professione veterinaria, anno 2005, nr 41

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Intervista a Maria Caramelli www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 41, dal 21 al 27 novembre 2005 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 412 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. Liberi Professionisti negli Ordini di Aldo Vezzoni L a presenza dei liberi professionisti nei Consigli degli Ordini, oltre ad essere defilata, rifugge spesso dall’assumere la responsabilità della Presidenza. Il motivo principalmente lamentato è quello di ritenere di non aver tempo sufficiente da dedicare a questa carica. A mio avviso, in- vece, esprime la mancanza storica di un affrancamento della libera profes- sione dalla veterinaria pubblica, la titubanza ad assumere quel ruolo deter- minante negli Ordini che dovrebbe invece competere soprattutto alla libe- ra professione, ed il timore di non essere all’altezza del compito. Quando nove anni fa decisi che era giunto il tempo per assumere la responsabilità del mio Ordine superai ben presto la titubanza del neofita perché ero mos- so dalla decisa volontà di affermare il ruolo della libera professione, pur nel pieno rispetto della veterinaria pubblica, anzi trovando con essa tutte le si- nergie possibili. In un certo senso la veterinaria pubblica è già regolamen- tata dalle proprie ASL. La libera professione ha invece bisogno degli Ordi- ni e nessuno meglio degli stessi liberi professionisti può comprendere le sue necessità e i suoi problemi. Dal punto di vista logistico e dell’impegno, non è stato poi così pesante come molti pensano, anche per uno come me che non passa certo le serate al bar. Con il rinnovamento poi della FNOVI, che tutti noi auspichiamo, il supporto logistico che essa potrà dare agli Or- dini per tutte le problematiche incontrate alleggerirà senz’altro le responsa- bilità quotidiane. Altro luogo comune che ha afflitto diversi LP che hanno fatto un’esperienza Ordinistica è stato quello di dover spaccare il mondo, affrontando a testa bassa tutti i problemi, esasperandoli invece di risolverli e rendendo la vita impossibile a sé e a tutti gli iscritti. Spesso creando an- che scontri frontali con la veterinaria pubblica. Oggi, finché non ci sarà la riforma ordinistica, gli Ordini non possono che tenere un profilo basso, in at- tesa di poteri maggiori e più definiti. Vanno cercate tutte le sinergie con le varie componenti della professione, salvaguardando possibilmente la pre- sidenza ai LP. Voglio pertanto appellarmi ai Colleghi LP perché rompano gli indugi ed assumano ruoli di responsabilità negli Ordini, in vista degli svi- luppi futuri e per sostenere il rinnovamento della FNOVI per poter attuare il programma congiunto ANMVI-SIVEMP. Elezioni, primi risultati A Catania è stato eletto presidente Gianpiero Santocono, a Cuneo Adriano Sarale, a Vibo Valentia Francesco Massara. Sono i primi risultati delle elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali degli ordini ve- terinari, triennio 2006-2008, pubblicati al sito della FNOVI. Oltre a questi Ordini hanno già votato Palermo - dove alla chiusura in stampa del nostro giornale non sono ancora state assegnate le cariche - e Trento - dove è invece stato eletto presidente Alberto Aloisi. Da quest’anno, in virtù delle nuove disposizioni di legge, le date delle Assemblee elettive devono es- sere pubblicate via Internet sul sito della FNOVI. Il calendario elettorale è quasi al completo e viene regolarmente aggiornato on line. Se lo sai già... l'hai letto su @nmviOggi S ostenere in Italia il concetto che gli Atenei per fare il lavoro che rientra nelle loro finalità dovrebbero essere molto meno e quindi finanzia- ti meglio si rischia di scontrarsi dura- mente con una logica che, al contra- rio, ha sempre difeso ogni nuovo progetto sul territorio. Nessun Gover- no si è mai opposto a questa perver- sione perché gli interessi politici lo- cali sono sempre stati più forti di una seria programmazione. La stessa Moratti che ha sempre sostenuto il rapporto fra laureati ed esigenze del mercato professionale si è dovuta in- chinare alle richieste di Catanzaro per un Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, senza Facoltà, senza strutture, senza docenti. Nella lettera di risposta alle nostre contestazioni il Ministro giustificava la decisione con "esigenze locali", certamente non ve- terinarie. Il ricorso che abbiamo fatto al Tar del Lazio ha purtroppo dei tem- pi biblici e non sappiamo quindi quando riusciremo a bloccare que- sta iniziativa contro ogni logica o ne- cessità. Nel frattempo la Facoltà di Udine chiede di poter avviare il Cor- so di Laurea. D'altra parte perché no? Se a Catanzaro è stato conces- sao senza alcun presupposto perché rifiutarlo ad Udine che almeno ha una Facoltà? Ci batteremo anche in que- sto caso per bloccare il progetto contando sul fatto che il Sottosegre- tario al MIUR, Maria Grazia Siliquini, ci ha giurato che non ci saranno nuo- vi corsi di laurea, ma ci sembra vera- mente di cercare di chiudere la stalla quando i buoi sono già tutti scappa- ti. La verità è che molte Facoltà non hanno i requisiti minimi in termini di strutture e numero di docenti e sa- rebbe il caso di chiedersi, mancando spesso i fondi per una riorganizza- zione, se non sarebbe il caso di con- vertirle in scuole di specializzazione o altro. Un'interessante inchiesta de Il Sole-24 Ore ha evidenziato il nu- mero degli studenti per ogni docen- te. Medicina Veterinaria ha 11,9 stu- denti per docente, Agraria 9,6, Scienze Statistiche 7,6. È evidente che qualche cosa non torna. Fra tut- te le Facoltà di Medicina Veterinaria quella che ha il rapporto migliore è Udine con 4,5 e questo dato però si riferisce solo alle specializzazioni non avendo un Corso di Laurea. "Me- glio pochi ma buoni" è un bellissimo proverbio ma purtroppo la "filosofia" popolare trova difficilmente spazio nelle logiche della politica. ATENEI: POCHI MA BUONI CARTA DI ROMA Confinare il virus H5N1 alla fonte e cioè negli animali e impedire così il passaggio all’uomo: è questo il punto cardine della Carta di Roma, firmata dai rappresentanti dei paesi di G7 più Messico. Il documento dedica all’avia- ria la parte più estesa dei temi trattati. Nascerà un sito sulla sicurezza sanita- ria globale con notizie e informazioni selezionate e accertate scientifica- mente. CVT INTERNAZIONALE A Pineto (Teramo) nascerà un Centro internazionale di formazione veterina- ria e sarà gestito dall’Istituto Zooprofi- lattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. Il progetto del Centro Veterina- rio può contare su sei partner italiani e sette stranieri; diventerebbe unico re- ferente dell’Office International des Epizooties di Parigi (Oie); accoglie- rebbe la congressistica internazionale e integrerebbe le attività di ricerca già svolte dall’Istituto Zooprofilattico nel centro di biologia marina della Torre di Cerrano. IZS PER LA BASILICATA “Ci attiveremo nei confronti di entram- be le regioni affinché possa essere va- rata la legge che consentirà di rag- giungere l’obiettivo auspicato”. Così si è espresso il Senatore Cursi, a nome del Governo, sull’ordine del giorno presentato dall’On. Molinari che pro- pone l’istituzione di un Istituto Zoopro- filattico esclusivo per la Basilicata. PREVIDENZA Le aliquote previdenziali dei professio- nisti sono troppo basse per garantire una pensione adeguata. Il Sottosegre- tario Brambilla, in audizione parlamen- tare, ha suggerito un aumento almeno del 18%. SPERIMENTAZIONE Appello al ministro della Salute Fran- cesco Storace affinché la proposta di legge dell’On. Schmidt sulla speri- mentazione animale venga rapida- mente approvata. L’hanno siglato a Roma 16 organizzazioni, fra cui l’ANMVI. PARMIGIANO REGGIANO È stato approvato dal Mipaf alla fine di ottobre il nuovo disciplinare di produ- zione del Parmigiano Reggiano. Le modifiche prevedono un maggiore im- pegno di tutta la filiera e riguardano la quantità di foraggio aziendale da in- trodurre nell’alimentazione delle bovi- ne, la conformità del latte introdotto in caseificio, la stretta regolamentazione della cottura e il confezionamento al- l’interno della zona di origine ed altro. Atteso l’OK finale di Bruxelles. OGM Il Governo porterà in Conferenza Sta- to-Regioni le linee guida sulla coesi- stenza in cui è previsto il sostegno al- le regioni che si sono dichiarate Ogm- free. Pur essendo questa materia di competenza regionale il Governo non intende “scaricare tutto l’onere di que- ste scelte sulle regioni”. Brevi Aut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502 BSE per altri dieci anni La malattia è in calo, ma i veterinari non potranno abbassare la guardia per almeno un decennio. A PAG. 3

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Intervista a Maria Caramelli

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 41, dal 21 al 27 novembre 2005Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

412ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

Liberi Professionisti negli Ordinidi Aldo Vezzoni

La presenza dei liberi professionisti nei Consigli degli Ordini, oltread essere defilata, rifugge spesso dall’assumere la responsabilità

della Presidenza. Il motivo principalmente lamentato è quello di ritenere dinon aver tempo sufficiente da dedicare a questa carica. A mio avviso, in-vece, esprime la mancanza storica di un affrancamento della libera profes-sione dalla veterinaria pubblica, la titubanza ad assumere quel ruolo deter-minante negli Ordini che dovrebbe invece competere soprattutto alla libe-ra professione, ed il timore di non essere all’altezza del compito. Quandonove anni fa decisi che era giunto il tempo per assumere la responsabilitàdel mio Ordine superai ben presto la titubanza del neofita perché ero mos-so dalla decisa volontà di affermare il ruolo della libera professione, pur nelpieno rispetto della veterinaria pubblica, anzi trovando con essa tutte le si-nergie possibili. In un certo senso la veterinaria pubblica è già regolamen-tata dalle proprie ASL. La libera professione ha invece bisogno degli Ordi-ni e nessuno meglio degli stessi liberi professionisti può comprendere lesue necessità e i suoi problemi. Dal punto di vista logistico e dell’impegno,non è stato poi così pesante come molti pensano, anche per uno come meche non passa certo le serate al bar. Con il rinnovamento poi della FNOVI,che tutti noi auspichiamo, il supporto logistico che essa potrà dare agli Or-dini per tutte le problematiche incontrate alleggerirà senz’altro le responsa-bilità quotidiane. Altro luogo comune che ha afflitto diversi LP che hannofatto un’esperienza Ordinistica è stato quello di dover spaccare il mondo,affrontando a testa bassa tutti i problemi, esasperandoli invece di risolverlie rendendo la vita impossibile a sé e a tutti gli iscritti. Spesso creando an-che scontri frontali con la veterinaria pubblica. Oggi, finché non ci sarà lariforma ordinistica, gli Ordini non possono che tenere un profilo basso, in at-tesa di poteri maggiori e più definiti. Vanno cercate tutte le sinergie con levarie componenti della professione, salvaguardando possibilmente la pre-sidenza ai LP. Voglio pertanto appellarmi ai Colleghi LP perché rompano gliindugi ed assumano ruoli di responsabilità negli Ordini, in vista degli svi-luppi futuri e per sostenere il rinnovamento della FNOVI per poter attuare ilprogramma congiunto ANMVI-SIVEMP.

Elezioni, primi risultati

ACatania è stato eletto presidente Gianpiero Santocono, a CuneoAdriano Sarale, a Vibo Valentia Francesco Massara. Sono i primi

risultati delle elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali degli ordini ve-terinari, triennio 2006-2008, pubblicati al sito della FNOVI. Oltre a questiOrdini hanno già votato Palermo - dove alla chiusura in stampa del nostrogiornale non sono ancora state assegnate le cariche - e Trento - dove èinvece stato eletto presidente Alberto Aloisi. Da quest’anno, in virtù dellenuove disposizioni di legge, le date delle Assemblee elettive devono es-sere pubblicate via Internet sul sito della FNOVI. Il calendario elettorale èquasi al completo e viene regolarmente aggiornato on line.

