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PROVINCIA DI BERGAMO
anno 2001
a cura di Fernando Noris
PROVINCIA DI BERGAMO
Artisti del
Premio Ulisse
Artisti insigniti del Premio Ulisse dalla Provincia di Bergamonel mese di Maggio dell’anno 2001
Rino Carrara
Mario Cornali
Mario Donizetti
Gianfranco Ferroni
Giannetto Fieschi
Trento Longaretti
Erminio Maffioletti
Giuseppe Milesi
Franco Normanni
Tilde Poli
Aldo Salvadori
La segnalazione degli artisti è avvenuta a cura della Commissione
nominata dalla Giunta Provinciale nelle persone di Silvana Milesi, editore,
Fernando Noris, storico dell’arte, M.Cristina Rodeschini direttore d’Istituto della Galleria Gamec
Accademia Carrara di Bergamo,
don Giuseppe Sala, direttore del Museo Diocesano “A. Bernareggi”.
Artisti del Premio Ulisse
a scelta culturale della Provincia di Bergamo di dedicare all’arte una atten-
zione del tutto particolare sino a pervenire all’acquisizione di opere d’arte
per la collettività, iniziata con l’operazione Manzù e sviluppata con l’individuazione
di altre opere di artisti bergamaschi dei diversi periodi storici, oltre che di grandi
maestri contemporanei, meritevoli di attenzione e di valorizzazione si è, per ora,
conclusa con l’importante iniziativa di far rientrare in Bergamasca l’intero ciclo di
affreschi quattro-cinqucenteschi già sulle pareti della cappella Cassotti Mazzoleni
della Chiesa delle Grazie.
Insieme al loro grande valore storico e testimoniale,tutte queste acquisizioni,che an-
dranno senz’altro ad arricchire il patrimonio artistico della nostra terra,hanno avvia-
to un processo virtuoso di donazioni, che ha riconosciuto alla Provincia il ruolo, ine-
dito,di interlocutore non solo nella conservazione dei beni storico-artistici,median-
te iniziative di restauro,ma anche nella loro raccolta e ostensione sistematica.
La presente pubblicazione documenta un altro intervento altamente significativo,
che fa seguito alla iniziativa della Provincia dell’anno 2001 di assegnare il Premio
Ulisse, alla carriera, ai più grandi artisti contemporanei che hanno onorato
Bergamo della loro presenza e della loro attività. Pittori bergamaschi di origine, e
non, sono stati accomunati da un riconoscimento semplice ma sentito per una vi-
ta artisticamente densa ed esemplare.
Di persona, o per il tramite di eredi, questi artisti hanno consentito di raccogliere
un significativo numero di opere che documentano un importantissimo passaggio
non solo dell’arte in bergamasca, ma anche nel più vasto contesto del sec. XX in
Italia e in Europa. A tutti va il più profondo ringraziamento della Provincia di
Bergamo, che si sente onorata di tutte queste destinazioni. Non può che derivar-
ne l’impegno per una ancor più convinta opera di stima e di valorizzazione per l’ar-
te che interpreta i valori più alti e nobili della nostra tradizione.
La presente pubblicazione intende fare memoria del Premio Ulisse edizione anno
2001 e accompagnare l’allestimento che verrà predisposto, in apposita sala del
Palazzo della Provincia, delle opere donate dagli artisti, perché diventino una pre-
senza propositiva e familiare a tutti.
