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PUBBLICIZZAZIONE DEI RISULTATI E DIFFUSSIONE DELLE BUONE PRASSI Antica Sartoria . Corso di qualificazione per sarto/a
Avviso BA/02/2013 Asse II – OCCUPABILITA’ “VALORIZZAZIONE E RECUPERO DEGLI ANTICHI MESTIERI” approvato con D.D. n. 4263/FPF del 31/05/2013 Cod. Prog. .PO0713II13BA02 4
A cura della dott.ssa : Altomare Consiglia
PUBBLICIZZAZIONE DEI RISULTATI E DIFFUSSIONE DELLE BUONE PRASSI Antica Sartoria . Corso di qualificazione per sarto/a
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PUBBLICIZZAZIONE DEI RISULTATI E DIFFUSSIONE DELLE BUONE PRASSI Antica Sartoria . Corso di qualificazione per sarto/a
INDICE
Introduzione
I. Contesto operativo di riferimento
Obbiettivi generali
Obbiettivi specifici
Il “Network software specialist”: profilo professionale di
riferimento
II. Scheda Corso
III. Partners del progetto
IV. La Pubblicizzazione
V. La Selezione
VI. Gli Allievi
Tabella n.1 :Elenco iniziale
Tabella n.2 : Elenco definitivo
VII. Formazione d’aula
Moduli didattici
Metodologie didattiche e formative
Attrezzature e tecnologie utilizzate
Photogallery
VIII. Risorse umane impiegate
Personale docente
Personale non docente
IX. Attività di stage
Finalità dello stage
X. Monitoraggio e Valutazione Finale
Monitoraggio in itinere
Monitoraggio finale
XI. Esami finali
Consegna attestati
XII. Inserimento lavorativo
Introduzione
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Il presente lavoro rappresenta la “Pubblicizzazione dei Risultati e Diffusione delle Buone Prassi”del corso denominato “ANTICA
SARTORIA. CORSO DI QUALIFICAZIONE PER SARTA”-Cod. Prog.PO0713II13BA02 4 approvato con Decisione C (2007) 5767 del
21/11/2007, Asse II – OCCUPABILITA’ “VALORIZZAZIONE E RECUPERO DEGLI ANTICHI MESTIERI” approvato con D.D. n.
638/FPF del Servizio Formazione Professionale e Pubblica Istruzione del 30/01/2013.
Il progetto è stato approvato e finanziato con D.D. Servizio Formazione Professionale e Pubblica Istruzione dell’Amministrazione
Provinciale n. 4261 del 13/05/2013 pubblicata sul BURP n. 81 del 13/06/2013
La conclusione del corso in oggetto, è stato il momento per fare delle riflessioni sul percorso formativo conclusosi, per
comprenderne i tempi e le modalità con i quali esso si è svolto, per conoscerne i protagonisti, i destinatari dell’azione formativa, per
conoscere quali sono stati i docenti, gli esperti e coloro i quali hanno collaborato al progetto-corso prestando la propria
professionalità per il conseguimento dell’obbiettivo finale.
L’elaborato, pur essendo teorico è ispirato ai criteri della praticità e della concretezza, rappresentando, dunque, lo strumento
attraverso il quale promuovere le buone prassi consentendo di trasferire ad extra i risultati conseguiti in termini di performance, di
apprendimento, di valutazione del processo di insegnamento e di ricaduta sull’intero sistema allo scopo di potenziare le esperienze
maturate durante il percorso formativo, rafforzando i collegamenti tra gli attori del settore di riferimento del corso.
In che modo ?
La proposta progettuale ha promosso una esperienza didattica rispondente ai requisiti di‘qualità dell’esperienza’ (ovvero la qualità
degli obiettivi, dei processi, degli strumenti e dei risultati dell’esperienza), e ciò è stato possibile, attraverso una valutazione ex
post, successiva all’intero ciclo dell’ attività formativa, procedendo all’analisi dei dati raccolti; l’esame di essi, ci ha consentito di
verificare la conformità dei risultati ottenuti con gli obiettivi prefissati nonché la congruità tra i risultati ottenuti e i bisogni espressi .
L’azione formativa è da considerare tanto più positivamente quanto più essa raggiunga gli obiettivi che le erano stati assegnanti
ottenendo gli effetti attesi.
La presente relazione ha lo scopo di rappresentare il corso di “ANTICA SARTORIA”, attraverso una descrizione che,in maniera precisa
e puntuale,supportata da grafici, tabelle e fotopresenta le varie fasi progettualidel corso in oggetto.
Si è proceduto, quindi, con l’analisi dell’ attività di promozione, di selezione, con l’analizzare la formazione in aula (specificandone gli
obbiettivi formativi, i contenuti dei moduli didattici, le risorse umane impegnate, le metodologie didattiche e l’attività di monitoraggio)
e la fase di stage; la parte conclusiva è stata dedicata agli esami finali sostenuti dalle allieve del corso.
I. Contesto operativo di riferimento
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Prima di procedere ad una descrizione analitica del progetto-corso, misembra opportuno soffermarsi sul contesto operativo in cui
nasce e si sviluppa l’idea progettuale, sulle motivazioni poste a supporto del progetto, sugli obbiettivi generale e specifici ,
delineando infine la figura professionale di riferimento .
A tal proposito, proprio per coniugare i mestieri tradizionali alle attuali esigenze del mercato del lavoro, l’I.P.S.I.A.M. “A. Vespucci”
di Molfetta, in RTS con U.P.S.A. Confartigianato Bari, ha avanzato la proposta formativa volta all’acquisizione, da parte dei
partecipanti, di competenze professionali specifiche nell’ambito della sartoria. Tale decisione è il risultato dell’analisi socio-
economica, realizzata in collaborazione con Confartigianato, del territorio locale che ha portato ad evidenziare la necessità di
formazione verso un mestiere del passato che può, in realtà, aiutare ad andare avanti nel difficile percorso dell’occupazione al
tempo della crisi: la figura del sarto/a
Non è una metafora, ma una piccola rivoluzione che l’istituto scolastico ha voluto compiere attraverso la realizzazione di un
percorso progettuale in grado di formare dei sarti, una figura professionale che interviene, a livello esecutivo, nel processo di
produzione tessile e abbigliamento, con autonomia eresponsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della
sua operatività.
Nonostante la crisi, l’artigianato e le piccole imprese si confermano serbatoio di occupazione stabile e qualificata.
La crisi economica potrebbe, dunque, trasformarsi in buona opportunità per recuperare e restituire vita agli antichi mestieri tenendo
conto delle richieste del mercato attuale, anche con l'obiettivo di favorire la creazione di impresa.
Il corso rappresenta un segnale tangibile delle potenziali opportunità occupazionali che possono essere attivate in un territorio
dinamico ed in evoluzione. Stiamo parlando della provincia di Bari, e più in generale della Puglia che si colloca come quinta regione
italiana per numero di imprese attive nel comparto tessile-abbigliamento, mentre tra le regioni meridionali conquista la leadership.
L’azione progettuale, innovativa per obiettivi e modalità di realizzazione, ha avuto il merito di formare una specializzazione di
qualità, che ha risposto alle reali esigenze del mercato; il percorso didattico ha proposto, pertanto, di trasferire una solida base di
sapere tecnico-operativo, con particolare riferimento agli aspetti tecnico-professionali del profilo.
Dare l’occasione a disoccupati e inoccupati di inserirsi professionalmente nell’ambito dell’artigianato locale di qualità, in particolare
quello che si occupa di mestieri tradizionali, a rischio di estinzione, assicurando gli strumenti e le competenze teoriche e pratiche
necessarie, incluse quelle che possono favorire la creazione di micro imprese artigiane.
Lo Scopo è creare nuove opportunità di lavoro salvaguardando la pratica di mestieri tradizionali la cui valorizzazione piò
rappresentare un punto di forza per il territorio pugliese.
Lo dimostrano i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato secondo i quali le opportunità di lavoro non mancano, tanto che, nel 2011,
il fabbisogno occupazionale dichiarato dalle piccole aziende è di 94.670 persone.
Ma il 32,5% di questi potenziali nuovi dipendenti, ben 30.750 persone, risulta introvabile.
Confartigianato ha lanciato l’emergenza manodopera nelle piccole imprese con una classifica delle figure professionali di cui gli
imprenditori lamentano le maggiori difficoltà di reperimento.
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Ai primi posti per il numero più elevato di professionalità richieste e non disponibili vi sono i sarti: su 1.600 posti disponibili ne
rimangono scoperti 550.
In tutto il mondo si parla della raffinatezza dei prodotti originari pugliesi che hanno conservato tecniche e stili di antica sapienza.
Il 40 % del Made in Italy degli abiti che sfilano sulle passerelle proviene proprio dalle capacità produttive della nostra regione;
l’export pugliese è fortemente aumentato, i capi vanno oltre confine a livello internazionale.
Il settore dell’abbigliamento costituisce una realtà di rilievo nell’economia della Puglia, specie per via dell’ampiezza del relativo
tessuto produttivo che evidenzia circa 7.000 unità locali attive sul territorio regionale.
Nello scenario nazionale del settore moda, la Puglia si colloca come quinta regione italiana per numero di imprese attive nel
comparto tessile-abbigliamento, mentre tra le regioni meridionali conquista la leadership.
Dall’analisi della composizione del settore, emerge che la maggior parte delle imprese pugliesi è specializzata nella confezione di
capi di abbigliamento o articoli di maglieria, e/o nell’offerta dei relativi servizi produttivi (taglio, cucitura, confezione, stiro, ecc.).
In questo contesto, l’attuale sistema di produzione di abbigliamento esterno uomo/donna/bambino in Puglia, presenta una struttura
articolata e ampiamente diffusa sul territorio regionale, basata su un sistema imprenditoriale prevalentemente a capitale locale.
Attualmente in Puglia, delle quasi 7.000 imprese attive nel settore tessile-abbigliamento, il 69% si dedica alla confezione di articoli di
vestiario uomo/donna/bambino.
