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Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione Prof.ssa Arianna Bello e-mail: [email protected]

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Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione

Prof.ssa Arianna Bello

e-mail: [email protected]

Argomento di studio Materiali La Psicologia dello Sviluppo

PARTE 3. COGNIZIONE E LINGUAGGIO Capitolo 5. Approcci allo sviluppo Cognitivo

Ø Il bambino come scienziato: la teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget

Prospettive teoriche sullo sviluppo cognitivo: il costruttivismo

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J. PIAGET Biografia: Svizzero, di famiglia borghese della classe media Interessi fondamentali: Biologia, molluschi. Interessato ad individuare le fasi dell’evoluzione del pensiero. Orientamento generale: cercare di individuare gli aspetti universali dei processi di sviluppo Studia la natura degli errori dei bambini nei compiti logici: uso del metodo clinico, che consiste in una interazione verbale tra sperimentatore e bambino, per cui le domande poste sono guidate dalle risposte che il bambino ha dato alla domanda prima. Primo psicologo a dare una spiegazione sistematica (“Epistemologia genetica”) circa il modo in cui il bambino acquisisce conoscenze, tramite l’osservazione del comportamento infantile.

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§  Lo sviluppo inteso come un modo di adattarci a mondo esterno.

§  L’organismo è attivo e si modifica attraverso scambi con

l’ambiente.

§  Lo sviluppo avviene attraverso una sequenza di cambiamenti qualitativi (stadi), sottostanti ai quali vi sono delle strutture mentali (schemi) che sono modalità di organizzazione, rappresentazione e interpretazione dei dati della realtà.

§  Le strutture mentali sono i principi organizzativi “astratti” del

sistema cognitivo: questi non sono osservabili direttamente ma si inferiscono dai comportamenti (azioni; rappresentazioni mentali) dei bambini.

Assunti di base della teoria di Piaget

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Invarianti funzionali: Adattamento e Organizzazione

Alla base dello sviluppo cognitivo ci sono gli invarianti funzionali. Invariante funzionale: meccanismo biologicamente predeterminato di funzionamento generale dell’organismo; è universale; agisce in forma immutata in tutto l’arco della vita. Invarianti funzionali = principi generali che sottostanno al comportamento (azioni; rappresentazioni) degli individui e non sono osservabili ma si inferiscono. 2 invarianti 1. Adattamento: regola l’interazione tra organismo e ambiente Alla base di esso, vi sono 2 processi: assimilazione e accomodamento 2. Organizzazione: regola il modo in cui ogni schema funziona come totalità coerente

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Adattamento

Gli schemi si modificano ogni qualvolta devono far fronte a esigenze ambientali. Le modificazioni sono il risultato di due processi: ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO §  L’assimiliazione: il processo con cui il bambino incorpora una

nuova informazione della realtà esterna, o acquisita con l’esperienza, all’interno di uno schema di conoscenza già presente.

ES. SCHEMA “MACCHINA” attraverso cui identifica auto di famiglia e altri veicoli

§  L’accomodamento: è il processo di modificazione dello schema in modo da poter accogliere una nuova informazioni proveniente dal mondo esterno.

ES: SCHEMA “MACCHINA” si accomoda perché apprende che camion e moto non sono MACCHINA

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L’organizzazione è il modo con cui il bambino/a da senso al mondo. Organizzazione, è il raggruppamento di comportamenti e pensieri isolati in totalità/sistema coerente. Le trasformazioni evolutive: -  riguardano la struttura mentale nel suo insieme e non parti di essa e

parti isolate. -  determinano sempre cambiamenti qualitativi a tutta la struttura. Nel processo di aggiustamento di vecchi schemi e sviluppo di nuovi, il bambino organizza e riorganizza i vecchi e nuovi schemi finchè la nuova organizzazione diventi fondamentalmente diversa: si tratta di un nuovo modo di pensare, un nuovo stadio.

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Organizzazione

Quando il bambino/a interagisce con l’ambiente riceve informazioni che non sempre corrispondono al livello di conoscenza che possiede; si crea uno stato di disequilibrio. ES. IL BAMBINO CREDE CHE LA QUANTITA’ DI PONGO CAMBIA SE MODIFICO LA FORMA (ALLUNGO); POI SI FA DELLE DOMANDE. Equilibrazione: il sistema si autocorregge. Si crea un nuovo modo di pensare, un nuovo stadio. Il passaggio da uno stadio all’altro avviene nel momento in cui il bambino fa esperienza di un conflitto cognitivo (disequilibrio) nel suo tentativo di comprendere il mondo. Equilibrazione: si raggiunge l’equilibrio cognitivo integrando in totalità unificate e stabili la varietà di esperienze vissute.