Valerio Bettoni Presidente della Provincia di Bergamo
PRESENTAZIONEDEL PRESIDENTE
L
a Provincia di Bergamo ha voluto instituire quest’anno, il primo del nuovo se-
colo, il Premio Ulisse, che ha preso il nome dal Salone d’onore del Palazzo
Provinciale, dedicato al mitico eroe greco. Ulisse, nella cultura occidentale, è l’archeti-
po del desiderio e dell’ansia conoscitiva propria dell’uomo, conoscenza che ha garan-
tito e sempre potrà garantire progresso, crescita e civiltà dal genere umano. Il Premio
è, quindi, in primo luogo un riconoscimento ai valori della cultura, della ricerca e della
conoscenza in ogni campo.Anche se la capacità di alcuni uomini, più di altri, di incide-
re sulla storia e sulla civiltà di un popolo è già di per se stessa un premio, le istituzioni
hanno il dovere di ringraziare chi con il proprio lavoro, il proprio ingegno, la propria ar-
te, ha contribuito allo sviluppo e al progresso culturale e civile della società. Noi sap-
piamo che l’arte, come la vita, è una sfida continua ad intraprendere nuovi percorsi, ad
affrontare nuovi temi e a risolvere nuovi problemi; tutte situazioni che vanno di volta
in volta reimmaginate e reinterpretate e qualche volta anche reinventate. L’arte è un
valore sociale assoluto, poiché con il suo linguaggio contribuisce in modo sostanziale
all’evoluzione e al miglioramento della società; per questo deve rimanere radicata nel-
la comunità che la esprime. È necessario allora sottolineare quello che di meglio è sta-
to fatto in campo artistico nella propria città e nella propria provincia; quanto di signi-
ficativo è accaduto nel rapporto fra il proprio territorio e la ricerca artistica a livello na-
zionale e internazionale. Questo Premio vuol essere pertanto il riconoscimento forte
e tangibile del vostro valore artistico, per dare un segnale a tutti, soprattutto ai giova-
ni, affinché comprendano sempre meglio che coltivare le capacità individuali è impor-
tante, così come è importante la riconoscenza delle pubbliche amministrazioni verso
chi promuove lo sviluppo e il benessere della comunità. La terra bergamasca conside-
ra da sempre un valore il lavoro, l’impegno individuale, il senso del dovere, la solidarie-
tà e da sempre vanta personalità che si sono distinte in ogni campo. In questo mondo
dove tutto corre velocemente, in cui si dimenticano in fretta anche gli eventi più pre-
stigiosi, i traguardi più significativi e i momenti più emozionanti, se non volgiamo il ve-
nir meno del senso civico, non possiamo permetterci, come istituzioni, di non avere
memoria delle personalità che “hanno dato prestigio – come recita la motivazione del
Premio-lustro e fama alla nostra comunità rendendo in tal modo grande il nome di
Bergamo”.Per questo riconosciamo oggi con un sincero grazie, con grande stima e ap-
prezzamento, ma anche con gioia e per le motivazioni che per ciascuno verranno fra
poco declinate, il vostro lavoro di artisti e il vostro valore.
Tecla Rondi Assessore alla Cultura Provincia di Bergamo
INTERVENTO DELL’ASSESSORE
L
(in occasione del conferimento del Premio Ulisse, 26 maggio 2001)
a Commissione che, a suo tempo, fu invitata a segnalare i nominati dei pittori cui de-
dicare la prima edizione del Premio Ulisse, si trovò agevolata nell’individuazione di
significativi valori estetici e culturali in personalità, per così dire, generazionalmente prota-
goniste di prolungate stagioni artistiche e universalmente riconosciute per carriere dalla
svolgimento limpido e intenso.Dal decano Erminio Maffioletti, a Mario Cornali, a Giannetto
Fieschi, a Trento Longaretti, a Bepi Milesi, nati entro il secondo decennio del secolo, e, via via
scorrendo negli anni, a Franco Normanni, a Rino Carrara, a Tilde Poli, a Mario Donizetti, fi-
no alle due presenze “foreste”,ma radicatissime nel contesto bergamasco,di Aldo Salvadori
e di Gianfranco Ferroni. Ognuno di questi maestri ha raccontato pagine esaltanti di forma-
zione,di attività,di contatti nazionali e internazioniali, di esemplare dedizione al mestiere del
dipingere e di acuta riflessione sulle sue più profonde e misteriose motivazioni. Gli esiti di
queste intense “vite d’artista” sono stati scandagliati dagli studi critici e sono pertanto ben
noti nei loro percorsi creativi, ancorché, per molti di loro, in una attività tuttora pensosa-
mente attiva e prolifica. È certamente un fatto culturale di notevole rilevanza avere potuto
riunire, in maniera permanente e grazie alla cortese disponibilità degli artisti o dei loro ere-
di, una selezione completa di opere che documenteranno per sempre la complessità, la dif-
ferenziazione e la peculiarità del lavoro di ciascuno:
la creatività costantemente aggiornata sulla contemporaneità di Rino Carrara;
l’equilibrio compositivo così ricco di scavo interiore di Mario Cornali;
la rarefatta eleganza dell’arte figurativa di Mario Donizetti;
l’indagine del rapporto tra mondo sensibile e mistero dell’esistenza di Gianfranco Ferroni;
la severa e affascinante violenza narrativa di Giannetto Fieschi;
la commovente metafora della vita nelle vicende dei più umili di Trento Longaretti;
la libertà di sperimentatore e la sapienza creativa di Erminio Maffioletti;
la forza incendiaria dell’espressionismo cromatico di Giuseppe Milesi;
l’essenzialità delle forme asciutte e potenti di Franco Normanni;
la poesia delle sottigliezze percettive di Tilde Poli;
la carica costruttiva della sintesi tra colore e disegno di Aldo Salvadori.