Le dinamiche di sviluppo del comparto dell’abbigliamento esterno in Puglia si fondano su diversi fenomeni che hanno dato luogo alla
creazione di numerosi poli di specializzazione, alquanto differenziati sul territorio.
Nell’area del nord barese, l’evoluzione del settore appare relativamente recente ed imperniata principalmente su processi
di auto-imprenditorialità, stimolati dalle crescenti opportunità di subfornitura in relazione alle esigenze di esternalizzazione
della produzione da parte delle imprese di altre zone d’Italia e dall’estero.
Una vicenda molto importante nella storia dello sviluppo dell’attività di questa zona è quella della Hettermarks, azienda
svedese specializzata nella produzione di abbigliamento esterno da donna, insediatasi a Bari nel 1963, il cui know-how
tecnico si è riversato in numerose delle iniziative imprenditoriali nate dopo la crisi e la definitiva chiusura dei suoi
stabilimenti nel 1977.
Da allora, oltre a proseguire l’esperienza della confezione di abbigliamento esterno, specie nei comuni di Bitonto e
Bisceglie, si sono diffuse altre specializzazioni più marcate nel comparto dell’intimo, prevalentemente nei comuni di
Andria, Bisceglie, Canosa di Puglia e Corato, e nella produzione di maglieria, soprattutto a Barletta.
Nella zona del sud barese, il polo produttivo di Putignano e dei comuni limitrofi si distingue per la produzione di abiti da
sposa e di abbigliamento da bambino, affondando le sue radici nella storia dell’azienda ConteGiacomo che, dall’inizio
del 1900 al 1985 quando ha chiuso definitivamente le sue operazioni, avrebbe contribuito a diffondere sul territorio la
cultura dell’organizzazione industriale nella produzione di abbigliamento esterno, creando nel tempo un rilevante “effetto
incubatore” per le altre aziende che sono successivamente nate nell’area.
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A ridosso del polo manifatturiero di Putignano, c’è quello di Martina Franca, in provincia di Taranto, che è specializzato
nella produzione di vestiario esterno, con particolare riferimento ai capi spalla (cappotti, giacche e giacconi) ed agli abiti
da uomo/donna, anche di produzione sartoriale. In questo caso, le radici sono diverse e ben più lontane in quanto
l’abbondante disponibilità di lana grezza già nel quattordicesimo secolo, ha reso la zona un importante centro di
commercio di materie prime e quindi di filatura e tessitura a livello artigianale, fino ad arrivare, in tempi più recenti, alla
diffusione della capacità di confezione di capi spalla.
Nella zona leccese invece, sebbene la presenza di alcune lavorazioni artigianali, con particolare riferimento alla
realizzazione di maglieria e di ricami a mano, fosse già evidente da diversi decenni, la fase propulsiva dello sviluppo
produttivo nel settore tessile-abbigliamento appare piuttosto recente e coinciderebbe soprattutto con gli anni Settanta. In
questo periodo, infatti, alla vocazione tradizionale locale, si è aggiunto il processo di decentramento delle fasi produttive da
parte delle aziende del Centro-nord che ha stimolato l’avviamento di rapporti di subfornitura con le unità produttive locali in
grado di garantire i volumi produttivi ed i vantaggi di costo attesi. Oltre ai rapporti di subfornitura, si sono velocemente
diffusi inoltre nel Salento i succursali di molte aziende settentrionali sia nei comparti della maglieria e dell’abbigliamento
esterno, sia in quello della calzetteria e della cravatteria.
Le concentrazioni più significative di imprese specializzate nella produzione di abbigliamento esterno uomo/donna/bambino si
possono utilmente identificare con i distretti industriali, individuati dalla Regione Puglia in base ad uno studio commissionato
all’IPRES, e distinti per la relativa specializzazione nel settore tessile-abbigliamento:
il distretto del Conca Nord Barese;
il distretto dei Trulli;
il distretto industriale di Nardò-Gallipoli.
Il 27 febbraio 2008, è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa per la promozione del riconoscimento del “Distretto Produttivo Moda
Puglia” che raggruppa oltre 200 imprese rappresentative di un tessuto imprenditoriale evidentemente ben più ampio, somma di
diverse realtà locali ben radicate nel territorio regionale.
La nostra regione ha le potenzialità per diventare il punto di riferimento europeo per la produzione e la distribuzione di prodotti Moda.
Si può fare affidamento su una lunga tradizione nella realizzazione di prodotti di qualità ai quali si sono aggiunte, negli ultimi 10 anni,
aziende moderne e ben strutturate che hanno contratti di licenza con griffe internazionali o che si stanno affermando con i loro
marchi. Il settore della moda è parte di un cambiamento economico internazionale “epocale” e che ha modificato i nostri tradizionali
punti di riferimento commerciali e produttivi.
La Puglia è la prima regione meridionale, sia per numero di imprese attive nel comparto tessile-abbigliamento (circa 7.000) sia per
numero di addetti (circa 38.000).
Nell’ultimo decennio il comparto si è caratterizzato per i suoi profondi processi di ristrutturazione dal punto di vista quantitativo e
qualitativo: il periodo 2002-2012 è stato connotato, dal punto di vista del numero complessivo delle imprese, da una sostanziale
stabilità, tanto che le imprese sono passate da circa 6.900 a circa 7.700.
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La specializzazione regionale riguarda prevalentemente le seguenti attività:
Abbigliamento da uomo: abiti, capispalla e camicie
Abbigliamento per bimbo e bambino (total look)
Intimo
Maglieria esterna
Abiti da Sposa e da Cerimonia
Jeans
Calzetteria
Cravatte
Per quanto riguarda l’andamento del settore negli ultimi anni si è assistito ad un vivace riposizionamento verso l’alto delle imprese
attraverso politiche di marchio ed acquisizione di licenze. Di contro vi è stato anche una sensibile contrazione del mercato, ma con
andamenti assai differenziati da comparto a comparto, unitamente ad una riduzione quantitativa della produzione ed a una sensibile
riduzione del numero delle imprese (prevalentemente terziste) e dell’occupazione.
A livello regionale il tessile - abbigliamento esprime una parte consistente del PIL (11,5% dell’intero comparto manifatturiero - dati
2008 Banca d’Italia) e la Puglia è la prima regione meridionale, sia per numero di imprese attive in questo comparto sia per numero
di addetti (circa 38.000). Si stima che 65% della produzione italiana di abbigliamento per bambino viene dalla provincia di Bari , dove
si concentra anche il 60-70% della produzione italiana made in Italy di abiti da sposa. Anche nelle aziende di dimensioni ridotte è
presente un consistente patrimonio di know-how legato ai rapporti con importanti griffe del Nord Italia ed estere.
Il settore preso in considerazione dalla proposta progettuale può rappresentare una reale possibilità di inserimento occupazionale,
soprattutto per soggetti disoccupati o inoccupati con basso titolo di studio.
Il possesso di un basso livello di istruzione è una delle principali criticità evidenziata in tutti le indagini internazionali. Nel nostro
Paese la percentuale di persone in età attiva sprovvista di un titolo di studio secondario è molto alta.
Nel confronto con le altre regioni del Meridione, in Puglia il tasso di disoccupazione legato al basso titolo di studio risulta superiore
alla media: circa la metà delle persone in cerca di occupazione hanno al massimo la licenza media (contro un circa 40% della media
del Meridione). Il gap invece con la media nazionale, per entrambe le licenze, è ancora molto forte, circa il 6% per la licenza media e
il 3% per quella elementare.
Ad incidere maggiormente è la licenza media (con il 15,9%), mentre la licenza elementare contribuisce in maniera più contenuta
(con il 14,7%).
Più funzionale all’ingresso nel mercato del lavoro sembrano dunque i percorsi brevi, come i diplomi della durata di 3 o 4 anni: si
tratta in particolare di percorsi professionalizzanti realizzati negli istituti professionali o nel canale della formazione integrata.
Dati sulla Provincia di Bari in merito ai disoccupati con basso titolo di studio non sono disponibili. Possono essere, però,
ragionevolmente stimati da quelli regionali, in considerazione anche del fatto che tra le province pugliesi, Bari è statisticamente
quella più in linea con i valori regionali del mercato del lavoro.
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Se le persone disoccupate con bassi titoli studio rappresentano quasi la metà di tutti i disoccupati presenti in regione, trasferendo
questa media a livello provinciale, dove il totale dei disoccupati nel 2011 ammontava a quasi 70.000 unità, si può ritenere che circa
35.000 persone abbiano conseguito al massimo la licenza media.
Da uno studio nazionale, confrontando il posizionamento occupazionale della Provincia di Bari per ciascun titolo di studio, emerge
che:
chi possiede titoli superiori alla terza media, registra tassi di occupazione più bassi della media nazionale e tassi di
disoccupazione e di inattività superiori;
chi possiede invece la licenza elementare ha tassi di occupazione più alti dei livelli nazionali;
mentre per le donne con la terza media il tasso di inattività è molto superiore al livello nazionale, per gli uomini è in media.
Di qui la decisione di presentare una proposta formativa che valorizzi e promuova il nostro artigianato.
L’artigianato in Puglia ha una tradizione secolare che si è tramandata nei secoli di generazione in generazione ed è stata arricchita
dall’influenza delle diverse culture dei popoli che hanno dominato la nostre terre giungendo così fi no ai giorni nostri. Il nostro
artigiano e le sue produzioni sono conosciute e apprezzate anche all’estero: in Europa, come negli Stati Uniti d’America e in Cina; le
botteghe artigiane, quasi sempre a conduzione familiare, sono il cuore dei centri storici delle città e dei paesi e attirano
instancabilmente l’interesse dei turisti e della popolazione locale.
In Puglia, dal 2000 al 2010 si sono iscritte 65.390 imprese e cancellate 62.061 con un saldo di +3. 329 nuove imprese.
Obiettivi specifici
La cultura locale, le antiche tradizioni, i saperi millenari rappresentano un’importante leva di sviluppo locale e di rilancio del territorio:
valorizzare le attività “antiche” costituisce, infatti, un elemento di crescita del territorio offrendo significative opportunità di lavoro
qualificato.