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Equilibrazione

Stadi di Sviluppo

Il risultato delle invarianti funzionali è che gli individui percorrono 4 stadi di sviluppo, ciascuno dei quali è legato all’età e al modo di pensare. Tra la nascita e l’adolescenza, lo sviluppo cognitivo attraversa secondo Piaget 4 stadi

Ogni stadio si caratterizza per essere una particolare forma di organizzazione psicologica, con proprie conoscenze e interpretazioni

della realtà.

Si tratta di un sistema strutturato di comportamenti e pensieri organizzati

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Stadi di Sviluppo

Il concetto di stadio è definito da alcuni criteri: 1.  Lo stadio individua cambiamenti qualitativi, cioè la cognizione è

qualitativamente diversa in ogni stadio (il modo in cui i bambini ragionano in uno stadio è differente dal modo in cui ragionano nel successivo).

2.  Ad ogni stadio i cambiamenti riguardano gli schemi 3.  Gli stadi tendono ad integrarsi gerarchicamente: ciascun stadio

deriva dal precedente, lo incorpora e lo trasforma. 4.  Gli stadi rispettano un ordine logico e invariante: procedono

secondo un ordine universale prestabilito in modo che nessun stadio possa essere saltato.

5.  Il passaggio da uno stadio all’altro non è subitaneo ma graduale Oggi si ritiene che la succcessione non sia indipendente dall’esperienza

e dalle influenze culturale. E’ presente anche una elevata variabilità inter-individuale e intra-individuale.

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Gli stadi di sviluppo

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1. Senso motorio (da 0-2 anni) 2. Preoperatorio (da 2 a 7 anni) 3. Operatorio Concreto (da 7 a 11 anni) 4. Delle Operazioni Formali (dagli 11 anni in poi)

I bambini si costruiscono una comprensione del mondo coordinando esperienze sensoriali (vista e udito) con azioni fisiche e motorie. Compare una intelligenza pratica, sensomotoria.

il bambino conosce il mondo mediante le attività motorie che lo mettono in relazione con la realtà, e generano effetti sensoriali

regolari. Osservazioni sistematiche condotte sui tre figli nell’ambiente familiare: Tecnica: osservazione guidata da ipotesi in cui vengono create situazioni” critiche (es. nascondere oggetto) e vedere le risposte del bambino.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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Piaget ha una visione gerarchica di questo stadio, diviso in 6 sotto-stadi, che descrivono il passaggio graduale del bambino da organismo riflesso a individuo che mette in atto azioni complesse, volontarie e pianificate Elenco dei 6 sottostadi dello Sviluppo SensoMotorio 1.  Riflessi innati 2.  Prime Abitudini - Reazioni Circolari Primarie 3.  Reazioni Circolari Secondarie 4.  Coordinazione di Reazioni Circolari Secondarie 5.  Reazioni Circolari Terziarie, Novità - Curiosità 6.  Interiorizzazione degli schemi

Reazioni circolari: schemi orientati all’azione che il bambino ripete di

continuo.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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I STADIO (=-1 mese) – RIFLESSI INNATI

Schemi Riflessi: coordinazioni neuromuscolari innate Durante il primo mese di vita gli infanti si limitano a esercitare questi schemi in modo isolato. Es. succhia oggetto che giunge a contatto con le labbra (suzione); Es. stringe ciò che tocca loro il palmo della mano (prensione) Es,. Fissa lo sguardo su oggetti presenti nel campo visivo (visione) ES. Manifesta interesse per i suoni (audizione) Questi sono gli schemi destinati a vari sviluppi: prensione; visione; fonazione; audizione; suzione. non esiste una coordinazione intermodale (es. porto lo sguardo verso una fonte sonora; osservo più la mamma e il papa se sento anche le loro voci)

Stadio Sensomotorio: dalla nascita a 2 anni

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II STADIO ( età: 1-4 mesi) - REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE L’infante coordina le informazioni provenienti dagli organi di senso: Es. guarda oggetto e cerca di afferrarlo; guarda le proprie mani mentre le muove. Lo schema riflesso occasionale si trasforma in condotta sistematica (abitudine) Es. stadio 1: succhio se vedo biberon o seno ES stadio 1: succhio in assenza del biberon o seno. Si manifesta lo schema della reazione circolare primaria: che è un meccanismo di fissazione dell’esperienza attraverso la ripetizione. Es. succhiare il pollice; succhiare l’alluce….