Molti di questi maestri hanno praticato, nel corso della propria esistenza, una lunga attività
di insegnamento presso Accademie o Scuole d’Arte, orientando alla pratica artistica gene-
razioni di giovani. Con la presente donazione alla Provincia di Bergamo, questo magistero,
che fonda le radici nella più alta tradizione italiana, continuerà a diffondere per studiosi, per
visitatori e per appassionati d’arte, il senso di una forte esemplarità, insieme estetica ed eti-
ca, del mestiere del dipingere.
Per la Commissione
Fernando NorisCoordinatore del progetto
LA COMMISSIONE
L
Artisti del Premio Ulisse
i più che brillanti esordi artistici a Milano negli anni Cinquan-
ta, a contatto con gli ambienti più aggiornati del capoluogo
lombardo vero e proprio crocevia di importanti esperienze interna-
zionali, Rino Carrara ha fatto seguire una vita d’uomo e di artista al-
l’insegna della curiosità intellettuale e della sperimentazione, culmi-
nata in realizzazioni di particolare pregnanza e di assoluta purezza.
Bergamo ha accolto il suo lavoro e la sua attiva partecipazione cul-
turale ai fatti dell’arte: unica, sostanziale e stimolante rivendicazione
di Rino Carrara la necessità di un aggiornamento continuo dettato
dalla modernità.
Rino Carrara è nato a Bergamo nel 1923.
Dal 1941 è arruolato nell’esercito. Nel 1943 viene internato in un cam-
po di concentramento in Algeria.Tornata la pace, Carrara rientra in Italia
solo nel 1947. Frequenta l’ambiente milanese dei Birolli, dei Manzoni,
dei Fontana e partecipa a importanti eventi espositivi. La sua prima
esposizione personale è del 1957 alla Galleria Torri di Milano.Consegue
premi e riconoscimenti, prendendo parte rassegne nazionali (VI Premio
Suzzara, XI Premio Michetti, XX Biennale Nazionale di Milano, Premio
acquisto del Ministero della Pubblica Istruzione, Concorso “L’automobile
nell’arte”).
Nel 1959 partecipa al Premio Bergamo e alla XXI Biennale Nazionale
di Milano.
Nel 1974 Carrara abbandona Milano e si trasferisce a Bergamo, dove
ritrova, come lui stesso scrive “il verde, l’erba, le piante”, insieme con un
grande entusiasmo nel fare.
RINO CARRARA
A
Artisti del Premio Ulisse
Rino Carrara, Contrasti in rosso, 1977, collages fili cotone su tela e nitro pastello grasso, cm 60 x 60Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
nfaticabile ricercatore, l’artista, mediante la sua pittura, si è pro-
dotto senza riserve in una acuta indagine sulla natura della for-
ma e del colore, con un lavoro di scavo così intenso da giungere
spesso a esiti di mistica profondità.Attraverso una ricerca estrema di
equilibrio compositivo, plastico, luministico e cromatico, Mario
Cornali ha saputo conferire unità alla propria opera, cogliendo e rac-
contando la meraviglia di sensazioni intense.
Maestro stimato e venerato dai suoi allievi, ha favorito la formazione
di alcuni tra i più significativi artisti della nostra provincia.