La Regione Puglia, con Deliberazione G.R. n. 58 del 26.01.2010, ha aderito al Progetto Interregionale “Valorizzazione e Recupero
degli Antichi Mestieri” , il quale prevede l'attivazione di azioni regionali e azioni di sistema finalizzate entrambe alla valorizzazione,
promozione e sostegno delle lavorazioni artistiche e tradizionali presenti nelle regioni aderenti (cosiddetti “Antichi mestieri”). Gli
antichi mestieri appartengono perlopiù ad economie di nicchia, e riscontrano una maggiore sensibilità tra le persone giovani che
risultano più legate alle tradizioni locali.
Con A.D. n. 2493 del 11/11/2010, pubblicato sul BURP n. 174 del 18/11/2010, è stato emanato l’Avviso pubblico n. 7/2010 (Regione
Puglia), avente medesimo oggetto e, come il presente finalizzato a dare l’occasione a disoccupati e inoccupati di inserirsi
professionalmente nell’ambito dell’artigianato di qualità, in particolare di quello che si occupa di mestieri tradizionali, a rischio di
estinzione, assicurando gli strumenti e le competenze teoriche e pratiche necessarie, incluse quelle che possono favorire la
creazione di micro-imprese artigiane. Scopo dell’avviso, dunque, è quello di creare nuove opportunità di lavoro salvaguardando, allo
stesso tempo, la pratica di mestieri tradizionali la cui valorizzazione può rappresentare un punto di forza per il territorio pugliese.
La predisposizione del presente avviso è stata preceduta da un incontro indetto dall’Assessore alla Formazione e Politiche del
Lavoro della Provincia di Bari con il partenariato economico e sociale al fine di individuare sul territorio della Provincia di Bari, quali
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profili possono essere annoverati a pieno titolo fra gli “antichi mestieri” e su quali è opportuno concentrare l’attenzione degli
organismi di formazione al fine di promuovere la realizzazione di corsi di formazione
Nell’ambito delle competenze e delle risorse affidate alla Provincia di Bari, Organismo Intermedio delegato per l’attuazione del POR
Puglia FSE 2007/2013 Ob. Convergenza, il presente Avviso finanzia sull’Asse II - Occupabilità interventi corsuali di formazione e di
accompagnamento al lavoro nell’area degli antichi mestieri.
L’intervento presentato risulta essere coerente con i profili professionali emersi dall’indagine e dall’incontro effettuato con il
partenariato economico e sociale sui quali si ritiene opportuno investire in termini di formazione.
L’intervento rientra in uno degli ambiti professionali ritenuti strategici per accrescere le opportunità di inserimento lavorativo dei
disoccupati/inoccupati tramite l’apprendimento degli “antichi mestieri ed è coerente con le finalità operative indicate nel POR FSE
2007-2013 della Regione Puglia e nel Piano di Attuazione della Provincia di Bari – annualità 2012, così come evidenziato nella
seguente tabella di riepilogo.
In linea con quanto previsto dall’Avviso BA/02/2013, il corso di formazione professionale ha mirato a far conseguire alle partecipanti
una qualifica professionale in uno di quei settori ritenuti strategici per la salvaguardia e la valorizzazione dei cosiddetti “antichi
mestieri”: la figura del sarto/sarta.
Da un punto di vista formativo, il corso di formazione ha avuto l‘obiettivo di far conseguire ai partecipanti i seguenti obiettivi specifici:
conoscere il mercato dell’artigianato tradizionale e degli antichi mestieri,
approfondire lo scenario di riferimento locale nel settore della sartoria artigianale,
apprende i tratti distintivi della figura del sarto/a e i relativi sbocchi occupazionali,
saper realizzare figurini e modelli di capi d’abbigliamento nelle loro linee di base, attraverso la presa delle misure e lo
sviluppo delle taglie,
essere in grado di trasformare i cartamodelli e di piazzarli su stoffa pe eseguire il taglio
rilevare le caratteristiche del tessuto e correggere eventuali difetti
apprendere le modalità di assemblaggio e confezionamento del prodotto attraverso le attività di
cucitura, rifinitura, stiratura, controllo qualità e conformità,
conoscere le tecniche base per eseguire ricami,
approfondire la tematica sulla sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro ai sensi dell’art. 37 comma 2 del Decreto
legislativo 9 aprile 2008, n.81 e successive modifiche e integrazioni.
Mentre gli obiettivi generali possono così essere sintetizzati:
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sostenere la partecipazione al mercato del lavoro e l’inserimento occupazionale di soggetti disoccupati o inoccupati
con basso titolo di studio ed extra-comunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno;
sostenere, attraverso il percorso formativo, l’attivazione di misure attive e preventive del mercato del lavoro al fine di
migliorare la qualità e la quantità dell'impiego in termini di stabilità e pari opportunità;
accrescere le competenze professionali dei partecipanti al corso adattandole alle esigenze del contesto produttivo locale,
caratterizzato dalla salvaguardia e valorizzazione degli antichi mestieri; sviluppare competenze teoriche e pratiche necessarie a garantire, al nostro territorio, un artigianato di qualità che
favorisca lo sviluppo delle “produzioni di nicchia” dirette ad un mercato selezionato, così come previsto dal Piano di Attuazione 2012 della Provincia di Bari;
contribuire alla realizzazione delle pari opportunità nei percorsi di vita e di lavoro, attraverso l’equa possibilità per le
donne di partecipare al percorso formativo e quindi, di integrarsi perfettamente nel mercato del lavoro secondo i principi
del mainstreaming di genere;
favorire l’incrocio domanda/offerta in risposta alle necessità espresse dal tessuto economico e sociale del lavoro locale
indirizzato alla salvaguardia dei mestieri tradizionali la cui valorizzazione può rappresentare un punto di forza per il
territorio pugliese;
favorire la formazione on the job e l’apprendimento esperienziale attraverso la fase di stage chegli allievi
svolgerannopresso aziende che operano nel settore di riferimento della proposta progettuale;
favorire, attraverso servizi di consulenza e accompagnamento individuale, l’inserimento lavorativo e la creazione d’impresa dei soggetti coinvolti nelle attività di formazione;
creare una rete di partnership con le aziende che ospiteranno gli stagisti, con i partner istituzionali e territoriali al fine
garantire valore aggiunto all’iniziativa progettuale in termini di diffusione di best practices.
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II. Scheda Corso
DENOMINAZIONE CORSO:ANTICA SARTORIA. CORSO DI QUALIFICAZION6E PER SARTO/A
SOGGETTO ATTUATORE
I.I.S.S. “A.Vespucci”,
Sede operativa accreditata di riferimento codice accreditamento 358/A
(Delibera n. 2023 del 29/12/2004)
SEDE DI SVOLGIMENTO
Località I ^ Cala, Molfetta (BA)
CERTIFICAZIONI:
Attestato di Qualifica
Classificazione professioni Ministero del Lavoro codice: 6.5.3.3.3
DURATA COMPLESSIVA DELL’INTERVENTO IN ORE: 600ore di cui 350 ore di stage
DESTINATARI: L’intervento formativo è rivolto an. 15destinatari inpossesso dei seguenti
requisitiDisoccupati e inoccupati con basso titolo di studio (licenza elementare
e media inferiore) ed extra-comunitari in possesso di regolare permesso di
soggiorno, che abbiano compiuto 18 anni di età, iscritti nelle anagrafi dei
Centri per l’Impiego della Provincia di Bari ed ivi residenti
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III . Partner del progetto
Così come previsto dall’Avviso Pubblico, la proposta progettuale ha coinvolto U.P.S.A. CONFARTIGIANATO BARI, associazione
della piccola e media impresa e dell’artigianato della Provincia di Bari.
Dal 1958 la Confartigianato U.P.S.A. (Unione Provinciale Sindacati Artigiani) Bari opera al servizio delle imprese artigiane e delle
piccole e medie imprese della Provincia di Bari. E’ l’organizzazione sindacale di categoria maggiormente rappresentativa della
piccola e media impresa ed è presente in tutti i comuni della provincia.
Nel corso degli anni ha sviluppato, oltre al ruolo prettamente sindacale per cui fu costituita, anche una serie di servizi in favore delle
imprese.
Sono così sorte le numerose cooperative artigiane di garanzia e le Artigianfidi, che operando secondo il principio della mutualità
agevolano l'accesso al credito alle piccole imprese, contribuendo così ad allontanare il pericolo del ricorso a circuiti illegali di
finanziamento.
Presso la Confartigianato opera gratuitamente il Patronato INAPA per l'assistenza previdenziale ed infortunistica, mentre l'ANAP si
occupa di iniziative sociali e culturali in favore dei pensionati artigiani. L'assistenza fiscale e del lavoro è assicurata da
Confartigianato Servizi s.r.l. L'informazione avviene attraverso "Puglia Artigiana", organo di stampa della Confartigianato.
L'associazione di categoria ha rivestito i seguenti ruoli:
- supporto nella analisi dei fabbisogni;
- collaborazione nella individuazione delle strutture ospitanti lo stage;
- collaborazione nelle azioni di accompagnamento al lavoro
Supporterà la pubblicizzazione del presente lavoro.
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IV. LA PUBBLICIZZAZIONE
Un momento decisivo nella fase di preparazione dell’intervento formativo, è rappresentato dall’attività di promozione dell’intervento
stesso; infatti, è attraverso di essa che risiede il successo di una buona pubblicizzazione dell’intervento formativo.
L’Istituto, dunque, ha provveduto ad avviare una adeguata, diffusa e capillare attività di pubblicizzazione allo scopo di reperire il
maggior numero possibile di soggetti candidati alla formazione.
È stato adottato un piano di comunicazione, in conformità alla D.D.R. n.6 del 15/01/2009 “Direttive per l’informazione e la pubblicità
delle attività formative”, che prevede di diffondere il bando di selezione attraverso locandine e manifesti presso i Centri per
l’Impiego, i Comuni, gli enti e le associazioni di riferimento.
La pianificazione della campagna pubblicitaria è stata attribuita alla società
Aranea Internet Marketing, che si è occupata della progettazione e realizzazione grafica dei manifesti e volantini, delle modifiche e
integrazioni al sito internet istituzionale dell’Istituto scolastico.