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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III STADIO ( età: 4-8 mesi) REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE

Reazioni circolari secondarie: sono schemi orientati alle azioni incentrate su stimoli presenti nell’ambiente esterno. Interesse per la realtà esterna. 0:4 (4 mesi), Lucienne giace supina nella sua culla. Scuoto una bambola sopra i suoi piedi e questo mette in funzione lo schema dello scuotere. I suoi piedini raggiungono la bambola…e le imprimono un movimento violento che Lucienne osserva deliziata. Dopo i primi scuotimenti forti, Lucienne inizia a compiere col piede movimenti lenti, come se volesse afferrare ed esplorare. (Fonte Originiale Piaget 1950, pag 159)

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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III STADIO (età: 4-8 mesi) REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE

I bambini non comprendono i nessi causali in virtù dei quali le loro azioni provocano certi effetti (denotano una causalità magica) ma mettono in atto procedimenti per fare perdurare gli spettacoli interessanti. 0.7. Laurent. Osserva con interesse il padre che fa schioccare le dita, tamburella le dita su una scatola. Il bambino per fare continuare il padre in queste azioni esegue uno dopo l’altro tutti gli schemi secondari del suo repertorio (agitare le braccia, girare la testa, sbattere le gambe) Es. Il bambino può urtare per caso un sonaglio sospeso sopra la culla e allora ripete questa azione per il fascino che provoca la sua ripetizione.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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IV STADIO (età: 8-12 mesi) COORDINAZIONE DI REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE

Coordinazione di Reazioni Circolari Secondarie : i bambini combinano in modo coordinato gli schemi appresi in precedenza, che vengono applicati a diverse situazioni e danno adito a nuove totalità, in cui uno schema è il mezzo e l’altro è il fine Es. il bimbo vuole prender un gioco vicino ai suoi piedi. Come fa? il bimbo avvicina il gioco con un piede (mezzo) fino ad afferrarlo con le mani (fine) Es. 09. Jacqueline. Prende la mano del padre (mezzo) e la accosta ad un giocattolo che lei non riesce ad azionare (fine) Il comportamento del bambino può essere definito intenzionale, perché lo scopo è chiaramente distinto dal mezzo.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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IV STADIO (età: 8-12 mesi) COORDINAZIONE DI REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE

In questo stadio si iniziano a costruire le categorie di spazio, tempo e oggetto Es. (concetto di spazio). Il bambino si diverte a nascondere un oggetto dietro, sotto ad un altro, per poi ritrovarlo; Es. (concetto di tempo). Il bambino mette prima in atto lo schema relativo al mezzo; poi relativo allo schema del fine. Es.(Concetto di oggetto). Gli infanti riprendono un azione su un oggetto, dopo averla interrotta momentaneamente.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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V STADIO (età: 12-18 mesi) REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE: NOVITA’ E CURIOSITA’

I bambini si impegnano attivamente nella ricerca di nuovi mezzi per ottenere gli effetti (fini) desiderati Es. scoprono che un oggetto può essere avvicinato in vari modi: •  Tirando un supporto (stoffa) sopra il quale si trova •  Tirando un suo prolungamento, come cordicella •  Usando un bastone

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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V STADIO (età: 12-18 mesi) Reazioni Circolari Terziarie, Novità, Curiosità quando trova un risultato interessante, il bambino non ripete ma varia (nuove possibilità) e modifica il risultato per studiarlo (interesse per il risultato) Si tratta di una sperimentazione attiva che porta a studiare la natura dell’oggetto Es. Fanno continuamente cadere gli oggetti per terra modificando ogni volta il movimento del polso, della posizione del braccio, in modo da osservare come cambia la traiettoria. I bambini affinano la comprensione dei rapporti spaziali e causali Scoprono le condizioni che determinano specifici effetti. Scoprono l’esistenza di cause indipendenti dalle loro azioni Es. la pallina posta su un piano inclinato rotola senza aver bisogno di spinte

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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VI STADIO (età: 18-24 mesi)

INTERIORIZZAZIONE DEGLI SCHEMI Il comportamento dei bambini presenta una novità: di fronte a una situazione nuova, che richiede azioni mai eseguite in precedenza, i bambini trovano la soluzione subito o dopo brevi esitazioni, ma senza procedere per prove ed errori. 18 mesi. Jacqueline si avvicina alla porta con nelle mani mazzetti d’erba. La bimba si rende conto che deve liberare una mano per aprire. Depone per terra l’erba davanti alla porta. Ma a questo punto sposta l’erba di lato affinché la porta aprendosi non la rovini.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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VI STADIO (età: 18-24 mesi)

INTERIORIZZAZIONE DEGLI SCHEMI Emerge la funzione simbolica (rappresentativa): il bambino è in grado di evocare mentalmente oggetti o situazioni che non sono fisicamente presenti. Es. il bambino usa il linguaggio per descrivere cose, oggetti non presenti . Inoltre la capacità rappresentativa si esprime nel - Gioco simbolico

