p.s.c. associazione dei comuni di guida p.s.c/a... · il piano strutturale si è annunciato così,...

170
1 P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Copparo – Berra – Jolanda di Savoia – Tresigallo – Formignana – Ro (Provincia di Ferrara) - DOCUMENTO PRELIMINARE - LINEE GUIDA E AZIONI 30/03/2009

Upload: ngokhanh

Post on 16-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

1

P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DICopparo – Berra – Jolanda di Savoia – Tresigallo – Formignana – Ro

(Provincia di Ferrara)

- DOCUMENTO PRELIMINARE -

LINEE GUIDA E AZIONI

30/03/2009

Page 2: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

2

P.S.C.

P.O.C.

R.U.E.

Piano Strutturale Comunale

Piano Operativo Comunale

Regolamento Urbanistico Edilizio

Quadro Conoscitivo

Conferenza di Pianificazione

ValsatDocumento Preliminare

UFFICIO DI PIANO ASSOCIATOUFFICIO DI PIANO ASSOCIATO

NUOVI STRUMENTI URBANISTICI

Page 3: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

3

UFFICIO DI PIANO ASSOCIATOUFFICIO DI PIANO ASSOCIATO

ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE

2000 COSTITUZIONE ASSOCIAZIONE DEI SEI COMUNI

2002 AVVIO PIANO STRATEGICO

2004 APPROVAZIONE PIANO STRATEGICO

2006 SCELTA REDAZIONE PSC ASSOCIATO

2007 AVVIO LAVORO UFFICIO DI PIANO ASSOCIATO

2009 APPROVAZIONE LINEE GUIDA E AZIONI

Page 4: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

4

Completamento studi settore

SETT. 07

Confronti bilaterali

NOV. 07

Definizione Quadro Conoscitivo

DIC. 07

Linee guida Doc. Preliminare

APR. 08

Confronti tematici

SET./OTT 08

Definizione Linee Guida e Azioni del Documento Preliminare

MAR. 09

Validazione politica

GIU. 08 PSC

UFFICIO DI PIANO ASSOCIATOUFFICIO DI PIANO ASSOCIATO

TEMPISTICA

Page 5: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

5

PSCPiano

Strategico

pianificazione

programmazione

UFFICIO DI PIANO ASSOCIATOUFFICIO DI PIANO ASSOCIATO

PSC E PIANO STRATEGICO

Page 6: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

6

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara) IDENTITA’ E PIANIFICAZIONE

Relazione al Documento Preliminare del Piano Strutturale associato

dei Comuni di Copparo, Berra, Formignana, Jolanda di Savoia, Tresigallo e Ro

SOMMARIO 1. Identità, regole e sviluppo pag. 7 2. Razionalità urbanistica e pianificazione non lineare

nel Piano Strutturale dei sei Comuni pag. 10 3. La forza della nuova pianificazione:

il trade-off regolamentazione – sviluppo pag. 14 4. Il potenziale del territorio come polifonia

e il piano strutturale come partitura pag. 17 5. I laboratori della nuova urbanita’ pag. 21 6. Il PSC come fase costituente pag. 25

Page 7: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

7

VERSO LA PIANIFICAZIONE NON LINEARE

IL PIANO STRUTTURALE DEI SEI COMUNI DEL COPPARESE COME ESPERIENZA COLLETTIVA DI SVILUPPO

IDENTITÀ, REGOLE E SVILUPPO Il primo Piano Strategico del Copprese, promosso nel 2002 dall’associazione dei Comuni di Copparo, Jolanda di Savoia, Tresigallo, Formignana, Ro e Berra aveva messo in risalto, nell’ambito del gruppo di lavoro Identità e Sviluppo, anche attraverso il linguaggio artistico di Ugo Marano, le nuove qualità che sarebbero potute emergere dal territorio, se questo fosse stato percepito come area vasta, come città nuova, una città moltiplicata. Molte discipline venivano chiamate in campo per descrivere e rappresentare il territorio come nuovo laboratorio per definire la nuova visione possibile e un nuovo modello di pianificazione integrata. I vari ambiti dovevano essere descritti ed interpretati con una nuova razionalità non più del sè, del piccolo o grande comune, ma con una razionalità del noi, dell’insieme dei sei comuni che desideravano cambiare scala. Il Piano Strutturale, dopo la fase di rallentamento della governance successiva all’approvazione del Piano Strategico nel 2004, è apparso subito come il laboratorio necessario a indirizzare il territorio verso nuovi modi di vivere ed abitare, di attraversare lo spazio che travalica il confine amministrativo e politico, per disegnare nuove geografie del territorio legate alle diverse identità naturali e culturali. Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far emergere e moltiplicare spazialità inedite e complesse.

7 (DELTA SETTE), il logo del processo di apprendimento in atto, rappresentava la sintesi della metodologia capace di coniugare i nuovi paradigmi adatti ad interpretare la metamorfosi necessaria: identità e sviluppo, identità e diversità, identità creativa e sviluppo sostenibile, identità creativa e sviluppo felice. La nuova identità del territorio non poteva essere restaurata: il processo di metamorfosi e mutazioni dell’urbano e del paesaggio doveva essere vissuto come nuova pianificazione.

Page 8: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

8

I gruppi tematici creati per disegnare la matrice ambientale, quella socio economica e quella infrastrutturale, hanno fatto emergere un’idea di spazio ed un uso del tempo complessivamente diverso rispetto al passato, con una proiezione contemporanea del paesaggio urbano, industriale e dei servizi, nonché di quello agricolo e rurale. Questa distinzione di comodo delle tre matrici tradisce in parte la prospettiva disegnata dal piano di avere una nozione di territorio che vede in realtà la fusione tra ecologia del paesaggio e nuova pianificazione urbana e rurale. Il Piano Strutturale affronta con occhi nuovi il tema dello spazio frammentato, eterogeneo, cercando di superare le difficoltà di rappresentazione che sempre esistono nella scelta della cartografia di riferimento. La nuova mappa di inquadramento, nei linguaggi delle diverse discipline, cerca di superare vecchie dicotomie come centro/ margine, città/campagna, locale/globale, prossimità/distante, dentro/fuori, pubblico/privato, fino a cercare di leggere la dinamica delle possibili interazioni presenti nella complessità dei processi sociali e territoriali che la realtà ha già generato e si accinge a modificare. L’approccio ecologico alla lettura del paesaggio aiuta a districarsi nella comprensione della dinamica del territorio facendo guadagnare gradi di libertà nella identificazione della potenzialità a partire da quelle ambientali e nella definizione delle regole del piano. La città possibile appare così composta di poli territoriali tutti a confini aperti capaci di esprimere nuovi contenuti urbani contemporanei che a loro volta sanciscono la possibilità di far emergere in questi nuovi spazi forme di gestione e di rappresentazione inedite rispetto al passato. Il Piano Strutturale, nella sua attuale fase di elaborazione, sembra prendere atto della necessità di approfondire il tema della pianificazione con occhi nuovi. La stessa legge regionale urbanistica nel richiamare le finalità della pianificazione propone una visione diversa del “fare il Piano”, basata sui seguenti obiettivi generali (art. L.R.20/2000): a) promuovere un ordinato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema produttivo; b) assicurare che i processi di trasformazione siano compatibili con la sicurezza e la tutela dell'integrità fisica e con l'identità culturale del territorio;

Page 9: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

9

c) migliorare la qualità della vita e la salubrità degli insediamenti urbani; d) ridurre la pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali anche attraverso opportuni interventi di riduzione e mitigazione degli impatti; e) promuovere il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano, attraverso interventi di riqualificazione del tessuto esistente; f) prevedere il consumo di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione. Queste finalità costituiscono per scelta, più che per obbligo e rispetto della norma, i presupposti del lavoro dell’Ufficio di Piano per portare a compimento il mandato conferito dai sei Comuni associati.

Page 10: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

10

RAZIONALITÀ URBANISTICA E PIANIFICAZIONE NON LINEARE NEL PIANO STRUTTURALE DEI SEI COMUNI La metodologia 7 (logo del piano) nel ribadire il principio della partecipazione, richiamata più volte in forma implicita dalla legislazione esistente (1), chiede ai singoli territori comunali di pensare ad una nuova identità da costruire nel “fare” , investendo continuamente in un nuovo rapporto, quasi affettivo, di interazione tra comunità in divenire e luoghi. Non a caso, il percorso di partecipazione, immaginato e portato avanti per la elaborazione delle schede delle linee guida e delle azioni nella esperienza del Copparese, ha insistito sulla necessità di fermare “l’esito emergente” di un’esperienza aperta di costruzione di un processo di rappresentazione dell’evoluzione del potenziale territoriale, ricomposto a partire da tutti i suoi aspetti settoriali. La metodologia ha puntato sulla necessità di rifiutare l’elaborazione di un Piano (la mente) separato dal contesto (territorio-corpo) ma ha previsto e realizzato che le priorità emergessero da un’attività diffusa di autorganizzazione su temi rilevanti (vedi energia e rete ecologica). Si è puntato su stimoli di autoespressione contemporanea relativi ai temi che le comunità vogliono interpretare, ristrutturando il confine tra beni pubblici e beni privati sia nella fase di produzione che di gestione (vedi le schede sulle tipologie di beni e servizi da accogliere sul territorio). Il Piano Strutturale e gli atti di pianificazione derivati smettono di essere considerati come una prerogativa di esperti a supporto delle decisioni, sebbene venga dichiarata la necessità di grandi esperienze di pianificazione, con consulenze mirate, per trasformarsi in un’attività spazio-tempo molto più complessa.

(1) (art.8 L.R. 20/2000) Partecipazione dei cittadini alla pianificazione 1. Nei procedimenti di formazione ed approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica sono assicurate:

a) la concertazione con le associazioni economiche e sociali, in merito agli obiettivi strategici e di sviluppo da perseguire; b) specifiche forme di pubblicità e di consultazione dei cittadini e delle associazioni costituite per la tutela di interessi diffusi, in ordine ai contenuti degli strumenti stessi.

2. Nei medesimi procedimenti, gli enti locali con lo Statuto o con appositi regolamenti possono prevedere, ai sensi delle Leggi 8 giugno 1990, n. 142 e 7 agosto 1990, n. 241, ulteriori forme di pubblicità e di consultazione dei cittadini oltre a quelle previste dalla presente legge.

Page 11: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

11

Il percorso, dichiarato fin dal momento della partecipazione al bando regionale per l’ottenimento dei contributi per l’adeguamento dei PRG alla L.R.20/2000, vuole produrre elaborazioni per la messa in valore del territorio ben al di là dell’ambito del Piano Strutturale. Da un lato verso l’orizzonte temporale di lungo periodo con la ripartenza del processo di pianificazione strategica, dall’altro sul versante della concretezza con contributi per la redazione dei bilanci e dei programmi poliennali. Viene introdotta la dimensione creativa e costruttiva del tempo, affidando ai processi la fonte di informazione principale per rimettere in gioco le molteplici competenze ed i saperi sparsi e diffusi sul territorio. Le aspettative vengono riposizionate, valutando il loro ruolo in uno spazio evolutivo nuovo, complesso e non strettamente controllabile. Si assiste così ad un cambio radicale del paradigma della pianificazione, che è in ogni caso auspicato della Legge Regionale (2), e la pianificazione diventa anch’essa resiliente, cioè capace di auto-correggere gli errori prodotti, rispetto alle esigenze evolutive del territorio. La costruzione della conoscenza e delle pratiche di pianificazione, le finalità e gli obiettivi scaturiscono da processi di elaborazione diversi dalla pianificazione tradizionale che definiamo per comodità lineare (causa - effetto), abituata a separare il tempo dalla materia e dallo spazio. Non si tratta di escludere la volontà di controllo e di predeterminazione del futuro che rimangono in ogni caso degli obiettivi della pianificazione ma di prevedere una “felice impotenza” delle pratiche tradizionali e di riuscire ad inventare nuove pratiche, sperimentali, in grado di aumentare l’efficacia della regolamentazione rispetto ai temi dello sviluppo sostenibile.

(2) (art.5 L.R. 20/2000) Valutazione di sostenibilità e monitoraggio dei piani 1. La Regione, le Province e i Comuni provvedono, nell'ambito del procedimento di elaborazione ed approvazione dei propri piani, alla valutazione preventiva della sostenibilità ambientale e territoriale degli effetti derivanti dalla loro attuazione, anche con riguardo alla normativa nazionale e comunitaria. 2. A tal fine, nel documento preliminare sono evidenziati i potenziali impatti negativi delle scelte operate e le misure idonee per impedirli, ridurli o compensarli. Gli esiti della valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale costituiscono parte integrante del piano approvato e sono illustrati da un apposito documento. 3. In coerenza con le valutazioni di cui al comma 2 la pianificazione territoriale e urbanistica persegue l'obiettivo della contestuale realizzazione delle previsioni in essa contenute e degli interventi necessari ad assicurarne la sostenibilità ambientale e territoriale. 4. La Regione, le Province e i Comuni provvedono inoltre al monitoraggio dell'attuazione dei propri piani e degli effetti sui sistemi ambientali e territoriali, anche al fine della revisione o aggiornamento degli stessi.

Page 12: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

12

Viene meno il paradigma deduttivo sulla previsione lineare e l’evento improvviso deve trovare spazio nella pianificazione. La storia di un territorio, soprattutto quella di sei Comuni che vogliono crescere insieme, non ha un percorso lineare, ma appare caratterizzata dall’incrociarsi di molteplicità da decodificare e proiettare in una dimensione più grande. Le stesse regole che ci provengono dal passato non ci dicono abbastanza sul possibile decorso evolutivo dei fenomeni che entreranno in gioco a partire da domani. All’interno di un medesimo quadro di partenza (schede sulla diagnostica), di una medesima situazione storica, dei medesimi vincoli ( piani esistenti) esistono già diversi gradi di libertà per futuri possibili. Si tratta allora di allargare la regolamentazione dentro uno spazio di nuove opportunità facendo uno sforzo collettivo di pensare di più e di dare spazio anche ad altre iniziative, se inserite in un processo coerente con gli obiettivi generali condivisi. Partendo da tali presupposti, il processo di Piano Strutturale avviato nel 2007 ha previsto un itinerario complesso di lettura del potenziale in termini naturalistici, sociali, urbanistici, energetici, economici, ecc.. L’approccio scientifico introdotto con l’ecologia del paesaggio ha rinnovato la metodologia perché ha introdotto una nuova concezione della natura e del tempo che rivoluziona i canoni della pianificazione tradizionale fino a far intravedere strade per una nuova stagione. I suggerimenti della legge regionale e le prescrizioni vengono inserite all’interno di un ragionamento di funzionalità della rete ecologica come infrastruttura complessa irrinunciabile, migliorando e rendendo più efficaci le procedure previste in termini di valutazione ambientale e sostenibilità. Non a caso Rete Ecologica si colloca proprio tra il Quadro Conoscitivo e il Documento Preliminare per orientare le scelte successive. L’idea di un bosco diffuso, ad esempio, da negoziare con una molteplicità di soggetti del territorio, come pure il progetto energia, introduce un’idea di temporalità creatrice che rompe alcuni schemi tradizionali per fissare regole urbanistiche particolari:

Page 13: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

13

a) non è possibile di stabilire ex ante, con atti di sequenza sincronica, il percorso localizzativo specifico delle attività se non dentro un orizzonte da interpretare e da scegliere anche in una prospettiva di rinegoziazione (ecco il piano strutturale con la sua valenza sul lungo periodo e i POC in attuazione sul breve)

b) non è possibile arrivare a particolari definiti di aree di localizzazioni specifiche, ma vengono indicati direzioni e ambiti di sviluppo

c) si indebolisce la sequenzialità tra previsione d’ambito e progetto, e parimenti perde valore la necessità di riempire di contenuti cogenti la pianificazione d’ambito.

Page 14: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

14

LA FORZA DELLA NUOVA PIANIFICAZIONE IL TRADE-OFF REGOLAMENTAZIONE - SVILUPPO Il piano strutturale del Copparese rilancia il fare pianificazione non come un atto formale da adempiere per prescrizioni dovute, né come un prodotto risolutivo sui temi dello sviluppo, ma piuttosto vuole essere un laboratorio necessario e strategico all’interno del processo evolutivo di un territorio per essere vissuto come “un’esperienza collettiva di sviluppo” che insegna ad apprendere sempre per riconoscere il potenziale d’accoglienza di un territorio d’area vasta. (così come già richiamato nella descrizione degli obiettivi della Legge Regionale) Il territorio si è già riempito di reti lunghe visibili ed invisibili che condizionano l’emergere di un trend “glocal” (pensare globalmente, agire localmente) di cui le comunità devono consapevolmente prendere visione per rilanciare nuove forme organizzative sostenibili del territorio. In questa fase il piano strutturale interpreta un gioco creativo a cui partecipano diverse strutture reali e molteplici soggetti, che avrà come risultato (essendo un gioco finito che però non esclude l’apprendimento dal risultato) la consapevolezza che il frutto della cooperazione istituzionale e sociale tra molti attori è sempre imprevedibile e si manifesterà solo nel tempo. La sola decisione di autorità (approvazione del piano) non è il risultato stesso. Importante almeno quanto l’obiettivo finale dell’approvazione del Piano e dei suoi strumenti derivati è il percorso fatto per approvarlo

___________________________________________________________________ (3) Gregory Bateson e l’ecologia della mente Negli ultimi giorni diverse persone mi hanno chiesto: "Che cosa intendi per Ecologia della Mente?". Beh… .più o meno sono le cose di vario tipo che accadono nella nostra testa e nel nostro comportamento… e quando abbiamo a che fare con altre persone… e quando andiamo su e giù per le montagne…. Tutte queste cose si interconnettono e , di fatto, costituiscono una rete. Alla radice vi è la nozione che le idee sono interdipendenti, interagiscono, che le idee vivono e muoiono. Le idee che muoiono, muoiono perché non si armonizzano con le altre. E' una sorta di intrico complicato, vivo, che lotta e che collabora, simile a quello che si trova nelle boschi di montagna, composto dagli alberi, dalle varie piante e dagli animali che vivono lì - un'ecologia , appunto. All'interno di questa ecologia vi sono temi importanti di ogni genere che si possono enucleare e su cui si può riflettere separatamente. Naturalmente si fa sempre violenza al sistema nel suo complesso se si pensa alle sue parti separatamente; ma se vogliamo pensare dobbiamo fare così, perché pensare a tutto contemporaneamente è troppo difficile.

Page 15: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

15

Non a caso l’Ufficio di Piano ha sviluppato nuove forme di linguaggio e di comunicazione (vedi sito e piattaforma e-demps) per ampliare la comunicazione pluri-direzionale e l’apprendimento dei temi, per moltiplicare le occasioni di scambio, di dialogo tra persone ed istituzioni diverse, di apertura alle idee prodotte dall’immaginazione e dall’invenzione. L’idea di piano strutturale prevista dalla nuova legislazione prevede un percorso completamente diverso dal vecchio piano regolatore: l’ idea di un territorio in movimento in termini di ecologia della mente (3) deve essere sempre viva in coloro che pensano e lavorano sui temi della pianificazione. Il piano strutturale del Copparese recepisce l’idea che sul territorio vive attualmente un processo complesso di pianificazione indipendente dalle regole del piano. Questo processo è il risultato di una molteplicità di pratiche, di progetti e di azioni e il nuovo piano per essere efficace deve inserirsi in queste dinamiche per cambiare aspettative e comportamenti. Deve essere un piano capace di accogliere le potenzialità evolutive e creative (non lineari) di coloro che stanno partecipando alla sua costruzione. Un nuovo processo dove attori, poeti e musicisti della nuova coreografia, si muovono inizialmente al rallentatore, perché sanno che non possono ripetere il pezzo. Essi voglio scoprire, a poco a poco, il tempo dell’accordo tra gesti, parole e musica che rende viva la nuova visione della città in cammino, e poi si muoveranno veloci, al tempo giusto, necessario alla scena dello sviluppo creativo e felice (fertile e sostenibile) Questa nuova pianificazione che sta per nascere e che vuole nascere non deve soddisfare solo le esigenze di progetti già esistenti ma deve prevedere uno spazio per progetti che influiscono l’uno su l’altro, ai loro contrasti e alle loro unioni. Naturalmente l’affermazione che questo processo non può più essere pensato come sequenza lineare di decisioni non implica una sorta di anarchia casuale delle decisioni ma prevede luoghi di ri-composizione sempre aperti. La funzionalità dei laboratori di pianificazione tematica sarà messa alla prova per rispondere a domande concrete sulle decisioni da assumere dato che essi dovranno produrre condivisione, revisione della rotta per mantenere la direzione di marcia e terreni d’incontro comune.

Page 16: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

16

Oggi le comunità e le istituzioni chiamate ad elaborare ed interpretare il senso della pianificazione strutturale devono necessariamente definire le regole che intendono darsi. Saranno queste regole che, mostrando il potenziale di un territorio, fermeranno aspettative e investimenti fino a dare al territorio stesso segnali evolutivi importanti; a buone regole si affiancano buone pratiche di investimento e queste a loro volta misurano l’efficacia e l’efficienza delle regole e della governance strategica associata alle regole stesse. Vi è, in definitiva un trade-off (alternanza) positivo tra regolamentazione e sviluppo che aumenta di intensità man mano che la governance strategica si manifesta e questa governance strategica spesso è evidente al solo cambio di scala (decisione di area vasta) ed al solo cambio dei tempi della decisone che orienta le aspettative. La conclusione del percorso del piano strutturale ci farà percepire il territorio come un cantiere in continua evoluzione, ma con un divenire stabilizzato temporaneamente. Il piano strutturale deve poter leggere il processo caotico con occhi in grado di valutare il principio d’ordine necessario allo stesso processo che ha in ogni caso necessità di una decodifica evolutiva sempre più ricca che dia sostanza alla nuova eventuale forma ordinata, stabilizzante, per evidenziare nuove aspettative. L’augurio di un equilibrio temporaneo, armonia e disarmonia da percepire, deve rimanere un obiettivo del piano, ma questo nuovo equilibrio mentale percepito nella regolamentazione da prefigurare, non ha niente a che fare con il vecchio equilibrio del piano regolatore pensato al di fuori del tempo e dei processi cognitivi aperti dal potenziale esistente, deve rimanere l’immagine di un equilibri dinamico, rappresentato da una forma che diviene altro, che si arricchisce di nuovi colori, spesso indesiderati ma da studiare, capace di essere letto come vita che ricorda, progredisce e si sviluppa. Questo equilibrio dinamico deve rappresentare un punto d’arrivo ciclico di una spirale evolutiva della pianificazione che si poggia sui laboratori del cambiamento. Nella elaborazione e nella gestione del piano, i laboratori che accompagneranno i processi territoriali orientati al cambiamento ed indotti dal cambiamento globale dovranno essere ben visibili e riconoscibili. Dare voce ai laboratori significa dare sempre voce ai processi di pianificazione consapevoli anche se spesso questi laboratori dovranno solo osservare la loro felice impotenza invece che la loro piccola e infelice potenza.

Page 17: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

17

IL POTENZIALE DEL TERRITORIO COME POLIFONIA E IL PIANO STRUTTURALE COME PARTITURA La metodologia proposta dal Piano Strutturale, con l’apertura dei forum tematici, ha puntato ad allargare i confini della tradizionale visione del territorio. Il ragionare dei gruppi in una visione allargate dei confini dei singoli comuni ha finito per allargare la visione della somma dei confini dei sei comuni. Il territorio è riapparso come città nuova con un policentrismo tutto da scoprire ed in qualche caso da inventare. Le analisi condotte, le discussioni provocate hanno finito per rompere l’involucro dell’insieme città(comuni) che conosciamo perché esso non riusciva più a dire tutto ciò che il territorio potrebbe essere. Tutte le discussioni fatte nei singoli forum di apprendimento sono partite dai luoghi e dalle identità di appartenenza ma è emersa subito la necessità di costruire una nuova forma concettuale più aderente alle esigenze contemporanee di territorio-città come infrastruttura complessa ed aperta, che basa su un nuovo progetto di mobilità la capacità di essere fruita facilmente. Questa volta Natura e Cultura urbana chiedevano di essere mescolate in una visione inedita, aperta, da costruire. Bisognava saper leggere nuovamente il territorio come paesaggio potenziale, dove i filamenti e gli spazi naturali intrecciati a spazi urbani antichi fossero riconosciuti come titolari di nuovi valori urbani e paesaggistici. Bisognava, ed è il compito del piano, scrivere una complessa partitura in cui le polifonie emergenti dal territorio conservassero la loro capacità di espressione di situazioni diversificate e fossero espressione di tempi ed evoluzioni diverse. Il metodo proposto dal piano suggerisce comportamenti di apprendimento contemporanei in cui gli abitanti si appropriano nuovamente della capacità di riuso del potenziale, fino a modificare e rinnovare il tessuto di relazione tra oggetti e funzioni, tra spazi e potenziale, tra hard e soft innovativo, tra persone e territorio, fino ad immaginare una nuova città di area vasta completamente diversa dalla città che si credeva di avere. E’ cresciuta così la consapevolezza che ai pianificatori non era stata data una tavola bianca su cui produrre nuove forme o nuovi colori del territorio ma che lo spazio diversificato, perfino sul piano geomorfologico, diceva a tutti

Page 18: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

18

che le differenze sono a a loro volta in movimento spinte da energie spesso non visibili perché non ancora indagate. Tutte queste energie spingono, se riconosciute, verso un cambiamento che chiede di essere valutato all’interno del processo di pianificazione. Il piano strutturale del Copparese accetta la sfida e cerca di fare i conti con questa latenza facendo salire di scala l’approccio scientifico all’analisi ecologica del paesaggio esistente per interrogarsi sul grado di funzionalità della rete ecologica fino a pensare di utilizzare il suo potenziale per produrre energia e ruralità contemporanea, fino a dare all’agricoltura intensiva il valore che merita in termini di produzione di nuovo valore territoriale. La stessa visione dello sviluppo industriale riceve indirizzi dalla sostenibilità ambientale orientando il tessuto artigianale ed industriale verso canoni di efficacia ed efficienza molto vicine alle migliori pratiche europee. L’integrazione suggerirà aspettative orientate a nuove specializzazioni da indirizzare su economie di diversità ed economie di scala. La prospettiva dell’accoglienza e del turismo riceve nuovi incoraggiamenti dalla scala di opportunità che il piano di area vasta finisce per ampliare. La Formazione viene ad assumere un ruolo strategico. Il Piano Strutturale ha ormai bucato le superfici della vecchia visione del territorio ed è entrato in contatto con questo patrimonio latente di opportunità, spingendo perché si crei un serbatoio di idee e di programmi capaci di alimentare i laboratori del cambiamento. Lavorare con l’esistente, trovare nuove capacità di inserirsi nelle trasformazioni che si agitano, significa dare all’ente locale quella capacità di essere governace di riferimento per salire di scala nella gestione di processi complessi dove la sussidiarietà orizzontatale tra pubblico e privato stenta a diventare organizzazione, network di progetto. L’esperienza del gruppo di elaborazione del piano ha maturato la consapevolezza di aver trovato la chiave, non solo per leggere la realtà, ma soprattutto, per farla esprimere, e le schede di piano settoriale ne sono una testimonianza. Esse registrano che molte componenti del territorio hanno preso coscienza e vogliono esserci e che altre componenti devono essere captate per renderle visibili. In questo senso, l’esperimento di partecipazione effettuato, ha finito per coltivare e produrre differenze, come espressione di una creatività esistente, della natura e degli uomini.