Mario Cornali è nato a Bergamo nel 1915. Ha frequentato la scuola
d’Arte Fantoni (1928-29) e la Scuola di Nudo all’Accademia Carrara di
Bergamo (1931-1932). Dal 1929 al 1935 ha lavorato nello studio del
pittore Nino Nespoli.
Dopo il servizio di leva (1936-37) inizia l’attività professionale eseguen-
do decorazioni e qualche affresco in chiese della diocesi. Nel 1942 ha
l’opportunità di esporre alla Biennale di Venezia (padiglione delle forze
armate) e a Roma in una mostra degli “Artisti in armi”. Nel 1951 alle-
stisce la prima personale ed esegue un affresco sullo scalone della sede
della Banca Popolare di Bergamo.
Nel 1957 partecipa alla costituzione del Gruppo Bergamo (con Ajolfi,
Cattaneo, Lazzarini, Longaretti, Maffioletti, Milesi, Pigola, Scarpanti,
Vitali). Nel 1958 esegue i cartoni per gli affreschi della Chiesa alla
Celadina con scene della Via Crucis.Dal 1966 al 1978 tiene la cattedra
di figura disegnata presso il Liceo Artistico di Bergamo.
MARIO CORNALI
I
Artisti del Premio Ulisse
Mario Cornali, Interno, 1975, olio su tela, cm 100 x 70Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
Mario Donizetti, Profilo di Giovanni Paolo II,bassorilevo in argento (con cornice e cavalletto in ferro battuto realizzati su disegno dell’autore), diametro cm 27,5 (part.)Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
on la qualità senza tempo della sua pittura, con la rarefatta bel-
lezza del suo disegno,dei suoi volti, dei suoi nudi, dei suoi ritrat-
ti, dei suoi fiori,Mario Donizetti, in piena e convinta adesione alla pit-
tura figurativa realista, ha espresso l’Essere, lo Spirito, la Vita.
Profonde e originali ricerche, condotte con rigore scientifico, lo han-
no portato al recupero di antiche tecniche pittoriche dimenticate da
secoli per una valorizzazione sempre più piena del fare pittorico. La
sua attività artistica, sostenuta anche da scritti di particolare rigore
teoretico, si è sempre accompagnata a un impegno costante e ap-
passionato nei confronti della salvaguardia del patrimonio artistico e
della tradizione.
Mario Donizetti è nato a Bergamo.È considerato tra i massimi esponen-
ti della pittura figurativa realista. Ha realizzato ritratti per Marta Abba,
Jean Louis Barrault, Valentina Cortese, Rossella Falk, Giorgio Albertazzi,
Vittorio Gassman, Marcel Marceau, Rudolph Nureiev, Gianandrea
Gavazzeni, Giovanni Paolo II (opera al National Portrait Galler y
Smithsonian Institution di Washington) Lady Diana Spencer, Indira
Gandhi. Nel 1983 ha esposto nelle sale del Museo dell’Ambrosiana.
Una sua Crocifissione è stata acquisita dal Museo del Tesoro della basi-
lica di San Pietro in Vaticano. Alcuni suoi affreschi e una pala d’altare so-
no nella storica Abbazia di Pontida.
Ha pubblicato nel 1992 “Perché Figurativo”, nel 1995 “Razionalità del-
la Fede e della Bellezza”, nel 1996 “Lettera a Parmenide”, nel 1997
“Lettera a Platone”, nel 2000 “Lettera a Hegel”. Collabora a giornali e
riviste con saggi di estetica e diagnostica del restauro. In un documenta-
rio a lui dedicato dalla CNN,Elsa Klensch ha definito la sua arte “di una
qualità superiore al tempo”, affermando che è questa “timeless quality”
ad averlo reso famoso in tutto il mondo.
MARIO DONIZETTI
C
Artisti del Premio Ulisse
l premio viene riconfermato a Gianfranco Ferroni alla memoria,
per avere l’artista onorato la nostra città con la sua presenza,
dopo una vita dedicata all’indagine delle corrispondenze tra mondo
sensibile e il mistero dell’esistenza.
Attorno alla sua poetica degli oggetti quotidiani, l’artista ha saputo
costruire il suo slancio per una realtà che va oltre ogni singola esi-
stenza, attraverso una poetica collocazione nello spazio di sottili tra-
scrizioni dei percorsi della luce.