ES: fare finta di asciugare i capelli con il fon alla bambola ela mano diventa il fon

- Nella capacità di imitazione differita nel tempo

ES. una bambina vede aprire e chiudere una scatola di fiammiferi, e dopo un po’ di tempo riproduce questa azione

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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La permanenza dell’oggetto: la percezione del mondo stabile Gli oggetti continuano ad esistere anche quando non possono essere rilevati dagli organi di senso. Si intende il concetto che “gli oggetti esistono anche quando non li vediamo, non li sentiamo o non li tocchiamo”: competenza che si sviluppa gradualmente durante lo stadio sensomotorio.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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Il bambino va in cerca dell’oggetto quando viene nascosto perché crede che continua ad esistere

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

Evoluzione della permanenza dell’oggetto nel periodo sensomotorio -  stadio I-II : Nessuna forma di permanenza vs. conoscenza

rudimentale. Il bambino non ricerca l’oggetto nascosto, come se non ci fosse più.

-  Stadio III- IV: Ricerca attiva dell’oggetto nascosto (spinge via la copertina; gira intorno alla copertina e la colpisce) nel punto di scomparsa.

-  Intorno ai 9 mesi, cerca di prendere l’oggetto mancante anche se non lo vede più. L’immagine mentale è di breve durata.

-  STADIO V-VI: Il bambino è in grado di individuare l’oggetto che scompare e riappare in più luoghi e in una successione veloce.

-  Intorno ai 18 mesi la concezione della permanenza è simile a quella dell’adulto. cerca l’oggetto nel punto preciso anche se i nascondigli sono stati molteplici.

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La ricerca contemporanea sostiene che la teoria dello sviluppo sensomotorio elaborata da Piaget necessiti di una rivisitazione A partire dagli anni 80, ricerche su precoci abilità percettive e rappresentative dei bambini

Valutazione sullo Stadio Sensomotorio

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Gli infanti sono soggetti “sperimentali” difficili perché: Variabilità negli stati neuro-comportamentali: i piccoli sono poco abili nel controllo dei stati ( sonno – veglia); Ridotto repertorio comportamentale, attraverso cui inferire le capacità del bambino; con i bambini di età preverbale non si possono usare istruzioni verbali; bisogna usare le risposte emesse spontaneamente. La risposta più usata per lo studio delle competenze percettive e cognitive nella prima infanzia è la fissazione visiva. I parametri usati per l’analisi del comportamento visivo sono: -il numero di orientamenti compiuti dal bambino in direzione degli stimoli presentati; -la durata delle fissazioni verso ogni stimolo;

Paradigma della violazione dell’aspettativa Sfrutta la tendenza del bambino a reagire con sorpresa di fronte a eventi impossibili e sorprendenti, fissandoli più a lungo. I bambini assistono a un evento per come realmente dovrebbe accadere. L’evento viene modificato in modo da farlo deviare da quello che il bambino si aspetta di vedere.

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Valutazione sullo Stadio Sensomotorio Tecnica dell’abituazione

Consiste nella misurazione del decremento nella durata del tempo di fissazione in conseguenza della esposizione ripetuta di uno stimolo. Si compone di 2 fasi: Fase abituazione: stimolo familiare “A” Fase test: stimolo “A” (familiare) o stimolo “B” (nuovo) Assunto di base: il bambino tende spontaneamente verso lo stimolo nuovo e lo fissa più a lungo

Ricerca di Baillargeon (1991; 1995; 2004) Studio del concetto di permanenza dell’oggetto Compito: un trenino giocattolo viene fatto correre lungo binari; evento possibile: un topino giocattolo posto dietro ai binari, viene nascosto, mentre il ternino fa il percorso. evento impossibile: un topino giocattolo sopra i binari, rimosso dallo sperimentatore dopo che lo schermo è abbassato, cosi da fare sembrare che il treno passa sopra il topo.

Valutazione sullo Stadio Sensomotorio

27 A 4 mesi, i bambini osservano più a lungo l’evento impossibile. Quindi si ricordano l’esistenza del topino (oggetto nascosto ma permanente) e anche la sua posizione.

In sintesi I bambini a 4 mesi mesi hanno aspettative permanenti su dove e quando gli oggetti riappariranno (Baillargeon) Dibattito: Non è detto che il maggior tempo di fissazione dell’oggetto sia una misura valida per rilevare la permanenza dell’oggetto. Non è detto che i bambini hanno una nozione di oggetto perché guardano una scena più a lungo! Altre ricerche: a 6-8 mesi i bambini hanno imparato a percepire gravita e peso. Altre ricerche: a 3 mesi i bambini possiedono la nozione di numero (riconoscono 3 differenti numeri di oggetti, azioni e suoni). Dibattito aperto Strutture cerebrali centrali: i bambini nascono con sistemi di conoscenza, innati, dominio-specifici, che fanno riferimento a concetti, di permanenza dell’oggetto, spazio, numero.

