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PROTESTI E PAGAMENTIDELLE IMPRESE
O S S E R V A T O R I O4°q | APRILE 2019 | N° 33
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OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE - APRILE 2019 / N°33
TORNANO A CRESCERE I RITARDI NEIPAGAMENTI DELLE IMPRESE
SINTESI DEI RISULTATI La difficile fase congiunturale che da qualche mese sta attraversando l’economia italiana si riflette sulle abitudini di pagamento delle imprese. Dopo cinque anni, nel 2018 sono infatti tornati ad aumentare i tempi medi di liquidazione delle fatture, i ritardi nei pagamenti e il numero di aziende in difficoltà nell'onorare gli impegni entro i tempi concordati con i fornitori. Durante lo scorso anno è invece proseguito il calo dei protesti, ma questo è in larga parte dovuto al minor utilizzo di titoli protestabili.I dati tratti da Payline, il database di Cerved che comprende le esperienze di pagamento su 3 milioni di imprese, indicano che nel 2018 le imprese italiane hanno saldato le fatture in media in 73,3 giorni, quasi un giorno in più rispetto all’anno precedente (72,4 giorni). Per la prima volta dal 2012 i tempi di liquidazione delle fatture tornano quindi ad allungarsi. Ha contribuito sia un aumento delle scadenze medie in fattura (da 57,1 a 57,7 giorni), sia un aumento dei ritardi medi (da 15,3 a 15,6 giorni). A fine 2018 risulta in aumento anche il numero di società che pagano i fornitori con ritardi medi superiori a due mesi, casi che possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default: la quota è passata dal 6,9% al 7,3%.
L’allungamento dei tempi di pagamento e l’aumento dei ritardi ha colpito una fetta consistente del nostro sistema economico: ha toccato con maggiore intensità le microimprese e le PMI, le società che operano nell’industria e nei servizi e quelle che hanno la sede nel Centro-Sud. In particolare, aumenta la quota di aziende in grave ritardo nei servizi (da 7% a 7,6%), toccando quote elevate nell’automotive (9,5%), nel largo consumo (9,4%) e nei servizi non finanziari (8,6%). Si ampliano anche i divari territoriali, con i ritardi che tornano ad aumentare nel Mezzogiorno (da 23,4 a 24 giorni) in cui l’11,2% delle aziende monitorate hanno saldato le fatture con ritardi superiori a due mesi (in crescita dal 10,2% dell’anno precedente). La quota di società fortemente ritardatarie evidenzia livelli critici in Sicilia (il 14,1%) e Calabria (13,8%), una presenza più che tripla rispetto a quella che si osserva nelle regioni più virtuose (4,2% in Trentino Alto Adige, 4,5% in Veneto).
I peggioramenti
sono più evidenti nel Centro-Sud
e nei servizi. Prosegue il calo
dei protesti.
60,6
23,2
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2012
58,9
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GIORNI DI PAGAMENTO DELLE IMPRESE(Medie ponderate, giorni, dati al 4q)
Fonte: CervedTermini concordati Giorni ritardo
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Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
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LazioLiguria
LombardiaMarche
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PugliaSardegna
Sicilia
Toscana
Trentino
UmbriaValle d'Aosta
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Italia
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Media italiana: 7,3%
Media italiana: 0,7%
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Incidenza protesti 2018
Variazione incidenzadei gravi ritardi 2018/2017
Aumento
Diminuzione
INCIDENZA DEI PROTESTI E GRAVI RITARDI PER REGIONE, 2018
Fonte: Cerved
Nel corso del 2018 sono state protestate 16.901 società, circa 3 mila in meno dell’anno precedente (-13,2%), con cali generalizzati a tutti i settori di attività e a tutte le aree geografiche. È un miglioramento che dipende in larga parta dal minor utilizzo di assegni e cambiali: l’incidenza dei protesti sul valore e sul numero dei titoli in circolazione non si discosta significativamente da quello osservato nel 2017.Anche dal punto di vista dei protesti, i dati territoriali offrono il quadro di un’Italia spaccata in due, con una diffusione del fenomeno nel Centro-Sud più che doppia rispetto a quella osservata nell’Italia settentrionale. Abbinando le informazioni relative alla diffusione dei protesti e dei ritardi nei pagamenti, si osserva una situazione critica in diverse regioni del Sud: Calabria, Campania e Sicilia fanno registrare una presenza superiore al 10% di società che sforano le scadenze di oltre due mesi e un’incidenza dei protesti superiore all’1% delle aziende operative.