Page 19: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

19

Una polifonia libera si è manifestata ora occorre che questa diventi partitura decodificata ed interpretata, per correggere o armonizzare le incongruenze. E’ possibile, allora, identificare una nuova condizione urbana, articolata e complessa, dove le qualità ambientali vengono riconosciute e valorizzate e orientano le decisioni sulla nascita di tutte le altre infrastrutture necessarie, sia quelle d’accoglienza delle attività sia quelle legate alla mobilità e allo sviluppo. Non si tratta di un lavoro di omologazione o di riduzione di queste diversità potenziali, facendo riferimento, come nelle passate modalità di pianificazione, ad un tempo ed ad un piano unico, ma si tratta di cimentarsi su una inedita concezione della pianificazione più attenta a produrre diversità territoriale, non perdendo specificità e identità, inserite, però, in una visione di area vasta più competitiva e più in grado di esprimere nuova urbanità. A tal riguardo si può affermare che obiettivo del Piano è anche quello di far nascere la nuova identità dei sei Comuni insieme, l’identità della nuova Città Moltiplicata, quella che ancora non esiste, ma che verrà fondata dall’incontro delle altre sei. La Matrice Ambientale, quella Socio Economica e quella delle Infrastrutture rappresentano il tentativo di innescare e costruire nuovi rapporti e nuove relazioni tra parti del territorio per riconoscerli come nuovo tessuto composito, in grado, perché riconosciuto, di esaltare le diverse qualità dei territori che altrimenti appaiono smembrati e fratturati dalla modernità e dalla contingenza che li usano per le esigenze del tempo breve. Attraverso la lettura delle matrici, il territorio si ripresenta come componimento territoriale più complesso, capace di esprimere una nuova cultura urbana e paesaggistica con prospettive organizzative innovative (piano strutturale e governance strategica da ingegnerizzare) La diagnostica elaborata e le successive discussioni tematiche hanno preso atto che il territorio è l’esito concreto e tangibile di un processo dinamico che ha avuto luogo nel tempo. Storie di uomini e delle loro relazioni con gli ambienti in cui hanno vissuto. Questi stessi uomini e questi stessi ambienti hanno avuto una storia “unica” come rappresentazione del territorio. Ma proprio perché questi luoghi sono il prodotto di storie ricche di progetti di Natura e uomini, solo dando continuità ai progetti della Natura e degli Uomini si otterranno ancore altre storie. Le schede sui punti di forza e sulle opportunità ribadiscono che, affinché questi luoghi che compongono l’attuale partitura del paesaggio esistente non vengano ridotti ad immagine, è necessario che essi siano o tornino ad

Page 20: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

20

essere luoghi espressione di produzione creativa ( Il progetto Fabbrica Creativa interpreta questa aspettativa, come quello di Bosco Diffuso). Quelle schede , con le indicazioni delle azioni strategiche, svelano opportunità riconosciute ed incitano a produrre qualcosa di nuovo, oltre alla manutenzione dell’esistente vitale. Esse danno profondità all’immagine del territorio esistente attraversandolo con ipotesi progettuali proiettate verso la contemporaneità necessaria. Non a caso, non si è fatto riferimento a ricostruzioni distaccate e solo apparentemente oggettive, ma si sono costruiti dispositivi in grado di coinvolgere e produrre racconti di esperienze. Si continuerà a creare ambienti sensibili, non solo nelle istituzioni deputate, ma ovunque sia possibile costruire contesti relazionali ed interattivi orientati a disincagliare le percezioni statiche del territorio. Quasi una rinuncia esplicita al solo punto di vista visivo per la descrizione dell’esistente, per descrivere con altri sensi ciò che già c’è. Una pianificazione basata sulla conoscenza e sulla ricerca in definitiva esplora l’invisibile per far emergere ancora più il visibile.

Page 21: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

21

I LABORATORI DELLA NUOVA URBANITA’ Il PSC è un piano urbanistico che, nella concezione del legislatore, supera il vecchio Piano Regolatore Generale separando le scelte di lungo periodo da quelle operative. In questo processo di trasformazione la tendenza deve mirare verso una nuova Urbanistica, cioè un nuovo modo di interpretare la tecnica con cui si pianifica, ma anche verso una nuova Urbanità. Il concetto di Urbanità si riferisce alla popolazione che vive all’interno delle città, ma ha anche il significato di civiltà con un più accentuato senso di gentilezza e di decoro, cortesia nei modi, buona educazione. Il tentativo che è stato fatto all’interno dei laboratori per la discussione delle linee guida del PSC aveva tra le finalità proprio quello di spostare il confronto su un piano di maggiore tranquillità, attenzione e pacatezza rispetto ai toni accesi a cui siamo ormai abituati per qualsiasi situazione. Oggi quasi tutti i confronti si trasformano in conflitti. Il territorio ha bisogno di altro. In questo momento ha bisogno più di collaborazione che di competizione. Ha bisogno di Urbanità. Di qui l’intenzione di collocare il dibattito su un terreno neutro (o il più possibile neutro) e non su tematiche specifiche, ma su argomenti di interesse generale. La convinzione è che anche quando si parla ad esempio di mobilità, non entrino solo in campo gli esperti della mobilità e dei trasporti, ma le percezioni che le persone hanno dell’argomento, filtrato dalla propria esperienza personale, oltre che professionale. Fin dalla partenza dei lavori, era chiaro che gli artefici della buona riuscita del PSC erano da individuare in tre gruppi di riferimento:

- Gli Amministratori, che come committenti del Piano svolgono un ruolo diretto di indirizzo e risultano i proprietari del Piano Stesso

Page 22: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

22

- I Tecnici, che svolgono un ruolo strumentale ai primi e sono incaricati della redazione degli elaborati progettuali secondo le indicazioni ricevute

- I Portatori di Interessi, che svolgono un ruolo indiretto, in quanto non possono entrare direttamente nelle prime due competenze, ma possono condizionarle entrambe.

La definizione degli attori del processo costituisce condizione necessaria, ma assolutamente non sufficiente per il buon esito del Piano. Sei territori che si confrontano su una prospettiva comune presuppongono un nuovo modo di concepire l'appartenenza alla comunità e quindi alla urbanità, intesa nel senso fisico di costruzione di un ambiente migliore attraverso il miglioramento delle città e delle campagne, ma, soprattutto, attraverso la modifica dei comportamenti. Il territorio si fa città e la città nuova, policentrica e diffusa su un’area vasta ha bisogno di nuove regole e di una nuova identità. Il PSC può essere un buon punto di partenza? La fase di consultazione degli Stakeholders è stata volutamente suddivisa in due momenti: il primo è specifico sulla condivisione dell’analisi, del Quadro Conoscitivo, della fotografia del territorio come oggi lo conosciamo e percepiamo. Questa fase è stata attuata attraverso il confronto con gli esperti delle singole tematiche ( edilizia, commercio, agricoltura, industria, sanità, sociale, ecc…). La sostanziale condivisione del quadro conoscitivo ha incoraggiato l’avvio della fase successiva, attraverso una più ampia discussione delle linee guida al Documento Preliminare. Per questa seconda fase la composizione dei gruppi accetta la sfida dell’urbanità: la massima eterogeneità possibile è stata posta alla base del confronto. Senza rete, accettando anche l’insorgere di difficoltà e conflitti. Senza avere pretese di analizzare campioni significativi della popolazione, si voleva però ricostruire a scala ridotta una dinamica simile a quella che si manifesta in condizioni più ampie: le persone, oltre ad appartenere ad un “gruppo sociale”, partecipano alla vita del territorio in primo luogo attraverso la propria soggettività.

Page 23: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

23

Professionisti, imprenditori, giovani, amministratori, espressione del pubblico e del privato e di tutti e sei i territori sono stati “mescolati” per discutere i tre tematismi, o matrici, in cui le linee guida sono state suddivise: l’ambiente e l’energia, l’economia e il sociale, il territorio e le infrastrutture. Tre soli incontri per gruppo: uno per la spiegazione delle proposte elaborate dall’Ufficio di Piano e validate dalle Giunte, uno per la discussione “a tutto campo” sulle tematiche proposte, uno conclusivo per apportare le modifiche alle schede di sintesi con i contributi derivanti dal dibattito. Questa fase, molto intensa e sentita, ha tentato di riprendere le metodologie del Piano Strategico per una gestione allargata dello spazio (fisico e mentale di sei Comuni) e per un uso più oculato del tempo (tre soli incontri per il rispetto delle disponibilità di ciascuno). Si è riscontrata una presenza sempre molto alta, (2/3 di presenze come media generale) segnale di interesse e condivisione del metodo. All’inizio si è generalmente manifestata una sensazione di sconcerto: l’apparente estraneità ai temi trattati era vissuta dalla maggior parte delle persone, non necessariamente competenti dell’argomento, come limitante dell’apporto che potevano fornire. Ma la tecnologia ha consentito una importante via d’uscita a questo empasse: con l’apertura del forum telematico, messo a disposizione dei partecipanti ai gruppi, chiunque poteva prendere visione di tutti gli argomenti trattati per consolidare le proprie considerazioni e fornire commenti e contributi su qualsiasi tematica. Un secondo elemento di sconforto derivava dalla disponibilità di tempi ristretti, assolutamente non sufficienti per la trattazione di tutti gli argomenti proposti. Ma il metodo parte proprio dal presupposto di avere tempi definiti per il confronto, nella speranza che si possano ritrovare altri momenti, nelle fasi successive, di approfondimento delle tematiche rilevanti attraverso l’apertura di nuovi tavoli e laboratori di ecologia della mente. Il confronto si è svolto in un’atmosfera di profonda urbanità, mai sopra le righe, con una sensazione di ascolto attivo del pensiero delle altre persone. Anche solo questo risultato può giustificare il percorso fatto.

Page 24: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

24

Ma alla fine mancava qualche cosa che ricomponesse il processo, frammentato forzatamente in tre matrici per ridurne la complessità. Si è pensato quindi di riunire in una seduta plenaria conclusiva i tre gruppi, richiedendo a tutti, riuniti in sottogruppi omogenei (politici, imprenditori, professionisti, giovani e operatori pubblici), di esprimersi sulle priorità delle azioni e delle linee indicate. Questo compito aggiuntivo ha consentito dapprima un confronto sulle esperienze maturate all’interno delle tre “matrici” e quindi l’espressione di un giudizio collettivo sulle opportunità ritenute maggiormente rilevanti tra quelle presenti nelle schede. L’esito finale è stato, raccogliendo i commenti dei partecipanti, soddisfacente per tutti. Come sopra ribadito, non c’è però la pretesa di un risultato statisticamente rilevante. Le conclusioni vanno valutate nell’ambito più vasto della discussione che si è sviluppata e interpretate secondo una chiave di lettura filtrata dalle distorsioni introdotte da considerazioni singole o personali. La fase successiva prevede il ritorno ai Committenti (Sindaci e Amministratori) del lavoro svolto per acquisire ulteriori contributi e monitorare anche dal punto di vista politico il documento prima della stesura definitiva.

Page 25: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

25

IL PSC COME FASE COSTITUENTE Dopo l’esperienza del piano Strategico e dei Laboratori del PSC, era possibile trasferire le stesse metodologie di lavoro agli organi di governo dei sei Comuni?

Come sarebbe stata accettata, nella ritualità del dibattito politico basato sul dualismo maggioranza-opposizione, la non linearità di un confronto a sei su tematiche assolutamente trasversali a tutti i campi dell’attività degli Enti?

Essendo di fatto la prima esperienza in merito, ogni Comune ha risposto in modo differenziato, tentando di seguire secondo la propria personale interpretazione il mandato della Conferenza dei Sindaci di un percorso univoco per tutti.

Alla fine comunque ogni Comune ha fatto pervenire un proprio documento e l’Ufficio di Piano, superando qualche difficoltà dovuta alla disomogeneità del materiale raccolto, ha riorganizzato le proposte, inserendole nello schema “Contributi e Priorità” che già aveva caratterizzato il lavoro dei gruppi nella fase precedente.

Le visioni dei Comuni si sono così aggiunte a quelle già fornite dai laboratori durante il confronto con i portatori di interesse.

Altri sei punti di vista da aggiungere ai sei precedenti.

Le indicazioni più significative provenienti dai consigli comunali sono state catalogate in termini di linee guida ed azioni, sia strutturali che strategiche,

Successivamente anche la Conferenza dei Sindaci del 21/03/2009 ha avvallato ed approvato le annotazioni ricevute e pertanto si è provveduto ad integrare le schede con tutti i contributi, sia dei Gruppi che dei Consigli, per costituire un unico documento conclusivo, dove non risulta più necessario individuare la paternità dell’indicazione fornita.

Tentando una sintesi complessiva, si può affermare che durante tutto il percorso non si sono ravvisati elementi di contrasto rispetto all’impostazione del PSC e al contenuto del documento relativo a linee guida e azioni. In particolare è emersa una completa condivisione rispetto al ruolo fondamentale che riveste l’ambiente e la sua interpretazione attraverso Rete Ecologica, il quale diventa il primo riferimento per valutare la sostenibilità delle azioni, rilette attraverso il potenziale del territorio. L’argomento che ha stimolato maggiormente il dibattito e acceso il confronto tra diversi soggetti intervenuti è sicuramente l’energia. Non viene messa in discussione l’importanza e la necessità di affrontare il tema con strumenti adeguati, ma il diverso grado di conoscenza e le singole percezioni

Page 26: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

26

individuano soluzioni alternative per le azioni da mettere in campo. Non bisogna però dimenticare che il PSC si muove nel campo della pianificazione, e lascia a strumenti e decisioni future tempi e modi per la sua attuazione. L’altro elemento emerso nel dibattito, sia tra i gruppi che nei Consigli, è l’ampia condivisione sul percorso unitario che è stato intrapreso. L’unione (con la u minuscola) è percepita come l’elemento trainante della strategia di sviluppo del territorio. Possiamo sicuramente affermare che l’unione (la volontà di lavorare insieme) è avvertita come prioritaria rispetto all’Unione (intesa come soggetto istituzionale), anche se l’una ha bisogno dell’altra. Ambiente, energia e unione rappresentano pertanto le tre parole chiave che sintetizzano l’intero percorso attuato fino ad oggi. Un altro tassello significativo è rappresentato dall’analisi delle priorità emerse nei vari incontri; dove non è stato possibile svilupparle espressamente, si sono estrapolati i temi più significativi ricavandoli dall’andamento delle discussioni.

Schede Laboratori Comuni Totale

Edilizia 6 6 12Energia 6 4 10Istruzione 3 3 6Viabilita’ 3 3 6Rete Ecologica 2 4 6Idrovia 2 3 5Industria 3 1 4Agricoltura 3 1 4Mobiltà 2 2 4Turismo 3 3Commercio 2 0 2Sanità 2 0 2Canali 1 1 2Reti Gas-Elettriche 2 2Paesaggio 1 0 1Sociale 1 1Ciclo-pedonali 0 0TOTALI 36 34 70

Page 27: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

27

Pur sottolineando che questi rilievi hanno solo carattere indicativo e non assoluto, si può tentare una minima statistica ragionata disponendo di 12 schede che rappresentano complessivamente i punti di vista di tutti i principali soggetti interpellati che agiscono, a vario titolo, sul territorio dei sei Comuni. La tabella rappresentata nella pagina precedente non deve essere considerata come una classifica. Rendiconta, senza pretese di scientificità, come i temi più sentiti siano quelli relativi all’Edilizia e all’Energia. Mentre il primo argomento non sorprende, trattando il PSC di pianificazione urbanistica, il secondo è avvertito come fondamentale anche se non rientra nelle tematiche classiche dei Piani territoriali. Per l’edilizia è però interessante analizzare che il riferimento prevalente non è rivolto all’espansione, ma al controllo del consumo del territorio. Sul versante dell’energia i diversi interlocutori colgono la grande opportunità che da essa può dispiegarsi, ma sottolineano come occorra sempre cautela per valutarne le ricadute nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica. Conforta l’attenzione riservata ai tre temi successivi:

Rete Ecologica che traduce la vera anima ambientalista del Piano;

Viabilità che evidenzia come il processo di sviluppo passa anche attraverso un’adeguata rete infrastrutturale;

Istruzione che sottolinea come una collettività evoluta tenga in fondamentale considerazione l’educazione e la conoscenza, come componenti indispensabili per le prospettive di lungo periodo.

Tutte le tematiche, analizzate da un dibattito ampio e fecondo di suggerimenti, meritano comunque di essere sviluppate in modo adeguato, alcune direttamente dal PSC, altre demandandole al Piano Strategico e agli altri strumenti di programmazione settoriale. Il progetto di Piano ha raggiunto in questo modo la sua definizione: il territorio unito e la direzione comune di sviluppo sono stati valutati da molteplici punti di vista, in una pluralità di angolazioni che definiscono la visione stereometrica spazio-tempo del cambiamento e della sostenibilità. Aumentando il numero di punti di vista, come nelle reti satellitari GPS, aumenta la precisione della rilevazione.

Page 28: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

28

Ovviamente non è possibile far crescere questa molteplicità all’infinito, perché diventerebbe ingestibile governare le differenti visioni di quasi 40.000 abitanti. Occorre trovare il corretto compromesso tra governo (governement) e partecipazione attiva (governance), individuando il giusto livello di rappresentatività. Il metodo applicato è apparso quello migliore per conciliare la visione politica con la spinta propulsiva della società civile attraverso il coinvolgimento di oltre 200 rappresentanti consultati attraverso non meno di 40 incontri. Il percorso fatto è stato una continua altalena tra divergenze e convergenze: da una parte la volontà di sottolineare i diversi punti di vista (come detto maggioranza-opposizione, ma anche voci singole all’interno di gruppi omogenei) dall’altra il riconoscimento (finalmente) di un destino comune da definire e far crescere insieme. Per questo il percorso che abbiamo vissuto, più che essere propedeutico alla pianificazione (del Piano Strutturale) o alla programmazione (del Piano Strategico) sembra appartenere alla fase costituente, momento fondante del destino di una collettività dove gli elementi che uniscono devono necessariamente prevalere su quelli che dividono.

Page 29: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

29

P

S

C

MATRICE SOCIO ECONOMICA

MATRICE AMBIENTALE

MATRICE FISICO TERRITORIALE

• Rete ecologica territoriale• Energia• Paesaggio

• Industria e Artigianato• Commercio e Pubblici Esercizi• Agricoltura• Turismo• Istruzione Orientamento e Formazione• Servizi e Strutture Sanitarie• Servizi Sociali

• Edilizia• Viabilità• Mobilità• Idrovia e Ferrovia• Percorsi ciclo - pedonali e Ippovia• Servizi a rete (canali, acquedotto,

fognature e depurazione)• Servizi a rete (energia elettrica, gas,

telefonia e telecomunicazioni)UNIONE

Page 30: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

30

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Rischio idraulico Qualità dell’acqua Elementi naturalistici presenti ma poco

utilizzati o recentemente abbandonati

Scarsi collegamenti ecosistemici Sfruttamento del territorio (agricoltura

intensiva)

Territorio poco costruito e poco compromesso Facilità nel ritorno ad una maggiore naturalità Presenza di capisaldi ambientali

Page 31: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

31

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA AMBIENTE

Page 32: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

32

L’ambiente costituisce l’elemento fondante e discriminante delle azioni inserite nel PSC e nella gestione del territorio.

La matrice ambientale è la premessa imprescindibile per le decisioni pianificatorie non perché previsto dal quadro normativo ma per convinta scelta strategica.

Questo significa che i nostri sei Comuni considerano l’ambiente come la risorsa primaria da salvaguardare affinché diventi il motore dello sviluppo e del benessere dei propri cittadini.

Il quadro programmatico e le azioni inserite nel PSC si baseranno sulle indicazioni derivanti da Rete Ecologica, superando la modalità solitamente in uso della ricerca della compatibilità ambientale per decisioni già assunte.

La “Rete Ecologica” rappresenta il criterio di lettura e classificazione del territorio in termini di sostenibilità ambientale e naturalistica partendo dal confronto tra stato di conservazione, potenzialità ambientale, ed uso del suolo.

In un territorio apparentemente uniforme come il nostro la ricerca delle discontinuità e delle diversità costituisce la premessa fondamentale per la definizione delle potenzialità espresse o inespresse dal territorio stesso.

Page 33: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

33

Con una altimetria che passa appena da -5 a +5 in 40 chilometri le piccole differenze di livello possono risultare determinanti per l’uso del suolo. Su questo tema di ricerca si sono concentrate buona parte delle indagini effettuate.

Sono state esaminate inoltre una grande quantità di altre informazioni di carattere climatologico, freatimetrico, geo-morfologico, podologico, ecc.

Page 34: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

34

In questo territorio completamente antropizzato, l’azione dell’uomo ha completamente modificato l’ambiente e il paesaggio. L’analisi consente di ricostruire lo stato ex-ante, cioè prima dell’intervento massiccio dell’uomo.

La natura è stata addomesticata, ma torna a manifestarsi con vigore nei frammenti abbandonati o dimenticati, segnale evidente che la resilienza (capacità di rigenerazione) del territorio è ancora elevata.

Di fatto la natura ha bisogno solo di se stessa, ammesso che le si possano concede le giuste opportunità di espressione. Occorre perciò definire e descrivere in termini sindinamici (come si modificano nel tempo) i diversi modelli ambientali al fine di pianificare azioni coerenti con il progetto della natura.

Il metodo utilizzato supera di fatto l’analisi per nodi e corridoi (sistemi lineari) per proporre il concetto di RETE ECOLOGICA TERRITORIALE (sistema zonale)

Questo metodo individua e discrimina le azioni in termini di sostenibilità, poiché tutte le attività ai diversi livelli dovranno assecondare e non contrastare la potenzialità naturale del territorio.

La classificazione gerarchica che viene definita da questo metodo associa ad ogni ambito, caratterizzato dal mutare delle condizioni esaminate (le discontinuità cui si accennava all’inizio), un coefficiente che lo connota e che riassume in maniera sintetica il grado di “salute” e di fragilità del sottosistema.

Dalle prime considerazioni che si possono trarre dal quadro conoscitivo si desume che il massimo beneficio in termini di rete ecologica nel nostro territorio si ottiene puntando sull’agricoltura tradizionale (industrializzata) da far evolvere in conservativa.

L’agricoltura in questo contesto è il sistema portante dell’efficienza e della non efficienza della rete ecologica. Si tratta di rendere operante la sfida della nuova PAC la quale assegna al sistema agricolo anche la conservazione della biodiversità.

Occorre raggiungere un obiettivo che, oltre a salvaguardare le capacità produttive differenziando meglio le funzioni, integri la produzione agricola con la tutela delle risorse ambientali, il turismo e la conservazione dei paesaggi e renda economicamente vantaggiosi le azioni stesse rivolte al recupero e alla tutela ambientale.

Nel contesto delineato, i risultati di efficacia ed efficienza si ottengono nell'assegnare agli agricoltori e agli Enti pubblici territoriali il ruolo di "custodi" del patrimonio ambientale.

Page 35: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

35

Le azioni che vengono proposte alla scala del PSC, quindi hanno un contenuto di maggiore cogenza.

Tra tali azioni vanno annoverate senz’altro il miglioramento sia della qualità dei terreni che delle acque.

Anche nella consapevolezza che il ferrarese rappresenta l’anello terminale del sistema padano, occorre eliminare progressivamente le fonti di inquinamento locale per il miglioramento generale della situazione del sistema terra-acqua su cui si fonda la nostra Provincia.

Anche la reintroduzione del bosco diffuso di pianura in tutte le zone interstiziali disponibili, il rimboschimento naturale dei terreni incolti di proprietà degli Enti pubblici territoriali, il recupero degli stadi seriali (cespuglietto, mantello, siepi, filari,…), il ripristino di siepi ed alberature ai bordi di strade rurali di scarso traffico (strade di campagna), hanno lo scopo di reintrodurre elementi di naturalità che sono sicuramente possibili anche senza penalizzazioni per l’agricoltura industrializzata

In tal modo si potrà realizzare l’integrazione funzionale con la Rete Ecologica Provinciale che individua appunto buona parte del territorio come areale delle siepi e delle risaie e approfondire a scala locale (rete 2° livello) le modalità più idonee per implementare il sistema provinciale.

Sarà importante al riguardo, le azioni delle Amministrazioni pubbliche locali nel definire e mettere in atto i modelli di confronto per le attività di recupero in senso naturalistico del territorio, partendo dai relitti stradali, dalle zone perifluviali, dai parchi pubblici e dalle aree verdi urbane e di rispetto stradale.

La corretta impostazione dei sesti d’impianto anche di piccole zone, rappresenterà un elemento innovativo ed evolutivo per la costruzione della rete ecologica del territorio.

Visto il notevole interesse e le possibili aperture del mercato occorrerà valutare l’inserimento anche in termini ambientali dell’agricoltura no-food.

Se le azioni sopra indicate possono trovare una diretta applicazione negli elaborati e nelle prescrizioni del PSC, ve ne sono altre che, ugualmente importanti e di notevoli prospettive, necessitano della costruzione di una “Rete locale” che supporti e traduca le ipotesi enunciate in fattori concreti di sviluppo. Questo passaggio, come più volte accennato, verrà ripreso da un nuovo Piano Strategico, che potrà approfondire e rilanciare le conclusioni cui giungerà il PSC.

Page 36: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

36

I sei Comuni partono comunque da una buona base di elaborazione, avendo già definito i presupposti per far decollare a scala territoriale i principi dell’Agricoltura Conservativa. Questa definizione individua una modalità di coltivazione che riduce al minimo gli apporti di fattori non naturali, nella consapevolezza che, per caratteristiche morfologiche e climatiche, il nostro territorio non è vocato per una estesa riconversione verso produzioni biologiche.

Ma tale limite, ammesso che possa essere considerato tale, non deve costituire un ostacolo per l’avvio di una larga intesa e alleanza per arrivare finalmente alla certificazione e al marchio di alcune delle più significative produzioni locali, e, ancora con maggiore ambizione, alla certificazione del territorio. Uno stimolo di propulsione può derivare dai legami e da azioni rivolte ad incrementare le risorse finanziarie comunitarie (P.A.C.) verso il territorio per perseguire più efficacia nel raggiungimento degli obiettivi delineati dalla Convenzione Europea del Paesaggio.

Altra azione strategica di grande rilevanza sarà da ricercare nel collegamento funzionale ed ecosistemico con il Parco del Delta del Po.

Un parco come quello del Delta si regge sul difficile legame tra l’azione dell’uomo (agricoltura, pesca, turismo) e quello della natura.

Una parte significativa del territorio dei sei Comuni potrà valutare la possibilità di evolvere come stazione agricola di questo grande sistema, come esempio di corretta integrazione e utilizzo sostenibile e consapevole del territorio.

Ma tutti gli obiettivi che sono stati fino ad ora enunciati si basano su un unico presupposto che consiste nella volontà e disponibilità degli agricoltori di essere i primi custodi del territorio rurale e di preservarne, accanto alla capacità produttiva, anche tutte quelle valenze che ne costituiscono la vera identità e la premessa per il suo sviluppo duraturo.