Il manifesto pubblicitario che è stato affisso e distribuito agli sportelli di orientamento al lavoro e presso i centri per l’impiego dei
comuni coinvolti,è ispirato ai principi della chiarezza e della trasparenza, contiene tutte le informazionerelative al progetto-corso:
obbiettivi
numero e tipologia dei destinatari
articolazione dell’iniziativa formativa
indennità di frequenza
criteri di ammissione
certificazioni rilasciate.
Le informazioni sono state anche inserite sul sito dell’Istituto attraverso il quale è stato possibile effettuare l’iscrizione on line.
Le azioni informative e di pubblicità (ad esempio predisposizione di materiali informativi, campagne pubblicitarie generali, azioni
promozionali di iniziative formative con cartelloni, targhe, manifesti, opuscoli, pieghevoli, bollettini informativi, ecc.) nonché i materiali
prodotti (cartacei, audio, video, su supporto elettronico, siti web, ecc.) hanno indicato obbligatoriamente l’istituzione (Regione o altro
Organismo Intermedio) che ha approvato il progetto, riportandone inoltre il logo, e indicando la tipologia di risorse finanziarie
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utilizzate (fondi comunitari e/o nazionali e/o regionali), riportandone inoltre il rispettivi loghi.
V .Attività di Selezione
In seguito alla raccolta delle schede di iscrizione dei potenziali partecipanti al percorso formativo, sono stati controllati i requisiti di
accesso al corso di ciascun candidato (Dichiarazione di Immediata Disponibilità (D.I.D.), iscrizione nelle anagrafi dei Centri per
l’Impiego della Provincia di Bari) e controllati i documenti comprovanti tali status.
Le iscrizione pervenute sono state tante, circa 181. Per lo più donne e tra queste alcune con esperienza nel settore di sartoria.
E quindi essendo elevato il numero di candidati interessati a partecipare al corso, si è proceduto a selezionare i partecipanti
attraverso la verifica di alcuni prerequisiti, mediante una prova scritta di cultura generale e un colloquio individuale, sulla base della
propensione personale di ciascun candidato.
La selezione è stata attuata nel rispetto del D. L . n. 5 del 25 gennaio 2010 in materia di “attuazione del principio delle pari
opportunità e della parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego”.
MODALITÀ DELLE SELEZIONI
I candidati sono stati chiamati a presentarsi il giorno 5 dicembre 2013 alle ore 16.00 presso l’I.I.S.S. “A. Vespucci”, sito a Molfetta in
località 1^Cala, per l’avvio della prima prova di selezione.
La Commissione esaminatrice era così composta:
Prof. Francesco Allegretta in qualità di Presidente della Commissione esaminatrice
Avv. Amato Leonardo in qualità di avvocato
Dott.ssa Marrone Anna Maria in qualità di psicologa
Prof.ssa la Grasta Angela in qualità di docente esperta nel settore moda
Le selezioni si sono svolte nelle seguenti fasi:
1^ fase: PROVA SCRITTA DI SELEZIONE
La prova scritta ha previsto 40 domande attitudinali e di cultura generale a risposta multipla con 4 possibili risposte di cui una sola
esatta nel tempo massimo a disposizione per la compilazione della prova pari a 90 minuti.1
1Ogni risposta esattaè valsa3 punti; ad ogni risposta errata è stato sottratto un punto; ad ogni risposta non data è stato assegnato 0 punti; Le domande che hanno riportato più risposte sono state valutate con punteggio pari a 0;Non sono state ammesse correzioni ,che nel caso sono state valutate pari a 0 .
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Il punteggio massimo attribuibile con la prova scritta è stato di 120 punti.
Sono risultati ammessi alla prova orale coloro che hanno ottenuto il punteggio di almeno 72 punti
I risultati della prova scritta, e quindi l’ idoneità a partecipare alla seconda fase, sono stati affissi presso la bacheca dell’Istituto
“A.Vespucci” e pubblicata sul sito web dell’Istituto. La pubblicazione attraverso affissione è valsa come notifica.
2^ FASE: PROVA ORALE
Tutti coloro che sono risultati idonei sono stati convocati presso la sede del dell’Istituto “A.Vespucci” nei giorni dal 16 al 22
dicembre dalle ore 15.30 per l’espletamento della prova orale.
La prova orale è consistita inun colloquio individuale su: interesse, motivazione, impegno alla frequenza, adattabilità al tipo di
qualifica in uscita2. La prova orale è valutata assegnando complessivamente un punteggio massimo pari a 100. I candidati non
presentatisi per un qualsiasimotivo sono stati considerati rinunciatari e quindi esclusi dalla selezione.
La graduatoria finale è stata così composta sommando la votazione della prova scritta e la votazione della prova orale.
In caso di ex-equo è stato prescelto il candidato più giovane,e nell’eventualità di ulteriore parità, è stato prescelto il candidato
con il reddito più basso (come da documento ISEE O DOCUMENTAZIONE PARITETICA)
L’esito finale delle graduatorie è stato reso noto a cura dell’Istituto attraverso affissione presso la bacheca della propria sede sita in
LOCALITÀ 1^CALA – Molfetta e pubblicato sul sito dell’Istituto stesso.
I primi 15 candidati, inseriti in ordine di punteggio, sono stati contrassegnati dalla dicitura: AMMESSO ALLA FREQUENZA DEL
CORSO
.
VI. Le Allieve
Come anticipato, la graduatoria finale ci ha fornito i nominativi di coloro che sono stati ammessi alla frequenza del corso.
Ecco di seguito l’elenco iniziale( tab . n.1) delle iscritte al corso. Tutte donne con licenza media inferiore di età compresa tra i 27 e i
2
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60 anni
Tabella n.1: Elenco iniziale allievi
N°
Ord.COGNOME E NOME
N°Ord
.COGNOME E NOME Luogo di
NascitaData diNascita
1 De CESARE FILOMENA MOLFETTA 20/09/19752 CIPRIANI LUCIA MOLFETTA 23/12/19793 ROSICA ANNA BITONTO 12/10/1966
4 PALUMBO VINCENZA CHACAO (VENEZUELA)
16/12/1970
5 PORTA FRANCESCA MOLFETTA 07/10/1986
6 LEVA VINCENZA MONACO DI BAVIERA
11/06/1980
7 DE SANTIS CHIARA BARI 04/06/19708 MONGELLI GRAZIA MOLFETTA 11/03/19609 DE BARI ROSARIA MOLFETTA 07/02/195610 CAMPOREALE GIACOMA MOLFETTA 18/05/196611 SPIRITO MARTA MOLFETTA 21/08/197112 SQUEO MARIA MOLFETTA 20/03/196513 CAPPELLUTI FRANCESCA MOLFETTA 25/06/196414 BONVINO GRAZIELLA MOLFETTA 10/05/196915 BINETTI MARTA MOLFETTA 13/09/1962
16 MESSINA ANNA VITTORIA (UDITRICE)
MOLFETTA 12/01/1957
17 CAPPELLUTI MARTA (UDITRICE)
MOLFETTA 06/08/1952
Seppure il percorso formativo è riservato a 15 partecipanti, è stata autorizzata dal direttore del corso Prof. Francesco Allegretta, la
partecipazione come uditrici a 2 signore presenti nella graduatoria al 16° e 17° posto, al fine di dare la possibilità a qualche
persona in più, di avere la formazione per la qualifica professionale, senza che le stesse abbiano percepito l’indennità di frequenza,
che invece è prevista di diritto per le 15 partecipanti .
E’ bene precisare, che al termine del percorso formativo, 2 allieve si sono ritirate per motivi personali, ovvero la sig.ra Cipriani Lucia
e la signora Mongelli Grazia
Pertanto le signore Messina Anna Vittoria e Cappelluti Marta sono subentrate di diritto come allieve.
VII. Formazione d’Aula
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La formazione d’aula è stata realizzata tra il 3 febbraio 2014 e il 9 maggio 2014per la durata complessiva di 250 ore, svolte presso
l’ I.I.S.S. “A.Vespucci” località I^ Cala –Molfetta, con la seguente frequenza: Lunedì -Venerdì ,dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
Il momento dell’accoglienza costituisce una fase delicata del percorso formativo nella quale vengono poste le basi per un positivo
avvio delle attività di formazione.
La giornata di apertura dell’intervento formativo ha previsto la presenza del coordinatore delle attività, insieme al tutor d’aula e ad
alcuni degli operatori della formazione coinvolti. E’ stato garantito, in questo modo, il passaggio di consegne ai soggetti che in prima
persona hanno gestito le esperienze di apprendimento. In tale occasione, i docenti hanno offerto spiegazioni sugli argomenti dei
moduli, sugli obiettivi formativi e sulle metodologie didattiche.
Uno degli scopi della fase di accoglienza è la socializzazione dei singoli soggetti nel gruppo; sono state previste, infatti delle attività
chehanno favorito lo scambio di informazioni sulle personali esperienze ed aspettative.
Formazione d’aula
L’attività d’aula, della durata di 250 ore, ha previsto l’approfondimento di moduli didattici afferenti alle competenze di base,
trasversali e tecnico-professionale necessarie a garantire sia l’acquisizione e il rafforzamento delle competenze culturali di base che
il raggiungimento degli obiettivi specifici tecnico-professionali della figura professionale in uscita dal percorso formativo.
10 ore dell’attività formativa sono state dedicate alla fase di accompagnamento individuale, un insieme dei servizi di supporto
all’allievo; si tratta di servizi non formativi, ma relativi alle azioni che rendono maggiormente fruibile il percorso formativo e ne
favoriscono il successo, anche in termini di inserimento lavorativo o di ulteriore formazione.
La fase di accompagnamento ha previsto l’affiancamento, da parte di esperti che hanno fornito il supporto tecnico necessario per la
formulazione di idee progettuali da “trasformare” in business plan. Tale faseha mirato anche a fornire agli allievi gli strumenti
necessari per favorire l’inserimento lavorativo attraverso la promozione di sé.