Se lo sai già...l'hai letto su @nmviOggi

S ostenere in Italia il concetto chegli Atenei per fare il lavoro che

rientra nelle loro finalità dovrebberoessere molto meno e quindi finanzia-ti meglio si rischia di scontrarsi dura-mente con una logica che, al contra-rio, ha sempre difeso ogni nuovoprogetto sul territorio. Nessun Gover-no si è mai opposto a questa perver-sione perché gli interessi politici lo-cali sono sempre stati più forti di unaseria programmazione. La stessaMoratti che ha sempre sostenuto ilrapporto fra laureati ed esigenze delmercato professionale si è dovuta in-chinare alle richieste di Catanzaroper un Corso di Laurea in MedicinaVeterinaria, senza Facoltà, senzastrutture, senza docenti. Nella letteradi risposta alle nostre contestazioni ilMinistro giustificava la decisione con"esigenze locali", certamente non ve-terinarie. Il ricorso che abbiamo fattoal Tar del Lazio ha purtroppo dei tem-pi biblici e non sappiamo quindiquando riusciremo a bloccare que-sta iniziativa contro ogni logica o ne-cessità. Nel frattempo la Facoltà diUdine chiede di poter avviare il Cor-so di Laurea. D'altra parte perchéno? Se a Catanzaro è stato conces-sao senza alcun presupposto perché

rifiutarlo ad Udine che almeno ha unaFacoltà? Ci batteremo anche in que-sto caso per bloccare il progettocontando sul fatto che il Sottosegre-tario al MIUR, Maria Grazia Siliquini,ci ha giurato che non ci saranno nuo-vi corsi di laurea, ma ci sembra vera-mente di cercare di chiudere la stallaquando i buoi sono già tutti scappa-ti. La verità è che molte Facoltà nonhanno i requisiti minimi in termini distrutture e numero di docenti e sa-rebbe il caso di chiedersi, mancandospesso i fondi per una riorganizza-zione, se non sarebbe il caso di con-vertirle in scuole di specializzazioneo altro. Un'interessante inchiesta deIl Sole-24 Ore ha evidenziato il nu-mero degli studenti per ogni docen-te. Medicina Veterinaria ha 11,9 stu-denti per docente, Agraria 9,6,Scienze Statistiche 7,6. È evidenteche qualche cosa non torna. Fra tut-te le Facoltà di Medicina Veterinariaquella che ha il rapporto migliore èUdine con 4,5 e questo dato però siriferisce solo alle specializzazioninon avendo un Corso di Laurea. "Me-glio pochi ma buoni" è un bellissimoproverbio ma purtroppo la "filosofia"popolare trova difficilmente spazionelle logiche della politica. ■

ATENEI: POCHI MA BUONI

CARTA DI ROMAConfinare il virus H5N1 alla fonte ecioè negli animali e impedire così ilpassaggio all’uomo: è questo il puntocardine della Carta di Roma, firmatadai rappresentanti dei paesi di G7 piùMessico. Il documento dedica all’avia-ria la parte più estesa dei temi trattati.Nascerà un sito sulla sicurezza sanita-ria globale con notizie e informazioniselezionate e accertate scientifica-mente.

CVT INTERNAZIONALEA Pineto (Teramo) nascerà un Centrointernazionale di formazione veterina-ria e sarà gestito dall’Istituto Zooprofi-lattico sperimentale dell’Abruzzo e delMolise. Il progetto del Centro Veterina-rio può contare su sei partner italiani esette stranieri; diventerebbe unico re-ferente dell’Office International desEpizooties di Parigi (Oie); accoglie-rebbe la congressistica internazionalee integrerebbe le attività di ricerca giàsvolte dall’Istituto Zooprofilattico nelcentro di biologia marina della Torre diCerrano.

IZS PER LA BASILICATA“Ci attiveremo nei confronti di entram-be le regioni affinché possa essere va-rata la legge che consentirà di rag-giungere l’obiettivo auspicato”. Così siè espresso il Senatore Cursi, a nomedel Governo, sull’ordine del giornopresentato dall’On. Molinari che pro-pone l’istituzione di un Istituto Zoopro-filattico esclusivo per la Basilicata.

PREVIDENZALe aliquote previdenziali dei professio-nisti sono troppo basse per garantireuna pensione adeguata. Il Sottosegre-tario Brambilla, in audizione parlamen-tare, ha suggerito un aumento almenodel 18%.

SPERIMENTAZIONEAppello al ministro della Salute Fran-cesco Storace affinché la proposta dilegge dell’On. Schmidt sulla speri-mentazione animale venga rapida-mente approvata. L’hanno siglato aRoma 16 organizzazioni, fra cuil’ANMVI.

PARMIGIANO REGGIANOÈ stato approvato dal Mipaf alla fine diottobre il nuovo disciplinare di produ-zione del Parmigiano Reggiano. Lemodifiche prevedono un maggiore im-pegno di tutta la filiera e riguardano laquantità di foraggio aziendale da in-trodurre nell’alimentazione delle bovi-ne, la conformità del latte introdotto incaseificio, la stretta regolamentazionedella cottura e il confezionamento al-l’interno della zona di origine ed altro.Atteso l’OK finale di Bruxelles.

OGMIl Governo porterà in Conferenza Sta-to-Regioni le linee guida sulla coesi-stenza in cui è previsto il sostegno al-le regioni che si sono dichiarate Ogm-free. Pur essendo questa materia dicompetenza regionale il Governo nonintende “scaricare tutto l’onere di que-ste scelte sulle regioni”.

Brevi

Aut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502

BSEper altridieci anni La malattia è in calo, ma i veterinari nonpotranno abbassare la guardia peralmeno un decennio. A PAG. 3

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Oggi si parla solo di influenzaaviaria. I consumatori hanno di-menticato la BSE ma anche ilmondo istituzionale sembramolto distratto da questo proble-ma. Il ritorno della Fiorentinasembra aver convinto tutti chenon ci sono più rischi. È propriocosì?Sì e no. Da un lato sicuramente lasituazione di rischio nei confrontidella BSE è molto migliorata. Oggisappiamo molte cose di più sullamalattia, rispetto a qualche anno fa- prima dell’avvento della sorve-glianza attiva - quando ci si trova-va di fronte a un rischio che per ilbovino era noto, seppur da pocotempo, ma che era sconosciuto esospetto per l’uomo. Dai nostri stu-di epidemiologici sappiamo che inItalia il rischio di infezione da BSEper un bovino ha raggiunto unmassimo a metà degli anni 90 perpoi iniziare un’inesorabile riduzio-ne col trascorrere degli anni. Laconseguenza è che dal 2001 inpoi, dal primo anno cioè di sorve-glianza attiva, ad oggi, l’incidenzadella malattia in Italia ha subito unforte decremento. Sicuramentequesto calo è dovuto all’ottimaqualità del sistema di sorveglianzamesso in atto recependo la legisla-zione Europea. Questo evidentemiglioramento della situazione epi-demica della BSE nel nostro Paeseè comune alla gran parte dei pae-si europei. Per questa ragione og-gi è possibile prendere in conside-razione una revisione dei criteri daadottare nelle tre principali attivitàin cui è stato finora suddiviso l’inte-ro sistema di controllo della malat-tia: in pratica si inizia a pensare adun ammorbidimento della strutturadell’attuale piano di sorveglianza.In questo ambito il ritorno della fio-rentina discende dal “rilassamen-to” della misura che più drastica-mente ha abbattuto il rischio perl’uomo, ovvero l’eliminazione deimateriali specifici a rischio da tuttele catene alimentari. Attualmente èprevista la rimozione della colonnavertebrale dagli animali di età su-

periore ai dodici mesi e ciò hacomportato, oltre ad un enorme la-voro da parte dei veterinari lungola catena di macellazione, ancheconseguenze non indifferenti nelleabitudini alimentari soprattutto de-gli italiani. La proposta, prossima adivenire attuativa, è quella di limi-tare l’asportazione della colonnavertebrale agli animali sopra i ven-tiquattro mesi. Tale modifica del li-mite d’età per i materiali specificiottenuti dai capi autoctoni non rap-presenta probabilmente una so-stanziale variazione del rischioBSE nel nostro Paese.Dall’altro lato, non è corretto direche il rischio “mucca pazza” nonesiste più. Il considerare chiusa, o in via di ri-soluzione definitiva, la questioneBSE, potrebbe indurre a compor-tamenti non prudenti che potreb-bero avere poi conseguenze diffi-cilmente controllabili. L’ammorbidi-mento delle misure di cui detto,applicato indiscriminatamente,senza riflettere l’evoluzione delletecnologie e delle nuove acquisi-zioni scientifiche, e soprattuttosenza una solida base di analisidel rischio, potrebbe rivelarsi unerrore. Ad esempio, non ci si puòpermettere di essere molto permis-sivi con la nuova pianificazione neiconfronti dei divieti relativi ai man-gimi. Ciò sia per ragioni di ordinetecnico (il metodo microscopicomal si adatta alla definizione di so-glie di tipo quantitativo) sia di ordi-ne generale per la mancanza diinformazioni relative alla pericolo-sità di frazioni anche modeste diingredienti infetti. Un altro aspettocruciale è quello delle misure daassumere in un allevamento colpi-to da BSE. Il nuovo piano per leTSE proposto dalla CommissioneEuropea prende in considerazionela possibilità di procrastinare l’ab-battimento dei bovini appartenentialla coorte di nascita dei casi dimalattia, ipotesi dalla quale dis-sentiamo, sia per motivi sanitariche per ragioni di natura commer-ciale. I vantaggi, anche mediaticise vogliamo, connessi ad una poli-tica improntata sulla sicurezza ali-mentare di massima tutela del con-sumatore sono molto più remune-rativi dell’evitare l’abbattimento dialcuni bovini nei pochi focolai che

si individuano nel nostro paese.

L’esperienza della BSE dovrebbeaverci insegnato a gestire que-ste emergenze. Quali errori, se-condo lei, sono stati fatti nell’af-frontare il problema?Uno dei grandi errori fatti fu quellodi considerare la BSE inizialmentecome un problema locale, inglese,mentre era evidente che non pote-va essere limitato ad un’area geo-grafica. Solo a cose avvenute ci siè accorti che era un problema eu-ropeo, e successivamente, con icasi in USA, in Canada e in Giap-pone, mondiale. In tutti i Paesi incui si sono scoperti casi di BSE, al-la notizia si sono verificate gravicrisi economico- sociali. Non solo la BSE, ma tante altre pa-tologie veterinarie hanno caratte-rizzato gli ultimi anni con una seriedi crisi, di diversa portata reale edemotiva, legate alla sicurezza de-gli alimenti. La BSE, come l’influen-za aviaria, fa parte di quelle zoo-nosi emergenti che superano iconfini tra Paesi, superano le bar-riere di specie e di conseguenzainducono senso di panico. La le-zione della BSE è che la diffusionedelle malattie del bestiame è glo-bale, ed esse non sono mai soloun “problema locale”... la catenaalimentare è internazionale e nonrispetta i confini.

L’esperienza BSE può esseretrasferita all’influenza aviaria osono situazioni completamentediverse?Il problema cruciale per entrambeè la comunicazione del rischio. BSE e influenza aviaria, pur gran-demente diverse, sono accomuna-te dall’essere entrambe crisi di fi-ducia. Tutte le crisi alimentari -pensiamo anche ai maiali con ladiossina, il latte con le aflatossine -minano la fiducia dei cittadini nonsolo nella capacità delle istituzionie delle produzioni di garantirne lasicurezza, ma soprattutto nella lorocapacità di informarli. L’impattodelle grandi crisi alimentari non èsoltanto su vaste realtà economi-che ma anche sulla credibilità deisistemi, produttivi, istituzionali,scientifici. I costi, diretti ed indirettisono spaventevoli. Per quanto riguarda la BSE, tra le

cause più rilevanti di questa cadu-ta di fiducia ci sono stati chiari er-rori nelle strategie adottate per ras-sicurare i consumatori. Almeno ini-zialmente, dal lato istituzionale, es-se hanno privilegiato, in modo su-perficiale, approcci tranquillizzanti. La crisi BSE è un evento paradig-matico in questo senso: l’inconsi-stenza di una strategia della co-municazione del rischio ha avutodi conseguenza effetti disastrosinon solo per chi è stato colpito di-rettamente, ma per l’economia tut-ta e la società. Solitamente sento liquidare questegravi crisi, BSE e influenza aviaria,come i semplici prodotti di un’esa-gerazione mediatica. La facile ac-cusa ai media, identificati esclusi-vamente come sorgenti di allarmiingiustificati, ci può impedire diporre invece dei ragionamenti percostruire una cultura della comuni-cazione del rischio che ha comeobiettivo la sicurezza alimentare. Ènecessario invece comprendere lacomplessità della comunicazionedel rischio alimentare e fare tesorodella lezione della BSE.