Page 37: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

37

LIN

EE G

UID

A

1. L’ambiente costituisce l’elemento fondante e discriminante delle azioni inserite nel P.S.C.

2. “Rete ecologica” rappresenta il criterio di lettura e classificazione del territorio in termini di sostenibilità ambientale e naturalistica partendo dal confronto tra stato di conservazione, potenzialità ambientale ed uso del suolo.

3. E’ necessario ricostruire lo stato ex ante per riscoprire le potenzialità e le vocazioni del territorio. Si segnala l’importanza delle discontinuità (climatiche, geo-morfologiche, altimetriche, freatimetriche, ecc..).

4. Occorre definire e descrivere in termini sindinamici (cambiamento della comunitàvegetale nel tempo) i diversi modelli ambientali al fine di pianificare azioni coerenti con il progetto della natura.

5. L’agricoltura in questo contesto è il sistema portante dell’efficienza e della non efficienza della rete ecologica. Si tratta di rendere operante la sfida della nuova P.A.C. la quale assegna al sistema agricolo anche la conservazione della biodiversità.

6. Si tratta di un risultato che dovràsalvaguardare le capacità produttive, differenziando meglio le funzioni ed integrando la produzione agricola con la conservazione delle risorse ambientali, il turismo e la valorizzazione dei paesaggi.

7. I custodi del patrimonio ambientale sono pertanto da individuare negli Agricoltori, in quanto primi operatori diretti in ambito rurale e gli Enti pubblici territoriali che devono fungere da registi del sistema socio-economico e ambientale in una logica di integrazione delle varie componenti

8. Perché questi presupposti possano verificarsi è necessario rendere evidenti e tangibili i vantaggi anche economici legati alla tutela e al recupero ambientale.

Page 38: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

38

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Miglioramento della qualità dei terreni e delle acque

2. Reintroduzione del bosco diffuso di pianura in tutte le zone interstiziali disponibili e recupero degli stadi seriali (cespuglieto, mantello, siepi, filari, …).

3. Integrazione funzionale con la Rete Ecologica Provinciale e approfondimento a scala locale (rete 2° livello).

4. Collegamento funzionale ed ecosistemico con il Parco del Delta del Po.

5. Inserimento anche in termini ambientali dell’agricoltura no-food.

6. Rimboschimento naturale dei terreni incolti di proprietà degli Enti pubblici territoriali.

7. Ripristino di siepi ed alberature ai bordi di strade rurali di scarso traffico (strade di campagna) e lungo i fossi.

AZI

ON

I ST

RA

TEG

ICH

E 1. L’agricoltore diventa (è) il primo custode del territorio e dell’ambiente rurale.

2. Sviluppo dell’agricoltura conservativa in termini ambientali e recupero di ambiti territoriali a vocazione naturalistica (sponde, canali, zone basse, …).

3. Certificazione del territorio e dei suoi prodotti.

4. Legare ed incrementare l’aiuto economico comunitario (P.A.C.) al raggiungimento degli obiettivi della Convenzione Europea del Paesaggio.

5. Il terreno agricolo può rappresentare il luogo ideale per il recupero controllato delle sostanze organiche fertilizzanti derivanti dagli scarichi civili rurali (es. marcite lombarde).

6. Occorre puntare su scuola e volontariato per diffondere la riscoperta dei valori dell’ambiente.

7. Incentivare ulteriormente la raccolta differenziata e valutare la possibilità di un suo utilizzo a fini energetici.

Page 39: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

39

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Scarsa disponibilità di altre fonti energetiche alternative

Scarsa densità edilizia

Scarsa consapevolezza del risparmio energetico e delle emissioni inquinanti

Flessibile e abbondante produzione agricola Estensione e accessibilità del territorio

Territorio vocato alla produzione di biomasse Modalità di consumo energetico da territorio

evoluto

Page 40: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

40

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA DEL PIANO ENERGETICO Il progetto Energia Locale ha esaminato i fabbisogni del territorio, le fonti disponibili di energia rinnovabile e le possibili soluzioni tecnologiche. Il Progetto Energia Locale, in fase di realizzazione da parte dei sei Comuni a partire dalle indicazioni del Piano Strategico, costituisce il riferimento metodologico per la stesura del Piano Energetico, che entrerà a far parte del PSC associato. Gli obiettivi del Piano tenderanno a esaltare gli enunciati che seguono: 1) Il territorio deve essere in grado di assumere le proprie decisioni in materia energetica, facendosi

carico di costi e inconvenienti, ma controllando e ridistribuendo i vantaggi: "Democrazia ecologico/energetica"

2) Il territorio si rende autonomo come produzione di energia 3) L’energia prodotta deve essere commisurata al fabbisogno interno 4) è necessario individuare i contributi delle fonti rinnovabili per esigenze "puntuali" e quelli necessari per

interventi di "sistema" 5) Il fabbisogno deve essere soddisfatto attraverso l’utilizzo di fonti locali Il fabbisogno attuale complessivo di energia del territorio dei sei Comuni, con l’attuale trend di crescita, corrisponde a una potenza elettrica continuativa di 33Mw Considerate le caratteristiche del territorio e la struttura della sua rete ecologica, basata sulla agricoltura industriale, la scelta di fonti locali porta a individuare le biomasse come fonte primaria.

Page 41: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

41

La vocazione alla produzione agricola industriale è infatti un elemento che si sposa bene con la coltivazione di colture energetiche. Le biomasse, intese quali residui agricoli o colture appositamente selezionate per uso energetico, sono la fonte rinnovabile primaria non solo per il nostro territorio, ma anche per tutta l’Unione Europea, e ritenuta inoltre quale fonte rinnovabile più flessibile.

Page 42: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

42

Le fonti per alimentare la domanda sono da ritrovarsi all’interno di un ipotetico cerchio di raggio pari alla distanza maggiore esistente all’interno dei 6 comuni pari a circa 20 Km. La superficie di tale cerchio risulta di circa 125.000 ha. Se si pensa di alimentare l’impianto esclusivamente con colture dedicate servono circa 10.000 ha cioè meno del 10% della superficie teorica disponibile; questa percentuale non produce competizione con colture alimentari. Tenendo conto dei residui agricoli diventa sufficiente la superficie dei 6 comuni. A livello nazionale le agevolazioni per filiera corta si intendono per distanze inferiori a 70 km (1.5000.000 ha). Pertanto, alcune indicazioni del Piano che costituiranno elemento di sviluppo prioritario e di monitoraggio, saranno rivolte a mantenere le quote di colture dedicate alla produzione energetica minoritaria rispetto alle colture tradizionali, a ricavare quanto più possibile le biomasse dagli scarti agricoli, a ricercare modelli efficaci per il recupero energetico dalla raccolta differenziata e dal biogas. Ulteriore importante concetto, è che l’utilizzo del calore generato per produrre l’Energia Elettrica è l’unico modo per ottimizzare i consumi. Per migliorare il rendimento del sistema è obbligatoria almeno la cogenerazione. La cogenerazione è però un obbiettivo di minima, mentre è opportuno pensare da subito all’utilizzo dell’energia termica nei periodi estivi. La realizzazione delle unità di produzione di energia elettrica e termica deve essere integrata con tutta una serie di altre valenze territoriali (infrastrutture, salute pubblica, ecc) e pertanto viene riservata alla Pubblica Amministrazione in quanto deputata al governo del territorio; alla stessa è demandata la titolarità di innescare i meccanismi di autoresponsabilità e di consapevolezza nei cittadini, affinchè anch'essi diventino attori della sfida energetica. La centrale principale deve essere realizzata da un soggetto pubblico per la complessità delle relazioni territoriali. Altri soggetti possono candidarsi alla realizzazione di tali impianti solo ottemperando agli stessi criteri seguiti dalla P.A. ed in compartecipazione. Ogni iniziativa privata deve pertanto essere assoggettata alla pubblica utilità. Diventa obbligatoria la realizzazione delle opere a rete (urbanizzazione) conseguenti.

Page 43: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

43

Il criterio localizzativo richiede lontananza dai centri abitati, vicinanza di linee elettriche ad alta tensione, presenza di corsi d’acqua e di vie di comunicazione, cercando di cogliere le ricadute in termini estetici e paesaggistici delle scelte energetiche.

Page 44: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

44

La cogenerazione ha bisogno di criteri localizzativi che riducano l’incidenza delle tubazioni. Per tale motivo potrebbe non essere opportuna un’unica unità di produzione che distribuisca radialmente a tutto il territorio L’unità principale di produzione sarà localizzata ottimizzando il baricentro termico ed elettrico per i Comuni di Copparo, Formignana, Tresigallo e Jolanda Altre unità di produzione saranno dedicate ai comuni di Ro e Berra rivieraschi del Po. Lo studio sui baricentri elettrici, termici e della popolazione aiutano nell’individuazione dei siti. Non sono possibili centrali a combustibili fossili che eccedano l’autoconsumo. L’utilizzo di altre fonti rinnovabili che eccedono l’autoconsumo devono essere accompagnate da un progetto che ne certifichi la rispondenza ai fini pubblici o di pubblica utilità. Il fotovoltaico non deve essere previsto sul territorio agricolo eccedente l’autoconsumo in quanto non in linea con le caratteristiche del territorio (Rete ecologica) Il fotovoltaico può essere previsto in aree produttive o a servizi senza limitazione di potenza installata, e quindi, tali impianti sono possibili (e incentivabili) soprattutto nelle zone D. Per le zone A B e C sono ipotizzabili impianti per autoconsumo, ma dovrà comunque essere disciplinata la disposizione dei terminali degli impianti per l’inserimento nell’edificio e nel contesto architettonico. Nelle zone F il fotovoltaico e’ possibile ad integrazione delle costruzioni esistenti e, comunque, per finalità riconducibili all’utilità pubblica. Il risparmio energetico costituisce l’elemento complementare alla produzione di energia per il raggiungimento dell’obiettivo finale del processo individuato nel consumo sostenibile e consapevole a tutti i livelli, da quello industriale a quello domestico. A tale scopo il Piano Energetico dovrà recepire a livello regolamentare le indicazioni relative alla certificazione energetica degli edifici, in corso di definizione a livello provinciale e regionale. Il Piano Energetico diventa quindi parte sostanziale del PSC e della pianificazione territoriale. Il passaggio alle fasi successive (progettazione, realizzazione, approvvigionamenti, gestione, ecc) sarà da prevedere con appositi strumenti attuativi.

Page 45: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

45

9. Necessità di individuare i contributi derivanti delle fonti rinnovabili per esigenze “puntuali” e quelli per interventi “di sistema”.

10. Prevedere modalità di recupero energetico dalla raccolta differenziata e dal biogas.

11. Mantenere la quota delle colture dedicate alla produzione energetica minoritaria rispetto alle colture tradizionali.

12. Ricavare quanto più possibile le biomassedagli scarti agricoli

13. Attenzione alle ricadute estetiche e paesaggistiche delle scelte energetiche.

14. Nello sviluppo del piano energetico dei 6 Comuni, va posta la massima attenzione alle ricadute sul territorio e sulla salute dei cittadini.

15. Necessità di stabilire tempi certi per l’attuazione del Progetto Energia Locale.

16. “Democrazia ecologico/energetica”: il territorio deve essere in grado di assumere le proprie decisioni in materia energetica, facendosi carico di costi e inconvenienti, ma controllando e ridistribuendo i vantaggi.

17. La ricaduta di “Energia Locale” all’interno del P.S.C. si sostanzia nella redazione del Piano Energetico dei sei Comuni demandando la fase attuativa ad eventuali sviluppi progettuali successivi.

LIN

EE G

UID

A

1. Il territorio si rende autonomo come produzione di energia, attraverso il progetto di sistema “Energia Locale”.

2. L’energia prodotta deve essere commisurata al fabbisogno interno.

3. Il fabbisogno deve essere soddisfatto attraverso l’utilizzo di fonti locali.

4. La sostenibilità ambientale deve essere garantita in tutte le fasi del processo.

5. L’utilizzo delle risorse deve essere ottimizzato attraverso il risparmio energetico e la ricerca costante delle tecnologie più idonee.

6. Obbligatorietà della poligenerazionecome conseguenza dell’utilizzo ottimale delle risorse.

7. Riduzione drastica delle emissioni di CO2 in accordo con il protocollo di Kyoto e sue evoluzioni.

8. Non potranno essere realizzate unità di produzione a combustibili fossili che eccedano l’autoconsumo.

Page 46: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

46

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI 1. Valutazione della fattibilità, sotto tutti i

punti di vista (sostenibilità ambientale, agricola, economica, gestionale), e passaggio alla fase attuativa per la realizzazione di una centrale di produzione di energia elettrica e termica da biomasse.

2. L’unità principale di produzione saràlocalizzata ottimizzando il baricentro termico ed elettrico per i Comuni di Copparo, Formignana, Tresigallo e Jolanda di Savoia.

3. Altre unità di produzione saranno dedicate ai Comuni di Ro e Berra, rivieraschi del Po.

4. Il fotovoltaico può essere previsto in aree produttive o per servizi senza limitazione di potenza installata.

5. Energy House: prototipi di casa con auto produzione di energia e risparmio energetico, per la diffusione della cultura dell’energia.

6. Creazione di quartieri quanto piùpossibile sostenibili.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Il sistema di produzione di energia deve essere governato dal soggetto pubblico, perché l’uso ottimale delle risorse e la tutela ambientale devono prescindere da contingenze economiche.

2. Ogni iniziativa privata deve essere assoggettata agli stessi criteri di pubblica utilità.

3. Innescare un meccanismo di autoresponsabilità e di consapevolezza nei cittadini affinché diventino attori della sfida energetica.

4. Creazione di Sportelli Energia per sostenere le iniziative di risparmio energetico di privati e imprese.

5. Valutazione dell’effettivo impegno del territorio dedicato alle culture energetiche e dell’impatto ambientale della centrale a biomassa.

6. Valutare anche la possibilità della termo-valorizzazione, sempre nell’ottica locale.

Page 47: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

47

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Territorio di pianura poco caratterizzato Perdita progressiva elementi caratteristici

territorio agricolo (agricoltura intensiva)

Scarsa consapevolezza ritorno economico della valorizzazione del territorio

Sensibilità nei confronti della tutela del patrimonio edilizio storico e ambientale

Territorio poco compromesso Presenza diffuse testimonianze storiche dell’evoluzione

del territorio

Page 48: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

48

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA PAESAGGIO

Page 49: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

49

Con la Convenzione Europea del Paesaggio (in Italia ratificata con la legge n. 14 del 9 gennaio 2006), al concetto di paesaggio, generalmente caratterizzato dalla presenza di elementi e risorse naturali, viene attribuita una accezione più vasta ed innovativa che considera l’antropizzazione dei luoghi. I segni lasciati sul territorio dalla presenza dell’uomo e dalla sua storia rendono tali luoghi unici e significanti e pertanto possiamo affermare che elemento fondamentale per la qualità dei luoghi è la riconoscibilità paesaggistica la cui identità e è correlata alla formazione e all’accrescimento della qualità della vita delle popolazioni. Il paesaggio in tal modo, contribuendo alla salvaguardia della identità delle popolazioni, ne accresce il benessere sociale ed individuale innalzandone la qualità di vita. Da cui il nostro slogan “IL PAESAGGIO, TUTELA DELLE POPOLAZIONI LOCALI, E’TUTELATO DALLE POPOLAZIONI LOCALI”. Sviluppando nelle popolazioni il loro senso di appartenenza, innanzitutto attraverso la conoscenza dei luoghi della loro storia, i piani urbanistici e la normativa si possono leggere come elementi atti a contribuire alla formazione della conoscenza collettiva, premessa indispensabile alla tutela del paesaggio e di un’identità non massificata ma qualificata. I paesaggi naturali, non antropizzati, vanno salvaguardati in modo rigoroso e pressoché totale, ma quelli formatisi dalla stratificazione di fatti storici ed economici, che impongono l’utilizzo delle terre e l’organizzazione dello spazio da parte dell’uomo, sono altrettanto importanti in quanto latori anche della nostra storia. Per questi luoghi occorre evitare la museizzazione. Nel nostro caso, da una prima analisi, si è in presenza di un territorio di riferimento che apparentemente si presenta come uno spazio uniforme, vasto, piatto; di campi coltivati a seminativo, segnati da canali, a volte alberati ai lati o lungo le sponde. Lo spazio, caratterizzato da linee continue orizzontali, trova dimensione e significato negli accenti dati dalle masse dei frutteti, delle alberature e dai segni non anonimi di fabbricati rurali e borghi. L’analisi delle matrici storiche, delle unità di paesaggio, dei vincoli derivanti da Leggi e pianificazioni sovraordinate, unitamente alle percezioni delle popolazioni, connotano in una lettura più attenta, ambiti di discontinuità nel territorio analizzato e di cui la pianificazione strutturale comunale deve saper cogliere le potenzialità per la tutela attiva “salvaguardia”, lo sviluppo sostenibile “gestione”, la riqualificazione “progettazione”. Ci si propongono adesso, quegli obiettivi tesi a: - Acquisire la consapevolezza e conoscenza degli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico, degli ambiti rurali periurbani ad alta vocazione agricola, e le aree di valore naturale ed ambientale, quale elementi che formano il

Page 50: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

50

PAESAGGIO, al di là della zonizzazione urbanistica classica che è ancora riportata nei sei PRG e di là delle norme che non sono più adeguate ai nuovi concetti e metodi della pianificazione territoriale e non più adeguate alla velocità delle dinamiche economiche e sociali in corso sul nostro territorio; - Riprendendo la classificazione di Gilles Clèment, che individua il I Paesaggio nell’ambiente naturale intatto ed il II Paesaggio in quello completamente costruito, si propone di dare attuazione al progetto del III Paesaggio: dalla consapevolezza che il paesaggio trasmette una prima sensazione di monotonia, non coerente con la propria vera identità, si individuano ambiti di maggiore interesse, inteso come percezione delle discontinuità, fra i quali il paesaggio delle risaie, le oasi protette come Zone di Protezione Speciale e Siti di Interesse Comunitario (Po Grande, Oasi De Bernardi e ex Vasconi Eridania a Jolanda di Savoia), il fiume Po di Volano, gli ambiti delle Strade Storiche e Panoramiche associate agli areali delle siepi o dei maceri, ai corsi d’acqua vincolati e al patrimonio edilizio di interesse storico testimoniale esistente. Siamo in presenza di uno spazio dove l’uomo ha operato delle trasformazioni continue, bonificando, seminando terre rubate alle acque, costruendovi fabbricati, strade, chiese, opifici, cercando di sviluppare industria e artigianato, e che col tempo ed esigenze di maggior benessere, lo ha costretto ad abbandonare parti di questo territorio, lasciandolo alla mercè della natura, esempio ne sono i Vasconi dell’ex Eridania, i complessi industriali abbandonati, le strutture edilizie delle Corti Rurali abbandonate; quei “residui”, che costituiscono quindi il III paesaggio. Tale elementi vanno “Osservati” – “Monitorati” – “Restituiti alle popolazioni come elementi di alta caratterizzazione/valorizzazione del territorio” Le specificità del territorio dei sei Comuni insieme (Deltasette), rispetto alle teorie di Gilles Clèment sono quindi nell’ individuazione dei residui, infatti uno dei postulati del Manifesto del Terzo Paesaggio è: “ Lo spazio rurale produce tanti più residui (e insiemi primari) quanto più il suo rilievo è pronunciato, meno quando il suo rilievo è poco pronunciato.”

Page 51: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

51

Cfr disegni dell’ autore1 Disegni tratti da: Gilles Clèment Manifesto del Terzo Paesaggio–Quodlibet, Macerata - 2005 - pag. 15 e 23

Il contributo possibile alla teoria di III paesaggio è la seguente tesi: sul nostro territorio, le differenze morfologiche ( altimetriche ) del terreno, vengono sostituite da differenti livelli di esperienze. Immaginiamo di porre il territorio su di un grafico a 3 dimensioni ( x,y,z. ) Se fosse davvero “piatto” potrebbe, approssimando le piccole differenze altimetriche, essere contenuto tutto in un piano ( tutti i punti che appartengono a x,y. ovvero quelli z=0 ). Se però si assume il parametro e=Z≠0 misura del lavoro, dalle vite di tanti o pochi uomini che in tempi più o meno lontani hanno lavorato ad un canale, un’ argine, in una masseria, il grafico si riempie di singolarità e1, e2, e3, di punti che rendono il paesaggio assolutamente non omogeneo, non piatto, suscettibile di accogliere in sé specificità, diversità, storia, appartenenza, carattere.

Page 52: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

52

La percezione deve rendere inconfutabile l’organizzazione dello spazio che deriva essenzialmente dal modo di lavorare la terra, dall’organizzazione della vita abitativa del rurale ovvero dall’associazione del centro abitato con l’immediata periferia o ancora l’organizzazione produttiva dell’azienda agricola di maggior dimensione nell’accezione dell’agricoltura conservativa. Deve però rendere anche percepibile il valore che è determinato dagli spazi residuali dell’azione dell’uomo. Ulteriori contributi di valenza strutturale derivano dalla reintroduzione della consapevolezza che il territorio deve acquisire porzioni di aree e zone boschive e le azioni delle amministrazioni pubbliche in tal senso possono essere elemento di propulsione anche per i privati, esponendosi verso interventi di piantumazione autoctone in aree pubbliche. L'eliminazione progressiva di elementi disturbanti dei coni visivi verso un paesaggio partecipato e valorizzato, deriva dalla introduzione di norme armonizzate con i concetti di diminuzione delle reti aeree infrastrutturali (enel - telecom, ecc...) Alcuni nuovi concetti, come “Agricivismo” e "Land Credit", potranno essere sviluppati per definirne un’applicazione specifica per il nostro territorio.

Page 53: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

53

La buona riuscita della pianificazione non può prescindere dall’intervento della Comunità locale, quindi la popolazione è il primo attore dello scenario delineato nel momento in cui acquisisce la consapevolezza del proprio Paesaggio inteso come Sistema di ecosistemi interagenti che si ripetono in un intorno. All’ente territoriale Associazione dei sei Comuni, compete la realizzazione del processo di Pianificazione, inteso come progettualità, conservazione, valorizzazione, salvaguardia. Al sistema Popolazione Locale, Enti territoriali e non, Associazioni di categoria, economiche, turistiche, culturali, compete la fruizione intesa come trasmissione delle percezioni anche ai mass-media, anche mediante apertura di laboratori specifici nei quali fra l'altro vi sia la volontà di sviluppare, approfondire evolvere il concetto di "Agricivismo" e "Land Credit" territoriale. All’insieme compete la restituzione dell’obiettivo raggiunto al Patrimonio Unesco che già detiene una porzione di paesaggio. L’importanza di rendere consapevole del proprio ruolo lo spazio residuale dell’uomo, e quindi valorizzare il III Paesaggio, è necessario attuare i processi di Osservazione e Monitoraggio mediante il coinvolgimento e l’apporto tecnico-scientifico ma anche culturale di Centri di Studio delle biodiversità naturali, di Università con indirizzo in tematiche ambientali, ma anche di Associazioni di Ambientalisti. Infine, è necessario ed opportuno attuare i processi di comunicazione attraverso la messa in rete nel sistema “mass-media e turismo” dei report finali derivanti dagli studi di Osservazione e Monitoraggio. Ciò può avvenire con l’ausilio e l’apporto delle Amministrazioni Pubbliche, di Società di Marketing territoriale, dei Centri del Turismo e dei Sistemi di divulgazione Oltre alle definizione degli ambiti di maggior impatto percettivo, evidenziati in apposite carte tematiche, è necessaria la normazione degli elementi incongrui e disturbanti quali le reti infrastrutturali di impatto, gli elementi strutturali non facenti parte del contesto, ecc…., allo scopo di mitigare la loro presenza nell’ambito di riferimento, ovvero prevederne la delocalizzazione. Il maggior beneficio per il territorio / paesaggio è quindi perseguibile nell’attimo in cui le Popolazioni Locali, le Pubbliche Amministrazioni, i Portatori di Interesse Indiretto e i mass-media acquisiscono la consapevolezza di essere Titolari di un percorso progetto di valorizzazione del proprio territorio – paesaggio, manifestando la necessità di salvaguardarlo e di farlo evolvere, magari attraverso l’apertura di laboratori permanenti sul paesaggio locale contemporaneo

Page 54: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

54

5. “Agricivismo”: introduce nuove modalitàdel vivere in zone rurali, ma anche modi d’uso innovativi per l’individuazione e rigenerazione degli spazi verdi urbani.

6. Salvaguardia patrimonio testimoniale di pregio esistente attraverso strumenti normativi di indirizzo che prevedano il riuso dell’architettura tradizionale locale.

7. Caratterizzare il territorio con il restauro ambientale e culturale, per creare la nuova identità locale contemporanea.

LIN

EE G

UID

A

1. Il paesaggio è il risultato dell’azione combinata della natura, sommata a quella dell’uomo. La storia e la cultura completano lo scenario di riferimento (Carta di Firenze e Codice Urbani).

2. Anche a scala del paesaggio le discontinuità che emergono dalla classificazione gerarchica del territorio (unità ambientali, bonifiche recenti e storiche, terra e acqua, zone basse e zone alte..) risultano essenziali per diversificare e riscoprire le identitàterritoriali in un ambito apparentemente uniforme.

3. Il paesaggio di pianura assume una eterogeneità significativa se si tende ad esaltare gli ambiti che si differenziano in funzione delle quote (analisi microaltitudinale).

4. Collegamento funzionale e strutturale con le unità di paesaggio del P.T.C.P. (Piano Territoriale Coordinamento Provinciale) e con la pianificazione paesaggistica a scala regionale.

Page 55: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

55

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Definizioni delle azioni di riqualificazione del paesaggio in attuazione di quanto previsto, per migliorare sia la funzionalitàdella rete ecologica territoriale, che i caratteri percettivi a scala sia territoriale che locale.

2. Sviluppare il concetto di “Agricivismo”3. Apertura laboratori permanenti sul

paesaggio locale contemporaneo.

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Definizione degli strumenti di attuazione delle interferenze con gli elementi principali di tutela dei beni ambientali, architettonici e testimoniali.

2. Definizione delle Unità Ambientali (UA) e di Paesaggio (UP) attraverso classificazione gerarchica territoriali.

3. Caratterizzazione delle UA e UP in termini naturalistici, di uso del suolo e paesaggistici (emergenze e punti di osservazione).

4. Definizione delle azioni di mitigazione al fine di migliorare la permeabilità e l’idoneitàambientale rispetto agli habitat e alle specie di maggiore interesse locale e nazionale.

5. Analisi della frammentazione con ipotesi di miglioramento della connettività ed eliminazione anche di elementi di disturbo puntuali (tralicci, pali, antenne, ecc.).

6. “Land credit” come sistema di perequazione e sviluppo di parchi agricoli di cuscinetto tra il rurale e il costruito.

7. Piantumazione autoctona di aree pubbliche tali da formare per ogni Comune e/o Frazione una proporzionale zona boschiva.

