psicologia del career counseling - unikore.it · motivazionale influenzata anche da condizionamenti...
TRANSCRIPT
PSICOLOGIA DEL CAREER COUNSELING
lez. 1 teorie di psicologia dell’orientamento
Paola Magnano [email protected] ricevimento: giovedì 11-13
studio 8, piano -1
Di Nuovo S., Magnano P.
(a cura di), Competenze
trasversali e scelte
formative, Erickson,
Trento, 2013
Di Fabio A., Manuale di psicologia dell’orientamento e del career
counseling nel XXI secolo, Giunti OS, Firenze, 2009
Nota L., Soresi S. (a cura di), Il counselling del
futuro, Cleup, Padova, 2015
Nota L., Soresi S. (a cura di), Sfide e nuovi orizzonti per
l’orientamento. Metodologie e buone pratiche, Giunti OS,
Firenze, 2010 (capp. II, VIII, IX, XIV, XV, XVII, XX, XXI)
Savickas M., Career
Counseling. Guida
teorica e metodologica
per il XXI secolo,
Erickson, Trento, 2014
UN TESTO A
SCELTA TRA:
OBIETTIVI DEL CORSO
Acquisire conoscenze relative a:
i principali modelli teorici in psicologia dell’orientamento
i principali costrutti psicologici che entrano in gioco nel career counseling
i modelli più attuali di career counseling
Acquisire competenze nell’utilizzo di strumenti quantitativi e
qualitativi per il career counseling
CONTENUTI DEL CORSO
Teorie in psicologia dell’orientamento
Nuove prospettive in psicologia del career counseling
Le dimensioni psicologiche nel career counseling
La psicologia positiva e il career counseling
Strumenti qualitativi e quantitativi
UN PO’ DI STORIA
PRIMA DELL’ERA INDUSTRIALE
non ci sono problemi né di
formazione professionale né di
scelta lavorativa
ORIENTAMENTO COME
PRATICA SPONTANEA
A LIVELLO FAMILIARE
DOPO L’ERA INDUSTRIALE
complessificazione dei bisogni e
delle richieste del sistema
economico e produttivo
ORIENTAMENTO
COME PRATICA
PROFESSIONALE
Il mondo del lavoro è stabile,
conoscibile e prevedibile
Le persone sono dotate di attitudini
innate e stabili
ORIENTAMENTO
Mettere l’uomo giusto al posto giusto
STRUMENTI:
test psicoattitudinali
APPROCCIO PSICOATTITUDINALE
gli interessi intervengono nel processo di scelta
scolastico-professionale influenzando persino le attitudini
gli interessi rappresentano la principale spinta
motivazionale influenzata anche da condizionamenti
ambientali e socioculturali
APPROCCIO CARATTEROLOGICO-AFFETTIVO
Strumenti:
test per la rilevazione degli
interessi professionali
APPROCCIO CLINICO-DINAMICO
assumono importanza il vissuto della
persona, il suo passato, le sue
motivazioni inconsce
il lavoro è concepito come occasione per la realizzazione dei bisogni profondi della persona
e quindi come fonte di soddisfazione
Strumenti:
colloquio clinico
test proiettivi
APPROCCIO DELLO SVILUPPO VOCAZIONALE
SUPER, 1957
IDENTIFICARE
i fattori che influenzano le scelte professionali
i processi decisionali implicati nelle scelte
i rapporti tra personalità e scelta connessi all’ambiente di
vita
gli stadi e i compiti relativi di un processo di sviluppo
vocazionale
IL CONTRIBUTO DI DONALD SUPER
adotta prospettive di tipo evolutivo considerando il problema
della scelta professionale come legato alle caratteristiche dei
contesti sociali e dei bisogni individuali.
nel suo famosissimo articolo A theory of vocational
development (1953) riassume le sue più importanti riflessioni
teoriche in una sorta di decalogo, che ha influenzato e guidato
il lavoro dei consulenti di orientamento degli ultimi 60 anni.