Visto che la nostra rivista si ri-volge a Medici Veterinari e vi èancora poca chiarezza sull’agen-te infettivo della BSE, potrebbefare il punto delle ricerche che sistanno sviluppando?La teoria prionica di Prusiner dopoessere stata per lungo tempo alcentro di un acceso dibattito è og-gi comunemente accettata da tuttala comunità scientifica. Secondotale teoria l’agente responsabiledelle encefalopatie spongiformiumane ed animali, denominatoprione, sarebbe di natura esclusi-vamente proteica e sprovvisto diacidi nucleici. Il prione, nella suaforma patologica (PrPsc, da scra-pie), sarebbe il risultato di una mo-dificazione strutturale di una pro-teina di membrana normalmentepresente nell’organismo (PrPc, dacellulare) che cambiando la suastruttura terziaria acquisirebbe al-cune caratteristiche peculiari qualila resistenza alla degradazioneproteolitica, una scarsa solubilità ela capacità di replicare se stessafungendo da stampo nei confrontidella PrPc. Molti aspetti circa la natura dellaproteina prionica rimangono anco-ra da chiarire ed in particolare il fe-nomeno della variabilità dei ceppiè uno dei temi su cui maggiormen-te si sta focalizzando l’interessedella ricerca. L’esistenza di ceppiprionici diversi caratterizzati da dif-ferente patogenicità e spettro d’o-spite è nota ormai da tempo. Ciòche non è chiaro è quali siano lebasi molecolari di tale fenomenoed in particolare se l’informazioneceppo-specifica risieda in caratte-ristiche proprie ed autoperpetuantidella PrPsc, ovvero se preveda l’e-sistenza di una molecola “informa-zionale” diversa dalla PrP. La ne-

cessità di fare presto chiarezza sutali temi risiede nel fatto che alcu-ne recenti scoperte hanno apertoscenari nuovi ed inattesi, prima fratutte l’identificazione di nuovi feno-tipi di BSE caratterizzati da aspettiistologici ed immunobiochimicimai riscontrati in precedenza. Ilprimo esempio di questi casi casiatipici di BSE è stato identificatopresso il nostro Centro, in collabo-razione con l’Istituto Zooprofilatti-co di Brescia e con l’università diVerona. Da allora altri casi atipicidi BSE sono stati descritti in Fran-cia, Olanda, Germania, Danimar-ca. Se per questi casi si possaparlare di una forma sporadica diencefalopatia spongiforme oppu-re la manifestazione di un nuovoceppo di BSE è attualmente og-getto di studio.

Un test in vivo semplificherebbedi molto i controlli. È pensabileche si possa arrivarci entro il2006?Le proposte della CommissioneEuropea di modifica al sistema disorveglianza, nella sezione relativaalle strategie definite “a lungo ter-mine”, ovvero oltre i prossimi quat-tro anni, confidano in un netto mi-glioramento della capacità di dia-gnosticare la malattia intra vitam,evento che potrebbe effettivamen-te stravolgere del tutto l’attuale si-stema di sorveglianza. La disponi-bilità di un test in vivo si sta avvici-nando con i promettenti risultatipubblicati nel corso dell’anno daClaudio Soto dell’Università delTexas. Sfruttando una tecnica permolti aspetti simile ad una PCR, ilgruppo di Soto è riuscito ad identi-ficare la presenza della proteinaprionica patologica nel sangue dihamsters infettati con scrapie conun livello di sensibilità e di specifi-cità rispettivamente dell’89% e del100%. Se si pensa che medianteinfezione sperimentale negli ani-mali da laboratorio, l’unico stru-mento capace sino ad ora di di-mostrare la presenza della protei-na prionica patologica nel sangue,venivano raggiunti livelli di sensibi-lità pari al massimo al 31% è ra-gionevole pensare di trovarsi difronte ad un risultato decisamenteinteressante. Ulteriori studi sono incorso per valutare l’applicabilitàdel metodo su larga scala e non sipuò escludere che a breve un testper uso routinario possa essere in-trodotto sul mercato.

Per l’influenza aviaria si sta stu-diando un vaccino, per la BSE èimpensabile. Ma a che punto è laricerca di una terapia sicura?La ricerca di una terapia efficacenei confronti delle encefalopatiespongiformi ha subito un notevoleimpulso in seguito alla comparsadella variante della malattia diCreutzfeldt-Jakob, legata alla BSE.Numerose molecole sono state te-state nel tentativo di identificare un

3laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005L’INTERVISTA

Intervista alla Responsabile del CEA

BSE, tante domande ancora senza rispostaLa sorveglianza passiva è un caposaldo. I media? facile accusarli di allarmismo

di Antonio Manfredi

Il gruppo di laboratorio di Neuropatologia.

Maria Caramelli, DVM, PhD, di-plECVPH, Head of CEA- BSE Ita-lian Reference LaboratoryIstituto Zooprofilattico Sperimen-tale del Piemonte, Liguria e Valled'Aosta

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la

principio attivo capace di contra-stare l’insorgenza della malattiama solo in pochi casi è stato os-servato un effetto positivo, sia in vi-vo che in vitro. Ad oggi, dunque,una terapia realmente efficacecontro le malattie da prione non ri-sulta disponibile. Va sottolineatoperò che alcuni risultati incorag-gianti sono stati raggiunti recente-mente anche in Italia, dai gruppi diricerca di Fabrizio Tagliavini delBesta e di Gianluigi Forloni del Ma-rio Negri. Secondo il gruppo di ri-cercatori milanesi, la tetraciclinasarebbe capace di legarsi avida-mente alla proteina prionica pato-logica, destabilizzandone la strut-tura. L’interazione con la tetracicli-na renderebbe la proteina facil-mente degradabile da enzimi pro-teolitici e quindi potenzialmenteeliminabile dall’organismo. Questaazione si accompagnerebbe aduna riduzione della sua infettività. Irisultati preliminari di uno studio pi-lota eseguito su animali da labora-torio dimostrerebbero come la te-traciclina sia capace di ritardarel’insorgenza della sintomatologiaclinica se somministrata in una fa-se molto precoce della malattia.

Lei ha espresso preoccupazioneper il fatto che la scrapie possanascondere forme di BSE negliovini. A che punto è la ricerca suquesto problema e quali sono irischi che si possono correre?La scrapie è una rara malattia notasin dall’inizio del XVIII secolo e perla quale non esistono ad oggi pro-ve di pericolosità per l’uomo. No-nostante ciò, c’è una forte preoc-cupazione che proprio dagli ovica-prini potrebbe provenire un nuovoallarme BSE, perché sperimental-mente la BSE può trasmettersi agliovini, anche tramite le vie conside-

rate naturali, quali quella orale. Èimpossibile per ora distinguere laBSE nella pecora dalla scrapiecon i metodi routinari. Quella cheera una preoccupazione ipoteticaora è diventata reale con la confer-ma ufficiale, qualche mese fa, diun caso di BSE in una capra rego-larmente macellata in Francia nel2002, il cui materiale patologico èstato inoculato in animali da espe-rimento. A rendere ulteriormentecomplessa la situazione, va se-gnalata la comparsa, sin dal 1998in Norvegia e in seguito anche inaltri paesi europei, di casi di scra-pie definiti atipici, caratterizzati dauna diversa distribuzione neuroa-natomica dell’infettività e da diver-se catatteristiche immunobiochimi-che della proteina patologica. Di conseguenza le autorità sanita-rie europee hanno stabilito di alza-re il livello di attenzione, avviandosin dal gennaio 2002 un program-ma di sorveglianza attiva. Con ilRegolamento 999/2001/CE e suc-cessive modifiche, in tutti i paesidell’ UE alla sorveglianza passiva,basata su sistemi di segnalazione

obbligatoria dei casi di malattia èstato affiancato un programma disorveglianza attiva, basato sull’uti-lizzo dei test rapidi su un campio-ne ampio e rappresentativo dellapopolazione ovi-caprina di età su-periore ai 18 mesi. A questi piani di sorveglianza mi-rata si stanno affiancando inoltre lestrategie fondate sulla selezionegenetica previste dalla normativacomunitaria. In conclusione pos-siamo dire che oggi anche la scra-pie viene gestita dall’Europa comeuna zoonosi.

Veterinaria pubblica e veterina-ria privata, che ruolo possono edevono continuare ad avere pertenere sotto controllo la BSE?Poiché tante domande sono anco-ra senza risposta sull’impatto sullasalute dell’uomo, necessariamentel’approccio a queste malattie deveessere altamente precauzionale. Il medico veterinario comunquedeve sentirsi chiamato a concorre-re a tutelare la salute umana neiconfronti della BSE. In particolare,il veterinario libero professionistagioca un ruolo fondamentale nel ri-conoscimento e nell’identificazio-ne delle sindromi neurologicheascrivibili alla BSE. La sorveglian-za passiva della BSE continua adessere un caposaldo nel controllodella malattia in tutto il mondo e ilfatto che funzioni o meno seguita arappresentare un segnale nel con-trollo della BSE. La collaborazione tra veterinariapubblica e privata deve essere im-prontata alla serietà e alla traspa-renza e orientata alla tutela dell’in-teresse pubblico, che poi, alla lun-ga, è anche l’interesse del singolo.

Quale potrà essere, secondo lei,il futuro della BSE in Italia ed inEuropa?In Italia la BSE, pur lontana da unacompleta scomparsa, è in pro-gressivo declino, grazie, comedetto, alla corretta applicazione sulterritorio delle misure di controllomirate all’eliminazione dei fattori dirischio e ad un efficiente sistema disorveglianza. Ogni anno di più, èevidente che il nostro Paese pre-senta parametri di rischio e di inci-denza inferiori rispetto alla mag-gior parte degli altri Paesi europei. Per quanto concerne la varianteumana della malattia provocatadalla BSE, poiché sono ancora for-ti le incertezze relative alla latenzadella vCJD (variant CreutzfeldtJakob Disease), è presto per riu-

scire a predire l’andamento dell’e-pidemia in Europa. Negli ultimi an-ni la variante è stata segnalata innuovi paesi, e la preoccupazioneper una diffusione della malattia trauomo e uomo, attraverso le trasfu-sioni, sembra ricevere nuove con-ferme, con la segnalazione di duecasi in Gran Bretagna che avreb-bero questa origine. Tornando alla BSE e al suo pano-rama europeo, è in atto la revisionedel sistema di sorveglianza cheporterà necessariamente alla for-mulazione di nuovi criteri per la ca-tegorizzazione dei Paesi Membridell’Unione Europea. A maggio2005 si è raggiunto un accordo dimassima, da attuare entro luglio2007, che prevede il passaggio

dalle cinque vecchie categorie atre nuove più elastiche per ciò cheriguarda la possibilità di commer-cializzazione tra Stati membri. Per una corretta gestione del ri-schio nell’immediato futuro, va ri-cordato che esiste il rischio di im-portazioni di animali e materie pri-me provenienti da Paesi, di nuovaentrata nell’Unione Europea, cheregistrano un incremento della ma-lattia. Per evitare il rischio di un’e-pidemia di ritorno, risulta indispen-sabile che il sistema di sorveglian-za e controllo messo in atto prose-gua con lo stesso rigore. Nono-stante sia in decremento, la BSEcontinuerà a coinvolgere i veteri-nari europei per un decennio al-meno. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 41/20054L’INTERVISTA

Il gruppo di Epidemiologia

Prioni nelle ghiandole mammarieinfiammate delle pecore

Le molecole responsabili del morbo della muccapazza, i prioni, sono state rintracciate in ghian-

dole mammarie infiammate di pecore con la forma ovi-na della malattia, la scrapie. L’autore della scoperta,Adriano Aguzzi dell’Università di Zurigo (foto), sospet-ta che prioni possano trovarsi anche nel latte deglianimali studiati, provenienti da allevamenti sardi. Lostudio è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine.