8. Diminuzione progressiva linee elettriche aeree.

Page 56: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

56

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Mancanza di logica di filiera

Scarsa efficacia incentivi economici diretti

Troppa Burocrazia Necessità di Supporti organizzativi

Carenza di collegamenti infrastrutturali

Necessità siti attrezzati

Mancanza prospettive “dopo-incubatore

Mancanza specializzazione/formazione giovani

Stabilità nel settore

Presenza di tre grossi poli produttivi: BBS, Berco, Mazzoni

Mancanza di attività industriali inquinanti

Page 57: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

57

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA INDUSTRIA E ARTIGIANATO

La debolezza del mercato degli immobili produttivi nei nostri territori ha fatto si che praticamente tutta le iniziative siano state promosse del Comune o da altro soggetto pubblico piuttosto che dall’imprenditoria privata, al contrario di quello che avviene nel settore dell’edilizia residenziale.. Da qui e dalla cronica difficoltà del reperimento delle risorse deriva la lentezza e la difficoltà dell’attuazione delle previsioni dei piani regolatori L’andamento dell’attività edilizia nel comparto produttivo, esaminata con maggiore precisione e completezza nel Quadro Conoscitivo, induce comunque a ritenere che la richiesta sia ancora in una fase di sostanziale tenuta, indipendentemente dalle oscillazioni annuali inevitabili quando si parla di opifici, e che sia giustificata la conferma delle quantità (circa il 50%) attualmente prevista come espansione nei vari strumenti urbanistici e ancora non attuata. La distribuzione di tali aree dovrà rispondere a due tipi di esigenze:

- Attrazione dall’esterno dei sei Comuni di imprese qualificate e di basso impatto ambientale. Per questo obiettivo è necessario pensare sul territorio una vasta area di nuova generazione, ecologicamente attrezzata su cui convogliare il marketing territoriale verso imprese esterne

- Consolidamento delle attività esistenti o nascita di imprese “endogene”. Per questo obiettivo andranno ottimizzate le aree già attivate o di dimensione più ridotta, diffuse nel territorio.

In tal modo il territorio dei sei Comuni potrà presentarsi nella competizione territoriale con un’offerta diversificata e qualificata.

Page 58: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

58

Sarà necessario comunque prevedere forme di perequazione per compensare disuniformità di distribuzione tra i vari Comuni e per far sì che a fronte di impegni collettivi vengano distribuiti proporzionalmente anche i vantaggi. Dal punto di vista urbanistico deve inoltre essere diminuita la separazione tra aree produttive e aree con altre destinazioni. Il superamento dello schema classico dello “zoning” non va inteso come tentativo di riconciliare funzioni incompatibili, ma va attuato in modo innovativo attraverso l’inserimento di funzioni urbane anche nelle aree destinate alla produzione, presidiando le zone con meccanismi di socialità attiva. Per quanto concerne il ruolo del pubblico, storicamente orientato verso la realizzazione diretta di superfici produttive da realizzare ed immettere sul mercato a prezzi contenuti, questo deve evolvere verso una nuova offerta di servizi. Questi servizi saranno comunque da puntualizzare secondo le esigenze proprie dei fruitori esistenti o potenziali e potranno individuarsi in contributi sia materiali come la disponibilità di infrastrutture tecnologiche, informatiche, ambientali, ecc., che immateriali,attraverso sportelli informa-imprese efficaci ed efficienti che aiutino le aziende nella ricerca di finanziamenti, nell’orientamento della forza lavoro, nella formazione, ecc. Le strategie più impellenti per il territorio, risultano orientate ad incentivare il ruolo delle Piccole Medie Imprese per allargare la base economica e produttiva del territorio, creando nel contempo, legami di filiera fra queste e le Grandi Industrie. L’economia territoriale potrà ottenere benefici se verranno aumentate le politiche di indirizzo verso gli sviluppi tecnologici, in una sinergia efficace ed efficiente con le categorie e le istituzioni della formazione e istruzione.

La principale azione di sviluppo, anche nel comparto produttivo e artigianale, va esplorata nella possibilità della creazione di una rete, essendo ancora troppo isolate le singole aziende. Occorre alzare il grado di efficienza a livello di cooperazione per produrre sussidiarietà non tanto e non solo favorendo il salto di scala e l’internazionalizzazione di piccole imprese, ma collaborando insieme per la realizzazione di reti per il sostegno di problematiche concrete, come formazione, sicurezza, controllo di qualità.

Page 59: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

59

Importante mantenere comunque un circuito di start-up (incubatori e post-incubatori) per gestire la normale “mortalità” delle imprese. La fase decisiva risulta comunque quella del consolidamento. In questa fase le attività richiedono soprattutto snellezza e semplicità degli iter burocratici, per poter adeguare rapidamente la proprio struttura funzionale alle mutate esigenze del mercato. Per questo risulta indispensabile completare l’evoluzione degli sportelli unici in Servizi Unici dove venga realmente praticata la semplificazione procedurale e normativa e fornito un punto di riferimento univoco per imprese e professionisti integrandosi con le attività ed i ruoli delle Associazioni di categoria. Anche la subfornitura, considerata l’anello debole della catena e il primo segmento che entra in crisi nella filiera produttiva, può trarre vantaggio dalla rete creando addirittura, nei casi di eccellenza, dipendenza al contrario, cioè la necessità da parte della casa madre di servirsi sempre dagli stessi subfornitori. Il passo successivo, sempre a livello di rete, non potrà che essere la costruzione di filiere produttive per marchi propri del territori, cui deve venir dato il necessario supporto in termini di infrastrutture e di servizi Necessita sottolineare infine che occorre continuare ad operare perché il contatto tra scuola, formazione e mondo del lavoro avvenga attraverso una costante attività di orientamento soprattutto dei giovani e delle loro famiglie verso le specializzazioni richieste dal territorio.

Page 60: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

60

LIN

EE G

UID

A

1. Conferma della quantità complessiva delle aree previste dagli attuali strumenti urbanistici e non attuate.

2. Incentivi per start-up (rilancio incubatorie post-incubatori) e servizi per imprese consolidate.

3. Indirizzare il ruolo del pubblico verso una nuova offerta di servizi e verso azioni catalizzatrici di finanziamenti alle imprese, superando la sola modalitàattuale di contenimento dei prezzi delle aree produttive.

4. Nella realizzazione delle nuove aree produttive attenzione alle dotazioni tecnologiche per attrazione attività ad alto contenuto innovativo.

5. Incentivare filiere di produzione di marchi propri.

6. Individuare meccanismi di perequazione a scala territoriale.

7. Aumentare il grado di efficacia della scala della cooperazione per produrre sussidiarietà: costruzione di reti locali di imprese (formazione, sicurezza, controllo di qualità, ecc.).

8. Sub-fornitura di qualità: se inserita in rete può creare “dipendenza al contrario” nei confronti dei committenti fino ad attrarne di nuovi, e ad evolvere verso nuove imprese con marchio proprio.

9. Inserimento di nuove funzioni urbane nelle aree produttive.

Page 61: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

61

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Differenziazione ruoli dei sei Comuni nei confronti delle attività produttive al fine di:

- individuare un polo come principale attrattore per l’esterno

- consolidare le aree produttive esistenti per stabilizzare le imprese locali.

2. Redigere norme procedurali unitarie per la costruzione e insediamenti di attivitàproduttive, volte alla snellezza degli iter burocratici (evoluzione sportelli unici).

3. Integrazione, ma differenziazione di ruoli tra SUAP e le Associazioni di categoria.

4. Valutazione di un’ulteriore area produttiva ecologicamente attrezzata sulla Gran Linea collegata al casello previsto della nuova E55.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Realizzare Sportelli Informa-imprese efficaci ed efficienti.

2. Aumentare le politiche di formazione e orientamento dei giovani (e delle famiglie) verso specializzazioni richieste dal territorio.

3. Legami di filiera tra Grandi Industrie e PMI del territorio.

4. Incentivare il ruolo delle PMI per allargare la base economica e produttiva del territorio.

5. Aumentare le politiche di indirizzo verso gli sviluppi tecnologici.

6. Favorire la conservazione delle attivitàartigianali tradizionali presenti nei centri storici, compatibili con la residenza.

Page 62: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

62

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Mancanza rete tra le attività

Scarsa capacità di progettare iniziative comuni

Fuga clienti dal territorio

Scarsa distribuzione prodotti tipici locali

Scarsa sensibilità per la conservazione e valorizzazione di centri storici

Centri storici vocati al ruolo di aree commerciali naturali

Presenza storica di mercati settimanali tradizionali

Presenza di importanti produzioni locali

Page 63: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

63

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA COMMERCIO Il commercio rappresenta un settore fondamentale per le dinamiche urbane. Gli operatori commerciali, ma anche artigianali e di servizi presenti nei Centri Storici e più in generale dei centri abitati, svolgono diversi ruoli, all’interno della vita della collettività cittadina: - svolgono un ruolo sociale, costituendo un presidio nei confronti del degrado degli spazi urbani e una attività di animazione che allontana altre attività incongrue. Erogano servizi alla popolazione, soprattutto a quella che non possiede disponibilità di mezzi per gli spostamenti. Ma soprattutto costituiscono occasione di relazione e di costruzione di rapporti sociali - svolgono un ruolo urbanistico. La vivacità di un centro viene sempre misurata dalla presenza di negozi e di conseguenza della gente che si muove nelle zone da questi servite. Attraggono persone che vanno dove c’è altra gente, anche senza l’obiettivo dell’acquisto. Contribuiscono al mantenimento del decoro e dell’”atmosfera” delle vie e degli spazi pubblici. Attraverso la presenza e l’offerta merceologica di qualità posono rafforzare l’identità di un luogo. - svolgono un ruolo economico, recuperando all’interno della collettività locale la ricchezza prodotta e favorendone la circolazione. L’obiettivo principale del PSC consiste pertanto nel salvaguardare e incentivare il commercio nei centri storici, ma anche i pubblici esercizi e le attività di artigianato di servizio alla persona. Per raggiungere questo obiettivo non basta contare sulle politiche di sostegno, a diversi livelli, che sono state messe in atto per compensare una situazione di difficoltà del comparto.

Page 64: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

64

Occorre affinare la sensibilità degli operatori commerciali, artigianali e di servizi nel ruolo di “CUSTODE DEL CENTRO STORICO”, che si costruisce non attraverso una sensibilità singola ma collettiva. Per svolgere il ruolo necessita sia individuato un bene comune. Ma questo bene va individuato nel comportamento e non nell’arredo urbano. Questo bene non può essere imposto, ma va costruito come identità. In questo processo di ricostruzione di una identità collettiva, si creeranno i presupposti per una cooperazione sempre più efficace per le azioni di animazione e di attrazione territoriale. Non occorre partire su scala globale, ma possono essere sufficienti alcuni operatori motivati che fungono da attrattori. Su questo terreno si potrà anche giocare una sorta di coordinamento con la grande distribuzione (ove presente) con l’obiettivo comune di mantenere i clienti del territorio e attrarne da fuori. A tale scopo occorrerà coordinare l’animazione e raccogliere la sfida allo scopo di superare la competizione per puntare sulla sussidiarietà dell’offerta. E questo traguardo si può raggiungere incentivando l’utilizzo dei prodotti tipici locali nella ristorazione, pubblici esercizi, artigianato di servizio alla persona e nella rete commerciale interna (filiera corta). Si riscontra infatti nella distribuzione commerciale e di servizi una pressoché totale assenza di utilizzo delle complementarietà che possono essere reperite nelle produzioni locali. L’attività di ristorazione può, per esempio, iniziare a segnalare il mercato locale sia come indicazione dei produttori che delle occasioni di acquisto (mercatini, vendita diretta, ecc.) arricchendo il menù del valore aggiunto del “locale”. Questa informazione può essere realizzata in senso inverso dai produttori ai ristoratori. Sarà necessario di conseguenza introdurre limitazioni alle attività non riconducibili alla tipicità del territorio (locale e nazionale), come contrasto alla globalizzazione e banalizzazione del mercato. Il ruolo del pubblico sarà quello di garante della corretta attuazione del disegno generale ritagliandosi compiti di coordinamento e promozione. e dovrà privilegiare il sostegno diretto solo ad iniziative di sistema, Lo sforzo maggiore sarà indirizzato al miglioramento della qualità urbana, intendendo la città come infrastruttura di base necessaria al commercio e ai servizi per svilupparsi.

Page 65: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

65

E nella città come infrastruttura, è necessario rafforzare la “piazza” come polo attrattivo e di relazione per la riqualificazione degli esercizi e delle attività, ma anche attraverso l’aumento della consapevolezza e la riqualificazione del ruolo dell’imprenditoria insediata. Altra attività da svolgere in stretto coordinamento tra le pubbliche amministrazioni e le categorie imprenditoriali sarà la promozione territoriale la realizzazione di azioni di marketing dedicate alla valorizzazione delle iniziative e prodotti tipici locali in sinergia con ambiente e turismo Dovrà invece essere fatto qualche passo indietro da parte dei soggetti pubblici nella gestione in prima persona delle attività, per permettere all’iniziativa diretta degli operatori di crescere e di potersi esprimere compiutamente. Con queste premesse, sono state individuate alcune azioni per la predisposizione del PSC che dovranno essere discusse e tradotte in una disciplina attuativa coerente con gli obiettivi. In primo luogo deve essere possibile completare l’offerta delle tipologie mancanti per strutture piccole e medie non alimentari. Per questo comparto si riscontra una carenza piuttosto accentuata dei nostri Comuni di diverse categorie merceologiche, mentre il mercato locale risulta saturo nel comparto alimentare. Di conseguenza, a parte alcune motivate eccezioni legate alla qualità e alla tipicità dei prodotti, non sono previste individuazioni di nuove strutture alimentari. Anche le grandi strutture commerciali, per quanto sostenuto in premessa sul ruolo di sostegno ai centri abitati del tessuto diffuso del commercio, non sono previste in aumento rispetto all’esistente. Nei centri abitati più piccoli occorre incentivare il commercio di dettaglio anche “multistore” per soddisfare i bisogni essenziali dei residenti e contrastare così la perdita di popolazione che, non trovando nella frazione nemmeno la quantità minima di servizi, è costretta a trasferirsi altrove.

Page 66: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

66

LIN

EE G

UID

A

1. L’obiettivo principale consiste nel salvaguardare ed incentivare il commercio nei centri storici.

2. Alleanza tra centro storico e zone commerciali per evitare fuga di clienti dal territorio.

3. Affinare la sensibilità del commerciante nel ruolo di “CUSTODE DEL CENTRO STORICO”.

4. Incentivare la distribuzione dei prodotti tipici locali nella ristorazione, pubblici esercizi e nella rete commerciale (filiera) interna.

5. Limitazione delle attività non riconducibili alla tipicità del territorio (locale e nazionale), come contrasto alla globalizzazione e banalizzazione del mercato.

6. Nei centri storici, oltre al commercio e ai pubblici esercizi, va salvaguardata la rete dell’artigianato di servizio alla persona, disincentivando l’uso dei piani terra dei fabbricati per le attivitàfinanziarie e/o direzionali.

Page 67: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

67

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Completare offerta tipologie mancanti per strutture piccole e medie non alimentari.

2. Disincentivare individuazione nuove strutture alimentari e grandi strutture commerciali.

3. Attuare le linee programmatiche provinciali per le strutture medie non alimentari.

4. Nei Comuni più piccoli incentivare il commercio di dettaglio anche multistore per servizio ai residenti.

5. Rafforzare la “piazza” come polo attrattivo e di relazione attraverso la riqualificazione degli esercizi commerciali.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Promozione territoriale e azioni di marketing dedicate alla valorizzazione delle attività e prodotti tipici locali in sinergia con ambiente e turismo.

2. Il ruolo del pubblico indirizzato al miglioramento della qualità urbana e sostegno solo ad iniziative di sistema.

3. Rafforzare la “piazza” come polo attrattivo e di relazione attraverso la riqualificazione dell’imprenditoria insediata.

4. Rilanciare il ruolo dei mercati settimanali.

Page 68: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

68

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI Forte specializzazione e tensione verso la qualità Saperi e capacità produttiva dell’agricoltore Importante ruolo svolto dalle Associazioni

Alta qualità prodotti tipici (riso, pere)

Diminuzione dell’impiego in agricoltura e difficoltàtrasferimento saperi

Mancanza attività trasformazione Carenza filiera corta per la diffusione prodotti locali

Page 69: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

69

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA AGRICOLTURA

Page 70: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

70

Il Piano Strutturale vuole riservare un ruolo primario al territorio non edificato, che nei nostri sei Comuni è costituito quasi interamente da zone coltivate.

Superando il predominio quasi schiacciante che la parte edificata (e edificabile) ha sempre rivestito nella pianificazione urbanistica nei confronti del resto del territorio, si considerano le aree al di fuori dei centri urbani come elementi fondamentali della programmazione di area vasta, e non elementi residuali.

E’ troppo importante nella nostra realtà il peso del territorio rurale, per non considerare che possano essere riposti anche su di esso, a livello almeno paritetico, i presupposti per uno sviluppo sostenibile e quindi duraturo.

Occorre però introdurre una definizione che consenta di definire in termini più precisi i concetti di agricoltura e ruralità, usati di solito in modo indifferenziato.

Questa classificazione potrà essere molto utile nello sviluppare azioni mirate al sostegno dell’una o dell’altra (o di entrambe).

Consideriamo Agricoltura l’insieme delle attività orientate alla produzione e al mercato

Il concetto di Rurale riassume invece il complesso di attività marginali rispetto alla produzione, ma che costituiscono un ponte verso il potenziale più complessivo del territorio

Il rurale, in una definizione accettata a livello internazionale, è un intermedio di attività deboli che però sono fondamentali per la tenuta del sistema complessivo.

Non devono essere perdute, in quanto rappresentano i valori identitari di riferimento e riconoscimento.

Il rurale non va però interpretato in senso nostalgico, ma fatto evolvere in chiave contemporanea attraverso una costante attività di ricerca.

Perché il territorio possa continuare ad essere la risorsa fondamentale per il benessere della popolazione, l’obiettivo primario: consiste nella salvaguardia dei saperi e della capacità produttiva dell’imprenditore agricolo. La capacità di produrre è infatti collegata alla grande generosità della terra, che va assecondata e rigenerata anche e soprattutto attraverso quei saperi acquisiti nel tempo e sedimentati nelle conoscenze proprie di chi la terra la conosce e lavora da generazioni.

Page 71: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

71

Per questi motivi, per le conoscenze acquisite, per la capacità di capire i limiti fisiologici dello sfruttamento dei terreni e per la riscoperta dei legami forti con la propria storia l’imprenditore agricolo ritorna ad essere il primo custode del territorio rurale.

Il nuovo imprenditore agricolo oltre a doversi basare sulla propria capacità produttiva, deve poter contare sulla differenziazione delle attività per la costruzione del proprio reddito attraverso la vendita diretta di una parte della produzione (propria o associata), alcune semplici attività di prima trasformazione dei prodotti, la possibile risorsa fornita da colture energetiche, la complementarietà derivante da occasioni di ospitalità e ristorazione, ecc.

In generale deve riappropriarsi del mondo rurale e dalle opportunità che ancora può esprimere.

La produttività agricola però deve rendersi compatibile con l’Ambiente proprio per salvaguardare e rigenerare un capitale fondamentale che costituisce una risorsa scarsa, non riproducibile. Necessita quindi sviluppare compiutamente un nuovo modello che, superando il biologico poco adatto al territorio, esalti l’Agricoltura Conservativa.

Questo concetto, sviluppato dai sei Comuni in un’idea progettuale già formalizzata, deve trovare concreta applicazione in fasi successive di approfondimento per realizzare protocolli che tendono sempre più a limitare l’uso di sostanze non naturali nelle tecniche produttive.

Questa modalità, nel lungo periodo, comporterà una risalita dei valori che segnalano il benessere del livello di naturalità del territorio.

La riqualificazione dell’ambiente (rinaturalizzazione, agricoltura conservativa, ruralità contemporanea, ecc.) non deve quindi essere vista come limite e vincolo per la capacità produttiva, ma come risorsa complementare del sistema agricolo legato al paesaggio e al turismo lento.

Ma il comparto dei produttori, delle associazioni e delle attività collegate all’agricoltura e al rurale deve fare un ulteriore salto di qualità nella realizzazione, promozione e sviluppo di filiere corte per la trasformazione e commercializzazione delle produzioni agricole del territorio.

Alle Pubbliche Amministrazioni, il ruolo attivo di rilancio e promozione dello sviluppo agricolo, contemporaneo ad iniziative di snellimento delle procedure burocratiche per l’attuazione di programmi ed interventi volti allo sviluppo efficace ed efficiente.

Page 72: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

72

Con questi presupposti sarà possibile rilanciare gli sforzi per il riconoscimento di marchi DOP e IGT di alcune delle più importanti produzioni tipiche legate alle caratteristiche locali.

Solo un’azione sinergica di tutte le forze attive del territorio può realizzare la massa critica necessaria per la realizzazione di un disegno che colma una lacuna pesante per la competizione del settore, in quanto altri territori anche meno vocati del nostro hanno già conquistato segmenti importanti del mercato.

Infine dall’agricoltura conservativa e dal processo di riqualificazione ambientale legato alla Rete Ecologica può prendere avvio anche un percorso per il riconoscimento di Distretto Agricolo di Qualità e per la Certificazione del Territorio che costituirebbe un biglietto da visita di forte richiamo per chi viene da fuori e una grande garanzia per chi vi abita.

Molte delle azioni proposte sono azioni di sistema, quindi dovranno, se accolte, essere sviluppate a livello di pianificazione strategica, ma il PSC può costituire un’occasione di primo confronto, aperto e trasversale.

Il PSC dovrà comunque rispondere a alcune istanze ben precise, definendo nei propri strumenti attuativi una serie di azioni che dovranno essere in linea con quanto sopra enunciato.

Innanzitutto dovrà essere limitato il consumo del territorio rurale in quanto, come detto, risorsa scarsa e non rinnovabile. Non si tratta di bloccare lo sviluppo, ma di trovare i limiti di un equilibrio possibile attraverso la quantificazione e le modalità con cui attuare una espansione sostenibile.

Andrà pertanto attentamente valutata la modalità con cui si potrà consentire l’edificazione di nuovi fabbricati rurali, magari anche attraverso una codifica tipologica che non ne limiti la realizzazione e la personalizzazione, ma ne favorisca l’inserimento nel contesto.

Occorrerà inoltre allargare la disponibilità di luoghi e occasioni per la vendita diretta dei prodotti agricoli sia per la valorizzazione delle produzioni locali che per il contenimento dei prezzi finali.

Per le abitazioni e i borghi più isolati andranno cercate soluzioni ad hoc per ricreare condizioni di vivibilità, soprattutto favorendo i collegamenti alle reti di servizi e con lo sviluppo di tecniche più legate all’eterogeneità del territorio, come la fitodepurazione e altri sistemi di captazione e salvaguardia delle acque.

L’ambiente rurale va inoltre rilanciato attraverso una campagna di sensibilizzazione che tenda a porre in evidenza l’importanza della salvaguardia della rete scolante diffusa. Non solo, quindi, le opere idrauliche principali come

Page 73: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

73

invasi, canali e stazioni di sollevamento, ma attenzione a quella fittissima rete interna interpoderale che ha sempre costituito il presidio principale per la prevenzione da eventi meteorologici estremi, che si verificano con sempre maggiore frequenza e intensità.

Assieme alla rete scolante vanno tenuti in corretta situazione di esercizio la rete delle strade vicinali, interpoderali, dei percorsi di campagna e delle capezzagne, nella doppia veste di infrastruttura produttiva e di possibile alternativa per la fruizione del territorio anche a fini ricreativi e turistici..

Per concludere, anche gli allevamenti, che in passato hanno rivestito un ruolo fondamentale nella nostra economia agricola, potranno essere ammessi in modalità intensiva solo a condizione di possedere il requisito del completamento della filiera produttiva a livello locale.

Il territorio dei sei Comuni non deve pertanto rappresentare luogo di delocalizzazione di produzioni zootecniche di cui beneficiano altre realtà.

Page 74: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

74

1. L’obiettivo primario consiste nella salvaguardia dei saperi e della capacitàproduttiva dell’imprenditore agricolo.

2. L’imprenditore agricolo ritorna ad essere il primo “CUSTODE DEL TERRITORIO” collaborando al raggiungimento dell’obiettivo di conservare la biodiversità e la funzionalità dei sistemi ecologici.

3. La produttività agricola deve rendersi compatibile con l’ambiente attraverso un nuovo modello che, superando il biologico poco adatto al territorio, esalti la qualità dei prodotti e conservi l’identità dei luoghi. (AGRICOLTURA CONSERVATIVA)

LIN

EE G

UID

A 4. Il nuovo imprenditore agricolo deve

poter contare sulla differenziazione della produzione e dell’offerta nella produzione del reddito (produzione e vendita diretta, prima trasformazione prodotto, colture energetiche, ospitalità e ristorazione, ecc.).

5. La riqualificazione dell’ambiente (rinaturazione) come risorsa complementare del sistema agricolo legato al paesaggio e al turismo di qualità.

Page 75: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

75

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI 1. Disponibilità di luoghi e occasioni per la

vendita diretta dei prodotti agricoli per la valorizzazione delle produzioni locali e il contenimento dei prezzi.

2. Sviluppo della fitodepurazione per una salvaguardia delle acque, anche per facilitare le azioni di eterogeneità del territorio.

3. Gli allevamenti intensivi devono prevedere la condizione del completamento della filiera produttiva a livello locale.

4. Salvaguardia della rete scolante e dei percorsi di campagna.

5. Regolamentare i grandi movimenti di terra nelle aziende agricole in relazione alle valorizzazioni paesaggistiche e ambientali.

6. Snellimento delle procedure burocratiche per attuazione di programmi e interventi di sviluppo territoriale.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Promozione dello sviluppo di filiere corte per la trasformazione dei prodotti agricoli.

2. Dall’Agricoltura Conservativa iniziare il percorso per il riconoscimento di Distretto Agricolo e la Certificazione del Territorio.

3. Rilanciare politiche per il riconoscimento di prodotti a marchio DOP e IGT.

4. Individuare in capo ai Comuni il ruolo attivo di rilancio e promozione dello sviluppo agricolo.

Page 76: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

76

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Scarsa capacità ricettiva Mancanza di azioni di sistema Difficoltà nella predisposizione e promozione di

pacchetti turistici

Sistema fluviale e ZPS Itinerari enogastronomici Percorsi cicloturistici Vicinanza a Ferrara e al Parco del Delta Presenza siti Unesco e sistema Delizie Estensi

Page 77: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

77

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA TURISMO

Page 78: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

78

Il territorio deve rendersi accogliente. Ma prima di pensare ad attrarre visitatori dall’esterno, deve ripensare al benessere dei propri cittadini. Si deve transitare attraverso una fase di pre-turismo, dove il territorio viene fruito e ri-scoperto soprattutto da chi ci abita. E le modalità di questa riscoperta dovranno essere, vista la natura del processo di integrazione che stiamo percorrendo, di tipo inter-territoriale. Occorre mettere a disposizione strumenti per la conoscenza delle risorse di un’area più vasta del proprio Comune e dell’intorno delle proprie frequentazioni abituali. Il territorio, come abbiamo più volte accennato, apparentemente non possiede peculiarità di grande rilevanza. Per questo ha la necessità di attuare azioni di ampio respiro per la sua valorizzazione, azioni che devono contemplare l’integrazione di matrici diverse proposte in vari circuiti per soddisfare le esigenze di richieste diversificate. Il quadro che si è delineato nell’analizzare le tematiche “progettuali” dell’ambiente, del paesaggio, dell’agricoltura, ci mostra un territorio che ha subito trasformazioni nel tempo, anche importanti se si pensa alle bonifiche e all’agricoltura industriale, ma che rispetto ad altre realtà non hanno fortunatamente rivoluzionato i concetti del vivere, le culture e le tradizioni. Magari un po’ sopite, ma sono ancora radicate nella maggior parte della popolazione, le tradizioni, i saperi e i sapori. Non occorre pertanto partire dal turismo, ma arrivare al turismo.