Gianfranco Ferroni è nato a Livorno il 22 febbraio 1927.Nel 1944 inter-
rompe gli studi al Liceo Scientifico per la fuga verso il Nord d’Italia.Abita,
dapprima, a Milano e poi a Tradate. Qui sperimenta anni di solitudine e
incomprensione: la sua vocazione artistica non è assecondata in fami-
glia. Intraprende una formazione completamente autodidatta. Nel
1946 incontra il critico Franco Passoni, l’ambiente di Brera e gli artisti
Dova, Crippa,Ajmone, Morlotti, Chighine, Kodra. Nel 1952 si trasferisce
a Milano e partecipa a esperienze artistiche, che andranno poi sotto il
nome di “realismo esistenziale”, abbinando al suo lavoro artistico un
grande impegno politico. Nel 1957 viene invitato alla quinta edizione
“Italia-Francia” e, nel 1958, alla Biennale di Venezia, dove sarà presente
anche nel 1964, 1968, 1982. Dal 1968 al 1972 si trasferisce a Viareg-
gio, vivendo anni di crisi artistica e ideologica.
Ferroni ha trascorso gli ultimi due decenni della sua esistenza a
Bergamo, dove è scomparso il 12 maggio 2001.
GIANFRANCO FERRONI
I
Artisti del Premio Ulisse
Gianfranco Ferroni, Le donne di Marcinelle, 1956-57, olio su carta applicata su tela, cm 147 x 133Opera acquisita da collezione privata
Giannetto Fieschi, Amplesso, 1984, olio su tavola, cm 200 x 75Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
ativo di Zogno, l’artista è rimasto affettivamente legato alla
nostra terra attraverso una rete di amicizie. Grande solitario
della pittura europea della seconda metà del XX secolo, Fieschi ha
praticato con somma perizia l’arte dell’incisione, è stato scrittore
originalissimo, scultore, pittore colto e rigoroso
Si è mostrato particolarmente sensibile alle tematiche religiose e mi-
stiche. La sua opera risulta insieme severa e affascinante, quasi velo
trasparente sul mistero:
palese nella narrazione, allusiva nei significati cui, con pienezza, rinvia.
GIANNETTO FIESCHI
N
Artisti del Premio Ulisse
Giannetto Fieschi è nato a Zogno il 10 giugno 1921. Il padre era un emi-
nente chirurgo all’Ospedale di Bergamo, esponente di una storica fami-
glia genovese. Dopo avere frequentato il Liceo Classico a Genova, intra-
prende gli studi di medicina, mentre frequenta occasionalmente
l’Accademia di Belle Arti e prende lezioni private dall’incisore Alberto
Helios Gagliardo.Dal 1951, interrotti definitivamente gli studi universita-
ri, si dedica alla pittura. L’incontro con Francesco Arcangeli e con Giulio
Carlo Argan, i soggiorni a Barcellona, Parigi, negli Usa, la partecipazione
alle Biennali di Venezia, documentano e motivano l’intensità del suo la-
voro artisti.
I maggiori critici conteporanei si sono occupati della sua produzione ar-
tistica. Suoi importanti cicli di opere sono presenti nella Pinacoteca
Fieschi nel Museo d’Arte Sacra Contemporanea Stauròs, a San Gabriele
(Teramo), nella Galleria d’Arte Contenporanea di San Giminiano.
na intensa e costante ricerca sulle qualità più alte e sensibili del
colore ha guidato Trento Longaretti nel racconto di una lunga
favola di paesaggi incantati, di madri, di viandanti, di vecchi musici, di
saltimbanchi e di povere famiglie. La commovente metafora della vi-
ta che ne è scaturita, parla al mondo intero, nell’ansia di un perenne
desiderio di umanità, di sentimento, di poesia, di speranza.
Dalla direzione dell’Accademia Carrara, retta per venticinque anni,
questo altissimo senso etico e culturale della pittura si è fatto propo-
sta di arte e di vita per generazioni di giovani allievi.
Trento Longaretti è nato a Treviglio il 27 settembre 1916.