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I PAGAMENTISi arresta, nell’ultima parte del 2018, il miglioramento delle abitudini di pagamento delle imprese italiane, che durava dal 2012: si allungano ritardi e tempi di pagamento, con peggioramenti diffusi a tutti i settori e concentrati nel Centro-Sud.
Nel quarto trimestre del 2018 le società hanno pagato in media i fornitori in 73,3 giorni, più di un giorno di aumento rispetto all’anno precedente. L’allungamento dei tempi è attribuibile a un aumento sia dei termini concordati (da 57,1 a 57,7) sia dei giorni di ritardo (da 15,3 a 15,6).
Questo aumento è stato accompagnato da un incremento del numero di aziende in grave ritardo con i fornitori, casi che possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default. A fine 2018, il 7,3% delle imprese monitorate ha saldato le fatture con ritardi superiori a due mesi, un dato in crescita rispetto al 6,8% dell’anno precedente. Sono invece diminuite le imprese con ritardi inferiori a 60 giorni (da 45,3% al 42,1%) e aumentate quelle puntali (dal 48% al 50,7%).
60,6
23,2
83,8
2012
58,9
20,4
79,3
2013
58,5
19,3
77,8
2014
57,9
19,2
77,1
2015
57,7
15,6
73,3
20182016
57,6
16,0
73,6
2017
57,1
15,3
72,4
GIORNI DI PAGAMENTO DELLE IMPRESE(Medie ponderate, giorni, dati al 4q)
Fonte: CervedTermini concordati Giorni ritardo
43,9%
45,3%
10,8%
2012
45,0%
46,4%
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2013
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2014
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50,7%
42,1%
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20182016
47,1%
45,8%
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47,9%
45,3%
6,8%
PUNTUALITÀ DELLE IMPRESE(Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti, dati al 4q)
Fonte: CervedRitardi entro 60 giorniRitardi oltre 60 giorni Puntuali
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GIORNI DI PAGAMENTO PER DIMENSIONE DELLE IMPRESE(Medie ponderate, giorni, dati al 4q)
46,2
16,8
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2016
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2017
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17,0
63,6
2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018
59,4
11,5
71,0
60,0
11,7
71,7
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67,2
18,4
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Micro PMI Grandi
Fonte: CervedTermini concordati Giorni ritardo
51,4%48,4%
44,6%
6,9%
41,2%
7,4%
2017
Micro PMI Grandi2018 2017 2018 2017 2018
55,5%
4,8%
39,6%
54,7%
5,3%
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83,6%
6,1%
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5,9%
10,8%
PUNTUALITÀ PER DIMENSIONE(Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti, dati al 4q)
Fonte: CervedRitardi entro 60 giorniRitardi oltre 60 giorni Puntuali
Il deterioramento delle abitudini di pagamento ha riguardato, nell’ultima parte del 2018, microimprese e PMI; le gran-di società pagano più lentamente ma non evidenziano aumenti dei ritardi. Nel quarto trimestre 2018 i giorni di paga-mento per le microimprese aumentano da 61,8 a 63,6 giorni, a causa sia dell’aumento dei giorni concordati (da 45,8 a 46,6), sia dei ritardi (da 16 a 17). I tempi più lunghi sono accompagnati da una maggiore presenza di microimprese in grave ritardo con i fornitori, con una quota passata dal 6,9% al 7,4%.
Le PMI fanno registrare, per il secondo anno consecutivo, un aumento dei ritardi, che passano tra 2017 e 2018 da 11,5 a 11,7 giorni. Nel corso dell’ultimo anno, sono aumentate anche le scadenza, che si attestano a 60 giorni (59,4 nel quarto trimestre 2017). Complessivamente, le PMI hanno pagato i fornitori in 71,7 giorni, 0,7 in più rispetto all’anno precedente. Cresce anche tra le PMI la quota di quelle con ritardi superiori a due mesi, dal 4,8% al 5,3%.