Nella seguente tabella, mostriamo un elenco con l’indicazione dei moduli didattici sviluppati durante la formazione d’aula con
l’indicazione del numero di ore e delle tematiche sviluppate in ciascuno di essi .
TITOLO ORIENTAMENTO
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Solimini Valeria
10 ore di cui:
6 ore di lezione 4 ore di esercitazioni
Il modulo ha avuto l’obiettivo di presentare:
• l’intervento formativo,• le fasi che lo caratterizzano• l’articolazione didattica• metodologie formative e modalità didattiche• i partecipanti al fine di creare il gruppo-aulaTITOLO SICUREZZA E PREVENZIONE SUI LUOGHI DI
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LAVORO
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Gesmundo Francesco
16 ore di cui:
• 10 ore di lezione• 5 ore di esercitazioni• 1 ora di verifica
La sicurezza sul luogo di lavoro consiste in tutta quella serie di misure di prevenzione e protezione (tecniche, organizzative e procedurali), che devono essere adottate dal datore di lavoro, dai suoi collaboratori (i dirigenti e i preposti), medico competente e dai lavoratori stessi.In Italia, la salute e la sicurezza sul lavoro sono regolamentate dal D. Lgs. 81/2008 (conosciuto come Testo Unico Sicurezza Lavoro), entrato in vigore il 15 maggio 2008, e dalle relative Disposizioni correttive, ovvero dal "D. Lgs. 106/2009".odulo ha avuto l’obiettivo di permettere ai partecipanti di:.TITOLO IL MERCATO DELL'ARTIGIANATO TRADIZIONALE E
DEGLI ANTICHI MESTIERIORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Balacco Michele
18 ore di cui:
• 10 ore di lezione• 7 ore di esercitazioni• 1 ora di verifica
L’obiettivo del modulo è stato quello di trasmettere ai partecipanti le conoscenze relative al contesto di riferimento degli antichi mestieri e dell’artigianato tradizionaleTITOLO LA FIGURA DEL SARTO: ORIGINE, STORIA ED
EVOLUZIONEORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Allegretta Maddalena
16 ore di cui:
15 ore di lezione 1 ora di verifica
Il modulo mira a presentare la figura del sarto quale antico mestiere ripercorrendo le fase di sviluppo di questa professione sino ai giorni nostri.TITOLO GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI E LE POSSIBILITA' DI
INSERIMENTO LAVORATIVOORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: D’Ambrosio Lucrezia
18 ore di cui:
16 ore di lezione 2 ore di esercitazioni
Il moduloha mirato a far conoscere le reali possibilità di occupazione nell’antico mestiere del sarto sia a livello locale che a livello extra-regionale.TITOLO STRUMENTI AMMINISTRATIVI E GESTIONALI
DELL'IMPRESA ARTIGIANAORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Sciancalepore Mauro
20 ore di cui:
12 ore di lezione 7 ore di esercitazioni 1 ora di verifica
Attraverso la partecipazione al modulo didattico, agli allievi sono stati forniti gli strumenti per poter creare e gestire un’impresa artigiana.TITOLO PRESA DI MISURE E SVILUPPO TAGLIE
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Bavaro Serafina
14 ore di cui:
6 ore di lezione 7 ore di esercitazioni 1 ora di verifica
Il modulo haavuto l’obiettivo di far acquisire ai partecipanti gli strumenti e le modalità di calcolo e sviluppo delle misure per definire le taglie.
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TITOLO LETTURA E INTERPRETAZIONE DEL FIGURINO
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: La Grasta Angela
16 ore di cui:
» 6 ore di lezione» 9 ore di esercitazioni» 1 ora di verifica
Durante le ore del modulo sono statiapprofonditi i principi base del modellismo, i concetti di lettura di un figurino, la linea
e la vestibilità
TITOLO CREAZIONE CARTAMODELLO BASE E CAPI COMPLESSI
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: la Grasta Angela
16 ore di cui:
» 6 ore di lezione» 9ore di esercitazioni» 1 ora di verifica
Il modulo ha avutol’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti per realizzare i cartamodello relativamente a gonne,
pantaloni, coprispalla, ecc.
TITOLO TRASFORMAZIONE DEI CARTAMODELLI
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: la Grasta Angela
16 ore di cui:
» 6 ore di lezione» 9 ore di esercitazioni» 1 ora di verifica
Durante le ore del modulo sono state fornite le conoscenze e le modalità di trasformazione dei disegni in modelli
concreti.
TITOLO PIAZZAMENTO SU STOFFA PER TAGLIO
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Cognetti Lucia
14 ore di cui:
» 5 ore di lezione» 8 ore di esercitazioni» 1 ora di verifica
Il Modulo ha offerto una serie di informazione e strumenti relative all’allineamento e appoggio delle parti su stoffa.
TITOLO CONFEZIONE DI UN PROTOTIPO
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Cognetti Lucia
16 ore di cui:
» 5 ore di lezione» 10 ore di esercitazioni» 1 ora di verifica
Durante le ore del modulo, sono stati forniti tutti gli elementi necessari per realizzare un prototipo e quindi la
confezione di un modello a mano.
TITOLO TECNICHE DI STIRATURA
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’ 16 oredi cui:
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Docente: Cognetti Lucia » 5 ore di lezione
» 10 ore di esercitazioni
» 1 ora di verifica
Tra i contenuti che il modulo havoluto approfondire:
Utilizzo del ferro da stiro in relazione al tessuto e alle parti del capo da stirare
Indicazione per una perfetta manutenzione del ferro da stiro professionale
TITOLO CONTROLLO QUALITA' E SDIFETTAMENTO
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Allegretta Maddalena
12 ore di cui:
» 4 ore di lezione
» 7 ore di esercitazioni
» 1 ora di esercitazioni/dimostrazioni
Attraverso la partecipazione al modulo, gli allievi hanno avuto la possibilità di acquisire conoscenze e competenze in merito a:
Difetti di modello Difetti di conformazionedella persona Difetti di portamenti della persona Difetti di produzione
al fine di ottenere un prodotto di qualitàTITOLO TECNICHE DI RICAMO
ORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Allegretta Maddalena
14 ore di cui:
» 5 ore di lezione» 8 ore di esercitazioni» 1 ora di verifica
Durante le ore del modulo sono stati approfonditi i seguenti aspetti:- I punti del ricamo a mano- I punti a fili contati- I punti sfilati- I punti fantasia- Il ricamo ad applicazioneTITOLO MODA SU MISURA: LA CREAZIONE DELL'ABITO
SARTORIALEORE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Raffaella Minervini
8 ore di cui:
» 3 ore di lezione» 5 ore di esercitazioni/analisi dei casi
» 1 ora di verifica
Attraverso la partecipazione al modulo, le allieve hanno avuto la possibilità di creare un abito sartoriale “fatto a mano”.
Il modulo è stato tenuto da una sarta professionista con pluriennale esperienza nella confezione di abiti da sposa e da
cerimonia, infatti è titolare dell’atelier Reve sito in via San Francesco d’Assissi a Molfetta dove vengono realizzati abiti
da sposa e abiti eleganti da cerimonia per signore.
TITOLO ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO
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OE DI FORMAZIONE E MODALITA’
Docente: Gadaleta Saverio
10 ore di cui:
» 4 ore di formazione d’aula
» 6 ore di esercitazioni pratiche
Il moduloha consentito alle partecipanti di trasformare la propria idea progettuale in “realtà” relativamente alla
creazione d’impresa. Il docente attraverso l’utilizzo di slide ed esempi concreti, ha trasmesso alle partecipanti tutte le
nozioni e le informazioni relative alla possibilità di creare attività di impresa.
Metodologie Didattiche e Formative
La nostra analisi continua con approfondire i metodi didattici utilizzati dal corpo docente per raggiungere dei risultati efficaci di
apprendimento da parte degli allievi che tenga conto delle condizioni di contesto, dei tipi di obiettivi che si intendono perseguire e
dagli stili di apprendimento degli allievi.
La scelta e la determinazione del metodo didattico serve a due scopi fondamentali:
1. favorire l'acquisizione da parte degli allievi degli schemi concettuali e delle competenze disciplinari e trasversali, nel
raccordo tra profilo formativo in ingresso e in uscita;
2. facilitare il raggiungimento di quegli atteggiamenti e stili che più stabilmente incidono nella personalità dello studente.
Principalmente, i metodi didattici utilizzati sono stati:
Metodo espositivo
Metodo dimostrativo
Metodo interrogativo
Metodo attivo.
Il primo si basa fondamentalmente sull’espressione verbale quale strumento per l’acquisizione di specifiche conoscenze. Per
un’applicazione efficace di tale metodo è importante porre attenzione a due particolari aspetti: il “contenuto” da trasmettere e il
“linguaggio” con il quale si trasmette.
Il metodo dimostrativo ad integrazione di quello espositivo, è stato basato esclusivamente sul linguaggio.
Tale metodo si caratterizza, difatti, nel porre il discente nelle condizioni di fare ciò che gli si vuole far apprendere, realizzando così
un “saper fare”. In particolare, tra gli obiettivi specifici, si annoverano:
1. favorire l’osservazione diretta della gestualità operativa (vedere);
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2. favorire la sperimentazione (provare a fare);
3. favorire l’acquisizione delle motivazioni che stanno alla base (capire).
Il Metodo interrogativo consiste nel condurre il discente ad acquisire un determinato sapere partendo proprio da ciò che egli già sa,
attraverso una apposita strategia di domande. A piccoli passi l’allievo raggiunge, così, la conoscenza attraverso le risposte che egli
stesso da ai quesiti posti. In tale situazione, l’insegnante ricopre il ruolo di direzione del dialogo sulla base delle reazioni dell’allievo.
Infine, con il Metodo attivo si pone al centro del momento formativo coloro che apprendono, attraverso la loro diretta partecipazione
all’azione, ottenendo contemporaneamente un costante feedback rispetto al livello raggiunto.