Valutazione sullo Stadio Sensomotorio

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Il grande cambiamento che segna l’inizio in questo stadio è la conquista della rappresentazione: il bambino è ora in grado di usare simboli, immagini, parole e azioni che rappresentano altre cose. Caratteristica comune: si riferiscono a una realtà non percepita in quel momento, ma la evocano. Il pensiero è prelogico- preoperatorio: dominato dalla realtà immediata delle cose e incapace di considerare più di un aspetto alla volta. Limite: le azioni mentali sono isolate e irreversibili; il bimbo ignora punti di vista diversi dal proprio Tale limite si riflette nel modo del bambino di spiegare la realtà, generando fenomeni come egocentrismo

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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Le principali manifestazioni dell’attività rappresentativa si osservano nell’imitazione differita, il gioco e il linguaggio Imitazione differita: il bambino riproduce un modello qualche tempo dopo che l’ha percepito, ciò significa che ha conservato una rappresentazione interna del modello. Gioco simbolico: il bambino tratta un oggetto come se fosse qualcosa di diverso. Linguaggio: il bambino mostra di saper usare schemi verbali, per designare una realtà che si rappresenta mentalmente.

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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SOTTOSTADIO DELLA FUNZIONE SIMBOLICA (DAI 2 AI 4 ANNI) Caratteristica: il bambino acquisisce la capacità di rappresentare mentalmente un oggetto non presente Ma il pensiero del bambino è ancora limitato dall’Egocentrismo intellettuale. Egocentrismo intellettuale: il bambino non concepisce la possibilità che la realtà possa presentarsi diversa da come lui stesso la percepisce, non crede che vi siano punti di vista diversi dal proprio. Vi è una incapacità di distinguere la propria prospettiva da quella degli altri. Confusione tra se e gli altri e confusione tra se e le cose del mondo.

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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Esperimento delle Tre Montagne La prospettiva 1 : è la visuale del bambino dalla posizione in cui è seduto. La prospettiva 2 è la visione del bambino nella posizione b. Al bambino vengono mostrate tante foto, tra cui la prospettiva a e b. Nella fase pre-operatoria, il bambino non è in grado di immedesimarsi nella prospettiva del bambino b, e sceglie quindi la foto relativa alla prospettiva 1, come corretta e scarta la foto relativa alla prospettiva 2.

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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Animismo

L’animismo consiste nel credere che gli oggetti inanimati abbiano vita e siano capaci di compiere azioni. Si attribuisce coscienza anche agli oggetti inanimati. ES: la bambola ha sonno, ha fame….. Quindi il bambino ha difficoltà a distinguere ciò che è davvero vivo e animato da ciò che non lo è. ES. (Nora 3 anni) IL MIO GATTINO (GIOCATTOLO) HA FREDDO: COPRIAMOLO! “Qui c’è un pellicano che bacia una foca!” (3.anni e mezzo)

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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SOTTOSTADIO DELLA FUNZIONE SIMBOLICA (DAI 2 AI 4 ANNI)

Finalismo E’ il principio secondo il quale si crede che tutti i fenomeni abbiano uno scopo orientato a garantire all’uomo condizioni di una vita serena. Il finalismo comprende vere e proprie spiegazioni causali o si riferisce a eventi fortuiti (es. la pallina rotola su un piano inclinato perchè vuole venire verso di me) (es. il sole sorge perché il bambino si deve svegliare).

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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SOTTOSTADIO DELLA FUNZIONE SIMBOLICA (DAI 2 AI 4 ANNI)

Artificialismo E’ la tendenza a credere che le cose siano state costruite dall’uomo o da una attività divina che opera secondo le regole della costruzione umana. Piaget 1951. Una sera Lucienne era già a letto e c’era ancora luce. “Spegni la luce per favore” disse la bimba e io girai l’interruttore della luce elettrica. “Non è buio” , disse la bimba” “Ma io non posso spegnere la luce che c’è fuori” “Certo che puoi farlo, tu puoi fare buio”, disse lei. “Come?” chiesi io. “Devi girare con molta forza Così ci sarà buio e ci saranno tante piccole luci d’appertuttuto (le stelle)”

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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Ricerche recenti affermano che i l bambino uscirebbe dall’egocentrismo prima di quanto affermato da Piaget. Ricerca di Donaldson (1978) Plastico: in cui sono presenti una bambola raffigurante un bambino che si deve nascondere da una bambola poliziotto. Risultati: Già a 3 anni e mezzo i bambini risolvono il compito, tenendo conto delle diverse prospettive e uscendo dal proprio punto di vista.