Per le grandi società, i ritardi si attestano sui livelli vicini all’anno precedente (da 18,5 a 18,4 giorni), con un aumento dei giorni concordati in fattura (66,7 a 67,2) che ha fatto crescere negli ultimi tre mesi del 2018 le attese a 85,6 giorni (85,2 nel quarto trimestre 2017). In calo, dal 6,1% al 5,9%, le società in grave ritardo con i fornitori.
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I dati settoriali indicano per il 2018 un aumento generalizzato dei tempi medi di liquidazione delle fatture.
Nell’industria i tempi medi di pagamento sono aumentati da 75,2 giorni del quarto trimestre 2017 a 76,6 dello stesso periodo del 2018. L’aumento è dovuto soprattutto a tempi meno rigidi in fattura (da 64,7 a 66 giorni) e, in misura minore, all’ incremento dei giorni medi di ritardo, (da 10,4 a 10,6 giorni). In crescita la quota di imprese industriali in grave ritardo, che è passata dal 6,1% di fine 2017 al 6,4% di fine 2018.
Anche per le costruzioni si osserva una risalita dei giorni di pagamento (da 86 a 86,7). Diversamente dagli altri settori, i dati non sembrano però evidenziare un deterioramento della situazione: i tempi più lunghi sono infatti dovuti a tempi concordati più lunghi (da 66,5 a 68,4), mentre risultano in calo i ritardi medi (19,5 a 18,3) e la presenza di società che sforano le scadenze di oltre due mesi (dal 6,2% al 6,1%).
I segnali più negativi si osservano nei servizi: l’aumento dei tempi di liquidazioni delle fatture (da 68,9 a 69,7 giorni) è dovuto ad un aumento dei giorni di ritardo (da 16,9 a 17,6). In forte crescita anche la quota di società in grave ritardo, che è passata dal 7% al 7,6%.
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11,0
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2016
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2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018
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52,0
16,9
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Industria Costruzioni Servizi
54,8%54,7%
39,2%
61,%
38,8%
6,4%
2017
Industria Costruzioni Servizi2018 2017 2018 2017 2018
33,8%
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34,0%
6,1%
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GIORNI DI PAGAMENTO PER MACROSETTORE DELLE IMPRESE(Medie ponderate, giorni, dati al 4q)
PUNTUALITÀ PER MACROSETTORE(Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti, dati al 4q)
Fonte: Cerved
Fonte: Cerved
Termini concordati Giorni ritardo
Ritardi entro 60 giorniRitardi oltre 60 giorni Puntuali
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Dati di maggiore dettaglio indicano che i mezzi di trasporto (9,5% di imprese con ritardi di oltre due mesi), servizi non finanziari (8,6%), distribuzione (7,8%), hi tech (7,9%) e largo consumo (9,4%) sono i settori in cui la situazione è più critica, con un’elevata presenza di società in grave ritardo accompagnata da un aumento del fenomeno. Viceversa, il settore chimico e farmaceutico (3,8%) e l’immobiliare (5,1%) risultano i settori con le perfomance migliori.
Immobiliare
Aziende agricole
Largo consumo
Sistema moda
Sistema casa
Altri beni consumo
Mezzi di trasporto
Chimica e farmaceutica
Metalli
Meccanica
Hi tech
Prodotti intermedi
Info e intra Utility e energia
Costruzioni
Distribuzione
Logistica e trasporti
Servizi non finanziari
Servizi finanziari e assicurativi
Altre attività
Italia
-1,5%
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-0,5%
0,0%
0,5%
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1,5% Media italiana: 7,3%
Media italiana: 0,4%
0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0% 18,0%
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Incidenza dei gravi ritardi 2018
I GRAVI RITARDI PER SETTORE
Fonte: Cerved
Il deterioramento delle abitudini di pagamento ha riguardato soprattutto le regioni del Centro-Sud, ampliando il diva-rio già esistente con il resto del Paese.