Il presupposto concettuale che sta alla base dei metodi attivi è “learning by doing”, ossia imparare facendo. Tale presupposto fa
assumere alla formazione un carattere meno subordinato rispetto a quello scolastico tradizionale, poiché gli allievi sono partecipi,
attivi, nel loro momento formativo. Il tutto, con lo scopo di incidere nel miglioramento degli obiettivi formativi stabiliti, nel nostro caso
specifico, le competenze.
Tra le tecniche di formazione individuale, è stata utilizzata ilmasterylearning, un modello di azione didattica che consente un
apprendimento efficace per il più alto numero di allievi, che inoltre presta particolare attenzione alle diversità individuali nei ritmi e nei
tempi di apprendimento degli allievi.
Per le tecniche di formazione di gruppo è stata utilizzata la Lezione frontale; essa ha previsto leseguenti fasi:
Fase iniziale: mira costruire le condizioni necessarie per un’adeguata ricezione del messaggio;
Fase centrale: si compone di azioni messe in atto dall’insegnante che costituiscono il nucleo essenziale della
lezione :sviluppo ordinato e coerente dei concetti, transfer delle conoscenze,stimolo continuo verso l’obiettivo, uso
formativo della ridondanza, rinforzi tematici, feedback parziale, conclusioni intermedie, uso degli esempi, uso dei
mezzi didattici, partecipazione dello studente.
Fase di chiusura: è il completamento della lezione. Rappresenta un momento fondamentale per i processi di
consolidamento dell’appreso, di analisi per ulteriori approfondimenti, di mantenimento dell’interesse personale: riassunto
finale, controllo finale, assegnazione dei compiti complementari, presentazione di riferimenti anticipati, clima finale.
Indichiamo, inoltre, altre tecniche utilizzate quali ilMetodo dei casi, che consiste nell’affidare a un gruppo di persone il racconto
fedele di un insieme di avvenimenti o di una situazione problematica e nelpromuovere una discussione per analizzare il problema,
per comprendere meglio le ragioni profonde degli eventi e dei comportamenti agiti dai diversi ruoli in gioco.
Le Esercitazioni dimostrative, hanno avuto lo scopo di evidenziare fenomeni sociali consentendo al docente di dimostrare alcune
tesi inerenti i comportamenti interpersonali mentre leEsercitazioni di analisi, hanno avuto lo scopo di favorire l’analisi delle relazioni
interpersonali che si sviluppano in aula. Il Role playing ha cercato di riprodurre in aula, quindi in una situazione protetta e di
laboratorio, problemi e accadimenti simili a quelli della vita reale ed ancora il Cooperative Learning, che è una modalità di
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apprendimento in cui le allieve hanno lavorato insieme in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi comuni, cercando di migliorare
reciprocamente il loro apprendimento.
Infine il Brainstorming, una tecnica che si basa su di una discussione di gruppo incrociata, guidata da un moderatore. Lo scopo è
stato quello di far esprimere, in maniera assolutamente non vincolata, il maggior numero possibile di idee su un determinato
problema.
Attrezzature e Tecnologie e materiali utilizzati
Un cenno va rivolto alle attrezzature utilizzateper l’attività didattica che, infatti, è stata supportata con adeguate attrezzature per
favorire l’apprendimento delle allieve mediante stimoli sia verbali che visivi.
L’aula, accreditata disponeva di video proiettore, lavagna luminosa, sedie con ribaltine e anche grandi tavoli su cui svolgere le
lezioni di carattere pratico.
Inoltre l’Istituto disponendo di due laboratori di moda, e uno di info-moda ha consentito alle allieve del corso di svolgere diverse ore
di pratica presso gli stessi usufruendo così di tutte le attrezzature che lo stesso dispone.
A ciascuna allieva è stata inoltre fornita a titolo gratuito il materiale didattico che è consistito in penne, matite , gomme, block notes,
temperamatite, gomme, evidenziatori, inoltre sono stati distribuiti test di autovalutazione, fonti documentarie e bibliotecarie,
dispense, diapositive delle lezioni arricchite da immagini, grafici, tabelle. Per consentire alle allieve la realizzazione di capi, sono stati
acquistati e messi a disposizione materiali come: righe, squadre, forbici grandi, aghi , tessuti di vario genere, matassine di cotone,
colle, carte da taglio, applicazioni per decorazioni. E ancora per il modulo di ricamo. Matassine, cerchietti da ricamo e tessuti in lino
e misto lino
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Foto1 e Foto 2 Le allieve durante la lezione in aula e nella foto sottostante durante una lezione di ricamo nel laboratorio
modamoda
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Foto 3-4 : Le corsiste nell’aula info moda per la lezione di taglio
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Foto 5-6: realizzazione di capi durante le lezioni nel laboratorio di moda dell’I.I.S.S. Vespucci
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Foto 7: realizzazione di un lavoro durante la lezione di Ricamo
VIII. RISORSE UMANE IMPIEGATE
Di primaria importanza per una buona realizzazione del percorso formativo è indubbiamente rappresentato dalle risorse umane che
vi sono state impegnate. Dobbiamo distinguere tra il personale docente che si riferisce a coloro che si sono occupati della
preparazione didattica degli allievi e, il personale non docente cioè coloro che hanno curato la parte logistico-amministrativa di
tutta l’attività formativa.
In riferimento all’attività didattica, nella scelta del personale docente da impiegare per la formazione in aula, l’Istituto ha impiegato:
docenti interni di ruolo
docenti/formatori che hanno già collaborato con l’Istituto nell’ attività di docenza in altri corsi di formazione finanziati dal
FSE,
esperti del settore ( sartoria)
esperto nel settore dellla contabilità e del lavoro
Segue in tabella l’elenco nominativi del personale docente, con l’ indicazione del modulo didattico svolto, del titolo di studio
posseduto, dell’esperienza professionale maturata.
PERSONALE DOCENTE
PROF. GESMUNDO FRANCESCO
Docente di Prevenzione e sicurezza sul lavoro
Laurea in Ingegneria, docente dell’I.I.S.S. Vespucci di Molfetta e vice preside dell’istituto
Prof.ssa ALLEGRETTA MADDALENA
Docente dei moduli:LA FIGURA DEL SARTO: ORIGINE, STORIA ED EVOLUZIONE; TECNICHE DI RICAMO; CONTROLLO
QUALITA’ E SDIFETTAMENTO
Laurea in Scienze politiche e pluriennale esperienza come formatore nei corsi di formazione professionale
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PROF. LA GRASTA ANGELA
Docente di CREAZIONE DI UN CARTAMODELLO BASE; LETTURA E INTERPRETAZIONE DEL FIGURINO;
TRASFORMAZIONE DEI CARTAMODELLI
Diploma di tecnico in moda, è docente di moda presso l’IISS Vespucci
Prof.ssa COGNETTI LUCIA
Docente di PIAZZAMENTO SU STOFFA PER TAGLIO, CONFEZIONE DI UN PROTOTIPO,TECNICHE DI STIRATURA
Diploma di moda e esperienza come docente di moda presso vari Istituti professionali tra cui il Vespucci.
DOTT. SCIANCALEPORE MAURO
Docente diSTRUMENTI AMMINISTRATIVI E GESTIONALI DELL'IMPRESA ARTIGIANA
Laurea in Scienze Politiche, esperto docente FSE, autore di numerose pubblicazioni
DOTT.SSA D’AMBROSIO LUCREZIA
Docentedi GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI E LE POSSIBILITA' DI INSERIMENTO LAVORATIVO
Maturità classica, giornalista presso la gazzetta del mezzogiorno, esperta in organizzazione eventi e marketing, pluriennale
esperienza come docente in corsi FSE
MINERVINI RAFFAELLA
Docente di MODA SU MISURA : LA CREAZIONE DELL’ABITO SARTORIAL
Titolare dell’atelier di Moda sposa REVE ATELIER
BAVARO SERAFINA
Docente diPRESA DI MISURE E SVILUPPO TAGLIE
Titolare dell’atelier sartoriale Glamour sito a Giovinazzo
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PUBBLICIZZAZIONE DEI RISULTATI E DIFFUSSIONE DELLE BUONE PRASSI Antica Sartoria . Corso di qualificazione per sarto/a
GADALETA SAVERIO
Docente diACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO
Titolare di uno studio Commercialista, esperto nella materia di consulenza del lavoro
L’Istituto ha previsto, inoltre, il coinvolgimento di collaboratori ed esperti per la buona riuscita del progetto da un punto di
organizzativo.
Nello specifico, mostriamo, alla pagina seguente, una tabella con l’indicazione del personale non docente impiegato
Direttore del corso
Rappresentante LegaleProf. Allegretta Francesco
Preside dell’Istituto I.I.S.S ”A. Vespucci”
Coordinatore
Dott.ssa Altomare Consiglia
Laurea in scienze politiche e pluriennale esperienza nella funzioni
di settore
TutorSgherza Laura
Maturità linguistica
Responsabile AmministrativoDel Rosso Domenico
Loiacono Innocente
OperatoriAmministrativi
De Palma Annamaria
Prudente Caterina
Di Tillo Nicola
Malerba Giovanna
De Gennaro Maura
Salvemini Ignazio
Responsabili area finanza , protocolli, relazioni con il pubblico,
Operatore Tecnico Logistico De Laurentis Federico
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PUBBLICIZZAZIONE DEI RISULTATI E DIFFUSSIONE DELLE BUONE PRASSI Antica Sartoria . Corso di qualificazione per sarto/a
Responsabile dei vari laboratori informatica e info moda
IX .ATTIVITA’ DI STAGE
Al termine del percorso formativo in aula, le allieve sono state impegnate nell’attività di stage presso aziende il cui ambito di attività
risulta essere coerente con le competenze oggetto del percorso formativo, per una durata complessiva di 350 ore.
L’attività di stage ha avuto inizio il 14/05/2014 presso le aziede partner del settore moda che avevano aderito alla proposta
progettuale nella fase iniziale. Lo stage ha avuto una durata di 350 ore articolato in 4 ore giornaliere distribuite in turni mattutini o
pomeridiani , per ciascuna allieva dal lunedi al sabato.
Si è svolto in 4 mesi terminando il 28/10/2014.