Al fine di utilizzare al meglio le potenzialità delineate nella varie matrici (ambiente, territorio, economia e sociale), è opportuno cogliere la peculiarità dei vari aspetti per “trasferirli” al tema del turismo.

La lenta trasformazione che ha plasmato il territorio nel corso del tempo, è traslata al concetto contemporaneo che il territorio può e deve ospitare un turismo preordinato alla lentezza.

Un modo di essere e di presentarsi agli altri per assaporare meglio persone, paesaggi, sapori e comportamenti e per considerare il territorio un luogo da vivere e non da consumare.

Analizzando il quadro conoscitivo, emerge chiaramente la necessità di cogliere tutte le opportunità che sorgono dalla rete di scala più ampia di quella tra i sei Comuni dell’Associazione.

Page 79: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

79

Molti progetti stanno evolvendosi come area vasta, a partire dalla rete di piste ciclabili, all’ippovia come circuito di equiturismo, all’Idrovia e alla Rete Ecologica Provinciale con la presenza di zone SIC e ZPS della Rete Natura 2000, ma anche la vicinanza con il Parco del Delta del Po, il sistema delle Delizie Estensi l’inserimento nel sito Unesco come Patrimonio dell’Umanità, costituiscono ottime basi di partenza, da integrare con azioni specifiche volte ad esaltare l’aspetto del “turismo lento”, soprattutto nelle aree rurali, con interventi di miglioramento della viabilità rurale.

Ulteriore opportunità deriva altresì dalla peculiarità di centri storici di particolare interesse come Tresigallo: uno dei pochi esempi superstiti e integrali di città di fondazione. Caratterizzata dalla contemporaneità e dallo stile architettonico ed urbanistico razionalista, Tresigallo “Città del Novecento” è l’applicazione su scala reale delle teorie di scuola tedesca sulla progettazione democratica della “città nuova”, esempio architettonico di notevole interesse e attualità.

La posizione che attiene il territorio copparese, nei confronti della Città di Ferrara e della Costa, deve essere rivalutata al fine di creare una connessione attiva del turismo territoriale a più vasta scala.

E’ necessario anche poter cogliere gli aspetti di sviluppo territoriale, per la tematica del turismo, ma anche per la valorizzazione del patrimonio locale, derivanti dalle progettualità sovraordinate fra le quali il Progetto Idrovia Provinciale; è necessario creare le sinergie più efficaci affinché anche i patrimoni edilizi o immobiliari lungo il fiume, nel caso specifico, ne acquisiscano i maggiori benefici mediante previsioni di molteplicità di funzioni ed usi; da ciò ne deriverebbe una positività in termini di fruizione territoriale da parte del turismo, ma altresì una positività nel preservare tipologie edilizie proprie del territorio, invertendo la tendenza dell’abbandono.

La valorizzazione legata a questi aspetti può essere integrata da ulteriori azioni trasversali collegate agli itinerari enogastronomici, e al sistema dell’ospitalità con l’implementazione del numero di alberghi, agriturismi e Bed & Breakfast, meno sviluppati che in altre parti della nostra Provincia.

Le sagre locali potranno costituire l’elemento di partenza dando alle stesse la giusta chiave di lettura e valorizzazione; per far ciò è necessaria la partecipazione delle popolazioni, ma in particolar modo dei giovani. Si devono creare progetti specifici per la “messa in rete delle sagre”, da far attuare alle componenti più dinamiche in termini di accessibilità con le strutture informatiche (giovani, universitari, ecc..) e quindi in grado di “far vivere il progetto nell’atto della sua creazione”.

Page 80: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

80

Le criticità da superare non sono quindi da ricercare nell’assenza di attrattività turistiche, quanto nella mancata consapevolezza del patrimonio presente.

E’ quindi necessario, attuare iniziative per diffondere la consapevolezza del potenziale disponibile, e solo attraverso tale acquisizione affrontare la possibilità di diffondere i valori del territorio all’esterno dei propri confini.

E’ fondamentale che si sviluppi una organizzazione o ancor meglio una “cabina di regia” unica per la promozione delle potenzialità attuali e future, magari iniziando un percorso per la messa a punto di un proprio “marchio” territoriale nel quale riconoscersi e da esportare all’ esterno, agendo come vetrina immediatamente percepibile e chiaramente identificabile.

Pertanto il territorio va considerato come la risorsa primaria all’interno di ogni strategia socio-economica.

Il raggiungimento di questi obiettivi dovrà essere condiviso nella misura più ampia possibile e potrà realizzato solo attraverso politiche in grado di porre la conoscenza e la salvaguardia al centro delle prospettive di sviluppo.

Page 81: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

81

LIN

EE G

UID

A 1. Il Territorio costituisce l’elemento di

sistema per la promozione turistica, da declinare attraverso la costruzione di pacchetti di offerta integrati tra loro.

2. Sviluppare il turismo naturalistico in connessione con il Parco del Delta del Po e con la rete ecologica di 1° e 2° livello provinciale e comunale.

3. Sviluppo del Turismo legato al tempo libero attraverso il sistema fluviale, delle piste ciclabili, e dell’Ippovia, in connessione con la rete provinciale.

4. Sviluppo del turismo eno-gastronomico attraverso il rilancio degli itinerari della strada dei vini e dei sapori.

5. Sviluppare il Turismo culturale in connessione con la vicinanza di Ferrara e la presenza di siti UNESCO.

6. Costituzione di un’unica “Cabina di Regia” per la programmazione e la promozione integrata delle varie iniziative.

7. Valorizzazione degli aspetti naturalistici e floro-faunistici (in particolare per le oasi naturali).

Page 82: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

82

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Incremento capacità ricettiva soprattutto attraverso la facilitazione burocratica (alberghi e B&B nei centri storici, agriturismi e fattorie didattiche con il recupero dell'edilizia in disuso nei borghi e zone rurali).

2. Valorizzazione ambientale con progetti puntuali delle aree ZPS (Zone Protezione Speciale) e nelle aree golenali del Po e Volano.

3. Valorizzazione borghi risicoli come testimonianza di pianificazione del territorio agricolo.

4. Connessione del turismo locale con i poli attrattori della Città di Ferrara, il Delta e la Costa.

5. Utilizzare la viabilità locale rurale al servizio del turismo lento, con interventi strutturali di miglioramento.

6. Prevedere una molteplicità di usi per incentivare la massima riqualificazione dei fabbricati esistenti, in relazione con il progetto Idrovia.

7. Valorizzare i siti di interesse archeologico per favorire la fruizione turistica del territorio, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di volontariato specializzato.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Azioni di Marketing e promozione del territorio verso potenziali bacini di fruizione nazionali e stranieri.

2. Valorizzazione territoriale attraverso lo sviluppo del “turismo lento”.

3. Sagre locali in rete come strumento di promozione dell’identità territoriale, non in concorrenza, ma in sinergia con le attivitàcommerciali e di ristorazione.

4. Utilizzo di altre reti (p. es. Accademikadell’Università) per dare maggiore eco alle iniziative.

5. Coordinamento a livello sovracomunaledelle offerte turistiche, anche attraverso l’apertura di uno sportello per il turismo.

6. Enfatizzare il ruolo di attrazione turistica di Tresigallo, considerata la peculiarità della sua storia e urbanistica e l’appartenenza ai Circuiti Nazionali dei Borghi Autentici e delle Città di Fondazione.

Page 83: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

83

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Scarsa integrazione tra scuola e mondo del lavoro Mancanza professionalizzazione badantato Mancanza di centri scolastici superiori e corsi

universitari

Presenza di un polo di formazione professionale (Cesta)

Presenza diffusa scuola prima infanzia Alta scolarizzazione popolazione

Page 84: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

84

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA ISTRUZIONE – FORMAZIONE – ORIENTAMENTO

Page 85: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

85

Anche se le tematiche relative a formazione, istruzione e orientamento non trovano diretta ricaduta nello strumento del PSC, fondamentalmente territoriale e urbanistico, sono complementari per ogni prospettiva di sviluppo futuro. Le analisi hanno mostrato criticità in merito alla dispersione scolastica dei giovani, alla necessità di non interrompere il percorso di orientamento e responsabilizzazione delle famiglie, e infine al rilancio dei rapporti tra il territorio, il mondo produttivo e le istituzioni scolastiche finalizzate ad agevolare le prospettive delle giovani generazioni. Il rafforzare i sistemi di Istruzione – Formazione in stretta correlazione con il mondo imprenditoriale, consentirebbe l’incentivare lo sviluppo tecnologico a scala vasta e con ricadute più efficaci ed efficienti al territorio in esame, in termini di occupazione. I giovani devono trovare una centralità nelle politiche di crescita del territorio, e quindi è opportuno un loro coinvolgimento e partecipazione fin dall’età adolescenziale, mediante opportuni coordinamenti che permettano anche di sfruttare le opportunità progettuali a scala territoriale per arrivare a percorsi formativi e professionali adeguati alle attitudini specifiche, e ai diversamente abili. Perciò necessita il coinvolgimento e il rapporto costante con il mondo imprenditoriale, attuato dalle istituzioni e dalla scuola, che costituisce il primo tassello per percorsi di sviluppo condivisi. Tali dettami costituivano una delle azioni bandiera proposte dal Piano Strategico dell’Associazione dei Comuni del Copparese e che oggi ha la necessità di trovare una propria attuazione concreta. Al preoccupante fenomeno dell’abbandono scolastico, che purtroppo avvicina ad età sempre più giovane i ragazzi a situazioni devianti e potenzialmente problematiche, occorre contrapporre un insieme di azioni. Oltre ad offrire opportunità di aggregazione sociale, il sistema sociale e istituzionale deve consolidare le prospettive di stabilizzazione dei giovani attraverso un maggior coinvolgimento delle famiglie nelle scelte di indirizzo di studio dei figli orientato alle possibilità reali di occupazione. Una soluzione potrebbe essere realizzata attraverso giornate di orientamento organizzate in collaborazione con il mondo del lavoro da svolgere nelle scuole primarie, anche al di fuori del territorio dei sei Comuni. Altra azione potrebbe essere rappresentata dalla implementazione di percorsi formativi privilegiando i settori vocazionali di sviluppo del territorio e promozione dell’imprenditorialità, ma anche un consolidamento della formazione permanente nei settori delle nuove tecnologie linguistico e informatico.

Page 86: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

86

In sintesi, quanto enunciato sopra, è facilmente accessibile in attuazione dei quattro principi SEO: OCCUPABILITA’: accrescere le capacità di trovare lavoro IMPRENDITORIALITA’: sviluppare lo spirito imprenditoriale ADATTABILITA’: favorire l'adeguamento ai mutamenti del mercato del lavoro PARI OPPORTUNITA’: rafforzare le politiche di uguaglianza delle opportunità per tutti Proprio per rafforzare la necessità di maggiore coesione e di “patti formativi” fra scuola e mondo del lavoro, necessari a sviluppare nuove potenzialità, ma anche di “patti formativi inter-aziendali” per migliorare le competenze, non può essere sottaciuto che tale opportunità deve essere colta anche per la risoluzione delle problematiche relative al fenomeno dell’immigrazione, dal quale deriva la necessità di integrare soprattutto gli stranieri più giovani con il tessuto sociale e imprenditoriale locale Un altro fenomeno che coinvolge in modo diretto lavoratori stranieri è quello del “badantato”, che se fatto evolvere attraverso una adeguata professionalità, acquisisce maggiore potenziale e specificità soprattutto se inserito in un percorso di formazione e specializzazione (in collaborazione tra AUSL e Servizi Sociali) e con il riconoscimento in un apposito albo.. Per quanto attiene l’aspetto strutturale del servizio scolastico, si deve riferire che negli anni passati, in seguito alle esigenze di contenimento della spesa pubblica dei Comuni, ma anche per l’esigenza di offrire servizi più qualificati, è avvenuta una profonda ristrutturazione e razionalizzazione delle sedi, che ha portato alla chiusura di molti plessi nei centri minori. Nei prossimi anni esigenze di razionalizzazione potranno far sentire i loro effetti ulteriormente, ma una dotazione minima di servizi di base, per lo meno il ciclo delle scuole dell’obbligo e i servizi scolastici pre-obbligo dovrebbero essere mantenuti e migliorati nell’ambito dei centri abitati principali, in modo da contenere le esigenze di mobilità. Proprio per questi principi, per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici, riprendendo i concetti della normativa regionale aggiornata, e riferendoci ai dati dimensionali di strutture per i servizi scolastici per ogni abitante residente è emerso: che, in funzione della LR 20/2000, il dimensionamento esistente è assolutamente rispettato. Pertanto, azioni strutturali in merito non ne vengono indicate se non nella riconferma delle attuali previsioni, come desunte dalle pianificazioni in essere, ma consegnando input di miglioramento qualitativo alla pianificazione operativa e a quella strategica.

Page 87: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

87

Sulle politiche di programmazione scolastica non è possibile intervenire direttamente, ma occorre segnalare alla discussione come sia anomalo che il territorio non sia sede di nessun istituto scolastico superiore. Per contro la concentrazione degli istituti superiori del capoluogo porta a situazioni sia logistiche che didattiche di elevata problematicità e di dubbia efficacia. Appare pertanto plausibile, anche se difficile, un riequilibrio territoriale. Occorre anche segnalare come debba essere cercato, naturalmente seguendo le caratteristiche del territorio per elevarne i punti di eccellenza, una possibile candidatura come sede di corsi universitari, da inserire nella variegata geografia dell’attuale sistema accademico. In merito al Polo di Formazione a Cesta, infine, in quanto istituto-laboratorio di orientamento lavorativo, và necessariamente rafforzato nella sua attuale dimensione e identità, in quanto proprio per il bacino di riferimento è propedeutico all’attuazione di azioni strategiche in collaborazione con l’utenza imprenditoriale. La tematica in trattazione, potrà trovare maggiore efficacia ed efficienza se si attuerà un coordinamento delle forze in campo (politiche dell’Istruzione e della formazione, politiche sociali, attività produttive, politiche del lavoro, ecc…), anche attraverso l’attivazione di un tavolo permanente interdisciplinare.

Page 88: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

88

LIN

EE G

UID

A

1. Integrazione delle scuole con il mondo del lavoro per rafforzare le prospettive di occupazione e di impiego nelle imprese esistenti di personale proveniente dal territorio, prendendo come riferimento anche la riqualificazione e il recupero ambientale.

2. Maggior coinvolgimento delle famiglie nelle scelte di indirizzo di studio dei figli, orientato alle possibilità reali di occupazione.

3. Professionalizzazione del lavoro di badantato.

4. Rafforzare i sistemi di Istruzione –Formazione e Orientamento in stretta correlazione con il mondo imprenditoriale, per incentivare lo sviluppo tecnologico a scala locale.

5. Coordinare il coinvolgimento dei giovani con le possibili ricadute occupazionali offerte dal territorio, per integrare le potenzialità dei progetti a scala territoriale con i percorsi professionali delle singole persone, anche diversamente abili.

Page 89: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

89

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Mantenimento della quantità di standard scolastico presente nel territorio e prevista nei P.R.G. vigenti.

2. Rafforzamento del polo formativo di Cesta.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Giornate di orientamento organizzate in collaborazione con il mondo del lavoro da svolgere nelle scuole primarie.

2. Corsi di specializzazione (in collaborazione tra AUSL e Servizi Sociali) per il lavoro di badantato.

3. Verificare la possibilità di reintrodurre un Istituto Scolastico superiore nel territorio.

4. Localizzare negli Istituti Scolastici territoriali sezioni staccate degli Istituti Superiori della città.

5. Attuare i principi SEO (Strategia Europea per l’Occupazione): occupabilità, imprenditorialità, adattabilità e pari opportunità.

6. Implementare percorsi di formazione privilegiando i settori vocazionali di sviluppo del territorio e promuovendo l’imprenditorialità.

7. Consolidamento della formazione permanente nei settori delle nuove tecnologie linguistico e informatico.

8. Sviluppo formazione continua attraverso piani formativi inter-aziendali.

9. Maggiore coordinamento delle forze in campo (politiche dell’istruzione e della formazione, politiche sociali, attività produttive, politiche del lavoro, ecc.), anche attraverso l’attivazione di un tavolo permanente interdisciplinare.

Page 90: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

90

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Invecchiamento popolazione

Aumento malattie croniche Carenza disponibilità di dati

Presenza di strutture qualificate Diffusione presidi sanitari sul territorio

Integrazione territoriale: medicina di comunità

Integrazione socio-sanitaria

Page 91: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

91

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA SERVIZI SANITARI La Sanità, intesa come sistema di servizi presenti nei Comuni del Copparese, si presenta particolarmente correlata alla Rete territoriale dei servizi alla persona. E’ presente nell’ambito del Presidio Unico Ospedaliero dell’Azienda USL di Ferrara, nell’area 1 con l’Ospedale di Copparo, oltre ad altri presidi e dipartimenti di sanità pubblica (Copparo – Tresigallo – Berra). Per il mantenimento e l’evoluzione dell’organizzazione, anche oltre l’entrata in funzione del Polo di Cona, è necessario uno spostamento verso il territorio di una percentuale significativa degli investimenti. Mentre l’Ospedale si avvia verso una prospettiva di rete ospedaliera di scala almeno provinciale occorre riorganizzare la sanità locale, riprendendo “Medicina di Comunità” con progettualità rinnovata. Almeno tre sono i presupposti per il rilancio: 1. proseguire il percorso di integrazione di tutte le componenti del sistema rimuovendo una serie di rallentamenti

e impedimenti 2. insistere sulla rete informatica e sulla “sanità on-line”. La possibilità di interagire nell’immediato, fra il medico

di base e i bisogni dei pazienti con il sistema sanitario, faciliterebbe la visione / ricezione di analisi specialistiche, referti laboratoriali, ecc… aumentando l’efficacia ed efficienza dell’intero sistema.

3. sviluppando progetti specifici in grado di utilizzare l’anagrafica dei pazienti per arrivare alla costruzione di una banca dati delle patologie presenti nelle popolazioni e attivare la possibilità di effettuare monitoraggi costanti, a cui associare azioni specifiche di prevenzione.

Page 92: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

92

4. attivare “Case della Salute” dove collocare aggregazioni tra medici di medicina generale e ambulatori, garantendo un’offerta diversificata ed integrata di specialità mediche e di servizi. Questa soluzione può ben rispondere alle esigenze delle popolazioni per parecchie emergenze (guardia medica, continuità 12 ore, presenza di specialisti, gestione piccole emergenze, monitoraggio in continuo, telemedicina, servizi sanitari itineranti, ecc..) con conseguente riduzione delle richieste per tali servizi ai presidi ospedalieri, riducendo quindi, tempi, risorse di personale e spostamenti sul territorio Inoltre è possibile migliorare il Primo Soccorso ponendo nei centri della salute i servizi di prima emergenza (codice bianco)

La maggiore attenzione comunque è rivolta alle problematiche degli anziani, sempre più numerosi e con esigenze più pressanti rispetto al resto della popolazione. La crescita costante della spesa sanitaria deve condurre ad esplorare modelli diversi, es: “quartieri protetti”, pianificando in ambito di comunità un nuovo modello di convivenza sociale. Tali luoghi sarebbero più adeguati e consoni per valorizzare le autonomie residue della persona, e può giovare la vicinanza con strutture sanitarie in grado di monitorare – controllare – prevenire, e potrebbero beneficiare dell’apporto e delle attività di associazioni di volontariato di tipo sociale o religioso. L’ individuazione e la realizzazione di “Quartieri Protetti” potrebbe inoltre portare all’introduzione di nuove tecnologie applicate all’automazione domestica. La “Demotica” è un modello che già in altri Paesi è attuato con successo e con vantaggi sulle economie dei sistemi sanitari. Il miglioramento del sistema trae i massimi vantaggi se si riuscirà a spostare il baricentro dai bisogni sanitari in termini strumentali e farmacologici, alla necessità di modifica dei comportamenti e degli stili di vita. Infatti, la situazione attuale registra che nel 2007 nella Provincia di Ferrara sono stati eseguiti 7.000.000 di esami di laboratorio, circa 20 esami per ogni cittadino: l’eccessivo uso di sanità porta alla congestione e all’inefficienza; l’80% dei bisogni da sanità possono essere considerati di bassa intensità ed erogati localmente. Studi specifici hanno stabilito che nella valutazione dell’allungamento della vita di una persona, il 60% deriva dagli stili di vita, il 30% da fattori genetici, e solo il 10% dalle azioni della sanità. La migliore prevenzione attuabile, pertanto, consiste nella rivisitazione degli stili di vita degli individui, incentivando e favorendo quelli che contribuiscono a mantenere alto il livello di salute.

Page 93: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

93

Tra queste si possono annoverare quelle tese a modificare i comportamenti in campo alimentare, recuperando e dove occorre superando in senso evolutivo le tradizioni enogastronomiche per adeguarle, con consapevolezza, alle mutate esigenze della popolazione. Il miglioramento della cultura alimentare e ambientale va naturalmente di pari passo con la maturazione delle proposte provenienti dal sistema agricolo che deve facilitare la conoscenza e la diffusione del consumo dei prodotti locali Fra le azioni che il Piano Strutturale intende attuare, vi sono quelle del miglioramento degli spazi pubblici per facilitare e incentivare l’uso del territorio per l’attività fisica, dall’ampliamento dell’attuale rete dei percorsi ciclo-pedonali e ippici, alla realizzazione di “percorsi vita”, allo sviluppo dei centri sportivi, ecc. L’azione risulterà tanto più efficace quanto maggiore saranno le intese che potranno essere concordate fra gli Enti, la coesione delle azioni politico-strutturali, e la capacità di trasferire questi nuovi concetti alla popolazione da parte dei professionisti sanitari, della scuola, delle istituzioni pubbliche, ma in particolar modo, le strategie di cui sopra, potranno acquisire maggiore efficacia ed efficienza da un unico governo del territorio.

Page 94: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

94

LIN

EE G

UID

A

1. Spostare la ricerca del bisogno di sanitàdagli strumenti (tecnologia e farmacologia) ai comportamenti (stili di vita).

2. Incentivare il trasferimento di funzioni sanitarie dagli Ospedali al Territorio.

3. Migliorare il Primo Soccorso ponendo nei centri della salute i Servizi di prima emergenza (codice bianco).

4. Proseguire e migliorare il percorso di integrazione e modernizzazione del sistema sanitario con particolare riferimento ai servizi informatici in grado di ridurre i tempi di attesa di referti specialistici (progetto Sole della R.E.R.).

5. Associare alla prevenzione il monitoraggio e l’anagrafe delle patologie della popolazione.

Page 95: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

95

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Favorire l’aggregazione di poli fra medici locali e ambulatori: “centri della salute” per un’offerta diversificata anche con attività specialistiche, per migliorare e semplificare l’accesso all’utenza, contenere l’effetto migrazione e spostamenti sul territorio.

2. Realizzare percorsi e aree per l’attivitàfisica della persona in ambienti aperti (percorsi salute), integrati con il sistema agricolo (acquisire consapevolezza per un migliore consumo dei prodotti locali).

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Miglioramento della cultura alimentare e ambientale.

2. La spesa sanitaria in continuo aumento deve indurre ad esplorare modelli diversi, per esempio “quartieri protetti” in ambito di comunità di tipo sociale – religioso, valorizzando le autonomie residue della persona.

Page 96: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

96

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Anziani in aumento e conseguente aumento richieste di assistenza

Stranieri: incremento richieste ricongiungimento familiare, difficile integrazione tra etnie

Giovani: aumento preoccupante dispersione scolastica, diminuzione età primo contatto con situazioni devianti

Scarsa cultura del volontariato e difficoltà nel coinvolgimento

Incremento “nuove povertà”

Forte impegno pubblico per la garanzia del mantenimento di servizi qualificati

Degrado sociale contenuto Alta qualità servizi per l’infanzia e gli anziani

Page 97: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

97

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA “SERVIZI SOCIALI” Il dato che emerge con maggiore rilevanza risulta, naturalmente, l’invecchiamento della popolazione al quale si accompagna una domanda assistenziale sempre crescente. Le politiche sociali conseguenti dovranno tenere in conto non solo dell’incremento quantitativo della domanda espressa dagli over 65 ma anche una sua diversa qualificazione che porterà a dover ripensare alle tipologie di servizi offerti e tararli su questa nuova quarta età. La sfida consiste nello spostamento dell’offerta di servizi sempre più rivolta alla domiciliarietà piuttosto che alle soluzioni in strutture protette, proseguendo l’evoluzione verso servizi personalizzati di qualità. Al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione si affianca il problema degli stranieri. Anche se nel territorio il dato è contenuto rispetto ad altre realtà del ferrarese, ciò nonostante le esigenze di questi e le domande di ricongiungimento famigliari determinano ulteriori bisogni ai quali deve essere rivolta la necessaria attenzione onde evitare la nascita di conflitti sociali. Occorre migliorare l’inserimento delle varie etnie nella societa’, con particolare attenzione alle popolazioni ROM, che faticano più delle altre nel processo di integrazione. Ma accanto a queste problematiche occorre evidenziare il fenomeno delle “nuove povertà” derivanti non solo dalla mancanza di costante occupazione o dall’ aumento del costo della vita associato alla invarianza dei guadagni, ma anche dovute ad altri fenomeni sociali come le famiglie mononucleari derivanti da separazioni e/o divorzi, l’anziano che rimane solo con unico sostegno pensionistico inadeguato ai costi della vita, il giovane che si era già reso indipendente con lavoro precario e senza una famiglia di appoggio, chi perde il lavoro in età matura, ecc….

Page 98: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

98

Ulteriore problematica emersa è relativa ai giovani: l’aumento preoccupante della dispersione scolastica contribuisce alla diminuzione dell’età giovanile che si avvicina a situazioni devianti. Necessita responsabilizzare maggiormente le famiglie e sperimentare insieme nuovi luoghi di aggregazione per i giovani, con spazi e strutture dotate di multiservizi (dai temi sportivi a quelli culturali e naturalistico-ambientale) anche con programmi che presuppongono lunghi tempi di ritorno in termini di risultati. Risulta comunque indispensabile rapportarsi con le istituzioni scolastiche, affinché vengano attuate azioni comuni tese a prevenire l’abbandono scolastico e favorire l’inserimento dei giovani nella vita sociale e lavorativa che il territorio può offrire. Le linee guida che possono essere delineate dal Documento Preliminare al Piano Strutturale, allo scopo di rendere efficace ed efficiente una politica di gestione territoriale sono orientate a incentivare la realizzazione di Edilizia Residenziale Pubblica dedicata alla realtà della popolazione anziana, specie con assistenza domiciliare. Molti programmi regionali o statali prevedono forme di cofinanziamento per programmi di questo tipo, in particolare incentivando l’applicazione della domotica per rispondere al meglio, oltre alle problematiche della popolazione anziana, alle esigenze dell’utenza con handicap. La realizzazione di queste unita’ abitative assistite sarà opportuno venga localizzata in vicinanza di centri di assistenza o case protette per poter beneficiare in forma integrata dei servizi che colà vengono forniti. E’ interessante, inoltre, approfondire la possibilità di convenzioni per riconvertire alloggi in proprietà non rispondenti piu’ alle esigenze dell’anziano. Si potrebbe attuare in questo modo una perequazione flessibile per l’Edilizia Sociale in una logica di “scambio immobiliare”: il privato anziano proprietario di un immobile che non risponde più alle proprie esigenze (lontano da centri di assistenza, con barriere per handicap, che necessita di ristrutturazione, troppo grande, ecc..), lo mette a disposizione della PA a favore di assistenza o di alloggio sociale con requisiti specifici per rispondere alle proprie necessità. A sua volta la PA candida l’alloggio per altri fruitori che non hanno le difficoltà dell’anziano, quali ad esempio nuclei di famiglie straniere; o recupera e immette sul mercato immobiliare l’alloggio ricevuto meglio ancora attraverso un organismo pubblico-privato che comprenda costruttori e imprese locali. Un’altra azione indispensabile, da attuarsi durante la durata del prossimo PSC, sarà quella di riservare quote degli ambiti di espansione da destinare all’edilizia sociale.