Il Nord-Est si conferma l’area in cui le imprese liquidano più velocemente le fatture (69,6 giorni). Il dato risulta in cresci-ta su base annua a causa dell’aumento dei tempi concordati (da 58,4 a 59,2), mentre rimangono stabili sui bassi livelli del 2017 i giorni di ritardo (10,4) e la quota di società con ritardi gravi (4,1%).
Anche nel Nord-Ovest si osserva un fenomeno simile, con un lieve aumento dei tempi di liquidazione delle fatture (da 72,7 a 72,9 giorni) dovuto all’ aumento delle scadenze (da 59,2 a 59,4 giorni). I ritardi sono stabili a 13,5 giorni, ma torna ad aumentare la quota di società in grave ritardo con i fornitori (da 5,1% a 5,3%).
Nel 2018 si osserva nel Centro un aumento di più di due giorni dei tempi medi di pagamento (da 72,8 a 75). Tra la fine del 2017 e del 2018 sono aumentati sia i giorni di ritardo (da 19 a 20), sia i giorni concordati (da 53,8 a 54,9). Il dete-rioramento è confermato dall’aumento delle società che pagano dopo oltre due mesi rispetto alle scadenze, con una quota che è passata dal 6,4% al 6,9%.
Il peggioramento risulta particolarmente evidente nel Mezzogiorno, area già caratterizzata da abitudini di pagamento meno regolari. Nel quarto trimestre del 2018 le società meridionali hanno saldato le fatture in media in 78,4 giorni, +1,3 rispetto ai 77,1 dell’anno precedente. Sono aumentate sia le scadenze (da 53,6 a 54 giorni), sia i ritardi (da 23,4 a 24 giorni). Il dato più preoccupante è l’incremento delle società in forte ritardo, che passa dal 10,2% all’11,2%.
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58,4
10,4
68,8
59,2
13,5
72,7
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11,1
69,2
2016 20182017 2016 20182017 2016 20182017 2016 20182017
Nord Est Nord Ovest Centro Mezzogiorno
59,2
10,4
69,6
59,4
13,2
72,6
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13,5
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72,8
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21,0
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20,1
75,0
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24,3
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54,5
24,0
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56,6%54,7%
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4,7%
2017Nord Est
2018 2017 2018 2017 2018 2017 2018
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Nord Ovest
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46,3%
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Centro
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10,2%
45,7%
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Mezzogiorno
GIORNI DI PAGAMENTO PER AREA GEOGRAFICA DELLE IMPRESE(Medie ponderate, giorni, dati al 4q)
PUNTUALITÀ PER AREA GEOGRAFICA (Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti, dati al 4q)
Termini concordati Giorni di ritardoFonte: Cerved
Fonte: CervedRitardi entro 60 giorniRitardi oltre 60 giorni Puntuali
I dati regionali confermano il quadro di un’Italia spaccata a metà con divari in ulteriore crescita. In Sicilia (14,1%), Ca-labria (13,8%), Sardegna (10,9%) e Campania (10,7%), le regioni con la presenza maggiore di imprese in forte ritardo, il fenomeno risulta in ulteriore crescita. Solo in Emilia Romagna e Umbria la quota di gravi ritardatarie risulta in calo.
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Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli
Lazio
Liguria
Lombardia Marche Molise
PiemontePuglia
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SiciliaToscana
Trentino
Umbria
Valle d'Aosta
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-1,0%
-0,5%
0,0%
0,5%
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2,0%
0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0%
Media italiana: 7,3%
Media italiana: 0,4%
Vari
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Incidenza dei gravi ritardi 2018
14,1%13,8%
10,9%10,7%
9,7%8,0%
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7,3%7,3%7,2%
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SiciliaCalabria
SardegnaCampania
PugliaAbruzzo
Valle d'aostaLazio
UmbriaMolise
ItaliaBasilicata
LiguriaToscana
PiemonteFriuli
MarcheEmilia romagna
LombardiaVeneto
Trentino a.a.