Nella tabella si riporta la suddivisione delle allieve per le varie aziende ospitanti
AZIENDA OSPITANTE
(DENOMINAZIONE ED INDIRIZZO)ALLIEVO/I CORSO FASCIA ORARIA
FIL CONF DI Paparella Filipp
Zona ASI- Molfetta
Rosica AnnaDe Santis ChiaraLeva Vincenza
De Bari RosariaSqueo MariaPorta Francesca
Dal Lunedi al venerdi Mattina dalle 9,00 alle 13,00
9Dal Lunedi al VenerdiPomeriggio dalle 15,00 alle 19,00
ISSIMA SPOSE
Via Berlinguer - Molfetta
Binetti MartaMessina Anna VittoriaCappelluti Marta
Cappelluti Francesca Camporeale Giacoma
Dal lunedi al VenerdiMattina dalle 9,00 alle 13,00
Dal lunedi al VenerdiPomeriggio dalle 15,00 alle 19,00
GLAMOUR di Bavaro Serafina
Giovinazzo
De Cesare Filomena
Bonvino Graziella
Dal lunedi al venerdiMattina dalle 9,00 alle 13,00
Pomeriggio dalle 15,00 alle 19,00
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ATELIER REVE
Via X Marzo 108/3 Modugno
Spirito Marta
Palumbo Vincenza
Dal lunedi al venerdiMattina dalle 9,00 alle 13,00
Pomeriggio dalle 15,00 alle 19,00
Finalità dello Stage
Il completamento di un percorso didattico, avviene con il mettere in pratica quanto appreso in aula ovvero con l’attività di stage.
Esso è finalizzato prioritariamente a verificare, esercitare, sviluppare e consolidare le competenze già apprese nelle fasi precedenti
del percorso formativo e ad apprenderne di nuove. Ha quindi una funzione di “completamento” della formazione per l’acquisizione e
l’integrazione delle conoscenze e abilità necessarie alla costruzione del proprio ruolo professionale.
L’attività di stage ha, quindi, come l'obiettivopotenziare “on the job” le conoscenze e affinare le competenze apprese in aula.
La formazione on the job ha permesso di rendere più immediato il processo di codificazione delle conoscenze implicite e il
processo di interiorizzazione delle competenze codificate. Essa ha permesso di formare e addestrare le corsiste all’uso delle
attrezzature di lavoro necessarie allo svolgimento delle attività lavorative per le quali vengono assunti.
Inoltre, è stata utilizzata quale metodologia didattica efficace l’apprendimento esperienziale in cui la costruzione della conoscenza
avverrà attraverso l’osservazione e la trasformazione dell’esperienza non, quindi, attraverso la passiva acquisizione di nozioni,
concetti, relazioni.
» L’apprendimento durante lo stage, pur rispettando l’approccio di natura formativa, è fortemente orientato all’ acquisizione
di abilità pratiche legate al “Saper fare” e al “Saper Essere” proprie di chi opera nel settore della network software.
In particolar modo, tale attività è stata finalizzata:
» alla messa in gioco del corsista direttamente in ambito professionale;
» allo sviluppo di stimoli di tipo conoscitivo, osservativo e riflessivo;
» a favorire il confronto tra aspetto teorico e pratico e tra le diverse esperienze;
» ad aiutare e ad agevolare l'approfondimento della scelta professionale;
» a permettere l'acquisizione di capacità tecnico-operative.
Lo stage rappresenta uno strumento di flessibilità che migliora la formazione e facilita l'inserimento nel contesto lavorativo.
Infatti, l'esperienza, incentrata sul soggetto che apprende, ha facilitato processi di:
» acquisizione, consolidamento e sviluppo delle conoscenze tecnico-professionali in contesti produttivi;
» acquisizione di competenze relazionali, comunicative, organizzative e finalizzate alla risoluzione di problemi;
» socializzazione nell'ambiente di lavoro;
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» apertura al confronto e all'adattamento al mondo del lavoro grazie ad una diretta conoscenza e rispetto delle norme che lo regolano
Con lo stage ci si è proposti di orientareattraverso :
» informazioni sul mondo del lavoro, finalizzate alle diverse scelte professionali;
» occasioni offerte allo stagista per la messa a punto dei propri interessi, valori e aspirazioni;
e diformare attraverso :
» l'esperienza finalizzata all'acquisizione di competenze di base e professionalizzanti riferite a uno specifico ambito occupazionale e
volte a verificare, integrare e rielaborare quanto già appreso in aula;
» la pratica formativa volta la completamento delle competenze tecnico-professionali con quelle trasversali, acquisibili soprattutto in
stage.
X. Monitoraggio e Valutazione finale
Al fine di vagliare continuamente la realizzazione, gli esiti e soprattutto le risposte dei soggetti in formazione, nell’ambito della
proposta progettuale, si è previsto di adottare un adeguato sistema di monitoraggio e di valutazione finale per poter eventualmente
intervenire con le opportune modifiche.
Attraverso il piano di monitoraggio e valutazione, l’Istituto ha inteso valutare i risultati dell’evento formativo e in particolar modo,
facendo riferimento all’attività di ricerca e di individuazione dei cambiamenti intervenuti nei partecipanti dal momento della
conclusione di ciascun modulo e che possono essere ritenuti come effetti ovvero come risultati dell’unità didattica.
In altre parole, la valutazione dei risultati viene ad identificarsi con il momento in cui il formatore tenta di dare una risposta a tre tipi di
domande logicamente conseguenti
In che cosa sono cambiati i partecipanti al corso a conclusione di tale esperienza formativa?
Quanto di questo cambiamento (o non-cambiamento) è il risultato della loro partecipazione al corso?
Quanto è stato efficace il corso in rapporto alla realizzazione degli obiettivi di cambiamento perseguiti
Il monitoraggio consente di cogliere i problemi emergenti, di descrivere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del progetto
avviato, di reperire informazioni sui dati strutturali e organizzativi delle variabili in gioco, di evidenziare i fabbisogni, le criticità, le
potenzialità di strumentazione e di organizzazione, di ripensare le attività intraprese in relazione da un lato al processo che s’intende
dirigere e governare e dall’altro agli obiettivi e ai fini che s’intendono perseguire. Il che significa che il monitoraggio non nasce mai a
caso, ma poggia su ipotesi ben precise.
Già in fase di progettazione, dunque, venivano indicate le modalità con cui attivare le azioni di monitoraggio e nello specifico:
» Gli obiettivi dell’osservazione del monitoraggio: quali indicatori ci si prefigge di osservare. Rappresentano il “perché” si
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ritiene utile sviluppare un’azione di osservazione e monitoraggio;
» Le modalità di osservazione: in che modo osservare gli indicatori definiti. Rappresenta il “come” l’osservatore monitora il
flusso di processo dell’attività formativa;
» gli indicatori di osservazione: si intende a quali parametri o valori si vuole fare riferimento in fase di monitoraggio. Tali
parametri devono essere facilmente individuabili e confrontabili in modo da mantenere un
determinato fenomeno sotto controllo. Sono gli “oggetti” (o il “che cosa”) su cui si focalizza e concentra il processo dinamico di
osservazione/monitoraggio;
» la tipologia dello strumento: quali strumenti di analisi e osservazione sono utilizzati nell’osservazione degli indicatori;
» il contenuto della strumentazione: la descrizione dello strumento utilizzati e le modalità di applicazione;
» i criteri e i parametri di osservazione: l’indicazione di quali sono i criteri ed i relativi parametri utilizzati nella fase di
monitoraggio;
» eventuale documentazione e reportistica prodotta al termine del monitoraggio
Per l’azione di monitoraggio e valutazione dell’intervento formativo, l’Istituto ha inteso perseguire l’ordine di avanzamento per
processi, ossia monitorare e valutare ciascuna fase del processo di erogazione formativa procedendo secondo i tre momenti topici
della valutazione:
Ex ante Valutazione del contesto: riguarda l’ottenimento di informazioni sulle condizioni organizzative e
individuali;Valutazione degli input: è la costruzione della base informativa necessaria per le decisioni sulla struttura del
progetto formativo, come risorse, tecniche, metodi, organizzazione didattica;
in itinere Valutazione dell’attuazione: consiste nel monitoraggio continuo del programma formativo durante tutto il suo svolgimento
Finale: Valutazione dei risultati: solo in questa fase si può parlare di verifica degli effetti a posteriori di un programma formativo, ed è
qui che trova posto l’approccio della nuova teoria della gerarchia, con il suo modello per livelli di obiettivi-risultati.
Monitoraggio in itinere
A conclusione di ciascun modulo didattico è stata somministrata alle corsiste una scheda soddisfazione allievi finalizzata a
verificare il gradimento e l’interesse nei confronti dell’attività svolta. Si tratta di un sistema che raccoglie il “feedback” delle allieve sul
modulo didattico sviluppato, attraverso un punteggio, che va da un minimo di 1 a un massimo di 10, che gli stessi attribuiscono,
valutando alcuni aspetti dell’ attività formativa quali :
Chiarezza dei contenuti trattati durante le ore di docenza di un determinato modulo
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Esercitazioni individuali o di gruppo
Metodologia didattica utilizzata
Struttura (spazi/ambienti)
Materiale didattico
Sussidi visivi utilizzati
Comunicazione relatori
Interesse per il corso
Disponibilità del tutor d’aula
Le schede di valutazione sono state fatte compilare in forma strettamente anonima per consentire agli alle stesse di sentirsi libere di
esprimere la propria opinione, lontano da eventuali vincoli legati all’identità personale di quella valutazione.
Così come per le corsiste , al termine dell’ insegnamento del proprio modulo didattico ciascun docente è stato chiamato a dare una
propria valutazione sulla attività formativa terminata, infatti attraverso una scheda apprezzamento
Docenti/esperti ,gli stessi hanno attribuito un punteggio da un minimo di 1 a un massimo di 10relativamente ad alcuni aspetti
dell’attività formativa conclusa quali :
Risultato apprendimento gruppo allievi
Organizzazione didattica al centro
Relazione con i colleghi docenti esperti
Relazione con gli allievi
Relazione con il tutor
Aspetti didattico formativi
Relazione con la direzione
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Scopo di questa scheda, e soprattutto dei risultati ottenuti dalla totalità di queste schede è stato quello di valutare e monitorare il
gruppo classe e il suo grado di apprendimento, l’Ente e la sua organizzazione, il tutor d’aula e il suo rapporto con il personale
docente.