Frequenta l’Accademia di Brera con il maestro Aldo Carpi, al quale resta
legato con un rapporto di profonda amicizia e di reciproca stima.Vive gli
anni fervidi di Corrente, ottiene importanti riconoscimenti. Gli eventi bel-
lici interrompono la sua attività, lasciando tragiche tracce nelle sue ope-
re di queglii anni in Slovenia, Sicilia,Albania.
Nel dopoguerra, la partecipazione alle Biennali di Venezia (1948,
1950,1956) al Premio Bergamo (1959, dopo quelle del 1939 e 1940),
alla Quadriennale di Roma del 1952 costituiscono la conferma della sua
importanza nel panorama dell’arte italiana. Nel 1953 vince il concorso
nazionale per la direzione dell’Accademia Carrara. Del 1965 è un viag-
gio in Russia, importante per il fascino dei monasteri, dei grandi scrittori
e di quel sentimento “chagalliano così affine alla poesia longarettiana
degli “ultimi”, che pervade di misticismo e di umana pietà tutta la sua
produzione.
Molte e importanti sono anche le opere di arte sacra, alcune conserate
in Vaticano, nel Duomo di Milano, nella basilica di Sant’Ambrogio, nel
Duomo di Novara, nel Seminario di Bergamo, in numerose chiese e isti-
tuzioni italiane e estere.
TRENTO LONGARETTI
U
Artisti del Premio Ulisse
Trento Longaretti, Viandanti e la collina nera, olio su tela, cm 40 x 50 (n. 2310)Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
ecano della cultura artistica a Bergamo degli ultimi cinquan-
t’anni, Erminio Maffioletti ha esercitato il proprio lavoro d’ar-
tista negli ambiti della pittura, della grafica, della scultura e della tec-
nica musiva applicata all’architettura, della ceramica, della scenogra-
fia senza trascurare una importante attività didattica negli istituti di
formazione artistica della città.
La qualità del suo percorso creativo caratterizzato da libertà speri-
mentale, forza espressiva, rigore morale, curiosità e sapienza tecnica
ne fanno un sicuro punto di riferimento per le generazioni a venire.
Erminio Maffioletti è nato a Bergamo nel 1913.
Dopo avere frequentato la Scuola d’Atre Fantoni con Francesco
Domenighini, nel 1930 si iscrive all’Accademia Carrara fino al 1934.Dal
1937 al 1939 soggiorno a Parigi (esposizione al Salon d’Automne) per
poi trasferirsi a Roma fino al 1943.
Inizia a esporre nel 1935 a Milano (Palazzo della Permanente) e l’anno
successivo partecipa a Bergamo alla VIII Mostra sindacale. Nel dopo-
guerra è secondo al Premio Fra Galgario (1945), primo classificato al
Premio della Miniera alla Galleria Tamanza e ottiene il primo e secondo
posto alle due edizioni del premio Città di Bergamo. Nel 1948 parteci-
pa alla Biennale di Venezia. Esegue importanti decorazioni in città:
affresco alla Banca Popolare, decorazione del cinema Arlecchino, soffitto
della Galleria Cividini, grande mosaico per la Camera di Commercio.
Si dedica con successo anche alla scenografia e all’incisione.
Nel 1955 è presente alla Quadriennale di Roma e nel 1963 cura il pro-
getto di decorazione dell’atrio delle Piscine Italcementi. È del 1962 la
pala con il Crocifisso e Pio X nella chiesa della Celadina e la Deposizione
per la chiesa del Seminario.
Dal dopoguerra si è sempre dedicato all’insegnamento (Fantoni,Carrara
con Funi, Liceo Artistico e, ancora, la Carrara dal 19781 al 1984).
ERMINIO MAFFIOLETTI
D
Artisti del Premio Ulisse
Erminio Maffioletti, Immagini, 1971, olio su tela, cm 100 x 70Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
e doti artistiche ed umane, da tutti riconosciute, fanno di Milesi
una delle personalità di spicco della cultura pittorica cittadina,
dalle qualificate partecipazioni ad occasioni espositive di rilievo na-
zionale.
La comunicativa tavolozza dei rossi che incendiano, l’espressionismo
capace di coinvolgere con calore ed immediatezza, la spontanea co-
struzione di riusciti rapporti dinamici tra segno e colore restano i
tratti salienti del suo lavoro d’artista in una eccellenza coloristica dif-
ficilmente eguagliabile.