0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0%
I GRAVI RITARDI PER REGIONE
INCIDENZA DEI GRAVI RITARDI TRA LE SOCIETÀ PER REGIONE(Imprese con ritardi nei pagamenti delle fatture superiori ai 60 giorni, dati al 4q 2018)
Fonte: Cerved
Fonte: Cerved
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OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE - APRILE 2019 / N°33
12,4%
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45.000
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
LE SOCIETÀ PROTESTATE(Imprese non individuali con almeno un protesto, variazione a/a)
Fonte: Cerved
I PROTESTI
È proseguito nel quarto trimestre del 2018 il calo dei protesti, cominciato nel 2013. Tra ottobre e dicembre 2018 sono state protestate 7.519 imprese non individuali, il 10,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017 (8.418). Nel complesso, nel 2018 è stato levato almeno un protesto a 16.901 società, in diminuzione del 13,2% rispetto alle 19.466 dell’anno precedente. Si tratta del valore più basso dall’inizio della serie storica considerata (2007-2018), molto distante dal massimo del 2012 (40 mila società protestate).
Variazione a/a Valori assoluti
Questa tendenza è in parte dovuta al minore utilizzo dei titoli protestabili in favore di soluzioni di moneta elettronica: secondo la Banca d’Italia, negli ultimi 10 anni (2007-2017) il numero di assegni si è ridotto da 359 milioni a 150 milioni per un valore complessivo calato da 815 miliardi a 288 miliardi del 2017. I dati del primo semestre del 2018 eviden-ziano che negli ultimi mesi il miglioramento è quasi completamente attribuibile al minor utilizzo di titoli protestabili: a metà dell’anno il rapporto tra protesti e assegni si è attestato allo 0,07%, un valore molto vicino a quello dell’anno precedente (0,08%); la tendenza è simile in termini di valore dei protesti (dallo 0,14 allo 0,13%).
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OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE - APRILE 2019 / N°33
0,07%
0,13%
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20124q 1q 2q 3q
20134q 1q 2q 3q
20144q 1q 2q 3q
20154q 1q 2q 3q
20164q 1q 2q 3q
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2018
L'INCIDENZA DEI PROTESTI DELLE SOCIETÀ(Rapporto tra protesti e assegni incassati, in numeri e valore dei titoli)
Fonte: Cerved
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4.000
5.000
6.000
-
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
SOCIETÀ PROTESTATE PER MACRO-SETTORE(Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto e var % 2018/2017)
Fonte: Cerved
Numeri Valore
Costruzioni Servizi Altro (asse dx) Industria (asse dx)
La riduzione dei protesti è generalizzata a tutti i settori e a tutte le aree della Penisola.
L’industria si presenta, anche nel 2018, come il comparto più virtuoso, in termini tendenziali (da 1.860 a 1.587 società protestate, -14,7%) e in termini di diffusione del fenomeno (protestate lo 0,6% delle imprese operative). Sono i settori dell’hi tech (0,2% vs 0,3% nel 2017), della chimica (0,2% vs 0,4% nel 2017) e della meccanica (0,4%) a mostrare la per-centuale più bassa di imprese protestate, mentre nel largo consumo e nelle società del sistema casa le imprese con almeno un protesto salgono allo 0,8% delle operative, ma in diminuzione rispetto al 2017 (entrambe all’1%).
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OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE - APRILE 2019 / N°33
Anche nelle costruzioni, settore storicamente contraddistinto da un’alta diffusione dei protesti, si registra un evidente miglioramento. Nel 2018 sono state protestate 3.652 imprese, in calo del 12% rispetto al 2017 (4.140). L’incidenza del fenomeno rimane la più alta tra tutti i comparti, ma risulta in netto calo, passando dall’1,3% del 2017 all’1% del 2018).
Nei servizi sono state protestate nel 2018 9.816 società, in calo del 13% rispetto al 2017. L’incidenza si attesta sugli stessi livelli dell’industria (0,6%) e in calo dallo 0,7% dell’anno precedente. Dati di dettaglio evidenziano una forte eterogeneità nel terziario: nei servizi finanziari (0,08%) e tra le società immobiliari (0,14%) il fenomeno è marginale; molto più diffusi i protesti nella logistica (1%) e nella distribuzione (0,95%), nonostante il miglioramento rispetto ai valori del 2017 (rispettivamente 1,2% e 1,1%).