In questo caso le schede non sono anonime ma firmate e quindi riportabili al docente che le ha compilate, questa scelta è stata fatta
al fine di rapportare questi dati con i risultati che invece hanno fornito gli allievi sullo stesso docente.
Monitoraggio finale
L’obbiettivo del monitoraggio finale è stato sia quello di rilevare il livello di gradimento per il corso svolto e l’altro quello di per
raccogliere un feedback sull’attività di docenza condotta dal personale incaricato.
A tal fine sono stati somministrati ai partecipanti al corso due questionari di valutazione finale, uno per la fase d’aula e uno per la
fase di stage.
Le domande contenute nei questionari di valutazione finale si sono concentrate su diverse aree di analisi, nello specifico hanno
riguardato:
le aspettative attese (livello di soddisfazione raggiunto al termine dell’intervento formativo, aderenza del corso alle aspettative
iniziali, etc.);
l’architettura del percorso formativo (efficacia degli interventi di formazione, livello di soddisfazione riguardo
all’organizzazione, allo svolgimento delle lezioni, la trattazione degli argomenti, alla scelta del personale docente);
le modalità di erogazione dell’intervento formativo (chiarezza espressa dal docente rispetto alle finalità e agli obiettivi del
corso, capacità da parte del docente di utilizzare esempi concreti per facilitare l’apprendimento);
le modalità di gestione (conoscenza, padronanza degli argomenti, capacità di ascolto e comunicazione nei confronti dei
discenti);
le metodologie (capacità da parte del docente di utilizzare metodologie adeguate ed innovative al fine di facilitare
l’apprendimento delle tematiche trattate).
La scheda di valutazione finale è stata somministrata a ciascun partecipante, il quale è stato chiamato ad esprimere per ciascuna
domanda il proprio giudizio, indicando il proprio grado di soddisfazione scegliendo tra le seguenti voci : molto soddisfacente,
soddisfacente, insoddisfacente .
La raccolta ed elaborazione dei questionari di monitoraggio, somministrati ai partecipanti del percorso formativo, ha consentito di
raccogliere informazioni valide ed attendibili relative al gradimento ed alla soddisfazione del servizio offerto dal corso in oggetto.
Tali informazioni sono state raccolte nellarelazione “ Monitoraggio e Valutazione finale”, alla quale facciamo riferimento per ottenere
un quadro aggiornato sull’evoluzione dell’attuazione del progetto.
Dallo studio di queste informazioni comprendiamo, infatti, il reale sviluppo di ogni singolo modulo didattico, nonché l’andamento
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generale dell’attività formativa.
Abbiamo, dunque, rilevato come il tasso di frequenza ai vari moduli didattici è sempre stato molto alto, a testimonianza
dell’interesse elevato alla frequenza del corso, che è stato costante per tutto il percorso didattico.
Dall’analisi delle schede compilate dai docenti è emerso che è stato raggiunto un buon risultato nell’apprendimento delle allieve;
buona anche l’organizzazione didattica interna nonché la relazione con i colleghi docenti, con la direzione e con il tutor.
Dal questionario finale somministrato agli allievi al termine del percorso formativo, sono emersi valori positivi sugli aspetti qualitativi e
organizzativi inerenti l’organizzazione del corso; è stato possibile misurare positivamente le reazioni dei partecipanti al percorso
formativo e la quantificazione dell’ apprendimento.
Il processo di misurazione dei risultati è stato continuo e sistematico; in questo modo è stato possibile tenere sotto controllo gli
indicatori chiave e ridurre i rischi di insuccesso, facendo registrare ottimi risultati per il corso di “Antica sartoria”.
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XI. ESAMI FINALI
Al termine del percorso formativo e dell’attività di stage, le corsiste sono state coinvolte nelle prove relative agli esami allo scopo di
ottenere la qualifica in “Sarto/a”, riconosciutadalla Classificazione professioni ISTAT2001 - 6.5.3.3.3.
Attraverso il superamento della prova d’esame, ciascun candidato ha avuto la possibilità di certificare le proprie competenze
attraverso il raggiungimento di uno standard di conoscenze, abilità e competenze relativamente alla figura professionale di
riferimento.
Il titolo conseguito rappresenta un titolo professionale rilasciato ai sensi della L. 845/78 che:
è valido in tutta Italia e in tutta l’Unione Europea
è riconosciuto dal Ministero del Lavoro ai fini del collocamento
dà punteggio nei concorsi pubblici
può essere utilizzato ai fini dell'inquadramento aziendale
La prova d’esame, consistita in una prova scritta ed un colloquio, rappresenta il momento di verifica e certificazione delle
competenze acquisite dagli allievi durante l’intero percorso formativo.
L’esame ha come scopo quello di verificare le competenze più significative del profilo professionale in oggetto.
La prova scritta ha previsto una serie di test relativi alle diverse discipline di carattere professionalizzante mentre il colloquio
individuale è stato finalizzato alla valutazione delle competenze relazionali e comunicative insite nel profilo professionale e
sviluppate durante il percorso formativo e il periodo di stage.
Nello specifico, le prove si sono svolte nelle giornate del 4 e 5 novembre 2014 alla presenza di una commissione d’esame
nominata dall’Amministrazione Provinciale, così come evidenziato nella seguente tabella.
ISTITUZIONI e/o ORGANISMI RAPPRESENTATI NOMINATIVI
MINISTERO DELLA P.I.(Presidente Commissione) PUGLIESE MARIA ROSARIA
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MINISTERO DELLA P.I. DE GENNARO MARGHERITA
MINISTERO DEL LAVORO E PREV.SOC. SIVO MARIA ANTONIETTA
DOCENTE INTERNO ALL’ISTITUTO COGNETTI LUCIA
DOCENTE INTERNO ALL’ISTITUTO SCIANCALEPORE MAURO FABIANO
DOCENTE INTERNO ALL’ISTITUTO LA GRASTA ANGELA
ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI DEL ROSSO GASPARE MARCO
ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROCINO GIULIA
Sono stati ammessi agli esami finali le 15 allieve che hanno concluso l’intero percorso formativo.
Gli esami si sono svolti regolarmente ed in pieno accordo con tutti i componenti della commissione che hanno guardato
essenzialmente alle competenze tecnico-professionali e alla capacità di ciascuno di assolvere adeguatamente ai compiti richiesti
dalla qualifica.
Al termine delle prove, la Commissione, tenendo conto della valutazione del percorso formativo e delle prove d’esame, ha espresso
il giudizio di idoneità su ogni singola candidata, stilando la seguente graduatoria finale.
Nominativi
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GIUDIZIO
COMPLESSIVO
1 DE CESARE FILOMENA IDONEO
2 ROSICA ANNA IDONEO
3 PALUMBO VINCENZA IDONEO
4 PORTA FRANCESCA IDONEO
5 LEVA VINCENZA IDONEO
6 DE SANTIS CHIARA IDONEO
7 DE BARI ROSARIA IDONEO
8 CAMPOREALE GIACOMA IDONEO
9 SPIRITO MARTA IDONEO
10 SQUEO MARIA IDONEO
11 CAPPELLUTI FRANCESCA IDONEO
12 BONVINO GRAZIELLA IDONEO
13 BINETTI MARTA IDONEO
14 MESSINA ANNA VITTORIA DONEO
15 CAPPELLUTI MARTA DONEO
Consegna attestati
Il 14 luglio 2015, a conclusione del percorso formativo, sono stati consegnati gli attestati di qualifica alle corsiste.
In tale occasione alla presenza del Preside dell’Istituto Prof. Francesco Allegretta , della coordinatrice Dott.ssa Altomare Consiglia,
la tutor d’aula Sig.ra Laura Sgherza e le professoresse Allegretta Maddalena e La Grasta Angela, tutte le corsiste si sono presentate
nella Presidenza dell’Istituto dove il Preside ha ringraziato le frequentanti per i risultati conseguiti, per aver frequentato il corso con
impegno e profitto, esortandole comunque a continuare questo percorso di formazione intrapreso, nonostante l’età adulta e matura
di gran parte delle corsiste. E soprattutto l’augurio di intraprendere ed iniziare un percorso professionale che possa portarle
all’inserimento lavorativo nonostante l’età e la mancanza di esperienza lavorativa nel settore.
L’incontro si è poi concluso con il degli ritiro attestati, con applausi e foto di rito.
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XII. INSERIMENTO LAVORATIVO
L’Esperienza di stage come già descritta nei precedenti paragrafi, ha consentito a ciascuna delle allieve di mettere in pratica
quanto appreso durante il percorso formativo. Attraverso questo processo di formazione on the job, è stato possibile rendere
più immediato il processo di codificazione delle conoscenze implicite e il processo di interiorizzazione delle competenze
codificate.
Ha di fatti consentito di formare e addestrare le corsiste all’uso delle attrezzature di lavoro necessarie allo svolgimento delle
attività lavorative per le quali vengono assunte.
Pertanto l'esperienza svolta oltre ad essere finalizzata all'acquisizione di competenze di base e professionalizzanti riferite a
uno specifico ambito occupazionale è servita a verificare, integrare e rielaborare quanto già appreso in aula.
Lo stage per qualcuna di loro ha rappresentato un’occasione significativa ed importante per mettersi alla prova concretamente
e positivamente tanto da ottenere al termine del periodo, una proposta di collaborazione con l’azienda.
L’ azienda FIL CONF di Paparella Filippo ha così offerto alla sig.ra PORTA FRANCESCA una collaborazione di lavoro
che è stata ben accolta dalla stessa. Attualmente la signora continua la collaborazione come sarta operaia con contratto
part time.
Anche l’Azienda ISSIME SPOSE ha offerto alla signora MESSINA ANNA VITTORIA un contratto di collaborazione che
ha permesso alla stessa di continuare il rapporto di collaborazione con l’azienda terminato lo stage.
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