Page 99: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

99

In questo caso una quota della capacità edificatoria sarò riservata al cosiddetto “Housing sociale”. Tutte le forme di sostegno all’attività dell’ERP vera e propria che saranno individuate, troveranno capienza nelle nuove zone di espansione o attraverso la riserva di standard o attraverso meccanismi di compensazione o tramite altre forme di realizzazione pubblico-privato che sono in corso di definizione Tutte le esperienze più avanzate tendono infatti a far interagire l’iniziativa pubblica con quella privata e con quella del privato sociale o del volontariato e in tutti i casi le sperimentazioni più riuscite portano sempre a promuovere e sviluppare percorsi di formazione e integrazione dei diversi gruppi sociali per far sì che sia l’inclusione e non l’emarginazione la migliore forma di prevenzione del territorio Per il raggiungimento di questi obiettivi, è necessario che migliori il coordinamento delle forze attive del territorio. Anche se nei sei Comuni il volontariato è in misura maggiore dedicato alle manifestazioni piuttosto che al sociale, occorre non disperdere le risorse e dotare le associazioni di volontariato di risorse e strumenti operativi per l’integrazione ed il sostegno alle azioni promosse dalle istituzioni. Occorre inoltre accorpare il più possibile le strutture socio-sanitarie; nel caso di Tresigallo accentrare nell’Ex Ospedale Boeri la casa protetta di via Verdi, così da contenere i costi gestionali e avere spazi maggiormente qualificati Per l’attuazione di tutte queste politiche esistono i piani specifici di settore, come i Piani di Zona, ma è proprio per queste tematiche e per rendere maggiormente efficaci le azioni di lungo periodo che è sentita la necessità di uno strumento comune di apertura al territorio e all’intersettorialità e tale strumento può essere individuato nel Piano Strategico.

Page 100: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

100

LIN

EE G

UID

A

1. Incentivare realizzazione di E.R.P.(Edilizia Residenziale Pubblica) dedicata alla realtà della popolazione anziana, specie con assistenza domiciliare.

2. Incentivare la scienza della domoticaper rispondere al meglio alle esigenze dell’utenza con handicap.

3. Possibilità di convenzioni pubblico -privato per riconvertire alloggi in proprietà non rispondenti più a esigenze di accessibilità dell’anziano, in cambio di assistenza domiciliare.

4. Attivare iniziative per contrastare il fenomeno della dispersione giovanile in età scolastica.

5. Creare dei luoghi di aggregazione per i giovani, con spazi e strutture dotate di multiservizi (dai temi sportivi a quelli culturali e naturalistico-ambientale).

6. Attenzione al fenomeno delle “nuove povertà”

7. Migliorare l’inserimento delle varie etnie nella società, con particolare attenzione a quella rom.

8. Attuare i principi di sussidiarietàterritoriale.

9. Proseguire il processo di pianificazione strategica come forma di governance del territorio.

Page 101: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

101

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Realizzare unità abitative protette in vicinanza di centri di assistenza o Case Protette, da gestire in forma integrata.

2. Recupero ex ospedale Boeri per centro R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistita) accentrando l’attuale struttura di via Verdi a Tresigallo.

3. Riservare quote di dimensionamento degli ambiti di espansione da destinare all’edilizia sociale.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Promuovere e sviluppare percorsi di formazione e di integrazione dei gruppi di immigrati: inclusione e non emarginazione come forma di prevenzione sociale.

2. Coordinamento del volontariato per il sostegno delle azioni promosse dalle istituzioni.

3. Promuovere e sviluppare percorsi di formazione come forma di prevenzione sociale per le famiglie.

4. Occorre costruire gli indicatori per rilevare i livelli essenziali di assistenza regionali (LEAR), per i servizi sociali così come giàapplicati in quelli sanitari.

Page 102: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

102

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Edilizia Residenziale Pubblica non riesce a dare risposta tempestiva e concreta al mutare dei bisogni

Difficoltà recupero centri storici ed edifici rurali Modesta qualità diffusa delle tipologie edilizie Scarsa propensione utilizzo tecnologie innovative

Sostanziale tenuta del sistema edilizio, per :_ la stabilità del numero famiglie_ la maggiore richiesta di standard dimens. degli alloggi _ lo spostamento dalle zone rurali ai centri

Capacità gestione Programmi Complessi Adeguati dimensionamenti delle dotazioni territoriali

Page 103: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

103

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA EDILIZIA Analizzando il dato delle nuove costruzioni e degli ampliamenti dal 2000 al 2006 contenuto nel Quadro Conoscitivo, si può constatare come, nonostante il calo demografico della popolazione residente, il trend costruttivo nei sei Comuni dell’Associazione sia sostanzialmente costante.

nuove costruzioni e ampliamenti COMUNE 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 TOTALE

BERRA 1.300 3.800 1.300 1.550 1.600 1.750 800 12.100 COPPARO 21.119 14.538 22.088 12.619 12.191 7.476 14.190 104.221 FORMIGNANA 13.119 1.546 4.334 11.546 3.604 34.149 JOLANDA DI S. 2.368 1.725 4.546 2.348 1.678 2.936 3.291 18.892 RO 4.846 2.843 967 1.657 721 1.431 1.413 13.878 TRESIGALLO 515 778 1.793 1.415 3.226 2.170 1.948 11.845 TOTALE 30.148 23.684 43.813 21.135 23.750 27.309 25.246 195.085 % PARZIALI* -21,44 84,99 -51,76 12,37 14,99 -7,55 % PROGR.** -21,44 45,33 -29,90 -21,22 -9,42 -16,26

* percentuale di variazione della superficie rispetto all’anno precedente.

** percentuale di variazione della superficie rispetto al 2000.

Page 104: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

104

Questo è dovuto, sostanzialmente, all’evoluzione delle richieste edificatorie, come la maggior qualità delle costruzioni e le maggiori superfici necessarie per gli standard della popolazione attuale, che le attuali abitazioni non riescono a fornire, oltre allo spostamento della popolazione dalle campagne ai centri urbani. Inoltre, seppure la popolazione tende a diminuire, il numero delle famiglie è sostanzialmente costante; questo dovuto all’aumento delle famiglie composte da pochi elementi o addirittura mono-componenti. Questo andamento porta a valutare come possibile il mantenimento dell’attuale trend edificatorio anche nel futuro, almeno nel medio/lungo periodo. Le nuove capacità edificatorie (sia di edilizia residenziale pubblica (ERP), che residenziale privata, che commerciale) verranno individuate adottando sistemi di perequazione tra i territori dei sei Comuni dell’Associazione. La crescita dei centri urbani deve avvenire con logiche di concentrazione, evitando, quindi, la dispersione (sprawl), in modo da rendere facilmente fruibili anche a queste nuove aree i servizi presenti nel centro. Le nuove espansioni dovranno essere elementi di ricucitura e redistribuzione di funzioni urbane nei centri abitati. Naturalmente, la nuova edificazione residenziale non deve provocare lo svuotamento, e quindi l’impoverimento, dei centri esistenti. Per questo risulta indispensabile il monitoraggio del dato delle abitazioni vuote, che nel periodo preso in esame nel Quadro Conoscitivo (1991-2006) si è attestato attorno al 10% del patrimonio edilizio residenziale totale.

abitazioni vuote ANNI 1991 2001 2006

COMUNI abit.tot % vuote abit.tot % vuote abit.tot % vuote BERRA 3.051 7,64 233 2.818 14,44 407 2.894 6,88 199 COPPARO 8.672 6,55 568 8.104 8,69 704 9.104 7,51 684 FORMIGNANA 1.521 12,69 193 1.328 10,17 135 1.670 18,08 302 JOLANDA DI SAVOIA 1.691 9,76 165 1.526 10,48 160 1.599 7,50 120 TRESIGALLO 2.396 7,43 178 2.218 10,64 236 2.586 15,47 400 RO 1.894 9,35 177 1.717 8,10 139 1.884 10,72 202 TOTALI 19.225 7,88 1.514 17.711 10,06 1781 19.737 9,66 1.907

Page 105: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

105

ANDAMENTO DEI COMUNI DELL'ASSOCIAZIONE

19225

1514

17711

1781

19737

1907

05000

10000150002000025000

abit.tot vuote abit.tot vuote abit.tot vuote

1991 2001 2006

totali

Risulta, quindi, importante il recupero del patrimonio edilizio esistente inutilizzato, attraverso politiche finanziarie e norme di semplificazione per il riuso. Il recupero del patrimonio edilizio esistente deve avere la priorità rispetto alle politiche di espansione edilizia, al fine di contrastare il fenomeno delle “città infinite”, intese come consumo indiscriminato e indifferenziato del territorio. I comuni devono recuperare la capacità di progettare la città attraverso interventi urbanistici di qualità, e riappropriarsi del compito di ridisegnare il contesto urbano nel suo insieme, evitando, pertanto, che i singoli interventi urbanistici siano progettati in maniera a sé stante, senza tenere conto delle ricadute che possono far nascere anche in altre zone. Questo presuppone che si instauri una fattiva collaborazione con i liberi professionisti della progettazione e con i costruttori, al fine di sposare quelle che sono le esigenze del mercato con quelle che sono le necessità della collettività. Questa collaborazione si potrà anche estendere a quelle opere pubbliche “minori” che potranno essere realizzate dai privati, anche in forma associata, nell’ottica di una responsabilizzazione e crescita a livello sociale e territoriale delle imprese locali. Anche i bordi dei centri urbani devono essere oggetto di attenzione nella loro definizione, in quanto sono il primo elemento ad essere incontrato da coloro che vi accedono e, pertanto, forniscono il primo impatto visivo del contesto urbano.

Page 106: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

106

Un altro rischio che si pone in evidenza è lo svuotamento delle frazioni a scapito dei capoluoghi; invece, si ritiene importante rafforzare il ruolo delle frazioni, quali custodi dell’identità del territorio. Questo può avvenire attraverso il miglioramento dei servizi pubblici e dei presidi territoriali, quali i centri sportivi, culturali, civici, religiosi, sanitari, ecc., ma, anche, attraverso meccanismi perequativi e di redistribuzione della rendita urbana dai capoluoghi. Un altro tema importante che tratterà il Documento Preliminare è il tipo di edilizia che dovrà essere sviluppata nel territorio. Le norme che regolamenteranno gli interventi edilizi, oltre a recepire le leggi in materia di costruzioni recentemente approvate (norme tecniche per le costruzioni, sugli impianti, rendimento energetico, ecc.), dovranno incentivare lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale degli edifici, quale tassello importante nell’ambito delle lotte all’inquinamento, al surriscaldamento globale terrestre e agli sprechi di materie prime e di energie, necessarie perché non venga compromessa la qualità della vita delle generazioni future. Però, sarà importante, anche, elevare gli standard qualitativi delle costruzioni e promuovere nuove tipologie di edilizia sociale che, superando l’attuale sistema di Edilizia Pubblica Residenziale, diversifichi il mercato (pubblico-privato-3° settore) in modo di dare risposte concrete ai nuovi bisogni della popolazione. Ad esempio, per la popolazione anziana autosufficiente, è possibile promuovere politiche di edilizia sociale in stretta collaborazione con l’Azienda per i servizi alla persona, ridando autonomia agli anziani che possono provvedere a se stessi, stimolando la loro socializzazione e decongestionando le strutture di ricovero, che verrebbero destinate a quelle persone che ne hanno veramente bisogno. Una parte importante del patrimonio edilizio del nostro territorio è situata nelle zone rurali; diviene, quindi, importante un censimento omogeneo, non solo per la tutela, ma anche per la valorizzazione delle emergenze architettoniche e testimoniali. L’edilizia rurale nel nostro territorio si è costituita in tre diverse fasi: la prima è la parte storica e testimoniale, la seconda è quella realizzata a seguito della riforma agraria degli anni ’50 dall’Ente per la Colonizzazione del Delta Padano e la terza è quella successiva, realizzata senza uno schema preciso. I fabbricati realizzati nella prima fase sono in genere tutelati dal piani urbanistici attuali, senza che, però, siano individuati gli strumenti per l’attuazione di questa tutela; portando, in alcuni casi, all’abbandono del fabbricato.

Page 107: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

107

Occorre, quindi, individuare quali tra questi fabbricati mantengono effettivamente le caratteristiche tali per essere tutelati e studiare norme di incentivazione al mantenimento in buono stato di conservazione degli stessi, anche, eventualmente, prevedendo il loro recupero a fini turistico-rurali. I fabbricati realizzati a seguito della riforma agraria sono stati costruiti secondo schemi prestabiliti, quindi, anche se non possiedono elementi di pregio stilistico, connettono il territorio in un sistema riconoscibile. Per questo il loro utilizzo, o riutilizzo, può essere consentito qualora venga mantenuto questo segno di riconoscimento, prevedendo, eventualmente, il loro ampliamento per l’adeguamento alle esigenze attuali attraverso degli schemi prestabiliti dal RUE. Per quanto riguarda gli altri fabbricati, realizzati in tempi più recenti, senza schemi precisi, può essere previsto il recupero a fini residenziali. E’ importante che tale patrimonio non venga abbandonato, in quanto costituisce un elemento di riconoscimento del nostro territorio, anche quando questi fabbricati non vengono più utilizzati ai fini della conduzione agricola; pertanto sarà importante definire delle norme flessibili per consentire, nel rispetto del territorio e dell’ambiente in cui sorgono, la conversione di tali immobili allo scopo del loro riutilizzo. Infine, dovrà essere limitata al massimo la nuova costruzione per usi non agricoli fuori dai centri urbani, agevolando solamente chi accorcia la filiera produttiva. Un’azione molto importante, necessaria a limitare la confusione e la diversità di applicazione delle tante normative che entrano in campo nell’ambito della progettazione e dell’esecuzione delle attività edilizie, ma non solo, sarà quella di uniformare le procedure burocratiche a livello di Associazione.

Page 108: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

108

5. Limitare la “città infinita”: la precedenza delle attività edificatorie deve essere individuata nel recupero dei centri rispetto all’espansione.

6. In ogni fase di espansione, anche i bordi dei centri urbani, pur se temporanei, vanno progettati.

7. I Comuni devono recuperare la capacitàdi progettare la città attraverso interventi urbanistici di qualità, valorizzando forme di partenariato con privati.

8. Perequazione territoriale tra i 6 Comuni nel comparto edilizio (ERP, residenziale, commerciale).

LIN

EE G

UID

A

1. Conferma dell’attuale trend edificatorio almeno nel medio periodo, in quanto il territorio, pur in presenza di calo demografico, presenta una sostanziale tenuta del sistema edilizio.

2. Il segnale di crisi del sistema è dato dall’indicatore “alloggi vuoti”, che pertanto va attentamente monitorato.

3. Perequazione e redistribuzione della rendita urbana dal capoluogo alle frazioni.

4. Sviluppo di edilizia sociale in un sistema che superi l’attuale Edilizia Residenziale Pubblica; risposte diversificate (pubblico-private, 3° settore) in grado di dare risposte effettive al mutare dei bisogni.

Page 109: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

109

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Nel dimensionamento del P.S.C. va confermata la capacità edificatoria residenziale equivalente al trend attuale.

2. La logica di crescita dei centri urbani deve essere la concentrazione in contrasto alla dispersione (sprawl).

3. Espansioni come elementi di ricucitura e redistribuzione di funzioni urbane nei centri abitati.

4. Censimento omogeneo non solo per la tutela, ma anche per la valorizzazione delle emergenze architettoniche e testimoniali.

5. Tutela tipologica per gli ambiti agricoli pianificati.6. Massima limitazione agli usi non agricoli nelle

zone extraurbane e agevolazioni a chi in zona agricola accorcia la filiera produttiva.

7. Flessibilità per la riconversione ed il recupero degli edifici esistenti in zona agricola.

8. Sviluppare la diffusione delle tecnologie per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale degli edifici all’interno della nuova regolamentazione.

9. Uniformare le procedure a livello di Associazione per facilitarne l’applicazione. A

ZIO

NI S

TRA

TEG

ICH

E 1. Rafforzare il ruolo delle Frazioni come custodi dell’identità del territorio, attraverso il miglioramento dei servizi pubblici e dei presidi territoriali (sport, cultura, usi civici, religione, sanità, ecc.).

2. Incentivare politiche finanziarie e norme di semplificazione per il riuso degli alloggi vuoti nei centri.

3. Promuovere politiche di edilizia sociale in stretta collaborazione con Azienda Servizi alla Persona.

4. Riappropriazione della capacità di progettare da parte degli Enti Pubblici.

5. Collaborazione con il privato anche nelle realizzazioni di opere pubbliche minori.

Page 110: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

110

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Scarsa efficienza sistema interconnessioni (tra rete stradale locale e nodi grande comunicazione)

Scarsa qualità ed efficienza geometria stradale viabilità locale Strade provinciali molto trafficate e con alta incidentalità Scarsa manutenzione rete stradale

Possibilità di adeguamento rete stradale di 1° e 2°livello

Capillare infrastrutturazione viaria del territorio

Page 111: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

111

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara) LINEE GUIDA - VIABILITA’

Page 112: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

112

Il lavoro di analisi della viabilità dei territori Comunali di Berra – Copparo – Formignana – Jolanda di Savoia – Ro e Tresigallo è iniziato con lo studio della gerarchia delle strade e il tipo di manto. Su un territorio complessivo di 420 kmq abbiamo uno sviluppo lineare di 656 km suddivisi in 138 Km di strade Provinciali (i Comuni dell’associazione non sono attraversati da strade Statali o di categoria superiore), da 358 km di strade Comunali/Vicinali U.P. asfaltate e da 160 Km di strade Comunali/Vicinali U.P. non asfaltate.

TIPOLOGIA DELLA VIABILITA' DEI COMUNI DELL'ASSOCIAZIONE

55%

21%

24%

% str_bian % str_prov % str_com_asf

Analizzando il dato complessivo si evidenzia una ripartizione percentuale delle singole tipologie (21% strade Provinciali – 24% strade Comunali/Vicinali bianche e 55% strade Comunali/Vicinali asfaltate) che confrontate con i dati riguardanti i singoli Comuni evidenziano delle notevoli diversità territoriali atte a consolidare la tendenza alla riqualificazione con diversa destinazione delle strade di almeno 3 Comuni sui sei del presente Piano. Infatti, nei territori Comunali di Copparo, Jolanda di Savoia e Ro abbiamo un’incidenza delle strade non asfaltate che si attesta attorno al 30% mentre, per quanto riguarda le strade Provinciali, il territorio di Copparo è coperto per il 15% ( a seguito della realizzazione delle circonvallazioni dei centri abitati di Copparo e Coccanile, la Provincia ha ridisegnato la rete stradale di sua competenza provvedendo al declassamento dell’intero tratto ex Strada Smaina di collegamento fra Copparo e Berra che attraversava i territori di Ambrogio e Sant’Apollinare). Nei Comuni di Jolanda di Savoia e Ro la rete Provinciale e la rete Comunale si equilibrano. Diverso è il risultato ottenuto dall’analisi della viabilità dei Comuni di Berra, Formignana e Tresigallo.

Page 113: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

113

Uno tra gli obiettivi principali consiste nel miglioramento del sistema delle interconnessioni fra la rete stradale di 1° e 2° livello e i nodi strategici della grande comunicazione (autostrade – strade statali – sistema della rete ferroviaria dei porti e degli aeroporti) in questa ottica rientra la realizzazione del collegamento tra la zona est di Ferrara ed il Veneto passando per i territori comunali di Copparo e Ro attraverso la realizzazione della tangenziale est che utilizzerà il collegamento tra la SP2 e la SP5. Alta importante direttrice nord-sud è stata individuata nell’asse Ro-Copparo-Formignana-Tresigallo-Rovereto. Le migliorie al tracciato attuale potrebbero agevolare il collegamento tra il ponte di Ro e la superstrada per il traffico indirizzato a Comacchio. Si prevede inoltre il rafforzamento dell’asse est-ovest Gran linea-Copparo-Ferrara (E55-A13) per trasferire al territorio i benefici delle grandi opere pubbliche a scala nazionale e provinciale attuando una politica di concertazione che produca come obiettivo la realizzazione del casello E55 in corrispondenza dell’intersezione con la Gran Linea stessa. E’ inoltre necessario valutare la potenziale differenziazione del sistema di interscambio dei trasporti strada-idrovia-(ferrovia) nell’attracco commerciale di Cologna e la realizzazione della circonvallazione tra gli abitati di Jolanda, Formignana, Gradizza di Copparo e Tresigallo al fine di alleggerire il passaggio veicolare all’interno dei centri dei paesi medesimi. All’interno di questa individuazione tipologico-funzionale appare fondamentale focalizzare la giusta gerarchizzazione dei livelli e dei sistemi in analisi, operando al contempo per una definizione delle priorità di manutenzione, rinnovo e, laddove previsto, nuova realizzazione finalizzata concretamente al trasferimento dei benefici delle grandi opere provinciali e nazionali sul territorio. In merito alle strade rurali ed alla loro manutenzione è prevedibile una strategia di incentivazione alla formazione di consorzi per la manutenzione delle stesse. L’attenzione si è orientata anche alle criticità della rete stradale per geometria, sezione, tipologia del manto e di conseguenza sul problema della sicurezza stradale. Le pubbliche Amministrazioni (Regione – Provincia – Comuni) stanno ponendo grande attenzione a questo problema, con l’attivazione di sistemi di monitoraggio atti ad individuare i punti critici della viabilità – ad individuare le condizioni meteo e del fondo stradale che possono essere causa di incidentalità. La Regione E.R. ha attivato un Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza (L.R. 26 del 10/04/95).

Page 114: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

114

L’Osservatorio per l’educazione e la sicurezza stradale della Provincia di Ferrara ha iniziato la sua attività nel 2002 con la raccolta dei dati attraverso una rete di collaborazioni con le forze dell’ordine (VV.UU. – Carabinieri – Polizia Stradale); e che pone particolare attenzione agli Utenti Deboli (pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti). L’Unità Operativa Traffico e Sicurezza stradale della Provincia di Ferrara ci ha messo a disposizione i dati raccolti nell’arco temporale 2002/2007 riferiti agli incidenti su strade Provinciali e Comunali dei territori dell’associazione e la cartografia tematica con l’individuazione puntuale degli incidenti sulle strade Provinciali. I risultati ottenuti dall’analisi di questi dati ci hanno condotto verso considerazioni spesso inaspettate come si potrà verificare analizzando le tabelle di seguito riportate. La lettura del dato complessivo sulla tipologia dell’incidente analizzato per classe di strada evidenzia quanto, lo scontro frontale-laterale (29%) e la sbandata (27%) rappresentino le tipologie di incidente più frequenti seguite dallo scontro laterale e dal tamponamento. Gli incidenti avvengono con maggior frequenza sulle strade Provinciali fuori del centro urbano (38%) mentre le strade Comunali a maggior incidentalità risultano essere quelle urbane (36%).

Rapporto incidenti/geometria delle strade

2%30%

0%17%9%0%

36%

6%

Intersezione con semaforo o vigile Curva Dosso, strettoia

Incrocio Intersezione segnalata Intersezione non segnalata

Rettilineo Rotatoria

Page 115: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

115

La tabella che riporta i dati degli incidenti confrontati con la situazione meteo legata all’evento e la geometria della strada su cui l’evento si è manifestato ci porta a considerazioni opposte alle previsioni iniziali. Si parla di 581 incidenti (2002-2006) di cui 408 avvenuti con condizioni meteo di “SERENO” di cui 168 su tratti di strada “RETTILINEI”. La geometria della strada, quindi non è la principale causa dell’incidente, ma piuttosto la velocità; appare quindi indispensabile mettere in atto tutto il possibile per un’adeguata educazione stradale. I dati sulla mortalità rispecchiano fedelmente il prospetto generale sugli incidenti. L’incidenza della mortalità è maggiore sulle strade Provinciali, in condizioni di tempo SERENO, sui RETTILINEI con scontri frontali-laterali. Le strade Provinciali che attraversano il territorio dei Comuni dell’associazione, che detengono questo triste primato sono: SP2 con n. 7 morti anni 2002-2006; nel 2007 non si rilevano incidenti mortali SP16 con n. 6 morti anni 2002-2006; nel 2007 non si rilevano incidenti mortali SP15 con n. 4 morti anni 2002-2006; nel 2007 non si rilevano incidenti mortali A conclusione della lettura dei dati appare evidente che la proposta formulata con la scheda sulla viabilità nella parte delle linee guida punto 2 e punto 3 a proposito dell’alleggerimento del flusso viario su alcune Provinciali e il miglioramento della viabilità locale non rientra solo nei meccanismi puramente economici legati al movimento di persone e merci e se vogliamo, anche per l’abbattimento del costo sociale (parametro definito a livello nazionale) che l’incidentalità delle strade produce, ma anche e soprattutto per la salvaguardia della vita umana. Diventa quindi indispensabile disincentivare l’attraversamento veicolare dei centri abitati (le circonvallazioni dei centri di Jolanda – Formignana – Gradizza di Copparo – Tresigallo, rientrano in quest’ottica) mentre il collegamento fra la SP2 e la SP5 servirà a convogliare il traffico verso la tangenziale EST (nuovo collegamento Ferrara-Polesella) alleggerendo il traffico sull’attuale SP2 Ferrara-Copparo in prossimità dei centri di Copparo Capoluogo e Tamara.

Page 116: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

116

LIN

EE G

UID

A

1. Miglioramento del sistema delle interconnessioni fra la rete stradale di 1° livello e di 2° livello e i nodi strategici della grande comunicazione (Autostrade – Strade Statali –Sistema della rete Ferroviaria – dei porti e degli aeroporti) anche attraverso interventi per la sicurezza stradale e il miglioramento del sistema dei trasporti pubblici atti a diminuire i flussi di traffico veicolare, con una riduzione dell’impatto sull’ambiente e dell’elevata incidentalità.

2. Alleggerimento del flusso viario sui tratti SP2 – SP5 – SP15.

3. Miglioramento della viabilità locale con correttivi sulla geometria delle strade.

4. Individuazione della gerarchia dei sistemi e definizione delle priorità di attuazione.

5. Trasferire al territorio i benefici delle grandi opere pubbliche a scala nazionale e provinciale.

6. Coordinamento sovra comunale per le attivitàdi manutenzione programmata alla viabilitàesistente.

Page 117: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

117

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI 1. Realizzazione di collegamento fra la zona Est

di Ferrara e Ro / Polesella attraverso tangenziale EST.