Aguzzi, uno dei massimi esperti mondiali di malattie prioniche, ha sot-tolineato che per ora non vi sono evidenze di prioni nel latte, ma chequesta ipotesi non è affatto da escludere anche se a livello pratico perora è difficile da verificare. “È improbabile che i prioni non siano purenel latte e tale prospettiva non è delle più piacevoli’’, ha dichiaratoAguzzi. I prioni sono la versione malata di proteine presenti nell’orga-nismo di molti animali, uomo compreso. I prioni, che differiscono dallecorrispondenti proteine sane per la loro struttura tridimensionale, sonoresponsabili delle encefalopatie trasmissibili come il morbo della muc-ca pazza (BSE), la scrapie per le pecore, la sindrome di Creutzfeldt-Jakob (vCJD) umana. All’inizio si pensava che i prioni si trovasseroesclusivamente nel sistema nervoso (cervello e midollo spinale) e inquello immunitario degli animali malati. Ma poi grazie ad una serie distudi, molti dei quali firmati dallo stesso Aguzzi, si sono accumulatemolteplici evidenze che i prioni siano anche in altri organi, purchè que-sti siano infiammati. Aguzzi li ha trovati in pancreas, fegato, reni in-fiammati di animali infetti. Inoltre, proprio di recente, lo stesso scien-ziato ha rintracciato prioni nell’urina di topolini malati e con reni infiam-mati. Nel suo ultimo lavoro, Aguzzi ha esaminato 261 pecore sarde dicui sette sono risultate affette da scrapie. Di queste quattro avevanoghiandole mammarie infiammate a causa di un’infezione virale tipicadella specie ovina, il Maedi Visna. Nelle ghiandole mammarie di que-ste quattro pecore, ma non nelle altre, Aguzzi ha trovato prioni, sia pu-re a una concentrazione molto bassa rispetto a quella tipica del cer-vello infetto. L’ipotesi avallata dall’esperto è che, se la combinazionetra l’infezione virale e la scrapie fosse comune, allora questo mix po-trebbe suggerire modalità di cura della scrapie. In tal caso, per esem-pio, eradicando l’infezione virale, si potrebbe eradicare la scrapie stes-sa. Ma intanto resta il dubbio, per ora non confermato, che anche il lat-te di animali con encefalopatie, ovini ma gli stessi bovini con BSE, pos-sa essere stato contaminato da prioni, cosa che desta preoccupazioniper la salute umana. (ANSA).

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Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Da pochi giorni si è con-clusa la quarta edizionedel corso per datori di la-

voro che vogliono rivestire la caricadi responsabile del servizio di pre-venzione e protezione (RSPP) all’in-terno della propria struttura, corsoche ANMVI organizza a Cremonagrazie alla collaborazione dell’U-nità Operativa del distretto di Cre-ma dell’ASL della provincia di Cre-mona. Durante questo corso ven-gono trattate tutte quelle problema-tiche che interessano le attività diveterinaria all’interno delle qualioperano figure lavorative con diver-

se qualifiche e mansioni, dal medi-co veterinario all’infermiera/e, la se-gretaria piuttosto che gli addetti al-le pulizie, i tirocinanti studenti o lau-reati che siano.Allo scopo di facilitare la compren-sione di alcuni degli argomenti checostituiscono il complesso “pre-venzione e protezione” già eranostati trattati su Professione Veterina-ria (n. 19/2005) il rischio chimico eil rischio biologico. Vogliamo ades-so trattare un altro importante capi-tolo che deve essere preso in con-siderazione dal datore di lavoro almomento in cui esegue la valuta-zione dei rischi e procede alla ste-sura del piano programmatico, ecioè la protezione da agenti can-cerogeni mutageni.Come avviene in tutte le norme ditutela anche in questo caso è il la-voratore ad essere al centro dell’at-tenzione e quindi quando l’uso de-gli agenti cancerogeni mutageni ègestito in prima persona dal titolaredello studio, ovvero dal datore dilavoro, non se ne prevede l’appli-cazione. La protezione da agenticancerogeni mutageni è previstanel titolo VII° del DLgs 626/94, tito-lo che è diviso in 3 capi che com-prendono complessivamente 13articoli che vanno dal n. 60 al n. 72.La notevole differenza che si rilevacomparando questo titolo conquelli riguardanti il rischio chimico

e il rischio biologico è che nellestrutture in cui i lavoratori sono opossono essere esposti ad agenticancerogeni mutageni a causadella loro attività lavorativa deveessere instaurata obbligatoriamen-te la sorveglianza sanitaria con lanomina di un medico competenteche stabilirà gli accertamenti sani-tari idonei per i lavoratori e la lorocadenza. Il medico competentefornirà ai lavoratori adeguate infor-mazioni sulla sorveglianza sanitariaa cui sono sottoposti con particola-re riguardo all’opportunità di sotto-porsi ad accertamenti anche dopola cessazione dell’attività lavorati-va. Si dovrà adottare anche un re-gistro nel quale verrà riportato perciascun lavoratore l’attività svolta,l’agente cancerogeno mutagenousato e, ove noto, il valore dell’e-sposizione a tale agente. Questoregistro è aggiornato dal datore dilavoro che ne è responsabile e necura la tenuta per il tramite del me-dico competente. Il medico com-petente da parte sua provvede perogni lavoratore esposto, ad istituiree aggiornare una cartella sanitariae di rischio, custodita presso la se-de dell’attività sotto la diretta re-sponsabilità del datore di lavoro.Copia del registro deve essereconsegnata all’ISPESL (istituto su-periore per la prevenzione e la si-curezza sul lavoro) e copia all’orga-

no di vigilanza territorialmentecompetente, con aggiornamentiogni 3 anni. In caso di cessazionedel rapporto di lavoro con il lavora-tore il datore di lavoro invia all’I-SPESL la cartella sanitaria e di ri-schio e ne consegna copia al lavo-ratore stesso. Nel caso in cui a ces-sare sia invece l’attività dell’azien-da il datore di lavoro consegna siail registro che le cartelle all’ISPESL.Gli obblighi del datore di lavoro so-no innumerevoli e comprendono lafornitura ai lavoratori di servizi igie-nici adeguati e appropriati, la cu-stodia dei dispositivi di protezioneindividuale in luoghi determinaticon controllo e pulizia dopo ogniutilizzo, l’adozione di misure tecni-che, procedurali, organizzative chetendano a ridurre al minimo il nu-mero degli esposti, alla sostituzio-ne degli agenti in uso quando pos-sibile con prodotti analoghi ma me-no rischiosi, alla delimitazione del-l’area in cui si fa uso di tali agenticon la predisposizione di adeguatasegnaletica di avvertimento e di si-curezza. Il datore di lavoro pro-gramma, progetta e sorveglia lemanualità, provvede alla regolare esistematica pulizia dei locali, delleattrezzatura, degli impianti e si as-sicura che la raccolta e lo smalti-mento degli scarti e dei residui av-venga in condizioni di sicurezzacon l’utilizzo di contenitori ermetici

etichettati in modo chiaro, netto evisibile. Rilevante importanza an-che in questo caso viene attribuitaall’informazione e alla formazionedei lavoratori e così il datore di la-voro è tenuto a fornire, sulla basedelle conoscenze disponibili, infor-mazione e istruzione su tutto quelloche riguarda i rischi per la saluteconnessi all’impiego degli agenti inuso, alle precauzioni da prendereper evitare l’esposizione, alle misu-re igieniche da osservare, alla ne-cessità di indossare dispositivi diprotezione individuale adeguati, in-dumenti di lavoro protettivi e di se-guire il loro corretto impiego.La valutazione del rischio deve es-sere rinnovata ogni volta che cam-bia una procedura o viene adottatoun agente diverso e in ogni casocon una cadenza minima di 3 anni.Alla luce di tutte queste problema-tiche e complesse normative da at-tuare e vista la frequenza relativa-mente bassa con la quale nellestrutture veterinarie si utilizzano so-stanze con attività cancerogenamutagena, sarebbe consigliabileche le persone esposte fosseroesclusivamente i datori di lavoro, enaturalmente questo dovrebbe es-sere chiaramente riportato nel pia-no programmatico e ben specifica-to nel mansionario che del pianoprogrammatico costituisce parteintegrante. ■

5ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005

La protezione da agenti cancerogeni mutageni

Carlo Pizzirani, ResponsabileANMVI per la normativa sulla sa-lute e la sicurezza del lavoro (Dlgs626/94), Formatore AIFOS.

di Carlo Pizzirani

Il Presidente dell’Autorità ga-rante della concorrenza e delmercato ha annunciato che è

in corso di valutazione, anche insede comunitaria, l’adozione diuna misura per la generale disap-plicazione delle tariffe professio-nali, con particolare riferimento ailivelli minimi. Secondo AntoninoLo Presti, responsabile delle pro-fessioni per AN, “tale disapplica-zione avrebbe fondamento - nellaassunta incompatibilità delle tarif-fe con i principi dell’ordinamentocomunitario nei termini in cui le ta-riffe medesime pregiudichereb-bero la libera contrattazione traprestatore e destinatario dei servi-zi professionali”. Sulla base diquesta premessa Lo Presti hapresentato alla Camera una mo-zione per impegnare il Governo“ad operare, con l’ausilio degli or-dini professionali e, se del caso,delle associazioni più rappresen-tative degli operatori del settore,una ricognizione dei regimi tariffa-ri in vigore sui servizi professiona-li e a predisporre un’iniziativa dicarattere normativo”.

Perché mantenere i tariffariPer Antonino Lo Presti la posizio-ne delle Autorità garante della con-correnza, interna e comunitaria,secondo cui la previsione di tariffeprofessionali - e in particolare di li-

velli minimi - “costituirebbe una in-giustificata restrizione della libertàdi concorrenza non trova il pacificoconforto della dottrina economi-ca”, in base alla quale sono statievidenziati gli effetti negativi chepotrebbero derivare da una gene-ralizzata abolizione dei regimi tarif-fari e, in particolare, dei livelli mini-mi, con particolare riferimento allatutela dell’interesse del destinata-rio dei servizi professionali e deibenefici sociali connessi all’eserci-zio professionale.

Effetti dell’abolizione delletariffeIn un mercato caratterizzato dauna forte asimmetria informativaquale quello dei servizi professio-nali, si verificano i seguenti feno-meni, che dimostrano come - di-versamente da quanto opinatodalle Autorità garanti della con-correnza nazionale e comunitaria- l’abolizione del minimo tariffarionon si traduce automaticamentein un vantaggio per il mercato e lacollettività:a) il mercato lasciato a se stessoevolverebbe verso configurazioninon concorrenziali e quindi ineffi-cienti; la sussistenza di un van-taggio di costo associato alla di-mensione, può comportare, in re-gime di concorrenza, l’espulsionedal mercato degli studi di piccole

dimensioni e il consolidamento diposizioni che consentono di sfrut-tare il potere di mercato. Il chepuò portare, nel medio periodo,alla definizione di strategie preda-torie da parte dei professionisti ri-masti sul mercato;b) al potenziale beneficio econo-mico connesso alla diminuzionedei costi può contrapporsi la ca-duta dei benefici sociali della col-lettività, privata dell’offerta deiservizi ritenuti antieconomici dalprofessionista;c) i vantaggi di costo associati alcrescere dalla dimensione dell’u-nità produttiva (studio professio-nale) possono favorire un aumen-to della dimensione media e l’ac-quisizione di potere di mercatoche comporta un trasferimento dirisorse dai piccoli ai grandi studiprofessionali e quindi l’espulsionedei primi dal mercato. Tuttavia, lapresenza sul mercato di un eleva-to numero di professionisti si tra-duce in un beneficio della colletti-vità nei termini in cui assicura aquest’ultima l’offerta di servizi sututto il territorio e non solo nellesedi ove sono dislocate le unitàproduttive di maggiori dimensioni; d) l’abbattimento dei prezzi minimipuò determinare una concorrenzaal ribasso, con la conseguenteuscita dal mercato dei professioni-sti più qualificati i quali ritengono

non più remunerativa l’offerta di de-terminati servizi. Il che determinaun generale scadimento della qua-lità dell’offerta. Se è vero, infatti,che la selezione dell’accesso assi-cura il possesso dei requisiti minimidi professionalità in capo al singoloprofessionista è altresì, vero chequello del mercato dei servizi è unmercato fortemente dinamico cherichiede un continuo investimentodi tempo e denaro nella formazio-ne. Il che determina empiricamen-te, significative differenziazioni traprestatore e prestatore e solo lapresenza di corrispettivi minimiadeguati garantisce la presenzasul mercato dei professionisti piùqualificati e assicura effettivamentela possibilità di scelta del cliente.