Giuseppe Milesi nasce a San Giovanni Bianco nel 1915.
Dopo i primi insegnamenti presso l’istituto San Carlo di Bergamo, dove
impara a scolpire e intagliare, frequenta i corsi dell’Accademia Carrara
(1933-1938) per poi iscriversi a Brera. A Milano partecipa al Premio di
Pittura Sarfatti (1938) e ottiene il primo premio al Concorso nazionale
del disegno (Brera, 1939). A causa della guerra interrompe gli studi uni-
versitari (Architettura). Nel periodo post bellico partecipa a numerose
mostre sia a Mailano sia a Bergamo. Espone alla VI Quadriennale del
1952. È tra i fondatori del Gruppo Bergamo. Dagli anni Sessanta, si de-
dica anche all’insegnamento (Liceo Artistico, Accademia Belle Arti di
Bologna). Espone in varie città italiane:Milano, Serravalle Scrivia, Napoli,
Como,Verona, Roma, Perugia.
Un imponente Cristo, realizzato da Milesi a mosaico,decora l’abside del-
la nuova chiesa di Azzano San Paolo (1970).
L’artista è mancato l’8 ottobre 2001.
GIUSEPPE MILESI
L
Artisti del Premio Ulisse
Giuseppe Milesi, Le luci dell’aurora, 1961, olio su tela, cm 190 x 91Opera donata alla Provincia di Bergamo dalla prof.ssa Elena Milesi
ittore e scultore, Franco Normanni ha progressivamente ela-
borato uno stile dalle forme asciutte ed energiche.
Nelle opere di soggetto religioso ha privilegiato un andamento figu-
rativo, debitore della espressività, della forza e della rude grazia del
primo romanico.
Nelle opere di soggetto profano ha perseguito una rigorosa ricerca
plastica astratta, sia in pittura sia in scultura, alla ricerca di una note-
vole coerenza interiore, mai tentata dalle mode.
Franco Normanni è nato a Bergamo nel 1927.
Dal 1946 al 1949 segue i corsi di Achille Funi presso l’Accademia
Carrara. Consegue premi e riconoscimenti come il Premio Miniera della
Galleria Tamanza (1946), Premio Diomira (1949), Premio di Pittura
Melzo (II premio). Collabora con Funi alla decorazione della Sala del
Consiglio comunale di Bergamo (figura di Torquato Tasso). Dal 1951-53
svolge attività ceramica nel gruppo Artigianato Orobico, sostenuto da
Luciano Rumi. Espone come ceramista a Firenze, Faenza, Vicenza,
Albissola. Espone anche a Bergamo Dalmine, Milano.
Nel 1955 è assistente di Pino Pizzigoni all’Accademia Carrara e l’anno
successivo si diploma all’Istituto d’Arte A.Venturi di Modena. Insegna di-
segno tecnico all’Istituto Pesenti di Bergamo.
Nel 1958 espone alla Galleria il Prisma di Milano e partecipa al concor-
so di Arte Sacra di Bologna. Partecipa anche alla realizzazione di sceno-
grafie per il Teatro delle Novità, fornendo bozzetti. Nel 1959 espone al
quinto Premio Bergamo e ottiene il premio per la pittura del Ministero
della Pubblica Istruzione. Sviluppa la propria attività espositiva con mo-
stre e personali in varie gallerie.
FRANCO NORMANNI
P
Artisti del Premio Ulisse
Franco Normanni, Ombra di Banco, 1977, tecnica mista su tela, cm 100 x 70Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
artista, che ha sviluppato senza cesure la propria attività pri-
vilegiando l’ambito della pittura, è rara testimone al femmini-
le della sua generazione nel campo delle arti visuali.
Oltre che a Bergamo, città nella quale ha trascorso la maggior parte
della sua vita, Tilde Poli ha vissuto significative esperienze d’arte a
Milano,Roma,Parigi per non ricordare che i centri più importanti nei
quali è stato riconosciuto il valore del suo lavoro.
Distintivi del suo impegno artistico restano la sottigliezza percettiva,
la sapiente regia della luce, la costruzione di immagini sensibili, la figu-
razione di uno spazio armonico.