2. Rafforzare l’asse EST-OVEST (Gran Linea -Copparo - Ferrara).

3. Implementazione della rete stradale di 2°livello con quella di 1° livello sull’asse NORD-SUD (Transpolesana - A13) e asse EST-OVEST (E55 - A13).

4. Diversificazione attraverso il sistema di interscambio dei trasporti (strada- idrovia-ferrovia- attracco commerciale di Cologna).

5. Miglioramento dell’accessibilità ai centri e delle geometrie stradali.

6. Realizzare circonvallazione abitati di Berra, Jolanda di Savoia, Formignana, Gradizza di Copparo e Tresigallo.

7. Collegamento SP2 e SP5 in prossimità della Pieve di S. Venanzio - Copparo.

8. Adeguamento delle geometrie stradali. AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Confermare l’indicazione politica di previsione casello E55 in corrispondenza della Gran Linea.

2. Incentivare la formazione di consorzi obbligatori o di altre modalità innovative per la manutenzione delle strade rurali.

3. Azioni atte al miglioramento della consapevolezza sulla sicurezza stradale, mediante adeguata formazione / informazione.

4. Coordinamento con il P.T.C.P. di Rovigo che prevede la realizzazione di un nuovo ponte sul Po, tra Papozze e Berra.

Page 118: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

118

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Ridotta efficacia del trasporto pubblico Scarsa efficienza accessibilità ai centri abitati Ridotta interazione per la gestione varie modalità di

trasporto

Presenza delle condizioni necessarie per la realizzazione di una viabilitàalternativa alla gomma (es. ferroviaria, portuale, fluviale, aeroportuale)

Page 119: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

119

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA MOBILITA’

Page 120: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

120

La mobilità, nell’ambito dei territori oggetto d’analisi, avviene esclusivamente su gomma; la realizzazione delle opere per lo sfruttamento delle vie d’acqua è ancora in fase embrionale ( Idrovia Ferrarese – sistema dei porti commerciali sul Po), mentre per quanto riguarda il sistema ferroviario, è stato inserito nel PRG vigente del Comune di Copparo il tracciato di collegamento fra Copparo Capoluogo e il Comune di Ferrara (attraversamento sul Po di Volano fra le frazioni di Fossalta e Sabbioncello San Pietro), per il quale si prospetta un futuro estendimento. Il servizio del trasporto pubblico copre l’intero territorio dei comuni del Copparese ma risulta inadeguato rispetto alle esigenze dell’utenza ed è necessario attuare nuove forme di concertazione con i gestori locali per migliorarne l’efficienza. Gli incontri bilaterali con i funzionari che gestiscono il servizio (ACFT-AMI) hanno messo in evidenza una sofferenza del settore per mancanza o insufficiente utenza, in rapporto alla capienza dei mezzi di trasporto utilizzati, proprio sulle tratte a copertura dei sei Comuni del Copparese. Gli Enti gestori segnalano la necessità di ridurre i percorsi e il numero delle corse, eliminando alcune fermate attualmente esistenti in borghi o località di piccole dimensioni e in zone prettamente agricole. Si può ragionevolmente affermare che Il mezzo pubblico è appetibile solo se consente il raggiungimento dei luoghi di lavoro o d’interesse in un tempo accettabile (il paragone è il tempo di percorrenza di uguale tratto con il mezzo personale, auto – moto). Diventa necessaria la concertazione con i gestori dei servizi per una programmazione più attenta di orari – percorsi – coincidenze con altri mezzi pubblici di trasporto (treni – pulman di linea a lunga percorrenza ecc.). Il costo dei carburanti in continuo aumento, l’inquinamento, il costo derivante dagli incidenti stradali e la necessità di migliorare il sistema viario per lo spostamento non solo delle persone ma anche delle merci (piano per i trasporti eccezionali) sono gli indicatori che c’impongono di mantenere alta l’attenzione sulla programmazione in materia di mobilità. L’attività progettuale e di concertazione della Regione E.R. – della Provincia e del Comune di Ferrara, ha contribuito alla stesura di Piani mirati per lo spostamento casa lavoro, per la stesura della Carta della Mobilità, per l’insediamento di Comitati Consultivi degli utenti del trasporto pubblico.

Page 121: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

121

Il raggiungimento degli obiettivi che l’intero sistema della mobilità si è dato passa inevitabilmente attraverso un attento monitoraggio della tipologia d’utenza e delle sue necessità. La conoscenza dei meccanismi legati alla mobilità, i flussi in termini di quantità e di direzione, l’offerta di un servizio che sia al tempo stesso efficiente per le necessità dell’utenza ed efficace in termini di tutela della qualità dell’aria (Piano Provinciale di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria, attraverso la sostituzione del parco mezzi con quelli a minor impatto sull’ambiente, sono indicatori indispensabili per la formulazione di proposte fattibili anche in sede di progetto del PSC Associato. Si intende pertanto rilanciare il sistema di trasporto pubblico su chiamata (Taxibus) per consolidare il sistema di collegamento interno, fra i capoluoghi di Comune e i centri minori per superare l’inevitabile isolamento di alcune aree del territorio – e rafforzare la rete dei collegamenti verso il Capoluogo di Provincia e la stazione ferroviaria, messa in sicurezza delle piazzole di sosta/fermata e adeguamento delle aree destinate a parcheggio per favorire il sistema “lascia il mezzo privato e prendi quello pubblico”. Ma soprattutto il pensiero rivolto al territorio dei 6 comuni, considerato quale unicum geografico e sociale, consente di ripensare alle forme di mobilità con una nuova e più efficace interconnessione, volta a costituire l’imprescindibile supporto al movimento di merci e persone per – da - tra interno ed esterno della struttura urbana in divenire. Relativamente al trasporto delle merci e sul piano dei trasporti eccezionali; il presupposto per il miglioramento dei collegamenti passa necessariamente attraverso il miglioramento della rete stradale locale e l’interconnessione con la rete principale (Autostrade- Superstrade – Statali – Provinciali – Stazioni Ferroviarie – aeroporti e Porti). L’attuale elenco, analizzato per la parte riguardante i Comuni del Copparese, evidenzia una notevole disomogeneità nell’individuazione delle strade Comunali assoggettabili alla percorribilità di mezzi eccezionali anche a fronte di una viabilità abbastanza omogenea per geometria e larghezza del nastro stradale: Il ridurre le possibilità di conflitto con la viabilità e la mobilità ordinaria diviene pertanto indispensabile anche attraverso l’attivazione di modalità alternative alla gomma.

Page 122: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

122

LIN

EE G

UID

A

1. Recuperare le originarie funzioni del trasporto pubblico locale su chiamata (Taxibus).

2. Attuare forme di concertazione con i gestori del servizio di trasporto pubblico per migliorarne qualità ed efficienza.

3. Messa in sicurezza delle piazzole di sosta / fermata.

4. Raggiungimento di livelli di maggior efficacia ed efficienza del servizio attraverso la correlazione fra la rete dei trasporti pubblici di lunga percorrenza (territorio-città) e quelli locali.

5. Pensare al territorio dei sei Comuni come un’unica città, che necessita quindi di forme di mobilità in rete a supporto della nuova struttura “urbana”che si viene a definire.

Page 123: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

123

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Maggior concertazione con i gestori dei servizi per il raggiungimento di sistemi efficaci ed efficienti di copertura totale del territorio-città, a vantaggio dell’uso del trasporto pubblico.

2. Coordinamento per la gestione del servizio di scuolabus a livello sovracomunale.

3. Fattibilità di un sistema di traghetto fluviale sul Po.

1. Integrazione efficiente fra sistema insediativi e sistema della mobilità.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

Page 124: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

124

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Difficoltà reperimento finanziamenti per la realizzazione di progetti

Presenza progetto provinciale di sistema Idrovia Ferrarese

Utilizzo idrovia per diporto e uso commerciale Ferrovia: integrazione ramo copparese con

metropolitana di superficie Ferrara-Quartesana

Page 125: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

125

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA IDROVIA - FERROVIA

Idrovia

Il progetto Idrovia Ferrarese costituisce una nuova modalità di trasporto delle merci, per lo sviluppo del turismo fluviale e consiste nell’adeguamento delle via d’acqua alla navigazione di natanti di classe V europea che possono trasportare merci fino a tre ordini di container.

Page 126: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

126

Partendo dalla Conca di Pontelagoscuro per arrivare sino al mare, interesserà, nel suo percorso il Po di Volano nei territori Comunali di Copparo – Formignana e Tresigallo. L’adeguamento alla normativa europea dell’asta navigabile Ferrara-Porto Garibaldi risponde all’esigenza di sviluppare la mobilità commerciale sulle vie d’acqua ma anche alle necessità di incrementare l’offerta turistica valorizzando un contesto paesaggistico di pregio. La ricaduta tangibile sul territorio si esprimerà anche attraverso le opere di riqualificazione ambientale che il progetto sarà in grado di attuare. Nel progetto sono previste le dotazioni di nuove piste ciclabili e pedonali, di aree verdi attrezzate, di attività agrituristiche e di ristorazione, di banchine di attracco, darsene e piazzole di approdo. I territori dell’associazione, interessati al progetto idrovia, saranno interessati anche dalla costruzione di nuovi ponti carrabili di attraversamento del Volano – del necessario adeguamento della viabilità per creare i collegamenti con la rete Provinciale (ponte di Formignana/Tresigallo) e della trasformazione di ponti esistenti in passerelle ciclopedonali. Nell’ambito della realizzazione delle opere grande importanza assumeranno gli ambiti di Valpagliaro e di Villa Mensa. Al di fuori del progetto Idrovia Ferrarese ma nell’ottica di diversificare i sistemi di trasporto e mobilità, rientra la realizzazione dell’attracco Commerciale sul Po a Cologna (Berra) e l’attracco turistico sul Po in Comune di Ro.

Page 127: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

127

Ferrovia

L’obiettivo di favorire la mobilità non solo su gomma ma anche su acqua e su rotaia, si esplica attraverso la realizzazione del tracciato ferroviario di collegamento fra Copparo Capoluogo (a sud del Centro abitato e in

Page 128: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

128

prossimità dell’insediamento Berco / zona sportiva) e Quartesana (Ferrara) come diramazione della esistente ferrovia Ferrara-Codigoro. Si è giunti al tracciato di cui sopra, come da approvazione di Variante specifica al PRG Delib. G.P. 321/2007, dopo diversi interventi progettuali di modifica atti ad individuare il percorso migliore con il minor impatto sull’ambiente e sui corsi d’acqua e tempi di percorrenza. Con il presente PSC si intende riconfermare il tracciato previsto nel PRG vigente del Comune di Copparo e se né valuta la possibilità di estendimento verso quei territori dove la necessità di diversificazione dei trasporti risultasse più strategico.

Page 129: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

129

LIN

EE G

UID

A 1. Conferma del tracciato ferroviario di

previsione nell’attuale pianificazione Cona-Copparo, anche con possibilità di eventuale prosecuzione.

2. Sfruttare appieno l’opportunità data dal Progetto Provinciale Idrovia, per rafforzare il sistema della ViabilitàLocale connessa alla realizzazione dei Nuovi Ponti.

3. Interconnettività tra gli interventi di valorizzazione ambientale dell’Idrovia e il sistema del “turismo lento” locale.

4. Il Progetto Idrovia deve essere utilizzato nel breve periodo più per ciò che concerne le opere di riqualificazione ambientale piuttosto che per quelle finalizzate alla navigazione commerciale.

Page 130: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

130

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Collegamento del Nuovo Ponte Idrovia Comune di Formignana con la SP4 e Via Matteotti.

2. Realizzazione attracco commerciale sul Po a Cologna.

3. Rafforzamento attracco turistico sul Po a Ro.

4. Prevedere il tracciato ferroviario Cona -Copparo e sua eventuale prosecuzione.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Favorire la mobilità dei trasporti produttivi su rotaie e su acqua.

2. Interconnettere le azioni imprenditoriali e le ricadute economiche con le azioni strategiche degli organismi delle mobilità e con le Pubbliche Amministrazioni.

3. Fattibilità polo logistico di interscambio verso attracco commerciale di Cologna.

4. Abbreviare i tempi per la realizzazione delle opere.

Page 131: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

131

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Difficoltà di mantenimento di tracciati stabili Modesta percentuale di percorsi ciclabili in sede

propria Ippovia: difficoltà accordi con i privati per la

definizione dei tracciati

Rete delle piste e /o percorsi ciclabili diffuse (85 km) e ulteriormente implementabili

Integrazione reti cicloturistiche e ippovia con attivitàeconomiche e di promozione territoriale

Page 132: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

132

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA (PISTE E PERCORSI CICLOPEDONALI – IPPOVIE)

Piste e Percorsi Ciclopedonali

Il sistema delle piste ciclabili e ciclopedonali nato sulla traccia delineata dal Master Plan Provinciale non si è concluso. L’intento originario era quello di costruire un sistema di percorsi ad anelli che consentisse la fruizione dell’intero territorio dell’associazione. Ad oggi, escludendo le ciclabili cittadine prevalentemente affiancate a viali, il tratto che consente un percorso continuo e protetto ha un andamento ovest-est (la destra Po) e Nord-Sud (dalla destra Po attraverso i territori di Ro – Copparo – Formignana -Tresigallo). La costruzione delle piste e dei percorsi ciclabili ha riscontrato da subito il gradimento dei cittadini che, notoriamente amanti della bicicletta, ne hanno preso possesso con grande naturalezza; proprio in virtù di questo appare ancora insufficiente la diffusione capillare della rete sul territorio, soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture su sede propria e di collegamento tra centri e frazioni. Ed in quest’ultimo caso, la riqualificazione urbana e la vivacità dei centri non potrebbe che trovare giovamento da un sistema di piste ciclabili maggiormente diffuso ed interconnesso, capace di garantire facilità e speditezza del movimento ma anche di mutare lo stile di vita in rapporto alla fruizione urbana da parte dei cittadini. Queste convinzioni, e gli indicatori sulla fruizione delle piste ciclabili muovono verso la necessità di individuare i percorsi alternativi e a completamento degli anelli di: 1) Ro-Berra-Copparo 2) Copparo-Formignana

Page 133: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

133

3) Formignana-Tresigallo-Jolanda di Savoia. Non ultima occorre considerare la possibilità di allargare la dotazione di infrastrutture leggere delegate all’uso di pedoni e ciclisti, con lo sviluppo dei sentieri di pianura, funzionali ad una fruizione di tipo turistico-ecologico-ambientale da sempre in grado di dialogare apertamente con “l’appropriazione” ciclabile del territorio. Si riportano di seguito i dati suddivisi per lunghezza – tipologia – fondo stradale delle ciclabili/ciclopedonali esistenti sul territorio dell’Associazione.

Associazione dei Comuni - ciclabili per tipologia

82%

18%

Ciclopedonale ciclabile

Piste ciclabili per fondo

5%

95%Non pavimentato Pavimentato

Distribuzione territoriale delle piste ciclabili

13%

37%3%

35%

11%

1%

Berra Copparo Formignana Jolanda di Savoia Ro Tresigallo

Page 134: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

134

Ippovie

Per le Ippovie non si hanno ancora gli strumenti conoscitivi per definirne il gradimento da parte degli utenti. E’ un progetto giovane per i nostri territori (non così per molti territori rivieraschi dell’adriatico), e ad oggi sono stati definiti e segnalati i percorsi di Ro – Formignana e Tresigallo per un totale di km 30

Page 135: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

135

La presenza di 133 km di strade non asfaltate nei territori di Copparo (90 km pari al 30% della rete stradale) e Jolanda di Savoia (43 km pari al 33% della rete stradale) e l’attenzione da parte di alcuni imprenditori agricoli di confine fra Copparo – Berra – Jolanda di Savoia ci mette nelle condizioni migliori per completare la rete attraverso l’individuazione di percorsi alternativi e di punti di sosta e di tappa. Grand’attenzione riveste per noi tutto il tratto del canal Bianco che ci consentirebbe il collegamento fra la rete dell’Ippovia di Ferrara con quella di Mesola-Codigoro per il raggiungimento della costa Adriatica. Indispensabile il coinvolgimento delle aziende che fanno scuola nell’azione di marketing e valorizzazione territoriale attraverso l’uso del cavallo, anche attraverso l’interscambio culturale con le realtà che da anni si sono attivate in questo settore – con le associazioni di riabilitazione equestre – le federazioni sport Turismo ed equitazione di Campagna, attive sul territorio Emiliano Romagnolo. La valorizzazione del territorio va intesa anche come dotazione di punti sosta e di ristoro all’interno dei percorsi che oltre a fruire da tappa intermedia negli itinerari assumono anche lo scopo di promuovere attività di interscambio culturale ricreativo ed economico con realtà attive da anni in questo settore. E’ prevedibile l’estensione della rete delle ippovie alle strade bianche oltre che alle arginature dei canali; a tale scopo occorre prevedere norme per la conservazione della viabilità delle strade bianche utili al rafforzamento della rete delle piste ciclabili e delle ippovie al fine di utilizzare le stesse per la fruizione del territorio ai fini turistici.

Page 136: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

136

LIN

EE G

UID

A

1. Completamento della rete dei percorsi ciclabili con la chiusura degli anelli previsti nel Master Plan Provinciale.

2. Valorizzazione dei percorsi, con dotazione di punti di sosta ristoro, noleggio e assistenza.

3. Completamento dell’ippovia con l’inserimento di percorsi adeguati di collegamento fra i Comuni di Copparo e Jolanda di Savoia e la rete esistente di Ro, Berra, Formignana e Tresigallo.

4. Estendimento della rete delle ippoviealle strade bianche e alle arginature dei canali. Destinazione ad ippoviadell’intero percorso del Canal Bianco (dal Confine con il Comune di Ferrara al Confine con il Comune di Mesola).

5. Individuazione degli imprenditori agricoli interessati ad adeguare la propria attività verso forme diverse di fruizione del territorio.

Page 137: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

137

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI 1. Dettare norme per la conservazione della

viabilità rurale con mantenimento dell’impianto a strade bianche.

2. Individuazione di una rete locale destinata ai nuovi percorsi ciclabili nelle zone rurali.

3. Costruzione di una rete di collegamento all’ippovia esistente con l’individuazione di punti di sosta e/o di tappa.

4. Utilizzo delle strade bianche dei sei territori ad uso turistico ed ecologico, con il rafforzamento della rete delle piste ciclabili, delle ippovie e l’incentivazione del sistema agricolo del territorio.

5. Maggiore diffusione delle piste ciclabili in sede propria per i collegamenti tra i centri e le frazioni.

6. Agevolare la riqualificazione urbana e la vivacità del centro anche attraverso il sistema delle piste ciclabili urbane.

7. Allargare la dotazione di infrastrutture leggere con lo sviluppo di “Sentieri di pianura”. A

ZIO

NI S

TRA

TEG

ICH

E 1. Politiche di concertazione con i proprietari terrieri per agevolare la fruizione del territorio a fini turistici.

2. Coinvolgimento dell’Azienda Zenzalino nell’azione di marketing e valorizzazione territoriale per finalitàturistiche e culturali legate al cavallo.

3. Promuovere attività d’interscambio culturale con realtà attive da anni in questo settore.

4. La maggior disponibilità di percorsi ciclabili può favorire il miglioramento dello stile di vita delle persone.

Page 138: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

138

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Canali: Fragilità idrogeologica in caso di calamità

Inadeguatezza dell’impianto di Codigoro e mancanza di impianti di sollevamento intermedi (Contuga) e casse di espansione

Interferenza fra rete di scolo e di irrigazione Mancanza di presidio umano sulla gestione della rete dei fossi Acqua: stato manutentivo insufficiente di alcune parti della rete

secondaria di distribuzione

Preoccupante dispersione di acqua potabile dalle condotte (42% nel 2006)

Parte di rete in fibrocemento-amianto

Canali: capillarità della rete di scolo e irrigua

Acqua: approvvigionamento generale da pozzi con presenza quasi costante di adduzione

Acqua: dotazione infrastrutturale principale in buono stato di manutenzione

Page 139: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

139

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA SERVIZI A RETE (Canali – Acquedotto)

CANALI

Page 140: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

140

La carta dei canali evidenzia come l'attuale rete per complessivi 794 km sia capillarmente distribuita sull'intero territorio (518 km di rete promiscua – 148 km di rete di scolo e 128 km di rete per l’irrigazione). Il 96 % della rete di canali risulta essere di proprietà demaniale. Solo il 4 % risulta essere di proprietà privata.

Il territorio, compreso tra il Po Grande e il Po di Volano mostra sempre più spesso la propria fragilità idrogeologica, sia durante le piene del Po Grande che sempre più spesso si verificano aumentando il rischio di inondazioni sia nei periodi di siccità dove si riscontra la risalita del cuneo salino. I cambiamenti climatici correlati all’eliminazione delle casse d’espansione naturali avvenute attraverso lo spianamento dei dossi e la cementificazione dei terreni agricoli contigui ai centri abitati porta a frequenti allagamenti. L’ausilio del solo impianto di Codigoro, la mancanza d’impianti di sollevamento intermedi (Contuga) e casse d’espansione, l’interferenza fra rete di scolo e irriguo la diminuzione dell’approvvigionamento idrico durante i periodi di siccità, la mancanza di presidio umano sulla gestione della rete dei fossi sono tra le cause principali della fragilità idrogeologica anzi citata.

0 100 200 300 400 500 600

Km

Promiscuo scolo irriguo USO

RETE DEI CANALI

privato pubblico

Page 141: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

141

Dalle valutazioni effettuate emerge l’esigenza di:

individuare nuovi punti di scarico intermedi prima dell'impianto di Codigoro; attuare politiche rivolte al mantenimento e all’efficienza della rete di scolo secondaria eliminando

l’interferenza fra reti di scolo e irrigazione nonché controllare le portate di deflusso delle acque; ridurre il rischio idraulico attraverso la progettazione di casse di espansione utilizzate a fini ambientali e

pertanto superando l’attuale destinazione di bacini di emergenza per la raccolta delle acque nonché implementando il sistema di drenaggio dei terreni;

ripensare la funzione dei canali come sistema complesso che coinvolge l’ambiente, l’identità e la fruibilità di un territorio e non solo rete di scolo o di irrigazione.

realizzare vasche di laminazione per far fronte ai problemi legati all’emergenza idraulica e all’emergenza siccità.

Coordinamento dei vari soggetti nei casi di emergenza atmosferica. Le considerazioni di cui sopra portano ad analizzare le problematiche emerse suddividendo le metodologie di azione verso quelle che possono essere individuate nel Piano Strutturale in quanto prettamente “strutturali” e in quelle strategiche poiché coinvolgono l’adozione di politiche di concertazione per la gestione sistematica e integrate delle casse di espansione, attivando tutte le azioni necessarie per prevenire la proliferazione della zanzara anche attraverso adeguata campagna informativa e una fattiva collaborazione fra l’apparato pubblico e il privato cittadino. Strutturalmente si ritiene importante: rinnovare gli impianti di Contuga di Berra con contestuale alleggerimento della derivazione del Canale Leone-

Codigoro-Po di Volano convogliando le acque di Jolanda di Savoia verso il Po adottare norme specifiche per l’utilizzazione a fini ambientali delle casse di espansione superando l’attuale

destinazione di bacini di emergenza per la raccolta delle acque, valutandone il collocamento in funzione di un progetto generale

adozione di norme specifiche per la realizzazione delle vasche di laminazione adottare norme che consentano interventi specifici di mantenimento e ripristino dei fossi

Page 142: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

142

Acquedotto

Dall’analisi dei dati associati alle cartografie ufficiali pubblicate sul sito Cartografico della Provincia di Ferrara e forniti dal gestore della rete (CADF), si rileva che l’approvvigionamento idrico avviene attraverso un sistema di Pozzi che garantiscono una quasi costante adduzione e che servono una rete con diffusione capillare sul territorio costituita da 538 km di condotte di distribuzione e di 93 km ci condotte per allacciamenti. Tale impianto è da considerarsi importante fonte d’approvvigionamento per gli insediamenti costieri durante il periodo estivo.

Page 143: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

143

Dai dati forniti si rileva che il gestore considera in buono stato di manutenzione il 52 % della rete di adduzione. La rete d’adduzione è stata posata prevalentemente negli anni ’70 e il 70% risulta essere in fibro/cemento amianto.

RETE DI ADDUZIONE - in base all' anno di posa

11%

63%

12%

14% 0%

posa anni 1930/1950 posa anni '70 posa anni '90 posa anno 1995 posa anni 1999/2001

La rete secondaria di distribuzione è stata posata per il 53% negli anni 1950-’70. Il 70% della rete è in fibro/cemento amianto e dal metadato fornito da CADF si ricava che il 26% della rete (anni di posa 1990/2001) è da considerarsi in buono stato di manutenzione e il restante 74% mediamente in discrete condizioni.

Page 144: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

144

RETE DI DISTRIBUZIONE- in base all' anno di posa

15%

53%

24%

1%2%

1%

4%

1950 1960-70 1975 1980-1985 1990 1995-2001 /

Per l’anno 2006 le perdite sulla rete sono state pari al 42.2% pari a 3366 mc/km (su un totale di 775 KM di rete complessiva). Per l’anno 2007 è stato fornito un dato stimato che si attesta attorno al 40%. Il dato fornito da ISTAT indica un parametro medio del 38% di perdita sull’intera rete Nazionale con situazioni di grave criticità (80%) nel meridione e punte d’eccellenza (10-18%) in alcune aree del Nord e del Centro Italia. Dalle valutazioni effettuate emerge l’esigenza di:

salvaguardare l’acqua potabile attraverso il controllo pubblico della risorsa al fine della drastica riduzione

della dispersione delle condotte; normare la dotazione di vasche di raccolta dell’acqua piovana per gli usi consentiti per tutti i nuovi

insediamenti (irriguo – lavatrici – bagni – ecc …). Le considerazioni di cui sopra portano ad analizzare le problematiche emerse suddividendo le metodologie di azione verso quelle che possono essere individuate nel Piano Strutturale e in quelle strategiche poiché si basano su una migliore e più efficace programmazione della manutenzione della rete acquedottistica esistente nonché alla valorizzazione delle reti di adduzione e distribuzione del territorio quale risorsa a supporto del turismo costiero.

Page 145: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

145

Strutturalmente si ritiene importante: implementare e dove possibile rinnovare le reti di adduzione e distribuzione del territorio più vetuste e in

pessimo stato di conservazione anche in funzione dei nuovi insediamenti; normare la dotazione di vasche di raccolta dell’acqua piovana per tutti i nuovi insediamenti (irriguo – lavatrici –

bagni – ecc ).

Page 146: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

146

LIN

EE G

UID

A

1. Individuazione di nuovi punti di scarico intermedi prima dell’impianto di Codigoro.

2. Politiche rivolte al mantenimento e all’efficienza della rete di scolo secondaria (eliminare l’interferenza fra reti di scolo e irrigazione); politiche di controllo delle portate di deflusso delle acque e ricerca dei correttivi atti a favorire il mantenimento e la manutenzione dei fossi.

3. Riduzione rischio idraulico attraverso le casse di espansione e il sistema di drenaggio.

4. Utilizzo a fini ambientali delle casse di espansione superando l’attuale destinazione di bacini di emergenza per la raccolta delle acque.