Come intervenire per leggeLo Presti suggerisce quindi al Go-verno la predisposizione di un in-tervento di carattere normativovolto a riordinare i diversi regimitariffari in vigore che tenga contodelle seguenti esigenze:- i regimi tariffari devono esseredelineati, tenendo conto degli in-teressi generali connessi all’eser-cizio professionale;- tra gli interessi generali dovreb-be essere inserita la salvaguardiadella diffusione su tutto il territorionazionale dell’offerta professiona-le nonché la salvaguardia della

eterogeneità, varietà e qualità del-l’offerta medesima;- il regime tariffario dovrebbe pre-vedere per le prestazioni che inci-dono su interessi generali livelliminimi e massimi di onorario, in-derogabili a pena di nullità e do-vrebbe essere definito attraversopercorsi coerenti che prevedano ilcoinvolgimento degli ordini, o inloro assenza degli enti esponen-ziali a livello nazionale dei profes-sionisti sentite le amministrazionicompetenti e le associazioni piùrappresentative degli operatoridei settori;- gli ordini e gli enti esponenzialidei professionisti dovrebbero pre-disporre, la proposta di tariffa sullabase dei principi e criteri stabilitidal Ministero della giustizia sentital’Autorità garante della concorren-za e del mercato e la ConferenzaStato-Regioni al fine di tener contodei principi sulla concorrenza edelle esigenze connesse alle di-verse realtà territoriali; - la procedura per l’aggiornamen-to dei diversi regimi tariffari do-vrebbe assicurare la loro revisio-ne almeno ogni biennio; - la procedura deve prevederemeccanismi che assicurino l’esi-to positivo del riordino e dell’ag-giornamento anche in caso diinerzia dei soggetti, a vario titolo,coinvolti. ■

Mozione del parlamentare Antonino Lo Presti

Il Governo salvi le tariffe professionaliUna legge dovrebbe definire caratteristiche e criteri d’applicazione dei tariffari

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

La legge 14 febbraio 1974,n. 37, consente ai ciechi ildiritto di accedere sia ai

mezzi di trasporto che ai localiaperti al pubblico accompagnatidal proprio cane guida. Ma que-sta legge vede “gravemente ridot-ta la propria efficacia dal compor-tamento dei responsabili della ge-

stione dei trasporti e degli eserci-zi pubblici che, direttamente o in-direttamente, dal momento che lalegge è sprovvista di un adegua-to apparato sanzionatorio, pongo-no ostacoli o ricercano espedientiper impedire l’ingresso dei caniguida che accompagnano i cie-chi”. Lo sostiene l’On. Luigi Giac-

co (DS) che ha presentato unaproposta di legge per introdurreuna sanzione pecuniaria a caricodei responsabili della violazione,che non solo serva da deterrente,ma che serva anche a colpire chinon ottempera al dettato legislati-vo. La proposta di legge (“Modifi-ca alla legge 14 febbraio 1974, n.

37, in materia di accesso dei caniguida dei ciechi sui mezzi di tra-sporto pubblico e negli eserciziaperti al pubblico”) è all’esamedella Commissione Affari Socialidella Camera.

Rafforzare la leggeSecondo la legge 37/1974 “Il pri-

vo di vista ha diritto di farsi ac-compagnare dal proprio caneguida nei suoi viaggi su ognimezzo di trasporto pubblicosenza dover pagare per l’anima-le alcun biglietto o sovrattassa”E inoltre “al privo della vista è ri-conosciuto altresí il diritto di ac-cedere agli esercizi aperti alpubblico con il proprio cane gui-da”. La proposta di legge all’e-same della XII Commissione di-spone che i titolari degli eserciziche impediscano od ostacolino,direttamente o indirettamente,l’accesso ai privi di vista accom-pagnati dal proprio cane guidasiano soggetti ad una “sanzioneamministrativa pecuniaria consi-stente nel pagamento di unasomma da lire 1 milione a lire 5milioni”.

La museruolaInoltre, i parlamentari proponentihanno ritenuto opportuno inte-grare la legge 37/94 consenten-do l’accesso dei cani guida aimedesimi ambienti anche nonmuniti di museruola, “in quantosi tratta - dicono - di animali spe-cificamente addestrati ed abi-tuati a convivere con gli esseriumani, selezionati tra esemplariparticolarmente mansueti e deltutto innocui”. ■

6ATTUALITÀ

Accesso ai mezzi e locali pubblici

Cani guida dei ciechi, sanzioni per chi non applica la legge

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005

USA, Pit-bullsterilizzati per

legge

S terilizzazione obbligatoriaper i pit-bull nella città di

San Francisco a partire dal 1gennaio 2006. La nuova normaè stata approvata dalla giuntadella città californiana cinquemesi dopo che un ragazzo didodici anni era stato assalito eucciso dal proprio pit-bull. I pa-droni di cani di questa razzache non dovessero adempirealla sterilizzazione dei loro “cuc-cioli” incorreranno in una san-zione di almeno 1000 dollari.Stessa regola anche per i pos-sessori e gli allevatori di caniappartenenti a razze che inclu-dano almeno “una parte” di pit-bull. Naturalmente non è man-cata la reazione degli amanti, odifensori, degli animali in que-stiione, che stanno raccoglien-do firme per indire un referen-dum abrogativo della norma.Ne serviranno almeno 300 milaper riuscire nell’impresa. Il cen-tro americano per il controllo ela prevenzione delle malattie haconstatato che la specie pit bullha causato un terzo delle circa200 morti provocate dai cani,dal 1979 al 1998. Il testo dell’or-dinanza è pubblicato al sitowww.anmviooggi.it

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Coloro che hanno presen-tato il modello Unico2005 sono tenuti in linea

teorica al versamento degli ac-conti d’imposta.L’articolo 17 del D.P.R. 7 dicem-bre 2001, n. 435 stabilisce conesattezza i termini previsti per ilversamento delle imposte deri-vanti dalle dichiarazioni annuali asaldo e in acconto.

IRPEFSono tenuti al pagamento del-l’acconto IRPEF i soggetti chehanno presentato (o che avreb-bero dovuto presentare) il model-lo UNICO 2005 Persone fisichecon l’indicazione al rigo RN 25 diun importo pari o superiore a52,00 Euro.

Misura dell’accontoL’acconto IRPEF per il 2005 è pa-ri al 98% dell’imposta complessi-vamente dovuta per il periodod’imposta precedente, indicata alrigo “RN 25 - Differenza” del pre-detto modello UNICO 2005.

Termini di versamentoNel caso in cui l’importo dell’ac-conto (rigo RN 25 x 98%) sia infe-riore o uguale ad Euro 103,00 ilversamento dovrà essere effettua-to in unica soluzione entro il 30novembre. Nel caso in cui l’importo dell’ac-conto sia superiore a 103,00 Eu-ro il versamento dovrà essere ef-fettuato come segue:• la prima rata, pari al 40% del-

l’acconto come sopra calcola-to, entro il termine previsto peril versamento del saldo dovutoin base alla dichiarazione rela-tiva all’anno d’imposta prece-dente, cioè entro il 20 giugnodi ciascun anno (o entro il 20luglio con maggiorazione dello0,40%);

• la seconda rata, pari al 60%dell’acconto come sopra calco-lato, entro il mese di novembre.

Soggetti esclusi dal versamentodell’accontoSono esclusi dal versamento del-l’acconto:• i soggetti che non hanno pre-

sentato la dichiarazione mo-dello UNICO 2005 in quantonon erano tenuti a farlo (adesempio coloro i quali erano

titolari nell’anno 2004 sola-mente di redditi di lavoro di-pendente oltre a redditi deri-vanti dal possesso dell’abita-zione principale);

• i soggetti che al rigo RN 25 delmodello UNICO 2005 hannoevidenziato un’imposta di im-porto inferiore a 52,00 Euro;

• i soggetti che hanno presenta-to la dichiarazione dei redditinell’anno 2005 (per il 2004)per l’ultima volta in quanto adesempio hanno cessato l’atti-vità nel corso dell’anno 2004;

• gli eredi dei soggetti decedutinel corso del 2005;

• i soggetti che hanno evidenzia-to nel modello UNICO 2005 uncredito d’imposta IRPEF (rigoRX 1), non utilizzato in com-pensazione con altri tributi, checopre tutto l’acconto dovuto;

• i soggetti che hanno dichiaratonel modello UNICO 2005 sola-mente redditi di lavoro autono-mo o di impresa soggetti all’im-posta sostitutiva prevista dal-l’articolo 13 della Legge388/2000 (nuove iniziative pro-duttive) o dall’articolo 14 dellastessa Legge 388/2000 (atti-vità marginali);

• i soggetti che presumono dinon dover pagare imposte perl’anno 2005 (dichiarazione dapresentare nell’anno 2006);

• i soggetti falliti.

Metodo previsionaleAi sensi dell’articolo 2, comma 4,della Legge 23 marzo 1977 n. 97il contribuente ha la facoltà di ri-durre od anche annullare il versa-mento degli acconti per il periodod’imposta 2005 basandosi sul co-siddetto “metodo previsionale”.In altre parole il contribuente cheprevede per l’anno 2005 di rea-lizzare ad esempio un reddito in-feriore a quello dell’anno prece-dente o che abbia avuto nell’an-no 2005 maggiori oneri deducibi-li o maggiori spese che consen-tano detrazioni d’imposta, dovràcalcolare l’imposta presunta do-vuta per l’anno 2005, al netto de-gli oneri deducibili o detraibili edelle ritenute subite in corsod’anno, e, sulla base di tale cal-colo, determinare gli acconti daversare.Naturalmente eventuali errori nelladeterminazione dell’imposta pre-

sunta comporteranno l’irrogazio-ne delle sanzioni previste nei casidi insufficiente versamento.

IRAPLe modalità di determinazione de-gli acconti IRAP seguono le rego-le stabilite per l’IRPEF sia perquanto riguarda la misura dell’ac-conto sia per quanto riguarda itermini previsti per il versamento.

Misura dell’accontoL’acconto IRAP per il 2005 è parial 98% dell’imposta dovuta per il2004, indicata al rigo “IQ 90 - To-tale imposta” del modello IRAP2005 Persone fisiche o del model-lo IRAP 2005 Società di persone.

Termini di versamentoNel caso in cui l’importo dell’ac-conto (rigo IQ 90 x 98%) sia infe-riore o uguale ad Euro 103,00 ilversamento dovrà essere effettua-to in unica soluzione entro il 30novembre.Nel caso in cui l’importo dell’ac-conto sia superiore a 103,00 Euroil versamento dovrà essere effet-tuato come segue:• la prima rata, pari al 40% del-

l’acconto come sopra calcola-to, entro il termine previsto peril versamento del saldo dovutoin base alla dichiarazione rela-tiva all’anno d’imposta prece-dente, cioè entro il 20 giugnodi ciascun anno (o entro il 20luglio con maggiorazione dello0,40%).

• la seconda rata, pari al 60%dell’acconto come sopra cal-colato, entro il mese di novem-bre.

Soggetti esclusi dal versamentodell’accontoSono esclusi dal versamento del-l’acconto:• i soggetti che non hanno pre-

sentato la dichiarazione mo-dello IRAP 2005 in quanto nonerano tenuti a farlo (ad esem-pio coloro i quali nell’anno2004 non svolgevano alcunaattività soggetta a tale impo-sta);

• i soggetti che al rigo IQ 90 delmodello IRAP 2005 hanno evi-denziato un’imposta di importoinferiore a 52,00 Euro;

• i soggetti che hanno presenta-to la dichiarazione IRAP nel-l’anno 2005 per l’ultima volta(ad esempio coloro i quali nelcorso del 2004 hanno cessatol’attività imprenditoriale o di la-voro autonomo);

• gli eredi dei soggetti decedutinel corso del 2005;

• i soggetti che hanno evidenzia-to nel modello UNICO 2005 uncredito d’imposta IRAP (rigoRX 5), non utilizzato in com-pensazione con altri tributi, checopre tutto l’acconto dovuto;

• i soggetti che presumono dinon dover pagare IRAP perl’anno 2005 (dichiarazione dapresentare nell’anno 2006);

• i soggetti falliti.

Metodo previsionaleAnche per la determinazione del-l’acconto IRAP è consentito utiliz-zare il metodo previsionale comeper l’IRPEF.Chi intende aderire al metodoprevisionale dovrà tenere contodelle nuove misure delle deduzio-ni dalla base imponibile per i sog-getti “minori” [art. 1, comma 347,lettera c), della Legge 311/2004],in vigore dal periodo d’imposta2005, che potranno influenzare ladeterminazione dell’acconto:

Base imponibile IRAP Importo deduzione

€ 180.759,91 Euro 8.000

da 180.759,92 a 180.839,91 Euro 6.000

da 180.839,92 a 180.919,91 Euro 4.000

da 180.919,92 a 180.999,91 Euro 2.000

oltre 180.999,91 nessuna deduzione

SanzioniLe sanzioni che si applicano agliomessi, insufficienti o ritardati ver-samenti di acconti, sono quellestabilite dai decreti legislativi nu-mero 471 e 472 del 18 dicembre1997.In caso di omesso, insufficiente oritardato versamento degli accon-ti IRPEF ed IRAP si applicano:• la sanzione amministrativa del

30% dell’importo non versato oversato in ritardo;

• l’interesse annuo del 2,75%previsto dall’articolo 20 delD.P.R. 602/73 calcolato per igiorni di ritardo.

