunicati/focus170215.html)
• visitare il sito http://www.polobianciardigrosseto.it/ e scaricare i materiali
• contattare direttamente Simone Giusti: email [email protected] , blog www.simonegiusti.eu
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