Valutazione del Egocentrismo

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SOTTOSTADIO DEL PENSIERO INTUITIVO (DAI 4 AI 7 ANNI) Caratteristica: il bambino fa ragionamenti rudimentali e vuole risposte a tutti i tipi di domande. L’affiorare delle domande è segnale d’interesse verso il ragionamento e verso la spiegazione del perché le cose sono come si presentano. “Perché cadono le foglie?” “Come si forma l’arcobaleno?” “Perché il sole d’inverno non scalda? fase intuitiva: perché i bambini sembrano così sicuri del loro sapere e della loro conoscenza, dall’altro sembrano inconsapevoli di come sappiano ciò che sanno; cioè senza usare il pensiero razionale.

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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I LIMITI DE PENSIERO PRE-OPERATORIO Le azioni interiorizzate del bambino sono isolate e non coordinate in un sistema. Le azioni interiorizzate sono rigide e irreversibili. Il dato percettivo prevale. L’irreversibilità del pensiero è responsabile della mancanza di conservazione in questo periodo. conservazione = consapevolezza del fatto che la quantità di una sostanza resta invariata al variare della sua forma. Esempio: 2 bambini hanno un foglio di carta e devono spezzare i fogli in tanti pezzettini I fogli vengono distesi sul tavolo e uno dei due bimbi ha fatto più pezzetti di carta. Questione: chi ha più carta? Stadio pre-operatorio: La bimba pensa che l’altro abbia più carta di lei perchè i molteplici pezzettini occupano più spazio nel tavolo.

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

41 Nel periodo pre-operatorio il bambino si ferma alla immediata

apparenze visiva delle cose.

Stadio Pre-operatorio: dai 2 ai 7 anni

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Fino ai 7 anni : I bambini non sono ancora in grado di cogliere il concetto della reversibilità ovvero l’idea che una operazione può essere ripetuta nella direzione opposta Es: se versi il liquido nel bicchiere originario, la quantità resta la stessa (dopo i 7 anni); La tendenza del bambino a concentrarsi su un unico aspetto visivo, quello che lo colpisce di più, senza tenere conto di tutti gli elementi della scena visiva.

Dopo i 7 anni… l bambini capiscono la reversibilità: le azioni possono essere disfatte o rovesciate in senso fisico e mentale e si può ritornare alla situazione di partenza il bambino riesce ad attuare il decentramento, ossia a ritrarsi dalla apparenza immediata di una sostanza e a tenere conto di tutti gli aspetti di una situazione,

Stadio operatorio concreto Il bambino diventa in grado di compiere operazioni concrete, ossia azioni mentali reversibili che riguardano oggetti specifici reali e concreti. Es conservazione della materia. Il bambino immagina la forma della palla, rimodellata nella forma originaria della palla. L’azione compiuta sulla palla va invertita mentalmente. Es. conservazione del liquido. Il bambino argomenta che poiché non hai aggiunto o tolto nulla, la quantità di liquido non è cambiata, anche se il dato percettivo è ingannevole. Il bambino mette in atto un azione e anche una azione che annulla la precedente.

Stadio Operatorio Concreto: dai 7 ai 11 anni

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Conservazione La conservazione coinvolge il riconoscimento che lunghezza, numero, massa, quantità, area, peso e volume degli oggetti e delle sostanze che non cambiano, per la sola alterazione del loro aspetto. La capacità di risolvere i compiti di conservazione si sviluppa ad età diverse. Ordine di acquisizione: 1.  numero; 2.  lunghezza; 3.  quantità di liquido; 4.  massa; 5.  peso; 6.  Volume; Bambino di 8 anni: può avere acquisito la conservazione della massa, ma può non capire che la palla e il bastoncino di creta hanno lo stesso peso! A 9 anni il bambino comprende la conservazione del peso A 11-12 anni bambino riconosce che il volume della creta non cambia.

Stadio Operatorio Concreto: dai 7 ai 11 anni

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Operazioni Logiche Il pensiero logico consiste nella coordinazione dei punti di vista diversi tra loro. Scompaiono i fenomeni di animismo, finalismo e artificialismo, causati dall’egocentrismo. I bambini ragionano sulle proprietà degli oggetti. I bambini sviluppano due tipi di operazioni: •  Logiche: si compiono su oggetti, a prescindere dalla loro collocazione

spazio-temporale e dalle relazioni delle singole parti con il tutto (esempio, la classificazione).