Ravvedimento operosoAi sensi dell’articolo 13 del Dlgs.n. 472 del 18 dicembre 1997 ilcontribuente può provvedere alversamento delle somme dovutee non versate nei termini con ap-plicazione di sanzioni ridotte nelleseguenti misure:• sanzione pari ad un ottavo del

minimo e cioè in misura pari al3,75%, nel caso in cui il versa-mento venga effettuato entro30 giorni dal termine ordinario;

• sanzione pari ad un quinto delminimo e cioè in misura pari al6%, nel caso in cui il versa-mento venga effettuato oltre 30giorni dal termine ordinario maentro il termine di presentazio-ne della dichiarazione relativaal 2005.Oltre alle sanzioni il contri-buente dovrà versare gli inte-ressi di mora calcolati al tassolegale (pari al 2,5% annuo)per i giorni di ritardo. ■

7laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005

IRPEF ed IRAP - Acconti di novembre

RUBRICA FISCALE

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Corso di radiologia

L ’AVULP organizza dal 15 al 18 dicembre 2005presso il Centro Studi SCIVAC/AVULP di via

Morettini, 19 a Perugia un corso di radiologia. Relatori: Prof.ssa IvanaDe Francesco, Dr. Paolo Cortelli Panini, Dr. Marco Russo, Dr. Luca Ba-racchini, Dr. Paolo Fonti. Per i soci AVULP la quota d’iscrizione è di 550€ iva inclusa, per i soci SCIVAC e per gli iscritti all’ordine di PG e TR laquota d’iscrizione è di 650 € iva inclusa, mentre per i non soci la quo-ta d’iscrizione è di 700 € iva inclusa. La quota di iscrizione dà diritto ol-tre a coffee break e pranzo, alla consegna degli atti dei lavori se pre-sentati dai relatori, all’attestato di frequenza, all’attestato di consegui-mento dei crediti ECM in base alle modalità previste per l’incontro cul-turale. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria Avulp: tel. 075-5058703 e-mail:[email protected] Web: www.avulp.it

Modello 1/2005 entro il 30 novembre

Scade il 30 novembre p.v. il termine per la presentazione del Mo-dello 1/2005 riferito ai dati reddituali prodotti nell’anno d’impo-

sta 2004. Il Modello 1/2005 personalizzato verrà trasmesso entro la finedel mese di settembre a tutti gli iscritti agli Albi professionali che nonhanno presentato la richiesta di esonero dall’invio del Modello 1. L’ENPAV ricorda che sono stati esonerati dall’invio del Modello 1/2005 iVeterinari che hanno presentato la richiesta di esonero avvalendosi del-l’apposita modulistica predisposta dall’Ente, regolarmente compilataed inviata in tempi utili per la spedizione da parte dell’ENPAV del Mo-dello 1/2005. Coloro invece, la cui richiesta di esonero, è pervenuta al-l’Ente dopo la data di elaborazione dei Modelli 1/2005, potranno esse-re esonerati dall’obbligo dell’invio del Modello 1 unicamente a decorre-re dal Modello 1/2006 e saranno pertanto tenuti a compilare e rispedi-re il Modello 1/2005 entro l’ordinario termine del 30 novembre 2005 .Il Modello di dichiarazione dei dati reddituali potrà essere inviato conraccomandata a.r. all’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Ve-terinari c/o Banca Popolare di Sondrio - Ufficio Tesorerie Enti, P.zza Ga-ribaldi, 16 - 23100 Sondrio, ovvero, in alternativa, con una delle se-guenti modalità: • mediante fax al numero, messo a disposizione dalla Banca Popolaredi Sondrio, 0342 - 200877; • in forma telematica, utilizzando la funzione “Trasmissione telematicadel Mod. 1” presente nell’area iscritti di questo sito, previa registrazio-ne a questa ultima.Ai fini della corretta compilazione del Modello 1 è necessario attenersialle istruzioni impartite nelle “Note illustrative” allo stesso allegate.Si ricorda inoltre che, il mancato ricevimento del Modello 1 non esone-ra il Veterinario dall’obbligo di presentazione dello stesso. Una versione non personalizzata del Modello 1/2005 e delle relative no-te illustrative sarà reperibile presso le sedi provinciali degli Ordini deiMedici Veterinari, ovvero potrà essere scaricata dalla sezione “Moduli-stica Contributi ” dell’area Contributi di questo sito.La scadenza ultima per il pagamento dei contributi eccedenti dovuti èil 28 febbraio 2006. I Veterinari che risulteranno tenuti al pagamento delle eccedenze con-tributive riceveranno, entro la scadenza indicata, appositi bollettiniM.AV. trasmessi dalla Banca Popolare di Sondrio, per il pagamento de-gli stessi. In caso di smarrimento di tali bollettini è possibile riceverneun duplicato contattando il numero verde della Banca, 800.24.84.64.Nell’area iscritti del sito ENPAV è disponibile un sistema di “Simulazio-ne Ecc. Mod. 1 ” che consente, previo inserimento dei dati redditualiprodotti nell’anno di imposta 2004 e dichiarati nel Modello 1/2005, diconoscere in anticipo l’ammontare degli eventuali contributi eccedentida versare. (www.enpav.it)

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Un osservatorio, istituitodalla Commissione Ecmdel ministero della Salu-

te insieme alle Regioni, vigileràsulla formazione e l’aggiorna-mento permanente dei medici.Sono già partiti i corsi per gli os-servatori che poi verificherannosul posto, durante congressi ecorsi, il rispetto delle regole, in-nanzitutto l’assenza di conflittid’interesse. “La CommissioneEcm - spiega Maria Linetti, re-sponsabile della segreteria dellacommissione - ha già destinato500 mila euro per l’avvio dell’Os-servatorio. I corsi di formazionesono già partiti a Parma, vistoche l’Emilia Romagna è la regio-ne capofila del progetto, ma sa-ranno coinvolte tutte le regioni. Edopo questa prima fase di ‘adde-stramento’ e di sopralluoghi delprimo gruppo di osservatori, laformazione sarà allargata. Se sa-ranno riscontrate irregolarità, in-terverremo prontamente. Ma giàadesso - sottolinea - i controlli cisono, basati sull’autocertificazio-ne per essere accreditati. Se iNas rilevano irregolarità, passanogli atti alla Procura”. Per la Linetti,non sono i contratti di sponsoriz-zazione lo strumento “per garan-tire la neutralità della formazione.I medici sono liberi di partecipare

a iniziative promosse e gestite daaziende farmaceutiche, ma al difuori del programma Ecm”. Sullabase dei risultati di alcune ricer-che pubblicate nel rapporto Ecm& Sponsor’ gli sponsor dell’Ecmsono nel 92,75 per cento dei casiaziende farmaceutiche che spen-dono circa 700 milioni di eurol’anno per la formazione e l’ag-giornamento permanente dei me-dici: congressi, convegni e corsi.L’indagine è stata condotta attin-gendo dalla banca dati del mini-stero della Salute, nel primo se-mestre 2004, su sei regioni cam-pione: Lombardia, Emilia Roma-gna, Lazio, Puglia, Toscana, Ve-neto. Nonostante un dato così ri-levante, gli organizzatori deglieventi Ecm, come aziende sanita-rie e ospedaliere, e le industrienon stipulano regolari contratti disponsorizzazione: non un’opzio-

ne, ma una norma di legge. Losottolinea, all’Adnkronos Salute,Vittorio Lodolo D’Oria, medico edesperto di comunicazione emarketing sanitario, curatore del-la ricerca. Risultati che evidenziano il “caos”che ancora caratterizza l’Ecm aquattro anni dall’avvio. “I contrattidi sponsorizzazione - spiega l’e-sperto - sono lo strumento giusto,fissato dalla legge, per garantiretrasparenza e assenza di conflittod’interesse”. Non solo non vengo-no stipulati, ma “lo stesso mini-stero della Salute - denuncia -non prevede alcun controllo nésull’esistenza dei contratti né suicontenuti. Questo settore va ri-condotto al più presto nell’alveodella legalità, con la stipula dicontratti regolari di sponsorizza-zione e l’istituzione di un sistemadi controlli. Altrimenti saranno imagistrati a interessarsene”, av-verte Lodolo, che sottolinea la ne-cessità di adottare linee guidanazionali sulle sponsorizzazioni insanità.

ECM: rapporto 2004

Nel sito dell’Agenzia sanitaria re-gionale è possibile consultare ilrapporto 2004 sull’Educazionecontinua in medicina (ECM) in

Emilia-Romagna. Il dossier èfrutto delle riflessioni e delle con-sultazioni che hanno coinvolto laCommissione regionale per laformazione continua in medici-na, gli Uffici formazione delleAziende sanitarie e la Consulta

regionale per la formazione insanità dell´Emilia-Romagna. Nel2004 gli operatori sanitari inte-ressati all´ECM sono stati circa61.000 e per loro sono stati pro-posti 11.687 eventi formativi ac-creditati. (fonte: Doctornews) ■

8

ECM, un osservatorio per i controlli La Regione Emilia Romagna capofila del progetto

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005INFO REGIONI

SARDEGNA

Peste suina, revocata la zonadi sorveglianza in 15 comuni

Si attenua nell’Oristanese e nel Campidano l’emergenza pestesuina. Quindici Comuni sono infatti usciti dalla zona di sor-

veglianza. Controlli clinici ed esami di laboratorio, tutti con esito fa-vorevole, hanno così permesso di revocare le misure di restrizione.L’assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin ha firmato il decretoche revoca la zona di sorveglianza nei Comuni di Allai, Arborea, Col-linas, Fordongianus, Guspini, Ollastra, Oristano, Pabillonis, San Ga-vino Monreale, San Nicolò Arcidano, Samugheo, Sardara, Siamanna,Siapiccia e Simaxis. I servizi veterinari delle Asl stanno ora lavorandoper terminare i controlli nel più breve tempo possibile anche nella re-stante parte della zona di sorveglianza, controlli che, se dovesserodare tutti esito favorevole, permetteranno la revoca definitiva dellemisure verosimilmente entro la fine del mese. Per quanto riguarda invece l’emergenza trichinellosi, la Regione hachiesto ai cacciatori di inviare un campione delle carni per le neces-sarie analisi. Tutte le informazioni sulle prescrizioni sanitarie riguardanti la cacciagrossa sono ora anche pubblicate sul sito della regione (www.regio-ne.sardegna.it/), cliccando sulla voce “Igiene pubblica e veterinaria”del canale tematico “Sanità e politiche sociali”. ■

Maria Linetti

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Una sola certezza nella dia-gnosi di allergia alimenta-re del cane: nessuna

certezza. È il messaggio trasmes-so da Ed Hall, internista e ga-stroenterologo presso l’Universitàdi Bristol, durante una relazionesull’allergia alimentare tenuta al 2°Congresso nazionale SIGEDV(Roma, 5-6 novembre 2005). Se èvero che la pietra miliare delladiagnosi di allergia alimentare è larisposta alla dieta di eliminazione,ha detto Hall (seguita dalla ricom-parsa dei sintomi dopo la reintro-duzione della dieta originale), lacessazione dei segni clinici ga-strointestinali durante tale dietapuò non indicare necessariamen-te una vera allergia. Si tratta di undato non affidabile, inoltre manca-no criteri oggettivi con cui giudi-care la risposta alla dieta di elimi-nazione. Secondo Hall, il “goldstandard” diagnostico è costituitodalle biopsie intestinali ripetute,ma sono evidenti le difficoltà insi-te nell’ottenere tre biopsie intesti-nali consequenziali (iniziale, in fa-se di remissione e in fase di pro-vocazione). Cattive notizie vengo-no anche da esami come la valu-tazione diretta della risposta me-

diante test gastroscopico di sen-sibilità alimentare, tecnicamentecomplesso e verosimile solo perl’identificazione dell’ipersensibilitàdi tipo 1, e la più recente COLAP(provocazione allergenica colon-scopica), che sembra fornire ri-sultati falsi-positivi. Questi insuc-cessi hanno indotto a ricercare

metodiche diagnostiche indirette.Giudicati inutili i test intradermici,sono divenuti più popolari i testsierologici per la ricerca di anti-corpi specifici per gli allergeni ali-mentari. Tuttavia, IgG specificheper gli alimenti possono esserepresenti anche nell’individuo nor-male. Più specifici potrebbero es-

sere i test per l’identificazione del-le IgE, ma solo per la diagnosi direazioni di tipo 1. Tornando alladieta di eliminazione, Hall sottoli-nea altre difficoltà insite in questoapproccio, rappresentate soprat-tutto dal reperimento, oggi, di fon-ti proteiche e carboidratiche nuo-ve a cui l’animale non sia mai sta-

to esposto. Le diete idrolizzate,senz’altro vantaggiose sotto alcu-ni aspetti, sono poco appetibili epossono comunque contenere glistessi epitopi antigenici espostidurante la normale digestione.Per questo, è attesa una valuta-zione critica anche sull’efficaciadelle diete idrolizzate. ■