5. Salvaguardia dell’acqua potabile attraverso il controllo pubblico della risorsa, per la drastica riduzione della dispersione delle condotte.

6. Normare la dotazione di vasche di raccolta dell’acqua piovana per usi consentiti (irriguo - lavatrici - bagni, ecc.) per tutti i nuovi insediamenti.

7. Pensare ai canali come un sistema complesso (ambientale, identitario, ricreativo, ecc.) e non solo come rete di scolo o irrigazione.

8. Le casse di espansione e le vasche di laminazione possono rispondere anche al problema della siccità, oltre a quello dell’emergenza idraulica.

9. Diffondere la cultura del recupero dell’acqua nell’edilizia privata.

10. Coordinamento dei vari soggetti nei casi di emergenza atmosferica.

Page 147: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

147

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI 1. Adozione di norme specifiche inerenti

all’utilizzo a fini ambientali delle casse di espansione.

2. Adozione di norme specifiche di mantenimento e ripristino dei fossi .

3. Rinnovamento degli impianti di Contuga di Berra e alleggerimento della derivazione del Canal Leone-Codigoro-Po di Volano, facendo convogliare le acque di Jolanda di Savoia verso il Po.

4. Rinnovo e implementazione delle reti di adduzione e distribuzione del territorio piùvetuste, anche in funzione dei nuovi insediamenti.

5. Adozione di norme specifiche di utilizzo della risorsa acqua piovana per usi irrigui e/o altri usi compatibili.

6. Sviluppo delle reti acquedottisticheindustriali di servizio alle grandi aree produttive derivando le portate necessarie dal sistema delle acque superficiali.

7. Salvaguardia ponti storici. AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE 1. Effettuare politiche di concertazione

per la gestione sistematica e integrata delle casse di espansione.

2. Programmazione puntuale della manutenzione della rete acquedottistica esistente.

3. Valorizzazione delle reti di adduzione e distribuzione del territorio quale risorsa a supporto del turismo della costa.

4. Nelle politiche relative alle casse di espansione, attenzione al problema della proliferazione delle zanzare.

5. Lotta alla zanzara anche in base alle misure di prevenzione che i cittadini possono mettere in atto in base ad un’adeguata campagna informativa.

Page 148: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

148

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

sistemi di accumulo in relazione alle emergenze igienico sanitarie ed ambientali. (Zanzara tigre ed acque meteoriche di dilavamento stradale)

Diffusione della rete mista Presenza di centri non serviti Ripristini della viabilità a seguito di interventi sulle

reti

Rete poco compromessa Spazio per l’ammodernamento della rete

Presenza di nuclei con Abitanti Equivalenti <=2000

Utilizzo della fitodepurazione

Page 149: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

149

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA SERVIZI A RETE (FOGNATURE - DEPURAZIONE)

Page 150: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

150

Fognature

Km. 27 (14%) di rete acque bianche - Km. 155 (78%) di rete acque miste - Km. 16 (8%) di rete acque nere - Totale km. 198 di rete distribuita sui sei Comuni (18% Berra – 35% Copparo – 10% Formignana – 9% Jolanda di Savoia – 10% Ro – 18% Tresigallo). Non è stata fatta l’analisi in base alla vetustà della rete perché sono disponibili dati solo per il 18% della rete pari a km 36 di cui 29 km di rete mista posata nel 1940 – 5 km di rete bianca posata nel 1970 e poco più di un km di rete posata fra il1998 e il 2001. La parte più consistente della rete (61%) è in cemento armato vibrato e 22% di rete di cui non è conosciuto il materiale della tubazione. Si rilevano consistenti parti di territorio urbanizzato non ancora asservite e un massiccio utilizzo di rete mista con incidenza sui costi di depurazione e smaltimento.

ANALISI SUL SISTEMA FOGNANTE NEI TERRITORI COMUNALI DELL'ASSOCIAZIONE

Comune bianca mista nera TOTALI % Berra 367 25188 9492 35047 17,76

Copparo 8828 59084 531 68443 34,69

Formignana 1374 18001 0 19375 9,82

Jolanda di Savoia 6396 7936 2765 17097 8,67

Ro 542 19872 428 20842 10,56

Tresigallo 9180 24526 2777 36483 18,49 TOTALI 26687 154607 15993 197287 100,00

Page 151: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

151

DATO COMPLESSIVO RIFERITO ALL'ASSOCIAZIONE

14%

78%

8%

bianca mista nera

ANALISI SUL SISTEMA FOGNANTE IN BASE AI MATERIALI UTILIZZATI PER LA RETE

MATERIALE LUNGHEZZA % Acciaio 168 0,09

Calcestruzzo 7338 3,72

Cemento Armato Vibrato 120889 61,28

Fibrocemento_amianto 2307 1,17

Muratura 1821 0,92

PVC 19675 9,97

non conosciuto 45089 22,85 TOTALI 197287 100,00

Obiettivi:

Individuazione delle criticità e ammodernamento della rete fognaria esistente. . Razionalizzazione dell’attuale sistema di depurazione dei centri abitati e potenziamento della rete fognante

anche delle frazioni.

Page 152: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

152

Valorizzazione dei Borghi Risicoli o nuclei sparsi nelle zone rurali con particolare attenzione agli aspetti igienico sanitari.

Approfondimento anche a fini ambientali della tecnologia della fitodepurazione Programmazione attenta dei sistemi di accumulo di prima pioggia in relazione alle emergenze igienico

sanitarie ed ambientali. (Zanzara tigre ed acque meteoriche di dilavamento stradale). controllo pubblico sulla gestione dei servizi a rete esternalizzati, con particolare attenzione agli interventi

sulla viabilità pubblica e ai ripristini adozione di norme per la semplificazione per l’approvazione di nuove linee e impianti a rete.

Depurazione

Page 153: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

153

Dati agglomerati oltre 2000ae

Ges

tore

Nom

e ag

glom

erat

o

Res

iden

ti ag

glom

erat

o

Turis

ti ag

glom

erat

o

AE

pro

dutti

vi a

gglo

mer

ato

AE

nom

inal

i agg

lom

erat

o

% A

E s

ervi

ti ag

glom

erat

o

AE

ser

viti

aggl

omer

ato

% A

E d

epur

ati a

gglo

mer

ato

AE

dep

urat

i agg

lom

erat

o

reti

non

depu

rate

AE

reti

non

depu

rate

CADF Berra 1.964 0 45 2.009 100 2.009 100 2.009 0 0 CADF Tresigallo 7.898 0 417 8.315 98 8.149 98 8.149 0 0 CADF Copparo 10.284 90 730 11.104 100 11.104 100 11.104 0 0

Il sistema tende a privilegiare gli impianti di grandi dimensioni, per i quali è più agevole la gestione e il controllo attraverso il collettamento della rete ramificata nel territorio. Si ritiene opportuno proseguire nell’attuazione delle azioni di miglioramento ambientale eliminando progressivamente gli scarichi non depurati in acque superficiali e combattendo l’abusivismo degli scarichi stessi.

Page 154: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

154

LIN

EE G

UID

A 1. Ammodernamento della rete fognaria

esistente ed individuazione delle criticità.

2. Razionalizzazione dell’attuale sistema di depurazione dei centri abitati e potenziamento della rete fognaria anche nelle frazioni.

3. Valorizzazione dei Borghi Risicoli o nuclei sparsi nelle zone rurali, con particolare attenzione agli aspetti igienico sanitari.

4. Approfondimento anche a fini ambientali della tecnologia della fitodepurazione.

5. Programmazione attenta dei sistemi di accumulo di prima pioggia in relazione alle emergenze igienico sanitarie ed ambientali. (Zanzara tigre ed acque meteoriche di dilavamento stradale).

Page 155: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

155

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Disposizioni normative alternative alla realizzazione delle casse di accumulo acque prima pioggia con sistemi piùefficaci a maggior tutela della salute e dell’ambiente (manufatti strutturali interrati).

2. Attuazione di sistemi di depurazione compatta dei nuclei.

3. Adozione di norme di semplificazione per l’approvazione di nuove linee o impianti a rete.

1. Adozione di politiche volte alla revisione ed ammodernamento della rete esistente.

2. Controllo pubblico sulla gestione dei servizi a rete esternalizzati con particolare riguardo agli interventi sulla viabilità pubblica e ai ripristini.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

Page 156: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

156

POTENZIALITA’

CRITICITA’

ANALISI

Delta Web: copertura incompleta del territorio

Fibra Ottica: asservimento incompleto del territorio; problemi implementazione con nuovi tracciati (lavori edili e ripristini dispendiosi)

Antenne Radio e TV: collocazione urbanistica incongrua degli impianti

Telefonia mobile: frammentazione del sist.dei tralicci con rilevante impatto territoriale e visivo; copertura territoriale incompleta

Rete Enel: arretrato stato di manutenzione; alto impatto estetico degli impianti; collocazione in centro abitato di impiantistica di alta e media tensione con relative ricadute sulla localizzazione di nuovi insed.urbani

Delta Web: crescente bacino d’utenza Fibra Ottica: aumento della velocità di comunicazione e

trasmissione dati/informazioni; immune ai disturbi elettrici ed alle condizioni atmosferiche più estreme.

Antenne Radio e TV: copertura territoriale totale Telefonia mobile :elevata copertura territoriale;

implementazione del sistema verso le nuove tecnologie Rete Enel: copertura territoriale

Page 157: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

157

Associazione dei Comuni di Copparo - Berra - Jolanda di Savoia - Tresigallo - Formignana - Ro

(Provincia di Ferrara)

LINEE GUIDA SERVIZI A RETE (ENERGIA ELETTRICA-GAS-TELEFONIA-TELECOMUNICAZIONI)

Energia Elettrica

Page 158: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

158

Gli eventi che provocarono il black-out sull’intero territorio nazionale (settembre 2003) nonché il maltempo che causò l’interruzione del pubblico servizio d’energia elettrica in diverse province italiane fra cui Ferrara e Rovigo (Febbraio 2004) misero in evidenza la fragilità della rete distributiva principale. Eventi che posero una maggiore attenzione verso la manutenzione di una rete ormai vetusta e che in alcuni punti tratti interessa siti definiti sensibili dalla recente normativa. Alcuni esempi di questa situazione si riscontrano a Copparo dove la linea AT lambisce il centro abitato e in particolare la zona Industriale (Comparto Berco e Via del Lavoro) mentre a Formignana il plesso scolastico elementare e Media si trova interamente all’interno della fascia di rispetto dell’elettrodotto. Dalle valutazioni effettuate emerge l’esigenza di: superare l'attuale dipendenza da fonti fossili e da paesi esteri ponendo una maggiore attenzione verso le

tecnologie che consentono un'autoproduzione di energia – calore ridurre l’impatto visivo del sistema dei tralicci anche attraverso l’individuazione dei siti oggetto di localizzazione

di sorgenti con emissioni elettromagnetiche – nel rispetto dell’ambiente e della salute. ricerca dell’equilibrio fra necessità di risparmio energetico e sicurezza della popolazione nella progettazione

degli impianti di pubblica illuminazione, con particolare attenzione all’inquinamento luminoso. Le considerazioni di cui sopra, portano ad analizzare le problematiche emerse suddividendo le metodologie di azione verso quelle che possono essere individuate nel Piano Strutturale in quanto prettamente “strutturali” e in quelle strategiche poiché necessitano del coinvolgimento dell'ente gestore al fine di avviare una politica di rinnovamento delle reti ma soprattutto di educazione verso un più corretto e consapevole consumo energetico. Andrà mantenuto sempre elevato il ruolo pubblico sulla gestione dei servizi a rete esternalizzati e sulle politiche rivolte al controllo dei consumi e degli sprechi. Strutturalmente si ritiene importante: normare la realizzazione di impianti o strutture atte all'autoproduzione di energia e calore individuandone sul

territorio idonee localizzazioni.(si veda la scheda ENERGIA)

Page 159: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

159

ricercare un equilibrio nella pubblica illuminazione tra la necessità di risparmio energetico ponendo maggiore attenzione agli aspetti ambientali in termini di inquinamento luminoso e la garanzia di un adeguata illuminazione di sicurezza urbana e viaria.

Individuare i siti deputati alla localizzazione di sorgenti di emissioni elettromagnetiche, nel rispetto dell’ambiente e della salute.

semplificare le norme per l’approvazione di nuove linee o impianti a rete.

Gasdotto

Si riportano di seguito le tabelle con le indicazioni dei materiali impiegati nonchè della copertura territoriale da parte di ogni singolo ente gestore della rete e relativo servizio.

TOTALI - COMPLESSIVI

64%21%

15%

ACCIAIO ML NON NOTO POLIETILENE

COPERTURA TERRITORIALE DEI GESTORI DI RETE

80%

20%

HERA THUGA MEDITERRANEA

La rete di distribuzione del gas si articola in 449 km di cui 359 gestiti da Hera (Comuni di Berra-Copparo-Jolanda di Savoia-Ro) e Km 90 gestiti da Thuga Mediterranea (Formignana-Tresigallo) Alla rete di distribuzione va aggiunto il nuovo gasdotto Cavarzere-Minerbio che trasporta gas naturale da un terminale marino di rigassificazione di fronte a Porto Viro. La rete si sviluppa in 94 KM di tubo d’acciaio di diametro 762mm/914.4mm, pressione Max in esercizio 75 bar. Il nuovo gasdotto (posato sul territorio dell’Associazione negli anni 2006-2007) attraversa il territorio Comunale di Berra (ad est di Cologna) e di Copparo (ad est di Coccanile/Cesta- attraversa l’Azienda Zenzalino e a sud-est

Page 160: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

160

taglia i territori di Gradizza in confine con Formignana – SSV –SSP con attraversamento del Po di Volano verso il Comune di Ferrara. Alla buona copertura territoriale fa da contrappeso l’impossibilità di far fronte ad un mercato dei prezzi in costante aumento per una cronica dipendenza dalla produzione straniera. Questa ultima considerazione rende opportuna la ricerca di sistemi alternativi di autoproduzione di energia e calore oltre che di educazione al corretto consumo ed al risparmio energetico anche attraverso il rinnovamento della rete esistente.

Telefonia – Telecomunicazioni

La L.R. 30/2000 stabilisce, all’art.3 comma 1 che la Provincia debba dotarsi di un Piano provinciale per la Localizzazione delle Emittenti Radio e Televisive (PLERT), nel contesto della più ampia azione di regolazione finalizzata alla tutela della salute e dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico. Il Piano per la Localizzazione per l’Emittenza Radio Televisiva (PLERT) è lo strumento finalizzato all’individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti per emittenza televisiva. La normativa del settore televisivo impone il “diritto all’informazione” e quindi la copertura integrale del territorio abitato con le reti nazionali pubbliche e private, mentre la necessità di competitività spinge i gestori di telefonia a garantire ovunque continuativamente il servizio. Dal Piano provinciale di localizzazione delle emittenti radio e televisive, è stata ricavata la situazione esistente in materia di sviluppo economico e sociale di tutte le tecnologie che, direttamente o indirettamente, comportino esposizione della popolazione e dell’ambiente ai campi elettromagnetici: a) linee elettriche b) Antenne radio FM e TV c) Telefonia mobile Nell’evoluzione tecnologica è previsto che i sistemi di antenne radio e TV si arricchiscano di stazioni per la trasmissione di segnali digitali terrestri, mentre la telefonia mobile avvierà a pieno regime lo sviluppo del sistema UMTS.

Page 161: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

161

Per il principio di minimizzazione nell’esposizione complessiva a fonti diverse di campi elettromagnetici per la popolazione; saranno analizzate senza distinzioni di sorta antenne per radio, televisioni, telefonia, nonché linee elettriche. Si ritiene che in sintonia con la normativa di settore, si debba intervenire nella: ricerca dei sistemi con minore impatto sull'ambiente e sulla salute pubblica intervenendo sulla mitigazione

ambientale visiva delle antenne nonchè alla loro localizzazione in aree strategiche, pianificate al fine di ridurre al numero minimo i siti interessati da emissioni elettromagnetiche;

adeguamento dell'attuale collocazione delle antenne radio televisive al PLERT (Piano di Localizzazione Emittenti Radio Televisive)

sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione per diffondere nei cittadini e soprattutto fra i giovani il concetto di associazione-partecipazione e condivisione dei processi evolutivi del territorio.

Strutturalmente si ritiene importante: incrementare il numero di gestori per ogni sito, pianificandone la collocazione sul territorio al fine di ottenere la

copertura totale e pertanto migliorare qualitativamente il servizio, a fronte di una diminuzione dei siti interessati al collocamento di impianti

Istituire sportelli informativi per i cittadini inerenti problematiche amministrative e tecniche.

Fibra Ottica

Da settembre 2005 è stata realizzata una rete a larga banda costituita da infrastruttura in fibra ottica e da 45 impianti radio che coprono il territorio della Provincia di Ferrara. Si tratta di una doppia rete: la prima -“Lepida”- destinata alle Pubbliche amministrazioni e la seconda, di proprietà della Società Delta Web destinata ai cittadini. La realizzazione dell’infrastruttura della Provincia di Ferrara è stata inserita nel 4° stralcio del progetto complessivo Regionale per l’e-government. I 26 Comuni e la Provincia hanno sottoscritto nel 2004 la Convenzione con DeltaWeb per la realizzazione della rete di circa 193 Km tra dorsali principali e derivazioni a servizio di utenze specifiche.

Page 162: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

162

Il progetto prevede l’utilizzo di tre diverse tecnologie di connessione: fibra ottica (per 19 Comuni) – HDSL (per tre Comuni) e satellite (per 4 Comuni tra cui Ro e Berra). A tutt’oggi la connessione in rete web appare per la maggior parte del territorio non possibile o di scarsa qualità, ed anche ove attiva non si pone in modo concorrenziale sul mercato con costi ancora troppo elevati. Anche in questo caso è ragionevolmente auspicabile l’evoluzione verso sistemi con maggior efficienza tecnico-economica, oltre che doverosamente orientati alla sempre maggior richiesta della comunicazione veloce, sia per scopi produttivi che culturali e di svago. In conclusione, dopo aver analizzato la maggiori reti energetiche di settore, si ravvisa la necessità di porre una maggiore attenzione verso le nuove tecnologie legate soprattutto alle telecomunicazioni come spinta evolutiva del sistema di scambio delle informazioni a servizio di una maggiore ed efficiente rete di divulgazione delle eccellenze del territorio e accrescimento culturale della popolazione. Importante risulta essere l'adozione di norme di semplificazione nell'approvazione di nuove linee o impianti a rete, concertandone preventivamente la localizzazione.

Le considerazioni di cui sopra, portano ad analizzare le problematiche emerse suddividendo le metodologie di azione verso quelle che possono essere individuate nel Piano Strutturale in quanto prettamente “strutturali” e in quelle strategiche poiché necessitano del coinvolgimento dell'ente gestore al fine di avviare una politica di rinnovamento e per quanto possibile di ricollocamento degli impianti ma soprattutto di educazione verso un più corretto e consapevole consumo energetico. Importante ruolo tra le azioni strategiche si ritiene debba essere il controllo pubblico sulla gestione dei servizi a rete esternalizzati ponendo maggiore attenzione verso un corretto consumo e controllo degli sprechi Strutturalmente si ritiene importante: porre la massima attenzione verso una dotazione completa dei sistemi di connessione alla rete soprattutto

verso i comparti produttivi e alle aree destinate ai servizi sia pubblici che privati prevedendo la futura copertura totale del territorio al fine di incentivare la divulgazione delle eccellenze del territorio nonchè di eventuali tipologie di lavoro "a distanza"

Page 163: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

163

LIN

EE G

UID

A

1. Incremento dell’uso e della diffusione delle nuove tecnologie legate alle comunicazioni come spinta all’evoluzione del sistema della produzione di beni e scambio veloce delle informazioni-divulgazione delle eccellenze del territorio e accrescimento culturale della popolazione.

2. Autoproduzione di energia-calore attraverso la ricerca di nuove metodologie, con inevitabile superamento dell’attuale dipendenza da fonti fossili e da paesi esteri.

3. Ricerca e applicazione in campo energetico di sistemi e tecnologie che comportano un minor impatto sull’ambiente e sulla salute.

4. Riduzione dell’impatto visivo per tutto il sistema di antenne e tralicci, localizzando in posizioni strategiche gli impianti e riducendo al minimo indispensabile i siti.

5. Programmazione della localizzazione delle sorgenti di emissioni elettromagnetiche.

6. Nell’illuminazione pubblica: ricercare l’equilibrio fra la necessità di risparmio energetico e la garanzia di sicurezza della popolazione.

7. Attenzione agli aspetti ambientali in termini di inquinamento luminoso.

8. Adozione di norme di semplificazione per l’approvazione di nuove linee o impianti a rete.

9. Adeguamento al PLERT (Piano di Localizzazione Emittenti Radio-Televisive).

10. Necessità di diffondere nei cittadini e soprattutto tra i giovani, i concetti di associazione, partecipazione e condivisione, con l’utilizzo sempre maggiore delle nuove tecnologie della comunicazione.

Page 164: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

164

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Massima dotazione dei sistemi di connessione alla rete con particolare attenzione ai comparti produttivi e alle aree destinate a servizi, con previsione futura di copertura totale del territorio, per incentivare una nuova tipologia di lavoro “a distanza”.

2. Telefonia mobile: incremento quantitativo e qualitativo dell'utilizzo della tecnologia attraverso la copertura del territorio.

3. Normativa di accompagnamento per il passaggio dall’attuale uso dell’energia all’autoproduzione di energia-calore sia a carattere territoriale che domestico.

4. Individuazione normativa dei siti e/o delle zone deputate alla posa dei servizi a rete.

1. Enel – Gas: attività volta alla politica di rinnovamento delle reti e per contro attività di educazione ad un corretto consumo della risorsa.

2. Controllo pubblico sulla gestione dei servizi a rete esternalizzati – politica del controllo sui consumi e sugli sprechi.

3. Sportelli informativi per i cittadini inerenti problematiche amministrative e tecniche.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

Page 165: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

165

UNIONE – SCHEDA INTRODUTTIVA

Page 166: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

166

La scheda dell’Unione non era prevista all’inizio del percorso. Le tre matrici, Ambiente – Socio Economico – Fisico Territoriale, individuavano tematiche trasversali che toccavano molti campi inerenti il governo del territorio, ma non si riteneva il PSC la sede più idonea per discutere anche di riassetto istituzionale. In realtà, sia durante la discussione all’interno dei laboratori, sia nei dibattiti nei Consigli Comunali, è uscita con forza l’importanza dell’”unione” intesa come sforzo e necessità comune per la costruzione di azioni e prospettive più ampie di quelle messe in atto in ogni singolo Comune e dell’”Unione” intesa come progetto per la costruzione di un soggetto istituzionale nuovo che costituisca punto di riferimento all’interno e all’esterno dei 6 Comuni. L’interesse per questo tema ha guidato la creazione della 19° scheda, che pervade un po’ tutte le altre.

Page 167: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

167

LIN

EE G

UID

A 1. E’ necessario accompagnare al

percorso del PSC anche l’avvio della discussione politica e delle procedure amministrative utili alla costituzione dell’Unione dei Comuni.

2. Il territorio trae maggiore giovamento nella concentrazione delle risorse in poche ma significative scelte strategiche.

3. E’ necessario gestire il territorio in modo unitario come unica città di 38000 abitanti.

4. Le strategie per l’efficacia e l’efficienza delle azioni deriva da un unico governo per il territorio.

5. Monitoraggio dei risultati in termini di efficacia istituzionale nel processo di unificazione.

Page 168: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

168

AZI

ON

I STR

UTT

UR

ALI

1. Costituzione di un Laboratorio per lo sviluppo delle tematiche relative all’Unione dei Comuni e al Piano Strategico.

2. Costituzione di un Laboratorio, con il contributo dei Giovani, per definire l’animazione finalizzata nella ricerca dell’identità dei 6 Comuni uniti e per la scoperta degli spazi e dei nuovi significati della Comunanza Urbana.

3. Proseguire il processo di pianificazione strategica come forma di governance del territorio.

AZI

ON

I STR

ATE

GIC

HE

1. Costituzione di un Laboratorio per il monitoraggio del percorso del PSC e dei successivi strumenti di attuazione con il contributo dei professionisti operanti sul territorio.

2. Realizzazione di un prodotto multimediale per diffondere la conoscenza del territorio sia all’interno che all’esterno dei 6 Comuni.

3. Avvio di un processo interattivo tra i giovani del territorio e i temi del PSC per interpretarli e svilupparli in spazi di autonomia, ritenendo la partecipazione proattiva dei giovani necessaria per mantenere aperto il processo.

Page 169: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

169

INDICE Pagina

1. I NUOVI STRUMENTI URBANISTICI 2 2. ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE 3 3. TEMPISTICA 4 4. PSC E PIANO STRATEGICO 5 5. IDENTITA’ E PIANIFICAZIONE 6 6. LE MATRICI DEL PSC 29 7. RETE ECOLOGICA (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 30 8. ENERGIA (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 39 9. PAESAGGIO (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 47 10. INDUSTRIA E ARTIGIANATO (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 56 11. COMMERCIO E PUBBLICI ESERCIZI (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 62 12. AGRICOLTURA (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 68 13. TURISMO (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 76 14. ISTRUZIONE FORMAZ. E ORIENTAMENTO (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 83 15. SERVIZI E STRUTTURE SANITARIE (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 90 16. SERVIZI SOCIALI (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 96 17. EDILIZIA (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 102 18. VIABILITA’ (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 110 19. MOBILITA’ (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 118 20. IDROVIA – FERROVIA (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 124 21. PERCORSI CILOPEDONALI-IPPOVIA (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 131 22. CANALI – ACQUEDOTTO (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 138 23. FOGNATURA – DEPURAZIONE (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 147 24. ENERGIA ELET. – GAS –TELEF. – TELECOM. (Analisi/Relazione/Linee guida/Azioni) 155 25. UNIONE (Scheda introduttiva/Linee guida/Azioni) 164

Page 170: P.S.C. ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI Guida P.S.C/A... · Il Piano Strutturale si è annunciato così, con metodologie innovative da praticare, ed è diventato il percorso per far

170

SINDACI DEI COMUNI DI: COPPARO Maria Teresa Bertuzzi BERRA Cristiano Capisani JOLANDA DI SAVOIA Valerio Casalicchio TRESIGALLO Maurizio Barbirati FORMIGNANA Daniela Montani RO Filippo Parisini UFFICIO DI PIANO Per il Coordinamento: Stefano Farina – Dirigente Comune di Copparo Anna Coraini (Comune di Copparo) Giorgio Chiodi (Comune di Copparo) Anna Maria Tagliati (Comune di Copparo) Verter Malisardi (Comune di Berra) Roberto Bonora (Comune di Jolanda di Savoia) Giovanni Bertoli (Comune di Tresigallo) Silvia Trevisani (Comune di Tresigallo) Daniele Furini (Comune di Tresigallo) Ermanno Benà (Comune di Formignana) Alessandro Tredesini (Comune di Ro) Restituzione cartografica: Centro Servizi Ufficio SIT dell’Associazione Fonte dei dati: Uffici Comunali dei sei Comuni – Webgis della Provincia - Uffici Provinciali – Uffici Regionali – ISTAT – Camere di Commercio – Consorzi di Bonifica – Unife - Hera – Thuga Mediterranea