Stadio Operatorio Concreto: dai 7 ai 11 anni

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Classificazione La classificazione consiste nella capacità di individuare proprietà invarianti in oggetti diversi e di paragonare la classe con le sottoclassi senza confonderle. Significa identificare il criterio di classificazione, sia di svolgere operazioni di addizione e moltiplicazione logica. Esempio: Questione: Comprensione di un albero genealogico Periodo pre-operatorio: non riesce a classificare i membri di tre generazioni Periodo operatorio: io posso essere contemporaneamente madre, figlia e nipote

Stadio Operatorio Concreto: dai 7 ai 11 anni

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Pensiero Pre-operatorio

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Comportamenti: Fanno due o tre piccoli gruppi; Allineano le punte ma non considerano l’altra estremità

Pensiero Operatorio

La seriazione, la capacità di ordinare una sequenza di stimoli in base a una proprietà condivisa in maniera diversa (es. lunghezza)

Il bambino comprende che ciascun bastoncino deve essere più lungo di quello che lo precede e più corto di quello che lo segue. Ora il bimbo tiene conto delle relazioni asimmetriche Transitività: Se esiste una relazione tra un primo e un secondo oggetto e anche tra il secondo e il terzo allora esiste una relazione tra il primo e terzo A>B, B>C allora A>C

Pensiero Astratto Il pensiero raggiunge il pieno sviluppo e diventa ipotetico, scientifico, flessibile, completamente adulto. Il picco del ragionamento astratto La qualità astratta del pensiero di un adolescente è evidente nella capacità verbale della risoluzione del problema Esempio, se A=B, B=C allora A=C Come maggiore tendenza a pensare al pensiero in sè. Esempio: “Ho cominciato a pensare perché stavo pensando a che cosa sono”

Stadio delle Operazioni Formali: tra 11-15 anni

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Pensiero Ideale L’adolescente vive un pensiero denso di idealismo e possibilismo. Esempio: paragonarsi con gli altri rispetto a standard ideali e spesso si tratta di pensieri fantasiosi su possibilità future (es. io credo che un domani farò dai 20 ai 30 anni il giocatore di pallone e potrò guadagnare) Gli adolescenti sono capaci di pensare in termini logici intorno a concetti e possibilità ipotetiche Es “supponiamo che la neve sia blu…” Es “ Luca è più grande di Stefano e Stefano è più grande di Giulio” Il pensiero si è liberato della necessità di aggancio con la realtà concreta e quindi non c’è difficoltà a ragionare su concetti inventati.

Stadio delle Operazioni Formali: tra 11-15 anni

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Pensiero Logico L’adolescente impara a pensare in modo più logico. I piccoli imparano per prova ed errori, gli adolescenti cominciano a pensare come gli scienziati, escogitando piani per risolvere problemi Ragionamento Ipotetico-deduttivo : sviluppano ipotesi, tentativi di spiegazioni, e sistematicamente deducono o concludono quale sia il miglior percorso da seguire per la risoluzione.

Stadio delle Operazioni Formali: tra 11-15 anni

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Gli adolescenti trovano una strategia sistematica per trovare soluzione e verificare quali fattori agiscono nella velocità di oscillazione del pendolo? -la lunghezza del filo? - Il peso del cilindro? - l’altezza, ossia la forza da cui si lascia cadere il pendolo? Il ragazzo varia sistematicamente i fattori uno a uno rappresentandoseli e riesce ad immaginare le variabili che influiscono sulla frequenza dell’oscillazione. Il ragazzo furmula un ipotesi e la mette alla prova fino ache tutte le possibilità sono state verifficate.

Stadio Operatorio Formale: dai 12 anni in poi

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Quali effetti produce sulla vita pratica questo cambiamento nel modo di pensare? Possibilità di discutere su temi vari, portando argomenti favorevoli e contro la propria opinione personale. Discutere su propri progetti di studio insieme ai docenti valutando tutti gli aspetti.

Stadio Operatorio Formale: dai 12 anni in poi

Alcune idee di Piaget sul pensiero delle operazioni formali sono state messe in discussione. Kuhun 2009: sostiene che esiste molta variabilità inter-individuale nel pensiero delle operazioni formali e che solo 1 su 3 giovani adopera questo pensiero e dipende dalla cultura di appartenenza. Egocentrismo Adolescenziale Elkind 1978: conferma come l’egocentrismo sia presente nei ragionamenti in merito a questioni sociali L’egocentrismo adolescenziale= consiste nell’aumentata coscienza di sé, che si riflette sulla convinzione da parte degli adolescenti che gli altri siano interessati a loro e al loro senso d’unicità e invincibilità. Questo egocentrismo si suddivide in due tipi di pensiero sociale: Pubblico Immaginario: è la tendenza ad assumere comportamenti per richiamare l’attenzione su di sé Fiaba Personale: è la sensazione di unicità e invincibilità dell’adolescente (alla base dei comportamenti come uso di droghe, gare di velocità)