13

Allergia alimentare: una diagnosi complessaDifficile stabilirne con sicurezza l’esistenza

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Guida alla sceltadei farmaci

La Fve (The Federation ofVeterinarians of Europe),

federazione di organizzazioniveterinarie appartenenti a 35paesi europei, ha sviluppato epubblicato online un algoritmoguida per l’utilizzo dei farmaciin medicina veterinaria. L’algo-ritmo indica i criteri di scelta deifarmaci nei vari casi possibili:farmaco autorizzato per la spe-cie e/o indicazioni terapeutichein essere, farmaco autorizzatoper altre specie e/o indicazioniterapeutiche, farmaco autoriz-zato in altro Paese membro, far-maco preparabile estempora-neamente e farmaco ad usoumano. Sono inoltre indicate ledifferenze ed eccezioni per glianimali da reddito e per il caval-lo d’affezione o allevato per l’a-limentazione umana e ricordati itempi di sospensione e i datiche necessitano di registrazio-ne. L’algoritmo è disponibile informato pdf all’indirizzohttp://www.evsrl.it/vet.journal/approfondimento.php?codnotizia=1595

di Maria Grazia Monzeglio

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Dal 27 al 29 gennaio 2006,la SIVE (Società ItalianaVeterinari per Equini)

organizza a Bologna presso l’Ho-tel & Meeting Centergross il suoXII Congresso Nazionale Multisa-la. Anche quest’anno per l’occa-sione sono stati invitati prestigiosirelatori di fama internazionale:John Madigan (USA), Virginia B.

Reef (USA), John Schumacher(USA), Claudia Spadavecchia(CH), Edward L. Squires (USA),John P. Walmsley (UK) e Denis Le-veillard (FR) per la sessione di ma-scalcia. Il Congresso Nazionaledella SIVE, ripropone la formulamultisala per consentire ai Colle-ghi di modellare il proprio aggior-namento sulla base di una ricca

offerta formativa, approfondendodiversi rami della medicina equinaquali la riproduzione, la neonatolo-gia, la chirurgia, la medicina inter-na, l’ortopedia e la podologia. Sa-ranno affrontate anche le temati-che di radiografia e ortopediaequina, oltre che argomenti di po-dologia e mascalcia. Nella giorna-ta di venerdì sono previsti i pre-

congress della SIPE, SIRE e dellaSIOCE le tre società della SIVEspecialistiche rispettivamente nel-la podologia equina, nella riprodu-zione equina e nell’ortopedia echirurgia equina. Tra le attività ex-tracongressuali previste il terzotorneo di cavalcetto (venerdì 27gennaio alle ore 18.000) e la cenasociale che si terrà sabato 28

presso il ristorante l’Accademiadei Notturni. Durante il congressoè inoltre previsto anche un con-corso di radiologia aperto a tutti icongressisti. All’interno dell’areaespositiva, sarà allestito uno spa-zio per la lettura delle lastre, dovei congressisti potranno indicare suun’apposita scheda la diagnosidelle lastre esposte. Al vincitoresarà consegnato un premio a sor-presa durante la cena sociale everrà offerto l’ingresso gratuito peril Congresso Multisala del 2007.L’accredito ECM è previsto per ipre-congress SIRE, SIPE e SIOCE(venerdì 27 gennaio) e per il Con-gresso Multisala di sabato 28 edomenica 29 gennaio (8 creditiE.C.M.). Le iscrizioni sono ancoraaperte. Entro il 10 dicembre saràancora possibile usufruire dellaquota ridotta dopodiché sarà pos-sibile iscriversi in sede congres-suale. Il programma dettagliatodel congresso è disponibile on li-ne al sito dell’associazionewww.sive.it. ■

14

27-29 gennaio 2006

A Bologna il XII Congresso SIVE

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005DALLE ASSOCIAZIONI

Mike Willard è stato ospite della SI-MIV il 12 novembre scorso. Il Collegastatunitense - nella foto con Ugo Lot-ti, Presidente della Società di Medi-cina Interna Veterinaria- ha tenutouna giornata di relazioni sul tema Di-screpanze in gastroenterologia clini-ca del cane e del gatto, presso la se-de di Palazzo Trecchi a Cremona.

Il tuo articolosull’AIVEMP Newsletter

È in spedizio-ne a tutti i sociAIVEMP il nu-mero di otto-bre dell’AI-VEMP New-sletter, il trime-strale dell’As-

sociazione Italiana Veterinariadi Medicina Pubblica. Su que-sto numero è pubblicato un in-teressante articolo di Gian Pao-lo Amerio del Dipartimento diPrevenzione Veterinario - Servi-zio Igiene Alimenti di OrigineAnimale dell’ASL di Bergamodedicato all’assetto normativoalimentare conseguente all’ap-plicazione del pacchetto igiene.I medici veterinari che sono in-teressati a pubblicare i proprilavori su argomenti riguardantila medicina pubblica, possonoinviare l’articolo via mail all’indi-rizzo [email protected]. Lanewsletter è disponibile ancheon line al sito www.aivemp.it.

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Io non sono uno scienziato...né un virologo... né gestiscoun ufficio internazionale per

la gestione delle malattie infetti-ve... e neanche sono un membrodell’OMS!Sono un umile veterinario di cam-pagna uno di quelli che si svegliapresto la mattina, perché le “be-stie” hanno ritmi naturali e vannocon il sorgere e il tramontare delsole, uno di quelli che deve appli-care una medicina un po’ primor-diale quasi sempre in urgenzaperché i pochi soldi che ormai gi-rano nel settore impediscono dipoter fare la medicina veterinariadi prevenzione. I miei pazienti so-no mucche, maiali, capre, pecoree anche galline. Non oso neanchequindi lontanamente paragonarmiai “medici” con la M maiuscolaquelli che stanno sempre in televi-sione a dispensare consigli su co-sa dobbiamo mangiare, comedobbiamo vestirci, come dobbia-mo fare l’amore etc..etc... QueiMedici di solito hanno grossi tito-loni sotto le didascalie di presen-tazione nei vari programmi televi-sivi.....Professore Emerito dellaAccademia Nazionale delle Bene-merita Scienziato Virologo Procto-logo Specialista Divulgatore Chi-rurgo Plastico Genetista DNAolo-go e chi più ne ha ne metta. Eb-bene mi hanno invitato per sba-glio a una delle loro riunioni per-ché anche se sono un veterinariodi campagna mi interesso di quel-lo che mi succede intorno e l’in-fluenza aviaria devo dire che èuna cosa che ha a che fare anchecon le mie “pazienti” galline equindi mi sono sentito in dovere dipartecipare. Dopo il mio giro di vi-site quindi mi sono dato una ripu-lita, ho ripreso la macchina e misono recato a Roma dalle partidella Sapienza presso la salaCongressi che ospitava l’evento.Anche lì c’era un Professoroneche ha trattato dell’argomento in-fluenza umana e influenza aviariain maniera molto approfondita edettagliata, con una dovizia diparticolari che devo dire è statamolto istruttiva e interessante eche mi ha fatto invidiare la favellacon cui deliziava le orecchie dellaplatea su un argomento che a di-re la verità in una classifica di ar-gomenti interessanti non ricopri-rebbe certo i primi posti. In quelledue ore a disposizione il Profes-sorone (mi consenta di chiamarlo...One da ora in poi ché è più fa-cile da scrivere ma anche perchéera veramente the “Best”) ci hafatto fare un viaggio nella storiadell’influenza umana partendo daiprimordi della medicina passandoper la Spagnola, l’Asiatica e la Ci-nese arrivando fino al temibileH5N1. Ci ha raccontato dei sinto-mi e di come si muore pratica-mente annegati nei propri polmo-ni, nel senso che il virus fa secer-nere tanto di quel liquido negli al-veoli dei polmoni da morire anne-

gati e di come i reperti anatomicidei morti per influenza aviaria sia-no simili a quelli che si ritrovanonei morti per annegamento. Ci haraccontato dei farmaci antivirali dicui si sta facendo incetta nel mon-do industrializzato e di come que-sti vengano estratti da una piantal’anice stellato di ormai difficilissi-

ma reperibilità (caro Direttore sene trova un sacchetto in qualcheerboristeria sperduta di qualchepaesino lo compri dovrebbe farbene anche in decotto senza con-fezionarlo in pillole... non si samai). Ha poi parlato dei vaccini edella vaccinazione antinfluenzaletradizionale che tutti stanno consi-

gliando in televisione a tutte le ca-tegorie a rischio e bla bla bla.Beh, deve sapere che io ho unacara nonnina e anche se la seratastava per giungere al termine edero ormai indifeso di fronte alle lu-singhe di Morfeo ho raddrizzato leorecchie ed ho prestato totale at-tenzione. Ed è questo il motivo

per cui le scrivo! Durante la suatrattazione ...One ha detto che ilvaccino antinfluenzale viene pro-dotto su uova embrionate di pollo!Qui le mie reminiscenze scolasti-che e gli studi di malattie infettivesi sono rispolverati e mi è ritorna-to in mente come anche il mondodella veterinaria produce il vacci-

15laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005

Il vaccino influenzale cresciuto su uova embrionate di pollo... farà male?

di Roberto Lomolino

Veterinario di campagna

RIFLESSIONI

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

no per l’influenza aviaria sulle uo-ve embrionate di pollo. Ma questomi sembra il minimo. Se vuoi pro-durre il vaccino per l’influenza delpollo lo produci su uova embrio-nate di pollo. Dopo di che vacciniil pollo e nel sistema naturale nonci dovrebbe essere nessuno stra-volgimento. Se invece vuoi il vac-cino per l’influenza dell’uomo e loproduci sulle uova embrionate dipollo ormai da decenni, e da de-cenni vaccini gli uomini con que-sto vaccino è probabile che leproteine del pollo su cui è cre-

sciuto il virus vaccinale siano or-mai familiari all’organismo umanoche non le riconosce come estra-nee e questa familiarità potrebbefavorire l’ingresso anche a un vi-rus del pollo, che senza questa“frequentazione” decennale nonsarebbe mai stato fatto passare.Ma le complicazioni non finisconoqui!Il virus del pollo che ormai in qual-che parte del mondo inizia facil-mente a fare questo passaggiouomo-animale potrebbe poi ac-quisire, combinandosi con i resi-

dui di Rna del virus vaccinale, lapeculiarità del virus umano di tra-smettersi velocemente da indivi-duo a individuo. Come si dice da-gli e dagli.....!Questi sono stati i dubbi che du-rante il convegno mi hanno riem-pito la mente e mi hanno fattopensare alla nonnina che adessoè presso un istituto di cura e cheverrà sicuramente vaccinata. Po-vera nonna ho detto!Non solo potrebbe essere la vitti-ma di un vaccino sì fatto per cui èobbligata a farlo, ma addirittura

potrebbe essere il luogo dovequesta malaugurata combinazio-ne genetica, così disastrosa per ildestino dell’Umanità potrebbe av-venire, visto poi tra l’altro che coni sui 90 anni è sicuramente immu-no-depressa ed è quindi una spe-cie di mercato nero per gli scam-bi di Rna virale.Mentre pensavo a questi scenariapocalittici, mi sono come risve-gliato e mi sono ricordato che iosono un umile veterinario di cam-pagna e che quindi queste sup-posizioni dovevano essere sicura-

mente infondate e che sarebbestato meglio chiedere a ..One sestavo supponendo bene oppuremale.Però purtroppo ..One così presodai suoi impegni e forse perchéper lui non esiste problema peruna vaccinazione di massa conun vaccino prodotto su uova em-brionate di pollo durante una pos-sibile pandemia di influenza avia-re, che sta preoccupando il mon-do intero, non ha concesso allaplatea il diritto di fare domande eallora mi sono deciso di scrivere alei caro Direttore per eventual-mente trovare un ...One disponibi-le a rispondere a questi dubbi chemi sono sorti durante il Convegno.Sono convinto che se gli dedi-cherà gli onori e lo spazio neces-sario qualche ..One rifletterà sultema e sulle domande che le hoposto in questa lettera e se tuttoandrà male mi tireranno le orec-chie per avere avuto l’ardire di fa-re domande di questo livello, mase tutto andrà bene forse evitiamoulteriori complicanze di una temi-bile pandemia e tra l’altro, maquesto non è poco, metterò in sal-vo mia nonna.