1,03%0,96%
0,75%0,69%
0,63%0,56%
0,48%0,44% 0,43%
0,25%
0,84%0,77% 0,80%
0,66%
0,53%
0,41% 0,41%0,38%
0,21% 0,19%
Largoconsumo
Sistemacasa
Mezzi ditrasporto
Sistemamoda
Prodottiintermedi
Metalli Beni di consumo
Meccanica Chimica efarmaceutica
Hi tec
INCIDENZA DEI PROTESTI NELL'INDUSTRIA(Imprese non individuali con almeno un protesto su imprese non individuali operative)
2018 2017Fonte: Cerved
Industria Costruzioni Servizi
1,5%
2,1%
1,2%
0,8%
1,5%
0,8%0,7%
1,3%
0,7%0,6%
1,1%
0,6%
INCIDENZA DEI PROTESTI PER MACRO-SETTORE(Imprese non individuali con almeno un protesto su imprese non individuali operative)
Fonte: Cerved2007 2016 2017 2018
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I dati territoriali evidenziano che, nonostante i cali generalizzati, permangono ampie differenze tra Nord e Centro-Sud.
Nel Nord-Est sono state protestate 1.507 società, una riduzione del 23,3% rispetto al 2017 (il miglior risultato conside-rando tutte le aree geografiche). L’incidenza dei protesti è molto contenuta (0,3%) in diminuzione rispetto al dato già basso del 2017 (0,4%).
L’andamento è di natura simile nel Nord-Ovest, dove sono state protestate 3.107 società rispetto alle 3.595 dell’anno precedente (-13,6%), con un’incidenza del fenomeno pari allo 0,4% rispetto alle società operative sul mercato (0,5% nel 2017).
Nel Centro e nel Mezzogiorno il miglioramento è più debole, con tassi rispettivamente del -11,8% e -11,4%. L’incidenza dei protesti (pari, rispettivamente a 0,8% e 1%), è minore rispetto al 2017 (1% e 1,2%) ma comunque più che doppia rispetto a quella osservata nel Nord.
La mappa dei protesti mostra quindi un’Italia spaccata a metà, con le regioni del Centro-Sud che fanno registrare una diffusione dei protesti ben più alta di quella del Nord. Livelli più critici si evidenziano in Calabria (1,4%), Campania (1,2%) e Lazio (di poco sopra l’1%).
2018 2017
Distibruzione
1,17%
0,95%
Logisticae trasporti
1,13%
1,02%
Servizinon finanziari
0,72%
0,60%
Informazionee intrattenimento
0,54%0,48%
Immobiliari
0,18%0,14%
Servizi finanziariassicurati
0,10% 0,08%
INCIDENZA DEI PROTESTI NEI SERVIZI(Imprese non individuali con almeno un protesto su imprese non individuali operative)
Fonte: Cerved
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-
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
18.000
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018-
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
-13,6%
-11,8%
-23,3%
-11,4%
SOCIETÀ PROTESTATE PER MACRO-AREA(Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto e var. % 2018/2017)
Fonte: CervedNord-Ovest Mezzogiorno Nord-Est Centro
0,8%
1,0%
1,6%
2,0%
0,5%
0,7%
1,1%
1,4%
0,4%0,5%
1,0%
1,2%
0,3%
0,4%
0,8%
1,0%
Nord-Est Nord-Ovest Centro Mezzogiorno
INCIDENZA DEI PROTESTI PER MACRO-AREA(Imprese non individuali con almeno un protesto su imprese non individuali operative)
Fonte: Cerved2007 2016 2017 2018
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OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE - APRILE 2019 / N°33
1,4%
1,2%1,1%
1,0%1,0%
0,9%0,9%
0,8%0,7%
0,6%0,6%
0,5%0,5%
0,5%0,4%
0,3%0,3%
0,3%0,3%
0,3%0,1%
0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0%
CalabriaCampania
LazioBasilicata
SiciliaMolisePuglia
AbruzzoItalia
UmbriaSardegna
LombardiaMarche
ToscanaEmilia Romagna
LiguriaValle d'Aosta
PiemonteFriuli
VenetoTrentino Alto Adige
INCIDENZA DEI PROTESTI TRA LE SOCIETÀ PER REGIONE(Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale, dati 2018)
Fonte: Cerved
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