Valutazione dello Stadio delle Operazioni Formali

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Applicazioni della Teoria di Piaget all’Educazione

-Assumere un approccio Costruttivista I bambini apprendono meglio se sono attivi, quando trovano da soli le risposte. Piaget contesta il metodo didattico che si basa su rispondere a domande: i bambini imparano facendo scoperte. - Facilitare l’apprendimento piuttosto che dirigerlo Gli Insegnanti devono osservare con attenzione il bambino per capire come pensa, come pone le domande rilevanti; devono stimolare il pensiero, chiedere spiegazione per verificare che hanno compreso le riposte

- Considerare le conoscenze e il livello di pensiero del bambino Gli alunni dispongono di molte idee sul mondo fisico e naturale, quindi concetti di spazio, quantità, causalità. Gli insegnanti devono interpretare ciò che lo studente dice e rispondere in modo non troppo distante dal livello in cui si colloca.

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Applicazioni della Teoria di Piaget all’Educazione

- Utilizzare valutazioni continue Gli studenti devono essere in grado di esporre le loro conoscenze, devono fornire spiegazioni orali e scritte dei loro ragionamenti e queste sono le condizioni per valutare i loro prograssi - Trasformare l’aula in un setting di esplorazione e scoperta Le aule devono essere meno strutturate. I libri e i compiti non dovrebbero essere utilizzati. Gli insegnati dovrebbero osservare gli interessi e la partecipazione spontanea per determinare il percorso di apprendimento. Es. Una lezione di matematica è costruita intorno al conteggio dei soldi per il pranzo del giorno.

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Critiche alla teoria di Piaget Alcune capacità cognitive emergono prima rispetto a quanto sostenuto da Piaget Riformulando la consegna verbale o presentando situazioni più realistiche e vicine all’esperienza quotidiana si osservano capacità di ragionamento più avanzate. Conta molto la pratica e l’esperienza in un campo specifico piuttosto che l’età per la risoluzione di un compito. Piaget ritiene che lo sviluppo cognitivo segue una sequenza universale e che ogni stadio sia una struttura di pensiero unitaria (sincronizzazione dello sviluppo). Diversamente nei bambini troviamo risposte ai vari compiti che presuppongono l’applicazione di logiche differenti: es. nei compiti di conservazione Decalage: lo sviluppo avviene il tempi di diversi a seconda del contenuto cognitivo coinvolto

Stime delle competenze Cultura ed Educazione Stadi Decalage 31

Critiche alla teoria di Piaget Il conflitto-confronto interindividuale è un fattore di sviluppo. (Doise e Mugny 1981) Compito: uso di compiti piagetiani di conservazione con bambini tra 5-9 anni. Risultati: se i bambini lavorano insieme ai coetanei, piuttosto che individualmente, riescono a raggiungere livelli di capacità mentale superiore. Conclusione: il conflitto genera progressi cognitivi se il bambino è esposto a soluzioni diverse piuttosto che soluzioni più avanzate . Ma solo i bambini che hanno raggiunto una certa comprensione dei principi implicati nella soluzione corretta possono beneficiare dell’interazione dei coetanei. Condizioni: -  i bambini possiedono già qualche strategia; -  si evita il rischio che un bambino “ imponga” la propria

soluzione

Conflitto socio-cognitivo L’interazione sociale facilita lo sviluppo cognitivo individuale

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Letture consigliate: ü Piaget 1967. Lo sviluppo mentale del bambino e

altri studi. Einaudi. ü Piaget, 1972. La Formazione dl simbolo nel

bambino. La nuova Italia. ü Piaget, 2000. La formazione del simbolo nel

bambino. Imitazione, gioco e sogno. Immagine e rappresentazione. La nuova Italia.

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IV STADIO ( età: 8-12 mesi) : COORDINAZIONE DI REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE

Comprensione limitata della permanenza dell’oggetto 010. Jacqueline. Dopo avere visto il padre nascondere il pappagallo giocattolo sotto il fazzoletto, alla propria sinistra, lo cerca immediatamente e se lo prende (posto A). Quando il padre glielo porta via e lo depone a destra (posto B) , Jacqueline pur avendo visto la scena con molta attenzione, torna a cercare il pappagallo nel punto A a sinistra dove lo aveva trovato la prima volta. Interpretazione: Per Jacqueline esiste un “pappagallo nella mano” e “Un pappagallo sotto il fazzoletto” ma non un “pappagallo tout court” che può trovarsi ovunque.

Stadio Sensomotorio: dalla nascita ai 2 anni

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