TEORIA DELLO SVILUPPO VOCAZIONALE (SUPER, 1957)
lo sviluppo è un processo continuo che accompagna tutta le vita della
persona
il processo di sviluppo è un cammino irreversibile che va dalla
dipendenza all’autonomia
i diversi aspetti del processo di sviluppo sono legati a differenti periodi
della vita: è possibile identificare delle fasi decisive per la maturazione
di determinati obiettivi evolutivi
l’esito del fenomeno dello sviluppo è l’aumento di una maturità nella
persona
PRESUPPOSTI
TEORIA DELLO SVILUPPO VOCAZIONALE
1. le persone differiscono tra loro per quanto concerne la personalità, le capacità, i valori, i bisogni,
gli interessi e il concetto che hanno di sé
2. le persone sono adatte a svolgere una serie di occupazioni (non esiste una professione “ideale”)
3. le preferenze, le competenze professionali, i concetti di sé e i contesti in cui le persone vivono e
lavorano cambiano con il tempo e con l’esperienza
4. la “carriera” lavorativa di una persona è determinata dal livello socioeconomico di provenienza,
dalle capacità cognitive, dall’educazione ricevuta, dallo sviluppo delle abilità, dalle sue
caratteristiche di personalità dalla sua maturità professionale e dalle opportunità che le sono
state offerte
5. le soddisfazioni personali e lavorative dipendono da quanto si considerano adeguati alle proprie
capacità, bisogni, valori, interessi, personalità e concetto di sé, i risultati che si conseguono con le
attività che si svolgono
TEORIA DELLO SVILUPPO VOCAZIONALE (SUPER, 1957)
1. Crescita
2. Esplorazione
3. Stabilizzazione
4.Mantenimento
5. Declino
STADI VITALI COMPITI DI SVILUPPO
1. caratteristiche tipiche di ogni
fase di età
2. il superamento positivo di un
compito di sviluppo comporta un
sentimento di benessere
psicologico ed aiuta le persone
ad affrontare con maggiori
risorse i successivi compiti
3. l’insuccesso comporta sentimenti
di disagio che possono
minacciare l’identità del soggetto
TRANSIZIONE
riorganizzazione
psicologica che il
soggetto affronta
per far fronte ad
eventi critici
relativi alla propria
carriera lavorativa
LA VISIONE EVOLUTIVA DI DONALD SUPER
Life-Career Rainbow (Arcobaleno della Vita e delle Professioni)
rappresenta la progressione lineare degli stadi (sono passaggi prevedibili e costanti; le differenze
individuali possono essere dovute alla sequenza e all’epoca di comparsa)
1. crescita (4-13 anni): frequenza della scuola dell’obbligo (imparare il significato del lavoro e le abilità
necessarie per essere in futuro produttivi)
2. esplorazione (14-24 anni): esplorazione del mondo del lavoro e realizzazione di una scelta
occupazionale
3. stabilizzazione (25-44 anni): permanenza in un’attività lavorativa e realizzazione dei propri
progetti di carriera
4. mantenimento (età adulta/media maturità): consolidamento del proprio ruolo professionale
5. ritiro: declino degli interessi nei confronti del lavoro, rallentamento complessivo nello svolgimento
delle proprie attività
AZIONE ORIENTATIVA FONDATA SULLO SVILUPPO VOCAZIONALE
acquisire consapevolezza delle strutture cognitive e
interpersonali che si sono sviluppate attraverso le precedenti
fasi dello sviluppo
promuovere la consapevolezza della persona
rispetto alla propria carriera lavorativa
facilitare i processi di scelta nei
momenti di transizione
sviluppare le abilità decisionali, la
capacità di osservazione degli
eventi e di interpretazione delle
informazioni disponibili
APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA O MATURATIVO-PERSONALE
CENTRALITÀ DELLA PERSONA CHE RICHIEDE
ORIENTAMENTO
facilitare la consapevolezza e la responsabilità
individuale
abilitare la persona a prendere decisioni riguardo a
scelte di carattere personale fornendo l’opportunità di
esplorare, scoprire e chiarire schemi di pensiero e di
azione
operatore di orientamento
L’ORIENTAMENTO EDUCATIVO O CAREER EDUCATION
È un’azione finalizzata a promuovere
la consapevolezza della persona
rispetto alla propria carriera
formativa e lavorativa
e a facilitare la scelta
nei momenti di transizione
ORIENTAMENTO COME EDUCAZIONE ALLA SCELTA
promuovere l’acquisizione di capacità indispensabili per
sviluppare flessibilità cognitiva e comportamentale
necessaria per rendere l’individuo in grado di assumere
decisioni ed effettuare le scelte in un contesto sociale,
economico e culturale caratterizzato dal alti livelli di