Tilde Poli è nata a Bergamo nel 1924.
Frequenta l’istituto magistrale di Bergamo e poi l’Accademia di Brera. Le
sarà maestro Guido Ballo. La sua attività espositiva è precocissima. È
presente alla IV edizione del Premio Bergamo nel 1942.Del ’45 è la pri-
ma personale dell’artista a Bergamo alla Galleria Tamanza – luogo
espositivo che ospiterà Tilde Poli anche l’anno successivo al Premio della
Miniera – e la partecipazione al Premio Fra Galgario in Palazzo della ra-
gione.
Dal ’47 al ’50 soggiorna e opera a Roma.Dal ’52 al ’57 risiede a Milano,
accostandosi all’esperienza informale.Nel ’58 espone a Milano.Con il ri-
torno a Bergamo, si dedica anche alla scenografia, disegnando scene e
costumi per il Teatro delle Novità al Donizetti (1960-1961). Gli anni
Sessanta sono caratterizzati da una attività espositiva di tutto rilievo. La
Galleria Lorenzelli (1982) e la Galleria Vsmara (1977, 1986) presente-
ranno il lavoro dell’artista in altre personali nel corso degli anni ’70 e ’80.
La personale del 1990 alla Petite Gallerie di Parigi sancisce il successo
della pittrice.
TILDE POLI
L’
Artisti del Premio Ulisse
Tilde Poli, Opera, 2002, tavola rivestita plexiglass, cm 80 x 100Opera donata dall’artista alla Provincia di Bergamo
a sua formazione nazionale e internazionale, le frequentazioni
con i più famosi artisti e con i più grandi intellettuali del secolo
XX, la sua appassionata ricerca di un estremo equilibrio formale tra
immagini, spazi e colori, i risultati di una elettissima produzione, la for-
za del suo disegno costruttivo sono alcuni dei dati che illustrano la
fama di Salvadori, pittore toscano residente da decenni a Bergamo.
La sua pittura meditata, essenziale, raccolta in se stessa e pure aper-
ta al mondo, lo pone tra gli esponenti più significativi dell’arte del XX
secolo.
Dino Salvadori è nato a Milano il 19 dicembre 1905, da famiglia tosca-
na.Frequenta fino al 1927 l’Istituto d’Arte di Firenze. Nel 1926 si reca a
Parigi per studiare gli Impressionisti (soprattutto Degas e Renoir).
Approfondisce la lezione di Cézanne. Nel 1929 è chiamato alla catte-
dra di Composizione presso la Scuola Superiore di Arti Decorative di
Monza (dove insegnano anche Martini, Marini, Pio Semeghini) e nel
1941 su quella di pittura di Venezia e, quindi, dal 1944 alla Scuola libe-
ra di Nudo a Brera. Già dal1937 espone a Parigi, Londra, Bruxelles. Nel
1950 viene invitato con una parete alla XXIV Biennale di Venezia.Vanta
una ricchissima partecipazione a esposizioni nazionali e internazionali e
una ricca produzione di disegni e di grafica, sia nella forma di litografie
sia in quella di illustrazioni a commento di testi classici e moderni.
Sue opere si trovano alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, al Museo
Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze e agli Uffizi, alla
Raccolta dei disegni del Castello Sforzesco e nelle civiche Raccolte di
Venezia, Parma, Pisa.
Dopo decenni di attività e di vita a Bergamo, il pittore è mancato nel
2002.
ALDO SALVADORI
L
Artisti del Premio Ulisse
Aldo Salvadori, Ritratto di donna, 1971, olio su tela, cm 100 x 61 Opera da catalogo dall’artista (Firenze, Museo di arte contemporanea)
Progetto a cura di
Fernando Noris
Coordinamento editoriale
Sandro Ghezzi
Coordinamento redazionale
Danila Bresciani
Giuseppe Zambaiti
Roberto Belotti
Fotografie di
Eugenio Bucherato
Progetto grafico e realizzazione
Videocomp, Bergamo
Stampa
Bolis Poligrafiche,Azzano S. Paolo (Bg)
Maggio 2004
© Provincia di Bergamo, 2004