(Lettera inviata a Il Foglio il 16/11/2005)

16 laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005RIFLESSIONI

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ANNUNCI

SEMINARIO

APPROCCIO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO ALLE

DISFUNZIONI DELLE VIE AEREE NEL CANE E NEL GATTO

17 dicembre 2005Cremona, Centro Studi SCIVAC

Palazzo Trecchi

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Dea Bonello ha presentato al 14°congresso della Società Europea diOdontoiatria Veterinaria (EuropeanVeterinary Dental Society, EVDS) -tenutosi a Lubiana dal 22 al 24 set-tembre 2005 - i risultati del primostudio clinico sull’utilizzo combinatodi un gel mucoadesivo a base diAdelmidrol* e detartrasi nella gen-givite del cane. Una combinazionevincente pare, se si pensa che il gelsi è dimostrato in grado di poten-ziare e protrarre nel tempo i benefi-ci del classico intervento ablativo.

Folto pubblico di specialisti interna-zionali e grande interesse alla pre-sentazione dei risultati del primostudio clinico sull’utilizzo delle alia-midi nella malattia parodontale delcane. Relatrice: Dea Bonello, vice-presidente SCIVAC ed attuale pre-sidente del College europeo diOdontostomatologia Veterinaria(EVDC, European Veterinary DentalCollege). Dopo un approfondito ri-chiamo al target clinico - la gengi-vite - ed al razionale di utilizzo del-l’approccio “disease-oriented” abase di aliamidi, Dea Bonello è su-bito entrata nel vivo dello studio,condotto assieme all’odontostoma-tologo Paolo Squarzoni (Molinella,Ferrara). “Abbiamo selezionato -ha spiegato - 20 cani con diagnosidi gengivite di vario grado; li abbia-mo sottoposti, in anestesia genera-le, ad ispezione completa del cavoorale, valutandone due specifici in-

dici di infiammazione - il GI (Gingi-val Index) ed il PMGI (Papillary-Marginal-Gingival Index) - e sotto-ponendoli tutti a detartrasi e lucida-tura dei denti…Abbiamo, poi, sud-diviso i cani in due gruppi: quello dicontrollo, che non ha ricevuto trat-tamenti aggiuntivi, e quello trattato,sottoposto ad applicazione del gelodontostomatologico mucoadesivocontenente Adelmidrol*, applicatocontinuativamente dal proprietario

3 volte al giorno per 45 giorni…Infi-ne, abbiamo rivisitato gli animalidopo 15, 30 e 45 giorni, valutandoil PMGI puramente ispettivo adogni controllo ed il più invasivo GIsolo ad inizio e fine studio.” I risul-tati? “La differenza - ha spiegato laBonello - tra il valore medio di GI ri-levato ad inizio e fine studio (in unaparola, l’efficacia del trattamento)risultava maggiore nel gruppo deitrattati rispetto ai controlli.” E anco-

ra. “È solo nei trattati - ha puntualiz-zato la relatrice - che l’indice PMGIrimaneva significativamente piùbasso rispetto al valore basale pertutta la durata dello studio.” E leconclusioni? “L’applicazione delgel aliamidico* congiuntamente al-la detartrasi - ha sottolineato - si èdimostrata in grado non solo di mi-gliorare la regressione della flogosimucosale, ma anche di prolungarei benefici dell’intervento ablativo.”

Èd è la stessa Bonello a dare laspiegazione più plausibile di questirisultati:” L’effetto aggiuntivo si puòascrivere all’Adelmidrol contenutonel gel odontostomatologico*.Down-modulando l’eccessiva de-granulazione del mastocita che siverifica in corso di flogosi della mu-cosa orale, l’aliamide è in grado dipotenziare e protrarre nel tempol’azione della detartrasi.” ■

* Restomyl®, Innovet

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Adelmidrol: presentati all’EVDS i dati di efficacia

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2005DALLE AZIENDE

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La NBF - Lanes è on line

La NBF-Lanes è entrata a farparte del mondo di Internet.

Esplorando il sito www.nbflanes.itpotrete avere una serie di infor-mazioni relative a: azienda, pro-dotti, principi attivi, pubblicazionie studi effettuati da NBF-Lanesnei vari settori di sua competen-za. All’insegna dell’interattività, ilsito consente di porre domande eottenere risposte o chiarimenti suimeccanismi d’azione, sui dosag-gi e sulle opportunità d’impiegodei nostri prodotti. Le modalità diricerca sono state studiate in mo-do da rendere facile e gradevolela navigazione sia ai Veterinariche si avvicinino per la prima vol-ta al mondo degli Acidi Grassi Es-senziali, sia a quelli che voglianoapprofondire le caratteristiche deiprincipi attivi, o anche a chi desi-deri scaricare e stampare i docu-menti più interessanti. Da ultimo,ci piace sottolineare l’importanzadel settore dedicato ai link: abbia-mo operato in modo da offrire uninsieme vario e completo che, ciauguriamo, non solo possa di-ventare un valido aiuto per i pro-fessionisti della Veterinaria ma,addirittura, costituire un punto diritrovo quotidiano nel Web.”

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

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Chiuso in stampa il 21 novembre 2005

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

QUIZ 1Risposta esatta: c)Seminario SIVE, 2005

QUIZ 2Risposta esatta: d)Corso SIVAR, 2005

SOLUZIONI

Quali fra le seguenti vie d’accesso non vieneutilizzata per la risoluzione della dislocazioneabomasale?

Laparotomia fianco destro

Laparotomia fianco sinistro

Paracostale

Linea alba

Quale delle seguenti affermazioni non siapplica alla sindrome di iperallenamento?

L’iperallenamento è uno squilibrio fra il volume di allenamento ed il recupero.

L’iperallenamento si manifesta non soltanto nelle compromissionifisiche, ma specialmente anche con deficit mentali.

I cavalli con iperallenamento possono di solito riprendere ad alle-narsi dopo un periodo di riposo di 2-3 settimane.

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INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO LO SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL CUCCIOLO E DEL GATTINO - Nuova Veterinaria - Carmignanodel Brenta (PD) - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA EPATOPATIE NEL CANE ENEL GATTO: DIAGNOSI, TERAPIA E PROGNOSI - Siena - Cassa Edile - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC- Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV-SIVAE L’ANESTESIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti- Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

SEMINARIO SCIVAC LA MALATTIA RENALE: DALLA DIAGNOSI PRECOCE ALLA GESTIONE DEL PAZIENTENEFROPATICO - Melià Roma Aurelia Antica - Via degli Aldobrandeschi 223 - ECM: 3 Crediti - Perinformazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI METODOLOGIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 26 Crediti Attenzione: Date evento modificate. - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ONCOLOGIA VETERINARIA: CLINICA, PATOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA. 20 ANNI DI ATTIVITÀ DELREGISTRO TUMORI ANIMALI - Grand Hotel, Arenzano (GE) - Lungomare Stati Uniti - ECM: Richiesto accr.- Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SOVI PERCORSI DIAGNOSTICI E COMPETENZE A CONFRONTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel.+39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO MACROREGIONE MERIDIONALE SIVE MICOTOSSINE E MICOTOSSICOSI NELLA PRATICA EQUINA - Istituto Zooprofilattico Sperimentale delMezzogiorno, Portici (NA) - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA DELLA CHIRURGIA GENERALE NEL CANE E NEL GATTO -Centro Studi SCIVAC/AVULP, Perugia - Via Morettini, 19 - ECM: 7 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti- Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIRVAC POSSIBILE USO DELL’AGLIPRISTONE NELLA CLINICA DEI PICCOLI ANIMALI - Centro Studi SCIVAC,Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. SpecialisticheSCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE MALATTIE INFETTIVE NELLA PRATICA CLINICA - Parco Tecnologico - Neuromed - Loc. Camerelle - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC- Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Ostello Femminile Le Monacelle, Matera - Via Riscatto, 9/10 -ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC PRIMO NON NUOVERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA D’URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI - TRENTINO ALTO ADIGE IN COLLABORAZIONE ORDINE MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI TRENTO - Via Valentina Zambra 1638100 Trento - CON ORD. MED. VET. PROVINCIA DI TRENTO ECM: Richiesto accr. - Per info: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO LE ZOPPIE NEL CANE - Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici - Via Castello della Magliana, 65 - ECM:IN COLLABORAZIONE CON GLI ORDINI Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC DEI MEDICI VETERINARI DEL LAZIO - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected] SCIVAC CORSO DI ECOCARDIOGRAFIA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 42

Crediti I e II parte - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN. GIULIA LA CITOLOGIA NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - Hotel Internazionale, Cervignano del Friuli (UD)- Via Ramazzotti, 2 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO DELLE MALATTIE DELLA CORNEA DEL CANE E DEL GATTOIN COLLABORAZIONE CON SOVEP - Hotel Campanile - Torino - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -

Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected] REGIONALE SCIVAC UMBRIA INTERPRETAZIONE DELL’ELETTROCARDIOGRAMMA E DELLE RADIOGRAFIE TORACICHE NELIN COLLABORAZIONE CON AVULP PAZIENTE CARDIOPATICO - Centro Avulp (PG) - Via Morettini, 19 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni:

Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected] REGIONALE SCIVAC ABRUZZO MEDICINA INTERNA - Hotel Miramare, Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: Richiesto Attenzione: Date evento modificate. Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39

0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA DI NASO, GOLA E ORECCHIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. - ECM: 23 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:

[email protected] SIVAR PRINCIPI TEORICI ED APPLICAZIONI PRATICHE DELL’ECOGRAFIA SUINA - Centro Studi - Palazzo

Trecchi, Cremona - ECM: 13 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione ScientificaSIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC APPROCCIO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO ALLE DISFUNZIONI DELLE VIE AEREE SUPERIORI NELCANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SIVAR LE LESIONI DELLA SCATOLA CORNEA NEL BOVINO: DALL’EZIOLOGIA ALLA VERIFICA DEIRISULTATI TERAPEUTICI - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni:Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELL’APPARATO GASTROENETERICO:CHE RUOLO RIMANE ALSOLFATO DI BARIO? - Jesi (AN) - Hotel Federico II - Via Ancona, 100 - ECM: Richiesto accr. - Per info:Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO TTA: TIBIAL TUBEROSITY ADVANCEMENT PER IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI DEL LCANEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

PRE-CONGRESS SIVE PRE-CONGRESS SIOCE - SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINA - Bologna, Hotel& Meeting Centergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni -Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

PRE-CONGRESS SIVE PRE-CONGRESS SIRE - SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EQUINA - Bologna, Hotel & MeetingCentergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

PRE-CONGRESS SIVE PRE-CONGRESS SIPE - SOCIETÀ ITALIANA DI PODOLOGIA EQUINA - Bologna, Hotel & MeetingCentergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SCVI LE PATOLOGIE DELL’ORECCHIO ESTERNO E MEDIO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403502 - E-mail: [email protected]

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 41

Relatori invitatiJonathan Elliott, PhD, Vet MB, Dipl ECVP&T, London, UKLaura Marconato, Med Vet, NapoliDavid Polzin, DVM, Dipl ACVIM, Davis, California, USAAndrea Zatelli, Med Vet, Reggio EmiliaWalter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVP, Pavia

Tematiche preliminariInsufficienza renale cronica

Ipertensione felinaEsame delle urine (rivisitazione della)

Citologia differenziale infiammatoria e neoplasticaNeoplasie delle basse vie, diagnosi e terapia

Infezioni delle vie urinarie

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