incertezza ed imprevedibilità
FINALITÀ
… OLTRE LA SEMPLICE INFORMAZIONE
Non tiene conto della velocità dei cambiamenti e
delle caratteristiche di incertezza della società
Non interviene sulle capacità del soggetto di
attivarsi per costruire, ricercare ed elaborare le
informazioni che gli servono
… OLTRE LA CONSULENZA NEL MOMENTO DELLA SCELTA
La consulenza sporadica nei momenti critici è un intervento
“in extremis”, riparatore, che spesso viene richiesto quando i
tempi per riflettere sulle possibili scelte sono ristretti
È efficace solo se supportata da un precedente lavoro
educativo di potenziamento di alcune specifiche abilità che
sono quelle che consentono alla persona di mettere in atto
le scelte
ORIENTAMENTO INFORMATIVO
erogazione del maggior numero possibile di
informazioni affinché la persona possa provvedere
ad elaborarle per operare le sue scelte
PUNTI DI DEBOLEZZA
In un’epoca di overdose di informazione, la richiesta di informazione solitamente nasconde
un’altra domanda: capire quale potrebbe essere l’informazione
“giusta”
ORIENTAMENTO PSICODIAGNOSTICOaccertamento delle caratteristiche psicologiche di un
individuo, quali attitudini, personalità, interessi, tramite
appositi strumenti (test)
PUNTI DI DEBOLEZZA
le informazioni provenienti da test e questionari sono solo un punto di partenza per aiutare la
persona a riflettere sulle proprie risorse psicologiche e sui propri punti di debolezza
ORIENTAMENTO EDUCATIVO
l’orientamento non costituisce un atto episodico nella vita di
una persona, ma, invece, si realizza lungo un continuum,
che coincide con tutto l’arco della vita lavorativa
PUNTI NODALI
in questa dimensione, l’obiettivo dell’orientamento non si centra solo sulla conoscenza del potenziale psicologico della persona, ma si dilata, alla conoscenza del mondo
sociale, del lavoro, delle professioni, tendendo alla promozione del processo di maturazione professionale
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
“Orientare significa porre l’individuo nella condizione di
prendere coscienza di sé, di progredire per l’adeguamento
dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli
esigenze della vita con il duplice obiettivo di contribuire al
progresso della società e raggiungere il pieno della persona”
(Conferenza Internazionale di Bratislava, 1970)
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
“... l’Europa è indiscutibilmente entrata nell’era della
conoscenza, con tutte le conseguenze che tale evoluzione
implica sulla vita culturale, economica e sociale. I modelli di
apprendimento, di vita e di lavoro sono soggetti ad una
rapida trasformazione [...] Il buon esito della transizione ad
un’economia e una società basate sulla conoscenza deve
essere accompagnato da un orientamento verso l’istruzione
e la formazione permanente.
Consiglio Europeo Lisbona, 2000
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
“... Anticipare le azioni di orientamento quale “attività istituzionale delle scuole di ogni ordine
e grado, che costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del
processo educativo e formativo – sin dalla scuola dell'infanzia”
“[…] formare e potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se
stessi, l'ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative,
affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e partecipare allo
studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile”.
“[…] nell'esercizio della loro autonomia, le scuole di ogni ordine e grado prevedono nel
programma di istituto attività di orientamento che i consigli di classe inseriscono
organicamente nei curricoli di studio, valorizzando il ruolo della didattica orientativa e della
continuità educativa”.
DM 487/97
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
“La dimensione orientativa […] permea il processo educativo, sin dalla
scuola dell’infanzia, in termini trasversali e deve coinvolgere e impegnare
specificatamente tutte le discipline”.
CM 43 del 15/04/2009
da orientamento informativo
come supporto nei momenti di
transizione e decisione
ad orientamento come processo che investe il processo globale di crescita della persona, si estende lungo tutto l’arco della vita, è presente nel processo educativo sin dalla scuola primaria ed è trasversale a tutte le discipline
approccio olistico
e formativo